La Warner Bros ha annunciato che
sono iniziate le riprese di Tenet,
che ora è ufficialmente il titolo del prossimo film segreto di
Christopher Nolan. Lo Studio ha anche aggiunto
che Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple
Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence
Poésy si sono uniti al cast, guidato da John David
Washington insieme a Robert Pattinson e
Elizabeth Debicki.
Tenet,
una produzione Warner Bros. Pictures, per la
regia di Christopher Nolan, è un film epico d’azione
che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Nolan
dirige il film da una sua sceneggiatura originale, e verrà
realizzato con un mix di IMAX e pellicola
in 70mm. Il cast internazionale coinvolto è
formato da John David Washington al fianco di
Robert Pattinson, Elizabeth
Debicki, Dimple Kapadia, Aaron
Taylor-Johnson, Clémence Poésy,
con Michael
Caine e Kenneth Branagh.
Tenet
è prodotto da Christopher
Nolan ed Emma Thomas,
con Thomas Hayslip in veste di
produttore esecutivo.
Il team creativo di Nolan che ha
lavorato dietro le quinte include il direttore della
fotografia Hoyte van Hoytema, lo
scenografo Nathan Crowley, la
montatrice Jennifer Lame, il
costumista Jeffrey Kurland e il
supervisore degli effetti visivi Andrew
Jackson. Musiche ad opera del
compositore Ludwig Göransson. Warner Bros.
Pictures distribuirà Tenet in tutto il
mondo.
Probabilmente, se non fosse stato
per l’influenza di Superman e del peso
che questo film ha avuto nel corso della storia dei blockbuster
americani, Christopher Nolan non avrebbe mai
potuto realizzare Batman Begins, il primo capitolo
della sua trilogia dedicata al Cavaliere Oscuro uscito nel
2005.
A rivelarlo è stato lo stesso
regista durante il Q&A dell’evento organizzato per il
ritorno nelle sale della trilogia, passando in rassegna parte
del processo che ha portato in sala il cinecomic con
Christian Bale nei panni di Bruce
Wayne sette anni dopo il flop di Batman & Robin di Joel
Schumacher con George Clooney. E se in alcuni casi
un autore riesce a gestire la volontà dello studio esercitando il
proprio controllo creativo, spesso accade il contrario e i
dirigenti spingono affinché la storia vada in una direzione diversa
da quella scelta in partenza.
Una situazione simile è accaduta con
Batman Begins, dove Nolan è stato costretto ad adottare un
approccio differente con l’obiettivo di convincere i produttori a
investire sulla sua idea. Ma come? Portando l’esempio di
Superman: The Movie, il classico del 1978 di
Richard Donner con Christopher
Reeve:
“Sono stato in grado di dire
‘Bene, Christopher Reeve non indossa il costume fino al minuto
53…possiamo farlo anche noi. In verità questa statistica non è
vera, perché accade un po’ prima, ma il concetto rimane“.
Di fatto uno degli aspetti studiati
dal regista per Batman Begins era il momento esatto in cui il
personaggio diventa un supereroe, abbracciando finalmente e
ufficialmente l’icona di difensore della giustizia. E chiunque
abbia visto il film sa che Bruce Wayne non assumerà l’identità di
Batman fino a metà del racconto, uno snodo narrativo che all’epoca
preoccupò i dirigenti della Warner Bros. Basti pensare al panorama
dell’epoca, decisamente meno “coraggioso” di quanto lo sia ora in
termine di cinefumetto.
Vi ricordiamo che una replica della
maratona speciale de Il Cavaliere Oscuro arriverà il 13 aprile a
New York all’Amc Lincoln Square, mentre altre proiezioni si
prevedono per la fine di aprile presso l’AMC Metreon di San
Francisco, il Cinesphere Ontario Place di Toronto e l’IMAX Theatre
dell’Indiana State Museum di Indianapolis. In tutte le serate verrà
trasmessa la registrazione del Q&A di Nolan sul
maxischermo.
Dopo il successo
di Interstellar, uscito lo
scorso Novembre, Christopher Nolansi prepara
a tornare al cinema con un nuovo progetto ancora senza titolo
targato Warner. L’unica cosa fatta trapelare
dalla major è che la data di uscita sarà il 21 Luglio 2017, data
molto affollata, vista la quantità di film annunciati per
quel giorno: tra Pitch Perfect
3 (Universal),
Valerian and the City of a Thousand
Planets (EuropaCorp) e
un progetto d’animazione della Blue Sky
Animation della Fox ancora senza nome, il
film di Nolan è già il quarto in programma.
Le aspettative non sono di certo da
poco, se si pensa che il binomio Nolan-Warner ha sfornato finora la
trilogia del Cavaliere Oscuro da
2.45 miliardi di dollari, nonché il capolavoro
Inception, che ha incassato al botteghino
più di 800 milioni.
A quanto pare, Netflix starebbe cercando di convincere
Christopher Nolan ad affidare la distribuzione
della sua prossima fatica cinematografica al colosso dello
streaming. Il regista britannico è sempre stato un grande
sostenitore dell’esperienza in sala, al punto da arrivare a
schierarsi pubblicamente contro la Warner Bros. – la studio con il
quale collabora ormai da anni – in merito alla decisione di far
uscire i titoli del 2021 in contemporanea sia al cinema che su HBO
Max.
Da allora si sono susseguite tutta
una serie di voci secondo cui Nolan sarebbe ormai pronto a rompere
lo storico sodalizio con la major e ad affidare il suo nuovo film
ad un altro studio. Ora, in una recente intervista con
Variety, è stato Scott Stuber, capo della
sezione cinema di Netflix, a dichiarare che l’accordo dello
streamer con la società di produzione Amblin di Steven Spielberg gli fa ben sperare di poter
riuscire a convincere Nolan ad affidare il suo nuovo progetto alla
piattaforma.
Stuber non sa nulla del nuovo film
di Nolan, ma ha elogiato il lavoro del regista e ha specificato che
farà tutto il possibile per rendere la pellicola un’esclusiva
Netflix. “Se e quando Nolan uscirà con il suo nuovo film,
allora si tratterà di capire se Netflix può rappresentare la casa
ideale per quel progetto e, soprattutto, come fare per far sì che
accada”, ha dichiarato Stuber. “È un regista incredibile.
Farò tutto quello che posso. Ho imparato che in questo business non
devi dare importanza all’ego. Bisogna imparare ad incassare i colpi
bassi e a rialzarsi.”
Christopher Nolan e l’importanza
della distribuzione a livello globale
Non è la prima volta che Stuber
parla di una possibile collaborazione tra Netflix e Nolan. Già in
passato, infatti, aveva raccontato di alcune conversazioni avute
con il regista di Tenet, sottolineando quanto fosse di vitale
importanza, per lui, la distribuzione a livello globale. “Penso
che ci siano aspetti della distribuzione globale che risultano
ancora parecchio attraenti”, aveva spiegato. “Christopher Nolan e io abbiamo parlato un
bel po’… è ancora qualcosa che vuole profondamente. Se non possiamo
garantirla, sarà comunque un problema per lui.”
Christopher Nolan partecipa al
photo-call di Rendezvous With Christopher Nolan durante il 71°
Festival di Cannes il 12 maggio 2018 a Cannes, Francia.- Foto di
arp via Depositphoto.com
Christopher Nolan tornerà a lavorare con
Universal per il suo prossimo film. Matt Damon, già presente in “Interstellar” e “Oppenheimer”, è in trattative per diventare il
protagonista. Nolan scriverà e produrrà insieme a Emma Thomas sotto
la loro insegna Syncopy.
Dopo il successo di
“Oppenheimer”,
che ha vinto sette premi Oscar e ha incassato 958 milioni di
dollari in tutto il mondo, non sorprende che Nolan voglia
collaborare nuovamente con lo studio.
Secondo le fonti di
Variety, la Universal sta pianificando un’uscita Imax per
il titolo il 17 luglio 2026. I dettagli della trama del progetto
non sono stati resi noti. La Universal non ha rilasciato
commenti.
“Oppenheimer” è il primo film di Nolan al di fuori della Warner
Bros. dopo quasi 20 anni. Per lo studio ha diretto la trilogia del
“Cavaliere Oscuro” e altri successi come “Dunkirk” e
“Inception”.
Le cose sono cambiate nel 2020,
quando il capo di WarnerMedia Jason Kilar ha deciso di trasmettere
in anteprima un anno di film su HBO Max. Sebbene Nolan non avesse
un film in uscita durante questo periodo, all’epoca rilasciò una
dichiarazione in cui criticava la strategia: “Alcuni dei più
grandi registi e delle più importanti star del cinema del nostro
settore sono andati a letto la sera prima pensando di lavorare per
il più grande studio cinematografico e si sono svegliati scoprendo
di lavorare per il peggior servizio di streaming”.
Ha portato “Oppenheimer” alla
Universal, e il film ha finito per aprire un testa a testa con un
altro progetto della Warner Bros: “Barbie”. Nella sua storia di
copertina di Variety del 2023, Nolan ha dichiarato che
qualsiasi faida con la Warner Bros. è ormai “acqua passata”.
Deadline ha riportato per primo la notizia del prossimo film di
Nolan.
Nella giornata di ieri vi avevamo
riportato le dichiarazioni di Anne Hathaway diffuse in un’intervista su
Variety. In occasione della reunion virtuale del film Les misérables con Hugh Jackman, l’attrice premio Oscar aveva
dichiarato che Christopher Nolan (regista con cui ha lavorato
per ben due volte) vieterebbe l’utilizzo di sedie sul set dei suoi
film.
“Chris non permette neanche
l’utilizzo di sedie”,
aveva dichiarato Hathaway. “Ho lavorato con lui due volte.
Non vuole che sul set ci siano sedie. Il motivo è che se ci sono
sedie, automaticamente le persone si siederanno. Se si siedono,
significa che non stanno lavorando. Chris realizza dei film
incredibili, che sono ambiziosi sia da un punto di vista tecnico
che emotivo. Riesce sempre ad arrivare alla fine delle riprese
senza mai sforare il budget e senza essere mai in ritardo. Credo
che abbia qualcosa a che fare con l’assenza di sedie sul
set…”
Le dichiarazioni dell’attrice hanno
scatenato diverse reazioni sul web, con diversi critici e
giornalisti che sono intervenuti in difesa del regista, ammettendo
che durante le visite ai set dei suoi film hanno sempre riscontrato
la presenza di sedie. Proprio per questo, si è reso necessario un
intervento della portavoce di Nolan, tale Kelly Bush
Novak, che in una nota ufficiale (via
IndieWire) ha dichiarato:
“Per la cronaca, l’unica cosa
bandita dai set di Christopher Nolan sono i cellulari (non
sempre con successo) e il fumo (con grande successo). Le sedie a
cui si riferiva Anne Hathaway erano le sedie da regista davanti
ai monitor, posizionate per motivi gerarchici, non per necessità
fisica. Chris ha sempre scelto di non utilizzarle, ma non ha mai
bandito le sedie dai suoi set. Il cast e la troupe possono sedersi
quando e dove vogliono, e lo fanno frequentemente.”
Anche una comparsa de Il Cavaliere
Oscuro difende Christopher Nolan: “Avevamo a disposizione
tantissime sedie.”
Le parole della portavoce non
lasciano dubbi: l’unica sedia che
Christopher Nolan non vuole avere sul set è proprio la
sua, a dimostrazione di quanto il regista sia molto attivo durante
la lavorazione dei suoi film e, soprattutto, quanto tenga ad avere
un rapporto a stretto contatto con il suo team e con i membri del
cast. Anche Aaron Stewart-Ahn, una comparsa de Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, è
intervenuto in difesa di Nolan, specificando via
Twitter:
“Sono stato una comparsa ne Il
Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, uno dei 500 poliziotti di Gotham
City nella scena della rivolta di Wall Street. Avevamo a nostra
disposizione tantissime sedie e tantissimi tavoli nell’area di
riposo, in un edificio abbandonato che un anarchico cercò di far
saltare in aria nel 1920, poco distante da Occupy Wall
St.”
Parlando
con Entertainment
Weeklyinsieme a
Cillian Murphy, Christopher Nolan ha riflettuto sul suo
primo incontro con Murphy. L’attore aveva inizialmente candidato il
suo nome per interpretare lo stessoBatman. Nolan ha detto che
sia lui che Murphy sapevano che Batman non sarebbe
stato adatto per lui, ma il regista voleva comunque avere Cillian Murphy nel film.
Cosa ha pensato Christopher Nolan dell’audizione di Cillian
Murphy per Batman Begins?
“Quando abbiamo avuto la
nostra prima conversazione, penso che entrambi sapessimo che non
avresti finito per interpretare Batman“, ha detto
Nolan. “Ma volevo davvero salire sul set con te, volevo
portarti nel film. Abbiamo fatto quei test sullo schermo in
modo molto elaborato, su 35 mm, con un piccolo set. Christopher Nolan ha
continuato lodando Murphy per la sua audizione “elettrica”. Ha
notato che ha persino fatto venire i dirigenti a guardare per
convincerli che Murphy potesse essere lo Spaventapasseri di cui
avevano bisogno.
“C’era solo un’atmosfera
elettrica nella troupe quando hai iniziato a esibirti“, ha
detto Nolan. “Abbiamo girato due scene – c’era una scena
di Bruce Wayne e una di Batman – e mi sono assicurato che i
dirigenti scendessero e guardassero cosa stavi facendo sul
set. Tutti erano così entusiasti di vederti esibire che quando
poi ho detto loro: “Okay,
Christian Bale è Batman, ma che ne dici di Cillian per
interpretare Spaventapasseri?” non c’era dissenso. Tutti
i precedenti cattivi di Batman erano stati interpretati da grandi
star del cinema:
Jack Nicholson,
Arnold Schwarzenegger,
Jim Carrey, quel genere di cose. È stato un grande salto
per loro ed è stato davvero solo sulla base di quel
test. Quindi è così che hai interpretato
Spaventapasseri.
Alla fine, Murphy finì per
essere scelto come Dr. Jonathan Crane/Spaventapasseri, un
ruolo che avrebbe ripreso in tutti e tre i film di Batman
di Nolan. Murphy sarebbe anche apparso in una serie
di altri film di Christopher Nolan, tra cui
Inception, Dunkirk e
l’imminente Oppenheimer,
dove reciterà nei panni dello scienziato protagonista.
Mentre la curiosità di scoprire di
più sul nuovo film di Christopher Nolan cresce ogni
giorno che passa, oggi vi segnaliamo questo interessante video che
analizza il suo meta cinema attraverso la pellicola The Prestige,
probabilmente uno dei suoi lavoro più riusciti:
Arriva una succulente
anticipazione da The Playlist e ripresa da Badtaste.it
dell’interessante intervista a Christopher Nolan fatta
da Entertainment Weekly
Mentre Interstellar è ancora in sala e
fan e hater di Christopher Nolan se le stanno
ancora dando di santa ragione in rete, si parla già del prossimo
film del regista. Secondo JoBlo il prossimo lavoro di Nolan sarà
l’adattamento live action di Ready Player One, il romanzo
di Ernest Cline.
Per essere precisi, l’altra fonte
della news, The Tracking Board, ha riferito che la Warner Bros ha
fatto un’offerta a Nolan per dirigere il film, il che vuol dire che
adesso sta a lui scegliere se accettare o meno.
Al momento lo sceneggiatore
Zak Penn (Avengers, X2)
ha appena concluso la prima stesura del film e sembra che la
preproduzione del film sia già in corso con le complesse procedure
di richieste di diritti e altri dettagli importanti, dal momento
che il romanzo di partenza fa riferimento più o meno a tutto ciò
che fa parte della cultura pop degli anni ’80, con particolare
riguardo verso i Videogames.
Che ne pensate?
Di seguito la trama del romanzo:
Nel 2045 la Terra è un pianeta sovrappopolato e inquinato, in
cui la maggior parte degli individui vive in stato di indigenza e
le fonti energetiche sono quasi del tutto esaurite. L’unico svago
per le persone comuni è OASIS, un mondo virtuale ideato dal
programmatore James Halliday a cui si può accedere gratuitamente
grazie a un semplice visore e a un paio di guanti aptici.
Alla morte di Halliday si scopre che ha lasciato in eredità
il suo mondo virtuale (che vale miliardi di dollari) alla prima
persona che riuscirà a risolvere una serie di indovinelli e giochi
di intelligenza disseminati nell’universo di OASIS. Milioni di
persone (soprannominati Gunter) decidono di cimentarsi
nell’impresa, e fra questi c’è Wade Owen Watts, un diciottenne nerd
sovrappeso appassionato di videogames, giochi di ruolo e della
cultura degli anni ottanta in generale.
Wade ha un vantaggio rispetto a molti Gunter : è cresciuto
nel mito di Halliday, conosce tutto della sua vita e dei suoi gusti
personali, e questo potrebbe rappresentare un grosso vantaggio per
la risoluzione degli intricati enigmi. Ma l’opportunità di mettere
le mani su OASIS ha attirato anche la IOI, una potente
multinazionale pronta a tutto pur di vincere la sfida.
La notizia è arrivata ieri in
concomitanza con l’annuncio ufficiale della line-up del listino
Warner Bros. del prossimo anno: il nuovo film scritto e diretto da
Christopher Nolan, ovviamente
ancora senza titolo, arriverà al cinema il 17 Luglio
2020 in formato IMAX, proprio come il suo precedente
lavoro, Dunkirk.
Dopo la pellicola che raccontava
l’evacuazione dell’esercito britannico dalle spiagge della
Normandia, il regista si è dedicato ad altri progetti che
includevano la restaurazione e la creazione di un “viaggio”
itinerante di 2001: Odissea nello spazio in 70mm,
proiettato in vari cinema del mondo, mentre lo scorso autunno,
insieme a Paul Thomas Anderson, ha
promosso un’iniziativa che dovrebbe portare i supporti audiovisivi
casalinghi, le tv per capirci, a diventare viewer
friendly, ovvero facilmente programmabili e settabili da ogni
utente per avere la possibilità di guardare, anche a casa, un film
nella stessa maniera, con la stessa qualità visiva e fotografica
immaginata e voluta dal regista nel momento della realizzazione del
film stesso.
Nolan e Anderson, tra i
registi contemporanei più attenti alla fruizione del loro cinema
secondo la loro specifica visione, hanno parlato con i produttori
di TV della UHD Alliance in merito alla standardizzazione di una
“modalità di riferimento” che visualizzerebbe film e spettacoli in
un modo più accurato secondo l’intento creativo di chi li ha
realizzati. Slashfilm ha condiviso
un comunicato che la Directors Guild of
America ha diffuso in merito alle modalità che questa
standardizzazione tecnica debba prevedere, tramite sondaggio.
“Molti di voi hanno visto il
proprio lavoro apparire sugli schermi televisivi diversamente
rispetto al modo in cui lo avevano effettivamente realizzato
– si legge nella lettera – I televisori moderni
hanno straordinarie capacità tecniche ed è importante sfruttare
queste nuove tecnologie per garantire che lo spettatore domestico
veda il nostro lavoro nella maniera più vicina possibile alle
nostre intenzioni creative originali“.
Non sappiamo ancora quale sarà il
prossimo lungometraggio di Christopher Nolan dopo il successo
di Interstellar. Quello che sappiamo al
momento, però, è il misterioso progetto che lo ha tenuto occupato
negli ultimi mesi.
Si tratta di un cortometraggio dal
titolo Quay, un sorta di piccolo
documentario dedicato ai fratelli Quay, gemelli celebri per il loro
contributo al mondo della stop motion grazie ad opere quali
Street of
Crocodiles, Institute
Benjamenta e The Piano Tuner of
Earthquakes. Il corto sarà presentato in esclusiva,
il prossimo 19 agosto, durante il Film Forum di
New York in occasione del panel “The Brothers Quay On
35mm”. Alla fine della proizione, Nolan in persona
parteciperà ad un Q&A con il pubblico.
Per adesso non sappiamo se il corto
sarà presentato anche altrove e, soprattutto, se diventerà
reperibile online. Vi terremo aggiornati.
A quanto pare Christopher Nolan avrebbe già scelto
ilprossimo progetto dopo The Dark Knight Rises.
Difficile da credere, visto il silenzio che avvolgono i suoi
progetti. Si tratterebbe del biopic di Howard Hughes scritto poco
prima che Scorsese girasse The Aviator…
Christopher Nolan ha apertamente
dichiarato il suo amore per le riprese in IMAX e
ce ne ha dato ampiamente prova in Il Cavaliere
Oscuro ed in Il Cavaliere Oscuro Il
Ritorno. Ora delle nuove foto dal set di
Interstellar ci mostrano il
ritorno all’utilizzo delle telecamere in grado di filmare proprio
in questo formato, questa volta usate in un modo desueto ed incauto
vista la rarità e la fragilità di tali apparecchiature:
Come si può vedere la telecamera è
montata sulla punta di un jet, probabilmente per sperimentare la
tecnologia IMAX nell’ambito di alcune riprese
aeree. Nolan vanta già la distruzione di una di
queste rarissime telecamere sul set di Il Cavaliere
Oscuro, per cui ci sembra azzardato l’utilizzo che se
ne sta facendo sul set di Interstellar. Ma il
regista è conosciuto per non risparmiare mai i rischi se essi sono
a beneficio della qualità artistica delle proprie pellicole. Ed è
interessante notare come Nolan sia votato verso la
sperimentazione di nuove tecniche di ripresa.
IMAX (da
Image Maximum) è un sistema di proiezione della
pellicola cinematografica che ha la capacità di mostrare immagini
con una grandezza e una risoluzione molto superiore rispetto ai
sistemi di proiezione convenzionali.
Interstellar, il film
Dal celebrato regista Christopher Nolan (la serie di “The Dark
Knight”, “Inception”), Interstellar
vede come interpreti il premio Oscar Matthew McConaughey (“Dallas Buyers Club”), il
premio Oscar Anne Hathaway (“Les Miserables”), la candidata
all’Oscar Jessica Chastain (“Zero Dark Thirty”),
Bill Irwin (“Rachel Getting Married”), il premio
Oscar Ellen Burstyn (“Alice Doesn’t Live Here
Anymore”) ed il premio Oscar
Michael Caine (“Le regole della casa del
sidro”).
Il cast principale include anche
Wes Bentley,
Casey Affleck, David Gyasi, Mackenzie Foy e
Topher Grace. La trama: Quando i nostri giorni
sulla Terra stanno per giungere al termine, un team di esploratori
dà il via alla missione più importante nella storia dell’uomo: un
viaggio attraverso la galassia per scoprire se l’uomo potrà avere
un futuro tra le stelle.
Diretto da
Christopher Nolan, il film è stato sceneggiato da
Jonathan Nolan e
Christopher Nolan. Emma Thomas, Christopher
Nolan e Lynda Obst hanno prodotto
Interstellar
con Jordan Goldberg, Jake Myers, Kip Thorne e
Thomas Tull come produttori esecutivi. Il team
creativo dietro la macchina da presa del film di Nolan, è stato
guidato dal direttore della fotografia Hoyte Van
Hoytema (“Her”), lo scenografo candidato all’Oscar
Nathan Crowley (“The Dark Knight”), il montatore
candidato all’Oscar Lee Smith (“The Dark Knight”)
e la costumista candidata all’Oscar Mary Zophres
(“Il Grinta”). La colonna sonora è stata composta dal premio Oscar
Hans Zimmer (la trilogia di “The Dark Knight” “Il
Re leone”).
Se c’è un regista che più di ogni
altro ha contribuito a ridefinire il cinema dal 2000 ad oggi,
quello è senza dubbio Christopher Nolan.
Innegabilmente, egli è l’autore che grazie alla sua rilettura dei
generi e del concetto di tempo ha portato a nuovi livelli il
linguaggio cinematografico, raggiungendo uno status ancora oggi
ineguagliato.
Ogni suo lungometraggio è un
evento, intorno al quale aleggia mistero e grande attesa, ed ognuna
delle sue opere continuano ancora a distanza di tempo a generare
numerosi dibattiti tra gli spettatori e i critici, dimostrando la
grande influenza che hanno sull’immaginario collettivo.
2. Ha prodotto anche film
altrui. Nolan è noto per aver prodotto tutti i suoi film,
ma anche per aver ricoperto tale ruolo per opere dirette da altri
registi. Tra queste vi sono i film DC Comics L’uomo
d’acciaio (2013), con Henry
Cavill, Batman v Superman: Dawn
of Justice (2016), con Ben
Affleck, e Justice
League (2017). Ha inoltre partecipato in qualità di produttore
esecutivo del film Transcendence
(2014), esordio alla regia del suo abituale diretto della
fotografia.
Christopher Nolan e gli Oscar
3. Ha diverse nomination al
celebre premio. Ad oggi Nolan vanta cinque nomination al
premio Oscar, ma incredibilmente non ha ancora mai vinto la
prestigiosa statuetta. Tra le candidature ricevute si annoverano
quella per la sceneggiatura originale di Memento e
Inception, quelle per il miglior film a Inception
e Dunkirk, e quella per il miglior regista sempre per
Dunkirk. Ad oggi questa è la sua unica nomination come
regista.
Christopher Nolan: la trilogia su
Batman
4. Aveva un’idea chiara su
come voleva rappresentare il personaggio. Tra i motivi che
più si citano nei pregi della trilogia su Batman diretta da Nolan
vi è il grande realismo della sua rappresentazione. Il regista,
infatti, accettò di fare il film soltanto se avesse potuto inserire
Batman in un contesto moderno, libero dalle ambientazioni colorate
e futuristiche delle precedenti versioni. Fortunatamente, la Warner
Bros. ebbe fiducia nella sua idea, lasciandogli carta bianca per il
film.
5. Si è ispirato ad un
celebre film di fantascienza. Prima di iniziare le riprese
di Batman Begins, Nolan invitò l’intero cast e la troupe
ad una visione privata del film Blade Runner, di Ridley
Scott. Terminata la proiezione, Nolan annunciò che
quello era il film a cui si sarebbero dovuti ispirare per la
rappresentazione di Batman e di Gotham City. L’ambiente cupo e i
grandi edifici metropolitani giocano infatti un ruolo centrale nel
film e nella trilogia da lui poi realizzata.
Christopher Nolan:
Inception
6. Ha basato i personaggi
su un mondo a lui noto. Nell’ideare i personaggi
principali del film Inception, Nolan ha affermato di
essersi ispirato al team creativo di un’opera cinematografica,
poiché conoscendone i ruoli e i segreti avrebbe potuto ottenere
maggior verità per i suoi protagonisti. Cobb è infatti il regista,
Arthur il produttore, Arianna la scenografa, Eames l’attore, Saito
lo studios e Fischer lo spettatore.
7. Ha rifiutato di girare
il film in 3D. Inizialmente la Warner Bros. propose a
Nolan di realizzare il film con la tecnica del 3D, in quegli anni
particolarmente in voga e portata all’estremo dal film
Avatar. Il regista, tuttavia, si rifiutò categoricamente,
affermando che il 3D avrebbe soltanto distratto gli spettatori
dalla storia. In diverse interviste ha poi affermato di non essere
intenzionato ad utilizzare tale tecnologia, poiché la considera più
adatta ai videogiochi che ai film.
Christopher Nolan:
Oppenheimer, il suo nuovo film
8. Ha scritto la
sceneggiatura in prima persona. Nell’approcciarsi a
raccontare la storia di Oppenheimer, Nolan ha raccontato di aver
fatto una scelta insolita che gli ha però permesso di trovare le
giuste intuizioni per il film: “Ho scritto la sceneggiatura in
prima persona, cosa che non avevo mai fatto prima. Non so se
qualcuno l’abbia mai fatto prima. Ma il punto è che, con le
sequenze a colori, che sono la maggior parte del film, tutto è
raccontato dal punto di vista di Oppenheimer: stai letteralmente
guardando attraverso i suoi occhi. Strana cosa da fare. Ma mi ha
guidato su come girare il film”.
9. Non ha utilizzato
CGI. Un’altra delle caratteristiche tipiche di Nolan è il
suo ricorrere il meno possibile alla computer grafica. Per
Oppenheimer, ad esempio, è riuscito ad ottenere l’esatta
replica di un esplosione atomica utilizzando utilizzando una
combinazione di effetti pratici e composizione digitale. Sono state
eseguite praticamente esplosioni multiple, con sostanze ibride di
benzina, propano, alluminio e magnesio che coinvolgevano grandi
miniature. Questi sono stati filmati ad alta velocità da più
angolazioni e poi sovrapposti utilizzando effetti digitali per
creare l’iconico “fungo atomico”.
Christopher Nolan: il suo
patrimonio
10. È uno dei registi più
redditizi di oggi. Con “soli” undici lungometraggi ad oggi
diretti, Nolan è uno dei registi dai maggiori riscontri al box
office. Complessivamente, i suoi film, considerati dei veri e
propri eventi cinematografici, hanno incassato oltre 4,7 miliardi
di dollari, facendo di lui un vero e proprio re mida. Il suo
patrimonio è ad oggi stimato intorno ai 250 milioni di dollari.
Tra gli spettatori in attesa della
première di Batman V
Superman ci sarà anche Christopher Nolan, regista della
trilogia The Dark Knight. Ad affermalo è
lui stesso.
Nolan è stato colui che ha
rilanciato il successo di Batman e ora ha di recente dichiarato di
essere ”davvero esaltato” di vedere la prossima interpretazione di
Bruce Wayne e del Cavaliere Oscuro in Batman
V Superman: Dawn of Justice, sotto la regia di
Zack Snyder, in uscita al cinema nel
2016.
”Zack è un grande amico” afferma
Nolan, ”E so che Ben
Affleck è un ragazzo straordinario. Sarò in prima fila quando
uscirà il film”.
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Ricordiamo
come Batman v Superman: Dawn
of Justice, Zack
Snyder è stato
scritto da ChrisTerrio, da
un soggetto di David
S. Goyer. Nel film saranno
presenti Henry Cavill nel
ruolo
di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei
panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno
anche: AmyAdams, LaurenceFishburne, Diane
Lane, JesseEisenberg, Ray
Fisher, Jason
Momoa e GalGadot. Batman v Superman: Dawn
of Justice arriverà nelle sale di
tutto il mondo il 6 maggio 2016.
È cosa alquanto risaputa che
Christopher Nolan sia un’amante del
personaggio e della saga di James
Bond. In occasione della promozione di Tenet,
il regista ha parlato con
GamesRadar del fatto che, durante la sua carriera, abbia sempre
cercato attraverso i suoi film di ricreare le emozioni che lui
stesso provò durante la visione al cinema de La spia che mi
amava(The Spy Who Loved Me), decimo film della
saga uscito nel 1977, con Roger Moore nei panni di 007.
In merito a ciò, il regista ha
spiegato: “Il primo film di James Bond che ricordo di aver
visto al cinema è stato La spia che mi amava con Roger Moore.
Ancora oggi è uno dei miei preferiti, anche se è un film che cerco
di non riguardare troppo spesso. Quando l’ho riguardato di recente,
però, l’ho fatto vedere anche ai miei figli e ho rivissuto
determinate emozioni”.
“Credo di aver avuto sette anni
quando lo vidi al cinema con mio padre”, ha spiegato Nolan.
“Quello che ho sempre cercato di conservare da quella
esperienza è la sensazione di avere la possibilità di saltare
dentro lo schermo e di viaggiare in ogni angolo del pianeta vedendo
cose straordinarie. Aveva una portata spettacolare davvero
notevole. Era escapismo allo stato pure con l’aggiunta di una
componente fantasy. D’altronde, c’era una macchina che diventava un
sottomarino e altre cose del genere.”
Il regista ha poi aggiunto:
“Penso di aver speso buona parte della mia carriera alla
continua ricerca di quelle sensazioni, cercando di fornire
attraverso i miei film un’analoga esperienza al pubblico. Ho sempre
voluto riportare le persone a quel senso di meraviglia relativo a
ciò che i film possono fare e dove ti possono
accompagnare.”
Il regista e sceneggiatore Christopher Nolan, attualmente nelle nostre
sale con la sua ultima fatica
Tenet, ha confermato che la sua esperienza con i film di
supereroi si è ufficialmente conclusa. Dopo i due Batman diretti
negli anni ’90 da Joel Schumacher,
Batman Begins di Nolan ha non solo riavviato le
avventure del Crociato di Gotham sul grande schermo, ma in larga
parte anche rivoluzionato il genere supereroistico al cinema.
Ancorando il personaggio di Bruce
Wayne alla realtà, Nolan ha indubbiamente contribuito ad inaugurare
l’era moderna dei cinecomics, facendo in qualche modo da pioniere
rispetto a tutto ciò che è poi arrivato dopo. Il cavaliere oscuro è ancora oggi considerato
uno dei più grandi film tratti dai fumetti di tutti i tempi, anche
se dopo la fine della sua trilogia dedicata all’iconico personaggio
DC, il regista britannico non è mai più stato coinvolto in alcun
progetto legato all’universo dei fumetti (fatta eccezione per
L’uomo d’acciaio di Zack Snyder,
dove figura in quanto autore del soggetto).
In una recente intervista con
Geeks of Color, Christopher Nolan e John David Washington hanno discusso
dell’ultimo sconvolgente film del regista,
Tenet. Verso la fine dell’intervista, a Washington è stato
chiesto un commento in merito al fatto che molti fan vorrebbero
vederlo nei panni di Lanterna Verde e se fosse
effettivamente disponibile ad universi al DCEU. A quel punto
Washington si è girato verso Nolan e ha esclamato: “Chiedetelo
a lui”, ipotizzando un possibile film sul personaggio diretto
proprio dal regista, che si è limitato a rispondere così alla
provocazione dell’attore: “Credo che i miei giorni con la DC
siano finiti. Tuttavia, John sarebbe una scelta davvero
eccellente.”
HBO Max sta attualmente sviluppando
una serie tv dedicata a Lanterna Verde, mentre alla Warner Bros.
dovrebbe essere ancora in cantiere un film dedicato al Corpo delle
Lanterne Verdi. Entrambi i progetti mirano a rilanciare il
franchise dopo che il film di Ryan Reynolds del 2011 è stato stroncato sia
dai fan che dalla critica. Anche se i personaggi del film e della
serie non sono ancora essere scelti, Washington potrebbe davvero
essere una scelta interessante per un eroe come John Stewart.
Nonostante la sua carriera sia
ancora agli inizi, John David Washington ha già dimostrato di
essere un attore di grande talento grazie al suo ruolo nella serie
Ballers e nel film BlacKkKlansman di Spike Lee, grazie al quale
ha anche ricevuto una nomination ai Golden Globes.
La scelta di Harry
Styles da parte di Christopher Nolan per comparire
nel suo ultimo film, Dunkirk, ha raccolto diverse
critiche da parte di pubblico e critica, dal momento che il giovane
Styles è più noto per la sua carriera di pop star che per un
effettivo talento recitativo.
Tuttavia, durante la campagna
promozionale del film, che si sta svolgendo in questi giorni, il
regista britannico sta difendendo a spada tratta la sua scelta,
spiegando che già in altre occasioni casting “rischiosi”
hanno confermato le sue idee.
Dunkirk: Christopher
Nolan sul film, su Harry Styles e sull’eventualità di un Bond
Movie
“Quando scelsi Heath Ledger per
il Joker ne Il Cavaliere Oscuro, si sono sollevate un sacco di
sopracciglia e un sacco di gente ha commentato. Devo fidarmi del
mio istinto, e Harry era perfetto per questa parte.”
In diverse altre occasioni il
regista ha difeso la sua scelta di affidare il ruolo di
co-protagonista alla pop star e a breve scopriremo se la sua
fiducia è stata ben riposta.
Dunkirk sarà
ambientato durante la Seconda Guerra
Mondiale, e si concentrerà sulla cronaca dell’evacuazione
di Dunkerque nel 1940, nota anche come Operazione
Dynamo.
La Warner Bros.
Pictures distribuirà in tutto il mondo il film il 21
Luglio 2017, il 31 agosto in Italia.
L’evacuazione si svolse dal 27
maggio al 4 giugno: truppe francesi, inglesi e belghe erano rimaste
circondate dalle forze tedesche. Circa un milione di soldati. Alla
fine dell’operazione se ne salvarono 330 mila grazie alla fuga via
mare verso la Gran Bretagna.
Christopher Nolan è stato chiaro in più di
un’occasione:
Il cavaliere oscuro – Il ritorno è per lui
l’ultimo film dedicato a Batman, dopo il quale non ci sarà alcun
sequel. E mentre si parla già di un riavvio della saga ad opera di
un altro regista, Nolan rilascia un’interessante dichiarazione ad
Access Hollywood sul personaggio di Catwoman/Selina Kyle,
interpretata da Anne Hathaway:
“Anne è incredibilmente
precisa nel caratterizzare la psicologia del suo personaggio. L’ha
costruito dalle fondamenta, è un vero piacere osservare la sua
interpretazione. Ciò che fa su quei tacchi non è affatto da
prendere alla leggera.”“E’ un
personaggio magnifico, non vediamo l’ora di vederla e magari la
gente vorrà vederla ancora in futuro”.
Sarebbe da considerare l’ipotesi di
uno spinoff su Catwoman?
“Per quanto mi
riguarda, ho chiuso con Gotham e i suoi personaggi. Ho raccontato
la nostra versione della storia e ora mi dedicherò ad altro”, ha
spiegato il regista, aggiungendo che gli piacerebbe rivedere la
Hathaway nei panni di Catwoman diretta da un altro regista. “Penso
che lo meriterebbe senza alcun dubbio, è davvero
incredibile”.
Ecco inoltre l’intervista che Anne
Hathaway ha rilasciato a TODAY di Matt Lauer, con una brevissima
scena inedita de
Il cavaliere oscuro – Il ritorno:
Vedere i film sul televisore di
casa propria è ormai una pratica ampiamente diffusa. Spesso però
proprio su questo vengono a modificarsi una serie di parametri che
inficiano sulla visione. Per questo motivo è nata una coalizione
tra alcuni dei maggiori autori cinematografici per porre rimedio a
questi inconvenienti, preservando la qualità di un film riprodotto
sul televisore.
“Attraverso questa modalità
sarà infatti possibile preservare quanto originariamente realizzato
dai registi, – ha dichiarato Christopher Nolan – dagli
aspetti tecnici al modo in cui è stato ultimato in cabina di
montaggio. Questo permetterà allo spettatore una fruizione come
l’autore la desidera.”
“Le moderne televisioni offrono
numerose possibilità in termini di capacità tecniche, ma questo
significa anche che occorre preservare l’intento originale del
regista, affinché non venga snaturato nella riproduzione in home
video. La “Filmmaker Mode” avrà proprio questo compito.”
Conclude sempre Nolan.
Stando a quanto riportato nel video
di presentazione del progetto, la Filmmaker Mode disabiliterà il
livellamento del movimento, e preserverà invece l’originale aspect
ratio, il bilanciamento dei colori e il frame rate di un film.
Per questa nuova modalità non è
ancora prevista una data di lancio, ma per ogni amante del cinema
ben presto sarà un fattore da verificare al momento dell’acquisto
di un nuovo televisore.
Trai
registi più riconoscibili della contemporaneità, Christopher Nolan si avvia da protagonista nella
stagione dei premi 2024, grazie al grande successo di critica e
pubblico di Oppenheimer,
che al momento gli è già valso 5 Golden Globe, tra cui miglior film
drammatico e soprattutto migliore regia. È la prima volta che la
Hollywood Foreign Press Association riconosce
infatti il lavoro di Nolan dietro alla macchina da presa.
Ma com’è nato il progetto di
Oppenheimer,
cosa lo ha spinto a addentrarsi così in profondità nel conflitto
etico e morale dello scienziato che ha a tutti gli effetti
inventato l’arma di distruzione di massa più temibile mai concepita
dall’uomo? Abbiamo incontrato
Christopher Nolan, a New York ed ecco cosa ci ha detto.
Quale è stata la
scintilla che l’ha spinta a voler dirigere un film su Robert
Oppenheimer?
<<Si è trattato
di una confluenza di fattori in realtà. Essendo cresciuto nel regno
Unito, gli anni ‘80 li ho vissuto all’insegna della minaccia di una
guerra nucleare. Nella cultura di quel decennio era un problema ben
presente. Gli Stati Uniti progettavano missili, c’erano proteste
praticamente ovunque. La prima volta che ho sentito il nome di
Oppenheimer è stato grazie a Sting e alla sua canzone Russians.
Sapevo della sua associazione con la bomba atomica, ma ho sempre
voluto scoprire qualcosa in più della sua storia. Anche se non
sapevo esattamente cosa, c’era sempre stata una specie di cortina
grigia intorno a questa figura di scienziato.
Poi a un certo punto
ho scoperto che a Trinity non avevano completamente eliminato la
possibilità che l’intera atmosfera si incendiasse allo scoppio
della bomba, distruggendo l’intero pianeta. Ma andarono avanti e
spinsero il bottone. Non c’è mai stato un momento come quello nella
storia dell’umanità. Avevo già fatto riferimento a Oppenheimer nel
mio film precedente Tenet. Così
Robert Pattinson che era nel cast mi regalò
questo libro su di lui e su quel gruppo di scienziati che cercavano
di non teorizzare, di non razionalizzare questa minaccia che
possedevano. Una storia che mi sembrava essere sempre più
drammatica.
Emma ed io visitammo
il nostro amico Charles Roven, con cui abbiamo prodotto la trilogia
de Il Cavaliere Oscuro, e lui mi ha suggerito di
leggere American Prometheus, un libro che lui stava tentando di
tradurre in film. Appena ho iniziato a leggerlo ho visto subito la
connessione tra la vita privata di questo personaggio e la storia
globale di cui è parte. Per esempio Los Alamos, dove avvenne tutta
la preparazione e lo scoppio della prima bomba prototipo, è dove
Robert amava andare a cavalcare con suo fratello.>>
Intervista aChristopher Nolan, regista di
Oppenheimer
Come ha lavorato alla
sceneggiatura? È vero che c’è un draft scritto in prima
persona?
<<Quando ho
cominciato a scrivere non volevo usare la voce off, ma allo stesso
tempo sentivo che mancava qualcosa, non riuscivo a penetrare nel
punto di vista soggettivo che volevo aggiungere. Così a un certo
punto ho cominciato a scrivere note di regia in prima persona. Non
so se altri adoperano questo metodo. E questo mi ha immediatamente
precipitato nel punto di vista di Oppenheimer, sia come scrittore
che come spettatore, al modo di una voce off.
Nel momento in cui
usi la prima persona, inizi a prestare attenzione a molte altre
cose oltre il dialogo. E per questo film era fondamentale, anche
per costruire degli appigli simbolici nei vari salti temporali che
la storia propone.>>
È un processo che ha
adoperato anche in fase di riprese?
<<Certamente.
Con il direttore della fotografia Hoyte van
Hoytema abbiamo costantemente cercato un punto di vista
che fosse il più vicino possibile all’essere soggettivo, quello di
Robert Oppenheimer. Sia nelle scene a colori che in quelle in
bianco e nero, spesso non interessandoci delle ombre o delle luci.
Ci è parso un modo per essere onesti riguardo il punto di vista a
cui volevamo aderire. Abbiamo seguito questa idea in maniera molto
rigorosa, quasi religiosa direi. Mentre vedevamo il girato
giornaliero ci siamo accorti che stava
funzionando.>>
Quale metodo ha
adoperato per restituire il lato emotivo sia del protagonista che
della vicenda storica?
<<Alla base c’è
il libro di Kai Bird, un volume estremamente accurato con delle
prospettive nuove sia sull’uomo che sul suo lavoro. Ci sono voluti
quasi venticinque anni di ricerche prima che Bird decidesse di
farlo pubblicare. Gli è costato molto tempo e fatica scriverlo.
Dopo ho ascoltato le registrazioni e letto le trascrizioni degli
interrogatori a Oppenheimer. Poi ho letto il libro di nuovo e ho
iniziato a prendere note, senza il testo ma basandomi soltanto su
quello che ricordavo. Quello che mi aveva impressionato e che
ritenevo essenziale. Una volta capita quale era la struttura con i
due diversi piani temporali che avevo in mano ho cominciato a
scrivere. Devo sempre avere un’ossatura, è il mio modo di
lavorare.>>
I suoi film sono
spesso intricati a livello narrativo ma molto chiari quando si
tratta di emozioni: come lavora su questo doppio binario?
<<Quando ho
girato il mio primo film Following volevo
assolutamente usare una struttura con tre piani temporali che si
alternavano. Pensavo che ci sarei riuscito scrivendo la storia in
ordine cronologico e poi l’avrei assemblata seguendo la mia
struttura.
Così ho scoperto che
ci voleva moltissima riscrittura per rendere comprensibile il mio
progetto. Così mi sono ripromesso di non farlo più. In tutte le
sceneggiature successive sono state scritte seguendo la logica dei
personaggi, al fine di rendere comprensibile il loro viaggio
emotivo. Anche
Memento.
Le connessioni le
lascio fare in fase di riprese, ci sono collaboratori molto validi
che mi aiutano. Quando segui i tuoi personaggi in un certo senso ti
metti dalla parte dello spettatore. Di solito mi organizzo secondo
strutture e diagrammi piuttosto astratti, cercando di dare forma
alla storia. Scrivo un sacco di note. Non inizio mai a scrivere una
sceneggiatura se non mi sento pronto e ho capito di aver esplorato
tutte le possibili vie che mi interessavano nel raccontare i
personaggi.>>
Cosa la spinge a
frammentare il concetto di tempo in molti dei suoi
progetti?
<<La relazione
tra i film e il tempo mi ha sempre affascinato. Il modo in cui i
film convenzionali si confrontano con la nozione di tempo è
qualcosa di molto sofisticato. Io sono uno spettatore molto
esigente, se guardo una commedia romantica ad esempio sono sempre
fin troppo cosciente della scala temporale della storia.
Si è svolta nell’arco
di due anni, due mesi o due settimane? la gente non lo sa
veramente. c’è sempre questo senso di fantasia nel cinema. A me
invece piace esporre questo meccanismo, smontarlo e mostrarlo
all’attenzione del pubblico, in modo che possa avere accesso al
modo in cui egli stesso connette le informazioni riguardanti la
narrazione. I romanzieri adottano questo meccanismo praticamente da
sempre. Orson Welles lo ha fatto con
Quarto potere.>>
Quando scrive una
sceneggiatura pensa già agli attori che potrebbero interpretare i
ruoli?
<<Provo a non
farlo. Qualche volta però certi volti ti si insinuano nella mente e
non se ne vanno, c’è poco o nulla da fare. Quando ad esempio ho
scritto Batman Begins avevoMorgan Freeman fisso in mente per il ruolo di
Lucius Fox. Lui il film non lo voleva fare, ho davvero dovuto
convincerlo.
Provo comunque a non
farlo, mi sembra come se in qualche modo stessi tradendo il
personaggio. Invece di costruirlo mi aggrappo a qualcosa che ho già
visto in un attore. Invece vorrei consegnare loro qualcosa che non
hanno mai fatto in precedenza. Sono molto fiero del ruolo che ho
consegnato a Cillian in Oppenheimer
e del modo in cui lo ha sviluppato, lo ha fatto proprio. Allo
stesso modo la performance di Robert Downey Jr. è maestosa.>>
Sarà un thriller romantico a metà
strada tra Intrigo Internazionale e
Inception, il nuovo film di Christopher Nolan, previsto per
l’estate del 2020 ma
del quale ancora non si conosce nulla.
Production Weekly ha rivelato che le
riprese del film sono previste per giugno prossimo e che quindi la
produzione procede in maniera spedita. Il giornale rivela anche che
il film sarà, come accennato, un thriller con toni romantici, una
specie di Intrigo Internazionale, trai capolavori
di Alfred Hitchcock, che incontra
Inception, e che, ovviamente, sarà prodotto da
Warner Bros.
Inoltre, Nolan tornerà a lavorare
con il direttore della fotografia Hoyte Van
Hoytema, dopo le precedenti collaborazioni di
Dunkirk e Interstellar.
Sembra molto interessante
evidenziare il fatto che il report porta l’attenzione sull’aspetto
romantico del film, cosa insolita per Christopher
Nolan che, anche se spesso ha raccontato di storie
d’amore, è sempre stato un regista disinteressato all’aspetto
romantico delle sue storie, con forse l’unica eccezione di
Interstellar.
Il nuovo film scritto e diretto da
Christopher Nolan, ovviamente ancora senza titolo,
arriverà al cinema il 17 Luglio 2020 in formato
IMAX, proprio come il suo precedente lavoro,
Dunkirk.
Nel corso di una recente conferenza
stampa, il regista e il fratello co-sceneggiatore Jonathan hanno
parlato delle ispirazioni letterarie extrafumettistiche dell’ultimo
capitolo della trilogia dedicata a Batman: in particolare la
sceneggiatura risente della forte influenza del Racconto di due
città di Charles Dickens: l’influenza dell’opera dello scrittore
britannico sarà particolarmente evidente nella riflessione sulle
differenze di classe.
Un discorso che, pur risentendo
degli inevitabili riferimenti all’attualità, assumerà connotati più
generali. Nel corso della trilogia, Gotham è stata spesso
l’obbiettivo di minacce volte alla sua distruzione, nessuna delle
quali si è poi materializzata… almeno finora; è qui che Il
racconto di due città fa sentire la sua influenza: anche in
quell’opera infatti si narrava di una civiltà consolidata che
cadeva in pezzi; allora, il modello era stata la Parigi
post-rivoluzionaria dominata dal Terrore.
Christopher Nolan, regista dell’acclamato
Oppenheimer
in odore di Oscar, vorrebbe fare un film horror, ma secondo il
regista londinese non è ancora riuscito a trovare l’idea perfetta
che potrebbe spingerlo a mettere in cantiere l’incursione nel
genere
Christopher Nolan affascinato dal
genere horror
Ieri Christopher Nolan è intervenuto a un evento
del BFI a Londra e un membro del pubblico gli ha
chiesto se avrebbe mai preso in considerazione l’idea di fare un
film
horror, rispondendo brevemente: “Mi piacerebbe fare un film
horror. Ma credo che un buon film horror richieda un’idea davvero
eccezionale. E queste sono poche e lontane tra loro. Quindi non ho
trovato una storia che si presti a questo“.
Ma Christopher Nolan non si è fermato qui e ha
approfondito ciò che trova affascinante del genere. “Ma penso
che sia un genere molto interessante dal punto di vista
cinematografico“, ha detto Nolan. “È anche uno dei pochi
generi in cui gli studios realizzano molti di questi film, e sono
film che hanno molta cupezza, molta astrazione. Hanno molte delle
qualità che Hollywood è generalmente molto restia a inserire nei
film, ma questo è un genere in cui è consentito“.
Christopher Nolan ha anche ammesso che
Oppenheimer ha degli elementi horror, perché
pensa che “siano appropriati al soggetto“.
Nella sua carriera, Christopher Nolan si è già dilettato con
elementi horror prima di Oppenheimer,
senza però dedicarsi completamente a questo genere. Le sequenze
dello
Spaventapasseri di Batman Begins ne sono certamente un
esempio.
Christopher Nolan si è da subito considerato contrario
alla stereoscopia e così sembra ribadire la sua posizione anche in
questa dichiarazione, durante l’intervista a Director Guild of
America. Il regista ne ha parlato anche in vista del suo prossimo
film, l’attesissimo
Il cavaliere oscuro – Il ritorno
Ecco qui cosa
Christopher Nolan sostiene contro il 3D, e la sua
sembra una posizione inattaccabile!
Mi sembra che la
stereoscopia, al cinema, dia una scala di visione troppo piccola,
che l’effetto sia tutt’altro che dirompente. I film sono
intrinsecamente in 3D. Il senso stesso della fotografia è
nell’essere tridimensionale. Il punto è che la stereoscopia
garantisce ad ogni spettatore una prospettiva individuale. Il che
funziona benissimo con i videogames e tutte le forme di tecnologia
“immersiva”, ma se parliamo di esperienze per spettatori, è una
scelta difficile da abbracciare. Personalmente preferisco i grandi
affreschi, quando ti trovi a guardare schermi enormi e hai quella
sensazione che l’immagine proiettata sia “larger than life”, più
imponente della vita stessa. Quando invece la lavori con la
stereoscopia, e di test ne abbiamo fatti un bel po’, finisci per
“strizzare” la taglia dell’immagine fino a che non diventa una
finestra molto più piccola di fronte a te. Quindi l’effetto finale
va considerato con grande attenzione. E mi pare che finora, nella
corsa ad adattarsi a questa nuova tendenza, non si sia pensato
abbastanza a questo.
In questi tempi di 3D mania, Christopher Nolan sta sempre più ergendosi
a paladino anti 3D, difendendo il 2D e denunciando l’utilizzo
sfrenato, strumentale
Dopo la chiusura, per alcuni non
troppo trionfante, della sua trilogia su Batman, Christopher Nolan continua a
rilasciare interniste a riguardo. Quello che viene fuori adesso ha
del romantico e dell’inquietante, perchè l’argomento principale
delle sue nuove dichiarazioni è Heath Ledger.
Sembra infatti che Nolan abbia
preso in considerazione l’opportunità di scegliere proprio Ledger
per interpretare Batman/Bruce Wayne. In realtà le cose sembrano
andate diversamente: quando Nolan cercava il suo Batman che
cominciare le riprese di Batman Begins,
ha provinato tantissimi giovani attori, e tra questi c’era anche
Heath che però si chiamò immediatamente fuori, dichiarando di non
voler mai e poi mai partecipare ad un film sui supereroi. Sappiamo
che poi Nolan scelse il buon Christian Bale, e mai scelta fu
più indovinata per l’Uomo Pipistrello di nuova generazione.
Tuttavia sembra che in seguito
Ledger, visto Batman Begins e ammirata l’impronta registica e
realistica che Nolan aveva dato alla storia, abbia poi accettato il
ruolo di Joker ancora prima che la sceneggiatura de Il
Cavaliere Oscuro fosse terminata.
Inoltre Nolan si lascia sfuggire
qualche altra caratteristica del lavoro d’attore di Heath:
“Non lavorava tantissimo, gli piaceva interpretare un
personaggio e poi smettere di lavorare abbastanza da avere poi fame
di un altro ruolo. E questo è successo quando si è unito al mio
cast, era davvero pronto per fare un film come
quello”.
Christopher Nolan e sua moglie (nonché storica
produttrice) Emma Thomas hanno fatto visita ad una
cinema della catena Regal in California per supportare la release
nelle sale di Tenet,
l’ultima fatica del regista britannico. Il film, da molti
considerato come il blockbuster che avrebbe potuto “salvare”
l’industria cinematografica, è stato il primo grande film di una
major a debuttare in sala dopo la pandemia di Covid-19 che ha
praticamente messo in ginocchio il settore (e non solo).
Tuttavia, come alcuni esperti
avevano previsto, Tenet –
considerando anche il budget investito per la sua realizzazione –
non è riuscito a soddisfare le aspettative al box office nelle
settimane successive alla sua uscita, con diversi report che
affermano che i cinema che non hanno aperto in vista dell’uscita
del film potrebbero aver causato “danni” ancora peggiori rispetto
alla stato in cui si trovavano le sale durante il lockdown.
In effetti, la corsa al box office
di Tenet
è stata fin da subito alquanto problematica. Il film ha debuttato
nelle sale prima che alcuni dei mercati principali venissero
ufficialmente riaperti, con i cinema che hanno dovuto
necessariamente rispettare le principali linee guida in merito al
distanziamento sociale. Le performance a livello internazionali
sono state decisamente più incoraggianti di quelle a livello
nazionale: nel primo weekend d’apertura, il film ha incasso
soltanto 10 milioni di dollari, mentre nel secondo è arrivato a
quota 6,7 milioni. Tuttavia, visto che la concorrenza nei prossimi
mesi non sarà così elevata, sono in molti a ritenere che, alla
fine, Tenet finirà la
sua corsa con un incasso che si potrà comunque ritenere
positivo.
Christopher Nolan a sostegno di
Tenet e del ritorno in sala
Adesso Nolan e Thomas, che
collaborano insieme fin dal primo film del regista britannico, sono
stati immortalati dallo staff di un cinema della catena americana
Regal a Irvine, in California. La coppia era lì per supportare
l’uscita in sala di Tenet,
probabilmente nel tentativo di sensibilizzare il pubblico e di
normalizzare il ritorno al cinema. La foto, condivisa sull’account
Twitter ufficiale della catena, mostra Nolan e Thomas – con
tanto di mascherine – in piedi vicino allo staff del cinema,
mantenendo ovviamente le dovute distanze di sicurezza. Un enorme
manifesto pubblicitario del film sovrasta tutti nella bellissima
immagine, che potete ammirare di seguito: