Anche Gary Fisher ha visto e amato il
trailer di Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, arrivato in rete, da noi, nella notte tra lunedì
9 e martedì 10 ottobre.
Per chi non lo sapesse, Gary è il
cagnolino di Carrie Fisher, che, alla scomparsa
dell’attrice, è passato a Billie Lourd, sua
figlia. Il cagnolino, oltre a comparire sempre con la sua “mamma”
nelle occasioni pubbliche, ha anche i suoi canali social,
aggiornati costantemente.
In occasione del trailer del film, è
stata condivisa una tenera immagine su Instagram
in cui il cagnolino guarda la tv mentre va in onda il trailer e il
volto di Carrie/Leia. La didascalia recita: “Ho appena visto il
trailer di Gli Ultimi Jedi e mia mamma sembra più
bella che mai.”
La sinossi: “In Star
Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua
quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle
leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri
della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti
all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema
USA il 15 dicembre 2017.”
FIRST LOOK –
Carrie Fisher in Star Wars: Gli Ultimi Jedi
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al
cinema il 13 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende
immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Mentre le attese più grandi, in
merito a Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, riguardano la sorte di Rey, il destino di Luke e
il futuro di Kylo Ren, c’è anche l’aspetto della Resistenza da
tenere in considerazione.
Ovviamente, in ogni Star
Wars che si rispetti, c’è sempre un doppio livello di
racconto: da una parte quello legato ai Jedi e al rapporto con il
Lato Oscuro, dall’altra quello politico, che in questo caso
riguarderà la guerra tra Resistenza e Primo Ordine.
Quello che però abbiamo intuito è
che anche all’interno dello stesso schieramento “dei
buoni“, la Resistenza, ci saranno problemi e incomprensioni:
Poe Dameron, il miglior pilota della flotta di
X-Wing, non andrà molto d’accordo con il suo nuovo capo,
l’Ammiraglio Holdo, interpretato da
Laura Dern.
Durante un’intervista con Screen Rant, Oscar
Isaac ha parlato proprio del rapporto del suo personaggio
con quello della Dern. Il problema dello scavezzacollo Poe, come
spiega Isaac, è che lui sa perfettamente come agire a bordo di un
X-Wing, ma che si trova in difficoltà su un terreno più diplomatico
e strettamente politico, come può essere quello che è abituata a
calcare Holdo.
La sinossi: “In Star
Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua
quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle
leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri
della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti
all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema
USA il 15 dicembre 2017.”
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al
cinema il 13 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende
immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Ad un mese esatto dall’uscita nelle
sale di Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, la Lucasfilm (formata
da Pablo Hidalgo, Leeland Chee, Matt Martin e Rayne Roberts)
ha finalmente rivelato dieci preziosi e gustosi segreti sul film
diretto da Rian Johnson che ha proiettato la saga
verso nuovi orizzonti. Eccoli riassunti per l’occasione da ScreenRant:
I legami con Battlefront II
Le produzioni de
Gli Ultimi Jedi e del videogioco
Battlefront II sono state quasi simultanee, con
Rian Johnson in contatto con gli sviluppatori per
dare una degna continuity tra film e videogame e viceversa, per
rispettare il tono del film totalmente innovativo. Uno degli
elementi in comune è il compasso trovato nella capanna del
pianeta Ahch-To dove Luke si è rifugiato, e che aveva
conservato fin dall’infanzia (aggiunto digitalmente all’ultimo nel
film). Inoltre Battlefront II contiene una scena
della Resistenza che ha scovato i piani della super-arma
dell’impero vista all’inizio de Gli Ultimi
Jedi.
Il dado di Han Solo
Oggetto intravisto
all’interno della storia di Episodio VIII, il dado
di Han Solo compare in una breve ripresa
(poi tagliata) de Il Risveglio della Forza
inquadrato da JJ.Abrams mentre il suo proprietario
lo ripone all’interno di un cassetto del Millennium Falcon. In
Gli Ultimi Jedi Luke prende il dado e lo trasmette
a Leia con la Forza.
L’incidente nell’iperspazio
Forse il momento più
emozionante de Gli Ultimi Jedi, ovvero quando il
Vice Ammiraglio Holdo si sacrifica saltando sull’iperspazio e
speronando l’ammiraglia della Resistenza nel Mega Star Destroyer di
Snoke. Pablo Hidalgo confessa che è la massa del Raddus a
determinare il successo.
Il significato di D.J.
Il personaggio di
Benicio Del Toro chiamato D.J. è
in realtà l’abbreviazione di “Do not Join!“, ispirato ad
un classico poster di Elvis Costello. Il cappello di D.J. ha anche
scritto sopra “Do not Join” inciso sulla placcatura in
metallo.
La connessione tra Rey e Kylo Ren in Il Risveglio della
Forza
Secondo lo sceneggiatore
Lawrence Kasdan, il collegamento tra Rey e
Kylo Ren ha avuto inizio in Il Risveglio
della Forza. Durante la scena degli interrogatori, quando
Kylo sonda la mente di Rey, le porte della mente e dei ricordi
dell’altro si aprono per entrambi, forgiando la loro connessione.
Inoltre la scena di Kylo Ren inginocchiato nella base ribelle di
Crait che vede Rey attraverso la Forza e chiude la porta del
Millenium Falcon, fa riferimento allo scatto finale del film di
Francis Ford Coppola Il Padrino quando i soci di
Michael Corleone chiudono la porta a sua moglie Kay.
L’easter egg dell’ultimo atto con Luke
Tutti gli indizi
riguardanti l’eroico ultimo scontro di Luke Skywalker sul pianeta
Crait sono stati svelati, anche se avrete notato che Luke appare
più giovane delle sue scene con Rey ad Ahch-To, brandisce la spada
laser blu della famiglia Skywalker e non lascia impronte mentre
cammina sulla superficie salata di Crait. Quando Luke tocca Leia
nei momenti in cui affronta suo figlio e suo ex apprendista, lei è
l’unica a rendersi conto che non è proprio Luke.
L’ologramma di Leia era negli archivi
Il team di produzione di
Rian Johnson ha trovato il repertorio d’archivio della Lucasfilm di
Carrie Fisher datato 1977 e ha utilizzato quel filmato per ricreare
l’ologramma del suo famoso “Aiutami, Obi-Wan Kenobi…” che l’R2-D2 usa come
trucco per cercare di risvegliare Luke. La squadra di Johnson ha
aggiunto ulteriori distorsioni per mostrare che l’ologramma è
invecchiato e che l’immagine si è degradata.
Il legame con Rogue One
Verso la fine di Rogue One, quando Jyn
Erso sta esaminando tutti i progetti dell’Impero in via di
sviluppo, i fan avranno notato che tra quelli c’era il tracking
iperspaziale. Come la Resistenza ha scoperto a suo discapito in
Gli Ultimi Jedi, il monitoraggio dell’iperspazio è
una tecnologia che il Primo Ordine conoscerà decenni dopo. La
Lucasfilm ha confermato che questo snodo non era nella
sceneggiatura originale, ma è stato aggiunto in seguito dal team di
post-produzione come un modo per collegare i film e mostrare
continuità.
Inoltre il regista di
Rogue One Gareth Edwards ha un cameo in
Episodio VIII.
I cameo famosi
Edgar Wright, Joe Cornish,
Noah Segan, Joseph Gordon-Levitt, sono solo alcuni dei famosi
cameo all’interno del film, oltre a quelli che non appartengono al
mondo del cinema.
Poe, Leia e la ricerca di Luke
L’apparizione di Luke
Skywalker sul pianeta Crait si è rivelata significativa anche per
Poe Dameron. In effetti Poe stava lavorando con Leia per trovare
Luke da molto tempo, e Luke era la missione stessa di Poe, oltre
che la prima introduzione alla nuova trilogia.
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi ha superato, grazie agli incassi dell’ultimo fine
settimana, i 600 milioni al box office domestico. Il film aveva
raggiunto la cifra impressionante di 220 milioni solo nel weekend
id apertura, lo scorso 15 Dicembre, superando il miliardo worldwide
entro la Vigilia di Capodanno.
Dopo essere stato scalzato dalla
vetta del box office da Jumanji: Benvenuti nella
Giungla, il film ha continuato, anche se lentamente, a
incassare, incassando questa settimana la cifra di 6,6 milioni.
Secondo THR, questi 6,6
milioni si vanno ad aggiungere alla cifra già raccolta, per un
totale di 604.3 milioni su 2,456 schermi. Avendo già superato
i 534.8 milioni, cifra record incassata da Il Cavaliere
Oscuro di Christopher Nolan, il film
rimane al sesto posto nella lista dei migliori incassi domestici di
tutti i tempi in USA, ad appena 19 milioni di distanza da
The Avengers, che nel 2013 raccolse 623,3
milioni.
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, i cameo famosi dell’Episodio
VIII
Dopo il successo da record al box
office, Star
Wars: Gli Ultimi Jedi, l’ottavo film della Saga,
firmato LucasFilm e diretto da
Rian Johnson (Breaking
Bad, Looper) sbarca in prima tv lunedì 17
settembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno e alle
21.45 su Sky Cinema Hits. Il film sarà disponibile
anche on demand. Nel cast, i protagonisti storici della saga,
Mark Hamill (Guerre Stellari, Ritorno
dal futuro) e Carrie Fisher (Harry ti
presento Sally, Patto di sangue) brillano accanto ai
protagonisti della nuova trilogia, Adam Driver
(Lincoln, Star Wars: Il risveglio della
forza), Daisy Ridley (Ophelia),
Benicio Del Toro (Escobar, Avengers: Infinity War) e
Laura Dern (The Founder, The Tale).
Il Primo Ordine è in lotta contro
la Resistenza e Rey consegna a Luke Skywalker la spada laser di sua
proprietà per cercare di convincerlo a tornare a combattere per
salvare il mondo libero. Luke però non vuole saperne di tornare in
guerra, credendo sia il momento di porre fine ai Cavalieri
Jedi.
Nel frattempo la flotta della
Resistenza esce dall’iperspazio e si ritrova alla deriva con poco
carburante a disposizione: il Primo Ordine riesce a rintracciarla
una seconda volta e l’Alleanza capisce che i nemici sono dotati di
un potente localizzatore a lungo raggio che può essere disattivato
soltanto salendo a bordo della loro nave ammiraglia.
Con il sesto incasso d’esordio più
alto di sempre, il film ha ricevuto ampi consensi anche dalla
critica cinematografica mondiale: per il New York Post il film
«è un capolavoro audace e di alta qualitàdai dettagli
fantastici», per il Guardian «è un esplosivo tripudio di
proporzioni galattiche» mentre per il Telegraph la trama
«è emozionante e sinceramente sorprendente».
Impreziosiscono il già stellare
cast il Premio Oscar Lupita Nyong’o (12 anni
schiavo, Queen of Katwe), John
Boyega (Star Wars: il risveglio della forza,
Detroit), Oscar Isaac (Robin Hood,
X-Men – Apocalisse), Domhnall Gleeson
(Anna Karenina, Revenant – Redivivo) e Anthony
Daniels (Guerre Stellari, Solo: A Star Wars
Story).
STAR WARS: GLI ULTIMI
JEDI sbarca in prima tv lunedì 17 settembre alle 21.15 su Sky
Cinema Uno e alle 21.45 su Sky Cinema Hits. Disponibile su Sky On
Demand
Arriva dal profilo Twitter di Johnny Hoey la
conferma che Star Wars: Gli Ultimi
Jedi sarà il film più lungo del franchise. Il regista
dell’Episodio VIII ha confermato di persona che il film sarà lungo
150 minuti.
Per avere chiara l’idea della durata
del film, ecco il minutaggio degli episodi precedenti:
La sinossi: “In Star
Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua
quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle
leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri
della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti
all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema
USA il 15 dicembre 2017.”
FIRST LOOK –
Carrie Fisher in Star Wars: Gli Ultimi Jedi
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al
cinema il 13 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende
immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Non ne abbiamo ancora la conferma
ufficiale, ma Star Wars: Gli Ultimi
Jedi potrebbe essere il film più lungo dell’intero
franchise (spin off incluso), almeno fino a questo momento.
Stando infatti a quanto
dichiara CineWorld,
sembra che l’Episodio VIII diretto da Rian
Johnson sia lungo 150 minuti, ovvero esattamente due ore e
mezza. La notizia non è stata confermata dalla
Lucasfilm, ma se fosse vera, questo farebbe di
Gli Ultimi Jedi il film con la durata maggiore
della saga.
Star Wars: l’Attacco dei
Cloni è al momento il film più lungo, ben 142 minuti,
seguito da Rogue One: A Star Wars
Story e da Il Risveglio della Forza,
che eccedono di poco le due ore (133 e 135 minuti
rispettivamente).
La sinossi: “In Star
Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua
quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle
leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri
della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti
all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema
USA il 15 dicembre 2017.”
FIRST LOOK –
Carrie Fisher in Star Wars: Gli Ultimi Jedi
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al
cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende
immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Rian Johnson ha
raccontato che, nella scena finale di Kylo Ren,
in Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, le emozioni del personaggio interpretato da
Adam Driver sono molto simili a quelle provate da
Anakin Skywalker in La Vendetta dei Sith.
Durante una conversazione con
Collider, Johnson ha spiegato
che le emozioni che prova il personaggio in quella scena sono molto
simili a quelle che ha provato Anakin nel momento finale di
Episodio III.
“Penso che sia una idea molto
bella, ci chiediamo cosa rimpiange in quel momento, come accade ne
La Vendetta dei Sith, quella maschera che scende sul suo viso,
quello sguardo negli occhi di Anakin, un barlume di paura?
Rimpianto? Che cos’è? Cosa sta passando per la sua testa in quel
momento? Si tratta della stessa sensazione per Ben. Mi sembra che
sia un momento in cui tutti dovrebbero leggere dentro se
stessi.”
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, i cameo famosi dell’Episodio
VIII
La celebri percentuali
di Rotten Tomatoes
sono ormai diventate un riferimento costante per valutare il
gradimento di un film e con grande sorpresa si scopre in queste ore
che Star Wars: Gli Ultimi
Jedi è il film della saga della
Lucasfilm che più sta mettendo in disaccordo
critica e pubblico.
Il film ha al momento una
percentuale dal pubblico di 60%, un numero in netto contrasto con
quello della critica che fa salire la percentuale a 93%.
Ci sono dunque 33 punti di
differenza tra quello che pensa la critica e quello che pensa il
pubblico, e mai un film di Star Wars aveva messo
così in disaccordo le due parti.
In ordine, sia La Vendetta
dei Sith che Il Ritorno dello Jedi
avevano 14 punti di differenza tra gradimento del pubblico e della
critica, mentre l’Episodio VIII è il film meno
gradito in assoluto, dopo La Minaccia Fantasma e
L’Attacco dei Cloni. Le percentuali di
gradimento sugli altri portali (vedi Metacritic) sono
simili.
Il film di Rian
Johnson è senz’altro fuori dai canoni del franchise (anche
se non del tutto) e ci regala moltissimi colpi di scena.
Sicuramente però non si tratta di un film semplice come poteva
esserlo Il Risveglio della Forza, ma si tratta di
un prodotto con un ritmo altalenante che non manca di momenti molto
alti e di spunti di riflessione profonda.
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, recensione del film con
Mark Hamill
Il titolo può essere fuorviante ma a
quanto pare è proprio quello che hanno dichiarato Mark
Hamill e Rian Johnson in merito a una
particolare sequenza di Star Wars: Gli Ultimi
Jedi.
Chiaramente si tratta di un’iperbole
ed entrambi, Hamill e Johnson, hanno approssimato per eccesso una
scena molto intensa del film, quella in cui le mani di Rey
(Daisy Ridley) e di Kylo Ren (Adam
Driver) si sfiorano, durante la loro “connessione di
Forza”.
Il regista ha scherzato: “Si
tratta della cosa più vicina a una scena di sesso in Star
Wars.”Mark Hamill si è detto d’accordo con
il regista: “L’ho detto a Rian ‘Quando hai le dita che fanno
così… (imita il tocco delle dite dei due eroi, ndr) quella è la
prima scena di sesso in Star Wars!”
Chiaramente è ovvio ipotizzare un
coinvolgimento romantico trai due eroi, anche se il film in
questione ha confermato che non esiste più un percorso
predestinato, in questa nuova saga, e che tutto può accadere.
Dopo anni di pausa, il franchise di
Star
Wars si è espanso in maniera esponenziale, a partire
dalla nuova trilogia “ufficiale” fino agli spin-off che esordiranno
il 15 dicembre prossimo con Rogue One a Star Wars
Story.
Gli spin-off di Star Wars sono
un’idea di Lucas
Adesso, durante un’intervista con
EW, veniamo a sapere da
Kathleen Kennedy che lo stesso George
Lucas aveva avuto l’idea di questi spin-off e racconti di
origini prima che si ultimasse l’acquisizione della
LucasFilm da parte di Disney
(correva il 2012).
“George me ne parlò appena
entrai a far parte del progetto – ha dichiarato la
Kennedy– Aveva pensato spesso a fare questo
tipo di cosa e aveva già scritto 3 o 4 idee che potevano
trasformarsi in film. Ovviamente all’interno della mitologia
c’erano un sacco di opportunità, quindi è stata questa la prima
volta che ho sentito parlare degli spin-off.”
In merito al progetto su
Han Solo però, il boss della
LucasFilm ha detto che Lucas non
ha partecipato a questa idea: “No, abbiamo parlato di storie di
origine, ma non siamo mai stati così specifici. Abbiamo parlato dei
Jedi e delle idee di fondazione che George aveva avuto in merito
alla creazione di questa mitologia. È stata un’idea venuta fuori
dal confronto e dalle nostre conversazioni.”
Gli spin-off saranno inaugurati da
Rogue One a Star Wars Story
Dopo Star Wars il Risveglio
della Forza, il futuro del franchise prevede Rogue One e lo spin-off su Han
Solo che si alterneranno al cinema con gli Episodi VIII e IX della
gasa ufficiale.
Intanto il prossimo appuntamento al
cinema è con Rogue One, in arrivo il 15 dicembre in sala.
Diretto da Gareth
Edwards e interpretato da Felicity Jones
e Diego Luna, il film seguirà un gruppo di ribelli
con il compito di rubare i piani di costruzione della Morte Nera e
si posiziona, cronologicamente, parecchi anni dopo La
Vendetta dei Sith e qualche anno prima de Una
Nuova Speranza.
Reduci dal gran finale di
Game of Thrones – aspramente criticato da una
fetta di fan – David Benioff e D.B.
Weiss hanno da poco firmato un accordo quinquennale con
Netflix che prevede lo sviluppo di show originali, e
nel frattempo lavoreranno alla nuova trilogia di Star
Wars per la quale, secondo le ultime indiscrezioni
dell’Hollywood Reporter, potrebbero scrivere solo uno dei tre film
previsti.
È probabile che il passaggio da HBO
al colosso dello streming mondiale abbia influito, ma non è ancora
chiaro se i due showrunner torneranno ad occuparsi anche degli
altri restanti capitoli del franchise come annunciato
precedentemente. Benioff e Weis dovrebbero comunque tornare in
veste di produttori della trilogia.
Le fonti riportano inoltre che i
dirigenti di Netflix sono stati informati dell’impegno quasi
decennale degli sceneggiatori con la Lucasfilm, quindi è
altrettanto ipotizzabile che ci sia il tempo materiale per scrivere
tutti e tre i film di Star Wars senza intralciare i progetti con la
“concorrenza”.
Leggi anche – Star Wars: L’Ascesa
Di Skywalker, rivelati possibili spoiler e durata del film
L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia
del franchise diretto da J.J. Abrams,
arriverà nelle sale a dicembre 2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
David Benioff e
D.B. Weiss sono ufficialmente fuori dall’universo
di Star
Wars e non svilupperanno più, come previsto, una
nuova trilogia della saga. A riportare la notizia in esclusiva è
Deadline, spiegando che i due showrunner di Game of
Thrones hanno sciolto l’accordo con Lucasfilm e
Disney.
Benioff e Weiss avrebbero dovuto
inaugurare l’era post Episodio IX, con
l’uscita del primo film fissata al 2022, e lavorare nel frattempo
ai progetti con Netflix. Queste le loro parole: “Adoriamo Star
Wars. Quando George Lucas ha costruito questo mondo, è come se
avesse costruito anche noi. Parlare di Star Wars con lui e con
l’attuale squadra di Star Wars è stato il brivido di una vita, e
saremo sempre in debito con la saga che ha cambiato
tutto”.
Restano invariati gli altri piani
di Kathleen Kennedy, presidente della Lucasfilm, a partire dalla
conclusione della saga familiare con Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, le serie di Disney + The
Mandaloriane Obi Wan
Kenobi con Ewan McGregor, annunciata nelle scorse
settimane, senza contare i nuovi progetti affidati a Rian Johnson e
Kevin Feige.
“David Benioff e Dan Weiss sono narratori incredibili. Speriamo
di includerli nei prossimi viaggi quando saranno in grado di
allontanarsi dal loro fitto programma per concentrarsi su Star
Wars“, ha dichiarato la Kennedy.
È probabile, scrive Deadline, che
l’accordo con la coppia di sceneggiatori abbia perso un po’ di
forza in seguito al criticato finale di Game of Thrones,
ma è altrettanto probabile che sia stato il contratto stipulato con
Netflix ad allontanare D&D dalla saga. “Sentivamo di non
poter rendere giustizia a Star Wars e ai nostri progetti Netflix
con il tempo a disposizione“, hanno raccontato, “Quindi,
purtroppo, ci stiamo allontanando.“
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova
trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019. Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker ha superato
il miliardo al box office ma non è stato certo considerato un
successo, soprattutto paragonando i suoi incassi con i due film
precedenti. C’è da dire che le forti critiche a Gli
Ultimi Jedi hanno influenzato il pubblico in maniera
decisiva e così in molti sono stati demotivati di fronte alla
possibilità di vedere la conclusione della trilogia e dell’intera
saga.
Sembra giusto dire che i sequel
hanno fatto del loro meglio per cercare di dare continuità alla
saga, rendendo comunque omaggio a ciò che era stato prima, ma
sembra altrettanto giusto sottolineare che in molte occasioni la
trilogia ha perso delle opportunità e ha commesso degli errori.
Eccone alcuni:
L’arco narrativo di Finn
Vi ricordate quando Finn
era uno Stormtrooper riluttante in forze al Primo Ordine e che poi
aveva disertato? Nonostante non desiderasse altro che sfuggire al
Capitano Phasma ed essere libero, la sua amicizia con Rey lo ha
messo su un percorso eroico che gli è quasi costato la vita per
mano di Kylo Ren.
Tuttavia, all’inizio de
Gli
Ultimi Jedi, Finn era di nuovo un codardo e ha
intrapreso lo stesso viaggio, anche se con Rose al suo fianco
invece di Rey. L’Ascesa di Skywalker, nel frattempo, ha
ignorato tutto ciò, trasformando questo ex Stormtrooper in un eroe
generico che si era reso conto di essere sensibile alla Forza
completamente di punto in bianco.
Esplorare cosa significasse per
Finn essere uno Stormtrooper è stato tristemente trascurato nei
sequel, un vero peccato considerando che non avevamo mai avuto la
possibilità di conoscere da vicino uno di questi anonimi soldati
con una pessima mira. L’episodio IX di Colin
Trevorrow avrebbe affrontato questo problema, ma Abrams
non lo ha fatto.
Nessun fantasma di Forza per
Anakin Skywalker
Il povero Hayden Christensen si è beccato le critiche
dei fan per la sua interpretazione ne L’Attacco dei Cloni e ne La
Vendetta dei Sith, ma c’è da dire che ha fatto del suo meglio con
quello che gli è stato dato, una sceneggiatura davvero povera.
Inserito come fantasma di Forza alla fine de Il Ritorno dello Jedi,
abbiamo appreso poi che l’ex Signore dei Sith aveva imparato a
vivere nella Forza dopo la morte, ma non si spiega la sua totale
assenza dalla trilogia sequel.
Un concept art ha confermato che
Anakin doveva apparire ne Il Risveglio della Forza, e anche se abbiamo
sentito la sua voce ne L’Ascesa di Skywalker, siamo consapevoli del
fatto che quella non era l’apparizione che avremmo voluto e che il
personaggio avrebbe meritato.
Mentre l’imperatore Palpatine ha
rivelato che era stato lui a comunicare con Kylo Ren quando il
giovane pensava di parlare con suo nonno, il fatto che Anakin non
fosse presente per la caduta di Darth Sidious è davvero una
mancanza che è difficile da perdonare.
L’identità del leader supremo
Snoke
Il Risveglio della
Forza ha lasciato i fan alla disperata ricerca di
ulteriori informazioni sul misterioso leader supremo Snoke. Chi era
Snoke? L’Imperatore? Un Darth Vader risorto? Darth Plagueis o forse
un altro potente nella Forza che aveva tirato i fili di
Palpatine?
I romanzi di Tie-in suggerivano che
aveva seguito gli eventi da molti anni, rintracciando i resti
dell’Impero e trasformandoli nel Primo Ordine prima di sedurre Ben
Solo e portandolo al Lato Oscuro. Sfortunatamente, Johnson ha
deciso di ucciderlo ne
Gli Ultimi Jedi, un momento innegabilmente scioccante,
ma che ci ha impedito di sapere di più del personaggio, di
conoscerne le motivazioni, un momento che ci ha chiarito che forse
non era così tanto potente come si immaginava.
In una scena di L’Ascesa di Skywalker assolutamente buttata
via, breve e poco approfondita, scopriamo che Snoke non era altro
che un altro corpo clone usato da Palpatine per manipolare la
Galassia. Onestamente, nulla di tutto ciò ha davvero senso, e
questo cattivo appena creato e che sembrava così affascinante, si è
rivelato una delusione, uno dei peggiori antagonisti della saga di
sempre.
Che ne è stato del tempio
Jedi?
Il Risveglio della
Forza allude al al ruolo del Senato Galattico in una
Galassia post Ritorno dello Jedi, ma che dire di Coruscant e del
Tempio Jedi? Se Trevorrow avesse fatto il suo dovere, avremmo
appreso che il Primo Ordine aveva fatto del pianeta la sua base,
mentre gli abitanti del pianeta erano rimasti nascosti pronti a
ribellarsi qualora se ne fosse presentata occasione.
Finn avrebbe guidato la carica in
quella battaglia, ma la storia non è mai tornata a quel momento in
particolare ed è un vero peccato. Questo aspetto ci dà il polso di
un problema di questi sequel: la volontà di esplorare nuovi pianeti
non ci ha dato la possibilità di capire cosa e come erano cambiate
le cose nei luoghi che già conoscevamo dagli altri film.
Invece si è preferito andare su
altri pianeti, altri luoghi che tuttavia ricordavano molto da
vicino location importantissime per i film originali, ade esempio
Jakku (Tatooine) e la base innevata di Starkiller (Hoth).
Trascurare la trilogia
Prequel
I prequel di Star
Wars non sono stati certo film eccezionali, ma quantomeno hanno
raccontato un arco narrativo coerente. La stessa cosa non si può
dire dei sequel. Indipendentemente dal fatto che si siano amati o
odiati, non è affatto giusto il fatto che la trilogia sequel sembra
ignorarli completamente. C’erano una manciata di riferimenti (la
creazione di un esercito di cloni, per esempio), ma poco di ciò che
è accaduto nei prequel è sembrato importare a questo punto della
storia.
Ha senso che negli anni ci sia
stato un abbandono del mito dei Jedi, ma il percorso di Kylo Ren e
di Rey alla ricerca dei Wayfinder sarebbe potuto essere costellato
di incontri di altri pianeti e situazioni in cui si rintracciavano
le radici dei prequel.
Non riunire mai Luke, Han e
Leia
È un miracolo che Abrams
sia stato in grado di convincere Harrison Ford a tornare come
Han Solo, quindi non gli vogliamo
troppo male visto come ha deciso di ucciderlo, poi, anche perché la
dinamica è stata gestita bene. Tuttavia, non trovare un modo per
riunire l’iconico trio è stato davvero difficile da mandare giù,
una vera occasione mancata per questa trilogia del sequel.
Sì, Han ha visto Leia un’ultima
volta, e anche Luke ha avuto un momento per separarsi da Leia, ma
non è stato lo stesso che vederli tornare nella cabina di
pilotaggio del Millennium Falcon.
In tutta onestà, sembrava che
fossimo appena stati presi in giro quando Luke si è presentato e
non ha detto una parola in Il Risveglio della Forza, e ce lo siamo
spiegati soltanto con la volontà di mettere i nuovi attori al
centro della scena, tuttavia si poteva trovare un modo per riunire
Luke, Han e Leia.
La stirpe di Skywalker
Questi nove film sono anche
stati soprannominati “la Saga di Skywalker”, ma grazie alla
trilogia dei sequel sappiamo che la famiglia Skywalker era poco più
che una nota a piè di pagina nella Storia. Luke Skywalker è morto
senza figli per distrarre suo nipote, e Leia Organa è deceduta poco
dopo aver usato la Forza per raggiungere suo figlio… nonostante
fosse in grado di volare nello spazio nel film precedente.
Le mani di Abrams erano legate al
destino di Leia, ovviamente, ma dopo la morte di Ben Solo, la
famiglia Skywalker si è estinta. Rey ha preso il nome per sé,
ovviamente, è lei l’ultima Skywalker, ma ci arriveremo un po ‘più
tardi!
In fin dei conti, non abbiamo
nessun problema con il fatto che sia Rey a sconfiggere l’Imperatore
e a proseguire l’Ordine, tuttavia la sua impresa sembra togliere
significato a ciò che hanno compiuto Darth Vader, con il suo
sacrificio, e Luke Skywalker con il suo coraggio. Si potrebbe
sostenere che avevano un ruolo da svolgere in un quadro molto più
grande, ma gli Skywalker alla fine non erano così importanti.
Battaglie nello spazio
profondo
Uno dei punti di maggiore
forza dei prequel, sono state sicuramente le battaglie nello
spazio. La Vendetta dei Sith, in particolare, ha davvero alzato
l’asticella in questo frangente, anche se non bisogna dimenticare
il potenziale dei combattimenti spaziali della trilogia
originale.
Nei sequel, la scena più vicina ad
una vera e propria battaglia spaziale è quella alla fine di
Episodio IX, ma la scena è stata un vero e proprio pasticcio
confuso in cui Abrams ha provato a portare nel film il maggior
numero possibile di navi.
Sfruttare le battaglie nello spazio
con la tecnologia IMAX sarebbe stato uno spettacolo incredibile per
gli occhi, tuttavia, visti i nuovi elementi come i Ribelli a
cavallo o i nuovi Sith Troopers, lo scenario era per forza
differente rispetto alle location introdotti casualmente e membri
della Resistenza cavalcando cavalli vestiti per assomigliare ad
alieni, non si distingueva esattamente come uno spazio classico
battaglia in questo franchise. Per fortuna, almeno le battaglie a
suoi di spade laser sono state fatte abbastanza bene.
Tentazione del Lato Oscuro di Luke
Skywalker
L’arco narrativo di Luke
Skywalker ne
Gli Ultimi Jedi è stato controverso per i fan, e Mark
Hamill stesso sembra non essere stato d’accordo con le decisioni
creative prese in quel film. Nonostante ciò, non si può criticare
Johnson per aver provato a fare qualcosa di audace con il Cavaliere
Jedi, soprattutto perché ha fornito così una spiegazione adeguata
all’allontanamento di Luke dalla società.
Il fatto che sia stato tentato dal
Lato Oscuro ad uccidere suo nipote per fare la “cosa giusta” (cosa
che non era poi così diversa da quanto fatto da Anakin che ha
abbattuto Mace Windu per salvare Padme) è affascinante, ma non era
qualcosa che era stato esplorato adeguatamente prima della morte di
Luke. A parte la sua sensazione di fallimento, è difficile credere
che Luke avrebbe mai voltato le spalle alla Resistenza.
Hamill crede che Luke avrebbe
dovuto rivolgersi al Lato Oscuro, ed è un peccato che questi sequel
non abbiano avuto il coraggio di percorrere quella strada. Invece,
è stato solo afflitto dal sentimento di fallimento, nascondendosi
da tutti e lasciando che i suoi amici e la sua famiglia
soffrissero.
Il ritorno dell’Imperatore
Palpatine
Riportare indietro
l’Imperatore Palpatine non è stata la peggiore delle idee, e se si
guardano quelle scene avulse dal contesto, sono abbastanza buone.
Non è difficile credere che abbia trasferito la sua essenza in un
corpo clone incapace di trattenere il suo spirito malvagio o che
abbia fondato una specie di culto composto da lealisti Sith.
Sfortunatamente, il film ha affrontato a malapena tutto questo,
tanto che lo abbiamo scoperto solo nei romanzi tie-in.
Non aiuta il fatto che sia Episodio
VII che Episodio VIII non abbiano nemmeno accennato al ritorno di
Palpatine, e quando l’Imperatore si ripresenta, il suo ritorno è
forzato e sembra casuale. Con una costruzione corretta, questa
scelta sarebbe potuta essere veramente epica.
La sua morte, causata da un suo
fulmine rimbalzato su Rey, è una fine abbastanza sciocca a pensarci
bene. Non c’è niente di male nel voler riportare in vita il cattivo
più iconico della Saga per concluderla in grande stile, solo che
Abrams e Terrio avrebbero dovuto costruire meglio il suo
ritorno.
Gli autori di Star Wars hanno accusato la Disney di
trattenere anni di pagamenti di royalty dai romanzi basati sui
film. Alan Dean Foster, uno dei più prolifici
romanzieri legati alla saga, ha scritto romanzi per il franchise
dal lontano 1976, quando ha adattato Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza su
richiesta di George Lucas. L’autore ha continuato la sua
carriera scrivendo diversi romanzi dell’universo fantascientifico.
Tra questi figurano Splinter of the Mind’s Eye del 1978,
sequel del film originale, e The Approaching Storm del
2002, ambientato prima degli eventi di
Stars Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni.
Più di recente, Foster ha scritto il
romanzo basato su Star Wars: Il Risveglio della Forza nel 2015.
Foster è stato contattato da Shelly Shapiro di Del Rey Books per
adattare il film. L’autore ha avuto accesso alla sceneggiatura del
film, alle immagini dei personaggi e persino al set per scrivere il
libro, che in seguito alla sua uscita è divento un grandissimo
successo, diventando anche uno dei bestseller del New York
Times.
Adesso, secondo un report del
Wall Street Journal, Foster ha dichiarato che, dopo
l’acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney, gli assegni
sui diritti d’autore per i suoi romanzi non sono più arrivati. Ma
non sarebbe l’unico. Anche gli autori di romanzi tratti da altre
proprietà, tra cui Indiana Jones e Buffy the Vampire
Slayer, sostengono che gli assegni sui diritti d’autore hanno
smesso di circolare. Foster ha spiegato che la Disney gli ha
chiesto di firmare un accordo di non divulgazione, in modo che la
società fosse l’unica a poter interagire con lui. La società ora
possiede anche i diritti sui romanzi della serie Alien che l’autore ha scritto dopo l’acquisizione
della 20th Century Fox: secondo Foster, neanche per quella serie di
romanzi sarebbe stato pagato.
Star Wars e la pratica di trasporre
in romanzi celebri franchise cinematografici
Trasporre in romanzi certe proprietà
molto note è ormai divenuta una prassi quando si tratta di
espandere popolari franchise cinematografici. Per
Star Wars, questa pratica è stata da sempre
molto importante. Negli anni trascorsi tra una trilogia e l’altra,
i romanzi hanno contribuito a rimpolpare l’universo che i fan
conoscono e amano. Molti di loro sono divenuti bestseller,
cementando non solo la loro popolarità all’interno del fandom, ma
anche la loro redditività per gli studi e gli autori.
Foster sostiene che le royalty non
sono più arrivate da quando Disney ha acquisito Lucasfilm nel 2012.
Sebbene l’integrazione delle aziende possa apparire come una spesa
massiccia e confusionaria, non dovrebbe essere difficile correggere
la situazione. Il successo al botteghino della Disney continua ad
essere alle stelle e gran parte di ciò proviene proprio dai film di
Star Wars che sono stati rilasciati dopo
l’acquisizione. Ora che la questione relativa alle royalty è stata
portata alla luce, dovrebbe essere facile garantire che Foster,
così come tutti gli altri autori che si sono fatti avanti, ricevano
il denaro dovuto.
La notizia del coinvolgimento di
Kevin Feige nel nuovo film di Star
Wars, che il presidente dei Marvel Studios produrrà insieme a Kathleen
Kennedy, ha scatenato l’euforia dei fan sotto forma di teorie e
speculazioni sul futuro del franchise e sulla possibilità che
alcuni attori del MCU entrino a far parte della
galassia lontana lontana.
Ma se fosse davvero così, quali nomi Feige dovrebbe portare
nella saga?
Annette Bening
Annette Bening ha
interpretato la Dottoressa Wendy Lawson aka Mar-Vell in Captain Marvel (oltre a rappresentare il volto
della Suprema Intelligenza), ma sembra che la quattro volte
nominata all’Oscar abbia ormai esaurito il suo percorso nel
MCU. Se così fosse, perché non
arruolarla per un altro iconico ruolo nella saga di Guerre
Stellari? Potrebbe vestire i panni di un generale, oppure di un
maestro jedi o di un villain!
Winston Duke
Il franchise di Star
Wars è ormai solito lanciare nel firmamento hollywoodiano nuovi
talenti (vedi Daisy Ridley), e Winston Duke
rientra perfettamente nella categoria di giovani promesse. L’attore
ha debuttato al cinema nei panni di Makaku in Black Panther ed è
stato uno dei protagonisti dell’horror Noi di Jordan Peele
convincendo pubblico e critica…
Chris Evans
Chris
Evans ha appena concluso un capitolo della sua
carriera (forse il più importante) interpretando per quasi dieci
anni Captain America nel MCU, e sebbene abbia dimostrato di
saper brillare anche in piccoli progetti indie, sarebbe davvero
perfetto per Star Wars e ha già mostrato il suo interesse. Feige
realizzerà i desideri dell’attore?
Laurence Fishburne
Dopo un salto nell’universo DC,
Laurence Fishburne è entrato a far parte del
MCU interpretando il dottor Bill
Foster in Ant-Man and the Wasp, personaggio misterioso di cui
sappiamo ancora poco. L’attore potrebbe tornare in Matrix 4, ma niente
esclude che possa abbracciare anche la saga di Guerre Stellari
ereditando il lascito di Samuel L. Jackson…
Danai Gurira
Già idolo dei fan di The Walking
Dead, Danai
Gurira ha conquistato il cuore degli spettatori
cinematografici vestendo i panni della guerriera Okoye in Black
Panther. L’attrice ha le qualità giuste per Star Wars, combinando
la presenza incredibile e il lato emotivo, quindi speriamo di
ritrovarla anche in un ruolo altrettanto potente nella
galassia.
Daniel Kaluuya
Ancora un attore di Black Panther,
talento indiscusso che ha saputo stupirci in Scappa – Get
Out di Jordan Peele: parliamo ovviamente di Daniel
Kaluuya, che potrebbe sfruttare la scia del collega
britannico John Boyega nel franchise di Star Wars. D’altronde ha
tutte le carte in regola per interpretare sia un eroe che un
anti-eroe…
Brie Larson
Tra i papabili c’è anche Brie Larson, che negli ultimi giorni ha
perfino pubblicato una foto in cui appariva vestita da cavaliere
jedi e che rispondeva in qualche modo a tutte le voci sul suo
presunto casting in un capitolo della saga proprio grazie
all’ingresso di Feige. Il premio oscar protagonista di Captain
Marvel si è sempre dichiarata una grande fan
dell’universo di George Lucas, partecipando di recente all’apertura
del parco a tema a Los Angeles, quindi non sorprende che il suo
nome venga associato a Guerre Stellari.
Evangeline Lilly
Dopo l’exploit in Ant-Man and The
Wasp Evangeline
Lilly merita più spazio sul grande schermo, perché è
semplicemente nata per interpretare un’eroina tosta e dinamica.
Elfa coraggiosa nella trilogia de Lo Hobbit, sensibile
sopravvissuta in Lost, l’attrice dovrebbe entrare nella saga di
Star Wars subito!
Kurt Russell
Kurt
Russell nello spazio…ma non è già successo in Guardiani della Galassia Vol.2? La
leggenda di Hollywood è stato un Ego perfetto nel secondo capitolo
del franchise di James Gunn, quindi
sarebbe interessante vederlo all’opera in un ruolo diverso ma
ugualmente sfaccettato anche in Star Wars.
Tilda Swinton
Chiudiamo questa lista di desiderata
con l’unica, incomparabile Tilda
Swinton, straordinaria nei panni dell’Antico in
Doctor Strange e casting da sogno per
qualsiasi saga e franchise. Kevin Feige potrebbe trovare il ruolo
più adatto all’attrice, nota per i suoi travestimenti grazie ai
quali riesce a scomparire nei panni dei personaggi…
Uno degli aspetti più interessanti
del rilancio del franchise di Star
Wars è la possibilità di portare all’interno della
struttura canonica nuovi personaggi totalmente diversi dal vecchio
retaggio, spesso più vicini alla contemporaneità di quanto lo siano
gli originali Luke, Leia e Han.
Tra questi c’è sicuramente il
villain atipico Kylo Ren o l’eroina femminile
Rey, due esempi pertinenti di quanto e come la
nuova trilogia stia cercando strade alternative per la
caratterizzazione dei suoi protagonisti.
Ecco quindi di seguito 8, tra le new
entry di Star Wars, che hanno sicuramente
convinto più di tutti.
Kylo Ren
Qualcuno avrà pure storto
il naso nel momento della rivelazione del volto di Kylo
Ren, finora nascosto sotto l’iconico elmo nero; eppure
nell’insicurezza e l’inquietudine espresse da Adam
Driver c’è tutta la bellezza di un personaggio per nulla
canonico, un villain-non villain affascinante in grado di mostrare
diverse sfumature del suo carattere (e ne mostrerà ancora nel corso
della trilogia, ne siamo sicuri).
La contemporaneità del personaggio è
palese, come il desiderio degli sceneggiatori di creare una sorta
di individuo in costante evoluzione e in lotta con se stesso, con i
propri limiti e le proprie ambizioni.
Rey
Rey è
semplicemente la migliore eroina che la nuova trilogia potesse
coniare: coraggiosa, indipendente e intelligente, non perde mai
occasione per dimostrare le sue qualità. In battaglia, nelle
relazioni umane, nel bisogno di costruire un’identità che le viene
negata all’inizio de Il Risveglio della Forza.
Poe Dameron
L’uomo che “sa pilotare qualsiasi
cosa” è forse uno dei personaggi più solidi della nuova trilogia,
affidato ad un attore altrettanto solido come Oscar
Isaac. Poe Dameron è l’eroe senza macchia
e senza paura, un’icona imprenscindibile della Ribellione e ottimo
compagno di squadra per Leia e il resto del
team.
L’abbiamo visto scontrarsi con
l’ammiraglio Holdo a causa di divergenti ideologie
belliche, e questo confronto non ha fatto che portare qualità e
stimoli all’interno della narrazione. Non vediamo l’ora di scoprire
quale sarà il suo percorso in Episodio IX e cosa
gli avrà riservato J.J.Abrams.
Holdo
Il vero eroe de Gli Ultimi
Jedi è forse lei, l’ammiraglio Holdo
interpretato da Laura Dern, impavida fino alla
fine mentre si lascia esplodere insieme all’ultima nave dei ribelli
salvando la vita dei suoi compagni.
Donna di ferro, ma anche sensibile e
passionale, è insieme a Leia l’ultimo brandello della vecchia
generazione in grado di tracciare la strada per i giovani che
verranno, fungendo da ottimo esempio.
BB8
C’è chi ha simpaticamente
(e giustamente) affermato che all’interno di questo droide in
realtà viva un gatto: si, perché almeno nell’espressività, nel
carattere e nei suoi modi di porsi, BB8 potrebbe
benissimo essere una versione di latta del felino più dolce del
mondo.
Migliore amico e fido collaboratore
di Poe Dameron, è subito gettato nella mischia
della missione ribella in Il Risveglio della
Forza, conquistando all’istante l’affetto dei fan. Inoltre
è spiritoso, visivamente accattivante e sa sempre come risollevare
una brutta situazione.
Finn
Finn è il
primo vero stormtrooper di cui abbiamo conosciuto un’umanità che
pensavamo fosse estranea ai militari dell’Impero: introdotto fin da
Il Risveglio della Forza, è un personaggio con il
quale è facile immedesimarsi, una sorta di sguardo puro su ciò che
gli succede intorno e sempre pronto a sacrificarsi per un bene
superiore.
Nel corso dei primi due film della
trilogia l’abbiamo visto crescere, affrontare con coraggio le sfide
e superare se stesso (come durante l’atto finale de Gli
Ultimi Jedi), ed è grazie all’interpretazione sincera e
appassionata di John Boyega che Finn ha trovato
subito un posto speciale nel cuore degli spettatori.
K-2S8
Il franchise di
Star Wars ha sempre avuto la capacità di
trasferire una profonda umanità anche nei personaggi meno “umani”
di tutti, almeno nella forma: i droidi. Tra questi anche il nuovo
arrivato K-2S8, a servizio dell’Impero, non sfugge
alle note positive.
Visivamente entusiasmante ma anche
dototato di un proprio carattere assolutamente spassoso, il droide
si è reso protagonista di alcuni siparietti indimenticabili. Tanto
che, al momento della sua morte, una lacrima potrebbe essere scesa
sulle nostre guance…
Maz Kanata
La piccola ma tosta aliena
Maz Kanata è una delle new entry più cool e
riuscite della nuova trilogia. Interpretata, grazie agli effetti
speciali, dall’energica Lupita Nyong’o, ha fatto
la sua comparsa in Il Risveglio della Forza ed è
una vera e propria enciclopedia di sapere.
La Lucasfilm ha
rilanciato la serie di film di Star Wars
nel 2015, pochi anni dopo l’acquisizione da parte di Disney, e
aveva inizialmente in programma l’uscita di un nuovo film ogni
anno. Il franchise ha rispettato questa promessa fino al 2019, anno
in cui si è conclusa la trilogia sequel con Star Wars: L’ascesa di Skywalker. La fine
della Saga di Skywalker ha coinciso con il lancio
di Disney+ e
il debutto di The
Mandalorian, e il successo della Lucasfilm con
quest’ultima serie ha segnato un cambio di rotta.
Negli ultimi anni i film di
Star
Wars sono passati in secondo piano rispetto alle serie
televisive, poiché la Lucasfilm è
diventata una fortissima presenza su Disney+; non solo The
Mandalorian è diventato lo show originale di punta del
servizio di streaming, ma ha portato anche all’annuncio di spinoff.
L’uscita di Obi-Wan
Kenobi nel 2022 ha segnato il punto di arrivo per
i fan che hanno atteso più di un decennio per rivedere Ewan McGregor in live-action, ma c’é ancora
tanto da sapere sui prossimi progetti cinematografici. Non mancano
voci e rapporti sullo stato dei piani del franchise per il grande
schermo, ma poche informazioni sono ufficialmente note per quel che
riguarda il futuro: ecco tutto quello che sappiamo.
Le date di uscita finora
confermate
Con un franchise così
proficuo e popolare come quello di Star
Wars, Lucasfilm e
Disney hanno piantato la loro bandiera su alcuni
progetti di prim’ordine, che arrivano fino al 2027. Sappiamo
inoltre che attualmente si prevede di abbandonare il formato di
uscita annuale a favore di un piano biennale. Dopo aver riscontrato
un grande successo con la trilogia dei sequel e Rogue One: A Star Wars Story con uscite a
dicembre, lo studio sta pianificando di far uscire anche i prossimi
tre film durante le festività natalizie.Le date di uscita dei film
di Star
Wars già confermate sono:
22 Dicembre 2023
19 Dicembre 2025
17 Dicembre 2027
Rogue Squadron
Secondo il calendario
ufficiale della Lucasfilm e
Disney, il primo film di Star Wars
a uscire dopo Obi-Wan
Kenobi sarà
Rogue Squadron – ma le cose cambieranno. Il film è
stato annunciato per il 2020 e sarà diretto da Patty
Jenkins, regista di Wonder Woman e dovrebbe trattarsi di una
storia incentrata sui piloti di X-Wing, il che fa
pensare a un’ambientazione potenzialmente successiva a Star Wars: L’ascesa di Skywalker.
Nonostante sia in fase di sviluppo
da alcuni anni e la data di uscita sia ancora fissata al 22
dicembre 2023, non sembra che il film di Star Wars
di Patty Jenkins riuscirà a uscire per quella
data. Ci sono state diverse segnalazioni di divergenze creative tra
la Jenkins e la Lucasfilm per
quanto riguarda il progetto, che hanno portato Kathleen
Kennedy ad affermare che il film è stato “messo da parte
per il momento”. Considerando il fatto che Patty
Jenkins sta ancora lavorando alla sceneggiatura e
basandoci su questi commenti, è quasi certo che
Rogue Squadron non rispetterà la data di uscita
prevista per il 2023, anche se la programmazione
Disney dice il contrario.
Star Wars: A Droid Story
Annunciato nel 2020, Star Wars: A
Droid Story si concentrerà sui droidi più iconici del
franchise: R2-D2 e C-3PO. I
dettagli della trama sono per lo più ancora segreti, ma
Kathleen Kennedy ha anticipato che il film
introdurrà anche un nuovissimo protagonista. Il team creativo di
Star
Wars: A Droid Story è ancora un mistero, così come la
data di uscita del film d’animazione su Disney+. Se queste sono le
premesse, sembra che il film non arriverà prima del 2023.
Il film di Star Wars di Taika
Waititi
Quello di Taka
Waititi è un altro progetto imminente che i fan di
Star
Wars potranno vedere prendere vita dopo Obi-Wan Kenobi. Waititi è
stato confermato essere co-sceneggiatore di questo film del
franchise, ancora senza titolo, insieme a Krysty
Wilson-Cairns (1917),
ma ha dichiarato che la storia è ancora in fase di lavorazione.
Si diceva che il regista di
Thor: Love and Thunder avesse ottenuto la
possibilità di lavorare a un film di Star Wars
tutto suo dopo aver doppiato il droide IG-11 e
aver diretto il finale della prima stagione di The
Mandalorian. Nonostante le indicazioni del fatto che
il film sia ancora nelle prime fasi di sviluppo, Kathleen
Kennedy ha dichiarato che il lungometraggio di
Taika Waititi sarà il prossimo film di Star Wars
a uscire nelle sale, il che potrebbe significare che occuperà la
data di uscita vacante del dicembre 2025 nella programmazione
Disney.
Il film di Star Wars di Kevin
Feige
Anche il presidente dei
Marvel Studios Kevin Feige sta
producendo un film di Star Wars
che dovrebbe, teoricamente, uscire dopo Obi-Wan Kenobi. Sappiamo che ha reclutato lo
sceneggiatore di Loki e
Doctor Strange nel Multiverso della Follia Michael
Waldron come collaboratore, ma sono passati quasi tre anni
da quando il film è stato annunciato, e abbiamo ancora pochi
dettagli su cui fare affidamento.
Feige ha fatto
intendere di essere interessato a utilizzare un attore importante
del Marvel Cinematic
Universe nel suo film, mentre sono state smentite le
voci che volevano Chloé Zhao di Eternals alla regia. Coloro che non vedono
l’ora di vedere cosa farà Kevin Feige con
Star Wars potrebbero dover attendere ancora un
po’, dato che Kathleen Kennedy ha dichiarato
recentemente che il film è ancora fermo alle primissime fasi di
sviluppo.
Il film di Star Wars di J.D.
Dillard
Nel 2020 è
stato rivelato che anche J.D. Dillard sta
lavorando a un progetto su Star
Wars. L’unico dettaglio di cui siamo a conoscenza è
che Dillard sta co-scrivendo il film con
Matt Owens (Luke Cage) ma, da
allora, non abbiamo avuto più alcuna notizia sui progressi del
progetto, in parte a causa dell’impego di Dillard
con le riprese del suo nuovo film, Devotion,
interpretato da Glen Powell e Jonathan
Majors, e che dovrebbe uscire proprio quest’anno.
Dopodichè, Dillard potrebbe tornare a concentrarsi
sulla galassia lontana lontana e, magari, sapremo qualcosa in più
sulla data di uscita del film.
La trilogia di Rian Johnson é
ancora nell’aria?
Uno dei più grandi
interrogativi sul futuro dei film di Star Wars
dopo Obi-Wan Kenobi è lo status della trilogia di
Rian Johnson. La Lucasfilm ha
affidato al regista di Star
Wars: Gli ultimi Jedi una nuova trilogia di film nel
2017, pochi mesi prima del debutto del secondo capitolo della
trilogia sequel. Non è un segreto che Star
Wars: Gli ultimi Jedi sia stato un film divisivo per
il franchise, che ha messo in discussione il futuro di Rian
Johnson nell’universo di Star
Wars.
Nonostante le numerose voci e
speculazioni sul fatto che il regista non stia più lavorando alla
trilogia, ufficialmente il progetto dovrebbe vedere la luce, ma
sembra non essere la priorità per nessuna delle due parti. Il
regista degli Ultimi
Jedi si sta godendo la libertà creativa con il suo
nuovo franchise Knives Out, mentre la Lucasfilm sta
ancora tracciando il suo percorso dopo la trilogia sequel di
Star
Wars. Kathleen Kennedy ha dichiarato
che la trilogia di Rian Johnson sarà realizzata
quando i loro programmi si allineeranno e che il regista continua a
fornire consulenze su vari progetti di Star Wars
grazie all’ottimo rapporto che ha instaurato con i vertici della
Lucasfilm.
Le serie tv di Star Wars che
usciranno dopo Obi-Wan Kenobi
Oltre agli otto film di
Star
Wars in uscita dopo Obi-Wan Kenobi, l’imminente conclusione di una
serie Disney+ del franchise
significa che la prossima è dietro l’angolo. Mentre i piani
cinematografici dello studio sono decisamente più avvolti dal
mistero, ci sono molte serie televisive dell’universo Star Wars
in cantiere, che usciranno dopo Obi-Wan
Kenobi. La Lucasfilm ha in
serbo per i fan tantissimi contenuti in arrivo sulla piattaforma
streaming per il resto del 2022 e prevede di farne uscire ancora di
più negli anni a venire. Tra questi c’è la conferma che Andor
sarà il prossimo show di Star
Wars, ma l’elenco completo degli show in uscita dopo
Obi-Wan Kenobi comprende:
L’isteria di massa è un fenomeno
decisamente preoccupante, a maggior ragione se si tratta di
un’isteria causata da cose che dovrebbero contribuire a rendere la
vita migliore, come il cinema e la fantasia che esso supporta.
A fare le spese di un comportamento
integralista trai più preoccupanti è stata Katherine
Timpf, giornalista della Fox. La Timpf ha partecipato
tempo fa a un programma satirico in cui dichiarò: “Non mi ha
mai interessato guardare nerd spaziali che si picchiettano l’un
l’altro con i loro piccoli bastoncini spaziali, di certo non
comincerò ora. Siete matti! Voi che amate Star
Wars siete matti! Ieri ho twittato una cosa, ho detto che non
avevo familiarità con Star Wars perché ero troppo occupata a
godermi le cose belle e a farmi bella. Ho ricevuto minacce di
morte. Non vi promuovete molto bene così, non ho voglia di entrare
nel vostro club che dispensa minacce di morte!”
Ebbene, a un mese dalla provocatoria
e chiaramente ilare dichiarazione, la giornalista ha pubblicato un
articolo sul National Review in cui chiarisce la
sua posizione e in cui spiega che non si scusa per ciò che ha
detto. Ecco perché.
L’argomentazione è molto
interessante e da condividere non solo nel caso specifico, ma in
generale, come strumento di pensiero libero e rispettoso.
Ecco uno stralcio dell’articolo:
Pensiamo logicamente, per un
attimo: o dicevo sul serio che ogni singolo fan, dei milioni di fan
di Star Wars, è brutto… oppure stavo facendo una
battuta. Ammesso che le mie intenzioni non fossero ovvie,
il fatto che Red Eye sia un talk show satirico sarebbe dovuto
essere un indizio, cruciale. Stavo nel
personaggio, chiunque che si fosse degnato di googlare lo show,
prima di scrivere che avrebbero dovuto stuprarmi, se ne sarebbe
reso conto. Naturalmente gli allucinati pazzi
furiosi che mi attaccano non rappresentano la maggioranza
dei fan di Star Wars, ma il fatto che così tante
persone adulte abbiano risposto senza controllare le proprie
emozioni mi lascia di sasso. Un sacco di gente è turbata, ma indovinate un po’? Non
mi scuso. Perché? Perché questa sin troppo comune
smidollata tendenza a scusarsi per scherzi innocui davanti a
un’isteria di massa sta distruggendo la nostra cultura.
L’ossessione per il politicamente corretto mina la libertà di
parola, e mi rifiuto di aderire.
Star Wars Il Risveglio della
Forzauscirà
sul grande schermo il 18 dicembre 2015 con un cast che include il
ritorno di Harrison
Ford, Carrie Fisher, Mark Hamill, Anthony
Daniels, Peter Mayhew e KennyBaker con le nuove
aggiunte John
Boyega, Daisy
Ridley, Adam
Driver, Oscar
Isaac, Andy
Serkis, Domhnall
Gleeson, Lupita
Nyong’o, Gwendoline
Christiee Max
von Sydow.
I fan di Star
Wars riconoscono spesso il personaggio di Lando Calrissian come il definitivo archetipo
dell’eroe spaccone, ma all’inizio George Lucas aveva in mente dei piani molto
diversi per l’iconico ex-contrabbandiere.
Stando a quanto rivelato dallo
stesso Lucas, inizialmente Lando avrebbe dovuto rappresentare il
pezzo mancante nel grande puzzle relativo all’enigma sulle
Guerre dei Cloni presente nella trilogia
originale. All’epoca dell’uscita dei primi film della saga, non
sapevamo molto sulle guerre, a parte il fatto che avevano preceduto
nella timeline del franchise l’ascesa dell’Impero. Inizialmente il
comandante Calrissian doveva essere proprio un clone scampato alle
omonime guerre, proveniente da un sistema di pianeti composto da
almeno 700 paesi abitati da cloni.
Apparentemente, George Lucas intendeva mettere in evidenza il
fatto che la classe dominante di Lando fosse la reale responsabile
delle Guerre dei Cloni. Il regista cambiò però subito idea, dal
momento che quella che oggi conosciamo come la guerra tra la
Confederazione dei Sistemi Indipendenti e la
Repubblica Galattica ha origini completamente
diverse.
L’evoluzione di Lando Calrissian in
Star Wars, da clone a carismatico truffatore
In effetti, la trilogia prequel ha
chiarito in maniera esemplificativa che Palpatine, alias Darth Sidious, fu colui che
orchestrò le Guerre dei Cloni per impadronirsi del Senato Galattico
e, successivamente, dell’intera Galassia. La creazione stessa dei
Clone Trooper su Kamino fu soltanto un’elaborata
coincidenza; nella versione originale di Lucas, alcuni di questi
cloni sarebbero direttamente responsabili dell’avvio della
guerra.
Alla fine, Lucas decise di rivedere
le sue idee, optando per la trasformazione di Lando nel carismatico
truffatore che abbiamo imparato a conoscere e ad amare. Inoltre, è
chiaro che la versione di Lando alla “cappa e spada” vista sul
grande schermo ha funzionato molto meglio anche in relazione al
rapporto con Han Solo, aspetto che ha reso abbastanza
facile per lo spettatore riscontrare tutta una serie di somiglianze
tra i due amici.
George Lucas ha pubblicamente difeso una delle
parti più controverse della trama di Star Wars: La minaccia fantasma. Uscito nel
1999, Episodio I ha segnato il tanto atteso ritorno sul
grande schermo dell’amato universo cinematografico iniziato nel
1977. Sebbene il film abbia incassato ben 1.027 miliardi di
dollari, nel corso degli anni i fan e la critica lo hanno spesso
etichettato come uno dei titoli più deludenti del franchise,
soprattutto per la sua incapacità di essere all’altezza
dell’eredità di
Star Wars.
In cima alla lunga lista di
lamentele c’è l’inclusione di Jar Jar Binks, un
personaggio realizzato totalmente al computer, la cui maldestra
comicità è stata criticata per essere totalmente fuori luogo in un
film della saga. Molti hanno anche sollevato obiezioni al fatto che
il protagonista del film fosse un ragazzino, poiché nel film Lucas
ha provato a ritrarre i primi anni del futuro Signore dei Sith,
Anakin Skywalker. Inoltre, il film viene spesso criticato per il
massiccio impiego di effetti speciali e per la trama insensata, che
si impantana in dettagli mal sviluppati.
Lo sceneggiatore e regista de
La minaccia fantasma,George Lucas, ha trascorso due decenni a
difendere la sua trilogia prequel tanto diffamata, offrendo
spiegazioni per le molte scelte controverse che ha fatto. Con
l’uscita del nuovo libro “The Star
Wars Archives: 1999-2005”, che include anche una lunga
intervista a Lucas, il regista ha avuto un’altra possibilità per
difendersi dalle legioni di nemici dei prequel.
George Lucas su La Minaccia
Fantasma: “Mi sono semplicemente attenuto alla realtà.”
In riferimento alle accuse secondo
cui il film aveva una trama inutilmente complicata che coinvolgeva
dettagli arcani circa la politica galattica, nel nuovo libro Lucas
insiste, sostenendo che si stava semplicemente attenendo alla
realtà di come le popolazioni umane cadono in conflitto. “È
così che iniziano le guerre”, dice Lucas a proposito della
disputa che ha dato il via a tutte le critiche relative alla storia
(via
Polygon).
George Lucas difende anche l’arco tragico
della trilogia prequel, che coinvolge la caduta della Repubblica e
l’ascesa dell’Impero (parallelamente al passaggio di Anakin
Skywalker al lato oscuro della Forza) e l’enfasi sull’aspetto
politico della storia. Ha dichiarato: “Non c’è colpo di stato,
non c’è ribellione, non c’è niente. Lo votano, che è ciò che accade
nella vita reale.”
Non c’è dubbio che la storia sia
piena di esempi di democrazie che cadono a causa di macchinazioni
politiche e guerre che iniziano a causa di dispute commerciali. La
domanda, però, è se tali eventi funzionali all’interno di un film
d’avventura fantascientifico apparentemente rivolti ai bambini
(Lucas ha sempre insistito sul fatto che vedeva
La minaccia fantasma come un film per bambini).
I film originali di Star Wars non sono stati certamente coinvolti
nella politica galattica, mantenendo quell’aspetto della storia
lontano, sullo sfondo, enfatizzando maggiormente l’azione. Anche i
prequel, ovviamente, hanno la loro buona dose di azione, anche se
molti hanno comunque diffamato la serie di battaglie con le spada
laser esasperate dai film, proprio perché privi di una reale
tensione drammatica.
Il nuovo libro “Star
Wars Archives: Eps I-III: 1999-2005” contiene tantissimi
dettagli inediti sulla realizzazione della divisiva trilogia
prequel di George Lucas, anche se forse è giusto dire che
quei film non hanno ricevuto neanche lontanamente l’accoglienza
negativa riservata ai recenti episodi.
La trilogia sequel è stata
realizzata dalla Disney dopo che il creatore del franchise vendette
la Lucasfilm allo studio nel lontano 2012. L’autore Paul Duncan ha
di recente condiviso via Twitter
un nuovo estratto dal suo libro, in cui Lucas parla di ciò che lo
ha spinto a vendere il franchise di Star Wars alla Casa di Topolino.
“A quel tempo stavo iniziando la
nuova trilogia. Avevo parlato con gli attori e stavo iniziando a
prepararmi. Stavo anche per avere una figlia con mia moglie. Ci
vogliono 10 anni per fare una trilogia: quella prequel è durata dal
1995 al 2005 “, spiega Lucas. “Nel 2012 avevo 69
anni. Quindi la domanda era: continuerò a lavorare a questa casa
per il resto della mia vita? Voglio farlo ancora? Alla fine ho
deciso di crescere mia figlia e godermi la vita per un
po’.”
George Lucas e i piani per la trilogia sequel di Star Wars
George Lucas ha ammesso che avrebbe potuto
decidere di non vendere la Lucasfilm e magari provare a convincere
qualcun altro a farsi carico della trilogia. Tuttavia, ha ammesso
che sarebbe stato impossibile per lui non mettere bocca su ciò che
sarebbe accaduto nei vari film, qualcosa con cui lo stesso aveva
già lottato ai tempi de L’Impero Colpisce Ancora e Il
Ritorno dello Jedi (che vennero diretti da altri due
registi).
Lucas ha poi negato le voci secondo
cui si sarebbe stufato del franchise e ha ammesso di essere rimasto
particolarmente deluso dalla decisione della Disney di non seguire
i piani che aveva consegnato loro in merito alla direzione che
avrebbe dovuto prendere la trilogia sequel.
“Ho passato la mia vita a creare
Star Wars – 40 anni – e rinunciarvi è stato molto, molto
doloroso”, riflette il regista. “Ma era la cosa giusta da
fare. Ho pensato che avrei avuto maggior voce in capitolo sugli
ultimi tre perché li avevo già avviati, ma hanno deciso che
volevano fare qualcos’altro. Le cose non sempre vanno come vuoi. La
vita è anche questo.”
A quanto pare bisogna ringraziare
Disney
+ per un cambiamento decisivo di una scena tanto
discussa di Star
Wars: Una Nuova Speranza, il film scritto e
diretto da George Lucas che nel 1977 lanciava al
cinema la saga della famiglia Skywalker. Come fatto notare da un
fan su twitter, il controverso scambio tra Han
Solo e Greedo nella taverna di
Mos Eisley risulta diverso, o meglio, corretto rispetto alla
versione originale, dove il pilota del Millennium Falcon uccideva
il cacciatore di taglie con un colpo di pistola. All’epoca nessuno
era stato in grado di stabilire chi dei due avesse sparato per
primo, e negli anni lo stesso Lucas aveva rimaneggiato la
sequenza.
Ora, in questa riedizione che
troveremo sulla piattaforma streaming, i personaggi sembrano
sparare contemporaneamente, al contrario di quanto accadeva nella
versione rimasterizzata del 1997 in cui Greedo sparava chiaramente
per primo mancando Han. Questa modifica in apparenza arbitraria
(potete vederla qui sotto) è tornata al centro delle discussioni
suscitando le reazioni del fandom di Star Wars, contrario
al risultato finale. Tuttavia, come spiegato da Pablo Hidalgo,
membro del Lucasfilm Story Group, la nuova scena è stata
supervisionata da Lucas come parte di un restauro in 4K di
un’edizione 3D che non è mai uscita.
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova
trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019. Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Quando George Lucas
ha ceduto alla Disney le sue proprietà Lucasfilm, ha rinunciato a
qualsiasi potere decisionale sugli sviluppi futuri del franchise di
Star
Wars. Certo, tutti i coinvolti si rivolgono a lui come
a un vate tutelare per avere benedizioni e approvazioni, ma alla
fine sono la Disney e la nuova direzione della Lucasfilm che
prendono decisioni.
Di recente però Lucas ha avuto la
possibilità di accennare a quelle che erano le sue idee per la
trilogia sequel, parlando di creature nuove, determinanti per la
storia, i Whills, che si nutrono di… Forza.
La dichiarazione di George
Lucas è stata subito seguita da una spiegazione in cui il
regista si dice sicuro che se le sue idee fossero state portate
avanti, i fan sarebbero stati furiosi, come come è accaduto per
La Minaccia Fantasma e così come sta accadendo
anche al nuovo corso segnato da Episodio VIII.
Star Wars: Episodio
IX sarà diretto da J.J. Abrams e scritto
da Chris Terrio. Il film arriverà in sala il 20
dicembre 2019.
Confermati nel cast Daisy
Ridley, John Boyega, Adam Driver e Oscar
Isaac. Il film mostrerà anche come la produzione avrà
risolto il paradosso narrativo della Principessa/Generale Leia.
Quando la Disney ha acquisito la
Lucasfilm per 4 miliardi di dollari, il piano
era quello di basare la nuova trilogia sequel di Star Wars su quanto
immaginato per essa da George Lucas. Anche se il
regista non sarebbe stato dietro la macchina da presa, questo
suggeriva che la saga da nove film dedicata agli Skywalker sarebbe
stata completata secondo la sua visione. Come noto, con i nuovi tre
film è invece poi stata presa la decisione di percorrere una strada
completamente diversa, con risultati non da tutti apprezzati.
Ora, nei commenti pubblicati per la
prima volta su The Star
Wars Archives – Episode I – III, 1999 – 2005 (tramite
SFFGazette.com), Lucas ha
finalmente rivelato come sarebbe stata strutturata la sua trilogia
sequel. “Dopo la vittoria dei Ribelli, non c’erano più
assaltatori nella mia versione della terza trilogia. Avevo
programmato che la prima trilogia riguardasse il padre, la seconda
trilogia il figlio e la terza la figlia e i nipoti“, ha
affermato Lucas. “Gli episodi VII, VIll e IX avrebbero preso
spunto da ciò che è accaduto dopo la guerra in Iraq“.
“Gli stormtrooper si rifiutano
di arrendersi quando la Repubblica vince. Vogliono essere
stormtrooper per sempre, quindi vanno in un angolo lontano della
galassia, fondando un proprio paese e la propria ribellione.“,
spiega poi il regista. “I gangster, come gli Hutt, stanno
approfittando della situazione e c’è il caos. La persona chiave è
Darth Maul, che era stato resuscitato nella serie The Clone Wars e
riunisce tutte le bande. Inizialmente ha una serie di gambe
cibernetiche simili a quelle di un ragno, e più tardi ha delle
gambe di metallo ma è un po’ più grande, simile ad un
supereroe“.
“Darth Maul ha addestrato una
ragazza, Darth Talon, che era nei fumetti, come sua
apprendista. Lei è il nuovo Darth Vader, e la maggior parte
dell’azione era con lei. Quindi questi erano i due cattivi
principali della trilogia. Maul alla fine diventa il padrino del
crimine nell’universo perché, con la caduta dell’Impero, prende il
sopravvento”, afferma Lucas. “Il tutto inizia alcuni anni
dopo Il ritorno dello Jedi e capiamo
abbastanza rapidamente che c’è questo mondo sotterraneo, ci sono
questi stormtrooper che hanno creato i propri pianeti e che Luke
sta cercando di riavviare l’ordine Jedi“.
“Sparge la voce, quindi su
100.000 Jedi, ne rimangono forse 50 o 100. Gli Jedi devono allora
crescere di nuovo da zero, quindi Luke deve trovare bambini di due
e tre anni e addestrarli. Ci vorranno però 20 anni prima che si
possa avere una nuova generazione di Jedi. I film parlano allora di
come Leia – voglio dire, chi altro potrebbe essere il leader? –
stia cercando di ricostruire la Repubblica. Hanno ancora l’apparato
della Repubblica ma devono tenerlo sotto controllo dai gangster.
Questa era la storia principale. Entro la fine della trilogia, Luke
avrebbe ricostruito gran parte dei Jedi, e avremmo avuto il
rinnovamento della Nuova Repubblica“.
“Leia sarebbe dunque diventata
Cancelliere Suprema, responsabile di tutto. Quindi si svela essere
lei la Prescelta“, conclude Lucas. Ci sono molte idee tra
quelle fornite da Lucas che probabilmente i fan avrebbero
apprezzato di più di quanto poi effettivamente raccontato dalla
trilogia Disney, incluso il
ritorno di Maul e l’introduzione
di Darth Talon. Anche le trame di Luke Skywalker e Leia Organa
sembrano un miglioramento rispetto a quanto visto, specialmente per
il primo dei due. Sfortunatamente, questa è la trilogia che non
vedremo mai, ma che potremo solo immaginare grazie alle parole di
Lucas.
Il creatore di Star
Wars George Lucas era davvero in anticipo sui tempi,
poiché una recente scoperta scientifica conferma l’esistenza di un
pianeta simile a Tatooine con soli gemelli. Per decenni, l’idea di
pianeti in orbita attorno a soli gemelli è stata vista come
qualcosa di fondamentalmente impossibile. Tuttavia, la storia è
piena di idee ritenute impossibili fino a quando la scienza non ha
dimostrato il contrario, e qualche volta capita che la storia
dell’arte e della fantascienza abbia preceduto le scoperte
scientifiche.
Il creatore di Star
Wars ha finito per essere 37 anni avanti rispetto alla
scienza quando ha creato Tatooine, un pianeta che non sembra più
impossibile. Parlando con Space.com, l’autore
Matthew Standing ha spiegato perché i pianeti con
soli gemelli sembravano assurdi e come questa visione è stata
cambiata dalle nuove scoperte.
“Inizialmente si pensava che i
pianeti circumbinari non esistessero, dal momento che le stelle
binarie agitano i dischi che formano i pianeti, creando un ambiente
difficile per la formazione dei pianeti”, ha detto a Space.com l’autore principale
dello studio Matthew Standing, astrofisico della
Open University in Inghilterra. “Tutto è cambiato con la
scoperta di Kepler-16b nel 2011 da parte del telescopio spaziale
Kepler. Questa scoperta ha dimostrato che deve essere possibile la
formazione di questi pianeti”.
Ciò alla fine ha portato alla
recente scoperta di BEBOP-1c, “il secondo sistema planetario
conosciuto in orbita attorno a stelle gemelle”, riaffermando
che Lucas era in anticipo sui tempi quando ha creato Tatooine per
il film originale di Star Wars.
Nel 2012, quando la
Disney acquisì i diritti della
Lucasfilm, George Lucas, da padre
di Star
Wars, venne retrocesso a semplice fan del franchise.
Sembra però che non abbia ancora smesso di dare contributi preziosi
alla produzione.
A darne conferma è Kathleen
Kennedy che durante l’ultima
SW Celebration ha parlato con Entertainment Weekly proprio
dell’influenza, ancora importante, che Lucas ha nella produzione.
La Kennedy ha specificato che il regista non è coinvolto nel
franchise in maniera ufficiale, ma che le “sussurra dettagli
all’orecchio, soprattutto in merito all’addestramento dei
Jedi”.
Secondo la produttrice non è
semplice per Lucas lasciar andare un franchise che è nato da lui e
che è stato con lui per quasi 40 anni. Tuttavia la nuova
generazione sta avanzando, nelle storie così come nella produzione
stessa, e per quanto possa essere nostalgico e doloroso, è giusto
così.
La sinossi: “In Star
Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua
quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle
leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri
della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti
all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema
USA il 15 dicembre 2017.”
FIRST LOOK –
Carrie Fisher in Star Wars Gli Ultimi Jedi
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al
cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende
immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Solo un mese fa avevamo avuto la
notizia che Gary Whitta aveva abbandonato la
stesura dello script di uno degli spin-off di Star
Wars. Ora lo sceneggiatore torna a parlare,
raccontando della sua esperienza:
è stato assolutamente surreale, ho amato ogni
minuto. Star Wars è stato senza dubbio una delle influenze più
formative della mia infanzia. Sicuramente è uno dei motivi per cui
sono diventate uno sceneggiatore e ho intrapreso una carriera nel
mondo cinematografico, per cui avere l’opportunità di
contribuire in qualcosa per il prossimo capitolo della nuova saga
che sta per venire è pazzesco. Mi sento incredibilmente
privilegiato ad averci lavorato su.
Ogni film è un processo di collaborazione. Star Wars
è stato un po’ diverso in questo senso, ho avuto la
possibilità di collaborare con alcuni che sono eroi per me, coloro
che hanno creato i film di Star Wars che ho amato crescendo. Perciò
è stata un’esperienza unica e speciale.
Vi ricordiamo che Star Wars il Risveglio della
Forza uscirà sul grande schermo il 18 dicembre
2015 con un cast che include gli interpreti
storici Mark Hamill, Harrison
Ford, Carrie
Fisher, Anthony
Daniels, Peter
Mayhew e Kenny Panettiere con
le nuove aggiunte John
Boyega, Daisy
Ridley, Adam
pilota, Oscar
Isaac, Andy
Serkis, Domhnall
Gleeson, Lupita
Nyong’o, Gwendoline
Christie e Max von
Sydow.
In attesa di vedere sul grande
schermo lo spin-off Rogue One A Star
Wars Story il regista Gareth
Edwards ha ribadito il suo grande amore per l’universo
di Star Wars e per le due trilogie create
da George
Lucas, affermando che sarebbe più che felice se alcuni
dei personaggi della saga originaria avessero modo di poter
apparire in film a loro dedicati, così come accadrà per la futura
antologia dedicata a Han Solo. In particolare
Edwards, rifacendosi a molti rumors in circolazione già da
quest’estate, paventa la reale possibilità che in futuro anche il
maestro jedi Obi-Wan Kenobi potrebbe avere uno
spin-off tutto suo.
Intervistato
da ScreenRant in merito all’uscita imminente
di Rogue One, Garteh
Edwards ha affermato: “mi piacciono
moltissimo tutti gli elementi provenienti dai film originali
della trilogia di Star Wars, quindi sarei
entusiasta di poter vedere un seguito a molti di questi elementi.
Attualmente ci sono un sacco di voci in merito ma in
realtà, stranamente, lavorando alla Lucasfilm
sembra che nessuno sappia niente di niente. La gente si chiede,
“sta succedendo questo? Stanno per fare questo? Hanno
intenzione di farlo? “… E io non lo so. Sei solo tenuto all’interno
della tua piccola bolla dentro al tuo piccolo film,
poi se fai qualcosa che andrà a influenzare un altro
film o qualcosa di simile alla serie animata o graphic novel è
qualcosa che verrà col tempo, si vedrà. Ma io ho sempre pensato che
un film dedicato solo Obi-Wan Kenobi
sarebbe stato cool, e non è detto che in futuro non possa
accadere“.
Le parole di Gareth
Edwards appaiono dunque come quelle di un sincero fan
di Star Wars che si augura di vedere un
giorno il proprio beniamino jedi ricompensato con uno spin-off
dedicato. Le voci a cui Edwards fa riferimento provengono in gran
parte da alcune dichiarazioni rilasciate da Ewan
McGregor nel corso dell’estate secondo cui egli si è
detto più che contento e disponibile nel ritornare a vestire i
panni di Obi-Wan Kenobi in un film dedicato,
anche se ad oggi bisogna tuttavia ricordare che nulla di ufficiale
è ancora stato definito. Molti si augura dunque
che Lucasfilm decida di inserire in qualche
modo il personaggio di Obi-Wan all’interno di Star
Wars Episodio VIII e Star Wars
Episodio IX e forse solo a quel punto l’ipotesi di uno
spin-off dedicato potrà trovare terreno fertile.