Nell’anno in cui un film prodotto e
distribuito da Netflix, Roma
di Alfonso Cuaron, ha vinto ben tre prestigiosi
premi Oscar (Miglior Titolo Straniero, Miglior Regia, Miglior
Fotografia), le discussioni sul riconoscimento ad opere che non
escono in sala ma che sono destinate soltanto al piccolo schermo ha
scatenato una serie di polemiche accompagnate dalle dichiarazioni
di figure importanti della scena hollywoodiana. Come quelle di
Steven Spielberg, che di recente ha
pubblicamente contestato le dieci nomination a Roma spiegando che
un film realizzato per la tv non può concorrere agli Oscar.
La bagarre fra Spielberg
e Netflix arriva ad un nuovo punto di incontro grazie al
regista, che in un’intervista con il New York Times ha chiarito una
volta per tutte la sua opinione in merito, sottolineando come le
sue parole siano state ingigantite dai media:
“Voglio che le persone trovino
il loro intrattenimento in qualsiasi forma o modo che si adatti a
loro. Grande schermo, piccolo schermo: ciò che conta davvero per me
è una grande storia e tutti dovrebbero avere accesso a grandi
storie. Tuttavia, credo che le persone debbano avere l’opportunità
di lasciare le loro case e andare in un posto dove possono sedersi
in compagnia degli altri per avere un’esperienza condivisa,
piangere insieme, ridere insieme, avere paura insieme.
Quell’esperienza che, quando finisce, potrebbe farli sentire po’
meno estranei. Voglio vedere la sopravvivenza dei cinema. Voglio
che l’esperienza cinematografica rimanga rilevante nella nostra
cultura.“
Dunque è chiara la posizione del
regista. Le sue lamentele non erano rivolte direttamente a Netflix
e alla produzione di film destinati alla visione casalinga, quanto
invece alle varie catene di distribuzione che hanno impedito al
colosso dello streaming mondiale di mostrare nei cinema i suoi film
originali a causa dei novanta giorni esclusivi.
Decisamente un modo intelligente per
affrontare la questione e offrire un punto di vista ragionato,
oltre che sincero, da un personaggio che ha cuore le sorti della
settima arte e segue da vicino lo sviluppo di un sistema in
continua evoluzione.
Avengers: Endgame li mostrerà
ancora una volta, per l’ultima volta, schierati in battaglia, uno
accanto all’altro, per porre rimedio a ciò che è accaduto in
Infinity War.
E così Robert Downey Jr.,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Chris Hemsworth, Mark
Ruffalo e Jeremy Renner hanno partecipato
insieme alla promozione del film, nel corso delle ultime settimane,
come a sottolineare che questa prima mega-fase del MCU, l’Infinity Saga, sarà davvero
la loro ultima volta insieme.
Gli Original Six, così come li
chiamano i fan dei Marvel Studios, hanno partecipato a una
particolare attività ricreativa, una gara di MCU pictionary, ovvero una
partita al popolare gioco di società a tema Marvel Cinematic Universe.
A guidare il gioco, Anthony e Joe Russo.
L’occasione è Avengers: EndgameS! Ecco di
seguito il video:
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Come riportato poche ore fa
dall’Hollywood Reporter, James Wan e Gary
Dauberman sono ufficialmente al lavoro sull’adattamento
del romanzo di Stephen King Le notti di Salem per
New Line Cinema. I due avevano già collaborato come regista,
sceneggiatore e produttore del franchise horror di
Conjuring, e lo stesso Dauberman si occuperà dello
script del film.
Pubblicato nel 1975, il libro
originale segue le vicende di Ben Mears, uno scrittore di successo
cresciuto nell’immaginaria cittadina di Jerusalem’s Lot che vi fa
ritorno venticinque anni dopo. Qui diventa amico dell’insegnante di
liceo Matt Burke e inizia una relazione sentimentale con Susan
Norton, una giovane laureata, mentre lavora alla stesura di un
testo dedicato alla ‘Casa Marsten’, una magione abbandonata che da
piccolo gli aveva causato terribili incubi.
Vi ricordiamo che questo non è il
primo adattamento de Le notti di Salem, portato
sul piccolo schermo grazie alla miniserie del 1979 a cui seguì la
seconda parte nel 1987. Rob Lowe è poi stato protagonista di un
altro remake più recente realizzato da TNT nel 2004.
Dauberman non è
nuovo al genere, avendo sceneggiato molti dei film dell’universo di
Conjuring, come i tre capitoli di Annabelle (di
cui ha diretto il terzo), The Nun, IT di Cary
Fukunaga e La
Lorona, ora nelle nostre sale.
L’ultimo film da regista di Wan è
Aquaman, uno dei più
grandi successi economici della stagione 2018, capace di superare
quota 1 miliardo in tutto il mondo. Già annunciato il sequel con
Jason Momoa e uno spin-off dedicato ai Trench, le
creature marine viste nel cinecomic DC, ma non è ancora confermato
il ritorno di Wan dietro la macchina da presa.
Le notti di Salem arriva al cinema,
con la produzione di James Wan
L’Academy of Motion Picture
Arts and Sciences non cambierà le regole di ammissibilità
per gli Oscar, nonostante la speculazione secondo
cui le società di streaming potrebbero subire un giro di vite sulle
loro pratiche di distribuzione quando intendono candidare i loro
film ai premi di cinema.
Durante la riunione del consiglio di
martedì si è votato per mantenere lo status quo, in cui ogni
lungometraggio può essere considerato per l’Oscar purché sia stato
programmato nei cinema almeno sette giorni, con tre proiezioni
pubbliche al giorno, a Los Angeles. I film possono raggiungere
piattaforme di distribuzione alternative come Netflix o Amazon Prime a partire dal primo
giorno di programmazione ed essere idonei.
“Sosteniamo l’esperienza in sala
come parte integrante dell’arte cinematografica, e questo ha pesato
molto sulle nostre discussioni”, ha detto il presidente
dell’Academy John Bailey in una nota. “Le nostre regole
attualmente richiedono una proiezione cinematografica e consentono
ad un’ampia selezione di film di presentarsi per la considerazione
agli Oscar”.
Bailey ha aggiunto che il consiglio
“studierà ulteriormente i profondi cambiamenti che si
verificano nel nostro settore”. Non diversamente dal
cambiamento che ha ispirato voci sul fatto che la riunione del
consiglio dirigente dell’Academy avrebbe avuto l’effetto di un
terremoto sull’establishment cinematografico.
Le piattaforme di streaming sono
sempre più affollate di cineasti di serie A alla disperata ricerca
di libertà creativa, che a loro volta vogliono distributori che
abbracciano il lavoro sperimentale. È il caso di
Roma di Alfonso Cuaron, un film
in lingua spagnola girato interamente in bianco e nero, che
quest’anno ha vinto tre Oscar, tra cui quello alla migliore regia.
Finanziato e distribuito da Netflix, il film ha ricevuto
un’esclusiva distribuzione cinematografica di tre settimane prima
che fosse disponibile sul servizio di streaming. Questa mossa non
ha placato le catene cinematografiche nazionali (AMC, Regal,
CineMark), che in genere richiedono 90 giorni di esclusività prima
che i film si trasferiscano all’home entertainment.
Dopo l’assegnazione degli Oscar di
quest’anno, IndieWire ha riferito che Steven Spielberg era preoccupato di
preservare l’atto di andare al cinema e ha segnalato che avrebbe
chiesto al consiglio (nel quale occupa un posto, nella sezione
dedicata ai registi) di rivedere il regolamento per i film che non
offrono uscite significative nelle sale.
Hollywood è rimasta in preda al
panico per le potenziali conseguenze – soprattutto considerando gli
sforzi fatti da Netflix e Amazon lo scorso anno per rafforzare i
loro team e attirare i migliori talenti degli studios. Tutto
per niente, sembrerebbe. La regola rimane invariata.
L’Academy si è occupata anche di
altri affari, durante la stessa seduta. Un cambiamento
significativo arriva nella categoria per il miglior film in lingua
straniera, premio che quest’anno è andata a Roma.
La categoria è stata rinominata, e ora sarà conosciuta come miglior
lungometraggio internazionale (best International Feature
Film).
“Abbiamo notato che il
riferimento a film stranieri (Foreign, in originale, ndr) è
obsoleto all’interno della comunità cinematografica globale”,
hanno dichiarato Larry Karaszewski e Diane Weyermann, co-presidenti
del Comitato per il film… straniero. “Riteniamo che
l’International Feature Film rappresenti meglio questa categoria e
promuova una visione positiva e inclusiva del cinema e dell’arte
del cinema come esperienza universale”.
Sony Pictures Entertainment ha
diffuso il nuovo trailer ufficiale di Men In Black:
International, quarto capitolo del franchise che
ha visto protagonisti Tommy Lee
Jones e Will Smith e che
ora rivoluzionerà tutto con Chris
Hemsworthe Tessa
Thompson.
Men In Black:
International annunciato lo scorso anno, vedrà tornare
sul grande schermo gli agenti in nero che difendono e proteggono la
Terra dalle razze aliene ostili, accogliendo e aiutando a
integrarsi quelle invece amichevoli. I due attori, che si sono
incontrati per la prima volta sul set di Thor:
Ragnarok, in cui interpretavano il
protagonista Thor e la new entry
del MCUValchiria,
stanno adesso affollando i social network con foto e video dal
backstage del film che li vede di nuovo in coppia.
Tessa e
Chris rimpiazzeranno Will
Smith e Tommy Lee
Jones come protagonisti della storia, mentre nel film
tornerà Emma Thompson nel ruolo del capo del MIB, Agente O.
Questa presenza illustre indica che il film avrà connessione con il
franchise originale, avvalorandone quindi la natura di spin-off e
non di reboot, come era stato ipotizzato in precedenza.
“Gli Uomini in Nero hanno
sempre protetto la Terra dalla feccia dell’universo. In questa
nuova avventura, affrontano la più grande minaccia fino ad oggi:
una talpa nell’organizzazione Men in Black.
“
Continuano i lavori in vista
dell’inizio delle riprese di The
Suicide Squad, film che segna il riavvio del franchise
inaugurato nel 2016 dal cinecomic di David Ayer e
ora affidato a James
Gunn. Proprio il regista ha condiviso su Instagram un
primissimo sguardo dietro le quinte del film con uno dei suoi
storyboard.
Chi segue Gunn saprà che è solito
utilizzare i social come mezzo di comunicazione preferito e
diffusione di contenuti esclusivi sui progetti a cui è legato, come
quando durante la produzione di Guardiani della Galassia
aveva regalato ai fan tantissime immagini e aneddoti. Questa
attività sui social media è un modo per creare entusiasmo e
aumentare le aspettative, sicuramente riuscito visto i
risultati.
Ancora Gunn nei giorni scorsi aveva
svelato sul suo profilo Instagram quella che dovrebbe essere la
vera ispirazione del film, ovvero la serie scritta da Ostrander,
già importante influenza del precedente Suicide
Squad di David Ayer, che
presenta la versione definitiva della moderna task force in
collaborazione con gli sceneggiatori Kim Yale, Karl Kesel, Luke
McDonnell e Tom Mandrake. È in questa run che Barbara Gordon
diventa Oracle, e in cui i membri della squadra si creano la
reputazione di supercriminali.
Per quanto riguarda The
Suicide Squad, è stato confermato il ritorno nel cast
di Viola Davis (che interpreterà di
nuovo Amanda Waller) insieme a Joel Kinnaman,
che riprenderà il ruolo di Rick Flag (il leader della task force),
così come Jai Courtney sarà ancora
Captain Boomerang e Margot Robbie Harley
Quinn, anche solo per un piccolo cameo. Parlando invece delle
novità del reboot, Variety fa sapere che Idris
Elba, contrariamente alle notizie delle ultime settimane,
non sostituirà Will Smith per
interpretare Deadshot ma che la produzione ha eliminato il
personaggio e ne affiderà un altro (per ora ignoto) all’attore.
Sempre sul reboot Justin Kroll di
Variety fa sapere, basandosi su alcune voci piuttosto attendibili,
che Dave Bautista non parteciperà al progetto come
ipotizzato nei mesi scorsi a causa di un’agenda di lavoro troppo
piena e impossibile da conciliare con gli impegni sul set del
cinecomic. A quanto pare Cena dovrebbe sostituire proprio Bautista
nel posto lasciato vacante, e i primi rumor suggeriscono che si
tratti di Peacemaker, alter-ego di Christopher
Smith.
Secondo quanto riferito nelle
ultime settimane, la lineup dei personaggi del cinecomic non subirà
molti stravolgimenti rispetto all’originale, ma è chiaro che il
riavvio del franchise abbia comunque bisogno di nuove figure da
introdurre in linea con la visione di Gunn e con le run originali
dei fumetti a cui si ispira.
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU
AVENGERS: ENDGAME
Come annunciato nelle scorse
settimane durante la presentazione ufficiale di Disney+,
i Marvel Studios porteranno sulla piattaforma
streaming diverse serie dedicate a personaggi già introdotti nel
MCU, e tra queste ci sarà anche
quella su Scarlet Witch e Visione
intitolata WandaVision.
Jac Schaeffer, già
sceneggiatrice di Captain
Marvel e dello standalone di Vedova
Nera, tornerà a lavorare per Kevin Feige e co. nella
duplice veste di screenwriter e showrunner, mentre sono attesi nei
rispettivi ruoli di Wanda Maximoff e dell’androide Visione Elizabeth
Olsen e Paul Bettany. Non abbiamo
altri dettagli sul progetto, ma è del tutto ipotizzabile un ritorno
in azione dei due eroi dopo gli eventi di Avengers:
Endgame.
Proprio in relazione a Endgame e
agli esiti del capitolo conclusivo della Infinity Saga, c’è da dire
che il film, almeno a livello temporale, sembra aver compromesso la
continuità della trama e un’ambientazione successiva è altamente
improbabile. Questo perché Visione – ucciso da Thanos in
Infinity War – non figura tra i personaggi
riportati in vita dai Vendicatori, al contrario di Wanda,
“resuscitata” dopo lo schiocco.
Un’idea generale però potrebbe
averla fornita la stessa Elizabeth Olsen sul red
carpet di Endgame, spiegando che la serie prenderà spunto da “molti
altri fumetti” e che sarà ambientata negli anni ’50, o almeno avrà
un’estetica anni ’50.
È evidente che un’affermazione del
genere faccia pensare subito ad un viaggio indietro nel tempo,
ipotesi contemplata da diversi capitoli del MCU, e sia Visione che Scarlet
Witch hanno avuto nei fumetti il potere dell’alterazione della
realtà finora inutilizzati al cinema. Oppure la Olsen si riferiva
semplicemente al look dello show, senza rivelare troppo?
L’universo cinematografico dei
Marvel Studios si prepara
ad allargare ulteriormente i propri confini sbarcando sulla
piattaforma streming di Disney
+ a partire dal prossimo anno con alcuni prodotti
originali, come annunciato ieri durante il lancio del servizio.
Sul palco dell’evento è salito
Kevin Feige, spiegando come “Il MCU post-Endgame sarà estremamente
diverso e focalizzato sui legami tra Disney+ e il nostro futuro” e
annunciando le serie dedicate a Scarlet Witch e
Visione, Falcon & Winter Soldier, Loki e
Occhio di Falco.
Sembra interessante che, finalmente,
dopo anni e anni di corse fuori dalla sala a fine film Marvel, il pubblico abbia
finalmente imparato a rimanere seduto e aspettare la scena, o le
scene, post-credits del film.
Sono oltre dieci anni, ormai, che i
Marvel Sudios regalano al
pubblico un bonus, una scena che possa raccontare loro un pezzetto
di ciò che verrà dopo, e sono oltre dieci anni che questa
tradizione non rientra nelle abitudini del pubblico.
Tuttavia, le statistiche realizzate
in merito ad Avengers: Endgame, riportano che
sarà la quasi totalità del pubblico a rimanere seduto in sala, per
aspettare la scena che potrebbe annunciare qualcosa in più del
futuro dei Marvel Studios, magari un riferimento
ai Mutanti o ai Fantastici Quattro.
Cosa avete fatto/farete voi, alla
fine del film? Rimarrete seduti, aspettando la scena post
credits?
Il film è arrivato ieri nelle sale
italiane e arriverà domani in tutto il mondo, si profila uno degli
incassi più alti dell’anno, e potrebbe addirittura ambire a salire
sul podio dei più alti incassi della storia, arrivando a scalzare
Avengers: Infinity War dal
terzo gradino del podio e insidiando potenzialmente anche il saldo
secondo posto di Titanic.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Perfetti
sconosciuti è uno di quei film che ridato vitalità al
cinema italiano, incassando cifre stellari e vendendo i diritti in
tutto il mondo.
Il tema è molto semplice ed attuale
e, in qualche modo riguarda un po’ tutti noi: chi avrebbe davvero
il coraggio di mettere il telefono sul tavolo e rivelare ogni
chiamata o messaggio in arrivo?
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Perfetti sconosciuti.
Perfetti sconosciuti film
1. Il gioco dei cellulari
doveva durare solo una scena. Secondo il regista
Paolo Genovese, il fatto di poter raccontare la
vita segreta delle persone è sempre stato un argomento che lo
affascinava, ma non riusciva a trovare un’idea originale. Eppure,
dal gioco dei cellulari sul tavolo, che inizialmente sarebbe dovuto
durate solo una scena, è nato tutto il
film, sviluppandolo attorno ad una semplice domanda: e se il
telefono diventare il protagonista assoluto del film?
2. Il film ha
un’impostazione di tipo teatrale. Questo particolare è
dovuto al fatto di essere girato all’interno di un unico ambiente,
ma senza dover portare alla memoria il teatro. Piuttosto, lo scopo
era quello di includere maggiormente gli spettatori all’interno
della storia: secondo lo stesso regista “Volevamo che lo spettatore
si sentisse come a tavola con tutti i protagonisti”.
3. Il film ha avuto
numerosi remake. Dopo il successo del film sul suolo
italiano, successivamente in molti hanno acquistato i diritti,
tanto da dare vita a tanti remake realizzati in diversi stati.
Basti pensare che in Grecia è stato realizzato Teleioi
ksenoi, in Spagna Perfectos desconocidos diretto da Alex de la
Iglesia, in Francia Le Jeu, in Sud Corea
Intimate Strangers, in Cina Kill Mobile e in
Turchia Cebimdeki Yabanci, prodotto da Ferzan Ozpetek.
Perfetti sconosciuti: spiegazione
del finale
4. Il finale del film è
negativo. Lo scopo del film non è quello di dare un senso
di rassicurazione ma, anzi, di darne un effetto negativo in cui
tutte le coppie scoppiano. Secondo
Genovese “Il far finire il film nel modo in cui finisce lo
trovo molto più amaro, ma sicramente più coinvolgere, perché
permette al pubblico di immedesimarsi di più. Il finale
tradizionalmente negativo fa sentire i problemi lontani, quello che
abbiamo girato, invece, ti rende partecipe e ti coinvolge. Ti mette
di fronte alla realtà”.
Perfetti sconosciuti trama e
cast
5. I ruoli sono stati
scritti pensando agli attori. Quando si parla di
sceneggiature, per la maggior parte i ruoli vengono scritti prima
che vengano scelti gli attori e poi, in caso, possono essere
perfezionati alle loro qualità e fisiciità. Raramente viene
realizzato un film da zero pensando prima agli attori e poi
scrivendone i personaggi e questo è quello che è successo a
Perfetti Sconosciuti. Durante la sessione di
brainstorming, prima di scrivere completamente la sceneggiatura, si
è preferito pensare chi avrebbe potuto interpretare chi, scegliendo
attori che sembravano incarnare esattamente il tipo di personaggio
che poi hanno interpretato.
6. Da una cena innocente ad
un gioco al massacro. Perfetti sconosciuti inizia con lo
start dato ad un gioco apparentemente innocente e tutto da ridere:
mettere sul tavolo il proprio cellulare, accettando di leggere
tutto ciò che arriva in entrata, sms e chat di vario genere, e di
ascoltare pubblicamente delle telefonate. Ma ciò che sembrava solo
un modo di divertirsi, diventa in breve tempo fonte di tensione e
specchio dei problemi sia dei personaggi rappresentati, sia della
società odierna. Insomma, Perfetti sconosciuti si fa portatori dei
problemi di oggi, di vite che sembrano normale e che, invece,
celano diversi segreti affidati a quelle scatole nere che hanno
stravolto il modo di vivere e di relazionarsi l’uno con
l’altro.
Perfetti sconosciuti trailer
7. Difficile non
innamorarsi del film sin dal trailer. Il trailer è una
delle parti più significative quando si deve promuovere un film. E,
dal momento che si parla di Perfetti sconosciuti, diventa difficile
non essere già interessati alla trama e alle vicende che potrebbero
nascere.
Perfetti sconosciuti frasi
8. Perfetti sconosciuti
generatore di nuove citazioni. Non sono tanti i film
recenti che sono riusciti a rimanere nella memoria collettiva con i
propri dialoghi: eppure, questo film ci è riuscito, tanto da essere
citato più volte, soprattutto in contesti simili a quelli presenti
nel film. Ecco, allora, qualche frase:
Ognuno di noi ha tre vite: una
pubblica, una privata e una segreta.
Lele: Steve Jobs.
Rocco: Ma n’era morto?
Lele: E se invece era vivo chiamava mi moglie?
Cosimo: Comunque io con le mie ex
non mi sento eh!
Lele: Te credo, te vogliono vedere tutte morto!
Questi cosi qua ci stanno
rovinando l’esistenza, ci stanno portando via il privato!
Ok allora facciamo un gioco,
mettiamo qua tutti i nostri cellulari. Per la durata della
cena…messaggi, Whatsapp, telefonate, leggiamo e ascoltiamo insieme,
tanto noi non abbiamo segreti, no?
Qua dentro ci abbiamo messo tutto!
Questo qua ormai è diventata la scatola nera della nostra
vita!
Però una cosa importante l’ho
imparata. – Cosa? – Saper disinnescare. – Cioè? – Non trasformare
ogni discussione in una lotta di supremazia. Non credo che sia
debole chi è disposto a cedere, anzi, è pure saggio. Le uniche
coppie che vedo durare sono quelle dove uno dei due, non importa
chi, riesce a fare un passo indietro. E invece sta un passo
avanti.
Perfetti sconosciuti:
curiosità
9. Il film non rientra in
un genere preciso. Una volta dopo aver visto tutto il
film, ci si rende conto che, in effetti, diventa difficile poter
dare un’etichetta, cioè far rientrare il lungometraggio in un
genere specifico. In questo film, però, c’è una grande influenza di
Ettore Scola, dalla commedia drammatica, e
cioè il dramma come essenza stessa della commedia, dalla risata al
romanticismo.
10. L’idea di fare questo
film è venuta da un evento accaduto ad un amico di
Genovese. Sembra che dietro alla realizzazione di Perfetti
sconosciuti esista una storia vera. Pare, infatti, che un amico del
regista Paolo Genovese restò vittima di un incidente e che la
moglie, una volta andata in ospedale e recupato il telefono del
marito, scoprì tutti i suoi segreti.
Perfetti sconosciuti streaming
Grazie alle tante diverse piattaforme legali e digitali
disponibili in rete, è possibile vedere e/o rivedere
Perfetti sconosciuti su Rakuten tv, Tim Vision, Chili e
Infinity.
COMICON inaugura
domani, giovedì 25 aprile, alla Mostra d’Oltremare di
Napoli, la XXI edizione del festival con Gipi Magister e
protagonista di mostre ed eventi. Il primo giorno parte con I
Bastardi di Pizzofalcone Day, una giornata di appuntamenti per
l’uscita della trasposizione a fumetti delle avventure di Maurizio
de Giovanni, e si continua con gli incontri in compagnia di
Dave McKean, Patrizio Oliva, Anna Trieste, Milo
Manara per finire con l’anteprima di Pet Sematary
e una preview del documentario Stephen King: Maestro
dell’Horror, e il panel con i Manetti Bros.
che, insieme a Mario Gomboli, sveleranno le prime informazioni sul
film Diabolik. Il Magister Gipi incontrerà il pubblico
insieme a Maicol e Mirco, Giacomo Nanni, Enrico Pantani, Roberta
Scomparsa, Zuzu, protagonisti della Mostra Gipi presenta:
MNPSZ.
I Bastardi di Pizzofalcone Day
Una giornata speciale in occasione
dell’uscita del fumetto, firmato Sergio Bonelli Editore, ispirato
alle avventure di Maurizio de Giovanni, che svelerà per la prima
volta i “volti” dei protagonisti della serie.
Street Art: dalle 11:00 alle
17:00. Cinque sagome dei personaggi della serie a fumetti
appariranno in vari luoghi di Napoli.
Performance di disegno live:
dalle 11:00 alle 17:00. Allo stand di Scuola Italiana di Comix, di
COMICON, Fabiana Fiengo, co-autrice della serie a fumetti e gli
altri disegnatori (Carmelo Zagaria, Mario Schiano, Valeria Burzo,
Vincenzo Puglia) interpreteranno i personaggi della serie,
alternandosi ai disegni lungo tutta la giornata.
Presentazione: dalle 15:00
alle 16:00, Sala Italia, Teatro Mediterraneo della Mostra
d’Oltremare. Il momento ufficiale, alla presenza di tutti gli
autori e dell’attore che interpreta il commissario nella serie tv
per RaiUno. Con: Maurizio de Giovanni, Michele Masiero, Fabiana
Fiengo, Paolo Terracciano, Claudio Falco e Massimiliano Gallo.
Di pugni e di calci. I grandi colpi sportivi,
disegnabili, Sala Andrea Pazienza ore 13:00
In occasione della mostra The
Art of Pugni, un dialogo speciale tra il campione di pugilato
Patrizio Oliva, la giornalista sportiva Anna Trieste e due
fumettisti autori di graphic novel ricchi di pugni e di calci, da
“Maradona” e “Pugni” a “Una Brutta Storia”. Con: Anna Trieste,
Patrizio Oliva, Paolo Castaldi, Spugna.
Le prime anticipazioni del film
Diabolik, Auditorium, ore 14:00
Manetti bros. e il Direttore
Generale di Astorina Mario Gomboli svelano le prime anticipazioni
esclusive sul film Diabolik. Per festeggiare l’evento, i
primi cento partecipanti al panel riceveranno in omaggio la
riedizione dell’introvabile albo Diabolik: Colpo alla
Rai.
Gipi presenta: cinque talenti del nuovo fumetto
italiano, Sala Dino De Matteo, ore
15:00
I protagonisti della mostra “Gipi
presenta: MNPSZ”, cinque autori selezionati dal Magister tra i suoi
fumettisti favoriti, si confrontano sulle loro differenti visioni
del fumetto. Con: Maicol e Mirco, Giacomo Nanni, Enrico Pantani,
Roberta Scomparsa, Zuzu.
Pet Sematary e Stephen
King: Maestro dell’Horror, Auditorium ore 15:30
Pet Sematary, tra i film
più attesi dell’anno, basato sull’omonimo romanzo e best seller
internazionale di Stephen King, arriva in anteprima nazionale a
COMICON. In apertura della proiezione, una preview del documentario
Stephen King: Maestro dell’horror. Introducono: Manetti
bros. e Tito Faraci.
Epoxy. La vignetta (sexy) più copiata di
sempre, Sala Andrea Pazienza ore 16:00
Nella storia del fumetto, l’eroina
sexy Epoxy, di Paul Cuvelier, ha stabilito un record: una sua
vignetta è stata copiata decine di volte. Lo racconta lo storico
autore della scoperta Bernard Joubert, accompagnato dalla
testimonianza di Milo Manara, per ritornare sugli anni del boom del
fumetto erotico italiano ed europeo. Con: Bernard Joubert e Milo
Manara.
Worldbuilders. Immaginare mondi con: Dave
McKean, Sala Andrea Pazienza ore 18:00
Un viaggio nei mondi immaginati e
visualizzati da Dave McKean, attraverso le sue idee, le ricerche e
le tecniche utilizzate nel costruire i propri mondi immaginari.
Con: Dave McKean. Modera: Matteo Stefanelli.
Dal 24 aprile in sala,
Avengers: Endgame è un film che
farà la storia, ultimo capitolo della Infinity
Saga e resa dei conti dei Vendicatori rispetto all’operato
di Thanos. Di seguito, ecco alcune dichiarazioni di
Scarlett Johansson e
Chris Hemsworth in occasione della premiere di
Londra del film Marvel Studios diretto dai
Fratelli Russo.
[brid video=”407331″ player=”15690″ title=”Avengers Endgame il
red carpet londinese”]
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Anche se non è presente
nell’ultima
stagione di Game of Thrones, Sean
Bean rimane nei cuori di molti fan, non solo ovviamente
per aver interpretato Ned Stark. Negli ultimi anni
è diventata una vera e propria icona pop per la sua inclinazione ad
interpretare personaggi che prima o poi tireranno le cuoia.
A questo proposito è stato
interpellato da WIRED in una fantastica intervista nel quale legge
e risponde a tutte le domande più ricercate e strampalate che i fan
fanno sul suo conto. Nel video l’attore risponde a quesiti come in
quali film è morto Sean Bean? Cosa pensa Sean di
Game of Thrones? Perché Ned Stark è così onorevole? Sean risponde a
tutte queste domande e molto altro!
Officine UBU annuncia
l’arrivo nei cinema italiani a partire dal 30 maggio di
Quel Giorno d’Estate, scritto e diretto da
Mikhaël Hers e interpretato da Vincent
Lacoste, Stacy Martin, Ophelia
Kolb, Greta Scacchi e, per la prima volta sul
grande schermo, la giovanissima Isaure Multrier.
Presentato alla Mostra
Internazionale del Cinema di Venezia nella sezione
Orizzonti, il film narra con tatto e delicatezza la storia
di David, un giovane che si ritrova a occuparsi della nipotina
Amanda dopo la morte della sorella a seguito di un attentato
terroristico a Parigi. David e la piccola Amanda dovranno
affrontare un percorso di rinascita per ristabilire l’equilibrio
spezzato dall’evento che ha sconvolto le loro vite. Il film dipinge
un ritratto della gioventù parigina di oggi, questa inafferrabile
“generazione Bataclan” che è stata oggetto di numerosi dibattiti
dopo gli attentati del 13 novembre 2015.
In Quel Giorno
d’Estate Mikhaël Hers tratta, con un approccio
universale ed equilibrato, questioni essenziali sull’esistenza
umana, toccando temi come la perdita, il dolore, le relazioni
sociali, la famiglia e l’amicizia. QUEL GIORNO
D’ESTATE sarà distribuito nei cinema a partire
dal 30 maggio da Officine UBU.
David vive a Parigi, dove sbarca
il lunario con piccoli lavoretti occasionali. L’unico contatto
familiare è rappresentato dallo stretto legame con la sorella
Sandrine e la nipotina di 7 anni Amanda, cresciuta senza un padre.
Durante l’estate David incontra Lena, appena trasferitasi a Parigi,
e tra i due nasce presto un amore. Quando tutto sembra andare per
il meglio le loro vite vengono sconvolte da un attacco terroristico
nel cuore di Parigi, nel quale Sandrine perde la vita. Oltre a
dover affrontare lo shock e il dolore della perdita, David deve ora
prendersi cura della giovane nipote Amanda e trovare, insieme a
Lena, una nuova serenità per ricominciare, insieme, a
vivere.
Notorious ha
diffuso il trailer italiano di Arrivederci
Professore, il nuovo film con protagonista
Johnny Depp e in arrivo al cinema dal 20 Giugno.
Diretto da Wayne
RobertsArrivederci Professore vede
protagonisti anche Zoey Deutch, Rosemarie DeWitt, Danny Huston,
Ron Livingston. Il film è prodotto da Greg Shapiro, Braden
Aftergood, Brian Kavanaugh-Jones.
Arrivederci Professore, la trama
In Arrivederci
Professore quando Richard, professore universitario di
mezz’età, scopre di avere un cancro allo stadio terminale, decide
di rivoluzionare la sua vita e godersi a pieno il tempo che gli
rimane. La sua complicata relazione sentimentale e la sua poco
soddisfacente vita lavorativa subiscono così un cambiamento brusco
e repentino. Inaspettatamente l’avvicinarsi della sua morte aiuterà
chi gli sta vicino a ritrovare la gioia di vivere.
Ralph
Spacca Internet arriva in home video con tantissimi
contenuti extra che accompagnano i fan dietro le quinte,
all’interno dei Walt Disney Animation Studios, per esplorare come i
creators del film abbiano realizzato il coloratissimo universo di
Internet per il grande schermo (dai simpatico video coi gattini al
pericolosamente intenso gioco online Slaughter Race fino ai
personaggi oscuri che popolano il Dark Web). Gli extra rivelano
inoltre tutti gli Easter egg – riferimenti ad altri film Disney –
nascosti qua e là lungo il film mentre il regista presenta alcune
scene tagliate e rimaste finora inedite.
Il film Disney Ralph
Spacca Internet, arrivato nelle sale italiane il 1°
gennaio 2019 dopo il grandissimo successo negli Stati Uniti, ha
subito conquistato il pubblico registrando un incasso di 7
milioni di Euro e dominando il box office già nella prima
settimana di programmazione. L’attesissimo sequel del
lungometraggio animato candidato all’Oscar Ralph
Spaccatuttouscito nel 2012, porta il
protagonista a vivere innumerevoli avventure all’interno del mondo
del web.
In Ralph Spacca Internet, lasciatala sala giochi
di Litwak, location del primo film, l’avventura si sposta nel
grande, inesplorato ed elettrizzante mondo di Internet, che
potrebbe anche non resistere al tocco non proprio leggero di Ralph.
Insieme alla sua compagna di avventure Vanellope von Schweetz,
Ralph dovrà rischiare tutto viaggiando per il World Wide Web alla
ricerca di un pezzo di ricambio necessario a salvare “Sugar Rush”,
il videogioco di Vanellope. Finiti in una situazione fuori dalla
loro portata, Ralph e Vanellope dovranno fare affidamento sui
cittadini di Internet per trovare la giusta direzione.
Ralph Spacca Internet, in
streaming
Ralph Spacca
Internet è disponibile dal 24 aprile su tutte le
piattaforme digitali (iTunes, Google
Play, Chili, Rakuten
e TimVision) e in DVD
e Blu-ray nei migliori negozi fisici e online dall’8
maggio.
Diretto da Rich
Moore e Phil Johnston e
prodotto da Clark Spencer, Ralph
Spacca Internet vanta nella versione italiana un voice
cast d’eccezione. Presenti infatti le voci della cantante e
conduttrice televisiva Serena Rossi, che
torna a interpretare la principessa Anna di Frozen
– Il Regno di Ghiaccio, e dell’attrice e cantante
italiana Serena Autieri, che torna a
interpretare sua sorella, la regina Elsa.
L’attrice Nicoletta Romanoff è la
principessa Aurora de La Bella Addormentata nel
Bosco, mentre la principessa Mélusine
Ruspoli è la voce italiana di Jasmine
di Aladdin. Nel voice cast italiano
anche Fabio Rovazzi, voce di tre stormtrooper
dall’universo di Star
Wars, e il rugbista ex-capitano della Nazionale
Italiana Sergio Parisse, che dopo la sua
performance in Ralph Spaccatutto torna a dare
voce al personaggio di Street Fighter, Zangief.
Mentre al blogger informatico Salvatore
Aranzulla spetta il compito di dare vita a un pop-up
e i
creator LaSabri e Favij sono
due videogamer di nome Tiffany e Jimmy. Infine, la
cantautrice Francesca
Michielin interpreta “Il mio posto è Slaughter Race”,
versione italiana del brano “In This Place”, da lei stessa adattato
per i titoli di coda del film.
Ralph Spacca
Internet sarà disponibile dall’8 maggio in diversi
formati: in DVD, Blu-ray, in versione cofanetto insieme al primo
capitolo Ralph Spaccatutto (sia DVD che
Blu-ray), e in edizione Steelbook.
BONUS
FEATURES:
Ralph Spacca
Internet Blu-ray & Digital:
Come abbiamo spaccato Internet – Un’occhiata dietro
le quinte, all’interno dei Walt Disney Animation Studios, per
vedere meglio come i creators del film abbiano adattato per il
grande schermo una realtà quotidianamente sotto gli occhi di tutti
come quella di internet riuscendo però a raccontarla in modo
completamente inedito e sorprendente. Il team creativo del
lungometraggio rivela le fonti di ispirazione per la trama e come
abbiano sviluppato la narrazione per renderla indimenticabile anche
al cinema anche tramite lo sviluppo di personaggi come Knowsmore e
Double Dan. In questo contenuto extra si scoprirà anche quanto
tempo ci sia voluto per realizzare la scena dell’inseguimento tra
macchine nel gioco Slaughter Race e tanto altro ancora.
A caccia di Easter Egg – Un tour per andare alla
ricerca degli innumerevoli easter egg, inside joke e riferimenti
nascosti agli altri film Disney sparsi qua e là all’interno del
lungometraggio.
Le musiche di Ralph Spacca Internet– Uno
sguardo alle musiche del film alla presenza di ospiti speciali come
gli Imagine Dragons, Julia Michaels, Alan Menken, Sarah Silverman e
tantissimi altri.
Scene eliminate– Cinque scene eliminate introdotte dal
commenti dei registi Rich Moore e Phil Johnston. Le scene includono
In Internet, Opposti, Inferno Domestico, La truffa, Reclutare la
nonna.
I gatti di BuzzzTube – Molti video sono stati
realizzati dai creators di Ralph Spacca Internet appositamente per
il film con l’obiettivo di riproporre il vastissimo mondo di
internet. Ce ne sono tantissimi che hanno per protagonisti…i
gatti! Qui una meravigliosa compilation BuzzzTube piena di
divertentissimi gattini.
Video Musicali – “Zero” degli Imagine Dragons e “In
This Place” di Julia Michaels.
Ralph Spacca Internet
In esclusiva per le
piattaforme Digitali:
Piccoli piloti – A scuola
di Slaughter Race – Allacciate le cinture e accompagnate
gli artisti della Walt Disney Animation al loro corso intensivo di
guida a Slaughter Race.
Il successo del Marvel Cinematic Universe dipende
da molti fattori: la visione dei registi, la bontà delle
sceneggiature, l’impianto produttivo e, ovviamente, dal
coinvolgimento di attori perfetti per i ruoli che interpretano
sullo schermo. Tuttavia, come rivelato dalla direttrice del casting
Sarah Finn durante la premiere di Avengers:
Endgame, uno di loro non era affatto intenzionato ad
entrare nel MCU:
“Tutti i processi i casting sono
stati impegnativi a modo loro, ma probabilmente quello di
Guardiani della Galassia è
stato uno dei più complicati. James
Gunn è stato molto generoso, perché io continuavo a
insistere sul fatto che Chris
Pratt era il ragazzo giusto per la parte di Star-Lord,
ma Chris non voleva quella parte e si è rifiutato di fare un
provino […]” ha spiegato la finn sul purple carpet
domenica.
[…]Alla fine l’ho
convinto a sostenere un’audizione, James non voleva vederlo e tutto
si è trasformato in una sfida. Poi quando li ho visti insieme ero
davvero felice, ed è stato onestamente uno di quei momenti
cruciali del casting in cui capisci di aver trovato la persona che
cercavi. È lì che James si è voltato verso di me e dopo dieci
secondi mi ha detto ‘è lui‘”
Oggi non riusciremmo ad immaginare
nessun altro attore nei panni di Peter Quill, ma forse, all’epoca
della progettazione del film la star della sit-com
Parks and Recreation non rientrava
nell’idea generale di Gunn per il personaggio. Fortunatamente il
regista ha accettato di incontrare Pratt e il franchise si è
rivelato un assoluto trionfo.
La decisione di riassumere
Gunn – allontanato dalla regia del film a luglio a
causa di vecchi tweet satirici rivenuti nel feed del suo profilo
Twitter in merito a temi molto delicati tra cui stupro e pedofilia
– è stata varata negli uffici della casa di Topolino in seguito a
diverse conversazioni con la dirigenza e il team dei
Marvel Studios.
A quanto pare, subito dopo il
licenziamento, è stato il presidente degli Walt Disney
Studios, Alan Horn, ad incontrare direttamente Gunn per
discutere della situazione e, convinto dalle scuse dell’accusato e
dal modo in cui stava gestendo la situazione, avrebbe scelto di
riportarlo al timone del progetto.
Nelle scorse settimane è stato
confermato che l’ultimo cameo di Stan
Lee nel MCU sarà quello presente in
Avengers:
Endgame, ma dall’intervista concessa a Entertainment
Weekly abbiamo appreso che i Marvel Studios stanno lavorando ad un
montaggio che riunirà i dietro le quinte di tutte le scene che il
fumettista ha interpretato nell’universo condiviso, dal primo
Iron Man fino ad oggi.
Insomma, un modo intelligente e
particolarmente sentito per rendere omaggio ad una figura
imprenscindibile della storia Marvel:
“Abbiamo messo insieme un video.
Non l’abbiamo mai fatto prima, un dietro le quinte di ogni
cameo.” ha raccontato Feige nella round table con il cast di
Avengers. “Tutto il materiale tagliato, i b-roll, le scene
girate e mai utilizzate. La sua scomparsa è stata molto emozionante
per tutti noi, ma improvvisamente ogni ricordo mi è tornato in
mente proprio mentre lo guardavo.“
Possibile allora che questo
montaggio finisca nell’edizione homevideo di Avengers: Endgame? Sarebbe un
gradito regalo ai fan e alla memoria dello stesso Lee, ma staremo a
vedere.
Durante la promozione di Captain
Marvel, Feige aveva rivelato che Stan
Lee era riuscito a girare altri due cameo prima della sua
scomparsa lo scorso novembre, ma non era chiaro se tra questi era
compresa la scena inclusa in Avengers:
Endgame o se il presidente dei Marvel Studios si riferisse a del
materiale extra destinato a Spider-Man: Far
From Home (il prossimo capitolo del MCU in uscita a luglio).
Ora però le parole di Joe
Russo, arrivato in India per partecipare ad un evento con
i fan, sembrano confermare l’ipotesi che il cameo di Lee nel film
sarà anche l’ultimo del fumettista (almeno da vivo) nel Marvel Cinematic Universe:
“Credo che il suo ultimo cameo
sia in Endgame. Non ricordo se ci fosse abbastanza materiale per
un’altra scena in Spider-Man: Far From
Home…“
Sappiamo che Lee era solito filmare
più scene contemporaneamente, quindi è probabile che sia rimasto
del footage utile da utilizzare in Far From Home,
sequel sulle avventure in Europa di Peter Parker, oppure è
altrettanto possibile che – esattamente come accaduto in Captain
Marvel – i produttori abbiano deciso di inserire un omaggio
simbolico con una forma diversa dal cameo.
Il 24 aprile arriva nelle sale
italiane Avengers: Endgame, il film numero
22 del Marvel Cinematic Universe
che giunge dopo 11 anni da Iron Man, che per la
prima volta ha portato i Vendicatori al cinema.
In principio era Peter
Jackson, che con Il Signore degli Anelli
ha adattato al cinema uno dei più grandi romanzi del ‘900. Poi è
arrivata la Warner Bros, che nel corso di circa un decennio ha
portato al cinema i sette romanzi di Harry Potter
producendo otto film. Infine, Marvel Studios e
Kevin Feige hanno tentato quello che sembrava
impossibile: portare al cinema un lungo arco narrativo con un
numero di personaggi elevato, storie che si intrecciano, percorsi
individuali e soprattutto una forte trama orizzontale che tenesse
tutto insieme.
Le trame, sciogliendo i nodi, riunendo i personaggi
Avengers: Endgame
parte dai presupposti dei 21 film precedenti, basandosi sulle
fondamenta di Infinity War e
chiudendo tutte le trame, sciogliendo i nodi, riunendo i personaggi
e, una volta per tutte, mettendo davvero la parola fine ad una
saga.
Il paragone con Il signore
degli anelli e con Harry Potter è però parziale, visto che in
quei casi si tratta di trasposizioni di opere narrative coese e
isolate, mentre i Marvel Studios si sono cimentati in un
adattamento che ha trasformato sia il mondo del fumetto che quello
del cinema, isolando un solo percorso narrativo e integrandolo con
decenni e decenni di storia, personaggi e avvenimenti.
Affidandosi a tutti i protagonisti
presentati dal 2008 ad oggi, Avengers: Endgame non
solo racconta l’atto finale della lotta per le Gemme
dell’Infinito, ma chiude, qualche volta dolorosamente,
qualche volta con grande emozione, tutte le storie dei Vendicatori
originali, seminando indizi per il futuro di questo universo
condiviso, ma concentrandosi sul presente.
La trama di Avengers: Endgame
Una scena del film Avengers: Endgame
Dopo Infinity War,
che rappresenta il punto più alto della narrazione nel
MCU,
Endgame torna a raccontarsi con l’umorismo che ha
caratterizzato il tono di tutto il progetto Marvel Studios, in alcuni momenti
spezzando la drammaticità delle circostanze, oltre a sacrificare
sull’altare della risata facile alcuni sviluppi dei personaggi (su
tutti Thor e Hulk/Banner) che avrebbero meritato più cura.
Nonostante questa aspetto,
Endgame riesce finalmente, nell’ambito del
MCU, a raccontare l’epica degli
eroi Marvel nella loro lotta contro il
male, in un una scena finale che permette il coinvolgimento totale
dello spettatore, la partecipazione alla fatica, alla battaglia,
alla sofferenza e alla gloria, un vero inno al coraggio,
accanto ai raggi repulsori di Iron Man, protetti dallo
scudo di Cap e brandendo l’arma di Thor.
Siamo molto lontani dal senso di
sacrificio e ineluttabilità di Infinity War, dalla
sua perfezione drammaturgica e registica, dalla bellezza del suo
concept e dalla precisione della sua scrittura, tuttavia
Endgame mette in campo l’eredità dell’universo
condiviso, ripercorre tutte le tappe che hanno contribuito a
fondarlo.
In questa ottica, in barba alla
potenza di Captain Marvel, all’intelligenza di
Tony Stark e al coraggio di Steve Rogers, il vero deus ex
machina della storia rimane ancora una volta Kevin
Feige, l’assoluto vincitore di una sfida lunghissima,
che non solo ha portato gli eroi a fronteggiare
Thanos per la risoluzione del conflitto, ma che, ancora prima,
li ha tirati fuori dalle pagine, dagli scaffali polverosi, dalle
mani di ragazzini nerd, qualche volta presi in giro proprio perché
amanti di uomini di latta e super soldati.
La rivoluzione culturale che grazie
a Kevin Feige viviamo adesso è la più grande
eredità della Infinity Saga, e Avengers:
Endgame ne è l’ultimo glorioso capitolo, che, al netto del
fan service e dei semi che deposita per il futuro del franchise (la
misteriosa Fase 4), entusiasmerà non solo quei
ragazzini nerd, ora adulti, ma tutta una nuova serie di
appassionati e potenziali lettori.
Oltre al merito cinematografico e
produttivo, il Marvel Cinematic Universe
ha impresso il suo marchio nella narrazione al cinema e nel tessuto
della cultura popolare della società contemporanea. Un lavoro che
sembrava impossibile anche per la squadra di eroi più potenti della
Terra, un risultato che è nato da un grande azzardo e da una
impavida scommessa vinta.
In attesa di una nuova, avvincente
Fase del Marvel Cinematic Universe,
quello che rimane allo spettatore alla fine di Avengers:
Endgame è la consapevolezza di essere stati testimoni
e protagonisti di una grande avventura, il cui valore reale si
ripercuote sull’industria e sul linguaggio del cinema.
Secondo quanto riportato da
Variety, Leonardo
DiCaprio sarebbe in trattative per ottenere un ruolo
da protagonista nel nuovo film di Guillermo del
Toro, Nightmare Alley, co-sceneggiato dal
regista premio oscar insieme a Kim Morgan.
La pellicola sarà un adattamento
del romanzo omonimo di William Lindsay Gresham dal quale è già
stato tratta la pellicola del 1947 con Tyrone Power nei panni di un
ambizioso e giovane truffatore che stringe un’alleanza con una
psichiatra femmina ancora più corrotta di lui. Prima i due si
godono il successo rovinando le persone a livello mentale, poi i
tradimenti tra di loro rischiano di compromettere un delicato
equilibrio.
Le riprese partiranno in autunno e
non sono stati ancora annunciati gli altri membri del cast.
Per quanto riguarda DiCaprio, lo
rivedremo presto al cinema nel nuovo e attesissimo lavoro di
Quentin Tarantino, C’era una volta a
Hollywood al fianco di Brad
Pitt e Margot
Robbie, e prossimamente tornerà a recitare per
Martin Scorsese in Killers Of The
Flower Moon, anche questo tratto da un romanzo (uscito nel
2017 con la firma di David Grann, giornalista del New Yorker).
Su Once Upon a Time in
Hollywood, Tarantino ha spiegato che non si
focalizzerà unicamente sugli omicidi ad opera della comune di
Charles Manson, ma più in generale sulla vita e la cultura
americana alla fine degli anni ’60. Sappiamo inoltre che
Margot Robbie interpreterà Sharon
Tate, probabile vicina di casa di Rick
(DiCaprio).
Nel cast anche Damian
Lewis, Dakota
Fanning, Nicholas
Hammond,Emile
Hirsch, Luke
Perry, Clifton Collins
Jr., Keith
Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael
Madsen. Rumer Willis, Dreama
Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley,
Madisen Beaty e Victoria
Pedretti. Infine Damon
Herriman sarà Charles Manson.
Questa la sinossi ufficiale:
La storia si
svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene
chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton
(Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e lo
stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno
lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma
Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.
Warner Bros. Pictures ha diffuso il
trailer finale di Godzilla: King of the Monsters, terzo
capitolo del franchise inauguarto da Godzilla nel 2015 e
proseguito con Kong: Skull
Island che vedrà protagonista l’epico scontro tra
i mostri Rodan, Mothra e King Ghidorah.
In gioco c’è il destino dell’intero
pianeta, e un posto per un’ unica creatura alpha. Chi vincerà la
battaglia? Chi riuscirà a controllare un intero esercito di Titani?
Forse il film porrà le basi del futuro duello fra Godzilla e King
Kong (il prossimo capitolo della serie)?
Godzilla: King of Monsters è stato diretto
da Michael Dougherty e vede nel
cast Millie Bobby
Brown (Stranger Things), Vera
Farmiga. Bradley Whitford, Thomas
Middleditch, O’Shea Jackson Jr., Ken
Watanabe e Sally Hawkins.
Dopo il successo globale di
Godzilla e Kong: Skull Island
arriva nelle sale il prossimo capitolo dell’universo
cinematografico nato dalla collaborazione di Warner Bros. Pictures
e Legendary Pictures. Il film racconterà l’epico scontro tra
Godzilla e alcuni dei mostri più popolari nella storia della
cultura pop e seguirà gli eroici sforzi dell’agenzia
cripto-zoologica Monarch di combattere questa batteria di mostri
giganteschi.
Al momento sappiamo che
nel 2020 uscirà il terzo capitolo del
franchise (Godzilla vs King Kong) che
vedrà Godzilla e King
Kong scontrarsi a muso duro per la prima volta sul
grande schermo.
La fine è parte del viaggio, dice
Tony Stark in una scena significativa di Avengers:
Endgame. E se quel viaggio lo si affronta insieme, non
importa dove si è diretti ma solo la motivazione, il senso di
comunità, i legami che dureranno per sempre.
Sono questi i temi riportati in
questo bellissimo e commovente video tributo agli eroi del Marvel Cinematic Universe, montato
sulle note struggenti di “Outro” degli M83, che ripercorre la
storia del franchise attraverso i momenti migliori: quelli in cui
Vendicatori, amici, famiglie, si sono stretti in un ultimo
abbraccio.
E in vista di Endgame, ogni scena
assume un sapore diverso, dolce e amaro. Buona visione.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Come riportato in esclusiva da
Deadline, Ben Affleck dirigerà e interpreterà per
Universal Pictures il dramma storico Ghost Army,
ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e sceneggiato
da Nic Pizzolato (l’autore di True
Detective) basandosi sul libro The Ghost Army of World
War II: How One Top-Secret Unit Deceived the Enemy with Inflatable
Tanks, Sound Effects, and Other Audacious Fakery di Rick Beyer
e Elizabeth Sayles.
Dallo stesso volume è stato tratto il documentario Ghost Army
prodotto da Netflix.
Oltre a vestire i panni di regista e
protagonista del film, Affleck sarà coinvolto anche in quelli di
co-produttore con la sua compagnia Pearl Street Films al fianco di
Andrew Lazar e Mad Chance Productions.
Per quanto riguarda la trama,
Ghost Army porterà sul grande schermo la storia di
un gruppo segreto che era solito usare giochi di prestigio e
illusioni per ingannare i nazisti nel 1944. Ne facevano parte i
luminari Bill Blass, Ellsworth Kelly, Arthur Singer, Victor Dowd,
Art Kane e Jack Masey, che arrivarono in Francia per portare a
termine la loro missione, a bordo di carri armati gonfiabili e con
una massiccia raccolta di dischi di effetti sonori.
Questa società segreta composta da
1.100 uomini delle truppe speciali del 23° Quartier generale –
soprannominato l’Esercito dei fantasmi – ha trascinato per l’Europa
dipinti e disegni per inscenare falsi convogli, divisioni fantasma
e location immaginarie con il solo scopo di ingannare il nemico e
favorire le unità americane, salvando migliaia di vite.
Insomma un progetto che, almeno
secondo le premesse, dovrebbe adattarsi allo stile di regia di
Affleck e alla capacità di saper raccontare la storia attraverso
certe dinamiche tra il genere spy e thriller viste nell’ottimo
Argo (premio Oscar come miglior film nel
2012).
Paramount Pictures ha diffuso il
primo trailer ufficiale di Gemini
Man, il nuovo film firmato da Ang Lee
che vede protagonista Will Smith nei panni di
Henry Brogan, un serial killer a cui improvvisamente darà la caccia
un misterioso agente. E come illustrato dal footage, si tratta di
un’esatta replica di se stesso, ma più giovane.
“Questa storia non poteva
essere raccontata dal cinema per come lo conosciamo. Ma grazie agli
incredibili progressi in campo di tecnologia digitale, non solo
possiamo finalmente vedere Will Smith ringiovanito sullo schermo,
ma riusciamo anche a sperimentare con il racconto in un modo
profondamente coinvolgente.” ha spiegato il regista nelle note
di regia.
[…] Poterlo fare superando i
limiti di ciò che il nuovo cinema digitale ha da offrirci è
incredibile, come lo è lavorare con due Will Smith: uno
splendidamente sofisticato, l’altro onesto ed esuberante. Per me
questo è Will al suo meglio, e quando le due versioni si uniscono,
accade qualcosa di veramente magico. Insieme all’immenso sforzo e
all’abilità tecnica di chi ha creato questa nuova estetica, tra la
fotografia, il reparto artistico, gli effetti visivi e il team
tecnico, ogni parte del progetto è stata stimolante e commovente.
Spero davvero che questo film offra un’esperienza cinematografica
completamente nuova al pubblico di tutto il mondo.“
Il primo grande ciclo del Marvel Cinematic Universe si chiude
con l’uscita di Avengers:
Endgame, sigillo di un franchise inaugurato nel 2008
da Iron Man che ha scritto una pagina indelebile della storia del
cinema.
Ma quali sono le scene e i momenti
che hanno definito meglio i sei Vendicatori originali? Ecco qualche
suggerimento da rivedere in vista di Endgame:
“Io sono Iron Man”
Iron
Man è il primo capitolo del MCU e si chiude con una battuta
indimenticabile di Tony Stark che infrange la regola numero uno dei
supereroi: mai rivelare la tua vera identità. “Io sono
Iron Man“, esclama in diretta televisiva, e il resto
è storia.
Già questa origin story di un
miliardario playboy che dal creare armi di distruzione arriva ad
una nuova consapevolezza di sé era un azzardo, e il momento finale
del film è servito a dimostrare che l’universo Marvel non avrebbe giocato sullo
stesso campo di un Superman o Batman, lasciando il segno nel
pubblico.
“Non voglio entrare nella
tua boyband super segreta”
Dopo essere apparso nella scena post
credits di Iron Man, il Nick Fury di Samuel L.
Jackson torna nel sequel con Robert Downey
Jr. per impartire a Tony Stark una piccola lezione su
come comportarsi ora che ha abbracciato l’identità di
supereroe.
Per farlo chiede aiuto anche a
Natasha Romanoff (qui alla sua prima apparizione
nel MCU), in una scena molto divertente
in cui Stark spiega di non voler prendere parte alla “boyband super
segreta” chiamata Avengers Initiative. Chi l’avrebbe mai detto che,
qualche anno dopo, la squadra si sarebbe riunita con successo nella
lotta contro Loki a New York?
Il sacrificio di Thor
Thor ha
attraversato varie fasi prima di voltare pagina e appellarsi ad una
nuova comicità in Ragnarok, ma nel 2011 il
primo capitolo del franchise era riuscito in maniera del tutto
curiosa ad introdurre al pubblico la complicata relazione fraterna
con Loki culminando nella scena in cui il Dio del
Tuono si sacrifica per salvare gli abitanti della Terra.
E ad un passo dalla morte, l’eroe
guadagna finalmente il diritto di stringere tra le mani il Mjolnir
con la benedizione del padre Odino. Questo evento fa arrabbiare
ulteriormente Loki, che più tardi tornerà all’attacco in
The Avengers nel grande evento crossover del
2012.
Addio Peggy
Questa scena ci commuove ogni volta
e il tempo non riesce a scalfirne la bellezza pura e sincera: siamo
sul finale di Captain America: Il Primo
Vendicatore, e Steve decide di sacrificarsi a bordo
dell’aereo che sta per esplodere. Nel mentre rimane in linea con
Peggy Carter, il suo grande amore, e le dà
appuntamento per un ballo al suo ritorno.
È questa la scena in cui Steve
Rogers diventa a tutti gli effetti un eroe, finendo congelato per
70 anni e ritrovato nel presente dallo SHIELD, ma se il suo viaggio
continua, quello di Peggy si ferma a ciò che sarebbe potuto essere
e che non è mai stato.
Vedova Nera interrogata
Nel 2012 non era così usuale vedere
in un grande franchise un personaggio come Vedova
Nera, introdotta in Iron Man 2 e
successivamente ripresa all’inizio di The Avengers
con una scena indimenticabile: quella dell’interrogatorio in cui
l’eroina di Scarlett Johansson mette in
mostra ogni qualità, l’arte dell’inganno, l’intelligenza, la forza
fisica, e molto altro.
In quel momento ci siamo innamorati di Natasha Romanoff, della
sua impronta e del suo contributo femminile ad un film di stampo
maschile.
“È il mio segreto Cap: sono sempre
arrabbiato”
Tolto lo schiocco alla fine di
Infinity
War (e tutti gli eventi di Endgame),
la scena dell’Avengers Assemble nella battaglia di New York
potrebbe essere il momento più iconico della storia del MCU.
Captain America, Iron Man, Thor,
Vedova Nera e Occhio di Falco insieme contro l’attacco dei Chitauri
mettono d’accordo le loro diversità per formare un team di
supereroi come mai ne avevamo visti sullo schermo. E la frase
pronunciata da Bruce Banner, la cui paura peggiore è perdere il
controllo di Hulk, sintetizza al meglio lo stato
del personaggio e il suo ingresso nell’universo. “È il mio
segreto Cap: sono sempre arrabbiato“.
Steve contro Bucky
Arriviamo a Captain America:
The Winter Soldier, capitolo decisivo per il viaggio
di Steve Rogers che torna alle prese con il suo passato finendo per
combattere contro il suo migliore amico Bucky
Barnes.
Bucky ha subito il lavaggio del
cervello da parte dell’HYDRA ed è irriconoscibile, violento e senza
scrupoli, ma quando si ritrova faccia a faccia con lui, Steve si
rifiuta di contrastarlo. “Non lo farò, sei mio amico“, gli
dice a terra stremato.
La famiglia di Occhio di Falco
Con fatica il MCU ha dato a Occhio di
Falco una trama degna di essere raccontata, e
trattandosi di un supereroe senza qualità soprannaturali l’impresa
era ancora più complicata. Fortuna che in Avengers: Age of Ultron le
cose sono cambiate con l’introduzione della sua famiglia e delle
ragioni che hanno spinto Clint a nasconderla.
Sua moglie e i bambini sorprendono
gli altri Vendicatori quando arrivano in casa e ci sono dei bei
momenti con “zia” Natasha che ci aiutano a comprendere l’umanità di
Occhio di Falco.
Civil War
I fan si sono divisi tra Team Cap e
Team Iron Man nel film evento Captain America:
Civil War, capitolo cruciale per il MCU che ha riunito quasi tutti gli
eroi Marvel del grande schermo.
E ancora oggi ci risulta impossibile
non pensare all’epica battaglia dell’aereoporto in cui Spider-Man,
Ant-Man, Black Panther, Scarlet Witch e molti altri combattono per
ragioni più serie di quanto sembrino.
“Dovevi mirare alla testa”
Il colpo mancato di Thor e il
compiacimento di Thanos poco prima dello schiocco sono due dettagli
che non dimenticheremo mai di Infinity
War, il film che ha visto i nostri eroi sconfitti di
fronte al piano del Titano Pazzo.
I Vendicatori provano in ogni modo a
fermarlo, senza riuscirci. Lottano fino all’ultima goccia di sudore
raccogliendo solo le briciole di un’impresa irrealizzabile. E come
ricompensa devono guardare i compagni morire mentre si riducono in
cenere…qualcosa di straziante che ha definito il corso del MCU.
Priyanka Chopra è
una delle attrici indiane più famose in america e nel mondo, in
grado di conquistare una gran fetta di pubblico con la sua
bellezza, con il suo talento e con la sua grazia.
Da Bollywood a Hollywood la strada è
stata lunga e lei ha sempre lavorato sodo per raggiungere tutti gli
obiettivi professionali prefissati, lavorando tra grande e piccolo
schermo. Insomma, un talento per la recitazione e una bellezza che
non sono passati inosservati.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Priyanka Chopra.
Priyanka Chopra film
1. Priyanka Chopra: i film e
la carriera. Dopo aver vinto Miss Mondo nel 2000, nel 2002
Priyanka Chopra ha fatto il suo debutto nel mondo della recitazione
con il film Thamizhan e diventando una vera e propria star
di Bollywood in poco tempo grazie a film come The Hero: Love
Story of a Spy (2003), Aitraaz (2004), Waqt: The
Race Against Time (2005), Krrish (2006) e
Salaam-e-Ishq: A Tribute To Love (2007). Nel 2015,
Priyanka debutta in una serie tv americane per eccellenza, ovvero
Quantico, restandovi fino al 2018. Nel frattempo, prende
parte anche a diversi film, come Baywatch (2017), A Kid Like Jake (2018) e Non è
romantico? (2019).
2. Priyanka Chopra è anche
una doppiatrice. Oltre che essere un’attrice molto
apprezzata, soprattutto nel panorama cinematografico indiano, negli
ultimi anni ha saputo imporsi anche nel mondo della recitazione
americana e non solo come attrice. Priyanka, infatti, ha esplorato
l’ambito della doppiaggio, prestando la propria voce per il film
Planes (2013) e per il videogioco Marvel Avengers Academy (2016).
Priyanka Chopra e Nick Jonas
3. Priyanka Chopra si è
sposata con Nick Jonas. Dopo appena due mesi di
frequentazione Nick Jonas ha chiesto la mano di Priyanka nel giorno
del suo 36esimo compleanno e metà luglio. I due hanno 10 anni di
differenza ma loro non ne sentono nemmeno uno e quando esiste un
amore travolgente e profondo come il loro c’è poco da fare. I due
hanno cominciato a frequentarsi nel maggio del 2018, probabilmente
poco tempo dopo il royal wedding di Harry e Megan, di cui è molto
amica. Già dopo un mese e mezzo entrambi avevano fatto le
prensetazioni ai propri genitori e tutto sembrava già scritto fino
al primo dicembre 2018, quando si sono sposati con rito cristiano
e, dopo qualche giorno, con quello indù.
4. Nessun bacio al primo
appuntamento. In realtà Nick Jonas e Priyanka erano già
usciti insieme nel maggio del 2017 ma le cose sembravano essere
tramontate prima di subito. Pare, infatti, che Jonas avesse
contattato l’attrice su Instagram diverso tempo prima e che i due
si siano sentiti per mesi prima di uscire una settimana prima di
percorrere insieme il red carpet del Met Gala 2017. I due avrebbero
passato diverse ore insieme prima di raggiungere l’appartamento di
lei, in cui viveva con la mamma e, come ha detto poi il futuro
marito, proprio per questo non se la sentiva di baciarla. Dopo un
anno i due hanno deciso di uscire un’altra volta e la scintilla,
questa volta, è diventata un vero e proprio fuoco travolgente.
Priyanka Chopra Instagram
5. Priyanka Chopra ha un
profilo ufficiale su Instagram. Come molte altre sue
colleghe attrici, anche Priyanka Chopra ha deciso di aprire un
proprio profilo Instagram che è seguito da qualcosa come 39 milioni
di persone, una cifra davvero da capogiro. L’attrice è molto attiva
sul social, tanto da pubblicare molte foto che la vedono
protagonista di molti suoi impegni lavorativi ed eventi mondani, ma
soprattutto le sue foto la ritraggono sempre insieme al marito Nick
Jonas, sempre pronta a dimostrare l’amore che prova nei suoi
confronti.
6. Priyanka ha aggiunto di
cognome del marito, Jonas, al suo profilo. Dopo il
matrimonio stellare di Priyanka Chopra e Nick Jonas, l’attrice
indiana ha deciso di aggiungere il cognome del marito al suo sul
suo profilo Instagram, confermando ancora una volta l’amore che lei
prova nei confronti del marito e migliore amico.
Priyanka Chopra Baywatch
7. Priyanka Chopra e il
ruolo da villain in Baywatch. Questo è stato il primo
film, il debutto su suolo americano, per l’attrice indiana Priyanka
Chopra, che ha subito vestito i panni dell’antagonista. Ma non si
può parlare di un villain qualunque, perché il personaggio di
Priyanka è decisamente molto hot.
8. La parte di Priyanka era
scritta per un uomo. In origine, quando non era ancora
chiaro chi fosse ad interpretare la parte dell’antagonista del
film, si era pensato di dare al villain un volto e un fisico
maschile. Ma quando poi si è fatto il nome dell’attrice indiana,
tutto è cambiato e si è deciso di renderlo femminile.
Priyanka Chopra Quantico
9. Grazie a Quantico,
Priyanka Chopra è entrata nella storia. Sembra
incredibile, ma in un certo senso Quantico ha fatto la storia
grazie alla sua protagonista: anzi, bisognerebbe dire il contrario.
Sì, perché l’attrice, nel 2015, è entrata nella storia essendo la
prima attrice di Bollywood che è riuscita ad ottenere un ruolo di
punta in una serie prime time americana, e cioè in Quantico.
Priyanka Chopra cantante
10. Priyanka Chopra è una
cantante di successo. Non solo bravura, talento recitativo
e bellezza: Priyanka Chopra ha un’ugola d’oro. L’attrice indiana,
infatti, dal 2012 è diventata anche una cantante molto apprezzata,
con il suo primo singolo, In My City, che ha debuttato nel
settembre dello stesso anno, con partecipazione di Will.i.am.
compresa. Nel 2013, invece, ha pubblicato il suo secondo singolo,
Exotic, realizzato insieme al rapper Pitbull e rilasciando anche un
videoclip, mentre il terzo singolo risale al 2014 e s’intitola I
Can’t Make You Love Me.
Ecco il terrificante
trailer ufficiale
italiano de “La
bambola assassina”. La curiosità di fan e
pubblico sul reboot più atteso del cinema horror sarà in parte
appagata da queste spaventose nuove immagini. Chucky, la
bambola più spietata della storia del cinema, sta per tornare. Il
film sarà nelle sale cinematografiche da mercoledì 19
giugno, distribuito in anteprima mondiale da
Midnight Factory, etichetta horror di Koch Media.
Realizzato dai produttori di IT e
diretto da Lars Klevberg (Polaroid) è un
prodotto targato Orion Pictures Corporation,
società MGM. Chucky è molto più di un giocattolo…è il tuo migliore
amico.
È stato rivelato oggi che
Megan Fox (Transformers, Teenage
Mutant Ninja Turtles) e il marito Brian Austin
Green (Beverly Hills 90210, 134 modi per
innamorarsi) reciteranno insieme nel film d’azione/avventura
per famiglie Dakota per Iervolino
Entertainment S.p.A. di Andrea Iervolino
e Monika Bacardi.
Andrea Iervolino e Monika Bacardi
(Iervolino Entertainment S.p.A.) produrranno Dakota
insieme a Marty Poole (Fairway Film Alliance) e Ace Underhill
(Brilliant Screen Studios).
Kirk Harris
(Loser) dirigerà il film su una sceneggiatura scritta da
Johnny Harrington (So cosa hai fatto).
Le riprese di Dakota
inizieranno quest’estate. AMBI Distribution, la divisione vendite
mondiale di AMBI Media Group, gestirà le vendite globali e
presenterà il progetto ai buyers a Cannes.
Andrea Iervolino ha
dichiarato: “Avere due star come Megan e Brian insieme è
davvero fantastico per noi, perché di certo non dovremo ricreare da
zero quel tipo di chimica e magia che rende così speciale un film
per famiglie come questo! Sarà un film allegro ma avventuroso,
proprio quel genere che il pubblico sta ricercando sempre di più
nelle sale. Siamo sicuri che Dakota toccherà le corde giuste del
pubblico, più e meno giovane”.
SINOSSI
Quando il Marine Clet Sanders muore
tragicamente in Afghanistan, il Sergente TJ Malcom (Brian Austin
Green) promette di riportare Dakota, il migliore amico e cane da
combattimento di Clet, a casa dalla sua famiglia. La moglie di
Clet, Kate (Megan Fox), nel frattempo, lotta per tenere in piedi la
fattoria nella piccola città dove vive con sua figlia. Una volta
arrivato, TJ si offre di restare e dare una mano come volontario
nei vigili del fuoco. Dakota si adatta rapidamente alla vita in
fattoria e diventa un eroe dopo aver salvato una donna da un
edificio in fiamme. Nel frattempo, il corrotto sceriffo locale
vuole costringere Kate a vendere la fattoria, non fermandosi
davanti a nulla. Con l’aiuto di TJ, sua figlia e il suo nuovo
migliore amico, Dakota, Kate comprenderà il vero valore della
fattoria e, soprattutto, dell’amicizia.
All’indomani della premiere mondiale
di Avengers: Endgame, cominciano ad
arrivare le prime reazioni a caldo dalla stampa estera che ha già
avuto modo di vendere il 22° film del Marvel Cinematic
Universe.
David Bronson ha
scritto su Twitter: “Avengers: Endgame è un incredibile film.
Non ho mai visto niente del genere. Questo film è tutto ciò che
desideravo e molto di più. Incredibile. Durante la visione ho riso
fortissimo, ho applaudito fortissimo, ho pianto moltissimo. Il film
supera ogni aspettativa ed è il culmine perfetto per l’intero
Marvel Cinematic
Universe.”
Erik Davis di
Fandango: “Avengers: Endgame è magistralmente
epico, un vero e proprio culmine di 22 film che non solo conclude
la storia ma si espande. Si imparerà molto sul film, durante al
visione. Se Infinity War era il braccio, Endgame era la mente. E
wow, che finale!”
Peter Sciretta di
Slash Film: “Immaginare la migliore versione
possibile di Avengers: Endgame e il film supera comunque le
aspettative. Ho pianto 5 o 6 volte. Si tratta del più emozionante,
il più epico film del MCU. Un tributo a 10 anni di
universo.”
Beatrice Verhoeven
di The Wrap: “Ho appena visto Endgame, e voi
non siete pronti per questa roba. Tutte le teorie non vi preparano
per questo. Ho pianto molto, ho battuto le mani in aria e ho urlato
ad alta voce. È incredibile.”
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
A poche ore dall’uscita nelle sale
di Avengers:
Endgame è giunto il tempo dei pronostici. Chi morirà
alla fine del film che chiude la Infinity Saga? Chi sopravviverà
agli eventi che porteranno al confronto definitivo tra i
Vendicatori e Thanos?
Dopo tutte le teorie e le ipotesi,
sarebbe più sorprendente scoprire che Captain
America non morirà alla fine di Avengers:
Endgame.
Chris
Evans ha già confermato il suo (ipotetico) addio al
personaggio e l’arco narrativo di Steve Rogers sembra essersi
esaurito. E se c’è qualcuno che non avrebbe problemi a sacrificarsi
per una giusta causa, quello è Cap.
Iron Man
Apparentemente il padrino del
MCU, Iron
Man, ha un destino meno segnato di Captain America:
tuttavia sono in molti a credere che anche lui non sopravviverà a
Endgame. Altri invece
pensano che accadrà il contrario, e che invece di morire Tony andrà
in pensione lasciando l’eredità di leader ad un altro
supereroe.
Questo permetterebbe a Robert Downey
Jr. di girare futuri cameo senza presentarsi come
protagonista assoluto dei nuovi film e di continuare a “vegliare”
sul corso del franchise…
Thor
Se Thor:
Ragnarok non fosse mai uscito (almeno prima di
Endgame), probabilmente
i pronostici avrebbero dato morte certa per il Dio del Tuono.
Tuttavia dopo il “riavvio” di Ragnarok, il personaggio interpretato
da Chris
Hemsworth è potenzialmente pronto per una nuova
avventura da solista.
Occhio Di Falco
L’annuncio dell’arrivo di una
serie televisiva su
Occhio di
Falco (prodotta per la piattaforma streaming di Disney
+) ha completamente ribaltato ogni pronostico circa la morte
dell’eroe in Endgame.
Certo i primi dettagli sullo show
indicano che Clint Barton passerà il testimone a Kate
Bishop, il suo successore dei fumetti, quindi è
possibile che sopravviva a Endgame per istruire la ragazza e che
poi si congedi insieme alla sua famiglia.
Vedova Nera
L’arco narrativo di Vedova
Nera è stato finora coerente ma anche soggetto a molti
cambiamenti: in The Avengers, nel famoso confronto
con Loki, Natasha aveva rivelato che era stato
Clint Barton a salvarla dalla sua vita come serial killer, un
debito che che forse pagherà nel prossimo film.
Forse l’eroina si sacrificherà per
la famiglia di Occhio di Falco? Sappiamo che tornerà nello
standalone, ma non è chiaro se si tratterà di un prequel o di un
film successivo agli eventi di Endgame…
Hulk
L’Hulk di
Mark Ruffalo è il jolly del MCU: finora è comparso in molti
titoli del franchise, e se escludiamo lo standalone con
Edward Norton, non ha mai partecipato ad un
progetto solusta.
Dunque i Marvel Studios potrebbero continuare su questa
scia e far sopravvivere il gigante di giada, oppure, sorprendere i
fan uccidendo Bruce Banner durante Endgame…
Ant-Man
Ant-Man ha
condiviso la scena con altri personaggi di rilievo come Wasp, Hank
Pym e ora Janet van Dyne, con questi ultimi tre rimasti vittime
dello schiocco. Cosa ne sarà allora di Scott Lang nel futuro del
MCU?
La storia della Marvel Comics ha visto diversi personaggi
indossare il costume di Ant-Man, e se Scott morisse in Endgame
potremo vedere l’agente dello SHIELD Eric O’Grady
in veste di antieroe in Ant-Man 3!
War Machine
War Machine è un
po’ come Hulk, una presenza costante del MCU e personaggio importante per
quanto riguarda le storyline di Iron Man e dei Vendicatori in
generale.
Forse Rhodey potrebbe morire in
Endgame per infliggere
un pugno allo stomaco dei fan, oppure sarà lui a prendere il posto
di Iron Man nei loro cuori…a questo punto le chance sono al
50%.
Captain Marvel
Se da un lato la corsa di Captain
Marvel verso Avengers:
Endgame è ferma negli anni Novanta, il suo franchise
potrebbe essere esplorato anche nel periodo successivo, e ci sono
ottime possibilità di vedere in scena l’eroina come futuro leader
dei Vendicatori sulla Terra.
E apostrofarla come tale sembra più
una promozione che una condanna a morte…
Nebula
Nebula e la sua
redenzione hanno trovato spazio nel corso del MCU tra il franchise dei
Guardiani della Galassia e
Avengers:
Infinity War, dove l’abbiamo vista piangere la morte
della sorella Gamora e provare a uccidere Thanos.
Nei fumetti di Infinity Gauntlet è
proprio lei a sfidare il Titano Pazzo, rivelandosi del tutto
inadatta all’impegno e rinunciando al confronto. Se una trama
simile si svolgerà nel film, è possibile che l’eroina non
sopravviva agli eventi…
Thanos
Arriviamo al vero protagonista della
Infinity Saga, Thanos, che nei fumetti originali
perdeva il guanto e le gemme dell’infinito, decidendo di
sacrificarsi piuttosto che accettare la prigione.
E considerato il lavoro svolto da
Avengers:
Infinity War nella costruzione del personaggio, non
sarebbe sorprendente scoprire che anche la versione del MCU faccia lo stesso percorso. Ma
ovviamente c’è un dubbio…
L’epilogo di Infinity Gauntlet
rivelava che Adam
Warlock aveva nascosto Thanos su uno strano pianeta
dove si era rassegnato a vivere la vita di un tranquillo contadino,
e nella serie sequel, Infinity War, scoprivamo che Warlock aveva
nascosto una delle gemme.
Forse Avengers:
Endgame vedrà morire Thanos per poi annunciare più
tardi che è da qualche parte, vivo, nell’universo?
Ebbene si, il titolo non mente:
Steve Ruppel, chiropratico del Wisconsin e fan dei Marvel Studios, ha visto Captain
Marvel 116 volte al cinema, scrivendo una pagina
memorabile della Guinness World Record. In realtà per infrangere il
primato avrebbe potuto fermarsi a quota 104, ma una volta arrivati
in cima perché non spingersi oltre?
“Per rendere la cosa ufficiale
ho dovuto scattare delle foto di fronte a un poster o mostrare
delle dichiarazioni scritte che confermassero il fatto di essere
effettivamente lì. E se qualcuno volesse rompere questo record? Io
di sicuro non voglio rifarlo, perché questo è stato piuttosto
difficile. Senza parlare della quantità limitata di tempo…quindi
credo che non ci proverò di nuovo.“
14,268 i minuti “sprecati” per
tornare in sala a rivedere il cinecomic con protagonista Brie
Larson, uscito lo scorso 8 Marzo negli Stati Uniti e
capace di toccare quota 1 miliardo al box office mondiale.
“Ho dovuto prendere una pausa
dal lavoro, fare delle lunghe pause pranzo per guardare il film in
quel particolare periodo di tempo.” ha spiegato Ruppel. “E
poi dovevo ritagliarmi del tempo anche nei fine settimana quando
non avevo altri impegni“.
E quale miglior occasione se non
questa per notare dettagli che solitamente sfuggono al pubblico
dopo una sola visione? Come ad esempio il giorno esatto in cui si
svolge Captain Marvel:
“C’è una scena in particolare
nel film dove sullo sfondo compare un calendario, ed è segnato
Giugno 1995. Più tardi, in quel particolare giorno, c’è la luna
piena. Quindi alla fine ho cercato su Google quando questo evento
si è verificato e ho scoperto che si trattava di martedì 13 giugno
1995“.
Ma perché proprio Captain Marvel, e non un altro
cinecomic del MCU?
“Adoro i film di supereroi, e
sapevo che questo sarebbe rimasto in sala per un po’, quindi ho
pensato che sarebbe stata probabilmente una buona scelta per questo
particolare record. Ripensandoci, potrei considerare di farlo con
qualsiasi altro film della Disney, che di solito sono più brevi,
anche se le parti musicali potrebbero farmi impazzire!“
Captain Marvel è nelle nostre sale dal
6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.