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Con tutto il cuore: finite le riprese

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Con tutto il cuore: finite le riprese

Sono finite venerdì 5 marzo le riprese di Con tutto il cuore il film di Vincenzo Salemme che vede come protagonisti principali Vincenzo Salemme, Serena Autieri, Cristina Donadio, con la partecipazione di Maurizio Casagrande. Fanno parte del cast anche Antonio Guerriero, Sergio D’Auria, Andrea Di Maria, Vincenzo Borrino, Gennaro Guazzo, Ciro Capano, Rodolfo Corsato, Marcello Romolo.

In questo video Vincenzo Salemme, Serena Autieri, Cristina Donadio e Maurizio Casagrande, fanno un simpatico saluto per celebrare la fine delle riprese.

Con tutto il cuore, al via le riprese del nuovo film di Vincenzo Salemme

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Iniziano oggi, lunedì 25 gennaio, a Napoli le riprese di Con tutto il cuore, il nuovo film di Vincenzo Salemme. Il film vede come protagonisti principali Vincenzo Salemme, Serena Autieri, Cristina Donadio, con la partecipazione di Maurizio Casagrande. Fanno parte del cast anche Antonio Guerriero, Sergio D’Auria, Andrea Di Maria, Vincenzo Borrino, Gennaro Guazzo, Ciro Capano, Rodolfo Corsato, Gino Rivieccio, Marcello Romolo.

Con tutto il cuore è una coproduzione Chi è di scena – Medusa Filmrealizzata da Chi è di scena.  La sceneggiatura di Vincenzo Salemme, Gianluca Bomprezzi, Gianluca Ansanelli, Antonio Guerriero è tratta dall’opera teatrale “Con tutto il cuore” di Vincenzo Salemme, e racconta la storia di Ottavio Camaldoli, un professore di latino e greco. Una brava persona. Onesto e galantuomo, “un fesso” insomma, questa è la considerazione che hanno di lui le persone che lo circondano. Ma cosa accadrebbe se a questo uomo indifeso, vittima dei piccoli soprusi quotidiani, nella vita sociale, sul lavoro e persino in famiglia venisse trapiantato il cuore di un altro? Soprattutto se quest’altro, il donatore, fosse stato un delinquente efferato dal sinistro soprannome di “‘O Barbiere”? Ottavio Camaldoli, dopo averne ereditato il cuore si trasformerebbe automaticamente in un malfattore? La scienza ci dice che queste sono solo sciocche ed antiche credenze. Ma se invece donna Carmela, la spietata mamma del Barbiere, fosse convinta che il figlio sia ancora vivo grazie al cuore che batte adesso nel petto del professore? Insomma, il nostro protagonista, dopo il trapianto, diventerà Antonio Carannante detto “‘O Barbiere” o resterà comunque Ottavio Camaldoli, laureato professore?

CON TUTTO IL CUORE sarà girato interamente a Napoli per 6 settimane. Il film uscirà nelle sale cinematografiche in autunno distribuito da Medusa Film

Con Sparkle diamo l’addio a Whitney Houston

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Sparkle, ovvero il ritorno sullo schermo di Whitney Houston. Ovvero, il suo singolare modo di darci l’ultimo saluto.

Uscirà il prossimo agosto la commedia musicale Sparkle,

Con le musiche di John Williams, trailer e keyart del documentario

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Con le musiche di John Williams, di Lucasfilm Ltd, Amblin Documentaries e Imagine Documentaries, offre uno sguardo affascinante e approfondito sulla prolifica vita e carriera del leggendario compositore John Williams, debutterà il 1° novembre in esclusiva su Disney+ in Italia. Sono stati diffusi il trailer e la key art del documentario che aprirà la 38ª edizione dell’AFI Fest il 23 ottobre.

La Key Art di Con le musiche di John Williams

Key Art del film - Cortesia Disney
Key Art del film – Cortesia Disney

Dagli esordi come pianista jazz alle 54 nomination agli Oscar® e alle cinque vittorie, il documentario approfondisce gli innumerevoli contributi che John Williams ha dato al cinema, tra cui molti iconici franchise, nonché la sua musica per i concerti e il suo impatto sulla cultura popolare. Il film propone interviste ad artisti e registi le cui vite sono state toccate dalla sua musica senza tempo. Diretto dal pluripremiato regista e autore di best-seller Laurent Bouzereau, il documentario è prodotto da Steven Spielberg, Brian Grazer, Ron Howard, Darryl Frank, Justin Falvey, Sara Bernstein, Justin Wilkes, Meredith Kaulfers, Kathleen Kennedy, Frank Marshall, Laurent Bouzereau, mentre Markus Keith e Michael Rosenberg sono i produttori esecutivi.

Con la grazia di un Dio: recensione del film di Alessandro Roia #Venezia80

Un uomo si aggira per le strade di Genova, riscoprendone colori, odori, sapori, ma anche luoghi, persone, notandone i cambiamenti e manifestando un profondo senso di nostalgia nei confronti di tutto ciò. L’uomo in questione è Luca, protagonista del fim Con la grazia di un Dio, il film d’esordio dell’attore Alessandro Roia (Diabolik, … altrimenti ci arrabbiamo!) alla regia di un lungometraggio. Presentato alle Giornate degli Autori, il film è un ambizioso ma umile racconto noir che si sviluppa sui temi della nostalgia e della malinconia, emozioni provate dal protagonista a seguito di un inaspettato confronto con il proprio passato e con la città della sua giovinezza.

Già da queste prime parole si può notare un’involontaria somiglianza con il recente film Nostalgia di Mario Martone, dove Pierfrancesco Favino dà volto ad un uomo che torna a Napoli – più precisamente nel Rione Sanità – dopo anni trascorsi in Egitto, riscoprendo tutto ciò che si era dovuto lasciare alle spalle, compresi alcuni traumi. Se da una parte risulta difficile non porre a confronto i due film, data anche la presenza in entrambi dell’attore Tommaso Ragno (Luca nell’esordio di Roia, nemico del protagonista per Martone), sarebbe scorretto ridurre solo a questo il giudizio su Con la grazia di un Dio, opera imperfetta ma alcuni elementi interessanti.

La trama di Con la grazia di un Dio

La vicenda si svolge dunque a Genova, dopo venticinque anni Luca (Tommaso Ragno) torna per partecipare ai funerali del migliore amico della sua giovinezza. Qui ritrova i vecchi compagni di un tempo. Tutti sembrano convinti che quella morte sia l’esito scontato di una vita di eccessi; tutti tranne Luca, che vuole vederci chiaro, indagare, capire. Scavando nella memoria, e in una città cambiata almeno quanto lui, lascerà riaffiorare fantasmi e verità che sembravano sepolte, insieme alla propria vera natura, che pensava di aver domato per sempre.

Nei luoghi dell’anima di Genova

Le opere prime, si sà, sono pericolose. Bisogna avere qualcosa da dire, bisogna sapere come dirlo, altrimenti si rischia di non offrire nulla al proprio pubblico. Alessandro Roia, consapevole di questi rischi, sceglie di “limitarsi” alla scrittura della sceneggiatura (insieme ad Ivano Falchin) e alla regia, non comparendo dunque in scena. Ciò gli dà l’opportunità di concentrarsi totalmente sulla costruzione delle immagini del suo esordio, attingendo dal cinema di genere per fotografare una Genova cupa e fredda dove porre i propri personaggi e seguirli nei vicoli bui, in quelli stretti, nei locali tutti neon e musica a palla o negli appartamenti spogli che comunicano assenza in ogni loro stanza.

Roia lavora dunque su un’attenta scelta di spazi evocativi, che accompagnino le emozioni di chi li abita ed esaltino i turbamenti del loro animo e sceglie di far parlare in questo modo le proprie immagini, prediligendo di conseguenza una regia contenuta e che rifugge particolari virtuosismi o sperimentazioni di vario tipo. Tutte cose che, per quanto un neo regista potrebbe essere tentato di provare, rischiano di distogliere l’attenzione dello spettatore da aspetti ben più importanti, come in questo caso la costruzione di un atmosfera che possa effettivamente suscitare gli stati d’animo del protagonista.

Con la grazia di un Dio Tommaso Ragno

Un film non esente da problemi di scrittura

Certo, non è esente da problemi Con la grazia di un Dio, riscontrabili specialmente nella sua scrittura. Ci sono infatti diverse occasioni in cui il mistero che Luca cerca di risolvere sembra complicarsi salvo poi rivelarsi meno avvincente del previsto, così come alcune situazioni gestite troppo frettolosamente e non adeguatamente sviluppate, soprattutto nel finale, dove gli interrogativi rimasti sono più di quelli soddisfatti. Tutte carenze che rischiano di portare lo spettatore a sentirsi confuso o perdere interesse nei confronti di quanto vede. Luca, come anche alcuni degli altri personaggi, rimangono infatti talvolta fin troppo misteriosi, rendendo difficile un avvicinamento nei loro confronti.

A ciò si aggiungono alcune perplessità circa il pubblico di riferimento di un film come questo, e non rispondendo chiaramente a tale domanda si svela ulteriormente la confusione che limita il potenziale del progetto, che per certi aspetti lascia in ultimo un certo senso di incompiuto. Sono ingenuità tipiche di un’opera prima, trappole a loro modo necessarie per poter imparare per poi addrizzare il tiro in vista di un secondo film, che si spera Roia realizzerà, avendo in ogni caso dimostrato in Con la grazia di un Dio di possedere una buona conoscenza tecnica del mezzo.

Con il fiato sospeso: recensione del film #Venezia70

Con il fiato sospeso: recensione del film #Venezia70

«Il nostro non è un Paese attrezzato per il futuro» a sentir parlare il professore di Stella (Alba Rohrwacher) sembra non sia passato neanche un giorno da quella Meglio Gioventù raccontata da Marco Tullio Giordana proprio dieci anni fa. E infatti le cose sono rimaste immutate. O se possibile, sono peggiorate. Con il fiato sospeso è un pugno allo stomaco che mette k.O. e che segue le vicende di una giovane laureata in Farmacia, Stella, che decide di dedicare la propria vita al suo unico grande amore: la ricerca.

Stella passa tutte le sue giornate rinchiusa nei laboratori di chimica dell’università di Catania fieramente convinta di perseguire chissà quale alto ideale. A farle da contro altare c’è la coinquilina Anna che, disillusa nei confronti dell’amore per la ricerca che le procurava solo ansia e frustrazione, ha deciso di lasciarsi alle spalle quel tipo di carriera per godersi un po’ la vita suonando in un gruppo indie rock.

Voce narrante (Michele Riondino) di questo diario a cuore aperto è un altro ragazzo, sempre ricercatore, che ripercorre entusiasmi, facili scoramenti e drammi di una gioventù distrutta dalle istituzioni, quelle stesse istituzioni su cui aveva fatto affidamento per garantirsi un futuro. Il ritmo è quello serrato del thriller in cui si viene a scoprire che un Paese padre e padrone ha rubato il futuro ai propri figli. A rendere ancor più drammatica una verità già di per sé amara c’è il fatto che gli eventi narrati nel documentario (in perfetto stile mokumentary americano, a metà tra la finzione cinematografica e la verità documentaristica) sono realmente accaduti: Costanza Quartiglio, già vista dietro la macchina da presa con ottime prove come Terramatta e Il mio cuore umano decide infatti di raccontare i fatti della Facoltà di Farmacia dell’ateneo di Catania il cui laboratorio, nel 2008, fu messo sotto sigilli in seguito a procedimenti giudiziari avviati dopo le denunce seguite a decessi per tumori e malattie contratte dai ricercatori.

Tuttavia quello che ci si trova di fronte non è uno j’accuse in pieno stile: alla Quartiglio infatti, più che scendere nel merito delle vicende giudiziarie legate all’inchiesta e alla cronaca interessa andare oltre e portare su schermo un messaggio chiaro e forte: di sogni (e di futuro) si muore.

In trentacinque minuti la Quatriglio, che nonostante l’ottima filmografia alle spalle ha incontrato talmente tante problematiche da decidere di autoprodursi (in corso d’opera sono subentrate Jolefilm e Istituto Luce) volge lo sguardo verso un Paese, un tempo grande, che non riesce più a dare una risposta di speranza ai propri figli ma che anzi rischia di fagocitarli. La storia, raccontata nel diario del ricercatore malato di tumore che prima di morire decide di denunciare l’insalubrità del luogo di ricerca, è metafora della condizione di una generazione intera, tumore interna a un corpo, l’Italia, che se continua a ignorare la malattia finirà per morire.

Con il fiato sospeso partecipa il 31 agosto fuori concorso alla sezione Orizzonti della settantesima Mostra di Venezia.

Con gli occhi dell’assassino: recensione del film

Con gli occhi dell’assassino: recensione del film

Il genio creativo di Guillermo Del Toro continua a sfornare interessantissimi autori ispanici dall’impressionante talento visivo e registico. Dopo averci regalato il promettente Bayona, (talentuoso regista di The Orphanage), ecco ora far arrivare la seconda opera di Guillem Morales, neanche fosse la bottega rinascimentale del Verrocchio. Con gli occhi dell’assassino è un buon film che di certo conferma il grande fiuto di Del Toro, oltre che ovviamente il talento registico di Morales.

Con gli occhi dell’assassino racconta la storia di Julia, affetta da una malattia che le causa una perdita progressiva della vista, che viene a sapere che la sorella gemella si è tolta la vita. Con il passare del tempo si convince che il suicidio sia legato ad un terribile segreto di famiglia e che c’è un assassino in giro pronto a colpire ancora. Mentre la vista di Julia si affievolisce, il tempo a disposizione scorre troppo velocemente.

Con gli occhi dell’assassino, il film

Sin dall’inizio Con gli occhi dell’assassino mostra il cuore del film, un’attenta e meticolosa costruzione di sequenze atte a far addentrare lo spettatore nell’universo di sensazione ed emozioni prima di Sara e poi di Julia con una capacità impressionante, mantenendo per la gran parte della prima ora un notevole margine di interesse, dovuto alla buona capacità registica di mantenere un discreto equilibro nell’evoluzione della storia. Il merito va dato senz’altro anche alla messinscena, impreziosita da una bella fotografia fredda e da interessanti spunti di montaggio. Morales si rivela così un talentuoso raccontatore di storie, con grandi margini di miglioramenti, ma pecca un po’ di inesperienza. Oltre ai moltissimi spunti interessanti e agli ottimi presupposti iniziali c’è da fare i conti con l’eccessiva lunghezza del film che ne dilata l’evoluzione rendendolo un po’ troppo ridondante. Senza contare che per quanto agile, il racconto prende alcune pieghe decisamente prevedibili, minando quella che è una sacrosanta componente di un thriller che si rispetti: la sorpresa.

Nella seconda parte de Con gli occhi dell’assassino, la brillantezza di racconto inizia a calare, portando la storia su registri troppo melodrammatici, non giustificati da un racconto iniziale incentrato sulla suspance e sul mistero, per poi perdersi definitivamente in una componente sanguinolenta esasperata, che fa vacillare l’opera destabilizzandone l’equilibrio. In soccorso a questa carenza c’è però l’ottima performance della protagonista Belén Rueda, già vista nelle vesti di madre in The Orphanage, e ormai a suo agio in ambienti cupi e misteriosi. E’ grazie alla sua convincente interpretazione che il film non frana del tutto e mantiene quanto meno le aspettative iniziali. La bella attrice spagnola conferma il talento mostrato in Mare Dentro di Amenábar.

In definitiva, Con gli occhi dell’assassino farà di certo la gioia degli amanti del genere, anche di quelli più avvezzi al sangue. Sicuramente pone prepotentemente il cinema di genere Spagnolo ad un livello che ormai ha superato quello del nostro amato paese.

Con Doctor Strange 2 arrivano i mutanti nell’MCU [SPOILER]

Con Doctor Strange 2 arrivano i mutanti nell’MCU [SPOILER]

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Doctor Strange nel Multiverso della Follia

L’ultimo film MCU sembra essere stato creato per sconvolgere l’equilibrio – già di per sé molto precario – dell’Universo Cinematografico Marvel. Linee temporali stravolte, retcons ingombranti, universi che collidono tra loro: esiste davvero un prima e un dopo Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

I viaggi attraverso il Multiverso portano Stephen e gli altri personaggi a viaggiare in mondi molto diversi da Terra-616, la realtà dell’MCU. Ad esempio, l’arrivo su Terra-838 permette a Doctor Strange di incontrare gli Illuminati di quell’universo. Il gruppo è composto da potenti personaggi Marvel: oltre ad una variante del Barone Mordo (Chiwetel Ejiofor), l’enemy di Stephen, nel team ci sono anche Reed Richards/Mr. Fantastic dei Fantastici Quattro, Freccia Nera degli Inumani, il Capitano Carter (Hayley Atwell), Capitan Marvel (Lashana Lynch) e anche una variante del professor Charles Xavier.

Esistevano già dei mutanti nell’MCU?

Come negli X-Men, Patrick Stewart interpreta il Professor X. Sappiamo che il personaggio è il fondatore del gruppo degli X-Men e, in quanto tale, rappresenta la comunità dei mutanti e ha come obiettivo quello di garantire l’esistenza pacifica tra gli esseri mutati geneticamente e gli umani. Come il resto degli Illuminati, anche Charles Xavier ha vita breve in Doctor Strange nel Multiverso della Follia: è l’ultimo membro del gruppo ad essere annientato da una Strega Scarlatta versione zombie. Nonostante ciò, il Professor X introduce una nuova categoria di personaggi nell’MCU.

I mutanti sono sempre stati una possibilità nel Multiverso dell’MCU, introdotto per la prima volta da Loki. Eppure, prima di Doctor Strange 2, le creature non erano mai state presentate ufficialmente nell’MCU. In particolare, è la scena post-credits ad aprire le porte ai mutanti, suggerendo che tutti quelli provenienti da Terra-838 potrebbero agilmente raggiungere, attraverso il Multiverso, Terra-616, la realtà MCU.

La scena tra i titoli di coda di Doctor Strange 2

doctor-strange-clea-fumettiNella scena inserita tra i titoli di coda di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Stephen incontra una donna misteriosa. Si tratta di Clea (Charlize Theron), una maga proveniente dalla Dimensione Oscura che nei fumetti è il principale interesse amoroso dello Stregone. Dopo essersi avvicinata a Stephen, Clea lo informa che le azioni compiute durante il film hanno causato ”un’incursione” nel Multiverso. La maga invita quindi Strange a seguirla: è necessario il suo intervento per risolvere l’incursione. Stephen si maschera con un rapido incantesimo, apre il suo terzo occhio e salta nella Dimensione Oscura attraverso il portale di Clea.

Secondo Doctor Strange nel Multiverso della Follia, un’incursione si verifica quando un essere appartenente ad una linea temporale lascia ”un’impronta” troppo evidente in un’altra, creando una collisione tra le due realtà. Questo genere di evento in realtà è già stato prefigurato in Loki. Nella serie, il Multiverso è rappresentato come un albero in cui ogni linea temporale è un ramo distinto. Questi rami non sono sempre separati, a volte si sovrappongono e si incrociano, se due linee temporali interagiscono. La novità introdotta da Doctor Strange nel Multiverso della Follia è il potenziale catastrofico dell’incontro tra due linee temporali.

Doctor Strange 2: l’incursione riguarderebbe Terra-616 e Terra-838

Doctor-Strange-2-IlluminatiLa domanda che sorge spontanea dopo aver visto la scena tra i titoli di coda è: quali sono gli universi entrati in collisione? Probabilmente, Terra-616 è coinvolta nell’incursione, semplicemente perché quest’ultima è stata causata dalla variante di Strange presente in quella dimensione. L’altro universo è probabilmente Terra-838, l’unico dove Doctor Strange e Scarlet Witch dell’MCU hanno fatto il loro ingresso modificando il corso degli eventi. Lì Wanda Maximoff ha preso possesso della variante di se stessa di quella realtà, usandone il corpo come un burattino per uccidere alcuni grandi eroi di quel mondo. Questo fatto potrebbe aver causato un effetto importante sul futuro di Terra-838, dato che le più grandi menti della Terra sono state annientate.

L’incursione può comportare l’arrivo dei mutanti su Terra-616

Loki-nel-MultiversoSe davvero il Multiverso permettesse ai personaggi dei vari universi di fare incursione in realtà alternative, l’MCU sarebbe ancora più folle di quanto abbiamo visto in Doctor Strange 2. Terra-838 possiede una popolazione superumana ancora più vasta di quella dell’MCU tradizionale: lì ci sono gli Illuminati, che includono il Professor X come leader dei mutanti e Freccia Nera come capo degli Inumani.

Di conseguenza, dopo gli eventi di Doctor Strange 2, qualsiasi mutante o Inumano potrebbe inciampare tra le varie dimensioni e fare il suo debutto su Terra-616 senza alcun avvertimento. La comunità mutante degli X-Men ha sempre incluso un certo numero di viaggiatori temporali e ognuno di loro potrebbe, più o meno involontariamente, essere coinvolto nell’incursione. In questo modo, Doctor Strange nel Multiverso della Follia apre le porte di Terra-616 ai mutanti degli altri universi, ma non ai mutanti già presenti su Terra-616.

Vedremo dei mutanti in futuro nell’MCU?

A parte i tecnicismi, sarebbe interessante sapere se questa incursione comporterà la presenza permanente dei mutanti nell’MCU/Terra-616. I post-credits di Doctor Strange 2 suggeriscono infatti che un’incursione può essere risolta: dopo tutto è proprio con questo obiettivo che Clea recluta Stephen. Non è comunque detto che, una volta che l’incursione è giunta al termine, tutto debba tornare alla normalità. Ciò lascia supporre che alcuni personaggi degli X-Men potrebbero rimanere nell’MCU mainstream. Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha quindi messo in scena il debutto di alcuni mutanti – ma non dell’intera razza mutante, che probabilmente sarà creata ad hoc per l’MCU e avrà una degna introduzione. Per ora si sa poco: qualsiasi visitatore multiversale potrebbe essere un indizio di un’evoluzione futura…

Con chi viaggi: recensione del film Amazon Prime con Lillo

Con chi viaggi: recensione del film Amazon Prime con Lillo

Lillo (Gli idoli delle donne), Alessandra Mastronardi (To Rome with Love), Fabio Rovazzi (Il Vegetale) e Michela De Rossi (I molti santi del New Jersey) sono i soli quattro protagonisti di una curiosa commedia on the road firmata YouNuts! (Sotto il sole di Riccione, …altrimenti ci arrabbiamo!). Prodotto da Lucky Red e disponibile su Prime Video, Con chi viaggi segue il percorso in auto di quattro sconosciuti, un viaggio che si rivela più intrigante di quanto ogni passeggero (e ogni spettatore) si potrebbe aspettare.

Con chi viaggi: la trama del film

Paolo (Lillo), alle prime armi con un app di car pooling, ha messo a disposizione la sua auto per condividere il viaggio da Roma e Urbino con un altro passeggero. Quando arriva Elisa (Michela De Rossi), Paolo è pronto a partire ma, ancora inesperto con l’app, non ha fermato la prenotazione e si trova costretto a percorrere il tragitto con due ulteriori passeggeri: una scorbutica ragazza di nome Anna (Alessandra Mastronardi) e un taciturno e ombroso ragazzo di nome Michele (Fabio Rovazzi).

Durante il tragitto, i tre passeggeri iniziano a sospettare del loro autista che, essendo al suo primo viaggio condiviso, non ha nessuna recensione. L’atteggiamento ”da boomer” di Paolo, insieme ad una misteriosa corda nel bagagliaio, fanno partire assurde supposizioni tra i ragazzi, rendendo ogni gesto del conducente sempre più inquietante. Quali sono le reali intenzioni di Paolo?

Un film non solo ”on the road”, ma ”in the car”

Con chi viaggi, nella sua intera durata, si svolge all’interno dell’abitacolo dell’auto di Paolo, un minivan Mercedes perfetto per mostrare in una sola inquadratura i quattro passeggeri. Seppur con qualche pausa all’aria aperta, la maggior parte del film è girato tra quattro portiere: grazie alla messa in campo di tutti i protagonisti del film, nascono curiose e divertenti scenette. Mentre un passeggero risponde ad una domanda, è ironico vedere l’espressione degli altri attorno a lui. Inoltre, attraverso lo specchietto si creano incroci di sguardi interessanti. Il punto di vista è particolare e, nonostante il poco spazio d’azione, il fllm è comunque dinamico. Con chi viaggi recensione filmInoltre, a movimentare l’azione contribuiscono i messaggini che si scambiano i passeggeri e che noi vediamo comparire sullo schermo giustapposti alle immagini. Per quanto essenziale in termini di personaggi e ambientazioni, Con chi viaggi è un film in grado di coinvolgere. Al di fuori dell’abitacolo, i paesaggi contribuiscono alla resa estetica delle immagini: i pochi campi lunghissimi della macchina che si muove per le strade dell’Umbria, insieme alle riprese dall’alto, danno ampio respiro nei momenti in cui la scena d’azione potrebbe farsi claustrofobica.

Una commedia che ambisce ad essere un thriller

Fabio Rovazzi Alessandra Mastronardi Con chi viaggiCon chi viaggi è in fin dei conti una commedia, ma non mancano al suo interno i momenti di tensione. Non parliamo di un vero e proprio thriller, tutti gli aspetti noir del film sono resi in modo ironico e quasi parodico. Tuttavia, la tensione drammatica è ben costruita e la suspence lascia lo spettatore nel dubbio fino alla fine: Paolo è davvero un malintenzionato?

L’ironia di Lillo e l’eccentricità dei suoi compagni di viaggio

con chi viaggi recensione film lilloIl protagonista principale di Con chi viaggi è Paolo/Lillo. Tutta l’attenzione degli altri passeggeri è su di lui, è lui ”quello strano” del gruppo. Le frasi dell’attore e i suoi atteggiamenti sono emblematici della comicità del personaggio. Lillo riesce ad essere divertente e inquietante allo stesso tempo: interpreta perfettamente l’uomo insospettabile, il bonaccione, quello che non farebbe mai male ad una mosca ma che, proprio per questo suo aspetto, potrebbe rivelarsi un pazzo serial killer.

Accanto a Lillo, ci sono altre tre personalità non indifferenti all’interno del film. Michela De Rossi è Elisa, una ragazza solare ed ingenua. Alessandra Mastronardi (Anna) è chiassosa e cinica, Fabio Rovazzi (Michele) è taciturno ma riesce a lanciare poche frasi decisamente d’effetto. Tutto insieme, il quartetto funziona e, tra battute, gag ed espressioni divertenti, accompagna lo spettatore fino alla fine del film.

Con chi viaggi, al via le riprese del film degli YouNuts!

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Con chi viaggi, al via le riprese del film degli YouNuts!

Partono oggi le riprese di Con chi viaggi, nuovo film degli YouNuts! Davanti alla macchina da presa Lillo, Alessandra Mastronardi, Fabio Rovazzi, Michela De Rossi. Girato a Roma e in Umbria, scritto da Matteo Menduni, Lillo Petrolo e Tommaso Renzoni, il film è prodotto da Lucky Red, che lo porterà nella sale nel 2022.

In Con chi viaggi quattro sconosciuti si incontrano grazie ad una app per condividere un viaggio in auto. Tutto sembra scorrere normalmente ma, come spesso accade, la realtà non è quella che sembra. Paolo (Lillo) è un irrequieto uomo dall’aspetto simpatico che sembra nascondere qualcosa. Michele (Fabio Rovazzi) e Anna (Alessandra Mastronardi) nascondono di aver avuto un passato insieme. Elisa (Michela De Rossi) non sa di avere con Paolo un rapporto decisamente speciale. Tra una chiacchierata e l’altra, risate e colpi di scena, una commedia on the road con sfumature noir che permette di esplorare relazioni umane inattese. Un viaggio che si trasforma in un’avventura destinata a cambiare le vite di tutti i personaggi.

Con Air: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film con Nicolas Cage

Sul finire degli anni Novanta l’attore Nicolas Cage si è distinto per la sua partecipazione ad alcuni thriller d’azione di buon successo. Questi comprendono The Rock, Face/Off – Due facce di un assassino e Con Air. Scritto da Scott Rosenberg, prodotto da Jerry Bruckheimer e diretto da Simon West (regista anche di Lara Croft: Tomb Raider e I mercenari 2), questo film uscì al cinema nel 1997, vantando un ricco cast di celebri attori e un grande potenziale tecnico. Non sorprende dunque che a fronte di un budget di 75 milioni di dollari, tale pellicola sia arrivata a guadagnarne ben 225 in tutto il mondo.

Per ottenere la giusta adrenalina, la giusta tensione e le emozioni più forti, il regista si assicurò di poter girare il film nel modo più concreto possibile, ricorrendo solo ove strettamente necessario all’uso di effetti speciali in CGI. Durante le riprese, dunque, sono stati utilizzati veri aerei, di modello Fairchild C-123 Provider. Oltre a ciò che si vede, in Con Air, è però di grande importanza anche ciò che si sente. Il film ha infatti ricevuto due nomination ai premi Oscar, una per il miglior sonoro e una per la miglior canzone How Do I Live. In entrambi i casi la statuetta andò però a Titanic.

Per gli appassionati di film con complesse sequenze d’azione a cui si mescolano sentimenti ed emozioni struggenti, Con Air è ancora oggi un film particolarmente indicato e da non lasciarsi sfuggire. In questo articolo, approfondiamo alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Con Air cast
Nicolas Cage in Con Air

La trama di Con Air

Protagonista del film è Cameron Poe, ranger dell’armata americana, il quale poco dopo aver scoperto che la sua compagna Tricia è incinta, si trova ad essere coinvolto in una rissa con alcuni ubriachi. Durante la colluttazione, il ranger colpisce accidentalmente con un coltello uno degli uomini artefici del pestaggio, uccidendolo. Quando nel luogo dell’aggressione arrivano gli agenti della polizia insieme a Tricia, che si era tempestivamente allontanata per cercare aiuto, si trovano davanti solo Cameron con un coltello in mano e l’uomo ferito a morte, riverso a terra. Il Ranger viene prima arrestato con l’accusa di omicidio e successivamente condannato ad otto anni di prigione.

Durante gli anni di reclusione, l’uomo non vuole in nessun modo che sua figlia Casey entri in carcere e si accontenta dunque di vederla crescere in fotografia. Il giorno dell’ottavo compleanno di Casey, coincide con il lieto evento della concessione a Cameron della libertà vigilata. Moglie e figlia sono in trepidante attesa di riabbracciare l’uomo ingiustamente incarcerato, ma qualcosa sta per accadere. Cameron, purtroppo, viene imbarcato in un volo insieme ai peggiori detenuti del sistema penale statunitense e appena poco dopo il decollo, Cyrus Grissom, genio criminale, riesce ad attuare un dirottamento accuratamente progettato. Per Cameron, l’unico modo di salvarsi e tornare dalla sua famiglia sarà risolvere quella situazione.

Il cast del film

Come anticipato, nel ruolo del protagonista Cameron Poe vi è l’attore Nicolas Cage. Con questo film, The Rock e Face/Off – Due facce di un assassino egli ha realizzato quella che molti considerano la “Santa Trinità” degli action thriller degli anni Novanta. Per prepararsi al ruolo, Cage si è mantenuto in allenamento al fine di mantenere la propria muscolatura, passando anche del tempo in Alabama per studiare l’accento locale. Quello che sfoggia nel film, però, è stato definito uno dei peggiori tentativi di emulazione d’accento di sempre. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Tricia Poe, vi è invece l’attrice Monica Potter.

Nel ruolo di Cyrus Grissom, il detenuto che attua il dirottamento, vi è John Malkovich. L’attore era notoriamente scontento durante le riprese, poiché la sceneggiatura continuava ad essere modificata, rendendogli impossibile sapere cosa sarebbe accaduto. John Cusack, che interpreta Vince Larkin, agente Marshals, era altrettanto scontento del film e si rifiutò di pubblicizzarlo. Nel film compaiono poi gli attori Ving Rhames nel ruolo del detenuto Nathan Jones, Dave Chappelle nei panni di Joe Parker, Danny Trejo in quelli di Johnny Baca, Steve Buscemi con il personaggio di Garland Green. Duncan Malloy, agente capo della DEA, è invece interpretato da Colm Meaney.

John Malkovich in Con Air
John Malkovich in Con Air

Come finisce il film? Ecco la spiegazione del finale

Mentre sorvolano il deserto, Malloy è a un pelo dall’abbattere l’aereo, ma viene convinto da Larkin a farlo atterrare a Las Vegas, dopo aver sentito Cameron via radio, il quale nel frattempo aveva preso il controllo dell’aereo. Siccome il motore è danneggiato e l’aereo è senza carburante, anziché farlo atterrare all’Aeroporto di Las Vegas viene invece fatto atterrare nella via principale della città, causando ingenti danni. Mentre i carcerati sopravvissuti all’impatto vengono arrestati e Bimbo trasportato via in ambulanza, Cyrus fugge su di un camion dei pompieri insieme a Scalpo e Mastino: in un rocambolesco inseguimento, Larkin e Poe riescono però ad ucciderli.

Finalmente, Cameron può riabbracciare la moglie e vedere per la prima volta sua figlia. Si scopre infine che Garland Greene, l’unico criminale ad essere riuscito ad evadere, ora fa bella vita al casinò. Il che, se si considera che Greene è un pericoloso killer con numerosi omicidi commessi in passato, rende il suo essere a piede libero piuttosto inquietante. Sebbene infatti questo finale voglia essere una sorta di momento divertente, ovviamente ignora completamente il fatto che Greene è un uomo mentalmente instabile con 30 omicidi a suo nome. Potrebbe sì aver deciso di cambiare vita, ma potrebbe anche essere che ricada nel suo vizio e torni ad essere un pericoloso assassino.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Con Air è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video, Tim Vision e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 17 dicembre alle ore 21:30 sul canale Nove.

Com’è bello far l’amore: recensione

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Com’è bello far l’amore: recensione

C’è poco da fare, quello della coppia in crisi è un tema che ai nostri registi fa gola, forse troppo. 10 anni fa ce ne aveva dato un assaggio Muccino con L’ultimo bacio, stereotipato ritratto dei 30enni, riprovandoci poi l’anno scorso col sequel Baciami ancora. Ora, a cimentarsi sui problemi tra coniugi è Fausto Brizzi, autore della commedia sentimental-demenziale in uscita venerdì, Com’è bello far l’amore.

In Com’è bello far l’amore Claudia Gerini e Fabio De Luigi sono Giulia e Andrea, 40enni sposati con figlio adolescente, bella casa e lavoro stabile. Una vita perfetta, insomma. Unico problema, non fanno più sesso. L’erotismo sopito della coppia si risveglia quando Max “25” alias Filippo Timi, vecchio amico di Giulia e pornodivo di professione, torna da Hollywood sconvolgendo i delicati equilibri del loro rapporto. L’aitante attore s’improvvisa sessuologo e consigliere personale dei 2 protagonisti, aiutandoli a riaccendere una passione evaporata dopo anni di routine.

Com’è bello far l’amore, il film

Com’è bello far l'amore

Girato in 3D per un budget di 6,5 milioni di euro, Com’è bello far l’amore è un’instancabile carrellata di battute di serie B (“la donna è come un aereo – piena di pulsanti, se premi quello giusto la fai decollare”), strizzatine d’occhio al gergo adolescenziale (i “trombamici” della generazione 2.0), riferimenti fuori luogo al cinema d’autore (Bellocchio e Von Trier), e ovvietà: “Il buon sesso è come un cocktail: un mix d’immaginazione, prestanza atletica e fantasia”. Filippo Timi non convince nei panni del macho campione del sesso, una Claudia Gerini ancora fisicamente in stato di grazia gioca a fare la moglie gattona poco curandosi della qualità della recitazione (ma il copione è quello che è), e De Luigi, sebbene diverta nei panni del simpatico imbranato, ricicla espressioni ereditate dai suoi spot (quello del detersivo è citato esplicitamente). Cameo della Buy all’interno del prologo, durante il quale Timi ci “istruisce” sulla relazione cinema-sesso, dai fratelli Lumière in poi.

Certo, qua e là il livello dell’umorismo riesce ad essere perlomeno dignitoso, vedasi la scena in cui Andrea, durante una presentazione, sbaglia filmato e mostra ai clienti attoniti le riprese della notte precedente con Giulia; o la gag in cui viene messo alla berlina dalla loquacità di un farmacista indiscreto. Detto questo, la pellicola di Brizzi non si discosta troppo dalla comicità di stampo cabarettistico – televisivo, condita da musiche melense che ricordano quelle delle nostre fiction. E non aiuta nemmeno il fatto che la canzone tema del film sia cantata da una fuoriclasse come Patty Pravo.

Computer Chess: recensione del film di Andrew Bujalski

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Computer Chess: recensione del film di Andrew Bujalski

Ambientando la storia in un’epoca in cui la tecnologia andava dispiegandosi, Andrew Bujalski gira Computer Chess con pochi mezzi, ma scelti con consapevolezza, che va inserirsi nel mumblecore (sottogenere cinematografico che tra le sue caratteristiche vanta budget ridottissimi, attori amatoriali e sceneggiature improvvisate) attraverso un bianco/nero quasi televisivo e una metodologia da documentario.

In Computer Chess è la fine degli anni 70 quando multinazionali e ivy college si sfidano in una gara di scacchi mettendo in campo i loro migliori programmatori; ideatori a loro volta di software capaci di elaborare sofisticate strategie per arrivare allo scacco matto. Il premio finale per il vincitore sarà poi la sfida con un essere umano, uno tra i migliori giocatori di scacchi del mondo. Il torneo pare iniziare per il verso giusto, ma poi tra intoppi informatici, strani individui e situazioni paradossali la situazione andrà degenerando.

Computer Chess fa di questa paventata povertà il suo punto di forza, come ad esempio il formato 4:3 con cui è stato girato, (scelta comunque ponderata) che va a chiudere il film in un monitor, proprio uno di quelli dei primi computer, e sembra schiacciare i protagonisti sempre più oppressi da queste macchine. E da qui si possono riscontrare vari temi che Bujalski prova a inserire, partendo dal nostro rapporto con la tecnologia e la rapidità dell’innovazione, dimostrando come già all’inizio dell’era informatica si analizzasse il rapporto uomo-macchina attraverso un gioco che fa del calcolo e dell’intelligenza la sua base, concludendo poi il film con una domanda: siamo forse schiavi di tutta questa tecnologia?

Il film comunque si muove in un ambito comico-surrealistico che talvolta raggiunge livelli di assurdità sconcertante che riducono l’attenzione dello spettatore e rischiano di portare solo alla noia. Computer Chess è quindi un prodotto con spunti interessanti ma che talvolta è vittima  della sua stessa costruzione con le troppe stranezze che Bujalski si ostina a voler inserire per lunga parte del film causando un’insensata anarchia cinematografica.

Completato il cast del nuovo film di Woody Allen

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Completato finalmente il cast del prossimo film di Woody Allen, ancora senza titolo. Jeannie Berlin (nominata all’Oscar per The Heartbreak Kid nel’72), Corey Stoll (l’Hemingway di Midnight in Paris) e Ken Stott (Balin della saga Lo Hobbit) si uniscono ai già confermati Parker Posey, Blake Lively, Kristen Stewart, Jesse Eisenberg e Bruce Willis.
Il film, che inizia le riprese questo mese a New York e a Los Angeles, vedrà anche Anna Camp, Stephen Kunken, Sari Lennick e Paul Schneider come co-protagonisti.
Tra i produttori, i collaboratori di lunga data di Allen Letty Aronson e Steve Tenenbaum, assieme a Edward Walson. Ronald L. Chez, Adam B. Stern e Allan Teh sono i produttori esecutivi.

Miglior_regia_Woody_AllenIn un’intervista su Deadline di qualche mese fa, Allen aveva fatto sapere che stava pensando di girare il film in digitale per la prima volta: “Non ho mai girato niente in digitale, ma penso di farlo per il mio prossimo film, per vedere cosa si prova. Più che l’onda del futuro, in realtà, è l’onda del presente.”

L’ultimo film di Allen, Irrational Man, vede protagonisti Emma Stone e Joaquin Phoenix e uscirà nelle sale italiane il 25 dicembre.

Fonte: Deadline

Compleanno al Comic Con per Daniel Radcliffe: lo festeggiano in 6500

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Il giorno del suo compleanno, il 25 luglio, Daniel Radcliffe ha presentato al Comic Con 2014 il suo prossimo film, Horns, di Alexandre Aja. I fan accorsi da tutta America per vedere il loro beniamino non si sono lasciati sfuggere l’occasione, e hano intonato, in 6500, un bel coro di auguri per l’attore britannico. Ecco il video:

Comic Con 2014, Horns: Trailer con Daniel Radcliffe

Daniel RadcliffeHorns, basato sul romanzo thriller di Joe Hill, è diretto da Alexandre Aja (Le colline hanno gli occhi).Il poster è la riproduzione di una pagina di giornale in cui campeggia il volto di Daniel Radcliffe decisamente trasformato. Cosa ne pensate?

Il cast di Horns include anche Juno Temple, Max Minghella, James Remar, Joe Anderson e Kelli Garner. Il film, prodotto dalla Red Granite Pictures, è l’adattamento cinematografico del romanzo di Joe Hill La vendetta del diavolo e racconta un una storia d’amore virata sull’horror in cui un giovane di 26 anni una mattina si alza ed ha un belpaio di corna sulla fronte. Le corna crescono ogni giorno e lui viene accusato di aver rapito e ucciso la sua ragazza. Cosa ancora più strana, quelle corna sembrano dagli il potere di forzare chiunque a dire la verità.

Competencia oficial, recensione del film con Penelope Cruz e Antonio Banderas

Competencia Oficial segna il gradito ritorno alla Mostra del cinema di Venezia dei registi argentini Mariano Cohn e Gastón Duprat. I due tornano, a distanza di cinque anni, dopo il successo della pellicola Il Cittadino illustre che valse al suo protagonista Oscar Martínez una meritata Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Lo stesso Martínez, affiancato da due attori del calibro di Antonio Banderas e Penélope Cruz, è uno dei tre protagonisti.

Competencia oficial, la trama

Il film, in concorso nella selezione ufficiale, è una commedia ironica e dissacrante sul mondo del cinema. Il pretesto che innesca la storia riguarda un miliardario che è deciso a lasciare un buon ricordo di sé nel mondo, per questo è intenzionato a dare vita ad un progetto che porterà alto il suo nome. Tra le possibilità può scegliere se costruire un nuovo ponte o finanziare un grande film di successo, suo malgrado opterà proprio per la seconda opzione dando il via ad una narrazione metacinematografica. Il soggetto del film nel film è tratto da un bestseller di un famoso premio Nobel proprio a voler strizzare l’occhio a quel cittadino illustre del film precedente e ha per protagonisti due fratelli. Il film è affidato dall’anziano committente ad una regista eccentrica Lola Cuevas (Penélope Cruz) che ha già ottenuto diversi riconoscimenti in ambito internazionale, a sua volta Lola sceglie come protagonisti della pellicola due attori agli antipodi: Ivàn (Martínez) attore di forte tradizione teatrale considerato un grande maestro e Félix (Antonio Banderas) star affermata in patria e a Hollywood. Il contrasto tra le due forti personalità  è la forza motrice e ispiratrice della pellicola che si accingono a realizzare ma anche di quella a cui stiamo assistendo. I registi ci mostrano le fasi della preparazione al film regalando momenti di pura ilarità senza tralasciare stoccate pungenti per gli addetti ai lavori. 

Una commedia esilarante

Le risate del pubblico che hanno accompagnato le visioni della brillante commedia in quel di Venezia si fanno però via via sempre più amare e ragionate. Il film è sicuramente un vero e proprio elogio all’arte dell’attore, la perfetta capacità dei tre protagonisti di condividere lo schermo è sublime. Quello che ci viene mostrato è un emisfero popolato da prime donne in cui anche il personaggio più positivo finisce per restare vittima del proprio ego.

La maggior parte del film è ambientato in una villa, allo stesso tempo maestosa e asettica, ideale per mostrarci gli scontri e i dispetti tra i due attori ma anche tra loro e la regista come su un ring allargato e amplificato. Il film entra nel profondo del mestiere dell’attore, si esplorano le tecniche, le metodologie e allo stesso tempo le storie personali e le prove d’attore che ingannano persino i più scettici. Come nei film precedenti non manca la morale che giustifica anche un dialogo diretto con lo spettatore. 

Mariano Cohn e Gastón Duprat si confermano due voci originali della commedia “intelligente” senza risultare leziosi.

Companion: recensione del film con Sophie Thatcher

Companion: recensione del film con Sophie Thatcher

Ci sono pochi dubbi sul fatto che l’intelligenza artificiale sia oggi uno degli argomenti che più interessano – in vari modi – l’industria cinematografica, in particolare quella statunitense. Solo negli ultimi anni sono stati portati al cinema o in piattaforma numerosi film che ragionano su questa nuova presenza da più punti di vista, ora benevoli ora ricchi di sospetto. In generale, però, ogni film che ha l’AI come primario argomento, parla in realtà di noi umani e di ciò che ci rende così attratti da questa nuova entità. Ne è un esempio anche Companion, il film diretto dall’esordiente e prodotto da Zach Cregger, distintosi come regista di Barbarian.

In questo caso, si parla di intelligenza artificiale utilizzata a scopi relazionali, per sopperire a incapacità dell’essere umano di stabilire contatti reali con le persone accanto a sé. Ma si parla anche di avidità, di egoismo, di manipolazione, ovvero – come anticipato – di noi umani, facendo esperienza di tutto ciò proprio attraverso lo sguardo ingenuo di Iris, una ragazza-robot programmata per non mentire ed essere completamente devota all’umano a cui viene abbinata. Nulla di nuovo né di non già trattato, come si può intuire, ma con quel pizzico di buon intrattenimento che regge il tutto.

La trama di Companion

Protagonista del film è dunque Iris (Sophie Thatcher, vista in The Boogeyman Yellowjackets), che insieme al suo compagno Josh (Jack Quaid, visto in The Boys) si appresta a trascorre qualche giorno nella più completa tranquillità in una casa immersa nei boschi, proprietà di amici di lui. L’atmosfera è pacifica e il relax sembra assicurato. Ma naturalmente le cose non sono come sembrano e il tutto prenderà una piega inaspettata, che tra sangue e tradimenti porterà Iris a scoprire alcune incredibili verità su di sé e su chi la circonda.

Sophie Thatcher e Jack Quaid in Companion
Sophie Thatcher e Jack Quaid in Companion. Cortesia di Warner Bros. Pictures

Un segreto di Pulcinella

C’è un problema a monte con Companion. Quando si intraprende la visione del film, ci si accorge di come sia stato concepito per far sì che la prima mezz’ora faccia rimanere lo spettatore in un territorio d’ambiguita e incertezza rispetto a quelli che potrebbero essere gli sviluppi successivi. Si entra così in contatto con la storia d’amore tra Iris e Josh, al loro soggiorno in una casa sperduta nel bosco proprietà di amici e al loro essere lì per trascorrere giornate all’insegna del relax e del divertimento. Una classica premessa da “film horror”, che in più momenti lancia segnali sul fatto che c’è qualcosa che non torna.

Il problema, come si diceva, è che chi ha avuto la cattiva idea di vedere il trailer del film è già a conoscenza di quello che dovrebbe essere il mistero principale del film, ovvero la natura di Iris. Ecco allora che, in questo caso, tutte le battute che in questa prima mezz’ora sentiamo fare, dal “lo sai che non puoi mentirmi” al “mi fai sentire rimpiazzabile” risultano uno stuzzicarci difficile da assecondare. Siamo in attesa che il segreto di Pulcinella venga svelato, di certo non provando quello smarrimento che il film per come è stato scritto vorrebbe suscitarci.

E se invece non si è visto il trailer? In questo caso si assisterebbe ad una prima mezz’ora che ricorda quella di Scappa – Get Out, in cui si avverte una minaccia senza però riuscire ad identificarla. Tuttavia, anche in questo caso la presenza di colpo di scena risulta fin troppo telefonata, con piccoli indizi che però stentano a generare un sincero interesse nei confronti della vicenda. C’è il mistero, certo, c’è la volontà di svelarlo, ma il coinvolgimento nel far ciò non è dei più solidi. Si ha dunque in ogni caso una base incerta per un film che, nel suo superare questo primo blocco, conferma di non avere molto da offrire.

Sophie Thatcher in Companion
Sophie Thatcher in Companion. Cortesia di Warner Bros. Pictures

E se l’intelligenza artificiale avesse scritto questo film?

Si prosegue dunque nella visione di Companion trovandosi dinanzi ad una storia calcolata in ogni suo aspetto, con colpi di scena, turning point e struttura delle sequenze fin troppo precisa. Una precisione che, come ironizzato da alcuni, potrebbe spingere a far pensare che l’intelligenza artificiale non sia solo l’argomento del film, ma anche lo strumento utilizzato per scriverne la sceneggiatura. Il che potrebbe in realtà rendere Companion anche più interessante, un prodotto di quelle novità che ad Hollywood si stanno cercando di combattere con grande intensità.

Sarebbe però un esempio perfetto di come un’estrema precisione nei confini e nelle linee guida di una storia scritta dall’AI non porti a nulla di poi così buono. Il resto di Companion è infatti un racconto che, anche qui a dispetto di quanto promesso dal trailer, risulta meno violento e divertente di quello che si credeva e che – se non fosse per alcune deviazioni effettivamente impreviste e convincenti – si potrebbe ritenere facilmente dimenticabile. Oltre alle deviazioni di cui si è accennato, ci sono però anche altri elementi di un certo fascino, a partire dall’interpretazione di Sophie Thatcher, convincente sia nel suo essere inizialmente spaventata che poi nel suo divenire determinata nella sua vendetta.

In particolare, però, risulta memorabile l’entrare in possesso di Iris del dispositivo che la controlla e ne stabilisce timbo vocale, grado di intelligenza e così via. Ecco, quando il film si prende una “pausa” dal racconto e gioca con la natura del personaggio, allora si fa leva su aspetti realmente accattivanti. D’altronde, in questo caso il nostro sguardo coincide con quello di un androide in fase di presa di coscienza di sé stesso, il che permette di esplorarla adeguatamente e guardare al racconto e ai suoi protagonisti con un punto di vista diverso. Ed è proprio a partire da qui che emerge dunque il parlare di noi attraverso la tecnologia del film.

Sophie Thatcher e Megan Suri in Companion
Sophie Thatcher e Megan Suri in Companion. Cortesia di Warner Bros. Pictures

Quello che Companion ci dice di noi

Proprio come ci ha meravigliosamente raccontato Lei oltre un decennio fa e il thriller M3GAN più recentemente, il nostro affidarsi alle nuove tecnologie per sopperire alle nostre mancanze emotive dice molto più di noi di quanto non dica sui prodigi dell’AI. Ci si trova infatti in una condizione per cui la nostra disponibilità a interagire con l’inanimato non è dovuta ad un inganno, bensì alla voglia di colmare gli spazi vuoti” (Sherry Turkel, Insieme ma soli). È ciò che avviene anche in Companion, con Josh che confessa di essere un outsider incapace anche di trovarsi una vera compagna di vita.

Ma in particolare, sono l’avidità e le menzogne dei protagonisti umani a descriverli maggiormente, fornendo quindi un ritratto dell’umanità tutt’altro che positivo. Di nuovo, rimaniamo nel niente di nuovo e soprattutto nel niente di non già trattato dai film poc’anzi citati o anche dal bellissimo Ex Machina, ma è comunque interessante notare come nel giro di qualche anno lo sguardo si stia spostando da quello dei protagonisti umani a quello dei personaggi animati dall’AI. È questo aspetto, unito ai validi elementi precedentemente menzionati, che pur al netto dei difetti fanno di Companion un film che, pur non avendo poi molto da dire, qualcosa quantomeno ci bisbiglia.

Companion, la spiegazione del finale: cosa succede a Iris e Josh

Companion, la spiegazione del finale: cosa succede a Iris e Josh

La trama tortuosa di Companion (qui la nostra recensione) non si allontana mai troppo dai temi centrali del film. Scritto e diretto da Drew Hancock, esso è incentrato sulla Iris di Sophie Thatcher. Una donna dal carattere dolce e profondamente innamorata del suo fidanzato Josh, un weekend di fuga con alcuni vecchi amici di lui finisce rapidamente fuori controllo per il cast di personaggi di Companion. Nonostante alcuni sorprendenti elementi fantascientifici e svolte inaspettate nella storia, Companion rimane in gran parte incentrato sulla narrazione centrale di una donna che si rende conto che la relazione dei suoi sogni non è quella che sembra.

Lungo il percorso, Companion rivela qualcosa di più sul cast di supporto, soprattutto in contrasto con il modo in cui Iris e il Josh di Jack Quaid si comportano l’uno con l’altro. Questo a sua volta pone le basi per il vero significato di Companion, che riflette sulle relazioni abusive e mette in evidenza i molti modi in cui le persone possono essere manipolate in legami malsani. Il finale pone anche casualmente le basi per potenziali sequel che esplorino Iris e il suo mondo, che potrebbero portare la metafora in una prospettiva di più ampio respiro.

Perché Iris uccide Josh nel finale di Companion

Nel monologo iniziale di Companion, Irish rivela che alla fine ucciderà il suo fidanzato Josh, il che finisce per essere il momento culminante del film e completa l’arco caratteriale di Iris. Dopo essere stata presentata come la fidanzata di Josh, Iris si rivela subito come una compagna robotica priva di un proprio libero arbitrio. Anche dopo aver scoperto la sua vera natura, Iris cerca inizialmente di risolvere la situazione con Josh. Tuttavia, lui si rivela sempre più un uomo dispotico e vendicativo, perfettamente disposto a ucciderla per coprire le sue tracce criminali.

Man mano che il film procede, Josh rivela le sue peggiori qualità mentre Iris guadagna costantemente autonomia da lui. Alla fine del film, Josh e Iris sono gli ultimi membri superstiti del cast, in lotta tra la vita e la morte. Sebbene a Iris siano stati dati molti motivi per odiare Josh, alla fine lo uccide solo mentre lui sta cercando di ucciderla, salvandosi la vita. Iris lo fa con un tappo di vino meccanizzato, di cui si era parlato in precedenza nel film. Si tratta di un momento brutale, ma che il film aveva costantemente preparato per tutto il tempo.

La spiegazione del piano di Josh

Jack Quaid in Companion (2025)

Uno dei grandi colpi di scena di Companion è la vera natura del piano di Josh. Prima degli eventi del film, Josh e la sua amica Kat hanno deciso di uccidere il fidanzato Sergey e di rubargli i soldi. Ritenendo che Sergey sia un criminale, in base alle descrizioni che Kat fa di lui come un “cattivo ragazzo”, il loro piano prevede che Josh si introduca in Iris, sblocchi le restrizioni che le impediscono di fare del male alle persone e crei le circostanze che porteranno Iris a ucciderlo. La parte iniziale del piano funziona: Iris “malfunzionante” uccide Sergey quando tenta di aggredirla.

Tuttavia, le cose vanno rapidamente fuori controllo quando Josh cerca di spiegare la situazione a Iris invece di spegnerla semplicemente. Inoltre, scopre da Kat che Sergey non era in realtà un criminale. Questo dà a Iris, ora consapevole della sua natura robotica, la possibilità di fuggire. La situazione si aggrava e sfugge al controllo, causando la maggior parte delle morti del film. Tuttavia, mentre Iris uccide Eli per autodifesa e alla fine Josh, la maggior parte delle altre morti viene compiuta dal robot Patrick su ordine (sia involontario che deliberato) di Josh.

Come Iris mette Patrick contro Josh

Companion

Patrick è l’altro compagno robotico del film, che viene rivelato solo a metà film. Patrick era il partner romantico e il compagno robotico di Eli, ma Josh lo riprogramma rapidamente in un complice consenziente per la seconda metà del film. Tuttavia, Iris riesce a sfruttare i sentimenti genuini di Patrick per Eli per liberarlo dal controllo di Josh. Questo ripaga una scena precedente in cui Eli e Patrick esprimevano apertamente i loro sentimenti più profondi l’uno per l’altro, riconoscendo che il loro amore era reale anche se i “ricordi” del loro primo incontro non lo erano.

Questo dà una linea tematica alla tragica relazione tra Patrick ed Eli, in diretto contrasto con il modo casualmente crudele e controllante con cui Josh aveva manipolato Iris. Iris riesce a far ricordare a Patrick i suoi sentimenti, dandogli la possibilità di distruggersi piuttosto che farsi usare ulteriormente da Josh. Patrick lo fa usando un manganello stordente per provocare un cortocircuito, distruggendosi ma con i ricordi felici del periodo trascorso con Eli che lo accompagnano nei suoi ultimi momenti.

Come Companion anticipa un possibile sequel

Sophie Thatcher e Jack Quaid in Companion
Sophie Thatcher e Jack Quaid in Companion. Cortesia di Warner Bros. Pictures

Companion funziona molto bene come film autonomo, concentrandosi sulla costante fuga di Iris dalla sua relazione violenta e sulla sua trasformazione in persona, filtrata da una lente robotica fantascientifica. Tuttavia, il film non si limita a creare un mondo più ampio di possibilità. Quando Iris viene liberata nel momento culminante e salva uno degli ingegneri compagni da Patrick, questi suggerisce che alcune persone (tra cui lui) hanno cercato di concedere maggiore libertà alle macchine. Questo potrebbe essere ampliato in futuro, dando vita a una rivoluzione robotica.

Al momento in cui scriviamo, non è stato confermato lo sviluppo di un sequel per Companion.

Il film si conclude anche con Iris che fugge con i soldi di Sergey, indisturbata dal fatto che un suo braccio sia completamente esposto come appendice robotica. Saluta persino felicemente un’altra donna in un’altra auto, che potenzialmente è un altro robot o anche solo una donna umana coinvolta in una relazione malsana. Un potenziale sequel di Companion potrebbe rivisitare Iris e rivelare dove è andata dopo gli eventi del film, o soprattutto cosa ha deciso di fare della sua vita. Iris conclude il film in un punto interessante e potrebbe facilmente portare avanti un altro racconto.

Il vero significato di Companion

Nonostante la natura tortuosa della commedia dark fantascientifica, Companion ha in definitiva una serie di temi molto comprensibili. Il film parla di una giovane donna che deve affrontare la scoperta che il suo fidanzato, apparentemente perfetto, è tutt’altro che tale. Infatti, Josh si rivela violento in diversi modi. La controlla, ignorando le sue emozioni e allontanando i suoi desideri e le sue idee. Con l’avanzare del film, diventa sempre più minaccioso dal punto di vista fisico, e lei si arrabbia sempre di più. Iris è la controfigura di molte persone che sono state coinvolte in una relazione violenta.

Questo dà al pubblico un motivo in più per tifare per Iris, anche se è stata costretta a uccidere delle persone, soprattutto quando viene confermato da Patrick che una vera storia d’amore tra umani e robot può esistere. Se Josh non fosse stato terribile, una storia d’amore sarebbe potuta esistere davvero. Invece, Iris riesce a diventare la donna che è in sé solo dopo aver superato Josh e le sue tattiche manipolatorie. Companion rafforza questo concetto facendo sì che Iris uccida finalmente Josh, definendolo uno dei giorni più importanti della sua vita, perché può finalmente essere una persona a sé stante, indipendentemente dalle sue origini robotiche.

Compagni di Viaggio: trailer della serie con Matt Bomer e Jonathan Bailey

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Paramount+ presenta il trailer ufficiale dell’attesissima serie Compagni di Viaggio (FELLOW TRAVELERS),l’epica storia d’amore e thriller politico guidata da Matt Bomer (The Normal Heart, The Boys in the Band) e Jonathan Bailey (Bridgerton). Creata dal candidato all’Oscar Ron Nyswaner (Philadelphia, HOMELAND), la serie in otto episodi debutterà in Italia il 28 ottobre, subito dopo gli Stati Uniti e il Canada, oltre che nel Regno Unito, in Australia, America Latina, Corea del Sud, Italia, Germania, Svizzera e Austria.

Compagni di Viaggio è interpretato anche da Jelani Alladin (The Walking Dead World Beyond), Allison Williams (Get Out, Girls) e Noah J. Ricketts (American Gods). Bomer e Nyswaner sono produttori esecutivi insieme a Robbie Rogers (All American, My Policeman) e Dee Johnson. Daniel Minahan (Halston, American Crime Story: Versace) produce e dirige i primi due episodi COMPAGNI DI VIAGGIO è co-prodotto da Fremantle e SHOWTIME.

La trama di Compagni di Viaggio

Creata da Nyswaner, la serie è basata sul romanzo di Thomas Mallon. Bomer interpreta il carismatico Hawkins Fuller, che mantiene una carriera politica dietro le quinte, finanziariamente gratificante. Hawkins evita le relazioni sentimentali, finché non incontra Tim Laughlin (Bailey), un giovane pieno di idealismo e fede religiosa. I due iniziano una storia d’amore proprio mentre Joseph McCarthy e Roy Cohn dichiarano guerra ai “sovversivi e ai deviati sessuali”, dando inizio a uno dei periodi più bui della storia americana del XX secolo.

Nel corso di quattro decenni, seguiamo i cinque personaggi principali – Hawk, Tim, Marcus (Alladin), Lucy (Williams) e Frankie (Ricketts) – mentre incrociano le loro strade tra le proteste per la guerra del Vietnam degli anni ’60, l’edonismo alimentato dalle droghe degli anni ’70 e la crisi dell’AIDS degli anni ’80, affrontando i propri ostacoli interiori e quelli del mondo circostante.

Community squad: recensione della nuova serie Netflix

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Community squad: recensione della nuova serie Netflix

In un intreccio di commedia ed azione, Community Squad (titolo originale Division Palermo) è la nuova serie argentina ideata e diretta da Santiago Korovsky. Community squad è formata al momento da una sola stagione di otto episodi, ognuno di circa trenta minuti: essendo molto breve e scorrevole, risulta essere la serie perfetta da guardare tutta d’un fiato! Nel cast si ritrovano  principalmente figure note solo nel cinema nazionale: lo stesso regista Korovsky  figura nelle vicende nel ruolo del protagonista Felipe. A quest’ultimo si affiancano l’attrice Pilar Gamboa nel ruolo di Sofìa,  l’uruguaiano Daniel Hendler nei panni di Miguel ed il comico argentino Martin Garabal, il  quale interpreta il poliziotto Esteban.

Community squad: nel posto sbagliato al momento sbagliato

Felipe, un giovane pauroso e con una personalità debole e poco intraprendente, vede la sua vita sgretolarsi e cambiare in pochi piccoli attimi; la fidanzata lo lascia perché non sente la passione di coppia. Il padre lo incita a rendersi più indipendente ed a fare nuove esperienze, quindi lo licenzia dall’azienda di famiglia, dandogli del denaro per ripartire che però gli viene rubato.  È costretto a cedere l’appartamento alla sua ex ed a tornare a vivere con i suoi genitori.

Alla stazione di polizia, dove Felipe si è recato per denunciare il furto dei suoi soldi, si creano dei fraintendimenti: il giovane si ritrova piuttosto a fare un colloquio di lavoro per entrare a far parte delle guardie urbane di Palermo, un quartiere di Buenos Aires. Si tratta di un corpo ausiliario della polizia che si dovrebbe occupare in maniera attenta e diretta della comunità locale, di mantenere l’ordine. Felipe, insieme al collega Diego verrà coinvolto in una vicenda molto più seria delle semplici liti di vicinato: le vite delle due guardie urbane si intrecceranno con quelle di una vasta organizzazione criminale che si occupa del traffico di stupefacenti.

División Palermo Temporada 1. (L to R) Renato Condori Sangalli, Julio Martincerena, Hernan Cuevas, Santiago Korovsky, Valeria Licciardi, Pilar Gamboa, Facundo Bogarin in División Palermo Temporada 1.Cr. Tomás Francisco Cuesta/Netflix © 2023

La commedia nel poliziesco

Community squad è caratterizzato dalla contemporanea presenza di elementi comici e di azione: le vicende sono più tipiche del genere thriller o poliziesco. Elementi tipici di questo genere sono la presenza del cartello della droga, insieme a dei complicati intrighi che coinvolgono degli stessi poliziotti. A differenza di note pellicole sulle stesse tematiche come The Departed- il bene ed il male di Martin Scorsese, Community squad è pervasa da un’ironia tale da rendere anche le scene più drammatiche tendenti al comico. La comicità in alcuni casi sfocia nel vero e proprio black humor: degli esempi sono la scena in cui i due poliziotti soddisfatti del loro lavoro si fanno foto e selfie con due vittime nella scena del delitto, ed i numerosi casi in cui Felipe utilizza Diego in coma come psicologo, raccontandogli tutte le sue vicende.

Tuttavia, il vero personaggio emblema dell’ironia è proprio Felipe. Pur essendo un uomo adulto, non riesce a prendere in mano la propria vita e resta in balia degli eventi. Il suo comportamento infantile si nota anche dal comportamento dei genitori nei suoi confronti: la madre si mostra essere iperprotettiva, mentre il padre lo rimprovera come se fosse un adolescente. Felipe dimostra una certa immaturità anche nella relazione con Sofìa: pur comportandosi lei in maniera eccessivamente distaccata, lui tende ad essere troppo appiccicoso fin da subito.

Una guardia urbana inclusiva

Una particolarità di Community Squad è la politica di quasi forzata inclusività che caratterizza il gruppo delle guardie urbane; anche nel caso di Felipe il capo della polizia e Miguel, il responsabile del gruppo, cercano di collocarlo in una qualche minoranza. La Community Squad è formata infatti da Sofìa, una ragazza nella sedia a rotelle, Mario, un boliviano, un vecchietto, una persona non vedente, un nano ed una ragazza Trans. Proprio per le loro disabilità e la loro politica della non violenza, questo corpo della polizia non  viene preso sul serio dalla comunità, la quale li vede solo come uno spreco  di soldi pubblici. Anche gli stessi poliziotti tendono a screditarli ed a prenderli in giro. Da un punto di vista sociale, però, si può notare la rilevanza di un progetto del genere: gruppi di questo genere favoriscono l’inserimento di soggetti  con difficoltà nella comunità sociale. Inoltre, anche negli ultimi episodi della serie, risultano chiare le potenzialità della Community Squad: nonostante le difficoltà, in alcuni casi fisiche, loro riescono a lottare per la giustizia.

Community definitivamente cancellata

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Community 6Sembra proprio che non vedremo una sesta stagione della sit-com Community. Infatti, dopo la cancellazione da parte del network NBC, oggi arriva la notizia che il network Hulu che aveva mostrato interesse a produrre una nuova stagione ha annunciato il suo disinteresse nel far rivivere lo show. Anche se la Sony Pictures Television, non ha intenzione di arrendersi e trovare una nuova collocazione allo show.

Community è una sitcom statunitense trasmessa negli Stati Uniti d’America dal 2009 al 2014 dal canale NBC. In Italia la serie è stata trasmessa in prima visione sul canale Comedy Central a partire dal 13 aprile 2010, mentre in chiaro viene trasmessa dal 16 settembre 2013 su Italia 1.

Il 9 maggio 2014 NBC ha confermato la cancellazione della serie al termine della quinta stagione. Community è ambientato al Greendale Community College e comincia con Jeff Winger (Joel McHale), un avvocato con la licenza sospesa, che, con lo scopo di sedurre l’ex attivista politica Britta Perry (Gillian Jacobs), organizza un finto gruppo di studio di spagnolo a cui lei è stata invitata a partecipare. Tuttavia, Britta invita un altro studente, Abed Nadir (Danny Pudi) che, a sua volta invita altri quattro membri della classe spagnolo, Troy Barnes (Donald Glover), Shirley Bennett (Yvette Nicole Brown), Annie Edison (Alison Brie) e Pierce Hawthorne (Chevy Chase), il gruppo, così, diventa reale.

Community 6: promo della nuova stagione

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Community 6: promo della nuova stagione

Il network americano Netflix ha diffuso il primo promo ufficiali di Community 6, che dopo esser stata cancellata ha trovato una nuova casa:

 

Community-6Community è una sitcom statunitense trasmessa negli Stati Uniti d’America dal 2009 dal canale NBC. In Italia la serie è trasmessa in prima visione sul canale Comedy Central a partire dal 13 aprile 2010, mentre in chiaro viene trasmessa dal 16 settembre 2013 su Italia 1, e dal 6 aprile 2014 su Italia 2. Il 9 maggio 2014 NBC ha confermato la cancellazione della serie al termine della quinta stagione. A sorpresa un nuovo network ha acquistato i diritti per una sesta stagione.

Community è ambientato al Greendale Community College e comincia con Jeff Winger (Joel McHale), un avvocato con la licenza sospesa, che, con lo scopo di sedurre l’ex attivista politica Britta Perry (Gillian Jacobs), organizza un finto gruppo di studio di spagnolo a cui lei è stata invitata a partecipare. Tuttavia, Britta invita un altro studente, Abed Nadir (Danny Pudi) che, a sua volta invita altri quattro membri della classe spagnolo, Troy Barnes (Donald Glover), Shirley Bennett (Yvette Nicole Brown), Annie Edison (Alison Brie) e Pierce Hawthorne (Chevy Chase), il gruppo, così, diventa reale.

Nonostante le loro diverse età, caratteri e personalità, il gruppo cresce insieme e tutti sviluppano una stretta amicizia gli uni con gli altri. Il gruppo, come entità, è abbastanza egocentrico ed è proprio questa lo più a causa di competizioni, argomenti o faide che, di puntata in puntata, vanno creandosi. Questo comportamento è incoraggiato dal loro scoppiettante preside che li considera i suoi studenti preferiti e che ha anche una cotta per Jeff.

Ogni membro del gruppo ha diversi difetti di personalità che spesso vengono evidenziati in modo che l’umorismo eccentrico della serie si mantenga su ottimi livelli.

Community 6: anticipazioni sulla nuova stagione

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Si è conclusa con un futuro tribolante la quinta stagione ma oggi che è tutto risolto vi segnaliamo le anticipazioni su Community 6, il sesto ciclo di episodi della sitcom di successo.

In Community 6 potrebbe continuare perchè Hulu potrebbe essere interessata allo show, ma ancora è tutto avvolto nel mistero; concludiamo con The Mindy Project, dove nella terza stagione potremmo vedere all’opera la mamma di Danny e ci aspettiamo un’attrice che sprigiona energia per questo ruolo.

Community 6Community è una sitcom statunitense trasmessa negli Stati Uniti d’America dal 2009 dal canale NBC. In Italia la serie è trasmessa in prima visione sul canale Comedy Central a partire dal 13 aprile 2010, mentre in chiaro viene trasmessa dal 16 settembre 2013 su Italia 1, e dal 6 aprile 2014 su Italia 2. Il 9 maggio 2014 NBC ha confermato la cancellazione della serie al termine della quinta stagione. A sorpresa un nuovo network ha acquistato i diritti per una sesta stagione.

Community è ambientato al Greendale Community College e comincia con Jeff Winger (Joel McHale), un avvocato con la licenza sospesa, che, con lo scopo di sedurre l’ex attivista politica Britta Perry (Gillian Jacobs), organizza un finto gruppo di studio di spagnolo a cui lei è stata invitata a partecipare. Tuttavia, Britta invita un altro studente, Abed Nadir (Danny Pudi) che, a sua volta invita altri quattro membri della classe spagnolo, Troy Barnes (Donald Glover), Shirley Bennett (Yvette Nicole Brown), Annie Edison (Alison Brie) e Pierce Hawthorne (Chevy Chase), il gruppo, così, diventa reale.

Nonostante le loro diverse età, caratteri e personalità, il gruppo cresce insieme e tutti sviluppano una stretta amicizia gli uni con gli altri. Il gruppo, come entità, è abbastanza egocentrico ed è proprio questa lo più a causa di competizioni, argomenti o faide che, di puntata in puntata, vanno creandosi. Questo comportamento è incoraggiato dal loro scoppiettante preside che li considera i suoi studenti preferiti e che ha anche una cotta per Jeff.

Ogni membro del gruppo ha diversi difetti di personalità che spesso vengono evidenziati in modo che l’umorismo eccentrico della serie si mantenga su ottimi livelli.

Community 6, un addio eccellente nel cast

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Mentre cresce l’attesa per Community 6, l’atteso sesto ciclo di episodio della serie televisiva di successo che è stata prima cancellata e poi riconfermata, arriva la notizia che una delle protagoniste dello show lascia. Si tratta di Yvette Nicole Brown, che per cinque anni ha interpretato Shirley Bennett nello show targato NBC. La decisione arriva per un grande atto d’amore. Infatti l’attrice ha scelto di rinunciare a Community per stare vicino al padre malato, che necessita di assistenza quotidiana.

Community è una sitcom statunitense trasmessa negli Stati Uniti d’America dal 2009 dal canale NBC. In Italia la serie è trasmessa in prima visione sul canale Comedy Central a partire dal 13 aprile 2010, mentre in chiaro viene trasmessa dal 16 settembre 2013 su Italia 1, e dal 6 aprile 2014 su Italia 2. Il 9 maggio 2014 NBC ha confermato la cancellazione della serie al termine della quinta stagione. A sorpresa un nuovo network ha acquistato i diritti per una sesta stagione.

Community è ambientato al Greendale Community College e comincia con Jeff Winger (Joel McHale), un avvocato con la licenza sospesa, che, con lo scopo di sedurre l’ex attivista politica Britta Perry (Gillian Jacobs), organizza un finto gruppo di studio di spagnolo a cui lei è stata invitata a partecipare. Tuttavia, Britta invita un altro studente, Abed Nadir (Danny Pudi) che, a sua volta invita altri quattro membri della classe spagnolo, Troy Barnes (Donald Glover), Shirley Bennett (Yvette Nicole Brown), Annie Edison (Alison Brie) e Pierce Hawthorne (Chevy Chase), il gruppo, così, diventa reale.

Nonostante le loro diverse età, caratteri e personalità, il gruppo cresce insieme e tutti sviluppano una stretta amicizia gli uni con gli altri. Il gruppo, come entità, è abbastanza egocentrico ed è proprio questa lo più a causa di competizioni, argomenti o faide che, di puntata in puntata, vanno creandosi. Questo comportamento è incoraggiato dal loro scoppiettante preside che li considera i suoi studenti preferiti e che ha anche una cotta per Jeff.

Ogni membro del gruppo ha diversi difetti di personalità che spesso vengono evidenziati in modo che l’umorismo eccentrico della serie si mantenga su ottimi livelli.

Community 6 resuscita grazie a Yahoo Screen

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Community 6Prima cancellata, poi ripresa e poi nuovamente scaricata ma oggi arriva la conferma ufficiale che Community 6, il sesto ciclo di episodi della serie di successo di Sony Televition si farà e sarà trasmessa da Yahoo Screen.

Ecco le parole del creatore dello show, “Sono molto lieto che ‘Community’ tornerà per la sua predestinata sesta stagione su Yahoo”, dice Dan Harmon. “Non vedo l’ora di portare la nostra amata NBC sit-com ad un pubblico più vasto verso l’online. 

Community è una sitcom statunitense trasmessa negli Stati Uniti d’America dal 2009 dal canale NBC. In Italia la serie è trasmessa in prima visione sul canale Comedy Central a partire dal 13 aprile 2010, mentre in chiaro viene trasmessa dal 16 settembre 2013 su Italia 1, e dal 6 aprile 2014 su Italia 2. Il 9 maggio 2014 NBC ha confermato la cancellazione della serie al termine della quinta stagione. A sorpresa un nuovo network ha acquistato i diritti per una sesta stagione.

Community è ambientato al Greendale Community College e comincia con Jeff Winger (Joel McHale), un avvocato con la licenza sospesa, che, con lo scopo di sedurre l’ex attivista politica Britta Perry (Gillian Jacobs), organizza un finto gruppo di studio di spagnolo a cui lei è stata invitata a partecipare. Tuttavia, Britta invita un altro studente, Abed Nadir (Danny Pudi) che, a sua volta invita altri quattro membri della classe spagnolo, Troy Barnes (Donald Glover), Shirley Bennett (Yvette Nicole Brown), Annie Edison (Alison Brie) e Pierce Hawthorne (Chevy Chase), il gruppo, così, diventa reale.

Nonostante le loro diverse età, caratteri e personalità, il gruppo cresce insieme e tutti sviluppano una stretta amicizia gli uni con gli altri. Il gruppo, come entità, è abbastanza egocentrico ed è proprio questa lo più a causa di competizioni, argomenti o faide che, di puntata in puntata, vanno creandosi. Questo comportamento è incoraggiato dal loro scoppiettante preside che li considera i suoi studenti preferiti e che ha anche una cotta per Jeff.

Ogni membro del gruppo ha diversi difetti di personalità che spesso vengono evidenziati in modo che l’umorismo eccentrico della serie si mantenga su ottimi livelli.

Commozione per l’omaggio a Taricone del RFF

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Commozione per l’omaggio a Taricone del RFF

Una sala gremita e commossa ha ricordato oggi Pietro Taricone durante l’omaggio che il RomaFictionfest ha dedicato all’attore in apertura della proiezione di “Tutti pazzi per amore 2″ (nella sezione fiction italiana edita). All’interno della serie, Taricone interpretava Ermanno, il giovane che tenta di sedurre Lea (Sonia Bergamasco).

 

Common nel cast di Megan Leavey assieme a Kate Mara e Tom Felton

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Il rapper Common si unisce al cast di Megan Leavey. Il film prende il nome dal caporale marine che, assieme a Rex, il suo cane militare da combattimento, salvò centinaia vite ricercando bombe nel corso di due missioni in Iraq dal 2004 al 2006. Leavey e il suo cane furono coinvolti in una violenta esplosione: la loro storia di grinta e determinazione fece il giro del mondo.

Il film, che vedrà tra i protagonisti Kate Mara (Megan Leavey), Edie Falco (Jackie Leavey), Tom Felton e Bradley Whitford, sarà diretto da Gabriela Cowperthwaite (Blackfish). LD Entertainment finanzierà il progetto. Common, che ha vinto un Oscar per Selma, interpreterà il ruolo del Sergente Gunney Massey, l’ufficiale responsabile dei canili nella Base Marine di Camp Pendleton. La sceneggiatura è stata scritta da Pamela Gray, Annie Mumolo, Tim Lovestedt e Giordania Roberts. Common sarà presto nel grande schermo con l’attesissimo Suicide Squad assieme a Will Smith e Jared Leto, e sarà tra i protagonisti di John Wick 2, con Keanu Reeves.

Fonte: Deadline

Commedie italiane: su Netflix arrivano gli anni 90′

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Commedie italiane: su Netflix arrivano gli anni 90′

Nostalgia delle commedie italiane degli anni ’90? Su Netflix, il 15 ottobre arrivano indimenticabili film per tutti gli appassionati.

Uno dei punti di forza di Netflix è che ognuno di noi può trovare qualcosa che gli piace, qualcosa che ha voglia di guardare in quel momento. Netflix fa felici gli appassionati dei più disparati generi televisivi. Gli amanti delle serie, ovviamente, quelli dei film drammatici, dei cartoni animati, dell’horror, degli anime, del fantasy….e anche gli appassionati di determinate epoche televisive. Dopo aver soddisfatto i fan delle serie tv degli anni ‘80 e ‘90 con show come Una Mamma per Amica, Friends, Le Amiche di mamma, Netflix ha deciso di pensare anche agli abbonati del nostro paese amanti delle commedie italiane degli anni ‘90. Dalle più comiche, diventate cult grazie a interpreti passati alla storia come Jerry Calà, a quelle d’autore, come Mediterraneo di Salvatores. Un omaggio all’Italia e alle diverse forme di cinema “leggero” di quegli anni. Ecco alcuni fra i tanti film degli indimenticabili anni ‘90 che Netflix aggiungerà al catalogo italiano a partire dal 15 ottobre:

Abbronzatissimi. Diretto da Bruno Gaburro, 1991

Abbronzatissimi 2 – Un anno dopo. Diretto da Bruno Gaburro, 1993

Johnny Stecchino. Diretto da Roberto Benigni, 1991

Mediterraneo. Diretto da Gabriele Salvatores, 1991

Ricky and Barabba. Diretto da Christian De Sica, 1992

Amore a prima vista. Diretto da Vincenzo Salemme, 1999

Camere da letto. Diretto da Simona Izzo, 1997

Il pesce innamorato. Diretto da Leonardo Pieraccioni, 1999

Commedie italiane: su netflix arrivano gli anni 90′

Commedie italiane: i migliori film da vedere recenti e passati

Commedie italiane: i migliori film da vedere recenti e passati

La commedia è un genere che fa parte del grande cinema italiano ancor prima della nascita del cinema sonoro. Dall’avvento di questo, si è poi cominciato con la commedia borghese dei telefoni bianchi, conosciuta per le affiliazioni col fascismo. Si è in seguito poi alla stagione migliore della commedia italiana, quella storica e iconica e che si è fatta conoscere nel mondo, chiamata appunto commedia all’italiana. Da lì, tra demenziale, politico, sexy e brillante si è evoluto uno dei generi più amati dal pubblico italiano. Di seguito, si propongono alcune delle commedie italiane da vedere, dalle migliori di sempre a quelle degli ultimi anni.

Negli ultimi anni le migliori commedie italiane hanno mischiato drammi familiari e personali, situazioni paradossali, sentimenti, un po’ di cinismo e anche un po’ di leggerezza. E parlano sempre di più del nostro Paese. Tra grandi classici, autori indimenticabili e altri attualmente in attività, tra attori e attrici divi del passato sino ai grandi mattatori della commedia attuale, ecco i titoli da recuperare se si vuole sapere tutto di questo genere, dai temi ricorrenti fino alle caratteristiche di scrittura e messa in scena che danno vita a quelle situazioni comiche tanto irresistibili quanto ormai iconiche.

Film commedie italiane recenti

  • Perfetti sconosciuti (2016). Il film che ha consacrato Paolo Genovese, Perfetti Sconosciuti. Un gruppo di amici di lunga data si ritrova a cena e decide di condividere messaggi e telefonate in arrivo sui cellulari di ognuno. Nel corso della serata vengono a galla segreti e bugie che mettono a rischio gli equilibri di anni. Commedia dai toni amari che punta a riflettere sugli odierni rapporti in un mondo iper tecnologico.
  • Comedians (2021) Sei aspiranti comici stanchi della mediocrità delle loro vite, al termine di un corso serale di stand-up comedy, si preparano ad affrontare la loro prima esibizione in un locale. Tra il pubblico c’è anche un esaminatore. Comedians è un film comico italiano diretto da Gabriele Salvatores, tratto dall’omonimo dramma di Trevor Griffiths. Il film è inoltre un parziale remake di Kamikazen – Ultima notte a Milano, primo lungometraggio del regista avente la pièce di Griffiths come soggetto.
  • Metti la nonna in Freezer (2018). Il più incorruttibile e maldestro dei finanzieri, Simone Recchia (Fabio De Luigi), si innamora perdutamente di Claudia (Miriam Leone), una giovane restauratrice che vive grazie alla pensione della nonna (Barbara Bouchet). Quando la nonna improvvisamente muore, per evitare la bancarotta, Claudia, con la complicità delle sue amiche, pianifica una truffa per continuare ad incassare la pensione. Tra travestimenti, equivoci ed ingegnose bugie sono gli ingredienti per questa nuova ed irriverente commedia sulla difficoltà di sbarcare il lunario ai tempi della crisi.
  • Quo vado? (2016). Il re della commedia recente, Checco Zalone in una delle sue puntate più esilaranti, Quo Vado?. Un uomo che vive ancora con la famiglia, per timore dell’indipendenza, viene costretto a cambiare la propria vita e doversi adattare ad ogni lavoro, anche i più improbabili e pericolosi. Zalone riflette sul concetto di posto fisso e del lavoro in Italia, proponendo una satira specchio dell’attualità del paese.
  • Nove lune e mezza (2017). Commedia al femminile diretta da Michela Andreozzi, parla di due sorelle diversissime, in tutto: relazioni, carriera, figli, sesso. Tina cerca da anni di avere un figlio, ma non funziona. E Livia decide di aiutarla. Con Claudia Gerini protagonista, è questa una divertente commedia incentrata sul tema della fertilità e della maternità.

Commedie italiane del 2020

  • Odio l’estate (2020). Le famiglie di Aldo, Giovanni e Giacomo, che non si conoscono e sono molto diverse tra loro, partono per una vacanza in Puglia e si ritrovano, a causa di un disguido, a dover condividere l’abitazione. Il celebre trio comico torna al suo meglio sul grande schermo per proporre una storia dolceamara sull’amicizia, la famiglia e i legami della vita.
  • Tolo Tolo (2020). Dopo che il suo ristorante di sushi è fallito miseramente, Checco deve scappare dai suoi creditori e decide di rifugiarsi in Africa, dove si improvvisa cameriere in una struttura alberghiera. Checco Zalone torna al cinema per offrire la propria versione dell’emigrazione dall’Africa fino all’Italia, in un’opera che punta con ironia a far riflettere su tale tema.
  • Figli (2020). Sara e Nicola sono sposati da tempo, hanno una bambina di sei anni e sono molto innamorati. Inoltre, entrambi hanno una vita professionale appagante. L’arrivo del secondo figlio, però, rompe l’equilibrio della loro vita perfetta. Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi recitano da protagonisti in questa originalissima commedia incentrata sulla genitorialità, la cui sceneggiatura di Mattia Torre è stata premiata ai David di Donatello.
  • 7 ore per farti innamorare (2020). Dopo aver scoperto che la fidanzata lo tradisce con il suo capo, il diligente giornalista Paolo De Martino si licenzia e trova lavoro presso una rivista per uomini. L’incontro con la seducente Valeria cambia la sua vita. Giampaolo Morelli e Serena Rossi sono i protagonisti di questa brillante commedia romantica, particolarmente apprezzata dal grande pubblico.
  • Cosa sarà (2020). La vita di Bruno Salvati è in una fase di stallo. I suoi film non hanno mai avuto successo, sua moglie Anna sembra già avere un altro. Un giorno, Bruno scopre di avere una forma di leucemia. Parte da qui per lui un nuovo percorso di vita, con nuove consapevolezze.
  • È per il tuo bene (2020). Tre amici sono insoddisfatti delle relazioni sentimentali delle loro figlie. Così decidono di aiutarsi a vicenda per portare a termine le loro storie d’amore. Protagonisti di questa cinica commedia sono Marco Giallini, Giuseppe Battiston e Vincenzo Salemme.

Altre commedie italiane recenti

  • Smetto quando voglio (2014). Sette accademici in rovina trovano il modo di salvarsi, al limite della legalità: uno di loro, un chimico, ha sintetizzato una nuova sostanza stupefacente, non ancora messa al bando dal ministero.
  • Benvenuti al sud (2010). Alberto Colombo, un direttore delle Poste che vive in un paesino della Brianza, viene trasferito a guidare l’ufficio postale del piccolo paese di Castellabate in seguito ad una richiesta andata non propriamente a buon fine. L’uomo, inizialmente perplesso dalla situazione, viene accolto a braccia aperte dal postino Mattia e dai colleghi, iniziando ad apprezzare le bellezze e le abitudini del piccolo centro campano.
  • Tutta colpa di Freud (2014). Uno psicologo cinquantenne, Francesco, è divorziato e si prende cura delle tre figlie, nonostante queste siano cresciute, e delle intricate vicende romantiche della famiglia. Tutte e tre hanno relazioni problematiche e, a complicare ulteriormente le cose, l’amore segreto di Francesco si rivela essere la moglie di uno degli amanti delle ragazze.
  • Una famiglia perfetta (2012). Leone è un uomo ricco e potente ma soprattutto solo. La solitudine lo spinge ad ingaggiare una compagnia di attori per far interpretare loro la famiglia che non ha mai avuto. La recita va in scena la notte di Natale nella sua villa a Todi, con i due piani della vita dell-uomo che si fanno sempre meno distinti.
  • Grande, grosso e… Verdone (2008). Film nel quale Verdone riporta in vita tre suoi famosi personaggi: il candido, il logorroico ed il volgare. Leo ha la madre defunta da seppellire, ma deve affrontare, oltra ad una buona dose di sventure, una impresa di pompe funebri assai poco professionale. Callisto è un professore antipatico e pedante che viene per un momento creduto disperso nelle catacombe, con somma gioia del figlio. Moreno ed Enza sono una coppia di cafoni arricchiti che affrontano una serie di disavventure in vacanza.
  • Nessuno mi può giudicare (2011). La bella Alice vive una vita agiata nella propria villetta di Roma, con il marito, un figlio e tre domestici. Con l’improvvisa morte dell’uomo in un incidente, la donna scopre di aver ereditato solo debiti, e che l’impresa familiare è sull’orlo del fallimento. L’unico modo per salvare la famiglia richiede di fare tanti soldi in poco tempo. Decide così di diventare accompagnatrice, aiutata nell’intento da una collega bellissima, dall’aria superficiale e cinica.
  • La matassa (2012). Ficarra e Picone mattatori nel film La Matassa. Gaetano e Paolo sono due cugini, figli di fratelli che però si odiano e per questo motivo non si vedono da vent’anni. Il caso vuole che i due si incontrino improvvisamente, diventando protagonisti involontari di diverse avventure ed equivoci che li portano a rischiare la loro stessa vita. A tentare di farli riappacificare, per essere di nuovo una famiglia, interviene un uomo di chiesa, don Gino.
  • Sole a catinelle (2013). Se sarai promosso con tutti dieci papà ti regala una vacanza da sogno: è questa la promessa che Checco fa al figlio Nicolò. Fin qui tutto bene, il problema è che Checco, venditore di aspirapolvere in piena crisi sia con il fatturato che con la moglie, non può permettersi di regalare al figlio nemmeno un giorno al mare. Ma quando Nicolò riceve la pagella perfetta, la promessa va mantenuta.
  • Se Dio vuole (2015) di Edoardo Falcone. Tommaso è un chirurgo famoso e un uomo deciso. Quando il figlio annuncia che vuole lasciare la facoltà di medicina per diventare prete, il mondo gli cade addosso. Sembra che sia stato ispirato da un certo Don Pietro, e Tommaso è deciso a scoprirne gli altarini e rivelare tutto al figlio, per fargli cambiare idea.
  • La felicità è un sistema complesso (2015) di Gianni Zanasi è una commedia dolcemara e piena di sentimenti, parla di Enrico Giusti, un uomo il cui lavoro è convincere dirigenti incompetenti a dimettersi. Ma si trova due orfani tra le mani, i traumi riemergono e le cose cambiano.

Commedie italiane diventate veri classici

tre uomini e una gamba

  • Tre uomini e una gamba (1997). Il film che ha dato il successo al trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Un viaggio in auto, in occasione di un matrimonio, si trasforma in un’odissea epica per tre impiegati e una preziosa gamba di legno.
  • Il Ciclone (1996). Uno dei film più famosi di Leonardo Pieraccione.  In un paesino della Toscana vive la famiglia Quarini, il padre Osvaldo e i tre figli Levante, Libero e Selvaggia. Un giorno una compagnia spagnola di flamenco arriva e porta nuovo e contagioso entusiasmo nella vita dei quattro.
  • Ricomincio da tre (1981). Gaetano è un ragazzo napoletano in cerca di nuovi stimoli e decide così di lasciare casa, lavoro e amici per trasferirsi a Firenze dalla zia. Tra situazioni divertenti, il giovane conosce Marta e inizia con lei un nuovo capitolo della propria vita. Questo è senza dubbio uno dei film più iconici di Massimo Troisi, ricco di sentimenti e comicità senza tempo.
  • Eccezzziunale… veramente (1982). Seguiamo tre esilaranti episodi legati ad un capo ultrà milanista, ad un venditore d’autoveicoli interista che fa 13 alla schedina e ad un camionista juventino di origine meridionale. Diego Abatantuono interpreta tre personaggi diversi in questo classico della commedia che ha anche il merito di aver confermato l’indiscusso talento di Abatantuono come attore.

Le migliori commedie all’italiana

commedie-all-italiana

Quella della commedia all’italiana è ricordata come uno dei periodi migliori per la comicità nostrana. Film capaci di divertire ma anche di offrire malinconici ritratti di un paese problematico, segnato dagli orrori della guerra o dai cambiamenti sociali talvolta mal compresi. All’interno di questo filone si ritrovano dunque alcuni dei migliori film mai prodotti in Italia e qui di seguito se ne riportano alcuni, i più rappresentativi e iconici.

  • I soliti ignoti, (1958), Mario Monicelli. Se si parla di commedie italiane non si può non menzionare questo capolavoro. Ci sono tutti: Gassman, Mastroianni, Totò, Salvatori, e la Cardinale. Sei uomini hanno l’occasione di fare un colpo facile: rapinare un monte dei pegni, sfondando un muro sottile che ne separa la cassaforte da un’abitazione privata. Si preparano come si fa nei film, ma le cose non andranno come previsto. Monicelli, sei sbandati, e pasta e ceci.
  • Il sorpasso (1962), Dino Risi. Il giorno di Ferragosto due amici, uno studente universitario timido e un quarantenne immaturo, trascorrono la giornata in auto. Le ore passano veloci in un susseguirsi di episodi tragicomici, fino all’epilogo inatteso e drammatico. Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant recitano in questa iconica commedia dai risvolti amari, che offre un’Italia nel pieno del suo boom economico.
  • Divorzio all’italiana, (1962), Pietro Germi. Un barone Siciliano, erede di una famiglia ridotta al lastrico, è sposato con l’odiosissima Rosaria. È però innamorato della giovane angela. Dato che in Italia il matrimonio non è ancora legale, decide di far fuori la moglie. Esilarante e cinico.
  • L’armata Brancaleone (1966), Mario Monicelli. Brancaleone da Norcia sta per partecipare a un torneo quando incontra il bizantino Teofilatto con il quale occupa un paese dove imperversa la peste. Qui salva una stravagante promessa sposa e insieme vivono altre rocambolesce avventure. Grande classico della commedia, il film ha riscritto i canoni della commedia storica.
  • Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) (1970), di Ettore Scola. Un muratore già sposato e una fioraia si incontrano e innamorano durante una manifestazione. La donna, però, non riesce a resistere al fascino di un pizzaiolo. Ben presto, il rapporto tra i tre si incrinerà in modi irreparabili.  Marcello Mastroianni, Monica Vitti e Giancarlo Giannini recitano in questa commedia amara, ricca di amore, passioni e morte.
  • C’eravamo tanto amati (1974), di Ettore Scola. Tre partigiani legati da una forte amicizia, finita la guerra, tornano alla propria vita. Lo scontro con la realtà quotidiana, però, mette a dura prova il loro legame. Straordinaria commedia dai toni malinconici per riflettere sulle trasformazioni dell’Italia dalla guerra fino agli anni del boom economico.
  • Fantozzi (1975) di Luciano Salce. Il ragionier Ugo Fantozzi, perennemente inseguito dalla mala sorte, cerca di sopravvivere alla vita di impiegato per una grande azienda. Primo film di un’iconica saga cinematografica che trova in Paolo Villaggio e nel suo personaggio Ugo Fantozzi elemento di estrema comicità, che riflette però sempre con acume sull’Italia.
  • Febbre da cavalo (1976). Film che usa una serie di flashback per raccontare le vicende di tre amici, Mandrake, Pomata e Felice, la cui vita ruota attorno al mondo delle corse dei cavalli e alle scommesse. Gigi ProiettiEnrico Montesano e Francesco De Rosa sono i tre brillanti mattatori di questa commedia iconica, tra le più divertenti e citate di sempre.




Commedie divertenti: tutti i film da vedere assolutamente

Commedie divertenti: tutti i film da vedere assolutamente

Non c’è niente di meglio di una bella commedia divertente per mettersi di buon umore, risollevare l’animo e ridere come si deve, magari in compagnia. È da sempre uno dei generi più amati e più prodotti nell’industria cinematografica, dalle commedie classiche a quelle demenziali, fino a commedie che si presentano arricchiete di elementi provenienti da altri generi. Per scoprire tutti i titoli migliori per una visione spensierata e spassosa, ecco alcune commedie divertenti da vedere assolutamente.

Commedie divertenti da vedere

Commedie divertenti da vedereNella storia del cinema, ci sono stati geni del genere comico, registi e attori che hanno portato sul grande schermo alcune delle migliori commedie divertenti di sempre. Ecco due commedie brillanti che sono diventati film iconici e che hanno influenzato il cinema a venire, diretti dai maestri: Billy Wilder e i fratelli Cohen. Cosa hanno in comune? Milionari e malintesi. Ma oltre a queste ce ne sono anche altre, proposte qui di seguito:

  • A qualcuno piace caldo, Billy Wilder (1959). Dopo aver assistito ad un omicidio della mafia, i due musicisti squattrinati Joe e Jerry organizzano alla bell’e meglio un piano per scappare da Chicago. Travestiti da donne, si uniscono ad un complesso jazz tutto al femminile diretto in Florida. Mentre Joe alterna il travestimento femminile a quello da miliardario per conquistare la sensuale cantante Zucchero, Jerry si ritrova oggetto del desiderio di un miliardario reale. Le cose diventano complicate ed esilaranti.
  • Il grande Lebowski, Joel e Ethan Coen (1998). Jeff Lebowski, chiamato “il Drugo”, è un tizio fannullone che dorme, fuma marijuana e gioca a bowling. Il caso vuole che abbia lo stesso nome di un miliardario, e la sua vita viene disturbata da due scagnozzi di un magnate del porno, che gli chiedono di pagare i debiti della moglie. Quando si accorgono del malintedo, in tutta risposta, fanno pipì sul tappeto del Drugo. Le cose degenereranno. Un cult.
  • Tutti pazzi per Mary (1998). Dopo averla persa di vista per anni, il goffo e impacciato Ted, decide di ritrovare la donna della sua vita, Mary. Quel che Ted non sa, però, è che la concorrenza è numerosa e spietata. Ben Stiller, Cameron Diaz e Matt Dillon recitano in questa popolarissima commedia diretta dagli esperti del genere Peter e Bobby Farrelly.
  • American Pie (1999). Jim, Kevin, Paul e Chris sono quattro amici che stanno per diplomarsi al liceo e sono ossessionati dalla loro verginità. Dopo un’altra festa passata in bianco, decidono di stringere un patto di reciproco aiuto al fine di fare sesso prima della fine dell’anno scolastico. L’ultima occasione è la festa a casa di Stifler in riva al lago, dove tutti si recano dopo il ballo di fine anno. Commedia campione d’incassi nonché primo capitolo di una lunga saga, American Pie è un film tanto divertente quanto scorretto, dissacrante ed emozionante.
  • Mrs. Doubtfire (1993). Divorziato dalla moglie e impossibilitato a vedere i propri figli, un uomo decide di travestirsi da domestica per stare vicino a loro. Toccante film interpretato da Robin Williams, nei panni di uno dei padri migliori mai visti sul grande schermo. Si affronta qui il tema del divorzio e della genitorialità in una chiave divertente, che sa però trasmettere anche forti emozioni e grandi riflessioni.
  • Scemo & più scemo (1994). Due amici disoccupati, Lloyd e Harry, si trovano coinvolti in una avventura demenziale originata da una valigetta smarrita piena di dollari. Jim Carrey e Jeff Daniels recitano da protagonisti in questa popolarissima commedia anni ’90, un titolo che ha poi consacrato Carrey come re della commedia demenziale (e non solo) statunitense.
  • Il professore matto (1996). Il professor Sherman Klump è considerato da tutti il migliore del campus. Il suo unico problema è l’esagerata obesità. Per risolvere la questione inventa una formula che gli consente di perdere peso. Eddie Murphy si sdoppia per interpretare più personaggi di questo iconico film, tanto dissacrante quanto divertente, con scene e battute entrate nell’immaginario collettivo.
  • Le amiche della sposa, film del 2011 di Paul Feig. Annie è una donna sola e la sua vita è un disastro. Quando viene a sapere che la sua migliore amica Lillian si sposa, Annie è la damigella d’onore e si impegna affinché tutto venga eseguito secondo i piani.
  • Dio esiste e vive a Bruxelles, film del 2015. Dio sembra aver creato l’umanità soltanto per gioco e desiderio di sfogare le proprie frustrazioni. Questi vive in un piccolo appartamento a Bruxelles assieme alla figlia Ea che maltratta regolarmente. La giovane, stanca dei continui suprusi, decide di scappare e seguire l’esempio del fratello maggiore, Gesù.
  • Frankenstein Junior, film del 1974 di Mel Brooks. Il nipote del leggendario Frankenstein eredita il castello di famiglia e ripete l’esperimento del nonno creando un uomo da pezzi di cadavere. Con protagonista Gene Wilder, questo film è uno dei grandi capolavori della comicità demenziale, con battute, gag e scene ancora iconiche e memorabili a distanza di quasi cinquant’anni.

Commedie romantiche divertenti

Commedie romantiche divertentiCosa c’è di meglio di una combinazione di umorismo e romanticismo? Ecco alcune commedie che fondono tali elementi per dar vita a storie tanto divertenti quanto capaci di scaldare il cuore. Tra i titoli qui riportati, si ritrovano titoli divenuti autentici cult di questo genere, a cui tutte le commedie romantiche a venire si sono ispirati.

  • Love Actually, Richard Curtis (2003). Nove storie d’amore si intrecciano e raccontano delle difficoltà, delle complessità, e delle bellezze dell’amore. Dal Primo Ministro che si innamora di una ragazza dolcissima che lavora per lui, ad una graphic designer la cui vita relazionale è complicata da un fratello di cui prendersi cura, ad un uomo sposato che si prende una cotta per la segretaria. Il giusto equilibrio tra grandi risate e sentimenti.
  • Mia moglie per finta, Dennis Dugan (2011). Il chirurgo estetico Danny Maccabee ha il cuore spezzato, ma finge di essere sposato in modo da potersi godere delle notti di divertimento senza impegno. Ma quando incontra Palmer, la ragazza dei suoi sogni, lei gli resiste. Anziché rivelarle la verità, Danny chiederà alla sua assistente Katherine di fingere di essere sua moglie. Anziché risolvere i problemi, il suo coinvolgimento complicherà le cose.
  • Harry, ti presento Sally… (1989). La relazione tra Harry e Sally, conosciutisi casualmente ai tempi dell’università durante un viaggio terribile per entrambi, si evolve nel corso degli anni, sebbene l’uomo sia convinto che non possa esistere amicizia tra un uomo e una donna. Una delle più note commedie romantiche della storia del cinema, magnificamente interpretata da Billy Cristal e Meg Ryan.
  • Pretty Woman (1990). Dietro l’aspetto affascinante e una solida fama di rubacuori, Edward Lewis nasconde un’abilità straordinaria e senza scrupoli nel campo della finanza. La sua specialità è comprare aziende dissestate, risanarle e rivenderle a caro prezzo. Una sera, a Hollywood, conosce casualmente Vivian Ward, una prostituta. Lei ha bisogno di soldi e lui di una donna che lo accompagni nei suoi pranzi di lavoro. Per i due è l’inizio di un’inaspettata storia d’amore. Richard Gere e Julia Roberts recitano in questo film che non ha bisogno di presentazioni. Semplicemente un grande classico.
  • Insonnia d’amore (1993). Jonah ricorre a un programma radiofonico per trovare una compagna al padre, vedovo inconsolabile. Nell’ascoltare la trasmissione, una giornalista si commuove e gli scrive una lettera. Tom Hanks e Meg Ryan recitano per Nora Ephron in una delle commedie romantiche più iconiche degli anni ’90, che ha il merito di aver contribuito a rendere grande questo genere nel corso del decennio.
  • Qualcosa è cambiato (1997). Una cameriera di New York City, un pittore gay e un cane aiutano uno scrittore misantropo e ossessivo compulsivo a raggiungere un compromesso con se stesso. Film premiato agli Oscar, Qualcosa è cambiato è un’atipico racconto d’amore, con un Jack Nicholson straordinario nei panni di un uomo cinico che si apre piano piano a dei sentimenti nei confronti di una donna, interpretata da Helen Hunt.
  • C’è posta per te (1998). John e Kathleen sono rivali in affari: lui è proprietario di una catena di negozi di libri, lei di una piccola libreria per bambini. I due intrecciano una relazione su un sito di incontri al quale sono iscritti mantenendo l’anonimato. Tom Hanks e Meg Ryan tornano a recitare insieme per Nora Ephron in quest’altro grande classico del cinema romantico anni ’90. Una sceneggiatura brillante guida due attori in stato di grazia.
  • Notting Hill (1999). A Notting Hill il timido William è proprietario di un negozietto di libri dove un giorno entra Anna, diva di Hollywood, e tra i due scatta il colpo di fulmine. Julia Roberts e Hugh Grant sono i protagonisti di un’altra delle più celebri e amate commedie romantiche degli anni Novanta. Un film dove l’amore supera ogni differenza.

Commedie americane divertenti

Commedie americane divertentiLa commedia americana è famosa per i toni demenziali e le situazioni bizzarre ed esilaranti. I titoli proposti qui di seguito sono solo alcuni dei migliori esempi a riguardo, tra storie strampalate, attori in stato di grazie e, naturalmente, gag e scene al massimo grado di comicità.

  • Parto col folle, Todd Phillips (2010). Peter Higman (Robert Downey Jr) diventerà presto padre. Il suo obiettivo è quello di prendere un aereo per casa da Atalanta in modo di essere a casa in tempo per il parto, ma l’incontro casuale con l’aspirante attore Ethan, tutto va all’aria. L’unica soluzione è  mettersi in viaggio con lui (e un cane).
  • Una notte da Leoni, film del (2009) di Tood Phillips. Arrivato a Las Vegas per festeggiare l’addio al celibato del loro amico Doug, durante la notte il gruppetto si dà alla pazza gioia prendendo una sbornia colossale. Al risveglio, però, qualcosa non va.
  • The Interview, Seth Rogen e Evan Goldberg (2014). Una star della televisione, Dave Skylark, e il suo produttore Aaron Rapoport riescono ad ottenere un’intervista con il dittatore nord coreano Kim Jong Un, che è un grande fan dello show. Ma quando si mettono in viaggio, vengono contattati dalla CIA, che li recluta per ucciderlo.
  • Due single a nozze, film del 2005 con Owen Wilson. John e Jeremy, due mediatori legali e amici per la pelle non più giovanissimi, partecipano ai matrimoni senza essere invitati con lo scopo di mangiare gratuitamente e conquistare giovani donne. Durante la cerimonia della figlia del segretario del tesoro, però, qualcosa va storto.
  • Ti presento i miei, film del 2001 con Ben Stiller e Robert De Niro. Greg Focker, infermiere di Chicago, vuole chiedere la sua ragazza in sposa, tuttavia, quando scopre che secondo la tradizione di famiglia di Pam, deve rivolgersi a suo padre per chiedergli il permesso, decide di partire per parlare con lui. L’uomo è costretto ad affrontare molti imprevisti durante il viaggio e, una volta giunto a casa Byrnes, Jack avanza delle critiche nei suoi confronti riguardo le differenze tra lui e la sua famiglia.
  • Una settimana da Dio, film del 2003 con Jim Carrey. Dio dona per una settimana i suoi poteri ad un reporter televisivo che, a causa di una giornata sfortunata, se la prende con il padreterno. È questo un titolo ormai di cult, omaggiato e citato innumerevoli volte e certamente tra i titoli più divertenti nella carriera di Carrey.
  • L’aereo più pazzo del mondo, film del 1080 con Leslie Nielsen. L’ex pilota Ted Striker ha paura di volare, dopo la sua esperienza in un’imprecisata guerra. Pur di riconquistare la sua ex ragazza Elaine ora impiegata come hostess, decide di imbarcarsi in un volo per Chicago dove ella presta servizio. Improvvisamente, equipaggio e passeggeri, un vero caleidoscopio di macchiette e stereotipi, accusano gravi sintomi di intossicazione alimentare, in seguito ad un pasto servito in volo.

Commedie francesi divertenti

Commedie francesi divertenti

  • Giù al nord, Dany Boon (2008). Philippe e la moglie Julie vogliono trasferirsi sulla costa sud della Francia, e lui chiede un trasferimento. Ma viene mandato nel freddo Nord, a dirigere l’ufficio postale di una piccola cittadina. Quando chiede informazioni sul luogo, gli viene detto di freddo polare, miseria, ignoranza, antipatia e di un bizzarro dialetto locale. Molto francese ed esilarante.
  • Il piccolo Nicolas e i suoi genitori, Laurent Tirard (2009). Nicolas è un bambino felice, con due genitori fantastici e tanti amici. Un giorno scopre che durante la notte è nato il fratellino di un amico, e che da quel giorno i genitori non gli badano più come una volta. Temendo che anche sua madre sia incinta, Nicolas e gli amici cercano di guadagnare 500 franchi per ingaggiare un gangster che uccida il neonato. Adattato da un famosissimo fumetto per bambini, ha dei giovanissimi attori straordinari e una serie di gag esilaranti.
  • La Belle Epoque (2019). Il cinico fumettista Victor si imbatte in un imprenditore che, grazie a bizzarri artifici, permette ai suoi clienti di tornare indietro nel tempo. Victor sceglie quindi di rivivere la settimana in cui, quaranta anni prima, incontrò il grande amore. Il regista Nicolas Bedos realizza una delle commedie francesi più divertenti e profondamente romantiche degli ultimi anni. Un film travolgente che regala innumerevoli emozioni.

Se cercate altre commedie francesi, entrambi i film hanno un seguito che non vi deluderà. Danny Boone è una risorsa di film divertentissimi. Vale la pena anche dare un’occhiata a film come Romantici Anonimi, La famiglia Bélier e Molière in bicicletta, o gli adattamenti di Asterix e Oberlix. La Francia ha prodotto tantissime commedie divertenti che dovete assolutamente scoprire.

Commedie italiane divertenti

Commedie divertenti italianeDi commedia in Italia se ne è fatta e se ne fa tanta. La qualità non è proprio costante, ma abbiamo dei personaggi e commedie dal gusto tutto italiano: Diego Abatantuono, Fantozzi, Verdone, Aldo Giovanni e Giacomo, Checco Zalone e Massimo Troisi. Ecco alcune delle commedie divertenti italiane migliori di sempre:

  • Ricomincio da tre, con Massimo Troisi (1981). Gaetano è un ragazzo napoletano che vive con la sua famiglia. È stanco del provincialismo della propria famiglia e del proprio lavoro alienante, e dedice di fare l’autostop fino a Firenze, dove conosce una bellissima ragazza di nome Marta.
  • Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca), cult del 1970 di Ettore Scola. Un muratore già sposato e una fioraia si incontrano e innamorano durante una manifestazione. La donna, però, non riesce a resistere al fascino di un pizzaiolo.
  • Non ci resta che piangere, film del 1984 di Massimo Troisi e Roberto Benigni. Un maestro elementare e un bidello si ritrovano, per uno strano scherzo del caso, nel 1492. Decidono di recarsi a Palos, in Andalusia, per fermare Cristoforo Colombo e impedirgli di scoprire le Americhe.
  • Il piccolo diavolo, film del 1988 di Roberto Benigni con un divertente Walter Matthau. Maurice è un sacerdote americano che vive a Roma. Quando compie un esorcismo su una donna, scopre che il demone è un magro e spiritoso uomo di nome Giuditta, che sceglie di stare con il prelato invece di tornare all’inferno.
  • Le comiche, film del 1990 di Neri Parenti. Due comici in un film escono dallo schermo di una sala cinematografica in cerca di scampo. Ma nella vita reale, le loro imprese sono ancora più pericolose e sono costretti a scappare dagli emissari della mafia.
  • Tre uomini e una gamba, di Aldo Giovanni, Giacomo e Massimo Venier (1997). Tre amici devono viaggiare da Milano a Gallipoli per il matrimonio di uno di loro, Giacomo. Il padre della sposa, che è anche il capo di Aldo e Giovanni, è un ricco e volgare uomo d’affari che gli chiede di consegnargli una preziosissima scultura, una gamba di legno con la guale i tre dovranno viaggiare.
  • Quo vado, film del 2016 con Checco Zalone. Un uomo che vive ancora con la famiglia, per timore dell’indipendenza, viene costretto a cambiare la propria vita e doversi adattare ad ogni lavoro, anche i più improbabili e pericolosi.
  • Benvenuti al Sud, film del 2010 con Claudio Bisio. Alberto Colombo, un direttore delle Poste che vive in un paesino della Brianza, viene trasferito a guidare l’ufficio postale del piccolo paese di Castellabate in seguito ad una richiesta andata non propriamente a buon fine. L’uomo, inizialmente perplesso dalla situazione, viene accolto a braccia aperte dal postino Mattia e dai colleghi, iniziando ad apprezzare le bellezze e le abitudini del piccolo centro campano.

Commedie divertenti su Netflix

Ella Enchanted – Il magico mondo di Ella, basato sull’omonimo romanzo di Gail Carson Levine del 1997. Interpretato da Anne Hathaway e Hugh Dancy, il film è una satira del genere fiabesco. Il film è una coproduzione tra società degli Stati Uniti, dell’Irlanda e del Regno Unito. Il film ha ricevuto recensioni per lo più contrastanti ed è stato pesantemente criticato per le modifiche apportate al materiale di partenza e per l’aggiunta di nuovi personaggi. Levine ha dichiarato che il film è “così diverso dal libro che è difficile confrontarli” e ha suggerito di “considerare il film come un atto creativo separato”.

Chef – La ricetta Perfetta, diretto, scritto, co-prodotto e interpretato da Jon Favreau nei panni di uno chef famoso che, dopo un alterco pubblico con un critico gastronomico, perde il lavoro in un famoso ristorante di Los Angeles e inizia a gestire un food truck con il figlio piccolo. Il film è interpretato da Sofía Vergara, John Leguizamo, Scarlett Johansson, Oliver Platt, Bobby Cannavale e Dustin Hoffman, oltre a Robert Downey Jr. in un ruolo cameo.

New In Town – Una single in Carriera, film commedia-drammatico romantico diretto da Jonas Elmer, con Renée Zellweger, Harry Connick Jr. e Siobhan Fallon Hogan. È stato girato a Winnipeg e Selkirk, Manitoba, Canada, e a Los Angeles e South Beach, Miami, Florida. Lucy Hill, consulente di alto livello che ama il suo stile di vita di lusso a Miami, viene inviata a New Ulm, nel Minnesota, per supervisionare la ristrutturazione di un impianto di produzione alimentare. La fabbrica deve aggiungere l’automazione giapponese e ridurre il personale di almeno il 50%.

Appartamento per… 3, Sam e Kunal fingono di essere una coppia omosessuale per ottenere un appartamento. Entrambi si innamorano di Neha, la loro

Il tesoro dell’africa, Il tesoro dell’Africa (Beat the Devil) è un film del 1953 diretto da John Huston, con protagonisti Humphrey Bogart, J. Mentre aspettano di imbarcarsi per l’Africa per mettere le mani su un giacimento di uranio, Billy e sua moglie Maria incontrano i coniugi Harry e Guendalina. Nel corso della traversata, scoppiano dei litigi che fanno precipitare la situazione.

Film commedie divertenti recenti

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La commedia al cinema non manca mai ed ogni anno arrivano sul grande schermo (o sulle piattaforme streaming) film particolarmente divertenti da non lasciarsi sfuggire. Guardare i classici della commedia permette di ritrovare personaggi, storie e situazioni che già si sa per certo provocheranno risate ed emozioni positive, ma è bello anche poter scoprire qualcosa di nuovo, di più recente e di altrettanto divertente. Ecco allora le migliori commedie divertenti recenti!

Commedie divertenti del 2024

Commedie divertenti del 2024

Deadpool & Wolverine (IN USCITA) Film del 2024 co-scritto, diretto e co-prodotto da Shawn Levy. Basato sui personaggi di Deadpool e Wolverine di Marvel Comics, è il 34º film del Marvel Cinematic Universe, nonché sequel del film Deadpool 2, appartenente alla serie di film X-Men.

The Fall Guy – Film d’azione americano diretto da David Leitch e scritto da Drew Pearce, liberamente basato sull’omonima serie televisiva degli anni Ottanta. La trama segue uno stuntman (Ryan Gosling) che lavora al film d’azione di debutto alla regia della sua ex fidanzata (Emily Blunt), per poi trovarsi coinvolto in una cospirazione che riguarda il protagonista del film (Aaron Taylor-Johnson). Nel cast figurano anche Hannah Waddingham, Teresa Palmer, Stephanie Hsu e Winston Duke.

Drive-Away Dolls di Ethan Coen – Alla ricerca di un nuovo inizio, due amiche intraprendono un viaggio in auto verso Tallahassee, in Florida. Tuttavia, le cose si mettono subito male quando incrociano un gruppo di criminali lungo la strada.

Ricky Stanicky – Film commedia americano co-scritto e diretto da Peter Farrelly. Il film è interpretato da Zac Efron, Jermaine Fowler, Andrew Santino, Lex Scott Davis, Anja Savcic, Jeff Ross, William H. Macy e John Cena. La storia è incentrata su un gruppo di amici che creano un falso personaggio di nome Ricky Stanicky come capro espiatorio per le loro marachelle e alla fine sono costretti ad assumere un attore per fingersi Ricky quando le loro famiglie mettono in dubbio la sua esistenza. Ricky Stanicky è stato distribuito negli Stati Uniti da Amazon MGM Studios attraverso il servizio di streaming Prime Video il 7 marzo 2024.

Suncoast – Film drammatico americano sull’adolescenza scritto e diretto da Laura Chinn, al suo debutto come regista. Il film è interpretato da Laura Linney, Nico Parker e Woody Harrelson. La sceneggiatura del film, scritta dalla Chinn e basata sulla sua esperienza di vita dei primi anni 2000, è stata inclusa nella Black List 2020. Una storia semi-autobiografica di una giovane donna che affronta la grave malattia del fratello e stringe un’insolita amicizia con un eccentrico attivista.

Un Altro Ferragosto – Un altro ferragosto è un film italiano del 2024 diretto da Paolo Virzì. La pellicola funge da sequel del film Ferie d’agosto del 1996.

50 km all’ora con Fabio De Luigi e Stefano Accorsi. Il timido Rocco e il chiassoso Guido sono fratelli ma non si parlano da quando il primo ha lasciato casa per girare il mondo sulle navi da crociera. La morte del padre Corrado li costringe però a riunirsi per soddisfare le sue ultime volontà.

Un Mondo a Parte scritto e diretto da Riccardo Milani con Virginia Raffaele e Antonio Albanese – Dopo 40 anni di insegnamento nella giungla romana, riesce a farsi assegnare all’Istituto Cesidio Gentile detto Jurico: una scuola composta da un’unica pluriclasse, con bambini dai 7 ai 10 anni, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Grazie all’aiuto della vicepreside Agnese e dei bambini, supera la sua inadeguatezza metropolitana e diventa uno di loro. Quando tutto sembra andare per il meglio però, arriva la notizia che la scuola, per mancanza di iscrizioni, a giugno chiuderà. Inizia così una corsa contro il tempo per evitarne la chiusura in qualsiasi modo

Commedie divertenti del 2023

Fidanzata in affitto (2023), di Gene Stupnitsky. Sul punto di perdere la sua casa d’infanzia, una donna disperata accetta di frequentare l’impacciato e introverso figlio diciannovenne di una ricca coppia prima che lui parta per l’università. La sfida, però, si rivela più ardua del previsto. Ad interpretare la protagonista vi è la premio Oscar Jennifer Lawrence, alle prese con una commedia demenziale tutta costruita sulle sue grandi capacità comiche.

The Honeymoon – Come ti rovino il viaggio di nozze (2023), di Dean Craig. Una coppia di novelli sposi sta per intraprendere l’agonata e romantica luna di miele a Venezia. Quando però il viaggio viene interrotto dal migliore amico dello sposo, la perfetta vacanza da innamorati assume dei connotati disastrosi. Il film, con protagonista la candidata all’Oscar Maria Bakalova, è una delle più divertenti commedie dell’anno, con diverse location veneziane.

You People (2023), di Kenya Barris. Una coppia di sposi e le loro famiglie affrontano l’amore moderno tra scontri culturali, aspettative della società e differenze generazionali. Il film è una commedia costruita a partire da uno spunto classico e proprio di film come il celebre Indovina chi viene a cena, interpretato da Jonah Hill ed Eddie Murphy. Uno spasso continuo durante il quale si può anche riflettere sulle tematiche proposte.

Commedie divertenti del 2022

The Lost City (2022), di Adam e Aaron Nee. La scrittrice solitaria Loretta Sage scrive di luoghi esotici nei suoi famosi romanzi d’avventura con un bellissimo modello di copertina, Alan. Mentre è in tournée per promuovere il suo nuovo libro, viene rapita da un eccentrico miliardario. Sarà a quel punto che Alan tenterà di dimostrarsi un vero eroe andando in suo soccorso. Commedia d’avventura con protagonisti Sandra Bullock e Channing Tatum, è stata questa una delle più apprezzate del suo anno.

Glass Onion (2022), di Ryan Johnson. L’egocentrico multimilardiario Miles Bron, proprietario della Alpha Industries, invita i suoi amici a una fuga sulla sua isola greca privata. Quando qualcuno viene trovato morto, l’investigatore Benoit Blanc si occupa del caso. Il sequel di Cena con delitto presenta agli spettatori un nuovo intrigante caso da risolvere, condito ovviamente da situazioni particolarmente divertenti.

Cut! Zombie contro zombie (2022) di Michel Hazanavicious. Una piccola troupe cinematografica tenta di girare un film horror sugli zombie con un budget limitato. Tuttavia, incontrano più di qualche difficoltà tecnica quando dei veri zombie iniziano improvvisamente ad attaccarli. Tra le più divertenti commedie dell’anno, questo film francese rifacimento dell’omonimo film giapponese è un’interrotta serie di trovate comiche estremamente intelligenti, che regalano continue risate.

Commedie divertenti del 2021

Don’t Look Up (2021), di Adam McKay. Una coppia di astronomi si accorge dell’esistenza di un meteorite in rotta di collisione con la Terra. I due scienziati cercano di avvertire tutti sulla Terra che il meteorite distruggerà il pianeta in sei mesi, ma si scontreranno con situazioni impensabili, che metteranno in serio pericolo la sopravvivenza dell’umanità. Il film satirico di McKay con un cast straordinario composto da Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Cate BlanchettMeryl Streep, Jonah Hill e molti altri mette alla berlina il genere umano e la sua incapacità di far fronte comune alle situazioni di pericolo.

Il principe cerca figlio (2021), di Craig Brewer. Nel regno di Zamunda, un veggente rivela al principe Akeem che a New York, nel Queens, vive Lavelle Junson, suo figlio maschio illegittimo, del tutto ignaro del proprio lignaggio reale. Eddie Murphy recita in questo sequel di Il principe cerca moglie dando vita a nuove pazze avventure del principe Akeem. Un film imperdibile interpretato da uno dei più grandi attori comici di sempre.

Licorice Pizza (2021), di Paul Thomas Anderson. La storia di Alana Kane e Gary Valentine, che crescono e si innamorano nella San Fernando Valley del 1973, in California. Il film segue i loro primi passi esitanti sulla via dell’amore. Anderson realizza una commedia sofisticata incentrata su di un amore che nasce in un contesto particolarmente fervido e splendente. Il film regala non solo grandi emozioni ma anche momento estremamente divertenti, che confermano il talento di Anderson anche con i toni più leggeri.

Commedie divertenti del 2020

Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani (2020) di Max Barbakow. Bloccato a un matrimonio a Palm Springs, Nyles incontra Sarah, damigella d’onore e pecora nera della famiglia. Dopo essere stata salvata da un brindisi disastroso, Sarah inizia ad essere attratta da Nyles. Si tratta di una delle commedie più divertenti del suo anno, che ripropone il concetto di loop temporale affrontandolo in modi nuovi ed estremamente comici.

Borat – Seguito di film (2020), di Jason Woliner. Borat è appena uscito di prigione, dove stava scontando una condanna per aver gettato vergogna sul suo paese. Il kazako decide di tornare in America con la figlia quindicenne per portare un regalo a Donald Trump. Il film è il sequel tanto atteso del Borat del 2006, con protagonista il più celebre dei personaggi di Sacha Baron Cohen alle prese con nuove dissacranti avventure.

Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga (2020), di David Dobkin. Gli aspiranti musicisti Lars e Sigrit hanno un’occasione unica: potranno rappresentare il loro paese nella gara canora più importante del mondo dimostrando che vale sempre la pena lottare per i propri sogni. Divertente commedia ambientata nel contesto del popolare Eurovision Song Contest, è questa una storia di sogni, amore e tanta comicità, disponibile su Netflix.

Commedie divertenti del 2019

Cena con delitto – Knives Out (2019) di Ryan Johnson. Un investigatore si reca in una lussureggiante tenuta per interrogare gli eccentrici parenti di un patriarca morto durante le celebrazioni del suo ottantacinquesimo compleanno. Risolvere il caso sarà però tutt’altro che semplice. Interpretato da Daniel CraigAna de ArmasChris EvansJamie Lee Curtis, Michael Shannon e molti altri, il film è una divertente commedia con un caso di omicidio da risolvere, sostenuto da una sceneggiatura brillante candidata all’Oscar.

Non succede, ma se succede (2019), di Jonathan Levine. Charlotte Field, una donna influente candidata alla presidenza degli Stati Uniti, ha la pessima idea di assumere Fred Flarsky, un giornalista disoccupato e irresponsabile a cui moltissimi anni prima ha fatto da tata. Seth Rogen e Charlize Theron sono i protagonisti assoluti di questa pazza commedia, tra le più divertenti del suo anno. La Theron, in particolare, si conferma un’attrice capace di dar vita a personaggi estremamente divertenti.

La rivincita delle sfigate, di Olivia Wilde (2019). L’attrice Olivia Wilde debutta alla regia con una delle più acclamate commedie dell’anno, che mischia racconto adolescenziale e commedia di stampo indipendente, raccontando i tentativi di scalata al successo delle due amiche Molly e Amy. Le due, prossime al terminare il liceo, decidono di godersi al meglio questi ultimi momenti, desiderose di recuperare il tempo perso sui libri.

Non è romantico?, di Todd Strauss-Schulson (2019). Con protagonista la vulcanica Rebel Wilson,  il film si è affermato come una delle commedie più apprezzate dell’anno, ottenendo ottimi riscontri di pubblico e critica. Al centro della vicenda vi è Natalie, giovane architetto convinta che il romanticismo sia una piaga da evitare a tutti i costi. Quando però, in seguito ad un incidente, la sua vita assume le caratteristiche di una commedia romantica, la ragazza imparerà piano piano ad abbandonarsi ad esso, scoprendo che l’amore può essere un’infinita gioia.




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