Deadpool e Wolverine è entrato nella
sua ottava settimana di programmazione e continua a registrare
ottimi risultati nonostante abbia perso il primo posto a favore di
Beetlejuice Beetlejuice venerdì
scorso.
Il primo film R-rated dei Marvel Studios ha incassato circa
5,5 milioni di dollari nel fine settimana, portando il suo totale
nazionale oltre la soglia dei 620 milioni di dollari. Se riuscirà a
raggiungere i 623 milioni di dollari, supererà il primo film degli
Avengers e diventerà il quinto film di
supereroi con il maggior incasso di tutti i tempi negli Stati
Uniti.
A livello globale,
DP&W ha raggiunto l’incredibile cifra di 1,3 miliardi
di dollari. Riuscirà a superare gli 1,33 miliardi di dollari di
Black Panther? Non ci scommettiamo!
L’atteso sequel della commedia
horror di Tim Burton ha mantenuto il primo posto
nonostante il buon risultato di Speak
No Evil. La seconda uscita sul grande schermo di
The Ghost with the Most ha debuttato con l’impressionante cifra di
111 milioni di dollari, che gli ha permesso di essere la seconda
migliore apertura di settembre di tutti i tempi, e il suo totale
nazionale ha ora superato la soglia dei 185 milioni di dollari.
Il remake americano
dell’inquietante film danese Speak No
Evil ha incassato 11,5 milioni di dollari questo fine
settimana, grazie a una forte campagna di marketing e a recensioni
stellari (85% su Rotten Tomatoes) che lo hanno portato al secondo
posto del box office nazionale.
Anche Alien:
Romulus ha continuato a riscuotere un grande successo
e ha incassato circa 330,7 milioni di dollari in tutto il mondo
dopo cinque fine settimana di programmazione. In Italia
invece la pellicola è fanalino di coda, con un totale che ad oggi
ammonta a 17.869.910.
Arnold Schwarzenegger e Uma Thurman, interpreti di Mr.
Freezer e Poison Ivy in Batman &
Robin del 1997, si sono riuniti per uno scatto
nostalgico, senza mai perdere di vista il loro acerrimo nemico:
Batman!
Il film ha seguito di appena 5 anni
Batman Il Ritorno di Tim Burton,
acclamato dalla critica. Ma il film con George Clooney nei panni del Cavaliere Oscuro
non avrebbe potuto essere più diverso da ciò che Burton si era
prefissato di fare meno di un decennio prima.
Joel Schumacher abbracciò la natura
kitsch e artificiosa del mondo del Crociato Incappucciato. Il
risultato fu un film che è ancora ampiamente considerato uno dei
peggiori adattamenti di fumetti di sempre (fu un successo
commerciale, ma concluse la sua corsa al botteghino dietro
l’altrettanto kitsch Batman Forever che era invece
uscito due anni prima).
Ora, Arnold Schwarzenegger e Uma Thurman, si sono riuniti in un paio di
post virali sui social media. Molto probabilmente non è questa sia
la prima volta che si incrociano da quando hanno lavorato a
Batman & Robin, anche se da allora non hanno più
condiviso lo schermo in un progetto.
Schwarzenegger ha intitolato il suo
post su Instagram con “Freeze e Ivy,
riuniti. Attento a te, Batman”. Thurman ha scritto:
“Freeze e Ivy di nuovo insieme: super affiatati e super cool in
un mondo che si riscalda!”
Nel film, Batman fa squadra con il
suo assistente Robin (Chris O’Donnell) per fermare
i cattivi Mr. Freeze e Poison Ivy. Il primo stava tentando di
congelare Gotham City, mentre Poison Ivy ha usato i suoi poteri
vegetali per cercare di conquistare il mondo. Il duo dinamico viene
poi raggiunto da Batgirl (Alicia Silverstone), che
li aiuta nella loro ricerca per salvare la situazione.
L’interpretazione di Mr. Freeze da
parte di Schwarzenegger, che ha visto l’icona dell’azione
pronunciare una serie apparentemente infinita di battute a effetto
legate al ghiaccio, è diventata un aspetto memorabile del film. La
Poison Ivy di Thurman, nel frattempo, è stata presentata in uno
stile teatrale ed esagerato, ma ha giocato sulla personalità
seducente del personaggio in un modo che ha trovato riscontro nei
fan.
Per quello che riguarda il futuro
dei due personaggi al cinema, al momento circolano voci secondo cui
Mr. Freeze potrebbe apparire in The Batman II, a
causa dei piani per un’ambientazione invernale. Quanto a Ivy, è
rimasta fuori dai giochi da quando Gotham City Sirens è stato
cancellato, ma rimane
una parte importante della serie animata di Harley Quinn.
Come sicuramente molti fan della
Prima Famiglia Marvel sapranno, la potente strega
Agatha Harkness ha fatto la sua prima apparizione nei
fumetti sulle pagine di Fantastic Four
nel 1969, e la star di Agatha
All Along Kathryn Hahn vorrebbe rendere omaggio
alle origini del suo personaggio facendo squadra con gli eroi sullo
schermo.
“Mi piacerebbe molto
recitare con quel cast”, dice la Hahn a Total Film. “Sono tutti
incredibili.E Matt Shakman, anche lui
incredibile, dirigerà il film e ha fatto tutto
WandaVision.Sono molto eccitata per quel
film”.
Alla Hahn è stato anche chiesto
delle tematiche LGBTQ+ dello spin-off di WandaVision
(il “Teen” di Joe Locke è apertamente gay, e la stessa Agatha ha
avuto una relazione con il Rio Vidal di Aubrey Plaza), e lei ritiene che la
“queerness” sia sempre stata una parte importante dello show.
“È sicuramente nelle ossa
dello show!Ricordo che c’è stato un drag brunch
di WandaVision e questo ci ha reso molto felici.È
il più grande tributo che potremmo mai avere.Quindi questo è stato un aspetto molto importante per Jac
[Schaeffer, creatore], Mary [Livanos, produttrice] e me quando
stavamo realizzando lo show, assicurandoci che quell’elemento fosse
ancora coinvolto”.
Agatha
All Along vedrà il ritorno di molti volti noti
di WandaVision,
tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah
Proctor), Debra Jo Rupp (Sharon
Davis), David Payton (John
Collins), David Lengel (Harold
Proctor), Asif Ali (Abilash
Tandon), Amos
Glick (Dennis), Brian
Brightman (Sceriffo Miller) e Kate
Forbes (Evanora Harkness). Kathryn
Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre aggiunte
degne di nota sono Aubrey
Plaza, Joe Locke, Patti LuPone, Sasheer
Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e Maria
Dizzia.
Pochi dettagli ufficiali sono stati
rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa
ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff
(o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è
“reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la
storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness
– ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della
donna che ha ucciso le loro madri. Agatha
All Along debutterà su Disney+ il 18
settembre.
Sebbene i film di
Venom abbiano sempre suscitato reazioni
contrastanti da parte dei fan, sembra che la Sony Pictures voglia
fare le cose in grande con l’imminente trequel, Venom: The
Last Dance.
Tuttavia, il co-creatore di Knull,
Donny Cates, ha ora rotto il silenzio sulla sua inclusione in
Venom:
The Last Dance, lasciando intendere che il Re
in Nero e Venom finiranno per scontrarsi uno contro uno.
“[C’è] un film in corso di
realizzazione in cui un personaggio creato da me e [Ryan Stegman]
combatte contro un personaggio creato da [Todd McFarlane]”,
ha esordito Cates, prima di aggiungere: “Ho
parlato con la Sony e ho letto la sceneggiatura di [Venom:The Last Dance“ e vi dirò che è molto più grande e
ambizioso di quanto possiate immaginare”.
Parlando ancora una volta del ruolo
di Knull nel processo, Cates ha aggiunto: “E, um…
Knull.Porca puttana.È così che
si tratta un re”.
Sebbene Cates sia stato
probabilmente ricompensato per la sua co-creazione in
Venom:The Last Dance, questo non significa che
avesse bisogno di condividere elogi come questo sui social media,
quindi il fatto che sia soddisfatto dell’interpretazione di Knull…
beh, è a dir poco eccitante.
Date un’occhiata ai commenti suoi e
di Stegman su Venom:The Last Dance qui
sotto.
Okay, bottom line: I turn 40 today and
there’s a movie being made where a character that @RyanStegman
and I created is fighting a character @Todd_McFarlane
created. And, guess what? Everything else aside… nothing is going
to rob me of thinking that’s fucking rad.
Also, I’ve been talking with Sony and I read
a script for
#VenomTheLastDance, and I’ll say this; it is so much bigger,
and so much more ambitious than you can imagine. And, um….KNULL.
Holy shit.
Yes, I did co-create knull. No, I didn’t
know until today that he was gonna be in Venom: The Last Dance. Yes, I do expect
to finally be able to afford that lazy river moat around my
house
Tutto quello che sappiamo su
Venom: The Last Dance
Venom: The
Last Dancesegue i successi al
botteghino consecutivi di Venom: La furia di Carnage del 2021 (502
milioni di dollari a livello globale) e Venom
del 2018 (856 milioni di dollari a livello globale). Kelly
Marcel, che ha scritto i primi due film, dirigerà e
scriverà il trequel.
Tom Hardy ha menzionato Marcel nel suo post,
scrivendo “Voglio menzionare molto brevemente quanto sia
orgoglioso della mia regista, compagna di sceneggiatura e cara
amica Kelly Marcel. Vederti prendere il timone di questo film mi
riempie di orgoglio, è un onore. Fidati del tuo istinto, il tuo
istinto è sempre perfetto. Prima classe: ti appoggio.”
A parte il ritorno di Tom Hardy nei panni del giornalista Eddie
Brock e del suo inconsapevole aiutante e parassita
Venom, la trama del terzo capitolo è stata tenuta
nascosta. Juno Temple e Chiwetel Ejiofor si sono uniti al cast in
ruoli non rivelati. Abbiamo visto l’ultima volta Venom/Eddie Brock
nei titoli di coda di
Spider-Man: No Way Home del 2021, ma non è chiaro
quale dei personaggi dell’Universo Marvel di Sony – che
include Morbius,Kraven
Il Cacciatore e Madame
Web, tra gli altri – potrebbe comparire in Venom: The
Last Dance.
A tre mesi dal debutto su
Mediaset Infinity e Canale 5,
Viola come il mare 2 – proprio come la sua prima
stagione – ha avuto il suo passaggio su Netflix. Un
passaggio automatico, considerando il successo ottenuto, che l’ha
catapultata subito nella Top 10 delle serie più viste. Ancora una
volta, la coppia
Francesca Chillemi e Can Yaman, che hanno alchimia da vendere, si
conferma una grande risorsa della piattaforma streaming.
Se Chillemi ha costruito
gradualmente la sua reputazione nel panorama televisivo italiano,
Yaman ha conquistato pubblico e consensi con una rapidità
fulminante, e la chiave del suo successo va oltre il fascino
magnetico: l’attore turco ha saputo investire su se stesso con
disciplina e dedizione, affinando il proprio fisico per i vari
ruoli e dedicandosi a migliorare il suo italiano (e il suo
inglese), con uno studio costante. Con una carriera in
piena ascesa, Yaman si è lanciato in nuove
produzioni, anche internazionali, che vedremo presto sia
sulle reti generaliste che in streaming. Ma quali sono quelle più
attese?
El Turco
Dopo una lunga fase di gestazione,
El Turco si prepara a fare il suo ingresso nel mondo dello
streaming, anche se resta ancora incerta la piattaforma che lo
ospiterà, vista la rinuncia di Disney ai diritti. Nonostante ciò,
la rassicurazione di un’uscita imminente ha placato i fan in
trepidante attesa. Nel 2023, Can Yaman è volato a Budapest per dare
il via alle riprese insieme alla co-protagonista Greta Ferro, su un
set appositamente ricostruito per un progetto sta molto a
cuore all’attore, dato che il protagonista, Balaban Aga,
era di nazionalità turca, come lui.
Basato sul romanzo storico di Orhan
Yeniaras, El Turconarra le vicende di Aga durante
il secondo assedio di Vienna, quando, sconfitto, trova
rifugio in un pittoresco villaggio alpino chiamato Moena. Qui,
accolto e curato dagli abitanti, Aga diventa il motore di una
rivolta contadina, ergendosi a simbolo di resistenza contro
l’oppressione. Questa serie punta a far luce su uno spaccato di
Storia ottomana, che forse ancora non si conosce, ed è uno dei
lavori dell’attore che più si attendono.
Sandokan
Nel 1976, sotto la direzione di
Sergio Sollima, la Rai portava sul piccolo schermo un’epopea tratta
dai romanzi di Emilio Salgari: Sandokan. La sceneggiatura
si rifaceva nello specifico ai libri Le tigri di Mompracem e I
pirati della Malesia; quasi cinquant’anni dopo, la Lux Vide (parte
del gruppo Fremantle) ha deciso di riportare in vita il
mito della “Tigre della Malesia”, affidando il ruolo di
protagonista a Can Yaman. Fisicamente adatto e con un carisma che
richiama quello di Kabir Bedi, Yaman ben incarna il pirata principe
privato del suo regno dagli inglesi. Questo remake, definito una
serie evento internazionale, vede nel cast anche Alessandro
Preziosi nel ruolo di Yanez, Alanah Bloor come Lady Marianna e Ed
Westwick nei panni del più grande nemico di Sandkona, James
Brooke.
Le riprese si sono svolte in diverse
location, partendo dagli studi della Lux Vide a Formello e
arrivando a Lamezia Terme, in Calabria, dove nell’area industriale
è stata ricostruita la colonia inglese di Labuan. Per vestire i
panni del leggendario pirata, Can Yaman ha dovuto sostenere
dure sessioni di allenamento, per adattare il suo corpo
alle caratteristiche richieste dal personaggio. È in questa
occasione che l’attore ha preso delle lezioni in inglese, essendo
Sandokan girato interamente in questa lingua. La serie, di cui sono
state da poco annunciate la fine delle riprese, dovrebbe arrivare
nel 2025.
Viola come il mare 3
A giugno, durante la conferenza
stampa di presentazione dei nuovi palinsesti Mediaset, è stata
ufficializzata la lavorazione della terza stagione di Viola
come il mare. Una scelta naturale, dati i buoni ascolti della
seconda stagione, ulteriormente confermati dal successo su Netflix. Nel finale di stagione alcuni nodi erano
venuti al pettine e parte dei misteri che avevano tenuto Viola e
Francesco separati, si sono risolti. L’amore ha trionfato, con
Francesco che ha dichiarato i suoi sentimenti e Viola che ha
scoperto attraverso la sinestesia il colore che lo identifica, il
blu.
Ma le premesse per nuovi sviluppi
narrativi sono ancora ricche, e Can Yaman, che ha dimostrato grande
versatilità interpretando l’ispettore Demir, tornerà a vestire i
panni di questo personaggio ormai amatissimo dal pubblico. Anche se
il suo italiano ha fatto passi da gigante, è stata soprattutto la
chimica con Francesca Chillemi a conquistare gli spettatori. Tra
voci di gossip e smentite, i due attori hanno coltivato una solida
amicizia fuori dal set. Con la terza stagione all’orizzonte,
possiamo aspettarci nuovi colpi di scena, intrighi e misteri da
risolvere. Can Yaman si è ormai calato perfettamente nelle
dinamiche di questa fiction, divertendosi e dimostrandolo
in ogni scena, per cui l’attesa e la curiosità è tanta!
Il regista di Dune:Parte Due, Denis
Villeneuve ha recentemente condiviso un aggiornamento
positivo sui piani della Warner Bros. per un terzo film,
confermando che la sceneggiatura di un adattamento di Dune:Messiah è ufficialmente in
lavorazione.
Anche se il regista non si è
impegnato completamente a dirigere il progetto, saremmo molto
sorpresi se non tornasse a completare la sua interpretazione della
saga, anche se, se e quando lo farà, non la considererà una
trilogia.
“Innanzitutto, è importante
che la gente capisca che per me si trattava davvero di un
dittico”, dice Villeneuve dei primi due film durante
un’intervista a Vanity Fair. “Si trattava davvero di
una coppia di film che saranno l’adattamento del primo
libro.Quello è fatto ed è finito.Se farò un terzo film, che è in fase di scrittura, non sarà
una trilogia.È strano dirlo, ma se ci torno è per
fare qualcosa di diverso e con una propria identità”.
Villeneuve ha anche confermato che
Anya Taylor-Joy avrà un ruolo molto più
importante come Alia Atreides dopo il suo breve cameo
nell’ultimo film.
Nella Prima Parte,
apprendiamo che la madre di Paul Atreides, la Bene Gesserit Lady
Jessica, è incinta del figlio del defunto Duca Leto. Quando i
Fremen accolgono i sopravvissuti al massacro degli Harkonnen,
Jessica accetta di diventare la nuova Madre Reverenda della tribù
(non le viene data una vera e propria scelta) e viene “persuasa” a
bere l’Acqua della Vita (una sostanza blu estratta da un giovane
sandworm).
Ciò conferisce a Jessica
un’incredibile preveggenza e conoscenza delle generazioni
precedenti, risvegliando al contempo capacità simili nella figlia
non ancora nata, che inizia a comunicare con la madre e a
influenzarne apparentemente le azioni.
Quando Paul ingerisce lo stesso
liquido, più avanti nel film, vede una visione di sua sorella Alia
(Taylor-Joy), ormai cresciuta, in piedi vicino a un oceano
su Arrakis. La donna dice al fratello che lo ama e che lo sta
aspettando.
Se avete letto il romanzo di Frank
Herbert, saprete quanto Alia sia importante per la storia. Dune:Parte Due è ora disponibile in
4K UHD Blu-ray.
Il sequel proposto di Dune: Parte Due, un progetto cinematografico
del 2020 del regista Denis Villeneuve basato sul
secondo romanzo Dune
Messiah del 1969, proposto per il 2026.
In merito alla storia Villeneuve si
è detto interessato a realizzare un terzo film basato su Dune
Messiah, il secondo romanzo della serie, osservando che la
possibilità di realizzare il film dipendeva dal successo di
Dune:Parte Due. Spaihts ha dichiarato nel marzo
2022 che Villeneuve aveva in programma un terzo film e la serie
televisiva spin-off Dune:Prophecy. Nell’agosto 2023, Villeneuve ha dichiarato che
il terzo film sarebbe servito come conclusione di una trilogia.
Nel febbraio 2024, Villeneuve ha
dichiarato che la sceneggiatura era “quasi finita”, ma non voleva
affrettare i tempi, citando la tendenza di Hollywood a concentrarsi
sulle date di uscita piuttosto che sulla qualità complessiva di un
film; “voglio essere sicuro che se torneremo lì una terza volta,
voglio che sia buono e voglio che sia ancora meglio della
seconda parte”. [Villeneuve anche preso in considerazione
l’idea di aspettare qualche anno per far invecchiare Chalamet, dato
che Dune Messiah è ambientato 12 anni dopo gli eventi del
libro originale.
Il co-CEO dei DC Studios e regista
di Superman
James Gunn ha nuovamente condiviso alcuni aggiornamenti sul
DCU sui suoi account social media. Tuttavia, i
fan di Shazam!Fury of the Gods tra di voi
potrebbero rimanere delusi.
Alla domanda se il film sia
canonico per il DCU in base ai suoi precedenti commenti (ricordiamo
che il sequel vedeva Emilia Harcourt e John Economos, Peacemaker,
tentare di reclutare Billy Batson nella Justice Society), Gunn ha
ribadito: “Non c’è bisogno di essere confusi.Non è canonico.Non so né ora né allora
cosa c’entrino Harcourt o Economos con la Justice
Society”.
Il regista non è mai stato contento
che i personaggi siano stati gettati in progetti come
Shazam!Fury of the Gods e Black
Adam, quindi non siamo esattamente scioccati dal
fatto che ora intenda ignorare quelle scene.
A Gunn è stato anche chiesto se
Creature Commandos o Superman debbano essere
considerati come un’introduzione al nuovo DCU, il che lo ha spinto
a rispondere: “Penso che entrambi siano storie individuali
che fanno parte di un universo complessivo.Entrambe esistono per se stesse.Non vedo
nessuna delle due come una ‘introduzione’, ma [Creature Commandos] viene
prima”.
Infine, il regista di
Superman ha confermato che il nuovo logo di Man of Tomorrow
è specificamente basato su Kingdom Come,
lasciandoci chiedere cosa, se qualcosa, ha intenzione di adattare
dal fumetto di Mark Waid e Alex Ross.
Un post di Gunn che sta ricevendo
molta attenzione contiene ciò che molti fan ritengono sia una
frecciata ai Marvel Studios e alla loro
abitudine di girare i film senza una sceneggiatura completa.
Post di @jamesgunn
Visualizza su Threads
Che sia un’idea condivisibile o
meno, abbiamo visto che questo approccio ha dato vita ad alcuni
ottimi film del MCU e ad altri pessimi; tenendo presente questo,
non è un male che gli studi DC stiano cercando di gestire le cose
in modo diverso.
Abbiamo anche alcuni nuovi artwork
di Superman per gentile concessione della crew wrap
gifts.
Superman, tutto quello
che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Sweet River
potrebbe essere uno dei
film thriller più solidi degli ultimi anni. Non è perfetto,
questo è certo. Il ritmo sembra essere un problema perché la nostra
protagonista Hanna passa troppo tempo ad ambientarsi nella nuova
location mentre il pubblico deve mettere insieme diversi indizi per
far funzionare l’inizio del film.
È bello confidare che il pubblico
sia uno spettatore attivo, ma sembra che tutto vada a rilento nel
primo atto solo perché le persone non comunicano tra loro, e non ce
n’è motivo. Questo crea un falso dramma e rallenta le cose. Per
fortuna, le interpretazioni e un terzo atto potente hanno aiutato
molto alla fine. I paragrafi seguenti contengono spoiler su
Sweet River. Leggete a vostro rischio e
pericolo.
Perché Hanna affitta un cottage
in città?
Il film inizia con un’introduzione
alla città di Billings, situata da qualche parte nell’entroterra
australiano. La città sembra quasi un paese fantasma. Tutti gli
edifici cadono a pezzi, le strade sono vuote e le poche persone che
vediamo in giro sembrano aver vissuto tempi migliori. Qui
incontriamo un uomo di nome James Lipton. Lipton sta bevendo i suoi
dispiaceri al bar locale e spiega che ha bisogno di soldi, quindi
dovrà raccogliere i campi dietro il suo cottage.
Tutti i presenti sembrano sconvolti
e Lipton esce dal bar per tornare a casa. Tuttavia, mentre è in
viaggio, la combinazione di alcol e del fantasma di una ragazza
sulla strada lo fa precipitare con il suo camion.
Il giorno dopo incontriamo Hanna,
la nostra protagonista, una donna inglese che ha affittato la casa
di Lipton per un periodo di tempo indeterminato. Mentre raggiunge
il cottage, vede i poliziotti mettere un lenzuolo su un
cadavere.
Si reca nella casa accanto e
incontra John Drake e sua moglie Eleanor. Eleanor sembra un po’
ostile, ma John le dà un caloroso benvenuto. Hanna dice di essere
qui solo per cambiare aria. Tuttavia, quando John controlla il
cadavere e vede che si tratta di Lipton, la polizia avverte John
che la nuova donna che vive nel cottage porterà problemi.
Hanna inizia a disfare i bagagli e
John le fa visita. All’inizio pensa che sia solo una giornalista
che viene a controllare la città. In seguito, diventa chiaro che in
città è successo qualcosa di veramente brutto, tanto che nel corso
degli anni hanno ricevuto diverse richieste da parte di giornalisti
che volevano scrivere una storia su di essa.
Hanna viene invitata a cena e
scopriamo che ha perso suo figlio, Joey, e che anche John ed
Eleanor hanno perso la loro figlia, Violet, molto tempo fa.
Hanna continua la sua indagine in
città. Inizia a relazionarsi con il leader locale della droga e con
il negozio di liquori. Hanna non si sente bene, sia fisicamente che
mentalmente. Sembra che la perdita del figlio sia stata più di
quanto lei possa sopportare, il che è comprensibile.
Una notte, mentre fa jogging, Hanna
vede un gruppo di ragazzi che entrano ed escono dai campi dietro il
suo cottage. Sono piuttosto inquietanti, ma sono anche gli unici
bambini che ha visto dal suo arrivo. Confusa, trova Eleanor che si
aggira nei paraggi e porta Hanna a casa per parlare.
Durante il colloquio, Eleanor
diventa più ricettiva nei confronti di Hanna. Condividono un dolore
comune così grande che solo loro possono capirsi. Eleanor ci
informa che Violet è stata adottata, ma che l’hanno amata lo
stesso. Dalla bocca di John scopriamo anche che Violet è
annegata.
Non molto tempo dopo che Hanna ha
perso la sua bambina, c’è stato un incidente in città. Un autobus
pieno di bambini finì nel fiume e tutti annegarono, compresa
Violet. La tragedia sconvolse la città e la lasciò nella situazione
attuale. Hanna scopre che l’autista dell’autobus conosce Larry
Simpkin, l’assassino di suo figlio, e va a parlargli.
Scopre che l’autista dell’autobus è
pieno di sensi di colpa, perché è stato l’unico a sopravvivere
all’incidente. Hanna viene a sapere che Simpkin lavorava per i
Drake e ne parla con John. Lui risponde solo che, in quel momento,
aveva molte persone che lavoravano per lui, tra cui Simpkins e
persino l’autista dell’autobus.
Di notte, Hanna continua a vedere i
ragazzi, ma questa volta individua tra loro Violet e un ragazzo più
grande di nome Max, il cui padre è diventato il vagabondo della
città. Quando va a parlargli, l’uomo le dice che qualunque cosa ci
sia nei campi, non è suo figlio. Vede che Eleanor sa dei bambini di
notte e si reca lì ogni notte per parlare con il fantasma di
Violet.
A questo punto è chiaro che i
fantasmi dei bambini morti sono tutti lì nei campi. Non sono
riusciti ad andare avanti e appaiono ogni notte. Le scarpe di Joey
appaiono davanti al portico e Violet appare ad Hanna, dicendo che
può mostrargli dove è sepolto Joey, ma che Max vuole che lei si
allontani da lì.
Hanna segue Violet sulla tomba del
figlio, ma Max la spaventa. Mostra le scarpe alla polizia locale,
che si limita a intimarle di interrompere le ricerche e di tornare
a casa. Hanna va a trovare il padre di Max ancora una volta, ma
trova solo una pila di foto. Lì ne scopre una con la verità.
Simpkins era il figlio di John, il
che significa che suo figlio ha ucciso suo figlio. È piuttosto
buio, ma Hanna prega John di bruciare i campi. È tempo di lasciare
andare le anime dei ragazzi. John pensa che nessuno lo voglia, ma
si convince. Tuttavia, viene attaccato da Max e muore. Hanna prende
in mano la situazione, prende un lanciafiamme e brucia i campi,
liberando per sempre le anime dei ragazzi. Il film si conclude con
Hanna che trova una soluzione alla sua sofferenza e incontra
Eleanor a metà strada. Lascia la città, dopo averla cambiata per
sempre.
Il film
Trafficanti (War Dogs) del 2016 si basa su
eventi reali, ma la storia vera di Trafficanti
(War Dogs)è diversa da quella che appare
nel film. Al centro del film, i due protagonisti reali Efraim
Diveroli (Jonah
Hill) e David Packouz (Miles
Teller), sono trafficanti d’armi di basso livello che
riescono ad aggiudicarsi un contratto con il Pentagono del valore
di 300 milioni di dollari per armare gli alleati americani in
Afghanistan. La sola premessa rende difficile credere che War
Dogs sia una storia vera, ma sebbene ci siano alcuni
abbellimenti, c’è molto di vero in questa strana storia.
Il film di Todd Phillips si diverte molto ad abbracciare
la stranezza di questa storia criminale. Il contratto di Efraim e
David li vede responsabili di armare gli alleati degli Stati Uniti
in Afghanistan. Quando le cose vanno storte, i due partono per
un’avventura itinerante che li vede immischiarsi con politici
corrotti e trafficanti d’armi volubili per guadagnare qualche soldo
in più. L’ispirazione alla storia vera di
Trafficanti (War Dogs) sembra difficile
da credere. Tuttavia, sebbene Trafficanti (War
Dogs) drammatizzi alcuni elementi per renderli più adatti
alla narrazione cinematografica, il nucleo della narrazione è
fedele alla storia vera di Trafficanti (War
Dogs).
Cosa c’è di giusto nel film
sulla storia vera di Trafficanti (War
Dogs)
Ci sono molte cose che
Trafficanti (War Dogs)ha
azzeccato. La storia è stata trattata per la prima volta da
Rolling Stone, che ha fornito un resoconto dettagliato
degli eventi. L’articolo di Guy Lawson è stato poi ampliato in un
libro, Arms and the Dudes, che ha gettato le basi per il
biopic di Phillips. Insieme ai co-sceneggiatori Stephen Chin e
Jason Smilovic, Phillips è riuscito a dare una rappresentazione
abbastanza accurata degli eventi. Le storie di David Packouz e
Efraim Diveroli sono molto fedeli alla realtà. Packouz lavorava
come massaggiatore prima di ricongiungersi con il suo ex compagno
di liceo e ha continuato a vendere lenzuola acquistate da aziende
tessili all’estero.
Nel frattempo, Diveroli è stato
spedito a Los Angeles a metà del liceo, dove ha venduto armi con lo
zio – e ha imparato a trafficare in armi, prima di collaborare con
Packouz per farlo a un livello più alto. Efraim è diventato
milionario a 18 anni, sfruttando la sua esperienza per superare le
offerte di aziende più grandi per affari più piccoli e più facili
da gestire. Il modo in cui ha acquisito la sua conoscenza del
mestiere e l’ha poi utilizzata è tutto da scoprire, anche per
quanto riguarda il sito web utilizzato dal Dipartimento della
Difesa per mettere all’asta i contratti per le armi. La vita di
Diveroli è stata scioccante nel film
Trafficanti (War Dogs), grazie alla
convinzione dell’interpretazione di Jonah
Hill.
Al di là delle vite di Packouz e
Diveroli in Trafficanti (War Dogs), anche
i fatti che riguardano il coinvolgimento del governo nelle loro
vite, come le pressioni per livellare il campo di gioco dopo essere
stati controllati per aver dato contratti senza gara a grandi
aziende, erano accurati. Molte sottigliezze dei personaggi e delle
storie erano ben fondate. Dettagli come il fatto che entrambi si
siano fatti prima di un importante incontro con i capi militari
sono veri e contribuiscono all’assurdità del tutto. Anche il ruolo
di Ana De Armas, la fidanzata di Packouz, Iz, è
basato su una persona reale, nonostante alcuni teorici sostengano
che sia stata aggiunta al film per creare un conflitto.
Sebbene
Trafficanti (War
Dogs)abbia una storia e dei personaggi ben
definiti, sono state prese alcune libertà creative per abbellire
alcuni aspetti, in particolare il dramma. Si tratta di una pratica
comune negli adattamenti sullo schermo di storie di crimini veri.
Una differenza notevole: Diveroli spara con una pistola dopo che
l’affare è saltato, come si vede nel trailer e nella locandina del
film, non si è verificato. Questo è naturalmente un momento che
mostra l’ossessione di Diveroli per il denaro e il potere, ma nella
vita reale non era così spericolato.
Allo stesso modo, anche nessuna
delle azioni che si svolgono in Trafficanti
(War Dogs) è realmente accaduta. Packouz e Diveroli si
sono trovati in situazioni precarie, ma per lo più da dietro lo
schermo di un computer. Phillips fa sembrare il loro lavoro molto
più pericoloso di quanto non lo sia mai stato, per aumentare la
storia. Quando la coppia si recava all’estero, era per mostre di
armi e simili. Non sono mai finiti sotto tiro per il trasporto di
armi e non hanno nemmeno attraversato il famigerato Triangolo della
morte iracheno.
Un altro momento degno di nota che
non è realmente accaduto nella storia vera di
Trafficanti (War Dogs) è stato il
rapimento di Packouz da parte di Henry Girard, interpretato da
Bradley Cooper in un ruolo secondario. La
sequenza chiude Trafficanti (War Dogs),
ma è tutta una finzione. Packouz non era nemmeno l’uomo di punta in
Albania (dove viene rapito). Anche il Girard di Cooper era basato
su una persona reale, ispirata al commerciante di armi svizzere
Henri Thomet. Anche se Thomet ha cercato di fregarli e di
conseguenza è stato tagliato fuori dall’affare, non ci sono stati
rapimenti e torture di alcun tipo. Si dice anche che Efraim e David
abbiano circa la stessa età, ma non è vero. Al momento del
ricongiungimento, Efraim aveva 19 anni e David 23.
Sebbene
Trafficanti (War
Dogs)ritragga Packouz e Diveroli come migliori
amici, i due hanno tagliato i ponti negli anni successivi alla
chiusura della loro operazione di armi. La vita di Packouz ha
cambiato direzione, e recentemente è in parte dovuta al suo
coinvolgimento nel film di Todd Phillips. Infatti,
Teller e Phillips si sono consultati direttamente con Packouz per
il progetto. Ha persino visitato il set e Miles
Teller (viaUPI) sostiene di aver avuto un cameo nel film come
chitarrista nella casa di riposo. Oggi Packouz lavora come
musicista e ha una sua azienda che vende batterie elettroniche.
Viaggia spesso e sta crescendo una figlia. I giorni del traffico
d’armi sono ormai alle spalle.
Efraim Diveroli, invece, abbraccia
il suo passato in modo diverso. Ha scritto un libro di memorie,
“Once A Gun Runner”, che documenta la sua vita, e ha anche fatto
causa ai produttori di War Dogs per aver rubato la sua
storia senza consenso. In particolare, sia Packouz che Diveroli
hanno evitato lunghe pene detentive. Dopo essere stato accusato di
frode e cospirazione, Packouz ha ricevuto solo sette mesi di
arresti domiciliari per la sua collaborazione, mentre Diveroli è
stato condannato a quattro anni di carcere – cosa che anche War
Dogs ha accuratamente rappresentato. Tuttavia, mentre Packouz
è stato più collaborativo nel progetto, Diveroli è stato
tutt’altro.
Il patrimonio netto di David
Packouz e Efraim Diveroli
David Packouz ed Efraim Diveroli
non hanno più accesso a contratti da centinaia di milioni di
dollari, ma sono ancora milionari. Si stima che Packouz abbia un
patrimonio netto di circa 2,9 milioni di dollari grazie alla sua
attività musicale e al suo coinvolgimento nella produzione di
War Dogs. Curiosamente, ci sono meno certezze sul reale
patrimonio netto di Efraim Diveroli, che potrebbe aggirarsi tra i
15 e i 25 milioni di dollari. Questi dati sono stimati in base
all’apparente successo di “Once a Gun Runner” e alle sue varie
iniziative commerciali, e le discrepanze tra queste diverse
approssimazioni sono probabilmente dovute alle sue molteplici cause
legali.
Tutto sommato, i veri Packouz e
Diveroli di War Dogs se la cavano piuttosto bene. Questo è
particolarmente vero se si confrontano i destini di Packouz e
Diveroli con quelli di altri criminali di alto livello, morti
misteriosamente, condannati all’ergastolo o ancora braccati dalle
autorità. Né Packouz né Diveroli probabilmente concluderanno presto
accordi multimilionari con il governo, ma considerando che il loro
valore si aggira rispettivamente intorno ai 2,9 e ai 15 milioni di
dollari, sembrerebbe che questi ex War Dogs stiano
finalmente giocando bene le loro carte.
Cosa hanno detto David Packouz
e Efraim Diveroli su Trafficanti (War
Dogs)
Né David Packoz né Efraim Diveroli
hanno detto nulla di specifico sul film, ma una frase rivela cosa
probabilmente pensano del biopic. Secondo The Hollywood Reporter, Diveroli ha cercato di fare
causa alla Warner Bros. per diffamazione. In base alla causa,
Diveroli non gradisce il modo in cui viene rappresentato nel film e
sostiene che il film è totalmente fittizio. Il giudice distrettuale
Mary Scriven ha scritto:
“Il punto cruciale della
denuncia è che la Warner ha incassato più di 85 milioni di dollari
promuovendo War Dogs come la ‘vera storia’ di Diveroli,
mentre non era la vera storia”.La denuncia amendata
identifica una serie di presunte pubblicità false, tra cui
dichiarazioni nei trailer del film, post sui social media e
interviste promozionali con il regista di War Dogs, Todd
Phillips, lo sceneggiatore Stephen Chin e le star Jonah Hill, Miles
Teller e Bradley Cooper”.
Tuttavia, la Warner Bros. ha
sostenuto che Diveroli non dovrebbe essere autorizzato a fare causa
perché la verità della storia non è effettivamente perseguibile, in
quanto lo studio è protetto dal Primo Emendamento. Lo studio ha
aggiunto che Diveroli non è riuscito ad addurre i fatti necessari
per affermare un reclamo per pubblicità ingannevole. In ogni caso,
per la maggior parte, il film potrebbe prendersi delle libertà
creative e drammatizzare alcuni eventi, proprio come fanno altre
biografie, ma è per lo più fedele alla storia vera di
Trafficanti (War Dogs).
Forse non lascerà Harry Styles agonizzante su una trottola o
Tom Hardy che invia amore dalla quinta
dimensione, ma il finale di Dunkirk
è comunque un mammut di complessità tematica e narrativa che farà
discutere il pubblico fino all’arrivo del prossimo film di
Christopher Nolan.
Il film non è altro che una grande
svolta per Nolan. Il regista ha girato film con influenze
fantascientifiche dal 2005, ma per il suo decimo film si è
finalmente lanciato in acque fresche e ha prestato il suo occhio
meticoloso a qualcosa di più concreto: l’evacuazione delle truppe
britanniche dalle spiagge di Dunkerque da parte di navi civili nei
primi giorni della Seconda Guerra Mondiale (qui
potete trovare un
resoconto degli eventi reali). È il film di guerra più
nolaniano che si possa immaginare, raccontato in un modo unico che
aumenta l’intensità e, soprattutto se visto come il regista
intendeva fare in IMAX, ti fa sentire proprio lì, su quella
spiaggia bagnata.
Tuttavia, per quanto il regista
abbia ampliato la sua visione, si tratta sempre degli stessi temi
che sono stati il cuore pulsante di ogni suo film da
Following in poi. Tutto, dall’angosciante
concetto storico alla linea temporale non lineare a più fili, non è
solo un vezzo registico, ma una chiara scelta fatta per esplorare e
portare avanti al meglio ciò che gli interessa. Il finale del film
non è ambiguo
come quello di Inception o
complesso come quello di Interstellar, ma lascia
comunque il pubblico con molte domande sul destino dei personaggi,
sulla convergenza delle linee temporali, sul futuro della guerra e
sul vero significato di tutto questo. Vediamo di analizzare
il tutto.
La linea temporale di
Dunkirk è così intricata che ci vorrebbe un
altro articolo per esplorarla a fondo, ma per spiegare il finale è
necessario avere una solida base di tutto ciò che è accaduto
finora, quindi ecco un rapido riassunto.
Il film è raccontato in tre linee
temporali che si svolgono in contemporanea, ma che in realtà hanno
una durata variabile e sono state dilatate per adattarsi; “La
talpa” (la parte terrestre, che prende il nome dal clandestino
francese tra i soldati inglesi) si svolge nel corso di una
settimana, “Il mare” copre un giorno e “L’aria” è una mera ora
dell’intera prova. Apparentemente in modo che ogni parte della
storia riceva la stessa attenzione (il combattimento con i cani di
Tom Hardy sarebbe una piccola nota di demerito se fosse stato
raccontato in modo convenzionale), tutte queste parti si
sovrappongono, ma a causa della struttura narrativa lo fanno spesso
in ordine sparso. Ad esempio, la flotta navale civile di riserva
viene chiamata all’inizio di “The Sea”, ma non viene nemmeno
menzionata come possibilità fino a metà di “The Mole”.
Alla fine tutto converge quando la
nave del soldato in fuga affonda, la barca del signor Dawson
(Mark
Rylance) si imbatte in un dragamine bombardato e Farrier
(Tom
Hardy) affronta il bombardiere. È il culmine narrativo
del film ed è per molti versi una lenta rivelazione del motivo per
cui Nolan ha raccontato la storia in questo modo; Dunkirk
è davvero un film sulla narrazione (lo dimostra il fatto che lo ha
definito un thriller di suspense), evidenziando come il successo
dell’Operazione Dynamo sia stato il risultato di molte persone
apparentemente disparate che hanno lavorato insieme
inconsapevolmente. Dopo questo scambio ancora complesso, i fili si
dividono per dare a ciascun gruppo di personaggi il proprio
finale.
Nolan non ha fatto tutto questo
solo per creare un’epopea cinematografica. Raccontando
Dunkirk in modo così distinto, usa la
forma tecnica per esplorare i temi del film: il sacrificio per il
dovere, la percezione del tempo e la natura della narrazione.
Queste idee attraversano tutta la sua filmografia – si veda la
rivalità tra maghi di The Prestige che si trasforma in un dibattito sullo
scopo dell’arte e la storia d’amore decennale di Interstellar–
ma questa volta più di ogni altra il film è costruito dalle
fondamenta per accoglierle.
Il tempo è l’elemento più ovvio,
data la struttura, ma non si tratta solo di una citazione
“intelligente” di Nolan. C’è una forte idea di “tempo perduto”, che
si manifesta soprattutto nella giovinezza dei personaggi più in
pericolo e che viene amplificata
dal costante ticchettio della colonna sonora durante i salti
tra una narrazione e l’altra. Tuttavia, ciò che le linee temporali
multiple fanno davvero è giocare con la percezione. Sono raccontate
esclusivamente da una serie di personaggi POV senza salti nel mezzo
– non abbiamo un taglio ovvio a Harry Styles
quando Tom Hardy sta sorvolando la nave – che mira
a trasmettere la natura tentacolare di Dunkirk da
prospettive individuali. Si tratta dell’individuo in un’esperienza
condivisa.
E questo ci porta alla narrazione.
Molti hanno parlato di Dunkirk come di
un’esperienza puramente viscerale e, sebbene lo sia sicuramente,
tutto è in realtà al servizio di un’esplorazione di come e perché
raccontiamo le storie. Il film esiste in una bolla temporale priva
del contesto del passato o del futuro della Seconda Guerra
Mondiale, che ci fa considerare solo ciò che viene mostrato. E per
ognuno dei personaggi principali della storia – Tommy (Fionn
Whitehead), Mr. Dawson e Farrier – l’evento di Dunkerque è
ugualmente importante e ha un impatto sulle loro vite,
indipendentemente dal tempo effettivamente trascorso nella mischia.
Le loro storie sono messe l’una accanto all’altra per sottolineare
questo aspetto; per Farrier, il combattimento tra cani e i ripetuti
sacrifici non sono meno audaci dei ripetuti tentativi di Tommy di
lasciare la spiaggia. Questo aspetto attraversa tutto il film, ma
non rivela il suo scopo fino alla fine, quando ognuna delle tre
trame si conclude con un punto distinto e risolutivo.
Il finale de La Talpa di
Dunkirk spiegato – Vigliaccheria o eroismo?
“La talpa” (che a differenza delle
altre due storie prende il nome dagli eventi al suo interno) si
conclude con Tommy e Alex (Harry Styles) che fuggono da Dunkerque
sulla barca del signor Dawson dopo che molti dei loro compatrioti
sono stati uccisi dal bombardiere precipitato. Prendendo il treno
dal Dorset, i due crollano per la stanchezza e si credono dei
falliti – si trattava, dopo tutto, di una ritirata di massa
dell’ultima linea di difesa che lasciava le isole britanniche
aperte all’invasione delle forze tedesche. Tuttavia, arrivati a
Woking, diventa evidente che vengono celebrati per il loro
coraggio. Alex riceve una birra e una mela, mentre Tommy legge
l’iconico discorso di Churchill “Li combatteremo sulle
spiagge”.
In questo caso, coloro che si
trovavano sul posto hanno tratto una cosa dall’evacuazione, mentre
tutti coloro che sono tornati a casa e hanno ascoltato la storia
hanno letto l’esatto contrario; la nota finale è la differenza tra
la narrazione ufficiale della guerra e la realtà percepita dai
soldati. Essendo il
fulcro della storia dell’evacuazione di Dunkerque, c’è
sicuramente una spinta storica qui, con Nolan che mostra come la
ritirata possa essere vittoriosa. Accanto a questo, però, c’è il
potere della lettura – Churchill e la propaganda hanno la meglio
sulle emozioni dei soldati – e, in maniera più partigiana, il
rapporto tra significato intriso e significato sviluppato; Alex era
incapace di comprendere il coraggio di tutto ciò che aveva
fatto.
La lettura ad alta voce del
discorso da parte di Tommy, che segna il finale del film, è
particolarmente efficace, in quanto conferisce una sottolineatura
intima a parole grandiose e un rovesciamento dell’appropriazione
degli eventi da parte del governo britannico.
Il finale di The Sea spiegato –
Una storia è più potente della verità
Questa duplice percezione delle
storie è presente anche nella narrazione di “The Sea”. In apparenza
questa sezione riguarda la crescente pressione sulle persone
normali – che, per non dimenticare, erano la maggior parte dei
soldati sulla spiaggia – in quanto il signor Dawson, che a detta di
tutti è un normale pensionato, vede il suo contegno calmo e retto
messo in discussione dai crescenti orrori della guerra. È
evidentemente un eroe naturale, ma nel corso del film viene spinto
ai suoi limiti e diventa sempre più disperato; salvare il pilota
precipitato Collins (Jack Lowden) è una scelta dettata
dall’emozione. Alla fine i suoi sforzi vengono premiati – salva un
pilota e molti soldati dalla spiaggia – ma l’amico di suo figlio
George (Barry Keoghan) muore nel processo.
George muore quando l’innominato
“soldato tremante” di Cillian Murphy lo spinge giù per le scale
della barca in preda al panico; parte dell’esplorazione del PTSD in
un’epoca in cui non era una condizione riconosciuta. Vediamo Murphy
prima dello shock da granata in “The Mole” come un ufficiale
britannico molto corretto che rifiuta a Tommy e Alex lo spazio
sulla loro barca a remi dopo l’affondamento del primo dragamine
(nella narrazione mostrata dopo vediamo un uomo
distrutto), mostrando in modo succinto quanto improvviso possa
essere il cambiamento.
L’aspetto interessante è il modo in
cui Dunkirk risolve il filo conduttore. Sia Dawson che il
figlio Peter (Tom Glynn-Carney) mentono al soldato e gli dicono che
George sta bene, e una volta conclusa la vicenda Peter racconta al
giornale locale del suo amico eroe di Dunkerque. In entrambi i casi
giocano liberamente con la verità, ma solo perché si capisce che la
storia raccontata è più potente della realtà. Murphy può lasciare
gli eventi già traumatici della Francia senza il peso aggiuntivo di
aver accidentalmente ucciso un bambino, mentre il giornale si
assicura che la morte di George non sia stata vana. Se “La talpa” è
la lettura di una storia, “Il mare” è la ragione per raccontarla in
un modo specifico.
Ci sono alcuni interessanti
parallelismi con Their Finest, il recente film di Lone
Scherfig sulla realizzazione di un film di propaganda
sull’evacuazione di Dunkerque. Anche il film nel film si basa su
una versione sempre più distorta della verità, ma il suo potere
nella narrazione della guerra e come opera d’arte è accresciuto
dall’elaborazione.
Il finale aereo spiegato –
Ambiguità e contesto storico
La parte “aerea” di
Dunkerque è la più lontana dal resto – la linea temporale
dilatata significa che un evento di un’ora si svolge allo stesso
ritmo di un giorno o di una settimana – eppure il suo impatto è
inevitabile. I caccia sono chiamati a soccorrere le imbarcazioni e
riescono a fermare diverse catastrofi. La missione si conclude con
l’abbattimento da parte di Farrier di un ultimo caccia prima
dell’atterraggio sulla spiaggia di Dunkerque; nell’inquadratura del
film, l’unico britannico in Francia (non nella realtà, ma è
un’immagine forte). Attracca con disinvoltura l’aereo, lo brucia e
aspetta che i tedeschi si facciano vivi e vengano catturati.
L’ultima volta che lo vediamo viene condotto via, destinato a
rimanere in un campo per prigionieri di guerra per il resto del
conflitto.
Dal punto di vista tematico, la
maggior parte del volo è incentrata sulla pressione del tempo e del
dovere, mentre l’aspetto narrativo passa in secondo piano. L’intera
sequenza è raccontata sotto un ticchettio inaffidabile
dell’orologio; Farrier non è in grado di misurare il suo livello di
carburante e quindi ogni decisione deve essere presa intuitivamente
con la piena consapevolezza che potrebbe essere all’ultimo respiro.
La sua misurazione di fortuna, che utilizza le letture del
carburante dello spitfire di Collins e i riferimenti incrociati con
il suo orologio, è un riassunto molto scarno di come Nolan
consideri il tempo come qualcosa di sempre presente ma mai
veramente controllabile.
La cattura di Farrier è il punto in
cui l’aspetto narrativo entra in gioco in “The Air”: mentre
Dunkirk viene presentato come un’esperienza totalmente
isolata, questo momento finale, giustapposto al discorso delle
“Spiagge”, serve a ricordare da solo quanto siamo all’inizio
della Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di un anno e mezzo prima
che Pearl Harbor portasse gli Stati Uniti nel conflitto e di oltre
due anni prima che Churchill dichiarasse “la fine
dell’inizio” (in un altro discorso iconico). Dato che si
tratta di un evento noto soprattutto in Europa e in Gran Bretagna,
si creano diversi punti di vista alternativi: in altri territori,
Dunkerque esiste in parte senza il quadro generale.
Naturalmente, Nolan non entra
esplicitamente in questo contesto storico. L’evacuazione viene
organizzata con tre brevi righe di testo che si limitano a dire
dove si trovano i soldati in quel momento (e non cosa li ha portati
qui), e si conclude senza una sola parola che accenni al futuro
(c’è solo un sentito omaggio a tutti coloro che sono stati colpiti
dall’evento). Semmai, la nota finale è ambigua come quella di
Inception: c’è Alex che crede che l’invasione sia
imminente, Farrier che si avvia a un destino incerto, e poi una
mela morsicata che taglia i titoli di coda.
Dunkirk si occupa
esclusivamente di questo momento nel tempo per queste persone. È da
qui che nascono gli elementi intensi e totalizzanti del thriller,
ma la stessa tecnica di regia porta Nolan ad approfondire le idee a
cui è sempre stato interessato. Il film parla di esperienze
condivise e di come ognuno di noi le legga in modo diverso, ma è
anche un semplice “film di esperienze”. Questa sì che è visione
registica.
La storia vera di Dunkirk
non fa che accrescere la natura emozionante del film di guerra di
Christopher Nolan. Nolan si è fatto un nome
come regista di film dalla visione grandiosa e dalle immagini
stupefacenti, ma se è conosciuto soprattutto per i suoi film di
fantascienza come
Inception e per i blockbuster come l’acclamata trilogia
del Cavaliere Oscuro, è anche noto per aver affrontato
storie del mondo reale e averle esplorate nei minimi dettagli come
nel suo epico film di guerra Dunkirk. Drammatizzazione dell’evacuazione dei soldati
alleati da Dunkerque durante la Seconda Guerra Mondiale,
Dunkirk è un dramma bellico che mira a mettere il pubblico
al centro di una delle storie di guerra più leggendarie del XX
secolo.
Invece del tipico film di guerra
sulle battaglie eroiche, Dunkirk racconta la storia di una
disperata missione di salvataggio dei soldati britannici bloccati
su una spiaggia francese con l’esercito tedesco che li circonda.
Come per l’imminente film di Oppenheimer,
anche per Dunkirk il regista ha cercato il realismo e
l’esattezza dei dettagli. Quando possibile, Nolan e il suo team si
sono impegnati a fondo per evitare l’uso di effetti CGI,
utilizzando anche vere navi da guerra e aerei militari dell’epoca.
Ma il realismo comprende anche la storia vera del film
Dunkirk e il modo in cui Nolan ha catturato i dettagli di
ciò che è realmente accaduto.
Antefatto – La Seconda Guerra
Mondiale all’epoca di Dunkerque
La storia vera di
Dunkerque riguarda gli eventi che ebbero luogo nel maggio
e nel giugno del 1940 durante la Seconda Guerra Mondiale, ben un
anno prima che l’attacco a Pearl Harbor portasse all’intervento
americano in guerra. Nel 1940, la Germania nazista aveva occupato
molte nazioni vicine e le forze armate tedesche – note
collettivamente come Wehrmacht – erano profondamente radicate in
Francia. Winston Churchill era appena diventato Primo Ministro
della Gran Bretagna e le forze alleate (Francia, Belgio e Gran
Bretagna, in questo caso) avevano una sola possibilità di
respingere gli invasori e fermare Hitler.
La grande invasione della Germania
in Francia (oltre che in Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi) fu nota
come Battaglia di Francia e si svolse nei mesi di maggio e giugno
del 1940. Nel corso di quelle settimane, si stima che siano stati
uccisi circa 27.000 soldati della Wehrmacht, anche se alcune stime
arrivano fino a 49.000. Per quanto riguarda gli Alleati, il
bilancio delle vittime fu molto più alto e il bilancio finale
indica che almeno 85.000 combattenti francesi persero la vita nei
combattimenti, con altri 120.000 feriti. Circa 10.000 britannici
furono uccisi e quasi 60.000 feriti. Non fu certo la battaglia più
sanguinosa della guerra, ma fu comunque una dura sconfitta per gli
Alleati. La vera storia di Dunkerque è considerata una
delle operazioni militari più importanti della Seconda Guerra
Mondiale, soprattutto nel Regno Unito.
La battaglia di Dunkerque e
l’Operazione Dynamo, ambientazione principale del film di Christopher Nolan, si collocano nell’ambito
della battaglia di Francia. Durante l’invasione nazista della
Francia, la Wehrmacht respinse le forze alleate praticamente a ogni
passo (anche se non senza combattere, come testimoniano i dati
sulle vittime). Il 24 maggio, centinaia di migliaia di soldati
alleati erano stati respinti a Dunkerque, essenzialmente
circondati, con gli inarrestabili carri armati tedeschi che si
abbattevano su di loro. Per ragioni che ancora oggi sono oggetto di
dibattito, i tedeschi non schiacciarono gli Alleati, come quasi
certamente avrebbero potuto fare. Al contrario, fu emesso un
“ordine di alt”, che fermò i carri armati sul posto e diede agli
Alleati una sospensione dell’esecuzione.
Alcuni teorizzano che i nazisti
volessero prendere i soldati come prigionieri di guerra piuttosto
che ucciderli tutti. Altri storici hanno suggerito che Hitler non
volesse sprecare i suoi preziosi carri armati, che avrebbero potuto
essere utilizzati in battaglie più combattute di quella di
Dunkerque, che era già stata vinta. Qualunque sia la ragione, gli
Alleati sfruttarono al massimo questa opportunità, organizzando e
mettendo in atto l’Operazione Dynamo, un’evacuazione di massa delle
forze alleate dalle grinfie dell’occupazione nazista. Nel contesto
più ampio della guerra, l’operazione raccontata in
Dunkerque fu forse uno dei momenti in cui il Regno Unito
in particolare si rese conto della vera minaccia che Hitler e i
nazisti potevano rappresentare sul campo di battaglia, e molte
lezioni apprese nell’Operazione Dynamo furono cruciali per il
successo degli Alleati cinque anni dopo.
Praticamente tutte le imbarcazioni
navali possibili furono chiamate a prestare assistenza, comprese le
navi civili. La battaglia di Dunkerque, come si vede in
Dunkirk, fu la lotta per proteggere gli sforzi di
evacuazione. Quando i tedeschi vennero a conoscenza del piano
Dynamo, Hitler revocò l’ordine di arresto sconsiderato, ma era
troppo tardi. Nel corso degli undici giorni successivi, le forze
britanniche riuscirono a recuperare in sicurezza circa 338.000
uomini. Col senno di poi, sebbene l’invasione nazista della Francia
sia stata un colpo indiscutibile per le nazioni alleate, il
successo del “miracolo di Dunkerque”, come è stato definito, è
stato di grande conforto.
Nonostante sia stato presentato
come il lato positivo di una campagna disastrosa per gli Alleati,
che avevano un disperato bisogno di un modo per risollevare il
morale sia in prima linea che in patria, l’evacuazione fu
tutt’altro che facile – ed è questo che l’ha resa una storia vera
così avvincente per un film come Dunkirk. Le coste furono
costantemente bombardate dall’artiglieria tedesca e la Luftwaffe
sganciò enormi carichi nel tentativo di ostacolare gli sforzi di
salvataggio. Migliaia di soldati alleati furono uccisi durante la
battaglia e quasi tutti i carri armati britannici e altre
attrezzature pesanti furono catturati dai nazisti. Inoltre,
nonostante le centinaia di migliaia di soldati salvati, decine di
migliaia finirono per essere fatti prigionieri e molti di loro
rimasero prigionieri di guerra fino alla fine della guerra, cioè
quelli che sopravvissero.
Le conseguenze – Cosa è
successo dopo il film su Dunkerque
Si dice spesso che ogni prova di
forza di volontà è un “momento di svolta”. Dunkerque ha
dimostrato che la vera prova di coraggio è il modo in cui i leader
reagiscono dopo il fallimento di un piano “make or break”. In poche
parole, la battaglia di Francia fu un fallimento per le forze
alleate: L’invasione della Francia da parte della Germania si era
rivelata un successo devastante e gli Alleati erano in difficoltà.
Tuttavia, la battaglia di Dunkerque permise a Winston Churchill di
trasformare il totale fallimento in una rassicurazione che la
vittoria era inevitabile e imminente, anche se alla fine ci
sarebbero voluti anni per liberare la Francia.
Naturalmente, la storia vera di
Dunkerque non finì quando finì il film, poiché la Seconda
Guerra Mondiale continuò fino al 1945. Il 4 giugno 1940, lo stesso
giorno in cui si concluse la Battaglia di Dunkerque, Churchill
pronunciò uno dei suoi discorsi più importanti al Parlamento,
esprimendo la speranza di una vittoria finale riconoscendo il
grande sforzo che sarebbe stato necessario per ottenerla:
“Andremo avanti fino alla
fine.Combatteremo in Francia, combatteremo nei mari e negli
oceani, combatteremo con crescente fiducia e crescente forza
nell’aria, difenderemo la nostra isola, a qualunque costo.Combatteremo sulle spiagge, combatteremo nelle zone di sbarco,
combatteremo nei campi e nelle strade, combatteremo sulle colline;
non ci arrenderemo mai”.
Per quanto riguarda l’evacuazione
di Dunkerque, la stampa aveva già trasformato l’evento in un
simbolo della forza d’animo e della perseveranza degli Alleati.
Anche se la battaglia era stata persa, la guerra non era finita. La
Francia era stata persa dalle forze tedesche, ma solo quattro anni
dopo gli Alleati, ora con l’esercito statunitense al loro fianco,
avrebbero liberato il territorio perduto dall’indebolita macchina
bellica nazista. L’invasione nazista della Francia avrebbe potuto
far sprofondare l’Europa in un’eterna disperazione, ma “Il miracolo
di Dunkerque” fu il raggio di luce che rianimò gli Alleati e li
tenne a galla per il resto della guerra. Come recita la tagline del
film, Dunkerque è davvero “l’evento che ha plasmato il
nostro mondo”.
Cosa ha azzeccato Dunkirk sulla
vera storia della Seconda Guerra Mondiale
La portata della storia vera di
Dunkirk è ben presentata nella versione di Nolan e, non a
caso, il film sembra essersi impegnato a fondo per garantire che i
dettagli siano il più accurati possibile. Sono stati elogiati
piccoli dettagli sugli aspetti militari dell’epoca, dall’aspetto
delle uniformi all’età dei giovani soldati, che sembrano più
autentici dei soldati più anziani tipicamente visti nei film sulla
Seconda Guerra Mondiale. Ci sono anche alcuni dettagli storici di
rilievo che aumentano l’impatto del film.
La parte del salvataggio aereo del
film coinvolge tre piloti in volo verso Dunkerque, interpretati da
Tom Hardy, Jack Lowden e da
Michael Cain, un habitué di Christopher Nolan, in un cameo solo
vocale. Tre piloti per proteggere la spiaggia dei sopravvissuti
potrebbe sembrare una sottovalutazione della realtà della
situazione, ma la RAF stava trattenendo molti dei suoi aerei per
paura di una prossima invasione della Gran Bretagna. La scena in
cui il personaggio di Lowden viene insultato dai sopravvissuti
perché sembra non essere lì per aiutare è tratta da un’esperienza
reale di un pilota abbattuto (viaSlate).
Un altro aspetto del film che
potrebbe essere sorprendente sapere che fa parte della storia vera
di Dunkerque è rappresentato dagli opuscoli tedeschi che
si vedono nella scena iniziale. Mentre alcuni giovani soldati
britannici si dirigono verso la spiaggia, dal cielo iniziano a
piovere opuscoli che si rivelano essere materiale creato dai
tedeschi e che mostrano una mappa della spiaggia e dell’intera area
circondata dall’esercito tedesco. Sebbene possa sembrare una
trovata intelligente per dare il via al film, tali opuscoli erano
reali (viaBBC). L’esercito tedesco era noto per tentare tattiche
demoralizzanti sui propri nemici e questo fu uno di questi
tentativi, che costrinse i soldati britannici a rendersi conto
della disperazione della loro situazione.
Quello che Christopher Nolan ha
sbagliato sulla storia in Dunkirk
Anche se Christopher Nolan e il suo
team hanno fatto un buon lavoro rendendo giustizia alla storia vera
di Dunkerque , ci sono alcuni elementi che non sono così
accurati come altri. Uno di questi ha a che fare con la
confusa linea temporale di Dunkirk e in particolare con il
salvataggio finale. Il momento in cui si vedono
all’orizzonte le piccole navi che arrivano per salvare i soldati è
trionfale, ed è facile capire perché Nolan abbia deciso di
prendersi questa licenza poetica piuttosto che attenersi al
resoconto più accurato. In realtà, le imbarcazioni non arrivarono
del tutto e il salvataggio si protrasse per giorni, il che è molto
meno cinematografico.
Un altro aspetto del salvataggio
delle piccole imbarcazioni che è stato cambiato per aumentare la
drammaticità del
finale del film è stata l’esagerazione del ruolo che hanno
avuto. In effetti, queste imbarcazioni erano essenziali per la
missione ed erano manovrate da marinai coraggiosi (anche se quasi
tutti erano membri dell’esercito britannico). Tuttavia, il film le
dipinge come il fattore decisivo per portare a termine il
salvataggio, mentre la realtà è che i salvati sulle piccole
imbarcazioni costituivano una piccola parte dei salvati. Dei
338.000 uomini salvati dalle spiagge, solo circa 6.000 furono
salvati su barche civili (viaLooper).
Tra le missioni di salvataggio,
Dunkirk presenta anche una sottotrama su un soldato
francese che si traveste da soldato britannico nella speranza di
essere salvato. Tuttavia, tra i sopravvissuti salvati dalla
spiaggia di Dunkerque, quasi la metà erano soldati francesi e non
c’è stato alcun tentativo di impedire che venissero salvati insieme
ai soldati britannici. Si tratta dell’ennesimo cambiamento
apportato da Nolan per aggiungere elementi drammatici a
Dunkirk , anche se si discosta
leggermente dalla realtà della storia.
James McAvoy ha recentemente rivelato
un affascinante scenario “e se” all’inizio della sua carriera
durante una chiacchierata con Josh Horowitz sul
podcast
Happy Sad Confused. Durante la promozione del suo
prossimo horror, Speak No
Evil, la star di
X-Men ha raccontato di essere quasi entrato
nell’universo di Harry
Potter, facendo un’audizione per il ruolo del giovane
Tom Riddle (che sarebbe poi diventato
Lord Voldemort) in Harry Potter e la Camera dei
Segreti. Tuttavia, su consiglio del suo
agente, McAvoy si è ritirato dalla contesa per l’ambito ruolo,
nonostante la significativa retribuzione che gli era stata
offerta.
“Stavo per partecipare a Harry
Potter”, spiega James McAvoy. “Ho fatto il provino e
credo che volessero mettermi sotto contratto. Non avevo fatto quasi
nessun lavoro e volevano tenerci in attesa con un gruppo di altri
attori per poter scegliere in seguito”. McAvoy ha spiegato che
l’accordo avrebbe comportato una paga consistente, ma anche un
lungo periodo di attesa.
“Hanno offerto un bel po’ di soldi.Per me, all’epoca,
si trattava di una tonnellata di soldi, tipo 40 mila sterline.Ma non avrei potuto lavorare per circa sette mesi”.
L’agente di James McAvoy gli
disse di non fare Harry Potter
Dopo essersi consultato con il suo
agente, McAvoy è stato consigliato di rinunciare all’opportunità.
“Lei diceva: “Assolutamente no. Non fatelo.
Faremo qualcos’altro’”. Invece, McAvoy ha scelto
una strada diversa, recitando in uno spettacolo teatrale dove ha
affrontato alcune reazioni inaspettate del pubblico. “Ho fatto uno
spettacolo in cui sono stato fischiato da un signore omofobo”,
ha detto McAvoy, scherzando sul netto contrasto di esperienze.
“Venivo pagato 275 sterline a settimana, ma faceva parte della
mia formazione”.
Christian Coulson
ha interpretato Tom Riddle in Camera dei segreti, mentre
altri attori come Hero Fiennes Tiffin e Frank
Dillane hanno interpretato le versioni più giovani e
adolescenti del personaggio. Sebbene McAvoy abbia perso la
possibilità di interpretare Harry Potter, la sua carriera
ha avuto un’impennata, con ruoli in
Espiazione,Split,Glass, quattro film degli
X-Men e molti altri. McAvoy sembra non avere rimpianti,
ammettendo di non aver mai sentito il bisogno di mettere il suo
agente sotto l’influenza della Maledizione Cruciatus come risultato
della decisione. “È stato parte della creazione di me”, ha detto.
L’ultimo film di McAvoy, Speak No Evil, è uscito nelle
sale il 13 settembre.
FOTO DI COPERTINA:
James McAvoy arriva alla première di Los Angeles di “The Book of
Clarence” della Sony Pictures, tenutasi al David Geffen Theater
dell’Academy Museum of Motion Pictures il 5 gennaio 2024 a Los
Angeles, California, Stati Uniti.- Foto di imagepressagency via
Depositphoto.com
Il thriller vaticano
Conclavedi Edward Berger, interpretato da Ralph Fiennes, sarà anticipato nella
data di uscita. Arriverà nelle sale il 25 ottobre, una settimana
prima di quanto inizialmente previsto. Il film, distribuito da
Focus Features, ha già ricevuto forti consensi durante il circuito
dei festival cinematografici autunnali, ottenendo un impressionante 96%
di gradimento su Rotten Tomatoes.
Oltre al cambio di data,
Conclave uscirà in 1.500 sale. Questo cambiamento mira a
dare al film un accesso più ampio al pubblico durante il weekend di
apertura , invece di attenersi al piano di uscita
precedente, più limitato. Anche se non sarà in tante sale
come Venom:The Last Dance della Sony, in
apertura nella stessa data, si posiziona come un’alternativa (o
controprogrammazione, per chi ama la terminologia) per gli
spettatori più anziani che cercano un diverso tipo di esperienza
cinematografica.
Il film è stato presentato in
anteprima mondiale al Telluride Film Festival, seguito da una
proiezione internazionale al TIFF. Il film aprirà il Mill Valley
Film Festival il 3 ottobre e sarà presentato in anteprima nel Regno
Unito al London Film Festival il 10 ottobre. Scritto da
Peter Straughan e basato sul romanzo di
Robert Harris, Conclave vanta un cast
stellare che include Stanley Tucci,
John Lithgow, Isabella
Rossellini e altri ancora. La storia è incentrata sul
cardinale Lawrence (Fiennes), che viene coinvolto in una
cospirazione dopo l’improvvisa morte del Papa, scoprendo un segreto
che potrebbe mettere in crisi la Chiesa cattolica.
Vale la pena vedere
“Conclave”?
Se il punteggio di Rotten Tomatoes
non vi convince, lasciate Collider vi dia il suo parere.
Nella sua stellare recensione da 9 su 10, Collider ha lodato
l’interpretazione di Fiennes come “una delle sue migliori
performance fino ad oggi” e ha definito il film “profondamente
intelligente, oltre che altamente divertente”.
L’ultimo film di Berger
è un’esplosione di brillantezza, con una storia estremamente
avvincente guidata da alcune interpretazioni
sorprendenti.Fiennes, in una carriera di
personaggi augusti, riesce a superare molti dei suoi ruoli più
formidabili, e il resto dell’ensemble fornisce un senso di realismo
anche all’interno delle circostanze più elevate.Questo è un
film nutriente, con idee profonde incastonate in una struttura da
thriller.È una miscela meravigliosa che è allo stesso tempo
molto divertente e profondamente intelligente.Il mio voto
va alla celebrazione del Conclave, spero che vi uniate a
questa nobile coalizione e che esprimiate il vostro allo stesso
modo.
Per coloro che non vedono l’ora di
vedere Conclave, il film uscirà in ITALIA il 19 dicembre
2024.
Titolo selezionato
Fuori Concorso alle Giornate degli Autori edizione 2021,
nell’ambito di Venezia 78, Lovely
Boy è senza dubbio un titolo
interessantissimo nel panorama cinematografico italiano. Il film
Sky Original sarà distribuito direttamente su Sky e in
streaming su NOW ed è l’opera seconda di Francesco Lettieri, che ha
esordito al lungometraggio nel 2020 con Ultras, di Netflix.
La trama di Lovely Boy
Nic, in arte Lovely Boy,
è l’astro nascente della scena musicale trap romana. Tatuaggi e
talento puro, Nic forma insieme all’amico Borneo la XXG, un duo
lanciato verso il successo. Risucchiato in una spirale di
autodistruzione, Nic è perso e trascinato dagli eventi, che lo
porteranno fino a un punto di rottura: potrà fare i conti con
se stesso solo lontano da tutto quel rumore.
In una comunità di
recupero sulle Dolomiti che ora accoglie persone che come lui sono
cadute nel baratro della droga, tenterà faticosamente di ritrovarsi
condividendo quella grande solitudine che si porta dentro.
Il mondo della trap
Foto: Glauco Canalis
Lovely
Boy è un dramma post-adolescenziale ma è anche il
primo film italiano che si addentra nel fenomeno della musica trap.
Certo, quel contesto fervido di talento e strafottenza intorno al
quale gravita sempre più l’attenzione di giovani artisti ed
etichette musicali pronte a scovare il prossimo grande nome sembra
solo il punto di partenza di un racconto che si addentra nell’animo
di Nic, un ragazzo che a fronte del citato talento paga il prezzo
di una vuotezza e di un disagio che lo spingeranno sempre di più
verso il baratro, fino a che non sarà costretto a fare i conti con
i propri demoni.
Questo aspetto, che
diremo più di comprensione che di redenzione sembra interessare
maggiormente al regista che si muove intorno ai corpi dei
protagonisti come un osservatore attento e neutrale, che indugia
sulle debolezze di Nic, ma anche sulle meschinità del mondo dello
spettacolo e sulla disperazione mista a rassegnazione che troppo
spesso aleggia negli occhi di chi vive la realtà della comunità di
recupero.
Carpenzano superstar
Protagonista del film è
Andrea
Carpenzano che avevamo già apprezzato in Il
Campione e in Tutto quello che vuoi, ma
che qui, come ne La terra dell’abbastanza,
riprende le sfumature drammatiche che lo avevano fatto grande nel
film d’esordio dei Fratelli D’Innocenzo, anch’essi
a Venezia nel Concorso Ufficiale con America
Latina.
Sono passati quattro
anni dai successi di Carpenzano con il film dei D’Innocenzo, e il
suo approccio alla recitazione e ai ruoli è rimasto puro e diretto,
istintivo, rendendolo in grado di restituire con grande
immediatezza qualsiasi sfumatura emotiva dei suoi personaggi. Con
lui, citiamo anche
Ludovica Martino, che abbiamo amato in Skam
Italia, e che qui si spoglia dei panni della ragazza acqua
e sapone, per assumere un look intonato all’ambiente che la storia
racconta.
Lettieri e le sue atmosfere sospese
Dopo i bellissimi video
di Liberato e l’esordio con Ultras, Francesco Lettieri si
conferma narratore di contraddizioni, di animi tormentati e di
visioni affascinanti, riuscendo sempre a costruire sospensione e
magia attraverso il suo occhio. Le sue immagini sono potenti e
dirette, ma anche libere e di grande sollievo e coinvolgimento
emotivo. Il percorso di Nic diventa immediatamente anche il nostro
e Lettieri riesce ad attanagliare e a liberare lo spettatore,
insieme al personaggio, con un semplice sguardo di camera.
Roland
Emmerich ha dato vita all’antica Roma nella
prima stagione di
Those About to Die raccontando una storia
cronologica. Gli eventi si sono svolti mentre diversi abitanti
ambiziosi cercavano di scalare l’alta scala sociale, ma Domiziano
(Jojo Macari) e Tenax (Iwan
Rheon) ci sono riusciti in qualche modo. La prima
stagione si è svolta nel 79 d.C. e per la seconda, se verrà
rinnovata, Roland Emmerich ha dichiarato a
The Hollywood Reporter l’intenzione di andare ancora più
indietro nel tempo, modificando il formato.
“Speriamo di fare un po’ quello
che ha fatto Il Padrino II ”, ha detto,
riferendosi alla doppia linea temporale utilizzata per raccontare
le storie di Vito e Michael. Questo conferma quanto ha detto a
Collider sui piani della seconda stagione. L’attore ha parlato
del cambiamento della linea temporale per unire la storia,
affermando,
“Abbiamo questa idea di fare un
modello di Padrino Parte II.Cioè, il Padrino 1 era un film
perfetto e loro si sono chiesti: “Cosa dobbiamo fare?”.Sono
andati nel passato.Si mostra come è nato tutto questo, che
Domiziano è diventato imperatore, e che suo figlio è nei guai
perché è imparentato con lui.Gli danno la caccia e lui
sopravvive.Poi, dall’altra parte, raccontate la storia di
tutti questi personaggi e quello che succede dopo.Non
voglio svelare nulla”.
Emmerich spera di esplorare
L’anno dei quattro imperatori, che si svolge dieci
anni prima degli eventi della prima stagione. In questo modo, si
potrebbe esplorare un evento critico che ha portato a una lotta di
potere tra leader concorrenti, e Vespasiano è emerso come
vincitore. Questo momento cruciale è stato il suicidio
dell’imperatore Nerone, che Emmerich aveva già “sognato”
come interprete del personaggio. Questo avverrà in concomitanza con
gli eventi previsti per la seconda stagione, in seguito all’ascesa
di Domiziano al più alto seggio politico. Emmerich è ansioso di
esplorare l’ascesa e la sopravvivenza di Domiziano quando si
verificarono gli eventi che portarono Vespasiano al potere. A 18
anni, anche Domiziano era a rischio, e questo rischio è ancora
presente.
Ci sarà una seconda stagione di
Those About to Die 2?
La risposta breve è
no. La stagione non esiste e non è in lavorazione. La
serie è in attesa di rinnovo da parte di Peacock e Amazon, che
gestiscono rispettivamente i mercati statunitense e internazionale.
I dati di ascolto non sono stati condivisi, ma Nielsen ha
classificato la serie al sesto posto, con 399 milioni di minuti
visti. Sebbene i numeri di Nielsen siano un ottimo
indicatore dell’andamento di uno show, non raccontano l’intera
storia, poiché la società tiene traccia dei dati in un centinaio di
Paesi. La serie è stata molto apprezzata sui social media ed è
stata classificata al primo posto da Parrot Analytics per
tutti gli show Peacock dell’ultimo anno.
Emmerich ha diretto cinque episodi della Stagione 1 e per la
Stagione 2 intende fare un passo indietro e dirigere solo una
manciata di episodi. Attualmente, sta portando avanti un progetto
con Anthony McCarten come sceneggiatore che
darebbe vita a Lawrence in Arabia,
ispirato al film del 1962. Emmerich aveva cercato di realizzare
Those About to Die già durante la lavorazione del primo
film del Gladiatore. Ora ha realizzato
la stagione 1 e la stagione 2, si spera, arriverà molto prima del
Gladiatore II rispetto alla prima.
Dal 1° luglio 2022, gli spettatori
di tutto il mondo attendono pazientemente il ritorno
della serie probabilmente più importante di
Netflix.
Per la quinta e ultima volta,
Stranger Things si appresta a spaventare e ad
assecondare un pubblico globale con intricatezze fantascientifiche
e drammi profondamente coinvolgenti, anche se la lunga attesa ha
lasciato alcuni insoddisfatti. Per questo motivo, i ritardi, le
anticipazioni, i teaser e qualsiasi tipo di materiale promozionale
sono stati pochi. Ora, però, in un’intervista al Radio Times, il beniamino dei fan
Gaten Matarazzo – l’uomo che interpreta
Dustin Henderson – ha dato un aggiornamento stuzzicante su ciò che
la serie ha in serbo per i fan nella
quinta stagione. Quando gli è stato chiesto di parlare della
portata e dello stile della stagione, Matarazzo ha dichiarato:
“Penso che la [Stagione] 5… sia
enorme, ovviamente, è una delle più grandi stagioni televisive che
credo abbiamo visto da molto, molto tempo.E credo che molte
persone stiano dicendo che potrebbe essere un mix di [Stagione] 1 e
[Stagione] 4, principalmente.E penso che sarebbe un bel
modo di vederla.Ma in termini di scala, è un’opera di
dimensioni enormi”.
Stranger
Thingsè certamente noto per la sua portata e
le sue scelte di design, quindi sapere che l’uscita finale
sarà più grande e più audace che mai potrebbe aiutare ad attenuare
il colpo che è stato questa attesa terribilmente lunga. Dal
punto di vista stilistico, Matarazzo suggerisce che potrebbe essere
simile sia alla prima che alla quarta stagione, cosa che
ha ampliato dicendo: “Ricordo che per la [Stagione] 2 volevano
puntare su un’atmosfera un po‘ più horror di Halloween, e poi la
[Stagione] 3 l’hanno completamente ribaltata, e hanno detto:
’Grande, estate, neon, audace, mutevole’”. E ha continuato: “E la
[Stagione]
4 è tornata esteticamente a quello che abbiamo visto nella
[Stagione] 1, e penso che la [Stagione] 5 sia solo una
continuazione più audace di questo”.
La quinta stagione di Stranger
Things si avvarrà del talento di uno dei più grandi registi del
2024
Non si può nascondere l’enorme
successo di Deadpool
& Wolverine al box office di 2024. Con un
totale globale di quasi 1,3 miliardi di dollari e in
aumento, il trequel è stato un indiscutibile successo
di pubblico. Naturalmente, l’unione di Ryan
Reynolds e Hugh Jackman era il sogno di
molti fan, ma il merito va attribuito al regista Shawn
Levy per aver compreso lo stile e la posta in gioco
necessari per il successo del film.
È interessante notare che
Levy applicherà il suo talento ad almeno un episodio
della quinta stagione diStranger
Things , dopo aver diretto i famosi
episodi 3 e 4 di ogni stagione dello show.
Anche se non sarà dietro la macchina da presa per il finale, resta
da vedere di quale o quanti episodi Levy si occuperà. È possibile
guardare tutti gli episodi delle prime quattro stagioni di
Stranger Things su Netflix.
Si tratta di un salto enorme,
naturalmente, ma il “rumor” (vedi sotto) ha ora la sua gelida presa
su Internet, soprattutto dopo che Patrick
Schwarzenegger ha inviato il seguente post.
Come sicuramente saprete, il padre
di Patrick, la megastar Arnold Schwarzenegger, ha interpretato Mr.
Freeze in Batman e Robin del 1997 e
alcuni fan hanno pensato che stesse alludendo alla possibilità di
interpretare una nuova versione del personaggio nel sequel di
Batman. L’attore diGen V
ha però subito smentito questa ipotesi, rispondendo con:
“No, ma mi piacerebbe!”.
C’è la possibilità che Mr.
Freeze appaia nel film? Tutto è possibile, ma diremmo che
è altamente improbabile. Matt Reeves ha già confermato di non
essere interessato a utilizzare cattivi fantastici in questo
universo e, anche se un’interpretazione più concreta del Dr. Victor
Fries potrebbe essere un’opzione, diremmo che il Cavaliere Oscuro
di Robert Pattinson manderà quasi certamente un
altro cattivo al fresco (scusate… dovevamo inserire uno dei giochi
di parole di Arnie).
Nella stessa intervista, Matt
Reeves ha confermato che intende ancora completare la trilogia che
aveva originariamente previsto prima che James
Gunn e Peter Safran prendessero il posto di
co-responsabili dei DC Studios, recentemente
implementati. “Sì, il piano è ancora quello”, ha detto il
regista. “Voglio dire, si sta attenendo molto strettamente al
percorso che avevamo immaginato”.
C’era un po’ di preoccupazione per
il fatto che i piani che erano in atto sarebbero stati modificati
con la formazione del DCU, soprattutto perché una nuova versione del
Cavaliere Oscuro dovrebbe essere introdotta in The Brave and the
Bold.
“Le cose sono cambiate”,
ha ammesso Matt Reeves. “Quando abbiamo avuto
l’idea di fare The
Penguin, ho sempre avuto l’intenzione di continuare la
storia del Pinguino e volevo raccontare la sua ascesa al potere.
Perché sappiamo che viene introdotto in The Batman come una figura
di medio livello, un po’ trascurata, derisa, che non è ancora agli
occhi di nessuno il boss che conosciamo nella storia. E così,
questo è stato intenzionale perché volevo – mentre non era la
storia delle origini di Batman, volevo le storie delle origini di
questi altri personaggi, della Rogues Gallery e quella storia
doveva essere l’ingresso nel film successivo”.
Come già sottolineato, The
Batman – Parte 2 ha dovuto fare i conti con una serie
di indiscrezioni sulla produzione. Di recente, Jame Gunn è dovuto intervenire per smentire le
voci secondo cui Boyd Holbrook sarebbe stato scritturato per
interpretare Harvey Dent/Due Facce. L’inizio delle riprese del
sequel era previsto per il novembre 2023, con un’uscita prevista
per l’ottobre 2025. Tuttavia, in seguito agli scioperi della WGA e
della SAG-AFTRA del 2023, The
Batman – Parte 2 è stato rinviato all’ottobre 2026. Le
riprese del sequel inizieranno all’inizio del 2025.
Reeves spera che il suo prossimo
film su Batman abbia lo stesso successo del primo. The
Batman del 2022 ha avuto un’ottima performance al
botteghino, incassando oltre 772 milioni di dollari in tutto il
mondo e ottenendo un ampio consenso da parte della critica. Queste
recensioni entusiastiche sono state portate avanti nella stagione
dei premi, visto che il film ha ottenuto quattro nomination agli
Oscar. Nel frattempo, Reeves è intenzionato a espandere la serie
DC Elseworlds, dato che la serie spin-off di
Batman, Il Pinguino, con Colin Farrell nei panni del boss della mafia,
è prossima all’uscita. Con Farrell che ha annunciato una serie
molto violenta, The
Penguin debutterà su Max a settembre.
Questa versione della cattiva di
Batman trasformata in antieroe preferita
dai fan si fa chiamare “Lee Quinzel” e, sebbene condivida alcune
caratteristiche con la sua controparte dei fumetti (un po’ pazza;
ama quel Joker), questo teaser chiarisce molto bene che Gaga non
interpreta Harley Quinn, proprio come Joaquin Phoenix non è il
Joker.
La featurette include un’intervista
a Gaga e alcune nuove riprese del film. Durante una recente
intervista con IGN, il regista Todd Phillips ha spiegato perché ha
deciso di allontanarsi dalle solite rappresentazioni di Harley per
questo film.
“Rispettiamo i fumetti.Abbiamo capito
i fumetti.Nel caso di Harley, abbiamo guardato la
serie animata.Naturalmente, Margot Robbie è
Harley Quinn.Ma quando facciamo un’analisi di
questo film, Harvey Dent è un esempio perfetto.In
realtà è un modo più semplice di parlare di ciò che abbiamo fatto
con Harley, che è stato davvero mettere la lente del mondo reale su
di esso, e non che gli altri film non l’abbiano fatto, ma
semplicemente farlo passare attraverso la nostra Gotham”.
Guardate la featurette di “My Name is Lee” qui sotto e fateci
sapere cosa ne pensate.
Tutto quello che sappiamo sul film
Joker: Folie à Deux
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno
di Joaquin
Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel
presenterà anche il ritorno della Sophie di Zazie
Beetz insieme ai nuovi arrivati Brendan
Gleeson,Catherine
Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey.
Nel cast c’è anche Lady
Gaga che darà vita a Harley
Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti,
ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà
ad Arkham Asylum e conterrà
significativi “elementi musicali”.
Rumors recenti hanno anche suggerito che
la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di
quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge
interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd
Phillips del 2019 è stato un successo sia di
critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo
di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso
di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti
enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il
miglior attore che per la miglior colonna sonora.
Alien:
Romulus è arrivato nelle sale il mese scorso,
ottenendo recensioni positive (è “Certified Fresh” su Rotten
Tomatoes all’80%) e ben 315 milioni di dollari al botteghino
mondiale.
A ottobre uscirà un fumetto di
Alien:
Romulus della Marvel Comics che affronta uno dei misteri del
film. Oggi è possibile dare un’occhiata a tutte le copertine e alle
immagini interne mai viste prima.
In vendita dal 16 ottobre,
Alien: Romulus #1 è scritto dal maestro dell’horror Zac
Thompson (Absolute Carnage: Avengers, I Breathed a
Body) e illustrato dall’astro nascente Daniel Picciotto
(Danny Ketch: Ghost Rider, X-Force).
Il film ha riportato la narrazione
di Alien alle sue origini con un’emozionante saga di
giovani colonizzatori spaziali che si trovano faccia a faccia con
la forma di vita più terrificante dell’universo. Il one-shot della
Marvel si svolgerà prima degli eventi del film, fornendo
un’illuminante retroscena dietro la principale minaccia di
Romulus.
Chi ha realizzato il fumetto prequel di Alien:
Romulus?
Realizzato in stretta
collaborazione con il regista Fede Alvarez e il
frequente collaboratore Rodo Sayagues, entrambi autori di
Alien: Romulus, si dice che “il
one-shot aggiunge un nuovo livello a una delle più grandi uscite
cinematografiche dell’anno, rivelando i segreti dei leggendari
antagonisti”.
Questo numero fa luce sulla
tragedia avvenuta sulla stazione spaziale Renaissance prima che
Rain, Andy e il loro equipaggio vi facessero il loro terrificante
incontro. Anche se sappiamo che uno Xenomorfo ha fatto strage
dell’equipaggio, questo fumetto dovrebbe rispondere ad alcune delle
domande che ancora ci poniamo.
“Il franchise di Alien è
responsabile del mio amore di tutta la vita per il body horror,
quindi non c’è bisogno di dire che sono entusiasta di contribuire
con un piccolo pezzo al canone”, dice Thompson.
“Lavorare con Fede Alvarez per realizzare un prequel di
Alien: Romulus è stato un vero e proprio sogno che si è avverato e
una responsabilità che non prendo alla leggera”.“Il risultato è una storia emozionante e terrificante che
lentamente si trasforma in qualcosa di totalmente
imprevedibile”.
Deadpool
& Wolverine ha celebrato il successo o la
sconfitta dell’Universo Marvel della 20th Century Fox e lo
ha fatto senza molti degli attori originali del franchise. Sebbene
il Void fosse pieno di personaggi familiari, questi erano in gran
parte interpretati da controfigure.
Questo ha evitato che il budget del
threequel andasse fuori controllo e ha dato a questi attori la
possibilità di brillare come membri dell’esercito mutante di
Cassandra Nova. Oggi possiamo dare un’occhiata più da vicino a Toad
e The Blob grazie al concept artist Jonay Bacallado.
“Toad è un personaggio che
abbiamo visto in vari film degli X-Men, compreso il primo film
degli X-Men nel 2000”, spiega. “Per questa
versione, il costumista Mayes C. Rubeo ha voluto introdurre una
tavolozza di colori ispirata ai colori dei rospi giganti
asiatici.Abbiamo suggerito anche idee per la
texture della pelle che imita la pelle di un vero
rospo”.
Parlando di Blob, Bacallado
aggiunge: “Blob è uno dei mutanti che vivevano nel Vuoto
sotto il comando di Cassandra Nova.Nei fumetti,
Blob è un membro della Confraternita dei Mutanti che possiede una
pelle elastica e gonfia che gli garantisce una maggiore
durata”.
“Per questo design,
volevamo aggiungere un elemento di carineria che contrastasse la
sua forza bruta.Per questo motivo, abbiamo creato
il motivo della sua maglietta nello stile dei simpatici animali
Kawaii”.
Per chi se lo stesse chiedendo,
Toad è stato interpretato da Dany Ramos, mentre Blob da Mike
Waters. Nessuno dei due personaggi ha avuto un ruolo
particolarmente degno di nota nel film, anche se Toad è stato
mostrato al fianco di Pyro quando ha combattuto contro la Torcia
Umana di Chris Evans. Date un’occhiata ai disegni dei
personaggi di Deadpool e Wolverine di Bacallado qui
sotto.
Kevin Feige, Ryan Reynolds, Shawn Levy e Lauren Shuler
Donner producono con Louis D’Esposito, Wendy Jacobson,
Mary McLaglen, Josh McLaglen, Rhett Reese, Paul Wernick, George
Dewey e Simon Kinberg come produttori esecutivi. “Deadpool &
Wolverine” è scritto da Ryan Reynolds & Rhett Reese & Paul Wernick
& Zeb Wells & Shawn Levy. Il 26 luglio “Deadpool & Wolverine” dei
Marvel Studios darà vita a una sfida tra squadre all’ultimo
sangue.
Stephen Amell ha spesso parlato candidamente
di come ritiene che all’Arrowverse non sia stato dato il rispetto
che meritava da parte della Warner Bros. La serie di show
televisivi DC della CW non è mai stata incorporata nel DCEU e alla
fine ha raggiunto una fine senza cerimonie con le cancellazioni di
Batwoman e Legends of
Tomorrow.
Nella
prima stagione di Peacemaker,
il Christopher Smith di John Cena ha preso a male parole diversi
supereroi DC, tra cui Freccia Verde. Confermando di non essere un
fan dell’Arciere di Smeraldo, l’ex membro della Task Force X ha
detto: “Quel tizio va alle convention dei brony vestito
come la metà posteriore di Twilight sparkling con un buco del culo
largo quattro pollici trapanato nel costume”.
Amell ha chiarito di non aver
apprezzato la battuta quando l’episodio è andato in onda e ha
ribadito la sua frustrazione durante una recente intervista con
Chris Van Vliet.
“È stato un po’
inutile.Non l’ho apprezzato per niente”,
ha esordito l’attore. “Ok, lo dico chiaro e
tondo.C’è stato un tale… tra i film e Peacemaker
un po’… il nostro show è stato trattato come una merda.Lo capisco, siamo sulla CW, lo capisco, è la
TV”.
“Ma capisco anche il fatto
che quando la gente pensa alla più recente iterazione della DC, non
pensa allo Snyder Cut – pensa all’Arrowverse”, ha
continuato Amell. “Siamo stati presi per il culo per anni,
e anni, e anni, e questo mi è sembrato eccessivo.Non sono arrabbiato, ma ricordo di aver sentito questa
frase e di aver pensato: ‘Fanculo a quei ragazzi’, sul
serio”.
Cosa ha detto Stephen Amell su James Gunn
?
Nonostante queste ovvie
frustrazioni, Amell ha tenuto a precisare che non ha alcun problema
con Cena. James Gunn invece? “Se dovessi essere
arrabbiato con qualcuno, dovrebbe essere James
Gunn per aver scritto quella storia.Ma [Cena]
non potrebbe essere un ragazzo più gentile.Non è
una vendetta personale contro [Cena]”.
La sensazione è che la star di
Arrow
abbia preso la cosa un po’ troppo sul serio, soprattutto quando
Aquaman è stato un altro bersaglio frequente degli insulti di
Peacemaker. La differenza, ovviamente, è che Jason Momoa ha fatto un cameo nel finale,
mentre Amell è stato lasciato a languire su The CW.
Potete vedere l’intervista completa
ad Amell nel player sottostante.
Con Venom: The
Last Dancea poco più di un mese
dall’arrivo nelle sale, sono iniziati i tie-in promozionali, a
partire da una divertente collaborazione con l’UFC. Il film inizia
con l’Eddie Brock di Tom Hardy (che è in fuga) che irrompe
nell’ufficio del presidente dell’UFC Dana White per chiedere
l’opportunità di combattere in cambio di denaro. Il promotore non è
impressionato e chiede all’ex giornalista di lasciare il suo
ufficio.
Tuttavia, White sente un trambusto
all’esterno e scopre che Eddie, con un piccolo aiuto da parte di
Venom, sta soffocando Sean O’Malley, l’attuale campione UFC dei
pesi bantamweight.
In alcuni momenti sembra che questa
possa essere una scena del threequel e immaginiamo che
Venom:The Last Dance presenterà
alcune sorprese legate alla sua ambientazione a Las Vegas. Vale la
pena di menzionare anche le ripetute bombe F di White; potrebbero
essere corrette le voci secondo cui il film sarebbe vietato ai
minori?
Cosa ha detto Tom
Hardy in merito al film?
L’attore Tom Hardy alla prima di Los Angeles di “The Revenant”
tenutasi al TCL Chinese Theatre di Hollywood.- Foto di
PopularImages via Depositphoto.com
“Sono molto, molto eccitato
per questo film, perché abbiamo fatto le cose in grande”,
ha detto Tom Hardy di recente a proposito del
trequel. “Kelly [Marcel] e io abbiamo lavorato con Tom
Rothman e Sanford [Panitch] e il loro team della Sony per 7-8 anni
ormai”.
“Abbiamo iniziato – tipo,
inizialmente [Venom] era solo Eddie Brock e nessuno sapeva cosa
avremmo fatto.Poi il secondo [film, Venom: Let
There Be Carnage] – abbiamo scritto il secondo film, l’abbiamo
proposto, l’abbiamo diretto, abbiamo messo insieme la squadra – è
stato enorme!È stata una grande università di
apprendimento”.
L’attore ha aggiunto: “La
gente ci avrebbe giudicato, sapete?L’Universo
Marvel sotto la gestione di [Kevin]
Feige sta andando così bene.Spider-Man è andato
nel campo di Feige alla Marvel.Noi ne abbiamo uno
[alla Sony]!Per me e Kelly è così importante fare
tutto il possibile per sfruttare questa opportunità”.
Date un’occhiata al nuovo promo di
Venom:The Last Dance qui sotto.
Tutto quello che sappiamo su
Venom: The Last Dance
Venom: The
Last Dancesegue i successi al
botteghino consecutivi di Venom: La furia di Carnage del 2021 (502
milioni di dollari a livello globale) e Venom
del 2018 (856 milioni di dollari a livello globale). Kelly
Marcel, che ha scritto i primi due film, dirigerà e
scriverà il trequel.
Tom Hardy ha menzionato Marcel nel suo post,
scrivendo “Voglio menzionare molto brevemente quanto sia
orgoglioso della mia regista, compagna di sceneggiatura e cara
amica Kelly Marcel. Vederti prendere il timone di questo film mi
riempie di orgoglio, è un onore. Fidati del tuo istinto, il tuo
istinto è sempre perfetto. Prima classe: ti appoggio.”
A parte il ritorno di Tom Hardy nei panni del giornalista Eddie
Brock e del suo inconsapevole aiutante e parassita
Venom, la trama del terzo capitolo è stata tenuta
nascosta. Juno Temple e Chiwetel Ejiofor si sono uniti al cast in
ruoli non rivelati. Abbiamo visto l’ultima volta Venom/Eddie Brock
nei titoli di coda di
Spider-Man: No Way Home del 2021, ma non è chiaro
quale dei personaggi dell’Universo Marvel di Sony – che
include Morbius,Kraven
Il Cacciatore e Madame
Web, tra gli altri – potrebbe comparire in Venom: The
Last Dance.
Mancano pochi giorni alla prima di
Agatha
All Along e l’ultimo teaser dello spin-off
Disney+WandaVision
si concentra su una delle più misteriose aggiunte al MCU da un po’ di tempo a questa
parte, Rio Vidal (Aubrey
Plaza).
Tutto ciò che sappiamo di questo
personaggio è che è una potente Strega Verde e un’ex di Agatha
Harkness, ma potrebbe esserci molto di più. Seguono
possibili spoiler.
Dato che Rio Vidal non è un
personaggio dei fumetti, si è speculato molto sul fatto che Plaza
interpreterà qualcuno di più familiare (senza giochi di parole).
Abbiamo sentito che è proprio così, e sono circolati diversi nomi,
tra cui Incantatrice, Morgan le Fay, un Nicholas Scratch con cambio
di sesso, Lady Death e persino Mefisto stesso.
Guardate “Rio” in azione nel promo
al link sottostante e fateci sapere cosa ne pensate.
Agatha
All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di
WandaVision,
tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor),
Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David
Payton (John Collins), David Lengel
(Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon),
Amos Glick (Dennis), Brian
Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes
(Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre
aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone,
Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e
Maria Dizzia.
Pochi dettagli ufficiali sono stati
rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa
ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff
(o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è
“reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la
storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness
– ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della
donna che ha ucciso le loro madri. Agatha
All Along debutterà su Disney+ il 18
settembre.
WandaVision
si conclude con la Visione originale, ricostruita dallo S.W.O.R.D.
per eseguire i suoi ordini, che tenta di uccidere Wanda
Maximoff e il suo sosia Hex. Quest’ultimo sembra aver
ripristinato i ricordi del suo doppelganger durante la battaglia,
spingendo la “Visione Bianca” a volare via verso parti
sconosciute.
I Marvel Studios e la Marvel
Television continueranno questa storia nella prossima serie
Vision di Disney+ e il progetto è molto
intrigante. Sappiamo, ad esempio, che James Spader
tornerà a vestire i panni di Ultron, mentre è stato ampiamente
riportato che la serie adatterà anche elementi di West Coast
Avengers e della serie Vision di Tom King.
Durante una recente carrellata di
indiscrezioni, Alex Perez di
The Cosmic Circus ha condiviso alcune nuove informazioni su
Visione, rivelando che:
“Il modo in cui mi è stato
spiegato: una WandaVision al contrario.In WandaVision, il
fulcro dello show era Wanda che cercava di trovare un modo per
affrontare la sua situazione, cercando di sfuggire al suo ruolo di
Strega Scarlatta, alla sua realtà e di vivere una fantasia prima di
venire a patti con essa”.
“Questa volta, Visione vuole
immergersi più a fondo nelle sue origini e nella sua realtà fin
dall’inizio per colmare le lacune nella sua memoria, e poi
progredirà in modo più fantastico con il progredire dello
show”.
Perez aggiunge che è sempre stato
previsto che Spader riprendesse il suo ruolo in
Avengers:Age of Ultron
(nonostante Ross Marquand abbia preso il suo posto in vari progetti
Marvel, tra cui What
If…?) e aggiunge che è improbabile che il villain
abbia un futuro oltre
Avengers:Secret
Wars.
I Marvel Studios stanno preparando
qualcosa con queste storie che ruotano intorno a
Scarlet Witch e Vision, anche se al momento non possiamo
dire di cosa si tratti. Un lieto fine per entrambi sarebbe
bello!
All’inizio di quest’anno, il
presidente dei Marvel Studios
Kevin Feige ha elogiato lo showrunner di Vision,
il capo della terza stagione di Star
Trek: PicardTerry Matalas.
“È così che l’ho
conosciuto”, ha esordito il capo dei Marvel Studios.
“È stato grazie al suo incredibile [lavoro sulla terza
stagione di Picard.Ho detto:È
incredibile.Non so come faccia a
esistere.Fatemi trovare la persona che l’ha
realizzato”.
La terza stagione dello show
fantascientifico ha ricevuto ampi consensi dalla critica e diversi
premi. Feige è un noto trekkie e in precedenza è apparso con
Matalas in un episodio di due ore del podcast di Star TrekInglorious Treksperts.
Sarà affascinante vedere dove andrà
a finire la storia di Visione, soprattutto con altri due film
sugli Avengers all’orizzonte. A questo
punto, è difficile immaginare che ci sia spazio per Bettany in
Doomsday
e
Secret Wars, e molti progetti della
Saga del Multiverso dovranno sicuramente essere rilasciati dopo
questi, dato che il 2026 si avvicina rapidamente.
Al momento, ci aspettiamo che
personaggi come Agatha
All Along e Vision si svolgano nel
proprio angolo del MCU, ponendo le basi per storie che si
estenderanno alla prossima Saga. Secondo recenti indiscrezioni,
ciò
potrebbe includere un film sulla Scarlet
Witch. Restate sintonizzati per aggiornamenti su
Vision non appena ne avremo.
Sappiamo che la star di House of the Dragon
Milly Alcock interpreterà la Ragazza d’Acciaio in
Supergirl: Woman of Tomorrow, e con la produzione che
dovrebbe iniziare nei prossimi mesi (si vocifera una data di
gennaio per le riprese), i DC Studios inizieranno presto il casting
per i ruoli di supporto del film.
Secondo MTTSH, l’attore di The Old Guard
Matthias Schoenaerts è in trattative per interpretare
il cattivo Krem delle Colline Gialle.
Nella serie a fumetti di Tom King, Krem è uno spietato
Kingsasgent responsabile di aver ucciso il padre di Ruthye Marye
Knoll e di aver scatenato l’ira di Kara Zor-El piantando una
freccia in Krypto.
Supergirl: Woman of
Tomorrow sarà il prossimo film del DCU a uscire nelle sale dopo Superman. La Warner Bros. ha
recentemente annunciato che la nostra nuova Ragazza d’Acciaio
prenderà il volo il 26 giugno 2026. La regia è affidata a Craig
Gillespie.
Si dice che questa versione di Kara Zor-El sia “meno seria e più
tagliente dell’iconica supereroina”, in quanto Gunn cerca di
allontanarsi dalle “precedenti rappresentazioni della Ragazza
d’Acciaio, in particolare la lunga serie della CBS/CW interpretata
da Melissa Benoist”. Le
riprese del film dovrebbero iniziare a breve.
“Milly è stata la PRIMA persona che ho proposto a Peter per
questo ruolo, ben più di un anno fa, quando avevo letto solo i
fumetti“, ha scritto il regista su Threads. “Stavo
guardando La casa del drago e ho pensato che potesse avere il
taglio, la grazia e l’autenticità di cui avevamo bisogno“.
Cosa aspettarci da Supergirl: Woman of Tomorrow
Secondo una breve sinossi, la storia seguirà Kara mentre
“viaggia attraverso la galassia per festeggiare il suo 21°
compleanno con Krypto il Supercane. Lungo la strada, incontra una
giovane donna di nome Ruthye e si ritrova in una ricerca omicida di
vendetta”.
L’attrice e drammaturga Ana Nogueira sta
scrivendo la sceneggiatura di Supergirl: Woman of
Tomorrow.
James
Gunn e Peter Safran hanno annunciato il reboot di
Supergirl durante la giornata stampa dello studio nel gennaio dello
scorso anno, quando è stato rivelato lo slate del DCU “Gods
and Monsters“. Il progetto sarà basato almeno in parte
sull’omonima serie di fumetti di King del 2022.
I fan di Yellowstone attendono
con ansia notizie sul destino della serie dopo la quinta stagione.
Sebbene alcuni rapporti abbiano suggerito una possibile
sesta stagione, i recenti commenti del cast sembrano indicare il
contrario. Jennifer Landon, che nello show
interpreta il ranchero Teeter, ha recentemente condiviso un
emozionante addio su Instagram, alimentando le speculazioni sul
fatto che il dramma western potrebbe concludersi con i prossimi
episodi. Il post accorato della Landon includeva un selfie sfocato
e una didascalia che diceva:
“Ecco un selfie sfocato di me
che lascio il set nel mio ultimo giorno dell’ultima
stagione di Yellowstone.Un mucchio di fazzoletti di carta per tutti i sentimenti.È stato un viaggio incredibile”.
Mentre Deadline ha recentemente riportato che Kelly Reilly e Cole
Hauser erano in trattative per continuare in caso di
una sesta stagione, nulla è stato ufficialmente confermato, e i
rapporti hanno chiarito che gli accordi non erano ancora
finalizzati. Al momento non è ancora chiaro se la quinta stagione
sarà la fine di Yellowstone o se c’è altro in serbo. In
base al post di Landon, tuttavia, sembra sempre più che la fine di
questa iconica serie sia vicina.
Mentre la sesta stagione è ancora
in sospeso, l’universo di Yellowstone
continua a espandersi e sta coinvolgendo alcuni grandi nomi per la
sua ultima puntata. The Madison,
una serie spin-off che si svolgerà dopo la conclusione della
stagione 5B, ha già coinvolto alcuni nomi importanti.
The Madison si preannuncia
come una storia intensa sul dolore e sui legami umani. Segue una
famiglia di New York City che si adatta alla vita nella Madison
River Valley del Montana. Lo splendido scenario del Montana gioca
un ruolo importante nella serie, conferendole un ulteriore livello
di bellezza e profondità e inserendola nella più ampia saga di
Yellowstone. Mescolerà le emozioni con la maestosità del
paesaggio in modo davvero avvincente”.
Matthew
Fox, e stars di Lost, sarà il co-protagonista accanto alla leggendaria
Michelle Pfeiffer,
insieme alla star di SuitsPatrick J. Adams, che interpreta il genero
della Pfeiffer sullo schermo, Elle Chapman nel
ruolo della figlia della Pfeiffer, Paige, Beau
Garrett nel ruolo di Abigail, la seconda figlia, e
Amiah Miller nel ruolo del figlio maggiore di
Abigail.
È passato meno di un giorno dalla
première di
Emily in
Paris –
Stagione 4, Parte 2 e, sebbene non ci sia alcuna
conferma di una Stagione 5, lo showrunner Darren
Star ha qualche idea, soprattutto per quanto riguarda
il futuro di Alfie (Lucien Laviscount) e
Camille (Camille Razat). La popolare commedia
romantica ha debuttato nell’ottobre 2020 ed è stata rinnovata per
una seconda stagione il mese successivo. La seconda stagione è
arrivata nel dicembre 2021, seguita dalla
terza stagione nel dicembre 2022. L’ultima puntata, divisa in
due parti, è arrivata il mese scorso, con la seconda parte in anteprima il 12
settembre. In una recente chiacchierata con TVLine, il capo dello show, Darren Star, ha espresso il
suo entusiasmo per il grande trasferimento di Emily (Lily
Collins) a Roma e la possibilità che lei vi si
rechi per un po’ in una potenziale quinta stagione di Emily in
Paris. Ha spiegato:
“Sento che questo espande
l’universo dello show.Proprio nel momento in cui Emily si è
sentita a suo agio a Parigi, viene catapultata in un altro Paese
dove sperimenterà alcune differenze culturali.Inoltre,
penso che ci siano differenze culturali da esplorare – e lo
facciamo – tra francesi e italiani.È un mondo completamente
nuovo, ma non significa che lasceremo Parigi”.
Star ha poi parlato di Alfie
(Laviscount), che ora ha una fidanzata, e di chi i fan vedranno
nella prossima stagione. Alla domanda se i fan vedranno la
relazione del personaggio anche in un’ipotetica stagione 5, lo
showrunner ha risposto: “Sì. Penso che Alfie faccia parte del
nostro mondo e non andrà da nessuna parte”.
Il potenziale viaggio di
Camille nella quinta stagione di “Emily in Paris”.
Per coloro che non hanno
familiarità con gli ultimi episodi dell’acclamata serie TV,
Emily in Paris, lastagione 4, parte
2, ha visto molti drammi da parte dei personaggi
principali. Mindy (Ashley Park) ha salvato
la sua carriera di cantante, Sylvie (Philippine
Leroy-Beaulieu) ha messo la sua carriera al primo
posto, Gabriel (Lucas Bravo) ha ottenuto una
stella Michelin e la stagione si è conclusa con Emily (Lily
Collins) che ha lasciato Parigi per Roma.
Parlando della quinta stagione di
Emily in Paris, Star ha parlato di quanto il
viaggio di Camille sarà parte integrante della serie. Anche se non
ha un’idea precisa di quanto presto apparirà nelle prossime
stagioni, ha detto:
“Non lo so.Penso che sia
una domanda.I personaggi possono entrare e uscire da una
serie, ma non è detto che li vediate per forza.Potremmo o
non potremmo.Non so quanto vedremo di Camille nella
prossima stagione.Ma ancora una volta, fa parte del mondo
della serie.Non so quanto presto la vedremo, ma questo non
significa, ancora una volta, che non la vedremo”.
Quello del revenge movie è
da sempre un filone di film particolarmente popolari e acclamati,
dove l’eroe intraprende una spedizione punitiva nei confronti di
quanti hanno ucciso o rapito dei suoi cari. Negli anni sono diversi
i titoli che hanno riconfermato la fortuna di questo genere, da
Io vi troverò a Io sono vendetta.
Particolarmente interessante su questo tema è però il thriller
co-prodotto da Francia e Belgio dal titolo Kanun – La legge
del sangue.
Scritto e diretto da Jérémie Guez questo
affronta, pur se ambientato in Belgio, una precisa legge albanese
che regola la vendetta di sangue. È dunque questo il tema al centro
del film, insieme a quello dell’identità e delle radici culturali,
la difficoltà di conciliare identità diverse e l’alienazione che
può derivare dall’essere lontani dalle proprie radici. In fin dei
conti, però, Kanun – La legge del sangue è anche
una storia d’amore e un film sulla difficoltà di mantenere
sentimenti puri in un mondo corrotto.
Un’opera dunque particolare, che
merita di essere scoperta, che tra grandi passioni e un approccio
crudo e realistico, offre una visione assolutamente valida. In
questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a Kanun – La legge del sangue.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
Kanun. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di Kanun – La legge del
sangue
Protagonista del film è
Lorik, trentenne sicario della mafia albanese a
Bruxelles, che lavora con il suo maestro Aleks. La
sua vita cambia quando si innamora di Sema, una
ragazza turca che studia Belle Arti e inizia a sperare in una via
di fuga dal mondo criminale. Tuttavia il suo passato lo perseguita:
un individuo del suo villaggio natale, il cui padre è stato ucciso
dallo zio di Lorik, lo trova con l’intenzione di
vendicarsi tramite il Kanun, l’antico codice d’onore albanese.
Che cos’è il Kanun? La spiegazione del codice d’onore
Il Kanun è un insieme secolare di
leggi consuetudinarie tradizionali albanesi, che ha diretto tutti
gli aspetti della società tribale albanese. Il Kanun ha mantenuto
un’autorità sacra incrollabile e incontrastata, con un’efficacia
interreligiosa sugli albanesi. Regolando da secoli la vita nelle
zone montuose a nord del paese il codice si occupa sia di diritto
civile sia penale disciplinando aspetti come la famiglia, il
fidanzamento e il matrimonio, la proprietà privata e la
successione, l’onore, il risarcimento dei danni, il lavoro e la
vendetta.
Proprio quest’ultima si ritrova
dunque alla base del film. Sulla vendetta, il Kanun fissa in
maniera rigorosa il dovere di vendicare l’uccisione del proprio
consanguineo, colpendo l’assassino o i suoi parenti maschi fino al
terzo grado di parentela. Adempiere alla vendetta è considerato un
obbligo, pena la perdita dell’onore. La regola della vendetta di
sangue obbliga i maschi a restare rinchiusi per mesi all’interno
delle proprie abitazioni, senza mai uscire di casa, con i clan
mafiosi che provvedono a sorvegliare le abitazioni, pronti ad
uccidere qualsiasi maschio osi uscire all’aperto, sfidando le
regole del codice.
Il cast del film
L’attore Waël
Sersoub interpreta Lorik, mentre l’attrice Tugba
Sunguroglu è Sema. Il primo aveva avuto precedentemente a
questo film dei piccoli ruoli in Happy
Ende L’ombra
del giorno. Sunguroglu, invece, è nota per aver
interpretato Selma nel film Mustang.
Arben Bajraktaraj, attore visto in
Io vi troverò e in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 nel ruolo
di Antonin Dolohov, ricopre qui il ruolo di
Aleks. Completano il cast Luli Bitri nel ruolo
della madre di Lorik e Recep Yagizoglu in
quello del padre di Sema.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
sabato 14 settembre alle ore
21:20 sul canale Rai 4. Di
conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche
sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si
potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda.
Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per
trovare il film e far partire la visione.
Divenuti un vero e proprio fenomeno
culturale, i Minions
(qui la recensione),
personaggi ideati da Sergio Pablos, hanno
guadagnato popolarità e seguito sin dalla loro prima comparsa nel
film d’animazione del 2010 Cattivissimo
me, riconfermando la loro attrattiva anche per i
successivi due
sequel del franchise. Dato il clamore suscitato, era
prevedibile che venisse dedicato loro un intero lungometraggio che
ha così raccontato le origini dei simpatici ometti gialli. Nel 2022
è poi arrivato il sequel
Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo.
Come il titolo suggerisce, pur
rimanendo centrale i Minions, il film approfondisce stavolta le
origini di Gru, qui appena adolescente e già intenzionato a voler
diventare un temuto cattivo. Con le scene d’azione più spettacolari
nella storia di Illumination, brulicante dell’umorismo sovversivo
che contraddistingue il franchise,
Minions 2 – Come Gru civenta cattivissimo dà inoltre
il benvenuto ad un nuovo, entusiasmante cast stellare di voci
originali. Diretto da Kyle Balda, Brad
Ableson e Jonathan del Val il film
si è così affermato come un altro grande successo di questa
saga.
Un capitolo altrettanto divertente e
visivamente spettacolare, che oltre a divertire e ad aggiungere
elementi in più alla macrostoria di Cattivissimo
me, offre anche tante sincere emozioni. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a Minions 2 – Come Gru diventa
cattivissimo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e ai
personaggi presenti. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Minions 2 –
Come Gru diventa cattivissimo
Negli anni 70, molto prima di
diventare il maestro del male, Gru è solo un
dodicenne di periferia, che trama di conquistare il mondo dal suo
scantinato, senza grossi risultati. Quando però Gru incontra i
Minions, tra cui Kevin, Stuart,
Bob e Otto – un nuovo Minion con
un apparecchio per i denti e un disperato bisogno di compiacere –
uniscono le forze come una famiglia strampalata. Insieme,
costruiscono il loro covo, sperimentando con le loro prime armi e
mettendo a segno le loro prime missioni.
Quando poi il famigerato super
gruppo di cattivi, i Malefici 6, spodesta il loro
leader Willy Krudo, Gru – loro fan sfegatato – si
reca ad un colloquio per diventare il nuovo membro del gruppo. I
Malefici 6 inizialmente non sono impressionati dall’aspirante
cattivo, ma poi Gru li supera in astuzia, facendoli infuriare
ritrovandosi ad essere improvvisamente il mortale nemico dei più
cattivi al mondo. Con Gru in fuga, i Minions cercano di imparare
l’arte del kung fu per aiutarlo e così il giovane aspirante cattivo
scoprirà che anche i villain a volte hanno bisogno dell’aiuto degli
amici.
Il cast di doppiatori e i personaggi del film
A dare nuovamente voce a
Gru vi è il candidato all’Oscar Steve Carell, doppiato in italiano da
Max Giusti, che si è dunque qui dovuto cimentare
con una voce molto diversa. Pierre Coffin,
l’ideatore della saga, torna a dare voce ai Minions Bob, Stuart,
Kevin, Otto. Tra i doppiatori dei nuovi personaggi figurano invece
Taraji P. Henson nei panni di Belle
Bottom, una leader cool e sicura di sé, la cui cintura
funziona anche da mazza letale;
Jean-Claude Van Damme, voce del nichilista
Claude-Chelà, armato di un gigantesco artiglio
robotico; Lucy Lawless come voce di
Monachacku, il cui tradizionale abito da suora
nasconde i suoi micidiali nunchaku.
Vi sono poi Dolph
Lundgren nel ruolo di Svendicator, il
campione svedese di pattinaggio a rotelle, che dispensa calci ai
suoi nemici con pattini chiodati; e Danny Trejo
come Mano Di Ferro, dotato di mani di ferro
giganti. Il premio Oscar
Alan Arkindà voce a Willy Krudo, doppiato in
italiano da Carlo Valli, storica voce di
Robin Williams. Russell Brand
torna a da voce al giovane Prof. Nefario,
l’aspirante scienziato pazzo, mentre Michelle Yeoh è Maestra Chow,
un’agopunturista abile nel kung fu, e Julie
Andrews, vincitrice dell’Oscar, interpreta l’egocentrica
ed esasperante mamma di Gru, Marlena.
Nel luglio 2024, insieme alla
distribuzione di
Cattivissimo me 4,
è stato annunciato anche un Minions 3. La banda di
dispettosi minions gialli tornerà dunque nelle sale il 30
giugno 2027, per un film scritto da Brian
Lynch (“Minions“)
e diretto dal candidato all’Oscar Pierre Coffin
(regista dei primi tre film di Cattivissimo me e del primo film dei “Minions“).
Al momento non è nota la storia che questo terzo capitolo andrà a
raccontare, ma è lecito aspettarsi che si svolgerà dopo gli eventi
di Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo,
andando dunque idealmente a raccontare un’altra fase della vita di
Gru e dei Minions.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di
Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV,Apple TV
e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato14 settembre alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Anche nelle imprese di
Yorgos Lanthimos più facilmente digeribili
e radicate, come La Favorita, ci si può aspettare
qualcosa di gloriosamente particolare. The Lobster e Il Sacrificio del cervo sacro,
due uscite che hanno portato le sue opere a un pubblico più vasto,
sono esempi lampanti delle peculiarità discorsive di Lanthimos.
All’inizio si potrebbe pensare che non ci si abituerà mai ai
modelli di discorso e alle scelte lessicali stravaganti e
ultraterrene. Tuttavia, i suoi interpreti si impegnano e
accettano la forma in modo così completo che non passano più di
pochi minuti prima che ci si senta completamente coinvolti.
Dopo che Poor
Things ha fatto incetta di nomination agli
Oscar, compresa la vittoria come miglior attrice per Emma Stone, è probabile che molti siano
accorsi a vedere il sorprendente e immediato seguito,
Kinds of Kindness,
soprattutto ora che è in streaming su Disney+. Questo film si
immerge in profondità nella sensibilità deliziosamente bizzarra di
Lanthimos. È una commedia dark che non rifugge in alcun
modo dall’inquietudine e dal disagio psicologico. Decifrarla
potrebbe essere un compito difficile, ma non temete. Siamo qui per
analizzare i finali (sì, al plurale) di Kinds of
Kindness.
Di cosa parla “Kinds of
Kindness”?
Kinds of Kindness è raccontato in tre parti. Sebbene
le tre storie siano completamente separate, il cast
principale appare in ruoli diversi e si possono certamente
cogliere alcuni temi generali. Emma Stone e
Jesse Plemons sono costantemente al
centro dell’attenzione e offrono alcune delle loro migliori
interpretazioni fino ad oggi, sorprendentemente dedicate alle
prospettive contorte dei loro tre ruoli. Il cast ricorrente è
completato da Willem Dafoe, Hong
Chau, Margaret Qualley, Joe Alwyn e
Mamoudou Athie. Poi c’è Yorgos
Stefanakos nel ruolo di R.M.F., l’unico nome che si ripete
in tutto il film. In modo assurdo, ogni parte affronta il tema
dell’amore, delle connessioni personali intime e del tributo spesso
dannoso della devozione.
La morte di R.M.F. confonde il
confine tra amore e obbedienza
Parte 1 di “Kinds of Kindness”
(I tipi di gentilezza)
Robert (Plemons) è assolutamente
devoto al suo ambiguo capo, Raymond (Dafoe). Raymond ha dato
a Robert sua moglie, Sarah (Chau), la sua auto, la sua casa e
praticamente ogni aspetto prezioso della sua vita. In
cambio, Robert esegue ogni ordine impartito da Raymond,
compreso ciò che Robert mangia e quando può fare sesso con Sarah.
Dopo che Raymond fa in modo che Robert abbia di proposito un
incidente d’auto, speronando un uomo di nome R.M.F. a un incrocio
(per il quale è stato reclutato, pienamente consapevole delle
conseguenze), Robert rimane leggermente ferito ma non viene
ricoverato completamente. Questo non soddisfa il desiderio di
Raymond, che ordina di rifarlo. Questa volta, temendo che rendere
l’incidente più estremo possa uccidere mortalmente R.M.F., Robert
si rifiuta. Così, Raymond “licenzia” Robert, tagliando ogni legame
e ogni residua connessione, compresa l’opportunità di andare a
letto con Raymond e la sua amante, Vivian (Qualley). La vita di
Robert va in pezzi. Sua moglie lo lascia e lui non riesce a trovare
la sua strada.
Robert corteggia Rita (Stone),
utilizzando gli stessi metodi che Raymond gli ha insegnato. Sembra
funzionare, ma poi Rita finisce in ospedale. Robert scopre che è il
nuovo soggetto di Raymond e che il suo incidente è stato il
completamento dell’investimento di R.M.F. con la sua auto.
Nella speranza di ricongiungersi a Raymond, Robert prende
R.M.F. (che ha perso conoscenza a causa dell’incidente) e lo
investe ripetutamente con la sua auto, uccidendolo. Questo
soddisfa il desiderio di Raymond e Robert viene riaccolto
nell’abbraccio di Raymond e Vivian.
Riuscite a immaginare uno scenario
più sconfitto? Si riesce finalmente a sfuggire alla morsa del
proprio vilipendio, ma invece di guarire, sembra che la
rivendicazione abbia causato una valanga di dolore nella propria
vita. In termini di relazioni abusive, nonostante Robert abbia
raggiunto uno scenario di relativo benessere (l’abbraccio dei suoi
autoritari), questo riempie perfettamente il ruolo del dilemma
ciclico. Robert si riporta al punto di partenza, solo che
ora ha meno di prima di tentare la libertà. Il comfort
immediato è stato raggiunto, ma a quale scopo? Il vuoto
continuerà e il dubbio provocato dalla sua indiscussa servitù
probabilmente crescerà da qui in poi.
R.M.F. Is Flying” mette alla
prova se stessi con i test più crudi
Parte 2 di “Kinds of Kindness”
(I tipi di gentilezza)
Daniel (Plemons), un agente di
polizia, ha da poco perso la moglie Liz (Stone), scomparsa
nell’oceano. R.M.F., un pilota di elicotteri, salva Liz,
riportandola apparentemente illesa. Daniel la osserva
attentamente e viene sopraffatto dalla paranoia, sospettando che la
donna che è tornata da lui sia un’impostora. Le sue scarpe
non vanno più bene, il comportamento del loro gatto nei suoi
confronti è cambiato e lei improvvisamente ama il cioccolato, cosa
che prima detestava. “Liz” dice a Daniel di essere incinta. Lui la
costringe ad andarsene e da lì in poi va fuori di testa.
Durante un blocco del traffico,
Daniel spara spontaneamente al passeggero (Alwyn) alla mano e,
in uno scatto inquietante, ne lecca il sangue. Daniel e
“Liz” rimangono insieme, nonostante il crescente disagio. “Liz”
racconta uno strano sogno al padre (Dafoe) e dice al suo medico che
Daniel l’ha picchiata (e lei incolpa i suoi farmaci). Daniel inizia
a chiedere l’automutilazione alla sua presunta moglie. Prima dice
che vuole che lei gli tagli un dito per mangiare (prima rifiutava i
pasti per protesta). Lei lo accontenta e, quando Daniel gliene
chiede ancora, lo fa di nuovo, questa volta asportando il fegato.
Daniel torna a casa e trova “Liz” deceduta.Pochi istanti dopo, la vera Liz (una donna identica
interpretata anche dalla Stone) arriva alla porta e lei e Daniel si
abbracciano amorevolmente.
Due verità scorrono una accanto
all’altra. Nel regno fantastico, Daniel è sospettoso della donna
che è tornata. Credendo che stia accadendo qualcosa di nefasto, la
mette alla prova con intense richieste fisiche. La donna si adegua,
tagliando e staccando parti del suo corpo fino alla morte
finale. Alla fine, il suo sospetto viene premiato e la morte
dell’ “impostore” riporta magicamente a casa la sua vera moglie.
Adattato alla lente della realtà, questo è un uomo sopraffatto
dall’insoddisfazione – carenze personali che vengono poi proiettate
sulla moglie. Essendo l’auto-riflessione e il miglioramento una
montagna troppo alta, l’uomo si scaglia contro la moglie con
aspettative impossibili. La vita di lei viene appesantita dal
bisogno di compiacere e dimostrare il suo amore al marito,
distruggendola alla fine. Se si uniscono le due versioni,
si ottiene un uomo che ha giustificato i suoi abusi attraverso
l’illusione.
Poiché la storia alterna i punti di
vista di Daniel e Liz, ciò che dobbiamo credere è intenzionalmente
lasciato in sospeso. Daniel soffriva di una forma di psicosi o si è
verificato qualcosa di soprannaturale o sinistro? Nel sogno di Liz,
i cani vivevano come noi, tenendo gli umani come animali domestici.
La sua rivelazione del sogno: “È meglio mangiare qualcosa
che è sempre disponibile quando si ha fame che dipendere da
qualcosa che finisce presto ogni mattina”. Mentre scorrono
i titoli di coda, vediamo i cani vivere come persone. Sebbene
l’azione trainante provenga da Daniel, il sogno di Liz offre la
visione più pura di come questo tipo di abuso persista. Daniel è il
colpevole; la sua calma e le sue mosse calcolate non sono
abbastanza persuasive da offuscare questa realtà. La moglie è
riuscita a sopportare l’abuso in qualsiasi modo – in questo caso,
giustificando le azioni del marito come lo scenario migliore in cui
può sperare.
R.M.F. mangia un panino”
mescola purezza e tossicità
Parte 3 di “Kinds of Kindness”
(I tipi di gentilezza)
OMI (Dafoe) e AKA (Chau) sono a
capo di una setta. I loro devoti sono vincolati da rapporti
sessuali e relazioni intensamente intime con OMI e AKA, e hanno
convinzioni rigorose sulle tossine. I membri del culto
Emily (Stone) e Andrew (Plemons)vengono messi
insiemee incaricati di trovare una donna che
soddisfi dei criteri precisi: il più importante è che hanno una
sorella gemella deceduta e che lei può rianimare i morti.
Dopo aver fallito nel tentativo di trovare il pretendente,
vengono avvicinati da Rebecca (Qualley), che in qualche modo è a
conoscenza della profezia. Insiste che sua sorella gemella, Ruth, è
la donna che stanno cercando.
Emily fa visita alla figlia e al
marito estraneo, Joseph (Alwyn). Dopo averle fatto bere
qualcosa, Joseph violenta Emily. Andrew informa l’OMI e l’AKA, che
tentano una “decontaminazione” di Emily. Quando fallisce, Emily
viene cacciata dalla setta. Emily fa visita a Rebecca, che si
uccide subito, realizzando la profezia della “gemella defunta”.
Emily taglia un cane randagio per giustificare la visita alla
clinica veterinaria di Ruth. Miracolosamente, la ferita del cane
guarisce rapidamente dopo il tocco di Ruth. Emily droga
Ruth e la porta all’obitorio dove, anche se per lo più incapace,
riporta in vita un cadavere (si tratta di R.M.F.). Emily
festeggia con un ballo prima di portare Ruth all’OMI e all’AKA, ma
la sua guida spericolata causa un incidente e Ruth rimane uccisa
prima del loro arrivo. Mentre scorrono i titoli di coda,
R.M.F. mangia un panino, sporcandosi di ketchup la camicia dove
sono cucite le sue iniziali.
R.M.F. mangia un panino è
il film che richiede la maggiore sospensione dell’incredulità.
Tutti i film si basano su richieste enormi, che soddisfano una
figura di spicco. In questo caso, i soggetti devono trovare una
persona illusoria che si dice abbia la capacità di resuscitare i
morti. Inoltre, funziona. La fede di Emily in Ruth si concretizza e
Ruth riporta in vita R.M.F.. La resurrezione, di per sé,
rappresenta la forma più alta di miracolo. Ma non c’è solo
l’elemento fantastico da analizzare. L’acqua merita un’attenzione
particolare. Tutti i membri della setta sono ossessionati dalla
nozione di contaminazione e, nei momenti di maggiore debolezza,
sono sopraffatti dalla sete. Solo l’acqua dei loro leader può
placare la loro sete, e l’acqua che possono bere è stata benedetta
dalle lacrime di OMI e AKA. C’è qualcosa di quasi biblico in
questo atto: la loro sofferenza porta alla benedizione dei loro
seguaci. Il sacrificio porta al sostentamento.
PoichéKinds of Kindnessriflette sugli elementi di abuso e controllo che vengono
scambiati per amore e nutrimento, questa sezione può essere un atto
d’accusa contro la religione e la sua colpevolezza in questo tipo
di inganno.
Kinds of Kindness è una
rete complessa da districare, ed è del tutto possibile che non
siamo destinati a dare un senso totale a tutto questo. Cani, piedi,
droghe, fame, sete e molto altro ancora sono elementi ricorrenti –
immagini che potrebbero semplicemente essere un filo visivo per
unire le storie. Ciò che rimane vero è che la disperazione
di placare, nella speranza di essere amati e accettati, è una
strada inevitabilmente sbagliata e spesso pericolosa. I
parallelismi d’azione rendono evidente che i fili comuni sono da
ricercare nei personaggi di ogni storia. Tutto inizia con l’arrivo
di R.M.F. a casa di Raymond per quello che sembra essere un
casting. Il ruolo: permettere a Robert di tamponarlo con la sua
auto, cosa che Rita farà in seguito. Poi, la parte finale si
conclude con l’incidente di Emily, che uccide Ruth sul sedile del
passeggero. Anche se con scopi diversi, la guida è stata fatta nel
tentativo di placare un leader, ed entrambe avrebbero provocato
gravi lesioni o la morte.
Lanthimos ha chiarito che R.M.F. non significa nulla in
particolare e non rappresenta un individuo specifico. È una
costante per ricordarci che, sebbene le storie siano a sé stanti,
si può trarre una lezione interconnessa. La gentilezza, come dice
il titolo, può essere facilmente fraintesa con il controllo. I
momenti scomodamente esilaranti abbinati a circostanze raccapriccianti sembrano strizzare l’occhio
all’ironia, suggerendo che “Tipi di gentilezza” potrebbe essere
intercambiabile con “Tipi di tirannia”, o forse “Servizi di
egoismo”, o qualche altra serie di allitterazioni che ci fanno
mettere in discussione le nostre devozioni e richieste.