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Seven: la spiegazione del finale del film di David Fincher

Seven: la spiegazione del finale del film di David Fincher

Quando si pensa al genere del thriller contemporaneo, uno dei primi nomi che vengono in mente è certamente quello di David Fincher. Oggi conosciuto per opere di grande prestigio come The Social Network e Il curioso caso di Benjamin Button, questi diede vita nel 1995 a quello che è ancora oggi considerato uno dei thriller per eccellenza. Si tratta di Seven, film che ha contribuito a riscrivere le regole del genere, gettando la base per numerose opere simili realizzate in seguito. Pur avendo una classica storia con uno psicopatico serial killer, un maligno gioco da questi orchestrato, e due detective a seguirne le tracce, il film presenta così tante originalità da essersi affermato da subito al di sopra della media.

L’idea nasce dall’esperienza di Andrew Kevin Walker, il quale agli inizi degli anni Novanta stava cercando di affermarsi come sceneggiatore a New York. Qui si imbatté nello squallore dei vizi capitali, decidendo così di costruire una storia a partire da questi. Il progetto venne poi proposto dalla New Line Cinema a Fincher, il quale era reduce dalla terribile esperienza di Alien³. Il regista vide in Seven la possibilità di realizzare un film più piccolo, attraverso il quale riscoprire la propria passione per quel mestiere. Attratto dall’intreccio, egli decise così da subito di iniziarne la lavorazione, componendo un cast di grandi attori.

Una volta arrivato in sala, il film si affermò come un successo assoluto. A fronte di un budget di soli 33 milioni di dollari, arrivò ad incassarne circa 327 in tutto il mondo. In Italia si classificò al quarto posto tra i film più visti della stagione cinematografica 1995/96. Seven fu un successo anche di critica, la quale elogiò l’atmosfera cupa e violenta, la sceneggiatura e le interpretazioni dei protagonisti. Particolarmente apprezzato, infine, fu anche il macabro finale. Tutto ciò, insieme anche a numerosi premi vinti, portò il film ad affermarsi come un cult, segnando un vero e proprio momento di transizione all’interno del genere thriller. Dopo Seven, questo non sarebbe più stato lo stesso di prima.

Seven cast
Brad Pitt and Morgan Freeman in Seven © 1995 – Warner Bros. Entertainment

La trama di Seven

Protagonista del film è il detective William Somerset, saggio e anziano, egli si ritrova ora a vivere una profonda disillusione nei confronti di un mondo sempre più violento e degradato. Ad una settimana dalla pensione, si ritrova poi affiancato dal giovane e impulsivo agente David Mills, il quale prenderà poi il suo posto. Somerset inizia così ad insegnare al giovane i trucchi del mestiere, anche se date le differenze caratteriali tra i due non scorre da subito buon sangue. I due si ritrovano però improvvisamente ad indagare su un particolare omicidio. Un obeso è infatti stato costretto a mangiare fino a morire. A tale episodio segue quello di un avvocato corrotto orrendamente mutilato. Sul cadavere di questo i due agenti ritrovano scritta la parola “avarizia”.

Somerset e Mills sospettano che dietro tali omicidi vi sia un unico serial killer, e che quanto da lui compiuto sia connesso da uno strano rapporto. Ben presto, con il susseguirsi di ulteriori omicidi, i due capiranno di trovarsi di fronte ad un pazzo che punisce con la morte persone colpevoli dei sette vizi capitali. Mentre cercano di prevedere le prossime mosse di questo, Somerset e Mills stringono una buona amicizia, e quest’ultimo arriva a presentare al collega la bella moglie Tracy. Nel momento in cui il killer farà però capire loro di sapere chi sono, la vita dei due agenti e di quanti a loro cari finirà con l’essere in pericolo.

Il cast del film

Il film ha come protagonista nei panni del detective Somerset il premio Oscar Morgan Freeman. Il giovane Mills è invece interpretato da Brad Pitt, qui alla sua prima collaborazione con Fincher. L’attore accettò il ruolo desideroso di togliersi di dosso l’etichetta da “sex symbol” ed evidenziò così gli aspetti meno affascinanti del personaggio. Nei panni di Tracy, moglie di Mills, vi è invece la premio Oscar Gwyneth Paltrow. Inizialmente non interessata, su consiglio di Pitt, all’epoca suo compagnò, decise infine di accettare. L’attore Kevin Spacey, infine, è Jon Doe, il killer della storia. Per mantenere un’aura di mistero a riguardo, egli chiese che il proprio nome non venisse pubblicizzato, così da far diventare una vera e propria sorpresa il suo ingresso in scena.

Kevin Spacey Seven
Kevin Spacey in Seven © 1995 – Warner Bros. Entertainment

La spiegazione del finale del film

Il finale di Seven è ormai uno dei più noti e scioccanti di sempre. È la perfetta conclusione di una storia cupa e senza apparente speranza. Proprio per via della sua grande drammaticità, i produttori del film non volevano che fosse questo il finale, e decisero dunque di cambiarlo. Fincher, però, si oppose fermamente a tale decisione e dalla sua parte si schierò anche Pitt, il quale si rifiutò di recitare nel film se il finale non fosse stato quello con la celebre scatola. Alla fine, i produttori dovettero cedere alle pressioni, permettendo così di realizzare un finale che ha poi effettivamente contribuito alla fama del film. Con questo, viene definitvamente alla luce il piano di Joe Doe, il quale sta sostanzialmente conducendo un gioco con il detective Mills, all’insaputa di quest’ultimo.

Sia Doe che Mills fanno infatti parte dei sette peccati capitali e l’assassino è pronto a dimostrarlo facendo sì che Mills getti via la sua maschera da persona per bene per soccombere al rabbia, uccidendo Doe. Così facendo, fa però il suo gioco, dimostrando dunque che non sembra esserci via di fuga dai sette peccati capitali. Nonostante ciò, il detective Sommerset chiude il film con quella che è divenuta una delle più grandi battute finali della storia del cinema: “Ernest Hemingway una volta scrisse: ‘Il mondo è un bel posto e vale la pena di lottare per esso’. Sono d’accordo con la seconda parte”. Questa citazione finale evidenzia in realtà un cambiamento significativo anche in Somerset.

Unita al fatto che egli assicura al suo capitano che “resterà in giro”, dimostra innanzitutto che non intende più ritirarsi come aveva fatto in precedenza. Ma è importante soprattutto perché dimostra ulteriormente che le azioni di John Doe hanno avuto l’effetto desiderato sui suoi avversari. Non solo è riuscito a manipolare Mills, ma ha anche scosso Somerset dalla sua stessa apatia, costringendo il detective più anziano a rivalutare la sua scelta di ritirarsi. I momenti finali di Seven sono lasciati relativamente aperti all’interpretazione, ma la citazione di Hemingway implica che Somerset ha deciso di combattere per il mondo, anche se non lo ritiene un bel posto. Anzi, forse è proprio nel tentativo di farcelo diventare che bisogna lottare con più forza.

Brad Pitt in Seven
Brad Pitt in Seven. Foto di Peter Sorel – © 1995 – New Line Cinema

Il finale di Seven è dunque particolarmente interessante perché non solo permette al suo cattivo di vincere, ma sembra giustificare alcune delle sue azioni nel processo. Manipolando il detective Mills affinché lo uccida e portando a compimento il suo piano, John Doe vince e dimostra che nessuno, anche la persona più ammirevole, è al di sopra del peccato. Ciò è ulteriormente dimostrato dalla decisione di Somerset di non ritirarsi, in quanto è sconvolto dalla sua apatia, a cui si fa riferimento in una scena precedente in cui discute con Mills le sue ragioni per ritirarsi. Questo dipinge John Doe come un personaggio “nel giusto”, poiché il finale convalida le sue intenzioni.

Il finale, inoltre, vede i sette peccati rappresentati in modo appropriato e consolida l’ambientazione del film come un luogo simile al purgatorio, con Somerset che rimane come detective per continuare a lottare contro il male che John Doe incarna. Per tutto il film, Mills è considerato il successore di Somerset e il fatto che Doe prenda di mira il giovane detective sembra essere un modo per costringere Somerset a fare un bilancio di se stesso. In realtà Somerset rappresenta l’ultimo (e ottavo) “peccato” di Se7en: l’apatia. Il piano di John Doe vede quindi Somerset continuare a svolgere il suo ruolo di detective, intrappolandolo di fatto nel purgatorio e rendendolo una vittima finale del film.

LEGGI ANCHE: David Fincher rivela cosa c’era davvero nella scatola di Seven

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Seven è infatti disponibile nel catalogo di Infinity+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 8 marzo alle ore 21:00 sul canale Iris.

Seven, il film di David Fincher con Brad Pitt

Seven, il film di David Fincher con Brad Pitt

Seven il film del 1995 di David Fincher con protagonisti nel cast Brad Pitt, Morgan Freeman, Kevin Spacey.

Quando uscì, questo lungometraggio diretto da David Fincher fece storcere il naso a diversi addetti ai lavori, perché considerato uno dei soliti film thriller in cui vi è un killer seriale che semina indovinelli e citazioni ad ogni omicidio efferato. Ma il grande pubblico lo ha subito apprezzato, proprio per la sua trama originale, coinvolgente, mozzafiato e per un finale non forzatamente a lieto fine.

Seven tramaLa trama di Seven. I detective William Somerset e David Mills vengono messi sulle tracce di un serial killer. A mano a mano che gli omicidi si consumano, capiscono che l’assassino sta seguendo una logica inquietante e atroce: uccidere ogni persona per un tipo di peccato Capitale. Cercheranno così di anticiparne le mosse ed evitare che il diabolico disegno dello squilibrato si compia. 

Gli attori protagonisti sono Brad Pitt nei panni del giovane detective David Mills, molto istintivo e ancora poco esperto, e Morgan Freeman, nelle vesti del detective William Somerset, un saggio e anziano poliziotto a cui manca una settimana per andare in pensione. Una coppia forse stereotipata e ben assortita, ma comunque affiatata ed efficace visti gli interpreti. E poi c’è Kevin Spacey, che interpreta il maniaco assassino che semina il panico con disumani omicidi; il quale compare però solo verso la fine.

Seven, David Fincher con Brad Pitt 

Denzel Washington rifiutò la parte che andò poi a Brad Pitt. Quest’ultimo, inseguendo il killer sotto la pioggia, si procurò un brutto taglio che lo costrinse a terminare il film fasciato, o girato di lato, oppure ancora con la mano in tasca.

In una delle scene Mills e Somerset discutono del libro Of human bondage, il cui autore è per l’appunto William Somerset Maugham. Nel doppiaggio italiano questo romanzo è stato sostituito da Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij per ragioni di traduzione. La versione tradotta in italiano non avrebbe di fatti colto l’allusione alla pratica sessuale del bondage di cui Mills parla nella scena in questione.

Alfonso Freeman, figlio di Morgan, interpreta il tecnico che lavora sull’impronta digitale trovata dai detective.

SevenI quaderni di John Doe sono dei veri manoscritti preparati per il film in due mesi di lavoro per un costo di 15.000 dollari. Secondo quanto dice Somerset, inoltre, due mesi è il tempo che servirebbe alla polizia per leggerli tutti. Altra particolarità: i quaderni di John Doe sono uguali a quelli usati da Evan nel film The Butterfly Effect.

Kevin Spacey ha voluto togliere il proprio nome dai titoli iniziali per consentire una maggior suspense riguardo all’identità del killer John Doe. Per questo motivo il suo nome è il primo ad apparire nei titoli di coda che, altra particolarità, scorrono dall’alto verso il basso.

L’attore che impersona il primo cadavere in una delle prime scene è Andrew Kevin Walker, lo sceneggiatore e soggettista del film.

Per mostrare il corpo di Victor, la vittima di accidia, David Fincher non volle utilizzare un manichino o un fantoccio animato, ma un vero attore che fosse molto magro e scarno. Il ruolo andò a Michael Reid McKay, che al momento delle riprese pesava solo 36 kg.

Seven è stato degradato dai critici ma è piaciuto parecchio al pubblico, diventando un grosso successo commerciale: un budget di 30 milioni di dollari ne ha generati infatti oltre 316 di incasso mondiale lordo.

Seven Sisters: trama e cast del film con Noomi Rapace

Seven Sisters: trama e cast del film con Noomi Rapace

Uno dei generi di maggior successo al cinema è senza dubbio quello del film distopico. Tali opere permettono di avere uno sguardo ipotetico su un mondo dove gli aspetti peggiori dell’umanità hanno preso il sopravvento, dando vita a società e contesti particolarmente cupi e di complessa natura. Ognuno di questi film propone una visione e una riflessione diversa, e tra le più interessanti degli ultimi anni si afferma quella di Seven Sisters (qui la recensione), titolo del 2017 diretto da Tommy Wirkola, regista norvegese già autore di Dead Snow e Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe. In questa sua nuova opera, nella società distopica presentata vige la legge del figlio unico.

La sceneggiatura, scritta da Max Botkin, circolava già dal 2001, ed era stata inserita nell’elenco della Black List, comprendente i migliori scritti ancora non prodotti. All’interno di questo, attraverso elementi fantascientifici, si presentano una serie di trasformazioni sociali in realtà già attualmente in corso. Si parla infatti di sovrappopolazione, di carenza di risorse e di come ciò porti alla formazione di governi sempre più stringenti nei confronti delle libertà individuali dei cittadini. Seven Sisters affronta dunque diversi temi, tutti di particolare urgenze e attualità, e lo fa utilizzando il contesto distopico, il quale ormai è divenuto il mezzo privilegiato per affrontare tale tipo di discorsi.

Con un cast composto da grandi attori, tra cui diversi candidati all’Oscar, il film si è così affermato come un titolo di richiamo tra gli appassionati del genere. Con un budget di 20 milioni di dollari e riprese svoltesi interamente in alcune località della Romania, Seven Sisters è un titolo da non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Seven Sisters: la trama del film

Il film è Ambientato nel 2073, in un mondo post-apocalittico dove la sovrappopolazione e la scarsità di risorse stanno devastando il pianeta. Tensioni civili e politiche, guerre ed emigrazioni di massa hanno trasformato in maniera irreversibile il contesto mondiale, costringendo i governi in carica ad emanare una legge che permette alle famiglie il concepimento di un solo figlio per nucleo. Ciò dovrebbe, in teoria, aiutare a ridurre il sempre più preoccupante sovraffollamento. A gestire la faccenda vi è la dottoressa Nicolette Cayman, direttrice dell’organizzazione per il controllo delle nascite. I figli in eccesso sono dunque condannati all’ibernazione fino a data ignota.

In tale contesto vivono sette sorelle gemelle, la cui madre è morta al momento del parto. Cresciute sotto la tutela del nonno Terence Settman, questi decide di chiamare le bambine come i giorni della settimana. Le sette sono dunque costrette ad uscire una per volta nel giorno corrispondente al loro nome, dovendo fare molta attenzione a fingere di essere la stessa persona. Nessuno dovrà mai scoprire il loro segreto, altrimenti potrebbero andare incontro a grandi pericoli. Un giorno, però, Lunedì scompare nel nulla. Per risolvere la situazione, toccherà alle altre investigare sulla scomparsa della maggiore, anche se questo significa uscire al di fuori del giorno stabilito.

Seven Sisters cast

Seven Sisters: il cast del film

Originariamente, la sceneggiatura prevedeva sette gemelli maschi come protagonisti. Con il subentro di Wirkola alla regia, però, questi chiese di cambiare i protagonisti in sette gemelle femmine. La sua intenzione era infatti quella di affidare il ruolo all’attrice Noomi Rapace, divenuta celebre per il ruolo di Lisbeth Salander nella trilogia di Uomini che odiano le donne. Affascinata dalla sfida di dar vita a sette personaggi differenti, l’attrice si è subito dichiara disponibile a partecipare. Per poter dividersi tra questi ruoli, l’attrice ha dovuto girare ogni scena tante volte quante sorelle erano presenti in questa. Ciò le ha richiesto una grande preparazione, tanto fisica quanto psicologica. Ogni sorella presenta infatti caratteristiche personali molto differenti l’una dall’altra.

L’attrice ha raccontato di aver sviluppato un forte legame verso ognuna delle sette personalità, ma di considerare Sabato la sua preferita, avendo ritrovato molto di sé da poter riportare nell’interpretazione. Accanto a lei, nei panni del nonno Terence vi è invece l’attore Willem Dafoe. Questi ha accettato il ruolo subito dopo aver letto la sceneggiatura, affascinato tanto dal contesto descritto quanto dal suo personaggio e dalle premure che dimostra. Nei panni della severa Nicolette Cayman, invece, vi è la candidata all’Oscar Glenn Close. Non nuova a ruoli da cattiva, l’attrice ha raccontato di aver costruito il personaggio cercando di far trasparire le sue ragioni per fare quel che fa. Ad interpretare le sette sorelle Settman da bambine, invece, vi è la giovane Clara Read.

Seven Sisters: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

In attesa di vedere tale sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Seven Sisters è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 26 settembre alle ore 21:25 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

Seven sisters, recensione del film con Noomi Rapace

Seven sisters, recensione del film con Noomi Rapace

Distribuito da Netflix e Koch Media Italia, Seven Sisters arriverà nelle nostre sale il 30 novembre ed è diretto da Tommy Wirkola, regista di opere non troppo ben considerate, come Dead Snow e Hansel & Gretel-Cacciatori di Streghe. Questa volta però, forse anche per merito dei due sceneggiatori Max Botkin e Kerry Williamson, Wirkola sale decisamente di grado, mettendo in scena un ottimo prodotto seppur a basso budget (laddove per “basso” si intendano i canoni Hollywoodiani, per i quali un film prodotto con poco più di 1 milione di dollari rappresenta una spesa irrisoria). Ad essere azzeccata è anzitutto la scelta del genere distopico, che nell’ultimo decennio cinematografico ha vissuto una vera e propria rinascita grazie a titoli come Hunger Games, Divergent, Maze Runner e compagnia bella.

In un imprecisato ma non lontano futuro, il sovraffollamento del pianeta Terra ha causato una crisi generale, alla quale si è pensato bene di ovviare con la regola del “figlio unico”. Tramite un rigido controllo del Child Allocation Bureau, le famiglie che danno alla luce più di un bambino sono costrette a mettere i propri secondogeniti in capsule criogeniche, ovvero in ibernazione, in attesa che la crisi mondiale venga scongiurata e ci possa essere per tutti un futuro migliore. Ma quando Terrence Settman (Willem Dafoe) vedrá morire di parto la sua unica figlia dando alla luce sette gemelle, deciderà di contravvenire alle regole e tenere con sé le bambine. Registrata all’anagrafe come figlia unica, Karen Settman (Clara Read da piccola, Noomi Rapace da adulta) è in realtà “interpretata” dalle sette gemelle, le quali portano il nome della settimana che corrisponde al loro rispettivo giorno di uscita. Ma il loro segreto è destinato ad essere scoperto.

Seven Sisters

Liberamente ispirato al romanzo breve fantascientifico “2BR02B” di Kurt Vonnegut, Seven Sister è un film d’azione dove a farla da padrona, come si può immaginare, è la protagonista Noomi Rapace, che riveste il difficile ruolo delle sette gemelle protagoniste. Ogni donna infatti ha sviluppato nell’intimo della propria abitazione, una propria personalità ben definita, che porta quindi la Rapace a doversi cimentare nei ruoli più disparati. Si va dalla nerd amante della tecnologia e un po’ timida alla estroversa e sensuale mangia uomini. Anche il cast di contorno è di tutto rispetto: dalla breve ma incisiva comparsata di Willem Dafoe al ruolo di aguzzina rivestito da Glenn Close. Pieno di azione e di suspense, Seven Sisters guarda molto al cinema di fantascienza anni 90, da Total Recall al Sesto Giorno, facendosi intrattenimento puro nelle tante scene adrenaliniche. Ma non dimentica del tutto la sostanza, composta come è ovvio anzitutto dai retaggi orwelliani.

E se le tematiche su ecosistema, sovraffollamento demografico e regimi totalitari potevano forse essere approfondite, il film – che preferisce prendere la strada del thriller – mantiene comunque alta la tensione, catturando lo spettatore anche con il terribile colpo di scena finale, che poi tanto inverosimile non è. Originariamente chiamato What Happen to Monday (Cosa è successo a Lunedì), il titolo alludeva all’evento che scatenante della storia, ovvero il rapimento della prima sorella: Monday.

Seven Sisters, clip con Noomi Rapace “arrivano i cattivi” [Esclusiva]

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Seven Sisters è il nuovo film diretto da Tommy Wirkola, un thriller fantascientifico nelle sale italiane dal 30 novembre distribuito da Koch Media, che vede protagonista l’attrice Noomi Rapace nell’interpretazione straordinaria di sette sorelle gemelle: sette personaggi con personalità, caratterizzazioni e sfumature molto distinte. Ad affiancarla, un cast stellare di attori come Glenn Close, Willem Defoe e Antony Wagner.

Il film, ambientato nel 2073, racconta di un mondo sovrappopolato e con scarse risorse. L’aumento incontrollato delle nascite ha costretto i governi a mettere in atto la drastica politica del Figlio Unico istituita dal Bureau per il Controllo delle nascite, diretto dalla dottoressa Cayman (Glenn Close) che impone l’ibernazione dei figli in eccesso. Una donna muore durante il parto di sette gemelle (Noomi Rapace), e per salvarle tutte, il nonno (Willem Dafoe) le nasconde assegnando a ognuna, per praticità, il nome di un giorno della settimana. Le sette sorelle gemelle, Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica, identiche nell’aspetto, dimostrano crescendo attitudini e sensibilità differenti, che possono esprimersi dentro casa: la passione per la boxe e le arti marziali, il genio della matematica e l’ambizione sul lavoro. Fuori casa hanno un’unica identità, Karen Settman. Quest’ultima ogni giorno viene interpretata da una gemella diversa che ha l’obbligo di custodire questo segreto. Tutto procede liscio fino a quando, un giorno, Lunedì non fa ritorno a casa…

La sparizione della sorella mette a repentaglio la sopravvivenza di tutte e sette. Il Bureau è sulle loro tracce e l’identità di Karen Settman, che sembra irreparabilmente minacciata, scopre via via la sua molteplice natura: sotto la maschera di Karen si svelano le passioni, i segreti e i desideri inespressi di ognuna delle gemelle. Il racconto si fa sempre più ricco di colpi di scena e i 7 volti di Noomi Rapace si trasformano sulla scena, grazie a una straordinaria prova attoriale, in 7 corpi in action, ora impegnati in fughe rocambolesche, coinvolti in sparatorie all’ultimo sangue o in lotte corpo a corpo (anche a colpi di ferro da stiro), ora alle prese con operazioni di sofisticata tecnologia o alla scoperta della propria fisicità (sensuale o atletica); tutti, con un unico scopo, la contemporanea difesa di una e di sette identità.

 

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Il primo trailer di Seven Psychopaths ha fatto sembrare il film un’allegra commediola, ma conoscendo il regista del film Martin McDonagh possiamo immaginare quanto

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Ecco tre foto di Seven Psychopaths, il divertente film diretto e scritto da Martin McDonagh (In Bruges) in cui vediamo una’llegra banda di … psicopatici alle prese con vicende

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Sono stati rilasciati sette character poster di Seven Psycopaths (uno per ogni psicopatico!), nuova opera dell’autore di In Bruges Martin McDonagh

Seven Kings Must Die: il film sequel di The Last Kingdom arriverà su Netflix

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Il noto sito americano Variety rivela che il film successivo di The Last KingdomSeven Kings Must Die” ha fissato la sua data di anteprima su Netflix. Il film debutterà sullo streamer il 14 aprile. Inoltre, Netflix ha rilasciato immagini del film, che possono essere viste di seguito.

È stato un vero onore poter raccontare questa storia per tutti questi anni“, ha detto la star della serie e produttore esecutivo Alexander Dreymon. “Come attore, sono stato così sfidato e gratificato dal privilegio di interpretare Uhtred. Appendere la spada di Uhtred dopo le riprese di ‘Seven Kings’ mi è sembrato, ironicamente, pesante, anche se so che la nostra storia è giunta alla sua conclusione. Come EP nello show, non potrei essere più orgoglioso delle centinaia di persone che hanno speso migliaia di ore per realizzare il miglior prodotto possibile. Per quanto riguarda i nostri fedeli fan… cosa posso dire? Sei la ragione per cui siamo arrivati ​​a questo punto e dobbiamo portare la nostra saga alla fine. Questo, come è sempre stato, è per te.”

Seven Kings Must Die” continua la storia di “The Last Kingdom“, che è andata in onda la sua quinta e ultima stagione su Netflix nel 2022. Dreymon interpreta ancora una volta Uhtred di Bebbanburg. Secondo la descrizione ufficiale, Uhtred “deve attraversare ancora una volta un regno frammentato con molti dei personaggi più amati della serie, mentre combattono al fianco e contro nuovi alleati e nemici. Dopo la morte di re Edoardo, inizia una battaglia per la corona, mentre gli eredi rivali e gli invasori competono per il potere. E quando arriva un’alleanza che cerca l’aiuto di Uhtred nei loro piani, Uhtred deve scegliere tra coloro a cui tiene di più e il sogno di formare un’Inghilterra unita.

Seven Kings Must Die” è scritto da Martha Hillier e prodotto da Nigel Marchant, Gareth Neame e Mat Chaplin. Ed Bazalgette è il regista. Dreymon e Hillier sono i produttori esecutivi. È prodotto da Carnival Films, che fa parte di Universal International Studios, e distribuito in tutto il mondo da NBCUniversal International Distribution. “The Last Kingdom” ha debuttato originariamente nel 2015 su BBC Two prima di essere completamente acquisito da Netflix entrando nella sua terza stagione. Lo spettacolo ha dimostrato di essere incredibilmente popolare, classificandosi al n. 14 nella lista di Nielsen degli spettacoli originali più trasmessi in streaming del 2022.

Settimo Cielo, il cast parla degli abusi sessuali di Stephen Collins nel podcast di Rewatch

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Il cast di Settimo Cielo sta affrontando le questioni più spinose mentre si tuffa nella sua serie drammatica familiare degli anni ’90.

Quando le star Beverley Mitchell, David Gallagher e Mackenzie Rosman hanno lanciato questa settimana il loro podcast di rewatch Catching Up with the Camdens, hanno preceduto l’episodio pilota con una dichiarazione di non responsabilità riguardo all’ammissione del 2014 del loro padre televisivo Stephen Collins di aver abusato sessualmente di tre minori.

Prima di entrare nel vivo dell’episodio, vogliamo che sappiate che abbiamo visto tutti i vostri commenti e sappiamo quanto siate eccitati per il rewatch, quindi è esattamente quello che faremo”, ha detto Mitchell. “Ma prima di entrare nel merito, pensiamo sia importante dire qualcosa su Stephen Collins”.

Gallagher ha aggiunto: “Ogni forma di abuso, abuso sessuale di qualsiasi tipo, è imperdonabile. Le vittime di abusi devono ricevere compassione e sostegno”.

Cosa hanno detto i protagonisti di Settimo Cielo su Stephen Collins

Rosman ha continuato: “Mentre riguardiamo questi episodi, sarebbe impossibile non parlare di Stephen perché era una parte così importante dello show e delle nostre vite. Ma vogliamo essere chiari sul fatto che non abbiamo avuto esperienze inappropriate con Stephen”.

Stephen non si unirà a noi in questo podcast e non scusiamo o condoniamo il suo comportamento”, ha assicurato Mitchell agli ascoltatori. “La nostra speranza per questo podcast è di riconnetterci con voi, i nostri fan, di rivivere un po’ di nostalgia degli anni ’90 e di condividere i nostri ricordi più belli di 7th Heaven”.

Gallagher ha concluso: “Sappiamo che è difficile e comprendiamo che può essere un fattore scatenante, ma vogliamo solo dirvi che vi amiamo e siamo così grati per tutto l’amore e il sostegno che voi, la nostra comunità, ci avete dimostrato. Quindi, speriamo che ci seguirete mentre continuiamo questo viaggio”.

Nell’ottobre 2014, TMZ ha pubblicato una registrazione audio che sembrava essere la confessione di Collins di aver avuto rapporti sessuali con diversi minori. Nel dicembre dello stesso anno, in una dichiarazione a People, ha ammesso di aver aggredito sessualmente tre ragazze minorenni, anche se non è mai stato accusato.

Settimo Cielo è andata in onda per 11 stagioni dal 1996 al 2007 su The WB e The CW, seguendo il reverendo Eric Camden (Collins), sua moglie Annie (Catherine Hicks) e i loro figli Matt (Barry Watson), Mary (Jessica Biel), Lucy (Mitchell), Simon (Gallagher) e Ruthie (Rosman).

Settimana Internazionale della Critica: il programma di oggi

Settimana Internazionale della Critica: il programma di oggi

Prenderà il via domani, giovedì 30 agosto alle 14 in Sala Perla (Palazzo del Casinò) la 33. Settimana Internazionale della Critica con il lungometraggio d’apertura Tumbbad, evento speciale fuori concorso, diretto dai registi indiani Rahi Anil Barve e Adesh Prasad accompagnati dal protagonista e produttore Sohum Shah, che dopo la proiezione saranno coinvolti in un incontro con il pubblico e la stampa. Questo “fantasy visionario” come lo ha definito il delegato generale della SIC, Giona A. Nazzaro, è “una parabola sulla cupidigia, che viaggia alla velocità di un racconto di Emilio Salgari filmato da Spielberg. Ricco di invenzioni visive, effetti speciali e sangue, che gioca e dialoga con straordinaria inventiva fra modernità e tradizione, offrendosi come un’attendibile riflessione politica sui complessi rapporti fra il continente indiano, il mondo occidentale e le contraddizioni post-coloniali”. Ambientato in India nel XIX secolo, Tumbbad racconta del giovane Vinayak, ossessionato dal mitico tesoro dei suoi antenati protetto da una divinità malvagia. 

La proiezione Tumbbad sarà preceduta dal cortometraggio Nessuno è innocente, evento speciale di apertura della terza edizione di SIC@SIC (Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica). Al fianco dell’interprete Salvatore Esposito, il regista Toni D’Angelo (L’innocenza di Clara, Filmstudio Mon Amour, Falchi) presenterà la sua ultima opera in cui ha voluto mostrare un volto sconosciuto di Scampia, allontanandosi dai luoghi comuni e dalle notizie di cronaca nera che la descrivono come inferno dantesco.

La Settimana Internazionale della Critica (SIC) è una sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (29 agosto – 8 settembre 2018) e composta da una selezione di sette opere prime in concorso e due eventi speciali, tutti presentati in anteprima mondiale. SIC@SIC (Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica) propone una selezione competitiva di sette cortometraggi di autori italiani non ancora approdati al lungometraggio, e tre eventi speciali fuori concorso, tutti presentati in prima mondiale; nasce dalla sinergia fra il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) e Istituto Luce-Cinecittà, ed è una delle iniziative per il supporto allo sviluppo del nuovo cinema italiano e per la promozione dei giovani autori. La selezione dei lungometraggi e dei cortometraggi presentati alla Settimana Internazionale della Critica è curata dal Delegato Generale della SIC Giona A. Nazzaro con i membri della commissione di selezione Luigi Abiusi, Alberto Anile, Beatrice Fiorentino e Massimo Tria.

I sette lungometraggi in concorso alla 33. Settimana Internazionale della Critica concorrono al Premio del pubblico Sun Film Group consistente in un riconoscimento di € 5.000. Inoltre, i film della sezione concorrono all’assegnazione del Premio Circolo del Cinema di Verona, assegnato da una giuria composta dai soci del Circolo di Verona Emilia Cantieri, Francesco Corezzola, Francesco Lughezzani, Luca Mantovani e Bianca Meneghini e destinato al film più innovativo della sezione, e del Premio Mario Serandrei – Hotel Saturnia per il Miglior Contributo Tecnico, sponsorizzato dall’Hotel Saturnia di Venezia e assegnato da una commissione di esperti composta da Adriano De Grandis, Roberto Manassero e Daniela Persico. I film della SIC, come tutte le opere prime di lungometraggio presentate nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione Ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele), concorrono all’assegnazione del Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”

I sette cortometraggi in concorso di SIC@SIC concorrono all’assegnazione del Premio al Miglior Cortometraggio offerto da Frame by Frame, Premio alla Migliore Regia offerto da Stadion Video, e Premio al Miglior Contributo Tecnico offerto da Fondazione Fare Cinema. I riconoscimenti verranno assegnati da una giuria composta dai membri della Woche der Kritik (Settimana della Critica di Berlino): Frédéric Jaeger, Dennis Vetter e Jendrik Walendy, guidati da Michael Hack.

Settimana Internazionale della Critica: il programma della 33° edizione

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La Settimana Internazionale della Critica (SIC) è una sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (29 agosto – 8 settembre 2018) e composta da una selezione di sette opere prime in concorso e due eventi speciali, tutti presentati in anteprima mondiale. La selezione è curata dal Delegato Generale della SIC Giona A. Nazzaro con i membri della commissione di selezione Luigi Abiusi, Alberto Anile, Beatrice Fiorentino e Massimo Tria.

 

CONCORSO

A KASHA | THE ROUNDUP 

di Hajooj Kuka (Sudan, Sudafrica, Qatar, Germania)

 

ADAM UND EVELYN | ADAM & EVELYN 

di Andreas Goldstein (Germania)

 

BÊTES BLONDES | BLONDE ANIMALS 

di Alexia Walther, Maxime Matray (Francia)

 

LISSA AMMETSAJJEL | STILL RECORDING 

di Saaed Al Batal, Ghiath Ayoub (Siria, Libano, Qatar, Francia)

 

di Anna Eriksson (Finlandia)

 

SAREMO GIOVANI E BELLISSIMI 

di Letizia Lamartire (Italia)

 

TI IMAŠ NOĆ | YOU HAVE THE NIGHT 

di Ivan Salatic (Montenegro, Serbia)

 

EVENTI SPECIALI

Film d’apertura 

TUMBBAD 

di Rahi Anil Barve, Adesh Prasad (India, Svezia)

 

Film di chiusura 

DACHRA 

di Abdelhamid Bouchnak (Tunisia)

 

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SIC@SIC 2018

La terza edizione di SIC@SIC (Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica) propone una selezione competitiva di sette cortometraggi di autori italiani non ancora approdati al lungometraggio, e tre eventi speciali fuori concorso, tutti presentati in prima mondiale. I cortometraggi vengono programmati all’interno della 33. Settimana Internazionale della Critica. La selezione è curata dal Delegato Generale Giona A. Nazzaro con i membri della commissione di selezione Luigi Abiusi, Alberto Anile, Beatrice Fiorentino e Massimo Tria. Il programma nasce dalla sinergia fra il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) e Istituto Luce-Cinecittà, ed è una delle iniziative per il supporto allo sviluppo del nuovo cinema italiano e per la promozione dei giovani autori.

 

CONCORSO

CRONACHE DAL CREPUSCOLO di Luca Capponi 

EPICENTRO di Leandro Picarella 

FINO ALLA FINE di Giovanni Dota 

FRONTIERA di Alessandro Di Gregorio 

GAGARIN, MI MANCHERAI di Domenico De Orsi 

MALO TEMPO di Tommaso Perfetti 

QUELLE BRUTTE COSE di Loris Giuseppe Nese

 

EVENTI SPECIALI

Cortometraggio d’apertura NESSUNO È INNOCENTE di Toni D’Angelo

Cortometraggio di chiusura SI SOSPETTA IL MOVENTE PASSIONALE CON L’AGGRAVANTE DEI FUTILI MOTIVI di Cosimo Alemà

Evento speciale SUGAR LOVE di Laura Luchetti

Settimana Internazionale della Critica, presentato il programma della 38° edizione

La Settimana Internazionale della Critica giunge alla sua 38° edizione. Cristiana Paternò, Presidente del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), e Beatrice Fiorentino, Delegata Generale della Settimana Internazionale della Critica, hanno presentato un programma ricco e interessante, che propone titoli provenienti da diverse parti del mondo fattisi carico delle specificità culturali che rappresentano.

Riportare lo sguardo al centro. Riappropriarsi del potere delle immagini e della responsabilità che deriva dall’atto di osservare attraverso un dispositivo di riproduzione“, scrive Fiorentino nell’introduzione al programma. “Cos’è il cinema oggi? È ciò che è sempre stato e ancora sarà, indipendentemente dai formati, dai supporti, dalla misura degli schermi e dai ripetuti allarmi sullo stato di crisi: una finestra sul mondo, indispensabile occasione di (ri)lettura oltre che di racconto, opportunità per esprimere un punto di vista. Talvolta personale, unico, talaltra riflesso di un sentire comune. È sempre, comunque, una questione di sguardo“.

“Con la complicità del comitato di selezione composto da Enrico Azzano, Chiara Borroni, Ilaria Feole e Federico Pedroni, la 38. edizione della Settimana Internazionale della Critica si compone di occhi insoliti, onnivori, avventurosi, accomunati dal gusto del rischio e una sorta di furia oltre che dall’urgenza di affermarsi e affermare attraverso una propria visione sullo stato generale delle cose. Gesti potenti che non passeranno inosservati e che, anzi, stupiranno, scuoteranno l’immaginario, lasciando auspicabilmente un segno”.

“Com’è ormai tradizione, anche quest’anno la SIC offrirà i suoi 7+2 esordi scelti tra gli oltre cinquecento titoli arrivati da ogni angolo del mondo. Tra questi si è fatta imponente la presenza femminile, così come quella di forme diverse e “nuove” di narrazione non-fiction (dato in sensibile aumento), ma poderosa e massiccia è anche quella delle fiction, con tanto cinema di genere: noir, fantascienza, horror. Tutti, senza eccezione, accostabili tra loro per la voglia di osare sia nelle scelte visive/narrative che per una precisa, lucida e netta presa di posizione. Per la presenza di uno sguardo, appunto”.

Ecco dunque i film facenti parte del programma della 38° Settimana Internazionale della Critica:

CONCORSO

ABOUT LAST YEAR
Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova
Italia

Periferia di Torino. Celeste, Giorgia e Letizia, tra i 20 e i 27, sono unite da una consapevolezza: in quanto donne cisgender, sono ospiti nel mondo del ballroom. Fenomeno nato a New York nella comunità LGBT latina e afro-americana, oggi presente e radicato anche in Italia. Qui hanno trovato uno spazio in cui essere padrone del proprio corpo al riparo da giudizi, pregiudizi o provocazioni. Le tre stanno per iniziare un viaggio che le porterà ad affrontare importanti decisioni. Giorgia è legata al suo luogo d’origine, Celeste e Letizia vogliono partire. Un coming of age attraverso un anno di vita, dove si incontrano e si scontrano sogni, desideri, dubbi e una voglia di lotta e di vita.

HOARD
Luna Carmoon
Regno Unito

1984: C’è una discarica nel nostro salotto. Il mondo di Madre e di Maria è una costante sensazione di brividi che corrono lungo la schiena, ogni giorno è Natale nel loro piccolo nidus d’amore 1994: Lui me la riconsegnò, l’importanza mi colpì in ondate di sensazioni. È l’ultimo giorno di scuola di Maria. Al suo rientro a casa, in cima alle scale, due piedi scalzi ad attenderla. Un uomo alto, dall’aspetto insolito, uno sconosciuto che ha l’odore familiare di un trauma, un dolore d’infanzia, una duplicità di deliberate provocazioni – Michael.

LIFE IS NOT A COMPETITION, BUT I’M WINNING
Julia Fuhr Mann
Germania

Se la Storia è scritta dai vincitori, che ne è di coloro a cui non è stato mai permesso di partecipare alla gara? Un collettivo di atleti queer entra nello Stadio Olimpico di Atene con l’intenzione di onorare coloro che sono sempre stati esclusi dal podio dei vincitori. Incontrano Amanda Reiter, una maratoneta transgender che ha dovuto confrontarsi con i pregiudizi degli organizzatori sportivi, e Annet Negesa, un’atleta degli 800 metri che è stata esortata dalle federazione sportive internazionali a sottoporsi a chirurgia ormonale. Insieme creano un’utopia radicale e poetica, lontana dalle rigide regole di genere degli sport agonistici.

LOVE IS A GUN
Lee Hong-Chi
Hong Kong, Taiwan

Dopo essere stato rilasciato di prigione, Sweet Potato si accontenta del suo piccolo lavoro sul lungomare, vivendo dei magri incassi e ignorando i commenti di chi gli suggerisce di lasciar perdere. Viene però trascinato nel vortice del passato quando il vecchio “boss” (che non ha mai visto di persona), la madre (che ripone su di lui tutti i suoi debiti) e infine l’amico Maozi ricompaiono nella sua vita. Uno dopo l’altro si impadroniscono con forza del suo presente e cancellando ogni speranza per il futuro. Solo Seven riesce, in una certa misura, a mitigare le sue ansie. Un giorno, sullo sfondo di un paesaggio costiero oppressivo e carico di smog, a Sweet Potato viene finalmente concesso un incontro con il “boss”.

MALQUERIDAS
Tana Gilbert
Cile, Germania

Sono donne. Sono madri. Sono detenute che stanno scontando lunghe pene in una prigione in Cile. I figli crescono lontano da loro, ma rimangono nei loro cuori. In prigione trovano l’affetto delle altre detenute che condividono la loro stessa esperienza. Il sostegno reciproco tra queste donne diventa una forma di resistenza ed emancipazione. Malqueridas ricostruisce le loro storie attraverso le immagini che loro stesse hanno girato con i cellulari vietati dentro la prigione, recuperando la memoria collettiva di una comunità dimenticata.

SKY PEALS
Moin Hussain
Regno Unito

Adam fa i turni di notte in una stazione di servizio autostradale e conduce una vita mediocre e solitaria quasi del tutto priva di contatti umani. Venuto a sapere che il padre, di cui aveva perso le tracce, è morto, Adam cerca con fatica di ricostruire l’immagine di un uomo che non ha mai veramente conosciuto e riesamina dettagli del suo passato che fa difficoltà a comprendere. Quando scopre che il padre era convinto di non essere umano, Adam inizialmente respinge l’idea come ridicola. Tuttavia il dubbio lentamente si insinua, portando con sé una seria riflessione: se fosse la verità, cosa significherebbe questo per Adam?

THE VOURDALAK
Adrien Beau
Francia

“Figli miei”, intima Gorcha prima di accomiatarsi, “attendete il mio ritorno per sei giorni. Trascorsi questi sei giorni, se non dovessi ritornare, recitate una preghiera in mia memoria, poiché vorrà dire che sono perito in battaglia… Ma se dovessi ricomparire – che Dio vi protegga! – passati i sei giorni, vi ingiungo di sbarrare la porta e negarmi l’ingresso, qualunque cosa io dica o faccia. Poiché per allora, altri non sarò che un Vourdalak, un dannato.”

FUORI CONCORSO

Film di apertura
GOD IS A WOMAN
Andrés Peyrot
Francia, Svizzera, Panama

Nel 1975, il regista francese premio Oscar Pierre-Dominique Gaisseau approda a Panama per girare un documentario sul popolo Kuna, per cui le donne sono sacre. Gaisseau, sua moglie e la figlioletta Akiko vivono assieme ai Kuna per oltre un anno, ma il progetto ben presto esaurisce i fondi e una banca finisce per confiscare le bobine. Cinquant’anni dopo, i Kuna stanno ancora aspettando il “loro” film, ormai divenuto leggenda e tramandato oralmente dagli anziani alle nuove generazioni. Finché un giorno, una copia nascosta viene scoperta a Parigi…

Film di chiusura
VERMIN
Sébastien Vaniček
Francia, Marocco

A seguito di un’invasione di ragni velenosi, gli abitanti di una palazzina di periferia dovranno imparare a lottare per la propria sopravvivenza.

PROIEZIONE SPECIALE
in collaborazione con la Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e le Giornate degli Autori
PASSIONE CRITICA
Simone Isola, Franco Montini, Patrizia Pistagnesi
Italia

Passione critica studia il rapporto tra critica e autori nella storia del cinema italiano in relazione con la storia del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, sin dal suo atto di fondazione nel 1971. Si tratta di un percorso non secondario nella storia culturale italiana, tracciato grazie agli interventi di prestigiosi testimoni e al montaggio di materiale di repertorio, dagli anni Sessanta all’avvento del web e dei social e all’attuale esplosione dell’audiovisivo, che mette in discussione la stessa definizione e i confini del cinema.

Settembre in sala: Kenneth Branagh a Venezia nei panni di Poirot

Settembre in sala: Kenneth Branagh a Venezia nei panni di Poirot

Al via da questa domenica la terza edizione di CINEMA IN FESTA, l’occasione imperdibile per vedere dal 17 al 21 Settembre 2023 in sala molti film a un prezzo speciale. Ispirato alla “Fête Du Cinéma” francese, il progetto è nato dalla collaborazione tra distributori e le sale cinematografiche per garantire agli spettatori italiani una stagione lunga dodici mesi. In questa giovedì di metà mese c’è un ampia scelta i titoli tra cui anche tre pellicole presentate in anteprima alla 80esima Mostra d’arte cinematografica di Venezia.

Vediamo insieme le novità in sala dal 17 al 21 Settembre 2023

Assassinio a Venezia

 

Assassinio a Venezia

Assassinio a Venezia, in originale A Haunting in Venice, è la terza volta per Kenneth Branagh di tornare a dirigersi e a vestire il ruolo dell’investigatore Hercule Poirot. Dopo il viaggio in treno sull’Orient Express e la crociera sul fiume Nilo in questo terzo adattamento  uscito dalla penna di Agatha Christie il nuovo misterioso omicidio sarà ambientato nei canali di Venezia. Nel secondo dopoguerra, alla vigilia di Ognissanti, Poirot nella città della Serenissima si ritrova a indagare, ancora una volta, su una terribile morte durante una seduta spiritica. Oltre a Branagh, nel cast troviamo Michelle Yeoh, Tina Fey, Jamie Dornan, Kyle Allen, Camille Cottin, Jude Hill, Ali Khan, Emma Laird, Kelly Reilly e il nostro Riccardo Scamarcio.

Doggy Style – Quei bravi randagi

Doggy Style film 2023

Dopo anni di film per le famiglie con per protagonisti dei cani parlanti dal 17 al 21 Settembre 2023 è la volta di una commedia canina vietata ai minori che già dal titolo spiega il pubblico adulto a cui è indirizzata. Doggy Style – Quei bravi randagi del regista Josh Greenbaum racconta la storia di Reggie, un Border Terrier che viene abbandonato dal suo padrone Doug per le vie della città, il cane però è sicuro che si tratti di un malinteso. Tutto cambia quando l’animale protagonista incontra Bug, un Boston Terrier ma randagio, amante della sua libertà e della vita senza padroni, con lui Reggie capisce la dura verità che Doug è una persona orribile e senza sentimenti.

Il Grande Carro

Il regista Philippe Garrel torna a dirigere i suoi figli e l’occasione è Il Grande Carro, film che gli è valso quest’anno l’Orso d’argento per la regia alla Berlinale 2023. Questo dramma familiare segue tre fratelli che costituiscono l’ultima generazione di una famiglia di burattinai guidata con passione dal padre. Anche la nonna contribuisce, non solo come sarta ma anche come depositaria di ricordi ma un evento tragico metterà a dura prova la compagnia e il desiderio di portare avanti quest’antico mestiere. Oltre a Louis Garrel nel film sono presenti anche le figlie del cineasta francese Esther Garrel e Léna Garrel.

Il mio amico Tempesta

Tratto dall’omonimo romanzo Il mio amico Tempesta è la storia di rinascita e di resilienza di una giovane ragazzina Zoe, della famiglia e del suo amato cavallo. La protagonista nata e cresciuta tra i cavalli, conduce una vita felice alimentata dal desiderio di diventare un’ottima cavallerizza come il padre. La vita si complica a causa di un brutto incidente ma grazie alla tenacia e l’amore di Tempesta, Zoe potrà recuperare le sue forze e realizzato il suo sogno. Nel cast di questo film francese troviamo Carmen Kassovitz, Mélanie Laurent, Pio Marmai e Kacey Mottet Klein.

Le mie poesie non cambieranno il mondo

Questo documentario scritto e diretto da Annalena Benini e Francesco Piccolo è stato presentato alla ventesima edizione delle Giornate degli Autori, sezione Notti Veneziane. Le mie poesie non cambieranno il mondo è un ritratto di Patrizia Cavalli, la poetessa amata da Elsa Morante e che più incarna la modernità della poesia nei giorni nostri. L’intellettuale e scrittrice italiana è morta il 21 giugno 2022, durante la post-produzione di questo docufilm, che custodisce la sua ultima testimonianza.

L’invenzione della neve

Questo pellicola di Vittorio Moroni è stato presentata, anche lei, in anteprima alla ventesima edizione delle Giornate degli Autori. L’invenzione della neve racconta la storia di Carmen, interpretata da Elena Gigliotti, è una donna con un passato difficile. Quando era soltanto un’adolescente è stata portata via dalla madre ed è stata cresciuta in una casa-famiglia. In seguito la donna si è legata a Massimo, figlio unico di una famiglia ricca e i due hanno avuto una figlia, Giada, che ha 5 anni però è stata affidata al padre. Carmen è consapevole di aver fatto degli errori in passato, ma è convinta di essere una buon madre e non accetta il suo destino di mamma a cui viene sottratta la figlia.

Patagonia

Questo è il primo film di Simone Bozzelli e racconta di due giovani con il loro sogno di libertà destinato però a trasformarsi in un amore tossico. Patagonia presentato nella sezione Concorso Internazionale al Festival di Locarno 2023, è la storia di Yuri e Agostino, il primo ha vent’anni e vive con l’anziana zia in un piccolo paese abruzzese e il secondo di lavoro è animatore girovago e incantatore di bambini. Sognando entrambi la libertà della Patagonia, i due partono per un viaggio che si trasformerà in un delirio di controllo e prigionia.

Titina 

Titina è un film d’animazione diretto dalla regista Kajsa Næss e ispirato alla storia vera dell’ingegnere aeronautico italiano Umberto Nobile e della sua amica fox terrier Titina, salvata dalle strade di Roma. La trama racconta un’impresa passata della nostra storia attraverso gli occhi della prima cagnetta che ha posato le sue zampe sui ghiacci del Polo Nord.

Una sterminata domenica

Una sterminata domenica è l’esordio di Alain Parroni e si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria – Orizzonti alla 80esima Mostra d’arte cinematografica di Venezia. Questo film è una coproduzione Italia/Germania e segue le vicende di tre adolescenti, Alex, Kevin e Brenda in incinta che vivono tra la campagna del litorale e la città di Roma. Un comig of age che rappresenta una generazione di periferia con le sue profonde ambiguità, che cresce tra stereotipi e contraddizioni in una società sempre connessa.

Sette psicopatici invadono il grande schermo

Sette psicopatici invadono il grande schermo

Sarò sincero: ogni giorno ho dei momenti da psicopatico”, dice Billy. Arriva finalmente 7 psicopatici, la pulp comedy ricca di star scritta e diretta da Martin McDonagh.

Sette opere di Misericordia: recensione del film

Sette opere di Misericordia: recensione del film

Degrado, misericordia, compassione e la ricerca di un’identità chiedono asilo ad una periferia che solo un ponte divide dalla città. La zona liminare, il non-luogo magnificato da Pasolini e dai filosofi degli anni Zero, diventa teatro di una storia di redenzione che non viene raccontata da un ‘narratore onnisciente’, distaccato o auto-compiaciuto ma da una formica che procede insieme alle altre e che rende Sette opere di misericordia dei giovanissimi fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio, un film capace di imprimersi nella mente dello spettatore e di stupire anche grazie alla delicatezza ed all’estrema eleganza di un finale che si perde nel sole di un paesaggio tutto uguale, osservato dai finestrini sporchi di un autobus.

In Sette opere di misericordia Luminiţa è una ragazza moldava che trascorre la sua esistenza fra la baraccopoli della periferia torinese di Falchera e l’ospedale in cui ruba tutto quello che le permette di tirare avanti e di evitare le violenze dei suoi aguzzini. Un giorno la ragazza si imbatte in Antonio, un anziano signore silenzioso, solitario e malato, e cercherà, tramite un impietoso scontro con questa enigmatica figura, di sfuggire alla miseria a cui sembra fatalmente avvinta. L’estrema importanza che i registi riservano ad azioni quotidiane che soppiantano i dialoghi, è l’elemento che rafforza l’aura spirituale del film e che contraddistingue sia il titolo, riferimento alle opere di pietas corporale che un cristiano, secondo la Chiesa Cattolica, dovrebbe affrontare nella sua vita, sia i cartelli che segmentano la diegesi. All’inizio queste scritte che riportano i sette corollari – dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti – sono usati in una valenza quasi ironica o grottesca, e man mano che la storia raggiunge il suo acme, l’ironia scomparirà per cedere il posto a quella che i registi stessi definiscono una ‘tensione esisitenziale’.

Sette opere di Misericordia prodotto da Alessandro Borrelli e la Sarraz Pictures, uscirà in quindici copie nelle sale italiane il 20 Gennaio prossimo e vede la partecipazione di Roberto Herlitzka, Olimpia Melinte, Ignazio Oliva, Stefano Cassetti e Cosmin Corniciuc. Sette opere di misericordia è già stato insignito del primo premio della giuria al Festival Du Film Italien De Villerupt, del Don Quijote al festival di Locarno, del premio Navicella – Cinema Italiano, assegnato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e dalla Rivista del Cinematografo e di molti altri riconoscimenti, e fra Ottobre e Dicembre, è stato invitato a partecipare a diciotto festival cinematografici, fra cui il Torino Film Festival, il Festival del Cinema Italiano di Madrid ed il London Film Festival.

Sette opere di misericordia: la conferenza stampa

Sette opere di misericordia è stato proiettato in anteprima il 12 gennaio alla Casa del Cinema di Roma. A seguire, una conferenza stampa che ha visto coinvolti il produttore, i registi e parte del cast. A chi li ha paragonati ai Fratelli Dardenne, i simpatici e giovanissimi gemelli torinesi rispondono di non essersi ispirati a loro poiché

Sette note in nero: trama, cast e curiosità sul film di Lucio Fulci

Il regista Lucio Fulci è unanimemente considerato uno dei grandi maestri del cinema di genere italiano, avendo affrontato nel corso della sua carriera ogni tipologia di racconto, dal comico al horror. Particolarmente celebri sono però i suoi film gialli, tra cui spicca quello che è ancora oggi considerato il suo capolavoro, Non si sevizia un paperino, uscito nel 1972. Cinque anni dopo, Fulci ha poi portato al cinema un nuovo appassionante racconto di questo genere con il film Sette note in nero. Anch’esso è considerato uno dei suoi gialli più importanti, tanto per la costruzione narrativa quanto per le scelte estetiche.

Inizialmente Fulci voleva in realtà adattare il romanzo Terapia mortale dello scrittore Vieri Razzini. Non riuscendo però a trovare sbocchi sulla sceneggiatura, però, decise di modificare il racconto con l’aiuto di Dardano Sacchetti. I due, traendo grande ispiazione da Profondo rosso di Dario Argento, diedero così vita ad un giallo con elementi paranormali ed un assillante ritornello musicale che diviene un ossessione tanto per i personaggi quanto per gli spettatori. Rispetto ai suoi precedenti film, Fulci limita inoltre gli effetti splatter per concentrarsi maggiormente sugli aspetti onirici e parapsicologici della vicenda.

Ancora oggi Sette note in nero è considerato un classico del giallo italiano nonché uno dei suoi esempi migliori. Citato e omaggiato in ogni modo, questo riconferma l’indiscutibile capacità di Fulci di fare di necessità virtù, adattando quanto a sua disposizione per una resa cinematografica di grande impatto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Sette note in nero: la trama del film

Protagonista del film è Virginia Ducci, una donna che sin da bambina ha dimostrato di possedere delle doti di chiaroveggenza. La prima manifestazione di ciò l’ha avuta il giorno in cui sua madre si uccise a Dover gettandosi da un dirupo mentre Virginia era in un collegio a Firenze, riuscendo nonostante la distanza a vedere l’intera scena. Divenuta adulta, questa ha poi spostato Francesco Ducci, uomo d’affari toscano. Proprio al suo partner è legata una nuova visione che si manifesta a Virginia. La donna intravede infatti tutti i dettagli di un delitto svoltosi nella villa di campagna del marito.

Fatte delle ricerche, Virginia scopre così il cadavere di una certa Agnese Bignardi, uccisa nel 1972 e murata nella casa. Ritrovato lo scheletro di questa, la polizia incrimina Francesco, già amante della ragazza scomparsa, e lo arresta. Virginia, però, frugando nella visione avuta, con l’aiuto della cognata Gloria, dell’amico parapsicologo Luca Fattori e della segretaria di questi, Paola, indirizza i sospetti su Emilio Rospini, a sua volta amante di Agnese e professionalmente nei pasticci. Così facendo tenta di far scagionare il marito, inconsapevole però dei tanti misteri e pericoli che ancora avvolgono il delitto e la visione avuta.

Sette note in nero film

Sette note in nero: il cast del film

Insolitamente per un film italiano dell’epoca, tutti gli attori hanno recitato i loro dialoghi in inglese indipendentemente dalla nazionalità, invece di essere doppiati in seguito. La traccia italiana, invece, è doppiata da altri interpreti che doppiano i personaggi, anche nel caso degli attori italiani del film. Per quanto riguarda il cast di attori stranieri, ad interpretare il ruolo di Virginia Ducci vi è l’attrice brasiliana Jennifer O’Neill, già apparsa nei film italiani Gente di rispetto e L’innocente. L’attore francese Marc Porel è il parapsicologo Luca, mentre Elizabeth Turner comprare nel ruolo della madre di Virginia.

Gianni Garko, noto per diversi western e commedie italiane, recita invece nel ruolo di Francesco Ducci. Ida Galli, celebre attrice caratterista del cinema italiano, interpreta invece Gloria Ducci, sorella di Francesco. Sono poi presenti Gabriele Ferzetti, celebre per il film L’avventura, è il professor Emilio Rospini, mentre Loredana Savelli è sua moglie Giovana. L’attrice e showgirl Jenny Tamburi interpreta Paola, la segretaria di Luca, mentre Lugi Diberti è il giudice. La giovanissima Fasta Avelli interpreta invece Virginia da bambina. L’attrice aveva già recitato per Fulci in Non si sevizia un paperino, ed ha abbandonato la recitazione negli anni Ottanta.

Sette note in nero: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Sette note in nero è un titolo assolutamente imprescindibile del cinema italiano e per gli amanti del genere. Per vederlo, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza sulla piattaforma YouTube. Sfortunatamente il film non è attualmente presente su altri servizi di streaming, rendendo dunque limitata la sua disponibilità. È però possibile ritrovarlo nel palinsesto televisivo di giovedì 5 agosto alle ore 23:00 sul canale Cine 34.

Fonte: IMDb

Sette minuti dopo la mezzanotte: le differenze tra il libro e il film

Dopo aver diretto il catastrofico The Impossible, nel 2016 il regista spagnolo Juan Antonio Bayona ha portato al cinema il film per ragazzi Sette minuti dopo la mezzanotte. Si tratta di una storia fantastica, dove una realtà particolarmente drammatica può essere metabolizzata attraverso la possibilità di vivere un esperienza al di là del possibile. Un racconto di formazione, ma anche una delicata riflessione sui rapporti umani, sulla difficoltà di accettare il lutto e sui traumi che ognuno porta dentro di sé. Il film non è però una storia originale, bensì la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo del 2011.

Questo è stato originariamente ideato dalla scrittrice Siobhan Dowd, la quale non riuscì però a portare a termine tale progetto per via della prematura scomparsa a causa di un cancro. Di riorganizzare il materiale da lei preparato e ampliarlo si è allora occupato Patrick Ness, che ha infine pubblicato il libro dedicandolo alla memoria della Dowd. In breve, questo è divenuto un grande successo, vincendo prestigiosi riconoscimenti in ambito letterario e attirando le attenzioni degli studios di Hollywood. Grazie al cinema, ha così potuto prendere vita un racconto particolarmente adatto ad essere espresso attraverso le immagini, trovando in esse la propria forza.

Scritto dallo stesso Ness, il film si è avvalso di un grande cast di attori, ottenendo così un particolare successo. Accolto in modo generalmente positivo dalla critica e dal pubblico, Sette minuti dopo la mezzanotte è infine arrivato a vincere ben 9 premi Goya, tra cui quello per il miglior regista. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze tra il film e il romanzo. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Sette minuti dopo la mezzanotte cast

La trama e il cast di Sette minuti dopo la mezzanotte

Protagonista del film è il dodicenne Conor, il quale per sfuggire alla solitudine e alla sofferenza della sua esistenza, evoca una creatura che possa aiutarlo a superare i momenti più difficili. Come per magia, il mostro, alto 12 metri, si presenta davvero. Egli è puntuale ogni sera, sette minuti dopo la mezzanotte, alla finestra della sua cameretta a raccontare storie fantastiche che Conor ascolta avidamente, dimenticando per un attimo la malattia terminale della madre, la severità della nonna, la distanza emotiva e geografica del padre e il bullismo di cui è vittima a scuola. Senza tralasciare il fatto che ha stretto un patto col mostro: alla fine del ciclo di fiabe, toccherà a lui raccontare la sua “verità”.

L’attore scozzese Lewis MacDougall, già resosi noto per la partecipazione al film Pan, ha ottenuto qui il ruolo del giovane Conor O’Malley. Egli interpretò con grande trasporto emotivo il proprio personaggio, ottenendo numerose lodi per la sua performance. MacDougall ha inoltre rivelato che fino all’ultimo gli è stata tenuta nascosta l’ultima scena del film, così che egli potesse avere una reazione naturale e autentica al momento di girare questa. Accanto a lui, nel ruolo di sua madre Elizabeth, vi è invece la candidata all’Oscar Felicity Jones. Divenuta celebre grazie a La teoria del tutto, questa accettò entusiasta la parte, attratta dal livello emotivo richiesto per darvi vita. Toby Kebbell è invece il signor O’Malley, il distratto e distante padre di Conor.

Nel ruolo della severa nonna, la signora Clayton, vi è la celebre attrice Sigourney Weaver. La sua è stata tra le interpretazioni più acclamate del film, tanto da permetterle di ottenere una nomination come non protagonista ai prestigiosi premi Goya. A dare corpo e voce alla creatura con cui Conor stringe amicizia è invece l’attore Liam Neeson. Questi non è sempre stato presente sul set, e la sua interpretazione tramite motion capture è in parte avvenuta dopo il termine delle riprese effettive. Nel periodo in cui egli non poté essere sul set, fu l’attore Tom Holland a dare corpo alla creatura. Neeson, inoltre, appare in una foto presente nel film nei panni del nonno di Conor. Infine, Geraldine Chaplin, figlia del celebre Charlie, appare nel ruolo della preside della scuola frequentata dal protagonista.

Sette minuti dopo la mezzanotte differenze libro

Le differenze tra il libro e il film

Quando un romanzo è adattato per il grande schermo, questo subisce inevitabilmente delle modifiche, necessarie per permettere al racconto di acquisire una forma più consona al mezzo cinematografico. Il film Sette minuti dopo la mezzanotte, tuttavia, rappresenta uno dei pochi casi in cui tra il libro e il film vi sono pochissime differenze. Il racconto di Ness, infatti, era già di suo scritto in modo tale da consentire un facile adattamento, senza che nulla andasse perduto. Ciò è dovuto anche dal fatto che, nel momento in cui Hollywood si interessò al romanzo, fu lo stesso Ness a decidere di scriverne la sceneggiatura. Così facendo si assicurò che la storia non venisse stravolta da altri.

Nel film, si possono ritrovare pressocché tutti gli eventi presenti anche nelle pagine del romanzo, come anche tutti i personaggi principali e secondari. Ciò ha pertanto permesso di mantenere inalterato il cuore del racconto, che trova qui ulteriore forza grazie alla messa in scena. Una delle poche differenze presenti riguarda, parzialmente, il finale. Vi è infatti una scena presente dopo la conclusione prevista dal romanzo. Questa ha permesso di aggiungere ulteriore emotività all’epilogo, come anche di regalare una gradita sorpresa agli amanti del libro. Questo si chiude infatti con Conor che accetta il fatto che gli esseri umani sono esseri complicati e che non devono essere giudicati e puniti per le loro azioni, accettando così di lasciar andare sua madre.

Il film, invece, dopo questo momento si hanno ancora delle scene tra Conor e sua nonna, ma in particolare si accenna al fatto che il mostro potrebbe aver fatto visita a suo tempo anche ad Elizabeth. Inoltre, nel film viene suggerito come il mostro potrebbe essere stato ispirato dal padre di lei, ovvero dal nonno di Conor. L’attore Liam Neeson dà infatti voce al mostro ma compare anche come nonno del protagonista in una foto. Tuttavia, nel film non ci sono i resti delle visite del mostro, che diano dunque prova della sua esistenza. In ogni caso, per chi cerca dunque un adattamento particolarmente fedele, Sette minuti dopo la mezzanotte è il film giusto a riguardo.

Il trailer di Sette minuti dopo la mezzanotte e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Sette minuti dopo la mezzanotte è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Apple TV, Tim Vision, Rai Play e Prime Video. Per vederlo, basterà semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 19 marzo alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, Bustle

Sette minuti dopo la mezzanotte: la spiegazione del finale del film

Il film del 2016 Sette minuti dopo la mezzanotte, diretto da J. A. Bayona ( The Impossible, La società della neve) è l’adattamento dell’omonimo romanzo del 2011, originariamente ideato dalla scrittrice Siobhan Dowd, ma poi portato a termine da Patrick Ness in seguito alla prematura scomparsa dell’autrice. Si tratta di un racconto che, attraverso il genere fantasy, affronta il delicato tema della malattia, delle paure che queste comporta e del dolore che ne consegue, il tutto visto attraverso gli occhi di un ragazzo alla ricerca di una fuga dalla sua dolorosa realtà. Struggente, ricco di fantasia ed emotivamente coinvolgente, Sette minuti dopo la mezzanotte è uno di quei titoli che aiuta a dialogare con le proprie paure, affrontandole invece di evitarle.

La trama e il cast di Sette minuti dopo la mezzanotte

Protagonista del film è il dodicenne Conor, il quale per sfuggire alla solitudine e alla sofferenza della sua esistenza, evoca una creatura che possa aiutarlo a superare i momenti più difficili. Come per magia, il mostro, alto 12 metri, si presenta davvero. Egli è puntuale ogni sera, sette minuti dopo la mezzanotte, alla finestra della sua cameretta a raccontare storie fantastiche che Conor ascolta avidamente, dimenticando per un attimo la malattia terminale della madre, la severità della nonna, la distanza emotiva e geografica del padre e il bullismo di cui è vittima a scuola. Senza tralasciare il fatto che ha stretto un patto col mostro: alla fine del ciclo di fiabe, toccherà a lui raccontare la sua “verità”.

In Sette minuti dopo la mezzanotte l’attore scozzese Lewis MacDougall interpreta Conor O’Malley, mentre nel ruolo di sua madre Elizabeth, vi è la candidata all’Oscar Felicity Jones. L’attore Toby Kebbell è invece il signor O’Malley, il distratto e distante padre di Conor. Nel ruolo della severa nonna, la signora Clayton, vi è la celebre attrice Sigourney Weaver, mentre a dare corpo e voce alla creatura con cui Conor stringe amicizia vi è l’attore Liam Neeson. Questi non è sempre stato presente sul set, e la sua interpretazione tramite motion capture è in parte avvenuta dopo il termine delle riprese effettive. Nel periodo in cui egli non poté essere sul set, fu l’attore Tom Holland a dare corpo alla creatura.

Sette minuti dopo la mezzanotte trama

La spiegazione del finale del film

Le tre storie che il mostro racconta a Conor hanno un anello di congiunzione, cioè il mostro stesso. La prima storia del principe e della matrigna riflette il rapporto tra Conor e la nonna. Conor la detesta per il suo carattere forte ma, alla fine, si riconcilia con lei. Nella seconda storia invece, il curato non è altro che Liam, il padre di Conor, che come lui sceglie la strada più semplice, ovvero andarsene. Questa storia mette dunque in evidenza l’atteggiamento negligente delle persone in tempi buoni, che in tempi difficili trovano invece difficoltà a lottare e preferiscono fuggire. Un racconto che dunque aiuta Conor a riflettere sul comportamento di suo padre.

La terza storia è invece quella più intimamente legata alla vita di Conor. Questa narra di un uomo invisibile, non perché lo fosse davvero ma perché a gente si era abituata a non vederlo. Il riferimento a Conor è diretto, lui è a scuola ma nessuno lo vede a causa della malattia della madre. Durante questo racconto, Conor è brevemente posseduto mentalmente e fisicamente dal mostro e aggredisce violentemente Harry, il bullo della scuola, mandandolo all’ospedale. Ma ci sono cose più difficili dell’essere invisibili. Dopo aver aggredito Harry è finalmente visibile per i compagni e per i professori, ma ora lo evitano in modo volontario. Le storie raccontate dal mostro riflettono dunqeu la vita di Conor e le difficoltà emotive che deve attraversare.

Giunti al finale di Sette minuti dopo la mezzanotte, quando diventa chiaro che la madre di Conor sta per morire, il ragazzo evoca nuovamente la legnosa creatura, la quale lo costringe però a rivivere il suo incubo ricorrente: sua madre pende dalla mano di Conor sul bordo dell’enorme voragine e poi cade, scomparendo nel vuoto. Il mostro chiede allora ripetutamente a Conor di raccontare la sua storia, dicendo che è l’unico modo per liberarlo. Il ragazzo infine ammette che nel suo incubo lascia andare la mano di sua madre. Dice di aver a lungo sospettato che sua madre non sarebbe sopravvissuta e di aver segretamente sperato che morisse per porre fine alle loro sofferenze, anche se, allo stesso tempo, non vuole che muoia.

Sette minuti dopo la mezzanotte cast

Il mostro, a quel punto, elogia Conor per il suo coraggio nel dire la verità e gli dice che è umano sentirsi in quel modo. La nonna di Conor lo trova poi addormentato sotto l’albero e lo porta in ospedale. Qui, Conor abbraccia la madre, che guarda il mostro e muore a mezzanotte e sette minuti esatti. Tornato a casa della nonna, Conor scopre che quest’ultima ha ristrutturato per lui la vecchia stanza della madre. Vi trova il libro d’arte dell’infanzia di sua madre, che include immagini di personaggi delle storie che il mostro gli ha raccontato, oltre a un disegno di sua madre da bambina sulla spalla dello stesso mostro.

Quei disegni sembrano dunque confermare che anche la madre di Conor ha potuto contare sull’aiuto di un mostro, apparentemente lo stesso, per navigare attraverso le difficoltà dell’infanzia. Oltre a rafforzare ulteriormente il legame tra Conor e sua madre, l’albero può dunque essere interpretato come un’estensione della madre stessa, che ha aiutato il figlio a guarire dal proprio dolore proprio come era capitato a lei in passato. Poiché non può aiutarlo in prima persona, per via della malattia, il personaggio del mostro sembra dunque prendere vita per fare da suo tramite e accompagnare Conor in quel viaggio che a lei è negato.

Il trailer di Sette minuti dopo la mezzanotte e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Sette minuti dopo la mezzanotte è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Apple TV, Tim Vision, Rai Play e Prime Video. Per vederlo, basterà semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 19 marzo alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Sette minuti dopo la mezzanotte: il nuovo film di J.A. Bayona

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Sette minuti dopo la mezzanotte: il nuovo film di J.A. Bayona

Guarda le clip di Sette minuti dopo la mezzanotte, l’atteso nuovo film fantasy di J.A. Bayona in arrivo al cinema dal 18 maggio. 

Nel cast del film LEWIS MacDOUGALL, SIGOURNEY WEAVER, FELICITY JONES, TOBY KEBBELL e LIAM NEESON

Sette minuti dopo la mezzanotte, il nuovo film di J.A. Bayona vincitore di 9 Premi Goya, racconta la commovente storia dell’incontro tra il dodicenne Conor, vittima di bullismo a scuola e costretto a vivere con una nonna fredda e distante a causa della malattia della mamma, e la creatura fantastica che il ragazzo invoca nei suoi sogni per sfuggire alla solitudine del suo mondo reale.

E la creatura si manifesta ogni sera (incarnata dalla straordinaria performance vocale di Liam Neeson), sette minuti dopo la mezzanotte, per raccontare a Conor delle storie, frammenti di un viaggio emotivo alla ricerca della verità. 

Un film di grande potenza emotiva, tratto dall’omonimo e pluripremiato romanzo di Patrick Ness (anche autore della sceneggiatura), pubblicato nel 2011 e tradotto in quasi quaranta lingue dopo aver riscosso un successo mondiale.

Sette film classici che bisogna vedere almeno una volta nella vita

Tutti abbiamo visto almeno un film nella nostra vita. I film hanno l’incredibile capacità di trasportare le persone in luoghi, epoche o addirittura universi diversi. I film evocano anche emozioni potenti e alcuni lasciano un impatto duraturo sulle nostre vite. Esiste una vasta gamma di tesori cinematografici letterali. Questi film classici resistono alla prova del tempo, essendo capolavori senza tempo che continuano ad affascinare il pubblico di tutte le generazioni. In questo articolo scopriremo sette film classici che mostrano un incredibile livello di resistenza, brillantezza e significato culturale.

Casablanca (1942) – Una storia d’amore senza tempo

Casablanca è uno dei film più popolari di tutti i tempi. Il film è diretto da Michael Curtiz ed è una storia classica ambientata sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale. Ingrid Bergman e Humphrey Bogart offrono interpretazioni eccezionali nei panni di Ilsa Lund e Rich Blaine, due innamorati incrociati che si trovano coinvolti nelle turbolenze della guerra. Il film ha dialoghi eccezionali, personaggi indimenticabili e, soprattutto, una trama grandiosa che fa gli spettatori giocando alla roulette delle emozioni: Casablanca si è sicuramente guadagnato il posto di uno dei più grandi film mai realizzati.

Via col vento (1939) – Un dramma epico al suo meglio

Via col vento è tratto dal romanzo di Margaret Mitchell e trasporta il pubblico nell’epoca della guerra civile americana. Il film è diretto da Victor Fleming e segue la vita di Rossella O’Hara, interpretata da Vivien Leigh, mentre affronta l’amore, la perdita e la società in rapida evoluzione che la circonda. Con le sue dimensioni grandiose, le immagini sbalorditive e le interpretazioni da Oscar, il film continua a essere venerato come un risultato monumentale nella storia del cinema.

Il Padrino (1972) – Un capolavoro della mafia

Tutti hanno sentito parlare de Il Padrino. Il famoso film è stato diretto da Francis Ford Coppola e rappresenta un capolavoro di narrazione. L’interpretazione di Vito Corleone, capo di una famiglia criminale italo-americana, da parte di Marlon Brando, rimane uno dei ruoli più iconici della storia del cinema. Questo dramma esplora i temi della famiglia, della lealtà, del potere e, naturalmente, del crimine, mostrando il ventre oscuro della criminalità organizzata. Il Padrino è un trionfo cinematografico che affascina il pubblico con la sua narrazione avvincente e i suoi personaggi indelebili.

Lawrence d’Arabia (1962) – Viaggio epico nel deserto

Lawrence d’Arabia è stato diretto da David Lean ed è un’esperienza cinematografica mozzafiato. L’epopea storica segue la vita di T.E. Lawrence, interpretato da Peter O’Toole, che si risveglia coinvolto nella rivolta araba contro l’Impero Ottomano durante la Prima Guerra Mondiale. Gli splendidi paesaggi desertici, insieme alla superba fotografia e all’ipnotica interpretazione di O’Toole, rendono Lawrence d’Arabia un film da vedere almeno una volta nella vita.

Citizen Kane (1941) – Un’opera d’arte rivoluzionaria

Citizen Kane di Orson Welles è considerato un film rivoluzionario che ha ridefinito le possibilità del cinema. Questo dramma enigmatico esplora la vita del magnate dei giornali Charles Foster Kane, interpretato dallo stesso Welles, e affronta i temi dell’identità, del potere e della corruzione del denaro.  Grazie all’innovativa struttura narrativa e alla straordinaria fotografia, Citizen Kane rimane un classico senza tempo che continua a ispirare i registi ancora oggi.

Il mago di Oz (1939) – Un amato viaggio fantastico

Il Mago di Oz è stato un punto fermo dell’universo cinematografico per molti decenni. Il film diretto da Victor Fleming è una deliziosa avventura fantasy che segue le avventure di Dorothy (Judy Garland) mentre viene trasportata nella magica terra di Oz. Con i suoi personaggi iconici, le canzoni memorabili e la narrazione fantasiosa, Il mago di Oz rimane uno dei film più amati di tutti i tempi.

Psycho (1960) – Il colpo da maestro di Hitchcock

Psycho di Alfred Hitchcock ha rivoluzionato il genere horror e ha indubbiamente lasciato un segno indelebile nel cinema. Questo thriller psicologico segue la storia di Marion Crane (Janet Leigh) che incontra il disturbato Norman Bates (Anthony Perkins) nell’inquietante Bates Motel. Hitchcock giocando alla roulette con le aspettative del pubblico, creando un’atmosfera di suspense e regalando uno dei colpi di scena più scioccanti della storia del cinema.

Sette anime: trama e cast del film con Will Smith

Sette anime: trama e cast del film con Will Smith

Dopo il successo del suo primo film americano, La ricerca della felicità, il regista italiano Gabriele Muccino realizza un nuovo lungometraggio originale basato sulla sceneggiatura di Grant Nieporte e intitolato Sette anime. Per realizzarlo si avvale nuovamente della presenza di Will Smith, con il quale aveva già collaborato per il precedente titolo. Uscito in sala nel 2008, il film si è affermato un grande successo per la sua vicenda struggente, all’interno della quale si ritrova non solo una passionale storia d’amore, ma anche tematiche come la donazione di organi e il senso di colpa umano. Tutti elementi che hanno permesso a Muccino di riaffermare le proprie doti anche al di fuori del panorama italiano.

Prima delle sua uscita il film è a lungo stato tenuto avvolto dal mistero. Nessun dettaglio è infatti stato rilasciato circa la trama, e il solo titolo di per sé era fonte di grande curiosità da parte dei fan. In molti hanno sottolineato come il titolo (in originale Seven Pounds), potesse essere un riferimento all’opera Il mercante di Venezia di William Shakespeare, dove «a pound of flesh» (una libra di carne umana) per saldare il credito dovutogli. Tale riferimento è stato poi confermato dal regista e dai produttori, affermando che molta della storia del film proviene proprio da quel celebre concetto.

Al momento dell’uscita in sala il film si è poi affermato come un grande successo di pubblico, ed a fronte di un budget di circa 54 milioni di dollari è arrivato ad incassarne oltre 168 in tutto il mondo. Sette anime non ha ripetuto le grandi cifre ottenute dal precedente film di Muccino e Smith, ma si è comunque affermato come un ottimo risultato a livello internazionale. Non particolarmente positivi sono però stati i pareri della critica, che hanno sottolineato le diverse ingenuità del film. Messe da parte queste, però, il film ha affascinato proprio per le grandi emozioni messe in gioco, e ancora oggi non manca di attrarre i tanti fan del celebre attore statunitense.

Sette anime: la trama del film

Protagonista del film è Tim Thomas, brillante ingegnere aerospaziale la cui vita viene improvvisamente cambiata per sempre da un tragico evento. Per via di una distrazione al volante, infatti, l’uomo causa un tragico incidente stradale nel quale perdono la vita sette persone, tra cui sua moglie Sarah. Ad un anno di distanza dall’accaduto, Tim è un uomo completamente distrutto. La sua vita non è più come prima, ed egli è alla ricerca di un nuovo scopo. Licenziatosi dal suo lavoro, trova occasione di redenzione nella possibilità di aiutare tante persone quante quelle che ha involontariamente ucciso. È così che inizia a donare parti di sé, dei suoi organi, a bisognosi che senza un trapianto rischierebbero di non sopravvivere.

Dopo le prime cinque donazioni, Tim è ora alla ricerca di due persone meritevoli a cui donare le parti più importanti di sé. Individua queste in Ezra Turner, che lavora presso un call center, ed Emily Posa, una giovane artigiana che stampa biglietti d’auguri. Il primo è non vedente, e a lui Tim decide di donare le sue cornee. La seconda, Emily, vive invece una difficile esistenza a causa di una malformazione cardiaca, ed ha bisogno quanto prima di un trapianto di cuore. A lei Tim sceglie di donare questa parte di sé. Le cose si fanno però per lui più complicate nel momento in cui inizia a passare diverso tempo con lei, finendo con l’innamorarsene. Il tempo a disposizione per Emily non è però molto, e Tim sarà costretto a prendere una dolorosa decisione.

Sette anime cast

Sette anime: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il ruolo del protagonista è l’attore Will Smith. Venuto a conoscenza del progetto, egli si dichiarò da subito attratto dal personaggio di Tim Thomas, specialmente perché questo era diverso da qualunque altro ruolo precedentemente interpretato. Una volta ottenuta la parte, l’attore iniziò subito a lavorare sul carattere di questo, costruendolo come un uomo introverso e silenzioso. Smith raccontò anche di quanto sia stato difficile gestire un personaggio con un carico emotivo così forte. Per dar vita a questo, egli si è inoltre trovato a dover girare anche le sue prime scene di sesso. Particolarmente nervoso a riguardo, Smith ha raccontato di aver portato con sé sua moglie, Jada Pinkett Smith, sul set, così da sentirsi più tranquillo.

Ad interpretare la protagonista femminile Emily Posa, invece, è l’attrice Rosario Dawson. Questa aveva già lavorato con Smith in Men in Black II, e si era fatta notare anche grazie ai titoli Sin City e Grindhouse – A prova di morte. Del film, la sua è stata l’interpretazione più apprezzata dalla critica, la quale ha descritto la sua performance come particolarmente amabile. Il candidato all’Oscar Woody Harrelson interpreta invece il non vedente Ezra, un ruolo tanto delicato quanto affascinante. Nel film si ritrovano poi anche Michael Ealy, nel ruolo di Ben Thomas, fratello di Tim, e l’attrice Octavia Spencer, che interpreta invece Kate, l’infermiera che si occupa di Emily.

Sette anime: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Sette anime è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per mercoledì 14 ottobre alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

Seth Rogen: 10 cose che non sai sull’attore

Seth Rogen: 10 cose che non sai sull’attore

Tra le personalità più esplosive, trasformiste e anticonformiste di Hollywood vi è sicuramente Seth Rogen. Negli anni l’attore si è distinto per le sue brillanti interpretazioni in film di successo, ma anche per essersi distinto come doppiatore, sceneggiatore, regista e produttore. Grazie al suo carisma Rogen ha sempre saputo conquistare il pubblico e la critica, affermandosi come un intelligente e lucido intrattenitore.

Ecco 10 cose che non sai di Seth Rogen.

Seth Rogen film e carriera

1. Ha recitato in lungometraggi di successo. Il debutto cinematografico dell’attore avviene nel 2001, quando ottiene una piccola parte nel film Donnie Darko, accanto a Jake Gyllenhaal. Successivamente arrivano i primi successi con Anchorman – La leggenda di ron Burgundy (2004), 40 anni vergine (2005), Tu, io e Dupree (2006) e Molto incinta (2007). Una volta consolidata la fama, l’attore appare in sempre più film di successo, tra cui si annoverano Suxbad – Tre menti sopra il pelo (2007), Strafumati (2008), Zack & Miri – Amore a… primo sesso (2008), Funny People (2009), 50 e 50 (2011), Facciamola finita (2013), Cattivi vicini (2014), The Interview (2014), Steve Jobs (2015), The Disaster Artist (2017) e Non succede, ma se succede… (2019), in cui recita al fianco di Charlize Theron.

2. È noto come doppiatore. Un’altra grande passione di Rogen è quella per il doppiaggio. Lui è infatti la voce di Po, il protagonista del film Kung Fu Panda, ruolo che ricopre anche nei sequel. Tra gli altri doppiaggi celebri si annoverano Mostri contro alieni (2009) e Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia (2016). Nel 2019 presta la voce al personaggio Pumpaa nel live action Disney Il re leone (2019).

3. Ha scritto e prodotto molti dei suoi film. Non solo attore, Rogen è spesso l’autore dei propri film. Tra le sceneggiature da lui scritte figurano infatti quelle per i film Suxbad – Tre menti sopra il pelo, Strafumati, Facciamola finita, The Interview, e Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia. Più numerose sono le volte in cui figura invece anche da produttore, ricoprendo il ruolo per film come 40 anni vergine, Molto incinta, Suxbad – Tre menti sopra il pelo, Strafumati, 50 e 50, Facciamola finita, The Interview, Sausage Party, The Disaster Artist e Non succede, ma se succede…

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Seth Rogen moglie

4. Ha conosciuto sua moglie sul set. Nel 2004 l’attore è tra gli autori della serie TV Da Ali G Show. Qui conosce l’attrice e scrittrice Lauren Miller, con la quale intraprende una relazione. I due si sposano poi nell’ottobre del 2011 in California.

Seth Rogen Instagram

5. Ha un profilo personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio account, seguito da 7,1 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere piccole curiosità o fotografie scattate in momenti di svago. Non mancano ovviamente foto tratte dai set a cui prende parte o foto promozionali dei suoi progetti.

Seth Rogen e James Franco

6. Sono grandi amici. Tra le coppie cinematografiche più brillanti degli ultimi anni si annoverano senza dubbio Rogen e l’attore James Franco. Grandi amici, i due hanno più volte collaborato insieme, conoscendosi sul set della serie TV Freaks & Geeks. I due recitano poi nuovamente insieme in Molto incinta, Strafumati, Facciamola finita, The Interview e The Disaster Artist.

7. Hanno ricevuto minacce di morte. I due attori sono stati insieme anche autori e protagonisti del film The Interview. In questo i due interpretano due giornalisti incaricati di intervistare e uccidere il dittatore Nord Coreano Kim Jong-Un. Per questa sua trama, il film ha subito numerosi problemi produttivi, e i due autori hanno ricevuto numerose minacce di morte per aver realizzato un film simile. Alla fine il lungometraggio fu distribuito in un numero ristretto di sale, con poca pubblicità da parte della casa di distribuzione.

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Seth Rogen e Charlize Theron

8. Recitano insieme per la prima volta. Nella commedia Non succede, ma se succede… Rogen recita per la prima volta insieme all’attrice Charlize Theron. Nel film lei interpreta un segretario di Stato dal carattere forte e indipendente  e pronta a candidarsi alla Casa Bianca. Rogen è invece un giornalista dal cuore buono e bravissimo nel cacciarsi nei guai. Quest’ultimo verrà chiamato a curare la campagna elettorale della donna, con numerosi imprevisti comici.

Seth Rogen Donnie Darko

9. È stato il suo esordio cinematografico. Sul finire degli anni novanta l’attore è stato protagonista della serie Freaks & Geeks. Qui viene notato e scelto per un piccolo ruolo nel film Donnie Darko, dove interpreta Ken Miller, studente del liceo dove si svolgono molte delle vicende del film.

Seth Rogen età e altezza

10. Seth Rogen è nato a Vancouver, in Canada, il 15 aprile 1982. L’altezza complessiva dell’attore è di 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Seth Rogen, Zach Galifianakis e Bill Hader in una commedia spaziale

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Universal ha appena annunciato la produzione di una commedia di fantascienza con protagonisti Zach Galifianakis, Bill Hader e Seth Rogen. La vicenda è ambientata nello spazio: Galifianakis, Hader e Rogen vestono i panni di un trio di astronauti che, durante una missione, fa la scoperta di una misteriosa navicella aliena. Capiranno presto di non essere preparati a rappresentare l’umanità in una battaglia contro altre forme di vita intelligente.

Il progetto s’intitolerà The Something. Verrà diretto da Rodney Rothman, produttore e scrittore di 22 Jump Street, al suo debutto in regia. Il film sarà prodotto da Rothman e dalla Point Grey Pictures, la casa di produzione di Rogen in collaborazione con Evan Goldberg. Per il momento l’uscita del film è programmata per il 26 maggio 2017, il film si scontrerebbe così con il sequel Disney di Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales.

Seth Rogen torna quest’anno nella commedia Cattivi Vicini 2 con Zac Efron e Chloë Grace Moretz e doppierà il film d’animazione Sausage Party insieme a Bill Hader. Quest’ultimo è impegnato anche nel doppiaggio del film di Angry Birds e sul set del GGG di Spielberg. Galifianakis, invece, reciterà nella spy comedy Keeping Up With The Joneses e doppierà il personaggio di Joker nel prossimo The Lego Batman Movie.

Fonte: Empire

Seth Rogen, Jake Gyllenhaal, Bradley Cooper e Paul Dano per Ragazze a Beverly Hills – video

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Dopo aver coinvolto le star del momento a recitare, a ruoli invertiti, le ultime battute di Via col Vento, W Magazine ha scelto Seth Rogen, Jake Gyllenhaal, Bradley Cooper e Paul Dano per un provino speciale.

La sfida per i quattro attori è stata quella di interpretare Cher Horowitz, ovvero il personaggio incarnato da Alicia Silverstone in Ragazze a Beverly Hills.

Ecco l’esilarante risultato:

https://www.youtube.com/watch?v=WuvyR4xlzRI&feature=youtu.be

Seth Rogen su i film Marvel sono “orientati verso” i bambini: “Non sono per me”, un adulto senza figli

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In qualità di produttore di “The Boys” per Prime Video, Seth Rogen ha avuto una serie di esperienze nel mondo degli adattamenti di fumetti. In una nuova intervista con la rivista Total Film, l’attore ha ammesso che “The Boys” “non esisterebbe né sarebbe interessante” senza il Marvel Cinematic Universe, ma ciò non significa che guardi i film Marvel. L’attore ha detto che da adulto senza figli, trova difficile entrare nel MCU, perché è un po’ troppo “orientato verso” i bambini per i suoi gusti personali.

Penso che Kevin Feige sia un ragazzo brillante, e penso che molti dei cineasti che ha assunto per realizzare questi film siano grandi cineasti“, ha detto Rogen. “Ma come qualcuno che non ha figli… È [tutto] orientato verso i bambini, sai? Ci sono momenti in cui dimenticherò. Guarderò una di queste cose, da adulto senza figli, e dirò, ‘Oh, questo non fa per me.”

Parte del motivo per cui Seth Rogen  voleva che la sua società di produzione lanciasse “The Boys” è dovuto al fatto che si era reso conto che gli adulti non avevano film a fumetti o spettacoli con una prospettiva adulta e più matura. Tuttavia, non è un colpo contro la Marvel. E mentre l’MCU ha i suoi detrattori di alto profilo, da Martin Scorsese a Quentin Tarantino, Rogen affronta il dibattito sui film con una prospettiva più distensiva.

In verità, senza la Marvel, ‘The Boys’ non esisterebbe né sarebbe interessante. Ne sono consapevole”, ha detto Rogen. “Penso che se fosse solo Marvel [sul mercato], sarebbe un male. Ma penso che non lo sia – chiaramente. Un esempio che cito sempre è che c’è un punto nella storia in cui un gruppo di cineasti sarebbe rimasto seduto a dire: “Pensi che faremo mai più un film che non sia un western?” Tutto è un western! I western dominano i fottuti film. Se non ha un cappello, una pistola e una carrozza, la gente non andrà più a vederlo.’

La situazione, purtroppo, è che ora abbiamo due campi separati: c’è l’intrattenimento audiovisivo mondiale e c’è il cinema“, ha aggiunto Rogen. “Si sovrappongono ancora di tanto in tanto, ma sta diventando sempre più raro. E temo che il dominio finanziario di uno venga utilizzato per emarginare e persino sminuire l’esistenza dell’altro”. The Boys non solo tornerà per la sua quarta stagione entro la fine dell’anno, ma riceverà anche la sua prima serie spin-off live-action. La serie si intitolerà “Gen V” e sarà ambientata al college e dovrebbe debuttare su Prime Video nel corso di quest’anno.

Seth Rogen sarà Walter Cronkite nel nuovo film sull’assassinio JFK

Seth Rogen (Cattivi vicini, Steve Jobs, 40 anni vergine) sarà Walter Cronkite nel film Newsflash, film diretto da David Gordon Green e scritto da Ben Jacoby. Gordon Green, dopo Stronger, ritorna a realizzare un film basato su fatti veri.

Il film è sul famoso giornalista americano Walter Cronkite, il primo giornalista che ha dato l’annuncio della morte del Presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy, il 22 Novembre 1963. Cronkite era imperturbabile ma in questo caso si è commosso nell’informare il paese della tragedia.

Nel film saranno presenti anche i personaggi di Don Hewitt, Jim Aubery e Don Rather. La Stampede Picture produce il film.

Seth Rogen è nelle sale con il film  The Disaster Artist. Prossimamente Rogen sarà nella commedia Flarsky e presterà la voce nel live-action de Il re leone.

Fonte: Empire 

Seth Rogen non è più intenzionato a lavorare con James Franco

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Seth Rogen non è più intenzionato a lavorare con James Franco

Seth Rogen ha rivelato di non aver intenzione di continuare a lavorare con James Franco a causa delle accuse di molestie ai danni del suo amico e collaboratore di lunga data. I due hanno lavorato insieme ad una serie di progetti destinati sia al grande che al piccolo schermo nel corso degli anni: in particolare, hanno iniziato con lo show cult del 1999 Freaks and Geeks, seguito dalle commedie Strafumati, Facciamola finita e The Disaster Artist. La loro ultima collaborazione risale al 2019, anno in cui è uscito Zeroville. 

Durante questo periodo, contro James Franco sono emerse un numero crescente di accuse di abusi e molestie sessuali (accuse che sono state prontamente negate dal diretto interessato). Nonostante queste accuse, Rogen ha continuato a lavorare con Franco a vari progetti, arrivando addirittura a ironizzare sull’accaduto (come successo, ad esempio, durante uno sketch di una puntata del Saturday Night Live nel 2014). Adesso, però, sembra che le cose siano totalmente cambiate…

In una recente intervista con il Sunday Times, Seth Rogen ha infatti spiegato di non essere più intenzionato a lavorare con James Franco, offrendo alcuni dettagli in merito all’evoluzione della loro amicizia e del loro rapporto professionale: “Ripenso a quell’intervista del 2018 in cui ho detto che avrei continuato a lavorare con James, ma la verità è che non l’ho fatto e non ho intenzione di farlo adesso”, ha spiegato l’attore, sceneggiatore e regista. “Non so se sono capace di dare una definizione alla nostra amicizia ora come ora, in questo preciso momento. Posso dire che quello che è successo ha cambiato molte cose, tanto in relazione alla nostra amicizia quanto in relazione al nostro sodalizio artistico.”

Nel corso della medesima intervista, Rogen si è anche scusato per il monologo del Saturday Night Live in cui ironizzava su un’accusa mossa ai danni di Franco nel 2014 da parte di una ragazza di 17 anni che l’attore, via Instagram, avrebbe invitato nel suo albergo (in base a quanto dichiarato dalla stessa). “Mi pento molto di quelle battute”, ha commentato Rogen. Di seguito il video del monologo.

Seth Rogen entra nel B-Team

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Quella del B – Team è una vicenda abbastanza originale: inizialmente, infatti, questo doveva essere il titolo della commedia con Will Ferrell e Mark Wahlberg, poi uscita come The Other Guys (in italiano: Poliziotti di riserva); questo perché l’uscita del film avvenne quasi in contemporanea con quella del più celebre A – Team, finendo per rendere opportuno un cambio di titolo.

A qualche tempo di distanza, e lasciatisi alle spalle possibili confusioni, quello stesso nome viene rispolverato oggi per un progetto sviluppato da Setg Rogen, una parodia dei film di spionaggio a base di ricerca e salvataggio. Il soggetto, è incetrato sul rapimento di una superspia e sulla successiva operazione di salvataggio da parte di un altrettanto agguerrito team di specialisti… che alla fine non si riveleranno poi così esperti…

Il progetto è stato sviluppato da Derek Guiley e David Schneiderman, il cui ultimo film, Chasing Liberty (Amori in corsa), risale al 2004; in seguito anche Rogen è salito a bordo, inizialmente in qualità di produttore, ma senza escludere di entrare anche nel cast; non vi sono ancora conferme sulla partecipazione del sodale di Seth Rogen,  Evan Goldberg, ma si tratterebbe solo di questione di tempo. The B Team al momento è  in fase di gestazione e non è ancora stata fissata una data di uscita: Rogen è infatti ancora impegnato nel suo prossimo film Jay And Seth Vs. The Apocalypse, le cui riprese inizieranno in febbraio.

Fonte: Empire

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