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Golden Globes 2020: a Tom Hanks il Cecil B. deMille

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Golden Globes 2020: a Tom Hanks il Cecil B. deMille

La Hollywood Foreign Press Association ha annunciato martedì che Tom Hanks riceverà il Cecil B. deMille Award alla 77° edizione dei Golden Globes, a gennaio 2020.

“La Hollywood Foreign Press Association è orgogliosa di conferire il Premio Cecil B. deMille del 2020 a Tom Hanks – ha dichiarato il presidente dell’HFPA, Lorenzo Soria – Per più di tre decenni, ha affascinato il pubblico con personaggi ricchi e giocosi che abbiamo imparato ad amare e ammirare. Affascinante come lo è sul grande schermo, lo altrettanto dietro la macchina da presa come sceneggiatore, produttore e regista. Siamo onorati di includere Mr. Hanks con luminari come Oprah Winfrey, George Clooney, Meryl Streep, Martin Scorsese e Barbra Streisand.”

Il premio, scelto dal consiglio di amministrazione dell’HFPA, riconosce un individuo che ha avuto un impatto importante e duraturo sull’industria cinematografica. Hanks, nominato 15 volte ai Globes, arriverà presto al cinema con A Beautiful Day in the Neighborhood, film drammatico prodotto da SONY in cui interpreta il signor Rodgers. Il film ha fatto immediatamente partire l’Oscar-buzz per quanto riguarda la performance dell’attore.

Hanks ha vinto il suo primo premio Oscar nel 1994 per il suo lavoro come avvocato malato di AIDS in Philadelphia. Ha portato a casa un secondo Oscar l’anno successivo per la sua  iconica interpretazione in Forrest Gump.

La cerimonia di assegnazione dei Golden Globes 2020 andrà in onda da costa a costa dal Beverly Hilton il prossimo 5 gennaio.

Negli anni passati, il premio Cecil B. deMille è stato assegnato a Robert De Niro, Robin Williams, Steven Spielberg, Denzel Washington, Jodie Foster, Sophia Loren e Sidney Poitier.

Spider-Man: i 10 progetti mai realizzati di SONY

Spider-Man: i 10 progetti mai realizzati di SONY

Nel 2014, la Sony pensava che The Amazing Spider-Man 2 fosse un colpo sicuro, un film di successo con dei risultati garantiti al box office. I vertici dello studio accarezzavano l’idea di intascare oltre un miliardo dagli incassi del film, per cui il reparto creativo Sony si mise all’opera, ideando e mettendo in cantiere molti nuovi progetti.

Quello che non si poteva prevedere, però, era che il risultato fosse così poco lusinghiero per il film con Andrew Garfield ed Emma Stone, tanto che tutti quei progetti legati al mondo di Spider-Man sono rimasti soltanto progetti, mai effettivamente realizzati. Ecco 10 di quei progetti che la Sony non ha mai realizzato:

The Amazing Spider-Man 3

Non sorprende che il piano originale di un seguito di The Amazing Spider-Man 2 fosse, effettivamente, The Amazing Spider-Man 3. La Sony prevedeva di riportare Chris Cooper nei panni di Norman Osborn (probabilmente per dargli un ruolo più ampio, dato che era stato utilizzato molto poco in The Amazing Spider-Man 2), mentre la trama si sarebbe concentrata sui tentativi di Peter Parker di superare dalla morte di Gwen Stacy. Il dolore per la morte di una persona cara il cu decesso è da imputare almeno in parte a se stessi è una parte essenziale del personaggio di Spider-Man; poiché la sua storia di origine si basa fortemente sull’omicidio di zio Ben, questa idea poteva essere un tentativo di ridisegnare l’arco narrativo del personaggio.

Un film sui Sinistri Sei

Il finale di The Amazing Spider-Man 2 lo ha chiaramente anticipato: la Sony aveva pianificato di mettere insieme i Sinistri Sei in un futuro film spin-off, con la regia di Drew Goddard. Si tratta, naturalmente, della squadra di supercriminali che ha come obbiettivo la distruzione di Spider-Man, quindi lo spin-off sarebbe stato un tassello importante per costruire l’universo cinematografico basato su Spidey che la Sony tentava disperatamente di far decollare. Realizzato con criterio e competenza, il film sui Sinistri Sei poteva essere un ottimo contraltare per The Avengers. Sfortunatamente, non sapremo mai cosa poteva essere (a meno che non resuscitino il progetto ora che il Peter Parker di Tom Holland si unirà all’universo Marvel di Sony).

Spider-Man contro i Sinistri Sei

Secondo il regista Marc Webb, il film sui Sinistri Sei sarebbe stato realizzato tra The Amazing Spider-Man 2 e 3, per consentire alla squadra di essere presentata prima di affrontare Spidey. All’epoca, Webb spiegò: “Avrebbero fatto un film sui Sinistri Sei prima che noi facessimo il terzo… Chris Cooper sarebbe tornato e avrebbe interpretato il Goblin. E poi c’era quel personaggio chiamato Gentleman. Avevamo alcune nozioni su come farlo, ma penso che forse stavamo pensando troppo al futuro quando abbiamo iniziato a costruire in quelle cose.”

Riportare Sam Raimi al timone

Quando un gruppo noto come Guardiani della Pace ha violato i sistemi informatici di Sony, un sacco di materiale, comprese e-mail private, è trapelato un sacco un rete. È stato così rivelato che lo studio si era messo in contatto con Sam Raimi, discutendo di un suo possibile ritorno al franchise cinematografico di Spider-Man. Stando alle e-mail rubate, la Sony avrebbe voluto Raimi al timone di una nuova trilogia, che poteva essere quelal formata da The Amazing Spider-Man (4, 5 e 6) che magari esplorava la vita da eroe navigato di Spider-Man.

Un film su Gatta Nera

Mentre Felicia Hardy sarebbe stata una cattiva nello Spider-Man 4 di Sam Raimi ed è apparsa brevemente in un cameo come assistente di Norman Osborn in The Amazing Spider-Man 2 (con il volto di Felicity Jones), dobbiamo ancora vedere la Gatta Nera al cinema. Quando The Amazing Spider-Man 2 doveva essere un trampolino di lancio in stile Iron Man per un vasto universo di film, la Sony stava sviluppando un film sul personaggio che avrebbe presumibilmente portato la Jones a riprendere il suo ruolo. Lo studio aveva anche assunto Lisa Joy (Westworld) per scrivere la sceneggiatura.

Shailene Woodley futura Mary Jane

Per differenziarsi dalla trilogia con Tobey Maguire, la serie The Amazing Spider-Man ha usato Gwen Stacy come interesse amoroso invece che Mary Jane Watson. In una scena cancellata da The Amazing Spider-Man 2, Shailene Woodley ha interpretato Mary Jane. Questo avrebbe dovuto darle un ruolo più importante dal terzo film in poi. All’epoca, si diceva anche che Peter avrebbe trovato un modo per riportare in vita le persone e avrebbe usato questa tecnica resuscitare Gwen e suo padre, il capitano Stacy.

Uno spin-off su Spider-Man 2099

In origine, la Sony ha messo in cantiere, pe run’uscita nel 2017, uno spin-off con protagonista la versione Spider-Man 2099 – quello di un futuro lontano alimentato dalla tecnologia futuristica, con il suo personale A.I. Poi, Spider-Man 2099 è arrivato sullo schermo nella bizzarra scena post-crediti di Spider-Man: Un nuovo Universo. È stato interpretato da Oscar Isaac, il che suggerisce che ritroveremo il personaggio in qualche altro film, visto che non si coinvolge una star del calibro di Isaac se non per affidargli un ruolo di rilievo.

Lo sviluppo dell’arco narrativo del personaggio di Peter Parker

Andrew Garfield ha detto che stava lavorando personalmente con gli sceneggiatori per lo sviluppo dell’arco narrativo di Peter Parker: “In realtà stavo iniziando a creare idee per il laboratorio con Alex Kurtzman, incaricato di firmare la sceneggiatura. Abbiamo pensato di iniziare dal livello di base; il livello fondamentale, cioè dove abbiamo lasciato Peter e dove vogliamo vederlo andare, tutto secondo logica. E sapevo che lo avevamo lasciato in questo momento buio della sua vita, in cui ha appena perso Gwen e crede che sia colpa sua. Quindi, sì, siamo arrivati a raccontare momenti molto pesanti ed ero davvero entusiasta di esplorarlo e soprattutto di essere coinvolto nel processo di costruzione del personaggio.”

Il Venom di Alex Kurtzman

Molto prima che il Venom con Tom Hardy arrivasse in sala, senza apparenti connessioni con Spider-Man, la Sony stava lavorando a un film sul SImbionte ambientato nell’universo di The Amazing Spider-Man, con Alex Kurtzman sulla sedia di regia. Kurtzman e il suo partner Roberto Orci stavano lavorando alla sceneggiatura insieme a Ed Solomon.

Kurtzman e Orci hanno avuto alti e bassi. Ci hanno regalato film quali il reboot di Star Trek, ma anche il franchise di Transformers. Kurtzman è lo showrunner di Star Trek: Discovery, ma ha anche diretto l’orribile Mummy con Tom Cruise. Data l’incostanza del loro lavoro, non possiamo certo essere sicuri di quale sarebbe stato il risultato di un film su Venom firmato Kurtzman e Orci.

The Amazing Spider-Man 4

I dirigenti Sony stavano davvero pianificando il futuro del franchise di The Amazing Spider-Man, puntando ossessivamente sul successo del secondo film. Non solo stavano pianificando un numero tre; stavano pianificando anche il quattro. I dettagli della trama sono sconosciuti, dal momento che nemmeno The Amazing Spider-Man 3 è stato realizzato. Quando la data di uscita di The Amazing Spider-Man 3 è stata rinviata al 2018, la data di uscita di The Amazing Spider-Man 4 è stata rimossa dal programma a tempo indeterminato. E quando The Amazing Spider-Man 3 è stato cancellato, ovviamente, anche il capitolo 4 è sparito con esso.

Aspettando Yesterday: le canzoni dei Beatles sul piccolo e grande schermo

Arriva in sala il prossimo 26 settembre Yesterday, l’ultimo film di Danny Boyle, scritto da Richard Curtis, che è una vera e propria ode d’amore ai Beatles e alla loro musica.

Era il 6 luglio 1957 quando a Woolton due giovani di Liverpool, Paul McCartney e John Lennon, si incontrarono per la prima volta. Da quella stretta di mano la storia della musica venne completamente riscritta, e ancora oggi intere generazioni di ascoltatori continuano a cantare a squarciagola e scuotere i capelli al ritmo della musica dei Beatles. L’onda della Beatlemania è uno tsunami: tutto prende e tutto avvolge, investendo di significati nuovi sentimenti universali.

Le loro canzoni danno voce e forma alle nostre emozioni, sostituendosi a mille, inutili, parole. Forse è anche per questo se il cinema, le serie televisive e gli spot pubblicitari hanno da sempre stipulato con la discografia dei Fab Four un rapporto di reciproco scambio simbiotico; se da una parte il loro impiego (anche sotto forma di cover, visto i costosi diritti di utilizzo) ha fatto conoscere la musica dei Beatles alle nuove generazioni, dall’altra la grandezza delle loro canzoni ha determinato il successo di un brand, come è successo nel 1987 quando le vendite della Nike sono esplose dopo la messa in onda di un celebre spot con “Revolution” in sottofondo.

Ma dove possiamo trovare le musiche dei Beatles in un oceano così come vasto come quello dell’offerta tele-cinematografica? Scopritelo qui di seguito.

BECAUSE

È una delle canzoni più trasognanti dei Beatles. Una forza onirica capace di dialogare direttamente con il nostro inconscio. Lo sapeva bene Sam Mendes che la usa nell’iconica scena del suo capolavoro American Beauty con la giovane Angela (Mena Suvari) immaginata da Lester (Kevin Spacey) distesa nuda e ricoperta da petali di rose.

I WANT TO HOLD YOUR HAND

L’esordio dei Beatles è fatto perlopiù di canzoni semplici che parlano di desideri, cuori che battono o amori rotti sul nascere. La timidezza e l’impossibilità di concretizzare il proprio sentimento di “I Want to hold your hand” enfatizza gli umori predominanti nella scena a cui fa da sottofondo (sebbene per pochi secondi) in Mad Men (nell’episodio “Luoghi Lontani” Don Draper la fischietta in auto mentre torna a casa). La serie di Matthew Weiner prende in prestito dalla discografia dei Beatles anche “Tomorrow never knows” (5×08) pagandola cifre esorbitanti. Al cinema “I Want To Hold Your Hand” compare nel film del 2012 Not Fade Away diretto e scritto dall’ideatore dei Soprano David Chase, mentre in TV è facilmente riconoscibile nello spot delle merendine Kinder Brioss.

ALL YOU NEED IS LOVE

Per chi è cresciuto negli anni Novanta, “All you need is love” vuol dire solo una cosa: Stranamore. La sigla del programma di Alberto Castagna è stata il primo approccio di molti alla musica dei Beatles. Inno all’amore come forma di unione, dallo spot della Coca-Cola, al più recente contro il fenomeno degli hater promosso da Sprite (senza dimenticare quello di Tiffany &co. dove il brano è reinterpretato da St. Vincent) dove c’è un messaggio di pace e cuori c’è “All you need is love”. Al cinema la canzone fa la sua comparsa nel film sull’amore per antonomasia: Love Actually di Richard Curtis. Oltre a fare da sottofondo al matrimonio tra Juliet (Keira Knightley) e Peter (Chiwetel Ejiofor), “All you need is love” è il brano cantato alla recita della piccola Olivia in Immagina che con Eddie Murphy.

HEY JUDE

Scritta da Paul McCartney per Julian Lennon (figlio di John) durante la separazione dei suoi genitori, “Hey Jude” è una canzone sulla paura per l’imminente rottura famigliare che in Wes Anderson tramuterà in prologo per la sua fiaba dedicata a un’altra famiglia disfunzionale: quella dei Tenenbaum. Il brano è qui eseguito dalla Mutato Muzika Orchestra.

YESTERDAY

È LA canzone dei Beatles. Due minuti scarsi per un’infinità di emozioni. Inno sulla potenza del ricordo, il brano nei primi anni Novanta ha fatto da sottofondo allo spot della pellicola Kodak, capace di eternare la memoria sotto forma di fotografia. Ma le note di “Yesterday” fanno da ponte con il passato anche per il personaggio di Noodle in C’era una volta in America di Sergio Leone in una delle scene più commoventi del film.

BABY YOU’RE A RICH MAN

Nel mondo di Mark Zuckeberg, “Baby you’re a rich man” non è il titolo di un brano; è una constatazione. Non c’era canzone migliore per chiudere il film di David Fincher The Social Network. Tra le mani di Fincher, la richiesta di amicizia inviata da Zukeberg a Erica, la ragazza che ha dato il via alla costruzione dell’impero di Facebook, trova dunque nel brano dei Fab Four il suo perfetto doppio musicale.

BLACKBIRD

I fan di E.R li riconosci subito: sono quelli che alle prime note di “Blackbird” pensano immediatamente alla seconda stagione del loro medical-drama preferito. La canzone che la dottoressa Susan Lewis intona alla piccola Susie alla fine del quinto episodio intitolato “Il tesorino della zia” (e già sentito nella puntata “Maternità” quando Chloe partorisce Susie) è proprio “Blackbird” dei Beatles.

HERE COMES THE SUN e DRIVE MY CAR

Tra i brani usciti dalla fucina dei Beatles, “Drive my car” e “Here comes the sun” sono probabilmente quelli più utilizzati nel campo della pubblicità. Il primo lo si può ascoltare nello spot Boss Orange di Hugo Boss con Sienna Miller e in quello di Q8 Italia. Oltre che nella pubblicità di Allianz assicurazione (e in quella di Mark & Spencer del 2012 reinterpretata da Gary Barlow), il secondo è presente nell’ottavo episodio della serie TV prodotta e creata da Martin Scorsese e Mick Jagger, Vinyl.

ACROSS THE UNIVERSE

Il brano del 1970 non solo ha ispirato l’omonimo musical di Julie Taymor con Jim Sturgess ed Evan Rachael Wood, ma ha fatto capolino sul grande schermo già nel 1998 grazie a Fiona Apple che ne ha registrata una cover per il film Pleasentville con Tobey Maguire e Reese Witherspoon.

EIGHT DAYS A WEEK

Nel 2016 Ron Howard porta sugli schermi un interessante documentario sui Beatles intitolandolo Eight Days a Week. Il titolo prende spunto dall’omonima ballad pubblicata nel 1964 che i fan di Scrubs avranno subito riconosciuto come il brano eseguito dai “The Butties” al matrimonio di Carla e Turk.

Tenete dunque le orecchie sempre all’erta perché quando meno ve lo aspettate, ecco che le voci di Paul, John, Ringo e George vi colpiranno al cuore. Perché non c’è film, da Atomica Bionda (“Hey Bulldog”) a Yes Man (“Cant’ buy me love”) passando per Rain Man (“I Saw Her Standing There”) e Una pazza giornata di vacanza (“Twist and Shout”), o serie TV (Glee con “Hello Goodbye”) e spot che resista alla Beatlemania.

Iron Man: le peggiori azioni dell’eroe nei fumetti

Iron Man: le peggiori azioni dell’eroe nei fumetti

Personaggio carismatico e non privo di contraddizioni, l’Iron Man ritratto da Robert Downey Jr. nel MCU è stato il leader indiscusso delle prime tre fasi dell’universo cinematografico, ma a volte il suo carattere l’ha spinto a compiere azioni non proprio nobili. Lo stesso accade nei fumetti, dove l’eroe si è reso protagonista di fatti spiacevoli…

Ecco di seguito i più importanti:

Ha mentito sulla sua identità

Nel MCU l’identità di Iron Man viene subito resa pubblica, mentre nei fumetti le cose sono andate diversamente. Per anni Tony si nascosto dietro l’idea che il personaggio “misterioso” fosse la sua “guardia del corpo” in oltre quarant’anni di storie a fumetti.

Ha dato la sua armatura a qualcuno con un trauma cerebrale

Per la prima metà della sua carriera la più grande preoccupazione di Tony Stark era l’idea di rischiare costantemente la vita ogni volta che andava in battaglia. Di sicuro era più ricco, più intelligente e più potente di tutti i suoi avversari, ma ciò che l’aveva reso Iron Man gli aveva anche lasciato un cuore fragile, e per questo motivo decide ad un certo punto di donare la sua armatura a Eddie March, un pugile fisicamente idoneo ma con troppi traumi cerebrali per sopportare il peso del compito…

Extremis

Tony Stark è riuscito a sopravvivere ad AXIS trasformandosi nell’opposto di tutto ciò che era stato, ricominciando a vendere armi al miglior offerente e persino presentando al pubblico una nuova versione della tecnologia EXTREMIS in grado di ricablare il corpo di una persona per apparire e pensare come voleva.

Ha ucciso un dignitario straniero

Durante la prima spirale di alcolismo di Tony Stark raccontata in “Demon in a Bottle“, il personaggio abbassa la guardia abbastanza da permettere a Justin Hammer di ottenere il controllo dell’armatura usando l’ “Hypersonic Scan Transmitter”. Grazie a questo dispositivo, Hammer è in grado di accedere in remoto a parti dell’armatura di Iron Man, e frustrato a causa del modo in cui la Stark Industries stava battendo la concorrenza, costringe l’eroe a uccidere un dignitario straniero.

Ha lavorato con Kang il conquistatore

Nel corso della sua storia editoriale Iron Man si è trovato dalla parte opposta ai suoi vecchi compagni Vendicatori lavorando come agente segreto per Kang il Conquistatore, e al termine di un lungo decennio di battaglie, Stark perde la vita.

Ha finto la sua morte

Dopo essere stato colpito durante uno scontro, il corpo di Tony Stark inizia a sgretolarsi a causa di un uso costante della tecnologia e comunica a tutti di essere corto. Nel frattempo però i medici hanno trovato un modo per risolvere il problema permettendogli di guarire; il problema è che Tony si era rifiutato di dirlo ai suoi amici…

Altre bugie

Quando Tony scopre che i disegni della sua armatura sono stati rubati e distribuiti ad altre persone, decide di correrei ai ripari costringendo chiunque usasse quei progetti a fermarsi fondendo in quelle armature alcune scorie di tecnologia speciale. Molti dipendenti della Stark Industries vengono licenziali, con il personaggio che continua a lavorare come Iron Man pur falsificando la sua morte…

Ha sostenuto il superhero registration act

Di tutte le scelte contestabili fatte da Iron Man, quella di firmare il superhero registration act è stata forse una delle peggiori. Fidarsi del governo gettando in prigione i suoi compagni supereroe senza una procedura adeguata, portando alla morte di Capitan America e compromettendo la sua tecnologia durante un tentativo di invasione degli Skrull…insomma, nulla di buono è scaturito da quella decisione.

Ha ucciso alcune intelligenze artificiali senzienti

In uno dei fumetti di Iron Man più recenti Tony prima rivela che potrebbe essere lui stesso un’Intelligenza Artificiale, poi finisce con un gruppo di intelligenze artificiali senzienti adirate fuori dal suo quartier generale. La battaglia esplode e l’eroe si scaglia contro gli avversari, finendo per ucciderli tutti.

Ha spedito Hulk nello spazio

Spedire Hulk nello spazio non è stata, in fondo, una cattiva idea, ma su questo punto molti fan potrebbero non essere d’accordo. Nel corso della storia Marvel diversi personaggi non sono stati in grado di controllare il carattere del gigante di giada che ha causato milioni di danni, ma l’aspetto peggiore della decisione di Tony è l’averlo mandato in un posto sperduto dal quale è tornato più arrabbiato che mai…

Leggi anche – Iron Man: 10 modi in cui potrebbe tornare nel MCU dopo Endgame

Fonte: CBR

Oscar 2020: Il traditore di Bellocchio rappresenterà l’Italia

Oscar 2020: Il traditore di Bellocchio rappresenterà l’Italia

Sarà Il Traditore di Marco Bellocchio a rappresentare l’Italia nella corsa alla nomination agli Oscar 2020 per il miglior film straniero. La Commissione riunita all’Anica ha scelto il film che ha incassato quasi cinque milioni di euro al botteghino e ha trionfato ai Nastri d’argento con sette premi, dopo il debutto internazionale al Festival di Cannes 2019.

Il Traditore di Bellocchio ha sbaragliato una concorrenza di tutto rispetto, formata da Martin Eden di Pietro MarcelloLa paranza dei bambini di Claudio GiovannesiIl primo Re di Matteo RovereIl vizio della speranza di Edoardo De Angelis. Ma la vera sfida comincia ora, perché per arrivare nella cinquina finale che concorrerà alla statuetta per il Miglior Film Straniero (che manca dall’Italia dal 2014, anno de La Grande Bellezza), il film con Pierfrancesco Favino dovrà scontrarsi con Dorol y Gloria di Pedro Almodovar, per la Spagna, e Parasite, di Bong Joon-ho per la Corea del Sud, tra gli altri.

Le nomination agli Oscar verranno annunciate il prossimo 13 gennaio, mentre la cerimonia dei 92° Academy Awards si svolgerà a Los Angeles il 9 febbraio 2020.

Ecco le proposte di tutte le altre Nazioni:

Albania: The Delegation di Bujar Alimani
Algeria: Papicha di Mounia Meddour
Argentina: La odisea de los giles di Sebastián Borensztein
Austria: Joy di Sudabeh Mortezai
Bangladesh: Alpha di Nasiruddin Yousuff
Belgio: Nuestras madres di César Díaz
Bolivia: Tu me manques di Rodrigo Bellott
Bosnia e Herzegovina: The Son di Ines Tanović
Brasile: La vita invisibile di Eurídice Gusmão di Karim Aïnouz
Bulgaria: Ága di Milko Lazarov
Cambogia: In the Life of Music di Caylee So, Sok Visal
Canada: Antigone di Sophie Deraspe
Cile: Araña di Andrés Wood
Colombia: Monos di Alejandro Landes
Corea del Sud: Parasite di Bong Joon-ho
Costa Rica: El despertar de las hormigas di Antonella Sudasassi
Croazia: Mali di Antonio Nuić
Cuba: Un Traductor di Rodrigo Barriuso, Sebastián Barriuso
Ecuador: La mala noche di Gabriela Calvache
Egitto: Poisonous Roses di Fawzi Saleh
Estonia: Truth and Justice di Tanel Toom
Etiopia: Running Against the Wind di Jan Philipp Weyl
Filippine: Verdict di Raymund Ribay Gutierrez
Finlandia: Stupid Young Heart di Selma Vilhunen
Francia: Les Misérables di Ladj Ly
Georgia: Shindisi di Dito Tsintsadze
Germania: System Crasher di Nora Fingscheidt
Ghana: Azali di Kwabena Gyansah
Giappone: Weathering with You di Makoto Shinkai
Grecia: When Tomatoes Met Wagner di Marianna Economou
Hong Kong: The White Storm 2 — Drug Lords di Herman Yau
India: Gully Boy di Zoya Akhtar
Indonesia: Memories of My Body di Garin Nugroho
Iran: Finding Farideh di Kourosh Ataee, Azadeh Moussavi
Israele: Incitement di Yaron Zilberman
Italia: Il traditore di Marco Bellocchio
Kenya: Subira di Ravneet Sippy Chadha
Kosovo: Zana di Antoneta Kastrati
Kyrgyzstan: Aurora di Bekzat Pirmatov
Lettonia: The Mover di Dāvis Sīmanis
Lituania: Bridges of Time di Kristine Briede, Audrius Stonys
Macedonia del Nord: Honeyland di Tamara Kotevska, Ljubomir Stefanov
Marocco: Adam di Maryam Touzani
Messico: La camarista di Lila Avilés
Montenegro: Neverending Past di Andro Martinovic
Nepal: Bulbul di Binod Paudel
Norvegia: Out Stealing Horses di Hans Petter Moland
Olanda: Instinct di Halina Reijn
Pakistan: Laal Kabootar di Kamal Khan
Palestina: It Must Be Heaven di Elia Suleiman
Panama: Todos Cambiamos di Arturo Montenegro
Peru: Retablo di Alvaro Delgado-Aparicio
Polonia: Corpus Christi di Jan Komasa
Portogallo: A Herdade di Tiago Guedes
Repubblica Ceca: The Painted Bird di Václav Marhoul
Repubblica Dominicana: El proyeccionista di José María Cabral
Romania: La Gomera di Corneliu Porumboiu
Serbia: King Peter of Serbia di Petar Ristovski
Slovacchia: Let There Be Light di Marko Škop
Slovenia: History of Love di Sonja Prosenc
Spagna: Dolor y gloria di Pedro Almodóvar
Sud Africa: Knuckle City di Jahmil X.T. Qubeka
Svezia: And Then We Danced di Levan Akin
Svizzera: Wolkenbruch’s Wondrous Journey Into the Arms of a Shiksa di Michael Steiner
Taiwan: Dear Ex di Mag Hsu, Hsu Chih-yen
Thailandia: Inhuman Kiss di Sitisiri Mongkolsiri
Tunisia: Dear Son di Mohamed Ben Attia
Turchia: Commitment di Semih Kaplanoğlu
Ucraina: Homeward di Nariman Aliev
Uganda: Kony: Order from Above di Steve T. Ayeny
Ungheria: Those Who Remained di Barnabás Tóth
Uruguay: Así habló el cambista di Federico Veiroj
Venezuela: Yo, imposible di Patricia Ortega

Torino Film Festival 2019: Jojo Rabbit film d’apertura

Torino Film Festival 2019: Jojo Rabbit film d’apertura

Il film di apertura del 37° Torino Film Festival (22 – 30 novembre 2019) sarà Jojo Rabbit di Taika Waititi, il regista neozelandese autore di Thor: Ragnarok e del mockumentary vampirico What We Do in the Shadowscon il quale vinse il premio per la migliore sceneggiatura al Torino Film Festival 2014.

Tratto dal romanzo Caging Skies di Christine Leunens, il nuovo film di Waititi è una satira sferzante e spiazzante del nazismo e dei suoi miti. Racconta la storia di un ragazzino di 10 anni che vive a Vienna con la mamma vedova durante gli ultimi anni del nazismo: Jojo Betzler è un bambino dolce e un po’ timido, con un grande amico paffutello e occhialuto, insieme al quale vuole diventare un perfetto giovane nazista. Perché Jojo ha un idolo, Adolf Hitler, che ha trasformato in un amico immaginario.

Interpretato dallo stesso Waititi (nella parte dell’Hitler immaginario), dal giovanissimo Roman Griffin Davis, da Scarlett Johansson (la mamma di Jojo) e Sam Rockwell (l’ufficiale istruttore del campo per i giovani hitleriani), il film ha vinto il People’s Choice Award all’ultimo Festival di Toronto.

“Jojo Rabbit sta in perfetto equilibrio tra satira e dramma: rilegge una mostruosità della Storia con gli occhi di un bambino, ma senza piangersi addosso – dichiara Emanuela Martini, direttore del Torino Film Festival – affonda colpi dolorosi ed emerge da situazioni drammatiche con irresistibile humor nero, mescola i Beatles alle parate naziste con una freschezza irridente. Fa ridere e fa pensare”.

Jojo Rabbit uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 23 gennaio 2020 distribuito da 20th Century Fox Italia.

Justice League: Mortal, ecco come sarebbe stato il Batman di Armie Hammer

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Justice League: Mortal avrebbe stabilito un nuovo standard per i film di supereroi. Il progetto, che doveva essere diretto da George Miller non ha poi visto la luce, e il risultato è stato che la Lega della Giustizia così voluta e pensata dal regista di Mad Max: Fury Road è stata completamente accantonata.

Il lavoro però era andato ben oltre la progettazione semplice iniziale, visto che di continuo spuntano concept, storyboard e progettazioni di intere sequenze del film che non vedremo mai. Nel progetto di George Miller, il ruolo di Batman era stato affidato ad Armie Hammer e in occasione del Batman Day, sono spuntati alcuni concept che erano stati realizzati per questa versione del Cavaliere Oscuro.

Questa versione del costume dell’Uomo Pipistrello è diversa da qualsiasi altra cosa sia mai stata vista prima, e lo stesso Hammer dichiarò: “Hanno costruito un’intera tuta idraulica funzionante che aveva microfoni interni in modo da poter sentire tutto ciò che accadeva intorno a me.”

Sarebbe stato fantastico vedere questo film diventare una realtà, ed è un peccato che non si siano mai create le condizioni adatte affinché questo progetto prendesse vita. L’adattamento della DC Comics avrebbe sicuramente avuto alcune libertà rispetto al materiale originale, ma Hammer ha anche affermato che una battaglia tra Batman, Superman e Wonder Woman avrebbe portato alla distruzione delle città – qualcosa che poteva non andare troppo a genio ai fan dei fumetti (come ha dimostrato Man of Steel).

Ecco i concept della Bat-tuta:

C’era una volta a…Hollywood: 10 cose che non sapete sul film

C’era una volta a…Hollywood: 10 cose che non sapete sul film

C’era una volta a… Hollywood, nono lungometraggio di Quentin Tarantino, è finalmente arrivato nelle nostre sale lo scorso giovedì. Ma c’è qualcosa che ancora non sappiamo del film che vede protagonisti Leonardo DiCaprio, Brad Pitt e Margot Robbie?

Ecco di seguito 10 curiosità:

Burt Reynolds

La leggenda di Hollywood Burt Reynolds doveva prendere parte al film, tuttavia l’attore è morto prima di poter girare le sue scene. Il ruolo scelto da Tarantino era quello di George Spahn, il proprietario del ranch dove vivono i membri della Manson family, poi assegnato a Bruce Dern. L’omaggio resta attraverso il cameo di Rick Dalton in F.B.I., un personaggio originariamente interpretato da Reynolds.

Debra Tate

Once Upon a Time in Hollywood

La sorella di Sharon Tate, Debra, aveva comprensibili riserve sul film ma alla fine, dopo aver letto la sceneggiatura, ha dato la sua benedizione, visitato il set e portato alcuni dei gioielli di Sharon per farli indossare da Margot Robbie durante le riprese.

La finta sinossi

C'era una volta a... Hollywood

Le informazioni diffuse da Wikipedia prima dell’uscita del film hanno inventato una trama mai esistita, con un finale del tutto falso e più ridicolo, dove gli assassini inviati da Charles Manson irrompevano nella casa di Sharon Tate e Bruce Lee, Cliff e Rick che si presentavano in soccorso delle vittime. Inoltre, Sharon avrebbe messo in mostra la sua abilità nelle arti marziali per attaccare i nemici.

Damon Herriman

Damon Herriman ha interpretato Charles Manson in pochissime scene del film di Tarantino ma è tornato protagonista nello stesso ruolo grazie alla seconda stagione di Mindhunter, la serie prodotta da Netflix uscita quest’anno.

Gli attori tagliati dal film

Once Upon a Time in Hollywood

L’elenco del cast è infinito, e conta tantissime leggende di Hollywood, ma ciò non ha impedito a Tarantino di tagliare (forse per motivi di tempo e spazio) alcuni attori come James Marsden e Tim Roth. Marsden interpretava Burt Reynolds, mentre Roth un maggiordomo.

Roman Polanski

Roman Polanski

A causa di questioni legali, Roman Polanski non ha mai incontrato Tarantino in America; al suo posto, per parlare con il regista della sceneggiatura, è arrivato in soccorso un suo caro amico, approvando il progetto a nome dell’autore polacco.

Hell River

Uno dei film immaginari in recita Rick Dalton è The 14 Fists of McCluskey, di cui vediamo un breve frammento all’inizio di C’era una volta a…Hollywood. Per realizzare questa scena Tarantino ha sfruttato vecchi footage tratti da Hell River, pellicola sui partigiani in Jugoslavia interpretato da Adam West, il Batman della serie tv degli anni 60.

Telefoni banditi sul set

once upon a time in hollywood

Come confermato dall’attore Timothy Olyphant, sul set del film sono stati banditi tutti i telefoni, e chiunque fosse stato sorpreso a usare il proprio dispositivo sarebbe stato immediatamente licenziato dalla produzione. Questo con lo scopo di eliminare qualsiasi distrazione e facendo concentrare il cast sul compito da svolgere.

Il combattimento di Bruce Lee

La rappresentazione di Bruce Lee nel film è stata al centro di alcune polemiche della figlia della star, ma a quanto pare l’idea originale per il combattimento fra Lee e Cliff vedeva lo stuntman vittorioso. Più tardi la scena venne cambiata in corso d’opera rappresentando il pareggio tra i due avversari.

Tarantino vs leak

Quentin Tarantino

Stavolta, al contrario dei film precedenti, Quentin Tarantino ha fatto in modo che nessun dettaglio della trama venisse diffuso prima dell’uscita nelle sale, e solo una manciata di persone è stata autorizzata a leggere la sceneggiatura in anticipo.

Leggi la recensione di C’era una volta a… Hollywood

Fonte: Screenrant

Louis Garrel: 10 cose che non sai sull’attore

Louis Garrel: 10 cose che non sai sull’attore

Volto noto in Francia, l’attore Louis Garrel si è negli anni costruito la fama di attore eclettico e capace di adattarsi a differenti tipi di personaggi e generi. Nato come attore, Garrel ha poi compiuto anche il salto dietro la macchina da presa, dimostrando ulteriormente le sue competenze e la sua capacità di rinnovarsi.

Ecco 10 cose che non sai di Louis Garrel.

Louis Garrel carriera

1 I film. La celebrità apre le sue porte all’attore quando questi interpreta uno dei protagonisti nel film The Dreamers di Bernardo Bertolucci, nel 2003. Successivamente l’attore prende parte a film quali Ma mère (2004), Les chansons d’amour (2007), Actrices (2007), Le Belle Personne (2008), Les amours imaginaires (2010), Un castello in italia (2013), Mon roi (2015), Due amici (2015), Planetarium (2016), dove recita accanto all’attrice Natalie Portman, Il mio Godard (2017), L’uomo fedele (2018), L’ufficiale e la spia (2019) e Piccole donne (2019).

2 Regista e sceneggiatore. Dopo aver partecipato a numerosi film altrui, Garrel ha infine scritto e diretto due suoi lungometraggi, intitolati Due amici e L’uomo fedele. In questi, Garrel figura anche come protagonista.

Louis Garrel famiglia e vita privata

3 È figlio d’arte. L’attore è figlio del noto regista Philippe Garrel, grazie al quale ha compiuto il suo debutto cinematografico all’età di 6 anni nel film Les Baisers de secours. Padre e figlio hanno poi collaborato ad altri cinque film insieme.  

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4 Ha avuto una relazione con Valeria Bruni Tedeschi. L’attore ha avuto per diversi anni una storia d’amore con l’attrice protagonista di La pazza gioia, di Paolo Virzì. Garrel ha anche recitato nei film Actrices e Un castello in Italia, diretti proprio dalla Tedeschi. Insieme i due hanno anche adottato una bambina di origine senegalese. In seguito si sono separati senza richiamare le attenzioni della stampa.

5 È sposato. Dal 2015 l’attore è sentimentalmente legato alla modella e attrice francese Laetitia Casta, con la quale si è poi sposato nel giugno del 2017 in Corsica.

Louis Garrel social network

6 Non ha profili personali. L’attore si è più volte dichiarato non interessato al mondo dei social network, affermando di non avere profili né su Instagram né su Facebook. Esistono tuttavia alcune fanpage dedicate all’attore, all’interno delle quali è possibile trovare le ultime novità riguardanti l’attore.

Louis Garrel Christophe Honoré

7 Hanno all’attivo numerose collaborazioni. Il regista francese Christophe Honoré è certamente uno di quelli che ha saputo meglio valorizzare il talento di Garrel. I due infatti hanno collaborato insieme a ben 6 film: Ma mère, Dans Paris, Les Chansons d’amour, La Belle Personne, Non ma fille, tu n’ira pas danser, Les Bien-Aimés.

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Louis Garrel premi e nomination

8 Ha vinto un César Award. L’attore è stato nominato per ben 4 volte ai prestigiosi César Awards, riportando una vittoria alla sua prima nomination, avvenuta nel 2006 per il film Les amants réguliers. Successivamente è stato nominato come miglior attore non protagonista per i film Sain Laurent e Mon roi. È stato invece nominato nuovamente nel 2018 come miglior attore per Il mio Godard.

Louis Garrel L’uomo fedele

9 Si è ispirato ai suoi modelli francesi. Nel girare il suo secondo film, L’uomo fedele, l’attore ha dichiarato di essersi ispirato ai film francesi da lui sempre amati, cercando attraverso il rapporto tra i personaggi di rappresentare il meglio del cinema del suo paese, puntando non tanto sui grandi eventi ma sulle piccole variazioni.

Louis Garrel età e altezza

10 Louis Garrel è nato a Parigi, in Francia, il 14 giugno 1983. L’altezza complessiva dell’attore è di 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Birds Of Prey sarà qualcosa di “mai visto prima” nel genere cinecomic

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Il nuovo corso dell’universo cinematografico DC e la sua continua evoluzione sta prendendo piuttosto interessanti (il Joker di Todd Phillips lo dimostra, pur non essendo propriamente parte del discorso condiviso), e all’inizio del 2020 sapremo se questa svolta creativa porterà o meno i suoi frutti. Gli occhi sono quindi puntati su Birds of Prey, spin-off di Suicide Squad che vede protagonista la Harley Quinn di Margot Robbie insieme ad altre amate eroine dei fumetti, tra cui anche Helena Bertineli aka Cacciatrice interpretata sullo schermo da Mary Elizabeth Winstead.

Ed è infatti l’attrice a parlare del film e con cosa si confronterà il pubblico una volta in sala nell’intervista concessa a TotalFilm:

Aspettatevi un’esperienza davvero divertente, un po’ selvaggia e assolutamente unica. Ogni giorno che eravamo lì sul set ci sembrava di essere dentro qualcosa di strano e diverso da ogni altro film che io abbia mai visto in questo genere. È stato incredibilmente eccitante prenderne parte, abbiamo lavorato sodo e ci siamo divertiti tantissimo“.

Le protagoniste sono tutte donne e sinceramente divertenti e bizzarre“, aveva commentato la Winstead lo scorso maggio. “Sembra di essere negli anni ’90, ma nella migliore accezione“.

Birds Of Prey: tutto quello che non sapete sul film

CORRELATI:

Birds of Prey (and the fantabulous emancipation of one Harley Quinn) arriverà nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast Margot Robbie, che riprenderà il ruolo di Harley QuinnMary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), Rosie Perez (Renee Montoya), Ella Jay Basco (Cassandra Cain) e Ewan McGregor (Maschera Nera).

La prima sinossi del film riporta:

Dopo essersi separata da Joker, Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra Cain da un malvagio signore del crimine.

Fonte: Total Film

Zombieland: Doppio Colpo, un esilarante spot per il film

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Zombieland: Doppio Colpo, un esilarante spot per il film

Si avvicina sempre più l’uscita in sala di Zombieland – Doppio Colpo, prevista per il prossimo 14 novembre, e cominciano ad essere diffusi diversi spot promozionali del film che vedrà tornare Jesse EisenbergWoody HarrelsonEmma Stone e Abigail Breslin alle prese con l’Apocalisse Zombie.

Ecco di seguito un nuovo esilarante spot:

https://www.youtube.com/watch?v=AY4A9VCoit0

Nel cast torneranno i veterani Jesse EisenbergWoody HarrelsonEmma Stone e Abigail Breslin riprendendo i rispettivi ruoli del film originale, mentre le new entry sono Zoey Deutch e Dan Aykroyd.

La sceneggiatura è stata firmata da Dave Callaham (Godzilla, Wonder Woman 1984) con Paul Wernick e Rhett Reese (Deadpool, Deadpool 2), mentre le riprese si sono svolte nei mesi scorsi a Los Angeles. Per quanto riguarda la trama – ancora avvolta nel mistero – sappiamo che dovrebbe riprendere le sorti dei quattro protagonisti (Columbus, Tallhassee, Witchita e Little Rock) immersi in un mondo dove l’apocalisse zombie si è evoluta.

Guarda il trailer italiano di Zombieland: Double Tap

Midsommar: l’inquietante easter egg che nessuno ha notato

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Midsommar: l’inquietante easter egg che nessuno ha notato

Secondo lungometraggio firmato da Ari Aster (dopo il sorprendente esordio di Hereditary), Midsommar – Il villaggio dei dannati è un intenso e allucinato thriller ambientato in Svezia grazie al quale il regista riflette su varie tematiche come l’emancipazione femminile e la tossicità dei rapporti nell’era contemporanea. Durante il prologo la sorella della protagonista interpretata da Florence Pugh muore suicida e a quanto pare il “ricordo” di questo trauma viene ribadito durante una scena particolare del film ma in un modo del tutto inaspettato.

Su Twitter, uno spettatore ha infatti individuato un inquietante easter egg sullo sfondo della sfilata delle Hargas che portano a cena Dani sollevandola su una piattaforma, e se fate attenzione alla parte sinistra dell’immagine, noterete quello che è chiaramente un volto disegnato tra gli alberi: si tratta nientemeno che della sorella morta della ragazza e lo conferma il dettaglio del tubo di scarico che le cade dalla bocca.

A quanto pare la sagoma è stata disseminata in più sezioni del film…ma quanti di voi se ne erano accorti?

https://twitter.com/danieIgayIewis/status/1175782170763366402?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1175782170763366402&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbook.com%2Fhorror%2F2019%2F09%2F23%2Fmidsommar-disturbing-creepy-hidden-faces%2F

Leggi la recensione di Midsommar – Il villaggio dei dannati

Uscito nelle nostre sale lo scorso 25 luglio, Midsommar – Il villaggio dei dannati vede nel cast Florence Pugh (che prossimamente tornerà al cinema nel film su Vedova Nera), Jack Reynor, William Jackson Harper e Will Poulter.

Sempre a luglio il regista Aster ha annunciato che il montaggio finale del film è privo di circa 80 minuti di girato e che sta lavorando ad una director’s cut da distribuire insieme all’edizione homevideo che conterrà 30 minuti aggiuntivi rispetto alla versione cinematografica.

Di seguito la sinossi:

La studentessa universitaria afflitta dall’ansia Dani Ardor subisce un trauma emotivo dopo che la sorella bipolare commette un suicidio apparente, uccidendo i propri genitori e se stessa. L’incidente mette a dura prova la relazione di Dani con il suo fidanzato emotivamente distante, Christian Hughes, uno studente magistrale in antropologia. L’estate seguente, Dani apprende che Christian e i suoi amici, Mark e Josh, sono stati invitati dal loro amico svedese, Pelle, a partecipare a una festa di mezza estate che si tiene solo una volta ogni novant’anni nella comune ancestrale di Pelle, l’Hårga, nella regione dell’Hälsingland in Svezia…

Joker: Joaquin Phoenix avrebbe voluto un Arthur “sovrappeso”

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Parte della trasformazione di Joaquin Phoenix in Arthur Fleck, l’uomo che diventerà Joker nel film diretto da Todd Phillips e vincitore del Leone d’oro a Venezia, passa per il fisico, visibilmente dimagrito rispetto allo stato “normale” dell’attore: per calarsi nei panni del personaggio infatti, Phoenix ha dovuto perdere più di 20 chili, una sfida affrontata con la massima professionalità che ha dato i suoi frutti. Sullo schermo il protagonista è irriconoscibile, con il viso scavato e i contorni spigolosi, rendendo l’esperienza del racconto ancora più dolorosa e drammatica.

Non tutti sanno però che inizialmente l’idea di Phoenix era quella di ingrassare, portando Arthur a diventare sovrappeso invece che quasi scheletrico, e le ragioni sono state spiegate in un’intervista con Cinemablend:

Mi sembrava che sarebbe stato più semplice. Ho fatto delle ricerche per quanto riguardava i farmaci e gli effetti collaterali della perdita di peso, inoltre credo che sia sia qualcosa di fottutamente tragico nell’assumere un farmaco perché non ti senti al passo con il mondo, e poi ci sono le conseguenze…quindi sono andato da Todd dicendo: “Penso che dovremmo mostrare qualcosa di drastico basandoci sulla realtà e penso che valga davvero la pena di esplorare l’idea di un uomo grasso. Avevo già affrontato il processo inverso e sapevo quanto facesse schifo! Non volevo farlo di nuovo, ma Todd, che è una persona davvero intelligente, mi ha convinto a fare il contrario“.

Correlato – Joker: Joaquin Phoenix abbandona un’intervista dopo una domanda scomoda

Vi ricordiamo che Joker vede nel cast anche Zazie BeetzFrances ConroyBrett CullenDante Pereira-OlsonDouglas Hodge e Josh Pais e che arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.

Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide SquadJoker sarà ambientato negli anni Ottanta e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Ho amato il Joker di The Dark Knight, e anche quello di Jared Leto di Sucide Squad che è venuto dopo, così come il ritratto di Jack Nicholson“, ha dichiarato Phillips parlando dei possibili riferimenti alle vecchie versioni del clown principe del crimine e dell’eredità che il suo Joker si porta dietro. “Negli Stati Uniti, i fumetti sono il nostro Shakespeare, e come esistono varie versioni dell’Amleto, così noi potremmo offrire varie versioni di Joker in futuro.” “Onestamente non riusciamo ancora a credere alla vittoria di Venezia. Ci vorrà del tempo per realizzare“, ha commentato il regista nell’intervista con Variety.

Leggi la recensione di Joker

Fonte: Cinemablend

Jake Johnson: 10 cose che non sai sull’attore

Jake Johnson: 10 cose che non sai sull’attore

Apprezzato per i suoi ruoli comici, ma anche per quelli più impegnati, l’attore Jake Johnson si è negli anni costruito una solida carriera grazie alla partecipazione ad alcune serie TV di successo come ad alcuni film che gli hanno permesso di raggiungere il grande pubblico. Negli anni Johnson ha dimostrato di sapersi rinnovare, affermandosi come una personalità eclettica e talentuosa.

Ecco 10 cose che non sai di Jake Johnson.

Jake Johnson carriera

1 I film. La carriera cinematografica dell’attore ha inizio nel 2008 con il film Redbelt, film d’azione diretto da David Mamet. Successivamente prende parte ai film In viaggio con una rock star (2010), Amici, amanti e… (2011), 21 Jump Street (2012), Drinking Buddies (2013), Cattivi vicini (2014), Un tranquillo weekend di mistero (2015), Jurassic World (2015), La mummia (2017), dove recita insieme a Tom Cruise, Prendimi! (2018).

2 Le serie TV. Altrettanto variegata è la carriera televisiva dell’attore, che partecipa negli anni a serie come Curb Your Enthusiasm (2007), The Unit (2007), Lie to Me (2009), e Drunk History (2010-2015). Dal 2011 al 2018 ricopre il ruolo di Nick Miller nella serie New Girl, che gli permette di ottenere un ottimo riscontro di critica e pubblico. Nel 2019 viene scelto come membro del cast principale per la serie Stumptown, dove reciterà accanto all’attrice Cobie Smulders.

3 Il doppiaggio. L’attore si è negli anni dedicato anche al doppiaggio, prestando la sua voce a film d’animazione quali The LEGO Movie (2014) e Spider-Man – Un nuovo universo (2018). Ha inoltre doppiato alcuni episodi della serie animata Bojack Horseman.

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Jake Johnson Instagram

4 Ha un account personale. L’attore è presente su Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da un milione di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago in compagnia di amici e colleghi, ma non mancano anche foto promozionali dei progetti a cui l’attore prende parte.

Jake Johnson vita privata

5 È sposato. L’attore è molto riservato riguardo la sua vita privata, in particolare non condividendo questa sui propri social network. Tuttavia è risaputo che dal 2006 l’attore è sposato con Erin Payne, di cui però si hanno poche notizie. I due infatti conducono una vita lontana dai riflettori e dalla mondanità.

Jake Johnson New Girl

6 Gli fu chiesto di perdere peso. Quando l’attore fu scelto per il ruolo di Nick Miller, la produzione gli chiese di perdere almeno sette chili, non apprezzando particolarmente il suo fisico. Johnson tuttavia non riuscì a dimagrire come avrebbe voluto, e quando le riprese iniziarono aveva ancora un aspetto rotondetto. Questa sua fisicità tuttavia contribuì al successo del personaggio, grazie al suo corpo così “comune”.

7 Ha dimostrato di saper cantare. L’attore si è rivelato essere un eccellente cantante quando durante la serie si è trovato a dover esibire questa abilità. Un talento tenuto nascosto che produttori e membri del cast hanno sempre cercato di incoraggiare, descrivendo la sua come una voce angelica.

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8 Le sue espressioni facciali gli hanno garantito il successo. Durante le prime puntate della prima stagione, il personaggio di Johnson non aveva molte battute, e le attenzioni si concentravano sui personaggi di Zooey Deschanel e Max Greenfield. In più di una circostanza Johnson si trovò così a dover soltanto presenziare sulla scena. Per non rimanere senza far nulla, l’attore iniziò tuttavia ad improvvisare una serie di buffe espressioni facciali. Accortisi della cosa, gli autori decisero di concedere uno spazio maggiore al personaggio.

Jake Johnson Stumptown

 9 Reciterà accanto a Cobie Smulders. Terminata l’avventura di New Girl, l’attore è pronto a iniziarne una nuova, recitando nella serie Stumptown. Johnson si troverà così a collaborare con un’altra grande attrice televisiva, Cobie Smulders, meglio nota come la Robin di How I Met Your Mother.

Jake Johnson età e altezza

10 Jake Johnson è nato a Evanston, nell’Illinois, Stati Uniti, il 28 maggio 1978. L’altezza complessiva dell’attore è di 176 centimetri.

Fonte: IMDb

The Batman: Jonah Hill in trattative, Jeffrey Wright sarà Jim Gordon

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Abbiamo finalmente nuovi aggiornamenti sul cast di The Batman, il film di Matt Reeves che vedrà protagonista nei panni del crociato di Gotham Robert Pattinson, e sarebbero due i nomi coinvolti nel progetto secondo quanto riportato dall’Hollywood Reporter e Deadline: il primo è Jeffrey Wright, che interpreterà il commissario Jim Gordon (la notizia delle trattative è stata poi confermata da lui stesso su Twitter, come potete vedere qui sotto), mentre il secondo è Jonah Hill, che dovrebbe ancora firmare con la Warner Bros per un ruolo ancora misterioso.

The Wrap sostiene che la star di Suxbad e The Wolf of Wall Street sia il candidato perfetto per il personaggio dell’Enigmista, ma nulla esclude che lo studio possa averlo considerato per il ruolo di Pinguino. Entrambi i villain dovrebbero comparire nel film insieme a Catwoman e Firefly.

https://twitter.com/jfreewright/status/1176254411800072193?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1176254411800072193&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.badtaste.it%2F2019%2F09%2F24%2Fthe-batman-jeffrey-wright-in-trattative-per-interpretare-jim-gordon%2F393428%2F

The Batman: ecco dove sarà girato il film con Robert Pattinson

Kevin Smith ha fatto trapelare durante l’ultimo episodio del podcast Fatman Beyond Podcast che il cinecomic dovrebbe adattare sul grande schermo il fumetto “The Long Halloween”, scritto da Jeph Loeb e disegnato da Tim Sale che segue il crociato di Gotham durante le sue prime esperienze da detective. Ricca di colpi di scena, la run presentava diversi dei nemici più iconici di Batman, descrizione che sembra coincidere con i rumor legati all’introduzione di quattro antagonisti della galleria classica.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Il film dovrebbe svolgersi negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios.

Fonte: THR, Deadline

Eddie Murphy: 10 cose che non sai sull’attore

Eddie Murphy: 10 cose che non sai sull’attore

Eddie Murphy è senza dubbio uno degli attori comici più popolari della storia del cinema e dello spettacolo statunitense. I suoi numerosi film lo hanno reso una delle più note icone degli anni ottanta e novanta, e la sua caratteristica risata è ormai inconfondibile e amata in tutto il mondo. Negli anni Murphy ha saputo rinnovarsi sfoggiando anche notevoli qualità drammatiche, dimostrando così di essere un attore completo e tra i più versatili del panorama statunitense.

Ecco 10 cose che non sai di Eddie Murphy.

Eddie Murphy carriera

1 I film. La carriera cinematografica dell’attore ha inizio nel 1982, con il fil 48 ore. Il successo lo coglie subito, diventando in seguito protagonista di alcuni famosissimi film come Una poltrona per due (1983), Beverly Hills cop – Un piedipiatti a Beverly Hills (1984), Il principe cerca moglie (1988), Il principe delle donne (1992), Il professore matto (1996), Il dottor Dolittle (1998), La famiglia del professore matto (2000), La casa dei fantasmi (2003), Dreamgirls (2006), Norbit (2007), Tower Heist (2011), Mr. Church (2016) e Dolemite Is My Name (2019).

2 Il doppiaggio. L’attore è inoltre noto come doppiatore, ed ha prestato la voce al personaggio di Mushu in Mulan (1998), Ciuchino in Shrek (2001), Shrek 2 (2004), Shrek terzo (2007) e Shrek e vissero felici e contenti (2010).

3 Il Saturday Night Live. Murphy inizia la sua carriera di attore debuttando all’età di 19 anni nello show televisivo Saturday Night Live, divenendo, insieme all’attore Bill Murray, l’artista di maggior talento nella storia dell’SNL, partecipando a questo dal 1980 al 1984.

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Eddie Murphy vita privata

4 Si è sposato più volte. Nel 1988 l’attore conosce la modella Nicole Mitchell, che sposerà poi nel marzo del 1993. I due hanno avuto cinque figli. Nel 2005, tuttavia, la Mitchell chiese il divorzio, ottenendolo nell’aprile del 2006. Successivamente Murphy sposa, nel gennaio del 2008, la donna d’affari Tracey Edmonds con una cerimonia privata al largo di Bora Bora, decidendo però di non far riconoscere il matrimonio negli Stati Uniti, ottenendo di fatto la separazione. Dal 2012 è compagno della modella Paige Butcher, dalla quale ha avuto due figli.

Eddie Murphy Il professore matto

5 Voleva dimostrare di essere ancora il re del box office. Verso la fine degli anni ottanta, Murphy aveva all’attivo alcuni film che non avevano ottenuto il successo sperato. Cominciarono così a diffondersi le voci secondo cui il suo momento di gloria fosse già finito. Murphy decide di sfidare chi sosteneva ciò, dimostrando di poter ancora essere il numero uno. Il film Il professore matto gli diede così la possibilità di mettersi in gioco con più ruoli, e la pellicola si rivelò un gran successo di pubblico.

Eddie Murphy Dolemite Is My Name

6 Tornerà sul grande schermo grazie a Netflix. Dopo aver attraversato anni difficili, l’attore è pronto a tornare al cinema, e in streaming, grazie a Netflix. Quest’ultimo si è infatti occupato di produrre e distribuire il film Dolemite Is My Name. Il film si baserà sulla vera storia di Rudy Ray Moore, comico statunitense che debuttò al cinema con la serie di film con protagonista Dolemite, un pappone esperto di arti marziali. Il film fu un vero e proprio fenomeno all’interno del filone Blaxploitation. Murphy interpreterà proprio Rudy Ray Moore.

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Eddie Murphy Una poltra per due

7 L’attore non era la prima scelta per il ruolo. Originariamente il film doveva essere interpretato dagli attori Gene Wilder e Richard Pryor, i quali avevano già collaborato insieme. Tuttavia Pryor abbandono il progetto e venne sostituito con Murphy. Questi fece poi in modo che la produzione sostituisse Wilder, temendo che accanto a lui avrebbe finito per essere etichettato come “un nuovo Pryor”. Al posto di Wilder venne poi assunto Dan Aykroyd.

Eddie Murphy Il principe cerca moglie

8 Ha interpretato più personaggi. Il principe cerca moglie è il primo film in cui Murphy ricopre più di un ruolo, caratteristica che diventerà poi uno dei suoi marchi di fabbrica. Qui sono molteplici, infatti, le scene dove è possibile riscontrare la fisionomia dell’attore sotto il volto di alcuni dei personaggi secondari.

Eddie Murphy premi e nominations

9 È stato nominato agli Oscar. A carriera ormai consolidata, l’attore si cimenta in una prova brillante e drammatica nel film Dreamgirls, vincendo il suo primo Golden Globe come miglior attore non protagonista e venendo nominato nella stessa categoria ai Premi Oscar del 2007. Fu la prima nomination che Murphy riceveva dall’Academy, ma nonostante fosse il favorito non si aggiudico il premio.

Eddie Murphy età e altezza

10 Eddie Murphy è nato a New York, negli Stati Uniti, il 3 aprile 1961. L’altezza complessiva dell’attore è di 175 centimetri.

Fonti: IMDb

Searching Eva: anteprima al Milano Film Festival con il cast

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Searching Eva: anteprima al Milano Film Festival con il cast

Si svolgerà il 09 ottobre alle ore 21:30 presso THE SPACE CINEMA ODEON alla presenza della regista, della sceneggiatrice Giorgia Malatrasi e della protagonista Eva Collé l’anteprima di Searching Eva, il documentario distribuito da Dreamcatchers Entertainment, realtà indipendente di Milano.

Il film è lungometraggio d’esordio di Pia Hellenthal presentato all’interno della sezione Panorama alla 69ma edizione della Berlinale, in anteprima italiana all’ultimo Biografilm Festival di Bologna e prossimamente al Milano Film Festival 2019 nella sezione “The Outsiders” in collaborazione con VICE Italia.

SEARCHING EVA sfida i limiti, i pregiudizi e i gusti del pubblico, mettendo in scena attraverso un diario visivo la vita pubblica e privata della ventenne Eva Collé, modella-artista-personaggio sui social media che incarna una sorta di progetto d’arte vivente. Eva è una, nessuna e centomila, in grado di re-inventarsi ogni volta che vuole e simbolo di una generazione fluida che si racconta attraverso i social. Scrivendo e parlando di temi comunemente ritenuti intimi o imbarazzanti e mostrando il proprio corpo, Eva riflette su chi è veramente, facendo crollare le barriere dell’intimità ed esponendosi fino in fondo. Ma qual è il confine tra essere e la sua rappresentazione? Pia Hellenthal dipinge il ritratto dell’esistenza contemporanea, in cui il concetto di un’identità solida e immutabile è ormai passato di moda. Siete pronti a entrare nel mondo senza filtri di Eva Collé?

SEARCHING EVA è prodotto da Corso Film- und Fernsehproduktion, da Erik Wunker e Martin Roelly; Giorgia Malatrasi e Daniela Dieterich hanno partecipato alla produzione creativa, mentre la distribuzione italiana è affidata a Dreamcatchers Entertainment, casa di produzione nata a Milano, alla sua prima avventura nella distribuzione cinematografica.

Frozen 2: il nuovo trailer del sequel Disney

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Frozen 2: il nuovo trailer del sequel Disney

Ecco il nuovo trailer di Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle. Il nuovo film d’animazione Disney arriverà nelle sale italiane il 27 novembre, diretto e prodotto dal team creativo composto dai registi Jennifer Lee e Chris Buck e dal produttore Peter Del Vecho che tornano al cinema dopo il successo di Frozen – Il Regno di Ghiaccio, vincitore dell’Academy Award® come Miglior film d’animazione.

In Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle Elsa partirà insieme ad Anna, Kristoff, Olaf e Sven per un viaggio pericoloso ma straordinario verso l’ignoto oltre Arendelle per scoprire una verità nascosta sul suo passato. Le risposte che cerca, però, metteranno in pericolo il suo regno e, se in passato Elsa temeva che i suoi poteri fossero troppo grandi per essere accettati dal mondo, ora dovrà sperare che siano abbastanza forti per salvarlo.

La colonna sonora porterà la firma di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez, compositori già premiati con l’Oscar® per la Miglior canzone originale (“Let It Go”/“All’Alba Sorgerò”) del primo capitolo Frozen – Il Regno di Ghiaccio. Nella versione italiana del film Serena Autieri, Serena Rossi, Enrico Brignano e Paolo De Santis torneranno a prestare le proprie voci rispettivamente a Elsa, Anna, Olaf e Kristoff.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, le teorie sul destino di Finn

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, le teorie sul destino di Finn

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è l’atto finale di una saga che ha attraversato gli ultimi quarant’anni di storia, ma nessuno sa cosa aspettarsi dal film diretto da J.J. Abrams. La trama è tenuta sotto chiave, e i trailer non sembrano aver rivelato molto delle possibili linee narrative, tuttavia ciò non ha impedito ai fan di architettare interessanti ipotesi.

E cosa dire di Finn, l’eroe interpretato da John Boyega? Quale sarà il suo destino? Ecco qualche ipotesi:

Farà squadra con Poe

Molti fan si sono lamentati dei percorsi separati dei protagonisti in Gli Ultimi Jedi, ma è possibile – viste le scene mostrate nel trailer – che Finn, Poe Dameron e Rey si riuniscano per terminare insieme il loro viaggio nel franchise. In particolare speriamo di rivedere qualche simpatico siparietto di coppia con l’eroe e il pilota interpretato da Oscar Isaac, grande rivelazione della nuova trilogia.

Avrà un legame particolare con Jannah

Chiunque segua la saga di Star Wars è ossessionato dalle potenziali connessioni familiari tra i personaggi, e sapendo che Finn è stato “allevato” dal Primo Ordine, è possibile che Episodio IX faccia luce sulle sue origini, magari rivelando che la new entry Jannah (Naomi Ackie) è sua sorella!

Un parente di Lando?

Il ritorno annunciato di Billy Dee Williams nei panni di Lando Calrissian è sicuramente ragione di felicità per i fan di Star Wars: il personaggio è stato visto l’ultima volta mentre celebrava la caduta dell’Impero alla fine Il ritorno dello jedi, e non vediamo l’ora di scoprire cosa l’abbia convinto a rimettersi in gioco. Alcuni sostengono che sia il padre di Finn, altri il genitore di Jannah…e se fosse imparentato con entrambi?

Recluterà stormtrooper

Una scena eliminata da Gli Ultimi Jedi mostrava Finn alle prese con i suoi vecchi “amici” stormtrooper mentre gli raccontava del tradimento di Capitan Phasma sulla base di Starkiller. Magari è un dettaglio ininfluente, però è anche possibile che sia un accenno a ciò che vedremo nel prossimo capitolo, ovvero l’eroe che recluta i soldati del primo ordine…

Rose o Rey?

star wars

Rose Tico è stato un personaggio decisivo (e poco amato da alcuni haters) di Episodio VIII, e tutto ha lasciato intendere che fosse innamorata di Finn. Non sappiamo se sia ricambiata dal ragazzo e se ci siano le basi per una futura love story, anche perché nel suo cuore c’è ancora spazio per Rey

Combatterà ancora una volta contro Kylo Ren

Star Wars: Episodio IX Star Wars: Gli Ultimi Jedi

I filmati promozionali di Episodio IX vedono al centro lo scontro tra Kylo Ren e Rey, i due cavalieri della Forza più potenti della trilogia, ma se il film ripetesse quanto accaduto in Episodio VII, mostrando un altro combattimento tra Ben Solo e Finn? Non sarebbe un bellissimo epilogo per i due personaggi?

Morirà da eroe

Restando in tema di finale, essendo questo il film conclusivo della saga sugli Skywalker, Finn potrebbe morire dopo aver combattuto da eroe la sua ultima battaglia. Accadrà per mano di Kylo Ren, dell’Imperatore Palpatine, o di un errore fatale? Ogni dubbio verrà risolto a dicembre, quando L’Ascesa di Skywalker uscirà nelle sale…

Leggi anche – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, 5 teorie che potrebbero avverarsi

Fonte: Screenrant

Festa di Roma 2019: Motherless Brooklyn di Edward Norton aprirà la 14° edizione

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Il nuovo film drammatico acclamato dalla critica di Edward Norton, Motherless BrooklynI segreti di una città, sarà il film di apertura della quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma che si svolgerà dal 17 al 27 ottobre 2019 all’Auditorium Parco della Musica. L’ha annunciato oggi il direttore artistico Antonio Monda con Laura Delli Colli, presidente della Fondazione Cinema per Roma, d’intesa con il direttore generale Francesca Via.

Motherless BrooklynI segreti di una città è un magnifico noir, nella tradizione del miglior cinema classico americano, che rende magnificamente il bellissimo romanzo di Jonathan Lethem – ha detto Antonio Monda – Edward Norton dirige con mano sicura e sguardo lucido una storia eterna di ambizione, corruzione e razzismo. È un grande onore aprire la Festa del Cinema con un film di tale qualità”.

A seguire, il 18 ottobre, Norton sarà al centro del tradizionale Incontro Ravvicinato con il pubblico, una conversazione sul palco con Antonio Monda, in cui parleranno di Motherless Brooklyn- I segreti di una città e approfondiranno gli eventi più importanti della sua carriera cinematografica, con le clip di alcuni dei suoi memorabili film.

“Il cinema italiano ha avuto un impatto enorme sui miei gusti e le mie aspirazioni da cineasta – ha affermato Norton – e quindi aprire la Festa del Cinema di Roma con il mio film è la realizzazione di un desiderio. È davvero un grande onore e ne sono estremamente felice. E credo che, sebbene si tratti di un’epopea americana e di un noir ambientato a New York, il pubblico italiano sentirà immediatamente la risonanza dei temi nell’ambito del loro vissuto più recente”.

Il tre volte candidato all’Oscar Edward Norton (Birdman, American History X, Schegge di paura) ha diretto, scritto, prodotto e interpretato Motherless Brooklyn – I segreti di una città. Norton interpreta Lionel Essrog, un solitario detective privato affetto dalla sindrome di Tourette, che si avventura a risolvere l’omicidio del suo mentore ed unico amico, Frank Minna. Armato solo di pochi indizi e della sua mentalità ossessiva, Lionel svela lentamente dei segreti gelosamente custoditi che tengono in equilibrio il destino dell’intera New York. In un mistero che lo porta dai jazz club grondanti di gin di Harlem ai bassifondi di Brooklyn e, infine, ai salotti dorati dei potenti mediatori di New York, Lionel si scontra con i criminali, la corruzione e l’uomo più pericoloso della città per onorare il suo amico e salvare la donna che potrebbe essere la sua stessa salvezza.

Recita nel film un cast stellare che comprende anche Bruce Willis, Gugu Mbatha-Raw, Bobby Cannavale, Cherry Jones, Michael Kenneth Williams, Leslie Mann, Ethan Suplee, Dallas Roberts, Josh Pais, Robert Ray Wisdom, Fisher Stevens, al fianco di Alec Baldwin e Willem Dafoe.

Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures e uscirà nelle sale italiane il 7 novembre 2019.

Norton ha prodotto il film assieme al suo socio di produzione della Class 5 Films, Bill Migliore; Gigi Pritzker e Rachel Shane degli MWM Studios; e Michael Bederman. Adrian Alperovich, Sue Kroll, Daniel Nadler, Robert F. Smith e Brian Niranjan Sheth sono i produttori esecutivi. Dietro le quinte, Norton ha collaborato con il direttore della fotografia Dick Pope, la scenografa Beth Mickle, il montatore Joe Klotz e la costumista Amy Roth. La musica gioca un ruolo importante nell’impostazione del tono e dell’ambientazione temporale di Motherless Brooklyn – I segreti di una città. La colonna sonora è composta da Daniel Pemberton, con Wynton Marsalis alla tromba. Il film presenta anche una canzone originale scritta e cantata da Thom Yorke.

Warner Bros. Pictures presenta una produzione Class 5 Films / MWM Studios, “Motherless Brooklyn – I segreti di una città“.

Joker: Todd Phillips parla dell’influenza di Batman sul film

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Joker: Todd Phillips parla dell’influenza di Batman sul film

Sebbene Todd Phillips abbia già negato qualsiasi legame con l’universo cinematografico DC ed escluso ogni possibilità di un futuro incontro con altri personaggi, il film sulle “origini” di Joker conserva un legame importante con il fumetto e in particolare con il rapporto del clown principe del crimine e la famiglia Wayne. Batman è quindi una parte importante della storia, e proprio la sua influenza ha permesso al regista di raggiungere il perfetto equilibrio tra originalità e rispetto della fonte.

A parlarne è lo stesso Phillips in un’intervista con Comicbook, spiegando che alcuni collegamenti con il crociato di Gotham sono stati tagliati in sala di montaggio:

Probabilmente c’era molto più Batman nei tagli precedenti, sicuramente avevamo qualcosa in più ma è comunque divertente il modo in cui siamo riusciti a mantenere un piede nel mondo dei fumetti e un piede nella nostra realtà. L’equilibrio ci ha permesso di realizzare un film libero, grazie alla Warner e alla DC che ci hanno lasciato fare tutto quello che volevamo. Non dovevamo menzionare la Batmobile o altro, e questo è stato grandioso“.

Correlato – Joker: Joaquin Phoenix abbandona un’intervista dopo una domanda scomoda

Vi ricordiamo che Joker vede nel cast anche Zazie BeetzFrances ConroyBrett CullenDante Pereira-OlsonDouglas Hodge e Josh Pais e che arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.

Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide SquadJoker sarà ambientato negli anni Ottanta e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Ho amato il Joker di The Dark Knight, e anche quello di Jared Leto di Sucide Squad che è venuto dopo, così come il ritratto di Jack Nicholson“, ha dichiarato Phillips parlando dei possibili riferimenti alle vecchie versioni del clown principe del crimine e dell’eredità che il suo Joker si porta dietro. “Negli Stati Uniti, i fumetti sono il nostro Shakespeare, e come esistono varie versioni dell’Amleto, così noi potremmo offrire varie versioni di Joker in futuro.” “Onestamente non riusciamo ancora a credere alla vittoria di Venezia. Ci vorrà del tempo per realizzare“, ha commentato il regista nell’intervista con Variety.

Leggi la recensione di Joker

Fonte: Comicbook

Non succede, ma se succede… : anteprima gratuita con Cinefilos.it, cerca la tua città!

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Siamo lieti di invitarvi all’anteprima del film NON SUCCEDE, MA SE SUCCEDE… il 30 settembre alle ore 20:30. Non perdete la commedia più scorretta dell’anno. In sala dal 10 ottobre distribuito da 01 Distribution.

Cinefilos.it offre la possibilità a pochi fortunati di vedere il film gratis, in anteprima il 30 settembre alle ore 20.30! Ci sono a disposizione tanti inviti gratuiti validi per l’ingresso di 2 persone, per ognuna delle città.

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Nella commedia più scorretta di quest’anno, Charlotte Field (Charlize Theron) è una delle donne più influenti del mondo. Intelligente, sofisticata e realizzata, è un autorevole Segretario di Stato.

Fred Flarsky (Seth Rogen) è un bravo giornalista dallo spirito libero con una spiccata propensione a cacciarsi nei guai. Non hanno niente in comune, a parte il fatto che lei è stata la sua babysitter e la sua prima cotta. Charlotte sta preparando la sua corsa alla presidenza e, in modo impulsivo, decide di assumere Fred per scrivere i suoi discorsi elettorali, con grande disappunto dei suoi fidati collaboratori. Comunque, a dispetto di tutto e tutti, Charlotte e Fred faranno faville, diventando la più improbabile delle coppie.

Non succede, ma se succede… guarda il trailer

Gli Eterni: anche Dan Stevens nel cast?

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Gli Eterni: anche Dan Stevens nel cast?

Una recente foto pubblicata su Instagram da Kumail Nanjiani, sembra suggerire che Dan Stevens (Downton Abbey, Legion) possa essere entrato a far parte del cast de Gli Eterni.

Diretto da Chloé Zhao, Gli Eterni sarà il secondo film della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, previsto per il novembre 2020. Questa estate è stata confermata la produzione del film, e sia al Comic-Con che al D23, lo studio ha puntato l’attenzione del pubblico sullo straordinario cast che sarà coinvolto nel progetto. Intanto le riprese sono iniziate.

Angelina Jolie, Richard Madden, Kumail Nanjiani, Brian Tyree Henry e Salma Hayek, sono stati i primi nomi annunciati, ma nel corso dei giorni si sono uniti al cast anche Gemma Chan, Barry Keoghan e Kit Harington. La maggior parte del gruppo è ora a Londra per le riprese.

In un recente post di Kumail Nanjiani su Instagram, l’attore compare con la compagna Emily Gordon, e con Brian Tyree Henry, mentre sul fondo della foto c’è anche Dan Stevens, tutti insieme in giro per Londra. Steven è legato sia a Marvel, grazie alla serie Legion, che alla Disney, per essere stato il principe ne La Bella e la Bestia, e questa foto ora potrebbe suggerire che l’attore sia entrato a far parte del cast del film.

Potrebbe in realtà anche trattarsi di un caso, visto che Dan è londinese e potrebbe essere soltanto la compagnia di una sera per il gruppo. Ma nel caso in cui così non fosse e che l’attore si fosse davvero unito al gruppo del MCU, quale potrebbe essere il suo ruolo?

Nel cast de Gli Eterni figurano Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Icarus), Kit Harington (Cavaliere Nero), Gemma Chan (Sersi), Barry Keoghan (Druig), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite) e Don Lee (Gilgamesh).

Il film, secondo gli ultimi aggiornamenti, includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

La sceneggiatura è stata scritta da Matthew e Ryan Firpo mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020.

Vedova Nera: le domande sul MCU a cui il film può rispondere

Vedova Nera: le domande sul MCU a cui il film può rispondere

Il footage mostrato al Comic-Con sembra aver confermato che Vedova Nera si svolgerà tra la fine degli eventi Captain America: Civil War e l’inizio Avengers: Infinity War, momento preciso della timeline in cui Natasha Romanoff è una fuggitiva internazionale dopo la violazione degli Accordi di Sokovia. Le sue nuove avventure la porteranno a Budapest, in Ungheria, dove sarà costretta ad affrontare i demoni del suo passato, ma quali sono gli altri misteri sul MCU che lo standalone potrebbe finalmente risolvere?

Ecco quelli più quotabili:

Chi è Ivan?

Ogni volta che qualcuno arriva su Vormir, Teschio Rosso identifica l’intruso nominando i suoi genitori, ed è ciò che ha fatto in Endgame quando vede Clint “figlio di Edith” e Nat “figlia di Ivan“. L’eroina confessa di non aver mai saputo il nome di suo padre, un retroscena che potrebbe essere approfondito nello standalone riallacciandosi alle origini dei fumetti.

Che ne è stato degli accordi di Sokovia?

La trama di Captain America: Civil War ruotava attorno agli Accordi di Sokovia, una sorta di regolamentazione per le attività dei supereroi supervisionata dal governo, e molti dei Vendicatori hanno “disobbedito” agendo in incognito come la stessa Natasha. Ma che fine hanno fatto questi accordi? I suoi effetti sono ancora validi?

Perché Natasha è entrata nella Stanza Rossa?

vedova nera

Il passato di Natasha è stato finora esplorato attraverso vari flashback in Avengers: Age of Ultron, e tutto ciò che sappiamo è che è stata addestrata per diventare un’assassina fin dalla giovane età in un accademia chiamata Stanza Rossa. Non è chiaro come sia finità lì, ma non sappiamo come sia finita lì, né cosa le hanno fatto, quindi la speranza è ottenere quante più risposte possibile in merito.

Cosa succede a chi muore per ottenere la gemma dell’anima?

Alcuni fan pensano che la morte di Vedova Nera in Avengers: Endgame non sia permanente, e ci sono molte teorie a sostegno di questa ipotesi. In questo senso lo standalone potrebbe risolvere l’interrogativo sugli effetti del sacrificio per ottenere la gemma dell’anima e su dove vadano a finire i personaggi che cadono dal burrone di Vormir.

Le origini dell’amicizia tra Clint e Natasha

Di tutte le “coppie” del MCU quella formata da Natasha Romanoff e Clint Barton è senza dubbio una delle più affiatate, visto il passato che li lega all’interno dello S.H.I.E.L.D. Sappiamo che i figli dell’eroe chiamano Nat “zia” e che entrambi sarebbero disposti a sacrificarsi per il bene dell’altro (cosa già accaduta in Endgame), ma non è chiaro cosa li abbia spinti a diventare così amici. Il mistero sarà risolto nel film?

L’amore (al capolinea?) tra Natasha e Bruce

Uno dei cambiamenti più controversi apportati da Joss Whedon all’universo Marvel è la love story nata tra Bruce Banner (Mark Ruffalo) e Natasha Romanoff (Scarlett Johansson) e culminata in Avengers: Age of Ultron. Purtroppo questa trama non ha avuto seguito nel MCU, naufragando dopo gli eventi del secondo film sui Vendicatori e accantonata (sembra) definitivamente, ma nulla esclude che si possa tornare a parlarne nello standalone.

Come sono nati i Secret Avengers?

Tra Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War Steve Rogers decide di lasciare l’asilo politico offertogli dal Wakanda per lavorare al servizio dei Secret Avengers, un team formato da Falcon, Scarlet Witch, Visione e, appunto, Vedova Nera. Secondo quanto riferito, lo standalone è ambientato proprio in quel momento della timeline, quindi è possibile che spieghi in che modo è nata la missione e quali sono stati gli obiettivi raggiunti.

Cos’è successo a Budapest?

Natasha e Clint hanno nominato più volte Budapest nel corso del MCU, senza però fornire ulteriori dettagli su quanto accaduto realmente in quella città. L’ultima volta risale a Endgame, quando i due eroi stanno viaggiando verso Vormir, e anche in quel caso il riferimento non è stato approfondito. Questo significa che il film farà luce sul passato rivelando ogni segreto a riguardo?

Leggi anche – Vedova Nera: tutto quello che sappiamo sul film

Fonte: Screenrant

Will Ferrell e Ryan Reynolds nel nuovo A Christmas Carol

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Come riportato in esclusiva dall’Hollywood, Will Ferrell e Ryan Reynolds saranno protagonisti di una nuova rivisitazione in chiave musical di A Christmas Carol, il classico racconto natalizio di Charles Dickens giù portato sul grande schermo svariate volte (l’ultimo risale al 2017, intitolato Dickens – L’uomo che inventò il Natale).

La sceneggiatura sarà curata dagli autori di Daddy’s Home, Sean Anders e John Morris, con il progetto attualmente in sviluppo. Non è stato ancora ufficializzato il nome dello studio che si occuperà della produzione, anche se le società di Ferrell, la Gloria Sanchez, Maximum Effort e la Mosaic di Reynolds figureranno tra i crediti.

Rivedremo presto la star di Deadpool in 6 Underground, action firmato da Michael Bay e in arrivo su Netflix, The Hitman’s Wife’s Bodyguard, Free Guy di Shawn Levy e Downhill, remake di Fox Searchlight del film svedese Force Majeure del 2014.

In Free Guy Reynolds vestirà i panni del protagonista Guy, un funzionario della banca che scopre di vivere all’interno di un videogioco dove – insieme ad un avatar – cercherà di impedire agli sviluppatori di chiudere il loro mondo. Insomma, una sorta di Ralph Spaccatutto in versione live action che vanta nel cast anche Jodie Comer (Killing Eve), Joe Keery (Stranger Things), Lil Rel Howery, e Utkarsh Ambudkar.

Fonte: THR

Avengers: Endgame, Cap incontra il suo peggior nemico in una divertente clip

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Il contributo di Captain America in Avengers: Endgame è stato, come saprete, determinante per sconfiggere Thanos e salvare il mondo dagli eventi catastrofici di Infinity War, con l’eroe che si è confrontato con diversi avversari più o meno temibili. Uno di questi è il suo gemello del 2012, catapultato sullo schermo durante i viaggi nel tempo grazie al ritorno alla battaglia di New York di The Avengers, dando vita ad una delle sequenze più memorabili del film (e forse dell’intero franchise).

Proprio quell’incontro sorprendente torna protagonista in una simpatica clip realizzata da un fan e pubblicata sul forum di Reddit dove Steve Rogers si ritrova faccia a faccia con il suo peggior nemico, ma non un Cap qualunque, bensì la versione del supereroe che avevamo visto nel cameo di Spider-Man: Homecoming. Ricorderete ovviamente lo spot registrato per gli studenti in cui il primo Vendicatore fa la morale ai compagni di classe di Peter per essere stati puniti oppure quello in cui li incoraggia a svolgere l’attività fisica.

Nella clip c’è poi un altro riferimento molto divertente che si trova alle spalle di Cap: un finto poster di Guardiani della Galassia il cui titolo recita “I più grandi idioti della Galassia“.

Cap gets detained
byu/Draculus inmarvelstudios

Avengers: Endgame, la Disney lancia la campagna per gli Oscar

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Un anno dopo la folle corsa agli Oscar di Black Panther (il primo cinecomic della storia ad essere candidato nella categoria Miglior Film capace di conquistare ben tre statuette) Disney e Marvel Studios lanciano ufficialmente la campagna a sostegno di Avengers: Endgame.

Film evento del decennio, Avengers: Endgame è riuscito in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima alla classifica Avatar di James Cameron.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Fonte: Reddit

Joker: Joaquin Phoenix abbandona un’intervista dopo una domanda scomoda

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La notizia è stata diramata dall’autore dell’intervista che Joaquin Phoenix ha abbandonato in corso d’opera per una domanda troppo scomoda riguardante Joker, il film che lo vede protagonista nei panni dell’uomo che diventerà il clown principe del crimine di Gotham. Secondo Robbie Collins, il giornalista del Telegraph che ha condotto la chiacchierata, l’attore avrebbe lasciato la stanza quando gli è stato chiesto se Joker, in relazione al clima teso dell’attualità, potrebbe in qualche modo ispirare atti di violenza e motivare la gente a comportarsi come il personaggio.

La domanda specifica era “Pensa che alcuni momenti del film possano perversamente finire per ispirare esattamente il tipo di persona di cui tratta il film, con risultati potenzialmente tragici?“, ma invece di rispondere Phoenix si è alzato disertando l’intervista, non prima di aver chiesto il perché di quella domanda. Più tardi è intervenuta la Warner Bros., facendo tornare l’attore per terminare il dialogo con Collins.

Le tematiche esposte dal film di Todd Phillips sono sicuramente complesse ed è molto facile individuare un parallelismo con la società odierna mettendo in piedi un discorso che va oltre la finzione cinematografica e l’intrattenimento. C’è chi leggerà Joker come un manifesto politico nell’era di Trump, chi come il racconto della discesa (o forse ascesa) di un antieroe rigettato dalla città in cui vive, trovando diverse connessioni tra realtà e fantasia.

Leggi la recensione di Joker

Vi ricordiamo che Joker vede nel cast anche Zazie BeetzFrances ConroyBrett CullenDante Pereira-OlsonDouglas Hodge e Josh Pais e che arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.

Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide SquadJoker sarà ambientato negli anni Ottanta e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Ho amato il Joker di The Dark Knight, e anche quello di Jared Leto di Sucide Squad che è venuto dopo, così come il ritratto di Jack Nicholson“, ha dichiarato Phillips parlando dei possibili riferimenti alle vecchie versioni del clown principe del crimine e dell’eredità che il suo Joker si porta dietro. “Negli Stati Uniti, i fumetti sono il nostro Shakespeare, e come esistono varie versioni dell’Amleto, così noi potremmo offrire varie versioni di Joker in futuro.” “Onestamente non riusciamo ancora a credere alla vittoria di Venezia. Ci vorrà del tempo per realizzare“, ha commentato il regista nell’intervista con Variety.

Fonte: Telegraph

DCEU: i segreti nascosti nei costumi DC al cinema

DCEU: i segreti nascosti nei costumi DC al cinema

Negli ultimi anni, gli eroi DC che sono arrivati al cinema nel DCEU non hanno goduto sempre di una buona accoglienza da parte dei fan e non tutti hanno avuto un trattamento adeguato da parte dei filmmaker che hanno raccontato le loro avventure.

Quello che però non si può certo negare è la perizia con cui gli artigiani dietro a questi film e personaggi, dai costumisti, agli scenografi, fino ai truccatori, hanno lavorato minuziosamente per svolgere al meglio il loro lavoro, regalando ai fan tanti piccoli preziosi dettagli su cui rimuginare. Di seguito, infatti, potete trovare 10 piccoli segreti e accorgimenti nascosti dentro ai costumi degli eroi del DCEU:

Jonny Frost

Sono proprio i piccoli dettagli che possono aggiungere spessore ai film, soprattutto quando si tratta di portare al cinema personaggi che appartengono ad un altro mondo e regalare ai fan dei fumetti elementi in più da ricercare e notare. In Suicide Squad di David Ayer, Joker è assistito dal suo braccio destro, anche se il suo nome non viene menzionato nel film.

Tuttavia, gli spettatori con la vista aguzza sono stati in grado di notare un adesivo dell’esercito sul costume del personaggio che lo ha identificato come Jonny Frost, che in realtà ha un ruolo significativo come narratore in Joker, la graphic novel di Brian Azzarello e Lee Bermejo. Si tratta di un piccolo dettaglio che ha gettato una luce sul lato oscuro del DCEU, appena esplorato in Suicide Squad.

Il guardaroba di Joker

Parlando del Joker di Jared Leto, mentre la sua interpretazione del Clown Principe del crimine ha molto diviso i fan, il reparto costumi ha lavorato davvero bene con il personaggio, realizzando tutti abiti che avevano a che fare con un particolare momento del personaggio nei fumetti.

Alcuni degli abiti di Joker più iconici del film includono la sua giacca appariscente e la camicia viola di The Dark Knight Returns, il suo look in smoking con guanti bianchi richiama l’iconico dipinto di Joker e Harley di Alex Ross che è stato omaggiato nel film, e persino il soprabito viola che Joker indossa è una versione più vistosa del suo solito abito viola.

L’origine di Katana

Uno dei personaggi meno sviluppati del Suicide Squad di David Ayer è stato quello di Katana, che nel film arriva ad azione già iniziata e salva la squadra grazie alle sue abilità. Nonostante il ruolo marginale, i costumisti sono riusciti a includere nel suo costume più storia di quanta ne abbiamo vista effettivamente raccontata sul grande schermo.

Mentre apprendiamo parte della sua storia con suo marito e la sua mistica lama Soultaker, piccoli dettagli, sulle maniche del suo costume raccontano storie del suo amore perduto e una promessa millenaria, dettaglio che sarà sicuramente passato inosservato agli spettatori distratti!

La divise dei corpi ausiliari femminili

Mentre il design del costume di Wonder Woman e il resto delle Amazzoni è pieno di dettagli interessanti e potrebbe essere considerato un corso di design nella costruzione del mondo di supereroi, sembra molto più interessante osservare il costume che Diana indossa quando si fonde con gli uomini mortali e indossa la divisa da ausiliaria.

Diana ovviamente non era interessata ai soliti indumenti femminili, con corsetti e crinoline, quindi quando i designer cercava ispirazione per il suo costume, hanno cercato l’ispirazione per le giacche di alcune delle prime donne militari che hanno prestato servizio nel Corpo femminile ausiliario.

L’armatura di Atlanna

In Justice League, abbiamo avuto modo di vedere per la prima volta Atlantide, ma è stato solo con Aquaman di James Wan che i fan si sono davvero immersi nel regno sottomarino. Mentre il design di Atlantide è stato influenzato dalle Scatole Madre (ne parleremo più avanti), i designer hanno anche guardato alla natura per incorporarne i motivi in ogni aspetto della cultura atlantidea.

Uno dei migliori esempi si vede nell’armatura atlantidea di Atlanna. La madre di Aquaman appare per la prima volta nella sua armatura azzurra che, ad un esame più attento, rivela un disegno esagonale in patchwork che è influenzato dalla precisa forma esagonale che in natura si trova nel corallo. Un riferimento affascinante.

La tuta di Shazam

I costumi dei supereroi hanno fatto molta strada dai serial cinematografici che hanno dato vita a Batman e Superman negli anni ’40. Innovazioni come la stampa 3D hanno cambiato il modo in cui vengono realizzati i costumi e consentono di aggiungere al costume stesso piccoli dettagli che potrebbero passare inosservati al cinema.

Per Shazam, i costumisti hanno stratificato un glifo greco sul tessuto del costume, aggiungendo texture in tale da richiamare le radici del personaggio. Il glifo greco è stato quindi incluso, in forma più grande, come una rifinitura in oro sull’orlo di mantello e cappuccio, il che ha contribuito a rendere omogenei i vari elementi di design.

Il bottone con Mr. Tawny

Il glifo greco non è l’unico elemento che fa riferimento alla storia di Shazam, in quanto il costume presentava una coppia di bottoni attaccati al mantello con un’interessante caratteristica di design. Nei fumetti, Shazam presenta una rosa di personaggi molto varia, e tra questi c’è una tigre magica parlante di nome Mr. Tawny.

Se si osservano attentamente i bottoni cerimoniali sul costume di Shazam, sì può vedere chiaramente l’immagine di una tigre a decorazione. Questo è un omaggio al personaggio che sarebbe stato difficile inserire nel film per via del fatto che era troppo distaccato dalla realtà per risultare omogeneo.

Le iscrizioni kryptoniane

Abbiamo già visto simboli nascosti inclusi nei costumi di Superman, ma anche Zack Snyder ha avuto una richiesta particolare da fare a Michael Wilkinson, costumista di Batman v Superman: Dawn of Justice, per il costume del suo Superman.

Il costume di Superman presenta una trama stampata in 3D, ma Wilkinson ha incluso nel costume delle linee di scrittura kryptoniana. L’inserto può essere visto al meglio sulla fascetta dorata sui fianchi del costume. La citazione è di Joseph Campbell, sebbene sia stata tradotta in kryptoniano dal team di progettazione. “E dove avevamo pensato di essere soli, avremo tutto il mondo al nostro fianco.”

La tuta di Flash del futuro

Sebbene non sia necessariamente un dettaglio nascosto, i fan potrebbero aver facilmente trascurato il fatto che il Flash visto da Bruce Wayne nel suo incubo in Batman v Superman: Dawn of Justice indossa un costume molto diverso da quello che indossa in Justice League.

Poiché questo Barry Allen viene presumibilmente dal futuro, il suo costume corazzato ad alta tecnologia riflette alcuni cambiamenti nel suo guardaroba. Non riusciamo a vedere molto bene il design reale della tuta, ma ha una sorprendente somiglianza con un’armatura vista nel videogioco Injustice 2, in cui il mondo è governato da un malvagio Superman.

Le Scatole Madre

Abbiamo precedentemente detto che le Scatole Madre hanno influenzato i design di Atlantide, e lo stesso si può dire per le altre razze della Terra che hanno tenuto nascoste le Scatole Madre per anni, come apprendiamo in Justice League. I design di entrambi i primi uomini e le Amazzoni, sono stati tutti ispirati dall’aspetto delle loro “personali” Scatole Madre.

Tutto è iniziato con il concept art delle Scatole Madre che presentava differenze che riflettevano l’ambiente in cui erano conservate, che a sua volta avrebbe continuato a influenzare l’evoluzione del design all’interno di quegli ambienti e dei personaggi che in essi interagivano, in un ciclo continuo di rimandi.

El Camino: il trailer del film di Breaking Bad, ecco Aaron Paul

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In occasione degli Emmy Awards, è stato diffuso in rete da Netflix il trailer di El Camino, il film di Breaking Bad. Per la prima volta, dopo il teaser, nei video assistiamo al ritorno di Jesse Pinkman (Aaron Paul).

La sinossi ufficiale recita: “Il fuggitivo Jesse Pinkman scappa dai suoi padroni, dalla legge e dal suo passato.”

Come precedentemente riportato, il film è stato scritto e diretto da Vince Gilligan, il creatore di Breaking Bad, e andrà in onda su AMC dopo la sua premiere su Netflix. Durante la sua corsa iniziale, la serie è andata in onda sulla rete via cavo dal 2008 al 2013.

Non è chiaro se Bryan Cranston, che ha interpretato il personaggio principale di Walter White nella serie, apparirà nel film. Mark Johnson, Melissa Bernstein, Charles Newirth, Diane Mercer e Aaron Paul stanno producendo con la Sony Pictures Television.

Bellaria Film Festival, dal 26 al 29 settembre la 37° edizione

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Bellaria Film Festival, dal 26 al 29 settembre la 37° edizione

La 37° edizione del Bellaria Film Festival dal 26 al 29 settembre 2019 al Cinema Teatro Astra di Bellaria Igea Marina (RN). Il festival, che continua il suo percorso di rinnovamento, è diretto per il secondo anno consecutivo dal produttore teatrale, musicale e cinematografico Marcello Corvino.

Premio alla carriera a Vincenzo Cerami.

Premio Una vita da film a Nicola Piovani, che suonerà dal vivo le sue più celebri composizioni per il grande schermo.

Moni Ovadia confermato presidente di giuria – quest’anno di profilo internazionale – per i 22 documentari in gara che si focalizzeranno sui temi dell’articolo IX della Costituzione Italiana.

Novità della 37ma edizione la Menzione speciale “Pari opportunità”, introdotta per favorire la sensibilizzazione sulle tematiche legate alle pari opportunità e alle diversità, dedicata a quei documentari che pongono l’accento su tematiche sociali, come la specificità di genere e le abilità differenti.

Il programma del festival, tra i più importanti in Italia dedicati al cinema indipendente, sarà arricchito da proiezioni speciali, incontri e workshop sul mondo poliedrico e multiforme del documentario.

Marcello Corvino direttore artistico del BFF ha annunciato il lancio del Festival insieme a Moni Ovadia presidente di Giuria: “Mi fa piacere che, nel secondo anno della mia direzione artistica, sia aumentato il numero dei documentari in concorso, con lavori di sicura prospettiva provenienti dall’Italia e dall’Europa. Per noi è stata fondamentale la conferma di Moni Ovadia a guida di una Giuria che  quest’anno ha un profilo internazionale. Tra gli eventi che ci attendono all’interno del festival, il Premio alla Carriera a Vincenzo Cerami e la presenza di Nicola Piovani sono due momenti di altissimo livello culturale che collocano il nostro progetto tra i più interessanti in Italia nel suo genere. Quello di Bellaria è il festival più longevo in regione, grazie alla presenza di comunità sensibili che hanno permesso di raggiungere un traguardo così importante. Alla Regione Emilia-Romagna, al Comune di Bellaria e all’Emilia-Romagna Film Commission va ancora una volta il mio ringraziamento per il supporto ricevuto”.

“Il documentario è certamente un’espressione artistica fondamentale per raccontare l’evoluzione della nostra società e anche per comprenderla – afferma l’assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, Massimo Mezzetti -. Negli ultimi anni ha conquistato sempre più pubblico, come testimonia l’affluenza crescente ai festival regionali, accompagnati spesso da occasioni di riflessione e di incontro. La Regione ha investito molto e continua ad investire nello sviluppo e nella realizzazione di progetti cinematografici e audiovisivi, nella formazione e nell’educazione del pubblico, sostenendo eventi e attività che consentano nuove prospettive di visione e fruizione. Il Bellaria Film Festival si conferma tra le realtà più interessanti a livello regionale in quest’ambito, con un concorso di qualità, spiccati aspetti formativi e occasioni di confronto, grazie anche alla guida esperta del direttore artistico Marcello Corvino e del presidente della Giuria Moni Ovadia”.

BFF37 PROGRAMMA E NOVITÀ

Il Premio alla Carriera, assegnato nella scorsa edizione alla regista Lina Wertmüller, andrà quest’anno a Vincenzo Cerami, un omaggio allo scrittore, sceneggiatore e drammaturgo scomparso nel 2013, candidato agli Oscar per la sceneggiatura di La vita è bella di Roberto Benigni, che ricorderà l’amico Cerami attraverso un videomessaggio realizzato in esclusiva per il BFF. Per l’occasione verrà proiettato il film Casotto diretto da Sergio Citti e sceneggiato dallo stesso scrittore (29 settembre).

Il Premio “Una vita da film”, inaugurato lo scorso anno, diventa simbolo e paradigma del Bellaria Film Festival targato Corvino: dopo Luis Bacalov nel 2018, il riconoscimento dedicato ai grandi autori di musiche per il cinema va quest’anno al Premio Oscar Nicola Piovani, autore di memorabili colonne sonore, ma anche di canzoni e musiche per il teatro. Ospite d’eccezione, Piovani dopo la premiazione dirigerà il concerto La musica è pericolosa che ripercorre le sue più celebri composizioni per il grande schermo (26 settembre).

Tra le conferme della 37a edizione anche il Premio “Luis Bacalov”, nel segno dello speciale rapporto tra musica e cinema, assegnato dal pubblico al documentario con la miglior colonna sonora.

Una sezione di BFF è dedicata ai film fuori concorso, con proiezioni e incontri con i registi: tra questi Sergio Naitza presenta il suo film L’isola di Medea – Pasolini e Callas, l’amore obliquo” con Ninetto Davoli, Dacia Maraini, Piera Degli Esposti, mentre la regista Manuela Teatini dialogherà con Vittorio Sgarbi sul docufilm Art backstage. La passione e lo sguardo.

IL CONCORSO

Per i film in gara, il Bellaria Film Festival ripropone due sezioni competitive: il concorso principale Bei Doc, aperto a tutti i documentari di qualsiasi formato prodotti dall’1 gennaio 2018 che non superino i 90 minuti, inediti o già presentati in altri festival e distribuiti in sala, di registi sia italiani che stranieri, e Bei Young Doc, rivolto ai giovani documentaristi under 30.

22 i documentari in gara quest’anno, 16 per Bei Doc (con 13 lavori dall’Italia, uno dalla Germania, uno dalla Grecia e uno dalla Spagna) e 6 per Bei Young Doc (4 film italiani, uno svizzero e uno portoghese).

I lavori ammessi alla finale sono stati selezionati sulle piattaforme Film freeway e Doc.it

I lavori sono focalizzati sul tema dell’articolo IX della Costituzione Italiana, che si conferma anima e faro del BFF. Seguendo la linea vincente già adottata nella precedente edizione, la direzione artistica ha indicato nei princìpi promossi dall’articolo (“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”) i temi conduttori che i documentari in concorso, nel loro racconto del reale, dovranno saper approfondire e declinare nel visivo.

GIURIA

Moni Ovadia – presidente di giuria; Paolo Fiore Angelini – regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, docente universitario; Justin Jaeckle – responsabile programmazione DocLisboa Film Festival; Enza Negroni – regista e presidente Associazione Documentaristi Emilia-Romagna; Marianne Palesse – direttrice Festival Le Mois du Film Documentaire di Pariogi.

PARTNER

Partner principali di Bellaria Film Festival sono: MIBAC  – Direzione Generale Cinema, Regione Emilia-Romagna,  Comune di Bellaria-Igea Marina, E. R. Film Commission, Romagna Banca,  Associazione Documentaristi Italiani, Associazione Documentaristi dell’Emilia-Romagna, UNIBO Università di Bologna Alma Mater Studiorum, Doclisoba, CNA – Cinema e Audiovisivo, Le Mois du Film Documentaire, Teatro Astra di Bellaria-Igea Marina, Biblioteca Panzini di Bellaria-Igea Marina, Ragazzi e Cinema, Associazione Verdeblu, Associazione Isola dei Platani.

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