Home Blog Pagina 1250

Bonelli Entertainment: Dampyr e Il Confine, il ‘futuro prossimo’ secondo Masiero e Sarno

0

Regina tra le case editrici del panorama fumettistico italiano, la Sergio Bonelli Editore si sta aprendo all’universo audiovisivo con la Bonelli Entertainment. Questa nuova divisione, che ormai è una realtà, permetterà alla casa editrice di affacciarsi al mondo dell’intrattenimento cinematografico e televisivo e, mentre già diversi progetti sono stati annunciati, molti altri, ne siamo sicuri, si agitano nelle fucine bonelliane.

Dalla serie Il Confine, che si svilupperà come fumetto, romanzo e serie tv in parallelo, alla serie su Dylan Dog (notizia della scorsa estate), fino al film su Dampyr, annunciato a sorpresa durante il keynote al Lucca Comics & Games 2018, il futuro della Bonelli Entertainment è ricco di idee e di auspici. Ne abbiamo parlato, in occasione della fiera lucchese, con Michele Masiero, Direttore Editoriale di Sergio Bonelli Editore, e con Vincenzo Sarno, Responsabile Ufficio Sviluppo.

La Bonelli Entertainment e i suoi progetti prendono forma. Avete deciso di cominciare con il film su Dampyr, annunciato qui a Lucca. Che sforzo è per la Sergio Bonelli Editore avventurarsi nell’entertainment in questa maniera crossmediale?

Masiero: “È uno sforzo grande, quasi obbligato. Noi abbiamo i personaggi più importanti del fumetto italiano che godono di fama e importanza anche all’estero. In questo momento c’è una grande fame di contenuti, e chiaramente la nostra fabbrica delle idee ha un ricco catalogo di storie già pubblicate e già note. Era il momento adatto per tentare questa nuova avventura, per la Bonelli, che è leader nel mondo del fumetto con i personaggi più venduti, da 70 anni a questa parte, e detiene i diritti delle property che pubblichiamo. Abbiamo noi la gestione. Negli anni abbiamo dato poche licenze di sfruttamento e qualche esperimento è stato fatto, ma non siamo mai stati soddisfatti di quello che è stato prodotto. E anche per questo Sergio Bonelli aveva sempre rifiutato proposte del genere.

Per noi è arrivato il momento di fare questo passo ulteriore e quindi quattro anni fa abbiamo istituito questa divisione interna, guidata da Vincenzo Sarno, che potesse portare a sviluppo in una dimensione nuova le nostre property. Sono stati anni di progettualità e studio, abbiamo imparato a gestire i rapporti con altri partner, perché fare fumetti è un po’ più semplice rispetto a realizzare un film. Siamo partiti dal giorno 1 con un imperativo categorico, ovvero che saremmo stati co-produttori di tutti i nostri progetti e che non avremmo ceduto in licenza nulla, perché dobbiamo avere sempre rispetto per il personaggio e rispetto per l’autore, e vogliamo che siano proprio gli autori a collaborare alle produzioni. Il momento storico è il più favorevole, c’è richiesta, c’è disponibilità da parte dei network (tradizionali, di streaming) che si stanno aprendo, in Italia e all’estero. Il nostro Paese ha dimostrato di saper realizzare importanti progetti in co-produzione.

Noi vogliamo che l’asticella sia molto alta e che i prodotti siano di alta qualità; questo richiede molto tempo. Abbiamo annunciato Dampyr come nostro primo film, ma non è il primo progetto a cui stiamo lavorando, lo abbiamo annunciato perché adesso per questo film abbiamo un preciso orizzonte, ma sottotraccia stiamo già lavorando ad altre cose.”

Dampyr, il primo progetto con un orizzonte temporale

Dampyr è il primo film ad essere stato annunciato perché la produzione è ad uno stadio più avanzato rispetto agli altri progetti?

Masiero: “Si tratta del primo progetto di cui abbiamo un orizzonte temporale preciso, con dei partner di alto livello: Brandon Box che ci accompagna nella fase dello sviluppo sin dall’inizio e Eagle Pictures che si è inserita come partner finanziario. Abbiamo stabilito con loro un orizzonte temporale preciso che vogliamo rispettare. Altri progetti hanno bisogno di tempo e hanno partner internazionali importanti. Annunceremo i prossimi quando avremo degli orizzonti precisi anche per quelli.”

Sarno: “La volontà è dare una promessa da mantenere ai nostri lettori, nel rispetto della linea editoriale che ha sempre avuto la Sergio Bonelli Editore. Nel desiderio di migrare i contenuti dalla carta stampata alle immagini sullo schermo, il dipartimento di sviluppo ha ricevuto dalla direzione un mandato chiaro di interpretazione della condotta narrativa ed editoriale di un produttore. Non devono avvenire gli errori che sono avvenuti in passato, perché la Bonelli vuole che ogni sua emanazione sia coerente con se stessa. Costruire una galassia con pianeti che gravitano nello stesso modo in forma coerente, senza collassare su se stessi, senza avere orbite di intralcio. Costruire un grande affresco vuol dire iniziare a porre le basi e strategicamente pianificare a lungo termine.”

Masiero: “Questo significa lavorare sulle property importanti già esistenti della Sergio Bonelli Editore, di cui fa parte Dampyr, di cui fa parte Dylan Dog, la cui serie è già stata annunciata, ma nello stesso tempo, progettare nuove serie che siano contemporaneamente di carte e di celluloide, e di questo gruppo fa parte Il Confine.”

Dylan Dog e Dampyr sono quindi in fase di sviluppo, il secondo ha addirittura una data d’uscita, il 23 gennaio 2020, tuttavia nessun nome coinvolto è stato ancora fatto, né su chi sta scrivendo film e serie, né su chi dirigerà i progetti, né tantomeno su chi si occuperà di portare in vita, in carne e ossa, questi personaggi di carta e inchiostro. Ovviamente, a domanda diretta, Masiero e Sarno sorridono, ma non rispondono.

Si comincia a varcare Il Confine

Arriviamo invece a parlare de Il Confine, progetto segretissimo di cui si può dire molto poco. Da un punto di vista produttivo, insieme a Bonelli Entertainment, è coinvolta la Lucky Red. Come siete arrivati all’accordo con la casa di produzione che, in Italia, pur essendo una indipendente, è una delle realtà produttive di maggiore attività? Nel momento in cui entra in gioco un partner così importante, come è gestito l’aspetto creativo del progetto?

Sarno: “La familiarità di intenti. L’aver iniziato a fare meeting con Andrea Occhipinti e con il suo staff ci ha fatto comprendere delle affinità elettive che raramente avremmo pensato di avere con altre società. Una visione simile sulla relazione con il mondo autoriale, una visione sui termini narrativi estremamente vicina alla nostra e in più una grande volontà di affidare a noi, di mettere nelle nostre mani il futuro di questo progetto. Durante il keynote, Andrea Occhipinti ha detto una delle frasi più importanti per noi di Sergio Bonelli Editore, perché rappresenta il raggiungimento di un obbiettivo: mettere l’autore al centro. Fare questo con un progetto come Il Confine significa non avere Mauro Uzzeo e Giovanni Masi lontani dal soggetto di serie e dalla sceneggiatura, ma coinvolti.

Questo vuol dire che Sergio Bonelli Editore è co-produttore del progetto, questo vuol dire che Lucky Red è il partner con cui viene elaborata la strategia di comunicazione di un progetto che ha nella serialità televisiva solo uno delle tessere del puzzle, del grande affresco che stiamo andando a realizzare. Ci piace avere dei partner con cui relazionarci in maniera volece e costruttiva e in maniera coerente alla nostra, e il team di Occhipinti lo ha sempre dimostrato. Oggi, assumendo, davanti al pubblico di Lucca e di tutti quelli che ci hanno seguito, l’impegno di tenere gli autori al centro, sembra aver compreso appieno i nostri obbiettivi e desideri.”

Masiero: “Editorialmente parlando abbiamo anche la fortuna che sia Mauro Uzzeo che Giovanni Masi sono due autori al confine, appunto. Hanno lavorato nel mondo del fumetto, nell’animazione, nella produzione live action. Uzzeo ha anche co-firmato la sceneggiatura di Monolith che è stato il nostro primo piccolo esperimento come co-produttori, in questo campo. Sono entrambi professionisti transmediali e questo ci avvantaggia perché conoscono tutti i linguaggi che parleremo. Ovviamente stiamo cercando di far crescere al nostro interno delle professionalità di autori e sceneggiatori, ma anche di disegnatori, perché c’è anche la componente legata all’animazione e allo storyboarding. Vogliamo formare delle writing room a cui in futuro si potranno affidare progetti specifici.”

Sia Sarno che Masiero sono però molto meno loquaci quando invece ci spostiamo a parlare di ciò che Il Confine racconterà. Il portfolio presentato al Lucca Comics & Games ha portato alla luce tanti piccoli elementi della storia: ricorre un paesaggio innevato, un fitto bosco, una figura di donna che compare in diversi disegni e nel bellissimo ritratto di spalle di Tanino Liberatore, troviamo, in ben due illustrazioni (Gipi e LRNZ), uno scuolabus giallo. Sono senz’altro elementi narrativi e di trama che faranno parte della storia, ma in che modo sono ordinati e connessi tra loro, non possiamo ancora saperlo.

Cosa si può commentare alle immagini che sono state mostrate nel prezioso portfolio a tiratura limitata?

Masiero: “Intanto complimenti per lo spirito di osservazione, hai individuato diversi elementi. Ma non ha senso commentare ulteriormente per due motivi, primo perché non vogliamo dire di più, poi perché qualsiasi cosa si dica, essendo una serie che ha una importante componente thriller, si rischia di rovinare la sorpresa. C’è anche un’altra discriminante. Tutti gli elementi che hai citato possono dare delle chiavi con cui costruirsi un percorso, ma sono anche molto ingannevoli.”

Quindi, con questa strategia di promozione, dando piccoli suggerimenti pur mantenendo il segreto su tutto, che sforzo chiedete ai vostri lettori e spettatori per fa sì che Il Confine sia un successo?

Masiero: “Noi stiamo chiedendo lo sforzo ai nostri autori di stare zitti, perché loro non vedono l’ora di raccontare tutto! Al di là del discorso produttivo, c’è anche quello comunicativo, molto importante, che segue anche le stesse traiettorie. L’hype, come si dice, va creato e va creato scientemente, non casualmente. I piccoli indizi e le piccole informazioni, che diventeranno sempre di più, si confonderanno tra loro, perché fa parte della dinamica del Confine, confondere le idee. È un lavoro molto particolare, quello che stanno facendo gli autori, anche perché magari la serie tv seguirà in parte, non completamente, il fumetto. Ci sarà una parte che sarà legata ai romanzi su Il Confine, a quel mondo e ai personaggi marginali che si vedono passare. Il portfolio che abbiamo presentato a Lucca è un altro di questi tasselli. Non è né fumetto, né narrazione, solo un racconto autoconclusivo che racchiude qualche altro indizio. Stiamo cercando di creare un mondo in cui l’utente verrà invitato ad entrare. Anche comunicativamente c’è una tensione che va a crescere.”

Il Bonelli Universe

Tornando ad allargare il campo a tutti i progetti di Bonelli Entertainment, dunque, si può parlare di un Bonelli Universe?

Sarno: “Sono affascinato dall’idea di una coerenza, che non sia solo, come nell’Universo Marvel, di coesistenza all’interno dello universo, ma una coerenza stilistica. Il nostro direttore ha varato una delle collane più importanti della Bonelli degli ultimi vent’anni, la collana Audace. La collana Audace non fa vivere tutti i personaggi nello stesso universo, ma ha una coerenza di narrazione incredibile. C’è un sottile filo rosso che collega Mister No a Deadwood Dick e lo fa anche attraversando sceneggiatori differenti. Questo perché è sempre stata la volontà della Bonelli quella di avere una narrazione riconoscibile. Si dice che in Bonelli esista una gabbia che non è solo quella dell’impaginazione, ma della scrittura. Io credo che quella gabbia si stia aprendo e stia dando la possibilità alle proprietà di vivere nel medesimo cielo. A volte, quel cielo, può essere lo stesso universo narrativo, altre volte può essere la coerenza di dialogo, di scrittura, la qualità che unisce tutte le scelte che vengono fatte.”

Masiero: “Questa gabbia che si evolve e si modifica ha comunque le fondamento nella bonellianità più pura. Non vogliamo tradire la nostra essenza, abbiamo una linea editoriale che può impazzire, allargarsi e richiudersi, raccontare storie per bambini e storie per adulti. Prima eravamo molto più lineari, adesso possiamo deviare il percorso, ma ricordando sempre che veniamo da un background riconoscibile. Insieme a Dylan Dog, stiamo lavorando con altri due personaggi, Mister No e Martin Mystere, che compariranno nella serie e che possono vivere anche in storie loro.”

Vincenzo Sarno ha detto in altre circostanze che “la migrazione dell’utente non è la nostra chiave”. Che cosa chiedere ai vostri utenti in questa nuova avventura?

Sarno: “Noi non vogliamo che i nostri utenti migrino, che i lettori passino dal fumetto al film. Noi vogliamo fare un film bellissimo, che sappia raccogliere spettatori a prescindere, che sia un bel film e che crei una nuova generazione di fan, inclusiva dei fan precedenti. Migrarli significherebbe fare dei fan film che piacciono solo ai fan, ma non è il nostro desiderio. Noi non vogliamo realizzare qualcosa che piaccia solo ai lettori di Dampyr, noi vogliamo realizzare qualcosa che piaccia anche ai lettori. Essere inclusivi e non esclusivi. La qualità è l’obbiettivo, questo significa mantenere inalterato lo spirito originale, ma realizzare la miglior grammatica per raccontare lo stesso concetto con un altro mezzo.”

Nel fervido panorama cinematografico italiano, ricco di novità, sorprese e nuove storie da raccontare, la Bonelli Entertainment è certamente destinata ad acquisire una posizione importante, grazie alla traduzione, su grande e piccolo schermo, di storie a fumetti che hanno fatto la storia della cultura popolare italiana. Inoltre, durante il keynote, la Bonelli Editore ha annunciato una partnership importantissima con la DC Comics, che prevede un primo crossover con Flash e Zagor e che pare vedrà coinvolti molti altri personaggi di entrambe le etichette.

Che possa essere anche questo materiale per la divisione Entertainment? Lo sapremo a tempo debito. Per ora, il primo appuntamento certo è fissato per il 23 gennaio 2020, con l’uscita di Dampyr, ma chissà, magari anche prima, i “ragazzi Bonelli” riusciranno a farci varcare “confini” fino ad ora rimasti invalicati.

Fede Alvarez, intervista al regista di Millennium – Quello che non Uccide

Dopo essere balzato all’attenzione della comunità cinefila con il suo remake de La Casa di Sam Raimi, arrivato in sala nel 2013, Fede Alvarez ha replicato un buon successo di critica e pubblico con Man in the Dark. Adesso arriva la consacrazione con Millennium – Quello che non uccide, dal 9 novembre al cinema, con cui Alvarez si cimenta con personaggi cari alla letteratura (dai romanzi di Stieg Larsson) e al cinema (Europa e Stati Uniti hanno già portato al cinema queste storie).

Abbiamo incontrato il regista a Roma, in occasione della premiere mondiale del film che si basa sul quarto romanzo, postumo, della serie Millennium, che racconta le avventure dell’hacker Lisbeth Salander, già portata sul grande schermo da Noomi Rapace e Rooney Mara. Fede Alvarez ha avuto l’onore di dirigere nel ruolo la bravissima Claire Foy, pluripremiata per il suo ruolo di Elisabetta II in The Crown.

Il risultato dello sforzo di Alvarez esalta le sue doti di regista, ma allo stesso tempo, il suo Quello che non uccide è un film zoppicante, che sembra pasticciare un po’ troppe idee, nonostante gli sforzi e i chiari omaggi al grande cinema, che lui dimostra di conoscere e amare.

Come si è rapportato all’adattamento di Uomini che Odiano le Donne di David Fincher (pur non essendo la stessa storia, si tratta dello stesso autore di partenza, lo stesso mondo e gli stessi personaggi)?

“Gli altri film sono stati un’occasione per rendermi conto che avrei potuto fare altro, qualcosa di mio. Non avrei né dovuto, né voluto rifare i precedenti film. Ogni persona che ha partecipato alla pellicola mi chiedeva di dare una svolta, azzardare e fare qualcosa di diverso. Per me, che venivo da altri generi, fare questo film è stata prima di tutto una grande occasione e poi, con un background così differente, ho potuto apportare uno stile nuovo. Ovviamente il tutto restando fedele al personaggio e facendo attenzione a non tradirlo.”

Qual è stata la sfida più grande e perché hai scelto Claire Foy per il ruolo di Lisbeth?

Girare un film è sempre una sfida e non perché sia difficile, ognuno può farlo, sono altri i lavori difficili; quello che è davvero difficile è mettere tutto insieme, cercando di mantenere la tua visione delle cose, senza lasciarti distrarre da tutto quello che accade nel frattempo. Dentro e fuori dal set le opinioni sono tante, tu le devi ascoltare tutte e cercare di non farti influenzare, in particolar modo con questo film, perché a causa delle versioni precedenti ognuno aveva un particolare punto di vista su come andasse fatto.

Io ho scelto la mia. Per quanto riguarda Claire, credo sia fantastica, davvero un’attrice meravigliosa, volevo qualcuno che avesse la capacita di dire ‘ciao’ senza dirlo, lei lo può fare, non tutti gli attori ci riescono. Non è un film con molti dialoghi, e quindi come posso sapere quello che prova la protagonista, quanto è spaventata, a cosa sta pensando, se non mi comunica il tutto attraverso la sua espressività? Non tutti hanno questo talento, questa abilità, ma Claire sì. L’ho scoperta guardando The Crown, e già durante il primo episodio ti comunica mille sensazioni solo attraverso lo sguardo, lo smarrimento, la paura e la responsabilità di Elisabetta passano dai suoi occhi.”

Ci parli della scelta delle ambientazioni e della bellissima scenografia?

“Volevo che fosse come nelle favole, che iniziano nelle città e dopo si spostano nelle foreste, magari con la neve. L’equilibrio si gioca tutto lì: sei in città  eppure nel film viaggi tutto il tempo, Lisbeth non sta ferma un attimo, si sposta continuamente; è come un road movie ma anche come una favola.”

Millennium – Quello che non uccide, recensione del film di Fede Alvarez

Cercando di non fare spoiler, il finale non è proprio conclusivo, dobbiamo aspettarci un seguito?

“Per me è finito. Mentre giro un film, non penso mai a farne un seguito; per me ha un inizio e una fine. Ovviamente so che ci sarà un libro in uscita che prosegue la storia, oltretutto Lisbeth è un grandissimo personaggio e di sicuro la sua storia continuerà, ogni grande personaggio merita che la sua storia continui, noi dobbiamo farla continuare. Altrimenti sarà tutto relegato ad un vecchio film che nessuno ricorderà, noi dobbiamo riportarlo in vita altrimenti le nuove generazioni non avranno modo di conoscere né i film né i personaggi.

Come per questa storia e questi personaggi, l’ultimo film è di otto anni fa, sono contento che abbiamo raccontato di nuovo la storia di Lisbeth, perché la generazione che non sapeva chi fosse, perché magari ai tempi aveva dodici anni, ora potrà conoscere questo incredibile personaggio e appassionarsi a lei. Vorrei fare lo stesso con Zorro, credo sia un personaggio fantastico, sono innamorato della versione con Alain Delon e questo film ha moltissimo di quella vecchia pellicola, soprattutto nella fine.”

Millennium – Quello che non uccide, arriverà al cinema il 9 novembre, distribuito da Warner Bros.

Avengers: Infinity War, un falso script non prevedeva la morte di Loki

0

Non tutti sanno che per prevenire qualsiasi rischio di spoiler all’interno del cast (con conseguente diffusione esterna), i Marvel Studios avevano preparato diverse false sceneggiature di Avengers: Infinity War da far leggere agli attori. Una di queste, come rivelato di recente dai fratelli Russo –  che hanno diretto il film – non prevedeva la morte di un personaggio durante il prologo:

Avevamo creato una versione della sceneggiatura in cui Loki sarebbe rimasto in vita fuggendo in una capsula di salvataggio all’inizio del film, ma quando abbiamo iniziato a girare quella particolare sequenza, alcuni membri della troupe erano confusi […] Di più non possiamo raccontare per proteggere i segreti del film e perché questa è il punto di arrivo di un viaggio durato dieci anni. In ogni caso ci siamo divertiti a consegnare agli attori dei falsi script e nessuno di loro ha effettivamente letto la vera sceneggiatura…

Vi ricordiamo che Loki decide di sacrificare se stesso nel tentativo di uccidere Thanos proprio nelle scene iniziali di Infinity War e muore davanti al fratello Thor mentre il Titano Pazzo continua la sua ricerca delle gemme dell’infinito.

Avengers: Infinity War, i 10 segreti dal backstage che cambiano ogni cosa

Per ora non è stata confermata la sua presenza anche in Avengers 4, ma diverse foto trapelate dal set del nuovo capitolo sui Vendicatori sembrerebbero suggerire il ritorno del Dio dell’Inganno grazie ai viaggi nel tempo che riporteranno gli eroi alla celebre Battaglia di New York.

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Fonte: Comicbook

Avengers: Infinity War, Thanos mostra il fisico nei concept inediti

0

Continua la carrellata di concept inediti da Avengers: Infinity War in cui scopriamo una serie di “what if…” dal film dei fratelli Russo: versioni alternative di costumi, di scene, di personaggi che potevano sopravvivere o morire in maniera diversa.

Adesso arriva un’altra serie di immagini che si focalizzano su una delle scene più drammatiche del film, quella in cui Thanos sacrifica ciò che ha di più caro, Gamora, per ottenere la Gemma dell’Anima.

Inoltre, sempre nei concept a seguire, potete ammirare alcuni studi per Thanos e il suo titanico (è il caso di dirlo) corpo. In questi concept vediamo come gli artisti dei Marvel Studios hanno costruito la muscolatura del Titano Pazzo, modellandola sulle immagini dei fumetti e sulla corporatura di Josh Brolin che, non dimentichiamolo, ha fatto in modo che questo personaggio completamente in CGI (e motion capture) fosse così realistico.

Thanos tornerà in Avengers 4, in cui presumibilmente lo troveremo ancora nel suo esilio volontario in campagna, da dove si gode la sua opera d’arte, il compimento di una vita di ricerca.

Avengers 4: una nuova attrice nel cast e la conferma di un ritorno!

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Star Wars: Episodio IX, Finn userà di nuovo la spada laser?

0
Star Wars: Episodio IX, Finn userà di nuovo la spada laser?

Mentre proseguono in Inghilterra le riprese di Star Wars: Episodio IX, nessun dettaglio sulla trama o sui personaggi è ancora trapelato in rete, avvolti ancora da un alone di mistero assoluto che i fan vorrebbero dipanare. Tuttavia nelle ultime ore un tweet di John Boyega ha lasciato supporre che Finn (l’eroe interpretato dall’attore) potrebbe usare di nuovo la spada laser come accaduto in Il Risveglio della Forza.

Questo perché alla domanda di un fan che chiedeva se rivedremo mai il Finn di Episodio VII con l’iconica arma dei cavalieri Jedi Boyega sembra aver risposto positivamente. Sarà davvero così? Che ne pensate?

https://twitter.com/JohnBoyega/status/1056768001809235968?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1056768001809235968&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cinemablend.com%2Fnews%2F2460913%2Fis-finn-using-a-lightsaber-again-in-episode-ix

 

Star Wars: Episodio IX, Matt Smith sarà un giovane Palpatine?

Nel cast del film tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo Billie Lourd. Si uniranno al cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith, Naomi Ackie e Richard E. Grant, insieme ai veterani del franchise Mark Hamill, Anthony Daniels Billy Dee Williams, che riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.

L’uscita di Star Wars: Episodio IX è prevista per il dicembre 2019.

Sebbene Star Wars: Gli Ultimi Jedi sia stato accolto in maniera contrastante, le recensioni non sono state affatto negative; tuttavia il film ha intiepidito i fan che non ne hanno determinato il successo economico travolgente che ci si aspettava. Dato che gli spettatori considerano molto meglio riuscito Il Risveglio della Forza, la notizia che J.J. Abrams sarebbe tornato a dirigere Star Wars: Episodio IX è stata accolta con molto favore.

Stando a quanto riporta Variety, sembra che Abrams stia per siglare un accordo importante con uno studio, e tutti gli indizi puntano alla Disney. Il regista e produttore ha infatti un ottimo rapporto con Bob Iger, CEO della Casa di Topolino, e i motivi per legarsi allo studio sono molti, a partire dal prestigio dell’incarico.

 

Secondo questo report, infatti, Lucasfilm avrebbe affidato Episodio IX ad Abrams con lo scopo di farne un film che “corregge il corso degli eventi” che si sono sviluppati in maniera inaspettata ne Gli Ultimi Jedi. È un incarico di grande fiducia che viene affidato al regista, e quindi sembra ovvio che lo Studio possa voler affidarsi a lui, primo per dare una degna conclusione alla saga ufficiale di Star Wars, e poi forse per guardare al futuro in una maniera che possa accordare fan e critici, in un possibile sviluppo del franchise.

Star Wars: Episodio IX – Film: news, trama, anticipazioni

Fonte: Twitter

Shazam!: al via i reshoot, Zachary Levi condivide una nuova foto del costume

0

Sono ufficialmente iniziate le riprese aggiuntive di Shazam!, come annunciato dal protagonista Zachary Levi sui suoi social. Insieme alla notizia è stata condivisa un’immagine inedita che mostra un prezioso dettaglio del costume del supereroe.

Potete dargli uno sguardo qui sotto:

shazam!

Shazam!: il trailer italiano con Zachary Levi

Vi ricordiamo che Shazam! farà parte dell’Universo Cinematografico DC e seguirà le uscite di Aquaman e Wonder Woman 2, gli altri due attesi titoli di casa DC.

Il cinecomic è atteso per il 2019 e vede nel cast Zachary Levi (Shazam!), Asher Angel (Billy Batson), Mark Strong (Dr. Thaddeus Sivana)Jack Dylan Grazer (Freddy), Grace Fulton (Mary), Faithe Herman (Darla), Ian Chen (Eugene), Jovan Armand (Pedro), Cooper Andrews e Marta Milans (genitori adorrivi di BillyVictor e Rosa Vasquez), Ron Cephas Jones (Il Mago).

La sinossi: Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, gli basta gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni possa trasformarsi nel Supereroe Shazam per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

Shazam!: Zachary Levi “accende” il costume nella nuova foto ufficiale

Fonte: Zachary Levi

Bumblebee: nuove straordinarie immagini nello spot esteso

0
Bumblebee: nuove straordinarie immagini nello spot esteso

Dopo l’ultimo trailer in cui i fan di lunga data sono stati premiati con una fugace visione a Optimus Prime, a Soundwave e a Shockwave, è stato diffuso un nuovo spot esteso originale di Bumblebee in cui possiamo ammirare nuove scene dall’adrenalinico film che vedrà protagonista il maggiolino giallo e Charlie, interpretata da Hailee Steinfeld.

https://www.youtube.com/watch?v=ZJ5H8R84i8I

A dirigere Bumblebee c’è Travis Knight, già regista di Kubo e la Spada Magica per la Laika. Protagonista del film è Hailee Steinfeld. Nel cast anche John Cena, Jorge Lendeborg Jr., Abby Quinn, Rachel Crow, Ricardo Hoyos, Gracie DziennyJason Drucker. La sceneggiatura del film è firmata da Christina Hodson.

Leggi la recensione di Bumblebee

Ecco la prima sinossi del film:  “Durante il 1987, Bumblebee trova rifugio in una discarica in una piccola cittadina di mare della California. Charlie (Hailee Steinfeld), in procinto di compiere 18 anni e mentre cerca di trovare il suo posto nel mondo, scopre Bumblebee, scarico, ammaccato e spezzato. Quando Charlie gli restituisce la vita, impara immediatamente che non si tratta di un ordinario maggiolino giallo WV.”

Avengers 4: per Kevin Feige il Regno Quantico diventerà “fondamentale”

0

Qualsiasi fan dei Marvel Studios sa che il Regno Quantico diventerà un fattore importante per il futuro del Marvel Cinematic Universe, stando a quanto visto finora nei due film su Ant-Man (e soprattutto in vista di Avengers 4, dal momento che Scott Lang vi è rimasto intrappolato proprio durante lo schiocco delle dita di Thanos).

Sull’argomento è tornato a parlare Kevin Feige in una recente intervista e questo è stato il suo commento:

Alla fine di Ant-Man abbiamo seguito Scott Lang mentre entra nel Regno Quantico per la prima volta, ed è come se avessimo iniziato a sfogliare i diversi strati di qualcosa che poi sarebbe stato completamente cancellato dal Doctor Strange mentre si accedeva al multiverso. Ma ora Regno Quantico è un altro territorio con cui possiamo giocare per raccontare le nostre storie, un luogo molto più grande di quanto avessimo mai immaginato, e dove poter ambientare tutti i tipi di avventure che vogliamo. Magari una di queste sarà esplorata in un nuovo film, chissà…

Tempo fa anche Peyton Reed, regista dei due Ant-Man, aveva discusso dell’argomento durante la promozione del sequel, dichiarando che fino a questo momento il MCU aveva appena “scalfito la superficie“ in termini di dimensione alternativa, e i fan avrebbero potuto aspettarsi di tutto man mano che si andava avanti.

“C’è ancora molto da esplorare nel Regno Quantico che noi, in realtà, nel solo contesto di questa storia, Ant-Man ant the Wasp, abbiamo avuto il tempo solo di grattare la superficie. Perché si tratta di un mondo davvero apparentemente infinito. […] Ed è un lato molto importante dell’Universo Marvel dei fumetti che mi piacerebbe vedere riprodotto nella Marvel Cinematic Universe. E mi piacerebbe farne parte. Questo è tutto quello che posso dire a riguardo, ma posso anche aggiungere che concettualmente è un’esperienza che mi eccita moltissimo.”

Avengers 4 teoria: gli eroi morti si trovano nel Regno Quantico?

Vi ricordiamo che Avengers 4 arriverà nelle sale ad aprile 2019, tuttavia non abbiamo ancora a disposizione un titolo ufficiale né immagini che possano darci un’idea di quello che vedremo nel capitolo conclusivo della Fase 3 del MCU.

Un mese di riprese aggiuntive appena conclusesi, la supervisione di Anthony e Joe Russoe l’inizio della post-produzione sono gli ultimi step del film, che adesso potrebbe avere abbastanza elementi per mettere insieme un bel trailer, magari anche solo un teaser, che possa dare soddisfazione ai fan, alimentando la loro già spasmodica attesa.

Avengers 4: ecco cosa potremmo vedere nel trailer

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Fonte: CBM

Avengers: Infinity War concept, il costume di Cap come non lo vedremo mai

0

Mai come in Avengers: Infinity War, il costume di Steve Rogers ha raccontato la storia del suo personaggio. Alla fine di Civil War, Steve diventa un fuggiasco, rinuncia allo scudo e al titolo di Captain America e di coseguenza non ne indossa più i colori. In Infinity War il suo costume è blu scuro, la stella bianca sul suo petto sporca, coperta, e in alcuni punti la tuta è strappata, lasciando intravedere un po’ delle scaglie del costume che Cap indossa nei fumetti.

Di seguito, potete vedere tutti i concept che sono stati realizzati prima di trovare il costume perfetto per il personaggio interpretato da Chris Evans nel film. Nelle immagini possiamo vedere che le varie ispirazioni per il costume potevano venire dai U.S. Agent e dal Super Soldato, senza dimenticare che in alcune varianti, il costume di Cap poteva essere una variante delle divide dei soldati che combattono in Medio Oriente.

Che ne pensate? Quale di queste possibili soluzioni poteva essere meglio del costume che in realtà abbiamo avuto nel film?

Alla fine di Avengers: Infinity War, Steve è rimasto ancora una volta senza il suo amico Bucky. Dopo averlo ritrovato nel Wakanda, libero dal lavaggio del cervello dell’Hydra, Cap si è visto ancora una volta portare via il suo amico, la sua unica famiglia, a causa dello schiocco di Thanos. Quale sorte avrà in serbo per loro il Marvel Cinematic Universe?

Avengers 4: una nuova attrice nel cast e la conferma di un ritorno!

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, Rian Johnson difende ancora Luke Skywalker

0

Meno di un anno fa usciva nelle sale Star Wars: Gli Ultimi Jedi accompagnato da un’ondata di pesanti critiche mosse dalla parte più “integralista” del fandom della saga, secondo le quali il film di Rian Johnson avrebbe tradito lo spirito originale e preso strade troppo distanti da ciò che amavano delle avventure della famiglia Skywalker. In particolare alcuni commenti negativi furono rivolti al personaggio di Luke, che il regista ci tiene ancora a difendere come scritto su Twitter di recente:

Luke è coerente al 100% con il suo personaggio, magari non nel modo in cui è stato descritto durante la promozione, ma sicuramente in ciò che lo rende reale, basandosi sulle sue parole e sulle sue azioni. […] Continuo a pensare di non aver fatto niente che mi abbia fatto pensare: “Oh dio, sto distruggendo ogni cosa…forse avrei cambiato qualcosa ma ormai è tardi per tornare indietro e credo ancora sinceramente in tutte le decisioni che ho preso.

Capisco perché i fan si preoccupano di queste cose, e fa male quando ti aspetti qualcosa di specifico e non riesci a ottenerlo da qualcosa che ami. Fa sempre male, quindi non lo prendo mai come un attacco personale se un fan reagisce negativamente e mi critica su Twitter. Va bene. È il mio lavoro e sono lì per quello.“, ha confessato il regista.

LE INTERVISTE ESCLUSIVE AL CAST DI Star Wars: Gli Ultimi Jedi

Dopo il successo da record al box office, Star Wars: Gli Ultimi Jedi, l’ottavo film della Saga, firmato LucasFilm e diretto da Rian Johnson vede nel cast i protagonisti storici della saga, Mark Hamill (Guerre StellariRitorno dal futuro) e Carrie Fisher (Harry ti presento SallyPatto di sangue) brillano accanto ai protagonisti della nuova trilogia, Adam Driver (Lincoln, Star Wars: Il risveglio della forza), Daisy Ridley (Ophelia), Benicio Del Toro (EscobarAvengers: Infinity War) e Laura Dern (The Founder, The Tale).

Impreziosiscono il già stellare cast il Premio Oscar Lupita Nyong’o (12 anni schiavoQueen of Katwe), John Boyega (Star Wars: il risveglio della forzaDetroit), Oscar Isaac (Robin Hood, X-Men – Apocalisse), Domhnall Gleeson (Anna Karenina, Revenant – Redivivo) e Anthony Daniels (Guerre StellariSolo: A Star Wars Story).

LA SINOSSI: Il Primo Ordine è in lotta contro la Resistenza e Rey consegna a Luke Skywalker la spada laser di sua proprietà per cercare di convincerlo a tornare a combattere per salvare il mondo libero. Luke però non vuole saperne di tornare in guerra, credendo sia il momento di porre fine ai Cavalieri Jedi. Nel frattempo la flotta della Resistenza esce dall’iperspazio e si ritrova alla deriva con poco carburante a disposizione: il Primo Ordine riesce a rintracciarla una seconda volta e l’Alleanza capisce che i nemici sono dotati di un potente localizzatore a lungo raggio che può essere disattivato soltanto salendo a bordo della loro nave ammiraglia.

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, per Rian Johnson il film è “fedele allo spirito del franchise”

Fonte: Cinemablend

Breaking Bad: il sequel seguirà la vita di Jesse dopo la fine della serie

0

Soltanto due giorni fa veniva diffusa la notizia, non del tutto ufficiale ma ora confermata, dell’inizio della produzione del film su Breaking Bad scritto e probabilmente diretto dallo showrunner della serie originale Vince Gilligan, mentre ora – come riportato da Slash Film – scopriamo che si tratterà di un sequel vero e proprio dedicato al personaggio di Jesse Pinkman.

L’ex “discepolo” di Walter White e co-protagonista dello show creato da Gilligan tornerà quindi sullo schermo sempre interpretato da Aaron Paul.

Sul progetto si sa ancora poco, tranne il fatto che Gilligan scriverà la sceneggiatura e figurerà nelle vesti di produttore esecutivo. È anche probabile che alla fine dei giochi assumerà il comando dell’operazione dirigendo il film. Per quanto riguarda le riprese, sembra che il set sia pronto a partire già nelle prossime settimane in New Mexico.

Va ricordato che questo speciale lungometraggio di due ore di Breaking Bad segna il primo titolo di Gilligan in seguito al nuovo accordo triennale firmato a luglio con Sony TV. Le fonti parlano di un contratto da 50 milioni di dollari che fa affiancare la figura del produttore a nomi del calibro di Shonda Rhimes e Ryan Murphy.

Breaking Bad: in arrivo il film, le riprese partiranno a breve

Fonte: Slash Film

Descendants: tutto quello che non sai sui film tv

Descendants: tutto quello che non sai sui film tv

Descendants è la serie d film musicale per la televisione usciti nel 2015. Diretto da Kenny Ortega e andato in onda su Disney Channel, il film racconta la vita dei figli dei cattivi Disney e degli eventi che accadono dopo il matrimonio tra Belle e la Bestia.

Descendants è un film che ha avuto grandissimo successo in America e nel resto del mondo, tanto da dare vita ad sequel e probabilmente anche a un terzo capitolo. Adorato tra bambini e non solo, non tutto è conosciuto. Quello che, forse, non sapevate su Descendants.

Descendants: tutti i film

descendantsDescendants è un film per la televisione. Questo film tv, diretto da Kenny Ortega è arrivato in Italia il 3 ottobre del 2015 su Disney Channel e nel marzo dell’anno successivo su Rai Gulp. Il film riunisce buoni e cattivi di varie fiabe a seguito del matrimonio tra la regina Belle e il re Bestia. Gli aventi narrati hanno origine quando Ben, figlio di Belle e della Bestia, si appresta a salire al trono ed invita i figli dei cattivi, fatti prigionieri sull’Isola degli Sperduti (vi si trovano Crudelia De Mon, Jafar, la Regina Cattiva e Malefica) a frequentare la prestigiosa accademia Auradon Prep, diretta dalla Fata Smemorina. I figli dei quattro cattivi accettano l’invito solo per poter rubare la bacchetta e liberare i genitori.

Tutti i figli dei cattivi hanno un segno di riconoscimento. Ogni figlio dei Perduti (Evie, figlia della Regina Cattiva, Mal, figlia di Malefica, Jay, figlio di Jafar e Carlos, figlio di Crudelia De Mon) è riconoscibile con disegno posto sulla parte posteriore dei loro costumi. Mal ha una cuore verde formato da un drago, Evie ha una corona abbagliante, Jay un serpente arancione e Carlos delle ossa di cane bianche e nere incrociate. Tutti quanti loro hanno dei simboli che ricordano i loro genitori e le loro fiabe.

In Descendants ci sono riferimenti ad altri film di animazione Disney. Nella stanza di sicurezza, che contiene la ruota girevole di Maleficent, è possibile vedere sullo sfondo qualche riferimento ad altri film targati Disney. È possibile notare un tridente (La Sirenetta, 1989), una rosa (La bella e la bestia, 1991), il cappello del Cappellaio Matto (Alice nel paese delle meraviglie, 1951), la scarpetta di Cenerentola (Cenerentola, 1950) e la lampada del Genio (Aladdin, 1992). Tuttavia, ci sono altri due oggetti. Sulla sinistra si vede qualcosa che somiglia a una tavoletta di pietra o a un blocco, mentre sulla destra c’è un oggetto dorato, probabilmente una mela. Questi due oggetti sono compaiono per un tempo sufficiente possibile a determinare cosa siano davvero.

Descendants 2: trailer, trama e curiosità

descendants

Descendants 2, è il secondo film Disney Channel Original Movie diretto e prodotto da Kenny Ortega ( High School Musical e Camp Rock) con protagonisti i figli dei cattivi Disney. Descendants 2 ha catturerà i ragazzi grazie alle sue musiche originali e balli spettacolari. Un primo assaggio si ha nel video della canzone di apertura del film “Ways To Be Wicked”, un concentrato di energia a ritmo pop-rock con protagonisti Mal, Evie, Carlos e Jay. La canzone, prodotta da Sam Hollander e Josh Edmondson, è scritta da Grant Michaels e Charity Daw.

In Descentants 2 ritroveremo i figli dei cattivi Disney alla ricerca di un nuovo equilibrio nella loro rinnovat vita nel regno di Auradon. Quando la pressione di diventare regina diventa eccessiva, Mal insieme ai suoi amici decide di tornare sull’Isola dei Perduti, dove nel frattempo la sua acerrima nemica Uma, figlia della perfida Ursola, ha preso il suo posto autoproclamandosi regina.  Uma è molto risentita di non essere stata selezionata da Ben per frequentare la scuola di Aurodon e decide così di dar vita a una sua gang di pirati. La gang include Harry e Gil, rispettivamente i figli di Capitan Uncino e Gaston che insieme ad Uma lotteranno per rompere le barriere tra l’Isola dei Perduti e Auradon e liberare i figli dei cattivi imprigionati sull’Isola una volta per tutte.

Descendants 3, trailer, trama e curiosità

Descendants 3

Descendants 3, è il terzo capitolo del Disney Channel Original Movie continua il racconto della saga contemporanea tra il bene e il male: le figlie e i figli adolescenti dei Cattivi Disney più famosi — Mal (Dove Cameron), Evie (Sofia Carson), Carlos (Cameron Boyce) e Jay (Booboo Stewart) — ritornano sull’Isola degli Sperduti per reclutare un nuovo gruppo di discendenti che si uniscano a loro ad Auradon Prep.

Nel terzo film quando una violazione della barriera mette a repentaglio la sicurezza di Auradon durante la loro partenza dall’Isola, Mal decide di chiuderla definitivamente, temendo che i suoi nemici Uma (China Anne McClain) e Hades (Cheyenne Jackson) si vendichino sul regno. Nonostante la sua decisione, una misteriosa forza oscura minaccia la popolazione di Auradon e toccherà a Mal e ai figli dei Cattivi salvare tutti nella più epica delle loro battaglie.

Descendants: il cast della serie

descendants

Protagonisti nel cast del film sono Mal, interpretata da Dove Cameron. Carlos, interpretato da Cameron Boyce. Jay, interpretato da Booboo Stewart. Evie, interpretata da Sofia Carson. Ben, interpretato da Mitchell Hope. Audrey, interpretata da Sarah Jeffery. Jane, interpretata da Brenna D’Amico. Doug, interpretato da Zachary Gibson. Chad, interpretato da Jedidah Goodacre. Lonnie, interpretata da Dianne Doan. Malefica (Maleficent), interpretata da Kristin Chenoweth. Crudelia De Mon (Cruella de Vil), interpretata da Wendy Raquel Robinson. Jafar, interpretato da Maz Jobrani. Regina Grimilde, interpretata da Kathy Najimy.

Per il ruolo di Carlos De Mon, Cameron Boyce si è dovuto tingere i capelli. Per il ruolo del figlio di una super cattiva come Crudelia De Mon, Cameron Boyce si è dovuto tingere i capelli di bianco. Tanto perché fosse chiaro che Carlos sia il figlio di Crudelia, il personaggio di Cameron gioca con il numero 101, riferendosi proprio alla madre. Per Cameron era la seconda volta che appariva in televisione insieme a Dove Cameron. I due si erano incontrati per la serie Liv e Maddie del 2013, nel quale Boyce interpretava un cugino.

Le curiosità sulla saga

Per Dove Cameron, Descendants non era il primo film Disney originale. Nel 2014 Dove Cameron ha fatto parte del film Cloud 9. Dove è anche una vecchia conoscenza della Disney: scoperta nel 2012, ha iniziato a recitare proprio in quell’anno per la serie di Disney Channel Bits and Pieces diventato poi Liv e Maddie, serie in cui Dove interpreta le gemelle protagonista Liv e Maddie.

Metà degli attori che interpretano i figli dei cattivi provengono da altri ruoli Disney. Dove Cameron da Liv e Maddie, Cameron Boyce da Jessie, mentre gli altri hanno partecipato in alcune serie come guest star, come Sofia Carson in Austin & Ally e Booboo Stewart in Buona fortuna Charlie.

descendants

L’annuncio del film è stato dato nel 2013. In quell’anno Disney Channel ha annunciato la trama del film e l’inizio della produzione. Le riprese, che si basano sul soggetto di Josann McGibbon e Sara Parriott, sono iniziate nel 2014 e Kenny Ortega è stato il regista del film dopo aver girato la trilogia di High School Musical. L’arrivo del regista ha fatto cambiare la prospettiva del concept originale, per il quale non erano previste musiche e coreografie.

Descendants la miniserie web

Di Descendants è stata realizzata anche una mini webserie e uno spin-off animato. Trasmessa dal 2 luglio 2015 sull’app Watch Disney Channel, la serie, composta in 23 episodi, viene spiegata da Lonnie su vai segreti degli studenti sin dal primo giorno di scuola fino all’annuncio di Ben sull’arrivo dei cattivi. Nel luglio 2015, viene confermato da Disney Channel l’arrivo di uno spin-off animato, composto in cortometraggi in CGI dal titolo Descendants: Wicked World. Questa serie viene confermata nel 2016 con l’arrivo di una seconda stagione arrivata poi in Italia l’anno successivo.

Descendants e i libri

Descendants ha dato vita ad una serie di libri. Nel 2015 sono stati pubblicati nove libri che si sono ispirati al film per le televisione: L’Isola degli sperduti, Descendants: Junior Novelization, Mal’s Diary, Mal’s Spell Book, Disney Descendants Yearbook, Secrets of Auradon Prep: An insider’s Handbook, La storia del film, Mal: la vera storia secondo me e L’arte dei decori & ghirigori. Tuttavia, sono stati pubblicati altri libri tra Regno Unito, Francia e Germania come Poster-A-Page, Spellbound Poster Book, Annual 2016, Le roman du film e Die Nachkommen.

Un video inedito celebra 5 anni dall’uscita del primo film

Descendants, dove vedere tutti i film streaming

Per chi desiderasse recuperare Descendants, è possibile vederlo in streaming sulla piattaforma Disney+.

Fonte: IMDb

Incontro con Marco D’Amore: “Essere attore è farsi dio”

0
Incontro con Marco D’Amore: “Essere attore è farsi dio”

Dopo aver lasciato il personaggio di Ciro di Marzio alla sua tragica sorte, tra le braccia del nemico/amico Genny Savastano, Marco D’Amore è pronto per il suo futuro da regista in Gomorra, la serie italiana venduta in tutto il mondo, che lo ha visto ricoprire per tre stagioni uno dei personaggi più importanti e anche amati, con tutte le sue contraddizioni, dal pubblico.

Ma come nasce, nel piccolo Marco, la voglia di fare l’attore? La risposta è inaspettata, profonda, decisa, come tutto ciò che nel corso dell’incontro con i fan, in occasione del Lucca Comics and Games, D’Amore ha offerto al suo pubblico.

“Sono cresciuto coltivando tante passioni, in particolare quella per la musica. E poi come spesso accade sono gli incontri e il favore con cui tu li accogli, che ti cambiano lo vita. Avevo anche la passione per la recitazione, recitavo a scuola e tutti si complimentavano, a 15 anni ho messo su una compagnia di coetanei e facevamo il repertorio napoletano (De Filippo, Scarpetta, Viviani) e a 16 anni ho firmato il mio primo contratto da professionista.

All’epoca ho intrecciato uno dei rapporti più importanti della mia vita, un rapporto che continua ancora adesso, quello con Toni Servillo, che all’epoca era un regista di teatro che portava avanti un discorso artistico sul suo teatro, ma fondamentalmente sconosciuto, come capita ai grandi artisti che spesso costeggiano il grande pubblico. A 18 anni lui mi scelse e da allora, dopo una tournée con lui, ho maturato la scelta che la recitazione sarebbe stata la mia vita. Ho studiato a Milano in Accademia, ho fatto la gavetta teatrale e ho ritrovato Servillo.

Il mio è un percorso di studio, di scelte, di grandissimi sacrifici perché ho abdicato a gran parte della mia vita per fare questo lavoro e proprio per questo sono violento con tutti quelli che sminuiscono l’immagine dell’attore, che vivono teatro, cinema e televisione come uno sfogo di vanità.”

Nonostante tutti gli anni di teatro, Marco D’Amore è stato reso noto al grande pubblico grazie a Gomorra, la serie che adesso lo vedrà passare dietro alla macchina da presa:

“L’esperienza di Gomorra è stata una svolta professionale, ma è stata anche una svolta legata alla mia formazione e alla mia vita, perché io non avevo nessun desiderio di fare questo ruolo. All’epoca credo di essere stato l’unico attore campano a non avanzare nessuna candidatura. Ho ricevuto una chiamata da Stefano Sollima che mi invitava a fare il provino, ma non mi sembrava proprio il progetto per me. Poi è andata in maniera diversa. Ha cambiato la mia vita professionale perché mi mette di fronte al fatto che io interpreto Ciro come fosse un grande personaggio di Shakespeare, perché ha tutti gli abissi e tutte le vette di un Amleto o di un Otello. Mi ha cambiato la vita, per Gomorra sono richieste lunghe settimane di set, vissuti spalla a spalla con gli attori più bravi in circolazione in Italia, gomito a gomito con una produzione attentissima, quindi, per chi come me è molto interessato alla macchina piuttosto che al ruolo, questo ha rappresentato anche un’esperienza formativa.

Essere Ciro è stato difficile perché sapevamo di raccontare nella realtà e sapevamo di mettere le mani nel dolore della gente. Per quanto questi personaggi non esistano, sono comunque la somma di biografie reali che hanno macchiato di delitti il territorio nazionale e internazionale; io ho sentito la responsabilità di mettere in scena un personaggio che era stato il racconto atroce della vita contemporanea e che aveva lasciato tante ferite dietro di sé, e che nell’immaginario collettivo rappresenta qualcosa che si vuole tenere lontano.

Io però so benissimo che questa serie non ha nessun intento educativo o etico. Per me una serie tv ha il potere di scuotere, e poi se riesce a far riflette ad emozionare a farsi porre delle domande, questi sono tutti risultati ulteriori. Ma non si può chiedere a una serie, a un libro o a un film di avere delle risposte. Queste cose devono far porre domande, non devono dare risposte.

L’intento della serie è quella di realizzare un racconto epico, nella misura in cui si parla di eroi, nonostante siano tragici o neri, sono comunque eroi. Per questo Gomorra non è solo un racconto della realtà, ma anche un racconto della coscienza e credo sia questo il motivo per cui la serie sia stata così venduta in tutto il mondo, perché è una storia con cui tutti possono fare i conti. C’è, ahimè, una porzione di Gomorra in ogni parte del mondo.”

Dopo la morte di Ciro, Marco D’Amore non abbandona Gomorra, ma si prepara al debutto dietro alla macchina da presa, diventando così regista e narratore degli eventi:

“Mi piace dire che il mio passaggio dietro alla macchina da presa non è avvenuto come una follia dopo una notte di sbronza, non è una decisione estemporanea. Per me è la tappa di un percorso molto più lungo ed ha a che fare con il fatto che io non mi sono mai “arrapato” per un personaggio, a me interessano molto di più i temi e le storie, e mi sono chiesto spesso in che modo, a un certo punto della mia vita professionale, avrei potuto decidere io che storia raccontare e che tema condividere con il pubblico. Questo passaggio è avvenuto prima attraverso la scrittura e la produzione, e poi, una volta concluso il mio percorso come attore nella serie, è stato fisiologico anche per la produzione accogliere la mia richiesta.

L’esperienza è diversissima, perché l’attore è un centometrista, lavora per pochissimo tempo e dà il massimo, subito, su dieci ore di set, lui lavora per due, e deve rendere al massimo. Il regista è un maratoneta, parte chilometri prima dell’attore.”

E non risparmia il suo punto di vista sulla condizione di cultura e arte nell’Italia contemporanea.

“Noi abbiamo un Ministro ai Beni Culturali che ci dice che il Grande Fratello è cultura, la reazione giusta è che ridiamo tutti, ma in realtà è drammatico. Il fatto che noi si risponda ridendo, invece che indignandoci, dal mio punto di vista è drammatico. Perché oltre qualsiasi congettura, e fuori da qualsiasi schema di preferenza politica, il problema è che non è vero! Perché c’è una linea di demarcazione netta tra l’intrattenimento e la cultura, tra l’intrattenimento e l’arte. Ci può essere intrattenimento di altissimo livello e molti paesi fuori dall’Italia sono molto più settoriali rispetto a noi.

In Francia, in Inghilterra, in America, ci sono teatri in cui si fa prosa, in cui si fa ricerca, in cui si fa musical. Sono proposte settoriali che danno la possibilità al pubblico di essere di fronte a una serie di offerte che da noi non hanno, perché in qualsiasi teatro italiano il cartellone è molto più confuso, misto. Questo non per criticare, ma per dire che il Grande Fratello è al massimo sub-cultura, non solo, è sub-intrattenimento, sub-spettacolo, e che un ministro dica una cosa del genere per me è drammatico. Perché io sono uno che sta cercando di arare dei solchi e che sa benissimo che cos’è l’intrattenimento, cosa la cultura, cosa un’espressione artistica e quanto questi elementi possono essere elevati. Così si diseduca una platea foltissima, fatta di giovanissimi. C’è una varietà di mondi possibili, per tutti, ma ci sono grandi distinzioni da fare.”

Ma Marco D’Amore ha anche espresso tutto il suo amore per il teatro, per il lavoro d’attore, per l’impegno che ogni giorno infonde nella sua arte.

“Quando uno spettacolo non funziona, gli attori di teatro dicono che “non è sceso in platea”, perché è rimasto tutto sul palco. Invece qui, tra palco e prima fila c’è una terra di mezzo molto interessante dove si dovrebbe creare un rapporto con lo spettatore. È qui che le cose si mettono in mezzo, perché l’ultimo attore dello spettacolo è lo spettatore che completa l’opera con le sue riflessioni e i suoi sentimenti.

Per interpretare Ciro di Marzio, per me, è stato fondamentale non rinunciare a una parte del gioco dell’attore, che è importantissima soprattutto quando si ha a che fare con questo tipo di ruoli. Francesi e inglesi utilizzano proprio la parola ‘giocare’ per parlare del lavoro dell’attore: ‘jouer’ oppure ‘play’, non ‘recitare’. Tutto questo ho infatti molto a che fare con il gioco, non con lo scherzo che è una cosa da adulti. Il gioco è una cosa seria, ma dei bambini.

Oltre ogni aspetto di fama e gloria dell’essere attore, questo è un mestiere difficilissimo. L’attore si arroga la responsabilità di farsi altro, di portare vite altrui, dolori altrui, sofferenze altrui, addii altrui e questa è una cosa altissima. Non a caso le prime rappresentazioni teatrali della storia dell’umanità risalgono a quando l’uomo, sul palco, ha avuto l’ardire di farsi dio. È quello l’intento. Gli attori, quando vengono riconosciuti come tali, dovrebbero essere osservati, in maniera profana, come delle divinità, non come quello bello, che fa la battuta, come fosse una cosa normale. La recitazione non ha nulla a che fare con la normalità, nella misura in cui la finzione è molto più interessante della normalità, se tu la elevi; e per elevarla devi sapere come si misurano i sentimenti, come si devono amministrare corpo voce movimenti, devi fare uno studio profondo su te stesso, altrimenti non ci riesci e non vai a toccare delle corde o ad incidere nella memoria di chi ti ascolta.”

Aquaman: Re e Regine nei character poster

0
Aquaman: Re e Regine nei character poster

Sono stati diffusi i primi character poster di Aquaman, di James Wan, in cui possiamo vedere dispiegati in tutta la loro bellezza i protagonisti del film, Re e Regine dei Sette Mari!

Aquaman: il secondo trailer dal New York Comic Con!

Il film è stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e  Willem Dafoe. Il cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.

Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.

Pets – Vita di Animali 2: il primo esilarante trailer

0
Pets – Vita di Animali 2: il primo esilarante trailer

È stato diffuso il primo esilarante trailer di Pets – Vita di Animali 2, il sequel del film Illumination dedicato a tutti i padroni di animali domestici, insospettabili protagonisti di storie avventurose.

Il film di Illumination Studios e Universal Pictures è diretto da Chris Renaud, come il primo capitolo, e arriverà nelle sale italiane il prossimo 6 giugno del 2019.

Ecco il trailer di Pets – Vita di Animali 2

Fonte

Captain Marvel: Jude Law sulla folle segretezza dei Marvel Studios

0

Jude Law è tra le incognite più affascinanti del prossimo Captain Marvel; il suo personaggio non è stato ancora annunciato e in molti si stanno chiedendo chi possa interpretare nella storia d’origine atipica di Carol Danvers.

L’attore inglese arriverà a metà novembre sul grande schermo con Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, in cui interpreta il ruolo del giovane Albus Silente, il preside di Hogwarts negli anni in cui Harry Potter frequentò la scuola di Magia e Stregoneria, ma che, nel periodo in cui è ambientato il film con protagonista Newt Scamander, era “semplicemente” il professore di Trasfigurazione.

Sappiamo che il ruolo sarà molto importante e che la storia del film è tutta un segreto. A quanto pare, però, nessuno riesce a minacciare bene i propri attori come i Marvel Studios, che pure cercano di lavorare nel più stretto riserbo delle proprie informazioni.

Durante la presenza al Wizarding World per la promozione di Animali Fantastici, Jude Law ha commentato così il rapporto tra i due diversi livelli di segretezza: “Penso che possa dipendere dalla differenza tra britannici e americani. Con Animali Fantastici, sono stati tipo ‘Supponiamo che tu non abbia intenzione di rivelare nessuno di questi segreti. E se lo fai, ti diremo di non farlo più e potremmo tranquillamente ucciderti’. Alla Marvel invece è più tipo ‘Non ti azzardare fottutamente di dirlo a nessuno nessuno nessuno!’.”

Sembra palese la differenza di comunicazione tra le due produzioni, ma pare che entrambi i metodi riescano a ottenere il silenzio degli attori.

Captain Marvel: tutti i dettagli del trailer che vi siete persi

Vi ricordiamo che alla regia di Captain Marvel con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. Il film invece arriverà al cinema l’8 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

Corto Maltese: in arrivo il film con Tom Hughes e Milla Jovovich

0
Corto Maltese: in arrivo il film con Tom Hughes e Milla Jovovich

Dopo l’annuncio del film su Dampyr, il grande fumetto italiano torna ad essere accostato al grande schermo con la notizia che Christophe Gans dirigerà un film su Corto Maltese, il celebre personaggio di Hugo Pratt, in cui reciteranno Tom Hughes e Milla Jovovich.

La pellicola sarà diretta dal francese Christophe Gans (Silent Hill, La Bella e la Bestia), che si dice grande appassionato dell’autore di fumetti, dichiarando: “Corto Maltese è stato un progetto da sogno per me da quando ero un ragazzo che leggeva fumetti.”

A produrre il film, che dovrebbe essere il primo di una serie, c’è Davis Films e TriPictures, che credono che Corto Maltese abbia tutte le carte in regola per diventare un franchise.

Nel cast sono confermati, per ora Tom Hughes (Victoria) e Milla Jovovich (Resident Evil) che ricopriranno i ruoli di protagonisti. Sarà l’affascinante attore britannico a ricoprire il ruolo di Corto. Su questa scelta, il regista ha commentato: “Ora che ho l’opportunità di portare questa incredibile storia sul grande schermo, non riesco a pensare a un attore migliore per interpretare l’avventuroso Corto dopo che ho incontrato Tom Hughes, che ho seguito nella serie ‘Victoria’, e che è emerso come uno dei migliori attori britannici.”

Fanno già parte del cast anche James Thierrée (Chocolat), che interpreterà la spalla di Corto Maltese, Rasputin, e Mark Dacascos, il cui ruolo non è ancora stato svelato. I primi dettagli sulla trama del film dicono che sarà basato sull’albo unico intitolato Corte Sconta detta Arcana ambientato tra il 1918 e il 1920 tra la Siberia e la Cina, in cui Corto Maltese si trova a Hong Kong quando viene ingaggiato da una società segreta cinese, le “Lanterne Rosse”, per compiere una missione in Siberia, dirottare un treno blindato dello zar Nicola II che trasporta oro da San Pietroburgo a Vladivostok.

La produzione comincerà a gennaio 2019, tra Europa e Asia.

Star Wars: Episodio IX, Matt Smith sarà un giovane Palpatine?

0

Un nuovo rumor riguardante Star Wars: Episodio IX sembra suggerire il ritorno di un personaggio molto noto della saga originale: Palpatine. Secondo queste voci, sarà Matt Smith, ex Doctor Who, a interpretare la versione giovane del personaggio.

L’attore inglese è uno dei tanti nuovi arrivi nella galassia lontana lontana, che dovrebbe ricoprire un ruolo chiave, stando a quanto riferiscono notizie ufficiali. Come è procedura standard alla Lucasfilm, i dettagli della trama per il capitolo finale della trilogia sono mantenuti strettamente nascosti, il che significa che non si sa molto di tutti i volti nuovi che spunteranno nel film, ma che sono stati annunciati nel cast.

Naturalmente, Palpatine è stato il grande cattivo dei primi sei episodi della saga degli Skywalker. Assunse il controllo della Repubblica Galattica nei prequel e la trasformò nell’Impero. Sebbene sia morto da tempo nel periodo in cui è ambientato Il Risveglio della Forza, la sua influenza è ancora avvertita dal fatto che il Primo Ordine si era modellato sull’immagine del vecchio Impero. E se l’ultimo rumor è attendibile, Palpatine potrebbe avere molta più influenza nell’ultimo capitolo della saga.

Durante un momento di “Hot Scoop o Shot of Poop” durante l’ultimo episodio di The Weekly Planet Podcast, è stato affermato che Smith potrebbe interpretare un giovane Palpatine nell’episodio IX. Vale la pena sottolineare che questa informazione proviene da una fonte anonima ed è, a questo punto, soltanto una voce.

Ovviamente, per quanto sia d’obbligo ricordare che l’informazione va presa con le pinze, è intrigante provare a immaginare in che modo Palpatine possa ritornare in Episodio IX, dopo essere stato ucciso in Episodio VI. Tuttavia, il recente report ufficiale di Variety su una correzione del corso degli eventi da parte di J.J. Abrams nell’ultimo film della saga, potrebbe riportare in vita alcuni personaggi che possano fare captatio benevolentia sul pubblico.

Star Wars: Episodio IX, chi ha deciso di far “tornare” Carrie Fisher?

Nel cast del film tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith, Naomi Ackie e Richard E. Grant, insieme ai veterani del franchise Mark Hamill, Anthony Daniels e Billy Dee Williams, che riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.

L’uscita di Star Wars: Episodio IX è prevista per il dicembre 2019.

Zack Snyder spiega un “buco di trama” in Batman v Superman

0

Dal momento che non può eguagliare Superman in fatto di forza bruta, Lex Luthor deve fare affidamento sul suo impressionante intelletto per trovare altri modi per sopraffare l’Uomo d’Acciaio in Batman v Superman: Dawn of Justice. Così, nel film di Zack Snyder, Lex rapisce la madre di Superman, Martha Kent, per rendere l’eroe Kryptoniano conforme alla sua richiesta: uccidere Batman. Nei due anni trascorsi da quando Batman v Superman è uscito, alcuni spettatori potrebbero essersi domandati perché Superman non si sia limitato a usare i suoi poteri per rintracciare il luogo in cui Martha veniva tenuta prigioniera. Secondo il regista Zack Snyder, a questa domanda è stata data una risposta in una scena tagliata.

Recentemente una foto dietro le quinte di Batman v Superman: Dawn of Justice ha fatto il giro su Vero, portando i fan a chiedere a Zack Snyder se questa fosse proprio la parte del film in cui Kal-El sia volato nel cielo di Metropolis per cercare di rintracciare con i suoi sensi super sviluppati la madre. Ma il suo potere gli ha dato accesso a tutte le voci intorno a lui, un sovraccarico di dolore e angoscia. In merito alla foto, Snyder ha risposto: “È un green screen. Vola sopra la città. La telecamera inizia a ruotare attorno a lui mentre sente le grida e il dolore causato dal crimine e quando ci avviciniamo, lui sta soffrendo perché sa che se cerca di trovarla in questo modo, dovrà ignorare gli innumerevoli gridi d’aiuto che sentirà provenire dalle città di tutto il mondo.”

Anche se Superman è capace di tante prodezze, contrariamente all’opinione di Lex Luthor, non è un dio. C’è solo un numero limitato di gente che può salvare, il che significa che ogni volta che vive come Clark Kent o anche mentre è al lavoro in altre parti del mondo, ci saranno sempre altri che soffrono e che lui non è in grado di aiutare. Ecco perché non ha usato il suo super udito per capire la posizione di Martha; sarebbe stato troppo per lui decidere di ignorare tutta la sofferenza del mondo per concentrarsi solo sulla madre.

Invece, Superman è volato a Gotham City e ha fatto a pugni con Batman come voleva Lex Luthor, anche se ha cercato di spiegare la situazione in anticipo, ma Bruce Wayne non lo ha ascoltato. Fortunatamente, alla fine tutto si è risolto sappiamo come, e il Crociato incappucciato ha salvato la madre del suo ex avversario e Superman è tornato a fronteggiare la minaccia di Lex Luthor. Sfortunatamente, Doomsday ha ucciso Superman, quindi l’Uomo d’Acciaio non è riuscito a godersi la vittoria a lungo.

Inutile dire che Superman non è stato troppo tempo sepolto sotto i sei piedi di terra. In Justice League, Batman, Wonder Woman, Aquaman, Flash e Cyborg lo resuscitarono usando la camera della genesi di Krypton e una delle scatole madre, e nonostante si sia svegliato molto irritato, per così dire, alla fine ritorna in sé e, indossato un nuovo costume di Superman, dà una mano a fermare Steppenwolf dal trasformare la Terra in un altro Apokolips.

Superman ha ora iniziato un nuovo capitolo della sua vita, anche se, ironia della sorte, attualmente la Warner Bros e il DC Extended Universe non hanno in programma di fare in modo che Henry Cavill riprenda il personaggio secondo quelli che potevano essere altri piani.

Ride: trailer ufficiale del film di Valerio Mastandrea

0
Ride: trailer ufficiale del film di Valerio Mastandrea

Dopo il poster 01 distribution ha diffuso il trailer ufficiale di Ride, il film da regista di Valerio Mastandrea che vede protagonisti Chiara Martegiani, Renato Carpentieri, Stefano DionisiArturo Marchetti e con Milena Vukotic.

Prodotto da Paolo Bogna e Simone Isola di Kimera Film e Rai Cinema, il film uscirà al cinema il 29 Novembre.

Ride, la trama

Una domenica di maggio, a casa di Carolina si contano le ore. Il lunedì successivo bisognerà aderire pubblicamente alla commozione collettiva che ha travolto una piccola comunità sul mare, a pochi chilometri dalla capitale. Se n’è andato Mauro Secondari, un giovane operaio caduto nella fabbrica in cui, da quelle parti, hanno transitato almeno tre generazioni. E da quando è successo Carolina, la sua compagna, è rimasta sola, con un figlio di dieci anni, e con una fatica immensa a sprofondare nella disperazione per la perdita dell’amore della sua vita.

Perché non riesce a piangere? Perché non impazzisce dal dolore?  Sono passati sette giorni ormai e per lei sembra non essere cambiato nulla. Nonostante gli sforzi, non riesce ad afferrare quello strazio giusto, sacrosanto e necessario a farla sentire una persona normale.  Manca un giorno solo al funerale e tutti si aspetteranno una giovane vedova devastata. Carolina non può e non deve deludere nessuno, soprattutto se stessa.

Leggi la recensione di Ride

Senza lasciare traccia al cinema dall’8 Novembre

Senza lasciare traccia al cinema dall’8 Novembre

uscirà domani giovedì 8 novembre il film Senza lasciare traccia, distribuito da Adler Entertainment in 40 copie. Il film, diretto da Debra Granik e con Ben Foster e Thomasin McKenzie, è tratto dal libro “My Abandonment” di Peter Rock.

Senza lasciare traccia è ispirato alla storia vera di un padre e una figlia che vivono lontani dalla società, nascosti in un parco ai margini di Portland, in Oregon negli Stati Uniti. Lui, reduce di guerra, vuole scappare dalle regole e dalla conformità che una comunità impone, lei si trova a fare i conti con la naturale voglia di farne parte.

La regista, candidata agli Oscar per Un gelido inverno, traccia un affresco misterioso e magnetico di un’esistenza vissuta ai margini: “I protagonisti di questa storia si proteggono l’uno con l’altra e si influenzano con le proprie idee. In questa relazione padre-figlia, Tom ha imparato a essere più matura e saggia in alcune circostanze, per poter aiutare il padre vittima delle proprie vulnerabilità. Lui, in cambio, prova a insegnarle ogni cosa utile che conosce.”

Senza lasciare traccia, la trama

Una ragazza adolescente (l’esordio prorompente di Thomasin McKenzie) e suo padre (Ben Foster) hanno vissuto di nascosto per anni in Forest Park, un grande bosco situato alle porte di Portland, in Oregon. Un incontro casuale li poterà allo scoperto, ed entrambi saranno costretti a lasciare il parco per essere affidati agli agenti dei servizi sociali. Proveranno ad adattarsi alla nuova situazione, fino a che una decisione improvvisa li porterà ad affrontare un pericoloso viaggio in mezzo alla natura più selvaggia, alla ricerca dell’indipendenza assoluta.

Noir in Festival 2018: i 20 finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco

0

È online la lista dei venti romanzi noir da votare per determinare la cinquina dei finalisti concorrenti all’edizione 2018 del Premio Giorgio Scerbanenco. Sono romanzi noir italiani editi nell’anno e scelti dal comitato selezionatore del festival tra quelli iscritti.

A partire da oggi fino alle ore 23:30 di sabato 17 novembre 2018 ogni lettore potrà votare i suoi cinque titoli preferiti sul sito del festival. La cinquina dei finalisti sarà determinata dalla somma ponderata dei voti dei lettori e della Giuria Letteraria, composta da Cecilia Scerbanenco (Presidente), Valerio Calzolaio, Luca CroviLoredana LipperiniSergio PentSebastiano TriulziJohn Vignola.

I cinque finalisti saranno presentati il 3 dicembre, ore 18.00, alla libreria Feltrinelli di Piazza Duomo, Milano; tra loro la Giuria Letteraria sceglierà il vincitore del Premio Giorgio Scerbanenco 2018 che sarà premiato la sera del giorno stesso presso l’università IULM.

CRISTINA CASSAR SCALIA, Sabbia nera, Einaudi
PIERO COLAPRICO, La strategia del gambero, Feltrinelli
MAURIZIO DE GIOVANNI, Il purgatorio dell’angelo, Einaudi
FEDERICA DE PAOLIS, Notturno salentino, Mondadori
ANDREA FAZIOLI, Gli svizzeri muoiono felici, Guanda
PATRICK FOGLI, A chi appartiene la notte, Baldini+Castoldi
LEONARDO GORI, L’ultima scelta, Tea
GIORGIA LEPORE, Il compimento è la pioggia, E/O
DAVIDE LONGO, Così giocano le bestie giovani, Feltrinelli
ENRICO PANDIANI, Polvere, Dea Planeta
LUCA POLDELMENGO, Negli occhi di Timea, E/O
PIERGIORGIO PULIXI, Lo stupore della notte, Rizzoli
PAOLO   ROVERSI, Cartoline dalla fine del mondo, Marsilio
PASQUALE RUJU, Stagione di cenere, E/O
STEFANO TURA, A regola d’arte, Piemme
ILARIA TUTI, I fiori sopra l’inferno, Longanesi
FRANCO VANNI, Il caso Kellan, Baldini+Castoldi
VALERIO VARESI, La paura nell’anima, Frassinelli
MARIOLINA VENEZIA, Rione Serra Venerdì, Einaudi
MIRKO ZILAHY, Così crudele è la fine, Longanesi

Loki: 15 cose che le persone hanno capito male sul Dio dell’Inganno

Creato da Stan Lee, Jack Kirby Larry LieberLoki è uno dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo cinematografico Marvel ed è apparso in ben cinque cinecomic dei Marvel Studios (se contiamo anche l’imminente Avengers: Infinity War). Noto come “Il Dio dell’Inganno“, è stato fra i primi villain davvero apprezzati dai fan grazie soprattutto all’egregia interpretazione a tinte shakespeariane di Tom Hiddleston, l’attore che ne veste i panni da Thor (2011).

Tuttavia, nonostante il riscontro positivo, ci sono alcuni aspetti di Loki che quasi tutte le persone hanno frainteso: ecco di seguito le 15 più evidenti.

È un fratello migliore di quanto si pensi

Guardando a tutti gli inganni, le tribolazioni e infine alla sua redenzione finale, un dato emerge inaspettatamente: Loki è un fratello migliore di quanto si pensi. In fondo non è stato Thor il beneficiario di tutto il dramma che il Dio dell’Inganno ha generato? Grazie a lui si è dimostrato un degno erede di Odino, e in Dark World, Ragnarok e Infinity War ha dato prova del suo valore quando era insieme al fratello. Magari Loki voleva soltanto convincere Thor a migliorarsi?

Non vuole davvero raggiungere i suoi obiettivi

Nel corso delle sue numerose apparizioni cinematografiche nel MCU abbiamo visto Loki inseguire molti obiettivi, ma sconfiggere Thor era sempre stato in cima alla lista. Certo, sembra che – per come sono andate le cose – tutti i suoi piani fossero solo le fasi di uno stratagemma per conquistare un mondo, alleandosi con Thanos, poi tradendo Odino e il Gran Maestro. Ma cosa lo rende allora davvero soddisfatto? Perché provare così tanti modi per “sistemare” la propria anima ed essere costantemente insoddisfatto?

Non è un guerriero ma un sopravvissuto

Quando pensiamo agli dei di Asgard ci vengono in mente soldati onorevoli che servono le cause più nobili. Ma per quanto riguarda Loki il discorso cambia, perché al contrario dei suoi simili ha sviluppato l’arma dell’astuzia come mezzo per cavarsela in ogni situazione. Non vuole combattere, ma solo vivere, non è un soldato ma solo un sopravvissuto.

Frigga gli ha salvato la vita

Quando viene sconfitto alla fine di Avengers Loki viene imprigionato nelle segrete di Asgard da Odino, tuttavia mossa dalla compassione sua madre Frigga va a trovarlo e tutto questo amore e questa assistenza sono sufficienti per permettere al figlio di andare avanti e diventare un prezioso alleato per Thor. Forse è proprio grazie a lei se Loki ha scelto di essere dalla parte del bene iniziando la sua conversione?

La cattiveria di Loki è solo colpa di Odino

Nel passato contorto e confuso che ha reso Loki ciò che conosciamo, Odino ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale. Il solo fatto che la sua stessa famiglia gli aveva mentito per tutta la vita raccontandogli di non essere un vero asgardiano ha cambiato la sua mente riflettendo su quell’eredità che gli spettava; il che si è poi ripercosso nei confronti di qualsiasi autorità con cui avesse a che fare. È quindi colpa di Odino se Loki è diventato così cattivo?

Il suo conflitto interiore è più grande di quanto pensiamo

Una domanda attanaglia qualsiasi fan del personaggio: Loki è davvero diverso da noi? In fondo tutti vogliono essere amati, appartenere a qualcosa, avere successo, dunque non c’è da stupirsi quando lo vediamo ribellarsi contro le figure autoritarie che hanno reso la sua vita miserabile. Tuttavia nel corso del MCU Loki ha dimostrato più volte di saper prendere decisioni migliori, come in Avengers: Infinity War, e questa lotta interiore tra la sua natura buona e diabolica lo rende un villain molto più complesso di quanto pensiamo.

I suoi poteri magici derivano da sua madre

Stabilito che nelle sue vene non scorre sangue asgardiano, Loki non riesce a beneficiare dei cosiddetti poteri degli dei, tuttavia Frigga, a causa della sua infinita empatia e compassione per suo figlio, gli insegna la magia in modo che possa cavarsela nel mondo anche da solo e combattere con il fratello Thor.

Thor ha “corrotto” Loki

Fin dai primissimi minuti del primo film su Thor, il personaggio principale ci viene presentato come come il ragazzo più popolare della scuola che agisce in modo irriverente usando il Mjolnir tanto da spingere Odino a bandirlo da Sgard per fargli imparare la lezione. E’ quindi possibile che la gelosia di Loki nei confronti di Thor era in parte alimentata dal comportamento scorretto del fratello, e che ciò che è stato seminato dal Dio del Tuono durante l’infanzia si ripercuote anche nella vita adulta

Loki avrebbe potuto salvare Asgard da Ragnarok

Durante gli eventi di Thor: Ragnarok sembra che Loki stia giocando con un piede in due scarpe, prima fingendo di essere il benevolo Odino, e poi schierandosi dalla perte del Granmaestro. Ma perché non impiega la sua magia e i suoi poteri di inganno per sconfiggere Hela? Dopotutto, se è abbastanza potente da recuperare la corona di Surtur e abbastanza astuto da fingere di essere Odino, dovrebbe poter abbattere la Regina degli Inferi. Non lo fa, e Asgard cade.

Non è etero

L’universo cinematografico Marvel non ha mai preso decisioni totalmente progressiste, e la rappresentazione della comunità LGBT su grande schermo non è del tutto al passo con il mondo esterno. Certo, in Thor: Ragnarok, si può intuire che Valchiria avesse avuto una relazione con un’altra donna, ma quando si tratta dell’orientamento sessuale di Loki alcuni indizi più sottili lasciano intendere che non sia etero. Nei fumetti infatti viene spiegato che non ha una solida preferenza di genere…

Frigga non avrebbe dovuto affidargli il trono

Sull’amore di una madre per un figlio ci sarebbe molto da dire, tuttavia visti i numerosi imbrogli creati da Loki nei secoli che hanno messo in pericolo Asgard e fatto arrabbiare Odino, non si spiega perché la regina Frigga abbia sempre avuto un debole per questo bambino problematico. Durante gli eventi del primo film di Thor, Odino cade in un processo rigenerativo periodico che lo lascia con un occhio solo e inconscio, vulnerabile e incapace di svolgere le sue funzioni di capo per un tempo prolungato. E allora chi viene nominato da Frigga come sovrano temporaneo di Asgard? Loki. Il tutto trascurando ciò che ha fatto e  consegnandogli come se niente fosse le chiavi del regno.

Nelle sue vene non scorre sangue asgardiano

Quando Odino trovò il figlio abbandonato del re dei Giganti di Ghiaccio e lo adottò facendo di lui un erede tanto quanto lo era Thor. In età adulta Loki venne elevato al grado di principe di Asgard in lizza per il trono e per quanto ne sappiamo, è l’unico asgardiano che non condivide di fatto quel sangue divino, ma può tecnicamente governare.

Gli altri stregoni sono più potenti di lui

Di tutti gli stregoni dell’universo Marvel, Loki dovrebbe essere il più potente, tuttavia nei fumetti pubblicati negli anni ’70 si è scoperto che in realtà è molto più debole di quanto avremmo pensato. Il sovrano della Dark Dimension e nemesi del Doctor Strange, Dormammu, lo ha superato in varie occasioni dimostrando la sua inferiorità.

Senza Loki Odino non avrebbe mai sconfitto Surtur

In Thor: Ragnarok, la divinità infuocata Surtur realizza la sua profezia e distrugge Asgard, contrariamente a quanto raccontato nei fumetti degli anni ’80 del leggendario artista e scrittore Walter Simonson. In quell’arco narrativo, Odino doveva combinare i propri poteri con quello dei suoi figli, Thor e Loki, per sconfiggere il mostro e pur essendo apparentemente un atto nobile, si trattò soltanto di un inganno per salvare la propria pelle.

Hulk on avrebbe dovuto batterlo così facilmente

Una delle scene più soddisfacenti del primo film degli Avengers arriva quando Hulk affronta Loki e il dio inizia a parlare di quanto sia superiore al gigante di giada venendo sonoramente buttato a terra. Ma se ci ripensiamo, Loki è una divinità e non dovrebbe venire sconfitto così facilmente. Poteva creare illusioni, influenzare la mente debole di Hulk, e invece vediamo come la forza bruta prevalga…

Leggi anche – Loki: 16 cose che non hanno senso sul Dio dell’Inganno

Fonte: ScreenRant

Sylvia Hoeks: intervista alla villain di Quello che non uccide

In molti la ricordano come il replicante al servizio di Niander Wallace (Jared Leto) in Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve, ma quelli con la memoria più lunga sanno che è stata lei a far dannare il Geoffrey Rush de La Migliore Offerta di Giuseppe Tornatore, facendolo scivolare nella spirale di un amore a senso unico.

A partire dal 9 novembre 2018, l’affascinante Sylvia Hoeks si ripresenta sul grande schermo in un ruolo ambiguo, per Millennium – Quello che non Uccide, il nuovo film di Fede Alvarez che si basa sull’omonimo romanzo che si pone come continuazione ideale della saga letteraria di Millennium, di Stieg Larsson. La Hoeks interpreta nel film Camilla Salander, sorella meno famosa e più cattiva di Lisbeth, personaggio iconico che, dopo essere stato interpretato da Noomi Rapace e da Rooney Mara, passa a Claire Foy (The Crown).

Abbiamo incontrato la bellissima Sylvia, ex modella, in occasione della premiere mondiale del film, nella cornice della Festa di Roma, e in questa occasione ha raccontato della sua Camilla, del lavoro con Alvarez e della partecipazione a un progetto tanto atteso, che corona il suo momento d’oro.

Il tuo personaggio può essere definito un villain? Come hai lavorato all’interpretazione, visto che Camilla è poco presente nei romanzi?

“È vero non è molto presente nel libro ma comunque c’è, Fede (Alvarez) aveva una visione molto chiara di cosa voleva dal personaggio, mi ha aiutata molto parlare con lui, ho provato a focalizzarmi sul mondo che lui voleva costruire nel film, come voleva raccontare la storia, renderla qualcosa di più internazionale. Camilla è una donna danneggiata, è una vittima, può assolutamente giocare a fare il villain, ma è ferita, ha dei traumi.”

È come se fosse un’altra faccia di Lisbeth?

“In un certo senso sì, credo sia quella che mostra al pubblico una parte di verità di Lisbeth, perché in fondo cosa sappiamo di lei? Che è una donna inafferrabile, ma attraverso Camilla vediamo un aspetto emotivo molto importante che viene fuori; tutto questo è parte di lei, è parte del suo essere vittima. Il problema è che se ti identifichi troppo con Camilla perdi Lisbeth, serve mantenere un equilibrio molto delicato nel film, anche perché nel momento di confronto fra le due, in cui emerge la verità, il pubblico ha bisogno di stare dalla parte di Lisbeth, è la sua storia e il mio personaggio aiuta semplicemente a raccontarla.”

Millennium – Quello che non uccide, recensione del film con Claire Foy

E il suo look?

“Per quel che riguarda il look è stato chiaro da subito che serviva per far capire che era una donna piena di dolore, che per sedici anni tutti i giorni viene torturata, è come se provenisse da un altro mondo dove non può trovare una soluzione, Lisbeth e Camilla si causano dolore a vicenda. Il look era davvero importante per crearla. Ho sentito dire che si ispira molto ai film di Bond, ma io credo sia un mix fra la mia voglia di avere una cicatrice e le sopracciglia bionde, e il potente outfit rosso.

2119167 – Girl In The Spiders Web

Tutto ciò la rende un’immagine forte che esalta il suo dolore. Per prepararmi al personaggio ho fatto delle ricerche ho letto tutto della vicenda di Natascha Kampusch, (la ragazza rapita per otto anni e costretta a vivere in una cantina), la sua storia era orribile, ma è stato l’unico modo per me di capire questo personaggio. Ci sono diverse cose interessanti del suo essere un villain, c’è uno scontro importante con Lisbeth dove viene fuori tutta la verità, lei può anche giocare a fare la cattiva ma è una persona ferita e tutto è racchiuso in quelle poche scene.”

DOMANDA SPOILER

Possiamo immaginare Camilla nel prossimo Millennium?

“Forse perché no? In realtà abbiamo girato una scena in cui si vedeva morta ai piedi della montagna, ma l’hanno tagliata. Chi lo sa. Nessuno può dirlo, non so immaginarla nel prossimo film ci sono così tanti modi in cui può evolvere la storia, ma ho amato interpretarla e mi piacerebbe farlo ancora.”

Cosa hai scoperto di te stessa diventando un’attrice?

“Ho sempre voluto diventare un’attrice, quando cresci in questa industria la cosa più importante che non devi mai dimenticare è sentirti sempre grata dell’opportunità che hai e di avere un occhio di riguardo nei confronti di te stessa, per restare con i pedi per terra, collegata ai miei amici, alla mia famiglia. Vorrei diventare mamma, ma è difficile viaggiando spesso per lavoro, ma questo mestiere è il mio primo amore. Andare in America a fare il mio lavoro mi ha aperto nuove strade e opportunità ma è stato come ricominciare dall’inizio. Con Denis Villeneuve (per Blade Runner 2049, ndr) è stato bellissimo lavorare, mi sono trovata benissimo ha così tanto rispetto per gli attori e ti fa sentire al sicuro.”

A cosa stai lavorando ora?

“Ho rasato i capelli per la prima serie prodotta da Apple, si chiamerà “See” scritta da Steven Knight e diretta da Francis Lawrence, con tanti fantastici attori, sarà incentrata sull’umanità che paga le conseguenze di essere diventata cieca. Andrà su Apple Tv, abbiamo iniziato già a girare.”

Si allontana con un sorriso e con la promessa che sentiremo ancora molto parlare di lei, sicuramente per la sua bellezza, ma anche per intelligenza di scelte professionali e carisma.

Torino Film Festival 2018: i primi titoli italiani e internazionali

Il Torino Film Festival annuncia alcuni titoli che saranno presentati alla 36° edizione che si terrà dal 23 novembre al 1° dicembre.

I nomi del signor Sulcic diretto da Elisabetta Sgarbi con Lučka PočkajElena Radonicich, Ivana PantaleoGabriele LevadaBranko ZavršanRoberto HerlitzkaAdalberto Maria MerliPaolo Graziosi; con la partecipazione straordinaria di  Claudio Magris e Giorgio Pressburger; presentato in prima mondiale nella sezione Festa Mobile.

Una ricercatrice dell’università di Ferrara  va a Trieste per trovare notizie su una donna seppellita nel cimitero ebraico. Da qui comincia una ricerca a più voci e volti, tra Italia e Slovenia, attraverso personaggi che, poco per volta, costruiscono i contorni della storia. Sperimentazioni linguistiche e geografie politiche e umane di confine, passato e presente, realtà e finzione si mescolano in questo nuovo racconto di Elisabetta Sgarbi. Scritto con Eugenio Liomusiche a cura di Franco Battiato Prodotto da Betty Wrong con Rai Cinema e distribuito da Istituto Luce Cinecittà; uscita febbraio 2019.

Ovunque proteggimi diretto da Bonifacio Angius con Alessandro GazaleFrancesca NieddaAntonio AngiusGavino RudaTeresa SoroMario Olivieri, con la partecipazione di Anna Ferruzzo, sarà presentato in prima mondiale nella sezione Festa Mobile.  Il film è la storia di Alessandro, cinquantenne rabbioso, ingenuo e romantico al tempo stesso, cantante di musica folk. Nella sua vita l’amore è un ricordo sbiadito, fino a quando, in una corsia d’ospedale, incontra Francesca, grandi occhi verdi, malinconici e luminosi, i modi spontanei di una bambina, e il desiderio di fuggire da un mondo che non gli appartiene più. Nel torrido agosto di una Sardegna fatta di campagne dorate, cemento rovente, e mare che luccica in lontananza, Alessandro e Francesca si mettono in viaggio alla ricerca di un’ultima occasione. Bonifacio Angius – regista di Perfidia(2014) – dirige un racconto di personaggi che vogliono uscire dalla loro gabbia e prendere a pugni il destino.  Il film, prodotto da Ascent Film con Rai Cinema, uscirà al cinema il 29 Novembre distribuito da Ascent Film in collaborazione con Altrisguardi.

Ragazzi di stadio, quarant’anni dopo film documentario diretto da Daniele Segre sarà presentato in prima mondiale nella sezione Festa Mobile.

Daniele Segre torna a raccontare il mondo degli ultrà miscelando il repertorio costituito dalle fotografie pubblicate nel libro Ragazzi di stadio (Mazzotta, 1980) e dei suoi due film Il potere deve essere bianconero(1977) e Ragazzi di stadio (1980). Fra fumogeni, cori da stadio, fuochi d’artificio e bandiere tricolori, i protagonisti raccontano cosa la curva abbia rappresentato per loro nel tempo – una fuga, una famiglia, un rito arcaico attraverso cui dar sfogo al proprio istinto – dal passato dei Fighters di Beppe Rossi ai Drughi II anello curva sud, di oggi, della Juventus.

Il film è una produzione I Cammelli S.a.s. con Rai Cinema in associazione con 13 Productions e sarà distribuito in sala da I Cammelli S.a.s.

Colette diretto da Wash Westmoreland sarà presentato in prima italiana nella sezione Festa Mobile, e vanta un cast stellare dove spiccano Keira KnightleyDominic West Fiona Shaw.

Keira Knightley veste i panni di una delle figure femminili più rivoluzionarie del ‘900. Dal matrimonio in giovane età alle relazioni extraconiugali con uomini e donne, passando per la scrittura, il teatro, il cinema, la moda, Colette provoca, scandalizza, e arriva a rivendicare la sua arte e il suo nome (i suoi libri erano pubblicati con il nome del marito Willy, interpretato da Dominic West). Dal regista di Still Alice, la storia dell’emancipazione di un’icona, in un’accurata ricostruzione della sfrontata Belle Époque. Il film uscirà in Italia il 6 Dicembre distribuito da Vision Distribution.

Can you ever forgive me? (Copia originale) diretto da Marielle Heller sarà presentato in prima italiana nella sezione Festa Mobile, ed è una commedia agra ispirata alle memorie della scrittrice Lee Israel, con Melissa McCarthy Richard E. Grant.

Quando gli editori si orientano su libri sempre più semplici e corrivi, la scrittrice Lee Israel si trova senza lavoro. I suoi tanti volumi dedicati, tra gli altri, a Katharine Hepburn ed Estée Lauder, non la salvano dal tracollo economico. Passa allora a redditizie truffe letterarie: falsifica lettere di celebrità decedute. Falso e originale, copia e collezionismo, riproducibilità intellettuale più che tecnica. Il film sarà distribuito in Italia dal 28 febbraio 2019 da 20th Century Fox.

Mandy diretto da Panos Cosmatos con Nicolas CageAndrea RiseboroughLinus Roache, sarà presentato in prima italiana nella sezione After Hours.

La serenità di una coppia isolata nei boschi è spezzata da una setta dedita all’occulto: niente sarà più come prima. Dal regista di Beyond the Black Rainbow, un horror lisergico che si sviluppa sinuoso come un disco suonato al contrario. Ma è anche un indiavolato tour de force del protagonista: un Nicolas Cage splatter che sbrocca come non ha mai sbroccato. Sorprendente e sanguinoso: uno dei film dell’anno. Uscirà in Italia nel 2019 distribuito da Leone Film Group.

Venom: il suo successo potrebbe danneggiare i Marvel Studios

0
Venom: il suo successo potrebbe danneggiare i Marvel Studios

Il successo di Venom al box office mondiale potrebbe ridurre le possibilità che la Sony ceda completamente i diritti di Spider-Man e dei personaggi a lui correlati ai Marvel Studios. Con il film con Tom Hardy, la SONY ha ufficialmente dato inizio a un Universo Cinematografico suo, che potrebbe fare a meno di Spider-Man e, nonostante l’avversione della maggior parte dei critici, il film ha performato bene, raccogliendo l’entusiasmo dei fan che hanno avuto prova, dal loro punto di vista, che è possibile realizzare un film sul Simbionte, senza l’Uomo Ragno.

Il piano SONY ha fruttato allo studio un incasso che ha superato i 500 milioni in tutto il mondo, cifra sufficiente a far pensare a un sequel, già preparato dalla scena post credits di questo primo film. Questa notizia sembra molto buona per chi ha gradito il film, ma non altrettanto buona per i fan che sperano che i diritti di Spider-Man possano essere completamente restituiti alla Marvel – in modo simile a quello che sta succedendo con gli X-Men e i Fantastici Quattro alla Fox.

Venom: 10 teorie sul film che si sono rivelate vere

Parlando con Business Insider, Jeff Bock, analista senior del box-office di Exhibitor Relations, spiega come il successo finanziario di Venom abbia rinvigorito i piani di SONY riguardo ad altri diritti sui personaggi legati a Spider-Man dei quali detengono i diritti. Secondo lui, se il film fosse stato un flop, lo studio sarebbe stato più aperto a concludere un accordo con la Disney che potenzialmente avrebbe restituito i diritti di proprietà intellettuale alla Marvel.

“Se il film avesse fallito, ci sarebbe stata una possibilità che Sony sarebbe tornata al tavolo delle trattative con la Disney. Ora il piano della Marvel è andato per aria (…) [SONY] ha corso un rischio calcolato con Venom, e ora che il film ha avuto successo e che diventerà una serie, sembra che la Disney abbia bisogno di Spider-Man più di quanto SONY abbia bisogno della Disney… Se alla SONY cominciano ad acquisire costanza nella realizzazione di buoni film, il pubblico vorrà vederli, e la Disney dovrà comprare la SONY per riavere i diritti di Spider-Man (…) Questo è solo l’inizio della rinascita della SONY come uno studio che può ancora dire la sua al box office: non si arrenderanno senza combattere”.

L’analista senior di ComScore, Paul Dergarabedian, ha supportato la dichiarazione di Bock, citando che il risultato al box office per Venom non farà altro che motivare la SONY a continuare a investire nel proprio universo cinematografico. “Un mezzo miliardo di dollari di entrate per Venom, in tutto il mondo, dimostra che non si tratta di un colpo di fortuna, e nonostante una critica negativa, il film ha trovato un grande favore di pubblico che ha abbracciando l’Eddie Brock di Tom Hardy”, ha dichiarato Dergarabedian.

A parte un sequel diretto di Venom – che è stato efficacemente impostato nella scena post-credits con la rivelazione del personaggio di Cletus Kasady aka Carnage interpretato da Woody Harrelson – SONY sta anche programmando una serie di altri progetti che ruotano attorno a personaggi di Spider-Man, come Morbius il Vampiro Vivente di Jared Leto e Silver Sable e Black Cat. Se questi film dovessero avere il successo che a questo punto SONY si aspetta, forse un crossover con lo Spider-Man di Tom Holland (che è nel MCU) potrebbe concretizzarsi. Lo stesso Fleischer pensa che uno scontro tra Venom e Spider-Man sia inevitabile.

Fonte: Business Insider

Avengers: Infinity War, rivelati tutti i concept per il costume di Spider-Man

0

Già in Spider-Man: Homecoming avevamo dato uno sguardo fugace all’Iron Spider, ma è grazie ad Avengers: Infinity War che la nuova uniforme di Peter Parker è apparsa in tutto il suo splendore. Nel cinecomic standalone diretto da Jon Watts infatti il costume non veniva mai indossato, per cui si immaginava che nel nuovo capitolo sui Vendicatori potesse cambiare. In realtà non è stato così, e l’immagine vista in Homecoming corrisponde più o meno a quella del costume di Infinity War.

Nel frattempo però sono stati rivelati tutti i concept originali dell’Iron Spider che contemplavano anche diverse versioni della stessa armatura con piccoli dettagli di colore e sul logo di Spidey. Potete dargli un’occhiata qui sotto:

Avengers: Infinity War, altre sorti per Vision e per il Guanto nei concept in HD

Anthony e Joe Russo hanno diretto il film, che è prodotto da Kevin FeigeLouis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo Stan LeeChristopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura.

CORRELATI:

Avengers: Infinity War, la recensione

Fonte: CBM

Animali Fantastici: Eddie Redmayne sogna il “ritorno” di un personaggio nel prossimo film

0

C’è un personaggio della serie originale di film di Harry Potter che Eddie Redmayne, interprete di Newt Scamander, sogna di rivedere sul grande schermo, magari già a partire dal prossimo capitolo di Animali Fantastici. L’attore l’ha rivelato in una recente intervista durante la promozione di I Crimini di Grindelwald (che arriverà nelle sale il 15 novembre):

Senza alcuna esitazione dico Hagrid. E spero segretamente che ad un certo punto arriverà e sarà meraviglioso…Forse se continuo a ripeterlo a J.K. Rowling un piccolo Hagrid potrebbe palesarsi prima o poi?

Come Redmayne anche Katherine Waterson ha espresso il suo parere in merito:

Beh, nella timeline di Animali Fantastici potrebbe essere un bambino…e si, potrebbe funzionare“.

Che ne pensate?

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, nuovo trailer ufficiale

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è la seconda delle cinque nuove avventure del Wizarding World di J.K. Rowling.

Alla fine del primo film, il potente Mago Oscuro Gellert Grindelwald (Johnny Depp), viene catturato dal MACUSA (Il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America), con l’aiuto di Newt Scamander (Eddie Redmayne). Tuttavia, come aveva minacciato di fare, Grindelwald riesce a fuggire dalla detenzione e inizia a radunare i suoi seguaci, la maggior parte dei quali ignari delle sue vere intenzioni: riunire dei maghi purosangue per governare su tutti gli esseri non-magici.

Nel tentativo di contrastare i piani di Grindelwald, Albus Silente (Jude Law) recluta il suo ex studente Newt Scamander, che accetterà di aiutarlo, inconsapevole dei pericoli che si troveranno ad affrontare. Si creeranno divisioni, l’amore e la lealtà verranno messi a dura prova anche tra gli amici più stretti e in famiglia, in un mondo magico sempre più minaccioso e diviso.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, tutto quello che sappiamo sul film

Il film presenta un cast corale guidato da Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, con Jude Law e Johnny Depp. Fanno parte del cast anche Zoë Kravitz, Callum Turner, Claudia Kim, William Nadylam, Kevin Guthrie, Carmen Ejogo e Poppy Corby-Tuech.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è diretto da David Yates, tratto da una sceneggiatura di J.K. Rowling, e prodotto da David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves e Lionel Wigram.

L’uscita italiana del film è prevista per il 15 novembre 2018, e sarà distribuito in 2D e 3D nei cinema selezionati e IMAX dalla Warner Bros. Pictures, una società della Warner Bros. Entertainment Company.

Fonte: Cinemablend

Black Panther: Ryan Coogler non sente la “pressione” per il sequel

0

Reduce dall’inaspettato e clamoroso successo di Black Panther, Ryan Coogler è stato confermato a capo del sequel del cinecomic per il quale curerà sia regia che sceneggiatura. La notizia era stata diffusa un mese fa dall’Hollywood Reporter aggiungendo che produzione del film comincerà alla fine del 2019 o all’inizio del 2020.

Nel frattempo, intervistato da Indiewire, il giovane filmaker americano ha confessato di non sentire alcuna pressione per questo nuovo progetto e spiegato cosa intende raggiungere con la prossima avventura di T’Challa:

Credo che la pressione sarà sempre lì ad aspettarmi. Ho avuto la possibilità di realizzare tre lungometraggi, ognuno dei quali aveva il suo specifico tipo di pressione e sui quali gravavano aspettative diverse […] Ma qui si tratterà di girare un sequel, il che è qualcosa che non ho mai fatto prima, ed è un sequel di un film che ho diretto, quindi penso che ci sarà molta pressione e per questo cercherò di concentrarmi sul lavoro come sempre. Giorno dopo giorno, un passo alla volta, eliminando l’ansia intorno a noi, per creare una storia che abbia un qualche tipo di significato.

Black Panther – Recensione

Vi ricordiamo che la Disney sta lavorando per candidare il film in diverse categorie nella prossima award season, tra cui:

  • Miglior Film
  • Miglior Regia
  • Miglior sceneggiatura non originale
  • Miglior attore protagonista
  • Miglior attore non protagonista
  • Miglior attrice non protagonista
  • Migliore fotografia
  • Miglior montaggio
  • Migliore scenografia
  • Migliori costumi
  • Miglior trucco e parrucco
  • Miglior missaggio sonoro
  • Miglior montaggio sonoro
  • Migliori effetti speciali
  • Miglior colonna sonora originale
  • Miglior canzone originale

Di seguito la sinossi: 

Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tecnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Fonte: Indiewire

Eterni: riprese già a settembre 2019?

0
Eterni: riprese già a settembre 2019?

La lineup dei prossimi progetti targati Marvel Studios sembra ormai pronta e secondo quanto riportato dal sito That Hashtag Show le riprese del film sugli Eterni potrebbero partire già a settembre 2019. L’uscita nelle sale invece dovrebbe essere fissata al 6 novembre 2020.

Vi ricordiamo che la regista Chloe Zhao è stata scelta per dirigere il prossimo franchise Marvel basato sui personaggi creati da Jack KirbyGli Eterni, mentre Matthew e Ryan Firpo firmeranno la sceneggiatura per l’avventura della squadra di supereroi che dovrebbe debuttare nel futuro prossimo al cinema.

Eterni: i Marvel Studios al lavoro sul film

Il progetto include gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai fan dei fumetti come Eterni e i mostruosi Deviants, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestials. Le fonti dicono a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarda la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, che ama muoversi tra gli umani. Il progetto consentirebbe alla Marvel di assemblare un cast diversificato. La ricerca del regista per un film sugli Eterni si è ristretta nelle ultime settimane estive, con una rosa dei candidati composta da: Nicole Kassell, Travis Knight (Bumblebee, Kubo e la spada magica) Cristina Gallego Ciro Guerra.

La Zhao, di origine cinese, era già nota alla Marvel per aver lavorato a una produzione indipendente di un film su Vedova Nera, il personaggio interpretato da Scarlett Johansson e che presto avrà uno standalone ufficiale.

La Marvel non ha commentato ufficialmente la notizia, ma probabilmente a breve sapremo quale sarà il futuro del MCU dopo Avengers 4. Tuttavia l’avvenire è roseo per lo Studio, che con Gli Eterni in ballo e con i Mutanti che si avvicinano a “casa”, ha ancora moltissimo materiale per raccontare storie al cinema.

Fonte: That Hashtag Show

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità