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Brian Michael Bendis sta lavorando ad un progetto Marvel segreto

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All’inizio di Febbraio Brian Michael Bendis aveva confermato su Twitter di essere al lavoro sulla sceneggiatura del segreto “Progetto 143” per il regista Tim Miller, che le indiscrezioni davano come futuro standalone dedicato al personaggio di Kitty Pryde. Tuttavia il successivo annuncio della produttrice Lauren Shuler Donner sulla cancellazione di tutti i futuri titoli Fox (tra cui X-Force, Gambit, Silver Surfer e Multiple Man) lasciava intendere che fra questi rientrasse anche lo script di Bendis, e da allora non abbiamo più avuto notizie in merito.

Fino ad oggi, grazie al commento dello scrittore registrato da CBM e riportato nelle ultime ore:

Ci sto lavorando letteralmente oggi, e so che c’è confusione sull’argomento e un sacco di congetture su cosa stia succedendo tra Fox e Disney…purtroppo non ho informazioni su questo, non so cosa stia succedendo e se cambierà qualcosa nel progetto che mi hanno affidato. Sono ancora entusiasta di lavorare con qualcuno che stimo come creatore, e penso che Tim sia uno dei migliori in assoluto, quindi vedremo cosa accadrà. Mi stavo letteralmente prendendo una pausa dalla scrittura per controllare Twitter l’altro giorno e qualcuno ha detto “Ehi, che cosa sta succedendo con quella cosa?”, così ho pensato di spiegare che ci stavo lavorando proprio ora…

Dunque sembra ufficiale, almeno stando alle parole di Bendis: una sceneggiatura verrà consegnata ai produttori (se della Disney o della Fox non è ancora chiaro) e tutto dipenderà, probabilmente, dal futuro accordo fra le due major.

Secondo i rumor infatti, la fusione tra Disney e Fox sembra imminente, e il contratto finale sarà siglato nella prima settimana di Marzo come riportato dal sito Bloomberg. A quanto pare l’accordo è stato approvato da organismi di regolamentazione in Brasile e in Messico, ovvero i due mercati che avevano ancora votato a sfavore, con la commissione brasiliana che riferisce di rispondere positivamente nel casi in cui la Disney dovesse vendere Fox Sports e i suoi successivi diritti di trasmissione sul mercato.

Fonte: CBM

Brian May: “Bohemian Rhapsody è stato discriminato dalla stampa”

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Brian May: “Bohemian Rhapsody è stato discriminato dalla stampa”

L’oscar conquistato da Rami Malek per la sua performance in Bohemian Rhapsody e i numerosi riconoscimenti tra premi e nomination per il film dedicato al frontman dei Queen, Freddie Mercury, non sembrano aver dileguato le sensazioni negative su un progetto alquanto travagliato e accolto non positivamente dalla stampa internazionale.

Proprio in merito alla questione si è espresso Brian May, chitarrista della band che si è esibita in apertura della cerimonia degli Oscar 2019, puntando il dito contro i media e il loro atteggiamento nei confronti dell’opera:

Ero, e lo sono tutt’ora, profondamente grato per il fatto che il nostro film su Freddie venisse riconosciuto in un modo che non ci aspettavamo. Ma ho trovato l’attività pubblica dietro l’intera stagione dei premi, e il comportamento dei giornalisti che la circondano, profondamente inquietante […]

[…] Se guardate alle discussioni della stampa su internet negli ultimi mesi, noterete che il 90% di queste è volto a screditare l’uno o l’altro, o tutti i film nominati con insinuazioni piuttosto che parlare dei loro meriti e ammirare il lavoro che è stato fatto per realizzarli. Commenti al vetriolo e disonestà, insieme a sfacciati tentativi di influenzare i membri votanti con arroganza.

È evidente che May si riferisca al polverone sollevato dai media americani, e non solo, riguardo non soltanto Bohemian Rhapsody, ma anche Green Book, per molte testate immeritevole di ricevere la statuetta come Miglior Film.

Altre “denunce” rivolte alle due pellicole riguardavano la poca credibilità degli eventi raccontati e la distanza con la realtà dei fatti o della natura dei personaggi mostrati in scena. Polemiche su polemiche che non rendono affatto giustizia alla settima arte e che deviano troppo facilmente il giudizio del pubblico.

Bohemian Rhapsody: Brian May parla di un possibile sequel

Fonte: Cinemablend

Brian Kirk vuole la regia del nuovo Osterman Weekend

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Il regista di Games of Thrones avrebbe espresso un forte interesse (e sarebbe ora in pole position), per dirigere il nuovo adattamento del romanzo di Robert Ludlum: un compito non facile, visto che Kirk si dovrà confrontare con la precedente versione cinematografica, diretta a inizio anni ’80 da Sam Peckinpah con un cast che includeva, tra gli altri, Rutger Hauer, John Hurt, Dennis Hopper e Burt Lancaster.

Kirk, che oltre a Game of Thrones ha lavorato a serie come Luther e Boardwalk Empire, tornerà preso con la miniserie di tre episodi dedicata al dickensiano Grandi Speranze; per lui, una sola escursione cinematografica, il poco memorabile Middletown, mentre il suo nomer era stato abbinatom al secondo film di Thor, poi affidato al suo ‘collega’ di Games of Thrones, Alan Taylor. In Osterman Weekend, il giornalista John Tanner viene convinto da un agente della CIA che gli amici di vecchia data coi quali è solito trascorrere una rimpatriata una volta l’anno sono coinvolti in una cospirazione; le cose si riveleranno molto più complicate, e il protagonista non saprà più di chi potersi fidare. Trai progetti cinematografici di Brian Kirk vi sono Midnight Delivery, prodotto da Guillermo del Toro e Paper Wings, ambientato nel mondo dei rodei, per il protagonista del quale sono stati fatti i nomi di Will Smith e Tom Cruise.

Fonte: Empire

Brian Kirk di Game of Thrones in trattative per dirigere Thor 2!

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Brian Kirk di Game of Thrones in trattative per dirigere Thor 2!

E’ Variety ad annunciare la notizie che Brian Kirk, regista tre episodi della prima stagione del successo Game of Thrones, oltre a vari episodi di vari episodi di BoardwalkEmpire, Luther, Dexter, è entrato in trattative con i Marvel Studios.

Brian Grazer produce un nuovo adattamento di 1984 di George Orwell

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La Imagine Entertainment di Ron Howard e Brian Grazer ha annunciato che prestò produrrà un nuovo adattamento di 1984 di George Orwell

Brian Grazer e Ron Howard lavorano sull’adattamento di 1984 di George Orwell

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E’ Heat Vision a annunciare che i produttori Brian Grazer e Ron Howard (Il Codice Da Vinci) stanno lavorando con la loro casa la Imagine Entertainment e con la LBI Entertainment di Julie Yorn per portare al cinema un film tratto da 1984, il celebre romanzo scritto da George Orwell nel 1948.

Brian Grazer al posto di Brett Ratner

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Brian Grazer (A beautiful mind, Inside Man) sarà il nuovo produttore degli Academy Awards. Lo ha annunciato l’Academy

Brian Geraghty: 10 cose che non sai sull’attore

Brian Geraghty: 10 cose che non sai sull’attore

Gli appassionati di serie tv e non solo, riconosceranno subito questo affascinante biondino dagli occhi color acquamarina. Si tratta di Brian Geraghty, uno dei protagonisti dell’amatissima serie tv crime Chicago PD.

Se volete conoscere i dettagli della sua vita e della sua carriera, venite quindi a scoprire con noi tutto quello che c’è da sapere su Brian Geraghty.

Brian Geraghty vita privata

10. Nato il 13 maggio del 1975 a Rom River, in New Jersey, Brian si è subito mostrato molto interessato al mondo dello spettacolo. La sua famiglia, di origini irlandese, lo ha sempre incoraggiato a seguire i proprio sogni; per questo motivo, subito dopo il diploma, nel 1993, si trasferisce a New York per studiare recitazione.

9. Venendo dal New Jersey, e quindi molto vicino alla Grande Mela, per Brian è stato molto semplice cominciare la sua carriera nel mondo dello spettacolo. Appena uscito dal liceo, infatti, si iscrive subito al Neighborhood Playhouse School of Theater di New York per studiare recitazione, dove resta fino al completamento dei suoi studi. Con il suo bel diploma tra le mani, dopo gli studi, si trasferisce a Los Angeles, California, per cominciare a cercare lavoro nel mondo dello spettacolo.

8. Prima di diventare un attore famoso, Brian Geraghty ha lavorato come istruttore di surf per molti anni. Per sostenersi a Los Angeles e prima di sfondare nel cinema e nella tv, Brian ha fatto del suo hobby un e vero e proprio lavoro a tempo pieno. Surfare è sempre stato un passatempo per lui ma pare si divertisse molto a insegnare questo sport ai suoi allievi.

Adesso, con un carriera d’attore ben avviata, ha smesso di insegnare ma, di tanto in tanto, torna ancora in mare con la sua tavola quando ha bisogno di rilassarsi.

Brian Geraghty film

Brian Geraghty in Jarhead
Brian Geraghty in “Jarhead”

7. Nonostante sia principalmente conosciuto per i suoi ruoli televisivi, Brian Geraghty ha avuto un carriera cinematografica assai movimentata. Comincia con alcuni piccoli progetti nel 2002, film e corti come Town Diary (2002), Aller simple pour Manhattan (2002), Earl & Puppy (2003), Stateside – Anime Ribelli (2004), Cruel World (2005) e Conversations with Other Women (2005).

La sua prima esperienza importante arriva nel 2005 quando partecipa al film Jarhead, diretto da Sam Mendes.

Anthony Swofford (Jake Gyllenhaal), deciso a seguire le orme del padre, nel 1988 si arruola nei Marines. Tuttavia, dopo un lungo addestramento, si convince di non essere tagliato per la vita militare. Eppure, deciso a rendere orgoglioso il padre, continua la sua carriera nei Marines fin quando non viene mandato in missione in Arabia Saudita, durante la guerra del Golfo.

Durante la missione, a causa di una festa non autorizzata organizzata con i suoi commilitoni finita in tragedia, per colpa del soldato Fergus O’Donnell (Brian Geraghty), Swofford viene degradato dal suo superiore, il sergente maggior Sykes (Jamie Foxx). Swafford dovrà subire umiliazioni e angherie per sopravvivere e portare a casa la pelle e, nel frattempo, redimersi agli occhi dei suoi superiori.

Negli anni seguenti Geraghty partecipa ad altri film, sempre con ruoli minori, come Art School Confidential – I segreti della scuola d’arte (2006), Bobby (2006), Chiamata da uno sconosciuto (2006), The Guardian – Salvataggio in mare (2006), The Elder Son (2006), We Are Marshall (2006), An American Crime (2007), Il nome del mio assassino (2007), Love Lies Bleeding – Soldi sporchi (2008) e Easier with Practice (2009).

Brian Geraghty filmografia

Brian Geraghty in The Hurt Locker
Brian Geraghty in “The Hurt Locker”

6. Nel 2008 Brian Geraghty viene scelto per interpretare un ruolo nel film The Hurt Locker, diretto da Kathryn Bigelow e scritto dal giornalista Mark Boal. Presentato in anteprima alla 65ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film portò a casa nel 2010 ben sei premi Oscar come miglior sceneggiatura originale, miglior montaggio, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro, miglior regista e miglior film.

Il film racconta la storia di un gruppo di artificieri e ‘sminatori’ dell’esercito americano mandati in missione in Iraq per neutralizzare ogni tipologia di esplosivo. La squadra è composta da tre soldati, il sergente William James (Jeremy Renner), il sergente JT Sanborn (Anthony Mackie) e lo specialista Owen Eldrige (Brian Geraghty). I tre compagni di squadra hanno il compito di girare tutte le piccole città irachene colpite dalla guerra, alla ricerca di pericolosi ordigni da disinnescare.

Negli ultimi dieci anni della sua carriera è nel cast di Krews (2010), The Chameleon (2010), Open House (2010), Seven Days in Utopia (2011), 10 Years (2011), ATM – Trappola mortale (2012), Flight (2012), Refuge (2012), Ass Backwards (2013), Kilimanjaro (2013), Date and Switch (2014), The Identical (2014), Loitering with Intent (2014), Wildlike (2014), Aveneus (2017), My Days of Mercy (2017), Mercy (2017) e Ted Bundy – Fascino criminale (2019).

Brian Geraghty serie tv

5. Il debutto televisivo di Brian Geraghty risale al 1999 quando per la prima volta compare in tv nella famosissima serie Law & Order – I Due Volti della Giustizia. A quella sua prima ‘comparsata’, negli anni ne seguono altre e in altrettante serie di successo come I Soprano (1999), Ed (2001), Law & Order – SVU (2010 e poi 2015) e True Blood (2012).

Brian Geraghty in True Blood

4. Uno dei suoi ruoli televisivi di maggiore rilevanza è senza dubbio in True Blood. Brian ha partecipato alle serie, come guest star, nel 2012, in occasione della sua quinta stagione. Nella serie l’attore interpreta Brian Eller e compare negli episodi 5×02 “Autorità”, 5×04 “Progenie” e 5×05 “Tracce dal Passato”.

Brian Geraghty in Boardwalk Empire

Brian Geraghty in Boardwalk Empire
Brian Geraghty in “Boardwalk Empire”

3. Questa è forse il ruolo televisivo più importante per la carriera di Brian Gerarghty. L’attore, infatti, nel 2012 ottiene un piccolo ruolo nella famosa serie tv Boardwalk Empire – L’Impero del Crimine.

Si tratta di una serie, creata da Terence Winter e co-prodotta da Martin Scorsese (anche regista dell’episodio pilota) e Mark Wahlberg, trasmessa dalla HBO dal 2010 al 2014 per ben cinque stagioni. Boardwalk Empire è ambientata ad Atlantic City nel 1920, durante gli anni del Proibizionismo e l’ascesa delle organizzazioni criminali. La serie, infatti, prende ispirazione dalla storia di Al Capone e ci racconta di uno spaccato degli States del primo dopoguerra.
La serie ha avuto un enorme successo di pubblico e critica grazie non solo alla qualità degli episodi ma anche al suo cast. Tra i protagonisti di Boardwalk Empire ricordiamo Steve Buscemi, Michael Pitt, Michael Shannon, Bobby Cannavale e Ron Livingston.

Brian Geraghty prende parte ai primi dieci episodi della quarta stagione, andati in onda nel 2012, e nei quali interpreta il personaggio di Warren Knox.

Brian Geraghty in Ray Donovan

2. Dopo il successo ottenuto con Boardwalk Empire, Brian ottiene nel 2014 un altro ingaggio, sempre per un ruolo minore, nella serie Ray Donovan, trasmessa da Showtime dal 2013 al 2020.

La serie ha come protagonista Ray Donovan (Liev Schreiber), un uomo dalla vita complicata, che lavora come ‘fixer’ a Los Angeles. Il suo lavoro è risolvere i problemi di personalità di spicco come attori, atleti, cantanti e uomini d’affari che si trovano invischiati in attività che devono restare nell’ombra. La sua vita, nonostante sia complicata, funziona alla perfezione ma quando suo padre viene scarcerato per lui e la sua famiglia cominciano i veri problemi.

Geraghty fa il suo debutto nella serie in occasione del quarto episodio della seconda stagione, dal titolo “Fuori Controllo”. In Ray Donovan, l’attore interpreta il poliziotto Jim, sempre alle calcagna del protagonista e della sua famiglia.

Brian Geraghty in Chicago PD

Brian Geraghty in Chicago PD
CHICAGO P.D. — “Forget My Name” Episode 308 — Pictured: (l-r) Marina Squerciati as Kim Burgess, Brian Geraghty as Sean Roman — (Photo by: Matt Dinerstein/NBC)

1. Il successo televisivo vero arriva per Brian Geraghty quando viene scelto per interpretare un ruolo da ‘regular’ nella nuova serie crime Chicago PD.

Spinoff della serie televisiva Chicago Fire, creata da Dick Wolf nel 2012, Chicago PD segue le vicende della polizia di Chicago, sia l’unità di pattuglia che quella di intelligence. La squadra è composta da tredici elementi e a capo dell’unità intelligence c’è Henry “Hank” Voight (Jason Beghe), un poliziotto dai modi duri e che non si ferma davanti a niente e nessuno pur di arrivare alla verità. I suoi modi, infatti, sono spesso contestati dagli altri membri della squadra e non solo.

Nella serie Brian Geraghty interpreta Sean Roman, agente di pattuglia che sostituisce Kevin Atwater (LaRoyce Hawkins), diventando partner di Kim Burgess (Marina Squerciati). Poliziotto dall’animo buono, Sean è poco ambizioso e si ‘accontenta’ del suo lavoro di pattuglia. Amato da tutti i suoi colleghi, instaura da subito un buon rapporto di amicizia con Kim che ben presto diventa la sua partner anche nella vita privata. Purtroppo, un brutto incidente lo costringerà a ritirarsi dal suo lavoro come agente operativo.

Geraghty sarà un personaggio ‘regular’ solo nella seconda e terza stagione per poi tornare come guest star nella settima.

Dopo aver lasciato il set di Chicago PD, Brian si è dedicato ad altri progetti televisivi partecipando a serie come L’alienista (2018), Briarpatch (2019-2020), The Fugitive (2020) e The Big Sky (2020), attualmente fermo in fase di pre-produzione causa Corona Virus.

Per essere sempre aggiornato sulla vita privata e professionale di Brian Geraghty, segui il suo account Instagram.

Fonte: IMDB

Brian e Charles, la recensione del film con David Earl

Brian e Charles, la recensione del film con David Earl

Volto noto ai fortunati abbonati Netflix che hanno potuto godersi le tre stagioni dell’After Life di Ricky Gervais, quelle di David Earl sono sicuramente una faccia e una comicità che non passano inosservate. Tanto più in una commedia estiva decisamente sui generis come il Brian e Charles di Jim Archer, già regista del cortometraggio di partenza, nato dagli spettacoli teatrali che avevano tenuto a battesimo la strana coppia protagonista composta dal solitario inventore gallese e dal suo strano amico, interpretato – come sul palco dei tanti comedy club – da Chris Hayward (The IT Crowd).

Una creatura nata dalla disperazione più che dall’amore o dalla volontà di sfidare dei limiti, e dall’immaginazione. Dote che non manca ai nostri eroi e che il film invita a coltivare e sviluppare, facendone una forza, a prescindere dallo scetticismo altrui. Non un Frankenstein moderno, insomma, né un iper tecnologizzato robot come il Jeff di Finch o un’affascinante umanoide come la Alicia Vikander di Ex Machina… siamo più dalle parti del – troppo! – misconosciuto Robot & Frank del 2012, dove erano Frank Langella e Peter Sarsgaard (in voce) a regalare emozioni analoghe.

Brian e Charles, vita e opere

Brian è un inventore solitario che vive in una remota valle nel Galles del Nord. In apparenza, la solitudine non sembra infastidirlo e trascorre gran parte della sua vita solitaria nel suo laboratorio fatiscente costruendo oggetti bizzarri che nessuno vuole.

Fino a che un giorno, Brian costruisce un robot. Lo realizza usando una vecchia lavatrice e una testa di manichino malconcia. Alto oltre 2 metri, Charles ha un aspetto che ricorda quello di un anziano un po’ malfermo. Inizialmente Charles stenta ad attivarsi, poi una sera buia e tempestosa Brian torna a casa e scopre che Charles non solo funziona, ma ha superato tutte le sue aspettative. È una forma di vita in grado di camminare e parlare, con i modi di un bambino curioso, desideroso di conoscere l’ambiente circostante e il funzionamento di ogni cosa.

All’inizio Brian e Charles si divertono insieme, il robot è l’antidoto perfetto alla solitudine di Brian. Tuttavia, man mano che il loro rapporto evolve, le cose diventano sempre più tese. Charles, come un adolescente, reclama indipendenza, sempre più ossessionato dal desiderio di scoprire il mondo. Ma Brian è restio a condividere il suo robot con il mondo esterno, persino a farlo allontanare troppo, perché il mondo là fuori è pericoloso. Come dimostrano i Tommington, una famiglia locale, e in particolare Eddie, un agricoltore che in passato ha già bullizzato Brian. Ma grazie a Charles, Brian acquisisce fiducia in se stesso  e stringe amicizia con Hazel, una donna del posto, come Brian timida e solitaria. I due si avvicinano ancora di più, quando, all’improvviso, la peggiore delle paure di Brian si avvera: Charles scompare.

Diverso è bello

Per quanto si senta la mancanza dello humour sferzante e adulto che Earl e Hayward sviluppavano sul palco, dal vivo, la forma del lungometraggio permette di affrontare il rapporto tra Brian e Charles in un modo diverso, più ricco e complesso di quanto necessitassero gli sketch comici. Crescita, conflitto, evoluzione sono tappe imprescindibili del passaggio all’età adulta, è evidente, ma per una volta possiamo evitare di immolare su quell’altare immaginazione e innocenza.

Sono questi i pilastri di una commedia, che potrebbe non trascinare i meno preparati allo spirito cinico e spiazzante del Brian di After Life, ma che saprà conquistare nonostante un ritmo funzionale all’effetto sorpresa richiesto. Soprattutto per la sincerità, la semplicità e la forza emotiva che si rivela capace di trasmettere, irresistibile. E unica, a conferma che ogni diversità – come ogni sentimento – è meravigliosa e da curare, proteggere e rispettare.

Brian e Charles presentati da David Earl e Chris Hayward

Brian e Charles presentati da David Earl e Chris Hayward

Dopo un inverno particolarmente rigido Brian entra in una profonda depressione; completamente isolato e senza nessuno con cui parlare, Brian fa quello che qualsiasi persona sana di mente farebbe di fronte a una situazione così malinconica: Costruisce un robot, Charles. Ma chi sono Brian e Charles?

Ce lo hanno raccontato il regista del film – in sala a partire dal 31 agosto, distribuito da Lucky Red – e i suoi due complici, gli interpreti principali David Earl (After life) e Chris Hayward (The It Crowd), che dopo aver portato questi due personaggi surreali sui palcoscenici di tanti comedy club si sono prestati a farne un corto prima e un film poi. E a raccontarne la genesi…

Genesi che potete raccontarci?

DAVID EARL: Sono stato Brian per diversi anni, sui palchi dei piccoli club del Regno Unito e degli Stati Uniti, e nella mia testa. L’ho immaginato – e portato avanti per anni – come il peggior stand-up comedian del mondo, uno sempre a disagio sul palco. Poi, il passaggio successivo, è stato quello di inventare una finta trasmissione su internet, dove le persone telefonavano senza sapere nulla, e dove una notte il produttore ha risposto usando un software vocale, creando così di fatto il personaggio di Charles. Lui ci metteva del tempo per rispondere, dovendo digitare le risposte che il computer avrebbe poi recitato, e così è nato questo rapporto particolare tra Brian e Charles. Quando Chris ha sentito la trasmissione ha detto che voleva interpretarlo, renderlo vivo. Perciò abbiamo continuato insieme a portarlo in giro nei locali notturni, e abbiamo visto che il pubblico gli si era molto affezionato, al punto da pensare che avremmo potuto farne altro. Un progetto che avevamo accantonato, fino a quando la  film4 ci ha contattati…

Un progetto che è cambiato durante il percorso…

CHRIS HAYWARD: Sicuramente si, soprattutto tra cortometraggio e spettacolo dal vivo. Abbiamo cercato di immaginare diversi modi in cui si comportano i personaggi, anche perché in un film diretto a un pubblico più vasto volevamo renderli più piacevoli. Più di quello della versione ‘Stand up’ dei club, Dove Brian era più adulto, più duro, più al limite. Abbiamo guardato a quel che avevamo fatto e deciso che volevamo conservare elementi differenti del personaggio di Charles che erano piaciuti al pubblico, come le discussioni con Brian, la parte del ballo. Qui vedi tutto, tutte le fasi, anche accorciate, dalla creazione iniziale, con lui bambino, all’apprendimento e alla crescita, fino all’adolescenza. In questa versione abbiamo voluto rendere Brian più dolce, farne un vero emarginato, in modo che per il pubblico fosse più facile relazionarcisi e fare il tifo per lui. Come abbiamo fatto anche per Charles.

Personaggi che siete riusciti a non rendere mai noiosi, che avete fatto vostri?

CHRIS HAYWARD: Riusciamo a farli funzionare ancora perché ci siamo sempre divertiti tantissimo a rappresentarli. Quando ci esibivamo dal vivo, o nel corto, c’è sempre stata una atmosfera di grande divertimento, l’obiettivo della giornata è sempre stato di far ridere altro. E questo ha aiutato a mantenere una certa freschezza, a evitare di diventare noiosi. Anche sul set.

DAVID EARL: E’ vero che il personaggio è quello, ma in un club ogni notte è diverso, anche per il publico, e portarlo in media diversi – dal corto al film – ha anche aiutato a mantenere quella freschezza e spero di riuscire a farlo. Quanto al resto, io SONO Brian. Come lui inventa cose che non servono a niente o non funzionano mai, anche io continuo a fare cose che non mi riescono, ma vado avanti.

E qual è stata la tua creazione più riuscita, invece?

DAVID EARL: Direi i miei figli, quelli veri.

E’ un caso che il rapporto tra i due, sia quello tra padre e figlio?

DAVID EARL: E’ una idea entrata tardi durante la fase di scrittura. Negli spettacoli dei club Charles era un personaggio adulto, nel film abbiamo mostrato un bambino che cresce, diventa un adolescente e vuole andare a scoprire il mondo, e il divertimento veniva da quello. In quel periodo mio figlio Angus, aveva circa 15 anni, con tutto quel che implica in termini di desiderio di fuga e di indipendenza, e l’esperienza personale è servita molto a costruire una relazione complessa, difficile. Ma alla fine, guardando il film, ho sentito che avesse una sua verità emotiva.

Cosa vi piacerebbe trasmettere al pubblico più giovane, dei figli e dei ragazzi che crescono?

DAVID EARL: Mi piacerebbe che avessero voglia di costruire delle cose, che il film catturi la loro immaginazione e faccia venire loro voglia di realizzare qualcosa, o di sviluppare delle curiosità. Io stesso continuo a sognare a occhi aperti. E’ una via di fuga importantissimo, anche per arrivare a fine giornata. Ne hai bisogno per sopravvivere.

JIM ARCHER: La vita sarebbe più grigia, senza. Spero che la gente che vedrà il film userà la propria immaginazione, anche per accettare e sentire come credibili i personaggi. La scommessa più grande del film è proprio di far sì che le persone possano prendere a cuore le sorti di un uomo che ha un rapporto con un robot fatto con una lavatrice.

Dopo uno spettacolo, un corto e un film, come continuerete?

CHRIS HAYWARD: Forse con un musical, o un fumetto, un libro per bambini…

JIM ARCHER: Abbiamo diverse idee del genere, in effetti.

CHRIS HAYWARD: Sono opzioni, ma dipenderà da come va il film!

Brian De Palma torna alla regia con Lights Out

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Variety riporta la notizia che Brian De Palma (Scarface, Gli intoccabili, Carlitlo’s Way) si occuperà della regia dell’action thriller Lights Out. Ad annunciarlo sono state la Arclight Films e la Huace Pictures.

Il film, che segnerà il ritorno di De Palma al cinema dopo Passion con Noomi Rapace e Rachel McAdams, racconterà la storia di una giovane ragazza cinese non vedente che verrà catturata e coinvolta suo malgrado in un complotto top secret legato ad un largo giro di uccisioni.

Al momento non sappiamo né chi sarà l’attrice protagonista del film, né quando inizieranno le riprese. Naturalmente vi terremo aggiornati.

Fonte

Brian De Palma per un meta-adattamento di Teresa Raquin

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Brian De Palma sta lavorando per realizzare e dirigere una sorta di adattamento cinematografico del romanzo del 1867 di  Émile Zola “Teresa Raquin”L’attrice protagonista sarà Emily Mortimer, meglio conosciuta per la serie The Newsroom.

Brian de palmaAndando nel particolare, si tratterà più che altro di un meta-adattamento. Questo perché il film non avrà la stessa trama del libro di Zola, ma vedrà protagonisti un regista e due attori che, dovendo fare un film basato sul libro in questione, troveranno diverse analogie tra le loro vite e la storia del libro.

Sarà sicuramente interessante vedere come un regista di esperienza come De Palma, riuscirà a realizzare un conversione in pellicola così particolare e sopratutto quanto del suo stile e della sua personalità come regista saranno mantenuti in questo meta-adattamento.

Fonte: Indiewire

 

 

 

Brian De Palma dirige Al Pacino in Happy Valley

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Brian De Palma-the-passionArriva la conferma da Deadline che il biopic sull’allenatore di calcio Joe Paterno interpretato da Al Pacino sarà diretto niente meno che da Brian De Palma e si intitolerà Happy Valley.

Brian Cox: 10 cose che non sai sull’attore

Brian Cox: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Brian Cox è tra i più apprezzati della sua generazione. Inizia la sua carriera in teatro, per poi spostarsi al cinema e in televisione, dove prende parte a titoli di successo, spesso interpretando ruoli divenuti iconici. Apprezzato da critica e pubblico, Cox si è rivelato interprete di gran gusto, arrivando a collaborare con importanti autori e colleghi attori.

Ecco 10 cose che non sai di Brian Cox.

Brian Cox film

1. Ha recitato in numerosi film di successo. L’attore debutta al cinema nel ruolo di Hannibal Lecter nel film Manhunter – Frammenti di un omicidio (1986). Da qui ottiene una fama tale che lo porta a recitare in Braveheart – Cuore impavido (1995), Il collezionista (1997), Rushmore (1998), Gioco d’amore (1999), Super Troopers (2001), The Bourne Identity (2002), The Ring (2002), Il ladro di orchidee (2002), La 25ª ora (2002), Troy (2004), Match Point (2005), L’alba del pianeta delle scimmie (2011), Pixels (2015) Churchill (2017) e Strange But True (2019).

2. Ha recitato in serie TV di successo. Oltre al cinema, l’attore è comparso anche in alcuni film e serie televisive come Arma segreta (1990), Il processo di Norimberga (2000), The Take – Una storia criminale (2009), Un’avventura nello spazio e nel tempo (2013), The Slap (2015), Penny Dreadful (2016), I Medici (2016), e Succession (2018-in corso).

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3. È anche doppiatore. L’attore si è fatto apprezzare anche come doppiatore in più di un’occasione. Tra i suoi doppiaggi più celebri si annoverano quello per il film Fantastic Mr. Fox (2009), nel ruolo di Daniel Peabody, per il film Her (2013), dove dà voce al filosofo Alan Watts, e nella serie Good Omens (2019), dove presta la voce al personaggio Morte.

Brian Cox Hannibal Lecter

4. È stato il primo a ricoprire il ruolo al cinema. Prima di Anthony Hopkins nel celebre Il silenzio degli innocenti, il personaggio di Hannibal Lecter era già stato trasportato al cinema nel 1986 nel film Manhunter – Frammenti di un omicidio. Ad interpretarlo per la prima volta fu proprio Cox, il quale ha dichiarato di essere rimasto affascinato dalla natura enigmatica del personaggio.

5. È invidioso di Anthony Hopkins. L’attore ha dichiarato di invidiare ad Hopkins quel che egli ha guadagnato interpretando lo stesso ruolo solo pochi anni dopo. Hopksin vinse infatti il premio Oscar come miglior attore protagonista, ottenendo in seguito ottimi ruoli e grandi compensi.

Brian Cox Troy

6. Ha preso parte all’epico film. Nel film del 2004 con protagonisti Brad Pitt, Orlando Bloom e Eric Bana, l’attore interpreta il ruolo di Agamennone, il re degli Achei. Il film segue il mito della guerra di Troia, che vide scontrarsi per anni greci contro troiani in una battaglia all’ultimo sangue.

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Brian Cox Bravehart

7. Ha rifiutato un ruolo importante. All’attore era stato offerto un ruolo più importante all’interno del film diretto e interpretato da Mel Gibson. Tuttavia Cox rifiutò la parte, scegliendo invece di interpretare Argyle, poiché lo sentiva più affine a sé.

8. Era uno dei pochi attori scozzesi del cast. Sebbene la maggior parte dei personaggi del film siano scozzesi, gli attori che li interpretavano erano invece dell’Inghilterra, Galles e Irlanda. Una delle poche eccezioni era proprio l’attore Brian Cox, nato in Scozia.

Brian Cox Churchill

9. Ha interpretato il celebre leader britannico. L’attore ha interpretato il celebre Primo Ministro nel film Churchill, distribuito nelle sale nel 2017. Il film è ambientato nelle 48 ore precedenti il D-Day, e vede il famoso leader alle prese con i generali e gli avversari politici. Curiosamente nello stesso anno uscì il film L’ora più buia, dove Gary Oldman interpreta lo stesso ruolo, e grazie al quale vincerà poi il suo primo Oscar.

Brian Cox età e altezza

10. Brian Cox è nato a Dundee, in Scozia, il 1 giugno 1946. L’altezza complessiva dell’attore è di 169 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

Brian Cox ritiene terribile il Napoleone di Joaquin Phoenix: “L’avrei interpretato molto meglio”

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Brian Cox non è mai stato uno che nasconde i suoi veri sentimenti, e all’HistFest di Londra la star di Succession si è sfogata su una serie di argomenti domenica sera, tra cui la politica, i critici teatrali e Napoleon di Ridley Scott. “È terribile“, ha detto Cox del dramma storico candidato all’Oscar, secondo The Standard. “Una performance davvero terribile di Joaquin Phoenix. È davvero spaventosa. Non so cosa gli sia venuto in mente. Penso che sia totalmente colpa sua e non credo che Ridley Scott lo abbia aiutato. Io avrei recitato molto meglio di Joaquin Phoenix, ve lo dico io. Potete dire che è un buon dramma, ma sarebbe una bugia“.

Parlando più in generale, Cox si è lamentata del sacrificio dell’accuratezza storica a vantaggio della produzione di film di successo, un argomento che Scott ha affrontato spesso durante il tour stampa di Napoleon. (In un’intervista al New Yorker, il regista ha detto a chi invocava la fedeltà storica di “farsi una vita“). Cox ha poi riflettuto sul nome di Joaquin Phoenix: “Penso che abbia il giusto nome. Joaquin… wackeen… wacky. È una sorta di performance stravagante“, giocando sulla simile sonorità tra il nome di Phoenix e la parola “wacky”, ovvero “stravagate”.

Brian Cox critica i suoi colleghi

Già in passato Cox aveva criticato alcuni suoi colleghi attori, tra cui Johnny Depp. “Per quanto sia simpatico e sono sicuro che lo sia, è così esagerato, intendo Edward mani di forbice! Ammettiamolo, se arrivi con mani così pallide e sfregiate e viso truccato non devi fare nulla. E lui non lo ha fatto”. Anche il suo collega di Succession non è sfuggito alle sue critiche: “Oh, è terribilmente fastidioso. Non fatemene parlare. Lui è un attore davvero bravo, ma conoscere un personaggio e cosa fa quel dato personaggio è solo una parte delle abilità di un attore”.

Brian Cox in The Hobbit?

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Ricordate il rumour su Brian Cox nel cast dello Hobbit? Ebbene, una fonte di TheOneRing.net ha parlato con l’attore chiedendo informazioni sulla notizia, e questi ha risposto semplicemente: “Non ho la libertà di parlare con voi di questa cosa”.

Non c’è alcuna smentita, quindi, anzi: potrebbe essere una prova che Cox è stato realmente contattato dalla produzione e che potrebbe aver ottenuto un ruolo – magari proprio quello di Thorin Scudodiquercia come pensano in molti.

Intanto il tour mondiale di Amabili Resti è praticamente finito, e così Guillermo del Toro ha deciso di chiarire alcune delle notizie sullo Hobbit trapelate (e spesso fraintese) durante le interviste a Peter Jackson.

Ecco cosa ha scritto il regista sul forum di TheOneRing.net: “A proposito della notizia che ‘solo tre attori del Signore degli Anelli’ torneranno: penso che l’enfasi sulla parola ‘solo’ sia stata uno sbaglio. Non posso pensare che Gollum venga interpretato da un altro attore che non sia Andy Serkis, ma siccome il secondo script è in fase di discussione non possiamo dare qualsiasi cosa per scontata. Sia Peter Jackson che io diciamo le cose per “come sono attualmente”, e ovviamente le cose cambiano.
Comunque capisco cosa sta passando Peter visto che finora il 30% delle domande che mi hanno fatto durante i miei tour di Strain, Orphanage e Hellboy II sono state sullo Hobbit. In vari momenti siamo passati dall’essere vicini ad avere il cast, al dover ancora consegnare gli script, le cose cambiano man mano che passa il tempo. Quindi non scolpiamo sulla pietra quello che è stato detto. Preferisco mantenere il dialogo con la stampa e i fan aperto, anche se escono inesattezze, piuttosto che rimanere in silenzio o rivolgermi solamente alla community di persone che capiscono realmente il progetto.
“L’obiettivo per quanto riguarda la produzione è semplice: possiamo parlare finché vogliamo di date e programmi, ma finché non consegneremo gli script e otterremo un budget e una scaletta di date per organizzarci, tutto rimarrà nella gialla luce dello sviluppo. Questo processo non è ancora finito. Come vi ho detto altre volte, stiamo cercando le location, progettando (le ultime tre ore di riunione con la Weta le ho avute giusto stamattina), e non ci fermeremo. MA il via libera e l’inizio della produzione vera e propria ce li potrà dare solo la major. Pete come Produttore e io come Regista facciamo tutto quello che possiamo nel frattempo.
“Abbiamo qualche problema con la Warner Bros.? Assolutamente no. Tutto quello che posso dire è che il primo script gli è piaciuto molto, e che ci hanno dato un fortissimo supporto durante lo sviluppo del progetto.
Stiamo facendo i test delle animazioni di Smaug, stiamo montando i previz, prendendo le decisioni finali dal punto di vista degli oggetti e le armi dei nani, e iniziando parecchi test per quanto riguarda le armi, il makeup prostetico e i costumi.
Ad ogni modo, penso che sarò molto meno esposto a livello pubblico nei prossimi mesi per motivi evidenti: il primo è che lavoro tantissimo ai film, e non ho tempo di scrivere sul forum, il secondo è che se avrò del tempo per promuovere qualcosa lo farò per Non Avere Paura del Buio e per The Fall (secondo romanzo di Strain), ma non temete: cercherò di darvi più informazioni possibili, come sempre.

Brian Cox è Churchill nella prima foto dal film

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Brian Cox è Churchill nella prima foto dal film

Empire ha svelato la prima foto che ritrae Brian Cox nei panni di Wiston Churchill, statista britannico e simbolo della Seconda Guerra Mondiale per il Regno Unito.

La foto rappresenta Churchill con il suo immancabile sigaro e, dietro al fumo, il segno V di vittoria, vero simbolo del personaggio:Churchill Brian CoxIl film di Jonathan Teplitzky (Le due vie del Destino) è ambientato in durante il D-Day, nel Maggio 1944, con le tensioni internazionali in costante aumento, mentre gli alleati sbarcavano in Normandia, pronti a rispedire i nazisti all’inferno.

Nel film compaiono anche altri eminenti personaggi storici che hanno scritto la storia in quei giorni di guerra: il generale Eisenhower (John Slattery), Re Giorgio (James Purefoy) e la sua segretaria di fiducia (Ella Purnell). A interpretare la consorte di Churchill è stata chiamata la magnifica Miranda Richardson.

In merito al film, Cox ha dichiarato: “Sto cercando di portare in vta questa complessa figura. Si tratta del ruolo di una vita e sono contento di aver intrapreso questo viaggio con i regista e con tutto il cast del film”.

Le riprese del film sono tutt’ora in svolgimento in Scozia.

Brett Ratner sta sviluppando Tetris: Il Film

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Di un possibile film basato su Tetris se ne sta parlando da circa un anno, e proprio oggi si è aggiunto un nuovo mattoncino al muro dello sviluppo di questo curioso progetto. È di stamattina la notizia che Brett Ratner (Rush Hour) si è unito ufficialmente al progetto, come riportato da Ratpac Entertainment.

Nelle news precedentemente trapelate riguardanti il film, il CEO della Threshold Entertainment Larry Kasanoff affermava che ci fosse l’intenzione di inserire una storia sci-fi “epica ed immaginifica” intorno al gioco, di per sè privo di trama. Oggi le nuove affermazioni al riguardo appaiono decisamente meno inconsuete: il film a cui Ratner sta lavorando, infatti, non seguirà modelli narrativi simili a quelli adoperati da pellicole come Battleship, ma si presenterà con una narrativa più vicina a progetti come The Social Network, concentrandosi sulla figura di Alexey Patjitnov e sulla genesi del suo gioco. Il film inoltre seguirà presumibilmente tutta la battaglia legale che avvenne negli anni ’90 in seguito all’esplosione di popolarità che ebbe il gioco in seguito alla sua pubblicazione su Nintendo.

Ad affiancare Ratner nella produzione ci sarà James Packer, già coinvolto in un esperimento riuscito come The Lego Movie, mentre per quanto riguarda regia e sceneggiatura non vi è ancora alcun nome accostato al progetto.

Fonte

Brett Ratner produrrà la cerimonia degli Oscar 2012

Negli ultimi anni, l’Accademy of Motion Picture Arts and Sciences ha sfruttato un grande nome, un regista il più delle volte, per organizzare la produzione della serata degli Oscar.

Brett Ratner non co-produrrà più la cerimonia degli Oscar

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A pochi mesi di distanza dall’aver accettato il ruolo di co-produttore della cerimonia degli Oscar dopo l’uscita di Don Mishe, Bret Ratner ha rimesso l’incarico; la decisione arriva dopo che nelle ultime settimane lo stesso Ratner ha rilasciato varie dichiarazioni molto polemiche, scrive Empire. Ratner ha tra l’altro rilasciato affermazioni abbastanza pesanti su Lindaya Lohan, oltre ad aver sparato a ‘zero’ sull’abitudine di provare lo spettacolo: dopo tali affermazioni, il rapporto col resto della produzione si è definitivamente incrinato e Ratner ha compiuto un passo indietro, pubblicando una lunga lettera di scuse. La Academy non ha ancora rilasciato dichirazioni ufficiali, pare comunque che quanto successo non dovrebbe mutare la scelta di Eddie Murphy come conduttore.

Brett Goldstein: le sue co-star di Ted Lasso commentano il suo casting con Marvel

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Phil Dunster e Hannah Waddingham, co-star di Brett Goldstein in Ted Lasso (serie AppleTv+), hanno condiviso la loro reazione in merito al debutto dell’interprete di Roy Kent nel Marvel Cinematic Universe, nella prima scena post credits di Thor: Love and Thunder, nei panni di Hercules.

Nella serie AppleTv+ di e con Jason Sudeikis, Goldstein interpreta Roy Kent, un giocatore di calcio che ha lasciato l’attività, mentre Dunster è Jamie Tartt, la nuova stella della squadra e naturale nemesi del giocatore in pensione. Hannah Waddingham invece è Rebecca Welton, la proprietaria della squadra per cui giocava Roy e ora gioca Jamie. Adesso Brett Goldstein sarà Hercules nel Marvel Cinematic Universe.

Nella scena dei titoli di coda, Zeus, redivivo dopo l’attacco di Thor (Chris Hemsworth), assegna a suo figlio il compito di uccidere Odinson per vendetta. Zeus vuole anche che le persone abbiano paura degli dei come una volta. Hercules è un rivale di Thor nei fumetti e sembra che la sua controparte del MCU avrà un’eventuale resa dei conti con il Dio del Tuono. Il casting di Brett Goldstein per il ruolo di Hercules ha avuto un impatto importante sul pubblico, proprio come quello di Roy Kent.

Phil Dunster ha detto a The Wrap: “Lo adoro. Ogni volta che lo vedo in topless è una vittoria per me”. Hannah Waddingham, che interpreta Rebecca Welton, la proprietaria della squadra di calcio AFC Richmond, ha parlato con Variety su come Goldstein si stesse chiedendo se avrebbe dovuto o meno interpretare il ruolo di Hercules. Waddingham ha detto:

Mi ha detto, ‘Mi è stata offerta questa cosa… Ragazzi, pensate che dovrei farlo?’ Ho detto: “Sei pazzo? Stai davvero passando un momento difficile? Stai seriamente pensando che potresti non interpretare Hercules?’… Poi però non mi ha detto che l’avrebbe fatto! Quindi (all’uscita del film) tutti esultavano “Brett Goldstein! Brett Goldstein!’ E io ero tipo, ‘Tu, sfacciato bastardo.'”

Non sappiamo ancora quale sarà il futuro di Hercules/Brett Goldstein nel MCU, ma ci aspettiamo grandi cose dall’interprete di Roy Kent.

Brett Goldstein: 10 cose che non sai sull’attore

Brett Goldstein: 10 cose che non sai sull’attore

Formatosi come sceneggiatore, Brett Goldstein è oggi anche un promettente attore, attivo per lo più in televisione ma pronto al salto anche sul grande schermo. Gli sono bastati infatti pochi anni per affermarsi come una delle voci più brillanti e interessanti di Hollywood, ed oggi è tanto popolare quanto richiesto. Tra progetti attualmente in lavorazione e altri previsti per l’imminente futuro, Goldstein ha tutta l’aria di essere un volto da non dimenticare, che da qui in avanti guadagnerà sempre più attenzioni e popolarità.

Ecco 10 cose che non sai di Brett Goldstein.

Brett Goldstein: i suoi film e le serie TV

1. È noto per i suoi ruoli in televisione. L’attore è noto principalmente per i suoi ruoli in televisione. Egli ha iniziato ricoprendo alcuni piccoli ruoli in serie come Metropolitan Police (2009), Love Matters (2013) e Storie in scena (2014). Ha ottenuto una prima popolarità grazie alla serie Derek (2012), con Ricky Gervais, per poi distinguersi in Undercover (2015), Hoff the Reecord (2015-2016), Drifters (2014-2016) e Uncle (2014-2017). La definitiva consacrazione arriva poi grazie a Ted Lasso (2020-in corso), dove recita accanto a Jason Sudeikis.

2. Ha recitato anche per il cinema. Nel corso della sua carriera Goldstein ha avuto modo di recitare anche in alcuni film per il cinema, anche se  si tratta di titoli per lo più indipendenti e che non hanno avuto una considerevole distribuzione internazionale. Tra i suoi lungometraggi si ricordano Un estate per morire (2005), The Comedian (2012), The Knot (2012), Everyone’s Goingo to Die (2013), The Hooligan Factory (2014), SuperBob (2015) e Wild Honey Pie! (2018).

3. È anche sceneggiatore e produttore. Oltre ad occuparsi di recitazione, Goldstein ha dimostrato negli anni di essere interessato anche ad altri aspetti della produzione cinematografica e televisiva. Egli ha infatti ricoperto con successo anche il ruolo di sceneggiatore, partecipando alla scrittura di serie come Ronna & Beverly (2012), Hoff the Record (2015-2016), Soulmates (2020), Ted Lasso (2020-in corso) e Shrinking (2022). Ha poi sceneggiato anche i film Un estate per morire (2005) e The Nan Movie (2022). Come produttore si è invece occupato delle serie Soulmates e Ted Lasso.

Brett Goldstein Instagram

Brett Goldstein in Doctor Who

4. Ha recitato in un episodio della celebre serie. Poco prima di diventare l’attore noto che è oggi, Goldstein ha avuto l’occasione nel 2018 di recitare in un episodio della serie Doctor Who. Si tratta del quinto dell’undicesima stagione, dal titolo The Tsuranga Conundrum. Qui l’attore interpreta Astos, il medico di bordo della Tsuranga. Il ruolo ha contribuito a rendere Goldstein maggiormente popolare presso il grande pubblico, permettendogli anche di dimostrare le sue doti da attore.

Brett Goldstein in Thor

5. Ha un cameo nel nuovo film Marvel. In sala dal 6 luglio, Thor: Love and Thunder è il quarto film dedicato al dio del tuono, qui alle prese con il temibile Gorr il macellatore di dei. Nel film, a sorpresa, compare con un cameo anche Goldstein. L’attore è infatti protagonista di una delle due scene dopo i titoli di coda, dove compare nel ruolo del semidio Ercole. Tale breve presenza lascia immaginare che il personaggio, e l’attore, possano comparire in futuro in modo più esteso nel MCU.

Brett Goldstein in Ted Lasso

6. Ha scritto alcuni episodi della serie. Noto come sceneggiatore, Goldstein era stato inizialmente chiamato a partecipare alla scrittura della serie Ted Lasso. Scrivere per lo show ha poi portato Goldstein a essere scelto per il personaggio del vecchio calciatore Roy Kent. Rimasto affascinato dal personaggio, Goldstein ha infatti voluto partecipare al casting per questo, finendo con l’ottenere la parte che oggi lo ha reso celebre.

7. Ha vinto un importante premio. La serie Ted Lasso rappresenta un vero e proprio punto di svolta nella carriera dell’attore. Oltre ad essere stato lo sceneggiatore di alcuni episodi, Goldstein è anche interprete nel ruolo di Roy Kent. Proprio grazie all’interpretazione di questo personaggio egli ha ottenuto alcuni importanti riconoscimenti. Il più prestigioso tra tutti è però certamente l’Emmy vinto come miglior attore non protagonista nel 2021.

Brett Goldstein Ted Lasso

Brett Goldstein è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio account verificato, seguito ad oggi  da 492 mila persone. In questo, dove Goldstein ha ad oggi pubblicato olre 700 post, si possono ritrovare immagini di diverso tipo, da quelle promozionali del lavoro dell’attore ad altre relative ai suoi momenti di svago lontani dai riflettori. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività.

Brett Goldstein: chi è sua moglie

9. Non è sposato. Goldstein si è sempre dimostrato intenzionato a mantenere il maggior riserbo possibile sulla propria vita privata. Molto poco si sa infatti di lui al di fuori delle scene. Più volte, ad esempio, i fan si sono chiesti se sia sposato o meno. Ciò che si sa riguardo la sua vita sentimentale è che attualmente l’attore non è sposato, ma è impegnato in una relazione con Beth Rylance, una comica britannica, che Goldstein ha anche ringraziato durante il suo discorso mentre riceveva il premio Emmy.

Brett Goldstein: età ed altezza

10. Brett Goldstein è nato il 17 luglio del 1980 a Londra, Inghilterra. L’attore è alto complessivamente 1.80 metri.

Fonte: IMDb, PageSix

Brett Goldstein sarà una guest star della seconda stagione di Shrinking

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Brett Goldstein apparirà come guest star nella seconda stagione di Shrinking su Apple TV+. Il ruolo porterà Goldstein davanti alla telecamera per la serie, di cui è co-creatore e produttore esecutivo. I dettagli sul personaggio che interpreterà in Shrinking sono tenuti nascosti.

Brett Goldstein ha debuttato con il suo ruolo nella serie Apple TV+ Ted Lasso, interpretando Roy Kent, oltre a lavorare anche come sceneggiatore e infine come co-produttore esecutivo. Ha vinto due Emmy Awards consecutivi per il suo lavoro nello show. I suoi altri crediti come attore includono Thor: Love and Thunder, Doctor Who e Superbo, e per l’ultimo dei quali è stato anche co-sceneggiatore.

La seconda stagione di Shrinking è attualmente in produzione. Goldstein ha co-creato la serie con il co-creatore di Ted Lasso, Bill Lawrence, e Jason Segel, co-protagonista di Shrinking insieme a Harrison Ford. Tutti e tre sono produttori esecutivi insieme a Neil Goldman, James Ponsoldt, Randall Winston, Jeff Ingold, Liza Katzer, Rachna Fruchbom, Brian Gallivan e Annie Mebane. La Warner Bros. Television, con cui Lawrence e Goldstein hanno accordi generali, produce.

Insieme a Segel e Ford, Shrinking vede protagonisti Jessica Williams, Christa Miller, Lukita Maxwell, Michael Urie, Luke Tennie e Ted McGinley. Sia Segel che Williams hanno ottenuto nomination agli Emmy per la prima stagione, che ha debuttato nel gennaio 2023. Segel recita nella serie nel ruolo del “terapista in lutto Jimmy, che inizia a infrangere le regole e a dire ai suoi clienti esattamente quello che pensa. Ignorando la sua formazione e la sua etica, si ritrova ad apportare enormi e tumultuosi cambiamenti alla vita delle persone… compresa la sua”.

Bret McKenzie nel cast de Lo Hobbit!

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Hobbit

Giugne notizie che Bret McKenzie è entrato a far parte del cast de Lo Hobbit. L’attore della serie Flight of the Conchords, ritornerà dunque a lavorare con Jackson sopo la breve apparizione ne La compagnia dell’Anelo e nel Il ritorno del re.

Bret McKenzie nel cast de Lo Hobbit!

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Giugne notizie che Bret McKenzie è entrato a far parte del cast de Lo Hobbit. L’attore della serie Flight of the Conchords, ritornerà dunque a lavorare con Jackson sopo la breve apparizione ne La compagnia dell’Anelo e nel Il ritorno del re.

Il film è attualmente in fase di ripresa, sotto la guida nuovamente di Peter Jackson.  Ian McKellen e Andy Serkis ritorneranno nei rispettivi ruoli. Lo Hobbit verrà girati in 3D e uscirà in due parti, rispettivamente nel dicembre del 2012 e 2013.

Bret Easton Ellis esordisce alla regia e dirige Joseph Quinn

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Bret Easton Ellis esordisce alla regia e dirige Joseph Quinn

L’autore americano Bret Easton Ellis è pronto a fare il suo debutto alla regia con Relapse, un film horror di alto profilo da lui scritto con protagonista il giovane Joseph Quinn visto nella quarta stagione di Stranger Things.

La SND con sede a Parigi si è unita al progetto come produttore, insieme a Nostromo di Adrian Guerra e Kiss & Kill di Simon Wallon. SND gestirà le vendite mondiali di Relapse, così come la distribuzione francese, e annuncerà il titolo all’EFM con un esclusivo sizzle reel.

Quinn, che vedremo prossimamente in A Quiet Place: Giorno 1 (guarda il trailer) e nel sequel Il Gladiatore, reciterà in Relapse nei panni di Matt Cullen, che entra in riabilitazione dopo aver assistito a una morte orribile durante una festa sotto l’effetto di droghe. Tre mesi dopo, è pronto a rimettere insieme la sua vita, soggiornando nella villa dei suoi genitori sulle colline di Los Angeles. Ma le cose intorno a Matt sono cambiate e tutto sembra sbilanciato.

“Alimentata dalla sua personalità instabile e dal potere invasore dei social media, la paranoia di Matt cresce, mettendo a rischio il suo programma di riabilitazione. Quando ricomincia a usarli, una presenza misteriosa inizia a crescere attorno a Matt e si rivela un mostro che lo perseguita fin da quando era adolescente. Il suo terapista cerca di aiutarlo, convinto che il mostro sia effettivamente nella testa di Matt”, si legge nella sinossi.

Bret Easton Ellis flirta con il mondo del cinema da decenni, poiché molti dei suoi libri iconici, da “American Psycho” a “Le regole dell’attrazione”, sono stati adattati per il grande schermo. Il suo ultimo libro, “Le Schegge”, un romanzo semi-autobiografico sui serial killer, è stato scelto dalla HBO per una miniserie. Ellis ha anche scritto quattro film, tra cui “The Canyons” del 2013 e “Smiley Face Killers” del 2020.

“Sono cresciuto guardando gli iconici film horror degli anni ’70”, ha detto Ellis. “Ho scritto ‘Lunar Park’, un romanzo horror, come omaggio a Stephen King. Mi sembra appropriato che il mio primo lungometraggio sia un film horror. C’è una semplicità in “Relapse” che sembra la forma perfetta per il mio debutto alla regia: qualcosa di diretto e di grande impatto”.

Ellis ha detto che “non ha mai visto un film di mostri nel tipo di ambientazione di lusso di Los Angeles di cui ho scritto e che conosco”. L’autore / regista, che parla della cultura pop nel “The Bret Easton Ellis Podcast”, ha descritto “Relapse” come un “film di mostri con i (suoi) personaggi caratteristici – giovani, belli, ricchi – al centro”. Ha anche detto che era “un film personale”. “Avrà le mie caratteristiche: sesso, droga e paranoia. Sarà anche un film divertente, entusiasmante e commerciale che piacerà a molte persone”, ha continuato.

Ramy Nahas, responsabile delle vendite internazionali di SND, ha affermato che “Relapse combina l’aspetto e l’atmosfera del genere horror con la prospettiva unica di Bret Easton Ellis”. “È il mix perfetto dei temi per cui Bret è famoso all’interno di un film mostruoso. Un autore di culto, un attore emergente e una sceneggiatura accattivante”, ha aggiunto Nahas.

Brenton Thwaites: 10 cose che non sai sull’attore

Brenton Thwaites: 10 cose che non sai sull’attore

Distintosi tra cinema e serie TV, l’attore Brenton Thwaites è riuscito nel corso di pochi anni ad affermarsi come un giovane e promettente volto della recitazione. Grazie alla sua partecipazione a grandi blockbuster ha potuto ottenere grande popolarità, confermando poi il suo talento anche attraverso prodotti più piccoli e di vario genere. Oggi è protagonista di una popolare serie televisiva, riconfermandosi come una personalità ancora particolarmente sulla cresta dell’onda.

Ecco 10 cose che non sai su Brenton Thwaites.

Brenton Thwaites: i film e le serie TV

1. Ha recitato in diversi film. La carriera cinematografica di Thwaites ha avuto inizio con i film Save Your Legs!, Oculus – Il riflesso del male e The Signal, girati tra il 2012 e il 2014. Sempre nel 2014 recita in Maleficent accanto ad Angelina Jolie e Elle Fanning, ottenendo grande popolarità. Successivamente recita in The Giver – Il mondo di Jonas (2014), Son of a Gun (2014), Ride – Ricomincio da me (2014) e Gods of Egypt (2016). Ulteriore popolarità arriva nel 2017 grazie al film Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar, dove recita accanto a Johnny Depp e Kaya Scodelario. Da quel momento ha poi recitato nei film An Interview with God (2018), A Violent Separation (2019) e Ghosts of War (2020).

2. È noto per alcune serie televisive. Prima di ottenere grande popolarità al cinema, Thwaites ha recitato nella serie australiana SLiDE (2011) e nella soap opera Home and Away (2011-2012), dove ha ricoperto il ruolo di Stu Henderson. Ottiene poi una prima notorietà grazie al film televisivo Laguna blu – Il risveglio, remake dell’omonimo titolo cinematografico del 1980. Dopo essersi dedicato esclusivamente al cinema per diversi anni, Thwaites torna infine sul piccolo schermo per recitare nella serie supereroistica Titans.

Brenton Thwaites Dick Grayson

Brenton Thwaites è Dick Grayson

3. Ha riportato sullo schermo il celebre personaggio. Dal gennaio 2019 in Italia sulla piattaforma Netflix è disponibile la serie Titans, basata sui Giovani Titani, supereroi della DC Comics. Protagonista e leader del gruppo è Richard “Dick” Grayson, alias Robin. Il personaggio è notoriamente la spalla di Batman, che decide però qui di mettersi in proprio e gestire il proprio gruppo di supereroi. Ad interpretare tale ruolo vi è proprio Thwaites, che ha così riportato sul piccolo schermo il celebre Robin a distanza di 49 anni dalla sua ultima comparsa nella serie Batman. Si tratta inoltre anche della prima versione live-action del personaggio dopo quella data da Chris O’Donnell nel film Batman & Robin.

4. È affascinato dagli aspetti psicologici del personaggio. Nel raccontare il suo Robin, Thwaites ha dichiarato di essere maggiormente attratto dai suoi aspetti psicologici che non dal suo indossare un costume per combattere il crimine. Per lui, Dick Grayson è un leader riluttante, ancora in cerca di risposte sulla sua identità e su ciò che davvero desidera ottenere. Allo stesso tempo, si trova a dover gestire anche un gruppo di altri supereroi che dipendono da lui. Tutto ciò lo porta a vivere una serie di conflitti che per l’attore sono il vero elemento interessante del personaggio.

Brenton Thwaites in Pirati dei Caraibi

5. Ha interpretato il figlio di un celebre personaggio. Quella di Pirati dei Caraibi è una delle saghe cinematografiche più apprezzate dall’inizio del nuovo secolo. Oltre all’iconico capitan Jack Sparrow, uno dei personaggi più apprezzati è Will Turner, interpretato nei primi tre film da Orlando Bloom. Nel quinto film, Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar, viene invece introdotto il figlio di questi, Henry Turner. Ad interpretarlo è proprio Thwaites, che grazie a questo ruolo ha ottenuto definitiva consacrazione. L’attore, in realtà, ha solo 12 anni in meno a Bloom e 4 in meno a Keira Knightley, che interpreta sua madre.

6. Per ottenere il ruolo ha dovuto battere un’agguerrita concorrenza. Un ruolo come quello di Henry Turner è un occasione d’oro per tutti i giovani attori in cerca di popolarità nel mondo del cinema. Sono dunque stati molti i candidati al ruolo, da Ansel Elgort e Taron Egerton, da George MacKay a Sam Keeley. Ognuno di questi ha poi ottenuto grande successo recitato in acclamati film diretti da celebri registi. Ad ottenere il ruolo di Henry Turner è però stato Thwaites, ritenuto dai produttori più simile a Bloom in quanto a fisico e recitazione.

Brenton Thwaites in Maleficent

7. Ha avuto un ruolo fondamentale nel film. Nel film del 2014 Maleficent, incentrato sulla celebre Malefica, una delle fate più cattive del mondo Disney, Thwaites ha ricoperto uno dei primi ruoli di rilievo della sua carriera. Interpreta infatti qui il principe Filippo, segretamente innamorato della principessa Aurora. Grazie a questo ruolo in un film di grandissimo successo, l’attore ha potuto ottenere una prima notorietà che lo ha poi portato ad ottenere sempre più ruoli all’interno di Hollywood.

Brenton Thwaites Pirati dei Caraibi

Brenton Thwaites: la vita privata dell’attore

8. Ha conosciuto la sua partner sul set di un film. Mentre nel 2015 era impegnato nelle riprese di Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar in Australia, Thwaites ha conosciuto Chloe Pacey, con la quale ha convissuto per l’intero periodo del set. Successivamente, i due hanno portato avanti la loro relazione che dura ancora oggi. La coppia ha poi avuto anche due figli. Sui rispettivi account Instagram si possono ritrovare diversi post in cui i due si mostrano in loro momenti famigliari, stando però attenti a non esporsi troppo. Ad oggi Thwaites e la Pacey non sono ufficialmente sposati.

Brenton Thwaites è su Instagram

9. Ha un profilo sul social network. L’attore è presente su Instagram con un proprio account verificato. All’interno di questo Jackson vanta oltre 741 mila follower, ed è solito pubblicare post di vario genere. Questi ad oggi sono più di 136 e spaziano da momenti di svago in compagna di amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi progetti cinematografici e televisivi. Seguendo il suo profilo, dunque, si potrà essere sempre aggiornati sulle sue attività.

Brenton Thwaites: età e altezza dell’attore

10. Brenton Thwaites è nato a Cairns, in Australia, il 10 agosto del 1989. L’attore è alto complessivamente 1,82 metri.

Fonte: IMDb

Brendan Gleeson: 10 cose che non sai sull’attore

Brendan Gleeson: 10 cose che non sai sull’attore

Brendan Gleeson, noto per i suoi personaggi da mentore o da figura burbera e autoritaria, è un attore dotato di un talento raro, che gli permette non solo di interpretare qualunque tipo di personaggio, passando con naturalezza da un genere cinematografico ad un altro, ma anche di conferire a tali personaggi una profonda umanità, ben oltre quella che viene per lo scritta. È proprio questo uno degli aspetti più incantevoli della sua attività di interprete e che lo rende tanto memorabile nel cuore degli spettatori.

Ecco 10 cose che non sai di Brendan Gleeson.

Brendan Gleeson: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Gleeson ottiene una prima popolarità al cinema recitando in film come Cuori ribelli (1992), Braveheart – Cuore impavido (1995) e Michael Collins (1996), con Liam Neeson. In seguito ha recitato in Mission: Impossible 2 (2000), con Tom Cruise, A.I. – Intelligenza artificiale (2001), 28 giorni dopo (2002), Gangs of New York (2002), con Daniel Day-Lewis, Troy (2004), The Village (2004), Le crociate (2005) e Harry Potter e il calice di fuoco (2005). Tra gli altri film in cui ha recitato negli ultimi anni si annoverano In Bruges – La coscienza dell’assassino (2008), Un poliziotto da happy hour (2011), Safe House (2012), Edge of Tomorrow (2014), Calvario (2014), Suffragette (2015), Heart of the Sea (2015), con Chris Hemsworth, La legge della notte (2016), Paddington 2 (2017), La ballata di Buster Sgruggs (2018), Frankie (2019), Macbeth (2021), con Denzel Washington, e Gli spiriti dell’isola (2022).

2. Ha preso parte anche a progetti per la TV. Oltre ai tanti film per il cinema in cui ha recitato, Gleeson ha preso parte, ancora agli inizi della sua carriera, anche a film per la TV come Hard Shoulder (1990), Saint Oscar (1991), The Treaty (1991), The Snapper (1993), Avventure nei mari del nord (1995), Making the Cut (1998) e Into the Storm – La guerra di Churchill (2009). Negli ultimi anni ha poi recitato anche in tre serie: 1916 Seachtar Dermadta (2013), Mr. Mercedes (2017-2019), tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King, e State of the Union (2022).

3. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Nel corso della sua carriera Gleeson ha ricevuto nomination ad alcuni dei più importanti premi assegnati per il cinema. Tra questi si anoverano sette candidature ai Satellite Award, dove ha vinto due volte come miglior attore per Into the Storm e Mr. Mercedes, due candidature agli Emmy Award, dove ha vinto come miglior attore per Into the Storm, e cinque nomination ai Golden Globe. Nel 2023 ha infine ricevuto la sua prima candidatura ai premi Oscar come miglior attore non protagonista per Gli spiriti dell’isola.

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Brendan Gleeson è Malocchio Moody in Harry Potter

4. Non era sicuro di voler recitare nel film. Il ruolo più celebre di Gleeson è senza dubbio quello di Alastor “Malocchio” Moody nella saga di Harry Potter. Più precisamente egli compare nel quarto, nel quinto e nel settimo film. Inizialmente, però, l’attore ha raccontato di aver firmato solo per un film, poiché non se la sentiva di partecipare ad una saga di un genere che non sentiva suo. In particolare, l’attore era preoccupato all’idea di lavorare con interpreti molto giovani. Una volta sul set, però, si è lasciato conquistare dall’atmosfera magica e tutt’altro che infantile, decidendo di rimanere nella saga.

5. Ha basato il personaggio su sue esperienze pregresse. Prima di diventare un attore, Gleeson a lavorato per dieci anni come insegnante di lingua e letteratura inglese e irlandese al Catholic Belcamp College di Dublino. L’attore ha raccontato di essersi basato sulle sue esperienze come docente per interpretare Malocchio Moody, riproponendo alcuni dei suoi atteggiamenti in aula, portandoli naturalmente all’estremo. Gleeson, inoltre, ha affermato di essersi sentito capace di “esorcizzare” qualche cattiveria compiuta nella sua carriera di professore.

Brendan Gleeson in Braveheart – Cuore impavido

6. Quello in Braveheart è stato uno dei suoi primi ruoli importanti. Dopo alcuni ruoli per il cinema e la televisione, Gleeson si è fatto conoscere per il personaggio di Hamish, ruolo secondario nel film Braveheart – Cuore impavido, diretto e interpretato da Mel Gibson. Nel film Gleeson interpreta dunque uno dei più fedeli capitani del protagonista, anche se il vero condottiero a cui il suo Hamish è ispirato era scozzese e non irlandese, come è invece l’attore. Ad ogni modo, fu questo uno dei primi ruoli a conferire popolarità a Gleeson.

Brendan-Gleeson-Colin-Farrell

Brendan Gleeson in Troy

7. Ha interpretato un celebre condottiero. Dopo essere stato un guerriero in Braveheart, Gleeson ha avuto l’occasione pochi anni dopo di interpretarne un altro ancor più celebre nel film epico Troy. Qui egli è infatti Menelao, l’uomo a cui Paride ruba la bella Elena, di fatto scatenando la guerra tra greci e troiani. Gleeson si è dunque stavolta trovato a doversi confrontare con abiti di scena particolarmente elaborati e con sequenze di battaglia molto complesse. Anche questo è poi divenuto un altro dei ruoli per cui l’attore è oggi maggiormente ricordato.

Brendan Gleeson e Colin Farrell

8. Ha lavorato in due occasioni con il collega irlandese. Brendan Gleeson e Colin Farrell si sono dimostrati essere una straordinaria coppia cinematografica, forte della grande sintonia esistente tra i due interpreti. I due hanno ad oggi lavorato insieme per i film In Bruges – La coscienza dell’assassino e Gli spiriti dell’isola, entrambi diretti da Martin McDonagh, anche lui irlandese di origini. In entrambi i casi i due si sono sempre dichiarati entusiasti del lavoro svolto insieme, considerando il periodo di lavoro sui due film realizzati insieme come estremamente creativo e personalmente rinvigorente.

Brendan Gleeson e i suoi figli

9. Ha quattro figli. Sposato dal 1982 con Mary Weldon, l’attore ha quattro figli: lo scrittore Rory e gli attori Fergus, Brian e Domhnall Gleeson. Quest’ultimo è il più noto tra i tre, celebre per aver recitato, come il padre, nella saga di Harry Potter, ricoprendo il ruolo di Bill Weasley, ma anche nei film Ex Machina, Anna Karenin e nella trilogia sequel di Star Wars nei pani del Generale Armitage Hux. Domhnall ha dunque recitato accanto al padre in Harry Potter, anche se inizialmente contrario alla cosa per via del suo non voler essere giudicato in base alla loro parentela.

Brendan Gleeson: età e altezza dell’attore

10. Brendan Gleeson è nato a Dublino, Irlanda, il 20 marzo del 1955. L’attore è alto complessivamente 1,86 metri.

Fonte: IMDb

Brendan Gleeson ufficialmente nel cast di Spider-Noir

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Brendan Gleeson ufficialmente nel cast di Spider-Noir

È ufficiale, Brendan Gleeson è pronto per un ruolo importante nella prossima serie live-action Spider-Noir di Prime Video. Variety aveva già riferito in esclusiva a luglio che Gleeson avrebbe preso parte allo show, ma il suo ruolo è stato ora confermato. I dettagli esatti sul personaggio di Gleeson sono tenuti segreti, ma si ritiene che interpreterà il cattivo principale.

Brendan Gleeson reciterà insieme al protagonista della serie Nicolas Cage nello show, che al momento è intitolato Spider-Noir. Altri membri del cast includono Lamorne Morris, Abraham Popoola e Li Jun Li.

Secondo la sinossi ufficiale, lo show “racconta la storia di un investigatore privato anziano e sfortunato (Cage) nella New York degli anni ’30, che è costretto a confrontarsi con la sua vita passata come unico supereroe della città”.

Tutto quello che sappiamo sulla serie Spider-Noir

Spider-Noir è prodotto da Oren Uziel e Steve Lightfoot, che fungeranno anche da co-showrunner e produttori esecutivi. Hanno sviluppato la serie con il team di Spider-Man: Un nuovo universo composto da Phil Lord, Christopher Miller e Amy Pascal, che saranno anche produttori esecutivi. Harry Bradbeer sarà il produttore esecutivo e dirigerà i primi due episodi. Pascal è produttore esecutivo tramite Pascal Pictures. La serie è prodotta da Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios, con Lord e Miller attualmente sotto un accordo generale con Sony.

Confermati nel cast Nicolas Cage, Brendan Gleeson e Lamorne Morris. Spider-Noir è stato il secondo spettacolo annunciato nell’ambito di una partnership tra Amazon e Sony per sviluppare progetti sui personaggi Marvel associati a Spider-Man controllati da Sony. Il primo è stato “Silk: Spider Society”, a cui è stato originariamente dato il via libera nel 2022, ma è stato riferito a maggio che il progetto non sarebbe andato avanti.

Brendan Gleeson nel cast della serie Spider-Man Noir con un ruolo da villain [RUMOR]

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All’inizio dell’anno abbiamo avuto la conferma che la Sony Pictures sta procedendo con una serie live-action di Spider-Man Noir per Amazon Prime Video, con Nicolas Cage (Ghost Rider, Dream Scenario) che interpreterà l’eroe dopo averlo doppiato in Spider-Man: Into The Spider-Verse. Ora, Daniel Richtman riporta che Brendan Gleeson (Harry Potter, Gli spiriti dell’isola) si sarebbe unito al cast come cattivo.

Al momento non c’è molto altro su cui basarsi, ma nei fumetti Noir affronta molteplici versioni ridisegnate di praticamente tutti i classici nemici di Spidey, tra cui Goblin, Avvoltoio, Electro e Doctor Octopus. Se questa notizia si rivelasse vera – e Richtman è stato molto preciso in questi ultimi tempi con gli scoop sul casting – è possibile aspettarsi presto una conferma da parte degli studios coinvolti.

spider-man noir
Spider-Man Noir nel film Spider-Man: Un nuovo universo

Spider-Man Noir: tutto quello che sappiamo sulla serie

In precedenza è stato riferito che la serie, ancora senza titolo, seguirà un supereroe più anziano e provato nella New York degli anni Trenta. Persone a conoscenza del progetto hanno dichiarato che la serie sarà ambientata in un universo proprio e che il personaggio principale non sarà Peter Parker, il che significa che Cage interpreterebbe un altro Spider-Man. Lo show dunque potrebbe non reinventare il mondo di Peter con uno sfondo noir.

Dopo essere comparso in forma animata in Spider-Man: Un nuovo universo, questa sarà la prima volta che il personaggio verrà interpretato in un progetto live-action. Secondo la trama ufficiale, “Noir” racconterà la storia “di un investigatore privato anziano e sfortunato (Cage) nella New York degli anni ’30, costretto a fare i conti con la sua vita passata come unico e unico supereroe della città”.

“Espandere l’universo Marvel con ‘Noir’ è un’opportunità unica e speciale e siamo onorati di offrire questa serie ai nostri clienti Prime Video globali”, ha affermato Vernon Sanders, responsabile televisivo di Amazon MGM Studios. “Il talentuoso Nicolas Cage è la scelta ideale per il nostro nuovo supereroe e per un team di produttori esperto con Phil Lord, Christopher Miller, Amy Pascal e l’incredibile team di Sony è impegnata ad espandere questo franchise nel modo più autentico”.

Oren Uziel sarà sceneggiatore e produttore esecutivo della serie, mentre i produttori di Spider-Man: Un nuovo universo, Phil Lord e Christopher Miller, e l’ex capo della Sony, Amy Pascal, saliranno a bordo come produttori esecutivi. Uziel è noto per aver scritto l’actioner romantico The Lost City, oltre a film come 22 Jump Street, Mortal Kombat e The Cloverfield Paradox. Ha anche scritto John Wick 4 e l’imminente adattamento del videogioco Borderlands.