Andy Park ha condiviso un nuovo concept per Doctor Strange, di Scott Derrickson, in cui presenta una versione alternativa di Dormammu, villain del film con Benedict Cumberbatch. [nggallery id=3002]
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Doctor Strange recensione del film con Benedict Cumberbatch
Doctor Strange è arrivato al cinema il 26 Ottobre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda Swinton, Rachel McAdams e Chiwetel Ejiofor.
Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.
La trama di Doctor Strange
Dai Marvel Studios arriva la storia del neurochirurgo di fama mondiale, il Dottor Stephen Strange, che viene derubato dell’uso delle sue preziose mani a seguito di un terribile incidente d’auto. Quando la medicina tradizionale lo tradisce, Strange decide di rivolgere le sue speranze di guarigione altrove, verso un mistico ordine noto come Kamar-Taj. Qui scoprirà che non si tratta solo di un centro di guarigione, ma anche di un avanposto che combatte delle forze oscure e sconosciute che vogliono distruggere la nostra realtà. Strange dovrà quindi scegliere, armato di un nuovo potere e nuove capacità, se tornare alla sua vita di successi e agi o se lasciarsi tutto alle spalle e ergersi contro il male.


Musica e colori di La la Land
Si sa che Cleese non è mai stato un fan dei fumetti, eppure nella foto, dispiegati di fronte a lui, ci sono Batman: The Dark Knight Returns,


Shyamalan ha dichiarato di essere stato da sempre affascinato dal disturbo della personalità multipla, detto DID, spesso confuso con la schizofrenia che in realtà è una condizione totalmente diversa rispetto all’altra. Il disturbo dissociativo dell’identità non è così comune nella vita reale, ma ha da sempre esercitato un’enorme fascinazione sull’industria dell’audiovisivo: film come Fight Club o Psycho hanno utilizzato il DID come colpo di scena clamoroso per creare suspense e sovvertire le regole della narrazione, senza ovviamente contare le implicazioni attoriali legate alla complessità, il tormento, i comportamenti estremi, i segreti e i misteri che contraddistinguono i personaggi che ne soffrono. Purtroppo, però, Hollywood – e il piccolo schermo – hanno sempre avuto la tendenza a rendere in modo banale la complessità fisiologica e contraddittoria di un simile disturbo, sfruttandone gli effetti più esteriori e “fantasmagorici”, e allontanandosi quindi dai piani del dramma o della dramedy caustica e puntando, piuttosto, sull’horror o sui thriller psicologici, che non approfondiscono però le infinite complessità di questa condizione.