La Universal Pictures ha trovato il
regista per il suo film ad alta priorità su Leonardo da
Vinci. Il regista di Estranei, Andrew Haigh, ha
firmato per dirigere e adattare l’acclamata biografia dell’uomo del
Rinascimento di Walter Isaacson.
Basato su migliaia di pagine dei
taccuini di Leonardo da Vinci e sulle nuove
scoperte sulla sua vita e sul suo lavoro, il libro di Isaacson è
diventato una delle proprietà letterarie più gettonate quando è
arrivato sul mercato nel 2017. All’epoca, la Universal fu superata
dall’offerta della Paramount, che per anni sviluppò il progetto con
Leonardo DiCaprio prima di dare una svolta. La
Universal lo ha ripreso poi l’anno scorso.
Haigh è un pluripremiato
sceneggiatore-regista britannico, il cui film acclamato dalla
critica del 2023 Estranei di Searchlight Pictures ha ricevuto
sei nomination ai BAFTA, tra cui quello per il miglior regista e la
migliore sceneggiatura adattata per Haigh. Estranei ha ottenuto anche tre nomination agli
Independent Spirit Awards.
Il film su Da Vinci segna il secondo
adattamento della Universal di un libro di Isaacson. Lo studio ha
anche portato sul grande schermo la biografia di Steve
Jobs con Danny Boyle al timone, nel
2011.
Pittore, scultore, scienziato,
musico, esperto di anatomia e di fisica, botanico, architetto,
inventore: superando lo spirito del suo tempo, Leonardo viene oggi
identificato con l’immagine del Genio. Era un uomo poliedrico
l’artista di Vinci e lo dimostrano l’immenso patrimonio di studi e
opere che ci ha lasciato, oltre alla lettera in cui, nel 1482, si
presenta a Ludovico il Moro, signore di Milano.
Così, partendo dalla mostra
a Palazzo Reale organizzata da Skira e Comune di Milano nei mesi di
Expo, Rai Com, Skira e Codice Atlantico hanno deciso, in
collaborazione con Pirelli e Confagricoltura, di lavorare
congiuntamente per raccontare in un docufilm proprio gli anni
trascorsi da Leonardo a Milano, toccando i diversi aspetti
della sua vita e della sua arte, approfondendo le caratteristiche
della città del tempo, le personalità degli artisti che gli sono
stati vicini, senza trascurare naturalmente le molte leggende che
lo riguardano.
Leonardo da Vinci. Il
Genio a Milano esplora il soggiorno cittadino
dell’artista, offrendo la chiave per trasformare in quadri
cinematografici i numerosi scenari leonardeschi di Milano:
il Castello Sforzesco, il Museo
della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, la
Basilica di Santa Maria delle Grazie,
i Navigli,
la Vigna di Leonardo sino al
celebreCenacolo. Il
film –in cui verranno mostrate e raccontate opere
come La Belle Ferronnière,
la Dama con l’ermellino,
la Vergine delle Rocce,
il Ritratto di musico,
il San Giovanni Battista,
l’Ultima
Cena– arriverà
nelle sale di tutto il mondo distribuito da Nexo Digital e sarà in
programma in Italia il 2, 3 e 4
maggio all’interno del progetto
della Grande Arte al Cinema che sta
conquistando un pubblico sempre più vasto (l’elenco delle sale che
lo proietteranno sarà a breve disponibile su www.nexodigital.it).
DI SEGUITO IL TRAILER:
Coinvolgendo Pietro Marani –
curatore della mostra – alcuni tra i massimi esperti di Leonardo a
livello mondiale e autori che ne hanno esplorato la personalità –
Claudio Giorgione, Maria Teresa Fiorio, Richard Schofield, Vittorio
Sgarbi, Daniela Pizzagalli – è nata infatti una storia capace di
aprire nuove prospettive e svelare mondi straordinari.
Com’è possibile raccontare la
complessità del genio assoluto? Da dove s’inizia? Qual è il
mistero che rende Leonardo l’artista più amato, discusso e studiato
di tutti i tempi? Per rispondere a queste domande e approfondire
ulteriormente il tema e le opere in mostra provenienti dal Louvre
di Parigi, dalla National Gallery of Art di Washington e dalla
Pinacoteca Ambrosiana, gli autori Jacopo Ghilardotti e Gabriele
Scotti hanno ritenuto opportuno arricchire il racconto
documentaristico, sviluppato con il regista Nico Malaspina, con
l’aggiunta di alcune scene di fiction, per le quali è stato
coinvolto il regista Luca Lucini. La storia di Leonardo a Milano ha
potuto così allargarsi ed includere molti protagonisti del suo
soggiorno milanese: Ludovico il Moro, signore di Milano, l’amico e
allievo Salaì, Beatrice d’Este, Donato Bramante, Vincenzo Bandello
e altri ancora. I personaggi storici saranno interpretati da attori
noti come Vincenzo Amato, Cristiana Capotondi, Alessandro Haber,
Gabriella Pession, Paolo Briguglia, Edoardo Natoli, Giampiero
Judica, Nicola Nocella, mentre la voce narrante sarà quella di
Sandro Lombardi.
Ormai è passata una settimana dalla
scomparsa di Leonard Nimoy, il leggendario
Spock di Star Trek che a quanto pare è
molto amato in Canada, tanto che tra i fan è iniziato un tributo
molto bello ma un po’ fastidioso per lo stato. Infatti la faccia di
Spock è apparsa in moltissime banconote da 5 dollari, e la cosa si
è talmente diffusa che il governo ha dovuto chiedere di non
disegnare o contraffare la banconota. Su internet intanto è nata la
community Spock your Fives, e di
seguito una delle banconote in questione:
La triste notizia della dipartita
di Leonard Nimoy a 83 anni ha sconvolto non solo
il mondo dei tanti fan dell’attore simbolo di uno dei franchise più
amati di sempre, ma anche il mondo della star che con lui hanno
lavorato.
Anche Zachary
Quinto, nuovo Spock nel reboot di Star
Trek, ha voluto dire addio all’uomo di cui aveva
metaforicamente tentato di prendere il posto, e che aveva recitato
con lui in entrambi i nuovi film del franchise diretti da
JJ Abrams. Ecco come Quinto ha commemorato il suo
amico e, in un certo senso, maestro.
Qualche volta il grande cinema si
fonde con il mondo della pubblicità, ed è sicuramente a questo
binomio vincente che hanno pensato all’Audi per pubblicizzare la
nuova Audi S7.
Protagonisti del video sono
nientemeno che il passato e il presente di Spock: Leonard
Nimoy e Zachary Quinto.
Quando l’Enterprise viene
richiamata sulla Terra, l’equipaggio si rende conto che una
terrificante e inarrestabile forza ha devastato dal suo interno la
flotta e tutto quello che essa rappresenta gettando il pianeta nel
caos. Il Capitano Kirk si ritroverà allora a dover condurre una
caccia all’uomo per scovare un’arma di distruzione di massa. In
un’epica partita tra la vita e la morte, l’amore verrà messo in
discussione, gli amici si troveranno divisi e Kirk dovrà fare dei
sacrifici per salvare l’unica famiglia che gli rimane: il suo
equipaggio.
Arriva oggi su NetflixLeo, una nuova commedia
musicale d’animazione adatta a tutta la famiglia. Scritto da
Robert Smigel (Hotel Transylvania), prodotto da
Adam Sandler e diretto
da Robert Marianetti, Smigel e
dal character designer e story artist David
Wachtenheim, Leo potrebbe essere
uno dei film d’animazione più divertenti dell’anno. Non sarà
all’altezza di titoli animati più di rilievo del 2023 come
Nimona, Spider-Man: Across the Spider-Verse o
Tartarughe Ninja: Caos Mutante, ma
riesce a far conoscere il fascino creativo di Adam
Sandler anche alla generazione dei più giovani.
Leo, la trama: una
lucertola (quasi) in pensione
Gran parte del fascino di
Leo risiede nella storia stessa. Leo, una
lucertola di 74 anni, condivide lo stesso terraio con
Squirtle la tartaruga (doppiato da Bill
Burr) da più di sette decenni, in un’aula di classe
elementare della Florida. Quando Leo apprende di poter avere solo
un altro anno di vita, sente l’impellente desiderio di vedere il
mondo al di fuori del terraio dove ha sempre vissuto e decide di
compiere una folle corsa nelle Everglades per godersi lo
spettacolo dei tramonti in natura prima che sia troppo tardi.
L’opportunità si presenta quando la
cattiva supplente Mrs. Malkin (doppiata da
Cecily Strong) costringe gli studenti a portare a
casa uno degli animali domestici per il fine settimana, non fosse
che, durante la fuga, Leo si lascia sfuggire il
fatto che può parlare. Anni di osservazione dei ragazzi che entrano
ed escono dalla classe lo hanno reso, in effetti, un terapeuta, e
Leo non può esimersi dal dispensare la sua saggezza con generosità,
spesso attraverso canzoni a tema. Ben presto, diventa l’esperto di
consigli dell’intera classe, ma il suo viaggio si complica quando
si ritrova involontariamente nelle Everglades e viene organizzata
una missione di salvataggio per recuperarlo.
Un viaggio di formazione di e con
Leo
Leo è, sostanzialmente, la storia
commovente di come una lucertola, che pensa di essere sull’orlo
della morte, si metta involontariamente a convincere un’intera
classe di bambini che ognuno di loro è speciale. Per certi versi, è
la storia di un vecchio nonno brontolone che scopre di avere ancora
amore nei confronti delle piccole cose inaspettate. Non è solo un
film per bambini: sì, ci sono molti bambini e c’è una lucertola
parlante ma, assieme al messaggio che “ogni bambino è
speciale“, il film vuole anche dimostrarci che ogni
adulto è unico e speciale a modo suo.
In questo caso, il viaggio è tanto
di Leo quanto dei bambini, poiché il film inizia
con la lucertola protagonista che discorre con il suo amico di
quanto questo nuovo anno scolastico e scolaresca sia simile alle
altre che hanno già conosciuto nel corso degli anni. In effetti,
Leo ha ormai un’idea stereotipata degli alunni, è sicuro di
conoscerli già, ma scoprire come pensano e si comportano al di
fuori dell’aula di scuola gli insegna che nella vita c’è molto di
più delle Everglades o di quello che crede già di
sapere.
Una nuova variazione della comicità
di Adam Sandler
In Leo,
Sandler maschera abilmente la sua iconica voce,
offrendo al pubblico una nuova interpretazione sfaccettata,
calorosa e che si adatta alla location presentata. Trattandosi di
una sceneggiatura da lui co-scritta, non potevano mancare un paio
di gag scatalogiche, che si collocano più sul versante PG-13,
un’età più avanzata rispetto a quella dei ragazzi ritratti nel
film, ma che si assicura la complicità anche di un pubblico più
adulto. Ovviamente, nel formato animato il registro
sandleriano varia sensibilmente e ci si concentra di più
sui design spassosi dei personaggi. Leo è la
versione di Sandler tenera, aperta al dialogo, che
cerca di sfruttare il suo ingegno e la sua empatia per tirare fuori
il meglio delle persone.
Si riflette il carattere gioioso di
Leo, nonostante la vecchiaia, e lo si espande per tutta la durata,
offrendo anche sfumature toccanti che non stonano con la
messinscena. Serena e limpida, la Florida da cartolina che fa da
sfondo a Leo acquista più significato con
l’evoluzione della tartaruga, convinta da sempre di aver vissuto
una vita intera navigando fra generazioni e conoscendo ogni
frammento delle loro esistenze. L’ulteriore apertura mentale e lo
slancio ad instaurare nuovi formidabili rapporti (non solo con
Squirty) aiuteranno Leo ad uscire
figurativamente fuori dalla sua gabbia e a dare un senso a ciò che
pensava fosse inevitabile durante la conclusione del suo ciclo di
vita.
Leo è tra le recentissime proposte di
Netflix nell’ambito dell’animazione. Il film, scritto da
Adam Sandler, Robert Smigel e
Paul Sad e diretto dallo stesso Smigle assieme a
Robert Marianetti e David
Wachtenheim, è stato lodato dalla critica internazionale
per la sua gestione della comicità che lascia spazio anche a
momenti di riflessione profonda, tanto per un pubblico di
bambini-ragazzi quanto per gli adulti. Questa pellicola racconta la
storia di Leo (Adam
Sandler) e Squirtle (Bill
Burr), tatuara che hanno vissuto tutta la loro vita in una
classe di quinta elementare. Quando Leo viene a sapere che potrebbe
avere solo un anno di vita, decide di scappare per vedere il mondo;
tuttavia, il suo piano prende una piega inaspettata quando i
bambini scoprono che sa parlare, e il tatuara inizia a dispensare
consigli e lezioni di vita agli alunni.
Tutti i bambini iniziano a ottenere
risultati eccellenti a scuola, il che rende fiera la loro
supplente, la signora Malkin (Cecily
Strong), finché questa non si rende conto che il merito
non è suo, ma del piccolo tatuara. Così, decide di abbandonare Leo
nelle Everglades, almeno finché l’intera classe non le fa
cambiare idea e la esorta a salvarlo. Alla fine di Leo, la signora Malkin vince il titolo di
insegnante dell’anno e porta Leo e Squirtle con sé nella sua nuova
classe, ma la loro nuova sistemazione è davvero migliore
rispetto alla classe di quinta elementare in cui hanno trascorso la
loro vita finora? Scopriamolo in questa spiegazione del finale di
Leo.
Perché Leo non è fuggito come
previsto?
Inizialmente,
Leo e Squirtle ci vengono
presentati come felici di vivere nel loro piccolo terraio di una
classe di quinta elementare, finché una sera, durante una riunione
con i genitori, Leo sente uno dei papà dire che i tuatara vivono
fino a circa 75 anni. Il nostro piccolo protagonista sa di essere
nato nel 1949, ma non conosce l’addizione e la sottrazione perché
ha vissuto tutta la vita nell’aula di quinta elementare, quindi
solo quando incontra Cinnabon (Nick
Swardson), il coniglietto dell’aula di seconda elementare,
scopre di avere 74 anni, il che significa che, teoricamente, gli
resta solo un anno da vivere. Questa stima cozza con il piano di
Leo, che vuole vedere il mondo e fare nuove esperienze, dunque
escogita un piano per fuggire.
La prima occasione per la fuga tanto
desiderata da Leo si manifesta quando viene
portato a casa da una studentessa di quinta,
Summer (Sunny Sandler), non fosse
che il tatuara si lascia scappare che sa parlare: invece di fuggire
come aveva programmato, Leo dà a Summer dei consigli di vita su
come interagire meglio con le altre persone e su come fare domande
coinvolgenti durante le conversazioni con gli altri bambini. La
bambina segue il suo consiglio il giorno dopo e ne trae
immediatamente beneficio. Quando gli altri bambini iniziano a
cercare l’aiuto di Leo, il tatuara è felice di tutta questa
attenzione e apprezzamento che i bambini gli dimostrano, così
smette di cercare di scappare.
Perché Squirtle ha smascherato
Leo
Squirtle
non aveva idea che Leo elargisse consigli a tutti
i bambini, finché questi non iniziano a lasciare i loro telefoni
nel terrario, per poter parlare con Leo di notte e nei fine
settimana e Squirtle comincia a essere geloso. Inizialmente, è più
arrabbiato per aver perso le attenzioni di Leo, ma quando va a casa
con Anthony (Ethan Smigel) e
cerca di interagire con lui come fa Leo, Anthony
dice alla classe che “Squirtle fa schifo” e tutti
concordano che Leo è “il migliore“.
Una sera, mentre
Leo sta cercando di destreggiarsi tra le varie
telefonate con i ragazzi, Squirtle trasmette una
telefonata in diretta streaming a tutti gli altri bambini. Fino a
quel momento, il tatuara aveva detto a tutti i bambini che erano
gli unici con cui stava parlando, perché tecnicamente non avrebbe
dovuto far sapere a nessuno di loro che gli animali potevano
parlare. Ora, non solo sanno che può parlare, ma sanno anche che ha
mentito a ciascuno di loro dicendo che avevano un rapporto
esclusivo.
Perché la signora Malkin ha abbandonato Leo nelle
Everglades
Squirtle
non era l’unico ad essere geloso di Leo. La
signora Malkin era inizialmente soddisfatta dei
progressi che gli studenti stavano facendo ed era molto orgogliosa
degli elogi che stava ricevendo come insegnante, finché non ha
sentito gli studenti attribuire a Leo il merito di
ogni loro successo. La supplente decide dunque di portare il
tatuara a casa sua, in modo che gli studenti non possano più
consultarlo ma, come era sua abitudine con tutti gli studenti, Leo
inizia a parlare con la signora Malkin dei suoi problemi,
ricordandole il motivo per cui aveva iniziato a insegnare.
Purtroppo, però, quando i genitori alla Fiera della Storia la
elogiano e lei vince il premio di insegnante dell’anno, ha un altro
ripensamento.
La signora Malkin
sa che Leo era la vera ragione del successo dei
ragazzi ma, ora che tutti pensano che sia stata lei a portare la
classe a questo livello, riceve le lodi che ha sempre desiderato e
non vuole che le cose cambino, così porta Leo alle
Everglades e gli dice che i ragazzi hanno perso la Fiera
della Storia e che la colpa è sua. Inoltre, gli dice che può vivere
il suo sogno nelle Everglades “senza la possibilità di
incontrare i bambini. O i loro genitori. O il preside. O i
media“. Il motivo per cui lo porta lì è che nessuno parlerà
mai con lui e scoprirà che tutti gli elogi che ha ricevuto sono in
realtà merito del tatuara.
Naturalmente, dopo che
Squirtle e il Drone rintracciano i bambini
sull’autobus e Squirtle spiega che la supplente vuole accaparrarsi
tutti i meriti, questa cambia di nuovo idea e confessa di aver
portato Leo alle Everglades perché pensava che ottenere il
riconoscimento dei genitori l’avrebbe resa felice. Nonostante il
suo terzo ripensamento, l’allenatore Kimura
(Jo Koy) non vuole cambiare rotta per andare alle
Everglades, così la signora Malkin e i ragazzi cospirano
per rubare l’autobus e andarci da soli per salvare Leo.
La nuova classe di Leo e Squirtle è
peggio della quinta elementare?
Da un lato, tutti ottengono
ciò che vogliono alla fine del film Leo. La signora Malkin
ottiene un posto di insegnante a tempo pieno in una nuova classe e
i due tatuara si trasferiscono in una nuova aula; tuttavia, forse
sarebbe stato meglio se fossero rimasti nella classe di quinta
elementare. La loro nuova classe è composta da ragazzi più piccoli
e scalmanati, che in ogni scena si comportano in modo rude con gli
animali e con gli insegnanti. Leo e Squirtle erano
preoccupati di farsi male quando i bambini di quinta li hanno
portati a casa, e questo rischio è maggiore con i bambini più
piccoli. Così, anche se sono entusiasti di poter finalmente
imparare l’ABC, la loro vita potrebbe essere letteralmente a
rischio.
Nella classe di quinta elementare, i
due amici tatuara sono stati trattati bene dagli alunni, perché
erano in grado di parlare e ragionare con loro ed erano decisamente
più maturi. Nella loro nuova classe, la situazione sarà
completamente diversa e potrebbe mettere a rischio Leo e
Squirtle. L’aspetto più positivo alla fine di Leo è che la signora Malkin sa che possono
parlare e si spera che si prenda cura di loro ma, considerando
quante volte ha cambiato opinione nel corso del film, non c’è
alcuna garanzia che si prenderà cura di loro. Lo scenario migliore
per Leo e Squirtle sarebbe quello di essere
trasferiti in una classe più grande il prima possibile!
Il giovane attore Leo
Woodall ha ad oggi giusto una manciata di titoli nella sua
filmografia, ma gli sono stati sufficienti a raggiungere una buona
popolarità e a dimostrare di sapersi dividere tra dramma e
commedia. Ora che grazie a dei primi ruoli da protagonista ha
raggiunto una più consisente fama, è pronta per diventare un degli
attori del momento.
Leo Woodall: i suoi film e le serie TV
1. È noto per diverse serie
TV. Woodall ha iniziato la propria carriera recitando in
un episodio della serie Holby City (2019), per poi
prendere parte a VampireAcademy (2022). A
renderlo particolarmente popolare è però la serie The White Lotus (2022), con protagoniste
Jennifer Coolidge, Sabrina Impacciatore e Aubrey Plaza, dove ricopre il ruolo di Jack
nella seconda stagione. Successivamente interpreta Duke nella serie
Citadel (2023), con
Priyanka Chopra e Richard Madden. Nel 2024 è invece protagonista
della miniserie NetflixOne Day
accanto a Ambika Mod.
2. Ha recitato in un
film. Ad oggi, Woodall ha recitato solamente in un film,
il drammatico Cherry – Innocenza
perduta, con protagonista Tom Holland. Qui l’attore interpreta il ruolo
di Rodgers. Prossimamente, però, sarà nell’ancora misterioso
Nomad e nel dramma storico Nuremberg, dove
reciterà accanto a Russell Crowe, Michael Shannon e Richard E.
Grant.
Leo Woodall in The White Lotus
3. Ritiene un segno del
destino l’aver partecipato alla serie. L’attore ha
raccontato che dopo aver visto la prima stagione di The White
Lotus è rimasto estremamente entusiasta della serie, a cui
avrebbe tanto voluto partecipare. Poco dopo si accorse di aver
ricevuto un’email dove gli veniva offerta l’opportunità di un ruolo
nella seconda stagione. Quando poi scoprì che questa sarebbe stata
ambientata in Italia, in Sicilia, lo ha ritenuto un ulteriore segno
del destino, in quanto sin fa piccolo egli è solito passare le
estati nella casa di sua nonna in Umbria.
4.Non
condivide nulla del suo personaggio. Nella seconda
stagione di The White
Lotus l’attore ha interpretato Jack, un giovane
carismatico dell’Essex, che Quentin presenta come il suo
“nipote impertinente“. Il personaggio è infatti
caratterizzato da una personalità piuttosto particolare e Woodall
ha affermato di non aver trovato nulla in comune tra sé e Jack.
L’attore ha infatti dichiarato di non convidere il pensiero di Jack
sul mondo di oggi, ma ha comunque cercato di calarsi nei suoi panni
senza giudicarlo troppo.
Leo Woodall in One Day
5. Non conosceva la storia
di One Day. A differenza della sua
co-protagonista di One
Day, Ambika
Mod, Woodall ha dichiarato di non aver avuto
familiarità con il
romanzo omonimo prima di entrare a far parte del progetto.
Dopo aver ottenuto il ruolo di Dexter, protagonista maschile, ha però guardato il
film del 2011 con Anne Hathaway e Jim Sturgess per poi passare all’ascolto
dell’audiolibro di One Day,
così da acquisire la giusta familiarità con il racconto e i suoi
personaggi.
6. Ha quasi perso il ruolo
per un finto tatuaggio. Leo Woodall ha rivelato che i
finti tatuaggi sul collo e sul petto che aveva in The White
Lotus gli hanno quasi fatto perdere il ruolo del
protagonista maschile nella serie drammatica di Netflix One Day.
I produttori di questa, infatti, volevano affidargli il ruolo di
Dexter ma erano restii a farlo per via di quei tatuaggi. L’attore
ha però potuto dimostrare che si trattava di finti tatuaggi
applicati unicamente per la serie, riuscendo così ad ottenere la
parte in One
Day.
Leo Woodall ha dei tatuaggi?
7. Non ha
tatuaggi. Nella realtà, dunque, Woodall non possiede
tatuaggi sul proprio corpo. Ciò si può riscontrare anche dal suo
profilo Instagram, dove dimostra quantomeno di non possederne sulle
braccia. Se l’attore dovesse avere dei tatuaggi in altre parti del
corpo, ciò al momento non è noto.
Leo Woodall e la sua fidanzata Meghann Fahy
8. Ha conosciuto l’amore
sul set. Dopo mesi di speculazioni sulla loro potenziale
storia d’amore nata sul set della seconda stagione di The White
Lotus, Woodall e l’attrice Meghann
Fahy sono usciti allo scoperto facendosi immortalare
mentre a New York si scambiavano un bacio sotto l’ombrello in una
giornata piovosa. La relazione dei due continua ancora oggi, con
loro foto che di tanto in tanto emergono in rete.
Leo Woodall è su Instagram
9. Ha un profilo sul social
network. L’attore è naturalmente presente sul social
network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 317 mila
persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato appena
circa quaranta post, tutti relativi alle sue attività come attore o
modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a
momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi
progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue
attività.
Leo Woodall: età e altezza dell’attore
10. Leo Woodall è nato il
14 settembre 1996 a
Hammersmith, Londra, Regno Unito.L’attore è alto complessivamente 1,81
metri.
Dopo aver raggiunto il successo
come cantante, Lenny Kravitz sembra più che mai
deciso a portare avanti anche la sua carriera sul grande schermo:
dopo una comparsata in Precious, il ruolo
di Cinna in The Hunger Games (che tornerà
ad intepretare anche in Catching Fire) e
la partecipazione a The Butler di
Lee Daniels, Julian Temple lo
avrebbe preso seriamente in considerazione per interpretare la
leggenda del soul Marvin Gaye nel biopic a lui
dedicato. Il film, che sembra destinato a competere con un progetto
parallelo diretto da Cameron Crowe, si concentrerà
sul periodo finale della vita del cantante.
Gaye, che stava forse già vivendo
la fase calante della sua carriera, si era trasferito a Londra per
fuggire alle accuse di evasione fiscale in patria, vedendo
oltretutto aggravarsi la propria dipendenza da alcohol e
droga. Il promoter Freddy Cousaert lo ospitò
in seguito nella sua casa in Belgio per aiutarlo a disintossicarsi:
il risultato fu Midnight Love, il primo
album che Gaye registrò dopo la chiusura della collaborazione con
l’etichetta Motown, e che conteneva
Sexual Healing, uno dei maggiori successi
della storia del cantante.
Arriva in Italia
Lennonyc il film del candidato all’Oscar
Michael Epstein sul rapporto tra John Lennon e New
York. Dal 19 giugno in libreria con Feltrinelli Real Cinema
(dvd+libro, euro 16,90).
“Se i Beatles o gli anni Sessanta
hanno avuto un messaggio, era questo: impara a nuotare. Punto. E
una volta che hai imparato, mettiti a nuotare. La gente che è
rimasta ancorata ai Beatles e al sogno degli anni Sessanta ha perso
di vista l’orizzonte non appena i Beatles e gli anni Sessanta sono
diventati l’orizzonte. Portarseli dietro tutta la vita sarebbe come
portarsi dietro Glenn Miller e la Seconda guerra mondiale. Con
questo non voglio dire che non si possano ascoltare con piacere
Glenn Miller o i Beatles, ma vivere dentro quel sogno significa
scegliere la via del tramonto”
(John Lennon)
“New York divenne una parte di noi.
Altrove non saremmo stati gli stessi.”
(Yoko Ono)
Poche volte nella storia una
generazione di giovani ha avuto l’occasione di passare la linea
d’ombra della vita al fianco degli idoli della propria adolescenza,
come i fan dei Beatles hanno potuto fare con John Lennon, da
onnipotente icona del rock a uomo in carne e ossa e padre di
famiglia.
LennoNYC è la storia della vita di
John Lennon negli anni settanta, subito dopo la fine dei Fab Four,
e una lettera d’amore alla New York che allora l’accolse, quella
del Greenwich Village e della svolta artistica di uno dei più
grandi geni della musica del Novecento. Perché la morte può fare
tutto, tranne che oscurare un Mito.
Dopo una pausa di cinque anni, in
cui aveva abbandonato il mondo della musica, il successo, la fama,
John Lennon tornava finalmente in studio di registrazione. Era,
forse per la prima volta in vita sua, felice. Senza riserve. Il
percorso che l’aveva condotto fino a quel punto era stato lungo e
difficile: “perseguitato” dall’amministrazione Nixon, che era
ricorsa all’FBI e
all’INS per intercettargli il telefono e spiare la sua vita, nel
tentativo di espellerlo per motivi politici, Lennon aveva
conosciuto l’alcolismo e, per diciotto mesi, l’allontamento da Yoko
Ono (un periodo che lo stesso Lennon avrebbe in seguito chiamato il
suo “Lost Weekend”).
All’inizio di agosto del 1980,
però, John Lennon iniziava a registrare quello che sarebbe
diventato “Double Fantasy”. Le canzoni del nuovo album non erano
dedicate al dolore del passato: parlavano della vita che stava
costruendo con Yoko e il figlio Sean. Della sua ritrovata
felicità.
Diretto dal candidato all’Oscar
Michael Epstein, LennoNYC racconta di come uno dei più celebri e
influenti artisti del XX secolo abbia saputo rinascere nella quiete
e nei piaceri semplici della paternità. Ed è anche la storia di un
immigrato molto “sui generis”, arrivato a NY per cercare una
libertà speciale: quella di essere se stesso e non “Beatle John”,
di amare Yoko Ono senza per questo essere disprezzato dal pubblico
(come era accaduto a Londra), di vivere una vita normale. È questo
che, più di ogni altra cosa, New York City ha offerto a John
Lennon: la possibilità di andare al cinema o al ristorante, di
salire su un taxi. Di essere libero.
Un documentario arricchito da registrazioni inedite, mai viste
finora, e dalle voci di chi fu vicino a Lennon in questo momento
della sua vita, dall’amico e fotografo Bob Gruen al batterista Jim
Keltner, da Elton John a – ovviamente – Yoko Ono, che ha regalato a
LennoNYC una delle interviste più forti ed emozionanti.
Insieme al film, il libro “Immagina una città – L’utopia di John
Lennon”, a cura di Marco Denti (pp. 96)
Prima John Lennon trova la sua utopia a New York, incastrata tra il
Watergate e infiniti filamenti di rock’n’roll. Poi un’intera città
si unisce nel nome di Imagine, delle sue visioni e per ricordare la
sua “prima volta” con John Lennon. In collaborazione con Imagine.
Pavia. Di pace e di diritti, di sogni e sognatori: una città per
John Lennon.
L’attore Lennie
James si è più volte fatto notare al cinema e in
televisione, ma grazie alla serie The Walking Dead ha
raggiunto una più ampia popolarità. In particolare, il pubblico ha
iniziato a riscoprire l’interprete, apprezzandone le doti e la
versatilità. Ad oggi è uno dei volti più noti della televisione.
Ecco 10 cose che non sai di Lennie James.
Lennie James: le serie TV e i
film
10. Ha recitato in noti
prodotti televisivi. Il primo ruolo di rilievo sul piccolo
schermo arriva per l’attore con la serie Out of the
Blue (1995-1996), per poi partecipare a Undercovere
Heart
(1998), Buried (2003), Countdown (2006),Jericho (2006-2008), The
Prisoner (2009) e Hung – Ragazzo
squillo (2010-2011). A partire dal 2010 diventa celebre
grazie al ruolo di Morgan Jones nella serie The Walking
Dead, dove recita fino al 2018 accanto tra gli altri
all’attrice Lauren
Cohan. Successivamente entra a far parte della serie
spin-off Fear The Walking
Dead (2018-in corso), accanto alle
attrici Maggie
Gracee Alycia
Debnam-Carey. Dal 2018 è anche protagonista
di Save Me, serie tutt’ora in corso.
9. Ha preso parte a film
per il cinema. Apparso anche al cinema, l’attore compie il
suo debutto sul grande schermo con il film Lost in Space –
Perduti nello spazio (1998), con William
Hurt. Successivamente è nel cast di I
miserabili (1998) con Liam
Neeson, Snatch – Lo strappo (2000), con
Benicio Del
Toro, Lucky Break (2001), Sahara
(2005), The Next Three Days (2010), Colombiana
(2011), con Zoe
Saldana, Vendetta e redenzione (2014),
Get on Up – La storia di James Brown (2014) e Blade Runner
2049 (2017), dove recita con l’attore Ryan
Gosling.
8. È anche produttore e
sceneggiatore. Con la serie Save Me, James smette di ricoprire unicamente i panni
dell’attore per assumere anche il ruolo di sceneggiatore e
produttore. La serie nasce infatti da una sua idea, e segue le
vicende di Nelson “Nelly” Rowe, uno squattrinato la cui vita viene
sconvolta quando la figlia Jody, da lui estraniata anni prima,
scompare misteriosamente. La serie si è rivelata un successo di
critica, tanto che ne è stata già ordinata una seconda
stagione.
Lennie James è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 53 mila persone. Questo sembra
però essere ormai inutilizzato dall’attore, che vi ha pubblicato
soltanto due foto risalenti al 2018. La prima di queste è la sua
presentazione ufficiale sulla piattaforma, mentre la seconda è
un’immagine promozionale della serie The Walking Dead.
Lennie James: chi è sua
moglie
6. È molto
riservato. Negli anni James si è dimostrato essere una
personalità particolarmente riservata circa la sua vita privata, e
molto poche sono le notizie rilasciate relative a questa. Si sa che
è da tempo impegnato in una relazione con Giselle Glasman, sua
compagna di lunga data, dalla cui ha avuto tre figlie e un
figlio.
Lennie James in The Walking
Dead
5. Si è pentito di aver
lasciato la serie. Al termine dell’ottava stagione, il
personaggio interpretato dall’attore lascia il gruppo principale di
protagonisti per intraprendere una propria strada. Con il tempo
l’attore si è pentito di aver rinunciato al suo ruolo, poiché
avrebbe desiderato molto recitare insieme ai nuovi attori entrati a
far parte della serie.
4. Non esclude il ritorno
del suo personaggio. Attualmente impegnato nella serie
spin-off, James ha comunque dichiarato che in futuro potrebbe
esservi un incrocio tra le due linee narrative, e che quindi il
personaggio di Morgan potrebbe tornare a comparire accanto ai
protagonisti della serie principale. Al momento, però, l’interprete
ha dichiarato di non sapere se davvero le cose prenderanno questa
piega per il futuro.
Lennie James in Save Me
3. Voleva dar vita ad un
personaggio controverso. Parlando del protagonista della
serie Save Me, da lui ideata, James ha affermato che
desiderava da tempo poter portare in televisione un personaggio che
somigliasse ad un antieroe, ricco di difetti e ferite, ma che non
gli impediscono di andare fino in fondo alle sue azioni.
2. Si è preso del tempo per
scrivere la seconda stagione. Dopo il grande successo di
critica, all’attore è stata commissionata anche una seconda
stagione. Per realizzarla, però, James si è preso un anno di tempo,
il quale gli ha permesso di curare nei dettaglia la scrittura
affinché potessero venirne fuori degli episodi al pari dei
precedenti. Per questo, anche all’interno della serie si assiste ad
un salto in avanti di un anno rispetto agli eventi precedentemente
narrati.
Lennie James: età e altezza
1. Lennie James è nato a
Nottingham, Inghilterra, l’11 ottobre 1965. L’attore è
alto complessivamente 178 centimetri.
Ha fatto molto
discutere, in merito al finale di stagione di Game of
Thrones, la mancanza, a fine puntata, di un certo episodio che
i lettori si aspettavano. Cercando di non spoilerare qualcosa che
potrebbe ancora accadere nelle prossime stagioni, spieghiamo
brevemente: qualche settimana prima della fine di Game of
Thrones 4,Lena Headey ha pubblicato sul suo
profilo Instagram una foto di un cuore formato da sassolini,
nominandola “My stone heart” (Il mio cuore di
pietra).
La foto ha allertato i lettori e fan
della serie, che ci hanno visto un ovvio (per chi ha letto i
romanzi di Martin) riferimento al detto episodio mancante, e la
cosa ha creato quindi aspettative per il finale dell’episodio.
Quando poi, domenica sera (o lunedì mattina) il mondo ha visto con
i propri occhi, in molti si sono scagliati contro la povera Lena,
che ha detto più volte di non aver fatto alcun riferimento alla
serie nella foto e di non volersi scusare per l’incidente.
Così, da vera donna magnifica e
irriverente quale è, ieri sera, ospite da Jimmy
Kimmel, Lena Headey ha indossato una
t-shirt con scritto su, all’interno del disegno di un cuore,
“I’m not sorry” (Non mi dispiace/Non mi scuso), mentre si
è lasciata andare ad una magnifica estemporanea interpretazione di
Cersei aiutata dalla presenza di una coppa e di … vinoh!!!!
Lena Headey, nota
soprattutto per il ruolo di Cersei Lannister nella serie tv
Game of Thrones, reciterà in
The Woman of The Woods, thriller scritto
e diretto da Russell Friedenberg.
Kelsey, interpretata dalla Headey, è
una donna che parte con il marito e la figlia per una vacanza in
campeggio con l’obiettivo di comunicare nel modo migliore alla
figlia la volontà dei genitori di separarsi. Una presenza
malvagia che aleggia nei boschi influenza però la ragazzina e
la famiglia è costretta a far ritorno a Seattle, dove un detective
della polizia si convince che la figlia di Kelsey è responsabile di
una serie di efferati omicidi.
Myriad Pictures gestirà le vendite
del film a livello internazionale, mentre Heather
Rae sarà responsabile della produzione. Russell
Friedenberg è entusiasta di avere a bordo del
progetto un talento come Lena Headey, capace di
conferire autenticità e potere emotivo alla sua performance.
L’attrice britannica tornerà nella
sesta serie di Game of Thrones, ma sarà
al cinema anche con Orgoglio e pregiudizio e
zombie di Burr Steers.
Lena Headey è una
di quelle attrici che ha fatto la storia del cinema e delle serie
tv grazie alla sua diverse, quanto magnifiche interpretazioni.
L’attrice, che recita sin da quando era una ragazza, ha sempre
dimostrato di saper scegliere i ruoli migliori, entrando sin da
subito nel cuore degli spettatori.
Ecco dieci cose da sapere su
Lena Headey.
Lena Headey: i suoi film e le serie
TV
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera dell’attrice è iniziata con il debutto
sul grande schermo in Waterland – Memorie d’amore nel
1992, per poi continuare a recitare in Quel che resta del
giorno (1993), Mowgli – Il libro della giungla
(1994), Mrs. Dalloway (1997), Due volte ieri
(1998), Onegin (1999), Gossip (2000),
Aberdeen (2000), Un’insolita missione (2001),
Possession – Una storia romantica (2002) e Il gioco di
Ripley (2002). In seguito, ha recitato in Actors
(2003), Il nascondiglio del diavolo – The Cave (2005),
I fratelli Grimm e l’incantevole strega (2005),
Imagine Me & You (2005), 300 (2007), The
Contractor – Rischio supremo (2007) e Rotto (2008).
Tra i suoi ultimi lavori vi sono Dredd – Il giudice
dell’apocalisse (2012), Shadowhunters – Città di
ossa (2013), La notte del giudizio
(2013), 300 – L’alba di un
impero (2014), PPZ – Pride + Prejudice +
Zombies (2016), Una famiglia al tappeto (2019) e
Gunpowder Milkshake
(2021).
2. Ha lavorato in molte
serie tv. L’attrice ha avuto modo negli anni di recitare
anche per il piccolo schermo. Ha infatti preso parte a serie come
How We Used to Live (1993), Ballykissangel
(1996), The Hunger (1997), Band of
Gold (1996-1997), Merlino (1998), The Long
Firm (2004), Terminator: The Sarah ConnorChronicles (2008-2009), White Collar (2011) e
Il Trono di Spade
(2011-2019), che l’ha resa celebre. Nel 2022 recita invece nella
serie The White House Plumbers. Inoltre, ha
partecipato ad alcuni film tv come MacGyver: Trail to
Doomsday (1994), Loved Up (1995) e Guerra
imminente (2002).
3. È anche doppiatrice,
sceneggiatrice, regista e produttrice. Nel corso della sua
carriera, l’attrice ha sperimentato diversi ambiti del cinema e
della serie. Infatti, ha vestito i panni della doppiatrice per i
videogiochi Risen (2009), Dishonored (2012),
Games of Thrones: A Telltale Games Series (2014), per le
serie Super Hero Squad Show (2009), Uncle Grandpa
(2014-2017), Danger Mouse (2015-2017), Trollhunters: I
racconti di arcadia (2017-2018), Rise of the Teenage
Mutant Ninja Turtles (2018-2019) e il film Kingsglaive:
Final Fantasy XV (2016). In quanto produttrice, invece, ha
partecipato alla realizzazione del corto The Devil’s
Wedding (2009) e del film The Flood, mentre come
regista, oltre ad aver realizzato il video Freya Ridings: You
Mean the World to Me (2019), ha diretto e anche sceneggiato il
corto The Trap (2019).
Lena Headey: chi è suo marito
4. Ha due matrimoni alle
spalle. L’attrice si è sposata per la prima volta con il
musicista Peter Paul Loughran nel maggio del 2007:
tuttavia, il loro matrimonio è durato solo fino al 2011, anno della
separazione, per poi divorziare due anni dopo. Dalla loro unione è
nato, il 31 marzo del 2010, il figlio Wylie
Elliot. Poco dopo il suo divorzio, l’attrice ha cominciato
a frequentare il regista Dan Cadan, del quale era
amica da molti anni. Dalla loro unione è nata la piccola
Teddy il 10 luglio del 2015. Dopo essersi
fidanzati ufficialmente nel 2017, nel 2019 i due hanno fatto sapere
di essersi separati.
Lena Headey e Jerome Flynn
5. Non è in buoni rapporti
con il collega. L’attrice ha anche avuto, nel 2012, una
relazione con l’attore Jerome Flynn, conosciuto
sul set della serie Il Trono di
Spade, dove lui interpretava il mercenario Bronn. Dopo la
fine della loro relazione (avvenuta in quello stesso anno) i due
non sono rimasti per niente in buoni rapporti, tantoché la Headey
ha chiesto che nel suo contratto per la serie fosse inserita una
clausula che prevedeva che non vi fosse alcuna scena tra i loro
personaggi.
Lena Headey è su Instagram
6. Ha un profilo molto
seguito. L’attrice ha aperto da alcuni anni un proprio
account Instagram che è seguito da qualcosa come 3,5 milioni di
persone. La sua bacheca, con oltre mille post, è un’immensa
raccolta di foto che la vedono protagonista tra momenti si svago e
di lavoro. Molti sono però anche i post relativi a battaglie
sociali verso cui la Headey ha molto interesse. Seguendola, si può
dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività e novità dentro
e fuori dal set.
Lena Headey in 300 – L’alba di
un impero
7. Ha interpretato la sua
parte in poco tempo. Nel 2007 la Headey aveva interpretato
la Regina Gorgo, moglie di Leonida, nel film 300. L’attrice è poi
tornata ad interpretare questo stesso personaggio anche per il
sequel del 2014, 300 – L’alba di un
impero. Poiché in quel periodo era anche impegnata sul set
della serie Il Trono di Spade, ha dovuto girare tutte le
sue scene in soli 10 giorni, il tempo massimo che aveva a
disposizione per il film.
Lena Headey in Il Trono di
Spade
8. Il suo è il personaggio
più odiato. Cersei Lannister, il personaggio interpretato
dalla Headey, è stata votata dai fan come il personaggio più odiato
della serie. L’attrice ha infatti raccontato di essere spesso
vittima di fan che indirizzano a lei personalmente il loro odio
verso il suo personaggio. Le persone spesso la chiamano per nome
online e in pubblico e alle convention dei fan è più che spesso
evitata. Ha affermato che durante una sessione di autografi al
Comic Con, le persone le stavano effettivamente strappando i libri
dalle mani per impedirle di firmarli.
9.Aveva in
mente un finale diverso. Come noto, non tutti sono rimasti
soddisfatti dal finale della serie Il Trono di Spade.
Tra questi vi è anche la stessa Headey. L’attrice, infatti, ha
espresso di aver desiderato una fine diversa per la serie, e in
particolar modo per Cersei, rimanendo molto colpita dalla scelta
degli autori. Tuttavia, per rispetto nei loro confronti, non si è
opposta a quanto da loro immaginato e ha assecondato il finale
previsto.
Lena Headey: età e altezza
10. Lena Headey è nata il 3
ottobre del 1973ad Hamilton, nelle Isole
Bermuda. La sua altezza complessiva corrisponde a 166
centimetri.
Guarda l’intervista video
Lena Headey, protagonista del film La
notte del giudizio (recensione) film prodotto da
Michael Bay e Jason Blum
(Paranormal Activity).
Cosa faresti se una notte all’anno potessi commettere qualsiasi
tipo di crimine senza conseguenze? La Notte del Giudizio è un
thriller fantascientifico che segue le vicende di una famiglia
lungo il corso di una singola notte. Quattro persone dovranno
confrontarsi per capire cosa sono disposte a fare per proteggere i
propri cari quando la violenza entrerà nella loro casa.
In un America distrutta dalla
criminalità e con le prigioni stracolme di malviventi, il governo
ha deciso di instaurare un giorno all’anno in cui per 12 ore ogni
tipo di crimine, incluso l’omicidio, diventa legale. Non è
possibile chiamare la polizia. Gli ospedali sono chiusi. E’ una
notte nella quale i cittadini si autogestiscono senza il pericolo
di essere puniti per le loro azioni. In questa notte invasa da una
criminalità endemica e appestata dalla violenza, una famiglia si
trova alle prese con un interrogativo logorante: che succederà
quando uno sconosciuto busserà alla loro porta?
Quando poco prima del coprifuoco
annuale qualcuno si introduce nel comprensorio blindato di James
Sandin (Ethan Hawke), una serie di eventi drammatici porteranno la
sua famiglia sull’orlo del baratro. Superare la notte senza
diventare quei mostri che loro stessi fuggono sarà la dura prova
che dovranno affrontare James, sua moglie Mary e i loro
bambini.
Diretto da James DeMonaco
(sceneggiatore di Assault on Precinct 13 e Il Negoziatore) The
Purge è prodotto da Jason Blum per conto della Blumhouse (Paranormal Activity, Insidious,
Sinister), Michael Bay, Brad Fuller and Andrew Form della Platinum
Dunes (Amityville Horror, Non Aprite Quella Porta), e Sébastien
Kurt Lemercier (Assault on Precinct 13)
Lena Headey sarà
la protagonista del film Jacqueline Es di Clive
Barker. L’attrice trai protagonisti della serie di
successo HBO Game of Thrones e già vista sul grande
schermo in Dredd e
300, sarà la protagonista
dell’adattamento cinematografico del racconto d Barker. A dare la
notizia è Variety.
Il progetto è stato annunciato
all’inizio di quest’anno ed è in sviluppo alla Raven Banner
Entertainment. Il film intitolato Jacqueline
Ess è l’adattamento di un racconto di Clive
Barker dal titolo Jacqueline Ess: Her Will and
Testament, già pubblicato nell’antologia horror intitolata
I Shudder at Your Touch, e successivamente inserita nella
raccolta di racconti di Barker Books of Blood.
Jacqueline
Ess racconta la storia di una bellissima donna con la
capacità di modificare, con la sola forza del pensiero, l’aspetto
delle persone in maniera orribile. Grazie a queste sue capacità, i
suoi rapporti con gli uomini sono sempre fatali. La storia parla di
sesso, potere e delle estreme conseguenze che ci aspettano al
limite dei nostri desideri.
Raven Banner produrrà il film con
la Seraphim Films mentre a dirigerlo è stata chiamata l’esordiente
Jovanka Vukotic che ha anche lavorato alla
sceneggiatura con Christian Francis.
Lena Headey è al
momento impegnata sul piccolo schermo per la quarta stagione di
Game of Thrones, dove interpreta la Regina Cersei
Lannister.
Lena Headey e Henry Winkler
si sono uniti a Bob Odenkirk nel prossimo film
d’azione Normal, dal team di produzione dietro il
successo del 2021 Nobody.
In Normal,Bob Odenkirk interpreta Ulisse, che viene
nominato sceriffo sostituto nella piccola città del Minnesota di
Normal, popolata da amichevoli abitanti del Midwest. Quando la
banca locale viene saccheggiata, Ulisse “scopre
inconsapevolmente qualcosa di molto più esplosivo di una semplice
rapina in banca”, secondo la sinossi ufficiale.
Henry Winkler, star
di “Happy Days” e “Barry”, interpreterà il
sindaco di Normal, mentre la favorita di “Game of Thrones” e “300”
Lena Headey è la barista locale, Moira.
Lena Headey e Henry Winkler si uniscono a Bob Odenkirk
“Normal” è diretto da
Ben Wheatley (“Free Fire”, “Kill List”) da una
sceneggiatura scritta dal creatore di “John Wick” Derek
Kolstad, che condivide il merito della storia con
Odenkirk. I produttori sono Marc Provissiero (“Nobody”, “No Hard
Feelings”), Odenkirk e Kolstad, che hanno recentemente terminato
“Nobody 2”.
Le riprese principali di
Normal sono iniziate il 21 ottobre e proseguiranno
a Winnipeg, Canada, fino a dicembre. A completare il cast ci sono
Ryan Allen, Billy MacLellan, Brendan Fletcher, Peter
Shinkoda e Jess McLeod.
“Siamo entusiasti che Ben
Wheatley si sia unito a noi in questa occasione. È un maestro
assoluto della forma. Amiamo il nostro cast e siamo emozionati di
provare a catturare qualcosa di inaspettato”, hanno affermato
i produttori in una dichiarazione congiunta.
La star di Game of
ThronesLena Headey è stata citata in giudizio dal suo
agente dopo che il suo cameo in Thor: Love and Thunder è
stato tagliato. Il film di Taika Waititi include
alcuni delle aggiunte di serie A del MCU, con
Russell Crowe che ha un piccolo ruolo nei panni
di Zeus e
Christian Bale che si unisce al MCU nel ruolo del villain Gorr il
Macellatore di Dei.
Ora è stato rivelato che
Lena Headey sarebbe dovuta essere la successiva a
passare da Westeros al MCU secondo un report di Variety.
La rivista rivela che Lena Headey è stata citata
in giudizio per 1,5 milioni di dollari dalla sua ex agenzia
britannica Troika per commissioni non pagate. Thor: Love and Thunder è tra
i progetti elencati tra quelli che, secondo l’agenzia, non sono
stati compensati. Tuttavia, Variety osserva che il ruolo di
Lena Headey in Thor: Love and
Thunder è stato tagliato. La difesa dell’ex star
di Game of Thrones afferma che Taika
Waititi l’ha avvicinata direttamente di persona per il
cameo, senza dover passare dall’agenzia, e che quindi per quel
titolo non era previsto compenso per gli agenti.
Questo è il primo report che collega
ufficialmente Lena Headey a Thor: Love and Thunder. Non
è chiaro quale ruolo avrebbe interpretato nel film o perché è stato
tagliato. Tuttavia, ulteriori notizie sul film indicano che il
cameo di Lena Headey non è l’unico che
Taika Waititi ha tagliato durante il montaggio.
Christian Bale ha rivelato di aver girato scene
con Peter Dinklage e Jeff
Goldblum, ma anche i cameo di Eitri e Granmaestro sono
stati tagliati da Thor: Love and Thunder.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Dopo aver trovato in Ethan Hawke il
protagonista, Vigilandia – sci-fi thriller di James DeMonaco
(regista le cui precedenti opere non sono granché memorabili) ha
trovato anche la sua controparte femminile in Lena Headey
(protagonista in Terminator: The Sarah Connor Chronicles, oltre ad
aver recitato in altre serie come Game of Thrones o White
Collar).
Del film, che sarà un’opera a basso
costo, si sa poco: regista e produttori hanno voluto mantenere il
massimo riserbo. Produttore è Jason Blum (Insidious), la cui
compagnia sta attualmente lavorando a Platinum Dunes di Michael
Bay. Nota anche per il ruolo della Regina Gorgo in 300 di Zack
Snyder, la Headey sarà sugli schermi in autunno col remake del
fumettistico Dredd.
La serie comedy Netflix
di Lena DunhamToo Much ha
completato il suo cast con una formazione davvero impressionante.
Oltre ai protagonisti della serie precedentemente annunciati
Megan Stalter e Will Sharpe ci
saranno: Richard E. Grant (“Saltburn”), Stephen
Fry (“The Dropout”), Janicza Bravo
(“Sharp Stick”), Michael Zegen (“The Marvelous
Mrs. Maisel ”), Rhea Perlman (“Cheers”),
Rita Wilson (“Insonne a Seattle”), Leo
Reich (“Leo Reich: letteralmente chi se ne frega?!”),
Adele Exarchopoulos (“Passages”), Adwoa
Aboah (“Top Boy “), Daisy Bevan
(“L’alienista”), Dean-Charles Chapman (“1917”), Kaori
Momoi (“Il tetto più luminoso dell’universo”) e
Prasanna Puwanarajah (“The
Crown”).
È stato inoltre confermato che Emily Ratajkowski apparirà nella
serie.
Too Much segue
Jessica (Stalter), descritta come “una maniaca del lavoro di
New York sulla trentina che si sta riprendendo da una relazione
interrotta che pensava sarebbe durata per sempre e che si sta
lentamente isolando da tutti quelli che conosce. Quando ogni
isolato di New York racconta la storia del suo cattivo
comportamento, l’unica soluzione è accettare un lavoro a Londra,
dove progetta di vivere una vita di solitudine come una sorella
Brontë. Ma quando incontra Felix (Sharpe) – che somiglia più a
Spike che a Will di Notting Hill – scopre che il loro insolito
legame è impossibile da ignorare, anche se crea più problemi di
quanti ne risolve. Ora devono chiedersi: gli americani e gli
inglesi parlano davvero la stessa lingua?”
Lena Dunham
scriverà e dirigerà Too Much, con la musica
originale di Luis Felber, suo marito. Dunham e
Felber sono produttori esecutivi insieme a Tim Bevan, Eric
Fellner, Michael P. Cohen, Surian Fletcher-Jones e
Bruce Eric Kaplan, con Camilla
Bray come produttrice.
Lena
Dunhame suo marito
Luis Felber hanno co-creato una serie di commedie
romantiche intitolata Too Much per Netflix. Megan
Stalter e Will Sharpe saranno i
protagonisti.
Too Much segue Jessica
(Stalter), una stacanovista newyorkese sulla trentina che si sta
riprendendo da una relazione finita male che pensava sarebbe durata
per sempre e che la sta ora isolando dal mondo che la circonda.
Quando ogni isolato di New York le racconta il suo passato, l’unica
soluzione è accettare un lavoro a Londra, dove intende vivere una
vita di solitudine come una sorella Brontë. Ma quando incontra
Felix (Sharpe) – che è proprio Hugh Grant in “Notting
Hill” ma più il compagno di stanza ubriaco
Spike – scopre che il loro insolito legame è impossibile da
ignorare, anche se crea più problemi di quanti ne risolva. Ora
devono chiedersi: Americani e inglesi parlano davvero la stessa
lingua? La serie è una commedia sentimentale per ex-patrioti
disillusi che si chiedono se il vero amore sia ancora possibile, ma
sperano sinceramente che lo sia.
Secondo le descrizioni ufficiali
dei personaggi, “Se aveste incontrato Jessica dieci anni fa,
sareste stati accecati dalla sua luce interiore – ma la vita l’ha
portata a fare un viaggio a piedi, quando lei pensava di fare solo
una corsetta. Felix stravolge tutte le sue aspettative, ma si
scopre che fidarsi di qualcuno fa più paura che non fidarsi di
nessuno. Felix è un tipo di 35 anni molto diverso: si comporta come
un eterno diciottenne, si veste come un elfo punk, scappa il più
velocemente possibile da un trauma a cui non sa dare un nome, va a
letto con tutte le donne che restano nel bar oltre l’orario di
chiusura e si sveglia chiedendosi perché non può godersi una notte
da solo. Nato nel Regno Unito e cresciuto tra i collegi inglesi e
la sua famiglia allargata in Giappone, non si sente né qui né là.
Fare musica è la sua unica consolazione, una musica che nessuno
ascolta“.
Lena Dunham scrive
e dirige Too Much, che avrà le musiche originali
di Felber. Dunham e Felber sono produttori
esecutivi insieme a Tim Bevan, Eric Fellner, Michael Cohen,
Surian Fletcher-Jones e Bruce Eric Kaplan, mentre
Camilla Bray è produttrice. La serie di 10 episodi
proviene dalla Working Title Television degli
Universal International Studios e dalla Good Thing
Going della Lena Dunham.
Too Much sarà la
prima serie creata dalla Dunham dopo “Camping“, andata in
onda sulla HBO per una stagione nel 2018.
Lena Dunhamè nota soprattutto come creatrice e
protagonista di “Girls” della HBO, andata in onda
per sei stagioni dal 2012 al 2017. Nel 2022, Dunham ha scritto e
diretto i film “Sharp Stick” e “Catherine
Called Birdy“.
Secondo quanto apprendiamo da
un recente rapporto diWorld of ReelLena Dunham
collaborerà con Netflix
per una nuova commedia romantica.Il breve rapporto
menziona che il film si chiamerà Too Much
e parlerà di una “donna americana a Londra”. Tuttavia, nel
rapporto non è stato menzionato nient’altro, a parte il fatto che
Lena Dunham scriverà e dirigerà il
progetto.
Lena Dunhamè meglio conosciuto
per aver creato, diretto, scritto, prodotto e interpretato la serie
tv commedia drammatica di successo della
HBOGirls,
presentato per la prima volta nel 2012 e vinto Awards, un Writers
Guild of America Award e vari Golden Globe.Di
recente, Lena Dunham ha scritto e diretto la
commedia del 2022 Sharp Stick, con Kristine
Froseth,
Jon Bernthal, Luka Sabbat e Dunham. Ha anche scritto e
diretto la commedia medievale del 2022 Catherine Called
Birdy, presentata in anteprima sul servizio Prime
Video di Amazon lo scorso anno.
Ecco le prime dichiarazioni del
registe Len Wiseman al lavoro sul reboot de La mummia per la
Universal. Il regista del remake di Total Recall e Underworld è
stato intervistato da Movieweb e ha descritto il suo film come:
“Una versione moderna
de La mummia, cosa succederebbe se ci imbattessimo in una mummia
nel mondo di oggi. E’ piuttosto affasciante”“Non ha nulla a che fare con i film di Brendan Fraser,
non è un remake qualsiasi. La mummia è uno dei personaggi iconici
della Universal molto prima dei film con Brendan Fraser. Questo
sarà una cosa diversa, c’è ancora uno script da scrivere ma
l’intenzione è stata quella di andare su un tono molto
diverso.
Vi ricordiamo che il copione è
attualmente in fase di scrittura ad opera di Jon Spaihts
(Prometheus).
I Wonder Pictures in collaborazione
con Unipol Biografilm Collection è lieta di diffondere il trailer
in versione originale sottotitolata di Leila e i suoi
fratelli, in arrivo nelle sale italiane da
giovedì 6 aprile. Presentato nella sezione
Features Films all’ultima edizione del Festival
di Cannes, il film è diretto dal giovane regista iraniano
Saeed Roustaee, che continua a portare al centro
del suo cinema, pluripremiato a livello internazionale, la
famiglia.
A tenere le redini della sua
numerosa e imperfetta famiglia, le cui dinamiche si rivelano
specchio della società iraniana, troviamo la giovane Leila,
magistralmente interpretata da Taraneh Alidoosti.
Roustaee la fotografa con grande cura, denunciandone le difficoltà,
la povertà dovute all’assenza di una classe media, distrutta dal
governo di Ahmadinejad. Leila e i suoi
fratelli è fortemente radicato nel tessuto iraniano
ma, contemporaneamente, ha una portata universale che riguarda il
tema delle diseguaglianze e del determinismo delle classi sociali.
“Credo sia importantissimo potersi allontanare dalla propria
famiglia – dichiara il regista – dai propri genitori, e vivere la
propria vita. Ma bisogna avere i mezzi per farlo. Questi ragazzi –
ormai adulti – non li hanno. Si vede chiaramente che stanno
soffocando. Nel film questo aspetto viene esplicitato”.
Leila e i suoi
fratelli sarà proiettato in anteprima al Festival del
Cinema Africano, d’Asia e America Latina – FESCAAAL il 26 Marzo e
al BIF&ST il 28 marzo al Teatro Petruzzelli di Bari e sarà
nelle sale italiane dal 6 aprile con I Wonder
Pictures e Unipol Biografilm Collection in versione originale
sottotitolata in italiano.
La trama di Leila e i
suoi fratelli
Iran, oggi. Leila, 40 anni, ha
passato la vita a prendersi cura dei suoi genitori e dei suoi
quattro fratelli, una famiglia irrequieta e schiacciata dai debiti.
Quando il suo progetto di avviare un’impresa che li aiuti a uscire
dalla povertà è ostacolato dal padre, Esmail, per motivi egoistici,
i già fragilissimi equilibri familiari si spezzano, forse
irrimediabilmente.
Presentato in concorso al
festival di Cannes, Leila e i suoi fratelli è il ritratto
emozionante e delicato di una famiglia imperfetta, uno sguardo
profondo sull’Iran di oggi, sorretto dalla straordinaria
interpretazione di Taraneh Alidoosti, musa di Asghar
Farhadi.
Leighton Meester è
una di quelle attrici che ha contribuito a cambiare il concetto di
serie tv e al suo sviluppo odierno, grazie alle sue incredibili
interpretazioni. L’attrice, che ha iniziato a recitare sin da
quanto era molto giovane, ha dimostrato da subito di essere molto
in gamba e di saper scegliere i ruoli migliori e adatti al suo
talento, tanto da fare subito breccia nel cuore di milioni di
spettatori in tutto il mondo.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Leighton Meester.
Leighton Meester serie tv
1. Una vita tra serie
tv. L’attrice ha debuttato nel mondo della recitazione
grazie alle serie tv: infatti, è apparsa per la prima volta in
Law & Order – I due volti della giustizia (1999), per poi
lavorare in Boston Public (2001), Family Affair
(2002), Tarzan (2003), Settimo cielo (2004),
24 (2005), Veronica Mars (2005) e
Surface (2005-2006). In seguito, è apparsa in Shark –
Giustizia a tutti i costi (2007), Entourage
(2004-2008), Gossip Girl (2007-2012), Making History
(2017) e Single
Parents (2018-2019). Nel 2019 ha interpretato Clara nel
film Sempre Fi. Nello stesso anno è apparsa come guest star nella
serie The Orville. Dal 2018 al 2020 è stata la protagonista
della serie Single
Parents nei panni di Angie D’Amato. Sarà presto nel cast
di The Weekend Away.
2. Ha recitato anche in
diversi film. Nel corso della sua carriera, l’attrice non
ha prestato la propria opera solo per il piccolo schermo, ma ha
recitato spesso anche per il cinema. Infatti, è apparsa per la
prima volta in Hangman’s Curse (2003), per poi proseguire
con Flourish (2006), Inside (2006), Drive
Thru (2007), The Beautiful Ordinary (2007),
Killer Movie (2008), Notte folle a Manhattan
(2010) e Amore a mille… miglia (2010). In seguito, è
apparsa in Country Strong (2010), The Roommate – Il terrore di
dorme accanto (2011), Monte Carlo (2011), Scusa,
mi piace tuo padre (2011), Indovina perché ti odio
(2012), Life Partners (2014), The Judge (2014), Like Sunday, Like Rain
(2014), By the Gun (2014) e National Theatre Live: Of
Mice and Men (2014).
Leighton Meester e Adam Brody
3. Sono sposati da qualche
anno. Nel febbraio del 2014, l’attrice ha sposato il
collega Adam Brody: i due si erano conosciuti un paio
di anni prima e hanno annunciato il fidanzamento tre mesi prima del
loro matrimonio.
Leighton Meester Arlo Day Brody
4. Sono genitori di una
bambina. Dall’unione solida dei due attori, ha visto la
luce una bambina: infatti, il 4 agosto del 2015, l’attrice ha messo
al mondo (a 29 anni), la sua prima figlia, Arlo Day
Brody.
5. È stata fidanzata con un
collega di set. L’attrice ha avuto una storia durata ben
due anni con Sebastian Stan. Infatti, i due si sono
frequentati dal 2008 al 2010, anni in cui i due facevano parte del
cast di
Gossip Girl.
6. Ha avuto qualche
fidanzato famoso. Prima di convolare a nozze, l’attrice ha
frequentato qualche attore: ad esempio, dal 2007 al 2012, ha avuto
una storia con Aaron Himelstein. Inoltre, tra i
vari flirt a lei attribuiti, ci sarebbe anche quello con Garrett Hedlund, con cui si sarebbe
frequentata nel giugno del 2011.
Leighton Meester Gossip Girl
7. Ha tinto i
capelli. L’attrice ha una chioma di un colore diverso
rispetto al quale si è solito conoscerla: infatti, lei è una bionda
naturale, ma si è scurita i capelli, diventando bruna per
interpretare il personaggio di Blair Waldrof nella serie.
8. È apparsa
sempre. L’attrice, insieme a Blake Lively e Penn Badgley,
fa parte degli unici membri del cast ad essere apparsi in ogni
episodio di Gossip Girl, ovvero per tutti i 121 episodi
della serie.
Leighton Meester Instagram
9. Ha un profilo molto
seguito. L’attrice possiede un proprio account personale
su Instagram che è seguito da qualcosa come 5,2 milioni di persone
in tutto il mondo. Sulla sua bacheca, oltre a qualche foto tra
svago e relax, sono molte le foto che la vedono protagonista di
progetti lavorativi e umanitari, tra colleghi ed amici.
Leighton Meester: età e
altezza
10. Leighton Meester è nata
il 9 aprile del 1986 a Fort Worth, nel Texas (Usa), e la
sua altezza complessiva corrisponde a 164 centimetri.
Leighton Meester sarà
la protagonista di Good Cop/Bad
Cop, una coproduzione drammatica procedurale
tra The CW, The Roku Channel e l’australiano Stan.
Creata da John
Quaintance (Reboot, Will &
Grace), la serie di otto episodi è incentrata su
Lou (Leighton
Meester) e Henry (Le Terrificanti
Avventure di Sabrina, Luke
Cook), “una strana coppia, sorella e fratello, che si
trova in una piccola squadra di detective della Polizia del
Pacifico nord-occidentale”, secondo la sinossi
ufficiale. “Devono fare i conti con residenti pittoreschi,
una grave mancanza di risorse e la loro complicata dinamica tra
loro e con il loro capo della polizia, Big Hank ( Clancy Brown
di Dexter: New Blood ), che guarda
caso è il loro padre.”
Good Cop/Bad
Cop proviene dalla Future Shack
Entertainment e dalla Jungle Entertainment di Jeff Wachtel e le
riprese inizieranno più tardi questa primavera nel Queensland, in
Australia, per una première nel 2025 su The CW. Lo spettacolo
sarà trasmesso in streaming su The Roku Channel negli Stati Uniti e
Stan in Australia. Al momento non ha una pianificazione in
ITALIA.
Haormai più di un mese
la piccola Arlo Day Brody ma la notizia della
sua venuta al mondo è stata diffusa soltanto da poche ore dalla
testata TMZ, venuta in possesso del certificato di
nascita: niente di strano se si pensa che è la figlia della
riservatissima coppia costituita da Leighton
Meester e Adam Brody (la
Blair Waldorf di Gossip
Girl e il Seth
Cohen di The O.C.),
sposati con un matrimonio segreto dal 14 Febbraio 2014.
Arlo è nata il 4 Agosto scorso, e
non una settimana fa come tutti i media stanno riportando, in
California al Whittier Hospital, e quindi non nel
noto Cedars-Sinai Medical Center, la clinica delle
star. I due neo-genitori tengono infatti moltissimo alla privacy,
che è stata una priorità sin dagli inizi della loro relazione,
partita dal set di Scusa, mi piace tuo
padre, e che non ha risparmiato il periodo della
gravidanza, di cui esistono solo un paio di foto.
Star
Wars rende omaggio a Leia (Carrie Fisher) in
un nuovo video animato che traccia il suo viaggio da principessa a
generale. Dopo la sua prima apparizione nell’originale Star
Wars, Leia è diventata un personaggio iconico grazie alla
sua arguzia e forza. Dopo averla vista schierata in prima linea
nella trilogia originale, i fan erano entusiasti di sapere che Leia
sarebbe tornata nella terza trilogia, iniziata nel 2015 con
Il Risveglio della Forza.
Sfortunatamente, la prematura
scomparsa di Carrie Fisher le ha impedito di
sviluppare il suo personaggio fino alla fine di L’Ascesa di
Skywalker, anche se J.J. Abrams
e il suo team hanno fatto di tutto per recuperare il materiale non
utilizzato dai film precedenti per renderlo adattabile al nuovo
film.
Nell’Episodio IX, Leia
Organa si sacrifica usando tutta la sua energia per
raggiungere il figlio ribelle Kylo Ren (Adam
Driver) attraverso la Forza. Riesce ad aiutarlo a
tornare alla luce, ma così facendo muore. Rey (Daisy
Ridley) la vede in seguito come un fantasma della
Forza, e ciò ci mostra che, come i Cavalieri Jedi, Leia è diventata
una cosa sola con la Forza.
Come parte della serie di animazione
“Star Wars Galaxy of Adventures“, il viaggio di Leia
attraverso i film è stato animato in una bellissima sequenza. Il
breve video, pubblicato da Star Wars Kids, mette in evidenza alcuni
dei momenti più memorabili di Leia dalla trilogia di riavvio mentre
ancora si ripropone nei film originali. Include anche il dialogo
reale dei film.