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Stan Lee a ruota libera su X-Men, Fantastic Four e Chris Evans

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Stan Lee è stato ospite di Larry King al Larry King Now. Durante la conversazione, la leggenda Marvel ha discusso di molte questioni e argomenti che chiaramente gli stanno a cuore, come tutti i supereroi che ha inventato e i film che raccontano le loro avventure. Tra gli argomenti toccati da Lee c’è anche il nuovo Fantastic Four e Chris Evans, Capitan America.

 

Stan Lee a lavoro su un film segreto insieme a Avi Arad

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Nonostante sia ormai prossimo a superare i 90 anni Stan Lee, la mente dietro i Fantastici 4, Spiderman, Hulk, Iron Man, Thor e molti altri personaggi che favorirono l’ascesa mondiale della Marvel tra i giganti dell’editoria, è pronto a mettersi in discussione attraverso un nuovo progetto cinematografico, i cui dettagli restano momentaneamente nell’ignoto.

Come rivelato in esclusiva da The Hollywood Reporter ad affiancare Lee in questa nuova avventura ci sarà Avi Arad, produttore ex Marvel Studios attualmente impegnato alla lavorazione delle trasposizioni cinematografiche di The Amazing Spiderman. Attualmente restano sconosciuti dettagli circa il soggetto ed il titolo del misterioso progetto, poiché, a detta di Arad, i titoli attualmente al vaglio rischierebbero di rivelare più di quanto dovrebbero.

In riferimento all’inventiva di Stan LeeArad si è così espresso: “Alla veneranda età di 90 anni è ancora in grado di generare magia, è affilato come un coltello da cucina giapponese. La sua mente è ancora lucida come un tempo.” Il progetto, che si trova ancora in una fase embrionale, sarà prodotto dalla Columbia Pictures e dallo stesso Avi Arad, presto, inoltre, i produttori incontreranno alcuni sceneggiatori per dare il via alla stesura dello script. In attesa di ulteriori notizie non ci resta che fantasticare circa l’identità del personaggio che abbandonerà la carta stampata per trovare spazio nell’industria cinematografica.

Fonte: The Hollywood Reporter

Stan & Ollie: Steve Coogan e John C. Reilly nella prima foto ufficiale

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Steve Coogan e John C. Reilly sono Stanlio e Ollio nella prima foto ufficiale di Stan & Ollie, il biopic sulla coppia comica che sarà presentato al London Film Festival il 21 ottobre prossimo. Il film è stato diretto da Jon S. Baird. La foto è stata diffusa da Deadline.

Ecco Steve Coogan e John C. Reilly in Stan & Ollie

Unit stills photography

Il film si concentrerà sull’ultima parte dell’attività lavorativa di Lauren e Hardy, ed è descritto come un racconto di un’amicizia sincera, “che scalda il cuore”. Il film è ambientato nel 1953, durante il viaggio in Gran Bretagna e Irlanda, durante il quale la salute di Hardy cominciò a cedere. Nel film ci sarà spazio per l’amicizia, per la vita privata con Shirley Henderson e Nina Arianda che interpreteranno rispettivamente Lucielle e Ida. Il centro emotivo del film sarà il tour live che ha permesso ai due di riconciliarsi con i fan che li avevano amati da subito.

Tricia Tuttle, direttrice artistica del festival di Londra, ha dichiarato: “Siamo onorati di chiudere il BFI London Film Festival con questo grande tributo alla strana coppia comica del cinema. Una storia veramente divertente ma anche commovente su un’amicizia tenera andata avanti per una vita intera”. A firmare la sceneggiatura c’è Jeff Pope, co-autore di Philomena insieme allo stesso Steve Coogan, lì anche co-protagonista insieme a Judi Dench. Pope ha dichiarato: “Quando guardo i film di Laurel e Hardy torno con la mia mente a quei sabato mattina quando avevo sei anni e guardavo la TV totalmente ipnotizzato – continuando – So bene che portare la loro storia sulla schermo è una responsabilità enorme, ma non ho trattato questi personaggi con guanti di velluto né ho creato delle macchiette. Sono personaggi di ampio respiro, con i loro difetti e i loro limiti. Le ricerche sul progetto mi hanno fatto scoprire tantissimi dettagli e fatti di cui non conoscevo l’esistenza. Tutto quello che ho fatto è stato portato avanti da un grande amore e spero che questo venga fuori più di ogni altra cosa”.  

Il duo comico formato da Stan Lauren e Oliver Hardy è stato per entrambi il periodo di maggiore successo in carriera, visto che entrambi avevano già lavorato in numerose produzioni prima di incontrarsi e fare coppia. Stanlio e Ollio (in inglese Laurel & Hardy) rappresentavano la comicità nella quotidianità e in breve sono diventati esponenti di spicco della slapstcik comedy. Come dichiarò lo stesso Hardy: “Il mondo è pieno di persone come Stanlio e Ollio. Basta guardarsi attorno: c’è sempre uno stupido al quale non accade mai niente, e un furbo che in realtà è il più stupido di tutti. Solo che non lo sa.”

Stan & Ollie: il trailer del film con Steve Coogan e John C. Reilly

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È arrivato on line il primo trailer di Stan & Ollie, il biopic sulla leggendaria coppia comica che sarà interpretata, con un lavoro di mimesi incredibile, da Steve Coogan John C. Reilly. Ecco di seguito il trailer:

Il film si concentrerà sull’ultima parte dell’attività lavorativa di Lauren e Hardy, ed è descritto come un racconto di un’amicizia sincera, “che scalda il cuore”. Il film è ambientato nel 1953, durante il viaggio in Gran Bretagna e Irlanda, durante il quale la salute di Hardy cominciò a cedere. Nel film ci sarà spazio per l’amicizia, per la vita privata con Shirley Henderson e Nina Arianda che interpreteranno rispettivamente Lucielle e Ida. Il centro emotivo del film sarà il tour live che ha permesso ai due di riconciliarsi con i fan che li avevano amati da subito.

Il duo comico formato da Stan Lauren e Oliver Hardy è stato per entrambi il periodo di maggiore successo in carriera, visto che entrambi avevano già lavorato in numerose produzioni prima di incontrarsi e fare coppia. Stanlio e Ollio (in inglese Laurel & Hardy) rappresentavano la comicità nella quotidianità e in breve sono diventati esponenti di spicco della slapstcik comedy. Come dichiarò lo stesso Hardy: “Il mondo è pieno di persone come Stanlio e Ollio. Basta guardarsi attorno: c’è sempre uno stupido al quale non accade mai niente, e un furbo che in realtà è il più stupido di tutti. Solo che non lo sa.”

Stanlio e Ollio, recensione del film con John C. Reilly e Steve Coogan

Stallone parla dei Mercenari 3

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Durante l’American Film Market è stato confermato che il terzo film dei Mercenari è in preparazione. Non è chiaro chi dirigerà il nuovo film, ma Sylvester Stallone sta lavorando ad un altro progetto. Chuck Norris non tornerà per la terza parte e Stallone ha parlato di aggiungere Nicolas Cage, Clint Eastwood e Harrison Ford.

Eastwood aveva già dichiarato che avrebbe preferito dirigere piuttosto che recitare, mentre Nicolas Cage si è ufficialmente unito al cast. “Stiamo preparando il film con la stessa passione e impegno dei due precedenti,” ha scritto Stallone. “Abbiamo confermato Nicolas Cage, come attore principale. Speriamo di poter [ottenere] Harrison Ford, Wesley Snipes e Mickey Rourke

Fonte: WorstPreviews

Stallone non dirigerà The Expendables 2

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the-expendables

L’atteso seguito di The Expendables sta andando avanti nella fase di produzione ma pare che Sylvester Stallone non scriverà nè dirigerà questo secondo episodio.

Stallone no a Rambo 5 ma nuovo film sul romanzo Hunter!

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Sylvester Stallone aveva progettato un Rambo 5 sottotitolato The Savage Hunt, uno nuovo film della serie dove il protagonista andava lala ricerca di una creatura semiumana  frutto dell’ingegneria genetica,

Stalker: episodi, trama cast e dove vederla

Stalker: episodi, trama cast e dove vederla

Stalker è la serie tv del 2014 action-crime creata da Kevin Williamson per il network americano CBS. La serie dopo una stagione lunga venti episodio non è stata rinnovata, dunque è stata cancellata dopo un solo anno.

Stalker: dove vederla in streaming

La serie ha fatto il suo primo debutto con una prima stagione lunga ben 20 episodi negli Stati Uniti il 1 ottobre 2014.  in Italia è andata in onda sul canale digitale a pagamento Premium Crime, e in chiaro su Rete 4 ed in seguito su TOP Crime. La serie fa parte della library Infinity, piattaforma VOD di Mediaset.

Stalker: la trama e il cast

La serie ruota attorno alle vicende de il tenente Beth Davis e il detective Jack Larsen che indagano su vari casi di stalking per la Threat Assessment Unit del Los Angeles Police Department.

Nella serie tv protagonisti sono i personaggi Detective Jack Larsen (stagione 1), interpretato da Dylan McDermott, Tenente Beth Davis (stagione 1), interpretata da Maggie Q, Detective Janice Lawrence (stagione 1), interpretata da Mariana Klaveno, Detective Ben Caldwell (stagione 1), interpretato da Victor Rasuk, Amanda Taylor (stagione 1), interpretata da Elisabeth Röhm.

Stalker 1×13: anticipazioni e promo

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Stalker 1×13: anticipazioni e promo

Si intitola The News, Stalker 1×13,  il tredicesimo episodio della prima stagione della serie di successo trasmessa dal network americano della CBS.

Stalker-1x13In Stalker 1×13  Dopo una violenta invasione domestica di un anchorman popolare, Beth e Jack indagano immediatamente la sua precedente stalker, ma rapidamente scoprono che è un caso più complicato di quanto sembri.Nel frattempo Perry ottiene un quadro più chiaro del passato di Beth.

Stalker 1×05: anticipazioni e promo

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Si intitola The Haunting, Stalker 1×05, il quinto episodio della prima stagione della nuova serie televisiva trasmessa dal network americano della CBS con protagonista Maggie Q.

https://www.youtube.com/watch?v=QU_LkI7Nc2E

Stalker 1×05In Stalker 1×05, Mentre indaga una serie di minacce inquietanti, la squadra TAU scopre che la casa di una vittima ha una storia inquietante e si crede che sia infestata. Quando il pericolo diventa mortale, la squadra trascorre la notte di Halloween a cercare in un party in costume molto selvaggiol’autore a lungo creduto morto.

Stalker 1×02: anticipazioni e promo

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Si intitola Whatever Happened to Baby James, Stalker 1×02, la seconda puntata della prima stagione della serie televisiva Stalker, che andrà in onda sul network americano CBS.


In Stalker 1×02 In questo episodio, Beth, Jack ed il Threat Assessment Unit dovranno occuparsi del caso di una ragazza adolescente che subisce dello stalking e che riceve anche la visita indesiderata nella propria casa, ma durante le indagini si scopre che non è lei l’obiettivo delle morbose attenzioni dello stalker; intanto, Perry si reca a lavoro da Beth a sorpresa.

Stai lontana da me: recensione del film con Ambra Angiolini

Stai lontana da me: recensione del film con Ambra Angiolini

Stai lontana da me nasce come un remake della commedia francese campione d’incassi in patria la chance de ma vie, tradotto in italiano Per Sfortuna che ci Sei. La commedia, diretta dal semi-esordiente Alessio Maria Federici (già dietro il successo del film Lezioni di Cioccolato 2), racconta la storia surreale di Jacopo (Enrico Brignano), un consulente matrimoniale infallibile, in grado di salvare qualsiasi legame logorato e prossimo al capolinea. Ma Jacopo è afflitto da una strana maledizione lanciata da una sua fidanzatina delle elementari, che lo spinge ad essere una vera e propria “calamita per la sfiga”, la quale però si abbatte senza ritegno sulle sue partner. Ormai rassegnato alla sua condanna, vede però stravolgere la sua monotona esistenza dall’incontro imprevedibile con Sara (Ambra Angiolini), una ragazza solare, semplice, tenera ed espansiva che all’inizio accetta di buon grado la dose di sfortuna che Jacopo porta nella sua vita.

Stai lontana da me: il film

Stai lontana da me tenta di mescolare la classica rom- com con un gusto fortemente nazional-popolare legato soprattutto al tema folkloristico della sfortuna o malasorte, adattando la trama dell’originale francese ad un mercato diverso come il nostro.

in Stai lontana da me Cercando di giocarsi la partita fino in fondo, la casa di produzione Cattleya e Rai Cinema hanno puntato sulla potente verve comica di Enrico Brignano, ormai un habitué al cinema passato con disinvoltura dal tradizionale cabaret ad altre forme e a nuovi media, che qui fa da mattatore assoluto insieme alla partner femminile Ambra Angiolini, giusta e credibile in un ruolo apparentemente fin troppo “normale” per gli standard “borderline” a cui ci ha abituato. La riuscita del film è comunque subordinata alla forza dei comprimari e delle “spalle” che popolano la pellicola: Giampaolo Morelli nell’irresistibile ruolo del ricco figlio di papà playboy impenitente; l’amica zitellona un po’ inacidita; il capo architetto (Anna Galiena in un ruolo decisamente sopra le righe) stagionato e nevrotico; le varie coppie surreali e mal assortite che si alternano nello studio di Jacopo, tutti uniti e compatti per raggiungere uno scopo comune: far sì che la commedia possa riuscire.

E, commercialmente parlando, l’operazione ha funzionato: in un periodo in cui le commedie stravincono al botteghino, il cast artistico e tecnico commissiona un prodotto formalmente ineccepibile, colorato, patinato, ben confezionato, con diversi spunti divertenti e tanti momenti leggeri che faranno sorridere un pubblico in cerca d’evasione che sceglie, volontariamente, di passare un’oretta al cinema per sfuggire alla routine quotidiana, sorridere un po’ della vita e cercare un modo per reagire positivamente agli alti e bassi della fortuna.

Stai Lontana da me: il cast presenta il film

Stai Lontana da meNella splendida cornice del cinema Cavour si è tenuta oggi la conferenza stampa del film Stai Lontana da me, diretto da Alessio Maria Federici. Erano presenti la rappresentante Cattleya A. Lombardi, l’amministratore delegato di Rai Cinema A. Del Brocco, il regista, Ambra Angiolini, Enrico Brignano, Giampaolo Morelli e altri comprimari.

Il film è un remake della commedia francese Per sfortuna che ci sei (2010), e Del Brocco ha da subito ammesso di essersi divertito a rivedere il prodotto finito, che verrà distribuito in 300 copie o forse 500.

La pellicola è un tentativo di mixare la classica rom-com con il tema della sfortuna: una vera sfida per il regista Federici, al suo quasi “esordio” dietro la macchina da presa (dopo la commedia Lezioni di cioccolato 2) e riuscito solo grazie alla collaborazione con gli sceneggiatori Edoardo Falcone e Davide Lantieri.

Rispetto all’originale francese, il film è più “umano, caldo”, almeno così hanno precisato cast tecnico ed artistico, con tanto di battute da parte del co- protagonista Giampaolo Morelli il quale, tirato in causa, ammette che la sfortuna è un tema a lui molto caro perché napoletano… e ha inoltre ironizzato insieme alla protagonista A. Angiolini su alcune scene, affrontate da lei con il piglio di una “Nikita della sfiga”, come ha definito il suo personaggio la Angiolini, quello di Sara.

Alla domanda se è più forte la sfortuna o l’amore, la protagonista del film risponde che noi affidiamo alla “sfiga” tutto quello che non vogliamo fare o che non riusciamo a fare nella vita, opinione con cui si è trovato d’accordo anche il protagonista E. Brignano, che l’ha scelta come “spalla” trovando in lei un’alchimia praticamente perfetta.

Tra le altre domande, una riguardava la spinta che ha mosso il regista e il team a girare un remake di un altro film di successo francese: la voglia ai delegati della casa di produzione Cattleya dopo la prima visione dell’originale e la conseguente intenzione di adattarlo alla cultura italiana, visto un tema come quello trattato che ben si adatta alla nostra tradizione folkloristica.

Un’altra domanda, invece, rivolta al regista, riguarda la sua esperienza come aiuto regista insieme a registi come Miniero e Genovese, dai quali ha appreso la capacità di raccontare un intero mondo attraverso poche immagini, Luchetti dal quale ha appreso la leggerezza nel tocco e da Massimiliano Bruno dal quale ha tratto la voglia di spingersi sempre su una vena umoristica, varcando il limite della perfezione estrema.

Come ha tenuto a precisare Brignano, il film non è un assolutamente un cinepanettone, perché ci si trova in un contesto ben lontano dal clima natalizio.

Il regista sottolinea, inoltre, l’importanza dei piccoli ruoli, fondamentali per il nostro cinema ma non solo: avere a disposizione degli attori bravi anche in piccoli ruoli li rende funzionali per la riuscita efficiente di un film.

Tra le domande finali, riguarda la versatilità dei due protagonisti (che passano agevolmente dal teatro al cinema), se sono superstiziosi e se ritengono che adesso sia più difficile far ridere.

Brignano è superstizioso ma nei limiti di un attore d’estrazione teatrale, senza farsene una malattia. Ammette che di questi tempi far ridere è più facile, perché con la crisi la gente ha più voglia di ridere, ne ha bisogno e spende volentieri i suoi soldi per vedere uno spettacolo divertente e leggero. Nei tempi di guerra i comici erano più richiesti, infatti.

Secondo la Angiolini, la sfortuna “non esiste”, o meglio: in teatro ci si crede di più perché è più difficile ogni sera replicare e contare solo su se stessi, mentre invece è più facile affidarsi alla scaramanzia e alla sfortuna, riversando il proprio insuccesso su qualcosa di altro ed incontrollabile. Per quanto riguarda la comicità, è molto complicato far ridere, il difficile è lanciare uno sguardo nuovo e diverso sulla quotidianità e provocare il riso.

Ultima domanda, poi, riguardava da vicino cosa avevano trovato di intrigante i protagonisti nei confronti dei loro personaggi.

Secondo Brignano il personaggio di Jacopo è un ruolo diverso da tutto ciò che gli era stato proposto fino ad oggi: adesso ha finalmente modo di scegliere, autonomamente, quali copioni selezionare: e proprio la totale libertà nella scelta lo ha affascinato a tal punto da “scegliere” di dare vita e corpo a Jacopo. La Angiolini si è detta onorata di poter lavorare di nuovo con il regista, che le ha permesso per la prima volta di non interpretare il solito ruolo di donna complessa e borderline quanto quello di una ragazza tenera e dolce.

Il film uscirà nelle sale il 14 Novembre.

Stai con me oggi?: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film

Uscito nel 2021, Stai con me oggi? è il terzo film da regista di Billy Crystal, meglio noto come comico, attore e presentatore. Oltre ad aver diretto il film, infatti, Crystal ne è anche lo sceneggiatore insieme ad Alan Zweibel (che lo ha concepito a partire dal suo racconto intitolato The Prize), ma anche interprete in compagnia di Tiffany Haddish, Penn Badgley, Laura Benanti e Louisa Krause. Il film coniuga umorismo e dolore, proponendo un racconto sugli sbagli commessi, il valore dei ricordi e il potere curativo dei rapporti umani.

Star di un film di culto come Harry, ti presento Sally… , Billy Crystal si mette dunque qui in gioco in un ruolo complesso e sfaccettato, che lo riporta in auge dopo diversi anni lontano dalle attenzioni dello spettacolo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Stai con me oggi?. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla descrizione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Billy Crystal in Stai con me oggi
Billy Crystal in Stai con me oggi?

La trama e il cast di Stai con me oggi?

Protagonisti del film sono Charlie Burnz (Billy Crystal) e Emma Payge (Tiffany Haddish). Lui è un autore per trasmissioni televisive comiche e di satira, con alle spalle grandi successi. Vive solo a New York e ora deve affrontare l’insorgere di una demenza della quale non ha informato nessuno. Lei è invece è una giovane cantante lounge. I due si conoscono una sera in un ristorante, dove Charlie pensa di incontrare un fan che ha vinto una cena con lui a un’asta benefica. La giovane gli rivela però di non essere una sua grande ammiratrice, ma di trovarsi lì per vendicarsi del suo ex-fidanzato traditore, vero fan di Charlie, al quale ha sottratto l’invito. La serata prende una piega inaspettata quando Emma, dopo aver mangiato dei frutti di mare, ha una violenta reazione allergica.

Charlie la soccorre e la accompagna in ospedale, restando al suo fianco per tutta la notte e pagandole la visita. Dopo averla riaccompagnata a casa la mattina dopo, è convinto che non si rivedranno più. Dopo non molto tempo invece, Emma si ripresenta a casa sua per restituirgli la prima parte del denaro che lui le aveva anticipato. Entrata in casa di Charlie, Emma nota dei particolari che le danno da pensare sullo stato di salute mentale dell’uomo. Da quel momento, tra i due nasce un rapporto sorprendente e autentico e nonostante le differenze di età e di stile di vita, Charlie ed Emma iniziano a trascorrere sempre più tempo insieme, e la donna diventa l’unica a sapere del suo problema di salute.

Dopo le riprese del film, i due protagonisti principali, Billy Crystal e Tiffany Haddish, sono diventati grandi amici anche nella vita reale. Nel cast del film troviamo, nel ruolo di Rex, il figlio di Charlie, l’attore Penn Badgley, noto al grande pubblico soprattutto per il suo ruolo di Joe Goldberg nella serie di successo YOU. Recitano poi nel film anche Laura Benanti nel ruolo di Francine Burnz, figlia di Charlie, Louisa Krause in quello della di lui moglie, Carrie Burnz, e Audrey Hsieh in quello della nipotina Lindsay. Andrew Durand interpreta il biografo di Charlie, Darrell, mentre Anna Deavere Smith è la dottoressa Vidor.

Tiffany Haddish e Billy Crystal in Stai con me oggi
Tiffany Haddish e Billy Crystal in Stai con me oggi?

Il finale del film

Nel finale del film Stai con me oggi?, Emma decide di lasciare momentaneamente da parte le sue aspirazioni di cantante per accudire l’amico, ancora lasciato solo dai figli che nulla sanno della sua malattia incombente. Le cose, però, sembrano prendere improvvisamente una piega drammatica: sollecitato dalla nipotina Lindsay, Charlie decide di prendere la macchina e accompagnare la piccola al lago, dove usava recarsi con la defunta moglie Carrie, per far capire alla nipote il rapporto che c’era tra loro. Nel corso del film, infatti, viene rivelato che a seguito di un litigio la donna si era allontanata dal marito, venendo coinvolta in un’incidente che l’ha privata della vita.

Preoccupata ora per la sparizione dell’uomo, Emma contatta i suoi figli, Rex e Francine, per informarli della malattia del padre e chiedere aiuto per le ricerche. Ben presto, i tre intuiscono che l’uomo potrebbe essersi recato al lago con la nipote. Recatisi lì, i tre lo trovano con Lindsay. Riappacificatasi, la famiglia Burnz può ora tornare a vivere unita, allo scopo di aiutare Charlie nell’affrontare la sua malattia e nella stesura della sua biografia. Il film fa poi un salto in avanti. Charlie ed Emma si trovano alla baita sul lago, insieme a Rex, Francine, Lindsay e Darrell. Padre e figli ricordano la loro infanzia mentre Darrell trascrive le storie per il libro di Charlie.

Charlie si distrae facilmente e alcuni dei suoi ricordi sono imprecisi. Tuttavia, è felice di trascorrere le sue giornate alla baita con la famiglia e gli amici. Quando il sole tramonta, lui e gli altri vanno al lago per guardarlo insieme. Charlie si affaccia e vede lo spirito di Carrie che guarda il tramonto insieme a loro, sorridendo felice. Un finale che offre dunque l’invito a mettere da parte i rancori e lasciare spazio all’amore, nonostante tutto, per non farsi condizionare dal passato ma riuscire invece ad accettarlo e a guardare avanti, nonostante tutte le sfide che il presente e il futuro possano comportare.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Stai con me oggi? grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 1 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Stagione di caccia, dal graphic novel, in film con Andrea Pennacchi

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Stagione di Caccia, il graphic novel di Emiliano Pagani e Bruno Cannucciari, diventerà un film, prodotto da Mastrangelo Cinematografica di Livia Mastrangelo. Edito da Tunuè nella collana Prospero’s Book, Stagione di caccia è uscito nelle librerie e fumetterie italiane il 7 novembre, pochi giorni dopo essere stato presentato in anteprima a Lucca Comics & Games, il più importante evento fumettistico del panorama europeo.

La sceneggiatura del film sarà firmata da Antonello Sammito. L’esordiente Giulia Di Battista, diplomata del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, sarà dietro la macchina da presa. L’inizio delle riprese è previsto per la primavera del 2021.

Stagione di caccia, la trama

Bruno è un esperto cacciatore, la sua preda principale sono i cinghiali, che popolano il bosco ai cui margini vivono, in un casale isolato dal resto della comunità, Giulia, Emma e Tiziana. Le tre donne, nonostante caratteri molto diversi, sono grandi amiche e gestiscono insieme la loro azienda agricola specializzata in prodotti biologici. Un’attività guardato con scetticismo dagli altri abitanti del borgo, tutti figli e nipoti di cacciatori. Proprio con Bruno nascono i maggiori contrasti, acuiti da una serie di furti che stanno colpendo le case del paese. I primi indiziati di questi crimini sono gli immigrati che da qualche tempo sono arrivati sul territorio. Ma l’attenzione che viene loro riservata distoglie l’attenzione dal continuo aumento dei cinghiali nel bosco, che inizia a stare loro stretto.

Stagione di caccia è un racconto di genere che si ispira alle cronache contemporanee e a una solida tradizione letteraria. Una storia molto attuale che ha già trovato il suo primo interprete. Andrea Pennacchi sarà il protagonista maschile del film, nel ruolo di Bruno, il cacciatore.

Attore e autore teatrale, Pennacchi è stato tra gli interpreti di Io sono Li, lungometraggio diretto da Andrea Segre, presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2011 nella sezione Giornate degli Autori. Ha lavorato nuovamente con Segre in La prima neve, ha poi collaborato con Carlo Mazzacurati nell’ultimo film del regista prematuramente scomparso, La sedia della felicità, con Silvio Soldini (Il colore nascosto delle cose), Ivan Silvestrini (Arrivano i prof), Stefano Sollima (Suburra) e Marco Bonfanti, che lo ha diretto nel film originale Netflix L’uomo senza gravità.

Andrea Pennacchi ha partecipato a molte produzioni televisive, tra cui Non uccidere, Don Matteo e 1994 e come coprotagonista accanto a Paola Cortellesi alla serie Petra, prossimamente su SKY. Nel novembre 2018 ha presentato, durante una puntata della trasmissione Propaganda Live, il monologo dal titolo This is Racism – Ciao Teroni. Lo straordinario successo registrato gli ha fatto guadagnare uno spazio fisso nel programma ideato e condotto da Diego “Zoro” Bianchi, durante il quale interpreta ogni settimana i monologhi del Pojana, personaggio da lui creato.

Da qualche settimana è disponibile, Pojana e i suoi fratelli, volume edito da People che raccoglie i monologhi di Propaganda Live e altri testi teatrali.

Emiliano Pagani e Bruno Cannucciari

Stagione di caccia è la loro seconda collaborazione. Kraken, il loro precedente graphic novel, è stato anch’esso opzionato per una trasposizione cinematografica.

Emiliano Pagani, classe 1969, livornese, inizia a pubblicare nel 1991 sulle pagine del settimanale satirico toscano Il Vernacoliere, dove nasce la serie nel classico strip La famiglia Quagliotti, da lui disegnata e scritta. Sempre sulla stessa rivista arriva qualche anno dopo Don Zauker, satira anticattolica di cui è creatore e sceneggiatore, illustrata da Daniele Caluri e attualmente pubblicata nella collana Feltrinelli Comics, che farà guadagnare loro il prestigioso Premio Attilio Micheluzzi per la migliore sceneggiatura di serie umoristica nel 2007.

Bruno Cannucciari nasce a Roma nel 1964. La sua avventura nel mondo del fumetto inizia sulle storiche pagine di Comic Art negli anni Ottanta, per poi continuare nel decennio successivo al fianco di Silver, il papà di Lupo Alberto, personaggio di cui Cannucciari ha realizzato negli anni centinaia delle sue classiche tavole autoconclusive. Kraken uscirà in una nuova edizione nelle edicole il 16 giugno.

Stagione dei premi: Her e Gravity vincono a Los Angeles, 12 Years a Slave a Boston

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Continua senza soste la stagione de premi in America e questa volta, dopo New York e la National Board of Review, è il turno dei circoli di Boston, Los Angeles e New York(con l’online).

Per i critici della capitale del Massachusetts il miglior film è 12 Years a Slave con conseguente miglior regista a Steve McQueen.

A Los Angeles invece avviene un clamoroso ex-aequo tra Her e Gravity per il miglior film,mentre miglior regia va a Alfonso Cuaron. Ma per la Los Angeles Film Critics Association i pareggi non finiscono qui: doppio premio anche per la miglior attrice,Cate Blanchett(Blue Jasmine) divide con Adèle Exarchopoulos(la Vie d’Adele), e miglior attore non protagonista dove il premio va a Jared Leto(Dallas Buyers Club) e James Franco(Spring Breakers). Dopo questi premi regna dunque l’incertezza con ben quattro film vincitori in 5 circoli diversi(ai tre premiati questa volta va aggiunto American Hustle per il circolo di New York). Di seguito trovate le associazioni con i relativi premi assegnati:

LOS ANGELES FILM CRITICS ASSOCIATION

Miglior film: Gravity – Her
Miglior Regia: Alfonos Cuaron – Gravity
Miglior Attore: Bruce Dern – Nebraska
Miglior Attrice: Cate Blanchett(Blue Jasmine) – Adèle Exarchopoulos(la Vie d’Adele)
Miglior Attore non protagonista: James Franco(Spring Breakers) – Jared Leto (Dallas Buyers CLub)
Miglior Attrice non protagonista: Lupita Nyong’o – 12 Years a Slave
Miglior sceneggiatura: Richard Linklater, Julie Delpy, Ethan Hawke – Before Midnight
Miglior fotografia: Emmanuel Lubezki – Gravity
Miglior montaggio: Alfonso Cuaron e Mark Sanger – Gravity
Miglior scenografia: K.K. Barret – Her
Miglior film d’animazione: Ernest & Celestine
Miglior film straniero: La vie d’adele
Miglior documentario: Stories We Tell
Miglior colonna sonora: T Bone Burnett – Inside Llewyn Davis

BOSTON SOCIETY OF FILM CRITTICS

Miglior film: 12 Years a Slave
Miglior Regia: Steve McQueen – 12 Years a Slave
Miglior Attore: Chiwetel Ejiofor – 12 Years a Slave
Miglior Attrice: Cate Blanchett-Blue Jasmine
Miglior Attore non protagonista: James Gandolfini – Enough Said
Miglior Attrice non protagonista: June Squibb – Nebraska
Miglior sceneggiatura: Nicole Holofcener – Enough Said
Miglior fotografia: Emmanuel Lubezki – Gravity
Miglior montaggio: Daniel Hanley e Mike Hill – Rush
Miglior film d’animazione: The Wind Rises
Miglior documentario: the Act of Killing
Miglior colonna sonora: T Bone Burnett – inside Llewyn Davis

NEW YORK FILM CRITICS ONLINE

Miglior film: 12 Years a Slave
Miglior regista: Alfonso Cuaron – Gravity
Miglior attore: Chiwetel Ejiofor – 12 Years a Slave
Miglior attrice: Cate Blanchett – Blue Jasmine
Miglior attore non protagonista: Jared Leto – Dallas Buyers Club
Miglior sceneggiatura: Spike Jonze – Her
Miglior fotografia: Emmanuel Lubezki – Gravity
Interprete rivelazione: Adele Exarchopoulos – La Vie d’Adele
Miglior uso della musica: Inside Llewyn Davis
Miglior regista esordiente: Ryan Coogler – Fruitvale Station
Miglior cast: American Hustle
Miglior film straniero: La Vie d’Adele
Miglior documentario: The Act of Killing
Miglior film d’animazione: The Wind Rises

Stabilizzazione video online: il tuo biglietto per l’eccellenza cinematografica

In un’epoca in cui chiunque può diventare un regista con l’aiuto di uno smartphone o di una fotocamera digitale, catturare lo scatto perfetto è diventato più facile che mai. Tuttavia, le riprese traballanti rimangono una sfida comune per i videografi e i creatori di contenuti. Che tu stia registrando un paesaggio panoramico, un evento sportivo ricco di azione o semplicemente cercando di documentare un momento speciale, i video mossi possono sminuire l’esperienza visiva complessiva. La stabilizzazione video online può aiutare in questa situazione fornendo un modo per rendere i video traballanti eccellenti dal punto di vista cinematografico. Inoltre, puoi creare facilmente video accattivanti che abbiano un impatto sui tuoi spettatori incorporando un file editor video per YouTube nel tuo processo creativo.

L’importanza di riprese video stabili

Prima di immergerci nel mondo della stabilizzazione video online, capiamo innanzitutto perché le riprese video stabili sono così cruciali. Quando guardi un film o un video ben realizzato, una cosa che lo distingue dai contenuti amatoriali è la fluidità delle inquadrature. Le riprese stabili non solo forniscono un aspetto più professionale e raffinato, ma garantiscono anche che gli spettatori possano immergersi completamente nel contenuto senza distrazioni.

I video traballanti, d’altro canto, possono essere disorientanti e frustranti da guardare. Potrebbero mettere a disagio gli spettatori, diminuendo l’impatto complessivo del contenuto. In alcuni casi, le riprese mosse possono addirittura rendere un video inutilizzabile, soprattutto in ambienti professionali dove la qualità è importante.

L’evoluzione della stabilizzazione video

Le tecniche di stabilizzazione video hanno fatto molta strada dagli albori del cinema. In passato, i registi dovevano fare affidamento su attrezzature ingombranti e costose come Steadicam e attrezzature fotografiche per ottenere riprese stabili. Questi strumenti erano efficaci ma limitati in termini di mobilità e accessibilità.

Con l’avvento della tecnologia digitale, la stabilizzazione video è diventata più accessibile alle masse. Sono stati sviluppati software e algoritmi per stabilizzare automaticamente le riprese traballanti. Mentre i registi professionisti utilizzano ancora attrezzature specializzate, gli strumenti di stabilizzazione video online hanno aperto nuove possibilità ai videografi amatoriali e ai creatori di contenuti.

Comprendere la stabilizzazione video online

La stabilizzazione video online si riferisce al processo di utilizzo di software o strumenti basati sul Web per correggere filmati traballanti e migliorarne la stabilità. Questa tecnologia utilizza algoritmi avanzati per analizzare il video e apportare modifiche in tempo reale per ridurre gli effetti delle vibrazioni della fotocamera. Il risultato sono filmati più fluidi e visivamente più piacevoli che migliorano l’esperienza visiva complessiva.

Stabilizzazione dei video online: caratteristiche principali

Ci sono molte funzionalità e vantaggi forniti dagli strumenti di stabilizzazione video online, che si aggiungono alla loro potenza. Ecco alcune caratteristiche cruciali che questi strumenti hanno spesso:

  • Stabilizzazione automatica

Una delle caratteristiche più straordinarie della stabilizzazione video online è la sua capacità di stabilizzare automaticamente i video con un solo clic. Ciò elimina la necessità per gli utenti di regolare manualmente i parametri, rendendo il processo rapido e senza problemi.

  • Regolazione dei parametri

Gli strumenti online consentono spesso agli utenti di modificare determinati parametri se desiderano un maggiore controllo sul processo di stabilizzazione. Ciò offre agli utenti la possibilità di ottimizzare le impostazioni per ottenere la stabilità e la composizione desiderate.

  • Stabilizzazione del giroscopio

Alcuni stabilizzatori video online utilizzano i dati del giroscopio per ottenere una stabilizzazione precisa. Riconoscendo e compensando i movimenti della fotocamera o del dispositivo mobile, questi strumenti possono produrre filmati eccezionalmente stabili.

  • Anteprima in tempo reale

La maggior parte degli stabilizzatori video online fornisce una funzionalità di anteprima in tempo reale, che consente agli utenti di vedere i risultati della stabilizzazione prima di finalizzare il video. Ciò garantisce che il filmato soddisfi le loro aspettative.

  • Accessibilità

Gli strumenti di stabilizzazione video online sono accessibili a chiunque disponga di una connessione Internet e di un dispositivo compatibile. Eliminano la necessità di apparecchiature o software costosi, rendendo disponibile la stabilizzazione di alta qualità a un pubblico più ampio.

Come stabilizzare un video online

Il processo di stabilizzazione di un video online è semplice e intuitivo. Ecco una guida passo passo su come farlo:

  • Passaggio 1: carica il tuo video

Inizia caricando il tuo video traballante su CapCut online strumento di stabilizzazione video . La maggior parte degli strumenti supporta vari formati di file e offre la possibilità di caricare dal tuo dispositivo locale o da servizi di archiviazione cloud come Google Drive o Dropbox.

  • Passaggio 2: stabilizzazione automatica

Lo strumento online utilizzerà automaticamente algoritmi di stabilizzazione per il video dopo che è stato caricato. Di solito sono necessari solo pochi secondi per completare questo processo.

  • Passaggio 3: scarica il video stabilizzato

Una volta che sei soddisfatto dei risultati, puoi procedere con il download del video stabilizzato. Ora è pronto per essere condiviso con il tuo pubblico, libero dalle distrazioni di filmati traballanti.

Stabilizzazione video online per vari casi d’uso

La stabilizzazione video online ha una vasta gamma di applicazioni in diversi settori e attività creative. Ecco alcuni scenari in cui può fare una differenza significativa:

  • Cinematografia amatoriale

Gli aspiranti registi e operatori video possono utilizzare la stabilizzazione video online per migliorare la qualità delle loro produzioni. Permette loro di creare film dall’aspetto più professionale con un budget limitato.

  • Tiro sportivo

Catturare eventi sportivi dal ritmo frenetico porta a riprese traballanti. La stabilizzazione video online può essere particolarmente utile in questo contesto, garantendo che gli spettatori possano godersi l’azione senza distrazioni.

  • Video domestici

Preservare i ricordi familiari più cari è importante e la stabilizzazione dei video online può aiutare a migliorare la qualità dei video domestici. Garantisce che i momenti speciali vengano catturati in modo chiaro e senza inutili vibrazioni della fotocamera.

  • Video aziendali

In un ambiente professionale, la stabilizzazione video online può elevare la qualità di presentazioni aziendali, video promozionali e materiali di formazione, migliorandone l’impatto.

Il potenziale della stabilizzazione video online

La stabilizzazione video online non è solo uno strumento per correggere filmati traballanti; è un passaggio per sbloccare l’eccellenza cinematografica per i creatori di contenuti di tutti i livelli. Fornendo un facile accesso alla tecnologia di stabilizzazione avanzata, questi strumenti consentono a privati e aziende di produrre video di alta qualità che affascinano e coinvolgono il pubblico.

Conclusione

La stabilizzazione video online è emersa come uno strumento prezioso per registi, creatori di contenuti e chiunque desideri migliorare la qualità dei propri video. La sua capacità di trasformare filmati traballanti in contenuti fluidi e visivamente piacevoli lo ha reso un punto di svolta nel mondo della videografia. Grazie alla sua accessibilità e alle sue funzionalità intuitive, la stabilizzazione video online è diventata un biglietto per l’eccellenza cinematografica, consentendo ai narratori di condividere le loro narrazioni con il mondo nel modo più avvincente possibile. Quindi, la prossima volta che ti imbarchi in un progetto video, considera di sfruttare la potenza della stabilizzazione video online per portare i tuoi contenuti a nuovi livelli. Il tuo pubblico ti ringrazierà per questo e potrà godere di un’esperienza visiva più fluida e coinvolgente.

Sta per piovere di Haider Rashid – recensione

Sta per piovere di Haider Rashid – recensione

stasta-per-piovereSta per piovere è il terzo lungometraggio di Haider Rashid, giovane regista fiorentino, di padre iracheno e madre italiana. Un film che affronta uno dei grandi temi dell’attualità, quello della cittadinanza agli stranieri nati in Italia, attraverso la piccola vita quotidiana di un giovane e della sua famiglia, originaria dell’Algeria.

Said è un ragazzo nato e cresciuto in Italia, a Firenze, città che gli ha donato anche uno spiccato accento toscano. Con lui vivono il fratello Amir e il padre Hamid, che mantiene la famiglia lavorando come operaio.  Il suicidio del direttore della fabbrica, però, porrà di fronte ai tre la spietata realtà, quella di non poter rinnovare il permesso di soggiorno, che il padre aveva sempre ottenuto nei 30 anni di residenza in Italia. Said improvvisamente si ritrova in una situazione paradossale, in cui la legge lo spinge a tornare a casa in Algeria. Una casa mai nemmeno vista. Il giovane cercherà dunque una soluzione al problema, tra avvocati e sindacati, esponendosi in prima persona con la stampa locale, cercando di attrarre l’attenzione della comunità civile sul problema. Mentre il fratello Amir è deciso a rimanere in Italia, Said cerca la soluzione migliore per mantenere tutta la famiglia unita.

sta per piovere posterUn tema profondamente attuale, entrato più volte nella discussione politica del nostro Paese. Giovani nati e cresciuti in Italia, stranieri di seconda generazione che non hanno mai visto altra patria se non quella in cui sono vissuti, costretti ad abbandonare tutto. Casa, scuola, amici, futuro. I problemi di una burocrazia restrittiva, dagli iter lunghissimi, spesso attaccata a cavilli puramente tecnici. Un’Italia ancora poco incline all’integrazione, già nelle culture di altre nazioni occidentali quali Francia, Inghilterra, Germania, Stati Uniti, per ragioni storiche legate al colonialismo e non solo. Rashid vuole proporci interessanti spunti di riflessione e ci riesce, in una storia che ha un sapore anche autobiografico, date le origini irachene del regista. Una vicenda raccontataci attraverso le parole e i volti dei personaggi, con un uso ricercato dei primi piani, soprattutto quelli di Lorenzo Baglioni (Said) e Mohamed Hanifi (Hamid), entrambi capaci di un’interpretazione convincente. Un film realizzato in modo semplice, con una sceneggiatura lineare priva di clamorosi colpi di scena che avrebbero tolto un po’ di realismo a una storia che vuole e deve raccontare un problema vero. La stessa Firenze ci appare in tutta se stessa. Una città viva, reale, non una semplice, splendida opera d’arte che fa da artistico fondale. Pur nella semplicità della rappresentazione, la pellicola riesce a coinvolgere e far riflettere lo spettatore, grazie a tematiche che sono, del resto, attuali e ormai argomento di quotidiano dibattito.

Sta per piovere si lascia guardare senza particolari problemi, un film semplice, ma capace di essere ciò che il regista vuole, spunto di riflessione e traino per la metamorfosi di un paese ancora abbastanza cristallizzato e chiuso sui temi dell’immigrazione. Un cambiamento che il regista sembra sentire nell’aria, ormai prossimo, come profumo di pioggia prima che le gocce comincino a cadere.

St. Vincent: recensione del film con Bill Murray

St. Vincent: recensione del film con Bill Murray

Theodor Melfi scrive e dirige il suo esordio alla regia, St. Vincent, storia tratta da un esperienza biografica che ha adattato sul grande schermo per dare vita ad una commedia con al centro il classico rapporto generazionale tra anziani e bambini.

In St. Vincent Maggie (Melissa McCarthy), madre single, si trasferisce a Brooklyn con il figlio dodicenne Oliver (Jaeden Lieberher). Costretta a lavorare fino a tardi, Maggie non ha altra scelta che lasciare il bambino con il vicino di casa Vincent (Bill Murray). L’uomo in compagnia di Daka (Naomi Watts), spogliarellista incinta, porta con sé Oliver nei luoghi che frequenta quotidianamente: l’ippodromo, lo strip club e il bar di fiducia.

Difatti il film di Melfi rientra ampiamente nello schema di alcune pellicole quali Il Vecchio e il bambino, Gran Torino fino ad arrivare Up in cui troviamo il vecchio burbero dal passato doloroso che è diventato diffidente e furbo nei confronti del mondo che pian piano si aprirà grazie all’innocenza e la fragilità del ragazzo che farà leva sui ricordi e i sentimenti dell’uomo.

St. Vincent: il film

St. Vincent

Ciò che getta una luce differente in questo schema classico, è lo stile che adotta il regista, una commedia ambientata nei sobborghi americani che da ampio respiro al film e che non cerca di cadere facilmente nel sentimentalismo ma che emoziona attraverso la comicità spontanea delle maschere che sono ben descritte e che fanno nascere e crescere spontaneamente la risata del pubblico, senza ricorrere a facili forzature.

La seconda giusta intuizione arriva grazie al cast di St. Vincent: Murray riesce a tenere da solo l’intero film tagliando trasversalmente tutte le corde della pellicola, regalando così l’ennesima interpretazione, che se in qualche modo sembra già vista, è pur sempre originale e spassosa. Contemporaneamente, in ruoli invertiti, assistiamo alle trasformazioni della Watts e della McCarthy, la prima in veste comica e la seconda in quella drammatica, che riescono a confermare le indiscusse doti artistiche e a caratterizzare il film con interessanti gag. Bravi anche Chris’ODowd nel ruolo di padre Geraghty, un insolito reverendo della scuola di Oliver, ed ovviamente Lieberher che riesce a tenere la scena e i tempi comici di un mostro sacro come Murray.

St. Vincent è un film che riesce ad utilizzare una struttura nota al cinema, il divario generazionale, per parlare dei rapporti umani e di come questi siano associati ai pregiudizi e alle prime impressioni. Infatti la pellicola gioca attraverso il registro della commedia sul punto di vista, passando dalla visione generale che si ha del personaggio Murray per poi unirsi alla visione del piccolo Lieberher che senza i filtri sociali e morali riesce a dare una giusta prospettiva al suo baby-sitter lanciando definitivamente l’inevitabile l’happy ending.

ST. VINCENT

St. Vincent: cinque poster per un Bill Murray da Oscar

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Ecco di seguito cinque character poster per St. Vincent, il film con protagonista Bill Murray che potrebbe riservare a noi e all’attore di Ghostbuster un sacco di sorprese nella prossima stagione dei premi. Nella gallery di seguito trovate i poster e le prime immagini dal film.

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St. Vincent 9St. Vincent è il debutto alla regia di Theodore Melfi ed è stato presentato al Festival di Toronto dove ha riscosso un buon successo dal pubblico, che ha acclamato la performance di Bill Murray.

In St. Vincent Bill Murray è Vincent, un ubriacone, giocatore d’azzardo in pensione, a cui la vicina (Melissa McCarthy), una mamma single, affida suo figlio 12enne come se fosse un babysitter. Passando del tempo insieme, l’anziano e il ragazzino impareranno molto l’uno dall’altro. Le performance degli attori sembrano tutte notevoli, soprattutto si distingue Naomi Watts in uno dei suoi rarissimi ruoli leggeri, quello di una stripper incinta amica di Vincent.

Fonte: CS

St. Vincent: Bill Murray da Oscar torna al cinema dal 18 dicembre

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St. VincentSarà Eagle Pictures a distribuire in Italia, dal 18 dicembre, St. Vincent, pellicola di Ted Melfi che vede protagonista Bill Murray, presentata al Festival del film di Toronto e diventata in poche ore fenomeno sul web grazie a una clip che vede il protagonista cantare Bob Dylan.

Maggie (Melissa McCarthy), madre single, si trasferisce a Brooklyn con il figlio dodicenne Oliver (Jaeden Lieberher). Costretta a lavorare fino a tardi, la donna non ha altra scelta che lasciare il figlio nelle mani del loro nuovo vicino, Vincent (Bill Murray), uno scorbutico pensionato con la passione per l’alcool e per le scommesse. La bizzarra coppia stringe una singolare amicizia: insieme ad una spogliarellista incinta di nome Daka (Naomi Watts), Vincent coinvolgerà Oliver nella sua routine quotidiana, portandolo all’ippodromo, in uno strip club e al baretto di fiducia.

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L’uomo aiuterà Oliver a crescere, mentre il ragazzino comincerà a vedere in lui qualcosa che nessuno percepisce, il suo essere un uomo incompreso e dal cuore d’oro. Il titolo del film deriva da un compito assegnato al giovane Oliver a scuola: trovare un santo cattolico per lui fonte di ispirazione e individuare qualcuno nella sua vita che incarna le virtù di quel santo; il ragazzino sceglierà proprio Vincent, dichiarando l’unicità e la profondità di un rapporto che ha finito per cambiare la vita ad entrambi.

Ispirato ad una vicenda personale del regista e sceneggiatore Ted Melfi, St. Vincent vede protagonisti anche Chris O’ Dowd e Terrence Howard.

St. Vincent ecco il primo poster con Bill Murray e Naomi Watts

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St. Vincent ecco il primo poster con Bill Murray e Naomi Watts

bill_murray_st_vincentPrimo poster ufficiale per St. Vincent, debutto alla regia di Theodore Melfi,  che ha già visto la sala al Toronto Film Festival riscuotendo pareri positivi.
In St. Vincent Bill Murray è Vincent, un ubriacone, giocatore d’azzardo in pensione, a cui la vicina (Melissa McCarthy), una mamma single, affida suo figlio 12enne come se fosse un babysitter. Passando del tempo insieme, l’anziano e il ragazzino impareranno molto l’uno dall’altro. Le performance degli attori sembrano tutte notevoli, soprattutto si distingue Naomi Watts in uno dei suoi rarissimi ruoli leggeri, quello di una stripper incinta amica di Vincent.

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Fonte: EW

St. Vincent 3 spot per il film con Bill Murray

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St. Vincent 3 spot per il film con Bill Murray

Weinstein Company pubblica tre spot tv per St. Vincent, il film con protagonista Bill Murray che potrebbe riservare a noi e all’attore di Ghostbuster un sacco di sorprese nella prossima stagione dei premi.

http://youtu.be/_91q1IOnW30

http://youtu.be/mqxtaZQd4kA

http://youtu.be/iFTRWGMRh50

St. Vincent è il debutto alla regia di Theodore Melfi ed è stato presentato al Festival di Toronto dove ha riscosso un buon successo dal pubblico, che ha acclamato la performance di Bill Murray.

In St. Vincent Bill Murray è Vincent, un ubriacone, giocatore d’azzardo in pensione, a cui la vicina (Melissa McCarthy), una mamma single, affida suo figlio 12enne come se fosse un babysitter. Passando del tempo insieme, l’anziano e il ragazzino impareranno molto l’uno dall’altro. Le performance degli attori sembrano tutte notevoli, soprattutto si distingue Naomi Watts in uno dei suoi rarissimi ruoli leggeri, quello di una stripper incinta amica di Vincent.

Sr., la recensione del documentario di Robert Downey Jr. su Netflix

Dal titolo Sr. Robert Downey Jr. con la regia di Chris Smith racconta in un documentario in bianco e nero la vita del padre Robert Sr., un eclettico pioniere del cinema sperimentale. Il documentario girato nel 2019 fino al 2021 quando il regista è venuto a mancare a causa di complicanze dovute al Parkinson. Il suo lungometraggio Putney Swope ha ricevuto dalla Biblioteca del Congresso americano il titolo “culturalmente significativo”. Il suo nome è stato di ispirazione a molti registi tra cui Paul Thomas Anderson che compare nel documentario. Sr. è disponibile su Netflix dal 2 dicembre.

Sr., la recensione

Il ritratto di un anticonformista Robert Downey Sr. e quello che propone il nuovo documentario di Netflix. Non si presenta come un’asettica linea temporale che ripercorre le date più significative del regista ma ha carattere e irriverenza tipici del protagonista. L’assenza di colore dona al formato del documentario la nostalgia di quel tempo che non c’è più. Ci imbattiamo in scene di normale quotidianità mentre Sr. Cerca di dirigere la sua versione del documentario: “Non si tratta solo dei tuoi film. Si tratta di sapere chi sei“.

Pungente, sicuramente è questo un altro aggettivo per descrivere Bob Sr. Il suo racconto come regista underground della New York degli anni ’60 viene filtrato anche dagli occhi dello stesso Downey Jr. che già nella culla ascoltava i ciak a ripetizione. La sua carriera inizia nel 1966 con Chafed Elbows (1966) un film talmente avanti con i tempi che, come ricorda lo stesso Sr., anche la madre ha odiato. La pellicola parlava di un pazzo che sposa la madre, una sindrome di Edipo amplificata. Poi sono arrivati Babo 73 e The Sweet Smell of Sex prima del successo nel 1969 con Putney Swope.

Uno dei punti nevralgici della sua carriera è stata proprio la preparazione al film. Quando il figlio gli domanda da dove aveva avuto l’idea di una trama – così attuale oggi come all’ora durante le agitazioni per i diritti civili. “Un giorno un uomo di colore che lavorava con me mi disse ‘Tu fai più soldi di me nonostante facciamo lo stesso lavoro’“. E l’irriverenza del regista non si è fermata alla pellicola ma anche alla locandina promozionale del film che sbatte a tutti un bel dito medio in primo piano.

Un uomo pieno di misteri che con l’età è stato in grado di smussare gli angoli più duri del suo carattere. Dopo il successo del 1969 il suo nome è stato notato anche dai nomi più illustri di Hollywood. Ma uno dei momenti che tiene a ricordare è l’incontro con Paul Thomas Anderson. Il regista di Boogie Night racconta dell’ammirazione dei confronti di Downey Sr. e in Sr. il sentimento nei confronti del regista viene ricambiato. Il figlio infatti scherza: “Siamo tutti d’accordo che Paul Thomas Anderson è il figlio che mio padre avrebbe voluto”. Infatti, lo stesso Anderson anni prima ha girato alcuni video amatoriali di un viaggio in treno con Sr. che sono state inserite nel documentario.

Sr. recensione film

Padre e figlio uniti da un ciak

Mentre Sr. ripercorre la sua vita come regista, Robert Jr. parla della sua vita come attore, nata dalla costante presenza del cinema nella sua vita. A 5 anni, infatti, il padre – in mancanza di un baby-sitter a cui affidarlo – lo mette davanti la macchina da presa: “Sapevo che non doveva andare a scuola, ma che sarebbe diventato un attore”. Nasce così Robert Downey Jr. attore che oggi vanta il titolo di uno degli attori più pagati di Hollywood. Ma non è stato sempre facile creare un semplice rapporto padre-figlio.

Il cinema, la possibilità di sedersi l’uno accanto all’altro e poter parlare della pellicola insieme è stato uno dei motori del loro rapporto così intenso. Ma dopo il 1972 con Greaser’s Palace, dove Sr. fa una reinterpretazione comica della vita di Cristo che tutto va a rotoli. come afferma lui stesso nel documentario. “Mi facevo di cocaina e marijuana per lo più”, e questo ha portato anche alla fine del matrimonio con la prima moglie, Elsie. La madre di Robert Jr. ha lavorato al fianco di Sr. per tutta la vita – nonostante alcuni critici del momento dicessero che fosse sprecata per i suoi film. Aveva un talento straordinario e mi ha insegnato tutto su come recitare.

Mentre le due versioni del documentario prendono forma grazie a Sr.’s cut, viene mostrato l’unico lavoro diretto da Sr. sotto il controllo di uno studios hollywoodiano. E quando Robert Sr. parla dell’inizio della sua rovina intende proprio questo. Il suo rapporto con le droghe si è riversato anche sul figlio: “Tutti alteravamo la nostra coscienza attraverso l’uso di sostanze. Volevo continuare a sballarmi”. Piscine – film del 1997 con dei giovanissimi Alyssa Milano e Patrick Dempsey – racconta molto bene il suo percorso di dipendenza e successiva ripresa. Il film autobiografico mette in scena un periodo molto difficile della vita di Sr.

Una vita dedicata al cinema

Fino alla fine Sr. ci mostra Robert in preda ai suoi montaggi mentre guarda su una grande tv il figlio esibirsi in uno spettacolo in tedesco. Questo lavoro sul documentario durato un paio d’anni porta davanti l’occhio esperto della macchina da presa la vita di un uomo semplice che amava fare cinema. Era eclettico, sconsiderato e irriverente tutte qualità che ha trasmesso nelle sue opere indipendenti, molto più di quelle consacrate a Hollywood. Sr. non era fatto per la vita nella ridente e soleggiata Los Angeles ma più di ogni cosa amava la vita frenetica di New York.

Dopo aver completato il suo processo creativo ci avviciniamo al momento della morte. Questo è quello che fate nella vostra famiglia, voi attori fate della vostra vita un’arte. Si tratta di sapere chi sei. La famiglia Downey ha fatto della cinepresa l’obiettivo attraverso il quale riflettere dei propri momenti tristi e divertenti. E così come lo era stato per i filmini di famiglia anche il momento più triste nella vita di un uomo, come la scomparsa del proprio padre, è affidato simbolicamente a una 16 mm.

 “Credo in voi, credo che ce la farete. Credo che potrete aiutarvi a vicenda a rendere il mondo un posto migliore in cui vivere”.

Sr., guarda il trailer del documentario di Robert Downey Jr. su suo padre

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Il trailer di Sr. rivela il documentario Netflix di Robert Downey Jr. sul suo defunto padre. Mentre il mondo conosce bene Downey Jr. attraverso i suoi ruoli come Tony Stark/Iron Man nell’universo cinematografico Marvel, Sherlock Holmes e altri, molti non hanno familiarità con l’uomo di cui porta il nome, Robert Downey Sr., anche lui attore.

Tuttavia, era meglio conosciuto per essere un abile regista della contro-cultura, inclusa la scrittura e la regia del film underground del 1969 Putney Swope. Downey Sr. è deceduto nel luglio 2021 a causa delle complicazioni del morbo di Parkinson, ma negli ultimi tre anni della sua vita Downey Jr. ha girato un documentario su suo padre.

Ora, più di un anno dopo la morte di Downey Sr., Netflix ha diffuso il primo trailer del documentario, intitolato Sr. Il film, prima di tutto, parla della relazione di Robert Downey Jr. con suo padre, mentre racconta anche la vita e l’opera di Downey Sr., inclusi gli ultimi giorni che hanno preceduto la sua morte.

Squirrel Girl: anche l’attrice di Stranger Things si candida al ruolo

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Qualche settimana fa Anna Kendrick si propose come Squirrel Girl, o meglio dichiarò che secondo suo fratello le aveva suggerito che avrebbe potuto interpretare quel supereroe.

Adesso è Shannon Purser che si propone per il ruolo. La Purser, vista nei panni di Barb, l’amica occhialuta e sfortunata di Nancy, in Stranger Things, ha twittato il seguente mesaggio:

Che ve ne pare?

Anna Kendrick è Squirrel Girl in una fan art

Shannon Purser Stranger Things Squirrel GirlLa ragazza scoiattolo (vero nome Doreen Green) è un personaggio Marvel comics, creato da Steve Ditko e Will Murray, e comparso per la prima volta sul volume 2 numero 8 del Marvel Super-Heroes del 1992. Il personaggio venne creato allo scopo di ridare un tocco di allegria all’universo Marvel che andava sempre più incupendosi. In Italia è chiamata semplicemente “Ragazza Scoiattolo”.

Squirrel Girl: anche Edgar Wright pensa ad Anna Kendrick

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Squirrel Girl: anche Edgar Wright pensa ad Anna Kendrick

Anche Edgar Wright pensa che Anna Kendrick sarebbe una perfetta Squirrel Girl. Dopo la prima auto-proposta della Kendrick, e la fan art apparsa in rete, Wright ha giustamente fatto due più due.

La maggior parte degli attori che hanno recitato nel suo Scott Pilgrim vs The World sono poi entrati a far parte del cast di un cinecomics e la Kendrick sarebbe solo lo step successivo secondo il regista della Trilogia del Cornetto!

Ecco cosa ha scritto su Twitter Wright:

Squirrel Girl: anche l’attrice di Stranger Things si candida al ruolo

La ragazza scoiattolo (vero nome Doreen Green) è un personaggio Marvel comics, creato da Steve Ditko e Will Murray, e comparso per la prima volta sul volume 2 numero 8 del Marvel Super-Heroes del 1992. Il personaggio venne creato allo scopo di ridare un tocco di allegria all’universo Marvel che andava sempre più incupendosi. In Italia è chiamata semplicemente “Ragazza Scoiattolo”.Squirrel Girl Anna Kendrick

Squid Games 2: Il creatore spiega perché un attore cisgender ha interpretato una donna trans: “Era quasi impossibile”

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Il creatore e regista d Squid Game 2, Hwang Dong-hyuk, affronta le critiche relative al casting di Park Sung-hoon, un attore maschio cisgender, nel ruolo di Hyun-ju, una donna trans, nella seconda stagione della serie di successo di Netflix. Hyun-ju, ex soldato delle forze speciali, rischia la vita giocando a una serie di giochi mortali per bambini per finanziare il suo intervento chirurgico di conferma del genere. Tornando alla serie distopica, Gi-hun (Lee Jung-jae) e il Front Man (Lee Byung-hun) dell’enigmatica organizzazione che sta dietro ai giochi sono al centro di una storia emozionante sul capitalismo, lo sfruttamento, la disparità di classe e la vera natura dell’umanità.

In un’intervista a TV Guide, Hwang ha spiegato perché ha preferito Park a un attore transgender per interpretare Hyun-ju. L’inclusione di un concorrente trans in Squid Game è un momento significativo per la rappresentazione LGBTQ+ nei drama coreani, dove i personaggi queer, soprattutto trans, sono incredibilmente carenti. Tuttavia, la scelta del cast ha provocato qualche reazione online, con molti che si sono chiesti perché non sia stato scelto un attore trans per il ruolo. Ecco cosa ha detto il regista:

Ho previsto che sarebbero sorte discussioni di questo tipo fin dal primo momento in cui ho iniziato a creare il personaggio di Hyun-ju. All’inizio stavamo facendo delle ricerche e pensavo di fare un casting autentico di un attore trans. Quando abbiamo fatto le ricerche in Corea, non c’era quasi nessun attore apertamente trans, per non parlare di quelli apertamente gay, perché purtroppo nella società coreana la comunità LGBTQ è ancora emarginata e trascurata, il che è straziante.

Era quasi impossibile trovare qualcuno che fosse autentico. E questo ci ha portato alla decisione di scegliere Sung-hoon. Ho osservato il suo lavoro fin dal suo debutto e avevo piena fiducia in lui, che sarebbe stato la persona giusta in termini di talento per interpretare questo personaggio.

Cosa significa l’inserimento nel cast del personaggio trans di Squid Game

L’inclusione di Hyun-ju nella seconda stagione di Squid Game rappresenta un raro caso di rappresentazione LGBTQ+ nei drammi coreani, dove questi personaggi sono pochi e poco rappresentati. Come donna transgender che affronta sia i pregiudizi che le competizioni fatali, Hyun-ju dimostra un livello ammirevole di resilienza e leadership in una società che spesso emargina i suoi cittadini queer.

Se da un lato la sua presenza nello show mainstream segna un progresso, dall’altro la decisione di affidare il ruolo a un uomo cisino ha alimentato un dibattito in corso sulla rappresentazione autentica nel cinema e nella televisione. I commenti di Hwang rivelano le sfide sistemiche del casting di attori LGBTQ+ in Corea del Sud, dove il matrimonio tra persone dello stesso sesso rimane illegale e le relazioni omosessuali tra i membri del servizio militare sono criminalizzate. In un Paese ancora alle prese con i problemi di uguaglianza, una rappresentazione autentica può essere un’aspettativa difficile da soddisfare, dove gli attori trans potrebbero non sentirsi a proprio agio nel dichiararsi.

Sebbene l’interpretazione di Park abbia portato un livello di sfumature e profondità al personaggio di Hyun-ju, la scelta del casting rischia anche di perpetuare idee sbagliate sulle identità trans, come quella che le donne trans siano “uomini che fingono di essere donne”. Tuttavia, la controversia su Emilia Perez ha dimostrato che anche una donna trans che interpreta un personaggio trans non rende un progetto immune da critiche di errata rappresentazione. In definitiva, l’arco di Hyun-ju potrebbe ispirare una maggiore inclusività nell’intrattenimento coreano, ma evidenzia anche il lavoro ancora necessario per ottenere una rappresentazione autentica in tutto il mondo.

Squid Game: trama, cast, episodi e streaming

Squid Game: trama, cast, episodi e streaming

Squid Game è la nuova serie survival Originale Netflix coreana scritta e diretta da Hwang Dong-hyuk. La serie di nove episodi, con Lee Jung-jae , Park Hae-soo e Wi Ha-joon , racconta la storia di un gruppo di 456 persone che sono invitate a rischiare la vita in un misterioso gioco di sopravvivenza con un patrimonio di 45,6 miliardi di ( US $ 38,7 milioni).

Squid Game: quando esce e dove vederla in streaming

Squid Game in streaming sarà disponibile dal 17 settembre 2021 su Netflix.

Squid Game: trama e cast

Un misterioso invito a partecipare alla gara è inviato a persone con un disperato bisogno di denaro. I 456 partecipanti di ogni ceto sociale sono intrappolati in un luogo segreto dove competono per vincere 45,6 miliardi di won. Ad ogni turno si cimentano in un popolare gioco coreano per l’infanzia come “Un, due, tre, stella”, ma chi perde… muore. Chi vincerà e qual è il vero motivo della gara?

In Squid Game protagonisti sono Lee Jung-jae come Seong Gi-hun (n. 456). Autista e dipendente dal gioco d’azzardo, vive con sua madre e lotta per sostenere finanziariamente sua figlia. Partecipa al Gioco per saldare i suoi numerosi debiti. Park Hae-soo come Cho Sang-woo (n. 218). Il capo del team di investimento in una società di titoli, era un junior di Gi-hun, ed era uno studente dotato che è entrato alla Seoul National University , ma ora è ricercato dalla polizia per aver rubato denaro ai suoi clienti. Oh Yeong-su come Oh Il-nam (n. 001). Un uomo anziano con un tumore al cervello che preferisce giocare al Gioco piuttosto che aspettare di morire all’esterno. HoYeon Jung come Kang Sae-byeok (n. 067). Un disertore nordcoreano che entra nel Gioco per pagare un intermediario in grado di trovare e recuperare i suoi familiari sopravvissuti dal paese. Heo Sung-tae come Jang Deok-su (n. 101). Un gangster che entra nel Gioco per saldare i suoi enormi debiti di gioco. Anupam Tripathi come Abdul Ali (n. 199).Un lavoratore straniero dal Pakistan che entra nel Gioco per provvedere alla sua giovane famiglia dopo che il suo datore di lavoro si è rifiutato di pagarlo per mesi. Kim Joo-ryoung come Han Mi-nyeo (n. 212). Una donna misteriosa e manipolatrice che afferma di essere una povera madre single. 

Gli episodi della prima stagione Squid Game

  • Stagione 1, episodio 1: Sperando di vincere soldi facili, un Gi-hun al verde e disperato accetta di prendere parte a un gioco enigmatico. Non molto tempo dopo il primo round, si verificano orrori imprevisti.
  • Stagione 1, episodio 2: Diviso se continuare o uscire, il gruppo tiene un voto. Ma le loro realtà nel mondo esterno potrebbero rivelarsi spietate quanto il gioco.
  • Stagione 1, episodio 3:  Alcuni giocatori entrano nel turno successivo – che promette dosi uguali di dolce e mortale – con vantaggi nascosti. Nel frattempo, Jun-ho si intrufola dentro.
  • Stagione 1, episodio 4: Quando si formano alleanze tra i giocatori, nessuno è al sicuro nel dormitorio dopo lo spegnimento delle luci. Il terzo gioco sfida la squadra di Gi Hun a pensare in modo strategico.
  • Stagione 1, episodio 5: Gi-hun e la sua squadra, a turno, fanno la guardia per tutta la notte. Gli uomini mascherati incontrano problemi con i loro co-cospiratori.
  • Stagione 1, episodio 6: I giocatori si accoppiano per la quarta partita. Gi-hun è alle prese con un dilemma morale, Sang-woo sceglie l’autoconservazione e Sae-byeok condivide la sua storia non raccontata.
  • Stagione 1, episodio 7: Il leader mascherato accoglie gli ospiti VIP nella struttura per una visione in prima fila dello spettacolo. Nel quinto gioco, alcuni giocatori crollano sotto pressione.
  • Stagione 1, episodio 8: In vista dell’ultimo turno, sfiducia e disgusto sono profondi tra i finalisti. Jun-ho scappa, determinato a svelare gli sporchi segreti del gioco.
  • Stagione 1, episodio 9: Il round finale presenta un’altra prova crudele ma questa volta come andrà a finire dipende da un solo giocatore. Il creatore del gioco esce dall’ombra.

Squid Game: The Challenge, teaser e data di uscita del reality show di Netflix

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Netflix ha lanciato un nuovissimo teaser trailer di Squid Game: The Challenge per la sua nuova competizione reality show, ispirata all’omonimo film drammatico di grande successo dello streamer. Il debutto dello spettacolo è previsto per il 22 novembre.

Il video mostra in anteprima i 456 concorrenti provenienti da tutto il mondo che competono per avere la possibilità di vincere 4,56 milioni di dollari, che è il più grande premio in denaro forfettario nella storia dei reality. Come nella serie originale, i giocatori indosseranno tute verdi durante il resto della competizione.

Chi ha realizzato Squid Game: La Sfida?

Squid Game: The Challenge è prodotto da Nicola Brown, Tim Harcourt, John Hay, Toni Ireland, Anna Kidd e Stephen Lambert. Proviene da Studio Lambert (The Circle) e The Garden (24 Hours in A&E), parte di ITV Studios. Le riprese della prima stagione si sono svolte nel Regno Unito lo scorso gennaio.

“456 giocatori reali parteciperanno alla competizione alla ricerca di una ricompensa che cambierà la loro vita di 4,56 milioni di dollari”, si legge nella sinossi. “Mentre competono attraverso una serie di giochi ispirati allo show originale – oltre a nuove sorprendenti aggiunte – le loro strategie, alleanze e personaggi verranno messi alla prova mentre i concorrenti vengono eliminati intorno a loro.

Squid Game 2 sta attualmente girando la sua seconda stagione di Squid Game con Lee Jung-jae, Wi Ha-joon, Gong Yoo e Lee Byung-hun che riprendono i rispettivi ruoli. A loro si unirà un cast stellare composto da Im Si-wan, Kang Ha-neul, Park Sung-hoon, Yang Dong-geun, Jo Yu-ri, Park Gyu-young e altri.

Grazie al suo successo di critica e commerciale, la serie originale ha ottenuto tre nomination ai Golden Globe, tra cui quella del veterano sudcoreano O Yeong-su, che ha vinto il premio come miglior attore non protagonista in una serie per la sua interpretazione di Oh Il-nam/Giocatore 001. Ha anche fatto la storia diventando il primo spettacolo non inglese a ricevere quattro importanti nomination ai SAG, con Lee Jung-jae e Jung Ho-yeon che hanno vinto la prestazione eccezionale di un attore maschio e la prestazione eccezionale di un attore donna.

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