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MCU: 9 personaggi che potrebbero formare i Midnight Sons

MCU: 9 personaggi che potrebbero formare i Midnight Sons

L’Universo Marvel è la casa di incredibili storie diverse e di personaggi unici, e i Marvel Studios hanno svolto un lavoro incredibile nel dare vita e conferire importanza a un ricco materiale di partenza. In molti dei prossimi progetti Marvel in via di sviluppo, sappiamo che ai fan verrà introdotto un concept ancora non del tutto esplorato dall’MCU: il sovrannaturale. Proprio così, il Marvel Cinematic Universe sta per riconoscere ufficialmente l’esistenza di vampiri, lupi mannari e molto altro.

C’è un gruppo di personaggi dei fumetti, in particolare, che è associato più di ogni altro a questo genere di fenomeni: i Midnight Sons (Figli della Mezzanotte). Le voci di corridoio e teorie attorno a una possibile introduzione dei Midnight Sons nell’MCU hanno già entusiasmato i fan, ed è il momento giusto per chiederci quali attori potrebbero dar vita alla squadra dei Figli della Mezzanotte in live-action.

Daredevil

midnight sons mcu daredevil

Questo potrebbe benissimo essere un azzardo, nel senso che i fumetti non hanno mai immaginato Daredevil unirsi ai Midnight Sons, ma ci sono alcuni modi in cui i Marvel Studios potrebbero far diventare questa opzione realtà, scavando davvero in profondità nell’arco narrativo “Devil of Hell’s Kitchen“, dove ci viene rivelato che, sebbene Daredevil si identifichi come un Figlio di Dio, ha innumerevoli demoni interiori che lo tormentano.

In realtà, questa scelta narrativa sarebbe più che altro una forzatura, anche piuttosto ironica, sottolineando l’analogia letterale tra il nome del personaggio e l’associazione con il Demonio. Battute a parte, i fan hanno però dichiarato che Daredevil potrebbe dimostrarsi incredibilmente importante per la squadra.

Iron Fist

iron fist mcu midnight sons

Con le serie tv Marvel che sono state “trasferite” da Netflix a Disney+ solo recentemente, sembra che Feige abbia in mente un futuro per ogni personaggio protagonista che sia stato messo da parte per un po’, e i fan hanno subito ipotizzato la possibilità di vedere Iron Fist nei Midnight Sons.

Sarebbe davvero fantastico vedere Iron Fist e il resto dei Defenders nel Marvel Cinematic Universe interagire con i personaggi che i fan hanno imparato ad amare, ma l’idea che alcuni personaggi fondamentali della Marvel Television possano unire le loro forze con i Figli della Mezzanotte, sarebbe davvero stupefacente.

Morbius

Morbius Marvel

Sì, tecnicamente, Morbius è un film Marvel prodotto dalla Sony, ma questo non ha impedito agli Spider-Men di Andrew e Tobey di apparire in No Way Home, quindi stiamo parlando di una possibilità non poi così remota come molti potrebbero pensare. Sony e Marvel hanno fatto una vera e propria dichiarazione di intenti con il successo di Spider-Man: No Way Home, che ha gettato le basi per alcuni potenziali crossover davvero impressionanti che potremmo vedere in futuro.

Morbius è stato, nei fumetti, il leader dei Figli della Mezzanotte contro un’invasione terrestre di zombie inter-dimensionali. Questo potrebbe non essere nello specifico l’arco dei Figli della Mezzanotte che i Marvel Studios cercheranno di portare avanti, ma non sarebbe giusto non considerarlo almeno nella formazione della squadra.

Black Knight

Dane Whitman, noto anche come Black Knight, è un altro personaggio che non era un membro dei Midnight Sons nei fumetti, ma che potrebbe avere a che fare con la squadra, dati i recenti eventi nel Marvel Cinematic Universe. A differenza di Daredevil, che non era legato ai Figli della Mezzanotte in primo luogo, Black Knight possiede però delle connessioni con qualcosa di molto potente: la Lama D’Ebano.

La sua discendenza da antenati illustri risale a secoli fa, così come la Lama D’Ebano e la sua maledizione ma, piuttosto che seguire le orme malvagie di suo zio, egli ha scelto di sfruttare i suoi poteri per il bene. I fan vedranno presto la potenza di Black Knight in azione e, con la sua inesplorata connessione con la Lama nella scena post-credits di Eternals, potrebbe finire per diventare una componente essenziale dei Midnight Sons.

Licantropus

Nei fumetti, Licantropus appare negli archi narrativi di Moon Knight mentre, nel Marvel Cinematic Universe, dovrebbe essere introdotto in uno speciale di Halloween diretto dal compositore di The Batman, Michael Giacchino. E’ ancora presto per avere ulteriori notizie a riguardo ma, una volta che il pubblico avrà visto tutti gli episodi di Moon Knight, l’hype per Licantropus sarà alle stelle.

Licantropus ha lavorato al fianco di personaggi come Morbius, Ghost Rider, e persino Iron Man e Spider-Man, ma i fan sono particolarmente eccitati per le interazioni tra Licantropus e Moon Knight, che saranno indubbiamente fantastiche.

Moon Knight/Mr. Knight

Moon Knight mcu midnight sons

Non c’è dubbio che, se un progetto sui Midnight Sons sarà autorizzato, questo includerà per forza di cose Moon Knight. Oltre al cameo vocale di Dane Whitman e Blade alla fine di Eternals, Moon Knight, infatti, darà il primo vero sguardo al mondo del soprannaturale nel Marvel Cinematic Universe.

Il modo in cui Moon Knight è ritratto nella serie stando al primo episodio, ai trailer, alle clip e alle foto promozionali, lo avvicinerà molto alla figura di una mummia, assolutamente concorde con l’ambientazione della serie. Inoltre, parte della serie si svolge anche a Londra, il che è incredibilmente interessante, soprattutto se si considera chi altro si trova a Londra, presumibilmente attorno o durante gli eventi di Moon Knight

Blade

Eternals Mahershala Ali

C’è una teoria secondo la quale sarà Blade a reclutare i membri dei Midnight Sons: in realtà, questo non è ciò che accade nei fumetti, che vedevano Blade diventare Switchblade dopo che le interazioni con il Darkhold erano andate male.

La sua presenza in un’ipotetica produzione sui Midnight Sons è suggerita anzitutto dalla sua apparizione in una scena post-credits con Dane Whitman, che si svolge a Londra, dove risiede un altro possibile membro della squadra: Moon Knight. Dunque, questo episodio metterebbe tre dei potenziali membri insieme nello stesso posto allo stesso tempo, il che fa sicuramente intuire che sta succedendo qualcosa, Midnight Sons o meno. Poi c’è la questione dell’assenza di Wong durante gran parte di Spider-Man: No Way Home… sarà una coincidenza?

Wong

Wong-in-Doctor-Strange-nel-Multiverso-della-Follia

Wong è l’attuale leader dei Midnight Sons nei fumetti, che ha guidato contro le forze di Mefisto mentre molti dei Vendicatori erano fuori gioco. E’ un personaggio che continua a sorprendere il pubblico, intrinsecamente legato a molte delle storyline Marvel preferite dai fan e, forse, anche a quelle ancora sconosciute.

Gli eventi di No Way Home e Hawkeye si sono svolti a New York, ma dov’era Wong all’inizio di No Way Home? Stava andando ad incontrare Blade? Per indagare su qualche evento demoniaco o soprannaturale? E’ bizzarro che si trattasse solo di un’innocua vacanza a Londra in pieno inverno…

Doctor Strange

Doctor Strange nel Multiverso della Follia film 2022

La prima formazione dei Midnight Sons è stata autorizzata dallo stesso Doctor Strange nel tentativo di contrastare l’avanzata di Zarathos, Lilith e dei suoi figli demoniaci, i Lilin. Anche se nulla nella sua linea temporale del Marvel Cinematic Universe ha ancora segnalato qualche contatto o connessione coi Figli di Mezzanotte, Doctor Strange nel Multiverso della Follia, potrebbe iniziare a introdurre di sfuggita un potenziale team-up dei Midnight Sons.

La prima, e più ovvia, è l’introduzione del Darkhold, che ha causato problemi ai Figli di Mezzanotte in molte occasioni. Poi, naturalmente, vedere una versione zombie di Strange significa che i fan potrebbero potenzialmente essere testimoni di zombie inter-dimensionali che si infiltrano sulla Terra, in un progetto futuro: vi suona familiare tutto ciò?

Elvis di Baz Luhrmann in anteprima mondiale a Cannes 75 – ufficiale

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Il regista, sceneggiatore e produttore australiano Baz Luhrmann parteciperà al Festival di Cannes 75 per presentare in anteprima mondiale il suo ultimo film Elvis, insieme ad Austin Butler, Tom Hanks e Olivia DeJonge.

Oltre a Baz Luhrmann e Tom Hanks, il Festival di Cannes è lieto di accogliere anche Austin Butler e Olivia DeJonge nei panni di Elvis e Priscilla Presley.

Il film esplora la vita e la musica di Elvis Presley (Austin Butler), visto attraverso il prisma della sua complicata relazione con il suo enigmatico manager, il colonnello Tom Parker (Tom Hanks). La storia approfondisce la complessa dinamica tra Presley e Parker nell’arco di oltre 20 anni, dall’ascesa alla fama di Presley alla sua celebrità senza precedenti, sullo sfondo del panorama culturale in evoluzione e della perdita dell’innocenza in America. Al centro di quel viaggio c’è una delle persone più significative e influenti nella vita di Elvis, Priscilla Presley (Olivia DeJonge).

Elvis di Baz Luhrmann, prodotto da Bazmark e The Jackal Group, uscirà in Nord America il 24 giugno 2022 e nel resto del mondo dal 22 giugno 2022.

L’abbagliante regista Baz Luhrmann ha fatto la storia al Festival di Cannes essendo l’unico regista a mostrare due lungometraggi in apertura con Moulin Rouge! nel 2001 in concorso e Il grande Gatsby nel 2013. Nel 1992 fa scalpore alla 45a edizione del Festival con il suo primo film Ballroom – Gara di ballo proiettato nella sezione Un Certain Regard.

Il Festival di Cannes 75 si svolgerà dal 17 al 28 maggio 2022.

Hobgoblin: ci sarà spazio per lui nel futuro del franchise di Spider-Man?

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Jacob Batalon discute la possibilità che il suo personaggio, Ned Leeds, diventi il ​​malvagio Hobgoblin nei futuri film di Spider-Man del MCU dopo gli eventi di Spider-Man: No Way Home.

L’originale Ned Leeds era in realtà un rivale di Peter al Daily Bugle che gareggiava per l’affetto della segretaria del giornale Betty Brant (nei film di Sam Raimi, interpretata da Elizabeth Banks). Questo Ned non era un compagno, ma una controparte violenta e oscura. Leeds è stato uno dei tanti personaggi ad assumere il ruolo del malvagio Hobgoblin; uno degli iconici nemici dei fumetti di Spider-Man che è apparso regolarmente nei cartoni animati degli anni ’90. Con Ned nel MCU che ora sta acquisendo abilità soprannaturali e apprendendo la storia del multiverso, molti fan della Marvel sono ansiosi di vedere se il personaggio di Batalon alla fine indosserà il cappuccio e l’aliante.

In un’intervista con Variety, Batalon ha discusso la possibilità di una svolta malvagia del suo personaggio. Quando gli è stato chiesto se la sua versione di Ned potesse mai diventare l’Hobgoblin del MCU, l’attore ha dato una risposta tipicamente segreta, illustrando quanto ha imparato dopo anni alla Marvel.

“Da tutti i miei anni di lavoro per la Marvel, sento di aver imparato a non dire nulla. Non posso davvero parlare di cose e poi dire qualcosa che potrebbe essere effettivamente vero e poi rovino qualcosa, capisci cosa intendo?”

Morbius: il “buco di trama” nella scena post-credits spiegato da No Way Home

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ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU MORBIUS

Il fatto che l’Avvoltoio di Michael Keaton sia nella scena post-crediti di Morbius ha incuriosito il pubblico, ma Spider-Man: No Way Home può spiegare uno dei punti principali che vengono erroneamente considerati come un buco della trama.

I principali punti di discussione in merito a Morbius hanno riguardato il modo in cui il film con Jared Leto si inserisce nello Spider-Verse che la Sony sta costruendo. Dal primo trailer all’uscita del film, indizi si sono aggiunti al mistero dell’universo in cui era ambientato Morbius, la più intrigante di queste anticipazioni è il fatto che Michael Keaton è stato confermato nel film, tanto che spunta pure in un trailer!

Dopo mesi di speculazioni, Morbius ha finalmente rivelato come e perché l’Avvoltoio di Michael Keaton era in Morbius. Attraverso due scene post-crediti, è stato mostrato che Adrian Toomes è stato trasportato dalla sua cella di prigionia nell’MCU a una prigione nell’universo di Morbius come effetto collaterale della spaccatura del multiverso in Spider-man: No Way Home. Questa scelta ha lasciato confusi alcuni spettatori.

Uno dei punti interrogativi sulle scene dopo i titoli di coda di Morbius è il motivo per cui Avvoltoio, che alla fine di Spider-Man: Homecoming aveva scelto di proteggere l’identità di Spider-Man per un senso di rispetto e gratitudine nei confronti di Peter Parker, ora sta provando a creare una squadra per distruggere l’eroe.

Tuttavia, il finale di No Way Home ha una spiegazione perfetta per quell’apparentemente improvviso cambiamento di opinione di Toomes. Grazie all’incantesimo del dottor Strange, il mondo intero si è dimenticato dell’esistenza di Peter Parker, e questo include anche Toomes. I ricordi del mondo legati a Spider-Man, tuttavia, rimangono intatti, il che significa che Avvoltoio ricorda solo un supereroe noto come Spider-Man che gli ha rovinato la vita e ha distrutto i suoi redditizi affari, e non si rende conto che dietro alla maschera c’è solo un ragazzo che era un amico di sua figlia e che è arrivato persino a salvargli la vita.

Mentre l’incantesimo della memoria di Doctor Strange risolve perfettamente la questione del perché Avvoltoio stia ancora a caccia di Spider-Man, non si può negare che Toomes dimenticandosi di Peter Parker scateni un’interessante dinamica tra eroe e cattivo che era stata creata in Homecoming. Spider-Man e Avvoltoio sarebbero sempre stati in disaccordo tra loro, qualunque cosa sarebbe accaduta, ma il buon cuore di Peter e il suo legame con Liz significavano che non ci sarebbe stato mai odio tra l’eroe e il cattivo, qualcosa di molto diverso rispetto al suo rapporto con gli altri nemici di Spidey, come Goblin e Venom. Tuttavia, la spaccatura tra Spider-Man e Toomes non ha più alcun elemento personale, almeno dal punto di vista del cattivo, e il nuovo Avvoltoio di Morbius rischia di perdere molto di ciò che lo aveva reso così interessante in Homecoming.

Morbius: recensione del film con Jared Leto

Uno dei personaggi più enigmatici e tormentati della Marvel, l’antieroe Michael Morbius, arriva sul grande schermo interpretato dall’attore Premio Oscar® Jared Leto. Infetto da una rara e pericolosa malattia del sangue, determinato a salvare chiunque sia destinato a subire la sua stessa sorte, il Dr. Morbius tenta una scommessa disperata. Quello che inizialmente sembra essere un successo si rivela presto un rimedio potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Matt SmithTyrese Gibson, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale italiane il 31 marzo 2022. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Il Corvo: Bill Skarsgård e FKA Twigs nel cast del nuovo adattamento

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Dopo la conferma che Bill Skarsgård sarà Eric Draven nel prossimo adattamento de Il Corvo, arriva la notizia che FKA Twigs entra a far parte del progetto che sarà il più importante della sua carriera d’attrice (FKA Twigs è una musicista, principalmente).

Dopo aver trascorso anni nell’inferno dello sviluppo attraverso attori, registi, sceneggiatori e società di produzione, il moderno adattamento della graphic novel di James O’Barr su un uomo risorto per avere vendetta sui suoi aguzzini, vedrà di nuovo la vita. Ed Pressman, produttore del film del 1994 di Alex Proyas, ha recentemente annunciato che un nuovo cast e una nuova troupe per il reboot de Il corvo sarebbero stati rivelati “nel prossimo futuro” e le notizie stanno cominciando ad uscire.

Rupert Sanders dirigerà il progetto dopo aver lavorato in Biancaneve e il cacciatore e nel remake americano del 2017 di Ghost in the Shell. Zach Baylin ha scritto la sceneggiatura ed è un’interessante scelta dopo la sua nomination all’Oscar per King Richard. Pressman torna al franchise come produttore, affiancato da Malcolm Gray (co-produttore di 21 Bridges), con una produzione da 50 milioni di dollari (stimata) che dovrebbe iniziare a giugno a Praga e Monaco. In particolare, il ruolo di Eric Draven andrà a Bill Skarsgård dopo quasi un decennio di tentativi di revival del personaggio.

Skarsgård cercherà di onorare il personaggio, che ha immortalato la carriera sullo schermo del defunto Brandon Lee, un essere quasi invincibile in cerca di vendetta per la sua fidanzata. Nuovi report indicano che la controparte di Skarsgård nel riavvio non sarà altro che l’artista inglese FKA Twigs, che ha fatto irruzione nell’industria cinematografica con il suo ruolo di debutto in Honey Boy al fianco di Shia LaBeouf. Nel nuovo film Il Corvo, la fidanzata di Draven sarà un personaggio reinventato, con Twigs che fungerà da co-protagonista in un ruolo più ampio, ma i dettagli non sono ancora chiari.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: James Marsden commenta la sua eventuale presenza

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In una recente intervista con Black Girl Nerds, James Marsden commenta la sua presenza, o la sua mancanza, tra quelle che saranno sicuramente tanti special guest di Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Durante il suo tour promozionale per il suo prossimo film, Sonic the Hedgehog 2, a Marsden è stata posta una domanda che fa riferimento al suo background come interprete di Ciclope. Marsden risponde allegramente che sarebbe bello riportare indietro il personaggio di 22 anni. Ma a domanda diretta sulla sua eventuale presenza nel film, Marsden replica: “No… non lo sono. Quindi non lo vedrò. [Ride] Voglio dire, sarebbe bello vedere questi due mondi scontrarsi.”

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il nuovo misterioso trailer!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura di Doctor Strange nel Multiverso della Follia porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Io e Lulù dal 12 Maggio al cinema il film con Channing Tatum

Io e Lulù dal 12 Maggio al cinema il film con Channing Tatum

Uscirà al cinema il 12 maggio distribuito da Notorious Pictures Io e Lulù, la divertente ed emozionante commedia di e con Channing Tatum che racconta il toccante viaggio on the road di Briggs (Channing Tatum) e della sua cagnolina Lulù.

Il film, che segna l’esordio dietro la macchina da presa del celebre attore hollywoodiano, è una vera e propria dedica d’amore al suo cane, scomparso pochi anni fa. Ma è anche la storia di una profonda amicizia fra un uomo e il suo migliore amico e di un viaggio emozionante e divertente in cui due caratteri difficili impareranno a conoscersi e ad amarsi.Un vero e proprio road movie in cui si alternano toccanti momenti di incontro e scontro ad esilaranti colpi di scena che porteranno i due protagonisti verso la strada della felicità.

Una commedia romantica che si serve della scelta stilistica dell’on the road anche per mostrare con una certa verosimiglianza alcune delle contraddizioni della società contemporanea americana e delle sue divisioni politiche. Storture che, come ci mostra nel film la star di Magic Mike, potrebbero essere superate attraverso una comprensione ed accettazione reciproca. L’idea del film che Tatum ha prodotto e co-diretto con il suo partner Reid Carolin con la loro casa di produzione Free Association, nasce dal precedente documentario War Dog: A Soldier’s Best Friend, che i due avevano realizzato sempre assieme per la HBO.

Quando Tatum si è trovato a perdere il suo fedele amico di vecchia data in un momento difficile della sua vita, ha sentito l’urgenza di esplorare e raccontare il profondo legame che si crea fra un uomo e il suo cane attraverso il mezzo cinematografico. Per questo, ha deciso di produrre, dirigere ed interpretare il film che negli Stati Uniti ha avuto un grande successo al botteghino.

Biancaneve sarà “principessa ed eroe”, secondo Rachel Zegler

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Biancaneve sarà “principessa ed eroe”, secondo Rachel Zegler

Come ormai sappiamo, il live action di Biancaneve in produzione presso la Disney, adotterà un nuovo approccio alla storia del personaggio, concetto ripreso da Rachel Zegler mentre parlava con AP Entertainment sul tappeto rosso dei Grammy.

Con la produzione attualmente in corso, Zegler ha anticipato come il film ha aggiornato la storia e il personaggio di Biancaneve per un pubblico moderno. Ha dato un merito speciale a Marc Webb, che secondo lei è motivato a dare a sua figlia un eroe a cui fare riferimento. Zegler ha detto:

“Beh, voglio dire, è un cartone animato iconico, ha 85 anni e Marc Webb – il nostro regista – è così dedito a creare un’eroina principessa per sua figlia. E adoro davvero quel sentimento, e spero che venga ripreso per l’eternità quando realizziamo versioni live-action di questi cartoni Disney in cui le donne sono viste come un po’ inferiori ai personaggi maschili. Penso solo che sia possibile essere una principessa e un eroe, e mi piace essere entrambi.”

Quello che sappiamo su Biancaneve

Biancaneve ha già trovato le sue protagoniste, in quanto Rachel Zegler sarà la protagonista e Gal Gadot come la regina cattiva. Zegler è un’attrice emergente che vedremo nel ruolo di Maria in West Side Story di Steven Speilberg. Gadot è meglio conosciuta per il suo ruolo di Diana Prince in Wonder Woman. Il film sarà diretto da Marc Webb (500 Giorni insieme, The Amazing Spider-Man 2) e prodotto da Marc Platt (Dear Even Hanson, La La Land, Crudelia) e Russell Allen (Il Re Leone, Jurassic World). Nuove canzoni di Benj Pasek e Justin Paul (The Greatest Showman, Dear Evan Hansen) saranno presenti insieme alle tracce originali.

Spider-Man: No Way Home, Jacob Batalon incredulo sul set con Garfield, Maguire e gli altri

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Jacob Batalon interpreta Ned Leeds nel MCU e anche lui, come Tom Holland, ha adorato lavorare, sul set di Spider-Man: No Way Home, con Tobey Maguire e Andrew Garfield e tutti i grandi attori che hanno fatto parte del franchise dell’Uomo Ragno. Batalon era entusiasta della sua esperienza e condivideva anche un po’ di amore per gli altri interpreti di ritorno presenti nel film.

“È stato stupefacente. Erano davvero fantastici, saggi e divertenti. Proprio come il più divertente. Ogni giorno sembrava che non fosse reale. Sembrava che stessimo vivendo il sogno condiviso, in un certo modo. Avere non solo loro, ma avere Willem [Dafoe] e Jamie [Foxx] e Alfred [Molina]. È stato letteralmente: è stato sicuramente fantastico.”

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Alexander Skarsgård: Hollywood non lo prendeva sul serio perché “sexy”

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Parlando in un’intervista al Sunday Times, Alexander Skarsgård si è lamentato del fatto di non essere stato preso “sul serio” all’inizio della sua carriera. Esprimendo rammarico per il fatto che alcuni dei suoi primi ruoli sembravano caratterizzarlo in base al suo aspetto estetico, Skarsgård ha detto di essere stato inserito in una cosiddetta “lista grossi uomini sexy”. Ha aggiunto che la sua reputazione di “un ragazzo che si toglie la maglietta” significava che ha perso le offerte per personaggi con “profondità”.

“Dopo il mio primo lavoro ero in una stupida ‘lista sexy hunky’ e la gente non mi prendeva sul serio. Se vuoi personaggi con profondità ma sei stato etichettato ‘un tizio che si toglie la maglietta’, non riceverai le offerte che ti aspetti”.

Per fortuna, il vento è cambiato per Alexander Skarsgård, che adesso sarà il protagonista di The Northman di Robert Eggers.

The Northman, trailer ufficiale del film con Alexander Skarsgård

The Northman, il nuovo film di Robert Eggers, il regista del film horror acclamato dalla critica, The Witch, ha potenzialmente messo insieme un cast stellare per il suo nuovo progetto, The Northman, prodotto dalla New Regency.

La vincitrice dell’Oscar Nicole Kidman, Alexander Skarsgård, Anya Taylor-Joy di The Witch, Bill Skarsgård, Björk e il candidato all’Oscar Willem Dafoe fanno parte del cast, prodotto da Lars Knudsen (Hereditary, Midsommar).

The Northman è descritto come una saga di vendetta vichinga ambientata in Islanda all’inizio del X secolo. Eggers ha scritto la sceneggiatura con il poeta e romanziere islandese Sjón.

Presentato al Festival di Cannes, The Lighthouse, con Dafoe e Robert Pattinson, è invece il secondo film di Eggers, che aspetta di essere ancora distribuito nel nostro paese. Il film in bianco e nero è stato nominato miglior film alla Settimana della critica e alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes dalla Federazione internazionale dei critici cinematografici.

Wolverine: Hugh Jackman ha usato il suo casting per evitare la deportazione

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Durante un’apparizione al Jimmy Kimmel Live!, Hugh Jackman ha raccontato quale è stato il momento in cui il ruolo di Wolverine lo ha salvato dalla deportazione. In occasione della sua presenza al talk show, ha rivelato di come una volta fosse stato detenuto in un aeroporto mentre si recava in Canada, all’inizio delle riprese del primo film degli X-Men.

Jackman, che non aveva ancora ricevuto il visto di lavoro richiesto, ha vissuto un incontro snervante in aeroporto quando è stato costretto a spiegare lo scopo del suo viaggio nonostante fosse sprovvisto di visto. Un incidente che apparentemente ha messo l’attore a rischio di perdere il suo ruolo da protagonista. Hugh Jackman ha descritto l’incidente in dettaglio:

“Era patetico. La guardia mi dice: “Vai laggiù”. Ed era quella stanza… sai, tipo, la stanza. Non vuoi essere in quella stanza. Quella stanza è brutta. E sono andato lì dentro, e sono rimasto lì per tipo un’ora e mezza. E mi hanno fatto aspettare. E sono andato a fare una telefonata. Quel ragazzo mi intima “Lascia il telefono ora! Questa è una cosa seria! Non hai diritti qui dentro! Non hai telefonate!” Ed io ero seduto lì a dire: “Okay, prima di tutto, ho appena perso la più grande occasione della mia vita.” “Andrò in prigione, e non so cosa fare e…” Quindi, finalmente lui mi dice “Ascolta, probabilmente ti rimanderemo su un aereo.”

E allora gli ho risposto: “Ascolta, mi dispiace. È solo che… ho questa parte in questa cosa, e loro non hanno ancora il mio visto”. E lui: “Qual è questa cosa?” E io ho detto: “Beh, sono gli ‘X-Men’. È come un fumetto”. Lui dice “Cosa? Bene, intendi come il cartone animato, ‘X-Men’?” E io dico: “Beh, no, ne stanno facendo una versione live-action.” Lui dice: “Cosa?” E io ho detto: “Sì.” E lui: “Beh, per cosa hai fatto l’audizione?” E io ho detto: “È un personaggio chiamato Wolverine”. Lui ha risposto: “Cosa?!” E mi ha letteralmente guardato, e poi ha semplicemente ha chiamato tutti i suoi colleghi dice: “Ehi, Jimmy, sono con Wolverine! Questo è Wolverine!” Onestamente, sono uscito di là con una scorta della polizia, solo per farmi uscire. Questo ragazzo mi ha fatto firmare autografi, tutto. Era un fan pazzo di “X-Men”. Questo è l’unico motivo per cui sono riuscito a fare il film”.

Chissà cosa sarebbe accaduto se la guardia aeroportuale non fosse stata un fan degli X-Men!

Aaron Paul: 10 cose che non sai sull’attore

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Aaron Paul: 10 cose che non sai sull’attore

Aaron Paul è uno di quegli attori che ha contribuito allo sviluppo del cinema e delle serie tv, grazie alla sue incredibili performance. L’attore, che ha iniziato a recitare sin da giovanissimo, ha subito dimostrato di avere un talento innato per la recitazione, entrando nel cuore degli spettatori in beve tempo.

Ecco dieci cose da sapere su Aaron Paul.

Aaron Paul: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attore inizia nel 2000, quando recita nel film Costi quel che costi, per poi continuare in K-PAX – Da un altro mondo (2001), Perfect Opposites (2004), Bad Girls (2005), Mission: Impossible III (2006), Choking Man (2006), Daydreamer (2007), Say Goodnight (2008) e L’ultima casa a sinistra (2009). Tra i suoi ultimi lavori, ci sono Smashed (2012), Annie Parker (2013), Need for Speed (2014), Non buttiamoci giù (2014), Exodus – Dei e re (2014), Padri e figlie (2015), Il diritto di uccidere (2015), Codice 999 (2016), Una spia e mezzo (2016), Welcome Home (2018), American Woman (2018), Un’improbabile amicizia (2019) e El Camino – Il film di Breaking Bad (2019).

2. Ha recitato in molte serie tv. L’attore è principalmente conosciuto per aver lavorato in numerosi progetti sul piccolo schermo. Infatti, per le sue prime apparizioni nel mondo della recitazione, ha lavorato in serie come Beverly Hills 90210 (1999), Melrose Place (1999), The Division (2001), The Guardian (2001), Giudice Amy (2001-2002) e CSI: Miami (2003). In seguito, è apparso in Veronica Mars (2005), Criminal Minds (2005), Bones (2006), Big Love (2007-2011) e Breaking Bad (2008-2013), che lo ha consacrato. In seguito ha recitato in The Path (2016-2018), Truth Be Told (2019-2020) e Westworld – Dove tutto è concesso (2020-in corso).

3. È anche doppiatore e produttore. Nel corso della sua carriera, l’attore ha svolto anche varie attività come quella del doppiatore. Infatti, ha prestato la propria voce per i film Aiuto! Sono un pesce (2000) e Kingsglaive: Final Fantasy XV (2016), oltre che per la serie BoJack Horseman (2014-in corso). Inoltre, in quanto produttore, ha lavorato alla realizzazione dei film El Camino e Un’improbabile amicizia (2019), ma anche delle serie The Path (2016-2018) e BoJack Horseman.

Aaron Paul moglie

Aaron Paul: chi è sua moglie

4. È sposato da qualche anno. L’attore si è sposato il 26 maggio del 2013 con la regista Lauren Corinne Parsekian dopo un anno di fidanzamento. I due, infatti si erano conosciuti già qualche anno prima al Coachella. La coppia ha anche avuto una figlia, Story Annabelle, nata nel febbraio del 2018. Nel dicembre del 2021, invece, hanno annunciato di essere in attesa di un secondogenito. Prima di sposarsi e mettere su famiglia, l’attore ha frequentato un paio di colleghe. Infatti, nel 2001 ha avuto una relazione con Samaire Armstrong, mentre tra il 2009 e il 2010 ha avuto una storia con Jessica Lowndes.

Aaron Paul è su Instagram

5. Ha un profilo molto seguito. L’attore possiede un proprio account Instagram che è seguito da qualcosa come 5,2 milioni di persone. Sulla sua bacheca sono moltissime le foto che dedica alla sua attività lavorativa, con dietro le quinte o post promozionali dei suoi progetti. Diverse sono però anche le immagini dedicate a luoghi visitati, attività svolte, momenti di svago passati insieme ad amici, colleghi e alla famiglia.

Aaron Paul in BoJack Horseman

6. È uno dei doppiatori della serie. Nella serie animata di Netflix BoJack Horseman l’attore ha dato voce, dalla prima alla sesta stagione, al personaggio di Todd Chavez. Questi è un ragazzo di 24 anni disoccupato che cinque anni prima dell’inizio della serie si è imbucato a una festa a casa di BoJack e non se ne è più andato. BoJack lo rimprovera e lo disdegna continuamente ma segretamente tiene a lui, continuando a sabotare ogni suo tentativo di diventare indipendente.

aaron paul

Aaron Paul in Breaking Bad

 

7. Non sarebbe dovuto esserci in tutta la serie. Il personaggio di Jesse Pinkman, come ormai in molti sapranno, non era stato inizialmente contemplato per rimanere in vita dopo il nono episodio. Il creatore della serie, Vince Giligan, aveva infatti pensato che la sua morte avrebbe contribuito ancor di più a spingere Walter White nel baratro della malvagità. Tuttavia, poiché Gilligan rimase particolarmente impressionato dalla performance di Paul, decise di integrare il personaggio lungo tutta la serie.

8. Ha vinto diversi premi. Grazie alla sua prova d’attore nella serie, l’attore ha vinto ben 3 Emmy Award per il Miglior attore non protagonista in una serie drammatica nel 2010, 2012 e 2014, oltre a un Screen Actors Guild come Miglior Cast in una serie drammatica nel 2014. In generale, si può dire che Breaking Bad abbia permesso all’attore di fare incetta di riconoscimenti materiali e non.

Aaron Paul: oggi

9. Ha diversi progetti all’attivo. L’attore ha ad oggi una serie di nuovi progetti tra le mani. Oltre a riprendere il ruolo di Caleb Nichols per la quarta stagione di Westworld, egli ha infatti da poco terminato le riprese del film Dual, un thriller di fantascienza dove recita accanto a Karen Gillan. Inoltre, i suoi fan potranno ritrovarlo anche nel podcast The Coldesta Case, dove interpreta Billy Harney.

Aaron Paul: età e altezza

10. Aaron Paul è nato il 27 agosto del 1979 a Emmett, nell’Idaho. La sua altezza complessiva corrisponde a 173 centimetri.

Fonti: IMDb, The Famous People

Thor: 10 “unpopular opinion” sulla trilogia MCU

Thor: 10 “unpopular opinion” sulla trilogia MCU

Thor Odinson (Chris Hemsworth) è un personaggio MCU estremamente popolare. Creato per la Marvel Comics da Stan Lee, Larry Lieber e Jack Kirby, il figlio di Odino appare per la prima volta nel 1962 in Journey into Mystery n.83. Dopo i fumetti, il grande successo arriva con l’MCUThor è il primo eroe del franchise ad ottenere un quarto film da solista.

Dopo i primi tre lungometraggi – Thor (2011), v (2013), Ragnarok (2017) – i fan sono in trepidante attesa per l’arrivo del quarto capitolo: Love and Thunder. Non tutti hanno però la stessa opinione sui film con protagonista Chris Hemsworth: su Reddit c’è chi ha detto la sua ‘unpopular opinion’ sulla trilogia, trovando sorprendentemente l’appoggio di altri utenti. Vediamo le teorie più interessanti.

Hela è un cattivo con poca personalità

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Hela (Cate Blanchett) è la primogenita di Odino: da sola, è più forte dei suoi due fratelli, Thor e Loki, messi insieme. È un personaggio essenziale nel terzo film della trilogia e, per molti, Hela è un cattivo di tutto rispetto per il finale di Thor: Ragnarok.

Per l’utente di Reddit Eterninox però, ”Hela è un cattivo alquanto anonimo”: essendo una Dea della Morte, Hela avrebbe potuto fare qualcosa di più potente e interessante rispetto a “creare un numero infinito di armi”, potere che non la distingue troppo dagli altri malvagi.

Troppa comicità in Thor: Ragnarok

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I primi due film di Thor sono tutti incentrati sull’azione e usano l’ironia solo in piccole dosi per sdrammatizzare le scene più pesanti. Ciò non vale per il terzo film, che sembra quasi una commedia. In realtà, molti fan hanno apprezzato questo cambio di rotta: il racconto comico della storia di un eroe, in generale, è piaciuta al pubblico.

Non mancano le eccezioni: l’utente Reddit 283leis è critico sulla comicità spinta di Ragnarok, dice che l’umorismo è così forzato da non risultare più divertente. Non è una teoria del tutto sbagliata: forse riempire le scene con raffiche di battute non era il modo migliore per raccontare la completa distruzione di Asgard.

Lady Sif e i tre guerrieri meritavano più spazio

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Gli amici di Thor, Sif e i tre guerrieri Fandral, Volstagg e Hogun sono personaggi di supporto nella trilogia, ma faticano ad avere un posto nella mente dei fan MCU, che preferiscono i personaggi primari. In Ragnarok la loro presenza è praticamente nulla: alcuni fan hanno espresso il loro dissenso per questa scelta.

L’utente CaptainMar-Vell92 afferma che Lady Sif è “tristemente depotenziata in entrambi i film di Thor, nonostante sia un personaggio importante nei fumetti“. Da un lato, i tre guerrieri sono mostrati come i fedeli compagni dell’eroe, dall’altro vengono sottoutilizzati per l’intera trilogia. ”L’apice arriva con Thor: Ragnarok quando tutti e tre finiscono per essere uccisi quasi immediatamente.

Thor: The Dark World sarebbe stato un film migliore senza… la Terra!

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Il secondo film della trilogia è considerato dalla maggiorate dei fan come uno dei peggiori di tutto l’MCU. C’è però chi non ne è così convinto. Per l’utente iwannalynch ”Thor: The Dark World non è un film terribile, se si esclude la maggior parte delle scene umane/sulla Terra.”

La parte del film ambientata su Asgard è coinvolgente e punta a rendere il film eccellente, ma quando la macchina da presa si allontana dal pianeta e migra verso la Terra, la trama si fa meno interessante come anche il cattivo da affrontare.

The Dark World e le dinamiche tra Thor e Loki

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Diversamente dall’opinione generale dei fan, la relazione tra Thor e Loki è a dir poco complicata: dalla lealtà si passa al tradimento, quasi in modo ciclico. Il rapporto tra i fratelli non è costante in tutto l’MCU. Non a caso, c’è chi crede che le dinamiche tra i due siano molto diverse a seconda del film in cui si trovano.

Per esempio, l’utente di Reddit Optimal_Cry_1782 scrive che “le interazioni tra Thor e Loki sono spettacolari e sincere“. In The Dark World i fratelli si uniscono con un obiettivo comune e, anche se Loki spesso ruba la scena durante il film, la relazione tra i fratelli è sana e positiva.

Thor non è un personaggio interessante nel primo film

Chris-Hemsworth-Thor

In linea di massima, tutti i fan sono d’accordo sul primo film della trilogia: tutti amano Thor (2011) perché è il lungometraggio che introduce il potente eroe dei fumetti nell’MCU.

Per l’utente TheSolarElite però non è così. Egli ritiene che il film del 2011 sia tra i peggiori della Marvel per diversi motivi: il principale è l’eroe protagonista. L’arroganza non ha convinto TheSolarElite: “Thor stesso è super antipatico e non l’ho mai percepito come qualcuno per cui fare il tifo né tantomeno come qualcuno che merita di avere un film tutto suo.

Thor e Jane non sono una bella coppia

Thor-e-Jane-Foster

Quando viene esiliato sulla Terra, Thor s’innamora di un’umana: Jane Foster. Per la maggior parte dei fan i due sono una coppia degna come le altre nell’MCU, ma non tutti condividono tale opinione.

L’utente Reddit Oripaa sostiene che “la relazione Thor e Jane è inutileNon fanno nulla che dimostri l’amore o l’interesse reciproco.” La relazione tra Jane e Thor sembra troppo forzata e per alcuni è solo un elemento necessario per istituire l’amore di Thor per il pianeta.

Thor doveva innamorarsi di Lady Sif

Sif

Lady Sif è una dea e un guerriero feroce. I fan MCU amano Lady Sif nei panni della fedele amica e compagna di lotta di Thor e accettano che sia Jane Foster l’interesse amoroso dell’eroe. Ma, come detto sopra, non tutti amano questa relazione tra l’umana e la divinità.

L’utente di Reddit Beaglers dice che “se l’interesse amoroso di Thor fosse invece Lady Sif, la storia scorrerebbe molto meglio.” D’altronde, Lady Sif è una combattente e si adatterebbe alla trama meglio di Jane: potrebbe avere una parte più consistente nelle battaglie portando i film a passare più tempo su Asgard che sulla Terra.

Il funerale di Frigga è tra le scene migliori dell’MCU

frigga-funerale-mcu

Come abbiamo già detto, Thor: The Dark World è uno dei film MCU meno amati dai fan, che sono rimasti delusi sia dalla trama che dai personaggi. In realtà, per l’utente hentendo c’è una scena del film particolarmente impressionante. Egli scrive: “la scena del funerale di Frigga e degli Asgardiani caduti in battaglia è, ai miei occhi, la scena più bella vista nell’MCU. La musica, le immagini e l’emozione suscitata sono semplicemente incredibili.”

Dalla musica straordinariamente bella alle immagini mozzafiato, il funerale di Frigga è una scena quasi salvifica per Thor: The Dark World. Inoltre, il dolore di Loki perché non riesce a partecipare al funerale della sua amata madre, rende la scena molto più emotiva.

Il film Ragnarok ha rovinato il personaggio di Thor

Ragnarok-MCU

Diversamente da The Dark World, Thor: Ragnarok è considerato il film migliore della trilogia , con valutazioni più alte rispetto ai primi due sia su IMDb che su Rotten Tomatoes. Nonostante ciò, c’è chi esprime dissenso per il terzo film della trilogia.

L’utente Reddit LowkeyZut crede che negli altri film Thorè un personaggio riconoscibile con una grande evoluzione“, mentre Ragnarok lo ha reso ”comico e cringe“. I più autentici fan di Thor sono abituati alla versione originale, quella che Tony Stark ha scherzosamente definito ”shakespeariana”. Anche se la versione sciocca dell’eroe è accolta dalla maggior parte dei fan, alcuni preferiscono tutt’ora quella più seria (e credibile).

Bridgerton 2: i dieci momenti più romantici

Bridgerton 2: i dieci momenti più romantici

Dal 25 marzo, su Netflix è possibile vedere la seconda stagione di Bridgerton, il period drama americano tratto dai romanzi di Julia Quinn. Anche nel capitolo due – incentrato sul figlio maggiore Anthony e sulla sua ricerca di una sposa – permane il romanticismo che ha fatto innamorare i fan nella prima stagione.

La travolgente storia d’amore di Anthony, le vivaci manifestazioni di passione e desiderio, i momenti di succoso drama e la crescita del protagonista rendono Bridgerton 2 uno show ricco di momenti romantici memorabili. Vediamo le scene migliori!

Anthony rivela sé stesso

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Nell’episodio due della seconda stagione di Bridgerton, Anthony, in un monologo particolarmente poetico, rivela i suoi difetti a Edwina. Anthony ammette di non poter essere il marito più affettuoso e appassionato, ma dice di essere disposto a prendersi cura per sempre di Edwina e ad adempiere ai tutti i doveri nei suoi confronti.

Dal punto di vista di lei, il momento è particolarmente romantico: Anthony si mostra disposto a rischiare la sua posizione come pretendente in nome dell’onestà. Forse l’onestà non è una delle qualità più romantiche ed affascinanti, ma un uomo pronto a tutto per una donna mostra dignità e rispetto.

Anthony e Kate in mezzo al bosco

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In Bridgerton 2 in effetti, Kate e Anthony hanno speso parecchio tempo in mezzo ai boschi. Qui, non sono mancati i momenti romantici tra i due. In particolare, c’è una scena in cui i due si trovano molto vicini durante una spedizione di caccia.

Dopo essersi separati dal resto della squadra, Anthony cinge con le sue braccia Kate per insegnarle come usare correttamente il suo fucile. Il momento è romantico a causa della chimica che si genera nella coppia: i due personaggi si scambiano poche parole, ma linguaggio del corpo lascia intuire il desiderio e la passione forte e viva che li avvolge.

Re Giorgio e la Regina Charlotte al matrimonio

Re Giorgio e Regina Charlotte

C’è un momento romantico e malinconico in Bridgerton 2. Durante il matrimonio tra Edwina e Anthony, Re Giorgio, affetto da una forma di demenza, è convinto di essere alle nozze tra lui e Regina Charlotte.

Giorgio, entusiasta, spiega alla moglie quanto sia contento di sposarla. La scena dolce-amara crea un momento raro in televisione che mostra un tipo di romanticismo duraturo. I creatori di Bridgerton hanno fatto un ottimo lavoro nel mostrare l’amore nelle sue vesti più mature, gentili e dolci.

Eloise e Theo si dichiarano

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Eloise è il personaggio jolly della seconda stagione di Bridgerton. Nonostante il disprezzo del personaggio per l’amore e per il romanticismo, in questa stagione Eloise non solo si innamora, ma addirittura fa una dichiarazione. L’oggetto del suo desiderio è l’apprendista della tipografia locale, Theo.

La confessione dell’amore tra i due è un momento particolarmente romantico. La coppia è perfettamente bilanciata: Theo permette ad Eloise di mantenere la sua indipendenza e la sua natura ribelle, facendole però scoprire le meraviglie e la magia del primo amore.

Il primo ballo tra Anthony e Kate

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Anthony e Kate ballano insieme più di una volta, ma c’è una scena che è particolarmente romantica tra i due. Il ballo più dolce di Bridgerton 2 è il primo tra Anthony e Kate: è Edwina a suggerirlo, rendendo il tutto carico di tensione amorosa e passione repressa.

Come nella scena del bosco, anche qui i due parlano poco, ma i delicati tocchi e la chimica evidente tradiscono i loro sentimenti tenuti segreti. Inoltre, le cover strumentali di Bridgerton sono sempre posizionate strategicamente: l’interpretazione di “Dancing on My Own” sullo sfondo della scena aumenta la tensione e conferma la teoria per cui questo sia il ballo più romantico di tutta stagione.

Anthony ha una visione di Kate al matrimonio

edwina-e-anthonyUn momento ugualmente d e straziante (a seconda della coppia per cui parteggiate): quando Anthony sta per recitare i suoi voti a Edwina, ha una visione di Kate al posto della sua sposa.

Nella visione, Kate indossa il vestito da sposa di Edwina e sta in piedi davanti all’altare. Pensando al successivo fidanzamento tra Anthony e Kate, la visione è un momento romantico perché Anthony finalmente realizza cosa (o meglio, chi) vuole. Non è immediatamente una scena dolce ma diventa tale nel corso di Bridgerton 2.

Eloise e Theo indagano su Lady Whistledown

Eloise-theo

C’è una scena d’amore quasi platonico tra Eloise e Theo. Dopo l’ennesimo litigio, in Bridgerton 2 Theo aiuta ancora una volta Eloise nella ricerca dell’identità di Lady Whistledown. Nonostante la discussione, Eloise ha il coraggio di chiedere al tipografo una mano con l’interpretazione dei manoscritti.

Theo mette da parte il rancore e amichevolmente aiuta Eloise. Questo momento è romantico perché, anche se sono chiaramente infatuati l’uno dell’altro, è la amicizia così forte tra i due che consolida il romanticismo e rende momenti come questo estremamente teneri.

Il bacio nella cappella tra Anthony e Kate

Anthony-e-Kate

Dopo il tragico annuncio di Edwina e l’abbandono delle sue stesse nozze, la tensione romantica si sposta su una nuova coppia. Anthony e Kate, rimasti soli nella cappella nuziale, possono finalmente tirare fuori la loro passione.

I due si scambiano un lungo e appassionato bacio, dolce perché ora non c’è più nessun ostacolo a separarli. La combinazione tra la cappella vuota del matrimonio, la tensione emotiva e la musica di sottofondo rende la scena l’apice romantico di Bridgerton 2.

La prima proposta di Anthony a Kate…

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Dopo un incontro al chiaro di luna, Anthony fa visita a Kate per farle una proposta. Prima si dichiara e poi le chiede di sposarsi con l’anello di sua madre.   Nonostante il momento sia leggermente guastato dal precedente fiasco del matrimonio di Bridgerton/Sharma, la dichiarazione d’amore e l’intenzione di Anthony sono perfettamente bilanciate. Il momento è reso ancora più romantico dalle parole di Anthony, che le promette una vita di momenti più dolci a venire.

…E l’ultima dichiarazione tra Anthony e Kate

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È solo nell’episodio finale che Kate è pronta a riconoscere fino in fondo i suoi sentimenti verso Anthony. Dopo che si scambiano le loro dichiarazioni, finalmente l’amore tra i due può sbocciare.

Il dialogo dei personaggi in questa scena è molto simile alla sequenza finale di Orgoglio e pregiudizio del 2005: è piena di rassicurazioni sentite di affetto. Questo momento di Bridgerton 2, oltre ad essere romantico, è distensivo perché permette di rilasciare la tensione che i due personaggi avevano trattenuto per tutta la stagione.

Il muto di Gallura gratis al cinema a Napoli e Bologna con Cinefilos.it, scopri come!

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Cinefilos.it offre la possibilità di vedere al cinema, gratis, Il muto di Gallura, il nuovo film di Matteo Fresi. Ecco le città in cui sarà possibile partecipare alle proiezioni di Aprile:

NAPOLI (Modernissimo)

  • Giovedì 7 – 10 biglietti
  • Venerdì 8 – 10 biglietti
  • Sabato 9 – 20 biglietti
  • Domenica 10 – 20 biglietti
  • Lunedì 11 – 10 biglietti
  • Martedì 12 – 10 biglietti
  • Mercoledì 13 – 10 biglietti

BOLOGNA (Lumiere)

  • Giovedì 7 – 10 biglietti
  • Venerdì 8 – 10 biglietti
  • Sabato 9 – 10 biglietti
  • Domenica 10 – 20 biglietti
  • Lunedì 11 – 10 biglietti
  • Martedì 12 – 10 biglietti
  • Mercoledì 13 – 10 biglietti

I biglietti saranno validi per qualsiasi spettacolo indicato e potranno essere richiesti, fino ad esaurimento, inviando una email a [email protected] in cui andranno specificati il giorno in cui si intende utilizzare i biglietti e un secondo giorno alternativo nel caso per il giorno prescelto non ci sia più disponibilità di posto.

Gli orari delle proiezioni andranno consultati direttamente sui siti dei cinema.

È di fondamentale importanza che nell’email venga evidenziato che si sta chiedendo l’invito via CINEFILOS.

I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un documento di identità ed al Green Pass.

Il trailer de Il muto di Gallura

Black Bird: la nuova serie Thriller con Taron Egerton

Black Bird: la nuova serie Thriller con Taron Egerton

Apple ha svelato oggi le prime immagini e la data d’uscita di Black Bird, un thriller psicologico ricco di suspense, sviluppato e prodotto da Dennis Lehane. La serie, composta da sei episodi è ispirato a fatti reali ed è adattata dal libro di memorie sul crimine “In With The Devil: A Fallen Hero, A Serial Killer, and A Dangerous Bargain for Redemption” scritto da James Keene e Hillel Levin.

Black Bird: quando esce!

Black Bird uscirà il prossimo 8 luglio 2022 su Apple TV+ con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale, ogni venerdì.

Black Bird: trama e cast

La serie racconta di quando a Jimmy Keene (Taron Egerton) – ex star del football negli anni del liceo, figlio di un poliziotto decorato e diventato uno spacciatore condannato a scontare 10 anni in carcere – viene data un’ultima possibilità: entrare in un carcere di massima sicurezza dove sono rinchiusi dei pazzi criminali e fare amicizia con il sospettato serial killer Larry Hall (Paul Walter Hauser), oppure restare dove si trova e scontare la pena intera, senza possibilità di libertà condizionale. Jimmy si rende presto conto che la sua unica via d’uscita è ottenere da Larry una confessione e scoprire dove sono sepolti i corpi delle diverse ragazze uccise, prima che l’appello di Hall vada a buon fine. Ma questo sospetto assassino sta dicendo la verità o è solo un’altra invenzione di un bugiardo seriale? Questa storia drammatica e avvincente sovverte il genere crime avvalendosi dell’aiuto delle stesse persone messe dietro le sbarre per risolvere i misteri.

In Black Bird protagonisti sono Taron Egerton nel ruolo di James Keene, Paul Walter Hauser nel ruolo di Larry Hall, Ray Liotta nel ruolo di James “Big Jim” Keene,Greg Kinnear nel ruolo di Brian Miller e  Sepideh Moafi nel ruolo di Lauren McCauley.

Black Bird è sviluppato e prodotto da Dennis Lehane. I primi tre episodi sono diretti dal candidato all’Oscar Michaël R. Roskam (“Bullhead – La vincente ascesa di Jacky”. “Chi è senza colpa – The Drop”), che è anche produttore esecutivo. Dennis Lehane, Taron Egerton e Michaël R. Roskam sono i produttori esecutivi insieme a Richard Plepler per conto della sua EDEN Productions; Bradley Thomas, Dan Friedkin e Ryan Friedkin sono i produttori esecutivi di Imperative Entertainment; Alexandra Milchan e Scott Lambert sono i produttori esecutivi della EMJAG Productions; anche Kary Antholis è produttore esecutivo, insieme all’autore del libro James Keene. Alla regia anche Jim McKay e Joe Chappelle. La serie limitata è prodotta per Apple TV+ da Apple Studios.

Ender’s Game: libro, cast e sequel del film con Asa Butterfield

Ender’s Game: libro, cast e sequel del film con Asa Butterfield

Da quando Harry Potter è arrivato sul grande schermo sono numerosi i film e le saghe per ragazzi che si sono susseguite, con più o meno fortuna, apportando sempre qualcosa di nuovo ad un panorama sempre più florido. In questo filone si inserisce anche Ender’s Game, diretto dal regista Gavin Hood nel 2013 e basato sul romanzo Il gioco di Ender, scritto nel 1985 da Orson Scott Card. Di genere fantascientifico, il film si concentra su un giovane protagonista intento ad addestrarsi per diventare una letale macchina da guerra in uno scontro tra specie diverse.

Dal romanzo di Card è in seguito nato un fortunato ciclo letterario, noto come Ciclo di Ender, attraverso cui si esplorano diversi punti di vista e storie del grande universo narrativo ideato dallo scrittore. Divenuto un romanzo fondamentale per i ragazzi, Il gioco di Ender gode da sempre di grande popolarità, cosa che lo ha infine portato ad entrare nelle attenzioni degli studios cinematografici. Per anni, tuttavia, Card si è opposto ad una trasposizione del suo libro, salvo poi occuparsi personalmente della realizzazione di ciò.

Con l’acquisizione dei diritti sul romanzo, Ender’s Game può finalmente prendere forma, arrivando infine in sala nell’autunno del 2013. Qui il film si è affermato come un discreto successo, guadagnando circa 125 milioni di dollari a fronte di un budget di 110. Con un risultato non entusiasmante di questo tipo, il futuro della saga è ancora incerto, anche se i fan di questa hanno più volte chiesto a gran voce di poter vedere nuovi film dedicati al Ciclo. Proseguendo qui nella lettura sarà intanto possibile scoprire le principali curiosità legate al primo film, dalla trama al cast di attori.

Ender’s Game: la trama del film

La storia del film, ambientata in un prossimo apocalittico futuro, vede la Terra attaccata da una razza aliena ostile, i Formics, la quale ha ucciso in breve tempo milioni di persone. Se non fosse per le gesta eroiche del Gran Mazer di nome Rackham, il quale si sacrificò distruggendo l’astronave madre degli alieni, tutto sarebbe stato perduto già da molto tempo. Cinquant’anni dopo tale vittoria, l’umanità si prepara ad un eventuale contrattacco nemico, e per essere sicura di avere possibilità di sopravvivenza addestra una serie di bambini dotati all’arte della guerra. Formare un nuovo esercito è infatti quanto mai indispensabile.

Ad occuparsi della cosa è il colonello Hyrum Graff, il quale nel reclutare i vari ragazzi spera di trovare il nuovo Mazer Rackham. Attraverso una dura selezione, composta da vari livelli e prove, egli ricerca infatti i migliori talenti per assicurare la vittoria del proprio pianeta. Ad eccellere sopra tutti è il giovane Ender Wiggins, il quale manifesta un insuperabile connubio tra intelligenza, empatia, e doti strategiche. Individuato per le sue doti, egli viene nominato capitano della sua squadra, e avrà a disposizione un tempo limitato per assicurarsi che tutto sia pronto in vista della battaglia. Nel momento in cui questa si presenta, però, non è affatto come Enders se l’aspettava.

Ender's Game cast

Ender’s Game: il cast del film

Per dare vita al film, sono stati coinvolti alcuni tra i maggio interpreti di Hollywood, come anche delle giovani promesse della recitazione. Ad interpretare Ender, il giovane protagonista, è l’attore Asa Butterfield, divenuto celebre grazie al film Hugo Cabret e oggi impegnato nella serie Netflix Sex Education. Per prepararsi al ruolo, egli dovette allenarsi in diverse discipline di combattimento, come anche partecipare ad un addestramento per astronauti, dove si è dovuto misurare con prove a gravità zero. Accanto a lui, nel ruolo della sorella minore Valentine, vi è l’attrice Abigail Breslin, diventata celebre per il film Little Miss Sunshine. Hailee Steinfeld, invece, è Petra Arkanian, un altro cadetto che si unirà a Ender nel suo addestramento.

Nel film sono poi presenti attori premi Oscar del calibro di Viola Davis nei panni della psicologa Gwen Anderson, e Ben Kingsley in quelli del leggendario capitano Mazer Rackham. Per dar vita a questo, l’attore si è dovuto quotidianamente sottoporre a diverse ore di trucco per farsi applicare sul viso i tatuaggi tipici della tradizione Tā moko. Infine, nel ruolo del colonnello Hyrum Graff, mentore di Ender, vi è Harrison Ford. L’attore, che si è dichiarato particolarmente entusiasta di partecipare ad una storia di questo genere, ha descritto il suo personaggio come un misto di ombra e luce, essendo egli tanto una figura paterna quanto un controverso manipolatore. La sua interpretazione è stata poi particolarmente apprezzata, e gli ha fatto guadagnare una nomination come non protagonista ai Saturn Award.

Ender’s Game: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Considerato l’ampio universo narrativo ideato da Card, era lecito aspettarsi la formazione di una vera e propria saga cinematografica relativa al Ciclo di Ender. I piani dei produttori erano infatti quelli di dar subito vita ad un secondo film. Il romanzo da cui trarre spunto per questo sarebbe dovuto essere Speaker for the Dead, secondo libro del Ciclo. Tuttavia, dato il non entusiasmante risultato al box office il progetto si trova momentaneamente in stand-by. Con l’uscita nel 2017 del nuovo romanzo Children of the Fleet, si pensò che adattare questo potesse risultare di maggior attrattiva per gli spettatori. Tuttavia, ad oggi, non vi sono ancora notizie ufficiali, se non che la saga potrebbe in realtà proseguire sotto forma di serie televisiva.

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Ender’s Game è infatti disponibile nel catalogo di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno lunedì 11 aprile alle ore 21:40 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

Batman: le 10 differenze tra la versione di Robert Pattinson e quella di Christian Bale

Dall’uscita di The Batman, il film di Matt Reeves con Robert Pattinson nei panni del Crociato Incappucciato, i fan della DC non hanno potuto smettere di parlarne. Dibattiti sull’espansione dell’universo si sono alimentati ancora di più, dopo che è stata resa disponibile la scena eliminata con il Joker di Barry Keoghan.

Sembra che i fan non riescano a smettere di confrontare il film di Matt Reeves con la trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, comparando la nuova interpretazione di Pattinson alla grandiosa e precedente iterazione di Bale, tenendo in considerazione anche le novità dell’approccio di Reeves. Infatti, mentre l’adattamento di Nolan è sicuramente il preferito dalla community dei fumetti e dai fan della DC, ci sono stati alcune caratteristiche di The Batman che hanno notevolmente impressionato gli spettatori.

La Batmobile

La Batmobile di Chris Bale era basata sul design di un carro armato e non ricordava affatto un’auto media; d’altra parte, la Batmobile di Pattinson è una Dodge Charger rimodellata che, stando a quanto ha detto Matt Reeves, voleva avesse un aspetto intimidatorio.

Probabilmente la cosa migliore della Batmobile di Bale nella Trilogia del Cavaliere Oscuro è che può convertirsi in moto in pochi secondi. Tuttavia, non c’è dubbio che la Batmobile di Pattinson ha stupito i fan quando l’hanno vista per la prima volta perché non solo sembra a prova di proiettile, ma anche ben accessoriata a livello tecnologico e parecchio veloce.

La tecnica di volo

batman

Mentre il Batman di Pattinson è un “pilota” più realistico, il Batman di Bale ha uno stile di volo molto più cool. Quando ha bisogno di volare, la tuta di Batman di Pattinson si trasforma in una tuta da paracadutista ed è certamente molto più credibile, tuttavia, è difficile da manovrare per lui, il che rende il suo volo impreciso e irregolare, e provoca un atterraggio brusco.

D’altra parte, il Batman di Bale aveva delle ali in stile aliante attaccate alla sua tuta che lo facevano sembrare letteralmente un pipistrello quando si librava nello skyline di Hong Kong in The Dark Knight.

Il simbolo del pipistrello sulla tuta

Il simbolo del pipistrello di Pattinson sulla sua tuta non solo è più marcato ed evidenziato rispetto a quello di Bale, ma può anche essere estratto dalla tutta, per usarlo come una specie di arma tagliente, come un Batarang in sostanza. Infatti, nel film di Reeves Batman se ne serve verso la fine del terzo atto per tagliare un cavo.

D’altra parte, il simbolo del pipistrello sulla tuta di Bale era unicamente funzionale a scopi estetici ma, senza dubbio, è stato progettato con grande cura, e il risultato è stato molto più elegante delle precedenti rappresentazioni della tuta di Batman in live-action.

Il “creatore” di gadget

batmanLucius Fox è uno dei personaggi più memorabili della trilogia del Cavaliere Oscuro, interpretato da Morgan Freeman. Egli ha ideato, progettato e creato tutti i gadget usati dal Batman di Christian Bale.

D’altra parte, nel film The Batman, è invece proprio Bruce/Batman a creare i suoi gadget. Considerando che questo è il suo secondo anno di servizio come Batman, questo potrebbe essere un motivo per cui i suoi gadget high-tech sono fondamentalmente meno cool di quelli di Bale, ma sarebbe interessante vedere cosa sarebbe capace di progettare  in maniera autonoma prima di finire a reclutare Fox, mettendo così in luce la sua arguzia e creatività.

La Maschera

batman

Le loro maschere differiscono quasi completamente: quella del Batman di Christian Bale copriva gran parte del suo viso, lasciando solo la bocca e un po’ del mento esposti. Invece, la maschera di Pattinson lascia quasi tutta la metà inferiore del viso esposta, le guance, la bocca e il mento scoperti.

La maschera di Bale ha anche un aspetto decisamente più elegante di quella di Pattinson: sembrava fosse stata modellata per adattarsi perfettamente al volto dell’attore, mentre nella maschera di Pattinson le cuciture sono ben visibili, sembra fatta di pelle e ha un aspetto artigianale.

La vita sociale

batman

Batman, nonostante sia un miliardario, non si preoccupa molto di socializzare. Tuttavia, il Bruce Wayne di Christian Bale ha fatto qualche apparizione in ambienti sociali, almeno nei primi due film, soprattutto nei panni di Batman, più che altro per rafforzare la sua percezione comune come eroe. Questo lo aiutava anche a mantenere segreta la sua vita da supereroe, perché nessun media di Gotham era in grado di capire chi si potesse celare dietro la maschera.

Tuttavia, il Batman di Robert Pattinson mostra un carattere ancor più introverso, la luce del giorno gli ferisce gli occhi, sia metaforicamente che in senso letterale. Difatti, quando arriva al funerale del sindaco, la maggior parte dei presenti è scioccata nel vedere il famoso Bruce Wayne dal vivo e questa è l’unica volta in tutto il film che fa un’apparizione pubblica come Bruce Wayne.

Il Batarang

batarang batman

Anche se entrambi i Batman non hanno quasi mai usato l’arma iconica di Batman, ovvero il Batarang, gli accessori di cui si sono dotati i due eroi differiscono nettamente; intanto, nella Trilogia del Cavaliere Oscuro, Batman usa occasionalmente i suoi affilati Batarang di metallo, mentre in The Batman di Matt Reeves, questi non appaiono quasi mai.

È interessante notare che, come abbiamo già riportato prima, l’emblema della Batsuit di Pattinson può essere usato proprio come un Batarang: è costituito dai pezzi della pistola che ha ucciso i suoi genitori, quindi ha un significato intrinseco, tuttavia, ciò significa che è l’unica arma di cui può dotarsi al momento; il Batman di Bale, invece, possedeva un sacco di piccoli Batarang, adibiti a più scopi.

Abilità di combattimento

batman

Il Batman di Robert Pattinson ha sicuramente migliori abilità di combattimento rispetto al Batman di Bale, ed è sembrato molto più agile mentre lottava. Da parte sua, il Batman di Bale poteva contare su un migliore equipaggiamento ma, nel complesso, era piuttosto scialbo durante i combattimenti.

Tuttavia, questo potrebbe essere attribuito al fatto che il film di Matt Reeves presenta un livello delle coreografie d’azione di lunga migliore e più elaborato rispetto ai film di Nolan. Anche le scene di combattimento nel suo film sono state girate in maniera decisamente più accurata, grazie alla migliore tecnologia disponibile attualmente.

La voce di Batman

La versione di Batman di Christian Bale è notoriamente famosa per il tono di voce che l’attore ha conferito al personaggio, differenziandola rispetto alla sua voce abituale. Ha utilizzato un baritono più profondo per sviluppare la sua voce da Batman, rendendola più burbera e ruvida, e molti fan si sono lamentati del fatto che questa scelta tecnica rendesse difficilmente comprensibile il suo parlato.

Invece, Pattinson non ha realmente modificato il suo tono di voce per interpretare Batman; le modifiche più sostanziali che ha apportato, riguardano la parlata più lenta e cadenzata che l’attore ha voluto attribuire al personaggio, ma per nulla profonda e roca come quella di Bale.

Il personaggio di Bruce Wayne

Una delle più grandi differenze tra i due ritratti di Batman risiede nella personalità dei “loro” Bruce Wayne: per cominciare, il Bruce Wayne e il Batman di Pattinson sono molto simili, non c’é quasi nessuna distinzione o frattura tra persona ed eroe, sono entrambi esseri umani oscuri, tetri e cupi.

Il Bruce Wayne di Christian Bale, invece, è nettamente diverso dal suo Batman: è affascinante, indossa abiti costosi e su misura, frequenta top model e guida costose auto sportive: questo è stato uno degli aspetti della trilogia di Nolan che i fan hanno maggiormente apprezzato, poiché ha concesso di osservare lati completamente diversi della stessa persona. Ecco perché molti preferiscono l’affascinante Bruce Wayne di Bale al Bruce Wayne oscuro di Pattinson.

Apollo 10½: A Space Age Childhood, la recensione del film di Richard Linklater

Con le sue opere migliori, il regista texano Richard Linklater è andato alla ricerca del valore del tempo, esplorandolo attraverso le parti “noiose” della vita ma nelle quali ha dimostrato nascondersi momenti tanto significativi quanto capaci di definire l’esistenza. Dopo aver realizzato il poco riuscito Che fine ha fatto Bernadette?, Linklater è dunque tornato su tale tema con Apollo 10½: A Space Age Childhood. Si tratta del suo terzo film animato dopo Waking Life e A Scanner Darkly, nonché di uno dei suoi progetti più personali tra quelli realizzati sino ad oggi.

Ideato già nel 2004, mentre era impegnato nella lavorazione di Boyhood, il film combina elementi autobiografici con una storia di fantasia, lasciando emergere tutto l’amore per un’epoca, le sue meraviglie ma anche i suoi aspetti più cupi. Apollo 10½ si svolge infatti in un momento decisivo per gli Stati Uniti e per il mondo, ovvero il finire degli anni Sessanta. In un sobborgo della fervida Houston di quel tempo vive il giovane Stanley (interpretato da Milo Coy), un bambino che si vedrà scelto per essere il primo “uomo” a mettere piede sulla luna.

La NASA ha infatti erroneamente costruito un modulo lunare a misura di bambino e Stanley è il designato a compiere tale delicata missione, naturalmente con la massima riservatezza. A narrare tale avventura vi è la voce dell’adulto Stanley (che in lingua originale ha l’inconfondibile verve di Jack Black), il quale offre però allo stesso tempo una nostalgica panoramica sulla vita di quel tempo e in particolare su cosa significasse essere giovani in quegli anni tanto densi di eventi e novità, con la certezza che quanto avveniva avrebbe cambiato per sempre ogni cosa.

Un’infanzia nell’era spaziale

Il sottotitolo del film, A Space Age Childhood, non può che richiamare quello che è il capolavoro di Linklater, ovvero il già citato Boyhood. Girato nell’arco di dodici anni, quel film presentava con estrema precisione il percorso di crescita di un bambino tipo, dalle classiche tappe valide per tutti sino alle specificità date dal contesto politico, sociale e culturale. Con questo suo nuovo lungometraggio, Linklater si concentra su un tempo più ristretto ma estremamente specifico, attingendo a piene mani da quella che è stata la sua vera infanzia nei pressi di Houston.

Egli ha infatti definito Apollo 10½ come un film “imbarazzantemente autobiografico”, per il quale sono stati ricercati oggetti e ricostruiti ambienti provenienti direttamente dalla sua infanzia (ogni inquadratura è infatti tanto ricca di dettagli quanto meritevole di molteplici sguardi). Quella che viene indicata come la trama principale, ovvero il reclutamento del giovane protagonista per una missione spaziale, è in realtà una parte molto ridotta del film, quasi un pretesto per parlare d’altro. Ed è proprio su questo “altro” che Linklater si concentra e di cui fa il cuore pulsante del suo racconto, di cui è il solo sceneggiatore.

Apollo 10 ½ Netflix

Attraverso i ricordi di Stanley, che sono anche i suoi, Linklater ci conduce in un quartiere residenziale di recente istituzione, un luogo senza passato che guarda unicamente al futuro. Qui il protagonista, insieme ai suoi cinque fratelli, fa esperienza di diversi passatempi, di giri in bicicletta, di quei momenti di nullafacenza che sono nel cinema di Linklater il tempo in cui i personaggi meglio si esprimono. E ancora, un lungo elenco di film, programmi televisivi, album musicali, gusti di gelato e giochi da fare tra ragazzi o in famiglia permette di comprendere cosa significava essere un bambino in quell’”era spaziale”.

Ritorno al rotoscope, tra realtà, sogno e ricordo

Per catturare tutto ciò, Linklater aveva originariamente intenzione di girare Apollo 10½ in live action, salvo poi rendersi ben presto conto di come avvalersi qui di una tecnica a lui cara come quella del rotoscope avrebbe conferito ulteriore valore al tutto. Tale particolare animazione si presta perfettamente per dar vita a racconti che si collocano al confine tra realtà e sogno, tra presente e passato. Risulta infatti difficile immaginare questo film realizzato con una tecnica diversa, proprio per il suo essere un fiume di ricordi che si animano senza una vera e propria trama.

Grazie al rotoscope Linklater riesce non solo a dare forma a tutto ciò, ma anche a generare una perfetta sintonia tra forma e contenuto, spaziando nelle memoria e nel sogno, esulando dal realistico ma rimanendogli ugualmente vicino. Ciò che ancor più sorprende e coinvolge, però, è come guardando il film si possa riconoscere anche nei propri ricordi quel tratto sfumato e frastagliato tipico delle immagini in rotoscope. I risultati qui raggiunti conferiscono dunque davvero al film un valore raro, andando oltre l’aspetto estetico per divenire parte attiva nel veicolare il senso del racconto.

Apollo 10½ recensione

Apollo 10½: la recensione del film

Il cinema di Linklater è talvolta estremo e titoli come Slacker e Waking Life ne sono un esempio perfetto. Apollo 10½ non aspira però raggiungere quel livello di astrazione narrativa, proponendosi dunque come un’opera più facilmente fruibile, sulla scia di Boyhood e di Tutti vogliono qualcosa. Proprio come questi ultimi due, è un film evidentemente e necessariamente guidato non da una trama bensì dai suoi personaggi e, in misura ancora maggiore, dai ricordi. Il modo migliore per guardare Apollo 10½ è dunque quello di abbandonarsi completamente alle sue immagini, alle emozioni che evoca e alla calda e nostalgica atmosfera che ricostruisce con tutto ciò.

Si tratta di un film volutamente modesto nelle ambizioni ma dal cuore grande, che dimostra nuovamente la capacità di Linklater di far emergere il senso della vita da quelle piccole cose che sul momento potrebbero sembrare banali. Questo suo nuovo coming of age, inoltre, risulta ulteriormente magnifico nella capacità di rendere universale un’esistenza così specifica. Non occorre essere nati a Houston negli anni Sessanta per comprendere e apprezzare il film. L’infanzia in esso evocata è infatti senza tempo, perfettamente applicabile anche a spettatori di contesti geograficamente e culturalmente lontani. Un sentito regalo, dunque, che Linklater fa a sé stesso e a tutto il suo pubblico.

Premi David di Donatello 2022: tutte le candidature

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Premi David di Donatello 2022: tutte le candidature

Sono state annunciate le nomination ai Premi David di Donatello 2022, edizione numero 67 del prestigioso riconoscimento al cinema italiano. Tra cinecomics nostrani, drammi, geolocalizzazioni a Sud, il panorama cinematografico di quest’anno appare molto variegato. Trai titoli più nominati ci sono È stata la mano di Dio e Freaks Out, ma anche alcuni titoli più piccoli che però parlano all’internazionalità del nostro cinema, come A Chiara di Jonas Carpignano:

Premi David di Donatello 2022: tutte le candidature

 

 

 

 

  • MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
    • A Chiara di Jonas CARPIGNANO
    • Ariaferma di Leonardo DI COSTANZO, Bruno OLIVIERO, Valia SANTELLA
    • È stata la mano di Dio di Paolo SORRENTINO
    • Freaks Out di Nicola GUAGLIANONE, Gabriele MAINETTI
    • Qui rido io di Mario MARTONE, Ippolita DI MAJO

 

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE*

Diabolik MANETTI BROS., Michelangelo LA NEVE
L’arminuta Monica ZAPELLI, Donatella DI PIETRANTONIO
La scuola cattolica Massimo GAUDIOSO, Luca INFASCELLI, Stefano MORDINI
La terra dei figli Filippo GRAVINO, Guido IUCULANO, Claudio CUPELLINI
Tre piani Nanni MORETTI, Federica PONTREMOLI, Valia SANTELLA
Una femmina Lirio ABATE, Serena BRUGNOLO, Adriano CHIARELLI, Francesco COSTABILE

 

MIGLIOR PRODUTTORE

A Chiara Jon COPLON, Paolo CARPIGNANO, RyanZACARIAS, Jonas CARPIGNANO (STAYBLACK PRODUCTIONS) – RAI CINEMA
Ariaferma prodotto da Carlo CRESTO-DINA (TEMPESTA) – Michela PINI (AMKA) – RAI CINEMA
È stata la mano di Dio Paolo SORRENTINO, Lorenzo MIELI
Freaks Out Andrea OCCHIPINTI, Stefano MASSENZI, Mattia GUERRA (LUCKY RED) – Gabriele MAINETTI (GOON FILMS) – RAI CINEMA
Qui rido io Nicola GIULIANO, Francesca CIMA, Carlotta CALORI (INDIGO FILM) – RAI CINEMA

 

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA

A Chiara Swamy ROTOLO
Diabolik Miriam LEONE
Freaks Out Aurora GIOVINAZZO
Giulia Rosa PALASCIANO
Qui rido io Maria NAZIONALE

 

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

America Latina Elio GERMANO
Ariaferma Silvio ORLANDO
È stata la mano di Dio Filippo SCOTTI
Freaks Out Franz ROGOWSKI
Qui rido io Toni SERVILLO

 

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA

È stata la mano di Dio Luisa RANIERI
È stata la mano di Dio Teresa SAPONANGELO
I fratelli De Filippo Susy DEL GIUDICE
L’arminuta Vanessa SCALERA
Qui rido io Cristiana DELL’ANNA

 

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Ariaferma Fabrizio FERRACANE
Diabolik Valerio MASTANDREA
È stata la mano di Dio Toni SERVILLO
Freaks Out Pietro CASTELLITTO
Qui rido io Eduardo SCARPETTA

 

MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA

America Latina Paolo CARNERA
Ariaferma Luca BIGAZZI
È stata la mano di Dio Daria D’ANTONIO
Freaks Out Michele D’ATTANASIO
Qui rido io Renato BERTA

 

MIGLIORE COMPOSITORE*

A Chiara Dan ROMER, Benh ZEITLIN
America Latina VERDENA
Ariaferma Pasquale SCIALÒ
Diabolik PIVIO & Aldo DE SCALZI
Freaks Out Michele BRAGA, Gabriele MAINETTI
I fratelli De Filippo Nicola PIOVANI

 

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE

Diabolik Titolo: LA PROFONDITA’ DEGLI ABISSI        Musica, testi e interpretazione di: Manuel AGNELLI
I fratelli De Filippo Titolo: FACCIO ‘A POLKA

Musica di: Nicola PIOVANI

Testi di: Nicola PIOVANI, Dodo GAGLIARDE

Interpretata da: Anna FERRAIOLI RAVEL

L’arminuta Titolo: JUST YOU

Musica e testi di: Giuliano TAVIANI, Carmelo TRAVIA

Interpretata da: Marianna TRAVIA

Marilyn ha gli occhi neri Titolo: NEI TUOI OCCHI

Musica di: Francesca MICHIELIN, Andrea FARRI

Testi e interpretazione di: Francesca MICHIELIN

Piccolo corpo Titolo: PICCOLO CORPO

Musica di: Fredrika STAHL

Testi di: Laura SAMANI

Interpretata da: Celeste CESCUTTI, CORO POPOLARE

 

MIGLIORE SCENOGRAFIA

Ariaferma Luca SERVINO – Susanna ABENAVOLI
Diabolik Noemi MARCHICA – Maria Michela DE DOMENICO
È stata la mano di Dio Carmine GUARINO – Iole AUTERO
Freaks Out Massimiliano STURIALE – Ilaria FALLACARA
Qui rido io Giancarlo MUSELLI, Carlo RESCIGNO –

Laura CASALINI, Francesco FONDA

 

MIGLIORI COSTUMI

Diabolik Ginevra DE CAROLIS
È stata la mano di Dio Mariano TUFANO
Freaks Out Mary MONTALTO
I fratelli De Filippo Maurizio MILLENOTTI
Qui rido io Ursula PATZAK

 

MIGLIOR TRUCCO

Diabolik Francesca LODOLI
È stata la mano di Dio Vincenzo MASTRANTONIO
Freaks Out Diego PRESTOPINO – Emanuele DE LUCA e Davide DE LUCA (prostetico o special make-up )
I fratelli De Filippo Maurizio NARDI
Qui rido io Alessandro D’ANNA

 

MIGLIOR ACCONCIATURA

7 donne e un mistero                             Alberta GIULIANI
A Chiara Giuseppina ROTOLO
Diabolik Luca POMPOZZI
Freaks Out Marco PERNA
I fratelli De Filippo Francesco PEGORETTI

 

MIGLIORE MONTAGGIO

A Chiara Affonso GONÇALVES
Ariaferma Carlotta CRISTIANI
È stata la mano di Dio Cristiano TRAVAGLIOLI
Ennio Massimo QUAGLIA, Annalisa SCHILLACI
Qui rido io Jacopo QUADRI

 

MIGLIOR SUONO

Ariaferma Presa diretta: Xavier LAVOREL

Microfonista: Pierre COLLODIN

Montaggio: Daniela BASSANI

Creazione suoni e Mix: Maxence CIEKAWY

È stata la mano di Dio Presa diretta: Emanuele CECERE

Microfonista: Francesco SABEZ

Montaggio: Silvia MORAES

Creazione suoni: Mirko PERRI

Mix: Michele MAZZUCCO

Ennio Presa diretta: Gilberto MARTINELLI

Montaggio: Fabio VENTURI

Mix: Gianni PALLOTTO

Freaks Out Presa diretta: Angelo BONANNI

Microfonista: Diego DE SANTIS

Montaggio: Davide FAVARGIOTTI

Creazione suoni: Mirko PERRI

Mix: Franco PISCOPO

Qui rido io Presa diretta: Alessandro ZANON

Microfonista: Alessandro PALMERINI

Montaggio: Silvia MORAES

Creazione suoni: Gianluca GASPARRINI

Mix: Giancarlo RUTIGLIANO

 

MIGLIORI EFFETTI VISIVI – VFX

A Classic Horror Story Nuccio CANINO
Diabolik Simone SILVESTRI
È stata la mano di Dio Rodolfo MIGLIARI
Freaks Out Stefano LEONI
La terra dei figli Rodolfo MIGLIARI, Roberto SABA

 

MIGLIOR DOCUMENTARIO

Atlantide di Yuri ANCARANI
Ennio di Giuseppe TORNATORE
Futura di Pietro MARCELLO, Francesco MUNZI, Alice ROHRWACHER
Marx può aspettare di Marco BELLOCCHIO
Onde radicali di Gianfranco PANNONE

 

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE  

Belfast di Kenneth Branagh (Universal Pictures, Gran Bretagna)
Don’t Look Up di Adam McKay (Lucky Red, Netflix, USA)
Drive My Car di Ryusuke Hamaguchi (Tucker Film Giappone)
Dune di Denis Villeneuve (Warner Bros. Pictures, USA)
Il Potere del Cane – The Power of the Dog di Jane Campion (Netflix Nuova Zelanda, Australia)

 

Il premio al miglior cortometraggio viene assegnato da una commissione composta da Domenico Dinoia, Mauro Donzelli, Francesco Giai Via, Marzia Gandolfi, Paola Jacobbi, Maria Grazia Mattei, Claudia Panzica, Marina Sanna, Maria Carolina Terzi.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

Diorama di Camilla CARÈ
L’ultimo spegne la luce di Tommaso SANTAMBROGIO
Maestrale di Nico BONOMOLO
Notte romana di Valerio FERRARA
Pilgrims di Farnoosh SAMADI e Ali ASGARI

 

Il miglior cortometraggio Premio David di Donatello 2022 è: MAESTRALE di Nico Bonomolo.

 

 

 

***

 

Il Premio David Giovani viene assegnato da una giuria nazionale di studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado.

DAVID GIOVANI

Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto di Riccardo MILANI
Diabolik dei MANETTI BROS.
È stata la mano di Dio di Paolo SORRENTINO
Ennio di Giuseppe TORNATORE
Freaks Out di Gabriele MAINETTI

 

CONTEGGIO TOTALE FILM:

È STATA LA MANO DI DIO 16

FREAKS OUT 16

QUI RIDO IO 14

ARIAFERMA 11

DIABOLIK 11

A CHIARA 6

I FRATELLI DE FILIPPO 6

ENNIO 6

AMERICA LATINA 3

L’ARMINUTA 3

LA TERRA DEI FIGLI 2

PICCOLO CORPO 2

UNA FEMMINA 2

7 DONNE E UN MISTERO 1

A CLASSIC HORROR STORY 1

COME UN GATTO IN TANGENZIALE – RITORNO A COCCIA DI MORTO 1

GIULIA 1

IL CATTIVO POETA 1

LA SCUOLA CATTOLICA 1

MARILYN HA GLI OCCHI NERI 1

MATERNAL 1

RE GRANCHIO 1

TRE PIANI 1

The Batman: i Wayne come i reali d’America o i Kennedy

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The Batman: i Wayne come i reali d’America o i Kennedy

In una recente intervista con KCRW, Matt Reeves, regista di The Batman, ha parlato della sua opinione su Thomas e Martha Wayne. Il regista ha rivelato che la sua versione dei Wayne è stata ispirata da reali britannici o americani come la famiglia Kennedy.

“Mi interessava l’idea che Bruce fosse in una fase in cui non poteva sopportare il peso della storia di far parte dei Wayne. Ho pensato che potesse essere un po’ come un membro della famiglia Kennedy come i reali americani, o cosa sarebbe un reale britannico sulla scia di una tragedia e come ti è stata messa una lente addosso a causa di una tragedia familiare a cui non avresti potuto mai sfuggire. E quindi la sua risposta sarebbe stata di volersi ritirare da tutto questo e non capire che nella missione che stava cercando di compiere per cercare di dare un senso alla sua vita, avrebbe potuto essere in grado di usare quello che gli era accaduto come una specie di maschera, che poteva essergli utile.”

the batman

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

Marvel: secondo il regista di Avengers: Endgame, Kevin Feige non ha un piano

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Il regista di Avengers: Endgame Joe Russo ha affermato che la Marvel non ha mai avuto un piano prestabilito per il MCU. I Marvel Studios hanno sviluppato una reputazione per la pianificazione sulla lunga durata e tutto è iniziato con Iron Man del 2008, quando la scena post-crediti del film ha chiaramente impostato il nascente universo condiviso sulla traiettoria che ha portato a The Avengers del 2012.

Poi, nel 2014, i Marvel Studios hanno annunciato la loro intera lista della Fase 3, fino a Avengers: Infinity War Part II, che uscirà nel 2019. I piani della Fase 3 della Marvel sono cambiati molto nel corso degli anni; i film sono stati eliminati, aggiunti, mescolati e persino ripensati, con Avengers: Infinity War Part II che si è trasformato in Avengers: Endgame. Tuttavia, lo studio ha mantenuto la sua reputazione e gli spettatori continuano a presumere che i Marvel Studios stiano pianificando film e serie per anni a venire.

Parlando con Deadline al Sands International Film Festival di St. Andrews in Scozia, il regista di Avengers: Endgame Joe Russo ha suggerito che la reputazione è esagerata. Secondo Russo, il segreto del successo della Marvel risiede proprio nella sua adattabilità.

“Il modo in cui le cose funzionano alla Marvel, e sono sicuro che a un certo punto qualcuno ne parlerà in dettaglio, ma parte della genialità del [presidente dei Marvel Studios] Kevin [Feige] è che non c’è davvero un piano. C’è un’idea, ma non puoi avere un piano se il film che stai facendo fallisce. Non c’è un piano dopo quello. Giusto? Quindi, si tratta davvero di leggere quello che succede, se il film ha successo, allora c’è l’entusiasmo che ti fa dire: cos’altro potremmo fare? E poi è in quel momento che vengono fuori le nuove idee, e c’erano speranze. Si spera di poter realizzare tutta l’idea e di completare la storia, come accaduto con Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, ma un sacco di cose sono state inventate tra i film. E alcuni dei migliori sono stati pensati dopo il successo di altri”.

Sydney Sweeney racconta la sua preparazione per il ruolo in Madame Web

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In un’intervista con Variety, Sydney Sweeney rivela di aver raccolto i fumetti per informarsi sul suo misterioso personaggio in Madame Web. A sorpresa, Sweeney afferma di essersi allenata in arti marziali miste (MMA) da quando era un’adolescente. Allude al fatto che questa sua skill potrebbe essere utilizzata per uno dei progetti non annunciati a cui sta lavorando anche come produttrice, attraverso la sua società di produzione, anche se questa abilità potrebbe tornare utile per il suo ruolo di Madame Web.

“Ho ordinato un sacco di fumetti. C’è molto da imparare. Sono sempre stato un grande fan di tutti i film dell’Universo Marvel e Sony. Sono cresciuta guardandoli tutti e sono stata inghiottita da quel mondo intero per tutta la vita, quindi poterne fare parte è una cosa così incredibile.”

Madame Web: 5 dettagli sul personaggio

Madame Web è uno dei tanti film in via di sviluppo mentre lo studio costruisce il suo Sony Universe di personaggi Marvel. Sony, che controlla i diritti cinematografici di Spider-Man e altri personaggi correlati, ha già distribuito Venom (2018) e Venom: La furia di Carnage (2020) e il film con Jared Leto, Morbius, uscirà ad aprile. La Sony ha anche in cantiere Kraven il Cacciatore con la star Aaron Taylor-Johnson.

Nel cast di Madame Web ci sono Dakota Johnson e Sydney Sweeney. Lo studio si trova in una posizione di forza dopo l’uscita di Spider-Man: No Way Home, che ha incassato 1,74 miliardi di dollari a livello globale, l’incasso più alto nella storia della Sony.

Dune 2 potrebbe usare dei concept scartati dal primo capitolo per i Vermi della Sabbia

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Dopo il recente trionfo agli Oscar 2022, in una recente intervista con Vulture, lo scenografo di Dune, Patrice Vermette, ha rivelato che la troupe potrebbe utilizzare per Dune 2 dei modelli di vermi della sabbia che sono stati creati per il primo film, e che sono rimasti inutilizzati.

Come molti fan sanno, la seconda metà di Dune include vermi appena nati e le loro controparti adulte. Vermette ha rivelato che la sceneggiatura originale di Dune 2 è terminata leggermente dopo rispetto al film finito. Per questo motivo, Vermette ha affermato che “ci sono già elementi progettati che saranno nella seconda parte”, che includono anche progetti per il ciclo di vita del verme.

“Inizialmente dovevamo approfondire la storia. Durante la pre-produzione, la sceneggiatura si muove, trova il suo posto. Non è mai definitiva fino a un certo momento. Quindi, durante la prima parte della preparazione, c’erano aree della sceneggiatura che non abbiamo messo in scena quando abbiamo bloccato la storia e abbiamo deciso di girare (…) Ci sono elementi già progettati che saranno nella seconda parte.”

Dune 2, il film

Dune 2 è l’atteso sequel del film del 2021 Dune diretto da Denis Villeneuve e  interpretato da un cast stellare composto da Timothée ChalametRebecca FergusonDave Bautista, Oscar IsaacZendayaJavier BardemStellan Skarsgård. In Dune 2 confermati gli ingressi nel cast diFlorence Pugh, Austin Butler.

Viaggio mitico ed emozionante di un eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie paure sopravviveranno.

Denis Villeneuve ha diretto Dune e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth, basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert.

Morbius: Jared Leto racconta il processo di preparazione per il ruolo

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In un’intervista con The Hollywood Reporter, Jared Leto racconta brevemente il processo di immedesimazione che ha attraversato per entrare nel personaggio in Morbius. Spiega come ha svolto le sue ricerche sul materiale originale della Marvel, imparando a conoscere l’antieroe dai fumetti, e come ha usato la propria immaginazione per rendere il suo ritratto più tridimensionale.

“Mi sono tuffato in profondità nel materiale originale e ce n’era un sacco. Questo personaggio è stato scritto dagli anni ’70, e quindi c’era molto da imparare, molto da approfondire, e poi hai lasciato che la mia immaginazione prendesse il sopravvento. Questa è la prima volta che questo personaggio è stato adattato sullo schermo, quindi ero entusiasta di avere quell’opportunità”.

Morbius: recensione del film con Jared Leto

Uno dei personaggi più enigmatici e tormentati della Marvel, l’antieroe Michael Morbius, arriva sul grande schermo interpretato dall’attore Premio Oscar® Jared Leto. Infetto da una rara e pericolosa malattia del sangue, determinato a salvare chiunque sia destinato a subire la sua stessa sorte, il Dr. Morbius tenta una scommessa disperata. Quello che inizialmente sembra essere un successo si rivela presto un rimedio potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Matt SmithTyrese Gibson, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale italiane il 31 marzo 2022. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Mark Hamill rende omaggio a Sir Alec Guinness nel giorno del suo compleanno

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Sul suo account Instagram ufficiale, Mark Hamill ha pubblicato un tributo di compleanno al compianto Sir Alec Guinness, che avrebbe compiuto 108 anni il 2 aprile 2022.

Hamill ha onorato l’attore, scomparso nel 2000, con una serie di foto tra cui un primo piano di Guinness di quando era più giovane e una raccolta di foto di loro due dietro le quinte della trilogia originale di Star Wars. Ha anche scritto un tributo all’attore con una didascalia dicendo che Guinness era “uno degli attori migliori e più versatili di tutti i tempi” che era “tutto ciò che volevo che fosse… e molto, molto di più”.

The Batman: ecco perché Matt Reeves ha diretto il film come uno standalone

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In un’intervista con il LA Times, Matt Reeves ha spiegato come ha trattato The Batman come un film autonomo e non ha prestato molta attenzione ai potenziali sequel del film. Dopo aver riflettuto su quanto controllo creativo è stato concesso a Reeves in questa nuova versione, al regista è stato chiesto quali ulteriori idee avesse per espandere il mondo che aveva messo sullo schermo.

Reeves ha risposto dicendo che non si è avvicinato al film con il presupposto che ci sarebbe stato altro in arrivo e si è concentrato sul raccontare una storia contenuta che assicurasse che il nuovo Cavaliere Oscuro fosse una degna aggiunta al canone esistente.

“La mia sensazione nel fare il film è sempre stata che non l’avrei mai trattato come il capitolo uno, perché il capitolo uno presuppone che ci siano più capitoli. Quello che volevo fare era rendere questo film un’esperienza soddisfacente, in modo che le persone potessero vivere una nuova versione di un personaggio che hanno amato, sai, quelle persone che hanno amato quel mondo per oltre 80 anni e penso che se avremo successo su quel fronte, ho molte storie che voglio raccontare e così si farà il secondo capitolo, ma non perché non l’abbiamo reso un’esperienza completa”.

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

Judd Apatow spiega la parte peggiore dell’essere amico di Paul Rudd

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In una recente apparizione al The Tonight Show con Jimmy Fallon, Judd Apatow ha parlato della sua amicizia con Paul Rudd. Il regista ha discusso delle fasi di pianificazione di This is 50 e di come entrambi i suoi protagonisti “non invecchino”, rendendo difficile vederli interpretare la coppia di This is 40 ma un decennio dopo. Apatow si unisce al coro di tutti i fan e i conoscenti di Rudd, affermando che l’attore di Ant-Man semplicemente non invecchia. Ecco cosa ha dichiarato il regista:

“Ho un grosso problema, è che Paul Rudd e Leslie (Mann, sua moglie e attrice in This is 40, ndt) non invecchiano. Quindi, sono passati 10 anni e sembrano esattamente uguali. E penso che darebbe fastidio alle persone, giusto?

La parte peggiore dell’essere amico di Paul Rudd, che è il ragazzo che non invecchia, è [che] io invece invecchio. Quindi in ogni foto con lui, ho foto con lui negli ultimi 20 anni, e lui semplicemente non cambia e io sto lentamente cadendo a pezzi. Sembra esattamente lo stesso in questo momento e io assomiglio a suo padre”.

Il tormentone legato a questa caratteristica di Paul Rudd è virale da tanto tempo, e sembra che non sia solo un effetto delle luci sul volto dell’attore, quando si fa fotografare, ma è un dato di fatto, riscontrato anche da chi gli sta vicino e dai suoi collaboratori più stretti.

Rivedremo Paul Rudd nei panni di Scott Lang nel MCU, e lo vedremo anche in This is 50, il sequel in lavorazione di Apatow.

Vince Vaughn: 10 cose che non sai sull’attore

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Vince Vaughn: 10 cose che non sai sull’attore

Vince Vaughn è uno di quegli attori che ha fatto la storia del cinema recente grazie alle sue interpretazioni uniche e indimenticabili. L’attore ha dimostrato di non essere abile solo con la commedia, ma di essere anche molto capace con i ruoli drammatici e di azione.

Ecco dieci cose da sapere su Vince Vaughn.

Vince Vaughn: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attore inizia nel 1993 con il film Rudy – Il successo di un sogno, per poi continuare ad apparire in Il mondo perduto – Jurassic Park (1997), Psycho (1998), The Cell – La cellula (2000), Zoolander (2001), Starsky & Hutch (2004), Palle al balzo – Dodgeball (2004), Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy (2004), Mr. & Mrs. Smith (2005) e 2 single a nozze – Wedding Crashers (2005). In seguito, ha recitato in Ti odio, ti lascio, ti… (2006), Into the Wild – Nelle terre selvagge (2007), L’isola delle coppie (2009), Il dilemma (2011), Vicini del terzo tipo (2012), Gli stagisti (2013) e Delivery Man (2013). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono Anchorman 2 – Fotti la notizia (2013), Tempo limite (2016), La battaglia di Hacksaw Ridge (2016), Brawl in Cell Block 99 (2017), Dragged Across Concrete (2018), Una famiglia al tappeto (2019), Seberg – Nel mirino (2019), Arkansas (2020) e Freaky (2020).

2. Ha lavorato in alcune serie. Nel corso della sua carriera, l’attore ha preso parte ad alcuni progetti del piccolo schermo, debuttando nel mondo della recitazione grazie alla serie China Beach (1989). In seguito, è apparso in 21 Jump Street (1989), ABC Afterschool Specials (1990), CBS Schoolbreak Special (1990-1991), Sex and the City (2000) e Going to California (2001). Più di recente ha lavorato nelle serie True Detective (2015), F is for Family (2018) e Curb Your Enthusiasm (2020-2021)

3. È anche doppiatore, sceneggiatore e produttore. L’attore si è dimostrato in grado di vestire diversi panni nel corso della sua carriera. Infatti, in quanto doppiatore, ha prestato la propria voce per i video game The Lost World: Jurassic Park – Chaos Island (1997) e per la serie tv Hercules (1998). Come sceneggiatore, ha lavorato allo script dei film Ti odio, ti lascio, ti…, L’isola delle coppie e Gli stagisti, mentre in quando produttore, ha lavorato alla realizzazione dei film appena menzionati e delle serie Pursuit od the Truth (2013), Sullivan & Son (2012-2014), 30 for 30 (2016) e F for Family.

vince vaughn

Vince Vaughn e Kyla Weber

4. È sposato da qualche anno. L’attore si è sposato nel gennaio del 2010 con l’agente immobiliare Kyla Weber, con cui aveva una relazione da prima del 2009. Dalla loro unione sono poi nati due figli: Lockyn (nata nel dicembre del 2010) e Vernon Lindsay (nato nell’aprile 2013). Da sempre molto riservato circa la propria vita privata, Vaughn non ama condividere dettagli a riguardo e tiene al riparo la propria famiglia dall’invadenza dei media.

Vince Vaughn in True Detective

5. Non si è sentito nervoso. Quando gli è stato chiesto se fosse nervoso all’idea di dover stare al passo dei suoi colleghi che hanno reso iconica la prima stagione della serie, l’attore ha risposto: “Onestamente no, perché Nic Pizzolatto è un grande scrittore guidato dalle storie. Ho pensato che Woody [Harrelson] e Matthew [McConaughey] hanno fatto un lavoro eccezionale con la prima stagione. Questo è molto diverso, una storia completamente diversa, con i suoi personaggi”.

6. Gli è piaciuto molto il suo personaggio. L’attore ha amato interpretare Frank Semyon, uno dei protagonisti della seconda stagione della serie di True Detective, per la profondità data da Pizzolatto al personaggio e per come sono state espresse le complessità di questo in maniera autentica e coinvolgente. L’attore, infatti, ha affermato di non aver dovuto aggiungere nulla al personaggio.

Vince Vaughn e Jennifer Aniston

7. Sono stati insieme qualche mese. Vaughn e la Aniston si erano conosciuti sul set di Ti odio, ti lascio, ti… durante il 2005 e, da quella che era una conoscenza, i due hanno poi sviluppato un legame sentimentale. Il rapporto venne molto seguito dai media, tanto che Vaughn intraprese due cause contro delle riviste che lo accusarono di infedeltà. Tuttavia, la loro relazione è durata qualche mese, per poi terminare nel 2006.

vince vaughn

Vince Vaughn in Psycho

8. Ha dato vita alla sua versione del personaggio. Nel il remake del 1998 di Psycho, diretto da Gus Van Sant, Vaughn aveva il compito di interpretare il celebre Norman Bates, che nel film del 1960 era interpretato da Anthony Perkins. L’attore era piuttosto preoccupato e innervosito dal dover dar vita ad un personaggio tanto iconico e amato. Per riuscire a calarsi nella parte e vivere questa con serentià, egli decise pertanto di non copiare assolutamente la versione data da Perkins, ma di dare invece vita ad una propria personale interpretazione del personaggio.

Vince Vaughn: oggi

9. Ha diversi progetti da realizzare. Vaughn ha ad oggi diversi progetti tra le mani, specialmente in qualità di produttore. Egli è infatti attualmente impegnato nella produzione dei film Christmas with che Campbells, A Christmast Story Christmas, The Risk Agent e The Insane Laws. Come attore, invece, a breve intraprenderà le riprese della serie Bad Monkey, dove interpreterà il detective Andrew Yancy.

Vince Vaughn: età e altezza

10. Vince Vaughn è nato il 28 marzo del 1970 a Minneapolis, nel Minnesota. La sua altezza complessiva corrisponde a 196 centimetri.

Fonti: IMDb, Screenrant

Bla Bla Baby, Fausto Brizzi e il cast presentano il film

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Bla Bla Baby, Fausto Brizzi e il cast presentano il film

“Girare questo film è stato come realizzare un documentario”. Ha esordito così Fausto Brizzi alla conferenza stampa di presentazione del suo nuovo film, Bla Bla Baby, scritto dal regista insieme a Paola Mammini, Simone Paragnani e Mauro Uzzeo. 

Con Brizzi e la sua squadra di sceneggiatori, che lui stesso definisce un “dream team”, erano presenti tutti i protagonisti del film, in primis i piccolissimi attori che hanno prestato i loro paffuti volti a Martino e alla sua gang, e poi gli adulti, guidati da Matilde Gioli e Alessandro Preziosi.

“La location principale del film era un asilo ricostruito e avevamo anche 30 bambini sul set contemporaneamente – continua Brizzi – per fortuna con me c’era Angelo Licata che mi ha aiutato. Non sai mai quando i bambini faranno quello che devono fare. Si girava assecondando i loro tempi, si aspettava (…) La sfida tecnica più grande è stata quella di non far avvertire la differenza tra quando i bimbi sono in scena e quando sono in computer grafica.” Prosegue Brizzi.

La promozione del film è accompagnata dal hashtag #soloinsala, che, come spiega Paolo Del Brocco, che co-produce il film con Rai Cinema, è l’indirizzo a cui sono rivolti tutti i film a cui lavora lo studio di produzione che presiede: “Noi facciamo dei film per la sala. Il cinema senza la sala muore, in tutti i suoi generi. Lo sforzo che stiamo facendo è cercare di riportare i film nel loro luogo deputato. Conosciamo i rischi del caso, ma per quanto riguarda Rai Cinema e 01, continueremo a fare del nostro meglio. Il film esce in un periodo in cui si spera ci sia facilità di andare in sala, Fausto ha fatto qualcosa di differente, e si potrà vedere solo al cinema.”

Protagonisti adulti della storia sono, come accennato, Matilde Gioli e Alessandro Preziosi, che nel corso delle riprese hanno dovuto dividere il set con interpreti molto molto… giovani.

“Ci tengo a dire che questo progetto è stato veramente bello e importante – spiega Gioli – Non capita tutti i giorni di fare un film del genere. Sarò sempre grata alla produzione per avermi scelta. Io non sono ancora mamma, quindi il rapporto con i bimbi così piccoli era un’esperienza inedita, ma è stato anche un enorme piacere. Guardarli è di grande ispirazione, hanno una ingenuità e una spontaneità nelle loro espressioni che ti fa venire voglia di alleggerirti da tutte le sovrastruttura che abbiamo noi attori. Sono rimasta molto legata a questi bimbi. Da un punto di vista professionale, questo film mi ha obbligata a stare molto concentrata e presente sul momento. Si passava molto tempo ad aspettare che i bimbi facessero quello che dovevano, e quindi noi adulti dovevamo essere sempre pronti a continuare. È stato assai formativo.”

Preziosi, che è padre da tanti anni, aveva già esperienza nell’avere a che fare con bimbi di circa dodici mesi: “Non ricordo di aver mai sopportato gli omogeneizzati, ed era strano che più ne mangiavo e più aumentavano, sul set. Per me è stato divertentissimo ritrovare attraverso la non comunicazione con i bambini quella che non ho con me stesso. Sono riuscito a recuperare quell’esperienza da genitore che ho avuto quando ero molto giovane. Non è stato facile, ma è stato bello condividere questo viaggio con tutta la troupe che ha contribuito a ogni livello affinché i bimbi arrivassero tutti calmi sul set. È stato sorprendente vedere quanto tutti ci abbiano visto lungo, nello scegliermi per dare fondo alla mia esperienza di giovane padre e di uomo.”

Ma da dove nasce l’idea di Bla Bla Baby? Secondo quanto dichiara Brizzi, l’idea è partita da un input di sua moglie: “L’idea è venuta a lei, che mi ha detto di pensare a un film sullo stile di Ted (quello con l’orsacchiotto), e io avevo pensato subito che non si poteva fare. Poi ne ho parlato con Luca Barbareschi che mi ha spinto a scrivere un soggetto che potesse essere interessante e così ho cominciato a portare a bordo il dream team di sceneggiatura: mi serviva Paola Mammini che ha scritto tanti film di successo. Era la nostra prima collaborazione ed è nato subito un grande amore professionale. Mi serviva Simone Paragnani con cui condivido un amore per i film anni ’80 ai quali questo film fa riferimento, e avevamo lavorato insieme già tante volte. Mi serviva Mauro Uzzeo che è un’esperto di cartoni animati, perché nel film c’è una lunga sequenza finale che è in qualche modo in cartone animato e lui è un talento in quel campo e nel fumetto italiano. Questa commistione ha portato a un copione e non sapevamo se potesse funzionare, e a poco a poco abbiamo apportato i cambiamenti tecnici e drammaturgici per fare in modo che ogni idea che avevamo avuto potesse essere realizzata. È stato davvero un lavoro di squadra e ci voleva un po’ di follia produttiva perché dovevamo ottenere una resa tecnica. È la prima volta che mi è capitato di non poter far vedere un film alla fine del montaggio, ma ho dovuto aspettare un anno, perché si dovevano aggiungere gli effetti visivi.”

Mammini, Paragnani, Uzzeo, questo il trio di sceneggiatori che Brizzi ha voluto al suo fianco per costruire questa storia, tre punti di vista differenti che hanno arricchito la narrazione, e se per Simone Paragnani è stato facile mettersi nei panni dei bambini, dal momento che, parole sue, non crede di essere mai cresciuto, Paola Mammini ha dovuto fare uno sforzo in più: “Sono l’unica del team di scrittura che non ha figli, quello che mi ha divertito è stato far parlare i bambini in modo giudicante e mettere sotto pressione gli adulti. In questo senso però abbiamo cercato di essere anche comprensivi nei confronti dei genitori. Abbiamo cercato di far parlare questi bambini nel modo in cui avrebbero potuto parlare da grandi.” E Mauro Uzzeo aggiunge: “Avendo diversi di noi bambini piccoli, ci eravamo accorti che niente più di un bambino piccolo ti fa da riflesso di tutto quello che gli passi consapevolmente o meno. Quindi ti capita di rivedere sia i tuoi lati positivi, sia i tuoi lati negativi. Li abbiamo usati come uno specchio giudicante, una forma di satira verso gli adulti.”

In Bla Bla Baby, i bambini piccoli parlano come gli adulti, anche meglio nel caso di alcuni adulti, e il lavoro effettivo per mettere in sincrono i volti dei bambini e farli parlare è avvenuto come si fa con i cartoni animati, ha spiegato Fausto Brizzi, “abbiamo realizzato la colonna sonora, un doppiaggio che facesse da colona guida prima di effettuare le riprese. Ci siamo dovuti adeguare al fatto di non avere margine di improvvisazione.”

Massimo De Lorenzo e Maria Di Biase sono due attori comici molto amati che hanno come tratto caratteristico della loro comicità l’ironia. Come si interpreta un personaggio comico in un film per tutta la famiglia, in cui bisogna far ridere grandi e piccini?

Maria Di Biase: “Per me è stato abbastanza facile far ridere, perché il film era ben scritto e noi abbiamo seguito il copione. È vero che come comica sono un po’ cinica, quindi conciliare la mia comicità naturale con l’intenzione di far ridere i bambini non era semplice, ma in questo caso si è rivelato facile perché la parte cinica è stata data ai bambini, il loro umorismo era molto più cinico di quello degli adulti. Mi è piaciuto avere lo spazio per interpretare una parte più dolce.”

Massimo de Lorenzo: “Sono molto curioso di capire se ci siamo riusciti, ma lo vedrò quando i miei figli guarderanno il film. Quello che mi ha colpito della storia da spettatore, non era tanto la parte dedicata ai bambini, quanto il dramma dei genitori. Forse non era il tema più importante, però il film racconta la difficoltà di chi è genitore, la disperazione, la difficoltà di essere genitori, per chi l’ha conosciuta o la conosce e la vive.”

Proprio le difficoltà dei genitori vengono messe alla berlina dai protagonisti di Bla Bla Baby che parlano molto anche degli errori che ai loro occhi commettono i grandi, quando non si parlano più, o quando usano troppo il cellulare o lavorano sempre. L’aspetto che Brizzi era interessato a mettere in luce era quello di far dire ai bambini qualcosa che “tra di noi non ci diciamo, volevo far giudicare questo mondo degli adulti”, spiega. “Sotto un film per bambini e per famiglie c’è un’indicazione per gli adulti di oggi di avere più attenzione verso i bambini, perché loro ci guardano e ci giudicano. Soprattutto i bambini nativi digitali, perché non sappiamo quale sarà la controindicazione di lasciarli in balia dell’iPad, come capita nel film. Poi c’era un obbiettivo comune e preciso, ed era che nessuno potesse scrivere di questo film “è la solita commedia italiana”.”

E sicuramente, che piaccia o meno, Bla Bla Baby è un film originale, si ritaglia un posto tutto suo nel panorama cinematografico italiano, all’interno dell’offerta contemporanea della sala, per i suoi avventori. Distribuito da 01 Distribution, Bla Bla Baby di Fausto Brizzi è al cinema dal 7 aprile. 

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