Sono finite venerdì 5 marzo le
riprese di Con
tutto il cuore il film di Vincenzo
Salemme che vede come protagonisti principali
Vincenzo Salemme, Serena Autieri, Cristina
Donadio, con la partecipazione di Maurizio
Casagrande. Fanno parte del cast anche Antonio
Guerriero, Sergio D’Auria, Andrea Di Maria, Vincenzo Borrino,
Gennaro Guazzo, Ciro Capano, Rodolfo Corsato, Marcello
Romolo.
In questo video Vincenzo Salemme, Serena Autieri,
Cristina Donadio e Maurizio Casagrande,
fanno un simpatico saluto per celebrare la fine delle riprese.
Iniziano oggi, lunedì 25 gennaio, a
Napoli le riprese di Con
tutto il cuore, il nuovo film di Vincenzo
Salemme. Il film vede come protagonisti principali
Vincenzo Salemme, Serena Autieri, Cristina
Donadio, con la partecipazione di Maurizio
Casagrande. Fanno parte del cast anche Antonio
Guerriero, Sergio D’Auria, Andrea Di Maria, Vincenzo Borrino,
Gennaro Guazzo, Ciro Capano, Rodolfo Corsato, Gino Rivieccio,
Marcello Romolo.
Con
tutto il cuore è una coproduzione Chi è di
scena – Medusa Filmrealizzata da Chi è di
scena. La sceneggiatura di Vincenzo Salemme,
Gianluca Bomprezzi, Gianluca Ansanelli, Antonio Guerriero
è tratta dall’opera teatrale “Con tutto il cuore” di Vincenzo
Salemme, e racconta la storia di Ottavio Camaldoli, un professore
di latino e greco. Una brava persona. Onesto e galantuomo, “un
fesso” insomma, questa è la considerazione che hanno di lui le
persone che lo circondano. Ma cosa accadrebbe se a questo uomo
indifeso, vittima dei piccoli soprusi quotidiani, nella vita
sociale, sul lavoro e persino in famiglia venisse trapiantato il
cuore di un altro? Soprattutto se quest’altro, il donatore, fosse
stato un delinquente efferato dal sinistro soprannome di “‘O
Barbiere”? Ottavio Camaldoli, dopo averne ereditato il cuore si
trasformerebbe automaticamente in un malfattore? La scienza ci dice
che queste sono solo sciocche ed antiche credenze. Ma se invece
donna Carmela, la spietata mamma del Barbiere, fosse convinta che
il figlio sia ancora vivo grazie al cuore che batte adesso nel
petto del professore? Insomma, il nostro protagonista, dopo il
trapianto, diventerà Antonio Carannante detto “‘O Barbiere” o
resterà comunque Ottavio Camaldoli, laureato professore?
CON TUTTO IL CUORE sarà girato
interamente a Napoli per 6 settimane. Il film uscirà nelle sale
cinematografiche in autunno distribuito da Medusa
Film
Con le musiche di John
Williams, di Lucasfilm Ltd, Amblin Documentaries e
Imagine Documentaries, offre uno sguardo affascinante e
approfondito sulla prolifica vita e carriera del leggendario
compositore John Williams, debutterà il 1° novembre in
esclusiva su Disney+ in Italia. Sono stati diffusi
il trailer e la key art del documentario che aprirà la 38ª edizione
dell’AFI Fest il 23 ottobre.
La Key Art di Con le musiche di John
Williams
Key Art del film – Cortesia Disney
Dagli esordi come pianista jazz alle
54 nomination agli Oscar® e alle cinque vittorie, il documentario
approfondisce gli innumerevoli contributi che John Williams ha dato
al cinema, tra cui molti iconici franchise, nonché la sua musica
per i concerti e il suo impatto sulla cultura popolare. Il film
propone interviste ad artisti e registi le cui vite sono state
toccate dalla sua musica senza tempo. Diretto dal pluripremiato
regista e autore di best-seller Laurent Bouzereau, il documentario
è prodotto da Steven Spielberg, Brian Grazer, Ron Howard,
Darryl Frank, Justin Falvey, Sara Bernstein, Justin Wilkes,
Meredith Kaulfers, Kathleen Kennedy, Frank Marshall, Laurent
Bouzereau, mentre Markus Keith e Michael Rosenberg sono i
produttori esecutivi.
Un uomo si aggira per le strade di
Genova, riscoprendone colori, odori, sapori, ma anche luoghi,
persone, notandone i cambiamenti e manifestando un profondo senso
di nostalgia nei confronti di tutto ciò. L’uomo in questione è
Luca, protagonista del fim Con la grazia di un
Dio, il film d’esordio dell’attore Alessandro Roia
(Diabolik, …
altrimenti ci arrabbiamo!) alla regia di un lungometraggio.
Presentato alle Giornate degli Autori, il film è
un ambizioso ma umile racconto noir che si sviluppa sui temi della
nostalgia e della malinconia, emozioni provate dal protagonista a
seguito di un inaspettato confronto con il proprio passato e con la
città della sua giovinezza.
Già da queste prime parole si può
notare un’involontaria somiglianza con il recente
film Nostalgia di MarioMartone,
dove Pierfrancesco
Favino dà volto ad un uomo che torna a Napoli – più
precisamente nel Rione Sanità – dopo anni trascorsi in Egitto,
riscoprendo tutto ciò che si era dovuto lasciare alle spalle,
compresi alcuni traumi. Se da una parte risulta difficile non porre
a confronto i due film, data anche la presenza in entrambi
dell’attore Tommaso Ragno
(Luca nell’esordio di Roia, nemico del protagonista per Martone),
sarebbe scorretto ridurre solo a questo il giudizio su Con la
grazia di un Dio, opera imperfetta ma alcuni elementi
interessanti.
La trama di Con la grazia di un Dio
La vicenda si svolge dunque a
Genova, dopo venticinque anni Luca (Tommaso Ragno)
torna per partecipare ai funerali del migliore amico della sua
giovinezza. Qui ritrova i vecchi compagni di un tempo. Tutti
sembrano convinti che quella morte sia l’esito scontato di una vita
di eccessi; tutti tranne Luca, che vuole vederci chiaro, indagare,
capire. Scavando nella memoria, e in una città cambiata almeno
quanto lui, lascerà riaffiorare fantasmi e verità che sembravano
sepolte, insieme alla propria vera natura, che pensava di aver
domato per sempre.
Nei luoghi dell’anima di Genova
Le opere prime, si sà, sono
pericolose. Bisogna avere qualcosa da dire, bisogna sapere come
dirlo, altrimenti si rischia di non offrire nulla al proprio
pubblico. Alessandro Roia, consapevole di questi
rischi, sceglie di “limitarsi” alla scrittura della sceneggiatura
(insieme ad Ivano Falchin) e alla regia, non
comparendo dunque in scena. Ciò gli dà l’opportunità di
concentrarsi totalmente sulla costruzione delle immagini del suo
esordio, attingendo dal cinema di genere per fotografare una Genova
cupa e fredda dove porre i propri personaggi e seguirli nei vicoli
bui, in quelli stretti, nei locali tutti neon e musica a palla o
negli appartamenti spogli che comunicano assenza in ogni loro
stanza.
Roia lavora dunque su un’attenta
scelta di spazi evocativi, che accompagnino le emozioni di chi li
abita ed esaltino i turbamenti del loro animo e sceglie di far
parlare in questo modo le proprie immagini, prediligendo di
conseguenza una regia contenuta e che rifugge particolari
virtuosismi o sperimentazioni di vario tipo. Tutte cose che, per
quanto un neo regista potrebbe essere tentato di provare, rischiano
di distogliere l’attenzione dello spettatore da aspetti ben più
importanti, come in questo caso la costruzione di un atmosfera che
possa effettivamente suscitare gli stati d’animo del
protagonista.
Un film non esente da problemi di scrittura
Certo, non è esente da problemi
Con la grazia di un Dio, riscontrabili specialmente nella
sua scrittura. Ci sono infatti diverse occasioni in cui il mistero
che Luca cerca di risolvere sembra complicarsi salvo poi rivelarsi
meno avvincente del previsto, così come alcune situazioni gestite
troppo frettolosamente e non adeguatamente sviluppate, soprattutto
nel finale, dove gli interrogativi rimasti sono più di quelli
soddisfatti. Tutte carenze che rischiano di portare lo spettatore a
sentirsi confuso o perdere interesse nei confronti di quanto vede.
Luca, come anche alcuni degli altri personaggi, rimangono infatti
talvolta fin troppo misteriosi, rendendo difficile un avvicinamento
nei loro confronti.
A ciò si aggiungono alcune
perplessità circa il pubblico di riferimento di un film come
questo, e non rispondendo chiaramente a tale domanda si svela
ulteriormente la confusione che limita il potenziale del progetto,
che per certi aspetti lascia in ultimo un certo senso di
incompiuto. Sono ingenuità tipiche di un’opera prima, trappole a
loro modo necessarie per poter imparare per poi addrizzare il tiro
in vista di un secondo film, che si spera Roia realizzerà, avendo
in ogni caso dimostrato in Con la grazia di un Dio di
possedere una buona conoscenza tecnica del mezzo.
«Il nostro non è un Paese
attrezzato per il futuro» a sentir parlare il professore di
Stella (Alba
Rohrwacher) sembra non sia passato neanche un giorno
da quella Meglio Gioventù raccontata da
Marco Tullio Giordana proprio dieci anni fa. E
infatti le cose sono rimaste immutate. O se possibile, sono
peggiorate. Con il fiato sospeso è un pugno allo
stomaco che mette k.O. e che segue le vicende di una giovane
laureata in Farmacia, Stella, che decide di dedicare la propria
vita al suo unico grande amore: la ricerca.
Stella passa tutte le sue giornate
rinchiusa nei laboratori di chimica dell’università di Catania
fieramente convinta di perseguire chissà quale alto ideale. A farle
da contro altare c’è la coinquilina Anna che, disillusa nei
confronti dell’amore per la ricerca che le procurava solo ansia e
frustrazione, ha deciso di lasciarsi alle spalle quel tipo di
carriera per godersi un po’ la vita suonando in un gruppo indie
rock.
Voce narrante (Michele
Riondino) di questo diario a cuore aperto è un altro
ragazzo, sempre ricercatore, che ripercorre entusiasmi, facili
scoramenti e drammi di una gioventù distrutta dalle istituzioni,
quelle stesse istituzioni su cui aveva fatto affidamento per
garantirsi un futuro. Il ritmo è quello serrato del thriller in cui
si viene a scoprire che un Paese padre e padrone ha rubato il
futuro ai propri figli. A rendere ancor più drammatica una verità
già di per sé amara c’è il fatto che gli eventi narrati nel
documentario (in perfetto stile mokumentary americano, a metà tra
la finzione cinematografica e la verità documentaristica) sono
realmente accaduti: Costanza Quartiglio, già vista
dietro la macchina da presa con ottime prove come
Terramatta e Il mio cuore umano
decide infatti di raccontare i fatti della Facoltà di Farmacia
dell’ateneo di Catania il cui laboratorio, nel 2008, fu messo sotto
sigilli in seguito a procedimenti giudiziari avviati dopo le
denunce seguite a decessi per tumori e malattie contratte dai
ricercatori.
Tuttavia quello che ci si trova di
fronte non è uno j’accuse in pieno stile: alla
Quartiglio infatti, più che scendere nel merito
delle vicende giudiziarie legate all’inchiesta e alla cronaca
interessa andare oltre e portare su schermo un messaggio chiaro e
forte: di sogni (e di futuro) si muore.
In trentacinque minuti la
Quatriglio, che nonostante l’ottima filmografia
alle spalle ha incontrato talmente tante problematiche da decidere
di autoprodursi (in corso d’opera sono subentrate Jolefilm e
Istituto Luce) volge lo sguardo verso un Paese, un tempo grande,
che non riesce più a dare una risposta di speranza ai propri figli
ma che anzi rischia di fagocitarli. La storia, raccontata nel
diario del ricercatore malato di tumore che prima di morire decide
di denunciare l’insalubrità del luogo di ricerca, è metafora della
condizione di una generazione intera, tumore interna a un corpo,
l’Italia, che se continua a ignorare la malattia finirà per
morire.
Con il fiato sospeso partecipa il
31 agosto fuori concorso alla sezione Orizzonti della
settantesima Mostra di Venezia.
Il genio creativo di
Guillermo Del Toro continua a sfornare
interessantissimi autori ispanici dall’impressionante talento
visivo e registico. Dopo averci regalato il promettente
Bayona, (talentuoso regista di
The Orphanage), ecco ora far arrivare la seconda opera
di Guillem Morales, neanche fosse la bottega
rinascimentale del Verrocchio. Con gli occhi dell’assassino è un
buon film che di certo conferma il grande fiuto di Del
Toro, oltre che ovviamente il talento registico di
Morales.
Con gli occhi
dell’assassino racconta la storia di Julia, affetta da una
malattia che le causa una perdita progressiva della vista, che
viene a sapere che la sorella gemella si è tolta la vita. Con il
passare del tempo si convince che il suicidio sia legato ad un
terribile segreto di famiglia e che c’è un assassino in giro pronto
a colpire ancora. Mentre la vista di Julia si affievolisce, il
tempo a disposizione scorre troppo velocemente.
Con gli occhi dell’assassino, il film
Sin dall’inizio Con gli
occhi dell’assassino mostra il cuore del film, un’attenta
e meticolosa costruzione di sequenze atte a far addentrare lo
spettatore nell’universo di sensazione ed emozioni prima di Sara e
poi di Julia con una capacità impressionante, mantenendo per la
gran parte della prima ora un notevole margine di interesse, dovuto
alla buona capacità registica di mantenere un discreto equilibro
nell’evoluzione della storia. Il merito va dato senz’altro anche
alla messinscena, impreziosita da una bella fotografia fredda e da
interessanti spunti di montaggio. Morales si rivela così un
talentuoso raccontatore di storie, con grandi margini di
miglioramenti, ma pecca un po’ di inesperienza. Oltre ai moltissimi
spunti interessanti e agli ottimi presupposti iniziali c’è da fare
i conti con l’eccessiva lunghezza del film che ne dilata
l’evoluzione rendendolo un po’ troppo ridondante. Senza contare che
per quanto agile, il racconto prende alcune pieghe decisamente
prevedibili, minando quella che è una sacrosanta componente di un
thriller che si rispetti: la sorpresa.
Nella seconda parte de Con
gli occhi dell’assassino, la brillantezza di racconto
inizia a calare, portando la storia su registri troppo
melodrammatici, non giustificati da un racconto iniziale incentrato
sulla suspance e sul mistero, per poi perdersi definitivamente in
una componente sanguinolenta esasperata, che fa vacillare l’opera
destabilizzandone l’equilibrio. In soccorso a questa carenza c’è
però l’ottima performance della protagonista Belén Rueda, già vista
nelle vesti di madre in The Orphanage, e ormai a suo agio in
ambienti cupi e misteriosi. E’ grazie alla sua convincente
interpretazione che il film non frana del tutto e mantiene quanto
meno le aspettative iniziali. La bella attrice spagnola conferma il
talento mostrato in Mare Dentro di Amenábar.
In definitiva, Con gli
occhi dell’assassino farà di certo la gioia degli amanti
del genere, anche di quelli più avvezzi al sangue. Sicuramente pone
prepotentemente il cinema di genere Spagnolo ad un livello che
ormai ha superato quello del nostro amato paese.
I viaggi attraverso il
Multiverso portano Stephen e gli altri personaggi
a viaggiare in mondi molto diversi da Terra-616, la realtà
dell’MCU. Ad esempio, l’arrivo
su Terra-838 permette a Doctor Strange di incontrare gli
Illuminati di quell’universo. Il gruppo è composto da
potenti personaggi Marvel: oltre ad una
variante del BaroneMordo (Chiwetel
Ejiofor), l’enemy di Stephen, nel team ci
sono anche Reed Richards/Mr. Fantastic dei Fantastici
Quattro, Freccia Nera degli Inumani, il
Capitano Carter (Hayley Atwell),
Capitan Marvel (Lashana
Lynch) e anche una variante del professor Charles
Xavier.
Esistevano già dei mutanti
nell’MCU?
Come negli X-Men,Patrick
Stewartinterpreta il Professor X.
Sappiamo che il personaggio è il fondatore del gruppo degli
X-Men e, in quanto tale, rappresenta la comunità dei
mutanti e ha come obiettivo quello di garantire
l’esistenza pacifica tra gli esseri mutati geneticamente e gli
umani. Come il resto degli Illuminati, anche Charles
Xavier ha vita breve in Doctor Strange nel Multiverso della Follia: è
l’ultimo membro del gruppo ad essere annientato da una Strega Scarlatta versione zombie. Nonostante ciò, il
Professor X introduce una nuova categoria di personaggi
nell’MCU.
I mutanti sono sempre stati una
possibilità nel Multiverso dell’MCU, introdotto per la
prima volta da Loki. Eppure, prima di Doctor Strange
2, le creature non erano mai state presentate
ufficialmente nell’MCU. In particolare,
è la scena post-credits ad aprire le porte ai mutanti, suggerendo
che tutti quelli provenienti da Terra-838 potrebbero
agilmente raggiungere, attraverso il Multiverso,
Terra-616, la realtà MCU.
La scena tra i titoli di coda di
Doctor Strange 2
Nella scena inserita tra i
titoli di coda di Doctor Strange nel Multiverso della
Follia, Stephen incontra una donna misteriosa. Si tratta di
Clea (Charlize Theron), una maga
proveniente dalla Dimensione Oscura che nei fumetti è il
principale interesse amoroso dello Stregone. Dopo essersi
avvicinata a Stephen, Clea lo informa che le
azioni compiute durante il film hanno causato ”un’incursione” nel
Multiverso. La maga invita quindi Strange a
seguirla: è necessario il suo intervento per risolvere
l’incursione. Stephen si maschera con un rapido
incantesimo, apre il suo terzo occhio e salta nella
Dimensione Oscura attraverso il portale di Clea.
Secondo Doctor Strange nel
Multiverso della Follia, un’incursione si verifica quando
un essere appartenente ad una linea temporale lascia ”un’impronta”
troppo evidente in un’altra, creando una collisione tra le due
realtà. Questo genere di evento in realtà è già stato prefigurato
in Loki. Nella
serie, il Multiverso è rappresentato come un
albero in cui ogni linea temporale è un ramo distinto. Questi rami
non sono sempre separati, a volte si sovrappongono e si incrociano,
se due linee temporali interagiscono. La novità introdotta da
Doctor
Strange nel Multiverso della
Folliaè il
potenziale catastrofico dell’incontro tra due linee
temporali.
Doctor Strange 2: l’incursione
riguarderebbe Terra-616 e Terra-838
La domanda che sorge
spontanea dopo aver visto la scena tra i titoli di coda è: quali
sono gli universi entrati in collisione? Probabilmente,
Terra-616 è coinvolta nell’incursione, semplicemente
perché quest’ultima è stata causata dalla variante di
Strange presente in quella dimensione. L’altro universo è
probabilmente Terra-838, l’unico dove Doctor
Strange e Scarlet Witch dell’MCU hanno fatto il loro
ingresso modificando il corso degli eventi. Lì Wanda
Maximoff ha preso possesso della variante di se stessa di
quella realtà, usandone il corpo come un burattino per uccidere
alcuni grandi eroi di quel mondo. Questo fatto potrebbe aver
causato un effetto importante sul futuro di Terra-838,
dato che le più grandi menti della Terra sono state annientate.
L’incursione può comportare
l’arrivo dei mutanti su Terra-616
Se davvero il
Multiverso permettesse ai personaggi dei vari universi di
fare incursione in realtà alternative, l’MCU
sarebbe ancora più folle di quanto abbiamo visto in Doctor
Strange 2. Terra-838 possiede una popolazione
superumana ancora più vasta di quella dell’MCU tradizionale: lì ci
sono gli Illuminati, che includono il Professor X
come leader dei mutanti e Freccia Nera come capo degli
Inumani.
Di conseguenza, dopo gli eventi di
Doctor Strange 2, qualsiasi mutante o
Inumano potrebbe inciampare tra le varie dimensioni e fare
il suo debutto su Terra-616 senza alcun avvertimento. La
comunità mutante degli X-Men ha sempre incluso un certo
numero di viaggiatori temporali e ognuno di loro potrebbe, più o
meno involontariamente, essere coinvolto nell’incursione. In questo
modo, Doctor Strange nel Multiverso della Follia
apre le porte di Terra-616 ai mutanti degli altri
universi, ma non ai mutanti già presenti
su Terra-616.
Vedremo dei mutanti in futuro nell’MCU?
A parte i tecnicismi, sarebbe
interessante sapere se questa incursione comporterà la presenza
permanente dei mutanti nell’MCU/Terra-616. I
post-credits di Doctor Strange 2 suggeriscono
infatti che un’incursione può essere risolta: dopo tutto è
proprio con questo obiettivo che Clea recluta
Stephen. Non è comunque detto che, una volta che
l’incursione è giunta al termine, tutto debba tornare alla
normalità. Ciò lascia supporre che alcuni personaggi degli
X-Men potrebbero rimanere nell’MCU mainstream.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha
quindi messo in scena il debutto di alcuni mutanti – ma non
dell’intera razza mutante, che probabilmente sarà creata ad hoc per
l’MCU e avrà una degna
introduzione. Per ora si sa poco: qualsiasi visitatore multiversale
potrebbe essere un indizio di un’evoluzione futura…
Paolo (Lillo),
alle prime armi con un app di car pooling, ha messo a disposizione
la sua auto per condividere il viaggio da Roma e Urbino con un
altro passeggero. Quando arriva Elisa (Michela De
Rossi), Paolo è pronto a partire ma, ancora
inesperto con l’app, non ha fermato la prenotazione e si trova
costretto a percorrere il tragitto con due ulteriori passeggeri:
una scorbutica ragazza di nome Anna (Alessandra
Mastronardi) e un taciturno e ombroso ragazzo di nome
Michele (Fabio
Rovazzi).
Durante il tragitto, i tre
passeggeri iniziano a sospettare del loro autista che, essendo al
suo primo viaggio condiviso, non ha nessuna recensione.
L’atteggiamento ”da boomer” di Paolo, insieme ad una
misteriosa corda nel bagagliaio, fanno partire assurde supposizioni
tra i ragazzi, rendendo ogni gesto del conducente sempre più
inquietante. Quali sono le reali intenzioni di Paolo?
Un film non solo ”on the road”, ma
”in the car”
Con chi viaggi,
nella sua intera durata, si svolge all’interno dell’abitacolo
dell’auto di Paolo, un minivan Mercedes
perfetto per mostrare in una sola inquadratura i quattro
passeggeri. Seppur con qualche pausa all’aria aperta, la maggior
parte del film è girato tra quattro portiere: grazie alla messa in
campo di tutti i protagonisti del film, nascono curiose e
divertenti scenette. Mentre un passeggero risponde ad una domanda,
è ironico vedere l’espressione degli altri attorno a lui. Inoltre,
attraverso lo specchietto si creano incroci di sguardi
interessanti. Il punto di vista è particolare e, nonostante il poco
spazio d’azione, il fllm è comunque dinamico. Inoltre, a movimentare
l’azione contribuiscono i messaggini che si scambiano i passeggeri
e che noi vediamo comparire sullo schermo giustapposti alle
immagini. Per quanto essenziale in termini di personaggi e
ambientazioni, Con chi viaggi è un film in grado
di coinvolgere. Al di fuori dell’abitacolo, i paesaggi
contribuiscono alla resa estetica delle immagini: i pochi campi
lunghissimi della macchina che si muove per le strade dell’Umbria,
insieme alle riprese dall’alto, danno ampio respiro nei momenti in
cui la scena d’azione potrebbe farsi claustrofobica.
Una commedia che ambisce ad essere
un thriller
Con chi
viaggi è in fin dei conti una commedia, ma non mancano al suo interno i
momenti di tensione. Non parliamo di un vero e proprio
thriller, tutti gli aspetti noir del film sono
resi in modo ironico e quasi parodico. Tuttavia, la tensione
drammatica è ben costruita e la suspence lascia lo spettatore nel
dubbio fino alla fine: Paolo è davvero un malintenzionato?
L’ironia di Lillo e l’eccentricità
dei suoi compagni di viaggio
Il protagonista principale
di Con chi viaggi è Paolo/Lillo.
Tutta l’attenzione degli altri passeggeri è su di lui, è lui
”quello strano” del gruppo. Le frasi dell’attore e i suoi
atteggiamenti sono emblematici della comicità del personaggio.
Lillo riesce ad essere divertente e inquietante
allo stesso tempo: interpreta perfettamente l’uomo insospettabile,
il bonaccione, quello che non farebbe mai male ad una mosca ma che,
proprio per questo suo aspetto, potrebbe rivelarsi un pazzo serial
killer.
Accanto a Lillo, ci
sono altre tre personalità non indifferenti all’interno del film.
Michela De
Rossi è Elisa, una ragazza solare ed ingenua.
Alessandra Mastronardi (Anna) è chiassosa e
cinica, Fabio
Rovazzi(Michele) è taciturno ma riesce
a lanciare poche frasi decisamente d’effetto. Tutto insieme, il
quartetto funziona e, tra battute, gag ed espressioni divertenti,
accompagna lo spettatore fino alla fine del film.
Partono oggi
le riprese di Con chi viaggi, nuovo film degli
YouNuts! Davanti alla macchina da presa Lillo,
Alessandra Mastronardi, Fabio Rovazzi, Michela De
Rossi. Girato a Roma e in Umbria, scritto da Matteo Menduni,
Lillo Petrolo e Tommaso Renzoni, il film è prodotto da Lucky
Red, che lo porterà nella sale nel 2022.
In Con
chi viaggi quattro sconosciuti si incontrano grazie ad una
app per condividere un viaggio in auto. Tutto sembra scorrere
normalmente ma, come spesso accade, la realtà non è quella che
sembra. Paolo (Lillo) è un irrequieto uomo dall’aspetto simpatico
che sembra nascondere qualcosa. Michele (Fabio
Rovazzi) e Anna (Alessandra
Mastronardi) nascondono di aver avuto un passato
insieme. Elisa (Michela De Rossi) non sa di avere
con Paolo un rapporto decisamente speciale. Tra una chiacchierata e
l’altra, risate e colpi di scena, una commedia on the road con
sfumature noir che permette di esplorare relazioni umane inattese.
Un viaggio che si trasforma in un’avventura destinata a cambiare le
vite di tutti i personaggi.
Sul finire degli anni Novanta
l’attore Nicolas Cage si è distinto per la sua
partecipazione ad alcuni thriller d’azione di buon successo. Questi
comprendono
The Rock,Face/Off – Due facce di un
assassino e Con Air. Scritto da
Scott Rosenberg, prodotto da Jerry
Bruckheimer e diretto da Simon West
(regista anche di Lara Croft: Tomb Raider e I mercenari 2), questo
film uscì al cinema nel 1997, vantando un ricco cast di celebri
attori e un grande potenziale tecnico. Non sorprende dunque che a
fronte di un budget di 75 milioni di dollari, tale pellicola sia
arrivata a guadagnarne ben 225 in tutto il mondo.
Per ottenere la giusta adrenalina,
la giusta tensione e le emozioni più forti, il regista si assicurò
di poter girare il film nel modo più concreto possibile, ricorrendo
solo ove strettamente necessario all’uso di effetti speciali in
CGI. Durante le riprese, dunque, sono stati utilizzati veri aerei,
di modello Fairchild C-123 Provider. Oltre a ciò che si vede, in
Con Air, è però di grande importanza anche ciò che
si sente. Il film ha infatti ricevuto due nomination ai premi
Oscar, una per il miglior sonoro e una per la miglior canzone
How Do I Live. In entrambi i casi la statuetta andò però a
Titanic.
Per gli appassionati di film con
complesse sequenze d’azione a cui si mescolano sentimenti ed
emozioni struggenti, Con Air è ancora oggi un film
particolarmente indicato e da non lasciarsi sfuggire. In questo
articolo, approfondiamo alcune delle principali curiosità relative
a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Nicolas Cage in Con Air
La trama di Con
Air
Protagonista del film è
Cameron Poe, ranger dell’armata americana, il
quale poco dopo aver scoperto che la sua compagna
Tricia è incinta, si trova ad essere coinvolto in
una rissa con alcuni ubriachi. Durante la colluttazione, il ranger
colpisce accidentalmente con un coltello uno degli uomini artefici
del pestaggio, uccidendolo. Quando nel luogo dell’aggressione
arrivano gli agenti della polizia insieme a Tricia, che si era
tempestivamente allontanata per cercare aiuto, si trovano davanti
solo Cameron con un coltello in mano e l’uomo ferito a morte,
riverso a terra. Il Ranger viene prima arrestato con l’accusa di
omicidio e successivamente condannato ad otto anni di prigione.
Durante gli anni di reclusione,
l’uomo non vuole in nessun modo che sua figlia Casey entri in
carcere e si accontenta dunque di vederla crescere in fotografia.
Il giorno dell’ottavo compleanno di Casey, coincide con il lieto
evento della concessione a Cameron della libertà vigilata. Moglie e
figlia sono in trepidante attesa di riabbracciare l’uomo
ingiustamente incarcerato, ma qualcosa sta per accadere. Cameron,
purtroppo, viene imbarcato in un volo insieme ai peggiori detenuti
del sistema penale statunitense e appena poco dopo il decollo,
Cyrus Grissom, genio criminale, riesce ad attuare
un dirottamento accuratamente progettato. Per Cameron, l’unico modo
di salvarsi e tornare dalla sua famiglia sarà risolvere quella
situazione.
Il cast del film
Come anticipato, nel ruolo del
protagonista Cameron Poe vi è l’attore Nicolas Cage.
Con questo film, The Rock e Face/Off – Due facce di un assassino egli ha
realizzato quella che molti considerano la “Santa Trinità” degli
action thriller degli anni Novanta. Per prepararsi al ruolo, Cage
si è mantenuto in allenamento al fine di mantenere la propria
muscolatura, passando anche del tempo in Alabama per studiare
l’accento locale. Quello che sfoggia nel film, però, è stato
definito uno dei peggiori tentativi di emulazione d’accento di
sempre. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Tricia Poe, vi è
invece l’attrice Monica Potter.
Nel ruolo di Cyrus Grissom, il
detenuto che attua il dirottamento, vi è John Malkovich.
L’attore era notoriamente scontento durante le riprese, poiché la
sceneggiatura continuava ad essere modificata, rendendogli
impossibile sapere cosa sarebbe accaduto. John Cusack,
che interpreta Vince Larkin, agente Marshals, era altrettanto
scontento del film e si rifiutò di pubblicizzarlo. Nel film
compaiono poi gli attori Ving Rhames nel ruolo del
detenuto Nathan Jones, Dave Chappelle nei panni di
Joe Parker, Danny Trejo in quelli di Johnny Baca,
Steve Buscemi
con il personaggio di Garland Green. Duncan Malloy, agente
capo della DEA, è invece interpretato da Colm
Meaney.
John Malkovich in Con Air
Come finisce il film? Ecco la spiegazione del finale
Mentre sorvolano il deserto, Malloy
è a un pelo dall’abbattere l’aereo, ma viene convinto da Larkin a
farlo atterrare a Las Vegas, dopo aver sentito Cameron via radio,
il quale nel frattempo aveva preso il controllo dell’aereo. Siccome
il motore è danneggiato e l’aereo è senza carburante, anziché farlo
atterrare all’Aeroporto di Las Vegas viene invece fatto atterrare
nella via principale della città, causando ingenti danni. Mentre i
carcerati sopravvissuti all’impatto vengono arrestati e Bimbo
trasportato via in ambulanza, Cyrus fugge su di un camion dei
pompieri insieme a Scalpo e Mastino: in un rocambolesco
inseguimento, Larkin e Poe riescono però ad ucciderli.
Finalmente, Cameron può
riabbracciare la moglie e vedere per la prima volta sua figlia. Si
scopre infine che Garland Greene, l’unico criminale ad essere
riuscito ad evadere, ora fa bella vita al casinò. Il che, se si
considera che Greene è un pericoloso killer con numerosi omicidi
commessi in passato, rende il suo essere a piede libero piuttosto
inquietante. Sebbene infatti questo finale voglia essere una sorta
di momento divertente, ovviamente ignora completamente il fatto che
Greene è un uomo mentalmente instabile con 30 omicidi a suo nome.
Potrebbe sì aver deciso di cambiare vita, ma potrebbe anche essere
che ricada nel suo vizio e torni ad essere un pericoloso
assassino.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Con Air è infatti
disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video, Tim Vision e
Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 17 dicembre alle ore
21:30 sul canale Nove.
C’è poco da fare, quello della
coppia in crisi è un tema che ai nostri registi fa gola, forse
troppo. 10 anni fa ce ne aveva dato un assaggio Muccino con
L’ultimo bacio, stereotipato ritratto dei 30enni,
riprovandoci poi l’anno scorso col sequel Baciami
ancora. Ora, a cimentarsi sui problemi tra coniugi è
Fausto Brizzi, autore della commedia
sentimental-demenziale in uscita venerdì, Com’è bello far
l’amore.
In Com’è bello far
l’amoreClaudia Gerinie
Fabio De Luigi sono Giulia e Andrea, 40enni
sposati con figlio adolescente, bella casa e lavoro stabile. Una
vita perfetta, insomma. Unico problema, non fanno più sesso.
L’erotismo sopito della coppia si risveglia quando Max “25” alias
Filippo Timi, vecchio amico di Giulia e
pornodivo di professione, torna da Hollywood sconvolgendo i
delicati equilibri del loro rapporto. L’aitante attore s’improvvisa
sessuologo e consigliere personale dei 2 protagonisti, aiutandoli a
riaccendere una passione evaporata dopo anni di routine.
Com’è bello far l’amore, il
film
Girato in 3D per un budget di 6,5
milioni di euro, Com’è bello far l’amore è
un’instancabile carrellata di battute di serie B (“la donna è come
un aereo – piena di pulsanti, se premi quello giusto la fai
decollare”), strizzatine d’occhio al gergo adolescenziale (i
“trombamici” della generazione 2.0), riferimenti fuori luogo al
cinema d’autore (Bellocchio e Von
Trier), e ovvietà: “Il buon sesso è come un cocktail: un
mix d’immaginazione, prestanza atletica e fantasia”. Filippo Timi non convince nei panni del macho
campione del sesso, una Claudia Gerini ancora fisicamente in stato di
grazia gioca a fare la moglie gattona poco curandosi della qualità
della recitazione (ma il copione è quello che è), e De Luigi, sebbene diverta nei panni del
simpatico imbranato, ricicla espressioni ereditate dai suoi spot
(quello del detersivo è citato esplicitamente). Cameo della Buy
all’interno del prologo, durante il quale Timi ci “istruisce” sulla relazione
cinema-sesso, dai fratelli Lumière in poi.
Certo, qua e là il livello
dell’umorismo riesce ad essere perlomeno dignitoso, vedasi la scena
in cui Andrea, durante una presentazione, sbaglia filmato e mostra
ai clienti attoniti le riprese della notte precedente con Giulia; o
la gag in cui viene messo alla berlina dalla loquacità di un
farmacista indiscreto. Detto questo, la pellicola di Brizzi non si
discosta troppo dalla comicità di stampo cabarettistico –
televisivo, condita da musiche melense che ricordano quelle delle
nostre fiction. E non aiuta nemmeno il fatto che la canzone tema
del film sia cantata da una fuoriclasse come Patty
Pravo.
Ambientando la storia in un’epoca
in cui la tecnologia andava dispiegandosi, Andrew
Bujalski gira Computer Chess con
pochi mezzi, ma scelti con consapevolezza, che va inserirsi nel
mumblecore (sottogenere cinematografico che tra le sue
caratteristiche vanta budget ridottissimi, attori amatoriali e
sceneggiature improvvisate) attraverso un bianco/nero quasi
televisivo e una metodologia da documentario.
In Computer
Chess è la fine degli anni 70 quando multinazionali e
ivy college si sfidano in una gara di scacchi mettendo in campo i
loro migliori programmatori; ideatori a loro volta di software
capaci di elaborare sofisticate strategie per arrivare allo scacco
matto. Il premio finale per il vincitore sarà poi la sfida con un
essere umano, uno tra i migliori giocatori di scacchi del mondo. Il
torneo pare iniziare per il verso giusto, ma poi tra intoppi
informatici, strani individui e situazioni paradossali la
situazione andrà degenerando.
Computer
Chess fa di questa paventata povertà il suo punto di
forza, come ad esempio il formato 4:3 con cui è stato girato,
(scelta comunque ponderata) che va a chiudere il film in un
monitor, proprio uno di quelli dei primi computer, e sembra
schiacciare i protagonisti sempre più oppressi da queste macchine.
E da qui si possono riscontrare vari temi che Bujalski prova a
inserire, partendo dal nostro rapporto con la tecnologia e la
rapidità dell’innovazione, dimostrando come già all’inizio dell’era
informatica si analizzasse il rapporto uomo-macchina attraverso un
gioco che fa del calcolo e dell’intelligenza la sua base,
concludendo poi il film con una domanda: siamo forse schiavi di
tutta questa tecnologia?
Il film comunque si muove in un
ambito comico-surrealistico che talvolta raggiunge livelli di
assurdità sconcertante che riducono l’attenzione dello spettatore e
rischiano di portare solo alla noia. Computer
Chess è quindi un prodotto con spunti interessanti ma
che talvolta è vittima della sua stessa costruzione con le
troppe stranezze che Bujalski si ostina a voler inserire per lunga
parte del film causando un’insensata anarchia cinematografica.
Completato finalmente il
cast del prossimo film di Woody Allen, ancora
senza titolo. Jeannie Berlin (nominata all’Oscar
per The Heartbreak Kid nel’72),
Corey Stoll (l’Hemingway
di Midnight in Paris) e Ken
Stott (Balin della saga Lo
Hobbit) si uniscono ai già confermati Parker
Posey, Blake Lively, Kristen Stewart, Jesse Eisenberg e
Bruce Willis.
Il film, che inizia le riprese questo mese a New York e a Los
Angeles, vedrà anche Anna Camp, Stephen Kunken, Sari
Lennick e Paul Schneider come
co-protagonisti.
Tra i produttori, i collaboratori di lunga data di
AllenLetty Aronson e
Steve Tenenbaum, assieme a Edward
Walson. Ronald L. Chez, Adam B. Stern e
Allan Teh sono i produttori esecutivi.
In
un’intervista su Deadline di qualche mese fa,
Allen aveva fatto sapere che stava pensando di
girare il film in digitale per la prima volta: “Non ho mai girato
niente in digitale, ma penso di farlo per il mio prossimo film, per
vedere cosa si prova. Più che l’onda del futuro, in realtà, è
l’onda del presente.”
L’ultimo film di Allen,
Irrational Man, vede protagonisti
Emma Stone e Joaquin Phoenix e
uscirà nelle sale italiane il 25 dicembre.
Il giorno del suo compleanno, il 25
luglio, Daniel Radcliffe ha presentato al Comic
Con 2014 il suo prossimo film, Horns, di
Alexandre Aja. I fan accorsi da tutta America per
vedere il loro beniamino non si sono lasciati sfuggere l’occasione,
e hano intonato, in 6500, un bel coro di auguri per l’attore
britannico. Ecco il video:
Horns, basato sul romanzo thriller
di Joe Hill, è diretto
da Alexandre Aja (Le colline
hanno gli occhi).Il poster è la riproduzione di una
pagina di giornale in cui campeggia il volto di Daniel
Radcliffe decisamente trasformato. Cosa ne
pensate?
Il cast
di Horns include
anche Juno Temple, Max Minghella, James Remar, Joe
Anderson e Kelli Garner. Il
film, prodotto dalla Red Granite Pictures, è l’adattamento
cinematografico del romanzo di Joe
HillLa vendetta del
diavolo e racconta un una storia d’amore
virata sull’horror in cui un giovane di 26 anni una mattina si
alza ed ha un belpaio di corna sulla fronte. Le corna crescono ogni
giorno e lui viene accusato di aver rapito e ucciso la sua ragazza.
Cosa ancora più strana, quelle corna sembrano dagli il potere di
forzare chiunque a dire la verità.
Competencia
Oficial segna il gradito ritorno alla Mostra del
cinema di Venezia dei registi argentini Mariano
Cohn e Gastón Duprat. I due tornano, a
distanza di cinque anni, dopo il successo della pellicola Il Cittadino illustre che valse al suo
protagonista Oscar Martínez una meritata Coppa
Volpi per la migliore interpretazione maschile. Lo stesso Martínez,
affiancato da due attori del calibro di
Antonio Banderase
Penélope Cruz, è uno dei tre protagonisti.
Competencia oficial, la
trama
Il film, in
concorso nella selezione ufficiale, è una commedia ironica e
dissacrante sul mondo del cinema. Il pretesto che innesca la storia
riguarda un miliardario che è deciso a lasciare un buon ricordo di
sé nel mondo, per questo è intenzionato a dare vita ad un progetto
che porterà alto il suo nome. Tra le possibilità può scegliere se
costruire un nuovo ponte o finanziare un grande film di successo,
suo malgrado opterà proprio per la seconda opzione dando il via ad
una narrazione metacinematografica. Il soggetto del film nel film è
tratto da un bestseller di un famoso premio Nobel proprio a voler
strizzare l’occhio a quel cittadino illustre del film precedente e
ha per protagonisti due fratelli. Il film è affidato dall’anziano
committente ad una regista eccentrica Lola Cuevas (Penélope
Cruz) che ha già ottenuto diversi riconoscimenti in
ambito internazionale, a sua volta Lola sceglie come protagonisti
della pellicola due attori agli antipodi: Ivàn (Martínez) attore di
forte tradizione teatrale considerato un grande maestro e Félix
(Antonio
Banderas) star affermata in patria e a Hollywood. Il
contrasto tra le due forti personalità è la forza motrice e
ispiratrice della pellicola che si accingono a realizzare ma anche
di quella a cui stiamo assistendo. I registi ci mostrano le fasi
della preparazione al film regalando momenti di pura ilarità senza
tralasciare stoccate pungenti per gli addetti ai
lavori.
Una commedia esilarante
Le risate del pubblico
che hanno accompagnato le visioni della brillante commedia in quel
di Venezia si fanno però via via sempre più amare e ragionate. Il
film è sicuramente un vero e proprio elogio all’arte dell’attore,
la perfetta capacità dei tre protagonisti di condividere lo schermo
è sublime. Quello che ci viene mostrato è un emisfero popolato da
prime donne in cui anche il personaggio più positivo finisce per
restare vittima del proprio ego.
La maggior parte del film
è ambientato in una villa, allo stesso tempo maestosa e asettica,
ideale per mostrarci gli scontri e i dispetti tra i due attori ma
anche tra loro e la regista come su un ring allargato e
amplificato. Il film entra nel profondo del mestiere dell’attore,
si esplorano le tecniche, le metodologie e allo stesso tempo le
storie personali e le prove d’attore che ingannano persino i più
scettici. Come nei film precedenti non manca la morale che
giustifica anche un dialogo diretto con lo spettatore.
Mariano
Cohn e Gastón Duprat si confermano due
voci originali della commedia “intelligente” senza risultare
leziosi.
Ci sono pochi dubbi sul fatto che
l’intelligenza artificiale sia oggi uno degli argomenti che più
interessano – in vari modi – l’industria cinematografica, in
particolare quella statunitense. Solo negli ultimi anni sono stati
portati al cinema o in piattaforma numerosi film che ragionano su
questa nuova presenza da più punti di vista, ora benevoli ora
ricchi di sospetto. In generale, però, ogni film che ha l’AI come
primario argomento, parla in realtà di noi umani e di ciò che ci
rende così attratti da questa nuova entità. Ne è un esempio anche
Companion, il film diretto dall’esordiente
Drew
Hancock e prodotto da ZachCregger, distintosi come regista di Barbarian.
In questo caso, si parla di
intelligenza artificiale utilizzata a scopi relazionali, per
sopperire a incapacità dell’essere umano di stabilire contatti
reali con le persone accanto a sé. Ma si parla anche di avidità, di
egoismo, di manipolazione, ovvero – come anticipato – di noi umani,
facendo esperienza di tutto ciò proprio attraverso lo sguardo
ingenuo di Iris, una ragazza-robot programmata per
non mentire ed essere completamente devota all’umano a cui viene
abbinata. Nulla di nuovo né di non già trattato, come si può
intuire, ma con quel pizzico di buon intrattenimento che regge il
tutto.
La trama di Companion
Protagonista del film è dunque
Iris (Sophie Thatcher, vista
in The
Boogeyman e Yellowjackets),
che insieme al suo
compagno Josh (Jack
Quaid, visto in The Boys)
si appresta a trascorre qualche giorno nella più completa
tranquillità in una casa immersa nei boschi, proprietà di amici di
lui. L’atmosfera è pacifica e il relax sembra assicurato. Ma
naturalmente le cose non sono come sembrano e il tutto prenderà una
piega inaspettata, che tra sangue e tradimenti porterà Iris a
scoprire alcune incredibili verità su di sé e su chi la
circonda.
Sophie Thatcher e Jack Quaid in Companion. Cortesia di Warner Bros.
Pictures
Un segreto di Pulcinella
C’è un problema a monte con
Companion. Quando si intraprende la visione del
film, ci si accorge di come sia stato concepito per far sì che la
prima mezz’ora faccia rimanere lo spettatore in un territorio
d’ambiguita e incertezza rispetto a quelli che potrebbero essere
gli sviluppi successivi. Si entra così in contatto con la storia
d’amore tra Iris e Josh, al loro soggiorno in una casa sperduta nel
bosco proprietà di amici e al loro essere lì per trascorrere
giornate all’insegna del relax e del divertimento. Una classica
premessa da “film horror”, che in più momenti lancia segnali sul
fatto che c’è qualcosa che non torna.
Il problema, come si diceva, è che
chi ha avuto la cattiva idea di vedere il trailer del film è già a
conoscenza di quello che dovrebbe essere il mistero principale del
film, ovvero la natura di Iris. Ecco allora che, in questo caso,
tutte le battute che in questa prima mezz’ora sentiamo fare, dal
“lo sai che non puoi mentirmi” al “mi fai sentire
rimpiazzabile” risultano uno stuzzicarci difficile da
assecondare. Siamo in attesa che il segreto di Pulcinella venga
svelato, di certo non provando quello smarrimento che il film per
come è stato scritto vorrebbe suscitarci.
E se invece non si è visto il
trailer? In questo caso si assisterebbe ad una prima mezz’ora che
ricorda quella di Scappa – Get Out, in cui si avverte una
minaccia senza però riuscire ad identificarla. Tuttavia, anche in
questo caso la presenza di colpo di scena risulta fin troppo
telefonata, con piccoli indizi che però stentano a generare un
sincero interesse nei confronti della vicenda. C’è il mistero,
certo, c’è la volontà di svelarlo, ma il coinvolgimento nel far ciò
non è dei più solidi. Si ha dunque in ogni caso una base incerta
per un film che, nel suo superare questo primo blocco, conferma di
non avere molto da offrire.
Sophie Thatcher in Companion. Cortesia di Warner Bros.
Pictures
E se l’intelligenza artificiale avesse scritto questo
film?
Si prosegue dunque nella visione di
Companion trovandosi dinanzi ad una storia
calcolata in ogni suo aspetto, con colpi di scena, turning
point e struttura delle sequenze fin troppo precisa. Una
precisione che, come ironizzato da alcuni, potrebbe spingere a far
pensare che l’intelligenza artificiale non sia solo l’argomento del
film, ma anche lo strumento utilizzato per scriverne la
sceneggiatura. Il che potrebbe in realtà rendere
Companion anche più interessante, un prodotto di
quelle novità che ad Hollywood si stanno cercando di combattere con
grande intensità.
Sarebbe però un esempio perfetto di
come un’estrema precisione nei confini e nelle linee guida di una
storia scritta dall’AI non porti a nulla di poi così buono. Il
resto di Companion è infatti un racconto che,
anche qui a dispetto di quanto promesso dal trailer, risulta meno
violento e divertente di quello che si credeva e che – se non fosse
per alcune deviazioni effettivamente impreviste e convincenti – si
potrebbe ritenere facilmente dimenticabile. Oltre alle deviazioni
di cui si è accennato, ci sono però anche altri elementi di un
certo fascino, a partire dall’interpretazione di Sophie
Thatcher, convincente sia nel suo essere inizialmente
spaventata che poi nel suo divenire determinata nella sua
vendetta.
In particolare, però, risulta
memorabile l’entrare in possesso di Iris del dispositivo che la
controlla e ne stabilisce timbo vocale, grado di intelligenza e
così via. Ecco, quando il film si prende una “pausa” dal racconto e
gioca con la natura del personaggio, allora si fa leva su aspetti
realmente accattivanti. D’altronde, in questo caso il nostro
sguardo coincide con quello di un androide in fase di presa di
coscienza di sé stesso, il che permette di esplorarla adeguatamente
e guardare al racconto e ai suoi protagonisti con un punto di vista
diverso. Ed è proprio a partire da qui che emerge dunque il parlare
di noi attraverso la tecnologia del film.
Sophie Thatcher e Megan Suri in Companion. Cortesia di Warner Bros.
Pictures
Quello che Companion ci dice di noi
Proprio come ci ha meravigliosamente
raccontato
Lei oltre un decennio fa e il thriller M3GAN più
recentemente, il nostro affidarsi alle nuove tecnologie per
sopperire alle nostre mancanze emotive dice molto più di noi di
quanto non dica sui prodigi dell’AI. Ci si trova infatti in una
condizione per cui “la nostra disponibilità a
interagire con l’inanimato non è dovuta ad un inganno, bensì alla
voglia di colmare gli spazi vuoti” (Sherry Turkel, Insieme
ma soli). È ciò che avviene anche in
Companion, con Josh che confessa di essere un
outsider incapace anche di trovarsi una vera compagna di vita.
Ma in particolare, sono l’avidità e
le menzogne dei protagonisti umani a descriverli maggiormente,
fornendo quindi un ritratto dell’umanità tutt’altro che positivo.
Di nuovo, rimaniamo nel niente di nuovo e soprattutto nel niente di
non già trattato dai film poc’anzi citati o anche dal bellissimo
Ex Machina, ma è comunque interessante notare come nel
giro di qualche anno lo sguardo si stia spostando da quello dei
protagonisti umani a quello dei personaggi animati dall’AI. È
questo aspetto, unito ai validi elementi precedentemente
menzionati, che pur al netto dei difetti fanno di
Companion un film che, pur non avendo poi molto da
dire, qualcosa quantomeno ci bisbiglia.
La trama tortuosa di
Companion (qui
la nostra recensione) non si allontana mai troppo dai temi
centrali del film. Scritto e diretto da Drew Hancock, esso è
incentrato sulla Iris di Sophie Thatcher. Una donna dal carattere
dolce e profondamente innamorata del suo fidanzato Josh, un weekend
di fuga con alcuni vecchi amici di lui finisce rapidamente fuori
controllo per il cast di personaggi di Companion.
Nonostante alcuni sorprendenti elementi fantascientifici e svolte
inaspettate nella storia, Companion rimane in gran
parte incentrato sulla narrazione centrale di una donna che si
rende conto che la relazione dei suoi sogni non è quella che
sembra.
Lungo il percorso,
Companion rivela qualcosa di più sul cast di
supporto, soprattutto in contrasto con il modo in cui Iris e il
Josh di Jack Quaid si comportano l’uno con l’altro. Questo a sua
volta pone le basi per il vero significato di Companion,
che riflette sulle relazioni abusive e mette in evidenza i molti
modi in cui le persone possono essere manipolate in legami malsani.
Il finale pone anche casualmente le basi per potenziali sequel che
esplorino Iris e il suo mondo, che potrebbero portare la metafora
in una prospettiva di più ampio respiro.
Perché Iris uccide Josh nel
finale di Companion
Nel monologo iniziale di
Companion, Irish rivela che alla fine ucciderà il suo
fidanzato Josh, il che finisce per essere il momento culminante del
film e completa l’arco caratteriale di Iris. Dopo essere stata
presentata come la fidanzata di Josh, Iris si rivela subito come
una compagna robotica priva di un proprio libero arbitrio. Anche
dopo aver scoperto la sua vera natura, Iris cerca
inizialmente di risolvere la situazione con Josh.
Tuttavia, lui si rivela sempre più un uomo dispotico e vendicativo,
perfettamente disposto a ucciderla per coprire le sue tracce
criminali.
Man mano che il film procede, Josh
rivela le sue peggiori qualità mentre Iris guadagna costantemente
autonomia da lui. Alla fine del film, Josh e Iris sono gli
ultimi membri superstiti del cast, in lotta tra la vita e
la morte. Sebbene a Iris siano stati dati molti motivi per odiare
Josh, alla fine lo uccide solo mentre lui sta cercando di
ucciderla, salvandosi la vita. Iris lo fa con un tappo di vino
meccanizzato, di cui si era parlato in precedenza nel film.
Si tratta di un momento brutale, ma che il film aveva
costantemente preparato per tutto il tempo.
La spiegazione del piano di
Josh
Uno dei grandi colpi di scena di
Companion è la vera natura del piano di Josh.
Prima degli eventi del film, Josh e la sua amica
Kat hanno deciso di uccidere il fidanzato Sergey e
di rubargli i soldi. Ritenendo che Sergey sia un
criminale, in base alle descrizioni che Kat fa di lui come un
“cattivo ragazzo”, il loro piano prevede che Josh si introduca in
Iris, sblocchi le restrizioni che le impediscono di fare del male
alle persone e crei le circostanze che porteranno Iris a ucciderlo.
La parte iniziale del piano funziona: Iris “malfunzionante” uccide
Sergey quando tenta di aggredirla.
Tuttavia, le cose vanno rapidamente
fuori controllo quando Josh cerca di spiegare la situazione
a Iris invece di spegnerla semplicemente. Inoltre, scopre
da Kat che Sergey non era in realtà un criminale. Questo dà a Iris,
ora consapevole della sua natura robotica, la possibilità di
fuggire. La situazione si aggrava e sfugge al controllo, causando
la maggior parte delle morti del film. Tuttavia, mentre Iris uccide
Eli per autodifesa e alla fine Josh, la maggior parte delle altre
morti viene compiuta dal robot Patrick su ordine (sia involontario
che deliberato) di Josh.
Come Iris mette Patrick contro
Josh
Patrick è l’altro compagno robotico
del film, che viene rivelato solo a metà film. Patrick era il
partner romantico e il compagno robotico di Eli, ma Josh lo
riprogramma rapidamente in un complice consenziente per la seconda
metà del film. Tuttavia, Iris riesce a sfruttare i
sentimenti genuini di Patrick per Eli per liberarlo dal controllo
di Josh. Questo ripaga una scena precedente in cui Eli e
Patrick esprimevano apertamente i loro sentimenti più profondi
l’uno per l’altro, riconoscendo che il loro amore era reale anche
se i “ricordi” del loro primo incontro non lo erano.
Questo dà una linea tematica alla
tragica relazione tra Patrick ed Eli, in diretto contrasto
con il modo casualmente crudele e controllante con cui Josh aveva
manipolato Iris. Iris riesce a far ricordare a Patrick i
suoi sentimenti, dandogli la possibilità di distruggersi piuttosto
che farsi usare ulteriormente da Josh. Patrick lo fa usando un
manganello stordente per provocare un cortocircuito, distruggendosi
ma con i ricordi felici del periodo trascorso con Eli che lo
accompagnano nei suoi ultimi momenti.
Come Companion anticipa un
possibile sequel
Sophie Thatcher e Jack Quaid in Companion. Cortesia di Warner Bros.
Pictures
Companion funziona
molto bene come film autonomo, concentrandosi sulla costante fuga
di Iris dalla sua relazione violenta e sulla sua trasformazione in
persona, filtrata da una lente robotica fantascientifica. Tuttavia,
il film non si limita a creare un mondo più ampio di possibilità.
Quando Iris viene liberata nel momento culminante e salva uno degli
ingegneri compagni da Patrick, questi suggerisce che alcune persone
(tra cui lui) hanno cercato di concedere maggiore libertà alle
macchine. Questo potrebbe essere ampliato in futuro, dando
vita a una rivoluzione robotica.
Al momento in cui scriviamo, non è
stato confermato lo sviluppo di un sequel per
Companion.
Il film si conclude anche con Iris
che fugge con i soldi di Sergey, indisturbata dal fatto che un suo
braccio sia completamente esposto come appendice robotica. Saluta
persino felicemente un’altra donna in un’altra auto, che
potenzialmente è un altro robot o anche solo una donna umana
coinvolta in una relazione malsana. Un potenziale sequel
diCompanionpotrebbe rivisitare
Iris e rivelare dove è andata dopo gli eventi del film, o
soprattutto cosa ha deciso di fare della sua vita. Iris conclude il
film in un punto interessante e potrebbe facilmente portare avanti
un altro racconto.
Il vero significato di
Companion
Nonostante la natura tortuosa della
commedia dark fantascientifica, Companion ha in
definitiva una serie di temi molto comprensibili. Il film
parla di una giovane donna che deve affrontare la scoperta che il
suo fidanzato, apparentemente perfetto, è tutt’altro che
tale. Infatti, Josh si rivela violento in diversi modi. La
controlla, ignorando le sue emozioni e allontanando i suoi desideri
e le sue idee. Con l’avanzare del film, diventa sempre più
minaccioso dal punto di vista fisico, e lei si arrabbia sempre di
più. Iris è la controfigura di molte persone che sono state
coinvolte in una relazione violenta.
Questo dà al pubblico un
motivo in più per tifare per Iris, anche se è stata costretta a
uccidere delle persone, soprattutto quando viene
confermato da Patrick che una vera storia d’amore tra umani e robot
può esistere. Se Josh non fosse stato terribile, una storia d’amore
sarebbe potuta esistere davvero. Invece, Iris riesce a diventare la
donna che è in sé solo dopo aver superato Josh e le sue tattiche
manipolatorie. Companion rafforza questo concetto
facendo sì che Iris uccida finalmente Josh, definendolo uno dei
giorni più importanti della sua vita, perché può finalmente essere
una persona a sé stante, indipendentemente dalle sue origini
robotiche.
Paramount+
presenta il trailer ufficiale dell’attesissima serie
Compagni di Viaggio (FELLOW
TRAVELERS),l’epica storia d’amore e thriller politico guidata
da Matt Bomer (The Normal Heart, The
Boys in the Band) e Jonathan Bailey (Bridgerton). Creata dal candidato all’Oscar
Ron Nyswaner (Philadelphia, HOMELAND), la
serie in otto episodi debutterà in Italia il 28 ottobre, subito
dopo gli Stati Uniti e il Canada, oltre che nel Regno Unito, in
Australia, America Latina, Corea del Sud, Italia, Germania,
Svizzera e Austria.
Compagni di
Viaggio è interpretato anche da Jelani
Alladin (The Walking Dead World Beyond), Allison Williams (Get Out, Girls) e
Noah J. Ricketts (American Gods). Bomer e
Nyswaner sono produttori esecutivi insieme a Robbie Rogers
(All
American, My Policeman) e Dee Johnson. Daniel Minahan
(Halston, American Crime Story: Versace) produce e dirige
i primi due episodi COMPAGNI DI VIAGGIO è co-prodotto da Fremantle
e SHOWTIME.
La trama di Compagni di Viaggio
Creata da Nyswaner, la serie è
basata sul romanzo di Thomas Mallon. Bomer interpreta il
carismatico Hawkins Fuller, che mantiene una carriera politica
dietro le quinte, finanziariamente gratificante. Hawkins evita le
relazioni sentimentali, finché non incontra Tim Laughlin (Bailey),
un giovane pieno di idealismo e fede religiosa. I due iniziano una
storia d’amore proprio mentre Joseph McCarthy e Roy Cohn dichiarano
guerra ai “sovversivi e ai deviati sessuali”, dando inizio a uno
dei periodi più bui della storia americana del XX secolo.
Nel corso di quattro decenni,
seguiamo i cinque personaggi principali – Hawk, Tim, Marcus
(Alladin), Lucy (Williams) e Frankie (Ricketts) – mentre incrociano
le loro strade tra le proteste per la guerra del Vietnam degli anni
’60, l’edonismo alimentato dalle droghe degli anni ’70 e la crisi
dell’AIDS degli anni ’80, affrontando i propri ostacoli interiori e
quelli del mondo circostante.
In un intreccio di commedia ed
azione, Community Squad (titolo originale
Division Palermo) è la nuova serie argentina
ideata e diretta da Santiago Korovsky. Community squad è formata al
momento da una sola stagione di otto episodi, ognuno di circa
trenta minuti: essendo molto breve e scorrevole, risulta essere la
serie perfetta da guardare tutta d’un fiato! Nel cast si
ritrovano principalmente figure note solo nel cinema
nazionale: lo stesso regista Korovsky figura nelle vicende
nel ruolo del protagonista Felipe. A quest’ultimo si affiancano
l’attrice Pilar Gamboa nel ruolo di Sofìa, l’uruguaiano
Daniel
Hendler nei panni di Miguel ed il comico argentino Martin
Garabal, il quale interpreta il poliziotto Esteban.
Community squad: nel posto
sbagliato al momento sbagliato
Felipe, un giovane pauroso e con una
personalità debole e poco intraprendente, vede la sua vita
sgretolarsi e cambiare in pochi piccoli attimi; la fidanzata lo
lascia perché non sente la passione di coppia. Il padre lo incita a
rendersi più indipendente ed a fare nuove esperienze, quindi lo
licenzia dall’azienda di famiglia, dandogli del denaro per
ripartire che però gli viene rubato. È costretto a cedere
l’appartamento alla sua ex ed a tornare a vivere con i suoi
genitori.
Alla stazione di polizia, dove
Felipe si è recato per denunciare il furto dei suoi soldi, si
creano dei fraintendimenti: il giovane si ritrova piuttosto a fare
un colloquio di lavoro per entrare a far parte delle guardie urbane
di Palermo, un quartiere di Buenos Aires. Si tratta di un corpo
ausiliario della polizia che si dovrebbe occupare in maniera
attenta e diretta della comunità locale, di mantenere l’ordine.
Felipe, insieme al collega Diego verrà coinvolto in una vicenda
molto più seria delle semplici liti di vicinato: le vite delle due
guardie urbane si intrecceranno con quelle di una vasta
organizzazione criminale che si occupa del traffico di
stupefacenti.
Community squad è
caratterizzato dalla contemporanea presenza di elementi comici e di
azione: le vicende sono più tipiche del genere thriller o
poliziesco. Elementi tipici di questo genere sono la presenza del
cartello della droga, insieme a dei complicati intrighi che
coinvolgono degli stessi poliziotti. A differenza di note pellicole
sulle stesse tematiche come
The Departed- il bene ed il male di Martin
Scorsese,
Community squad è pervasa da un’ironia tale da
rendere anche le scene più drammatiche tendenti al comico. La
comicità in alcuni casi sfocia nel vero e proprio black humor:
degli esempi sono la scena in cui i due poliziotti soddisfatti del
loro lavoro si fanno foto e selfie con due vittime nella scena del
delitto, ed i numerosi casi in cui Felipe utilizza Diego in coma
come psicologo, raccontandogli tutte le sue vicende.
Tuttavia, il vero personaggio
emblema dell’ironia è proprio Felipe. Pur essendo un uomo adulto,
non riesce a prendere in mano la propria vita e resta in balia
degli eventi. Il suo comportamento infantile si nota anche dal
comportamento dei genitori nei suoi confronti: la madre si mostra
essere iperprotettiva, mentre il padre lo rimprovera come se
fosse un adolescente. Felipe dimostra una certa immaturità anche
nella relazione con Sofìa: pur comportandosi lei in maniera
eccessivamente distaccata, lui tende ad essere troppo appiccicoso
fin da subito.
Una guardia urbana inclusiva
Una particolarità di
Community Squad è la politica di quasi forzata
inclusività che caratterizza il gruppo delle guardie urbane; anche
nel caso di Felipe il capo della polizia e Miguel, il responsabile
del gruppo, cercano di collocarlo in una qualche minoranza. La
Community Squad è formata infatti da Sofìa, una ragazza nella sedia
a rotelle, Mario, un boliviano, un vecchietto, una persona non
vedente, un nano ed una ragazza Trans. Proprio per le loro
disabilità e la loro politica della non violenza, questo corpo
della polizia non viene preso sul serio dalla comunità, la
quale li vede solo come uno spreco di soldi pubblici. Anche
gli stessi poliziotti tendono a screditarli ed a prenderli in giro.
Da un punto di vista sociale, però, si può notare la rilevanza di
un progetto del genere: gruppi di questo genere favoriscono
l’inserimento di soggetti con difficoltà nella comunità
sociale. Inoltre, anche negli ultimi episodi della serie, risultano
chiare le potenzialità della Community Squad:
nonostante le difficoltà, in alcuni casi fisiche, loro riescono a
lottare per la giustizia.
Sembra proprio che
non vedremo una sesta stagione della
sit-com Community. Infatti, dopo la
cancellazione da parte del network NBC, oggi arriva la notizia che
il network Hulu che aveva mostrato interesse a produrre una nuova
stagione ha annunciato il suo disinteresse nel far rivivere lo
show. Anche se la Sony Pictures Television, non ha
intenzione di arrendersi e trovare una nuova collocazione allo
show.
Community è
una sitcom statunitense trasmessa negli Stati
Uniti d’America dal 2009 al 2014 dal
canale NBC. In Italia la serie è stata trasmessa in
prima visione sul canale Comedy Central a partire dal 13
aprile 2010, mentre in chiaro viene trasmessa dal 16 settembre
2013 su Italia 1.
Il 9 maggio 2014
NBC ha confermato la cancellazione della serie al termine della
quinta stagione. Community è ambientato al
Greendale Community College e comincia con Jeff Winger (Joel
McHale), un avvocato con la licenza sospesa, che, con lo scopo di
sedurre l’ex attivista politica Britta Perry (Gillian Jacobs),
organizza un finto gruppo di studio di spagnolo a cui lei è stata
invitata a partecipare. Tuttavia, Britta invita un altro studente,
Abed Nadir (Danny Pudi) che, a sua volta invita altri quattro
membri della classe spagnolo, Troy Barnes (Donald Glover), Shirley
Bennett (Yvette Nicole Brown), Annie Edison (Alison Brie) e Pierce
Hawthorne (Chevy Chase), il gruppo, così, diventa reale.
Il network americano Netflix ha diffuso il primo promo ufficiali
di Community 6, che dopo esser stata
cancellata ha trovato una nuova casa:
Community è
una sitcom statunitense trasmessa negli Stati
Uniti d’America dal 2009 dal canale NBC.
In Italia la serie è trasmessa in prima visione sul
canale Comedy Central a partire dal 13 aprile 2010,
mentre in chiaro viene trasmessa dal 16 settembre 2013
su Italia 1, e dal 6 aprile 2014 su Italia 2. Il 9 maggio
2014 NBC ha confermato la cancellazione della serie al termine
della quinta stagione. A sorpresa un nuovo network ha acquistato i
diritti per una sesta stagione.
Community è ambientato
al Greendale Community College e comincia con Jeff Winger (Joel
McHale), un avvocato con la licenza sospesa, che, con lo scopo di
sedurre l’ex attivista politica Britta Perry (Gillian Jacobs),
organizza un finto gruppo di studio di spagnolo a cui lei è stata
invitata a partecipare. Tuttavia, Britta invita un altro studente,
Abed Nadir (Danny Pudi) che, a sua volta invita altri quattro
membri della classe spagnolo, Troy Barnes (Donald Glover), Shirley
Bennett (Yvette Nicole Brown), Annie Edison (Alison Brie) e Pierce
Hawthorne (Chevy Chase), il gruppo, così, diventa reale.
Nonostante le loro diverse età,
caratteri e personalità, il gruppo cresce insieme e tutti
sviluppano una stretta amicizia gli uni con gli altri. Il gruppo,
come entità, è abbastanza egocentrico ed è proprio questa lo più a
causa di competizioni, argomenti o faide che, di puntata in
puntata, vanno creandosi. Questo comportamento è incoraggiato dal
loro scoppiettante preside che li considera i suoi studenti
preferiti e che ha anche una cotta per Jeff.
Ogni membro del gruppo ha diversi
difetti di personalità che spesso vengono evidenziati in modo che
l’umorismo eccentrico della serie si mantenga su ottimi
livelli.
Si è conclusa con un futuro
tribolante la quinta stagione ma oggi che è tutto risolto vi
segnaliamo le anticipazioni su Community 6, il sesto ciclo di
episodi della sitcom di successo.
In Community6 potrebbe
continuare perchè Hulu potrebbe essere interessata allo
show, ma ancora è tutto avvolto nel mistero; concludiamo
con The Mindy Project, dove nella terza
stagione potremmo vedere all’opera la mamma
di Danny e ci aspettiamo un’attrice che
sprigiona energia per questo ruolo.
Community è
una sitcom statunitense trasmessa negli Stati
Uniti d’America dal 2009 dal canale NBC.
In Italia la serie è trasmessa in prima visione sul
canale Comedy Central a partire dal 13 aprile 2010,
mentre in chiaro viene trasmessa dal 16 settembre 2013
su Italia 1, e dal 6 aprile 2014 su Italia 2. Il 9 maggio
2014 NBC ha confermato la cancellazione della serie al termine
della quinta stagione. A sorpresa un nuovo network ha acquistato i
diritti per una sesta stagione.
Community è ambientato
al Greendale Community College e comincia con Jeff Winger (Joel
McHale), un avvocato con la licenza sospesa, che, con lo scopo di
sedurre l’ex attivista politica Britta Perry (Gillian Jacobs),
organizza un finto gruppo di studio di spagnolo a cui lei è stata
invitata a partecipare. Tuttavia, Britta invita un altro studente,
Abed Nadir (Danny Pudi) che, a sua volta invita altri quattro
membri della classe spagnolo, Troy Barnes (Donald Glover), Shirley
Bennett (Yvette Nicole Brown), Annie Edison (Alison Brie) e Pierce
Hawthorne (Chevy Chase), il gruppo, così, diventa reale.
Nonostante le loro diverse età,
caratteri e personalità, il gruppo cresce insieme e tutti
sviluppano una stretta amicizia gli uni con gli altri. Il gruppo,
come entità, è abbastanza egocentrico ed è proprio questa lo più a
causa di competizioni, argomenti o faide che, di puntata in
puntata, vanno creandosi. Questo comportamento è incoraggiato dal
loro scoppiettante preside che li considera i suoi studenti
preferiti e che ha anche una cotta per Jeff.
Ogni membro del gruppo ha diversi
difetti di personalità che spesso vengono evidenziati in modo che
l’umorismo eccentrico della serie si mantenga su ottimi
livelli.
Mentre cresce l’attesa
per Community 6, l’atteso sesto
ciclo di episodio della serie televisiva di successo che è stata
prima cancellata e poi riconfermata, arriva la notizia che una
delle protagoniste dello show lascia. Si tratta
di Yvette Nicole Brown, che per cinque
anni ha interpretato Shirley
Bennett nello show targato NBC. La
decisione arriva per un grande atto d’amore. Infatti l’attrice
ha scelto di rinunciare a Community per
stare vicino al padre malato, che necessita di assistenza
quotidiana.
Community è
una sitcom statunitense trasmessa negli Stati
Uniti d’America dal 2009 dal canale NBC.
In Italia la serie è trasmessa in prima visione sul
canale Comedy Central a partire dal 13 aprile 2010,
mentre in chiaro viene trasmessa dal 16 settembre 2013
su Italia 1, e dal 6 aprile 2014 su Italia 2. Il 9 maggio
2014 NBC ha confermato la cancellazione della serie al termine
della quinta stagione. A sorpresa un nuovo network ha acquistato i
diritti per una sesta stagione.
Community è ambientato
al Greendale Community College e comincia con Jeff Winger (Joel
McHale), un avvocato con la licenza sospesa, che, con lo scopo di
sedurre l’ex attivista politica Britta Perry (Gillian Jacobs),
organizza un finto gruppo di studio di spagnolo a cui lei è stata
invitata a partecipare. Tuttavia, Britta invita un altro studente,
Abed Nadir (Danny Pudi) che, a sua volta invita altri quattro
membri della classe spagnolo, Troy Barnes (Donald Glover), Shirley
Bennett (Yvette Nicole Brown), Annie Edison (Alison Brie) e Pierce
Hawthorne (Chevy Chase), il gruppo, così, diventa reale.
Nonostante le loro diverse età,
caratteri e personalità, il gruppo cresce insieme e tutti
sviluppano una stretta amicizia gli uni con gli altri. Il gruppo,
come entità, è abbastanza egocentrico ed è proprio questa lo più a
causa di competizioni, argomenti o faide che, di puntata in
puntata, vanno creandosi. Questo comportamento è incoraggiato dal
loro scoppiettante preside che li considera i suoi studenti
preferiti e che ha anche una cotta per Jeff.
Ogni membro del gruppo ha diversi
difetti di personalità che spesso vengono evidenziati in modo che
l’umorismo eccentrico della serie si mantenga su ottimi
livelli.
Prima cancellata,
poi ripresa e poi nuovamente scaricata ma oggi arriva la conferma
ufficiale che Community 6, il sesto ciclo di
episodi della serie di successo di Sony Televition
si farà e sarà trasmessa da Yahoo Screen.
Ecco le parole del creatore dello
show, “Sono molto lieto che ‘Community’ tornerà per la sua
predestinata sesta stagione su Yahoo”, dice Dan Harmon. “Non
vedo l’ora di portare la nostra amata NBC sit-com ad un pubblico
più vasto verso l’online.
Community è
una sitcom statunitense trasmessa negli Stati
Uniti d’America dal 2009 dal canale NBC.
In Italia la serie è trasmessa in prima visione sul
canale Comedy Central a partire dal 13 aprile 2010,
mentre in chiaro viene trasmessa dal 16 settembre 2013
su Italia 1, e dal 6 aprile 2014 su Italia 2. Il 9 maggio
2014 NBC ha confermato la cancellazione della serie al termine
della quinta stagione. A sorpresa un nuovo network ha acquistato i
diritti per una sesta stagione.
Community è ambientato
al Greendale Community College e comincia con Jeff Winger (Joel
McHale), un avvocato con la licenza sospesa, che, con lo scopo di
sedurre l’ex attivista politica Britta Perry (Gillian Jacobs),
organizza un finto gruppo di studio di spagnolo a cui lei è stata
invitata a partecipare. Tuttavia, Britta invita un altro studente,
Abed Nadir (Danny Pudi) che, a sua volta invita altri quattro
membri della classe spagnolo, Troy Barnes (Donald Glover), Shirley
Bennett (Yvette Nicole Brown), Annie Edison (Alison Brie) e Pierce
Hawthorne (Chevy Chase), il gruppo, così, diventa reale.
Nonostante le loro diverse età,
caratteri e personalità, il gruppo cresce insieme e tutti
sviluppano una stretta amicizia gli uni con gli altri. Il gruppo,
come entità, è abbastanza egocentrico ed è proprio questa lo più a
causa di competizioni, argomenti o faide che, di puntata in
puntata, vanno creandosi. Questo comportamento è incoraggiato dal
loro scoppiettante preside che li considera i suoi studenti
preferiti e che ha anche una cotta per Jeff.
Ogni membro del gruppo ha diversi
difetti di personalità che spesso vengono evidenziati in modo che
l’umorismo eccentrico della serie si mantenga su ottimi
livelli.
Una sala gremita e commossa ha
ricordato oggi Pietro Taricone durante l’omaggio che il
RomaFictionfest ha dedicato all’attore in apertura della proiezione
di “Tutti pazzi per amore 2″ (nella sezione fiction italiana
edita). All’interno della serie, Taricone interpretava Ermanno, il
giovane che tenta di sedurre Lea (Sonia Bergamasco).
Il rapper Common
si unisce al cast di Megan Leavey. Il
film prende il nome dal caporale marine che, assieme a Rex, il suo
cane militare da combattimento, salvò centinaia vite ricercando
bombe nel corso di due missioni in Iraq dal 2004 al 2006. Leavey e
il suo cane furono coinvolti in una violenta esplosione: la loro
storia di grinta e determinazione fece il giro del mondo.
Il film, che vedrà tra i
protagonisti Kate Mara (Megan Leavey),
Edie Falco (Jackie Leavey), Tom Felton e Bradley
Whitford, sarà diretto da Gabriela
Cowperthwaite (Blackfish). LD
Entertainment finanzierà il progetto. Common, che
ha vinto un Oscar per Selma, interpreterà
il ruolo del Sergente Gunney Massey, l’ufficiale responsabile dei
canili nella Base Marine di Camp Pendleton. La sceneggiatura è
stata scritta da Pamela Gray, Annie Mumolo, Tim Lovestedt e
Giordania Roberts. Common sarà presto nel
grande schermo con l’attesissimo Suicide Squad assieme a
Will Smith e Jared Leto, e sarà tra i protagonisti
di John Wick 2, con Keanu
Reeves.
Nostalgia delle commedie
italiane degli anni ’90? Su Netflix, il 15
ottobre arrivano indimenticabili film per tutti gli
appassionati.
Uno dei punti di forza di Netflix è che ognuno di noi può trovare qualcosa
che gli piace, qualcosa che ha voglia di guardare in quel momento.
Netflix fa felici gli appassionati dei più disparati generi
televisivi. Gli amanti delle serie, ovviamente, quelli dei film
drammatici, dei cartoni animati, dell’horror, degli anime, del
fantasy….e anche gli appassionati di determinate epoche televisive.
Dopo aver soddisfatto i fan delle serie tv degli anni ‘80 e ‘90 con
show come Una Mamma per Amica, Friends, Le Amiche di
mamma, Netflix ha deciso di pensare anche agli
abbonati del nostro paese amanti delle commedie italiane degli anni
‘90. Dalle più comiche, diventate cult grazie a interpreti passati
alla storia come Jerry Calà, a quelle d’autore,
come Mediterraneo di Salvatores. Un omaggio
all’Italia e alle diverse forme di cinema “leggero” di quegli anni.
Ecco alcuni fra i tanti film degli indimenticabili anni ‘90 che
Netflix aggiungerà al catalogo italiano a partire dal 15
ottobre:
Abbronzatissimi. Diretto da Bruno Gaburro,
1991
Abbronzatissimi 2 – Un anno
dopo. Diretto da Bruno Gaburro, 1993
Johnny Stecchino. Diretto da Roberto Benigni,
1991
Mediterraneo. Diretto da Gabriele Salvatores,
1991
Ricky and Barabba. Diretto da Christian De Sica,
1992
Amore a prima vista. Diretto da Vincenzo Salemme,
1999
Camere da letto. Diretto da
Simona Izzo, 1997
Il pesce innamorato. Diretto
da Leonardo Pieraccioni, 1999
Commedie italiane: su netflix
arrivano gli anni 90′
La commedia è un
genere che fa parte del grande cinema italiano ancor prima della
nascita del cinema sonoro. Dall’avvento di questo, si è poi
cominciato con la commedia borghese dei telefoni bianchi,
conosciuta per le affiliazioni col fascismo. Si è in seguito poi
alla stagione migliore della commedia italiana, quella
storica e iconica e che si è fatta conoscere nel
mondo, chiamata appunto commedia
all’italiana. Da lì, tra demenziale, politico, sexy e
brillante si è evoluto uno dei generi più amati dal pubblico
italiano. Di seguito, si propongono alcune delle commedie
italiane da vedere, dalle migliori di sempre a quelle
degli ultimi anni.
Negli ultimi anni le migliori
commedie italiane hanno mischiato drammi familiari
e personali, situazioni paradossali, sentimenti, un po’ di cinismo
e anche un po’ di leggerezza. E parlano sempre di più del nostro
Paese. Tra grandi classici, autori indimenticabili e altri
attualmente in attività, tra attori e attrici divi del passato sino
ai grandi mattatori della commedia attuale, ecco i titoli da
recuperare se si vuole sapere tutto di questo genere, dai temi
ricorrenti fino alle caratteristiche di scrittura e messa in scena
che danno vita a quelle situazioni comiche tanto irresistibili
quanto ormai iconiche.
Film commedie italiane
recenti
Perfetti
sconosciuti (2016). Il film che ha consacrato Paolo
Genovese, Perfetti Sconosciuti.
Un gruppo di amici di lunga data si ritrova a cena e decide di
condividere messaggi e telefonate in arrivo sui cellulari di
ognuno. Nel corso della serata vengono a galla segreti e bugie che
mettono a rischio gli equilibri di anni. Commedia dai toni amari
che punta a riflettere sugli odierni rapporti in un mondo iper
tecnologico.
Comedians (2021) Sei
aspiranti comici stanchi della mediocrità delle loro vite, al
termine di un corso serale di stand-up comedy, si preparano ad
affrontare la loro prima esibizione in un locale. Tra il pubblico
c’è anche un esaminatore. Comedians è un film comico
italiano diretto da Gabriele Salvatores, tratto
dall’omonimo dramma di Trevor Griffiths. Il film è inoltre un
parziale remake di Kamikazen – Ultima notte a Milano,
primo lungometraggio del regista avente la pièce di Griffiths come
soggetto.
Metti la nonna in
Freezer (2018). Il più incorruttibile e maldestro dei
finanzieri, Simone Recchia (Fabio De Luigi), si innamora
perdutamente di Claudia (Miriam Leone), una giovane
restauratrice che vive grazie alla pensione della nonna (Barbara
Bouchet). Quando la nonna improvvisamente muore, per evitare la
bancarotta, Claudia, con la complicità delle sue amiche, pianifica
una truffa per continuare ad incassare la pensione. Tra
travestimenti, equivoci ed ingegnose bugie sono gli ingredienti per
questa nuova ed irriverente commedia sulla difficoltà di sbarcare
il lunario ai tempi della crisi.
Quo vado?
(2016). Il re della commedia recente, Checco Zalone in una delle sue
puntate più esilaranti, Quo Vado?. Un uomo che vive
ancora con la famiglia, per timore dell’indipendenza, viene
costretto a cambiare la propria vita e doversi adattare ad ogni
lavoro, anche i più improbabili e pericolosi. Zalone riflette sul
concetto di posto fisso e del lavoro in Italia, proponendo una
satira specchio dell’attualità del paese.
Nove lune e mezza (2017).
Commedia al femminile diretta da Michela Andreozzi,
parla di due sorelle diversissime, in tutto: relazioni, carriera,
figli, sesso. Tina cerca da anni di avere un figlio, ma non
funziona. E Livia decide di aiutarla. Con Claudia Gerini
protagonista, è questa una divertente commedia incentrata sul tema
della fertilità e della maternità.
Commedie italiane del 2020
Odio l’estate
(2020). Le famiglie di Aldo, Giovanni e Giacomo, che non si
conoscono e sono molto diverse tra loro, partono per una vacanza in
Puglia e si ritrovano, a causa di un disguido, a dover condividere
l’abitazione. Il celebre trio comico torna al suo meglio sul grande
schermo per proporre una storia dolceamara sull’amicizia, la
famiglia e i legami della vita.
Tolo Tolo (2020). Dopo
che il suo ristorante di sushi è fallito miseramente, Checco deve
scappare dai suoi creditori e decide di rifugiarsi in Africa, dove
si improvvisa cameriere in una struttura alberghiera.
Checco Zalone torna al cinema per offrire la
propria versione dell’emigrazione dall’Africa fino all’Italia, in
un’opera che punta con ironia a far riflettere su tale tema.
Figli (2020). Sara e
Nicola sono sposati da tempo, hanno una bambina di sei anni e sono
molto innamorati. Inoltre, entrambi hanno una vita professionale
appagante. L’arrivo del secondo figlio, però, rompe l’equilibrio
della loro vita perfetta. Valerio
Mastandrea e Paola
Cortellesi recitano da protagonisti in questa
originalissima commedia incentrata sulla genitorialità, la cui
sceneggiatura di Mattia Torre è stata premiata ai
David di Donatello.
7 ore per farti
innamorare (2020). Dopo aver scoperto che la fidanzata
lo tradisce con il suo capo, il diligente giornalista Paolo De
Martino si licenzia e trova lavoro presso una rivista per uomini.
L’incontro con la seducente Valeria cambia la sua vita. Giampaolo
Morelli e Serena Rossi sono i
protagonisti di questa brillante commedia romantica,
particolarmente apprezzata dal grande pubblico.
Cosa sarà (2020). La
vita di Bruno Salvati è in una fase di stallo. I suoi film non
hanno mai avuto successo, sua moglie Anna sembra già avere un
altro. Un giorno, Bruno scopre di avere una forma di leucemia.
Parte da qui per lui un nuovo percorso di vita, con nuove
consapevolezze.
È per il tuo bene
(2020). Tre amici sono insoddisfatti delle relazioni sentimentali
delle loro figlie. Così decidono di aiutarsi a vicenda per portare
a termine le loro storie d’amore. Protagonisti di questa cinica
commedia sono Marco Giallini,
Giuseppe Battiston e Vincenzo
Salemme.
Altre commedie italiane
recenti
Smetto quando
voglio (2014). Sette accademici in rovina trovano il
modo di salvarsi, al limite della legalità: uno di loro, un
chimico, ha sintetizzato una nuova sostanza stupefacente, non
ancora messa al bando dal ministero.
Benvenuti al
sud (2010). Alberto Colombo, un direttore delle Poste
che vive in un paesino della Brianza, viene trasferito a guidare
l’ufficio postale del piccolo paese di Castellabate in seguito ad
una richiesta andata non propriamente a buon fine. L’uomo,
inizialmente perplesso dalla situazione, viene accolto a braccia
aperte dal postino Mattia e dai colleghi, iniziando ad apprezzare
le bellezze e le abitudini del piccolo centro campano.
Tutta colpa di
Freud (2014). Uno psicologo cinquantenne, Francesco, è
divorziato e si prende cura delle tre figlie, nonostante queste
siano cresciute, e delle intricate vicende romantiche della
famiglia. Tutte e tre hanno relazioni problematiche e, a complicare
ulteriormente le cose, l’amore segreto di Francesco si rivela
essere la moglie di uno degli amanti delle ragazze.
Una famiglia
perfetta (2012). Leone è un uomo ricco e potente ma
soprattutto solo. La solitudine lo spinge ad ingaggiare una
compagnia di attori per far interpretare loro la famiglia che non
ha mai avuto. La recita va in scena la notte di Natale nella sua
villa a Todi, con i due piani della vita dell-uomo che si fanno
sempre meno distinti.
Grande, grosso e… Verdone (2008). Film nel
quale Verdone riporta in vita tre suoi famosi personaggi: il
candido, il logorroico ed il volgare. Leo ha la madre defunta da
seppellire, ma deve affrontare, oltra ad una buona dose di
sventure, una impresa di pompe funebri assai poco professionale.
Callisto è un professore antipatico e pedante che viene per un
momento creduto disperso nelle catacombe, con somma gioia del
figlio. Moreno ed Enza sono una coppia di cafoni arricchiti che
affrontano una serie di disavventure in vacanza.
Nessuno mi può
giudicare (2011). La bella Alice vive una vita agiata
nella propria villetta di Roma, con il marito, un figlio e tre
domestici. Con l’improvvisa morte dell’uomo in un incidente, la
donna scopre di aver ereditato solo debiti, e che l’impresa
familiare è sull’orlo del fallimento. L’unico modo per salvare la
famiglia richiede di fare tanti soldi in poco tempo. Decide così di
diventare accompagnatrice, aiutata nell’intento da una collega
bellissima, dall’aria superficiale e cinica.
La matassa (2012). Ficarra e Picone mattatori
nel film La Matassa. Gaetano e Paolo sono due cugini, figli di
fratelli che però si odiano e per questo motivo non si vedono da
vent’anni. Il caso vuole che i due si incontrino improvvisamente,
diventando protagonisti involontari di diverse avventure ed
equivoci che li portano a rischiare la loro stessa vita. A tentare
di farli riappacificare, per essere di nuovo una famiglia,
interviene un uomo di chiesa, don Gino.
Sole a catinelle (2013). Se sarai promosso con
tutti dieci papà ti regala una vacanza da sogno: è questa la
promessa che Checco fa al figlio Nicolò. Fin qui tutto bene, il
problema è che Checco, venditore di aspirapolvere in piena crisi
sia con il fatturato che con la moglie, non può permettersi di
regalare al figlio nemmeno un giorno al mare. Ma quando Nicolò
riceve la pagella perfetta, la promessa va mantenuta.
Se Dio vuole
(2015) di Edoardo Falcone. Tommaso è un chirurgo
famoso e un uomo deciso. Quando il figlio annuncia che vuole
lasciare la facoltà di medicina per diventare prete, il mondo gli
cade addosso. Sembra che sia stato ispirato da un certo Don Pietro,
e Tommaso è deciso a scoprirne gli altarini e rivelare tutto al
figlio, per fargli cambiare idea.
La felicità è un sistema
complesso (2015) di Gianni Zanasi è
una commedia dolcemara e piena di sentimenti, parla di Enrico
Giusti, un uomo il cui lavoro è convincere dirigenti incompetenti a
dimettersi. Ma si trova due orfani tra le mani, i traumi riemergono
e le cose cambiano.
Commedie italiane diventate veri
classici
Tre uomini e una
gamba (1997).
Il film che ha dato il successo al trio Aldo, Giovanni e Giacomo.
Un viaggio in auto, in occasione di un matrimonio, si trasforma in
un’odissea epica per tre impiegati e una preziosa gamba di
legno.
Il Ciclone
(1996).
Uno dei film più famosi di Leonardo Pieraccione. In un
paesino della Toscana vive la famiglia Quarini, il padre Osvaldo e
i tre figli Levante, Libero e Selvaggia. Un giorno una compagnia
spagnola di flamenco arriva e porta nuovo e contagioso entusiasmo
nella vita dei quattro.
Ricomincio da tre (1981). Gaetano è un ragazzo
napoletano in cerca di nuovi stimoli e decide così di lasciare
casa, lavoro e amici per trasferirsi a Firenze dalla zia. Tra
situazioni divertenti, il giovane conosce Marta e inizia con lei un
nuovo capitolo della propria vita. Questo è senza dubbio uno dei
film più iconici di Massimo Troisi, ricco di
sentimenti e comicità senza tempo.
Eccezzziunale… veramente (1982). Seguiamo tre
esilaranti episodi legati ad un capo ultrà milanista, ad un
venditore d’autoveicoli interista che fa 13 alla schedina e ad un
camionista juventino di origine meridionale. Diego
Abatantuono interpreta tre personaggi diversi in questo
classico della commedia che ha anche il merito di aver confermato
l’indiscusso talento di Abatantuono come attore.
Le migliori commedie
all’italiana
Quella della commedia all’italiana
è ricordata come uno dei periodi migliori per la comicità nostrana.
Film capaci di divertire ma anche di offrire malinconici ritratti
di un paese problematico, segnato dagli orrori della guerra o dai
cambiamenti sociali talvolta mal compresi. All’interno di questo
filone si ritrovano dunque alcuni dei migliori film mai prodotti in
Italia e qui di seguito se ne riportano alcuni, i più
rappresentativi e iconici.
I soliti ignoti,
(1958), Mario Monicelli. Se si parla di commedie
italiane non si può non menzionare questo capolavoro. Ci sono
tutti: Gassman, Mastroianni, Totò, Salvatori, e la Cardinale. Sei
uomini hanno l’occasione di fare un colpo facile: rapinare un monte
dei pegni, sfondando un muro sottile che ne separa la cassaforte da
un’abitazione privata. Si preparano come si fa nei film, ma le cose
non andranno come previsto. Monicelli, sei sbandati, e pasta e
ceci.
Il sorpasso (1962), Dino
Risi. Il giorno di Ferragosto due amici, uno studente
universitario timido e un quarantenne immaturo, trascorrono la
giornata in auto. Le ore passano veloci in un susseguirsi di
episodi tragicomici, fino all’epilogo inatteso e drammatico.
Vittorio Gassman e Jean-Louis
Trintignant recitano in questa iconica commedia dai
risvolti amari, che offre un’Italia nel pieno del suo boom
economico.
Divorzio
all’italiana, (1962), Pietro Germi. Un
barone Siciliano, erede di una famiglia ridotta al lastrico, è
sposato con l’odiosissima Rosaria. È però innamorato della giovane
angela. Dato che in Italia il matrimonio non è ancora legale,
decide di far fuori la moglie. Esilarante e cinico.
L’armata Brancaleone (1966), Mario
Monicelli. Brancaleone da Norcia sta per partecipare a un
torneo quando incontra il bizantino Teofilatto con il quale occupa
un paese dove imperversa la peste. Qui salva una stravagante
promessa sposa e insieme vivono altre rocambolesce avventure.
Grande classico della commedia, il film ha riscritto i canoni della
commedia storica.
Dramma della gelosia (tutti i particolari in
cronaca) (1970), di Ettore Scola. Un
muratore già sposato e una fioraia si incontrano e innamorano
durante una manifestazione. La donna, però, non riesce a resistere
al fascino di un pizzaiolo. Ben presto, il rapporto tra i tre si
incrinerà in modi irreparabili. Marcello
Mastroianni, Monica Vitti e
Giancarlo Giannini recitano in questa commedia
amara, ricca di amore, passioni e morte.
C’eravamo tanto amati (1974), di
Ettore Scola. Tre partigiani legati da una forte
amicizia, finita la guerra, tornano alla propria vita. Lo scontro
con la realtà quotidiana, però, mette a dura prova il loro legame.
Straordinaria commedia dai toni malinconici per riflettere sulle
trasformazioni dell’Italia dalla guerra fino agli anni del boom
economico.
Fantozzi (1975) di Luciano
Salce. Il ragionier Ugo Fantozzi, perennemente inseguito
dalla mala sorte, cerca di sopravvivere alla vita di impiegato per
una grande azienda. Primo film di un’iconica saga cinematografica
che trova in Paolo Villaggio e nel suo personaggio
Ugo Fantozzi elemento di estrema comicità, che riflette però sempre
con acume sull’Italia.
Febbre da cavalo (1976). Film che usa una
serie di flashback per raccontare le vicende di tre amici,
Mandrake, Pomata e Felice, la cui vita ruota attorno al mondo delle
corse dei cavalli e alle scommesse. Gigi
Proietti, Enrico Montesano e
Francesco De Rosa sono i tre brillanti mattatori
di questa commedia iconica, tra le più divertenti e citate di
sempre.
Non c’è niente di meglio di
una bella commedia divertente per mettersi di buon umore,
risollevare l’animo e ridere come si deve, magari in compagnia. È
da sempre uno dei generi più amati e più prodotti nell’industria
cinematografica, dalle commedie classiche a quelle demenziali, fino
a commedie che si presentano arricchiete di elementi provenienti da
altri generi. Per scoprire tutti i titoli migliori per una visione
spensierata e spassosa, ecco alcune commedie divertenti da
vedere assolutamente.
Commedie divertenti da vedere
Nella storia del cinema, ci
sono stati geni del genere comico, registi e attori che hanno
portato sul grande schermo alcune delle migliori commedie
divertenti di sempre. Ecco due commedie brillanti che sono
diventati film iconici e che hanno influenzato il cinema a
venire, diretti dai maestri: Billy Wilder e
i fratelli Cohen. Cosa hanno in comune? Milionari
e malintesi. Ma oltre a queste ce ne sono anche altre, proposte qui
di seguito:
A qualcuno piace caldo, Billy
Wilder (1959). Dopo aver assistito ad un omicidio della
mafia, i due musicisti squattrinati Joe e Jerry organizzano alla
bell’e meglio un piano per scappare da Chicago. Travestiti da
donne, si uniscono ad un complesso jazz tutto al femminile diretto
in Florida. Mentre Joe alterna il travestimento femminile a quello
da miliardario per conquistare la sensuale cantante Zucchero, Jerry
si ritrova oggetto del desiderio di un miliardario reale. Le cose
diventano complicate ed esilaranti.
Il grande
Lebowski, Joel e Ethan Coen (1998).
Jeff Lebowski, chiamato “il Drugo”, è un tizio fannullone che
dorme, fuma marijuana e gioca a bowling. Il caso vuole che abbia lo
stesso nome di un miliardario, e la sua vita viene disturbata da
due scagnozzi di un magnate del porno, che gli chiedono di pagare i
debiti della moglie. Quando si accorgono del malintedo, in tutta
risposta, fanno pipì sul tappeto del Drugo. Le cose degenereranno.
Un cult.
Tutti pazzi per
Mary (1998). Dopo averla persa di vista per anni, il
goffo e impacciato Ted, decide di ritrovare la donna della sua
vita, Mary. Quel che Ted non sa, però, è che la concorrenza è
numerosa e spietata. Ben Stiller,
Cameron Diaz e
Matt Dillon
recitano in questa popolarissima commedia diretta dagli esperti del
genere Peter e Bobby
Farrelly.
American Pie (1999). Jim, Kevin, Paul e Chris
sono quattro amici che stanno per diplomarsi al liceo e sono
ossessionati dalla loro verginità. Dopo un’altra festa passata in
bianco, decidono di stringere un patto di reciproco aiuto al fine
di fare sesso prima della fine dell’anno scolastico. L’ultima
occasione è la festa a casa di Stifler in riva
al lago, dove tutti si recano dopo il ballo di fine anno. Commedia
campione d’incassi nonché primo capitolo di una lunga saga,
American Pie è un film tanto divertente quanto scorretto,
dissacrante ed emozionante.
Mrs. Doubtfire
(1993). Divorziato dalla moglie e impossibilitato a vedere i propri
figli, un uomo decide di travestirsi da domestica per stare vicino
a loro. Toccante film interpretato da Robin
Williams, nei panni di uno dei padri migliori mai visti
sul grande schermo. Si affronta qui il tema del divorzio e della
genitorialità in una chiave divertente, che sa però trasmettere
anche forti emozioni e grandi riflessioni.
Scemo & più
scemo (1994). Due amici disoccupati, Lloyd e Harry, si
trovano coinvolti in una avventura demenziale originata da una
valigetta smarrita piena di dollari. Jim Carrey e
Jeff Daniels recitano da protagonisti in questa
popolarissima commedia anni ’90, un titolo che ha poi consacrato
Carrey come re della commedia demenziale (e non solo)
statunitense.
Il professore matto (1996). Il professor
Sherman Klump è considerato da tutti il migliore del campus. Il suo
unico problema è l’esagerata obesità. Per risolvere la questione
inventa una formula che gli consente di perdere peso. Eddie
Murphy si sdoppia per interpretare più personaggi di
questo iconico film, tanto dissacrante quanto divertente, con scene
e battute entrate nell’immaginario collettivo.
Le amiche della
sposa, film del 2011 di Paul Feig. Annie è una
donna sola e la sua vita è un disastro. Quando viene a sapere che
la sua migliore amica Lillian si sposa, Annie è la damigella
d’onore e si impegna affinché tutto venga eseguito secondo i
piani.
Dio esiste e vive a Bruxelles, film
del 2015. Dio sembra aver creato l’umanità soltanto per gioco e
desiderio di sfogare le proprie frustrazioni. Questi vive in un
piccolo appartamento a Bruxelles assieme alla figlia Ea che
maltratta regolarmente. La giovane, stanca dei continui suprusi,
decide di scappare e seguire l’esempio del fratello maggiore,
Gesù.
Frankenstein
Junior, film del 1974 di Mel Brooks. Il nipote
del leggendario Frankenstein eredita il castello di famiglia e
ripete l’esperimento del nonno creando un uomo da pezzi di
cadavere. Con protagonista Gene Wilder, questo
film è uno dei grandi capolavori della comicità demenziale, con
battute, gag e scene ancora iconiche e memorabili a distanza di
quasi cinquant’anni.
Commedie romantiche
divertenti
Cosa c’è di meglio di una
combinazione di umorismo e romanticismo? Ecco alcune commedie che
fondono tali elementi per dar vita a storie tanto divertenti quanto
capaci di scaldare il cuore. Tra i titoli qui riportati, si
ritrovano titoli divenuti autentici cult di questo genere, a cui
tutte le commedie romantiche a venire si sono ispirati.
Love Actually,
Richard Curtis (2003). Nove storie d’amore si
intrecciano e raccontano delle difficoltà, delle complessità, e
delle bellezze dell’amore. Dal Primo Ministro che si innamora di
una ragazza dolcissima che lavora per lui, ad una graphic designer
la cui vita relazionale è complicata da un fratello di cui
prendersi cura, ad un uomo sposato che si prende una cotta per la
segretaria. Il giusto equilibrio tra grandi risate e
sentimenti.
Mia moglie per finta, Dennis
Dugan (2011). Il chirurgo estetico Danny Maccabee ha il
cuore spezzato, ma finge di essere sposato in modo da potersi
godere delle notti di divertimento senza impegno. Ma quando
incontra Palmer, la ragazza dei suoi sogni, lei gli resiste.
Anziché rivelarle la verità, Danny chiederà alla sua assistente
Katherine di fingere di essere sua moglie. Anziché risolvere i
problemi, il suo coinvolgimento complicherà le cose.
Harry, ti presento Sally… (1989). La relazione
tra Harry e Sally, conosciutisi casualmente ai tempi
dell’università durante un viaggio terribile per entrambi, si
evolve nel corso degli anni, sebbene l’uomo sia convinto che non
possa esistere amicizia tra un uomo e una donna. Una delle più note
commedie romantiche della storia del cinema, magnificamente
interpretata da Billy Cristal e Meg Ryan.
Pretty Woman (1990).
Dietro l’aspetto affascinante e una solida fama di rubacuori,
Edward Lewis nasconde un’abilità straordinaria e senza scrupoli nel
campo della finanza. La sua specialità è comprare aziende
dissestate, risanarle e rivenderle a caro prezzo. Una sera, a
Hollywood, conosce casualmente Vivian Ward, una prostituta. Lei ha bisogno di soldi e lui di una donna che
lo accompagni nei suoi pranzi di lavoro. Per i due è l’inizio di
un’inaspettata storia d’amore. Richard Gere e
Julia Roberts
recitano in questo film che non ha bisogno di presentazioni.
Semplicemente un grande classico.
Insonnia d’amore
(1993). Jonah ricorre a un programma radiofonico per trovare una
compagna al padre, vedovo inconsolabile. Nell’ascoltare la
trasmissione, una giornalista si commuove e gli scrive una lettera.
Tom Hanks e Meg Ryan recitano per
Nora Ephron in una delle commedie romantiche più
iconiche degli anni ’90, che ha il merito di aver contribuito a
rendere grande questo genere nel corso del decennio.
Qualcosa è
cambiato (1997). Una cameriera di New York City, un
pittore gay e un cane aiutano uno scrittore misantropo e ossessivo
compulsivo a raggiungere un compromesso con se stesso. Film
premiato agli Oscar, Qualcosa è cambiato è un’atipico
racconto d’amore, con un Jack Nicholson
straordinario nei panni di un uomo cinico che si apre piano piano a
dei sentimenti nei confronti di una donna, interpretata da
Helen Hunt.
C’è posta per
te (1998). John e Kathleen sono rivali in affari: lui
è proprietario di una catena di negozi di libri, lei di una piccola
libreria per bambini. I due intrecciano una relazione su un sito di
incontri al quale sono iscritti mantenendo l’anonimato. Tom
Hanks e Meg Ryan tornano a recitare
insieme per Nora Ephron in quest’altro grande
classico del cinema romantico anni ’90. Una sceneggiatura brillante
guida due attori in stato di grazia.
Notting Hill
(1999). A Notting Hill il timido William è proprietario di un
negozietto di libri dove un giorno entra Anna, diva di Hollywood, e
tra i due scatta il colpo di fulmine. Julia
Roberts e Hugh Grant sono i protagonisti
di un’altra delle più celebri e amate commedie romantiche degli
anni Novanta. Un film dove l’amore supera ogni differenza.
Commedie americane divertenti
La commedia
americana è famosa per i toni demenziali e le situazioni
bizzarre ed esilaranti. I titoli proposti qui di seguito sono solo
alcuni dei migliori esempi a riguardo, tra storie strampalate,
attori in stato di grazie e, naturalmente, gag e scene al massimo
grado di comicità.
Parto col
folle, Todd Phillips
(2010). Peter Higman (Robert Downey Jr)
diventerà presto padre. Il suo obiettivo è quello di prendere un
aereo per casa da Atalanta in modo di essere a casa in tempo per il
parto, ma l’incontro casuale con l’aspirante attore Ethan, tutto va
all’aria. L’unica soluzione è mettersi in viaggio con lui (e
un cane).
Una notte da
Leoni, film del (2009) di Tood Phillips. Arrivato a
Las Vegas per festeggiare l’addio al celibato del loro amico Doug,
durante la notte il gruppetto si dà alla pazza gioia prendendo una
sbornia colossale. Al risveglio, però, qualcosa non va.
The Interview, Seth Rogen e Evan
Goldberg (2014). Una star della televisione, Dave Skylark,
e il suo produttore Aaron Rapoport riescono ad ottenere
un’intervista con il dittatore nord coreano Kim Jong Un, che è un
grande fan dello show. Ma quando si mettono in viaggio, vengono
contattati dalla CIA, che li recluta per ucciderlo.
Due singleanozze, film del 2005 con
Owen Wilson. John e Jeremy, due
mediatori legali e amici per la pelle non più giovanissimi,
partecipano ai matrimoni senza essere invitati con lo scopo di
mangiare gratuitamente e conquistare giovani donne. Durante la
cerimonia della figlia del segretario del tesoro, però, qualcosa va
storto.
Ti presento i
miei, film del 2001 con Ben Stiller e Robert De Niro. Greg Focker,
infermiere di Chicago, vuole chiedere la sua ragazza in sposa,
tuttavia, quando scopre che secondo la tradizione di famiglia di
Pam, deve rivolgersi a suo padre per chiedergli il permesso, decide
di partire per parlare con lui. L’uomo è costretto ad affrontare
molti imprevisti durante il viaggio e, una volta giunto a casa
Byrnes, Jack avanza delle critiche nei suoi confronti riguardo le
differenze tra lui e la sua famiglia.
Una settimana da
Dio, film del 2003 con Jim Carrey. Dio dona per una
settimana i suoi poteri ad un reporter televisivo che, a causa di
una giornata sfortunata, se la prende con il padreterno. È questo
un titolo ormai di cult, omaggiato e citato innumerevoli volte e
certamente tra i titoli più divertenti nella carriera di
Carrey.
L’aereo più pazzo del mondo, film del 1080 con
Leslie Nielsen. L’ex pilota Ted Striker ha paura di volare, dopo la
sua esperienza in un’imprecisata guerra. Pur di riconquistare la
sua ex ragazza Elaine ora impiegata come hostess, decide di
imbarcarsi in un volo per Chicago dove ella presta servizio.
Improvvisamente, equipaggio e passeggeri, un vero caleidoscopio di
macchiette e stereotipi, accusano gravi sintomi di intossicazione
alimentare, in seguito ad un pasto servito in volo.
Commedie francesi divertenti
Giù al nord, Dany Boon
(2008). Philippe e la moglie Julie vogliono trasferirsi sulla costa
sud della Francia, e lui chiede un trasferimento. Ma viene mandato
nel freddo Nord, a dirigere l’ufficio postale di una piccola
cittadina. Quando chiede informazioni sul luogo, gli viene detto di
freddo polare, miseria, ignoranza, antipatia e di un bizzarro
dialetto locale. Molto francese ed esilarante.
Il piccolo Nicolas e i suoi genitori,
Laurent Tirard (2009). Nicolas è un bambino
felice, con due genitori fantastici e tanti amici. Un giorno scopre
che durante la notte è nato il fratellino di un amico, e che da
quel giorno i genitori non gli badano più come una volta. Temendo
che anche sua madre sia incinta, Nicolas e gli amici cercano di
guadagnare 500 franchi per ingaggiare un gangster che uccida il
neonato. Adattato da un famosissimo fumetto per bambini, ha dei
giovanissimi attori straordinari e una serie di gag
esilaranti.
La Belle Epoque
(2019). Il cinico fumettista Victor si imbatte in un imprenditore
che, grazie a bizzarri artifici, permette ai suoi clienti di
tornare indietro nel tempo. Victor sceglie quindi di rivivere la
settimana in cui, quaranta anni prima, incontrò il grande amore. Il
regista Nicolas Bedos realizza una delle commedie
francesi più divertenti e profondamente romantiche degli ultimi
anni. Un film travolgente che regala innumerevoli emozioni.
Se cercate altre commedie francesi,
entrambi i film hanno un seguito che non vi deluderà. Danny
Boone è una risorsa di film divertentissimi. Vale la pena
anche dare un’occhiata a film come Romantici
Anonimi, La famiglia Bélier e
Molière in bicicletta, o gli adattamenti di
Asterix e Oberlix. La Francia ha prodotto
tantissime commedie divertenti che dovete assolutamente
scoprire.
Commedie italiane divertenti
Di commedia in Italia se
ne è fatta e se ne fa tanta. La qualità non è proprio
costante, ma abbiamo dei personaggi e commedie dal gusto tutto
italiano: Diego Abatantuono, Fantozzi, Verdone, Aldo Giovanni e
Giacomo, Checco Zalone e Massimo Troisi. Ecco alcune delle
commedie divertenti italiane migliori di sempre:
Ricomincio da tre, con Massimo
Troisi (1981). Gaetano è un ragazzo napoletano che vive
con la sua famiglia. È stanco del provincialismo della propria
famiglia e del proprio lavoro alienante, e dedice di fare
l’autostop fino a Firenze, dove conosce una bellissima ragazza di
nome Marta.
Dramma della gelosia (tutti i particolari in
cronaca), cult del 1970 di Ettore Scola. Un muratore
già sposato e una fioraia si incontrano e innamorano durante una
manifestazione. La donna, però, non riesce a resistere al fascino
di un pizzaiolo.
Non ci resta che piangere, film del 1984 di
Massimo Troisi e Roberto Benigni. Un maestro elementare e un
bidello si ritrovano, per uno strano scherzo del caso, nel 1492.
Decidono di recarsi a Palos, in Andalusia, per fermare Cristoforo
Colombo e impedirgli di scoprire le Americhe.
Il piccolo diavolo, film del 1988 di
Roberto Benigni con un divertente Walter Matthau.
Maurice è un sacerdote americano che vive a Roma. Quando compie un
esorcismo su una donna, scopre che il demone è un magro e spiritoso
uomo di nome Giuditta, che sceglie di stare con il prelato invece
di tornare all’inferno.
Le comiche, film del 1990 di Neri
Parenti. Due comici in un film escono dallo schermo di una
sala cinematografica in cerca di scampo. Ma nella vita reale, le
loro imprese sono ancora più pericolose e sono costretti a scappare
dagli emissari della mafia.
Tre uomini e una gamba, di Aldo
Giovanni, Giacomo e Massimo Venier (1997). Tre amici
devono viaggiare da Milano a Gallipoli per il matrimonio di uno di
loro, Giacomo. Il padre della sposa, che è anche il capo di Aldo e
Giovanni, è un ricco e volgare uomo d’affari che gli chiede di
consegnargli una preziosissima scultura, una gamba di legno con la
guale i tre dovranno viaggiare.
Quo vado, film
del 2016 con Checco Zalone. Un uomo che vive
ancora con la famiglia, per timore dell’indipendenza, viene
costretto a cambiare la propria vita e doversi adattare ad ogni
lavoro, anche i più improbabili e pericolosi.
Benvenuti al
Sud, film del 2010 con Claudio Bisio.
Alberto Colombo, un direttore delle Poste che vive in un paesino
della Brianza, viene trasferito a guidare l’ufficio postale del
piccolo paese di Castellabate in seguito ad una richiesta andata
non propriamente a buon fine. L’uomo, inizialmente perplesso dalla
situazione, viene accolto a braccia aperte
dal postino Mattia e dai colleghi, iniziando ad apprezzare le
bellezze e le abitudini del piccolo centro campano.
Commedie divertenti su
Netflix
Ella Enchanted – Il magico
mondo di Ella, basato sull’omonimo romanzo di Gail Carson
Levine del 1997. Interpretato da Anne Hathaway e Hugh
Dancy, il film è una satira del genere fiabesco. Il film è
una coproduzione tra società degli Stati Uniti, dell’Irlanda e del
Regno Unito. Il film ha ricevuto recensioni per lo più contrastanti
ed è stato pesantemente criticato per le modifiche apportate al
materiale di partenza e per l’aggiunta di nuovi personaggi. Levine
ha dichiarato che il film è “così diverso dal libro che è difficile
confrontarli” e ha suggerito di “considerare il film come un atto
creativo separato”.
Chef – La ricetta
Perfetta, diretto, scritto, co-prodotto e interpretato da
Jon Favreau nei panni di uno chef famoso che, dopo un alterco
pubblico con un critico gastronomico, perde il lavoro in un famoso
ristorante di Los Angeles e inizia a gestire un food truck con il
figlio piccolo. Il film è interpretato da Sofía Vergara, John
Leguizamo, Scarlett Johansson, Oliver Platt, Bobby
Cannavale e Dustin Hoffman, oltre a Robert Downey Jr. in un ruolo
cameo.
New In Town – Una single in
Carriera, film commedia-drammatico romantico diretto da
Jonas Elmer, con Renée Zellweger, Harry Connick Jr. e
Siobhan Fallon Hogan. È stato girato a Winnipeg e Selkirk,
Manitoba, Canada, e a Los Angeles e South Beach, Miami, Florida.
Lucy Hill, consulente di alto livello che ama il suo stile di vita
di lusso a Miami, viene inviata a New Ulm, nel Minnesota, per
supervisionare la ristrutturazione di un impianto di produzione
alimentare. La fabbrica deve aggiungere l’automazione giapponese e
ridurre il personale di almeno il 50%.
Appartamento per…
3, Sam e Kunal fingono di essere una coppia omosessuale
per ottenere un appartamento. Entrambi si innamorano di Neha, la
loro
Il tesoro dell’africa, Il
tesoro dell’Africa (Beat the Devil) è un film del 1953
diretto da John Huston, con protagonisti Humphrey Bogart, J. Mentre
aspettano di imbarcarsi per l’Africa per mettere le mani su un
giacimento di uranio, Billy e sua moglie Maria incontrano i coniugi
Harry e Guendalina. Nel corso della traversata, scoppiano dei
litigi che fanno precipitare la situazione.
Film commedie divertenti
recenti
La commedia al cinema non manca mai
ed ogni anno arrivano sul grande schermo (o sulle piattaforme
streaming) film particolarmente divertenti da non lasciarsi
sfuggire. Guardare i classici della commedia permette di ritrovare
personaggi, storie e situazioni che già si sa per certo
provocheranno risate ed emozioni positive, ma è bello anche poter
scoprire qualcosa di nuovo, di più recente e di altrettanto
divertente. Ecco allora le migliori commedie divertenti
recenti!
Commedie divertenti del 2024
Deadpool &
Wolverine (IN USCITA) Film del 2024 co-scritto,
diretto e co-prodotto da Shawn Levy. Basato sui personaggi di
Deadpool e Wolverine di Marvel Comics, è il 34º film del Marvel Cinematic Universe, nonché
sequel del film Deadpool 2, appartenente alla serie di film
X-Men.
The Fall Guy – Film d’azione americano diretto
da David Leitch e scritto da Drew Pearce, liberamente basato
sull’omonima serie televisiva degli anni Ottanta. La trama segue
uno stuntman (Ryan Gosling) che lavora al film d’azione di debutto
alla regia della sua ex fidanzata (Emily Blunt), per poi trovarsi
coinvolto in una cospirazione che riguarda il protagonista del film
(Aaron Taylor-Johnson). Nel cast figurano anche Hannah Waddingham,
Teresa Palmer, Stephanie Hsu e Winston Duke.
Drive-Away Dolls di Ethan Coen – Alla ricerca
di un nuovo inizio, due amiche intraprendono un viaggio in auto
verso Tallahassee, in Florida. Tuttavia, le cose si mettono subito
male quando incrociano un gruppo di criminali lungo la strada.
Ricky
Stanicky – Film commedia americano co-scritto e
diretto da Peter Farrelly. Il film è interpretato da Zac Efron,
Jermaine Fowler, Andrew Santino, Lex Scott Davis, Anja Savcic, Jeff
Ross, William H. Macy e John Cena. La storia è incentrata su un
gruppo di amici che creano un falso personaggio di nome Ricky
Stanicky come capro espiatorio per le loro marachelle e alla fine
sono costretti ad assumere un attore per fingersi Ricky quando le
loro famiglie mettono in dubbio la sua esistenza. Ricky Stanicky è
stato distribuito negli Stati Uniti da Amazon MGM Studios
attraverso il servizio di streaming Prime Video il 7 marzo 2024.
Suncoast
– Film drammatico americano sull’adolescenza scritto e diretto da
Laura Chinn, al suo debutto come regista. Il film è interpretato da
Laura Linney, Nico Parker e Woody Harrelson. La sceneggiatura del
film, scritta dalla Chinn e basata sulla sua esperienza di vita dei
primi anni 2000, è stata inclusa nella Black List 2020. Una storia
semi-autobiografica di una giovane donna che affronta la grave
malattia del fratello e stringe un’insolita amicizia con un
eccentrico attivista.
Un Altro Ferragosto – Un altro ferragosto è un
film italiano del 2024 diretto da Paolo Virzì. La pellicola funge
da sequel del film Ferie d’agosto del 1996.
50 km all’ora con Fabio De Luigi e Stefano
Accorsi. Il timido Rocco e il chiassoso Guido sono fratelli ma non
si parlano da quando il primo ha lasciato casa per girare il mondo
sulle navi da crociera. La morte del padre Corrado li costringe
però a riunirsi per soddisfare le sue ultime volontà.
Un Mondo a Parte scritto e diretto da Riccardo
Milani con Virginia Raffaele e Antonio Albanese – Dopo 40 anni di
insegnamento nella giungla romana, riesce a farsi assegnare
all’Istituto Cesidio Gentile detto Jurico: una scuola composta da
un’unica pluriclasse, con bambini dai 7 ai 10 anni, nel cuore del
Parco Nazionale d’Abruzzo. Grazie all’aiuto della vicepreside
Agnese e dei bambini, supera la sua inadeguatezza metropolitana e
diventa uno di loro. Quando tutto sembra andare per il meglio però,
arriva la notizia che la scuola, per mancanza di iscrizioni, a
giugno chiuderà. Inizia così una corsa contro il tempo per evitarne
la chiusura in qualsiasi modo
Commedie divertenti del 2023
Fidanzata in
affitto (2023), di Gene Stupnitsky. Sul punto di
perdere la sua casa d’infanzia, una donna disperata accetta di
frequentare l’impacciato e introverso figlio diciannovenne di una
ricca coppia prima che lui parta per l’università. La sfida, però,
si rivela più ardua del previsto. Ad interpretare la protagonista
vi è la premio Oscar Jennifer
Lawrence, alle prese con una commedia demenziale tutta
costruita sulle sue grandi capacità comiche.
The Honeymoon – Come ti
rovino il viaggio di nozze (2023), di Dean Craig. Una
coppia di novelli sposi sta per intraprendere l’agonata e romantica
luna di miele a Venezia. Quando però il viaggio viene interrotto
dal migliore amico dello sposo, la perfetta vacanza da innamorati
assume dei connotati disastrosi. Il film, con protagonista la
candidata all’Oscar Maria Bakalova,
è una delle più divertenti commedie dell’anno, con diverse location
veneziane.
You People (2023),
di Kenya Barris. Una coppia di sposi e le loro famiglie affrontano
l’amore moderno tra scontri culturali, aspettative della società e
differenze generazionali. Il film è una commedia costruita a
partire da uno spunto classico e proprio di film come il celebre
Indovina chi viene a cena, interpretato da Jonah Hill ed Eddie Murphy. Uno
spasso continuo durante il quale si può anche riflettere sulle
tematiche proposte.
Commedie divertenti del 2022
The Lost City
(2022), di Adam e Aaron Nee. La scrittrice solitaria Loretta Sage
scrive di luoghi esotici nei suoi famosi romanzi d’avventura con un
bellissimo modello di copertina, Alan. Mentre è in tournée per
promuovere il suo nuovo libro, viene rapita da un eccentrico
miliardario. Sarà a quel punto che Alan tenterà di dimostrarsi un
vero eroe andando in suo soccorso. Commedia d’avventura con
protagonisti Sandra Bullock e Channing
Tatum, è stata questa una delle più apprezzate del suo
anno.
Glass Onion
(2022), di Ryan Johnson. L’egocentrico multimilardiario Miles Bron,
proprietario della Alpha Industries, invita i suoi amici a una fuga
sulla sua isola greca privata. Quando qualcuno viene trovato morto,
l’investigatore Benoit Blanc si occupa del caso. Il sequel di
Cena con delitto presenta agli spettatori un nuovo
intrigante caso da risolvere, condito ovviamente da situazioni
particolarmente divertenti.
Cut! Zombie contro
zombie (2022) di Michel Hazanavicious. Una piccola troupe
cinematografica tenta di girare un film horror sugli zombie con un
budget limitato. Tuttavia, incontrano più di qualche difficoltà
tecnica quando dei veri zombie iniziano improvvisamente ad
attaccarli. Tra le più divertenti commedie dell’anno, questo film
francese rifacimento dell’omonimo film giapponese è un’interrotta
serie di trovate comiche estremamente intelligenti, che regalano
continue risate.
Commedie divertenti del 2021
Don’t Look Up
(2021), di Adam McKay. Una coppia di astronomi si
accorge dell’esistenza di un meteorite in rotta di collisione con
la Terra. I due scienziati cercano di avvertire tutti sulla Terra
che il meteorite distruggerà il pianeta in sei mesi, ma si
scontreranno con situazioni impensabili, che metteranno in serio
pericolo la sopravvivenza dell’umanità. Il film satirico di McKay
con un cast straordinario composto da Leonardo
DiCaprio, Jennifer
Lawrence, Cate
Blanchett, Meryl Streep,
Jonah Hill e
molti altri mette alla berlina il genere umano e la sua incapacità
di far fronte comune alle situazioni di pericolo.
Il principe cerca
figlio (2021), di CraigBrewer. Nel regno di Zamunda, un veggente rivela
al principe Akeem che a New York, nel Queens, vive Lavelle Junson,
suo figlio maschio illegittimo, del tutto ignaro del proprio
lignaggio reale. Eddie Murphy
recita in questo sequel di Il principe cerca moglie dando
vita a nuove pazze avventure del principe Akeem. Un film
imperdibile interpretato da uno dei più grandi attori comici di
sempre.
Licorice Pizza
(2021), di Paul Thomas Anderson. La storia di
Alana Kane e Gary Valentine, che crescono e si innamorano nella San
Fernando Valley del 1973, in California. Il film segue i loro primi
passi esitanti sulla via dell’amore. Anderson realizza una commedia
sofisticata incentrata su di un amore che nasce in un contesto
particolarmente fervido e splendente. Il film regala non solo
grandi emozioni ma anche momento estremamente divertenti, che
confermano il talento di Anderson anche con i toni più leggeri.
Commedie divertenti del 2020
Palm Springs – Vivi come se non ci
fosse un domani(2020) di MaxBarbakow. Bloccato a un matrimonio a Palm Springs,
Nyles incontra Sarah, damigella d’onore e pecora nera della
famiglia. Dopo essere stata salvata da un brindisi disastroso,
Sarah inizia ad essere attratta da Nyles. Si tratta di una delle
commedie più divertenti del suo anno, che ripropone il concetto di
loop temporale affrontandolo in modi nuovi ed estremamente
comici.
Borat – Seguito di film
(2020), di Jason Woliner. Borat è appena uscito di prigione, dove
stava scontando una condanna per aver gettato vergogna sul suo
paese. Il kazako decide di tornare in America con la figlia
quindicenne per portare un regalo a Donald Trump. Il film è il
sequel tanto atteso del Borat del 2006, con protagonista
il più celebre dei personaggi di Sacha Baron Cohen
alle prese con nuove dissacranti avventure.
Eurovision Song Contest – La
storia dei Fire Saga (2020), di David Dobkin. Gli
aspiranti musicisti Lars e Sigrit hanno un’occasione unica:
potranno rappresentare il loro paese nella gara canora più
importante del mondo dimostrando che vale sempre la pena lottare
per i propri sogni. Divertente commedia ambientata nel contesto del
popolare Eurovision Song Contest, è questa una storia di sogni,
amore e tanta comicità, disponibile su Netflix.
Commedie divertenti del 2019
Cena con delitto – Knives
Out (2019) di RyanJohnson. Un investigatore si reca in una
lussureggiante tenuta per interrogare gli eccentrici parenti di un
patriarca morto durante le celebrazioni del suo ottantacinquesimo
compleanno. Risolvere il caso sarà però tutt’altro che semplice.
Interpretato da Daniel
Craig, Ana de
Armas, Chris
Evans, Jamie Lee
Curtis, Michael Shannon
e molti altri, il film è una divertente commedia con un caso di
omicidio da risolvere, sostenuto da una sceneggiatura brillante
candidata all’Oscar.
Non succede, ma se
succede… (2019), di Jonathan Levine.
Charlotte Field, una donna influente candidata alla presidenza
degli Stati Uniti, ha la pessima idea di assumere Fred Flarsky, un
giornalista disoccupato e irresponsabile a cui moltissimi anni
prima ha fatto da tata. Seth Rogen e
Charlize Theron
sono i protagonisti assoluti di questa pazza commedia, tra le più
divertenti del suo anno. La Theron, in particolare, si conferma
un’attrice capace di dar vita a personaggi estremamente
divertenti.
La rivincita delle
sfigate, di Olivia Wilde (2019). L’attrice Olivia Wilde
debutta alla regia con una delle più acclamate commedie dell’anno,
che mischia racconto adolescenziale e commedia di stampo
indipendente, raccontando i tentativi di scalata al successo delle
due amiche Molly e Amy. Le due, prossime al terminare il liceo,
decidono di godersi al meglio questi ultimi momenti, desiderose di
recuperare il tempo perso sui libri.
Non è romantico?,
di Todd Strauss-Schulson
(2019). Con protagonista la
vulcanica Rebel
Wilson, il film si è affermato come una
delle commedie più apprezzate dell’anno, ottenendo ottimi riscontri
di pubblico e critica. Al centro della vicenda vi è Natalie,
giovane architetto convinta che il romanticismo sia una piaga da
evitare a tutti i costi. Quando però, in seguito ad un incidente,
la sua vita assume le caratteristiche di una commedia romantica, la
ragazza imparerà piano piano ad abbandonarsi ad esso, scoprendo che
l’amore può essere un’infinita gioia.