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Mistero a Crooked House: trama, cast e le differenze tra il libro e il film

Unanimemente considerata una delle scrittrici più influenti e prolifiche del XX secolo, Agatha Christie ha consegnato al mondo una fortunata serie di romanzi e racconti gialli ancora oggi considerati tra i migliori esempi di questo genere. Celebre per aver dato vita a personaggi come Hercule Poirot e Miss Marple, la Christie ha visto proprio questi due divenire protagonisti di numerose trasposizioni televisive e cinematografiche. Tra i più recenti si annovera infatti il film Assassinio sull’Orient Express, con Kenneth Branagh nel ruolo di Poirot. Anche molti altri suoi romanzi sono però stati oggetto di adattamento e tra questi vi è Mistero a Crooked House (qui la recensione).

Diretto nel 2017 da Gilles Paquet-Brenner (noto per essere stato il regista di Walled In – Murata viva e Dark Places – Nei luoghi oscuri) il film è l’adattamento del romanzo del 1949 È un problema. La Christie trasse lo spunto per questo da un’antica filastrocca e decise di non inserirlo nelle serie che prevedevano come protagonisti Poirot o Miss Marple. Si tratta di un’opera molto cara alla scrittrice, che in più occasioni l’ha definita come uno dei suoi scritti preferiti insieme al romanzo Le due verità. Poiché anche questa storia si adattava bene al racconto cinematografico, dar vita ad una sua trasposizone fu del tutto naturale.

Con un ricco cast di celebrità internazionali, Mistero a Crooked House si affermò come un buon giallo, portando gli spettatori all’interno di un nuovo rompicapo tutto da decifrare. Un film che ha ribadito l’apprezzamento che questa tipologia di film ancora oggi ha e che ha poi trovato in Cena con delitto un suo simile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze tra il libro e il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Mistero a Crooked House: la trama del film

La storia qui narrata si svolge nella Lodra di fine anni Cinquanta. Per ottenere finalmente la mano della bella e facoltosa Sophia Leonides, incontrata al Cairo presso l’ambasciata inglese, il giovane investigatore privato Charles Hayward deve prima risolvere il mistero che avvolge la morte di suo nonno, il patriarca Aristides Leonides, avvelenato da un familiare a Crooked House. Nella dimora lussureggiante, dove l’intera famiglia si è trasferita a causa della Seconda guerra mondiale, figli e nipoti del defunto puntano il dito contro Brenda, giovane seconda moglie dell’anziano miliardario, accusata di avere una liaison sentimentale con il precettore dei nipoti.

Le indagini personali conducono Charles su piste non battute dalla polizia, nuovi moventi emergono a rimescolare le carte, e gli alibi già traballanti dei misteriosi inquilini crollano sotto il peso di stringenti interrogativi. Non solo ci si domanda chi è l’assassino, ma se e quando colpirà ancora. Ben presto, ognuno diventa un potenziale sospettato, poiché ognuno sembrava avere un motivo valido per uccidere. Con l’infittirsi del mistero, Charles dovrà sbrigarsi a risolvere l’enigma, poiché lui stesso o quanti a lui cari potrebbero essere le prossime vittime.

Mistero a Crooked House: il cast del film

Mistero a Crooked House è composto da un ricco cast di celebri interpreti internazionali. Max Irons interpreta Charles Hayward, mentre Stefanie Martini è la sua amata Sophia Leonides. Spicca poi la pluricandidata all’Oscar Glenn Close, nel ruolo di Lady Edith de Haviland, mentre Terence Stamp è l’ispettore Taverner. Julian Sands interpreta Philip Leonides, Christian McKay è Roger Leonides e Amanda Abbington ricopre il ruolo di Clemency Leonides. Questi tre attori sono noti come dei veterani delle traspozioni della Christie, avendo recitato in diverse opere tratte dai suoi racconti. Nel film sono poi presenti le note attrici Gillian Anderson nel ruolo di Magda Leonides e Christina Hendricks in quello della controversa Brenda Leonides. Honor Kneafsey è Josephine Leonides.

Mistero a Crooked House libro

Mistero a Crooked House: le differenze tra il libro e il film

Nell’adattare il romanzo della Christie, gli autori sono rimasti particolarmente fedeli a questo. Sono però ovviamente state necessarie alcune modifiche, più o meno grandi, al fine di conferire una forma più cinematografica al tutto. In primis, nel film Charles e Sofia vengono descritti come due ex amanti, mentre nel racconto sono fidanzati sin dall’inizio. Successivamente, un significativo cambiamento si ritrova anche in relazione al personaggio di Lady Edith. L’anziana, infatti, decide di lasciare la sua confessione a Charles invece che a Taverner. Non lascia però nessuna seconda lettera, come invece avviene nel romanzo. In questa veniva esplicitamente indicato il nome dell’assassino.

Venendo a mancare questa lettera, Charles deve attivarsi in prima persona per cercare di scoprire tale identità. Ulteriori cambiamenti si ritrovano nel personaggio di Brenda. Questa viene descritta come americana, mentre nel film non è indicata la sua provenienza. La Christie l’aveva però caratterizzata come una cameriera, mentre nel film diventa una seducente danzatrice. Infine, il film introduce alcune scene di inseguimento d’automobile non presenti nel romanzo e il personaggio di Josephine si ritrova messa ko in seguito ad una caduta dalla sua casa sull’albero. Nel romanzo, invece, viene colpita da un pesante ornamento.

Mistero a Crooked House: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Mistero a Crooked House è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 21 dicembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Mistero a Crooked House: trailer del film dal libro di Agatha Christie

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Debutterà al cinema il 31 Ottobre Mistero a Crooked House tratto dal best seller di AGATHA CHRISTIE e diretto da JILLES PAQUET-BRENNER.

 

Protagonisti di Mistero a Crooked House sono GLENN CLOSE, TERENCE STAMP, MAX IRONS, GILLIAN ANDERSON, CHRISTINA HENDRICKS, STEFANIE MARTINI e JULIAN SANDS. 

Nel film quando il ricco patriarca greco Aristides Leonides muore in circostanze misteriose, la nipote Sophia chiede all’investigatore privato Charles Hayward, suo ex amante, di stabilirsi nella tenuta di famiglia per indagare sulla vicenda. Una volta lì, Charles fa la conoscenza delle tre generazioni della dinastia Leonides trovando un’atmosfera velenosa, piena di risentimenti e gelosie. Tra i tanti moventi, indizi e sospetti, riuscirà a trovare l’assassino prima che colpisca di nuovo?

Mistero a Crooked House

Mistero a Crooked House: recensione del film con Glenn Close

Mistero a Crooked House: recensione del film con Glenn Close

La prossima stagione cinematografica omaggerà la regina del giallo Agatha Christie, con ben due titoli tratti da due grandi romanzi della letteratura noir. Ma se per Assassinio sull’Orient-Express dovremmo aspettare la stagione natalizia, Mistero a Crooked House arriva da noi nel pieno dei festeggiamenti di Halloween, il 31 ottobre. Il film è tratto dal libro “È un problema”, che la Christie dichiarò essere il suo scritto preferito, edito da noi da Mondadori. La storia, ambientata nell’Inghilterra anni ’50, mette insieme tutti gli elementi tipici del genere. Una dimora immersa nella campagna dove avviene un misterioso omicidio. Una numerosa famiglia dove tutti sono sospettati. Uno scaltro investigatore privato che risolverà l’intrigata faccenda.

Mistero a Crooked House, il film

Mistero a Crooked House è un dramma corale, dove più che sull’omicidio in sé, ci si concentra sulle dinamiche distorte (ovvero crooked in inglese, nomen omen) della famiglia Leonides, il cui ricco patriarca è stato ucciso nella speranza, forse, di ottenerne il cospicuo patrimonio. A fare da anfitrione questa volta non troviamo né Hercule Poirot né l’adorabile Miss Marple – i due investigatori-feticcio dei maggiori successi di Agatha Christie – ma un più anonimo Charles Hayward (interpretato, ahinoi, dall’altrettanto anonimo Max Irons). Muovendoci nei meandri della labirintica Crooked House,  facciamo la conoscenza dei suoi strambi abitanti. Tra questi spicca la particolare e divertente interpretazione di Gillian Anderson (la Dana Scully di X-Files), qui alle prese con un ruolo totalmente sopra le righe rispetto ai suoi tradizionali, che senza prendersi troppo sul serio gioca a fare il verso alla Norma Desmond di Viale del Tramonto.

Mistero a Crooked House, il film

Mistero a Crooked HouseAltra menzione d’onore va ovviamente alla bravissima Glenn Close, qui nel ruolo di una bizzarra zia armata di fucile da caccia e battute taglienti. Fin qui le note positive di Mistero a Crooked House che però, nel suo complesso, si rivela un’operazione piuttosto fiacca. A nulla è valso aver assunto lo sceneggiatore premio Oscar di Gosford Park, Julian Fellowes, che forse nella speranza di bissarne il successo, cerca di riproporne le atmosfere ma senza riuscirci. Forse anche per colpa dei due attori protagonisti, l’investigatore di Max Irons e la donna da lui amata, nipote ed erede dei Leonides, interpretata da una Stefanie Martini monocorde. Il resto del cast, seppur molto bravo ed azzeccato, non fa che da contorno ai due personaggi troppo giovani e poco credibili.

Nella speranza di riecheggiare le ambientazioni à la Downton Abbey, Mistero a Crooked House latita nel trovare un vero punto di svolta nella storia, che langue dopo una ventina di minuti. E la soluzione dell’enigma finale, palleggiata da un sospettato all’altro, è davvero troppo semplicistica ed inverosimile. Pur se encomiabile quindi il tentativo di riproporre sul grande schermo un genere come quello del giallo/ noir senza violenza ma pieno di colpi di scena, che era sparito da tempo, Mistero a Crooked House è una “operazione nostalgia” alquanto fallita. Aspettiamo dunque con ansia il vero grande capolavoro della Christie, quell’Assassinio sull’Oriente-Express diretto da sir Kenneth Branagh che con un cast stellare si ripromette di essere molto più interessante

Mistero a Crooked House: il film tratto dal libro di Agatha Christie

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Debutterà oggi al cinema Mistero a Crooked House, tratto dal best seller di AGATHA CHRISTIE con protagonisti in cast d’eccezione composto da GLENN CLOSE, TERENCE STAMP, MAX IRONS, GILLIAN ANDERSON, CHRISTINA HENDRICKS, STEFANIE MARTINI e JULIAN SANDS.

In Mistero a Crooked House quando il ricco patriarca greco Aristides Leonides muore in circostanze misteriose, la nipote Sophia chiede all’investigatore privato Charles Hayward, suo ex amante, di stabilirsi nella tenuta di famiglia per indagare sulla vicenda. Una volta lì, Charles fa la conoscenza delle tre generazioni della dinastia Leonides trovando un’atmosfera velenosa, piena di risentimenti e gelosie. Tra i tanti moventi, indizi e sospetti, riuscirà a trovare l’assassino prima che colpisca di nuovo?

Mistero a Crooked House, trailer

Mistero a Crooked House, la spiegazione del finale: chi è l’assassino?

Il regista francese Gilles Paquet-Brenner ha adattato per lo schermo l’omonimo romanzo di Agatha Christie nel film del 2017 Mistero a Crooked House (qui la recensione), un avvincente giallo-suspense drammatico intriso di bugie, vanità e tradimenti. Quando l’investigatore privato Charles Hayward è chiamato ad occuparsi di un caso scabroso, la storia del mistero immerge il pubblico in un’aspra faida all’interno di una famiglia aristocratica. Charles scopre che nessuno può essere escluso dai sospetti, ma come spesso accade nei gialli, l’assassino si rivela essere qualcuno che nessuno sospetterebbe. Qui di seguito, analizziamo dunque il finale del film.

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La trama di Mistero a Crooked House

Sophia de Haviland (Sophia Leonides) viene a incontrare il suo passato flirt e attualmente investigatore privato Charles Hayward (Max Irons). Non si sono parlati molto dopo il loro presunto periodo al Cairo, ma ora suo nonno Aristide Leonides è morto. Sophia sospetta un omicidio e chiede a Charles di occuparsi del caso. Considerando la loro precedente conoscenza, Charles accetta il caso con riluttanza. Approfondendo però la storia, scopre che l’oligarca greco-inglese Aristide aveva molti nemici, tra cui i più acerrimi erano quelli più vicini a lui.

Il figlio maggiore di Aristide, Philip (Julian Sands), è uno storico e sua moglie, Magda (Gillian Anderson) un’attrice di scarso successo. Filippo e Magda hanno tre figli: Sophia, la maggiore, Eustace (Preston Nyman), il comunista, e Josephine (Honor Kneafsey), la più giovane, che ha un debole per i gialli. Il figlio minore di Aristide, Roger (Christian McKay), è invece il proprietario di un’azienda familiare in crisi. Poi c’è Lady Edith (Glenn Close) la sorella nubile della prima moglie di Aristide. La seconda moglie di Aristide, Brenda (Christina Hendricks), si prende infine la colpa della morte di Aristide a causa della sua natura promiscua. La storia si infittisce però con un’altra vittima in casa.

Terence Stamp e Christina Hendricks in Mistero a Crooked House
Terence Stamp e Christina Hendricks in Mistero a Crooked House

La spiegazione del finale di Mistero a Crooked House: chi ha ucciso Aristide Leonides?

Il racconto inizia dunque quando Sophia trova Aristide morto nella sua camera da letto. I medici scoprono che ha avuto un infarto nel sonno. Sophia pensa che l’iniezione di insulina sia stata addizionata con un agente chiamato eserina, presente nel collirio di Aristide. Come Charles deduce dal rigoroso interrogatorio dei membri della famiglia Leonides, chiunque può essere l’assassino. Tutti hanno buoni motivi per uccidere il patriarca della famiglia, poiché cercano di ereditare parte dell’immensa ricchezza di Aristide. Philip e Magda ce l’hanno con Aristide perché non ha finanziato la futura produzione di Magda, “Exposure”.

L’altro figlio, Roger, presumibilmente aveva bisogno del denaro del padre a intervalli regolari. La moglie di Roger, Clemency (Amanda Abbington), disprezzava che il marito vivesse sotto l’ombrello del padre e potrebbe averlo ucciso. Inoltre, è un’esperta di tossicologia e possiede la materia grigia necessaria per compiere l’omicidio. Tuttavia, gli altri membri della famiglia sospettano che Brenda abbia ucciso il marito, poiché è stata lei a somministrare l’iniezione di insulina. Roger è particolarmente ansioso di giungere a questa conclusione, poiché ritiene che Brenda sia una cacciatrice di dote.

Di solito Aristide si faceva l’iniezione da solo, ma la sera dell’omicidio Brenda gli ha fatto la dose su sua richiesta. Questa rivelazione di Brenda fa sì che il pubblico sospetti ulteriormente di lei. Aristide ha lasciato il suo testamento non firmato prima di morire, rendendo Brenda la grande proprietaria dell’impero, il che le dà ampie ragioni per ucciderlo a sangue freddo. Più tardi, inoltre, Josephine rivela a Charles che Brenda ha una relazione con l’insegnante privato Brown (John Heffernan). Ex ballerina di casinò di umili origini, Brenda sembra sempre meno convincente agli occhi di Charles.

Amanda Abbington, Christian McKay e Preston Nyman in Mistero a Crooked House
Amanda Abbington, Christian McKay e Preston Nyman in Mistero a Crooked House

Potrebbe essere stata disgustata dalle vanità aristocratiche di Aristide e della sua famiglia e aver cercato di usurpare la ricchezza per sé. Ma, come suggerisce Eustace, Brenda è troppo mite per mettere in atto un simile inganno. Tuttavia, viene ritrovato un secondo testamento, in cui Aristide ha donato tutto a Sophia, con una certa indennità per la seconda moglie. Tuttavia, quando Charles si reca alla casa sull’albero per cercare il diario di Josephine, guarda attraverso il vetro spia e trova Brenda che balla con Eustace.

Per un momento, Charles pensa anche che dietro l’omicidio possa esserci Sophia. Donna misteriosa e legata alla CIA, quest’ultima sembra rivelare meno di quanto sa. Per esempio, non dice a Charles del secondo testamento, anche se ne è a conoscenza. Inoltre, Aristide finanziava organizzazioni estremiste anticomuniste in Grecia per scatenare una guerra civile nel suo Paese. Probabilmente in quanto spia internazionale, Sophia potrebbe essere costretta a uccidere il nonno sotto la direzione di un agente esterno.

Quando il mistero si infittisce, l’ispettore capo Taverner (Terrence Stamp) di Scotland Yard raggiunge la casa per risolvere il caso al più presto e, prendendo spunto da Josephine, Charles porta l’ispettore su uno dei tetti della villa. Da una scatola sul tetto, trovano una corrispondenza epistolare tra Brenda e il signor Brown e, grazie a prove concrete, i due vengono arrestati. Il mistero, tuttavia, non è ancora stato risolto, ma si complica ulteriormente dopo la morte della tata (Jenny Galloway). Charles chiede allora a Josephine cosa sa dell’omicidio, ma Lady Edith interviene nella conversazione.

Glenn Close in Mistero a Crooked House
Glenn Close in Mistero a Crooked House

Con la scusa di comprare un gelato a Josephine, Edith la spinge fuori dalla barricata. Charles arriva e trova il diario di Josephine affogato nel calcare nella soffitta di Edith. Charles rileva anche del cianuro nella stessa stanza, l’elemento che ha ucciso la tata. Con il timore che Lady Edith possa fare qualcosa a Josephine, Charles e Sophia danno loro la caccia. Tuttavia, la verità viene scoperta quando Sophia inizia a leggere il diario. In esso, Josephine confessa di aver ucciso il nonno per pura noia. La rivelazione mette fine al mistero dell’omicidio, ma Charles e Sophia avranno un’altra sorpresa.

Il triste epilogo di Lady Edith e Josephine

Charles e Sophia guidano ancora un po’ per trovare l’auto di Lady Edith. Quando lei li vede arrivare, si dirige con l’auto verso la cava. Charles e Sophia temono che accada qualcosa di terribile e si precipitano a fermarli. Tuttavia, assistono impotenti al momento in cui Lady Edith fa cadere l’auto dalla scogliera. Poco dopo si verifica un’esplosione, che rende la loro morte l’unica possibilità. Presumibilmente, Lady Edith ha sempre saputo che qualcosa non andava. Probabilmente la tata ha preso il diario da Josephine e lo ha dato a Edith.

Dopo averlo letto, venne a sapere che Josephine era l’assassina. Saputo questo, non voleva che la cosa fosse resa pubblica perché avrebbe danneggiato l’immagine della famiglia. Era combattuta tra lasciare che la polizia arrestasse Brenda e il signor Brown e divulgare la verità. Ma considerando l’impatto che l’accusa avrebbe avuto sull’amata nipote, Lady Edith scelse di nascondere il fatto. Tuttavia, quando la tata viene uccisa e Lady Edith scopre che Josephine la sta incastrando, non ha altra scelta che accettare il suo tragico destino. Porta Josephine con sé per dare un po’ di giustizia poetica alla storia.

Gillian Anderson e Julian Sands in Mistero a Crooked House
Gillian Anderson e Julian Sands in Mistero a Crooked House

A chi va il patrimonio?

Con la rivelazione finale, diventa chiaro che l’immenso patrimonio o la ricchezza non sono stati il motivo della morte di Aristide. Si trattava invece dei capricci di una bambina trascurato. Dopo l’esposizione, si può presumere che Brenda sarà presto rilasciata dalla custodia, così come il suo amante, il signor Brown. Tuttavia, con la scoperta del secondo testamento, diventa chiaro che Brenda non erediterà l’impero del defunto marito.

Al contrario, la maggior parte del patrimonio e degli affari apparterrà a Sophia, come indicato nella seconda versione firmata del testamento di Aristide. A Brenda viene però destinata una generosa indennità, mentre gli altri membri della famiglia non riceveranno neanche un centesimo. Con questa triste congettura, Roger e Clemency partono definitivamente per le Barbados, mentre Philip e Magda presumibilmente ottengono dalla figlia il denaro necessario per il loro progetto. Si conclude così la vicenda, tra vincitori e sconfitti.

Misterioso trailer pubblicato da JJ Abrams

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Sulla cresta dell’onda ormai da diversi anni, JJ Abrams ci ha abituati al suo modo tutto particolare e personale di promuovere i suoi nuovi progetti. E’ stato il maestro del viral marketing, perfezionato in maniera certosina in Cloverfield, cospargendo tracce che avrebbero portato al film in ogni dove tra serie tv da lui prodotte, siti fittizi e tutti i canali a lui disponibili. Adesso il buon JJ ha pubblicato un nuovo, inquietante trailer di un film (probabilmente) prodotto dalla sua Bad Robot.

Il video si chiama Stranger ma non sappiamo assolutamente di cosa si tratta, se di un film, di una serie tv o di un altro prodotto di diversa natura o ancora un nuce.

Ecco il video del quale, speriamo, riusciremo a dirvi di più a breve:

 

Fonte: WP

Misteri dal profondo: il trailer del film con Miles Teller e Anya Taylor-Joy

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Apple TV+ ha presentato il trailer del film sci-fi d’azioneMisteri dal profondo” con Miles Teller, Anya Taylor-Joy e Sigourney Weaver in arrivo il 14 febbraio.

Nel prossimo thriller Apple Original, due agenti altamente addestrati (Miles Teller e Anya Taylor-Joy) vengono incaricati di occupare le torri di guardia sui lati opposti di una gola vasta e attentamente sorvegliata, per proteggere il mondo da un male misterioso e sconosciuto che si nasconde al suo interno. I due legano a distanza, mentre cercano di rimanere vigili per difendersi da un nemico invisibile. Quando la minaccia apocalittica per l’umanità viene loro rivelata, si trovano costretti a collaborare in una prova di forza fisica e mentale per mantenere il segreto nella gola prima che sia troppo tardi.

Interpretato anche da Sigourney Weaver, “Misteri dal profondo” è diretto da Scott Derrickson da una sceneggiatura di Zach Dean. David Ellison, Dana Goldberg e Don Granger di Skydance Media producono insieme alla Crooked Highway di Derrickson, C. Robert Cargill, Sherryl Clark e insieme a Zach Dean, Adam Kolbrenner e Greg Goodman. Miles Teller è produttore esecutivo.

Le informazioni su Misteri dal profondo

  • Regia:                            Scott Derrickson
  • Cast:                              Miles Teller, Anya Taylor-Joy, Sigourney Weaver
  • Scritto da:                      Zach Dean
  • Produttori:                     David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Scott Derrickson,
  • Produttori esecutivi:     Miles Teller

Misteri dal profondo, la spiegazione del finale: quali segreti si nascondono nell’abisso?

Diretto da Scott Derrickson, noto per Doctor Strange e The Black Phone, Misteri dal profondo (The Gorge) fonde azione, romanticismo e horror per creare un’inquietante lenta combustione che si trasforma in una battaglia per la sopravvivenza. Affidandosi ai suoi due protagonisti, Levi (Miles Teller) e Drasa (Anya Taylor-Joy), per portare avanti la narrazione, il film è claustrofobico e presenta dialoghi minimi. Entrambi sono reclutati come cecchini d’élite e sanno molto poco dell’operazione che stanno intraprendendo. Sanno solo che saranno posizionati in una torre di avvistamento su entrambi i lati di una gola, con precise istruzioni di non comunicare con l’altro lato. Naturalmente, infrangono quella regola, si legano per le loro somiglianze e le cose vanno male molto rapidamente, in più di un modo.

Cosa c’è dentro la gola?

Miles Teller e Anya Taylor-Joy in Misteri dal profondo (2025)
Cortesia di Apple TV+

Dopo aver trascorso alcuni mesi esplorando la base, e chiaramente diventati irrequieti, Levi e Drasa iniziano a comunicare tra loro attraverso grandi cartelli scritti, visti attraverso i rispettivi binocoli. Drasa, in particolare, sta lottando da sola, poiché suo padre le aveva detto che si sarebbe sottoposto a eutanasia mentre lei era via. La loro conversazione è sarcastica e spensierata, indicando immediatamente il loro senso di sé condiviso. Tuttavia, le loro chiacchierate finiscono bruscamente quando Levi vede queste creature umanoidi arrampicarsi sul lato della parete della gola, che il suo predecessore aveva chiamato gli uomini cavi. Questo è il primo indizio che le creature nella gola non sono solo senzienti ma anche fisicamente capaci, rappresentando una vera minaccia se raggiungono le torri.

Dopo essere riuscito a liberarsi delle creature, Levi usa una teleferica per raggiungere Drasa e i due condividono una cena romantica che si conclude con un bacio. La loro intesa è innegabile, nonostante il poco tempo trascorso insieme. Entrambi condividono il senso di colpa che deriva dall’uccidere un altro essere umano, quindi una comprensione reciproca li avvicina. Mentre Levi se ne va, la teleferica si rompe e lui cade nel burrone, quindi Drasa lo segue per assicurarsi che sia al sicuro. Qui, Misteri dal profondo (The Gorge) ci offre il primo assaggio di ciò che si cela sotto tutta la miseria, un paesaggio ambrato desolato coperto da una coltre di nebbia. Qui il film passa da un’affascinante storia d’amore a un’azione fantascientifica, mentre Levi e Drasa si muovono nel paesaggio, abbattendo il maggior numero possibile di uomini cavi e cercando di tornare in salvo. Durante il combattimento, si ritrovano in una chiesa, dove trovano un gruppo di scheletri con il cianuro in mano, il che li spinge a chiedersi quale destino possa essere peggiore della morte.

Dopo che Drasa viene catturata, Levi la segue e la salva, finendo inavvertitamente in quella che sembra essere una base di ricerca. Mentre i due si guardano intorno, trovano un vecchio generatore e una videocassetta. Sullo schermo appare uno scienziato degli anni ’40 che spiega che la struttura era stata progettata per costruire un’arma chimica in grado di competere con la bomba atomica. Tuttavia, gli esperimenti hanno portato alla creazione di una tossina che ha causato la mutazione degli esseri umani, combinando il loro DNA con quello di piante e animali: il risultato sono gli uomini cavi.

Come finisce Misteri dal profondo (The Gorge)?

Sigourney Weaver in Misteri dal profondo (The Gorge)
Cortesia di Apple TV+

Mentre si addentrano sempre più nella struttura, Levi trova un computer che sicuramente non sarebbe esistito negli anni ’40 e i due alla fine capiscono il vero scopo della gola. L’esercito americano sta usando la tossina mortale per creare un esercito di super soldati, creature letali per la loro forza ma anche tattiche. Levi clicca su una misteriosa cartella intitolata Straydog, che è un protocollo per decimare la gola nel caso in cui i cloaker falliscano e la loro posizione venga compromessa. Dopo essere riusciti a ritrovare la strada per risalire con una jeep, i due si separano di nuovo e Levi completa il suo controllo radio obbligatorio. Tuttavia, inaspettatamente sente la voce del capo della missione, Bartholomew (Sigourney Weaver), che gli chiede se ha qualche informazione sul perché i sistemi nella gola siano stati attivati. Dopo che lui risponde “negativo”, sullo schermo di Bartholomew appaiono Levi e Drasa che guardano nella telecamera, e lei dice a Levi di neutralizzare il suo contrappunto.

Rendendosi conto di essere in pericolo, Levi e Drasa corrono mentre un elicottero vola in cerchio sopra di loro. Avendo chiaramente pianificato tutto in anticipo, i due prendono posizione e sparano ai mimetizzati, attivando Straydog. Con due minuti per mettersi in salvo, Drasa riesce a raggiungere una radura, ma Levi presumibilmente non ce la fa, visto che viene visto sprofondare in una pozza d’acqua. Bartholomew e i suoi soldati sull’elicottero vengono uccisi dall’esplosione.

Dopo aver accettato di incontrarsi in Francia fuori campo, Drasa aspetta vicino alla gola per confermare di non essere infettata dalla tossina prima di andare a ricongiungersi con Levi. Tuttavia, lui non si presenta, lasciando invece una poesia che aveva scritto per lei. Qualche mese dopo, Drasa ha abbandonato la vita militare e lavora in un bar. Mentre serve un gruppo di clienti, vede Levi seduto a uno dei tavoli, permettendo ai due di riunirsi finalmente ed essere liberi.

Mister Rogers: lutto sul set del film con Tom Hanks

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C’è stato un lutto sul set del film ancora senza titolo ufficiale su Fred Rogers, che vede Tom Hanks nei panni del protagonista, creatore dello show televisivo per bambini MisteRogers’ Neighborhood. Un membro della troupe è morto cadendo da una balconata, sul set, a Mount Lebanon.

La vittima è James M. Emswiller, 61 anni, un tecnico del missaggio sonoro che aveva lavorato a produzioni di grande prestigio, come The Avengers e Jack Reacher. Nel 2015 ha vinto un Emmy Award per il suo lavoro in Bessie, il biopic televisivo sulla cantante Bessie Smith.

Deadline riporta che Emswiller è caduto da una balconata di un appartamento dove si stavano svolgendo le riprese, cadendo oltre il muro di mattoni. CBS Pittsburgh riporta che potrebbe essere stato colpito da un attacco di cuore prima di cadere. Il personale medico sul set lo ha tenuto in vita fino all’arrivo dei medici e del ricovero, ma Emswiller era già in arresto cardiaco. Portato al UPMC Mercy Hospital, è morto alle 22.36, circa tre ore dopo la caduta. Le riprese del film sono state ovviamente interrotte fino a data da destinarsi.

In una dichiarazione, la Sony Pictures ha detto: “Questa è una tragedia devastante e lo studio sta investigando sull’accaduto. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno a tutti quelli che amavano Jim, amici e colleghi.” OSHA sta investigando, così come la polizia locale. Le prime ipotesi sostengono la tesi che la morte sia avvenuta a seguito delle conseguenze della caduta, causata da un attacco di cuore, ma CBS Pittsburgh dice che fino a che non ci saranno le conferme dalle indagini, il caso sta seguendo l’iter di una investigazione criminale, e quindi la polizia sta procedendo in questa direzione.

Mister Morgan: tre clip del film con Michael Caine

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Mister Morgan: tre clip del film con Michael Caine

Arrivano tre clip del film Mister Morgan diretto da Sandra Nettelbeck con protagonisti Michael CaineClémence Poésy. Nel cast del film anche Pauline LaubieJustin Kirk, Miles Morgan, Michèle Goddet, Jane Alexander, Anne Alvaro, Gillan Anderson, Joan Morgan, Colette Lery, Karen Morgan.

Leggi anche: Mister Morgan recensione del film con Michael Caine

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mister morgan recensioneDal giorno in cui Pauline lo incontra sull’autobus, Matthew Morgan, testardo e annoiato dalla vita, ritorna piano piano alla felicità. Totalmente conquistato dalla vitalità disarmante e dall’incrollabile ottimismo della giovane donna, il silenzioso insegnante diventa un improbabile studente di vita. Nelle loro avventure giornaliere fatte di passeggiate per Parigi, pranzi al parco e viaggi in campagna, la strana coppia esplora il tesoro dell’amicizia, il conforto della compagnia, il gusto del romanticismo e il vero significato della famiglia.

Ritrovando la fiducia negli affetti, Pauline abbraccia l’idea di un nuovo tipo di famiglia, mentre Matthew riallaccia finalmente i rapporti con il figlio Miles, che é a sua volta colpito dai cambiamenti nella personalità del padre. Ciò che inizia come il frustrante tentativo da parte di Miles e della sorella Karen di riportare Matthew a casa negli USA porta a conseguenze inaspettate nella vita dello stesso Miles. Padre e figlio tornano a rispettarsi nuovamente, a lasciarsi alle spalle il passato e ad accogliere il futuro. E, ciascuno a suo modo, impara a ritrovare l’amore e la speranza.

Mister Morgan è diretto da Sandra Nettelbeck Con Michael CaineClémence Poésy,Pauline LaubieJustin Kirk, Miles Morgan, Michèle Goddet, Jane Alexander, Anne Alvaro, Gillan Anderson, Joan Morgan, Colette Lery, Karen Morgan.

Mister Morgan: recensione del film con Michael Caine

Mister Morgan: recensione del film con Michael Caine

Mister Morgan è un film da vedere innanzitutto per la splendida interpretazione di Michael Caine, su cui giustamente il film punta da subito. L’attore riesce a far vivere allo spettatore il dramma e la gioia di un uomo in bilico,  con misura ma al tempo stesso con grande intensità.

In Mister Morgan Matthew Morgan (Michael Caine) è un anziano vedovo americano a Parigi. Lì, senza sua moglie non sa più cosa fare della vita. Tutto cambia quando Matt incontra sull’autobus la giovane Pauline (Clémence Poésy). Apparentemente opposti: una vitale, attiva, generosa; l’altro taciturno, a tratti scontroso. Accomunati da una mancanza, da un vuoto da colmare. Inizia così un rapporto di profondo affetto che li porterà a ripensare le loro vite e cambiarle, coinvolgendo in questo processo anche altri componenti della famiglia di Matthew.

Lodevole l’estrema cura e delicatezza con cui si trattano i temi della vecchiaia, della morte, del lutto, della perdita della persona amata, del senso d’incompletezza e inutilità che questa lascia, dell’autodeterminazione. E il modo in cui la regista Sandra Nettelbeck (anche sceneggiatrice) sa acutamente esplorare quel delicato meccanismo grazie al quale una persona inaridita dalla solitudine può riuscire a farsi ancora sorprendere dalla vita e aver voglia di cambiare. Percorso che passa attraverso incontri significativi  e casi del destino. Qui lo fa adattando il romanzo di Françoise Dorner La douceur assassine, ma aveva mostrato quest’abilità anche in altri lavori come Ricette d’amore.

L’incedere del film (una coproduzione tedesco-belga) è lento e riflessivo, in accordo con i temi trattati e con la necessità di scavo psicologico. Una Parigi insolita, dolente e romantica, è l’ambientazione adatta. Altro punto di forza è la compresenza di dramma e commedia, in un’alternanza che stempera la gravità dei temi. Spiace però che in una costruzione che poteva essere perfetta, ci sia qualche crepa, che qualcosa sfugga al controllo: che la storia per certi versi così ben sviluppata, specie col personaggio principale, non venga ben controllata coi personaggi secondari: Pauline, su cui si vorrebbe sapere di più, Miles (Justin Kirk), figlio di Matthew, e la svolta narrativa che li riguarda presentano delle lacune. La loro storia (l’ulteriore incontro tra due solitudini che si sostengono e compensano) riecheggia in parte ciò che è già accaduto col protagonista.

I dialoghi, capaci di sorprendere nelle parti più ironiche, e con alcuni momenti di grande efficacia anche in quelle drammatiche, altrove sono più prevedibili, seppure mai sciatti. Un po’ come accade per un finale in bilico tra dramma e romanticismo. Sono questi elementi che fanno di Mister Morgan senza dubbio un buon film, ma non il folgorante capolavoro che avrebbe potuto essere.

Mister Morgan con Michael Caine al cinema ad Aprile

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poster ita Mister MOrganTratto dal romanzo “La douceur assassine” di Françoise Dorner, arriva sugli schermi italiani il prossimo 10 aprile, Mister Morgan, distribuito da Officine UBU e in concorso nella selezione ufficiale all’ultima edizione del Festival di Locarno.

Scritto e diretto dalla regista tedesca Sandra Nettelbeck, la pellicola vede il Premio Oscar Michael Caine nel ruolo di un anziano vedovo americano che vive in Francia. Sullo sfondo di una Parigi dalle atmosfere e dai colori autentici, lontana dagli stereotipi cinematografici, il film racconta la vita del Signor Morgan, ancorata al ricordo della moglie defunta e cadenzata dalla solitudine, fino all’incontro, del tutto casuale e inaspettato, con Pauline (Clémence Poésy).

Conquistato dalla vitalità disarmante e dal tenace ottimismo della giovane donna, il professore di filosofia in pensione ritroverà la gioia di vivere, il conforto della compagnia, il gusto del romanticismo. Grazie a Pauline, Matthew Morgan si riavvicinerà anche ai figli ma i tentativi di quest’ultimi di riportarlo in patria scateneranno conseguenze impreviste nella vita di tutti quanti.

Un film dal tocco squisitamente europeo sui rapporti, sulla rinascita, sul desiderio tutto umano di appartenere a qualcuno per sconfiggere la solitudine. Insieme alla leggenda del cinema britannico Sir Michael Caine, vincitore di due Premi Oscar, la nuova stella del cinema francese Clémence Poésy, Justin Kirk, la quattro volte candidata all’Oscar Jane Alexander, Anne Alvaro, vincitrice di un Premio César e Gillian Anderson, vincitrice di un Golden Globe.

Mister Link: trailer del film d’animazione

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Mister Link: trailer del film d’animazione

01 Distribution ha diffuso il trailer di Mister Link, ‘atteso nuovo film d’animazione scritto e diretto da Chris Butler

Mister Link, il film

Mister Link è l’adorabile ed esilarante protagonista di questa avventurosa commedia molto vivace. Sir Lionel Frost, è un avventuriero coraggioso, e al tempo stesso un uomo molto raffinato, che si considera il più grande investigatore del mondo in materia di creature mitologiche e mostri. Il problema è che nessun altro sembra pensarla così; decide quindi di mettersi alla prova con un viaggio nell’America del nord ovest, fino alle coste del Pacifico, per scoprire la creatura più leggendaria del mondo: quello che dovrebbe essere l’anello di congiunzione con le origini primitive dell’Uomo: Mister Link.

Mister Link è una bestia un po’ buffa, sorprendentemente intelligente e piena di sentimenti che Sir Lionel scoprirà. Probabilmente è l’ultimo della sua specie ed è  irrimediabilmente solo e crede che Sir Lionel sia l’unico uomo in grado di aiutarlo. Insieme intraprenderanno un’audace ricerca in tutto il mondo per cercare dei lontani parenti di Mister. Link nella favolosa valle di Shangri-La. Insieme all’intraprendente Adelina Fortnight, che possiede l’unica mappa conosciuta che indica la destinazione segreta, l’improbabile trio si imbarca in una tumultuosa avventura. Durante il viaggio i nostri impavidi esploratori incontreranno più pericoli di quanti avrebbero immaginato, inseguiti da misteriosi malfattori che cercano di impedire loro di portare a termine la missione. In tutto questo il fascino disarmante di Mister Link e il suo costante buon umore, sono le basi emotive e comiche di questo divertente film per famiglie.

Mister Link, recensione del nuovo film Laika

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Mister Link, recensione del nuovo film Laika

A quattro anni dall’avventuroso e magico Kubo e la Spada Magica, la Laika di Travis Knight porta al cinema una nuova avventura in stop motion, Mister Link, diretto da Chris Butler e che nel corso dell’ultima stagione cinematografica ha portato a casa diverse soddisfazioni, come la nomination agli Oscar al miglior film d’animazione e la vittoria, nella stessa categoria, ai Golden Globes.

L’avventura di Mister Link

Sir Lionel Frost è un esploratore britannico nell’epoca vittoriana. Sembra che il nobile dalle maniere raffinate e il temperamento risoluto sia nato esattamente nel periodo storico più propizio alla sua passione per l’esplorazione e la scoperta, tanto che il suo più grande desiderio è entrare a far parte di uno di quei club londinesi, per soli uomini, che nel corso dei secoli hanno adunato scienziati e ricercatori, ma che proprio non vogliono Mr. Frost. L’uomo è avventato e progressista, appassionato e curioso, tutte qualità che sembrano destabilizzare l’antico ordine di queste società. Da avventuriero sognatore e impavido, Lionel si lancia alla ricerca del mitico Sasquatch, più comunemente noto come Big Foot, convinto che questa trovare questa creatura lo farà entrare nelle grazie degli anziani membri del club. Non sa però che il suo viaggio riserverà moltissime sorprese e che il suo semplice ritrovamento dello Sasquatch sarà solo l’inizio di un’avventura che lo porterà a capire finalmente qual è il suo posto nel mondo.

Trovare il proprio posto nel mondo

Mister Link film 2020Già con Paranorman, Chris Butler aveva raccontato la storia di un ragazzino che doveva imparare ad accettare la sua diversità e doveva imparare a convivere con chi parimenti non la accettava. In questa recensione di Mister Link scopriremo come anche in questo nuovo lungometraggio, Butler voglia far passare gli stessi concetti. Lionel Frost infatti è un uomo che vuole a tutti i costi rientrare all’interno di uno schema preesistente, perché crede di far parte di quel mondo, di quell’ambiente e desidera per questo farne parte. A sorpresa anche il Sasquatch, mitologico anello di congiunzione tra l’uomo e la scimmia e per questo soprannominato Mister Link da Lionel, vorrebbe ricongiungersi con la sua famiglia, gli Yeti, la sua specie che si è trasferita in Asia, sui monti dell’Himalaya, perché nonostante sia molto diverso da loro, pensa che quello sia il suo posto.

Mister Link e Lionel Frost troveranno quindi insieme una strada alternativa, che dimostra ancora una volta che spesso la famiglia di sangue non è la famiglia degli affetti e che qualche volta bisogna abbracciare il diverso per potersi sentire davvero a casa. Terzo personaggio di spicco del film è la Adelina, una vecchia fiamma di Lionel, che cerca l’avventura: donna risoluta e indipendente è determinata a trovare il suo spazio all’interno di un’avventura tutta sua, senza più seguire nessuno. Una liberazione più fisica che mentale, visto che già quando ci viene presentata, Adelina è una donna moderna e libera dalle convenzioni del tempo.

Una risata che fa bene al cuore

Il vero collante di Mister Link, però, è l’ironia, lo scontro continuo tra le due realtà, quella del rustico bestione dal cuore d’oro e quella del lord inglese ben educato ma inesperto per quello che concerne i rapporti con gli altri. Nello sporcarsi a vicenda, anche attraverso divertenti dialoghi e scambi, i due troveranno la perfetta dimensione personale e la sintonia con l’altro.

Come accade in ogni film di avventura che si rispetti, anche in Mister Link è il viaggio stesso, l’esperienza che è formativa e rappresenta il vero traguardo, non la meta o la scoperta alla fine di esso. E così Mister Link si candida ad essere un altro gioiello, l’ennesimo nella scuderia Laika, una vera e propria opera d’artigianato raffinatissimo, con un concept semplice ed accattivante ed un lavoro su costumi e scenografie davvero impeccabile. Uno sforzo produttivo e creativo lungo e dispendioso, che però ha dato il suo scintillante frutto.

Mister Felicità: trailer del nuovo film di Alessandro Siani

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Mister Felicità: trailer del nuovo film di Alessandro Siani

Rai Cinema ha diffuso il trailer ufficiale di Mister Felicità, la nuova commedia di e con Alessandro Siani.

Mister Felicità prodotto da CATTLEYA con RAI CINEMA e distribuito da 01 Distribution uscirà al cinema il primo gennaio 2017.

La trama di Mister felicità di Alessandro Siani

mister felicitàMartino è un giovane napoletano indolente e disilluso, vive in svizzera dalla sorella Caterina.
Un imprevisto costringe all’immobilità la giovane sorella che ha bisogno di costose cure. A Martino non resta che lavorare al posto di Caterina come uomo delle pulizie presso il dottor Dott. Guglielmo Gioia, un mental coach specializzato nello spronare le persone attraverso il pensiero positivo e l’azione.

Durante un’assenza del Dottor Gioia, Martino ne approfitta per fingersi il suo assistente. Uno dei suoi primi pazienti sarà la famosissima campionessa di pattinaggio Arianna Croft che, dopo una brutta caduta sul ghiaccio, ha perso completamente fiducia in se stessa e amore per il proprio sport.

I campionati europei di pattinaggio, però, sono alle porte: ce la farà Martino, nell’insolito ruolo di Mister Felicità, tra equivoci e rivelazioni inaspettate, a far tornare Arianna la campionessa che era?

Mister Felicità: al cinema il nuovo film di Alessandro Siani

Mister Felicità: al cinema il nuovo film di Alessandro Siani

Arriva oggi al cinema Mister Felicità, l’ultimo film diretto e interpretato da Alessandro Siani, una commedia che mira a replicare il grande successo dei precedenti film realizzati dal comico partenopeo.

Ecco la trama di Mister Felicità

Martino è un giovane napoletano indolente e disilluso, vive in svizzera dalla sorella Caterina. Un imprevisto costringe all’immobilità la giovane sorella che ha bisogno di costose cure. A Martino non resta che lavorare al posto di Caterina come uomo delle pulizie presso il dottor Dott. Guglielmo Gioia, un mental coach specializzato nello spronare le persone attraverso il pensiero positivo e l’azione. Durante un’assenza del Dottor Gioia, Martino ne approfitta per fingersi il suo assistente. Uno dei suoi primi pazienti sarà la famosissima campionessa di pattinaggio Arianna Croft che, dopo una brutta caduta sul ghiaccio, ha perso completamente fiducia in se stessa e amore per il proprio sport. I campionati europei di pattinaggio, però, sono alle porte: ce la farà Martino, nell’insolito ruolo di Mister Felicità, tra equivoci e rivelazioni inaspettate, a far tornare Arianna la campionessa che era?

La sceneggiatura del film è firmata da Fabio Bonifacci, con cui Siani ha collaborato, mentre nel cast, oltre al protagonista, ci sono anche Diego Abatantuono, Carla Signoris, Elena Cucci, Cristiana Dell’Anna.

Di seguito il trailer del film:

Mister Chocolat recensione del biopic con Omar Sy

Mister Chocolat recensione del biopic con Omar Sy

Mister-chocolat3Roschdy Zem è conosciuto in Francia più come attore che come regista; ma la sua prova con Mister Chocolat si dimostra davvero interessante e strutturata, proprio nel momento in cui Zem sceglie di confrontarsi con un genere così “rischioso” come il biopic.

Rischioso, perché si presta alle cadute di stile nel patetismo gratuito e nelle lacrime facili, romanzando le storie di personaggi dalle esistenze più o meno, globalmente, famose.

Mister Chocolat racconta la storia abbastanza nota (in Francia, perché da noi è praticamente sconosciuta) del primo clown di colore della storia, l’haitiano Raphael Padilla, diventato famoso nella Parigi della Belle Èpoque col nome d’arte di Mister Chocolat. Insieme al “clown bianco” Footit hanno formato una delle coppie d’oro che ha rivoluzionato l’arte circense, allargando il numero dei suoi fruitori e consumatori, dei semplici appassionati e di tutti coloro che l’hanno trasformata in una ragione di vita. Ma il film di Zem non si limita a raccontarci la figura del clown, la maschera buffa sotto le luci scintillanti della ribalta: il regista, con il suo personale punto di vista, sceglie di romanzare la storia – per via delle informazioni lacunose a disposizione- raccontando l’uomo dietro la maschera, quel Raphael che tanto lottò, in vita, per raggiungere una piena consapevolezza del suo status e della sua condizione di artista indipendente di colore, l’unico nel suo genere sulle scene della rivoluzione del secolo. Mister ChocolatChocolat è un uomo sfaccettato, un personaggio che si presta a molteplici interpretazioni e chiavi di lettura, e che trova la sua forza nell’interpretazione poderosa di Omar Sy, già apprezzatissimo talento in patria, che qui riconferma le sue qualità attoriali. Il prodotto filmico è forte delle sue sicurezze e della sua impeccabile confezione ben congegnata ed architettata, a partire dalla solida- ma tradizionale- scrittura fino alla regia distante,  ma pronta a celare dietro l’evocazione di ectoplasmi del passato il personale punto di vista del regista sul nostro futuro, fino alle interpretazioni sorprendenti dei due protagonisti Sy e James Thierrée (nipote del grande Charlie Chaplin), che non si sono limitati a dare corpo alle ombre sbiadite di un passato effimero in bilico tra modernità e gretta tradizione, ma hanno prestato i loro corpi “fisici” alla messinscena totale, ricreando un mondo antico e misterioso come quello dell’arte circense di fine ottocento/ inizio novecento, calpestando le assi di un piccolo teatro con la speranza di sovvertire la visione retorica e razzista di un pubblico ancora incapace di accettare una rivoluzione in atto. Mister Chocolat gioca sulla sicurezza di una struttura convenzionale ma ben rodata che funziona e arriva dritta al cuore del grande pubblico, con la sua storia popolata di contrasti, tra ascesa e caduta, redenzione e dannazione, razzismo e amore, emancipazione e accettazione.

Mister Chocolat apre la rassegna Rendez-Vous con il nuovo cinema francese

Mister-chocolat1Il regista e attore Roschdy Zem ha inaugurato questa mattina, con il suo film Mister Chocolat, la rassegna Rendez – Vous con il nuovo cinema francese, un’interessante iniziativa che avrà luogo in nove città sparse in tutta Italia e che durerà dal 6 all’11 Aprile. Film d’apertura della rassegna, ma anche anteprima stampa, visto che la pellicola distribuita dalla Videa debutterà domani nelle sale italiane in 140 copie.

Le domande rivolte a Zem investono soprattutto il personaggio che ha portato in scena, quel clown Chocolat talmente famoso (adesso) in Francia da essere stato dimenticato per tanto, troppo tempo dopo un periodo di gloria avuto nei primi anni del XX Secolo. Come ha fatto, il regista, a scoprire questo personaggio? E cosa lo ha attratto?

Zem racconta che l’attrazione per questo personaggio così particolare nasce dall’incontro curioso tra cinema e storia, visto che lo storico francese Gerard Noiriel aveva realizzato un libro sulla vita del clown Raphael Padilla, una sorta di raccolta- collage di articoli, immagini e testimonianze dell’epoca. La vera e propria difficoltà, nel realizzare questo adattamento, è stato affrontare il mondo del circo, ricrearlo ed evocarlo sulla scena. Fondamentale, a tal proposito, è stato l’apporto dell’attore James Thierrèe, co-protagonista di Omar Sy e nella vita scenografo, danzatore, acrobata, circense (nonché nipote di Charlie Chaplin): cresciuto fin dall’età di quattro anni sotto il tendone del circo dei genitori, è stato fondamentale nella creazione degli spettacoli circensi evocati nel film, e che contribuiscono a ricreare quel clima fedele alla Belle Èpoque.Mister-chocolat2

Il personaggio di Chocolat, prima clown, poi attore consapevole ed impegnato ma dalla carriera altalenante, non è raffigurato come una sorta di “santino” (come viene apostrofato dalla stampa) ma come un personaggio a tutto tondo, complesso e dotato di sfumature contradditorie: il suo essere costantemente in bilico tra successo e caduta, redenzione e perdizione, vizio e atti umanitari, sono finalizzati- secondo Zem- ad evitare ogni forma gratuita di pathos e vittimizzazione, per raccontare la storia completa e complessa di un uomo dotato di diritti, che però non aveva avuto niente dalla vita e voleva prendersi tutto e godere di ogni bene che la vita gli offriva. Molti elementi, ovviamente, appartengono puramente al piano della “finzione”, visto che esistevano pochissimi materiali di partenza “completi” sulla vita di Chocolat, e che per tale motivo regista e sceneggiatore (Cyril Gely) si sono visti costretti ad inventare dei passaggi 8anche fondamentali) all’interno del film, piegandoli alle esigenze narrative.

Un’altra domanda riguarda l’approccio che il regista ha avuto verso “la creazione” del personaggio del clown Chocolat e del suo mondo: c’erano già diversi precedenti al cinema- anche francese- che ruotano intorno a tali tematiche, ma Zem ha preferito superare questi precedenti illustri, preferendo anzi una chiave di lettura diversa che ruota intorno ad un tema portante come l’Amore; l’amore non solo è il sentimento che muove molti dei personaggi, ma è soprattutto il legame profondo e inscindibile che lega Chocolat e il suo partner- in scena- Footit: la loro è una vera e propria storia d’amore atipica, basata su un rapporto ambiguo tra dominante e dominato (la coppia comica, “l’augusto” che incassa i calci del “clown bianco”), un difficile rapporto tra una persona che “ama” l’altra perché l’ha creata, a proprio gusto; dall’altra parte c’è invece un altro individuo, incapace di emanciparsi da questo sentimento e dalla lunga ombra del “partner”. Il film è un’allegoria sì della Francia della Belle Èpoque, ma anche della nostra realtà attuale, colta nel difficile passaggio tra immigrazione, integrazione e diversità, tutti elementi difficili da conciliare tra loro.

Mister ChocolatLa presenza di Omar Sy nel cast si è rivelata fondamentale: senza di lui, realizzare il film sarebbe stato praticamente impossibile; e non solo da un punto di vista umano (ha dato un enorme contributo con la sua presenza, creando un ottimo team di lavoro) ma soprattutto sul piano commerciale, visto che il film ha richiesto un ingente sforzo produttivo che, senza la presenza di un attore come lui- simbolo del nuovo cinema francese, amatissimo in patria e con una carriera internazionale- si sarebbe rivelata un’enorme perdita emorragica di denaro. La diversità- uno dei temi “caldi” messi in scena- passa non solo per il colore della pelle, ma anche per il gender (basti pensare al discorso sulla parità dei sessi ad Hollywood) e altre differenze fondamentali che purtroppo non trovano ancora lo spazio giusto per la loro visibilità: aggiunge Zem, che se il 95% dei politici francesi sono bianchi e uomini, il buon esempio dovrebbe partire proprio da lì, dai “piani alti”.

Un altro punto fondamentale- soprattutto a livello artistico- è il passaggio da un mondo “clownesco” e circense a quello, addirittura, del teatro shakespeariano: Chocolat nella realtà non subì (probabilmente) accuse di razzismo in teatro, in un luogo pubblico, mentre si stava esibendo; a dir la verità non portò mai nemmeno l’”Otello” in scena, ma soltanto Mosè in una pièce dove mostrò, realmente, dei gravi problemi di memoria; Chocolat sognava un passaggio gratificante dal circo al teatro e al cinema, ma il pubblico non accettò mai queste ambizioni che nutriva. È recitando Shakespeare che Chocolat “sveste” la sua maschera da clown e decide di tornare a vestire- forse per la prima volta in scena- il ruolo di Raphael Padilla, rinunciando ad una successo duraturo in nome di una causa più alta. Sy era terrorizzato ad affrontare Otello, un vero e proprio mostro sacro per il mondo della drammaturgia. Sy, come molti giovani attori, non viene dal mondo del teatro ma dal cinema, e ritrovarsi a “maneggiare” con cura personaggi del genere (Zem gli aveva consigliati di vedere… l’Otello nella versione di Orson Wells!) permette loro di cambiare forma, di diventare- almeno, per il tempo di un monologo o di una commedia- qualcun altro.

Il punto di vista che il film Mister Chocolat vuole restituire è legato a legato, in definitiva, a doppio filo con la visione di Zem ma anche con una rielaborazione di spunti provenienti dalla realtà, in un mix sospeso tra rievocazione storica e cronaca, ma evitando accuratamente lo stile del documentario.

Mister Car e i templari: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Mister Car e i templari (il cui titolo originale è Pan Samochodzik i Templariusze) è un recente lungometraggio polacco d’avventura diretto da Antoni Nykowski (Podroz, Zoe) con la sceneggiatura scritta dallo stesso Nykowski insieme a Bartosz Sztybor (Cyberpunk: Edgerunners, Semper Fidelis) e Zbigniew Nienacki (il cui libro ha ispirato in particolare il racconto del film). Arrivato direttamente su Netflix il 13 luglio 2023, in tutti i paesi in cui il servizio streaming è disponibile, il film è dunque il nuovo rappresentante di quella ricerca da parte dell’azienda di offrire spazio anche a contenuti provenienti da cinematografie altrimenti poco conosciute.

Con Mister Car e i templari si offre dunque un film davvero per tutti, grandi e piccoli, che sotto diversi punti di vista ricorda i film della saga di Indiana Jones, ricchi di avventura, elementi fantasy, tanto umorismo ma anche concrete minacce. Il film è inoltre costruito per essere il primo di una nuova serie basata sul personaggio protagonista e ci si può dunque aspettare ulteriori sequel in futuro. Considerando che il titolo è divenuto da subito uno dei più visti sulla piattaforma, alla luce di questo successo diventa sempre più probabile che Netflix possa autorizzare la realizzazione di ulteriori capitoli.

Per gli amanti dei film d’avventura, ed è in cerca di qualcosa di diverso dal classico film statunitense di questo genere, Mister Car e i templari è un’ottima alternativa, capace di offrire intrattenimento, risate e grande gusto per lo spettacolo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le modalità per trovarlo e vederlo su Netflix.

La trama di Mister Car e i templari

Protagonista del film è Tomasz, uno storico dell’arte chiamato dai suoi amici il signor Samochodzik. Egli deve il suo soprannome a un insolito veicolo ereditato dallo zio inventore. Questa vettura, seppur brutta, ha la capacità di correre a una velocità di 280 km orari e si rivela spesso utile nelle avventure in cui si caccia Tomasz. Proprio a bordo di questo veicolo, egli è ora diretto in Polonia, con l’obiettivo di indagare su una preziosa croce dei Templari, che secondo la leggenda potrebbe condurre a un immenso tesoro risalente addirittura ai tempi di Jacques de Molay, gran maestro dell’ordine cavalleresco in seguito condannato per eresia.

Egli non però è il solo sulle tracce della croce e dovrà infatti vedersela sia con una sua acerrima nemesi, lo spietato Adios, ma anche con altri individui che hanno interesse a mettere le mani su quelle presunte, immense, ricchezze. Tomasz, narcisista e abituato a lavorare da solo,  capirà che stavolta per riuscire nell’impresa dovrà collaborare con una bella giornalista, con la figlia di un suo collega ucciso in circostanze misteriose e con tre piccoli orfani reduci da un campo scout, cercando di arrivare per primo al tesoro. L’avventura è garantita.

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Il cast di Mister Car e i templari

Mister Car e i templari vede un cast composto da attori polacchi, per questo poco noto al di fuori del loro paese d’origine. L’arrivo del film su Netflix è però l’occasione per conoscerli meglio. Ritroviamo dunque Mateusz Janicki (Marusarz. Tatrzanski orzel, Pensjonat nad rozlewiskiem) nella parte di Tomasz, mentre l’attrice Sandra Drzymalska (vista in Eo ma anche nel film italiano Sole) ricopre il ruolo di Anka. Maria Debska (Autumn Girl, Zabawa, zabawa) interpreta Karen, mentre Olgierd Blecharz (Jakos to bedzie, Zakochani po uszy) è Sokole Oko. Jacek Baler (I flagelli di Breslavia, Wataha) interpreta la nemesi del protagonista, Adios, mentre l’attrice Anna Dymna (Excentrycy) interpreta Lajma.

Il trailer di Mister Car e i templari e come vedere il film su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Mister Car e i templari unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 4° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonte: IMDb

Missy Peregrym: 10 cose che non sai sull’attrice

Missy Peregrym: 10 cose che non sai sull’attrice

Ancora poco nota al grande pubblico, l’attrice Missy Peregrym ha comunque negli anni costruito una carriera televisiva degna di nota, con partecipazioni a serie di successo che le hanno permesso di misurarsi con ruoli e generi sempre diversi. L’attrice è oggi uno dei nomi su cui puntare, in attesa di un ruolo che possa consacrarne le qualità.

Ecco 10 cose che non sai sull’attrice.

Missy Peregrym carriera

1. I film. La carriera cinematografica dell’attrice si compone per ora di soli due ruoli, essendo lei attiva principalmente in televisione. Il suo debutto avviene ad ogni modo nel 2006, con il film Stick It – Sfida e conquista, dove interpreta la protagonista Haley Graham. Successivament prende parte al film Backcountry (2014).

2. Le serie TV. Negli anni l’attrice ha preso parte a numerose serie di successo, e tra queste si annoverano Dark Angel (2002), Black Sash (2003), Smalville (2004), Life as We Know It (2004-2005), Heroes (2007), Reaper – In missione per il Diavolo (2007-2009), Rookie Blue (2010-2015), Law & Order – Unità vittime speciali (2017), Van Helsing (2017-2018) e FBI, dove dal 2018 interpreta l’agente Maggie Bell.

missy peregrym instagram

Missy Peregrym vita privata

3. Ha sposato Zachary Levi. Nel 2014, l’attrice sposa alle Hawaii il protagonista del film Shazam!. La notizia sorprende in quanto la loro relazione era stata tenuta segreta. Tuttavia i due divorziano l’anno seguente.

4. Si è sposata una seconda volta. Dopo aver divorziato da Levi, l’attrice ha sposato in seconde nozze l’attore australiano Tom Oakley. La cerimeonia si è svolta a Los Angeles nel 2018.

Missy Peregrym Instagram

5. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 140 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago con amici o colleghi. Non mancano anche foto tratte dal dietro le quinte dei set a cui l’attrice partecipa.

Missy Peregrym FBI

6. Il ruolo le ha permesso di mostrare nuove qualità. L’attrice si è dichiarata entusiasta del ruolo, il quale le ha permesso di mettersi in mostra come protagonista e di mostrare aspetti di sé che ancora non si erano rivelati. La sua presenza diventa così il vero cuore e motore della serie, e l’attrice ha modo di mostrare tanto il lato emotivo quanto quello più battagliero del personaggio.

missy peregrym fbi

7. Cerca di calarsi il più possibile nel ruolo. L’attrice ha dichiarato che quello di FBI è il set più fatico su cui si sia mai trovata. Le lunghe giornate di riprese e le numerose sequenze d’azione mettono a dura prova la sopportazione dell’attrice, che ha tuttavia trovato il modo di riutilizzare questo stress per rendere meglio la sua interpretazione del personaggio. Ciò le permette infatti di trasmettere in modo ancor più realistico la fatica e la tensione provate da un agente dell’FBI in uno qualunque dei propri giorni di lavoro.

Missy Peregrym Stick It

8. Ha dovuto allenarsi per il ruolo. In Stick It, il suo debutto cinematografico, l’attrice interpreta una teenager ribelle forzata a prendere parte al competitivo mondo della ginnastica. L’attrice tuttavia non aveva mai praticato tale sport, e ha dovuto passare diverse settimane ad allenarsi duramente per ottenere la forma fisica richiesta per le riprese.

Missy Peregrym patrimonio

9. Ha raggiunto ottimi guadagni. Grazie ai suoi numerosi ruoli televisivi, e in particolar modo grazie alla serie FBI, l’attrice ha consolidato i propri guadagni, raggiungendo un patrimonio stimato di circa tre milioni di dollari.

Missy Peregrym età e altezza

10. Missy Peregrym è nata a Montreal, in Canada, il 16 giugno 1982. L’altezza complessiva dell’attrice è di 166 centimetri.

Fonte: IMDb

Missouri: tutte le curiosità sul film con Marlon Brando e Jack Nicholson

Nel film Old (2021), diretto da M. Night Shyamalan, il personaggio interpretato da Rufus Sewell si domanda continuamente quale sia il film in cui gli attori Marlon Brando e Jack Nicholson recitano insieme. La risposta a questa domanda non viene mai fornita ma, per chi se lo fosse chiesto, l’unica pellicola a poter vantare la presenza dei due celebri attori premi Oscar è Missouri, film western del 1976 diretto da Arthur Penn, regista celebre anche per Gangster Story e Il piccolo grande uomo. Si tratta di un titolo poco citato, ma che come gli altri diretti da Penn presenta elementi di grande fascino e valore culturale.

Il titolo originale del film, The Missouri Breaks, si riferisce ad un’area desolata e irregolare del Montana centro-settentrionale dove il fiume Missouri ha scavato nel corso delle ere geologiche profonde fenditure nel suolo chiamate breaks. Irregolarità che si presentano come metafora del film e dei suoi personaggi, in quanto Missouri è un western moderno e privo di eroi, talvolta crudo e cinico, che simpatizza apertamente per i ribelli e mostrando invece una certa intolleranza nei confronti di chi si propone come difensore dell’ordine. Ancora una volta, dunque, Penn propone una propria rilettura del genere cinematografico statunitense per eccellenza.

Tra i film più attesi del suo anno, specialmente per via della contemporanea presenza di Brando (che aveva da poco girato Il padrino e Ultimo tango a Parigi) e Nicholson (proveniente dal successo di Chinatown), Missouri fu invece uno scottante fallimento dal punto di vista commerciale e della critica. Nel tempo, tuttavia, similmente ad altri western di quegli anni, è stato rivalutato e riscoperto, divenendo un film di culto per intere generazioni di spettatori. La presenza dei due celebri attori ha certamente aiutato in questo, ma Missouri è un film ricco di altri motivi di pregio, da scoprire o riscoprire.

La trama di Missouri

La vicenda ha inizio con David Braxton, un importante allevatore che vive nel Montana con la sua famiglia. Tutto quello che ha costruito è frutto della sua dedizione e dei suoi sacrifici. La sua vita tranquilla, tuttavia, viene interrotta bruscamente dall’arrivo di un gruppo di furfanti, capitanato da Tom Logan, che comincia a saccheggiare i diversi bestiami. Per difendersi, l’uomo assume Robert Lee Clayton, famoso in tutto il paese per essere un famigerato cacciatore di taglie. Nel frattempo, però, a complicare la situazione è proprio la figlia di Braxton, Jane, che inizia a frequentare Logan e, inevitabilmente, se ne innamora sebbene suo padre sia contrario.

Anche i membri della banda non sono contenti della loro relazione, perché credono che una donna possa essere solo una distrazione inutile per il loro capo. Lee Clayton, intanto, determinato a farli fuori tutti, approfitta di questo momento di défaillance per uccidere uno dei membri della banda di Logan, con metodi stravaganti e insoliti per un cacciatore di taglia. Sempre più, dunque, lo scontro tra lui e la banda si fa acceso, facendo immaginare un terribile scontro finale. Addolcito dall’amore, Logan cercherà in tutti i modi di salvarsi e salvare la sua nuova vita. Clayton, però, non sembra disposto a ripensamenti e farà di tutto per portare a termine la propria missione.

Missouri-cast

Da Marlon Brando a Jack Nicholson: il cast di Missouri

Protagonisti del film sono, come già anticipato, sono gli attori Marlon Brando e Jack Nicholson. Il primo dei due è notoriamente una personalità difficile con cui lavorare e lo stesso regista si trovò a gettare la spugna nei suoi confronti, lasciando che Brando improvvisasse la maggior parte delle sue scene, come da lui voluto. L’attore diede così un’interpretazione diversa del suo personaggio rispetto a quella presente in sceneggiatura, caratterizzandolo ad esempio con una particolarissima arma di sua invenzione. Brando, inoltre, si rifiutò di imparare a memoria tutte le sue battute, rendendo necessario lo scriverle su alcuni cartelloni che lui avrebbe poi letto durante le riprese.

Il suo collega, Nicholson, affermò di aver fatto molta difficoltà a lavorare in queste condizioni, perdendo la concentrazione ogni volta che Brando spostava lo sguardo da lui ai cartelloni per leggere la sua battuta. Il rapporto tra i due sul set fu dunque piuttosto teso, a tal punto che le scene dove recitano insieme sono state ridotte di molto e raramente sono vicini nella stessa inquadratura. In seguito, tuttavia, Nicholson ha affermato che in fondo Brando si è dimostrato a suo modo gentile e disponibile. Anche Brando, anni dopo, ha affermato di aver gradito molto il lavoro svolto con il collega. Entrambi, alla fine, vennero pagati circa un milione di dollari. Un compenso che fece lievitare il budget del film, rendendo più difficile rientrare nei costi.

Accanto ai due, nel ruolo di David Braxton vi è invece l’attore John McLiam, mentre Kathleeen Lloyd, qui al suo film di debutto, interpreta Jane Braxton. Per il ruolo si era proposta anche la premio Oscar Susan Sarandon, la quale però non venne scelta. Tra i membri della gang di Logan si annoverano invece Tod, Si e Calvin, interpretati rispettivamente da Randy Quaid, John P. Ryan e Harry Dean Stanton, attore noto per film come Paris, Texas e Alien. Proprio quest’ultimo, inizialmente, avrebbe dovuto interpretare uno dei due protagonisti. Con l’ingresso dei due celebri attori, tuttavia, fu spostato sul personaggio secondario poi interpretato.

Il trailer di Missouri e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Missouri grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 17 aprile alle ore 23:05 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Missione di Pace: recensione del film di Francesco Lagi

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Missione di Pace: recensione del film di Francesco Lagi

Ridere della guerra si può e non è per forza di cattivo gusto. A dimostrarlo è il regista esordiente Francesco Lagi che, con Missione di Pace, il suo ritratto scanzonato di un convoglio di militari italiani confusi mette da parte eroismo e marzialità per dedicarsi ad aspetti più particolari come l’inconsistenza delle ideologie sia militariste che pacifiste.

Presentato al Festival di Venezia 2011 come Evento Speciale nella sezione Settimana della CriticaMissione di Pace costruisce la sua storia su un doppio livello: quello territoriale percorso dal Capitano Vinciguerra (un sempre convincente Silvio Orlando) alla guida dei suoi uomini attraverso i Balcani con lo scopo di catturare un efferato criminale di guerra, nascosto nell’immaginario corridoio di Grz, e quello più privato, in cui il lo stesso capitano si trova ad affrontare il rapporto da sempre conflittuale con Giacomo (Francesco Brandi), il figlio pacifista che non perde occasione per minare l’autorità paterna dinanzi al suo convoglio.

A chiudere il cerchio di questa vicenda, in cui le due parti del contendere ne escono ugualmente ridimensionare grazie all’utilizzo di un sano senso del ridicolo e del grottesco, è una recluta disorientata che, con lo sguardo puro e delicato della sempre più brava Alba Rohrwacher, cerca di dare ordine ad una realtà volutamente poco credibile formata da mangiatori di orsi, partite a Risiko tra militari e preti ortodossi, carri armati fuori controllo ed un Che Guevara (Filippo Timi) un po’ cialtrone in evidente crisi esistenziale che vaga estasiato tra i reparti dell’Ikea che diventa simbolo dell’attuale inutilità di ogni tipo di criterio ideologico ai giorni nostri.

Missione di pace fa sorridere e riflettere toccando un tema rischioso e complicato come quello delle spedizioni di pace senza però apparire offensivo o troppo pretenzioso. È un piccolo film che però sceglie di non calcare le già conosciute strade della commedia all’italiana per addentrarsi nel territorio del non senso, riuscendo, seppur con piccole difficoltà, a trasmettere un messaggio di leggerezza come poche volte accade al cinema italiano.

Missione di pace: parla il cast

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Tutti i protagonisti di Missione di pace sono intervenuti ieri mattina alla Casa del Cinema per l’anteprima stampa di Missione di pace, opera prima del regista toscano Francesco Lagi. Insieme al regista e ai produttori, erano presenti anche i protagonisti del film, Silvio Orlando, Alba Rohrwacher, Francesco Brandi, gli sceneggiatori, Marco Pettenello e Filippo Gravina, la produttrice Donatella Botti e la responsabile per Rai Cinema, Caterina D’Amico.

Mission: la vera storia dietro il film con Robert De Niro

Mission: la vera storia dietro il film con Robert De Niro

Nel 1986 il regista Roland Joffé dirige Mission, considerato uno dei capolavori del cinema storico e drammatico. Acclamato dalla critica e vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes, il film è noto per l’intensa interpretazione di Jeremy Irons e Robert De Niro, per la regia raffinata e per la colonna sonora immortale composta da Ennio Morricone. Ambientato nel Sud America del XVIII secolo, Mission racconta la complessa vicenda delle missioni gesuite tra le popolazioni indigene Guaraní, offrendo una potente riflessione sul colonialismo, la spiritualità e la resistenza morale. Con una narrazione visivamente mozzafiato, il film è infatti entrato nella storia del cinema anche per il suo valore educativo e simbolico.

Nel cast, come anticipato, troviamo Jeremy Irons nel ruolo di padre Gabriel, un missionario gesuita che si batte per difendere la dignità e la libertà degli indios Guaraní, e Robert De Niro in quello di Rodrigo Mendoza, un ex mercenario che intraprende un percorso di redenzione e sacrificio. A completare il trio dei protagonisti c’è Ray McAnally nei panni del cardinale Altamirano, figura centrale nella decisione politica che segnerà il destino delle missioni. Il film si distingue per la sua capacità di mettere in scena il contrasto tra fede, potere e coscienza, facendo emergere i dilemmi morali e le contraddizioni storiche legate alla colonizzazione europea in Sud America.

Oltre a essere un’opera cinematografica di grande impatto, Mission è anche un film basato su una storia vera, che affonda le sue radici nel trattato di Madrid del 1750 e negli eventi che seguirono in Paraguay. Nei paragrafi successivi analizzeremo i fatti storici realmente accaduti e vedremo come il film abbia rielaborato tali eventi per costruire una narrazione avvincente e toccante. Approfondiremo la vera storia delle missioni gesuite, il ruolo dei Guaraní nella resistenza e il significato simbolico di un’opera che ancora oggi rappresenta un punto di riferimento nel racconto della lotta per la giustizia e la dignità umana.

Jeremy Irons in Mission
Jeremy Irons in Mission © 1986 – Warner Bros. All rights reserved.

La storia vera dietro Mission

Mission prende dunque spunto da fatti realmente accaduti in seguito alla firma del trattato di Madrid del 1750, attraverso il quale il Regno di Spagna fu costretto a cedere parte delle terre appartenenti alle missioni gesuite in Paraguay alla corona portoghese. La narrazione del film è affidata al personaggio di Altamirano, che racconta eventi già avvenuti e che nel film rappresenta il gesuita andaluso Lope Luis Altamirano, figura storica realmente esistita. Quest’ultimo fu inviato in Paraguay nel 1752 con il compito di sovrintendere al passaggio di sovranità su quei territori dal controllo spagnolo a quello portoghese.

A lui fu affidata la responsabilità di gestire il trasferimento di sette missioni situate a sud e a est del fiume Río Uruguay, costruite nel XVII secolo dagli indios Guaraní sotto la guida dei missionari gesuiti. Come parziale indennizzo per la perdita, la Spagna promise un rimborso totale di appena 4.000 pesos per tutte e sette le missioni, una somma che, se rapportata alla popolazione residente, equivaleva a meno di un peso per ciascuno dei circa 30.000 Guaraní coinvolti. Questo compenso appariva irrisorio se paragonato al valore stimato dei terreni coltivati, del bestiame e delle strutture, che si aggirava tra i 7 e i 16 milioni di pesos.

Una tale sproporzione provocò un conflitto armato tra i Guaraní e le truppe ispano-portoghesi, culminato negli scontri tra il 1754 e il 1756. In quell’occasione, gli indigeni tentarono con grande coraggio di difendere i propri villaggi e la loro terra contro le forze europee incaricate di applicare il trattato. Ai fini della narrazione cinematografica, per esigenze produttive, fu ricostruita soltanto una delle sette missioni originali: São Miguel das Missões. Il film è stato girato nei pressi delle celebri cascate dell’Iguazú, una scelta voluta dallo sceneggiatore che si è concesso una certa libertà creativa.

Robert De Niro in Mission
Robert De Niro in Mission © 1986 – Warner Bros. All rights reserved.

Egli ha infatti intrecciato gli eventi raccontati nella pellicola con le vicende storiche delle antiche missioni fondate nei primi decenni del XVII secolo lungo il fiume Paranapanema, a monte delle cascate Guairá. Tali missioni furono progressivamente abbandonate dai gesuiti e dagli indigeni Guaraní a partire dal 1631, a seguito delle ripetute incursioni dei bandeirantes portoghesi, i mercanti di schiavi. Lo scontro bellico che conclude il film richiama simbolicamente la storica battaglia di Mbororé del 1641, durata otto giorni e combattuta sia sulla terraferma che lungo il fiume, con l’ausilio di canoe.

In quell’occasione, grazie alla guida strategica dei gesuiti e all’uso delle armi da fuoco, i Guaraní riuscirono a respingere le forze assalitrici, ottenendo una significativa, seppur temporanea, vittoria. Il film afferma inoltre che i Guaraní accettarono immediatamente il cristianesimo, ma in realtà le credenze religiose indigene persistettero per diverse generazioni. Lo storico James Schofield Saeger ritiene che il film sorvoli sulla frequente resistenza dei Guaraní all’autorità gesuita, testimoniata da diverse rivolte e dal rifiuto di molti Guaraní di vivere nelle missioni.

Mission: Impossible, tutto quello che c’è da sapere sul film con Tom Cruise

Quando parliamo di saghe action, i titoli che vengono subito in mente sono Die Hard, Arma Leatale, Jason Bourne, Fast & Furious e Mission: Impossible. Solo queste ultime due sono ancora in corso, con nuovi film in fase di lavorazione che andranno ad arricchire il loro già ampio universo narrativo. Mission: Impossible, in particolare, è una saga che negli anni si è continuamente rinnovata, includendo sempre più nuovi personaggi, situazioni e, soprattutto, sequenze al limite dell’impossibile, proprio sfidando il suo titolo. Il primo appassionante capitolo di questa serie di film risale al 1996 e vanta la regia di un maestro del cinema quale Brian De Palma.

Scritto da David Koepp e Robert Towne, il primo Mission: Impossible è ispirato alla serie televisiva omonima del 1966. Per anni la Paramount Pictures aveva cercato di portare al cinema quella storia, consapevole che gli anni Novanta si stavano rivelando un periodo particolarmente propizio per questo genere di lungometraggi. A spingere affinché il film venisse infine realizzato vi fu Tom Cruise, fan della serie, che desiderava ardentemente interpretare il ruolo del protagonista. Grazie al suo interessamento Mission: Impossible venne infine realizzato, affermandosi come il terzo maggior incasso del suo anno, con una cifra pari a 458 milioni di dollari.

Il grandissimo successo, come ormai noto, ha dato vita a numerosi sequel, i quali hanno reso la saga sempre più iconica, la quale è inoltre ormai parte dell’immaginario culturale di spettatori da ogni parte del mondo. Il film del 1996, dunque, è un titolo assolutamente imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Mission: Impossible, la trama del film

Protagonista del film è Ethan Hunt, membro della Impossible Mission Force, una sezione speciale e segreta della CIA, incaricato di svolgere le missioni più delicate e apparentemente impossibili. Guidato dall’esperto Jim Phelps, Hunt si trova ora a Praga, dove deve impedire ad un terrorista russo di nome Max di rubare e rivendere la lista degli agenti civili in Europa Centrale. Durante l’operazione, però, il team cade vittima di una trappola, da cui sembra salvarsi solo Ethan. Proprio il suo essere ancora vivo, tuttavia, lo rende il principale sospettato di una fuga di notizie su cui la CIA indaga da molto. Per provare il contrario, Ethan deve nuovamente calarsi in una missione impossibile.

Sfuggito alla sua cattura, egli si trova infatti a dover indagare da solo su quanto accaduto, nel tentativo di scoprire chi è la vera talpa. Dopo aver ritrovato Claire, la moglie di Phelps, arruola l’esperto di computer Luther Stickell e il pilota Franz Krieger per introdursi nel quartiere generale della CIA, dove si nascondono una serie di documenti che potrebbero aiutarlo nella ricerca. Hunt sa bene di avere poco tempo e di non potersi fidare di nessuno, motivo per cui si troverà a dover superare continuamente ostacoli su ostacoli, nel tentativo disperato di provare la propria innocenza e riabilitare il proprio nome.

Mission Impossible cast

Mission: Impossible, il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il protagonista Ethan Hunt vi è l’attore Tom Cruise. Egli, grande fan della serie originale, dichiarò di aver voluto realizzare il film anche per poter “giocare” con i tanti gadget da spia segreta di cui il suo personaggio è ovviamente dotato. Cruise, in quanto anche produttore del film, ebbe grande influenza su molte scelte narrative e tecniche. In particolare, egli interpretò come suo solito tutte le acrobazie più spericolate, senza ricorrere a controfigure. Per le riprese della famosa scena in cui egli si cala dal soffitto e si libra a pochi centimetri da terra, Cruise risolse il problema della sua testa che continuava a colpire il pavimento con l’idea di mettere delle monete nelle scarpe, così da bilanciare il peso.

Accanto a lui si ritrovano numerosi celebri attori di provenienza internazionale. Il premio Oscar Jon Voight interpreta Jim Phelps, l’unico personaggio esistente nella serie degli anni Sessanta a comparire nel film, mentre l’attrice francese Emmanuelle Béart è la moglie Claire. Sono poi presenti gli attori Ving Rhames nei panni di Luther Stickell, scelto in quanto molto diverso dal solito hacker, e Jean Reno in quelli di Franz Krieger. Kristin Scott Thomas interpreta Sarah Davies, mentre Vanessa Redgrave è Max. Quest’ultima parte era stata scritta per un attore uomo, ma si decise di affidarla poi ad un’attrice per aumentare il senso di sorpresa al momento dello svelamento dell’identità di Max.

I sequel di Mission: Impossible, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Come anticipato, il grandissimo successo di questo film ha dato vita ad una fortunata sagha, composta ad oggi da ben sei capitoli, più altri due di prossima uscita. Quattro anni dopo questo primo film, infatti, uscì al cinema Mission: Impossible II, mentre nel 2006 fu il momento di Mission: Impossible III. Nel 2011 Cruise riprese i panni di Ethan Hunt per Mission: Impossible – Protocollo fantasma, seguito poi da Mission: Impossible – Rogue Nation e Mission: Impossible – FalloutMission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, settimo capitolo della saga, è uscito al cinema il 12 luglio 2023, mentre Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Due, ha una data di uscita fissata al 28 giugno 2024.

In attesa di vedere questi sequel, è possibile fruire di Mission: Impossible grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV+, Now, Amazon Prime Video, Infinity e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 13 luglio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Mission: Impossible, tutti i film della saga con Tom Cruise e l’ordine di visione

Quando parliamo di saghe action, i titoli che vengono subito in mente sono Die Hard, Arma Leatale, Fast & Furious e Mission: Impossible. Quest’ultima, in particolare, è una saga che negli anni si è continuamente rinnovata, includendo sempre più nuovi personaggi, situazioni e, soprattutto, sequenze al limite dell’impossibile, proprio sfidando il suo titolo. Il primo Mission: Impossible, uscito nel 1996, è ispirato alla serie televisiva omonima del 1966 e per anni la Paramount Pictures aveva cercato di portare al cinema quella storia, consapevole che gli anni Novanta si stavano rivelando un periodo particolarmente propizio per questo genere di lungometraggi.

A spingere affinché il film venisse infine realizzato vi fu Tom Cruise, fan della serie, che desiderava ardentemente interpretare il ruolo del protagonista. Con il suo supporto, ha dunque preso poi vita un’intera saga che continua anche oggi, riscuotendo sempre un’accoglienza generalmente positiva da parte della critica. Ad oggi, è la diciassettesima serie di film che ha incassato di più in assoluto, con oltre 4,09 miliardi di dollari in tutto il mondo, ed è spesso citata come uno dei migliori franchise d’azione di tutti i tempi.

Mission: Impossible, l’ordine di visione dei film

Per quanto riguarda l’ordine di visione dei film, questo coincide con l’ordine di uscita al cinema. Ogni nuovo film racconta infatti eventi successivi al precedente capitolo e anche se questi eventi non sono strettamente legati tra loro (eccezion fatta per Rogue Nation e Fallout), si consiglia di seguire tale ordine per poter avere un quadro più preciso sui vari personaggi, la loro evoluzione e il progredire delle loro vicende.

Come guardare la serie di film in ordine

Di seguito, ecco dunque l’ordine cronologico dei film:

Mission: Impossible (1996)

Mission Impossible film

Protagonista del film Mission: Impossible è Ethan Hunt, membro della Impossible Mission Force, una sezione speciale e segreta della CIA, incaricato di svolgere le missioni più delicate e apparentemente impossibili. Dopo che una di queste va in malora, con l’intero team rimasto vittima di una trappola, Hunt si trova ad essere il sospettato numero uno e per far cadere queste accuse nei suoi confronti dovrà intraprendere una delicata indagine, che lo condurrà fino al quartiere generale della CIA, dove sembra si trovino le prove che gli occorrono. Per far ciò, potrà contare sull’aiuto dell’esperto di computer Luther Stickell, il pilota Franz Krieger e la moglie del suo ex capo Claire.

Primo film della saga, diretto da Brian de Palma, questo è stato fortemente voluto da Tom Cruise, grande fan della serie originale, che dichiarò di aver voluto realizzare il film anche per poter “giocare” con i tanti gadget da spia segreta di cui il suo personaggio è ovviamente dotato. Cruise, in quanto anche produttore del film, ebbe grande influenza su molte scelte narrative e tecniche. In particolare, egli interpretò come suo solito tutte le acrobazie più spericolate, senza ricorrere a controfigure. Accanto a lui, si ritrovano anche gli attori Jon Voight, Jean Reno, Ving Rhames, Emmanuelle Béart  e Vanessa Redgrave.

Mission: Impossible 2 (2000)

Mission: impossible 2

Il film Mission: Impossible 2 racconta di nuove avventure ad alto tasso adrenalinico di Ethan Hunt, agente dell’IMF. Proprio mentre si trova in vacanza, egli viene convocato per svolgere un incarico d’importanza internazionale. L’agente traditore Sean Ambrose ha rubato il pericoloso virus Chimera e il suo antidoto, noto col nome di Bellerofonte, con l’obiettivo di ricavarne miliardi di dollari. Aiutato dall’esperto di computer Luthor Stickell e dal pilota di elicottero Billy Baird ma anche dall’abile e affascinante ladra Nyah Hall, ex di Ambrose, Hunt dovrà dunque cercare di rintracciare il terrorista prima che possa finire con lo spargere il virus per tutto il mondo, causando una tragedia senza precedenti.

Per reintrodurre il personaggio di Hunt, Tom Cruise ha ideato la sequenza in cui egli si arrampica a mani nude sul Dead Horse Point State Park a Moab, nello Utah. La cosa preoccupava molto i produttori, che temevano che l’attore potesse farsi male. Cruise insistette però per svolgere la scena, senza avvalersi di alcuna rete di protezione ma unicamente dell’ausilio di alcuni cavi di sicurezza ancorati al suo corpo. Accanto a lui in questo secondo capitolo vi sono Thandiwe Newton, Ving Rhames, John Polson, Brendan Gleeson, Dougray Scott e Anthony Hopkins.

Mission: Impossible III (2006)

Mission Impossible III sequel

L’agente Ethan Hunt conduce adesso una vita più tranquilla occupandosi dell’addestramento delle nuove reclute e portando avanti la sua vita sentimentale con l’infermiera Julia, con la quale dorvà presto sposarsi e che, però, è assolutamente ignara del vero lavoro di Ethan. Nonostante l’intenzione di rimanere lontano dai pericoli per lei, Ethan sarà però costretto a rientrare in azione quando una delle sue allieve, Lindsey Farris, viene catturata. Comincia così per lui una missione di salvataggio in piena regola, il cui esito è quantomai incerto. La situazione precipiterà ulteriormente quando Ethan capirà che Lindsey è stata fatta prigioniera in virtù delle informazioni che possiede riguardo un’arma chiamata “Zampa di Lepre”.

Tom Cruise riprende in Mission: Impossible III – diretto da J. J. Abrams – il ruolo dell’agente Ethan Hunt, cimentandosi come suo solito nella stragrande maggioranza delle acrobazie previste per il suo personaggio, senza voler ricorrere a controfigure. L’attore Philip Seymour Hoffman interpreta l’antagonista del film, mentre nel cast si ritrovano anche Ving Rhames, Maggie Q, Laurence Fishburne, Billy Crudup, Jonathan Rhys-Meyers, Michelle Monaghan, Keri Russell e Simon Pegg, che assume da qui il ruolo dell’agente Benjamin “Benji” Dunn, presente poi anche nei successivi film della saga.

Mission: Impossible – Protocollo fantasma (2011)

Mission Impossible - Protocollo fantasma film

In questo nuovo film della saga la spia dell’agenzia americana IMF Ethan Hunt è alla ricerca di informazioni riguardo ad un misterioso e spietato terrorista chiamato Cobalt. Per riuscire in ciò, si troverà a doversi introdurre nel Cremlino, dove viene però colto alla sprovvista. Dato il suo errore, viene attivato il cosiddetto Protocollo fantasma. Ciò significa che per lui e i suoi collaboratori non vi è più alcun tipo di supporto dall’agenzia di spionaggio a cui fanno capo. Sono ora lasciati soli, in balia del destino. Divenuti dunque degli spettri, Hunt e i suoi si troveranno a dover sventare quanto prima i piani dei terroristi, ottenendo quanto prima la possibilità di rientrare sotto l’ala protettiva del governo degli Stati Uniti.

Per il quarto film della saga, Mission: Impossible – Protocollo fantasma (qui la recensione), Cruise ha realmente scalato l’esterno della torre Burj Khalifa, uno degli edifici più alti del mondo, raggiungendo un altezza di circa 500 metri da terra. Nel cast sono poi presenti Simon Pegg, Jeremy Renner, Paula Patton, Michael Nyqvist, Tom Wilkinson e Léa Seydoux. L’attore Ving Rhames compare sul finale con un cameo confermandosi così come l’unico attore oltre a Cruise ad aver preso parte a tutti i film della saga.

Mission: Impossible – Rogue Nation (2015)

Mission Impossible - Rogue Nation - film

L’agente Ethan Hunt è alle prese con una nuova missione. Dopo essere venuto a conoscenza dell’acquisto di gas nervino da parte di un gruppo di terroristi, decide di distruggere la nuova attività criminale internazionale chiamata il Sindacato, fino ad allora ignota alla CIA. Ethan scopre ben presto che il Sindacato non è una semplice organizzazione, bensì un gruppo addestrato di spie rinnegate che hanno intenzione di riscattarsi creando un nuovo programma che intimorisca la civiltà. Consapevole della presenza di numerosi uomini dei servizi segreti che lo vogliono morto, Hunt si trova a dover fuggire a agire autonomamente, sventando quanto prima i piani criminali del Sindacato e dimostrando la propria lealtà verso la giustizia.

Per Mission: Impossible – Rogue Nation (qui la recensione) Cruise si è cimentato in alcune riprese che lo vedono appeso all’esterno di un Airbus A400M in volo, senza l’ausilio di controfigure. Una scena che Cruise è stato costretto a ripetere per ben otto volte, riuscendo però così a dar vita ad una nuova straordinaria acrobazia. Accanto a lui vi sono gli attori Ving Rhames, Simon Pegg, Jeremy Renner, Alec Baldwin e Rebecca Ferguson, che da qui in poi sarà presente nella saga con il ruolo della letale spia Isla Faust. L’attore Sean Harris interpreta infine il protagonista, un ruolo per lui rivelatosi così affascinante da voler tornare anche nel sequel.

Mission: Impossible – Fallout (2018)

Mission: Impossible - Fallout film

Due anni dopo gli eventi del precedente film, dalle ceneri dell’organizzazione Il Sindacato è nato un nuovo gruppo terroristico noto come gli Apostoli. Questi riescono ad impossessarsi di un prezioso nucleo di plutonio. A tentare di fermarli vi è ovviamente l’agente Ethan Hunt, affiancato però da un supervisore della CIA di nome August Walker. Per i due ha dunque inizio la caccia ai terroristi, prima che questi possano utilizzare quanto da loro ottenuto per scopi potenzialmente letali. Ben presto, però, Hunt capirà di non potersi fidare di chi si dice suo alleato, intraprendendo una lotta solitaria per mantenere l’equilibrio mondiale.

Per Mission: Impossible – Fallout, Cruise si è esercitato per oltre un anno prendendo lezioni di volo al fine di poter pilotare personalmente l’elicottero previsto per una sequenza di inseguimento. L’attore si è poi lanciato numerose volte da un aereo con paracadute, rifiutando anche in questo caso di essere sostituito. Accanto a lui recitano Herny Cavill nel ruolo di August Walker, Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Sean Harris, Alec Baldwin, Angela Bassett e Vanessa Kirby, che da qui in poi assumerà nella saga il ruolo di Vedova Bianca.

Mission: Impossible – Dead Reckoning (2023)

Mission: Impossible - Dead Reckoning

In Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, Ethan Hunt e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e disinnescare una nuova terrificante arma basata sull’intelligenza artificiale che minaccia l’intera umanità. Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli stanno più a cuore.

Per questo film (qui la recensione) Cruise ha dato vita ad una nuova strabiliante acrobazia. Si è infatti lanciato da un precipizio dopo una rincorsa in moto, abbandonando poi questa e lasciandosi cadere nel vuoto prima di aprire un paracadute che lo ha portato in salvo a terra. Un’acrobazia tra le più impressionanti tra quelle in cui si è cimentato l’attore e che ha naturalmente richiesto una grande preparazione. Accanto a Cruise, nel cast figurano anche Ving Rhames, Rebecca Ferguson, Esai Morales, Simon Pegg, Vanessa Kirby,Hayley Atwell, Pom Klementieff e Shea Whigham.

Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Due (2025)

Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Due Tom Cruise

Ad oggi intitolato Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Due (titolo che potrebbe però essere cambiato in vista dell’uscita in sala), questo ottavo capitolo porterà avanti quanto raccontato in Mission: Impossible – Dead Reckoning, con Hunt e la sua squadra ancora intenti a cercare di fermare la temibile intelligenza artificiale che minaccia l’intera umanità. Nel cast ritroveremo Tom Cruise, Ving Rhames, Esai Morales, Simon Pegg, Vanessa Kirby,Hayley Atwell, Pom Klementieff e Shea Whigham. Mentre maggiori informazioni sulla trama non sono ad oggi disponibili, sappiamo che il film uscirà in sala il 22 maggio 2025.

Mission: Impossible, dove vedere i film della saga in streaming

Per poter vedere i film della saga in streaming, è bene sapere che questi si trovano tutti disponibili su Paramount+, piattaforma alla quale basta sottoscrivere un abbonamento generale per poter accedere al catalogo. Alternativamente, i film di Mission: Impossible si possono ritrovare anche su Infinity+, Now, Prime Video, Rakuten TV, Google Play e Apple TV. In base a quella che si preferità tra queste piattaforme, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.

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Mission: Impossible, Rebecca Ferguson spiega il suo desiderio di uscire dal franchise

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I fan di Mission: Impossible sono rimasti amareggiati nello scoprire che in Mission: Impossible – Dead Reckoning l’Ilsa Faust di Rebecca Ferguson muore durante uno scontro tra le vie di Venezia. L’attrice stessa ha però dichiarato di aver appoggiato la decisione di uscire dal franchise e ha recentemente raccontato che, pur apprezzando il tempo trascorso in esso, la portata complessiva della serie l’ha costretta a dedicare molto tempo alle riprese anche quando non partecipava attivamente ad esse, impedendole di prendere parte ad altri progetti.

Parlando ora più specificamente del suo personaggio, l’attrice ha rivelato di essersi anche sentita come se Ilsa non fosse mai stata destinata a essere un altro ingranaggio di una squadra in crescita, il che le ha dato un motivo in più per abbandonare la serie. “Per parlare molto chiaramente – perché so che molte persone sono tristi per questo, io sono triste per questo – ho girato tre film. Il mio accordo era concluso“, ha spiegato Rebecca Ferguson al podcast Unwrapped di TheWrap. “E la amo oltre ogni dire. Al di là delle parole. Penso che sia un personaggio fantastico“.

Fergusson però continuato affermando che: “Ilsa stava diventando parte della squadra. E tutti noi possiamo volere cose diverse, ma per me Ilsa era una canaglia. Ilsa era cattiva. Ilsa era imprevedibile. C’erano molti personaggi in arrivo, che non lasciavano abbastanza spazio a ciò che lei era stata“. Il personaggio, come noto, ha debuttato in Mission: Impossible – Rogue Nation come antagonista dell’Ethan Hunt di Tom Cruise e solo in seguito si sarebbe unita a lui nella lotta per il bene. Tuttavia, sembra che non fosse destinata ad essere parte attiva della squadra e per Rebecca Ferguson è giusto così.

Mission: Impossible 8, quello che c’è da sapere sul film

In Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, Ethan Hunt (Tom Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’intera umanità. Con il destino del mondo e il suo futuro appesi a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli stanno più a cuore.

Uscito il 12 luglio al cinema, Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno ha dunque introdotto questa nuova minaccia, che verrà ora esplorata ulteriormente in Mission: Impossible 8, le cui riprese sono attualmente in corso per una data d’uscita prevista per il 2025. Oltre al Cruise il cast include Ving Rhames, Simon Pegg, Vanessa Kirby e Henry Czerny, insieme ai nuovi arrivati in franchising, tra cui l’antagonista Esai Morales, Shea Whigham, Cary Elwes e le già citate Hayley Atwell e Pom Klemetieff. A dirigere il film vi è invece ancora una volta il regista Christopher McQuarrie.

 

Mission: Impossible, posticipata di un anno l’uscita dell’ottavo capitolo

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La Paramount Pictures ha ritardato l’uscita del prossimo Mission: Impossible di quasi un anno intero, spostandola dalla data originale del 28 giugno 2024 al 23 maggio 2025. Come per altri film di queste dimensioni, anche la produzione dell’ottavo film del franchise è stata costretta a fermarsi a causa dello sciopero in corso del SAG-AFTRA e il risultato è che il film non sarà completato in tempo per un’uscita della prossima estate. È un destino che si prospetta per molto film con budget elevati, se il sindacato degli attori e gli studios non troveranno un accordo nelle prossime settimane.

Come conseguenza di questo spostamento, lo studio ha deciso di spostare l’uscita di A Quiet Place: Day One al 28 giugno 2024 invece della data precedentemente prevista dell’8 marzo 2024. E sempre come conseguenza di questo slittamento, un nuovo progetto animato sul francise di SpongeBob è stato posticipato dal 23 maggio 2025 al 19 dicembre 2025.

Ma, tra tanti posticipi, alcuni film sono invece stati anticipati: IF, del regista John Krasinski, una commedia fantasy con Ryan Reynolds, Krasinski, Alan Kim e Phoebe Waller-Bridge, è stato spostato dal 24 maggio 2024 al 17 maggio 2024. Con la sua collocazione attuale, il film si trova nel mezzo di una serie di offerte per il Memorial Day, tra cui Furiosa, Garfield e Il regno del pianeta delle scimmie. Naturalmente, il calendario sarà fluido finché le principali produzioni rimarranno chiuse e ci aspetteremo altri cambi.

Sempre per quello che riguarda l’ottavo Mission: Impossible, Paramount e Skydance stanno abbandonando l’idea di intitolarlo Dead Reckoning Parte Due, nonostante l’uscita quest’anno di Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One.

Mission: Impossible, i 10 principali villain del franchise

Mission: Impossible, i 10 principali villain del franchise

Con l’uscita in sala di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, con Tom Cruise nei panni di Ethan Hunt, si è accesa una luce su uno degli inserti narrativi che muovono, da anni, l’intero franchise: i cattivi. Ogni film action/thriller/spionistico che si rispetti – e che riesce ad ingranare – ha al suo interno un villain ben scritturato, dalla forte personalità e carisma. Nel caso di Mission: Impossible, sono il pretesto che mette in moto la corsa contro il tempo di Ethan Hunt per salvare l’umanità.

Il franchise ne ha avuti parecchi di antagonisti, ma non tutti sono riusciti a spiccare e a lasciare un segno indelebile. Solo alcuni, infatti, hanno tutte le carte in regola per essere indimenticabili. Per poter valutare il loro impatto – e importanza – nelle varie storie narrate, è da tenere conto l’alto livello di pericolosità, quanto siano minacciosi, l’interpretazione dell’attore e quanto del personaggio vengano mostrate vulnerabilità e paure. Abbiamo perciò stilato una classifica dei principali cattivi di Mission: Impossible, in base alla loro capacità di lasciare un’impronta duratura nei film e di eguagliare le abilità di Ethan Hunt.

Sean Patrick Ambrose

Mission Impossible II Dougray Scott

Sean Patrick Ambrose è stato il principale antagonista di Mission: Impossible II. Il suo piano era quello di rilasciare un virus chiamato Chimera per poi venderne la cura, Bellerophon, a scopo di lucro. Nonostante non sia un villain molto considerato del franchise, Ambrose è un personaggio molto interessante perché funge da antitesi di Ethan Hunt. Un esempio lo si ha nel suo carattere e temperamento: il cattivo, infatti, lascia che le sue emozioni prendano il sopravvento e spesso agisce con rabbia.

John Musgrave

Mission Impossible III Billy Crudup

In Mission: Impossible III il pubblico fa la conoscenza di John Musgrave che, nonostante non sia l’antagonista principale del film – poiché introdotto solo come alleato di Owen Davian – si rivela essere un villain molto convincente. Nel film il modo in cui fa il doppio gioco con Ethan Hunt e orchestra l’intero piano per acquisire la zampa di coniglio, lo rende un personaggio molto accattivante, in grado di catalizzare l’attenzione. Il merito per un cattivo così ben riuscito va al suo interprete, Billy Crudup, che riesce a rappresentare l’ambiguità di Musgrave, tanto che spesso ci si chiede effettivamente da che parte lui stia. Musgrave, purtroppo, non fa una bella fine in Mission: Impossible III, e questo fa sì che il personaggio venga dimenticato e oscurato dalla presenza minacciosa di Owen Davian.

Sabine Moreau

Mission Impossible Protocollo fantasma Lea Seydoux

Un altro villain degno di nota ha il volto Léa Seydoux, che dà corpo e carattere a Sabine Moreau, la quale fa il suo debutto in Mission: Impossible – Protocollo fantasma. Moreau è un’abile assassina che uccide a sangue freddo il Trevor Hanaway di Josh Holloway. Anche lei non è il main villain del film, eppure la sua prima uccisione nella scena iniziale la rende subito un pericoloso nemico per Ethan e la sua squadra. Nel corso della trama, a livello di sceneggiatura, il suo personaggio non ha molte battute, ma questo viene compensato dal suo comportamento misterioso, che la fa essere ancora più enigmatica e imprevedibile. Peccato che il film non abbia approfondito il suo passato di killer.

John C. McCloy

Mission Impossible II Brendan Gleeson

Torniamo a Mission: Impossible II con John C. McCloy, altro antagonista del secondo capitolo. Il personaggio non ha legami diretti con Ethan Hunt all’interno della storia, eppure la sua caratterizzazione risulta più credibile perché rappresenta il modo in cui le potenti corporazioni stabiliscono il controllo sulle masse attraverso pratiche non etiche. Questo suo agire stimola ancora di più nel pubblico il tifo per la battaglia di Ethan Hunt per la giustizia, non solo guidata da ragioni personali, ma messa in moto anche per un bene più grande.

Max Mitsopolis

Mission Impossible Vanessa Redgrave

Fra i cattivi più affascinanti del franchise di Mission: Impossible spicca Max Mitsopolis interpretata da Vanessa Redgrave. Un altro villain donna dall’incredibile forza, che utilizza il suo potere e la sua influenza per essere sempre all’avanguardia e tirarsi fuori da ogni situazione complicata. Uno degli esempi più validi lo si ritrova nella scena in cui Ethan scopre gli accordi di Max con Jim Phelps, ma lo convince a lavorare per lei offrendogli 150.000 dollari. O ancora quando Kittridge e la CIA scoprono i suoi affari segreti nelle battute finali del primo Mission: Impossible: Max riesce sempre a tirarsene fuori, evitando di affrontare gravi ripercussioni negoziando con le autorità superiori. Il suo essere invisibile, pur giostrando il tutto dietro le quinte, la rende un carachter davvero formidabile.

James “Jim” Phelps

Mission Impossible John Voight

Un personaggio diventato villain, che però nella serie televisiva originale di Mission: Impossible faceva parte dei buoni, è Jim Phelps, trasformatosi poi in cattivo in Mission: Impossible. Nonostante la scelta di farlo diventare un’antagonista non sia piaciuta ai fan, Jon Voight è riuscito ad incarnare molto bene le sue complessità morali e tutta la corruzione che lo ha poi divorato. È soprattutto il suo improvviso tradimento, che va legandosi alla sua capacità di tirare in maniera subdola le fila, a rendere ancora più drammatica l’intera narrazione. Inoltre, la sua inversione di marcia da buono a cattivo, ha permesso al franchise di far diventare permanente l’Ethan Hunt di Tom Cruise come protagonista, tagliando così lentamente i legami con la serie tv.

Kurt Hendricks

Mission Impossible Protocollo fantasma Michael Nyqvist

Kurt Hendricks, per i più conosciuto con il nome in codice Cobalt, è l’antagonista principale di Mission: Impossible – Protocollo fantasma. La sua concezione sulla pace nel mondo è molto estrema e, secondo lui, la distruzione del pianeta – seppur sia qualcosa di spiacevole – è necessaria al fine dell’evoluzione. Per vedere realizzate le sue folli idee, Hendricks cerca in tutti i modi di scatenare un conflitto armato tra gli Stati Uniti e la Russia, anche se questo porterebbe alla morte di molti innocenti. È un personaggio calcolatore, abile nel giocare a scacchi con Ethan Hunt, che riesce a tenere testa a quest’ultimo nei combattimenti corpo a corpo grazie al suo passato nelle forze speciali.

Solomon Lane

Mission Impossible Fallout Sean Harris

Solomon Lane, interpretato da Sean Harris, è uno dei villain più temuti, pericolosi, ma al contempo intelligenti di tutto il franchise. Ecco perché la sua presenza costante in due film di Mission: Impossible non stupisce affatto, ma anzi serve a rafforzare la sua importanza nell’economia narrativa del film, che contribuisce a renderlo uno dei migliori cattivi. Rendendo più impattanti e con un peso superiore gli scontri e i complotti contro Ethan Hunt. Dopo ciò che accade in Mission: Impossible – Fallout, il suo destino rimane sconosciuto, ma è probabile che Lane sia morto fuori dallo schermo e che quindi potrebbe non tornare in Mission: Impossible – Dead Reckoning.

August Walker

Mission: Impossible – Fallout

Il bello e tenebroso Henry Cavill si è unito al franchise di Mission: Impossible per interpretare August Walker, un altro valido villain che all’inizio, in realtà, sembra innocuo. Quando lo si incontra per la prima volta, questi si presenta come un normale agente della Divisione Attività Speciali della Central Intelligence Agency. Tuttavia, nello sfilacciarsi della storia di Mission: Impossible – Fallout, Walker rivela la sua vera natura, grazie alla quale si palesa la sua collaborazione con il Sindacato. Nelle scene iniziali di Mission: Impossible – Fallout, si evince poi subito la sua imponenza fisica nei combattimenti corpo a corpo, e più volte il film mette in risalto le sue capacità di assassino, tanto da farlo essere degno avversario di Ethan Hunt.

Owen Davian

Mission: Impossible Philip Seymour Hoffman

Se Solomon Lane fa parte della cerchia dei migliori cattivi di Mission: Impossible, Owen Davian ne detiene il primato se si stila una classifica. Interpretato da Philip Seymour Hoffman, il personaggio è il villain più carismatico e spaventoso di tutti e appare in Mission: Impossible III. Davian non è per niente empatico ed ha tendenze sadiche, che vengono confermate nel suo non provare alcun dispiacere nell’infliggere delle sofferenze a innocenti come Julia, rendendolo una minaccia personale per Ethan. In questo modo, la sua presenza aumenta di parecchio il senso di pericolo in Ethan che – fra l’altro – durante tutto il terzo capitolo, viene superato da Davian molte volte, grazie soprattutto alla sua incredibile intelligenza e capacità di manipolazione.

Mission: Impossible, Hayley Atwell si aggiunge al cast del prossimo film

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Celebre per il ruolo dell’agente Carter all’interno del Marvel Cinematic Universe, l’attrice Hayley Atwell ha accettato di entrare a far parte del cast del prossimo film dedicato alla saga di Mission: Impossible.

È lo sceneggiatore e regista Christopher McQuarrie a diffondere la notizia tramite il proprio account Instagram, a cui sono poi seguiti anche alcuni post della stessa attrice.

I prossimi due capitoli del franchise con Tom Cruise protagonista verranno girati l’uno di seguito all’altro, e attualmente non si hanno ulteriori notizie circa il ruolo ricoperto dall’attrice, né se comparirà in entrambi i film o solo in uno di essi.

Allo stesso modo dovrebbero riprendere i propri ruoli anche gli attori Ving Rhames, Simon Pegg e Rebecca Ferguson.

L’attrice, famosa per aver partecipato ai film Captain America: Il primo Vendicatore e Ritorno al Bosco dei 100 Acri, potrebbe probabilmente ricoprire il ruolo del villain del film. Questa teoria ha iniziato a circolare in seguito ad alcune frasi dell’attrice riportate nei post dedicati al film sul proprio account Instagram.

Ispirata dall’omonima serie televisiva, la prima pellicola dedicata a Mission: Impossible arriva al cinema nel 1996 per la regia di Brian De Palma. Dato il suo successo, il film ottiene ben cinque sequel: Mission: Impossible II (2000), Mission: Impossible III (2006), Mission: Impossible – Protocollo fantasma (2011), Mission: Impossible – Rogue Nation (2015) e Mission: Impossible – Fallout (2018). Con i prossimi due capitoli, previsti rispettivamente per il 2021 e il 2022, la saga arriverà ad essere composta di otto film.

Fonte: Empire

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