Si espande
l’universo di “Dune”
creato dall’acclamato autore Frank Herbert: da lunedì 18 novembre
in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW
arriva Dune:Prophecy
(la
recensione), la nuova serie HBO Original e Sky Exclusive
ambientata 10.000 anni prima dell’ascesa di Paul Atreides
raccontata nei blockbuster di Denis
Villeneuve.
Co-prodotta con
Legendary Television, la serie in sei episodi segue due sorelle
Harkonnen mentre combattono le forze che minacciano il futuro
dell’umanità e fondano la mitica setta che diventerà nota come Bene
Gesserit. Dune:
Prophecy è ispirata al romanzo “Sisterhood of
Dune”, scritto da Brian Herbert e Kevin J. Anderson.
Nel cast
Emily Watson, Olivia Williams, Travis Fimmel, Jodhi May, Mark Strong, Sarah-Sofie
Boussnina, Josh Heuston, Chloe Lea, Jade Anouka, Faoileann
Cunningham, Edward Davis, Aoife Hinds, Chris Mason, Shalom
Brune-Franklin, Camilla Beeput,
Jihae, Tabu, Charithra Chandran, Jessica Barden, Emma Canning e
Yerin Ha.
Alison Schapker è
showrunner e produttrice esecutiva. Diane Ademu-John ha
co-sviluppato la serie ed è produttrice esecutiva. Anna Foerster ha
prodotto e diretto diversi episodi, compreso il primo. Jordan
Goldberg, Mark Tobey, John Cameron, Matthew King, Scott Z. Burns e
Jon Spaihts sono i produttori esecutivi insieme all’autore del
bestseller “Sisterhood of Dune” Brian Herbert, mentre Byron Merritt
e Kim Herbert sono i produttori esecutivi per conto della Frank
Herbert Estate. Il co-autore di “Sisterhood of Dune” Kevin J.
Anderson è co-produttore. La serie è co-prodotta da HBO e Legendary
Television, che produce anche il franchise cinematografico di cui
sono già usciti due film acclamati dalla critica, il primo dei
quali ha ottenuto sei premi Oscar.
Oltre a Watson nel ruolo di Valya
Harkonnen, Dune:Prophecy include anche attori
del calibro di Jodhi May (The
Witcher) nel ruolo dell’imperatrice Natalya, Mark Strong(Sherlock Holmes)
nel ruolo dell’imperatore Javicco Corrino e Olivia
Williams (The Sixth Sense) nel ruolo di Tula
Harkonnen, con le interpretazioni aggiuntive di Travis Fimmel(Vikings),
Jade Anouka (Cleaning Up), Chris
Mason (Dirty John), Sarah-Sofie
Boussnina (The Bird Catcher), Shalom
Brune-Franklin (Cursed), Faoileann
Cunningham (The Northman), Aoife
Hinds (The Man in the Hat) e Chloe
Lea (Great Expectations).
Dune:Prophecy sarà trasmesso in anteprima dal
19 novembre su Max e SKY.
Il trailer di Dune:
Prophecy episodio 5 anticipa le crescenti tensioni
mentre la Sorellanza affronta un punto di svolta e Casa Corrino si
avvicina sempre di più alla guerra totale. Fungendo da prequel dei
film Dune di Denis Villeneuve, la
serie esplora le origini della Bene Gesserit mentre la Madre
Superiora Valya Harkonnen (Emily Watson) e sua
sorella la Reverenda Madre Tula Harkonnen (Olivia
Williams) manipolano l’Imperium dall’ombra.
Max ha diffuso il trailer ufficiale
per Dune:
Prophecy episodio 5, che mostra la Sorellanza che si
affanna per una nuova strada verso il trono mentre le tensioni con
il misterioso e potente soldato Desmund Hart (Travis
Fimmel) raggiungono il punto di ebollizione. Dopo le
ricadute dell’episodio 4, in cui Hart ha compiuto una brutale
esecuzione pubblica al Landsraad per ordine dell’Imperatore, la
posta in gioco per il conflitto tra Valya e Desmond è più alta che
mai mentre la guerra incombe sull’Imperium.
Il finale dell’episodio
4 di Dune:Prophecy lascia al pubblico un sacco di
nuovo materiale da analizzare, creando ancora più domande e
offrendo pochissime risposte. La serie prequel della HBO è
ambientata 10.000 anni prima dei film di Denis
Villenueve, e racconta della nascita delle Bene Gesserit,
con particolare attenzione per Casa Harkonnen. La serie TV è
ispirata ai classici libri di Dune e ai romanzi ampliati di Brian
Herbert e Kevin J. Anderson, ma racconta
una storia originale con elementi che non possono essere spiegati
dal materiale originale.
Desmond Hart, che era assente dall‘episodio
3, è uno di quegli elementi. Nel cast di Dune:
Prophecy,
Travis Fimmel interpreta il soldato veterano di
Arrakis che è tornato con motivazioni discutibili e poteri
misteriosi. L’episodio 4 lo ha visto mettere in
scena uno spettacolo, giustiziando diversi nobili su ordine
dell’imperatore Javicco Corrino (Mark
Strong). L’esperimento di Tula Harkonnen per ottenere
informazioni con Suor Lila è stato un fallimento, ma alla fine
dell’episodio 4 vediamo che forse la ragazza non è morta… Infine,
il gioco di Valya Harkonnen per riconquistare il favore di Javicco
non ha funzionato e Suor Theodosia ha rivelato le sue capacità di
mutaforma.
Il ritorno di Lila in Dune:Prophecy e la spiegazione degli occhi
azzurri
Lila sembra essere tornata grazie a
una sana dose di spezie
Lila – Cortesia di Max
Il finale dell’episodio 3 di
Dune:Prophecy ha visto Tula
Harkonnen fare un ultimo tentativo per riportare in vita Lila
usando la tecnologia proibita delle
Macchine Pensanti e la melange di spezia. Lo ha fatto, sapendo
che Valya avrebbe disapprovato perché Tula ha un debole per Lila,
avendola cresciuta fin da quando era una bambina, come fosse una
figlia. Mentre aspetta, Tula ha una serie di visioni inquietanti
che mostrano Suor Emeline scoprire la camera segreta e la
tecnologia delle
Macchine Pensanti, nella visione è costretta a uccidere Emeline
per impedire che il segreto venga svelato.
Queste visioni non si rivelano vere,
almeno non ancora, e Tula trova Lila di nuovo sveglia. Gli occhi di
Lila sono diventati blu a causa della spezia e trova la tecnologia
informatica di indicizzazione genetica della Madre Superiora
Racquella, che interroga Tula su ciò che sta vedendo. Non è chiaro
in quale stato sia esattamente Lila adesso che è tornata o come
reagirà alla scoperta della tecnologia proibita utilizzata dalla
Sorellanza.
In che modo Theodosia si trasforma
in Griffin Harkonnen
Theodosia potrebbe essere una Face
Dancer, ma non è chiaro
Theodosia – Cortesia di Max
Il misterioso passato di Suor
Theodosioa è stato menzionato più volte in Dune:Prophecy e l’episodio 4 ha finalmente
mostrato cosa la rende così unica. I momenti finali dell’episodio
vedono Valya Harkonnen fissare un dipinto del fratello defunto,
Griffin Harkonnen, prima di trovarsi faccia a faccia con lui.
Almeno così sembra, prima che si allontani e inizi a trasformarsi.
La sua pelle cambia e le inquadrature finali mostrano Theodosia,
che si rivela così essere una mutaforma.
I mutaforma, noti come Face
Dancer, sono sempre esistiti nella tradizione di
Dune, anche se non è chiaro se Theodosia lo sia,
data la tendenza della serie a pasticciare con poteri unici. I Face
Dancer nei libri sono il risultato dell’ingegneria genetica di
un’organizzazione chiamata Bene Tleilax, o Tleilaxu. I Tleilaxu
esistevano durante e dopo la Jihad Butleriana, allora noti come
Tlulaxa, ampiamente odiati e emarginati. Inoltre, la tecnologia
Tleilaxu a quel punto non era così avanzata, quindi avere una Face
Dancer a questo punto della storia potrebbe essere un adattamento
del canone.
Cosa significano le cicatrici
sanguinanti di Desmond Hart
I poteri di Desmond Hart hanno un
costo drastico
Cortesia di Max
Come nel caso della maggior parte
delle cose relative a
Desmond Hart, ci sono ancora più domande che risposte.
Nell’episodio 4,
Desmond viene mostrato mentre uccide diversi nobili che erano
stati accusati di usare Macchine pensanti e sembra che l’uso dei
suoi poteri gli faccia sanguinare dalle cicatrici sulla schiena. In
seguito all’esercizio delle abilità che possiede, è stato mostrato
nella sua stanza, a torso nudo, mentre le ferite sanguinavano.
Tutto ciò che può essere realmente
determinato in questo momento è che il sanguinamento è il risultato
dell’esaurimento delle sue abilità e che tutto deve ricollegarsi a
qualsiasi cosa gli sia successa all’interno del verme della sabbia.
Nel suo monologo all’assemblea nell’episodio 4, parla in un modo
che dimostra la sua riverenza verso il verme, rafforzando
ulteriormente l’idea che abbia sperimentato una sorta di divinità
mentre era al suo interno. O, almeno, qualcosa che percepisce come
una divinità.
Perché l’imperatore Corrino ha
fatto giustiziare i nobili da Desmond
L’imperatore Corrino mostra la sua
forza all’impero
Cortesia di Max
L’imperatore Javicco
Corrino è stato un personaggio in conflitto per tutta la
prima stagione di Dune:Prophecy, la serie mostra come la sua
frequente inazione abbia portato le casate nobili a cercare di
calpestarlo. Nell’episodio 2, ha risparmiato il duca Ferdinand
Richese nonostante le notevoli trasgressioni, sperando di creare un
impero più unito attraverso la pace e la misericordia. Tuttavia,
l’imperatrice Natalya e Desmond Hart lo hanno costantemente
esortato a servirsi del dono di Hart per agire, usando quel potere
sconosciuto per stabilire la forza attraverso la paura.
Nell’episodio 4, l’imperatore
Javicco fa proprio questo, usando lo slancio del discorso di
Desmond Hart per giustiziare i nobili che avevano usato le Macchine
Pensanti nonostante il divieto. Javicco lo fa per affermare una
posizione di forza per l’Imperium, usando quegli uomini come esempi
di cosa accadrà a coloro che usano i computer.
Cosa significano gli occhi blu
meccanici nella visione condivisa della Sorellanza
Gli occhi blu meccanici sembrano
creare una minaccia importante
Cortesia di Max
L’episodio 1 di Dune:Prophecy ha mostrato la visione di Madre
Superiora Racquella, che si è conclusa con uno scorcio di
terrificanti occhi blu meccanici. Nell’episodio 4, le Sorelle
continuano a condividere questa stessa identica visione degli occhi
inquietanti, che sembrano indicare una minaccia collegata alle
Macchine Pensanti o alla tecnologia dell’intelligenza artificiale,
forse Omnius. Alcuni spettatori hanno ipotizzato che gli occhi
appartengano a Leto II Atreides, l’imperatore dio,
che li fissa da un lontano futuro, collegandoli alla profezia di
Arafel.
Cosa vuole Valya da Casa
Harkonnen?
Valya vuole usare Casa Harkonnen
per un potenziale guadagno politico
Cortesia di Max
Valya è tornata a Casa Harkonnen
dopo anni di abbandono, offrendo a suo nipote, Harrow Harkonnen,
l’opportunità di sollevare il loro nome di famiglia macchiato dalla
polvere con il suo aiuto. Gli Harkonnen hanno sofferto dalla fine
della Jihad Butleriana, dove Vorian Atreides ha dichiarato il loro
antenato un codardo per le sue azioni nella Battaglia di Corrin. La
loro ridotta posizione politica li ha fatti regredire e hanno
cercato di uscirne attraverso il commercio di pellicce di balena da
Lankiveil.
Valya ha iniziato a dimostrare che
la sua unica vera lealtà è verso le sue aspirazioni, quindi
essenzialmente vuole usare la sua famiglia aiutandola a
riconquistare credibilità con l’imperatore. Li aiuta a salire a
bordo del consiglio, ma il piano fallisce a causa di Desmond Hart.
Nonostante si sia presumibilmente staccata dai legami familiari
quando si è unita alla Sorellanza, Dune: Prophecy
vedrà probabilmente Valya continuare a impiegare suo nipote in un
accordo reciprocamente vantaggioso che solleva gli Harkonnen dalla
loro età oscura.
L’episodio
3 di Dune:
Prophecy è intitolato “Sisterhood Above All” e,
sebbene faccia principalmente riferimento all’incapacità di Valya
Harkonnen di pronunciare quelle parole come voto al Bene Gesserit,
evidenzia anche la devozione incondizionata di Tula agli obiettivi
della sorella maggiore. L’episodio dedica molto tempo
all’esplorazione delle vite delle ragazze Harkonnen prima che si
unissero ufficialmente alla Sorellanza, portando gli spettatori sul
loro desolato pianeta natale di Lankiveil e mostrando quanto Valya
si senta diversa dai suoi genitori riguardo allo stato di
emarginata della famiglia. Quando suo fratello
Griffin muore nel tentativo di portarle la giustizia che
desidera, Valya viene mandata nella Sorellanza e Tula resta a farsi
portatrice di vendetta.
Nonostante i suoi modi mansueti e
compassionevoli, la giovane Tula (interpretata brillantemente da
Emma Canning) riesce a riportare in riga gli
Atreides entro la fine dell’episodio
3 di Dune: Prophecy, seducendo Orry
Atreides e uccidendo la sua famiglia mentre dorme. Quando
lui si sveglia e scopre cosa ha fatto, lei gli rivela tutta la
verità sulla sua identità e i suoi piani prima di ucciderlo. I suoi
genitori sono inorriditi, ma l’approvazione di Valya è tutto ciò di
cui Tula ha bisogno, ed è la spinta finale di cui entrambe le
sorelle hanno bisogno per unirsi definitivamente alla
Sorellanza.
ScreenRant ha intervistato
Emma Canning, interprete della giovane Tula
Harkonnen nell’episodio 3 di Dune: Prophecy. L’attrice ha condiviso
la sua opinione sulla devozione di Tula per Valya in mezzo alle sue
insicurezze e ha anticipato i futuri episodi della stagione.
Il legame tra i fratelli Harkonnen
è molto complesso in Dune: Prophecy
“Perché non ho quella voce o quella
passione? Mi hanno preso tutto e non mi è rimasto niente nella
genetica?”
Emily Watson e Olivia Williams in Dune: Prophecy – Cortesia di
Sky
Screen Rant:sentiamo Tula dire che sua sorella non si è mai presa molto
cura di lei, ma sembra che Tula tenga molto a lei. Puoi parlarci
della sua prospettiva iniziale sull’ambizione di Valya per la
famiglia?
Emma Canning:Tula pensa che Valya sia la persona più incredibile in tutto,
anche se non è così. Valya probabilmente la pensa allo stesso modo
perché non vuole essere come nessuno nella sua famiglia; è un po’
disgustata da loro e vuole essere il più diversa possibile. I
fratelli maggiori di Tula, Griffin e Valya, hanno obiettivi molto
chiari per se stessi. Griffin sarà il capo della casa e, si spera,
ci solleverà da questo pianeta sperduto e ci aiuterà a crescere
nell’universo, mentre Valya sarà al suo fianco come questa
incredibile Truthsayer e donna colta.
Penso che Tula si senta un po’
come un vuoto. Ha questi due fratelli a cui guardare che sono così
decisi, così se stessi, così schietti, e si chiede: “Perché non ho
quella voce o quella passione? Mi hanno preso tutto e non mi è
rimasto niente nella genetica?” Sì, si sente solo un po’
persa.
Screen Rant:Tula potrebbe non avere quella passione, ma ha compassione
nonostante abbia massacrato la famiglia Atreides, cosa che vediamo
quando salva sia il cavallo che il giovane Albert. È un
interessante parallelo con la Tula più anziana che fa tutto il
possibile per salvare Lila. Hai guardato alla performance di
Olivia Williams per guidare la crescita di Tula
nelle tue scene di flashback e hai avuto modo di parlare con lei
del tempo trascorso tra le vostre interpretazioni?
Emma Canning:Penso che Olivia abbia avuto il lavoro più difficile perché ha
dovuto fare un enorme lavoro di immaginazione. Ovviamente, deve
interpretare quelle scene e poi deve anchesegnare un
percorso attraverso cosa quegli eventi avrebbero fatto a una
persona, mentre io ho potuto semplicemente viverli,
interpretarli e reagire in essi. Il seguito e le scosse di
assestamento sono più piccole, e c’è meno da costruire e si tratta
più di tenere fede a un’idea già tracciata, mentre reciti.
Ma è stato davvero utile che io
e lei abbiamo parlato di Tula e di come la vedevamo. Siamo state
piuttosto gentili nel nostro dialogo su di lei, ma Olivia è la
figlia più piccola [nella sua famiglia], quindi è stata in grado di
parlare davvero di quella sensazione di come sei percepito. Un
esempio che ha fatto è stato tipo, “Possiedo una casa, ma sono
ancora una fottuta bambina. Cos’è? Perché posso fare tutte queste
cose da adulta e non essere mai vista come una pari?”
Olivia aveva fatto un po’ di
lavoro prima che iniziassi a girare, quindi la produzione mi ha
inviato un piccolo pacchetto di scene, che è stato più che utile.
Significava che Olivia aveva davvero dato un tono e costruito una
forma. Anche con la sua voce: io sono irlandese e ovviamente lei è
inglese e parla con un accento inglese. Quindi, anche così, non
avevo molto da costruire da sola. Avevo molto che mi era stato
presentato, e dovevo solo raccoglierlo e assicurarmi di tenerlo
vivo.
Emma Canning analizza le
motivazioni di Tula Harkonnen nell’episodio 3 di Dune:
Prophecy
“È come se il pavimento si fosse
aperto sotto di lei, e non ha più una visione realistica.”
Dune: Prophecy cortesia di HBO
Screen Rant:Amo davvero come vediamo svilupparsi la storia d’amore con Orry
Atreides. Il fatto che lei gli dice la verità un attimo prima di
ucciderlo fa pensare che abbia dei veri sentimenti per lui
nonostante il suo piano omicida?
Emma Canning:Sì, penso che si sia innamorata di lui al 100%. È stato un po’
unanime; è stata presa la decisione che questa fosse una storia
d’amore. Questi sono amanti sfortunati alla Romeo e Giulietta,
intrappolati tra due famiglie in guerra.
Ovviamente, non è intenzione di
Tula innamorarsi di Orry. Penso che le dia sicuramente un’idea del
fatto che lui è interessato, e lei lo accetta. Penso che sia così
abituata a guardare fuori di sé e ad aspettare per ottenere un
feedback che i suoi sentimenti spesso le sono sconosciuti. Si
insinuano davvero, e penso che tutto vada fuori controllo.
Non credo che si aspettasse che
lui le chiedesse di sposarla, e non so nemmeno se si senta degna di
essere la moglie di qualcuno. Il fatto che lui la veda in quel modo
è un grande cambiamento di prospettiva; avere qualcuno che vuole
che tu occupi quello status nella sua vita? Non le è mai stato
concesso all’interno delle sue dinamiche familiari, quindi penso
che sia uno shock importante. Il fatto che la sua famiglia sia
piuttosto accogliente è un altro enorme shock.
Abbiamo parlato della scena del
mattino dopo, dove rivela la sua vera identità. Ho recitato la
scena all’inizio in cui, nella mia testa, sto effettivamente
decidendo di sgattaiolare fuori dalla porta. So cosa è successo
fuori e so che non posso restare, quindi esco ora. È così che ho
recitato la scena e ha dato un vero senso di “Non so cosa succederà
ora che ti sei svegliato. Vedrai cosa c’è fuori, ma voglio anche
che tu sappia perché ho fatto le cose che ho fatto, perché ti
rispetto e ti amo abbastanza da volertelo far sapere”.
Penso che un’altra palla curva
sia lui che dice “Non penso che importi che tu sia un Harkonnen e
io un Atreides. Non penso che dovrebbe influenzarci”. Questo è un
pensiero che non aveva mai avuto prima e penso che lui che dice
questo sia un momento così importante. È come se il pavimento
si fosse aperto sotto di lei, e non ha più una visione
realistica.Ma comunque, “Facciamo ciò che dobbiamo. Tu
sei un Atreides, e io sono un Harkonnen. Questo deve accadere.” Sì,
ho provato a recitare quella scena come se non lo sapessi, e non
ero sicura di poterla seguire.
Screen Rant:Prendi la decisione di entrare nella Sorellanza alla fine
dell’episodio 3, seguendo Valya contro la volontà dei tuoi
genitori. Ti vedremo acclimatarti a quel nuovo scopo, e perché hai
fatto quella scelta proprio in quel momento?
Emma Canning:Sì, vedremo Tula entrare nella Sorellanza e la vedremo cercare
di scrollarsi di dosso ogni eco di quella che era la sua vita prima
di entrare nella Sorellanza – [qualsiasi eco] se non quella di
essere la sorella di Valya. Vedremo anche come tutto ci segue, dato
che non c’è una rottura netta. La vedremo affrontare quelle
conseguenze.
Perché ha deciso di seguire
Valya? Di sicuro, all’inizio dell’episodio, non aveva mai pensato
di unirsi alla Sorellanza. Ma in questo momento non ha altro. Ha il
cuore spezzato. Penso che odi se stessa e abbia enormi, enormi
rimpianti. La sua famiglia non le permetterà di dimenticarlo, e
tutti ne parlano.
Poi Valya torna a casa e dice:
“Dovremmo celebrare Tula. Sei fantastica. Griffin ne sarebbe così
orgoglioso”. All’improvviso, ho un’immagine di Tula che si guarda
allo specchio e odia ciò che vede. Ma poi ha questo nuovo specchio
in Valya, ed è uno specchio di positività e
orgoglio.
Si espande
l’universo di “Dune”
creato dall’acclamato autore Frank Herbert: da lunedì 18 novembre
in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW
arriva Dune:Prophecy
(la
recensione), la nuova serie HBO Original e Sky Exclusive
ambientata 10.000 anni prima dell’ascesa di Paul Atreides
raccontata nei blockbuster di Denis
Villeneuve.
Co-prodotta con
Legendary Television, la serie in sei episodi segue due sorelle
Harkonnen mentre combattono le forze che minacciano il futuro
dell’umanità e fondano la mitica setta che diventerà nota come Bene
Gesserit. Dune: Prophecy è ispirata al
romanzo “Sisterhood of Dune”, scritto da Brian Herbert e
Kevin J. Anderson.
Nel cast
Emily Watson, Olivia Williams, Travis Fimmel, Jodhi May, Mark Strong, Sarah-Sofie
Boussnina, Josh Heuston, Chloe Lea, Jade Anouka, Faoileann
Cunningham, Edward Davis, Aoife Hinds, Chris Mason, Shalom
Brune-Franklin, Camilla Beeput,
Jihae, Tabu, Charithra Chandran, Jessica Barden, Emma Canning e
Yerin Ha.
Alison Schapker è
showrunner e produttrice esecutiva. Diane Ademu-John ha
co-sviluppato la serie ed è produttrice esecutiva. Anna Foerster ha
prodotto e diretto diversi episodi, compreso il primo. Jordan
Goldberg, Mark Tobey, John Cameron, Matthew King, Scott Z. Burns e
Jon Spaihts sono i produttori esecutivi insieme all’autore del
bestseller “Sisterhood of Dune” Brian Herbert, mentre Byron Merritt
e Kim Herbert sono i produttori esecutivi per conto della Frank
Herbert Estate. Il co-autore di “Sisterhood of Dune” Kevin J.
Anderson è co-produttore. La serie è co-prodotta da HBO e Legendary
Television, che produce anche il franchise cinematografico di cui
sono già usciti due film acclamati dalla critica, il primo dei
quali ha ottenuto sei premi Oscar.
Il finale dell’episodio
3 di Dune:Prophecy, dal titolo “Sisterhood
Above All”, solleva diverse domande sul passato e sul futuro di
Tula Harkonnen. Dune:
Prophecy è una serie in sei parti basata sul romanzo del
2012 Sisterhood of Dune, scritto dal figlio
dell’autore originale di Dune Frank Herbert,
Brian, e Kevin J. Anderson. La
storia si svolge più di 10.000 anni prima dell’ascesa di Paul
Atreidies, raccontata in Dune (2020) e
Dune: Parte Due (2024) di Denis
Villenueve. Dune: Prophecy rivela le
origini della potente sorellanza ombra nota come Bene
Gesserit e come hanno manipolato il destino
dell’umanità.
L’episodio 1 di Dune:Prophecy “The Hidden Hand” ha
presentato Valya Harkonnen (Emily Watson), una
leader feroce e calcolatrice, e sua sorella biologica, Tula
Harkonnen. L’episodio 2 di Dune:Prophecy rivela cosa è successo a
Lila e a sua nonna, la Reverenda Madre Dorotea, dopo che Tula e
Valya Harkoennen l’hanno incoraggiata a sopportare prematuramente
un rituale pericoloso per la vita noto come The Agony.
Nell’episodio 3 di Dune:Prophecy, Tula prende in mano la vita
di Lila dopo che è apparentemente morta durante il rituale The
Agony e cerca di resuscitarla
tramite l’uso di Macchine Pensanti proibite, nascoste da Valya
e dalle Bene Gesserit.
Cosa è successo a Griffin
Harkonnen
È morto dopo aver affrontato Vorian
Atreides su Salusa Secundus
Image via Max
L’episodio 3 di Dune:Prophecy presenta l’unico
fratello di Valya e Tula, Griffin Harkonnen. Tornati sul loro
pianeta natale di Lankiveil, la Casa Harkonnen è stata evitata
dall’Imperium a causa della presunta codardia del loro antenato
durante la Battaglia di Corrino contro Vorian Atredies. Mentre il
popolo degli Harkonnen si è ridotto a raccogliere pellicce di
balena, una Valya audace e ribelle si rifiuta di permettere che il
suo cognome venga scartato dall’Imperium.
Griffin spiega alla sua famiglia che
si sta dirigendo a Zimia, che è la città principale del pianeta
natale dei Corrino, Salusa Secundus, perché Landsraad, ovvero
l’organismo che rappresentava tutte le Grandi Casate, ha accettato
la sua petizione per ottenere un accordo commerciale migliore per
la pelliccia di balena. Mentre è a Zimia, Griffin si mette alla
ricerca e affronta Vorian Atreides, che Valya incolpa per aver
disonorato Casa Harkonnen. È implicito che Griffin abbia affrontato
Vorian come Valya voleva e sia morto nello scontro.
Perché Tula Harkonnen ha ucciso
Orry Atreides
Valya ha ordinato a Tula di
ingannarlo e poi ucciderlo
Image via Max
Valya e Tula Harkonnen hanno
dedicato le loro vite a vendicare il nome della loro famiglia e la
morte del loro fratello Griffin, la cui morte ha ulteriormente
alimentato il loro odio per Casa Atreides. Mentre Valya andava ad
allenarsi con la Sorellanza, Tula nascose la sua vera identità e
“si innamorò” di Orry Atreides sul pianeta natale degli Atriedes,
Caladan. Orry e Tula si erano incontrati in un mercato dove Orry
aveva iniziato una conversazione e aveva chiesto a Tula di sposarlo
solo pochi mesi dopo. Tula sembra accettare la proposta di
matrimonio di Orry ma solo dopo rivela di essere una Harkonnen, il
che sconvolge Orry. Fa appena in tempo e vedere i suoi familiari
morti quando Tula piomba su di lui e lo uccide, come aveva fatto
con tutti gli altri.
Il significato del toro in Casa
Harkonnen spiegato
Harkonnen significa “persona simile
a un bue” in finlandese
Image via Max
Tula uccide Orry con un veleno
relativamente indolore e rapido, ma il modo in cui più di due
dozzine di membri degli Atreides siano morti è più ambiguo. Dopo
che Tula uccide Orry ma risparmia un giovane ragazzo Atreides che
potrebbe benissimo essere Keiran, alza lo sguardo verso la cima di
una rupe e vede un mitico toro nero. Sebbene non venga mai detto
nell’episodio 3 di Dune: Prophecy, sembra che il
toro abbia assassinato tutti gli Atreides nell’accampamento.
Il toro è un simbolo della Casa Harkonnen poiché
il nome Harkonnen è basato sul nome finlandese Härkönen che
significa “bue” o “persona simile a un bue”. Poiché Tula non
avrebbe potuto uccidere tutti quegli Atreides da sola, il mitico
toro che vede dopo aver ucciso Orry è il colpevole più
probabile.
Cosa ha mostrato Raquella a Valya
nei tunnel
Svela come viene calcolato l’indice
genetico
Image via Max
L’episodio 3 di Dune:Prophecy rivela come la Madre
Reverenda Superiora Raquella abbia mostrato un interesse speciale
per un’allieva in difficoltà di nome Valya Harkonnen. Raquella ha
preso Valya sotto la sua ala e ha iniziato a farle conoscere la sua
grande visione per le Bene Gesserit, che era quella di stabilire un
enorme indice genetico per allevare governanti ideali per
l’Imperium. Raquella è colpita dall’abilità di Valya con la Voce e
le affida il compito di portare avanti la sua visione delle Bene
Gesserit al posto della figlia più puritana, Dorotea. Invece di
imparare da Dorotea, Valya riceve una speciale guida da Raquella,
che le mostra come assembla il suo indice genetico di allevamento
nei tunnel usando la
tecnologia proibita delle Macchine Pensanti.
Cosa è successo a Valya durante The
Agony
Ha scoperto il suo scopo
ancestrale
Image via Max
Non è esattamente chiaro cosa abbia
visto Valya durante il suo rituale auto-somministrato, a cui si è
sottoposta da sola a Lankiveil. Entra nello stesso sinistro regno
spirituale con tutte le sue antenate Harkonnen come Lila ha fatto
con le sue antenate nell’episodio 2 di Dune:
Prophecy. Valya è in grado di tornare alla realtà dopo
essere sopravvissuta all’Agonia e si riunisce a Tula con una nuova
visione per il futuro. Insoddisfatta della sua vita a Lankiveil e
detestata dai suoi genitori, Valya giura in questo momento di
dedicare tutta la sua vita alla sua nuova famiglia: la Sorellanza.
Tornerà dalla Madre Reverenda Superiora Raquella per completare il
suo voto di Sorellanza.
A chi fa visita Valya alla fine
dell’episodio 3?
Suo nipote Harrow Harkonnen e il
suo anziano padre Evengy
Image via Max
Tornando alla linea temporale
presente in Dune: Prophecy, Valya fa una visita a
sorpresa a suo nipote, Harrow Harkonnen, e al suo anziano padre,
Evengy Harkonnen. Dice nell’ascensore mentre sale a casa di Evengy:
“I sacrifici devono essere fatti. La sorellanza prima di tutto”. La
scena si interrompe e l’episodio si conclude prima che possa
accadere qualsiasi altra cosa. Nel contesto della linea temporale
attuale della serie, Valya sta cercando ansiosamente di capire cosa
fare dopo aver tentato senza successo di usare la Voce su
Desmond Hart per ucciderlo ed essere stata bandita da Salusa
Secundus. È possibile che possa offrire suo zio e/o suo nipote come
una sorta di manovra di pacificazione o di affermazione del
potere.
Come Tula progetta di riportare in
vita Lila
Tula usa la Macchine Pensanti
segrete di Valya
Image via Max
Tula usa i computer di
indicizzazione genetica di Raquella e Valya nella scena finale
dell’episodio 3 di Dune: Prophecy in un ultimo
disperato tentativo di riportare in vita Lila con una dose di
spezia attentamente regolata. Tula ha chiaramente un cuore più
grande di Valya e farà di tutto per riportarla in vita da una morte
prematura ingiusta in nome della Sorellanza. Anche se Tula non è la
madre di Lila, l’ha cresciuta come tale dopo che sua madre è morta
durante il parto, o almeno questo è ciò che Tula afferma sia
successo. La tecnologia informatica che Tula usa alla fine di
Dune: Prophecy cercherà di riportare in vita Lila
e di tirarla fuori dal regno in cui ha incontrato Raquella e
Dorotea.
La star di Dune:
ProphecyJihae analizza
l’inquietante incubo che Kasha sperimenta nell’episodio 1.
Ambientata più di diecimila anni prima della nascita di
Paul Atreides, la serie HBO è stata presentata
in anteprima domenica scorsa (lunedì da noi, su Sky e NOW), e
racconta la nascita dell’ordine Bene Gesserit
sotto Valya (Emily Watson) e Tula (Olivia
Williams) Harkonnen.
Kasha, la
Truthsayer dell’imperatore Javicco Corrino (Mark
Strong), svolge un ruolo importante nell’episodio 1 di
Dune:
Prophecy (qui
la recensione) ed è protagonista di diversi momenti notevoli,
tra cui una sequenza da incubo che suggerisce che l’incoronazione
di Ynez (Sarah-Sofie Boussnina) rappresenterà la
caduta della Sorellanza.
In una recente intervista con
Screen Rant, Jihae spiega la
visione di Kasha, anticipando cosa significherà per i futuri
episodi dello show. Oltre ad anticipare che l’incubo sta spianando
la strada a una “carneficina” imminente, l’attrice rivela anche che
l’incoronazione di Ynez non è ciò che alla fine porterà a questo
oscuro futuro. Per quanto riguarda le motivazioni della
carneficina, Jihae non lascia trapelare alcuna informazione. Ecco
che ha raccontato:
“Vede sicuramente un’oscurità in
arrivo per la Sorellanza, e teme che sarà causata direttamente dal
piano di mettere Ynez sul trono. Poiché Ynez era nel suo incubo,
probabilmente crede che questo sia ciò che accadrà.
La Madre Superiora originale
molti anni prima disse: “Questo è il segno, questa è la verità
bruciante, e la vedrai”. Kasha è una Truthsayer, ed è la più dotata
di tutte le Truthsayer che esistono nella Sorellanza. Ecco perché è
il braccio destro dell’Imperatore dell’universo conosciuto. Ma a
casa, è una profetessa che non viene ascoltata. Sta avendo questi
sogni e i suoi antenati le stanno parlando, ma le sue sorelle non
la ascolteranno.
Penso che abbia interpretato il
sogno come qualcosa che sicuramente accadrà, e questo è dannoso per
la Sorellanza. Ci sarà una carneficina, e sospetta che la causa sia
Ynez. Ma, come scoprirai in seguito, non lo è.”
Cosa significa l’incubo di Kasha
per Dune: Prophecy Stagione 1
Valya potrebbe guidare la
Sorellanza verso un futuro oscuro
L’episodio 1 si conclude con Kasha
che brucia a morte dall’interno, affermando che la versione più
anziana del personaggio probabilmente non apparirà come parte del
cast di personaggi di Dune: Prophecy negli episodi
futuri. Il suo incubo, tuttavia, potrebbe finire per essere
particolarmente significativo. Kasha era in una posizione di grande
potere nella Sorellanza come Truthsayer
dell’Imperatore, ed era allineata con il grande piano di Valya.
Dopo il suo incubo, Kasha
incontra Valya e Tula e condivide le sue preoccupazioni
riguardo all’ascesa di Ynez. Ciò fa sì che Valya metta in dubbio
l’impegno di Kasha nei confronti del loro piano, e la morte di
Kasha apparentemente conferma al personaggio di Watson che sta
seguendo il percorso corretto delineato dalla Madre Superiora.
L’incubo di Kasha e il suo destino finale potrebbero suggerire che
Valya sta guidando la Sorellanza verso un futuro oscuro, e che non
ascolterà nessuno che le dica il contrario. Tula si dimostra più
ricettiva alle riserve di Ynez, e alla fine potrebbe formarsi una
frattura tra le due sorelle Harkonnen.
Una teoria su Kasha in Dune:
Prophecy Episodio 1
Kasha può ancora tornare in episodi
futuri
Le
recensioni di Dune: Prophecy sono state
positive, ma non quanto quelle di Dune (2021)
di Denis Villeneuve e del suo acclamato sequel di
inizio anno. Lo show non ha la portata epica dei film e ha una
storia più complessa che potrebbe rivelarsi troppo articolata per
soli sei episodi, ma offre molti intrighi di palazzo e sorprendenti
svolte narrative. Kasha si stava delineando come un personaggio
importante nello show e, nonostante la sua morte, potrebbe ancora
avere un ruolo negli episodi a venire, nonostante sia
apparentemente costretta ad apparire solo in sequenze ambientate
nel passato.
Il talentuoso cast di Dune:
Prophecy è uno dei maggiori punti di forza dello show
finora, e Jihae si è distinta. Sarà un peccato non
avere quel personaggio in primo piano mentre si muove in avanti,
scontrandosi con Valya, ma ha avuto un importante scopo narrativo.
Come anticipa Jihae, l’incubo di Kasha prepara
sicuramente il terreno per gli intensi eventi a venire.
Dune:Prophecy introduce il pubblico in una
complessa rete di intrighi politici e, solo dal primo episodio, c’è
già una tonnellata di materiale da analizzare. Dune:Prophecy è guidata da
Emily Watson e Olivia Williams, che interpretano
le sorelle Valya e Tula Harkonnen. La serie prequel della HBO è
ambientata
10.000 anni prima degli eventi legati ai film di Dune di
Paul Atreides e Denis Villeneuve, e analizza l’ascesa
delle Bene Gesserit e l’influenza dell’ordine nell’Universo
conosciuto.
Il primo episodio vede Valya
Harkonnen ottenere il controllo della Sorellanza per portare a
termine gli obiettivi della prima Madre Superiora, usando la Voce
per costringere Dorotea a uccidersi. Nel corso dell’episodio, il
pubblico viene introdotto a un complotto politico che riguarda la
Casa Corrino e l’Imperatore (Mark
Strong). Per rafforzare la sua posizione militare,
egli accetta un’alleanza matrimoniale con la Casa Richese.
Tuttavia, alla fine dell’episodio Desmond Hart
(Travis
Fimmel) uccide il giovane erede dei
Richese, impedendo il previsto matrimonio.
Perché e come Desmond Hart ha
ucciso Pruwet Richese nel finale dell’episodio 1
L’episodio 1 di Dune:
Prophecy introduce Desmond Hart, un personaggio originale
della serie. È un soldato sopravvissuto ai recenti attacchi dei
Fremen su Arrakis, anche se arriva su Selusa Secundus sostenendo
che non sono stati i Fremen ad attaccare le sue forze, ma piuttosto
gli alleati dell’Imperium. Non viene rivelato molto in questa scena
iniziale, ma Desmond scambia un’occhiata di sfida con Kasha, il
Verificatore dell’Imperatore, lasciando intendere i suoi piani. Nel
finale dell’episodio, Desmond Hart cerca di conquistare la
fiducia dell’Imperatore Corrino, suggerendo che la Casa Richese è
uno dei tanti nemici che lo stanno prendendo di mira.
Afferma inoltre che gli è
stato “ conferito un grande potere ”, che sembra usare per
uccidere Pruwet, facendo bruciare la pelle del ragazzo senza
toccarlo.
L’Imperatore suggerisce che
vorrebbe essere liberato dal matrimonio, cosa che Desmond prende
sul serio. Trova il giovane Pruwet Richese, che dice di essere
stato svegliato da un brutto sogno. Desmond dice a Pruwet
che è in corso una guerra da parte di un nemico che si è reso
indispensabile, riferendosi alla Sorellanza. Afferma
inoltre che gli è stato “conferito un grande potere”, che
sembra usare per uccidere Pruwet, facendo bruciare la pelle del
ragazzo senza toccarlo. La natura esatta del suo potere non è
ancora chiara, ma il piano di Desmond è quello di ostacolare gli
sforzi della Sorellanza.
Cosa è successo al verme della
sabbia che l’imperatore Corrino ha visto su Arrakis
L’Imperatore Corrino, come Pruwet
Richese, viene svegliato da un brutto sogno nel cuore della notte.
Si reca quindi in una stanza dove è stato lasciato un chip con un
filmato olografico, presumibilmente da Desmond. L’Imperatore
Corrino assiste alla scena precedentemente descritta da Desmond in
cui, per qualche miracoloso motivo, Desmond Hart è l’unico
sopravvissuto a un attacco e viene schiacciato da un gigantesco
verme sandwich. In qualche modo, Desmond è sopravvissuto a
tutto questo ed è riemerso con un potere e un senso di scopo
ritrovati.
La scena mostrata è molto simile
alla visione della Madre Superiora all’inizio dell’episodio, che
vedeva un gigantesco verme sandwich schiacciare un edificio su
Arrakis prima di mostrare pelle bruciata e sangue. Desmond Hart
sembra essere direttamente legato alla sua visione come
rappresentante della minaccia esistenziale da cui la Madre
Superiora aveva messo in guardia Valya.
Valya Harkonnen è stata spinta dal
trattamento riservato alla Casa Harkonnen dopo la Jihad Butleriana,
in cui la Casa Harkonnen è stata definita codarda e traditrice.
Pertanto, si unì alla Sorellanza e divenne fedele alla prima Madre
Superiora. La Madre Superiora sognava in punto di morte la
fine del mondo, “Tiran-Arafel”, per mano di un tiranno
corrotto. Credeva che, per evitarla, la Sorellanza avrebbe
dovuto allevare geneticamente i leader ideali e insediare una
Sorella sul trono dell’Imperium. Valya Harkonnen è intenzionata a
portare a termine questa missione a qualsiasi costo.
Valya sembra credere che Ynez
possa essere la Sorella leader in grado di impedire
Tiran-Arafel.
La Principessa Ynez si reca a
Wallach IX e si allena con la Sorellanza. Valya e Tula stanno
selezionando una delle loro studentesse per guidare Ynez al suo
arrivo. Poiché l’Imperatore non ha figli veri, il figlio di Ynez
sarà l’erede al trono, quindi la Sorellanza ha intenzione di
coinvolgere Ynez nel proprio controllo attraverso la Sorella che
sceglierà per guidarla. Valya sembra credere che Ynez possa essere
la Sorella governante che può impedire Tiran-Arafel.
Spiegazione della visione della
reverenda madre Kasha
Kasha profetizza l’insuccesso
del piano di Valya
Va detto innanzitutto che Kasha era
una delle ragazze che hanno complottato con Valya Harkonnen nei
flashback, quindi è una Sorella che è a conoscenza del piano di
Valya ed è stata messa al fianco dell’Imperatore per diffondere
l’influenza della Sorellanza. Dopo l’incontro con Desmond Hart, ha
una visione che ha caratteristiche simili a quella della Madre
Superiora morente all’inizio dell’episodio: sangue e vermi. Nel suo
caso, vede la Principessa Ynez, che sta per sposarsi,
apparentemente in fin di vita e che accusa Kasha di essere
coinvolta nel suo pericolo.
Kasha si reca quindi a Wallach IX
per incontrare Valya e Tula Harkonnen, suggerendo che la
principessa Ynez potrebbe non essere il candidato ideale che stanno
cercando. Avverte Valya che l’insediamento di Ynez sul
trono come Sorella potrebbe causare la devastazione che spera di
evitare. Valya, ritenendo che la precedente Madre Superiora l’abbia
scelta per uno scopo specifico, è ferma sulle sue posizioni e
intende che il matrimonio proceda come previsto. In seguito, Valya
suggerisce di allontanare Kasha dall’Imperatore, poiché non crede
più che i loro ideali siano allineati.
Cosa significa la battuta di
Valya Harkonnen “Vedo, madre”
Valya non torna indietro dal
suo piano
Uno dei momenti finali di
Dune:Prophecy
vede Kasha bruciare nello stesso modo di Pruwet Richese, causandone
la morte. Questo ricorda a Valya il messaggio della Madre
Superiora, in cui diceva che sarebbe stata lei a vedere
“la bruciante
verità” e a sapere cosa farne. La
scena probabilmente ribadisce a Valya che è sulla buona strada e
che deve continuare a guidare la Sorellanza fino agli estremi che
si è prefissata. La morte di Kasha non è chiara, ma sembra essere
collegata all’uccisione di Pruwet Richese da parte di Desmond
Hart.
Perché le macchine pensanti
sono vietate nell’universo di Dune
Le macchine pensanti sono una forma
di intelligenza artificiale presente nell’universo di
Dune, che aveva un ruolo importante prima di
Dune:Prophecy. A un certo punto, l’umanità è
diventata dipendente dalle Macchine Pensanti, che hanno iniziato a
diventare troppo potenti. Gli umani furono costretti a entrare in
guerra con loro in un evento chiamato Jihad Butleriana, i cui
effetti si protrassero per migliaia di anni. Le macchine pensanti
vennero bandite e, al punto diDune, “Non
costruire una macchina a somiglianza di una mente
umana” è un comandamento ben
noto.
Perché Casa Corrino è costretta
a un’alleanza matrimoniale
Il pubblico viene introdotto
all’Imperatore Corrino mentre media un’alleanza con la Casa
Richese, che gli promette navi da guerra in cambio di un matrimonio
tra il novenne Pruwet Richese e la Principessa Ynez. L’imperatore
Corrino ha ereditato l’Imperium dopo una serie di imperatori in
guerra e non è certo il leader più forte e aggressivo. Governa in
un periodo di fragile pace, con il matrimonio con sua moglie,
l’imperatrice Natalya, che ha unito l’Imperium in quello che è
all’inizio della serie.
Il Duca Richese offre alla Casa
Corrino una flotta di navi da guerra per aiutare la raccolta di
spezie su Arrakis. Come nei film, Arrakis è il pianeta più
importante dell’universo grazie alla sostanza ultrapotente che vi
si può raccogliere. Inoltre, come nei film, l’Imperium ha
problemi con la produzione di spezia a causa dell’interferenza dei
Fremen. Questo porta l’Imperatore Javicco Corrino a
stringere un accordo poco dignitoso con la Casa Richese in
Dune:Prophecy,
poiché ha un disperato bisogno del loro supporto militare.
Durante una recente chiacchierata
in occasione della promozione di Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, è stato chiesto ad Oscar Isaac
di parlare anche dell’attesissimo Dune,
il secondo adattamento cinematografico del romanzo di Frank
Herbert (dopo quello del 1984 diretto da David
Lynch).
Con profondo entusiasmo, Isaac ha
elogiato la nuova versione di Dune ad opera di Denis
Villeneuve (Blade Runner 2049) che lo vedrà impegnato nei
panni del duca Leto Atreides, al fianco di Timothée
Chalamet (che sarà Paul Atreides) e Rebecca
Ferguson (che sarà invece Lady Jessica).
“Sarà una cosa completamente
diversa”, ha spiegato Oscar Isaac ad Entertainment Weekly
parlando del paragone tra il lavoro di Villeneuve e il primo
adattamento di Lynch. “Non potevo immaginare nessuno più adatto
di Denis al tono del romanzo originale di Frank Herbert. Ci sono
alcune cose che sono da incubo… c’è questo elemento brutale nella
storia. È scioccante. È spaventoso. È molto viscerale. E so per
certo che io e Denis, ma anche io, Timothée e Rebecca, abbiamo
lavorato come una famiglia, ricercando l’emozione. Sono davvero
eccitato. Penso che sia bello sentirsi parte di qualcosa di nuovo…
di così unico e speciale.”
Considerata la nota complessità del
romanzo originale, le parole di Oscar Isaac fanno
ben sperare nel lavoro di adattamento di Denis
Villeneuve. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale
americane il 18 dicembre 2020.
“Percorso mitico e carico di
emozioni, Dune racconta la storia di Paul Atreides, un giovane
brillante e dotato nato sotto un grande destino al di là della sua
comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso
dell’universo per assicurare alla sua famiglia e alla sua gente un
futuro: mentre forze maligne esplodono in un conflitto per avere il
controllo esclusivo del pianeta e della risorsa più preziosa
esistente (una merce in grado di sbloccare il più grande potenziale
dell’umanità), a sopravvivere saranno solo quelli che potranno
sconfiggere la loro paura“.
In DuneTimothée Chalamet interpreterà il
protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio
fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel
cast anche Javier
Bardem, Zendaya, Oscar
Isaac, Rebecca
Ferguson, Stellan
Skarsgard, Dave
Bautista, Charlotte
Rampling e Jason Momoa.
Continuano ad emergere online,
grazie allo speciale di
Empire, nuovi dettagli su Dune,
il nuovo attesissimo adattamento cinematografico dell’omonimo
romanzo sci-fi di Frank Herbert che sarà
diretto da Denis
Villeneuve (Blade Runner
2049) e che arriverà al cinema a Dicembre.
Le nuove dichiarazioni sul film
arrivano da
Oscar Isaac, che nella pellicola avrà il ruolo di Leto
Atreides, il padre del protagonista Paul Atreides (interpretato da
Timothée
Chalamet). Parlando delle tematiche anticapitaliste e
ambientaliste di Dune,
l’attore ha spiegato: “Si parla del destino delle persone e dei
diversi modi in cui le culture si sono sempre dominate l’un
l’altra. Come reagisce una popolazione quando arriva al limite,
quando il troppo è troppo e la stessa viene sfruttata? Sono tutte
questioni molto attuali, relative al mondo di oggi.”
Il regista Denis
Villeneuve ha invece parlato del personaggio di
Lady Jessica, moglie di Leto e madre di Paul, interpretato da
Rebecca
Ferguson, spiegando: “Non volevo che il
personaggio di Lady Jessica fosse alla stregua di costosa comparsa.
Un aspetto che amo molto del libro è che c’è un equilibrio molto
forte fra il potere mascolino e quello femmineo.”
La rivista ha inoltre svelato due
nuove immagini ufficiali del film che ci mostrano, oltre ai
personagg di Leto Atreides e Lady Jessica, anche lo Stilgar del
premio Oscar
Javier Bardem. Potete ammirarle tutte di seguito:
Dune
di Frank Herbert è considerato uno dei romanzi di
fantascienza più importanti della storia della letteratura. Non
stupisce, quindi, che il materiale originale sia stato adattato
diverse volte sia al cinema che in televisione. Di recente Kyle MacLachlan, star della trasposizione
cinematografica del 1984 diretta da David Lynch, è tornato a parlare del franchise
in riferimento all’uscita nelle sale del nuovo adattamento ad opera
di Denis Villenueve, che arriverà al cinema il
prossimo Dicembre.
Intervistato da
IndieWire, MacLachlan ha espresso tutta la sua passione nei
confronti della saga, dichiarando però che un romanzo come Dune dovrebbe
essere trasposto in una serie tv e non in un nuovo film:
“Vorrei fare pressioni per la realizzazione di tre o più film,
perché il romanzo ha il potenziale per aprirsi a quel tipo di
narrazione”, ha spiegato l’attore. “Nella mia mente, ho
sempre pensato che sarebbe stato meglio affrontare il romanzo
seguendo un modello alla Game of Thrones, dove hai una serie, delle
stagioni, almeno 10 o 12 parti. Si potrebbe davvero sviscerare il
romanzo dall’inizio alla fine.”
Il primo adattamento di Dune
del 1984 venne stroncato dalla critica e si rivelò un flop al
botteghino. L’insuccesso di quel film viene attribuito da Kyle MacLachlan a quanto sia difficile
realizzare un adattamento del romanzo originale, persino per un
cineasta come David Lynch, abituato da sempre a spingersi
oltre i limiti.
Kyle MacLachlan su Dune: “È un
vero e proprio puzzle”
“C’è una sorta di misticismo che
pervade il romanzo originale e che è molto difficile catturare in
un film”, ha sottolineato l’attore. “Inoltre, c’è questa
storia lineare piena zeppa di personaggi che sono davvero ben
scritti. Sono persone che hanno personalità sconfinate e vorresti
passare del tempo con ognuna di loro. E questo potrebbe finire per
consumare il tempo che hai a disposizione per raccontare la storia.
È un vero e proprio puzzle. Ci sono troppi elementi che devi
provare a far combaciare. Ci sono così tante
relazioni tra i personaggi che sono importanti da conoscere e
comprendere. Maneggiare le storie di ciascuno di essi in modo che
il pubblico possa ricordarle tutte è quasi
impossibile.”
Josh Brolin, trai protagonisti di Dune
di Denis Villeneuve, ha ufficialmente condiviso i
suoi pensieri in merito al film, spiegando che pensa che
l’imminente epopea di fantascienza sia un capolavoro
cinematografico. L’attore interpreta il personaggio Gurney
Halleck nell’ultima fatica registica di Villeneuve con il
quale ha già collaborato nel 2015, per
Sicario.
Adattamento dell’omonimo romanzo di
Frank Herbert del 1965, Dune è il primo film di un dittico di
fantascienza pianificata in due parti. Ambientato sul pianeta
Arrakis, il film è incentrato su un giovane di nome Paul
(Timothée
Chalamet), erede di una famiglia nobile, che si trova
coinvolto in un intenso conflitto tra famiglie in guerra per una
sostanza preziosa nota come “spezia”. Oltre a Chalamet e
Josh Brolin, il cast stellare del film include
Rebecca Ferguson, Dave
Bautista, Oscar
Isaac, Jason
Momoa, Zendaya
e Javier
Bardem, tra molti altri.
Ora, con l’uscita di
Dune nell’ottobre 2021 all’orizzonte e le
aspettative dei fan piuttosto alte, Brolin si è esposto in maniera
inequivocabile: adora il film. In una recente intervista con ACE
Universe (tramite
Comicbook.com), Brolin ha spiegato la sua posizione sul film,
definendolo un “capolavoro cinematografico” e azzardando un
paragone con Non è un Paese per Vecchi.
“Hanno proiettato il film per
noi quando finalmente è stato fatto. Ed ero così sbalordito. Voglio
dire, posso dire, penso di poter tranquillamente dire che è un
capolavoro. È davvero un capolavoro cinematografico, quello che è
stato in grado di fare e tenere insieme tutti quei personaggi e
dare a tutti quei personaggi il loro tempo e il loro spazio, ma poi
tenere la storia prima di tutto e renderle giustizia. E le luci,
che sono state seguite da Greg Fraser, con cui ho appena finito di
scrivere un libro (la mia scrittura e le sue fotografie, uscirà nel
periodo in cui esce Dune). È stato uno di quei momenti in cui tutto
converge, Non è un Paese per Vecchi è stato un po’ così. Non era la
sensazione che tutto stava andando bene, ma la sensazione che mi
stavo divertendo. Non sai quanto può essere bello fino a che non lo
vedi.”
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e
dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande
della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso
pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e
al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per l’esclusivo
possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta — una
spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana —
solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie paure
sopravviveranno.
Denis Villeneuve ha
diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
Denis Villeneuve è
reduce dal grande successo di Blade
Runner 2049 e adesso è pronto per avventurarsi
nel remake di Dune.
Come già anticipato, Villeneuve non avrà come riferimento il film
omonimo di David Lynch, ma il romanzo originale di
Frank Herbert.
La Legendary
Entertainmente produrrà il film, in merito al quale il
regista canadese ha dichiarato, parlando con Fandom, che
il suo film sarà una specie di “Star
Wars per adulti“.
“Molte delle mie idee per Star
Wars stanno confluendo in Dune
quindi sarà una vera sfida. L’ambizione è di fare il film di Star
Wars che non ho mai visto. Una specie di Star Wars per adulti,
vedremo.”
Al momento, Villeneuve pianifica
non solo di adattare un libro di Herbert, ma ha anche dichiarato
che è aperto a realizzare dei sequel del film: “Potrei essere
coinvolto in uno o due film, se dovesse accadere.”
“Il film non sarà in nessun
modo collegato a quello del 1984. Tornerò al romanzo e cercherò di
tirare fuori le immagini che le pagine mi ispireranno” ha
commentato Villeneuve. “Sia chiaro, ho il massimo rispetto per
David Lynch, che considero tra i più grandi registi viventi, però
ricordo che all’epoca il suo adattamento aveva deluso le mie
aspettative e tradito i miei sogni. Per questo proverò a fare il
film dei miei sogni“.
Come accaduto per l’operazione
attuata da Sofia Coppola con
L’Inganno, Dune sarà
un nuovo adattamento del libro e non un remake della pellicola
diretta da David Lynch.
Denis Villeneuve
ha avuto l’arduo compito di riportare al cinema Blade
Runner, ma le sue imprese cinematografiche guarderanno
presto di nuovo al passato con il remake di Dune.
In merito a quest’altro progetto,
il regista ha dichiarato a Variety: “Sono stato in
grado di lavorare a Blade Runner pensando che dopo non avrei fatto
altro, perché negli ultimi anni c’è stato un ritmo davvero
eccitante e ho imparato tantissimo come regista. Ma chiaramente mi
sono anche molto stancato, fisicamente. E mentre giravo Blade
Runner, un periodo molto lungo, pensavo ‘questo sarà il mio ultimo
film, credo che dormirò per tre anni’. Ora che lo sto montando ho
ritrovato le energie. E fin da quando avevo 12 anni c’era un libro
che leggevo, ed era Dune,
il mio libro preferito con 1984. Dopo Prisoners, il produttore
della Alcon mi chiese cosa avrei voluto fare dopo. Dissi Dune
spontaneamente, e sapevo che ci sarebbero state questioni difficili
per i diritti. Per me era solo un sogno, e credo di essere
fortunato che Mary Parent alla Legendary abbia ottenuto i diritti e
mi abbia offerto il film. Non potevo dire no. Ho immaginato questa
cosa da 35 anni. Non avrei mai detto no. Sarà il progetto della mia
vita.”
Dune sarà
prodotto da Thomas Tull, Mary Parent e
Cale Boyter, con Brian Herbert, Byron
Merritt e Kim Herbert nei panni di
produttori esecutivi. Chiaramente di Dune si
conosce molto bene l’adattamento cinematografico del 1984 firmato
da David Lynch.
Dune è un romanzo fantascientifico
del 1965 di Frank Herbert. Vincitore nello stesso
anno del premio Nebula e l’anno successivo del premio Hugo, i
massimi riconoscimenti della narrativa fantascientifica, è il primo
dei sei romanzi che formano la parte centrale e originaria del
ciclo di Dune. A questi si è aggiunta, dopo la scomparsa
dell’autore, una seconda serie di romanzi scritti dal figlio
Brian Herbert con Kevin J.
Anderson, il Preludio a Dune.
Kyle MacLachlan ha
condiviso una foto in cui compare con
Timothée Chalamet ad un Oscar Party e non ha
perso occasione di celebrare questo incontro con il nuovo
interprete di Paul Atreides, suo diretto erede
nella parte del protagonista di Dune.
L’attore aveva anche dichiarato che
era pronto a
tornare nel franchise nel secondo film anche in un cameo,
dichiarazione accolta con grande fervore da parte dei fan. Vedremo
cosa deciderà Denis Villeneuve, intanto ecco lo
scatto:
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides,
giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a
un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere
il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro
alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono
per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul
pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della
mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie
paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
Dune:
Parte Due sta per superare la soglia dei 700 milioni di
dollari al botteghino mondiale, e il regista Denis
Villeneuve ha confermato che sta attualmente lavorando
alla sceneggiatura della Parte Tre, che adatterà
almeno parzialmente il secondo libro della saga di Frank
Herbert, Dune: Messia. Parlando con il
New York Times, Villeneuve ha
anticipato l’arco narrativo di Paul Atreides nel previsto terzo
film, facendo paragoni con Michael Corleone (Al
Pacino) de Il Padrino.
“L’ha tradita in molti modi. Ma
la cosa importante per Chani è che non si tratta di amore. Riguarda
il fatto che diventa la figura che manterrà i Fremen nella loro
prigione mentale. Un leader che non è lì per liberare i Fremen, ma
controllarli. Questa è la tragedia di tutte le tragedie, come il
Michael Corleone della fantascienza, diventa ciò che voleva evitare
e cercherà di trovare un modo per salvare la sua anima.”
Il regista ha precedentemente
affermato che intende prendersi una lunga pausa prima di tornare ad
Arrakis e che probabilmente lavorerà su altri progetti nel
frattempo. Quello che però sappiamo è che un adattamento preciso di
Messia sarà complesso da realizzare, data la mole di stranezze che
è presente nel romanzo di Herbert.
Dopo il successo nel primo weekend
al botteghino di Dune: Parte
Due, così come il suo successo di critica, molti si
chiedono se Dune:
Parte Tre sia o meno in cantiere. Parlando con CNBC, il
CEO di Legendary Entertainment – che ha prodotto sia
Dune che Dune: Parte
Due – Josh Grode ha risposto
proprio a questa domanda.
“Dobbiamo avere tutti gli
stakeholder creativi allineati e sostenere la visione”, ha
affermato Grode. “Penso che tutti siano molto emozionati e si
stiano davvero godendo questo momento e se Denis [Villeneuve]
riesce a realizzare la sceneggiatura giusta e sente di poter
offrire un’altra esperienza alla pari con quella che abbiamo appena
completato, allora non vedo perché no.”
Dopo la sua uscita nel fine
settimana, Dune: Parte
Due ha già incassato 81,5 milioni di dollari a livello
nazionale e 178,5 milioni di dollari in tutto il mondo, secondo
Deadline. Villeneuve ha anche accennato alle sue speranze di
realizzare un terzo film, basato sul libro di Frank
HerbertDune: Messiah, sottolineando che il
lavoro su una sceneggiatura è già in corso, ma che ha altri
progetti su cui lavorare prima di tornare nel mondo di Dune.
Dune
Messiah, che sarà il testo di partenza per Dune:
Parte Tre, è pieno di elementi bizzarri, che forse il
pubblico non è pronto a vedere. Finora, non è ancora chiaro quanto
Denis Villeneuve trarrà dagli altri capitoli di
Dune per realizzare la terza parte della sua trilogia, ma sappiamo
che Messiah conclude la storia di Paul (Timothée
Chalamet), mentre i seguiti sono dedicati ai suoi
figli gemelli, che avrà da Chani (Zendaya):
Ghanima e il futuro Dio Imperatore dell’Universo Leto II.
Dai romanzi però sappiamo che
sebbene Paul sia l’eroe della storia, le sue scelte future
provocheranno parecchie sofferenze all’Universo, così il Bene
Gesserit decide di mettere a punto un piano per ucciderlo,
alleandosi con forze oscure. Da qui in poi la storia diventa sempre
più strana, e non sappiamo se il pubblico è davvero pronto ad
assistere a queste stranezze! Ecco gli aspetti bizzarri della
storia di Dune Messiah.
Il Bene Tleilax, noto
anche come Tleilaxu, è un ordine che commercia in prodotti
biologici. Gioca un ruolo cruciale in Dune Messiah
ed è incredibilmente bizzarro, anche per gli standard di Dune.
Isolazionisti e xenofobi, i Tleilaxu sono manipolatori genetici.
Tuttavia, a differenza delle Bene Gesserit, trafficano in prodotti
biologici, che vanno dagli occhi artificiali ai cloni dei morti
Il circolo ristretto dell’ordine, il
consiglio dei Maestri Tleilaxu, impiega i Volti Danzanti, servitori
che possono imitare qualsiasi essere umano. Nonostante siano
universalmente diffidati, i Tleilaxu si alleano con il Bene
Gesserit in Dune Messiah (e, probabilmente,
Dune:
Parte Tre) perché vogliono rovesciare il regno di
Paul. Con la pelle grigia e i denti appuntiti, l’ordine è forse la
più aliena tra tutte le società di Dune. Tuttavia, sono le
manipolazioni e le creazioni del Bene Tleilax il loro aspetto più
bizzarro.
Volti Danzanti
Come accennato in
precedenza, le Bene Tleilax impiegano servitori conosciuti come
Volti Danzanti, dei mutaforma. Allevati dai Maestri Tleilaxu, i
Volti Danzanti sono spesso usati come spie o assassini grazie alla
loro straordinaria capacità di imitare qualsiasi essere umano.
Mentre i volti dei mutaforma si muovono, sembra che la loro pelle
stia “danzando” – da qui il soprannome inquietante. Le abilità dei
Volti Danzanti consentono alle Bene Tleilax di infiltrarsi in
qualsiasi organizzazione o governo.
Tuttavia, gli abili accoliti del
Bene Gesserit sono in grado di discernere quando un Danzatore del
Volto ha sostituito un individuo a causa dei cambiamenti dei
feromoni. Dal momento che, in Dune Messiah, i due ordini uniscono
le forze contro Paul, sono una squadra quasi inarrestabile. Se un
Volto Danzante rimane nei panni di un’altra persona troppo a lungo,
delira e crede di essere davvero la persona in questione, il che
rende il loro ruolo nella storia di Dune:
Parte Tre ancora più sinistro.
Le creazioni Ghola di Dune
Messiah
L’introduzione dei ghola
in Dune Messiah è un’altra svolta incredibilmente
strana. Nel canone di Dune, un ghola è un essere umano artificiale,
ma, a differenza dei cloni di altri romanzi di fantascienza, i
ghola sono specificamente replicati da soggetti morti. Creati nei
carri armati Axlotl, i ghola possono essere costituiti da quasi
chiunque purché ci sia una singola cellula dell’essere originale
pronta.
Ancora una volta, i Gholas sono un
prodotto del Bene Tleilax. In Dune Messiah, uno dei principali
sforzi del Bene Tleilax per usurpare Paul ruota attorno alla
creazione di un ghola del suo ex mentore, il defunto Duncan Idaho
(Jason
Momoa). La speranza è che il ghola di Duncan si
avvicini abbastanza a Paul da ucciderlo, per esempio. Tuttavia, la
coscienza di Duncan Idaho è in grado di assumere il “controllo” del
suo corpo ghola.
I figli di Paul e Chani nascono con
abilità particolari
Proprio come in Dune: Parte
Due, Dune Messiah presenta alcune
raffigurazioni piuttosto “estreme” di bambini che sono stati
esposti alla spezia nell’utero. Alia Atreides, il personaggio più
strano di Dune, fa la sua “apparizione” nel film in maniera
indiretta, dal momento che non è ancora nata. Poiché Lady Jessica
(Rebecca
Ferguson) è incinta quando beve l’Acqua della vita,
Alia, la sorella minore di Paul, nasce Reverenda Madre Bene
Gesserit a tutti gli effetti. Denominata “Abominio”, Alia bambina è
responsabile dell’uccisione del barone Harkonnen nel romanzo di
Herbert. Saggiamente, in Dune: Parte
Due Alia non è ancora nata ma è in grado di comunicare
telepaticamente con sua madre e suo fratello, quindi il film evita
di mostrare una bimba armata che uccide un uomo.
In Dune Messiah,
Chani alla fine dà alla luce due gemelli, Leto II
e Ghanima. Esposti alla spezia e figli di Paul, i
gemelli ereditano anche la memoria genetica del Bene Gesserit, tra
le altre abilità selvagge. Ciò non sarebbe troppo bizzarro se non
fosse per il fatto che un neonato Leto II salva la vita di suo
padre. Dopo che Paul diventa fisicamente cieco, apparentemente non
è in grado di respingere un attacco del Volto Danzante Scytale. Per
fortuna, Paul vede una visione dal punto di vista di suo figlio,
che gli permette di uccidere con successo Scytale prima che lui
stesso venga assassinato. È una delle sequenze d’azione più
bizzarre di Dune Messiah. Naturalmente, le
stranezze di Leto II e Ghanima non finiscono qui. I gemelli sono
personaggi chiave nel sequel, Children of
Dune.
Alia Atreides si innamora di un
Ghola
Alia Atreides è nata per
essere uno dei personaggi più strani di Dune. Man mano che i libri
vanno avanti, le cose non si normalizzano per la sorella minore di
Paul. La bambina con le abilità della Reverenda Madre non solo
uccide il Barone Harkonnen, ma diventa reggente dei figli di Paul
dopo che lui ha lasciato il suo trono per vagare nel deserto nella
vera tradizione Fremen. Capace di accedere alla memoria genetica,
Alia non è in grado di respingere alcuni dei suoi antenati più
inquietanti, incluso il Barone, che è in realtà suo nonno nel
complesso albero genealogico Atreides/Harkonnen.
Posseduta dal Barone Harkonnen per
gran parte di Children of Dune, Alia è una sorta
di antagonista. Per non parlare del fatto che in Dune
Messiah si innamora anche del ghola di Duncan Idaho,
rendendo il suo arco narrativo potenzialmente uno dei più
sconvolgenti di Dune: Parte
Tre.
Il figlio di Paul diventa un ibrido
uomo-verme della sabbia
Anche se resta da vedere
se Villeneuve racconterà sia Dune Messiah che
Children of Dune, il regista ha molti punti
bizzarri della trama tra cui scegliere per quanto riguarda
quest’ultimo. Nel terzo libro di Dune, Leto II e Ghanima hanno a
che fare con la zia posseduta dal Barone. Alla fine, Leto II decide
di intraprendere il cosiddetto Sentiero d’Oro, la strada da seguire
per l’umanità in modo che non ristagni nella sua struttura e
condizioni attuali. Per fare ciò, Leto adotta una “pelle di trota
della sabbia”, creando un futuro in cui diventerà un ibrido
uomo-verme della sabbia.
La pelle del verme della sabbia lo
rende praticamente indistruttibile, permettendo al cosiddetto
Imperatore Dio di vivere molto a lungo. Per consolidare il suo
potere e garantire il futuro della Casa Atreides, Leto sposa anche
sua sorella, sebbene Ghanima abbia figli da un altro corteggiatore.
Anche così, si tratta di una svolta degli eventi incredibilmente
inquietante: i figli di Paul si sposano e uno di loro diventa in
parte un verme della sabbia. Chissà quali di queste cose entrerà
nel racconto di Dune:
Parte Tre.
Mentre è ufficiale
che Dune: Parte
Due uscirà non più a novembre di quest’anno
bensì nel marzo del 2024, il regista Denis
Villeneuve sta riflettendo sui piani futuri per l’universo
di Dune
dopo che questo nuovo film sarà uscito in sala. Dopo il trionfo di
Dune del 2021,
l’acclamato regista aveva infatti rivelato la sua aspirazione a
portare più storie dell’universo di Frank Herbert
sul grande schermo. In un’intervista con Empire Magazine, il regista ha
ora nuovamente lasciato intendere che la possibilità di
un Dune:
Parte Tre, terzo capitolo della sua
epica saga di adattamento di Dune, non è del tutto fuori
discussione.
Se avessero luogo ulteriori
sviluppi, il potenziale progetto sarebbe basato su Dune
Messiah, il seguito diretto del romanzo originale
di Herbert. Discutendo la potenziale trama, Villeneuve ha
osservato: “Dune Messiah è stato scritto in reazione al fatto
che le persone percepivano Paul Atreides come un eroe, che non era
quello che voleva fare. Il mio adattamento è più vicino alla sua
idea che in realtà sia un avvertimento”. Citando un calo della
qualità dei romanzi successivi, ha chiarito che se Dune: Parte
Tre dovesse realizzarsi, segnerà sicuramente la fine della
trilogia prevista: “Dopodiché i libri diventano più…
esoterici”.
Il co-sceneggiatore di Dune: Parte DueJon
Spaihts aveva anche menzionato nel marzo 2022 che
Villeneuve aveva piani per un terzo film e una serie spin-off
televisiva. Sebbene la visione del regista sia entusiasmante, la
realizzazione di un terzo film dipenderà dell’accoglienza al
botteghino di Dune: Parte Due, così
come dalla società di produzione, Warner Bros. Pictures, di
procedere o meno con il progetto. Al di là del grande schermo,
anche i piani per una serie HBO Max, Dune: The
Sisterhood, rimangono incerti. Non resta dunque
che attendere l’arrivo di Dune: Parte Due per scoprire se realmente
Villeneuve riuscirà a portare a termine la trilogia che ha in
mente.
Dune: Parte Due, tutto quello che sappiamo sul
film
Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte
Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e
ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno
distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo.
Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di
conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile.
In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con
Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia
dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto
proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal
popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.
Fanno inoltre il loro ingresso nel
sequel Dune: Parte
Due anche Austin Butler
(Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del
famigerato Feyd Rautha e il premio Oscar Christopher
Walken (Il cacciatore, Prova a prendermi) nei
panni dell’Imperatore. Florence
Pugh (Black Widow, Piccole donne),
Léa
Seydoux (Crimes of the Future) e
Souheila Yacoub (la serie No Man’s
Land, Climax) completano infine l’ampio cast nei
panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia
dell’Imperatore, Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo, e
Shishakli, guerriera dei Fremen.
Secondo quanto conferma Collider,
sembra che Denis Villeneuve abbia rivelato la
durata del suo prossimo Dune:
Parte Due, e si tratterà del film più lungo della
sua carriera. Il film, che porterà di nuovo il pubblico su Arrakis,
durerà 166 minuti, ben 11 minuti in più rispetto al capitolo
precedente. Dune:
Parte Dueuscirà
nei cinema il 28 Febbraio 2024!
Cosa aspettarsi da Dune: Parte Due?
“Questo film successivo
esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a
Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si
legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra
l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta
di prevenire un futuro terribile che solo lui può
prevedere.”
Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides,
Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica,
Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha,
Florence Pugh nei panni della Principessa
Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban,
Léa
Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan
Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher
Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.
Dune – Parte
Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che
ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo
romanzo di fantascienza Dune
del 1965 di Frank Herbert. Dune:
Parte Dueuscirà
nei cinema il 28 Febbraio 2024!
Il secondo capitolo continuerà la
storia di Dune – Parte
Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è
stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre
402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165
milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze
per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su
larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.
Ecco il trailer ufficiale numero
due di Dune: Parte
Due. Questa seconda parte dell’adattamento del romanzo
di fantascienza di Frank Herbert, diretto dal
visionario regista Denis Villeneuve, vanta un cast
composto da Timothée Chalamet
(Chiamami col mionome), nei panni di Paul
Atreides, e Zendaya (Spider-Man: No
Way Home), in quelli di Chani.
Fanno inoltre il loro ingresso nel
sequel Dune: Parte
Due anche Austin Butler
(Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del
famigerato Feyd Rautha e il premio Oscar Christopher
Walken (Il cacciatore, Prova a prendermi) nei
panni dell’Imperatore. Florence
Pugh (Black Widow, Piccole donne),
Léa
Seydoux (Crimes of the Future) e
Souheila Yacoub (la serie No Man’s
Land, Climax) completano infine l’ampio cast nei
panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia
dell’Imperatore, Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo, e
Shishakli, guerriera dei Fremen.
La versione in lingua originale del trailer
Dune: Parte Due, la trama
del film
Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte
Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e
ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno
distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo.
Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di
conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile.
In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con
Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia
dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto
proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal
popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.
Il film arriverà nei cinema
italiani dal 1 novembre e porterà dunque a
compimento il racconto intrapreso con il primo film.
In un’intervista a Vanity
Fair, il regista Denis Villeneuve ha
raccontato una delle scene più iconiche di Dune: Parte
Due, la scena del sandworm. Tra la spiegazione di
come Paul Atreides, un umano, sia riuscito a cavalcare un
sandworm, il regista ha avuto il tempo di rivelare come hanno
girato la scena e di essersi ispirato a Lo squalo
di Steven Spielberg.
“Questa inquadratura in
cui vediamo Paul camminare, mi piace molto la tensione che viene
portata dall’immobilità, dall’essere di fronte a un paesaggio
immobile“, spiega Villeneuve intorno
al minuto 9:20. “C’è qualcosa qui, ad essere onesti,
che è stato ispirato da Lo squalo, l’idea che ciò che non si vede è
più spaventoso“. Ha poi aggiunto che
“sapere che c’è qualcosa sotto che potrebbe arrivare
presto è una lezione che ho imparato molto tempo fa da
Spielberg“.
Non è la prima volta che
Denis Villeneuve mostra il suo apprezzamento per
Steven Spielberg e i suoi film. Il regista ha
nominato Incontri ravvicinati del terzo
tipo come uno dei suoi film di fantascienza preferiti di tutti
i tempi, e in precedenza ha mostrato il suo apprezzamento per il
regista ai DGA Awards 2022 con un discorso
accorato. Ecco l’intervista di seguito:
“Questo film successivo
esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a
Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si
legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra
l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta
di prevenire un futuro terribile che solo lui può
prevedere.”
Dune: Parte
Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che
ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo
romanzo di fantascienza Dune
del 1965 di Frank Herbert. Il secondo capitolo continuerà la storia
di Dune: Parte
Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è
stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre
402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165
milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze
per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su
larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.
A pochi giorni dalle prime immagini ufficiali e ad un
giorno dal poster, ecco ora che la
Warner Bros. svela il primo trailer
ufficiale di Dune: Parte
Due, che si può qui vedere, analizzare e scoprire
in tutta la sua epicità. Questa seconda parte dell’adattamento del
romanzo di fantascienza di Frank Herbert, diretto
dal visionario regista Denis Villeneuve, vanta un
cast composto da Timothée Chalamet
(Chiamami col mionome), nei panni di Paul
Atreides, e Zendaya (Spider-Man: No
Way Home), in quelli di Chani.
Fanno inoltre il loro ingresso nel
sequel Dune: Parte
Due anche Austin Butler
(Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del
famigerato Feyd Rautha e il premio Oscar Christopher
Walken (Il cacciatore, Prova a prendermi) nei
panni dell’Imperatore. Florence
Pugh (Black Widow, Piccole donne),
Léa
Seydoux (Crimes of the Future) e
Souheila Yacoub (la serie No Man’s
Land, Climax) completano infine l’ampio cast nei
panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia
dell’Imperatore, Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo, e
Shishakli, guerriera dei Fremen.
Dune: Parte Due, la trama
del film
Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte
Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e
ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno
distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo.
Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di
conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile.
In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con
Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia
dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto
proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal
popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.
Il film arriverà nei cinema
italiani dal 1 novembre e porterà dunque a
compimento il racconto intrapreso con il primo film.
Nel 2021 il film Dune
di Denis Villeneuve con Timothée Chalamet ha ricevuto una serie
apposita di Funko Pop e la cosa si ripete ora con
Dune: Parte
Due, a pochi mesi di distanza dall’uscita in sala
dell’atteso sequel. Funko ha infatti presentato una nuova
collezione ispirata al nuovo capitolo e ai suoi protagonisti. Sono
infatti presenti Paul Atreides,
Chiani, Gurney Halleck,
Feyd Rautha e altri ancora. I preordini sono
disponibili su Entertainment Earth e su
Amazon. Nel dettaglio, ecco i Funko Pop
disponibili:
Funko Pops Paul Atreides
Funko Pops – Gurney Halleck
Funko Pops – Chani
Funko Pops – Stilgar
Funko Pops – Feyd Rautha
Funko Pops – Principessa Irulan
Cosa aspettarsi da Dune: Parte Due?
“Questo film successivo
esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a
Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si
legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra
l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta
di prevenire un futuro terribile che solo lui può
prevedere.”
Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides,
Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica,
Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha,
Florence Pugh nei panni della Principessa
Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban,
Léa
Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan
Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher
Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.
Dune: Parte
Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che
ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo
romanzo di fantascienza Dune
del 1965 di Frank Herbert. Dune: Parte
Dueuscirà nei
cinema il 28 Febbraio 2024!
Il secondo capitolo continuerà la
storia di Dune: Parte
Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è
stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre
402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165
milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze
per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su
larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.
A pochi giorni dalle prime immagini ufficiali, ecco ora che
la Warner Bros. svela il poster ufficiale di
Dune: Parte Due e in
esso si ritrovano i personaggi interpretati da Timothée Chalamet e
Zendaya, pronti
all’epica guerra che si svolgerà in questo sequel del Dune uscito nel 2021.
Questa seconda parte dell’adattamento del romanzo di fantascienza
fondamentale di Frank Herbert, diretto dal visionario regista
Denis Villeneuve, porterà infatti avanti il
viaggio di Paul Atreides, unitosi ora a Chani e ai Fremen in cerca
di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua
famiglia.
Oltre ai due attori poc’anzi citati,
il film vanta anche Rebecca Ferguson
(Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar
Javier
Bardem (No Country for Old Men, Being the
Ricardos), il candidato all’Oscar Josh
Brolin (Avengers: Endgame), Stellan
Skarsgård (Avengers: Age of Ultron),
Dave Bautista
(Thor: Love and Thunder), la
candidata all’Oscar Charlotte Rampling e
Stephen McKinley Henderson. Fanno inoltre il loro
ingresso nel sequel anche Austin Butler
(Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del
famigeratoFeyd Rautha e il premio Oscar Christopher
Walken (The Deer Hunter, Hairspray) nei panni
dell’Imperatore.
Florence
Pugh (Black Widow, Piccole donne),
Léa
Seydoux (Crimes of the Future) e
Souheila Yacoub (la serie No Man’s Land
, Climax) completano infine l’ampio cast nei panni
rispettivamente della principessa Irulan, figlia dell’Imperatore, e
Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo. Il film arriverà nei
cinema italiani dal 1 novembre e porterà dunque a
compimento il racconto intrapreso con il primo film. Ecco di
seguito il poster appena rilasciato, la cui tagline riporta la
frase “lunga vita ai combattenti”.
Entrambi i film di Denis Villeneuve
su Dune
apportano diverse modifiche al romanzo di Frank Herbert,
ma il cambiamento di gran lunga più grande per quanto riguarda un
singolo personaggio è la rappresentazione di Chani
(Zendaya)
in Dune: Parte
Due.
Nel libro, Chani si innamora di
Paul Atreides e gli rimane fermamente fedele insieme a
Stilgar e al resto dei Fremen. Tuttavia, nel
film, quando “Muad’Dib” decide di abbracciare il suo
destino di Mahdi e di guidare il suo popolo in battaglia
contro gli Harkonnen, Chani riconosce i pericoli
di seguire ciecamente un leader religioso e di riporre tutta la
fiducia in una “profezia” che Paul ha precedentemente
liquidato come nient’altro che propaganda dei Bene
Gesserit.
In Dune: Parte
Due la goccia che fa traboccare il vaso per
Chani arriva quando Paul si proclama imperatore e
offre la sua mano alla figlia del precedente sovrano, la
principessa Irulan. Chani si allontana dal suo
amante mentre il resto dei Fremen inizia una guerra santa
in suo nome, attaccando gli inviati delle grandi case
dell’universo, e il film si conclude con lei che si mette a sparare
e chiama un verme con uno sguardo di sfida.
Nel corso di un’intervista con
Inverse, al regista Denis Villeneuve è
stato chiesto del cambiamento del personaggio di Chani e
di cosa potrebbe significare per il film finale della sua trilogia,
il previsto adattamento di Dune:
Parte Tre che dovrebbe intitolarsi Messiah.
“Ho fatto in modo che
nell’arco drammatico di Paul e nella storia ci fossero tutti gli
elementi, solo che ho giocato con loro in modo un po’
diverso“, dice Villeneuve.
“Alla fine del film, si vede che Paul ha fatto delle
scelte che, per proteggere alcune persone, diventeranno ciò contro
cui stava cercando di combattere“.
“Sarà visto dalla
prospettiva di Chani“, ha continuato. “Il
film è strutturato sulla storia d’amore tra Paul e Chani. L’idea
era di fare in modo che la storia di Paul si svolgesse attraverso
questa relazione, e che il punto di svolta specifico di Paul fosse
visto più o meno dalla prospettiva di Chani. E questo è un
cambiamento molto importante. Ho cambiato la natura del personaggio
di Chani per creare una prospettiva che spero sia condivisa da
Frank Herbert per raggiungere il suo obiettivo“.
Cosa aspettarsi da Dune: Parte Tre ?
Cosa questo significhi per Dune:
Parte Tre resta ovviamente da vedere, ma non possiamo
pensare che Chani accetti la sua posizione di
concubina/”spalla” di Paul come fa nel libro.
Le
recensioni stellari di Dune
2 sono sicuramente in grado di attirare più persone
nelle sale, e il film è ora “certificato fresco” su Rotten
Tomatoes con un impressionante 95% di critica e pubblico.
Il regista di Dune: Parte
Due, Denis Villeneuve, descrive nel
dettaglio la difficile ricerca del tipo di sabbia perfetto per il
sequel. Recentemente posticipata al 2024, la seconda parte
dell’adattamento di Villeneuve del romanzo di fantascienza di Frank
Herbert continua il viaggio di Paul Atreides (Timothée Chalamet) con
il popolo Fremen su Arrakis mentre cerca vendetta contro la Casata
Harkonnen. La prima parte dell’adattamento ha debuttato nel 2021 e
ha ricevuto molti consensi per aver dato vita al pianeta desertico
arido e mortale, con due riconoscimenti da parte degli Academy
Awards, per la scenografia di Patrice Vermette e
per la cinematografia di Greig Fraser.
Durante una recente
intervista con Empire dopo lo slittamento della data di
uscita di Dune: Parte
Due, il regista ha dettagliato la ricerca
sorprendentemente difficile della sabbia perfetta per il sequel.
Prima delle riprese, Villeneuve, Vermette e Fraser hanno trascorso
una quantità enorme di tempo nel deserto alla ricerca delle
dune di
sabbia dalla forma perfetta. Alla fine, la loro esperienza con la
sabbia riecheggia le famose parole di Anakin Skywalker: “È
grossolana, ruvida e irritante e arriva ovunque”.
“Per la mia
mise-en-scène, volevo una duna dalla forma particolare. Ma Greig
Fraser, d’altro canto, aveva bisogno di quella stessa forma per
ottenere una luce specifica. Quindi Patrice ha trascorso settimane
e settimane a cercare dune di sabbia nel deserto! Sembravamo dei
pazzi… ancora la ritrovo ogni mattina nelle mie scarpe. Siamo
sicuramente traumatizzati dalla sabbia.”
Il motivo per cui
Villeneuve, Vermette e Fraser hanno dovuto ricominciare da zero il
lavoro di ricerca è perché il sequel non replica nessuna delle
location viste nel primo film. A sua volta, la squadra ha dovuto
setacciare i deserti del mondo alla ricerca di location
completamente nuove per mettere in scena Arrakis, pur rimanendo
fedele al primo film. Alla fine, le scene del sequel su Arrakis,
che includono Paul che cavalca un verme della sabbia e raduna un
esercito, sono state girate in diverse parti di Abu Dhabi. Essendo
un film di guerra epico, Dune: Parte
Due ha dovuto anche stabilire nuove ambientazioni
perché differisce drasticamente dal primo film, che era più
contemplativo.
Javier Bardem è
entusiasta del lavoro di Austin Butler
nei panni di Feyd-Rautha Harkonnen in Dune: Parte
Due. “Vedendolo calvo o con i capelli, è una
creatura incredibile da guardare”, ha detto Bardem alla prima
mondiale de La
Sirenetta a Los Angeles ai microfoni di Variety. “Puoi guardarlo per
ore e dire, ‘Oh, mio Dio, quanto è bello'”.
Bardem ha continuato: “Inoltre,
è così gentile. È così generoso, così divertente e così dedito al
ruolo. Ha fatto un lavoro straordinario. Ho avuto solo un paio di
scene con lui, ma lo vedevo ed era come, ‘Wow, [lui] è il
personaggio'”.
Feyd-Rautha è il malvagio nipote del
barone Harkonnen (Stellan Skarsgård) e il
fratello del sadico Glossu Rabban, interpretato da Dave Bautista. I due
fratelli sono in competizione per il ruolo di successore della
famiglia Harkonnen sul pianeta Arrakis.
Il primo
teaser trailer del film, uscito il 2 maggio, mostrava il
personaggio di Feyd-Rautha, calvo, di fronte, dopo che le immagini
promozionali ce lo avevano mostrato solo di spalle.
Timothée Chalamet e
Zendaya
riprendono i ruoli di Paul Atreides e Chani. Dune: Parte
Due uscirà il 1° novembre in Italia.
Dune: Parte Due, la trama
del film
Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte
Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e
ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno
distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo.
Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di
conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile.
In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con
Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia
dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto
proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal
popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.
Nonostante sia già disponibile su
piattaforme digitali, Dune: Parte
Due di Warner Bros. e Legendary continua a dimostrare
quanto sia vitale l’esperienza del grande schermo per certi tipi di
film. Dopo due mesi interi di uscita, l’epico sequel di
fantascienza ha superato forse l’ultima importante pietra miliare
del box office globale. Questo fine settimana, Dune: Parte
Due ha aggiunto circa 1,9 milioni di dollari a livello
nazionale e altri 3 milioni di dollari dai mercati esteri, per un
totale complessivo di circa 5 milioni di dollari. Questo è stato
sufficiente a fargli superare l’incredibile traguardo dei 700
milioni di dollari a livello globale.
Dune: Parte
Due ha accumulato quasi 280 milioni di dollari in
patria e altri 424 milioni di dollari nei mercati esteri, per un
incasso globale complessivo di 704 milioni di dollari. Diretto da
Denis Villeneuve, il film è la conclusione del suo adattamento in
due parti del romanzo culto di fantascienza di Frank Herbert e
segue l’aristocratico Paul Atreides in una discesa nella
megalomania mentre organizza una guerra santa contro una fazione in
lotta. Dune: Parte
Due è stato prodotto con un budget dichiarato di 190
milioni di dollari, detiene ancora il record del più grande weekend
di apertura dell’anno e rimane il film di maggior incasso del
2024.
Sempre diretto da Villeneuve, il
primo film di Dune
è stato distribuito al culmine della pandemia nel 2021, sia nelle
sale che sul servizio di streaming precedentemente noto come HBO
Max. Questa strategia, applicata a tutti i film del listino 2021
della W.B., è stata ampiamente (e notoriamente) criticata.
Villeneuve stesso ha reagito pubblicamente, ma
nonostante la diluizione dello streaming, il primo Dune si
è rivelato un successo al botteghino, incassando 400 milioni di
dollari a livello globale. Questa cifra è salita a 430 milioni di
dollari dopo la recente riedizione in vista di Dune: Parte
Due.
Entrambi i film hanno incassato
oltre 1,1 miliardi di dollari in tutto il mondo, e Villeneuve si è
affermato come uno dei principali registi di grande budget oggi in
attività. Il primo film ha ottenuto anche 10 nomination agli Oscar,
vincendone sei. Il suo contemporaneo, Christopher Nolan, ha dato a Dune: Parte
Due un’importante approvazione prima della sua uscita.
Come la maggior parte dei film recenti di Christopher Nolan, compreso Oppenheimer,
Dune:
Parte Due ha avuto particolare successo nel formato
IMAX. È stato anche distribuito in una versione IMAX 70mm
super-premium in una dozzina di località in tutto il mondo. Da
allora il film si è imposto come uno dei maggiori incassi di tutti
i tempi nel formato immersivo.
Come Barbie
e Oppenheimer,
Dune:
Parte Due sta continuando a dimostrare che gli enormi
guadagni al botteghino non appartengono solo ai film tratti da
fumetti. Gli opinionisti cinematografici che criticano l’ascesa dei
film di supereroi si stanno certamente godendo il momento,
soprattutto perché il momento coincide con un paio di fallimenti
dei Marvel Studios.
Questo fine settimana, il sequel di
Dune
ha guadagnato altri 17,6 milioni di dollari in patria e 30,7
milioni di dollari all’estero, per un incasso totale di 48,3
milioni di dollari in tutto il mondo.
Si tratta di risultati
impressionanti per un film al suo quarto fine settimana di
distribuzione, in competizione anche con Ghostbusters:
Minaccia Glaciale, che ha debuttato in Nord America lo
scorso fine settimana.
Questo fine settimana, il sequel
competerà con un altro blockbuster di fantascienza,
Godzilla x Kong: Il nuovo impero, che debutterà il 29
marzo.
Con una concorrenza così agguerrita
nelle prossime settimane, sarà interessante vedere se Dune: Parte
Due riuscirà a raggiungere i 700 milioni di dollari in
tutto il mondo. Ecco di seguito gli incassi extra USA:
Estimated international totals for Dune:
Part Two through Sunday include:
China – $43.9M
U.K. – $38.8M
France – $31.8M
Germany – $29.3M
Australia – $17.9M
S. Korea – $15.5M
Spain – $11.4M
Mexico – $10.3M
Italy – $9.9M
Poland – $9.0M
Netherlands – $8.3M
Brazil – $6.5M#DuneMovie…
“Questo film successivo
esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a
Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si
legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra
l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta
di prevenire un futuro terribile che solo lui può
prevedere.”
Dune: Parte
Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che
ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo
romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Il secondo
capitolo continuerà la storia di Dune: Parte
Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è
stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre
402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165
milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze
per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su
larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.
Dune: Parte
Due non ha ancora debuttato nelle sale di tutto il
mondo, ma solo in base alle prevendite dei biglietti, il sequel di
Denis Villeneuve, acclamato dalla critica, si
preannuncia un successo molto più grande del film precedente.
Il primo film è uscito
durante la pandemia, debuttando nelle sale e in streaming nello
stesso periodo. Questo, insieme alla durata di oltre 2 ore e mezza,
ha fatto sì che le aspettative fossero un po’ più ridimensionate,
ma il film è riuscito comunque a incassare oltre 400 milioni di
dollari al botteghino globale (niente di spettacolare se paragonato
alla media dei film del MCU, è stato abbastanza da
giustificare un seguito).
Ora, Erik Davis di Fandango riporta
che Dune: Parte
Due si è già affermata come la più grande
prevendita del regista Denis Villeneuve fino ad
oggi, superando Blade
Runner 2049 e Arrival
allo stesso punto del ciclo di vendita e vendendo il doppio dei
biglietti di Dune: Parte
Uno.
Naturalmente, Dune: Parte
Due avrebbe sempre beneficiato del fatto di
essere uscito dopo la pandemia e di essere la diretta continuazione
del suo apprezzato predecessore. Anche le recensioni stellari
dovrebbero aiutare (il punteggio su Rotten Tomatoes è ora del
98%).
“Dune è
senza dubbio la grande saga di fantascienza dei nostri tempi
(assieme ad Avatar di
James Cameron). Lo è per le ambizioni che
Villeneuve dimostra nelle sue idee di messa in scena; per la sua
ostinata fedeltà al romanzo di Herbert; per la sua ricerca
dell’elemento materiale accanto all’effetto speciale in CGI;”
– si legge nella
nostra recensione “...per il suo pretendere il meglio dal
comparto del sonoro, della scenografia, della fotografia e da ogni
altro aspetto tecnico; per il suo dimostrare i forti richiami al
presente di un racconto composto ormai circa sessant’anni fa; ma
soprattutto per il suo essere un’opera con precisi intenti
autoriali rivolta però ad un pubblico di massa“.
Cosa aspettarsi da Dune: Parte Due?
“Questo film successivo
esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a
Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si
legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra
l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta
di prevenire un futuro terribile che solo lui può
prevedere.”
Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides,
Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica,
Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha,
Florence Pugh nei panni della Principessa
Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban,
Léa
Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan
Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher
Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.
Dune: Parte
Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che
ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo
romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Dune: Parte
Dueuscirà nei
cinema il 28 Febbraio 2024!
Il secondo capitolo continuerà la
storia di Dune: Parte
Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è
stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre
402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165
milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze
per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su
larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.