Ci sono state speculazioni per anni su
Dwayne Johnson che avrebbe ottenuto un importante
ruolo da supereroe, e ora manca davvero poco per vederlo nei panni
diBlack
Adamdi questo ottobre. Questo
èun personaggio che i fan desideravano ardentemente e
inoltre avevano espresso più volte di volere proprio The Rock
protagonista, ritenendolo una incarnazione perfetta nella vita
reale del personaggio. Ora che tutto ciò è realtà
Dwayne Johnson ha sempre dichiarato grandi ambizioni
per questo angolo del DC Extended Universe. Si è
già parlato di spin-off e Johnson
ha recentemente riflettuto sul potenziale di un crossover tra
Marvel e DC mentre parlandone
conTotal
Film .
“Sono ottimista”, ha detto
o potenzialmente riunendo la Casa delle Idee e la sua Distinguished
Competition. “Semplicemente la mia natura
è ottimista. E soprattutto quando si tratta di creatività.
Soprattutto quando si tratta di film. E soprattutto quando si
tratta del pantheon dei supereroi e dei supercriminali DC”.
“Dall’altra parte della strada, abbiamo il pantheon di supereroi e
supercriminali della Marvel. Per me, non solo possono
esistere, ma dovrebbero, nella mia mente, incrociarsi un
giorno”.
Sappiamo che
Johnson ha incontrato il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige e
in precedenza ha detto “mai dire mai” quando si tratta di un
potenziale crossover. Sfortunatamente, è probabile che un
intero mucchio di ostacoli legali e finanziari ostacolino la
possibilità che questo possa davvero accadere un giorno al cinema
in questo momento. Inoltre DC ha bisogno di molto tempo per
ricucire i pezzi del suo universo. Tuttavia rimane un’idea
divertente e potrebbe diventare una realtà da
qualche parte in futuro. Magari, forse la Warner Bros. Discovery
alla fine metterà in vendita l’Universo DC, lasciando alla
Disney l’opportunità di occuparsi di tutti i
supereroi del mondo? Probabilmente è qualcosa che non accadrà mai.
Ora come ora ci accontenteremmo di una pianificazione più accurata
dell’universo DC al cinema.
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non
pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre,
la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e
costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del
film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black
Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
Spider-Man: No Way Home ha battuto i record di
tutto il mondo al botteghino lo scorso dicembre ed è riuscito a
superare tutte le aspettative in quel panorama post-pandemia,
salvando i cinema e dando nuova speranza a tutta l’industria.
Considerato i numeri portati a casa non siamo sorpresi dal fatto
che la Sony Pictures abbia in programma di rilasciare una versione
estesa del trequel il prossimo mese, anche se secondo Fandango i 15
minuti di scene eliminate
mancanti dal Blu-ray sono ora diventati 11 minuti. Non è male e
dovrebbe essere sufficiente per riportare i fan di Spidey nei
cinema.
Con questa notizia arriva la conferma che i biglietti
per Spider-Man: No Way Home – The More Fun
Stuff Version saranno in vendita a partire da
martedì. Questo ci fa ben sperare in un nuovo trailer in arrivo per
promuovere la nuova uscita. Siamo decisamente incuriositi di
scoprire cosa includerà questa versione estesa di Spider-Man: No Way Home, e non sarebbe una
cattiva idea per Sony cogliere questa opportunità per rilasciare
finalmente un poster con tutti e tre gli
Spider-Men al centro. Al momento non sappiamo se il film avrà
una collocazione al cinema anche in Italia.
Una delle tante domande poste dai
fan è quella relativa alla possibilità che questa nuova versione
possa contenere o meno una nuova scena
post-crediti. Quando è uscito nelle sale, il primo teaser
di Doctor
Strange in the Multiverse of Madness è
arrivato proprio alla fine del film, e saremmo scioccati se non
fosse stato sostituito da Spider-Man:
Across the Teaser Spider-Verse (simile
a quello che aveva Venom).
La prossima settimana promette comunque di essere eccitante per i
fan del web-slinger, e speriamo di avere presto altri dettagli da
condividere con voi.
In
DC League of Super-Pets, Superman condivide lo schermo
con il suo cane domestico Krypto, alias
Bark Kent (Dwayne
Johnson). Il colpo di scena, naturalmente, è che
Krypto diventa il protagonista, facendo squadra con altri
superanimali per salvare alcuni membri della Justice League da Lex
Luthor.
Gli sceneggiatori del film
d’animazione, Jared Stern e John
Whittington, hanno sprigionato la loro libertà creativa
nel film, pur riuscendo a rimanere fedeli al personaggio dei
fumetti. Tuttavia, ci sono diversi dettagli sul Labrador Retriever
che al momento rimangono un’esclusiva delle pagine della DC
Comics.
La sua origine
Il personaggio di
Krypto viene creato in una delle migliori storie
di superanimali, Adventure Comics #210, dove l’evoluzione
parallela fa sì che su Krypton emergano versioni superpotenziate
della maggior parte degli animali della Terra. Diventa quindi il
cane da compagnia di un bambino Kal-El.
La storia delle origini di
Krypto è positiva per il personaggio, in quanto fa
sì che i lettori lo vedano come una copia animale di Clark
Kent invece che come una semplice spalla. Purtroppo, i
suoi giorni da cucciolo non vengono esplorati nel dettaglio, poiché
anche quando Clark è un bambino, Krypto viene rappresentato come un
cane adulto. Il legame tra Krypto e Kal El è molto
più forte nel film, dato che il cane lo accompagna da quando era
piccolo fino a quando diventa adulto.
La trappola di Brainiac 13
Un’altra versione di
Krypto emerge in Action Comics #776
quando Brainiac 13 crea un falso Krypton. Quando
Superman distrugge questo mondo falso, Krypto lo segue nel mondo
reale.
In termini di archi narrativi,
questa versione di Krypto è la più vicina al film, poiché anche lui
si allea con altri per salvare Superman
da Lex Luthor. Solo che questa volta Lex Luthor è
il Presidente, quindi la missione di salvataggio si svolge alla
Casa Bianca. Si tratta di una storia divertente che mette in luce
le abilità di combattimento di Krypto, capace di sottomettere con
facilità gli agenti dei servizi segreti.
Krypto si è perso nello spazio
Krypto
trascorre gran parte della sua vita nello spazio. Questo accade
quando viene messo su un prototipo di razzo destinato a trasportare
Kal-El sulla Terra, ma va fuori rotta. Alla fine
atterra sulla Terra, proprio come accade nella maggior parte delle
storie di origine di Superman,
dove si riunisce con un Kal-El adolescente
(Superboy).
La storia delle origini è molto
diversa da quella del film, in cui Krypto viaggia
sulla Terra insieme a Kal-El, ma è comunque
affascinante. Per gli uomini e gli animali comuni, andare nello
spazio può essere un incubo, ma le possibilità di sopravvivenza di
Krypto non sono affatto compromesse: questo perché non ha bisogno
di cibo per sopravvivere. Infatti, l’esposizione all’energia del
sole attraverso i finestrini del razzo mantiene attivo il suo
metabolismo. In questo modo, soffre solo di solitudine e noia.
Krypto ha un potente clone nel
futuro
In DC One Million
#3, viene introdotto un clone del cane del 251° secolo, le cui
abilità sono state potenziate alla nona potenza. È anche il leader
della Legione dei Familiari Esecutivi.
Krypto si sente
ancora a casa in questo particolare secolo perché il Superman
originale è ancora vivo. I fan del personaggio apprezzeranno anche
il fatto che la sua influenza cresce ancora di più, poiché ottiene
poteri che lo rendono più forte. Infatti, se prima era visto come
un aiutante di Superman, ora è considerato alla sua altezza.
Inoltre, Krypto si confronta con più azione di quanta ne abbia mai
conosciuta in altri fumetti.
Krypto ha un’identità segreta
Come Superman,
anche Krypto ha bisogno di un travestimento. In
The New Adventures of Superboy #17, la famiglia
Kent escogita un modo per evitare che Krypto venga
riconosciuto. Questo comporta l’applicazione di una tintura marrone
sulla schiena, che Krypto può bruciare con i suoi raggi laser.
Grazie al travestimento, Krypto può
trascorrere del tempo come un normale animale domestico con i Kent
ogni volta che Clark è lontano per lavorare come
reporter o quando lui e Clark hanno semplicemente bisogno di
rilassarsi. Il travestimento di Krypto si è dimostrato anche molto
più efficace: anche se ci sono stati molti momenti in cui
Clark Kent è stato colto in flagrante come
Superman,
ce n’è stato solo uno in cui un cattivo ha scoperto l’identità di
Krypto.
Gli Space Canine Patrol Agents
La Legione dei
Superanimali non è l’unico gruppo di cui
Krypto ha fatto parte. In Superboy (Vol. 1)
#131, viene presentato come membro della
SCPA, un gruppo di superanimali dotati di abilità
speciali.
La SCPA si occupa solo di minacce
intergalattiche e, data la passione di Krypto per
lo spazio, si inserisce perfettamente nel gruppo. Inoltre, ha la
possibilità di avere dei colleghi che considera una famiglia, dato
che il gruppo è composto solo da cani. Purtroppo, Krypto non ha
avuto la fortuna di partecipare ai crossover della SCPA, tra cui
quello in cui si allea con il leggendario
Scooby-Doo per fermare un mostro.
Krypto, il cane senza poteri,
animale domestico di Bibbo
Un’altra versione di
Krypto viene salvata dal più grande fan di
Superman,
Bibbo Bibbowski. In seguito darà il cane a
Superboy in Superboy #74.
Al Krypto di
Bibbo non sono dedicate molte storyline in cui
salva il mondo perché è solo un cane ordinario, ma questa non è
stata una scelta particolarmente negativa da parte della
DC, poiché i lettori si sono potuti affezionare
alle parti più adorabili e comiche di questi personaggi. Durante il
periodo trascorso da Bibbo con Krypto, Bibbo si trova spesso nei
guai dopo aver commesso errori sciocchi, ma Krypto lo distrae
sempre a sufficienza per riuscire a tirarlo fuori da questi giri. È
anche grazie a Bibbo che si forma una delle migliori amicizie dei
fumetti DC, quella tra Bibbo e Superboy.
L’unica volta in cui Krypto
parla
Krypto è
fortemente antropomorfo nel film, ma non è così nei fumetti.
L’unica volta che i suoi pensieri vengono espressi è in
Superman #677, dove combatte contro uno dei migliori
cattivi di Superman,
Atlas.
Gli eventi del film dimostrano che
un Krypto parlante è molto più figo, ma per quanto
questa volta riesca a dire un paio di parole sulle pagine, Krypto
non sembra un oratore. Non ci sono mai battute o frasi fatte
associate al suo personaggio. Al contrario, il suo inglese stentato
lo fa sembrare Bizzarro. Ciononostante, è
sicuramente un momento rivitalizzante per i fan dei fumetti di
Superman.
La comunicazione con Superman
Come rivelato in Action
Comics #462, Superman
chiama Krypto attraverso onde elettromagnetiche
simili a quelle della radio invece che con fischi ultrasonici.
Questo perché Krypto trascorre molto tempo nello
spazio, dove non ci sono movimenti sonori.
Come ogni altro cane, Krypto ama
l’esplorazione e per questo tende a vagare nelle galassie. Il suo
amore per lo spazio è legato alla volta in cui vi è rimasto
intrappolato mentre era in viaggio verso la Terra. E poiché è
descritto come l’animale più veloce dell’universo, ha senso che
vaghi nello spazio piuttosto che sulla Terra. Dopotutto, tornare
rapidamente quando serve non è mai un problema.
Krypto nella Fortezza della
Solitudine
Quando
Krypto inizia a causare troppa distruzione in
Superboy (Vol 3) #91, Superman lo rinchiude nella
Fortezza della Solitudine. Utilizza poi un robot
che emette il suo odore per ingannare Krypto e fargli credere di
essere presente.
Sebbene le azioni di Superman
possano essere considerate meschine da alcuni, sono necessarie per
far redimere Krypto, che aveva iniziato a fare del male alle
persone e a distruggere gli edifici di Metropolis.
Tenendo Krypto al guinzaglio, Superman riesce ad addestrarlo e a
renderlo più calmo. I due sono quindi in grado di andare in
missione senza problemi.
Il
primo episodio di She-Hulk:
Attorney at Law, ha finalmente fatto il suo debutto su
Disney+. La serie tv
Marvel inizia con un flashback che racconta il
momento in cui emergono i poteri di
Jennifer (Tatiana Maslany). Il
clou dell’episodio è il legame solido e giocoso tra Bruce
(Mark
Ruffalo) e Jennifer, ma vengono anche
mostrate scene d’azione e inseguimenti eroici.
L’inizio promettente della nuova
serie ha permesso di scoprire qualcosa di più su Jennifer
Walters, sul suo umorismo, sulle sue teorie circa la verginità
di Capitan America (Chris
Evans) e sul suo lavoro di avvocato. E siamo solo agli
arbori di
She-Hulk: il pubblico ha già un sacco di domande su
come si svilupperà la storia d’origine di
Jennifer.
Il messaggio Sakaraan
Gli appassionati di fumetti
sanno che Hulk ha uno stretto legame con Sakaar,
luogo che è servito da ambientazione per la trama di “Planet
Hulk“, aprendo l’enorme crossover di Hulk della Guerra
Mondiale (2007). I riferimenti a Sakaar tornano
in She-Hulk.
L’MCU
altera la storia d’origine di Jennifer Walters: durante un
incidente stradale causato dall’improvvisa comparsa di una nave
Sakaraan, Jennifer viene contaminata dal sangue
di Bruce. In seguito, Bruce rifiuta un messaggio
Sakaraan.
La serie deve necessariamente
spiegare il contenuto del messaggio nei prossimi episodi: far
apparire una nave Sakaraan potrebbe essere un indizio
che preannuncia l’inserimento di un evento di Hulk della guerra
mondiale nell’MCU.
Jennifer è più forte di
Bruce?
Dopo essersi trasformata in
She-Hulk, Jennifer viene addestrata da
Bruce per imparare a padroneggiare le sue abilità. La
donna dimostra naturalezza nel compiere molte imprese fisiche e,
inevitabilmente, il cugino inizia a chiedersi perché non riesce ad
essere prestante come l’allieva.
Al momento, è difficile definire
chi sia più potente
tra Bruce e Jennifer, ma la serie
sembra suggerire che Jennifer sia molto più stabile
emotivamente di suo cugino. Di conseguenza,
She-Hulk sembra avere un migliore controllo sulle
sue abilità.
La magica guarigione di Bruce
In seguito all’incidente, scopriamo
le proprietà miracolose del sangue di Hulk. Per prima
cosa, è in grado di ”contaminare” Jennifer con i poteri
del mostro verde trasformandola in She-Hulk.
Inoltre, il nuovo sangue irradiato di Jenn riesce
a guarire il braccio di Bruce, che era rimasto ferito
dopo che l’eroe aveva brandito il Guanto
dell’Infinito.
Con questo trucco di scrittura, gli
autori hanno potuto spiegare facilmente il braccio magicamente
guarito di Hulk, ma i fan vogliono sicuramente dettagli
aggiuntivi sulle proprietà curative del sangue
di Bruce.
Chi altro potrebbe apparire?
I trailer di
She-Hulk hanno rivelato che Matt Murdock di
Charlie Cox, noto anche come il vigilante Daredevil, apparirà nella serie. Per ora l’attore non
è stato ancora visto, ma la notizia della sua presenza ha fatto
sorgere curiose teorie su quali altri personaggi Marvel preesistenti
potrebbero apparire in
She-Hulk.
Il legame di
She-Hulk con il mondo legale potrebbe aprire le porte
a eroi come Jeri Hogarth di Carrie-Anne
Moss o Foggy Nelson di Elden
Henson. Tuttavia, alcune voci hanno suggerito che la serie
potrebbe dare spazio al tanto atteso ritorno di Krysten
Ritter nei panni di Jessica Jones…
Perché Jenn rompe la quarta parete?
She-Hulkriprende diversi
aspetti dal personaggio dei fumetti, tra cui la sua capacità
di parlare direttamente al pubblico rompendo la quarta parete.
Sicuramente questa soluzione darà vita a scene esilaranti ma i fan
non possono fare a meno di chiedersi perché Jennifer può
rompere la tensione drammatica.
La domanda sorge spontanea dal
momento che Bruce, la fonte diretta dei poteri di
Jennifer, non è in grado di fare lo stesso. Anche in
questo aspetto, Jenn sembra essere capace di cose che suo
cugino non può compiere.
Quale caso deve risolvere
Jenn?
La protagonista di
She-Hulk è un avvocato. Questo aspetto
permette aiMarvel
Studios di mettere in piedi la sua prima
legal drama series. Il primo episodio fornisce pochi
dettagli sul caso che Jennifer sta cercando di risolvere,
sappiamo solo che è una causa contro lo studio legale GLK &
H.
Dato che i
trailer mostrano Jennifer come una dipendente
della GLK & H, probabilmente nelle prossime puntate
vedremo il personaggio cambiare azienda. Cosa spinge
Jennifer a fare ciò? Speriamo di scoprirlo quanto
prima!
Il sangue darà vita ad altri
Hulk?
Dopo aver appreso che la
trasformazione di Jenn in un
She-Hulk è stata causata dal suo stesso
sangue, Bruce si assicura di distruggere tutti i campioni
sanguigni prelevati da se stesso e dalla cugina. Inoltre, per
evitare che qualcun altro venga trasformato in Hulk,
suggerisce anche a Jenn di stare attenta. Questa
meticolosità scenografica instaura il dubbio negli spettatori:
nasceranno altri mostri verdi prima della fine della stagione?
Se nell’MCU non ci sono ancora
molti membri della famiglia Hulk, la Marvel Comics ha una lista decisamente
ampia: Hulk Rosso, Red She-Hulk,
Skaar e A-Bomb. L’avvertimento di
Bruce potrebbe quindi alludere a nuove trasformazioni…
Chi è Titania?
I minuti finali del primo
episodio di She-Hulk introducono a sorpresa il
super criminale di Jamil Titania. Il personaggio
irrompe attraversando un muro e semina il caos nell’aula del
tribunale. Attualmente sono state fornite pochissime informazioni
sul nuovo cattivo, instaurando nel pubblico il dubbio su chi sia e
che cosa voglia Titania.
Sicuramente i fan avranno modo di
imparare molto di più sul personaggio nei prossimi otto episodi di
She-Hulk. Le motivazioni di
Jamil attualmente appaiono poco chiare, ma gli
spettatori possono intuire che la
donnaabbia qualcosa a che fare con il caso di
cui Jenn si sta occupando.
Steve Rogers è morto?
Nella scena post-credits
del primo episodio di She-Hulk, Jenn
allude alla verginità di Steve Rogers. L’eroina elabora un
discorso sul fatto che uno degli eroi più potenti del mondo
non meritasse di morire vergine e Banner non
obietta sull’affermazione circa la morte di Steve
Rogers. Questo scambio di battute spinge i fan a
interrogarsi sul destino di Capitan America.
Dopo Avengers: Endgame, Steve
è stato oggetto di molte teorie da parte dei fan, alcune
ipotizzavano addirittura che l’ex-supereroe fosse migrato sulla
Luna. Tuttavia, l’affermazione di Jenn sembra
rivelare che Steve è morto. D’altro canto,
Bruce forse sa qualcosa in più ma tace per coprire
l’amico…
Chi è
la donna fortunata?
Dopo settimane di
pressioni, Jennifer fa finalmente ammettere a
Bruce che Steve ha perso la verginità con una
donna che ha incontrato nel 1943. Jenn è soddisfatta,
non vedeva l’ora di conoscere la verità, ma ora sono i fan che
vogliono saperne di più: chi è la donna?
Da come Bruce ne
parla, l’amante di Steve sembra una frequentazione
occasionale. Si deve quindi escludere Peggy Carter, il
primo interesse amoroso di Cap. Forse la donna misteriosa
è il personaggio di Natalie
Dormerche abbiamo visto in Captain America:
Il primo Vendicatore? Per altri ancora, la donna potrebbe
essere una fan incontrata durante il tour, l’attrice di
Guardiani
della GalassiaLaura Haddock. Se
quest’ultima fosse l’opzione esatta, si creerebbe una storia
complicata che potrebbe implicare una relazione tra
Steve e Quill.
Netflix ha diffuso ufficialmente la data di uscita di
Enola Holmes 2. Il film seguito dell’avventura di
grande successo con protagonista un’agguerrita Millie Bobby Brown, arriverà sulla piattaforma
il prossimo 4 novembre a circa due anni dall’uscita del primo film,
arrivato nel 2020, il 23 settembre.
Enola Holmes 2, la trama
Enola Holmes 2
seguirà Enola dopo che ha aperto la sua agenzia investigativa
privata e le viene chiesto di aiutare una giovane ragazza che
lavora in una fabbrica di fiammiferi a trovare sua sorella. Oltre a
ciò, non si sa molto della trama, in quanto finora questo secondo
film non sembra essere basato su nessuno dei libri della serie
Enola Holmes di Nancy Springer, i
romanzi YA su cui si basa il franchise.
Per molto tempo, i dettagli della
trama e le informazioni sul rilascio sono stati tenuti nascosti.
Nel cast di Enola Holmes 2, oltre alla protagonista
Millie Bobby Brown, torna anche Henry
Cavill nei panni di Sherlock Holmes.
A Roma non piove da tre anni e la
mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini. Nella città che
muore di sete e di divieti si muove un coro di personaggi, giovani
e vecchi, emarginati e di successo, vittime e approfittatori. Le
loro esistenze sono legate in un unico disegno, mentre cercano
ognuno la propria redenzione.
Durante una recente intervista con
Deadline al Sarajevo Film Festival, Jesse Eisenberg ha riflettuto sul contraccolpo
che la sua partecipazione a Batman v Superman: Dawn of Justice ha avuto,
anni dopo l’uscita del film. Eisenberg ha discusso di come è stato
per lui, lo scrittore Chris Terrio e il suo
insegnante di recitazione dedicare così tanto tempo e attenzione al
personaggio di Lex Luthor e alla sua storia passata, solo per avere
in cambio odio incondizionato dai fan.
“Sentivo che fosse una cosa che
mi coglieva sul personale… lo scrittore, Chris Terrio, è uno
sceneggiatore molto serio ed è una persona molto emotiva. Ha
pensato molto al mio personaggio e anche io ho pensato molto al mio
personaggio. Ho parlato molto con il mio insegnante di recitazione
del personaggio, della sua storia passata con suo padre e della sua
vita emotiva, e poi la gente mi odia.”
Abbiamo visto Jesse Eisenberg di nuovo nei panni di Lex
Luthor in
Zack Snyder’s Justice League, la versione originale
del cinecomic ad opera di Zack Snyder, disponibile in Italia su Sky e
NOW. Nell’epilogo della
Snyder Cut è possibile vedere la scena girata in origine
con i personaggi di Luthor e Deathstroke (modifica in seguito per
la versione cinematografica), in cui il ricco e potente magnate
rivela a Slade Wilson la vera identità di Batman.
Precedentemente classificato come
una delle star più simpatiche di Hollywood, la reputazione di
Will Smith è stata seriamente danneggiata
dallo schiaffo degli Oscar, secondo il nuovo report di Q
Scores.
Durante la 94a edizione degli
Academy Awards lo scorso marzo, uno dei momenti più famigerati
nella storia degli Oscar si è verificato quando Smith ha preso
d’assalto il palco e ha
schiaffeggiato Chris Rock in risposta a una battuta che il
comico aveva fatto su Jada Pinkett Smith in merito
alla sua alopecia. In seguito, Smith, tornato al suo posto, ha
gridato a Rock: “Tieni il nome di mia moglie fuori dalla tua
fottuta bocca!”.
Più avanti nel corso della
cerimonia, Smith ha vinto il premio come miglior attore per il suo
ruolo in King Richard e durante il suo discorso di
accettazione si è scusato con l’Academy, ma non con Rock, per le
sue azioni. Dopo alcuni giorni di riflessione, Smith ha porto scuse
formali a Rock e si è dimesso dall’Academy. Il consiglio in seguito
ha agito
bandendo Smith dagli Oscar per i successivi 10 anni. Alla fine
del mese scorso, dopo ulteriori riflessioni, Smith
ha pubblicato un video di 5 minuti scusandosi di nuovo con Rock
e tutti coloro che sono stati colpiti dalle sue azioni.
Nonostante i molteplici tentativi di
riconciliazione, la reputazione di Will Smith è stata gravemente danneggiata dal
suo gesto agli Oscar, secondo i nuovi Q Scores resi noti da
Variety. Prima dell’incidente, Smith era uno degli attori più amati
di Hollywood, insieme a Tom Hanks e Denzel
Washington. Dopo lo schiaffo, il punteggio positivo di
Smith è crollato da 39 a 24, il che significa che ora solo il 24%
degli intervistati ha un’opinione positiva di Smith.
I nuovi film de Il Signore degli Anelli potrebbero avere come
protagonisti personaggi come Gandalf, Aragorn, Gollum e altri volti
familiari. Il franchise de Il Signore degli Anelli
è sul punto di aprire nuovi orizzonti grazie alla serie televisiva
Gli Anelli del Potere di Prime Video. Mentre la serie offrirà ai fan
di J.R.R. Tolkien una nuova storia potenzialmente
di lunga durata, anche il futuro cinematografico del franchise è
stato rinvigorito di recente.
Dopo molti anni dalla realizzazione
delle trilogia dirette da Peter Jackson, i diritti dei film sono
scaduti e hanno aperto le porte a un nuovo studio per intervenire e
plasmare il futuro del franchise sul grande schermo. L’annuncio che
i diritti del Signore degli Anelli e de Lo Hobbit erano in vendita
è arrivato nel febbraio 2022. Amazon è stata pubblicizzata come un
forte contendente per acquisire i diritti in modo che potesse
espandere di più il mondo della serie a cui stava già
lavorando.
Tuttavia, è stato rivelato che
un’azienda di videogiochi e media svedese, la
Embracer Group AB, ha vinto la guerra di offerte per ottenere i
diritti dei romanzi. I termini dell’accordo non sono stati
divulgati, ma Embracer ora ha il potere di produrre film, serie,
videogiochi e altro basati su una varietà di libri di Tolkien,
incluso Il Signore degli Anelli.
Proprio l’Embracer Group ha
annunciato ufficialmente l’acquisizione dei diritti cinematografici
de Il Signore degli Anelli e il comunicato stampa
della società includeva una anticipazione di ciò che i loro piani
prevedevano. Alcuni dei primi pensieri per i nuovi film de
Il Signore degli Anelli includono il raccontare
storie incentrate su alcuni dei personaggi più riconoscibili del
franchise.
Embracer Group menziona
Gandalf, Aragorn, Gollum, Galadriel ed
Éowyn come alcuni dei potenziali protagonisti per
i futuri film del franchise. Ma per adesso non sono stati
annunciati piani ufficiali per nessun film da solista.
Anche se Netflix deve ancora ufficialmente rinnovare The
Sandman di Neil Gaiman per la
seconda stagione, ha appena offerto ai fan della nuova serie TV un
episodio “bonus” a sorpresa con le guest star Sandra Oh,
James McAvoy, David Tennant e Michele
Sheen.
In uscita venerdì alle a
mezzanotte, esattamente due settimane dopo il lancio dei primi 10
episodi, la nuova puntata della prima stagione di The Sandman è un episodio ibrido
live-action/animato che adatta due storie delle graphic novel di
Gaiman: “Il sogno di mille gatti” e “Calliope”.
Il sogno di mille
gatti è la parte animata e vede Tom
Sturridge nel suo ruolo di Sogno, oltre a membri del cast
vocale come Sandra Oh come Il Profeta,
Rosie Day come The Tabby Kitten, David
Gyasi come The Grey Cat, Joe Lycett come
The Black Cat, Gaiman stesso come Crow/Skull Bird,
McAvoy come Golden-Haired Man, David
Tennant come Don, Georgia Tennant come
Laura Lynn, Sheen come Paul, Anna
Lundberg come Marion, Nonso Anozie come
Wyvern , Diane Morgan come Grifone e Tom
Wu come Ippogrifo.
I fan di Gaiman ricorderanno che
McAvoy dà la voce a Sogno nell’adattamento di “The
Sandman” di Audible, mentre Sheen fa la voce di Lucifero, che è
interpretato da Gwendoline Christie nella serie
Netflix, e Tennant dà la voce a Loki. Sheen e Tennant recitano
anche in un altro adattamento da libro a TV di Gaiman, “Good Omens”
di Amazon Prime Video.
I cosiddetti legal thriller
sono certamente una delle sottocategorie più affascinanti di quel
vasto e sfaccettato genere che è il thriller. Numerosi sono i
titoli che nel corso degli anni hanno fatto la fortuna di questo,
portando le storie di avvocati, processi o questioni legate al
mondo giudiziario a ritagliarsi il proprio posto di rilievo nel
mercato cinematografico. Titoli come Il rapporto Pelican,
Presunto innocente e
Il cliente sono solo alcuni
dei titoli più famosi. Negli anni Novanta, in particolare, in molti
cercavano di dar vita ad un buon film di questo genere. Tra i vari
tentativi si annovera anche Facile
preda.
Diretto nel 1995 da Andrew
Sipes, il film è liberamente ispirato all’omonimo romanzo
di Paula Gosling, che già nel 1986 aveva ispirato
il film Cobra, con Sylvester
Stallone. Facile preda tuttavia non riuscì a
replicare il successo ottenuto da altri più noti film di questo
genere. Scritto da Charlie Fletcher, il film venne
in particolare indicato come un thriller involontariamente
divertente e segnali di ciò erano emersi già durante le prime
proiezioni di prova. Nonostante alcuni tagli e rimontaggi apportati
in seguito a queste, il film non riuscì a salvarsi dall’essere un
sonoro flop al box office.
Negli anni si è tuttavia affermato
come un vero e proprio scult, conquistando una fama a cui gli
autori di certo non aspiravano. Per chi ama il genere, e Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Facile preda: la trama del film
Protagonista del film è
Kathryn “Kate” McQuean, un avvocato di Miami che,
nel corso di una procedura di divorzio, tenta di acquisire per una
sua cliente un mercantile di 157 piedi attraccato al largo della
costa della Florida al posto di alimenti non pagati. Il mercantile,
di proprietà del criminale Emilio Juantorena, è
però l’attuale base operativa di Ilya Pavel Kazak,
un ex agente del KGB che è diventato un esperto internazionale di
riciclaggio di denaro ed è diventato anche il leader di un gruppo
di membri ribelli del KGB, tra cui Stefan,
Leonide“Hacker” Volkov,
Navigator, Rosa e
Zhuko.
Quando, in modo intimidatorio, Kate
viene colpita accidentalmente da un proiettile, entra in azione il
detective Max Kirkpatrick, il quale è ora
incaricato di proteggere la donna da ogni possibile pericolo. Ma
quello era solo un avvertimento. Kazak sta infatti
organizzando ora un attentato vero e proprio alla vita
dell’avvocatessa. Per prevenirlo, Max dovrà fare affidamento su
tutte le sue risorse, convincendo Kathryn a fidarsi di lui. Più la
situazione si farà pericolosa, più il loro rapporto si stringerà,
facendo emergere una serie di verità sul caso di non poco
conto.
Facile preda: il cast del film
Ad interpretare il ruolo
dell’avvocatessa Kathryn McQuean vi è la modella Cindy
Crawford, qui al suo primo ruolo da protagonista.
Famosissima in quegli anni, la Crawford non voleva accettare la
parte, non avendo interessi a lavorare come attrice. Dopo le
numerose insistenze dei produttori, però, finì per accettare. In
seguito, la modella si disse particolarmente delusa dalle critiche
rivolte al film, molte delle quali sostenevano la sua non
credibilità come avvocatessa. Prima di lei, per la parte, erano
state considerate anche le attrici Julianne Moore, Geena
Davis e Drew Barrymore, le quali però
rinunciarono in quanto impegnate con altri progetti.
Nel ruolo del detective Max
Kirkpatrick doveva inizialmente esserci anche in questo caso
Stallone, ma l’attore preferì rinunciare al ruolo e dopo di lui
anche Keanu Reeves
preferì declinare l’offerta. La parte è poi stata affidata a
William Baldwin. L’attore Steven
Berkoff interpreta il colonnello Ilya Pavel Kazak, mentre
Miguel Sandoval è Emilio Juantorena.
Christopher McDonald, conosciuto per i suoi ruoli
da arrogante, interpreta invece il tenente Meyerson. Nel film
compare poi anche Salma Hayek, nel ruolo
di Rita, l’ex fidanzata di Max. Originariamente il ruolo era
interpretato da Elizabeth Peña, la quale fu però
licenziata. La Hayek assunse allora il ruolo solo a condizione di
poter personalmente riscrivere le proprie scene.
Facile preda: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Facile
preda è infatti disponibile nei cataloghi di
Google Play e Apple iTunes. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 18 agosto alle ore 21:00
sul canale Iris.
La serie di The
Flash, in onda sulla CW, sta per terminare
e questo segnerà ufficialmente la conclusione dell’Arrowverse.
Ma per i fan dello show, o dell’Universo
DC in generale, ci sono un mucchio di storyline
emozionanti dei fumetti da continuare a esplorare, che vedono il
Velocista Scarlatto in azione.
Lo show per il piccolo schermo ha
attinto da molti di questi elementi familiari e le future
iterazioni del personaggio si concentreranno sicuramente su alcune
di queste narrazioni per dare il meglio all’eroe. Questi archi
dimostrano chi è Flash come personaggio, lo
avvicinano ai suoi alleati supereroi o presentano una varietà dei
cattivi più problematici che Barry Allen abbia mai
dovuto affrontare.
Le origini
La storia delle origini di
ogni supereroe è fondamentale per comprendere il personaggio nelle
interazioni successive. Nel caso di Barry Allen,
nel corso degli anni sono stati apportati numerosi aggiornamenti
rispetto al suo debutto iniziale, dal ruolo di
Reverse-Flash all’impatto che il cambiamento della
sua realtà potrebbe avere sull’intero Universo
DC.
La prima apparizione di
Barry era semplice ed efficace, tanto da essere
rimasta invariata da allora. La narrazione vedeva
Barry nei panni di uno scienziato (poi aggiornato
a scienziato forense) che veniva colpito da un fulmine, circondato
da sostanze chimiche. Il numero 4 di Showcase, realizzato
nel 1956 dallo scrittore Robert Kanigher e dal disegnatore
Carmine Infantino, diede inizio a qualcosa di
veramente speciale in termini di caratterizzazione e design.
Flashpoint
Flashpoint è stato
un crossover a fumetti del 2011, in gran parte supervisionato dallo
scrittore Geoff Johns e dall’artista Andy
Kubert. La storia vedeva Flash usare
finalmente i suoi poteri di viaggio nel tempo per cercare di
riparare agli errori del suo passato, con terribili conseguenze.
Barry pensava davvero di poter proteggere sua
madre dalla sua tragica morte, ma manipolare la storia non è mai
così facile per lui.
Questa svolta ha cambiato per sempre
l’Universo
DC. È un’esplorazione personale di ciò che
Barry desidera di più al mondo e di quanto debba
essere consapevole della portata delle sue capacità, ma è stato
anche un punto di svolta per la DC come marchio,
che ha usato la storia come un modo per rilanciare i propri titoli
ed eroi più richiesti.
Blitz
Lo scrittore Geoff
Johns e l’artista Scott Kolins si sono
uniti per produrre una serie di brillanti storie su Wally
West, che ha sostituito Allen come Flash
per un lungo periodo. Blitz, nel 2003, è stata una delle
loro narrazioni più importanti, con una serie durata ben 9 numeri;
questa trama è stata particolarmente apprezzata per l’introduzione
di un nuovo cattivo.
La CW ha certamente “rubato” da
Blitz, che ha visto il debutto di Hunter
Zolomon, che in seguito sarebbe stato presentato come il
velocista Zoom. Questa storyline mette alla prova
Wally dal punto di vista emotivo, mentre lotta per
affrontare la trasformazione del suo amico e, dal punto di vista
fisico, mentre affronta il blocco della velocità che lo
tormenta.
La morte di Iris West
Le morti nei fumetti sono
comuni, ma l’uccisione di un personaggio come Iris
West è certamente un evento che cambia le carte in tavola.
È esattamente quello che è successo in The Death Of Iris
West, dello scrittore Cary Bates e del
disegnatore Irv Novick. In 15 numeri, tra il 1979
e il 1980, nemmeno Barry riuscì a sfuggire al destino della sua
compagna.
Con guest star brillanti e un
mistero commovente, Barry continua a dare la
caccia all’assassino di sua moglie mentre si trova nel momento più
basso della sua carriera. Si tratta di un thriller poliziesco e di
un’esplorazione molto umana, che ha contribuito a influenzare una
narrazione simile nell’Arrowverse.
Rogue War
Flash ha
una delle migliori rogues gallery di tutti i fumetti. Ironicamente,
molti dei suoi cattivi si sono riuniti in passato e sono stati
identificati come “i Rogues” Rogue
War è proprio questo, un conflitto tra i nemici, con la
Cometa Cremisi nel mezzo. La storia in sette parti
è uscita nel 2005 ed è stata creata dallo scrittore Geoff
Johns e dall’illustratore Howard
Porter.
Questa trama stabilisce un vero e
proprio equilibrio tra il vecchio e il nuovo, in quanto gli
antagonisti originali che i fan di Flash conoscono
così bene si scontrano con i nuovi arrivati. L’intera città è in
pericolo ed è una narrazione che mette in luce alcuni dei migliori
tropi dei fumetti di The
Flash; è un ottimo punto di partenza per avvicinare
nuovi lettori.
Flash dei due mondi
Il Multiverso è ormai parte
integrante dell’Universo
DC, ma uno dei primi casi in cui questo espediente è
stato utilizzato alla perfezione è avvenuto in Flash dei due
mondi nel 1961. Il numero 123 di The Flash, scritto da
Gardner Fox e illustrato da Carmine
Infantino, vanta persino una delle copertine più famose
della storia del fumetto.
Jay Garrick e
Barry Allen si erano già affermati come supereroi
velocisti, ma il fumetto li vide incrociarsi per la prima volta in
un momento di svolta per l’industria. Si trattò di un eccitante
cambio di ritmo che influenzò altre narrazioni crossover, fino a
confluire nella serie televisiva The Flash.
Rinascita
La serie di 6 numeri
conosciuta come Rebirth nel 2009 e 2010,
realizzata dallo scrittore Geoff Johns e dal
disegnatore Ethan Van Sciver, è testimone ancora
una volta dell’impatto di Flash sul resto
dell’Universo DC. In effetti, la storia è una parte importante
dell’arco di Barry e si collega fortemente a
Flashpoint.
Si tratta di un’esplorazione di ciò
che ha reso Barry Allen un supereroe e di un
racconto delle sue origini da un’angolazione diversa. Si ricollega
alla morte di sua madre e ridisegna il rapporto di
Flash con Reverse-Flash, che
diventa un personaggio molto più stratificato. È una “masterclass”
su tutto ciò che rende Flash famoso ed è una parte
imperdibile del suo viaggio.
Dead Heat
Non dobbiamo dimenticarci
delle avventure di Wally West come Cometa
Cremisi, e DeadHeat ha introdotto un
altro cattivo che avrebbe avuto un impatto a lungo termine sul
marchio nel suo complesso. La storia del 1995 e del 1996 è stata
creata da Mark Waid e ha coperto ben 4 numeri di
The Flash.
Ha fatto conoscere al pubblico
Savitar, un nemico spietato che ha avvicinato
Wally West ad alleati come
Impulse e Jesse Quick, entrambi
così importanti per le storie future di Flash. È
un cattivo che guadagna una maggiore profondità, regala un
sacrificio inaspettato e uno sguardo più dettagliato sulla Forza
della Velocità stessa.
Iron Heights
I fumetti autoconclusivi a
volte si spingono su nuovi terreni e continuano a rimanere impressi
nella mente dei fan. È questo il caso di Iron Heights,
ambientato all’interno della famosa prigione omonima. La storia è
stata pubblicata nel 2001 ed è stata ideata dallo scrittore
Geoff Johns e dall’artista Ethan Van
Sciver.
In una narrazione complessa che
include i Rogue, Jay Garrick e un
nuovo serial killer di nome Murmur, Barry
Allen indaga su ciò che accade dietro le porte chiuse
della prigione e affronta una malattia che si sta diffondendo
rapidamente. C’é tanta carne al fuoco, ma tutto è ripagato da una
lettura avvincente.
Force Quest
Una storia leggermente più moderna,
Force Quest è stata raccontata nel 2019 in un arco di sei
numeri realizzato dallo scrittore Joshua
Williamson e dagli artisti Jordi
Tarragona e Scott Hanna. Si tratta di
un’altra narrazione che mira a portare una nuova prospettiva alla
storia della Forza della Velocità e al potenziale cosmico dei
poteri di Flash.
La storia vede
Barry imbattersi in molteplici minacce, ognuna
delle quali sostiene di essere un rappresentante di una nuova
Forza Cosmica e dei suoi derivati: dalla
Sage Force fino alla Steel Force,
per poi introdurre anche la Strength Force, e
vengono inoltre coinvolti eroi come Fuerza per una
narrazione che avrebbe ispirato un arco narrativo simile
nell’emittente CW.
Su Disney+ si sono susseguite diverse serie
MCU: già
solo quest’anno abbiamo visto Moon Knight,
Ms. Marvel e non manca molto
all’uscita di She-Hulk. Finora, la Marvel ha mandato in
streaming i suoi show come limited series senza stagioni
successive pianificate, ma i fan dell’MCU chiedono che i
successi acclamati tornino per altri episodi. Con l’arrivo
imminente di un nuovo show Marvel, è giunto il
momento di dare un’occhiata alle serie che meritano una
stagione 2.
The Falcon And The Winter
Soldier
Nel complesso, The Falcon and the Winter
Soldier è stato uno degli show in streaming più deboli
dell’MCU. La premessa della
coppia Sam e Bucky, uniti per combattere il
crimine, ha posto in alto l’asticella, ma la serie ha faticato ad
andare avanti. Sam e Bucky non hanno condiviso lo
schermo fino al secondo episodio e, nel complesso, il duo non è
stato all’altezza del suo potenziale.
Nel finale, Sam ha assunto
il ruolo di Steve Rogers e quello che lo spettacolo
poteva includere in una seconda stagione lo vedremo nel suo film da
solista Captain America: New World Order.
WandaVision
Nella serie, Wanda di
Terra-838 ha una vita idilliaca all’interno della sitcom
che Wanda-616 ha immaginato con i suoi figli
Billy e Tommy. La prima stagione di
WandaVision ha avuto un finale abbastanza
definitivo: Wanda accetta che Visione
se n’è andato e rinuncia al suo fantasyland.
Dopo aver visto il sacrificio di
Wanda per distruggere il Darkhold in
Doctor Strange nel
Multiverso della Follia, sembra abbastanza improbabile
l’arrivo di una seconda stagione di WandaVision nel
prossimo futuro dell’MCU. Tuttavia, una
parte due potrebbe concentrarsi su
un’eventuale ricaduta di Wanda-616 nelle sue fantasie su
Terra-838…
What
If…?
La serie animata What
If…? è uno dei pochi show in streaming
MCU che in realtà ha
già una seconda stagione programmata. La prima parte è stata
accolta con recensioni contrastanti. Da un lato, lo show è stato
elogiato per il livello dell’animazione, ma per altri aspetti la
narrazione su un mondo ipotetico non è stato all’altezza della sua
premessa. Proprio per questo la serie ha bisogno di una seconda
stagione.
Gli autori necessitano di un’altra
occasione per esplorare appieno le possibilità di What
If..?. Speriamo che la seconda stagione riesca a porre domande
più stimolanti…
Ms.
Marvel
La protagonista di Ms. Marvel tornerà nelle prossime avventure.
Dopo il debutto in una serie MCU a lei dedicata,
Kamala Khan avrà un ruolo al fianco di Carol
Danvers e Monica Rambeau in The
Marvels. Dal momento che Kamala sta facendo
il passo verso il grande schermo, non è del tutto necessario
che Ms. Marvel ottenga una seconda stagione.
Tuttavia, il fascino a livello
visivo e l’equilibrio perfetto tra azione eroica e school drama
meritano di proseguire in futuro. D’altronde, la prima parte ha
lasciato alcune questioni in sospeso per poter proseguire in una
potenziale seconda stagione.
Hawkeye
Jeremy Renner e Hailee
Steinfeld hanno costruito un rapporto indimenticabile nella
prima stagione di Hawkeye. Sarebbe un peccato se la
Marvel non fornisse
un’altra avventura al grintoso Avenger e alla sua giovane
apprendista. I due formano una grande squadra e lo show
MCU si muove in un
equilibrio formidabile tra chiacchiere spensierate e tensione
emotiva. Insomma, Hawkeye merita una seconda stagione!
Moon
Knight
L’MCU ha annunciato fin
da subito che Moon Knight sarebbe stato completamente diverso dal
resto della produzione Marvel. E così è stato: un
thriller psicologico sconvolgente che ha fatto un tuffo profondo
nella psiche e nelle personalità di Marc Spector/Steven
Grant.
La doppia interpretazione di
Oscar Isaac è stata decisamente
accattivante e merita di più di una sola stagione. La scena tra i
titoli di coda al termine della stagione 1 ha
introdotto una terza personalità: lo spietato assassino Jake
Lockley. Moon Knight ha quindi bisogno di una seconda
stagione per esplorare il personaggio di Jake
nell’MCU.
Loki
Come What If…?, Loki ha già in programma una
seconda stagione. La prima parte ha creato una divertente atmosfera
tra momenti sci-fi e buffonate della TVA e, dopo tutto,
il cliffhanger finale mozzafiato dev’essere spiegato ai
fan.
Dopo il suo confronto con la
variante di Kang “Colui che rimane“, alla
fine Lokirimane
bloccato nell’universo sbagliato. I fan non vedono l’ora di
esplorare tutte le versioni alternative del dio dispettoso nella
prossima stagione.
L’argomento è stato discusso tra i
fan di MCU per anni, ma alla fine è stato
reso canonico in
She-Hulk. Nell’episodio, Jennifer Walters
(Tatiana Maslany) infastidisce suo cugino Bruce
Banner (Mark
Ruffalo) con la sua teoria su come Steve Rogers fosse
vergine quando è “morto” in Avengers: Endgame. Gli spettatori
sanno che Steve non è morto, ma il mondo del MCU crede che sia morto, non che
sia rimasto nel passato con Peggy, e Jen si lamenta che Capitan
America sia morto vergine.
La sua argomentazione è simile a
quelle che i fan hanno avanzato per anni per difendere l’idea che
Steve Rogers fosse vergine. Prima che Steve ricevesse il siero del
Super Soldato che lo ha trasformato in Capitan America, non era
troppo interessato agli appuntamenti o forse erano le donne a non
essere troppo interessate a lui, tanto che il doppio appuntamento
che gli combina il suo migliore amico Bucky Barnes (Sebastian
Stan) è un fiasco.
Quindi si crede che Steve Rogers
fosse vergine prima di ricevere il siero. Dopo, Steve è diventato
un simbolo per promuovere la guerra, poi è stato coinvolto in prima
persona nel conflitto quando Bucky è stato catturato da Hydra.
Ancora, è stato congelato nel ghiaccio per decenni e, una volta
svegliato, ha trascorso gran parte del suo tempo lavorando con i
Vendicatori o per SHIELD, prima di scappare dopo gli eventi di
Captain America: Civil
War. A causa della sua vita frenetica, Jen sostiene
che Steve Rogers non avrebbe avuto il tempo di perdere la
verginità.
All’inizio dell’episodio 1 di
She-Hulk, Jen espone la sua teoria sul fatto che Steve
Rogers sia vergine al cugino Bruce Bruce mentre sono in viaggio
insieme, ma dal momento che hanno un incidente, la discussione
viene messa da parte. Gran parte dell’episodio è dedicato a Bruce
che cerca di aiutare Jen a controllare i suoi nuovi superpoteri,
con i cugini che si scontrano quando lei decide che vuole tornare
alla sua vita normale. Ma poi la scena dei titoli di coda
dell’episodio torna alla discussione sulla verginità di Steve
Rogers con Jen che finge di essere ubriaca e si lamenta del fatto
che sia morto vergine. Stufo, Smart Hulk finalmente conferma che
Steve Rogers non era vergine e aveva perso la verginità nel
1943.
Hulk non fornisce un nome per la
persona con cui Steve è andato a letto, dice solo che Steve ha
perso la verginità con una donna mentre era nel tour USO nel 1943.
Detto questo, si può presumere che la prima volta di Steve non sia
stata con Peggy Carter (Hayley
Atwell). Ripensando alla sequenza del tour USO di
Captain America – il Primo Vendicatore, c’è una donna
bionda che sembra stordire Steve quando gli chiede un autografo –
forse è con lei che Steve è andato a letto. Finalmente, il più
grande mistero del MCU è stato svelato!
Mentre continua la produzione
dell’attesissimo sequel di Spider-Man: Into the
Spider-Verse, che sarà diviso in due parti che si
intitoleranno Spider-Man: Accross the
Spider-verseParte 1 e
Parte 2, cominciano a circolare i primi prodotti
di merchandise dal film, che, come spesso succede, offrono un primo
sguardo ad alcuni dei personaggi che vedremo nel film.
Uno di questi è Scarlet
Spider, che sarà presente nel film e che nei fumetti ha
avuto l’identità di molti personaggi. In base però al costume che
si intravede nelle immagini, supponiamo che lo Scarlet Spider del
film possa essere Ben Reilly.
Creato in un laboratorio dallo
Sciacallo, Ben era un clone di Peter Parker che ha esordito nei
fumetti come un nemico prima di diventare infine uno stretto
alleato di Spider-Man. Dopo aver debuttato in The Amazing Spider-Man di
Gerry Conway negli anni ’70, Reilly è stato
apparentemente ucciso nello stesso numero, ma è tornato anni dopo
per la “Clone Saga”.
Sony Pictures Animation ha
ingaggiato Joaquim Dos
Santos(Voltron: Legendary Defender, La leggenda
di Korra), il candidato all’Oscar Kemp
Powers(Soul) e Justin
K. Thompson(Piovono polpette) per dirigere
Spider-Man: Accross the Spider-verse,
utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil
Lord e Chris Miller (che
tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e
Christina Steinberg) in collaborazione con David
Callaham(Shang-Chi
e La Leggenda dei Dieci Anelli, Wonder Woman
1984).
Non è stato ancora confermato, ma
sia Shameik Moore che la candidata
all’Oscar Hailee
Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare
rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero
ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro
voci nel primo film, tra cui Jake
Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez,
Zoë Kravitz, John Mulaney,
Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La
voce del villain sarà, in originale, doppiata da Jason
Schwartzman.
Ma mentre aspettiamo l’arrivo del
film di Ryan Coogler, facciamo un recap di quanto
visto fino a questo momento, tra film e serie Marvel, e come questi prodotti si
susseguono sulla timeline del Marvel Cinematic Universe.
La regista di
She-Hulk, Jessica Gao, ha dichiarato
che la serie con Tatiana Maslany si svolge chiaramente dopo i fatti
di Endgame, ma “non è, tipo, anni dopo. È un periodo
relativamente breve”. Alla luce di questa informazione,
possiamo stilare una lista cronologica di quanto visto fino a
questo momento.
Ecco l’ordine cronologico di film e serie della Fase 4
Dopo tanto parlarne, finalmente il
film Ferrari di Michael Mann è
ufficialmente entrato in produzione. STX Films annuncia che il
regista ha iniziato le riprese principali del suo progetto di lunga
data e a cui lo lega una forte passione per il soggetto che
racconterà.
Su Instagram,
Michael Mann stesso ha pubblicato una foto che lo vede al lavoro
sul set di Ferrari:
Adam Driver, Penélope Cruz e Shailene Woodley si sono uniti al progetto di
Michael Mann, Ferrari. Oltre alla
regia di Mann, lo sceneggiatore di The Italian Job Kennedy
Martin scriverà la sceneggiatura basata sul libro del
1991, Enzo Ferrari: The Man and the Machine. Il prossimo
progetto sarà prodotto dalla Moto Productions di Mann insieme a PJ
van Sandwijk, John Lesher, Lars Sylvest, Thorsten Schumacher e
Gareth West, con il produttore esecutivo Niels Juuls.
Paramount ha
diffuso il trailer ufficiale di Smile,
l’atteso nuovo horror in arrivo al cinema dal 29 settembre.
Paramount Pictures presentam, in associazione con Paramount
Players, una produzione Temple Hill. Smile è scritto e diretto da
Parker Finn, prodotto da Marty Bowen, Wyck Godfrey, Isaac Klausner,
Robert Salerno, con Adam Fishbach come produttore esecutivo.
Protagonisti sono Sosie Bacon, Jessie T. Usher, Kyle
Gallner, Robin Weigert, Caitlin Stasey con Kal Penn e Rob
Morgan.
Dopo aver assistito a un traumatico
episodio che ha coinvolto una sua paziente la dottoressa Rose
Cotter viene perseguitata da strani e spaventosi fenomeni.
Assalita dal terrore che prende il sopravvento sulla sua vita, Rose
sarà costretta a confrontarsi con il suo passato per sopravvivere e
sfuggire ad una nuova e agghiacciante realtà.
Oggi 18 Agosto, dal franchise
d’animazione più importante di tutti i tempi, arriva la storia
delle origini di come il più grande super cattivo del mondo ha
incontrato per la prima volta i suoi iconici Minions, forgiato
l’equipaggio più spregevole del cinema e affrontato la forza
criminale più inarrestabile mai vista al mondo, tutto in
Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo.
Negli anni 70, molto prima di
diventare il maestro del male, Gru (il candidato
all’Oscar Steve
Carell doppiato in italiano da Max
Giusti) è solo un dodicenne di periferia, che trama di
conquistare il mondo dal suo scantinato, senza grossi risultati.
Quando Gru incontra i Minions, tra cui Kevin, Stuart, Bob e Otto –
un nuovo Minion con un apparecchio per i denti e un disperato
bisogno di compiacere – uniscono le forze come una famiglia
strampalata. Insieme, costruiscono il loro covo, sperimentando con
le loro prime armi e mettendo a segno le loro prime missioni.
Quando il famigerato super gruppo
di cattivi, i Malefici 6, spodesta il loro leader- il leggendario
lottatore Willy Krudo (vincitore dell’Oscar Alan Arkin) – Gru, loro
fan sfegatato, si reca ad un colloquio per diventare il nuovo
membro del gruppo. I Malefici 6 inizialmente non sono impressionati
dall’aspirante cattivo, ma poi Gru li supera in astuzia, facendoli
infuriare ritrovandosi ad essere improvvisamente il mortale nemico
dei più cattivi al mondo. Con Gru in fuga, i Minions cercano di
imparare l’arte del kung fu per aiutare Gru che finalmente scoprirà
che anche i cattivi a volte hanno bisogno dell’aiuto degli
amici.
Con le scene d’azione più
spettacolari nella storia di Illumination, brulicante dell’umorismo
sovversivo che contraddistingue il franchise,
Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo dà il
benvenuto ad un nuovo, entusiasmante cast stellare di voci
originali che include i Malefici 6: Taraji P. Henson nei panni di
Regina, una leader cool e sicura di sé, la cui cintura funziona
anche da mazza letale; Jean-Claude Van Damme, il nichilista Claude
Chelà, armato (letteralmente) di un gigantesco artiglio robotico;
Lucy Lawless è Monachacku, il cui tradizionale abito da suora
nasconde i suoi micidiali nunchaku; Dolph Lundgren è Svendicator,
il campione svedese di pattinaggio a rotelle, che dispensa calci ai
suoi nemici con pattini chiodati; e Danny Trejo come Mano Di Ferro,
le cui mani di ferro giganti sono una minaccia per gli altri ma
anche un peso per lui.
Il film ha come protagonista anche
Russell Brand nei panni del giovane Prof. Nefario,
un aspirante scienziato pazzo, Michelle Yeoh nei
panni di Maestra Chow, un’agopunturista abile nel kung fu, e
Julie Andrews, vincitrice dell’Oscar, che
interpreta l’egocentrica ed esasperante mamma di Gru.
Con alla guida i creatori originali
del franchise,
Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo è
prodotto da Chris Meledandri, visionario fondatore e CEO della
Illumination, insieme ai suoi collaboratori di lunga data Janet
Healy e Chris Renaud. Il film vede il ritorno alla regia di Kyle
Balda (Cattivissimo Me 3, Minions), mentre Brad Ableson (I Simpson)
e Jonathan del Val (dai film Pets – Vita da animali) servono in
veste di co-registi, e sarà caratterizzato ancora una volta
dall’iconica voce di Pierre Coffin nei panni dei Minions, e da una
pazzesca colonna sonora anni ’70 curata dal leggendario produttore
musicale e vincitore dei Grammy Jack Antonoff.
Ricco dell’umorismo sovversivo
tipico della Illumination, di autentiche emozioni, di musiche
coinvolgenti ed azione esagerata,
Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo è opera dei
creatori originali della franchise. Il film è prodotto dal
visionario fondatore e CEO della Illumination, Chris Meledandri e
dai suoi collaboratori di lunga data Janet Healy e Chris Renaud, ed
è diretto dal realizzatore della saga Kyle Balda (Cattivissimo me
3, Minions). I co-registi sono Brad Ableson (I Simpson) e Jonathan
del Val (I film Pets – Vita da animali).
Oggi 18 Agosto, dal franchise
d’animazione più importante di tutti i tempi, arriva la storia
delle origini di come il più grande super cattivo del mondo ha
incontrato per la prima volta i suoi iconici
Minions, forgiato l’equipaggio più spregevole del cinema e
affrontato la forza criminale più inarrestabile mai vista al mondo,
tutto in Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo.
Negli anni 70, molto prima di
diventare il maestro del male, Gru (il candidato
all’Oscar®Steve Carell doppiato in
italiano da Max Giusti) è solo un dodicenne di
periferia, che trama di conquistare il mondo dal suo scantinato,
senza grossi risultati. Quando Gru incontra i Minions, tra cui
Kevin, Stuart, Bob e Otto – un nuovo Minion con un apparecchio per
i denti e un disperato bisogno di compiacere – uniscono le forze
come una famiglia strampalata. Insieme, costruiscono il loro covo,
sperimentando con le loro prime armi e mettendo a segno le loro
prime missioni.
Quando il famigerato super gruppo di
cattivi, i Malefici 6, spodesta il loro leader- il leggendario
lottatore Willy Krudo (vincitore dell’Oscar®Alan Arkin) – Gru, loro fan sfegatato, si reca ad
un colloquio per diventare il nuovo membro del gruppo. I Malefici 6
inizialmente non sono impressionati dall’aspirante cattivo, ma poi
Gru li supera in astuzia, facendoli infuriare ritrovandosi ad
essere improvvisamente il mortale nemico dei più cattivi al mondo.
Con Gru in fuga, i Minions cercano di imparare l’arte del kung fu
per aiutare Gru che finalmente scoprirà che anche i cattivi a volte
hanno bisogno dell’aiuto degli amici.
Con le scene d’azione più
spettacolari nella storia di Illumination,
brulicante dell’umorismo sovversivo che contraddistingue il
franchise, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo dà
il benvenuto ad un nuovo, entusiasmante cast stellare di voci
originali che include i Malefici 6: Taraji P.
Henson nei panni di Regina, una leader cool e sicura di
sé, la cui cintura funziona anche da mazza letale;
Jean-Claude Van Damme, il nichilista Claude Chelà,
armato (letteralmente) di un gigantesco artiglio robotico;
Lucy Lawless è Monachacku, il cui tradizionale
abito da suora nasconde i suoi micidiali nunchaku; Dolph
Lundgren è Svendicator, il campione svedese di pattinaggio
a rotelle, che dispensa calci ai suoi nemici con pattini chiodati;
e Danny Trejo come Mano Di Ferro, le cui mani di
ferro giganti sono una minaccia per gli altri ma anche un peso per
lui.
Il film ha come protagonista anche
Russell Brand nei panni del giovane Prof. Nefario,
un aspirante scienziato pazzo, Michelle Yeoh nei
panni di Maestra Chow, un’agopunturista abile nel kung fu, e
Julie Andrews, vincitrice dell’Oscar®,
che interpreta l’egocentrica ed esasperante mamma di Gru.
Con alla guida i creatori originali
del franchise, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo è
prodotto da Chris Meledandri, visionario fondatore
e CEO della Illumination, insieme ai suoi collaboratori di lunga
data Janet Healy e Chris Renaud. Il film vede il ritorno alla regia
di Kyle Balda (Cattivissimo Me 3, Minions), mentre
Brad Ableson (I Simpson) e Jonathan del Val (dai
film Pets – Vita da animali) servono in veste di
co-registi, e sarà caratterizzato ancora una volta dall’iconica
voce di Pierre Coffin nei panni dei Minions, e da una pazzesca
colonna sonora anni ’70 curata dal leggendario produttore musicale
e vincitore dei Grammy Jack Antonoff.
Ricco dell’umorismo sovversivo
tipico della Illumination, di autentiche emozioni, di musiche
coinvolgenti ed azione esagerata, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo è
opera dei creatori originali della franchise.
Il film è prodotto dal visionario
fondatore e CEO della Illumination, Chris Meledandri e dai suoi
collaboratori di lunga data Janet Healy e Chris Renaud, ed è
diretto dal realizzatore della saga Kyle Balda (Cattivissimo me 3,
Minions). I co-registi sono Brad Ableson (I Simpson) e Jonathan del
Val (I film Pets – Vita da animali).
Il prequel de Il Trono di
Spade, House of the Dragon, presenterà in primo piano
i lontani parenti di Daenerys Targaryen, ma il
collegamento diretto che c’è tra la nostra Dany, protagonista e
villain della serie HBO, con House of the Dragon potrebbe generare un
po’ di confusione. La serie prequel fornirà un ampio background
sulla famigerata storia della famiglia Targaryen, con la storia
basata sul romanzo Fuoco e Sangue di George R.R. Martin uscito nel
2018 e ambientato quasi due secoli prima degli eventi de Il Trono
di Spade. La protagonista della serie si rivela essere
Rhaenyra Targaryen, interpretata da Emma Darcy e
Milly Alcock, un personaggio che possiede molte somiglianze con la
sua lontana parente, Daenerys.
Daenerys, interpretata da
Emilia Clarke, era la figlia più piccola nata dal
re Aerys II Targaryen e dalla regina Raella durante la ribellione
di Robert Baratheon. L’ascesa al trono di Robert segnò la fine del
lungo regno della Casa Targaryen e diede inizio agli eventi che
abbiamo visto raccontati nella serie de Il Trono di
Spade. La ricerca di Daenerys per ripristinare la gloria
della sua famiglia è il punto focale dell’acclamata serie e ha
catapultato il personaggio verso un’immensa popolarità. Nonostante
le critiche al finale dello show, l’interesse per quel mondo
continua, con House of the Dragon che fornisce un ampio
approfondimento in merito alla famiglia più famosa creata da
George R.R. Martin.
A causa dell’incesto abituale all’interno dell’albero genealogico
dei Targaryen, la relazione familiare tra Daenerys e i Targaryen di
House of the Dragon è un po’ più complessa di
quanto sarebbe altrimenti. Ad esempio, re Viserys I, l’attuale re
all’inizio di House of the Dragon, è l’omonimo del
fratello maggiore di Daenery e del loro lontano bisnonno. Tuttavia,
nei libri, la figlia del re e erede designata, Rhaenyra, sposa suo
zio Daemon e ha una progenie che sale al Trono di Spade. Quindi,
sebbene Daenerys sia la lontana nipote sia di Rhaenyra che di
Daemon, i due sono anche i suoi nonni, ma renderebbe Rhaenyra anche
la sua lontana cugina, poiché Daemon è lo zio di Rhaenyra oltre che
suo marito.
L’albero genealogico della Casa
Targaryen è famosissimo, noto per aver unito i sette regni
attraverso l’uso dei draghi, ma anche per un’instabilità ereditaria
derivante dalla loro costante accoppiarsi tra consanguinei. La
storia della famiglia a Westeros inizia con Aegon I, che proveniva
dalle terre orientali e divenne il primo re della dinastia dei
Targaryen. House of The Dragon introdurrà Re Viserys I,
il quinto re Targaryen di Westeros e padre del nuovo personaggio
principale della serie, Rhaenyra, e fratello del suo oppositore,
Daemon.
Il Trono di Spade
inizia dopo che re Aerys II, il Re Folle, viene ucciso dalla
sua guardia personale, Jaime Lannister. Il Re Folle generò
tre figli, Rhaegar, Viserys e Daenerys. Daenerys, per un certo
periodo, è stata considerata l’unica Targaryen rimasta e la vera
erede del Trono di Spade fino alla rivelazione dell’identità dei
veri genitori di Jon Snow. Snow, nato con Aegon Targaryen in onore
dei suoi antenati, è attualmente l’unico membro vivente conosciuto
della sua linea familiare, dopo che ha ucciso sua zia (e
innamorata) nel finale della serie.
Nonostante i Targaryen abbiano perso
ancora una volta il loro diritto al trono alla fine de Il
Trono di Spade, House of the Dragon seguirà la famiglia nel
corso del lungo regno sui Sette Regni unificati. A giudicare dal
primo episodio della serie, che arriverà in Italia il 22 agosto,
questo prodotto potrebbe significare la riabilitazione del
personaggio di Daenerys attraverso quello di
Rhaenyra.
Gli anni Novanta sono stati un
decennio particolarmente importante per il genere thriller. In
quegli anni, infatti, hanno calcato il grande schermo alcuni titoli
particolarmente importante nel ridefinire i canoni e le
caratteristiche di tale tipologia di racconti. Tra i titoli più
importanti si annoverano Seven, Schegge di paura e
Heat – La sfida, ma vi
sono anche innumerevoli film poco citati ma ugualmente meritevoli
di attenzione. Uno di questi è Extreme Measures –
Soluzioni estreme, incentrato sul tema dell’etica dei
sacrifici a scopi medici. Uscito nel 1996, questo è diretto
da Michael Apted, regista anche
di La ragazza di Nashville e Via dall’incubo.
Extreme Measures è basato
sull’omonimo romanzo di Michael Palmer, pubblicato
nel 1991. I libri scritti da Palmer, per chi non conoscesse
l’autore, sono indicati come medical thrillers, ovvero
racconti incentrati in ambito medico. Le sue storie dunque offrono
non solo delle trame incentrate su indagini in tale contesto, ma
anche importanti riflessioni su tematiche sempre attuali
riguardanti la medicina e il suo campo di indagine. Dei suoi tanti
romanzi, Extreme Measures è ad oggi l’unico ad aver
ottenuto una trasposizione cinematografica, la quale pur
prendendosi alcune libertà rispetto al libro, rimane fedele alle
sue intenzioni.
Poco apprezzato al momento della sua
uscita, Extreme Measures ha negli anni ottenuto una
maggiore popolarità, tanto per via della vicenda narrata quanto per
la presenza di diversi attori particolarmente celebri nei panni dei
protagonisti. Per gli amanti del genere, è dunque un titolo da
riscoprire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Extreme Measures – Soluzioni
estreme: la trama del film
Protagonista del film è il giovane
dottore Guy Luthan, da poco trasferitosi
dall’Inghilterra per lavorare nel Gramercy Hospital di Manhattan.
Quella che sembrava una sera come un’altra durante il suo turno al
pronto soccorso, si trasforma però ben presto nell’inizio di
intricato mistero. In ospedale giunge infatti un senzatetto con
gravi sintomi apparentemente inspiegabili. Nonostante i tentativi
di Guy, l’uomo muore, non prima però di aver pronunciato la parola
“Triphase”. Cercando di scoprire le cause della morte, il giove
medico arriva ad imbattersi nel famoso neurologo Lawrence
Myrick.
Le ricerche di Guy sembrano però dar
fastidio a qualcuno di importante ed è così che il giovane medico
si vede accusato di possesso di droga ed espulso dall’ospedale.
Costretto a continuare le indagini per proprio conto, Guy arriverà
ad entrare in contatto con la comunità dei senzatetto, dai quali
apprenderà delle prime significative risposte. Mentre si trova a
dover lottare per la propria vita e per poter rivelare quanto
scoperto, Guy capirà anche di non potersi fidare di tutti quelli
che gli sono intorno. La minaccia, infatti, è molto più grande di
quanto creda.
Extreme Measures – Soluzioni
estreme: il cast del film
Quando si decise di adattare il
romanzo di Palmer, il ruolo del medico Guy Luthan doveva
inizialmente essere affidato all’attore Alec
Baldwin. Al progetto si interessò però in particolar modo
l’attore Hugh Grant, il
quale aveva definito la sceneggiatura di Extreme Measures
come una delle migliori lette in quegli anni. Grant, inoltre, era
alla ricerca di un ruolo drammatico per potersi discostare dalle
tante commedie in cui aveva recitato fino a quel momento. Egli
decise inoltre di produrre il film, ricoprendo per la prima volta
tale ruolo con la sua società Simian Films.
Accanto a lui, nel ruolo del dottor
Lawrence Myrick vi è l’attore premio Oscar Gene Hackman,
affascinato dalle ambizioni del suo personaggio. Noto anche per i
suoi numerosi ruoli da cattivo, Hackman ha qui fornito l’ennesima
interpretazione particolarmente apprezzata dalla critica e dal
pubblico. L’attrice Sarah JessicaParker, in quegli anni popolare grazie alla
serie Sex and the City, interpreta invece Jodie Trammel,
infermiera amica di Guy. Gli attori David Morse e
Bill Nunn sono invece presenti nei panni
dell’agente Frank Hare e del detective Bob Burke. Nel film compare
anche l’attore J. K. Simmons,
nei panni del dottor Mingus.
Extreme Measures – Soluzioni
estreme: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Extreme Measures – Soluzioni estreme
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 17 agosto alle ore
21:00 sul canale Iris.
Da cinquant’anni il regista
Steven Spielberg ci ha abituato ad
opere sempre diverse, affrontando diversi generi e apportando il
suo tocco magico ad ognuno di essi. Nel 2017, nel giro di pochi
mesi, arriva in sala con due film estremamente diversi tra loro: si
tratta del fantascientifico Ready Player
One e del drammatico The Post
(qui la recensione).
Quest’ultimo è basato sulla vera vicenda dei cosiddetti “Pentagon
Papers”, i quali portarono alla luce documenti top secret relativi
alla guerra del Vietnam. Una vicenda che sconvolse gli Stati Uniti
minando la fiducia nel suo governo.
La sceneggiatura del film è scritta
da Liz Hannah e Josh Singer,
quest’ultimo già premio Oscar per Il caso
Spotlight. Giudicata una delle migliori dell’anno, quella
di The Post non ci mise molto ad arrivare tra le mani di
Spielberg, che espresse subito il suo interesse a farne un film.
Girato in tempi brevissimi, questo si è da subito affermato per la
sua capacità di raccontare un evento passato ma da cui si possono
ancora trarre lezioni per il presente. È un film dall’impostazione
molto classica, dove ogni parola e gesto vengono pesati a dovere e
dove la direzione della storia dipende, come sempre accade, da
pochi coraggiosi uomini.
Indicato dai prestigiosi Cahiers
du Cinema come uno dei migliori 10 film dell’anno, il film ha
incassato un totale di circa 180 milioni di dollari in tutto il
mondo, a fronte di un budget di 50. Si è poi affermato anche
durante la stagione dei premi, arrivando ad ottenere due nomination
ai prestigiosi Oscar, come miglior film e miglior attrice
protagonista. Con The Post Spielberg ha così dato ennesima
prova delle sue mai tramontate capacità di storyteller, sfoggiando
un talento più unico che raro. Per scoprire le curiosità relative
al cast, come anche la vera storia raccontata nel film, basterà qui
proseguire nella lettura.
The Post: la trama del
film
La vicenda narrata si svolge nel
1971, dove Katharine Graham è la prima donna alla
guida del prestigioso The Washington Post. Avendo ereditato tale
ruolo da suo marito, ella si trova ora a dover gestire uno dei
principali giornali degli Stati Uniti, sfidando l’opinione di
quanti non sono convinti delle sue capacità poiché donna. A
sostenerla, però, vi è il fidato Ben Bradlee,
testardo caporedattore del giornale, il quale cerca di mantenere
alto il nome di questo. Ciò che serve al Post è però uno scoop di
grande rilevanza, e quanto occorre arriva nel momento più
inaspettato, tramite una salvifica fuga di notizie. Il rivale The
New York Times ha infatti scoperto qualcosa di grosso, qualcosa che
può ledere all’immagine dello stesso governo americano.
Nel momento in cui questo viene però
messo a tacere, Bradlee decide di andare in fondo alla questione,
scoprendo cosa stava per essere pubblicato. Arriva così ai Pentagon
Papers, documenti top secret legati ad uno studio approfondito
sulle strategie e i rapporti del governo federale con il Vietnam.
La pubblicazione di questi può davvero provocare una scossa epocale
nel paese, cambiandone per sempre le sue sorti. Per poter
procedere, però, egli ha bisogno del consenso della Graham.
Consapevole dei rischi a cui va incontro, la donna si dimostra
disposta a prendere su di sé tale responsabilità. La strada verso
la verità, però, sarà particolarmente ricca di ostacoli.
The Post: il cast del
film
The Post è il film che ha
riunito per la prima volta tre dei più grandi nomi del cinema
americano e mondiale. Si tratta del regista Spielberg e degli
attori pluripremiati all’Oscar Meryl
Streep e
Tom Hanks. La Streep recita qui nei panni di Katharine
Graham, interpretazione per la quale ha ottenuto un’ennesima
nomination al prestigioso premio. Per dar vita a questa, l’attrice
ha condotto numerose ricerche sulla vera Graham, cercando di
riproporre la sua forza d’animo e di carattere in un contesto tanto
maschile. Hanks è invece Ben Bradlee, personaggio con il quale dà
vita alla sua quinta collaborazione con Spielberg. L’attore ebbe
modo di conoscere il vero caporedattore del Post prima della
scomparsa di questi, e si basò su quel ricordo per costruire il
personaggio nei suoi modi di pensare e di fare.
Nel film sono poi presenti anche
altri noti interpreti nei ruoli dei principali collaboratori del
Washington Post che portarono alla luce i Pentagon Papers. Primo
tra questi è Bob
Odenkirk, nei panni di Benjamin Bagdikian, principale
editore del Post. Michael Stuhlbarg, invece, è A.
M. Rosenthal, giornalista del New York Times che aiuta i colleghi
del Post nella loro ricerca. Matthew Rhys
interpreta Daniel Ellsbergh, l’analista militare a cui si deve la
fuga di notizie relativa ai Pentagon Papers. L’attore Bruce
Greenwood dà invece vita al segretario della Difesa Robert
McNamara, il quale fece raccogliere i dati contenuti nei preziosi
documenti. L’attrice Allison
Brie è invece presente nel ruolo di Lally Graham, la
maggiore delle figlie di Katharine, mentre Sarah
Paulson è Antoinette Bradlee, moglie di Ben.
The Post: la vera storia
dietro al film
Mentre la guerra del Vietnam
prosegue, dando vita ad una vera e propria carneficina umana, negli
Stati Uniti la popolarità del presidente Nixon è ai minimi storici.
Nel 1967 il segretario della Difesa commissiona uno studio su tale
conflitto bellico, dimostrando l’inutilità dello spreco di risorse
e di vite umane. Originariamente destinato al solo utilizzo
interno, tale documento ribattezzato “Pentagon Papers” viene in
realtà ad essere fotocopiato da uno dei componenti dello studio,
Daniel Ellsbergh. Questi consegna così oltre 7 mila pagine al
prestigioso New York Times. La sua intenzione è infatti quella di
rivelare al mondo che la guerra che si sta combattendo non è altro
che un gioco politico senza sbocco. Il 13 giugno del 1971, il noto
giornale inizia così la pubblicazione, scatenando ondate di
proteste.
Conseguentemente, anche il
Washington Post entra in possesso di tali documenti, e con il
consenso della direttrice Katharine Graham il caporedattore Ben
Bradlee ha modo di iniziare la pubblicazione di questi, che avviene
a partire dal 17 giugno. Portati in tribunale, i due giornali si
vedono però infine assolti dalle accuse loro rivolte. La Corte
suprema stabilisce infatti che la stampa “non è destinata a servire
coloro che governano, bensì coloro che sono governati”. Ribadito
dunque il principio fondamentale della libertà di stampa, i due
giornali hanno modo di proseguire nella pubblicazione del
documento. Da tale conquista, un anno dopo, prenderà il via il
celebre scandalo Watergate, grazie alla rivelazione del quale nel
1974 si giungerà alle dimissioni del presidente Nixon.
The Post: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
The Post è infatti disponibile nel
catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
iTunes, e Tim Vision. Per vederlo, basterà sottoscrivere
un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un
determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì
17 agosto alle ore 23:40 sul canale
Rai 3.
Netflix rilascia oggi il teaser trailer di Mercoledì,
l’attesissima nuova serie tv dalla mente del visionario regista
Tim Burton, in arrivo questo autunno solo su
Netflix, in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.
La serie è un mystery con
toni investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di
Mercoledì Addams
come studentessa presso la Nevermore Academy, descrivendo i
tentativi di controllare i suoi poteri paranormali, di sventare una
mostruosa serie di omicidi che terrorizzano la comunità locale e di
risolvere il mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni
prima… tutto ciò mentre esplora nuove e complicate relazioni alla
Nevermore.
Nel ruolo della
protagonista Mercoledì Addams
ci sarà Jenna Ortega, affiancata da
Gwendoline Christie (preside Larissa Weems), Jamie McShane
(Sheriff Galpin), Percy Hynes White (Xavier Thorpe), Hunter Doohan
(Tyler Galpin), Emma Myers (Enid Sinclair), Joy Sunday (Bianca
Barclay), Naomi J Ogawa (Yoko Tanaka), Moosa Mostafa (Eugene
Ottinger), Georgie Farmer (Ajax Petropolus), Riki Lindhome (Dr.ssa
Valerie Kinbott), e Christina Ricci (Marilyn
Thornhill).
A interpretare gli altri
iconici membri della famiglia Addams, di cui sono ora disponibili
le prime foto-ritratto, saranno invece Catherine Zeta-Jones
(Morticia Addams), Luis Guzmán (Gomez Addams) e Isaac Ordonez
(Pugsley Addams).
Apple
TV+ ha svelato le prime immagini di Shantaram,
la nuova serie drammatica con Charlie Hunnam (“Sons of Anarchy”) basata sul
best-seller di Gregory David Roberts. L’attesa serie Apple Original
è una storia d’amore cinematografica piena di speranza unita a
un’emozionante avventura epica che segue il viaggio di un uomo
verso la redenzione, attraverso un Paese che gli cambia la vita.
“Shantaram” farà il suo debutto su Apple TV+ il il
14 ottobre con i primi tre episodi dei dodici totali, seguiti da un
nuovo episodio ogni venerdì fino al 16 dicembre.
Shantaram
segue le vicende di un fuggitivo di nome Lin Ford (Charlie
Hunnam) che cerca di far perdere le sue tracce nella vibrante e
caotica Bombay degli anni Ottanta. Da solo in una città
sconosciuta, Lin lotta per sfuggire ai problemi da cui sta
scappando in questo nuovo luogo. Dopo essersi innamorato di una
donna enigmatica e intrigante di nome Karla, Lin deve scegliere tra
la libertà o l’amore e le complicazioni che ne derivano.
Oltre a Charlie
Hunnam, la serie è interpretata anche da Shubham
Saraf, Elektra Kilbey, Fayssal Bazzi, Luke Pasqualino, Antonia
Desplat, Alyy Khan, Sujaya Dasgupta, Vincent Perez, David Field,
Alexander Siddig, Gabrielle Scharnitzky, Elham Ehsas, Rachel
Kamath, Matthew Joseph e Shiv
Palekar.
La serie Shantaramè
co-creata e scritta da Steve Lightfoot che è anche showrunner e
produttore esecutivo. Bharat Nalluri è regista e produttore
esecutivo, come Andrea Barron, Nicole Clemens, Steve Golin, Justin
Kurzel ed Eric Warren Singer, che ha co-creato la serie con
Lightfoot. La serie è prodotta per Apple dai Paramount Television
Studios e dagli AC Studios di Anonymous Content.
Apple TV+ offre
serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità,
lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini
e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi
preferiti. Dal debutto di Apple TV+ poco più di due anni fa, le
serie e i film di Apple hanno ottenuto 250 vittorie e 1.123
nomination, tra cui “CODA”, premiato agli Oscar® come Miglior
film.
A poco più di tre anni dall’ultima
volta si torna a Westeros, finalmente. Il leggendario Continente
Occidentale del mondo immaginato da George R.R. Martin – già
immenso teatro delle epiche vicende raccontate nella serie dei
record Il Trono
di Spade – sarà infatti il setting di una storia tutta
nuova, sebbene precedente a quelle raccontate nel cult HBO: la
storia della temuta Casa Targaryen, la dinastia al centro
dell’attesissima HOUSE
OF THE DRAGON.
Ispirata al romanzo “Fuoco e
Sangue” di George R.R. Martin, co-creatore e fra i produttori
esecutivi, e ambientata 200 anni prima degli eventi citati nella
serie madre, HOUSE
OF THE DRAGONdebutta il22
agosto in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW:
l’appuntamento è ogni lunedì su Sky Atlantic, per dieci settimane,
con la versione originale sottotitolata in contemporanea assoluta
con gli USA alle 3:00 del mattino e in replica alle 22:15, e dal 29
agosto con la versione in italiano alle 21:15. Sempre in doppio
audio, i dieci episodi saranno via via disponibili ovviamente anche
on demand.
La serie si concentrerà su un
evento tristemente noto nella storia di Westeros, la cosiddetta
“Danza dei Draghi”, la battaglia per la successione al Trono di
Spade. Quando re Viserys I (Paddy Considine) tenta di nominare sua
erede la giovane figlia, la principessa Rhaenyra (Milly Alcock da
giovanissima, Emma D’Arcy da adulta), scatena il dissenso a corte e
dà origine a una sanguinosa guerra civile: i tradizionalisti non
sono pronti a vedere una donna salire sul Trono di Spade,
preferendogli il fratello minore del re, il Principe Daemon
Targaryen (Matt Smith), guerriero senza pari ma impulsivo e
inaffidabile.
Co-creata da Martin e dai due
showrunners Ryan J. Condal e Miguel Sapochnik, House of the Dragon vanta un grande
cast che include fra i protagonisti Paddy
Considine, Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve
Toussaint, Eve Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno, Rhys Ifans. Nel
cast anche Milly Alcock, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily
Carey, Harry Collett, Ryan Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall,
David Horovitch, Wil Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan
Mitchell, Theo Nate, Matthew Needham, Bill Paterson, Phia
Saban, Gavin Spokes, Savannah Steyn.
Alla colonna sonora torna l’autore
dell’iconico score originale de Il Trono di
Spade, Ramin Djawadi (Westworld).
Co-creatore e produttore esecutivo
della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner,
produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner,
produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore
esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn
Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V.
Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes.
Prime Video ha confermato oggi che i primi
due episodi de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Poteresaranno disponibili dal 2
settembre prossimo. Gli episodi successivi saranno poi rilasciati
uno alla settimana nei venerdì seguenti. Gli episodi saranno
disponibili simultaneamente in tutto il mondo, così che i fan
possano vivere l’esperienza di visione contemporaneamente. Il
finale della prima stagione – composta da otto episodi – sarà
disponibile il 14 ottobre.
Orario italiano di uscita
dei primi due episodi:
03:00 AM venerdì 2 settembre
Orario italiano di uscita degli episodi successivi,
dalla seconda settimana di uscita fino al finale di
stagione:
06:00 AM ogni venerdì
Il Signore degli Anelli: Gli anelli del Potere
uscirà il 2 settembre 2022 su Prime Video in 240 territori dove è
attivo il servizio. La serie de Il Signore degli Anelli: Gli anelli del
Potere ha riunito un cast enorme, che include:
Robert Aramayo, Owain Arthur, Nazanin Boniadi, Tom Budge,
Morfydd Clark, Ismael Cruz Córdova, Ema Horvath, Markella Kavenagh,
Joseph Mawle, Tyroe Muhafidin, Sophia Nomvete, Megan Richards,
Dylan Smith , Charlie Vickers e Daniel
Weyman.
La serie Il Signore degli Anelli: Gli anelli del
Potere è scritta da J.D. Payne e Patrick
McKay. Inoltre, Bryan Cogman di Game of
Thrones ha firmato come produttore consulente del
progetto con J.A. Bayona che ha diretto più
episodi. Oltre a quelli precedentemente annunciati, il team
creativo completo dello show sarà composto da: i produttori
esecutivi Lindsey Weber, Bruce Richmond, Callum Greene e l’ex capo
della programmazione di genere di Amazon Sharon Tal Yguado; lo
scrittore e produttore esecutivo Gennifer Hutchison; lo scrittore e
produttore esecutivo Jason Cahill; lo scrittore e produttore
esecutivo Justin Doble; produttore consulente Stephany Folsom; il
produttore Ron Ames; la scrittrice e co-produttrice Helen Shang; e
consulente di scrittura Glenise Mullins. Bayona sarà anche
produttore esecutivo insieme alla sua partner Belén Atienza. Chris
Newman è co-produttore.
Se da un lato i fan sono sempre più
eccitati per questo prossimo ingresso nel MCU, dall’altro ci
sono molti futuri spettatori che non capiscono bene che tipo di
serie li aspetta. Con
She-Hulk che ha appena iniziato la sua corsa su
Disney+, ci
sono diversi fatti importanti sulla serie in arrivo e sul suo
universo corrispondente che i fan devono assolutamente
conoscere.
La famiglia Banner
Uno degli aspetti più
interessanti della serie in arrivo è la dinamica tra i due
personaggi principali. Dopo anni di attesa, i fan non vedono l’ora
di vedere finalmente un team-up tra
She-Hulk e Hulk. Sebbene il legame
tra Hulk e
She-Hulk sia innegabile già solo dal nome, molti fan
della serie potrebbero non rendersi conto del legame più stretto
condiviso dai loro due alter ego.
I fan dei fumetti riconosceranno
che Jennifer Walters è in realtà la cugina di
Bruce Banner, alias l’Incredibile Hulk. È grazie
al loro legame di parentela che il sangue di Bruce non uccide
immediatamente Jennifer dopo aver ricevuto una
trasfusione dal cugino, trasformandola nella supereroina nota come
She-Hulk.
La rottura della quarta
parete
Molti fan della
Marvel potrebbero essere
rimasti comprensibilmente perplessi quando, apparentemente senza
preavviso, Jennifer Walters si è rivolta
direttamente a loro nell’ultima serie di trailer e spot televisivi.
Questa capacità di rompere la quarta parete lascia presagire molto
del tono della prossima serie, così come dei futuri progetti
ambientati nel MCU.
I lettori dei fumetti
riconosceranno immediatamente che
She-Hulk adotterà la capacità del personaggio
principale di rompere la quarta parete e questa sarà la prima volta
che qualcuno parla direttamente al pubblico nella linea temporale
principale del MCU.
She-Hulk è uno dei pochi personaggi
Marvel che rompono
regolarmente la quarta parete, il più famoso dei quali è
Deadpool, che sicuramente continuerà questa
tendenza quando arriverà nel MCU con il prossimo
Deadpool 3.
L’ultima serie della Fase 4
Grazie al recente e
massiccio panel del MCU al
Comic-Con di San Diego, i fan ora
sanno molto di più sulla nuova Saga del
Multiverso, incluso il capolinea della Fase 4. Black Panther: Wakanda
Forever fungerà da finale per la quarta fase del
franchise,
She-Hulk costituirà invece l’ultima serie
Disney+ prima dell’inizio
della Fase 5.
Come settima serie live-action
ambientata all’interno della Fase 4 del MCU,
She-Hulk avrà anche l’enorme responsabilità di
chiudere le questioni lasciate in sospeso nella parte terrestre del
franchise. Con l’introduzione di diversi nuovi supereroi, il
ritorno del Daredevil di Charlie
Cox e la presenza di un Vendicatore
originale nel cast dello show, She-Hulk avrà
sicuramente il suo bel da fare nella sua prima stagione di nove
episodi.
Un avvocato sovrumano
I recenti trailer di
She-Hulk: Attorney at Law hanno messo sotto i
riflettori la carriera professionale di Jennifer
Walter, raffigurando la gigantesca supereroina verde in
tribunale a difendere i superumani. Questo richiama l’origine del
personaggio nei fumetti, dove serve il sistema legale degli Stati
Uniti in modo molto simile.
She-Hulk è solo una delle tante supereroine del
pantheon Marvel a lavorare nel sistema
giudiziario come avvocato. Jennifer Walters ha
spesso svolto il ruolo di avvocato per altri supereroi nel corso
della sua storia fumettistica, ritenendosi la persona più adatta a
difenderli grazie alle proprie inclinazioni sovrumane.
L’Uomo Rana della Marvel
Negli ultimi mesi, i
dirigenti di She-Hulk
hanno confermato l’introduzione di diversi personaggi della
Marvel Comics nella serie. Tra questi,
i supercriminali Titania,
Frog-Man, la Wrecking Crew, il
Porcospino e molti altri. Ad ogni annuncio che
passa, il cast di She-Hulk diventa sempre più
strano.
Sembra che l’imminente serie di
Disney+ sia diventata una
sorta di ” pigliatutto” per il MCU, con il compito
di adattare alcuni dei personaggi più oscuri e bizzarri della
Marvel. Proprio come
Peacemaker del DCEU, sembra che nessun
personaggio sia troppo strano per fare la sua comparsa in questa
serie, espandendo i confini più assurdi del franchise.
Il viaggio di Bruce
Mentre She-Hulk
introdurrà diversi nuovi personaggi nel Marvel Cinematic
Universe, uno dei membri più interessanti del cast è uno che il
pubblico conosce già molto bene. Mark Ruffalo farà la sua ottava apparizione
nel MCU nel
ruolo di Bruce Banner, allenando sua cugina alla
maniera di Hulk.
I fan devono ricordare la storyline
di Bruce prima degli eventi di
She-Hulk. Nelle sue precedenti apparizioni, il
brillante scienziato aveva finalmente scoperto un modo per
combinare la sua mente con la forza di Hulk,
creando quella che è diventato noto come Hulk intelligente. È
questa versione di Hulk che apparirà nella prossima serie, anche se
è stato confermato che sarà presente anche la versione umana di
Bruce Banner.
Un nuovo Daredevil
Uno degli aspetti più
interessanti di She-Hulk è
il ritorno del Matt Murdock di Charlie Cox, altrimenti noto come il vigilante
Daredevil. Con la conferma che il personaggio avrà
un ruolo di primo piano nella serie, i fan hanno anche potuto dare
una rapida occhiata al nuovo costume del personaggio, che sembra
molto diverso da quello visto l’ultima volta nella terza stagione
di Daredevil.
A quanto pare, Daredevil adotterà
il suo abito giallo, fedele ai fumetti dei primi tempi della storia
del personaggio nella Marvel Comics, quando finalmente apparirà in
She-Hulk. Questo cambio di look potrebbe
significare che Murdock ha preso una direzione
diversa con la sua carriera di vigilante, forse essendo cambiato
drasticamente negli anni trascorsi dall’ultima volta in cui è stato
visto come Daredevil.
Un “legal-procedural” di
mezz’ora
Il pubblico potrebbe essere
in qualche modo sorpreso dal tono nettamente diverso di She-Hulk
rispetto alle altre puntate del MCU. La serie è
stata definita un “legal procedural di mezz’ora”, che si
concentrerà soprattutto sulla carriera di Jennifer
Walters come avvocato difensore.
Poiché il MCU cresce,
aumentando in modo esponenziale la sua produzione annuale, è
importante che i nuovi progetti siano freschi e stimolanti, per
evitare che il franchise diventi stantio a causa del suo fitto
calendario. Per questo motivo, grazie al suo tono unico tra le
altre serie e i film Marvel, She-Hulk
potrebbe rivelarsi il progetto MCU perfetto per i
nuovi arrivati nel franchise.
La posizione nella timeline del
MCU
In un’intervista a TVline,
la sceneggiatrice di She-Hulk,
Jessica Gao, ha spiegato in che modo la serie si
inserisce nella linea temporale complessiva del MCU. Nei suoi
commenti, Gao sembra indicare che la serie si svolgerà poco dopo
gli eventi di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli.
Sebbene la maggior parte
della promozione dello show sia stata poco chiara riguardo al modo
in cui Jennifer Walters diventerà
She-Hulk, i recenti filmati hanno mostrato un
incidente d’auto in cui Walters e Bruce Banner
sono coinvolti. Questo sembra impostare perfettamente una storia
d’origine simile a quella vista nei fumetti Marvel.
Nei fumetti, Jennifer
Walters riceve una trasfusione di sangue da suo cugino
dopo essere stata colpita da un mafioso, e il suo sangue irradiato
dai raggi gamma la trasforma in She-Hulk. Sembra
che nel MCU
verrà rappresentato qualcosa di molto simile, anche se forse la
sparatoria legata a una gang verrà sostituita da un incidente
d’auto. Tuttavia, i fan possono aspettarsi che una trasfusione di
sangue disperata sia l’evento scatenante della trasformazione di
Jennifer Walters in supereroina.
La Warner Bros. sta
attraversando un periodo di ripensamenti e non sembra voler correre
rischi finanziari o legali. Ne è un esempio l’annuncio della
cancellazione del film Batgirl, un progetto da 70 milioni di dollari
interrotto bruscamente dal nuovo CEO David Zaslav.
C’è però un’altra questione che fa tremare il DCEU:
recentemente Ezra Miller, interprete del personaggio della
DCThe
Flash, ha subito una serie di accuse: atti violenti e
vandalici, problemi psichiatrici e una denuncia per furto. Insomma,
ultimamente l’attore sta mettendo in pericolo non solo la propria
immagine, ma anche quella del personaggio che interpreta.
In tutto ciò, il film The
Flash è in fase di lavorazione ed è atteso in sala per
l’estate del 2023. Se la Warner non vuole
cancellare ance questo progetto, deve assolutamente riorganizzare
il film e rimuovere o sostituire il personaggio di
Ezra Miller dalle trame DCEU. Ecco 5 idee che potrebbero
ispirare gli autori!
Uccidere The
Flash
Può apparire un’opzione un po’
drastica, ma probabilmente fare fuori Miller è la
soluzione ottimale. Nel piano originale, The
Flash doveva preparare il terreno per un film sulla saga
dei fumetti Crisi sulle Terre Infinite. Considerando
che nella storyline appena citata Barry Allen perde
la vita, la nuova trama di The Flash potrebbe
passare direttamente al racconto della morte del protagonista.
Il film del 2023 è l’occasione
perfetta per far sparire il personaggio di
Ezra Miller nel nulla, concedendogli comunque una
fine dignitosa. D’altronde, come Lanterna Verde, il
supereroe non è essenziale nella DC come
Batman, Superman o Wonder Woman. Tuttavia, Barry
potrebbe tornare in futuro, magari con un nuovo interprete…
Introdurre Wally West
Come spesso accade tra i supereroi,
anche il mantello di The
Flash è stato indossato da più personaggi. Dopo
la morte di Barry Allen, nei fumetti è Wally West
a prendere il suo posto. Per molti fan, Wally è l’emblema
dell’eroe.
Anche se non abbiamo ancora
incontrato Wally nel DCEU (e ora è
decisamente troppo tardi per aggiungerlo al film), una scena dopo i
titoli di coda potrebbe introdurre un attore più giovane
che, sulla scia della morte dell’eroe, ottiene i poteri di
The Flash. In questo modo, Wally potrebbe
diventare il nuovo Flash del DCEU,
sostituendo definitivamente
Ezra Miller.
Trasformare The
Flash in un film su Batman
Un cambiamento così
profondo comporterebbe un ritardo nella data di uscita,
qualche fotografia aggiuntiva e un nuovo trailer, ma sarebbe
comunque un’opzione più conveniente della cancellazione di un
blockbuster da $200 milioni di dollari.
Nella trama originaria di The
Flash, Michael Keaton ritorna come Batman e anche Ben
Affleck fa sentire la sua presenza. Con due versioni
del Cavaliere Oscuro a disposizione, non dovrebbe
essere difficile distogliere l’attenzione da Barry Allen.The Flash rimarrebbe il protagonista (al momento non c’è
modo di cambiare questo aspetto), ma puntare i riflettori su
Batman potrebbe aiutare in termini di marketing.
Un nuovo mondo per un nuovo
Flash
La soluzione più semplice sembra
essere già scritta nella trama originaria di The
Flash: l’eroe protagonista compie una riscrittura
della realtà, introducendo nel canone DCEUSupergirl e Batman di Michael Keaton. Ma se il Cavaliere
Oscuro di Ben Affleck e L’uomo
d’acciaio di Henry Cavill vengono sostituiti, perché
non può accadere lo stesso anche a Barry Allen?
In questo modo, l’originale
Flash scomparirebbe, permettendo alla Warner Bros. di sostituire Ezra
Miller pur lasciando la porta aperta all’attore per
un eventuale ritorno.
Un sacrificio
necessario
Come abbiamo già detto, Barry
Allen non è così importante per il DCEU
come alcuni dei suoi famosi compagni della
Justice League. Detto ciò, il personaggio
potrebbe facilmente sacrificarsi per salvare la realtà,
cancellandosi da essa. La soluzione sarebbe ancora più
permanente della morte.
La nuova realtà creata da
Flash sembra essere alla base delle prossime fasi del
DCEU. È
quindi necessario che il personaggio
di Miller compaia almeno per istituire
il nuovo mondo. Con la soluzione proposta, si riuscirebbe allo
stesso tempo a sfruttare Flash per i fini narrativi e a
fare fuori Miller per i motivi di marketing.
In questo modo, l’attore potrebbe sempre tornare per un futuro
riavvio.
Arriva il 18 agosto su Disney+She-Hulk: Attorney at Law, l’ultimo
appuntamento seriale della Fase 4 del MCU, e che fa esordire il
personaggio di Jennifer Walters, cugina di Bruce Banner e con cui
condivide un problemino… verde.
A interpretare l’avvocatessa che si
trasforma in supereroina verde è stata chiamata Tatiana
Maslany, che abbiamo visto e amato in Orphan Black e che
sembra nata per interpretare questo ruolo Marvel. Con lei, a presentare la
serie Disney+, anche Ginger Gonzaga che nella serie interpreta Nikki,
la migliore amica di Jennifer, Kat Coiro, regista
e produttore esecutivo e Jessica Gao, anche lei
produttore esecutivo e Head Writer dello show.
Maslany ha dovuto mettersi non solo
nei panni di Jennifer, ma anche in quelli di She-Hulk: Attorney at Law, i quali, non solo
per taglia, sono molto diversi, ed entrambi con delle difficoltà.
“Io non ho mai indossato i tacchi, quindi ho prima dovuto
imparare a camminare nelle scarpe di Jen, ed entrare in quelle di
She-Hulk è stato un ritorno. Ma è stato divertente
andare in aula, è stato belo entrare in questo show che ha dentro
tutti questi elementi Marvel, con tantissime strizzate
d’occhio, ma che è comunque uno show con una sua identità e una sua
personalità.”
Dopo Vedova Nera, Gamora, Captain Marvel, il pubblico del MCU è abituato ad eroine che sono
alla pari se non più forti degli eroi maschi che hanno sempre fatto
la parte del leone, ma per Kat Coiro la possibilità di portare sullo
schermo She-Hulk: Attorney at Law ha
rappresentato davvero un momento prezioso ed emozionante della sua
vita, non solo come artista, ma come persona.
“Ricordo molto vividamente di
quando ero una ragazzina e di cosa mi ha scatenato vedere la
copertina di un fumetto di She-Hulk in mezzo al mare dei fumetti
con protagonisti maschi. E non sapevo chi fosse o cosa fosse questo
fumetto, ma sapendo che esisteva ne rimanevo commossa. E poi ho
scoperto che molto di quello che raccontava corrispondeva a
qualcosa che sentivo dentro di me, essere responsabile, perdere il
controllo, gestire le situazioni di stress. E ricordo che ho
comprato quel fumetto e l’ho letto. Quando è arrivata questa
possibilità per me è stato davvero un sogno.”
Un aspetto di She-Hulk: Attorney at Law fondamentale
per la protagonista è l’amicizia con Nikki, personaggio esuberante
e affidabile, interpretato da Ginger Gonzaga. “Io uscirei con
Nikki senza pensarci tropo – dice Gonzaga – mi sento come
se stessi barando a interpretarla, perché è molto simile a me, e
sto attingendo moltissimo da me per metterla in scena. È molto
libera. Lei è quella persona che vuoi al tuo fianco, chi può farla
franca con qualsiasi cosa, sai, e sa incoraggiarti a fare qualsiasi
cosa.”
La sceneggiatrice Jessica Gao è sembrata invece più interessata
allo sviluppo del personaggio, dal momento che ha abbracciato da
subito le possibilità della scrittura seriale:
“Penso
che la bellezza della televisione sia che a differenza dei
film, abbiamo davvero tempo e spazio per sederci con il personaggio
e imparare di più su di lui. E impari a conoscerli davvero come
fossero una persona completamente sviluppata. E la cosa fantastica
di Jen Walters, She-Hulk, è che lei, a causa di Tatiana Maslany, è
stata capace da subito di farsi capire e conoscere. E lei l’ha resa
subito un vero essere umano, si sente immediatamente che è una
persona vera che ha una vita. delle esperienze, delle relazioni, ha
una famiglia e ha amici. E non è una storia in cui le si trasforma
e cambia, lei ha già una personalità sviluppata, ma proprio per
questo può cambiare dal giorno alla notte, come accade alle persone
vere. Ha alti e bassi, sentimenti, emozioni.”
In merito a She-Hulk: Attorney at Law si sentirà
molto spesso parlare di Ally McBeal, la storica
serie ambientata nel mondo forense con protagonista la giovane
avvocatessa del titolo, la verità è che ogni episodio della serie
ha un suo stile e delle sue fonti di ispirazione, almeno stando a
quanto dichiara la regista: “Ogni episodio ha davvero un suo
distinto gusto. E abbiamo attinto da tanti generi. La risposta
facile è che si tratta di una legal comedy con puntate da mezz’ora.
Ma ciò ha anche un’enorme portata cinematografica ed elementi di
dramma,azione, suspense.” Insomma, in She-Hulk: Attorney at Law ci aspetta una
vera e propria altalena emotiva, che non deluderà i fan. “E poi
la serie – continua Coiro – è davvero come una sbirciatina
dietro le quinte della quotidianità, a volte persino la vita
mondana di un supereroe, aspetto che non ci era mai stato offerto,
prima.”
Grande guest star della
serie, annunciato dal primo giorno, è
Mark Ruffalo, che torna nei panni di Bruce Banner/Hulk
ed è fondamentale per la nascita dell’eroina protagonista. In
merito alla collaborazione con Ruffalo, Maslany ha
dichiarato: “Sento che ciò che mi ha sorpreso di più, ma
forse no, solo perché so che è un attore incredibile, è stato
quanto arriva sul set con questa sensazione di “tutto è nuovo”.
Sembra sempre che lo stia esplorando e sperimentandolo per la prima
volta.Non c’è mai questo senso del tipo “Sì, sì. Lo
faccio da 10 anni, lo so come si fa”. È assolutamente presente.
Rimane sempre su quel personaggio e ascolta sempre. E crea davvero
questo senso sul set con altri attori, e con la troupe e tutti, di
totale gioco e spontaneità. E siamo entrambi in tute mo-cap.
Eppure, ci siamo sentiti come se fossimo come due bambini che
giocano.”