In occasione dell’uscita al cinema
di Rodeo, il nuovo film di
Lola Quivoron con Julie Ledru,
Yannis Lafki, Antonia
Buresi, Cinefilos.it offre la
possibilità ai suoi lettori di assistere gratuitamente al film.
La proieziona del film è previste il
5 luglio in diverse sale italiane. Ecco l’elenco completo delle
sale che aderiscono all’iniziativa:
Per prenotare il tuo invito
gratuito valido per 2 ingressi clicca qui (link) riceverai una e-mail di conferma invito fino
ad esaurimento posti.
Rodeo, la trama
(Francia – 105’) – Il vento tra i
capelli, il rombo del motore, l’asfalto caldo che scorre sotto le
ruote. E l’adrenalina che percorre tutto il tuo corpo, come una
scarica elettrica. Julia non riesce a immaginare la sua vita senza
una moto. Fiera e indipendente, frequenta il giro dei “rodei”
urbani, corse clandestine di motociclisti. Ma quando un incontro
casuale la porta a unirsi a una banda di centauri, la posta in
gioco si alza: in una successione di furti e colpi sempre più
pericolosi, per riuscire a dimostrare il suo valore la ragazza
dovrà essere disposta a rischiare tutto. Tra Titane e Fast &
Furious, Rodeo di Lola Quivoron è una corsa forsennata in moto, un
mix altamente infiammabile con una protagonista travolgente e
impossibile da dimenticare.
Ecco il trailer ufficiale di
La Maledizione della Queen Mary, il nuovo horror
diretto da Gary Shore scritto da Shore insieme a
Tom Vaughan e con Alice Eve,
Nell Hudson e Joel Fry. Il film
arriverà nei cinema italiani il 19 luglio, distribuito da Eagle
Pictures.
La Maledizione della Queen Mary, la
trama
Nel 1938 una famiglia di artisti
salpa a bordo del maestoso transatlantico di lusso Queen Mary, ma
La traversata dell’oceano si trasforma ben presto in un incubo
quando il padre, David, viene assalito da una furia omicida, e
uccide brutalmente tutta la sua famiglia, condannando la nave a un
destino maledetto.
Molti anni dopo la famiglia Calder
si imbarca sulla Queen Mary per un viaggio di lavoro insieme al
figlio Lukas. Esplorando la nave, il bimbo si imbatte negli
agghiaccianti spettri di quel passato di sangue, fino ad esserne
completamente posseduto. Per salvare l’anima di Lukas, la famiglia
Calder sprofonderà così in un incubo senza fine. Quali misteri si
celano ancora negli spettrali corridoi della Queen Mary? Cosa
dovranno sacrificare i passeggeri per arrivare alla fine del loro
viaggio ancora in vita?
Le voci hanno turbinato quando
Miley Cyrus ha pubblicato il video musicale
per il suo successo del 2023 “Flowers“, che la ritrae in
un vestito dorato che molti paragonano a quello indossato da
Jennifer Lawrence per una premiere di
The
Hunger Games. La Lawrence commenta rivelando che non
c’era alcuna verità nella notizia. Anche se ha riconosciuto che la
coppia si era già baciata una volta per ragioni artistiche nei
film, è stato molto tempo dopo che Liam Hemsworth e Miley Cyrus si erano lasciati.
“Non vero, voce
totale“, ha detto Lawrence. “Voglio dire, conosciamo
tutti me e Liam, tipo, ci siamo baciati una volta. Erano
passati anni dalla loro rottura, quindi ho pensato che fosse, tipo,
una coincidenza”.Jennifer Lawrence attualmente recita nella
commedia R-rated No Hard Feelings che da noi uscirà con il titolo
Fidanzata in affitto; nel frattempo Liam Hemsworth reciterà nella quarta stagione
di The
Witcher di Netflix.
Prenderà il posto di Henry Cavill nei panni di Geralt.
Dopo le
prime foto FX
Networks ha rilasciato il primo teaser
trailer di A Murder At The End of the
World, la miniserie giallo in arrivo, con la
vincitrice del Golden GlobeEmma Corrinnei panni di una detective dilettante. Il
video offre uno sguardo al cast principale, tra cui Corrin,
Harris Dickinson,
Clive Owen e altri. Il thriller drammatico
inizierà in streaming il 29 agosto su Hulu negli USA. In Italia
arriverà su Star, canale per adulti di Disney+.
Dai un’occhiata al teaser
trailer di A Murder At The End of the World qui sotto:
Di cosa parla A Murder At The End of
the World “Un omicidio alla fine del mondo”?
“Una serie misteriosa con
un nuovo tipo di detective al timone: un investigatore dilettante
della Gen Z e un hacker esperto di tecnologia di nome Darby
Hart“, si legge nel logline. “Darby e altri otto
ospiti sono invitati da un solitario miliardario a partecipare a un
ritiro in un luogo remoto e abbagliante. Quando uno degli
altri ospiti viene trovato morto, Darby deve usare tutte le sue
abilità per dimostrare che si è trattato di un omicidio contro una
marea di interessi contrastanti prima che l’assassino si tolga
un’altra vita”.
A Murder At The End of The
World (precedentemente intitolato Retreat) è stato creato e diretto
da Brit Marling e
Zal Batmanglij, con Marling anche co-protagonista della
serie. Insieme a Corin ci sono Harris Dickinson,
Clive Owen,
Alice Braga, Joan Chen, Raúl Esparza, Jermaine Fowler, Ryan J.
Haddad, Pegah Ferydoni, Javed Khan, Louis Cancelmi, Edoardo
Ballerini, Britian Seibert, Christopher Gurr, Kellan Tetlow, Daniel
Olson, e Neal Huff.La serie di 7 episodi è
prodotta da Marling, Batmanglj, Andrea Sperling, Melanie Marnich e
Nicki Paluga. Proviene da FX Productions.
L’attore Tom Cruise ha commentato il successo dei suoi
film Mission:
Impossible.Tom
Cruise ha interpretato il personaggio dell’agente IMF
Ethan Hunt sin dal primo film di Mission: Impossible nel 1996. Con il settimo
capitolo dietro l’angolo del franchise di grande successo, Cruise
ha parlato del processo di realizzazione di Mission:
Impossible – Dead Reckoning Part One, e come è
cresciuta la serie.
“È in continua
evoluzione“, ha detto Cruisea Empire . “Devi essere
piuttosto inesorabile e onesto con te stesso su storie e struttura
e cosa funziona e cosa no. Non voglio fermarmi finché non sarà
giusto”.Questo suona vero per un franchise con
le sue prime cinque puntate tutte con registi diversi dietro la
macchina da presa. Ciò ha portato ogni film ad avere la sua
atmosfera unica fino a quando Christopher
McQuarrie ha diretto il quinto film, Mission: Impossible – Rogue Nation,
ed è rimasto a dirigere la serie fino al prossimo ottavo
film.
Christopher
McQuarrie una volta ha parlato di come durante la
produzione di Mission:
Impossible – Dead Reckoning Part One, ha scoperto che
Berlino non avrebbe più permesso loro di filmare un inseguimento a
piedi in un aeroporto in costruzione. “Stavamo per girare
questa sequenza all’aeroporto e un inseguimento a piedi lì“,
dice. “E poi Berlino ha detto: ‘No, siamo troppo vicini
all’apertura dell’aeroporto.‘” Improvvisamente, l’inseguimento
a piedi è finito. La sequenza dell’aeroporto era
finita. Un altro pugno nello stmoaco con cui rotolare su una
produzione piena di problemi.
“Poi Abu Dhabi ha detto:
‘Bene, abbiamo un aeroporto‘”, ricorda McQuarrie. “E
abbiamo detto, ‘Fantastico – invece di un inseguimento a piedi,
facciamo qualcosa nel deserto.'” Questo ha portato il cast
e la troupe di Dead Reckoning ad Abu Dhabi, dove hanno realizzato
quella che McQuarrie definisce “la sequenza più dura, più difficile
che io abbia mai fatto e doveva far funzionare. Ora, è una sequenza
di cui siamo immensamente, immensamente orgogliosi. Ma è come
tutto il resto in Mission: se avessi saputo entrare, non l’avrei
mai fatto.
Tutto quello che c’è da sapere su Mission: Impossible – Dead
Reckoning Part One
In Mission:
Impossible – Dead Reckoning Parte UnoEthan
Hunt (Tom
Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte
alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e
disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’ intera
umanità. Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi
a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il
mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di
fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze
oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare
tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli
stanno più a cuore.
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aggiornato su tutte le ultime novità, i film in uscita e le
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Prima ancora di essere nominata
all’Oscar per
Un Gelido Inverno e ancor prima di diventare
Katniss in
Hunger Games, a quanto pare Jennifer Lawrence aveva sostenuto un provino
per diventare la protagonista di un’altra famigerata serie di
successo, Twilight.
L’attrice impegnata in questi
giorni per promuovere il suo ultimi film
Fidanzata in affitto, in uscita nelle sale, ha rivelato di aver
fatto un provino per Twilight. L’attrice
32enne si è aperta in modo più dettagliato sulla sua audizione
fallita per il franchise di vampiri. Mentre era ospite
del podcast
di The Rewatchables, Jennifer Lawrence ha affermato di essere
stata “rifiutata immediatamente” per i film.
“Ho fatto il provino
per Twilight,
[e] mi hanno rifiutato immediatamente”, ha rivelato. Jennifer Lawrence ha continuato, dicendo che
“non ha nemmeno ricevuto una richiamata. Ma la mia vita sarebbe
stata totalmente diversa. Ho avuto Hunger
Games , credo, tipo, un anno dopo. Probabilmente è stato
dopo
Un Gelido Inverno. Aggiunge che tra le riprese
dei film di Hunger Games, stava cercando di
realizzare altri film che non facessero parte del franchise per
“contrastare” l’essere conosciuta proprio per questo.
“[Quindi ero] non solo
conosciuto per questo franchise… Ero ancora in un franchise, quindi
stavo ancora cercando di contrastare il franchise. Lo farei
ancora se fossi in Twilight . Ma quasi non
ho fatto Hunger Games perché era
uscito Twilight ed era successo quel fandom“.
Jennifer Lawrence ha continuato, spiegando che
mentre “stava cercando di parlare con la gente di questa
decisione dopo che [Hunger Games ] mi è
stato offerto, è stato difficile spiegare alla gente… questo
livello di fama“. “Pensavo che sarebbe stato il livello di
fama di Twilight e non è mai stato
qualcosa che avevo in mente”, ha condiviso. “Non ho mai voluto
essere la persona più famosa del pianeta. È una vita molto
diversa da quella che immaginavo per me”.
Jennifer Lawrence in precedenza aveva parlato
del suo provino per Twilight in un’altra intervista,
dicendo che non sapeva davvero quale fosse il suo provino.
Venom
3 ha ufficialmente iniziato la produzione e,
grazie ad alcuni video sul set di Venom 3, oggi
arriva una prima occhiata al protagonista del film, Tom
Hardy che ritorna ad interpretare Eddie Brock.
Il video proviene dai fan che
filmano Hardy, vestito con quello che sembra essere lo stesso
vestito che indossava nella scena post-crediti
di Spider-Man:
No Way Home. In quel film, Tom Hardy guarda gli eventi del film svolgersi
in TV in un bar, prima di essere catapultato con forza nel suo
universo. Tuttavia, lascia dietro di sé un pezzo di simbionte,
sicuramente destinato a devastare l’MCU. Hardy può essere visto allontanarsi da
alcuni edifici, con fumo e fuoco accanto a lui. Guarda i video sul
set di Venom 3 qui
sotto:
A maggio, il titolo provvisorio di
Venom 3 è stato rivelato come
essere Orwell, che alcuni fan
hanno preso come riferimento a Orwell Taylor della
Marvel Comics, un ex generale dell’esercito
degli Stati Uniti che formò la squadra di supercriminali cacciatori
di Venom nota come “Jury”. Il personaggio di Orwell ha
svolto un ruolo di primo piano nella miniserie Venom: Lethal
Protector dello scrittore David Michelinie e dell’artista Mark
Bagley, che ha segnato il primo titolo da solista di Venom
quando è stato lanciato nei primi anni ’90. In attesa di una
conferma sul titolo ufficiale, restano sconosciuti i dettagli della
trama, mentre sappiamo che l’uscita in sala è attualmente fissata
all’ottobre 2024.
Oltre al ritorno di Hardy nel ruolo
di Venom/Eddie Brock, Venom 3 introdurrà la star
di Ted Lasso, Juno Temple, in
un ruolo significativo anche se sconosciuto. Anche la star di
Doctor StrangeChiwetel
Ejiofor, che interpreta lo stregone Karl Mordo nel
Marvel Cinematic Universe, è stata
confermata per il cast di Venom 3 in un ruolo a sua volta
sconosciuto. Al momento della stesura, Hardy, Temple ed Ejiofor
sono gli unici tre attori ufficialmente coinvolti nel progetto,
lasciando i fan a ipotizzare se Michelle Williams
e/o Stephen Graham torneranno per riprendere i
rispettivi ruoli di Anne Weying e il detective Mulligan dal
precedente Venom ( 2018) e Venom: La furia di
Carnage (2021).
Dopo mesi di audizioni e provini, la
Warner Bros e i DC Studios hanno finalmente i loro nuovi
Clark Kent/Superman e
Lois Lane. Stando a quanto riportato da Deadline, David
Corenswet dovrebbe infatti interpretare Superman mentre
Rachel
Brosnahan interpreterà Lois Lane in Superman: Legacy, il
film scritto e diretto da James Gunn che
rappresenterà l’inizio del nuovo DC
Universe. La decisione arriva dopo che i due sono stati
tra i pochi selezionati per provare
davanti ai co-presidenti della DCPeter Safran
e Gunn stesso in costume e trucco completo per le parti.
Le prove si sono svolte nell’arco di
due giorni con gli uomini; uno dei giorni ha visto i tre attori
selezionati in completo abbigliamento da Superman. Fonti vicine
hanno affermato che ogni attore aveva concluso accordi di prova che
sarebbero scaduti dopo due settimane lavorative, quindi chiaramente
tutte le parti volevano che la questione venisse risolta prima di
un potenziale sciopero SAG-AFTRA, che potrebbe entrare in vigore a
mezzanotte del 30 giugno.
Per Corenswet, il film segnerà il
suo primo ruolo da protagonista importante in un film di uno studio
importante, essendo già apparso in progetti come Pearl e le serie
The Politician e Hollywood. L’attore sigla
dunque ora l’affare più importante della sua carriera fino ad ora.
La Brosnahan è invece reduce dall’ultima stagione del suo ruolo da
protagonista in La fantastica signora
Maisel, che ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui
una vittoria agli Emmy.
La Warner Bros deve ancora ancora
comunicare se parteciperà al Comic-Con del mese prossimo a San
Diego, quindi c’è ancora una possibilità che i due attori vengano
ufficialmente essere presentati al panel della Hall H dello studio.
Se però ci fosse uno sciopero SAG-AFTRA, Corenswet e Brosnahan non
potrebbero partecipare poiché le linee guida dello sciopero
affermano che nessun attore può promuovere alcun progetto durante
uno sciopero.
Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul
film
Superman:
Legacy non sarà un’altra storia sulle origini, ma
il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un
“giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già
incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni
eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che
l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting è
attualmente in corso, con la speranza che venga fatto un annuncio
ufficiale al Comic-Con di San Diego di quest’anno.
Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025
Secondo quanto riferito, Gunn ha
consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello
sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la
produzione non subirà alcun impatto in futuro. “Superman:
Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per
l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della
tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori
di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto
il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista
DCU. “Non vedo
l’ora di presentarti la nostra versione di Superman che
il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film
d’animazione e giochi”.
Batman è da sempre
uno dei supereroi dei fumetti più amati e celebrati, nonché uno dei
primi ad essere stato portato in televisione e al cinema. Ad aver
dato vita al primo lungometraggio dedicato al personaggio è stato
Tim Burton,
reduce dai successi di Pee-wee’s Big Adventure e Beetlejuice – Spiritello
porcello. Burton, come noto, non è un appassionato di
supereroi, ma verso Batman nutriva un certo interesse, dato dal suo
essere al confine tra bene e male e dal fatto che dietro la
maschera del supereroe c’è un uomo solitario in cerca di vendetta.
Nel 1989 arrivò così sul grande schermo
Batman.
Burton era però interessato non
tanto a dar vita ad un adrenalinico film d’azione, quanto più a
studiare la psicologia del protagonista. Una scelta che ha portato
a non badare alla storia in sé e per sé, che all’epoca fu infatti
giudicata da molti come piatta e banale. Tutto invece contribuisce
a descrivere lo stato d’animo del cavaliere oscuro di Gotham, dalla
colonna sonora di Danny Elfman alle scenografie di
Anton Furst, Leslie Tomkins e
Peter Young premiate poi con l’Oscar. Il risultato
è un film con sì dei richiami fumettistici, ma anche profondamente
incentrato sull’esplorazione di una personalità cupa, che detta
dunque il tono all’intero lungometraggio.
Batman fu poi un successo
straordinario, con un guadagno di oltre 400 milioni di dollari.
Ancora oggi è considerato come uno dei film capostipite per le
trasposizioni dei fumetti al cinema, un’opera imprescindibile da
scoprire e riscoprire. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama del film Batman
In occasione del duecentesimo
anniversario della fondazione di Gotham City, il sindaco chiede al
procuratore Harvey Dent e al commissario
James Gordon di ripulire la città dalla
criminalità e dalla profonda corruzione, amministrata dal
malavaitoso Carl Grissom. Quando le forze
dell’ordine realizzano di essere in netto svantaggio, un misterioso
giustiziere mascherato corre in loro soccorso. L’uomo pipistrello,
soprannominato Batman, infatti, consegna i
criminali alla giustizia e tenta piano piano di fermare gli
illeciti del boss mafioso. Vedendo il proprio impero crollare,
Grissom decide di punire il proprio braccio destro,
Jack Napier, per la propria infedeltà.
L’esecuzione di Napier, tuttavia, è
impedita proprio dall’arrivo di Batman, che ingaggia una
colluttazione con i criminali presenti. Napier, però, cadendo
accidentalmente in una vasca di rifiuti chimici viene ritenuto
morto. L’uomo, in realtà, è riuscito a sopravvivere agli agenti
chimici ma il suo aspetto è stato irrimediabilmente deturpato.
Folle di rabbia, Napier cambia il suo nome in
Joker e medita di vendicarsi di tutti gli abitanti
di Gotham City, uccidendoli con il potente gas ‘Smilex’. Un
pericoloso e imprevedibile nemico di Batman sta dunque prendendo
sempre più poter in città e lo scontro tra i due sarà ben presto
inevitabile.
Per il ruolo di Batman, la Warner
Bros. avrebbe voluto un noto attore di film d’azione, ma Burton
aveva idee opposte a riguardo. Egli ricercò piuttosto un attore
sconosciuto, optando infine per Michael Keaton, con il quale aveva già
lavorato in Beetlejuice. I fan del personaggi furono però
profondamente scontenti dalla scelta, temendo che con Keaton si
sarebbe dato vita ad una versione comica di Batman. L’attore riuscì
però a far cambiare opinione a tutti, dando vita ad un Batman
estremamente convincente. A Keaton si deve anche l’intuizione di
far parlare Batman con una voce diversa, elemento che verrà poi
ripreso anche nelle successive versioni cinematografiche.
Per quanto riguarda il look del
personaggio, Burton specificò di volere un costume totalmente nero,
che rendesse dunque difficile distinguere il personaggio
nell’oscurità. Indossare questo fu per Keaton una sfida non da
poco, poiché il lattice della maschera lo rendeva praticamente
privo di udito. L’attore sfrutto allora tale condizione di
isolamento per costruire al meglio il carattere solitario del
personaggio. Inizialmente, anche riguardo al costume i fan
espressero pareri negativi, affermando che questo risultava poco
minaccioso. Una volta visto nel contesto del film, però, il costume
ideato da Bob Ringwood risultò estremamente
convincente.
Particolarmente importante fu poi
il casting per Joker. Il ruolo stava per essere affidato a
Robin Williams, il quale fu però poi scaricato in
favore di Jack Nicholson,
cosa che provocò una frattura tra Williams e la Warner Bros. Per il
ruolo, Nicholson dovette naturalmente sottoporsi a diverse ore di
trucco, ma ciò non sembrò per lui essere un problema, tanto che in
seguito definirà il Joker come uno dei suoi personaggi preferiti
tra quelli interpretati in carriera. Il ruolo di Vicky Vale è
invece affidato a Kim Basinger,
mentre Billy Dee
Williams è Harvey Dent. Degni di nota sono poi anche
Pat Hingle nei panni del commissario Gordon e
Michael Gough in quelli del maggiordomo Alfred,
ruolo che interpreterà anche nei successivi tre film su Batman.
Il trailer di Batman e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Batman grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e
Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma
di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere
un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di martedì 27
giugno alle ore 21:10 sul canale
TwentySeven.
Riuscirete a sopravvivere per cinque
notti? Il terrificante fenomeno dei videogiochi horror diventa un
evento cinematografico da brivido: Blumhouse – la casa produttrice
di M3GAN,
The Black
Phone e The Invisible
Man – porta Five Nights at Freddy’s sul grande schermo. Il
film segue una guardia giurata tormentata che inizia a lavorare al
Freddy Fazbear’s Pizza. Mentre trascorre la sua prima notte di
lavoro, si rende conto che il turno di notte da Freddy’s non sarà
così facile da superare.
Il film è interpretato da Josh Hutcherson (Ultraman, The Hunger Games
franchise), Elizabeth Lail (You, Mack & Rita),
Piper Rubio (Holly & Ivy, Unstable), Kat
Conner Sterling (Un fantasma in casa, 9-1-1), con Mary Stuart Masterson
(Blindspot, Pomodori Verdi Fritti) e Matthew
Lillard (Good Girls, Scream). Five Nights at Freddy’s è
diretto da Emma Tammi (The Wind, Blood Moon) ed è
scritto da Scott Cawthon, Emma Tammi e Seth Cuddeback. Gli iconici
personaggi animatronici del film saranno creati dal Creature Shop
di Jim Henson. Five Nights at Freddy’s è prodotto da Jason Blum e
Scott Cawthon. I produttori esecutivi del film sono Bea Sequeira,
Russell Binder e Christopher H. Warner. Universal Pictures presenta
una produzione Blumhouse, in associazione con Striker
Entertainment.
La casa di
produzione di Nicola e Marco De Angelis, Fabula
Pictures, annuncia di aver chiuso un accordo con la
casa editrice Mondadori per l’opzione dei diritti per l’adattamento
cinematografico di Scheletro Femmina di
Francesco Cicconetti.
Il libro,
autobiografia romanzata dell’autore, racconta la storia della sua
transizione di genere, mescolando vita reale ed elementi di
finzione. Una storia d’amore, di crescita e cambiamento, unica e
allo stesso tempo universale come metafora della lotta che chiunque
affronta per scoprire chi è veramente.
Dal punto di vista
produttivo, il progetto percorrerà vie innovative per ridurre
l’esclusività sia nei ruoli creativi sia artistici, ancora tutti da
definire.
“Siamo felici
di aver l’opportunità di lavorare a un progetto come questo che ci
permetterà di tradurre in immagini una storia potente e di grande
ispirazione che porta con sé l’opportunità di scardinare una serie
di sovrastrutture che hanno impedito l’accesso all’industria
cinematografica delle persone trans”, ha dichiarato
Nicola De Angelis, CEO e responsabile sviluppo e
co-produzioni internazionali di Fabula
Pictures.
“Scheletro
Femmina nasce con l’intento di voler rappresentare un ragazzo trans
reale, non raccontato in maniera distorta attraverso il filtro
dello sguardo cisgender, e, pur avendo un punto di vista
soggettivo, è una storia per molti tratti universale, nella quale
sia persone transgender che cisgender possono riconoscersi. Il
progetto audiovisivo ha la stessa ambizione: avvicinare, stimolare
l’empatia e normalizzare il percorso di affermazione di
genere”. Questa la dichiarazione dell’autore Francesco
Cicconetti.
Nick Fury è stato uno dei personaggi centrali
del MCU fin
dal suo inizio con
Iron Man del 2008, ma la sua storia è stata raccontata
in modo completamente frammentario. Samuel L. Jackson ha debuttato nei panni di
Nick Fury nella scena post-credits di
Iron Man e da allora è apparso in altri dieci film del
MCU, ha
prestato la sua voce a diverse varianti di Nick
Fury in What If…?, ed è diventato protagonista della
sua prima avventura da solista con Secret Invasion su Disney+.
Sebbene siano state rivelate molte
cose sulla storia di Nick Fury nel MCU, egli è ancora
uno dei personaggi più enigmatici del franchise, poiché gran parte
della sua vita personale è ancora un mistero.
La prima vita di Nick Fury e il suo
ingresso nell’esercito degli Stati Uniti (1950-1968)
Durante uno scambio di
battute in Captain Marvel, in cui Fury dimostra alla Carol
Danvers di Brie Larson di non essere uno Skrull
mutaforma, Fury rivela alcuni dettagli sulla sua infanzia. Nato
Nicholas Joseph Fury a Huntsville, in Alabama, nel
1950, Fury è cresciuto insistendo che tutti si riferissero a lui
solo con il suo cognome, compresa la sua stessa famiglia.
Ha anche rivelato che il suo primo
animale domestico è stato un gatto di nome Mr.
Snoofers. Dopo aver terminato le scuole superiori nel
1968, Fury si è arruolato nell’esercito degli Stati Uniti. Prima di
lasciare l’esercito e intraprendere una carriera di spionaggio con
la CIA, Fury ha scalato i ranghi fino a diventare colonnello e ha
assistito a un gran numero di operazioni durante la Guerra
Fredda.
Nick Fury entra nello SHIELD (anni
’80)
In un certo periodo degli
anni ’80, Fury lasciò la CIA per unirsi allo
SHIELD e nel 1988 lavorava sotto il comando
dell’alto membro dello SHIELD R. Keller, interpretato da
Ben Mendelsohn in Captain Marvel. Sebbene Captain Marvel abbia visto Fury in missione
sul campo, il suo lavoro principale all’interno dello SHIELD era
dietro a una scrivania, alla ricerca di minacce future per gli
Stati Uniti, anche se si è fatto strada fino a ottenere
un’autorizzazione di livello 3.
Durante questo periodo, Fury
supervisionò anche l’addestramento del Phil
Coulson di Clark Gregg e iniziò a sviluppare un rapporto
di lavoro con l’Alexander Pierce di Robert Redford, l’allora Sottosegretario del
Consiglio di Sicurezza Mondiale.
Carol Danvers presenta Nick Fury
agli Skrull (1995)
Nel 1995, Fury e una squadra di agenti dello
SHIELD furono inviati a indagare su una donna
misteriosa che si era schiantata in un videonoleggio Blockbuster di
Los Angeles. L’eroe spaziale, che si rivelò essere Carol
Danvers, accompagnò Fury in un’avventura in cui esplorò la
sua storia sulla Terra, la sua amicizia con Maria
Rambeau e sua figlia Monica e introdusse
Fury alla razza aliena mutaforma, gli Skrull.
Dopo aver appreso che gli Skrull
erano in realtà alleati dell’umanità, Fury iniziò a collaborare con
Talos, il leader degli Skrull che si era spacciato
per R. Keller, l’allora direttore dello SHIELD, e
aiutò gli Skrull ad affrontare i guerrieri Kree.
Nick Fury perde l’uso dell’occhio
sinistro (1995)
Durante la sua avventura
con Capitan Marvel, Fury si imbatté in una creatura nota come
Flerken, un alieno che aveva assunto la forma di
un gatto addomesticato. Goose apparteneva in
precedenza alla Mar-Vell di Annette Bening, ma aiutò Fury e gli Skrull a sconfiggere gli ex alleati
Kree della Danvers, utilizzando i tentacoli
sporgenti espulsi dalla sua bocca per incapacitare alcuni soldati
Kree.
Goose ha anche conservato il
Tesseract al sicuro all’interno della dimensione tascabile nel suo
stomaco. Tuttavia, mentre giocava con Fury dopo la battaglia, Goose
ha graffiato Fury sull’occhio sinistro, lasciandogli pesanti
cicatrici e causando la sua cecità finale, che lo ha portato a
sfoggiare la sua caratteristica benda sull’occhio.
Nick Fury diventa direttore dello
SHIELD (fine anni ’90)
Lavorando con
Alexander Pierce in una missione a Bogotà negli
anni ’90, Fury ricevette l’ordine di negoziare con l’Esercito di
Liberazione Nazionale, che aveva preso in ostaggio diversi
ufficiali politici, tra cui la figlia di Pierce. Fury disobbedì a questi ordini e riuscì a
recuperare in sicurezza gli ostaggi, venendo promosso a Direttore
dello SHIELD per le sue azioni eroiche.
La missione personale di Fury come
Direttore dello SHIELD era quella di indagare su artefatti
misteriosi, pericolosi e talvolta ultraterreni, tra cui il Tesseract e la Darkhold. Ha
anche usato la sua posizione di Direttore per mettere in atto il
suo piano per l’Iniziativa Vendicatori, un’idea che aveva concepito
dopo aver appreso delle minacce aliene in Captain Marvel.
Nick Fury inizia a reclutare i
Vendicatori (2000-2008)
Nonostante il Consiglio di
Sicurezza Mondiale volesse che Nick Fury si concentrasse sulla ricerca del
Tesseract, egli usò invece la sua posizione di
Direttore dello SHIELD per iniziare a reclutare i
Vendicatori. Mentre i suoi tentativi iniziali di trovare Capitan
America, un supereroe della Seconda Guerra Mondiale, fallirono,
Fury reclutò il Clint Barton di Jeremy Renner e successivamente la
Natasha Romanoff di Scarlett Johansson nello SHIELD come due dei
suoi agenti più fidati.
Marvel Comics The Incredible Hulk: The Fury
Files descriveva i tentativi di Fury di portare Bruce
Banner, alias Hulk, all’interno dello SHIELD, anche se
questi piani vennero accantonati dopo aver visto la portata del
potere di Hulk. Al contrario, Fury ha rivolto la sua attenzione a
uno dei nuovi eroi del MCU.
Tony Stark viene reclutato come
consulente (e Fury gli salva la vita) (2008)
Iron
Man del 2008 ha dato il via al MCU raccontando la
storia delle origini di Tony Stark nei panni del
supereroe titolare. Dopo aver dichiarato al mondo la sua identità
di supereroe, la scena post-credits di
Iron Man vedeva Stark incontrarsi con Nick Fury nell’oscurità della sua casa di
Malibu, con Fury che suggeriva che Stark era diventato parte di un
universo di eroi più grande.
Il rapporto tra Fury e Stark è stato
ulteriormente sviluppato in Iron Man 2, dove lo SHIELD ha
concesso a Stark più tempo per trovare un nuovo elemento per il suo
reattore ad arco, e Stark è stato reclutato come consulente per i
Vendicatori, pur non essendo ancora un membro ufficiale della
squadra.
Lo SHIELD inizia la ricerca sul
Tesseract (2011)
Mentre Nick Fury reclutava potenziali membri degli
Avengers del MCU, si mise anche
al lavoro per reclutare menti preziose nei ranghi dello SHIELD, tra
cui l’Erik Selvig di Stellan Skarsgård in Thor
del 2011. Selvig fu portato nella struttura dello SHIELD per la
missione congiunta sull’energia oscura, dove posò per la prima
volta gli occhi sul Tesseract e Fury chiese a Selvig di fare
ricerche sul cubo.
All’insaputa di entrambi, questa
azione avrebbe portato direttamente agli eventi di The Avengers, e la Pietra Spaziale nascosta
nel Tesseract sarebbe stata fondamentale per il futuro del
MCU. Da
quando Fury ha iniziato le ricerche sul Tesseract, il Consiglio di Sicurezza Mondiale ha
concesso allo SHIELD maggiori finanziamenti, permettendo così la
nascita dei Vendicatori.
Nick Fury si presenta a Capitan
America (2011)
Nel 2011, in Captain America: Il primo vendicatore, il
sogno di Nick Fury di reclutare Capitan America per
l’Iniziativa Vendicatori si è avverato quando lo Steve
Rogers di Chris Evans è stato trovato ibernato ma ancora
vivo. Dopo che Rogers è uscito dalla sua stanza di riabilitazione
in una struttura SHIELD di Times Square, Fury lo ha incontrato
personalmente e gli ha spiegato la sua situazione.
Dal momento che il programma dei
Vendicatori stava perdendo trazione tra Iron Man 2 e Il primo vendicatore, il risveglio di Capitan
America fu una grande vittoria per i sogni di Fury sui Vendicatori,
segnando il pezzo finale del puzzle per riunire i Vendicatori solo
un anno dopo.
Avengers Assemble (2012)
Quando le ricerche dello
SHIELD sul Tesseract aprirono un varco nello spazio,
Loki arrivò sulla Terra e mosse guerra
all’umanità. I Vendicatori sono stati riuniti per combattere il Dio
asgardiano dell’inganno, recuperare il Tesseract, spezzare
l’incantesimo di Loki su Clint Barton ed
Erik Selvig e salvare New York dall’esercito
Chitauri di Loki.
Come loro benefattore, Nick Fury ha avuto un ruolo fondamentale nel
riunire la squadra e nel forgiarla in un’unità collettiva composta
da Iron Man, Capitan America,
Thor, Hulk, Vedova
Nera e Occhio di Falco. Il successo dei
Vendicatori durante la Battaglia di New York ha ripristinato la
fiducia di Fury e del Consiglio di Sicurezza Mondiale nel
progetto.
Nick Fury viene apparentemente
ucciso dall’HYDRA (2014)
Dopo The Avengers del 2012, i membri della squadra
sono tornati a intraprendere missioni in solitaria, con
Steve Rogers che è passato alle dipendenze di
Nick Fury e dello SHIELD come loro agente di
punta. Durante Captain America: The Winter Soldier, tuttavia,
è stato rivelato che l’HYDRA è cresciuta all’interno dello SHIELD
fin dall’inizio, con Alexander Pierce, vecchio
alleato di Fury, a capo dell’organizzazione corrotta.
Fury fu inseguito dall’HYDRA e dal
Soldato d’Inverno e apparentemente ucciso, anche se in seguito si
rivelò un espediente. Tuttavia, questo ha dato a Fury l’opportunità
di entrare in clandestinità, abbandonando la sua vecchia vita
mentre il mondo lo dava per morto.
Nick Fury aiuta i Vendicatori nella
battaglia contro Ultron (2015)
Nonostante non sia più il
direttore dello SHIELD e lavori in incognito, Nick Fury è riuscito a mettersi in contatto
con i Vendicatori durante Avengers: Age of Ultron del 2015. Incontrando
la squadra nella casa di famiglia di Clint Barton,
Fury ha consigliato ai Vendicatori come gestire la minaccia
rappresentata dall’Ultron di James
Spader.
In seguito, Fury è apparso insieme
alla Maria Hill di Cobie Smulders, suo ex braccio destro allo
SHIELD, su un elivelivolo recuperato per aiutare l’evacuazione di
Sokovia. Riuscendo a portare in salvo la maggior parte della
popolazione della città, Fury ha dimostrato che lo SHIELD è ancora
una forza necessaria sulla Terra e ha dimostrato ancora una volta
la sua capacità di leadership nonostante non abbia nessuno da
guidare.
Nick Fury e Maria Hill vengono
uccisi da Thanos (2018)
Dopo Avengers: Age of Ultron, Nick Fury e Maria Hill si sono nuovamente
nascosti, e nessuno dei due è stato più visto fino ad Avengers: Infinity War del 2018. Ad Atlanta,
Fury e Hill hanno iniziato a essere avvisati della battaglia dei
Vendicatori contro il Titano Pazzo Thanos in
Wakanda, ma solo pochi istanti dopo è stato rivelato che Thanos
aveva completato la sua missione, mentre le persone iniziavano a
disintegrarsi intorno a loro.
Frettolosamente, Fury riuscì a
contattare Capitan Marvel con il cercapersone
che lei gli aveva regalato per le emergenze, prima che lui e Hill
cadessero vittime dello scatto di Thanos nella Guerra
dell’Infinito. Fury e Hill sarebbero tornati dopo lo Snap di Hulk
in Avengers: Endgame ed entrambi erano presenti
al funerale di Tony Stark.
Nick Fury lascia la Terra per
lavorare al SABER (prima del 2024)
La scena post-credits di
Spider-Man: Far From Home ha rivelato che
Fury e Hill, nonostante
sembrassero direttamente coinvolti nella battaglia dello
Spider-Man di Tom Holland contro il
Mysterio di Jake Gyllenhaal, erano in realtà gli Skrull Talos e Soren sotto mentite
spoglie.
Lo stesso Fury è stato scoperto
essere fuori dal mondo in quel periodo, con Secret Invasion della Fase 5 su Disney+ che ha rivelato che stava
lavorando alla stazione spaziale SABER. Non è
chiaro quando Fury abbia lasciato esattamente la Terra, ma Secret
Invasion ha anche rivelato che il Blip di Avengers: Endgame ha avuto un forte
impatto su Fury, suggerendo che abbia lasciato il pianeta durante
gli otto mesi di intervallo tra Endgame e Far From Home, con Talos che ha assunto la sua
identità al suo posto.
Maria Hill richiama Nick Fury sulla
Terra per affrontare la ribellione Skrull (2025)
Secret Invasion ha debuttato su Disney+ il 21 giugno 2023, iniziando
con il ritorno di Nick Fury sulla Terra dopo aver lavorato per
circa due anni sulla Stazione Spaziale SABER. Fury è stato
richiamato sulla Terra da Maria Hill e
Talos per affrontare una ribellione Skrull guidata dal Gravik di Kingsley
Ben-Adir, che intende sradicare l’umanità e rivendicare la
Terra come propria.
Questo come ritorsione alla promessa
non mantenuta di Fury e Capitan Marvel di trovare agli
Skrull una nuova casa tra le stelle. Fury appare molto più
vulnerabile in Secret Invasion, ma poiché la serie segna la
sua prima avventura da solista nel MCU, è possibile che
vengano rivelati ulteriori dettagli sul suo personaggio.
Nick Fury tornerà in The Marvels
(2025)
Il primo trailer di
The Marvels del 2023 è stato pubblicato l’11
aprile 2023, svelando che Nick Fury avrà un ruolo nel prossimo sequel di
Captain Marvel. Con la formazione di una nuova squadra
del MCU con
Carol Danvers, una Monica Rambeau
cresciuta, interpretata da Teyonah Parris, e la
Kamala Khan di Iman Vellani,
alias Ms. Marvel, non è chiaro quale ruolo avrà Fury
nell’avventura.
Tuttavia, sembra che una parte del
film si svolgerà sulla stazione spaziale SABER, che fa seguito alla
trama di Secret Invasion e rimette Nick Fury in
posizione di comando.
Quante volte dei momenti, anche
esaltanti, sono stati inseriti nel montaggio dei trailer e mai nei film stessi. Che si tratti
di una particolare linea di dialogo, di depistaggi o di semplici
personaggi, a volte i momenti epici dei trailer vengono
tagliati.
Ci sono anche inquadrature
intenzionali che hanno il solo scopo di commercializzare il film e
nulla più. Fin dall’inizio del MCU, ci sono state
sequenze viste nei trailer che non sono sopravvissute per essere
inserite nel film vero e proprio. Mentre alcune sono probabilmente
irrilevanti, ce ne sono altre che alcuni fan avrebbero voluto
fossero mantenute nei rispettivi film. Ecco 15 esempi di sequenze
dei trailer del MCU che non sono mai state
inserite nel montaggio finale.
L’incontro tra Bruce Banner e
Sampson
Risalendo al primo anno del
MCU, il primo teaser
trailer de L’incredibile Hulk del 2008 mostrava una
conversazione tra il Bruce Banner di Edward Norton e il dottor Leonard Samson di
Ty Burrell (un alleato di Hulk nei fumetti
originali).
Nel teaser, i due parlano della
personalità conflittuale di Bruce, con allusioni
alla metà più verde e più mostruosa di Banner.
Tuttavia, Sampson e Banner non si
incontrano nel montaggio finale del film, anche se Sampson è ancora
presente nel film come interesse amoroso di Betty Ross negli anni
in cui Bruce era latitante.
Vedova Nera che prova il guanto di
Iron Man
Uno dei trailer di Iron Man 2 del 2010 presenta una sequenza
aggiunta alla festa di compleanno di Tony Stark. Ubriacatosi a dismisura per far
fronte alla sua morte apparentemente imminente, Tony
Stark (Robert
Downey Jr.) indossa la sua armatura e inizia a sparare
in modo sconsiderato sopra le teste dei suoi ospiti.
Tuttavia, nei trailer è stato
mostrato un momento in cui Vedova Nera (Scarlett
Johansson) avrebbe dovuto indossare uno dei guanti di
Tony. Invece, Natasha Romanoff è
introvabile durante la festa vera e propria.
Guardiani della Galassia in
prigione nel MCU
Dopo il loro arresto in Guardiani della Galassia del 2014, a ogni
futuro Guardiano viene fornito un profilo e un background
espositivo mentre due ufficiali dei Nova Corps esaminano le loro
fedine penali individuali. Anche questa sequenza è stata una parte
importante dei trailer, poiché all’epoca i Guardiani della Galassia erano una proprietà
molto meno conosciuta rispetto ad altre squadre Marvel (anche nei
fumetti).
Tuttavia, l’inquadratura in cui sono
tutti allineati non è presente nella versione cinematografica del
primo film che ha veramente esplorato il lato cosmico del
MCU.
La mano di Ultron nel metallo
fuso
Una delle inquadrature più dinamiche
del primo teaser trailer di Avengers: Age of Ultron era quella di Ultron, l’avanzato robot assassino creato da
Tony Stark e Bruce Banner che
credeva che la pace potesse arrivare solo uccidendo gli Avengers e
ponendo fine all’umanità.
Il primo piano della sua mano
ricoperta di metallo fuso era piuttosto suggestivo e intimidatorio,
ma non si vedeva da nessuna parte nel film vero e proprio.
Tuttavia, è probabile che questa inquadratura facesse parte di una
sequenza tagliata in cui Ultron forgiava la sua
armatura di vibranio potenziata poco prima dell’attacco a
Sokovia.
La donna all’acqua della visione in
Age of Ultron
Dopo che il personaggio di Elizabeth Olsen ha mostrato agli
Avengers le loro più grandi paure in Age of Ultron, Thor (Chris
Hemsworth) ha avuto una visione oscura del futuro.
Dopo il primo incontro con Ultron e i gemelli
Maximoff, Thor ha lasciato per un
breve periodo la squadra e ha cercato l’aiuto del dottor Erik
Selvig per trovare l’Acqua della Vista, una pozza d’acqua della
mitologia norrena che ha permesso al Dio del Tuono di sperimentare
di nuovo la visione con maggiore chiarezza, portandolo a scoprire
che le Pietre dell’Infinito venivano raccolte.
Tuttavia, nei trailer di Age of Ultron si vedeva una donna alla piscina
che non era presente nella versione cinematografica, probabilmente
una delle Parche norrene note come Norn.
Il nome di Ant-Man nel MCU
Nei primi trailer di
Ant-Man del 2015, con Paul Rudd nei panni di Scott
Lang, l’Ant-Man
originale Hank Pym (Michael
Douglas) dice a Scott che ha bisogno del suo aiuto e
che vuole che diventi il prossimo Ant-Man nel MCU. Nei trailer, l’unica
domanda di Lang era se fosse troppo tardi per cambiare il nome,
anche se questo particolare umorismo autoironico è stato alla fine
eliminato dal montaggio finale, forse considerato un po’ troppo
autoironico.
Dopotutto, Ant-Man ha finito per
ricevere più che sufficienti critiche per il suo essere
letteralmente un ometto, nonostante la sua impressionante capacità
di diventare Giant-Man in Captain America: Civil War.
Yellowjacket sostituisce Falcon in
Ant-Man
I trailer aggiuntivi di Ant-Man del 2015 presentavano anche
inquadrature corrispondenti dell’Ant-Man
di Lang che sembra parlare con Yellowjacket per
sapere se ha sentito parlare di lui. Dopo aver visto il film
completo, il pubblico sa che questo è stato fatto per nascondere il
cameo a sorpresa di Anthony Mackie in Ant-Man.
Avvenendo nel nuovo quartier
generale dei Vendicatori a nord, Falcon era l’eroe con cui Scott
stava effettivamente parlando a metà del film, dato che il suo
incontro con Yellowjacket avviene solo nel terzo
atto del film.
Spider-Man e Iron Man nel MCU
Spider-Man: Homecoming è stato il primo film
da solista di Peter Parker nel MCU dopo la sua prima
apparizione in Civil War. Essendo stato reclutato da
Tony Stark, Iron Man ha continuato a essere il mentore
dell’Uomo Ragno anche nel futuro, con altre
apparizioni nei film dell’Uomo Ragno. Di
conseguenza, l’inquadratura del duo che vola e oscilla fianco a
fianco è stata molto utilizzata nel marketing del film, la perfetta
rappresentazione di quanto fosse eccitante avere insieme i due
supereroi.
Tuttavia, l’inquadratura specifica
era destinata solo a questo scopo infatti non è presente in nessuna
scena del film.
Hela distrugge il martello di Thor
in un vicolo
I primi trailer di Thor: Ragnarok del 2017 mostravano la
liberazione di Hela in un luogo completamente diverso da quello
visto nelle sale. Nel film vero e proprio, il debutto di
Hela avviene in Norvegia dopo la morte di
Odino, mentre affronta sia Thor
che suo fratello Loki.
La stessa scena era originariamente
ambientata in un vicolo di New York, dove Hela
distrugge il martello di Thor prima di usare il Bifrost per prendere il
trono di Asgard. Essendo stata cambiata in post-produzione, è stato
confermato che Taika Waititi desiderava
un’ambientazione più significativa per l’addio di Odino ai suoi
figli e l’introduzione della Dea della Morte.
L’arrivo ad Asgard di Loki con un
coltello
I trailer di Thor: Ragnarok presentavano anche due riprese
che non sono state realizzate nel film. La prima era Loki che lanciava coltelli nel santuario in
cui gli Asgardiani si rifugiavano da Hela, anche se non è mai stato
presente nel montaggio finale.
Allo stesso modo, c’era anche
un’inquadratura di squadra di Revengers che
ritraeva Thor, Loki, Valchiria e Hulk sul Bifrost, anch’essa
non presente nelle sale.
Hulk e gli Avengers
all’attacco
Uno dei più grandi depistaggi del
MCU di tutti i tempi, il
primo trailer di Avengers: Infinity War. Nell’inquadratura
finale del trailer, si vede l’esercito wakandiano con i Vendicatori
che guidano la carica attraverso gli alberi.
Tuttavia, la maggior parte
dell’esercito non ha raggiunto la foresta e i Vendicatori sono
entrati solo dopo l’arrivo di Thanos nel montaggio finale. Inoltre, Bruce Banner non è stato in grado di
trasformarsi in Hulk dopo la scena iniziale del film, quindi
la sua apparizione nel trailer è stata una massiccia deviazione
dalla vera trama del film, dato che lo si vede usare l’armatura
Hulkbuster.
Thor e Stormbreaker in Endgame
In modo simile, la maggior parte dei
trailer di Avengers: Endgame presentava pochissime nuove
immagini, scegliendo invece di concentrarsi sull’eredità del
MCU con riprese dei film
passati, mantenendo il più possibile segreti la trama e le
principali sorprese. Tuttavia, la maggior parte delle nuove riprese
non era presente nemmeno nel film vero e proprio.
Tra queste c’è un’inquadratura di
Thor che si carica con
Stormbreaker, un altro errore di regia
considerando il salto temporale di 5 anni che porta al successivo
crollo mentale del Dio del Tuono, con conseguenti capelli lunghi,
barba e un notevole aumento di peso.
Vedova Nera al poligono di tiro in
Endgame
Anche se avrebbe potuto essere
presente in Avengers: Endgame prima che gli Eroi più
potenti della Terra usassero il viaggio nel tempo per riportare
metà della vita nell’universo, l’inquadratura di Vedova
Nera in un poligono di allenamento è rimasta inutilizzata
anche nel film vero e proprio.
Nonostante sia uno dei pochi filmati
inediti presenti nei trailer di Endgame, si tratta di un’altra inquadratura
che non svela granché delle linee di trama del film, che sono
ricche di spoiler, rendendola perfetta per il marketing altamente
segreto del film.
La tuta di Spider-Man nel MCU
In Spider-Man: Far From Home, Peter Parker utilizza ancora la tuta di Iron
Spider regalatagli da Iron Man, che ha utilizzato sia in Avengers: Infinity War e Endgame.
Tuttavia, alla fine la lascia a casa per andare in gita scolastica
in Europa. Tuttavia, mentre nei trailer si vede Peter Parker
partecipare all’evento di beneficenza della zia May nei panni di
Spider-Man, lo si vede indossare la sua tuta classica da Spider-Man: Homecoming.
Al contrario, nelle sale
cinematografiche l’Uomo Ragno indossa nella stessa scena la tuta di
Iron Spider. Di conseguenza, si è ipotizzato che le immagini di
post-produzione potrebbero non essere state completate prima dei
trailer.
Loki come Re di Asgard
Nel trailer di metà stagione della
serie MarvelLoki, c’è un’inquadratura di Loki al trono di
Asgard che non è mai stata inserita nello show. La compositrice
Natalie Holt ha poi rivelato che la scena avrebbe fatto parte del
loop temporale di Loki nella prigione della TVA.
Nell’attuale serie del
MCU, Loki riviveva
ripetutamente un ricordo in cui veniva brutalmente picchiato da
Lady Sif dopo averle tagliato i capelli per dispetto. Tuttavia,
esisteva un loop temporale alternativo non utilizzato in cui Throg,
la versione rana di Thor, avrebbe ripetutamente picchiato Loki in
un altro ricordo.
AMC ha
rilasciato la prima clip di
The Walking Dead: Daryl Dixon,
l’imminente spin-off di The Walking Dead, che
vedrà protagonista assoluto il personaggio di Norman Reedus che naviga nella Francia
post-apocalittica. Il video inizia con Daryl che registra un
messaggio vocale prima di intraprendere un lungo viaggio in una
terra sconosciuta. La serie di sei episodi dovrebbe debuttare
questo autunno, dopo il finale di
The Walking Dead: Daryl Dixon.
Cosa aspettarsi dalla serie The Walking Dead: Daryl Dixon?
Il logline ufficiale della serie,
attualmente intitolata “The
Walking Dead: Daryl Dixon“, afferma che “Daryl
(Reedus)
arriva sulle sponde della Francia e fatica tenta di ricostruire
come ci sia arrivato e perché. La serie segue il suo viaggio
attraverso una Francia spezzata ma resiliente mentre spera di
trovare un modo per tornare a casa. Mentre fa il viaggio,
però, le connessioni che crea lungo la strada complicano il suo
piano finale.” Insieme a Norman Reedus nel cast ci sono
Clémence Poésy, l’attore di Chernobyl Adam
Nagaitis, Anne Charrier, Eriq Ebouaney, Laika Blanc Francard,
Romain Levi e il nuovo arrivato Louis Puech
Scigliuzzi.
Basata sull’omonima serie a fumetti
di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard, la serie
The Walking Dead: Daryl Dixon è prodotta dallo
showrunner David Zabel. I produttori sono Reedus, Scott M. Gimple,
Greg Nicotero, Brian Bockrath, Angela Kang e Daniel Percival.
Attualmente è in fase di riprese in Francia e dovrebbe debuttare su
AMCe AMC+ più avanti nel
2023. David Zabel è produttore esecutivo e showrunner,
con Scott M. Gimple, Angela Kang, Reedus, Greg
Nicotero, Brian Bockrath e Daniel Percival sono anche
produttori esecutivi per conto di AMC Studios.
Come molti di voi sapranno è
in lavorazione un film
prequel di Rosemary’s
Baby dal titolo Apartment 7A, e oggi World of Reelriporta i dettagli sul film
dopo aver appreso che una recente proiezione di prova è stata fatta
a Los Angeles e che ha lasciato le persone ottimiste.
Cosa sappiamo dell’appartamento
7A?
Secondo il rapporto, una
recente proiezione di prova per un film intitolato Apartment 7A era
– in effetti – un prequel di Rosemary’s Baby. Il rapporto
menziona che il film segue la donna che è morta fuori
dall’appartamento prima che Rosemary si trasferisse al
Bramford.
Il rapporto di World of Reel
descrive le protagoniste Diane
Wiest e Julia Garner come
“intense e intelligenti”. Wiest è definito “diabolicamente
esilarante” e Garner “totalmente impegnato” nel progetto. La
regista del film è Natalie Erika James, che in
precedenza ha diretto il film horror psicologico
Relic nel 2020.Oltre a Wiest e
Garner, nel film ci sono anche Marli Siu e Rosy McEwen.
Apartment 7A è in fase di
sviluppo da tempo, anche se il fatto che il progetto sia un prequel
di Rosemary’s Baby è una novità. Il film è scritto
da Skylar James, Christian White e Natalie Erika
James e sarà prodotto da John
Krasinski, Allyson Seeger, Michael Bay,
Andrew Form e Brad Fuller.
L’originale
Rosemary’s Baby è stato rilasciato nel 1968 dal
regista Roman Polanski. Basato sull’omonimo
romanzo di Ira Levin del 1967, il film segue la storia della
incinta Rosemary Woodhouse (Mia Farrow) e
di suo marito che si trasferiscono in un appartamento di New York
City. Tuttavia, Woodhouse scopre presto che i loro vicini sono
in realtà in un culto satanico e la stanno preparando per usare il
suo bambino quando nascerà.
Netflix annuncia Sara
(titolo provvisorio), la nuova serie crime, tratta dall’omonima
saga letteraria di Maurizio de Giovanni, edita da Rizzoli, le cui
riprese, appena iniziate, si svolgeranno tra Roma e Napoli. La
serie, composta da 6 episodi, è prodotta da Palomar, scritta da
Donatella Diamanti, Mario Cristiani e Giovanni
Galassi e diretta da Carmine Elia.
Nel cast Teresa Saponangelo
(Sara),
Claudia Gerini (Teresa), Flavio Furno (Pardo), Chiara Celotto
(Viola), Carmine Recano (Massimiliano), Massimo Popolizio (Corrado
Lembo) e Antonio Gerardi (Tarallo).
Sara, la
trama
Per far luce sulla prematura morte
di suo figlio, Sara, ex agente dei servizi segreti interni, stanca
e ritirata in una prigione di solitudine, torna a chiedere un
favore all’amica e collega di un tempo, Teresa. Ma si sa, niente è
per niente. E in un attimo, si ritrova invischiata nella sua
vecchia vita. Che lo voglia o no, è ancora la migliore: la “donna
invisibile” la chiamavano, e la sua dote non ha mai smesso di
essere richiesta. Così, mentre scopre la vita del figlio, di cui
ignorava quasi tutto, Sara sprofonda in un’indagine che la riporta
davanti a tanti fantasmi del passato. Tenere insieme le due cose è
molto difficile, e sicuramente molto pericoloso. Paradossalmente
però, è così che la donna invisibile torna a vivere e a far quello
che meglio sa fare. Giustizia.
“Vedrò con mio diletto
L’alma dell’alma mia, dell’alma mia
Il core del mio cor
Pien di contento, pien di contento”
Sono musica e parole di
Antonio Vivaldi ad introdurre 99
Lune, il nuovo film di Jan Gassmann, con
Valentina Di Pace e Dominik
Fellmann, presentato nella sezione Acid di Cannes nel 2022
(dedicata al sostegno del cinema indipendente). Le immagini si
susseguono, per circa 90 secondi; descrivono catastrofi naturali in
atto. Presagiscono l’inarrestabile tumulto di un racconto pronto a
deflagrare.
99 Lune: la trama
Dove si incontrano due anime sole? sembra domandarsi il regista.
E quali sono gli spazi fisici o metaforici adibiti alla fioritura
di un sentimento sconosciuto e impetuoso?
La storia di Bigna e Frank, giovani socialmente agli antipodi,
muove i suoi primi passi guidata dal caso. Lei, scienziata di 28
anni, è in procinto di trasferirsi in Cile per la messa a punto di
un complesso meccanismo di prevenzione degli tsunami. Lui, 33 anni,
lavora invece in un club, fa uso di droghe e conduce una vita
dissoluta. Il loro primo incontro avviene in un parcheggio. Qui
Bigna suole soddisfare i propri desideri carnali tramite giochi di
ruolo erotici con anonimi; parentesi di “perversa” trasgressione
che le consentono di fuggire dall’abitudinarietà del proprio stile
di vita.
All’interno di questo grigio contenitore d’orgasmi le parabole
esistenziali dei due si intersecano così con vigore, mascherando il
quotidiano squallore di realtà insipide e tracciando le linee guida
di un rapporto imprevedibile. Un rapporto destinato a protrarsi,
interrompersi e riallacciarsi lungo il fluire degli
anni.
L’amore lunatico
Alcune settimane or sono,
analizzando l’esordio cinematografico di
Emilia Mazzacurati, raccontavamo di una storia
scandita dal lento succedersi delle fasi lunari. Come Billy
anche Jan Gassmann volge lo sguardo al cielo; ma
la luna, orologio celestiale di due narrazioni che null’altro hanno
da spartire, assume per il regista svizzero una connotazione
profondamente simbolica.
Non è un caso, dopotutto,
che le imperfezioni del suolo lunare siano la prima immagine a
schermo; o che l’influenza dell’astro sulle maree, come mostrato in
incipit, sia un elemento centrale nella caratterizzazione della
vita lavorativa della protagonista.
Il parallelismo costruito
da Gassmann, inizialmente fumoso, si disvela poco
a poco, con il passare dei minuti: così che la missione
professionale di Bigna aderisca agli affanni della sua vita privata
e l’imprevedibilità intrinseca delle calamità naturali divenga ben
presto metafora di un rapporto che sfugge ad ogni intenzione o
progetto. Emblema di un’esistenza lunatica in cui l’amore, scrive
il cineasta nelle note di regia, “rimane una sorta di potere
anarchico”; una forza dirompente che esula dai fiacchi tentativi
umani di controllarla.
Sentimento o
ossessione?
Se sia poi vero amore il
fil rouge che connette le vite di Bigna e Frank non è facile a
dirsi. Certo la storia del cinema è colma di relazioni appassionate
d’ogni genere e “misura”. Dallo sdolcinato allo struggente. Dal
melodramma, alla commedia. E il cadenzato “tira e molla” tra i
protagonisti di 99 Lune segue tipiche coordinate
di “genere”; le medesime, pur con le dovute differenze, secondo cui
si muovono
Noah ed Allie,
William e Anna,
Jack ed Ennis.
Il racconto tratteggiato
da Gassmann conserva però il fascino
dell’indefinito. Acquista e perde di intensità, si confonde,
cammina sul baratro dell’ossessione, arrivando fin quasi a
soffocare, per poi liberarsi nella fisicità selvaggia e liberatoria
dell’atto sessuale. “Goditi il momento” implora Frank.
Consapevole, forse, della fragilità dell’appartenersi. Consapevole
della delicatezza del legame tra due anime che, nonostante tutto,
danno solo l’illusione di toccarsi, come due mani divise dal vetro
sottile del finestrino di un auto.
Tra le pieghe dello spaesamento
relazionale del film si cela però l’intuizione visivo-espressiva
del suo autore. In un presente in cui nudità e sessualità stanno
finalmente superando le dogane della censura, il desiderio e atto
di trasgressione del regista non è infatti da ricercarsi nel fare
esplicito del film, quanto nella sua incertezza semantica. Nella
fallibilità del sentimento amore tradizionalmente inteso; qui
sporcato, rimodellato e messo in discussione. Devastante come una
scossa di terremoto.
“Vedrò con mio diletto
L’alma dell’alma mia, dell’alma
mia
Il cor di questo cor
Pien di contento, pien di contento
E se dal caro oggetto
Lungi convien che sia, convien che sia
Sospirerò penando
Ogni momento”
Tra film di altissimo profilo,
grandi blockbuster, un premio Oscar e numerosi altri
riconoscimenti, la carriera di Jennifer Lawrence è senza dubbio ricca e
di successo. E se un’intera generazione la conosce come la Katniss
Everdeen di Hunger Games, il suo volto poteva
essere associato anche a un altro franchise Young Adult… se non
fosse che all’audizione per quel ruolo, Jennifer Lawrence sia stata
“immediatamente” scartata.
In una recente apparizione al
podcast di The Rewatchables, Jennifer Lawrence ha rivelato di aver
fatto il provino per il primo film di Twilight, ma
“immediatamente” è stata respinta. Non è chiaro a questo punto per
quale ruolo Lawrence si sia presentata al provino. “Ho fatto il
provino per ‘Twilight'”, ha confermato Lawrence. “Mi hanno
rifiutato immediatamente. Non ho nemmeno ricevuto una chiamata. Ma
la mia vita sarebbe stata totalmente diversa. Ho avuto ‘Hunger
Games’, credo, un anno dopo. Probabilmente è stato dopo Un Gelido Inverno“.
Come ha rivelato Lawrence altrove
nell’intervista, ha anche quasi rifiutato The Hunger
Games solo a causa dell’enorme fandom che si era
sviluppato intorno a Twilight. L’attrice ha spiegato che il livello
di fama raggiunta dai protagonisti di Twilight e la loro
esposizione al fandom la spaventava, e questo l’ha spinta a esitare
quando si è trattato di accettare il ruolo di protagonista in
Hunger Games. “Non ho mai voluto essere la persona più famosa
del pianeta. È una vita molto diversa da quella che immaginavo per
me.”
Dopo diverso tempo lontana dai
riflettori, Jennifer Lawrenceè ora
al cinema con una commedia divertente, Fidanzata in affitto. Nel film, sull’orlo di
perdere la casa della sua infanzia, Maddie (Jennifer
Lawrence) scopre un intrigante annuncio di lavoro:
ricchi genitori cercano qualcuno che possa “frequentare” il loro
introverso figlio di 19 anni, Percy, prima che parta per il
college.
Il film è interpretato anche da
Matthew Broderick, Laura Benanti, Ebon
Moss-Bachrach, Natalie Morales, Scott MacArthur e
Andrew Barth Feldman. Alex Saks, Marc Provissiero, Naomi Odenkirk,
Jennifer Lawrence e Justine
Ciarrocchi producono e John Phillips è il
produttore esecutivo.
Red Notice rimane il film originale di maggior
successo nella storia di Netflix e i fan hanno passato l’ultimo anno
e mezzo a chiedersi quando finalmente arriverà il sequel. La
commedia d’azione con
Dwayne Johnson, Ryan Reynolds e Gal
Gadot ha battuto i record dopo essere stata
rilasciata nel 2021 e Netflix ha ordinato rapidamente non uno, ma
due sequel con tutti e tre i protagonisti pronti a tornare.
Netflix non ha condiviso nulla a
titolo ufficiale, ma Gal
Gadot ha recentemente confermato che le cose
stanno ancora andando avanti. Mentre parlava con Collider del suo
nuovo film Netflix, Heart of Stone, Gadot ha rivelato di aver
letto la sceneggiatura e tutte le persone coinvolte sono “molto
entusiaste” di ciò che accadrà. “Ne stiamo parlando
tutti”, ha detto Gadot. “Non so se posso dire qualcosa! Ho
già letto la seconda sceneggiatura ed è… whoo! Ne siamo tutti molto
entusiasti.”
La menzione di Gal Gadot della
sceneggiatura di Red Notice 2 è il primo aggiornamento che abbiamo
sul film da ottobre, quando i produttori Beau
Flynn e Hiram Garcia hanno parlato con
Collider del futuro del franchise. In realtà ci sono
due film di Red Notice in lavorazione, con
Netflix che va avanti su un paio di sequel, potenzialmente per
girare uno dopo l’altro. Come ha indicato Flynn, lo
sceneggiatore/regista Rawson Marshall Thurber sta
attualmente scrivendo entrambi i film.
Dwayne Johnson, Ryan Reynolds e Gal Gadot sono
tutti attesi per i sequel di Red Notice, ma non ci
sono notizie su quando quei film potrebbero entrare in
produzione.
Sono iniziate Lunedì 26 Giugno a
Roma le riprese di Pare Parecchio Parigi il nuovo film di
Leonardo Pieraccioni prodotto da
Levante con Rai Cinema che vede
come protagonisti principali Leonardo Pieraccioni,
Chiara Francini,
Giulia Bevilacqua e Nino
Frassica.
Pare Parecchio Parigi nasce da un soggetto di
Leonardo Pieraccioni e Filippo
Bologna, e la sceneggiatura è scritta da Leonardo
Pieraccioni e Alessandro Riccio.
Pare Parecchio Parigi, la
trama
Per esaudire il desiderio, ormai
rimpianto, che ha un vecchio e malatissimo padre (Nino Frassica) di
non aver fatto un viaggio a Parigi con i figli (Leonardo
Pieraccioni, Chiara Francini, Giulia Bevilacqua) ecco che i tre
fratelli che non si parlano da cinque anni, fingeranno di partire
con lui da Firenze a bordo di un camper, che non uscirà mai dai
confini di un maneggio di cavalli. Quel viaggio, messo in scena
perché ai figli è stato proibito di allontanare il padre dalla
struttura ospedaliera che glielo ha affidato, diventerà una
paradossale, avventurosa e irresistibile occasione per tentare di
far riavvicinare i fratelli e cercare di riconciliarsi con il loro
papà. Con il motore dell’immaginazione si possono fare migliaia di
chilometri: se non si può andare a Parigi, Parigi può venire da
noi! Dopotutto anche se fai il giro del mondo ritorni sempre nel
solito punto, no?
“Questa storia è liberamente
ispirata ai fratelli Michele e Gianni Bugli che nel 1982 partirono
con il padre malato in roulotte e gli fecero credere di essere
arrivati a Parigi. Viaggiarono non uscendo quasi mai dal loro
podere. Il film è dedicato a loro. E a tutti i sognatori”.
Pare Parecchio
Parigi sarà interamente girato a Roma, per 7 settimane. Il
film uscirà nelle sale cinematografiche nel 2024 con 01
Distribution
Negli ultimi anni le produzioni
spagnoli, grazie soprattutto alle piattaforme streaming, si sono
moltiplicate, anche per via del grande successo ottenuto in termini
di critica e pubblico. Titoli come La casa di carta, Vis a Vis – Il
prezzo del riscatto,Élite,Fenómenas – Indagini
occulte o Tin & Tina sono solo
alcuni degli esempi più noti di come la produzione – di film o
serie TV – spagnola abbia invaso gli schermi di tutto il mondo.
Dalla penisola iberica, nel 2022, è arrivato sulla piattaforma un
altro titolo immediatamente divenuto un grande successo, ovvero
Dalla mia finestra, pellicola romantica
di cui è ora stato rilasciato da poco il sequel: Dalla
mia finestra:Al di là del
mare.
Questo secondo capitolo (un terzo,
conclusivo, è già in fase di produzione) porta dunque avanti le
vicende dei due protagonisti, offrendo grande romanticismo ma anche
erotismo e tutte le forti passioni che l’estate può suscitare nei
giovani. Dato l’apprezzamento ricevuto dagli utenti, con questo
secondo film Netflix sembra aver fatto nuovamente centro nel
proporre un prodotto capace di intercettare il proprio pubblico di
riferimento ed entusiasmarlo a dovere. Coloro che hanno apprezzato
la serie di film After potranno infatti ritrovare in
Dalla mia finestra e Dalla mia finestra: Al di là del
mare due titoli altrettanto intriganti.
Diretto da Marçal
Forés, questo sequel in particolare si distingue però
dagli altri titoli dedicati alle relazioni e passioni giovanili
intraprendendo percorsi narrativi inaspettati, offrendo anche colpi
di scena tutt’altro che scontati. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori, ma anche alle location dove si
sono svolte le riprese. Infine, si illustrerà in che modo poter
vedere il film in tutta comodità.
La trama di Dalla mia finestra:
Al di là del mare e il libro da cui è tratto
Dopo gli eventi del primo film,
Ares è andato a studiare a Stoccolma, mantenendo
però con Raquel una relazione a distanza. La cosa,
però, si rivela più complicata di quanto pensassero e nel corso di
questa separazione sono ovviamente molte le esperienze che i due si
trovano a vivere ognuno per conto proprio. Quando i due si
incontrano di nuovo all’inizio dell’estate, la lunga separazione e
le persone che hanno incontrato nel frattempo metteranno infatti in
discussione un legame che entrambi ritenevano indistruttibile. Per
loro, dunque, si prospetta un’estate difficile, durante la quale
dovranno ritrovare un equilibrio nel proprio rapporto.
Il film è l’adattamento del secondo
libro della trilogia scritta da Ariana Godoy, la
quale ha iniziato la sua carriera di scrittrice nel 2009 durante
gli anni universitari, raggiungendo una certa popolarità grazie
alle pubblicazioni che ha realizzato sulla piattaforma gratuita di
lettura e scrittura online, Wattpad. My Love, pubblicato
nel 2011, è stato il suo primo successo su questa piattaforma, che
le è valso il premio per la storia più letta e la migliore storia
dell’anno agli Watty Awards. La Godoy è considerata una dei più
grandi fenomeni letterari emersi da questa piattaforma e anche i
suoi successivi romanzi, come la trilogia di A través
de, si sono affermati come grandi successi.
Il cast e le location di Dalla mia finestra: Al di là del
mare
Ad interpretare i due protagonisti,
Ares e Raquel, vi sono nuovamente gli attori Julio Peña
Fernández e Clara Galle. Lui, attore e
cantante spagnolo classe 2000 è noto, oltre al ruolo di Ares, anche
per aver interpretato Manuel Gutiérrez Quemola nella soap di Disney
Channel Bia e Guillermo Sacristán nella soap Una
vita. La Galle, classe 2002, è divenuta celebre proprio grazie
ai film di Dalla mia finestra, ma ha anche recitato nella
serie La scuola dei misteri. Accanto a loro nel film
recitano poi anche Pilar Castro nel ruolo di Tere
e Abel Folk in quelli di Juan Hidalgo. Completano
il cast Hugo Arbues, Rachel
Lascar ed Eric Masip rispettivamente nei
ruoli di Apolo, Sofia e Artemis Hidalgo.
Proprio come il primo film, anche
Dalla mia finestra: Al di là del mare è ambientato
prevalentemente a Barcellona, la vivace città spagnola, ma anche in
alcune zone limitrofe della Catalogna. Se la storia del precedente
lungometraggio era però ambientata nel periodo invernale, quella di
questo sequel si svolge invece in estate, permettendo dunque di
mostrare nuovi angoli della città che proprio durante questa
stagione danno il meglio di sé. Altra location è stata Costa Brava,
una regione della Spagna famosa per le insenature frastagliate, i
borghi medievali, le spiagge sabbiose, i vigneti e le opere di
Salvador Dalí.
Il trailer di Dalla mia
finestra: Al di là del mare e come vedere il film in streaming
su Netflix
Come anticipato, è possibile fruire
di Dalla mia finestra: Al di là del mare
unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di
Netflix, dove attualmente è al 1° posto
della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in
Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un
abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni
possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso
a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.
Tutto quello che sappiamo su
Indiana Jones e il Quadrante del
Destino
Harrison Ford torna nel ruolo del leggendario
eroe archeologo per l’attesissimo ultimo capitolo dell’iconico
franchise, un’epica e travolgente avventura in giro per il mondo.
Insieme a
Harrison Ford, il cast del film include Phoebe Waller-Bridge (Fleabag),
Antonio Banderas (Dolor y gloria),
John Rhys-Davies (I predatori dell’arca
perduta), Shaunette Renée Wilson (Black
Panther), Thomas Kretschmann (Das
Boot), Toby Jones (La Talpa), Boyd
Holbrook (Logan – The Wolverine), Olivier
Richters (Black Widow), Ethann Isidore
(Mortale) e Mads Mikkelsen (Un altro giro).
Diretto da James
Mangold (Le Mans ‘66 – La grande
sfida, Logan – The Wolverine) e con una
sceneggiatura scritta da Jez Butterworth & John-Henry
Butterworth e David Koepp e James
Mangold, basata sui personaggi creati da George Lucas e
Philip Kaufman, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Frank
Marshall e Simon Emanuel, mentre Steven Spielberg e George Lucas sono i
produttori esecutivi. La colonna sonora è composta ancora una volta
da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura
di Indiana Jonesa partire
dall’originale I
predatori dell’arca perduta nel 1981.
Harrison Ford ha ringraziato Tom
Selleck, la prima scelta originale per interpretare
Indiana Jones, per aver abbandonato il ruolo alla vigilia delle
riprese di I Predatori dell’arca perduta, il film, che è
stato un grande successo e ha cementato lo status di Ford come
protagonista. Ford, tuttavia, ha ottenuto il ruolo solo perché
Selleck ha dovuto abbandonare la produzione a causa dei suoi
obblighi contrattuali nei confronti di Magnum PI della CBS.
Alla premiere italiana di Indiana
Jones e il Quadrante del Destino, come riferisce
Deadline, Harrison Ford si prende un momento per ringraziare
Tom Selleck di aver ceduto il ruolo tanti anni fa.
“Come ho ottenuto la parte? Tom Selleck era stato scelto, ma
aveva anche sottoscritto un obbligo per fare una serie televisiva e
non è stato in grado di aggirare quel contratto. Ero la seconda
scelta e sono molto grato per Tom. Grazie, Tom, amico. Se stai
ascoltando, grazie ancora.”
Il ruolo di Indiana
Jones ha infatti dato un contributo decisivo allo status
di star internazionale a
Harrison Ford. Nonostante il grande successo di
Star
Wars (i primi due capitoli erano già usciti quando
Indy ha esordito al cinema), e i molti titoli prestigiosi a cui
aveva già partecipato, il 1981 e I Predatori dell’Arca
Perduta hanno segnato il punto di non ritorno verso la
leggenda per l’attore di Chicago. Chissà come sarebbe stata
la storia del cinema se Tom Selleck avesse interpretato Indiana
Jones?
L’arrivo su Netflix del film Mixed by
Erry (leggi qui la recensione) è
l’occasione per riscoprire l’ultimo lungometraggio diretto da
Sydney Sibilia, basato su una storia vera con
personaggi che, pur muovendosi nell’illegalità, hanno contribuito
alla sensibilizzazione su temi come la pirateria e il diritto
d’autore. Già con i suoi precedenti lungometraggi – la trilogia di
Smetto quando voglio e
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose – il regista
aveva affrontato storie con personalità in conflitto con le
istituzioni e che pur muovendosi nell’illegalità portando avanti il
desiderio di cambiare il mondo, di lasciare un segno, di rincorrere
un’utopia, di essere qualcuno che lotta per i propri ideali.
Mixed by Erry si accosta
dunque perfettamente ai precedenti film di Sibilia, proponendo una
storia forse poco nota alle nuove generazioni o a parte della
popolazione italiana. Si tratta infatti di un racconto
profondamente radicato nella Napoli degli anni Ottanta, ma che
oltrepassa poi i confini del capoluogo campano per espandersi
all’intero Paese. Attraverso i tre giovani protagonisti e la loro
incredibile storia, il regista offre dunque un film particolarmente
godibile, attraverso il quale riflettere non tanto sull’illegalità
delle azioni mostrate – e che non vengono giustificate – quanto
sulla necessità di spezzare le catene imposte dalla società.
Un film dunque avvincente, premiato
come miglior commedia ai Nastri d’Argento, che grazie ora allo
spazio trovato nel catologo di Netflix avrà modo di affermarsi
ulteriormente. In breve, infatti, è divenuto il film italiano più
visto del momento sulla piattaforma. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla storia vera. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Mixed by Erry
Il film è ambientato nella Napoli
degli anni ’80 e racconta la storia di Enrico
Frattasio, noto a tutti come Erry, che mette su
un’attività illegale particolarmente fortunata. Aiutato dai
fratelli Peppe e Angelo, i tre
iniziano infatti a copiare mixtape per i loro amici, allargando in
seguito il giro fino a dar vita a una vera e propria impresa. La
masterizzazione e la vendita delle musicassette contraffatte, però,
si trasformerà in un’avventura internazionale, che trasformerà per
sempre le loro vite. Le mixtape note sotto “Mixed By Erry” non solo
poeteranno la musica nelle case e nella vita di tutti giorni, ma
forniranno anche un senso tutto nuovo al concetto di pirateria in
Italia.
Ad interpretare il protagonista
Enrico c’è Luigi D’Oriano, qui al suo debutto sul
grande schermo come protagonista ma già visto in Ma che bella
sorpresa nel 2015. Accanto a lui vi sono Giuseppe
Arena, noto per aver esordito ne L’imbalsamatore
di Matteo Garrone, interprete qui di Peppe, ed
Emanuele Palumbo, già visto in Californie e
Nostalgia, qui nel
ruolo di Angelo. L’attore Francesco Di
Leva ricopre il ruolo del capitano Fortunato
Ricciardi, mentre Cristiana Dell’Anna e
Adriano Pantaleo sono Marisa e Pasquale Frattasio,
genitori di Enrico. Fabrizio
Gifuni, infine, interpreta Arturo Barambani, AD di
un’azienda produttrice di supporti audio.
La vera storia dietro il film Mixed by Erry
Come anticipato, quella dei fratelli
Frattasio è una storia vera, ennesimo episodio di una piccola
attività locale capace poi di influenzare la storia di un intero
Paese o una buona parte di esso. Tutto ha inizio negli anni Ottanta
a Napoli, più precisamente nel quartiere Forcella dove i tre
fratelli crescono. Enrico, in particolare, dopo anni trascorsi a
lavorare per un negozio di dischi del quartiere decide di fare
della musica il suo mestiere. Intraprende così un’attività fondata
sulla pirateria, fino a quel momento fenomeno poco conosciuto e
poco praticato, dunque non regolamentata e non ritenuta
illegale.
Enrico, insieme a Peppe e Angelo,
inizia dunque a realizzare una lunga serie di musicassette
contraffatte, contenenti per lo più le canzoni del Festival di
Sanremo ancor prima che queste venissero diffuse ufficialmente. Il
tutto veniva poi rivenduto con la “firma” Mixed by Erry
presso alcune bancarelle di Napoli e, in seguito, di tutta Italia,
al prezzo di 5000 lire. La crescita esponenziale di questa loro
attività attira però naturalmente le attenzioni della guardia di
finanza, che nel 1997 arresta i tre fratelli, che vengono però
condannati “solamente” a quattro anni e sei mesi di reclusione.
Nel ricostruire la vicenda dei
Frattasio, il film si prende alcune libertà rispetto alla realtà
degli eventi. Innanzitutto, i fratelli erano quattro e non tre. Con
Enrico, Peppe e Angelo vi era infatti anche Claudio, il quale ha
però preferito rimanere nell’ombra. Un’invenzione del film è poi
quella della “talpa di Sanremo”, ovvero la madre dei fratelli che
grazie ad un sistema di registrazione avanzato catturava in presa
diretta tutte le canzoni del Festival. In realtà, ci pensava
direttamente Enrico alla registrazione. Il film inventa poi anche
altri elementi, come ad esempio la bomba o i miliardi nascosti
sotto il campo da tennis. Rimane però il racconto di una grande – e
illegale – impresa, che ha ridefinito il concetto di pirateria per
come lo conosciamo oggi.
Il trailer di Mixed by
Erry e come vederlo in streaming su Netflix o altrove
È possibile fruire di Seven grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Google Play, Prime Video e Netflix.
Su quest’ultima piattaforma si trova attualmente al 4°
posto della Top 10 dei film più visti in Italia. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video.
Secret Invasion – seguono spoiler
dalla premiere su
Disney+
Nei momenti finali della premiere
della stagione di Secret Invasion, Maria
Hill (Cobie
Smulders) viene uccisa da Nick Fury.
Chiaramente non si tratta proprio di Nick, e immediatamente dopo lo
sparo, scopriamo che Hill è stata colpita a morte dal leader
degli Skrulls, Gravik. Maria si spegne così tra le
braccia del suo amico e compagno di avventure, Nick, accorso
immediatamente, che dal canto suo ha la consapevolezza che l’ultima
cosa che ha visto la sua fedele alleata e il suo stesso volto,
mentre le sparava.
L’aspettativa, data l’importanza di
Hill nel franchise, era che il personaggio potesse accompagnare
Fury in tutto l’arco narrativo, ma ora sappiamo che non sarà così e
che Secret
Invasion sarà un viaggio solitario per il
personaggio di Samuel L.
Jackson.
Parlando con Vanity Fair, Cobie
Smulders ha detto di essere sollevata di poter
finalmente condividere il destino di Maria con il mondo e le è
stato chiesto se il personaggio sia davvero morto. “Voglio
dire, non sapevo di essere un alieno in Spider-Man”, ha
scherzato, aggiungendo “Ora c’è un Multiverso, quindi tutto è
possibile. Ma sono abbastanza sicura che sia così.”
Confermando che “[non] sa nulla” dei
rumors che vogliono un’apparizione di Maria in The
Marvels, Smulders ha spiegato: “Sembrava strano.
La morte di Maria Hill è molto reale, ed è scioccante, e sembra
molto umana. Era un giorno triste”. Molti fan si sono
affrettati a criticare i Marvel Studios per aver dato a Maria un ruolo
così piccolo nella serie, e l’attrice ha riconosciuto che
“sarebbe stato fantastico” fare di più.
“Confido che la Marvel stia portando avanti la
trama che pensano sia la migliore. Mi sentirei male se la reazione
[dei fan] fosse soltanto negativa e non gli piacesse, ma penso che
ci sia anche qualcosa di positivo da imparare da questa scelta. I
fan erano così legata alla storia e a questi personaggi che a loro
importa davvero che lei non ci sia più. È bellissimo e
meraviglioso”.
Per quanto riguarda il modo in cui
Maria incontra il suo creatore, Cobie
Smulders ha detto: “Far vedere se
stesso a Fury, sapere che Hill pensa che Fury le abbia sparato –
questo è il dolore di quel momento. Mi piace pensare che lei,
quando è morta, sapeva che non era lui. Inizialmente, è
terrificante e così confuso. Ma mi piace pensare che ci sia
arrivata.” Non lo sapremo mai, ma la sua scomparsa è
stata sicuramente un modo intelligente per iniziare Secret
Invasion con uno shock emotivo
importante.
Sembra che a Smulders
vada bene dire addio al ruolo, anche se è un personaggio che la
accompagna dal 2012, quando ha esordito in The Avengers, proprio al
fianco di Samuel L. Jackson.
Kate Bishop (Hailee
Steinfeld) è stata introdotta nella serie Disney+Hawkeye
e nel corso dello show è diventata la protetta di Clint Barton
(Jeremy
Renner) e si è rapidamente affermata come un
personaggio molto amato dai fan e che (molto probabilmente) sarà
l’erede di Clint nei Vendicatori.
Non vediamo il personaggio dalla fine della serie, quando,
nell’ultimo episodio, unisce le forze con Clint Barton per porre
fine alle macchinazioni di Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) e della Tracksuit Mafia,
ma sapevamo che sarebbe tornata in azione, e sembra che i Marvel Studios abbiano dei grandi progetti per
il personaggio nei prossimi anni.
Di recente abbiamo riferito di una
(presunta) scena post-crediti di The
Marvels, che presumibilmente vede Kamala Khan
(Iman
Vellani) avvicinarsi a Bishop per proporre una squadra
(probabilmente ponendo le basi per gli Young Avengers), ma potrebbe
essere solo la punta dell’iceberg.
Secondo Daniel
Richtman (tramite Patreon), Kate sarà infatti protagonista
di un progetto Young Avengers (non sappiamo se sarà un film o una
serie TV), così come di Avengers: Secret Wars e una
seconda stagione di Hawkeye.
Qualunque cosa succeda, sappiamo con
certezza che Hailee Steinfeldama
molto il personaggio e tutti i franchise di supereroi, dal momento
che altre ai Marvel Studios, lavora anche con
SONY Animation prestando la voce a Gwen Stacy nei film animati
dedicati a Spider-Man / Miles Morales. Anche in quel caso,
Steinfeld si fa carico di uno dei personaggi
più amati e meglio scritti del franchise.
Arrivano da The Hollywood Reporter nuovi
dettagli in merito ai casting di Superman:
Legacy. La
ricerca di James
Gunn dei perfetti Lois Lane e Clark Kent per il grande
schermo si sta facendo sempre più intensa e i nomi coinvolti nei
test screening sembrano tutti interessanti.
Se le recenti indiscrezioni
parlavano di sei nomi “finalisti”, tre per Clark e tre per Lois
(Nicholas Hoult, David Corenswet
e Tom Brittney + Emma Mackey, Phoebe Dynevor e Rachel Brosnahan),
quest’ultimo aggiornamento parla di screen-test fatti in coppia,
per cominciare a testare l’alchimia dei pretendenti ai ruoli. I
contendenti hanno sostenuto l’audizione in costume, con gli uomini
che hanno indossato il costume iconico rosso e blu per il secondo
giorno di test.
Sembra però che Emma Mackey sia stata
l’unica aspirante Lois e fare il test con tutti e tre i contendenti
al ruolo di Superman, il che potrebbe renderla forse la favorita a
ereditare il ruolo che è stato di Margot Kidder, Kate
Bosworth e Amy Adams (solo per
citare le versioni cinematografiche). Dopo la scelta di Clark
e Lois, e dopo il successivo annuncio ufficiale, James
Gunn procederà a scegliere l’interprete per Lex
Luthor.
Il reporto di THR riferisce che
entrambi i fratelli Skarsgård, Bill e Alexander, sono stati presi
in considerazione per il ruolo della nemesi di Superman. Sembra
inoltre che Hoult fosse inizialmente stato chiamato per
interpretare Lex, salvo poi concorrere per il ruolo del
protagonista. Quindi, se non dovesse ottenere il ruolo di Clark,
potrebbe dirottarsi su Lex.
Non è il primo caso di dirottamento
dell’interesse dall’eroe al villain, nel mondo dei casting di
cinecomic, come saprà bene chi ricorda il video testing di
Tom Hiddleston con tanto di parrucca bionda che
ambiva al ruolo di Thor.
Superman:
Legacy non sarà un’altra storia sulle origini, ma
il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un
“giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già
incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni
eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che
l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting è
attualmente in corso, con la speranza che venga fatto un annuncio
ufficiale al Comic-Con di San Diego di quest’anno.
Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025
Secondo quanto riferito, Gunn ha
consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello
sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la
produzione non subirà alcun impatto in futuro. “Superman:
Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per
l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della
tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori
di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto
il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista
DCU. “Non vedo
l’ora di presentarti la nostra versione di Superman che
il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film
d’animazione e giochi”.
Torna nelle sale
restaurato in 4K uno dei più grandi e iconici film del
Maestro del brivido
Dario Argento, Profondo Rosso, una delle vette del thriller
mondiale in cui il regista ci trasporta in un giallo
visionario e labirintico. Un enigma alla soglia dell’astratto,
realizzato con una regia assolutamente libera di esplorare i
meandri dell’inconscio e dell’irrazionale. Tra l’onirico e
l’ipnotico, l’efferato e il musicale, Profondo Rosso
costituisce ancora oggi un’esperienza cinematografica insuperabile,
capace di offrire agli spettatori l’opportunità di immergersi
nell’oscurità e nell’incanto.
Profondo Rosso è un film di frammenti, di incastri, di
divagazioni musicali in cui scena dopo scena la logica e la
coerenza lasciano spazio quasi assoluto alla suggestione e alla
paura in tutte le sue forme. Un film a cui abbandonarsi
completamente, seguendo il flusso dell’indagine e del mistero.
Componenti
essenziali di questo puzzle di terrore sono le
interpretazioni di Daria Nicolodi, David Hemmings, Gabriele Lavia e
l’indimenticabile colonna sonora firmata da Giorgio Gaslini e dai
Goblin di Claudio Simonetti.
Tra i primi dieci
incassi della stagione cinematografica italiana 1974/75,
Profondo Rosso ha segnato una svolta per il thriller,
diventando poi un punto di riferimento per il genere, lasciando
un’impronta indelebile nel panorama cinematografico
mondiale, influenzando generazioni di appassionati di cinema
e registi. Tra questi, John Carpenter (Halloween), Eli Roth
(Hostel) e James Wan (Saw, Insidious).
Nei cinema dal 10
luglio, il ritorno di Profondo Rosso è frutto di una
collaborazione tra RTI-Mediaset e Cat People, nuova casa di
distribuzione fondata da Raffaele Petrini e Alessandro Tavola, che
riporterà nei cinema di tutta Italia classici da riassaporare o
scoprire per la prima volta sul grande schermo, cercando sia lo
sguardo delle nuove generazioni, avide di stimoli, sia quello di
chi quel cinema ha avuto la fortuna di viverlo.
«Vogliamo
riportare in sala film significativi per tutti, senza divisioni di
categoria, per far (ri)vivere quella dimensione di stupore,
trasporto e scoperta che il cinema del passato è ancora in
grado di dare» afferma Tavola, «Il pubblico negli ultimi
tempi ha infatti premiato le riedizioni di classici di ogni tipo,
ma ci sono ancora interi decenni, generi e autori non
celebrati a dovere».
«Il cinema
italiano è ricco di film unici e irripetibili, amati e riconosciuti
in tutto il mondo» aggiunge Petrini, «Volevamo che la
nostra prima uscita fosse italiana ed emblematica, e per noi è
stato naturale scegliere
Profondo Rosso perché racchiude in sé tutto ciò che il cinema
può essere e fare. Proprio pensando a questo tipo di iconicità, il
nostro prossimo titolo sarà Cannibal Holocaust del compianto
Ruggero Deodato, un film cruciale nella storia del cinema e del suo
linguaggio».
L’elenco delle sale
sarà presto disponibile sul sito e sui social di Cat
People.
Angela Bassett, Mel
Brooks e Carol Littleton
sono i nomi che l’Academy ha scelto di onorare
quest’anno ai Governor Awards 2023, la cerimonia
che precede gli Oscar 2024 e che assegna la
statuetta onoraria. Con loro, nella stessa occasione,
Michelle Satter del Sundance Institute riceverà
invece i Jean Hersholt Humanitarian Awards. I premi saranno
consegnati durante la cerimonia annuale che è arrivata alla sua 14°
edizione, il prossimo 18 novembre.
Il presidente
dell’Academy Janet Yang ha dichiarato:
“Il
consiglio di amministrazione dell’Academy è entusiasta di onorare
quattro pionieri che hanno trasformato l’industria cinematografica
e ispirato generazioni di cineasti e appassionati di cinema.
Nel corso della sua carriera decennale, Angela Bassett ha
continuato a offrire interpretazioni trascendentali che
stabiliscono nuovi standard nella recitazione. Mel Brooks illumina
i nostri cuori con il suo umorismo e la sua eredità ha avuto un
impatto duraturo su ogni aspetto dell’intrattenimento. La carriera
di Carol Littleton nel montaggio cinematografico funge da modello
per coloro che verranno dopo di lei. Pilastro della comunità
cinematografica indipendente, Michelle Satter ha svolto un ruolo
fondamentale nelle carriere di innumerevoli cineasti in tutto il
mondo”.
Tutti e tre i vincitori dell'”Oscar
alla carriera” hanno avuto pregressi con l’Academy. Mel
Brooks ha già vinto nel 1969 un Oscar: la miglior
sceneggiatura originale con il film Per favore, non
toccate le vecchiette.Angela Bassett era invece nominata lo scorso
anno, per Black
Panther: Wakanda Forever, mentre aveva ricevuto
un’altra nomination, nel 1994, per Tina – What’s Love
Got to Do with It senza vincere. Carol
Littleton, montatrice dalla carriera lunghissima, aveva
ottenuto nel 1993 una candidatura per il miglior montaggio di
E.T. L’Extraterrestre.
Guardiani della Galassia Vol.3 ha segnato la fine
della formazione originaria dei Guardiani a cui eravamo
affezionati, per creare un’altra squadra in cui
Rocket è leader. Nel finale del terzo capitolo, infatti, molti
di loro decidono di abbandonare: Gamora si ricongiunge con i
Ravagers, Mantis decide di iniziare un nuovo percorso e Star-Lord fa ritorno dal nonno sulla Terra,
dopo decenni di lontananza e risentimento. La scena post-credits
fornisce un dettaglio interessante sulla vita che sceglie di
condurre Peter Quill: si vede infatti l’ex Guardiano fare colazione
con il nonno, in tranquillità, prima che compaia una tagline volta
a confermare il ritorno di Star-Lord nel
futuro.
Questo ha fatto sì che si
iniziassero a formulare ipotesi e speculazioni su quale potrebbe
essere la prossima apparizione di Chris Pratt nelle vesti del suo
Star-Lord. E magari non al fianco della sua
vecchia squadra come molti sperano. Di seguito, tutti i film in cui
Peter Quill potrebbe tornare, che sia un cameo oppure no.
Guardiani della Galassia 4
Dopo l’happy ending di
Guardiani della Galassia Vol. 3, è lecito chiedersi se
i
Marvel Studios prenderanno in considerazione, in futuro, di
mettere in cantiere un quarto capitolo con al centro la nuova
squadra dei Guardiani con a capo
Rocket. Se dovesse accadere, il film non sarebbe più guidato da
James
Gunn, essendo oramai a capo dei DC Studios, e sarebbe
interessante capire come qualcun altro manderebbe avanti la
storia.
In tal caso, un apparizione di
Star-Lord avrebbe assolutamente senso,
soprattutto se viene introdotta una minaccia molto grande da
richiedere il suo intervento. È vero, Star-Lord ha
abbandonato il team per tornare sulla Terra, ma è ancora un
Guardiano, quindi sarebbe accolto più che bene.
Nova
I Nova Corps sono stati
introdotti per la prima volta in Guardiani della Galassia, ma nessuna delle reclute
terrestri è stata mai presentata. Sarebbe perciò interessante avere
un film su Nova, con un cameo di Star-Lord. Se pensiamo ai fumetti della
Marvel, Richard Rider è diventato
un importante leader dei Nova Corps come uno dei loro Centurioni,
ed è anche uno dei migliori amici di
Star-Lord.
L’eventuale film potrebbe esplorare
la loro amicizia nel MCU.
Oppure, il Nova più giovane, Sam Alexander, sarebbe un grande eroe
cosmico a cui Star-Lord potrebbe fare da mentore.
Sarebbero, in ogni caso, un duo accattivante.
Il film stand-alone di
Star-Lord
Guardiani
della Galassia Vol.3
ha dichiarato, nel finale, un ritorno diStar-Lord,
suggerendo che il personaggio avrà un film stand-alone. Sarebbe
interessante vedere come Peter Quill riprende in mano la sua vita
dopo aver salutato i Guardiani, detto addio a Gamora e fatto
ritorno dal nonno sulla Terra.
Magari potrebbe decidere di tornare
nella galassia, oppure diventare un supereroe terrestre. Qualsiasi
curvatura prenderebbe la sua storia, attirerebbe la curiosità di
tutti. In fondo, Peter Quill è un Guardiano stravagante, ironico e
affascinante, molto amato e apprezzato dai fan, e porterebbe una
bella ventata di divertimento.
The Marvels
Attorno
aThe
Marvels,
film che debutterà in autunno, c’è molta attesa e curiosità. Avere
un cameo di
Star-Lord
all’interno della storia sarebbe quasi perfetto, perché farebbe
subito dare al pubblico una sbirciatina nella sua nuova vita, dopo
i recenti accadimenti diGuardiani della Galassia Vol.3.
In fondo The
Marvels, per la trama stravagante ed energica, si presta
bene ad un ritorno di Quill, considerato che i supereroi della
storia si scambieranno continuamente di posto ogni volta che uno di
loro usa i propri poteri. Perciò un’incuriosione di Star-Lord, con questi presupposti,
risulterebbe davvero comica e darebbe alla storia un tocco ancor
più divertente.
Deadpool 3
Fra i film più attesi
spicca nella lista Deadpool 3. Sicuramente è uno dei film meno probabili
in cui possa apparire Star-Lord, ma in ogni casso
esso avrà un grande impatto nell’universo della
Marvel, considerato che è il primo grande film del MCU con protagonisti
i mutanti. Il progetto potrebbe avere ramificazioni multiversali, e
perciò portare in ballo tante cose, ivi compreso un cameo del Peter
Quill di Chris Pratt.
I Fantastici Quattro
Nell’ultimo periodo
attorno al nuovo film dei Fantastici Quattro
– che ricordiamo essere un debutto nel
MCU – sono corse tante voci, in special modo sull’arruolamento
di attori nel cast. Ad ogni modo, questo ha alzato l’hype attorno
al film, e fatto porre molte domande su come sarà la storia di
questa famiglia sui generis.
Fantastici Quattro è attualmente
nella sua fase di sviluppo, e, essendo loro oltre che supereoi
degli scienziati (come vediamo nei film di Tim Story), l’idea che
potrebbero introdursi nel cosmo e incontrare Star-Lord sulla Terra oppure nella galassia,
qualora lui ne facesse ritorno, è molto affascinante.
Spider-Man 4
In Avengers: Infinity War, Star-Lord e Spider-Man hanno combattuto fianco
a fianco per sconfiggere
Thanos, seppur non ci siano riusciti a causa proprio del primo.
Una riunione fra i due Peter, dopo quell’evento importante che ha
segnato tutti gli Avengers, potrebbe risultare molto interessante,
e sarebbe entusiasmante vederla concretizzarsi proprio in
Spider-Man 4.
In fondo, a ben pensarci, sia l’uno
che l’altro vivono situazioni simili nel
MCU: entrambi stanno affrontando un percorso che li vede
prevalentemente soli e vivono un cambiamento importante. C’è però
da dire che se Peter Quill volesse realmente andare a trovare il
compagno di battaglia, cercherebbe solo Spider-Man, non Peter
Parker, a causa dell’incantesimo di Doctor Strange su quest’ultimo in Spider-Man: No Way Home.
Avengers: Kang Dynasty
Avengers:
Kang Dynasty è fra i prossimi crossover del
MCU, in cui si avrà come villain principale, ai livelli di
Thanos,
Kang il Conquistatore. Nel film, in uscita nel 2026, saranno
molto probabilmente tanti i supereroi che si coalizzeranno per
sconfiggerlo, proprio come è accaduto in passato con gli altri
capitoli degli Avengers.
Ciò vuol dire che, essendo Star-Lord già sulla Terra, potrebbe
partecipare alla battaglia, aiutando i nuovi eroi a sconfiggere il
cattivo. Chissà se poi non entrerebbe a far parte della nuova
squadra degli Avengers.
Avengers: Secret Wars
Star-Lord potrebbe apparire anche in Avengers:
Secret Wars del 2027, il successivo capitolo sugli
Avengers dopo quello con Kang il Conquistatore. Nei fumetti
Marvel, Secret Wars del 2015 ha
visto nascere un regno patchwork di realtà dalle ceneri di un
multiverso distrutto.
In questo modo, la minaccia
multiversale di
Avengers: Secret Wars potrebbe essere molto più grande
e impattante di quella inserita in Avengers: The Kang Dynasty. Si avrebbe così bisogno di
un numero ancor più elevato di supereroi, come per l’appunto Peter
Quill e le sue varianti provenienti da altre dimensioni e linee
temporali.
World War Hulk
Da quanto si apprende,
seppur il progetto nonsia stato confermato ufficialmente, il
MCU dovrebbe arricchirsi con un film su Hulk intitolato
World War Hulk. La sua produzione sarebbe stata pensata in
seguito al ri-ottenimento da parte dei
Marvel Studios dei diritti di distribuzione di Hulk dalla
Universal Pictures.
In questo modo Bruce Banner
otterrebbe un film stand-alone, completamente incentrato su di lui.
Se ci dovesse essere un adattamento di World War Hulk, Star-Lord potrebbe essere inserito per
ricoprire un ruolo da co-protagonista, come era accaduto ad Hulk
stesso con Thor in Thor: Ragnarok.