È innegabile che l’Ordine
66 sia un momento determinante per il franchise di
Star
Wars. L’evento, che caratterizza un punto drammatico
di svolta per la storia della galassia, sposta l’equilibrio di quel
mondo dalla Repubblica all’Era
Imperiale. L’ordine 66 è un momento
cruciale del franchise, che è importante capire, per i fan, dal
momento che le sue conseguenze ricadono su tutto il franchise
diStar
Wars. Conosciuto anche come la purga
degli JEDI, l’ordine fa parte del tragico piano di
Palpatine che ha esiti drammatici sia per i soldati cloni che
persero la loro volontà sia per i Jedi che furono annientati dai
loro fidati alleati. La distruzione causata dall’Ordine 66 permise
all’Impero di sorgere e prendere il sopravvento.
Con gli Jedi annientati e i pochi
sopravvissuti in fuga, l’Impero fu in grado di emergere
incontrastato. L’evento che altera la galassia, funge da fine della
trilogia prequel. Ma le informazioni sull’Ordine 66
sono sparse nella storia e sono state rivelate lentamente in
diversi momenti. Come si vede in Star
Wars Episodio III: La vendetta dei
Sith, Star
Wars: Clone Wars Stagione 7, The
Bad Batch Stagione 1, Obi-Wan
Kenobie
ora The
Mandalorian Stagione 3, la storia dell’Ordine 66
è stata raccontata da molte prospettive diverse, considerando che
si trattava di un evento che ha avuto ripercussione in TUTTA la
galassia.
Quello che è successo con l’Ordine 66
Il nome “Ordine 66” deriva dal
protocollo clone segreto che etichettava tutti i Jedi come
traditori della Repubblica e li condanna all’esecuzione. L’ordine
era incorporato in un chip inibitore nel cervello dei cloni, quindi
seguire le istruzioni era obbligatorio. Pochi sapevano della
programmazione, ed era il piano definitivo dei Sith da usare contro
i Jedi, e che funzionò. Quando, in La vendetta dei Sith, un sospettoso
Jedi tenta di arrestare il Cancelliere Palpatine (Ian
McDiarmid), lui usa questa scusa per dare il via libera
all’Ordine 66 e spazzare via i Jedi. Ovunque, dal Tempio Jedi ai
confini dell’esercito della Repubblica, i cloni si rivoltarono
contro i loro Generali. La vendetta dei Sith mostra Anakin
(Hayden
Christensen) mentre uccide i giovani padawan, la fuga
di Obi-Wan Kenobi (Ewan
McGregor), la sopravvivenza di Yoda (Frank
Oz) e la morte di molti Jedi come Aayla Secura
(Amy Allen), Ki-Adi-Mundi (Silas
Carson) e Plo Koon (Matt
Sloan). The Clone Wars mostra più o meno lo
stesso, ma mostra anche la fuga di Ahsoka Tano (Ashley Eckstein), con
l’aiuto del Capitano Rex (Dee Bradley Baker), dopo
che lei ha rimosso il suo chip inibitore.
The Bad Batch riproduce
l’evento in apertura, mostrando che i cloni modificati sono meno
suscettibili all’ordine rispetto ai loro colleghi “regolari”
Nell’episodio, Depa Billaba (Archie Panjabi) viene
uccisa dalla sua unità clone, ma con l’aiuto di un confuso Clone
Force 99, il suo padawan fugge. La serie limitataObi-Wan
Kenobi mostra l’esperienza di Reva
(Moses Ingram) con uno sguardo più approfondito
all’omicidio del giovane. Reva è riuscita a fingere la sua
morte, giacendo tra i corpi dei suoi compagni
studenti. Infine, la
terza stagione di The
Mandalorian mostra come Grogu è stato salvato dal
Tempio Jedi su Coruscant. Una squadra di diversi Jedi guidati
da Kelleran Beq(Ahmed
Best) si sacrifica per salvarlo. Ciascuno di questi casi
specifici mostra la disperazione dei Jedi e il loro tragico
destino.
Prospettive dell’evento
La storia esplora due
diverse prospettive sull’Ordine 66: quella dei
Jedi e dei cloni. In questo caso, entrambi protagonisti e vittime
dell’evento. Il più ovvio è il punto di vista Jedi, che
improvvisamente si vedono traditi dai loro commilitoni. I pochi
sopravvissuti sono rimasti spaventati e insicuri sul chi fidarsi.
Indubbiamente, i Jedi sono i perdenti in questa situazione, ma ciò
non rende i cloni vincitori. Sebbene i cloni siano sopravvissuti,
hanno perso un pezzo di se stessi. Gli orgogliosi soldati della
Repubblica non sono stati in grado di trattenersi dal rivoltarsi
contro i loro capi e amici.
L’Ordine 66 è una tragedia per tutti
i soggetti coinvolti, tranne forse per il Signore dei Sith che ha
tirato i fili. La serie Clone Wars fa luce su
quella realtà evidenziando la relazione tra Jedi e clone
trooper, mostrando i loro legami di amicizie e la fiducia che
condividevano mentre il pubblico conosceva sono il tragico destino
finale. La serie ha persino permesso a un clone, il soldato ARC
Fives, di conoscere e quasi rivelare il piano prima della sua
morte. A causa di un malfunzionamento del chip, l’Ordine 66 è stato
attivato all’inizio di Tup. Credendo che fosse un sabotaggio del
loro nemico, Fives indaga, apprendendo la verità ma non riuscendo a
reperire prove. Successivamente viene ucciso prima che potesse
convincere qualcuno a credergli.
Le conseguenze dell’Ordine
66
Dopo l’attacco iniziale
dell’Ordine 66, la popolazione Jedi fu ampiamente
ridotta, ma alcuni sopravvissero. I pochi Jedi rimasti si nascosero
nella galassia, ma non erano ancora al sicuro. L’Impero costringe
gli Inquisitori a cacciare ed eliminare i restanti Jedi per
completare l’epurazione. Sebbene alla fine alcuni sopravviveranno,
ci vorranno molti anni e un’intera ribellione prima che possano
essere di nuovo liberi. Anche i clone trooper hanno affrontato
problemi in seguito. Con la loro utilità esaurita, l’Impero iniziò
a eliminarli gradualmente, ma soprattutto, molti cloni erano
inorriditi dalle loro azioni, eppure chiunque si fosse schierato
contro l’Impero, sarebbe stato trovato e ucciso.
I primi giorni del dominio
dell’Impero furono difficili per tutti i cloni, in quanto capri
espiatori originali dell’Impero. Ma il più grande cambiamento dopo
l’Ordine 66 è stato nel governo. Senza alcuna opposizione,
Palpatine trasforma la Repubblica nell’Impero e assume il potere
supremo. L’Impero sorge rapidamente all’indomani dell’esecuzione
dell’Ordine 66 per diventare il governo tirannico
per il quale è ricordato. Un tempo protettori del popolo, gli Jedi
non si vedono da nessuna parte, permettendo all’Impero di
commettere qualsiasi atto di violenza, e l’Impero ne approfitta
mentre conquista la galassia indifesa.
Uno degli aspetti più interessanti
dell’adattamento di Fallout di
Prime Video è che il gioco è canonico
rispetto all’acclamata serie di videogiochi da cui è tratto. Ciò
significa essenzialmente che lo show di Fallout si svolge nello stesso mondo dei giochi,
funzionando di fatto come una continuazione libera del franchise
che si svolge dopo gli eventi di Fallout 4.
Questo dà alla nuova ambiziosa serie di Jonathan
Nolan l’opportunità di raccontare la propria storia
originale nel mondo di Fallout senza
dover adattare direttamente gli eventi di un gioco specifico.
Fallout,
che si spera sia la prima di diverse stagioni, segue principalmente
un’ingenua abitante del Vault di nome Lucy (Ella
Purnell). Lucy si avventura per la prima volta nelle Terre
Desolate per trovare suo padre, Hank (Kyle
MacLachlan), che è stato rapito da un famigerato capo
razziatore di nome Moldaver (Sarita Choudhury).
Durante la sua ricerca, Lucy incontra un medico apparentemente di
buon cuore ma eccentrico di nome Wilzig (Michael
Emerson), che in precedenza lavorava per una famigerata
organizzazione che i fan dei giochi di Fallout
riconosceranno sicuramente.
L’Enclave è l’equivalente di Fallout dell’Impero Galattico di
Star Wars
L’organizzazione da cui Wilzig è
fuggito non è altro che la nefasta Enclave, un gruppo di patrioti
radicali che non si vedeva bene nel mondo di Fallout
dai tempi di Fallout 3, dove era l’antagonista
principale del gioco. In sostanza, sono per il mondo di Fallout
quello che l’Impero Galattico è per il mondo di Star Wars. Mentre molte
fazioni dell’universo di Fallout si limitano a controllare piccole
e specifiche zone di quelli che erano gli Stati Uniti, l’Enclave è
praticamente onnipresente in tutti i resti del paese. È una delle
organizzazioni più potenti del franchise, seconda solo ai suoi
acerrimi rivali storici, la Fratellanza d’Acciaio.
La maggior parte degli abitanti
delle Terre Desolate non conosce la storia delle sabbie che
chiamano casa, ma l’obiettivo dell’Enclave è,
letteralmente, rendere l’America di nuovo grande. Il concetto di
riportare la società moderna a ciò che era un tempo sembra
certamente positivo in un mondo pieno di mutanti, mostri,
razziatori e altro ancora. Tuttavia, gli obiettivi radicali
dell’Enclave per la ricostruzione dell’America non sono
raccomandazioni, ma mandati. È evidente che i piani dell’oscura
organizzazione di unire il Paese nel patriottismo si sono
rapidamente trasformati in una forma radicale di fascismo.
La potenza militare dell’Enclave non
è seconda a nessuno. Le loro armature sperimentali e la loro
abilità con le armi al plasma ne fanno una forza militare da non
sottovalutare. Non è certo controverso affermare che la loro
conoscenza della tecnologia del vecchio mondo supera quella della
Fratellanza d’Acciaio, e sono davvero l’unica organizzazione in
grado di dare alla Fratellanza una sfida veramente difficile
Le origini dell’Enclave vanno oltre l’inizio della Grande
Guerra
In Fallout 3, l’Enclave sostiene di
essere il vero e legittimo successore del governo degli Stati Uniti
dopo il suo crollo nella Grande Guerra. La propaganda viene
perpetrata da una stazione radio, dove un uomo che sostiene di
essere il nuovo Presidente degli Stati Uniti, John Henry Eden
(Malcolm McDowell), incoraggia gli scettici
abitanti delle Terre Desolate a unirsi all’Enclave. John Henry Eden
si rivela poi essere un’IA (cosa abbastanza profetica per un gioco
uscito nel 2008), e la creazione di questo programma e dell’Enclave
va ben oltre il cataclisma della Grande Guerra.
Prima che il mondo fosse inghiottito
dalle fiamme nucleari, l’Enclave è nata come una cabala altamente
esclusiva dello Stato profondo, gestita da alcuni degli individui
più elitari del Paese. Scienziati stimati, leader militari e
persino il vero Presidente degli Stati Uniti erano coinvolti in
questa organizzazione simile agli Illuminati. Non è affatto
azzardato pensare che fossero ben consapevoli dell’imminente guerra
nucleare e che forse abbiano anche contribuito a farla scoppiare.
Se una losca organizzazione come Vault Tec si è adoperata con gioia
per trarre profitto dalla paura e dal conflitto nucleare, non
sorprende che anche l’Enclave fosse coinvolta, rendendola una forza
ancora più temibile e maligna nell’universo di
Fallout.
Che fossero a conoscenza del
collasso nucleare del mondo è una cosa che i fan sospettavano da
tempo, ma potenzialmente ne abbiamo una conferma esplicita nel
finale della stagione 1 di
Fallout. Qui vediamo la Vault-Tec che conduce una
riunione con i principali leader tecnologici dell’industria, tra
cui il rappresentante della RobCo Mr. House di Fallout:
New Vegas. L’incontro rivela che Vault-Tec ha
suggerito di bombardare deliberatamente gli Stati Uniti, dando a
loro e ai loro alleati la possibilità di ottenere un “vero
monopolio”. Anche se non viene detto esplicitamente se questi
membri del consiglio di amministrazione siano affiliati
all’Enclave, questa sembra certamente una riunione che la cabala
oscura avrebbe condotto.
Che ruolo ha l’Enclave nello show “Fallout” di Prime
Video?
L’Enclave viene nominata per la
prima volta nel primo episodio di Fallout di
Prime Video, rivelando ufficialmente che la
nefasta organizzazione è viva e vegeta nonostante sembri essersi
dispersa dopo Fallout 3. La Confraternita d’Acciaio riceve la
notizia che un noto membro dell’Enclave, il dottor Siggi
Wilzig, e il suo compagno fidato sono in fuga e i
Cavalieri della Confraternita ricevono l’ordine di catturare
Wilzig e riportarlo ai capi della Confraternita.
Un duo assegnato a questa missione è costituito dal neo-squadro
Maximus (Aaron Moten) e dal suo cavaliere Titus (interpretato in un
cameo isterico da Michael Rapaport).
L’episodio 2 di
Fallout inizia con una vera e propria presentazione
dell’Enclave, e quale modo migliore per mostrare il loro vero
livello di malvagità se non quello di dare fuoco a un cucciolo
appena nato? Vediamo Wilzig allevare il proprio Dogmeat fino alla
maturità, mentre sviluppa rapidamente un legame tra sé e il cane. È
chiaro che Wilzig non è più interessato ad aiutare un’aspirante
dittatura fascista, quindi fugge dalla base dell’Enclave con
Dogmeat e un pezzo di tecnologia molto prezioso.
Quello che Wilzig ha rubato è una
scoperta nella tecnologia della fusione fredda, che ovviamente deve
essere di grande importanza per l’Enclave. La sua scomparsa dà
inizio a una caccia all’uomo in tutto lo Stato della Nuova
California. Diverse parti sono a caccia di ciò che Wilzig possiede,
e l’Enclave è senza dubbio una di queste. Abbiamo già detto che
Maximus sta cercando di catturare Wilzig per dimostrare il suo
valore alla Confraternita d’Acciaio, ma c’è anche il famigerato
cacciatore di taglie precedentemente conosciuto come Cooper Howard
(Walton Goggins) che spera di catturare Wilzig per
ottenere una buona ricompensa.
In mezzo a tutto questo c’è Lucy,
che fa amicizia con Wilzig e accetta di aiutarlo a portarlo da
Moldaver. La loro amicizia è di breve durata, poiché l’incontro di
Wilzig con il
Ghoul ha provocato una ferita mortale. Fortunatamente, Wilzig
ha conservato quel controverso pezzo di tecnologia nella sua testa
e Lucy accetta a malincuore di segarlo e portarlo a Moldaver. Lucy
non sa che questo atto di gentilezza, per quanto grossolano, la
renderà il bersaglio di alcune delle persone più pericolose della
Terra Desolata. È solo questione di tempo prima che l’Enclave venga
a sapere che il loro avanzamento è stato rubato, e chissà come si
vendicheranno in una potenziale stagione successiva?
Negli ultimi anni sempre più attori
della nuova generazione cinematografica e televisiva stanno
mostrando al mondo il proprio talento. Grazie a serie tv come
Gotham,
il pubblico sta scoprendo nuove gemme nascoste della recitazione.
Oggi vi parliamo di Cory Michael Smith, conosciuto
come il terribile enigmista di Gotham.
Scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Cory Michael
Smith e la sua carriera in ascesa.
Cory Michael Smith film: dal
teatro al cinema
10. Nato a
Columbus, in Ohio, Stati Uniti, Cory Michael Smith intraprende la
carriera d’attore solo in età adulta. Dopo essersi diplomato alla
Hilliard Darby High School, comincia a studiare recitazione ma solo
nel 2013 muove i primi passi della sua carriera d’attore.
9. Le prime
esperienze recitate di Cory risalgono quindi al 2013 ma coinvolgono
il mondo del teatro. Nello stesso anno, infatti,
l’attore partecipa a ben quattro rappresentazioni teatrali,
The Cockfight, The Whale,
The Shaggs: Philosophy of the World e Colazione da
Tiffanyche ha debuttato a
Broadway al Cort Theatre il 20 marzo del 2013. Cory ha recitato al
fianco della famosa attrice di Game of
Thrones, Emilia
Clarke.
8. Grazie alla sua
formazione classica e all’esperienza teatrale acquisita, l’anno
successivo Cory Michael Smith debutta al cinema. Nel 2014 gira film
come Camp X-Ray e Dog Food ma è
nel 2015 che per lui arriva la prima vera opportunità. L’attore
viene scelto per interpretare un ruolo minore nel film Carol diretto dal grande
Todd Haynes.
Il film, tratto dall’omonimo
romanzo di Patricia Highsmith, racconta la storia
di Therese Belivet (Rooney
Mara), un’aspirante fotografa, che intraprende una
relazione intima con una donna sposata e più grande di lei, Carol
Aird (Cate
Blanchett), nella New York degli anni cinquanta.
Carol è stato presentato al
Festival
di Cannes dove Rooney Mara è stata premiata come
migliore attrice.
7. Dopo aver avuto
la possibilità di recitare al fianco di una grandissima attrice
come Cate Blanchett, Cory continua la sua carriera e torna, nel
2017 a lavorare con Todd Haynes nel suo nuovo
film, La Stanza delle
Meraviglie (Wonderstruck). Un anno più tardi, lo
troviamo invece nel cast dei film 1985 diretto da
Yen Tan e First Man – Il
Primo Uomo diretto da Damien
Chazelle.
La pellicola di Chazelle è un
adattamento cinematografico della biografia scritta da James R.
Hanson, dal titolo First Man: The Life of Neil A.
Armstrong, pubblicata nel 2005. Il libro, così come il film,
racconta la storia del primo sbarco sulla luna e di come la
spedizione dell’apollo 11 abbia consacrato il mito di
Armstrong.
Cory Michael Smith serie tv
6. L’attore, dopo
aver sperimentato in teatro e al cinema, decide di dedicarsi anche
alla tv. Compatibilmente con i suoi impegni cinematografici e
parallelamente alla sua vita sul set, Cory Michael Smith, sbarca
anche in televisione.
Il suo primo esperimento televisivo
riguarda la miniserie inglese Olive
Kitteridge, andata in onda nel 2014.
Basata sull’omonimo romando del
2008 di Elizabeth Strout,Olive
Kitteridge è una serie in quattro puntate trasmesse sul
canale della HBO, e presentata in anteprima e
fuori concorso alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica
di Venezia. La serie racconta della vita di Olive
Kitteridge (Frances
McDormand), un’insegnante di matematica in pensione,
dal carattere freddo, severo e scostante. La donna vive in una
piccola cittadina del Maine insieme al marito farmacista Henry
Kitteridge (Richard Jenkins), un uomo mite, buono
e premuroso, il compagno perfetto per una donna così inaccessibile.
La coppia ha un solo figlio, Christopher (John Gallagher
Jr.) che purtroppo risente molto dell’assillante figura
materna.
Nelle sue John Gallagher
Jr., la serie ripercorre ben venticinque anni della vita
di Olive e analizza con occhio distaccato i problemi che la sua
famiglia si trova a dover affrontare, problemi come depressione,
lutti inaspettati e litigi tra familiari e amici. Nella serie Cory
Michael Smith ha un ruolo minore e interpreta John
Gallagher Jr., personaggio che compare solo nel primo
episodio.
Cory Michael Smith in Gotham
5. Il vero
trampolino di lancio per la carriera televisiva di Cory
Michael Smith è senza dubbio Gotham. Nel 2014,
infatti, l’attore viene scelto per il ruolo dell’enigmista nella
nuovissima serie targata Fox.
Creata da Bruno
Heller e basata sugli iconici personaggi della DC
Comics, Gotham è una serie tv che racconta
dell’adolescenza di Bruce Wayne. La storia inizia con l’assassinio
di Thomas e Martha, genitori del piccolo Bruce (David
Mazouz), uccisi da un rapinatore armato di pistola,
mentre il ragazzino assiste impotente all’omicidio. Il detective
Harvey Bullock (Donal Logue) e la nuova recluta
della polizia di Gotham, James Gordon (Benjamin
McKenzie) si occuperanno del caso, facendo di
tutto per rintracciare l’omicida dei Wayne e consegnarli alla
giustizia.
La serie, partendo dall’evento più
traumatico della vita di Bruce Wayne, ripercorre tutte le fasi
della vita di Batman prima che diventasse “l’uomo pipistrello”. In
Gotham, inoltre, vengono introdotti nuovi e vecchi personaggi come
Carmine Falcone (John Doman), boss locale, Fish
Mooney (Jada Pinkett
Smith), suo braccio destro, la taccheggiatrice Selina
Kyle (Camren
Bicondova), una giovane Catwoman e Oswald
Cobblepot (Robin Lord
Taylor), schiavetto di Fish Mooney, nonché giovane
Pinguino.
Cory Michael Smith, l’Enigmista di
Gotham City
4. Nella serie
Cory Michael Smith interpreta Edward
Nygma, anche conosciuto come Enigmista. Nygma è un
scienziato forense che lavora per il dipartimento della polizia di
Gotham City; Ed è un uomo bizzarro, timido e un po’ inquietante,
abituato a parlare per enigmi, costantemente preso di mira da
poliziotti bulli del dipartimento. Segretamente innamorato di
Kristen Kringle (Chelsea
Spack) ma tormentato dal suo fidanzato, il poliziotto
Tom Dougherty (Zachary Spicer), un giorno Edward
decide di ribellarsi uccidendo Dougherty per conquistare la sua
bella. Kristen tuttavia, terrorizzata da quel gesto così violento,
lo rifiuta, andando incontro anch’essa alla morte.
Deciso a liberare la sua follia
criminale e ad abbandonarsi al lato oscuro, Edward Nygma muore e
lascia il posto al suo alter ego, il malvagio Enigmista. Presto
però la sua condotta scellerata lo conduce nelle celle
dell’Arkham Asylum dove resta imprigionato fino a
quando il malvagio Pinguino (Robin Lord
Taylor) non decide di arruolarlo per i suoi piani di
conquista di Gotham.
L’accoppiata Cory Michael
Smith e Robin Lord Taylor è senza dubbio una delle più
entusiasmanti di tutta la serie. Pinguino e
l’Enigmista, infatti, sono sempre stati, insieme
ovviamente al Joker, due dei cattivi più
affascinanti dell’universo di Batman. Grazie alla serie scopriamo
finalmente cosa si nasconde dietro la loro terribile facciata, qual
è la loro storia e come mai sono diventati i più temibili criminali
di Gotham City.
Cory Michael Smith
interpreta Edward Nygma/l’Enigmista dal
2014 al 2019 e compare in ben 94 episodi,
dal pilot fino alla
puntata 5×12 dal
titolo “L’inizio”, che segna la fine della
serie Gotham.
Cory Michael Smith vita privata:
fidanzata, flirt e tante curiosità
3. A oggi non si
conoscono molti dettagli della vita privata di Cory Michael Smith,
tuttavia, molte delle cosa che sappiamo sono state rese note
proprio dall’attore stesso. Nel 2018, dopo tante speculazione fatte
a proposito della sua sessualità e delle sue passate relazioni
sentimentali, si è apertamente dichiarato
queer.
Il termine queer è utilizzato per
indicare una persone che non è eterosessuale né
cisgender. Un eterosessuale è una persona attratta
dal sesso opposto mentre un cisgender è una persona a proprio agio
con il suo sesso. Erroneamente potremmo pensare di essere tutti
cisgender ma non è così; basti pensare a tutte quelle persone che
non si riconoscono nel sesso che hanno dalla nascita.
Tutti i cisgender che decidono di
avviare il processo di transizione tra un sesso e l’altro,
attraverso terapia ormonale e interventi chirurgici, allora
diventano transgender.
2. Anche se la
storia non è mai stata confermata pare che Cory Michael
Smith e Emilia Clark abbiano avuto un breve flirt nel
lontano 2014. I due sono stati visti proprio quell’anno, mano nella
mano all’after party di Vanity Fair degli Oscar 2014.
Cory Michael Smith è su
Instagram
1. Come tutti gli
attori emergenti, anche Cory ha un account
Instagram
dove posta costantemente piccoli stralci della sua vita privata e
professionale. Per essere sempre aggiornati sui suoi spostamenti e
sui suoi nuovi progetti lavorativi – tra cui la serie Utopia
ferma in post-produzione – seguite i suoi account social.
Nell’ambito della cosiddetta New
Hollywood, il movimento di rinnovamento cinematografico
svoltosi a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, uno dei generi
che più hanno subito trasformazioni è stato quello del western.
Noti come “western revisionisti”, i film appartenenti ad esso
mettevano in discussione alcuni dei temi tradizionali del genere,
dalla raffigurazione data dei Nativi americani fino all’uso della
violenza e al mito della frontiera. Titoli come Il piccolo
grande uomo di Arthur Penn con Dustin Hoffman,
I cancelli del cielodi Michael
Cimino o Buffalo Bill e gli indiani di
Robert Altman sono esemplari a riguardo e a questi
si può affiancare anche Corvo rosso non avrai il mio
scalpo, di Sydney Pollack con
Robert Redford.
Realizzato nel 1972 e basato sui
romanzi L’uccisore dei Corvi: la saga di “Mangiafegato”
Johnson di Raymond Thorp e Robert
Bunker e Mountain Man di Vardis
Fisher, il film propone infatti un sguardo inedito sul
legame tra l’uomo e la natura, compreniva anche dei popoli dei
Nativi indiani. Lo scontro tra le culture non è mai semplice, ma
gli autori in linea con la sensibilità di quegli anni si sono
preoccupati di dar vita ad una rappresentazione degli indigeni che
non risultasse né negativa né inferiore rispetto a quella dell’uomo
bianco. Ha così preso forma un western avvincente, moralmente
onesto e ricco di elementi culturalmente rilevanti.
Presentato in concorso al Festival
di Cannes nello stesso 1972, Corvo rosso non avrai il mio
scalpo raccolse da subito pareri entusiasti e ciò avviene
ancora oggi. Si tratta infatti di un western da non perdere, sia
per chi è appassionato del genere sia per chi vi si avvicina per la
prima volta. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e ad
altre curiosità. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di Corvo
rosso non avrai il mio scalpo
Il film si svolge intorno alla metà
dell’Ottocento, quando Jeremiah Johnson, veterano
della guerra messico-statunitense, decise di intraprendere una vita
lontana dalla civiltà, ritirandosi sulle Montagne Rocciose. Qui,
grazie agli insegnamenti di un altro eremita chiamato
ChrisLapp, apprende ciò che gli
occorre per poter sopravvivere in mezzo alla natura selvaggia. Nel
corso delle sue nuove avventure Jeremiah troverà anche una donna da
amare e un figlio da crescere, ma l’ostilità dei molti popoli
indigeni presenti nel territorio renderanno sempre più fragile il
suo desiderio di condurre una vita pacifica. Lo scontro sarà ben
presto inevitabile.
Ad interpretare Jeremiah Johnson
doveva inizialmente esserci Clint Eastwood,
ma i contrasti tra questi e il regista inizialmente scelto,
Sam Peckinpah, lo portarono a rinunciare al
progetto. Al suo posto venne dunque scelto Robert Redford,
che per la regia propose l’amico Pollack. Redford ha in seguito
dichiarato di considerare questo come il suo film preferito tra
tutti quelli interpretati e proprio questa devozione nei confronti
di Corvo rosso non avrai il mio scalpo lo ha spinto a
voler eseguire la maggior parte degli stunt previsti per il suo
personaggio. Redford insistette anche affinché il film venisse
girato nello stato dello Utah, dove egli risiede e che conosce
molto bene, così da risultare più convincente nei panni del
montanaro Johnson.
Accanto a lui si ritrovano poi gli
attori Will Geer in quelli di Chris Lapp, mentre
Joaquin Martinez è il nativo americano Mano Che
Segna Rosso, capo della tribù dei Corvi. Delle
Bolton interpreta Cigno, la donna indigena che Johnson
sposa nel corso del film. Trovare l’interprete giusta per questo
ruolo richiese molto tempo e la Bolton fu infine individuata tra
gli studenti di un’accademia di teatro. Poiché però la Bolton non è
una nativa americana, si rese necessario insegnarle a comportarsi
come tale. JoshAlbee, qui al suo
film di debutto interpreta Caleb, il ragazzo adottato dal
protagonista, mentre Stefan Gierasch è Del Gue,
altro uomo delle montagne.
Corvo rosso non avrai il mio
scalpo: il significato della scena finale e la storia vera
dietro il film
Per chi non avesse già visto il
film, è bene sapere che quanto segue contiene spoiler e
considerazioni sul finale. Difficile però non parlare di una delle
scene più celebri e ambigue del film, ovvero la sua conclusione.
Nella scena finale, infatti, uno stremato Johnson si rincontra con
Mano Che Segna Rosso, il suo principale nemico. Entrambi a cavallo
e parecchio distanti, Johnson allunga la mano per prendere il
fucile per quello che pensa sarà un duello finale. Mano Che Segna
Rosso invece alza il braccio, con il palmo aperto, in un gesto di
pace che Johnson ricambia. Ciò che potrebbe accadere dopo, è però
lasciato all’immaginazione dello spettatore.
Parlando del finale, infatti,
Redford ha raccontato che Pollack voleva mostrare Johnson morire
congelato dopo essersi allontanato da Mano Che Segna Rosso.
L’attore, invece, suggerì di lasciare incerto il destino del
personaggio, facendolo semplicemente sparire tra le montagne.
Questo finale volutamente ambiguo è inoltre maggiormente aderente
al destino ambiguo a cui è andato incontro John
Johnson, l’uomo a cui è ispirato il personaggio di
Jeremiah. Disertore della Marina degli Stati Uniti, questi divenne
un eremita di montagna, scontrandosi in più occasioni con alcune
tribù indiane. Sulla sua morte, avvenuta nel 1900, aleggia ancora
oggi un mistero. Allo stesso modo il film ripropone questa
ambiguità, tipica di quelle esistenze così al limite.
Il meme tratto dal film Corvo rosso non avrai il mio
scalpo
Uno dei meme più celebri di sempre,
ovvero quello del barbuto Robert Redford che
esprime la propria approvazione con un sorriso e un cenno del capo,
è tratto proprio da Corvo rosso non avrai il mio scalpo.
Non solo, ma ai tanti giovani imbattutisi prima nel meme, questo ha
poi permesso di scoprire il film di Pollack, il quale ha così
ottenuto una certa popolarità anche tra le generazioni più giovane,
lanciatesi nella visione del film per poter vedere la scena del
celebre meme e imbattendosi così in un film ricco di emozioni, con
una storia tanto profonda quanto appassionante.
Il trailer di Corvo rosso non
avrai il mio scalpo e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Corvo rosso non avrai il mio scalpo
grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile per
l’acquisto o il noleggio sulla piattaforma Amazon Prime Video. Da qui, si avrà
dunque modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 20 febbraio alle ore
21:00 sul canale Iris.
Con la chiusura del bando ufficiale
fissata per questa notte, 31 Agosto, la direzione di
cortoLovere, festival internazionale del
cortometraggio, giunto quest’anno alla sua 18°
edizione (dal 24 al 26 Settembre, con la presidenza
onoraria di Bruno Bozzetto), è lieta di annunciare
la giuria che valuterà i cortometraggi in gara.
Michele Placido,
regista, attore e produttore, è stato scelto come Presidente di
Giuria di quest’anno. Giovedì 24 Settembre verrà proiettato, in suo
onore, il film Romanzo Criminale.
Ad affiancarlo: Maurizio
Nichetti, attore e regista, vincitore nel 1991 del David
di Donatello per la migliore sceneggiatura; Francesco
Alò, giornalista e critico cinematografico;
Claudio Di Biagio, regista di Andarevia
per Rai Cinema e Vittima degli Eventi, il fan movie su
Dylan Dog; e Director Kobayashi, prossimamente al
cinema con il suo film di esordio Solo per il Weekend, con
Alessandro Roja, Stefano Fresi e Matilde Gioli.
Promo ufficiale
2015. Ieri è stato diffuso il promo ufficiale della 18°
edizione di cortoLovere. Protagonisti Luigi di Capua, Luca Vecchi e
Matteo Corradini del gruppo di videomaker romano The
Pills, prossimamente al cinema con il loro primo film.
cortoLovere è uno
dei festival del cortometraggio più antichi d’Italia: inaugurato
per la prima volta 18 anni fa, ha avuto nel corso della sua storia
presidenti di giuria del calibro di Silvio
Orlando, Lina Wertmuller, Laura
Morante e Luigi Lo Cascio. Solo l’anno
scorso, con la presenza del regista Silvio
Soldini, il festival di Lovere ha registrato l’ennesimo
successo di partecipazioni: oltre 300 iscrizioni al concorso, e
migliaia di presenze. Presidente onorario della competizione e
autore del logo ufficiale è Bruno Bozzetto,
rinomato maestro del cinema italiano.
L’obiettivo del festival di
cortoLovere è di premiare i talenti dell’audiovisivo. Il
cortometraggio, tra i format più diffusi e famosi, rappresenta la
prova perfetta per testare le abilità dei partecipanti del
Festival. Ogni anno centinaia di cortometraggi vengono inviati da
tutto il mondo: brevi, intensi, più articolati; storie di paesi
lontani e d’Italia, di ragazzi e di anziani, di uomini e di donne.
La magia del cinema raccolta in pochi minuti di pura emozione.
Il Festival Internazionale di
cortoLovere si tiene come ogni anno nella stupenda cittadina di
Lovere: incastonata tra le Prealpi Orobie e bagnata dalle acque del
Lago di Iseo. A circa due ore da Milano, è un luogo isolato e
incontaminato, tuttavia facilmente raggiungibile e posizionato in
prossimità con il confine francese, oltre il quale il
cortometraggio è da anni seguito e prodotto dalle major
cinematografiche.
Dopo l’annuncio del film su
Dampyr, il grande fumetto italiano torna ad essere
accostato al grande schermo con la notizia che Christophe
Gans dirigerà un film su Corto Maltese,
il celebre personaggio di Hugo Pratt, in cui
reciteranno Tom Hughes e Milla Jovovich.
La pellicola sarà diretta dal
francese Christophe Gans (Silent Hill,
La Bella e la Bestia), che si
dice grande appassionato dell’autore di fumetti, dichiarando:
“Corto Maltese è stato un progetto da sogno per me da quando
ero un ragazzo che leggeva fumetti.”
A produrre il film, che dovrebbe
essere il primo di una serie, c’è Davis Films e TriPictures, che
credono che Corto Maltese abbia tutte le carte in
regola per diventare un franchise.
Nel cast sono confermati, per ora
Tom Hughes (Victoria) e Milla
Jovovich (Resident Evil) che ricopriranno
i ruoli di protagonisti. Sarà l’affascinante attore britannico a
ricoprire il ruolo di Corto. Su questa scelta, il regista ha
commentato: “Ora che ho l’opportunità di portare questa
incredibile storia sul grande schermo, non riesco a pensare a un
attore migliore per interpretare l’avventuroso Corto dopo che ho
incontrato Tom Hughes, che ho seguito nella serie ‘Victoria’, e che
è emerso come uno dei migliori attori britannici.”
Fanno già parte del cast anche
James Thierrée (Chocolat), che interpreterà la
spalla di Corto Maltese, Rasputin, e Mark
Dacascos, il cui ruolo non è ancora stato svelato. I primi dettagli
sulla trama del film dicono che sarà basato sull’albo unico
intitolato Corte Sconta detta Arcana ambientato tra il 1918 e il
1920 tra la Siberia e la Cina, in cui Corto Maltese si trova a Hong
Kong quando viene ingaggiato da una società segreta cinese, le
“Lanterne Rosse”, per compiere una missione in Siberia, dirottare
un treno blindato dello zar Nicola II che trasporta oro da San
Pietroburgo a Vladivostok.
La produzione comincerà a gennaio
2019, tra Europa e Asia.
Deadline riporta che
Studiocanal produrrà un adattamento live-action della serie di
Hugo PrattCorto Maltese, con
Frank Miller che firmerà il progetto in veste
di creatore, sceneggiatore e produttore esecutivo. In
collaborazione con Canal+, Studiocanal svilupperà sei episodi della
durata di un’ora.
L’EP della serie è Jemma
Rodgers (The Railway Children Return), insieme a Silenn
Thomas, l’ultimo dei quali è CEO di Frank Miller
Ink. La supervisione degli effetti visivi è Phil
Tippett, il cui lavoro include i franchise di
Star
Wars e Jurassic Park e
Willow. Studiocanal EVP Global Production Ron
Halpern e Executive Managing Director TV Francoise Guyonnet
supervisioneranno per lo studio.
Hugo Pratt ha
lanciato la serie nel 1967. Maltese è un audace capitano di mare le
cui avventure si sono svolte nella prima parte del 20° secolo. Il
racconto d’avventura riccamente disegnato fondeva fantasia e realtà
mentre Maltese entrava in contatto con alcuni dei personaggi più
influenti della letteratura – Jack London, Ernest Hemingway, Butch
Cassidy – mentre attraversava mari e oceani.
Frank Miller, che ha co-diretto con
Robert Rodriguez i primi due film di Sin
City, e i cui fumetti e graphic novel includono
300,
The Dark Knight Returns Batman: Year One e
Daredevil: Born Again,
quest’anno ha lanciato un nuovo banner editoriale, Frank
Miller Presents.
“Ho scoperto Corto Maltese per
la prima volta leggendo i libri al Forbidden Planet di New York da
giovane”, ha detto Miller. “Poi durante i miei viaggi, ho
studiato e scoperto un’edizione in un’edicola a Roma. L’opera
d’arte era così espressiva e così audace che è saltata fuori dalla
carta da giornale. Mi ha spazzato via. Era pieno di magia e
avventura romantica. Maltese è un mascalzone che potrebbe parlare
con gli dei. Per me ha mostrato il potere del fumetto in cui il
linguaggio non è una grande barriera. Da allora sono un fan di
Corto Maltese. Questo è il viaggio dell’eroe nella sua forma più
classica, e non potrei essere più onorato di contribuire a portare
in questa serie il romanticismo, l’eroismo e il misticismo di fondo
della creazione di Pratt”.
Patrizia Zanotti,
stretta collaboratrice di Pratt, ha affermato che c’era un alto
livello di rispetto per Miller e le sue opere da parte del creatore
di Corto Maltese, scomparso nel 1996. “Hugo
Pratt ha apprezzato il lavoro di Frank Miller fin dall’inizio,
tanto che lo ha pubblicato sulla rivista Corto Maltese nel 1988.
Pratt come Miller sono studenti del fumetto classico americano come
Milton Caniff con il loro uso di ombre, inchiostri drammatici e
pennellate audaci. Chi meglio di Frank Miller per reinterpretare il
mondo di Hugo Pratt dopo tutti i personaggi e i mondi che il
leggendario creatore ci ha portato? Pratt sarebbe entusiasta di
vedere rivivere il suo personaggio Corto Maltese attraverso un
autore che ha la straordinaria capacità di portare avanti miti
senza tempo presentando personaggi iconici alle nuove generazioni.
Pratt ha detto attraverso uno dei suoi personaggi che “nulla è
scritto che non possa essere riscritto”.
A settembre torna la terza edizione di
Corto e Fieno, Festival di cinema rurale di Ameno, Armeno e Miasino
(NO). Da sempre Corto e Fieno cerca sguardi che raccontino
Questo mese Disney+
e Walt Disney Animation Studios presentano due nuove serie
originali: la seconda stagione dei Corti Sperimentali ‘Corto
Circuito’ che debutterà il 4 agosto 2021.
Corto
Circuito è l’innovativo e sperimentale programma di
cortometraggi dei Walt Disney Animation Studios che permette a ogni
dipendente degli Studios di presentare un’idea, e avere la
possibilità di essere selezionato per creare il proprio corto. In
occasione del quinto anniversario dall’inizio del programma,
debuttano in esclusiva su Disney+
cinque nuovi cortometraggi. Questa nuova selezione di corti,
realizzati da un gruppo di registi provenienti da vari dipartimenti
degli Studios, esplora cinque stili visivi e narrativi davvero
unici. Corti Sperimentali ‘Corto Circuito’ dei Walt Disney
Animation Studios debutterà in streaming su Disney+ il
4 agosto.
“Dinosauro Barbaro” diretto da Kim
Hazel. Per Dinosauro Barbaro combattere il male fa parte del lavoro
di tutti i giorni, ma cosa succede quando si tratta di portare
fuori la spazzatura? A volte anche un supereroe ha bisogno di fare
pulizia.
“Tornare a casa” diretto da Jacob
Frey. Una storia che parla di crescita e del significato di casa e
che vede un giovane adulto tornare ripetutamente nella sua città
natale, ma a ogni nuovo ritorno deve affrontare l’inevitabile: il
cambiamento.
“Attraversamento pedonale” diretto
da Ryan Green. Un cittadino rispettoso della legge deve fare
appello alla sua forza interiore per attraversare la strada a un
semaforo che non cambierà mai colore.
“Canzoni da cantare al buio”
diretto da Riannon Delanoy. Due creature che vivono nelle
profondità di una caverna oscura si scontrano in una battaglia
sonora. Quando le cose si fanno più intense, si rendono conto che
sono molto più forti insieme.
“Il n° 2 per Kettering” diretto da
Liza Rhea In una mattina uggiosa e ordinaria, una ragazza impara
come il potere della risata possa sollevare anche il più scontroso
tra i suoi compagni di autobus lungo il viaggio verso
Kettering.
La
Federazione Italiana Cinema d’Essai, l’Associazione Nazionale
Esercenti Cinema, Rai Cinema ed Alice nella Città, in
collaborazione con l’Italian Short Film Association, con il
sostegno della Direzione generale Cinema e audiovisivo del MIC e di
Deluxe Digital, lancianoCorto che
Passione!
Sonopiù di 100 i cinema di tutta
Italiache
programmeranno,ogni secondo martedì del
mese, per un anno, unaselezione continuamente rinnovatadi cortometraggi, con la possibilità di
vederesu grande schermo, nella stessa serata, circa 70
minuti di proposte stimolanti e diversificate.
L’iniziativa coinvolge i principali player del
settore cinematografico e godrà della collaborazione
dell’Associazione U.N.I.T.A.(Unione
Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo) e delCollettivo under 35(100autori, WGI, Anac) che aiuteranno
avalorizzare l’iniziativa, partecipando anche con la
loro presenza in sala, al fine di sostenere i giovani talentiefar conoscere il
“formato breve” al grande pubblico delle sale
cinematografiche.
La
selezione dei cortometraggi dimartedì 11 marzomette in evidenza i titoli degli
anni recenti che hanno brillato sia per la conquista dipremi di prestigio(2
vincitori del David di Donatello, i Nastri d’Argento) che per la
partecipazione aifestival cinematografici tra i più
importanti.
A
guidare la selezione anche ladiversità dei
generi: la commedia, il dramma,
l’animazione, senza trascurare i film brevi conattoridi grande
rilievo.
Questa la prima cinquina di cortometraggi, al
cinema l’11 Marzo:
BELLISSIMAdiAlessandro Capitani(Vincitore del David di Donatello) con Giusy
Lodi, Antonio Orefice, Gennaro Cuomo
Sinossi: Durante una festa in discoteca Veronica
subisce lo scherno di un ragazzo che la prende in giro per il suo
aspetto fisico. Disperata, si nasconde nei bagni della discoteca
convinta che fra le mura chiuse di quel posto nessuno possa vederla
e giudicarla. Il destino però ha in serbo una piacevole sorpresa
per lei…
INVERNOdiGiulio Mastromauro(Vincitore
del David di Donatello) con Christian Petaroscia, Giulio Beranek,
Babak Karimi, Elisabetta De Vito
Sinossi: Timo, il più piccolo di una
comunità greca di giostrai, si trova ad affrontare insieme ai suoi
cari l’inverno più duro.
SI SOSPETTA IL MOVENTE PASSIONALE CON L’AGGRAVANTE DEI
FUTILI MOTIVIdiCosimo Alemà(Evento speciale
-Settimana della Critica di Venezia) con Irene Ferri, Pilar
Fogliati, Anna Ferraioli Ravel, Antonia Fotaras, Marco Giuliani,
Marco Giallini
Sinossi: Giulia si prepara a trascorrere un week-end
con Lucio. Tuttavia, ad aspettarla nella villa in cui si sono dati
appuntamento non trova lui, ma tre sconosciute. Sono le altre
amanti di Lucio che, come lei, hanno ricevuto lo stesso messaggio
due giorni prima.
THE DELAYdiMattia Napolicon Vincenzo
Nemolato, Federica Sandrini, Riccardo Leto (Vincitore di
Cortinametraggio)
Sinossi: Arturo è un bravo interprete, una persona
solitaria, metodica e regolare. Da qualche tempo sta avendo
problemi a svolgere il suo lavoro: è andato fuori sincrono. I suoni
arrivano in ritardo rispetto a ciò che vede. La sua malattia è
degenerativa: il ritardo cresce giorno dopo giorno.
CARAMELLEdiMatteo Panebarco, film
d’animazione (Vincitore delPulcinella Award e dell’European independent
film festival di Parigi)
Sinossi: Un legame affettivo fortissimo che unisce tre
generazioni: padre/nonno, figlia/madre, nipote/figlio. Una
relazione talmente forte da superare i confini tra la vita e la
morte, il mondo terreno e l’aldilà, in un’atmosfera di affascinante
realismo magico.
Giuliana Fantoni,Presidente FICE: “Siamo molto soddisfatti del lavoro creativo
e sinergico di tutte le realtà coinvolte nel progetto: l’adesione
convinta delle sale cinematografiche di tutta Italia, l’impulso
determinante di ANEC, Rai Cinema e Alice nella Città; la
collaborazione di realtà consolidate come Italian Short Film
Association nel dare spazio a talenti giovani ed emergenti del
nostro cinema, oltre alle realtà autoriali che supporteranno le
proiezioni nelle sale”.
Nicola Claudio,Presidente Rai
Cinema: “Dopo aver tracciato un
percorso di valorizzazione dei corti, con questa iniziativa
rafforziamo ulteriormente il legame tra il pubblico e il cinema
breve, portandolo nella sua sede naturale: il grande schermo. Rai
Cinema è orgogliosa di essere parte di questo progetto, capace di
dar voce a nuovi autori e idee innovative, che si inserisce
perfettamente nella mission di servizio pubblico della
Rai”.
A Catania si è conclusa
domenica 15 settembre, presso il Palazzo della Cultura, la XVI
edizione della competizione internazionale di cortometraggi
Corti in Cortile, il Cinema in breve, manifestazione realizzata sotto
la direzione artistica di Davide Catalano e la
vice-direzione artistica di Ivana Mette.
Attesissimo appuntamento
di fine estate, il Festival, inserito nella rassegna Catania
Summer Fest 2024 e organizzato dall’Associazione Visione
Arte, in co-organizzazione col Comune di Catania e
riconosciuto e finanziato dall’Assessorato al Turismo della
Regione Sicilia, ha avuto quest’anno anche il patrocinio
dell’Accademia delle Belle Arti di Catania e di
Giffoni.
Se nell’arco dei
cinque giorni di manifestazione – una delle
novità di questa edizione – si sono tenuti interessanti incontri,
panel, tavole rotonde e numerosi momenti di confronto e dibattito
sul mondo della cinematografia, protagonisti sono stati,
naturalmente, i corti in concorso. Degli oltre 100 arrivati, ne
sono stati selezionati 21, proiettati nel corso delle tre serate
principali del Festival, condotte dall’istrionico Antonello
Musmeci.
Vincitore del Premio al
Miglior Cortometraggio l’interessante lavoro del regista
emergente Tobia Passigato, Wasted, cui è stata
riconosciuta la straordinaria capacità di raccontare con ironia e
sana leggerezza il tema dell’inquinamento ambientale, mettendolo in
parallelo con la
tematica dell’alienazione
esistenziale in una messa in scena originale capace di coinvolgere
e far riflettere. Il premio per la Miglior Sceneggiatura è
andato a Mercato libero, scritto e diretto da
Giuseppe Cacace, per aver messo in scena un racconto di vita
reale e per la capacità di intrecciare dialoghi brillanti,
credibili, divertenti e dai risvolti inaspettati. Olga
Torrico ha invece vinto il premio per la Miglior Regia
con Chello ‘ncuollo, per essere stata capace di
creare un contrasto tra le venature neorealiste del racconto e una
messa in scena poetica e romantica, raccontando uno scorcio
dell’Italia di provincia in una cornice familiare.
Ad aggiudicarsi il premio
come Miglior Attore è stato Pino Calabrese,
protagonista di Mercato Libero, per aver interpretato
in modo brillante e ironico un personaggio che ribalta la propria
sorte di vittima di telemarketing in arguto carnefice di operatori,
donando una performance leggera, coinvolgente e divertente.
Miglior Attrice Ira Fronten, che in Ignoti ha
perfettamente interpretato, muovendosi su molteplici registri
emozionali, una donna ingabbiata in una realtà claustrofobica la
cui unica via di fuga è l’illusione di un riscatto sociale
attraverso la televisione. Massimiliano Mechelli si è invece
aggiudicato il premio per la Migliore Musica e Colonna
Sonora per il corto Nostos, grazie alla sua
capacità di amplificare attraverso la musica l’emozione e la
profondità della storia e delle immagini, arricchendo così
l’esperienza dello spettatore. Il premio per la Miglior
Fotografia, infine, è stato attribuito al cortometraggio
Ogham di Alan Hopkins, per aver conferito le giuste
tonalità fotografiche a sostegno del racconto, riuscendo a dare
profondità e pathos all’intero film. Menzione speciale per
Cocci, di Agnese Fallongo, corto interpretato
magistralmente da Milena Vukotic.
A giudicare i corti di
quest’anno, una giuria d’eccezione, costituita da operatori
del settore, docenti, esperti di comunicazione e operatori del
comparto cinematografico. Presidente di giuria Cateno
Piazza, Presidente di FCS – Coordinamento Festival del Cinema
in Sicilia, affiancato da Sabina Murabito, responsabile
della Film Commission Comune di Catania, Antonio
Chiaramonte, produttore cinematografico della società di
produzione Cinemaset, Stefano Raffaele, autore della
trasmissione Stracult, Vincenzo Di Silvestro,
musicista/violinista/compositore/cantautore, Antonio
Mannino, Direttore Artistico di Etna Comics, Marta
Limoli, attrice e autrice, Simone Dei Pieri, Direttore
Artistico del Catania Book Festival e Patrizia Schiavo,
distributore cinematografico estero della società di produzione
Cinemaset.
Una XV edizione ancora più ricca
per “Corti in Cortile, il Cinema in breve”, lo
storico festival dedicato al cortometraggio italiano e
internazionale che si terrà nel Palazzo della Cultura di Catania
dal 15 al 17 settembre prossimi. E’ il Film Market l’importante
novità della kermesse, inserita all’interno del Catania Summer
Fest promosso dal sindaco Enrico Trantino e organizzata
dall’Associazione Culturale Visione Arte, direttore artistico
Davide Catalano, e dal Comune con la Direzione Cultura e la Catania
Film Commission.
Società di produzione,
distributori, film-maker, film commission siciliane, consulenti di
finanziamenti europei ed esperti di cineturismo e location saranno
i protagonisti del nuovo spazio “Film Market”, centro di networking
e incontri allestito sulla suggestiva terrazza di Palazzo
Platamone, nell’area di “Corti in Cortile “ denominata “Spazio
Franco Tomaselli”.
Produzione e post-produzione, la
legislazione che regola gli aspetti logistici, il diritto d’autore
o le modalità di reperimento e uso di fondi comunitari, ma anche
cine-turismo e distribuzione: il festival mira a creare un luogo
che, sulla scia dello European Film Market di Berlino, rappresenti
una preziosa occasione nel panorama dei festival cinematografici
italiani per mettere in contatto e in interazione i film-maker, i
produttori e l’intera filiera dei soggetti coinvolti nel processo
creativo e produttivo, con la presenza di alcuni degli
interlocutori più autorevoli del settore pronti a fornire
delucidazioni e informazioni.
Il progetto sul Film Market
catanese, supportato dalla direzione Cultura retta da Paolo Di
Caro, è stato messo a punto nel corso di alcuni tavoli tecnici
coordinati dalla responsabile della Catania Film Commission, Sabina
Murabito (che è anche tra i componenti della prestigiosa giuria di
“Corti in Cortile”), e dal direttore artistico e ideatore del
festival, Davide Catalano.
“Una proposta condivisa – sottolinea
la Catania Film Commission- , che rientra nell’ambito
dell’attività di sviluppo e promozione della cultura, dell’arte,
del cinema, soprattutto tra i giovani, che l’Amministrazione
guidata dal sindaco Trantino sta portando avanti. Si sta puntando
in special modo sul coinvolgimento di professionisti e operatori
culturali del territorio, con un progetto che prevede di offrire
loro la possibilità di confrontarsi e mettersi in gioco non solo
fuori dall’Isola, e per questo un particolare ringraziamento va
alla Sicilia Film Commission”.
“Il Film Market – spiega il
direttore artistico, Davide Catalano – si vuole affermare come
punto di riferimento per tutte le realtà cinematografiche
siciliane. Ci auguriamo che sia l’inizio di una tradizione, che
già dal prossimo anno promette di coinvolgere l’intero Sud
Italia”.
Tra le adesioni, oltre alla Catania
Film Commission, le case produttrici Wildside (Claudio Falconi) e
Cinemaset (Antonio Chiaramonte), il Prof. Enrico D.G. Nicosia,
esperto in cine-turismo, Tiziana Falsaperla, Giudice presso la I
sez. civile del Tribunale di Catania esperta in diritto d’autore
delle opere cinematografiche e l’avv. Riccardo Trovato, esperto in
assistenza legale a produzioni cinematografiche e ai principali
soggetti coinvolti.
Si inaugura
l’11 settembrelaXVI
edizionedel Festival internazionale del cortometraggio
Corti in Cortile, il Cinema in breve. In
programma, oltre ai 21 cortometraggi in concorso, numerosi panel e
tavole rotonde, talk, masterclass e, visto il successo dello scorso
anno, il Film Market, il primo networking per gli operatori
dell’industria del cinema del Sud Italia.
Attesissimo appuntamento
di fine estate, Corti in cortile, il Cinema in breve
inaugura la sua sedicesima edizione l’11 settembre, come di
consueto presso il Palazzo della Cultura di Catania
(Palazzo Platamone).
Il Festival, sotto la
direzione artistica di Davide Catalano, inserito nella
rassegna Catania Summer Fest 2024 e co-organizzato
dall’Associazione Visione Arte, dal Comune di Catania
e riconosciuto e finanziato dall’Assessorato al Turismo della
Regione Sicilia, avrà quest’anno anche il patrocinio
dell’Accademia delle Belle Arti di Catania e di
Giffoni.
Un’edizione, la
sedicesima, che si presenta con alcune novità. Innanzitutto i
giorni della manifestazione, che diventano
cinque.
Le prime due giornate del
festival sono dedicate a importanti panel incentrati sulla
distribuzione e il product placement e verranno, inoltre,
proiettati corti appartenenti a una speciale sezione
Documentari, a cura di Maria Arena – regista e docente
dell’ABACT – in collaborazione con l’Accademia delle
Belle Arti di Catania, che, sebbene fuori concorso generale,
competeranno per un premio ad hoc, consistente in un anno di
distribuzione sulla piattaforma Prime Video.
Le serate di proiezione
dei corti in concorso, invece, restano tre, dal 13 al 15
settembre. Degli oltre 100 cortometraggi arrivati da tutto il
mondo, ne sono stati selezionati 21; al vincitore andrà
un anno di distribuzione su Prime Video e uno stage in
una casa di produzione tra quelle aderenti alla
manifestazione.
A giudicare i corti in
concorso, una giuria di esperti, presieduta da Cateno
Piazza, Presidente di FCS – Coordinamento Festival del Cinema
in Sicilia, e composta da Sabina Murabito, responsabile
della Comunicazione/Informazione – Film Commission Comune di
Catania, Antonio Chiaramonte, produttore cinematografico
della società di produzione Cinemaset, Stefano Raffaele,
autore della trasmissione Stracult, Vincenzo Di
Silvestro, musicista/violinista/compositore/cantautore,
Antonio Mannino, Direttore Artistico di Etna Comics,
Marta Limoli, attrice e autrice, Simone Dei Pieri,
Direttore Artistico del Catania Book Festival e Patrizia
Schiavo, distributore cinematografico estero della società di
produzione Cinemaset.
La somma dei voti della
giuria di esperti e quelli della giuria popolare che si esprimerà
nel corso delle serate di proiezione, decreterà i vincitori delle
varie categorie, che verranno premiati domenica 15
settembre.
Altra novità
dell’edizione 2024 è la proposta di numerosi e interessanti
eventi collaterali la proiezione dei cortometraggi in concorso,
accomunati dal tema dell’inclusività; è il caso, ad esempio,
dell’incontroe dibattito sui migranti che si
terrà il 12 settembre alle 19.00 all’Auditorium Concetto Marchesi di Palazzo Platamone.
Frutto della collaborazione con Refugees Welcome Italia,
organizzazione indipendente che promuove la mobilitazione dei
cittadini e delle cittadine per favorire l’inclusione sociale di
persone rifugiate e migranti, l’incontro prevede la proiezione del
cortometraggio Mångata della regista Maja Costa (già
vincitore a Corti in Cortile 2023 per la Miglior Regia) e di
Boza or die di Alessio Genovese, cui seguirà un
dibattito (moderato da Andrea Rabbito – professore ordinario di
Cinema, fotografia e televisione presso l’Università degli Studi di
Enna “Kore”- e Davide Catalano) alla presenza del Prof. Cataldo
Salerno – Presidente dell’Università degli Studi di Enna “Kore”
-, di Ahmed Osman – Responsabile Attivismo Refugees Welcome
Italia ETS -, di Ismail Adams – Attivista RWI/Gruppo
territoriale Catania – e della regista Maja Costa.
Completano gli
interessanti eventi collaterali, infine, la speciale serata
Stracult dedicata al cinema siciliano con Guia Jelo,Aurelio Grimaldi, Aurora Quattrocchi e Alfio D’Agata
e moderata da Marco Giusti e Stefano Raffaele, (il 12
settembre alle 21.00), lo spettacolo transmediale (il 13 settembre
alle 21.00) Rageen vol. I degli Okiees – cui ha
partecipato anche Pippo Delbono -, il dibattito (il
14 settembre, alle 18.00) a cura della dottoressa Susanna
Basile, psicosessuologa e saggista, incentrato sulla serie TV
Sex Education e l’incontro/talk con Danilo
Arena (il 15 settembre alle 18.30), attore tra l’altro di
Vanina – Un vicequestore a Catania, Il Cacciatore e
Comandante, che per l’occasione firmerà anche le copie del
suo ultimo lavoro come cantautore, Lettere mai spedite.
Il Premio alla
Carriera, infine, quest’anno sarà consegnato al regista,
sceneggiatore e scrittore Aurelio Grimaldi (il 14 settembre
alle 20.00). A condurre le serate di questa spumeggiante edizione
di Corti in Cortile, il Cinema in breve, infine, il
conduttore, doppiatore, vocista e giornalista siciliano
Antonello Musmeci.
Giunto alla sua XVI
edizione, il Festival internazionale del cortometraggio
Corti in Cortile, il Cinema in breve torna a
Catania, sempre al Palazzo della Cultura, dall’11
al 15 settembre 2024.
Il Festival, sotto la
direzione artistica di Davide Catalano, inserito nella
rassegna Catania Summer Fest 2024 e co-organizzato
dall’Associazione Visione Arte, dal Comune di Catania
e riconosciuto e finanziato dall’Assessorato al Turismo della
Regione Sicilia, avrà quest’anno anche il patrocinio
dell’Accademia delle Belle Arti di Catania e di
Giffoni.
Forte del successo della
passata edizione, si svolgerà anche quest’anno, nel corso della
manifestazione, il Film Market, il primo networking per gli
operatori dell’industria del cinema del Sud Italia, un’opportunità
reale, per tutti gli operatori dell’industria cinematografica e per
gli aspiranti tali, di entrare in contatto con chi lavora in
quest’ambito, sia esso la distribuzione, la produzione, il product
placement, i finanziamenti pubblici o la scrittura per il
cinema.
Degli oltre 100 cortometraggi pervenuti, ne verranno
selezionati una ventina, che, nel corso
delle serate del 13, 14 e 15 settembre
verranno proiettati e votati sia dalla
giuria popolare degli astanti che da una
speciale giuria di qualità. Al
vincitore dell’edizione 2024 di Corti in Cortile, il
Cinema in breveun anno di distribuzione su Prime Video e uno stage in una casa di
produzione tra quelle aderenti quest’anno alla
manifestazione.
Come da tradizione,
infine, non mancheranno laboratori, panel e
masterclass, oltre a un interessante incontro e
dibattito sul tema dei migranti, frutto della
collaborazione con Refugees Welcome Italia, organizzazione
indipendente che promuove la mobilitazione dei cittadini e delle
cittadine per favorire l’inclusione sociale di persone rifugiate e
migranti.
Più commedie e
molta sperimentazione, soprattutto nell’animazione, per la prima
volta anche attraverso l’utilizzo (dichiarato) dell’intelligenza
artificiale, nella selezione, dei ‘Corti d’Argento 2025’,
una ventina di titoli – scelti tra 260 opere di fiction e
25 di animazione– distribuiti dopo un
debutto nelle rassegne specializzate e nei grandi festival tra i
quali saranno premiati i cortometraggi vincitori lunedì
prossimo 14 Maggio al Cinema Caravaggio di Roma. Si
tratta di cortometraggi realizzati da autori anche giovanissimi tra
i quali spiccano l’impegno di nuove registe e molte interessanti
performance di una nuova generazione di interpreti.
I DIECI FINALISTI dei Corti
d’Argento 2025
In ‘cinquina’ per
il miglior corto di finzione Marcello di
Maurizio Lombardi, La confessione di
Nicola Sorcinelli, già vincitore nel 2017 di un Nastro d’Argento
per Moby Dick e Majoneze di
Giulia Grandinetti (finalisti anche al David di Donatello) e
ancora Mignolo di Gianluca Granocchia e
Pinocchio Reborn di Matteo Cirillo.
Per l’animazione a confronto cinque autori che siglano
esperienze molto diverse tra loro: Playing
God di Matteo Burani, dove prendono vita inquietanti
sculture di argilla, Dagon di Paolo
Gaudio ispirato ad un racconto di Lovercraft, Dark
Globe di Donato Sansone, videomaker e artista in
questi giorni protagonista a Torino di un’originale performance con
i suoi ‘Metaversi’ e, infine, due delicate sperimentazioni al
femminile, con Nè una nè due di Lucia
Catalini e Supersilly di Veronica
Martiradonna.
ANCHE I ‘NASTRI d’ARGENTO’
IN SALA CON ‘CORTO, CHE PASSIONE!’
Una
selezione dei Corti d’Argento sarà in sala a
Maggio grazie all’iniziativa della FICE, Federazione
Italiana Cinema d’Essai, dell’ANEC Associazione Nazionale Esercenti
Cinema, di Rai Cinema e di Alice nella Città, che (in
collaborazione con l’Italian Short Film Association, con il
sostegno della Direzione generale Cinema e audiovisivo del MiC e di
Deluxe Digital) hanno finalmente acceso ben 100 schermi dei cinema
italiani per promuovere il cinema breve. Un’iniziativa
preziosa alla quale i Nastri d’Argento hanno aderito con entusiasmo
unendosi, come il David di Donatello, a quest’esperimento che ogni
secondo martedì del mese, proporrà in tutt’Italia una selezione
sempre nuova di cortometraggi, portando sul grande schermo
il meglio di un mondo sempre più aperto al talento, alla
creatività e alla sperimentazione.
Un’occasione unica
per valorizzare il “formato breve” e farlo conoscere al grande
pubblico grazie al supporto dei principali player del settore
cinematografico che godrà anche della collaborazione dell’AFIC –
Associazione Festival italiani di cinema, che si unisce al progetto
come U.N.I.T.A. (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo)
e il Collettivo under 35 (100autori, WGI, Anac), che
parteciperanno anche con la loro presenza in molte sale
per incoraggiare e lanciare gli autori di domani.
A seguire i 10 titoli finalisti
e i 15 cortometraggi della selezione ufficialefiction
Le ‘CINQUINE’
FINALISTE
FICTION
MARCELLO di Maurizio Lombardi
LA CONFESSIONE di Nicola
Sorcinelli
MAJONEZE di Giulia Grandinetti
MIGNOLO di Gianluca Granocchia
PINOCCHIO REBORN di Matteo
Cirillo
ANIMAZIONE
PLAYING GOD di Matteo Burani
DAGON di Paolo Gaudio
DARK GLOBE di Donato Sansone
NÈ UNA NÈ DUE di Lucia Catalini
SUPERSILLY di Veronica
Martiradonna
LA SELEZIONE
UFFICIALE
FICTION
BILLI IL COWBOY di Fede Gianni
LA BUONA CONDOTTA di Francesco
Gheghi
LA CONFESSIONE di Nicola
Sorcinelli
MAJONEZE di Giulia Grandinetti
MARCELLO di Maurizio Lombardi
MERCATO LIBERO di Giuseppe Cacace
MIGNOLO di Gianluca Granocchia
PHANTOM di Gabriele Manzoni
PINOCCHIO REBORN di Matteo
Cirillo
RENÈ VA ALLA GUERRA di Luca Ferri,
Morgan Menegazzo, Mariachiara Pernisa
SHARING IS CARING di Vincenzo
Mauro
SORVEGLIANZE di Guido Pontecorvo
SPOTLIGHT di Lorenzo Lamberti
STUDIES FOR A CLOSE UP di Nicolò
Bressan Degli Antoni
Più registe in
selezione, non solo fra le autrici, e una grande attenzione al tema
della violenza di genere nei ‘Corti d’Argento 2024’ sempre più
attenti all’attualità, ma anche ad una creatività nel segno della
contaminazione di generi e forme narrative che, anche attraverso
incursioni nel footage e negli archivi, siglano i
40 titoli in selezione ufficiale quest’anno ai Nastri
d’Argento per i cortometraggi. Oltre 230 i corti
di finzione e 25 di animazione editi nel 2023 e visionati
dai Giornalisti Cinematografici che, come ogni anno, hanno scelto i
finalisti 2024 tra i quali saranno premiati i cortometraggi
vincitori lunedì 6 Maggio al Cinema Caravaggio di
Roma.
In ‘cinquina’ per
il miglior corto di finzione Coupon. Il film della
felicità di Agostino Ferrente, De l’amour
perdu di Lorenzo Quagliozzi,
Dive di Aldo Iuliano, Il
compleanno di Enrico di Francesco Sossai e
Tilipirchedi Francesco Piras. Per
l’animazione Il corpo del mondo di Simone
Massi, In una goccia di Valeria
Weerasinghe, La notte di Martina
Generali, Simone Pratola, Francesca Sofia Rosso (CSC Torino),
Oblivion di Igor Imhoff e The
Meatseller di Margherita Giusti. La ‘cinquina
speciale’ che denuncia la violenza di genere affrontando i
temi del femminile è composta infine da Chello
‘ncuollo di Olga Torrico, Corpo
unico di Mia Benedetta,
Epitaph di Silvia Lorenzi, La
quotidiana Odissea di Penelope di Michele Bottini e
La verità di Miranda Angeli.
Premi e menzioni
speciali saranno assegnati, oltre i Nastri d’Argento, dal
Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici
SNGCI che ha coordinato la selezione dei Corti d’Argento
ed è composto da Laura Delli Colli (Presidente) Fulvia Caprara
(Vice presidente) Oscar Cosulich, Maurizio di Rienzo, Susanna
Rotunno, Paolo Sommaruga e Stefania Ulivi.
A seguire i
titoli finalisti, in allegato i 40 cortometraggi della selezione
ufficiale.
I CORTOMETRAGGI
FINALISTI
FINZIONE
COUPON. IL FILM DELLA FELICITÀ di
Agostino Ferrente
DE L’AMOUR PERDU di Lorenzo
Quagliozzi
DIVE di Aldo Iuliano
IL COMPLEANNO DI ENRICO di Francesco
Sossai
TILIPIRCHE di Francesco Piras
ANIMAZIONE
IL CORPO DEL MONDO di Simone
Massi
IN UNA GOCCIA di Valeria
Weerasinghe
LA NOTTE di Martina Generali,
Simone Pratola, Francesca Sofia Rosso (CSC Torino)
OBLIVION di Igor Imhoff
THE MEATSELLER di Margherita Giusti
CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE
–‘cinquina’ speciale’
CHELLO ‘NCUOLLO di Olga Torrico
CORPO UNICO di Mia Benedetta
EPITAPH di Silvia Lorenzi
LA QUOTIDIANA ODISSEA DI PENELOPE di
Michele Bottini
Bataclan
di Emanuele Aldrovandi, miglior corto di fiction e per l’animazione
Solitaire di Edoardo Natoli, presentato
alle Giornate degli Autori di Venezia, vincono l’edizione 2021 dei
Corti d’Argento selezionati dai Giornalisti Cinematografici tra gli
oltre 250 cortometraggi prodotti nel 2020 e presentati anche in
streaming nei principali Festival e nelle numerose
rassegne specializzate dell’anno. A un’esordiente speciale come
Jasmine Trinca, per la prima volta regista, il
Nastro speciale per la migliore opera prima, Being my
Mom.
Un Premio speciale
75 assegnato anche per festeggiare un anniversario
importante nella storia dei Nastri va a La
Fellinette, mix di fiction e animazione nel
piccolo film ideato, scritto e diretto da Francesca Fabbri Fellini:
un omaggio al grande Federico, lo zio regista, e al suo mondo. Un
cast di talenti artistici e tecnici ma anche la tenerezza di un
ricordo della nipote bambina – ritratta dal regista con le sue
matite colorate sulla spiaggia invernale di Rimini – che prende
vita nella memoria di un sogno infantile. E un Premio speciale va
anche ad Alessandro Haber “autore e protagonista
dell’anno” in una varità di corti che hanno più interpretato
l’attualità dei giorni difficili che stiamo ancora vivendo.
Dodici, come ogni anno, i
titoli della selezione finalista di fiction, scelti dalla
Giuria dei Giornalisti Cinematografici: una short
list in cui cinquina e vincitori sono stati scelti tra i
corti, selezionati per il Direttivo dei Giornalisti Cinematografici
da Maurizio di Rienzo, con la collaborazione di Oscar Cosulich per
l’animazione, opere prevalentemente presentati nei principali
festival e nelle rassegne specializzate.
Per la fiction i titoli in
selezione finalista sono: Bataclan di Emanuele
Aldrovandi, Il muro bianco di Andrea Brusa e Marco
Scotuzzi, Inverno di Giulio Mastromauro, J’ador
di Simone Bozzelli, Finis terrae di Tommaso Frangini,
Les aigles de Carthage di Adriano Valerio, Una nuova
prospettiva di Emanuela Ponzano, Being my mom di
Jasmine Trinca, Fiori, fiori, fiori! di Luca Guadagnino,
Ragazzi di paura di Maurizio Braucci, Omelia
contadina di Alice Rohrwacher e JR e Zombie di
Giorgio Diritti. Una selezione originale e mai come
quest’anno eterogenea, nella quale spiccano anche alcuni
divertissements, insolitamente firmati da autori che non
dialogano abitualmente con il mondo dei corti e nati durante il
periodo difficile del lockdown.
Anche per l’animazione la
‘cinquina’ e il vincitore sono stati selezionati tra 12
finalisti: conSolitaire di Edoardo Natoli,
Alma di Michelangelo Fornaro, En rang par deux di
Elisabetta Bosco, Margherita Giusti, Viola Mancini,
Infinito di Simone Massi e No, I don’t want to
dance! di Andrea Vinciguerra, Abdita di Valentina
Giorgi, Arianna Morganti, Dennis Pezzolato, Giulia Zanetti,
Balkanika di Lu Pulici, Bleed di Igor Imhoff,
Concatenation di Donato Sansone, La grande onda di
Francesco Tortorella, Sogni al campo di Marta Guidi e
Maria Cerri, Terra ca nun dormi di Francesco Mescolini,
Valentino Presti, Marco Rinicella.
I Corti d’Argento segnalano, insieme
ai vincitori dei Nastri d’Argento 2021, il cortometraggio vincitore
del greencontest dedicato ad aspiranti filmmaker
sul tema della sostenibilità, un’iniziativa promossa da Smart
Italia, da sempre ambasciatrice di una mobilità intelligente e
sostenibile. Il contest prevedeva la realizzazione di un corto,
della durata massima di 3 minuti, incentrato proprio sulla mobilità
sostenibile, tema sul quale il Sngci ha aderito partecipando alla
giuria. A guadagnarsi un posto in prima fila accanto ai
professionisti del corto al termine della ‘call to action’,
condivisa dai Giornalisti Cinematografici durante i mesi dei
lockdown, è stato Daniele Vergaro, autore del corto
Non torneremo alla normalità perché la normalità era il
problema. Dal 17 visibile sul canale YouTube Cinemagazine
Sngci.
I CORTI d’ARGENTO 2021
Fiction
BATACLAN di Emanuele Aldrovandi
Animazione
SOLITAIRE di Edoardo Natoli
Migliore opera prima
BEING MY MOM di Jasmine Trinca
PREMI SPECIALI
LA FELLINETTE di Francesca Fabbri
Fellini
Alessandro HABER, autore e protagonista
dell’anno
Con una menzione per il documentario di montaggio a
LA NAPOLI DI MIO PADRE di Alessia Bottone
LA SELEZIONE FINALISTA
Fiction
Bataclan di Emanuele Aldrovandi
Being my mom di Jasmine Trinca
Il muro bianco di Andrea Brusa, Marco Scotuzzi
Inverno di Giulio Mastromauro
Omelia contadina di Alice Rohrwacher, JR
Animazione
Solitaire di Edoardo Natoli
Alma di Michelangelo Fornaro
En rang par deux di Elisabetta Bosco, Margherita
Giusti, Viola Mancini
Prosegue con grande
successo di pubblico la 24esima edizione del
Sudestival, il festival della Città di Monopoli, progetto
dell’Associazione Culturale Sguardi, fondato e diretto da
Michele Suma. Il festival è espressione dell’Apulia
Cinefestival Network, afferisce all’AFIC ed è componente della Rete
dei Festival dell’Adriatico. Il Sudestival è il punto di
riferimento del cinema italiano di qualità in Puglia, grande
schermo delle opere prime del cinema italiano, della recente
produzione di DOC e di cortometraggi italiani, che si svolge nella
splendida cornice della città di Monopoli.
Sabato 2 marzo,
presso la Sala “Prospero” della Biblioteca Rendella di
Monopoli, avrà luogo l’immancabile appuntamento con i
cortometraggi. Anche quest’anno la sezione sarà concentrata tutta
in una sola notte, in una vera e propria maratona, che presenterà
al pubblico, a partire dalle 20.00, una selezione di cortometraggi
della migliore produzione italiana. Il poster è opera della
illustratrice Gaia Alba.
La vetrina di grande
qualità è espressione della Rete dei Festival Adriatici,
composta da Corto Dorico, Molise Cinema, Sulmona International
Film Festival, che insieme al Sudestival hanno scelto i
cortometraggi che concorreranno al Premio “Rete dei Festival
dell’Adriatico”, assegnato dalla Giuria Giovani del Sudestival.
La serata sarà aperta
dalla proiezione di Tutto il tempo del mondo, che riceverà
il Premio Speciale Sudestival 2024 per l’IMPEGNO SOCIALE. Il corto,
infatti, per la regia di Daniele Barbiero, fa parte della
campagna “Destinazione Posso – In viaggio con l’angioedema
ereditario” promossa da Takeda, con il patrocinio di A.A.E.E.
Associazione volontaria per l’angioedema ereditario ed altre forme
di rare di angioedema, ITACA e UNIAMO Fondazione Italiana Malattie
Rare.
Seguiranno gli otto i
cortometraggi in concorso: La nocchiera, di Martina
Briglia; Due battiti, di Marino Guarnieri;
Happy New Year, Jim di Andrea Gatopoulos;
Tu Quoque, di Luca Fattori Giombi; Un bacio di
troppo, di Vincenzo Lamagna; Beati i puri di
cuore, di Matteo Giampietruzzi; Mariposa, di
Maurizio Forcella; Stanza 5, di Rosario
Capozzolo. Verrà poi proiettata una selezione
di sette titoli fuori concorso: Ultraveloci di Davide
Morando e Paolo Bonfadini; Tilipirche di
Francesco Piras; Sciaraballa di Mino Capuano;
La Notte di Martina Generali, Simone Pratola e
Francesca Sofia Rosso; Al di là dell’ombra di
Giuseppe Gimmi; The Delay di Mattia Napoli;
Black Eyed Dog di Alessandro Cino
Zolfanelli.
Ospiti della serata
saranno Federico Pommier e Christian Ferrao per Molise Cinema,
Marco Maiorano per Sulmona International Film Festival, Luca
Caprara per Corto Dorico e i registi Marino Guarnieri, Martina
Briglia, Luca Fattori Giombi e Andrea Gatopoulos, che intervistati
dai direttori dei festival, presenteranno le loro opere.
Proseguono gli
appuntamenti della sezione lungometraggi: dopo Come pecore in
mezzo ai lupi, di Lyda Patitucci, Castelrotto, di
Giuliano Giacomelli, Doppio passo di Lorenzo
Borghini e Gli ospiti di Svevo Moltrasio è la
volta di Roma Blues di Gianluca Manzetti, venerdì 1
marzo, in anteprima, e, venerdì 8 marzo di Denti da squalo
di Davide Gentile. La sezione DOC prevede il 29 febbraio la
proiezione di Profondo Argento, di Giancarlo Rolandi e
Steve della Casa e il 7 marzo di Posso entrare? An
ode to Naples, di Trudie Styler. Grande successo tra i
giovani per le masterclass: Marco Spoletini, rinomato
regista e montatore, sarà il protagonista della masterclass
intitolata “Le strategie di montaggio in Io capitano”
che si terrà giovedì 14 marzo. Il 15 marzo sarà invece la
volta di Salvatore de Mola, con la masterclass “Le scelte di
sceneggiatura di Fango e Gloria”.
LE SEZIONI
MASTERCLASS
26 gennaio – Luca Bigazzi: “Il ruolo
strategico della luce nell’opera filmica: Amusia “
27 gennaio – Fabio Mollo: “Dalla pagina allo
schermo: la regia di Nata per te”
2 febbraio – Pippo Mezzapesa e Antonella
Gaeta: “Regia e scrittura cinematografica tra finzione e
realtà: Ti mangio il cuore”
23 febbraio – Ciro d’Emilio: “La regia tra
narrazione e visione: Un giorno all’improvviso”
14 marzo – Marco Spoletini: “Le strategie di
montaggio in Io capitano”
15 marzo – Salvatore De Mola: “Le scelte di
sceneggiatura di Fango e Gloria”
GLI IMPRESCINDIBILI_
LA RETROSPETTIVA DEDICATA A GIULIANO MONTALDO
28 gennaio – Sacco e Vanzetti (1971)
3 febbraio – Giordano Bruno (1973)
10 febbraio – L’Agnese va a morire
(1976)
17 febbraio – I demoni di San Pietroburgo
(2008)
24 febbraio – L’industriale (2011)
CONCORSO
LUNGOMETRAGGIO
2 febbraio – Come pecore in mezzo ai lupi,
di Lyda Patitucci
9 febbraio – Castelrotto, di Giuliano
Giacomelli (ANTEPRIMA)
16 febbraio – Doppio passo, di Lorenzo
Borghini
23 febbraio – Gli ospiti, di Svevo
Moltrasio
1 marzo – Roma Blues, di Gianluca
Manzetti (ANTEPRIMA)
8 marzo – Denti da squalo, di Davide
Gentile
CONCORSO DOC
1 febbraio – Adesso vinco io, di Herbert
Simone Paragnani e Paolo Geremei
8 febbraio – Roma santa e dannata, di
Daniele Ciprì
15 febbraio – Semidei, di Fabio Mollo e
Alessandra Cataleta
22 febbraio – Mimmo Lumano, di Vincenzo
Caricari (ANTEPRIMA)
29 febbraio – Profondo Argento, di
Giancarlo Rolandi e Steve della Casa
7 marzo – Posso entrare? An ode to Naples,
di Trudie Styler
CORTA È LA NOTTE –
2 MARZO
Tutto il tempo del mondo, diDaniele
Barbiero
La nocchiera, di Martina Briglia
Due battiti, di Marino Guarnieri
Happy New Year, di Andrea
Gatopoulos
Tu Quoque, di Luca Fattori
Giombi
Un bacio di troppo, di Vincenzo
Lamagna
Beati i puri di cuore, di Matteo
Giampietruzzi
Mariposa, di Maurizio Forcella
Stanza 5, di Rosario Capozzolo
Ultraveloci di Davide
Morando e Paolo Bonfadini
Tilipirche di Francesco
Piras
Sciaraballa di Mino
Capuano
La Notte di Martina
Generali, Simone Pratola e Francesca Sofia
Rosso
Al di là dell’ombra di
Giuseppe Gimmi
The Delay di Mattia
Napoli
Black Eyed Dog di
Alessandro Cino Zolfanelli
SUDESTIVAL
KIDS
9 febbraio –
Laboratorio a cura di Marino Guarnieri
16 febbraio – Mary e
lo spirito di mezzanotte, di Enzo d’Alò
1 marzo –
Manodopera, di Alain Ughetto
8 marzo – Argonuts
missione Olimpo, di David Alaux
L’Accademia di Cinema e Televisione
Griffith di Roma, insieme al Marnau Istitute di Stefano Bessoni, ha
aperte le iscrizioni al corso di formazione professionale dedicato
alle tecniche del cinema fantastico, gotico, horror, visionario. Si
chiamera’ “Corso per Filmmaker con indirizzo visionario e
fantastico”.
Giunge notizia che il regista
visionario Stefano Bessoni (tra i superstiti in Italia) terrà un
corso di formazione professionale di Regia, Sceneggiatura,
Fotografia, Montaggio concentrandosi prevalentemente sulle tecniche
e sugli espedienti di genere fantastico.
Vision
Distribution ha diffuso il trailer del film Corro da
te, diretto da Riccardo Milano e con protagoniste
Miriam Leone e
Pierfrancesco Favino. Basato sul film “Tout le Monde
Debout” scritto e diretto da Franck Dubosc in collaborazione con
Gaumont. Corro da
te debutterà al cinema dal 27 Marzo 2022.
La trama
Bello, sportivo, single incallito e
seduttore seriale, Gianni è un quasi cinquantenne in carriera a
capo di un importante brand di scarpe da running che vanta tra i
suoi testimonial i più grandi atleti del momento. Disposto a tutto
pur di conquistare la giovane donna di turno, per una serie di
circostanze arriva a fingere di essere costretto su una sedia a
rotelle – questa volta puntando tutto sulla pietà, per lui l’unico
sentimento che è possibile provare nei confronti di un disabile. Ma
quando incontra Chiara, una donna solare e dinamica, musicista per
lavoro e tennista per passione nonostante l’incidente che l’ha resa
paraplegica, inizia a provare per lei tutt’altro tipo di
sentimenti. Attraverso lei e i suoi amici, sportivi e
vitali almeno quanto lei, Gianni non potrà far altro che cambiare
prospettiva su molte cose: la vita, l’amore, la disabilità in sé.
Imparerà che l’unico vero handicap è l’assenza di forza d’animo,
per ritrovarsi infine totalmente cambiato sia come uomo che come
businessman.
È una
commedia romantica e divertenteCorro da te,
l’ultimo film di Riccardo Milani, che dal Benvenuto Presidente! del 2013 non aveva più
lavorato a un lungometraggio senza la moglie, Paola Cortellesi. Un adattamento –
fortunatamente non del tutto fedele – del Tutti in
piedi di Franck Dubosc del 2018. Una
sorta di ritorno al passato per il regista, che già nel 2017 aveva
guardato oltralpe per trovare l’idea del suo Mamma o
papà? (remake di Papa ou maman?, diretto
da Martin Bourboulon). E soprattutto è l’ultimo
film – per ora – di Piera degli Esposti, scomparsa
lo scorso agosto, per la quale Milani crea un personaggio nuovo,
perfetto e carismatico, come era lei.
Ma Corro da
te è anche l’ultimo film di due nostre star:
Pierfrancesco Favino (dopo Promises, in attesa di Il colibrì della Archibugi o il Nostalgia
di Martone) e
Miriam Leone (dopo Diabolik
e prima del prossimo Zanasi, War – La guerra
desiderata), che ha lavorato a lungo con la PEBA Onlus,
che da anni combatte le barriere culturali verso la disabilità e
con la quale ha collaborato la produzione del film nelle sale dal
17 marzo, distribuito da Vision Distribution.
Foto di Claudio Iannone
Corro da te: un
“bellissimo” film sulla disabilità
“Un racconto
bellissimo, come è la vita di tutti noi, anche di fronte a
difficoltà, pregiudizi, barriere” – come lo definisce
Andrea Ferretti, Presidente dell’associazione –
che inizia presentandoci l’irresistibile Gianni (Favino). Seduttore
seriale, quasi cinquantenne e a capo di un importante azienda che,
quasi per caso, si trova a fingere di essere costretto su una sedia
a rotelle per vincere l’ennesima sfida con gli amici e conquistare
la bella Chiara (Leone).
Una donna solare e
dinamica, musicista per lavoro e tennista per passione nonostante
l’incidente che l’ha resa paraplegica, come recita la trama. Una
scoperta per il prevenuto conquistatore, che inizia a provare per
lei tutt’altro tipo di sentimenti. Attraverso lei e i suoi amici,
sportivi e vitali almeno quanto lei, Gianni non potrà far altro che
cambiare prospettiva su molte cose: la vita, l’amore, la disabilità
in sé. Come si spera che molti possano fare, dopo aver visto quel
che è riduttivo definire solo un remake.
Meglio
dell’originale
Si questiona spesso
sulla bontà dei remake, eppure non sono pochi gli adattamenti (ben)
fatti dal nostro cinema. Soprattutto proprio di film francesi. In
molti casi, il giudizio è inevitabilmente questione di gusti, di
sensibilità, di storia e di incontri, tutti elementi legittimi che
concorrono a far pendere verso una o l’altra cinematografia, ma qui
c’è incontrovertibilmente qualcosa di più. Con buona pace di chi
avrebbe voluto che Corro da te fosse un film e dei
personaggi ancora più estremizzati, si sente la mano di un autore
che negli anni ha dimostrato di saper maneggiare con garbo ed
equilibrio un genere che spesso sfugge al controllo dei suoi
colleghi.
In questo caso una gran
parte del merito va senza dubbio al cast di ‘non protagonisti’,
tutti incredibili: dall’amico coscienzioso Pietro Sermonti e il gemello “molto
eterozigote” Carlo De Ruggieri, al padre assente
di Michele Placido e la trascinante assistente cui
dà corpo e carattere una fantastica Vanessa
Scalera (Oscar per la miglior interpretazione al Karaoke).
Oltre che al team di sceneggiatori, con Furio
Andreotti e Giulia Calenda ad affiancare
Riccardo Milani nella revisione
dell’originale.
Lo svolgimento è più
dinamico e sensuale, ma soprattutto i personaggi sono più credibili
e coerenti come anche i dialoghi e la scrittura, in generale. Ogni
situazione è gestita meglio, le connessioni tra i singoli caratteri
o i diversi momenti narrativi sono più chiare e complete, senza
abbandonarsi al didascalismo dell’originale, affetto da troppe
inverosimiglianze – o dimenticanze – e da una generale tendenza
alla macchiettizzazione.
In Corro da
te, la morale non manca, come anche qualche ottimo
consiglio sull’accettazione e l’invito a “prendersi” i momenti
belli della vita, ma l’arrivarci con un lungo percorso di
sgradevolezze e cinismo la rende meno ingombrante. E per una volta,
nel confronto ampiamente citato, non siamo noi a gestire peggio
eccessi, sguaiatezze e stereotipi. Per non parlare del finale, che
emenda la frettolosità e le carenze francesi con un ‘Happy End’
convincente, retorico al punto giusto e in linea con una storia
sulla nostra società, selettiva e miope, più che “d’amore” tout
court.
Arriva in prima tv su Sky
Corro da
te, commedia brillante e divertente che con un tocco
delicato racconta il tema della disabilità, in onda lunedì
4 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e
disponibile on demand.
Un film di Riccardo
Milani – remake del film franceseTutti in
piedi– che, dopo il grande successo diCome un
gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto, torna
dietro la macchina da presa per dirigere Pierfrancesco
Favino e Miriam Leone. Con loro nel cast
Pietro Sermonti, Vanessa Scalera, Pilar Fogliati, Andrea
Pennacchi, Carlo De Ruggieri, Giulio Base, con
l’amichevole partecipazione di Piera Degli Esposti
e con la partecipazione straordinaria di Michele
Placido.
Corro da
te è prodotto da Wildside e Vision
Distribution, in collaborazione con Sky e in
collaborazione con Prime Video. È scritto da Furio
Andreotti, Giulia Calenda e Riccardo
Milani
La trama
Bello, sportivo, single incallito e
seduttore seriale, Gianni è un quasi cinquantenne in carriera a
capo di un importante brand di scarpe da running che vanta tra i
suoi testimonial i più grandi atleti del momento. Disposto a tutto
pur di conquistare la giovane donna di turno, per una serie di
circostanze arriva a fingere di essere costretto su una sedia a
rotelle – questa volta puntando tutto sulla pietà, per lui l’unico
sentimento che è possibile provare nei confronti di un disabile. Ma
quando incontra Chiara, una donna solare e dinamica, musicista per
lavoro e tennista per passione nonostante l’incidente che l’ha resa
paraplegica, inizia a provare per lei tutt’altro tipo di
sentimenti. Attraverso lei e i suoi amici, sportivi e vitali almeno
quanto lei, Gianni non potrà far altro che cambiare prospettiva su
molte cose: la vita, l’amore, la disabilità in sé. Imparerà che
l’unico vero handicap è l’assenza di forza d’animo, per ritrovarsi
infine totalmente cambiato sia come uomo che come businessman.
CORRO DA TE – Lunedì 4
luglio in prima tv alle 21.15 su Sky Cinema Uno e in streaming su
NOW, anche disponibile on demand.
Marta torna nella natia Reggio
Calabria, dopo aver vissuto dieci anni in Svizzera. Ad accoglierla
il vento e il cemento, insieme ad una comunità bigotta e triste,
che trascina i suoi giorni sopravvivendo passivamente alla
quotidianità. Nella sua opera prima, Alice
Rohrwacher (sorella di
Alba Rohrwacher) mostra con lucidità e sensibilità la
crescita, l’educazione, la curiosità di un essere elegante e
selvaggio, la piccola e bravissima protagonista Yile
Vianello, che nel ruolo di Marta mostra maturità ed una
grande capacità attoriale.
Significativo per l’economia del
racconto il personaggio di Santa (Pasqualina
Scuncia), a metà tra una perpetua e una catechista,
incarna il fanatismo bigotto di provincia che esaudisce nella
religione libresca lo scopo della sua intera esistenza, un
personaggio spaventoso ed innocuo che nelle pieghe della sua mente
atrofizzata, nasconde la crudeltà dell’ignoranza. Anche
Salvatore Cantalupo, che interpreta Don Mario il
prete ‘politico’, ha il giusto viso per dare ambiguità a questa
figura a metà tra luce ed ombra.
Al centro del racconto di
Corpo Celeste c’è proprio la figura della Chiesa
nella società contemporanea, e la regista con grande onestà si
chiede se il suo possa ancora essere un ruolo trainante, di
riferimento, come cerca di costruirlo disperatamente Santa. Quello
che però pervade la pellicola in maniera inesorabile è l’estraneità
su diversi livelli: quella di Marta dalla città di cemento che
abita, quella della Chiesa stessa dalle sue ‘pecore’, quella del
prete che cerca una posizione migliore, fino ad arrivare a quella
dello spettatore stesso che rimane interdetto dal linguaggio così
diretto eppure sofisticato che la Rohrwacher
utilizza. E quindi il vero Corpo Celeste, l’estraneo, diventa il
film stesso, sospeso com’è tra la realtà che mostra e
l’estraniazione che ne deriva.
Corpo Celeste
riesce a guardare lì dove la bruttezza della realtà incontra
un’anima tanto sensibile da riuscire a guardare con curiosità anche
il più asfittico e morto degli ambienti. La regista confeziona così
un prodotto coraggioso, forse a tratti noioso, ma sicuramente di
valore nel nostro panorama omogeneizzato.
Corpi da Reatoè stato uno
dei film rivelazione al botteghino statunitense di
quest’anno.Per sfruttare il successo i
produttori sono pronti a mettere in cantiere uno spin-off, che
rueterà intorno ai personaggi di Beth e Gina,
rispettivamente Jamie
Denbo e Jessica Chaffin. Scelta
insolita, visti i numerosissimi sequel che pellicole di questo
successo hanno prodotto negli ultimi anni.La
sceneggiatura sarà affidata a Tricia McAlpin
mentre alla regia ritroveremoPaul Feig.
Corpi da Reato vedeva
protagonista Sandra Bullock, nei panni di
un’agente speciale dell’FBI,
Sarah Washburn, investigatrice metodica con un’ottima reputazione e
un’estrema arroganza. Melissa McCarthy era invece un ufficiale di
polizia di Boston, Shannon Mullins, sboccata e senza mezze misure.
Nessuna di loro due aveva mai avuto un partner, o anche solo
un’amica. Quando questi due incompatibili agenti sono costretti a
unire le forze per fermare uno spietato boss della droga, si
trovano a dover combattere contro un pericoloso cartello criminale
e l’una contro l’altra.
L’emergenza sanitaria mondiale
(pandemia da coronavirus) ha messo in pausa molte
delle attività umane e tra queste c’è purtroppo anche l’industria
cinematografica, che deve fare i conti con cinema chiusi e con
l’impossibilità di portare avanti le produzioni per questioni di
sicurezza. Non è saggio far lavorare a stretto contatto troupe e
cast di film e serie tv.
E così molte produzioni sono state
messe in pausa per due settimane, almeno, così da evitare, per
questo periodo, assembramenti e folle, luogo prediletto per la
trasmissione del virus. Ecco di seguito le produzioni sospese o
rimandate a causa del coronavirus.
Si vive una volta
sola
Si vive una volta sola, il
film diretto da Carlo Verdone, racconta di un quartetto di medici
tanto abili in sala operatoria – visto che persino il Papa si
affida alle loro cure – quanto inaffidabili, fragili e maldestri
nella vita privata.
Un team formato dal professor
Umberto Gastaldi (Carlo Verdone), la grintosa strumentista Lucia
Santilli (Anna Foglietta), l’anestesista Amedeo Lasalandra (Rocco
Papaleo) e il suo assistente Corrado Pezzella (Max Tortora), grande
amante delle donne. Professionisti ed esperti, ma anche divertenti
e abili ideatori di scherzi, cosa che li rende una squadra più che
un’équipe medica. La loro vittima preferita è Amedeo, permaloso e
abbastanza ingenuo da arrivare a credere un po’ a tutto.
Ritorno al
crimine
Ritorno al crimine, film diretto da
Massimiliano Bruno, vede il gruppo di amici, formato da Sebastiano
(Alessandro Gassmann), Moreno (Marco Giallini), Giuseppe (Gian
Marco Tognazzi) e Gianfranco (Massimiliano Bruno), in una nuova
avventura. Dopo essere usciti indenni dall’incontro con la Banda
della Magliana, i criminali improvvisati si mettono sulle tracce di
una donna in fuga, Sabrina, l’ex di Renatino (Edoardo Leo), fuggita
a Montecarlo. L’affascinante ragazza non ha rubato soltanto il
cuore di Sebastiano, ma anche i soldi di tutti loro.
Ma la ragazza non è l’unico
problema di cui si dovranno occupare i quattro. Sul loro cammino
infatti piomba uno sfacciato mercante d’arte, Ranieri (Carlo
Buccirosso), mentre torna a perseguitarli il passato, rappresentato
dalla losca presenza del boss Renatino nel 2018 e da qualcun’altro
armato appena giunto nei giorni nostri con intenti per nulla
pacifici.
Cambio
Tutto
Film bloccato proprio alla
vigilia dell’uscita, con Valentina Lodovini, diretto da Guido
Chiesa. Giulia ha 40 anni e vive nella frenesia di una grande città
sottoposta a ogni tipo di stress. Giulia abbozza, trangugia, si
piega, del tutto incapace di farsi rispettare. A nulla servono i
tranquillanti che prende da tempo e, stremata, decide di rivolgersi
a un counselor olistico, la cui faccia da un po’ di tempo
inspiegabilmente le appare ovunque. Quello che succede a Giulia
quando esce dallo studio del carismatico terapeuta è una vera e
propria deflagrazione e tutte le umiliazioni e la rabbia tenute
dentro per troppo tempo rimbalzano all’esterno con centuplicata
energia. Ma nella vita di Giulia sarà davvero tutto da
cambiare?
Artic – Un’avventura
glaciale
Nel film, due volpini Speedy e
Jade, affiancati da un orso polare nevrotico, un albatros sbadato e
due lontre teoriche della cospirazione, dovranno impedire a un
tricheco malvagio di sciogliere l’Artico e diventare così il
sovrano del mondo. ARCTIC – Un’avventura glaciale è
un entusiasmante action animato che affronta, in maniera sincera e
divertente, uno dei fenomeni ambientali più importanti e più
discussi degli ultimi tempi, quello del cambiamento
climatico.Celebrando, allo stesso tempo, l’importanza della
diversità e l’unicità di ogni individuo.
Lupin III – The
First
Nominato nella cinquina dei
“Miglior Film d’Animazione” alla 43ᵃ edizione dei Japan
Academy Film Prize (che si terrà il 6 marzo 2020), sta per
arrivare nelle sale italiane LUPIN III – The First,
l’incorreggibile e inafferrabile ladro di tutti i tempi, che ha
rubato il cuore di milioni e milioni di fan in tutto il mondo. Per
la prima volta al cinema in Computer Grafica, ritorna
l’ineguagliabile personaggio creato dalla matita di Monkey
Punch in una nuova, adrenalinica avventura in giro per il
mondo, da Parigi al Brasile, inseguito, come sempre, dall’ostinato
Ispettore Zenigata. Insieme a lui i fedeli compagni di sempre,
Goemon, Jigen e la bella e scaltra Fujiko. Per tutti loro, un vero
e proprio ritorno in grande stile, dal momento che nella versione
italiana del film, i personaggi saranno doppiati dalle voci
storiche della serie animata che ha accompagnato varie
generazioni.
Dopo il
matrimonio
Dopo il matrimonio è il racconto
potente di un grande amore, quello che lega due donne ad uno stesso
uomo, quello che ogni madre prova nei confronti della propria
figlia. Un viaggio improvviso è destinato a cambiare le sorti di
tutti i protagonisti della storia. Due donne e due mondi diversi a
confronto, l’una manager newyorkese di successo, l’altra
un’idealista alla ricerca di fondi per l’orfanotrofio di cui si
occupa in India, un mistero da svelare che fa da filo conduttore.
Interpretato da due attrici in stato di grazia, Michelle Williams
(quattro volte candidata all’Oscar) e Julianne Moore (premio Oscar
per Still Alice), il film parla di perdita e rinascita, di passato
e futuro, della forza di non arrendersi anche quando la vita sembra
renderlo impossibile.
Onward – Oltre la
magia
Diretto da Dan Scanlon e
prodotto da Kori Rae, che hanno già firmato l’acclamato Monsters
University del 2013, Onward – Oltre la Magia è ambientato in un
immaginario mondo fantastico e racconta la storia di due fratelli
elfi adolescenti, Ian e Barley, che si imbarcano in una
straordinaria avventura per scoprire se nel mondo esista ancora un
po’ magia.
Nel giorno del suo sedicesimo
compleanno, Ian desidera più che mai essere migliore e più
coraggioso, proprio come suo padre che ha perso prima di nascere.
Così, quando sua madre consegna a lui e a suo fratello un regalo
che il loro defunto padre aveva lasciato per loro, Ian vede
un’opportunità per fare ciò che ha sempre sognato: essere guidato
da suo padre.
Il Talento del
Calabrone
Il talento del Calabrone è l’opera
prima diretta da Giacomo Cimini, distribuito da Paco
Cinematograficae Eagle Pictures. Il thriller mozzafiato ambientato
a Milano racconta la storia di Dj Steph (Lorenzo Richelmy),
conduttore di un programma radiofonico di successo che nel corso di
una diretta dovrà fare i conti con un inaspettato evento:
l’annuncio da parte di un ascoltatore (Sergio Castellitto), che
confessa di volersi suicidare tenendo sotto scacco l’intera città.
Nell’arco di una lunga notte, la più imprevedibile della loro vita,
i due giocano pericolosamente sul filo del rasoio, mentre il
tenente colonnello Rosa Amedei (Anna Foglietta) cerca di scoprire
l’identità del misterioso uomo.
Un Amico
Straordinario
Un amico
straordinario si ispira alla vera storia di Fred Rogers, icona
della televisione americana, autore e protagonista del famoso show
per ragazzi Mister Rogers’ Neighborhood. Il film racconta il
rapporto d’amicizia tra Rogers, interpretato da Tom Hanks, e un
cinico giornalista incaricato dalla rivista Esquire di scrivere un
articolo su di lui.
Charlie’s
Angels
Elizabeth Banks dirige la nuova
squadra delle Charlie’s Angels. Kristen Stewart, Naomi Scott e Ella
Balinska lavorano per il misterioso Charles Townsend. Le Charlie’s
Angels hanno sempre messo a disposizione le loro abilità di
investigazione e di security e ora l’agenzia Townsend si sta
espandendo a livello internazionale con le donne più intelligenti,
coraggiose e addestrate di tutto il pianeta: varie squadre di
‘Angeli’, guidate ciascuna da un Bosley, si fanno carico dei più
difficili lavori in tutto il mondo. Quando un giovane ingegnere
vuota il sacco su una pericolosa tecnologia, gli ‘Angeli’ entrano
in azione mettendo a rischio le loro vite per la salvezza di
tutti.
Mission Impossible:
7
Il settimo capitolo
dell’iconico franchise cinematografico con Tom Cruise prevedeva tre
settimane di riprese a Venezia, in Italia. Tuttavia, dato che
l’intero paese è attualmente in quarantena, la Paramount Pictures
messo in pausa la produzione del film.
Samaritan
Il film thriller della MGM di
Sylvester Stallone è stato messo in pausa per un minimo di due
settimane per sicurezza. La produzione doveva svolgersi ad
Atlanta.
Vengeance
Il debutto alla regia di B.J. Novak
è stato posticipato di due settimane. I dettagli del film sono
stati tenuti sotto il più stretto riserbo, ma sappiamo che Novak,
Issa Rae, Ashton Kutcher e Boyd Holbrook faranno parte del
cast.
The Batman
La Warner Bros. ha sospeso
la produzione del film di Matt Reeves per due settimane. Il film ha
battuto il primo ciak a Londra e sono già arrivate le prime
immagini, ufficiali e non, dal set. La produzione è stata bloccata
in vista del trasferimento del set a Liverpool.
Red Notice
Il film Netflix, con Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan
Reynolds, è stato messo in pausa per due settimane. Il film prevede
riprese in tutto il mondo e di recente la produzione si era
spostata ad Atlanta.
Shrine
Si tratta di un thriller horror
prodotto da Screen Gems, e messo in pausa per quattro settimane. È
il debutto alla regia dello sceneggiatore Evan Spiliotopoulos, con
Jeffrey Dean Morgan. Sabato, Mark Duplass, aveva
denunciato il fatto che la Sony non aveva ancora deciso di bloccare
la produzione in via cautelativa.
Jurassic World:
Dominion
Il terzo capitolo del
“nuovo” franchise giurassico ha inaugurato la fase di riprese a
febbraio, a Londra, tuttavia, la Universal ha deciso di bloccare la
produzione per due settimane a causa del coronavirus. Questa pausa
potrebbe incidere sulla data d’uscita del film prevista per giugno
2021.
The Man From
Toronto
Si tratta di una action comedy
prodotta da Sony con protagonista Kevin Hart. Al suo fianco doveva
esserci Jason Statham, sostituito poi da Woody Harrelson. Il film,
entrato in produzione il 10 marzo, è stato bloccato.
Home Alone
Un altro remake (di Mamma ho perso
l’aereo, Home Alone in originale) di casa Dinsney, bloccato per la
quarantena imposta dalla diffusione del COVID-19.
Shang-Chi
Il film Marvel Studios è stato uno dei primi progetti
ad alto budget a sospendere la produzione a causa di una possibile
diagnosi di coronavirus all’interno della crew. Il regista del
film, Destin Daniel Cretton, si è sottoposto al tampone per il
COVID-19, dopo aver avvertito dei sintomi. Si aspetta il risultato
del test, ma la produzione è sospesa.
Official
Competition
Il film con Penelope Cruz e Antonio
Banderas è stato interrotto. Le riprese erano in svolgimento a
Madrid, a darne notizia The Mediapro Studio.
The
Nightingale
La produzione del film prodotto da
SONY con Dakota e Elle Fanning è stato sospeso con la produzione in
corso a Budapest.
La sirenetta
I fan
dovranno aspettare ancora un po’ prima di essere trasportati di
nuovo “in fondo al mar”, dal momento che la Disney ha deciso di
mettere in pausa anche la produzione del remake del classico
d’animazione ambientato tra il mondo marino e quello terrestre.
Shrunk
Come Home Alone, anche il remake di
Honey, I Shrunk the Kids (Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi in
italiano) è stato messo in pausa. La Disney ha messo in stand by
tutta la sua produzione, in attesa di tempi migliori.
The Prom
L’adattamento per il grande schermo del musical di Broadway
firmato da Ryan Murphy ha interrotto la produzione fino a data da
destinarsi.
Nightmare
Alley
Ancora Disney e
ancora pausa di produzione per coronavirus. Questa volta si tratta
di Guillermo del Toro e del suo prossimo atteso film, il ritorno
alla regia dopo la vittoria agli Oscar con La forma dell’acqua.
Peter Pan &
Wendy
Così come per il fondo degli
abissi, anche per L’Isola che non c’è dovremmo aspettare un po’ di
tempo in più. La Disney ha messo in pausa anche il nuovo live
action dedicato ai personaggi di James Matthew Barrie.
Untitled Billy
Eichner/Nick Stoller/Judd Apatow project
Questa strana commedia romantica,
una delle prime di uno studio più importante, avrebbe dovuto
iniziare le riprese ad aprile. La Universal ha confermato che la
produzione è stata ritardata.
The Last
Duel
La mega produzione di
Ridley Scott, che vede nel cast protagonisti Ben Affleck, Matt
Damon e Adam Driver, è stata bloccata. Le riprese del film si
stavano svolgendo in Francia già da diverse settimane e alcune
immagini erano trapelate dal set. Il film doveva arrivare in sala
al Natale di quest’anno, ma sicuramente questa pausa forzata ne
riscriverà l’uscita.
Untitled Elvis
project
Mercoledì 11 marzo, Tom Hanks e sua
moglie Rita Wilson si sono auto-messi in quarantena dopo aver
annunciato che entrambi erano risultati positivi al coronavirus. La
produzione del film diretto da Baz Luhrmann è stata interrotta.
Birds of
Paradise
Strano a dirsi, dato il servizio di
streaming che in questi giorni sta salvando la vita a molti
reclusi, anche Amazon ha dovuto tirare il freno a mano, ovviamente
su progetti al momento in produzione, come questo film, diretto
dalla regista Sarah Adina Smith ha condiviso la notizia tramite i
social media, dicendo che la produzione era a sei giorni di
distanza dalla confezione.
Dopo il primo calciatore di Serie A,
Daniele Rugani, e gli scrittori Luis
Sepulveda e Carmen Yáñez, il
coronavirus si palesa anche nelle star di Hollywood. Il primo
colpito è Tom
Hanks, che insieme alla moglie Rita
Wilson, è attualmente in isolamento in un ospedale
australiano.
La celebre coppia è risultata
positiva al COVID-19 mentre era in Australia per
l’inizio delle riprese del film biografico su
Elvis. Al momento non si hanno maggior dettagli sulle loro
condizioni, ma le autorità australiane hanno stabilito che i due si
sono ammalati negli Stati Uniti e poi hanno viaggiato dall’altra
parte del mondo.
“Salve gente. Rita e io siamo
giù in Australia. Ci sentiamo un po’ stanchi, come se avessi il
raffreddore, e dolori al corpo. Rita ha i brividi che vanno e
vengono. Un po’ di febbre. Per dirla chiaramente, cosa di cui il
mondo ha bisogno ora, ci siamo sottoposti al test del coronavirus e
siamo stati trovati positivi.
Dunque, ora. Cosa fare? Gli
ufficiali medici hanno un protocollo che va seguito. Noi Hank
dobbiamo essere testati, osservati, e isolati per quanto tempo sarà
opportuno secondo la salute pubblica. Non c’è molto da fare che
agire giorno per giorno, giusto?
Giusto due giorni fa vi abbiamo
riportato la notizia che, a causa
dell’emergenza Coronavirus, le riprese del settimo
capitolo della saga di Mission
Impossiblea Venezia sono state ufficialmente
bloccate. Adesso, come apprendiamo da Repubblica.it, sono
state momentaneamente cancellate anche le riprese del film previste
a Roma.
La fonte riporta che le riprese di
Mission Impossible 7 si sarebbero dovute
svolgere prima a Venezia e, in seguito, a partire da metà marzo,
Tom Cruise e la produzione sarebbero dovuti
arrivare nella Capitale per circa quaranta giorni di riprese. Al
momento, è stato tutto sospeso.
Come si legge nell’articolo di
Repubblica: “Le riprese in Italia di “Mission Impossible 7″
risultano per ora procrastinate: se la situazione nel nostro paese
si normalizzerà, il film verrà girato anche a Venezia e Roma,
altrimenti le location italiane saranno spostate altrove.”
Mission Impossible 7uscirà nelle
sale americane il 23 luglio 2021.
I prossimi due capitoli della saga
di Mission Impossiblevedranno
coinvolti anche Shea Whigham (Kong:
Skull Island), Hayley Atwell (Captain
America: Il primo vendicatore), Pom
Klementieff (Guardiani della Galassia)
e Nicholas
Hoult (X-Men, Mad Max: Fury
Road). Tom Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa
Faust.
I due film verranno girati in
contemporanea ma non è ancora chiaro quali altri membri del cast
torneranno sul set per le riprese. Christopher
McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il
loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 23 luglio 2021
e il 5 agosto 2022.
Nessun aggiornamento sul destino di
August Walker e Alan Hunley, i personaggi interpretati
da Henry Cavill e Alec
Baldwin, che secondo le ultime
indiscrezioni rientrerebbero nei piani di McQuarrie per i
sequel. Ma come farli tornare, visto che nel precedente film sono
morti?
L’emergenza
Coronavirus continua ad avere effetti collaterali
anche sull’industria cinematografica. Dopo la notizia del
rinvio – a data da destinarsi – di numerosi film in uscita tra
le giornate di domani e giovedì (tra cui Si vive una
volta sola di Carlo Verdone e Volevo
nascondermi di Giorgio Diritti), apprendiamo adesso
che le riprese del settimo capitolo della saga di
Mission Impossible a Venezia sono state
ufficialmente bloccate.
A confermare la notizia è stata la
Paramount Pictures, che in un comunicato ufficiale
diramato nelle ultime ore ha dichiarato: “Per eccesso di
abbondanza nei confronti della sicurezza e del benessere del nostro
cast e della nostra troupe, e visto l’impegno del governo locale
veneziano nell’impedire assembramenti in pubblico come risposta
alla minaccia del Coronavirus, abbiamo cambiato il piano di
produzione che prevedeva tre settimane di riprese a Venezia, la
prima parte della lunga produzione di Mission Impossible 7. Durante
questa pausa, vogliamo essere consapevoli delle preoccupazioni
della nostra troupe e permetteremo a tutti di tornare a casa fino a
quando non potremmo nuovamente iniziare a girare. Continueremo a
monitorare la situazione e lavoreremo insieme alle autorità
sanitarie e governative mentre si evolverà.”
Stando a quanto riportato da
Deadline, Tom
Cruise non era ancora arrivato in Italia per le riprese.
Mission Impossible 7 uscirà nelle sale
americane il 23 luglio 2021.
I prossimi due capitoli della saga
di Mission Impossiblevedranno
coinvolti anche Shea Whigham (Kong:
Skull Island), Hayley Atwell (Captain
America: Il primo vendicatore), Pom
Klementieff (Guardiani della Galassia)
e Nicholas
Hoult (X-Men, Mad Max: Fury Road). Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa
Faust.
I due film verranno girati in
contemporanea ma non è ancora chiaro quali altri membri del cast
torneranno sul set per le riprese. Christopher
McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro
debutto nelle sale americane rispettivamente il 23 luglio 2021 e il
5 agosto 2022.
Nessun aggiornamento sul destino di
August Walker e Alan Hunley, i personaggi interpretati
da Henry Cavill e Alec
Baldwin, che secondo le ultime
indiscrezioni rientrerebbero nei piani di McQuarrie per i
sequel. Ma come farli tornare, visto che nel precedente film sono
morti?