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The Palace di Roman Polanski al cinema dal 28 settembre

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Uscirà al cinema il 28 settembre 2023 The Palace, il nuovo film di Roman Polanski con Oliver Masucci, Fanny Ardant, John Cleese, Joaquim De Almeida, Luca Barbareschi, Milan Peschel, Bronwyn James, Fortunato Cerlino, Michelle Shapa e Mickey Rourke. Il film è stato scritto da Jerzy Skolimowski, Ewa Piaskowska e Roman Polanski, con le musiche di Alexandre Desplat.

La trama di The Palace

È il 31 Dicembre 1999 e al lussuoso The Palace Hotel fervono i preparativi per il Capodanno più atteso di sempre. Ospiti milionari da tutto il mondo si preparano ad entrare nel Nuovo Millennio, tra vezzi, vizi e stravaganze. Roman Polanski ci regala una commedia assurda, nera e provocatoria.

The Palace è una coproduzione: Italia, Svizzera, Polonia, Francia, coprodotta da Èliseo entertainment con Rai Cinema, CAB ProductionsLucky BOB, RP Productions in collaborazione con Etienne Dontaine e Stéphane Rigotti per Agent Double, Polski Instytut Sztuki Filmowej, Atlas Sztuki, Adam Gudell per Moderator Inwestycje, Jarosław Fabiański per Direct4energy, Benitex Beata Radkiewicz, produttore associato Carla Milesi di Grésy, prodotto da Luca Barbareschi, Wojciech Gostomczyk, Jean-Louis Porchet.

 

Tom Holland parla delle condizioni per Spider-Man 4 e del desiderio di avere Miles Morales in live-action

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Durante il tour stampa di Spider-Man: No Way Home, Tom Holland ha fortemente fatto riferimento al fatto che il suo tempo come Peter Parker potrebbe essere giunto al termine, anche se si fa un gran parlare di Spider-Man 4 e del coinvolgimento di Holland. Qualcosa è evidentemente cambiato da allora, tuttavia, e l’attore sembra molto più aperto all’idea di interpretare di nuovo il personaggio.

Negli ultimi mesi, abbiamo sentito che i Marvel Studios vogliono che l’Uomo Ragno di Holland sia il personaggio principale di Avengers: The Kang Dynasty e Amy Pascal di Sony Pictures ha confermato che i colloqui su Spider-Man 4 sono in corso.

Parlando con Inverse, Holland ha risposto ad alcune domande in merito, parlando di quello che comporterebbe per lui uno Spider-Man 4 e di quello che vorrebbe fosse il suo ruolo per un live action con Miles Morales: “Se si realizzerà o meno, chi lo sa?” “Ma in questo momento sembra abbastanza buono, e dovremo solo aspettare e vedere.” Ha però aggiunto: “Se non riusciamo a trovare un modo per competere con il terzo, il film non si farà”. Supponiamo che Spider-Man 4 alla fine si farà, ma lo sciopero WGA in corso ha chiaramente rallentato il processo (non possiamo immaginare che il film arriverà nei cinema prima del 2025 al più presto).

Per quanto riguarda ciò che potremmo vedere nel seguito di Spider-Man: No Way Home, Holland ha dichiarato: “Sarei onorato di portare Miles Morales nel mondo dell’azione dal vivo. Come si potrebbe fare non saprei, ma in caso, coglierei l’occasione al volo.”

Le voci continuano a circolare sul fatto che Miles sia il vicino di casa di Peter in Spider-Man 4, con questa prossima trilogia dedicata all’eroe che passa il mantello al suo successore nell’Ultimate Universe. Questa scelta potrebbe avere comunque senso e dovrebbe consentire a Tom Holland di lasciare il ruolo in modo che un altro giovane attore possa riprendere da dove lui aveva interrotto.

Madame Web racconterà chi era il personaggio prima di diventare quello che conosciamo dai fumetti

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Durante un’intervista con ComicBook.com, il produttore di Madame Web, Lorenzo di Bonaventura ha confermato che il film darà alla protagonista una nuova storia sulle origini rispetto a quella che conosciamo dai fumetti: “[Se] sei un fan di Spider-Man, adorerai il personaggio perché lo conosci dai fumetti, e anche se lei non ha un personaggio così importante, stiamo raccontando la storia delle origini di Madame Web”, inizia. “E così la incontriamo prima che sia effettivamente la persona che conosci nel fumetto e arrivi a capire come diventa quella persona.” Bonaventura ha concluso dicendo: “Penso che sarà un terreno completamente nuovo e fresco per i fan”.

Questi commenti, sebbene intriganti, sono anche un po’ deludenti. Un certo numero di brutti film di supereroi hanno intrapreso la strada dell’esplorazione di chi fosse un personaggio prima che diventassero le loro controparti dei fumetti. Speriamo che non sia questo il caso e che l’esplorazione e l’espansione di questo personaggio dia anche vita a un buon film.

Madame Web: 5 dettagli sul personaggio

La sua incarnazione originale della Marvel Comics, Cassandra Webb, è ritratta come una donna anziana ed è apparsa per la prima volta in The Amazing Spider-Man #210 nel 1980. Con il suo arrivo sul grande schermo, il personaggio si unirà all’universo cinematografico dei personaggi Marvel gestito dalla Sony, che attualmente include film come Venom, Venom: La furia di Carnage e Morbius. La Sony ha però in cantiere anche Kraven il Cacciatore con la star Aaron Taylor-Johnson. Atteso in sala per il 16 febbraio 2024, Madame Web deve ancora mostrarsi con un primo trailer o immagini ufficiali e c’è dunque molta attesa a riguardo, per un film che a quanto pare avrà una forza femminile indiscutibile.

Madame Web vede nel cast Dakota Johnson nel ruolo da protagonista, con Adam Scott, Emma Roberts, Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Tahar Rahim, Mike Epps e Zosia Mamet al suo fianco. S.J. Clarkson (The Defenders) dirige Madame Web da una sceneggiatura degli sceneggiatori di Morbius Matt Sazama e Burk Sharpless. Il film dovrebbe arrivare nelle sale il 16 febbraio 2024.

The Brave and the Bold: arriva la smentita, Christina Hodson non sceneggerà il film

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Sembra che, dopotutto, Christina Hodson non scriverà la sceneggiatura di The Brave and the Bold. Il rumor che voleva l’unica sceneggiatrice accreditata per The Flash come la prescelta per scrivere anche la nuova storia della Bat-Family, è cominciato a circolare ieri, quando l’autrice è stata collegata a Andy Muschietti, che pure si dice dirigerà il film e che ha fatto coppia con Hodson per il film sul Velocista Scarlatto. Adesso arriva la smentita.

Umberto Gonzalez di The Wrap è stato il primo a riferire che Hodson non è coinvolta. I moderatori di r/DCEULeaks hanno aggiunto: “Anche Hodson doveva scrivere la sceneggiatura, ma a causa di circostanze sconosciute ha abbandonato alcuni mesi fa e da allora sono alla ricerca di un nuovo sceneggiatore. Ora il film è stato messo in pausa a causa dello sciopero WGA.”

The Brave and the Bold, quello che sappiamo sul film

Insieme all’introduzione della versione DCU di Batman – che esisterà separatamente dalla versione interpretata da Robert Pattinson nei film di The BatmanThe Brave and the Bold introdurrà “la Bat-family“, ha detto James Gunn. Il primo tra loro è Robin, che sta tornando completamente ai film live-action per la prima volta dallo sfortunato film del 1997 Batman e Robin. Questa versione di Robin sarà impersonificata da Damian Wayne, che Gunn ha descritto come “il nostro Robin preferito, “un piccolo figlio di puttana” e “un assassino”.  Damian, per chi non lo sapesse, è il figlio biologico di Bruce Wayne, di cui non quest’ultimo non conosceva l’esistenza.

E’ una strana storia padre-figlio su loro due,” ha detto Gunn. Il progetto è basato sulla serie dei fumetti di Batman scritti da Grant Morrison, che secondo James Gunn è stato “eccezionalmente influente” sul DCU. L’altro scrittore di fumetti che Gunn ha menzionato per nome era Tom King, che ha partecipato alla stanza degli sceneggiatori della DCU e conduce direttamente al prossimo progetto di lungometraggio. Se Muschietti venisse confermato alla regia, sarebbe ad ora il terzo regista ad essere associato a uno dei film in uscita dei DC Studios. Gunn dirigerà Superman: Legacy, mentre James Mangold è stato scelto per dirigere Swamp-Thing (presumibilmente dopo il suo film di Star Wars).

Pesci piccoli. – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget, la recensione dei primi due episodi della serie con The Jackal

L’oceano è una distesa d’acqua contenente mille specie di pesci diversi. E si sa, nel ciclo naturale della vita, i più piccoli, gli indifesi, vengono mangiati da quelli più grandi. Ma alcuni, che sono magari veloci e hanno grandi riflessi, riescono a fuggire e a sopravvivere. Pesci piccoli. – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget, la prima serie comedy dei The Jackal, gruppo comico napoletano in attività da ben diciotto anni, può essere introdotta con questa metafora sulla fauna marina. Lo dice già il titolo, questa è una storia che racconta tante storie, in cui i protagonisti sono pesci piccoli che devono nuotare in un mare molto vasto e spesso profondo, nel quale cercano, nonostante le difficoltà, di non essere inghiottiti, per evitare di scivolare nell’oscuro abisso.

Pesci piccoli. – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget è una produzione interamente The Jackal, insieme a Mad Entertainment e in collaborazione con Amazon Prime Video. Al timone della nave, o proprietario dell’acquario per rimanere in tema, Francesco Ebbasta, che dirige tutti e sei gli episodi, riuscendo a far spiccare di ogni personaggio la sua personalità, in un eterogeneo racconto corale. Per i The Jackal questo è il debutto ufficiale su una piattaforma streaming e il passaggio a un altro medium determina, per tutti loro, un nuovo ed entusiasmante inizio, consolidando una carriera già molto redditizia. Pesci piccoli. – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget arriva in esclusiva su Amazon Prime Video dall’8 giugno.

Pesci piccoli. – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget, la trama

Dopo uno spot andato male con Achille Lauro, Martina, creativa dell’agenzia Tree of Us, viene spostata in una sede provinciale più piccola, nella quale l’atmosfera e il metodo lavorativo usato sono completamente diversi da quelli ai quali è abituata. Ogni membro del team, composto principalmente da Fabio, Aurora, Ciro e Gianluca, si approccia alla pubblicità in maniera differente, ognuno con le sue idee e le sue soluzioni, non seguendo delle linee guida specifiche. La convivenza all’interno dell’agenzia risulta all’inizio difficile per Martina, abituata ad altri equilibri e ritmi e soprattutto a seguire determinate regole, cosa che li non sembra esistere. Imparerà, però, con il tempo ad adattarsi al nuovo contesto, sforzandosi di aprirsi e conoscere i suoi colleghi, tutti dalle stravaganti personalità.

Il mondo dei pesci piccoli

Il primo episodio di Pesci piccoli. – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget setta il tone of voice e si caratterizza di tutti gli elementi costitutivi del gruppo: ilarità, gioco, tradizioni e dialetto napoletano, sguardo critico sul lavoro. Ogni tassello che nel tempo ha delineato – e formato – i The Jackal ora si trasferisce sul piccolo schermo e nelle immagini del racconto, diventato trasposizione seriale e materica di quello che è sempre stato il gruppo comico. Pesci piccoli. – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget è i The Jackal, possiede la loro identità e mantiene la loro leggerezza, e forse è proprio per questo che funziona. Senza sottrarre spazio ad attimi più profondi.

Come ogni rappresentazione comica che si rispetti, anche nelle più semplici e veloci battute, i temi che vengono sciorinati sono posti sotto la lente giudicante sia di chi li porta come narrazione sia di chi, dall’altra parte, osserva e assimila. Ogni inside joke all’interno della serie – ce ne sono tanti ma non troppi – è infatti innescato con l’obiettivo di far luce su un problema, una difficoltà, un cruccio. Nei primi due episodi l’agenzia deve affrontare l’arrivo di un creativo, Martina, che rappresenta il metodo, l’anarchia, anche la solitudine. Ma ha davanti un gruppo di persone coese, che lavorano insieme, si aiutano, guardano al futuro e al nuovo e vogliono appendere al muro il vecchiume che impedisce al grande motore dell’agenzia di fare bene. Di fare meglio.

Di emanciparsi dagli schemi standardizzati e lenti, in qualche modo. Ed è proprio nel divertissement, nei momenti più goliardici in cui si ride fino alle lacrime, che i The Jackal inseriscono con saggezza un insegnamento. Lo introducono in una battuta, il ritmo ironico e compassato retrocede per dare spazio a una riflessione sulla vita, sull’esistenza di ognuno di noi, sul condividere il proprio spazio con gli altri e sul credere in se stessi, per poi concludersi di nuovo con dell’humor. Un’operazione alla Zerocalcare, potremmo dire, in cui anche i The Jackal ci dimostrano di saper padroneggiare il racconto, senza cadere in orribili stereotipi o sbavature.

Da soli mai, uniti sempre

Oltre la bravura di saper equilibrare ironia e serietà, in una bella altalena di emozioni, i The Jackal cercano di contaminare il loro progetto con serie a noi già conosciute, tipo The Office, a cui – a detta del regista – ci sarà un riferimento esplicito nel quarto episodio, ma dall’altra parte tentano anche di allontanarsi dal solito pattern delle sitcom e non solo. Perché, a quanto pare, Pesci piccoli. – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget attingerà da diversi generi, pur avendo le ossa di una comedy. Anche in questo caso il gruppo riesce a distinguersi, a farsi in qualche modo beffa delle solite linee guida da seguire quando si realizzano prodotti del genere, regalando delle chicche molto simpatiche che movimentano l’azione. Come, per esempio, il voice over di Fru, che commenta con un microfono luccicante le vite dei suoi colleghi imitando il narratore extradiegetico nel secondo episodio.

Appurato, quindi, il genio creativo dei The Jackal già da questi primi due episodi e confermata la loro attitudine a questo tipo di racconti che sanno dialogare con il pubblico e fidelizzarlo, si capisce nell’immediato dove vuole focalizzarsi la serie: su quei lavori che non si vedono ma che sono indispensabili, e sul gap presente all’interno che è figlio del personalismo. È chiaro sin da subito, e le restanti quattro puntate solidificheranno il discorso iniziato con le prime due: i Jackal vogliono porre l’accento su quelle categorie di lavoratori che operano nell’ombra, che a volte non vengono neppure riconosciuti, molti perché troppo piccoli rispetto alla concorrenza che vanta grandi nomi e di conseguenza maggiore visibilità.

Ma che, nonostante tutto, sono persone dignitose, che spingono dal basso la macchina aziendale, e che in quella continua lotta nel rimanere vivi senza farsi divorare dai più grandi, riescono a realizzare grandi cose pur rimanendo piccoli. Trovando, nel gruppo, la forza per andare avanti. Perché, in fondo, Pesci piccoli. – Un’agenzia. Molte idee. Poco budget lo sottolinea subito: solo insieme si può cambiare il mondo.

Spider-Man: Across the Spider-Verse, una lunga sequenza in live action è stata tagliata

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Nonostante in Spider-Man: Across the Spider-Verse ci siano due cameo in live action e qualche scena di repertorio della storia dell’Uomo Ragno al cinema, sembra che un’apparizione in carne e ossa abbastanza importante sia stata tagliata dal film.

La Macchia che incontra la signora Chen del franchise di Venom è stato un momento divertente, ma che si è servito principalmente di filmati d’archivio di Venom: La Furia di Carnage. Invece, l’apparizione a sorpresa di Donald Glover come Prowler dal vivo è stata una vera e propria sorpresa.

Parlando con Variety, il co-regista Kemp Powers ha rivelato quanto il cameo sia stato pensato e realizzato alla fine della produzione: “È stato girato in uno studio di New York”, spiega. “Chris Miller è volato lì per essere presente di persona, e Phil Lord e io eravamo nel controcampo per dettare le battute. Abbiamo avuto la ripresa proprio alla fine della realizzazione. In effetti, anche nelle proiezioni di anteprima del pubblico, in quella scena c’era un piccolo ritaglio di cartone di Donald Glover”. Il co-regista Joaquim Dos Santos aggiunge: “Sapevamo che sarebbe comunque arrivato, perché l’idea ha fatto comunque impazzire le persone, anche in quella versione grezza. È allora che sai di avere qualcosa di valido”.

Per quanto emozionante fosse il cameo di Glover, sembra che Spider-Man: Across the Spider-Verse avesse ambizioni ancora più grandiose per un’intera sequenza live-action. Sebbene i cineasti abbiano rifiutato di rivelare troppi dettagli specifici al riguardo, sembra che la sequenza in questione avrebbe visto coinvolti dei volti familiari.

“Ci sono stati momenti in cui abbiamo pensato a enormi sequenze live-action nel film, e poi si è trasformato in un brutto scherzo”, dice Powers. “Anche a noi non piaceva più. E abbiamo appena detto: ‘OK, basta, assicuriamoci che sia qualcosa di preciso che ottenga il massimo risultato possibile e che parli della storia.'”

Spider-Man: Across the Spider-Verse, il film

Sony Pictures Animation ha ingaggiato Joaquim Dos Santos (Voltron: Legendary Defender, La leggenda di Korra), il candidato all’Oscar Kemp Powers (Soul) e Justin K. Thompson (Piovono polpette) per dirigere il film, utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil Lord e Chris Miller (che tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione con David Callaham (Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci AnelliWonder Woman 1984).

Non è stato ancora confermato, ma sia Shameik Moore che la candidata all’Oscar Hailee Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro voci nel primo film, tra cui Jake Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, John Mulaney, Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La voce del villain è, in originale, doppiata da Jason Schwartzman.

Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2023: il programma

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La 59esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema si terrà a Pesaro dal 17 al 24 giugno 2023 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, della Regione Marche e del Comune di Pesaro, il cui sindaco Matteo Ricci dichiara: Pesaro si prepara a vivere una stagione ricca di eventi di carattere nazionale e internazionale. Una vera e propria “Estate da Capitale”, che ci proietta verso Pesaro 2024, Capitale italiana della Cultura”.

Il concorso internazionale del festival diretto da Pedro Armocida, è un caso quasi unico poiché è aperto a tutti i formati e a tutti i registi, senza barriere d’età, di durata, di ‘genere’, pienamente votato alla ricerca del ‘nuovo’ cinema e in una posizione di avanscoperta dei nuovi linguaggi dell’audiovisivo. Anche per questa nuova edizione il concorso sarà giudicato da tre giurie, una composta da soli studenti, un’altra professionale con personalità di rilievo internazionale e infine la giuria del nuovo Premio della Critica Italiana (SNCCI) composta da critici del Sindacato Nazionale Critici Italiani all’interno del protocollo firmato con l’Associazione Festival Italiani di Cinema (AFIC).

Ad aprire ufficialmente la 59esima edizione sarà il film cult e simbolo degli anni ’80: Flashdance. A 40 anni dal suo debutto nelle sale torna sul grande schermo in Italia grazie alla Mostra Internazionale del nuovo cinema il film di Adrian Lyne con un’indimenticabile Jennifer Beals, premiato con l’Oscar® per la migliore canzone, Flashdance… What a Feeling di Giorgio Moroder e Keith Forsey, eseguita da Irene Cara.

Dopo Liliana Cavani e Mario Martone, l’evento speciale sul cinema italiano, organizzato con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, dedica la sua attenzione al cinema del Premio Oscar® Giuseppe Tornatore. Verranno presentati tutti i suoi film per il cinema, tra cui Ennio, straordinario documento su Morricone, e Nuovo Cinema Paradiso nella versione restaurata, in collaborazione con Cinecittà SpA, in occasione del suo 35esimo compleanno. A omaggiare l’artista, che sarà ospite a Pesaro per una tavola rotonda, anche una mostra fotografica e la monografia Giuseppe Tornatore. Il cinema e i film (a cura di Pedro Armocida e Emiliano Morreale), 85esimo volume della collana Nuovocinema di Marsilio.

In viaggio verso #Pesaro2024, capitale italiana della cultura, la Mostra intende rendere omaggio al cinema italiano più popolare incontrando grandi autori e presentando film che hanno fatto la storia del cinema, non solo italiano. Il luogo eletto all’incontro con grandi personaggi e a racconti di vita è il Cinema in Piazza. Oltre al film di apertura, Flashdance, e di chiusura, Nuovo cinema paradiso, la Piazza ospiterà una serie di proiezioni accompagnate dai suoi protagonisti come Dante Ferretti, il grande scenografo Premio Oscar®, che accompagnerà la presentazione della sua autobiografia Immaginare prima. Le mie due nascite, il cinema, gli Oscar (di Dante Ferretti con David Miliozzi, edizioni Jimenz) in occasione degli 80 anni con la proiezione di Hugo Cabret di Martin Scorsese per cui ha vinto la terza statuetta. Carlo Verdone racconterà al pubblico la sua straordinaria carriera e presenterà Borotalco, che lo scorso anno ha compiuto 40 anni, in cui per la prima volta interpreta un protagonista a tutto tondo.

Grande attesa anche per le anteprime mondiali della Mostra. Si parte con uno dei maggiori poeti della seconda metà del Novecento e protagonista della scena culturale romana, Dario Bellezza a cui è dedicato il documentario Bellezza, addio – prodotto da Zivago Film e Luce Cinecittà – di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, gli stessi registi de Il caso Braibanti che proprio dal festival, nel 2020, ha iniziato un percorso che lo ha portato ad avere un grande riscontro di pubblico e di critica. Di tutt’altro tenore è Cocoricò tapes il documentario firmato da Francesco Tavella, che racconta con immagini inedite e materiali d’archivio le lunghe notti della discoteca romagnola divenuta luogo di espressione artistica, politica e sociale negli anni ‘90. C’è poi un sorprendente esordio alla regia, quello di Alessandro Marzullo che ha anche scritto la sceneggiatura di Non credo in niente, un viaggio notturno nell’anima di quattro ragazzi alla soglia dei trent’anni che non vogliono rinunciare alle proprie passioni con un cast di giovani interpreti come Demetra Bellina, Giuseppe Cristiano, Renata Malinconico, Mario Russo, Lorenzo Lazzarini, Gabriel Montesi, Antonio Orlando e Jun Ichikawa. Anche un cortometraggio in anteprima mondiale, Sognando Venezia, che sarà presentato dalla sua regista Elisabetta Giannini e dai protagonisti Francesco Di Leva, appena premiato ai David di Donatello come miglior attore non protagonista per Nostalgia di Mario Martone e da sua figlia Morena Di Leva.

La musica torna protagonista anche della 59esima edizione con il concerto in Piazza, nel giorno della festa mondiale della musica, il 21 giugno, a cura degli allievi del Conservatorio di Musica G. Rossini, e con Il muro del suono, progetto sperimentale, dedicato a Zagor Camillas, che vede l’incontro di cinema, note, visioni e musica con quattro concerti con artisti come Obelisco Nero e Vittorio Ondedei, Pivio, Giacomo Laser, Salvatore Insana e Silvia Cignoli.

Peculiare alla Mostra Internazionale il suo sguardo sul mondo attraverso un ampio ventaglio di proposte legate al nuovo cinema come l’inedito programma di cinema sperimentale argentino contemporaneo e i due focus dedicati ad altrettante registe, la tedesca Milena Gierke e l’anglo-palestinese Rosalind Nashashibi. Mentre Le lezioni di storia di Federico Rossin sono concentrate su alcuni paesi dell’Europa dell’Est, come Ungheria, Romania, Polonia, dove, in piena Guerra Fredda, decine di cineasti hanno sfidato le autorità filo-sovietiche per realizzare film sperimentali sovente in aperta rottura politica, estetica ed economica.

In quest’ottica si inserisce anche l’apertura della Mostra verso il cinema dell’Uzbekistan, che porterà a una collaborazione con il suo festival nazionale, il Tashkent Film Festival, con l’omaggio al maggiore cineasta uzbeko, Ali Chamraev, che presenterà a Pesaro il suo film del 1971, Senza paura, ambientato negli anni ‘20 ma con un tema molto attuale legato alla modernizzazione del Paese quando alle donne fu permesso di togliere il velo.

Immancabili i focus che il festival di Pesaro dedica ogni anno a personalità innovative, attraverso approfondimenti e proiezioni. A Igor Imhoff è dedicato il focus dell’ottava edizione di “Animatori italiani oggi”, rassegna non competitiva curata da Pierpaolo Loffreda, riservata alle più recenti opere realizzate da autori italiani di cinema d’animazione. La sezione Videoclip Italia, a cura di Luca Pacilio e che presenterà i migliori 20 videoclip italiani, dedica il focus all’autore Simone Rovellini.

Il mare e la spiaggia come leit motiv di una Mostra radicata nel territorio: la rassegna La Vela Incantata – Cinema in spiaggia accende i riflettori su alcuni dei più interessanti film – tutti in pellicola – di cui quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario, con la preziosa collaborazione della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia.

Inaugurato due anni fa con grande successo, torna il Pesaro Film Festival Circus, il festival nel festival curato da Giulietta Fara, ideato e pensato per i più piccoli con proiezioni di film di animazione in anteprima italiana e con workshop dedicati.

La Mostra del Nuovo Cinema si impegna a seguire l’innovativo protocollo Green dell’Associazione Festival Italiani di Cinema per proseguire un discorso di attenzione all’ambiente già intrapreso grazie al Comune di Pesaro, ad esempio, con la Bicipolitana.

Da sempre vicino ai temi del sociale, dal 2021 Emergency è charity Partner della Mostra, dove presenterà un nuovo film – Battima, diretto da Federico Demattè – del suo concorso Una storia per Emergency. Un importante spazio di riflessione sarà anche dedicato al tema della disabilità ospitando il progetto Eleanor. L’Associazione Premio Eleanor Worthington (APEW-ODV) si propone di suscitare consapevolezza riguardo alla disabilità.

La Mostra del Nuovo Cinema ha introdotto lo scorso anno la lingua dei segni italiana per alcuni eventi in Piazza e si impegna a rinnovare e a ampliare questa attenzione verso il pubblico dei sordi.

Il legame con la scuola e con l’educazione dei giovani alla settima arte è una delle mission più importanti della Mostra. In occasione del centenario Vittorio De Seta prosegue la collaborazione con la Rete di Cooperazione Educativa e INDIRE che proporrà gli altri episodi della serie capolavoro della Rai del grande documentarista, Quando la scuola cambia del 1979. Sempre In collaborazione con INDIRE, il festival partecipa all’iniziativa “La Scuola allo schermo” e tiene il primo concorso in Italia, e uno dei pochi internazionali, a cura di Chiara Grizzaffi e di Andrea Minuz dedicato ai video essay degli studenti di cinema di tutto il mondo, la nuova forma di critica cinematografica. Sempre nell’ottica della formazione del pubblico del domani, in collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), la Mostra organizza un concorso per critici/recensori, intitolato a Lino Miccichè, fondatore della Mostra.  Tra le novità di questa edizione il workshop sul Super8 a cura di Gianmarco Torri e di Karianne Fiorini. Continua la collaborazione con CNA Cinema Marche, Fondazione Marche Cultura e Marche Film Commission con l’organizzazione di una tavola rotonda su cinema e industria.

In uno degli spazi più prestigiosi di Pesaro dedicato all’arte contemporanea, la Pescheria, si svolgeranno tutte le mattine numerosi incontri, tavole rotonde, dibattiti con gli autori.

Cinema, musica, ed anche arte: la Mostra accoglierà per tutta la sua durata le esposizioni degli artisti Federica Foglia e Erik Negro nella prestigiosa cornice dello “spazio bianco”, a cura di Fulvio Baglivi, Mauro Santini e Roberto Turigliatto, in collaborazione con Fuori Orario e Rai Cultura.

Commenta ancora il Sindaco di Pesaro Matteo Ricci: “La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema è una tappa fondamentale di questo bellissimo viaggio, non solo per il programma straordinario che è stato annunciato, ma anche per la capacità che ogni anno ha di rinnovarsi, crescere e attrarre un pubblico sempre più ampio, mettendo ben in risalto le linee strategiche che l’Amministrazione sta portando avanti. La cultura, la bellezza, la sostenibilità, la tradizione, l’innovazione: contaminazioni che si ritrovano nella narrazione della manifestazione, con un programma di alto livello, ma in grado di parlare in maniera trasversale sia ai giovani che agli adulti”. Il manifesto e la sigla della 59esima edizione della Mostra sono firmati da Luca Lumaca.

Silent Land, il trailer del film di Aga Woszczyńska

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I Wonder Pictures, in collaborazione con Sardegna Film Commission, è lieta di diffondere il trailer di Silent Land, primo lungometraggio diretto da Aga Woszczyńska, al cinema dal 29 giugno.

Gli assolati paesaggi della Sardegna fanno da sfondo a un inatteso dramma interiore scatenato da un incidente che sconvolge le vacanze estive di una benestante e giovane coppia polacca che ha deciso di soggiornare in un’isolata villetta in Sardegna con vista mare e completa di piscina. L’apparente idillio quotidiano di Anna (Agnieszka Żulewska) e Adam (Dobromir Dymecki) viene improvvisamente interrotto da una serie di eventi: i ventilatori non funzionano e la piscina, a causa della siccità, si trova senz’acqua. Non bastano la limpidezza dei fondali marini, la bellezza della macchia mediterranea e la quiete del paesaggio per ricomporre la tensione tra i due protagonisti, al contrario, le loro coscienze saranno profondamente scosse dagli inattesi eventi e dalle loro conseguenze. Silent Land mette al centro un difficile rapporto di coppia, in un racconto che esplode presto nel dramma e fa emergere il lato più oscuro delle relazioni interpersonali.

Silent Land ha debuttato in anteprima mondiale al Toronto IFF Platform Competition nel 2021 e nello stesso anno ha vinto il premio FIPRESCI nell’International Competition del Thessaloniki Film Festival. Nel 2022 ha aperto il Kinoteka Film Festival ed è stato premiato come Miglior Film al Crossing Europe Film Festival. Prima dell’uscita in italia, il film sarà presentato alla 19a edizione di Biografilm Festival (Bologna, 9-19 giugno).

Silent Land è una coproduzione polacco-italo-ceca di Agnieszka Wasiak per la polacca Lava Films, Giovanni Pompili per l’italiana Kino Produzioni e Jordi Niubó per la società ceca i/o post, in Italia sarà distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Sardegna Film Commission.

Silent Land, la trama

Una giovane coppia polacca affitta una villa in Sardegna per godersi la vacanza ideale. Le aspettative dei due però si scontrano con la realtà quando si rendono conto che la piscina della villa non è agibile. Ignorando i problemi di siccità dell’isola, insistono perché venga riparata e riempita. Ma la presenza di uno sconosciuto, addetto alla riparazione, apre una crepa nell’apparente idillio e innesca una serie di eventi che porterà i due ad agire in modo istintivo e irrazionale, trascinandoli verso il punto più oscuro della loro relazione.

Nuova Scena – Rhythm + Flow Italia: la nuova competizione musicale su Netflix

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Netflix annuncia oggi l’arrivo di “Nuova Scena – Rhythm + Flow Italia”, la competizione musicale del mondo rap, prodotta da Fremantle, con Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain alla ricerca dei protagonisti che segneranno la nuova scena rap italiana, con un premio in palio per il vincitore di 100.000 euro.

“Nuova Scena – Rhythm + Flow Italia”, show in 8 episodi che arriverà solo su Netflix nel 2024, vedrà Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain partire dalle città più rappresentative del rap italiano – Roma, Napoli e Milano – alla ricerca del miglior talento della prossima generazione. Nel corso della competizione, i giovani rapper si dovranno misurare con prove di  freestyle, rap battle, produzione di brani originali, guidati dalla volontà di trasformare il proprio sogno in realtà. Nel corso dello show, i tre giudici saranno inoltre affiancati dalle principali personalità della scena rap italiana, che contribuiranno a definire l’esito della competizione.

“Nuova Scena – Rhythm + Flow Italia”, scritto da Dino Clemente, Matteo Lenardon, Paola Papa, Antonio Vicaretti e da Chiara Guerra, Vincenzo Majorana, Marina Pagliari, per la regia di  Alessio Muzi, arriva nel nostro Paese dopo il successo riscosso negli USA e in Francia, rappresentando il primo adattamento italiano di un format originale Netflix.

Avengers: Secret War potrebbe includere dei personaggi da Accross the Spider-Verse?

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Un nuovo rumor insistente si sta facendo spazio on-line e vorrebbe la presenza di alcuni personaggi di Spider-Man: Across the Spider-Verse in Avengers: Secret War. Non si sa ovviamente niente di ufficiale, ma in caso sarebbe una prospettiva allettante, visto quanto il pubblico sta amando il film d’animazione SONY.

Spider-Man: Across the Spider-Verse prevede dei riferimenti a tutti gli altri film di Spider-Man, con addirittura filmati d’archivio e riferimenti diretti, tuttavia sembra che con Secret War si possa finalmente rompere la barriera tra animazione e live action (barriera che è ormai sempre più sottile, se avete visto il film!).

Non è chiaro se ciò significa che gli Spider-man appariranno in live-action o nelle loro forme animate nel film, ma si dice che ci sia una buona ragione per cui il Multiverso che abbiamo visto in Across the Spider-Verse sembrava uguale a quello mostrato in Loki e Ant-Man e The Wasp: Quantumania. Un personaggio di Spider-Verse dovrebbe apparire anche alla fine di Madame Web, informazione che è corroborata dal fatto che già Morbius creava dei collegamenti tra i vari film SONY in live action dello Spider-Verse.

Solo il tempo dirà se questi rumors si riveleranno poi informazioni corrette, ma è difficile non essere entusiasti alla prospettiva che Oscar Isaac interpreti Spider-Man 2099 dal vivo nel MCU! Jake Johnson sarebbe una scelta naturale per Peter B. Parker, ma in generale è meglio non crearsi troppe aspettative, per evitare poi delusioni.

Avengers: Secret Wars è il film del 2026 diretto da – con Benedict Cumberbatch, Paul Rudd, Brie Larson, Tom Holland, Chris Hemsworth,  Anthony Mackie. I Marvel Studios hanno annunciato ufficialmente sia Avengers 5 che Avengers 6 in occasione del suo importante panel nella Hall H al San Diego Comic-Con 2022. Si intitoleranno Avengers: The Kang Dynasty, che uscirà il 2 maggio 2025 e Avengers: Secret Wars, che invece arriverà il 7 novembre 2025.

The Marvels: le prime immagini dei costumi di Carol, Kamala e Monica

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Grazie a IGN, diamo una prima occhiata alle action figure di Marvel Legends in arrivo per The Marvels in arrivo in sala a novembre. I piani originali prevedevano l’uscita del sequel di Captain Marvel a luglio, ma lo slittamento dell’uscita non ha coinciso con lo slittamento del via libera al merchandising del film. E infatti questo si trova già disponibile on line.

Oltre a offrire uno sguardo più da vicino ai costumi indossati da Captain Marvel, Ms. Marvel e Monica Rambeau nel film, è ora confermato che quest’ultima utilizzerà il suo nome in codice Photon dai fumetti. Per un po’, è sembrato che i Marvel Studios avessero in programma di utilizzare il nome di Spectrum, ma da allora è stata chiaramente presa una decisione. Di seguito le immagini delle statuine:

The Marvels, la trama

Nel film Marvel Studios The Marvels, Carol Danvers alias Captain Marvel ha recuperato la propria identità dai tirannici Kree e si è vendicata della Suprema Intelligenza. Ma a causa di conseguenze impreviste, Carol deve farsi carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora un’astronauta S.A.B.E.R.. Insieme, questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l’universo come “The Marvels”.

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà il 10 novembre 2023.

Napoleon: prime scene del film di Ridley Scott con Joaquin Phoenix !

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Durante l’evento WWDC del 2023 di Apple, la società proprietaria di Apple TV+ ha mostrato le prime immagini dell’attesissimo Napoleon di Ridley Scott. Il contributo video mostrato è una clip che è stata mostrata nel segmento relativo alla prossima lista di contenuti Apple Studios che debutteranno  su AppleTV+ il prossimo anno. Nella breve sequenza, diamo una breve occhiata a una grande nave, prima che appaia il protagonista Napoleone interpretato da Joaquin Phoenix. Tuttavia, non è stato mostrato altro, quindi i fan dovranno aspettare per avere uno sguardo più lungo al film. Dai un’occhiata al primo sguardo di Napoleon qui sotto:

Napoleon uscirà nei cinema esclusivamente il 22 novembre prima di essere trasmesso in tutto il mondo su Apple TV+ in una data successiva. Apple collaborerà con Sony Pictures per distribuire il film, che vedrà Joaquin Phoenix nei panni del famigerato imperatore e capo militare francese.

Napoleon è descritto come “uno sguardo originale e personale sulle origini di Napoleone e sulla sua rapida e spietata ascesa a imperatore, visto attraverso il prisma del suo rapporto avvincente e spesso instabile con sua moglie e vero amore, Josephine. Il film catturerà le famose battaglie di Napoleone, la sua implacabile ambizione e la sua sorprendente mente strategica come straordinario leader militare e visionario della guerra”.

Ridley Scott dirige da una sceneggiatura di David Scarpa. Il film è una produzione congiunta tra la produzione di Apple Studios e Scott Free Productions. Ridley Scott e Joaquin Phoenix producono insieme a Kevin Walsh e Mark Huffam mentre Michael Pruss e Aidan Elliott sono i produttori esecutivi. Il film arriverà nelle sale il 22 novembre prima di arrivare su Apple TV+ in una data sconosciuta.

SHAQ: la docuserie HBO su Shaquille O’’Neal

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Il “big man” per eccellenza, Shaquille O’’Neal, arriva su Sky come protagonista di una docu-serie targata HBO in quattro episodi SHAQ, interamente dedicata a vita e carriera dell’Hall of Famer NBA. A ripercorrere le tappe della storia di Shaq, nella serie compaiono – oltre a vari membri della famiglia O’Neal – alcuni dei nomi più venerati dell’NBA: Penny Hardaway, Dwyane Wade, Dennis Scott, Brian Shaw, Derek Fisher, Rick Fox, Phil Jackson, Pat Riley, e Jerry West

Questo è SHAQ, la docu-serie HBO diretta dal regista Robert Alexander, in esclusiva su Sky Documentaries e in simulcast su Sky Sport NBA l’11 giugno alle 19.15, in streaming solo su NOW e disponibile on demand.

Con una serie di interviste rivelatrici con Shaquille O’Neal, questa docu-serie racconta la storia di una leggenda del basket diversa da tutte le altre, la cui inimitabile personalità ha trasceso lo sport trasformandolo in un’icona culturale. Il documentario racconta l’ascesa di Shaq verso la fama, confermata da un premio MVP dell’anno e dalla vittoria di quattro anelli NBA e di un oro olimpico.

Si parte dalle origini della leggenda, con la rigida educazione in una famiglia militare, passando per la creazione di una nuova dinastia con i Los Angeles Lakers dello storico three-peat, dove Shaq raggiunge l’apice della sua carriera. Infine, l’allontanamento dai Lakers e l’ultimo titolo conquistato a Miami, arrivando poi alle fiorenti carriere televisive e commerciali. Uno sguardo onesto e reale sulla carriera e sulla vita fuori dal campo di un uomo che ha saputo cambiare le regole del gioco.

Biografilm: dal 9 al 19 giugno al via la 19° edizione del Festival

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Si apre venerdì 9 giugno la diciannovesima edizione di Biografilm festival, a Bologna fino al 19 giugno e su MYmovies dal 10 al 21 giugno visibile da tutta Italia. Si parte alle 16.00 nella sala Mastroianni del Cinema Lumière con Candy di Carin Goeijers, ritratto musicale e intimo della sassofonista olandese di fama internazionale Candy Dulfer, che in seguito alla pandemia, decide di reinventarsi.

Alle 21.00 al Biografilm Hera Theatre Pop Up Cinema Medica 4K, Sur l’Adamant di Nicolas Philibert aprirà il festival. L’Orso d’Oro dell’ultima edizione della Berlinale arriva a Biografilm in anteprima italiana. Durante la serata Nicolas Philibert riceverà il Celebration of Lives Award. L’Adamant è un centro diurno lungo la Senna, una struttura galleggiante che ospita adulti affetti da disturbi mentali. Il documentario osserva con rispetto le persone fragili consentendo loro di esprimere disagi ed aspettative e ci racconta il forte impegno svolto dall’équipe del centro. Un lavoro che segna il ritorno di uno dei grandi documentaristi internazionali con un film che ribalta l’immagine di “invisibilità” delle persone con disturbi mentali spesso rappresentati in maniera disumanizzante. Sur l’Adamant sarà distribuito in sala da I Wonder Pictures.

Nel primo weekend di questa edizione Biografilm avrà il piacere di ospitare l’anteprima italiana di The Book of Solutionsultimo film del premio Oscar Michel Gondry alla presenza del regista. La proiezione si terrà domenica 11 giugno alle ore 15.00 al Biografilm Hera Theatre Pop Up Cinema Arlecchino.

Al via tutta la programmazione del festival Grazie a Contemporary Lives, potremmo interrogarci sui mille aspetti della vita: essere e avere, tema guida di questa edizione è infatti un invito a ripartire dalle basi portano idealmente lo sguardo dall’astratto alla concretezza quotidiana.

Il Concorso Internazionale farà in questi primi giorni conoscere al pubblico di Biografilm la creatività della pittrice Apolonia Sokol (Apolonia, Apolonia) la battaglia di Ella Glendining (is There Anybody out There?), la forza dell’ambasciatore brasiliano Josè Bustani (A Symphony for a Common Man) e la ricerca di Alain Kassanda (Colette et Justin)
Beyond Fiction – Oltre la finzione mescolerà documentario e finzione per creare punti di vista originali sul presente, mentre Biografilm Art & Music sarà l’occasione per conoscere autori e figure tra arte e letteratura (Erika Jong – Breaking the wall). Biografilm Italia, infine, farà conoscere al pubblico alcuni degli autori più importanti per il mondo del documentario in Italia.

Proseguono gli omaggi ai grandi autori. In occasione del Celebration of Lives Award dedicato a Nicolas Philibert verrà riproposto il suo Être Et Avoir, film che ha ispirato il tema del Festival di quest’anno. Roberta Torre, premiata con il Celebration of Lives Award nella serata di domenica 11 giugno(ore 21.00, Biografilm Hera Theatre Pop Up Cinema Arlecchino), sarà protagonista di un omaggio a lei dedicato.

Spider-Man: Across the Spider-Verse: il produttore risponde ai problemi di audio durante le proiezioni

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Se avete visto Spider-Man: Across the Spider-Verse e avete faticato a capire alcuni dei dialoghi, potrebbe non essere stato un problema vostro. Si tratta di una lamentela comune tra coloro che hanno già visto il film in sala: uno dei pochissimi commenti negativi che si trovano in rete in merito a Spider-Man: Across the Spider-Verse è che l’audio del film non è soddisfacente, con particolare riferimento al prologo ambientato nel mondo di Spider-Gwen.

Non è chiaro se il team creativo abbia provato un mix che non si è tradotto bene nei cinema o se ci sono stati altri problemi tecnici di imprecisata origine, ma lo sceneggiatore e produttore del film Phil Lord ha pensato di intervenire in merito a questo particolare punto critico del film.

Via Toonado.com, apprendiamo quindi che il problema è il fatto che i cinema stessi non proiettano Spider-Man: Across the Spider-Verse al livello di volume corretto. Infatti, Lord ha persino creato adesivi da inviare ai proiezionisti, quindi incrociamo le dita affinché questo problema venga risolto al più presto, anche in Italia.

“Amici dello #SpiderVerse! Se arrivate presto al cinema e volete una missione divertente da compiere, chiedete al proiezionista di controllare che il volume della sala sia impostato a 7! Se il film risulta “silenzioso”, invitatelo ad alzarlo un po’ a 7,5! Se si infastidiscono… rispondete che noi vi abbiamo detto che andava bene così.” Si legge sull’account Twitter di Phil Lord.

Spider-Man: Across the Spider-Verse, il film

Sony Pictures Animation ha ingaggiato Joaquim Dos Santos (Voltron: Legendary Defender, La leggenda di Korra), il candidato all’Oscar Kemp Powers (Soul) e Justin K. Thompson (Piovono polpette) per dirigere il film, utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil Lord e Chris Miller (che tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione con David Callaham (Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci AnelliWonder Woman 1984).

Non è stato ancora confermato, ma sia Shameik Moore che la candidata all’Oscar Hailee Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro voci nel primo film, tra cui Jake Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, John Mulaney, Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La voce del villain è, in originale, doppiata da Jason Schwartzman.

Rebel Moon: le immagini ufficiali dal nuovo film di Zack Snyder

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Torna uno dei registi più geniali e visionari del panorama cinematografico. Stiamo parlando di Zack Snyder, creatore di cult movie quali 300, Watchmen, L’Uomo d’Acciaio, e pronto a tornare su Netflix dopo il grande successo del 2021 Army of the Dead.

Rebel Moon è la nuova saga fantascientifica ideata da Snyder, e dopo una genesi durata anni vi mostriamo oggi il primo first look ufficiale composto da sedici splendide immagini. Il film è diviso in due parti e la prima è in arrivo il 22 dicembre solo su Netflix, mentre la seconda sarà disponibile prossimamente.

Rebel Moon, le foto dal film

Nel cast Sofia Boutella, Djimon Hounsou, Ed Skrein, Michiel Huisman, Doona Bae, Ray Fisher, insieme a Charlie Hunnam ed Anthony Hopkins come voce di ‘Jimmy’. Insieme a loro Staz Nair, Fra Fee, Cleopatra Coleman, Stuart Martin, Ingvar Eggert Sigurðsson, Alfonso Herrera, Cary Elwes, Rhian Rees, E. Duffy, Jena Malone, Sky Yang, Charlotte Maggi e Corey Stoll.

Rebel Moon , diretto da Zack Snyder, scritto dallo stesso Snyder con Kurt Johnstad e Shay Hatten, e prodotto da Deborah Snyder, Eric Newman, Zack Snyder e Wesley Coller, sarà disponibile solo su Netflix dal 22 dicembre.

Rebel Moon , la trama

Da Zack Snyder, il regista di 300, L’Uomo d’Acciaio e Army of the Dead, arriva REBEL MOON, un epico evento cinematografico di fantascienza in preparazione da anni. Quando una pacifica colonia ai margini di una galassia si trova minacciata dagli eserciti di una tirannica forza dominante, Kora (Sofia Boutella), una misteriosa sconosciuta che vive tra gli abitanti di un villaggio, diventa la loro migliore speranza di sopravvivenza. Incaricata di trovare combattenti addestrati pronti ad unirsi a lei per prendere parte ad un’impossibile lotta, Kora riunisce un piccolo gruppo di guerrieri: estranei, ribelli, contadini e orfani di guerra provenienti da mondi diversi che condividono la comune necessità di redenzione e vendetta. Mentre l’ombra di un intero Regno si abbatte sulla più improbabile delle lune, viene intrapresa una battaglia per il destino di una galassia e, nel mentre, nasce un nuovo esercito di eroi.

A Beautiful Life: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Quanto spesso si sentono storie di persone cresciute lontanissime dai riflettori del mondo delle celebrità, eppure dotate di grandi talenti? Film come A Star Is Born, Tutto può cambiare o Teen Spirit sono solo alcuni recenti esempi di questa tipologia di storie. Netflix propone ora un nuovo film su questo tema intitolato A Beautiful Life, storia di un giovane e del suo percorso per inseguire la sua passione più grande, incontrando naturalmente difficoltà ma anche il vero amore. A dirigere questa pellicola vi è Mehdi Avaz, formatosi come sceneggiatore e montatore di video musicali per poi passare alla regia di lungometraggi.

Prima di A Beautiful Life, Avaz ha realizzato tre film: Mens vi lever (2017), Kollision (2019) e Toscana (2022). Quest’ultimo è anch’esso presente su Netflix e racconta di uno chef danese che si reca in Toscana per vendere il negozio del padre, incontrando però una donna del posto che lo ispira a ripensare il suo approccio alla vita e all’amore. La popolarità ottenuta da questo film ha permesso ad Avaz di poter realizzare un nuovo film con la celebre azienda di streaming, con il quale è tornato al suo primo interesse: la musica. Partendo da una sceneggiatura di Stefan Jaworski ha così costruito il film, ricercando il giusto equilibrio tra musica e sentimenti. 

La trama di A Beautiful Life

Protagonista del film è Elliott, un giovane pescatore la cui vita non va molto al di là di questo suo mestiere e del contesto in cui si muove. Elliott ha però una particolarità che lo distingue tra tutti: è dotato di una voce straordinaria che lo rende un puro talento musicale. L’occasione, più unica che rara, di emergere e ottenere qualcosa di più dalla vita arriva quando è scoperto da Suzanne, un’impresaria musicale delle star. Suzanne affida Elliott alla figlia, la produttrice musicale Lilly, con la quale ha rapporti molto freddi. Nel percorso verso la fama, Elliott si troverà dunque ad affrontare difficoltà del passato che minacciano la grande svolta, ma anche l’amore nascente con Lilly.

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Il cast di A Beautiful Life

Protagonista di A Beautiful Life con il ruolo di Elliott è Christopher Lund Nissen, meglio noto semplicemente come Christopher. Classe 1992, l’artista danese ha iniziato la sua carriera musicale cantando cover di altri artisti per poi debuttare nel 2011 con il singolo Againts the Odds, per poi pubblicare nel 2012 il suo primo album, Colours, seguito poi da Told You So (2014) e Closer (2016). Una carriera da cantante e musicista dunque decisamente avviata la sua, che vanta ad oggi ben 7 tour mondiali. Fortemente voluto dal regista per la parte di Elliott, A Beautiful Life è stata ora la sua occasione di debuttare anche come attore.

Christopher ha raccontato di essere stato inizialmente spaventato dalla cosa, ma di aver poi trovato il modo giusto di interpretare il personaggio a partire dal loro comune amore per la musica. Oltre a recitare, però, egli si è occupato naturalmente anche della colonna sonora, ma anche di ricoprire il ruolo di produttore esecutivo. Accanto a lui, nel ruolo di Lilly, vi è invece l’attrice Inga Ibsdotter Lilleaas, attrice nota in patria per i film The Last King e la miniserie Unge Lovende. Christine Albeck Børge, a sua volta attrice nota prevalentemente in Danimarca, recita invece qui nel ruolo di Suzanne.

A Beautiful Life è una storia vera?

Per quanto si sentano molto spesso storie di persone estremamente dotate nel canto scoperte per caso e portate alla celebrità, A Beautiful Life non è tratto da nessuna storia vera in particolare. Piuttosto, può essere considerato come un film ispirato a questo tipo di situazioni, così come può esserlo A Star Is Born nelle sue varie versioni realizzate nel tempo. L’idea nasce in ogni caso in modo del tutto originale dallo sceneggiatore Stefan Jaworski, autore anche delle serie Those Who Kill (2014) e Elves (2021), ma anche dei film Kandidaten (2008) e Shookum Hills (2021). Nessuna storia vera, dunque, dietro il personaggio dell’umile pescatore dotato di grandi capacità nel canto.

Il trailer di A Beautiful Life e come vederlo su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di A Beautiful Life unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 1° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonte: IMDb

Chris Hemsworth su Martin Scorsese e Quentin Tarantino: “Due dei miei eroi con cui non lavorerò”

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In un passato non troppo lontano ci sono state diverse polemiche in merito al cinema di supereroi di stampo Marvel, con recenti commenti di di Martin Scorsese e Quentin Tarantino in merito al fatto che quel cinema non fosse altro che un intrattenimento da parchi a tema, lontano dal concetto di cinema che loro invece hanno cercato di portare avanti negli anni.  Ultimo in ordine cronologico a commentare i loro interventi è stato Chris Hemsworth, vero e proprio attore simbolo di quel tipo di cinema, e titolare ancora in carica, dal 2011, del ruolo di Thor nel franchise.

Durante un’intervista con GQ, alla star di Thor: Love and Thunder è stato chiesto di commentare le dichiarazioni di Scorsese e Tarantino sul genere, e così ha risposto Hemsworth: “È super deprimente quello che ho sentito. Ecco due dei miei eroi con cui non lavorerò. Immagino che non siano miei fan.”

Scorsese ha paragonato i film Marvel a parchi a tema, mentre Tarantino ha affermato che, per quanto lo riguarda, gli attori che interpretano supereroi non sono star, ma lo sono i personaggi che loro interpretano.

Nonostante i sentimenti in merito, Chris Hemsworth ha aggiunto che i registi sono “ancora i miei eroi” e “in un batter d’occhio vorrei lavorare con ognuno di loro. Ma lo dico più per l’opinione più ampia su questo argomento. Non credo che nessuno di noi abbia la risposta, ma ci stiamo provando”.

“Sono grato di aver fatto parte di qualcosa che ha portato le persone nei cinema. Ora, se quei film andassero o meno a scapito di altri film, non lo so. Non mi piace quando iniziamo a scrutarci a vicenda quando c’è così tanta fragilità in questo tipo di business.”

Tuttavia, Hemsworth non è certo al di sopra di critiche e commenti. Alla domanda sulla recente accoglienza negativa riservata a Ant-Man and the Wasp: Quantumania, l’attore ha ammesso di non averlo ancora visto, ma basandosi solo sui trailer, aveva alcune idee sul motivo per cui il pubblico potrebbe non aver apprezzato troppo il threequel.

“Il trucco è separare tutte queste storie. Ogni storia mette ‘l’intero mondo in pericolo’, ma non puoi non considerare il fatto che anche per i 24 film precedenti il mondo era in pericolo. Bisogna renderle più personali, più radicate nella realtà.”

Rebel Moon: Zack Snyder sa che i confronti con Star Wars saranno inevitabili

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Zack Snyder è consapevole che dovrà affrontare i paragoni che il pubblico farà tra il suo Rebel Moon a il cult di fantascienza Star Wars. L’epico film originale Netflix – un’opera spaziale incentrata su una ribellione frammentaria contro una dittatura tirannica – probabilmente subirà i continui paragoni con una galassia molto, molto lontana. A parlare di questo è stato lo stesso diretto interessato che ha rivelato aver già messo in conto questa possibilità.

Ovviamente questi confronti verranno fatti“, ha detto Zack Snyder a Vanity Fair . “Tutto ciò che contiene un’astronave sarà: ‘Questo è Star Wars vuoto.’ Quindi capisco e accolgo con favore i confronti. Ma allo stesso tempo, credo che la nostra cosa sia davvero un’esperienza completamente diversa. Tuttavia, Snyder ha presentato un film di Star Wars alla Lucasfilm poco prima che la Disney acquisisse l’IP.

Ero in post-produzione su Man of Steel“, ricorda Snyder. “Avevo sentito che a un certo punto c’erano voci sulla possibilità di fare altri tre film [di Star Wars]. La mia opinione è stata che se mi lasciassi avere l’IP, realizzerò questo film fantastico e non mi intrometterò in nulla di ciò che state facendo. Il film di Zack Snyder non avrebbe avuto alcun impatto sul canone esistente di Star Wars fino a quel momento. Il regista ha incontrato Kathleen Kennedy per presentare l’idea, ma la Disney è andata in una direzione diversa.

Tutto quello che sappiamo su Rebel Moon

Rebel Moon uscirà su Netflix il 22 dicembre 2023. Nel film l’esercito del tiranno Regent Balisarius minaccia gli abitanti di una colonia pacifica al confine della galassia, che decidono di inviare una giovane donna dal passato misterioso a esplorare pianeti vicini alla ricerca di guerrieri disposti a combattere al loro fianco. Nel cast del film protagonisti sono Sofia Boutella nei panni di Kora. Gli altri personaggi saranno interpretati da Djimon Hounsou, Ed Skrein, Ray Fisher, Jena Malone, Charlie Hunnam, Cary Elwes e Anthony Hopkins in un ruolo di solo voice over.

Produzione: Deborah Snyder, Wesley Coller e Zack Snyder per The Stone Quarry; Eric Newman per Grand Electric Produzione esecutiva: Sarah Bowen per Grand Electric. Il lungometraggio segna il ritorno insieme di Newman, Snyder e Stuber. Tra i produttori più prolifici di Netflix, Newman aveva ingaggiato Snyder per la regia del suo L’alba dei morti viventi del 2004, che era stato supervisionato dall’allora vicepresidente di Universal Scott Stuber, oggi Netflix Head of Global Films. Rebel Moon è il primo lungometraggio frutto dell’accordo di prelazione tra Netflix e The Stone Quarry Productions, società di produzione fondata da Zack e Deborah Snyder, insieme al socio di produzione Wesley Coller.

Transformers – Il risveglio: recensione del film di Steven Caple Jr.

Un tramonto mozzafiato, il ritorno a casa del Capitano Lennox, Sam e Mikhaela finalmente insieme dopo la folle avventura vissuta, il possente voice over di Optimus Prime e i Linkin Park a introdurre i titoli di coda. “What I’ve done?” si domandava probabilmente Michael Bay quel giugno di sedici anni fa, dopo aver consegnato al mondo il primo capitolo dei Transformers.

Era il 2007, era Shia Labeouf con Megan Fox, Optimus vs Megatron, e il Marvel Cinematic Universe doveva ancora affacciarsi sul panorama cinematografico postmoderno. Oggi, mentre Hollywood assiste all’alba di una quinta fase dell’MCU, i robottoni di Bay – sebbene orfani del proprio creatore – tornano di prepotenza sulla scena. Un risveglio prequel/reboot (?) che, affidato alle mani di Steven Caple Jr. (Creed II), dà seguito al fortunato Bumblebee del 2018.

Transformers – il risveglio: la trama

Ambientato nella New York dei primi anni ’90, Transformers – il risveglio, settimo tassello della saga, introduce il personaggio di Noah Diaz (Anthony Ramos), ex militare esperto in elettronica che vive a Brooklyn insieme alla madre e al fratello minore. Una notte il ragazzo viene in contatto con gli autobot Mirage, Optimus Prime e Bumblebee, e con Elena Wallace (Dominique Fishback), giovane ricercatrice di un museo di storia naturale.
Sono solo le battute iniziali di un lungo viaggio che condurrà Noah ed Elena dall’altra parte del mondo, coinvolti in una guerra tra le fazioni Autobot, Maximal, Terrorcon e Predacon, in un’epica battaglia contro il temibile Unicron per la salvezza del pianeta Terra.

Marchio di fabbrica

È iniziato tutto come un gioco. Un grande gioco targato Hasbro e Takara Tomy, quasi quarant’anni fa. È iniziato tutto quando eravamo bambini; quando, gironzolando per casa, amavamo maneggiare macchinine, camioncini, piccoli aerei ed elicotteri in miniatura, per osservarli trasformarsi sotto i nostri occhi, con sincero stupore e fame di “magia”. Ha avuto inizio nel 1984 e, da allora, il grande gioco dei Transformers si è evoluto. Nel tempo ha cambiato forma e dimensione, trasmigrando dalla fisicità dell’oggetto ludico a quella dei fumetti manga, per poi confluire nell’audiovisivo assumendo veste seriale (Beast Wars, Transformers Car Robots) e cinematografica. È iniziato tutto come un gioco e, in fin dei conti, non ha mai realmente smesso di esserlo.

A un primo sguardo, dopotutto, anche Transformers – il risveglio è il solito giocattolone da marchio di fabbrica. E il primo e principale elemento di consuetudine risiede nel suo plot. Inserito alla perfezione all’interno delle tipiche dinamiche da franchise – MCU in prima linea – anche il lungometraggio di Steven Caple Jr. provvede infatti a un rimodellamento/aggiornamento della “Lore” a cui appartiene; cornice di un quadro già predisposto ad antiche leggende, manufatti perduti e più o meno rocamboleschi incontri tra un giovane umano e un autobot, pronti ad imbarcarsi per mirabolanti avventure. Sam Witwicky e Noah Diaz, Bumblebee e Mirage, AllSpark e Chiave Transcurvatura sono allora elementi che, al di là di etichette archetipiche, risultano in effetti ai limiti dell’interscambiabilità; simboli di una apparente staticità narrativa che è invece funzionale meccanismo di affiliazione. Raggio di luce incaricato di guidare il pubblico vero casa.

Transumanesimo e immagine meccanica

Transformers però, come il mantra della saga ama ripetere, ha sempre celato “più di quel che vedevamo”. L’operazione stessa è in realtà frutto di una visione, dell’illuminazione combinata di due autori come Bay e Spielberg; con il primo capace fin dai primi istanti di cogliere parte delle intuizioni del secondo e convertirle in una personale, robotica guerra dei mondi. Oggi, seppur spogliato della regia dell’esplosivo cineasta statunitense – ora produttore, il franchise non ha perduto il proprio afflato spielbergiano. E se Bumblebee “impersonava”, neanche troppo velatamente, un E.T. del XXI secolo, le contaminazioni avventurose alla Indiana Jones ne il risveglio vengono esplicitamente “denunciate” dal protagonista stesso dell’opera.

A dominare la scena è però, ancora una volta, la poetica/eredità di Bay, che riletta a posteriori, conserva ancora la folgorazione dell’anno 0 dei Transformers. Una poetica volta alla meccanicizzazione dell’immaginario; all’interno di un universo in cui, data la vicendevole permeabilità tra uomini e robot – confluita nel (per ora)  transumanesimo integrale del Noah-cyborg di il risveglio, anche l’immagine cinematografica non può che subire il medesimo processo. Così come l’uomo non crea la macchina, ma si fonde ad essa secondo un’armoniosa e quasi inevitabile complementarità, lo stesso fa l’immagine. In un tutt’uno indivisibile.

Per Bay ogni cosa è macchina ed ogni cosa è umano. E in un mondo che ragiona sempre più artificialmente non resta che domandarsi se Cybertron non sia ormai qualcosa in più di un remoto corpo celeste evocato dalla fantasia di un narratore. A I posteri l’ardua sentenza.

Mindcage – Mente Criminale, dall’8 giugno al cinema

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Uscirà al cinema l’8 giugno distribuito da Medusa Film per Notorious Pictures il nuovo thriller di Mauro Borrelli (The Recall – L’Invasione, 2017; WarHunt, 2022) dal titolo Mindcage – Mente Criminale, con un cast stellare formato da John Malkovich (Le relazioni pericolose, 1989; Il tè nel deserto, 1990), Martin Lawrence (Bad Boys, 1995, Bad Boys for Life, 2020) e Melissa Roxburgh (la celebre Michaela Beth Stone nella serie tv statunitense di successo Manifest, 2018-2023).

Il film racconta l’avvincente ricerca di un assassino imitatore da parte dei detective Jake (Martin Lawrence) e Marty (Melissa Roxburgh). I due, attraverso numerosi espedienti e colpi di scena, chiederanno aiuto a L’Artista (John Malkovich), un pericoloso serial killer incarcerato e dalla mente diabolica che li attirerà in un gioco contorto e pieno di suspance.

Il regista Mauro Borrelli, noto anche come sceneggiatore, designer e visual artist ha utilizzato elementi ancestrali suggestivi che ricordano film di successo come Il sesto senso, Seven e Constantine, immergendo lo spettatore in un’affascinante cornice dark. Fondamentali, in tal senso, i richiami all’arte classica religiosa italiana che si fondono perfettamente con l’estetica noir.

Nastri d’Argento: a Tutto su mio figlio di Umberto Marino il Nastro della legalità

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Va a Tutto su mio figlio di Umberto Marino, il Nastro della legalità – Serie assegnato dai Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) che verrà consegnato in occasione della terza edizione dei Nastri d’Argento Grandi Serie il prossimo 17 giugno a Napoli nella serata finale dell’evento organizzato con la Film Commission Regione Campania. Un riconoscimento assegnato in sinergia con Trame – Festival dei libri sulle mafie di Lamezia Terme che si avvia alla sua 12.ma edizione (21-25 Giugno).

È un premio al valore di un film di forte impegno sociale con il quale, già da qualche anno, i Nastri d’Argento sottolineano – con la particolare qualità di un’opera destinata al cinema e oggi anche di un film o una serie tv – l’importanza di conquistare il grande pubblico con storie che coniugano l’intrattenimento con un messaggio di impegno civile e di denuncia.

Un riconoscimento che valorizza ogni battaglia contro tutte le mafie, con tante storie ‘vere’ che riguardano spesso chi ha messo in gioco la vita, non solo magistrati, sindaci, imprenditori, scrittori, giornalisti ma anche tutte le persone che fanno la propria parte nella lotta contro la criminalità.

Il film scritto e diretto da Umberto Marino, è una coproduzione Rai Fiction e Compagnia Leone Cinematografica, prodotto da Francesco e Federico Scardamaglia (A.P.A.) per Compagnia Leone Cinematografica, è ambientato nel 1996, protagonista Giuseppe Zeno, con Antonia Truppo, Tosca D’Aquino, Giuseppe Pirozzi, Massimiliano Rossi, Roberto De Francesco, Ernesto Maieux.

Liberamente ispirato ad una storia vera, racconta la lotta di un allevatore campano che si oppone alla camorra e fonda un sindacato. Il suo coraggio lo metterà in pericolo ma non lo fermerà. E il fatto che Raffaele non sia un personaggio importante, con un ruolo di contrasto delle organizzazioni criminali, ma un uomo come tanti indignato, per i soprusi che il mercato in cui vende i suoi animali è costretto a subire, rende la sua protesta ancora più forte in un territorio in cui i malfattori dettano legge. Una prepotenza contro la quale deciderà di ribellarsi, contro ogni intimidazione, fino al prezzo della vita.

“Un premio che sottolinea l’attenzione speciale al ‘cinema civile’ dei Giornalisti Cinematografici Italiani siglando ancora una volta” – sottolinea il Direttivo Nazionale SNGCI – “l’impegno costante dei cronisti di carta stampata, tv, radio e web per il cinema di qualità e la denuncia di ogni mafia”.

Captain America: Brave New World, nuovo titolo per il film Marvel

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I Marvel Studios hanno da poco annunciato, tramite il loro account Twitter che il quarto film di Captain America – il primo con l’attore Anthony Mackie come protagonista – ora si chiama Brave New World. La notizia è arrivata insieme a una foto dietro le quinte delle star Anthony Mackie e Harrison Ford, che assume il ruolo del generale Ross. Lo scorso luglio, lo studio aveva annunciato che il film era originariamente sottotitolato New World Order, ma il titolo è dunque ora stato ufficialmente cambiato. Non cambia invece la data di uscita, ancora fissata al 3 maggio 2024.

Sebbene non sia noto quale sia il motivo dietro la decisione dei Marvel Studios di abbandonare il titolo originale di Captain America: New World Order, questo potrebbe essere dovuto, stando alle teorie oggi presenti sulla trama, ad un regime totalitario che nel film emergerà per conquistare il mondo. Nel cambiare il titolo del film, la Marvel ha però scelto un nome che ha un preciso legame con i fumetti di Captain America. Captain America: Brave New World potrebbe infatti connettersi con il controverso evento Secret Empire.

Questo si concentrava sulla rivelazione che Steve Rogers è un agente dell’Hydra, diventando dunque un leader fascista e controllando il mondo intero. Successivamente viene però rivelato che il Teschio Rosso aveva usato il Cubo Cosmico senziente chiamato Kobik per sostituire Steve con una sua versione malvagia. Come spesso avviene per gli eventi dei fumetti, Secret Empire aveva una serie di fumetti tie-in. Uno di questi era Secret Empire: Brave New World. In quella storia, ogni numero si concentrava su un diverso gruppo di eroi che venivano a patti con la loro vita sotto la stretta dell’Hydra.

Sebbene al momento non vi sia alcuna indicazione che Chris Evans tornerà nel film per interpretare una versione malvagia di Steve Rogers, il nuovo titolo potrebbe essere correlato al Leader di Tim Blake Nelson che prende il controllo del mondo attraverso la creazione di più Hulk, un rumor sulla trama di Captain America: Brave New World che circola da tempo. Non resta però che attendere maggiori informazioni per poter stabilire quanto di tutto ciò abbia a che fare con il film. La foto condivisa offre anche un nuovo sguardo al costume del Capitan America di Anthony Mackie, che si discosta dall’abito con cui era noto il personaggio, assomigliando ora più a quello di Steve Rogers.

Captain America: Brave New World, quello che sappiamo sul film

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, anche la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar e il wrester della WWE Seth Rollins sono stati scelti come membri della Serpent Society, con l’attrice che interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Davide Gentile, intervista al regista di Denti da Squalo

Nella selezione di cinema italiano presentata alla 22a edizione di Open Roads (rassegna a cura del Film Society of Lincoln Center e Cinecittà) ha trovato meritato spazio anche Denti da squalo, esordio al lungometraggio di Davide Gentile che arriva nelle sale italiane l’8 giugno. Ambientato quasi interamente dentro una lussuosa e decadente villa del litorale romano, il film racconta la crescita e la presa di coscienza del giovanissimo Walter (Tiziano Menichelli), il quale dopo aver perso il padre si ritrova a condividere l’estate con uno squalo bianco confinato dentro una piscina. A New York abbiamo incontrato il regista che ci ha raccontato la sua opera prima prodotta tra gli altri da Gabriele Mainetti.

Denti da squalo adopera un’ambientazione geografica e sociale molto precisa per raccontare invece una storia universale. Come è arrivato a questa scelta?

Volevo riportare sul grande schermo i panorami iconici del litorale laziale filtrandoli però attraverso un tipo di estetica cinematografica diversa, che si avvicinasse alla favola. La fotografia di Denti da squalo in particolar modo non cerca il realismo. Mi farebbe piacere se il film superasse i confini della sua stessa ambientazione per arrivare a un pubblico diverso, magari essere visto in paesi stranieri con i sottotitoli come accade qui a New York riuscirà a nascondere magari le piccole imperfezioni nella recitazione, oppure alcuni squilibri della sceneggiatura. È una storia universale perché il coming-of-age di Walter doveva essere messo in scena in maniera semplice, diretta, in quanto si tratta di un bambino. Molti discorsi possono anche essere retorici se visti con lo sguardo di un adulto, eppure per il protagonista il mondo funziona in questo modo: è diviso tra bene e male, tra giusto e sbagliato. Lo squalo è certamente una metafora, ma al tempo stesso rimanda direttamente ad altri film iconici. Quello di Steven Spielberg prima di tutto, e non poteva essere altrimenti, ma anche a Vita di Pi nel discorso che riguarda il protagonista e la storia con suo padre.

Il pregio maggiore del film, oltre la resa estetica, sta proprio nella metafora dello squalo che si fonde con la trama in maniera efficace. Sotto questo punto di vista come avete lavorato alla sceneggiatura?

È stato il primo commento che feci alla sceneggiatura quando me la spedirono. Era diversa all’inizio, il plot principale era lo stesso ma alcuni svolgimenti si differenziavano. Ho detto immediatamente a Gabriele Mainetti che volevo un finale in cui ogni spettatore trovasse un significato personale alla vicenda dello squalo. Speravo si sarebbe creata una discussione intorno alla vicenda di questo predatore visto da una prospettiva del tutto nuova. Allo stesso tempo è importante che lo  squalo sia comunque rimasto uno strumento nel racconto di formazione di Walter. Mi interessa mostrare l’animale lontano dalla sua icona di “cattivo”, non intendevo umanizzarlo quanto piuttosto raccontare il suo percorso che lo porta dall’essere in grado di terrorizzare ad aver invece bisogno d’aiuto.

Senza voler ovviamente fare spoiler vorrei un commento sul finale del film, che finalmente va in una direzione differente rispetto al sottogenere che racconta la criminalità giovanile…

Ovviamente mi sono documentato vedendo tutti i film ambientati sul litorale romano, da Suburra a Non essere cattivo. Oppure scendendo più a sud La terra dell’abbastanza, La paranza dei bambini e Gomorra. Tutti lungometraggi che mettono in scena la criminalità in maniera cruda, realistica. Denti da squalo invece propone una versione più favolistica, non vi sono veri cattivi nella storia. Neppure il Corsaro interpretato da Edoardo Pesce, boss che alla fine si rivela più uno zio nei confronti di Walter. Possiede una sua etica e tutto sommato non fa del male  a nessuno. Questa scelta mi è stata dettata dall’incontro col protagonista Tiziano Menichelli, mentre nella prima versione della sceneggiatura la fascinazione della criminalità era molto più evidente, calcata. Dopo aver conosciuto Tiziano ho scelto di virare maggiormente verso una storia che raccontasse l’elaborazione della perdita, la solitudine.

Cosa significa a livello personale presentare Denti da squalo in un palcoscenico iconico come New York?

Con questa città ho un rapporto di odio/amore, perché nel 2011 dopo un periodo abbastanza lungo qui, dove stavo costruendo il mio futuro, sono stato espulso perché trovato a lavorare illegalmente. Un evento che, volendo essere fatalista, mi ha portato poi a vivere a Londra dove ho ricostruito vita e carriera. Sono già tornato due volte a New York, la prima nel 2016 perché invitato a presentare un mio cortometraggio e appunto adesso per Denti da squalo. Mi emoziona sempre rivedere la città, a un livello personale che conta anche più del fatto che sia un luogo leggendario per tutto il grande cinema che vi è stato realizzato. Ho sofferto molto a casa di New York, ma da qualche tempo finalmente ci ho fatto pace…

Denti da squalo: recensione del film con Virginia Raffaele e Claudio Santamaria

I MERCEN4RI – Expendables, il teaser poster del nuovo capitolo

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Ecco il teaser poster italiano de I MERCEN4RI – Expendables, il quarto capitolo del fortunato franchise tributo agli action degli anni Ottanta e Novanta. Questa nuova avventura del gruppo di eroi “sacrificabili” uscirà nelle sale italiane il 21 settembre 2023 – un giorno prima dell’uscita statunitense.

Armati di tutte le armi su cui riescono a mettere le mani e delle abilità per usarle, i mercenari sono l’ultima linea di difesa del mondo, la squadra che viene chiamata quando tutte le altre opzioni sono fuori discussione. I nuovi membri del team, con stili e tattiche mai viste prima, daranno all’espressione “sangue nuovo” un significato completamente diverso.

I migliori attori d’azione del mondo hanno composto questa invincibile squadra per tre capitoli del franchise, ma ora una nuova generazione di star si unisce a loro per un’avventura adrenalinica.

Ai mercenari d’élite, Jason Statham, Dolph Lundgren, Randy Couture e Sylvester Stallone, si uniscono per la prima volta Curtis “50 Cent” Jackson, Megan Fox, Tony Jaa, Iko Iwais, Jacob Scipio, Levy Tran e Andy Garcia. “Moriranno quando saranno morti”. Il film sarà distribuito in Italia da Vertice360.

I MERCEN4RI – Expendables, il poster

Meno di Trenta: annunciati i vincitori dell’edizione 2023

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Sono stati assegnati i premi di Meno di Trental’iniziativa dedicata agli artisti italiani di cinema e serie TV – rigorosamente sotto i 30 anni – ideata e organizzata da Stefano Amadio e Silvia Saitta.

Nella quarta edizione sono state introdotte importanti novità: nessuna distinzione di genere tra i candidati e dunque nelle due categorie principali, Cinema e Serie TV, sono stati presi in considerazione ragazzi e ragazze insieme.

Altra novità è stata la collaborazione con la storica rivista CIAK – il mensile del cinema italiano dal 1985 – la cui redazione ha organizzato due turni di votazione da parte del pubblico tramite il sito ciakmagazine.it. Come Miglior Meno di Trenta – Cinema il Pubblico ha scelto Valentina Romani per l’interpretazione di Emma – personaggio “chiave” costruito con maturità ed ironia – ne “Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti (produzione Sacher Film, Fandango con Rai Cinema, Le Pacte, distribuito da 01 Distribution) e Nicolò Galasso come Miglior Meno di Trenta – Serie TV per il ruolo di O’ Pirucchio in Mare fuori – stagione 3” di Ivan Silvestrini.

Flavio Natalia (direttore di CIAK): Ospitare la votazione di Meno di Trenta ha avuto un significato di incoraggiamento allo sviluppo dei talenti di domani del nostro cinema e della nostra serialità. I risultati sono stati ottimi, sia in termini di voti raccolti, sia per quanto riguarda il livello artistico espresso dai finalisti e dai due talentuosi vincitori, Valentina Romani e Nicolò Galasso, ai quali ora questo premio attribuirà nuovo entusiasmo, oltre a rappresentare una occasione per far notare la qualità del lavoro che hanno svolto sin qui. L’appuntamento è ora per la prossima edizione di Meno di Trenta.

Come ogni edizione ha votato anche una giuria stampa composta, in questa occasione, dagli esperti Nicole Bianchi (Cinecittà News), Emanuele Bigi (Vanityfair.it), Lucrezia Leombruni (Agenzia Dire), Damiano Panattoni (Movieplayer.it), Carola Proto (Comingsoon.it) e Manuela Santacatterina (The Hollywood Reporter Roma).

Per il premio Meno di Trenta – Cinema assegnato dalla Stampa ha trionfato l’esordiente Greta Gasbarri grazie al ruolo di protagonista in “Mia” di Ivano De Matteo (prodotto da Lotus Production e Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution), storia attuale e molto dolorosa. La motivazione della giuria: Alla sua prima prova d’attrice, la 17enne Greta Gasbarri debutta all’altezza dell’intensità del tema trattato dal regista Ivano De Matteo. La performance di Greta restituisce tutto il dramma famigliare raccontato in “Mia”.  Francesco Centorame e Nicolò Galasso hanno vinto – ex aequo – il premio Stampa Meno di Trenta – Serie TV. Le motivazioni: “Francesco Centorame con la sua interpretazione di Elia (in “SKAM Italia 5” di Ludovico Bessegato prodotta da Cross Productions e disponibile su Netflix Italia)  ha saputo raccontare con delicatezza e potenza un disagio. Con talento e maturità Centorame rompe ogni tabù sulla sessualità dando ai giovani uno spazio in cui riconoscersi e non provare più vergogna; Nicolò Galasso, in “Mare Fuori – stagione 3” di Ivan Silvestrini (coproduzione Rai Fiction – Picomedia, prodotta da Roberto Sessa, andata in onda in onda su Rai2 e già disponibile in anteprima esclusiva su RaiPlay), regala uno dei momenti più drammatici e emozionanti della terza stagione di “Mare Fuori”, grazie alla sua interpretazione intensa. Attraverso il personaggio di Gaetano, detto ‘O Pirucchio, ha dimostrato come in contesti difficili si possa avere il coraggio di cambiare”.

La direzione artistica, composta da Stefano Amadio e Silvia Saitta con la collaborazione di Andrea Santocco, ha deciso di assegnare due ulteriori premi dedicati al talento poliedrico che spazia tra cinema e teatro: uno a Francesco Gheghi (oltre all’horror “Piove” di Paolo Strippoli, che lo vede protagonista, è stato Romeo nel Romeo e Giulietta di Mario Martone al Piccolo Teatro Strehler di Milano) e uno a Blu Yoshimi (di cui ricordiamo il ruolo ne “Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti e l’impegno a teatro con uno spettacolo in programma al Festival dei Due Mondi). Entrambi i giovani attori erano stati tra i protagonisti, nel 2020, del ciclo di incontri “Meno di trenta alla Mostra” organizzati alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il premio Meno di Trenta, alla sua quarta edizione, si conferma un appuntamento sempre più gradito agli occhi dei artisti esordienti; l’obiettivo principale dell’iniziativa resta infatti quello di mettere in contatto giovani colleghi creando nuove sinergie.

La premiazione avrà luogo il 15 giugno nell’ambito della 26/a edizione de “Lo schermo è donna” organizzata a Fiano Romano con la direzione artistica di Alberto Crespi e Rocco Giurato (ingresso libero fino ad esaurimento posti). La manifestazione, promossa e organizzata dall’associazione culturale “Città per l’Uomo”, con il patrocinio del ministero della Cultura, della Regione Lazio e del comune di Fiano Romano, dimostra da sempre uno sguardo attento nei confronti dei nuovi talenti dell’audiovisivo italiano e ha coinvolto, negli anni, numerosi giovani ospiti divenuti oggi artisti affermati.

Great Expectations: trailer della serie di Steven Knight in arrivo su Disney+

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La serie di FX Great Expectations, adattamento di Steven Knight (Peaky Blinders) del classico di Dickens, debutterà in Italia il 28 giugno in esclusiva su Disney+ con tutti gli episodi disponibili al lancio.

Great Expectations è la storia di formazione di “Pip”, un orfano che desidera una vita migliore, finché uno scherzo del destino e le oscure manipolazioni della misteriosa ed eccentrica “Miss Havisham” gli mostrano un tenebroso mondo di possibilità. In seguito alle grandi aspettative riposte su di lui, Pip dovrà capire il prezzo di questo nuovo mondo e se lo renderà davvero l’uomo che desidera essere. Critica severa del sistema di classe, il romanzo di Dickens fu pubblicato nel 1861 dopo essere stato inizialmente rilasciato in una serie di capitoli settimanali a partire da dicembre 1860.

Fionn Whitehead è il protagonista nel ruolo di “Pip”, insieme a un cast stellare che comprende Olivia Colman nel ruolo di “Miss Havisham”, Shalom Brune-Franklin, Ashley Thomas, Johnny Harris, Hayley Squires, Owen McDonnell, Trystan Gravelle, Laurie Ogden, Rudi Dharmalingam, Tom Sweet, Chloe Lea e Matt Berry.

La visione di Steven Knight del racconto classico rimane estremamente acuta come l’originale. Knight è sceneggiatore e produttore esecutivo insieme a Tom Hardy, Ridley Scott, Dean Baker, David W. Zucker e Kate Crowe. Brady Hood e Samira Radsi sono i registi. Great Expectations è prodotto da FX Productions in associazione con la BBC, Scott Free e Hardy Son & Baker.

David Bowie torna al cinema con Ziggy Stardust dal 3 al 5 luglio

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Il 3 luglio del 1973 David Bowie saliva sul palco dell’Hammersmith Odeon di Londra per “uccidere”, davanti a 5000 fan increduli, Ziggy Stardust, il suo alter ego più celebre. A 50 anni da quel giorno, Ziggy torna a vivere grazie al cinema dal 3 al 5 luglio con “ZIGGY STARDUST & THE SPIDERS FROM MARS: IL FILM” in versione completamente restaurata (elenco sale a breve su nexodigital.it).

Quella notte straordinaria del 1973 fu infatti immortalata dal celebre regista D.A. Pennebaker (Monterey Pop, Bob Dylan Don’t Look Back, Depeche Mode 101) che nel backstage e sul palco filmò David Bowie e gli Spiders from Mars e persino Ringo Starr che si era intrattenuto per una chiacchierata con loro. Il restauro digitale del film è stato supervisionato da suo figlio, Frazer Pennebaker. Proposto sul grande schermo in 4K e con audio 5.1, l’evento offrirà ai fan di Bowie l’opportunità unica di ritrovarsi tutti insieme per rivivere un momento iconico che ha cambiato per sempre la cultura pop e per scoprire per la prima volta la scaletta completa che fu suonata in quella fatidica notte, comprese le scene finali con il leggendario chitarrista Jeff Beck e la performance di The Jean Genie che era stata tagliata nella versione originale del film.

Ziggy Stardust era nato solo un anno prima con l’uscita di ‘The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars’, il geniale concept-album che vedeva protagonista l’onirico e surreale Ziggy, prototipo del divo rock stravagante e androgino dai capelli rosso fuoco, i costumi estrosi e il fascino glam. Un successo planetario che avrebbe fatto la storia.

La versione restaurata di ZIGGY STARDUST & THE SPIDERS FROM MARS: IL FILM è distribuita nei cinema italiani in esclusiva da Nexo Digital in collaborazione con i media partner Radio Capital, Radio Deejay, MYMovies.it e in partnership con Warner Music Italy.

L’evento e le proiezioni internazionali sono prodotti e promossi dalla società di produzione multimediale Echo Velvet e dai pluripremiati The Makers Of per conto di RZO Music, David Bowie Estate e Warner Music.

Mission: Impossible 2, tutto quello che c’è da sapere sul film

Quando parliamo di saghe action, i titoli che vengono subito in mente sono Die Hard, Arma Leatale, Jason Bourne, Fast & Furious e Mission: Impossible. Solo queste ultime due sono ancora in corso, con nuovi film in fase di lavorazione che andranno ad arricchire il loro già ampio universo narrativo. Mission: Impossible, in particolare, è una saga che negli anni si è continuamente rinnovata, includendo sempre più nuovi personaggi, situazioni e, soprattutto, sequenze al limite dell’impossibile, proprio sfidando il suo titolo. Dopo il primo appassionante capitolo di questa serie, uscito nel 1996, nel 2000 è arrivato il sequel Mission: Impossible 2.

Per questo secondo capitolo, al posto di Brian De Palma come regista vi è John Woo, celebre regista hongkongese noto per i suoi film d’azione come A Better Tomorrow, Bullet in the Head e Hard Boiled. Prima di essere chiamato a girare Mission: Impossible 2, Woo aveva già realizzato due acclamati film ad Hollywood, ovvero Nome in codice: Broken Arrow (1996), Face/Off – Due facce di un assassino (1997). Egli ha apportato a questo sequel il proprio personale stile, caratterizzato da spettacolari sequenze d’azione coreografate al dettaglio e da momenti di grande intensità romantica. Elementi che hanno reso Mission: Impossible 2 diverso dal precedente e per questo un’autentica e gradita sorpresa.

Come noto, la saga è poi negli anni proseguita con i sequel Mission: Impossible III, Protocollo fantasma, Rogue Nation, Fallout e Dead Reckoning Parte Uno, la cui uscita in sala è ora fissata al 12 luglio 2023. In attesa di intraprendere una visione di questi altri capitoli, è bene riscoprire questo secondo quale uno dei più avvincenti ed emozionanti, tanto per merito della regia di Woo quanto per le scelte produttive compiute da Cruise, il quale ha riposto in questo sequel tutte le sue attenzioni. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare curiosità e dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Mission: Impossible 2

Il film racconta di nuove avventure ad alto tasso adrenalinico di Ethan Hunt, agente dell’IMF. Proprio mentre si trova in vacanza, egli viene convocato per svolgere un incarico d’importanza internazionale. L’agente traditore Sean Ambrose ha rubato il pericoloso virus Chimera e il suo antidoto, noto col nome di Bellerofonte, con l’obiettivo di ricavarne miliardi di dollari. Aiutato dall’esperto di computer Luthor Stickell e dal pilota di elicottero Billy Baird ma anche dall’abile e affascinante ladra Nyah Hall, ex di Ambrose, Hunt dovrà dunque cercare di rintracciare il terrorista prima che possa finire con lo spargere il virus per tutto il mondo, causando una tragedia senza precedenti.

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Il cast di Mission: Impossible 2 e altre curiosità

Ad interpretare Ethan Hunt vi è naturalmente l’attore Tom Cruise, che in quest’occasione ha svolto anche il ruolo di produttore. Per reintrodurre il personaggio, Cruise ha ideato la sequenza in cui Hunt si sta arrampicando a mani nude sul Dead Horse Point State Park a Moab, nello Utah. La cosa preoccupava molto gli altri produttori, che temevano che l’attore potesse farsi male. Cruise insistette però per lasciare la sequenza, svolgendola senza alcuna rete di protezione ma unicamente con l’ausilio di alcuni cavi di sicurezza ancorati al suo corpo. Un’ennesima dimostrazione, dunque, di quanto Cruisi ami dar vita in prima persona ad acrobazie di questo tipo. È stato poi sempre Cruise a scegliere Woo come regista, salvo poi escluderlo dalla fase di montaggio, sulla quale ha avuto l’ultima parola.

Nei panni di Nyah Hall vi è invece l’attice Thandiwe Newton, scelta su suggerimento di Nicole Kidman, all’epoca moglie di Cruise. La Newton fu assunta ancor prima che la sceneggiatura fosse terminata. L’attore Ving Rhames riprende invece il ruolo di Luthor Stickell, già interpretato nel primo film, mentre John Polson interpreta Billy Baird. Dougray Scott interpreta invece l’antagonista Sean Ambrose. Scott era inizialmente stato scelto per interpretare Wolverine in X-Men, ma poiché le riprese di Mission: Impossible 2 si sono protratte oltre il previsto, ha dovuto rinunciare al ruolo, poi come noto andato a Hugh Jackman. L’attore Richard Roxburgh interpreta invece Hugh Stamp, braccio destro di Ambrose.

Recita poi nel film anche Brendan Gleeson nel ruolo di John C. McCloy, CEO dell’azienda Biocyte. Il due volte premio Oscar Anthony Hopkins compare invece in due scene nei panni del comandante Swanbeck, che affida ad Hunt la nuova missione. Prima che ad Anthony Hopkins, il ruolo di Swanbeck era stato offerto a Ian McKellen, che non poté accettare perché impegnato in un lavoro teatrale a Londra. Il personaggio di Hopkins è ricordato in particolare per essere stata la prima persona nella saga ad usare effettivamente la frase “missione impossibile“. L’attore croato Rade Šerbedžija, visto anche in Eyes Wide Shut Space Cowboys, è il dr. Vladimir Nekhorvich, sviluppatore del virus Chimera.

Il trailer di Mission: Impossible 2 e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Mission: Impossible 2 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Netflix, Prime Video e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 6 giugno alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Lionel Messi: Apple Tv+ annuncia una docuserie sul campione argentino

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Apple TV+ ha annunciato una nuova docuserie in quattro parti prodotta dalla SMUGGLER Entertainment, con un esclusivo dietro le quinte della star mondiale Lionel Messi, che è considerato il più grande di tutti i tempi in uno sport seguito da oltre cinque miliardi di fan nel mondo. La serie è stata girata a Parigi, in Qatar e in Argentina, seguendo il sette volte vincitore del Pallone d’Oro attraverso le sue cinque presenze alla Coppa del Mondo e la vittoria dell’Argentina nella Coppa del Mondo Qatar 2022, in una delle finali più emozionanti della storia. Con le sue stesse parole, Messi racconta la storia della sua incredibile carriera con la nazionale di calcio dell’Argentina, fornendo uno sguardo intimo e senza precedenti sulla ricerca di una vittoria nella Coppa del Mondo.

Pochi giorni prima dell’inizio del torneo, Messi ha detto ai registi: “Sarebbe un’esperienza fantastica vincere una Coppa del Mondo e poter chiudere la mia carriera così. Sono anni che lo sogno e lotto per questo. Ho immaginato un milione di possibilità su cosa potrebbe succedere… la prima partita, gli ottavi di finale, i quarti di finale, la semifinale e la finale. E lo vivrò come qualcosa di speciale, perché è l’ultimo mondiale. Concludere la carriera vincendo una Coppa del Mondo sarebbe il coronamento di un sogno”. Nel giro di poche settimane, e di fronte a un pubblico da record, Leo Messi ha consolidato il suo posto nel pantheon dello sport alzando la Coppa del Mondo.

Il documentario attualmente senza titolo è prodotto dal vincitore dell’Emmy Award Tim Pastore (“Free Solo”, “Jane”), dai vincitori dell’Emmy e del Tony Award Patrick Milling Smith e Brian Carmody, e dal vincitore dell’Emmy Award Matt Renner (“Free Solo”, “Limitless with Chris Hemsworth”) di SMUGGLER Entertainment, insieme a Jon Henion (“Welcome to Wrexham”) e Juan Camilo Cruz (“In Her Hands”). La serie è prodotta per Apple da SMUGGLER Entertainment e prodotta in associazione con Pegsa.

I resgisti hanno seguito Messi durante l’emozionante Coppa del Mondo Qatar 2022, fornendoci immagini uniche del prima, durante e dopo la monumentale impresa del consolidamento di un campione. Dai campi di allenamento del Qatar al caos delle riunioni con la stampa fino alla tranquilla contemplazione della stanza privata di Messi, la serie mette in luce un’emozionante mescolanza del mondo pubblico e privato del miglior atleta vivente del pianeta, nonché quello dei suoi fedeli sostenitori in tutta l’Argentina e di coloro che hanno compiuto il pellegrinaggio in Qatar. La serie presenta anche le interviste più personali fino ad oggi con Messi, insieme a conversazioni con compagni di squadra, allenatori, avversari, fan devoti e commentatori che testimoniano l’incredibile influenza e impatto che ha su una nazione e sul mondo, insieme alla grazia, forza d’animo e forza di volontà che ha dimostrato nel corso della sua carriera. La docuserie traccia il percorso drammatico della sua prima partita con la nazionale di calcio argentina, dove gli è stato mostrato un cartellino rosso nel suo primo minuto, e poi il peso di un paese sulle spalle attraverso diverse vittorie sfuggite della Coppa del Mondo, che lo hanno portato al suo ritiro anticipato nel 2016, e infine il ritorno per diventare campione mondiale ed essere incoronato miglior giocatore del torneo del 2022.