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Dune: Prophecy in streaming e in tv dal 18 novembre

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Dune: Prophecy in streaming e in tv dal 18 novembre

Si espande l’universo di “Dune” creato dall’acclamato autore Frank Herbert: da lunedì 18 novembre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW arriva Dune: Prophecy (la recensione), la nuova serie HBO Original e Sky Exclusive ambientata 10.000 anni prima dell’ascesa di Paul Atreides raccontata nei blockbuster di Denis Villeneuve.

Co-prodotta con Legendary Television, la serie in sei episodi segue due sorelle Harkonnen mentre combattono le forze che minacciano il futuro dell’umanità e fondano la mitica setta che diventerà nota come Bene Gesserit. Dune: Prophecy  è ispirata al romanzo “Sisterhood of Dune”, scritto da Brian Herbert e Kevin J. Anderson.

Nel cast Emily Watson, Olivia Williams, Travis Fimmel, Jodhi May, Mark Strong, Sarah-Sofie Boussnina, Josh Heuston, Chloe Lea, Jade Anouka, Faoileann Cunningham, Edward Davis, Aoife Hinds, Chris Mason, Shalom Brune-Franklin, Camilla Beeput, Jihae, Tabu, Charithra Chandran, Jessica Barden, Emma Canning e Yerin Ha.

Alison Schapker è showrunner e produttrice esecutiva. Diane Ademu-John ha co-sviluppato la serie ed è produttrice esecutiva. Anna Foerster ha prodotto e diretto diversi episodi, compreso il primo. Jordan Goldberg, Mark Tobey, John Cameron, Matthew King, Scott Z. Burns e Jon Spaihts sono i produttori esecutivi insieme all’autore del bestseller “Sisterhood of Dune” Brian Herbert, mentre Byron Merritt e Kim Herbert sono i produttori esecutivi per conto della Frank Herbert Estate. Il co-autore di “Sisterhood of Dune” Kevin J. Anderson è co-produttore. La serie è co-prodotta da HBO e Legendary Television, che produce anche il franchise cinematografico di cui sono già usciti due film acclamati dalla critica, il primo dei quali ha ottenuto sei premi Oscar.

Chi altro appare in Dune: Prophecy?

Emily Watson e Olivia Williams in Dune: Prophecy (2024)
Foto di Courtesy of HBO – © HBO

Oltre a Watson nel ruolo di Valya Harkonnen, Dune: Prophecy include anche attori del calibro di Jodhi May (The Witcher) nel ruolo dell’imperatrice Natalya, Mark Strong (Sherlock Holmes) nel ruolo dell’imperatore Javicco Corrino e Olivia Williams (The Sixth Sense) nel ruolo di Tula Harkonnen, con le interpretazioni aggiuntive di Travis Fimmel (Vikings), Jade Anouka (Cleaning Up), Chris Mason (Dirty John), Sarah-Sofie Boussnina (The Bird Catcher), Shalom Brune-Franklin (Cursed), Faoileann Cunningham (The Northman), Aoife Hinds (The Man in the Hat) e Chloe Lea (Great Expectations).

Dune: Prophecy sarà trasmesso in anteprima dal 19 novembre su Max e SKY.

Dune: Prophecy episodio 5, il trailer

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Dune: Prophecy episodio 5, il trailer

Il trailer di Dune: Prophecy episodio 5 anticipa le crescenti tensioni mentre la Sorellanza affronta un punto di svolta e Casa Corrino si avvicina sempre di più alla guerra totale. Fungendo da prequel dei film Dune di Denis Villeneuve, la serie esplora le origini della Bene Gesserit mentre la Madre Superiora Valya Harkonnen (Emily Watson) e sua sorella la Reverenda Madre Tula Harkonnen (Olivia Williams) manipolano l’Imperium dall’ombra.

Max ha diffuso il trailer ufficiale per Dune: Prophecy episodio 5, che mostra la Sorellanza che si affanna per una nuova strada verso il trono mentre le tensioni con il misterioso e potente soldato Desmund Hart (Travis Fimmel) raggiungono il punto di ebollizione. Dopo le ricadute dell’episodio 4, in cui Hart ha compiuto una brutale esecuzione pubblica al Landsraad per ordine dell’Imperatore, la posta in gioco per il conflitto tra Valya e Desmond è più alta che mai mentre la guerra incombe sull’Imperium.

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Dune: Prophecy Episodio 4 Spiegazione del finale – Lila è viva?

Dune: Prophecy Episodio 4 Spiegazione del finale – Lila è viva?

Il finale dell’episodio 4 di Dune: Prophecy lascia al pubblico un sacco di nuovo materiale da analizzare, creando ancora più domande e offrendo pochissime risposte. La serie prequel della HBO è ambientata 10.000 anni prima dei film di Denis Villenueve, e racconta della nascita delle Bene Gesserit, con particolare attenzione per Casa Harkonnen. La serie TV è ispirata ai classici libri di Dune e ai romanzi ampliati di Brian Herbert e Kevin J. Anderson, ma racconta una storia originale con elementi che non possono essere spiegati dal materiale originale.

Desmond Hart, che era assente dall‘episodio 3, è uno di quegli elementi. Nel cast di Dune: Prophecy, Travis Fimmel interpreta il soldato veterano di Arrakis che è tornato con motivazioni discutibili e poteri misteriosi. L’episodio 4 lo ha visto mettere in scena uno spettacolo, giustiziando diversi nobili su ordine dell’imperatore Javicco Corrino (Mark Strong). L’esperimento di Tula Harkonnen per ottenere informazioni con Suor Lila è stato un fallimento, ma alla fine dell’episodio 4 vediamo che forse la ragazza non è morta… Infine, il gioco di Valya Harkonnen per riconquistare il favore di Javicco non ha funzionato e Suor Theodosia ha rivelato le sue capacità di mutaforma.

Il ritorno di Lila in Dune: Prophecy e la spiegazione degli occhi azzurri

Lila sembra essere tornata grazie a una sana dose di spezie

Lila – Cortesia di Max

Il finale dell’episodio 3 di Dune: Prophecy ha visto Tula Harkonnen fare un ultimo tentativo per riportare in vita Lila usando la tecnologia proibita delle Macchine Pensanti e la melange di spezia. Lo ha fatto, sapendo che Valya avrebbe disapprovato perché Tula ha un debole per Lila, avendola cresciuta fin da quando era una bambina, come fosse una figlia. Mentre aspetta, Tula ha una serie di visioni inquietanti che mostrano Suor Emeline scoprire la camera segreta e la tecnologia delle Macchine Pensanti, nella visione è costretta a uccidere Emeline per impedire che il segreto venga svelato.

Queste visioni non si rivelano vere, almeno non ancora, e Tula trova Lila di nuovo sveglia. Gli occhi di Lila sono diventati blu a causa della spezia e trova la tecnologia informatica di indicizzazione genetica della Madre Superiora Racquella, che interroga Tula su ciò che sta vedendo. Non è chiaro in quale stato sia esattamente Lila adesso che è tornata o come reagirà alla scoperta della tecnologia proibita utilizzata dalla Sorellanza.

In che modo Theodosia si trasforma in Griffin Harkonnen

Theodosia potrebbe essere una Face Dancer, ma non è chiaro

Theodosia – Cortesia di Max

Il misterioso passato di Suor Theodosioa è stato menzionato più volte in Dune: Prophecy e l’episodio 4 ha finalmente mostrato cosa la rende così unica. I momenti finali dell’episodio vedono Valya Harkonnen fissare un dipinto del fratello defunto, Griffin Harkonnen, prima di trovarsi faccia a faccia con lui. Almeno così sembra, prima che si allontani e inizi a trasformarsi. La sua pelle cambia e le inquadrature finali mostrano Theodosia, che si rivela così essere una mutaforma.

I mutaforma, noti come Face Dancer, sono sempre esistiti nella tradizione di Dune, anche se non è chiaro se Theodosia lo sia, data la tendenza della serie a pasticciare con poteri unici. I Face Dancer nei libri sono il risultato dell’ingegneria genetica di un’organizzazione chiamata Bene Tleilax, o Tleilaxu. I Tleilaxu esistevano durante e dopo la Jihad Butleriana, allora noti come Tlulaxa, ampiamente odiati e emarginati. Inoltre, la tecnologia Tleilaxu a quel punto non era così avanzata, quindi avere una Face Dancer a questo punto della storia potrebbe essere un adattamento del canone.

Cosa significano le cicatrici sanguinanti di Desmond Hart

I poteri di Desmond Hart hanno un costo drastico

Cortesia di Max

Come nel caso della maggior parte delle cose relative a Desmond Hart, ci sono ancora più domande che risposte. Nell’episodio 4, Desmond viene mostrato mentre uccide diversi nobili che erano stati accusati di usare Macchine pensanti e sembra che l’uso dei suoi poteri gli faccia sanguinare dalle cicatrici sulla schiena. In seguito all’esercizio delle abilità che possiede, è stato mostrato nella sua stanza, a torso nudo, mentre le ferite sanguinavano.

Tutto ciò che può essere realmente determinato in questo momento è che il sanguinamento è il risultato dell’esaurimento delle sue abilità e che tutto deve ricollegarsi a qualsiasi cosa gli sia successa all’interno del verme della sabbia. Nel suo monologo all’assemblea nell’episodio 4, parla in un modo che dimostra la sua riverenza verso il verme, rafforzando ulteriormente l’idea che abbia sperimentato una sorta di divinità mentre era al suo interno. O, almeno, qualcosa che percepisce come una divinità.

Perché l’imperatore Corrino ha fatto giustiziare i nobili da Desmond

L’imperatore Corrino mostra la sua forza all’impero

Cortesia di Max

L’imperatore Javicco Corrino è stato un personaggio in conflitto per tutta la prima stagione di Dune: Prophecy, la serie mostra come la sua frequente inazione abbia portato le casate nobili a cercare di calpestarlo. Nell’episodio 2, ha risparmiato il duca Ferdinand Richese nonostante le notevoli trasgressioni, sperando di creare un impero più unito attraverso la pace e la misericordia. Tuttavia, l’imperatrice Natalya e Desmond Hart lo hanno costantemente esortato a servirsi del dono di Hart per agire, usando quel potere sconosciuto per stabilire la forza attraverso la paura.

Nell’episodio 4, l’imperatore Javicco fa proprio questo, usando lo slancio del discorso di Desmond Hart per giustiziare i nobili che avevano usato le Macchine Pensanti nonostante il divieto. Javicco lo fa per affermare una posizione di forza per l’Imperium, usando quegli uomini come esempi di cosa accadrà a coloro che usano i computer.

Cosa significano gli occhi blu meccanici nella visione condivisa della Sorellanza

Gli occhi blu meccanici sembrano creare una minaccia importante

Cortesia di Max

L’episodio 1 di Dune: Prophecy ha mostrato la visione di Madre Superiora Racquella, che si è conclusa con uno scorcio di terrificanti occhi blu meccanici. Nell’episodio 4, le Sorelle continuano a condividere questa stessa identica visione degli occhi inquietanti, che sembrano indicare una minaccia collegata alle Macchine Pensanti o alla tecnologia dell’intelligenza artificiale, forse Omnius. Alcuni spettatori hanno ipotizzato che gli occhi appartengano a Leto II Atreides, l’imperatore dio, che li fissa da un lontano futuro, collegandoli alla profezia di Arafel.

Cosa vuole Valya da Casa Harkonnen?

Valya vuole usare Casa Harkonnen per un potenziale guadagno politico

Cortesia di Max

Valya è tornata a Casa Harkonnen dopo anni di abbandono, offrendo a suo nipote, Harrow Harkonnen, l’opportunità di sollevare il loro nome di famiglia macchiato dalla polvere con il suo aiuto. Gli Harkonnen hanno sofferto dalla fine della Jihad Butleriana, dove Vorian Atreides ha dichiarato il loro antenato un codardo per le sue azioni nella Battaglia di Corrin. La loro ridotta posizione politica li ha fatti regredire e hanno cercato di uscirne attraverso il commercio di pellicce di balena da Lankiveil.

Valya ha iniziato a dimostrare che la sua unica vera lealtà è verso le sue aspirazioni, quindi essenzialmente vuole usare la sua famiglia aiutandola a riconquistare credibilità con l’imperatore. Li aiuta a salire a bordo del consiglio, ma il piano fallisce a causa di Desmond Hart. Nonostante si sia presumibilmente staccata dai legami familiari quando si è unita alla Sorellanza, Dune: Prophecy vedrà probabilmente Valya continuare a impiegare suo nipote in un accordo reciprocamente vantaggioso che solleva gli Harkonnen dalla loro età oscura.

Dune: Prophecy episodio 3: la giovane interprete di Tula spiega le ragioni del suo personaggio

L’episodio 3 di Dune: Prophecy è intitolato “Sisterhood Above All” e, sebbene faccia principalmente riferimento all’incapacità di Valya Harkonnen di pronunciare quelle parole come voto al Bene Gesserit, evidenzia anche la devozione incondizionata di Tula agli obiettivi della sorella maggiore. L’episodio dedica molto tempo all’esplorazione delle vite delle ragazze Harkonnen prima che si unissero ufficialmente alla Sorellanza, portando gli spettatori sul loro desolato pianeta natale di Lankiveil e mostrando quanto Valya si senta diversa dai suoi genitori riguardo allo stato di emarginata della famiglia. Quando suo fratello Griffin muore nel tentativo di portarle la giustizia che desidera, Valya viene mandata nella Sorellanza e Tula resta a farsi portatrice di vendetta.

Nonostante i suoi modi mansueti e compassionevoli, la giovane Tula (interpretata brillantemente da Emma Canning) riesce a riportare in riga gli Atreides entro la fine dell’episodio 3 di Dune: Prophecy, seducendo Orry Atreides e uccidendo la sua famiglia mentre dorme. Quando lui si sveglia e scopre cosa ha fatto, lei gli rivela tutta la verità sulla sua identità e i suoi piani prima di ucciderlo. I suoi genitori sono inorriditi, ma l’approvazione di Valya è tutto ciò di cui Tula ha bisogno, ed è la spinta finale di cui entrambe le sorelle hanno bisogno per unirsi definitivamente alla Sorellanza.

ScreenRant ha intervistato Emma Canning, interprete della giovane Tula Harkonnen nell’episodio 3 di Dune: Prophecy. L’attrice ha condiviso la sua opinione sulla devozione di Tula per Valya in mezzo alle sue insicurezze e ha anticipato i futuri episodi della stagione.

Il legame tra i fratelli Harkonnen è molto complesso in Dune: Prophecy

“Perché non ho quella voce o quella passione? Mi hanno preso tutto e non mi è rimasto niente nella genetica?”

Dune- Prophecy recensione
Emily Watson e Olivia Williams in Dune: Prophecy – Cortesia di Sky

Screen Rant: sentiamo Tula dire che sua sorella non si è mai presa molto cura di lei, ma sembra che Tula tenga molto a lei. Puoi parlarci della sua prospettiva iniziale sull’ambizione di Valya per la famiglia?

Emma Canning: Tula pensa che Valya sia la persona più incredibile in tutto, anche se non è così. Valya probabilmente la pensa allo stesso modo perché non vuole essere come nessuno nella sua famiglia; è un po’ disgustata da loro e vuole essere il più diversa possibile. I fratelli maggiori di Tula, Griffin e Valya, hanno obiettivi molto chiari per se stessi. Griffin sarà il capo della casa e, si spera, ci solleverà da questo pianeta sperduto e ci aiuterà a crescere nell’universo, mentre Valya sarà al suo fianco come questa incredibile Truthsayer e donna colta.

Penso che Tula si senta un po’ come un vuoto. Ha questi due fratelli a cui guardare che sono così decisi, così se stessi, così schietti, e si chiede: “Perché non ho quella voce o quella passione? Mi hanno preso tutto e non mi è rimasto niente nella genetica?” Sì, si sente solo un po’ persa.

Screen Rant: Tula potrebbe non avere quella passione, ma ha compassione nonostante abbia massacrato la famiglia Atreides, cosa che vediamo quando salva sia il cavallo che il giovane Albert. È un interessante parallelo con la Tula più anziana che fa tutto il possibile per salvare Lila. Hai guardato alla performance di Olivia Williams per guidare la crescita di Tula nelle tue scene di flashback e hai avuto modo di parlare con lei del tempo trascorso tra le vostre interpretazioni?

Emma Canning: Penso che Olivia abbia avuto il lavoro più difficile perché ha dovuto fare un enorme lavoro di immaginazione. Ovviamente, deve interpretare quelle scene e poi deve anche segnare un percorso attraverso cosa quegli eventi avrebbero fatto a una persona, mentre io ho potuto semplicemente viverli, interpretarli e reagire in essi. Il seguito e le scosse di assestamento sono più piccole, e c’è meno da costruire e si tratta più di tenere fede a un’idea già tracciata, mentre reciti.

Ma è stato davvero utile che io e lei abbiamo parlato di Tula e di come la vedevamo. Siamo state piuttosto gentili nel nostro dialogo su di lei, ma Olivia è la figlia più piccola [nella sua famiglia], quindi è stata in grado di parlare davvero di quella sensazione di come sei percepito. Un esempio che ha fatto è stato tipo, “Possiedo una casa, ma sono ancora una fottuta bambina. Cos’è? Perché posso fare tutte queste cose da adulta e non essere mai vista come una pari?”

Olivia aveva fatto un po’ di lavoro prima che iniziassi a girare, quindi la produzione mi ha inviato un piccolo pacchetto di scene, che è stato più che utile. Significava che Olivia aveva davvero dato un tono e costruito una forma. Anche con la sua voce: io sono irlandese e ovviamente lei è inglese e parla con un accento inglese. Quindi, anche così, non avevo molto da costruire da sola. Avevo molto che mi era stato presentato, e dovevo solo raccoglierlo e assicurarmi di tenerlo vivo.

Emma Canning analizza le motivazioni di Tula Harkonnen nell’episodio 3 di Dune: Prophecy

“È come se il pavimento si fosse aperto sotto di lei, e non ha più una visione realistica.”

Dune: Prophecy cortesia di HBO

Screen Rant: Amo davvero come vediamo svilupparsi la storia d’amore con Orry Atreides. Il fatto che lei gli dice la verità un attimo prima di ucciderlo fa pensare che abbia dei veri sentimenti per lui nonostante il suo piano omicida?

Emma Canning: Sì, penso che si sia innamorata di lui al 100%. È stato un po’ unanime; è stata presa la decisione che questa fosse una storia d’amore. Questi sono amanti sfortunati alla Romeo e Giulietta, intrappolati tra due famiglie in guerra.

Ovviamente, non è intenzione di Tula innamorarsi di Orry. Penso che le dia sicuramente un’idea del fatto che lui è interessato, e lei lo accetta. Penso che sia così abituata a guardare fuori di sé e ad aspettare per ottenere un feedback che i suoi sentimenti spesso le sono sconosciuti. Si insinuano davvero, e penso che tutto vada fuori controllo.

Non credo che si aspettasse che lui le chiedesse di sposarla, e non so nemmeno se si senta degna di essere la moglie di qualcuno. Il fatto che lui la veda in quel modo è un grande cambiamento di prospettiva; avere qualcuno che vuole che tu occupi quello status nella sua vita? Non le è mai stato concesso all’interno delle sue dinamiche familiari, quindi penso che sia uno shock importante. Il fatto che la sua famiglia sia piuttosto accogliente è un altro enorme shock.

Abbiamo parlato della scena del mattino dopo, dove rivela la sua vera identità. Ho recitato la scena all’inizio in cui, nella mia testa, sto effettivamente decidendo di sgattaiolare fuori dalla porta. So cosa è successo fuori e so che non posso restare, quindi esco ora. È così che ho recitato la scena e ha dato un vero senso di “Non so cosa succederà ora che ti sei svegliato. Vedrai cosa c’è fuori, ma voglio anche che tu sappia perché ho fatto le cose che ho fatto, perché ti rispetto e ti amo abbastanza da volertelo far sapere”.

Penso che un’altra palla curva sia lui che dice “Non penso che importi che tu sia un Harkonnen e io un Atreides. Non penso che dovrebbe influenzarci”. Questo è un pensiero che non aveva mai avuto prima e penso che lui che dice questo sia un momento così importante. È come se il pavimento si fosse aperto sotto di lei, e non ha più una visione realistica. Ma comunque, “Facciamo ciò che dobbiamo. Tu sei un Atreides, e io sono un Harkonnen. Questo deve accadere.” Sì, ho provato a recitare quella scena come se non lo sapessi, e non ero sicura di poterla seguire.

Screen Rant: Prendi la decisione di entrare nella Sorellanza alla fine dell’episodio 3, seguendo Valya contro la volontà dei tuoi genitori. Ti vedremo acclimatarti a quel nuovo scopo, e perché hai fatto quella scelta proprio in quel momento?

Emma Canning: Sì, vedremo Tula entrare nella Sorellanza e la vedremo cercare di scrollarsi di dosso ogni eco di quella che era la sua vita prima di entrare nella Sorellanza – [qualsiasi eco] se non quella di essere la sorella di Valya. Vedremo anche come tutto ci segue, dato che non c’è una rottura netta. La vedremo affrontare quelle conseguenze.

Perché ha deciso di seguire Valya? Di sicuro, all’inizio dell’episodio, non aveva mai pensato di unirsi alla Sorellanza. Ma in questo momento non ha altro. Ha il cuore spezzato. Penso che odi se stessa e abbia enormi, enormi rimpianti. La sua famiglia non le permetterà di dimenticarlo, e tutti ne parlano.

Poi Valya torna a casa e dice: “Dovremmo celebrare Tula. Sei fantastica. Griffin ne sarebbe così orgoglioso”. All’improvviso, ho un’immagine di Tula che si guarda allo specchio e odia ciò che vede. Ma poi ha questo nuovo specchio in Valya, ed è uno specchio di positività e orgoglio. 

Tutto quello che sappiamo su Dune: Prophecy

Si espande l’universo di “Dune” creato dall’acclamato autore Frank Herbert: da lunedì 18 novembre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW arriva Dune: Prophecy (la recensione), la nuova serie HBO Original e Sky Exclusive ambientata 10.000 anni prima dell’ascesa di Paul Atreides raccontata nei blockbuster di Denis Villeneuve.

Co-prodotta con Legendary Television, la serie in sei episodi segue due sorelle Harkonnen mentre combattono le forze che minacciano il futuro dell’umanità e fondano la mitica setta che diventerà nota come Bene Gesserit. Dune: Prophecy  è ispirata al romanzo “Sisterhood of Dune”, scritto da Brian Herbert e Kevin J. Anderson.

Nel cast Emily Watson, Olivia Williams, Travis Fimmel, Jodhi May, Mark Strong, Sarah-Sofie Boussnina, Josh Heuston, Chloe Lea, Jade Anouka, Faoileann Cunningham, Edward Davis, Aoife Hinds, Chris Mason, Shalom Brune-Franklin, Camilla Beeput, Jihae, Tabu, Charithra Chandran, Jessica Barden, Emma Canning e Yerin Ha.

Alison Schapker è showrunner e produttrice esecutiva. Diane Ademu-John ha co-sviluppato la serie ed è produttrice esecutiva. Anna Foerster ha prodotto e diretto diversi episodi, compreso il primo. Jordan Goldberg, Mark Tobey, John Cameron, Matthew King, Scott Z. Burns e Jon Spaihts sono i produttori esecutivi insieme all’autore del bestseller “Sisterhood of Dune” Brian Herbert, mentre Byron Merritt e Kim Herbert sono i produttori esecutivi per conto della Frank Herbert Estate. Il co-autore di “Sisterhood of Dune” Kevin J. Anderson è co-produttore. La serie è co-prodotta da HBO e Legendary Television, che produce anche il franchise cinematografico di cui sono già usciti due film acclamati dalla critica, il primo dei quali ha ottenuto sei premi Oscar.

Dune: Prophecy episodio 3, la spiegazione del finale

Dune: Prophecy episodio 3, la spiegazione del finale

Il finale dell’episodio 3 di Dune: Prophecy, dal titolo “Sisterhood Above All”, solleva diverse domande sul passato e sul futuro di Tula Harkonnen. Dune: Prophecy è una serie in sei parti basata sul romanzo del 2012 Sisterhood of Dune, scritto dal figlio dell’autore originale di Dune Frank Herbert, Brian, e Kevin J. Anderson. La storia si svolge più di 10.000 anni prima dell’ascesa di Paul Atreidies, raccontata in Dune (2020) e Dune: Parte Due (2024) di Denis Villenueve. Dune: Prophecy rivela le origini della potente sorellanza ombra nota come Bene Gesserit e come hanno manipolato il destino dell’umanità.

L’episodio 1 di Dune: Prophecy “The Hidden Hand” ha presentato Valya Harkonnen (Emily Watson), una leader feroce e calcolatrice, e sua sorella biologica, Tula Harkonnen. L’episodio 2 di Dune: Prophecy rivela cosa è successo a Lila e a sua nonna, la Reverenda Madre Dorotea, dopo che Tula e Valya Harkoennen l’hanno incoraggiata a sopportare prematuramente un rituale pericoloso per la vita noto come The Agony. Nell’episodio 3 di Dune: Prophecy, Tula prende in mano la vita di Lila dopo che è apparentemente morta durante il rituale The Agony e cerca di resuscitarla tramite l’uso di Macchine Pensanti proibite, nascoste da Valya e dalle Bene Gesserit.

Cosa è successo a Griffin Harkonnen

È morto dopo aver affrontato Vorian Atreides su Salusa Secundus

Dune: Prophecy
Image via Max

L’episodio 3 di Dune: Prophecy presenta l’unico fratello di Valya e Tula, Griffin Harkonnen. Tornati sul loro pianeta natale di Lankiveil, la Casa Harkonnen è stata evitata dall’Imperium a causa della presunta codardia del loro antenato durante la Battaglia di Corrino contro Vorian Atredies. Mentre il popolo degli Harkonnen si è ridotto a raccogliere pellicce di balena, una Valya audace e ribelle si rifiuta di permettere che il suo cognome venga scartato dall’Imperium.

Griffin spiega alla sua famiglia che si sta dirigendo a Zimia, che è la città principale del pianeta natale dei Corrino, Salusa Secundus, perché Landsraad, ovvero l’organismo che rappresentava tutte le Grandi Casate, ha accettato la sua petizione per ottenere un accordo commerciale migliore per la pelliccia di balena. Mentre è a Zimia, Griffin si mette alla ricerca e affronta Vorian Atreides, che Valya incolpa per aver disonorato Casa Harkonnen. È implicito che Griffin abbia affrontato Vorian come Valya voleva e sia morto nello scontro.

Perché Tula Harkonnen ha ucciso Orry Atreides

Valya ha ordinato a Tula di ingannarlo e poi ucciderlo

Dune: Prophecy
Image via Max

Valya e Tula Harkonnen hanno dedicato le loro vite a vendicare il nome della loro famiglia e la morte del loro fratello Griffin, la cui morte ha ulteriormente alimentato il loro odio per Casa Atreides. Mentre Valya andava ad allenarsi con la Sorellanza, Tula nascose la sua vera identità e “si innamorò” di Orry Atreides sul pianeta natale degli Atriedes, Caladan. Orry e Tula si erano incontrati in un mercato dove Orry aveva iniziato una conversazione e aveva chiesto a Tula di sposarlo solo pochi mesi dopo. Tula sembra accettare la proposta di matrimonio di Orry ma solo dopo rivela di essere una Harkonnen, il che sconvolge Orry. Fa appena in tempo e vedere i suoi familiari morti quando Tula piomba su di lui e lo uccide, come aveva fatto con tutti gli altri.

Il significato del toro in Casa Harkonnen spiegato

Harkonnen significa “persona simile a un bue” in finlandese

Dune: Prophecy
Image via Max

Tula uccide Orry con un veleno relativamente indolore e rapido, ma il modo in cui più di due dozzine di membri degli Atreides siano morti è più ambiguo. Dopo che Tula uccide Orry ma risparmia un giovane ragazzo Atreides che potrebbe benissimo essere Keiran, alza lo sguardo verso la cima di una rupe e vede un mitico toro nero. Sebbene non venga mai detto nell’episodio 3 di Dune: Prophecy, sembra che il toro abbia assassinato tutti gli Atreides nell’accampamento. Il toro è un simbolo della Casa Harkonnen poiché il nome Harkonnen è basato sul nome finlandese Härkönen che significa “bue” o “persona simile a un bue”. Poiché Tula non avrebbe potuto uccidere tutti quegli Atreides da sola, il mitico toro che vede dopo aver ucciso Orry è il colpevole più probabile.

Cosa ha mostrato Raquella a Valya nei tunnel

Svela come viene calcolato l’indice genetico

Dune: Prophecy
Image via Max

L’episodio 3 di Dune: Prophecy rivela come la Madre Reverenda Superiora Raquella abbia mostrato un interesse speciale per un’allieva in difficoltà di nome Valya Harkonnen. Raquella ha preso Valya sotto la sua ala e ha iniziato a farle conoscere la sua grande visione per le Bene Gesserit, che era quella di stabilire un enorme indice genetico per allevare governanti ideali per l’Imperium. Raquella è colpita dall’abilità di Valya con la Voce e le affida il compito di portare avanti la sua visione delle Bene Gesserit al posto della figlia più puritana, Dorotea. Invece di imparare da Dorotea, Valya riceve una speciale guida da Raquella, che le mostra come assembla il suo indice genetico di allevamento nei tunnel usando la tecnologia proibita delle Macchine Pensanti.

Cosa è successo a Valya durante The Agony

Ha scoperto il suo scopo ancestrale

Dune: Prophecy
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Non è esattamente chiaro cosa abbia visto Valya durante il suo rituale auto-somministrato, a cui si è sottoposta da sola a Lankiveil. Entra nello stesso sinistro regno spirituale con tutte le sue antenate Harkonnen come Lila ha fatto con le sue antenate nell’episodio 2 di Dune: Prophecy. Valya è in grado di tornare alla realtà dopo essere sopravvissuta all’Agonia e si riunisce a Tula con una nuova visione per il futuro. Insoddisfatta della sua vita a Lankiveil e detestata dai suoi genitori, Valya giura in questo momento di dedicare tutta la sua vita alla sua nuova famiglia: la Sorellanza. Tornerà dalla Madre Reverenda Superiora Raquella per completare il suo voto di Sorellanza.

A chi fa visita Valya alla fine dell’episodio 3?

Suo nipote Harrow Harkonnen e il suo anziano padre Evengy

Dune: Prophecy
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Tornando alla linea temporale presente in Dune: Prophecy, Valya fa una visita a sorpresa a suo nipote, Harrow Harkonnen, e al suo anziano padre, Evengy Harkonnen. Dice nell’ascensore mentre sale a casa di Evengy: “I sacrifici devono essere fatti. La sorellanza prima di tutto”. La scena si interrompe e l’episodio si conclude prima che possa accadere qualsiasi altra cosa. Nel contesto della linea temporale attuale della serie, Valya sta cercando ansiosamente di capire cosa fare dopo aver tentato senza successo di usare la Voce su Desmond Hart per ucciderlo ed essere stata bandita da Salusa Secundus. È possibile che possa offrire suo zio e/o suo nipote come una sorta di manovra di pacificazione o di affermazione del potere.

Come Tula progetta di riportare in vita Lila

Tula usa la Macchine Pensanti segrete di Valya

Dune: Prophecy
Image via Max

Tula usa i computer di indicizzazione genetica di Raquella e Valya nella scena finale dell’episodio 3 di Dune: Prophecy in un ultimo disperato tentativo di riportare in vita Lila con una dose di spezia attentamente regolata. Tula ha chiaramente un cuore più grande di Valya e farà di tutto per riportarla in vita da una morte prematura ingiusta in nome della Sorellanza. Anche se Tula non è la madre di Lila, l’ha cresciuta come tale dopo che sua madre è morta durante il parto, o almeno questo è ciò che Tula afferma sia successo. La tecnologia informatica che Tula usa alla fine di Dune: Prophecy cercherà di riportare in vita Lila e di tirarla fuori dal regno in cui ha incontrato Raquella e Dorotea.

Dune: Prophecy episodio 1, la spiegazione della visione di Kasha

Dune: Prophecy episodio 1, la spiegazione della visione di Kasha

La star di Dune: Prophecy Jihae analizza l’inquietante incubo che Kasha sperimenta nell’episodio 1. Ambientata più di diecimila anni prima della nascita di Paul Atreides, la serie HBO è stata presentata in anteprima domenica scorsa (lunedì da noi, su Sky e NOW), e racconta la nascita dell’ordine Bene Gesserit sotto Valya (Emily Watson) e Tula (Olivia Williams) Harkonnen.

Kasha, la Truthsayer dell’imperatore Javicco Corrino (Mark Strong), svolge un ruolo importante nell’episodio 1 di Dune: Prophecy (qui la recensione) ed è protagonista di diversi momenti notevoli, tra cui una sequenza da incubo che suggerisce che l’incoronazione di Ynez (Sarah-Sofie Boussnina) rappresenterà la caduta della Sorellanza.

In una recente intervista con Screen Rant, Jihae spiega la visione di Kasha, anticipando cosa significherà per i futuri episodi dello show. Oltre ad anticipare che l’incubo sta spianando la strada a una “carneficina” imminente, l’attrice rivela anche che l’incoronazione di Ynez non è ciò che alla fine porterà a questo oscuro futuro. Per quanto riguarda le motivazioni della carneficina, Jihae non lascia trapelare alcuna informazione. Ecco che ha raccontato:

“Vede sicuramente un’oscurità in arrivo per la Sorellanza, e teme che sarà causata direttamente dal piano di mettere Ynez sul trono. Poiché Ynez era nel suo incubo, probabilmente crede che questo sia ciò che accadrà.

La Madre Superiora originale molti anni prima disse: “Questo è il segno, questa è la verità bruciante, e la vedrai”. Kasha è una Truthsayer, ed è la più dotata di tutte le Truthsayer che esistono nella Sorellanza. Ecco perché è il braccio destro dell’Imperatore dell’universo conosciuto. Ma a casa, è una profetessa che non viene ascoltata. Sta avendo questi sogni e i suoi antenati le stanno parlando, ma le sue sorelle non la ascolteranno.

Penso che abbia interpretato il sogno come qualcosa che sicuramente accadrà, e questo è dannoso per la Sorellanza. Ci sarà una carneficina, e sospetta che la causa sia Ynez. Ma, come scoprirai in seguito, non lo è.”

Cosa significa l’incubo di Kasha per Dune: Prophecy Stagione 1

Valya potrebbe guidare la Sorellanza verso un futuro oscuro

Dune: Prophecy
Dune: Prophecy –

L’episodio 1 si conclude con Kasha che brucia a morte dall’interno, affermando che la versione più anziana del personaggio probabilmente non apparirà come parte del cast di personaggi di Dune: Prophecy negli episodi futuri. Il suo incubo, tuttavia, potrebbe finire per essere particolarmente significativo. Kasha era in una posizione di grande potere nella Sorellanza come Truthsayer dell’Imperatore, ed era allineata con il grande piano di Valya.

Dopo il suo incubo, Kasha incontra Valya e Tula e condivide le sue preoccupazioni riguardo all’ascesa di Ynez. Ciò fa sì che Valya metta in dubbio l’impegno di Kasha nei confronti del loro piano, e la morte di Kasha apparentemente conferma al personaggio di Watson che sta seguendo il percorso corretto delineato dalla Madre Superiora. L’incubo di Kasha e il suo destino finale potrebbero suggerire che Valya sta guidando la Sorellanza verso un futuro oscuro, e che non ascolterà nessuno che le dica il contrario. Tula si dimostra più ricettiva alle riserve di Ynez, e alla fine potrebbe formarsi una frattura tra le due sorelle Harkonnen.

Una teoria su Kasha in Dune: Prophecy Episodio 1

Kasha può ancora tornare in episodi futuri

Dune: ProphecyLe recensioni di Dune: Prophecy sono state positive, ma non quanto quelle di Dune (2021) di Denis Villeneuve e del suo acclamato sequel di inizio anno. Lo show non ha la portata epica dei film e ha una storia più complessa che potrebbe rivelarsi troppo articolata per soli sei episodi, ma offre molti intrighi di palazzo e sorprendenti svolte narrative. Kasha si stava delineando come un personaggio importante nello show e, nonostante la sua morte, potrebbe ancora avere un ruolo negli episodi a venire, nonostante sia apparentemente costretta ad apparire solo in sequenze ambientate nel passato.

Il talentuoso cast di Dune: Prophecy è uno dei maggiori punti di forza dello show finora, e Jihae si è distinta. Sarà un peccato non avere quel personaggio in primo piano mentre si muove in avanti, scontrandosi con Valya, ma ha avuto un importante scopo narrativo. Come anticipa Jihae, l’incubo di Kasha prepara sicuramente il terreno per gli intensi eventi a venire.

Dune: Prophecy – episodio 1, la spiegazione dell’episodio: cosa ha fatto Desmond?

Dune: Prophecy introduce il pubblico in una complessa rete di intrighi politici e, solo dal primo episodio, c’è già una tonnellata di materiale da analizzare. Dune: Prophecy è guidata da Emily Watson e Olivia Williams, che interpretano le sorelle Valya e Tula Harkonnen. La serie prequel della HBO è ambientata 10.000 anni prima degli eventi legati ai film di Dune di Paul Atreides e Denis Villeneuve, e analizza l’ascesa delle Bene Gesserit e l’influenza dell’ordine nell’Universo conosciuto.

Il primo episodio vede Valya Harkonnen ottenere il controllo della Sorellanza per portare a termine gli obiettivi della prima Madre Superiora, usando la Voce per costringere Dorotea a uccidersi. Nel corso dell’episodio, il pubblico viene introdotto a un complotto politico che riguarda la Casa Corrino e l’Imperatore (Mark Strong). Per rafforzare la sua posizione militare, egli accetta un’alleanza matrimoniale con la Casa Richese. Tuttavia, alla fine dell’episodio Desmond Hart (Travis Fimmel) uccide il giovane erede dei Richese, impedendo il previsto matrimonio.

Perché e come Desmond Hart ha ucciso Pruwet Richese nel finale dell’episodio 1

Travis Fimmel in Dune: Prophecy (2024)
© HBO

L’episodio 1 di Dune: Prophecy introduce Desmond Hart, un personaggio originale della serie. È un soldato sopravvissuto ai recenti attacchi dei Fremen su Arrakis, anche se arriva su Selusa Secundus sostenendo che non sono stati i Fremen ad attaccare le sue forze, ma piuttosto gli alleati dell’Imperium. Non viene rivelato molto in questa scena iniziale, ma Desmond scambia un’occhiata di sfida con Kasha, il Verificatore dell’Imperatore, lasciando intendere i suoi piani. Nel finale dell’episodio, Desmond Hart cerca di conquistare la fiducia dell’Imperatore Corrino, suggerendo che la Casa Richese è uno dei tanti nemici che lo stanno prendendo di mira.

Afferma inoltre che gli è stato “ conferito un grande potere ”, che sembra usare per uccidere Pruwet, facendo bruciare la pelle del ragazzo senza toccarlo.

L’Imperatore suggerisce che vorrebbe essere liberato dal matrimonio, cosa che Desmond prende sul serio. Trova il giovane Pruwet Richese, che dice di essere stato svegliato da un brutto sogno. Desmond dice a Pruwet che è in corso una guerra da parte di un nemico che si è reso indispensabile, riferendosi alla Sorellanza. Afferma inoltre che gli è stato “conferito un grande potere”, che sembra usare per uccidere Pruwet, facendo bruciare la pelle del ragazzo senza toccarlo. La natura esatta del suo potere non è ancora chiara, ma il piano di Desmond è quello di ostacolare gli sforzi della Sorellanza.

Cosa è successo al verme della sabbia che l’imperatore Corrino ha visto su Arrakis

L’Imperatore Corrino, come Pruwet Richese, viene svegliato da un brutto sogno nel cuore della notte. Si reca quindi in una stanza dove è stato lasciato un chip con un filmato olografico, presumibilmente da Desmond. L’Imperatore Corrino assiste alla scena precedentemente descritta da Desmond in cui, per qualche miracoloso motivo, Desmond Hart è l’unico sopravvissuto a un attacco e viene schiacciato da un gigantesco verme sandwich. In qualche modo, Desmond è sopravvissuto a tutto questo ed è riemerso con un potere e un senso di scopo ritrovati.

La scena mostrata è molto simile alla visione della Madre Superiora all’inizio dell’episodio, che vedeva un gigantesco verme sandwich schiacciare un edificio su Arrakis prima di mostrare pelle bruciata e sangue. Desmond Hart sembra essere direttamente legato alla sua visione come rappresentante della minaccia esistenziale da cui la Madre Superiora aveva messo in guardia Valya.

Il piano di Valya per la Sorellanza spiegato

Sarah-Sofie Boussnina and Chris Mason in Dune: Prophecy (2024)
© HBO

Valya Harkonnen è stata spinta dal trattamento riservato alla Casa Harkonnen dopo la Jihad Butleriana, in cui la Casa Harkonnen è stata definita codarda e traditrice. Pertanto, si unì alla Sorellanza e divenne fedele alla prima Madre Superiora. La Madre Superiora sognava in punto di morte la fine del mondo, “Tiran-Arafel”, per mano di un tiranno corrotto. Credeva che, per evitarla, la Sorellanza avrebbe dovuto allevare geneticamente i leader ideali e insediare una Sorella sul trono dell’Imperium. Valya Harkonnen è intenzionata a portare a termine questa missione a qualsiasi costo.

Valya sembra credere che Ynez possa essere la Sorella leader in grado di impedire Tiran-Arafel.

La Principessa Ynez si reca a Wallach IX e si allena con la Sorellanza. Valya e Tula stanno selezionando una delle loro studentesse per guidare Ynez al suo arrivo. Poiché l’Imperatore non ha figli veri, il figlio di Ynez sarà l’erede al trono, quindi la Sorellanza ha intenzione di coinvolgere Ynez nel proprio controllo attraverso la Sorella che sceglierà per guidarla. Valya sembra credere che Ynez possa essere la Sorella governante che può impedire Tiran-Arafel.

Spiegazione della visione della reverenda madre Kasha

Kasha profetizza l’insuccesso del piano di Valya

Va detto innanzitutto che Kasha era una delle ragazze che hanno complottato con Valya Harkonnen nei flashback, quindi è una Sorella che è a conoscenza del piano di Valya ed è stata messa al fianco dell’Imperatore per diffondere l’influenza della Sorellanza. Dopo l’incontro con Desmond Hart, ha una visione che ha caratteristiche simili a quella della Madre Superiora morente all’inizio dell’episodio: sangue e vermi. Nel suo caso, vede la Principessa Ynez, che sta per sposarsi, apparentemente in fin di vita e che accusa Kasha di essere coinvolta nel suo pericolo.

Kasha si reca quindi a Wallach IX per incontrare Valya e Tula Harkonnen, suggerendo che la principessa Ynez potrebbe non essere il candidato ideale che stanno cercando. Avverte Valya che l’insediamento di Ynez sul trono come Sorella potrebbe causare la devastazione che spera di evitare. Valya, ritenendo che la precedente Madre Superiora l’abbia scelta per uno scopo specifico, è ferma sulle sue posizioni e intende che il matrimonio proceda come previsto. In seguito, Valya suggerisce di allontanare Kasha dall’Imperatore, poiché non crede più che i loro ideali siano allineati.

Cosa significa la battuta di Valya Harkonnen “Vedo, madre”

Valya non torna indietro dal suo piano

Uno dei momenti finali di Dune: Prophecy vede Kasha bruciare nello stesso modo di Pruwet Richese, causandone la morte. Questo ricorda a Valya il messaggio della Madre Superiora, in cui diceva che sarebbe stata lei a vedere “la bruciante verità e a sapere cosa farne. La scena probabilmente ribadisce a Valya che è sulla buona strada e che deve continuare a guidare la Sorellanza fino agli estremi che si è prefissata. La morte di Kasha non è chiara, ma sembra essere collegata all’uccisione di Pruwet Richese da parte di Desmond Hart.

Perché le macchine pensanti sono vietate nell’universo di Dune

Le macchine pensanti sono una forma di intelligenza artificiale presente nell’universo di Dune, che aveva un ruolo importante prima di Dune: Prophecy. A un certo punto, l’umanità è diventata dipendente dalle Macchine Pensanti, che hanno iniziato a diventare troppo potenti. Gli umani furono costretti a entrare in guerra con loro in un evento chiamato Jihad Butleriana, i cui effetti si protrassero per migliaia di anni. Le macchine pensanti vennero bandite e, al punto di Dune, “Non costruire una macchina a somiglianza di una mente umana” è un comandamento ben noto.

Perché Casa Corrino è costretta a un’alleanza matrimoniale

Il pubblico viene introdotto all’Imperatore Corrino mentre media un’alleanza con la Casa Richese, che gli promette navi da guerra in cambio di un matrimonio tra il novenne Pruwet Richese e la Principessa Ynez. L’imperatore Corrino ha ereditato l’Imperium dopo una serie di imperatori in guerra e non è certo il leader più forte e aggressivo. Governa in un periodo di fragile pace, con il matrimonio con sua moglie, l’imperatrice Natalya, che ha unito l’Imperium in quello che è all’inizio della serie.

Il Duca Richese offre alla Casa Corrino una flotta di navi da guerra per aiutare la raccolta di spezie su Arrakis. Come nei film, Arrakis è il pianeta più importante dell’universo grazie alla sostanza ultrapotente che vi si può raccogliere. Inoltre, come nei film, l’Imperium ha problemi con la produzione di spezia a causa dell’interferenza dei Fremen. Questo porta l’Imperatore Javicco Corrino a stringere un accordo poco dignitoso con la Casa Richese in Dune: Prophecy, poiché ha un disperato bisogno del loro supporto militare.

Dune: per Oscar Isaac il nuovo adattamento sarà sconvolgente

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Dune: per Oscar Isaac il nuovo adattamento sarà sconvolgente

Durante una recente chiacchierata in occasione della promozione di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, è stato chiesto ad Oscar Isaac di parlare anche dell’attesissimo Dune, il secondo adattamento cinematografico del romanzo di Frank Herbert (dopo quello del 1984 diretto da David Lynch).

Con profondo entusiasmo, Isaac ha elogiato la nuova versione di Dune ad opera di Denis Villeneuve (Blade Runner 2049) che lo vedrà impegnato nei panni del duca Leto Atreides, al fianco di Timothée Chalamet (che sarà Paul Atreides) e Rebecca Ferguson (che sarà invece Lady Jessica).

“Sarà una cosa completamente diversa”, ha spiegato Oscar Isaac ad Entertainment Weekly parlando del paragone tra il lavoro di Villeneuve e il primo adattamento di Lynch. “Non potevo immaginare nessuno più adatto di Denis al tono del romanzo originale di Frank Herbert. Ci sono alcune cose che sono da incubo… c’è questo elemento brutale nella storia. È scioccante. È spaventoso. È molto viscerale. E so per certo che io e Denis, ma anche io, Timothée e Rebecca, abbiamo lavorato come una famiglia, ricercando l’emozione. Sono davvero eccitato. Penso che sia bello sentirsi parte di qualcosa di nuovo… di così unico e speciale.”

Considerata la nota complessità del romanzo originale, le parole di Oscar Isaac fanno ben sperare nel lavoro di adattamento di Denis Villeneuve. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 dicembre 2020.

LEGGI ANCHE – Dune: tutti i dettagli sui personaggi del reboot

Di seguito la prima sinossi ufficiale di Dune:

Percorso mitico e carico di emozioni, Dune racconta la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e dotato nato sotto un grande destino al di là della sua comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso dell’universo per assicurare alla sua famiglia e alla sua gente un futuro: mentre forze maligne esplodono in un conflitto per avere il controllo esclusivo del pianeta e della risorsa più preziosa esistente (una merce in grado di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità), a sopravvivere saranno solo quelli che potranno sconfiggere la loro paura“.

In Dune Timothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave BautistaCharlotte Rampling Jason Momoa.

Dune: per Oscar Isaaac è una storia “anticapitalista e ambientalista”

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Continuano ad emergere online, grazie allo speciale di Empire, nuovi dettagli su Dune, il nuovo attesissimo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo sci-fi di Frank Herbert che sarà diretto da Denis Villeneuve (Blade Runner 2049) e che arriverà al cinema a Dicembre.

Le nuove dichiarazioni sul film arrivano da Oscar Isaac, che nella pellicola avrà il ruolo di Leto Atreides, il padre del protagonista Paul Atreides (interpretato da Timothée Chalamet). Parlando delle tematiche anticapitaliste e ambientaliste di Dune, l’attore ha spiegato: “Si parla del destino delle persone e dei diversi modi in cui le culture si sono sempre dominate l’un l’altra. Come reagisce una popolazione quando arriva al limite, quando il troppo è troppo e la stessa viene sfruttata? Sono tutte questioni molto attuali, relative al mondo di oggi.”

Il regista Denis Villeneuve ha invece parlato del personaggio di Lady Jessica, moglie di Leto e madre di Paul, interpretato da Rebecca Ferguson, spiegando: “Non volevo che il personaggio di Lady Jessica fosse alla stregua di costosa comparsa. Un aspetto che amo molto del libro è che c’è un equilibrio molto forte fra il potere mascolino e quello femmineo.”

La rivista ha inoltre svelato due nuove immagini ufficiali del film che ci mostrano, oltre ai personagg di Leto Atreides e Lady Jessica, anche lo Stilgar del premio Oscar Javier Bardem. Potete ammirarle tutte di seguito:

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacJosh BrolinRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 Dicembre 2020.

Dune: per Kyle MacLachlan la saga dovrebbe continuare in tv, non al cinema

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Dune di Frank Herbert è considerato uno dei romanzi di fantascienza più importanti della storia della letteratura. Non stupisce, quindi, che il materiale originale sia stato adattato diverse volte sia al cinema che in televisione. Di recente Kyle MacLachlan, star della trasposizione cinematografica del 1984 diretta da David Lynch, è tornato a parlare del franchise in riferimento all’uscita nelle sale del nuovo adattamento ad opera di Denis Villenueve, che arriverà al cinema il prossimo Dicembre.

Intervistato da IndieWire, MacLachlan ha espresso tutta la sua passione nei confronti della saga, dichiarando però che un romanzo come Dune dovrebbe essere trasposto in una serie tv e non in un nuovo film: “Vorrei fare pressioni per la realizzazione di tre o più film, perché il romanzo ha il potenziale per aprirsi a quel tipo di narrazione”, ha spiegato l’attore. “Nella mia mente, ho sempre pensato che sarebbe stato meglio affrontare il romanzo seguendo un modello alla Game of Thrones, dove hai una serie, delle stagioni, almeno 10 o 12 parti. Si potrebbe davvero sviscerare il romanzo dall’inizio alla fine.”

Il primo adattamento di Dune del 1984 venne stroncato dalla critica e si rivelò un flop al botteghino. L’insuccesso di quel film viene attribuito da Kyle MacLachlan a quanto sia difficile realizzare un adattamento del romanzo originale, persino per un cineasta come David Lynch, abituato da sempre a spingersi oltre i limiti.

Kyle MacLachlan su Dune: “È un vero e proprio puzzle”

“C’è una sorta di misticismo che pervade il romanzo originale e che è molto difficile catturare in un film”, ha sottolineato l’attore. “Inoltre, c’è questa storia lineare piena zeppa di personaggi che sono davvero ben scritti. Sono persone che hanno personalità sconfinate e vorresti passare del tempo con ognuna di loro. E questo potrebbe finire per consumare il tempo che hai a disposizione per raccontare la storia. È un vero e proprio puzzle. Ci sono troppi elementi che devi provare a far combaciare. Ci sono così tante relazioni tra i personaggi che sono importanti da conoscere e comprendere. Maneggiare le storie di ciascuno di essi in modo che il pubblico possa ricordarle tutte è quasi impossibile.”

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 dicembre 2020.

Dune: per Josh Brolin è un “capolavoro cinematografico”

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Dune: per Josh Brolin è un “capolavoro cinematografico”

Josh Brolin, trai protagonisti di Dune di Denis Villeneuve, ha ufficialmente condiviso i suoi pensieri in merito al film, spiegando che pensa che l’imminente epopea di fantascienza sia un capolavoro cinematografico. L’attore interpreta il personaggio Gurney Halleck nell’ultima fatica registica di Villeneuve con il quale ha già collaborato nel 2015, per Sicario.

Adattamento dell’omonimo romanzo di Frank Herbert del 1965, Dune è il primo film di un dittico di fantascienza pianificata in due parti. Ambientato sul pianeta Arrakis, il film è incentrato su un giovane di nome Paul (Timothée Chalamet), erede di una famiglia nobile, che si trova coinvolto in un intenso conflitto tra famiglie in guerra per una sostanza preziosa nota come “spezia”. Oltre a Chalamet e Josh Brolin, il cast stellare del film include Rebecca FergusonDave Bautista, Oscar IsaacJason MomoaZendayaJavier Bardem, tra molti altri.

Ora, con l’uscita di Dune nell’ottobre 2021 all’orizzonte e le aspettative dei fan piuttosto alte, Brolin si è esposto in maniera inequivocabile: adora il film. In una recente intervista con ACE Universe (tramite Comicbook.com), Brolin ha spiegato la sua posizione sul film, definendolo un “capolavoro cinematografico” e azzardando un paragone con Non è un Paese per Vecchi.

“Hanno proiettato il film per noi quando finalmente è stato fatto. Ed ero così sbalordito. Voglio dire, posso dire, penso di poter tranquillamente dire che è un capolavoro. È davvero un capolavoro cinematografico, quello che è stato in grado di fare e tenere insieme tutti quei personaggi e dare a tutti quei personaggi il loro tempo e il loro spazio, ma poi tenere la storia prima di tutto e renderle giustizia. E le luci, che sono state seguite da Greg Fraser, con cui ho appena finito di scrivere un libro (la mia scrittura e le sue fotografie, uscirà nel periodo in cui esce Dune). È stato uno di quei momenti in cui tutto converge, Non è un Paese per Vecchi è stato un po’ così. Non era la sensazione che tutto stava andando bene, ma la sensazione che mi stavo divertendo. Non sai quanto può essere bello fino a che non lo vedi.”

Dune a Venezia 78 – ufficiale

Dune è interpretato da un cast stellare composto da Timothée ChalametRebecca FergusonDave Bautista, Oscar IsaacJason MomoaZendayaJosh BrolinJavier Bardem, Sharon Duncan Brewster, Stephen McKinley Henderson, Zendaya, Chang Chen, David Dastmalchian, con Charlotte Rampling.

Viaggio mitico ed emozionante di un eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie paure sopravviveranno.

Denis Villeneuve ha diretto Dune e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth, basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert.

Dune: per Denis Villeneuve sarà come “Star Wars per adulti”

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Dune: per Denis Villeneuve sarà come “Star Wars per adulti”

Denis Villeneuve è reduce dal grande successo di Blade Runner 2049 e adesso è pronto per avventurarsi nel remake di Dune. Come già anticipato, Villeneuve non avrà come riferimento il film omonimo di David Lynch, ma il romanzo originale di Frank Herbert.

La Legendary Entertainmente produrrà il film, in merito al quale il regista canadese ha dichiarato, parlando con Fandom, che il suo film sarà una specie di “Star Wars per adulti“.

“Molte delle mie idee per Star Wars stanno confluendo in Dune quindi sarà una vera sfida. L’ambizione è di fare il film di Star Wars che non ho mai visto. Una specie di Star Wars per adulti, vedremo.”

Al momento, Villeneuve pianifica non solo di adattare un libro di Herbert, ma ha anche dichiarato che è aperto a realizzare dei sequel del film: “Potrei essere coinvolto in uno o due film, se dovesse accadere.”

Dune: per Denis Villeneuve è il progetto della vita

Il film non sarà in nessun modo collegato a quello del 1984. Tornerò al romanzo e cercherò di tirare fuori le immagini che le pagine mi ispireranno” ha commentato Villeneuve. “Sia chiaro, ho il massimo rispetto per David Lynch, che considero tra i più grandi registi viventi, però ricordo che all’epoca il suo adattamento aveva deluso le mie aspettative e tradito i miei sogni. Per questo proverò a fare il film dei miei sogni“.

Come accaduto per l’operazione attuata da Sofia Coppola con L’Inganno, Dune sarà un nuovo adattamento del libro e non un remake della pellicola diretta da David Lynch.

Dune: per Denis Villeneuve è “il progetto della vita”

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Dune: per Denis Villeneuve è “il progetto della vita”

Denis Villeneuve ha avuto l’arduo compito di riportare al cinema Blade Runner, ma le sue imprese cinematografiche guarderanno presto di nuovo al passato con il remake di Dune.

In merito a quest’altro progetto, il regista ha dichiarato a Variety: “Sono stato in grado di lavorare a Blade Runner pensando che dopo non avrei fatto altro, perché negli ultimi anni c’è stato un ritmo davvero eccitante e ho imparato tantissimo come regista. Ma chiaramente mi sono anche molto stancato, fisicamente. E mentre giravo Blade Runner, un periodo molto lungo, pensavo ‘questo sarà il mio ultimo film, credo che dormirò per tre anni’. Ora che lo sto montando ho ritrovato le energie. E fin da quando avevo 12 anni c’era un libro che leggevo, ed era Dune, il mio libro preferito con 1984. Dopo Prisoners, il produttore della Alcon mi chiese cosa avrei voluto fare dopo. Dissi Dune spontaneamente, e sapevo che ci sarebbero state questioni difficili per i diritti. Per me era solo un sogno, e credo di essere fortunato che Mary Parent alla Legendary abbia ottenuto i diritti e mi abbia offerto il film. Non potevo dire no. Ho immaginato questa cosa da 35 anni. Non avrei mai detto no. Sarà il progetto della mia vita.”

Denis Villeneuve, ufficiale: a lui la regia del reboot di Dune

Dune sarà prodotto da Thomas Tull, Mary Parent e Cale Boyter, con Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert nei panni di produttori esecutivi. Chiaramente di Dune si conosce molto bene l’adattamento cinematografico del 1984 firmato da David Lynch.

Dune è un romanzo fantascientifico del 1965 di Frank Herbert. Vincitore nello stesso anno del premio Nebula e l’anno successivo del premio Hugo, i massimi riconoscimenti della narrativa fantascientifica, è il primo dei sei romanzi che formano la parte centrale e originaria del ciclo di Dune. A questi si è aggiunta, dopo la scomparsa dell’autore, una seconda serie di romanzi scritti dal figlio Brian Herbert con Kevin J. Anderson, il Preludio a Dune.

Dune: Paul Atreides incontra… Paul Atreides agli Oscar parties!

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Dune: Paul Atreides incontra… Paul Atreides agli Oscar parties!

Kyle MacLachlan ha condiviso una foto in cui compare con Timothée Chalamet ad un Oscar Party e non ha perso occasione di celebrare questo incontro con il nuovo interprete di Paul Atreides, suo diretto erede nella parte del protagonista di Dune.

L’attore aveva anche dichiarato che era pronto a tornare nel franchise nel secondo film anche in un cameo, dichiarazione accolta con grande fervore da parte dei fan. Vedremo cosa deciderà Denis Villeneuve, intanto ecco lo scatto:

https://www.instagram.com/p/Cbqk33dg83V/

Dune, la recensione del film di Denis Villeneuve

Dune è interpretato da un cast stellare composto da Timothée ChalametRebecca FergusonDave Bautista, Oscar IsaacJason MomoaZendayaJosh BrolinJavier BardemStellan Skarsgård, Sharon Duncan Brewster, Stephen McKinley Henderson, Chang Chen, David Dastmalchian e Charlotte Rampling.

Viaggio mitico ed emozionante di un eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie paure sopravviveranno.

Denis Villeneuve ha diretto Dune e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth, basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert.

Dune: Parte Tre, Paul Atreides come il “Michael Corleone della fantascienza”

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Dune: Parte Due sta per superare la soglia dei 700 milioni di dollari al botteghino mondiale, e il regista Denis Villeneuve ha confermato che sta attualmente lavorando alla sceneggiatura della Parte Tre, che adatterà almeno parzialmente il secondo libro della saga di Frank Herbert, Dune: Messia. Parlando con il New York Times, Villeneuve ha anticipato l’arco narrativo di Paul Atreides nel previsto terzo film, facendo paragoni con Michael Corleone (Al Pacino) de Il Padrino.

“L’ha tradita in molti modi. Ma la cosa importante per Chani è che non si tratta di amore. Riguarda il fatto che diventa la figura che manterrà i Fremen nella loro prigione mentale. Un leader che non è lì per liberare i Fremen, ma controllarli. Questa è la tragedia di tutte le tragedie, come il Michael Corleone della fantascienza, diventa ciò che voleva evitare e cercherà di trovare un modo per salvare la sua anima.”

Il regista ha precedentemente affermato che intende prendersi una lunga pausa prima di tornare ad Arrakis e che probabilmente lavorerà su altri progetti nel frattempo. Quello che però sappiamo è che un adattamento preciso di Messia sarà complesso da realizzare, data la mole di stranezze che è presente nel romanzo di Herbert.

Dune: Parte Tre, i momenti bizzarri di Messiah che il pubblico non è pronto a vedere

Dune: Parte Tre, il CEO di Legendary Entertainment dà un aggiornamento

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Dopo il successo nel primo weekend al botteghino di Dune: Parte Due, così come il suo successo di critica, molti si chiedono se Dune: Parte Tre sia o meno in cantiere. Parlando con CNBC, il CEO di Legendary Entertainment – che ha prodotto sia Dune che Dune: Parte Due –  Josh Grode ha risposto proprio a questa domanda.

“Dobbiamo avere tutti gli stakeholder creativi allineati e sostenere la visione”, ha affermato Grode. “Penso che tutti siano molto emozionati e si stiano davvero godendo questo momento e se Denis [Villeneuve] riesce a realizzare la sceneggiatura giusta e sente di poter offrire un’altra esperienza alla pari con quella che abbiamo appena completato, allora non vedo perché no.”

Dopo la sua uscita nel fine settimana, Dune: Parte Due ha già incassato 81,5 milioni di dollari a livello nazionale e 178,5 milioni di dollari in tutto il mondo, secondo Deadline. Villeneuve ha anche accennato alle sue speranze di realizzare un terzo film, basato sul libro di Frank Herbert Dune: Messiah, sottolineando che il lavoro su una sceneggiatura è già in corso, ma che ha altri progetti su cui lavorare prima di tornare nel mondo di Dune.

Dune: Parte Tre, i momenti bizzarri di Messiah che il pubblico non è pronto a vedere

Dune Messiah, che sarà il testo di partenza per Dune: Parte Tre, è pieno di elementi bizzarri, che forse il pubblico non è pronto a vedere. Finora, non è ancora chiaro quanto Denis Villeneuve trarrà dagli altri capitoli di Dune per realizzare la terza parte della sua trilogia, ma sappiamo che Messiah conclude la storia di Paul (Timothée Chalamet), mentre i seguiti sono dedicati ai suoi figli gemelli, che avrà da Chani (Zendaya): Ghanima e il futuro Dio Imperatore dell’Universo Leto II.

Dai romanzi però sappiamo che sebbene Paul sia l’eroe della storia, le sue scelte future provocheranno parecchie sofferenze all’Universo, così il Bene Gesserit decide di mettere a punto un piano per ucciderlo, alleandosi con forze oscure. Da qui in poi la storia diventa sempre più strana, e non sappiamo se il pubblico è davvero pronto ad assistere a queste stranezze! Ecco gli aspetti bizzarri della storia di Dune Messiah.

In Dune: Parte Tre vedremo il Bene Tleilax

Dune: The SisterhoodIl Bene Tleilax, noto anche come Tleilaxu, è un ordine che commercia in prodotti biologici. Gioca un ruolo cruciale in Dune Messiah ed è incredibilmente bizzarro, anche per gli standard di Dune. Isolazionisti e xenofobi, i Tleilaxu sono manipolatori genetici. Tuttavia, a differenza delle Bene Gesserit, trafficano in prodotti biologici, che vanno dagli occhi artificiali ai cloni dei morti

Il circolo ristretto dell’ordine, il consiglio dei Maestri Tleilaxu, impiega i Volti Danzanti, servitori che possono imitare qualsiasi essere umano. Nonostante siano universalmente diffidati, i Tleilaxu si alleano con il Bene Gesserit in Dune Messiah (e, probabilmente, Dune: Parte Tre) perché vogliono rovesciare il regno di Paul. Con la pelle grigia e i denti appuntiti, l’ordine è forse la più aliena tra tutte le società di Dune. Tuttavia, sono le manipolazioni e le creazioni del Bene Tleilax il loro aspetto più bizzarro.

Volti Danzanti

Dune: ProphecyCome accennato in precedenza, le Bene Tleilax impiegano servitori conosciuti come Volti Danzanti, dei mutaforma. Allevati dai Maestri Tleilaxu, i Volti Danzanti sono spesso usati come spie o assassini grazie alla loro straordinaria capacità di imitare qualsiasi essere umano. Mentre i volti dei mutaforma si muovono, sembra che la loro pelle stia “danzando” – da qui il soprannome inquietante. Le abilità dei Volti Danzanti consentono alle Bene Tleilax di infiltrarsi in qualsiasi organizzazione o governo.

Tuttavia, gli abili accoliti del Bene Gesserit sono in grado di discernere quando un Danzatore del Volto ha sostituito un individuo a causa dei cambiamenti dei feromoni. Dal momento che, in Dune Messiah, i due ordini uniscono le forze contro Paul, sono una squadra quasi inarrestabile. Se un Volto Danzante rimane nei panni di un’altra persona troppo a lungo, delira e crede di essere davvero la persona in questione, il che rende il loro ruolo nella storia di Dune: Parte Tre ancora più sinistro.

Le creazioni Ghola di Dune Messiah

L’introduzione dei ghola in Dune Messiah è un’altra svolta incredibilmente strana. Nel canone di Dune, un ghola è un essere umano artificiale, ma, a differenza dei cloni di altri romanzi di fantascienza, i ghola sono specificamente replicati da soggetti morti. Creati nei carri armati Axlotl, i ghola possono essere costituiti da quasi chiunque purché ci sia una singola cellula dell’essere originale pronta.

Ancora una volta, i Gholas sono un prodotto del Bene Tleilax. In Dune Messiah, uno dei principali sforzi del Bene Tleilax per usurpare Paul ruota attorno alla creazione di un ghola del suo ex mentore, il defunto Duncan Idaho (Jason Momoa). La speranza è che il ghola di Duncan si avvicini abbastanza a Paul da ucciderlo, per esempio. Tuttavia, la coscienza di Duncan Idaho è in grado di assumere il “controllo” del suo corpo ghola.

I figli di Paul e Chani nascono con abilità particolari

Zendaya dune parte 2
© Warner Bros Discovery

Proprio come in Dune: Parte Due, Dune Messiah presenta alcune raffigurazioni piuttosto “estreme” di bambini che sono stati esposti alla spezia nell’utero. Alia Atreides, il personaggio più strano di Dune, fa la sua “apparizione” nel film in maniera indiretta, dal momento che non è ancora nata. Poiché Lady Jessica (Rebecca Ferguson) è incinta quando beve l’Acqua della vita, Alia, la sorella minore di Paul, nasce Reverenda Madre Bene Gesserit a tutti gli effetti. Denominata “Abominio”, Alia bambina è responsabile dell’uccisione del barone Harkonnen nel romanzo di Herbert. Saggiamente, in Dune: Parte Due Alia non è ancora nata ma è in grado di comunicare telepaticamente con sua madre e suo fratello, quindi il film evita di mostrare una bimba armata che uccide un uomo.

In Dune Messiah, Chani alla fine dà alla luce due gemelli, Leto II e Ghanima. Esposti alla spezia e figli di Paul, i gemelli ereditano anche la memoria genetica del Bene Gesserit, tra le altre abilità selvagge. Ciò non sarebbe troppo bizzarro se non fosse per il fatto che un neonato Leto II salva la vita di suo padre. Dopo che Paul diventa fisicamente cieco, apparentemente non è in grado di respingere un attacco del Volto Danzante Scytale. Per fortuna, Paul vede una visione dal punto di vista di suo figlio, che gli permette di uccidere con successo Scytale prima che lui stesso venga assassinato. È una delle sequenze d’azione più bizzarre di Dune Messiah. Naturalmente, le stranezze di Leto II e Ghanima non finiscono qui. I gemelli sono personaggi chiave nel sequel, Children of Dune.

Alia Atreides si innamora di un Ghola

Anya Taylor-Joy Alia Atreides DuneAlia Atreides è nata per essere uno dei personaggi più strani di Dune. Man mano che i libri vanno avanti, le cose non si normalizzano per la sorella minore di Paul. La bambina con le abilità della Reverenda Madre non solo uccide il Barone Harkonnen, ma diventa reggente dei figli di Paul dopo che lui ha lasciato il suo trono per vagare nel deserto nella vera tradizione Fremen. Capace di accedere alla memoria genetica, Alia non è in grado di respingere alcuni dei suoi antenati più inquietanti, incluso il Barone, che è in realtà suo nonno nel complesso albero genealogico Atreides/Harkonnen.

Posseduta dal Barone Harkonnen per gran parte di Children of Dune, Alia è una sorta di antagonista. Per non parlare del fatto che in Dune Messiah si innamora anche del ghola di Duncan Idaho, rendendo il suo arco narrativo potenzialmente uno dei più sconvolgenti di Dune: Parte Tre.

Il figlio di Paul diventa un ibrido uomo-verme della sabbia

Dune - Parte DueAnche se resta da vedere se Villeneuve racconterà sia Dune Messiah che Children of Dune, il regista ha molti punti bizzarri della trama tra cui scegliere per quanto riguarda quest’ultimo. Nel terzo libro di Dune, Leto II e Ghanima hanno a che fare con la zia posseduta dal Barone. Alla fine, Leto II decide di intraprendere il cosiddetto Sentiero d’Oro, la strada da seguire per l’umanità in modo che non ristagni nella sua struttura e condizioni attuali. Per fare ciò, Leto adotta una “pelle di trota della sabbia”, creando un futuro in cui diventerà un ibrido uomo-verme della sabbia.

La pelle del verme della sabbia lo rende praticamente indistruttibile, permettendo al cosiddetto Imperatore Dio di vivere molto a lungo. Per consolidare il suo potere e garantire il futuro della Casa Atreides, Leto sposa anche sua sorella, sebbene Ghanima abbia figli da un altro corteggiatore. Anche così, si tratta di una svolta degli eventi incredibilmente inquietante: i figli di Paul si sposano e uno di loro diventa in parte un verme della sabbia. Chissà quali di queste cose entrerà nel racconto di Dune: Parte Tre.

Dune: Parte Tre, Denis Villeneuve vuole realizzare un terzo film

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Dune: Parte Tre, Denis Villeneuve vuole realizzare un terzo film

Mentre è ufficiale che Dune: Parte Due uscirà non più a novembre di quest’anno bensì nel marzo del 2024, il regista Denis Villeneuve sta riflettendo sui piani futuri per l’universo di Dune dopo che questo nuovo film sarà uscito in sala. Dopo il trionfo di Dune del 2021, l’acclamato regista aveva infatti rivelato la sua aspirazione a portare più storie dell’universo di Frank Herbert sul grande schermo. In un’intervista con Empire Magazine, il regista ha ora nuovamente lasciato intendere che la possibilità di un Dune: Parte Tre, terzo capitolo della sua epica saga di adattamento di Dune, non è del tutto fuori discussione.

Se avessero luogo ulteriori sviluppi, il potenziale progetto sarebbe basato su Dune Messiah, il seguito diretto del romanzo originale di Herbert. Discutendo la potenziale trama, Villeneuve ha osservato: “Dune Messiah è stato scritto in reazione al fatto che le persone percepivano Paul Atreides come un eroe, che non era quello che voleva fare. Il mio adattamento è più vicino alla sua idea che in realtà sia un avvertimento”. Citando un calo della qualità dei romanzi successivi, ha chiarito che se Dune: Parte Tre dovesse realizzarsi, segnerà sicuramente la fine della trilogia prevista: “Dopodiché i libri diventano più… esoterici”.

Il co-sceneggiatore di Dune: Parte Due Jon Spaihts aveva anche menzionato nel marzo 2022 che Villeneuve aveva piani per un terzo film e una serie spin-off televisiva. Sebbene la visione del regista sia entusiasmante, la realizzazione di un terzo film dipenderà dell’accoglienza al botteghino di Dune: Parte Due, così come dalla società di produzione, Warner Bros. Pictures, di procedere o meno con il progetto. Al di là del grande schermo, anche i piani per una serie HBO Max, Dune: The Sisterhood, rimangono incerti. Non resta dunque che attendere l’arrivo di Dune: Parte Due per scoprire se realmente Villeneuve riuscirà a portare a termine la trilogia che ha in mente.

Dune: Parte Due, tutto quello che sappiamo sul film

Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo. Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile. In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.

Diretto dal visionario regista Denis VilleneuveDune: Parte Due vanta un cast composto da Timothée Chalamet (Chiamami col mio nome), nei panni di Paul Atreides, e Zendaya (Spider-Man: No Way Home), in quelli di Chani.Oltre ai due attori poc’anzi citati, nel film recitano anche Rebecca Ferguson (Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar Javier Bardem (No Country for Old Men, Being the Ricardos), il candidato all’Oscar Josh Brolin (Avengers: Endgame), Stellan Skarsgård (Avengers: Age of Ultron) e Dave Bautista (Thor: Love and Thunder).

Fanno inoltre il loro ingresso nel sequel Dune: Parte Due anche Austin Butler (Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del famigerato Feyd Rautha e il premio Oscar Christopher Walken (Il cacciatore, Prova a prendermi) nei panni dell’Imperatore. Florence Pugh (Black Widow, Piccole donne), Léa Seydoux (Crimes of the Future) e Souheila Yacoub (la serie No Man’s Land, Climax) completano infine l’ampio cast nei panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia dell’Imperatore, Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo, e Shishakli, guerriera dei Fremen.

Dune: Parte Due, rivelata la durata del film

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Dune: Parte Due, rivelata la durata del film

Secondo quanto conferma Collider, sembra che Denis Villeneuve abbia rivelato la durata del suo prossimo Dune: Parte Due, e si tratterà del film più lungo della sua carriera. Il film, che porterà di nuovo il pubblico su Arrakis, durerà 166 minuti, ben 11 minuti in più rispetto al capitolo precedente. Dune: Parte Due  uscirà nei cinema il 28 Febbraio 2024!

Cosa aspettarsi da Dune: Parte Due?

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune – Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Dune: Parte Due  uscirà nei cinema il 28 Febbraio 2024!

Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune – Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

Dune: Parte Due, il secondo trailer ufficiale è qui!

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Dune: Parte Due, il secondo trailer ufficiale è qui!

Ecco il trailer ufficiale numero due di Dune: Parte Due. Questa seconda parte dell’adattamento del romanzo di fantascienza di Frank Herbert, diretto dal visionario regista Denis Villeneuve, vanta un cast composto da Timothée Chalamet (Chiamami col mio nome), nei panni di Paul Atreides, e Zendaya (Spider-Man: No Way Home), in quelli di Chani.

Oltre ai due attori poc’anzi citati, nel film recitano anche Rebecca Ferguson (Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar Javier Bardem (No Country for Old Men, Being the Ricardos), il candidato all’Oscar Josh Brolin (Avengers: Endgame), Stellan Skarsgård (Avengers: Age of Ultron) e Dave Bautista (Thor: Love and Thunder).

Fanno inoltre il loro ingresso nel sequel Dune: Parte Due anche Austin Butler (Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del famigerato Feyd Rautha e il premio Oscar Christopher Walken (Il cacciatore, Prova a prendermi) nei panni dell’Imperatore. Florence Pugh (Black Widow, Piccole donne), Léa Seydoux (Crimes of the Future) e Souheila Yacoub (la serie No Man’s Land, Climax) completano infine l’ampio cast nei panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia dell’Imperatore, Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo, e Shishakli, guerriera dei Fremen.

La versione in lingua originale del trailer

Dune: Parte Due, la trama del film

Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo. Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile. In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.

Il film arriverà nei cinema italiani dal 1 novembre e porterà dunque a compimento il racconto intrapreso con il primo film.

Dune: Parte Due, il regista rivela quale scena è stata ispirata da Lo Squalo di Steven Spielberg

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Steven Spielberg è uno dei registi più famosi e acclamati, e il regista di Dune: Parte Due (qui la nostra recensione), Denis Villeneuve ha rivelato che una scena del sequel ha preso ispirazione da Lo squalo di Steven Spielberg.

In un’intervista a Vanity Fair, il regista Denis Villeneuve ha raccontato una delle scene più iconiche di Dune: Parte Due, la scena del sandworm. Tra la spiegazione di come Paul Atreides, un umano, sia riuscito a cavalcare un sandworm, il regista ha avuto il tempo di rivelare come hanno girato la scena e di essersi ispirato a Lo squalo di Steven Spielberg.

Questa inquadratura in cui vediamo Paul camminare, mi piace molto la tensione che viene portata dall’immobilità, dall’essere di fronte a un paesaggio immobile“, spiega Villeneuve intorno al minuto 9:20. “C’è qualcosa qui, ad essere onesti, che è stato ispirato da Lo squalo, l’idea che ciò che non si vede è più spaventoso“. Ha poi aggiunto che “sapere che c’è qualcosa sotto che potrebbe arrivare presto è una lezione che ho imparato molto tempo fa da Spielberg“.

Non è la prima volta che Denis Villeneuve mostra il suo apprezzamento per Steven Spielberg e i suoi film. Il regista ha nominato Incontri ravvicinati del terzo tipo come uno dei suoi film di fantascienza preferiti di tutti i tempi, e in precedenza ha mostrato il suo apprezzamento per il regista ai DGA Awards 2022 con un discorso accorato. Ecco l’intervista di seguito:

Dune – Parte Due: la trama e il cast del film

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film Dune: Parte Due vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune: Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune: Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

Dune: Parte Due, il primo trailer ufficiale del film di Denis Villeneuve

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A pochi giorni dalle prime immagini ufficiali e ad un giorno dal poster, ecco ora che la Warner Bros. svela il primo trailer ufficiale di Dune: Parte Due, che si può qui vedere, analizzare e scoprire in tutta la sua epicità. Questa seconda parte dell’adattamento del romanzo di fantascienza di Frank Herbert, diretto dal visionario regista Denis Villeneuve, vanta un cast composto da Timothée Chalamet (Chiamami col mio nome), nei panni di Paul Atreides, e Zendaya (Spider-Man: No Way Home), in quelli di Chani.

Oltre ai due attori poc’anzi citati, nel film recitano anche Rebecca Ferguson (Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar Javier Bardem (No Country for Old Men, Being the Ricardos), il candidato all’Oscar Josh Brolin (Avengers: Endgame), Stellan Skarsgård (Avengers: Age of Ultron) e Dave Bautista (Thor: Love and Thunder).

Fanno inoltre il loro ingresso nel sequel Dune: Parte Due anche Austin Butler (Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del famigerato Feyd Rautha e il premio Oscar Christopher Walken (Il cacciatore, Prova a prendermi) nei panni dell’Imperatore. Florence Pugh (Black Widow, Piccole donne), Léa Seydoux (Crimes of the Future) e Souheila Yacoub (la serie No Man’s Land, Climax) completano infine l’ampio cast nei panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia dell’Imperatore, Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo, e Shishakli, guerriera dei Fremen.

Dune: Parte Due, la trama del film

Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo. Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile. In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.

Il film arriverà nei cinema italiani dal 1 novembre e porterà dunque a compimento il racconto intrapreso con il primo film.

Dune: Parte Due, ecco la nuova serie di Funko Pop dedicata al film!

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Nel 2021 il film Dune di Denis Villeneuve con Timothée Chalamet ha ricevuto una serie apposita di Funko Pop e la cosa si ripete ora con Dune: Parte Due, a pochi mesi di distanza dall’uscita in sala dell’atteso sequel. Funko ha infatti presentato una nuova collezione ispirata al nuovo capitolo e ai suoi protagonisti. Sono infatti presenti Paul Atreides, Chiani, Gurney Halleck, Feyd Rautha e altri ancora. I preordini sono disponibili su Entertainment Earth e su Amazon. Nel dettaglio, ecco i Funko Pop disponibili:

  • Funko Pops Paul Atreides
  • Funko Pops – Gurney Halleck
  • Funko Pops – Chani
  • Funko Pops – Stilgar
  • Funko Pops – Feyd Rautha
  • Funko Pops – Principessa Irulan

Cosa aspettarsi da Dune: Parte Due?

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune: Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Dune: Parte Due  uscirà nei cinema il 28 Febbraio 2024!

Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune: Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

Dune: Parte Due, ecco il primo poster del film con Timothée Chalamet

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A pochi giorni dalle prime immagini ufficiali, ecco ora che la Warner Bros. svela il poster ufficiale di Dune: Parte Due e in esso si ritrovano i personaggi interpretati da Timothée Chalamet e Zendaya, pronti all’epica guerra che si svolgerà in questo sequel del Dune uscito nel 2021. Questa seconda parte dell’adattamento del romanzo di fantascienza fondamentale di Frank Herbert, diretto dal visionario regista Denis Villeneuve, porterà infatti avanti il viaggio di Paul Atreides, unitosi ora a Chani e ai Fremen in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia.

Oltre ai due attori poc’anzi citati, il film vanta anche Rebecca Ferguson (Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar Javier Bardem (No Country for Old Men, Being the Ricardos), il candidato all’Oscar Josh Brolin (Avengers: Endgame), Stellan Skarsgård (Avengers: Age of Ultron), Dave Bautista (Thor: Love and Thunder), la candidata all’Oscar Charlotte Rampling e Stephen McKinley Henderson. Fanno inoltre il loro ingresso nel sequel anche Austin Butler (Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del famigeratoFeyd Rautha e il premio Oscar Christopher Walken (The Deer Hunter, Hairspray) nei panni dell’Imperatore.

Florence Pugh (Black Widow, Piccole donne), Léa Seydoux (Crimes of the Future) e Souheila Yacoub (la serie No Man’s LandClimax) completano infine l’ampio cast nei panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia dell’Imperatore, e Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo. Il film arriverà nei cinema italiani dal 1 novembre e porterà dunque a compimento il racconto intrapreso con il primo film. Ecco di seguito il poster appena rilasciato, la cui tagline riporta la frase “lunga vita ai combattenti”.

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Dune: Parte Due, Denis Villeneuve parla dei cambi sull’arco narrativo di Chani – SPOILER

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Entrambi i film di Denis Villeneuve su Dune apportano diverse modifiche al romanzo di Frank Herbert, ma il cambiamento di gran lunga più grande per quanto riguarda un singolo personaggio è la rappresentazione di Chani (Zendaya) in Dune: Parte Due.

Nel libro, Chani si innamora di Paul Atreides e gli rimane fermamente fedele insieme a Stilgar e al resto dei Fremen. Tuttavia, nel film, quando “Muad’Dib” decide di abbracciare il suo destino di Mahdi e di guidare il suo popolo in battaglia contro gli Harkonnen, Chani riconosce i pericoli di seguire ciecamente un leader religioso e di riporre tutta la fiducia in una “profezia” che Paul ha precedentemente liquidato come nient’altro che propaganda dei Bene Gesserit.

In Dune: Parte Due la goccia che fa traboccare il vaso per Chani arriva quando Paul si proclama imperatore e offre la sua mano alla figlia del precedente sovrano, la principessa Irulan. Chani si allontana dal suo amante mentre il resto dei Fremen inizia una guerra santa in suo nome, attaccando gli inviati delle grandi case dell’universo, e il film si conclude con lei che si mette a sparare e chiama un verme con uno sguardo di sfida.

Nel corso di un’intervista con Inverse, al regista Denis Villeneuve è stato chiesto del cambiamento del personaggio di Chani e di cosa potrebbe significare per il film finale della sua trilogia, il previsto adattamento di Dune: Parte Tre che dovrebbe intitolarsi Messiah.

LEGGI la nostra recensione di Dune: Parte Due

Ho fatto in modo che nell’arco drammatico di Paul e nella storia ci fossero tutti gli elementi, solo che ho giocato con loro in modo un po’ diverso“, dice Villeneuve. “Alla fine del film, si vede che Paul ha fatto delle scelte che, per proteggere alcune persone, diventeranno ciò contro cui stava cercando di combattere“.

Sarà visto dalla prospettiva di Chani“, ha continuato. “Il film è strutturato sulla storia d’amore tra Paul e Chani. L’idea era di fare in modo che la storia di Paul si svolgesse attraverso questa relazione, e che il punto di svolta specifico di Paul fosse visto più o meno dalla prospettiva di Chani. E questo è un cambiamento molto importante. Ho cambiato la natura del personaggio di Chani per creare una prospettiva che spero sia condivisa da Frank Herbert per raggiungere il suo obiettivo“.

Cosa aspettarsi da Dune: Parte Tre ?

Cosa questo significhi per Dune: Parte Tre resta ovviamente da vedere, ma non possiamo pensare che Chani accetti la sua posizione di concubina/”spalla” di Paul come fa nel libro.

Le recensioni stellari di Dune 2 sono sicuramente in grado di attirare più persone nelle sale, e il film è ora “certificato fresco” su Rotten Tomatoes con un impressionante 95% di critica e pubblico.

Dune: Parte Due, Denis Villeneuve e la difficoltà di trovare il giusto tipo di… sabbia

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Il regista di Dune: Parte Due, Denis Villeneuve, descrive nel dettaglio la difficile ricerca del tipo di sabbia perfetto per il sequel. Recentemente posticipata al 2024, la seconda parte dell’adattamento di Villeneuve del romanzo di fantascienza di Frank Herbert continua il viaggio di Paul Atreides (Timothée Chalamet) con il popolo Fremen su Arrakis mentre cerca vendetta contro la Casata Harkonnen. La prima parte dell’adattamento ha debuttato nel 2021 e ha ricevuto molti consensi per aver dato vita al pianeta desertico arido e mortale, con due riconoscimenti da parte degli Academy Awards, per la scenografia di Patrice Vermette e per la cinematografia di Greig Fraser.

Durante una recente intervista con Empire dopo lo slittamento della data di uscita di Dune: Parte Due, il regista ha dettagliato la ricerca sorprendentemente difficile della sabbia perfetta per il sequel. Prima delle riprese, Villeneuve, Vermette e Fraser hanno trascorso una quantità enorme di tempo nel deserto alla ricerca delle dune di sabbia dalla forma perfetta. Alla fine, la loro esperienza con la sabbia riecheggia le famose parole di Anakin Skywalker: “È grossolana, ruvida e irritante e arriva ovunque”.

“Per la mia mise-en-scène, volevo una duna dalla forma particolare. Ma Greig Fraser, d’altro canto, aveva bisogno di quella stessa forma per ottenere una luce specifica. Quindi Patrice ha trascorso settimane e settimane a cercare dune di sabbia nel deserto! Sembravamo dei pazzi… ancora la ritrovo ogni mattina nelle mie scarpe. Siamo sicuramente traumatizzati dalla sabbia.”

Il motivo per cui Villeneuve, Vermette e Fraser hanno dovuto ricominciare da zero il lavoro di ricerca è perché il sequel non replica nessuna delle location viste nel primo film. A sua volta, la squadra ha dovuto setacciare i deserti del mondo alla ricerca di location completamente nuove per mettere in scena Arrakis, pur rimanendo fedele al primo film. Alla fine, le scene del sequel su Arrakis, che includono Paul che cavalca un verme della sabbia e raduna un esercito, sono state girate in diverse parti di Abu Dhabi. Essendo un film di guerra epico, Dune: Parte Due ha dovuto anche stabilire nuove ambientazioni perché differisce drasticamente dal primo film, che era più contemplativo.

Dune: Parte Due, Austin Butler è “una creatura incredibile”, secondo Javier Bardem

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Javier Bardem è entusiasta del lavoro di Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha Harkonnen in Dune: Parte Due. “Vedendolo calvo o con i capelli, è una creatura incredibile da guardare”, ha detto Bardem alla prima mondiale de La Sirenetta a Los Angeles ai microfoni di Variety. “Puoi guardarlo per ore e dire, ‘Oh, mio Dio, quanto è bello'”.

Bardem ha continuato: “Inoltre, è così gentile. È così generoso, così divertente e così dedito al ruolo. Ha fatto un lavoro straordinario. Ho avuto solo un paio di scene con lui, ma lo vedevo ed era come, ‘Wow, [lui] è il personaggio'”.

Feyd-Rautha è il malvagio nipote del barone Harkonnen (Stellan Skarsgård) e il fratello del sadico Glossu Rabban, interpretato da Dave Bautista. I due fratelli sono in competizione per il ruolo di successore della famiglia Harkonnen sul pianeta Arrakis.

Il primo teaser trailer del film, uscito il 2 maggio, mostrava il personaggio di Feyd-Rautha, calvo, di fronte, dopo che le immagini promozionali ce lo avevano mostrato solo di spalle. Timothée Chalamet e Zendaya riprendono i ruoli di Paul Atreides e Chani. Dune: Parte Due uscirà il 1° novembre in Italia.

Dune: Parte Due, la trama del film

Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo. Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile. In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.

Dune: Parte Due supera i 700 milioni al box office mondiale

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Dune: Parte Due supera i 700 milioni al box office mondiale

Nonostante sia già disponibile su piattaforme digitali, Dune: Parte Due di Warner Bros. e Legendary continua a dimostrare quanto sia vitale l’esperienza del grande schermo per certi tipi di film. Dopo due mesi interi di uscita, l’epico sequel di fantascienza ha superato forse l’ultima importante pietra miliare del box office globale. Questo fine settimana, Dune: Parte Due ha aggiunto circa 1,9 milioni di dollari a livello nazionale e altri 3 milioni di dollari dai mercati esteri, per un totale complessivo di circa 5 milioni di dollari. Questo è stato sufficiente a fargli superare l’incredibile traguardo dei 700 milioni di dollari a livello globale.

Dune: Parte Due ha accumulato quasi 280 milioni di dollari in patria e altri 424 milioni di dollari nei mercati esteri, per un incasso globale complessivo di 704 milioni di dollari. Diretto da Denis Villeneuve, il film è la conclusione del suo adattamento in due parti del romanzo culto di fantascienza di Frank Herbert e segue l’aristocratico Paul Atreides in una discesa nella megalomania mentre organizza una guerra santa contro una fazione in lotta. Dune: Parte Due è stato prodotto con un budget dichiarato di 190 milioni di dollari, detiene ancora il record del più grande weekend di apertura dell’anno e rimane il film di maggior incasso del 2024.

Sempre diretto da Villeneuve, il primo film di Dune è stato distribuito al culmine della pandemia nel 2021, sia nelle sale che sul servizio di streaming precedentemente noto come HBO Max. Questa strategia, applicata a tutti i film del listino 2021 della W.B., è stata ampiamente (e notoriamente) criticata. Villeneuve stesso ha reagito pubblicamente, ma nonostante la diluizione dello streaming, il primo Dune si è rivelato un successo al botteghino, incassando 400 milioni di dollari a livello globale. Questa cifra è salita a 430 milioni di dollari dopo la recente riedizione in vista di Dune: Parte Due.

Entrambi i film hanno incassato oltre 1,1 miliardi di dollari in tutto il mondo, e Villeneuve si è affermato come uno dei principali registi di grande budget oggi in attività. Il primo film ha ottenuto anche 10 nomination agli Oscar, vincendone sei. Il suo contemporaneo, Christopher Nolan, ha dato a Dune: Parte Due un’importante approvazione prima della sua uscita. Come la maggior parte dei film recenti di Christopher Nolan, compreso Oppenheimer, Dune: Parte Due ha avuto particolare successo nel formato IMAX. È stato anche distribuito in una versione IMAX 70mm super-premium in una dozzina di località in tutto il mondo. Da allora il film si è imposto come uno dei maggiori incassi di tutti i tempi nel formato immersivo.

Dune: Parte Due si avvicina ai 600 milioni di dollari nel mondo

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Dune: Parte Due si avvicina ai 600 milioni di dollari nel mondo

Come Barbie e Oppenheimer, Dune: Parte Due sta continuando a dimostrare che gli enormi guadagni al botteghino non appartengono solo ai film tratti da fumetti. Gli opinionisti cinematografici che criticano l’ascesa dei film di supereroi si stanno certamente godendo il momento, soprattutto perché il momento coincide con un paio di fallimenti dei Marvel Studios.

Questo fine settimana, il sequel di Dune ha guadagnato altri 17,6 milioni di dollari in patria e 30,7 milioni di dollari all’estero, per un incasso totale di 48,3 milioni di dollari in tutto il mondo.

Si tratta di risultati impressionanti per un film al suo quarto fine settimana di distribuzione, in competizione anche con Ghostbusters: Minaccia Glaciale, che ha debuttato in Nord America lo scorso fine settimana.

Questo fine settimana, il sequel competerà con un altro blockbuster di fantascienza, Godzilla x Kong: Il nuovo impero, che debutterà il 29 marzo.

Con una concorrenza così agguerrita nelle prossime settimane, sarà interessante vedere se Dune: Parte Due riuscirà a raggiungere i 700 milioni di dollari in tutto il mondo. Ecco di seguito gli incassi extra USA:

Dune – Parte Due: la trama e il cast del film

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film Dune: Parte Due vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune: Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune: Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

Dune: Parte Due potrebbe essere un successo al box office molto più grande del primo film

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Dune: Parte Due non ha ancora debuttato nelle sale di tutto il mondo, ma solo in base alle prevendite dei biglietti, il sequel di Denis Villeneuve, acclamato dalla critica, si preannuncia un successo molto più grande del film precedente.

Il primo film è uscito durante la pandemia, debuttando nelle sale e in streaming nello stesso periodo. Questo, insieme alla durata di oltre 2 ore e mezza, ha fatto sì che le aspettative fossero un po’ più ridimensionate, ma il film è riuscito comunque a incassare oltre 400 milioni di dollari al botteghino globale (niente di spettacolare se paragonato alla media dei film del MCU, è stato abbastanza da giustificare un seguito).

Ora, Erik Davis di Fandango riporta che Dune: Parte Due si è già affermata come la più grande prevendita del regista Denis Villeneuve fino ad oggi, superando Blade Runner 2049 e Arrival allo stesso punto del ciclo di vendita e vendendo il doppio dei biglietti di Dune: Parte Uno.

Naturalmente, Dune: Parte Due avrebbe sempre beneficiato del fatto di essere uscito dopo la pandemia e di essere la diretta continuazione del suo apprezzato predecessore. Anche le recensioni stellari dovrebbero aiutare (il punteggio su Rotten Tomatoes è ora del 98%).

Dune è senza dubbio la grande saga di fantascienza dei nostri tempi (assieme ad Avatar di James Cameron). Lo è per le ambizioni che Villeneuve dimostra nelle sue idee di messa in scena; per la sua ostinata fedeltà al romanzo di Herbert; per la sua ricerca dell’elemento materiale accanto all’effetto speciale in CGI;” –  si legge nella nostra recensione “...per il suo pretendere il meglio dal comparto del sonoro, della scenografia, della fotografia e da ogni altro aspetto tecnico; per il suo dimostrare i forti richiami al presente di un racconto composto ormai circa sessant’anni fa; ma soprattutto per il suo essere un’opera con precisi intenti autoriali rivolta però ad un pubblico di massa“.

Cosa aspettarsi da Dune: Parte Due?

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune: Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Dune: Parte Due  uscirà nei cinema il 28 Febbraio 2024!

Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune: Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

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