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Men in Black: International, da oggi al cinema

Men in Black: International, da oggi al cinema

Arriva in sala oggi Men In Black: International, il quarto capitolo del franchise che vede protagonisti, questa volta, Tessa Thompson e Chris Hemsworth. Alla regia F. Gary Gray.

I Men in Black hanno sempre protetto la terra dalle insidie dell’universo. In questa nuova avventura dovranno affrontare la più grande minaccia di sempre: una talpa all’interno dell’organizzazione Men in Black.

Men in Black: International, film diretto da F. Gary Gray, è uno spin-off della celebre saga nata nel 1997 che per anni ha visto protagonisti Will Smith e Tommy Lee Jones nei panni degli agenti J e K. In questo nuovo capitolo è una giovane donna, l’agente M (Tessa Thompson), a indossare gli eleganti abiti e gli occhiali neri dei MiB. Ma il suo primo contatto con in Men in Black è avvenuto molto tempo prima, nel 1996, quando Molly – questo il vero nome dell’agente – era solo una bambina. Dopo aver visto una creatura aliena nella sua stanza, il futuro agente M ha assistito a una scena alquanto strana: i suoi genitori sono stati sparaflashati da due misteriosi uomini in giacca e cravatta.

Non avendo subito la cancellazione dei ricordi, Molly è cresciuta con un solo desiderio nella vita, quello di rintracciare il quartiere generale dei Men in Black. Grazie alla sua determinazione, conquista l’agente O (Emma Thompson) e viene reclutata tra i MiB della cellula londinese. Nella capitale inglese M incontra High T (Liam Neeson), che le assegna come partner il biondo e affascinante agente H (Chris Hemsworth). Sarà proprio quest’ultimo, nonostante il suo carattere un po’ ribelle, a insegnarle le basi per affrontare le creature aliene.

Hight T decide di affidare alla coppia una missione delicata: combattere una specie aliena in grado di prendere le sembianze degli agenti e scovare la talpa che si nasconde nell’organizzazione…

Men in Black: International, recensione del film con Chris Hemsworth e Tessa Thompson

The Batman: assunto il direttore della fotografia di Rogue One

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The Batman: assunto il direttore della fotografia di Rogue One

L’Hollywood Reporter conferma che Greig Fraser, candidato all’oscar nel 2016, sarà il direttore della fotografia di The Batman, il cinecomic diretto da Matt Reeves che riavvierà le sorti del crociato di Gotham al cinema con Robert Pattinson nel ruolo del protagonista.

L’australiano, noto per aver lavorato a pellicole come Vice, Zero Dark Thirty, Foxcatcher, Maria Maddalena e Rogue One: A Star Wars Story, ha commentato così la notizia:

È bello collaborare di nuovo con Matt dopo Blood Story, e il franchise di Batman è così iconico, quindi per me è un privilegio poterlo visualizzare a modo mio. Soprattutto con il potenziale creativo di tutti i talenti e i tecnici coinvolti davanti e dietro la macchina da presa.”

Il cinecomic dovrebbe svolgersi negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios.

Per alcuni 1990 fa rima con gli adattamenti di Batman di Tim Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e che sono stati fonte di ispirazione per Zack Snyder per quanto riguarda una scena particolare di Batman V Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di Batman Returns del 1992), per non parlare del fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul personaggio provengono proprio da quel decennio.

Secondo i report, Reeves ha optato per le storie di Batman: Anno Uno come possibile punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe. Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros. impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain prevista.

Per The Batman è stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno 2021.

Leggi anche – The Batman: 10 teorie dei fan sul film con Robert Pattinson

Fonte: THR

Thor: Love And Thunder, Jeff Goldblum conferma il ritorno del Granmaestro?

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Annunciato ufficialmente durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con di San Diego, Thor: Love And Thunder è il quarto capitolo del franchise sul Dio del Tuono e farà parte dei titoli che andranno a comporre la Fase 4 del Marvel Universe. E insieme a Natalie Portman, Chris Hemsworth e Tessa Thompson, un altro voto volto potrebbe tornare in azione nel film di Taika Waititi…

A suggerirlo è Jeff Goldblum, interprete del Granmaestro in Thor: Ragnarok, con un misterioso tweet che sembra anticipare in grande stile la presenza del suo personaggio nel cinecomic.

Love and Thunder. 2021. Grazie Taika Waititi“. Cosa avrà voluto dire l’attore con l’immagine del logo modificata che recita “E non dimenticate il Granmaestro“? Ovviamente ci auguriamo che l’indizio porti ad una notizia ufficiale. Che ne pensate?

https://twitter.com/jeffreygoldbIum/status/1153007865835266055?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1153007865835266055&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cinemablend.com%2Fnews%2F2477087%2Flooks-like-jeff-goldblum-is-teasing-grandmasters-return-in-thor-love-and-thunder

Leggi anche – Thor: Love and Thunder, le domande sul MCU a cui il film potrebbe rispondere

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: EndgameL’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

Avengers: Endgame, gli errori e le papere sul set [VIDEO]

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Avengers: Endgame, gli errori e le papere sul set [VIDEO]

Avengers: Endgame arriverà in edizione homevideo il prossimo 13 agosto e nel disco saranno presenti, oltre alle scene eliminate e all’omaggio a Stan Lee, anche diversi video che raccontano il dietro le quinte del film. Non mancherà l’ormai tradizionale raccolta degli errori e delle papere sul set con protagonisti gli attori di questa epica avventura.

Vi ricordiamo che Endgame ha ufficialmente superato Avatar al box office mondiale diventando così il maggior incasso di sempre della storia del cinema e mettendo fine al dominio del film di James Cameron che durava da dieci anni.

Di seguito potete dare uno sguardo al video con le gag del cast.

https://www.youtube.com/watch?v=xR7p5Hb23m8&t=11s

Leggi anche – Avengers: Endgame, 10 segreti dal dietro le quinte

CORRELATI:

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, tutti i dettagli dell’edizione homevideo

Marvel Studios: i film che potrebbero arrivare nella Fase 5

Marvel Studios: i film che potrebbero arrivare nella Fase 5

Non si fa in tempo ad abituarsi ai film che comporranno la Fase 4 dei Marvel Studios che già si pensa al futuro dell’universo condiviso e ai personaggi che torneranno in azione al cinema e in tv. Grazie all’annuncio del Comic-Con conosciamo tutti gli sviluppi della prossima ondata di cinecomic, ma che dire invece della Fase 5?

Ecco di seguito i titoli più papabili:

Black Panther 2

Black Panther

Come confermato dallo stesso Kevin Feige l’anno scorso e durante il Comic-Con, il sequel di Black Panther è in cantiere con il ritorno di Ryan Cooglier dietro la macchina da presa (scriverà anche la sceneggiatura) e di Chadwick Boseman nei panni di T’Challa.

Inoltre vi ricordiamo che in base alle dichiarazioni di Angela Bassett sul red carpet dei SAG Awards, sembrerebbe confermata la presenza di Killmonger nel nuovo film, ma non ci sono state ancora notizie ufficiali in merito.

Guardiani della Galassia Vol.3

Guardiani della Galassia Vol. 3 film

Su questo progetto sappiamo pochissimo, e lo scorso marzo si era detto che la produzione non sarebbe iniziata prima del 2021. Tuttavia un report dell’Hollywood Reporter fa sapere che le riprese potrebbero essere state anticipate addirittura al 2020 (ma non è chiaro a quale mese ci si riferisca).

Ovviamente nei mesi che precedono l’inizio dei lavori con i Marvel Studios James Gunn si occuperà della regia di The Suicide Squad, reboot che rilancia le sorti della squadra di supercriminali del DC Extended Universe.

Vi ricordiamo che Gunn è tornato alla regia di Guardiani della Galassia vol. 3 dopo il licenziamento avvenuto la scorsa estate.

Captain Marvel 2

Il sequel delle avventure di Carol Danvers è stato nominato da Feige alla fine della presentazione al Comic-Con, e fa parte di quei titoli papabili per la Fase 5. Il primo film ha incassato più di 1 miliardo al box office mondiale, quindi non stupisce che i Marvel Studios ne abbiano messo in cantiere un altro, e l’idea che la supereroina di Brie Larson sia al momento la più potente del MCU ci spinge a pensare che possa diventare il vero simbolo post Iron Man dell’universo Marvel.

Tante le trame sfruttabili, dagli Skrull che si infiltrano sulla Terra al posto di Nick Fury e Maria Hill (come visto nel finale di Spider-Man: Far From Home) allo sviluppo personale del personaggio principale e dei suoi poteri.

Spider-Man 3

Un’altra notevole assenza della Fase 4 è il terzo film di Spider-Man, ma era piuttosto prevedibile. A differenza di Black Panther 2 o Captain Marvel 2, si tratta di un franchise i cui diritti appartengono ancora a Sony Pictures che distribuisce i film, quindi sarà lo studio ad annunciare quando arriverà al cinema.

Blade

Come annunciato sabato durante il Comic-Con, i Marvel Studios lavoreranno al reboot di Blade con un nuovo protagonista, il premio oscar Mahershala Ali, e la speranza di ridare respiro alla saga del cacciatore di vampiri più amato dei fumetti già tradotto al cinema in tre occasioni (nel 1998, nel 2002 e nel 2004).

Il riavvio con Alì verrà sicuramente inserito nella Fase 5, dunque l’uscita nelle sale è prevista non prima del 2022.

Fantastici Quattro (?)

La nuova fase dell’universo Marvel è stata presentata ufficialmente sabato scorso da Kevin Feige durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con e non è mancata la menzione ad altri progetti in sviluppo tra cui l’arrivo deiFantastici 4 nel MCU.

E proprio riguardo la prima famiglia Marvel già portata al cinema due volte da Tim Story e Josh Trank, il presidente dello studio ha promesso che il futuro renderà giustizia ai personaggi creati da Stan Lee:

Tutto quello che potrei dire è spoiler, ma sono estremamente entusiasta di quei personaggi e all’idea di portarli al livello che meritano“.

Il commento di Feige lascia ben sperare per lo sviluppo di una linea narrativa e un cinecomic che dia finalmente il giusto peso ai Fantastici Quattro dopo i fallimentari tentativi del passato. Nella testa dei fan infatti risuona ancora il trattamento deludente adottato da Trank con l’ultimo reboot, dal quale lo stesso regista si è emancipato.

X-Men (?)

Lo stesso discorso fatto sui Fantastici 4 vale per i Mutanti, nominati da Feige nella coda del panel di San Diego. Resta da capire quando e soprattutto come: ora che la Disney ha accesso ai diritti sui personaggi ottenuti grazie alla fusione con la 21st Century Fox, gli scenari possibili sono infiniti.

Ant-Man 3 (?)

evangeline lilly ant-man 3

Questa sarebbe una gradita sorpresa: sappiamo che il personaggio ha avuto un ruolo chiave in Avengers: Endgame e sebbene i numeri al box office non siano gli stessi di altri titoli, esistono ancora storie estremamente divertenti da offrire al pubblico insieme alla collega Wasp.

Paul Rudd ha indetto una campagna per promuovere Ant-Man 3, e la Fase 5 sarebbe l’occasione perfetta per il suo ritorno in scena.

Nova (?)

Secondo gli ultimi rumor, sarebbe ormai prossima l’introduzione nell’universo cinematografico di un altro personaggio noto ai fan, ovvero Nova. A quanto pare infatti il team creativo di Kevin Feige potrebbe già essere al lavoro su uno standalone, e se ricordate era stato lo stesso presidente dello studio a rivelare che Richard Rider figurava tra i supereroi con il “potenziale più immediato” per via della sua connessione con l’universo dei Guardiani della Galassia e per gli spunti interessanti provenienti dai fumetti originali.

Gli scenari possibili sono due, nel caso questa voce venisse confermata: nel primo, James Gunn introdurrà Nova come eroe partecipante alle avventure nello spazio di Guardiani della Galassia Vol.3, andando a complicare le teorie circa la struttura di un film con il vecchio cast e Thor (che si è unito al team dopo Endgame), mentre nel secondo lo studio svilupperà un titolo indipendente con Rider protagonista assoluto e maggiori libertà di movimento per la trama.

Young Avengers (?)

Altro film di cui si vocifera da mesi: Young Avengers. L’ultima notizia relativa ad un possibile arrivo dei personaggi risale allo scorso giugno, quando le parole di Kevin Feige lasciavano intendere che un cinecomic sui giovani Vendicatori era nei progetti futuri dell’universo condiviso: “Vedremo in che modo si evolveranno queste idee…Stiamo preparando il terreno.”, aveva commentato il presidente dei Marvel Studios in merito al personaggio di Cassie Lang, apparso nel franchise di Ant-Man e membro storico del team.

Ora però, secondo quanto riporta We Got This Covered, gli studios sarebbero pronti per lanciarsi in questo nuovo esperimento corale lavorando ad un cinecomic interamente dedicato agli Young Avengers: le voci parlano di un prossimo film dei Vendicatori con altri personaggi, e non quelli che siamo stati abituati a vedere sul grande schermo, che risponderebbero ai nomi di Kate Bishop (la figlia di Occhio di Falco), Hulkling, Iron Lad, Patriot, Wiccan, Stature e Visione (non la versione di Paul Bettany ovviamente).

Secret Wars (?)

I Marvel Studios stanno mettendo in piedi in silenzio e al riparo dalle indiscrezioni qualcosa di epico che possa eguagliare la riuscita della Infinity Saga. Il problema è capire quale sia il filo conduttore della nuova Fase. Film come Shang-Chi, Gli Eterni e Vedova Nera non sembrano avere molto in comune, e c’è chi ipotizza un futuro arrivo alla storyline di Secret Wars.

Questo evento crossover coinvolge un personaggio noto come The Beyonder che teletrasporta i vari eroi e i cattivi dell’Universo Marvel in un luogo chiamato Battleworld, e avrebbe senso, in tal caso, introdurre anche X-Men e Fantastici 4. Staremo a vedere…

Leggi anche – Marvel Fase 4: tutti i titoli annunciati al Comic-Con

Venezia 76: il programma di Venezia Classici

Venezia 76: il programma di Venezia Classici

Sarà la regista e sceneggiatrice Costanza Quatriglio (Sembra mio figlio, Terramatta, Con il fiato sospeso) a presiedere la Giuria di studenti di cinema che – per l’ottavo anno – assegnerà i PREMI VENEZIA CLASSICI per i rispettivi concorsi, MIGLIOR FILM RESTAURATO e MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA.

La 76. Mostra del Cinema di Venezia si terrà al Lido dal 28 agosto al 7 settembre 2019, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.

Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale, con crescente successo, una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Stefano Francia di Celle, Venezia Classici presenta inoltre una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori. La Giuria presieduta da Costanza Quatriglio è composta da 22 studenti, ognuno indicato dai docenti dei diversi corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari.

Tra i restauri di Venezia Classici, si vedranno ad esempio al Lido: Lo sceicco bianco di Federico Fellini, che ebbe la première alla Mostra di Venezia del 1952, oggi presentato in vista del centenario della nascita del regista nel 2020; un “doppio” Bernardo Bertolucci con La commare secca, esordio del regista alla Mostra del 1962, e Strategia del ragno, presentato alla Mostra del 1970; il sorprendente esordio di Giuliano Montaldo, Tiro al piccione, che ebbe la sua prima alla Mostra del 1961; un grande film da riscoprire prodotto dalla Rai, Maria Zef (1981) di Vittorio Cottafavi; il capolavoro di Manoel de Oliveira, Francisca (1981); Out of the Blue (1980) di Dennis Hopper; New York, New York (1977) di Martin Scorsese, in una nuova copia 35mm appositamente stampata per la Mostra in occasione del 100° anniversario della United Artists. Al termine della proiezione di quest’ultimo film, seguirà una master class del celebre produttore Irvin Winkler (Toro Scatenato; Quei bravi ragazzi; New York, New York, i cinque film della serie di Rocky).

 

Questo l’elenco completo dei restauri di Venezia Classici selezionati per la 76. Mostra:

 

VENEZIA CLASSICI

 

THE INCREDIBLE SHRINKING MAN [RADIAZIONI BX: DISTRUZIONE UOMO]

di JACK ARNOLD (USA, 1957, 81’, B/N)

restauro: Universal Pictures

 

LA COMMARE SECCA (THE GRIM REAPER)

di BERNARDO BERTOLUCCI (Italia, 1962, 92’, B/N)

restauro: CSC-Cineteca Nazionale in collaborazione con RTI-Mediaset

 

STRATEGIA DEL RAGNO (THE SPIDER’S STRATAGEM)

di BERNARDO BERTOLUCCI (Italia,1970, 110’, Colore)

restauro: Fondazione Cineteca di Bologna e Massimo Sordella in collaborazione con Compass Film

 

ENSAYO DE UN CRIMEN (THE CRIMINAL LIFE OF ARCHIBALDO DE LA CRUZ) [ESTASI DI UN DELITTO]

di LUIS BUÑUEL (Messico, 1955, 92’, B/N)

restauro: Cineteca Nacional México in collaborazione con Sindicato de Trajadores de la Producción Cinematográfica

 

LE PASSAGE DU RHIN (THE CROSSING OF THE RHINE) [IL PASSAGGIO DEL RENO]

di ANDRÉ CAYATTE (Francia, Germania, Italia, 1960, 125’, B/N)

restauro: Gaumont

 

MARIA ZEF

di VITTORIO COTTAFAVI (Italia, 1981, 122’, Colore)

restauro: Rai Teche in collaborazione con Cineteca del Friuli, Fuori Orario (Rai3) e Museo Nazionale del Cinema di Torino

 

CRASH

di DAVID CRONENBERG (Canada, 1996, 100’, Colore)

restauro: Recorded Picture Company e Turbine Media Group (supervisione del restauro di David Cronenberg e del direttore della fotografia Peter Suschitzky)

 

FRANCISCA

di MANOEL DE OLIVEIRA (Portogallo, 1981, 167’, Colore)

restauro: Cinemateca Portuguesa – Museu do Cinema

 

Khaneh siah ast (the house is black)

di FOROUGH FARROKHZAD (Iran, 1962, 21’, B/N)

restauro: Fondazione Cineteca di Bologna e Ecran Noir productions, in collaborazione con Ebrahim Golestan. Con il sostegno di Genoma Films e Mahrokh Eshaghian.

 

LO SCEICCO BIANCO (THE WHITE SHEIK)

di FEDERICO FELLINI (Italia, 1952, 86’, B/N)

restauro: Fondazione Cineteca di Bologna nell’ambito del progetto “Fellini 100” in collaborazione con RTI-Mediaset e Infinity

 

SODRÁSBAN (CURRENT) [NELLA CORRENTE]

di ISTVÁN GAÁL (Ungheria, 1963, 85’, B/N)

restauro: Hungarian National Film Fund – Film Archive

 

Tappe-Haye Marlik (The Hills of Marlik)

di EBRAHIM GOLESTAN (Iran, 1964, 15’, Colore)

restauro: Ecran Noir productions e Fondazione Cineteca di Bologna in collaborazione con Ebrahim Golestan e il National Film Archive of Iran. Con il sostegno di Mahrokh Eshaghian e Genoma Films

 

LA MUERTE DE UN BURÒCRATA (DEATH OF A BUREAUCRAT) [LA MORTE DI UN BUROCRATE]

di TOMÁS GUTIÉRREZ ALEA (Cuba, 1966, 85’, B/N)

restauro: Academy of Motion Picture Arts and Sciences (Archive) e Cinemateca de Cuba

 

OUT OF THE BLUE

di DENNIS HOPPER (Canada, USA, 1980, 94’, Colore)

restauro: Discovery Productions (John Alan Simon e Elizabeth Karr)

 

EXTASE (ECSTASY) [ESTASI]

di GUSTAV MACHATÝ (Cecoslovacchia, 1932, 87’, B/N)

restauro: Národní filmový archiv (Cineteca di Praga) con il sostegno di Milada Kučerová e Eduard Kučera e la collaborazione di Film Servis Festival Karlovy Vary

 

MAURI

di MERATA MITA (Nuova Zelanda, 1988, 100’, Colore)

restauro: New Zealand Film Commission

 

TIRO AL PICCIONE (PIGEON SHOOT)

di GIULIANO MONTALDO (Italia, 1961, 115’, B/N)

restauro: CSC-Cineteca Nazionale in collaborazione con Surf Film

 

NEW YORK, NEW YORK

di MARTIN SCORSESE (USA, 1977, 163’, Colore)

Nuova copia 35mm realizzata da Metro Goldwyn Mayer (MGM), in occasione del 100° anniversario della United Artists

 

KALINA KRASNAYA (THE RED SNOWBALL TREE) [VIBURNO ROSSO]

di VASILIY SHUKSHIN (URSS, 1973, 107’, Colore)

restauro: Mosfilm Cinema Concern (produttore del restauro Karen Shakhnazarov)

 

WAY OF A GAUCHO [IL GRANDE GAUCHO]

di JACQUES TOURNEUR (USA, 1952, 91’, Colore )

restauro: Twentieth Century Fox e The Film Foundation

 

A completamento della sezione Venezia Classici, verrà presentata una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori. L’elenco completo della sezione sarà reso noto nel corso della conferenza stampa di presentazione del programma della Mostra di Venezia, che si terrà a Roma domani giovedì 25 luglio alle ore 11.00 (Cinema Moderno).

Jennifer Lawrence per Paolo Sorrentino, sarà la protagonista di Mob Girl

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Jennifer Lawrence sarà la protagonista del nuovo film di Paolo Sorrentino, adattamento del romanzo premio Pulitzer, Mob Girl.

La Lawrence produrrà anche il film, basato sulla vita della moglie di un mafioso, Arlyne Brickman, diventata informatrice della polizia. Con lei produce Justine Polsky tramite la loro società di produzione, Excellent Cadaver. Angelina Burnett sta lavorando all’adattamento in sceneggiatura. Anche Sorrentino produrrà il progetto insieme a Lorenzo Mieli di Wildside.

Il film segue Brickman che cresce tra i racket nel Lower East Side di New York City, dove è attratta dallo stile di vita glamour e appariscente dei mafiosi di New York. Poco dopo, inizia a frequentare “wiseguys” e fa commissioni per loro, prima di entrare in azione da sola – diventando infine informatrice della polizia e testimone principale nel caso che il governo ha intentato contro la famiglia criminale dei Colombo.

“Vedere questa storia dal punto di vista di una donna è un nuovo ed entusiasmante approccio nel raccontare una classica storia di mafia – afferma il fondatore e CEO di Makeready, Brad Weston – Non potevamo immaginare una squadra migliore di cineasti, con Jennifer protagonista di un tour de force e Paolo al timone, per portare la forza e la prospettiva unica della vita di Arlyne sullo schermo”.

Lawrence e Polsky stanno attualmente producendo un film per la A24 ancora senza titolo, opera prima della regista Lila Neugebauer. Sorrentino e Mieli hanno prodotto The Young Pope per la HBO con Jude Law e sono attualmente in produzione con The New Pope, con John Malkovich che si unisce al cast.

Rutger Hauer: morto a 75 anni il Roy Batty di Blade Runner

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Rutger Hauer, il versatile attore olandese reso famoso da Blade Runner nel 1982, è morto lo scorso 19 luglio in Olanda, nella sua casa. Aveva 75 anni. L’agente di Hauer, Steve Kenis, ha confermato la notizia e ha detto che il funerale di Hauer si è tenuto oggi, mercoledì.

La sua performance più amata è stata quella di Roy Batty, il replicante che non voleva morire, dopo aver visto, nella sua breve e folgorante vita, “cose che noi umani non possiamo neanche immaginare”. Nel film era l’antagonista di Harrison Ford e del suo Deckard, ma in molti lo considerano il vero eroe, la macchina che vuole ribellarsi al suo creatore e rifiuta di adempiere al suo triste destino.

Ma la sua carriera è stata lunga e ricca di ruoli, Verhoeven, Olmi, Noyce, in moltissimi si sono avvalsi della sua presenza scenica e del suo carisma. Per il grande pubblico, oltre a Blade Runner, è noto principalmente per LadyHawke, il film fantasy di Richard Donner in cui interpretò Etienne Navarre, condannato a non poter vivere il suo amore con la bella Isabeau, a causa di una maledizione.

Di recente ha recitato anche in Valerian e la città dei mille pianeti per Luc Besson. La sua ultima apparizione cinematografica è quella in I fratelli Sisters, di Jacques Audiard, del 2018.

Vi lasciamo con il più vivido ricordo che ha regalato alla storia del cinema:

Fonte: Variety

WandaVision: 5 possibili trame per la serie di Disney +

WandaVision: 5 possibili trame per la serie di Disney +

Come ufficializzato durante il Comic-Con, Scarlet Witch e Visione saranno protagonisti della serie intitolata WandaVision ambientata nell’universo Marvel e destinata al servizio streaming di Disney + in arrivo nel 2019. Non abbiamo altri dettagli sul progetto, ma quale potrebbe essere la trama principale?

Ecco qualche valida alternativa:

L’incontro con Loki

loki

Due dei personaggi più amati del MCU non hanno mai incrociato le loro strade: parliamo di Scarlet Witch e Loki, entrambi protagonisti di due serie di Disney + e potenzialmente adatti a incontrarsi sul piccolo schermo in qualche avventura magica.

Una delle trame preferite dai fan è quella in cui il Dio dell’Inganno ha vestito i panni di Wanda grazie ai suoi poteri mentre la vera strega viveva inconsapevole in un piccolo villaggio.

Il legame con Doctor Strange

Doctor Strange, Scarlet Witch e Visione hanno già lavorato insieme nei fumetti, ma essendo lo stregone il protettore della Terra dai pericoli e Wanda una potenziale minaccia, questa intricata dinamica potrebbe rivelarsi perfetta per la serie e per il futuro crossover con il sequel.

La storia d’amore tra Wanda e Visione

scarlet witch

Come molti anche noi speriamo di trovare nella serie lo sviluppo della tragica storia d’amore tra Scarlet Witch e Visione nata in Civil War e continuata fino agli eventi di Avengers: Infinity War, dove l’androide è morto ucciso da Thanos.

Ci sono tantissimi fumetti da cui attingere, senza contare le libertà creative degli sceneggiatori e il contributo dei due attori.

La verità sui genitori di Wanda

scarlet witch

Il MCU ha brevemente accennato le origini di Wanda e Pietro Maximoff in Age of Ultron spiegando che i due gemelli erano stati abbandonati dai genitori e cresciuti in Europa orientale. Nei fumetti invece veniva rivelato che i due personaggi erano figli nientemeno che di Magneto.

Sarebbe sicuramente intrigante vedere questo aspetto approfondito nella serie, così come introdurre a poco a poco i mutanti nell’universo dei Marvel Studios.

House of M

Crossover pubblicato nel 2005 e scritto da Brian Michael Bendis, House Of M è una delle trame più amate e interessanti dell’universo Marvel: in questa storyline Scarlet Witch opera un cambio di realtà grazie al quale ogni eroe può vedere avverato il suo più grande desiderio in un mondo in cui i mutanti sono la specie dominante.

Wanda rimane intrappolata nella sua mente e immagina di aver dato alla luce i suoi bambini assistita dal marito Visione prima di essere riportata alla realtà da Xavier. I problemi legati alla maternità la porteranno a perdere la testa e a combattere contro i suoi vecchi alleati Vendicatori.

Leggi anche – WandaVision: cosa vorremmo vedere nella serie di Disney +

Fonte: Screenrant

Vedova Nera: per Rachel Weisz ci saranno “diverse black widow nel film”

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Il footage mostrato sabato al Comic-Con sembra aver confermato che in Vedova Nera, lo standalone attualmente in produzione, potrebbero esserci diverse “black widow” e non soltanto quella a noi più nota, Natasha Romanoff. E a suggerire questa ipotesi sono le parole pronunciate da Rachel Weisz in un’intervista dopo il panel dei Marvel Studios, dove ha rivelato qualche dettaglio sul suo personaggio, Melina:

Melina è stata addestrata nel programma della Stanza Rossa cinque volte prima dell’inizio del film. In pratica ha iniziato il percorso di addestramento da bambina, e ora è una spia e un’assassina di grande talento, ma non posso dirvi che tipo di relazione avrà con gli altri personaggi […] Nel film ci saranno diverse Vedova Nere. Io, quella interpretata da Scarlet Johansson e quella di Florence Pugh. Tanti altri personaggi che incontrerete sono a loro volta vedove nere“.

Prospettiva interessante che ci ricollega alle indiscrezioni relative a Yelena Belova, l’eroina che sarà ritratta al cinema dalla Pugh e che chi conosce i fumetti originali ricorderà come la seconda donna nell’universo Marvel ad assumere l’identità di Vedova Nera, addestrata nella stessa scuola di Natasha Romanoff intravista in Age of Ultron. Le due non hanno mai avuto un buon rapporto nel corso degli anni, e dopo un temporaneo ritiro dalle scene la Belova torna come supereroina dei Thunderbolts, la squadra formata da Norman Osborn.

Sarà questo lo sviluppo della trama del film? Che ne pensate?

Leggi anche – Vedova Nera: la descrizione del footage mostrato al Comic-Con

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Vi ricordiamo che il film vedrà Scarlett Johansson di nuovo protagonista nei panni di Natasha Romanoff, il personaggio introdotto nel MCU da Iron Man 2. Il titolo di lavorazione è “Blue Bayou” e in regia c’è Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel.

La sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz.

Al momento non ci sono ulteriori aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima segretezza intorno al progetto attualmente in produzione e presumibilmente ambientato prima degli eventi che l’hanno portata a diventare una fuggitiva in Avengers: Infinity War.

Fonte: IGN

Birds Of Prey: Margot Robbie lo paragona ad un film di Tarantino

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Impegnata con il tour promozionale di C’era una volta a Hollywood, il nuovo film di Quentin Tarantino dove interpreta Sharon Tate, Margot Robbie ha avuto modo di discutere anche dei futuri progetti che la vedranno protagonista, tra cui lo spin-off di Suicide Squad, Birds Of Prey.

E a quanto pare, una delle maggiori ispirazioni per il tono e lo stile del cinecomic arriva proprio dal regista americano, come dichiarato dall’attrice in un’intervista con MTV:

Beh si, lo spirito è decisamente quello“, spiega la Robbie, e di fatto il primo vero omaggio era arrivato con il titolo di lavorazione Fox Force Five, appellativo immaginario che rientra nell’universo di Pulp Fiction.

Nel film, quando Uma Thurman e John Travolta stanno bevendo il loro frullato da 5 dollari, lei racconta a lui del pilot che aveva girato, e penso che il dialogo si basasse sul fatto che aveva davvero girato qualcosa del genere. Quell’aneddoto è stato trasformato in un dialogo, dove si parla di Fox Force 5. In Birds Of Prey ci sono cinque donne di spicco, molto simili, e il riferimento è sempre stato il cinema di Quentin, al quale ho anche chiesto se potessimo usare quel titolo provvisorio“.

Birds Of Prey: tutto quello che non sapete sul film

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Birds of Prey (and the fantabulous emancipation of one Harley Quinn) arriverà nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast Margot Robbie, che riprenderà il ruolo di Harley QuinnMary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), Rosie Perez (Renee Montoya), Ella Jay Basco (Cassandra Cain) e Ewan McGregor (Maschera Nera).

La prima sinossi del film riporta:

Dopo essersi separata da Joker, Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra Cain da un malvagio signore del crimine

Fonte: MTV News

The Falcon and The Winter Soldier: ecco le prime immagini del Barone Zemo

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Come annunciato nei mesi scorsi e ufficializzato sabato durante il Comic-con, l’universo dei Marvel Studios si prepara ad allargare ulteriormente i propri confini sbarcando sulla piattaforma streming di Disney + a partire dal prossimo anno con alcuni prodotti originali, tra cui le serie dedicate a Scarlet Witch e Visione, Loki, Occhio di Falco e The Falcon and The Winter Soldier.

Riguardo quest’ultimo titolo sappiamo che vedrà protagonisti Sam Wilson e Bucky Barnes, i personaggi interpretati rispettivamente da Anthony Mackie e Sebastian Stan, e che nel cast sono previsti i ritorni di due volti noti del MCU: Daniel Bruhl, che ha vestito i panni del Barone Zemo in Captain America: Civil War, e Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War.

Nel frattempo è proprio Bruhl a pubblicare su Instagram due immagini inedite che mostrano Zemo con e senza l’iconica maschera viola dei fumetti (le stesse proiettate per il pubblico del panel di San Diego). Potete dargli uno sguardo qui sotto:

Per quanto concerne la serie, il lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.

Probabile, visti gli esiti di Avengers: Endgame, che lo show si concentrerà sulla dinamica  del rapporto tra le due figure più vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per garantire la sicurezza mondiale.

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Fonte: Daniel Bruhl

Joker: Joaquin Phoenix protagonista di tre nuove foto ufficiali

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Joker: Joaquin Phoenix protagonista di tre nuove foto ufficiali

In contemporanea con l’annuncio della lineup del Toronto Film Festival, dove sarà presentato in anteprima mondiale (ma le speranze di vederlo a Venezia sono ancora vive), la Warner Bros. ha diffuso tre nuove immagini ufficiali di Joker, ritratto inedito del clown principe del crimine interpretato stavolta da Joaquin Phoenix.

Non abbiamo seguito nulla dei fumetti, e questo farà arrabbiare tantissime persone“, ha dichiarato il regista Todd Phillips in una recente intervista. “La nostra versione del personaggio è stata riscritta ed è ciò che rendeva interessante il progetto. E non è nemmeno la storia di Joker, quanto la storia di un uomo che è diventato Joker.

Di seguito trovate le foto.

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Vi ricordiamo che Joker vede nel cast anche Zazie BeetzFrances ConroyBrett CullenDante Pereira-OlsonDouglas Hodge e Josh Pais e che arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.

Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide SquadJoker sarà ambientato nel 1980 e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Di seguito la prima sinossi ufficiale:

Joker ruota attorno all’iconico arcinemico di Batman ed è una storia originale e autonoma mai vista sul grande schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck (Joaquin Phoenix), un uomo trascurato dalla società, non sarà solo lo studio di un personaggio grintoso, ma anche il racconto di un tema molto più ampio.

Fonte: Comicbook

Leonardo DiCaprio stregato da Luke Perry sul set di Tarantino

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Leonardo DiCaprio stregato da Luke Perry sul set di Tarantino

La premiere di Los Angeles di C’era una volta a Hollywood ha portato sui boulevard nei pressi del Chinese Theatre tutto lo star system, ma ovviamente gli ospiti d’onore erano i protagonisti del film e Quentin Tarantino, che ha sfilato sul tappeto rosso al fianco di Leonardo DiCaprio, Brad Pitt e Margot Robbie.

Il film, lo ricordiamo, sarà l’ultima apparizione cinematografica di Luke Perry, l’attore di Berverly Hills 90210 che si è spento prematuramente lo scorso marzo. Leonardo DiCaprio, che da ragazzo era fan dello show, ha rilasciato ai microfoni di Extra, durante la premiere, un’accorata dichiarazione su Perry.

DiCaprio ha dichiarato che Luke era una delle persone più dolci e gentili che abbia mai incontrato, oltre ad esprimere la sua ammirazione di fan dello show, quando all’apice del successo Perry “era il ragazzo più cool del mondo”. Inoltre, come fosse un fan come tutti noi, Leo ha dichiarato che, sul set con lui, era stregato dalla sua presenza, e non riusciva a credere di poter essere sul suo stesso set.

Ecco il video:

All’inizio della produzione, si pensava che il film fosse una cronaca degli omicidi della Famiglia Manson, che hanno avuto proprio Sharon tra le vittime più famose, tuttavia, abbiamo poi scoperto che Tarantino racconterà la storia di una star di una serie tv western (DiCaprio), vicino di casa della Tate (Robbie).

Nel cast del film compaiono Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Damian Lewis, Dakota Fanning, Nicholas Hammond, Emile Hirsch, Luke Perry, Clifton Collins Jr., Keith Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt Russell e Michael Madsen. Rumer Willis, Dreama Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley, Madisen Beaty e Victoria Pedretti. Infine Damon Herriman sarà Charles Manson.

Thor: Love And Thunder, Waititi chiarisce che la Portman sarà Mighty Thor

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L’annuncio più sorprendente di quest’ultimo Comic-Con è stata probabilmente la conferma del ritorno di Natalie Portman nel MCU, con l’attrice che vestirà i panni della Dea del Tuono in Thor: Love And Thunder, quarto capitolo del franchise affidato di nuovo a Taika Waititi dopo il successo di Ragnarok.

E chi pensava che Jane Foster sarebbe stata solo una versione al femminile di Thor dovrà ricredersi, perché a quanto pare l’ispirazione maggiore arriva da un personaggio riconosciuto come Mighty Thor, e a chiarirlo è proprio il regista su Twitter in risposta ad una fan.

“Potente Thor” è infatti il nome della celebre run scritta da Jason Aaron in cui Jane impugna il Mjolnir al posto del Dio del Tuono. In quei fumetti il personaggio si trova costretto a fronteggiare la diagnosi di un cancro al seno (che rifiuta di farsi curare con i trattamenti magici offertile da Thor) e dolorose chemioterapie che la rendono irriconoscibile; è allora che si rende “degna” di sollevare il martello, assumendo l’appellativo di nuova Thor.

Leggi anche – Thor: Love and Thunder, le domande sul MCU a cui il film potrebbe rispondere

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: EndgameL’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

Blade: Wesley Snipes commenta la notizia del reboot dei Marvel Studios

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Come annunciato sabato durante il Comic-Con, i Marvel Studios lavoreranno al reboot di Blade con un nuovo protagonista, il premio oscar Mahershala Ali, e la speranza di ridare respiro alla saga del cacciatore di vampiri più amato dei fumetti già tradotto al cinema in tre occasioni (nel 1998, nel 2002 e nel 2004).

Non ha tardato ad arrivare il commento dell’ex Blade cinematografico Wesley Snipes, e queste sono state le sue parole in un’intervista con Comicbook subito dopo la notizia:

A tutti i Daywalker che stanno perdendo la testa in questo momento: rilassatevi. Anche se la notizia può giungere come una sorpresa, è davvero buona. Questa è ciò che chiamo “divertimento!”. Pace alla squadra del MCU, di cui sono da sempre un fan. Onore e rispetto per il grande maestro Stan. Congratulazioni e Salaam a Mahershala Ali, un artista incredibile e di talento che non vedo l’ora di vedere per molti anni a venire. Inshallah, un giorno lavoreremo insieme. Ma ancora più importante, per i miei fedeli fan: l’incredibile amore che mi state dando è travolgente. Sono grato per il supporto infinito. Quindi, “non preoccupatevi, non è la fine della storia.”

Vi ricordiamo che proprio l’ultimo capitolo del franchise interpretato da Snipes, Blade: Trinity, venne prodotto nientemeno che da Kevin Feige, la mente dietro il grande successo del Marvel Cinematic Universe.

A quanto pare il riavvio con Alì verrà inserito nella Fase 5, dunque l’uscita nelle sale è prevista non prima del 2022.

Fonte: Comicbook

Taskmaster: tutto quello che non sapevate sul villain di Vedova Nera

Il footage di Vedova Nera mostrato sabato scorso durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con ha rivelato il villain del film, ovvero Taskmaster, personaggio che i fan attendevano da tempo nel MCU.

Ma cosa sappiamo del futuro antagonista di Natasha Romanoff? Ecco qualche dettaglio dell’originale che potrebbe essere incluso al cinema:

Come Steve Rogers, è un altro ragazzo di Brooklyn

Come Steve Rogers anche Taskmaster, alter ego di Anthony “Tony” Masters, è originario di Brooklyn, dove fin da giovane acquisisce un’incredibile notorietà per il suo essere capace di creplicare qualsiasi gesto semplicemente osservando gli altri. Così facendo diventa la stella della sua squadra di football del liceo.

Sapendo che le sue abilità erano uniche, qualcuno se ne approfitta per trasformarlo in un supercriminale, assumendo il nome in codice di Taskmaster.

Può replicare le abilità di chiunque

Come detto poco fa, Taskmaster è in grado di replicare perfettamente le abilità di chiunque, capacità già mostrata nel footage di Vedova Nera proiettato al pubblico del Comic-Con di San Diego.

Per questo motivo, il villain diventa un cliente difficile da affrontare, soprattutto nei combattimenti corpo a corpo, dove può esprimere altre mosse assimiliate da guerrieri del passato che ha visto.

È un esperto di molti tipi di armi

Un altro vantaggio del suo ricco arsenale di abilità è l’essere esperto di tantissime tipologie di armi, dalla spada allo scudo, passando per fucili e pistole.

Resta da vedere quali di questi strumenti saranno utilizzati in Vedova Nera, film che dovrebbe svolgersi tra Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War

Il suo vero volto

Molti fan della Marvel hanno familiarità con Taskmaster, forse perché presenta un look molto simile a Teschio Rosso con il mantello e il cappuccio che gli coprono il volto. Ma a differenza dell’antagonista di Captain America, il teschio qui è solo una maschera.

Non sempre è stato il cattivo

In Vedova Nera verrà probabilmente presentato come antagonista principale, tuttavia sappiamo che nei fumetti Taskmaster ha lavorato per entrambi gli schieramenti, addirittura addestrando numerosi eroi della Marvel Comics.

Forse il film saprà sorprenderci in tal senso rivelandoci il vero obiettivo del personaggio?

Può imitare altri personaggi

La capacità del villain di imitare altri personaggi ci fa pensare che nel corso del MCU potremmo aver già visto in azione Taskmaster sotto mentite spoglie. Di certo sarebbe una trovata geniale scoprire l’inganno soltanto adesso, durante Vedova Nera.

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Fonte: Cinemablend

Men in Black: International, recensione del film con Chris Hemsworth e Tessa Thompson

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Nel 2012 arrivò al cinema, tra mille perplessità da parte dei fan amanti del dittico originale, MIB 3 e adesso, a partire dal 25 luglio, arriva in sala Men In Black: International, il quarto capitolo del franchise che, nelle intenzioni dei produttori, sembra voler espandere quanto già raccontato con i primi film con protagonista Will Smith.

Diretto da F. Gary Gray, il film ricalca la formula del primo capitolo con Tessa Thompson che diventa la nuova recluta, l’agente M, e viene messa in squadra, un po’ per caso, un po’ per predestinazione, con il super agente H, Chris Hemsworth, vero e proprio eroe tra le fila degli uomini in nero. Il film si pone in continuità con i primi tre, raccontando il futuro dell’agenzia e introducendo, ovviamente, l’elemento di girl power che giustamente è così di moda in questo periodo a Hollywood, costruendo tutto il cuore del racconto intorno a M.

Proprio nella sua tendenza a rimanere al passo con i tempi, il film trova la sua peggiore pecca. L’agente M è troppo in tutto: troppo in gamba, troppo sicura, troppo capace, troppo sveglia, troppo sicura di sé. Il personaggio della Thompson non ha nulla che possa associarla ad una matricola e, automaticamente, nessuna possibilità di entrare in sintonia con lo spettatore. Tessa è bella e carismatica ma, rispetto a quello che dovrebbe essere il personaggio, lo è troppo.

La scelta di rendere così capace l’agente donna di colore è politicamente comprensibile, ma mina alla base quella che poteva essere la credibilità di un film già accolto con scetticismo, come tutti quelli che, negli ultimi anni, si propongono di rivitalizzare franchise vecchi. Quello che ha divertito ed ha funzionato nel primo film, di cui questo è una copia maldestra, era proprio Smith, il suo essere impreparato eppure coraggioso, il suo mettersi in gioco in un mondo che non capisce, data la scoperta che gli alieni vivono in mezzo a noi. Tutta la parte prettamente fantastica e legata alla trama sci-fi è appiattita, anche senza dover per forza sottolineare la banalità della trama. Viene completamente accantonato il senso di meraviglia che avevamo vissuto attraverso gli occhi dell’agente J.

L’impressione generale è che Men In Black: International voglia espandere l’universo dei film, letteralmente, da un punto di vista geografico, perdendo però le coordinate dei personaggi. Oltretutto, scegliere Chris Hemsworth per un action dai toni divertenti e muscolari e non sfruttare la sua verve comica è un vero spreco di talento.

Men in Black: International, il trailer

Alè: il trailer del documentario di Soul Film

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Alè: il trailer del documentario di Soul Film

Il canale Youtube di Infinity Tv ha messo in rete il trailer di Alè, documentario disponibile sulla piattaforma a partire da agosto e realizzato dalla casa di produzione indipendente Soul Film.

Alè è la parola più usata nel mondo dell’arrampicata in Italia (ma anche in Europa), deriva dal francese “Allez”: è un incitamento giocoso, un grido corale, una preghiera auto-motivazionale in situazioni difficili.

Alé nasce dall’esperienza diretta degli ideatori: Giada pratica arrampicata da due anni, e, con Marco, è entrata in contatto con diverse realtà romane (e non). Da giovani addetti ai lavori, dopo aver conosciuto il mondo dei climbers, hanno divorato le produzioni che l’hanno raccontato: “Valley Uprising”, “Mountain” ma anche “A line across the Sky”.

Quello che sembrava interessante era il racconto del mondo degli arrampicatori non professionisti – coloro che non ne hanno fatto l’unica ragione di vita; ma che ne affrontano i rischi e ne colgono le meraviglie esattamente come i grandi sportivi.

Dietro al film c’è una piccola casa di produzione, la Soul Film. Abbiamo uno studio a Roma e siamo in quattro: Marco e Federico, rispettivamente regista e direttore della fotografia, nonché fondatori della realtà che presenta il progetto. Quello che, al liceo, sembrava un salto nel vuoto (se ritrovate il nostro primo logo coglierete tutta la consapevolezza del rischio) è diventata un’attività concreta. Si è unita Roberta centro della parte produttiva di ogni progetto. Giada, dèdita alla scrittura.

Confidiamo nel cinema, prima ancora che come mezzo d’espressione, come veicolo di pensiero. Crediamo nella volontà di fare gruppo, nella solidarietà tra realtà piccole. Non lasciamo indietro nessuno. E seppure obbligati a correre, crediamo nella lentezza di fare le cose: the slower you go, the more you see.

La sfida ai propri limiti nella consapevolezza della caduta, la pratica costante nel tentativo del miglioramento, lega il progetto Soul Film al mondo dell’arrampicata e lì dove riusciremo ad andare oltre il solo concetto di sport, potremo dire di aver raggiunto il nostro obiettivo.

JoJo Rabbit: il trailer del film di Taika Waititi con Scarlett Johansson

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Appena annunciato nella selezione ufficiale del Toronto Film Festival, ecco il trailer di JoJo Rabbit, il film diretto da Taika Waititi che è stato descritto come una satira anti-nazista, con protagonisti Scarlett Johansson e Sam Rockwell.

Jojo Rabbit: Taika Waititi non vede l’ora di prendere in giro i nazisti

JoJo Rabbit è la storia di un giovane soldato nell’esercito di Hitler che scopre che sua madre sta nascondendo un bambino ebreo in casa. A dirigere il film ci sarà Taika Waititi, uno dei cineasti più originali in circolazioni, che si è fatto un nome dirigendo Thor: Ragnarok e stravolgendo il mito cinematografico di Thor.

Waititi ha anche scritto la storia e nel film interpreterà l’amico immaginario del ragazzo protagonista, che sarà proprio Adolf Hitler. Oltre a scrivere, dirigere e recitare nel film, Waititi produrrà JoJo Rabbit con Carthew Neal e Chelsea Winstanley.

Nel cast del film compaiono Sam Rockwell, Rebel Wilson, Alfie Allen Scarlett Johansson.

Toronto Film Festival, il programma: ci sono anche Joker e Ford v Ferrari

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Il programma del Toronto Film Festival di quest’anno porta in scena storie d’origine di supercattivi dei fumetti, idoli dei più piccoli, ma anche eroi dello sport e persino i “due Papi” ancora viventi!

La lineup del festival, presentata oggi, ha sfoggiato una serie di nomi di grande prestigio, i titoli più attesi della prossima stagione, dall’apripista Joker, a A Beautiful Day in the Neighborhood, su Fred Rogers, interpretato da Tom Hanks, fino a Ford v Ferrari, con Bale e Damon, arrivando alla satira anti-nazista di Taika Waititi, Jojo Rabbit. Ma ancora, Anthony Hopkins e Jonathan Pryce, saranno i papi Benedetto e Francesco, in The Two Popes e Michael B. Jordan sarà il protagonista di Just Mercy.

Molti di questi titoli erano attesi anche al Festival di Venezia, il cui programma sarà annunciato tra due giorni.

Ecco il programma completo del Toronto Film Festival

5 è il numero perfetto di Igort unico italiano in Concorso alle Giornate degli Autori

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5 è il numero perfetto, di Igort, grande artista e narratore del fumetto italiano, alla regia cinematografica per la prima volta con l’adattamento della sua omonima graphic novel, sarà l’unico film italiano in Concorso alle Giornate degli Autori e sarà poi in sala il 29 agosto distribuito da 01 distribution.

Un piccolo affresco napoletano nell’Italia anni Settanta. 5 è il numero perfetto è una storia di amicizia, vendetta e tradimento, e in fondo, di una seconda opportunità e di una rinascita.

In una piovosa e notturna Napoli anni Settanta, seguiamo le vicende di Peppino Lo Cicero, interpretato da un irriconoscibile Toni Servillo. Peppino è un guappo e sicario in pensione costretto dagli eventi a tornare in azione. Nel film, al fianco di Toni Servillo, Valeria Golino (Rita) e Carlo Buccirosso (Totò o’ Macellaio).

Il film è prodotto da Propaganda Italia e da Jean Vigo Italia con Rai Cinema, ed è una coproduzione con Belgio (Potemkino Film) e Francia (Mact Productions e Cité Film), prodotto da Marina Marzotto, Elda Ferri e Mattia Oddone.

5 è il numero perfetto, trailer del film di Igort

Venezia 76: presentato il programma di Giornate degli Autori

Venezia 76: presentato il programma di Giornate degli Autori

Venezia 76 – Come accade dal 2004, nell’ambito della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia si svolgono le Giornate degli Autori (28 agosto – 7 settembre), dirette da Giorgio Gosetti e quest’anno per la prima volta presiedute da Andrea Purgatori: 11 i film in concorso, 8 gli eventi speciali compresi i “Miu Miu Women’s Tales” e il film di chiusura Les chevaux voyageurs dedicato al “Re dei cavalli”, il poliedrico e carismatico Bartabas, 7 le “Notti Veneziane” alla Villa degli Autori, cui si aggiungono gli incontri, gli omaggi, i progetti
speciali promossi dalle due associazioni ANAC e 100autori.

“L’impegno che le associazioni degli autori italiani mettono nell’organizzazione – scrive Andrea Purgatori – è ripagato ogni anno dal successo della selezione e dal dibattito che ruota attorno alle Giornate, sui diritti degli spettatori, sulla tutela del diritto d’autore e lo stato della produzione, sul confronto costante con le altre cinematografie.”

18 sono le nazionalità rappresentate quest’anno, dall’Asia agli Stati Uniti, dall’Africa al Sud America fino all’Europa e all’Italia; 4 le opere prime in concorso, 6 le donne dietro alla macchina da presa. Una selezione che conferma la voluta sobrietà di titoli a vantaggio di una speciale promozione della creatività più libera e indipendente da tutto il mondo. E se si volesse, fin dal programma, individuare un “filo rosso” capace di collegare la maggior parte delle scelte, parleremmo di uno scontro di culture che mette a nudo le fragilità del mondo contemporaneo, conteso tra una tendenza all’omologazione e la vitalità di radici ancestrali che non si piegano alla massificazione. L’altro elemento distintivo è una vocazione alla ricerca di linguaggi “pop” che stimolino la curiosità di pubblici diversi, convinti come siamo che il cinema debba oggi parlare a comunità distinte di spettatori, ma sempre avendo come stella polare la volontà di farsi capire, di suscitare emozioni e passioni, di ristabilire un dialogo diretto tra l’artista e lo spettatore a prescindere dai modi del consumo. Ne sono perfetto esempio l’esordio del giovanissimo sudanese Amjad Abu Alala (You Will Die at
20), un autodidatta ventenne destinato a stupire, e il quasi coetaneo americano Phillip Youmans, vincitore al Tribeca di New York e che debutta a Venezia, in accordo tra i due festival, con Burning Cane (evento fuori concorso).

Nella selezione competitiva delle Giornate (20.000 euro di premio per il miglior film giudicato da 28 giovani spettatori provenienti da tutti i paesi dell’Unione Europea), non mancano nomi cari a chi ama il grande cinema come Dominik Moll (il suo Only the Animals aprirà il programma mercoledì 28 agosto), Jayro Bustamante (con La Llorona, inedito esempio di cinema civile in cui fantasmi e morti viventi si prendono la scena), la grande star giapponese Jō Odagiri (con They Say Nothing Stays the Same alla sua prima prova nel
lungometraggio), Fabienne Berthaud (che ritorna dopo Sky con un suggestivo viaggio iniziatico in Mongolia di Cécile de France in Un monde plus grand). E se è difficile leggere come un semplice esordio quello del maestro della graphic novel Igort (5 è il numero perfetto con Toni Servillo, Carlo Buccirosso, Valeria Golino), si può scommettere che non passerà inosservato Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani dal romanzo di Giacomo Mazzariol (evento speciale fuori concorso).

A completare la selezione il polacco Corpus Christi di Jan Komasa, oggi interprete di temi cari al maestro Kieslowski, il norvegese Beware of Children di Dag Johan Haugerud con una saga familiare che diventa spaccato sociale e politico, il travolgente Un divan à Tunis di Manele Labidi, con un’inedita e bellissima Golshifteh Farahani al centro di una commedia destinata a far innamorare, il debutto del Laos alla Mostra con la ghost story The Long Walk di Mattie Do, l’inedita coproduzione tra Stati Uniti e Filippine Lingua Franca di Isabel Sandoval che riafferma i diritti del gender nell’America di Trump.

Tra gli eventi speciali, i due nuovi corti d’autore della serie “Miu Miu Women’s Tales” firmati da Hailey Gates e Lynne Ramsay, la cantata/memoriale di Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna Scherza con i fanti dedicata a Ugo Gregoretti, il provocatorio viaggio di Mario Sesti nel Mondo Sexy del cinema ero/esotico italiano degli anni ’60, il corto di Federico Olivetti Il prigioniero, la serata speciale dedicata a House of Cardin di David Ebersole & Todd Hughes, il magnifico ritratto della Milano di Guido Crepax in Cercando Valentina di Giancarlo Soldi (nelle “Notti Veneziane”).

“Fin dall’immagine dell’anno, realizzata grazie all’amichevole disponibilità di due registi legati alle Giornate come Alice Rohrwacher (per la cortesia di Fabio Lovino) ed Edoardo De Angelis, appare chiara la vocazione autoriale e sbarazzina insieme della nostra proposta – dice Giorgio Gosetti. Abbiamo il desiderio di condividere lo spettacolo dell’intelligenza e la vivacità creativa che oggi attraversa il mondo del cinema, con un soffio giovane e irriverente che cerchiamo di riprodurre nel programma, nell’incrocio delle offerte e degli
appuntamenti. Così teniamo in primo luogo al valore dei film scelti, ma altrettanto ai progetti che, dopo la Mostra, ci impegneranno in un’attività costante fino al prossimo anno: il rilancio del progetto speciale ‘100+1’ che, grazie al programma ‘Cinema e Storia’ della Regione Lazio, Istituto Luce – Cinecittà e Roma Lazio Film Commission, festeggia i suoi primi 10 anni nel cruciale settore dell’educazione all’immagine; il recupero di una storica eredità come quella dei ‘Ladri di Cinema’ ideata nel 1982 da Stefano Consiglio, Daniele Costantini e Marco Melani; il progetto formativo sui nuovi linguaggi delle immagini e dei suoni ideato da Roberto Perpignani. Tutti aspetti di un’attività di ricerca tra passato e futuro che sono il senso del nostro lavoro, ben oltre la vetrina festivaliera”.

Anche nel 2019 le Giornate degli Autori cominceranno prima della Mostra con la quinta edizione di Laguna Sud con un omaggio al cinema italiano scelto o amato dalle Giornate, un laboratorio di corti aperto alla cittadinanza e il nuovo concorso internazionale Lagune il cui vincitore verrà premiato alla Villa degli Autori.

Si concluderanno invece dopo la Mostra con la ripresa della selezione a Milano e Roma e infine a Palermo in collaborazione con la Sede siciliana del CSC e la Sicilia Film Commission.
Alla Villa degli Autori, dove non mancherà quel particolarissimo clima conviviale e talvolta situazionista che ci ha resi un polo di riferimento nel panorama del Lido durante la Mostra, sono molti i momenti da segnalare, cominciando dall’ormai tradizionale collaborazione con Bookciak Azione! che apre la Villa già martedì 27 agosto. E ancora: la serata evento intorno all’anteprima del film Great Green Wall di Jared P. Scott con la presenza della grande cantante maliana Inna Modja; il film-documento di Tomaso Pessina Emilio Vedova: dalla parte del naufragio narrato da Toni Servillo; l’ultimo lavoro ideato da Giorgio Pressburger, La legge degli spazi bianchi diretto da Mauro Caputo; la serata in compagnia di Riccardo
Sinigallia (musicista) e Dario Albertini (regista) con i loro nuovi lavori; il viaggio nel cuore giovane del documentario italiano rappresentato da Costanza Quatriglio, la sede siciliana del CSC e la Sicilia Film Commission; la masterclass di Marco Bellocchio (premio SIAE 2019) e quella di Margarethe Von Trotta (premio alla carriera Isola Edipo).

È proprio la collaborazione con Isola Edipo una delle novità di quest’anno. La realtà che quest’associazione ha portato alla Mostra, fatta di sensibilità per grandi temi civili ma anche di socialità e aggregazione, ha costituito un’alternativa giovane e vitale sulla scena del Lido ed era naturale che i nostri due mondi venissero a contatto come già anticipato nel 2018 in occasione della lezione di un maestro come Raymond Depardon. In questo senso i programmi delle due iniziative si interfacciano e dialogano portando alle Notti Veneziane una rarità d’autore da poco restaurata come Bless Their Little Hearts di Billy Woodberry (anima della L.A. Rebellion e del cinema indie afro-americano).

Tra gli altri incontri in programma: le giornate del programma del Parlamento europeo “28 Times Cinema” e del Lux Film Prize alla presenza dei registi finalisti e dei parlamentari europei; la presentazione dei corsi della New York Film Academy con la masterclass del mago degli effetti speciali Craig Caton, direttore del dipartimento di 3D Animation, Special Effects e VR; l’esperienza VR di Elio Germano con La mia battaglia; l’anteprima del film collettivo Frammenti coordinato da Paolo Bianchini e realizzato grazie ai fondi congiunti MiBAC/Miur destinati all’educazione all’immagine dei giovani; i corti vincitori a Laguna Sud e al Pigneto Film Festival e una piccola gemma come Sufficiente di Maddalena Stornaiuolo e Antonio Ruocco; il progetto di Chiara Nano su Alberto Grimaldi, mitico produttore di Leone, Pasolini, Fellini, Bertolucci, Scorsese; il grande omaggio che la città di Parma dedicherà, dalla fine dell’anno, a Bernardo Bertolucci.

Come da tradizione, i film della selezione ufficiale concorrono al Label di Europa Cinemas, al Premio del pubblico BNL – Gruppo BNP Paribas, al GdA Director’s Award assegnato dalla giuria delle Giornate. Oltre ai premi collaterali della Mostra e, per gli esordienti, al Leone del Futuro.

A rendere possibili le Giornate degli Autori sono anche quest’anno la Direzione Cinema del MiBAC, il main sponsor BNL – Gruppo BNP Paribas, con rinnovato impegno la SIAE e Miu Miu per le giornate di “Women’s Tales”; la Commissione Cultura del Parlamento europeo per il Lux Film Prize e il progetto “28 Times Cinema”; i media partner tra cui salutiamo per la prima volta la piattaforma MUBI con cui condivideremo durante la Mostra un programma antologico di film e i nostri tradizionali technical partner; la Regione Veneto e il Comune di Chioggia per “Laguna Sud” e le attività a Venezia. Oltre naturalmente alla Fondazione
La Biennale di Venezia e alla Direzione della Mostra del Cinema cui ci lega, anno dopo anno, una leale e costante collaborazione.

“Ciò che abbiamo disegnato con i film, i protagonisti, le iniziative di quest’anno – osserva Giorgio Gosetti – è un mosaico di tessere strettamente intrecciate: uno sguardo sul mondo che se da un lato restituisce speranza per la forza – che è propria del miglior cinema – di interpretare la realtà, dall’altro dipinge una terra assediata da crudeli memorie, fantasmi inquietanti, deserti fisici e ideali. Questo mare in tempesta abbiamo voluto attraversare come moderni corsari alla ricerca del tesoro. E pensiamo di averlo trovato nel coraggio, nel sorriso, nella forza delle straordinarie donne che incontrerete alle Giornate”.

SELEZIONE UFFICIALE – IN CONCORSO

Un assassinio, tre sospetti e il Caso
SEULES LES BETES (ONLY THE ANIMALS) di Dominik Moll – Film d’apertura
Francia/Germania, 2019, 113′, prima mondiale
Con: Laure Calamy, Denis Ménochet, Valeria Bruni Tedeschi, Damien Bonnard
Produzione: Haut et Court, Razor Film Produktion
Vendite estere: The Match Factory
Una donna scompare: dopo un’intensa nevicata di lei restano poche tracce, la macchina abbandonata sul ciglio di una strada di montagna, una casa vuota. Cinque persone sono collegate dalla polizia al mistero. Ciascuna di loro nasconde un segreto, ma la soluzione sta ben lontana dal villaggio alpino, addirittura in un altro continente. Al sesto film dopo i successi a Cannes e a Berlino, Dominik Moll ritorna con una storia a incastri in cui solo il Caso dirige le vite delle persone e nulla può sfuggire al cerchio dell’assurdo. Dal romanzo di Colin Niel uno smagliante mystery d’autore scritto da Dominik Moll e Gilles Marchand.

Il deserto, una profezia di morte e la scoperta della vita
YOU WILL DIE AT 20 di Amjad Abu Alala – opera prima
Sudan/Francia/Egitto/Germania/Norvegia, 2019, 103’, prima mondiale
Con: Islam Mubark, Mahmoud Elsaraj, Bunna Khalid
Produzione: Andolfi, Transit Films, DUOFilm AS, Die Gesellschaft DGS
Vendite estere: Pyramide Films
Appena nato, Muzamil è segnato dal destino: lo stregone del villaggio predice la sua morte allo scoccare dei vent’anni. Suo padre non regge alla notizia e abbandona la famiglia. Sakina lo cresce da ragazza madre, ma allo scoccare dei 19 anni la profezia minaccia di diventare realtà… Ambientato nella regione sudanese di El-Gezira ai giorni nostri, il folgorante esordio di questo giovanissimo regista e produttore, formatosi negli Emirati Arabi, viene dopo una serie di cortometraggi presentati in diversi festival internazionali e spesso realizzati con la supervisione di Abbas Kiarostami. Con il suo film il Sudan arriva per la prima volta alla Mostra di Venezia.

Una storia d’amore che va oltre il confine della ragione
UN MONDE PLUS GRAND (A BIGGER WOLRD) di Fabienne Berthaud
Francia/Belgio, 2019, 100’, prima mondiale
Con: Cécile de France, Narantsetseg Dash, Tserendarizav Dashnyam, Ludivine Sagnier
Produzione: Haut et Court, 3×7 production
Vendite estere: WaZabi Films
Dopo la morte del suo grande amore, Corine parte per la Mongolia per proseguire il suo lavoro di antropologa. L’incontro con la sciamana Oyun le cambierà la vita e la guiderà lungo i sentieri incerti, tra realtà e spiritualità, della ricerca interiore. Tornata in Francia, la donna comprende di dover accettare la propria iniziazione e che il suo “mondo più grande” è là dove si è ritrovata. Dal libro autobiografico di Corine Sembrun. “Lei non si vede mai in tutto film, ma è ovunque – dice la regista – Corine è lo spirito del film e Cécile restituisce sullo schermo il valore universale di questo viaggio iniziatico che, per parte mia, ho narrato senza tradire il mio cinema, tra invenzione e realismo documentario”.

Quando è un fantasma a fare giustizia
LA LLORONA (THE WEEPING WOMAN) di Jayro Bustamante
Guatemala/Francia, 2019, 97’, prima mondiale
Con: Maria Mercedes Coroy, Sabrina De La Hoz, Margarita Ke’nefic
Produzione: La Casa de Producción, Les Films du Volcan
Vendite estere: Film Factory Entertainment
Il mito della Piangente appartiene a una tradizione antica e risuona degli echi della tragedia classica. In questo racconto riprende forma ai tempi della guerra civile del Guatemala che ha portato ad atroci violenze e a un vero genocidio. Asserragliato nella sua lussuosa villa, il Generale attende il verdetto del tribunale che deve giudicarlo per i suoi crimini. “La ricerca di giustizia e di vendetta della Piangente – dice Bustamante che ha scritto la sceneggiatura insieme a Lisandro Sanchez – può ricordare il revisionismo romantico dei ‘Bastardi’ di Quentin Tarantino o la follia di Medea”. Per il secondo anno consecutivo il Guatemala figura nella selezione delle Giornate degli Autori.

Quando i fantasmi si impossessano delle nostre vite
BOR MI VANH CHARK (THE LONG WALK) di Mattie Do
Laos/Spagna/Singapore, 2019, 116′, prima mondiale
Con: Yannawoutthi Chanthalungsy, Por Silatsa, Noutnapha Soydara, Vilouna Phetmany
Produzione: Lao Art Media, Screen Division, Aurora Media
Vendite estere: 108 Media
Un vecchio solitario, un po’ forastico e un po’ stregone, si imbatte nelle tracce di un ormai dimenticato incidente stradale. A fargli da guida verso la verità è il fantasma della vittima, ma l’uomo scoprirà che quel viaggio oltre la soglia della morte può riportarlo a 50 anni prima, alla dolorosa fine di sua madre. Una ghost story nella più limpida tradizione asiatica, ma con forti implicazioni con il presente e una struttura narrativa tra genere e lo stile inconfondibile di Mattie Do che accompagna lo spettatore oltre i confini della razionalità. La prima volta della cinematografia del Laos alla Mostra di Venezia.

Chi è senza peccato…
BARN (BEWARE OF CHILDREN) di Dag Johan Haugerud
Norvegia/Svezia, 2019, 157’, prima mondiale
Con: Henriette Steenstrup, Jan Gunnar Röise, Thorbjörn Harr
Produzione: Motlys A/S
Vendite estere: Picture Tree International
Durante la ricreazione la tredicenne Lykke, figlia di un uomo politico del Partito Laburista, ferisce il suo compagno di classe Jamie, a sua volta figlio di un esponente del Partito Conservatore. Quando il ragazzo muore in ospedale le contraddittorie versioni dell’accaduto rischiano di peggiorare la posizione della ragazzina. Chi è innocente, chi colpevole, chi complice? “Cosa accade in una piccola comunità, come questo quartiere borghese di Oslo – scrive il regista -, quando la morte colpisce e coinvolge due ragazzini? Quando la tragedia ci tocca – osserva il regista – ciascuno di noi scopre la sua vera identità”.

Totò e Peppino all’ultima crociata
5 È IL NUMERO PERFETTO di Igort – opera prima
Italia/Belgio/Francia, 2019, 100’, prima mondiale
Con: Toni Servillo, Valeria Golino, Carlo Buccirosso, Iaia Forte
Produzione: Propaganda Italia e Jean Vigo con Rai Cinema
Vendite estere: Playtime
Distribuzione italiana: 01 Distribution
Napoli, anni Settanta. Peppino Lo Cicero, camorrista di seconda classe in pensione, torna in pista dopo l’omicidio di suo figlio. Questo avvenimento tragico innesca una serie di azioni e reazioni violente ma è anche la scintilla per cominciare una nuova vita. Un piccolo affresco napoletano nell’Italia anni Settanta, con i colori survoltati, i rimandi cinefili e lo stile inconfondibile del suo autore. 5 è il numero perfetto è la storia di un’amicizia tradita, ma anche di una seconda opportunità e di una rinascita. Dalla graphic novel omonima di Igort.

La fede trasforma davvero gli uomini?
BOŻE CIAŁO (CORPUS CHRISTI) di Jan Komasa
Polonia/Francia, 2019, 116’, prima mondiale
Con: Bartosz Bielenia, Eliza Rycembel, Aleksandra Konieczna
Produzione: Aurum Film
Vendite estere: New Europe Film Sales
Il ventenne Daniel, durante la reclusione in riformatorio, scopre una vocazione spirituale che si scontra con il suo passato, i suoi compagni di prigione e la sua fedina penale. Uscito dall’istituto trova lavoro come carpentiere in un piccolo centro ma al suo arrivo, per un equivoco, viene preso dal parroco locale per il nuovo prete che dovrà aiutarlo. Il suo segreto si incrocia con i sensi di colpa di una piccola comunità segnata da un’inconfessata tragedia. Al suo terzo film dopo gli studi alla Film School di Lodz e il suo esordio alla Cinéfondation di Cannes, Jan Komasa è ormai una delle voci più originali e affermate del cinema polacco. Da una storia realmente accaduta.

La psicanalisi tra Freud e la Fratellanza musulmana
UN DIVAN A TUNIS (ARAB BLUES) di Manele Labidi – opera prima
Tunisia/Francia, 2019, 87′, prima mondiale
Con: Golshifteh Farahan, Hichem Yacoubi, Majd Mastoura, Aïsha Ben Miled
Produzione: Kazak Productions
Vendite estere: MK2
Distribuzione italiana: BIM
A 35 anni Selma Derwish scopre la nostalgia di casa. Cresciuta in Francia, laureata in psicoanalisi, la donna arriva a Tunisi con la fiera determinazione di aprire il suo studio in città, sul tetto della casa di famiglia, in un quartiere periferico. Sull’onda delle primavere arabe si illude di aver a che fare con un contesto moderno e occidentalizzato. Scoprirà ben presto di vivere in un paese schizofrenico, ammalato di pregiudizi, di burocrazia, capace di confondere Freud con la Fratellanza Musulmana. Con il passo della commedia degli equivoci, spesso irresistibile nel mostrare le contraddizioni di due civiltà a confronto, il film rivela un talento brillante fin qui sconosciuto di Golshifteh Farahan, la più famosa attrice iraniana di questi anni.

Il grande fiume che non muta e le piccole realtà che cambiano la vita
ARU SENDO NO HANASHI (THEY SAY NOTHING STAYS THE SAME) di Jō Odagiri – opera prima
Giappone, 2019, 137’, prima mondiale
Con: Akira Emoto, Ririka Kawashima, Nijiro Murakami
Produzione: Kinoshita Group
Vendite estere: Kino International
Toichi traghetta da tutta la vita i paesani che vivono sul suo lato del fiume verso la città sorta sull’altra riva. A parte i suoi occasionali passeggeri, non ha contatti con nessuno salvo il giovane Genzo. Intanto a pochi passi dal suo traghetto si costruisce il ponte che è destinato a porre fine al suo lavoro. Un giorno sulla riva del fiume appare una misteriosa
ragazza senza tetto né legge. Toichi la ospita nella sua baracca ma l’incontro cambierà per sempre la sua vita. Esordio nel lungometraggio a soggetto della star giapponese di Kurosawa Kyoshi, Seijun Suzuki, Kim Ki-duk, Yu Lik-wai, qui affiancato dall’insuperabile creatore delle luci Christopher Doyle.

Davvero l’amore può superare ogni barriera?
LINGUA FRANCA di Isabel Sandoval
Stati Uniti/Filippine, 2019, 89′, prima mondiale
Con: Isabel Sandoval, Lynn Cohen, Eamon Farren
Produzione: 7107 Entertainment
A Brighton Beach (il quartiere ebreo-russo di New York), un’immigrata filippina minacciata di espulsione dagli Stati Uniti si innamora di un ragazzo di origine russa, che però ignora la vera natura della donna, in realtà transgender. Il terzo film di Isabel Sandoval, rivelatasi a Locarno con Senorita, è il primo film americano scritto, diretto e interpretato da una immigrata transgender, con attori americani, polemicamente realizzato nel cuore dell’America di Donald Trump. Citando la sua “pacata, serena estetica” il MoMA ha definito la regista “una autentica rarità tra le voci più forti del giovane cinema filippino”.

FUORI CONCORSO
LES CHEVAUX VOYAGEURS (TIME OF THE UNTAMED) di Bartabas – Film di chiusura
Francia, 2019, 93’, prima mondiale
Con: Bartabas e il teatro equestre
Produzione: La Compagnie des Indes
Vendite estere: MK2
35 anni in compagnia di Zingaro, il maestoso e nero cavallo frisone che ha dato il nome al suo circo teatrale e ha creato la sua leggenda. Il “Re dei Cavalli” Bartabas (al secolo Clément Marty) ripercorre la sua opera artistica con un viaggio iniziatico tra passato e presente che riassume la sua poetica, le coreografie, un’idea del teatro e dell’arte che sono vita e pensiero, forma e bellezza sublimati nel rapporto tra l’uomo e l’animale. Presente a Venezia anche con un’esperienza VR, Bartabas ha accettato di chiudere quest’edizione delle Giornate con un luminoso spettacolo cinematografico che attraversa le culture del mondo al passo, al trotto, al galoppo in una danza ammaliante, ora riflessiva, ora frenetica, comica e dolorosa con pagine ogni volta diverse.

MIU MIU WOMEN’S TALES
#17 SHAKO MAKO di Hailey Gates
Italia, USA, 2019, 16’48’’, prima italiana
Con Alia Shawkat
Produzione: Hi Production, Ways&Means
Farah, una venditrice di pane, cammina per le strade di una città mediorientale, mentre un veicolo militare americano circondato da soldati le sfila lentamente accanto. Un breve momento di silenzio. Poi un’esplosione devastante. Civili feriti, sanguinanti. L’orrore della guerra. Farah si guarda intorno atterrita, in lacrime. Ma niente è come sembra. Farah
in realtà è un personaggio interpretato da un’aspirante attrice di nome Laila. E non ci troviamo in Iraq, ma in un villaggio fittizio ricostruito nella base militare di Fort Irwin, in California, dove i soldati americani venivano addestrati prima di essere spediti in missione. Laila teme che il suo talento per la recitazione sia sprecato in questa arida simulazione, in cui le interpreti femminili sono relegate al ruolo di mute comparse. È abituata a prendere le cose molto più sul serio. Sta studiando una via di fuga.

“Mi sono interessata alla situazione delle persone che recitano nella vita reale”, dichiara la regista “e all’effetto che questo ha sulla loro psiche e sul loro stato emotivo. Una nuova esercitazione militare ideata da un produttore televisivo. Mi sembrava molto interessante che spedissimo i soldati in Iraq dopo averli addestrati in un contesto hollywoodiano”.

#18 BRIGITTE di Lynne Ramsay
Italia, UK, prima mondiale
Con Brigitte Lacombe
Produzione: Hi Production, Somesuch
Un cortometraggio in stile documentario di Lynne Ramsay sulla fotografa Brigitte Lacombe.
L’ultimo film di Lynne Ramsay è stato You Were Never Really Here con Joaquin Phoenix, premiato a Cannes nel 2017 per la miglior sceneggiatura e il miglior attore. …e ora parliamo di Kevin è stato l’unico film britannico nominato per la Palma d’Oro in una competizione ufficiale nel 2011. Tilda Swinton è stata nominata per un Golden Globe per la sua interpretazione. Il film ha ricevuto diverse nomination ai BAFTA e ha vinto il premio come miglior regista al British Independent Film Awards, miglior film al London Film Festival e miglior sceneggiatura alla Writers Guild of Great Britain.

EVENTI SPECIALI

MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI (MY BROTHER CHASES DINOSAURS) di Stefano Cipani
Italia/Spagna, 2019, 100’, prima mondiale
Con: Alessandro Gassman, Isabella Ragonese, Francesco Gheghi, Gea Dall’Orto, Rossy De Palma
Produzione: Paco Cinematografica, Neo Art Producciones con Rai Cinema
Distribuzione italiana: Eagles Pictures
Jack ha sempre desiderato un fratello maschio con cui giocare e quando nasce Gio, i suoi genitori gli raccontano che suo fratello è un bambino “speciale”. Da quel momento, nel suo immaginario, Gio diventa un supereroe, dotato di poteri incredibili, come un personaggio dei fumetti. Con il passare del tempo Jack scopre che in realtà il fratellino ha la sindrome di Down e per lui diventa un segreto da non svelare. Quando Jack arriva al liceo e si innamora di Arianna, decide di nascondere alla ragazza e ai nuovi amici l’esistenza del fratello. Ma non si può pretendere di essere amati nascondendo una parte così importante di sé. “Il romanzo di Giacomo Mazzariol – scrive il regista – ha avuto un forte impatto sulla mia immaginazione e quando ho conosciuto Jack e Gio e la loro famiglia mi sono reso conto di essere di fronte a qualcosa di davvero unico: una storia importante”.

HOUSE OF CARDIN di P. David Ebersole, Todd Hughes
Stati Uniti, 2019, 95’, prima mondiale
Vendite estere: Doc & Film International
Distribuzione italiana: I Wonder
Al tramonto della sua luminosa carriera, uno dei più creativi e rivoluzionari creatori di moda del XX secolo, Pierre Cardin, ha aperto per questo film il suo archivio privato, frugato nella memoria per ripercorrere le tappe di una carriera che non è difficile definire unica, dando conto di una vita che in molti passaggi viene narrata dai suoi amici e collaboratori. Il film è un ritratto vivo e colorato in cui si riflette la società contraddittoria e raffinata che Cardin ha
attraversato, da Parigi all’Asia, dal Veneto (in cui Pietro Cardin è nato 96 anni fa) all’Asia e fino…alla Luna. Grazie alla collaborazione di I Wonder e di Doc&Film le Giornate rendono omaggio all’uomo e all’artista.

IL PRIGIONIERO di Federico Olivetti
Italia, 2019, 16’, prima mondiale
Con: Paolo Musio, Sabrina Impacciatore, Franco Ravera
Produzione: Kama Productions
Paolo e Maria sono due sposini ordinari che vivono alle porte del paese. Una mattina Paolo esce di casa per comprare del pesce e non torna più. Giù in paese, in piazza, una donna è stata derubata di una preziosa collanina da un malandrino sedicenne che riesce a scappare dopo il misfatto. Paolo, incrociandosi con la donna e la gente del paese, viene additato dalla vittima e accusato del furto.

SCHERZA CON I FANTI di Gianfranco Pannone
Italia, 2019, 72’, prima mondiale
Produzione: Istituto Luce Cinecittà
Italiani brava gente? Discutibile. Ma certo il nostro non è mai stato realmente un popolo guerriero, anche perché la millenaria storia del Paese ha visto fin troppe guerre, violenze, pestilenze per potersi affidare al solo amor patrio. Partendo da questa particolare condizione storica, Scherza con i fanti vuol essere sia un viaggio tragicomico nella
recente storia d’Italia sia un universale inno alla pace, ma soprattutto si propone con un percorso lungo più di cent’anni che prova a scandagliare il difficile e anche sofferto e ironico rapporto del popolo con il mondo militare e più in generale con il potere, in cui agisce fortemente una pietas di matrice cristiana. Tutto questo attraverso i canti popolari, le immagini d’archivio dell’Istituto Luce e quattro diari di guerra di ieri e oggi.

MONDO SEXY di Mario Sesti
Italia, 2019, 75’, prima mondiale
Produzione: Augustuscolor
Attraverso una fitta e incalzante costruzione di sequenze tratte dai documentari erotici degli anni ‘60, il cosiddetto genere “mondo”, il film propone un viaggio nella vita notturna degli anni ‘60 di città come Parigi, Londra, New York, Hong Kong, Tokyo e altre località esotiche, mappate dall’immaginario popolare di questo cinema che nella forma del
reportage evocava l’universo del proibito, del nudo, del desiderio. Il critico Mario Sesti costruisce un percorso visuale e “virtuale” intorno al tema del corpo femminile, chiamando idealmente al suo fianco Bataille e Barthes per creare un corto circuito tra il valore del corpo e un cinema seriale che per alcuni anni, con la complicità di registi come Mino Loy
e produttori come Renato Libassi, ha connotato un vero “filone” di successo.

BURNING CANE di Phillip Youmans – In collaborazione con il Tribeca Film Festival
Stati Uniti, 2019, 77’, prima internazionale
Con Wendell Pierce, Karen KaiaLivers, Dominique McClellan
Vendite estere: Untitled Entertainment
Una madre spaventata dalla vita e lasciata sola a occuparsi del figlio, alcolista e senza lavoro; una moglie che cerca di salvare il suo uomo dal disastro; un prete che, dopo la morte di sua moglie, cerca la fede nella bottiglia piuttosto che nella chiesa: sono alcuni dei disperati che vivono nella parte più desolata della Louisiana a contatto con una natura di
bellezza abbacinante e apparentemente indifferente alla brutalità degli uomini. Le “canne brucianti” del giovanissimo autore (finiva le riprese mentre prendeva la licenza liceale) hanno conquistato la critica americana, vinto il massimo premio del Tribeca Film Festival e cominciano da Venezia una promettente carriera internazionale. Il produttore esecutivo è Benh Zeitlin (il regista de Re della terra selvaggia) e proprio il suo stile, così come lo sguardo sulla natura di Terrence Malik appaiono i riferimenti estetici di questo nuovo talento del cinema indie americano.

NOTTI VENEZIANE alla Villa degli Autori

LA LEGGE DEGLI SPAZI BIANCHI di Mauro Caputo
Italia, 2019, 61’, prima mondiale
Produzione: VOX Produzioni con Istituto Luce-Cinecittà
dall’omonimo racconto di Giorgio Pressburger
Tutto è scritto negli spazi bianchi, tra una lettera e l’altra. Il resto non conta. Una fredda mattina d’inverno, il dottor Fleischmann (letteralmente uomo di carne), si trova ad affrontare l’inizio di una progressiva perdita di memoria. Inizia così l’apologo, in un’atmosfera onirica dove realtà e finzione sembrano intrecciarsi e a tratti confondersi. Il
protagonista, un uomo di scienza, si ritrova immerso suo malgrado in un universo, quello della malattia, dominato da misteriosi rapporti tra il destino e le vicende biologiche e fisiologiche che regolano la vita. Il film è tratto dall’omonimo racconto di Giorgio Pressburger.

EMILIO VEDOVA. DALLA PARTE DEL NAUFRAGIO di Tomaso Pessina
Italia, 2019, 68’, prima mondiale
Produzione: Twin Studio
Un ritratto della figura e del valore artistico del più importante pittore veneziano del XX secolo nel centenario della nascita. Sono i suoi diari, le sue parole ritrovate negli archivi, i ricordi dei suoi amici e degli artisti che ne hanno misurata la grandezza a guidare per mano lo spettatore in questo viaggio. Ed è la voce di Toni Servillo a prestare a Emilio Vedova quel suono che oggi ci permette di entrare nel suo emozionante mondo interiore.

THE GREAT GREEN WALL di Jared P. Scott
Gran Bretagna, 2019, 91’, prima mondiale
Produzione: Make Waves in associazione con The United Nations Convention to Combat Desertification
Vendite estere: Seville International
Grazie a un produttore esecutivo da sempre innamorato della causa ambientalista come Fernando Meirelles e alla passione della musicista maliana Inna Modja, il sogno della Muraglia Verde, concepito fin dal 2009 dall’Unione Panafricana e oggi sostenuto anche dalle Nazioni Unite e dalla Banca Mondiale, diviene una realtà visibile. Un muro di alberi, da Dakar a Gibuti; un muro opposto ad ogni altro perché fatto di realtà viva com’è un albero; una barriera contro la desertificazione, la carestia, i mutamenti climatici. “Inna – racconta l’autore – ha scritto la sua musica mentre scopriva e faceva sua questa realtà. Il film è come un diario organico scritto al presente da una cantante che crede nell’ecologia e conosce la terra che scopre insieme a noi”.

CERCANDO VALENTINA di Giancarlo Soldi
Italia, 2019, 76’, prima mondiale
Produzione: Bizef produzione srl, Laser digitalsrl, Rai com
Un’affascinante odissea biografica fra sogni, desideri e ossessioni per scoprire il mondo di Guido Crepax attraverso la sua creatura Valentina (in cui l’autore si è identificato). Un ritratto dell’artista tra narrazione e visionarietà. Sono gli anni in cui a Milano, Parigi e Londra esplode un’effervescenza culturale, una rivoluzione estetica e narrativa che
contamina il mondo artistico e Crepax ne è uno dei protagonisti. Il film è un viaggio alla ricerca di Valentina, elegante e sofisticato sogno erotico per gli uomini e simbolo di indipendenza, fascino e seduzione per le donne, dove il passato si confonde col presente.

SUFFICIENTE di Maddalena Stornaiuolo, Antonio Ruocco
Italia, 2019, 10’, prima mondiale
In una scuola della periferia nord di Napoli, un quindicenne si presenta agli esami di licenza media. I professori lo accolgono con lo scetticismo riservato ai ripetenti. Lui non si perde d’animo e racconta la sua tesina che parte dalla storia, la sua storia, segnata da un fatto drammatico, per arrivare a parlare del corpo umano e del Cristo Velato. I professori rimarranno ad ascoltarlo. A lui basterà aver strappato la sufficienza.

Batman v Superman: 10 easter egg mai sfruttati dal DCEU

Batman v Superman: 10 easter egg mai sfruttati dal DCEU

Uscito nelle sale tre anni fa, Batman v Superman: Dawn of Justice è stato il primo vero tentativo di universo condiviso della Warner Bros. sfruttando i personaggi e le storie della DC Comics. Il progetto si è poi sgretolato dopo il quasi flop di Justice League, con lo studio deciso a puntare sugli standalone abbandonando l’idea iniziale.

Tuttavia i fan ricorderanno quelle ester eggs seminate nel film mai sfruttate e che avrebbero potuto aprire diversi scenari nel DCEU. Ecco le più interessanti:

Joke’s on you, Batman!

In una scena particola del film vediamo Bruce Wayne osservare il costume di Robin imbrattato con la vernice spray e la scritta che recita “HAHAHA, joke’s on you Batman!

Questo dettaglio sembrava suggerire l’ingresso in scena, ad un certo punto del DCEU, della spalla di Batman e del possibile scontro con Joker. Una prospettiva che, come saprete, non è stata mai realizzata.

Il simbolo di Darkseid

Durante la sequenza del “Knightmare”, vediamo Batman in piedi di fronte a una città in fiamme immersa in un deserto post-apocalittico, e in basso compare un simbolo Omega gigante che appartiene a Darkseid.

Da qui l’idea che gli eroi si sarebbero confrontati con il villain in futuro, e di fatto la sceneggiatura originale di Zack Snyder e Chris Terrio per Justice League avrebbe esplorato le sue origini e le ragioni dietro il suo malefico progetto.

Le origini di Cyborg

Passando in rassegna i filmati sui meta-umani, Bruce Wayne arriva a quello dedicato a Cyborg, la cui storia di origine poteva essere inclusa nei progetti futuri del DCEU.

Quel footage è stato però contraddetto in Justice League, dove il personaggio spiega di aver ottenuto i suoi poteri da una scatola madre nella notte in cui morì Superman.

I graffiti dell’Enigmista

Il maniero abbandonato dei Wayne è apparso pieno di dettagli intriganti come i graffiti apparentemente privi di significato che recitavano “Joe + Kayla” e “Drunk Punx”. I fan hanno notato però quel punto interrogativo molto simile a quello utilizzato dall’Enigmista nei fumetti.

Un’altra easter egg gettata alle ortiche di cui, probabilmente, non vedremo mai il seguito.

Zod di Kandor

Quando Lex Luthor porta il cadavere del Generale Zod a bordo della nave Kryptoniana gettandolo poi nella riserva genetica per trasformarlo in Doomsday, l’A.I. ne identifica il DNA come proveniente da “Kandor”.

Kandor è la città ridotta in brandelli da Brainiac e confinata in una bottiglia da aggiungere alla sua collezione di cianfrusaglie intergalattiche. Dopo averlo sconfitto, Superman recupera la civiltà mettendola al sicuro nella Fortezza della Solitudine.

KGBeast

Il personaggi di Anatoli Knyazev apparso in Batman v Superman veniva presentato come l’alter ego supercattivo di KGBeast e tirapiedi di Lex Luthor, sicuramente molto diverso rispetto alla controparte originale.

Purtroppo non avremo mai risposte in merito.

Le ultime parole di Lex Luthor

Sul finale di Batman v Superman, un personaggio visita Lex Luthor in prigione e il villain pronuncia la seguente frase: “Ha fame. Ci ha trovato. E sta arrivando!“.

Per molti si trattava dell’accenno alla prima versione di Justice League dove Darkseid avrebbe conquistato la Terra e in cui Batman avrebbe viaggiato nel futuro futuro per invertire il danno della sua invasione.

Metallo

Emmett Vale ha avuto il suo cameo a sorpresa in Batman v Superman, interpretato da Ralph Lister nei panni dello scienziato che lavorava per le industrie LexCorp sulla ricerca di un pezzo di Kryptonite. È lui a capire che il cadavere del generale Zod può essere usato per uccidere Superman.

Nei fumetti invece, Vale è lo scienziato che usa la Kryptonite per dare vita alla nemesi dell’Uomo D’acciaio, Metallo.

I viaggi nel tempo di Flash

In un’altra scena del film mai sviluppata, Flash apparve in sogno a Batman in quello che sembrava essere un futuro lontano. La trama ricordava i fumetti di “Crisis on Infinite Earths”, dove Barry Allen viaggia nel tempo per mettere in guardia i suoi compagni eroi sull’imminente distruzione della Terra.

Nella versione cinematografica invece Flash comunica al Cavaliere Oscuro che Lois Lane era “la chiave”, che aveva “ragione su di lui” (presumibilmente intendendo Superman, che sarebbe tornato malvagio in Justice League).

L’incubo

La sequenza dell’incubo Batman v Superman ha rappresentato il punto di partenza di molte speculazioni sul futuro del franchise, mostrandoci un futuro post-apocalittico in cui Batman si sarebbe diretto verso una città misteriosa prima di essere attaccato da un malvagio Superman.

Non è chiaro come Zack Snyder intendesse procedere con la trama, ed è probabile che non lo sapremo mai.

Fonte: Screenrant

Vedova Nera: e se il film anticipasse l’arrivo dei Dark Avengers?

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L’annuncio ufficiale del Comic-Con ha confermato che Vedova Nera sarà il primo film della Fase 4 dell’universo Marvel, ambientato tra la fine di Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War, e questa posizione nella timeline del MCU ha subito ispirato le teorie dei fan circa lo sviluppo di particolari dinamiche e l’arrivo al cinema di nuovi personaggi.

Tra queste sembra interessante quella pubblicata di recente sul forum Reddit a proposito degli spunti che il cinecomic con Scarlett Johansson fornirà sui Dark Avengers grazie alla presenza di Yelena Belova (una sorta di alter ego di Natasha Romanoff), Guardiano Rosso (aka Alexei, il personaggio interpretato da David Harbour) e Taskmaster, il villain annunciato e già visto sul set con il tradizionale costume dei fumetti.

Secondo l’ipotesi, Guardiano Rosso diventerebbe il Cap della squadra degli Oscuri Vendicatori mentre le caratteristiche di Taskmaster e le doti nel combattimento ricorderebbero quelle di Occhio di Falco; la teoria suggerisce quindi che figure come Abominio, Whiplash o Justin Hammer (già introdotti nelle prime tre fasi del MCU) potrebbero unirsi in seguito nella Fase 5.

Insomma, l’idea è che ognuno di questi personaggi vada a sostituire formalmente tutti i Vendicatori originali, dunque anche Hulk, Iron Man e Thor. Che ne pensate? Ha senso questa prospettiva?

Vedova Nera: la descrizione del footage mostrato al Comic-Con

CORRELATI:

Vi ricordiamo che il film vedrà Scarlett Johansson di nuovo protagonista nei panni di Natasha Romanoff, il personaggio introdotto nel MCU da Iron Man 2. Il titolo di lavorazione è “Blue Bayou” e in regia c’è Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel.

La sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz.

Al momento non ci sono ulteriori aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima segretezza intorno al progetto attualmente in produzione e presumibilmente ambientato prima degli eventi che l’hanno portata a diventare una fuggitiva in Avengers: Infinity War.

Fonte: Reddit

Ridley Scott dirigerà Ben Affleck e Matt Damon in The Last Duel

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Ridley Scott dirigerà Ben Affleck e Matt Damon in The Last Duel

A più di vent’anni dall’oscar ottenuto grazie alla sceneggiatura di Will Hunting – Genio Ribelle, Ben Affleck e Matt Damon torneranno a collaborare e recitare insieme per Ridley Scott in The Last Duel, adattamento cinematografico del romanzo di Eric Jager The Last Duel: A True Story of Trial by Combat in Medieval France. La notizia è stata divulgata nelle ultime ore da Deadline, spiegando che lo script è quasi terminato e che a scriverlo sono stati gli stessi Damon e Affleck insieme a Nicole Holofcener.

La storia segue le vicende di due migliori amici e di una vendetta: gli attori interpreteranno rispettivamente il cavaliere normanno Jean de Carrouges e lo scudiero Jacques Le Gris, separati da una guerra e dalle accuse ai danni del secondo di aver violentato sua moglie Margerite de Carrouges. Nessuno però crede alla donna e il soldato farà appello al re di Francia per annullare la sentenza emessa dal conte Pierre d’Anencon. I due uomini dovranno combattere in un duello mortale il cui vincitore sarà sancito dalla volontà di Dio.

Rivedremo presto al cinema Matt Damon in Ford V Ferrari, (da noi tradotto con Le Mans ’66 – La grande sfida, il film diretto da James Mangold (Logan, Walk The Line) che vede protagonista l’attore e Christian Bale nei panni del pilota Ken Miles e Carol Shelby, l’ingegnere meccanico che progettò il modello GT 40 per la casa automobilistica. Ambientato nel 1966, durante la preparazione della 24 Ore di Le Mans in Francia, la pellicola segue il coraggioso pilota britannico Ken Miles portare a termine la missione del designer americano Carroll Shelby che ha appena costruito una vettura rivoluzionaria per l’epoca. Talmente eccezionale da permettergli di sfidare il dominatore dell’industria, il marchio Ferrari.

Per quanto riguarda Ben Affleck invece, sappiamo che la star dirigerà e interpreterà per Universal Pictures il dramma storico Ghost Army, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale  e sceneggiato da Nic Pizzolato (l’autore di True Detective) basandosi sul libro The Ghost Army of World War II: How One Top-Secret Unit Deceived the Enemy with Inflatable Tanks, Sound Effects, and Other Audacious Fakery di Rick Beyer e Elizabeth Sayles.

Fonte: Deadline

DIAMANTINO – Il calciatore più forte del mondo, il trailer in esclusiva

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Arriverà il 15 agosto nelle sale italiane, distribuito da I Wonder Pictures, DIAMANTINO – Il calciatore più forte del mondo, diretto da Gabriel Abrantes & Daniel Schmidt, con Carloto Cotta, Cleo Tavares, Anabela Moreira, Margarida Moreira, Filipe Vargas, Carla Maciel.

Di seguito potete vedere il primo trailer ufficiale in anteprima per Cinefilos.it.

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Il sorprendente film di Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt che ha conquistato la Settimana della Critica al Festival di Cannes. Diamantino è un campione di calcio di fama mondiale. È un Cristiano Ronaldo, un piede d’oro, un inarrestabile genio del pallone. Finché, un brutto giorno, tutto il genio sparisce irrimediabilmente nel nulla. Attraverso le bizzarre vicende del suo protagonista, tra visioni mistiche, barboncini giganti e figure pastello superkitsch, Diamantino si veste da commedia stravagante per giocare con intelligenza con i conflitti della contemporaneità: dal culto delle celebrità all’ascesa dei deliranti pensieri antieuropeisti e dei populismi xenofobi.

Kevin Feige: “L’universo Marvel renderà giustizia ai Fantastici 4”

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La nuova fase dell’universo Marvel è stata presentata ufficialmente sabato scorso da Kevin Feige durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con insieme all’annuncio di tutti i film e delle nuove serie tv disponibili sulla piattaforma streaming di Disney + in arrivo entro il 2021. Non è mancata però la menzione ad altri progetti in sviluppo come Black Panther 2, Captain Marvel 2, Guardiani della Galassia Vol.3 e all’arrivo dei Mutanti e dei Fantastici 4 nel MCU, titoli sui quali Feige è rimasto ancora vago ma che potrebbero riservare qualche sorpresa.

E proprio riguardo la prima famiglia Marvel già portata al cinema due volte da Tim Story e Josh Trank, il presidente dello studio ha promesso che il futuro renderà giustizia ai personaggi creati da Stan Lee:

Tutto quello che potrei dire è spoiler, ma sono estremamente entusiasta di quei personaggi e all’idea di portarli al livello che meritano“.

Il commento di Feige lascia ben sperare per lo sviluppo di una linea narrativa e un cinecomic che dia finalmente il giusto peso ai Fantastici Quattro dopo i fallimentari tentativi del passato. Nella testa dei fan infatti risuona ancora il trattamento deludente adottato da Trank con l’ultimo reboot, dal quale lo stesso regista si è emancipato. Forse toccherà ai Marvel Studios ricucire questa ferita? Che ne pensate?

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Fonte: Variety

Thor: Love and Thunder sarà ambientato prima di Guardiani 3

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Durante il panel di sabato al Comic-Con di San Diego i Marvel Studios hanno ufficialmente presentato la lineup dei film e delle serie di Disney+ che andranno a comporre la Fase 4, e che si chiuderà a novembre 2021 con Thor: Love and Thunder, quarto capitolo del franchise affidato a Taika Waiti.

Sappiamo però che tra gli altri progetti in cantiere c’è anche Guardiani della Galassia Vol.3, il cui annuncio potrebbe arrivare nel corso del D23, e che la storyline del cinecomic potrebbe legarsi in qualche modo a quella di Thor 4, visto il finale di Avengers: Endgame con l’eroe interpretato da Chris Hemsworth che lasciava Asgard a Valchiria e si univa al team di Star-Lord.

Dunque la domanda, alla luce di quanto illustrato finora, è la seguente: quando sarà ambientato il film di Waititi? A rispondere è nientemeno che il regista di Guardiani 3, James Gunn, chiarendo su Instagram che nella timeline del MCU Love and Thunder si piazzerà “Prima“.

Questa affermazione si apre a due possibili scenari: da una parte sembra confermare l’inserimento del Vol.3 nella Fase 5 (dal momento che Thor 4 sarà l’ultimo titolo della Fase 4) con una release fissata al 2022, mentre dall’altra alimenta le voci su un ipotetico sequel con l’incontro tra il Dio del Tuono e i supereroi di Gunn nella stessa avventura.

Forse il tempo che Thor trascorrerà con i Guardiani sarà molto limitato, o comunque più breve del previsto, a meno che gli eventi di Love and Thunder non aprano in qualche modo una strada per raggiungere la squadra e completare una missione.

Che ne pensate?

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Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

Kill Bill 3: Quentin Tarantino e Uma Thurman “ne stanno parlando”

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La saga di Black Mamba potrebbe non essersi conclusa nel 2004 e si, a quanto pare Quentin Tarantino e Uma Thurman stanno ancora discutendo la possibilità di portare al cinema Kill Bill 3. Ma facciamo un passo indietro e torniamo alle prime scene del Volume 1 (uscito nel 2003), quando il personaggio noto come La Sposa uccide Vernita Green davanti agli occhi della giovanissima figlia; nel tentativo di fare ammenda con la bambina, la Sposa le dice: “Quando sarai grande, se vorrai vendicarti, ti aspetterò“.

Da lì iniziarono una serie di teorie e speculazioni circa la volontà di Tarantino di nascondere un futuro collegamento alla resa dei conti finale tra la versione adulta del personaggio e l’eroina interpretata dalla Thurman, ma trascorsi più di quindici anni la speranza sembrava essersi esaurita. Ora però, grazie grazie alle parole del regista pronunciate nel corso del nuovo podcast di Happy Sad Confused, sappiamo che qualcosa potrebbe smuoversi:

Francamente, io e Uma ne abbiamo parlato di recente, vi dirò verità. Ci ho pensato più approfonditamente e anzi, ne abbiamo letteralmente parlato la scorsa settimana. Se c’è un film che potrebbe fiorire dai miei altri film, quello sarebbe un terzo Kill Bill”.

Sarà allora questo l’ultimo sigillo per il grande schermo, oppure la carriera dell’autore terminerà – come si vocifera da tempo – con il progetto su Star Trek?

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Vi ricordiamo che il nuovo lavoro di Tarantino, C’era una volta a Hollywood, è atteso nelle nostre sale in autunno.

Di seguito la prima sinossi:

La storia si svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e lo stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.

Nel cast anche Damian LewisDakota FanningNicholas Hammond, Emile HirschLuke PerryClifton Collins Jr.Keith JeffersonTimothy Olyphant, Tim Roth, Kurt Russell Michael MadsenRumer Willis, Dreama WalkerCosta Ronin, Margaret Qualley, Madisen Beaty Victoria Pedretti. Infine Damon Herriman sarà Charles Manson.

Ho lavorato alla sceneggiatura per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due attori protagonisti.

Fonte: Happy Sad Confused

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