Il cast di Suicide Squad sta stentando a
completarsi. Dopo l’abbandono di Tom Hardy, che
avrebbe dovuto interpretare Rick Flag, arrivano adesso delle voci
insistenti che vorrebbero Joe Manganiello, trdi
True Blood, in lizza per interpretare
Deathstroke.
Inoltre nel film è entrato anche
Gary Sinise, che però avrà un ruolo per il momento
sconosciuto.
Che ve ne pare? Manganiello potrebbe
dare vita ad un Deathstroke davvero interessante.
Diretto da David
Ayer, il film Suicide Squad vede
protagonisti Will Smith come Deadshot,
Margot Robbie come Harley Quinn, Jared
Leto come Joker, Jai Courtney come
Captain Boomerang, Cara Delevigne come
Enchantress.
Se le cose fossero andate secondo i
piani originali della Warner Bros. in merito al DCEU, Ben Affleck avrebbe diretto e
interpretato The Batman. Il film doveva raccontare della
lotta tra il Cavaliere Oscuro e Slade Wilson/Deathstroke, il
personaggio interpretato da Joe Manganiello nell’epilogo di
Zack
Snyder’s Justice League. Tuttavia, il vero motivo dello
scontro tra i due personaggi non è mai stato rivelato.
Il Deathstroke di Manganiello è
presente in entrambe le versioni di Justice
League. Tuttavia, nella scena post-credits della
versione theatrical, il suo coinvolgimento lasciava intendere che
lui e Lex Luthor avrebbero unito le forze per dare vita alla
Injustice League. Nella Snyder Cut, invece, è stata ripristinata la
scena originale con i due personaggi, con Luthor che rivela a
Wilson la vera identità di Batman.
Ma perché Slade Wilson voleva a
tutti i costi quell’informazione? “Quando ho letto la
sceneggiatura la prima volta, Batman è stato incolpato da Slade per
la morte di suo figlio”, ha spiegato Joe Manganiello in occasione del
Justice Con, l’evento virtuale organizzato lo scorso weekend
per celebrare la
Snyder Cut ad un mese esatto dalla distribuzione.
“Il figlio di Slade viene ucciso. Ci sono stati alcuni eventi
che hanno ricondotto a Bruce, cioè a Batman. Ne era stato complice,
era in parte responsabile. Slade lo aveva
incolpato.”
“Si diceva che Slade volesse
uccidere Batman”, ha continuato Manganiello. “Questo è il
motivo per cui è stato convocato sullo yacht di Lex Luthor e gli è
stata data un’informazione chiave per aiutarlo a sbarazzarsi,
potenzialmente, di Batman.”
Joe Manganiello spera in una serie tv su Deathstroke
Manganiello ha poi dichiarato che
sarebbe interessante poter vedere finalmente quello scontro sotto
forma di serie tv: “Penso che una serie del genere sarebbe
divertente. Il pubblico la adorerebbe. E poi non ci sono cose
simili là fuori, in questo momento. Avrebbe il suo tono e la sua
giusta collocazione nell’universo. Penso che sarebbe molto
interessante. Avrebbe un tono unico.”
Una volta c’era una film interamente
dedicato a Deathstroke in cantiere. Tuttavia, è improbabile che la
Warner Bros. decida di andare avanti con un personaggio così legato
allo
SnyderVerse…
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky
e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
C’è stato un tempo in cui il
Deathstroke di Joe Manganiello era in lizza per un ruolo
importante nel DCEU. I piani originali prevedevano infatti che il
villain venisse a conoscenza dell’identità segreta di Batman nella
scena post-credits di Justice
League (per gentile concessione di Lex Luthor),
ponendo così le basi per il loro scontro in The
Batman. I piani sono però cambiati quando Ben Affleck ha deciso di non dirigere il film,
facendo dunque finire il progetto in un limbo solo per poi essere
del tutto cancellato con la fine del DCEU. Per un certo periodo, si
era persino parlato di uno spin-off incentrato su Deathstroke.
Manganiello ha espresso più volte il
suo interesse a riprendere il ruolo nel nuovo DCU, ma sembra che l’attore abbia ora gettato la
spugna. “James
Gunn è un mio amico, e io e lui ne abbiamo parlato perché Jim
Lee della DC Comics voleva che creassi una serie di graphic novel
basate sulla sceneggiatura che ho scritto per il film sulle origini
di Deathstroke“, ha raccontato l’attore a ComicBook.com. “Quando hanno
iniziato a smantellare il DCEU, anche questo è però andato in
fumo“, ha continuato Manganiello.
“Jim l’ha letto e voleva che
diventasse una serie di graphic novel, ma nessuno poteva
assicurarmi che, se avesse attirato l’attenzione di registi e
produttori, avrei potuto essere coinvolto. Così ho dovuto lasciar
perdere. James Gunn mi ha detto: “Lascia perdere”“. L’attore
si riferirebbe in realtà solo a questo progetto di graphic novel,
ma ampliando il suo discorso si può benissimo dedurre che
Manganiello abbia deciso di lasciar perdere con Deathstroke in
generale, il quale almeno per ora non sarà coinvolto nel nuovo
DC
Universe ideato da Gunn.
Joe Manganiello interpreterà ancora Deathstroke?
Gunn non ha tuttavia escluso un
futuro ingresso del personaggio nel suo universo condiviso,
lasciando intendere di avere dei suoi piani per Deathstroke nel
DCU, anche se questi potrebbero non coinvolgere
Manganiello. Come noto, nei fumetti Deathstroke è un mercenario
assassino altamente qualificato, introdotto originariamente come
avversario dei Teen Titans. Noto per le sue eccezionali capacità di
combattimento, per la forza, l’agilità e l’intelletto potenziati e
per il suo genio tattico, egli possiede anche un fattore di
guarigione rigenerativo che ne aumenta la durata e la
longevità.
Nonostante il suo status di cattivo,
Deathstroke è spesso rappresentato come un antieroe, con un codice
morale complesso e un senso dell’onore. Le sue motivazioni variano,
ma in genere è spinto dal desiderio di potere, ricchezza o vendetta
personale. Un personaggi dunque decisamente affascinante, che
potrebbe magari in futuro trovare il giusto spazio sul grande
schermo, che sia Manganiello o un altro attore ad assumere il
ruolo.
Dopo aver confermato che lo
standalone su Deathstroke è in fase di sviluppo,
Joe Manganiello continua a fornire aggiornamenti
sul film e ha inoltre svelato qualche dettaglio su The
Batman, il nuovo progetto della DC Films dedicato al
cavaliere oscuro di Gotham City.
“Quando
esplori l’intimità di questi villain scopri che sono persone con
un’anima che stanno lottando contro ogni tipo di cose. Penso sia
davvero interessante raccontare la sua storia e la verità delle sue
emozioni; in fondo parliamo di un uomo che ha perso un occhio, è
stato tradito, ha perso un figlio.“
In merito a The Batman, Manganiello
ha dichiarato:
“Quando
ho incontrato Ben Affleck per The Batman, abbiamo
parlato esclusivamente di Deathstroke. Questa è la nostra
opportunità per capire chi è questo personaggio scavando nel
profondo.“
Vi ricordiamo che il personaggio ha
esordito nel DCEU durante una delle due
scene post credits di Justice League, mentre
incontrava Lex Luthor per discutere di
un piano per annientare la lega di supereroi formata da Superman,
Batman, Wonder Woman, Flash e Cyborg.
Non sappiamo ancora con certezza se
Deathstroke tornerà anche in Justice League
2 o se avrà un altro cameo nei prossimi cinecomic
targati DC, come ad esempio The Batman, ma vi
terremo aggiornati.
Deathstroke (noto anche
come Deathstroke the Terminator), il cui vero
nome è Slade Wilson, è un personaggio dei
fumetti DC
Comics creato da Marv
Wolfman e George Pérez, apparso per la prima volta sulle
pagine di The New Teen Titans vol. 1 n. 2 del
dicembre 1980. Deathstroke si è classificato al 32º posto
nella classifica dei più grandi cattivi nella storia dei
fumetti.
Con solo due titoli all’attivo, il
giovane Joe Locke si è imposto come uno degli
interpreti più popolari e ricercati della sua generazione. Capace
di comunicare una grande emotività ma in possesso anche di numerose
altre sfumature, Locke si sta piano piano costruendo una certa
reputazione, trasmettendo buone aspettative per il suo futuro da
interprete.
Le serie e i film in cui ha recitato Joe Locke
1. Ha recitato in due
celebri serie. Ad oggi, l’attore ha avuto modo di recitare
in solo due prodotti seriali. Si tratta però di due titoli molto
popolari appartenenti a piattaforme del calibro di Netflix
e Disney+.
Nel 2022 assume infatti il ruolo di Charlie Spring in (qui
la recensione della seconda stagione), oggi giunta alla
sua terza stagione. In essa recita accanto a Kit
Connor e alla premio Oscar Olivia Colman, interprete della madre di
Connor. L’altra serie, in cui recita nel 2024, è Agatha
All Along, legata al MCU e con protagoniste
Kathryn Hahn e Aubrey Plaza.
2. Sa già quale ruolo gli
piacerebbe interpretare al cinema. Ad oggi Locke non ha
ancora avuto modo di recitare in un film per il cinema, ma ha
affermato di sapere già quale personaggio vorrebbe per debuttare
sul grande schermo. L’attore ha infatti rivelato che gli piacerebbe
tanto poter interpretare un giorno il primo principe apertamente
gay del mondo Disney. Per il momento, la sua richiesta non aha
avuto seguito, ma mai dire mai.
Joe Locke è Teen nella serie Marvel Agatha All
Along
3. Ha tenuto segreta
l’identità del suo personaggio. In Agatha All
Along Locke interpreta Teen (Ragazzino, in italiano). Egli
è un famiglio che funge da assistente della congrega di Agatha.
All’interno della sceneggiatura, il personaggio di Locke è stato
chiamato solo “Teen”, poiché è così che gli altri personaggi lo
chiamano e a cui lui risponde. Gli altri personaggi, in realtà, non
sono in grado di percepire il suo nome o qualsiasi informazione
identificativa su di lui a causa di un sigillo esantematico posto
su di lui. A riguardo, l’attore ha dichiarato di essersi divertito
molto a mantenere il segreto sull’identità del personaggio.
4. È rimasto molto colpito
dalla personalità di Teen. Locke descrive il personaggio
come “molto premuroso e gentile”, ma anche impulsivo,
spiegando che il suo “sogno” è quello di unirsi a una
congrega con Agatha e di percorrere la Strada delle Streghe,
definendolo “fanboy-esque” per quanto riguarda la
stregoneria e le streghe ed essendo “nel suo
elemento”.
Joe Locke protagonista di Heartstopper
5.Ha
imparato a suonare la batteria per poter interpretare il suo
personaggio. Per assumere il ruolo di Charlie in
Heartstopper, Locke ha preso lezioni per imparare a
suonare la batteria partendo da zero, ottenendo grandi risultati,
riscontrabili nella serie. La capacità di Charlie di suonare questo
strumento acquisisce un significato molto importante, in quanto è
attraverso di essa che il protagonista riesce a trasmettere le
proprie emozioni. Locke, pertanto, ha personalmente voluto
interpretare anche queste scene.
6. Ha rubato un sacco di
cravatte dal set. Un’usanza ricorrente tra gli attori è
quella di portarsi a casa qualche cimelio dai set a cui hanno preso
parte. Da Heartstopper, Locke ha fatto sapere di essersi
“appropriato indebitamente” di numerose cravatte della divisa
scolastica del suo Charlie. L’attore ha anche aggiunto di aver
preso anche un paio di Converse All Star facenti parte dell’ampia e
colorata collezione del proprio personaggio. Aveva però promesso di
riportarle sul set qualora una seconda stagione venisse confermata,
cosa poi effettivamente accaduta.
Joe Locke e i suoi… denti
7. I fan hanno notato che
gli manca un dente. Guardandolo recitare nella serie
Heartstopper, i fan si sono accorti che a Locke sembra
mancare un dente e che l’attore cercherebbe anche di nasconderlo
“storcendo” la bocca a tal fine quando deve sorridere. In rete, si
possono trovare numerose occasioni di dibattito a riguardo nei
forum appositi, dove i fan si scambiano considerazioni su questo
preciso particolare dell’attore.
8. Ha fatto coming
out. Una volta divenuto celebre, Joe Locke non ha avuto
problemi nel rivela di essere gay. Riflettendo sulle similarità con
il suo personaggio in Heartstopper, Locke ha dichiarato di
non aver mai subito un vero e proprio bullismo omofobico nella sua
esperienza scolastica, ma di aver sempre temuto i pettegolezzi.
Tuttavia, contrariamente a quanto sperato da alcuni fan, non ha una
relazione con il suo co-protagonista Kit Connor,
il quale nel 2022 ha comunque dichiarato di essere bisessuale.
Joe Locke è su Instagram
9.Ha un
profilo sul social network. L’attore è naturalmente
presente sul social network Instagram, con un profilo seguito
attualmente da 4 milioni di persone. Su tale piattaforma egli ha ad
oggi pubblicato appena una cinquantina di post, tutti relativi alle
sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare
diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto
promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere
aggiornati sulle sue attività.
L’età e l’altezza di Joe Locke
10. Joe Locke è nato il
24 settembre 2003 a
Douglas, nell’Isola diMan. L’attore è alto
complessivamente con 1,75 m.
Joe Locke, che si è rivelato Billy Maximoff
nell’episodio
6 di Agatha All Along, potrebbe essere il prossimo candidato a
partecipare al progetto non ancora annunciato, ma seminato, sui
Young Avengers. Le voci precedenti indicavano una
serie Disney+, ma un report più
recente ha affermato che il roster Jr. degli Eroi più potenti della
Terra si riunirà effettivamente sul grande schermo.
Proprio alla fine del recente sequel
di Captain Marvel, dopo aver aiutato
Carol Danvers e Monica Rambeau a sconfiggere Dar-Benn e a prevenire
un catastrofico evento Multiversale, Kamala Khan
usa la tecnologia S.W.O.R.D. di Nick Fury per
rintracciare Kate Bishop (Hailee
Steinfeld) e le dice che sta mettendo insieme una
squadra.
Kamala menziona Cassie Lang di
Ant-Man and The Wasp:
Quantumania, alias Stature
(Kathryn Newton), ma chi altro potremmo vedere
nella squadra?
Anche prima che il personaggio di
Agatha All Along di Joe
Locke fosse confermato come Billy Maximoff, alias
Wiccan, si vociferava che i figli di Scarlet Witch
sarebbero tornati per unirsi ai Giovani Vendicatori. Parlando con
ComicBook.com, Locke è stato molto riservato su eventuali
piani specifici, ma sembra decisamente interessato a far parte del
roster.
“Non lo so. Voglio dire,
ovviamente mi piacerebbe che ciò accadesse perché adoro lavorare
con la Marvel e adoro Billy come
personaggio e mi piacerebbe continuare a interpretarlo. Ma non ne
so nulla”, dice impassibile l’attore. “Se questo è il loro
piano, è fantastico e lo adoro. Ma non mi dicono niente. Cioè, non
sto nemmeno tacendo qualcosa. Mi piacerebbe dire, ‘Sì, sto facendo
tutto questo!’ Ma, chi lo sa? Sai, è ancora molto presto.”
A Locke è stato anche chiesto della
menzione di Mefisto nell’episodio
3. “È stato fantastico. Penso che sia stata una
cosa molto fan-service/MCU più ampia di cui non ho idea.
Ma, è sicuramente divertente da portare in vita, come fan della
Marvel”, ha ammesso.
“Essere tipo, ‘Oh, possiamo dire il suo nome!’ Ciò significa
che forse… tipo, chissà cosa significa per il futuro di quel
personaggio?”.
Si prevede che il cattivo demoniaco
farà il suo debutto nell’MCU in Ironheart,
con Sacha Baron Cohen nel ruolo.
Sebbene il finale di Agatha
All Along sia stato soddisfacente per molti
spettatori, c’è qualcuno che è rimasto deluso dalla mancanza di
apparizioni di volti noti, oltre al fatto che l’episodio 9 ha
incluso un colpo di scena che non è stato considerato efficace
all’unanimità.
Nell’episodio è stato rivelato che la Strada delle
Streghe non è mai stata reale… finché non lo è diventata!
Si scopre infatti che la Ballata della Strada delle
Streghe era qualcosa che Agatha e suo figlio Nicholas
Scratch avevano inventato per passare il tempo, prima che
Harkness iniziasse a usare la canzone per attirare verso di lei
streghe ignare, in modo da poter rubare il loro potere.
Joe Locke commenta il colpo di
scena del finale di stagione di Agatha All Along
Agatha stava pianificando di fare lo
stesso con la nuova congrega che mette insieme all’inizio della
serie, ma Billy Maximoff (Joe
Locke) ha usato inconsciamente le sue vaste abilità
per dare forma a una realtà completamente nuova, creando
essenzialmente la Strada e ogni prova che i personaggi hanno
affrontato mentre la percorrevano. Ciò significa anche che è stato
– direttamente o indirettamente, a seconda del punto di vista –
responsabile della morte di Sharon Hart, Lilia
Calderu e Alice Wu-Gulliver.
Durante l’ultimo episodio del
podcast ufficiale Marvel Studios, l’attore Joe Locke ha condiviso i suoi pensieri sul
colpo di scena e vede questo sviluppo come un modo per collegare
ulteriormente Wiccan a sua madre, Wanda Maximoff (Elizabeth
Olsen). “Ero davvero euforico, perché so che è un
colpo di scena molto bello e fa sì che tutto abbia senso. Mostra
l’entità dei poteri di Billy e quanto sia simile a sua madre, anche
inconsciamente”.
I criteri della Television Academy
per le serie limitate affermano: “Il programma deve raccontare
una storia completa e non ricorrente e non deve avere una trama in
corso o personaggi principali nelle stagioni successive”.
In una recente intervista,
Joe Letteri di Weta Digital, cui
è stata affidata la supervisione degli effetti visivi di
Man of Steel, ha
parlato del film, parlando più dell storia che non degli aspetti
tecnici di sua competenza.
Letteri ovviamente non si è
sbilanciato più di tanto, sottolineando di non poter rilasciare
troppe dichiarazioni, ma ha sottolineato che l’elemento più
eccitante del film è proprio la storia, una revisione della
classica vicenda del supereroe cresciuto su un mondo per lui
alieno, dopo essere stato fatto fuggire dal suo pianeta
d’origine.
Letteri ha sottolineato come
Zack Snyder abbia abbandonato molti dei
luoghi comuni del fumetto, chiedendosi se ci fosse un modo per far
tornare a funzionare la storia di Superman. Si è voluti essere il
più possibile realisti: ovviamente gli elementi fantastici non
mancano, ma sono stati inseriti nella storia in modo da poter dare
l’impressione di poter essere realmente avvenuti.
Il cast di Man of Steel include
Henry Cavill, Amy Adams,Michael Shannon, Kevin Costner,
Diane Lane, Laurence Fishburne,
Antje Traue, Ayelet Zurer,
Christopher Meloni, Russell
Crowe,Michael Kelly, Harry
Lennix e Richard Schiff; l’uscita del
film in 3D, 2D ed IMAX è fissata per il prossimo 14 giugno.
Qualche settimana fa si è
diffusa la voce di un interessamento di Steven Spielberg e dello sceneggiatore Mark
Protosevich alla possibile realizzazione di una seconda trilogia di
Jurassic Park.
C’è stato un tempo in cui i
Marvel Studios non potevano
sbagliare, ma le cose sono cambiate quando Eternals
è diventato il primo film del MCU a ottenere un
punteggio “Rotten” su Rotten Tomatoes.
Il marchio non è più a prova di
critica e film e serie tv come Secret
Invasion e Ant-Man and The Wasp: Quantumania ne sono la
prova. Gli odiatori del genere supereroistico non hanno perso tempo
ad abbracciare la narrativa della “stanchezza da supereroi”, ma i
registi di Avengers:
Endgame,
Joe e Anthony Russo non sembrano essere d’accordo con
questa affermazione.
“Penso che sia un riflesso
dello stato attuale di tutto“, ha detto Joe a proposito
delle recenti difficoltà dei Marvel Studios. “È
difficile in questo momento, è un momento interessante. Penso che
siamo in un periodo di transizione e la gente non sa ancora bene
come riceverà le storie in futuro, o che tipo di storie
vorrà“.
“C’è un grande divario
generazionale sul modo di consumare i media. C’è una generazione
che è abituata alla visione su appuntamento e ad andare a teatro in
una certa data per vedere qualcosa, ma sta invecchiando“,
ha continuato, condividendo la sua opinione sullo stato attuale di
Hollywood. Nel frattempo, la nuova generazione dice: “Lo
voglio subito, voglio elaborarlo subito“, per poi
passare alla cosa successiva, che elabora facendo altre due cose
allo stesso tempo“.
“Sai, è un momento molto
diverso rispetto al passato. E credo che tutti, compresa la
Marvel, stiano vivendo la stessa
cosa, questa transizione. E credo che questo sia probabilmente
l’aspetto più importante“.
Sulla “stanchezza da
supereroi”
Anthony è poi intervenuto per
condividere la sua convinzione che da tempo ci si lamenta della
“stanchezza da supereroi“, solo che il genere ha
dimostrato che i suoi detrattori si sbagliavano reinventandosi.
L’era post-COVID è stata definita
dall’espansione del MCU sullo streaming, e anche se
sarebbe sbagliato definirlo un esperimento fallito, i
Marvel Studios hanno
faticato. Ora, però, è in atto una revisione creativa nello studio
che ha rimandato tutto, da Daredevil:
Born Again ad
Avengers 5 sono tornati al tavolo da disegno.
“Penso che sia la
stanchezza in generale“, ha sottolineato il cineasta,
togliendo il disturbo agli adattamenti dei fumetti. “La
questione della stanchezza da supereroi esisteva da molto prima del
lavoro che stavamo facendo. Quindi, è una sorta di lamentela
eterna, come quella che abbiamo sempre citato agli inizi del nostro
lavoro sui supereroi“.
“La gente si lamentava dei
western allo stesso modo, ma sono durati per decenni e decenni e
decenni. Venivano continuamente reinventati e portati a nuovi
livelli man mano che andavano avanti“.
Con un rilancio del DCU all’orizzonte, sembra che stiamo entrando in
una nuova era per i film di supereroi. Una volta che i Marvel Studios avranno superato la
Saga del Multiverso, gli X-Men saranno in gioco e questo, da solo,
dovrebbe cambiare le carte in tavola.
I registi
di Avengers: EndgameJoe e Anthony Russo hanno già parlato del loro
amore per gli
X-Men in passato, il che ha inevitabilmente portato
l’attenzione dei media sulla coppia di registi che sono stati
intervistati di recente. Al duo di registi è stato chiesto proprio
in merito alla possibilità di dirigere il riavvio pianificato dei
Marvel Studios. Sentite la loro risposta quale
è stata!
Non
sappiamo ancora se i Russo abbiano avuto conversazioni ufficiali
sulla prospettiva di tornare al MCU, ma
rimangono chiaramente incuriositi dall’idea di portare i Figli
dell’Atomo in questo mondo condiviso che si chiama Marvel Cinematic
Universe. Mentre parlavano con AP Entertainment,
i realizzatori sono stati nuovamente interrogati sui rumors che
potrebbero essere in lizza per dirigere un nuovo film degli
X-Men.
“Uno dei miei beni più preziosi è Incredible Hulk #181, che
è la prima apparizione di Wolverine”, ha risposto Joe
Russo. “È una parte importante della mia collezione di
fumetti. Wolverine è così essenziale per gli X-Men, ovviamente,
sarebbe un progetto divertente su cui lavorare e trovare un nuovo
modo per farlo.”“Ma penso che probabilmente
sia qualcosa che Kevin Feige ha giustamente messo da parte per un
po’ per darsi la possibilità di introdurre alcuni nuovi personaggi
nel mondo e riportarli indietro quando sarà
pronto”,ha aggiunto. Proprio ieri vi abbiamo
segnalato che la star di Kingsman, Taron Egerton, ha confermato di aver incontrato Feige sulla
possibilità di vestirsi i panni di
Logan, ma resta da vedere se si concretizzerà o meno
qualcosa.
Non
abbiamo ancora idea di come Feige e co. vogliano pianificare e
introdurre mutanti nel MCU, o se questo
misterioso progetto degli X-Men sarà un film o una serie Disney+. I fan pensavano che il cameo
del Professor Xavier (Sir Patrick Stewart) in Doctor Strange nel Multiverso della
Folliapotesse gettare le basi per il
debutto di più personaggi mutanti, ma sembra sempre più probabile
che il coinvolgimento degli Illuminati nel sequel sia stato davvero
poco più di un servizio di fan.Anche se i Russo
decidessero di lavorare su un altro progetto dei Marvel Studios, la
maggior parte dei fan sembra sperare di vederli prendere il timone
di
Secret Wars (che si dice sarà il prossimo grande evento del
MCU).
Joe Dante al lavoro
sul thriller sovrannaturale Labirintus.
Il film racconterà la sfortunata missione di un investigatore del
paranormale e di un ricercatore psichiatrico in una struttura
sovietica per esperimenti situata all’interno del Labirinto di
Budapest, nel profondo delle catacombe, sotto il Castello di Buda.
I due (e il gruppo che li accompagna) incontreranno terribili forze
soprannaturali che impediranno loro di uscire: per fuggire,
dovranno trovare e distruggere il cuore oscuro del labirinto che li
ha intrappolati.
Le riprese del fim, prodotto dalla
Goldcrest, inizieranno nella prossima primavera.
Dante si sta occupando della definizione del cast
assieme a Nancy Bishop.
Pascal Degove, amministratore delegato della
Goldcrest Films, fa sapere: “È straordinario lavorare con
Joe Dante – un regista che ha emozionato, sorpreso
e spaventato il pubblico per tutta la sua carriera.
Labirintus è un viaggio inquietante e
snervante nella psiche e Joe è il regista perfetto per portarlo sul
grande schermo.” Il regista, dal canto suo, si dichiara entusiasta
di lavorare a questo “avvincente e agghiacciante film.”
L’ultima fatica
cinematografica di Dante (negli ultimi anni
impegnato con le serie tv Hawaii Five-0, Le streghe
dell’East End e Salem)
risale a Burying the Ex, del 2014.
Dante comparirà prossimamente in un cammeo,
assieme al collega Stuart Gordon, in
Bad Seed, contributo di Neil
Marshall per l’antologia horror di Axelle Carolyn
Tales Of Halloween.
Avevamo già parlato del possibile successore di
JJ Abrams a timone di Star
Trek in articoli precedenti. Il
regista sarà infatti totalmente immerso nel grosso lavoro
riguardante il mondo di Star
Wars.
Dopo il nome di Rupert
Wyatt, Deadline ha annunciato un nuovo, possibile
regista. Le indiscrezioni di Deadline vedono un
favorito Paramount: Joe
Cornish. Cornish, ha iniziato a dirigere un paio di
anni fa, partendo da Attack The Block.
Dopo la stesura dello script di Le avventure di
Tintin – Il segreto dell’Unicorno,il regista
dovrebbe ora occuparsi anche di uno dei progetti Marvel più ambiziosi, quello
dedicato ad Ant-Man. La decisione
definitiva dovrebbe comunque essere annunciata a breve dalla
Paramount, data la volontà di cominciare le riprese del nuovo
episodio di Star Trek in estate.
Il regista di Attack the Block,
Joe Cornish adatterà per il grande schermo il
romanzo cyberpunk “Snow Crash”, scritto nel 1992 da Neal
Stephenson. Il film sarà prodotto dalla Paramount e
dalla Kennedy/Marshall di Kathleen Kennedy.
Joe Carnahan
dirigerà l’action thriller Motorcade per
la DreamWorks, dopo che il progetto del film è in ballo a Hollywood
già da diversi anni, senza che questo sia mai stato effettivamente
sviluppato.
Il film è incentrato sulla storia
di un agente dei servizi segreti caduto in disgrazia che ha la
grande occasione di riscatto quando si trova nel posto giusto al
momento giusto, ossia durante un attacco terroristico nel bel mezzo
del corteo presidenziale americano. Insomma, siamo dalle parti di
Attacco al potere – Olympus Has
Fallen ma l’ambientazione negli spazi ristretti di un
automobile e il tema quanto mai caldo del terrorismo, potrebbero
regalare qualche sorpresa.
Joe Carnahan, già
regista di A-Team e The
Grey, nonché produttore di serie televisive, è
dunque oggi legato al progetto che, in passato, aveva richiamato
l’attenzione di Tom Cruise e Ryan
Reynolds. Una sceneggiatura è già stata scritta da
Billy Ray, ma è probabile che Carnahan ci rimetta
mano direttamente.
Mark Millar,
scrittore di Kick-Ass, ha recentemente annunciato novità riguardo
la versione per il grande schermo di un’altra sua opera ‘di culto’,
Nemesis: il nuovo nome affiancato al progetto sarebbe quello di Joe
Carnahan. Sul suo sito ufficiale, Millar ha spiegato che il regista
di The Grey prenderà in mano il film targato 20th Century Fox, la
cui sceneggiatura sarà scritta dal fratello Matthew.
Uscita per la Icon, la filiale
‘adulta’ della Marvel, Nemesis, miniserie scritta
da Millar e disegnata da Steve McNiven narra le ‘gesta’
dell’omonimo supercriminale, una sorta di Batman in negativo: solo
per citare alcune particolarità, il personaggio opera in pieno
giorno e veste completamente di bianco, mostrando conoscenze
scientifiche e una pratica delle arti marziali al di sopra
dell’ordinario. Il criminale in questione si diverte ad organizzare
spettacolari attentati terroristici in giro per il mondo, sfidando
di volta in volta i migliori poliziotti del luogo in una corsa
contro il tempo che si conclude sistematicamente con la morte di
questi ultimi. Una versione cinematografica ben fatta sarebbe
sicuramente spettacolare, tuttavia la violenza del fumetto in
questione lascia qualche dubbio sulla fedeltà all’originale: il
progetto comunque si trova ancora in una fase del tutto embrionale,
non avendo ancora ricevuto nemmeno il via libera.
L’adattamento per il grande schermo
della graphic novel vampiresca Undying
Love è ancora alle battute iniziali, ma dopo qualche
fase di incertezza, sembra aver finalmente trovato lo scrittore e
regista definitivo in Joe Carnahan.
Il progetto, partito nel 2011,
aveva poi subito vari rallentamenti proprio nella ricerca dello
sceneggiatore e del regista. Ideata da Tomm Coker
e Daniel Freedman, Undying Love segue le vicende
di un ex soldato che si innamora di una giovane donna; ma il
cammino verso il vero amore verrà ostacolato dal retaggio
vampiresco della donna. Il protagonista dovrà quindi calarsi nei
meandri di una Honk Kong sotterranea, dovendo sconfiggere un’armata
di succhiasangue non morti per liberare la propria amata.
Al progetto si era in precedenza interessato Alexander
Aja, senza che poi ne risultasse nulla di concreto;
Carnahan si è detto entusiasta del progetto per quanto questo sia
un pò al di fuori dei suoi soliti schemi, con l’ambientazione
orientale e i combattimenti di spade.
Mentre ancora nulla si sa del cast,
si può ipotizzare che Frank Grillo, collaboratore
abituale di Carnahan, potrebbe partecipare al film.
Ormai andiamo alla media di un nome
al giorno: il progetto di un fantomatico film ‘made in Fox’
dedicato a Daredevil continua a generare rumors e voci
incontrollate: solo di qualche giorno fa la notizia di un possibile
coinvolgimento del regista Drew Goddard, ed ecco arrivare un nuovo
nome, quello di Joe Carnahan; nel frattempo però, sia la
Fox che la Marvel continuano a negare
tutto.
La situazione appare peraltro
alquanto ingarbugliata: la Fox detiene attualmente i diritti della
versione cinematografica del personaggio, ma questi scadranno a
breve, entro fine anno. Nel frattempo, la stessa Fox ha dato il via
ad un altro reboot supereroistico, quello dei Fantastic Quattro,
firmato da Josh Trank.
L’impressione a questo punto è che
gli studios non abbandoneranno certo il ‘favoloso quartetto’ per
tornare a dedicarsi a Daredevil. Dopo essersi fatto conoscere a
inizio 2012 per The Grey, Carnahan attualmente vede il suo nome
legato a vari progetti, tra cui Continue (un’avventura a base di
loop temporali sul tipo di Source Cod), il remake del Giustiziere
della Notte e il suo sogno, Killing Pablo, biopic dedicato al boss
del narcotraffico colombiano Pablo Escobar. Quanto ai fumetti,
Caranahan ha già espresso interesse per il genere in passato,
esprimendo il proprio apprezzamento in particolare per Preacher di
Garth Ennis.
Dopo essere stato a lungo dato come
probabile regista e sceneggiatore del remake del
Giustiziere della Notte, Joe
Canahan sembra aver definitivamente abbandonato il
progetto.
L’originale, uscito nel 1974
(portando sugli schermi un romanzo scritto da Brian
Garfield, pubblicato un paio di anni prima), seguiva
Charles Bronson nei panni di un uomo comune che,
in seguito alla morte violenta della moglie e di fronte
all’incapacità delle forze dell’ordine di far fronte alla violenza
dilagante, decideva di farsi giustizia da sé; l’enorme successo del
film diede il via a una serie con ben quattro sequel.
L’abbandono di Carnahan appare
dovuto a differenze inconciliabili riguardo l’aspetto creativo; in
precedenza si era parlato di Sylvester Stallone
come regista e interprete, ma tutto si è poi concluso con un nulla
di fatto; Paramount Pictures ed MGM sarebbero intenzionate a
ingaggiare Bruce Willis come protagonista.
Valmyn in collaborazione con Wanted
Cinema è lieta di rilasciare il trailer italiano di
JODOROWSKY’S DUNEdi Frank Pravich,
l’affascinante documentario in arrivo nei cinema dal 6
settembre che esplora la genesi di una delle più grandi epopee
del cinema mai esistita: l’adattamento del regista di culto
Alejandro Jodorowsky del romanzo di fantascienza Dune di Frank Herbert, un film epico, la prima
versione in assoluto su grande schermo del romanzo che avrebbe
segnato un punto di svolta per il mondo cinematografico, ma che
purtroppo non vide mai la luce e restò incompiuto.
JODOROWSKY’S DUNE documenta
le peripezie e i retroscena di questo ambizioso progetto
cinematografico fantascientifico tramite il racconto e i ricordi
dello stesso Jodorowsky e l’animazione dei disegni preparatori
originali del film realizzati da un gruppo artistico d’élite tra
cui l’artista di fumetti francese Jean “Moebius” Giraud che ha
illustrato gli storyboard, lo sceneggiatore Dan O’Bannon (Dark
Star, Alien), l’artista HR Giger (Alien) e
l’illustratore tascabile di fantascienza Chris Foss.
Anche se il progetto non vedrà mai
la piena realizzazione, il film resterà un vivido sogno
nell’immaginazione dei suoi creatori e sarà di ispirazione per
molti altri registi, ultimo in ordine di arrivo il regista candese
Denis Villeneuve con la sua versione dell’omonimo film che verrà
presentata fuori concorso alla 78a Mostra del Cinema di
Venezia.
JODOROWSKY’S DUNE celebra il
trionfo dell’arte e dell’immaginazione e dei sogni creativi di
Jodorowsky. JODOROWSKY’S DUNE di Frank Pravich
arriverà nei cinema italiani dal 6 settembre distribuito da
Valmyn in collaborazione con Wanted Cinema.
Jodorowsky’s Dune, la trama
Nel 1975, dopo il successo di El
Topo e La montagna sacra, Alejandro Jodorowsky era il
cineasta intellettuale più ricercato del mondo, aveva carta bianca
e quello che voleva era realizzare il film più importante della
storia del cinema, traendo spunto dai romanzi della saga di
Dune di Frank Herbert. Il suo Dune doveva essere un
film rivoluzionario in grado di cambiare la mentalità delle giovani
generazioni fornendo nuovi modelli di riferimento. Per fare questo
il regista aveva coinvolto un team incredibile che comprendeva i
designer H.R. Giger, Moebius e Chris Foss, oltre all’esperto di
effetti speciali Dan O’Bannon, le musiche dei Pink Floyd e attori
come David Carradine, Mick Jagger, Salvador Dalì e Orson
Welles.
Valmyn in
collaborazione con Wanted Cinema è lieta di presentare nei cinema a
partire dal 26 agosto
JODOROWSKY’S DUNE di Frank Pravich, l’affascinante
documentario che esplora la genesi di una delle più grandi epopee
del cinema mai esistita: l’adattamento del regista di culto
Alejandro Jodorowsky del romanzo di fantascienza Dune di Frank Herbert, un film epico, la prima
versione in assoluto su grande schermo del romanzo che avrebbe
segnato un punto di svolta per il mondo cinematografico, ma che
purtroppo non vide mai la luce e restò incompiuto.
JODOROWSKY’S DUNE documenta
le peripezie e i retroscena di questo ambizioso progetto
cinematografico fantascientifico tramite il racconto e i ricordi
dello stesso Jodorowsky e l’animazione dei disegni preparatori
originali del film realizzati da un gruppo artistico d’élite tra
cui l’artista di fumetti francese Jean “Moebius” Giraud che ha
illustrato gli storyboard, lo sceneggiatore Dan O’Bannon (Dark
Star, Alien), l’artista HR Giger (Alien) e
l’illustratore tascabile di fantascienza Chris Foss.
Anche se il progetto non vedrà mai
la piena realizzazione, il film resterà un vivido sogno
nell’immaginazione dei suoi creatori e sarà di ispirazione per
molti altri registi, ultimo in ordine di arrivo il regista candese
Denis Villeneuve con la sua versione dell’omonimo film che verrà
presentata fuori concorso alla 78a Mostra del Cinema di
Venezia.
JODOROWSKY’S DUNE celebra il
trionfo dell’arte e dell’immaginazione e dei sogni creativi di
Jodorowsky. JODOROWSKY’S DUNE di Frank Pravich
arriverà nei cinema italiani dal 26 agosto distribuito da
Valmyn in collaborazione con Wanted Cinema e verrà
presentato in anteprima nazionale alle Notti Bianche del
Cinema del 2 e 3 luglioa Roma al Farnese Arthouse.
SINOSSI – Nel 1975, dopo il successo
di El Topo e La montagna sacra, Alejandro Jodorowsky
era il cineasta intellettuale più ricercato del mondo, aveva carta
bianca e quello che voleva era realizzare il film più importante
della storia del cinema, traendo spunto dai romanzi della saga di
Dune di Frank Herbert. Il suo Dune doveva essere un
film rivoluzionario in grado di cambiare la mentalità delle giovani
generazioni fornendo nuovi modelli di riferimento. Per fare questo
il regista aveva coinvolto un team incredibile che comprendeva i
designer H.R. Giger, Moebius e Chris Foss, oltre all’esperto di
effetti speciali Dan O’Bannon, le musiche dei Pink Floyd e attori
come David Carradine, Mick Jagger, Salvador Dalì e Orson
Welles.
Grazie a Sony siamo in grado di
mostrarvi il trailer del documentario Jodorowsky’s
Dune, in uscita a marzo negli Stati Uniti
per un breve periodo.
Diretto da Frank Pavich, Jodorowsky’s Dune esplora
la vita sul set di Alejandro Jodorowsky e il suo
incredibile e ambizioso tentativo di portare sullo schermo il
romanzo di fantascienza Dune di Frank Herbert.
Dune fu in
pre-produzione per oltre due anni e doveva essere un viaggio
attraverso la creatività e l’immaginazione, una storia sulla
ricerca incessante di un sogno e la necessità dell’arte.
Il film avrebbe avuto un cast stellare composto
da Orson Welles, Mick
Jagger,David Carradine e
Salvador Dalì, con una colonna sonora ideata dai
Pink Floyd e design curati da alcuni tra i più
provocanti artisti dell’epoca come H.R. Giger e
Jean Giraud.
È stato diffuso il materiale di
pre-produzione del Dune di Alejandro
Jodorosky, il film mai realizzato a cui il regista lavoro
nella seconda metà degli anni Settanta e che doveva essere il primo
adattamento dal romanzo di Frank Herbert.
Nel 1975 Jodorosky va in Francia per
iniziare a lavorare a un film che non fu mai realizzato: un
colossale adattamento di Dune di
Frank Herbert, in cui dovevano recitare
Orson Welles, Salvador Dalí e altri, la musica era
stata affidata ai Pink Floyd. Per lavorare a
questo progetto, il regista mise insieme i talenti visionari di
HR Giger, Dan O’Bannon e Jean “Moebius’ Giraud
(Giger e O’Bannon hanno successivamente collaborato ad
Alien). Tuttavia i finanziatori del
progetto si sono ritirati e Dune è stato infine girato da
David Lynch.
Sul progetto di Jodorosky è stato
realizzato nel 2013 un documentario, dal titolo
Jodorosky’s Dune, che racconta proprio la
pre-produzione e la lavorazione del film mai realizzato:
A questo link trovate tutto
il materiale condiviso su Google Share
Photo.
Al momento, Denis
Villeneuve sta girando un nuovo adattamento dai romanzi.
Di seguito la prima sinossi ufficiale di
Dune:
“Percorso mitico e carico di
emozioni, Dune racconta la storia di Paul Atreides, un giovane
brillante e dotato nato sotto un grande destino al di là della sua
comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso
dell’universo per assicurare alla sua famiglia e alla sua gente un
futuro: mentre forze maligne esplodono in un conflitto per avere il
controllo esclusivo del pianeta e della risorsa più preziosa
esistente (una merce in grado di sbloccare il più grande potenziale
dell’umanità), a sopravvivere saranno solo quelli che potranno
sconfiggere la loro paura“.
In DuneTimothée Chalamet interpreterà il
protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio
fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel
cast anche Javier
Bardem, Zendaya, Oscar
Isaac, Rebecca
Ferguson, Stellan
Skarsgard, Dave
Bautista, Charlotte
Rampling e Jason Momoa.
L’attrice Jodie
Turner-Smith potrà non essere un nome particolarmente
noto, data la sua filmografia ancora esigua, ma i progetti a cui ha
partecipato hanno messo in luce le sue doti, rendendola una nome su
cui puntare per il futuro.
Divisa tra cinema e televisione, la
Turner-Smith ha infatti preso parte a titoli di rilievo, che le
hanno permesso in breve tempo di ottenere un buon riscontro di
pubblico. Ecco 10 cose che non sai di Jodie
Turner-Smith.
Parte delle cose che non sai di Jodie Turner-Smith
Jodie Turner-Smith: i suoi
film
1. Ha esordito con il film
di un noto autore. Nel 2016 l’attrice compare per la prima
volta sul grande schermo recitando nel film The Neon
Demon, del regista Nicolas Widing Refn.
Pur avendo un piccolo ruolo, la Turner-Smith ottiene una ulteriore
celebrità, che la porta a recitare nei film indie Lemon
(2017) e Newness (2017). Nel 2019 è invece protagonista
del film Queen & Slim accanto all’attore Daniel
Kaluuya. Successivamente recita nei film Without
Remorse e After Yang, entrambi previsti per il
2020.
2. È maggiormente nota per i
suoi ruoli televisivi. Dopo aver esordito in un piccolo
ruolo nella serie True Blood (2013), l’attrice compare in
alcune puntate di Mad Dogs (2015-2016), e Ice
(2016), per poi ottenere maggior popolarità grazie al ruolo di
Azima Kandie nella serie The Last Ship (2017-2018). Recita
poi tra i protagonisti della serie Nightflyers (2018),
tratta da un racconto di George R. R. Martin,
mentre nel 2019 è Josie nella serie Jett.
3. Ha iniziato recitando in
diversi cortometraggi. Per ottenere una prima visibilità,
l’attrice ha iniziato partecipando a diversi cortometraggi, alcuni
dei quali ritrovabili sul Web. Tra questi si annoverano
Somebody in Noboy (2014), Hard World for Small
Things (2016), Woman in Deep (2016), Man Rots
from the Head (2016), Call Your Father e Let’s
Just Be Friends (2017).
Jodie Turner-Smith è su
Instagram
4. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 173 mila persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere
prevalentemente fotografie realizzate per servizi di moda o per
celebri riviste. Non mancano tuttavia anche immagini promozionali
dei suoi progetti da interprete.
5. Sono presenti immagini da
modella. Oltre ad essere un’attrice, la Turner-Smith si è
affermata anche modella. Non sorprende dunque che nel suo profilo
Instagram sia possibile ritrovare foto che la ritraggono indossare
particolari capi d’abbigliamenti o accessori per il corpo o il
viso.
Parte delle cose che non sai di Jodie Turner-Smith
Jodie Turner-Smith e Joshua
Jackson
6. Ha sposato un noto
attore. Nel 2018 l’attrice conferma il fidanzamento con
l’attore Joshua Jackson, noto per il ruolo di Pacey
nella serie Dawson’s Creek. L’anno seguente, nel dicembre
del 2019, annunciando di essersi sposati con una cerimonia
particolarmente privata. I due hanno basato sin dall’inizio la loro
relazione su un criterio di riservatezza, che li ha tenuti lontani
dal gossip.
7. Aspettano il primo
figlio. Nel gennaio del 2020 la coppia si presenta insieme
alla cerimonia dei premi Bafta, e lì la Turner-Smith si mostra con
un pancione che svela l’arrivo del primo figlio per la coppia.
Questa è una delle poche notizie trapelate circa la loro vita
sentimentale, considerando anche che era difficile nascondere la
gravidanza di ormai diversi mesi.
Jodie Turner-Smith in Queen &
Slim
8. È la protagonista del
film. Nel 2019 l’attrice recita nel film Queen &
Slim, recitando accanto all’attore Daniel Kaluuya.
Protagonista della pellicola, la Turner-Smith ha descritto la
storia come un versione black di Bonnie e Clyde, dove una coppia di
amanti di colore si ritrova inseguita da un poliziotto
esplicitamente razzista.
Jodie Turner-Smith in
Nightflyers
9. È grata a George R. R.
Martin. Nella serie di fantascienza Nightflyers,
targata Netflix, l’attrice ricopre il ruolo di Melantha
Jhirl. L’attrice ha affermato di essere grata a George R.
R. Martin, autore del racconto da cui è tratta la storia,
se ha potuto ottenere la parte. Martin aveva infatti imposto alla
produzione che il personaggio di Melantha fosse una donna di
colore, e così la Turner-Smith poté candidarsi per il ruolo.
Jodie Turner-Smith: età e
altezza
10. Jodie Turner-Smith è
nata a Peterborough, nel Regno Unito, il 7 settembre 1986.
L’attrice è alta complessivamente 176 centimetri.
La decisione è stata accolta con un
misto di indifferenza e delusione, ma è chiaro che molti fan di
Star
Wars, e alcuni degli attori coinvolti nella serie
non sono rimasti sorpresi da questo sviluppo. La showrunner
Leslye Headland sperava di poter continuare la sua
storia ambientata nell’era dell’Alta Repubblica, e si dice che lo
studio stesse pianificando una seconda stagione fino a poco tempo
fa.
Il
motivo “ufficiale” della cancellazione della serie è stato il
basso/calo degli spettatori, ma molti ritengono che l’intensa
reazione di una minoranza rumorosa possa aver influito sulla
decisione. Potremmo non sapere mai se è stato così, ma sappiamo che
diversi membri del cast sono stati presi di mira per abusi
razzisti, misogini e omofobi, senza alcuna risposta da parte dello
studio.
Ora, la star
Jodie Turner-Smith (Mother
Aniseya) ha criticato duramente la Disney per non aver
parlato. “Devono smetterla di fare questa cosa in cui non
dicono niente quando le persone vengono riempite di razzismo e
stronzate su Internet”, dice l’attrice a Glamour Magazine.
“Non è giusto non dire niente. È davvero ingiusto”.
“Sarebbe semplicemente bello se
le persone che hanno tutti i soldi mostrassero il loro supporto e
mettessero i piedi per terra”, ha continuato. “Dicendo che
questo è inaccettabile: ‘Non sei un fan se fai questo’. Facessero
una dichiarazione importante e verificassero se ne ricavano qualche
soldo. Scommetto che non succederà, perché le persone di colore, e
in particolare i neri, rappresentano una percentuale molto alta del
potere d’acquisto. Potrebbero scoprire che in realtà è più
redditizio per loro, ma tutti usano ‘woke’ come se fosse una
parolaccia”.
The Acolyte è stata cancellata
La creatrice Leslye
Headland (“RussianDoll“), una dichiarata super fan di “Star
Wars“, si è messa in testa di creare la prima storia
di “Star Wars” ambientata al di fuori della linea temporale
principale del franchise che si estende da “La
minaccia fantasma” a “Star Wars: L’ascesa di
Skywalker”.
Nel cast della serie
tv protagonisti sono Amandla Stenberg
come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi,
Manny Giacinto,
Dafne Keen come una giovane Jedi,
Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di
Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio. Charlie
Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles
Chapman,
Carrie-Anne Moss come una Jedi,
Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di
Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.
Jodie Foster è una
di quelle attrici che ha fatto la storia del cinema mondiale grazie
alle sue incredibili, quanto incisive interpretazioni. L’attrice,
che ha iniziato a recitare sin dalla più tenera età, è entrata sin
da subito nel cuore degli spettatori e ha dimostrato di essere
molto in gamba anche in altri campi, come la regia e la
produzione.
Ecco dieci cose da sapere su
Jodie Foster.
Jodie Foster: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. L’attrice ha iniziato a recitare per il grande
schermo nel 1972, anno di debutto con il film Due ragazzi e un
leone. In seguito, ha preso parte a film come Tom
Sawyer (1973), Alice non abita più qui (1974) e
Taxi Driver (1976), con
cui si consacra. Da quel momento ha recitato in film come Tutto
accadde un venerdì (1976), Casotto (1977), Carny
– un corpo per due uomini (1980), Presunta
assassina (1986), Il sentiero dei ricordi
(1988), Sotto accusa (1988), Ore contate
(1989) e Il silenzio degli innocenti (1991). La sua
carriera, prosegue con i film Maverick (1994),
Contact (1997), Panic Room (2002), Inside
Man (2006), Il buio nell’anima (2007) e Alla
ricerca dell’isola di Nim (2008). Tra le sue ultime
apparizioni cinematografiche, si citano Mr. Beaver (2011),
Carnage (2011),
Elysium (2013),
Hotel Artemis (2018) e
The Mauritanian
(2021).
2. È anche produttrice e
regista. Nel corso della sua carriera, l’attrice si è
distinta anche come produttrice e regista. In quanto produttrice,
ha partecipato alla lavorazione dei film Presunta assassina,
Nell (1994), Una decisione sofferta (1998),
Walking the Dead (2000), The Dangerous Lives of Altar
Boys (2002), Il buio nell’anima (2007) e Be
Natural: The Untold Story of Alice Guy-Blaché (2018). In
qualità di regista, invece, ha lavorato alla regia dei film Il
mio piccolo genio (1991), A casa per le
vacanze (1995), Mr. Beaver (2011) e Money Monster – L’altra faccia
del denaro (2016) e di alcuni episodi delle serie Un
salto nel buio (1988), House of Cards – Gli intrighi del
potere (2014), Orange Is the New Black
(2013-2014) e Black Mirror
(2017).
Jodie Foster in Taxi
Driver
3. Si preparata al ruolo
alternando immaginazione a ricerche sul campo. Per
interpretare la giovane Iris, prostituta dodicenne di Taxi
Driver, l’attrice ha avuto modo di conoscere una vera
prostituta e imparare da lei ciò che c’era da sapere su quel
mestiere, senza scendere nei dettagli. La Foster ha poi dichiarato
che pur essendo molto giovane sapeva bene cosa facesse una
prostituta, lasciandosi dunque guidare anche dall’immaginazione per
interpretare il suo personaggio. Una performance che le ha poi
permesso di ottenere una nomination al premio Oscar.
4. Ha avuto l’aiuto di sua
sorella per alcune scene. L’attrice, al momento di girare
il film, aveva solo dodici anni e non poteva girare le scene più
esplicite. Così, Connie Foster, sua sorella
maggiore che a quel tempo aveva 19 anni, venne scelta per girare
quel tipo di scene al posto di Jodie. La sostituzione, tuttavia,
non è facilmente notabile all’interno del film poiché le due Foster
venno accuratamente acconciate e vestite in modo identico, così da
non far risaltare la differenza tra di loro.
Jodie Foster, Alexandra Hedison e i
figli
5. È sposata da qualche
anno. L’attrice si è sposata per la prima volta a
cinquantadue anni, nel 2014, con l’attrice e fotografa
Alexandra Hedison, conosciuta nel 2013, lo stesso
anno in cui la Foster ha fatto coming out una volta per tutte
durante i Golden Globe. In passato, ha avuto relazioni con
Tina Landau, con cui si è frequentata per un breve
periodo durante il college, e con la produttrice cinematografica
Cydney Bernard: le due anno avuta una lunga
relazione, durata dal 1993 al 2007.
6. È madre di due
figli. L’attrice è diventata madre di due maschi:
Charles, nato nel luglio del 1998, e
Kit, nato nel settembre del 2001. Non è mai stato
rivelato il nome del padre dei due figli, ma sono state molte le
speculazioni che affermavano che il padre fosse Mel Gibson. Le
voci si sono fatti insistenti dato che loro due sono molto amici da
tantissimi anni che l’attore si stato spesso al fianco dei figli di
lei.
Jodie Foster in Il silenzio
degli innocenti
7. È rimasta colpita
dall’improvvisazione di Hopkins. Nel film Il silenzio
degli innocenti la Foster interpreta la detective Clarice
Starling. L’attrice ha affermato che durante il primo incontro tra
Lecter e Starling, la presa in giro del suo accento meridionale da
parte di Anthony Hopkins
è stata improvvisata mentre giravano. La reazione orripilata
dell’attrice era genuina, perché si era sentita personalmente
attaccata. In seguito, ha ringraziato il collega per generato in
lei una reazione così vera.
8. Ha fatto ricerche per
costruire il suo personaggio. L’attrice, oltre a
consultare diversi libri, ha trascorso molto tempo con l’agente
dell’FBIMary Ann Krause prima delle riprese. Grazie a lei,
infatti, Foster ha potuto osservare i pro e i contro del loro
lavoro, nonché le varie sfumature comprese e le emozioni suscitate.
La sua interpretazione così accurata e intensa, l’ha poi portata a
vincere il suo secondo Oscar come miglior attrice protagonista.
Jodie Foster: oggi
9. Ha un nuovo progetto in
lavorazione. Negli ultimi anni la Foster si è dedicata in
particolare alla regia, ricoprendo tale ruolo per l’episodio
Arkangel della serie Black Mirror
e l’episodio Home della serie Scenes From the
Loop. Nel 2021, però, è anche tornata sul grande schermo con
il ruolo di Nancy Hollander nel film The Mauritanian.
Attualmente, invece, è impegnata nelle riprese del film
Nyad, film biografico sulla nuotatrice Diana Nyad, che
nuotò da Cuba alla Florida all’età di 64 anni. Nel film la Foster
interpreta Bonnie Stoll.
Jodie Foster: età e altezza
10. Jodie Foster è nata il
19 novembre del 1962a Los Angeles, in
California. La sua altezza complessiva corrisponde a 160
centimetri.
Due volte premio Oscar, icona del
cinema hollywoodiano d’autore, attivista, regista, volto di un
cinema che quasi non si fa più, Jodie Foster ha
espresso a The
Telegraph, alcune opinioni contrarie ai cinecomic, trend
cinematografico per eccellenza di questo periodo.
L’attrice ha chiaramente esposto il
suo sdegno per questo tipo di grosse produzioni ad alto budget:
“Andare al cinema è diventato come andare a un parco a tema. Gli
studi realizzano cattivi contenuti allo scopo di assecondare le
masse.” L’attrice e regista continua poi dicendo che lo spettacolo
in questione si rivela essere una fregatura, che garantisce un
ritorno economico sicuro.
Mentre non punta il dito contro un
film in particolare, Foster si scaglia contro il genere preciso, i
cui principali esponenti e produttori sono i Marvel Studios e la DC Films.
“Sta rovinando le abitudini
degli spettatori americani e del resto del mondo. Non voglio fare
film da 200 milioni sui supereroi.”
Sebbene ormai i cinecomics siano perfettamente inseriti nel
sistema hollywoodiano, tanto che sempre più attori di prestigio si
uniscono ai vari franchise, è sempre salutare ascoltare una voce
fuori dal coro, la cui opinione sia o meno condivisibile.
Jodie Foster ha parlato del motivo per cui non
ha più voluto interpretare Clarice Starling, l’iconica protagonista
de Il silenzio degli innocenti. Prima dell’uscita
del celebre thriller psicologico del 1991, Foster ha comunque avuto
una carriera impressionante (di fatto, aveva già vinto un Oscar
come migliore attrice protagonista nel 1989). Tuttavia, è il ruolo
della recluta dell’FBI
Clarice nel capolavoro di Jonathan Demme ad averle
regalato la fama mondiale (e anche il suo secondo Oscar,
sempre come migliore attrice).
Anche se i personaggi partoriti
della mente dello scrittore Thomas Harris erano già stati adattati
in precedenza o lo sarebbe stati nuovamente in futuro, Il silenzio degli innocenti rimanere probabilmente il
migliore adattamento della storia dello psichiatra serial killer
Hannibal Lecter. L’incredibile successo del primo film (vincitore
di cinque premi Oscar) portò alla realizzazione di un sequel nel
2001, Hannibal, diretto da Ridley Scott e
interpretato ancora una volta da Anthony Hopkins nei panni di Lecter. In quel
film, il ruolo di Clarice è stato interpretato da Julianne Moore: inizialmente, anche Foster
avrebbe dovuto prendere parte al film, ma pare che la sceneggiatura
non la convincesse abbastanza e così – anche a causa di alcuni
conflitti di programmazione – rinunciò a tornare nei panni del
personaggio.
Di recente,
Jodie Foster è stata ospite del podcast
Happy Sad Confused di Josh Horowitz in occasione della
promozione del suo nuovo film The
Mauritanian, e ha finalmente rivelato il vero motivo per
cui non ha mai voluto interpretare di nuovo Clarice Starling.
“Ci sono sono state alcune cose nel corso degli anni in merito
ad un possibile ritorno di Clarice”, ha spiegato l’attrice.
“Ma sia io che Jonathan Demme eravamo contrari all’idea di un
sequel. Non l’ho neanche mai visto.”
Le dichiarazioni della Foster arriva
sulla scia dell’imminente debutto della serie Clarice,
creata da Alex Kurtzman e Jenny Lumet, e basata sempre sul romanzo
di Harris. Nella serie, che ha debuttato lo scorso 11 febbraio
sulla CBS, viene analizzata la vita inedita di Clarice Starling
(interpretata da Rebecca Breeds) nello scenario
politico di Washington, dopo i fatti narrati nel film del 1991.
Jodie Foster in
procinto di scrivere la parola ‘fine’ alla carriera sul grande
schermo? Cosi sembrerebbe, a giudicare da alcune sibilline
dichiarazioni rilasciate in occasione della cerimonia di consegna
dei Golden Globe, nel corso della quale ha
ricevuto il premio alla Carriera (intitolato alla memoria
di Cecil B. De Mille).
L’attrice (Oscar per Il
silenzio degli Innocenti), notoriamente poco propensa
a parlare di sé e della sua vita privata in pubblico,
nell’occasione ha fatto uno strappo alla regola, dilungandosi
sulla sua vita personale, anche parlando apertamente della propria
omosessualità.
A conclusione del suo intervento,
Jodie Foster ha ringraziato Cindy
Bernard, sua compagna per 20 anni ed ha infine alluso al
suo ritiro dalle scene: “Tutto questo – ha detto – sembra la fine
di un’era e l’inizio di qualcos’altro: spaventoso ed eccitante. E
adesso? Potrei non salire mai più su questo palco, su qualsiasi
palco se è per questo”. Va comunque sottolineato come dietro le
quinte l’attrice abbia apparentemente corretto la rotta, affermando
che non potrebbe mai smettere di recitare.