Arriverà al lido oggi per
presentare Suburbicon, il suo ultimo film da
regista la star George Clooney, accompagnato da Matt
Damon e Julianne Moore, interpreti del
film.
La pellicola scritta da
Joel & Ethan Coen,
George Clooney, Grant Heslov racconta di una pacifica
e idilliaca comunità periferica caratterizzata da case a buon
mercato e giardini ben curati… il luogo perfetto dove crescere una
famiglia. Èesattamente quello che stanno facendo i Lodge
nell’estate del 1959. Tuttavia, l’apparente tranquillità cela una
verità inquietante, quando il marito e padre Gardner Lodge è
costretto a farsi strada nel lato oscuro della città fatto di
tradimento, inganno e violenza. Questa è la storia di persone
imperfette e delle loro scelte sbagliate. Questa è
Suburbicon.
suburbicon
Il commento di George Clooney
– I fratelli Coen firmarono la sceneggiatura originale
di Suburbicon negli anni ottanta. Per una serie
di motivi il film non fu mai realizzato e venne accantonato. L’anno
scorso io e il mio socio Grant Heslov stavamo lavorando a una
storia accaduta a Levittown, Pennsylvania, nel 1957, ispirata al
breve documentario Crisis in Levittown. Chiamai i
fratelli Coen per chiedere loro se potevamo provare a dare
un’occhiata al copione e farne un film storico ambientandolo in una
città come Levittown. Loro si dimostrarono entusiasti, e noi ci
mettemmo subito al lavoro.
È un film che volevo fare perché
mi piacevano i temi. Mi sembrava un momento appropriato per parlare
di muri e minoranze che fanno da capro espiatorio, anche se
all’interno di un thriller insolito. Ho sempre amato l’idea di un
omicidio consumato in una città perfetta con tutta la gente che
guarda nella direzione sbagliata. È la storia di un’epoca e di un
luogo dai quali, purtroppo, non ci siamo mai veramente
allontanati.
A 47 anni da A piedi nudi
nel parco, Jane Fonda e Robert
Redford si ritrovano al cinema, a raccontare un’altra
storia d’amore, prodotta da Netflix e presentata a
Venezia 74: Le nostre anime di
notte.
Diretto da Ritesh
Batra (Lunchbox), Le nostre anime
di notte racconta di due vicini di casa, entrambi alla
fine della rispettiva vita, che pur conoscendosi da molti anni non
hanno mai intrecciato un vero rapporto. La solitudine di entrambi
li spingerà ad avvicinarsi, per avere qualcuno con cui parlare di
notte, a letto. Batra si concentra prevalentemente sui personaggi,
sulle emozioni, sulle delicatezza di due solitudini che si
incontrano e si fanno compagnia, senza però mai confondersi.
L’amore da anziani è un tema che il cinema affronta di rado e Le
nostre anime di notte offre al pubblico la possibilità di
affacciarsi su una storia a strati. I due protagonisti cominciano a
raccontarsi portando entrambi nella relazione storie di vita,
alcune dolorose, che hanno caratterizzato i momenti di svolta del
loro passato. E così la storia d’amore assume delle caratteristiche
malinconiche, laddove un amore giovane guarda al futuro costruendo,
l’amore maturo, in questo caso, guarda al passato, ricordando.
Le nostre anime di notte, il film
Nonostante questa caratteristica,
il racconto non si abbatte mai, sviluppandosi in un sereno
resoconto che non risparmia ai due protagonisti decisioni difficili
che costringono entrambi a mettere da parte la propria
individualità per un bene diverso. Le nostre anime di
notte sembra confermare che, nonostante una vita lunga e
più o meno soddisfacente, non si arriva mai al punto in cui si
smette di fare progetti, reinventandosi e dandosi sempre una
seconda occasione per fare bene o meglio qualcosa che in passato si
è tralasciato.
Nel complesso il film fa leva
prevalentemente sull’appeal dei due protagonisti, alla soglia degli
80 anni lei, oltre gli 80 lui, Robert Redford e Jane Fonda sono l’immagine di una Hollywood
dorata che non esiste più, bellissimi e carismatici ci raccontano
Louis e Addie con autentica emozione, tarando il film per un
pubblico casalingo avvezzo alle lacrime. Nella sua confezione
perfetta, Le nostre anime di notte trova il suo
limite. Nessun guizzo particolare, nessuna invenzione narrativa,
nessun deragliamento dalla sicurezza di una storia rivolta al
grande pubblico. E dopotutto non sono questi i film che devono
rispondere a queste esigenze.
Ecco il trailer ufficiale italiano
di LEGO Ninjago – il film, il nuovo capitolo
d’animazione del franchise basato sui mattoncini colorati.
LEGO Ninjago Il
Film avrà le voci nella versione originale
di Dave Franco, Justin Theroux, Fred Armisen, Abbi
Jacobson, Olivia Munn, Kumail Nanjiani, Michael Peña, Zach
Woods e del leggendario Jackie
Chan.
Una nuova avventura
d’animazione del franchise LEGO della Warner Bros.
Pictures, LEGO NINJAGO IL FILM con le
voci nella versione originale di Dave Franco, Justin
Theroux, Fred Armisen, Abbi Jacobson, Olivia Munn, Kumail Nanjiani,
Michael Peña, Zach Woods e del leggendario Jackie
Chan.
In questa avventura
Ninjago per il grande schermo, la battaglia per la difesa di
Ninjago City chiama all’azione il giovane Lloyd, alias il Ninja
Verde, insieme ai suoi amici, che in segreto sono tutti guerrieri e
LEGO Master Builder. Guidati dal Maestro di kung fu Wu, tanto
spiritoso quanto saggio, devono sconfiggere il perfido signore
della guerra Garmadon, la persona più cattiva che esista, che
oltretutto è il padre di Lloyd. Mech contro mech e padre contro
figlio, nell’epica resa dei conti questa squadra grintosa ma
indisciplinata di ninja si mette alla prova: ma ognuno deve
imparare a controllare il proprio ego e lavorare insieme per
scatenare la propria vera potenza.
Jackie Chan (“Kung Fu
Panda”, The Karate Kid”) interpreta il Maestro Wu; Justin Theroux
(“Magamind 2″, la serie “The Leftovers – Svaniti nel Nulla”) è
Garmadon; Dave Franco (“Cattivi Vicini 2″) interpreta Lloyd e
Olivia Munn (“X-Men: Apocalisse”) è la madre di Lloyd, Koko.
Completano la squadra segreta di ninja: Fred Armisen (“The Jim
Gaffigan Show”; “SNL”) che dà voce a Cole; Abbi Jacobson (“Cattivi
Vicini 2″) interpreta Nya; Kumail Nanjiani (“Mike e Dave: Un
Matrimonio da Sballo”) è Jay; Michael Peña (“Ant-Man”,
“Sopravvissuto – The Martian”) è Kai; mentre Zach Woods ( la serie
TV “Silicon Valley”) presta la propria voce a Zane.
LEGO NINJAGO IL
FILM segna l’esordio alla regia di un lungometraggio
di Charlie Bean (la serie “Tron: Uprising”). Il film è prodotto da
Dan Lin, Phil Lord, Christopher Miller e Roy Lee, che ha già
collaborato sul grande successo ai botteghini di tutto il mondo
“The LEGO Movie”, insieme a Maryann Garger (“Giù per il tubo”).
Chris McKay, Seth Grahame-Smith, Jill Wilfert e Keith Malone sono i
produttori esecutivi. La sceneggiatura è di Hilary Winston, Bob
Logan & Paul Fisher, da una storia di Kevin Hageman & Dan Hageman e
Hilary Winston & Bob Logan & Paul Fisher, basata sui mattoncini
giocattolo della LEGO.
L’uscita italiana del film è
prevista a partire dal 12 ottobre 2017.
Warner Bros. Pictures e Warner
Animation Group, in collaborazione con LEGO System A/S, presentano
una produzione Lin Pictures / Lord Miller / Vertigo Entertainment:
“The LEGO Ninjago Movie”, che verrà distribuito in tutto il mondo
dalla Warner Bros. Pictures, una divisione della Warner Bros.
Entertainment Company.
Ecco i nuovi spot tv per
The One, il nuovo profumo Dolce & Gabbana che si è
avvalsa di testimonial d’eccezione davanti e dietro la macchina da
presa.
Kit Harington e Emilia
Clarke sono i protagonisti degli spot, diretti da
Matteo Garrone
https://www.youtube.com/watch?v=1uAUub9fYBE
https://www.youtube.com/watch?v=Ebpjydeo3D4
Kit Harington e
Emilia Clarke sono stati i protagonisti assoluti
della stagione televisiva estiva del 2017. I loro ruoli in
Game of Thrones li hanno resi non solo i
protagonisti assoluti dell’ultima stagione dello show HBO, ma
dell’intera serie, per la gioia di tutti i fan.
La vicinanza della famiglia e delle
persone care è quello che ci permette di andare avanti e sopportare
tutte le ingiustizie e le difficoltà della vita. Ma poter contare
sull’appoggio degli altri è un lusso che alcuni non possono
permettersi, ragazzi come Charlie, il piccolo grande protagonista
di Lean On Pete, ultima fatica cinematografica di
Andrew
Haigh.
Tratto dal romanzo di Willy
Vlautin dal titolo La ballata di
Charley Thompson, il film racconta la storia di
Charlie, un ragazzino di appena quindici anni che, dopo essere
stato abbandonato dalla madre, ora vive con il padre, Ray, un don
giovanni e fannullone seppur molto affettuoso nei confronti del
figlio. Con entrambe le figure genitoriali quasi totalmente
assenti, Charlie impara presto a cavarsela da solo e a sopravvivere
lavorando per i poche decine di dollari. Ma tutto nella sua vita
grazie all’incontro con un allenatore di cavalli da corsa senza
scrupoli e il suo primo e unico amico, un puledro zoppo di nome
Lean On Pete.
Dopo aver stregato nel 2011 il
pubblico del Festival di Roma con il suo
delicatissimo Weekend
e più di recente quello del Sundance con 45 Years, il regista
britannico porta nuovamente sul grande schermo un dramma familiare.
Attraverso la straordinaria amicizia tra un cavallo e un ragazzino,
il film ci accompagna per mano in un viaggio di crescita e
formazione che pochi saranno in grado di dimenticare.
Lean On Pete – la recensione
Trasferitosi nei sobborghi di
Portland con il padre, Charlie (Charlie Plummer)
inizia a muovere i primi passi nella sua nuova vita. Dopo aver
lasciato i suoi vecchi amici, la sua scuola e la squadra di
football, il quindicenne è in attesa di riempire quel vuoto che
sente correndo per le strade di quella città ancora sconosciuta.
Con il padre troppo impegnato a sedurre le donne che a prendersi
cura di lui, Charlie trova rifugio in un nuovo e sconosciuto
lavoro; l’incontro casuale con Del Montgomery (Steve
Buscemi) lo trascina nel mondo sporco e corrotto delle
corse equine. E’ così che Charlie incontra il giovane e non troppo
promettente Lean On Pete, un cavallo con un
difetto ad una zampa che, in breve tempo, diventerà il suo migliore
amico.
Ancora una volta Andrew
Haigh dà sfoggio della sua incredibile sensibilità
servendoci un road trip, quasi un film di formazione, dallo stile
molto pulito ed essenziale ma che colpisce lo spettatore come un
fiume in piena. Grazie infatti all’interpretazione di
Charlie Plummer, un ragazzino dotato di un talento
quasi imbarazzante per la recitazione, e alla storia così intima e
coinvolgente, non c’è bisogno di nessun inutile abbellimento. Così
come nel romanzo anche la versione cinematografica di Charlie,
stanco di subire le angherie del destino, si rifiuta di lasciar
andare il suo prezioso amico a quattro zampe e si mette in marcia
da solo, come un moderno Huckleberry
Finn alla volta di quello che spera possa essere
un futuro migliore. Durante questo suo viaggio attraverso l’America
più selvaggia e inospitale, il dolce Pete diventa il confidente del
nostro protagonista che, pur essendo un ragazzino dall’aspetto
stoico e incapace di lasciarsi andare a inutili sentimentalismi,
riesce a liberarsi di alcuni dei suoi demoni grazie all’affetto
silenzioso del suo gigante quadrupede.
Ma se a incantare è la bravura di
Haigh nel trattare i sentimenti e le relazioni umane, il suo
Lean On Pete presenta non pochi difetti
soprattutto al livello narrativo. Dopo una lunga introduzione che
termina con la partenza di Charlie, la storia, fino a quel momento
molto scorrevole, subisce una repentina trasformazione. Il ritmo
sostenuto della prima parte del film rallenta e anche gli intrecci
narrativi sembrano gestiti dal regista in maniera assai
superficiale; il protagonista durante il suo folle viaggio si trova
a dover affrontare molte situazioni differenti e potenzialmente
problematiche che si risolvono sempre in modo fortuito e
approssimativo con Charlie che scappa e passa alla prossima
avventura. Nonostante quindi non si possa definire uno dei migliori
lavori del regista inglese, grazie alla sua incredibile
delicatezza, Lean On Pete riuscirà a conquistare
anche il più duro degli spettatori che finirà per sciogliersi in
una valle di lacrime.
Problema: il piccolo Ang parte per
Venezia con un caricabatterie per iPhone. Un caricabatterie per
iPhone costa circa 13 euro. Bestemmiare non costa niente, ma nel 50
% delle possibilità che Dio esista ti abbassa di almeno una ventina
di punti la possibilità di varcare le porte del Paradiso. Possiamo
stimare approssimativamente in 149,99 euro il valore economico di
questa perdita di credito spirituale. Se il piccolo Ang dovesse
eventualmente perdere il caricabatterie per iPhone durante una
normale giornata lavorativa, il danno sarebbe minimo e non varrebbe
la pena di bestemmiare, considerato anche il tempo di circa 2/5
secondi che si perde per le imprecazioni più elaborate e che ha un
costo valore di circa 3 euro a bestemmia, quattro nelle giornate
più intense. Conviene piuttosto andare al primo negozio disponibile
e sostituirlo, perdendo quei dieci/venti minuti di tempo che
corrispondono all’incirca a 4.500 euro. Ora, se la perdita del
suddetto caricabatterie dovesse invece avvenire, diciamo per
esempio, durante la Mostra del Cinema, quando non c’è nè il tempo
nè il negozio, quanti milioni di miliardi di euro perderebbe in
bestemmie il piccolo Ang? La risposta nel prossimo film di
Christopher Nolan.
Oggi la giornata viene
aperta dal nuovo film di Andrew HaighLean on Pete, che racconta una storia la
cui originalità mi ha lasciato di stucco: l’amicizia tra un bambino
e un cavallo. È comunque meno sfrangicoglioni di War
Horse di Steven Spielberg – e non
fate i candidi, con i vostri ‘ma dai. Che cazzo hai ritirato fuori!
War Horse, e chi se lo ricordava’. Quando è uscito lo avete
esaltato. Ho gli screen – e dura meno, quindi lo accettiamo. Sono
ancora provato dalla mia ora e mezza passata sotto al sole per
farmi il selfie con Guillermo del Toro, che qui a
Venezia, per questioni logistiche con cui ora non vi tedio, è molto
più difficile che a Cannes stalkerare gli animali famosi, e si può
fare senza pagarne le conseguenze solo se, in sostanza, non c’hai
un cazzo da fare. E giuro su Nicolas Cage, non è
il caso mio. Piove lammerda – e qualcuno deve metterci un ombrello,
e chi chiamerai? – quindi la giornata non parte sotto il migliore
degli auspici, ma in compenso gli omini delle pulizie indossano
delle vistose mantelline gialle, quindi è un attimo cooptarne uno
con l’atroce stratagemma del ‘è una foto per un servizio’ e poi
convertire il tutto in un post cazzone su
It, fingendo che io sia l’assassino e lui
il mio povero Georgie.
Giusto per confondere le acque visto
che ieri la Carducci si è assentata un attimo giusto per andare a
Madrid – lei lo fa come noi andiamo un attimo dal tabaccaio – a
fare qualcosa di molto segreto che però riguarda ovviamente (e lo
dico solo perché ho visto delle sue foto inquietanti su facebook)
l’atteso horror tratto dal capolavoro di Stephen
King, ma tranquilli che Pennywise non l’ha trattenuta e si
hanno notizie che stia per tornare nel mondo dei vivi.
Questa zingarata dell’uomo in
mantellina gialla mi svolta sostanzialmente la giornata, da un
punto di vista psicologico. Dopodiché c’è un film Netflix con Robert Redford e
Jane Fonda, bellissimi, bravissimi,
simpaticissimi, intelligentissimi, premiati stasera con il Leone
alla Carriera, a cinquant’anni da A piedi nudi nel
parco. Per la durata di tutto l’incontro stampa non
fanno altro che amoreggiare suggerendo al pubblico quanto
volentieri avrebbero scopato e quanto gli dispiace che ogni volta
fossero impegnati in altre relazioni. Il che è bellissimo, ma non
se ti trovi nella condizione di chi non ha fatto nemmeno in tempo a
pisciare (e non voglio fare la vittima sottolineando per l’ennesima
volta quanto pisciare, nella mia condizione di calcolato renale,
risulti di vitale importanza). Quaranta minuti di cicci cicci dopo,
riesco finalmente a liberare la vescica e vi assicuro che il film
che ho visto in quel momento, ricco di musiche celestiali e colori
sgargianti, merita il Leone d’oro molto più di qualsiasi altra
corbelleria ci si possa propinare nei prossimi giorni. Il film,
Our Souls at Night, è un acclamatissimo
prodotto originale Netflix, un’altra
originalissima (e due) storia di vecchi che si innamorano, ma la
colpa è mia, che certe cose importanti della vita mi sfuggono:
avrei dovuto capirlo a ‘prodotto originale Netflix’, che era na
cazzata.
Ang
Anche io ero al film con la nostra
amichetta Fonda, perché ‘cavallo zoppo + bambino’ se lo scrivi sul
motore di ricerca della mia capoccia viene fuori
‘colcazzo’. Piove in maniera esagerata, ormai
abbiamo le branchie, infatti volevo sentire Guillermo se per caso
vo fa i casting già da ora per il sequel di The Shape
of Water. L’umidità è del 99%, si dice ‘Lido’ ma
sembra un varco temporale tra Bangkok e Modena, che voi non lo
sapete ma so città gemellate grazie alla condivisione di un
microclima delicato dove crescono rigogliosi licheni e giovani
mutanti. Oggi è stata anche la giornata di
Suburra la serie, e io – naturalizzata
modenese cor còre sempre romano – a sentì tutti quei ‘daje’ ho
respirato aria de casa, anche perché qua grazie all’umidità non si
respira. Comunque fondamentalmente i primi due episodi parlano di
fatti scabrosi e un pop-porno che succedono in una Roma magnacciona
e che coinvolgono palazzinari, preti, periferie e
Alessandro Borghi.
Come dite? Vi ricorda qualcosa? Non
capisco perché. Concludo con una buona notizia: gli immigrati
regolarizzati che fanno i camerieri qui al Lido so più ospitali e
hanno più rudimenti di marketing rispetto ai proprietari per i
quali lavorano. Forse dovrei dirlo a Segre per il film che
presenterà a Venezia l’anno prossimo, ovviamente con Battiston.
Vì
SCENA POST CREDITS (di Chiara Guida)
Oggi mi approprio indebitamente
dello spazio di Ang & Vì per condividere con voi
un avvenimento che ha dello straordinario e che si addice
particolarmente ai toni elevati di questo blog.
Mentre ero in sala stampa, immersa
nei miei pensieri (che sono quasi sempre al Festival legati a cibo,
acqua e turnazione nel bagno della casa affollata), un signore si
avvicina e, tendendomi la mano, dice: “Io domani vado a sciare” e
contento si allontana. Non faccio in tempo a sentirmi disorientata
che lo vedo ripetere la stessa scena con TUTTI i colleghi in sala
stampa.
E niente, è già abbastanza assurdo
così, senza che aggiunga altro.
Da domani, il film dei Marvel StudiosGuardiani della Galassia Vol. 2, sequel
del blockbuster incentrato sulla banda di furfanti intergalattici
più amati al mondo, arriverà a casa vostra nei formati
Blu-Ray 3D, Blu-Ray, DVD, Steelbook, Cofanetti BD e DVD con i film
Guardiani della Galassia+Guardiani della Galassia vol. 2.
I contenuti speciali, inclusi
nell’edizione Blu-ray, comprendono un documentario dietro le quinte
sulla realizzazione del film, un video musicale completamente nuovo
con David Hasselhoff e lo stellare cast del film, spassose papere
sul set, scene eliminate, un commento audio realizzato dal regista
James Gunn, e molto altro.
Al ritmo di una nuova e stellare
raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), il film racconta
le nuove avventure dei Guardiani attraverso le profondità dello
spazio cosmico. I Guardiani (Chris Pratt nel ruolo di Peter
Quill/Star-Lord, Zoe Saldana nei panni di Gamora e Dave Bautista
nel ruolo di Drax, con Vin Diesel come voce originale di Groot e
Bradley Cooper come voce originale di Rocket) dovranno combattere
per mantenere unita la propria famiglia mentre sono alle prese con
il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill. Dovranno
allearsi con vecchi nemici e potranno contare sull’aiuto di alcuni
nuovi personaggi tra i più amati del mondo dei fumetti, espandendo
ulteriormente l’Universo Cinematografico Marvel.
Guardiani della
Galassia Vol. 2 CONTENUTI SPECIALI:
Blu-ray:
· Il Making of di
Guardiani della Galassia Vol. 2 – Un dietro le quinte
del film diviso in quattro parti, realizzate nello stile delle note
di copertina presenti nei dischi rock del passato.
· Un’Introduzione
Visionaria – Il regista James Gunn spiega l’approccio che ha
adottato per espandere le storie di questi amati personaggi in
Guardiani della Galassia Vol. 2.
· Video musicale del brano
“Guardians Inferno” – Unitevi a David Hasselhoff e ad alcuni
ospiti speciali in questa festa da ballo galattica in stile
retrò.
· Gag reel – Preparatevi
a ridere come pazzi vedendo le spassose follie fuori scena e gli
errori che hanno avuto luogo sul set di Guardiani della
Galassia Vol. 2, con tutti i vostri Guardiani preferiti.
· Quattro Scene
Eliminate – Scoprite quattro scene che sono state tagliate dal
film: due scene estese e due scene eliminate.
· Commento Audio –
Date un’occhiata a questo speciale commento al film
realizzato dal regista James Gunn, che permette ai fan di dare
un’occhiata approfondita alla realizzazione del film.
Edizione Digitale:
Tutti i contenuti sopraelencati
Guardiani della
Galassia Vol. 2 SPECIFICHE DEL DISCO (soltanto per quanto riguarda
il film):
SKU del
prodotto:
Digitale= HD, 4K
UHD, SD, 3D
Fisico= Blu-ray 3D, Steelbook Blu-ray
3D, Blu-ray, DVD, Cofanetto Blu-ray+ Vol. 1 + Vol. 2, Cofanetto DVD
Vol. 1 + Vol 2
On-Demand = chiedete al vostro provider locale
Durata del film:
136 minuti circa
Aspect
Ratio:
Blu-ray = Alta Definizione 1080p
Widescreen (2.39:1)
DVD = 2.39:1
Audio:
Blu-ray = Italiano 5.1 DTS Digital Surround,
Inglese 7.1 DTS-HDMA, Francese 5.1 DTS-HDHR
DVD = Italiano, Inglese e Francese 5.1 Dolby
Digital
Lingue/Sottotitoli:
Blu-ray= Italiano, Inglese per non
udenti, Olandese, Greco, Francese
DVD= Italiano, Inglese per non udenti, Arabo, Olandese,
Greco, Rumeno, Francese
Guardiani della Galassia Vol.
2 è scritto e diretto da James Gunn (Guardiani della
Galassia, L’Alba dei Morti Viventi) e prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Jonathan Schwartz,
Nikolas Korda e Stan Lee sono i produttori esecutivi.
Il cast di questo sequel comprende
Chris Pratt (Jurassic World, Guardiani della
Galassia) nel ruolo di Peter Quill/Star-Lord, Zoe Saldana
(Guardiani della Galassia, Star Trek Beyond) nel
ruolo di Gamora, Dave Bautista (Spectre, Guardiani
della Galassia) nel ruolo di Drax, Vin Diesel (Guardiani
della Galassia, Fast & Furious 7) come voce originale
di Groot, Bradley Cooper (Joy, American Sniper)
come voce originale di Rocket, Michael Rooker (Guardiani
della Galassia, The Walking Dead) nei panni di Yondu,
Karen Gillan (Guardiani della Galassia, La Grande
Scommessa) nel ruolo di Nebula, Pom Klementieff (Ingrid
Goes West, Oldboy) nei panni di Mantis, Elizabeth
Debicki (Il Grande Gatsby, Everest) nelle vesti
di Ayesha, Chris Sullivan (The Knick, This Is Us)
nel ruolo di Taserface, Sean Gunn (Guardiani della
Galassia, Una Mamma per Amica) nei panni di Kraglin, Tommy
Flanagan (Il Gladiatore, Sin City) nel ruolo di
Tullk, e Laura Haddock (Guardiani della Galassia,
Luther) nei panni di Meredith Quill, con Sylvester
Stallone (Creed – Nato per Combattere, I Mercenari –
The Expendables) nel ruolo di Stakar e Kurt Russell
(TheHateful Eight, Fast & Furious 7)
nel ruolo di Ego.
A Venezia 74 sono di scena le
leggende di Hollywood. Robert Redford e
Jane Fonda hanno presentato il film NetflixLe nostre anime di notte,
diretto da Ritesh Batra, che li vede ancora una
volta innamorarsi l’uno dell’altra sul grande schermo.
Il primo incontro professionale trai
due è avvenuto quasi 50 anni fa, con A piedi nudi nel
parco, e da quel film la carriera di entrambi è cresciuta
e sbocciata fino a questo nuovo incontro in un film delicato, che
racconta una storia d’amore che non ha niente da perdere, tra due
persone mature che conoscono bene se stessi e non hanno paura di
chiedere.
Secondo Redford infatti è stata
proprio la volontà di offrire un’alternativa al quel cinema che si
interessa soltanto ai giovani, trascurando storie con target
differenti. “Secondo me le storie d’amore avranno sempre una
vita sullo schermo e volevo fare di nuovo un film dopo 47 anni con
Jane Fonda.”
La Fonda, sempre in magnifica forma,
ha condiviso questa curiosità e questa passione, raccontando invece
che, appena incontrò il collega, capì subito che sarebbe diventato
una star: “Eravamo negli studi della Paramount per A piedi nudi
nel parco, e stavamo camminando nel corridoio di un ufficio e tutte
le donne dicevano tra loro ‘sta arrivando lui’. Ho capito che
sarebbe diventato un grande divo.”
E Robert Redford lo
è diventato un vero divo, sia al cinema che nella vita politica e
sociale del suo Paese, eppure, di fronte alla richiesta di un
commento sulla situazione politica degli USA, Redford ha commentato
soltanto: “Non voglio parlare della politica, non posso parlare
della nostra situazione, posso soltanto sperare per il futuro,
perché adesso non abbiamo tanta speranza.”
Oltre ogni riflessione nostalgica e
ogni sorriso complice trai due, è la dichiarazione della
Fonda a concludere la conferenza e a raccogliere
il caloroso applauso della platea: “Non so se siete genitori e
se vi è mai capitato di pensare a tutto ciò che avreste voluto dare
o fare per i vostri figli o all’amore che avreste voluto concedere
loro ma che non siete mai riusciti ad esprimere, ecco, per me il
finale di questo film parla proprio di questo. Quando sei vecchio e
più vicino alla morte niente ha più importanza, né i soldi, né la
fama, semplicemente i figli e avere una seconda chance è un dono
prezioso. Ed è quello che la protagonista del film ha deciso di
fare, afferrare questa opportunità al volo per amore di suo
figlio”.
Robert Redford e
Jane Fonda ritireranno a Venezia 74 il Leone d’Oro
alla carriera durante la cerimonia di questa sera, in Sala Grande,
che precederà la proiezione del film.
Le nostre anime di
notte sarà disponibile su Netflix dal 29
Settembre
Basato sul romanzo scritto da
Kent Haruf e adattato per la televisione da
Scott Neustadter e Michael H.
Weber (Colpa delle stelle), Le nostre
anime di notte è ambientato in Colorado e inizia quando
Addie Moore (Jane Fonda) riceve
una visita inaspettata dal suo vicino Louis Waters
(Robert Redford). Entrambi vedovi da dieci anni e
vicini di casa da decenni, non si erano mai frequentati più di
tanto. I figli di entrambi vivono lontani da casa e loro due
abitano entrambi in case enormi. Un giorno lei si stanca di questa
casa enorme e decide che è arrivato il momento di conoscersi meglio
e di sfruttare al meglio il tempo che le è rimasto.
Nel cast anche Bruce
Dern (Nebraska), Judy
Greer (Jurassic World) e Matthias
Schoenaerts (The Danish Girl).
Julianne
Moore eColin
Firth saranno presenti a Venezia 74 in occasione
della cerimonia del Franca Sozzani
Award, prima edizione del premio dedicato alla
giornalista italiana scomparsa pochi mesi fa e che lo scorso anno
era presente proprio al Lido per il documentario dedicato alla sua
vita e al suo lavoro.
Julianne Moore,
attrice Premio Oscar®, riceverà il
riconoscimento dall’amico attore Firth. La coppia, dopo averci
regalato forti emozioni nello struggente A Single
Man di Tom Ford, ritornerà sul
grande schermo con una spy story ricca di azione e
divertimento: Kingsman – Il Cerchio d’oro, al
cinema dal 20 Settembre.
A questo link potete ammirare la
foto del cast del film al completo, in cui compaiono ovviamente
anche la Moore e Firth.
I giornalisti di Venezia
74 hanno acclamato oggi Jane
Fonda e Robert
Redford, i divi sono arrivati per ricevere il
Leone d’Oro alla Carriera e per presentare il loro
ultimo film Our Souls at Night.
[nggallery id=3159]
In Our Souls at
Night Addie Moore ha una singolare proposta da fare a
Louis Waters. Sono entrambi oltre l’età della pensione e vedovi da
qualche tempo. Entrambi vivono in una tranquilla città del Colorado
dove la cosa migliore è che tutti conoscono tutti. E la cosa
peggiore è che tutti conoscono tutti.
Anche se sono vicini di casa da
molto tempo, la loro conoscenza è poco più che casuale, finché un
giorno Addie propone a Louis di dormire insieme, solo per farsi
compagnia, per avere qualcuno con cui parlare al buio, per sentire
la presenza di un’altra anima accanto a sé, per favorire il sonno.
Quando Louis acconsente, Addie è allo stesso tempo sorpresa e
felice.
Our Souls at Night trama
Nella penombra della notte
riportano alla luce storie rimaste a lungo sepolte, che si
raccontano a vicenda. È solo confessandosi il proprio passato che
possono liberarsi del senso di colpa per le occasioni perdute –
parole ed emozioni pensate ma mai espresse – e superare il
devastante effetto che la mancanza d’amore può avere sulla vita,
arrivando a provare l’effetto positivo che la riscoperta dell’amore
può avere sull’ultimo capitolo dell’esistenza.
Il regista RITESH BATRA ha
così commentato: L’opera di Kent Haruf ha sempre occupato
un posto speciale nel mio cuore per la sua onestà e specificità.
Sono stato onorato di adattare il suo ultimo romanzo per lo
schermo, e di collaborare con Robert Redford e Jane Fonda nel
raccontare questa storia di gente comune così marcatamente
specifica e locale: caratteristiche che la rendono
universale.
Abbiamo scelto gran parte del
cast a livello locale, e la storia ci ha dato la possibilità di
esplorare le specificità del Colorado orientale: il paesaggio che
spinge questi personaggi a stare insieme, le cose che piace loro
sentire alla radio, e il concetto senza tempo di famiglia “finta”.
Lavorare con questi attori e con questa terra per raccontare la
storia di Haruf su quel ciclo di amore e perdita che è la vita, ha
rafforzato la mia convinzione che la grande letteratura altro non
sia che la nostra vita quotidiana, come è sempre stato.
Ecco un nuovo video di
Wonder Woman in cui vediamo Etta Candy, la
segretaria di Steve Trevor interpretata da Lucy
Davis.
Nella breve clip, la Davis, con
totno leggero, racconta le gerarchie delle Amazzoni e un po’ della
storia di Temiscira, spiegando le origini di principessa di Diana
stessa.
Anche se non è stato ancora
ufficialmente annunciato, è molto probabile che Patty Jenkins torni
alla regia del film che vedrà ancora come protagonista Gal Gadot.
Il film sarà ambientato nell’Era moderna e la sceneggiatura è in
fase di scrittura, con Goeff Johns e Patty Jenkins a lavoro a
quattro mani.
Wonder Woman 2
arriverà al cinema il 13 dicembre 2019.
Sta prendendo forma il cast del
biopic su Dick Cheney, vicepresidente degli
Stati Uniti durante l’amministrazione Bush, che vedrà protagonista
Christian Bale nei panni del politico del
titolo.
A interpretare George W.
Bush è stato chiamato Sam Rockwell,
stando a quanto riporta THR, che quindi
surclassa i frontrunner Edward Norton e
James Marsden.
Un trio di attori di alto profilo è
invece in gara per dare volto al Segretario di Stato Colin
Powell: si tratta di Giancarlo Esposito, Cuba
Gooding Jr. e Tyler Perry.
Il biopic sarà diretto da
Adam McKay, regista de La grande
Scommessa, in cui ha diretto sempre Bale, mentre al cast
si starebbe unendo una squadra di fuori classe, tra cui Amy
Adams, nei panni della la moglie di Cheney,
Lynne, e Steve Carrell che sarà
il Segretario della Difesa Donald Rumsfeld.
Sam Rockwell sarà George W.
Bush.
Il film racconterà dell’ascesa di
Cheney, fino al culmine al fianco di Bush. McKay ha dichiarato
a Deadline di essere affascinato dalla figura di Cheney:
“Nel momento in cui ho iniziato a scavare nella sua vita, sono
rimasto sconvolto scoprendo quanto abbia contribuito a formare
l’America moderna.”
Al momento la data d’uscita del film
è fissata per il 2018.
Dopo la Starkiller Base di
Star
Wars Il Risveglio della Forza, la produzione del
franchise ha dovuto immaginare un nuovo nome, ancora più
minaccioso, per la nave del Lord Supremo Snoke che vedremo in
Star Wars Gli Ultimi Jedi.
Di seguito potete dare il primo
sguardo alla Mega Star Destroyer, la nave di Snoke
nel prossimo capitolo della saga.
La sinossi: “In Star
Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua
quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle
leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri
della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti
all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema
USA il 15 dicembre 2017.”
FIRST LOOK –
Carrie Fisher in Star Wars Gli Ultimi Jedi
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al
cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende
immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Dopo l’annuncio dei tre attori che
interpreteranno i Queen in Bohemian Rhapsody, al fianco di Rami
Malek che sarà invece Freddie Mercury, un
altro nome di aggiunge al cast del biopic diretto da Bryan
Singer.
Allen Leech, noto
per il ruolo di Tom Branson in Downton
Abbey, è entrato nel cast per
interpretare Paul Prenter, il manager di
Mercury, con cui però la star litigò, interrompendo per sempre la
loro collaborazione.
Bryan
May e Roger Taylor, membri
dei Queen, saranno i produttori esecutivi.
Questo coinvolgimento potrebbe portare dei problemi di lavorazione,
data la vicinanza emotiva dei due al materiale originale.
Il ruolo di Freddie
Mercury, per molto tempo passato dalle mani di
Sacha Baron Cohen a quelle di Ben
Wishaw, è arrivato adesso all’attore che forse riuscirà a
rendere giustizia alla grande personalità del cantante e musicista
prematuramente scomparso nel 1995. Rami Malek ha
raggiunto la notorietà grazie a Mr. Robot, serie
premiata e arrivata alla terza stagione.
Oltre a Rami Malek, che
interpreterà Freddie Mercury, in Bohemian
Rhapsody ci saranno Ben Hardy, che
sarà il batterista Roger Taylor, Gwilym
Lee il chitarrista Brian May e
Joe Mazzello sarà invece il bassista John
Deacon. Il film è diretto da Bryan
Singer.
Bohemian Rhapsody, recensione del film
con Rami Malek
È stato diffuso il primo trailer di
Chi m’ha visto, il nuovo film con protagonisti
Pierfrancesco Favino e Giuseppe
Fiorello, diretto da Alessandro Pondi. Il
film arriva in sala il 28 settembre.
“Chi m’ha visto”,
che si ispira con assoluta modestia al gusto della commedia
all’italiana degli anni ’60 dei Maestri Mario Monicelli, Dino Risi
e Luigi Comencini, racconta la storia rocambolesca, comica e
grottesca di Martino Piccione, un bravissimo
chitarrista che collabora con i più grandi divi della musica
leggera italiana, solo che nessuno se n’è accorto, perché lui è
quello che sul palco sta dietro e i riflettori sono tutti puntati
sul cantante famoso. D’altra parte il mondo dello spettacolo è
così: non conta quanto vali, conta quanto appari. E tutte le volte
che Martino ritorna a casa nel suo paesino in Puglia, deve subire
le ironie dei suoi concittadini che lo sfottono per la sua
ossessione di diventare un musicista famoso. E allora, con l’aiuto
del suo migliore amico Peppino, un “cowboy di paese” con pochi
grilli per la testa, decide di mettere in atto un piano strampalato
pur di attirare l’attenzione su di sé, e organizza la propria
sparizione. Ma questo gesto estremo porterà a conseguenze davvero
inaspettate…
Ambientata nella Puglia dei nostri
giorni ed ispirata ad una storia vera, la pellicola riflette
all’interno di un contesto allegro e spensierato l’ amara realtà in
cui viviamo: spesso in nome di una esagerata ed effimera apparenza,
dimentichiamo la sostanza delle cose.
Il film vede protagonisti anche
Mariela Garriga, Dino Abbrescia e la partecipazione di
Sabrina Impacciatore, insieme a quella di tantissimi altri
ospiti sorprendenti, eccezionalmente in prestito al cinema per
l’occasione.
Prodotta da Iblafilm,
R.O.S.A Production, Rodeo Drive con RAI CINEMA e distribuito
da 01 Distribution, la pellicola è stata realizzata
con il sostegno della Regione Lazio – Fondo regionale per il cinema
e l’audiovisivo e anche il contributo della Regione Puglia e
dell’Apulia Film Commission.
“Chi m’ha visto” rappresenta il
debutto alla regia di Alessandro Pondi, scrittore e sceneggiatore
che per il cinema ha firmato sia pellicole d’autore come “K il
bandito” di Martin Donovan, “Litium Cospiracy” di Davide Marengo,
“Mio papà” di Giulio Base, che commedie sentimentali come “Poli
Opposti” e film campione di incassi come “Natale a Beverly Hills” e
“Natale in Sud Africa”.
Dopo l’artwork completo oggi
arrivano online i ritratti singoli degli eroi
della Justice League, nell’atteso film
di Zack Snyder. Ecco su sfondo nero
Batman, Wonder Woman, Flash, Cyborg e
Aquaman.
Ecco il primo
trailer di Justice
League dal Comic Con
Justice
League sarà diretto da Joss
Whedon, che ha sostituito alla fine della
produzione Zack Snyder, ed è previsto
per il 10 novembre 2017. Nel film vedremo
protagonista Henry
Cavillcome Superman, Ben Affleckcome
Batman, Gal
Gadotcome Wonder Woman, Ezra Millercome
Flash, Jason
Momoacome Aquaman, e Ray
Fishercome Cyborg. Nel cast confermati
anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem
Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy
Irons. I produttori esecutivi del film
sono Wesley Coller, Goeff
Johns e Ben
Affleck stesso.
Arriva dal set di Avengers 4 un nuovo video nel
quale possiamo vedere Ant-Man in azione e quello
che sembra essere una nuova variante del costume dell’eroe Marvel.
Avengers 4 è
ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo
ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa
parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin Feige
in merito hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale
del film rappresenta spoiler per Avengers Infinity
War, per cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema
del film che conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.
Avengers
Infinity War arriverà al cinema il 4 Maggio
2018. Christopher Markus e Stephen
McFeely si occuperanno della sceneggiatura del film,
mentre la regia è affidata a Anthony e Joe
Russo.
Il cast del film al momento è
composto da Cobie Smulders, Benedict Cumberbatch,
Chris Pratt, Vin Diesel, Scarlett Johansson, Dave Bautista, Karen
Gillan, Zoe Saldana, Brie Larson, Elizabeth Olsen, Robert Downey
Jr., Sebastian Stan, Chris Hemsworth, Chris Evans, Tom Holland,
Bradley Cooper, Samuel L. Jacksson, Jeremy Renner, Paul Rudd, Peter
Dinklage, Mark Ruffalo, Josh Brolin, Paul Bettany, Benedict
Wong, Pom Klementieff e Chadwick
Boseman.
La Warner Bros ha
diffuso l’esperienza VR a 360° di IT, l’atteso
nuovo film di Andrés Muschietti e adattamento
dal libro più terrificante di Stephen
King.
È il momento di incontrare
Pennywise grazie al terrorizzante video di IT appena
svelato: “Esperienza VR a 360°”. Il thriller horror, tratto dal
romanzo di Stephen King, e diretto da Andrés Muschietti
(“Mama”) arriverà nelle sale italiane a partire dal 19 ottobre
2017. Il film ripercorre le vicissitudini della cittadina
di Derry nel Maine, dove un gruppo di bambini si trova ad
affrontare le sue paure incontrando un clown malvagio
chiamato Pennywise. Sul set del film, accanto a un nutrito
cast di giovani attori: Bill Skarsgård (“Allegiant”, “Hemlock
Grove” per la TV) che interpreta il cattivo su cui ruota la
storia.
l thriller horror della New Line
Cinema, diretto da Andrés Muschietti (“Mama”), è tratto
dal popolare romanzo omonimo di Stephen King, che terrorizza i
lettori da decenni.
Quando iniziano a scomparire i ragazzi della città di Derry,nel
Maine, un gruppo di bambini si trova faccia a faccia con le proprie
paure, facendo quadrato contro un clown maligno chiamato Pennywise,
la cui storia è costellata da secoli di omicidi e violenze.
Protagonista di è Bill Skarsgård (“Allegiant”, “Hemlock
Grove” per la TV) che interpreta il cattivo su cui ruota la storia,
Pennywise. Al suo fianco un nutrito cast di giovani attori, tra cui
Jaeden Lieberher (“Midnight Special”), Jeremy Ray Taylor (“Alvin
Superstar:Nessuno ci può fermare”), Sophia Lillis (“37”), Finn
Wolfhard ( “Stranger Things” per la TV), Wyatt Oleff (“Guardiani
della Galassia”), Chosen Jacobs (l’imminente “Cops and Robbers”),
Jack Dylan Grazer (“Tales of Halloween”) e Nicholas Hamilton
(“Captain Fantastic”).
Muschietti dirige da una sceneggiatura adattata da Chase
Palmer & Cary Fukunaga e Gary Dauberman. Dan Lin, Roy Lee, Seth
Grahame-Smith, David Katzenberg e Barbara Muschietti sono i
produttori, con Marty P. Ewing, Doug Davison e Jon Silk come
produttori esecutivi.
Il team creativo dietro la macchina da presa comprende il direttore
della fotografia Chung-Hoon Chung (“Quel fantastico peggior anno
della mia vita”), lo scenografo Claude Paré (“L’alba del pianeta
delle scimmie”), il montatore Jason Ballantine (“Il grande Gatsby”)
e la costumista Janie Bryant ( “Mad Men” per la TV).
O1 Distribution ha
diffuso due clip inediti di Valerian e la città dei mille
pianeti, il film di Luc Besson, il
visionario regista de Il quinto elemento e
Lucy che vede protagonisti Cara
Delevingne, Dane
DeHaan e Clive Owen.
Valerian e la città
dei mille pianeti, che uscirà il 21 settembre 2017, conta
nel cast anche John
Goodman, Ethan
Hawke, Clive
Owen, Rutger
Hauer e Rihanna.
Dane
DeHaan e Cara
Delevingne interpretanoValérian
e Laureline, due agenti speciali del governo operativo nei
territori umani nel 28esimo secolo, chiamati a mantenere
l’ordine nell’universo e a partecipare a un’impegnativa missione
sul pianeta intergalattico Alpha.
Nell’anno 2740, Valerian e
Laureline sono Corpi Speciali incaricati dal governo di mantenere
l’ordine in tutto l’universo. Seguendo gli ordini del loro
comandante, Valerian e Laureline si imbarcano per una missione
nella città intergalattica di Alpha, metropoli in continua
espansione e dimora di migliaia di specie diverse provenienti da
ogni angolo della Galassia. Questa importante e storica città, è
sotto l’attacco di un nemico sconosciuto. Valerian e Laureline
dovranno combattere contro il tempo per trovare l’origine di questa
forza maligna e fermarla prima che distrugga il nostro
universo.
Nel 2012, è stata annunciata
l’intenzione di Besson di realizzare un
adattamento cinematografico della serie a fumetti
francese Valérian and Laureline, pubblicata
per la prima volta nel 1967 e tradotta il 21 lingue. A maggio
2015 Besson, attraverso un tweet, ha
annunciato che Dane
DeHaan e Cara
Delevingne come protagonisti del film. Questo film
segna il ritorno del regista al genere space opera, venti anni
dopo Il quinto elemento.
Con un budget di circa 170 milioni
di dollari è diventato il film più costoso della storia del cinema
francese, record in precedenza detenuto da Asterix
alle Olimpiadi.
Di seguito la prima sinossi del
film: “Trent’anni dopo gli eventi del primo film, un nuovo
blade runner, l’Agente LAPD K (Ryan Gosling), dissotterra un segreto a
lungo sepoltoche
potrebbe avere il potere di gettare nel caos quello che
è rimasto della società. La scoperta di K lo guida in una ricerca
con lo scopo di trovare Rick Deckard (Harrison Ford), un ex blade
runner della LAPD che è rimasto nasconsot per 30
anni.”
Nel cast del film
figurano Ryan Gosling, Harrison Ford,
Robin Wright, Ana de Armas, Sylvia Hoeks, Carla Juri, Mackenzie
Davis, Barkhad Abdi, Dave Bautista, David Dastmalchian, Lennie
James, Hiam
Abbass e Jared
Leto.
La
sceneggiatura del sequel, ambientato diverse decadi dopo
l’originale pellicola del 1982, è affidata a Hampton
Francher e Michael Green e
segue la storia originale scritta da Francher e David
Peoples basata sul romanzo di Philip K.
DickIl Cacciatore di
Androidi.
Produttori esecutivi del film sono Frank Giustra
e Tim Gamble, CEO di Thunderbird Film. Lo stesso
Ridley Scott sarà produttore esecutivo della pellicola così come
Bill Carraro.
In Our Souls at
Night Addie Moore ha una singolare proposta da fare a
Louis Waters. Sono entrambi oltre l’età della pensione e vedovi da
qualche tempo. Entrambi vivono in una tranquilla città del Colorado
dove la cosa migliore è che tutti conoscono tutti. E la cosa
peggiore è che tutti conoscono tutti.
Anche se sono vicini di casa da
molto tempo, la loro conoscenza è poco più che casuale, finché un
giorno Addie propone a Louis di dormire insieme, solo per farsi
compagnia, per avere qualcuno con cui parlare al buio, per sentire
la presenza di un’altra anima accanto a sé, per favorire il sonno.
Quando Louis acconsente, Addie è allo stesso tempo sorpresa e
felice.
Our Souls at Night trama
Nella penombra della notte
riportano alla luce storie rimaste a lungo sepolte, che si
raccontano a vicenda. È solo confessandosi il proprio passato che
possono liberarsi del senso di colpa per le occasioni perdute –
parole ed emozioni pensate ma mai espresse – e superare il
devastante effetto che la mancanza d’amore può avere sulla vita,
arrivando a provare l’effetto positivo che la riscoperta dell’amore
può avere sull’ultimo capitolo dell’esistenza.
Il regista RITESH BATRA ha
così commentato: L’opera di Kent Haruf ha sempre occupato
un posto speciale nel mio cuore per la sua onestà e specificità.
Sono stato onorato di adattare il suo ultimo romanzo per lo
schermo, e di collaborare con Robert Redford e Jane Fonda nel
raccontare questa storia di gente comune così marcatamente
specifica e locale: caratteristiche che la rendono
universale.
Abbiamo scelto gran parte del
cast a livello locale, e la storia ci ha dato la possibilità di
esplorare le specificità del Colorado orientale: il paesaggio che
spinge questi personaggi a stare insieme, le cose che piace loro
sentire alla radio, e il concetto senza tempo di famiglia “finta”.
Lavorare con questi attori e con questa terra per raccontare la
storia di Haruf su quel ciclo di amore e perdita che è la vita, ha
rafforzato la mia convinzione che la grande letteratura altro non
sia che la nostra vita quotidiana, come è sempre stato.
Sarà presentato in concorso a
Venezia
74West of Sunshine, il film
diretto da Jason Raftopoulos e con
protagonisti Damian Hill, Ty Perham, Kat Stewart, Tony
Nikolakopoulos, e Arthur Angel.
Trama – Separato dalla sua famiglia
e indebitato dopo essere caduto nel circolo vizioso del gioco
d’azzardo, Jim ha meno di un giorno per restituire un prestito a un
violento usuraio. La giornata si capovolge quando deve occuparsi
del figlio a casa da scuola per le vacanze. Il rapporto di Jim con
il figlio viene messo alla prova nel momento in cui i suoi piani
per ripagare il prestito falliscono. Quando il suo ultimo disperato
sforzo di saldare il debito mette a repentaglio la vita del figlio,
dovrà scegliere tra il proprio passato e una seconda possibilità
nella vita.
In merito al film il regista ha
commentato: “West of Sunshine è una storia di amore,
libero arbitrio e trauma intergenerazionale. L’amore viene
esplorato non solo come idea o sentimento ma sulla base delle
azioni che dobbiamo compiere. Nell’arco di un giorno, Jim impara a
mettere da parte il proprio trauma da abbandono e ad afferrare la
seconda possibilità che gli si offre davanti: essere un padre per
il proprio figlio. Sceglie di amare e essere amato.
Cinematograficamente, mi sono ispirato al cinema neorealista
italiano, documentando lo snodarsi degli eventi e anche giocando
con quello stile per amplificare i significati sottintesi nei
momenti chiave del film. In una società disgregata, lo scopo che
intendevo perseguire in questo film era celebrare semplici ma
fondamentali valori umani e familiari.”
Sarà presentato oggi a Venezia
74 fuori concorso – proiezione
speciale Casa D’altri di Gianni Amelio,
l’ultimo film del regista italiano con protagonisti nel
cast Emidio Bernardi, Mario Agostino, Francesco
Buonasorte, Francesca Coltellese, Elena D’Angelo, Fabio Magnifici,
Giorgia Moriconi, Claudia Quaranta e Valter Ranucci.
Casa D’altri di Gianni Amelio
Siamo entrati in “casa d’altri” col
timore di disturbare. Non volevamo invadere un territorio ferito
con l’occhio della curiosità fine a se stessa. I cittadini di
Amatrice, i pochi rimasti, ci hanno aperto la porta, ci hanno
accolto senza lacrime, ci hanno offerto ospitalità e affetto. A un
anno di distanza dal terremoto, il dolore si sta acquietando, si
pensa a ricostruire. Le macerie però non sono state rimosse, ci
vuole tempo, dicono. E il futuro, forse, è ancora lontano.
Sarà presentato in concorso a
Venezia 74Lean on pete, il
film inglese diretto da Andrew Haigh
e tratto dal romanzo Lean On Pete di Willy
Vlautin. Nel cast protagonisti Charlie Plummer, Steve
Buscemi e Chloë Sevigny che sarà presente al lido insieme
al regista.
Lean On
Petesegue le vicende di Charley Thompson,
quindicenne che sogna una casa, del cibo nel piatto e una scuola da
non dover cambiare in continuazione. Ma è difficile trovare un po’
di stabilità, se si è figli di un padre single che si arrangia con
lavori precari nei magazzini lungo il Pacifico nordoccidentale.
Con la speranza di iniziare una
nuova vita, i due si trasferiscono a Portland, in Oregon, dove
Charley trova un lavoro per l’estate presso un malconcio
addestratore di cavalli e diventa amico di un vecchio cavallo,
chiamato Lean on Pete.
Lean on pete Venezia 74
Il regista ha così
commentato: La ballata di Charley Thompson di Willy
Vlautin è un romanzo straordinariamente umano. Racconta la storia
di un ragazzo che si rifiuta di perdere la speranza e il coraggio,
nonostante la dura realtà del mondo in cui vive. L’ho trovato
immensamente toccante, tenero e mai sdolcinato. Volevo che il film
avesse lo stesso senso di purezza e guardasse la vita ai margini
della società con onestà e rispetto. All’inizio del romanzo di
Willy c’è una citazione di John Steinbeck che dice: “Èpur vero che
siamo fragili, brutti, meschini e litigiosi ma, se quel che siamo
fosse tutto qui, saremmo scomparsi dalla faccia della terra ormai
da millenni.” Durante le riprese del film, ho cercato di tenere
sempre presenti queste parole.
La Biennale di
Venezia e Jaeger-LeCoultre annunciano
che è stato attribuito al grande regista
inglese Stephen Frears (Philomena,
The Queen, Le relazioni pericolose) il
premio Jaeger-LeCoultre Glory to the
Filmmaker della 74.Mostra
Internazionale d’Arte Cinematograficadi
Venezia 2017, dedicato a una personalità che abbia
segnato in modo particolarmente originale il cinema
contemporaneo.
La 74. Mostra di
Venezia si tiene al Lido di Venezia dal 30 agosto al 9 settembre
2017, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale
presieduta da Paolo Baratta.
La consegna del premio
a Stephen Frears avrà luogo
domenica 3 settembre alle
ore 22.00 in Sala
Grande(Palazzo del Cinema), prima della proiezione Fuori
Concorso del suo nuovo film Victoria &
Abdul, in prima mondiale a Venezia. Il film è
ambientato alla fine dell’Ottocento, quando il giovane commesso
Abdul Karim si mette in viaggio dall’India per partecipare al
Giubileo d’oro dell’anziana Regina Vittoria. Arrivato a Londra,
Abdul si ritrova sorprendentemente nelle grazie della sovrana; i
due instaurano un’improbabile e devota amicizia, mostrando una
lealtà reciproca che la famiglia e la cerchia della sovrana cercano
di ostruire. Abdul diventa rapidamente insegnante, consigliere
spirituale e amico devoto della Regina, mentre il loro rapporto si
rafforza e Vittoria comincia a vedere il mondo con occhi diversi,
riscoprendo con gioia anche la propria umanità.
A proposito di
questo riconoscimento, il Direttore della
Mostra Alberto Barbera ha
dichiarato:
“Prolifico e
imprevedibile, eclettico e provocatorio, Stephen
Frears sembra sfidare la possibilità stessa di una
definizione monolitica del suo cinema. È tra le figure più vibranti
e rappresentative del cinema inglese contemporaneo (accanto a Ken
Loach e Mike Leigh), ma a differenza di molti non teme di apparire
contradditorio, passando con nonchalance dal
realismo sociale degli anni ’80 alle biografie, dalle commedie ai
drammi storici, alternando film inglesi e americani, produzioni a
basso costo e grandi budget, cinema e televisione, ogni volta a
proprio agio. È forse questo palese contrasto a costituire
l’aspetto più interessante del suo lavoro, insieme con le qualità
che tutti gli riconoscono: una sensibilità non comune nel dirigere
gli attori, l’abilità nel trarre il meglio dal rapporto con
scrittori affermati (Alan Bennet, Christopher Hampton, Hanif
Kureishi, Nick Hornby), l’apparente modestia che consiste nel
subordinare lo stile all’esigenze del materiale. Grande narratore
di storie, dalle quali emergono tematiche ricorrenti come
l’attenzione per personaggi di oppressi e marginali, Frears
possiede il dono non comune di offrire nei suoi film migliori un
ritratto della società Britannica aspro, pungente, non
convenzionale, capace di risultare allo stesso tempo disturbante e
divertente.”
Stephen Frears
Regista tra i
più versatili, capace di spaziare tra un’ampia varietà di stili,
tematiche e generi, Stephen
Frears (Leicester, Inghilterra, 1941) si costruisce
una solida reputazione lavorando per tutti gli anni settanta tra
episodi di serie tv e film televisivi. Esordisce al cinema nel 1984
con Vendetta, facendo scoprire al mondo il talento di
Tim Roth. Con il suo film successivo, il provocatorio My
Beautiful Laundrette (1985) con Daniel Day Lewis,
raggiunge il successo internazionale e ottiene una candidatura agli
Oscar per la sceneggiatura, mettendo per la prima volta in luce il
suo talento negli adattamenti letterari. Il film che lo consacra al
grande pubblico è Le relazioni pericolose (1988)
con John Malkovich, Glenn Close e Michelle Pfeiffer, che si
aggiudica tre Oscar tra cui quello per la miglior sceneggiatura non
originale, insieme a molti altri premi internazionali. Con il
successivo Rischiose abitudini (1990) riceve la
sua prima nomination agli Oscar come miglior regista, sancendo il
definitivo sodalizio con Hollywood, al quale continuerà sempre a
intervallare produzioni inglesi. Nel 1998 vince l’Orso d’argento
per la miglior regia a Berlino con The Hi-Lo Country,
mentre nel 2000 dirige Alta fedeltà ed è
presente per la prima volta in Concorso a Venezia
con Liam, per il quale l’attrice Megan Burns vince il
Premio Mastroianni. Due anni dopo torna in Concorso
con Piccoli affari sporchi e poi di nuovo nel
2006, quando riceve la sua seconda nomination agli Oscar per la
regia di The Queen, film sulla Regina Elisabetta II
per il quale Helen
Mirren vince la Coppa Volpi e l’Oscar come miglior
attrice protagonista. Con Philomena(2013)
vince il premio per la miglior sceneggiatura a Venezia e il film
viene candidato a quattro Oscar.
Il suo ultimo
film, Victoria & Abdul, sarà
presentato in anteprima mondiale Fuori Concorso a Venezia e segna
il ritorno di Frears all’ambientazione della corte britannica dopo
lo straordinario successo di The Queen e il
ritorno del Premio Oscar Judi Dench nei panni della regina
Vittoria. La sceneggiatura è firmata dal candidato agli Oscar Lee
Hall (Billy Elliot) ed è basata sul libro del giornalista
Shrabani Basu intitolato Victoria & Abdul: The True Story
of the Queen’s Closest Confidant. Victoria &
Abdul è un film presentato da Focus Features in
associazione con Perfect World Pictures e BBC Films ed è una
produzione Working Title in associazione con Cross Street
Films.
Jane Fonda e Robert Redford
riceveranno il 1 settembre alla 74. Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica, il Leone d’Oro alla carriera, la decisione
è stata presa dal Cda della Biennale di
Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del
Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera.
La consegna dei premi avrà
luogo nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido
di Venezia), prima della proiezione Fuori Concorso del film di
NetflixOur Souls at Night, diretto
da Ritesh Batra e interpretato da Jane
Fonda e Robert Redford. Our Souls
at Night è prodotto da Redford e dalla sua società
Wildwood Enterprises, Inc. e da Finola Dwyer di Wildgaze
Films. Basato sul romanzo di Kent Haruf, adattato per lo schermo da
Scott Neustadter e Michael H. Weber (Colpa delle stelle),
il film Netflix Our Souls at Night comincia
quando la vedova Addie Moore (Jane Fonda) si presenta a sorpresa
dal suo vicino di casa, il vedovo Louis Waters (Robert Redford). In
quella cittadina in Colorado sono stati vicini per decenni, ma fino
a quel momento con pochi contatti. Il film verrà distribuito in
tutto il mondo da Netflix nel 2017.
Manifestazioni di odio e
intolleranza sono ormai all’ordine del giorno e spesso capita che
alcuni sconvolgenti fatti di cronaca entrino prepotentemente nelle
nostre case a rovinarci la giornata; che siano semplici episodi
circoscritti al nostro territorio nazionale o terribili attentati
poco al di là dei confini italiani, la guerra e il terrore riescono
sempre a sconvolgere le nostre vite. Ebbene, il nuovo film di
Ziad Doueiri è questo è molto di più. The
Insult racconta una storia apparentemente semplice, un
litigio tra due persone che, per la cocciutaggine di entrambe,
diventa un vero e proprio caso politico internazionale.
La trama di The Insult
In The Insult un
rifugiato palestinese di nome Yasser, capocantiere
di un’impresa edile, sta eseguendo dei lavori di ristrutturazione
in un quartiere popolare di Beirut quando si
imbatte in Toni, un meccanico libanese di
religione cristiana che, rifiutando l’aiuto degli operai, li
scaccia in malo modo. A causa quindi di un banale tubo difettoso
della grondaia di Toni, i due finiscono col discutere, iniziano a
volare parole grosse e la storia finisce nelle mani della polizia e
dei tribunali. Un comune litigio, che sarebbe potuto finire con
delle semplici scuse, a causa dell’orgoglio dei due uomini,
continua ad espandersi ed a coinvolgere sempre più persone, fino a
diventare una guerra tra fazioni religiose.
Di origini libanesi, il regista
Doueiri – autore già di alcuni lungometraggi di successo come
West Beirut, sua opera prima che vinse il Prix
François Chalais nel 1998 al Festival di Cannes – può
vantare tra le sue esperienze lavorative anche alcuni anni passati
al fianco di Quentin
Tarantino in qualità di suo assistente alla regia
per film celebri come Jackie Brown, Pulp Fiction, Dal Tramonto all’Alba e Le
Iene. Potrebbe sembrare l’ennesimo film sulla cosiddetta
questione palestinese ma The Insult, con la sua
immediata semplicità, riesce a scavare molto più in profondità,
regalandoci il ritratto di un’umanità che sembra non aver ancora
imparato dai propri errori.
Ad un occhio poco attento, Toni
(Adel Karam) e Yasser (Kamel El
Basha) possono sembrare persone molto diverse eppure c’è
qualcosa che in fondo li accomuna, qualcosa che è molto più
ingombrante del loro orgoglio smisurato: il dolore. Abituati sin da
piccoli a convivere con la guerra e con un futuro oscuro ed
incerto, hanno presto imparato a temere chi è diverso da loro e a
guardarlo con sospetto. Negli anni battaglie si sono succedute e
dittatori folli dell’una e dell’altra fazione hanno fatto strage di
poveri innocenti, nascondendosi dietro buoni propositi e finalità
religiose. Il dolore si è trasformato in rabbia e questa a sua
volta in odio; ma come sappiamo l’odio genere altro odio e questo,
come un fiume in piena, travolge tutto ciò che incontra sul suo
cammino. E così una semplice grondaia ha scatenato una serie di
reazioni a catena che hanno portato i nostri protagonisti al centro
di una guerra mediatica.
Nonostante le sue origini
mediorientali, Ziad Doueiri ci regala un film
dallo stile spiccatamente americano, tipico dei legal
drama. In breve tempo la disputa tra due uomini si trasforma
in una lotta tra mogli e mariti, padri e figlie, schieramenti
religiosi, avvocati senza scrupoli e partiti politici. Dopo un
inizio un po’ in sordina, The Insult acquista un
ritmo sostenuto che, grazie anche ai numerosi colpi di scena
durante il processo, riesce a mantenere vivo l’interesse dello
spettatore. I temi trattati sono veramente tanti; si parla di odio
e intolleranza tra popoli che condividono la stessa terra e
dell’inquietante relazione tra politica e religione. Durante il
processo i protagonisti, completamente in balia degli avvocati e
del relativo circo mediatico, sono costretti a condividere momenti
privati e dolorosi del proprio passato con degli estranei ai quali
interessa solo potersi servire della loro causa per creare
disordini e tirare l’acqua al proprio mulino.
Non si tratta più infatti di
decidere chi ha ragione e chi torto ma di chiarire una volta per
tutte cos’è o non è accettabile fare in nome delle proprie
convinzioni. E’ giusto offendere un’altra persona solo perché
diversa o sferrare un pugno per un’offesa ricevuta? Quando si cade
e ci si sbuccia un ginocchio a volte basta un cerotto per tornare a
camminare mentre un orgoglio ferito è molto più difficile da
sanare.
A volte però basta un gesto
semplice come riattaccare il cavo della batteria di una macchina in
panne di un estraneo per realizzare che in fondo non è importante
quello che ci divide ma quello che ci accomuna. Tutti abbiamo
cicatrici nascoste e ricordi dolorosi stipati negli angoli più
remoti della nostra memoria ma basta riuscire a ricordare che
“nessuno ha l’esclusiva della sofferenza” e che,
nonostante il passato non si possa cambiare, soltanto insieme è
possibile andare avanti e voltare pagina.
La seconda serata di
Venezia 74 vede protagonisti tantissimi volti del
firmamento di Hollywood, dal premio Oscar Octavia
Spencer, alla giovane e talentuosa Amanda
Seyfried, fino alla giurata Rebecca Hall
e alla protagonista del film di Guillermo Del Toro, Sally
Hawkins. [nggallery id=3158]
Foto di Aurora Leone.
Il Festival di Venezia 2017 si svolge al Lido dal 30 agosto al 9
settembre.
Qual è la forma dell’acqua
(The Shape of Water)? In genere è quella del suo
contenitore, per definizione, trattandosi di un liquido, ma
Guillermo Del Toro, nel suo film, presentato in
Concorso a Venezia 74, ne dà un’altra definizione:
la forma dell’acqua è quella dell’amore.
The Shape fo Water trama
Elisa è una giovane donna muta e
solitaria, che per circostanze fortuite entra in contatto con una
creatura marina, catturata dal governo degli Stati Uniti e
utilizzata come cavia da laboratorio. Le due diversità,
l’incapacità di parlare di lei e la “mostruosità” di lui, ben
presto si incontrano ed entrano in un intimo contatto che diventerà
presto un amore coraggioso, puro e appassionato, che sfiderà tutto
e tutti per poter sopravvivere.
Con il linguaggio sospeso e tenero
della fiaba, Guillermo Del Toro racconta una
storia d’amore che ricalca la storia della Bella innamorata (e
ricambiata) della Bestia, con un linguaggio cinematografico esperto
e raffinato. Attraverso l’utilizzo sapiente di colori e luci, Del
Toro si conferma non solo fine narratore di “fatti”, ma anche
efficace fruitore di tutti gli strumenti che il cinema gli mette a
disposizione. In questo modo la luce e i colori, nel film, non sono
solo parte integrante della realtà raccontata, ma diventano a loro
volta un espediente narrativo che veicola senso con leggerezza e
passione.
Il magnifico cast di The
Shape of Water
Interprete perfetta del ruolo di
Elisa è Sally Hawkins: con sguardi, pochi gesti,
tanta azione, la donna costruisce per sé la sua felicità, fatta di
coraggio e rischio, ma anche di una tenerissima intesa con la
creatura. Al fianco della Hawkins ci sono Octavia Spencer, nel ruolo della collega e
amica, e Richard Jenkins in quello del vicino,
confidente, unico affetto della protagonista. Entrambi i ruoli,
complementari alla protagonista, compongono un quadro in cui quelli
che sembrano vinti e poveri riescono a compiere grandi gesti,
prevalentemente attraverso l’amore reciproco. Il messaggio sembra
quindi scontato e melenso, ma nelle mani di Del Toro diventa
naturale e abbatte il cinismo con cui ci siamo abituati a vedere il
mondo nel nostro quotidiano.
In contrasto con i personaggi
positivi di The Shape of Water, c’è invece il
villain di Michael Shannon. Un uomo di armi e di
violenza, che nelle ragioni della paura e dell’avversione nei
confronti della diversità trova la sua ottusa ragione. L’interprete
conferma la raffinatezza delle sue doti, tratteggiando rabbia e
prepotenza con vivido realismo.
Tra il bene e il male,
rappresentato dagli esseri umani, c’è la creatura, un mostro che
nel suo aspetto e nelle sue intenzioni manifesta l’ossimoro della
sua esistenza. Questo misterioso essere rappresenta la diversità
per eccellenza, diversità fondamentale per abbracciare a pieno il
messaggio di Del Toro: la paura genera l’odio e la risposta è
l’amore. Di fronte alla banalissima realtà di questo messaggio lo
spettatore si trova però disarmato da quanto autentico questo
appaia nel corso degli eventi, senza mai cedere il passo alla
retorica dei buoni contro i cattivi.
La sensualità
dell’acqua
Mantenendo fede ai toni fiabeschi,
con The Shape of Water il regista non esita a
raccontare una storia d’amore a tutto tondo, che comprende anche la
sensualità del rapporto. L’abbraccio acquatico trai due
protagonisti si carica quindi di una sensualità autentica e
viscerale ma mai torbida, una passione gioiosa, nonostante la
condizione di pericolo che la storia suggerisce.
Maestro del racconto
cinematografico, Del Toro ricrea sullo schermo le suggestioni di
una fiaba per adulti, con un finale delicato, che sa di
predestinazione e magia e che ci ricorda che alla paura è sempre
meglio preferire l’amore, che sia per un’altra persona, per la
vita, o anche, come nel suo caso, per il grande cinema.
Si chiama Mozimánia la rivista
ungherese che ha dedicato una nuova cover a Star
Wars Gli Ultimi Jedi in cui compare Luke Skywalker
(Mark Hamill) in una inedita veste “oscura”. Ecco
di seguito la cover:
La sinossi: “In Star
Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua
quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle
leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri
della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti
all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema
USA il 15 dicembre 2017.”
FIRST LOOK –
Carrie Fisher in Star Wars Gli Ultimi Jedi
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al
cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende
immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.