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#iorestoinSALA aderisce alla Giornata Europea del Cinema d’Essai

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#iorestoinSALA aderisce alla Giornata Europea del Cinema d’Essai

In occasione della Giornata Europea del Cinema d’Essai, promossa da Europa Cinemas e Cicae (Confederazione Internazionale dei Cinema d’Arte e d’Essai), domenica 8 novembre sugli schermi virtuali di #iorestoinSALA – il circuito digitale cui aderiscono più di 50 cinema italiani – arriva ROUBAIX. UNE LUMIÈRE, noir francese firmato da Arnaud Desplechin e magnificamente interpretato da Lea Seydoux e da Roschdy Zem (vincitore del premio César 2020 per il Miglior Attore).

Ambientato a Roubaix, appunto, città natale del regista, il film prende spunto da una storia vera, un episodio di cronaca già raccontato da uno sconvolgente documentario televisivo trasmesso nel 2008 su France 3 e a cui Desplechin si è dichiaratamente ispirato. Un commissario e un giovane agente sono chiamati ad indagare sull’omicidio di un’anziana donna: le indiziate sono le due giovani vicine…

Desplechin realizza un thriller sociale teso, febbrile e spirituale, animato dall’intensità teatrale dei suoi attori. Un noir che trascende elegantemente le strutture di genere per scandagliare gli abissi dell’essere umano e la miseria del mondo di oggi. “Per la prima e unica volta nella mia vita – spiega il regista – ho solidarizzato con due criminali: ho voluto riconsiderare le parole crude delle vittime e delle colpevoli come la più pura delle poesie”. Il film sarà disponibile in streaming in versione originale francese con sottotitoli in italiano.

Sean Connery: i più grandi ruoli rifiutati dall’attore

Sean Connery: i più grandi ruoli rifiutati dall’attore

Sebbene Sean Connery, scomparso lo scorso weekend all’età di 90 anni, possa essere noto ai più per la sua iconica interpretazione di James Bond nella longeva saga di 007, l’illustre carriera del leggendario attore è stata definita anche da una serie di opportunità mancate che gli hanno impedito di interpretare altri grandiosi personaggi. Connery, infatti, è divenuto celebre per aver rifiutato alcuni ruoli molto noti. Screen Rant ha raccolto tutti i grandi ruoli cinematografici che sono stati declinati dalla leggenda scozzese:

Gandalf ne Il Signore degli Anelli

Sean Connery avrebbe potuto interpretare il ruolo forse più iconico dell’intera carriera di Ian McKellen, ossia quello di Gandalf nella trilogia de Il Signore degli Anelli, iniziarta nel 2001 con La compagnia dell’anello. Un report del 2012 afferma che Connery avrebbe rifiutato circa 450 milioni di dollari, inclusa una quota considerevole in merito agli incassi. La domanda sorge dunque spontanea: perché Connery avrebbe scelto di declinare l’opportunità di prendere parte a quello che si è poi trasformato nel franchise cinematografico più importante degli ultimi vent’anni?

NME riferisce che Connery “non ha mai capito la sceneggiatura” de Il Signore degli Anelli. Anche dopo aver visto il film, Connery ha affermato di non essere riuscito a dare un senso alla storia, sebbene abbia elogiato la performance di McKellen nei panni di Gandalf. Forse c’erano semplicemente troppi elementi fantasy per i gusti di Connery, anche se questo sembra alquanto strano, dato che Connery ha doppiato un drago sputafuoco generato tramite CGI in Dragonheart del 1996.

John Hammond in Jurassic Park

jeff-goldblum-jurassic-parkNel rivoluzionario successo di Spielberg del 1993, Jurassic Park, Richard Attenborough brilla nei panni del megalomane, anche se accattivante, miliardario scozzese John Hammond. Utilizzando complicate tecniche di estrazione genetica, Hammond riporta in vita dinosauri estinti e flora preistorica, rafforzando i suoi successi con l’affermazione ricorrente di non aver “badato a spese”. Sir Attenborough offre una meravigliosa variante del classico tropo miliardario cinico e corrotto; tuttavia, anche questo ruolo era stato originariamente offerto a Sean Connery.

Con il suo lussureggiante accento scozzese e il suo sorriso caratteristico, Connery sarebbe stato perfetto per il carismatico John Hammond, dando all’attore l’accesso ad un franchise cinematografico talmente di successo che, a 30 anni di distanza, continua a sfornare nuovi episodi. Tuttavia, il cachet richiesto da Connery era troppo elevato e i produttori del film sentivano di non poter avanzare alcuna offerta; alla fine, la parte è stata affidata ad Attenborough.

Morpheus/L’Architetto in Matrix

È difficile immaginare qualcuno che superi Laurence Fishburne nei panni del saggio e pacato Morpheus in Matrix, mentre guida il Neo di Keanu Reeves attraverso la realizzazione che la sua intera vita è stata una simulazione al computer progettata da padroni ostili dell’IA. Se rifiutare il ruolo di Morpheus non vi sembri già abbastanza, sappiate che Connery ha rifiutato anche il ruolo de L’Architetto in Matrix Revolutions.

Anche in questo caso, Connety ha rifiutato un ruolo che gli avrebbe fruttato milioni e lo avrebbe reso parte di un franchise importante. Complex riporta che, al pari di quanto accaduto con Il Signore degli Anelli, anche in questo caso Connery semplicemente “non  aveva capito” la narrativa generale del film. È tuttavia difficile riuscire a criticare Connery: sebbene la trama di Matrix sia abbastanza tesa, è comunque davvero complicata, complicazione che raggiunge proporzioni assurde proprio in Matrix Revolutions. L’attore/regista australiano Helmut Bakaitis ha fatto un lavoro ammirevole nel ruolo, ma gli spettatori si sono lamentati dell’astrusità del suo dialogo; probabilmente, neanche il grande Sean avrebbe potuto salvare la situazione…

Albus Silente in Harry Potter

animali fantasticiNei famosissimi film di Harry Potter, Albus Silente è il preside della scuola magica di Hogwarts e sebbene il ruolo sia stato portato alla luce magistralmente da Richard Harris in Harry Potter e la pietra filosofale e in Harry Potter e la camera dei segreti, la morte inaspettata dell’attore ha richiesto un recasting per i film successivi, con Michael Gambon che ha raccolto fieramente la preziosa eredità. Silente è un altro ruolo che è stato offerto in origine a Sean Connery.

La riluttanza di Connery ad interpretare il preside di Harry Potter derivava principalmente dal contenuto del film, che era troppo leggero e fantasy per i suoi gusti. L’attore scozzese ha affermato di non avere alcun “interesse a partecipare ad un film per bambini sui maghi”. Chiaramente, Connery ha rifiutato una serie di ruoli chiave a causa di narrazioni stravaganti e lontane dalla sua indole, che forse non era neanche interessato a scoprire o approfondire. Se avesse scelto di farlo, Connery probabilmente sarebbe stato un ottimo Silente, ma come aveva già dimostrato con il rifiuto del ruolo di Gandalf, forse non credeva che i ruoli dei maghi gli fossero confacenti.

Rick Deckard in Blade Runner

Blade RunnerQuando Ridley Scott ha deciso di dirigere il suo adattamento del romanzo di Philip K. Dick, molti attori importanti sono stati considerati per il ruolo principale di Rick Deckard. Jack Nicholson, Paul Newman e Clint Eastwood erano tutti in trattative per il ruolo dell’antieroe cacciatore di androidi, così come Sir Sean, che rifiutò, consentendo a Harrison Ford di prendere parte e consolidare il suo status di attore protagonista.

Blade Runner ricevette un’accoglienza piuttosto tiepida al botteghino quando uscì in sala nel 1982. Ciononostante, negli anni è diventato un cult, e ad oggi è considerato uno dei migliori film di fantascienza mai realizzati. Non è chiaro perché Connery abbia scelto di cedere ad un suo collega il ruolo di Rick Deckard. A giudicare dalle sue critiche mosse ad altri ruoli rifiutati, è probabile che Connery abbia trovato l’arco narrativo del film troppo lento o troppo contorto. Parte del fascino di Blade Runner è il finale ambivalente, che implica che il Deckard di Ford potrebbe essere lui stesso un replicante. La recitazione molto conservatrice di Ford aumenta tale ambiguità; si potrebbe sostenere che l’approccio più espressivo alla recitazione di Sir Sean avrebbe potuto umanizzare troppo il personaggio. 

Simon Gruber in Die Hard – Duri a morire

La scelta migliore del regista John McTiernan per il supercriminale tedesco Simon Gruber nel suo sequel di Die Hard fu senza dubbio Sean Connery. Sfortunatamente, Gruber era un po’ troppo vile per i gusti di Connery, che alla fine rifiutò l’offerta, passando così il ruolo a Jeremy Irons. Come il magistrale Hans Gruber di Alan Rickman in Die Hard, così il Simon Gruber di Irons in Die Hard – Duri a morire raggiunge uno straordinario equilibrio tra crudeltà e raffinatezza.

È allettante immaginare come Connery potrebbe essersi approcciato ad un cattivo come Simon Gruber. Da un lato, Connery ha dimostrato una gamma simile in film come The Rock, in cui ha interpretato John Mason, un personaggio molto più ambiguo e fallibile di quello di James Bond. D’altra parte, è possibile che Connery abbia anche riconosciuto che le sue risorse sullo schermo più forti erano il fascino e il carisma, qualità che potrebbero non servire ad un cattivo incallito come Gruber.

Harry Potter, la magia del knitting

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Harry Potter, la magia del knitting

Arriva il primo libro ufficiale per riprodurre le ambientazioni magiche dei film di Harry Potter… con ferri e gomitolo! Panini Comics presenta La magia del Knitting, un volume contenente 28 schemi per realizzare tantissimi progetti, dai maglioni fatti a mano dalla Sig.ra Weasley alle inconfondibili sciarpe delle Case di Hogwarts, con diversi gradi di difficoltà, dai più semplici ai più complicati.

Questo volume, completo di progetti per peluche, oggetti per la casa, indumenti e persino copie autentiche dei costumi di scena, offre ai fan del mondo di Harry Potter un modo nuovo di vivere le atmosfere dei loro film preferiti e celebrare la loro passione attraverso la magica arte del lavoro a maglia. Gli schemi sono integrati con tecniche per tutti i livelli, come l’avvio a intreccio, le lavorazioni stranded a più colori, il merletto, gli effetti ombra, l’imperlatura e i ferri accorciati. Per ogni progetto è indicato il livello di difficoltà e sono incluse tutte le informazioni necessarie per ricrearlo a casa. Il volume è inoltre corredato da notizie e retroscena, illustrazioni e fotografie del set, per scoprire aneddoti e curiosità sulla serie epica mentre si realizzano a maglia i progetti ispirati e ripresi direttamente dal grande schermo.

HARRY POTTER

  • Uscita: 5 novembre 2020
  • Prezzo: 30 euro
  • Pagine: 208
  • Rilegatura: Cartonato
  • Formato: 20,5×25,5
  • Interni: A colori
  • Distribuzione: libreria, online

The Specials – Fuori dal comune in on demand dal 18 novembre

The Specials – Fuori dal comune in on demand dal 18 novembre

In seguito all’ultimo DPCM, che ha decretato la chiusura delle sale cinematografiche, Europictures e Lucky Red annunciano che The Specials – Fuori dal comune sarà disponibile sulle principali piattaforme on demand a partire dal 18 novembre. Il film interpretato da Vincent Cassel e Reda Kateb, dopo aver chiuso con gran successo l’ultimo Festival di Cannes ed aver vinto il Premio del Pubblico al San Sebastián International Film Festival, è stato presentato ad Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma.

The Specials – Fuori dal comune sarà disponibile dal 18 novembre sulle piattaforme digitali Sky Primafila Premiere, oltre a MioCinema e IoRestoInSala che rappresentano, in gran parte, l’universo dell’esercizio a cui questo film era destinato. Dal 23 novembre sarà altresì disponibile su iTunes, Amazon Prime Video, Google Play, Chili, TimVision, Rakuten TV, Huawei Video, Infinity, CG Entertainment.

Lucy De Crescenzo, CEO di Europictures, ha dichiarato: “Non è stata una decisione facile uscire direttamente On Demand con The Specials. La sua uscita in sala era inizialmente prevista ad aprile, ma per la chiusura dei cinema è stata rimandata all’autunno. Dopo mesi di attesa, durante i quali l’uscita in streaming non è stata presa in considerazione per una volontà condivisa con Lucky Red, The Specials è approdato al Alice nella città, dove ha ricevuto un’accoglienza calorosa dal pubblico e dalla stampa. Purtroppo ancora una volta  ci scontriamo con la pandemia e i cinema sono stati nuovamente chiusi. Sono convinta che sia arrivato il momento che The Specialsvada incontro al suo pubblico. Tuttavia appena i cinema riapriranno il film sarà disponibile per la sala, che era il suo luogo ideale.”

L’attesissima nuova commedia agrodolce di Olivier Nakache e Éric Toledano (Quasi AmiciC’est la vie – Prendila come vieneSamba) porta alla luce e affronta le problematiche quotidiane vissute da ragazzi affetti da autismo, storie vere, tratte da esperienze reali delle Onlus parigine e dei casi sotto la loro tutela.

Chicago PD 8×01: dietro le quinte della season premiere

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Chicago PD 8×01: dietro le quinte della season premiere

Il network americano della NBC dopo le foto ha diffuso il contributo video dietro le quinte di Chicago PD 8×01, il primo episodio dell’annunciata ottava stagione di Chicago PD.

https://youtu.be/yL28NRj5J4Q

Chicago PD 8×01

Chicago PD 8 è l’ottava stagione della serie tv Chicago PD creata da Dick Wolf e che fa parte del franchise televisivo basato su Chicago trasmesso dal network americano NBC.

In Chicago PD 8 ritorneranno i personaggi Henry “Hank” Voight (stagioni 1-in corso), interpretato da Jason Beghe è il capo dell’Unità Intelligence del Dipartimento di Polizia di Chicago. Voight è un poliziotto tosto che finisce sempre quello che comincia, anche se significa non rispettare le regole. La sua squadra lo rispetta, anche se è sospettato di essere corrotto. Il suo defunto padre era un agente di polizia, proprio come lui. È rimasto vedovo di sua moglie, Camille. Jay Halstead (stagioni 1-in corso), interpretato da Jesse Lee Soffer, è un membro dell’Intelligence, e partner del Detective Erin Lindsay, che in seguito diventerà la sua fidanzata. È stato un Ranger dell’Us Army. È uno dei pochi che occasionalmente si oppone a Voight, trovando i suoi metodi troppo discutibili, ma nonostante tutto tra i due vige un forte rispetto reciproco. Adam Ruzek (stagioni 1-in corso), interpretata da Patrick John Flueger, è il partner del Detective Alvin Olinsky. Voight chiese ad Alvin di assumere un agente dall’accademia, e lui scelse Adam vedendo in lui un grande potenziale.

Kevin Atwater (stagioni 1-in corso), interpretato da LaRoyce Hawkins, è l’ex partner dell’agente Kim Burgess, promosso all’Intelligence. Nonostante sia cresciuto in un brutto quartiere, è un ragazzo onesto con un forte senso del dovere. Kimberly “Kim” Burgess (stagioni 1-in corso), interpretata da Marina Squerciati, è l’ex partner dell’agente Kevin Atwater ed è fidanzata con l’Agente Adam Ruzek. Prima di diventare un agente di polizia, era un’assistente di volo. Sergente Trudy Platt (stagioni 1-in corso), interpretata da Amy Morton, Sean Roman (stagioni 2-3, guest 7), interpretato da Brian Geraghty, Hailey Upton (ricorrente stagione 4, stagioni 5-in corso), interpretata da Tracy Spiridakos, Detective dell’unità rapine-omicidi, quando lavorerà insieme all’Intelligence in un caso di rapine in banca si unirà temporaneamente alla squadra sostituendo Kim la quale si era presa una pausa dal lavoro, per poi diventare un membro ufficiale del team in seguito alla partenza di Erin. Vanessa Rojas (stagione 7), interpretata da Lisseth Chavez, agente sotto copertura, è afro-latina, si unisce nell’Intelligence al posto del dimissionario Antonio Dawson. Quando era giovane ha vissuto in diverse case-famiglia, inoltre, prima di diventare un poliziotto, si metteva nei guai con la legge. È intelligente, ma anche impulsiva.

38TFF: a Isabella Rossellini il Premio Stella della Mole

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38TFF: a Isabella Rossellini il Premio Stella della Mole

Il Premio Stella della Mole per l’innovazione artistica del 38 Torino Film Festival viene conferito a Isabella Rossellini, poliedrica artista di fama internazionale.

“Con questo Premio, che rappresenta non solo la Mole Antonelliana ma tutta la storica tradizione cinematografica della nostra città, il Museo Nazionale del Cinema e il Torino Film Festival vogliono rendere omaggio alla Settima Arte e ai suoi protagonisti – sottolinea Enzo Ghigo Presidente del Museo Nazionale del Cinema. Il nuovo corso del TFF, che coniuga passato, presente e futuro, viene perfettamente sintetizzato dall’immagine della stella, ideale collegamento, simbolo prezioso e ricco di significati. Siamo felicissimi che la prima a riceverlo sia Isabella Rossellini, artista di fama internazionale, antesignana di quel cinema così vicino alla filosofia del TFF e da sempre impegnata nella conservazione della memoria storica”.

Il nuovo simbolo del Torino Film Festival è anche protagonista dell’immagine guida di questa edizione, poiché collega la storica eccellenza tecnologica di Torino con il suo spirito innovativo e una creatività in continua evoluzione. Questa spettacolare stella a 12 punte è originale, universale e senza tempo. Scegliendo la Stella come suo simbolo, il Torino Film Festival vuole celebrare il suo impegno per l’innovazione, la diversità e la collaborazione. La stella della Mole Antonelliana mette in relazione il passato di Torino con il suo futuro, la “culla” del cinema italiano con i nuovi artisti da tutto il mondo che vengono celebrati al festival.

Motivazione

Novità del 38 Torino Film Festival è il Premio Stella della Mole per l’innovazione artistica che sarà attribuito ad artisti il cui contributo al cinema è altrettanto originale, universale e senza tempo.

Il Torino Film Festival ha l’onore di conferire quest’anno il Premio Stella della Mole per l’innovazione artistica a Isabella Rossellini quale riconoscimento per la sua inesauribile creatività, l’esplorazione di ogni forma d’arte e l’incommensurabile capacità di trasformarsi per interpretare con altrettanta efficacia sia Alfred Hitchcock che un ragno.

Con la sua grazia elegante, la sua raffinatezza e intrepida capacità di esplorare nuovi orizzonti ha saputo portare bellezza in ogni forma d’arte in cui si è misurata, dal cinema al teatro, ai video musicali, alla moda. Isabella Rossellini è amata e apprezzata in tutto il mondo per la sua arte originale, universale e senza tempo.

Il Premio ha una componente tecnologica del tutto unica ed è realizzato in alluminio attraverso la tecnologia avanzata dell’Additive Manufacturing, grazie alla collaborazione del Politecnico di Torino e con il coinvolgimento di Competence Industry Manufacturing 4.0, il polo costituito dai due atenei torinesi insieme a 23 partner industriali per la diffusione di competenze legate all’Industria 4.0.

L’iniziativa fa parte di Torino Città del Cinema 2020, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino www.torinocittadelcinema2020.it

Samuel L. Jackson condivide una chat di gruppo con il cast di The Hateful Eight

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Samuel L. Jackson ha rivelato che il legame più forte che abbia mai costruito con un gruppo di suoi colleghi è quello che ha instaurato con il cast di The Hateful Eight. L’ottavo film diretto da Quentin Tarantino ha riunito un gruppo di attori a dir poco formidabile, tra cui anche Kurt Russell, Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins e Bruce Dern.

Jackson ha recitato in numerosi film di Tarantino, con l’attore che nel corso degli anni è diventato uno dei collaboratori più frequenti del regista. Jackson ha una lunga e leggendaria carriera alle spalle; tuttavia, l’esperienza sul set di The Hateful Eight non è stata la prima volta che l’attore si è dovuto confrontare con un ensemble. Jackson ha infatti interpretato Mace Windu nei prequel di Star Wars e, in quello che è forse diventato il suo ruolo più popolare negli ultimi anni, ha interpretato il direttore dello SHIELD Nick Fury nel MCU.

Di recente l’attore è stato insignito del Legend of Cinema Award al SCAD Savannah Film Festival e in occasione di un’intervista con EW, ha ricordato proprio il forte legame con gli altri attori del cast di The Hateful Eight, i celebri “The Haters”. Jackson ha ammesso che si tratta del legame tra colleghi più stretto che sia mai riuscito a costruire durante la sua carriera, anche più forte delle esperienze avute con la saga di Star Wars e con il MCU.

L’attore ha anche rivelato che il gruppo si sente periodicamente attraverso una chat di messaggistica: “Io e gli hater di Hateful Eight abbiamo una chat di gruppo in cui ci scambiamo messaggi tutte le settimane per sapere dove siamo, cosa facciamo e cosa ne pensiamo dell’attuale situazione politica. Si tratta del legame cinematografico più forte che abbia mai avuto.”

Samuel L. Jackson ha lavorato a stretto contatto con Quentin Tarantino per tutta la sua carriera e ha dato vita ad alcune delle sue migliori performance grazie al regista. Non sorprende, quindi, che sia stata proprio una collaborazione con Tarantino ad avergli suscitato tali sentimenti. Considerando il fatto che The Hateful Eight si svolge in gran parte in un unico ambiente, gli attori saranno stato sicuramente rinchiusi insieme in quel luogo per tutta la durata delle riprese, cosa che avrà certamente contribuito a rafforzare il loro legame così speciale.

Nikola Tesla – The Man from the Future, presentato in Alice nella Città

È disponibile da novembre su Rai Play nella versione cinematografica e su Rai Cinema Channel VR per la versione VR 3D, il cortometraggio Nikola Tesla – The Man from the Future, scritto e diretto da Alessandro Parrello, che nel breve film interpreta anche il brillante protagonista.

Siamo a New York il 16 maggio 1888. Il visionario inventore serbo-croato Nikola Tesla sta per presentare un innovativo motore asincrono a corrente alternata. Prima della dimostrazione, il ricco uomo d’affari George Westinghouse incontra Tesla privatamente per convincerlo a vendergli il suo brevetto e mettersi in affari con lui. Tesla declina l’offerta milionaria ma durante la dimostrazione accade qualcosa che cambierà il mondo per sempre. Tesla è solo un giovane scienziato o un visionario venuto dal futuro?

Nikola Tesla – The Man from the Future è un progetto internazionale multipiattaforma, girato in lingua inglese, che prevede la versione cinematografica tradizionale e una versione VR 3D, realtà virtuale creata con un metodo di ripresa in soggettiva 3D a 10 camere, costruito dallo stesso regista Alessandro Parrello, che permette di catapultarsi dentro la storia e dentro il corpo di Tesla per un effetto sorprendente.

Tutti gli effetti in scena sono stati realizzati usando una vera bobina di Tesla portata sul set per ricreare la stessa magia dello scienziato attraverso il suo campo magnetico. Inoltre parte delle riprese del film si sono svolte presso l’antico ristorante Delmonico’s, dove Tesla andava spesso a cena e proprio nel posto dove lui sedeva.

Il cast internazionale vede Alessandro Parrello oltre che come regista e sceneggiatore, anche nei panni di Tesla, Sean Buchanan come Thomas Alva Edison, Ross McCall che interpreta George Westinghouse, uno dei più grandi estimatori delle invenzioni di Tesla, e Federico Ielapi, il “Pinocchio” di Matteo Garrone qui come Tesla bambino.

Assassinio sul Nilo e Free Guy: Disney rimuove i film dal calendario 2020

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Assassinio sul Nilo e Free Guy – Eroe per gioco, due degli ultimi titoli di alto profilo del 2020 che sembravano essere sopravvissuti alle terribili conseguenze della pandemia di Covid-19 sulle sale cinematografiche, hanno ufficialmente lasciato vacanti le rispettive finestre di rilascio fissate per il prossimo dicembre, e ora si ritrovano senza una nuova data di uscita.

I 20th Century Studios, di proprietà della Disney, hanno rimosso dal proprio calendario 2020 sia la commedia d’azione di Shawn Levy ispirata al mondo dei videogiochi sia il seguito di Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh. Free Guy – Eroe per gioco, interpretato da Ryan Reynolds, sarebbe dovuto arrivare nei cinema il prossimo 11 dicembre, mentre Assassinio sul Nilo con Gal Gadot e Armie Hammer avrebbe dovuto fare il suo debutto il 28 dicembre.

Con i casi di Coronavirus che continuano a crescere negli Stati Uniti, il 55% delle sale rimane chiuso in diversi mercati essenziali come New York e Los Angeles, quindi tali ritardi erano semplicemente inevitabili. Al momento, l’unico grande tent-pole di una major a non aver ancora subito una variazione in termini di programmazione è Wonder Woman 1984, ma ci aspettiamo che Warner Bros. annunci a breve che il sequel del cinecomic DC diretto da Patty Jenkins venga definitivamente posticipato al 2021.

Le trame di Assassinio sul Nilo e Free Guy

In Assassinio sul Nilo, Linnet Ridgeway, bella e ricca ereditiera, ha appena sposato il fidanzato della sua migliore amica Jacqueline de Bellefort. Per la loro luna di miele, gli sposi decidono di fare una crociera sul Nilo. Tra i passeggeri del battello si trova il celebre detective belga Hercule Poirot. Una sera, Jacqueline fa irruzione sulla barca e spara al suo ex fidanzato, ferendola a una gamba. Scioccata dal suo proprio gesto e in preda a un esaurimento nervoso, la donna viene sedata con una potente dose di morfina che la lascia incosciente tutta la notte. La mattina dopo viene scoperto il corpo senza vita di Linnet Ridgeway.

In Free Guy – Eroe per Gioco, un impiegato di banca che scopre di essere un personaggio all’interno di un videogioco open world decide di diventare l’eroe della propria storia e di riscrivere il suo personaggio. In un mondo senza limiti, il protagonista è determinato a diventare colui che salverà il suo mondo a modo proprio…prima che sia troppo tardi.

Big Sky 1×01: foto dall’episodio

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Big Sky 1×01: foto dall’episodio

Dopo l’inedito promo il network americano ABC ha diffuso le foto di Big Sky 1×01, il primo episodio dell’annunciata nuova serie tv in arrivo questo autunno.

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Big Sky

Big SkyBig Sky è la nuova serie tv creata da David E. Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television.

La serie racconta degli investigatori privati ​​Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, Valerie Mahaffey come Helen Pergman con John Carroll Lynch come Rick Legarski e Ryan Phillippe come Cody Hoyt.

No Time to Die: perché James Bond non sarà più 007 nel film

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No Time to Die: perché James Bond non sarà più 007 nel film

James Bond tornerà in No Time to Die, ma non sarà più 007. In una recente intervista Lashana Lynch, che nel film interpreta Nomi, un agente dell’MI6, ha confermato che sarà il suo personaggio ad aver ereditato il mantello dell’agente segreto.

Inizialmente, nell’estate del 2019, era stato riportato che Lynch avrebbe interpretato la prima 007 donna, ma all’epoca si trattava soltanto di una voce non di fatto non è mai stata confermata. Anche i vari trailer di No Time to Die hanno giocato molto circa l’ambiguità del personaggio, introducendo Nomi come agente Doppio 0 in carica da due anni. Ora è stato confermato che quando Bond tornerà all’MI6 scoprirà di essere stato sostituito.

Nel 2018 è stato pubblicato “Forever and a Day”, un romanzo prequel ufficiale di James Bond scritto da Anthony Horowitz e contenente materiale inedito dell’autore originale di Bond, Ian Fleming. Nel raccontare la storia della prima missione di Bond come 007, “Forever and a Day” ha confermato che gli agenti Doppio 0 vengono sostituiti dopo la loro morte o dopo il loro pensionamento, e che lo stesso James Bond non è stato il primo 007. In effetti, il romanzo inizia con le parole “Allora, 007 è morto!”, mentre M guarda le foto del predecessore di James Bond (che era stato ucciso sul posto di lavoro) e si prepara ad inviare il suo sostituto. Nonostante la mancanza di continuità, l’inclusione di altri agenti Doppio 0 nei film ha indicato che sono stati sostituiti: uno 009 viene ucciso in Octopussy, mentre un altro sfortunato 009 vede rubarsi la macchina da Bond in Spectre

Il nome in codice 007 è disponibile per permettere a Nomi di subentrare, poiché James Bond si è ritirato dal mondo dello spionaggio alla fine di Spectre. Dopo che Ernst Stavro Blofeld e l’organizzazione criminale SPECTRE sono stati resi la mano invisibile dietro tutti i precedenti cattivi che il Bond di Daniel Craig aveva affrontato, la super spia ha scelto di lasciare in vita il villain, lasciare l’MI6 e vivere laa sua storia d’amore con Madeleine Swann (anche se ha portato con sé l’Aston Martin).

I trailer di No Time to Die hanno rivelato che la felice vita di Bond con Madeleine sarà interrotta da un violento attacco che lo farà diffidare di lei, lo riporterà all’MI6 e lo costringerà a cercare l’aiuto di Blofeld contro un nuovo pericoloso nemico chiamato Safin. Dovrà anche lavorare con il nuovo 007, che nei trailer non sembra essere impressionato da Bond, dicendogli: “Il mondo è andato avanti, Comandante Bond” e avvertendolo di stare alla larga.

No Time to Die sarà l’ultimo film di Daniel Craig nel ruolo di James Bond, quindi sarà interessante vedere cosa succederà al nome in codice 007 alla fine del film. Avere un’agente donna di colore che erediti il ​​mantello di 007 è un espediente di sicuro interessante, ma resta da vedere se Nomi rimarrà nel futuro della saga.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Il film vedrà protagonisti un cast d’eccezione composto da Daniel CraigLéa SeydouxRalph FiennesRami MalekNaomie HarrisBen WhishawJeffrey WrightAna de Armas, Rory Kinnear, Dali Benssalah, Billy Magnussen, David Dencik e Lashana Lynch.

Ferro, recensione del documentario Amazon su Tiziano Ferro

Ferro, recensione del documentario Amazon su Tiziano Ferro

Quarant’anni, un album di cover, Accetto miracoli: l’esperienza degli altri, che esce in contemporanea con il film, vent’anni di carriera in cui si è fatto conoscere e amare non solo in Italia, ma anche all’estero. È l’occasione per guardarsi indietro e finalmente porgere la propria storia agli altri, come dice Tiziano Ferro raccontandosi in questo intenso documentario, Ferro, nato da una sua idea e diretto da Beppe Tufarulo, scritto dal regista assieme a Federico Giunta, proprio per offrire una soluzione a chi, come è accaduto a lui, si trova a combattere i propri demoni. Il film è un prodotto originale Amazon ed è disponibile su Prime Video dal 6 novembre.

Ferro, la trama

Usa, riunione di un gruppo di supporto per alcolisti. Ciascuno si presenta col proprio nome e cognome e le parole: sono un alcolista. Poi chi vuole racconta qualcosa di sé. Tra quei volti, anche quello di Tiziano Ferro, che prende il toro per le corna e comincia proprio da qui a raccontarsi davanti alle telecamere, dall’ultima lotta che ha dovuto combattere, quella contro la dipendenza dall’alcol. Da qui parte un viaggio nella sua vita e nella sua carriera, che ne ripercorre le tappe principali. L’adolescenza a Latina, dal bullismo subito a scuola alla bulimia, alla scoperta del canto e della musica, che gli danno “una finestra verso la quale urlare”. L’Accademia della Canzone di Sanremo, il primo contratto e il primo tour importante, ma anche il dimagrimento forzato e l’omosessualità nascosta. La vittoria agli MTV Europe Music Awards come Miglior artista italiano nel 2004 e quel compromesso troppo pesante che lo porta a rinunciare a una parte di sé per la carriera.

Fino a quando non decide, d’accordo col manager Fabrizio Giannini – altra voce del documentario assieme a Victor Allen, marito di Tiziano, e all’amica e modella Bianca Balti – di  fare coming out. “Il coming out l’ho fatto per me. La verità mi ha reso libero”, dice oggi a una classe di Los Angeles dove una docente insegna italiano con le sue canzoni. Il confronto continuo con sé stesso e quei problemi che elenca spesso nel corso del film: mancata accettazione, disturbi alimentari, dipendenze, depressione, ansia. Un lungo percorso che lo ha portato oggi a una vita serena, piena di successi professionali – tra cui la partecipazione a Sanremo 2020, ospite fisso per cinque serate sul palco dell’Ariston a reinterpretare grandi successi della canzone italiana – e soddisfazioni esistenziali come il matrimonio col compagno Victor, celebrato nell’estate 2019, e il quarantesimo compleanno a febbraio 2020, festeggiato a Latina con tutti i suoi cari. La narrazione procede attraverso filmati anche amatoriali e di repertorio, alternati a interviste in cui Ferro si racconta.

Ferro, guardare il mondo dal filtro delle proprie cicatrici

Ferro è un lavoro fatto un po’ per aiutare gli altri, un po’ per aiutare sé stesso, per segnare la linea di una ripartenza, di una rinascita. Molte cose colpiscono di questo lavoro, dai filmati amatoriali in cui si vede Tiziano adolescente, timido, impacciato, trasformarsi su un palco mentre canta con la stessa voce di adesso; allo scoprire dinamiche, fragilità e sofferenze che non si sarebbero sospettate dietro al volto di un ragazzo di talento, che otteneva il successo che meritava e appariva sempre sorridente e affabile. Si poteva pensare insomma che col canto fosse arrivato il riscatto di quel ragazzino timido e insicuro e che da lì in poi la sua strada fosse stata in discesa. Si scopre invece che non è stato così.

Se, come ribadisce Tiziano Ferro, la musica gli ha salvato la vita, per arrivare a viverla con serenità e accettando sé stesso fino in fondo, c’è voluta fatica e ce ne vuole ancora oggi.  Ferro è sì un inno alla rinascita, una speranza per quanti si trovano ad affrontare i propri demoni, un invito a valorizzare le proprie cicatrici che, dice il cantante, “hanno un ruolo essenziale”, ma restituisce anche una visione lucida e disincantata dell’impegno quotidiano che occorre per mantenere l’equilibrio, la serenità e gli altri traguardi raggiunti.

Ferro e gli affetti

Ferro è anche un documentario che mette al centro gli affetti, la famiglia, quella d’origine e quella che si è costruito col marito Victor, senza dimenticare gli amici. Senza gli affetti il percorso, soprattutto umano, sarebbe stato forse impensabile. Ecco il motivo per cui tanta parte del documentario è dedicata a loro, soprattutto all’incontro con Victor e al matrimonio, raccontato attraverso i filmati di famiglia. Forse questo è l’unico momento in cui si ha l’impressione di assistere a qualcosa di davvero troppo privato, che sarebbe dovuto restare solo della coppia, sebbene se ne comprenda il valore e l’importanza all’interno di un percorso di conquista della propria libertà. Vi sono poi sequenze che mostrano il quotidiano della coppia oggi, a Los Angeles, dove vive.

In Ferro c’è la partecipazione di chi si racconta in prima persona e si emoziona, si commuove, portando quella verità, quella spontaneità che tocca il pubblico, come accade spesso quando si tratta di Tiziano Ferro. Come accadde anche a Sanremo 2019 con la sua interpretazione di Almeno tu nell’universo, imperfetta perché l’emozione gli fece saltare alcuni versi, ma straordinariamente sentita ed emozionante per il pubblico perché vera, autentica.

È soprattutto questo che emerge: una sensibilità fuori dal comune, toccata nel profondo da tutto ciò che accade intorno, un artista sincero, che oggi accetta miracoli, ma guardando indietro riconosce che il vero miracolo ciascuno lo può fare per sé, come dimostra la sua storia, con tenacia, impegno e determinazione.

Charlie Hunnam amerebbe essere Bond, ma non crede che accadrà

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Charlie Hunnam amerebbe essere Bond, ma non crede che accadrà

L’ex star di Sons of Anarchy, Charlie Hunnam, ha ammesso che accetterebbe “al 100%” di interpretare James Bond se glielo chiedessero, ma crede anche di non essere nemmeno nella rosa dei candidati per il nuovo casting. Il ruolo dell’iconica spia britannica, infatti, spetterà ad un nuovo attore dopo l’uscita nelle sale di No Time To Die, dato che l’attuale Bond in carica, ossia Daniel Craig, lascerà ufficialmente i panni del personaggio.

Portato sullo schermo da Sean Connery, morto all’età di 90 anni lo scorso weekend, Bond è stato interpretato anche da George Lazenby, Roger Moore, Timothy Dalton e Pierce Brosnan. Come risultato dell’abbandono del ruolo da parte di Craig, le speculazioni su chi raccoglierà l’eredità di 007 si susseguono ormai da mesi. Henry Cavill, il Superman del DCEU, è uno dei preferiti, in parte grazie alla sua età relativamente giovane, che gli permetterebbe di interpretare la parte per molto tempo, e in parte grazie alla sua partecipazione a film action come Mission: Impossible – Fallout. Tra gli altri contendenti ci sarebbero Tom Hardy, Richard Madden, Idris Elba e Tom Hiddleston. Tuttavia, alcuni fan hanno anche cercato di attirare l’attenzione su Charlie Hunnam.

Alla domanda di People su cosa pensa del desiderio dei fan di vederlo nei panni del prossimo Bond, Hunnam dice che, se glielo chiedessero, accetterebbe “al 100%” il ruolo. Tuttavia, ammette anche che è improbabile che accada dato che nessuno, oltre ai fan, lo ha chiamato o lo ha menzionato in relazione alla parte, sottolineando che sicuramente ci sono molti altri attori nel “radar” della MGM. Tuttavia, ha ammesso che i fan dovrebbero continuare a parlare della possibilità, poiché la cosa potrebbe incoraggiare lo studio a prenderlo in considerazione.

“Accetterai al 100%. Da britannico, sarei veramente lusingato e onorato di essere considerato per interpretare James Bond. Ma il mio intuito mi dice che non dovrei aspettarmi l’arrivo di una qualche telefonata. Penso che ci siano già molte persone in lizza davanti a me. È tutto questo dialogo tra i fan per me è soltanto lusinghiero. Nessuno del settore, a livello professionale, mi ha mai parlato della cosa. Ma se le persone vogliono vedermi nei panni di Bond e continuare a parlare, allora vi prego, continuate a farlo. Forse è così che vanno queste cose. Forse il supporto dei fan porta ‘i piani alti’ a parlarne in modo più serio e magari a prenderti in considerazione.”

La carriera di Charlie Hunnam

Charlie Hunnam è meglio conosciuto per aver interpretato Jax Teller nella serie FX, Sons of Anarchy, ma è anche apparso in film quali Pacific Rim di Guillermo Del Toro, Civiltà perduta di James Gray e in ben due film di Guy Ritchie, King Arthur e The Gentlemen. Hunnam ha sicuramente alcune caratteristiche che lo renderebbero un Bond perfetto: ha 40 anni, quindi non è troppo giovane per il ruolo, soprattutto considerando che la maggior parte degli attori ha interpretato l’agente proprio quando aveva quell’età; ha il fascino necessario e l’eredità britannica per entrare al meglio nella parte. A voi piacerebbe vederlo come nuovo 007?

Robert Pattinson sulla costruzione di Batman: “È una questione di sfumature”

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È spuntata online una nuova intervista di Robert Pattinson concessa a Vanity Fair France (via Batman-News.com) in cui la star di The Batman ha parlato dell’iconico ruolo che ricoprirà nell’attesissimo cinecomic di Matt Reeves e della strategia messa in atto per costruire una versione diversa, più “sfumata”, di Bruce Wayne.

“Cerco di studiare prima il personaggio e di capire cosa posso avere in comune con lui. Poi passo alla ricerca dell’eventuale sfumatura da dargli, in modo da renderlo sempre più complesso… sempre, ancora di più”, ha dichiarato la star di Tenet. “Batman è un ruolo grazie al quale ho dovuto imparare ad interpretare meglio il concetto di ambiguità. È fuori questione interpretare un personaggio così ed un usare una singola sfumatura. Ad ogni modo, è bellissimo. È come essere una persona che attraversa due stati emotivi nello stesso momento.”

“Con The Batman sto usando aspetti che sembrano incredibilmente fragili rispetto all’importanza del progetto”, ha continuato l’attore. “Dolore, conversazioni che ho avuto con amici intimi, embrioni di sogni. Questa è la parte segreta e più sensibile di un attore che affronta l’importanza di un progetto. In The Batman, come in Tenet, c’è un gigantesco team di tecnici che ti circonda e quando dicono: ‘Andiamo Robert… azione!’, devi dimenticare tutta questa enorme massa di gente e metterti in gioco soltanto con i tuoi pensieri, con i tuoi demoni. Fortunatamente ho l’entusiasmo di un attore per affrontare la tensione sul set, le aspettative smodate di tutte queste persone e trasformare tutto ciò in un dialogo tra me e me.”

È ormai chiaro, anche da queste ultime dichiarazioni di Pattinson, che i fan dovranno aspettarsi una versione molto diversa del Cavaliere Oscuro nel film di Reeves. Come ha rivelato anche il primo trailer, l’aspetto fisico e il look di Bruce Wayne avranno un’estetica davvero unica. The Batman è attualmente in fase di riprese in varie parti del Regno Unito. L’uscita è prevista per il 4 marzo 2022, a seguito di una serie di posticipi causati dalla pandemia di COVID-19.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

I am Greta in on demand dal 14 novembre

I am Greta in on demand dal 14 novembre

In seguito all’ultimo DPCM, che ha decretato la chiusura delle sale cinematografiche, Koch Media annuncia oggi che I am Greta sarà disponibile sulle principali piattaforme on demand a partire dal 14 novembre. Il documentario diretto dal regista svedese Nathan Grossman, che racconta la storia dell’adolescente attivista per il clima Greta Thunberg, è stato presentato con grande successo di critica alla 77^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e al Toronto International Film Festival.

I am Greta sarà disponibile sulle piattaforme digitali Sky Primafila, Google Play, Infinity, Timvision, Chili, Rakuten TV, oltre a MioCinema e IoRestoInSala che rappresentano, in gran parte, l’universo dell’esercizio a cui questo film era destinato.

Nell’agosto del 2018, Greta, una studentessa svedese di quindici anni, davanti al Parlamento svedese comincia uno sciopero per manifestare contro il cambiamento climatico, che nel giro di qualche mese si trasforma in un movimento globale, rendendola un’attivista di fama mondiale. Il documentario segue Greta dal suo primissimo giorno di protesta fino all’incredibile viaggio in barca a vela verso New York per presenziare al Summit sul clima dell’ONU.

X-Men nel MCU: il creatore della serie animata dubbioso

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X-Men nel MCU: il creatore della serie animata dubbioso

Il creatore della serie animata dedicata agli X-Men, Eric Lewald, ha condiviso le sue preoccupazioni circa il futuro ingresso dei mutanti nel MCU. Acclamato tanto dalla critica quanto dal pubblico, il progetto per il piccolo schermo – andato in onda dal 1992 – è considerato uno dei migliori adattamenti dei supereroi Marvel.

Data l’importantza che lo show è riuscito a conquistare negli anni, è lecito ritenere che valga la pena ascoltare i pensieri di Lewald riguardo all’imminente debutto degli X-Men nell’Universo Cinematografico Marvel. Alla fine del 2017, è arrivata la notizia che la Disney stava pianificando di acquisire le risorse televisive e cinematografiche della Fox e immediatamente i fan della Marvel si sono concentrati sulla possibilità che i mutanti e i loro personaggi si unissero finalmente agli Avengers.

Dopo mesi di rigorose trattative commerciali tra le due società, la storica vendita è stata finalizzata, il che significa che è solo una questione di tempo prima che Kevin Feige e il suo team utilizzino gli X-Men e i Fantastici Quattro separati da tempo nell’universo condiviso. Anche se tutti sono generalmente entusiasti all’idea, ci sono anche dei rischi nell’introdurre un franchise già così noto e amato, come ha sottolineato giustamente Lewald.

Parlando con il podcast Change My Mind di GWW, lo showrunner di X-Men: The Animated Series ha analizzato quella che potrebbe essere la cosa più complicata quando i Marvel Studios iniziano ad introdurre finalmente i mutanti e gli altri personaggi a loro collegati nel MCU. Relazionando questo alle sfide che ha affrontato con il suo amatissimo show, Lewald ha affermato che l’enorme numero di X-Men, di cattivi e di altri personaggi secondari rende assai difficile incorporarli in un franchise già consolidato.

“Non lo so. Non so come Kevin Feige riesca a dormire la notte cercando di tenere tutte queste sfere in equilibrio. Per quanto riguarda gli X-Men, quando le persone mi chiedono di integrarli nel MCU, ho sempre avuto il problema inverso. C’erano già troppi X-Men e troppi cattivi nell’universo X e troppi personaggi collegati. Mi sono ritrovato a tagliarne la metà e ad avere storie su tre degli X-Men. Solo per mantenere una lucidità e per non dover provare ad introdurli tutti in una volta in un episodio di 22 minuti. Quindi, l’idea che tutti gli X-Men e tutti i loro cattivi e tutto il loro equipaggio di supporto interagiscano con tutti i Vendicatori, e tutti i Thor e tutto il resto… è semplicemente folle per me. Non voglio nemmeno provare a pensarci.”

Gli X-Men nel MCU: una questione di tempo…

La verità è che è solo questione di tempo prima che questi personaggi Marvel debuttino nel MCU. Finora, non c’è stata ancora nessuna conferma ufficiale su quando e come saranno incorporati nel celebre franchise di successo, ma Feige ha menzionato brevemente gli X-Men quando ha annunciato la lista dei titoli della Fase 4 al SDCC 2019. È probabile che i Marvel Studios vogliano andarci con i piedi di piombo in merito ai loro piani sui mutanti, il che ha senso considerando la sfilza di progetti già confermati.

Se non altro, il ritardo nell’avvio della Fase 4 (dovuto alla pandemia di Covid-19) significa che ci vorrà ancora più tempo prima che vengano annunciati dei piani concreti sugli X-Men e sui Fantastici Quattro, a meno che i Marvel Studios non decidano di introdurli lentamente in altri progetti. Ciò significa che il MCU farà debuttare i mutanti uno per uno invece di lanciarli immediatamente come nuovo gruppo di supereroi, il che è simile a quello che hanno fatto nella Fase 1 durante l’assemblaggio degli Avengers originali.

Shazam 2: Mark Strong eccitato all’idea di tornare nei panni di Sivana

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Dopo aver interpretato l’antagonista principale di Shazam!, ossia il Dr. Thaddeus Sivana, l’attore Mark Strong ha ammesso che amerebbe tornare per il sequel, l’annunciato Shazam! Fury of the Gods. Diretto da David F. Sandberg, Shazam! è un film di supereroi basato sull’omonimo personaggio della DC Comics.

Il film segue il tormentato orfano Billy Batson (Asher Angel) che dopo aver acquisito poteri da un antico mago, sviluppa la capacità di trasformarsi in un supereroe adulto (Zachary Levi). Batson successivamente si unisce alla sua famiglia adottiva superpotente, che lo aiuta a sconfiggere le malvage personificazioni dei Sette Peccati Capitali e l’astuto Dr. Sivana. Shazam! Fury of the Gods, sequel del film originale di Sandberg, arriverà al cinema il 2 giugno 2023.

Shazam! ha mostrato il Dottor Sivana interpretato da Strong come uno scienziato vendicativo che è disprezzato dalla sua famiglia. Quando Sivana era giovane, il Mago Shazam gli offrì di essere il suo campione, ma Sivana rifiutò l’opportunità. In seguito divenne un ospite delle personificazioni dei Sette Peccati Capitali, che lo informarono che Batson era il nuovo campione del mago. Deciso a rubare i suoi poteri, Sivana insegue Batson, prima di incontrare l’alter ego del supereroe Shazam in una battaglia decisiva, dove viene privato dei suoi poteri e preso in custodia. Mentre è in prigione, Sivana incontra il misterioso verme alieno Mister Mind e insieme progettano di conquistare i sette regni. 

Durante una recente conversazione con Collider, Mark Strong ha rivelato di essere piuttosto ansioso di riprendere il suo ruolo in Shazam! Fury of the Gods. Strong ha spiegato, però, che dal momento che il film è ancora in fase di sviluppo, non può confermare se tornerà effettivamente nel sequel. Tuttavia, sta aspettando con impazienza di avere notizie dalla produzione.

“Mi sono divertito davvero tanto con il primo, che si è rivelato un enorme successo. Sto solo aspettando di sentire le ultime novità. Penso che la sceneggiatura sia in fase di sviluppo e che stiano quindi cercando di prepararsi per le riprese. Ovviamente, le cose sono cambiante per colpa della pandemia, quindi tutto sarà sospeso fino a quando non sarà possibile tornare sul set in totale in sicurezza. Al momento, è tutto top secret. Onestamente ne so molto poco. Non è che non voglio dirti niente al riguardo. È solo che in realtà non ne so molto.”

Tutto quello che c’è da sapere su Shazam!

Shazam! è uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans Djimon Hounsou.

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

I Fantastici 4 e Silver Surfer: la trama e il cast del film Marvel

Anni prima che il Marvel Cinematic Universe diventasse la potenza cinematografica che è oggi, alcuni dei suoi supereroi più celebri già calcavano autonomamente il grande schermo con film a loro dedicati. È questo il caso de I Fantastici 4, arrivati al cinema per la prima volta nel 2005. Dato il successo della pellicola, i personaggi creati dalla mano di Stan Lee e Jack Kirby ebbero l’occasione di ottenere un sequel nel 2007, intitolato I Fantastici 4 e Silver Surfer. Ancora una volta, ebbero così l’occasione di mostrare nuovamente tutto il loro potenziale, anticipando molte delle caratteristiche tipiche del cinecomic.

Per il secondo film, il regista Tim Story e gli sceneggiatori Don Payne, Mark Frost e Michael France decisero di basarsi sul fumetto The Galactus Trilogy, prevedendo di introdurre il celebre e potente villain. Nel tempo la storia ha però assunto ulteriori trasformazioni, arrivando ad includere in maniera più rilevante il ruolo di Silver Surfer. Molto interesse si generò intorno al personaggio e alla sua realizzazione, che si rivelò particolarmente complessa ed elaborata. A soli due anni di distanza dal precedente film, inoltre, si è notato un notevole miglioramento tanto negli effetti speciali quanto nella storia.

Al momento del suo arrivo in sala, il sequel venne comunque, e nuovamente, accolto da un giudizio prevalentemente negativo da parte della critica. Rispetto al precedente capitolo, però, I Fantastici 4 e Silver Surfer ottenne un incasso lievemente inferiore. A fronte di un budget di circa 130 milioni di dollari, il film arrivò ad incassarne circa 300 in tutto il mondo. Tale risultato spinse la Fox a non mettere in cantiere un terzo capitolo, lasciando in sospeso il futuro cinematografico del gruppo di supereroi.

I Fantastici 4 e Silver Surfer: la trama del film

Dopo gli eventi del primo film, dove hanno sventato i piani del malvagio Dottor Destino, i Fantastici 4 sono ora un celebre gruppo di supereroi. Questi sono però ora impegnati nell’imminente matrimonio tra Reed Richards, alias Mister Fantastic, e Susan Storm, alias la Donna Invisibile. Tale lieto evento viene pero preceduto da una serie di strani fenomeni atmosferici che allarmano le nazioni di tutto il mondo. Incaricati dal governo di scoprire cosa sta causando tutto ciò, i quattro intraprendono un’approfondita ricerca che li porta a individuare il responsabile in un alieno surfista di forma umana ma interamente di color argento. Questi, tuttavia, si presenta come un semplice messaggero di un nemico molto più potente di prossimo arrivo.

Mentre tentanto di capire contro cosa stanno per scontrarsi, i Fantastici 4 scoprono che il contatto con quello che si fa chiamare Silver Surfer permette loro di trasferirsi i rispettivi poteri. Tale scoperta potrebbe rivelarsi decisiva al momento dello scontro, ma prima il gruppo dovrà fare i conti anche con Dottor Destino, riuscito a fuggire dalla sua prigionia e intenzionato a sfruttare quanto sta accadendo per prendere il potere assoluto. Per i supereroi, diventerà sempre più chiaro che il tempo a disposizione è sempre meno, poiché ogni minuto che passa la mostruosa entità che Silver Surfer chiama Galactus si fa sempre più vicina al pianeta terra, con intenzioni tutt’altro che pacifiche.

I Fantastici 4 e Silver Surfer cast

I Fantastici 4 e Silver Surfer: il cast del film

Divenuticelebri grazie al precedente film, gli attori lì comparsi nel ruoli dei protagonisti ripresero qui i loro personaggi. Ioan Gruffud torna dunque nei panni di Mister Fantastic, dimostrandosi ancora una volta il volto giusto per il personaggio. Come per il precedente film, l’attore dovette impegnarsi in particolare nel nascondere il suo accento del Galles. Jessica Alba, invece, è la Donna Invisibile. Contrariamente a quanto avvenuto per il film del 2005, qui l’attrice ha indossato una parrucca bionda, preferendo non tingersi realmente i capelli. Chris Evans, oggi noto per il ruolo di Captain American nel Marvel Cinematic Universe, ha qui interpretato la Torcia Umana. Il personaggio è stato pensato per essere uno dei più rilevanti nel film, e presenta infatti un suo vero e proprio momento di gloria nel corso del finale.

Michael Chiklis, noto per la serie poliziesca The Shield, era l’unico dei protagonisti ad avere familiarità con il fumetto. Egli si è infatti dichiarato un fan del personaggio La Cosa sin da bambino. Poterlo interpretare è stato per lui un sogno divenuto realtà, anche se ogni giorno era costretto ad indossare una pesante tutta di latex. Questa venne tuttavia resa più leggera e confortevole rispetto a quella del precedente film. L’attore Doug Jones, noto per aver dato vita alle creature dei film Il labirinto del Fauno e La forma dell’acqua, presta qui il suo corpo al personaggio di Silver Surfer. Per farlo, egli si è trovato a sua volta a indossare una tuta poi modificata tramite CGI per permettergli di assumere il caratteristico aspetto del personaggio. A dare voce al surfista, però, non è lui bensì l’attore Laurence Fishburne. Julian McMahon riprende invece il ruolo di Dottor Destino.

I Fantastici 4 e Silver Surfer: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi dovesse ancora vederlo, è possibile fruire di I Fantastici 4 e Silver Surfer grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione giovedì 5 novembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Lego Star Wars – Christmas Special: trailer dello speciale

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Lego Star Wars – Christmas Special: trailer dello speciale

Disney+ ha rilasciato il trailer di LEGO Star Wars – Christmas Special, che debutterà il 17 novembre sulla piattaforma di streaming. Il nuovo speciale animato di LEGO è il primo a fare il suo debutto su Disney+ e dà seguito alla grande storia di collaborazione tra Lucasfilm e LEGO.

Subito dopo gli eventi di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, Rey lascia i suoi amici che si stanno preparando al Life Day e parte per una nuova avventura con BB-8 per acquisire una maggiore conoscenza della Forza. In un misterioso Tempio Jedi, Rey viene proiettata in un’avventura nel tempo, attraverso i momenti più amati della storia cinematografica di Star Wars, entrando in contatto con Luke Skywalker, Darth Vader, Yoda, Obi-Wan e altri iconici eroi e antagonisti di tutti e nove i film della saga degli Skywalker. Ma farà in tempo a tornare per la celebrazione del Life Day e imparare il vero significato dello spirito delle feste?

Tra le star della franchise che ritorneranno a interpretare i propri ruoli nella versione originale di LEGO Star Wars – Christmas Special ci sono Kelly Marie Tran (Rose Tico), Billy Dee Williams (Lando Calrissian) e Anthony Daniels (C-3PO), così come i veterani di Star Wars: The Clone Wars Matt Lanter (Anakin Skywalker), Tom Kane (Yoda, Qui-Gon Jinn), James Arnold Taylor (Obi-Wan Kenobi) e Dee Bradley Baker (clone trooper).

Lo speciale è una produzione di Atomic Cartoons, The LEGO Group e Lucasfilm. È diretto da Ken Cunningham e scritto da David Shayne, che è anche il co-produttore esecutivo. James Waugh, Josh Rimes, Jason Cosler, Jacqui Lopez, Jill Wilfert e Keith Malone sono i produttori esecutivi.

MCU: tutti i buchi di trama che sono già stati risolti

MCU: tutti i buchi di trama che sono già stati risolti

Con la Saga dell’Infinito ormai ufficialmente conclusa, il MCU è stato in grado, in un modo o nell’altro, di risolvere i suoi buchi di trama più evidenti. I Marvel Studios sono sempre stati orgogliosi di aver mantenuto un’unica continuity da quando il primo Iron Man è uscito nel 2008. Tuttavia, gli errori sono stati commessi, con diversi film che includono dettagli contraddittori e, di conseguenza, palesi buchi di trama. Alcuni di questi errori, tuttavia, sono già stati “sistemati” grazie ad alcune spiegazioni creative, come evidenziato da un nuovo report di Screen Rant:

Il confronto tra Nick Fury e Iron Man

samuel l. jacksonIl primo Iron Man ha introdotto Nick Fury (Samuel L. Jackson), all’epoca direttore dello S.H.I.E.L.D., il quale ha affrontato Tony Stark (Downey) in merito alla sua identità da supereroe. Nel suo discorso introduttivo, Fury ha spiegato a Stark che non era l’unico supereroe al mondo, aggiungendo che confermando di essere Iron Man, sarebbe diventato parte di un universo più grande che ancora non conosceva. Per i lettori di fumetti, questa era una chiara impostazione per l’introduzione degli Avengers, ma ha creato un problema perché Tony Stark era in realtà l’unico supereroe conosciuto a quel punto della storia.

Alla fine, i Marvel Studios hanno risolto questo problema con l’introduzione di Captain America (Chris Evans) e Hank Pym/Ant-Man (Michael Douglas), che hanno entrambi operato come supereroi molto prima della nascita di Iron Man. Ma Fury non aveva avuto interazioni dirette con nessuno dei due fino a quel momento e non aveva motivo di credere che Steve Rogers sarebbe tornato in gioco. La soluzione più efficace a questo buco di trama è arrivata tramite Captain Marvel, dove Fury ha incontrato la superpotente Carol Danvers (Brie Larson), l’ispirazione dietro l’iniziativa Avengers.

Il falso Guanto dell’Infinito

Il successo di Iron Man ha dato ai Marvel Studios il via libera per costruire la complessa storia della Saga dell’Infinito. Tuttavia, hanno superato loro stessi nella Fase 1 con Thor, quando è stato mostrato il Guanto dell’Infinito prima ancora che Thanos facesse la sua apparizione. Il manufatto è apparso nella caverna di Odino (Anthony Hopkins), molto prima che l’esistenza delle Gemme dell’Infinito venisse confermata. Questo buco di trama è diventato ancora più problematico quando la scena post-credits di Avengers: Age of Ultron ha rivelato che Thanos (Josh Brolin) indossava il Guanto dell’Infinito nonostante non avesse alcun accesso al tesoro di Padre del Tutto.

I Marvel Studios hanno utilizzato Thor: Ragnarok di Taika Waititi per fornire una spiegazione e risolvere il problema del Guanto. Durante il suo viaggio nella caverna di Odino, Hela (Cate Blanchett) ha notato lo stesso Guanto dell’Infinito mostrato in Thor e, rovesciandolo, lo aveva dichiarato falso. Questo ha chiarito che Thanos aveva il vero Guanto dell’Infinito per tutto il tempo, avendo costretto Eitri a farlo.

Il ponte di Bifrǫst

Alla fine di Thor, il Bifröst venne distrutto dallo stesso Dio del Tuono. Il ponte arcobaleno collegava Asgard agli altri Nove Regni e, nel tentativo di impedire a Loki (Tom Hiddleston) di distruggere completamente Jotunheim, interruppe il mezzo di trasporto di suo fratello verso il pianeta natale del Gigante di Ghiaccio. I Marvel Studios hanno lavorato intorno alla non esistenza di questo percorso in The Avengers, spiegando che Thor è stato in grado di viaggiare sulla Terra usando l’energia oscura con l’aiuto di Odino. Alla fine dello stesso film, lui e Loki sono tornati ad Asgard usando il Tesseract (o Gemma dello Spazio); tuttavia, in Thor: The Dark World è stato rivelato che il Bifröst era nuovamente attivo, senza dare alcuna spiegazione della cosa.

Questo problema è stato affrontato nel fumetto collegato al MCU Thor: The Dark World Prelude. Scritto da Craig Kyle e Christopher Yost, il fumetto racconta le avventure del Dio del Tuono durante The Avengers e spiega come il Bifröst sia stato sistemato in tempo per Thor: the Dark World. A quanto pare, dopo che lui e Loki erano tornati ad Asgard, con l’aiuto di Heimdall (Idris Elba), Thor ha usato il Tesseract per “lasciare che i fuochi di Bifröst bruciassero ancora una volta”.

La scomparsa di Teschio Rosso

Introdotto in Captain America: Il primo Vendicatore come principale antagonista del film, Johann Schmidt era un ex capo dell’HYDRA ed è stato il primo antagonista di Steve Rogers nel MCU. Si è trasformato in Teschio Rosso dopo aver assunto una versione imperfetta del Siero del Supersoldato, che lo ha deformato. Volendo sfruttare il potere del Tesseract, noto anche semplicemente come il Cubo Cosmico all’epoca, Teschio Rosso è misteriosamente scomparso dopo aver toccato la Gemma dello Spazio a mani nude.

Per anni, la posizione di Teschio Rosso è stata un grande mistero nel MCU e uno di quei misteri che i fan non si aspettavano di vedere risolto in Avengers: Infinity War. Ma è stato proprio grazie a quel film che è arrivata la risposta, poiché la nuova spiegazione ha rivelato che dopo il suo contatto con il Tesseract, Teschio Rosso è stato trasportato a Vormir, il luogo segreto della Gemma dell’Anima, dove era diventato il suo guardiano forzato per decenni.

La Gemma della Mente e l’HYDRA

Alla fine di The Avengers, gli eroi hanno recuperato con successo il Tesseract e lo scettro di Loki, quindi si è creata un po’ di confusione quando Avengers: Age of Ultron ha aperto con un’altra missione in cui avevano bisogno di recuperare la Gemma della Mente. All’indomani della battaglia di New York, era in qualche modo caduto nelle mani di alcuni agenti dell’HYDRA guidati da Wolfgang von Strucker (Thomas Kretschmann), che lo stavano sperimentando con l’intenzione di creare esseri umani superpotenti che avrebbero servito la loro organizzazione. Il film non ha avuto il tempo di spiegare come Strucker abbia preso possesso della Gemma della Mente, lasciando la domanda senza una risposta per anni.

È stato solo in Avengers: Endgame che i Marvel Studios hanno fornito la risposta completa. Il viaggio del tempo ha rivelato che in seguito alla sconfitta di Loki, l’HYDRA è entrato in azione per recuperare lo scettro attraverso gli agenti dello SHIELD. Confidando che gli agenti fossero loro alleati, i Vendicatori consegnarono loro – inconsapevolmente – la Gemma dell’Infinito. Solo con Captain America: The Winter Soldier è stato rivelato che lo SHIELD era infiltrato dall’HYDRA, motivando gli eroi a cercare Strucker in Avengers: Age of Ultron

Thanos, Loki e la Gemma della Mente

Il tentativo di Loki di subentrare in The Avengers è stato reso possibile solo grazie all’aiuto di Thanos, che a quel tempo non era ancora adeguatamente stato introdotto nel MCU. Oltre a prestare al Dio dell’Inganno il suo esercito di Chituari, il Titano Pazzo ha anche fornito a Loki la Gemma della Mente. Ma perché Thanos rischierebbe di regalare una Gemma dell’Infinito se la sua missione era quella di collezionarle tutte? Sarebbe stato sicuramente controproducente. I Marvel Studios non hanno mai fornito una spiegazione esplicita a questa domanda, e con sia Loki che Thanos morti nella timeline principale del MCU, sarà difficile affrontare questo problema sul grande schermo andando avanti. Ecco perché hanno scelto di correggere semplicemente questo buco di trama aggiornando furtivamente il profilo ufficiale del MCU di Loki.

Sul sito della Marvel, è stato rivelato che Loki era “dotato di uno scettro che fungeva da dispositivo di controllo mentale” in The Avengers. Quello che non sapeva era che “anche lo scettro lo stava influenzando, alimentando il suo odio per suo fratello Thor e gli abitanti della Terra”. Questo spiega anche perché il Dio dell’Inganno è stato più spietato in The Avengers, specialmente all’inizio del film dove era più che felice di uccidere qualcuno a mani nude. Oltre a spiegare questo persistente buco di trama, ha anche fornito una scusa per quanto fosse stato diverso il suo comportamento durante la Battaglia di New York, dal momento che operava principalmente sotto il controllo di Thanos, rendendo più facile accettare la sua redenzione in seguito.

Giona A. Nazzaro è il nuovo direttore artistico del Locarno Film Festival

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Delegato generale della Settimana Internazionale della Critica della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dal 2016 e membro del comitato artistico di IFFR – International Film Festival di Rotterdam, Giona A. Nazzaro nasce a Zurigo nel 1965. Laureato in Lingua e letteratura tedesca e inglese, è stato già programmatore e curatore del comitato di selezione di Visions du Réel di Nyon dal 2010 al 2020 e ha anche partecipato al Locarno Film Festival in qualità di moderatore.

Giona A. Nazzaro ha collaborato con diversi Festival di cinema come il Torino Film Festival, il Festival internazionale di Roma e il Festival dei Popoli di Firenze. È stato autore e curatore di monografie dedicate a registi come Gus Van Sant, Spike Lee e Abel Ferrara. Ha inaugurato lo studio del cinema di Hong Kong in Italia, curando diversi libri, e approfondito lo studio di nuove strategie della narrazione seriale televisiva. Interessato alle nuove tecnologie nel cinema e nell’arte, è professore di Media Design and MultiMedia Arts alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti). Giornalista di formazione, collabora con numerose testate internazionali. È anche membro della Commissione federale del cinema CFC.

Il Presidente Marco Solari ha dichiarato: “Con Giona Nazzaro abbiamo la persona che corrisponde pienamente al profilo artistico del Locarno Film Festival. Solide competenze, grande conoscitore della nostra manifestazione, capacità progettuale per l’indispensabile futura innovazione in campo digitale del nostro Festival. Giona A. Nazzaro ha una mentalità internazionale e allo stesso tempo un forte legame con il Ticino e la Svizzera.” 

Giona A. Nazzaro ha commentato così la propria nomina: “È un onore dirigere il Locarno Film Festival, istituzione che ha sempre promosso il cinema d’autore e di qualità, oggi più che mai un laboratorio di grande vitalità proiettato verso il futuro dell’immagine in movimento. Mi metterò subito al lavoro nella speranza di poter riaprire Piazza Grande, cuore pulsante della manifestazione e simbolo della resistenza del cinema.

Giona A. Nazzaro, che assumerà il pieno incarico il 1° gennaio 2021, lavorerà da subito al fianco di Nadia Dresti, responsabile ad interim della direzione artistica sino a fine dicembre 2020. Nadia Dresti manterrà la responsabilità del coordinamento di Locarno pro anche nei primi mesi del 2021, fino a nuovo avviso.

La 74esima edizione del Locarno Film Festival si terrà dal 4 al 14 agosto 2021. Le modalità precise verranno indicate a tempo debito, qualora le condizioni sanitarie e le normative nazionali imponessero modifiche.

No Time to Die: Lashana Lynch conferma un dettaglio chiave sul suo personaggio

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Una nuova intervista rilasciata da Lashana Lynch, che interpreterà Nomi in No Time to Die, conferma che il suo personaggio erediterà il titolo di agente 007 da James Bond. Lynch apparirà nel 25esimo film ufficiale di Bond, che uscirà nell’aprile 2021 dopo essere stato posticipato due volte a causa della pandemia di Coronavirus. Daniel Craig interpreterà l’agente segreto per la quinta e ultima volta, ritirandosi dal ruolo dopo 15 anni.

Diretto da Cary Fukunaga, No Time to Die vedrà anche Rami Malek nei panni di Safin, un misterioso cattivo col volto sfigurato da cicatrici, e Ana de Armas nei panni di Paloma, un agente della CIA e nuova Bond Girl potente e realista. Nel film ci saranno anche Léa Seydoux e Christoph Waltz, che riprenderanno i loro ruoli della Dottoressa Madeline Swann e di Blofeld. Il casting di Lynch ha causato la più grande costernazione, dato che lo scorso anno già si parlava del suo personaggio come nuovo 007, rumor che molti hanno frainteso e hanno preso come conferma che Nomi avrebbe sostituito James Bond totalmente. Tuttavia, Lynch non ha mai confermato quelle voci in passato, ma adesso le cose sembrano essere cambiate.

Una nuova intervista su Harper’s Bazaar conferma che Lynch interpreterà il nuovo 007: viene specificato, infatti, che Nomi ha sostituito James Bond nell’universo della saga dopo il suo ritiro dal servizio. Lynch ha anche colto l’occasione per parlare della responsabilità di assumere un ruolo del genere. Ha spiegato che, nonostante gli attacchi contro di lei attraverso i social le abbiamo fatto male, alla fine ha capito che non erano personali e che assumere l’eredità di 007, in quanto donna di colore, era qualcosa di molto più grande, che andava al di là della sua scelta come interprete di Nomi.

“Sono una donna di colore. Se fosse stata scelta un’altra donna di colore per quella parte, sarebbe accaduto lo stesso, avrebbe ricevuto gli stessi attacchi, gli stessi abusi. Ho dovuto solo ricordare a me stessa che quella discussione era ormai in corso e che io sarei stata parte di qualcosa che sarebbe stato molto, molto rivoluzionario.”

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Il film vedrà protagonisti un cast d’eccezione composto da Daniel CraigLéa SeydouxRalph FiennesRami MalekNaomie HarrisBen WhishawJeffrey WrightAna de Armas, Rory Kinnear, Dali Benssalah, Billy Magnussen, David Dencik e Lashana Lynch.

Johnny Depp e Pirati dei Caraibi hanno ispirato la carriera di John Boyega

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John Boyega ha ammesso che Johnny Depp e il suo ruolo nella saga di Pirati dei Caraibi lo hanno spinto a voler diventare un attore quando era ancora al college. Boyega è famoso per essere stato uno dei protagonisti della trilogia sequel di Star Wars, a partire da Il Risveglio della Forza uscito nel 2015. Boyega ha interpretato Finn, un’ex Stormtrooper che decide di unirsi alla Resistenza. Purtroppo, l’arco narrativo di Finn è stato messo da parte nei film successivi, qualcosa che ha deluso particolarmente anche lo stesso attore britannico.

Il franchise di Star Wars è solo uno dei tanti attualmente posseduti dalla Disney: una delle sue altre proprietà di maggior successo è la serie Pirati dei Caraibi. Il primo film ha visto nel cast Orlando Bloom, Keira Knightly e, naturalmente, Johnny Depp nei panni dell’iconico Jack Sparrow. Depp è diventato il simbolo del franchise, apparendo in tutti e cinque i capitoli usciti finora. Adesso John Boyega ha rivelato che lui e Depp hanno molto più in comune rispetto al fatto di aver semplicemente lavorato a due dei più grandi franchise Disney.

Boyega ha raccontato a THR la storia di come sia sempre stato convinto che la recitazione fosse la strada giusta per lui. Tutto è iniziato quando frequentava l’Università di Greenwich, luogo spesso utilizzato in molte produzioni cinematografiche. Boyega dice di aver sentito un forte scoppio un giorno, ed è praticamente corso via da un corso di cinema per vedere cosa fosse succedendo. Una volta sul posto, ha visto Johnny Depp girare una scena di Pirati dei Caraibi e ha preso quello come un segnale che, prima o poi, sarebbe riuscito a diventare un attore.

“Abbiamo guardato in basso e ho visto Johnny Depp in cima a due carrozze, in equilibrio, nei panni di Jack Sparrow. Davanti ai miei occhi c’era quello che volevo fare. Pensavo che Dio avesse mandato l’intero set del film proprio lì, per me, per un motivo. Mi stava mostrando un film in cui avrei amato recitare e di cui mi sarebbe piaciuto essere parte. Non mi sono più voltato indietro.”

John Boyega ha fatto molta strada da quel giorno all’università, circa dieci anni fa, dopo il suo esordio nei panni del protagonista in Attack the Block. Probabilmente, apparire nel più grande franchise cinematografico di tutti i tempi è già di pJohnny Depp e Pirati dei Caraibi hanno ispirato la carriera di John Boyegaer sé una grande vittoria. Tuttavia, Boyega è riuscito a ritagliarsi una carriera da attore di talento al di là del franchise di Star Wars, come hanno dimostrato film come Detroit e serie come Small Axe.

Gross Guaio a Chinatown: lo sceneggiatore di Salto nel Buio aveva scritto un sequel

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Intervistato durante il podcast Best Movies Never Made, lo sceneggiatore Chip Proser (Salto nel buio) ha parlato del suo sequel mai realizzato di Grosso Guaio a Chinatown, il film del 1986 diretto da John Carpenter e interpretato da Kurt Russell, divenuto negli anni un vero e proprio cult.

Chip Proser ha precisato di non essere mai stato un grande appassionato del film di Carpenter e che la sceneggiatura del sequel, che sarebbe stato destinato al piccolo schermo, gli era stata commissionata dai 20th Century Studios (all’epoca ancora 20th Century Fox). Proser scrisse ben due bozze per il sequel: la prima era datata 1995. “Volevo provare a dargli un senso in un modo che non fosse in alcun modo razzista”, ha spiegato. “Non so praticamente nulla della religione cinese, ma mi è sembrato un po’ strano che si trattasse di sposare una ragazza con gli occhi verdi. Ho solo cercato di inventare una storia nuova e diversa.”

Per quanto riguarda la sua “avversione” nei confronti dell’originale di Carpenter, Proser ha spiegato: “Non mi piace quel film, non mi piace il modo in cui è stato girato. Le scene sono girate attraverso dei primi piani molto ravvicinati, uno dopo l’altro. Ci sono questi primissimi piani di Kurt Russell. Wow. Cioè intendiamoci, è un bell’uomo però… C’è un motivo se usi un’inquadratura panoramica: i personaggi entrano in scena e poi passi ad un primo piano sopra la spalla.”

Ancora: “C’è una ragione ben precisa per usare quella tecnica, in cui poi devi permettere al pubblico di riprendere fiato. Non devi mettere troppi elementi insieme. Metti qualcosa di noioso nel mezzo, così si può anche andare in bagno. Poi ci sono gli effetti speciali, che arrivavano direttamente dal paese del effetti speciali mediocri. Stavano cercando di rubare tutte le tipiche trovate di Hong Kong, con quei combattimenti con le spade e con i personaggi che volano coi trampolini. Non l’hanno saputo fare bene.”

Il progetto di un sequel di Grosso Guaio a Chinatown con Dwayne Johnson

Per anni si è parlato di un sequel cinematografico di Grosso Guaio a Chinatown che avrebbe dovuto vedere Dwayne Johnson nei panni del protagonista. È da parecchio tempo, però, che non si hanno più aggiornamenti su quel progetto: è probabile che, a causa dei numerosi impegni di “The Rock” e dell’attuale situazione legata al Covid-19, il sequel sia stato ufficialmente accantonato.

The Flash: tornerà anche il Superman di Brandon Routh?

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Brandon Routh ha dichiarato che esiste la possibilità che la sua versione di Superman possa apparire in The Flash in arrivo nel 2022. Routh ha interpretato l’eroe kryptoniano in Superman Returns del 2006, diretto da Bryan Singer. Il film era un tentativo di riavviare il franchise sul grande schermo, che alla fine fallì miseramente.

Sebbene il film abbia avuto un discreto successo di critica, ha finito per non essere all’altezza delle aspettative al botteghino. Il franchise di Superman è stato riavviato ancora una volta con L’Uomo d’Acciaio del 2013 con Henry Cavill, che ha dato il via al DCEU esistente ancora oggi.

L’eventuale ritorno di Routh nel DCEU, in realtà, non sarebbe così straordinario. L’attore, infatti, è già apparso nel crossover Crisis on Infinite Earths dell’Arrowverse. Inoltre, The Flash è già impostato per avere diverse apparizioni da membri passati e presenti del DCEU: nel film, infatti, torneranno sia il Batman di Ben Affleck che quello di Michael Keaton interpretato dall’attore nei due film di Tim Burton usciti nel 1989 e nel 1992.

Intervistato durante il Geek House Show, Brandon Routh ha parlato del suo ruolo di Superman e del potenziale ritorno nel DCEU. Routh ha citato il suo ritorno nell’Arrowverse come un indicatore di tale possibilità e il fatto che ci saranno diversi personaggi dai precedenti progetti legati al DCEU, cosa che apre la porta ad ulteriori cameo.

“Sì, penso che sia sempre di più una possibilità”, ha detto Routh. “Stanno riportando Michael Keaton, di cui sono entusiasta, ed altri attori e personaggi dei passati progetti DC. Penso che sia molto eccitante. Ha funzionato molto bene in Crisis on Infinite Earths ed ero estremamente orgoglioso e onorato di farne parte e di tornare nei panni della mia versione di Superman. Quindi è assolutamente una possibilità. Si può fare qualsiasi cosa! Tutti vivono e muoiono continuamente in queste realtà.” 

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.

No Time to Die: Safin sarà il più grande villain mai visto nella saga

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Il regista di No Time to Die, Cary Joji Fukunaga, crede che il personaggio di Rami Malek sia probabilmente il più grande cattivo della serie di film dedicati a James Bond. Il 25esimo episodio della saga vedrà per l’ultima volta Daniel Craig nei panni dell’immaginario agente britannico dell’MI6, 007.

Anche se la trama del film è ancora avvolta nel mistero, la sinossi ufficiale suggerisce che No Time To Die sarà ambientato cinque anni dopo l’arresto di Ernst Stavro Blofeld (Christoph Waltz), quando Bond ha lasciato ufficiosamente il suo ruolo di agnete. Tuttavia, uno strano rapimento da parte di un noto scienziato, Valdo Obruchev (David Dencik), spinge Bond a tornare in azione. Mentre si prepara a salvare Obruchev, Bond incontra un minaccioso cattivo (Malek), il cui piano minaccia la vita di milioni di persone.

Come è stato confermato in precedenza, Rami Malek – premio Oscar per la sua interpretazione di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody – reciterà in No Time to Die nei panni del misterioso avversario di Bond e Swann (Léa Seydoux), ossia Safin, che porta diverse e misteriose cicatrici sul viso. Il Safin di Malek è un leader terrorista vendicativo ed un ex assassino della SPECTRE, l’organizzazione criminale di Blofeld che Bond ha aiutato a smantellare. Parlando di Safin, la produttrice Barbara Broccoli lo ha definito un “tipo davvero particolare”, qualcuno che “prova davvero a mettersi nei panni di Bond”. Cary Joji Fukunaga aveva invece messo in guardia i fan contro Safin, suggerendo che sarà molto più terrificante di chiunque altro Bond abbia mai incontrato.

Di recente, durante una conversazione con GQ Magazine, Fukunaga ha ribadito la sua posizione sul fatto che il Safin di Malek sia il più grande cattivo di Bond di sempre. Ha detto che Safin, lo sconvolgente cattivo di Bond interpretato da Malek, è forse più simile ad un cattivo dei film horror che ad un nemico dei film di spionaggio. Secondo Fukunaga, dopo la performance di Christoph Waltz nei panni di Blofeld, non poteva permettersi di avere un’antagonista mediocre all’interno della storia.

“Una volta fatta la conoscenza di Christoph Waltz/Blofeld, non puoi tornare indietro. Abbiamo dovuto pensare in grande. È complicato perché non puoi rendere un supercriminale un tipo stereotipato, ma devi creare qualcuno che minacci non solo Bond e le persone che ama, ma il mondo in generale.”

Cosa renderà così pericoloso Safin in No Time to Die?

In precedenza, lo stesso Malek aveva rivelato che Safin, a differenza degli altri cattivi di Bond, era motivato dalla convinzione di essere “un eroe quasi nello stesso modo in cui lo è Bond” ed era proprio tale convinzione a renderlo ancora più pericoloso. Attualmente, le teorie dei fan su Safin non fanno che moltiplicarsi. Mentre alcuni credono che Safin sia una versione aggiornata del Dr. Julius No (antagonista principale di Agente 007 – Licenza di uccidere), altri pensano che sia stato mandato per uccidere il personaggio di Swann.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Il film vedrà protagonisti un cast d’eccezione composto da Daniel CraigLéa SeydouxRalph FiennesRami MalekNaomie HarrisBen WhishawJeffrey WrightAna de Armas, Rory Kinnear, Dali Benssalah, Billy Magnussen, David Dencik e Lashana Lynch.

Solo: per Ron Howard il sequel è ancora una possibilità

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Solo: per Ron Howard il sequel è ancora una possibilità

Un sequel di Solo: A Star Wars Story potrebbe ancora accadere secondo il regista Ron Howard. Dopo il successo di Rogue One di Gareth Edwards, Disney e Lucasfilm sono andate avanti con il loro secondo film della serie spin-off antologica che avrebbe dato ad Han Solo una backstory definitiva. Sfortunatamente, per vari motivi, il film è stato un flop al botteghino, riducendo significativamente le possibilità di un prosieguo.

Alden Ehrenreich ha interpretato la versione giovane dell’iconico contrabbandiere di Star Wars. Insieme a lui, in Solo, c’erano Donald Glover come il giovane Lando, Emilia Clarke come Qi’Ra, Woody Harrelson come Tobias Beckett e Paul Bettany come Dryden Vos. La Disney ha inizialmente chiesto ai registi Phil Lord e Chris Miller di dirigere il progetto, ma a tre settimane dalla fine della produzione, il duo ha abbandonato il film a causa di alcune divergenze creative con Lucasfilm. Ciò ha spianato la strada a Howard, che ha dovuto rigirare circa il 70% del film.

Un sequel di Solo: A Star Wars Story potrebbe non essere un progetto che Lucasfilm desideri affrontare in questo momento, considerando la produzione tumultuosa del primo film e gli incassi deludenti. Tuttavia, sono molti i fan che sperano di vedere un seguito prima o poi. Durante il podcast Lights, Camera, Barstool (via Star Wars News Net), Ron Howard ha ammesso che non ci sono piani per un nuovo film in questo momento e che il sequel non è in sviluppo. Tuttavia, non è escluso che il continuo interesse del pubblico per i personaggi del film possa, alla fine, portarli a tornare sullo schermo.

“Questo non è uno spoiler o un avviso di nessun tipo, ma penso che ci sia molto interesse per quei personaggi. Penso che in futuro, da qualche parte, possa esserci, interesse per il mondo dei gangster. Ma posso assicurarvi che al momento non c’è nulla in fase di sviluppo, né per un sequel né per qualsiasi altra cosa destinata a Disney+. Ma il fatto che sia stato dimostrato così tanto affetto per Solo è una cosa grandiosa. Quindi una cosa del genere può far ben sperare che, alla fine, le cose cambino.”

Perché i fan vogliono un sequel di Solo?

Al di là dei problemi nati durante la realizzazione del film, Solo: A Star Wars Story si è rivelato un discreto spin-off, sorretto da alcune buone interpretazioni e, soprattutto, da una rivelazione finale decisamente sconvolgente: alla fine del film, infatti, ha fatto la sua apparizione  noto personaggio della trilogia sequel della saga, ossia Darth Maul, signore oscuro dei Sith apparso per la prima volta in Episodio I: La minaccia fantasmaAnche a causa della presenza del celebre antagonista i fan hanno iniziato a chiedere a gran voce un sequel di Solo, proprio per avere la possibilità di scoprire come il personaggio avrebbe potuto influenzare una nuova ipotetica storia.

Grey’s Anatomy 17: Mackenzie Marsh nel cast

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Grey’s Anatomy 17: Mackenzie Marsh nel cast

Arriva da Deadline la notizia che l’attore Mackenzie Marsh è entrato a far parte del cast di Grey’s Anatomy 17, l’attesa diciassettesima stagione di Grey’s Anatomy. Ci sarà un nuovo volto nella prossima diciassettesima stagione di Grey’s Anatomy. Mackenzie Marsh  infatti (Charmed, Will & Grace) ha ottenuto un ruolo ricorrente nella serie drammatica di punta della ABC.

Marsh interpreterà Val Ashton. È intelligente, ha un senso dell’umorismo amante del divertimento e lavora nell’editoria, ma è estremamente sola.

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Grey’s Anatomy 17

La diciassettesima stagione di Grey’s Anatomy debutterà giovedì 12 novembre 2020.  In Grey’s Anatomy 17 ritorneranno i personaggi Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in corso), interpretato da Justin Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso), interpretata da Chandra Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso), interpretato da James Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso), interpretato da Kevin McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso, ricorrente 14), interpretata da Kim Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso, ricorrente 6), interpretato da Jesse Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in corso, guest 10), interpretata da Kelly McCrearyGreg Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren (stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato da Jason George,  Andrew DeLuca (stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo Gianniotti Caterina Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.

Grey’s Anatomy 17 è stato creato ed è prodotto da Shonda Rhimes (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station 19”). Betsy Beers (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station 19”), Mark Gordon (“Saving Private Ryan”), Krista Vernoff (“Shameless”), Debbie Allen, Zoanne Clack, Fred Einesman, Andy Reaser e Meg Marinis sono i produttori esecutivi. “Grey’s Anatomy” è prodotto da ABC Signature, che fa parte dei Disney Television Studios, insieme a 20th Television e Touchstone Television.

Spider-Man 3: Tom Holland celebra con stile l’inizio delle riprese

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Tom Holland ha condiviso una GIF di se stesso mentre balla con il costume di Spider-Man  3 per celebrare l’inizio delle riprese di Spider-Man 3 ad Atlanta,. Holland e altri membri del cast, tra cui Zendaya (MJ) e Jacob Batalon (Ned), sono nella capitale della Georgia per girare la terza avventura da solista dell’Uomo Ragno collegata al MCU. I dettagli sulla trama sono al momento top secret, come è ormai tradizione per l’universo condiviso; tuttavia, sappiamo che Jamie Foxx tornerà nei panni di Electro, riprendendo il ruolo che ha interpretato al fianco di Andrew Garfield in The Amazing Spider-Man 2.

Con il cast ad Atlanta e le riprese di seconda unità già partite all’inizio di ottobre nel Queens, a New York, è chiaro che la produzione del film è ufficialmente entrata nel vivo. In effetti, proprio Batalon sembrava averlo confermato quando ha pubblicato una foto del nuovo look di Ned per il threequel, conseguenza dalla sorprendente perdita di peso dell’attore. In seguito, sempre Batalon ha condiviso la sua reazione alla lettura della sceneggiatura, confermando ulteriormente che la produzione del film è in pieno svolgimento. Le riprese dovrebbero durare tutto l’inverno, mentre l’uscita è fissata per dicembre del prossimo anno. 

Adesso Holland ha pubblicato attraverso le sue Instagram Stories una vecchia GIF di se stesso che balla con l’abito di Spider-Man già visto in Homecoming per celebrare l’inizio delle riprese. La GIF mostra Holland che alza le mani al cielo mentre si prepara per uno scatto davanti ad uno schermo verde, con un membro dell’equipaggio alquanto perplesso che siede sotto di lui. Potete vedere il post cliccando qui.

È soltanto una piccola conferma da parte di Tom Holland, che sembra abbia iniziato a girare e si stia già divertendo moltissimo. È bello vedere un attore godere ancora in questo modo di un ruolo già interpretato numerose volte, sei per la precisione, dopo i due precedenti film da solista, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Come tutte le grandi produzioni in questo momento, anche le riprese di Spider-Man 3 si stanno svolgendo seguendo i più rigidi protocolli di sicurezza relativi al Covid-19, e la speranza, ovviamente, è che la produzione prosegua senza intoppi e, soprattutto, senza alcun test positivo.

Cosa sappiamo di Spider-Man 3?

Di Spider-Man 3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

La Signora in Giallo: cast, trama, libri e dove vederla in streaming

Oggi facciamo insieme un salto indietro nel tempo fino ai gloriosi anni ottanta e parliamo di una delle serie che ha fatto la storia della televisione prima statunitense e poi italiana. Se è vero che da dieci anni a questa parte sul piccolo schermo non può mai mancare una puntata di Law & Order, a cavallo tra gli anni ottanta e novanta a farla da padrona è invece La Signora in Giallo.

Gli amanti del genere crime e delle serie tv investigative vecchio stile, conoscono di certo l’iconica Jessica Fletcher, una mite scrittrice con uno speciale talento da detective. E’ lei la protagonista de La Signora in Giallo (titolo originale Murder, She Wrote), serie ideata da Peter S. Fischer, Richard Levinson e William Link per la CBS e andata in onda dal 1984 al 1996.

La Signora in Giallo cast e trama

La serie racconta la storia di Jessica B. Fletcher (Angela Lansbury), un’insegnante d’inglese in pensione che, vedova da molti anni, ha intrapreso la carriera di scrittrice. Specializzata in libri gialli, Jessica vive nella tranquilla Cabot Cove, una fittizia cittadina del Maine ispirata molto probabilmente alla californiana Mendocino. E’ questa, infatti, la location scelta per le riprese, piccola cittadina che ospita ancora la casa vittoriana della protagonista, usata per la serie.

Nonostante Cabot Cove sia un piccolo centro urbano, negli anni Jessica ha instaurato e coltivato moltissime amicizie che la portano spesso a viaggiare per gli Stati Uniti e non solo. Quando però la Fletcher non è in giro per il mondo per lavoro o per piacere, si rende utile nella risoluzione dei più intricati casi d’omicidio che si verificano in città. Si perché, strano a dirsi, ovunque Jessica metta piede, prima o poi qualcuno ci lascia le penne!

In ogni episodio c’è sempre Jessica alle prese con le indagini di un omicidio che di solito coinvolgono suoi amici e conoscenti o addirittura membri della sua famiglia. Che la scena del crimine di trovi a Cabot Cove oppure oltre oceano, niente e nessuno riesce a fermare la corsa di Jessica verso la verità.

Non sempre, tuttavia, trova membri delle forze dell’ordine disposti ad accettare il suo aiuto nelle indagini. Nella sua città natale, entrambi gli sceriffi Amos Tupper (Tom Bosley) e Mort Metzger (Ron Masak), si sono ormai piegati all’insistenza della Fletcher che viene spesso impiegata per la risoluzione dei crimini più complessi. Non sono però dello stesso avviso la Polizia di New York e l’inglese Scotland Yard che vedono nella Fletcher un inutile ostacolo.

Ma nessuno può fermare Jessica Fletcher che troverà sempre il modo di sbrogliare la matassa e assicurare il colpevole alla giustizia.

La Signora in Giallo personaggi e guest star

Essendo una delle serie più longeve della tv statunitense degli anni ottanta e novanta, La Signora in Giallo ha ospitato negli anni un numero enorme di personaggi e guest star. Nel corso delle sue 12 stagioni e 263 episodi circa, il cast ha subito vari stravolgimenti anche se alcuni personaggi sono rimasti più o meno stabili all’interno della serie.

Oltre a Jessica e ai suoi fidati sceriffi di Cabot Cove, uno dei personaggi chiave della serie è il medico Seth Hazlitt (William Windom), il migliore amico della Fletcher. Considerato da tutti un grande professionista nel suo mestiere, Seth è all’apparenza un uomo assai brontolone ma che nasconde un cuore tenero. E’ sempre pronto ad aiutare il prossimo ed è di grande conforto per Jessica che può sempre contare su di lui quando la situazione precipita. Non a caso, infatti, il caro Seth è spesso complice/aiutate della Fletcher nelle sue talvolta pericolose indagini.

Della famiglia di Jessica si conoscono davvero pochissimi dettagli. Dopo la morte prematura del marito Frank, la Fletcher si è allontanata parecchio dagli affetti familiari che comunque restano sempre nesi suoi pensieri. Una delle persone a cui Jessica non riesce proprio a rinunciare è suo nipote Grady Fletcher (Michael Horton), personaggio ricorrente nella serie. Giovane impulsivo e combinaguai, Grady paga spesso a caro prezzo il suo status di ‘nipote preferito’ perché spesso si trova coinvolto come indiziato nelle indagini della zia Jessica.

Grady è l’ultimo dei romantici ma non ha una grande fortuna in campo amoroso. Il ragazzo, infatti, si trova sempre a scegliere la fidanzata sbagliata, collezionando così fallimenti su fallimenti. Solo dopo tantissime delusioni amorose, Grady riuscirà a trovare l’amore della sua vita.

Leggi anche: The Good Wife

Oltre ai personaggi più o meno ricorrenti, La Signora in Giallo è famosa per essere una delle serie tv con il maggior numero di guest star mai viste. Attiva per ben dodici anni, a cavallo tra gli anni ottanta e novanta, moltissimi attori e attrici della nuova e vecchia generazione sono stati ‘ospiti’ di uno o più episodi.

I trentenni di oggi che amano il cinema e la tv riconosceranno molti miti del mondo dello spettacolo e della Hollywood degli anni d’oro. Stiamo parlando di miti come Tippi Hedren, Eli Wallach, Dick Van Dyke, Martin Landau, Tomas Milian, Vera Miles, Janet Leigh, Tom Selleck e molti altri ancora. Parlando invece dei personaggi di un’epoca più recente, nella serie spiccano i nomi di attori come George Clooney, Neil Patrick Harris, Courteney Cox, Andy Garcia, Marcia Cross, Joseph Gordon-Levitt, Cynthia Nixon e tantissimi altri ancora.

La maggior parte di questi attori e attrici finisce con l’essere uno dei personaggi coinvolti nei crimini su cui Jessica Fletcher investiga. Durante le indagini, in alcuni casi le guest star si rivelano essere i primi sospettati o a volte i capri espiatori che la protagonista cerca di scagionare.

La Signora in Giallo libri: le avventure di Jessica Fletcher

L’enorme successo televisivo de La Signora in Giallo ha spinto l’ideatore della serie a trasformare le avventure di Jessica Fletcher in un’enorme saga letteraria. I libri, scritti da Donald Bain, sono stati pubblicati tutti dalla Paperback e dalla Sperling & Kupfer e sono disponibili anche in italiano.

Ecco qui si seguito tutti i titoli de La Signora in Giallo:

  1. Gin & Pugnali – 1989
  2. Manhattan & Omicidi – 1994
  3. Rum & Delitti – 1995
  4. Brandy & Pallottole – 1995
  5. Martini & Follia – 1995
  6. A deadly judgment -1996
  7. A palette for murder – 1996
  8. Omicidi & Fantasmi – 1997
  9. Assassinio a bordo – 1997
  10. Murder in Moscow – 1998
  11. A Little Yuletide Murder – 1998
  12. Murder at the Powderhorn Ranch – 1999
  13. Omicidio in primo piano – 1999
  14. Delitto in maschera – 2000
  15. Assassinio nel vigneto – 2001
  16. Murder in a Minor Key – 2001
  17. Delitto à la carte – 2002
  18. Scommessa con il morto – 2002
  19. Delitto cum laude – 2003
  20. Assassinio in prima classe – 2003
  21. Cocktail letale – 2004
  22. Dinner party con cadavere – 2004
  23. The Maine Mutiny – 2005
  24. Long Drink con delitto – 2005
  25. Una recita quasi perfetta – 2006

Tutti i romanzi de La Signora in Giallo

  1. Three Strikes and You’re Dead – 2006
  2. Caffè, tè e il delitto è servito – 2007
  3. Panning For Murder – 2007
  4. Fuochi d’artificio con cadavere – 2008
  5. Capodanno con delitto – 2008
  6. La morte è in scena – 2009
  7. Ospite Inatteso a Cabot Cove – 2009
  8. Una fatale melodia – 2010
  9. I gioielli della regina – 2010
  10. Omicidio sul ghiaccio – 2011
  11. Un delitto a regola d’arte – 2011
  12. Assassinio sull’Isola – 2012
  13. Domestic Malice – 2012
  14. Ricetta per un delitto – 2013
  15. Primo piano di un delitto – 2013
  16. Omicidio alle Hawaii – 2014
  17. Omicidi e buone maniere – 2014
  18. Menù con delitto – 2015
  19. Una morte annunciata – 2015
  20. Omicidio in grande stile – 2016
  21. Un assassino all’amo – 2016
  22. Appuntamento con la morte – 2018
  23. Assassinio tra le pagine – 2018
  24. Omicidio in corsia – 2019
  25. Lezioni Pericolose – 2019

Solo negli States, inoltre, nel 2020 sono stati pubblicati altri due romanzi, The Murder of Twelve e Murder in Season, purtroppo ancora inediti in Italia.

La Signora in Giallo film

La serie, andata in onda per oltre un decennio, conta più di duecentocinquanta episodi autoconclusivi, di circa un’ora ciascuno. A parte alcuni casi isolati di storie divise i più parti e quindi in più episodi, ogni puntata de La Signora in Giallo si dedica a una singola storia con personaggi e guest star sempre differenti.

Con la fine della serie, che ha ottenuto un successo incredibile worldwide, in molti sentivano la mancanza delle avventure di Jessica Fletcher e compagni. Ecco perché gli autori, a partire dal 1997 – cioè un anno dopo la fine della serie -, hanno deciso di produrre ben quattro film, sempre con la famosa scrittrice detective nei panni della protagonista.

I film in questione sono 4 e della durata di circa 2 ore ciascuno, in cui Jessica si trova invischiata in strani delitti e indagini entusiasmanti.

Ecco tutti i film de La Signora in Giallo:

  1. Vagone letto con omicidio (South by Southwest) – 1997 USA, 1999 Italia
  2. Appuntamento con la Morte (A Story to Die For) – 2000 USA, 2005 Italia
  3. L’ultimo Uomo Libero (The Last Free Man) – 2001 USA, 2005 Italia
  4. La Ballata del Ragazzo Perduto (The Celtic Riddle) – 2003 USA, 2005 Italia

La Signora in Giallo, la serie completa in streaming: dove vederla

Tutte le stagioni de La Signora in Giallo sono disponibili in streaming sulla piattaforma a pagamento di Amazon Prime Video. Vi ricordiamo inoltre che la serie con Angela Lansbury è da anni parte integrante della programmazione Mediaset; ogni giorno, infatti, dalle 13,00 alle 14,00 va in onda su Rete 4 un episodio de La Signora in Giallo.

Se siete, invece, interessati ai romanzi della stessa serie, trovate la maggior parte dei titoli in vendita sul sito ufficiale della IBS.

 

Fonte: Wiki, IMDB, IBS

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