Mark Hamill ha confermato che è stata la Forza
ha uccidere Luke Skywalker alla fine di Star Wars:
Gli Ultimi Jedi. Quando Rey incontra per la prima
volta il vecchio Maestro Jedi su Ahch-To, Luke era ormai lontano da
quella eroica leggenda di cui la ragazza aveva tanto sentito
parlare. Dopo aver fallito nell’educazione di Ben Solo, Luke
divenne un recluso, scegliendo di allontanarsi dal conflitto e di
vivere i suoi ultimi giorni in isolamento sull’isola. Tuttavia,
come abbiamo visto nel film di Rian Johnson,
l’ultima lezione di Yoda lo ha poi incoraggiato ad aprirsi nuovamente alla
Forza, preparando la strada per quello che è stato il suo epico e
sacrificale gesto contro Kylo Ren su Crait.
Gli Ultimi Jedi ha introdotto l’idea della
proiezione astrale attraverso la Forza nei film di Star
Wars, ed è così che Luke si è trasportato attraverso
la galassia, da Anch-To a Crait, per aiutare la Resistenza. Come
stabilito all’inizio del film, ci vuole una notevole quantità di
energia per farlo, e questo può potenzialmente uccidere la persona
che sta usando la Forza in quel momento. Quasi un anno dopo
l’uscita di Episodio VIII, Hamill
ha soppesato l’ironico destino di Luke. Su Twitter, Mark
Hamill ha condiviso delle tavel del fumetto che
raffigurano la morte di Luke, paragonando il Jedi a un
tossicodipendente.
La forza ha ucciso Luke. Dovete essere a conoscenza
dell’ironia del suo fato. Quasi come un drogato che ha preso a
calci la sua abitudine freddo-tacchino, è rimasto pulito per
decenni, solo per riutilizzare solo una volta e poi, tragicamente,
overdose.
Per la maggior parte degli
spettatori (specialmente dopo la prima conversazione “via
Forza/Skype” tra
Kylo Ren e Rey), è stato chiaro cosa stava accadendo nel
momento in cui Luke è morto, nel film. Secondo il parere di tutti,
Skywalker sapeva che la sua straordinaria impresa gli sarebbe
costata la vita, il che non ha fatto che aumentare la potente
emozione di quel momento. Ma mentre è vero che la Forza ha ucciso
Luke fisicamente, per il vecchio Jedi abbracciare di nuovo
quell’abitudine in realtà gli ha dato la vita eterna.
Diventare un tutt’uno con la Forza
permetterà a Luke di ritornare come un fantasma di Forza
nell’episodio IX, mentre se si fosse attenuto al suo piano
originale, avrebbe vissuto miseramente il resto dei suoi giorni su
Ahch-To, cessando semplicemente di esistere con una morte “comune”.
Ciò che ha ucciso Luke lo ha anche reso più forte, più potente di
quanto potesse immaginare Kylo Ren.
Star
Wars L’Ascesa di Skywalker arriva oggi nelle sale
americane, mentre in quelle italiane ha già fatto il suo debutto,
precisamente lo scorso 18 dicembre. Per celebre l’uscita nelle sale
del film che chiuderà ufficialmente la saga degli Skywalker,
Mark Hamill, storico interprete di Luke Skywalker
nel franchise, ha voluto rendere omaggio alla persona che ha fatto
conoscere l’universo di Guerre Stellari al mondo intero:
George Lucas.
Attraverso il suo account Twitter, infatti, Mark Hamill ha condiviso un bellissimo
post per celebre George Lucas, il papà della saga
ambientata nella “galassia lontana lontana”. Una serie di immagini
che ritraggono l’attore insieme al regista, sceneggiatore e
produttore ha accompagnato la seguente didascalia: “E mentre
L’Ascesa di Skywalker arriva nei cinema, non dimentichiamoci che
tutto è nato dall’immaginazione di un uomo solo: George Lucas. Lui,
da solo, ha creato la galassia lontana lontana che ha ispirato
intere generazioni. E poi mi ha permesso di farne parte, cambiando
la mia vita per sempre…”
Potete vedere il post condiviso da Mark Hamill di seguito:
As
#TheRiseOfSykwalker arrives in theaters, let’s not forget that
it all started in the imagination of just 1 man: GEORGE LUCAS. He
alone created that galaxy far, far away that has inspired
generations. Then, he let me be a part of it & changed my life
forever…#ALifetimeOfLukepic.twitter.com/0HPUUrInUj
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia
del franchise diretto da J.J. Abrams,
arriverà nei cinema a dicembre 2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia
Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie
Fisher, usando del girato mai visto prima da Star
Wars: Il Risveglio della Forza.“Tutti noi amiamo
disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams
– Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli
Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra
attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica.
Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo
trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia
in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato
insieme per Episodio VII.”
Mark Hamill interpreta due dei personaggi più
iconici di tutti i tempi. Uno è la voce del Joker in
Batman: The Animated Series, e l’altro è,
ovviamente, Luke Skywalker. Nel lontano 1977,
Mark Hamill debuttò come personaggio in
Star
Wars: Una Nuova Speranza. I due film successivi di
Star Wars, L’Impero colpisce ancora e Il
ritorno dello Jedi, videro Luke Skywalker diventare uno
dei Jedi più potenti mai esistiti.
Hamill riprese il ruolo di Luke
Skywalker nell’era moderna per Star Wars: Il Risveglio
della Forza, Gli Ultimi Jedi e L’Ascesa di
Skywalker, sebbene la storia si concentrasse su Rey. Luke
Skywalker morì ne Gli Ultimi Jedi, un momento
ampiamente dibattuto dai fan sulla sua effettiva utilità come
commiato per il leggendario personaggio. Tuttavia, apparve ne
L’Ascesa di Skywalker come un fantasma di Forza,
cosa che potrebbe certamente accadere in film futuri. Mark Hamill, tuttavia, ha escluso questa
possibilità. Parlando con ComicBook.com, ha dichiarato:
“Sono così grato a George
[Lucas] per avermi permesso di farne parte a quei tempi, quando
George definì Star Wars ‘il film a basso budget più costoso mai
realizzato’. Non ci saremmo mai aspettati che diventasse un
franchise permanente e che entrasse a far parte della cultura pop
in quel modo. Ma il mio punto è che ho avuto il mio tempo. Ne sono
grato, ma penso davvero che dovrebbero concentrarsi sul futuro e su
tutti i nuovi personaggi”.
Star Wars ha un futuro grande e, si
spera, luminoso davanti a sé. The Mandalorian e Grogu, Star Wars:
Star Fighter, il progetto di Star Wars di James
Mangold ambientato prima dell’alba degli Jedi, la seconda
stagione di Ahsoka, Maul: Shadow Lord e
Star Wars: New Jedi Order sono tutti progetti che
i fan possono aspettarsi con ansia. Mark Hamill ha
ragione. Perché rimanere ancorati al passato quando ci sono così
tante storie da raccontare nell’universo di Star Wars che non hanno
nulla a che fare con Luke Skywalker?
Ad aprile, Hayden Christensen aveva persino accennato
alla possibilità di altre storie con Darth Vader. Anakin Skywalker,
e presumibilmente Darth Vader in qualche forma, è confermato nella
seconda stagione di Ahsoka. Quasi tutti i fan di
Star Wars vorrebbero vedere di più di Hayden Christensen, e lui è
pronto a farlo. Se Luke Skywalker non vuole tornare, ci
accontenteremo sempre di Anakin!
Lo scorso 9 giugno è stato il
compleanno di Natalie Portman, 37 anni per
l’attrice premio Oscar, e grazie alla sua partecipazione al
franchise di Star
Wars nei panni di Padme Amidala,
madre di Luke e Leia Skywalker, gli account
ufficiali del franchise l’hanno festeggiata.
Tra le altre star che hanno
condiviso un pensiero e un auguri per l’attrice de Il Cigno
Nero, c’è stato anche Mark Hamill, membro di punta della famiglia di
Star Wars, che ha candidamente ammesso di non aver mai incontrato
sua… madre!
I due attori sono i protagonisti di
due trilogie diverse: da una parte l’originario trittico che ha
sconvolto il mondo della fantascienza e del fantasy, creando un
vero e proprio culto nella cultura pop; dall’altra i prequel, un
po’ criticati ma comunque costitutivi del cuore epico della saga
degli Skywalker. Dopo l’uscita di Solo: A Star Wars
Story, il franchise tornerà a raccontare la trilogia
canonica con il nono episodio che è stato affidato alla regia di
J.J. Abrams dopo l’abbandono/licenziamento di
Colin Trevorrow.
Star Wars: Episodio
IX sarà diretto da J.J. Abrams e scritto
da Chris Terrio. Il film arriverà in sala il 20
dicembre 2019.
Confermati nel cast Daisy
Ridley, John Boyega, Adam Driver e Oscar
Isaac. Il film mostrerà anche come la produzione avrà
risolto il paradosso narrativo della Principessa/Generale Leia.
Mark Hamill è
stato insignito della stella sulla Walk of Fame,
il riconoscimento che viene assegnato agli artisti che svolgono un
importante compito nell’ambito delle arti e dell’intrattenimento.
Nel caso di Hamill, chiaramente, il suo nome è stato stampato sul
famoso boulevard di Hollywood per i meriti conseguiti in campo
cinematografico.
La sua stella si trova di fronte a
El Capitan Theatre a Hollywood e,
durante la cerimonia, l’attore di 66 anni è stato raggiunto dalla
sua famiglia naturale e da quella di Star
Wars. Oltre alla moglie, con lui c’erano George Lucas,
Harrison Ford, ma anche Kelly
Marie Trant e Billy Lourde, figlia di
Carrie Fisher.
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi con Mark Hamill, dall’11 Aprile in
Home Video. I dettagli
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, il nuovo capitolo pieno d’azione
della famosa saga, dopo essere stato acclamato dalla critica e aver
conquistato il primo posto nella classifica dei film con i maggiori
incassi del 2017 in tutto il mondo, arriva dall’11
aprile in home video in tutti i migliori negozi,
sulle piattaforme e-commerce e digitali. Star
Wars:Gli ultimi Jedi è il primo film distribuito
da Disney Italia ad essere disponibile anche
nel formato 4K Ultra HD oltre che nei
classici Blu-Ray 3D, Blu- Ray, DVD e
nella versione Steelbook da
collezione con un’iconica copertina in
metallo.
Domenica notte, Mark Hamill ha finalmente incontrato sua
“madre” Natalie Portman. Entrambi gli attori hanno
partecipato alla cerimonia dei
Golden Globe 2024 in veste di presentatori (portman era anche
nominata per May December), e in questa occasione
i due, incontratisi per la prima volta in carne e ossa, hanno
potuto scattare questa foto per la gioia dei fan di Star
Wars.
Sebbene infatti Padme Amidala
(Natalie
Portman) sia la madre di Luke Skywalker (Mark
Hamill) nel franchise di Star Wars ed
entrambi rappresentino il mito fondatore dell’universo creato da
George Lucas, non sono mai apparsi nello stesso
film.
A condividere la fotografia è stato
lo stesso Mark Hamill, che sui suoi social ha scritto:
“Ora finalmente ho conosciuto mia “madre”, grazie ai Golden
Globe Awards”. Ecco la fotografia di seguito:
Mark Hamill sta
rientranod velocemente nel mood per interpretare di nuovo Luke
Skywalker, e così, partecipando allo Star
Wars Weekend 2014, l’attore si è felicemente prestato ad
un incontro, immaginario, tra il suo personaggio e il Joker di
Batman.
Nel cast del film sono stati
confermati gli illustri ritorni di Mark Hamill, Carrie
Fisher, Peter Mayhew e Harrison Ford, mentre i personaggi
nuovi di questa nuova trilogia avranno i volti
di John Boyega, Daisy Ridley, Adam Driver, Oscar
Isaac, Andy Serkis, Domhnall Gleeson, Lupita
Nyong’o, Gwendoline Christie e Max von
Sydow. Nel film inoltre vedremo anche l’atteso ritorno del
Millennium Falcon e di R2 D2.
Mark Hamill è
sempre stato, per un verso, il protagonista della trilogia
originale di Star
Wars. Il suo Luke era la “nuova speranza“,
era il Jedi che “ritorna“, il vero avversario
dell’Impero.
Pensare a una nuova trilogia senza
il vero erede dell’ordine dei Jedi era impensabile, eppure Hamill
era terrorizzato quando gli è stato chiesto di tornare a
interpretare il personaggio per gli Episodi VII,
VIII e IX.
In un’intervista con UK Independent,
Hamill ha confessato i dubbi che ha avuto prima di firmare quel
quella che per lui era una seconda trilogia. “Era semplicemente
spaventato. Ho pensato perché fare confusione? L’idea di trovare
una seconda volta la pentola d’oro alla base dell’arcobaleno era
remota.”
Ha poi aggiunto: “Nessuno vuole
vedere la versione vecchia di noi che va in giro a provare a far
saltare in aria la Morte Nera.” Riferendosi chiaramente al
fatto che lui e le sue costar, Carrie Fisher e
Harrison Ford, sono naturalmente
invecchiati.
Anche quando Carrie
Fisher firmò, Hamill aveva dei dubbi, ma quando poi anche
Ford si fece convincere a tornare nei panni di Han Solo, Hamill si
sentì quasi costretto a fare lo stesso.
“Potete immaginare se fossi
stato soltanto io a dire di no? Sarei stato l’uomo più odiato dal
mondo nerd.”
Nonostante la sua apparizione ne
Il Risveglio della Forza è stata ridotta al minimo
indispensabile, sappiamo che per il prossimo film, in uscita tra un
mese al cinema, Hamill avrà un ruolo più importante.
La sinossi: “In Star
Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua
quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle
leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri
della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti
all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema
USA il 15 dicembre 2017.”
FIRST LOOK –
Carrie Fisher in Star Wars: Gli Ultimi Jedi
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al
cinema il 13 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende
immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Il cameo di Mark
Hamill alla fine di Star Wars: Il Risveglio della Forza è stato
ispirato dall’attore che interpreta Obi-Wan Kenobi nella trilogia
originale, sir Alec Guinness. Hamill ha
interpretato Luke Skywalker nel franchise di Star
Wars dal 1977 al 2019. Il suo ruolo nella trilogia più recente
è stato quello di essere un mentore, passando il titolo di
Cavaliere Jedi alla generazione successiva, proprio come ha fatto
Obi-Wan per lui nel primo film, Una nuova
speranza.
Il risveglio della Forza, che ha riportato
sullo schermo tutti i protagonisti della trilogia originale, ha
visto il ritorno di
Harrison Ford, Carrie Fisher e
Anthony Daniels. Mentre Hamill è apparso solo
nell’ultima scena per impostare gli eventi de Gli ultimi
Jedi, il controverso capitolo successivo.
Quando gli è stato chiesto di
commentare lo svelamento del suo personaggio alla fine del film,
Mark Hamill ha dichiarato che sì è ispirato a Guinness. La scena
presenta il personaggio incappucciato che mostra il suo volto con
entrambe le mani che si muovono verso l’alto per sollevare il
cappuccio, in una lenta rivelazione che è intensificata dall’uso di
due mani. Ha detto che nessuno gli ha detto come farlo, ma che
voleva dare drammaticità al momento, in modo simile a come
Alec Guinness rivela il suo volto in Una
nuova speranza.
Nobody told me how to do it specifically. I
just wanted to maximize the moment & heighten the inherent drama of
the reveal. I was, however, clearly influenced by Alec's first
appearance in the original film. https://t.co/Z3TgVkPk2c
Su Twitter
una fan ha chiesto a Mark Hamill
(Star
Wars) che effetto ha fatto a Luke Skywalker, il
suo personaggio, scoprire che quel bacio scambiato con la
Principessa Leia (Carrie Fisher) era in realtà un
bacio dato a sua sorella gemella.
Hamill ha risposto che è una cosa
intorno alla quale si fa tanta ironia, ma che per il povero Jedi è
stata una scoperta traumatica.
È un grande scherzo, e ognuno si
è fatto una buona risata, ma per Luke è stato TRAUMATICO!
Seriamente, un esperienza che altera la percezione della
vita.
E voi che ne pensate? La nostra
risposta alla faccenda incestuosa è questa!
Rivedremo Mark
Hamill nei panni di Luke Skywalker in Star
Wars Episodio VIII le cui riprese sono cominciate a
Londra. Con un po’ di fortuna, questa volta vedremo in azione il
vecchio maestro Jedi.
Mark Hamill ha già
reso chiara la sua posizione politica contro il neo presidente
eletto degli Stati Uniti Donald Trump e già in passato aveva
fatto sentire la sua voce, o meglio quella del suo
Joker, per criticare il discusso personaggio.
A pochi giorni dall’insediamento di
Trump alla Casa Bianca, Mark Hamill torna
all’attacco sbeffeggiando, sempre con la voce di Joker, la risposta
di Trump al discorso di Meryl Streep ai
Golden Globes 2017, in cui ha dichiarato che la
tre volte premio Oscar è una delle attrici più sopravvalutate di
sempre.
Ecco l’audio:
Vedremo di nuovo Mark
Hamill nei panni di Luke Skywalker in
Star
Wars Episodio VIII, che arriverà in sala il 15
dicembre 2017.
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Hollywood e il mondo dello
spettacolo piangono la
perdita del leggendario attore James Earl
Jones, la cui morte all’età di 93 anni è stata
confermata il 9 settembre. Mark Hamill, che ha
lavorato al fianco di Jones nella saga di Star
Wars, ha guidato gli omaggi con un toccante post sui
social media, condividendo una foto di Jones con la didascalia
“RIP ‘Papà'”. Questo sentito messaggio faceva riferimento
all’iconico ruolo di Jones come voce di Darth Vader, il padre di
Hamill sullo schermo nell’amato franchise.
James Earl Jones, la cui voce ricca e potente
è diventata sinonimo del minaccioso Darth Vader, ha doppiato il
personaggio per decenni, a partire da Star Wars: Episodio
IV – Una nuova speranza nel 1977. Hamill, che ha
interpretato Luke Skywalker, ha spesso parlato dell’immensa
influenza e presenza che Jones ha portato all’universo di
Star Wars.
Il capo della Disney Bob
Iger si è affrettato a rilasciare una dichiarazione in
omaggio all’iconica carriera di Jones, affermando: “Dalla
gentile saggezza di Mufasa alla minaccia di Darth Vader, James Earl Jones ha dato voce ad alcuni dei
più grandi personaggi della storia del cinema. Un cellebre attore
di teatro con più di 200 crediti cinematografici e televisivi, le
storie a cui ha dato vita con una presenza unica e autorevole e una
vera ricchezza di spirito hanno lasciato un segno indelebile su
generazioni di pubblico. A nome di tutti noi della Disney,
estendiamo le nostre più profonde condoglianze alla sua famiglia e
ai suoi cari”.
Oltre al suo indimenticabile lavoro in Star Wars, la carriera di
Jones ha abbracciato cinema, televisione e teatro. Ha prestato la
voce a un’altra figura paterna iconica, Mufasa, in
Il Re Leone della Disney, un’interpretazione che
ha consolidato il suo status di leggenda.
Nel corso della sua vita, Jones ha ottenuto un
EGOT, uno dei più alti riconoscimenti
nell’intrattenimento, vincendo due Emmy, un Grammy, tre Tony Awards
e ricevendo un Oscar onorario nel 2012. La scomparsa di Jones ha
suscitato tributi in tutto il settore. Il regista Barry
Jenkins, che sta lavorando al prossimo prequel di
Mufasa: Il Re Leone, ha espresso la sua
ammirazione, pubblicando un’immagine di Jones con la didascalia
“Per sempre e sempre”. Anche LeVar
Burton, celebre attore e attivista, ha reso omaggio,
evidenziando l’eredità che Jones lascia dietro di sé sia come
artista che come voce per i senza voce, tra molti altri
tributi.
Noto per la sua presenza scenica imponente, la carriera di Jones
include anche ruoli in film come L’uomo dei sogni,
Caccia a Ottobre Rosso e Il principe cerca
moglie. Il suo profondo impatto su cinema, televisione e
teatro è evidente poiché personaggi di tutto il settore continuano
a onorare la sua eredità. In televisione, Jones era anche
conosciuto come “la voce della CNN”, con le sue famose parole
“questa è la CNN” udite nelle case di tutto il paese. La CNN ha
rilasciato una dichiarazione in risposta alla notizia:
“È stato la voce della CNN e del nostro marchio
per molti decenni, trasmettendo in modo unico attraverso il
discorso autorità immediata, grazie a decoro. Quella voce
straordinaria è solo una delle tante cose di cui il mondo sentirà
la sua mancanza. I nostri pensieri sono con la sua
famiglia.”
L’attrice Lydia
Cornell ha scritto sui social media “Oh no!! Non ci
posso credere!! Pensavo che sarebbe vissuto per sempre”.
Cornell aveva collaborato con Jones nel suo film d’esordio,
Bloodtide del 1982. “Riposa in pace“, ha
scritto. Crystal Kung Minkoff, moglie del
co-regista de Il Re Leone Rob Minkoff, ha scritto
che Jones “ha realizzato il sogno di un giovane animatore
quando hai accettato il ruolo di Mufasa. Grazie per tutto quello
che hai fatto per Rob. Il tuo ricordo vivrà per sempre“.
Il regista Paul
Feig ha aggiunto che “James Earl Jones non morirà
mai” perché “il suo talento, il suo lavoro e la sua
influenza saranno sempre con noi“. Nella sua storia su
Instagram, Ava DuVernay ha scritto: “Grazie
per averci mostrato noi stessi. I nostri sé complicati, i nostri sé
dignitosi, i nostri sorrisi, il nostro dolore. Un lavoro ben fatto.
Un dono condiviso magnificamente. Che Dio ti benedica mentre
prosegui il tuo viaggio.”
Altri tributi al defunto attore
includono l’organizzazione della Major League Baseball, il
leggendario regista horror Mike Flanagan e
l’attore Colman Domingo. L’eredità di Jones nel
mondo del cinema e della televisione è a dir poco eterna e i nostri
pensieri sono rivolti ai suoi amici e alla sua famiglia.
Mark Hamill, sempre molto attivo sui social,
ha condiviso un simpatico video dal backstage di Guerre
Stellari in cui è impegnato con
Carrie Fisher,
Harrison Ford e Peter Mayhew in una
scena di fuga. Ecco quello che però succede durante le riprese!
Tutti e tre gli attori erano
relativamente sconosciuti prima di essere scelti per l’opera
spaziale di fantascienza di George Lucas del 1977
e sono rimasti scioccati quando il film con un budget esiguo di 11
milioni di dollari ha battuto i record al botteghino e ha incassato
530 milioni di dollari a livello globale. Il film gravitava intorno
alla storia del personaggio interpretato da Hamill, Luke Skywalker,
che veniva spinto dal suo piccolo mondo agricolo su Tatooine in una
battaglia tra il bene e il male in tutta la galassia che lo mette
sulla strada per diventare un Maestro Jedi. Il trasandato
mascalzone dal cuore d’oro, Han Solo (Ford), e l’incrollabile
leader dell’Alleanza Ribelle, la Principessa Leia Organa (Fisher),
hanno creato allo stesso modo personaggi iconici di cui il pubblico
non ne ha mai abbastanza.
Dopo il successo di Guerre
Stellari, il trio di Hamill, Harrison e Fisher ha ripreso
i loro ruoli in altri due film per completare la trilogia originale
ed è tornato di nuovo nella trilogia sequel più recente iniziata
con Star
Wars: Il risveglio della Forza nel 2015. tre attori
sono diventati buoni amici dopo Una nuova
speranza, e Hamill e Ford sono rimasti devastati dalla
perdita di Fisher per complicazioni dovute a un attacco di cuore
nel 2016. Mentre il tempo di Ford nell’universo di Star Wars si è
concluso con il Risveglio della Forza,
Hamill ha continuato a tornare a Star Wars in un modo o
nell’altro. Più di recente, l’attore è apparso nella seconda
stagione di The Mandalorian e The Book of
Boba Fett come mentore Jedi del giovane Grogu, sensibile
alla forza.
Considerato all’unanimità il miglior
Joker di sempre, Mark Hamill, che
ha prestato la voce alla nemesi di Batman dagli
anni ’90, ha commentato in maniera molto asciutta ed equilibrata
l’interpretazione dello stesso personaggio offerta da Jared Leto in Suicide Squad.
Per Mark Hamill Joker è come
Amleto
Senza sbilanciarsi sul gradimento o
meno dell’interpretazione di Leto, Mark
Hamill ha dichiarato che ogni attore porta al personaggio
la sua verve e la sua interpretazione, sottolineando che molto
dipende anche dalla visione del regista e dal progetto complessivo
del film. “Ognuno porta al personaggio una spinta diversa e
bisogna guardare alla sceneggiatura separatamentente. Non credo che
ci sia una versione definitiva del Joker e non credo ci possa
essere. Si tratta di un personaggio come Amleto. Viene
costantemente ridefinito.”
Per quanto riguarda il contesto
generale del DCEU, Mark Hamill ha
espresso la sua opinione tirando in ballo giustamente la visione
dell’Universo DC di Zack Snyder: “Se non approvate la
visione di Zack Snyder, allora siete bloccati, perché al momento è
lui al volante.”
Mark Hamill tornerà
a interpretare l’altro ruolo iconico che ne ha fatto una leggenda
del cinema, quello di Luke Skywalker, in
Star
Wars Episodio VIII, che arriverà al cinema il 14
dicembre 2017, mentre Jared Leto sarà nuovamente
Joker, quasi con certezza, nello sviluppo futuro
del DCEU, anche se non conosciamo con esattezza la
durata del contratto che il premio Oscar ha firmato con la Warner
Bros.
La vittoria alle presidenziali
americane di Donald Trump ha lasciato decisamente
scontenti molti americani, soprattutto esponenti del mondo dello
spettacolo che non perdono occasione di fare satira sul nuovo
Presidente degli Stati Uniti. Tra questi personaggi famosi c’è
anche Mark Hamill che ha pubblicato sul suo
account Twitter un file audio in cui si sente la
sua voce, ovvero quella che l’attore ha usato a lungo per
interpretare il Joker, mentre cita uno dei
discorsi del presidente Trump.
Mark Hamill
regala al presidente Trump la voce di
Joker
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
La trilogia sequel di
Star
Wars non ha avuto molti sostenitori al momento della
propria uscita e anche a qualche anni di distanza soprattutto i
capitoli otto e nove sembrano essere i meno graditi dell’intero
franchise. Tuttavia sono film che hanno fatto molto discutere e non
sorprende che
Mark Hamill, insostituibile Luke Skywalker, continui a
essere interrogato in merito alla sorte di Luke in quei film.
Nel corso di un’intervista,
Mark Hamill ha raccontato la backstory che lui stesso
aveva pensato per Luke, per giustificare il suo allontanamento dal
credo Jedi e spiegare la sua posizione nella trilogia sequel. In
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, abbiamo visto che Luke,
spaventato dall’oscurità che ha visto in Ben Solo, suo nipote, e
incapace di tenerlo dalla parte Chiara della Forza, perde le
speranze e demolisce la sua scuola per Jedi.
Nell’idea di Mark Hamill questa non
era una giustificazione adeguata, tanto che aveva pensato per il
personaggio degli eventi molto diversi che guardavano anche
all’attualità: Luke incontra una donna, si innamora e ha un
bambino; il bambino però rimane ucciso in un incidente con la spada
laser e questo evento tragico spinge la donna a suicidarsi. Secondo
Mark Hamill sono un dolore simile avrebbe potuto allontanare Luke
dalla fede Jedi, portando al film anche una riflessione sul
contemporaneo, dal momento che sono frequenti purtroppo le notizie
di bambini che rimangono feriti o peggio in incidenti domestici, in
quelle case statunitensi in cui ci sono delle armi.
L’idea è stata poi bocciata da Rian,
forse per mancanza di tempo, ma poteva essere una finestra polemica
sulla contemporaneità da parte di un franchise che grosso modo è
sempre rimasto impermeabile al mondo reale (a parte la grande
rappresentazione della Resistenza, sempre valida in ogni epoca e
cultura).
Mark Gustafson,
vincitore di un Oscar lo scorso anno per aver co-diretto il film
d’animazione “Pinocchio
di Guillermo del Toro“, è morto giovedì, come
riportato da The Oregonian. Gustafson aveva
64 anni. Guillermo del Toro, suo co-regista per la rivisitazione in
chiave dark del classico racconto di Pinocchio, ha pubblicato su X
un tributo a lui venerdì mattina. “Ho ammirato Mark Gustafson,
anche prima di conoscerlo“, ha scritto del Toro su social
network. “Un pilastro dell’animazione in stop motion – un vero
artista. Un uomo compassionevole, sensibile e mordacemente
spiritoso. Una leggenda e un amico che ha ispirato e dato speranza
a tutti coloro che lo circondavano. È morto ieri. Oggi lo onoriamo
e ci manca“.
Del Toro ha poi continuato nel suo
tributo a Gustafson affermando che: “Lascia un’eredità titanica
nell’animazione che risale alle origini della claymation e che ha
plasmato la carriera e il mestiere di innumerevoli animatori.
Lascia amici e colleghi e una filmografia storica. Le preghiere e i
pensieri vanno alla sua amata moglie, Jennifer. Si dice: “Non
incontrare mai i tuoi eroi”… Io non sono d’accordo. Non si può
essere delusi dal fatto che qualcuno sia umano. Lo siamo tutti.
Bruciare l’olio di mezzanotte durante la post-produzione, o fare i
cambi di animazione giornalieri via Zoom durante il COVID o essere
intrappolati in un ascensore in un cinema di Londra… Sono felice di
aver conosciuto Mark, l’uomo, così come sono stato onorato di aver
conosciuto l’artista“.
“Come ho detto, lo ammiravo
prima di conoscerlo. Mi è piaciuto molto aver avuto la possibilità
di condividere con lui il tempo e lo spazio durante gli alti e i
bassi. Sempre e per sempre“. Gustafson ha iniziato la sua
carriera di animatore negli anni ’80 e si è cimentato in diversi
tipi di animazione. I suoi lavori di claymation sono visibili nello
speciale televisivo del 1987 “Claymation Christmas
Celebration“, nella serie “The PJs” e nello speciale
televisivo “Meet the Raisins“, con i California Raisins. È
stato anche il regista dell’animazione del film di Wes
Anderson “Fantastic Mr. Fox“, candidato all’Oscar
nel 2009, e ha lavorato alla claymation di “A Very Harold and
Kumar Christmas“.
I admired Mark Gustafson, even before I met
him. A pillar of stop motion animation- a true artist. A
compassionate, sensitive and mordantly witty man. A Legend- and a
friend that inspired and gave hope to all around him. He passed
away yesterday. Today we honor and miss him. pic.twitter.com/zCmOLK70YU
Guillermo del Toro e Mark
Gustafson: il loro Pinocchio
Diretto da Guillermo del
Toro e Mark Gustafson, il film d’animazione, premiato agli
Oscar, presenta un cast vocale stellare con Ewan McGregor nei panni del Grillo Parlante,
David Bradley in quelli di Geppetto, mentre
l’esordiente Gregory Mann presta la voce a
Pinocchio. Nel cast vocale figurano anche
Finn Wolfhard, la vincitrice dell’Oscar
Cate Blanchett,John Turturro, Ron Perlman, Tim Blake
Nelson, Burn Gorman, insieme al premio Oscar Christoph Waltz e alla vincitrice
dell’Oscar Tilda Swinton.
Il film reinventa il grande classico
di Carlo Collodi dedicato al burattino di legno che prende
magicamente vita per riscaldare il cuore di Geppetto, intagliatore
in lutto. Questo stravagante film in stop-motion si seguono dunque
le spericolate e indisciplinate avventure di Pinocchio nella sua
ricerca di un posto nel mondo. Il racconto è però ambientato negli
anni della Seconda guerra mondiale, cosa che porterà Pinocchio
anche a scontrarsi con il fascismo e le sue rigide regole di ordine
e disciplina.
Nel passato più o meno recente, il
regista Mark Forster ha già mostrato un’ampia versatilità,
dirigendo film indipendenti (Vero come la finzione) o blockbuster
(Quantum of Solace); il regista svizzero tornerà a breve sugli
schermi con World War Z, film ‘zombesco’ tratto dall’omonimo libro
di Max Brooks (figlio di Mel), già autore del Manuale per
sopravvivere gli zombie, che negli ultimi anni ha rinnovato il
filone narrativo dedicato ai morti viventi.
Zombie a parte, Forster starebbe
già pensando al suo prossimo progetto, l’adattamento di Cowboy
Ninja Viking, fumetto ‘di culto’ di AJ Lieberman e Riley Rossmo. La
storia vede protagonista un uomo coinvolto in un programma segreto
del Governo mirato a trasformare degli schizofrenici in assassini;
qualcosa però andrà storto e il nostro si troverà a utilizzare le
abilità acquisite nel corso del programma (quelle, appunto, di un
cowboys, di un ninja e di un guerriero vichingo) per dare la caccia
ad altre ‘cavie’ scappate in giro per il mondo… oltre che a cercare
il miliardario che per primo ha avuto la ‘brillante’ idea. Il
progetto era stato inzialmente abbracciato dalla Disney, affidando
la sceneggiatura a Paul Wernick e Rhett Reese, ma l’ha in seguito
abbanonato, aprendo così la porta all’intervendo della Universal.
Il progetto dovrebbe prendere quota una volta che Forster avrà
finito di avere a che fare suoi zombie.
Mark Forster è attualmente
impegnato con atmosfere decisamente lugubri, sul set dello
‘zombesco’ World War Z; il suo prossimo progetto potrebbe portarlo
in ambientazioni decisamente più sognanti: il regista viene infatti
dato come vicino al raggiungimento di un accordo con la Disney per
la direzione di Imagining Nathan.
Il film vedrà protagonista un
bambino di sei anni che si ritira in un suo mondo fantastico per
fuggire al dolore per la perdita dei genitori. Dopo trent’anni
passati in questo modo, in condizioni di salute precarie, la
sorella proverà a farlo tornare alla vita. Forster sembrerebbe
particolarmente indicato per girare la pellicola, avendo già avuto
a che fare con un personaggio dalla vivace fantasia in Finding
Neverland.
Kathryn Bigelow aggiunge un’altra
tessera al mosaico del cast di Zero Dark Thirty, film dedicato alla
caccia e cattura di Osama Bin Laden: ultima acquisizione, quella di
Mark Duplass, che secondo indiscrezioni dovrebbe recitare uno dei
ruoli – chiave. La scelta di Duplass appare interessante, visto che
l’attore è più conosciuto per le commedie girate assieme al
fratello Jay (come Cyrus o Jeff, thet lives at home).
L’attore e regista ha attualmente
un’agenda ricca di impegni: trai film in programma, Safety Not
Guaranteed, Your Sister’s Sister e People Like Us. In Zero Dark
Thirty, Duplass entra in un cast che include Joel Edgerton,
Jessica Chastain, Jason Clarke, Chris Pratt, Kyle Chandler, Mark Strong, Frank
Grillo, Harold Perrineau, Jennifer Ehle ed Edgar Ramirez. L’uscita
del film scritto da Mark Boal (The Hurt Locker) è prevista per
negli USA per il 19 dicembre.
Nell’anno del centenario del primo
film di Hitchcock il Noir vuole rendere omaggio ad uno dei più
grandi maestri del cinema con l’anteprima europea del nuovo
documentario di Mark
Cousins (Marcia su
Roma,The Story of Film: An
Odyssey) a lui dedicato e prossimamente in sala per
Arthouse. Con My name is Alfred
Hitchcock Mark Cousins fa rivivere allo
spettatore l’immensa carriera del regista di capolavori tra
cui Psycho, attraverso l’uso della sua stessa
voce.
La sceneggiatura di The Wolverine
verrà rivista dall’autore dell’ultimo Die Hard Mark Bomback. Fin
qui nulla di strano ma se si pensa che lo scrip originale del film
con Hugh Jackman è firmato dal premio Oscar per I Soliti Sospetti,
Christopher McQuarrie, la notizia giunge quantomeno inaspettata.
Tuttavia la risposta di McQuarrie non aspetta ad arrivare.
Lo sceneggiatore si occuperà
infatti della riscrittura dello script di Jack the Giant Killer
diretto da Bryan Singer.
Marisa Tomei è una
di quelle attrici che ha fatto la storia del cinema moderno grazie
alle sue incredibili interpretazioni, diventando molto amata in
tutto il mondo. L’attrice ha iniziato a recitare sin da
giovanissima e non ha mai smesso di farlo, senza avere il timore di
cimentarsi in ruoli diversi o molto lontani da lei.
2. Ha lavorato in alcune
serie tv ed è anche produttrice. L’attrice non ha prestato
la propria opera solo sul grande schermo, lavorando spesso nelle
serie tv. Nel 1984 è comparsa nella soap opera Così gira il
mondo, per poi lavorare nelle serie tv Tutti al
college (1987-1988), Seinfeld (1996), Rescue
Me (2006), Empire (2015) e The Handmaid’s
Tale (2018), oltre che nei film tv My Own Country
(1998), Da quando te ne sei andato (1998) e Only
Love (1998). Inoltre, ha vestito i panni della produttrice,
partecipando alla realizzazione del film Loitering with
Intent (2014) e del documentario Seed: The Untold
Story (2016).
Marisa Tomei: la sua vita privata e
i figli
3. Non si è mai
sposata. Qualche anno fa, l’attrice ha dichiarato di non
essere una grande fan riguardo al matrimonio inteso come
istituzione e, infatti, non si è mai sposata. Inoltre, ha anche
ammesso che una donna, per sentirsi completa, non deve per forza
sposarsi o mettere al mondo dei figli.
4. Ha avuto diversi
fidanzati famosi. Sembra che, per ora, l’attrice non stia
frequentando nessuno, ma in passato ha avuto alcuni fidanzati
conosciuti ai più. Nel 1994 si è frequentata per qualche mese con
Robert Downey
Jr., mentre tra il 2001 e il 2004 è stata fidanzata
con Frank Pugliese. Dal 2006 al 2008 ha avuto una
storia con Nicholas Carpenter, mentre tra il 2008
e il 2012 la Tomei ha avuto una lunga storia con Logan
Marshall-Green. Successivamente le sono stati attribuiti
dei flirt con Josh Radnor,Lenny
Kravitz e Christian Slater.
Marisa Tomei in
Spider-Man
5. Interpreterà zia May fino
a quando lo vorranno. Scelta per interpretare l’amatissima
ia May nei nuovi film di Spider-Man, lattrice ha
dichiarato di volerla interpretare quante più volte possibile fino
a quando ce ne sarà bisogno e di essere molto contenta di dare il
proprio volto ad un personaggio così iconico. Inoltre, ha ammesso
di non aver visto le performance precedenti di Rosemary
Harris e Sally Field per non lasciarsi
influenzare.
6. È rimasta sconvolta nel
sapere che zia May è più anziana nei fumetti. Quando Tomei
ha appreso che il suo personaggio era molto più anziano di lei, è
rimasta scioccata. Tuttavia, suo fratello Adam, un fan della
Marvel, le ha spiegato che May non
era parente di sangue di Peter Parker e le ha fatto capire che May
poteva essere in età adulta, senza specificarne l’anzianità.
Marisa Tomei e gli Oscar
7. Ha vinto un
Oscar. Nel 1993, Tomei ha vinto un Academy Award per la
Miglior Attrice non Protagonista grazie alla sua interpretazione di
Mona Lisa Vito in Mio cugino Vincenzo, battendo colleghe
del calibro di Judy Davis, Joan Plowright, Vanessa Redgrave e
Miranda Richardson. A lungo si è pensato che la
sua vittoria fosse stata dettata da un errore causato dal
presentatore di quella categoria, che avrebbe letto il nome
sbagliato. In seguito tale circostanza è stata smentita.
8. È stata candidata altre
due volte. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha poi
ricevuto altre due nomination agli Oscar, sempre per la Miglior
attrice non protagonista. Nel 2002 è infatti stata candidata per
In the Bedroom, mentre nel 2009 ha ricevuto la nomination
per la sua performance in The Wrestler. Pur non vincendo
in queste occasioni, l’attrice ha dimostrato di sapersi
continuamente rinnovare e riaffermare all’interno del panorama
cinematografico.
Marisa Tomei è su Instagram
9. Ha un profilo
seguitissimo. L’attrice ha un account Instagram ufficiale
che è seguito da 2,2 milioni di persone. La sua bacheca è un
tripudio di immagini che la vedono quasi sempre protagonista tra
momenti di lavoro, svago e quotidianità, sempre sorridente e
serena. Seguendola si potrà dunque rimanere sempre aggiornati sulle
sue attività dentro e fuori dal set.
Marisa Tomei: età e altezza
10. Marisa Tomei è nata il 4
dicembre del 1964 a Brooklyn, New York. La sua altezza
complessiva corrisponde a 164 centimetri.
Tutti quanti sappiamo ormai che in
Spider-Man:
No Way Home la Zia May di
Marisa Tomei diventa in qualche modo il nuovo Zio
Ben. Nel senso in cui la sua morte, per mano di Green Goblin, serve
al Peter Parker di Tom
Holland per diventare un eroe migliore, una persona
adulta.
Sembra però che l’uscita di scena di
Tomei dal MCU non sia troppo condivisa
dall’attrice che invece vorrebbe trovare il modo di ritornare
nell’universo condiviso dopo i fatti di No Way Home: “Oh sì,
c’è un multiverso. È vero, in origine faceva parte della
segretezza, ora molte persone lo sanno. Ma il fatto era che se
qualcuno me lo avesse chiesto, non avrei detto niente – non capisco
il Multiverso. Il nostro meraviglioso regista, Jon, e io siamo tipo
‘E quindi, dove sono adesso? Ok, bene, puoi spiegarmelo un’altra
volta?’ Mi piacerebbe tornare e farne parte. C’è anche una storia
in sospeso da qualche parte. May Parker si collega con Ant-Man –
beh, voglio dire, è un personaggio autonomo, ovviamente, ma ci sono
più strade da esplorare.”
Per quanto quello in
Spider-Man Homecoming sia un ruolo minore,
Marisa Tomei sembra aver amato molto essere la
nuova versione di Zia May. L’attrice ha rivelato
a Variety che
ci saranno molte altre sorprese per il personaggio: “(La
interpreterò) Fino a che lo vorranno. Ci saranno un sacco di
sorprese dato il colpo di scena a fine film. Hanno lasciato le
porte aperte e questo porterà a tante eccitanti
possibilità.”
Marisa Tomei ha poi
confessato di non aver visto le altre versioni del personaggio di
Rosemary Harris e Sally Field,
cosa che l’ha aiutata ad avere il suo approccio al personaggio:
“Continuo a non averle viste, ma credo che in fin dei conti sia
più utile. Non volevo limitarmi in alcun modo.”
Diretto da Jon
Watts, nel cast del
film protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya sarà invece Michelle.
Al cast si
aggiungono Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham
Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella
Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael
Mando, Bokeem
Woodbine, Tyne
Daly e Kenneth
Choi.
La trama ufficiale
di Spider-Man Homecoming
Il giovane Peter Parker/Spider-Man
(Tom Holland) che ha fatto il suo
sensazionale debutto in Spider-Man
Homecoming cerca il suo posto nel mondo come il
supereroe SpiderMan. Entusiasta per la sua
esperienza con i vendicatore Peter torna a casa, dove vive con la
sia Zia May (Marisa Tomei), sotto l’occhio vigile
del suom mentore Tony Stark (Robert Downey,
Jr.). Mentre Peter cerca di riprendere la sua normale
routine quotidiana una nuova minaccia sorge e un nuovo
cattivo, Vulture (Michael
Keaton) mette in pericolo la città di New York e metterà a
dura prova Spider-Man.
Spider-Man
Homecoming è prodotto da Kevin
Feige e il team creativo dei Marvel Studios,
supervisionato e co-prodotto da Amy
Pascal della Sony
Pictures che ne detiene i diritti e che ne
supervisione lo sviluppo da oltre dieci anni.
Il film si basa su una sceneggiatura
scritta da Jonathan Goldstein, John Francis Daley, Jon
Watts, Christopher Ford e Chris McKenna, Erik Sommers.
Spider-Man è un personaggio creato
da Stan Lee e Steve
Ditko.
Marisa Tomei sarà
la produttrice e protagonista della miniserie della Hbo
Ms., dedicata alla giornalista e icona
femminista Gloria Steinem, prodotta anche da
George Clooney e Grant
Heslow.
La Hbo ha ormai
abituato il suo esigente pubblico a ritratti di donne forti e
anti-convenzionali, come quelle interpretate da Kate
Winslet in Mildred Pierce e
Frances McDormand in Olive
Kitteridge. Ora tocca a Marisa
Tomei, premio Oscar come migliore attrice non protagonista
per Mio cugino Vincenzo, che incarnerà
Gloria Steinem, leader del movimento femminista ed editorialista
del New York Magazine, in una miniserie della Hbo che prende
il titolo dalla rivista Ms. Magazine che la Steinem co-fondò
nel 1971.
La serie si concentrerà sulla
creazione della rivista e sull’impatto che questa ebbe sulla
società e sul movimento femminista dell’epoca attraverso la sguardo
della stessa Steinem e della sua migliore amica Bella Abzug
(Kathy Najimy), membro della Casa dei
Rappresentanti degli Stati Uniti e co-fondatrice del magazine.
Le due attrici
Tomei e Najimy saranno anche le
produttrici esecutive al fianco di George Clooney,
il suo storico socio Grant Heslow e Bruce
Cohen. Gloria Steinem in persona sarà consulente del
progetto.
Hugh Grant e il
regista e sceneggiatore Marc Lawrence uniranno a
breve le forze per la loro quarta collaborazione: naturalmente si
tratterà ancora una volta di una commedia romantica, per il momento
senza titolo; per il ruolo della protagonista femminile, sarebbe in
trattative Marisa Tomei.
Protagonista del film sarà Ray
Michaels (Grant), che parte dalla natia Inghilterra alla volta di
Hollywood, avviando una scalata al successo che lo porterà a
vincere un Oscar per la migliore sceneggiatura; lo ritroviamo,
però, quindici anni dopo, il successo ormai lontano, una vita
privata disastrata e in difficoltà finanziarie: per sbarcare il
lunario, finirà a insegnare scrittura in un piccolo college sulla
costa East degli States; qui, nonostante il fascino riscosso sulle
giovani studentesse finirà per intrecciare una relazione con una
madre single che ha deciso di riprendere gli studi, il cui ruolo
dovrebbe andare a Marisa Tomei.
L’inizio delle riprese è previsto a
New York la prossima primavera. Marisa Tomei affiancherà a breve
Billy Crystal nella commedia per famiglie
Parental Guidance.
Marisa Tomei ha interpretato May
Parker nella trilogia di Spider-Man
di Jon Watts e, nonostante sia stata presentata
come una versione molto più giovane del personaggio rispetto a
quella che eravamo abituati a vedere, l’interpretazione del premio
Oscar dell’amata zia di Peter Parker ha finito per essere
accolta dai fan.
Con una mossa un po’ sorprendente,
May è stata uccisa in
Spider-Man: No Way Home dopo un incontro con
Green Goblin, ponendo molto probabilmente (ehi, c’è un
Multiverso là fuori) fine al suo viaggio nel MCU.
Durante un’apparizione al Toronto
FanExpo nel fine settimana, alla Tomei è stato chiesto se poteva
condividere i suoi momenti preferiti dietro le quinte della
lavorazione dei film di Spider-Man .
“Vedere Tom e
Zendaya crescere e vederli innamorare”, ha risposto.
“Vedere il loro talento fenomenale e rimanere a bocca
aperta fin dall’inizio.Sono persone incredibili,
incredibili”.
Marisa Tomei when asked about her favorite
behind-the-scenes moments from filming the ‘SPIDER-MAN’ movies:
Nel corso di un’intervista del
2022, alla Tomei è stata chiesta la possibilità di tornare come
variante del Multiverso e lei è sembrata aperta all’idea.
“Oh sì, c’è un
Multiverso”, ha detto l’attrice quando Jimmy Fallon le ha
chiesto della scomparsa di May e del suo possibile ritorno.
“Questo faceva parte della segretezza in origine, ora molte
persone lo sanno.Ma il fatto è che, se qualcuno
me lo chiede, io stessa non capisco il Multiverso.Il nostro meraviglioso regista, Jon, e io ci siamo detti ‘E
quindi, dove sono ora?Ok, beh, puoi spiegarmelo
ancora una volta?“”.
“Mi piacerebbe tornare e
farne parte”, ha continuato. “Anche lì c’è una
storia.May Parker si mette con Ant-Man.Beh, voglio dire, lei è un personaggio a sé stante,
ovviamente, ma ci sono più strade da esplorare”.
May ha praticamente sostituito lo
zio Ben di Peter nel sequel di Spider-Man, facendo il discorso “da
un grande potere derivano grandi responsabilità” al nipote poco
prima di morire. Per questo motivo, il ritorno del personaggio in
qualsiasi veste potrebbe non piacere ai fan. Detto questo, la Sony
Pictures avrebbe preso in considerazione un film da solista su Zia
May, quindi non si sa mai!
Spider-Man 4 è attualmente in fase di
sviluppo (anche se siamo ancora in attesa di un annuncio
ufficiale), con Tom Holland e Zendaya che
dovrebbero tornare nei loro rispettivi ruoli. Gli sceneggiatori di
No Way Home Chris McKenna e Erik Sommers stanno lavorando
alla sceneggiatura, ma non è stato arruolato alcun regista (per
quanto ne sappiamo).
Si sta girando in questi giorni a Parigi l’ultimo film di Woody
Allen, Midnight in Paris, e tra i protagonisti ecco Owen Wilson e
Marion Cotillard scambiarsi per lavoro un romantico bacio per le
strade parigine. Nel cast del film anche Michael Sheen, Adrien
Brody e Elsa Pataky.
Un po’ di tempo fa abbiamo appreso
che Marion Cotillard sarebbe stata Miranda
Tate in Il cavaliere oscuro – Il
ritorno (The Dark Knight Rises). 24Frames ha
intervistato l’attrice premio Oscar e le ha chiesto qualcosa
riguardo al suo ruolo. Ecco cosa ha raccontato: “Il mio
ruolo è un segreto, così come l’intero
progetto.” Così sono partite le speculazioni
sul suo personaggio: un nuovo interesse amoroso di Bruce Wayne /
Batman o un personaggio più oscuro?
La Cotillard ha dato alcune
spiegazioni sul perché è entrata a far parte del film e cioè, la
possibilità di riunirsi con Nolan che l’aveva già diretta nello
splendido Inception. L’attrice ha anche espresso una spiccata
simpatia per l’Uomo Pipistrello rispetto a tutti gli altri super
eroi. Ma cos’è che rende Batman così attraente? “Penso che sia
il fatto che è umano – ha detto Cotillard – Non può veramente
volare, e non ha superpoteri. E lui ha quel buio dentro “.