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Coriolanus: foto, trailer e elenco sale dell’evento con Tom Hiddleston

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Tom Hiddleston-coriolanusContinua la nuova stagione al cinema del National Theatre di Londra, i cui spettacoli di maggiore successo vengono portati nelle sale italiane per un giorno da Nexo Digital. Martedì 8 Aprile gli appassionati di teatro e di Shakespeare potranno vedere, in lingua originale con sottotitoli in italiano, il Coriolanus messo in scena da Josie Rourke ed interpretato da un superbo Tom Hiddlestone.

L’elenco delle sale è disponibile qui: www.nexodigital.it

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Il Trailer:

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Con la primavera è ripartita nelle sale italiane la nuova stagione al cinema del più importante teatro di Londra che propone sul grande schermo -in lingua originale e con sottotitoli in italiano- titoli attesissimi dal pubblico e dalla critica. Un modo nuovo e spesso stupefacente di vivere i grandi spettacoli inglesi arrivando grazie al cinema a pochi passi dai sui eccezionali protagonisti.

Così, dopo L’Othello di Nicholas Hytner con Adrian Lester e Rory Kinnear, è ora il turno di Coriolanus con Tom Hiddleston (noto al grande pubblico per le sue interpretazioni in Thor, The Avengers, War Horse e Midnight in Parische sarà proposto nelle sale solo per un giorno a partire dall’8 aprile (i dettagli dei cinema e della programmazione su www.nexodigital.it). Un’opera dove Hiddleston, guidato da Josie Rourke alla regia, dà il meglio di sé nei panni del console Coriolano e che viene proposta nelle sale a pochi giorni di distanza dai 450 anni dalla nascita di William Shakespeare, nato a Stratford-upon-Avon il 23 aprile del 1564.

Diretto da Josie Rourke, il cast di questa tragedia bruciante di manipolazione politica e di vendetta comprende oltre a Tom Hiddleston, Jacqueline Boatswain, Peter De Jersey, Alfred Enoch, Deborah Findlay, Hadley Fraser, Mark Gatiss, Birgitte Hjort Sørensen, Elliot Levey, Rochenda Sandall, Helen Schlesinger, Mark Stanley e Dwane Walcott 

Sinossi

Protagonista assoluto della tragedia è il generale romano Caio Marzio che, dopo aver condotto l’esercito romano ad una schiacciante vittoria contro i Volsci, viene eletto console ed insignito del soprannome “Coriolano” dal nome della città che ha espugnato.  Ma i due tribuni della plebe Sicinio e Bruto sobillano il popolo di Roma a rivoltarsi contro Coriolano, uomo di poche parole più avvezzo alle armi che ai protocolli della democrazia. Il generale, indignato e adirato, esorta i patrizi ad esautorare i tribuni della plebe e a riprendere in mano tutto il potere “prima che i corvi arrivino a beccare le aquile”. Accusato quindi di alto tradimento, Coriolano è condannato all’esilio, proprio mentre i Volsci stanno raccogliendo il loro esercito per sferrare l’ennesimo attacco contro Roma. E’ dai Volsci, dunque, che Coriolano si rifugia per vendicarsi di tutto il popolo romano. Sono però la madre Volumnia, la moglie Virgilia e il figlioletto a implorarlo di risparmiare la città e Coriolano, infine, cede: firma un trattato di pace e fa ritorno a Corioli, dove i Volsci lo accusano di tradimento e lo uccidono.

 

Coriolanus recensione dello spettacolo con Tom Hiddleston

Coriolanus recensione Alcuni dei personaggi che popolano l’universo Shakespeariano sono destinati ad accompagnarci per sempre: conosciamo bene lo stupore sul volto di Amleto alla vista dello spirito del Padre e lo sguardo sognante di Giulietta mentre invoca sul balcone il nome di Romeo, ma altri protagonisti non sono riusciti a trovare la loro strada nella memoria collettiva complice un non elevato numero di rappresentazioni e un tono meno vibrante e politicamente orientato.

Coriolanus recensione posterUn esempio è Coriolanus, che pur favorito da interpreti illustri non ha mai goduto della stessa popolarità di Giulio Cesare o Enrico V: la missione di restituire al pubblico la sua storia leggendaria(al cinema l’8 aprile grazie al progetto del National Theatre Live) è recentemente ricaduta su Josie Rourke, che nel limitato spazio del Donmar Warehouse ha trovato in un ottimo cast la chiave per raggiungere la giusta intensità emotiva.

Coraggioso generale tradito dalla sua stessa superbia e da una democrazia acerba che si guadagna a pieno diritto il titolo di migliore e allo stesso tempo peggiore fra le forme di governo, Coriolanus è il simbolo di un equilibrio precario che degenera nel caos quando l’egoismo del singolo sceglie di soddisfarsi a discapito del bene della collettività: una lente di pressante e nocivo malcontento che vigila sui nostri governi e che rende ben visibile il binomio dell’opera con l’attualità, sottolineato dalla scelta della produzione di optare per costumi dal sapore ibrido dando vita a un mondo senza tempo; pur con una scenografia pressoché assente la costruzione della tensione è gestita in maniera egregia durante gli scontri col nemico, forti del semplice ma efficace artificio di usare sedie al posto degli scudi, così come nei rabbiosi confronti coi Tribuni della plebe, il potere nuovo che respinge chi non riesce a moderare un’intemperanza benvenuta sul campo di battaglia ma intollerabile nelle parole rivolte a un’assemblea.

Coriolanus 3Segnato dalle cicatrici che porta come stimmate della tua devozione alla causa di Roma, confuso dagli onori che la Patria insiste nel volergli attribuire e in fine distrutto dal vedersi strappare via il nome che aveva consacrato la gloria e l’onore che credeva di rappresentare Tom Hiddleston è un eccellente Coriolanus, in grado di trasmettere la furia di un guerriero incostante così come la sofferenza di un figlio distrutto dall’ambizione della madre(commovente Deborah Finlay) e consapevole di dover morire per fare ammenda dei suoi errori; perfetto anche Mark Gatiss, che nei panni del diplomatico Menenius ritrova alcuni tratti del suo Mycroft in Sherlock, e Birgitte Hjort Sørensen nel ruolo di Virgilia, paziente e innamorata moglie del Generale.

Chi è riuscito nella titanica impresa di accaparrarsi i biglietti lo scorso inverno può davvero ritenersi fortunato: Coriolanus è un grande spettacolo che non si regge sull’eleganza dei suoi versi o sulla ricchezza dell’allestimento ma sulle prove degli attori chiamati a coglierne la disperazione feroce e spaventosamente contemporanea; il lavoro svolto da Hiddleston, pronto finalmente a scrollarsi di dosso il ricordo di Loki e a ritrovare nel palcoscenico il suo elemento, ha una finezza che non si dimentica.

Corey Stoll: 10 cose che non sai sull’attore

Corey Stoll: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Corey Stoll è diventato negli ultimi anni un volto noto del cinema e della televisione statunitense. Egli vanta infatti la partecipazione a celebri film d’autore come anche ad alcuni blockbuster, e in poco tempo si è affermato come caratterista ma anche come interprete di alto livello. Tra le sue interpretazioni più memorabili si annoverano quella nel film Midnight in Paris Ant-Man. Ecco 10 cose che non sai di Corey Stoll.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Corey Stoll altezza

Corey Stoll: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 2005 con il film North Country – Storia di Josey, per poi recitare in Slevin – Patto criminale (2006) e Number 23 (2007). Ottiene popolarità recitando nel ruolo di Ernest Hemingway nel film Midnight in Paris (2011), con Owen Wilson. Successivamente recita in film come The Bourne Legacy (2012), Non-Stop (2014), Dark Places – Nei luoghi oscuri (2015), Ant-Man (2015), con Paul Rudd, Black Mass – L’ultimo gangster (2015), con Johnny Depp, Café Society (2016), con Jesse Eisenberg, Gold – La grande truffa (2016), First Man – Il primo uomo (2018), con Ryan Gosling, e The Report (2019).

9. È stato protagonista di alcune serie TV. Nel corso della sua carriera Stoll non ha mai smesso di recitare anche per la televisione, comparendo in alcuni episodi di serie come CSI – Scena del crimine (2004), Law & Order – I due volti della giustizia (2006), The Good Wife (2009) e Law & Order: LA (2010-2011). A partire dal 2013 al 2016 ricopre il ruolo di Peter Russo in House of Cards, con Kevin Spacey, mentre diventa ulteriormente popolare recitando nel ruolo del protagonista nella serie horror The Strain (2014-2017). Negli ultimi anni ha invece recitato in The Deuce: La via del porno (2019), Baghdad Central (2020), Billions (2020) e Ratched (2020).

8. È stato nominato per prestigiosi premi. Grazie al suo ruolo nella serie House of Cards, l’attore ha ricevuto alcuni dei riconoscimenti più importanti per un attore hollywoodiano. È infatti stato nominato ai Critics Choice Television Awards, ai Satellite Awards e ai Golden Globe come miglior attore non protagonista per una serie televisiva. Pur non riportando la vittoria, l’attore ha avuto così modo di ottenere una maggiore visibilità.

Corey Stoll in House of Cards

7. Rimase stregato dal personaggio. Stoll ha più volte dichiarato che quando sostenne il provino per il personaggio pensava si trattasse del solito ruolo stereotipato, e che ne capì la vera natura soltanto in seguito. Nei mesi successivi all’audizione l’attore continuò infatti a pensare e ripensare alla parte, convincendosi di dover ottenere la possibilità di interpretarla. Decise così di richiamare la produzione per avere notizie, scoprendo di aver vinto il ruolo.

6. Conosceva le sorti del personaggio. L’attore ha affermato di aver sempre saputo quale sarebbe stato il destino del personaggio, ma di non sapere concretamente come questo si sarebbe verificato. Quando gli poi spiegato come si sarebbe concluso il suo arco narrativo, Stoll affermò che era perfettamente coerente con il personaggio e particolarmente emozionante.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Corey Stoll Midnight in Paris

Corey Stoll in Midnight in Paris

5. Ha ricevuto i complimenti da parte del regista. All’idea di interpretare il celebre Ernest Hemingway l’attore era particolarmente nervoso, indeciso su come affrontare la parte. Al termine della sua prima ripresa, tuttavia, Stoll ricevette i complimenti del regista Woody Allen, il quale è invece noto per non complimentarsi mai con i propri attori.

4. Ha indossato una parrucca. L’attore è notoriamente calvo, motivo per cui per ricoprire il ruolo assegnatogli ha dovuto indossare una parrucca, sottoponendosi ad un lavoro di trucco che rendesse la cosa il più realistica possibile. Questo è stato uno dei pochi ruoli in cui Stoll è stato chiamato a coprire la propria calvizie.

Corey Stoll in Ant-Man

3. Non indossava un vero costume. Nel film Marvel Ant-Man l’attore ricopre il ruolo del villain Darren Cross, il quale acquisisce poi l’alias di Calabrone. Rispetto al protagonista, tuttavia, durante le riprese l’attore non indossava il costume del proprio personaggio, poiché troppo complesso da riprodurre. Stoll indossava invece una tuta per la motion capture, e il resto venne ricostruito in seguito grazie alla CGI.

2. Considera il carattere del suo personaggio molto simile a quello di uno dei protagonisti. Nel descrivere Darren Cross, che si rivelerà essere il villain del film, l’attore ha affermato che dal suo punto di vista egli è una versione più oscura del personaggio di Hank Pym, interpretato da Michael Douglas. Entrambi sono infatti brillanti scienziati che si spingono ai confini dell’etica.

Corey Stoll: età e altezza

1. Corey Stoll è nato a New York, Stati Uniti, il 14 marzo 1976. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Corea del Sud: problemi per la statua di Spider-Man con un’erezione [FOTO]

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Una statua di Spider-Man in Corea del Sud sta creando un po’ di scompiglio. Le autorità hanno chiesto che venga immediatamente rimossa dalla cima del supermercato su cui è stata collocata dall’artista che l’ha realizzata. Ecco le immagini: [nggallery id=816]

È una cosa che tutti i cosplayer maschietti sanno bene: se il tuo personaggio indossa una tutina, capita di frequente che, in determinate situazioni, la detta tutina possa mostrare più di quello che si intende fare. Lo stesso problema ce l’hanno ovviamente i supereroi, ma mentre Batman e Superman hanno delle belle mutandine sopra al costume, personaggi come Spider-Man o Daredevil indossano solo una tuta, comoda per le loro acrobazie, ma decisamente poco pratica in situazioni “particolari”. Deve aver pensato questo Eunsuk Yoo, l’artista sudcoreano che ha piazzato in cima ad un palazzo una statua dell’Uomo Ragno con una prominente e vistosa erezione.

La statua, creata con lo scopo di far discutere, sta generando delle controversie molto più animate rispetto alle previsioni per il giovane artista, che ha dichiarato via Facebook:

Io sono l’artista che ha realizzato questo pezzo. La ragione è che volevo applicare i fenomeni fisic naturali su un supereroe rappresentando cosa è naturale di mattina, senza bugie e superficialità.

La statua, avvistata dai bambini, è stata ammirata con tutto lo stupore e l’ammirazionedi cui sono capaci i piccoli fan di film e fumetti, i problemi sono però arrivati quando i genitori dei bambini hanno notato l’erezione, genitori che hanno additato immediatamente la statua come inappropriata per i più giovani.

Non sappiamo che la Marvel Entertainment sia stata contattata o meno in merito alla statua.

Fonte: CBM

Corda tesa: trama, cast e curiosità sul film con Clint Eastwood

Corda tesa: trama, cast e curiosità sul film con Clint Eastwood

Negli anni Settanta e Ottanta il regista e attore Clint Eastwood ha interpretato per il grande schermo ad alcuni dei più noti film di genere poliziesco, tra cui la serie dedicata all’ispettore Callaghan, con i titoli Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan e Cielo di piombo. Nel 1984 ha però vestito i panni del detective Wes Block in Corda tesa, scritto e diretto da Richard Tuggle, già sceneggiatore del celebre Fuga da Alcatraz. All’interno di questo non si ritrova però solo un caso da risolvere, ma anche un vero e proprio giallo psicologico, che porta lo spettatore a scontrarsi con personaggi molto più complessi di quello che sembrano.

La storia al centro di questo nasce da un’idea originale di Tuggle, il quale però durante la lavorazione si scontrò con la forte personalità di Eastwood. L’attore, infatti, era qui anche produttore del film. Giudicando troppo lento il modo di lavorare di Tuggle, egli diresse molte delle scene principali, così da ridurre i tempi e i costi. Eastwood è infatti noto per la sua celerità nel realizzare film, cosa che cerca di ottenere anche quando non è direttamente a capo delle riprese. Al momento della sua uscita in sala, Corda tesa arrivò ad ottenere un buon risultato economico, guadagnando un totale di 48 milioni di dollari.

Il film venne poi lodato per le sue ambizioni narrative e visive, dettagli che contribuiscono a renderlo un titolo particolarmente intrigante. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Corda tesa: la trama del film

La storia ha inizio a New Orleans, dove una giovane donna viene seguita e uccisa da un misterioso uomo con indosso scarpe da ginnastica con stringhe gialle. Ad investigare sul caso è il detective Wes Block. Divorziato e con due figlie a carico, questi inizia a ricercare una serie di detagli che possano condurlo rapidamente all’individuazione dell’assassino. Questo risulta essere un maniaco strangolatore che uccide giovani donne, meglio se prostitute. Block inizia così a frequentare ogni angolo della città, passando da locali equivoci a bordelli, senza però riuscire a trovare traccia dell’assassino.

Per poter fare qualche progresso, egli sarà allora costretto a rivolgersi a Beryl Thibodeaux, attivista che è solita organizzare corsi di autodifesa per le donne. I due hanno però da subito un rapporto particolarmente conflittuale, e non sarà facile collaborare in vista di un obiettivo comune. Quando nuove vittime si presenteranno, stringere il cerchio quanto prima si rivelerà indispensabile. Sarà allora che Block capirà che l’assassino sta intraprendendo un perverso gioco proprio con lui, sfidandolo e provocandolo sempre di più.

Corda tesa cast

Corda tesa: il cast del film

Quello di Wes Block è un personaggio scritto appositamente per Clint Eastwood, che in quegli anni aveva già dato prova di essere un convincente poliziotto sul grande schermo. La sua interpretazione qui fu giudicata talmente tanto buona che egli era dato come certo candidato al miglior attore al premio Oscar. Tale nomination, tuttavia, non si concretizzò. Corda tesa è inoltre il primo dopo sei film consecutivi in cui Eastwood non recita accanto alla sua compagna dell’epoca, l’attrice Sondra Locke. I produttori volevano infatti interrompere quella collaborazione, giudicata non più capace di intrattenere. Al posto della Locke, per il ruolo di Beryl Thibodeaux venne allora scelta l’attrice canadese Geneviève Bujold, canddiata all’Oscar per il film Anna dai mille giorni.

Nel film sarebbe dovuta essere presente una scena di sesso tra lei e Eastwood, ma a causa della contrarietà della Bujold, l’attore decise di rimuoverla. L’attrice Dan Hedaya è invece presente nei panni della detective Molinari, mentre Marco St. John dà vita a Leander Rolfe, un ruolo controverso per il quale egli si preparò a lungo. Importante era infatti la caratterizzazione di questo, affinché il personaggio rimanesse particolarmente impresso nello spettatore. Nel film è inoltre presente Alison Eastwood. Figlia dell’attore, questa aveva 12 anni all’epoca delle riprese ed interpreta nel film Amanda, una delle figlie del protagonista. L’attrice aveva già collaborato brevemente con il padre in altri film precedenti, e tornerà ad interpretare sua figlia anche nel recente Il corriere – The Mule.

Corda tesa: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Corda tesa è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 29 novembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Corda Tesa: dal 19 giugno in Blu-ray

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Corda Tesa: dal 19 giugno in Blu-ray

Corda TesaClint Eastwood è il protagonista assoluto di Corda Tesa, thriller mozzafiato a sfondo psicologico prodotto dal regista Richard Tuggle (Fuga da Alcatraz), e in arrivo dal 19giugno per la prima volta in edizione Blu-Ray.

Al centro della storia un ruolo rivisitato della figura di poliziotto, ligio alle regole del buon costume edella legalità ma dietro alla quale si nasconde una personalità debole, pronta a cadere in tentazioni. È quello che accade Wes (Clint Eastwood), agente di polizia che si trova costretto ad entrare in contatto con un mondo finora a lui sconosciuto, per trovare un feroce assassino le cui vittime sono principalmente prostitute

Mostrando una New Orleans al suo meglio, il regista e sceneggiatore Richard Tuggle aggiunge alcune sfumaturealla tipica figura del poliziotto nei panni dell’eroe coraggioso… ed Eastwood vince la sfida con una delle sue migliori performance.

SINOSSI

Clint Eastwood interpreta Wes Block, un poliziotto in bilico su una Corda Tesa che lo separa dall’uomo che cerca di essere e l’uomo che teme di essere. Indagando su alcuni brutali omicidi a sfondo sessuale, scopre un legame tra sé e il sospetto assassino. Per il killer, le sole prostitutebuone sono quelle morte – soprattutto se sono state con Block. Presto nessuna donna che conosce Block è più al sicuro, comprese quelle a lui più care (Genevieve Bujold e Alison Eastwood).

INFORMAZIONI SUL PRODOTTO BLU-RAY

TITOLO Corda Tesa
REGISTA Richard Tuggle
CAST Clint Eastwood, Geneviève Bujold, Dan Hedaya
GENERE Thriller
DURATA 114 minuti circa
FILM Video: 1080p High Definition 16×9 1.85:1

Audio: Dolby Digital: Italiano (1.0), Spagnolo (2.0), Portoghese (2.0), Tedesco (1.0), Giapponese (1.0); DTS-HD Master Audio: Inglese (5.1).

Sottotitoli: Italiano, Inglese, Tedesco Non Udenti; Spagnolo, Portoghese, Francese.

Coraline e la Porta Magica torna al cinema per l’anniversario dei 15 anni

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Ad Halloween il cinema festeggia il 15° anniversario dell’acclamata epopea in stop-motion CORALINE E LA PORTA MAGICA, il film di animazione di HENRY SELICK, regista di Nightmare Before Christmas, che sin dalla sua uscita nel 2009 ha incantato i fan di tutto il mondo sbaragliando il box office. Combinando l’immaginazione visionaria di NEIL GAIMAN, autore del libro best seller illustrato da DAVE MCKEAN, e la creatività dello studio cinematografico LAIKA, CORALINE E LA PORTA MAGICA è un’avventura meravigliosa dalla narrativa avvincente, divertente e piena di suspense per grandi e piccini.

Buon compleanno Coraline!

Nominato agli Oscar® 2010 nella categoria “miglior film d’animazione”, è stato il primo film d’animazione ad essere concepito e realizzato in vero 3D stereoscopico e a 15 anni dalla prima uscita è tornato quest’estate a sorpresa nelle sale internazionali raccogliendo oltre 50 milioni di dollari. Ora, dal 31 ottobre al 3 novembre, in onore del suo 15° anniversario,CORALINE riapre la porta magica e torna anche nelle sale italiane, in 2D e in 3D in sale selezionate (elenco a breve su nexostudios.it e prevendite aperte dall’11 ottobre), in una nuova edizione rimasterizzata che offre un’esperienza immersiva senza precedenti, riportando invita l’atmosfera oscura e fiabesca che ha reso Coraline un classico moderno. Grazie all’esclusivo contenuto speciale che arricchisce il film, i fan potranno inoltre sbirciare per laprima volta dietro le quinte per osservare il pluripremiato team LAIKA che costruisce le nuovissime versioni dei pupazzi di Coraline, partendo da zero. I membri del team – molti dei quali hanno contribuito alla costruzione dell’originale Coraline – rivisiteranno il design dell’iconico pupazzo per applicare nuove tecnologie all’avanguardia sviluppate dallo studio per i 4 film usciti dopo il 2009.

Quella di Coraline è una storia che ha saputo conquistare ragazzi e adulti. La nostra protagonista scova e attraversa una porta segreta nella sua nuova casa e scopre una versione alternativa della sua vita. All’apparenza, questa realtà parallela è molto simile alla sua vita reale, solo molto più bella. Ma quando questa avventura fantastica e meravigliosamente fuori dagli schemi diventa pericolosa e i suoi genitori “contraffatti” cercano di trattenerla per sempre, Coraline potrà contare solo sulla sua intraprendenza, determinazione e coraggio per salvare la sua famiglia e tornare a casa.

Coralie Fargeat ha rinunciato alla regia di Black Widow per scrivere The Substance

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Coralie Fargeat, nominata agli Oscar per il suo film The Substance, poteva avere una carriera molto diversa se, qualche anno fa, avesse accettato la proposta della Marvel di dirigere Black Widow. E’ infatti venuto alla luce che la regista è stata davvero vicina ad accettare un’offerta per dirigere il progetto dei Marvel Studios mentre stava ancora lavorando alla sceneggiatura per il suo body horror.

Nell’articolo di Variety sulla lotta di Coralie Fargeat per rimanere fedele alla sua visione originale del film, nonostante alcuni dirigenti della Universal ritenessero che il gore estremo e la nudità avrebbero reso difficile la vendita, si dice che la regista si è allontanata dalle discussioni preliminari per dirigere Black Widow con Scarlett Johansson per rimanere concentrata su The Substance.

The Substance Demi Moore

Coralie Fargeat ha detto no a Black Widow

“Mi sono aggrappata così forte durante la realizzazione del film e la difficile fase di post-produzione, quando tutti volevano che lo rendessi meno violento, meno eccessivo, meno cruento, meno frontale. Sapevo di aver scritto questo film per essere più di — o almeno allo stesso livello — di ciò che sto denunciando nel film”.

Potrebbe sembrare difficile immaginare la regista dietro The Substance e il brutale thriller di sopravvivenza del 2017 Revenge prendere il timone di un film Marvel, ma la realtà è che, se Fargeat avesse accettato l’offerta, Black Widow probabilmente non sarebbe risultato poi così diverso dal film consegnato da Cate Shortland.

Sebbene alcuni registi (James Gunn, Sam Raimi) siano ovviamente riusciti a portare i loro tocchi unici nei precedenti progetti MCU, qualsiasi livello di controllo creativo, su cui Fargeat ha insistito con The Substance, non sarebbe stato preso in considerazione. Ora che però Fargeat è una regista candidata all’Oscar, c’è la possibilità che decida di imbarcarsi in progetti più mainstream in futuro.

Black Widow vede la partecipazione anche di David HarbourFlorence Pugh, Rachel Weisz, O.T. Fagbenle, Olga Kurylenko, William Hurt e Ray Winstone, ed è ora in streaming su Disney+.

Coraggio… fatti ammazzare: trama e cast sul film con Clint Eastwood

Nella lunghissima carriera di Clint Eastwood, uno dei suoi personaggi più celebri è senza dubbio quello di Harry Callaghan. Nato dalla penna di Harry Julian Fink, il personaggio è stato protagonista di ben cinque film usciti tra il 1971 e il 1988. Uno dei più celebri e apprezzati tra questi è Coraggio… fatti ammazzare (il cui titolo originale è in realtà Sudden Impact). Questo è l’unico film della serie diretto dallo stesso Eastwood, il quale ebbe finalmente modo di assumere anche tale ruolo per quanto riguarda i film dedicati a tale personaggio. Uscito nel 1983, questo si è affermato come il maggiore incasso della serie.

Con un guadagno complessivo di circa 150 milioni, a fronte di un budget, questo si è affermato come una pietra miliare del genere poliziesco, qui perfettamente rappresentato. In un contesto statunitense sempre più cupo e con la violenza dilagante, l’ispettore Callaghan incarna perfettamente i malumori e i timori di un’intera popolazione. Memorabile, inoltre, resta in lingua originale la frase “Go ahead, make my day” (tradotta in italiano come Avanti, dà un senso alla mia giornata), la quale ha ottenuto la sesta posizione nella classifica delle 100 migliori citazioni cinematografiche secondo l’American Film Institute.

Per gli amanti della serie, del personaggio e di Eastwood, Coraggio… fatti ammazzare è un titolo assolutamente imperdibile, ricco di tutto il fascino e il carisma tipico dell’ispettore Callaghan, uno dei detective più iconici del cinema. Pur essendo al quarto film, egli continua infatti a regalare grandi sorprese. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Coraggio… fatti ammazzare: la trama del film

Protagonista del film è l’ispettore Harry Callaghan, il quale si trova a condurre una pericolosa indagine su uno dei boss mafiosi più potenti della città. Mentre è impegnato in ciò, tuttavia, si trova a dover indagare su una serie di strani omicidi, cercando di ritrovare in questi elementi comuni che possano condurlo all’assassino. Per lavorare meglio sul caso, il capitano Briggs decide di farlo trasferire a San Paolo, dove però Callaghan si trova a scontrarsi con il capo della polizia locale, Lester Jennings, che sembra voler ostacolare le indagini. A rendere più piacevole la permanenza di Callaghan nella nuova località ci pensa però Jennifer Spencer.

La donna, una delle più note pittrici di San Francisco, si trova lì per cercare di superare gli orrori subiti dalla sorella minore, la quale subì un feroce stupro collettivo da parte di una banda di malviventi. Ben presto, Callaghan, si rende conto di come coloro che vengano uccisi facciano tutti parte della stessa banda criminale, capeggiata dal crudele Mick. Nel momento in cui inizia a sospettare che l’assassino sia proprio Jennifer, la quale sarebbe in cerca di vendetta per sua sorella, qualcosa di imprevedibile avviene. Sia Callaghan che la donna si ritrovano in serio pericolo e il detective dovrà fare ricorso a tutte le sue abilità per salvare la situazione.

Coraggio... fatti ammazzare cast

Coraggio… fatti ammazzare: il cast del film

Harry Callaghan non potrebbe avere volto diverso da quello dell’attore Clint Eastwood. Ancora una volta il premio Oscar ha dato vita ad una nuova fenomenale interpretazione del personaggio, sfoggiando tutto il suo crescente carisma. Qui, come anticipato, egli si trova anche a ricoprire il ruolo di regista, dopo che gli era già stato offerto di farlo per Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan e Cielo di piombo, ispettore Callaghan. Coraggio… fatti ammazzare è il decimo film diretto da Eastwood e l’unico sequel di cui egli abbia curato la regia nel corso della sua carriera. È stato poi stimato che Eastwood ha guadagnato circa 30 milioni di dollari per questo film, data anche la sua percentuale sui profitti.

Nel ruolo di Jennifer Spencer vi è invece Sondra Locke, in quel periodo compagna nella realtà di Eastwood. Per i due si è trattato del sesto film insieme. Eastwood avrebbe poi voluto farla recitare anche nel quinto capitolo, Scommessa con la morte, ma gli fu consigliato di evitare per non rendere ripetitiva la cosa. Per la Locke, questo è stato l’ultimo suo film uscito al cinema. Nel cast è poi presente Pat Hingle, meglio noto per essere stato il commissario Gordon nei primi film cinematografici dedicati a Batman, qui nel ruolo del capitano Lesten Janning. Bradford Dillman è il capitano Briggs, mentre Paul Drake è il criminale Mick.

Coraggio… fatti ammazzare: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Coraggio… fatti ammazzare è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now e Amazon Prime Video. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per venerdì 25 novembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Copycat – Omicidi in serie: trama e cast del film con Sigourney Weaver

Thriller del 1995, Copycat – Omicidi in serie è un film diretto da Jon Amiel, noto per titoli come Sommersby e Creation. Basato su una sceneggiatura originale di Ann Biderman e David Madsen, questo propone una nuova figura di serial killer, che per i suoi omicidi si ispira ai maggiori assassini della storia. Un gioco perverso che ripercorre così le terrificanti gesta di personalità come il Figlio di Sam, Ted Bundy ed Edmund Kemper. Entrati nell’immaginario collettivo, questi sono poi stati ampiamente trattati anche nell’acclamata serie Netflix Mindhunter.

A dare particolare lustro al film, vi è l’attrice candidata all’Oscar Sigourney Weaver, celebre per il suo ruolo nella saga fantascientifica di Alien. Al momento della sua uscita, tuttavia, il film dovette scontrarsi anche con altri thriller di quell’anno, tra cui il celebre Seven di David Fincher. Proprio a causa di ciò, Copycat – Omicidi in serie finì con il passare in sordina, ottenendo un incasso totale di circa 32 milioni di dollari a fronte di un budget di 20. La critica però esaltò il film, indicando i due personaggi femminili protagonisti tra i migliori visti sul grande schermo durante quell’anno.

Nel 2001 il titolo è inoltre stato inserito dalla prestigiosa American Film Institute nell’elenco dei 100 thriller migliori di sempre. Con il tempo il film ha così acquisito sempre più popolarità, arrivando ad essere particolarmente ricercato e apprezzato anche dal grande pubblico. La storia è infatti quanto mai appassionante con le sue indagini e gli omicidi da risolvere, e lo stesso film presenta diverse curiosità. Molte di queste sono legate al cast di attori e alla loro preparazione per i rispettivi personaggi. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò e molto di più.

Copycat – Omicidi in serie: la trama del film

Protagonista del film è la profiler specializzata in serial killer Helen Hudson. In seguito ad un tentato omicidio, la donna inizia a soffrire di agorafobia, diventando vittima di un forte esaurimento nervoso. In conseguenza di ciò, inizia ad abusare di psicofarmaci, barricandosi all’interno del suo appartamento senza uscirne mai. Il suo unico collegamento con il mondo esterno è un computer, grazie al quale rimane informata sulle principali notizie. Proprio tramite questo viene a sapere di una serie di omicidi che per modus operandi ricordano quelli dei più famosi serial killer della storia. Contattata dagli agenti Mary Jane Monahan e Ruben Goetz, i quali indagano sulla faccenda, Helen viene invitata ad universi a loro.

Inizialmente restìa, la donna finisce con l’accettare. Superare la propria paura degli spazi aperti sarà però tutt’altro che semplice per lei, che manifesterà continui squilibri. Il suo contributo si rivelerà però particolarmente importante. Helen comprende infatti come l’assassino stia seguendo l’elenco dei serial killer da lei menzionati durante una sua lezione universitaria. Sapere ciò può aiutare i due agenti a capire dove colpirà la prossima volta l’omicida, ma ciò che Helen ancora ignora è quale sia l’obiettivo finale. Non passerà però molto tempo prima che lo scoprirà a sue spese. Identificare l’assassino sarà allora per lei l’unica possibilità di potersi salvare e tornare a vivere una vita tranquilla.

Copycat cast

Copycat – Omicidi in serie: il cast del film

Icona del cinema anni Ottanta e Novanta, Sigourney Weaver ricopre il ruolo della protagonista Helen Hudson. L’attrice, parlando del personaggio, affermò di essere particolarmente orgogliosa di come aveva lavorato in funzione di questo. Spese infatti diverso tempo a studiare la mentalità degli agorafobici, cercando di poter essere realistica nel suo ritratto. In aggiunta a ciò, ha anche dialogato con alcuni psichiatri che avevano avuto tra i loro pazienti noti serial killer. Ciò le ha permesso di ottenere informazioni preziose ai fini della sua interpretazione. La Weaver ha infine raccontato di essere rimasta delusa dallo scarso successo del film, specialmente per via dell’impegno profuso in esso. L’attore William McNamara interpreta invece Peter Foley, il killer ricercato dai protagonisti.

La premio Oscar Holly Hunter, divenuta celebre grazie al film Lezioni di piano, interpreta l’agente Mary Jane Monahan. Anche lei ha svolto diverse ricerche per il suo personaggio, trascorrendo diverso tempo a contatto con detective della omicidi di Los Angeles. Da loro ha potuto imparare le varie procedure e le regole da sapere assolutamente per poter essere realistica nella sua interpretazione. Questa fu poi particolarmente apprezzata e indicata come una delle migliori dell’anno. L’attore Harry Connick Jr., divenuto noto grazie a film come Il mio piccolo genio e L’incredibile storia di Winter il delfino, ricopre il personaggio dello psicopatico Daryll Lee Cullum. Per prepararsi a questo, egli ha speso ore ed ore a guardare documentari su noti serial killer, imparando tutto ciò che c’era da sapere su di loro. L’attore Dermot Mulroney, noto per i suoi numerosi film, interpreta invece l’agente Ruben Goetz.

Copycat – Omicidi in serie: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Copycat – Omicidi in serie è infatti presente nel catalogo di Amazon Prime Video. Per vederlo è sufficiente sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo allo stesso tempo accesso anche a tutti gli altri titoli presenti nel catalogo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione nella giornata di giovedì 29 ottobre, alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Copshop – Scontro a fuoco: la spiegazione del finale del film

Copshop – Scontro a fuoco: la spiegazione del finale del film

Copshop è un termine dello slang britannico che si riferisce a una stazione di polizia locale. Ed è proprio all’interno di questo ambiente che si svolge il film Copshop – Scontro a fuoco, thriller d’azione diretto da (regista di A-Team e The Grey, entrambi interpretati da Liam Neeson) che fa della sua unità di luogo l’elemento a partire dal quale costruire tutta l’adrenalina e la tensione. Un film che si rifà ad una lunga tradizione di film di questo genere, tra cui spicca il capolavoro del 1976 di John Carpenter Distretto 13 – Brigate della morte. Ma Copshop – Scontro a fuoco, a differenza di molti suoi simili, offre anche un finale aperto piuttosto particolarmente sorprendente.

La trama e il cast di Copshop – Scontro a fuoco

Tutto ha inizio quando l’agente di polizia di Gun Creek, Valerie Young (Alexis Louder) arresta uno sconosciuto, Theodore “Teddy” Murretto (Frank Grillo), in fuga da imprecisati inseguitori e colpevole di aver dato un pugno proprio a Valerie. Mentre Valerie porta Teddy allo sportello della polizia, scopre che ha una ferita da arma da fuoco. Valerie si prende quindi cura della ferita di Teddy, mentre altri due agenti ritrovano la sua Crown Vic non contrassegnata non lontano dal luogo dell’arresto. Mentre ricuce Teddy, Valerie ipotizza che qualcuno stia cercando di ucciderlo e che sia per questo che Teddy si è fatto arrestare di proposito.

Anche la sua auto rubata e non immatricolata è infatti piena di fori di proiettile, che sembrano confermare la sua teoria. Teddy chiede quindi di fare una telefonata e chiama rapidamente la sua amante, Lorraine Faith. Vuole avvertirla di prendere il loro bambino, Ryan, e di scappare, ma lei non risponde alla chiamata. Valerie rinchiude a quel punto Teddy in una cella isolata e continua le sue indagini. Nel frattempo, un killer su commissione, Robert “Bob” Viddick (Gerard Butler), si comporta da ubriaco e cerca di schiantarsi con la sua auto contro i poliziotti dello Stato che indagano sull’auto di Teddy.

I due, a quel punto, arrestano Bob e lo portano alla stazione di polizia di Gun Creek. Lì l’uomo lascia un ordigno incendiario nel banco dei testimoni, dicendo però ai poliziotti che si tratta del suo dispositivo per l’insulina. La legge statale prevede che i poliziotti mettano i criminali intossicati in alloggi separati, e così Bob si ritrova a condividere la cella con un altro uomo ubriaco, mentre Teddy è confinato in quella di fronte. Quando Valerie si allontana, Bob informa Teddy che è venuto per ucciderlo. A quel punto ha inizio lo scontro tra i due uomini in quell’ambiente sicuro e pericoloso allo stesso tempo.

Gerard Butler e Frank Grillo in Copshop - Scontro a fuoco
Gerard Butler e Frank Grillo in Copshop – Scontro a fuoco

La vera identità di Teddy Murretto

Nel frattempo, Valerie Young indaga sui file di Teddy e scopre che è stato arrestato 22 volte ma non è ancora stato accusato. Capendo che c’è qualcosa che non va, chiede a Teddy di rivelarle la verità se vuole che lei lo aiuti a vivere. È a quel punto che lui gli rivela di essere un faccendiere di alto profilo che gestisce i clienti dell’industria del gioco d’azzardo del Nevada. Per un cliente, Teddy si rivolse al procuratore generale del Nevada William Fenton e cercò di comprarlo. Ma Fenton non accettò l’accordo e così il boss del casinò uccise Fenton. Dopo il brutale omicidio di Fenton, Teddy scopre però che la sua conversazione con Fenton è stata registrata e divulgata.

Per salvarsi la vita, Teddy fa un accordo con i federali. Il boss della mafia naturalmente lo scoprì e cercò di eliminarlo, ma lui sopravvisse all’esplosione di un’auto e si nascose sottoterra. Una coppia di poliziotti di Las Vegas ha poi portato Teddy fuori dalla città e ha promesso di consegnarlo ai federali. Tuttavia, Teddy scoprì in seguito che erano stati corrotti. Stavano infatti portando Teddy nel deserto isolato per seppellirlo. Fortunatamente, alcuni federali inseguirono Teddy e aprirono il fuoco contro i poliziotti corrotti. Nello scontro che ne è seguito, Teddy è riuscito a fuggire ed è a quel punto che ha incontro Valerie.

Nessuno di cui fidarsi

Una sottotrama del film si concentra sull’agente corrotto Huber (Ryan O’Nan). È stato visivamente stabilito che Huber è stato minacciato da un boss della mafia di rubare la droga confiscata dal caveau della polizia. Quando Bob Viddick arriva alla stazione di polizia, Huber riconobbe Bob e pensa che sia venuto per ucciderlo. Quando arriva però anche un secondo assassino, Anthony Lamb, anche lui dimostra di conoscere Huber. Ciò potrebbe significare che Huber lavora per lo stesso boss di Anthony e Bob. Se questo è vero, probabilmente il procuratore generale del Nevada William Fenton ha condotto una guerra contro i boss dei casinò per aver venduto droga nei loro casinò.

I boss mafiosi hanno dunque fatto fuori Fenton per salvare il loro impero illegale. Come si scoprirà più avanti nel film, i proprietari dei casinò hanno poi corrotto anche la detective Deena Schier del Dipartimento di Polizia di Las Vegas. Nella narrazione, Deena ha insabbiato le prove che avrebbero potuto condurre all’attività di spaccio o ai suoi proprietari. Come ha detto Teddy, le persone per cui lavorava hanno le mani in pasta in tutto e dunque sono molti gli agenti di polizia all’interno del film di cui non ci si può fidare.

Gerard Butler in Copshop - Scontro a fuoco
Gerard Butler in Copshop – Scontro a fuoco

La spiegazione del finale del film

Verso il finale del film, dunque, scopriamo che dato che Bob non è riuscito a finire Teddy, la detective Deena ha informato il boss della mafia per cui lavora che un’agente alle prime armi, Valerie Young, sta scavando troppo a fondo nei loro affari. Il sicario psicopatico Anthony viene quindi mandato alla stazione di polizia e trasforma l’ambiente in un campo di battaglia. Con la sua mitragliatrice a canna corta, Anthony uccide brutalmente tutti gli agenti lì presenti, tranne Valerie e Huber. Valerie, a quel punto, si chiude al sicuro nella zona blindata dove sono le celle. Fuori, Huber rivela la sua natura alleandosi con Anthony.

A quel punto, Valerie si accorge di essere stata ferita e si vede costretta a fidarsi pienamente di Teddy, divenuto nel frattempo furioso per aver scoperto che Anthony ha ucciso sua moglie e suo figlio. Valerie gli permette di uscire dalla cella e lui dà vita ad un feroce scontro a fuoco con Anthony e Huber. Nel mentre, Bob convince però Valerie che Teddy è un truffatore egoista e che non sarebbe tornato per salvarle la vita. Avendo poche opzioni dalla sua parte, Valerie consegna le chiavi della cella anche a Bob. Quest’ultimo abbatte poi definitivamente Huber e Anthony insieme a Teddy.

Sembra tutto finito, ma è a questo punto che Teddy dà fuoco all’intera stazione di polizia. Valerie, delusa dal suo tradimento, lo affronta e gli spara al braccio. Sopraggiunge però a quel punto Deena, pronta ad uccidere Valerie, ma Bob interviene prontamente per eliminare prima la detective corrotta e poi Teddy. A quel punto, l’uomo fugge dalla stazione con un’auto rubata. Valerie, invece, mentre viene portata via in ambulanza, sente della fuga di Bob. Fa dunque scendere gli infermieri e si impadronisce dell’ambulanza. Il film termina in un finale aperto, con Valerie all’inseguimento dell’ignaro Bob. Non sappiamo come terminerà la scontro tra i due, ma la poliziotta ha decisamente imparato dai suoi errori e non è disposta a farla passare liscia a nessuno.

COPS: il regista di Zombieland per l’adattamento cinematografico

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COPS: il regista di Zombieland per l’adattamento cinematografico

Arriva da Deadline la notizia che Ruben Fleischer, regista di Benvenuti a Zombieland e Gangaster Squad, dirigerà l’adattamento cinematografico di COPS, pellicola basata sullo show tv targato Fox e andato in onda in Italia su DMAX.

In realtà, lo show servirà soltanto come punto di partenza: l’idea alla base del progetto è quella di realizzare una nuova buddy comedy in stile Arma Letale. La sceneggiatura porterà la firma di Cameron Fay (Dance Camp). Al momento non ci sono ulteriori dettagli, ma vi terremo aggiornati.

Cops è un programma televisivo statunitense in forma di documentario che segue gli agenti di polizia durante la normale pattuglia o altre attività.

Si tratta di uno dei più longevi programmi USA; è anche il secondo programma prodotto da più tempo dal network Fox. È stato creato da John Langley e Malcolm Barbour e la prima messa in onda è stata sabato 11 marzo 1989.

Ha incluso 750 episodi solo fino al 21 marzo 2009, vincendo il premio della televisione statunitense nel 1993 e guadagnandosi quattro nomination agli Emmy Awards.

copsCOPS è trasmesso negli Stati Uniti dalla Fox (con ripetizioni delle precedenti stagioni) ed era trasmesso in Italia dall’ex canale televisivo GXT all’interno del bouquet satellitare Sky.

Il programma segue l’attività dei funzionari di polizia grazie ad un equipaggiamento con telecamera indossato dagli agenti stessi. Lo show segue la convenzione del Cinéma Vérité, senza narrazione o script di dialogo, commentato interamente dagli ufficiali sulle azioni delle persone con cui erano in contatto. È un esempio di adozione dello stile mosca-sul-muro in una produzione televisiva.

Lo show ha seguito ufficiali di 140 diverse città degli Stati Uniti, ed è stato anche girato ad Hong Kong, Londra e nell’ex Unione Sovietica. Ogni episodio ha la durata di 20 minuti circa, e di solito consiste in tre segmenti.

Fonte: ScreenRant

Cops – una banda di poliziotti: trailer con Claudio Bisio

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Cops – una banda di poliziotti: trailer con Claudio Bisio

Cops – una banda di poliziotti è il nuovo titolo Sky Original prodotto da Sky e Banijay Italia, in prima tv lunedì 14 e 21 dicembre su Sky Cinema, anche in streaming su NOW TV. Una commedia in due storie che raccontano un pezzo della provincia italiana da un punto di vista diverso, quello della polizia. Protagonisti sono i poliziotti del commissariato di Apulia, un piccolo centro del sud Italia a pochi chilometri da Lecce. Il commissariato è destinato a chiudere per assenza di crimini e per il gruppo di poliziotti c’è solo una possibilità per non essere licenziati: creare loro stessi dei reati in città.

Diretto da Luca Miniero – già regista di successi cinematografici come Benvenuti al Sud e Sono tornato – interpretato da un cast corale con alcuni tra gli interpreti più amati dal pubblico: Claudio BisioStefania Rocca, Pietro SermontiFrancesco MandelliDino AbbresciaGiulia BevilacquaGuglielmo Poggi e Giovanni Esposito.

Cops – una banda di poliziotti: la trama e il cast

Il Commissario Cinardi (interpretato da Claudio Bisio) è appena arrivato ad Apulia: dopo un passato da grande poliziotto ora conta solo i giorni che lo separano dalla pensione, e non c’è posto migliore della “città più tranquilla d’Italia”. Margherita Nardelli (Stefania Rocca) è l’integerrima dirigente della Polizia di Stato, in “missione” ad Apulia per la chiusura del commissariato. Troverà lì una squadra di poliziotti imperfetti ma con grande cuore. Benedetto Starace è per tutti Benny The Cop (Francesco Mandelli), ossessionato dai polizieschi americani, di cui conosce a memoria ogni scena d’azione. Una volta tolta la divisa torna a casa dall’amorevole nonna con la quale ancora vive. Ex bello, ex playboy, ex uomo d’azione, Nicola O’Sicc (Pietro Sermonti) è ora l’indolenza fatta persona. Sposato con Maria Crocifissa e padre di due figli, nella vita ha deciso di prendersela comoda.

Maria Crocifissa (Giulia Bevilacqua) è agente di polizia ad Apulia, ma anche moglie, cuoca, psicologa e mamma. Per l’esattezza di tre figli, se si include il marito e collega Nicola, 14enne nel corpo di un 40enne che ha preso il posto dell’uomo affascinate e vitale che ha sposato. Tonino (Dino Abbrescia) ha un chiosco davanti alla Questura, luogo di ritrovo prediletto di tutti i poliziotti. Ma è un personaggio solo apparentemente ordinario e mite. Tommaso (Guglielmo Poggi) lavora al commissariato come centralinista, è gay ed è l’unico in paese ad aver fatto coming out. Vittimista senza motivo: nessuno lo considera diverso, tranne lui stesso.  Anaconda (Giovanni Esposito) è il boss della zona “fuori Apulia”, ha una grande passione per la cucina e un’ossessione: conquistare Apulia.

COPS – UNA BANDA DI POLIZIOTTI, regia di Luca Miniero, sceneggiatura di Luca MinieroGiulia GianniAndrea Magnani, Gina Neri. Ispirato a Kops, film svedese del 2003, COPS – UNA BANDA DI POLIZIOTTI è un titolo Sky Original, prodotto da Sky e Banijay Italia con la produzione esecutiva di Picture Show, in associazione con Memfis Film, il sostegno di Apulia Film Commission e il contributo di Regione Lazio, in prima tv lunedì 14 e 21 dicembre suSky Cinema e in streaming su NOW TV.

Cops – Una banda di Poliziotti: al via le riprese del film con Claudio Bisio

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Sono in corso in Puglia, tra la zona di Lecce e Brindisi, e si sposteranno poi a Roma, le riprese di Cops – Una banda di Poliziotti, la nuova produzione originale Sky con Drymedia. Una commedia irriverente, due storie, che raccontano un pezzo della provincia italiana da un punto di vista diverso, quello della polizia.

Diretta da Luca Miniero – con Benvenuti al Sud di uno dei maggiori successi del cinema italiano degli ultimi anni – Cops – Una banda di Poliziotti mette in fila un cast corale con Claudio BisioStefania Rocca, Pietro SermontiFrancesco MandelliDino AbbresciaGiulia BevilacquaGuglielmo Poggi e Giovanni Esposito, a interpretare personaggi carichi di debolezze e difetti ma anche di tanta umanità e simpatia.

Poliziotti per caso, che diventano poi poliziotti per scelta, i cops orbitano intorno alla centrale di Polizia di Apulia, in un piccolo centro del sud Italia a pochi chilometri da Lecce. Il commissariato è destinato a chiudere per assenza di crimini e per il gruppo di poliziotti c’è solo una possibilità per non essere licenziati: creare loro stessi dei reati in città.

Cops – Una banda di Poliziotti, la trama

Un racconto di genere che mette insieme la commedia e il poliziesco, senza mai arrivare all’estremo del poliziottesco e sempre coniugando dialogo e azione. I personaggi di COPS – UNA BANDA DI POLIZIOTTI raccontano un’umanità piena di sfumature: il COMMISSARIO CINARDI (Claudio Bisio) è appena arrivato ad Apulia. Dopo un passato da grande poliziotto ora conta solo i giorni che lo separano dalla pensione. MARGHERITA NARDELLI (Stefania Rocca) è l’integerrima dirigente della Polizia di Stato, in “missione” ad Apulia per la chiusura del Commissariato. Troverà lì una squadra di poliziotti imperfetti ma con grande cuore. Benedetto Starace è per tutti BENNY THE COP (Francesco Mandelli), ossessionato dai polizieschi americani, di cui conosce a memoria ogni scena d’azione. Una volta tolta la divisa torna a casa dall’amorevole nonna con la quale ancora vive. Ex bello, ex playboy, ex uomo d’azione, NICOLA O’SIC (Pietro Sermonti) è ora l’indolenza fatta persona. Sposato con Maria Crocifissa e padre di due figli, nella vita ha deciso di prendersela comoda. MARIA CROCIFISSA (Giulia Bevilacqua) è agente di polizia ad Apulia, ma anche moglie, cuoca, psicologa e mamma. Per l’esattezza di tre figli, se si include il marito e collega Nicola, 14enne nel corpo di un 40enne che ha preso il posto dell’uomo affascinate e vitale che lei ha sposato. TONINO (Dino Abbrescia) ha un chiosco davanti alla Questura, luogo di ritrovo prediletto di tutti i poliziotti. Ma è un personaggio solo apparentemente ordinario e mite. TOMMASO (Guglielmo Poggi) lavora al commissariato come centralinista, è gay ed è l’unico in paese ad aver fatto coming out. Vittimista senza motivo: nessuno lo considera diverso, tranne lui stesso. ANACONDA (Giovanni Esposito) è il boss della zona “fuori Apulia”, ha una grande passione per la cucina e un’ossessione: conquistare Apulia

Luca Miniero, regista e sceneggiatore, ha dichiarato: «Una commedia che legge il contemporaneo grazie ad uno strepitoso cast di attori. Una commedia che racconta la nostra realtà e dimostra come il linguaggio della commedia, sia probabilmente il più adatto, a descrivere le contraddizioni del nostro tempo e del nostro paese. Una commedia che rivela la sua originalità nella mescolanza dei generi, dalla Commedia al Poliziesco».

«Cops conferma ed evolve l’impegno di Sky nel filone comedy, genere molto apprezzato dal nostro pubblico, puntando a costruire storie di successo, nel solco di quanto facciamo già da più di un decennio con il drama», ha dichiarato Nils Hartmann, Direttore Produzioni Originali Sky Italia. «Un racconto di genere – prosegue – che mescola il poliziesco alla commedia, con ingredienti semplici, lavorati con grande originalità, e personaggi perfettamente caratterizzati. Il tutto nel segno della qualità e del talento di Luca Miniero e di uno straordinario gruppo di attori, guidato da Claudio Bisio, la cui forza corale esalta il valore di tutta la produzione.  Ancora una volta, i migliori talenti italiani trovano in Sky un ambiente altamente stimolante in cui scrivere e raccontare le loro storie. In questo caso con lo sfondo di un pezzo d’Italia bellissimo, anch’esso assoluto protagonista».

Fabrizio Ievolella, Amministratore Delegato Drymedia, ha dichiarato: «Siamo partiti da un high concept svedese, un film di successo con un’idea molto efficace, e abbiamo sviluppato con Luca Miniero un racconto che unisce i generi comedy e poliziesco in una scrittura brillante, valorizzata da un cast di grandi attori capitanati da Claudio Bisio».

Cops – Una banda di Poliziotti è diretta da Luca Miniero, la sceneggiatura è di Luca MinieroGiulia GianniAndrea Magnani e Gina Neri. Ispirato a Kops, film svedese del 2003, Cops – Una banda di Poliziotti è uno Sky Original, prodotto da Sky e Drymedia con la produzione esecutiva di Picture Show, in associazione con Memfis Film e il sostegno di Apulia Film Commission, prossimamente in esclusiva su Sky Cinema.

Coppie di attori: amanti al cinema, nemici sul set

Coppie di attori: amanti al cinema, nemici sul set

Tutti scegliamo chi amare e nella vita vera l’amore è una cosa meravigliosa, ma se per lavoro ci venisse imposto di fingere di amare qualcuno? E se questo qualcuno fosse tra le persone che odiamo di più? Potrebbe essere inconcepibile, ma provate a chiederlo a Ryan Gosling, o a Leonardo DiCaprio, o ad altri attori che si sono trovati costretti ad amare per ragioni di copione attrici (o viceversa) con cui proprio non riuscivano ad andare d’accordo.

Ecco 12 coppie di attori amanti al cinema, ma nemici sul set.

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Alcune inimicizie sono leggendarie, come quella tra Jennifer Grey e il compianto Patrick Swayze, altre invece sono davvero strane, perché sono sfociate in appassionate e reali storie d’amore, come quella tra Ryan Gosling e Rachel McAdams, o ancora l’inimicizia tra Sophia Bush e Chad Michael Murray che si è risolta in un brevissimo… matrimonio!

Qual è la coppia che, secondo voi, nonostante i rapporti tesi sul set, ha mascherato meglio “l’odio” per trasformarlo in alchimia romantica sullo schermo?

Coppie di attori Romeo+ Giulietta

Copperman con Luca Argentero al cinema

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Copperman con Luca Argentero al cinema

Luca Argentero è il protagonista di Copperman, il film di Eros Puglielli con Antonia Truppo, Galatea Ranzi, Tommaso Ragno, Gianluca Gobbi “Le cose non sono mai quelle che sembrano e neanche io sono quello che sembro”.

Copperman ovvero Anselmo, è un uomo che viaggia nel mondo con l’innocenza di un bambino e il cuore di un leone. Abbandonato dal padre, che lui crede un supereroe, Anselmo vive con la madre (Galatea Ranzi) che a forza di ripetergli quanto sia “speciale”, se ne è convinto anche lui. E proprio come Forrest Gump ha conservato nel tempo una purezza infantile e il candore disarmante di chi non conosce la diffidenza.

Il suo grande amore è Titti (Angelica Bellucci/Antonia Truppo) conosciuta a scuola alle 10, 34 minuti e 12 secondi di un giorno speciale e poi inghiottita da un’assenza troppo lunga. E poi c’è Silvano (Tommaso Ragno), il fabbro del paese, arrivato non si sa da dove, suo padre putativo e mentore. Uno che ha poche parole e una pistola. E che è diventato suo amico dalle 11 e 47 minuti del 12 aprile 1991. Grazie a lui, Anselmo diventa Copperman.

Prodotto da Eliofilm con Rai Cinema, in associazione con Notorious Pictures e Minerva Pictures Group, il film sarà nei cinema dal 14 febbraio. Copperman è una moderna favola per adulti, l’avventura di uomo che vive il sogno di un bambino. Attraverso i suoi occhi la realtà assume i colori delle fiabe, uno sguardo che neanche la vita nei suoi aspetti più crudi riuscirà a intaccare.

Diretto da Eros Puglielli (“Tutta La conoscenza del mondo”, “Occhi di cristallo”, “Nevermind”), il film è sceneggiato da Mauro Graiani, Riccardo Irrera, Paolo Logli, Alessandro Pondi e accompagnato dalle musiche di Andrea Guerra. Protagonista è  Luca Argentero (“Saturno contro”, “Poli Opposti”, “Il grande sogno”, “A casa nostra” fra gli altri) con Antonia Truppo (“Lo spazio bianco”, “La doppia ora”, David di Donatello per “Lo chiamavano Jeeg Robot” e “Gli indivisibili”), Galatea Ranzi (“La grande bellezza” e “La ragazza nella nebbia” fra i più recenti), Tommaso Ragno (“La Pazza gioia”, “Lazzaro Felice”, “1993” e “Il Miracolo” per la tv), Gianluca Gobbi (“Dogman” e “La profezia dell’armadillo” i suoi ultimi film e il ruolo di Paolo Villaggio in “Fabrizio De Andre’, Principe Libero”) e i piccoli Sebastian Dimulescu e Angelica Bellucci.

Copia Originale, recensione del film con Melissa McCarthy

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Copia Originale, recensione del film con Melissa McCarthy

Alla sua seconda prova da regista, Marielle Heller si cimenta con il biopic, e dopo aver raccontato l’adolescenza con Diario di una teenager, con Copia Originale (titolo italiano di Can you ever forgive me?) prova a portare in scena un argomento altrettanto complesso e sfaccettato: la paura dello scrittore di talento di uscire allo scoperto e di mettere la faccia e il nome su quello che scrive.

Lo spunto nasce dall’autobiografia di Lee Israel, scrittrice newyorkese che negli anni ’80 ebbe discreto successo come autrice di biografie di personaggi famosi e che all’inizio degli anni ’90 attraversò un periodo buio e difficile, emotivamente ed economicamente, che la spinse a commettere un crimine molto particolare. Forte del suo talento e della sua conoscenza delle vite delle dive del passato, Lee cominciò a falsificare lettere private di star, rivendendole come originali. Non arrivò mai ad arricchirsi, ma riuscì per un periodo a pagarsi l’affitto e, scoperta, scontò la sua pena. Alla fine, decise finalmente di metterci la faccia, scrivendo la sua stessa storia e liberando finalmente il suo talento.

Copia Originale racconta di un’outsider che non è mai stata interessata a piacere agli altri, cinica e respingente, una donna che vive in un mondo che sta scomparendo, una New York immersa in una luce calda che sembra costantemente volgere al tramonto, un personaggio che non si limita mai, con le parole e con i bicchieri, tanto che saranno queste le cause principali della sua “rovina”.

Questo personaggio così anti-glamour non solo è in contrasto con l’immagine vincente e accattivante di molte delle protagoniste di commedie e film di rivincita/rinascita, ma si distingue anche da tutta una serie di personaggi “negativi” e misantropi. Lo fa grazie alla delicatezza dell’interpretazione di Melissa McCarthy. L’indimenticata Sookie di Una mamma per amica riesce a tirare fuori dalla sua Lee Israel delle vene di malinconia, una simpatia intima, nel senso lessicale di connessione, con lo spettatore che non si indentifica certo con lei, ma che sente il suo disagio, il suo fastidio, il suo sentirsi inadeguata, ma anche la sua voglia feroce di far capire al mondo che è davvero brava.

Spogliandosi finalmente della maschera comica sopra le righe con cui ha trovato la fortuna negli ultimi anni, la McCarthy offre ai suoi fan la sua migliore performance in carriera e fa, innegabilmente, la fortuna del film, che pure si avvale di una fine sceneggiatura firmata da Nicole Holofcener.

Al suo fianco, un altrettanto delicato e malinconico Richard E. Grant aggiunge un personaggio davvero interessante e complesso al panorama di caratteri che l’attore stesso ha interpretato nel corso della sua carriera: un omosessuale indeciso tra l’esibizionismo sfacciato e la pudica discrezione, un’altra anima dolce, malinconica e sofferente, l’unico personaggio abbastanza “sgradevole” da riuscire a stare vicino alla Lee della McCarthy.

I due protagonisti e la scrittura, più di qualsiasi altra cosa, rendono Copia Originale una storia a suo modo romantica, ma anche eroica, sul coraggio di spogliarsi dagli schermi e dagli schemi e di far sentire la propria voce e scrivere le proprie parole.

Il trailer di Copia Originale

Copenhagen Cowboy: recensione della serie di Nicholas Winding Refn

Ci sono registi che non hanno paura della serialità nè delle nuove modalità di fruizione offerte dai servizi streaming. Il potenziale di perenne accessibilità di queste piattaforme sembra aver donato nuova linfa all’estro creativo di Nicholas Winding Refn – mai spentosi veramente – che torna, dopo Too Old To Die Young, ad approcciarsi a una nuova idea di sodalizio audiovisivo: quello con Netflix, che distribuirà la sua nuova serie Copenhagen Cowboy e quello con una fetta di pubblico che continua a seguire il regista e aspettava con trepidazione il suo approdo alla Mostra del Cinema di Venezia 2022.

La Danimarca è il nuovo campo di battaglia

La trama di Copenhagen Cowboy segue la giovane ed enigmatica eroina Miu. Dopo una vita di servitù e sull’orlo di un nuovo inizio, Miu (Angela Bundalovic) attraversa l’inquietante paesaggio del mondo criminale di Copenhagen. Alla ricerca di giustizia e di vendetta, incontra la sua nemesi, Rakel (Lola Corfixen), e si imbarcano in un’odissea attraverso il naturale e il soprannaturale. Il passato finisce per trasformare e definire il loro futuro, mentre le due donne scoprono di non essere sole, di essere molte.

Con Coppenhagen Cowboy, Refn torna a casa, nella sua Danimarca, ma lo fa partendo dai bassifondi, o meglio, una loro rielaborazione paradossalmente mitizzata. Spacciatori, assassini e trafficanti d’armi innervano la capitale danese di una violenza spiazzante, che stride con l’eleganza e l’afflato sovrannaturale incardinato dalle giovani ragazze prigioniere di questo labirinto infernale. Quest’ambientazione in cui tutto ciò che è illecito trova concretezza è la base perfetta per una trama in cui ambizione, avidità e inganno si fondono per consegnarci un dramma shakesperiano ultramoderno. In fondo, se Shakespeare scrivesse oggi, non scriverebbe di famiglie reali, ma di crimini, ha dichiarato Refn in conferenza stampa.

Copenhagen Cowboy serie tv
Magnus Jønk Nordenhof – Courtesy of Netflix

Miu: il primo fiore di Refn

Refn mette a punto una narrazione seriale che ha come fondamento il viaggio dell’eroe e gli archetipi favolistici, ma è la contrapposizione tra reale e irreale a seguire la sua protagonista in divenire. Copenhagen Cowboy è un western, ma anche una favola noir: il risultato di una commistione di generi che scatenano una reazione spontanea non solo nello spettatore, ma anche nel regista e nella sua protagonista, tra cui si instaura un sodalizio dialogico basato sulla sinuosità della cinepresa e sull’estensione linguistica che ne diviene il corpo di Miu: non a caso, l’attrice Angela Bundalovic ha un passato da ballerina.

Il tipico protagonista silenzioso e solitario di Refn – a cui ci siamo affezionati soprattutto con Drive – in questo caso è Miu, una ragazza di 19 anni che si addentra nella malavita di Copenhagen e che, come tanti eroi del Western, sembra non avere una backstory. Miu non conosce passato, ma vive nel presente, è una figura esile e intoccabile che è passata di mano in mano, ritenuta un sarcofago di verità assolute, sfruttata per la sua presunta abilità di portare fortuna ed esaudire i desideri che non attecchiscono nella vita reale.

Miu è l’evoluzione in scala grande di tutti i protagonisti di Refn, che assume connotazioni femminili plurime, poi sviscerate tramite il confronto con molteplici variazioni del femminile che troverà lungo la via: villain, comprimarie, potenziali amiche, alla stregua di una narrazione da cinecomic. Miu non è tanto una personalità, non le si attribuiscono parole: si lascia che esista e la si segue, accompagnandone la ricerca dei molti significati che risiedono nella sua interiorità. Il suo linguaggio viene dal silenzio, dall’immobilità: Miu non usa le parole, ma la musica, i colori e le luci – abbracciando pienamente le inquadrature musicali di Refn – per parlarci. Non saremo noi a trovare Miu, sarà lei a venire da noi.

Copenhagen Cowboy serie tv
Magnus Jønk Nordenhof – Courtesy of Netflix

Copenhagen Cowboy: il potere del silenzio

Il potere metafisico della femminilità, sublimato dai virtuosismi tecnici e fotografici di Refn, trova in Copenhagen Cowboy una completezza inedita, forte di un’ambientazione che è specchio naturale del pericolo e dell’inganno, delle fantasie oscure che si celano dietro a ogni variazione della femminilità mostrataci da Refn.

Miu è come un angelo caduto brutalmente in terra, personalità enigmatica di una giovane donna approdata in questo mondo, ma non per scelta sua. Se nel corso della storia inizia a capire di più su ciò che è, parte del merito va alla meravigliosa Angela Bundalovic, che archivia nella sua fisicità tutti gli abusi subiti da Miu, un crescendo tensivo che non trova fine se non nell’esplosione enfatica di un corpo che balla, prima ancora di parlare.

Come ogni buona protagonista che si rispetti, Miu è particolarmente interessante perchè ha una nemesi: Rakel, interpretata dalla figlia di Refn, che – a differenza di Miu – proviene da una pseudofamiglia, ma è ugualmente apprezzata e sfruttuta nei limiti della sua utilità per gli altri. L’unico momento in cui Miu reagisce emotivamente a qualcosa è proprio quando Rakel fa sentire la sua presenza: intuiamo che c’è qualcosa di molto profondo tra di loro e che, nelle future stagioni, potrebbero percorrere strade parallele. L’energia di entrambi i personaggi è stata rinchiusa e confinata fino al loro incontro: un’inizio, più che una resa dei conti, un’unione rabbiosa che non fa che confermare quanto Refn lavori bene sui personaggi femminili, da dopo The Neon Demon.

L’avventura di Miu in Copenhagen Cowboy cerca di trovare una strada tra le luci al neon di Refn, per poi essere soffocata dall’angosciante synth di Cliff Martinez, tracce musicali così rimbombanti da rischiare di minare ulteriormente la bussola morale di Miu. Eppure, proprio quando tutto sta per esplodere, Refn ricorda agli spettatori che ci sono pochi registi così bravi a manipolare la tensione e ritorcerla in un istante: così si disvela il segreto di Miu, manifestando che la poesia del cinema sta nel silenzio e nell’immobilità, non nell’accelerazione sfrenata e nella ricerca continua di parole e significati.

Cop Car: trailer del film con Kevin Bacon

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Cop Car: trailer del film con Kevin Bacon

Focus World ha diffuso online il trailer ufficiale di Cop Car, nuovo action/thriller diretto da Jon Watts (Clown) e con protagonista Kevin Bacon. Il film uscirà in America il 7 agosto. Potete vederlo di seguito:

Presentato in anteprima all’ultimo Sundance Film Festival, Cop Car racconta la storia di due adolescenti che decidono di entrare in possesso di un auto della polizia abbandonata in una radura sperduta. Un giorno, però, il pericoloso sceriffo della contea (interpretato da Bacon) decide che è arrivato il momento di reclamare l’autovettura, a qualunque costo.

Nel cast troviamo anche Shea Whigham, Camryn Manheim, James Freedson-Jackson e Hays Welford.

Cooper, Paltrow e Willis per Shyamalan?

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Cooper, Paltrow e Willis per Shyamalan?

L’Ultimo Dominatore dell’Aria sta per uscire, e M. Night Shyamalan ha già pronto un nuovo script, e sembra che abbia già contattato un trio di attori di tutto rispetto per il cast: Bradley Cooper, Gwyneth Paltrow  e… Bruce Willis!

Nulla si sa della trama della sua nuova pellicola che – se L’Ultimo Dominatore dell’Aria andrà bene al botteghino – girerà prima di rimettersi al lavoro sul sequel del kolossal fantasy (il regista ha in programma un’intera trilogia per il film tratto dal cartoon della Nickelodeon), tuttavia il blog dell’Hollywood Reporter Heat Vision rivela che ci sarebbe già un cast. O meglio, una serie di attori contattati dal regista per formare quello che potrebbe essere il cast del film.

Si tratterebbe nientemeno che di Bradley Cooper, Gwyneth Paltrow e Bruce Willis – il quale si riunirebbe con Shyamalan dopo il successo del Sesto Senso e Unbreakable, che hanno lanciato il regista ormai diversi anni fa.

Per ora nessuno, salvo alcuni dirigenti fidati delle major principali, ha letto lo script. Vi terremo informati: sicuramente con l’avvicinarsi di luglio e dell’uscita dell’Ultimo Dominatore dell’Aria ne sapremo di più…

Cooper e Reynolds insieme per ridere

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Ryan Reynolds (il prossimo Lanterna Verde e già Deathpool in X-Men) e Bradley Cooper (fantastico Sberla in A-Team) interpreteranno una commedia d’azione scritta da Sheldon Turner, già autore di Tra le nuvole.

Cooke, Ziche, Johnson e Come VIte Distanti in mostra: “ARF! presenta: QUALCOS’ALTRO!”

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Dopo l’annullamento di ARF! il Festival del Fumetto di Roma – a causa dell’emergenza Coronavirus – rimandando la sesta edizione a maggio 2021, gli organizzatori (definiti da sempre ARFers) tornano al Mattatoio, il Museo d’arte contemporanea di Testaccio, per presentare da venerdì 20 novembre a domenica 22 QUALCOS’ALTRO, un intero weekend di mostre dedicate al fumetto, concepite come esperienza totalizzante e immersiva.

Una grande esposizione, allestita nel Padiglione 9B, con le tavole originali di Darwyn Cooke – uno dei veri innovatori del medium fumetto – mostrate per la prima volta assoluta in Italia, le copertine di Dave Johnson, il poliedrico artista contemporaneo di comic book, asceso alla fama internazionale grazie a un capolavoro come Superman: Red Son, le riflessioni e avventure/disavventure dei personaggi di Silvia Ziche e le tavole degli oltre 80 autori del libro COme Vite Distanti.

Silvia Ziche, che illustra il manifesto dell’esposizione, è senza ombra di dubbio una delle più affermate fumettiste italiane. Autrice Disney sin dal 1991, una firma costante del settimanale Topolino, ha creato storie a fumetti e vignette satiriche anche per LinusSmemoranda, Comix e Cuore.

Pubblica i suoi lavori con i più importanti editori italiani tra i quali Einaudi, Rizzoli, Mondadori, Feltrinelli Comics e Sergio Bonelli Editore che l’hanno portata e tante prestigiose collaborazioni che includono Vincenzo Cerami e Luciana Littizzetto. E’ però per il settimanale Donna Moderna che crea Lucrezia, probabilmente il suo personaggio più celebre, considerato suo alter-ego, di cui, dal 2006 ogni settimana, racconta le riflessioni, le avventure/disavventure, le crisi sentimentali.  E proprio con Lucrezia, Silvia Ziche oltrepassa il costume e la satira, toccando, attraverso libri come E noi dove eravamo? o L’allegra vita delle quote rosa tematiche tanto femminili quanto femministe: la lotta delle donne per l’emancipazione e la libertà, l’eradicazione del concetto stesso di patriarcato impresso nel nostro retaggio culturale. Un “attivismo disegnato” che non utilizza slogan, ma le matite, lo humour, l’acume e la sensibilità della pluripremiata autrice veneta.

Darwyn Cooke l’autore canadese, prematuramente scomparso, è stato uno dei veri innovatori del medium fumetto, grazie al suo inconfondibile stile retrò che ha rielaborato in chiave moderna gli stilemi del noir e del fumetto supereroistico degli anni ’40, ’50 e ‘60. La mostra delle sue tavole originali a Roma, esposte per la prima volta assoluta in Italia, ripercorre tutto il suo percorso artistico, da BatmanCatwoman e tutte le leggende della DC Comics (The New Frontier) fino a The Spirit e i mutanti della Marvel, includendo momenti più adulti come il Parker dello scrittore Richard Stark o i Minutemen tratti dal Watchmen di Alan Moore.

L’opera di Darwyn Cooke (1962-2016), vincitore di tredici Eisner Awards, otto Harvey Awards e cinque Joe Schuster Awards, prosegue idealmente quel filo tematico inaugurato da ARF! nel 2019 con la mostra di Frank Quitely, cioè la ricerca di una personalissima cifra stilistica “autoriale” applicata alle grandi icone POP del fumetto mainstream nordamericano: «Se c’è stata una costante nella carriera di Darwyn Cooke è stata la coerenza nel restare sempre lontano dalle mode. Non le ha mai inseguite, proprio come fanno gli innovatori, ma non le ha mai nemmeno dettate, perché è stato un disegnatore e un autore letteralmente inimitabile» (Fumettologica).

Dave Johnson, classe 1965, è uno dei più poliedrici artisti contemporanei di comic book (scrittore, disegnatore, colorista, inchiostratore, letterista, designer) che collabora regolarmente con Marvel, DC Comics e Dark Horse, asceso alla fama internazionale grazie a un capolavoro come Superman: Red Son di Mark Millar. La mostra al Mattatoio celebra quella specifica parte del suo lavoro per cui è stato consacrato nel mondo: la sua attività da copertinista. Capaci di raccontare ed evocare interi mondi, di definire la linea editoriale stessa delle collane in cui vengono pubblicate, le straordinarie copertine di Johnson – grazie al proprio segno riconoscibilissimo e all’impressionante senso grafico nella gestione di equilibri e spazi – attraversano senza soluzione di continuità personaggi e generi: BatmanSupermanHellboyLuciferDeadpool100 BulletsHarley Quinn e tanti altri, esposti con studi preparatori e illustrazioni inedite, mai viste prima in Europa.

Infine, la mostra dedicata al libro COme Vite Distanti, ideato e prodotto da ARF! in collaborazione con PressUP durante il lockdown della scorsa primavera, i cui 62.385 euro raccolti grazie alla sua vendita on-line sono stati interamente donati all’INMI Lazzaro Spallanzani di Roma per l’emergenza Covid e la ricerca. Introdotta dalla penna di Alessandro Bariccola mostra presenta tutte le tavole del volume con oltre 80 dei maggiori autori del panorama nazionale tra i quali Milo ManaraGipiZerocalcareManuele FiorFumettibruttiGiuseppe PalumboSioSara PichelliZuzuMirka Andolfo e Paolo Bacilieri, coinvolti “coralmente” in un’unica storia, per quella che è stata unanimemente riconosciuta da lettori e critica come l’espressione più alta di coesione e generosità di un’intera categoria professionale italiana.

ARF! presenta: QUALCOS’ALTRO! è un intero weekend di mostre dedicate al Fumetto, concepite come esperienza totalizzante e immersiva, nel cui bookshop i visitatori potranno trovare tutti i titoli degli autori esposti, un catalogo esclusivo (acquistabile solo ed esclusivamente durante i tre giorni dell’evento) e una specialissima tiratura di COme Vite Distantifresco vincitore del Premio Boscarato 2020 assegnato dal Treviso Comic Book Festival.

“ARF! presenta Qualcos’altro” è promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale e Azienda Speciale Palaexpo, con il sostegno della Regione Lazio; ARF! e Comicon fanno parte dell’Associazione nazionale RIFF – Rete Italiana Festival del Fumetto.

qualcos'altro

La rassegna fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali di Roma Capitale.

ARF! presenta: QUALCOS’ALTRO!

Mattatoio – Padiglione 9B, piazza Orazio Giustiniani n. 4, Roma.

Orario: venerdì, sabato e domenica dalle 10:00 alle 20:00 (ultimo ingresso 19:30)

Ingresso: € 10,00, acquistabile SOLO on-line https://www.go2.it/evento/arf_presenta:_qualcos_altro/4497

Per informazioni: www.arfestival.it + [email protected]

Controfigura: l’attore e il suo doppio [FOTO]

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Sono davvero poche le star che non usano la controfigura. Tutte, chi per motivi di sicurezza e chi per ragioni diverse (dettagli del corpo o inquadrature particolari) indulgono in un doppio che possa fare un po’ del loro lavoro. Ecco nella nostra gallery alcune delle coppie controfigure/attore-attrice più gettonate: [nggallery id=655]

ControfiguraUn paio di immagini appartengono quasi alla storia del cinema, come i film cui fanno riferimento. Parliamo degli scatti fatti sul set di Indiana Jones con Harrison Ford e del Ritorno dello Jedi con Carrie Fisher, ma ci sono anche coppie che hanno fatto discutere, come nel caso della controfigura di Natalie Portman ne Il Cigno Nero, la ballerina professionista Sarah Lane, che ha addirittura accusato la Portman di non meritare l’Oscarper il ruolo in quanto lei aveva prestato il suo corpo a tutta la parte ballata (fondamentale) del film. Tra gli attori che si servono di controfigure c’è anche l’insospettabile Sposa, Uma Thurman, che sul set di Kill Bill si è servita di un ‘doppione’. Ancora, Tom Cruise sarà scapestrato, ma le corse in motocicletta le affida ad uno stuntman, con buona pace delle sue fan, preoccupatissime ogni volta che l’attore sfida la forza di gravità.

Controcampo italiano: vince Francesco Bruni

Arriva il primo premio da Venezia. Si tratta della sezione di Controcampo italiano per la quale è stato premiato ‘Scialla!’, il film d’esordio di Francesco Bruni.

La sezione, ricordiamo, è interamente dedicata al cinema italiano. Il film racconta di un professore (Fabrizio Bentivoglio) che si e’ ridotto a scrivere biografie di calciatori e personaggi tv e che esce dal suo volontario isolamento quando deve confrontarsi con un figlio che non sapeva di avere, Luca (Vinicio Marchioni), quindicenne irrispettoso. Il premio ottenuto dal film è stato motivato dalla volontà del regista di raccontare, attreverso una solida scrittura, una storia importante che percorre temi delicati quali i legami familiari con il linguaggio vincente della commedia intelligente.

Contraband: recensione del film con Mark Wahlberg

Contraband: recensione del film con Mark Wahlberg

Ironia, azione e dramma sono i tre elementi che il regista islandese Baltasar Kormàkur unisce, mescola e ri-impasta in Contraband. Eh sì, pur trattandosi di un film a basso budget, solo 25 milioni di dollari, sotto alcuni aspetti sembra che il cineasta abbia unito più elementi senza far combaciare alla perfezione gli ingranaggi.

Contraband regala agli spettatori una bella avventura, a volte mozzafiato, sul tentativo di Chris Farraday (Mark Wahlberg) di riscattare Andy (Caleb Landry Jones), fratello piccolo della sua sposa, che immischiato in affari loschi, non porta a termine come previsto il suo compito e si trova in debito con lo spietato boss Timm Briggs (Giovanni Ribisi). L’alta morale e il senso di protezione di Farraday lo porteranno ad occuparsi del cognato e a riaprire un capitolo che doveva rimanere totalmente chiuso: il contrabbando. Così, grazie ai contatti del padre, personaggio rispettato nel mondo mafioso ma bloccato in carcere a vita, riesce a imbarcarsi in una nave cargo per raggiungere Panama e ottenere la somma di denaro necessaria per rimettere le pedine nella posizione di stasi.

Gli imprevisti non mancano, ma da buon film che ha ottenuto 70 milioni di dollari al botteghino negli States, il buon e intraprendente Farraday riesce a cavarsela e da salvatore della situazione scioglie ogni enigma e riporta le cose alla fase di allegria e leggerezza con cui inizia il film. Il cast di Contraband è di grande spessore, e Mark Wahlberg, attore protagonista e produttore del film, vede al suo fianco un’interpretazione compiuta e affascinante di Ben Foster nel ruolo del suo migliore amico Sebastian Abney e un arrogante a cattivissimo Giovanni Ribisi nei panni di Tim Briggs.

Nonostante dei protagonisti di alta fama internazionale, i personaggi di Contraband sembrano non essere sviluppati all perfezione e si incastrano con difficoltà nella trama del film piuttosto scontata. Tim Briggs al comando della sua gang, appare come un uomo sprezzante e senza scrupoli che però si trasforma in un docile agnellino al cospetto di Sebastian Abney. Quest’ultimo dal canto suo, malgrado la posizione rivestita di imprenditore alla luce del sole e vero boss di traffici illeciti nella sua realtà, appare come un dandy che si circonda di bellezze effimere, alcolista nei suoi periodi di difficoltà, amico fedele e imprescindibile per Farraday ma al contempo alto traditore, viscido negli atteggiamenti e non così sottile nei ragionamenti come potrebbe sembrare.

Contraband girato tra New Orleans e Panama City diventa accattivante nelle scene di combattimento.

Contraband – Intervista a Mark Wahlberg

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Contraband – Intervista a Mark Wahlberg

L’intervista a Mark Wahlberg, protagonista di Contraband, il nuovo thriller con Mark Wahlberg, Kate Beckinsale, Ben Foster e Giovanni Ribisi. Al cinema nel 2012. Contraband: dal 27 luglio 2012 al cinema.


Chris Farraday è un ex marinaio che è stato licenziato dalla nave su cui lavorava a causa della sua abitudine a contrabbandare merci rubate a New Orleans. Nonostante negli anni sia riuscito a costruirsi una vita onesta è costretto a tornare nel mondo nella criminalità per proteggere la moglie, la figlia e il cognato dopo che quest’ultimo per evitare di essere arrestato ha buttato in mare preziosa merce illegale.

Contraband – Intervista a Ben Foster

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Contraband – Intervista a Ben Foster

L’intervista a Ben Foster, protagonista di Contraband, il nuovo thriller con Mark Wahlberg, Kate Beckinsale, Ben Foster e Giovanni Ribisi. Al cinema nel 2012. Contraband: dal 27 luglio 2012 al cinema.

Continuum 3×13: anticipazioni e promo

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Si intitolerà Last Minute, Continuum 3×13, l’atteso tredicesimo episodio della terza stagione della serie tv  del network Syfy con protagonista Rachel Nichols.

http://youtu.be/qUoDIZsgiR4

Continuum 3×13-In Continuum 3×13, Kiera e i Liber8 uniscono le forze per fermare un Alec assetato di potere. Kiera e John Doe realizzano a cosa la loro relazione è destinata, mentre Scar Alec sacrifica il suo desiderio conquistato a fatica per una vita più semplice.

Continuum 3×12: anticipazioni e promo

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Si intitolerà The Dying Minutes, Continuum 3×12, il dodicesimo episodio della terza stagione della serie del network Syfy  con protagonista Rachel Nichols, nel ruolo di una poliziotta che, dal 2077, torna indietro nel tempo insieme con un gruppo di ribelli-terroristi.

Continuum 3×12In Continuum 3×12, Kiera e John Doe pongono fine ai Freelancers. Intanto Scar Alec viene salvato dalla struttura Freelancer e Carlos porta equilibrio di nuovo tra Dillon e il VPD.

Continuum è una serie televisiva di fantascienza canadese, trasmessa dal 27 maggio 2012 sul canale Showcase. In Italia la serie ha debuttato sul canale satellitare AXN Sci-Fi il 12 giugno 2013, mentre in chiaro su Rai 4 dal 10 ottobre 2013.

Tratta del conflitto tra un gruppo di ribelli-terroristi e una poliziotta che, viaggiando indietro nel tempo, giungono dall’anno 2077 al 2012.

Un gruppo di ribelli, condannati alla pena di morte per atti di terrorismo, fugge dalla propria esecuzione viaggiando indietro nel tempo dall’anno 2077 fino al 2012; Kiera Cameron, un Protettore (agente di polizia di una Vancouver del futuro) è involontariamente trasportata insieme ai ribelli indietro di 65 anni.

Con l’obiettivo di rintracciare il gruppo (chiamato “Liber8”) e fermare i suoi tentativi di cambiare il passato – e di conseguenza anche il futuro –, Kiera si unisce al dipartimento di polizia della Vancouver del 2012, sfruttando in segreto anche l’aiuto del giovane esperto tecnologico Alec Sadler, che le fornisce in tempo reale informazioni e contatti necessari per operare nel tempo presente nonostante la sua mancanza di credenziali ufficiali.

Continuum 3×11: anticipazioni e promo

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Si intitolerà 3 Minutes to Midnight, Continuum 3×11,  la serie del network Syfy (trasmessa originariamente in Canada da Showcase e in Italia su AXN Sci-Fi) con protagonista Rachel Nichols. 

Continuum 3×11In Continuum 3×11,  Kiera scopre la verità su John Doe mentre Alec deve fare una scelta davvero molto difficile. A seguire vi lasciamo con il video promozionale dell’episodio e la galleria fotografica.

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