È stato diffuso il nuovo trailer
italiano di Annabelle
3, il terzo capitolo della saga horror prodotta da
James Wan che ha per protagonista la bambola
demoniaca.
Lo sceneggiatore Gary Dauberman
(“The Nun – La Vocazione del Male“, “IT“,
“Annabelle”) dirige il suo primo lungometraggio
nel franchise da 1,5 miliardi di dollari di The
Conjuring. Il nuovo film horror è nuovamente prodotto dal
creatore dell’universo di The Conjuring, James Wan
attraverso la sua società di produzione Atomic
Monster, e da Peter Safran, che ha
prodotto tutti i film con The Safran Company.
Determinati a impedire ad Annabelle
di continuare a seminare il caos, i demonologi Ed e Lorraine Warren
portano la bambola posseduta nella stanza dei manufatti chiusa a
chiave della loro casa, mettendola “al sicuro” dietro un vetro
consacrato e ottenendo la santa benedizione di un sacerdote. Ma li
attende una spietata notte di orrore, quando Annabelle risveglia
gli spiriti maligni nella stanza, pronti a mettere gli occhi su un
nuovo bersaglio: Judy, la figlia di dieci anni dei Warren, e le sue
amiche.
Nel film recitano McKenna
Grace (“The Haunting of Hill House” in TV, “Gifted – Il
Dono del Talento”, e l’imminente “Captain
Marvel“) nel ruolo di Judy; Madison
Iseman (“Jumanji:
Benvenuti nella Giungla“, “Piccoli Brividi 2: I Fantasmi di
Halloween”) è la sua babysitter, Mary Ellen; e Katie
Sarife (“Youth and Consequences” e “Supernatural” in TV)
nei panni dell’amica tormentata Daniela, mentre Patrick
Wilson (i film di “The Conjuring” e “Insidious”, e
l’imminente “Aquaman”) e Vera Farmiga (i film di
“The Conjuring”, l’imminente “Godzilla: King of the Monsters”, “Bates Motel” in
TV) riprendono rispettivamente i loro ruoli di Ed e Lorraine
Warren.
Dauberman ne ha
anche scritto la sceneggiatura da una storia di Wan e
Dauberman. I produttori esecutivi sono Michael
Clear e Michelle Morrissey. La squadra creativa di
Dauberman che ha lavorato dietro le quinte include il direttore
della fotografia Michael Burgess (l’imminente “La Llorona – Le
Lacrime del Male”), la scenografa Jennifer Spence (“Annabelle:
Creation”, “The Nun – La Vocazione del Male”) e la costumista Leah
Butler (“Annabelle: Creation”).
Il film targato New Line Cinema
uscirà il 3 luglio 2019 e sarà distribuito da Warner Bros.
Pictures.
Chi sarà il nuovo Batman?
Robert Pattinson è la risposta, questa volta
ufficiale! La Warner Bros ha annunciato ufficialmente che l’attore
sarà il protagonista della nuova trilogia affidata a Matt Reeves,
il cui primo capitolo dovrebbe arrivare in sala il 25 giugno
2021.
A metà maggio scorso era stato
riportato che l’attore era in lizza per il ruolo con
Nicholas Hoult, mentre ieri si vociferava di un
provino con tanto di costume per entrambi gli attori che sono stati
coinvolti in un testa a testa per la scelta finale. Dopo
quest’ultimo provino, la WB ha fatto la sua scelta ed ha assegnato
a Robert Pattinson il ruolo.
La pre-produzione del primo film
dovrebbe cominciare questa estate. Seguiranno ulteriori dettagli
sul film che, ora che ha un protagonista, potrà finalmente
procedere senza indugio verso la produzione.
Pattinson raccoglie l’eredità di
Ben Affleck che ha interpretato Batman nella
visione di Zack Snyder.
Ecco il trailer di Wolf Call
– Minaccia in alto mare, il primo film Antonin
Baudry con Francois Civil, Omar Sy e
Mathieu Kassovitz.
Un giovane uomo ha il raro dono di
riconoscere ogni suono che sente. A bordo di un sottomarino
nucleare ogni cosa dipende da lui, “l’orecchio d’oro”. Tutti lo
reputano il migliore, finché un giorno non commette un errore che
mette l’equipaggio in pericolo di vita. Per cercare di recuperare
la fiducia dei suoi compagni, finirà per mettersi in una situazione
ancora più drammatica. Nel mondo della dissuasione nucleare e della
disinformazione, si ritroveranno tutti intrappolati in un
ingranaggio incontrollabile.
Arriverà nelle sale italiane solo
per tre giorni, il 28, 29 e 30 ottobre, il
documentario evento PAVAROTTI, che racconta la
storia, la voce, i segreti e la leggenda del tenore Luciano
Pavarotti e del suo incredibile percorso, da figlio di un fornaio a
superstar internazionale capace di trasformare per sempre il mondo
dell’opera.
Firmato dal regista Premio
Oscar®Ron Howard, PAVAROTTI è realizzato
con filmati mai visti prima e immagini delle performance più
iconiche del tenore che offrono un ritratto intimo ed emozionante
dell’artista e dell’uomo, il più amato cantante d’opera di tutti i
tempi con oltre 100 milioni di dischi venduti nel corso della sua
carriera.
La Coppa del Mondo del 1990 in
Italia è stata l’occasione in cui l’opera ha conquistato il grande
pubblico: in quell’occasione, sul palco di Roma, Pavarotti si è
unito ai colleghi tenori Placido Domingo e
José Carreras, esibendosi per un pubblico mondiale
di 1,4 miliardi di persone. La loro potente interpretazione di
“Nessun Dorma” vive ancora oggi come uno dei brani musicali più
conosciuti al mondo: una performance con cui Pavarotti ha coronato
definitivamente il suo sogno di portare l’opera nelle case del
grande pubblico.
Ron Howard ha scelto un approccio
intimo per raccontare la storia di Pavarotti: si è spinto oltre
l’iconica figura pubblica per rivelare l’uomo. Grazie alla
partnership con Decca Records e all’accesso esclusivo agli archivi
di famiglia e al vasto materiale musicale ripreso dal vivo, il
documentario evento fa emergere la storia personale dell’artista:
dalle sue umili origini nel Nord Italia fino allo status di
superstar mondiale. Attraverso le immagini e alla musica di
PAVAROTTI, gli spettatori viaggeranno in tutto il mondo in
compagnia del tenore. Lo conosceranno come marito e padre,
filantropo instancabile e soprattutto artista sensibile, che ha
avuto una relazione complessa con il suo talento e con un successo
senza precedenti.
Dai creatori del blockbuster
mondiale The Beatles: Eight Days a Week, PAVAROTTI di Ron
Howard è prodotto da Polygram Entertainment, Imagine Entertainment
e White Horse Pictures con Diamond Docs e in collaborazione con
TIMVISION e WILDSIDE. I produttori esecutivi italiani sono Lorenzo
Gangarossa, Mario Gianani e Lorenzo Mieli.
Il documentario sarà nei cinema
italiani solo per tre giorni, il 28, 29 e 30 ottobre, distribuito
da Nexo Digital in collaborazione con i media partner RTL 102.5,
Classica HD, MYmovies.it, Rockol.it, Onstage.
In occasione dell’uscita del film,
saranno disponibili dal 7 giugno pubblicati da Decca il
nuovo Greatest Hits di Big Luciano che
raccoglie i grandi successi dell’artista, 3
CD con 67 brani per
oltre 3 ore e mezzo di musica, e
la colonna sonora originale del
film che, oltre a raccogliere i grandi successi di Pavarotti,
contiene due inediti:
Miserere con Zucchero e Andrea
Bocelli e l’Ave Maria di
Schubert con Bono.
J.K. Rowling ha annunciato una nuova
serie di quattro storie ambientate nel mondo di Harry
Potter. Mentre la storia del mago con gli occhiali si è
conclusa, la vita a Hogwarts continua e infatti le quattro storie
riporteranno i lettori nelle aule e nei corridoi della scuola di
Magia e Stregoneria.
I quattro romanzi saranno
distribuiti in versione ebook a giugno, a 2,99 $ ognuno, oltre ad
essere disponibili su Pottermore, la piattaforma
di riferimento per i fan di Harry Potter in tutto
il mondo, mentre sono già prenotabili su Amazon.
Le quattro storie conterranno
contenuti extra sul genere di A History of Magic
già visti qualche tempo fa. La scrittrice, rivolgendosi al suo
pubblico, garantisce che queste storie “vi porteranno indietro
nel tempo ancora una volta per imparare qualcosa in più sul
folklore e la magia tradizionale al centro delle storie di Harry
Potter”. Si tratterà di volumi che conterranno indicazioni e
approfondimenti sulle materie che Harry, Ron e Hermione hanno
studiato per tutta la loro carriera a Hogwarts: difesa contro le
arti oscure, pozioni, erbologia, divinazione, astronomia e cura
delle creature magiche.
La serie sarà impreziosita dalle
illustrazioni dell’artista londinese Rohan Daniel
Eason, conosciuto per il suo stile surreale. I quattro
romanzi saranno disponibili dal 27 giugno e si intitoleranno:
A Journey Through Charms and Defence Against the Dark Arts,
A Journey Through Potions and Herbology, A Journey Through
Divination and Astronomy e A Journey Through Care
of Magical Creatures.
Claudio
Cupellini dirigerà l’adattamento cinematografico de
La terra dei figli, una delle storie a fumetti di
Gianni Pacinotti, Gipi. Il regista di Una
vita tranquilla, Alaska e di numerosi
episodi di Gomorra – La serie si appresta ad
adattare l’ultimo fumetto edito dell’artista pisano, tra le sue
opere più popolari e affascinanti.
Il quotidiano La
Stampa riporta la notizia che sarà di sicuro interesse per
chi si occupa di cinema e fumetti in Italia. Il film si inserisce
così nell’ormai fervida attività che vede dialogare fumetto e
cinema nel nostro paese. Cupellini ha anche firmato la
sceneggiatura del film insieme a Filippo Gravino e
Guido Iuculano, e le riprese si svolgeranno tra
Veneto, Emilia Romagna e Lazio, mentre alla produzione c’è
Indigo.
La storia di Gipi
racconta un mondo post-apocalittico violento in cui i sentimenti
sono vietati e in cui un padre tenta di mantenere in vita i propri
figli educandoli alla dura e selvaggia realtà che li circonda.
Edito nel 2016 da Coconino Press, nel 2018 il libro ha vinto
Premio della Critica francese ACBD e ha
ottenuto una candidatura al Fauve d’Or di Angoulême
2018.
In occasione del tour promozionale
di Rocketman, di cui è produttore, Matthew
Vaughn è tornato a parlare dei suoi progetti mai
realizzati per la saga degli X-Men e delle idee
proposte alla Warner Bros per un eventuale film su
Superman (forse il sequel di Man of Steel?) nelle
interviste con Polygon e Comingsoon.net.
Riguardo i Mutanti Marvel e il destino dei personaggi
incrociati grazie a X-Men: L’inizio, primo
capitolo del riavvio del franchise uscito nel 2011, Vaughn ha
spiegato quali erano i piani originali di una trilogia poi
trasformata in serie dalla Fox (con Giorni di un futuro
passato, Apocalisse e Dark
Phoenix):
“Non ho continuato
su quella strada perché lo studio non mi ha ascoltato. Il mio piano
prevedeva First Class e poi un secondo film
dedicato al giovane Wolverine e ambientato negli anni ’70 per
continuare a raccontare quei personaggi secondo la mia versione
degli X-Men. Un progetto che li avrebbe fatti conoscere bene al
pubblico prima del gran finale con Giorni di un Futuro Passato.
Cosa c’era di più grandioso del vedere insieme Ian McKellen e
Michael Fassbender, Patrick Sterwart e James McAvoy?“.
Il regista ha inoltre aggiunto qualche dettaglio sulla
produzione:
“Una volta terminata
la sceneggiatura di Giorni di un futuro passato
ero pronto a cominciare, e ripensandoci dissi allo studio che
sarebbe stato divertente ingaggiare Tom Hardy o qualche altro
attore per il ruolo di Wolverine per poi riunire tutti nel finale.
La Fox lesse la sceneggiatura e pensò che fosse una bomba, che
dovevamo realizzarla subito. Dopo feci presente allo studio
chedopo quel film non avrebbero avuto più nulla da
raccontare…infatti hanno girato
Apocalisse.”
“Hollywood non ha il
senso del ritmo, ed è come se i produttori esecutivi guidassero una
macchina a 200km orari guardando lo specchietto posteriore senza
capire perché stanno facendo soldi.“
Su Superman invece
il discorso è diverso, e Vaughn ha definitivamente abbandonato
qualsiasi ipotesi di realizzare un cinecomic sull’Uomo d’Acciaio. A
quanto pare l’idea proposta alla Warner e sviluppata insieme a
Mark Millar non ha colpito i dirigenti, idea che
lo stesso fumettista aveva descritto come una trilogia
“colossale e ricca di buoni sentimenti e speranza“.
Secondo i racconti del
filmaker, il primo capitolo si sarebbe svolto su Krypton e avrebbe
avuto come protagonista assoluto Jor-El e l’esplosione del pianeta,
mentre Superman sarebbe cresciuto e solo successivamente avrebbe
affrontato le sfide sul pianeta Terra Terra. Non ci sono più legami
tra Matthew Vaughn e lo studio, ma il diretto interessato non
esclude qualsiasi possibilità di “riconciliazione”. D’altronde
“Sarebbe difficile rifiutare”, ha detto
nell’intervista…
Presentato questa mattina il
programma ufficiale della XIV Edizione del Sardinia Film
Festival, il premio internazionale organizzato dal
Cineclub Sassari dedicato al cortometraggio, divenuto uno degli
appuntamenti più attesi nell’isola per il cinema indipendente.
Quindici giorni di appuntamenti in
quattro diverse località del nord Sardegna, centoventi proiezioni
in lingua originale, diciotto prime europee e tante altre
nazionali, oltre duemila opere totali pervenute al concorso. E
ancora ospiti d’eccezione, concerti, incontri e masterclass.
Il Sardinia Film
Festival vede coinvolti i comuni di Sassari, Villanova
Monteleone, Bosa e Alghero, per un circuito che comprende fiction,
documentari, animazioni, sperimentali e videoart.
“Quest’anno si registra un
forte incremento di opere dall’ampia tematica sociale che arrivano
soprattutto da paesi in via di sviluppo”, ha affermato il
direttore artistico Carlo Dessì. “Provengono dalle zone del
nord-Africa, dal Medioriente, dal Sudamerica e dall’Asia, e non a
caso presentano spesso una particolare attenzione alla condizione
della donna, ai diritti umani e al lavoro”. E a tal proposito,
saranno moltissimi anche gli eventi collaterali, gli incontri e le
masterclass dedicati a questi temi. “Ci siamo organizzati per
offrire al nostro pubblico una visione privilegiata di punti di
vista diversi e restare collegati alla cose del mondo”, ha
aggiunto il Presidente Angelo Tantaro.
“Questa è anche la prima
edizione senza Nando Scanu, decano e socio fondatore del
Cineclub”, ha proseguito Dessì. “Cercheremo di rendere
onore alla grande eredità che ci ha lasciato”.
Il Sardinia Film
Festival sarà anticipato da un’anteprima di due giorni, il
14 e 15 giugno, presso l’Accademia Mario Sironi di Sassari, dove
saranno proiettati i corti della sezione
Experimental e Videoart. Si
riparte con una seconda anteprima il 24, 25 e 26 giugno a Palazzo
di Città, che accoglie i segmenti Vetrina Italia e
Vetrina Sardegna e numerosi eventi
collaterali.
Tra questi la tavola rotonda
“Focus Donna”, che si terrà il 24 giugno, in
collaborazione con l’associazione noi Donne 2005,
e la masterclass di sceneggiatura che si svolgerà il 25 giugno, a
cura di Filippo Kalomenidis.
Tra i lungometraggi presentati al
Sardinia Film Festival, sono in calendario diverse
prime. Il 25 giugno la proiezione in anteprima nazionale del film
Restiamo Amici di Antonello Grimaldi, tratto dal romanzo
di Bruno Burbi “Si può essere amici per sempre”, e
interpretato da Michele Riondino,
Alessandro Roja e Violante Placido.
Sempre il 25 giugno verrà
presentato il film L’ultimo pizzaiolo, del
giornalista Sergio Naitza, un lavoro che focalizza l’attenzione
sulla chiusura delle sale cinematografiche in Sardegna.
Il 26 giugno verrà presentato, per
la prima volta nella sua edizione restaurata dopo un impegnativo
lavoro di recupero, la pellicola Altura di Mario Sequi, il
primo film sardo girato nel dopoguerra (1949). L’opera, che ha
avuto come protagonisti Massimo Girotti, Eleonora Rossi Drago e
Roldano Lupi, con le musiche di Ennio Porrino, è stata recuperata
dal circolo Gremio dei Sardi a Roma, grazie a una ricerca di Franca
Farina del Centro Sperimentale di Cinematografia Cineteca
Nazionale, che lo ha scovato nella collezione di un privato.
La partenza ufficiale del
Sardinia Film Festival sarà il 28 giugno a
Villanova Monteleone con tre giornate di appuntamenti nella
suggestiva località turistica, per il Premio al Miglior
documentario italiano. In anteprima assoluta verrà presentato il
documentario Radici di Luigi Monardo Faccini, nato da
un’idea di Marina Piperno.
Dal 1 luglio a fare da cornice del
Sardinia Film Festival per due giornate sarà la
meravigliosa cittadina sul Temo, con il V Bosa Animation
Award, dedicato ai corti d’animazione provenienti da tutto
il mondo.
All’interno del Bosa Animation
Award, si terrà il “Laboratorio di lettura e scrittura del
fumetto – per bambini e ragazzi” a cura del Centro
Internazionale del Fumetto diretto da Bepi Vigna. Tra i
protagonisti del 2 luglio ci sarà anche Luca Raffaelli, che
presenterà al pubblico il suo libro “Le anime
disegnate”.
La tappa finale della
manifestazione, dal 3 al 7 luglio si terrà nell’incantevole centro
storico di Alghero. Attesissimo il focus Sardinia Animation
Net, uno spazio dedicato alla formazione e
all’approfondimento sul cinema d’animazione, che favorirà
l’incontro tra filmaker, animatori e produttori. Sarà ancora un
appuntamento imperdibile per gli appassionati, l’unico nell’isola a
dedicare al tema ben due giornate di proiezioni più due di
formazione con protagonisti di fama internazionale.
Ad aprire la masterclass sarà
ancora una volta il giornalista e scrittore Luca Raffaelli con il
suo workshop “Breve storia del cinema d’animazione”.
Seguirà il panel “Il cinema d’animazione dall’idea alla
distribuzione”, tenuto da Cristian Jezdic, vicepresidente di
Cartoon Italia, Pedro Citaristi, sales manager della Superights e
Lucia Geraldine Scott di Red Monk Studio, che affronteranno il tema
dell’industry.
Una seconda masterclass sul
“Mondo della produzione in Italia” sarà a cura di
Giannandrea Pecorelli, dirigente televisivo e produttore
cinematografico con all’attivo titoli come Don Matteo,
Un medico in famiglia e il film di esordio di Fausto
Brizzi Notte prima degli esami, solo per citarne
alcuni.
Il Sardinia Film
Festival è realizzato grazie alla collaborazione dei
Comuni di Sassari, Villanova Monteleone, Alghero, Bosa e dei
numerosi altri partner istituzionali come la Regione Sardegna,
l’Unesco, la Presidenza della Repubblica, il Senato della
Repubblica, la Camera dei deputati, la Presidenza del Consiglio dei
ministri, il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione
internazionale, il Ministero di Giustizia, fondazione Sardegna Film
Commission, Fondazione Alghero, Unione dei Comuni del Villanova,
Università di Sassari e Accademia delle Belle Arti Mario Sironi.
Concorrono inoltre diversi partner privati come Obus, main partner
che assegnerà il premio alla migliore opera della categoria Vetrina
Sardegna, l’Aeroporto di Alghero SoGeAAl, Key Lab, Confalonieri,
Noi Donne 2005, Cherchi Olio e Centro Internazionale del
Fumetto.
Ecco i nomi dei componenti delle
giurie: GIURIA DOCUMENTARY
– Marina Piperno, Gianfranco
Pannone, Antonietta De Lillo. GIURIA FICTION
– Gianadrea
Pecorelli; Danila Alda
Confalonieri; Abdelkarim
Ouakrim. GIURIA ANIMAZIONE
– Luca
Raffaelli; Cristian
Jezdic; Chiara Magri.
Dopo la presentazione al Festival
di Cannes 2019, ecco il primo teaser trailer di Rambo
V: The Last Blood, che vedrà Sylvester
Stallone per l’ultima volta nei panni del veterano. Il
film arriverà nelle sale USA il prossimo 20 settembre.
Del film, sappiamo che sarà
ambientato nel mondo del cartello messicano, con Paz
Vega che interpreterà Carmen Delgado, una reporter che
indaga proprio sul cartello e si schiera dalla parte di Rambo per
salvare sua sorella vittima di un rapimento. Joaquín
Cosio e Yvette Monreal completano il
cast.
Quasi quarant’anni dopo aver versato
il “primo sangue”, Sylvester Stallone è tornato
come uno dei più grandi eroi action di tutti i tempi, John
Rambo. Ora, l’eroe deve affrontare il suo passato e
portare alla luce le sue spietate abilità di combattimento per
vendicarsi in una missione finale. Un mortale viaggio di vendetta,
Rambo V: The Last Blood segna l’ultimo
capitolo della serie leggendaria.
Lionsgate in collaborazione con
Millennium Media presenta, una produzione Millennium Media Balboa
Productions e Templeton Media, in associazione con Campbell Grobman
Films, e in associazione con Dadi Film (HK) Limited.
Taron Edgerton ha
conquistato pubblico e critica grazie alla sua brillante
performance in Rocketman,
dove interpreta l’icona Elton John, ma a quanto
pare il primo nome che il musicista aveva considerato per il
progetto non era britannico ma americano, un attore e cantante che
il mondo della cultura pop conosce molto bene.
Come dichiarato da David
Furnish, produttore del film e marito di Sir Elthon,
Justin Timberlake avrebbe potuto raccogliere la
responsabilità di ritrarre il genio della musica dopo la
convincente prova nel video di This Train Do not Stop There
Anymore diretto da David LaChapelle nel 2001.
“Formalmente non ci siamo mai
approcciati a Justin perché non eravamo mai nel momento giusto per
farlo“, ha spiegato Furnish all’Hollywood Reporter. “Il
suo lavoro nel videoclip fu fantastico, con il trucco e le protesi
al naso, e grazie a quello avevamo scoperto quanto fosse talentuoso
anche nella recitazione“.
Nel video Elton John non compare e
a interpretarlo è proprio Timberlake, con addosso i costumi
classici degli anni settanta e sullo sfondo del backstage di un
concerto. Qui sotto potete dargli uno sguardo.
La regia di Rocketman
è stata affidata a Dexter Fletcher, che lo scorso anno ha
sostituito Bryan Singer sul set di
Bohemian Rhapsody (pellicola dedicata alla
vita di Freddy Mercury con Rami Malek) dopo
l’improvviso licenziamento da parte della produzione. Lee
Hall, autore di Billy Elliott, si è
invece occupato della sceneggiatura.
Rocketman
ripercorrerà le fasi cruciali della vita pubblica e privata di
Elton John, dagli inizi come grande talento al pianoforte alla
consacrazione come artista internazionale, passando per gli eccessi
e il periodo in cui collaborò con il compositore Bernie
Taupin pubblicando i suoi più grandi successi.
Nuove immagini tratte dal dietro le
quinte di Avengers:
Endgame sembrano confermare che nella versione
originale del film sarebbe stata Captain
Marvel ad arrivare su Vormir, il pianeta dove è
custodita la gemma dell’anima e dove ha perso la vita
Vedova Nera sacrificandosi al posto di
Occhio di Falco.
Le foto che vedete qui sotto, e che
probabilmente fanno parte di una serie di clip che saranno incluse
nell’edizione homevideo del film, mostrano l’eroina interpretata da
Brie
Larson in azione su quello che è a tutti gli effetti
il set di Vormir (l’architettura caratteristica lo conferma).
Questo significa che, inizialmente,
il piano degli sceneggiatori non prevedeva la morte di Natasha e
che Carol Danvers avrebbe in qualche modo risolto la situazione al
cospetto di Teschio Rosso per recuperare la gemma? Le supposizioni
si sprecano, ma sappiamo quante volte la storia è cambiata nel
corso degli ultimi anni e quante versioni di Endgame sono state
girate prima del montaggio finale.
Di certo il look di Captain Marvel nella scena suggerisce che
fosse ambientata prima del suo ritorno in azione nella battaglia
conclusiva contro Thanos…che ne pensate?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Il regista Dan
Scanlon e la produttrice Kori
Rae, che
hanno firmato nel 2013 Monsters
University, stanno per tornare al cinema con il nuovo
sorprendente lungometraggio Disney•Pixar Onward.
Il film arriverà nelle sale italiane a marzo 2020.
Ambientato in un immaginario mondo
fantastico, Onward racconta la storia di
due fratelli elfi adolescenti che si imbarcano in una straordinaria
avventura per scoprire se nel mondo esista ancora un po’ di
magia.
“In Pixar cerchiamo di creare
storie che provengono da esperienze personali”, afferma
Dan Scanlon. “Questo film, infatti, è
ispirato al rapporto con mio fratello”.
Nella versione originale del film,
il cast di voci vede protagonisti Chris Pratt
(Guardiani della Galassia),
Tom Holland (Spiderman: Homecoming),
Julia Louis-Dreyfus
(Veep– Vicepresidente Incompetente)
e Octavia Spencer (La Forma
dell’Acqua– The Shape of Water).
Il cerchio si stringe e ora tutto
sembra ufficiale: uno tra Robert Pattinson e
Nicholas Hoult infosserà i panni di Bruce Wayne in
The
Batman, nuovo adattamento – e reboot – delle indagini
del crociato di Gotham affidato a Matt Reeves
(Cloverfield, Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie).
Da quanto riporta Umberto Gonzalez
di the Wrap infatti, i due attori si starebbero contendendo la
parte e negli studios della Warner Bros. sono iniziati i test con
l’uniforme che verrà sfoggiata nel film.
“Aggiornamento su BATMAN:
Robert Pattinson e Nicholas Hoult stanno effettuando i test
screening per il ruolo. Sospetto che si stiano provando la Batsuit,
perché il reparto costumi avrà bisogno di una prova completa del
guardaroba. Inoltre, la produzione del film inizierà nel primo
trimestre del 2020″.
Chi la spunterà tra Pattinson e Hoult?
Di recente un post “misterioso” del
dirigente del reparto creativo della DC Jim Lee sembrerebbe
suggerire il casting dell’attore di Cosmopolis e
Twilight, ma ovviamente attendiamo responsi dallo
studio.
In attesa che venga confermato il
prossimo interprete di Bruce Wayne, vi ricordiamo che le prime
indiscrezioni su The Batman circolate online
ipotizzano un’ambientazione negli anni Novanta, epoca tornata di
moda nel corso dell’ultima stagione anche grazie al successo di un
altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios.
Per alcuni 1990 fa rima con gli
adattamenti di Batman di Tim
Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e
che sono stati fonte di ispirazione per Zack
Snyder per quanto riguarda una scena particolare di
Batman V
Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva
omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di
Batman Returns del 1992), per non parlare del
fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul
personaggio provengono proprio da quel decennio.
Secondo i report, Reeves ha optato
per le storie di Batman: Anno Uno come possibile
punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da
genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe.
Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros.
impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri
interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain
prevista.
Per The Batman è stata già fissata l’uscita in
sala il 25 giugno 2021.
Sono state annunciate le
candidature ai Nastri d’Argento 2019, i premi assegnati dal
Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici
Italiani. A guidare la lista del film nominati c’è
Il Traditore di Marco Bellocchio,
film presentato all’ultimo Festival
di Cannes che guadagna 11 nomination.
Staccati di tre nomination, si
fermano “solo” a 8, ci sono Il Primo
Re di Matteo
Rovere, La Paranza dei
Bambini di Claudio
Giovannesi e Il vizio della
speranza di Edoardo De Angelis.
Mentre a sette nomination vediamo Euforia di
Valeria Golino e Capri-Revolution
di Mario Martone.
Ecco di seguito tutte le
candidature ai Nastri d’Argento 2019
Miglior Film
Euforia
Il primo re
Il Traditore
La Paranza dei Bambini
Suspiria
Miglior Regista
Marco Bellocchio (Il Traditore)
Edoardo De Angelis (Il vizio della speranza)
Claudio Giovannesi (La paranza dei bambini)
Valeria Golino (Euforia)
Luca Guadagnino (Suspiria)
Mario Martone (Capri-Revolution)
Matteo Rovere (Il Primo Re)
Miglior Regista Esordiente
Leonardo D’Agostini (Il Campione)
Ciro D’Emilio (Un giorno all’improvviso)
Margherita Ferri (Zen sul ghiaccio sottile)
Valerio Mastandrea (Ride)
Michela Occhipinti (Il corpo della Sposa)
Miglior Soggetto
Carla Cavalluzzi, Diego De Silva, Angelo Pasquini
Sergio Rubini (La prima pietra, Il Grande Spirito)
Stefano Massini, Andrea Bassi, Nicola Guaglianone, Menotti (Non ci
resta che il crimine, Ovunque proteggici)
Bonifacio Angius, Paola Randi (Tito e gli alieni)
Migliore Sceneggiatura
Francesca Marciano, Valia Santella, Valeria Golino
Con la collaborazione di Walter Siti (Euforia)
Edoardo De Angelis, Umberto Contarello (Il vizio della
speranza)
Marco Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella, Francesco
Piccolo
Con la collaborazione di Francesco Licata (Il Traditore)
Maurizio Braucci, Roberto Saviano, Claudio Giovannesi (La Paranza
dei Bambini)
Roberto Andò, Angelo Pasquini
Con la collaborazione di Giacomo Bendotti (Una storia senza
nome)
Migliore commedia
Bangla (Phaim Bhuiyan)
Bentornato Presidente! (Carlo Fontana, Giuseppe G. Stasi)
Croce e delizia (Simone Godano)
DolceRoma (Fabio Resinaro)
Troppa Grazia (Gianni Zanasi)
Miglior Produttore
Bibi Film (Ricordi? Una storia senza nome, Lo Spietato)
Groenlandia Film (Il Primo Re, Il Campione)
IBC Movie – Kavak Film (Il Traditore)
Indigo Film (Capri-Revolution)
Palomar (La Paranza dei Bambini)
Miglior Attore Protagonista
Alessandro Borghi (Il Primo Re)
Andrea Carpenzano (Il Campione)
Pierfrancesco Favino (Il Traditore)
Marco Giallini – Valerio Mastandrea (Domani è un altro giorno)
Riccardo Scamarcio (Euforia, Il Testimone invisibile, Lo
Spietato)
Miglior Attrice Protagonista
Anna Foglietta (Un giorno all’improvviso)
Marianna Fontana (Capri-Revolution)
Micaela Ramazzotti (Una storia senza nome)
Thony (Momenti di trascurabile felicità)
Pina Turco (Il vizio della speranza)
Miglior Attore Non Protagonista
Stefano Accorsi (Il Campione)
Alessio Lapice (Il Primo Re)
Luigi Lo Cascio, Fabrizio Ferracane (Il Traditore)
Edoardo Pesce (Non sono un Assassino)
Benito Urgu (L’uomo che comprò la luna)
Miglior Attrice Non Protagonista
Marina Confalone (Il vizio della speranza)
Isabella Ferrari (Euforia)
Valeria Golino (I Villeggianti)
Maria Paiato (Il Testimone invisibile)
Anna Ferzetti (Domani è un altro giorno)
Miglior Attore di Commedia
Stefano Fresi (C’è tempo, L’uomo che comprò la luna)
Paolo Calabresi, Guglielmo Poggi (Bentornato Presidente!)
Corrado Guzzanti (La prima pietra)
Fabio De Luigi (10 giorni senza mamma, Ti presento Sofia)
Fabrizio Bentivoglio, Alessandro Gassmann (Croce e Delizia)
Miglior Attrice di Commedia
Margherita Buy (Moschettieri del Re)
Paola Cortellesi (Ma cosa ci dice il cervello)
Lucia Mascino (Favola, La prima pietra)
Paola Minaccioni, Carla Signoris (Ma cosa ci dice il
cervello)
Alba Rohrwacher (Troppa Grazia)
Migliore Fotografia
Daniele Ciprì (Il primo re, La Paranza dei Bambini)
Daria D’Antonio (Ricordi?)
Michele D’Attanasio (Capri-Revolution)
Alberto Fasulo (Menocchio)
Vlada Radovic (Il Traditore)
Migliore Scenografia
Giancarlo Muselli (Capri-Revolution)
Dimitri Capuani (Favola)
Carmine Guarino (Il vizio della speranza)
Tonino Zera (Moschettieri del Re)
Daniele Frabetti (La Paranza dei Bambini)
Migliori Costumi
Giulia Piersanti (Suspiria)
Alessandro Lai (Moschettieri del Re)
Alberto Moretti (Non ci resta che il crimine)
Ursula Patzak (Capri-Revolution)
Daria Calvelli (Il Traditore)
Miglior Montaggio
Giorgio’ Franchini (Euforia)
Francesca Calvelli (Il Traditore)
Giuseppe Trepiccione (La Paranza dei Bambini)
Walter Fasano (Suspiria)
Desideria Rayner (Ricordi?)
Miglior Sonoro in Presa Diretta
Alessandro Zanon (Capri-Revolution)
Angelo Bonanni (Il Primo Re)
Gaetano Carito e Adriano Di Lorenzo (Il Traditore)
Emanuele Cicconi (La Paranza dei Bambini)
Vincenzo Urselli (Il vizio della speranza)
Miglior Colonna Sonora
Gratis Dinner (Checco Zalone) (Moschettieri del Re)
Danilo Rea (C’è tempo)
Enzo Avitabile (Il vizio della speranza)
Andrea Farri (Il Primo Re)
Nicola Piovani (Il Traditore)
Miglior Canzone Originale
La vitaaa – scritta e interpretata da Tony Tammaro (Achille
Tarallo)
L’anarchico – di Giulio Base e Sergio Cammariere
Interpretata da Sergio Cammariere (Il banchiere anarchico)
A’ speranza – autore e interprete Enzo Avitabile (Il vizio
della speranza)
Nascosta in piena vista – scritta e interpretata da I Cani (Niccolò
Contessa) (Troppa Grazia)
Tic tac di Matteo Buzzanca e Lorenzo Vizzini – interpretata da
Barbora Bobulova (Saremo giovani e bellissimi)
Due giorni fa la voce diffusa dal
sito Making Star
Wars aveva lasciato intendere che il prossimo capitolo del
franchise, Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, avrebbe svelato l’identità del padre di
Rey, che secondo i rumor sarebbe nientemeno che
Han Solo. Come previsto è
arrivata subito la smentita da parte di Pablo Hidalgo, capo dello
storygroup della Lucasfilm.
“Non si adatta alla cronologia
degli eventi“, scrive Hidalgo su Twitter, rispondendo alla
speculazione dei fan secondo cui mentre Leia si addestrava con
Luke, Han avrebbe avuto una relazione con un’altra donna e da quel
rapporto sarebbe nata una figlia. Dopo questo evento Ben Solo,
adirato, sarebbe stato spedito da Han nell’accademia jedi di
Luke.
Già in occasione della Star Wars
Celebration era stato J.J. Abrams a confermare che
Episodio IX:
L’Ascesa di Skywalker avrebbe fatto luce sulle
misteriose origini di Rey esplorando il passato
del personaggio in vista della conclusione della saga. Questo
significa che la risoluzione dell’enigma arriverà il prossimo
dicembre.
“Sapevamo che il film doveva essere una
conclusione soddisfacente ed eravamo ben consapevoli che le origini
di Rey è uno degli argomenti più discussi…ora non voglio dire che
ciò che è successo in Episodio VIII non conta, ma posso affermare
che il prossimo capitolo racconterà molto di più della storia di
quello che avete visto.“
Vi ricordiamo che Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova
trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, le teorie sul significato del titolo
Nella terza stagione
di The Handmaid’s Tale vedremo al centro della storia la
resistenza di June al regime distopico di Gilead e dalla sua lotta
per respingere e capovolgere a suo favore le schiaccianti
probabilità di una vittoria. Vedremo sorprendenti riunioni,
tradimenti e un viaggio nel cuore terrificante di Galaad che
costringono tutti i personaggi a prendere posizione, guidati da una
preghiera provocatoria: “Blessed be the fight.”
Nella serie la società di
Gilead, un tempo nota come Stati Uniti d’America, è governata
da un regime misogino ed estremista che auspica
un ritorno ai valori tradizionali della società. A capo
di Gilead c’è un’élite di potere che schiavizza le poche
donne fertili rimaste per tentare di ripopolare il mondo. Difred,
una delle ancelle del Comandante Waterford, cerca di sopravvivere
alla crudeltà della società in cui vive e al tempo stesso ritrovare
la figlia perduta.
Protagonisti di
The Handmaid’s Tale 3 sono June Osborne/Difred
(stagione 1-in corso), interpretata da
Elisabeth Moss, Comandante Fred Waterford
(stagione 1-in corso), interpretato daJoseph
Fiennes, Serena Joy Waterford (stagione 1-in
corso), interpretata da
Yvonne
Strahovski,Emily/Diglen/Disteven
(stagione 1-in corso), interpretata da Alexis
Bledel. Janine/Diwarren/Didaniel (stagione 1-in
corso), interpretata da Madeline
Brewer, zia Lydia (stagione 1-in corso), interpretata
da Ann Dowd, Luke Bankole (stagione 1-in
corso), interpretato da O. T.
Fagbenle, Nick Blaine (stagione 1-in corso),
interpretato da Max Minghella, Moira
(stagione 1-in corso), interpretata da Samira
Wiley e Rita (stagione 2-in corso, ricorrente
stagione 1), interpretata da Amanda
Brugel.
Variety riporta che Marc
Webb (Gifted, The Amazing Spider-Man, 500 giorni
insieme) si trova attualmente in trattative per dirigere il
live action di Biancaneve e i sette nani, prossimo
progetto targato Disney in arrivo nei prossimi anni. Nella notizia
si specifica inoltre che il regista sarebbe il “preferito” dello
studio.
Erin Cressida Wilson (La ragazza
del treno, Secretary, Men, Women & Children) scriverà invece
la sceneggiatura del film che, a quanto pare, esplorerà aspetti
inediti del classico d’animazione uscito nel 1938, mentre Benj
Pasek e Justin Paul, il duo che ha firmato i brani originali di
La La Land, The Greatest Showman
e Dear Evan Hansen, si occuperanno della colonna
sonora.
Questo ovviamente è solo l’ultimo di
una serie di adattamenti della favola dei fratelli Grimm, dopo il
cartone Disney, Biancaneve (Mirror Mirror) del
2012 con Julia Roberts e Lily
Collins, e la versione dark di Biancaneve e il
cacciatore del 2012 targata Universal che vedeva
protagoniste Charlize Theron e Kristen
Stewart.
Per quanto riguarda i nuovi live
action, è ora in sala Aladdin e
in estate arriverà Il Re Leone, diretto da
Jon Favreau. Prossimamente sarà il turno del sequel di
Maleficent con Angelina Jolie e
Elle Fanning, Lilly e il
vagabondo, Mulan,
Cruella con Emma Stone,
La spada nella roccia, Pinocchio,
Il gobbo di Notre Dame, Lilo &
Stitch e La
Sirenetta.
La grande
scommessa è uno di quei film cheche vale la pena di vedere
una volta nella vita, in grado di coinvolgere il pubblico grazie al
suo mix fatto di avvenutura, commedia, biografie e un pizzico di
thriller.
Candidato a diversi premi Oscar,
questo film ha saputo raccontare l’ambizione e la capacità di un
gruppo di persone che hanno percepito l’arrivo di un periodo
economico instabile.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su La grande scommessa.
La grande scommessa film
1. Christian Bale si era
fatto male ad un ginocchio prima delle riprese. Il fatto
che Christian Bale si fosse fatto male,
significava che non avrebbe potuto realizzare la scena della
batterie e del nuoto. E se il regista avrebbe voluto usare una
controfigura, l’attore ha insistito per realizzare tutte le scene
da sé. Tuttavia, McKey ha insistito per la presenza di due dottori
durante l’intera scena della batteria, in caso Bale si fosse fatto
male.
2. Una citazione del film è
stata inventata. La citazione che appare sullo schermo “La
verità è come la poesia e la maggior parte delle persone odia la
poesia – Ascoltato in un bar di Washington D.C.” è stato scritto
dallo stesso regista e co-sceneggiatore Adam McKay. Egli, infatti, ha deciso di
scriverla dopo aver cercato, senza successo, la citazione perfetta
da utilizzare per quel segmento.
3. il film è stato prodotto
con una garanzia. Secondo Michael Lewis,
l’autore del libro su cui il
film si basa, la Paramount avrebbe permesso al regista di
realizzare questo film solo se avesse accettato di dare vita ad un
sequel di Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy
(2004).
La grande scommessa streaming
4. Il film è disponibile
per la visione in streaming digitale. Chi volesse vedere o
rivedere La grande scommessa, è possibile farlo grazie alla sua
presenza sulle diverse piattaforme di streaming digitale come
Rakuten Tv, Chili, Google Play, iTunes e Netflix.
La grande scommessa cast
5. Christian Bale è rimasto
condizionato dalla figura di Burry. Dopo aver incontrato
il vero Dr. Michael Burry, Christian Bale ha
chiesto di avere i pantaloncini cargo e la maglietta di Burry,
indossata poi nel film. L’attore ha dichiarato che sperava che
Burry venisse alla premiere del film a Los Angeles “perché voglio
davvero sedermi accanto a lui e vedere se mi darà un pugno nella
mia fottuta faccia”.
6. Adam McKay aveva già un
attore in mente per il film. Nei contenuti speciali per la
versione blu-ray del film, Adam McKay ha rivelato di aver scritto
un ruolo con un attore particolare in mentre. il regista e
sceneggiatore, infatti, nel realizzare il ruolo di Jared Vannett
aveva in mente Ryan Gosling.
7. Nella sceneggiatura
originale erano previsti altri camei. Invece di Margot Robbie che si trova in una vasca piena
di schiuma, questa parte sarebbe stata scritta per Scarlett Johannson che si sarebbe dovuta
trovare sotto una cascata. Invece di Selena Gomez che spiega i CDO sintetici, ci
sarebbe dovuta essere Beyonce con l’assistenza di
suo marito Jay Z.
La grande scommessa trama
8. Una scommessa contro un
sistema complesso. Il film racconta la storia di un gruppo
di speculatori che hanno intuito la futura crisi del mercato
economico mondiale, avvenuta poi nel 2008, approfittando della
situazione e uscendone da vincitori.
La grande scommessa libro
9. Il film si basa su un
libro del 2010. La grande scommessa è un film che si basa
sul libro Il grande scoperto: la folle scommessa che ha
sbancato Wall Street, di Michael Lewis, uscito nel 2010. Più
che un libro, in realtà, esso sarebbe un saggio di economia che
racconta la storia di quattro persone che avevano compreso la crisi
che avrebbe colpito il sistema economico americano.
La grande scommessa frasi
10. Un fatto di frasi
memorabili. Un film come La grande scommessa è riuscito a
fissarsi nell’immaginario comune anche grazie ad una serie di frasi
di impatto e di un certo grado di memorabilità. Ecco qualche
esempio:
Ho la sensazione che tra qualche
anno la gente dirà quello che dice sempre quando l’economia crolla.
Daranno la colpa agli immigrati e alla povera gente. (Mark
Baum)
Se abbiamo ragione la gente
perderà la casa, la gente perderà il lavoro. Perderà i risparmi di
una vita, perderà la pensione. Per le banche le persone sono dei
numeri. Ecco un numero: ogni 1% in più di disoccupati, muoiono
quarantamila persone. Lo sapevate? (Ben
Rickert)
Non volevate diventare ricchi? Ora
siete ricchi. (Ben Rickert)
Vendete allo scoperto tutto ciò
che ha toccato (Mark Baum)
Dimmi la differenza che c’è tra
stupido e illegale e faccio arrestare mio cognato. (Jared
Vennett).
Deadpool è uno dei
film più brillanti degli ultimi anni, capace di adattare sullo
schermo l’omonimo fumetto e in grado di immettere tante diverse
qualità, tra cui l’ironia, scatenata anche dalla grandiosa
interpretazione del suo protagonista, Ryan Reynolds.
Questo è un film che si è rivolto
ad una fascia di pubblico molto ampia, coinvolgendo più generazioni
e facendosi amare per la sua genuinità.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Deadpool.
Deadpool film
1. Ryan Reynolds è stato
coinvolto in maniera attiva. L’attore protagonista del
film è stato coinvolto nella revisione della sceneggiatura con
gli sceneggiatori del film. Inoltre, ai membri del cast è stato
permesso di improvvisare in alcune scene durante le riprese.
2. C’è un riferimento a
X-Men: le origini – Wolverine. In questo
film del 2009, Deadpool non indossa il suo tipico
costume rosso, ma appare come un uomo sfigurato, senza
maglietta, calvo e con la bocca chiusa. Possiede anche due katane
retrattili incorporate nei suoi avambracci. Come riferimento a
questo film precedente, c’è una scena che presenta brevemente
questa versione del personaggio come una action figure.
3. In origine, la
sceneggiatura era diversa. Le prime bozze della
sceneggiatura contenevano uno scherzo in cui sarebbe stato rivelato
che la maschera di Deadpool era, in realtà, una maschera di
Spider-Man acquistata sul mercato che era stata rovesciata. Questo,
presumibilmente, è stato tagliato a causa di potenziali problemi
legali.
Deadpool streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo
film, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie
piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili,
Google Play, iTunes, Tim Vision e Infinity.
Deadpool cast
5. Deadpool riflette i
tempi odierni. Secondo Ryan Reynolds, attore protagonista del film,
il fatto di rompere la quarta parete è un riflesso dei tempi
attuali. Lo stesso attore ha rivelato “Penso che Deadpool stia
arrivando al momento giusto perché parla a quella generazione che
ha visto tutti questi cinecomic e li ha apprezzati tutti: è come
parlare con loro, come se il tizio vestito di rosso fosse uno di
loro. È come guardare il commento del DVD da parte di qualcuno che
ha un po’ di buon senso della cultura popolare ed è divertente e un
po’ odioso e sta dicendo le cose che non vorresti dire”.
6. Questo film ha richiesto
una grande prestanza fisica. Per prepararsi ai ruoli, il
cast è dovuto sottostare ha diversi allenamenti fisici. Ad esempio,
per prepararsi al ruolo di Negasonic Teenage Warhead,
Brianna Hildebrand si è allenata con il Muay Thai
per diversi mesi.
7. Gina Carano voleva dare
un valore aggiunto al suo personaggio. L’attrice
aveva voluto indossare lenti a contatto gialle per abbinare il look
di Angel Dust nei fumetti. Tuttavia, il truccare Bill Corso ha
rifiutato la proposta, confrontato gli occhi gialli con qualcosa
dei film di Twilight.
Deadpool trailer
8. Il trailer di Deadpool è
a dir poco esplosivo. Prima di visionare il film, sarebbe
un’ottima scelta dare un occhio al
trailer del film per rendersi conto di cosa il lungometraggio
possa riservare.
Deadpool costume
9. Il costume faceva
sembrare Reynolds troppo grande. Il costume di Deadpool,
in origine, aveva uno strato muscolare sottostante che, però doveva
essere rimosso. Ryan Reynolds era molto muscoloso e il costume gli
stava stretto. Inoltre, lo faceva più grosso di quanto sarebbe
dovuto essere.
10. Il costume è stato
lasciato al protagonista. A Ryan Reynolds è stato permesso
di mantenere il costume di Deadpool dopo che le riprese erano
terminate (anche se, tecnicamente, non lo ha chiesto, né ha dato la
possibilità di prenderlo da lui). Quando la 20th Century Fox lo ha
scoperto, a loro non è importato e glielo hanno lasciato
tenere.
Nel 2014 la Legendary insieme alla
Warner Bros portarono al cinema, di nuovo, Godzilla, affidandolo all’occhio personale
e dilatato di Gareth Edwards. Il risultato fu un
film anche troppo raffinato per il genere, un prodotto che lasciò
la maggior parte del pubblico scontento, perché i mostri non erano
così preponderanti e protagonisti come ci si aspettava. Nel 2019,
lo stesso gruppo produttivo, porta al cinema il terzo film (dopo lo
stesso Godzilla 2014 e Kong: Skull Island) di un universo condiviso,
il MonsterVerse, in cui la filosofia di fondo sembra essere “bigger
is better” (più grande è meglio). E così, affidato alla regia e
co-sceneggiatura di Michael Dougherty, arriva in sala
Godzilla II – King of The Monsters, sequel diretto
del film di Edwards e che ne riprende pochi dettagli, a partire dal
mostruoso protagonista, ovviamente, portandosi anche dietro un paio
di personaggi (gli scienziati interpretati da Sally
Hawkins e da Ken Watanabe) e la
misteriosa MONARCH, l’agenzia di criptozoologia già vista in azione
nel film del 2014 e citata in Skull Island. Nei panni dei nuovi
protagonisti ci sono Kyle Chandler,
Vera Farmiga e Millie Bobby Brown, ma anche Zhang
Ziyi e Charles Dance.
La storia, lineare e molto esile,
vede gli umani alle prese con il risveglio di questi enormi kaiju
che, con la loro potenza distruttiva, hanno il potere di
distruggere la Terra oppure di salvarla, sotto la guida del loro
Re, Godzilla, appunto. Il personaggio del grande lucertolone
giapponese perde quindi tutta la carica di denuncia e rabbia
sociale che portava, nato dall’immaginazione di un Paese in cui la
ferita degli attacchi atomici era ancora giustamente aperta, e si
trasforma nella personificazione del divino e della speranza
dell’umanità. Ma Godzilla non è l’unico mostro gigantesco del film,
che questa volta si affolla di creature mitologiche che gli amanti
di questo genere conoscono molto bene. Vediamo infatti Mothra,
l’enorme falena che qui ricopre un ruolo inatteso, lo pterodattilo
di fuoco Rodan, e infine la temibile nemesi di Godzilla stesso,
King Ghidorah, la creatura a tre testa molto simile all’idra della
mitologia classica.
Dougherty si arrampica sulla
struttura narrativa esclusivamente per mettere in scena questi
prodigi della natura, queste creature temute e adorate che sono le
protagoniste assolute della scena. Godzilla II – King of
The Monsters è infatti una vera ode al genere
cinematografico che vede protagonisti i kaiju, curandosi poco e
niente del resto, focalizzando tutta la sua attenzione sullo
spettacolo apocalittico di eventi atmosferici e lotte tra mostri.
Il trionfo della natura al suo stato più selvaggio al cospetto
della finitezza umana. E in mezzo si staglia Godzilla, un Re per i
mostri e un Dio per l’uomo, speranza per i secondi e guida per i
primi, grandezza e potenza radioattiva.
Godzilla II – King of The
Monsters è divertimento e adrenalina, un monster movie
caotico per i veri appassionati del genere.
Abbiamo intervistato
Michael Dougherty, regista di Godzilla II – King of Monsters, dal 30
maggio al cinema.
[brid video=”417617″ player=”15690″ title=”Godzilla II King of
Monsters intervista al regista Michael Dougherty”]
Godzilla II: King of Monsters è stato diretto
da Michael Dougherty e vede nel cast
anche Kyle Chandler, Charles Dance, Bradley
Whitford, Thomas Middleditch, O’Shea Jackson
Jr., Ken
Watanabe e Sally Hawkins.
L’agenzia di criptozoologia
M.O.N.A.R.C.H. e i suoi membri si scontrano contro una serie di
kaijū di dimensioni divine, tra cui il potente Godzilla, che si
scontra con Mothra, Rodan e la sua nemesi finale, il gigantesco
drago a tre teste King Ghidorah. Quando queste antiche superspecie,
ritenute delle semplici leggende, risorgono dalla terra,
inizieranno a lottare tra loro per la supremazia nel mondo,
lasciando in sospeso l’esistenza stessa dell’umanità.
Audimovie, la società che
rileva i dati delle presenze nelle sale cinematografiche in Italia
ha commissionato alla società di ricerca Episteme di Monica Fabris
una indagine qualitativa sull’esperienza dell’andare al Cinema, sul
valore che lo spettatore cinematografico gli attribuisce, sullo
spessore esperienziale e motivazionale che si riflette e compenetra
con la visione pubblicitaria.
L’analisi porta a considerare
l’atto di andare al Cinema come un vero e proprio “customer
journey”. Un’esperienza non riproducibile altrimenti, estremamente
potente e stimolante, da cui deriva la distintività del mezzo
Cinema, con ripercussioni anche nel ricordo della pubblicità, la
cui efficacia sul grande schermo risulta potenziata nelle sue
componenti – Impatto, Memorabilità, Decodifica e Persuasione
– dalla fruizione stessa e dal “viaggio” che lo spettatore
compie.
Basata su una specifica metodologia
d’indagine qualitativa messa a punto da Episteme (il Qualitative
Hub), attraverso un campione di individui dai 15 ai 65 anni
distribuiti equamente sul territorio italiano la ricerca si pone
molteplici obiettivi: ricostruire l’esperienza dell’andare al
Cinema nel suo complesso, includendo le fasi precedenti
e successive alla visione del film; definire le
peculiarità del mezzo Cinema attraverso l’analisi dei
vissuti, dei significati e dei valori ad essi associati;
esplorare infine il contributo del mezzo Cinema alla
pubblicità.
Lo studio ha individuato quattro
tipologie di spettatore. Ci sono gli Spensierati per cui il
Cinema è momento di evasione; gli Enciclopedici per cui è
strumento di scoperta e conoscenza; gli Appassionati che ne
apprezzano la dimensione magica e di totale immedesimazione
onirica; i Cinefili per cui è strumento critico e
culturale.
L’andare al
cinema è una “experience” più ricca e diversa da tutte
le altre
Per tutti i risultati hanno
dimostrato che l’andare al Cinema è una “experience” totalmente
diversa e più ricca della semplice fruizione di contenuti offerta
oggi in alternativa da altre piattaforme video. È infatti nella
sala, e in nessun altro luogo e tempo possibili della fruizione
audiovisiva, che si verifica la magia del “qui e ora”.
L’andare al Cinema comporta un
coinvolgimento prolungato nel tempo e esteso alle fasi preliminari
e successive, che contiene valore in tutti i suoi passaggi. Un
vero e proprio viaggio: dalla decisione di uscire di casa, alla
scelta del film da vedere, del percorso da compiere per raggiungere
il luogo della visione… In questo modo si esce alla fine della
proiezione con una sensazione di stordimento e di reset prima di
tornare nuovamente alla vita reale, trasformati, rigenerati e
arricchiti dalla visione appena trascorsa e condivisa con
altri.
La vocazione famigliare del
Cinema: nella percezione di tutta la famiglia l’andare al
Cinema si fa evento, diventando la “giornata Cinema”, il
“pomeriggio Cinema”. Per gli adolescenti rappresenta una
delle prime esperienze di rivendicazione del loro sentirsi
cresciuti e da compiere con orgoglio in totale autonomia. Le
coppie lo vivono come tassello della loro relazione.
Pubblicità e fruizione
cinematografica: l’analisi effettuata ha riguardato anche la
fruizione del messaggio pubblicitario sul grande schermo.
L’efficacia pubblicitaria risulta potenziata dalla fruizione
cinematografica in tutte le sue principali funzioni. Torna il
concetto di “viaggio”. Quando comincia la visione degli spot lo
spettatore è già all’interno della experience, in una fase di
attenzione e coinvolgimento crescenti. Lo spettatore è in qualche
modo predisposto, risultano bonificate le tradizionali insofferenze
nei confronti degli spot. Per osmosi la pubblicità partecipa
della ritualità del cinema e degli effetti discontinuità
rispetto alla cosiddetta “vita ordinaria”.
La pubblicità, grazie al climax
emotivo e all’esperienza vissuta, risulta parte integrante della
programmazione filmica. Per questa ragione gli intervistati
apprezzano soprattutto la pubblicità pensata per il Cinema,
considerato come un luogo a sé, dotato di regole, di una funzione e
di un linguaggio distintivo (il messaggio si iscrive su un patto di
fruizione stipulato all’acquisto del biglietto).
Arriva in sala dal 30 maggio
Godzilla II – King of Monsters, il nuovo
film diretto da Michael Dougherty, con
Vera Farmiga e Millie Bobby
Brown. Di seguito potete vedere l’intervista alla giovane
protagonista di Stranger Things e al co-protagonista
O’Shea Jackson Jr..
[brid video=”417575″ player=”15690″ title=”Godzilla II King of
Monsters Millie Bobby Brown e O'Shea Jackson Jr.”]
Godzilla II: King of Monsters è stato diretto
da Michael Dougherty e vede nel cast
anche Kyle Chandler, Charles Dance, Bradley
Whitford, Thomas Middleditch, O’Shea Jackson
Jr., Ken
Watanabe e Sally Hawkins.
L’agenzia di criptozoologia
M.O.N.A.R.C.H. e i suoi membri si scontrano contro una serie di
kaijū di dimensioni divine, tra cui il potente Godzilla, che si
scontra con Mothra, Rodan e la sua nemesi finale, il gigantesco
drago a tre teste King Ghidorah. Quando queste antiche superspecie,
ritenute delle semplici leggende, risorgono dalla terra,
inizieranno a lottare tra loro per la supremazia nel mondo,
lasciando in sospeso l’esistenza stessa dell’umanità.
Mancano ancora diversi mesi
all’uscita nelle sale di Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, e né il trailer, Né le dichiarazioni di
attori e regista sembrano aver risolto i dubbi sulla trama del film
che chiuderà la saga familiare iniziata nel 1977.
Ecco allora le domande che ci pone Episodio IX:
Cosa succederà alla principessa
Leia?
Come saprete Carrie
Fisher è scomparsa prima dell’inizio delle riprese ma il
team di J.J.Abrams ha trovato il modo per
“resuscitare” la principessa Leia attraverso del materiale scartato
dai precedenti film.
“È difficile parlarne senza
sembrare troppo vago” confessa il regista, “ma sembrava
che improvvisamente avessimo trovato la risposta impossibile alla
domanda impossibile. Ci sono momenti in questo film in cui è
presente Carrie, e sento davvero che c’è un elemento misterioso e
spirituale che abbia contribuito alla riuscita del tutto. Carrie ci
stava dicendo che in qualche modo avrebbe funzionato.“
Ma in che modo saranno sfruttate le
scene all’interno della trama? Quanto sarà grande il ruolo di
Leia?
La prima misteriosa battuta di
C3PO
Anthony Daniels è stato più che
felice di aprire la nuova uscita di Star Wars e ha anche elaborato
la sua prima parte del film. “La linea che non potevo dire erano
due parole: ‘emblema comune’ … Non potevo proprio dirlo ‘, ha
detto.
Ma cosa diavolo significano ?!
Common Emblem non ha letteralmente senso per tutti noi in questo
momento, tuttavia, come sempre, i fan sono ansiosi di sapere di
cosa si tratta. C3PO non è uno che fa battute, quindi sembra
improbabile che usi le parole per deridere o disprezzare qualcuno.
Non è nemmeno il tipo da lanciare grida di battaglia, quindi sembra
piuttosto insondabile che li avrebbe usati per ispirare le truppe.
Cosa vogliono dire?
Cosa è successo prima del salto
temporale?
Come dichiarato da Oscar
Isaac nell’ultima cover di Vanity Fair, il film riprenderà
esattamente un anno dopo gli eventi de Gli Ultimi
Jedi: “Ci sarà un po’ di quella storia condivisa che
non abbiamo ancora visto. Negli altri episodi, Poe è ritratto come
un lupo solitario, mentre ora fa davvero parte di un gruppo che
esce e va in missione, con una dinamica molto più
familiare“.
Ma cosa sarà accaduto durante la
pausa? Come ritroveremo i personaggi dopo il salto temporale? E che
dire del Primo Ordine, guidato da Kylo Ren, e della Resistenza?
Chi è Jannah?
Uno dei nuovi personaggi del
franchise è stato presentato durante il panel di Star Wars:
The Rise of Skywalker, ovvero Jannah, che
sullo schermo è interpretata da Naomi Ackie.
Non sappiamo molto sulla misteriosa
eroina, tranne alcuni indizi del suo look (unico e particolare
rispetto agli altri), e ci sono già diverse teorie che ipotizzano
un legame di parentela con Lando Calrissian (forse
è sua figlia?) ma staremo a vedere…
Scopriremo qualche nuovo dettaglio
sul passato di Kylo Ren?
Un altro “problema” relativo a
Gli Ultimi Jedi, almeno secondo i fan, era il
racconto approssimativo del passaggio al lato oscuro di
Kylo Ren attraverso alcuni flashback. Manca
infatti una vera ed esaustiva spiegazione che speriamo di vedere in
Episodio IX, conclusione del ciclo del personaggio.
Come promesso dagli autori, il film
dovrebbe approfondire la storia di Ben Solo, quindi si ipotizza un
chiarimento sul suo legame con Snoke e sulle ragioni che l’hanno
portato a ribellarsi alla famiglia.
I dubbi sui genitori di Rey
In occasione della Star Wars
Celebration era stato J.J. Abrams a confermare che
Episodio IX:
L’Ascesa di Skywalker avrebbe fatto luce sulle
misteriose origini di Rey esplorando il passato
del personaggio in vista della conclusione della saga.
“Sapevamo che il film doveva essere una
conclusione soddisfacente ed eravamo ben consapevoli che le origini
di Rey è uno degli argomenti più discussi…ora non voglio dire che
ciò che è successo in Episodio VIII non conta, ma posso affermare
che il prossimo capitolo racconterà molto di più della storia di
quello che avete visto.“
Il regista ovviamente faceva
riferimento alla scena di Gli Ultimi Jedi in cui
Kylo Ren confessa all’eroina che “è soltanto la figlia di due
mercanti di Jakku che ti hanno venduta in cambio di soldi“, ma
ora un nuovo rumor diffuso dal sito Making Star Wars sembra
riferire che uno dei genitori di Rey è un volto noto del
franchise.
Secondo questa voce, suo padre è
nientemeno che Han Solo. A quanto pare
mentre Leia si addestrava con Luke, Han avrebbe avuto una relazione
con un’altra donna e da quel rapporto sarebbe nata una figlia. Dopo
questo evento Ben Solo, adirato, verrà spedito da Han
nell’accademia jedi di Luke.
Sarà davvero così?
I cavalieri di Ren
Come confermato dalle nuove immagini
ufficiali, i cavaliere di Ren debutteranno
finalmente al cinema e il film in uscita esplorerà il rapporto tra
questi guerrieri e Kylo Ren con loro.
Non sappiamo molto dei personaggi,
visti per la prima volta in Il risveglio della
Forza, e il trailer ci ha semplicemente mostrato Kylo
confrontarsi con uno di loro. Forse un tempo era il leader e le
cose sono cambiate nel corso degli ultimi anni?
Ci sarà una love story?
Star Wars non ha mai trascurato le
love story: nella trilogia originale si era accennato al triangolo
tra Luke, Leia e Han Solo, e nei prequel è stato protagonista il
legame fra Anakin e Padme. Dunque lo stesso accadrà in
Episodio IX?
Kylo Ren e Rey formeranno una
coppia? Oppure saranno Finn e Rose i protagonisti di una grande
storia d’amore?
Il legame tra Rey e Kylo
Adam Driver ha già
discusso della relazione in via di sviluppo tra Kylo Ren e
Rey, ma è su Vanity Fair che si parla di una speciale
connessione con la forza introdotta nel film precedente che
continuerà ad essere approfondita. Ma in che modo?
Daisy Ridley ha
spiegato che “c’è una parte di Rey arrabbiata con Kylo per ciò
che ha fatto, e quella è stata sempre una grande domanda durante le
riprese: perché una persona che ottiene tutto poi lo lascia
perdere?“
Cosa avrà voluto dire? Che conseguenze avrà questo legame sulla
storia?
Quale sarà il ruolo dell’imperatore
Palpatine?
Come confermato dal primo teaser trailer
diffuso poche settimane fa, l’imperatore Palpatine tornerà in
Star Wars: The
Rise Of Skywalker interpretato di nuovo
da Ian McDiarmid, ma non è ancora chiaro il
motivo e in che modo farà la sua comparsa nel capitolo finale della
nuova trilogia.
Diverse le teorie (già elencate qui), ma
quella suggerita da Makingstarwars sembra suggerire che nel film
vedremo un’altra versione del personaggio, ovvero una sua
reincarnazione, e a vestirne i panni sarà proprio Matt
Smith. Ovviamente si tratta soltanto di una voce non
ancora confermata, e vi ricordiamo che il casting dell’attore era
stato smentito dal diretto
interessato nei mesi scorsi.
Il sito riporta che questa figura
verrà posseduta dallo spirito di Palpatine, e che il Leader Supremo
Snoke era in realtà comandato mentalmente
dall’ultimo dei Sith. Si arriverebbe poi ad un epico scontro tra
due fazioni, la prima composta da Rey e Kylo Ren,
la seconda da Palpatine e il personaggio interpretato da Smith,
dove soltanto Kylo uscirà da vincitore diventando il prossimo
“ospite” dell’oscuro villain.
Ava DuVernay ha
svelato su Twitter il nome (e il volto) dell’autore che
co-sceneggerà insieme a lei l’adattamento di New
Gods per la DC Film: e come potete vedere qui sotto, si
tratta di Tom King (fumetttista conosciuto per i
suoi lavori su Mister Miracle, Swamp Thing, Nightwing,
The Vision).
Gioca dunque in casa la Warner
Bros, che produce il film, affidandosi ad una delle penne più
affermate e amate dai lettori dei fumetti che ha contribuito al
recente riavvio delle avventure di Batman (serie terminata
prematuramente).
Restano da scoprire gli ulteriori
dettagli sulla trama di New Gods, che a quanto pare presenterà
Mister Miracle e Big Barda come
protagonisti e Granny Goodness e le Furie
Femminili nel ruolo di antagoniste principali.
Chi conosce i fumetti DC saprà che
la prima fa parte dell’Elite di Darkseid, il
signore di Apokolis, e gestisce l’orfanotrofio del pianeta con
una feroce disciplina, servendosi anche delle Furie per
creare un’élite di guerrieri attraverso il lavaggio del
cervello e la tortura.
Creato e disegnato
da Jack Kirby, il fumetto originale fu
pubblicato la prima volta nel 1971, portando al grande pubblico le
storie dei Nuovi Dei, ovvero
i nativi dei pianeti gemelli di Nuova Genesi e
Apokolips.
Vi ricordiamo che, anni fa, la
DuVernay è stata ad un passo dal dirigere un altro atteso
cinecomic, ovvero Black
Panther, finito poi nelle mani di Ryan
Coogler. Secondo alcune
indiscrezioni, New Gods non sarà
collegato all’universo cinematografico DC, dunque la speranza di
vedere nel film i personaggi già introdotti è pari a zero.
Mentre aspettiamo che i Marvel Studios rendano ufficiali i dettagli
delll’edizione homevideo di Avengers:
Endgame, sono trapelate online alcune immagini tratte
da scene inedite del film che vedono protagonista Brie
Larson nei panni di Captain Marvel.
L’eroina ha debuttato nello suo
standalone-prequel a Marzo ed è tornata protagonista nel quarto
capitolo sui Vendicatori nelle battute iniziali, quando recupera
Tony Stark e Nebula nello spazio e raggiunge l’Avengers Compound.
Qui fa la conoscenza di Natasha Romanoff, Steve Rogers, Bruce
Banner, Rocket, Thor e James Rhodes, i sopravvissuti di
Infinity War, ma le loro presentazioni sono state
evidentemente tagliate dal montaggio già di per sé ricco che ha
sfiorato le tre ore.
Quello che vedete qui sotto è un
estratto della sequenza, ed è probabile che la versione integrale
sarà contenuta nei dischi dvd e blu-ray in arrivo nei prossimi
mesi. Da notare il costume di Carol Danvers prima dell’intervento
degli effetti speciali, leggermente diverso dall’uniforme indossata
negli anni Novanta.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Arriva direttamente da Joel
Kinnaman la conferma del ritorno di Rick Flag in The Suicide
Squad, sequel (?) che proverà a riavviare le sorti del
franchise inaugurato nel 2016 dal cinecomic di David Ayer.
Stavolta, dietro la macchina da presa, ci sarà James
Gunn, che firma anche la sceneggiatura.
L’attore si unirà quindi a
Viola Davis (che interpreterà di nuovo Amanda
Waller) insieme a Jai Courtney, che sarà
ancora Captain Boomerang e Margot Robbie nei panni
di Harley Quinn, anche solo per un piccolo cameo. Parlando invece
delle novità, Variety ha fatto sapere che Idris
Elba, contrariamente alle notizie delle ultime settimane,
non sostituirà Will Smith per interpretare
Deadshot ma che la produzione ha eliminato il personaggio e gliene
affiderà un altro (per ora ignoto).
Alcune teorie dei fan hanno
ipotizzato che i membri originali della Task Force di Suicide Squad verranno uccisi nei primi minuti
del film di Gunn, lasciando così lo spazio al nuovo team di
personaggi che il regista intende introdurre. Sarà davvero
così?
Come riportato dal sito Geeks
WorldWide, Benicio Del Toro potrebbe entrare nel
cast e interpretare il villain, un “guerriero irascibile e anziano
che vive per combattere” chiamato The Mayor.
Sempre il sito riporta che il
misterioso supereroe di Idris Elba avrà una
figlia, possibile indizio sulla sua identità: sarà forse
Sportsmaster o proprio Deathstroke, i due assassini dei fumetti DC
con forti legami familiari? Il rumor è da prendere con la dovuta
cautela, visto che da quando l’attore è entrato nel cast si sono
alternate varie speculazioni fuorvianti sul ruolo.
Per The
Suicide Squad è stato confermato il ritorno nel cast
di Viola Davis (che interpreterà di nuovo
Amanda Waller) insieme a Joel
Kinnaman, che riprenderà il ruolo di Rick Flag (il
leader della task force), così come Jai
Courtney sarà ancora Captain Boomerang
e Margot
Robbie Harley Quinn, anche solo per un piccolo cameo.
Parlando invece delle novità, Variety fa sapere che Idris Elba, contrariamente alle notizie delle
ultime settimane, non sostituirà Will
Smith per interpretare Deadshot ma che la
produzione ha eliminato il personaggio e ne affiderà un altro (per
ora ignoto) all’attore.
Sempre sul reboot Justin Kroll di
Variety fa sapere, basandosi su alcune voci piuttosto attendibili,
che Dave Bautista non parteciperà al progetto come
ipotizzato nei mesi scorsi a causa di un’agenda di lavoro troppo
piena e impossibile da conciliare con gli impegni sul set del
cinecomic. A quanto pare Cena dovrebbe sostituire proprio Bautista
nel posto lasciato vacante, e i primi rumor suggeriscono che si
tratti di Peacemaker, alter-ego di Christopher
Smith.
Secondo quanto riferito nelle
ultime settimane, la lineup dei personaggi del cinecomic non subirà
molti stravolgimenti rispetto all’originale, ma è chiaro che il
riavvio del franchise abbia comunque bisogno di nuove figure da
introdurre in linea con la visione di Gunn e con le run originali
dei fumetti a cui si ispira.
La Warner Bros ha diffuso in
rete il primo trailer originale de Il Cardellino,
il film adattamento cinematografico del romanzo premio Pulitzer
scritto da Donna Tartt. Nel cast troviamo
Ansel Elgort, Nicole Kidman, Sarah Paulson, Jeffrey Wright,
Aneurin Barnard, Finn Wolfhard e Luke
Wilson. Alla regia c’è John Crowley
(Brooklyn).
Figlio di una madre devota e di un
padre inaffidabile, Theo Decker sopravvive, appena tredicenne,
all’attentato terroristico che in un istante manda in pezzi la sua
vita. Solo a New-York, senza parenti né un posto dove stare, viene
accolto dalla ricca famiglia di un suo compagno di scuola. A
disagio nella sua nuova casa di Park Avenue, isolato dagli amici e
tormentato dall’acuta nostalgia nei confronti della madre, Theo si
aggrappa alla cosa che più di ogni altra ha il potere di fargliela
sentire vicina: un piccolo quadro dal fascino singolare che, a
distanza di anni, lo porterà ad addentrarsi negli ambienti
pericolosi della criminalità internazionale. Nel frattempo, Theo
cresce, diventa un uomo, si innamora e impara a scivolare con
disinvoltura dai salotti più chic della città al polveroso
labirinto del negozio di antichità in cui lavora. Finché, preda di
una pulsione autodistruttiva impossibile da controllare, si troverà
coinvolto in una rischiosa partita dove la posta in gioco è il suo
talismano, il piccolo quadro raffigurante un cardellino che forse
rappresenta l’innocenza perduta e la bellezza che, sola, può
salvare il mondo.
Con un piccolo sfogo su Instagram
Emanuelle Seigner, attrice e moglie di
Roman Polanski, ha commentato negativamente un
aspetto particolare del nuovo lavoro di Quentin
TarantinoC’era una
volta a Hollywood, che come saprete è ambientato
sullo sfondo dell’omicidio della ex-partner del regista,
Sharon Tate.
Secondo la Seigner infatti, il regista non avrebbe chiesto il
permesso di trattare la vicenda ai diretti interessati, calpestando
così una vicenda troppo personale. Queste le sue parole in merito
al film, presentato nelle scorse settimane in concorso al Festival
di Cannes:
“Come si può usare la tragica
vita di qualcuno e poi camminarci sopra? Chiarisco perché vedo che
le persone non capiscono le mie parole. Non sto criticando il film.
Sto solo dicendo che loro, a Hollywood, non si preoccupano di fare
un film che parla di Roman e della sua tragica storia, mentre allo
stesso tempo lo trattano come un reietto. E il tutto senza
consultarlo, ovviamente“.
Dal 1977 Polanski
non vive più negli Stati Uniti dopo la condanna per abusi sessuali
ai danni di, Samantha Geimer, all’epoca dei fatti
poco più che tredicenne.
La storia si
svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene
chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton
(Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e lo
stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno
lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma
Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.
Nel cast anche Damian
Lewis, Dakota
Fanning, Nicholas
Hammond,Emile
Hirsch, Luke
Perry, Clifton Collins
Jr., Keith
Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael
Madsen. Rumer Willis, Dreama
Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley,
Madisen Beaty e Victoria
Pedretti. Infine Damon
Herriman sarà Charles Manson.
Il film segnerà anche l’ultima
apparizione cinematografica di Luke
Perry, morto lo scorso 4 marzo. L’uscita nelle sale
di C’era
una volta a Hollywood è fissata
al settembre 2019.
“Ho lavorato alla sceneggiatura
per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran
parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette
anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di
poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non
esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due
attori protagonisti.“
Nella terza stagione
di The Handmaid’s Tale vedremo al centro della storia la
resistenza di June al regime distopico di Gilead e dalla sua lotta
per respingere e capovolgere a suo favore le schiaccianti
probabilità di una vittoria. Vedremo sorprendenti riunioni,
tradimenti e un viaggio nel cuore terrificante di Galaad che
costringono tutti i personaggi a prendere posizione, guidati da una
preghiera provocatoria: “Blessed be the fight.”
Nella serie la società di
Gilead, un tempo nota come Stati Uniti d’America, è governata
da un regime misogino ed estremista che auspica
un ritorno ai valori tradizionali della società. A capo
di Gilead c’è un’élite di potere che schiavizza le poche
donne fertili rimaste per tentare di ripopolare il mondo. Difred,
una delle ancelle del Comandante Waterford, cerca di sopravvivere
alla crudeltà della società in cui vive e al tempo stesso ritrovare
la figlia perduta.
Protagonisti di
The Handmaid’s Tale 3 sono June Osborne/Difred
(stagione 1-in corso), interpretata da
Elisabeth Moss, Comandante Fred Waterford
(stagione 1-in corso), interpretato daJoseph
Fiennes, Serena Joy Waterford (stagione 1-in
corso), interpretata da
Yvonne
Strahovski,Emily/Diglen/Disteven
(stagione 1-in corso), interpretata da Alexis
Bledel. Janine/Diwarren/Didaniel (stagione 1-in
corso), interpretata da Madeline
Brewer, zia Lydia (stagione 1-in corso), interpretata
da Ann Dowd, Luke Bankole (stagione 1-in
corso), interpretato da O. T.
Fagbenle, Nick Blaine (stagione 1-in corso),
interpretato da Max Minghella, Moira
(stagione 1-in corso), interpretata da Samira
Wiley e Rita (stagione 2-in corso, ricorrente
stagione 1), interpretata da Amanda
Brugel.