Dopo il recente casting di
Jason Schwartzman come il presentatore Lucky
Flickerman, Lionsgate continua ad ampliare il cast annunciando
l’aggiunta di sei nuovi attori che reciteranno al fianco di
Rachel Zegler e Tom Blyth nel
prossimo prequel di The Hunger Games: The Ballad of Songbirds and
Snakes.
Si tratta di Max
Raphael (Slaughterhouse Rulez),
Zoe Renee (Master), la nuova
arrivata Ayomide Adegun (The
Continental), Kaitlyn Akinpelumi
(The School For Good and Evil) e
Amelie Hoeferle (The
Boogeywoman) sono stati scelti per i rispettivi ruoli di
mentori Festus Creed per il Distretto 4, Lysistrata Vickers per il
Distretto 12, Plinio “Pup” Harrington per il Distretto 7, Domita
Whimsiwick per il Distretto 10 e Vipsania Sickle per il Distretto
7. Nel frattempo, Sofia
Sanchezè pronta per il
ruolo di Wovey, una omaggio dal Distretto 8.
The Ballad of Songbirds
and Snakes, il film
Basato sul romanzo prequel
del 2020 di Suzanne Collins, The Hunger Games: The Ballad of Songbirds and
Snakesè ambientato 64 anni prima degli
eventi della trilogia di Hunger
Games a partire dalla mattina
della mietitura dei Decimi Hunger Games, dove un 18enne Coriolanus
Snow viene assegnato come mentore per la ragazza tributo del
Distretto 12 impoverito.
Anni prima di diventare il
tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è
l’ultima speranza per il suo lignaggio in via di estinzione, una
famiglia un tempo orgogliosa che è caduta in disgrazia nella
Capitale del dopoguerra. Con l’avvicinarsi della decima edizione di
Hunger Games, il giovane Snow è allarmato quando gli viene
assegnato l’incarico di essere mentore di Lucy Grey Baird, la
ragazza tributo del povero Distretto 12. Ma, dopo che Lucy Grey
attira tutta l’attenzione di Panem sfidando tutti durante la
cerimonia della mietitura, Snow pensa che potrebbe essere in grado
di ribaltare le probabilità a loro favore. Unendo i loro istinti
per lo spettacolo e la ritrovata competenza politica, la corsa di
Snow e Lucy contro il tempo per sopravvivere rivelerà alla fine chi
è un usignolo e chi è un serpente.
Scritto da Michael Lesslie e basato
su una bozza di Collins e Michael Arndt, il film sarà diretto dal
regista di Hunger GamesFrancis
Lawrence. Sarà guidato dalla produttrice del franchise
Nina Jacobson e dal suo partner di produzione Brad
Simpson, insieme a Francis Lawrence.
Suzanne Collins, Tim Palen e Jim Miller saranno i
produttori esecutivi. Meredith Wieck e Scott
O’Brien stanno supervisionando per conto dello studio. Il
prequel è attualmente previsto per il 17 novembre 2023 nelle
sale.
In una recente intervista con
ComicBook, a Christian
Bale è stato chiesto dell’aspetto che Gorr avrà nel film e
di come è stato deciso il suo aspetto finale in Thor: Love and Thunder.
L’attore ha rivelato che sono entrati in gioco una serie di
fattori, ma che una delle maggiori preoccupazioni era il costume
che il personaggio indossa nei fumetti, che è essenzialmente un
perizoma nero e un mantello. L’attore ha discusso di come anche i
tempi stretti tra il suo film precedente e l’inizio del lavoro su
Thor: Love and
Thunder abbia giocato un ruolo importante, poiché
aveva appena concluso un progetto in cui il suo corpo era
abbastanza magro, “piuttosto privo di muscoli”, mentre Gorr è
tipicamente rappresentato con un fisico più snello e muscoloso.
“Stavo uscendo da un film in cui
era necessario essere piuttosto privi di muscoli, poi ho visto le
immagini (di Gorr) e ho pensato: ‘Beh, non sarà possibile… e questa
cosa del perizoma che sta succedendo là.’ Nei fumetti sembrava
fisicamente, sai, qualcuno con cui fare i conti. E ho detto: “Beh,
sai, non sarà possibile nello stato in cui mi trovo. E abbiamo
letteralmente tre giorni tra la fine di un film e il mio viaggio in
Australia per la quarantena e cose del genere”. Di solito mi piace
avere molto più tempo tra un film e l’altro, ma la pandemia ha
fatto sì che le cose si risolvessero in quel modo. Quindi abbiamo
detto: ‘Va bene, no, andremo con i poteri soprannaturali che ha,
che ottiene dalla Necrospada, eccetera’, che penso funzioni in modo
davvero efficace, e, sai, magari il pubblico vuole vedere il suo
culo (di Chris Hemsworth); non vogliono vedere il mio. Quindi
diciamo di lasciar perdere quel perizoma – e quella decisione,
grazie a Dio, era già stata presa la prima volta che mi sono seduto
a parlare con Taika… Ha detto: ‘No, no, no, no, non andiamo
lì.'”
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
IFC Films ha
pubblicato il trailer ufficiale diResurrection,il suo nuovo
thriller psicologico in uscita con protagonisti Rebecca Hall e Tim Roth. Il film debutterà nelle sale
americano e in digitale il 5 agosto.Il contributo
video, presenta una donna la cui vita apparentemente perfetta viene
sconvolta dal ritorno di un volto familiare indesiderato dal suo
passato traumatico.
Descritto come un film
sbalorditivo, Resurrectionè scritto e diretto da Andrew Seman, ed è
basato su una sceneggiatura originale che è apparsa nella Black
List del 2019. Nel cast Rebecca
Hall (Passing),
Tim Rothh
(Rob Roy), Grace
Kaufman (The Sky is
Everywhere ), Michael
Esper e Angela Wong Carbone.
La trama di Resurrection
“Nel film, Margaret conduce una
vita ordinata e di successo, bilanciando perfettamente le esigenze
della sua intensa carriera e della sua genitorialità come una mamma
single con la figlia fieramente indipendente Abbie”, si legge nella
sinossi. “È tutto sotto controllo. Ma quell’attento equilibrio
viene sconvolto quando un’ombra indesiderata del suo passato
ritorna nella sua vita, portando con sé gli orrori del passato di
Margaret. Margaret dovrà affrontare il mostro che ha evitato
per due decenni e che è arrivato a concludere i loro affari in
sospeso.” Resurrection è prodotto da Lars
Knudsen per Square Peg, Alex Scharfman e Drew Houpt per Secret
Engine e Tory Lenosky per Rosetory.
Searchlight
Pictures ha rilasciato un nuovissimo trailer di See
How They Run, che anticipa l’imminente commedia/giallo
con il premio Oscar
Sam Rockwell e
Saoirse Ronan. Ambientata negli anni ’50, la storia di
See How They Run ruota attorno all’esperto
ispettore Stoppard di Rockwell e all’esordiente agente Stalker di
Ronan, mentre si alleano per risolvere un omicidio nel quartiere
dei teatri del West End di Londra. Il film vanta uno splendido cast
di supporto, con artisti del calibro di Adrien
Brody, David Oyelowo, Ruth
Wilson, Sian Clifford, Jacob
Fortune-Lloyd, Reece Shearsmith,
Charlie Cooper, Shirley Henderson
e Harris Dickinson.
Il trailer di See
How They Run punta i riflettori sulla
collaborazione inedita e comica tra
Sam Rockwell e
Saoirse Ronan mentre tentano di risolvere una
serie di omicidi. Il trailer inizia con i due che si gettano
immediatamente nel vivo dell’azione e indagano sulla scena del
crimine, dove viene ritrovato il corpo di Leo Köpernick,
interpretato da Adrien Brody. Presentato in uno
stile che ricorda il lavoro del regista Wes
Anderson, il resto del trailer mostra una serie di
sospetti e il loro potenziale coinvolgimento con la vittima, mentre
gli ufficiali principali conducono le loro indagini in modo goffo
anche se esilarante. See How They Run è
diretto da Tom George e scritto da Mark
Chappell.
In Doctor Strange nel Multiverso della
Follia abbiamo visto Stephen Strange confrontarsi
con gli Illuminati. Nel film, gli attori che hanno composto questa
formidabile squadra sono tutti appartenenti, per diverse vie, al
mondo Marvel, da Hayley Atwell nei panni di Capitan Carter, a
Patrick Stewart tornato brevemente nei
panni di Charles Xavier, o addirittura Anson Mount
che è tornato a interpretare Black Bolt dopo la sua breve comparsa
nei panni del personaggio in Inhumans.
Uno di quei cameo in particolare,
ovvero quello di John Krasinski nei panni di Reed Richards dei
Fantastici Quattro, è stato una specie di premio
per anni di fan-casting, basato in gran parte sul fatto che
Krasinski assomiglia abbastanza al personaggio dei fumetti e che
sarebbe divertente immaginarlo come Mr. Fantastic al fianco di
Emily Blunt, sua moglie nella vita reale, come Sue
Storm.
Questa versione di Reed Richards
incontra una morte orribile per mano di Elizabeth
Olsen (che non ha mai incontrato durante le riprese, a
quanto pare), quindi sicuramente non tornerà, ma chiunque speri che
il casting di Krasinski sia un’anticipazione per le future
avventure Marvel dell’ex star di Office
dovrebbe iniziare a cercare un modo per entrare in un altro
universo… perché in questo non sta succedendo.
Come riportato da Comic Book Resources, la
versione con commento di Doctor Strange nel
Multiverso della Follia riporta delle dichiarazioni di
Sam Raimi il quale osserva che scegliere Krasinski nel ruolo di
Reed Richards è stata una decisione presa dal capo dei Marvel StudiosKevin Feige
motivata specificamente perché “i fan sognano chi potrebbe
essere il perfetto Reed Richards”—il che significa che
Krasinski è stato scelto proprio per questo motivo e non per
qualcosa che lui stesso ha portato come interprete al personaggio.
C’è anche da dire che Richards dura così poco che sarebbe stato
superfluo scegliere un attore per le sue precise doti.
Raimi dice anche specificamente che
Feige voleva che “quel sogno” si avverasse in questo “universo
alternativo”, il che sembra implicare che la versione canonica
dell’universo principale di Reed Richards non sarà John Krasinski. Ciò sembra ovvio, dal momento
che la Marvel non avrebbe rovinato così la
grande rivelazione dell’identità di Mr. Fantastic dell’MCU, ma è anche indicativo che la
Marvel vuole rendere il film dei
Fantastici Quattro un vero affare per i fan, e non
l’ennesimo pessimo adattamento cinematografico per la prima
famiglia Marvel.
Sappiamo che i Marvel Studios stanno
cercando un grande nome per sostituire Jon Watts,
il regista della trilogia di Spider-Man che era
inizialmente legato al progetto, e quel grande nome non vorrà
necessariamente rimanere bloccato con il Mr. Fantastic di John Krasinski.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
The Flash 8 è
l’ottava
stagione della serie tv The
Flash ideata da Greg Berlanti, Marc
Guggenheim e Andrew Kreisberg per la DC Entertainment e
The CW. In
The Flash 6 ritorneranno Barry Allen / Flash
(stagione 1-in corso), interpretato da Grant Gustin, Caitlin Snow / Killer Frost
(stagione 1-in corso), interpretata da Danielle Panabaker, Iris West-Allen (stagione
1-in corso) interpretata da Candice Patton, Cisco Ramon / Vibe (stagione
1-in corso), interpretato da Carlos Valdes, Joe West (stagione 1-in corso),
interpretato da Jesse L. Martin, Ralph Dibny /
Uomo Allungabile (stagione 5-in corso, ricorrente stagione 4).
La serie The
Flash è incentrata sulle vicende di Barry Allen,
interpretato da Grant
Gustin, uno scienziato forense che, in seguito
all’esplosione di un acceleratore di particelle, acquisisce una
velocità superumana, che usa per combattere i criminali a Central
City nei panni del supereroe Flash. Ad aiutarlo nella lotta contro
la criminalità ci sono gli scienziati dei Laboratori S.T.A.R.
Caitlin Snow, Cisco Ramon e Harrison Wells, l’amica d’infanzia Iris
West e il detective Joe West.
Pedro Pascal e Ethan Hawke hanno firmato per recitare nel
prossimo film western del regista spagnolo Pedro
Almodóvar, Strange Way of Life.
Inizialmente destinato a essere un cortometraggio di mezz’ora, si
dice che Strange Way of Life sia incentrato su una
coppia di pistoleri di mezza età, Silva e Jake.
La storia segue Silva mentre
attraversa un deserto fino a Bitter Creek per visitare lo sceriffo
Jake, con il quale ha lavorato insieme come sicario 25 anni prima.
Silva arriva con il pretesto di celebrare il loro ricongiungimento
in memoria della loro giovinezza. Tuttavia, Jake gli dice che il
vero motivo della sua visita non sono i ricordi della loro vecchia
amicizia.
Pedro Pascal e Ethan Hawke interpreteranno rispettivamente i
ruoli di Silva e dello sceriffo Jake. Il film sarà girato in
inglese e le riprese si svolgeranno ad agosto nella regione
desertica di Tabernas ad Almería, nel sud della Spagna, la stessa
regione in cui il leggendario regista italiano Sergio
Leone ha girato il film western di Clint EastwoodIl buono, il
brutto e il cattivo. La società di produzione di
Almodóvar, El Deseo, sta anche allestendo un ranch vicino a Madrid
per girare altre scene del film.
Strange Way of Life
segna il secondo cortometraggio in lingua inglese del regista
premio Oscar dopo The Human Voice
del 2020, interpretato dall’attrice premio Oscar
Tilda Swinton.
Durante un’intervista con
il NY Times, Kevin
Feige ha spiegato che aveva paura che Taika
Waititi non riuscisse a finire Thor: Love and Thunder, il
nuovo film del MCU che arriverà in sala il
prossimo 6 luglio.
Il capo dello studio fa riferimento
al programma estremamente fitto di Watiti, e al fatto che di
recente ha realizzato una serie di progetti a brevissima distanza
gli uni dagli altri. Feige ricorda “Su Ragnarok mi diceva ‘Sto
solo finendo questa piccola cosa’”, riferendosi al lavoro in
corso di Watiti su Selvaggi in fuga. Durante la
pre-produzione del nuovo film, il regista presumibilmente è andato
anche “a fare quest’altra cosa a Manhattan Beach” che si è
rivelata essere la serie Star
Wars della Disney The Mandalorian.
Anche dopo la conclusione delle
riprese di Thor: Love and Thunder,
Feige rivela che Taika Watiti ha fatto visita alle Hawaii “per
alcune settimane” per girare Next Goal Wins.
Nonostante ciò, chiarisce che il regista era sempre “seduto
proprio accanto a noi” quando era necessario, in particolare
durante la fase di montaggio di Thor 4.
Sembra comprensibile, da parte di
Feige, il timore di non avere sempre con sé al 100% il suo regista,
tuttavia pare che Waititi non abbia mai fatto sentire la sua
mancanza, nonostante la frenesia con cui lavora a progetti
differenti, contemporaneamente.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Il canale americano
FX ha diffuso le anticipazioni di What We
Do In The Shadows 4×03, il terzo episodio della
quarta stagione della serie tv What We
Do In The Shadows.
In What We Do In The Shadows 4×03
che si intitolerà “The Grand Opening” La serata di apertura
del nightclub di vampiri di Nadja è minacciata quando il grande
ospite musicale annulla. Scritto da Sam Johnson e Chris Marcil;
diretto da Kyle Newacheck. In Italia What We Do
In The Shadows 4 in streaming uscirà su Star, canale
di Disney+.
What We Do In The Shadows
4 è l’annunciata quarta stagione della
serie comica What We
Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il
canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e
Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten
Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per
centinaia di anni.
In What We Do in the
Shadows 4ritorneranno i
protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the
Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un
soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni
di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da
Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel
ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo.
Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare
“paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di
Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.
Nei ruoli ricorrenti troviamo
Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico
vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero
governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di
Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i
banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di
Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja,
Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in
ciascuna delle sue vite.
La serie Amazon PrimeInvincible ha fatto la sua comparsa l’anno
scorso, portando una ventata d’aria fresca e ironica nel
panorama dei supereroi. Lo show, esattamente come i fumetti di
Robert Kirkman da cui è tratto, interpreta il
mondo dei superpoteri in chiave satirica e realistica. I personaggi
di Invincible ricordano spesso altri celebri eroi
già noti al grande pubblico. Vediamo come sono diventate le
controparti degli eroi Marvel e
DC
all’interno della serie!
Darkwing e Batman
I Guardiani del
Globo hanno avuto poco spazio sullo schermo ma, nonostante
ciò, è possibile notare grandi somiglianze tra questo team e la
Justice
League. Tra gli altri, in Invincible
spicca Darkwing, personaggio molto simile a
Batman. Esperto in arti marziali e potenziato da gadget,
Darkwing è scaltro tanto quanto il Cavaliere
Oscuro.
Red Rush e The Flash
Red Rush, il
supereroe-velocista dei Guardiani del Globo richiama
un eroe altrettanto scattante della Justice
League. Stiamo parlando di Flash. Entrambi i
personaggi indossano una tutina rossa e sono dotati di
super-velocità. Sfortunatamente però, in
Invincible la velocità impressionante di
Red Rush non è stata sufficiente per salvarlo da
Omni-Man.
Rex Splode e Gambit
Rex Splode è
ispirato al personaggio del
X-MenGambit.
L’eroe di Invincible è un membro dei
Teen Team e dei Nuovi Guardiani del Globo. Come
Remy Lebeau, anche Rex Splode può fare esplodere
gli oggetti che lo circondano. Gambit usa principalmente
le sue carte da gioco, mentre Rex in battaglia si serve di
una varietà di accessori esplosivi alquanto creativi.
Green Ghost e Visione
La supereroina Green
Ghost ha il potere di cambiare densità e muoversi come un
fantasma. C’è nella Marvel un eroe dotato della stessa abilità:
Visione. Inoltre, entrambi i personaggi possono volare e
attivano i loro poteri attraverso una gemma. Green Ghost
si serve di un amuleto di giada, mentre sappiamo che nell’MCUVisione ha ottenuto i suoi poteri attraverso la Gemma
dell’Infinito posta sulla sua fronte.
War Woman e Wonder Woman
Se i Guardiani del
Globo di Invincible rendono omaggio alla Justice League, non può mancare una
controparte di Wonder
Woman. L’eroina più affine al personaggio della
DC è War Woman. Anche senza
considerare le allitterazioni, Wonder Woman e War Woman hanno molto in
comune. I poteri delle due sono molto simili tra loro: super forza
e invulnerabilità. Inoltre, anche se non è stato dichiarato
apertamente, War Woman proviene da un’altra epoca, proprio
come Wonder Woman.
Battle Beast e Doomsday
Il personaggio di
InvincibleBattle Beast riprende i tratti
tipici di un eroe della DC:
Doomsday. Entrambi sono dei mostri colossali dalle
sembianze aliene e sono dotati di super forza, capacità di volo e
invulnerabilità. Tuttavia, a differenza di Doomsday,
Battle Beast non vuole solo distruggere i suoi
avversari: esso passa la sua vita esplorando l’universo per trovare
un combattimento degno del suo livello.
Atom Eve e Scarlet Witch
Atom Eve eScarlet
Witch hanno superpoteri molto simili: entrambe possono
plasmare la realtà come vogliono. Tuttavia, i due personaggi usano
in modi completamente diversi il potere della manipolazione della
realtà. Se Atom Eve vive felicemente e aiuta con le sue
abilità le persone ad irrigare i deserti e a far crescere i
raccolti, Scarlet
Witch, tiene in ostaggio un’intera città, riscrivendone
completamente la storia.
Martian Man e Martian
Manhunter
Martian Man e
Martian Manhunter non sono simili solo nei loro nomi,
essi condividono l’origine e i poteri mutaforma. Martian
Manhunter usa le sue abilità per mantenere intatta la sua
identità segreta, “John Jones“, mentre Martian
Man in Invincible muta la forma
ispirandosi a Reed Richards. Inoltre, entrambi i
personaggi hanno perso i loro mondi e la loro casa su
Marte.
Immortal e Vandal Savage
C’è un membro dei
Guardiani del Globo di Invincible che non
è ispirato ad un supereroe, ma ad un criminale. Si tratta di
Immortal, tratto liberamente dal cattivo della DCVandal Savage. Quest’ultimo è un
personaggio immortale e super potente che sopravvive nel corso
della storia sottoforma di vari alias come Caino o
Gengis Khan e ha l’obiettivo di conquistare la
Terra. Anche Immortal è un immortale che permane nel
tempo passando da un corpo all’altro. Inoltre, i due personaggi
hanno la stessa barba.
Omni-Man e Superman
Alla base di
Invincible c’è una domanda: e se Superman
fosse malvagio? Da questa supposizione nasce la somiglianza tra
Omni-Man e
Superman. D’altronde, entrambi gli eroi raccontano al
pubblico la storia di un dio che vive tra gli umani. Inoltre,
Superman e Omni-Man hanno poteri e capacitò molto
simili. Tuttavia, è la differenza tra i due ciò che rende
Invincible una serie avvincente. Al contrario di
Superman, Omni-Man non si preoccupa di integrarsi
con gli uomini e, nel profondo, non ha alcun riguardo per
l’umanità.
“In ogni falso si nasconde
sempre qualcosa di autentico”. In quest’affermazione, presente
all’interno del film La migliore offerta
(qui la recensione), si nasconde
tutto il cuore della storia narrata. Diretto dal premio Oscar
Giuseppe
Tornatore, il titolo è arrivato nei cinema italiani
nel 2013, riscuotendo grande successo. Il merito è anche
dell’intricato enigma alla base della storia, nonché dei celebri
attori esteri che vi hanno preso parte.
Il film racconta infatti di una
travolgente storia d’amore, assumendo però i caratteri di un
thriller. Lo spettatore si ritrova così gettato in una storia dove
realtà e menzogna si mescolano, e tutto sembra essere influenzato
dai richiami all’arte pittorica, di cui il protagonista è un
profondo conoscitore. Tornatore ha infatti manifestato la sua
aspirazione a realizzare un film che si confondesse con i dipinti,
tra il chiaro-scuro e giochi di colore coinvolgenti.
Girato completamente in lingua
inglese, ma con location del Nord Italia, il film si è affermato
come uno dei maggiori successi della stagione, guadagnando
complessivamente 9 milioni di euro nel Bel Paese. In seguito, è
arrivato ad un totale di 20 milioni grazie anche alla distribuzione
estera. Vincitore poi di ben sei
David di Donatello, tra cui miglior film e miglior regia,
La migliore offerta è considerato oggi come uno dei più
celebri lungometraggi del regista siciliano.
La migliore offerta: la
trama del film
La storia ha per protagonista
Virgil Oldman, un eccentrico ma famosissimo
battitore d’asta di grande professionalità. Egli possiede una forte
passione per l’arte e per il restauro, e ad essi ha dedicato tutta
la sua vita. Nel privato, però, è un uomo solo, privo di una figura
femminile accanto a sé. Le uniche donne della sua vita sono infatti
quelle raffigurate nei ritratti della sua collezione. La sua vita
cambia però nel momento in cui, il giorno del suo compleanno,
riceve la chiamata di una certa Claire Ibbetson.
Questa chiede all’uomo di valutare i dipinti da lei ritrovati
nell’antica villa di famiglia. Virgil accetta l’incarico, ma
comunicare con la giovane si rivela più complesso del previsto.
Ella, infatti, comunica con lui
solamente attraverso brevi e ambigue telefonate, o con messaggi
indiretti lasciati al custode della villa. La donna non si presenta
mai a Virgil in carne ed ossa, mettendo a dura prova la pazienza di
lui. Nel momento in cui si dichiarerà intenzionato a lasciare
l’incarico, Claire gli confesserà allora di soffrire di agorafobia.
A poco a poco però, per via del legame instauratosi tra loro, ella
comincia a mostrarsi, generando sempre di più l’interesse di
Virgil. Egli si scopre così innamorato della giovane, e cercherà in
tutti i modi di conquistarla. La convinzione di aver trovato il
vero amore, però, si rivelerà per lui fatale.
La migliore offerta: il
cast del film
Nel ruolo del distinto Virgil
Oldman, si ritrova l’attore premio Oscar Geoffrey
Rush, celebre per essere stato il pirata Barbossa nei film
di Pirati dei
Caraibi. Tornatore ha in più occasioni dichiarato di aver
scritto il personaggio protagonista proprio pensando all’attore. Il
regista, infatti, ha rivelato di essere rimasto colpito da lui dopo
averlo visto sfilare in occasione di una premiere del film Il
discorso del re. La sua classe e il suo portamento hanno così
fatto nascere in Tornatore il desiderio di dar vita ad un
personaggio con queste caratteristiche. Per convincere l’attore,
inoltre, fu necessario per lui andarlo a trovare nella sua dimora
in Australia. Qui gli ha letto l’intera sceneggiatura, e solo a
quel punto Rush si convinse ad accettare la parte.
Nel film sono poi presenti altri
noti interpreti del panorama internazionale. Il primo di questi è
l’attore Donald
Sutherland, di recente divenuto popolare grazie alla
saga di Hunger
Games. Questi interpreta Billy Whistler, amico di vecchia
data di Virgil, nonché a sua volta esperto d’arte. L’attore
Jim
Sturgess, invece dà vita al ruolo di Robert. Egli è un
giovane restauratore di vecchi marchingegni al quale Virgil si
affida per riuscire a conquistare Claire. Quest’ultima viene
interpretata dall’attrice e modella olandese Sylvia
Hoeks. Per lei, questo è stato il primo film di rilievo
nella sua carriera. Divenuta in seguito poi popolare, è possibile
ritrovarla in Blade Runner
2049 e Millennium – Quello
che non uccide.
La migliore offerta: il
significato del film
Giunti al finale del film ci si
potrebbe ritrovare disorientati, incerti sui significati più
profondi che il regista ha voluto comunicare. Eppure, nel corso
dell’intera vicenda si ritrovano una serie di indizi, segnali,
dettagli, che possono aiutare nello svelamento del significato del
finale. Occorre partire dal presupposto che il film, totalmente
incentrato su Virgil e il suo mondo, nutre uno stretto legame tra
la realtà e la sua rappresentazione. Il protagonista, infatti,
viene descritto come un uomo identificabile con la figura
dell’emarginato. È però un’emarginazione voluta e perseguita la
sua, desideroso di allontanarsi da un intero mondo che per lui non
ha più alcun significato. Allo stesso tempo, però, Virgil non può
fuggire dal suo inespresso bisogno d’amore. Egli si sente
incompleto.
È a questo punto che entra in gioco
il noto automa vintage, che ricco di ruggine e ingranaggi
malfunzionanti sembra assumere un ruolo metaforico. Egli è infatti
la rappresentazione dell’interiorità di Virgil, e per tutto il film
sarà una sorta di termometro dei suoi progressi o insuccessi. Nel
momento in cui Virgil cerca di conquistare Claire, infatti, egli
inizia ad aprirsi ad una realtà per lui nuova. Ma sul finale,
quando si trova ad essere tradito e ingannato, egli comprende la
propria triste verità, e si riconosce così in quel vecchio automa.
In esso Virgil ritrova la sua incapacità di vedere il falso e la
simulazione di quanti lo hanno preso in giro.
Nonostante ciò, egli continua a
credere nella propria massima, ovvero che vi è sempre qualcosa di
autentico in un falso. Se falsa è la storia che gli è stata
raccontata, allora qualcosa di vero in essa deve pur esserci. Egli
si trova così a convincersi che l’amore professato da Claire sia
quell’elemento. Si reca allora lì dove sa che potrà ritrovarla, se
le sue supposizioni sono esatte. Concludendosi così, il film lascia
dunque allo spettatore una riflessione sulla necessità di riuscire
a distinguere il vero dal falso, la realtà dalla sua
rappresentazione. In una trama ingegnosa e costruita come fosse
composta da ingranaggi, difficilmente lo spettatore riuscirà a non
rimanere coinvolto dall’intrigo.
La migliore offerta: il
trailer e dove vedere il film in streaming
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. La migliore
offerta è infatti presente su Chili Cinema, Rakuten
TV, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. In base alla
piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo
sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio
della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di mercoledì 29 giugno alle ore
00:10 su Canale 5.
Cameron Diaz (Charlie’s
Angels) torna a lavorare dopo la pensione autoimposta per
un film Netflix intitolato Back in Action,
in cui reciterà al fianco di Jamie Foxx.
La trama della commedia d’azione è
per ora tenuta nascosta. Ma Seth Gordon
(Horrible Bosses) dirigerà il film basato su una
sceneggiatura sua e di Brendan O’Brien
(Neighbors). Beau Bauman
(Central Intelligence) sta producendo per Good One
Productions insieme a Gordon per l’Exhibit A, con Foxx, Datari
Turner, O’Brien e Mark McNair come produttori esecutivi.
Foxx ha anticipato il nuovo progetto
questa mattina su Twitter tramite un clip audio di una
conversazione telefonica con Diaz, che confessa di essere “così
eccitata” ma “ansiosa” di tornare a recitare. Diaz: “Non so come
farlo, sai?”.
Cameron Diaz ha ufficialmente confermato il
suo ritiro dalla recitazione nel 2018, dopo essere apparsa per
l’ultima volta nell’adattamento del musical di Will
Gluck,Annie, per Sony.
Sei episodi di tenerezza
e di divertimento, dal 29 giugno su Disney+, hanno il volto tondo
e bianco di Baymax!, l’enorme palloncino
gonfiabile che il cinema ha conosciuto nel 2014 nella sua veste di
supereroe. Quello che però forse non tutti ricordano, e che ha
rappresentato la motivazione principale di Don Hall, ideatore della
serie, è che Baymanx nasce come assistente medico, supporto
emotivo, insomma una specie di medico che non molla il paziente
fino a che non lo ha rimesso in sesto.
La serie si basa proprio
su questo concetto: Baymax circola per le strade
di San Fransokyo cercando persone da aiutare. Che si tratti di una
signora anziana con un problema alla schiena, di una ragazzina alle
prese con il primo ciclo, di un cuoco di zuppa di pesce che
sviluppa un’allergia, il nostro amico è sempre pronto a curare,
aiutare, supportare, fino a che il paziente non si rimette alla
perfezione.
Il personaggio di
Baymax riesce sempre con garbo e dolcezza
a fare breccia nel cuore dello spettatore. Non solo, è anche
inconsapevole veicolo di una vena comica davvero notevole, che si
fa portante in moltissimi momenti della serie. Il contrasto nasce
infatti dalla sua programmazione a curare persone che, spesso, non
vogliono farsi curare, rivelando poi un secondo problema o
difficoltà, così che il nostro assistente medico finisce per curare
non solo il corpo, ma anche lo spirito di coloro che incrocia.
Altro elemento
importante che ci sentiamo di sottolineare è la differenza con cui
Baymax è trattato in questa serie a lui dedicata.
Si tratta, potremmo dire, di un ritorno alle origini, in quanto il
robot nasce proprio come assistente medico e non come supereroe,
per cui adesso lo vediamo alle prese con uno scopo forse ancora più
nobile rispetto al suo lavoro in armatura, ma comunque sempre al
servizio degli altri.
Tornano i design dei
volti e il profilo della città immaginaria che abbiamo visto anche
al cinema e nella serie di Big Hero 6, e torna questa creatura dal design
semplicissimo e dallo sguardo limpido e diretto sul mondo, un mondo
che Baymax affronta con grande purezza, disarmando
chi prova a contraddirlo o chi cerca di sfuggire alle sue cure.
Aiutante implacabile e determinato, Baymax troverà
sempre il modo di curare e aiutare chi ne ha bisogno.
I premi Oscar®
George Clooney e Julia Roberts tornano sul grande
schermo nei panni di due ex che si ritrovano in una missione comune
per impedire alla figlia innamorata di commettere il loro stesso
errore, in Ticket to Paradise. Prodotto da Working Title,
Smokehouse Pictures e Red Om Films, il film è una commedia
romantica che racconta come le seconde possibilità possano
sorprenderci.
Diretto da Ol
Parker (Mamma Mia! Ci Risiamo,
sceneggiatore dei film Marigold Hotel) dalla sua
sceneggiatura con Daniel Pipski, Ticket to
Paradise è prodotto da Tim Bevan
(L’ora più buia, The Danish Girl) e Eric
Fellner (La teoria del tutto, Les
Misérables) per Working Title, da Sarah
Harvey (Marigold Hotel, co-produttrice di
In Bruges – La coscienza dell’assassino), da
Deborah Balderstone (Palm Beach,
Gone), da George Clooney e del premio Oscar®
Grant Heslov (Argo, The Midnight
Sky) per Smokehouse Pictures e da Julia
Roberts e Lisa Roberts Gillan eMarisa Yeres Gill (entrambe co-produttrici della
serie Homecoming) per Red Om Films.
Ticket to Paradise
è girato nel Queensland, Australia, grazie agli incentivi del
governo federale australiano e alla Production Attraction Strategy
di Screen Queensland.
Tutte le migliori storie d’amore
nascono da una grande passione. Quella di Paolo
Rossi è sempre stata il pallone, che ha inseguito ogni
pomeriggio “scappando” di casa, quando era ancora gracile e
mingherlino e consumava un paio di scarpe la settimana. Il sogno
del piccolo Paolo, prima ancora di diventare Paolo
Rossi è al centro del documentario Paolo Rossi –
L’uomo. Il campione. La leggenda (2019), per la regia di
Gianluca Fellini e Michela
Scolari, che arriverà nelle sale cinematografiche il 5
luglio in una versione inedita.
Il sogno del piccolo Paolo Rossi
Nei cortili, nei terreni sporchi e
persino in mezzo alle strade delle città, i bambini di tutto il
mondo si allenano e sognano di diventare i prossimi
Rossi, Pelé,
Maradona o Falcao nello sport più
popolare del mondo. E’ a un gruppi di questi che Paolo si rivolge:
i “ragazzi delle fogne” di Bucarest, abbandonati dalle famiglie e
assistiti dalla Fondazione Parada che, attraverso
l’insegnamento del calcio e delle arti performative regala loro
quotidianamente speranze e sogni. Ogni sogno rappresenta per questi
ragazzi un motivo per resistere, vivere, appassionarsi e ricordarci
che un sogno non significa nulla se non condiviso con amore e
rispetto e che un vero campione è, prima di tutto, tale nel suo
cuore.
In punta di piedi e avvolto nella
penombra di un religioso silenzio, Paolo Rossi ci
racconta di come abbia voluto fare il professionista fin da
bambino, contagiato da un nonno e un papà “sportivissimi” e
influenzato dalla tecnica e dall'”opportunismo” di Kurt
Hamrin. Si parte dal ricordo delle prime squadre: la
Santa Lucia, formata da undici ragazzini del
paesino, poi l’Ambrosiana Prato e la
Cattolica Virtus, fino ai primi, importantissimi,
agganci: la Juventus e l’amatissima
Vicenza.
E’ stata la Mano di…Paolo!
I momenti cruciali della vita e
della carriera di Paolo Rossi vengono impreziositi
dalle parole e dal ricordo “di chi c’era”: Giuseppe
Farina ed Enzo Bearzot, che lo hanno
sempre trattato come un figlio, sancendo un rapporto prima di tutto
umano, e solo poi sportivo; il dirigente sportivo Franco
Carraro, il giornalista Gianni Minà, la
voce dell’idolo d’infanzia: Pelè. Con la reverenza
necessaria e misurando ogni parola per ripercorrere al meglio il
percorso di vita di un campione, il documentario su Paolo
Rossi ci riporta alle partite più emozionanti, le prime
vetrine che gli hanno consentito di mostrare il suo valore a
livello mondiale, prima fra tutti il mondiale del ’78 in Argentina.
Il resto è storia: Paolo è diventato “Pablito” per
la stampa, uno dei primi giocatori che ha avuto lo sponsor e ha
vissuto il passaggio dall’epoca romantica all’epoca del business
nel mondo del calcio.
Ma un campione non è tale senza le
sconfitte che, nella vita di Paolo, non sono
mancate: gli infortuni al menisco, lo scandalo del Calcioscommesse
e la squalifica. Da questi episodi infausti si è rialzato grazie al
supporto dell’ambiente pulito, onesto e rigoroso in cui ha sempre
giocato, estensione della personalità di uno dei più grandi
allenatori italiani, Enzo Bearzot, che ha sempre
riposto fiducia in Paolo, scegliendo di portarlo
in squadra anche dopo i due anni di stop a causa della squalifica,
quando nessuno avrebbe più puntato su di lui. Coi Mondiali
di Spagna del 1982 e il gol che lo ha restituito a tutti,
Paolo Rossi ha capito che bisogna sempre pensare
alla partita successiva nella vita e che una singola vittoria può
essere anche il trionfo di un Paese intero, che cerca di
risollevarsi dalle turbolenze degli Anni di Piombo.
Filmati d’epoca dei campionati e
testimonianze di prima mano degli stessi grandi giocatori si
intrecciano dunque magnificamente in una storia toccante ed
emozionante degli alti e bassi di Rossi, nel
contesto di sconvolgenti eventi mondiali. Mentre il calcio si è
trasformato in un business da miliardi di dollari, questo film
ricorda con forza che i sogni possono diventare realtà se si segue
la regola numero uno: non arrendersi mai!
Il canale americano
FX dopo
il trailer ha diffuso le anticipazioni di What We Do In
The Shadows 4×02, il secondo episodio della quarta
stagione della serie tv What We
Do In The Shadows.
In What We Do in the Shadows 4×02 che si intitolerà “The Lamp”
La ricerca dell’amore di Nandor ha finalmente successo e Nadja
realizza la sua ambizione per tutta la vita di aprire una discoteca
di vampiri. Scritto da Wally Baram e Aasia LaShay Bullock; regia di
Yana Gorskaja. In Italia What We Do In The Shadows 4
in streaming uscirà su Star, canale di Disney+.
What We Do In The Shadows
4 è l’annunciata quarta stagione della
serie comica What We
Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il
canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e
Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten
Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per
centinaia di anni.
In What We Do in the
Shadows 4ritorneranno i
protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the
Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un
soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni
di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da
Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel
ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo.
Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare
“paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di
Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.
Nei ruoli ricorrenti troviamo
Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico
vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero
governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di
Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i
banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di
Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja,
Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in
ciascuna delle sue vite.
Negli ultimi anni il regista
Patrick Hughes si è dilettato nell’esplorazione
delle relazioni tra personaggi sotto forma del “buddy movie”
(Come
ti ammazzo il Bodyguard 1e 2) in cui, solitamente, protagonisti
maschili mantengono atteggiamenti o ideali diametralmenti opposti
che tuttavia riescono a completarsi a vicenda. Anche The
Man from Toronto, recente aggiunta al catalogo Netflix, punta
tutto su un cast di rilievo, ma ricalcando una struttura del genere
maneggiato da Hughes ormai classicheggiante, che
non riesce a coinvolgere pienamente.
Patrick Hughes punta ancora sul buddy movie
Teddy (Kevin
Hart) è un allenatore di fitness bonario e di scarso
successo che arriva per errore in un Airbnb dove sta per prendere
piede un crimine. Al momento sbagliato, nel posto sbagliato, viene
quindi scambiato per l’Uomo di Toronto (Woody
Harrelson), un delinquente dedito alla salvaguardia
degli interessi politici. Dopo una serie di intrecci, inseguimenti
ed inserti comici, Teddy si allea inevitabilmente
con il vero Uomo di Toronto per evitare di morire
e ripulire il soqquadro che ha lasciato dietro di sé.
Il tono di The Man from
Toronto è puramente rievocativo, e vive di tutti i luoghi
comuni dei buddy movie d’azione, ma i suoi punti di forza sono
essenzialmente tre: umorismo, azione e chimica tra i protagonisti.
Nei primi due comparti, il film è nella media, moderatamente
efficace e giustamente sgangherato. Le sequenze d’azione divertono,
ma soffrono di mancanza di originalità, e non sono risparmiate da
errori come la famigerata presenza di controfigure, la mancanza di
continuità, i finti effetti speciali e i tagli di montaggio
distraenti. Tuttavia, la vera luce del film è l’interazione tra i
personaggi principali, basata sugli scherzi e i convenevoli che
nascono tra due individui completamente agli antipodi ma costretti
a collaborare; Teddy è un ragazzo vigliacco, mite
e bonario che non sta zitto nemmeno sott’acqua, L’uomo di
Toronto è invece taciturno, duro e brutale.
Non l’uomo, ma gli uomini
di Toronto
Nei film d’azione, Kevin
Hart di solito interpreta outsiders inclini alla stupidità
(ricordiamo i film di Jumanji e
la sua apparizione in
Fast & Furious Presents: Hobbs & Shaw). Il problema è
che la sceneggiatura di The Man from Toronto
tratta il suo quoziente intellettivo come un infelice espediente,
invece di renderlo una qualità accattivante, da sfavorito, come
avrebbe potuto fare una buona commedia. Come è possibile che i
cattivi che si aggirano all’interno del capanno della Virginia
pensino che Tedd sia il temutissimo Uomo
di Toronto, che estrarrà informazioni da un vittima
sanguinante che implora per la sopravvivenza?
Il vero Uomo di
Toronto, un killer canadese a sangue freddo conosciuto con
questo nome in codice, è il più famigerato dei sicari e una
sequenza iniziale ci mostra il modo in cui riesce a trasformare il
suo trauma infantile – aver visto il nonno mangiato vivo da un orso
– in una minaccia per chi sta per torturare. Ma il fatto che il
personaggio del titolo sia tutt’altro che un mistero intrigante
dimostra i limiti del film in fatto di spettacolo; si tratta
piuttosto di fornire un contrasto concreto con la performance di
Hart, per questo i due personaggi dimostrano di
riuscire a funzionare soltanto come coppia, come duo comico
destinato a rattoppare i buchi di una sceneggiatura raffazzonata e
derivativa.
Sia Harrelson che
Hart hanno il pilota automatico, e le battute che
derivano dalla loro dinamica oppositiva – la natura fredda e
sanguigna di Harrelson che si scontra con il
terrore stridulo di Hart – riescono a salvare il
ritmo generale, inacidito dai frangenti in cui cercano di aiutarsi
emotivamente mentre il film mette in scena il loro machismo
sbilanciato: come Teddy soffre nel seguire davvero
i suoi sogni, o come Ray/L’uomo di Toronto sia in
realtà un ragazzo timido, qualità messa in evidenza da
Kaley Cuoco in un ruolo che purtroppo non le rende
giustizia.
In questo tipo di film, l’obiettivo
è giocare, cercare di eludere lo spettatore, senza promettere molte
aspettative o ambizioni. Il lato più edificante, quasi tenero, in
cui ci viene mostrato che il leone non è così feroce come viene
dipinto e che anche i sicari hanno dei sentimenti, si discosta da
questo principio, risultando dunque un’aggiunta forzata.
The Man from Toronto va considerato un raro caso
di commedia d’azione mainstream che non è affatto incentrata su ciò
che accade, ma sul rapporto tra i due uomini coinvolti negli
eventi. Le virtù per ritenerne il risultato finale
“cinematograficamente consistente” lasciano un po’ a desiderare, ma
l’ironica improbabilità della coppia protagonista fa sì che questa
proposta possa trovare posto nel nostro intrattenimento estivo.
Sky e
Warner Bros. Discovery annunciano un nuovo accordo
che rafforza la loro partnership pluriennale e porta da domani 30
giugno l’app Discovery+ suSky Q,
in aggiunta ai canali free e pay – Discovery Channel, Eurosport 1,
Eurosport 2 – e ai contenuti on demand del gruppo Warner Bros.
Discovery già presenti sulla piattaforma Sky. In questo modo, Sky Q
si conferma il punto di riferimento per chi vuole avere, in un
unico posto, tutti i migliori contenuti Sky e quelli delle
principali app in streaming – oltre a un’esperienza di visione
unica e coinvolgente – e Warner Bros. Discovery allarga
ulteriormente la diffusione di discovery+ a una delle più evolute
piattaforme presenti in Italia.
Con questo accordo gli
abbonati Sky con Sky Q – via satellite o via internet –
potranno accedere a discovery+ direttamente dalla sezione App o con
il controllo vocale e trovare una selezione di contenuti discovery+
direttamente nella Home di Q. Inoltre, grazie a Sky Extra, gli
abbonati Sky Q potranno aderire al piano “Intrattenimento
con pubblicità” di discovery+ per i primi 12 mesi senza costi
aggiuntivi sul proprio abbonamento Sky.
Tanti gli show originali presenti e
in arrivo su discovery+: dal nuovissimo Tailor Made – Chi ha la
stoffa? con Tommaso Zorzi (disponibile dal 28 giugno)
all’attesa nuova stagione di Bake Off Italia (in arrivo il
26 agosto), passando per la nuova edizione di Matrimonio a
Prima Vista(dal 15 luglio), i programmi di genere crime, i
documentari fino agli show del wrestling, che tornano a essere
disponibili per gli abbonati Sky. Tutti contenuti che si affiancano
al già ricco intrattenimento di Sky con le nuove
stagioni dei titoli Sky OriginalBruno
Barbieri – 4 Hotel (dal 30 giugno su Sky Uno e on demand) e
Paola Marella – Un sogno in affitto (dal 3 luglio su Sky
Uno e on demand).
Andrea Duilio,
Amministratore Delegato di Sky Italia, commenta: “Siamo molto
soddisfatti di questo nuovo accordo con Warner Bros. Discovery, che
consolida la nostra collaborazione in Italia e conferma ancora una
volta come Sky sia il partner di eccellenza per i principali
produttori di contenuti. La nostra strategia di aggregazione delle
principali app in streaming su Sky Q fa così un ulteriore passo
avanti. Tutto questo arricchisce ulteriormente la scelta di
contenuti di qualità per i nostri abbonati che, oltre alle
produzioni Sky Original sempre molto apprezzate, possono ora
trovare su Sky Q anche i tanti show firmati discovery+, con
un’esperienza di visione davvero straordinaria”.
Alessandro Araimo,
General Manager Southern Europe Warner Bros. Discovery, commenta:
“Sky è un partner storico per il nostro gruppo e siamo lieti di
estendere la collaborazione in un mercato chiave come quello
italiano. I contenuti del gruppo Warner Bros. Discovery sono un
asset fondamentale per proporsi al mercato con un’offerta davvero
variegata, grazie alla loro originalità e alla costante capacità di
rinnovarsi. L’approdo di discovery+ su Sky Q rafforza la nostra
strategia di essere presenti su tutte le principali piattaforme,
offrendo agli abbonati la miglior esperienza possibile.”
L’offerta che consente di avere
l’intrattenimento di discovery+ senza costi aggiuntivi per i primi
12 mesi è disponibile anche per gli abbonati Sky Q che sono già in
possesso di un account discovery+. Si potrà attivare l’offerta
aprendo l’app discovery+ su Sky Q, selezionando la voce “Attiva
l’offerta di Sky” e seguendo le istruzioni. Per fruire del servizio
discovery+ sarà poi necessario inserire le credenziali dell’account
discovery+ creato o associato in fase di attivazione
dell’offerta.
Parlando con Screen Rant durante il press
toru per Thor: Love and Thunder,
Christian Bale parla di come è stato coinvolto
nel film MCU. L’attore rivela che era
interessato al ruolo principalmente per le persone con cui avrebbe
lavorato, e il tono di Taika Waititi era davvero
quello di cui voleva avere esperienza.
Tuttavia, c’è stato un momento in
cui ha quasi rinunciato a causa di un potenziale conflitto di
programmazione, ma i suoi figli si sono assicurati che assumesse il
ruolo del MCU. Leggi tutta la storia di Bale
qui sotto:
Il mio motivo era Taika. Avevo
amato Thor: Ragnarok, così come la mia famiglia.
Tutti avevamo amato anche Jojo Rabbit, e poi avevo lavorato con
Natalie e volevo lavorare con Tessa e con Chris. Si trattava di
questo, davvero. Avevo appena detto “Fantastico!” Mi è piaciuta la
sceneggiatura, mi è piaciuta la descrizione di Taika del cattivo.
“Andiamo a fare questo film.”
Si sono verificati alcuni
potenziali conflitti di programmazione. Ho detto alla mia famiglia:
“Non credo che funzionerà” e loro hanno risposto: “No, fallo
funzionare. Lo devi fare, papà”. Mi hanno dato gli ordini di marcia
e io ho obbedito diligentemente.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Di recente, bethany ha
condiviso nuove foto dal set di Barbie
sui social media. Le immagini mostrano il primo sguardo al
personaggio di
Will Ferrell, mentre va a pattinare in spiaggia.
Ferrell è vestito con un abito nero, sfoggia una cravatta rosa e
una camicia caratteristica del canone Barbie.
La seconda immagine mostra il lato
più aggressivo del personaggio di Ferrell, portando molti a
ipotizzare che interpreti il cattivo nel film. Inoltre
l’abbigliamento decisamente più serio rispetto a quanto visto con
Barbie e Ken, sembra alimentare tale teoria.
Diretto da Greta
Gerwig, che ha
co-firmato la sceneggiatura con Noah Baumbach,
il film è attualmente in fase di produzione, per una collaborazione
tra la Mattel Film e Warner Bros.
I piani per adattare la storia di
Barbie
per il grande schermo hanno subìto alcune battute d’arresto negli
ultimi anni, ma quando Robbie, Gerwig e Baumbach si sono imbarcati
nel progetto rispettivamente nel 2018 e nel 2019, le cose sono
andate a gonfie vele.
In un’intervista con Screen Rant,
Natalie Portman esprime sinceri lodi e
gratitudine per l’approccio lungimirante della Marvel nell’abbracciare stili unici
di raccontare queste storie di supereroi.
Portman ha dichiarato che quando è
entrata a far parte del franchise in Thor, nessuno
sapeva quale impatto avrebbe avuto l’MCU sul pubblico. Da allora, la
Marvel è cresciuta immensamente, in
parte grazie al risalto che Kevin Feige e lo
studio danno ai loro artisti, e nota che la loro volontà di
rischiare si è più volte dimostrata vincente.
“È davvero folle pensarci,
perché quando abbiamo iniziato, è stato uno dei primi film MCU. Iron Man, credo, era appena
uscito e noi siamo arrivati poco dopo. Sembrava grande, ma non
sapevamo bene quali fossero le possibilità, e penso che sia davvero
una testimonianza di ciò che Kevin Feige e il suo intero team hanno
fatto con l’Universo Marvel.
Penso che la Marvel tratti davvero i
collaboratori creativi con così tanto rispetto e incoraggia e
promuove tutto questo – sì, promuove – creatività che consente
davvero alle persone di fare del loro [meglio].
Taika ha portato tutta la sua
immaginazione e il suo sé in questi film, che ne traggono grandi
benefici. Penso che capiscano davvero quanto ci portano le persone
creative.”
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
stato un viaggio divertente, ma forse non il folle viaggio
attraverso molteplici realtà che molti fan speravano. Non è un
segreto che il sequel di Sam Raimi abbia subito
numerose riprese aggiuntive, cosa che ha portato a cambiamenti
radicali che probabilmente significano che c’è un montaggio molto
diverso del film da qualche parte nei Marvel Studios.
Non stiamo parlando di una
situazione “#ReleaseTheRaimiCut” perché la pratica di riprese
aggiuntive è qualcosa che lo studio usa spesso per rimodellare i
blockbuster che non funzionano del tutto.
Nel caso del sequel di
Doctor Strange, sappiamo che l’inizio
del film e il roster de Gli Illuminati sono cambiati, ma nel
Commento del regista su Disney+, lo scrittore Michael
Waldron ha rivelato un finale alternativo. Non sembra che
sia stato effettivamente girato, anche se forse poteva essere
migliore rispetto a quello che abbiamo ottenuto.
“Strange rimane intrappolato in
quell’universo [incursione]”, spiega, “e poi [Sinister
Strange] si gira e il terzo occhio si apre”. Waldron ha
aggiunto che per sottolineare questo momento, avremmo sentito la
risata di Vincent Price, simile alla narrazione di
“Thriller” di Michael Jackson.
Immaginiamo che questo finale
cliffhanger sia stato scartato perché avrebbe potuto essere
considerato un po’ troppo simile a quanto visto in Loki, con il
personaggio bloccato in un’altra realtà, ma è certamente intrigante
pensare a cosa avrebbe potuto portare un malvagio Strange nel
MCU. Tuttavia, quasi certamente non
avremmo visto Clea a meno che non avesse salvato l’eroe da quella
Terra alternativa.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Chris
Hemsworth ha confermato che il giovane Thor che corre
all’inizio di Thor: Love and Thunder
(scena vista anche nel trailer) è effettivamente suo figlio.
L’attore protagonista del film Marvel ha anche dichiarato che nel
film sono presenti anche i figli di Taika Waititi,
il regista, e di Christian Bale e Natalie
Portman, che fanno parte del film.
"…Taika had his children in there. Christian
Bale had his. Natalie had…her kids as well. That's my daughter…as
well. She plays the character of Love…"
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
In una nuova intervista con Vanity Fair, Dakota Johnson ha parlato della realizzazione
della trilogia di film Cinquanta sfumature di
grigio, che ha descritto come “psicotica”. L’interprete di
Anastasia Steele rivela come la produzione si sia complicata a
causa del coinvolgimento dell’autrice dei romanzi, E.
L. James, con cui Johnson si scontrava spesso quando
lei chiedeva che i suoi libri fossero adattati in maniera
filologica, spesso contro la volontà di sceneggiatore, regista e
attori.
“Avevo firmato per fare una
versione molto diversa del film che abbiamo finito per fare. [EL
James] aveva molto controllo creativo, tutto il giorno, tutti i
giorni, e lei pretendeva continuamente che certe cose accadessero.
C’erano parti dei libri che non avrebbero funzionato in un film,
come il monologo interiore, che a volte era incredibilmente
scadente. Non avrebbe funzionato a dirlo ad alta voce. Era sempre
una battaglia. Sempre. Quando ho fatto il provino per quel film, ho
letto un monologo di Persona e ho pensato: “Oh, sarà davvero
speciale”.
C’erano molti punti di
disaccordo. Non sono mai stata in grado di parlarne sinceramente,
perché volevo promuovere il film nel modo giusto, e sono orgogliosa
di ciò che abbiamo realizzato alla fine e tutto è andato come
dovrebbe, ma è stato complicato. Facevamo le riprese del film che
[James] voleva fare, e poi facevamo le riprese del film che
volevamo fare noi. La sera prima, riscrivevo le scene con i vecchi
dialoghi in modo da poter aggiungere una riga qua e là. Era come il
caos tutto il tempo.”
La trilogia si è rivelata poi un
discreto successo di botteghino, che ha contribuito in maniera
decisiva a lanciare la carriera d’attrice di
Dakota Johnson.
Steve Carell ha recentemente condiviso la sua
eccitazione per la sua reunion con John Krasinski, con il quale ha lavorato nella
serie The Office, nel loro prossimo film Imaginary
Friends. I due avevano già recitato nella
popolarissima sitcom della NBC, essa stessa un remake del famoso
show televisivo britannico omonimo.
Originariamente creata da
Ricky Gervais e Stephen Merchant,
la versione americana vedeva Carell nei panni di Michael Scott, un
regional manager all’interno della cartiera Dunder Mifflin.
Krasinski, nel frattempo, ha interpretato il sarcastico venditore
Jim Halpert. Durante le sue nove stagioni, The
Office ha ricevuto 42 nomination ai Primetime Emmy,
vincendo cinque volte, con Carell che ha anche ricevuto un
Golden Globe per il suo lavoro nello show.
Sebbene Krasinski sia famoso per il
suo ruolo in The Office, da allora si è fatto un
nome dietro la macchina da presa. L’attore ha diretto il film
commedia drammatico The Hollars con Anna
Kendrick e Richard Jenkins, così come
A Quiet Place e A Quiet Place Part II. Krasinski si riunirà
con Carell nel suo ultimo lavoro da regista, Imaginary
Friends, una commedia fantasy su un uomo che può vedere e
parlare con gli amici immaginari di altre persone. Il film sarà
interpretato anche da Ryan Reynolds,
Phoebe Waller-Bridge, Fiona Shaw
e Louis Gossett Jr.
In una recente intervista con
ET, Steve Carell esprime la sua eccitazione
per la sua imminente riunione con il co-protagonista di The
Office. L’attore ha ammesso di non aver ancora iniziato le
riprese di Imaginary
Friends, ma è pieno di aspettative per l’opportunità
di lavorare di nuovo con John Krasinski.
“Beh, non ho ancora iniziato a
lavorare al film con lui, ma non vedo l’ora. Prevedo solo gioia e
divertimento. Voglio dire, è il migliore ed è un grande
regista”.
“Lo metterò alla prova, sai? Lo
farò lavorare per questo. Potrei essere uno di quegli attori
perspicaci che non sono sempre d’accordo, e che fanno un po’ di
capricci. Ha assunto qualcuno che è un amico, ma ha
sbagliato!”
L’attrice ha risposto alle voci su
un possibile film MCU da solista per il suo
personaggio, così come a quelle che suggeriscono la sua presenza
nella prossima serie Disney+Agatha: House of
Harkness. Come sempre capita in questi casi, Elizabeth
Olsen non si è sbottonata troppo, e ha affermato di essere
all’oscuro di eventuali piani:
“Mi piacerebbe far parte di
entrambi. Nessuno mi dice niente e non nascondo nemmeno un segreto
perché non sono brava a farlo. Non so nulla del mio
futuro”.
L’ultima volta che abbiamo visto
Scarlet Witch è stato in Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
film in cui diventa il villain che il protagonista deve cercare di
tenere a bada per evitare il collasso del multiverso.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Non c’è ancora stato, da undici anni
a oggi, un film dedicato a Thor che non comprendesse un piccolo
posto anche per Loki e forse Thor: Love and Thunder
continuerà questa tradizione. Ne hanno parlato Chris
Hemsworth e
Taika Waititi con
CinemaBlend spiegando come mai Tom
Hiddlestonnon tornerà nel ruolo di
Loki.
Hemsworth lo spiega piuttosto
semplicemente, dicendo scherzosamente che Hiddleston ha detto che
“odia” le persone coinvolte, specifica Hemsworth, e si è
assolutamente rifiutato di essere coinvolto. Questa battuta è stata
portata avanti da Waititi e Hemsworth più avanti nell’intervista,
con i due che hanno affermato che Hiddleston era “morto” per loro.
Tuttavia, Hemsworth dice anche che Loki è decisamente morto e non
apparirà nel nuovo film.
Hemsworth: Non voleva essere
coinvolto. Lui, ha detto ‘Vi odio tutti, e, e in particolare me’, e
io pensavo, è un peccato. E questo è tutto. Voglio dire, quante
volte possiamo ucciderlo? … Adoriamo Tom. Adoriamo Tom. Sì. Ma è
morto. Non lui, ma il personaggio di Loki.
Waititi: No, no, è morto solo
per noi.
Hemsworth: Ovviamente per noi è
morto, per quanto riguarda l’amicizia.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Ecco il trailer di
TREDICI VITE, il nuovo film di
Ron Howard per Prime Video, disponibile in tutto il mondo a
partire dal 5 agosto prossimo.
TREDICI
VITE racconta l’incredibile storia vera dell’enorme
impegno globale per salvare una squadra di calcio thailandese
rimasta intrappolata nella grotta di Tham Luang durante un
improvviso temporale.
Di fronte a difficoltà
insormontabili, una squadra di sommozzatori tra i più abili ed
esperti al mondo – gli unici in grado di percorrere un labirinto di
angusti tunnel allagati – si unisce alle unità di soccorso
thailandesi e a più di 10.000 volontari per tentare uno straziante
salvataggio dei dodici ragazzi e del loro allenatore. Con una posta
in gioco incredibilmente alta e sotto lo sguardo del mondo intero,
il gruppo intraprende la sua immersione più impegnativa, mostrando
la grandiosità dello spirito umano.
Diretto da: Ron Howard Scritto da: William Nicholson Una storia di: Don Macpherson e William
Nicholson Prodotto da: P.J. van Sandwijk, Gabrielle Tana,
Karen Lunder, William M. Connor,
Brian Grazer, Ron Howard Executive Producer: Jon Kuyper, Carolyn Marks
Blackwood, Marie Savare,
Michael Lesslie, Aaron L. Gilbert, Jason Cloth Con:
Viggo Mortensen,
Colin Farrell, Joel Edgerton, Tom Bateman, Paul Gleeson,
Pattrakorn Tungsupakul, Tui Thiraphat Sajakul, James Teeradon
Supapunpinyo, Sahajak Boonthanakit, Weir Sukollawat Kanaros
Il prossimo film di Ghostbusters
arriverà nelle sale il 20 dicembre 2023. Si tratta del seguito di
Ghostbusters: Legacy del regista
Jason Reitman, che ha fatto rivivere il franchise
di punta per Sony, che ha annunciato la data di uscita. All’inizio
di questo mese, durante il “Ghostbusters Day”, Reitman e il
co-sceneggiatore Gil Kenan hanno confermato ciò
che i titoli di coda di Ghostbusters: Legacy lasciavano intendere,
ovvero che il sequel tornerà
alla New York City del film originale e all’ambientazione della
caserma dei pompieri.
In un’intervista con l’Hollywood Reporter prima di
Ghostbusters Day, Reitman e Kenan hanno anticipato i dettagli del
sequel. “Alla fine di Ghostbusters: Legacy, la Ecto-1 sta
camminando verso Manhattan, tornando a casa. E prima che venisse
annunciato il titolo ufficiale di Legacy, il titolo di lavorazione
era Rust City. Il che non avrebbe avuto senso per nessuno finché
non avesse visto il film. Il nome in codice per il prossimo film è
“Firehouse”, ha detto Reitman. Reitman ha realizzato Ghostbusters: Legacy con suo padre, il
compianto Ivan Reitman, che ha diretto i film
originali di Ghostbusters.
L’anziano Reitman è morto all’inizio di quest’anno.
Ghostbusters:
Legacy, diretto da Jason
Reitman e prodotto da Ivan
Reitman, è il nuovo capitolo della saga
originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola
città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la
loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.
A più di trent’anni dall’uscita
nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast
originale, composto da Bill
Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney
Weavere Annie Potts di
nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più
amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film è uscito
nelle sale italiane il 18 novembre, prodotto da Sony Pictures e
distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i
protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie
Coon ePaul
Rudd.
Universal ha distribuito il primo
trailer ufficiale di Non Sarai Sola. Per secoli,
le montagne macedoni hanno nascosto paurosi segreti soprannaturali,
inclusa l’esistenza della “Vecchia Zitella Maria” (Anamaria
Marinca), una strega incattivita la cui terribile storia
terrorizza i bambini da 200 anni. Maria desidera ardentemente una
figlia che le tenga compagnia. Tenta di rapire una contadina appena
nata, Nevena (Sara Klimoska), costringendo la
madre disperata della bambina a fare un patto terrificante: se alla
madre è permesso di crescere la sua bambina, permetterà a Maria di
prendere Nevena quando compirà 16 anni. Maria marchia la ragazza
per suggellare l’accordo, rendendola muta.
Al 16° compleanno di Nevena, Maria
ritorna e trasforma la ragazza in una strega. Ma la maternità
non è fatta per Maria, e alla fine abbandona Nevena dopo averle
insegnato come assumere la forma di qualsiasi creatura che uccide.
Abbandonata, la solitudine e la curiosità di Nevena per il mondo
circostante la portano in un villaggio vicino. Quando uccide
accidentalmente una contadina, Bosilka (Noomi
Rapace), prende il posto della donna nel villaggio. La
vita è brutale e imprevedibile ma stranamente appagante per Nevena,
finché non viene aggredita e uccide l’aggressore. Dopo aver
abbandonato il suo corpo, seduce e uccide un bel giovane di nome
Boris (Carloto Cotta), godendosi le libertà che le
offre la vita nel corpo di lui.
Quando una bambina di 10 anni viene
gravemente ferita, Nevena coglie l’occasione per ricominciare
da capo. Come Biliana, vive l’infanzia felice che le è stata
negata. Quando raggiunge la giovane età, Biliana (Alice
Englert) sposa Yovan (Félix Maritaud), un bel giovane del suo
villaggio, e subito rimane incinta.
Ma l’improvviso ritorno di Maria
porterà Nevena a fare una sua scelta molto difficile. Il
film d’esordio del regista vincitore del Premio Sundance Goran
Stolevski, Non Sarai Sola è una storia inquietante, poetica e
soprannaturale che si trasforma in una storia umana, intrisa di
rituali e tradizioni macedoni. Non Sarai Sola è scritto e diretto
da Goran Stolevski (Would You Look at Her). Il film è prodotto da
Kristina Ceyton (The Babadook, The Nightingale) e Samantha Jennings
(Buoyancy, Good Madam). Nel cast troviamo Klimoska (Would You Look
at Her, Willow), Anamaria Marinca (4 Months, 3 Weeks, and 2 Days,
“Sex Traffic”), Noomi Rapace (The Girl with the Dragon Tattoo,
Prometheus), Alice Englert (Beautiful Creatures,
“Top of the Lake”), Carloto Cotta (Tabu, Diamantino), Félix
Maritaud (BPM (Beats Per Minute), Sauvage / Wild) e Arta Dobroshi
(Lorna’s Silence, “Gangs of London”).
Il direttore della fotografia è
Matthew Chuang (The Mandela Effect, Blue Bayou).
La scenografa è Bethany Ryan (“High Life”,
Buoyancy). Il film è montato da Luca Cappelli
(Ruin, Acute Misfortune). La truccatrice è Dusica
Vuksanovic (“Black Sun”, “The Outpost”).