Approda su
Boomerang+1 (610 di Sky) BARBIE
CHANNEL, un canale interamente dedicato a Barbie,
l’iconico personaggio diventato negli anni un fenomeno pop e un
cult per intere generazioni. Dal 3 al 9 novembre
il canale manderà in onda una programmazione speciale che vedrà
protagonista Barbie, le sue affezionate sorelle e i loro amici. Le
giornate saranno caratterizzate da tanti episodi tratti dalle serie
BARBIE DREAMHOUSE ADVENTURES e le nuove attese puntate
di BARBIE SIAMO IN DUE.
In BARBIE
DREAMHOUSE ADVENTURES Barbie e le sue sorelle
affronteranno avventure (e disavventure!) di ogni tipo con
umorismo, allegria e fantasia, rimanendo complici in tutte le
situazioni. Viaggi on the road, festival di musica, esperimenti
culinari e weekend all’insegna della natura, saranno lo sfondo di
tante emozionanti storie che porteranno le protagoniste a
comprendere che insieme si può superare qualsiasi ostacolo.
BARBIE
SIAMO IN DUE segue, invece, le avventure di Barbie
“Malibu” Roberts e Barbie “Brooklyn” Roberts. Entrambe frequentano
l’accademia delle arti e dello spettacolo di New York. La serie,
che veicola l’importanza di valori quali l’amicizia, la famiglia,
la passione e la perseveranza, racconta la vita delle due amiche
che dovranno lavorano duramente – pur divertendosi – per inseguire
i loro sogni. Nelle nuove avventure di BARBIE SIAMO IN
DUE non mancheranno, inoltre, nuovi personaggi, inedite
ambientazioni e sei entusiasmanti canzoni da cantare a
squarciagola!
Ma non è finita
qui! All’interno di BARBIE CHANNEL da non perdere
l’appuntamento – ogni giorno alle 8.10 e alle 19.40 – con i movie,
tra questi: Barbie Mermaid Power, Barbie Princess
Adventure, Barbie Big City, Big Dreams e ancora
Barbie e la magia del delfino,
Barbie e Chelsea: Il compleanno perduto e
tanti altri. Infine, sul canale YouTube di Boomerang, saranno
disponibili playlist interamente dedicate agli show di Barbie. Un
appuntamento quindi, quello con il BARBIE CHANNEL,
che farà immergere grandi e piccoli in un universo
divertente, spensierato e ricco di avventura in compagnia
dell’iconica Barbie, simbolo di girlpower ed
inclusione.
Barbie è
attualmente destinata a superare Oppenheimer
nel suo weekend di apertura al botteghino, almeno negli USA.È risaputo nella comunità cinematografica che due grandi film
usciranno lo stesso giorno quest’estate: Barbie,
la commedia fantasy diretta da Greta
Gerwig, e Oppenheimer,
il thriller storico diretto da Christopher Nolan, sono entrambi in arrivo in
uscita il 21 luglio 2023. Molti fan hanno scherzato su quale
dovranno vedere per primi.
Secondo le prime proiezioni
al botteghino di Puck (tramite World of
Reel ), Barbie dovrebbe
guadagnare $ 45-55 milioni nel suo weekend di apertura, che è più
dei $ 30-35 milioni previsti da Oppenheimer.
Entrambi i film hanno un budget di $ 100 milioni. L’apertura
più alta di Barbie era prevedibile, poiché ha una valutazione
PG-13, lasciandola aperta a un pubblico più ampio rispetto
all’Oppenheimer
con rating R. Il passaparola iniziale e la risposta della critica
serviranno anche come fattori nel modo in cui questi due film
comporteranno al botteghino.
Dalla sceneggiatrice/regista
candidata all’Oscar Greta
Gerwig (“Piccole donne”, “Lady Bird”) arriva
Barbie
con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie
(“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Tonya”) e Ryan Gosling (“La
La Land”, “Half Nelson”) nei panni di Barbie
e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (“End
of Watch – Tolleranza zero”, i film “Dragon Trainer”),
Kate
McKinnon (“Bombshell – La voce dello scandalo”,
“Yesterday”), Michael Cera (“Scott Pilgrim vs. the
World”, “Juno”), Ariana Greenblatt (“Avengers:
Infinity War”, “65 – Fuga dalla Terra”), Issa Rae
(“The Photograph – Gli scatti di mia madre”, “Insecure”),
Rhea Perlman (“Nei miei sogni”, “Matilda 6
Mitica”) e Will Ferrell (i
film “Anchorman”, “Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva
contare fino a uno”).
Oppenheimer
uscirà al cinema in Italia il 23 agosto 2023. Distribuito da
Universal Pictures. Il film è stato girato in 70 mm con telecamere
Imax e il trailer che Nolan ha condiviso alternava scene in bianco
e nero e scene a colori con un design di produzione impeccabile. Un
Cillian Murphy dall’aspetto scarno e con in
testa un fedora è un duplicato esatto di Oppenheimer,
e ha l’aria di un distruttore di mondi. Con a capo Murphy, che è un
fedelissimo di Christopher Nolan, il cast del film si
presenta davvero ricchissimo di star. Ci sono anche
Matt Damon nei panni del generale Leslie Groves,
Robert Downey Jr. nei panni di Lewis Strauss, un
membro della Commissione per l’energia atomica, ed Emily Blunt nei panni della moglie di
Oppenheimer, Katherine. Il cast include anche Rami Malek e Florence Pugh.
Barbie
è stato bandito in Algeria nella sua terza settimana di
programmazione nel paese, stando a quanto leggiamo su Reuters. In una
dichiarazione al sito, una fonte ufficiale anonima ha affermato che
il film “promuove l’omosessualità e altre devianze
occidentali” e “non è conforme alle credenze religiose e
culturali dell’Algeria”.
La notizia è stata riportata per la
prima volta lunedì dal sito locale 24H Algerie, che ha scritto che
il Ministero della Cultura e delle Arti del paese nordafricano
aveva chiesto alle sale che proiettano il film di rimuoverlo
immediatamente dai loro programmi. Secondo 24H Algerie, Barbie
è stato bandito per “danno morale“.
Anche il Libano e il Kuwait si sono
recentemente mossi per vietare la distribuzione della commedia con
Margot Robbie e
Ryan Gosling. La scorsa settimana, il ministro della
cultura libanese Mohammad Mortada ha affermato che
il film della Warner Bros. è stato ritenuto “promotore
dell’omosessualità e della trasformazione sessuale” e
“contraddice i valori della fede e della moralità”. “Il film va
contro i valori morali e religiosi in Libano, in quanto incoraggia
la perversità e la trasformazione di genere mentre chiede il
rifiuto del patriarcato e ridicolizza il ruolo delle madri”,
ha detto Mortada. Ha quindi chiesto al comitato di censura del
paese di rivedere il film e fornire una raccomandazione. A partire
dal 9 agosto, il Kuwait aveva già bandito il film.
Nel frattempo, anche se in
precedenza era stato riferito che sia l’Arabia Saudita che gli
Emirati Arabi Uniti stavano prendendo in considerazione il divieto
di Barbie,
il film è uscito giovedì in entrambi i paesi e ha incassato 1,9
milioni di dollari in ciascun paese nel suo primo fine settimana di
uscita.
Barbie
ha superato la soglia del
miliardo di dollari in tutto il mondo, rendendo la regista
Greta Gerwig la prima regista donna solista a
raggiungere il traguardo al botteghino.
Durante una recente intervista con
AP, la candidata all’Oscar Margot Robbie ha parlato della possibilità di
tornare per un eventuale film su Barbie 2, dopo il
successo critico e commerciale dell’ultimo film di Greta
Gerwig.
“Penso che abbiamo messo tutto
in questo film“, ha detto Margot Robbie. “Non ci piaceva costruirlo
come una trilogia o qualcosa del genere. Greta ha messo tutto in
questo film, quindi non riesco a immaginare quale sarà il
prossimo“.
Inoltre, l’attrice che interpreta
anche Harley Quinn ha anche spiegato il significato del
successo al botteghino del film di Barbie.
“Direi che la cosa più
importante per me è che i film originali possono ancora avere un
grande successo al botteghino”, ha detto. “Non deve essere
per forza un sequel, un prequel o un remake. Può essere totalmente
originale. Si può ancora disporre di un grande budget per
farlo“.
Margot Robbie ha continuato: “E solo
perché c’è una protagonista femminile non significa che non colpirà
tutti e quattro i quadranti, che è, sapete, penso che un’idea
sbagliata che molte persone hanno ancora. Quindi è davvero
importante che Barbie sia andato bene. Per quanto sia bello, è
anche molto importante che vada bene, in modo che anche in futuro
le persone possano avere grandi idee originali e ricevere il budget
necessario per realizzarle correttamente“.
Chi c’era nel film di Barbie?
Barbie è stato
diretto da Greta
Gerwig da una sceneggiatura scritta insieme a
Noah Baumbach. È stato prodotto da Margot Robbie e Tom Ackerly per LuckyChap e da
Robbie Brenner di Mattel Films insieme a Josey McNamara e Ynon
Kreiz. Durante la sua programmazione nelle sale, il film ha
ottenuto un incasso mondiale di oltre 1,4 miliardi di
dollari, diventando così il film di maggior incasso del
2023.
Il film è interpretato da Margot Robbie,
Ryan Gosling, America Ferrera, Simu Liu, Kingsley Ben-Adir,
Scott Evans, Kate McKinnon, Ariana Greenblatt, Alexandra Shipp,
Emma Mackey, Issa Rae, Michael Cera, Hari Nef, Will Ferrell,
Helen Mirren, Dua Lipa e altri ancora. La colonna
sonora originale è attualmente candidata a 11 Grammy, tra cui
Record of the Year, Song of the Year e Best Song Written for Visual
Media, con Ryan Gosling che ha ricevuto la sua prima
nomination ai Grammy per “I’m Just Ken”.
“Penso che la combinazione di
‘Oppenheimer‘ e ‘Barbie‘ sia
stata qualcosa di speciale“, ha detto
Scorsese. “Sembrava, odio quella parola, ma la tempesta
perfetta. È successo al momento giusto. E la cosa più importante è
che la gente è andata a vederli in un cinema. E penso che sia
meraviglioso.” Barbie
ha incassato 1,4 miliardi di dollari per diventare la Warner Bros.’
il miglior incasso al botteghino della storia. Oppenheimer
è stato anche un enorme successo per la Universal con 939 milioni
di dollari in tutto il mondo, una somma inaudita per un
dramma biografico di tre ore, vietato ai minori.
Insieme, i due blockbuster hanno guadagnato oltre 2,3 miliardi di
dollari.
“Il modo in cui si adattava
perfettamente – un film con un tale valore di puro intrattenimento,
con i colori vivaci – e un film con tale severità e forza,
praticamente sul pericolo della fine della nostra civiltà – non
potresti vedere film più diversi lavorare insieme”,
ha detto Scorsese. “Offre qualche
speranza che emerga un cinema diverso, diverso da quello che
abbiamo avuto negli ultimi 20 anni, a parte il grande lavoro svolto
nel cinema indipendente. Mi dà sempre fastidio questo fatto, che i
film indipendenti vengano relegati alla categoria ‘indie’. Film che
piacerebbero solo a un certo tipo di persone. Mostrateli
semplicemente su un piccolo schermo da qualche
parte.”
Scorsese non è l’unico grande regista a festeggiare “Barbie”
e Oppenheimer
nelle ultime settimane. Denis Villeneuve ha
dichiarato all’Associated
Press il mese scorso che il film di
Nolan che si avvicina al miliardo di dollari ricorda
che i film in studio possono essere arte.“C’è questa
convinzione che i film, nella mente di alcune persone, siano
diventati contenuti invece che una forma d’arte. Odio la
parola ‘contenuto‘”, ha detto. “Il
fatto che film come Oppenheimer
escano sul grande schermo e diventino un evento riporta alla luce
l’idea che si tratta di una forma d’arte straordinaria che deve
essere vissuta nei cinema.”
Il fenomeno cinematografico
dell’estate, il Barbenheimer, che ha visto
“scontrarsi” Barbie
e Oppenheimer, sta per smettere
di essere solo un evento culturale e diventerà invece un vero e
proprio film. Come riportato da THRCharles
Band, il prolifico produttore di B-Movie che realizza
commedie horror a basso budget fin dai primi anni ’70, ha infatti
confermato la notizia, affermando che “è vero al 100%”. Il regista
ha poi aggiunto che il film sarà “un’opportunità per divertirsi
con il bizzarro abbinamento di questi due titoli e la combinazione
tra l’atmosfera di Barbie e l’oscurità di Oppenheimer. Mescoli
tutto insieme e hai un’enorme opportunità per fare dell’umorismo
dark!”
Stando alla sinossi riportata,
Barbenheimer avrà per protagonista la
dottoressa Bambi J Barbenheimer, una brillante
bambola scienziata che vive a Dolltopia, un mondo di estati
infinite e feste in spiaggia, e il suo fidanzato Twink
Dollman. Irritata dal trattamento brutale che le bambole
ricevono per mano dei bambini umani, la dottoressa Barbenheimer si
avventura quindi nel mondo reale, dove sperimentarà l’umanità nella
sua forma peggiore e, naturalmente, deciderà di costruire un
gigantesca bomba nucleare per eliminare tutto. “È così
stupido“, ammette Band, “ma sembra che ogni altro film sia
cupo e deprimente, ed abbiamo bisogno di un po’ di umorismo nel
2024″.
Band produrrà il progetto, concepito
però da un’idea di Adam Felber, biografo di Band
nonché suo frequente collaboratore. “Mi ha chiamato e mi ha
detto: ‘Dovremmo fare un film sul Barbenheimer’. Tutti in tutto il
mondo si divertono con questa idea, quindi dovremmo realizzarla
davvero“. Il budget del film sembra non raggiunga il milione
di dollari e mentre ancora non è stata comunicata una data di
inizio riprese, sembra certo che il film sarà pronto per il 2024.
Naturalmente, trattandosi di un’operazione a basso costo è
difficile prevedere la portata della sua distribuzione, che
potrebbe anche avvenire direttamente per lo streaming. Considerata
la popolarità del Barbenheimer, tuttavia, non è da escludere che il
progetto possa raccogliere più attenzioni del previsto.
Un gruppo affiatato di
amici può riuscire a restare unito anche dopo vent’anni di assidua
frequentazione: vacanze, pranzi, cene e ovviamente, barbecue? E
poi, come fare i conti col tempo che passa? La vita inizia o può
finire a cinquant’anni? Antoine (Lambert Wilson)
se lo chiede quando un infarto cambia la sua prospettiva sulle
cose. E pensa sia arrivato il momento di trasformare la sua vita
sana ed equilibrata, ma noiosa, in qualcosa di più soddisfacente, a
cominciare dal cibo e dal rapporto con gli amici di sempre.
Barbecue,
la nuova commedia corale di Éric Lavaine, da lui
sceneggiata assieme a Hector Cabello Reyes, ha
buone potenzialità, ma non le sfrutta pienamente. In genere, se il
gruppo è abbastanza eterogeneo, i personaggi originali e le
caratterizzazioni efficaci, il successo è vicino. Ma in questo
caso, qui cominciano i primi scricchiolii: c’è il fusto del gruppo
(Antoine), sposato con il chirurgo Véronique; c’è l’ingenuo
Jean-Michel; c’è l’ossessionante Yves con sua moglie Laure,
paziente anche se ogni tanto le saltano i nervi; c’è Laurent nei
guai da aiutare; c’è la coppia di separati in perenne litigio.
Quest’ultima, però, è tra le poche caratterizzazioni veramente
riuscite: Baptiste e Olivia sono personaggi freschi e vitali
(grazie agli interpreti Frank Dubosc e Florence Foresti), anche se
la loro vicenda non è originale. Gli altri appaiono penalizzati da
una sceneggiatura piatta, che il cast s’impegna per risollevare,
senza molta fortuna. Il cambio di vita del protagonista, ad
esempio, è più meccanico che uno stravolgimento autentico, è basato
su una contrapposizione stereotipata – sano/insano,
noioso/godereccio – e allo spettatore non sarà difficile capire
come finirà. Due figure femminili sono quasi inesistenti (Véronique
e Nathalie), mentre le figure maschili di Yves, Jean-Michel e
Laurent hanno un unico aspetto e risultano ripetitive.
Il meccanismo generale del
film, che riguarda il gruppo nel suo complesso, è quello della
rottura di un equilibrio e della sua ricomposizione, ma finisce per
essere uno schematismo. È classico, ma senza quella vitalità e
originalità che servono a dargli nuova vita.
Non è facile rendere davvero
coinvolgente una commedia in cui tutto o quasi, avviene attorno a
un tavolo, cucinando o mangiando, in cui si inscena il quotidiano e
si parla di minuzie. Qui manca soprattutto l’abilità di scrittura
necessaria per dare spessore e sapidità.
Il film resta in superficie,
riuscendo se non altro a dare un’ora e mezza di pura spensieratezza
estiva a chi ama lo scenario di una caratteristica villa immersa
nel verde, il cibo e le tavolate, i plot consolatori e il trionfo
dei valori tradizionali, primo fra tutti quello dell’amicizia. Chi
vuole divertirsi, però, dovrà accontentarsi di qualche risata qua e
là, di una commedia davvero brillante solo a tratti. Al cinema
dall’11 settembre.
Barbarossa – Quando con un occhio si
guarda alla Storia e con l’altro all’intrattenimento
cinematografico si fa spesso grande cinema, lo dimostrano i tanti
capolavori storici che sono arrivati nelle sale negli ultimi anni.
Questa equazione tuttavia non si verifica sempre e purtroppo
Martinelli è caduto in pieno nella trappola che si è preparato da
solo. Film pretenzioso e costoso,
Barbarossa si presenta come una storia
forte, epica, soprattutto reale, che promettendo tanto, delude
profondamente lo spettatore. Una storia lunga scritta male e
raccontata peggio.
L’intreccio è confuso, portato
avanti seguendo i singhiozzi di un montaggio apparentemente casuale
che non aiuta ad appassionarsi alla storia con tempi morti e
momenti risolutivi trattati troppo in fretta, annoiando per i 139
minuti della sua durata. Martinelli si porta dietro l’eredità di
regista di videoclip, proponendo un prodotto i cui blocchi
narrativi non hanno consequenzialità né producono la giusta armonia
che un racconto dovrebbe avere tra le sue parti. Pur supportato da
tecnologie all’avanguardia come la crowd replication (per la prima
volta in una produzione italiana), il regista mostra la sua
inesperienza a sfruttarne il potenziale espressivo, inficiando la
credibilità dell’immagine, come esempio per tutti valga l’utilizzo
del digitale per riprodurre il sangue nella battaglia di Legnano:
asettici schizzi rossi che partono dalle ferite dei guerrieri per
proiettarsi verso lo spettatore, a ricordare gli altrettanto finti
schizzi di sangue dei titoli di coda dello snyderiano 300; sarebbe
bastato il sangue finto che nella tradizione italiana dell’horror
ha espresso sempre bene, seppure in maniera talvolta grottesca, il
disgusto e lo scempio dei corpi.
Gli ingenti mezzi
messi a disposizione di Martinelli impallidiscono di fronte ad una
sceneggiatura cattiva e senz’anima. Il regista cerca di dare un
ritmo, ma senza seguire uno spartito mette male l’accento con
l’abuso di ralenti che non sono giustificati dalla narrazione.
Eppure buone sono le
interpretazioni di Rutger Hauer e F.
Murray Abraham a dispetto dei ‘nostri’ attori. La bella
Kasia Smutniak, alle prese con un personaggio
controverso e complesso, non fa che ripetere gli stessi gesti
scarmigliati e confusi per tutto il film e
Raz Degan, nella sua stentata interpretazione, sembra
l’unico elemento che possediamo per orientarci nel tempo, in quanto
pare che il trascorrere degli anni nella storia venga misurato
tramite in progressivo grado di disordine dei capelli dell’attore
protagonista.
Le musiche di accompagnamento sono
anonime, approssimative e senza il respiro epico e poetico che la
storia dei ribelli avrebbe meritato. E’ vero, il coraggio andrebbe
premiato, poiché Martinelli si dimostra coraggioso scegliendo
sempre temi che vanno oltre il contemporaneo panorama delle storie
italiane da cinema, né drammi familiari né cine-panettoni quindi,
ma purtroppo non mette a frutto l’originalità dell’idea con la
realizzazione di un buon prodotto. Barbarossa si potrebbe definire
un passo falso, un altro dopo il non entusiasmante Carnera, e se è
vero che ‘errarehumanum est, perseverare autem diabolicum’.
Il primo trailer di un film horror
in arrivo intitolato Barbarian dei
produttori di IT, The
Grudge e The Ring è ora online, e sebbene non
faccia davvero luce su molti dettagli della trama a parte la
generale premessa, sembra sicuramente qualcosa di interessante.
La storia è incentrata su una
giovane donna in viaggio a Detroit per un colloquio di lavoro, che
prenota una casa in affitto. Ma quando arriva a tarda notte,
scopre che la casa è doppia e che uno strano uomo sta già
alloggiando lì. Contro il suo miglior giudizio, decide di
passare la serata, ma scopre presto che c’è molto di più da temere
di un semplice ospite inaspettato.
Il contributo video non ci dà molto
altro su cui parlare, ma vediamo il personaggio di Georgina
Campbell (Black Mirror, Krypton) seguire Bill
Skarsgård (IT) lungo un tunnel lungo e oscuro (mai una
buona idea), e c’è un suggerisce su sorta di forza invisibile che
potrebbe tirare le loro fila.
Negli USA
Barbarian è prodotto da 20th Century
Studios e New Regency, ed è interpretato da Georgina
Campbell, Bill Skarsgård, Justin Long, Matthew Patrick Davis,
Richard Brake, Kurt Braunohler e Jaymes Butler. Il
film è stato scritto e diretto da Zach
Cregger. I produttori sono Arnon Milchan, Roy
Lee, Raphael Margules e JD Lifshitz. Michael Schaefer, Natalie
Lehmann, Danny Chan, Alex Lebovici e Bill Skarsgård sono i
produttori esecutivi del film. Barbarian
negli USA uscirà nelle sale il 31 agosto.
Chiunque abbia anche solo
lontanamente familiarità con i film horror conosce il tropo della
final girl. La ragazza finale è colei affronta l’assassino
alla fine del film e sopravvive. Nel corso del tempo, molti si sono
esasperati per la prevedibilità riguardo la sopravvivenza di questa
tipologia di protagonista o hanno scritto lunghe riflessioni su
come il tropo serva a soggiogare ulteriormente le donne,
attribuendo la sopravvivenza della ragazza finale come contingente
alla sua virtuosità. Ecco allora che il film del 2022
Barbarian punta a destrutturare tale canone
introducendo alcune interessanti riflessioni.
Scritto e diretto da Zach Cregger, il quale
ha avuto l’idea per la storia di questo film dopo aver letto il
libro di Gavin de Becker “Il dono della
paura”, che incoraggia le donne a fidarsi del proprio intuito
quando si trovano di fronte a uomini evidentemente pericolosi.
Cregger l’ha usato come esercizio di scrittura e ha iniziato a
creare un cortometraggio di trenta minuti che consisteva
interamente in una conversazione in cui una donna continua a
ignorare una serie crescente di segnali di pericolo. Gli è piaciuto
abbastanza da capire che aveva le basi per essere un film più
lungo, divenuto poi Barbarian.
Per gli appassionati del genere si
tratta dunque di un film da non perdere, che grazie ora al suo
arrivo su Netflix
si offre agli spettatori per una propria riscoperta, tanto nei suoi
aspetti più orrorifici quanto nelle riflessioni sul rapporto tra
uomo e donna. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a Barbarian.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Protagonista del film è
Tess, una giovane che viaggia fino a Detroit per
un colloquio di lavoro. Costretta a passare la notte in città, la
donna prenota una casa in affitto, ma una volta giunta
nell’abitazione scopre che è stata erroneamente prenotata due volte
e uno strano uomo di nome Keith sta già
soggiornando all’interno. Contro ogni buon senso, la giovane decide
comunque di restare nella casa per passarvi la notte, scoprendo,
però, che c’è molto più di cui aver paura che di un altro ospite in
casa. Antichi orrori verranno infatti ben presto alla luce,
sconvolgendo quello che doveva essere un tranquillo soggiorno.
Ad interpretare la protagonista Tess
Marshall, vi è l’attrice Georgina Campbell, vista
anche in King Arthur –
Il potere della spada e Bird
Box Barcellona. Accanto a lei, nel ruolo di Keith vi è
invece Bill Skarsgård, mentre Justin
Long è AJ Gilbride. Richard
Brake interpreta Frank e Jaymes
Butler è Andre. Matthew Patrick Davis,
invece, interpreta la Madre, ruolo per il quale non ha dovuto
indossare una tuta monopezzo con l’aggiunta di alcune protesi,
bensì essere essenzialmente nudo con alcune applicazioni sul suo
stesso corpo.
La spiegazione del finale del film
Quando, dopo un certo tempo,
Tess e Keith riescono a
interagire, lei si rilassa abbastanza da spiegargli quante
precauzioni abbia avuto riguardo la sua presenza. Lei osserva
persino che, a ruoli invertiti, Keith non avrebbe vissuto tali
preoccupazioni. Questo primo atto fa un lavoro brillante per
stabilire lo sguardo femminile che governa la maggior parte del
film. Le donne sono spesso costrette a guardarsi costantemente le
spalle e a considerare con cautela gli uomini sconosciuti. Quando
però Tess si imbatte in un labirinto sotterraneo della casa, dice
subito a Keith che devono andarsene.
Invece di ascoltarla, lui insiste
però nel volerlo vedere di persona prima di credere alle sue
affermazioni sul pericolo che corrono. Discutono per un attimo
prima che Tess ceda e accetti di aspettarlo al piano di sopra.
Quando però Keith non torna, la donna va a cercarlo con riluttanza
e segue le sue grida di aiuto. Tess pensa che si trovi nella stessa
stanza descritta da lei, ma in realtà si è spinto ancora più in là
nei tunnel sotterranei. Una volta trovato, l’uomo le dice che
qualcosa lo ha morso e viene ucciso pochi secondi prima che la
telecamera diventi nera.
A questo punto entra in scena
l’attore A.J. Gillbride, licenziato da una serie
TV perché accusato da una collega di stupro. In quanto proprietario
della casa, egli decide di venderla per ricavarne dei soldi. Anche
lui, però, si imbatte nel labirinto, seguendo il quale incontra
Tess, la quale lo informa rapidamente di ciò che deve fare per
sopravvivere: mantenere la calma e bere il latte che gli viene
offerto nel biberon. A.J., come Keith, non le dà retta e rimane
bersaglio della rabbia della donna deforme e impazzita che chiama
Madre, mentre Tess riesce a sfruttare la
distrazione per fuggire temporaneamente.
A.J. approfitta della confusione
creata dalla fuga della ragazza per scappare lungo il tunnel e
rifugiarsi in una stanza in cui “la madre” si rifiuta di entrare.
Al suo interno A.J. trova un anziano invalido che inizialmente
scambia per un’altra vittima della creatura ma poi, guardando un
vecchio VHS, scopre essere Frank, il proprietario
originario della casa che, negli anni ‘80, rapiva donne che teneva
segregate nei tunnel per picchiarle e violentarle. La Madre si
svela così essere il frutto dei molteplici incesti dovuti ai
rapporti sessuali tra Frank e le discendenti delle sue vittime
originali. Intanto, la donna, nel tentativo di recuperare Tess è
uscita dall’abitazione.
Si susseguono così altre morti, con
l’orgoglio degli uomini che tende a portare alle loro rispettive
uccisioni, mentre il difetto fatale di Tess è il suo desiderio di
salvarli. È l’unico motivo per cui è finita in questo pasticcio.
Quindi, dopo tutti i problemi che Tess ha causato alla Madre,
perché può vivere? La risposta sta in quel piccolo libro intitolato
Jane Eyre che A.J. estrae brevemente dal bagaglio di Tess
all’inizio del film. Un’importante sottotrama del romanzo riguarda
una donna, Bertha, tenuta contro la sua volontà nella soffitta
della casa del marito. Riesce a vagare per la casa di notte e viene
scambiata per un fantasma da Jane, il nuovo oggetto degli affetti
del marito.
Questo piccolo easter egg aggiunge
un ulteriore livello all’interrogazione del film sul trattamento
storico e sociale delle donne. Frank, l’ex proprietario della casa,
era in grado di tenere rinchiuse decine di donne sotto il naso dei
suoi vicini senza degnarle di uno sguardo. In un interessante
parallelo con la prospettiva di Tess nel primo atto, anche la Madre
viene mostrata come socializzata a temere gli uomini in modo simile
a Tess, nonostante non abbia mai avuto l’opportunità di vivere la
vita al di fuori del seminterrato. Si può dedurre che teme gli
uomini perché la sua unica esposizione a loro è attraverso Frank,
l’uomo che l’ha imprigionata e violentata.
A tal fine, il finale a sorpresa del
film, in cui la Madre si sacrifica volontariamente per salvare Tess
e, successivamente, permette a Tess di ucciderla, indica la sua
innata fiducia e solidarietà verso le altre donne. Anche dopo il
primo tentativo di Tess di ucciderla, la Madre continua a voler
salvare solo lei. Il colpo di scena finale del film consiste nel
dare alla Madre un finale inaspettatamente empatico. Fino agli
ultimi minuti del film, viene mostrata solo come un mostro. In un
ultimo momento di tenerezza, la Madre dà un bacio a Tess e la
chiama “piccola” prima di accettare la sua morte.
Il trailer di Barbarian e dove vedere il film
in streaming
È possibile fruire di
Barbarian grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple
TV, Prime Video e Netflix.
Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad
un’ottima qualità video.
Bloody Disgusting
ha dato oggi la notizia esclusiva che New Regency Pictures e
Diversion3 Entertainment stanno creando un gioco basato sul mondo
di del film horror Barbarian con
Justin Long per PC e console.
Posso dirti che l’adattamento
per videogioco del film horror Barbarian con
Justin Long era piuttosto in basso nella mia lista
di potenziali notizie horror nel 2023, addirittura inesistente, ma
eccoci qui. Ci sarà
un videogioco basato
sul film horror del 2022
di Zach Cregger.
Diversion3 ha una certa
esperienza da film horror a gioco, avendo contribuito alla
creazione di giochi come Friday the 13th: The Game
e Evil Dead: The Game, quindi è una
scelta abbastanza solida per realizzare un gioco
Barbarian.
La trama del film vede una
giovane donna (Georgina Campbell) arrivare al suo Airbnb a tarda
notte solo per scoprire che è stato erroneamente prenotato due
volte e che uno strano uomo (Bill
Skarsgård) è già lì. Contro ogni buon senso,
decide comunque di restare per la notte, ma presto scopre che in
casa c’è molto di più di cui aver paura rispetto all’altro ospite
della casa.
Il suo potenziale come gioco
horror non è immediatamente evidente, ma la seconda metà di
Barbarian offre alcuni ambienti familiari per opportunità di gioco
che inducono terrore. Nella dichiarazione che annuncia il
progetto, Yariv Milchan, Presidente e CEO di New Regency Pictures,
ha dichiarato: “L’espansione dell’universo di Barbarian nei
giochi offre un nuovo modo di catturare l’orrore che ha reso il
film un tale successo. Siamo entusiasti di collaborare con il
team incredibilmente talentuoso di Diversion3 Entertainment per
immergere i fan nuovi ed esistenti in questo
mondo”.
Alla fine dell’anno scorso è stata
riportata la notizia che Sydney
Sweeneyassumerà il ruolo della protagonista nel
remake di Barbarella, il cult di
fantascienza del 1968 con protagonista Jane Fonda, in
cui un’astronauta del futuro viene inviata in missione per fermare
uno scienziato malvagio la cui invenzione potrebbe distruggere la
galassia. All’epoca non era però stato menzionato alcun regista
legato al progetto e da allora gli aggiornamenti sono stati scarsi
a riguardo. Secondo l’insider Daniel Richtman, però, il regista
Edgar Wright (Last Night in Soho;
Baby Driver; Scott Pilgrim Vs. the
World) sarebbe ora in trattative per dirigere il film.
Wright ha già in passato dichiarato
di essere un grande fan del film originale e di averlo inserito
nella sua lista dei migliori film di tutti i tempi. Non ci sarebbe
dunque da sorprendersi se fosse effettivamente in lizza per
dirigere il film e finisse con l’ottenere ufficialmente tale
compito. Secondo quanto riferito, inoltre, il remake sarà basato
sia sulla serie di fumetti francese di Jean Claude
Forest che sull’adattamento cinematografico del 1968, con
l’intenzione dunque di non proporre un semplice rifacimento di
quest’ultimo.
Sweeney ha già espresso il suo
entusiasmo nel voler rendere omaggio allo stile dell’originale,
compresi gli abiti succinti per cui è celebre l’eroina del titolo –
e ha spiegato perché non si sente affatto preoccupata degli aspetti
erotici della storia. “Trovo il mio potere nella mia
femminilità“, ha dichiarato in precedenza Vanity Fair.
“Uso il mio cervello e uso tutto ciò che imparo ogni singolo
giorno in questa industria come mio potere. La conoscenza è
tutto“. Resta dunque ora da vedere sa sarà proprio Wright a
dirigere il film e quali ulteriori sviluppi caratterizzeranno il
progetto.
Continua la strada tortuosa e in
salita per il remake di Barbarella. Solo
un anno fa si annunciava ufficialmente il progetto, ma poi nulla
più fino a questo Gennaio.
La Sony Pictures continua a fare
affari con Sydney Sweeney: l’attrice di successo
tornerà a collaborare con lei per un nuovo remake del film di
fantascienza Barbarella del
1968. I dettagli sul film, basato
sull’omonimo fumetto francese, sono ancora scarsi. Tuttavia, lo
scrittore Blake Northcott, che sta scrivendo una
nuova serie di fumetti di Barbarella, ha recentemente
fornito qualche informazione in più sul film e su come l’imminente
adattamento potrebbe combinarsi con i fumetti a cui sta
lavorando.
“Non riesco a immaginare nessun
altro se non Sydney in questo ruolo. Ha dimostrato di saper essere
drammatica, ma non credo che molte persone si siano rese conto di
quanto fosse divertente fino a quando Tutti Tranne
te non è stato un grande successo mondiale”, ha
dichiarato Northcott a ComicBook.com, riferendosi alla commedia romantica della
Sony del 2023 di cui Sweeney è stato protagonista.
“È la Barbarella perfetta e, mentre
scrivo la serie, Sydney è sempre il mio modello – proprio come
Ryan Reynolds è diventato l’ispirazione per i
fumetti di Deadpool in molti modi,
o come
Robert Downey Jr. incarna Iron Man. Una volta che
immagini Sydney in quel ruolo, non puoi più farne a meno”. Quando
gli è stato chiesto della trama del film, Northcott ha
aggiunto:
“Non sono sicuro di poter dire
molto sulla sceneggiatura del film, o su quale materiale potrebbe
essere basato, ma c’è sicuramente la possibilità di una sinergia
una volta che saremo più a valle.Se la trama del film si
baserà su Barb e Vix che devono combattere per uscire dal Pianeta
V, allora avrete la vostra risposta!Chiunque finisca per
scrivere il film di Barbarella , sono sicuro che farà un
lavoro straordinario”.
Barbarella è arrivata per la
prima volta sugli schermi nel 1968
Basato sull’omonimo fumetto di
Jean-Claude Forest, il film originale di
Barbarella uscì nel 1968 con Jane
Fonda nel ruolo principale. In quel film, come nei
fumetti, Barbarella era un’avventuriera spaziale del 41° secolo
inviata a trovare e fermare uno scienziato malvagio, Durand Durand,
che aveva creato un’arma chiamata Raggio Positronico per
distruggere la razza umana. Sia il film che il fumetto sono
diventati famigerati per l’uso gratuito del sex appeal, anche se
resta da vedere se il nuovo adattamento prenderà una strada simile
con Sweeney, che si è legato al progetto per la prima volta
nel 2022.
Mentre altri adattamenti non sono
riusciti a decollare, il film di Sweeney ha un attore importante
alle spalle: Edgar Wright è in trattative per dirigere il
progetto. Wright, noto per il suo stile cinematografico
appariscente, l’uso attento della musica e i toni visivi, ha già
collaborato con la Sony per il suo film di successo
Baby Driver.Honey Ross e
Jane Goldman avrebbero scritto la sceneggiatura
del film; quest’ultima è nota per il suo lavoro d’azione, avendo
lavorato alle sceneggiature dei film degli
X-Men e del franchise Kingsman. Sweeney è stato
anche informato di essere il produttore esecutivo del film. Non è
stata annunciata alcuna data di uscita per Barbarella.
Negli ultimi tre anni, l’attrice
Barbara Ronchi si è affermata come una delle
grandi interpreti del cinema italiano, ottenendo finalmente la
popolarità meritata. Sono infatti più di dieci anni che l’attrice
si destreggia tra cinema e televisione, distinguendosi sempre per
la grande sensibilità che dona ad ogni personaggio interpretato
come anche per la sua attenzione alle storie di esordienti con
tanto da dire.
2. Ha preso parte anche ad
alcune note fiction. Oltre che sul grande schermo,
l’attrice è apparsa anche in televisione partecipando a fiction e
miniserie come La ladra (2010), La Certosa di
Parma (2012), I Borgia (2013), Grand Hotel
(2015), In Arte Nino (2017), Maltese – Il romanzo del
Commissario (2017), La linea verticale (2018),
Romanzo famigliare (2018), Imma Tataranni – Sostituto
procuratore (2019-in corso), Luna nera (2020) e
Vostro onore (2022) con Stefano Accorsi.
Barbara Ronchi e il film Settembre
3. Ha apprezzato un
particolare aspetto del suo personaggio. In Settembre
l’attrice ha interpretato Francesca, una donna che in seguito al
risultato di una delicata visita medica cambia radicalmente la
prospettiva sulla sua vita. A riguardo l’attrice ha dichiarato:
“Ho amato la sceneggiatura e l’ho trovata ben scritta, attenta
ai particolari. Di Francesca ho amato che non avesse le parole per
esprimere quello che provava. Lei è cosciente che nella sua vita
qualcosa non va e improvvisamente le arriva uno scossone che le
permette di trovare il coraggio di fare delle scelte che non aveva
mai avuto la forza di fare prima“.
5. Il teatro l’ha aiutata
per il ruolo. Per girare Non riattaccare, in cui
interpreta Irene, che riceve una chiamata dal suo ex compagno
Pietro e le sue parole confuse lasciano presagire qualcosa di
brutto. Inizia così una corsa contro il tempo per raggiungerlo
prima che commetta un atto disperato senza mai riattaccare il
telefono. Per la sua interpretazione, l’attrice ha raccontata di
essersi esercitata in teatro, da sola, memorizzando l’intero film
dall’inizio alla fine.
Barbara Ronchi e il suo ultimo film, Familia
6. È rimasta molto scossa
dal ruolo. In
Familia, film tratto dal romanzo autobiografico Non
sarà sempre così di Luigi Celeste, l’attrice interpreta Licia
Licino, donna costretta a confrontarsi con le violenze perpetrate
dal marito nei confronti suoi e di quelli dei figli.
Nell’avvicinarsi al ruolo, l’attrice ha rivelato in alcune
interviste di essersi sentita molto scossa ma anche intenerita dal
fatto che questa donna si veda in realtà come l’antagonista della
storia, in quanto le è stato fatto credere che è colpa sua se la
famiglia si sta spaccando.
La vita privata di Barbara Ronchi,
tra Alessandro Tedeschi e il figlio
7. Ha conosciuto a teatro il
suo compagno. Come da lei rivelato in un’intervista a
Vanity Fair, l’attrice ha conosciuto il suo attuale
compagno, Alessandro Tedeschi, a teatro:
“Ci siamo conosciuti 12 anni fa, durante uno spettacolo
teatrale in cui interpretavamo due vecchietti. Ho già visto come
sarà un domani: bellissimo anche da anziano“.
8. È molto
riservata. Barbara Ronchi ha dunque oggi una relazione con
Alessandro Tedeschi, attore visto in
Curon, Lo
spietato e Tutto può succedere. I due non sono
sposati e vivono insieme a Roma da tempo. Nel 2018 sono diventati
genitori del piccolo Giovanni, che qualche volta
appare sui loro profili social. Tuttavia, Barbara e Alessandro non
amano concedersi ai riflettori in coppia, né tantomeno parlare
della loro vita privata.
Barbara Ronchi è su Instagram
9.È
presente sul social network. L’attrice è presente sul
social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito
da 33 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare circa
100 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi
lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di
tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano
anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e
altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue novità.
L’età e l’altezza dell’attrice
10. Barbara Ronchi è nata il
22 giugno 1982, aRoma. L’attrice è alta 1,68
metri.
L’attrice Barbara Ronchi (premiata ai David
di Donatello per Settembre e candidata anche quest’anno
per Rapito) è
tra gli ospiti del Bellaria FilmFestival, dove
ha ricevuto il Premio Casa Rossa per la sua
interpretazione nel film Io e il secco, opera
d’esordio di Gianluca Santoni. Proprio in
occasione della proiezione di quest’ultimo, l’attrice ha ricordato
l’importanza delle opere prime, soffermandosi sul dovere che
avverte nei loro confronti.
“Quella di Io e il secco è una
sceneggiatura, scritta da Gianluca Santoni e Michela Straniero, che
è stata scritta nel 2017, quando ha anche partecipato e vinto un
premio al Solinas. – racconta l’attrice Da lì ha avuto
inizio un lungo processo per cercare una produzione che sostenesse
il progetto e ci sono voluti anni prima che si concretizzasse. Io
sono arrivata nel corso di questo processo. Mi è stata segnalata la
sceneggiatura, che ho trovato molto bella, ho sostenuto due provini
e mi sono unita al progetto”.
Il film racconta la storia di Denni,
un bambino di dieci anni molto legato alla madre e stanco di vedere
la donna maltrattata da suo padre. Per fermare questa violenza
decide di assumere un killer per ucciderlo. Il criminale ingaggiato
dal ragazzino è il Secco, un delinquente sprovveduto che non ha mai
ucciso nessuno e non ha intenzione di iniziare adesso. L’uomo ha
solo un disperato bisogno di soldi e progetta così di avvicinare il
padre di Danni solo con lo scopo di derubarlo. Inizia così
un’avventura strampalata e un’amicizia improbabile che aiuterà i
due a capire meglio il valore dei rapporti tra padri e figli.
Barbara Ronchi e il sostegno alle opere prime
“In certi progetti ci cadi un
po’ per caso. Per Fai bei sogni [regia di Marco
Bellocchio] è stato così, mentreIo e il
secco l’ho proprio voluto fare. L’ho voluto perché riconosco la
difficoltà che c’è nel produrre gli esordi e io, oggi, posso essere
un aiuto in tal senso, da un punto di vista produttivo. Penso che
abbiamo un po’ il dovere, nei confronti dei progetti in cui
crediamo, di sostenerli e io continuerò a farlo con opere prime che
meritino di essere viste e di circolare”.
“Naturalmente non si tratta di
beneficienza, come dicevo bisogna crederci davvero in un progetto
per decidere di sostenerlo. Personalmente scelgo di fare un film
non sul ruolo ma sulla storia. Se la storia mi piace e penso di
poter essere un ingranaggio perché possa essere raccontata allora
mi unisco. Non potrei mai fare un film solo perché un ruolo è
bello. Sarebbe un esercizio di stile fine a sé stesso, mi sentirei
sola. I ruoli che mi piacciono, quando leggo una sceneggiatura,
sono quelli che riescono a commuovermi o che mi inteneriscono. Non
è tanto quello che fa il personaggio, quanto quello che mi lascia
come emozione”.
“La verità è che non so in
quante copie usciranno questi film e forse verranno visti più nei
festival che non al cinema. – afferma l’attrice – Ecco
perché la mia presenza in tali eventi può fare la differenza,
perché magari c’è un pubblico che viene per vedere me e scopre il
film.Il punto è che quando si stabiliscono le copie di un
film a volte è come se si stesse dando un giudizio al merito del
film, ma io mi auguro che gli esercenti imparino a fidarsi sempre
di più del loro pubblico, magari proponendo anche titoli
all’apparenza “rischiosi”.
Barbara Ronchi in Io e il secco.
Io e il secco: una storia di figli, padri e
madri
L’attrice condivide poi qualcosa in
più su Io e il secco, a partire dal suo ruolo di
madre nel film. Una tipologia di personaggio ricoperta più volte
nella sua carriera perché “interpretare il ruolo della madre mi
ha dato la possibilità di recitare più con i bambini che con i
grandi. Non è facile, ma è molto bello. I bambini, quando non sono
“addestrati” e sono invece genuini, sanno anche essere
straordinari. Ti spingono ad essere sincero, altrimenti se menti se
ne accorgono. Naturalmente è importante anche che i registi
sappiano dirigerli, magari non fornendo loro tutto quello che c’è
da sapere in anticipo”.
“Per Io e il secco è andata
così. Francesco Lombardo, l’interprete di Danni,
non ha letto la sceneggiatura. Giorno per giorno gli veniva
raccontata la storia, permettendogli anche di recitare le battute
che gli venivano più naturali e oneste”. L’attrice condivide
poi una sua riflessione sui temi del film, tra cui si ritrova
appunto quello degli abusi domestici: “Il film ci spinge anche
a chiederci quali siano i nostri modelli di riferimento. Credo che
noi donne abbiamo avuto tanto tempo per ragionare sulla nostra
emancipazione e ciò che vogliamo o non vogliamo essere, mentre gli
uomini probabilmente questo percorso devono ancora
farlo”.
Il presidente Barack
Obama annuncia al mondo che l’America sta costruendo
Iron Man. Non ci credete? E’ quello che ha detto
il presidente degli Stati Uniti proprio ieri
durante un discorso sul Dipartimento della difesa e alcuni
nuovi progetti.
In riferimento a questi nuovi
progetti il Presidente ha voluto far intendere, scherzando, che la
progettazione potrebbe essere basata su un’innovazione simile a
quelle progettate dalla Stark Industries
nell’Universo Marvel. Ecco le sue
parole:
“Fondamentalmente sono qui per
annunciarvi che stiamo costruendo Iron Man“. Ovviamente è solo
una battuta poi continua “E’ stato un progetto segreto a cui
stiamo lavorando da molti anni. Non per davvero…forse. E’ top
secret“.
Se volete saperne di più sul
comunicato ufficialeleggete qui
Barack Obama ha
rivelato i suoi film preferiti dell’anno 2023, una tradizione
annuale dell’ex Presidente degli Stati Uniti. I primi tre film
della lista – “Rustin“, “Il
mondo dietro di te” e “American Symphony” –
sono stati prodotti dalla sua società Higher
Ground, fondata insieme alla moglie Michelle
Obama.
“Sono di parte perché questi
film sono stati prodotti da Higher Ground, ma sono in realtà tre
dei migliori film che ho visto quest’anno“, ha scritto
Obama.
“Rustin” è
interpretato da Colman Domingo nei panni del
trascurato attivista per i diritti civili Bayard Rustin; Il mondo dietro di te è interpretato da
Ethan Hawke,
Julia Roberts e Mahershala Ali in una misteriosa storia di
apocalisse; e “American Symphony” segue il viaggio
del musicista Jon Batiste e della sua compagna di vita Suleika
Jaouad mentre lui cerca di comporre una sinfonia e lei scopre che
il suo cancro è tornato.
In un post su X/Twitter, Obama ha
contestualizzato ulteriormente la sua lista e ha riconosciuto i due
scioperi che hanno plasmato l’industria dell’intrattenimento nel
2023, scrivendo: “All’inizio di quest’anno, scrittori e attori
hanno scioperato per chiedere migliori condizioni di lavoro e
tutele. Questo ha portato a importanti cambiamenti che
trasformeranno l’industria in meglio. Ecco alcuni film che
riflettono il loro duro lavoro nell’ultimo anno – tra cui alcuni
come “Rustin”, “American Symphony” e “Leave the World Behind” che
siamo stati orgogliosi di distribuire attraverso @HGMedia. Quali
film mi sono perso?“.
Earlier this year, writers and actors went
on strike to advocate for better working conditions and
protections. It led to important changes that will transform the
industry for the better.
Here are some films that reflect their hard work over the last
year — including some like… pic.twitter.com/TMH9LeQgsT
Parker Sawyers sarà il giovane Barack Obama nel film Southside With
You
Parker Sawyers
incarnerà il giovane Barack Obama nel film
sentimentale Southside With You di
Richard Tanne, che ricostruisce il primo
appuntamento del presidente degli Stati Uniti con la first lady
Michelle Obama, interpretata sullo schermo da
Tika Sumpter.
Southside With
You ripercorre il pomeriggio e la serata del 1989 che
il giovane studente in legge Barack Obama trascorre con
l’allora Michelle Robinson (avvocato dello studio associato
dove il futuro presidente Usa svolge uno stage), corteggiandola nel
quartiere di Chicago che dà il nome al titolo del film. Tra una
visita all’Art Institute e la visione del film cult di
Spike LeeFa’ la cosa
giusta, i due futuri coinquilini della Casa Bianca si
scambiano il loro primo bacio fuori da una gelateria.
Southside With
You, le cui riprese cominceranno in agosto, segnerà
il debutto dietro alla macchina da presa di Richard
Tanne, autore anche della sceneggiatura. Parker
Sawyers ha partecipato a Snowden
di Oliver Stone e avrà un ruolo secondario anche
nel film The Autopsy of Jane Doe con
Brian Cox ed Emile Hirsch.
Deadline ha pubblicato la prima immagine di
Parker Sawyers e Tika Sumpter nei
panni di Barack e Michelle Obama. Si tratta del
primo sguardo al film Southside With You,
che ripercorre la storia d’amore tra il presidente degli USA e la
sua attuale moglie.
Southside With
You ripercorre il pomeriggio e la serata del 1989 che
il giovane studente in legge Barack Obama trascorre con
l’allora Michelle Robinson (avvocato dello studio associato
dove il futuro presidente Usa svolge uno stage), corteggiandola nel
quartiere di Chicago che dà il nome al titolo del film. Tra una
visita all’Art Institute e la visione del film cult di
Spike LeeFa’ la cosa
giusta, i due futuri coinquilini della Casa Bianca si
scambiano il loro primo bacio fuori da una gelateria.
Southside With
You, le cui riprese cominceranno in agosto, segnerà
il debutto dietro alla macchina da presa di Richard
Tanne, autore anche della sceneggiatura. Parker
Sawyers ha partecipato a Snowden
di Oliver Stone e avrà un ruolo secondario anche
nel film The Autopsy of Jane Doe con
Brian Cox ed Emile Hirsch.
È tempo
di classifiche anche alla casa Bianca. Barack e Michelle Obama
hanno svelato a People le loro preferenze in fatto di film, serie
tv, musica e libri. Se il presidente degli Stati Uniti ha
particolarmente apprezzato lo sci-fi di Ridley Scott
Sopravvissuto – The Martian, la first lady ha
scelto l’animazione e l’acclamato Inside
Out.
Per
quanto riguarda il piccolo schermo, Barack Obama,
che in più occasioni ha rivelato di essere spettatore assiduo di
Game of Thrones, ha indicato come show
favorito il medical drama The Knick,
diretto da Steven Soderbergh con protagonista
Clive Owen. L’inquilino della Casa Bianca sarebbe
anche un fan della prima scelta della moglie Michelle:Black-ish,sitcom trasmessa da ABC incentrata su una famiglia
di colore dell’upper-middle–class.
Barack e
Michelle Obama sono a loro volta i personaggi principali di un film
sentimentale,Southside With
You,di Richard
Tanne, che sarà presentato al Sundance Film Festival 2016. Il
film ricostruisce il primo appuntamento del presidente degli Stati
Uniti, incarnato da Parker Sawyers, con la first
lady Michelle Obama, interpretata sullo schermo
da Tika Sumpter.
Quella dei locali a tema è un
fenomeno culturale in grande espansione. Non bisogna andare molto
lontano dal cuore di Roma, per esempio, per trovare l’Ice Bar più
famoso della Capitale, dove ti offrono pesanti cappotti per
entrare, oppure per arrivare alla Parolaccia, altro noto locale
dell’Urbe in cui si ordina imprecando contro i camerieri. Ebbene i
bar a tema che vi presentiamo di seguito sono del tutto
particolari, perché dedicati a argomenti ben specifici inerenti
alla cultura nerd/pop contemporanea che spazia dal
Doctor Who a Harry
Potter fino a Breaking Bad
e Star
Wars.
Eccoli di seguito:
[nggallery id=2586]
Quali di questi bar nerd avete avuto
la fortuna di frequentare e quali vorreste visitare? Alcuni sono
molto specifici nell’arredamento e nei riferimenti pop al tema
preso in considerazione, altri invece fanno di più, offrendo anche
nel menù determinati tipi di cibi o bevande che ricordano il tema.
Non sarebbe fuoriluogo quindi ordinare una Burrobirra al Lockhart
di Toronto per esempio!
La Disney Pixar ha finalmente
rilasciato online Bao, il cortometraggio che
anticipava la proiezione de Gli Incredibili
2 in sala. Per gli sfortunati che non hanno potuto
accorrere al cinema per il sequel di Brad Bird,
qui sotto trovate la versione integrale.
Bao racconta la
storia di una donna sola che fa di un raviolo il figlio che non ha
mai avuto. Decide così di allevarlo e di vederlo crescere fino
all’età adulta.
Vi ricordiamo che il corto è stato
inserito nella shortlist dei titoli che concorreranno per la
sezione dedicata ai prossimi Academy Awards.
Toy Story 4 è
finora l’unico progetto Pixar in sviluppo ad avere una data di
uscita ufficiale. Originariamente programmato per il 2017, il
quarto capitolo del franchise sui giocattoli animati arriverà
invece nelle sale il 21 giugno del 2019.
Come rivelato negli ultimi mesi, il
film sarà un capitolo autonomo e non legato direttamente al terzo
Toy Story. Queste le parole di Jim
Morris, presidente della Pixar, in
proposito: “Credo che questo film non faccia parte della
trilogia, è una storia separata, che non so se verrà a sua volta
continuata (…) Non è una continuazione o la fine di Toy Story
4 Lo è per il momento, ma sarà una love story, una commedia
romantica. Non sarà molto incentrato sull’interazione tra i
personaggi e i bambini”
Dan
Scanlon invece, il genio dietro il franchise
di Monsters & Co., è attualmente al lavoro su
un nuovo film originale della Pixar il cui concept è stato
annunciato lo scorso anno al D23 Expo.
Definito come una “suburban
fantasy“, un fantasia suburbana, il progetto dovrebbe
combinare la storia di una piccola città con l’avventura di un
mondo fantastico dove due adolescenti orfani dalla giovane età
cercano di trovare il modo di trascorrere un altro giorno con il
padre defunto.
Come rivelato da Scanlon, l’idea del
film trae ispirazione dalla sua esperienza personale, spiegando al
pubblico del D23 che quando era piccolo perse il padre ma riuscì a
sentire la sua voce in un film.
Bansky – L’arte della Ribellione rivela la
storia di Banksy, dalle origini in una sottocultura criminale fino
alla sua ascesa come leader di un movimento artistico
rivoluzionario.
In Bansky – L’arte della Ribellione Banksy
nasce come artista nella scena underground di Bristol, in
Inghilterra, e le sue prime opere di graffiti e street art
risalgono al 1990. La sua arte politicizzata, i suoi epigrammi
sovversivi e le sue audaci incursioni hanno oltraggiato
l’establishment e creato un nuovo movimento rivoluzionario. I suoi
lavori sono divenuti vere e proprie icone del contemporaneo e
Banksy è ad oggi lo street artist più famoso e controverso al
mondo. Il potere abusato, la povertà, i fondamentalismi politici e
religiosi, l’alienazione, la guerra, la violenza e il capitalismo
sono al centro delle sue opere. Per la prima volta viene
raccontata la storia completa della carriera di Banksy: dai primi
lavori come giovane artista underground fino a diventare l’artista
più famoso del ventunesimo secolo, nonostante la sua identità sia
ancora avvolta nel mistero. Ispirato dai graffiti della New York
degli anni ’70, Banksy trasforma il movimento della Street Art in
forma d’arte mainstream mettendo insieme un impero multimilionario
e modificando la concezione stessa dell’arte.
Distribuito
da ADLER ENTERTAINMENT
il 26, 27 e 28
OTTOBRE AL CINEMA
Banshee – La città del
male è la serie tv del 2013 creata da David
Schickler e Jonathan Tropper per il
canale via cavo americano Cinemax.
Banshee – La città del male: dove vederla in streaming
Banshee – La città del
male Italia è stata trasmessa dal 10 aprile 2014 al 10
giugno 2016 su Sky Atlantic.
Banshee – La città del male: la trama e il cast
Il protagonista è un criminale di
cui non si conosce la vera identità che, dopo aver scontato
quindici anni di prigione a seguito di un tentativo di rapina
finito male, ritorna in libertà. Immediatamente si mette sulle
tracce della sua ex amante e complice, Anastasia, nel mentre però
si ritrova braccato dagli uomini del boss criminale che aveva
tentato di rapinare, Mr. Rabbit. Le sue ricerche lo conducono
quindi a Banshee, una immaginaria piccola città della Pennsylvania
abitata prevalentemente da una popolazione Amish. Banshee, come
viene detto in alcune puntate della serie, è una creatura femminile
della mitologia irlandese che porta sfortuna e probabilmente ciò ha
ispirato il nome della città, che è rappresentata come una località
in apparenza bella, pacifica, ma in realtà abitata da alcune
persone orribili, come Proctor, un potente gangster che nasconde le
proprie attività criminali dietro la facciata di uomo d’affari e
praticamente tiene in pugno la città. Il protagonista qui
rintraccia Ana, che nel frattempo ha cambiato identità ed è nota
come Carrie Hopewell, moglie del procuratore distrettuale
locale.
In Banshee – La città del
male protagonisti sono Lucas Hood (stagioni 1-4),
interpretato da Antony Starr, Carrie Hopewell
(stagioni 1-4), interpretata da Ivana Miličević,
Kai Proctor (stagioni 1-4), interpretato da Ulrich
Thomsen, Sugar Bates (stagioni 1-4), interpretato da
Frankie Faison, Job (stagioni 1-4), interpretato
da Hoon Lee, Gordon Hopewell (stagioni 1-3, guest
star stagione 4), interpretato da Rus Blackwell,
Brock Lotus (stagioni 1-4), interpretato da Matt
Servitto, Emmett Yawners (stagioni 1-2), interpretato da
Demetrius Grosse, Siobhan Kelly (stagioni 1-3,
guest star stagione 4), interpretata da Trieste Kelly
Dunn, Deva Hopewell (stagioni 1-4), interpretata da
Ryann Shane, Dan Kendall (stagione 1),
interpretato da Daniel Ross Owens, Rebecca Bowman
(stagioni 1-4), interpretata da Lili Simmons, Mr.
Rabbit (stagioni 1-2), interpretato da Ben Cross,
Alex Longshadow (guest star stagioni 1 e 3, stagione 2),
interpretato da Anthony Ruivivar, Chayton
Littlestone (guest star stagioni 2 e 4, stagione 3), interpretato
da Geno Segers, Alison Medding (guest star
stagione 2, stagione 3), interpretata da Afton
Williamson, Douglas Stowe (stagione 3), interpretato da
Langley Kirkwood, Clay Burton (guest star stagioni
1-3, stagione 4), interpretato da Matthew Rauch,
Kurt Bunker (guest star stagione 3, stagione 4), interpretato da
Tom Pelphrey, Calvin Bunker (guest star stagione
3, stagione 4), interpretato da Chris Coy.
Banshee – La città del male 4 stagione
La quarta stagione di Banshee – La città del male ha debuttato
nel 2016 per otto episodi.
In Banshee 4×08 deciso a lasciare
Banshee, Lucas scopre che il caso di omicidio che pensava fosse
finalmente chiuso potrebbe in effetti riaprirsi. Dopo un intenso
confronto con Calvin e la Confraternita, Proctor cerca di
finalizzare il suo accordo con i colombiani. Carrie mira a un
ultimo atto di vendetta. Brock chiede fedeltà a Bunker (Tom
Pelphrey) mentre Banshee si prepara a un futuro incerto. Scritto da
Jonathan Tropper; diretto da Ole Christian Madsen.
In Banshee 4×07 Temendo per la
sicurezza di Dawson, Lucas e Brock (Matt Servitto) aumentano i loro
sforzi per dare la caccia a Bode. Con la Confraternita pronta ad
andare in guerra con Proctor, Kurt cerca di tenere al sicuro Maggie
(Casey LaBow) mentre Calvin sfoga le sue frustrazioni in ufficio.
Job (Hoon Lee) chiude i conti con Leo Fitzpatrick (Dennis
Flanagan), avversario del Camp Genoa.
In Banshee 4×06 Con l’aiuto di
Lucas (Antony Starr), Dawson (Eliza Dushku) restringe la sua
ricerca di Declan Bode (Frederick Weller), una “persona di
interesse” satanista nel serial di Banshee omicidi. Un
incoraggiato Calvin (Chris Coy) lancia un guanto di sfida a Proctor
(Ulrich Thomsen) e Kurt (Tom Pelphrey). Il recente
vigilantismo di Carrie (Ivana Milicevic) finisce per mettere in
pericolo sia lei che Deva (Ryann Shane).
In Banshee 4×05 Dawson (Eliza
Dushku) e Lucas (Antony Starr) esplorano un club di sadomasochismo
alla ricerca di indizi sull’omicidio; Watts (Chance Kelly) mette
alla prova i limiti di Calvin (Chris Coy). Scritto da Liz Sagal;
diretto da Loni Peristere.
In Banshee 4×04 Carrie (Ivana
Milicevic) colpisce ancora; Bunker (Tom Pelphrey) cammina sul
ghiaccio sottile; un altro orribile omicidio scuote
Banshee.
In Banshee 4×03 Lucas e Carrie
arruolano Fat Au in un ultimo disperato tentativo di rintracciare
Job.
In Banshee 4×02 Carrie si imbarca
in una crociata di vigilanti; Brock guarda Lucas nel caso di
omicidio seriale. Scritto da Adam Targum; diretto da Ole Christian
Madsen.
In Banshee 4×01 Una nuova sfida
per l’equipaggio di disadattati di Banshee PA mentre la stagione 4
si apre a problemi acuti che devono essere risolti da entrambi i
lati della legge. Novità di questa stagione, Eliza Dushku
(Dollhouse) entra in scena e la caccia a Jobe segue dal finale
cliffhanger di S3. L’agente Hood, Carrie, Proctor e la banda
tornano tutti per una corsa culminante, tutto o niente corre
prendendo il “divertimento” in caso di disfunzione …
all’estremo.
Banshee – La città del male 3 stagione
La terza stagione di Banshee – La
città del male (Banshee), composta da 10 episodi, è andata in onda
nel 2015.
In Banshee 3×10 Hood si unisce a
Gordon per salvare i suoi amici da Stowe. Nel frattempo, Proctor si
dirige a Filadelfia per regolare i conti con Frazier, mentre Bunker
è pronto per la sua vendetta personale contro suo fratello.
In Banshee 3×09 Proctor viene
catturato e torturato. Gordon prende una decisione difficile su
Deva. Bunker insegue la sua ex banda. Job, Sugar e Carrie vengono
presi da Stowe e dai suoi mercenari.
In Banshee 3×08 Hood e Brock
rintracciano Chayton in Louisiana. Rebecca fa nuovi nemici per suo
zio. Il colonnello Stowe prepara la sua vendetta per la rapina alla
base.
In Banshee 3×07 Chayton riceve
aiuto da una fonte inaspettata. Gordon e Carrie fanno uscire Deva
da una festa. La notte della rapina alla base di Stowe arriva, ma
le allucinazioni di Hood con Siobhan potrebbero mettere a rischio
il piano.
In Banshee 3×06 Hood affronta la
morte di Siobhan. L’FBI prende il sopravvento nella caccia a
Chayton. Un cuneo viene infilato tra Proctor e Rebecca.
In Banshee 3×05 Cadi diventa una
zona di guerra quando Chayton e le ossa rosse attaccano la stazione
con Hood, Brock, Proctor, Siobhan e gli altri intrappolati
all’interno.
In Banshee 3×04 Carrie lascia il
suo lavoro alla tavola calda. Deva ruba da un negozio di
videogiochi. Dopo la scoperta di Siobhan, Lucas decide di uccidere
Proctor prima di lasciare Banshee per sempre, con conseguenze
impreviste.
In Banshee 3×03 Nola e Burton
hanno un sanguinoso confronto. Tommy sfida gli ordini di Chayton e
attacca il club di Proctor. Il segreto di Hood viene minacciato
quando un agente dell’FBI si presenta alla sua porta, mentre
qualcuno vicino a lui scopre la verità.
In Banshee 3×02 Nola ritorna a
Banshee. La madre di Proctor soffre di una malattia. Carrie deve
scegliere tra la rapina e la sua relazione con il colonnello
Douglas Stowe.
In Banshee 3×01 Con la morte di
Rabbit e la morte di Emmet vendicata, Banshee non è stata altro che
una città tranquilla. Ma le cose iniziano a cambiare quando Hood
pensa a un nuovo lavoro rischioso, mentre Chayton ritorna portando
in guerra il Kinaho.
Banshee – La città del male 2 stagione
La seconda stagione di
Banshee – La città del male (Banshee), composta da 10
episodi, è andata in onda nel 2014.
In Banshee 2×10 Proctor esce di
prigione. Con Juliet andata e Alex in visita al macello in sua
assenza, la fedeltà di Rebecca è in discussione. Lucas e Carrie
usano i ricordi del passato per fortificarsi per la battaglia con
uno spietato Coniglio.
In Banshee 2×09 Coniglio si
nasconde in una chiesa di New York. Giobbe gli fa visita. Burton fa
quello che sa fare meglio. Un’altra rivelazione nella famiglia
Hopewell li metterà alla prova tutti. Lucas e Carrie si preparano
per un grande confronto a New York. Il destino di Emmett viene
rivelato.
In Banshee 2×08 Job ottiene una
pista su dove si trova Rabbit. Lucas arresta Proctor, ma ne vale la
pena? Gli skinhead cercano vendetta contro Emmett per quella
sconfitta che ha dato loro in precedenza. Carrie ottiene i soldi
per il trattamento di Max.
In Banshee 2×07 Hood insegue
Proctor con una vendetta dopo aver scoperto che Proctor era dietro
la morte di Jason. Max ha un grave attacco d’asma. Gordon e Carrie
discutono le loro opzioni. Alex Longshadow deve affrontare un voto
di sfiducia da parte del Tribal Council.
In Banshee 2×06 Gordon e Deva
scoprono di aver bisogno di Carrie nella loro vita e Rebecca riceve
una lezione di lealtà da Proctor. Nel frattempo, il passato di
Jason Hood lo raggiunge.
In Banshee 2×05 Carrie esce di
prigione. Lucas la sta aspettando. Fanno una deviazione verso la
casa di cui hanno parlato tanto tempo fa. Non sono soli nel loro
sogno. Qualcuno li ha seguiti lì. È coniglio? È Gordon? È l’agente
Racine?
In Banshee 2×04 Lucas interroga un
insegnante Amish noto per essere violento e in qualche modo
radicale. Chayton tenta una fuga mentre viene trasportato. Proctor
usa la sua speciale marca di magia per trovare suo nipote. Nola
consegna giustizia finale per Lana Cleary.
In Banshee 2×03 Una giovane
ragazza Kinaho viene assassinata sulla terra degli Amish. Stava
vedendo Soloman, il fratellino di Rebecca. Ne derivano ostilità tra
i Kinaho e gli Amish. Proctor viene in aiuto del suo popolo. Hood
ha un visitatore sorprendente dal suo passato.
In Banshee 2×02 Carrie Hopewell ha
il suo processo. Viene condannata a 30 giorni di prigione. DA
Hopewell non fa nulla per aiutare. Le tensioni tra Longshadow e
Proctor si intensificano. L’ex marito violento del vice Kelly torna
in città con conseguenze estreme.
In Banshee 2×01 Le conseguenze del
salvataggio dello sceriffo Lucas sono a portata di mano. L’agente
speciale Racine è in città per indagare. Tiene un’udienza per tutte
le parti coinvolte. A Carrie non è permesso vedere i suoi figli.
Job, Lucas, Sugar e Carrie rapinano un camion blindato.
Banshee – La città del male 1 stagione
La prima stagione di Banshee – La città del male (Banshee),
composta da 10 episodi, è andata in onda nel 2013.
In Banshee 1×10 Coniglio invia una
squadra di colpi dopo Lucas. Viene salvato da un improbabile
alleato. Lucas prende una decisione che avrà conseguenze
drammatiche su molte persone a Banshee. Job, Carrie, Sugar e i tre
vicesceriffi inseguono Lucas.
In Banshee 1×09 Hood porta Ana
all’ospedale dopo averla trovata malamente picchiata e sofferente.
Coniglio arriva a Banshee. Ana, ferita e sconvolta, si precipita a
cercare i suoi figli. Tuttavia, è troppo tardi per impedire a
Coniglio di rapire Max.
In Banshee 1×08 Olek trova Ana e
Hood a Banshee. La conseguente resa dei conti ha conseguenze
disastrose. George cerca risposte per il comportamento di Carrie.
Rebecca viene evitata dagli Amish. Proctor supplica la zia e il
padre di riprenderla.
In Banshee 1×07 Ana prende accordi
per rapire Hood e lasciarlo trovare a Rabbit. Una rapina in un
drugstore si trasforma in una situazione di ostaggi presso il liceo
locale. Giobbe libera Lucas in tempo per lui per salvare gli
studenti della scuola, incluso Deva.
In Banshee 1×06 Un ex compagno di
prigione amico dello sceriffo Hood di nome Wicks si presenta
inaspettatamente a Banshee. Wicks fa sì che Hood ricordi tutto il
dolore e il tormento che ha passato in prigione. Proctor ricatta il
reverendo locale per vendere la sua casa.
In Banshee 1×05 Una banda di
motociclisti invade Banshee. Attaccano Carrie e Sugar al Town
Spirit Festival. L’uccisione di uno dei motociclisti da parte del
vice Kelly durante l’attacco innesca una catena di eventi
violenti.
In Banshee 1×04 Lucas fa scattare
un allarme mentre cerca di rubare un dipinto dall’Harrisburg State
Museum. Contatta Giobbe per aiutarlo a evadere. Dopo aver ottenuto
la prova video che Proctor ha ucciso Hanson, Lucas lo arresta.
Tuttavia, i Moody si mettono in mezzo.
In Banshee 1×03 Anastasia irrompe
nella casa estremamente sicura di suo padre per fare un patto per
la sua sicurezza. Proctor e Longshadow fanno un accordo per
costruire un hotel sulla prenotazione. Hood esegue il suo marchio
di arresto su uno stupratore, campione di combattenti
definitivo.
In Banshee 1×02 Kai Proctor inizia
il processo di cooptazione dello sceriffo Hood ma Lucas non morde.
Lucas continua a costruire la sua copertura e Giobbe conferma che
il vero Lucas Hood ha pochi amici o parenti che potrebbero far
saltare la sua copertura. Siobhan Kelly si rende conto che Lucas
sembra sapere poco sulle procedure di polizia. La figlia di Carrie
Hopewell, Deva, sta sicuramente entrando nella folla sbagliata.
Hanson ha organizzato un rave in un granaio vuoto all’insaputa di
Proctor. La polizia ha fatto irruzione nel rave – il cui unico
scopo è vendere droga agli adolescenti – ma l’approccio di Lucas
alla chiusura è …
In Banshee 1×01 Dopo aver
completato la sua condanna a 15 anni di prigione, un ex detenuto
rintraccia la sua ex compagna, ora nota come Carrie Hopewell, nella
contea di Banshee in Pennsylvania, che si scopre è ora sposata con
il procuratore distrettuale locale e ha due figli. La prende in
parola quando dice che non ha i soldi che hanno rubato. Più tardi
in un bar lungo la strada, incontra il nuovo sceriffo della contea,
Lucas Hood, che è appena arrivato in città e non ha ancora
incontrato nessuno. Quando Hood viene ucciso durante un tentativo
di rapina, l’ex detenuto assume la sua identità. Il giovane sindaco
della città voleva portare un …
Di
film su rapinatori è piena la storia del cinema, dai celebri
Bonnie e Clyde di Gangster Story fino a
titoli più recenti come
Oceans’ Eleven,
Nemico pubblico, Widows – Eredità criminale.
Gli heist movie, ovvero quei film incentrati su rapine e
sulla loro organizzazione, sono da sempre molto apprezzati dal
pubblico, specialmente quando si parla di storie vere. Un titolo
che si inserisce proprio in questo preciso aspetto di questo filone
è il tedesco Banklady, diretto nel 2013 da
Christian
Alvart.
Regista del film Pandorum – L’universo parallelo, Alvart ha
con Banklady confermato ulteriormente la propria
popolarità all’interno della cinematografia tedesca. Il film
infatti, è basato sulla vera storia della prima rapinatrice di
banche donna, attiva in Germania sul finire degli anni Sessanta.
Una vicenda dunque particolarmente intrigante, nella quale con
questo film si scava in modo più approfondito e inedito alla
ricerca delle sue motivazioni per quanto compiuto.
Per tutti gli appassonati di questo
genere di film, dunque, si tratta di un titolo da non perdere, che
permette di scoprire una figura storica diversa dalle solite. Prima
di intraprendere una visione di Banklady, però,
sarà utile approfondire alcuni dettagli relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla vera storia dietro
il film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
La vicenda si svolge ad Amburgo
nella Germania dell’Ovest alla metà degli anni 60 e ha per
protagonista la trentenne Gisela Werler, impiegata
in una fabbrica di carta da parati dove passa le sue giornate a
imballare pacchi. Nonostante appaia come una persona tranquilla,
modesta e discreta, Gisela è in realtà molto frustrata dalla sua
vita abitudinaria, che sogna di stravolgere in qualche modo.
L’occasione le si presenta quando entra in contatto con tipo losco
ma affascinante di nome Hermann Wittorff, il quale
si rivela essere un rapinatore di banche.
Senza pensarci due volte, Gisela si
offre di diventare sua complice. Già al suo primo colpo la donna si
rivela una vera professionista del crimine e insieme a Hermann, che
nel frattempo è diventato il suo amante, Gisela inizia a mettere a
segno con successo un colpo dopo l’altro. Con in testa una parruca
bionda, grandi occhiali scuri e tacchi alti, Gisela diventa una
vera e propria affascinante gangster, trasformandosi ben presto
nella beniamina di tutti i principali media tedeschi, i quali la
rinominano “Die Banklady” (La Signora delle Banche).
Ad interpretare Gisela Werler vi è
l’attrice Nadeshda Brennicke, nota in Germania
anche per i film Tattoo e The Phantom. Accanto a
lei recitano poi Charly Hàbner nel ruolo di
Hermann Wittorf, l’uomo per cui Gisela diventa una rapinatrice, e
Ken Duken in quelli del commissario Fischer,
colui che darà la caccia ai due. Recitano poi nel film anche
Niels-Bruno Schmidt nel ruolo dell’assistente
Kruse, Heinz Hoenig in quello di Kaminsky e
Henny Reents nei panni di Fanny.
Andreas Schmidt è Uwe, mentre Klaus
Zmorek è il CEO di una delle banche rapinate.
Il film, come anticipato, è ispirato
alla vera storia di Gisela Werler, celebre
criminale considerata la prima rapinatrice donna tedesca, che dal
1965 al 1967, ha dato vita a ben 19 rapine in banca. Prima di tali
eventi, la vita di Gisela è stata tutt’altro che semplice.
Cresciuta in cattive di povertà, ha dovuto poi contribuire al
sostentamento della famiglia dopo aver completato la scuola
elementare. All’età di 30 anni viveva ancora con i suoi genitori e
lavorava come operaia ausiliaria in una fabbrica di carta da
parati.
La sua monotona vita cambia però nel
momento in cui un suo conoscente, Hugo Warncke, le
chiede di poter nascondere il bottino di una rapina in banca da lui
effettuata insieme a Hermann Wittorff. Affascinata
dalla loro vita spericolata e senza legge, Gisela decise di unirsi
ai due e in particolare a Wittorff, con il quale intraprese una
relazione. Il 29 luglio 1965 attaccarono la filiale Elbgaustrasse
della banca Hamburger Volksbank, rubando 3100 marchi tedeschi.
Dal quel momento, Gisele è diventata
la prima donna rapinatrice di banche ad ottenere risalto nei
giornali di livello nazionale, divenendo nota come Banklady.
Insieme a Wittorff, che intanto aveva sposato, ha poi commesso un
totale di 19 rapine. Il 15 dicembre 1967, tuttavia, sono stati
catturati dalla polizia dopo aver cercato di prendere una banca a
Bad Segeberg. I quattro dipendenti che erano nella filiale in quel
momento si rifiutarono di fornire quanto richiesto e, nel caos del
momento, vennero uccisi da Wittorff.
La polizia è però riuscita poi ad
acciuffare i rapinatori il 27 dicembre 1968 ebbe inizio il
processo. Mentre il suo complice Hermann Wittorff fu condannato a
tredici anni e mezzo di carcere, Gisela Werler ottenne nove anni e
mezzo, in quanto si disse che aveva agito spinta dall’amore per il
proprio complice. Dopo il rilascio, Wittorf rapinò un’altra banca,
metre Gisela tornò a vivere una vita modesta fino alla sua morte,
verificatasi nel 2003. Wittorff è invece morto alla fine del
2009.
Il trailer di Banklady e
dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente, Banklady non è al
momento presente su nessuna delle principali piattaforme streaming
presenti in Italia. Il film, tuttavia, è presente nel palinsesto
televisivo di sabato 22 giugno alle ore
21:20 sul canale Rai 4. Per un
breve periodo di tempo sarà dunque disponibile anche sulla
piattaforma RaiPlay, consentendo a chi non ha
potuto vederlo durante la messa in onda televisiva di recuperarlo
anche in streaming.
Bangkok
Dangerous rappresenta l’ennesima operazione
(fallita) di remake di film asiatici made in USA. Il film infatti
ricalca l’omonimo film del 1999, anch’esso diretto dai fratelli
Pang (Oxyde e Danny).
Certo, tra il film di dieci anni fa
e questo, le differenze di budget sono evidenti. Basti ricordare
che il ruolo del protagonista – Joe – è interpretato dal
pagatissimo Nicolas
Cage. Non è difficile immaginare – leggendo il
titolo – che lo scenario del film sia proprio Bangkok. In questo
paradiso arriva il killer professionista Joe, ingaggiato dal boss
Surat per fare fuori quattro suoi antagonisti.
Bangkok Dangerous
Per portare a termine la sua
missione, Joe decide di assoldare il ladruncolo Kong. La svolta
sarà l’incontro con la farmacista sordomuta Fon, della quale Joe si
innamora. E tanto basta per fargli mettere in discussione il suo
modo di vivere schivo e solitario. Le vicende si complicano quando
il boss Surat decide di liberarsi di lui.
Bangkok
Dangerous è un film brutale, crudo, che non si fa
mancare momenti di puro splatter. La produzione hollywoodiana e la
sceneggiatura rivisitata da Jason Richman, non
arricchiscono la pellicola del 1999. Ritmo e tensione infatti
appaiono pressoché identici, anche se per quanto alcune scene siano
inverosimili, la spettacolarità non manca.
La trama è già vista: uno spietato
killer in piena crisi esistenziale si redime e trova anche l’amore.
Banale, troppo. Neanche
Nicolas Cage appare in gran spolvero. In evidente
imbarazzo, Cage risulta pesante e poco credibile. Un remake
evitabile, che consiglio di evitare.
Quando fu annunciata per la prima
volta, la serie Bang BangBaby, incentrata sul percorso di iniziazione
di una giovane al mondo criminale della ‘ndrangheta, aveva tutta
l’aria di essere un progetto piuttosto pericoloso, facilmente
tendente al “già visto”, specialmente in un contesto seriale come
quello italiano dove il genere crime è a dir poco
dilagante. Ora che finalmente il progetto ideato da Andrea
Di Stefano (regista di Escobar e The Informer) si mostra
al grande pubblico, si rivela invece come un qualcosa di molto più
affascinante e originale di quello che si poteva inizialmente
pensare. La serie, infatti, si basa su generi e contesti già noti
per esplodere poi in un tripudio di idee, colori e omaggi.
Diretta Michele
Alhaique, Margherita Ferri e
Giuseppe Bonito, scritta dallo stesso Di Stefano
insieme a Valentina Gaddi e Sebastiano
Melloni e prodotta da Lorenzo Mieli per
The Apartment e Wildside, la serie ha per protagonista
Alice (Arianna Bacheroni),
adolescente di 16 anni che vive in una cittadina del Nord Italia,
nel 1986. La sua vita di teenager cambia all’improvviso quando
scopre che il padre (AdrianoGiannini) che credeva morto in realtà è ancora
vivo. È per lei l’inizio di una discesa agli inferi, che per amore
del padre si tuffa nel pericoloso mondo della malavita, facendosi
sedurre dal fascino del crimine. Quando cercherà di tirarsene
fuori, forse sarà troppo tardi.
Crime sì, ma con stile
Nel realizzare oggi un prodotto,
specialmente se seriale, la cui trama ruota intorno al mondo della
criminalità organizzata, si incorre facilmente nel confronto con
Gomorra. Un confronto, in
realtà, che andando poi a vedere nel dettaglio nel più dei casi non
trova ragione di esistere. Così, se anche per Bang Bang
Baby si era inizialmente pensato ad un tipo di serie su quello
stile, ci si trova oggi a doversi ricredere. Il contesto è sì
quello della ‘ndrangheta nella Milano da bere, ma la serie non
punta a farne un ritratto storicamente accurato. Il vero cuore di
Bang Bang Baby ruota piuttosto intorno alle follie
che l’amore ci spinge a fare.
In questo caso, l’amore è quello di
una figlia per suo padre e la serie si configura dunque come un
racconto fortemente influenzato dalle esperienze e dall’emotività
della protagonista (Alhaique, il regista della maggior parte degli
episodi, l’ha appunto definita una serie dettata dal
“movimento emotivo”). In mezzo agli omicidi, i depistaggi, le
accuse, i sospetti e i complotti, vi è il mondo che la giovane
Alice costruisce con la propria mente e il proprio cuore. Un mondo
ricco di riferimenti alla cultura pop, dove la musica regna sovrana
e dove la propria interiorità trova sfogo attraverso potenti
manifestazioni metaforiche (si veda ad esempio la splendida pioggia
di Smarties).
Per gli episodi potuti vedere in
anteprima, i primi due di dieci, la volontà esplicita del regista è
dunque quella di stare quanto più vicino possibile alla sua
protagonista. La segue, la cerca, si addentra con lei in un vero e
proprio sottobosco ricco di personaggi tanto affascinanti quanto
pericolosi. Lo spettatore si trova impossibilitato a far altro se
non seguire Alice in questo nuovo mondo, sia per il fascino
estetico con cui viene raccontato (da una fotografia al neon a cui
a molti ha ricordato un altro prodotto di Prime Video come Too Old to Die Young, fino
a scene dal forte impatto visivo), sia per la forza dei sentimenti
in gioco.
Una gara di bravura tra attori
Sulla base degli episodi visti sino
ad ora, risulta difficile immaginare quali risvolti prenderà il
racconto. La sensazione è questo possa andare sempre più ad
arricchirsi e complicarsi, offrendo colpi di scena potenzialmente
molto validi. Ciò che ora è dato sapere, però, è che a fare la
forza di Bang Bang Babysono anche i
suoi personaggi. Questa può sembrare una constatazione scontata,
eppure sono sempre di più le serie prive di protagonisti capaci di
imporsi nella mente e nel cuore dello spettatore. In questo caso,
oltre alla giovane e brava Arianna Bacheroni,
protagonista nei panni di Alice, a rubare la scena è la nonna Lina
interpretata da Dora Romano.
La sua anziana matriarca a capo del
clan criminale è tanto divertente quanto capace di incutere vero
timore. Che Bang Bang Babytrovi nei
suoi personaggi femminili i suoi maggiori traguardi è indicativo di
come la serie in sé cerchi anche di raccontare qualcosa del nostro
presente. Si è fortemente radicati nel contesto storico di
riferimento, eppure tutto appare così moderno e attuale da
suscitare ulteriore interesse verso ciò che ancora può essere
raccontato. Insomma, alcuni potrebbero forse trovare eccessive
determinate situazioni o scelte di messa in scena, ma risulta
difficile non condividere l’opinione che è questa una serie ricca
di fascino, con una qualità che le può permettere di affermarsi
anche all’estero.
Annunciata da tempo, la serie
Bang BangBaby, nuovo
prodotto originale di Prime Video, è in arrivo sulla
piattaforma con i primi cinque episodi a partire dal 28
aprile. I secondi cinque, invece, saranno distribuiti dal
19 maggio. Prodotta da The
Apartment e Wildeside, entrambe società
del gruppo Fremantle, la serie nasce da un’idea
del regista Andrea Di Stefano (Escobar, The Informer), e porta lo
spettatore nella Milano del 1986. Qui si svolge la storia di
Alice, adolescente di 16 anni la cui vita di
teenager cambia all’improvviso quando scopre che il padre che
credeva morto in realtà è ancora vivo.
È l’inizio di una discesa agli
inferi, per la ragazza, che per amore del padre si tuffa nel
pericoloso mondo della malavita, facendosi sedurre dal fascino del
crimine. Quando cercherà di tirarsene fuori, forse sarà troppo
tardi. Scritta dallo stesso Di Stefano insieme Valentina
Gaddi e Sebastiano Melloni, la serie è
interpretata da Arianna Bacheroni, AdrianoGiannini, Dora
Romano, Antonio Gerardi e
Lucia Mascino. Durante la presentazione alla
stampa di Roma dei primi due episodi, si è avuto modo di
approfondire la natura di questo prodotto, che si configura come
una vera e propria novità nel panorama audiovisivo italiano.
Bang Bang Baby: tra
storia vera e immaginario pop
Ad aprire la conferenza stampa
sulla serie ci pensa il produttore Lorenzo Mieli,
CEO di The Apartment. Come da lui affermato, “la storia di Bang
Bang Baby è liberamente ispirata a quella di Marisa
Merico, una ragazza negli anni Ottanta cresciuta in
Inghilterra da una madre single. Come la protagonista della serie,
anche lei scoprì che suo padre non era morto come credeva, bensì
era membro di una famiglia della ‘ndrangheta a Milano. Nel
tentativo di conoscere il padre Marisa si avvicinò dunque a quel
mondo criminale, entrando poi a farne parte.”
“Siamo partiti da questo
spunto, – continua Mieli – per dar vita ad una storia
di formazione, una storia dove il tema centrale è quello delle cose
folli che facciamo per amore. Ancor di più, però, Bang Bang Baby è
la storia di una ragazza che cerca di ritrovare suo padre,
rendendosi disponibile a qualunque azione pur di riuscirci. La cosa
più interessante e allo stesso tempo più difficile, però, è stata
la ricerca di una chiave interpretativa di questa storia, di questo
contesto e delle tante emozioni in gioco. Volevamo che la serie
vantasse un look unico.”
La parola passa a questo punto al
regista Michele Alhaique, regista di sei episodi
su dieci, che racconta il modo in cui si è accostato alla
sceneggiatura della serie. “Quando mi è stata proposta la
sceneggiatura di Bang Bang Baby, ammetto di esserne rimasto
particolarmente spaventato. Era talmente tanto ricca di influenze e
di generi, eppure era anche profondamente originale, che non sapevo
come dar vita a quanto leggevo. Con il tempo di pausa imposto dai
lockdown, ho però avuto tempo per ragionarci su e giungere a quello
che potete ammirare oggi.”
“La cosa interessante per me,
– continua Alhaique – era quello di raccontare il tutto
dal punto di vista di Alice, ma in un modo così interno che tutto
doveva essere condizionato dal suo immaginario pop e dalle sue
emozioni. Sono questi due elementi a dettare il carattere del
racconto e di quanto vediamo, tutto si costruisce in relazione a
questo. Per far ciò, era per me importante essere sempre molto
vicino ad Alice, quasi da poter sentire il suo respiro, entrando
con lei in quel nuovo contesto e viverlo davvero. Descriverei Bang
Bang Baby come una serie profondamente dettata dal movimento
emotivo”.
Una serie italiana dal respiro
internazionale
Pur presentando una storia
profondamente radicata in una realtà storica dell’Italia ben
precisa, con tutta una serie di personaggi e situazioni figlie di
quel tempo, Bang Bang Baby è un prodotto
pensato per avere anche un respiro internazionale.
NicoleMorganti, Head of Italian
Originals agli Amazon Studios, ha infatti affermato che “il
linguaggio usato è al pari di tante altre produzioni internazionali
e ciò permette a Bang Bang Baby di non sfigurare in un catalogo
come quello di Prime Video, dove sarà fruibile in ogni parte del
mondo. È un’ottima opportunità per tutti quelli che hanno lavorato
a questo prodotto. Dal cast alla troupe, ci siamo circondati sia di
veterani che di giovanissimi, che hanno apportato il loro sguardo
unico al tutto.
Per un prodotto dalle ambizioni
internazionali come questo, internazionali sono anche le fonti di
ispirazione. Prendendo di nuovo la parola, Alhaique individua in
Joel e EthanCoen“due autori che hanno influito molto
sulle mie idee di messa in scena per questa serie”.“Allo
stesso tempo, – continua – impossibile non citare anche
registi come Quentin
Tarantino o Nicolas WidingRefn. La serie di quest’ultimo,Too Old To Die Young, è infatti
un prodotto a cui mi sono ispirato molto per trovare il carattere
estetico di questa nostra serie. Proprio come la storia che
racconta, pur presentando tante influenze,Bang Bang Baby
rimane però un prodotto visivamente unico.”