Nel film Segel e la Diaz interpretano
una coppia di sposi che, dopo essersi temporaneamente sbarazzati
dei loro pestiferi figli, decidono di concedersi un week-end
all’insegna della trasgressione, e finiscono per registrare un
video sexy. Il mattino però, dopo essersi svegliati, scoprono che
il nastro è scomparso, ed iniziano una estenuante e forsennata
ricerca per evitare che la loro intimità finisca nelle mani di
estranei.
Sex Tape,
diretto da Jake Kasdan, uscirà al cinema il
25 Luglio. Nel cast anche Rob Corddry,
Ellie Kemper e Rob Lowe.
Jake Kasdan, ultimamente impegnato con la
serie New Girl come regista e produttore esecutivo, potrebbe
dirigere la commedia Sex Tape, scritta da Jason Segel e Kate
Angelo.
Dopo avervi mostrato il
red band trailer, oggi viene pubblicata la
versione per tutti di Sex Tape, nuovo
film di Jake Kasdan (Bad
Teacher) con protagonisti Cameron
Diaz e Jason Siegel.
Nel film Segel e la Diaz
interpretano una coppia di sposi che, dopo essersi temporaneamente
sbarazzati dei loro pestiferi figli, decidono di concedersi un
week-end all’insegna della trasgressione, e finiscono per
registrare un video sexy. Il mattino però, dopo essersi svegliati,
scoprono che il nastro è scomparso, ed iniziano una estenuante e
forsennata ricerca per evitare che la loro intimità finisca nelle
mani di estranei.
Questo fine settimana esce negli Stati Uniti la
commediaSex Tape Finiti in
Rete, in cuiCameron DiazeJason Segelinterpretano una coppia sposata che registra un filmato per
rendere più viva la loro vita amorosa ma il loro video viene
accidentalmente caricato sul servizio di storage online
Cloud.
Ecco una nuova intervista con i due attori
protagonisti.DiazeSegelparlano in particolare delle numerose domande
inappropriate che sono state rivolte loro durante la promozione di
questo film, di come sono entrambi senza paura quando si tratta di
commedia, del perché Segel non scherzi con i doppi sensi e di come
è recitare il ruolo di una coppia felice.
Nel cast diSex Tape – Finiti
in Retesono presenti ancheEllie Kemper, Rob
Corddry,Rob LoweeJack
Black. Il film è diretto da Jake
Kasdan, che già inBad Teacher – Una cattiva maestraaveva fatto recitare
insiemeCameron DiazeJason
Segel.
La trama ufficiale del film è questa:
Dopo 10 anni insieme e
due figli, Jay ed Annie provano a riaccendere la passione di una
volta nel loro rapporto facendo un video porno. Il filmato finisce
in rete e la coppia fa di tutto per cercare di
toglierlo.
Sex Tape Finiti in
Rete sarà distribuito nelle sale cinematografiche
americane a partire dal 18 luglio 2014 mentre in quelle italiane
dall’11 settembre dello stesso anno.
Arriva il poster italiano ufficiale
del film Sex Tape Finiti in rete,
commedia sexy con protagonisti Cameron Diaz e
Jason Segel e diretto daJake
Kasdan da Giovedì 11 Settembre al cinema.
Dopo
il successo di Bad
Teacher, tornano insieme in
una nuova commedia Cameron Diaz e Jason Segel. Per una coppia sposata da anni è arrivato il
momento di rianimare il rapporto ormai stanco e per farlo quale
metodo migliore se non girare un video hot? Ma i guai sono dietro
l’angolo, il video infatti sparisce nel nulla e i due dovranno
imbarcarsi in una folle corsa per recuperarlo, prima che finisca
nelle mani sbagliate e diventi di pubblico dominio. Un cinico
amministratore delegato di un’azienda del porno, interpretato dal
bravissimo Jack
Black, non vede infatti
l’ora di mettere le mani sul bollente video…
La commedia
più social dell’anno arriva oggi 2 gennaio in home video: è infatti
disponibile in DVD e Blu-ray Sex Tape – Finiti in rete. Il film,
distribuito da Universal Pictures Italia, vede tra i
protagonisti la sexy star della commedia americana Cameron Diaz,
Jason Segel dal successo di “How i Met Your Mother” e i mitici Jack
Black e Rob Lowe.
Il film, diretto da Jake Kasdan, ci farà scoprire i pro e contro
del sesso ai tempi del social dopo che Jay e Annie, coppia con
figli sposata da ormai dieci anni, per rinvigorire il loro rapporto
decidono di registrare un video hot. Il filmato però finisce nelle
mani sbagliate e diventa di dominio pubblico e i due dovranno
imbarcarsi in una folle corsa per recuperarlo. Riusciranno a
salvare la loro reputazione e soprattutto il loro matrimonio?
Queste le info tecniche:
DVD
Audio: Italiano, Inglese, Inglese per non vedenti, Francese,
Tedesco, DOLBY DIGITAL 5.1
Sottotitoli : Italiano, Inglese, Inglese per non udenti, Arabo,
Danese, Finlandese, Francese, Hindi, Norvegese, Polacco, Svedese,
Turco
Contenuti Speciali: Cattura l’attimo, L’incontro con Hank
Rosenbaum, Trailer vari
BLU-RAY
Audio: Italiano, Inglese, Inglese per non vedenti, DTS-HD-MA
5.1
Sottotitoli : Italiano, Inglese, Inglese per non udenti, Arabo,
Danese, Francese
Contenuti Speciali: Errori sul set, Scene eliminate, Battute sul
set, La rinascita dell’amore con il Dottor Jenn Berman, L’incontro
con Hank Rosenbaum
Ecco due nuovi spot per
Sex Tape finiti in rete, la commedia
piccante con Cameron Diaz e Jason
Segel. Eccole di seguito:
Dopo il successo
di Bad Teacher,
tornano insieme in Sex Tape finiti in
rete, una nuova commedia Cameron Diaz e Jason Segel. Per una coppia sposata da
anni è arrivato il momento di rianimare il rapporto ormai stanco e
per farlo quale metodo migliore se non girare un video hot? Ma i
guai sono dietro l’angolo, il video infatti sparisce nel nulla e i
due dovranno imbarcarsi in una folle corsa per recuperarlo, prima
che finisca nelle mani sbagliate e diventi di pubblico dominio. Un
cinico amministratore delegato di un’azienda del porno,
interpretato dal bravissimo Jack Black, non vede infatti l’ora di
mettere le mani sul bollente video…
Seconda clip italiana
di Sex Tape – finiti in rete, la
commedia con Cameron
Diaz e Jason Siegel che
porta in luce il cloud e i file privati contenuti in esso, un
argomento divenuto scottante in questi giorni dopo l’hackeraggio
delle nuvolette di numerose star in cui erano presenti molti video
e foto scottanti (Jennifer Lawrence e Kate Upton
su tutte).
Il film, diretto da Jake
Kasdan, arriverà l’11 settembre nei cinema
italiani.
Dopo il successo di Bad
Teacher, tornano insieme in una nuova
commedia Cameron
Diaz e Jason
Segel. Per una coppia sposata da anni è arrivato il
momento di rianimare il rapporto ormai stanco e per farlo quale
metodo migliore se non girare un video hot? Ma i guai sono dietro
l’angolo, il video infatti sparisce nel nulla e i due dovranno
imbarcarsi in una folle corsa per recuperarlo, prima che finisca
nelle mani sbagliate e diventi di pubblico dominio. Un cinico
amministratore delegato di un’azienda del porno, interpretato dal
bravissimo Jack Black,
non vede infatti l’ora di mettere le mani sul bollente video…
Cameron Diaz e Jason Segel
tornano a far coppia sul grande schermo dopo Bad
Teacher e ci raccontano la commedia sboccata
Sex Tape – Finiti in rete, in cui i due sembrano
essersi divertiti un mondo a recitare, affidando buona parte del
loro ruolo all’epidermide che entrambi non esitano a mostrare.
Dopo 10 anni insieme e due figli,
Jay ed Annie provano a riaccendere la passione di una volta nel
loro rapporto facendo un video porno. Il filmato finisce in rete e
la coppia fa di tutto per cercare di toglierlo.
A dirigere in Sex Tape –
Finiti in rete i due attori che mostrano una buona
alchimia sul set c’è sempre Jake Kasdan, occhio
registico dietro a Bad Teacher e che
sceglie di entrare di nuovo in trincea con la coppia Diaz-Segel con
la pretesa di realizzare una commedia un po’ scorretta e
irriverente. L’intento è riuscito però solo a metà; da una parte
infatti il film è divertente per le trovate comiche che sfociano
nella slapstick e le battute fin troppo salaci per essere
considerate a doppio senso, dall’altra però il film sembra
risentire di una povertà di idee che facciano andare avanti il
discorso. Questa pecca trasforma la storia in una serie di quadri
accostati che dovrebbero dispiegarsi per un numero consistente di
minuti, abbastanza da poterle poi mettere tutte insieme e farne un
film della dignitosa durata di 90 minuti circa. Ulteriore
indicatore di questa povertà di ritmi degli eventi è la sensazione
di noi che sopraggiunge nonostante il tema piccante del film, che
come è ovvio dovrebbe invece tenere alta l’attenzione e la
tensione.
Jason
Segel, dopo il nudo frontale di Forgetting
Sarah Marshall, sembra essere sempre più a suo agio
con le terga ben visibili all’aria sul grande schermo, e questo a
dispetto di un faccione da bravo ragazzo che si porta dietro da
How I Met Your Mother e che lo rende particolarmente
adatto alla commedia ridanciana. L’apporto regalato al film da
Cameron Diaz è senza dubbio (principalmente)
quello di un corpo statuario, flessuoso e affusolato che però mal
si accompagna con un’espressività eccessiva e una recitazione sopra
le righe che sarebbe stata consona solo in alcuni momenti del
film.
Sex Tape – Finiti in
rete è un film che concilia la risata grazie ai buoni
tempi comici di Segel, ma che scivola in continuazione verso il
pericoloso territorio della noia per la mancanza di ritmo nella
narrazione.
Ecco la prima clip italiana di
Sex Tape – finiti in rete, la commedia
con Cameron Diaz e Jason Siegel.
Il film, diretto da Jake Kasdan, arriverà l’11
settembre nei cinema italiani.
Dopo il successo
di Bad Teacher,
tornano insieme in una nuova commedia Cameron Diaz e Jason Segel. Per una coppia sposata da
anni è arrivato il momento di rianimare il rapporto ormai stanco e
per farlo quale metodo migliore se non girare un video hot? Ma i
guai sono dietro l’angolo, il video infatti sparisce nel nulla e i
due dovranno imbarcarsi in una folle corsa per recuperarlo, prima
che finisca nelle mani sbagliate e diventi di pubblico dominio. Un
cinico amministratore delegato di un’azienda del porno,
interpretato dal bravissimo Jack Black, non vede infatti l’ora di
mettere le mani sul bollente video…
Netflix ha diffuso il teaser trailer di
Sex Education 3, l’attesa terza stagione della
serie Originale UK Netflix Sex
Education. La serie vede protagonisti Asa Butterfield, Gillian Anderson,
Ncuti Gatwa,
Emma Mackey, Connor Swindells e Kedar
Williams-Stirling. La serie è diventata un successo
critico e commerciale per Netflix, con oltre 40 milioni di
spettatori.
Tra i nuovi membri del cast di
Sex
Education anche: Jason Isaacs nel ruolo di Peter Groff, il
fratello maggiore, di maggior successo e decisamente poco modesto
del padre di Adam; l’artista Dua Saleh, al debutto attoriale nel
ruolo di Cal, un nuovo studente non binario della Moordale; e Indra
Ové nel ruolo di Anna, la madre adottiva di Elsie, la sorellina di
Maeve.
Sarà disponibile a partire dall’11
gennaio la nuova serie originale Netflix intitolata
Sex
Education. La serie, ideata da Laurie
Nunn e diretta da Ben Taylor e
Kate Herron, ha per protagonisti Gillian Anderson (X-Files)
e Asa Butterfield (Hugo
Cabret) e con gli otto episodi della prima
stagione riesce a raccogliere l’immaginario adolescenziale della
cosiddetta “Generazione Z”, per elevarlo a racconto di formazione
in grado di conquistare con grazia il cuore degli spettatori.
La storia ha per protagonista Otis
(Asa Butterfield),
liceale vergine la cui madre, Jean (Gillian Anderson) è una
terapeuta sessuale. All’interno del liceo Otis è circondato da
pochi amici e numerosi personaggi da scoprire, tra cui Adam il
bullo, Jackson il ragazzo più popolare del liceo e Maeve, la
ragazzaccia da cui tutti si tengono alla larga. Su iniziativa di
quest’ultima, lei e Otis intraprenderanno un’attività clandestina
per aiutare i loro compagni con i loro strani e meravigliosi
problemi sessuali e di vita.
E’ sufficiente la prima puntata di
Sex Education per capire che ci si trova
davanti ad un prodotto di qualità. La serie, nel suo svolgersi,
dimostra di avere alla base una forte scrittura in grado di fare di
suo già più di metà del lavoro. Quando ci si imbatte in personaggi
così ben scritti, approfonditi, dove anche il ruolo minore apporta
il suo contributo alla storia, difficilmente si riesce a restare
estranei al prodotto. Ed è proprio sui suoi personaggi che
Sex Education punta, conferendo spessore
e attrattiva ad ognuno di loro, dal primo all’ultimo, anche nel più
piccolo dei dettagli. Certo, essi sono probabilmente ispirati agli
stereotipi del caso, ma rielaborati con intelligenza e
originalità.
A personaggi così brillanti e umani
viene costruita intorno quella che apparentemente è una classica
vicenda adolescenziale già vista, ma che trova qui una maggior
aderenza con la vita di tutti i giorni, e come tale si dimostra
continuamente imprevedibile e pronta a prendere direzioni che
sorprendono costantemente. Ogni tassello della storia si incastra a
dovere nel racconto, e diventa presto chiaro che ogni scelta
narrativa ha il suo peso ai fini della narrazione.
Se la forza della serie sta nei
suoi personaggi, la fortuna dell’ideatrice è anche aver trovato un
ottimo cast che potesse dar loro vita. Ogni attore sembra perfetto
per il proprio ruolo, contribuendo così ad un livello di
recitazione particolarmente alto e mai irrealistico, elemento
grazie al quale risulta facile innamorarsi di ognuno di loro, per i
loro pregi e difetti, per ciò che li rende umani.
Sex
Education sfoggia poi scelte registiche che le
conferiscono una propria identità all’interno del genere. Taylor e
Herron giocano con i personaggi e con le loro caratteristiche per
costruire un mondo visivamente accattivante per il pubblico, con
immagini in grado di trasmettere tutta la spensieratezza e
l’incertezza dell’adolescenza, e una messa in scena che riesce a
intrattenere divertendo e a generare un sempre maggior
coinvolgimento emotivo. A ciò è associato anche un buon utilizzo
della colonna sonora, le cui canzoni si sposano a meraviglia alle
immagini a cui sono combinate, accrescendone il valore.
Quella di Sex
Education è una storia sincera, che attraverso il
delicato tema delle prime scoperte sessuali ci consegna importanti
lezioni di vita, di amicizia e di amore, di scoperta di sé e degli
altri. Si prende in esame una generazione e la si indaga anche, e
in particolar modo, nel rapporto con i genitori. E’ un racconto
fatto di scontri e crescita, che ben presto diventa universale e
arriva ad essere la storia di ogni ragazzo o ragazza in cerca di
una propria identità. Nel far ciò, la serie mantiene costantemente
una grazia, una freschezza e una sensibilità che conferiscono al
tutto un raro senso di autenticità.
Netflix rilascia le nuove immagini della
terza
stagione di Sex
Education, che sarà disponibile con otto nuovi episodi
in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo dal 17 settembre
2021.
È un nuovo anno: Otis fa
sesso occasionale, Eric e Adam hanno ufficializzato la loro
relazione e Jean sta per avere un bambino. Nel frattempo, la nuova
preside Hope (interpretata da Jemima Kirke) cerca di ripristinare gli
standard di eccellenza della Moordale, Aimee scopre il femminismo,
Jackson si prende una cotta, mentre un messaggio vocale perduto
incombe ancora.
Tra i nuovi membri del
cast anche: Jason Isaacs nel ruolo di Peter Groff, il fratello
maggiore, di maggior successo e decisamente poco modesto del padre
di Adam; l’artista Dua Saleh, al debutto attoriale nel ruolo di
Cal, un nuovo studente non binario della Moordale; e Indra Ové nel
ruolo di Anna, la madre adottiva di Elsie, la sorellina di
Maeve.
Sex
Education 3 è scritta e creata da Laurie Nunn e
prodotta da Eleven. Il team di sceneggiatori comprende Sophie
Goodhart, Selina Lim, Mawaan Rizwan, Temi Wilkey e Alice Seabright,
con il contributo di Jodie Mitchell. La terza stagione è diretta da
Ben Taylor e Runyararo Mapfumo. Laurie Nunn, Ben Taylor e Jamie
Campbell sono i produttori esecutivi.
Dopo il primo trailer, Netflix rilascia oggi le prime immagini
della quarta stagione di Sex Education,
invitando gli spettatori a dare una sbirciatina a cosa accadrà in
questa stagione finale, che debutterà il 21
settembre in tutti i Paesi in cui il servizio è
attivo. Le foto offrono la possibilità di rivedere alcuni dei
volti più iconici della serie e avere uno sguardo più approfondito
su come si svilupperanno le loro storie.
Dal suo debutto su Netflix
nel 2019, la serie è stata candidata e ha vinto numerosi premi,
incluso l’International Emmy Awards nel 2022 come miglior serie
comedy. Inoltre, nei primi 91 giorni dall’uscita la terza stagione
ha totalizzato 66.6 milioni di visualizzazioni. A inizio luglio,
Netflix ha annunciato che la quarta stagione sarà quella finale
pubblicando una lettera ai fan, in cui la creatrice, sceneggiatrice
e produttrice esecutiva Laurie Nunn ha affermato:
“Siamo incredibilmente
orgogliosi di Sex Education e siamo in debito con il nostro
fantastico team di sceneggiatori, attori e tutta la troupe che ha
messo così tanto amore nel realizzare ogni episodio. Hanno lavorato
in maniera instancabile per questa stagione finale, e non vediamo
l’ora di condividerla con voi”. Di seguito, ecco le immagini
rilasciate da Netflix:
1 di 9
SEX EDUCATION SEASON
4
SEX EDUCATION SEASON
4
SEX EDUCATION SEASON
4
SEX EDUCATION SEASON
4
SEX EDUCATION SEASON
4
SEX EDUCATION SEASON
4
SEX EDUCATION SEASON
4
SEX EDUCATION SEASON
4
SEX EDUCATION SEASON
4
La trama della quarta stagione di Sex
Education
La sinossi ufficiale
recita: “Dopo la chiusura del liceo di Moordale, Otis e Eric devono
affrontare un nuovo inizio – il loro primo giorno al Cavendish
Sixth Form College. Otis è nervoso all’idea di creare una nuova
clinica, mentre Eric spera con tutto sé stesso che non saranno di
nuovo degli “sfigati”. L’istituto Cavendish rappresenta uno shock
culturale per tutti gli studenti di Moordale, che fino ad allora
pensavano di essere progressisti. Questa nuova scuola è molto
diversa, ogni giorno si fa yoga nel giardino comune, si respira
un’atmosfera all’insegna della sostenibilità e c’è un gruppo di
ragazzi popolari per la loro… gentilezza?!
Viv è totalmente sconvolta
dall’atteggiamento non competitivo degli studenti, mentre Jackson
sta ancora cercando di superare la sua storia con Cal. Aimee decide
di fare qualcosa di nuovo frequentando lezioni d’arte e Adam prova
a capire se un’istruzione di tipo tradizionale sia adatta a lui.
Negli Stati Uniti, Maeve sta vivendo il suo sogno alla prestigiosa
Wallace University, in cui segue le lezioni dell’autore di culto
Thomas Molloy. Otis si strugge per lei, mentre deve abituarsi al
fatto di non essere più figlio unico, o l’unico terapista della
scuola…”
Il cast della quarta stagione di Sex
Education
Asa Butterfield
torna a interpretare il protagonista Otis Milburn, al suo fianco
Gillian
Anderson, Ncuti Gatwa,
Aimee-Lou Wood, Emma Mackey,
Connor Swindells, Kedar
Williams-Stirling, Mimi
Keene. Confermati nei rispetivi ruoli anche
George Robinson, Chinenye Ezeudu,
Dua Saleh, Alistair Petrie, Samantha Spiro, Jim Howick,
Rakhee Thakrar e Daniel Ings.
Si uniscono al cast in
questa stagione finale Dan Levy, vincitore
dell’Emmy come miglior attore non protagonista per Schitt’s
Creek, Thaddea Graham (Doctor Who), Lisa McGrillis
(Somewhere Boy), Marie Reuther
(Kamikaze), l’attrice e modella Jodie Turner
Smith, il comico Eshaan Akbar e gli
esordienti Felix Mufti, Anthony Lexa, Alexandra James, Reda
Elazouar, Bella Maclean e Imani
Yahshua.
Netflix rilascia
oggi il trailer della quarta e ultima stagione di Sex
Education. Il trailer anticipa una stagione ricca di
nuove esperienze sessuali, crescita personale, amore, risate,
lacrime, amicizia, e tanto altro, come il fantastico guardaroba di
Eric, il ritorno al lavoro di Jean con un nuovo capo (interpretato
da Hannah Gadsby), quello di Adam in fattoria, e
le abilità artistiche di Aimee, e per finire… Maeve torna a
Moordale per il suo primo vero appuntamento con Otis.
https://www.youtube.com/watch?v=7k6Z0flua40
Con questa ultima
stagione diciamo addio alla banda di Moordale, che ci tiene
compagnia dal 2019. È giunto il momento di preparare i fazzoletti e
salutarci con otto nuovi episodi, incluso un finale di stagione
eccezionale della durata di 83 minuti. Sarà un viaggio
fantastico: finiamolo insieme.
Dopo la chiusura del
liceo di Moordale, Otis e Eric devono affrontare un nuovo inizio –
il loro primo giorno al Cavendish Sixth Form College. Otis è
nervoso all’idea di creare una nuova clinica, mentre Eric spera con
tutto sé stesso che non saranno di nuovo degli “sfigati”.
L’istituto Cavendish rappresenta uno shock culturale per tutti gli
studenti di Moordale, che fino ad allora pensavano di essere
progressisti. Questa nuova scuola è molto diversa, ogni giorno si
fa yoga nel giardino comune, si respira un’atmosfera all’insegna
della sostenibilità e c’è un gruppo di ragazzi popolari per la
loro… gentilezza?! Viv è totalmente sconvolta dall’atteggiamento
non competitivo degli studenti, mentre Jackson sta ancora cercando
di superare la sua storia con Cal. Aimee decide di fare qualcosa di
nuovo frequentando lezioni d’arte e Adam prova a capire se
un’istruzione di tipo tradizionale sia adatta a lui.
Negli Stati Uniti, Maeve
sta vivendo il suo sogno alla prestigiosa Wallace University, in
cui segue le lezioni dell’autore di culto Thomas Molloy. Otis si
strugge per lei, mentre deve abituarsi al fatto di non essere più
figlio unico, o l’unico terapista della scuola…
Dal suo debutto su
Netflix nel 2019, la serie è stata candidata e ha vinto numerosi
premi, incluso l’International Emmy Awards nel 2022 come miglior
serie comedy. Inoltre, nei primi 91 giorni dall’uscita la terza
stagione ha totalizzato 66.6 milioni di visualizzazioni.
A inizio luglio, Netflix
ha annunciato che la quarta stagione sarà quella finale pubblicando
una lettera ai fan, in cui la creatrice, sceneggiatrice e
produttrice esecutiva Laurie Nunn ha affermato:
“Siamo
incredibilmente orgogliosi dello show e siamo in debito con il
nostro fantastico team di sceneggiatori, attori e tutta la troupe
che ha messo così tanto amore nel realizzare ogni episodio. Hanno
lavorato in maniera instancabile per questa stagione finale, e non
vediamo l’ora di condividerla con voi”.
Asa Butterfield
torna a interpretare il protagonista Otis Milburn, al suo fianco
Gillian
Anderson, Ncuti Gatwa,
Aimee-Lou Wood, Emma Mackey,
Connor Swindells, Kedar
Williams-Stirling, Mimi
Keene. Confermati nei rispetivi ruoli anche
George Robinson, Chinenye Ezeudu,
Dua Saleh, Alistair Petrie, Samantha Spiro, Jim Howick,
Rakhee Thakrar e Daniel Ings.
Si uniscono al cast in
questa stagione finale Dan Levy, vincitore
dell’Emmy come miglior attore non protagonista per Schitt’s
Creek, Thaddea Graham (Doctor Who), Lisa McGrillis
(Somewhere Boy), Marie Reuther
(Kamikaze), l’attrice e modella Jodie Turner
Smith, il comico Eshaan Akbar e gli
esordienti Felix Mufti, Anthony Lexa, Alexandra James, Reda
Elazouar, Bella Maclean e Imani
Yahshua.
Ecco il primo trailer della quarta stagione
di Sex Education, che sarà anche l’ultima della
fortunata serie Netflix. La serie arriverà sulla piattaforma il
prossimo 21 settembre. Insieme a
Asa Butterfield nella serie tornano
Gillian Anderson, Ncuti Gatwa, Aimee-Lou Wood,
Emma Mackey, Connor Swindells, Kedar Williams-Stirling, Mimi
Keene, George Robinson, Chinenye Ezeudu, Dua Saleh, Alistair
Petrie, Samantha Spiro, Jim Howick, Rakhee Thakrar e
Daniel Ings.
La quarta e ultima
stagione di Sex Education uscirà il 21 settembre solo su Netflix.
Per gli abitanti di Moordale sarà una stagione ricca di amore,
risate, lacrime, amicizie, nuove (e vecchie) relazioni. Asa
Butterfield torna a interpretare il protagonista Otis Milburn, al
suo fianco Gillian Anderson, Ncuti Gatwa, Aimee-Lou Wood, Emma
Mackey, Connor Swindells, Kedar Williams-Stirling,Mimi Keene.
Confermati nei rispetivi
ruoli anche George Robinson, Chinenye Ezeudu, Dua Saleh, Alistair
Petrie, Samantha Spiro, Jim Howick, Rakhee Thakrar e Daniel
Ings.
1 di 3
Si uniscono al cast in
questa stagione finale Dan Levy, vincitore dell’Emmy come miglior
attore non protagonista per Schitt’s Creek, Thaddea Graham
(Doctor Who), Lisa McGrillis (Somewhere Boy), Marie
Reuther (Kamikaze), l’attrice e modella Jodie Turner Smith, il
comico Eshaan Akbar e gli esordienti Felix Mufti, Anthony Lexa,
Alexandra James, Reda Elazouar, Bella Maclean e Imani Yahshua.
Dal suo debutto su Netflix
nel 2019, Sex Education è stata candidata e ha vinto numerosi
premi, incluso l’International Emmy Awards nel 2022 come miglior
serie comedy. Inoltre, nei primi 91 giorni dall’uscita la terza
stagione ha totalizzato 66.6 milioni di visualizzazioni.
In una lettera ai fan, la
creatrice, sceneggiatrice e produttrice esecutiva Laurie Nunn ha
affermato:
“Siamo incredibilmente
orgogliosi di Sex Education e siamo in debito con il nostro
fantastico team di sceneggiatori, attori e tutta la troupe che ha
messo così tanto amore nel realizzare ogni episodio. Hanno lavorato
in maniera instancabile per questa stagione finale, e non vediamo
l’ora di condividerla con voi”.
Sex Education 4, la
trama
Dopo la chiusura del liceo
di Moordale, Otis e Eric devono affrontare un nuovo inizio – il
loro primo giorno al Cavendish Sixth Form College. Otis è nervoso
all’idea di creare una nuova clinica, mentre Eric spera con tutto
sé stesso che non saranno di nuovo degli “sfigati”. L’istituto
Cavendish rappresenta uno shock culturale per tutti gli studenti di
Moordale, che fino ad allora pensavano di essere progressisti.
Questa nuova scuola è molto diversa, ogni giorno si fa yoga nel
giardino comune, si respira un’atmosfera all’insegna della
sostenibilità e c’è un gruppo di ragazzi popolari per la loro…
gentilezza?! Viv è totalmente sconvolta dall’atteggiamento non
competitivo degli studenti, mentre Jackson sta ancora cercando di
superare la sua storia con Cal. Aimee decide di fare qualcosa di
nuovo frequentando lezioni d’arte e Adam prova a capire se
un’istruzione di tipo tradizionale sia adatta a lui.
Negli Stati Uniti, Maeve
sta vivendo il suo sogno alla prestigiosa Wallace University, in
cui segue le lezioni dell’autore di culto Thomas Molloy. Otis si
strugge per lei, mentre deve abituarsi al fatto di non essere più
figlio unico, o l’unico terapista della scuola…
La quarta
stagione Sex Education è disponibile su Netflix, e
trattandosi di una stagione conclusiva dell’intera serie si possono
tirare le somme di questo successo così travolgente per la
piattaforma. La serie mette in mostra una miriade di personalità,
ognuna più eccentrica e specifica dell’altra.
Ognuno di questi personaggi si è
sviluppato notevolmente nel corso delle stagioni e lo show ha fatto
un lavoro quasi sempre buono disegnando i personaggi a tutto tondo.
Questo non vuol dire che siano impeccabili; semmai, i loro difetti
li hanno resi più riconoscibili per il pubblico. Mentre gli ex
studenti della Moordale Secondary mandano il loro ultimo
saluto, ecco un resoconto del loro arco narrativo, e di chi, tra
loro, è stato meglio sviluppato.
Otis Milburn
SEX EDUCATION SEASON 4
Otis (Asa
Butterfield) è il protagonista di Sex
Education, quindi è difficile non notare lo sviluppo del
suo personaggio. All’inizio della serie è il ragazzino sfigato
della scuola, invisibile a tutti tranne che al suo fidato migliore
amico. Con il progredire della serie, Otis diventa rapidamente il
famoso “ragazzo del sesso”.
Sebbene il personaggio prenda alcune
decisioni discutibili, Otis si trasforma in un adolescente
fiducioso e impara ad accettare i modi di sua madre, tanto da
seguire le sue orme per diventare un terapista sessuale. Otis
comprende meglio le sue emozioni e sa cosa vuole. Non gestisce
troppo bene la partenza di Maeve (Emma
Mackey) per gli Stati Uniti, cosa che ha reso il suo
personaggio, nell’ultima stagione, quello meno felice da un punto
di vista della crescita personale.
Maeve Wiley ne ha passate tante. A
scuola, è stata la famigerata “mordicazzi” e la cattiva ragazza del
posto, con solo pochi studenti che conoscono la sua reale
situazione di vita. Maeve inizia il suo percorso come qualcuno che
odia l’attenzione; nonostante sia estremamente intelligente, non si
prende il merito del suo lavoro.
Nel corso delle tre stagioni
successive, gli spettatori vedono Maeve realizzare il suo
potenziale quando si unisce all’Aptitude Scheme e partecipa con i
Quiz Heads. Parte integrante dello sviluppo del personaggio di
Maeve è anche il momento in cui sua madre, Erin, e la sorella
minore, Elsie, entrano in scena. È bello vedere Maeve abbassare la
guardia man mano che la serie avanza, diventando più sicura di sé e
amorevole senza perdere la sua indipendenza. Certamente il suo
percorso non riserva troppe sorprese, anche se forse è quello più
duro, dal momento che è l’unica trai personaggi che ha anche fare
con problemi “da adulti”, che esulano dalle questioni che
interessano l’adolescenza. Emma Mackey ha una
brillante carriera davanti a sé e i fan ringrazieranno
sempre Sex Education per averla portata
sotto i riflettori.
Lily Iglehart
Fin dall’inizio, Lily
(Tanya Reynolds) viene dipinta come una ragazza stravagante
alla Moordale Secondary, ossessionata dagli alieni e che ha come
obbiettivo quello di perdere la verginità. Tuttavia, gli episodi
successivi approfondiscono la sua caratterizzazione, rivelandola
come una delle figure più interessanti della serie.
Lo show esplora tutto il
potenziale di Lily nel momento in cui decide di raccontare l’amore
per la narrazione del personaggio, che si concretizza in un
adattamento scolastico di Romeo e Giulietta che promette di
rimanere nella storia della Moordale. Lily è anche in grado di far
fronte alle situazioni difficili, nel momento in cui il suo modo di
fare viene messo in discussione. La terza stagione offre uno
sguardo sull’infanzia di Lily e su come le sue storie siano sempre
state viste come stravaganti, rendendo il personaggio ancora più
completo. Purtroppo il personaggio non è arrivato alla quarta
stagione, e nel suo arco narrativo questo si fa sentire.
Inizialmente, Jackson
(Kedar Williams-Stirling) si presenta come il tipico jock:
popolare, caposcuola, nuotatore stellare e preferito dagli
insegnanti. Successivamente viene rivelato che Jackson è solo un
altro adolescente che desidera esperienze normali e libertà dalle
pressioni e dalle aspettative di professori e genitori.
Nel corso di Sex
Education, Jackson tenta di riconciliarsi con il suo io più vero,
libero dal giudizio delle sue madri. Si innamora, inaspettatamente,
di diversi personaggi nel corso della serie, partecipa al musical
scolastico e stringe un’improbabile amicizia con Viv (Chinenye
Ezeudu). Nella terza stagione, gli spettatori lo vedono persino
esplorare e comprendere la sua sessualità. Questa intuizione non
viene approfondita a dovere nella quarta stagione, però, in cui si
sceglie di “regalare” a Jackson un altro tipo di esperienza con cui
fare i conti.
Ruby Matthews
SEX EDUCATION SEASON 4
Lo spietato leader degli
Intoccabili, Ruby Matthews (Mimi Keene), è inizialmente
fredda e crudele, fa la prepotente con Maeve e prende in giro gli
altri per la loro mancanza di popolarità. Si tratta della classica
“mean girl”. È solo nella seconda stagione che gli spettatori
iniziano a vedere un altro lato di lei.
Dopo aver fatto sesso con
Otis, emerge il lato più tenero di Ruby. Inizialmente i due hanno
persino una improbabile relazione segreta perché lei era
imbarazzata dal fatto di essersi invaghita dello “sfigato” della
scuola. Una volta che le voci della relazione si diffondono, Ruby
decide di mettersi a nudo, confermandole con fierezza e aprendosi a
Otis, condividendo candidamente anche un problema personale con cui
convive: il padre è affetto da sclerosi multipla. L’amore non
corrisposto di Ruby per Otis è uno sviluppo importante per la sua
personalità, e mentre la serie si conclude con loro che non formano
una coppia, ci sarà sempre una parte del pubblico che farà il tifo
per la ragazza popolare da modi sgradevoli che trova la forza di
lasciare uscire il suo lato tenero.
Michael Groff
SEX EDUCATION SEASON 4
Michael Groff
(Alistair Petrie) è il capo della Moordale Secondary, non
semplicemente il preside, dal momento che la guida con il pugno di
ferro, agendo come l’antagonista de facto della prima stagione.
Per la prima stagione e
gran parte della seconda vediamo Michael Groff nei panni di un
cattivo padre, marito e preside. Tuttavia, il suo allontanamento
dalla Moordale Secondary lo ferisce profondamente, lasciandolo
umiliato, alla ricerca di un lavoro e con tante riflessioni da fare
su se stesso. Fa ammenda con Jean Milburn (Gillian
Anderson) e con sua moglie, Maureen, cerca di diventare un
uomo migliore e soprattutto prova disperatamente di riconnettersi
con suo figlio. La stagione 3 vede Michael scoprire la gioia nel
dedicarsi alle piccole cose, mentre lavora su se stesso, e la
stagione 4 completa il viaggio del suo personaggio: si riconcilia
con la sua famiglia e impara ad essere più aperto e
comprensivo.
Maureen Groff
La moglie di Michael,
Maureen (Samantha Spiro), si presenta come una donna mite e
sottomessa. Tuttavia, la seconda stagione la porta in un viaggio
alla scoperta di sé dopo aver stretto un’improbabile amicizia con
Jean Milburn, che la incoraggia ad abbracciare la sua vera identità
e a dedicarsi a se stessa.
Profondamente turbata
dalla mancanza di affetto da parte del suo gelido marito, Maureen
prende in mano la situazione e gli chiede il divorzio. Con la sua
ritrovata sicurezza, Maureen si gode la vita, si concede qualche
avventura e si avvicina a suo figlio. Alla fine, accoglie Michael
nella sua vita dopo aver visto la sua crescita; i due ora sono
persone diverse, che entrano in una nuova fase della loro relazione
con ritrovata speranza e maturità.
Aimee Gibbs
SEX EDUCATION SEASON 4
Sicuramente uno dei
personaggi più simpatici di Sex Education, Aimee (Aimee
Lou Wood) fa inizialmente parte degli Intoccabili. È gentile e
dolce. Sebbene possa sembrare leggermente insolita, Aimee ha uno
degli archi narrativi più profondi dello show.
La sfida più grande di
Amy arriva dopo essere stata aggredita sull’autobus. Anche se
inizialmente reprime le sue emozioni, alla fine accetta che
l’evento l’ha colpita più di quanto lasciasse intendere. Si prende
il tempo necessario per elaborare i suoi sentimenti, va in terapia
e trova il modo di esprimersi attraverso la fotografia. La storia
di Amy è tra le parti migliori della quarta stagione di Sex
Education, e conclude il suo viaggio con una nota edificante e
piena di speranza.
Eric Effiong (Ncuti
Gatwa) è rimasto coerente con i suoi modi stravaganti, ma ciò
non gli ha impedito di crescere come personaggio. Sebbene sia il
migliore amico di Otis, Sex Education non lo ha mai trattato
come uno stereotipato migliore amico gay del protagonista,
fornendogli invece molte delle tracce narrative più
interessanti.
Il personaggio ha
mostrato una crescita significativa fin dall’inizio, riuscendo a
essere sincero con la sua famiglia riguardo alla sua sessualità e
riconciliando i suoi sentimenti verso la religione e la fede. La
quarta stagione lo vede single, mentre riesce a sbocciare a pieno,
comprendendo a fondo la sua vocazione. Eric capisce che non deve
più sacrificare se stesso per l’amore, l’amicizia o la fede, e il
mondo che lo circonda lo accoglie. Se c’è un personaggio della
serie che merita uno spin-off, quello è Eric.
Adam Groff (Connor
Swindells) ha indiscutibilmente avuto il miglior arco narrativo
in Sex Education. All’inizio è un bullo che terrorizza
costantemente Eric. Tuttavia, lo show esplora le sue lotte
interiori, rivelando un giovane profondamente incompreso che
desidera essere accettato da suo padre, estremamente
autoritario.
Dopo un periodo alla
scuola militare, Adam inizia ad aprirsi agli altri. Sistema le cose
con Eric e tenta di migliorare negli studi prima di rendersi conto
che la scuola non fa per lui. Anche Adam accetta la sua
bisessualità, inizia una relazione d’amore con Eric prima di capire
che i due sono in due momenti molto diversi della loro vita. Adam
rompe con successo il ciclo di bullismo che suo padre gli ha
insegnato, trovando la sua passione lavorando con gli animali e
concludendo lo show come un individuo molto più maturo, paziente e
amorevole.
Dopo una terza stagione
che aveva annacquato fin troppo il divertente e pruriginoso concept
iniziale, con un’ansia di rappresentazione che sovrastava il bene
del racconto, Sex Education torna con un quarto e ultimo
ciclo, disponibile su piattaforma dal 21 settembre. Lo fa con
un addio lungo otto episodi, una manciata di
personaggi nuovi, qualche dramma più o meno serio e tutte le
sfumature della sessualità che riescono ad entrare in otto ore di
serie tv targata Netflix.
Sex Education 4, la trama
Avevamo lasciato i
protagonisti del liceo di Moordale alle prese con la chiusura della
loro scuola. Una location simbolica nello show, che era stata
teatro di disagio adolescenziale, controversie e incomprensioni,
epidemie di clamidia, capre maltrattate e situazioni al limite
dell’inverosimile. Ora i giovani uomini, donne e non etichettabili
hanno compiuto il passo verso un territorio sconosciuto, il
Cavendish Sixth Form College, un campus con una rinomata
reputazione di progressismo, autogestito dagli studenti in
un’atmosfera irreale e variopinta in cui sembra esserci spazio per
chiunque. Ed è in effetti quello che Otis, Eric e gli altri si
trovano davanti: una scuola accogliente, attenta alle esigenze di
tutt*, senza barriere architettoniche, in cui la comunità queer è
non solo integrata, ma è il vero centro della vita scolastica, che
promuove la gentilezza come approccio alla vita. Un balzo in avanti
davvero notevole, ma allo stesso tempo destabilizzante, dal momento
che il Moordale, invece, era tutto ciò che poteva esistere di
grigio, gretto e chiuso. E mentre Maeve è partita per gli Stati
Uniti alla volta della prestigiosa Wallace University, inseguendo
il suo sogno di diventare scrittrice, a Moordale Otis sembra non
cavarsela altrettanto bene, con una vera e propria rivoluzione in
famiglia, l’arrivo della piccola Joy, e una nuova realtà in cui
trova occupato quello che pensava potesse essere il suo posto.
Sex Education
4 porta ancora con sé i segni di quella che era la prima
brillante stagione ideata daLaurie Nunn, ma da molto tempo
gli spettatori hanno potuto vedere come quella che era partita come
un’educazione sessuale si è poi trasformata in una educazione
sentimentale, sempre teneramente piccante, ma più incentrata sulle
relazioni e la loro gestione, che sulla natura sessuale dei
rapporti.
Fatta la pace con tale
assunto, questo ultimo ciclo decide di sconfinare sul piano
dell’assurdo, non solo mettendo in scena sogni premonitori e
visioni divine ma anche offrendo delle risoluzioni quasi sempre
conciliatorie e rassicuranti a molti dei suoi personaggi. Tutto il
parterre di rappresentazione che ha sfilato in maniera meccanica
nella terza stagione, viene adesso ulteriormente arricchito ed
esplorato con un risultato senza dubbio più credibile e
interessante. A raccogliere i maggiori benefici di questo lavoro di
scrittura è forse Eric (Ncuti Gatwa), il
personaggio con l’arco narrativo più completo.
Un’utopia in mezzo al mondo
reale
La serie propone uno
spazio utopico, sicuro, in cui l’esigenza di ascolto e l’effettivo
essere ascoltati vanno di pari passo e la diversità viene
effettivamente vista come una ricchezza da valorizzare. È un mondo
immaginario e difficilmente rintracciabile nella quotidianità,
tuttavia questo non deve essere per forza un limite: la serie offre
un punto di vista, un vero e proprio mondo immaginario che non
risparmia sofferenza e drammi ma che mantiene una sua coerenza e
una sua tendenza alla risoluzione dei conflitti, promuovendo il
culto della gentilezza. Un’isola felice in un mondo, quello reale,
dove la tolleranza sembra appartenere ancora e troppo a nicchie
circoscritte.
Tuttavia, per quanto sia
alta e nobile questa intenzione, Laurie Nunn si
conferma più attenta alle dichiarazioni di intenti che al suo
stesso racconto. Il processo di svilimento del personaggio di Otis
ne è l’esempio migliore. Da adolescente complessato ma saggio e
propositivo, con una cotta per la misteriosa Maeve, diventa un
maschietto che si sente minacciato nella sua “professione”, che
prova a tarpare le ali alla sua compagna, che sfrutta chi ha un
debole per lui, che trascura gli amici. Il povero Otis non sembra
avere più una collocazione, è l’unico personaggio che non fa nessun
passo avanti e il cui arco narrativo non ha nessuna spinta verso
una conclusione.
A differenza di quanto
invece succede a Maeve, a Ruby, e soprattutto al citato Eric.
Sembra che arrivati alla quarta stagione, gli showrunner non
sapessero esattamente cosa farsene di dell’unico etero normale
della storia (forse perché non rappresentante di una minoranza che
va valorizzata?), schiacciato tra le personalità del suo interesse
amoroso che ormai è una donna ambiziosa, con i suoi dolori e i suoi
sogni, una ex bulletta in cerca di redenzione e l’”amico gay” che
finalmente trova il coraggio di risolvere dentro di sé un conflitto
profondissimo che lo ha sempre definito come personaggio, ovvero
far conciliare il suo essere fieramente gay con il suo essere
devotamente cristiano, vivendo allo scoperto in una comunità che
mal sopporta i queer.
Quest’incapacità di servire il
racconto rispetto alla necessità di mettere in scena situazioni che
possano essere una rappresentazione della molteplicità degli
spettatori stessi è il principale problema di Sex Education
4, che, rispetto alla stagione 3 ha l’aggravante di
trapiantare i personaggi in un luogo che è tutt’altro che ostile al
loro percorso. E succede che in nome dell’inclusione e della
rappresentazione, entrambe sacrosante, si rinuncia a raccontare la
storia, il conflitto, che dovrebbe essere invece il motore degli
avvenimenti. Forse la naturale conclusione dello show era quella di
costruire un mondo dove la “sex education” non serve più, perché
utopisticamente sono tutti consapevoli, esperti, accettati e
felici di essere come sono. Alleluja! Purtroppo chi paga le
conseguenze di questa “felicità” è proprio il gusto per la
narrazione, che evita ogni curva e si fa percorso dritto,
obbligato.
SEX EDUCATION SEASON 4
Cosa resta di Sex Education
Nel corso degli anni,
Sex Education ha attraversato tante fasi,
mostrandosi di volta in volta come una commedia irriverente che
prometteva di rispondere a domande e curiosità sul sesso, un
teen drama dal sapore anni ’80, una riflessione sul
diventare adulti e fare delle scelte, una vetrina per la
rappresentazione della varietà umana intesa come ricchezza e
bellezza, con la conseguente e comprensibile difficoltà di stare al
mondo che l’essere queer comporta, una dramedy che non
risparmia sofferenze grandi e piccole ai suoi protagonisti.
Si chiude eliminando ogni
forma di conflitto, ogni ostacolo, offrendo ai suoi protagonisti
una strada spianata da percorrere, una realtà in cui le difficoltà
sono tutte superabili, i mondi tutti accessibili, insomma, uno
spirito estremamente contemporaneo in cui molti spettatori,
soprattutto i più giovani, si troveranno a proprio agio, capiti e
accolti. E se da una parte appare questa la direzione che le nuove
generazioni vogliono per un mondo nuovo, dall’altra l’arte del
racconto è la principale vittima di un mondo in cui il conflitto
non ha più nessun valore narrativo.
Sex Educaiton 3 –
È un nuovo anno: Otis fa sesso occasionale, Eric e Adam hanno
ufficializzato la loro relazione e Jean sta per avere un bambino.
Nel frattempo, la nuova preside Hope (interpretata da Jemima Kirke) cerca di ripristinare gli
standard di eccellenza della Moordale, Aimee scopre il femminismo,
Jackson si prende una cotta, mentre un messaggio vocale perduto
incombe ancora.
Tra i nuovi membri del
cast anche: Jason Isaacs nel ruolo di Peter Groff, il fratello
maggiore, di maggior successo e decisamente poco modesto del padre
di Adam; l’artista Dua Saleh, al debutto attoriale nel ruolo di
Cal, un nuovo studente non binario della Moordale; e Indra Ové nel
ruolo di Anna, la madre adottiva di Elsie, la sorellina di
Maeve.
Sex Education 3 è interpretata da:
Asa Butterfield,
Gillian Anderson,
Emma Mackey, Ncuti Gatwa, Connor Swindells, Aimee-Lou Wood,
Kedar Williams-Stirling, Chaneil Kular, Simone Ashley, Mimi Keene,
Tanya Reynolds, Mikael Persbrandt, Patricia Allison, Sami
Outalbali, Anne-Marie Duff, George Robinson, Chinenye Ezeudu,
Alistair Petrie, Samantha Spiro, Rakhee Thakrar e Jim
Howick.
Sex Education 4 è
la quarta stagione della serie
originale NetflixSex
Education, la comedy-drama creata Laurie Nunn per
Netflix. La serie è stata annunciata durante
l’evento globale TADUM di Netflix. Durante l’evento è stato
lanciato anche un video.
Sex Education 4: quando esce e dove vederla in streaming
Sex Education 4 in streaming uscirà nel 2022 su
Netflix
Sex Education 4: trama e cast
Attualmente non sappiamo molto della quarta stagione di Sex
Education. Non resta che aspettare ulteriore sviluppo.
Nel cast della quarta stagione
ritorneranno i personaggi Otis Milburn, interpretato da Asa Butterfield, un ragazzo fuori dalla norma,
infastidito dal lavoro della madre e dalla sua interferenza nella
sua vita scolastica e sessuale. Avendo passato tutta la vita ad
ascoltare le sedute di terapia della madre, è già molto esperto in
problemi relazionali, sesso e autostima. Dr Jean F. Milburn,
interpretata da Gillian Anderson, la madre di Otis, è una
rinomata sessuologa. Divorziata, frequenta diversi uomini, senza
impegni.
Eric Effiong, interpretato da
Ncuti Gatwa, migliore amico di Otis, è un ragazzo
omosessuale proveniente da una famiglia credente africana. È
estremamente appariscente, sia nell’aspetto sia nell’atteggiamento,
e desidera l’approvazione della sua famiglia. Maeve Wiley,
interpretata da Emma Mackey, la “cattiva ragazza” che, dopo
aver notato le capacità di Otis, apre con lui un’agenzia di
consulenza sessuale e di coppia, della quale lei gestisce il lato
organizzativo e finanziario. In breve i due diventano migliori
amici.
Adam Groff, interpretato da
Connor Swindells, il iglio del preside, bullizza
spesso Eric. Ha un rapporto controverso e teso con il padre. È il
primo “paziente” di Otis, ed è osservando come quest’ultimo riesca
ad aiutarlo che Maeve decide di aprire un’attività di terapia
sessuale a scuola. Jackson Marchetti, interpretato da Kedar
Williams-Stirling, rappresentante della Moordale Secondary
School e campione di nuoto, viene aiutato da Otis per diventare il
ragazzo di Maeve.
È un nuovo anno: Otis fa
sesso occasionale, Eric e Adam hanno ufficializzato la loro
relazione e Jean sta per avere un bambino. Nel frattempo, la nuova
preside Hope (interpretata da Jemima Kirke) cerca di ripristinare gli
standard di eccellenza della Moordale, Aimee scopre il femminismo,
Jackson si prende una cotta, mentre un messaggio vocale perduto
incombe ancora.
Tra i nuovi membri del
cast anche: Jason Isaacs nel ruolo di Peter Groff, il fratello
maggiore, di maggior successo e decisamente poco modesto del padre
di Adam; l’artista Dua Saleh, al debutto attoriale nel ruolo di
Cal, un nuovo studente non binario della Moordale; e Indra Ové nel
ruolo di Anna, la madre adottiva di Elsie, la sorellina di
Maeve.
La serie è interpretata
da:
Asa Butterfield,
Gillian Anderson,
Emma Mackey, Ncuti Gatwa, Connor Swindells, Aimee-Lou Wood,
Kedar Williams-Stirling, Chaneil Kular, Simone Ashley, Mimi Keene,
Tanya Reynolds, Mikael Persbrandt, Patricia Allison, Sami
Outalbali, Anne-Marie Duff, George Robinson, Chinenye Ezeudu,
Alistair Petrie, Samantha Spiro, Rakhee Thakrar e Jim
Howick.
Sex Education è scritta e
creata da Laurie Nunn e prodotta da Eleven. Il team di
sceneggiatori comprende Sophie Goodhart, Selina Lim, Mawaan Rizwan,
Temi Wilkey e Alice Seabright, con il contributo di Jodie Mitchell.
La terza stagione è diretta da Ben Taylor e Runyararo Mapfumo,
mentre Laurie Nunn, Ben Taylor e Jamie Campbell sono i produttori
esecutivi.
Netflix ha diffuso il secondo trailer ufficiale di
Sex Education 3, la terza
stagione di Sex
Education che sarà disponibile dal 17 settembre 2021
con otto nuovi episodi, in tutti i Paesi in cui il servizio è
attivo.
È un nuovo anno: Otis fa
sesso occasionale, Eric e Adam hanno ufficializzato la loro
relazione e Jean sta per avere un bambino. Nel frattempo, la nuova
preside Hope (interpretata da Jemima Kirke) cerca di ripristinare gli
standard di eccellenza della Moordale, Aimee scopre il femminismo,
Jackson si prende una cotta, mentre un messaggio vocale perduto
incombe ancora.
Tra i nuovi membri del
cast anche: Jason Isaacs nel ruolo di Peter Groff, il fratello
maggiore, di maggior successo e decisamente poco modesto del padre
di Adam; l’artista Dua Saleh, al debutto attoriale nel ruolo di
Cal, un nuovo studente non binario della Moordale; e Indra Ové nel
ruolo di Anna, la madre adottiva di Elsie, la sorellina di
Maeve.
Sex Education 3 è interpretata da:
Asa Butterfield,
Gillian Anderson,
Emma Mackey, Ncuti Gatwa, Connor Swindells, Aimee-Lou Wood,
Kedar Williams-Stirling, Chaneil Kular, Simone Ashley, Mimi Keene,
Tanya Reynolds, Mikael Persbrandt, Patricia Allison, Sami
Outalbali, Anne-Marie Duff, George Robinson, Chinenye Ezeudu,
Alistair Petrie, Samantha Spiro, Rakhee Thakrar e Jim
Howick.
Netflix non è certo un’azienda che perde tempo,
quando indovina un prodotto, lo alimenta e lo sostiene con grande
trasporto tanto che a soli due anni dall’arrivo della prima
stagione sulla piattaforma, Sex Education è già al terzo ciclo di episodi,
disponibili tutti insieme dal 17 settembre 2021. La serie, creata
da Laurie Nunn e diretta da Kate
Herron e Ben Taylor, che aveva portato
una boccata d’aria fresca nel panorama seriale, si replica, con un
discreto risultato finale, ma cambiando la sua anima. Dalla
commedia adolescenziale di esplorazione di sé, Sex
Education 3 si sposta definitivamente su un terreno
politico, di militanza attiva, di impegno, un territorio “adulto”
che non vede più i giovani protagonisti guardarsi allo specchio per
capirsi e scoprirsi, ma li vede tutti fianco a fianco, rivolti
verso un mondo al quale loro non vedono l’ora di raccontarsi e
spiegarsi.
Sex Education 3, la trama
L’intreccio narrativo di
Sex Education 3 è corposo e conta diverse new
entry che danno un certo spessore alla storia. Ma partiamo dai
nostri beniamini: Otis si trova a gestire una relazione
particolare, di solo sesso, lui che è la persona che più di tutte
desidera una storia solida e duratura, ma deve anche gestire un
conflitto con la madre che è rimasta incita di Jakob, papà di Orla;
Maeve invece si trova sempre più legata al suo vicino Isaac che, lo
ricordiamo, è artefice del suo allontanamento da Otis (chi ha visto
la fine della seconda stagione capirà), allo stesso tempo deve
gestire anche la confusionaria esistenza di Erin, la madre, la
sorellina data in affidamento ad una donna di cui non si fida,
Anna, e la sua cronica mancanza di risorse per continuare a
studiare e sfruttare la brillante intelligenza che possiede; Eric
invece sembra vivere con molta serenità la sua storia con Adam, che
invece gestisce con più difficoltà il suo nuovo sé, se il primo è
un giovane omosessuale sicuro di sé, maturo e libero, il secondo
deve ancora imparare ad abitarsi.
Ma le vicende del
terzetto protagonista è solo una parte di tutto quello che succede
in Sex Education 3, tra nuovi personaggi, come la
preside Hope, la prima studentessa queer Cal, lo sgradevole
fratello dell’ex preside Groff, e storie apparentemente secondarie
che arricchiscono tanto lo spettro della rappresentazione e delle
possibilità nel corso di tutta la serie.
Se proprio c’è una
parola sola con la quale si può definire questa terza stagione di
Sex Education è l’”inclusività”, e questo rappresenta un
plus e un minus, allo stesso tempo, di una storia che si fa sempre
più stratificata. Se da una parte la varietà e la rappresentazione
di ogni spettro della sessualità e dell’identità di genere è
chiaramente una ricchezza e un modo per la serie di entrare in
connessione con tutti gli spettatori, dall’altro proprio questa
varietà sembra svelare l’esigenza non organica e narrativa ma
“politica” di raccontare tutto e tutto insieme. Non c’è niente di
male in questo, ovviamente, ma viene da chiedersi se non si tratti
dell’esigenza di dover “spuntare delle caselle” e non di una
necessità narrativa più alta.
Mettendo da parte questo
interrogativo, sembra invece molto più interessante approfondire il
senso di quanto si diceva all’inizio, ovvero che Sex
Education 3 cambia completamente il punto di vista
dei giovani protagonisti, portandoli su un piano più alto di
consapevolezza, politicizzandoli contro ciò che va contro la loro
libertà di espressione e di autodeterminazione, incarnato dalla
Preside Hope. Il personaggio, che intende riportare in alto il nome
della scuola dopo gli scandali sessuali (la scabrosa
rappresentazione di fine anno su cui si chiude il secondo ciclo),
rientra anch’esso in una casella, quello della giovane donna in
carriera, sola, che dietro ad una facciata di integerrimo rigore e
disciplina nasconde la sua fragilità di donna sola. Insomma una
figura di cartone funzionale a dare coesione alla compagine
studentesca in modo tale che la consapevolezza sessuale sviluppata
nelle prime due stagioni possa trasformarsi anche in consapevolezza
sociale adulta, politica appunto. Si tratta di un cambio di
prospettiva molto importante per la crescita dei personaggi che
sicuramente dovrà portare, nelle stagioni successive, la storia in
altri lidi.
Da un punto di vista
della messa in scena, dei costumi e delle ambientazioni che in Sex
Education sono sempre state caratterizzanti e inconfondibili con
altri show adolescenziali dello stesso genere, anche in questo
terzo appuntamento la serie si tinge di mille colori che strano
messi a tacere per un po’, soltanto per poi esplodere di nuovo.
Insomma, il look di Sex Education rimane invariato e vincente. Così
come invariata è la qualità della scrittura, che si concentra
sempre più sugli intrecci e sempre meno sui personaggi che ormai
hanno conquistato il loro posto nell’economia del racconto.
Arrivati a questa terza
stagione, con consapevolezza e personalità, i protagonisti possono
finalmente godere di se stessi, e sembra essere questo l’invito che
si rivolge allo spettatore: accettarsi, accettare, conoscersi e
scegliere il proprio posto nel mondo. Questi ragazzi non sono più
spaesati e spaventati, ma sanno perfettamente da che parte
schierarsi e non hanno paura di farlo.
Crescere è non è mai facile, e a
complicare le cose ci si mette di mezzo il sesso. Dalla scoperta al
desiderio, ecco che questo caratterizza in modo quasi ossessivo le
vite degli adolescenti protagonisti di Sex Education
2, la nuova stagione della fortunata e apprezzata
serie TV targata Netflix, ideata da Laurie Nunn, e in arrivo
sulla piattaforma dal 17 gennaio. Se i primi otto episodi portavano
lo spettatore all’interno del liceo Moordale, dove era possibile
conoscere i vari protagonisti e i loro conflitti, le nuove puntate
sono pronte a regalare ulteriori sviluppi, ma non senza riservare
sorprese. Forse leggermente inferiore rispetto all’esplosiva prima
stagione, la serie non manca ad ogni modo di riproporre, in modo
innovativo, quegli elementi che ne hanno decretato il successo.
Se la prima stagione si concludeva
con il fidanzamento di Otis (Asa
Butterfield) con Ola (Patricia
Allison), i nuovi episodi presenteranno un protagonista
ormai definitivamente sbocciato sessualmente. Questi dovrà però ora
imparare a padroneggiare gli impulsi sessuali appena emersi per
portare avanti la sua relazione, cercando allo stesso tempo di
gestire il rapporto conflittuale con Maeve (Emma
Mackey). Nel frattempo, il liceo Moordale è alle prese
con un’epidemia di clamidia, che rende evidente la necessità di una
migliore educazione sessuale scolastica.
Sex Education 2: il sesso è parte
di noi
«Il sesso non ci rende
completi, quindi come potrebbe mancarti un pezzo?». È questa
frase, pronunciata dalla terapista sessuale Jean Milburn, a
racchiudere il cuore di questa seconda stagione. Se infatti nella
prima molti dei ragazzi si trovavano alle prese con i primi
contatti sessuali, ora è tempo di imparare a gestire quanto
appreso. Una responsabilità non da poco, perché si sa,
dall’attrazione fisica può nascere quella sentimentale, ed è questa
a causare le vere ferite emotive. Le nuove puntate affrontano
dunque di petto quanto fino ad ora costruito, ponendo i personaggi
di fronte a nuovi conflitti, eventi apparentemente “normali” che
assumono, se guardati con occhi da adolescenti, proporzioni
catastrofiche.
Ora più che mai, infatti, è tempo
di scoprirsi. Ed è così che Sex Education
si apre ad un’incredibile varietà sessuale, trattandola con una
gentilezza ed una spontaneità straordinarie. L’amore, che sia
eterosessuale, bisessuale, omosessuale o pansessuale, non è qui mai
una cosa a cui guardare con sospetto. Questo passa quasi
inosservato, non desta scandalo. È una realtà mentalmente aperta
quella qui raffigurata. E se qualche personaggio prova paure circa
la propria sessualità, queste nascono da sé stessi, dalle proprie
insicurezze, dal non piacersi abbastanza. D’altronde «è
difficile farsi piacere uno che non si piace», come recita uno
dei protagonisti.
Ma oltre al sesso c’è di più, e
così la serie si apre ad un più ampio respiro arrivando a trattare
tematiche particolarmente attuali nel contesto giovanile, dal
conflitto acceso con i genitori all’incertezza e alle pressioni
verso il futuro, fino alla solidarietà femminile, a cui è riservata
una delle sotto trame più emozionanti all’interno dei nuovi
episodi. Il tutto sorretto da quella scrittura intelligente che ha
caratterizzato la serie sin dal suo debutto. Una sceneggiatura che
si basa su luoghi e personaggi canonici a cui è poi dato modo di
sbocciare in tutta la loro forza, dando vita a percorsi che
mostrano la capacità degli autori di mantenere gli elementi di
successo della serie senza ripetersi. Autori che, pur se non più
adolescenti, sanno descrivere con la giusta dose di nostalgia
quell’età, fatta di piccoli dettagli e grandi esplosioni
interne.
Sex Education: la recensione della
serie Netflix
Pur non raggiungendo, probabilmente
per motivi narrativi, il picco raggiunto dalla prima stagione,
Sex Education riesce nuovamente ad
affermarsi come un prodotto gioioso, in grado di rappresentare nel
modo più vivace possibile un contesto tanto fervido. Lo fa grazie
ad una messa in scena dai colori vividi, i quali associati a
brillanti dialoghi costruiscono alcuni dei momenti emotivamente più
forti della serie, a cui non manca anche in questo caso una
calzante colonna sonora. Grazie ad un cast che ancora una volta
conferma la sua forte alchimia, dando vita ad una coralità ai cui è
difficile rimanere estranei. Ognuno dei giovani protagonisti, anche
quelli con meno spazio narrativo, segue un percorso che trova
progressivo sviluppo, e si rivela fondamentale per dar vita ad un
ritratto completo di un’adolescenza tanto inclusiva.
Accompagnata da sincere emozioni,
momenti di puro umorismo, sequenze, scene e immagini dal forte
impatto, e una dilagante libertà di linguaggio, la serie si
ripropone così come uno dei prodotti più interessanti della
piattaforma streaming, di quelli che, senza tabù, meglio sa parlare
di e ad un’adolescenza che si definisce anche attraverso la
scoperta della sessualità. Un processo di crescita qui messo in
scena con tutte le difficoltà del caso, a cui è però possibile
sopravvivere se si trova il coraggio di esprimere i propri
sentimenti, anche qualora questo dovesse far soffrire.
Gli anni Novanta hanno regalato agli
appassionati di cinema numerosi film cult, opere al loro tempo non
propriamente riuscite ma che con il passare degli anni si sono
guadagnate tale status, che sia per l’estremizzazione di certi
risvolti narrativi o per la trattazione di tematiche bizzarre. Tra
i tanti titoli che si potrebbero citare a riguardo, uno dei più
interessati è certamente Sex Crimes – Giochi
pericolosi, film del 1998 diretto da JohnMcNaughton, regista noto anche per il
thriller Henry, pioggia di sangue e il poliziesco
Crocevia per l’inferno. Con questo lungometraggio egli si
è invece concentrato su una storia a sfondo
erotico.
Sin dalla sua uscita il film ha
acquisito notorietà per le sue scene di sesso – tra cui una scena
di lesbismo tra le due protagoniste femminili, e un’altra
raffigurante un trio tra le due attrici e il protagonista maschile.
Queste erano particolarmente più esplicite di quanto si vedesse
tipicamente nelle principali produzioni di Hollywood, suscitando
non poca attenzione e scandalo. Anche per questo
motivo Sex Crimes – Giochi pericolosi ottenne
un buon successo di critica e pubblico, affermandosi come un film
che non si prende troppo sul serio ma capace di offrire uno
spensierato intrattenimento e colpi di scena quanto mai
imprevedibili ed estremi.
Grazie a tale popolarità sono poi
stati realizzati ben tre sequel, tutti però
riservati direttamente al mercato dell’home video. Ovviamente
questi non vantavano lo stesso cast, né ebbero lo stesso successo,
ma contribuirono a dotare l’originale di ulteriore fama e mistero.
In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a Sex Crimes – Giochi
pericolosi. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Sex Crimes – Giochi pericolosi
Protagonista del film è Sam
Lombardo, mite insegnante di un liceo in Florida che vede
la sua vita improvvisamente stravolta dalle accuse di stupro
ricevute da due sue studentesse. Queste sono Kelly Van
Ryan e Suzie Toller, quest’ultima affetta
da problemi di tossicodipendenza ed alcolismo. L’accusa rovina la
reputazione e l’esistenza di Sam che viene dapprima allontanato
dalla scuola e successivamente messo sotto processo, rischiando il
carcere. Nel tentativo di riabilitarsi e provare la propria
innocenza, egli decide di rivolgersi all’avvocato Ken
Bowden, l’unico dimostratosi disposto ad accettare il
caso.
Durante il processo, Suzie messa
sotto pressione cede e rivela la verità: non c’è stato nessuno
stupro e loro accuse sono state una farsa orchestrata ai danni
dell’insegnante. Sam si vede così assolto e riabilitato, nonché
risarcito per danni morali con una ricca somma di denaro. Il
detective RayDuquette, però, non
è convinto di come si siano svolte le cose e decide di indagare
personalmente sulla vicenda. Pedinando Sam e le due studentesse,
egli arriverà a scoprire una verità quanto mai inaspettata e
complessa, che lo renderà un testimone indesiderato e pertanto in
pericolo di vita.
Il cast del film
Sex Crimes è ricordato
anche per la presenza di diversi attori particolarmente noti, qui
impegnati a dar vita a personaggio complessi o ricchi di aspetti
imprevedibili. Per il ruolo dell’insegnante Sam Lombardo, i
produttori avevano inizialmente considerato l’attore Robert Downey
Jr., in quel periodo noto per i suoi problemi con la
droga, i quali lo rendevano però a suo modo perfetto per il ruolo.
Non potendo ottenere lui, la scelta ricadde su Matt Dillon.
Accanto a lui, nei panni di Suzie Toller, vi è l’attrice
Neve Campbell, in quegli anni popolare grazie ai
film di Scream. L’attrice accettò il ruolo in Sex
Crimes perché voleva mettersi alla prova con qualcosa di
diverso, evitando di venire identificata solo con determinati
personaggi. Per il film, però, ha stipulato una clausola che le
consentiva di non apparire interamente nuda.
Denise Richards è
invece l’altra studentessa, Kelly Van Ryan. L’attrice negoziò a
lungo la nudità a cui si sarebbe concessa per il film. Alla fine
finì con il non usare controfigure, ma affrontò le scene di sesso
bevendo molti margaritas insieme alla Campbell e a Dillon. Nei
panni del detective Ray Duquette vi è invece l’attore Kevin Bacon.
L’attore accettò la parte attratto dalla natura “trash”
del progetto e dai suoi continui colpi di scena. Anche lui si
avvalse di una clausola per non dover apparire nudo, ma alla fine
acconsentì a una sua scena senza vestiti. Nei panni dell’avvocato
Ken Bowden si può infine ritrovare l’attore Bill Murray.
Nonostante egli venga indicato come uno dei protagonisti, compare
nel film per appena venti minuti.
La spiegazione del finale di Sex Crimes – Giochi
pericolosi
Nel corso del film si scopre che Sam
e le due ragazze avevano un accordo per spartirsi i soldi del
risarcimento versato nei confronti del docente. Tuttavia,
l’improssiva scomparsa di Suzie porta il detective Duquette a
sospettare che Sam abbia ucciso la ragazza con l’obiettivo di
intascare l’intera somma. Nel tentativo di indagare a riguardo, si
reca ad interrogare Kelly, la quale tenta però di uccidere
Duquette, il quale per legittima difesa le spara a morte. Arriva
però a questo punto un ulteriore colpo di scena, che rivela che Sam
è in combutta con Ray. I due effettuano allora un uscita in barca
sulla barca per parlare di affari, ma Sam rivela il suo doppiogoco
tentando di uccidere Duquette.
Quando Ray tenta di reagire, viene
però colpito e ucciso con un fucile subacqueo da Suzie, che ha
inscenato il suo omicidio con Sam. Suzie rivela di essere stata
motivata a uccidere Ray per vendicare l’omicidio del suo migliore
amico, Davey, a cui Ray ha erroneamente sparato a morte e di cui si
è liberato come omicidio per legittima difesa. Sam, mentre guarda
Ray morire, accetta con riluttanza un drink da Suzie, che gli
assicura che ha chiuso con i doppi giochi. Tuttavia, scopriamo ben
presto che ha mentito, perché dopo averlo bevuto, Sam si rende
conto che è stato avvelenato. A quel punto Suzie lo butta in mare e
salpa verso il tramonto.
Una serie scene di mid-credits
rivelano a questo punto che è Suzie era la mente del complotto:
dopo aver scoperto che Sam e Kelly avevano una relazione sessuale,
Suzie ha ricattato Sam con delle fotografie che ritraevano i due
mentre facevano uso di droghe durante il sesso, convincendolo a
collaborare al suo piano. Suzie ha poi orchestrato l’incontro tra
Sam e Ray in un bar locale. In seguito, durante la messinscena del
suo omicidio sulla spiaggia, Suzie si è strappata i denti con una
pinza per far sembrare la sua morte legittima. Si scopre inoltre
che Ray ha sparato per primo a Kelly prima di spararsi alla spalla
per fingere di averla uccisa per legittima difesa.
Alla fine, con Kelly, Ray e Sam
tutti morti, Suzie viene raggiunta dall’avvocato Kenneth Bowden,
che le dà una valigetta piena di soldi e un assegno di milioni di
dollari. Mentre se ne va, le dice di “fare la brava” prima di
prendere il suo drink, il quale a questo punto è lecito immaginare
essere a sua volta avvelenato. Così facendo, Suzie si sarebbe
liberata anche dell’ultima persona rimasta a sapere la verità sulla
vicenda, non dovendo dunque più temere nessuno e potendosi guastare
la propria ottenuta vendetta fuggendo verso la libertà.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Sex Crimes – Giochi
pericolosi è infatti disponibile nel catalogo di
Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare o acquistare il film. Si avrà così modo di guardarlo in
totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di martedì2 marzo alle ore 21:20 su
Rai 4.
Sono passati 18 anni da quando la
rete più trasgressiva di sempre, l’ormai stranota HBO (vedi alla
voce: Game of
Thrones), mandava in onda la prima puntata di uno dei telefilm
più amati di tutti i tempi, Sex And The City. Nel
lontano agosto del 1998 facevano ufficialmente la loro prima
comparsa in tv Carrie (Sarah
Jessica Parker), Miranda (Cynthia Nixon), Charlotte (Kristin
Davis) e Samantha (Kim Cattrall), quattro inseparabili amiche poi
divenute icone di stile e di vita per la generazione di fine
Millennio.
Il creatore prese spunto dal
romanzo omonimo di per mettere in scena – ampliandole e
arricchendole – le vite di quattro newyorkesi alle prese con i
problemi di tutti i giorni, senza schivare ipocritamente argomenti
considerati spinosi come il sesso e l’emancipazione femminile.
Con la speranza che i rumors che
girano su una possibile settima stagione, o un terzo film, siano
fondati, proponiamo di seguito una nostra personale
classifica dei dieci momenti più memorabili dell’universo Sex And
The City.
10 – Carrie e Aleksandr Petrovsky
– dall’episodio 6×14 “Chi sale e chi scende”
L’ultimo significativo amante di
Carrie, il carismatico artista russo Aleksandr Petrovsky (Michail
Baryšnikov), è al contempo uno dei personaggi meno amati della
serie firmata HBO. Non solo per le sue incompatibilità con la
socievole e sbarazzina americana, ma soprattutto perché sarà colui
che la porterà lontano dalla sua amata New York, forzandola a
vestire i panni scomodi di una straniera in terra francese. Eppure
uno dei momenti più particolari della serie risulta essere quello
in cui, del tutto fuori luogo, il Russo e Carrie danzano in un Mac
Donal’s, reduci da una prima al Met e indossando abiti d’alta moda.
L’ Oscar de la Renta indossato da Carrie è indimenticabile.
9) Big e la fuga a Parigi –
dall’episodio 6×20
“Un’Americana a Parigi” Big:
«Voi tre la conoscete meglio di
chiunque altro. Siete l’amore della sua vita. Se pensate che io
abbia anche solo la minima possibilità, volo a Parigi, perlustro le
strade finché non la trovo».
Miranda: «Corri a prendercela!» Un
indimenticabile lieto fine.
8) «La tua ragazza è adorabile, Hubble» – dall’episodio 2×18
“Ex: la Terza Dimensione”
In Come Eravamo, il
diciottesimo episodio della seconda
stagione di Sex and the City, Hubbell (Robert Redford), dopo
essersi innamorato perdutamente di Katy (Barbra Streisand), una
ragazza dalla capigliatura riccia ed indomabile proprio come il suo
carattere, sceglie poi al contrario come compagna di vita una donna
più semplice e dai capelli lisci. Allo stesso modo Big (Chris Noth)
nella serie, proprio come Hubbell, lascia Carrie, una più moderna
ma sempre nevrotica Katy, per la tranquilla e bellissima Natasha.
Un po’ come in Sex And The City, il mondo femminile si divide
quindi in due categorie, le ragazze semplici e le ragazze-Katy: voi
da che parte state?
7) Bimbo in arrivo! – dall’episodio 4×11 “Potevo, volevo,
dovevo”
Altro argomento, altro tabù
generazionale, Sex and The City, nell’undicesimo
episodio della quarta
stagione fatto di ricordi e rimpianti, affronta il tema della
maternità e dell’aborto e lo fa attraverso il personaggio di
Miranda. L’integerrima avvocatessa, durante la sua travagliata
storia col barista Steve (David Eingenberg), scopre di essere
incinta. In preda a mille dubbi, dapprincipio decide di abortire,
rivendicando la libertà di ogni donna di decidere il proprio
destino, e facendo emergere nelle sue amiche sentimenti e verità
nascoste. Verremo ad esempio a conoscenza del fatto che Carrie, a
22 anni, aveva deciso di interrompere una gravidanza a causa della
propria giovane età.
Tuttavia Miranda, consapevole
soprattutto del fatto che il padre sarebbe stato quello che poi
diventerà l’amore della sua vita, deciderà di tenere il bambino. La
sua decisione causerà però a Charlotte – che ha seri problemi nel
concepimento -, dapprima non poco dolore, e poi tanta gioia.
6) Il coniglio rosa –
dall’episodio 1×09
“Mancanza di Sesso Charlotte senza
uomini e con un vibratore rosa dalle sembianze di coniglio. Puntata
cult della prima
stagione. Vedere per credere.
5) Miranda e Steve – dall’episodio 2×03 “Gli uomini sono
tutti…strani?”
Quando il ‘per sempre felici e contenti’ in
fondo non è solo un mito, persino la cinica Miranda si ‘piega’ al
potere dell’amore e si abbandona al dolce Steve in un meraviglioso
bacio sotto la pioggia. Scena da antologia, nel terzo episodio
della seconda stagione di Sex and the City.
4) La bimba di Charlotte – dall’episodio 6×20 “Un’Americana a
Parigi”
“Sono una pessima moglie, ho
ordinato cinese!”. E’ così che ha inizio la maternità tanto
agognata della dolce Charlotte. Dopo tante vicissitudini,
finalmente lei e suo marito Harry (Evan Handler) adotteranno una
bimba dalla Cina, che conosceremo meglio nei due film e che,
sorpresa-sorpresa, non rimarrà figlia unica!
3) La malattia di Samantha –
dall’episodio 6×16 “La dura realtà”
Nella sua
stagione finale la serie affronta, senza scadere nel morboso,
una tematica molto delicata: il personaggio di Samantha si trova
infatti a dover fare i conti con un cancro al seno. La malattia,
abbattutasi sulla donna come un fulmine a ciel sereno, non riesce
tuttavia a mettere un freno all’esuberanza della bella Sam che si
trova sempre circondata dalla presenza affettuosa delle sue amiche.
Eppure è proprio durante questo periodo buio che assistiamo ad un
dei momenti più toccanti della serie; costretta a fare sedute di
chemioterapia, Samantha deve purtroppo affrontare il trauma della
caduta dei capelli. Stanca di spargere ciocche bionde per tutta
Manhattan, la donna decide quindi di rasarsi i capelli ma proprio
in quel momento accade qualcosa di inaspettato; colpito dalla sua
forza, Smith (Jason Lewis), il giovanissimo ed affascinante amante
di Sam, afferra la macchinetta e, per solidarietà verso la sua
compagna fa man bassa della sua lunga chioma bionda.
2) Un karaoke molto speciale – tratto da Sex and The City 2 –
The Movie
“I am woman, hear me
roar”
1) “Eternamente mia, eternamente tuo, eternamente nostri” –
tratto da Sex & the City – The Movie
Il primo lungometraggio di
Sex And The City arriva nelle sale nel 2008 e, oltre a portare
finalmente sul grande schermo uno degli universi serial più famosi
al mondo, ci mostra l’evoluzione del rapporto tra Carrie e Big
(ormai John Preston). Se nella prima parte della storia assistiamo
all’annullamento delle nozze a pochi passi dell’altare, l’agognato
happy ending finale vede un gioioso ricongiungimento dei due amanti
dopo mesi di separazione. E questo grazie soprattutto alla
perseveranza di Big che, improvvisandosi poeta, grazie alle
meravigliose parole di Beethoven, troverà il modo giusto per far
breccia di nuovo nel cuore della sua ‘amata immortale’.
Sono passati esattamente
vent’anni dall’uscita di Sex and the City.
Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha hanno preso d’assalto New
York e il mondo ben due decenni fa, diventando un fenomeno
culturale e commerciale unico. Al tempo della sua
uscita, Sex and the City era fresco, innovativo, e
trasgressivo. Il fatto che ora sia un po’ invecchiato,
soprattutto politicamente, è ancora oggetto di dibattito tra i fan
e non solo. Ma Sex and the City rimane
un’istituzione.
Sono passati vent’anni, avete visto
tutte le stagioni, amato e odiato i film. Ma c’è qualcosa che
ancora non sapete? Ecco dieci curiosità su Sex and
the City, e dove trovare in streaming le serie e i
film.
Sex and the City:
curiosità
1. La Carrie Bradshaw di
Sex and the City non è esattamente Candace
Bushnell. Anche chi non è un fan sfegatato della serie,
saprà che il personaggio di Carrie Bradshaw è basato su una persona
reale, Candace Bushnell, ovvero l’autrice della colonna sul sesso
del New York Oberserver degli anni Novanta.
Bushnell, poi, creò una raccolta dei propri saggi
chiamata Sex and the City. Carrie e la Bushnell hanno
molto in comune, ma non sono la stessa persona. Bushnell, infatti,
cominciò a scriver per l’Observer nel 1994, usando il
proprio vero nome e usando le proprie avventure per arricchire i
propri articoli. Ma scrivere di verte cose con il proprio nome può
creare del problemi, e Carrie Bradshaw lo sa bene. Fu così che la
Bushnell cominciò ad usare uno pseudonimo: Carrie. Nonostante
continuò a narrare eventi della propria vita, la sua nuova eroina
semi-autobiografica le regalò un po’ di libertà in più.
2. Fu Sarah Jessica Parker
a fare pressione per più diversità in Sex and the
City. Blair Underwood entrò a far parte del cast nel
2003, e il suo arrivo portò finalmente un po’ di diversità nello
show. Parlando del casting dell’attore, Cynthia Nixon ha raccontato
che tutte loro avevano cominciato a insistere per dei cambiamenti,
ma nessuna quanto Sarah Jessica. “Sono una grande fan dello show,
ma se c’è un’area alla quale bisogna lavorare, è sicuramente
questa… ed è ora.” Il fatto che lo show, nel tempo, abbia fatto
davvero dei progressi, è ancora da decidere.
Sex and the City: la
serie
3. Sarah Jessica Parker e
la clausola nudità per Sex and the
City. Nella serie, avrete notato che Carrie è
l’unica delle quattro amiche a non essere mai interamente nuda, e
ad indossare sempre un reggiseno a letto? Bene, la ragione è la
clausola nudità nel contratto di Sarah Jessica Parker. A riguardo,
l’attrice ha commentato: “Non mi sentivo a mio agio con le scene di
nudo, con i sex toys, o con il linguaggio volgare, e quindi non ho
fatto nulla del genrere. Il mio personaggio, Carrie, bacia molti
uomini. Ma finisce lì.”
4. Sex and the
City è stata la prima serie della HBO a vincere un
Emmy. La HBO, soprattutto negli ultimi anni, ha prodotto
una lunghissima serie di show di successo. Ma Sex and the
City fu la prima serie del canale a vincere un Emmy gold, nel
2001. E mantenne il proprio record fino al 2015,
quando Veep si aggiudicò per la prima volta il
premio (che poi vinse ancora nel 2016 e nel 2017).
5. Sarah Jessica Parker si
è tenuta i vestiti di Sex and the City.
Quasi tutti. A quanto pare, dopo la fine dello show, l’attrice
decise di tenere circa il 70% dei vestiti indossati da Carrie. “Ho
tenuto tutto ciò che non venisse da un designer o che non fosse
noleggiato. Ho un archivio.”
6. Il prezzo del tutù della
sigla della serie Sex and the City. Se
Carrie indossa una quantità di vestiti e scarpe di lusso
incredibile, il famosissimo tutù che indossa nella sigla ha un
valore di molto, di molti inferiore. Infatti, costò solamente 5
dollari.
Sex and the City: i
film
7. Il finale della serie
doveva essere quello definitivo.
Nonostante Sex and the City abbia poi dato origine a
due film (per ora) il produttore della serie Michael Patrick King
(che ha diretto entrambi i film) ha raccontato di aver scritto il
finale dello show perché fosse definitivo. Nel 2004, pochi mesi
dopo la messa in onda dell’episodio finale della serie, King
raccontò che “Niente di ciò che abbiamo fatto nella serie è stato
cambiato in modo da mettere da parte qualcosa in vista del film… È
esattamente così che volevamo concludere la serie. Siamo orgogliosi
di ciò che abbiamo fatto.”
8. Sex and the
City, il film, e le assurdità che nemmeno i fan sono
riusciti a digerire.Sex and the City
è un flilm che è stato amato da molti, ma anche odiato. E ci sono
alcune cose che nemmeno i fan della serie non sono riusciti a
mandare giù. Se lo show è famoso per essere stato sopra le righe,
nel primo film di Sex and the City, gli autori hanno
forse calcato un po’ troppo la mano, e il risultato è stato
descritto da molti come “ridicolo”. Tra i momenti più assurdi e
meno amati del film, basta ricordare le enormi piume blu sulla
testa di Carrie nel giorno del matrimonio, il gigantesco cappello
da spiaggia di Samantha, la scena con il sushi di Samantha, la
proposta di matrimonio con le scarpe anziché l’anello, l’incapacità
di Carrie di capire il funzionamento delle email.
Sex and the City 2
9. Sex and the City 2:
offensivo? Quando il film è uscito nel 2010, Sex
and the City 2 ha causato non poche chiacchiere. Del
fatto che lo show fosse oramai anacronistico, se ne parlava già: di
parlava di whitewashing, di poca sensibilità, e del fatto che
oramai, dopo la crisi, le vite delle quattro ricche amiche di New
York non avessero più nulla a che fare con i nostri tempi. Ma la
cosa non si ferma qui: in molti hanno criticato il fatto che il
secondo film della serie, infatti, abbia mostrato poca sensibilità
in parecchi campi. Si parte dal matrimonio tra Stanford e Anthony,
dove il fatto che sia un matrimonio gay venga ripetuto più e più
volte, spesso a scopo comico. C’è poi la rappresentazione non
particolarmente sensibile della tata irlandese, con gli slow-motion
del suo seno e la musica irlandese in sottofondo. Ci sono poi dei
problemi di tipo culturale e religioso: il giudicare in modo
superficiale il modo in cui si vestono le donne islamiche, l’uso
poco sensibile di oggetti e luoghi religiosi. C’è chi difende
Sex and the City 2, c’è che lo fa a pezzi. Voi che ne
pensate?
Sex and the City 3
10. Sex and the
City 3: cancellato. Le voci su Sex and the
City 3 sono andate avanti per anni, finché, nel 2017, è
arrivata la conferma della cancellazione del terzo capitolo. A
proposito, Sarah Jessica Parker ha detto di essere
particolarmente delusa: “avevamo questo bellissimo, divertente,
straziante, gioioso, copione e questa storia con la quale molti
avrebbero potuto identificarsi. Non è solo deludente non poter
raccontare quella storia e vivere quell’esperienza, ma lo è anche
per il pubblico, che ha spesso affermato di volere un altro film.”
A quanto pare, invece, Cynthia Nixon non era interessata ad
un altro capitolo.
Sex and The City:
serie e film in streaming
Dove guardare i film
di Sex and the City in streaming?
Il primo film di Sex and the
City è in streaming su Chili e su Rokuten TV,
mentre Sex and the City 2 si trova su Chili e
Rokuten TV, oltre che su Infinity. La serie, invece, la potete
vedere su Paramount Channel Italia.
Sex and the City
2 – Torna nelle sale Sarah Jessica
Parker nei panni, o meglio negli abiti griffati, di
Carrie Bradshaw la non più giovanissima scrittrice di moda
che come nel primo film della serie ci accompagna attraverso
svariate e parallele avventure amorose e sentimentali che la vedono
protagonista insieme al solito e singolare campionario di
inseparabili amiche.
Dopo essere riuscita a sposare
Mr.Big, al termine del primo episodio, ora Carrie teme che il suo
matrimonio possa ben presto scivolare nelle pericolose e temute
acque della monotonia e di una borghese quotidianità fatta di
serate in casa tra televisione e cibi precotti. Quindi mentre la
protagonista lotta per rimanere ancorata al glamour della sua vita
da single l’amica Charlotte (Kristin Davies)
fatica a crescere le due figlie dovendo oltretutto convivere con il
timore che la bella e giovane tata delle piccole possa con la sua
fresca avvenenza tentare le voglie del marito.
Sex and the City 2 – recensione del
film con Sarah Jessica Parker
Samantha (Kim
Cattrall), come di suo solito, allontana, o meglio
inganna, l’inesorabile scorrere del tempo con decine di pillole ad
estratti naturali fedeli e quotidiani alleati contro il terrore
della menopausa; ma nonostante riesca ancora ad arpionare giovani
amanti che si alternano tra le sue lenzuola, Samantha non può
comunque esimersi dall’implacabile confronto con l’età. Non poteva
mancare all’appello l’esile ed insicura Miranda ( Cinthya Nixon )
che dopo una vita trascorsa nel disperato tentativo di fare
carriera, si accorge che forse anche la più ordinaria vita
familiare può riservare piacevoli e profonde soddisfazioni.
Se la prima parte del film si snoda
tra gli eleganti ambienti newyorkesi che già avevano fatto da
sfondo al primo episodio, nella seconda parte il contesto cambia
scenario e ci si può così immergere nella lussuosa e futuristica
Dubai City, nuova capitale di un Medio Oriente visto come
stereotipo di ricchezza e lusso intriso di esotico
mistero. Per Carrie e le sue inseparabili amiche questo
viaggio sarà occasione di nuovi ed imprevedibili incontri ma al
contempo momento di fuga e insieme di riflessione, l’opportunità
per ognuna di loro di affrontare e meditare sulle proprie
perplessità interiori.
Sex and the city
2 – ricalca a grandi linee il canovaccio del
primo episodio, ambienti di extralusso, abiti da alta moda, amanti
belli ed aitanti oltre che le solite piccanti e frivole
disquisizioni sul sesso e sull’amore. Difficile immaginare come
questo film possa attrarre o apparire vagamente attraente per un
pubblico maschile ma nonostante qualche rara sequenza di una certa
e vaga simpatia anche il pubblico femminile potrebbe trovare la
storia ed i dialoghi forse sin troppo leggeri o lontani dalla
realtà di ognuno. Probabilmente il solito e, a quanto pare vincente
(visti gli incassi), scopo degli sceneggiatori è proprio quello di
rapire la mente delle spettatrici e lasciare che esse evadano in un
mondo fatto di paiette e lustrini, vestiti di Valentino e uomini
dallo sguardo e dalla voce penetrante.
Tra un cocktail e la solita overdose
di shopping c’è spazio per qualche seria riflessione sul
matrimonio, l’età che avanza e le difficoltà di una normale vita
familiare, sta al pubblico coglierle senza farsi accecare dal
luccichio di tanto lusso.
Senza dubbio uno dei personaggi più
interessante della letteratura degli ultimi 20 anni,
Severus Piton, della saga di Harry
Potter, ha avuto anche la fortuna di essere
portato sullo schermo da uno dei migliori attori del panorama
cinematografico contemporaneo, il compianto Alan Rickman. Per celebrare personaggio e
interprete, vi proponiamo 15 trai momenti migliori del professore
di Pozioni a
Hogwarts.
Severus Piton e le sue pause drammatiche
Nessuno, meglio di Piton,
sa utilizzare e pause drammatiche nei suoi discorsi. Ovviamente il
personaggio, nella saga cinematografica, è stato supportato dalla
grande recitazione di Alan Rickman, che spesso è stato parodiato per
il suo modo tutto particolare di scandire le parole.
Quando ammette di essere il Principe Mezzo Sangue
Quando, nel sesto
film/libro, Harry trova il libro “Di proprietà del
Principe Mezzo Sangue“, diventa un esperto di Pozioni e piccoli
incantesimi. Quando però alla fine della storia, si trova faccia a
faccia con Piton che ha appena ucciso Silente e vuole vendicarsi,
prova a utilizzare contro il professore un incantesi del Principe.
Qui abbiamo la rivelazione. Piton è il
Principe Mezzo Sangue. Questo a prova dell’immenso talento di
Piton per la magia e gli incantesimi, anche da molto giovane.
La morte di Severus Piton
Nel momento della sua
morte, Piton pensa a Lily, e al suo figlio Harry, che ha i suoi
occhi. Così, attraverso le sue lacrime, quello che è considerato il
più grande eroe della saga regala a Harry i suoi ricordi, per
fargli conoscere la verità e gli dice: “Hai gli occhi di tua
madre”.
Severus Piton e la prima lezione di Pozioni
Memorabile nei ricordi di
tutti, la prima lezione di pozioni nel sotterraneo di Piton ci
presenta da subito il conflitto che il professore avrà con il
giovane protagonista per tutta la saga. “Peccato, la fama non è
tutto, vero Signor Potter?”
Quando si confronta con Raptor
Ne
La Pietra Filosofale, nel libro come nel film, siamo
tratti in inganno da Piton, credendolo un servitore di Voi Sapete
Chi. Memorabile è il suo confronto con il professor Raptor, nel
momento in cui il docente di pozioni ha già capito da che parte sta
il nervoso collega.
Quando uccide Silente
La scena della Torra di
Astronomia, con Silente sofferente e implorante e con Piton che lo
uccide è senza dubbio uno dei momenti più strazianti dell’intera
saga, e alla luce della verità, è uno dei momenti in cui il
professor Piton dimostra tutto il suo immenso coraggio e il suo
spirito di sacrificio.
Severus Piton: quando abbraccia il cadavere di Lily
Si tratta di una scena
realizzata per il film, per rendere visivamente meglio i ricordi
che Harry spia nel pensatoio. Senza dubbio è il momento più
difficile per i fan della saga e per il personaggio è un momento
decisivo, che caratterizzerà tutta la sua vita e le sue scelte
future.
Quando zittisce Hermione
In
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban,
Hermione è infervorata durante la lezione di Difesa contro le
Arti Oscure in cui Piton sostituisce l’assente Lupin. La
studentesse risponde a tutte le domande del professore, ma lui,
infastidito dalla preparazione e, diciamolo, dalla saccenza della
ragazza, la zittisce: “E’ la seconda volta che parli senza
permesso, Signorina Granger. Dimmi sei incapace di trattenerti o
provi gusto a essere un’insopportabile so-tutto-io?” Povera
Hermione!
Quando impartisce lezioni di saggezza a Harry
Durante le lezioni di
Occlumanzia, in
L’Ordine della Fenice, Piton redarguisce un lamentoso
e arrabbiato Harry con una perla di saggezza: “Nel caso in cui ti
fosse sfuggito, Signor Potter, la vita è ingiusta.” Detto da lui è
sicuramente vero.
Severus Piton e il suo epico duello con il Professor
Allock
Ne
La Camera dei Segreti, rimane memorabile il duello di
Piton contro il professor Gilderoy Allock.
Quando cerca di proteggere il trio da Lupin che si
trasforma
Ne Il Prigioniero
di Azkaban, Piton scopre il legame tra Sirius Black e
Lupin, e durante la trasformazione in lupo mannaro del professore
di Difesa contro le Arti Oscure, cerca di proteggere con il proprio
corpo Harry, Ron e Hermione.
Quando minaccia di espellere Ron e Harry
Ne La Camera dei Segreti, Harry e Ron usano la
magia fuori dalla scuola per arrivare a Hogwarts sulla Ford Anglia
volante del signor Weasley. Piton vorrebbe cogliere l’occasione
ghiotta per espellere i due giovani Grifondoro.
Severus Piton, quando mente alla professoressa Umbridge
Dolores Umbridge è senza
dubbio uno dei personaggi più diabolici della saga di Harry Potter.
Quando la donna scopre Harry che cerca di mettersi in contatto con
Sirius nel camino del suo studio, la donna chiede aiuto a Piton,
per farsi dare del Veritaserum e costringere Harry a dire la
verità. Pito decide di mentire, dicendo di aver finito la pozione.
Inoltre, alla sibillina richiesta di aiuto di Harry (Ha preso
Felpato e l’ha portato nel posto dove è nascosta), Piton capisce
cosa sta accadendo e chiama a racconta l’Ordine della Fenice, che
poi soccorrerà i giovani studenti al Ministero.
Quando prende in giro Lupin
Ne
Il Prigioniero di Azkaban, Piton scopre Harry che va
in giro per i corridoi della scuola di notte. Il ragazzo sta
seguendo Peter Minus sulla Mappa del Malandrino e Piton gli chiede
di mostrargli la pergamena incantata. All’apparire di Lupin, che
cercherà di salvare Harry dall’ira di Piton, il professore di
Pozioni prende in giro il collega dicendogli: “Cosa fai fuori
dal letto a quest’ora Remus, una passeggiata al chiaro di
luna?”. Uno dei suoi rari momenti di gloria.
Sempre
La battuta più famosa della
saga. Una parola semplicissima che si carica di significato e
emozioni quando, scoperta la forma del suo Patronus, Silente
capisce che in tutti quegli anni il cuore di Piton è stato fedele,
e sempre lo sarà, all’amore per Lily.