La vincitrice del Grammy Award
Billie Eilish ha diffuso attraverso il suo canale
YouTube ufficiale la canzone
d’apertura che ha scritto ed inciso per il venticinquesimo film di
James
Bond, No Time to Die. Il singolo, il cui titolo è
appunto “No Time to Die”, è prodotto dalla stessa Eilish
insieme al suo collaboratore (nonché fratello maggiore)
Finneas e a Stephen Lipson. Il brano contiene
degli arrangiamenti orchestrali di Hans Zimmer e
Matt Dunkely, con Johnny Marr alla chitarra.
Billie Eilish è la
più giovane artista della storia ad aver scritto e registrato una
canzone d’apertura per il franchise di James Bond. In pochissimi
minuti, il brano ha già raggiunto oltre 250,000 visualizzazioni. A
proposito del suo coinvolgimento nel franchise, la cantautrice
statunitense ha dichiarato: “È da pazzi entrare a far parte di
tutto questo, al di là del modo in cui ci vieni coinvolto. Aver
firmato la colonna sonora di un film che far parte di una saga così
leggendaria è un onore. James Bond è il franchise cinematografico
più cool che esista. Sono ancora sotto shock.”
Il film, atteso nelle sale l’8
aprile 2020, vede nel cast Daniel
Craig (James Bond), Ralph
Fiennes (M), NaomieHarris (Eve
Moneypenny), Ben
Whishaw (Q), Rory
Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey
Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono
invece Rami
Malek, Billy Magnussen, Lashana
Lynch e Ana de Armas.
Vi ricordiamo che la produzione ha
assunto Phoebe Waller-Bridge per
“ravvivare” lo script di Bond 25 sotto
speciale richiesta di Craig, grande fan
di Fleabag e Killing
Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal
1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr.
No e From Russia With Love) che la casa di
produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del
franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.
In No Time To
Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica
dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere
viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio
amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
Il costume che Robert
Pattinson indosserà nell’attesissimo The
Batman è stato finalmente rivelato grazie ad un
“camera test” diffuso via Twitter dal regista
Matt Reeves. Le riprese del film sono partite
alcune settimane fa a Londra: ecco perché i fan erano in trepidante
attesa di un primissimo sguardo alla nuova iterazione del Crociato
di Gotham destinata al grande schermo.
Per chi non lo sapesse, i “camera
test” sono dei video che vengono realizzati per “testare” il look
del personaggio attraverso delle primissime inquadrature (qualcosa
di molto simile a quanto fatto dal regista Todd
Phillips con Joker). Da
queste prime immagini si evince che il nuovo costume del Cavaliere
Oscuro ricorderà molto quello sfoggiato da Bruce Wayne nel
videogioco “Batman: Arkham Knight” e nella serie di graphic novel
“Batman: Earth One”.
Il cast di The
Batman è formato da molti volti noti: insieme
a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Andy
Serkis (Alfred), Colin
Farrell(Oswald
Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey
Wright (Jim Gordon) e Paul
Dano (Enigmista). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.
HN Entertainment ha suggerito che
le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios
di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman v Superman: Dawn of Justice,
Justice League, Wonder Woman e del
sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita
nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti,
“Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Dopo i rumors circolati nelle ultime
settimane, finalmente abbiamo notizie certe su quello che sarà,
all’interno del prossimo cinecomic MarvelGli Eterni, il
primo supereroe apertamente gay del MCU.
Secondo le voci precedenti, il
personaggio in questione poteva essere Phastos, interpretato
da Brian Tyree Henry, ma anche Ikaris, che avrà il
volto di Richard Madden, potrebbe essere trai
coinvolti in questo ruolo epocale per il franchise.
Ora, grazie alle dichiarazioni
dell’attore Haaz Sleiman, sappiamo che si tratta
proprio di Phastos. Le precedenti partecipazioni dell’attore di
origine libanese naturalizzato statunitense comprendono
Assassin’s Creed e le serie tv
Jack Ryan e The Good
Wife, e del suo ruolo ne Gli
Eterni, sappiamo solo che sarà il marito di
Phastos.
Sleiman ha confermato che il film
vedrà anche un bacio gay trai due: “Oh sì, assolutamente, ed è un
bacio bellissimo e molto commovente. Tutti hanno pianto sul set.
Per me è molto importante mostrare quanto possa essere amorevole e
bella una famiglia strana.”
“Brian Tyree Henry è un attore
straordinario e ha portato tanta bellezza in questo ruolo, e nei
suoi occhi ho visto l’entusiasmo di un bambino. Credo sia
importante ricordare al mondo che anche gli appartenenti alla
comunità queer sono stati bambini”, ha continuato.
Si tratta chiaramente di un grande
passo avanti per i Marvel Studios in termini di diversità, e
sembra sicuro, a questo punto, che Gli Eterni renderà giustizia
alla relazione tra Phastus e suo marito.
Gli
Eterni, diretto da Chloe
Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh).
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6
novembre 2020.
Sono cominciate le riprese di
Nightmare Alley, il nuovo film di
Guillermo Del Toro, e le prime foto trapelate dal
set sono comparse sull’account Instagram di Romina
Power, che con sorpresa annunciza di far parte del cast
del film del regista premio Oscar.
Searchlight
Pictures ha annunciato che le riprese del film
Nightmare Alley sono iniziate questa
settimana a Toronto, in Canada. Il film è interpretato dal
candidato all’Academy Award
Bradley Cooper (A Star is Born, American
Sniper), dall’attrice premio Oscar
Cate Blanchett (Blue Jasmine,
Elizabeth), dalla candidata all’Oscar Toni Collette (Cena con delitto – Knives
Out, Unbelievable), dal candidato all’Oscar
Willem Dafoe (The Lighthouse, Van Gogh –
Sulla soglia dell’eternità), dal candidato all’Oscar
Richard Jenkins (La Forma dell’Acqua – The
Shape of Water, L’Ospite Inatteso), dalla candidata
all’Oscar Rooney Mara (Carol,
Millennium – Uomini che odiano le donne), Ron
Perlman (Pacific Rim, Hellboy) e dal
candidato all’Academy Award David Strathairn
(Lincoln, Good Night, and Good Luck.).
Nightmare
Alley è diretto dal premio Oscar Guillermo del
Toro (La Forma dell’Acqua – The Shape of Water,
Il Labirinto del Fauno) e scritto dallo stesso del Toro
insieme a Kim Morgan (The Forbidden Room). Il film è
prodotto da Guillermo del Toro e dal vincitore
dell’Academy Award J. Miles Dale
(Antlers, La Forma dell’Acqua – The Shape of
Water) ed è basato sul romanzo di William Lindsay
Gresham. Il film sarà supervisionato dai Presidents of
Production for Film and Television di Searchlight Pictures
David Greenbaum e Matthew Greenfield e dal
Vicepresidente Senior DanTram Nguyen.
Il regista e sceneggiatore Guillermo
del Toro ha dichiarato: “Sono ispirato e felice di lavorare con
questo magnifico cast. Io e Kim Morgan abbiamo lavorato con grande
passione per portare sullo schermo il mondo oscuro e crudo e il
linguaggio di William Gresham e ora siamo affiancati da un
eccezionale gruppo di artisti e tecnici per dargli vita”.
“Considerato lo spessore di
questo incredibile cast, è per me un privilegio lavorare a fianco
di tutti loro con il supporto dei nostri partner di Searchlight.
Sarà una gioia vedere questi attori di fama mondiale e Guillermo
migliorarsi a vicenda in questa nuova interpretazione del romanzo
di Gresham”, ha affermato il produttore Dale.
Nightmare Alley: la trama del film
In Nightmare
Alley, un giovane e ambizioso giostraio (Bradley
Cooper) con un talento nel manipolare le persone con poche parole
ben scelte frequenta una psichiatra (Cate Blanchett) che è ancora
più pericolosa di lui. Al luna park lavorano anche Molly
(Rooney Mara), il capo imbonitore Clem (Willem Dafoe) e Ron Perlman
nei panni di Bruno the Strongman. Richard Jenkins fa parte del
pubblico dell’alta società nel ruolo del ricco industriale Ezra
Grindle.
“È per noi un’emozione
fortissima nonché un onore collaborare ancora una volta con
Guillermo. Ha creato quella che è a tutti gli effetti una squadra
di attori e talenti creativi da sogno, per contribuire a portare la
sua eccezionale visione di Nightmare Alley sul grande
schermo”, hanno dichiarato Greenbaum e Greenfield.
Si uniscono a del Toro anche alcuni
dei suoi collaboratori di lunga data come lo scenografo
Luis Sequeira (La Forma dell’Acqua – The Shape
of Water, La madre), il direttore della fotografia
Dan Laustsen, ASC, DFF (La Forma dell’Acqua –
The Shape of Water, John Wick 3 – Parabellum), il
supervisore agli effetti speciali Dennis Berardi
(La Forma dell’Acqua – The Shape of Water, Crimson
Peak), la production designer Tamara Deverell
(Star Trek: Discovery, The Strain) e il montatore
Cam McLauchlin (La Forma dell’Acqua – The
Shape of Water, The Strain). Searchlight
distribuirà la pellicola in tutto il mondo.
Searchlight
Pictures è una società cinematografica specializzata che
finanzia e acquisisce film e che fa parte di The Walt Disney
Studios.
Ecco il trailer di
Magari, il film di Ginevra
Elkann, in uscita al cinema dal 26 marzo
grazie a BIM Distribuzione. Nel cast
Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Milo Roussel, Ettore
Giustiniani, Oro De Commarque, Céline Sallette, Benjamin
Baroche e Brett Gelman.
Magari è
una commedia sentimentale che racconta la storia
di Alma, Jean e Sebastiano, tre fratelli molto legati tra loro che
da Parigi, città in cui vivono nel sicuro, seppur bizzarro,
ambiente alto borghese della madre di fede russo-ortodossa, si
ritrovano scaraventati nelle braccia di Carlo, padre italiano,
assente, anticonformista e completamente al verde che non ha alcuna
idea di come badare a sé stesso, figuriamoci ai figli. Durante una
vacanza di Natale passata in una casa al mare insieme a Carlo e
alla sua collaboratrice Benedetta, in un momento di sospensione
dalle loro vite vere, i nodi delle tensioni di famiglia vengono al
pettine. Carlo scopre degli aspetti oscuri della sua ex moglie e
dimostra ai suoi figli di essere un padre inaffidabile, ma
incredibilmente carismatico e – nonostante le sfide e le tensioni
quotidiane – la piccola Alma continua a credere fermamente che un
giorno MAGARI la sua famiglia possa tornare a unirsi come un
tempo.
Una Produzione Wildside con
Rai Cinema. Prodotto da Lorenzo Mieli e Mario Gianani con
Lorenzo Gangarossa per Wildside, una coproduzione italo-francese
coprodotto da Tribus P Films e da Iconoclast.
Arriva il 5 marzo nelle sale
italiane Il talento del Calabrone, opera
prima diretta da Giacomo Cimini e distribuito da
Paco Cinematografica e Eagle Pictures. Il thriller mozzafiato
ambientato a Milano racconta la storia di Dj Steph (Lorenzo
Richelmy), conduttore di un programma radiofonico di
successo che nel corso di una diretta dovrà fare i conti con un
inaspettato evento: l’annuncio da parte di un ascoltatore
(Sergio Castellitto), che confessa di volersi
suicidare tenendo sotto scacco l’intera città. Nell’arco di una
lunga notte, la più imprevedibile della loro vita, i due giocano
pericolosamente sul filo del rasoio, mentre il tenente colonnello
Rosa Amedei (Anna Foglietta) cerca di scoprire
l’identità del misterioso uomo.
“Si tratta di un film realizzato
attraverso un mix tra alta tecnologia e una drammaturgia che resta,
in qualche modo, umanissima perché l’obiettivo rimane quello di
raccontare storie e vicende che toccano l’anima delle
persone”, ha raccontato Sergio
Castellitto.
“Questo film è il frutto di un
soggetto di Lorenzo e quello che mi ha colpito della storia è che
tutti i personaggi nascondono una verità, sia in senso positivo sia
in senso negativo – ha dichiarato il regista Giacomo
Cimini – Quello che più mi ha coinvolto è stata la
possibilità di raccontare il confronto tra tre personaggi in
opposizione l’uno con l’altro: una partita a scacchi che ha come
plancia di gioco una città intera”.
Il Talento del
Calabrone è una co-produzione italo-spagnola Paco
Cinematografica e Atica Cuarzo Innova e con Eagle Pictures, in sala
dal 5 marzo.
Sinossi:
Milano. Steph è un giovane DJ
radiofonico sulla cresta dell’onda, molto popolare sui social
media. Ogni sera conduce un programma radiofonico con un forte
seguito durante il quale riceve chiamate dai fan. Una sera, una
telefonata, però, lo raggela: uno sconosciuto dal sangue freddo
annuncia in diretta di volersi togliere la vita, facendosi
esplodere nel centro della città. Steph cerca di gestire la
situazione: l’attentatore minaccia di farsi esplodere se il DJ non
lo intratterrà in diretta. L’uomo, che si fa chiamare Carlo, sfida
Steph in un duello di resistenza mentale. Nel frattempo, il nucleo
investigativo dei Carabinieri guidato dalla risoluta Tenente
Colonnello Rosa Amedei si mette sulle tracce del terrorista e
scopre che il piano dell’uomo è molto più complesso di quanto lui
stesso voglia mostrare: è l’atto di un uomo dotato di
un’intelligenza superiore, capace di mettere in scacco un’intera
città con una sola, semplice telefonata.
A partire dal 13
febbraio, Doctor
Sleep, il thriller diretto da Mike
Flanagan, basato su una sua sceneggiatura tratta dal
romanzo di Stephen King, con protagonisti Ewan McGregor,
Rebecca Ferguson e Kyliegh Curran, sarà inoltre
disponibile per l’acquisto in digitale, anche in 4K
UHD.
Tra i contenuti extra spiccano la
Director’s Cut con 27 minuti di scene
inedite, lo speciale “Ritorno all’
Overlook” dedicato alla ricostruzione dell’iconica
location già protagonista in Shining, e “Da Shining
a Doctor
Sleep” con un’intervista esclusiva a Stephen King e al
regista/sceneggiatore Mike Flanagan, dal romanzo
originale fino al loro approccio a questo attesissimo nuovo
capitolo.
Doctor Sleep, il film
Ancora irrimediabilmente segnato
dal trauma che ha vissuto da bambino all’Overlook, Dan Torrance ha
combattuto per trovare una parvenza di pace. Ma questa tregua va in
frantumi quando incontra Abra, un’adolescente coraggiosa con un
potente dono extrasensoriale, noto come la “luccicanza”.
Riconoscendo istintivamente che Dan condivide il suo potere, Abra
lo contatta, invocando disperatamente il suo aiuto contro la
spietata Rose Cilindro e i suoi seguaci, i membri de Il Nodo, che
si nutrono della Luccicanza degli innocenti alla ricerca della loro
immortalità.
Formando un’improbabile alleanza,
Dan e Abra si impegnano in una brutale lotta tra la vita e la morte
contro Rose. L’innocenza di Abra e l’intrepida consapevolezza della
sua Luccicanza costringono Dan a invocare i suoi stessi poteri come
mai prima d’ora – affrontando immediatamente le sue paure e
risvegliando i suoi fantasmi del passato.
Doctor
Sleep è interpretato da Ewan McGregor (“Star
Wars: Episodi I – La minaccia fantasma, II – L’attacco dei
cloni e III – La vendetta dei Sith”, “T2 Trainspotting”) nel ruolo
di Dan Torrance, da Rebecca Ferguson (i film “Mission:
Impossible”, “The Greatest Showman”) in quello di Rose Cilindro, e
da Kyliegh Curran, al suo debutto in un
lungometraggio, nel ruolo di Abra. Il cast principale include anche
Carl Lumbly, Zahn McClarnon, Emily Alyn Lind, Bruce
Greenwood, Jocelin Donahue, Alex Essoe e Cliff Curtis.
Trevor Macy e Jon Berg sono i produttori del film, mentre Roy Lee,
Scott Lumpkin, Akiva Goldsman e Kevin McCormick ne sono i
produttori esecutivi.
Il team creativo di Flanagan che ha
lavorato dietro le quinte è composto dal direttore della fotografia
Michael Fimognari (“The Haunting of Hill House”), dagli scenografi
Maher Ahmad (“Duri si diventa”) ed Elizabeth Boller (“Terrore del
silenzio”), e dalla costumista Terry Anderson (“Nella tana dei
lupi”). La colonna sonora è opera dei The Newton Brothers (“The
Haunting of Hill House”). Warner Bros. Pictures presenta una
produzione Intrepid Pictures / Vertigo Entertainment, un film di
Mike Flanagan, “Stephen King’s Doctor Sleep”.
DVD, BLU-RAY E 4K
UHD
DVD:
16×9 1.85:1
Lingue: Dolby Digital: Italiano 5.1, Inglese 5.1, Francese 5.1,
Tedesco 5.1
Sottotitoli: Francese, Olandese. Non Udenti: Italiano, Inglese,
Tedesco.
PREZZO SUGGERITO AL
PUBBLICO: 14,99€
BD:
1080p High Definition 16×9 1.85:1
Lingue: Dolby Digital: Italiano 5.1, Inglese 5.1, Francese 5.1,
Spagnolo 5.1, Russo 5.1. Dolby Atmos TrueHD: Inglese.
Sottotitoli: Francese, Spagnolo, Portoghese, Olandese, Danese,
Finlandese, Norvegese, Svedese, Greco, Russo, Estone, Lettone,
Lituano, Arabo, Coreano, Cinese. Non Udenti: Italiano,
IngleseCONTENUTI SPECIALI
FROM SHINING TO SLEEP: lo scrittore Stephen King e il
regista/sceneggiatore Mike Flanagan parlano del primo romanzo,
dell’originale film cult, dell’approccio a questo attesissimo nuovo
capitolo. •THE MAKING OF DOCTOR SLEEP: A NEW VISION • RETURN TO THE
OVERLOOK
PREZZO SUGGERITO AL
PUBBLICO: 16,99€
4K UHD (include il Film in 4K UHD e in Blu-ray)
2160p Ultra High Definition 1.85:1
Lingue: Dolby Digital: Italiano 5.1, Inglese 5.1., Francese 5.1,
Spagnolo 5.1, Russo 5.1; Dolby Atmos TrueHD: Inglese
Sottotitoli: Francese, Spagnolo, Portoghese, Russo, Danese,
Finlandese, Norvegese, Svedese, Greco, Arabo, Cinese, Coreano. Non
Udenti: Italiano, Inglese
PREZZO SUGGERITO AL
PUBBLICO: 26,99€
EDIZIONE SPECIALE STEELBOOK BLU-RAY
Include disco blu-ray con la versione estesa del film con i 27
minuti inediti
Rick Moranis, star
di Tesoro, mi si sono ristretti i
ragazzi, tornerà nell’annunciato sequel del film
Disney uscito nel lontano 1989, il cui titolo sarà
Shrunk (in riferimento all’originale
Honey, I Shrunk the Kids).
La conferma arriva da Deadline: Moranis ha
firmato un accordo per tornare ad interpretare Wayne Szalinski nel
sequel. Il nuovo film avrà come protagonista Josh
Gad (Frozen – Il regno di ghiaccio, La bella e la bestia) nei panni della
versione adulta di Nick, il secondogenito di Wayne (nel film
originale interpretato da Robert Oliveri).
La storia del sequel sarà più o meno
simile a quella della commedia degli anni ’80 diretta da
Joe Johnston: Nick ha seguito le orme di suo padre
ed è diventato un inventore. La sua ultima invenzione, una macchina
sperimentale in grado di ridurre a dimensioni microscopiche
qualsiasi oggetto, finirà per causargli i medesimi guai che
afflissero il padre molti e molti anni prima.
Joe Johnston
tornerà dietro la macchina da presa per il sequel, che inizialmente
doveva essere destinato al servizio di streaming Disney+. Todd Rosenberg ha scritto la
versione più recente della sceneggiatura, che a quanto pare avrebbe
spinto la multinazionale statunitense a rivedere i propri piani e a
decidere di lanciare il seguito al cinema. Le riprese dovrebbero
partire entro la fine del 2020.
È alquanto strano che Rick
Moranis abbia deciso di partecipare al sequel di
Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi.
Questo perché l’attore si era ritirato definitivamente dalle scene:
la sua ultima apparizione sul grande schermo, infatti, risale al
lontano 1997, proprio in Tesoro, ci siamo ristretti anche
noi, secondo seguito del film di Johnson dopo Tesoro, mi
si è allargato il ragazzino del 1992.
La visione domestica dei
film ci permette una cosa che al cinema non si può
fare: mettere il film in pausa. Questa pratica, che potrebbe essere
accostata a un film noioso, o magari alla necessità di andare in
bagno o alla voglia di uno snack durante il film, permette anche di
notare meglio i dettagli nascosti nei film.
Moltissime pellicole, infatti,
nascondono dettagli e segreti che si possono scovare solo ad
immagine ferma. E infatti, ecco i film che sono stati più volte
messi in pausa per intercettarne i dettagli nascosti.
Il Re Leone
I film
Disney sono pensati per essere adatti ai bambini e mentre
molti di essi toccano argomenti delicati per un pubblico molto
giovane, non ci si aspetta, in essi, scene o situazioni a cui i
bambini non dovrebbero assistere. Tuttavia, nel film classico, Il
Re Leone, sembra esserci qualcosa di non adatto agli spettatori più
giovani.
Nel momento in cui Simba gioca con
la ritrovata Nala e i due si corteggiano, della polvere sollevata
dai leoni che si stuzzicano sembra scrivere contro il cielo la
parola SEX. Molte persone hanno messo in pausa questo momento per
ricontrollare e verificare se la diceria fosse vera, e certamente
il fotogramma in pausa sembra dare ragione a chi dice che quella
parola compare.
Star Wars: La Minaccia
Fantasma
Questo potrebbe non essere
il film preferito del franchise trai fan di Star
Wars, ma contiene una scena che sicuramente, almeno
una volta durante la visione, avete messo in pausa, per verificare
le cose con i vostri occhi. Questo perché nel film appare un
extraterrestre davvero speciale. Ad un certo punto, durante una
scena in cui vediamo il Senato Galattico, vediamo che uno dei
loggioni destinati ai membri del senato è occupato da alieni che
hanno la stessa forma di E.T., proprio quell’extraterrestre che è stato
protagonista di Steven
Spielberg.
La motivazione a questa simpatica
apparizione è semplice: Spielberg e Lucas sono molto amici, e
all’epoca hanno voluto creare un link tra le loro creature, oltre
che un gustoso Easter Egg per i loro fan.
Star Wars: Una Nuova Speranza
A proposito di Star Wars,
c’è un altro momento che è stato vittima della spasmodica ricerca
della mesa in pausa da parte degli spettatori da salotto, un
momento entrato davvero nella storia del cinema. Nel classico
Star Wars: Una Nuova Speranza, il momento in
cui uno Stormtrooper corre e sbatte la testa contro lo stipite del
varco dell’astronave su cui si trova è diventato un momento
classico.
Si tratta di un momento così famoso
che George
Lucas ha effettivamente aggiunto il suono alla scena
in occasione dell’uscita di un DVD per inserire un elemento comico
nella situazione. È una scena che i fan hanno messo in pausa e
riavvolto di nuovo, sui vecchi VHS, ed è diventato famoso come
qualsiasi altra scena del franchise.
Quella casa nel bosco
La scena di Quella Casa nel Bosco che viene messa in pausa
più e più volte è senza dubbio quello in cui si mostrano gli
artefici del letale gioco alla base del film mentre sono davanti ad
una lavagna. Su questa lavagna sono segnati tutti i nomi dei mostri
dei film e delle storie dell’orrore che potrebbero comparire nei
boschi in cui è ambientato il film.
Molti spettatori vogliono leggere
attentamente quali sono i riferimenti e le creature che vengono
prese in considerazione nel film, anche se magari non vengono
mostrate tutte. La lavagna è incredibilmente dettagliata, quindi ha
sicuramente senso che i fan vogliano fermarsi su questa scena.
Psycho
Quella casa nel bosco non è
l’unico film horror che è stato protagonista del fenomeno della
“messa in pausa” a scopo indagatorio, potremmo dire. Un altro film
horror che contiene un fotogramma misterioso che necessita di una
pausa per poter essere letto bene è
Psycho, il capolavoro di Alfred
Hitchcock.
Nel momento in cui Norman Bates
viene arrestato e fissa la telecamera, molte persone hanno messo in
pausa il film. Questo perché in sovrimpressione al volto
dell’attore Anthony Perkins, appare brevemente un
cranio, ma è un momento così fugace che la gente deve mettere in
pausa il film per verificare che il teschio sia apparso
davvero.
Il DC
Extended Universe (abbreviato in DCEU) non si è
rivelato ciò che i fan dei fumetti si aspettavano quando L’Uomo
d’Acciaio ha fato il suo debutto sul grande
schermo.
Dopo una serie di “passi falsi”, il
DCEU sembra non essere destinato a risorgere dalle sue ceneri (vedi
anche il recente flop al box office di Birds of
Prey), dal momento che la Warner Bros.
sembra intenzionata a concentrarsi di più su film indipendenti come
Joker (che
all’ultima edizione degli Oscar ha conquistato ben 11 candidature)
o l’attesissimo The
Batman.
In attesa di Wonder Woman
1984, ecco di seguito 10 standalone o
spin-off che, nonostante il futuro incerto del DCEU,
vorremmo ancora vedere:
Gotham City Sirens
Margot Robbie ha vestito i
panni di Harley Quinn in Suicide Squad del 2016: nonostante il film
non sia stato accolto bene né dal pubblico né dalla critica, il
personaggio di Harley ha riscosso particolare successo. A lungo si
è parlato di alcuni spin-off che avrebbero dovuto vederla
protagonista, come ad esempio Harley & Joker, in cui la
Robbie sarebbe tornata al fianco del Clown Principe del Crimine
interpretato da Jared Leto.
Di recente abbiamo rivisto la Robbie
nei panni della Mattacchiona in Birds of Prey, ma che fine
ha fatto Gotham City Sirens, il film di David Ayer che
avrebbe dovuto vedere la Mattacchiona entrare in azione al fianco
di Poison Ivy e Catwoman? Sembra che sia ancora in cantiere…
Justice League Dark
I fan stavano aspettando un
adattamento di Justice League Dark da prima ancora che
il DCEU iniziasse a prendere forma. La Justice League Dark è un
gruppo di supereroi composto da membri con poteri soprannaturali
dell’Universo DC, tra cui John Constantine, Zatanna, Deadman e
Swamp Thing
Per anni Guillermo del Toro è stato
associato ad un possibile adattamento cinematografico, mentre di
recente abbiamo appreso che J.J. Abrams e la sua Bad Robots
starebbe lavorando con la Warner Bros. a film e serie tv ispirati
alla JLD.
The Trench
In Aquaman di James wan sono state introdotte delle
creature marine che nel film attaccavano l’imbarcazione di Arthur
Curry e Mer. Poco dopo l’uscita del cinecomic nelle sale, è stato
rivelato che la Warner Bros. era al lavoro su uno spin-off
incentrato proprio sui Trench, che dovrebbe arrivare nelle sale
prima del sequel di Aquaman, la cui uscita è fissata per
il 2022. Sfortunatamente, da quel momento non si sono avuti più
aggiornamenti sul progetto.
Batgirl
I piani per un film dedicato a
Batgirl iniziarono ancor prima che Joss Whedon venisse
coinvolto come regista delle riprese aggiuntive di Justice
League. All’inizio, Whedon venne incaricato di scrivere e
dirigere il film dedicato alla supereroina, per poi essere chiamato
a “completare” l’opera di Zack Snyder.
Il film è attualmente in una sorta
di limbo, con la Warner Bros. che ha deciso di realizzare un nuovo
film dedicato a Batman. Forse si aspetta l’uscita di Matt Reeves
per rimettere nuovamente mano allo standalone di Whedon e magari
cercare di collegare tra loro le due pellicole? Staremo a
vedere…
Cyborg
I piani iniziali del DCEU
prevedevano, dopo l’uscita di Justice League, la
realizzazione di standalone per ognuno dei membri del team, come
successo con Wonder Woman e Aquaman. Per diverso tempo un
film interamente dedicato al Cyborg di Ray Fisher è stato in
cantiere alla Warner Bros.
Purtroppo, i tagli operati su
Justice League hanno minimizzato le origini di Cyborg e
piani per un film in solitaria si sono lentamente disgregati. Molti
fan sono curiosissimi di sapere cosa Zack Snyder aveva in mente per
il personaggio, sperando che un film dedicato a Victor Stone possa
vedere la luce prima o poi, come accaduto di recente con il
Flash di Ezra Miller.
Green Lantern Corps
I piani
della DC in merito a Justice League sono cambiati quando
la campagna promozionale del film era già iniziata, con alcune
immagini che presentavano lo slogan “Unite The Seven”: alla fine,
nel film, sono apparsi soltanto sei membri della squadra, con il
settimo che si credeva potesse essere Lanterna Verde. Anche se una
Lanterna Verde è apparsa in una scena flashback del film, avremmo
visto le forze galattiche apparire sul grande schermo soltanto in
Green Lantern Corps.
O almeno, è così che
dovevano andare le cose, dato che Green Lantern Corps –
inizialmente previsto per quest’anno – è stato ufficialmente
posticipato a data da definirsi dalla Warner Bros. e dalla DC
Films. Si presume che il film sia ancora sviluppato per conto di
Geoff Johns, sebbene l’annuncio di un’imminente serie destinato al
servizio di streaming HBOMax abbia messo seriamente in discussione
il futuro del film.
Nightwing
Non è chiaro se il film su
Nightwing annunciato nel 2017 sarà collegato al DCEU, al
prossimo riavvio dell’universo condiviso che dovrebbe iniziare con
The
Batman, o se sarà un film autonomo come Joker.
Tutto ciò che sappiamo ad oggi, è che il film sarà diretto da Chris
McKay.
Con così tanti progetti ambientato
nell’universo di Batman attualmente in sviluppo, non dovrebbe
sorprendere se la Warner Bros. decidesse di accontonare qualcosa di
magari già annunciato, per intraprendere nuove strade. Certo è che
i fan sperano ancora nel film ricco d’azione dedicato a Dick
Grayson che McKay aveva promesso…
New Gods
Nella versione originale di
Justice League, avremmo dovuto vedere Darkseid combattere
contro gli eroi al centro della storia. Le cose sono poi andate
diversamente, con Steppenwolf e i Parademoni schierati sul campo di
battaglia nella versione cinematografica.
Fortunatamente, la Warner e la DC
hanno annunciato che sarà la regista Ava DuVernay ad occuparsi
della regia di New Gods, in cui molto probabilmente farà
la sua apparizione anche Darkseid. L’ultima volta che si è parlato
del progetto, la DuVernay era impegnata con la stesura dello script
insieme a Tom King. Speriamo di ricevere presto nuovi aggiornamenti
sul film.
Deathstroke
Dopo l’apparizione di Deathstroke in
una delle scene post-credit di Justice League, si è
parlato a lungo di un film in solitaria per il personaggio affidato
a Joe Manganiello. All’inizio si vociferava che lo standalone fosse
stato affidato a Gareth Evans, regista di The Raid,
nonostante il suo coinvolgimento non sia mai stato
ufficializzato.
Ad oggi il futuro del personaggio –
sicuramente “vittima” dell’intera ripianificazione del DCEU –
sono avvolti nel mistero. A quanti di voi piacerebbe ancora vedere
Manganiello entrare finalmente in azione in un film tutto dedicato
a Slade Wilson?
Supergirl
Un film dedicato a
Supergirl è stato ufficialmente annunciato, con Oren Uziel
incaricato di scrivere la sceneggiatura, anche se le voci di un
film dedicato a Kara Zor-El hanno cominciato a susseguirsi da
quando L’Uomo d’Acciaio è arrivato nelle
sale.
Ciò che forse i fan si aspettano di
vedere è un sequel di Man of Steel che renda
giustizia al Superman di Henry Cavill e introduca la nuova
Supergirl cinematografica prima dell’arrivo dello standalone a lei
dedicato.
Presentato presso la Casa del Cinema
di Roma il nuovo film di Gianni Di Gregorio,
Lontano lontano, che dopo l’ottima
accoglienza al Torino Film Festival, arriva in sala dal 20
febbraio. La vicenda ruota attorno a tre arzilli vecchietti che
decidono di rifarsi una vita all’estero, per poter vivere più
dignitosamente con le loro magre pensioni e alla preparazione del
viaggio che li condurrà verso un nuovo inizio. Ne parlano il
regista, sceneggiatore e attore assieme a un altro dei tre
protagonisti, Giorgio Colangeli e al produttore
Angelo Barbagallo.
Lontano
lontano – Il ricordo di Ennio
Fantastichini
L’incontro è anche l’occasione per
ricordare Ennio Fantastichini, recentemente
scomparso, terzo membro dell’eccentrica compagnia, che lascia
un’ultima interpretazione di grande valore coniugando leggerezza e
spessore. Così lo ricorda Angelo Barbagallo:
“È straordinario per chi conosceva Ennio ritrovarlo nel film
per come era davvero. Il suo personaggio ha proprio i tratti
fondamentali del suo carattere: la generosità, un po’ la follia.
Era esattamente così. Quando ho letto la sceneggiatura, ho chiesto
subito a Gianni, che non aveva mai lavorato con Ennio, se lo
conosceva. Perché aveva scritto come se ci fosse andato in vacanza
insieme. È una testimonianza toccante, commovente, non solo dal
punto di vista personale, ma anche di che grande attore sia
stato”.
Giorgio Colangeli
ricorda invece il provino per Lontano lontano che fece proprio
assieme a Fantastichini, di cui lo colpiva il carattere
estremamente espansivo: “Nel secondo provino che ho fatto c’era
anche Ennio, che conoscevo poco […] Con Ennio non era possibile
sottrarsi perché era talmente espansivo, quasi aggressivo. Ricordo
ancora un viaggio Roma-Torino in treno che mi capitò di fare con
lui e Alessandro Haber. Non sono riuscito a dire una parola. È
stata un’esperienza. Parlavano tutti e due insieme senza
sosta”.
Di Gregorio e la genesi di
Lontano lontano
Il regista illustra poi
come l’idea del film e la sceneggiatura siano nate da una
chiacchierata con l’amico Matteo Garrone, che lo
ha incoraggiato a raccontare la storia di un pensionato povero in
cerca di una vita migliore all’estero. Sulle location e
sull’ambientazione romana precisa: “C’erano cento location in
questo film. Sembra facile, in realtà è stato complicatissimo
muoverci a Roma coi mezzi. Io avevo anche delle paure personali,
perché lì io abito, quelli sono i luoghi che frequento, il bar San
Calisto. Mi conoscono, c’è chi si mette in mezzo. Però è un posto
dell’anima. […] Era tutta la vita che volevo girare a piazza Santa
Maria in Trastevere. Filmare quei luoghi è stata un’emozione. […]
Sono i luoghi di Roma che tutti riconoscono, anche
all’estero”.
Sulla naturalezza del modo di
raccontare di Di Gregorio, Barbagallo aggiunge: “Nel cinema di
Gianni sembra ed è tutto molto semplice, essenziale. Con questo
modo di mettere in scena le cose, lui si può permettere anche dei
rischi. […] Spesso si procede per sottrazione, si evitano immagini
troppo viste, consumate, “cartolinesche”. Qui abbiamo inquadrato
addirittura il Colosseo. Ma nel suo modo di mettere in scena non
c’è nulla di enfatizzato, è tutto molto naturale”.
All’esperienza di Di Gregorio nella
scrittura si sono poi aggiunte le capacità attoriali del regista
stesso e soprattutto di Fantastichini e Colangeli, lasciati liberi
di contribuire con l’improvvisazione ad alcuni momenti del film.
Così ne parla Colangeli: “Quanto alla propensione a
improvvisare e integrare, nasceva dalla certezza di essere accolti
reciprocamente, senza quelle perplessità che possono nascere
nell’attore quando c’è un problema di rivalità, complicazioni che
in questo caso non ci sono mai state […]. Abbiamo aggiunto
qualcosa, ma ce lo siamo potuti consentire perché la sceneggiatura
era forte. […] Sentirsi serviti da una scrittura molto
circostanziata e precisa dà sicurezza. Altrimenti l’improvvisazione
diventa confusione”.
A chi definisce Di Gregorio “il
Kaurismäki di Trastevere” e gli domanda se si senta l’ultimo
esponente di una certa romanità colta e misurata, e se il film non
sia anche un elogio alla lentezza in tempi così frenetici, il
regista risponde: “È un elogio della lentezza, sì. Io sono
romano e devo dire che la lentezza non sempre aiuta. […] Ma è una
cosa tipicamente romana la pigrizia ed è un aspetto che c’è in
Lontano lontano. Al”interno di questo c’è anche la tolleranza
romana, c’è la grande accoglienza di Roma, che abbiamo sempre avuto
e che secondo me esiste ancora oggi. Io non credo di essere
l’ultimo. Ancora c’è, in tutte le fasce sociali, uno zoccolo duro
di gente che ama la semplicità, meno esposta forse alle
sovrastrutture. Mi interessava parlare di gente semplice, che
conserva però la dignità della natura umana e si muove cercando di
fare meno danni possibile. Cerca di fare un po’ di bene, se si può.
Poi la cosa che ci tenevamo a dire è che non si invecchia mai, di
fatto. Se si vuole fare qualcosa, lo si può fare a settanta, forse
anche ottanta anni. Questo non finirò mai di dirlo. Poi non so come
vadano le cose, ma l’importante è provarci”.
Lontano lontano è
prodotto da Bibi Film assieme alla francese
Le Pacte e a Rai Cinema,
distribuito da Parthénos.
Jared Leto, star
dell’atteso Morbius, ha confermato che
sono ufficialmente partite le riprese aggiuntive del film,
anticipando di essere impegnato nella lettura della serie a fumetti
basata sulla Legione dei Mostri.
Attraverso il suo account Instagram, infatti, Leto ha
condiviso una foto che lo ritrae sul set del film intento a
lettegere il numero #1 della serie a fumetti Marvel“La Legione dei
Mostri”, pubblicata nel 2011. La serie include diversi
“mostruosi” personaggi dell’Universo Marvel, tra cui – oltre al Vampiro
Vivente – figurano anche Licantropus, N’Kantu the Living
Mummy e Manphibian.
Nella didascalia che ha accompagnato
la foto, è possibile leggere: “Ricerche. Tornato sul
set”. E se nel cinecomic di Daniel
Espinosa dovessero apparire davvero alcuni dei membri
della Legione dei Mostri? Resta da capire se la
Sony detenga o meno i diritti di sfruttamento sugli altri
personaggi (cosa improbabile secondo alcuni), in modo da poterli
includere all’interno del film.
Potete vedere il post condiviso dall’attore di seguito:
Jared Leto è
il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello
Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il
Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael
Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del
sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando
Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per
il sangue umano.
Tyrese Gibbs, Adria
Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà
nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Con Morbius continua il piano
della Sony per espandere un universo parallelo a quello dei
Marvel Studios, inaugurato lo scorso anno
da Venom di Ruben
Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel
Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life –
Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata
firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio
curriculum titoli come Power
Rangers, Dracula Untold, The Last Witch
Hunter– L’Ultimo Cacciatore di
Streghe e Gods of Egypt.
Creato dallo
scrittore Roy Thomas e
dall’artista Gil Kane, il personaggio di
Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di
Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe
dei fumetti nel corso dei decenni.
L’attore, comico e sceneggiatore
statunitense Ben Schwartz, attualmente impegnato
con la promozione di Sonic – Il
Film (in cui presta la voce al riccio blu nella versione
originale), ha rivelato di recente di aver scritto la sceneggiatura
di una “versione adulta” de I Goonies per
conto di Seth Rogen (Facciamola finita) e
Adam McKay (La grande scommessa).
In una recente intervista con
HeyUGuys, Schwartz ha
dichiarato di aver scritto in passato una sceneggiatura basata su
un gruppo di amici molto simile ai “Goonies” del film di
Ricahrd Donner, che si ritrovano da adulti a
rivivere le avventure che li avevano già coinvolti da
ragazzini.
Secondo Schwartz, la sceneggiatura
prende le mosse anni dopo la ricerca da parte del gruppo in
questione di un tesoro che in realtà non sono mai riusciti a
trovare. Nel sequel i piccoli protagonisti diventano degli adulti
infelici e insoddisfatti ai quali viene concessa – diversi anni
dopo – una seconda possibilità proprio grazie ad una nuova
avventura.
Schwartz non ha rivelato nessun
altro dettaglio in merito alla storia, se non che la sceneggiatura
è stata scritta per i produttori Rogen e McKay. Prima di chiudere
la questione, Schwartz ha elogiato il film originale di Donner,
rivelando di “amare i Goonies”.
La domanda adesso sorge spontanea:
questa sorta di “sequel spirituale” vedrà mai la luce? Dalle parole
di Schwartz è chiaro quanto la sua sceneggiatura non sia
propriamente un seguito diretto del film originale, ma potrebbe
piuttosto servire come una sorta di reboot.
Lo scorso anno, Collider
aveva già parlato del progetto, il cui titolo sarebbe
79ers: la regia era stata affidata da
Kay Cannon (la saga di Pitch Perfect), la
produzione era nelle mani della Lionsgate e Dylan Meyer era stato
incaricato di rimaneggiare lo script.
Dopo A casa tutti
bene, Gabriele Muccino torna a dirigere con
Gli anni più belli. Stavolta non sceglie un cast
così ricco, ma punta su quattro assi del nostro cinema, a due dei
quali – Pierfrancesco Favino e Claudio Santamaria – lo legano un’amicizia
ventennale e quattro film. Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti sono invece diretti per la
prima volta da
Muccino. A questi si aggiungono altri due fuoriclasse:
Nicola Piovani che firma le musiche originali e
Claudio Baglioni con l’inedito Gli anni più
belli, oltre ad altri due brani del suo repertorio.
Gli anni più
belli, la trama
Il film segue le vicende di quattro
amici, intrecciandole con quarant’anni di storia italiana, dagli
anni Ottanta ad oggi. Gemma (Micaela
Ramazzotti) è bella e inquieta, lei e Paolo (Kim
Rossi Stuart) si amano, si lasciano, si riprendono,
mentre Paolo, il più introverso e meno incline ai compromessi,
insegna da precario e vive con la madre. Giulio
(Pierfrancesco Favino), che invece i
compromessi li accetta pur di affermarsi e togliersi di dosso “la
puzza di fame” dei bassi da cui proviene, diventa avvocato e
s’innamora di Gemma, ma poi sposa la figlia di un facoltoso uomo
d’affari a cui evita la galera. Riccardo (Claudio
Santamaria), giornalista squattrinato, sposa Anna
(Emma Marrone), ma l’idillio lascia presto il
posto a liti continue e al divorzio. I quattro si perdono, poi si
ritrovano, ma forse Giulio è troppo cambiato, appartiene a un altro
mondo, o forse no, anche lui ha nostalgia di quell’amicizia che
infondo non si è mai spenta. Forse Paolo è troppo rigido e
preferisce la compagnia dei suoi libri, mentre Riccardo, come al
solito, si da un gran da fare per riunire il gruppo. E Gemma? Lo
scopriranno tra il tavolo di un ristorante, un salotto e un
balcone.
Muccino e gli omaggi al cinema in
un film pretenzioso
Gli anni più belli
ha grandi ambizioni, aspira ad essere un grande affresco
storico-sociale dell’Italia e crea elevate aspettative, delle quali
però non riesce ad essere all’altezza. La Storia è solo marginale,
un tocco di colore con tante pennellate, forse troppe, ma appena
accennate: dalla caduta del muro di Berlino a Tangentopoli, dall’11
settembre all’ascesa del Movimento 5 Stelle nel panorama politico
italiano.
Il film riesce invece a ricreare le
atmosfere anni Ottanta e Novanta, il tempo in cui la musica si
ascoltava su cassetta, prima dell’avvento del digitale e dei
telefoni cellulari, e anche Il tempo delle
mele, solo uno dei tanti omaggi presenti nel film –
da Fellini a Scola. L’ispirazione
a un capolavoro come C’eravamo tanto amati è
dichiarata. Purtroppo però, la scrittura è lontana anni luce da
Scola, sceneggiatore di fama lui stesso, che si avvaleva lì del
contributo di Age e Scarpelli. Muccino scrive di nuovo a quattro mani con
Paolo Costella dopo A casa tutti bene, ma il risultato è
debole.
Dialoghi poco sensati o banali – si
pensi ad alcune battute di
Nicoletta Romanoff (Margherita, moglie di Giulio) o
alla ripetitività degli scambi tra Emma Marrone e
Claudio Santamaria. Poca attenzione è posta
nel delineare i personaggi, soprattutto quelli di Riccardo e Gemma.
I tormenti interiori di lei sono solo suggeriti anziché trattati
con efficacia, rendendo il personaggio piuttosto frivolo. Quello di
Paolo è forse il più riuscito e Rossi Stuart ha una marcia in più,
mettendo a frutto il suo estro anche nell’interpretare lo stile
mucciniano.
Gli anni più
belli, enfasi e alta temperatura emotiva
Costanti del cinema di
Muccino si confermano l’enfasi e la temperatura
emotiva sempre alta, le urla non sempre motivate e le corse
affannate dei protagonisti, all’inseguimento dei loro sogni.
Nonostante la bravura del regista
nella scelta del cast -anche i quattro attori che interpretano i
protagonisti da giovani, Francesco Centorame
(Giulio), Andrea Pittorino (Paolo), Alma
Noce (Gemma), Matteo DeBuono (Riccardo), sono molto somiglianti e in
parte; tra gli interpreti anche Francesco
Acquaroli – per una buona metà del film e forse anche
oltre, il lavoro non coinvolge. Neppure Favino, Rossi Stuart,
Santamaria e Ramazzotti riescono a risollevarlo. Poi
Muccino tira i remi in barca e prova a dare uno
spessore al racconto, a far evolvere i personaggi. Talento e
carisma dei quattro assieme al loro affiatamento – Santamaria e
Favino ritrovano Rossi Stuart dopo Romanzo
criminale, mentre quest’ultimo e Ramazzotti, alla
loro terza collaborazione, si confermano in sintonia – possono così
traghettare il film fuori dal guado.
Sulle note di
Piovani e Baglioni
– assieme all’inedito anche E tu come stai?,
Mille giorni di te e di me – senza rinunciare a
Bennato e neppure a un accenno a De
Andrè, lo spettatore segue gli alti e bassi dei
quattro amici in questo lavoro caotico, a tratti perfino bulimico,
che vuole comprendere tutto, ma al quale manca un’idea chiara e
davvero originale su cui fondarsi. Gli anni più
belli resta un film che celebra il valore
dell’amicizia autentica – di cui certo il regista è profondamente
consapevole – capace di attraversare indenne le maree della vita ed
essere una vera àncora di salvezza.
Il regista Taika
Waititi ha confermato che il motivo per cui il tanto
atteso live action di Akira è stato
ulteriormente posticipato è a causa dei suoi impegni con Thor: Love
and Thunder dei Marvel Studios.
In una recente intervista
con Variety, infatti, il
regista ha aggiornato in merito allo stato del film, rivelando:
“Il tutto è stato temporaneamente sospeso”. Stando alle
parole del regista, la data di uscita continuava ad essere
posticipata, fino a quando non è andata in contrasto con quella di
Thor: Love and Thunder,
considerata inamovibile. Così, il progetto di un live action su
Akira è stato messo da parte ancora una volta.
Ma sarà davvero il prossimo progetto
al quale Taika Waititi si dedicherà dopo il quarto
Thor? A questa domanda, il regista e
sceneggiatore ha risposto con il suo tradizionale umorismo:
“Non so neanche cosa farò nei prossimi due f*****i
giorni”, per poi aggiungere: “Semplicemente, non sono
sicuro se lo farò o no.”
Vi ricordiamo che questa nuova
versione in live-action di Akira,
ovviamente tratta dai sei volumi di Katsuhiro
Otomo, arriverà al cinema dopo l’anime giapponese del 1988
diretto dallo stesso Otomo. Per quanto riguarda Waititi, il regista
era salito ufficialmente a bordo della produzione dopo aver
abbandonato lo scorso anno i lavori sul film d’animazione che
avrebbe reso protagonista il celebre scimpanzé di Michael
Jackson, Bubbles.
Michael Peña spera
di tornare nei panni di Luis in Ant-Man 3, le cui riprese – a detta
dell’attore – dovrebbero partire il prossimo anno. Il terzo
capitolo dedicato ad Ant-Man è stato ufficializzato dai Marvel Studios verso la fine dello scorso
anno. Peyton Reed tornerà dietro la macchina da
presa dopo aver già diretto Ant-Man del 2015 e Ant-Man
and the Wasp del 2018.
Il nuovo film vedrà il ritorno di
Paul Rudd nei panni di Scott Lang/Ant-Man e di
Evangeline Lilly in quelli di Hope van Dyne/Wasp.
Michael Douglas ha inoltre confermato che tornerà
nei panni di Hank Pym. E per quanto riguarda il resto del cast?
Quali altri volti familiari vedremo nel terzo capitolo del
franchise Marvel?
Durante una recente intervista con
ComingSooon.net in occasione della
promozione di Fantasy Island,Michael Peña ha parlato proprio di
Ant-Man 3:
l’attore crede che la produzione del film partirà nel 2021, ma di
non essere certo che il suo personaggio, Luis, sia effettivamente
parte della storia. Queste le sue dichiarazioni:
“Per l’ultimo
film, non sapevo davvero a che livelli sarei tornato o se sarei
tornato. Penso che manchi un anno alle riprese. Penso che sarebbe
fantastico se potessi farne un terzo. Ma non lo sai mai,
specialmente con tutte le cose che sono successe in Endgame. In
questo momento, la Marvel si trova in una situazione
in cui può eludere alcune aspettative. Dovranno eludere alcune
aspettative di altri personaggi, non solo il mio, quindi spero di
farcela.”
Il mese scorso abbiamo appreso la
notizia che
Christian Bale e David O.
Russell si ritroveranno sul set per il prossimo
progetto cinematografico del regista de Il Lato
Positivo e Joy. Adesso, apprendiamo che
anche Margot Robbie e Michael B.
Jordan faranno parte del cast.
Il nuovo film di David O.
Russell, tra le priorità della New Regency che ne affiderà
la distribuzione alla Fox/Disney, non ha ancora un titolo
ufficiale. Il film segnerà la terza collaborazione tra il regista
candidato all’Oscar e Christian Bale, dopo
The
Fighter e American
Hustle.
Secondo quanto emerso in precedenza,
il titolo di lavorazione del film sarà
Amsterdam e la trama, nonostante sia
ancora sotto chiave, ruoterà attorno alla storia di un improbabile
accordo tra un dottore e un avvocato.
Adesso, stando a quanto confermato
da Deadline e THR, Margot
Robbie (vista di recente in C’era una volta a
Hollywood e tra le protagoniste dell’atteso Bombshell – La voce dello
scandalo) e Michael B. Jordan (star di
Creed e Black Panther, visto di recente ne
Il Diritto di
Opporsi), si sono ufficialmente uniti al cast del film.
Naturalmente, i loro ruoli non sono stati rivelati.
Margot Robbie e
Christian Bale avevano già preso parte ad uno
stesso progetto, ossia La grande
scommessa di Adam McKay: nel film,
però, l’attrice candidata all’Oscar aveva un piccolo ruolo nei
panni di se stessa, e non appariva in nessuna scena al fianco di
Bale.
Matthew Budman, produttore di
numerosi film per la Annapurna Pictures, si occuperà della
produzione del nuovo film di David O.
Russell per la New Regency. La produzione del film
dovrebbe partire il prossimo aprile, in modo da permettere
a Christian Bale di potersi poi dedicare
alle riprese di Thor: Love and
Thunder, che dovrebbero invece partire a
luglio.
La Disney ha ufficializzato il
sequel di Aladdin, il live action basato
sul classico d’animazione del 1992 e diretto da Guy
Ritchie. Il sequel sarà una storia originale e non si
baserà su nessuno dei seguiti animati (ossia Il ritorno di
Jafar e Aladdin e il re dei ladri). Il live action,
interpretato da Mena Massoud, Naomi Scott e
Will Smith nei panni del Genio, è stato un
grandissimo successo al box office globale, arrivando ad incassare
1 miliardo di dollari in tutto il mondo.
Adesso, come riportato da Variety, la Disney ha
affidato a John Gatins (Flight) e Andrea
Berloff (Straight Outta Compton) il compito di scrivere la
sceneggiatura di Aladdin
2. Dopo sei mesi di discussioni in merito
alla direzione che il nuovo film avrebbe dovuto prendere, il duo di
sceneggiatori ha finalmente consegnato alla Disney una storia
originale che i produttori hanno amato e che intendono
sviluppare.
Il sequel arriverà al cinema:
nonostante nessuno degli attori del cast originale abbia firmato un
accordo per altri film, si spera che Massoud, la Scott e Smith
possano riprendere i loro ruoli; la produzione non affronterà la
questione con gli attori fino a quando la nuova sceneggiatura non
sarà completata. Secondo THR, Guy
Ritchie tornerà dietro la macchina da presa.
Aladdin è
diretto da Guy Ritchie e
vede Mena Massoud nel ruolo
dell’affascinante furfante Aladdin, Naomi
Scott nel ruolo della bellissima e indipendente
principessa Jasmine e Will Smith nei panni
dell’incredibile Genio con il potere di esaudire tre desideri per
chiunque entri in possesso della sua lampada magica. Il film è
uscito nelle sale italiane il 22 maggio 2019.
Il regista e sceneggiatore
Taika Waititi non sa ancora se l’attesissimo
Thor: Love and Thunder
affronterà il tema del cancro al seno di Jane
Foster, come accaduto nei fumetti. Lo scorso anno, al San
Diego Comic-Con, è stato annunciato che il premio Oscar
Natalie Portman avrebbe ripreso il ruolo
dell’amore terreno del Dio del Tuono nel quarto film con
protagonista Chris Hemsworth.
La Portman, che non era apparsa nel
terzo episodio del franchise, Thor:
Ragnarok, era salita sul palco della
convention nerd impugnando il famoso Mjolnir, confermando così non
solo il suo ritorno, ma anche il fatto che nel film sarà proprio
Jane ad ereditare il mantello del Dio del Tuono, assumendo
l’identità di Mighty Thor.
Adesso, in una recente intervista
con Variety in occasione degli
Oscar 2020 (dov’è stato premiato per la migliore
sceneggiatura non originale grazie al suo JoJo Rabbit), è stato proprio
Taika Waititi a rivelare di aver scritto soltanto
alcune bozze della sceneggiatura di Thor: Love and
Thunder e di non essere ancora certo che la storyline
della malattia di Jane finirà nel film. Queste le sue parole:
“Non lo sappiamo. Quell’arco
narrativo nei fumetti è stato di grande ispirazione e ha
influenzato le prime bozze della sceneggiatura. Ma alla Marvel, cambiamo sempre tutto.
Potrei dire una cosa adesso, e tra due anni sarebbe completamente
l’opposto, addirittura quella cosa potrebbe non esistere più.
Continuiamo a scrivere anche in fase di
post-produzione.”
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto
capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
da Natalie Portman, come confermato sabato
durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.
Taika
Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così
come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame.
L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty
Thor, descritto da Waititi come “la perfetta
combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con
la prima Thor femmina dell’universo”.
L’uscita nelle sale è fissata invece
al 5 novembre 2021.
Ecco il trailer di The
French Dispatch, il nuovo film di Wes
Anderson che negli USA sarà vietato ai minori di 17 anni
per “nudità esplicita”.
La Searchlight Pictures (ex Fox
Searchlight) ha annunciato finalmente la data di uscita di The
French Dispatch, il decimo film di Wes
Anderson. La pellicola arriverà nelle sale americane il
prossimo 24 luglio 2020. Insieme alla release, è stato diffuso
online anche il teaser poster ufficiale del film, che conferma il
cast completo:
Benicio del Toro, Adrien Brody,
Tilda Swinton, Léa
Seydoux,
Frances McDormand,
Timothée Chalamet, Lyna Khoudri,
Jeffrey Wright, Mathieu Almaric, Stephen Park, Bill
Murray e Owen Wilson.
Nel cast anche
Saoirse Ronan,
Kate Winslet,
Elisabeth Moss, Jason Schwartzman,
Christoph Waltz e Rupert Friend,
precedentemente annunciati nel cast: al momento non sappiamo se gli
attori in questione appariranno comunque nel film o se i loro
personaggi sono stati tagliati dal montaggio finale.
Ecco la nostra intervista a
Maggie Q e Jeff Wadlow,
rispettivamente protagonista e regista e produttore di
Fantasy Island. Il film arriverà in sala
il 13 febbraio distribuito da Sony Pictures Italia / Warner Bros.
Italia.
Fantasy Island – la trama
In Fantasy
Island, prodotto dalla BlumHouse (Scappa – Get
Out e Halloween),
l’enigmatico Mr. Roarke riesce a far avverare i sogni dei suoi
fortunati ospiti, in un lussuoso, quanto remoto, villaggio vacanze
tropicale. Ma quando le fantasie diventano incubi, gli ospiti
dovranno risolvere il mistero dell’isola per fuggire e mettere in
salvo le loro vite.
Nel cast del film, al cinema dal 13
febbraio 2020, ci sono Michael Peña, Maggie Q, Lucy Hale,
Austin Stowell, Portia Doubleday, Jimmy O. Yang, Ryan
Hansen e Michael Rooker.
Al centro di feroci proteste,
scatenate dai fan del personaggio, il film
Sonic si prepara ad arrivare in sala dopo
il costoso processo di post-produzione che ha ridefinito il design
del riccio più veloce del mondo, giudicato insoddisfacente.
Un’operazione che ha portato il budget del film a lievitare da 90 a
125 milioni di dollari, e che appariva come una prima macchia in
quello che sembrava un film destinato a deludere su più fronti.
Sorprendentemente, invece, la pellicola diretta da Jeff
Fowler, e con Jim Carrey tra i
protagonisti, trova il giusto compromesso tra narrazione leggera e
comicità brillante, e nella sua semplicità riesce a regalare
diversi momenti particolarmente attraenti.
Il film è incentrato sull’omonimo
personaggio dei videogames, che vanta un incredibile velocità come
proprio superpotere. Arrivato sulla terra in fuga da forza malvagie
che vorrebbero sfruttarne le capacità, l’alieno blu dalle sembianze
di un riccio, si imbatterà tuttavia in nuovi ostacoli, che
prenderanno forma nello scienziato Ivo Robotnik (Jim
Carrey), il quale userà la propria super intelligenza
per tentare di catturare e studiare Sonic.
Sonic: il potere della CGI
Il personaggio prodotto dalla
celebre società videoludica SEGA è da sempre uno dei più popolari,
capace di attrarre grandi e piccoli, e di dar vita ad un vero e
proprio franchise. È dunque comprensibile il disappunto generatosi
in seguito al rilascio della prima versione realizzata di Sonic,
che umanizzato perdeva totalmente il suo fascino. Il nuovo design
realizzato è invece perfettamente aderente al modo in cui da sempre
lo si conosce. Il riccio blu appare così credibile nella sua
realizzazione in CGI, portando su di sé come un’ombra la spesa in
più resasi necessaria dalla produzione.
Ed è ovviamente attraverso il
personaggio di Sonic che si riapre un vecchio dibattito su cosa
possa essere o meno credibile in CGI, in anni in cui sullo schermo
è possibile davvero imbattersi in creature e oggetti ben lontani da
ogni più fervida immaginazione. Da un punto di vista visivo,
dunque, il film riesce a sfoggiare una serie di affascinanti
effetti speciali, che diventano inevitabilmente i protagonisti
tanto delle sequenze più memorabili quanto della narrazione in
sé.
Questo perché ovviamente Sonic si
inserisce in un filone di film che puntano prevalentemente
sull’intrattenimento visivo, e in particolare su un intrattenimento
per ragazzi, permettendosi dunque di tralasciare alcune leggerezze
di sceneggiatura che fanno apparire, a posteriori, la povertà
inventiva della storia narrata. Povertà da non pensare come un
errore, semplicemente come la consapevolezza che chi guarda film
rientranti in questo canone si aspetta probabilmente di essere
sorpreso maggiormente per gli effetti speciali e la comicità,
elemento quest’ultimo conseguito con successo.
Sonic: la recensione del film
Per quanto il personaggio di Sonic
sia il centro degli interessi per via dei dibattiti generatisi, il
vero motore del film è il dr. Robotnik di Jim
Carrey. C’era preoccupazione quando fu annunciato il
celebre attore per un ruolo del genere, e si prevedeva un ennesima
e non necessaria macchietta nella sua carriera. Robotnik è
certamente sopra le righe, ma l’attore è capace di rendere le sue
stramberie in modo talmente convincente da desiderarne ancora.
A lui sono dedicate le battute
migliori, a lui le sequenze di maggior inventiva, e con la sua
classica faccia di gomma Carrey riesce a dar vita al vero
personaggio in grado di mantenere l’attenzione dello spettatore
dall’inizio alla fine. Ciò che avviene, infine, è che si inizia
quasi inevitabilmente a prendere le parti del villain, e questo
potrebbe in certi casi rivelarsi controproducente.
Se dunque
Sonic sceglie, in modo anche
comprensibile, di non uscire dalle tappe tipiche di una storia di
questo genere, quanto meno offre dei validi motivi per farsi
apprezzare, dal mantenere un buon ritmo al far avvertire l’impegno
profuso nel regalare allo spettatore un prodotto d’intrattenimento
che possa soddisfare i fan del personaggio, offrendo loro anche
numerosi motivi per provare della sana nostalgia verso un’icona con
cui sono cresciute intere generazioni.
L’Academy ha cercato di fornire una
spiegazione all’assenza di Luke Perry nel segmento “In
Memoriam” in occasione della cerimonia di premiazione
degli Oscar
2020. Ogni anno l’Academy celebra le personalità
dell’industria scomparse nei 12 mesi precedenti alla “notte delle
stelle”. Molto spesso, però, capita che alcune di queste vengano
inspiegabilmente omesse, generando malcontento e – nei casi più
estremi – addirittura controversie.
Nel segmento “In Memoriam” di
quest’anno, è stato “dimenticato” – con enorme dispiacere degli
spettatori e, soprattutto, dei fan – Luke Perry, l’indimenticabile Dylan della
serie cult Bevery Hills 90210, che tra
l’altro aveva anche un ruolo in C’era una
volta a Hollywood di Quentin Tarantino, tra i
titoli che quest’anno avevano ricevuto il maggior numero di
candidature.
Attraverso un comunicato ufficiale,
l’Academy ha spiegato il motivo dell’assenza di Perry – scomparso a
marzo dello scorso anno all’età di 52 anni – nel commovente filmato
trasmesso durante la cerimonia:
“L’Academy riceve centinaia di
richieste per includere persone amate e colleghi dell’industria nel
segmento ‘In Memoriam’ degli Oscar. Un comitato esecutivo che
rappresenta ogni settore della nostra industria analizza la lista e
attua una selezione per il video destinato alla diretta, basandosi
su un tempo a disposizione che è comunque limitato. La lista
completa delle richieste è presente sul sito Oscar.com e resterà
sul sito per tutto l’anno. Luke Perry e Cameron Boyce vengono
ricordati in quella galleria presente su Oscar.com.”
Cameron Boye è un
altro attore che non è stato “incluso” nel segmento “In Memoriam”.
Boyce, noto per la serie Jessie e per i film della saga
Descendants (tutti prodotti Disney Channel), è morto
all’età di 20 anni a luglio dello scorso anno, a causa di
un attacco epilettico.
La campagna a favore della release
della #SnyderCut di Justice League ha appena ricevuto una
nuova ondata di supporto grazie ad un meraviglioso poster fan-made
emerso online nelle ultime ore. Il celebre artista BossLogic, infatti, ha
rivelato via Twitter che lui e il tuo team ai Lineage Studios hanno
deciso di sostenere l’opera originale di Zack
Snyder realizzando un bellissimo poster ispirato a
quella che sarebbe dovuta essere la prima versione del cinecomic
DC.
Il sorprendente risultato finale è
in grado di esaltare ogni singolo membro della Justice League
cinematografica. Da notare, soprattutto, che Superman, posto al
centro del manifesto, circondato da tutti gli altri eroi, sfoggia
il “chiacchieratissimo” costume nero. Nel poster sono presenti
anche diverse aggiunte al team visto sul grande schermo, tra cui
Lanterna Verde e Martian Manhunter. A troneggiare sulle loro
sagome, il temibile Darkseid.
A corredo del manifesto, Boss Logic ha scritto:
“Non so se la #SnyderCut vedrà mai la luce, ma io ed il mio
team alla @LineageNYC voglio supportarla in modo serio, così
abbiamo creato ciò che volevamo vedere. Spero che vi
piaccia.”
Nelle ultime settimane sono emersi
ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata”
di Justice League, con Snyder che ha
spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati
da varie interferenze con lo studio:
“Partivamo con l’idea che una
minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un
effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del
film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata
girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata
realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori
eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman
v Superman […]
Sarebbe stata una lunga storia
da raccontare…saremmo finiti in un futuro a distanza dove
Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione
dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano
in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e
Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a
Bruce…“
PS I Love You è
riconosciuta universalmente come una delle commedie romantiche più
commoventi e strappalacrime della storia del cinema recente.
Adesso, la storia e i personaggi che hanno fatto innamorare,
sognare e piangere un’intera generazione si prepara a tornare sul
grande schermo grazie ad un sequel.
Il film originale, uscito nel 2017 e
diretto da Richard LaGravenese, era tratto tratto
dall’omonimo romanzo di Cecelia Ahern e
aveva come protagonisti il premio Oscar Hilary
Swank e Gerard
Butler. La storia era incentrata su Holly, una vedova
che scopre che il suo defunto marito le ha lasciato 10 messaggi
contenenti altrettanti consigli con l’obiettivo di aiutarla a
superare il dolore ed iniziare così una nuova vita.
Adesso, come riportato da Variety, apprendiamo
che la Alcon Entertainment ha ufficialmente acquistato i diritti di
sfruttamento di “Postscript“, sequel del romanzo
originale della Ahern. Il seguito è ambientato sette anni dopo gli
eventi narrati nel primo libro e vede la sorella di Holly chiedere
alla protagonista di raccontare la sua storia – quella narrata in
PS I Love You – all’interno del suo podcast.
Il romanzo sequel è uscito lo scorso
anno. In Italia è edito col titolo “Il club di PS I Love
You”. Di seguito potete leggere la sinossi ufficiale:
“Sono passati sette anni dalla
morte di suo marito Gerry, e Holly Kennedy ha finalmente ritrovato
un po’ di serenità. Ora che ha un nuovo lavoro e una persona
speciale è entrata nella sua vita, è ben decisa a lasciarsi il
passato alle spalle e a guardare avanti, sempre e soltanto avanti.
Ma quando scopre che la storia sua e di Gerry ha ispirato la
nascita di uno strano fan club, il ricordo dei momenti più
disperati minaccia di tornare a inghiottirla. Solo accettando di
aiutare i membri del club “P.S. I love you” a dire addio a coloro
che amano, Holly potrà capire che cosa desidera veramente. E
scoprire il vero significato delle parole ricordo, passato, amore.
E, soprattutto, futuro.”
Entertainment
Weekly ha dedicato la sua nuova cover a
Wonder Woman 1984. Sulla
copertina della famosa rivista di cinema e spettacolo possiamo
ammirare Gal Gadot con la Golden Eagle,
l’armatura dorata di Wonder Woman che conosciamo bene dai fumetti.
Ma non solo, le altre immagini ci mostrano anche Steve Trevor e uno
sguardo ravvicinato proprio alla stessa armatura di Diana.
Ecco le immagini a seguire:
1 di 4
Vi ricordiamo che Wonder Woman
1984 uscirà il 6 giugno 2020. Il
film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel
“inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio
grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli
eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero
aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima
iterazione della supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
Il sequel vedrà ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris Pine (volto del
redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.
Nuove immagini dal set di The
Suicide Squad di James
Gunn ci mostrano finalmente il nuovo look di
Harley Quinn, la Mattacchiona interpretata da
Margot Robbie che proprio in questi giorni è al
cinema, protagonista del film Birds of
Prey.
In una delle due immagini è
possibile vedere la Robbie indossare un lungo vestito rosso e degli
stivali da combattimento neri. Tra le mani la vediamo brandire una
sorta di lancia e – da quanto emerso online – sembra che il
personaggio sia intento ad aspettare un taxi fuori da un edificio
sul quale non si hanno informazioni.
Nell’altra, invece, vediamo
Margot Robbie in una pausa con il tradizionale
trucco di Harley Quinn (tatuaggi inclusi), al
fianco del regista James Gunn. Dalle foto emerge
che quasi sicuramente il look del personaggio nel film sarà
ispirato – almeno in alcune scene – da quello sfoggiato dalla
fidanzata del Joker nella serie New 52. Potete vedere gli scatti
diffusi via Twitter di
seguito:
Il cast ufficiale
di The Suicide
Squadcomprende i veterani Margot
Robbie (Harley Quinn), Viola
Davis (Amanda Waller), Joel
Kinnaman (Rick Flag) e Jai
Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry
Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn,
David Dastmalchian, Storm Reid, Taika
Waititi e John Cena. Nel film
reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio,
Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice
Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.
Secondo le ultime
indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe
interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti
ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri
arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento
metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane
sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano
che Sean Gunn potrebbe vestire i panni
di Weasel e Flula Borg quelli di
Javelin; Pete Davidson potrebbe
interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker
Savant.
Lo Spiderverse
della Sony Pictures continua a crescere sempre
più, con un altro misteriosissimo film che la casa di distribuzione
ha appena aggiunto al suo calendario dei film in uscita.
Morbius e Venom
2 arriveranno entrambi prima della fine del 2020,
mentre il terzo capitolo dedicato alle avventure di
Spider-Man è atteso nelle sale per il 16 luglio
2021.
Adesso, come riportato da ComicBookMovie,
l’uscita di un nuovo misterioso film ancora senza titolo e
appartenente allo Spiderverse è stata ufficialmente fissata per l’8
ottobre 2021. Naturalmente, la domanda sorge spontanea: di quale
film si tratta?
Al momento è difficile dirlo, ma in
seguito alla diffusione della notizia è sempre CBM a riportare che –
secondo un nuovo rumor – la Sony avrebbe messo in cantiere un film
interamente dedicato a Jessica Drew, primo
peresonaggio dei fumetti ad adottare l’identità di
Spider-Woman. La cosa più interessante è che, al
momento, i diritti del personaggio sono ugualmente divisi tra la
Sony e i Marvel Studios. Secondo gli accordi, Kevin
Feige e la Casa delle Idee possono utilizzare Jessica Drew nel
MCU, ma con una piccola modifica:
il personaggio può essere utilizzato esclusivamente in qualità di
agente segreto, e non come la supereroina Donna Ragno.
Ricordiamo che già in passato la
Sony aveva rivelato di essere intenzionata a realizzare una serie
di film dedicati alle villain dello Spiderverse, tra cui
Madame Web, Black Cat, Silver Sable e
Jackpot. Al momento, però, su nessuno di questi
progetti ci sono aggiornamenti concreti.
Inoltre, non è da escludere che – al
di là del film dedicato a Spider-Woman – la nuova data di uscita
fissata dalla Sony possa invece riferirsi ad un film dedicato ad
un’altra delle nemesi dell’Uomo Ragno, come il tanto chiacchierato
stand-alone incentrato su Kraven il Cacciatore,
personaggio che dovrebbe fare il suo debutto proprio in
Spider-Man
3.
Rian Johnson,
regista de Gli Ultimi Jedi, ha elogiato
Star
Wars:L’Ascesa di
Skywalker in una recente intervista. A due mesi ormai
dalla release del film di J.J. Abrams, una grossa fetta del fandom
della saga continua a sostenere come i due film siano
apparentemente in contrasto tra di loro riguardo la storia generale
dell’intera trilogia sequel. Diversi elementi della trama de
L’Ascesa di Skywalker, infatti, sono stati percepiti come
una “correzione a posteriori” di quanto raccontato ne Gli
Ultimi Jedi, e la sensazione generale è che Episodio
IX non tenga per nulla in considerazione alcuni aspetti della
storia raccontata da Johnson con Episodio VIII.
Adesso però, in una recente
intervista con MTV News in occasione
degli Oscar 2020 (il
regista era candidato per la migliore sceneggiatura originale
grazie a Cena con Delitto – Knives
Out), è stato proprio Rian Johnson a dire
la sua sul capitolo finale della saga degli Skywalker. Questo il
suo commento, chiaramente positivo:
“Ho avuto una folgorazione. Mi
ha reso veramente orgoglioso vedere J.J. mettere la sua anima e il
suo cuore nel film. E vedere i miei amici che erano nel mio film
portare l’intera storia ad una conclusione. Sì, per me, da fan di
Star Wars, è stata un’esperienza davvero speciale.”
Cosa ne pensate? È difficile
immaginare che le parole del regista possano riuscire ad
influenzare il pensiero dei fan, ma da professionista quale
sicuramente Johnson è, probabilmente non ci si poteva aspettare una
risposta più equilibrata e diplomatica di questa.
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una
volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione
dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende
e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris
Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i
produttori esecutivi.
La Universal
Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di The
Hunt, l’atteso nuovo film prodotto da Jason
Blum con la sua Blum House.
Nel film dodici sconosciuti
si svegliano in una radura. Non sanno dove sono o come sono
arrivati lì. Non sanno di essere stati scelti … per uno
scopo molto specifico … La caccia. All’ombra di una oscura teoria della cospirazione di
Internet, un gruppo di élite si riunisce per la prima volta in una
casa padronale remota per cacciare gli americani comuni per lo
sport. Ma il piano generale delle élite sta per essere deragliato
perché uno dei The Hunted, Crystal (Betty Gilpin, GLOW), conosce il
gioco dei Cacciatori meglio di loro. Gira i tavoli sugli
assassini, prendendoli uno per uno, mentre si fa strada verso la
misteriosa donna (due volte vincitrice dell’Oscar Hilary
Swank) al centro di tutto.
Prodotto da Jason Blum
(Get
Out e
The Purge), e Damon Lindelof, creatore della serie HBO
Watchmen e co-creatore della serie TV Lost, arriva
un nuovo thriller satirico tempestivo e provocatorio che ha già
innescato una conversazione nazionale. Ora è il momento di decidere
da soli.
The Hunt è scritto da Lindelof e dal suo
collega collaboratore di Watchmen Nick Cuse ed è
diretto da Craig Zobel (Z for Zachariah, The
Leftovers). Blum produce per la sua Blumhouse Productions insieme a Lindelof. Il
film è prodotto da Zobel, Cuse e Steven R. Molen.