La star del
GladiatoreConnie Nielsen parla del suo “folle”
ritorno in Il gladiatore 2
esprimendo la sua eccitazione all’arrivo del sequel del film
fanta-storico di Ridley
Scott.
Parlando con Screen Rant, Nielsen ha
dichiarato di voler far parte de Il gladiatore 2 anche
25 anni dopo l’uscita del film. Per Nielsen, tornare per il sequel
è un’esperienza “super emozionante”. “È stato pazzesco. È stato
pazzesco e un vero privilegio. Continuo a dire la parola
privilegio, ma è quello che sento. È stato anche super emozionante.
Faccio fatica a trovare le parole. È stato pazzesco e
sorprendente,” ha detto.
Connie Nielsen ha interpretato il ruolo di
Lucilla, la sorella maggiore del malvagio Commodo (Joaquin
Phoenix), nel film Il Gladiatore del
2000 e riprenderà il suo ruolo nel sequel sempre diretto da
Ridley Scott. Nielsen è l’unico membro del cast
originale a tornare per Il Gladiatore 2, poiché il
personaggio di Russell Crowe chiaramente muore nel finale,
così come quello di Joaquin Phoenix, mentre Djimon Hounsou, che originariamente sarebbe
dovuto tornare come Juba,
ha successivamente annunciato la sua assenza dal cast. Il
ritorno di Connie Nielsen per Il
Gladiatore 2 è stato confermato lo scorso aprile.
Chi c’è nel cast de Il gladiatore 2?
Il gladiatore 2 è
diretto da Ridley Scott e
si basa su una sceneggiatura scritta da David Scarpa. A guidare
l’atteso sequel è Paul Mescal nel
ruolo di Lucio, il figlio di Lucilla e nipote dell’imperatore
Commodo del primo capitolo. A Paul Mescal si
aggiungono i membri del cast Connie Nielsen nel ruolo di Lucilla e
Derek Jacobi in quello di Gracco. Nel cast ci
saranno anche
Denzel Washington,
Pedro Pascal, Joseph Quinn, Fred Hechinger, May Calamawy, Lior
Raz e altri ancora.
Il gladiatore 2
è prodotto da Ridley Scott,
Michael Pruss, Douglas Wick e Lucy Fisher. Il film
è considerato una produzione in joint-venture tra
Paramount, Universal Pictures, Scott Free Productions e
Parkes/MacDonald Productions. Ricordiamo che Russell Crowe non è
coinvolto in alcun modo nel progetto, specialmente alla luce
del fatto che il suo Massimo muore, appunto, al termine del primo
film. La produzione de Il gladiatore 2 è
ripresa
all’inizio del mese dopo la fine degli scioperi a Hollywood.
Attualmente il film dovrebbe arrivare nelle sale il 22 novembre
2024.
La Sony Pictures
Animation, reduce dal premio Oscar per Spider-Man:
Un Nuovo Universo, ha diffuso il trailer di
Connected, il suo nuovo film d’animazione
prodotto da Chris Miller e Phil
Lord, la coppia artefice del successo del film su
Miles Morales.
I protagonisti del film sono i
membri della famiglia Mitchell in un’avventura originale che
ripropone l’ironia e l’umorismo tipico della coppia. Nel film,
Katie Mitchell (doppiata da Abbi Jacobson) è
pronta per partire per il college, ma nel tentativo di migliorare
la loro relazione prima che se ne vada, suo padre Rick annulla il
suo biglietto aereo e decide di portarla al college con tutta la
famiglia, organizzando un viaggio in macchina con conseguenze
inaspettate.
Connected
è diretto da Mike Rianda e co-diretto da
Jeff Rowe, ed è prodotto da Will Allegra e
Louis Koo. Il film è prodotto da Phil Lord,
Christopher Miller e Kurt Albrecht, e vede come
protagonisti Abbi Jacobson, Danny McBride, Maya Rudolph,
Mike Rianda, Eric Andre, Alivia Colman.
BIP,
multinazionale di consulenza, lancia
Connected, il documentario che racconta il viaggio sul
potere trasformativo dell’intelligenza
artificiale e la sua capacità di ridefinire l’essenza
dell’umanità.
Il film, che segna
l’ingresso di BIP nel settore audiovisivo, è distribuito da Direct
To Digital sulle piattaforme Prime Video e Apple TV in74 Paesi del
mondo. La regista e sceneggiatrice Simona Calo e l’autore e
produttore Luca Monaco, Global Head of Creative &
Production di BIP, hanno realizzato un film dalla struttura
composita, che racconta il rapporto simbiotico tra l’umanità̀ e la
tecnologia, in cui i loro destini intrecciati plasmano il corso del
nostro futuro collettivo. La trama alterna interviste con esperti
del mondo accademico, del business, della politica, della
creatività e della medicina, alla storia di un musicista che si
trova ad affrontare una questione cruciale che potrebbe ridefinire
il suo futuro professionale. L’intelligenza artificiale segnerà la
fine della sua carriera o gli permetterà di esplorare nuovi
orizzonti creativi?
Connected parte
dall’assunto che la tecnologia ricopra un ruolo centrale nella vita
di ciascun individuo, estendendosi alla sfera sociale, lavorativa e
domestica, a differenza delle epoche passate. Dal punto di vista
etico, è cruciale affrontare il divario generazionale, poiché oggi
non tutti hanno la stessa accessibilità agli strumenti tecnologici.
Il documentario propone una visione olistica, basata sulla
collaborazione e il sostegno reciproco, soprattutto per chi è più
vulnerabile ai cambiamenti. In un contesto così trasformativo,
diventa imperativo per l’umanità assicurare la massima inclusione e
neutralizzare i potenziali esiti negativi.
Connected sarà
presentato a Milano presso il cinema Anteo in una serata ufficiale
in cui saranno coinvolti esponenti istituzionali, politici,
aziendali e la stampa. La presentazione anticiperà la messa in
onda del film sulle piattaforme Prime Video e Apple Tv, dove il
documentario sarà disponibile dal 23 febbraio 2024.
Parteciperanno alla
presentazione: Lorena Gandolfini, CMO BIP; Luca Monaco, Global
Head of Content BIP, Simona Calo, regista e sceneggiatrice; Tom
Feasby, attore; Vincenzo Adelini, Composer; Tommaso Agnese,
distributore Direct to Digital. Dopo la proiezione interverranno
in un talk: Brando Benifei, Eurodeputato e relatore dell’AI
Act, Maurizio Molinari, Head of Liaison Office Milan Parlamento
Europeo; Andrea Taglioni, Global Data and AI Competence Manager BIP
xTech e Maura Nespoli, VP of Sales for Renewables and Sustainable
solutions Prysmian.
Cosa accade ad uno psicologo quando
è anch’egli preda di malesseri psicologici come ad esempio la
depressione? Partendo da questa curiosità, Massimiliano
Bruno regista di Nessuno mi può
giudicare commedia in agrodolce con Paola Cortellesi, da vita a questo girotondo
di strambi personaggi e grottesche situazioni, che uscirà nelle
sale il 30 Ottobre con il titolo Confusi e
felici. Come già in Nessuno mi può
giudicare, Bruno cerca anche in questa commedia di
trattare temi molto drammatici con uno sguardo di garbata comicità
ed esilarante leggerezza.
Ne Confusi e
felici Marcello (Claudio
Bisio) è un rinomato psicologo la cui vita perfetta
viene devastata da una sconsolante diagnosi medica: una maculopatia
lo renderà cieco in pochissimi mesi. Devastato dalla notizia,
Marcello decide di chiudere il suo studio e di congedare tutti i
suoi pazienti ma la segretaria Silvia (Anna
Foglietta) non ci sta. Alleatasi con i pazienti del
dottore, cercherà in ogni modo di dissuaderlo dal suo proposito
mostrandogli quanto di bello c’è nella vita. I folli pazienti dello
psicologo rappresentano un escamotage che Bruno utilizza per
mettere in campo una formidabile squadra di attori comici a
cominciare dallo stesso regista che interpreta Pasquale, un
quarantenne mammone. Troviamo poi la coppia scoppiata a causa della
dipendenza dai social network (Caterina Guzzanti e
Pietro Sermonti), la dipendente affettiva
invaghita del proprio terapista (Paola
Minaccioni), un Marco Giallini da antologia nei panni di uno
spacciatore che soffre di attacchi di panico ed un altrettanto
epocale Rocco Papaleo nei panni di un iracondo
commentatore sportivo.
Confusi e felici, il film
La storia di Confusi e
felici, nella sceneggiatura di Massimiliano
Bruno, si sviluppa attraverso moltissime gag che nella
maggior parte dei casi fuoriescono dalle personalità malate dei
pazienti di Marcello. La comicità della scrittura di
Bruno è una comicità di qualità che non scade mai
nel trash spinto anche quando descrive personaggi veracemente
romani come Nazareno e la sua banda o al limite
del grottesco come la Vitaliana interpretata da
Paola Minaccioni.
La storia inizia ad abbandonare la
coerenza che l’aveva contraddistinta nel finale, dove alcuni
passaggi risultano incongruenti per rimanere credibili anche nel
contesto della commedia. Inoltre il racconto in se stesso manca di
originalità, anche se uno degli aspetti più interessanti che lo
distinguono da altri film simili è la riflessione sullo sguardo e
sull’atto del guardare (con tanto di citazioni alte a Fellini,
Calvino e Saramago).
Marcello nella vita precedente alla
diagnosi si è barricato all’interno delle proprie convinzioni
finendo per ignorare altre possibilità. In un certo senso il
sopraggiungere della cecità gli aprirà gli occhi su molte
questioni, prima tra tutte su quella che riguarda il suo metodo di
lavoro con i pazienti. Il collega di Marcello (Gioele
Dix) che lo aiuterà a rompere le sue barriere, incarna un
diverso modello terapeutico antitetico rispetto a quello che usa
Marcello, ed in questo senso il film mette in campo una critica
della psicoanalisi freudiana auspicandone il superamento verso
terapie in grado di guarire e non solo di assistere.
Confusi e
Felici film del regista romano Massimiliano
Bruno (celebre come attore comico per aver partecipato
alla serie televisiva Boris nel ruolo di
Nando Martellone), è stato proiettato in anteprima
oggi a Roma presso il cinema Adriano, nella suggestiva Piazza
Cavour.
Massimiliano Bruno
si è formato come attore calcando le scene dei teatri off fin dai
primi anni novanta. Contemporaneamente ha portato avanti l’attività
di autore teatrale, televisivo e regista. Nessuno mi
può giudicare (2011) con Paola
Cortellesi come protagonista, è stato un successo sia per
il pubblico che per la critica aggiudicandosi il nastro d’argento
come miglior commedia.
Alla conferenza stampa Bruno è
accompagnato dal formidabile cast di attori che lo hanno seguito in
questa sua nuova avventura cinematografica: Claudio
Bisio, Anna Foglietta, Marco
Giallini, Caterina Guzzanti, Pietro
Sermonti, Paola Minaccioni e lo stesso
Massimiliano Bruno che ricopre in questo film
anche la veste di attore.
Per il ruolo del mammone
Pasquale avevo pensato a Pasquale Petrolo, meglio conosciuto come
Lillo. Purtroppo alla fine Lillo non ha avuto possibilità di
partecipare al film ed ho deciso di sostituirlo io.
Contemporaneamente il ruolo che dovevo interpretare io all’inizio,
ovvero quello di Enrico, è slittato a Pietro Sermonti.
E’ per questo che sono dovuto
ingrassare ed ho dovuto perdere un po’ di capelli! Interviene
Pietro Sermonti.
La prima domanda per
Massimiliano Bruno riguarda la genesi dell’idea
attorno alla quale ruota Confusi e Felici
: la psicoanalisi, gli analisti ed i loro pazienti.
Conosco alcune persone con
problemi di salute, Spiega Bruno, e mi
faceva ridere il pensiero che a volte potrebbero essere gli stessi
pazienti a curare lo psicoanalista. Anch’io sono stato in analisi
quindici anni e conosco bene le dinamiche che si vengono ad
instaurare tra terapeuta e paziente. Inoltre, in questi quindici
anni ho avuto modo di conoscere altri pazienti ai quali mi sono in
parte ispirato per scrivere i personaggi del film.
Segue subito una domanda
per il cast: come hanno vissuto l’esperienza del set in un film di
Massimiliano Bruno.
Prende subito la parola
Claudio Bisio, protagonista nel ruolo dello
psicologo Marcello.
Non serve cercare sempre
l’originalità e la stranezza per fare una buona commedia.
Massimiliano ha scritto una sceneggiatura semplice ma molto ben
congegnata e non mi capita spesso di riceverne di così ben fatte.
Quindi ho deciso di lavorare con lui e con questi attori con cui
non avevo mai lavorato prima a parte Anna Foglietta con cui, però,
non avevo mai avuto delle scene insieme nel lavoro
precedente.
Anche Anna
Foglietta nel suo intervento elogia la solidità della
sceneggiatura di Bruno.
Non è un soggetto del tutto
originale ma ha un cuore, un’anima. Anche il finale del film non è
poi così importante. In Confusi e felici è più importante il
processo che ha portato al punto conclusivo. Lo potrei definire,
per questo motivo, un film sul viaggio.
Si inserisce nel dibattito
Marco Giallini.
Volevo anch’io lavorare con
Massimiliano (si dice sempre così, no?). Scherzi a parte io e
Massimiliano ci conosciamo da tempo ed eravamo già amici ma durante
la lavorazione del film lo siamo diventati sempre più. Il mio
personaggio, Nazareno, è un banditello ma è tanto tenero e carino
(al contrario di me!). Me ne sono quasi innamorato!
Segue una domanda su come il cast
considera la psicoanalisi, se qualcuno di loro ha fatto un percorso
psicanalitico o ha intenzione di iniziarlo, magari proprio in
seguito a questo film.
Prende subito la parola
Marco Giallini che con fare ironico afferma di non
aver avuto mai bisogno della psicoanalisi.
Ho altri metodi: vado in moto,
vado a pescare con un amico, nel senso che guardo lui pescare (mi
rilassa molto)! Però forse ci andrò. Come vedete ne ho molto
bisogno. Mi sono ricreduto! Bisio, lascio a te la parola!
Claudio Bisio
raccoglie subito l’invito del collega.
Anch’io non ho mai frequentato
un analista perché facendo questo lavoro è un po’ come se fossi
sempre in analisi.
Questo film parla anche del
superamento della psicoanalisi intesa in senso freudiano.
Commenta il regista. Il personaggio di Claudio Bisio
rappresenta questo vecchio approccio che tende ad assistere il
paziente e non a farlo guarire postulando la guarigione come
impossibile. Invece il personaggio di Gioele Dix, rappresenta la
nuova scuola che tende ad ottenere la guarigione del paziente
mediante il cambiamento dei propri punti di vista. Quest’ultimo
tipo di medici, però, sono pochi e bisogna cercare bene prima di
trovarne uno.
Il 30
ottobre arriverà in sala Confusi e
Felici, il nuovo film di Massimiliano
Bruno con Claudio Bisio, Anna Foglietta,
Rocco Papaleo, Marco Giallini, Paola Minaccioni, Paolo Sermonti,
Caterina Guzzanti e Massimiliano Bruno.
Ecco le prime foto del film. [nggallery id=867]
Dal
regista di Nessuno mi può
giudicare e Viva l’Italia Massimiliano
Bruno, una nuova e divertente commedia. Confusi e
felici!Protagonista Claudio Bisio, che torna al cinema dopo il
successo di Benvenuto Presidente.
Anche gli psicanalisti possono
cadere in depressione! Lo sa bene Marcello (Claudio Bisio),
psicanalista cialtrone e cinico, che un giorno decide di chiudersi
in casa e mollare tutto. Questo gesto “estremo” non viene
accolto bene da Silvia (Anna Foglietta), segretaria di Marcello,
che decide di radunare i suoi pazienti per cercare, tutti insieme,
di farlo uscire dalla crisi. Un’ idea bellissima, se non fosse che,
ad aiutare Silvia, ci saranno: uno spacciatore affetto da attacchi
di panico (Marco Giallini), un quarantenne mammome cronico
(Massimiliano Bruno), una ninfomane decisamente invadente (Paola
Minaccioni) una coppia in crisi sessuale (Paolo Sermonti e Caterina
Guzzanti) e un telecronista in crisi per il tradimento della
moglie. Strampalati, ma affettuosi e divertenti, i pazienti di
Marcello cercheranno in ogni modo di tirargli su il morale!
Confusi e
Felici, il nuovo film di Massimiliano
Bruno con Claudio Bisio, Marco Giallini,
Anna Foglietta, Massimiliano Bruno, Paola Minaccioni, Caterina
Guzzanti, Pietro Sermonti. Il film, prodotto da
Fulvio e Federica Lucisano per Italian International Film con Rai
Cinema, sarà distribuito da 01 Distribution dal 30
ottobre.
Anche gli psicanalisti possono cadere in depressione! Lo sa bene
Marcello (Claudio Bisio), psicanalista cialtrone e cinico, che un
giorno decide di chiudersi in casa e mollare tutto. Questo
gesto “estremo” non viene accolto bene da Silvia (Anna Foglietta),
segretaria di Marcello, che decide di radunare i suoi pazienti per
cercare, tutti insieme, di farlo uscire dalla crisi. Un’ idea
bellissima se non fosse che, ad aiutare Silvia, ci saranno uno
spacciatore affetto da attacchi di panico, Nazareno (Marco
Giallini), un quarantenne mammome cronico, Pasquale (Massimiliano
Bruno), una ninfomane decisamente invadente, Vitaliana (Paola
Minaccioni), una coppia in crisi sessuale, Enrico e Betta (Pietro
Sermonti e Caterina Guzzanti) e Michelangelo, telecronista in crisi
per il tradimento della moglie.
Strampalati ma affettuosi e divertenti, i pazienti di Marcello
cercheranno in ogni modo di tirargli su il morale riuscendo a farlo
aprire alla vita per diventare una persona migliore.
Ecco tre clip dall’ultimo film di e
con Massimiliano Bruno, Confusi e
Felici, che vede protagonista Claudio
Bisio nei panni di uno psicologo alle prese con una serie
di pazienti decisamente particolari interpretati da Marco
Giallini, Anna Foglietta, Massimiliano Bruno, Paola Minaccioni,
Caterina Guzzanti, Pietro Sermonti.
Confusi e
Felici, prodotto da Fulvio e Federica Lucisano per
Italian International Film con Rai Cinema, sarà distribuito da 01
Distribution dal 30 ottobre.
Anche gli psicanalisti possono
cadere in depressione! Lo sa bene Marcello (Claudio
Bisio), psicanalista cialtrone e cinico, che un giorno
decide di chiudersi in casa e mollare tutto. Questo gesto
“estremo” non viene accolto bene da Silvia (Anna
Foglietta), segretaria di Marcello, che decide di radunare
i suoi pazienti per cercare, tutti insieme, di farlo uscire dalla
crisi. Un’ idea bellissima se non fosse che, ad aiutare Silvia, ci
saranno uno spacciatore affetto da attacchi di panico, Nazareno
(Marco Giallini), un quarantenne mammome cronico,
Pasquale (Massimiliano Bruno), una ninfomane
decisamente invadente, Vitaliana (Paola
Minaccioni), una coppia in crisi sessuale, Enrico e Betta
(Pietro Sermonti e Caterina
Guzzanti) e Michelangelo, telecronista in crisi per il
tradimento della moglie.
Strampalati ma affettuosi e
divertenti, i pazienti di Marcello cercheranno in ogni modo di
tirargli su il morale riuscendo a farlo aprire alla vita per
diventare una persona migliore.
Una delle più grandi problematiche
oggi esistenti negli Stati Uniti è quella della diffusione e
dipendenza da oppiacei. Un dramma che miete ogni anno innumerevoli
vittime e che si è cercato di affrontare tanto con discussioni
pubbliche quanto con film, romanzi e ogni altro mezzo di
comunicazione. Tra i più recenti ad aver ribadito l’urgenza di un
intervento su tale dinamica vi è il film Confini e
dipendenze, il cui titolo originale è
Crisis. Questo è stato girato nel 2021 dal regista
Nicholas Jarecki,
specializzato in documentari ma autore anche di film quali The
Outsiders (2005) e il thriller finanziario La frode (2012).
Jarecki torna dunque alla regia di
un film di fiction per dar vita ad un’opera dal sapore
documentaristico, con cui va ad indagare una tragica realtà e i
suoi retroscena, con l’obiettivo di contribuire allo smascheramento
di coloro che si nascondono dietro questa emergenza sociale.
Realizzato in modo totalmente indipendente, Confini e
dipendenze non ha potuto contare su particolari spinte
distributive ed è dunque passato grossomodo inosservato. Nonostante
ciò, può vantare la presenza di diversi celebri attori,
dichiaratisi interessati al tema e a prendere parte ad un film che
lo affronta con questo vigore.
Grazie al suo arrivo su alcune
piattaforme streaming, Confini e dipendenze è
divenuto uno dei titoli più visti del momento e ciò sta dunque
permettendo una sua riscoperta, a cui consegue una nuova
riflessione sull’emergenza affrontata nel film. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Confini e dipendenze. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla storia vera dietro il film.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.
Michelle Rodriguez e Armie Hammer in Confini e
dipendenze
La trama e il cast di Confini e dipendenze
La vicenda si svolge negli Stati
Uniti d’America. Sullo sfondo di un’anomala serie di overdose da
farmaci oppioidi, si incrociano tre storie diverse, quella
dell’agente Jake Kelly, infiltrato della DEA
in un’operazione di contrabbando di Fentanyl, quella di
Claire Reimann, architetto che si sta riprendendo
dalla dipendenza da ossicodone e deve affrontare la morte del
figlio e infine quella del professore universitario Tyrone
Brower, ricercatore per un farmaco antidolorifico esente
da dipendenza alternativo all’ossicodone. Per quanto slegate, le
loro vicende si riveleranno in realtà essere più correlate del
previsto.
Ad interpretare quest’ultimo, il
professore Tyron Brower vi è l’attore Gary Oldman, mentre Armie Hammer è l’agente Jake Kelly, della DEA.
Evangeline Lilly interpreta Claire Reimann,
architetto e tossicodipendente in fase di recupero, mentre
Greg Kinnear è Dean Talbot, superiore di Brower
all’Università di Everett. Nel cast si ritrova poi anche Michelle Rodriguez nel ruolo del Supervisore
Garrett, superiore di Kelly alla DEA, Luke Evans nel ruolo del Dr. Bill Simons, un
membro del consiglio di amministrazione della Northlight
Pharmaceuticals e Lily-Rose Depp nel ruolo di Emmie Kelly,
sorella minore di Jake e tossicodipendente.
La storia vera dietro il film
Il film Confini e
dipendenze non è direttamente ispirato ad una vicenda
reale, ma il regista Nicholas Jarecki, anche
sceneggiatore del film, ha però rivelato di essersi basato per la
scrittura della storia su alcuni elementi reali come anche sulla
sua esperienza personale di perdita di persone che conosceva a
causa della dipendenza da oppioidi. Il film esplora infatti i
meccanismi interni e l’emergenza sanitaria indotta dalla crisi
degli oppioidi negli Stati Uniti, in particolare dal
Fentanyl. L’impatto emotivo dei
decessi legati alla droga e il lavoro delle forze dell’ordine per
arginare il traffico di stupefacenti sono dunque tratti da fatti
realmente accaduti.
Jarecki ha parlato con giornalisti
che si sono occupati della crisi degli oppioidi e ha raccolto
informazioni da agenti della narcotici sotto copertura che hanno
scoperto la verità dietro l’abuso di farmaci e gli scienziati delle
case farmaceutiche. La dipendenza, potenzialmente letale, che
colpisce la gente comune, deriva dalle pillole che vengono
prescritte per alleviare il dolore. L’incursione di Jarecki nella
verità che si cela dietro il ruolo delle multinazionali e delle
autorità di regolamentazione lo ha portato a narrare una situazione
in cui gli stessi antidolorifici sono diventati assassini. Un
aspetto narrato anche nel recente romanzo premio Pulitzer
Demon Copperhead, di Barbara
Kingsolver.
Gary Oldman in Confini e dipendenze
La crisi degli oppioidi è iniziata
negli anni ’90, quando le grandi aziende farmaceutiche hanno
commercializzato in modo aggressivo i loro antidolorifici da
prescrizione, rassicurando i medici che gli antidolorifici non
inducevano dipendenza nei pazienti. Con l’impennata dei prezzi dei
farmaci, si sono poi attivati diversi canali illegali che hanno
iniziato a spacciare gli oppioidi, soprattutto la droga sintetica,
il Fentanyl. Dall’inizio del secolo, gli oppioidi da prescrizione
sono stati la presunta causa di morte di oltre 450.000 americani.
Quando le tariffe di prescrizione sono state aumentate per
scoraggiare l’uso incessante di oppioidi, i consumatori hanno
cercato alternative più economiche.
Nel dicembre 2015, l’allora
Presidente Barack Obama autorizzò uno stimolo
finanziario per finanziare la ricerca sugli oppioidi, al fine di
sottrarre la società ai danni dell’epidemia di oppioidi. Nel 2017,
l’ex presidente Donald Trump ha invece dichiarato
la crisi degli oppioidi un’emergenza di salute pubblica. Poco dopo,
diversi Stati hanno intrapreso misure importanti per affrontare il
grave problema. Ancora oggi si tratta di una guerra silenziosa, che
miete migliaia di vittime ogni anno. Solo nel 2022, infatti, si
stimano circa 100 mila morti per overdose da oppiacei.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di Seven grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 4
gennaio alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Posso dirti un segreto?
Quante volte è capitato, quando eravamo piccoli, di fare una
confidenza all’orecchio di una persona a noi cara
qualcosa che fino a quel momento si era tenuta nascosta? Chiusa in
una delle tante stanze della nostra mente, magari anche con doppia
mandata. Si condivideva il “misfatto” con qualcun altro, e lo si
faceva per sentirsi più grandi. Era tutto dettato dall’innocenza,
non contaminata dalla preoccupazione che quel segreto avrebbe
potuto ritorcersi contro, perché non si aveva ancora subito
l’influenza del mondo esterno. Eppure un segreto,
quando si è adulti, a seconda di come lo si vede,
oltre alla sua effettiva gravità, può condizionare
un’esistenza intera.
Specie se si diventa vittime di una
società che tutto permette tranne che metterci a proprio agio con
noi stessi e con la nostra natura un po’ difettosa, tanto da poter
essere sinceri con quello che si è. E allora non resta che
trasformarsi, tentando in tutti i modi di cancellare il vero io,
facendo diventare esso stesso quel segreto da non far trapelare
mai. Semplicemente perché nel frattempo ci siamo costruiti
un’immagine diversa, e desideriamo che rimanga intatta. E
Confidenza, il nuovo film di
Daniele Luchetti, inizia proprio da qui. Scritto
insieme a Francesco Piccolo, il lungometraggio del
regista è il terzo adattamento di un romanzo di Domenico Starnone
dopo La scuola e Lacci. Arriva nelle sale dal 24 aprile distribuito
da Vision Distribution. Nel cast Elio Germano, Federica
Rosellini, Vittoria Puccini e Pilar
Fogliati.
Confidenza, la trama
Pietro Vella è un insegnate di
letteratura al liceo e ha un grande successo. Gli alunni lo stimano
tutti, e il suo approccio in aula è differente rispetto a quello
che hanno gli altri professori. Lui applica la “pedagogia
dell’affetto” un’espressione che sarà anche fulcro tematico di un
saggio che, nel prossimo futuro, lo porterà ad avere un discreto
successo. Intanto, in una delle classi che frequenta, Pietro è
molto rapito da Teresa, una ragazza talentuosa con la quale, finite
lei le scuole, inizierà una relazione alquanto particolare. Finché
una sera, dopo aver scoperto il tradimento di lui con un’altra
donna, la giovane non gli proporrà uno scambio: dirsi un segreto
che non hanno mai svelato a nessun altro, affinché questo li leghi
per sempre. Dopo un primo tentennamento, Pietro accetta. Ma una
volta pronunciato, il volto di Teresa si irrigidisce: affacciata al
balcone gli dirà che ciò che gli ha confidato potrebbe
distruggerlo. All’indomani, Pietro scoprirà che Teresa l’ha
lasciato, ma la paura che lei possa svelare quanto confessato lo
tormenterà per tutta la vita e lei diventerà il suo peggior
incubo.
Un film di immagini
Il punto focale del
nuovo film di Luchetti è senza ombra di dubbio Pietro
Vella. Un personaggio ambiguo, la cui natura duplice si
comprenderà più avanti nella scrittura, quando arriverà l’incidente
scatenante (abbastanza avanti nel racconto) che farà sprofondare il
protagonista nel vortice dell’angoscia. Se in termini di scrittura
abbiamo la conferma del “doppio” solo in seguito, a livello
d’immagine si hanno le prime avvisaglie sin dalle prime
inquadrature. Uno dei migliori lavori di
Confidenzariguarda infatti
proprio l’uso della luce, che rappresenta in maniera
simbolica l’ambivalenza di Pietro. In più di una scena l’insegnante
incarnato da Elio Germano è ripreso con il viso in penombra
o illuminato parzialmente. Una soluzione espressiva che
restituisce a pieno un uomo spaccato a metà: da
una parte sicuro, concreto, dall’altra parte debole, terrorizzato
dalle sue stesse verità.
Che ha le sue zone nere, nelle quali
naviga in agonia, e che nessuno vede se non Teresa, unica
consapevole di chi sia davvero, e quelle di luce – in realtà
apparente – dove mostrarsi tranquillo e risoluto, stimato e lodato
da tutti proprio come desidera. Luchetti, forte della sceneggiatura
realizzata con Francesco Piccolo e un certosino lavoro sul
sottotesto, edifica l’affresco di una persona, prima che di un
uomo, mosso dalla paura di rivelare la sua identità morale, dentro
la quale si fondono le sue mille sfumature diverse, che però
vengono soffocate per poter apparire brillante agli occhi di una
società che, lo sappiamo oramai bene, richiede a ogni singolo
individuo di aderire a un modello universale in cui si è sempre
performanti, pieni di successo, senza difetti. Perché solo così si
può essere accettati. Solo così si può stare al mondo. E allora
anche il segreto più piccolo, più innocuo, se può intaccare quel
paradigma, può essere un elemento di disturbo.
Una riflessione sulla paura di
essere se stessi
Pietro Vella, perciò, non può
permettersi di essere se stesso. Non può permettersi di essere una
persona semplicemente normale. Non può e, alla fine, neanche lo
vuole. Mettersi a nudo, far cadere la maschera, far scivolare i
vestiti dell’impeccabilità è oramai impossibile. Ne è succube.
Eppure quel segreto confessato potrebbe fare proprio questo. Ecco
dunque che il regista, come un Caronte mortale, traghetta
lo spettatore nell’abisso che è l’animo umano, in questo
caso quello del protagonista, mostrandogli tutte le sue
sfaccettature, fatte di angoscia, tormento, cieca paura del
giudizio, fino a lasciarlo sulla riva opposta con non pochi cupi
pensieri. Luchetti, in questo, fa un lavoro visivamente esemplare:
nel raccontare una realtà in fondo comune a molti, crea degli
squarci immaginari nella narrazione del reale, quasi delle visioni
di Pietro stesso, in cui emergono i suoi turbamenti più profondi e
i desideri più peccaminosi. E in cui la sua vera condizione d’animo
si palesa, irrompe fulminea e violenta, generando una tensione
emotiva di grande impatto, soprattutto perché irrobustita e
sottolineata dalle musiche e i brani di Thom Yorke, che ben si
amalgamano al tono drammatico della scena.
È chiaro, dunque, che
Confidenza sia un cinema di
riflessione e strette allo stomaco. Un film che porta a
chiedersi perché viviamo nelle aspettative altrui e sociali, ma
anche in quelle che ci costruiamo da soli, condannandoci a una
sorta di dannazione eterna. Ci lasciamo tutti, chi più e chi meno,
paralizzare e intimorire dalla percezione che il prossimo ha di
noi, che è sì mutevole e subordinata alle informazioni che riceve,
ma non per questo determinante a tal punto da essere il nostro ago
della bilancia nella vita. Eppure se ci nascondiamo dietro alla
paura, se indossiamo sempre e solo la maschera della perfezione
neutralizzando il resto, non possiamo definirci persone né reali né
vere. Ma solo burattini condizionati e manovrati da una vita che
non ci appartiene.
Confidenza,
il nuovo film di Daniele Luchetti, tratto dal romanzo omonimo
di Domenico Starnone (edito da Einaudi), scritto
da FrancescoPiccolo e
Daniele Luchetti, interpretato da
Elio Germano, Federica Rosellini,
Vittoria Puccini,
Pilar Fogliati e Isabella Ferrari,
con musiche e brani originali di Thom Yorke,
arriverà al cinema dal 24 aprile con Vision
Distribution.
Presentato in concorso
all’IFFR – International Film Festival Rotterdam nella sezione “Big
Screen”, Confidenza è
una produzione Indiana Production e Vision
Distribution, società del gruppo Sky, in collaborazione
con Sky, in collaborazione con Netflix.
Confidenza,
la trama
Può la minaccia di un segreto
spingerti a vivere una vita da uomo onesto? Tratto dall’omonimo
libro di Starnone, Confidenza è
un thriller dei sentimenti che racconta come la paura o l’amore
possano condizionare la nostra vita per sempre.
Confidenza,
il nuovo film di Daniele Luchetti, tratto dal romanzo omonimo
di Domenico Starnone (edito da Einaudi), scritto
da FrancescoPiccolo e
Daniele Luchetti, interpretato da
Elio Germano, Federica Rosellini,
Vittoria Puccini,
Pilar Fogliati e Isabella Ferrari,
con musiche e brani originali di Thom Yorke,
arriverà al cinema dal 24 aprile con Vision
Distribution.
Presentato in concorso
all’IFFR – International Film Festival Rotterdam nella sezione “Big
Screen”, Confidenza è
una produzione Indiana Production e Vision
Distribution, società del gruppo Sky, in collaborazione
con Sky, in collaborazione con Netflix.
Confidenza,
la trama
Può la minaccia di un segreto
spingerti a vivere una vita da uomo onesto? Tratto dall’omonimo
libro di Starnone, Confidenza è
un thriller dei sentimenti che racconta come la paura o l’amore
possano condizionare la nostra vita per sempre.
I sicari, per quanto figure
controverse, al cinema hanno sempre suscitato un certo fascino. Che
siano i due protagonisti di Pulp Fiction o l’Anton Chigurg di Javier Bardem in Non è un paese per vecchi, fino al recente
protagonista senza nome di The
Killer, interpretato da Michael
Fassbender, c’è sempre un che di intrigante nella figura
di questi assassini a pagamento con un codice morale ben preciso. I
personaggi qui elencati sono però frutto della fantasia, mentre il
sicario protagonista del film canadese Confessioni di un
assassino è invece ispirato ad un vero sicario, tra i più
letali di cui si hanno notizie.
Diretto nel 2022 dal regista e
attore Luc Picard, il
film è tratto da Gallant: confessions d’un tuer à gages,
un libro scritto a quattro mani dai giornalisti Éric
Thibault e Félix Séguin che ripercorre
proprio le vicende Gérald Gallant, sicario
“affascinante perché pieno di contraddizioni.“, come
racconta lo stesso Picard. “Non rappresenta affatto il cliché
del sicario a cui siamo abituati. Non è il tipo elegante, il tipo
figo con gli occhiali da sole. È tutto tranne
questo”. Per il regista, Confessioni di un
assassino è dunque un film sul tema dell’identità ma
anche del controllo, della propria esistenza e di quella degli
altri.
Per gli appassionati del genere, si
tratta dunque di un titolo da non perdere, che porta sul grande
schermo un assassino poco noto ma che ha a suo modo segnato una
pagina di storia canadese. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a Confessioni di
un assassino. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
storia vera di cui si narra. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Confessioni di un
assassino
Protagonista del film è
Gérald Gallant, il criminale più attivo nella
storia del Canada, vantando ventotto omicidi e una quindicina di
attentati. Nel 2006, però, a Bruxelles egli viene finalmente
arrestato. Interrogato dal sergente Claude St-Cyr,
Gallant deciderà di mettersi a nudo, ripercorrendo la propria vita
privata, gli affetti e i trucchi con cui ha superato in astuzia sia
i criminali più incalliti che i poliziotti più intelligenti,
perpetrando i propri crimini con una freddezza ineguagliabile.
Ad interpretare Gérald Gallant vi è
lo stesso Luc Picard, ancora poco noto in Italia
ma visto in film come La disparition des lucioles (2018) e
French Girl (2024). Accanto a lui, nel ruolo del sergente
Claude St-Cyr vi è invece l’attore Emmanuel
Charest. Completano il cast Éveline
Gélinas nel ruolo di Pauline, Bobby
Beshro in quelli di Réjean Deslauriers e
Jean-François Boudreau in quello di Marc Larose.
Infine, Louise Portal e Catherine De
Léan interpretano Jacinthe Gallant, con la seconda che le
dà volto per l’anno 1963.
La storia vera dietro il film
Gérald Gallant,
nato il 5 maggio 1950, affetto da balbuzie e particolarmente
introverso di carattere, è un killer su commissione canadese che ha
ammesso di aver commesso 28 omicidi e 12 tentati omicidi tra il
1978 e il 2003. Iniziò sin da giovanissimo a commettere alcuni
furti e fu poi condannato alla sua prima pena detentiva il 27
ottobre 1969, quando dovette scontare un mandato di 23 mesi nella
prigione di Chicoutimi per una serie di furti. Uscito di prigione,
si unì però ad una banda di rapinatori e negli anni seguenti
continuò a commettere furti e a scontare talvolta dei periodi della
sua vita in carcere.
Compì il suo primo omicidio a
contratto il 30 gennaio 1980. La sua vittima in questo caso era
Louis Desjardins, uno spacciatore di un significativo debito con la
banda del West End e che si sospettava collaborasse con la polizia.
Il 28 agosto 1980, Gallant e due complici hanno invece derubato la
Credit Union di Sainte-Marguerite a Trois-Rivières di 169.000
dollari. Fu arrestato per il crimine poco dopo, e fu condannato a
sei anni di reclusione il 5 dicembre 1980. In cambio di una pena
ridotta, Gallant divenne un informatore della Soreté du Québec.
Nonostante collaborasse con la
polizia, Gallant continuò la sua attività di sicario. L’attività di
Gallant ha raggiunto il picco durante la guerra ciclistica del
Quebec, che ha provocato la morte di oltre 160 persone tra il 1994
e il 2002. Gallant uccideva tipicamente in pubblico con colpi di
pistola alla testa, al collo o al petto, che sono diventati il suo
marchio di fabbrica. Durante questo periodo, iniziò ad uccidere per
la Rock Machine, la mafia di Montreal e i clan Bertrand e
Pelletier. Nel 2006 è fuggito in Svizzera dopo aver iniziato a
sospettare che la polizia stesse indagando su di lui.
È infine stato arrestato a Ginevra
il 5 maggio 2006, suo 56esimo compleanno, dalla polizia svizzera,
che lo ha arrestato per frode con carta di credito. Durante
l’interrogatorio, ammise gli omicidi in Canada e fu rapidamente
estradato. Ha poi fornito informazioni che hanno portato
all’arresto di altri undici coinvolti negli omicidi e tentati
omicidi. Nel marzo 2009, infine, ha accettato un patteggiamento
dalle autorità canadesi e si è dichiarato colpevole di 27 omicidi e
12 tentati omicidi. Ha ricevuto 48 ergastoli senza eleggibilità per
la libertà condizionale fino al 2033.
Il trailer di Confessioni
di un assassino e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di
Confessioni di un assassino grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Apple TV e Rai Play. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di martedì 16 aprile alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
Paramount ha diffuso il trailer
ufficiale di Confess,
Fletch, il film diretto da Greg
Mottola e basato sul libro scritto da Gregory Mcdonald.
Nel cast protagonisti
Jon Hamm, Roy Wood Jr., Annie Mumolo, Ayden Mayeri, Lorenza
Izzo, con Kyle MacLachlan e
Marcia Gay Harden.
La sceneggiatura è firmata da Greg
Mottola e Zev Borow. In questa divertente commedia, l’affascinante
e problematico Fletch, interpretato da Jon Hamm, diventa il
principale sospettato in un caso di omicidio durante la ricerca di
un’opera d’arte rubata. L’unico modo per dimostrare la sua
innocenza? Scoprire chi, tra i tanti sospettati, è il colpevole.
L’eccentrico mercante d’arte, il playboy scomparso, la vicina pazza
e la fidanzata italiana, tutti potenziali colpevoli dell’omicidio
più incasinato di sempre.
Oggi, arriva la sorprendente
notizia da Vulture che la Warner Bors.
stia negoziano con il produttore Steven Spielberg per trovare un modo
di dar vita ad un reboot dei Gremlins,
Dopo anni di attesa, la Paramount ha finalmente dato il via
libera al sequel di Zoolander, cult movie del 2001 con Ben Stiller,
che sarà scritto e diretto dallo sceneggiatore di Iron Man 2,
Justin Theroux.
Il produttore Chris Melandri
conferma tutto: Tim Burton sta sviluppando per la Universal
Pictures un nuovo film della Famiglia Addams in stop-motion 3D, nel
quale anche Melandri è coinvolto…
Durante la cerimonia dei
premi Gotham Indipendent Film Awards, tenutasi ieri, il
presidente della 20th Century Fox, Tom Rothman ha avuto modo
di rilasciare alcune dichiarazioni a Comingsoon.net, in merito ai
sequel de L’alba del pianeta delle scimmie
e X-men l’inizio. Il produttore ha
confermato la decisione della Fox di proseguire con entrambi i
franchise, e che l’idea è quella di coinvolgere ancora una volta i
registi RupertWyatt e MatthewVaughn nella
regia dei due sequel.
“Entrambi i film
avevano degli script fantastici, e quindi al momento dobbiamo
concentrarci sulle sceneggiature dei due sequel,” ha spiegato.
“Stiamo lavorando duramente sugli script, e la speranza è quella di
proseguire”.
Il film X-Men –
L’inizio, prequel della trilogia cinematografica
dedicata ai personaggi della Marvel, gli X-Men (X-Men,
X-Men 2, X-Men – Conflitto finale), narra le vicende di Charles
Xavier (Professor X), Erik Lehnsherr (Magneto) e del loro primo
tentativo di formare una scuola per i ragazzi mutanti.
Tratto dall’omonimo fumetto della
Marvel, il film racconta della
giovinezza di due amici che scoprono di avere poteri speciali,
Charles Xavier e Erik Lensherr; del loro lavorare assieme, con
altri mutanti, contro la più grande minaccia che il mondo abbia
affrontato; del loro allontanarsi causa un dissidio che li vedrà
diventare arcirivali con i nomi di Professor X e di Magneto. Il
film è ambientato negli anni ’60, all’alba dell’era spaziale,
l’epoca di JFK. Un periodo storico all’insegna della Guerra Fredda,
in cui l’intero pianeta era minacciato dalle crescenti tensioni fra
Stati Uniti e Russia. L’era in cui il mondo scoprì l’esistenza dei
mutanti.
E’ dalla scorsa settimana che
rumors danno Roberto Benigni nel cast del nuovo film di Woody
Allen. Ora finalmente arriv la conferma dallo stesso regista, che
oltre ha Benigni ha assicurato che nel film ci saranno anche
Penélope Cruz, Ellen Page, Jesse Eisenberg e Alec Baldwin ed anche
lui stesso, il quale non compariva da Scoop.
Il supervisore dei VFX di Alien:
Romulus conferma dove si trovano le
Easters Eggs di Ripley del film, che cambiano la storia del
personaggio prima di Aliens. Diretto da Fede Alvarez,
l’ultimo capitolo del franchise di Alien
segue la Rain di
Cailee Spaeny e i suoi compagni mentre affrontano uno
Xenomorfo a bordo della stazione spaziale abbandonata Renaissance.
Alien:
Romulus (la
recensione) si svolge tra il film originale di Ridley
Scott del 1979 e il sequel di James Cameron del 1986, il che significa che
Ripley (Sigourney
Weaver) è canonicamente in criosonno durante gli
eventi del film.
In una recente intervista con
CinemaBlend, il supervisore ai VFX della Weta Daniel
Macarin ha confermato una teoria pubblicata su AVPGalaxy.net, secondo la quale
una scena mostra sottilmente la navetta di classe Starcub di Ripley
che si allontana dalla Stazione Rinascimentale. Macarin si occupa
anche di un’altra osservazione, confermando che la navetta
Narcissus di Ripley può essere vista attraccata sullo sfondo di una
scena in cui Kay (Isabela
Merced) rimane chiusa in una camera con uno Xenomorfo.
Date un’occhiata al commento di Macarin qui sotto:
Abbiamo fatto un’enorme quantità di
riferimenti. Ogni volta che ci viene chiesto di inserire delle uova
di Pasqua, è sempre molto divertente. La parte difficile è non
rendere qualcosa di troppo ovvio e non togliere nulla alla storia.
Quindi molte volte ci si chiede: “Oh, non sarebbe divertente se
facessimo questo?” E poi si dice: “Sì, ma perderai
l’inquadratura”.
Non voglio inserire qualcosa che
faccia dire al pubblico: “Oh, guarda, eccolo”. E poi la gente
inizia a fare ipotesi. Ci pensano su. Quindi con la nave di Ripley,
se la metti molto piccola, va bene. E le persone che ci sono andate
due o tre volte e che iniziano a notare quei dettagli in più,
potrebbero vederli e non c’è problema.
Ma ogni uovo di Pasqua deve essere
fatto in un modo molto particolare, in modo da non togliere nulla
alla storia. Lo si dà ai fan che lo vedranno più volte al cinema e
si dà loro qualcosa su cui interrogarsi in seguito. … Ma una volta
che l’hai visto, non puoi più disfarlo.
Come Alien: Romulus cambia la storia di Ripley
L’acclamato Alien di
Ridley Scott termina memorabilmente con Ripley che fa esplodere lo
Xenomorfo nello spazio, apparentemente uccidendolo, prima di
entrare in criosonno. Nel sequel di Cameron, la nave di Ripley
viene salvata dalla Weyland-Yutani Corporation e lei si risveglia
dopo 57 anni di criosonno, lasciando intendere di essere stata alla
deriva nello spazio per tutto questo tempo. La conferma della
presenza di Ripley in Alien: Romulus, tuttavia, cambia le
cose.
Alien: Romulus si apre con
una nave della Weyland-Yutani che setaccia i rottami della
Nostromo, la nave del primo film, e recupera lo stesso Xenomorfo
che Ripley sembra aver ucciso. L’alieno era in qualche modo
sopravvissuto al vuoto dello spazio e, dopo l’arrivo di Rain e dei
suoi compagni alla stazione della Rinascita, si scopre che questo
stesso Xenomorfo ha ucciso la maggior parte degli abitanti della
stazione. Oltre a raccogliere questo Xenomorfo, tuttavia, il nuovo
Easter egg conferma che anche la nave di Ripley è stata
recuperata e conservata sulla Romulus, prima di essere ributtata
nello spazio.
Alien: Romulus, tutto quello che
sappiamo sul film
Il film Alien:
Romulus è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Nel film, un gruppo di giovani
coloni spaziali, mentre rovista nelle profondità di una stazione
spaziale abbandonata, si ritrova faccia a faccia con la forma di
vita più terrificante dell’universo. Dovranno allora cercare di
sopravvivere e impedire che quel male possa diffondersi. Il film è
al cinema dal 16 agosto.
Lo scorso gennaio la MGM aveva annunciato la possibilità di
realizzare un sequel della fortunatissima commedia del 2010
Un tuffo nel passato (Hot Tub Time
Machine), campione di incassi negli USA con oltre 64
milioni di dollari, contando un budget iniziale di appena 36
milioni, oltre che aver ottenuto un grande successo in home video.
Oggi finalmente, dopo mesi di silenzio, al WonderCon, l’attore
Craig Robinson non solo ha confermato che il progetto è
stato definitivamente approvato, ma che le riprese dovrebbero
iniziare proprio nei prossimi mesi, forse già in Giugno. Le
precedenti indiscrezioni avevano rivelato che Rob Corddry,
Robinson e Clark Duke erano in trattative per riprendere i
loro ruoli nel sequel, ma che John Cusack non è stato ancora
coinvolto. Anche il regista Steve Pink potrebbe tornare.
Ricordiamo che il primo film segue un gruppo di amici che sono già
annoiati della loro vita da adulti: Adam (Cusack) è stato lasciato
dalla sua ragazza, Lou (Corddry) è un ragazzo sballato che non
riesce a trovare una donna, Nick (Robinson) è controllato dalla
moglie in ogni sua mossa, Jacob (Duke), malato di videogiochi, non
vuole lasciare la sua cantina. Dopo una folle notte in una vasca
idromassaggio, gli uomini si svegliano nel 1986. E ‘la loro
possibilità di dimenticare un po’ il passato e cambiare il loro
futuro.
Già qualche mese fa John Boorman
aveva annunciato l’intenzione di dare un seguito ad Hope and Glory,
che nel 1987 gli valse cinque nomination all’Oscar, assieme alla
vittoria di un Golden Globe nella categoria musical e un BAFTA a
Susan Wooldridge come migliore attrice non protagonista. Il seguito
del film, uscito in Italia col titolo di Anni ’40, s’intitolerà
Queen and Country. Caleb Landry Jones (X-Men: L’inizio,
Contraband) è in trattative per il ruolo del protagonista.
Il film precedente, ampiamente
autobiografico, narrava le vicende del protagonista bambino nella
Londra post-bellica; il nuovo film lo vedrà adulto alle prese con
le battute finali della Guerra di Corea. Il regista è ora alla
ricerca dei finanziamenti; il film verrà probabilmente girato a
Londra, ancora non fissati i tempi di realizzazione. John Boorman
avrebbe inoltre già pronto il progetto successivo, Borken Dream,
per il quale è dato come possibile protagonista lo stesso Landry
Jones; l’attore apparirà prossimamente in Antiviral di David
Cronenberg e Byzantium di Neil Jordan.
Arriva la conferma
ufficiale dall’Hollywood Reporter che Jason
Bateman, Charlie Day e Jason Sudeikis torneranno in Horrible
Bosses 2, sequel della commedia da noi intitolata
E’ stata confermata di
prima mano una notizia che potrebbe lasciare sconcertati gli amanti
dello Spider Man cinematografico, che non hanno familiarità con il
fumetto dell’uomo ragno.
SEGUONO
SPOILER
Dall’inizio delle riprese di
The Amazing Spiderman 2, si rimoreggiava
che uno dei personaggi principali sarebbe morto nel film. In
effetti nei fumetti Gwen Stacy muore per mano di Green Goblin, e
durante una intervista a SFX magazine, Emma
Stone, che interpreta Gwen Stacy nel film di Marc
Webb, ha confermato non solo la morte del suo personaggio, ma ha
anche raccontato che avverrà in circostanze simili.
Essenzialmente il
problema è che Spiderman la uccide per errore, così la persona che
lei ama è quella che la uccide. E questa cosa è una delle più
orribii che possano capitare! – Apparentemente le persone che hanno
letto il fumetto non saranno sorprese da quello che avverrà, perchè
sono già impazziti prima.”
In The Amazing Spiderman 2, per
Peter Parker (Andrew Garfield), vive una vita molto la occupata –
tra prendere i cattivi come Spider-Man e passare il tempo con la
persona che ama, Gwen (Emma Stone); diplomato ormai ha lasciato le
scuole superiore e non ha dimenticato la promessa fatta al padre di
Gwen di proteggerla – ma questa è una promessa che
semplicemente non può mantenere sempre. Le cose cambieranno per
Peter quando un nuovo cattivo, Electro (Jamie Foxx), emerge dagli
abissi della città, e un vecchio amico, Harry Osborn (Dane DeHaan),
ritorna, e fa riemergere nuovi indizi sul suo passato.
Arriva ulteriore conferma da parte di
Comingsoon che il 22 Giugno si terrà a Roma l’anteprima di The Amazing Spider-man con tanto di
red carpet e con i protagonisti del film: Andrew
Garfield/Peter Parker, Emma Stone/la fidanzata
EMILIANO CORAPI D: Com’è nato il progetto, l’idea di questo
film?
R: Il film nasce da un articolo di giornale, in cui si raccontava
di come la criminalità organizzata preferisse avvalersi di gente
incensurata per le sue consegne. Mi aveva stupito di come persone
apparentemente normali si trovassero a fare questo mestiere, a
correre questi rischi per appianare la loro crisi economica. Non
volevo fare un film di genere, ma un film che raccontasse la
tensione presente nella storia e nel personaggio, che ne
restituisse lo spessore drammatico. È un film sulla necessità di
rimanere integri: un tema classico, molto sfruttato certo, ma
quanto mai attuale, in un periodo che sollecita la parte peggiore e
più debole delle persone.
Oggi alla Sala Anica di
Roma è stato presentato alla stampa Iron Sky, secondo
lungometraggio del regista finlandese Timo
Vuorensola, presente in sala. Il film, distribuito in
Italia dalla Moviemax Media Group, sarà nei nostri cinema dall’11
ottobre in 70 copie.