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Speciale Cannes 2020: annunciato un evento speciale il 27, 28 e 29 ottobre

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L’ufficio stampa del Festival di Cannes ha annunciato un evento speciale in sostituzione dell’edizione 2020 che è stata annullata a causa della pandemia. Ecco cosa recita il comunicato ufficiale:

“È quello che speravamo tutti, e ora è stato deciso: il Festival sarà a Cannes in questo anno molto speciale, con una parte della selezione ufficiale di Cannes 2020. Questo evento eccezionale, organizzato in collaborazione con il Comune di Cannes, si terrà al Palais des Festivals et des Congrès da martedì 27 a giovedì 29 ottobre.

Questo straordinario evento “2020 Special Cannes” inviterà il grande pubblico all’auditorium Louis Lumière del Palais des Festivals et des Congrès, dove saranno presentate quattro anteprime di film della Selezione Ufficiale 2020, i cortometraggi selezionati in Concorso e i film della Cinéfondation. Una Giuria, la cui composizione sarà annunciata a breve, assegnerà la Palma d’oro ai cortometraggi e i premi Cinéfondation.

L’evento si aprirà con Un triomphe (The Big Hit!) di Emmanuel Courcol e con Kad Merad, alla presenza della troupe cinematografica e con la partecipazione di Memento Films, e si concluderà con l’anteprima di Les Deux Alfred di Bruno Podalydès (The French Tech), alla presenza della regista e attrice protagonista Sandrine Kiberlain, e con la partecipazione di UGC Distribution. Saranno proiettati anche Asa Ga Kuru (True Mothers) (Haut et Court) della regista giapponese Naomi Kawase, regolarmente presente al Festival di Cannes, così come il film d’esordio della regista georgiana Dea Kulumbegashvili, Beginning (Wild Bunch International) che ha vinto la Concha de oro per il miglior film, nonché i premi per il miglior regista, attrice e sceneggiatura al 68esimo Festival Internazionale del Film di San Sebastián.

Pierre Lescure, Presidente del Festival di Cannes: “Siamo felicissimi di vedere il Festival ospitato dal municipio di Cannes in ottobre come ci dispiaceva non aver goduto della sua compagnia a maggio. Grazie a questa collaborazione, i film della Selezione Ufficiale saranno proiettato sulla Croisette. Questo è il nostro modo di essere a Cannes, insieme alla sua popolazione e a tutti i professionisti con cui lavoriamo fianco a fianco ogni anno”.

Thierry Frémaux, Delegato Generale del Festival di Cannes: “La raccolta di quattro film della Selezione Ufficiale, il concorso di cortometraggi, il concorso della scuola di cinema e le cene e gli incontri incarnano la felicità che sentiremo tutti insieme a Cannes ad ottobre! I film della Selezione Ufficiale sono attualmente proiettati per gli spettatori del cinema in Francia, in Europa e nel mondo. È un grande segno vederli fare scalo a Cannes, prima di rivolgere la nostra attenzione alla stagione 2021 “.

David Lisnard, sindaco di Cannes: “Volevamo che la presenza del Festival di Cannes nel 2020 simboleggiasse la nostra lotta a favore del settore degli eventi, che fornisce da vivere a centinaia di famiglie, nonché l’impatto culturale per la nostra città. Era imperativo quindi che il Festival si presentasse a Cannes per questo evento straordinario, che rispetta tutte le solite regole: proiezioni di qualità davanti a un pubblico fisso, in abito da sera, sul famoso red carpet. Tenere Cannes 2020 al Palais des Festivals et des Congrès è una dimostrazione della nostra capacità attenta alla salute, culturale ed economica di ospitare gli eventi più noti, compreso il più famoso e glorioso di tutti: il Festival di Cannes. “

Il 74° Festival di Cannes si svolgerà dall’11 al 22 maggio 2021.

Alessandro Nivola: 10 cose che non sai sull’attore

Alessandro Nivola: 10 cose che non sai sull’attore

Apprezzato interprete hollywoodiano, Alessandro Nivola ha negli anni acquistato grande popolarità grazie ad una serie di film di vario genere. Ruolo dopo ruolo, è arrivato ad essere uno dei più richiesti, avendo così modo di partecipare tanto con importanti registi americani quanto con altri noti nomi europei. Nivola è ricordato soprattutto per una serie di personaggi drammatici particolarmente toccanti, a cui lui ha saputo conferire ulteriori e affascinanti sfumature.

Ecco 10 cose che non sai di Alessandro Nivola.

Alessandro Nivola Instagram

Alessandro Nivola: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Nivola debutta sul grande schermo con il film Innocenza infranta (1997), per poi ottenere un ruolo di rilievo in Face/Off – Due facce di un assassino (1997), con Nicolas Cage. Negli anni successivi recita poi in Mansfield Park (1999), Pene d’amor perdute (2000), di Kenneth Branagh, Timecode (2000), Jurassic Park III (2001), con Sam Neill, L’uomo dei miei sogni (2003), Junebug (2005), con Amy Adams, Goal! (2005), Goal II – Vivere un sogno (2007), Grace Is Gone (2007), con John Cusack, Coco avant Chanel (2009), Urlo (2010), American Hustle (2013), con Christian Bale, 1981: Indagine a New York (2014), Selma (2014), The Neon Demon (2016), You Were Never Really Here (2017), con Joaquin Phoenix, Disobedience (2017), L’arte della difesa personale (2019) e Red Sea Diving (2019).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Prima di ottenere fama grazie al cinema, l’attore aveva recitato in alcuni film televisivi grazie a cui si era fatto conoscere. Questi sono L’anello (1996), Emma (1996), e Una rapina quasi perfetta (1997). In seguito, è tornato in televisione soltanto nel 2007, per recitare nella mini-serie The Company nel ruolo di Leo Kritzky, accanto a Chris O’Donnell. Nel 2015 recita nuovamente per il piccolo schermo in alcuni episodi della serie Doll & Em. Tra i suoi lavori successivi per la TV si annoverano invece il film Wizard of Lies (2017), con Robert De Niro, e le serie Chimerica (2019) e Black Narcissus (2020).

8. È anche produttore. Nivola negli anni non si è limitato ad essere un attore, ma ha anche svolto in diverse occasioni il ruolo di produttore. La prima occasione in cui ha vestito tali panni è stata la serie Doll & Em, da lui prodotta in tutti e 12 gli episodi che la compongono. In seguito, ha prodotto alcuni cortometraggi, per poi esordire alla produzione di un lungometraggio nel 2018. Questo è intitolato To Dust, ed è una commedia con protagonista l’attore Matthew Broderick. Attualmente, Nivola non sembra coinvolto nella realizzazione di film sotto tale veste, ma non è escluso che possa tornare a svolgere il ruolo di produttore in futuro.

Alessandro Nivola in Jurassic Park III

7. Ha evitato la morte del suo personaggio. Nel film Jurassic Park III, Nivola ha interpretato il personaggio di Billy Brennan. Questi è il giovane assistente del dottor Grant. Nel corso del film, egli finisce con l’essere catturato da un brano di pericolosi pteranodonti, ma riesce infine a salvarsi e fuggire dall’isola. Originariamente, però, le sorti del personaggio erano ben diverse. Questi, infatti, sarebbe dovuto tragicamente morire alla fine del film. Nivola, però, protesto a riguardo, convinto che non sarebbe stata la giusta conclusione per il personaggio. Alla fine, il regista si convinse e acconsentì a riscrivere il finale del personaggio.

Alessandro Nivola è su Instagram

6. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 6.760 persone. All’interno di questo Nivola ha ad oggi condiviso 137 post, di diverso genere e contenuto. Molti di questi sono infatti dedicati a suoi momenti di svago, luoghi visitati o curiosità a lui legate. Non mancano però anche immagini e video relativi al suo lavoro di interprete, con immagini promozionali o dietro le quinte dai set. In questo modo, consente ai propri follower di rimanere continuamente aggiornati sui propri progetti presenti e futuri.

Alessandro Nivola italiano

Alessandro Nivola e Emily Mortimer

5. Ha conosciuto sua moglie sul set. Nel 2000 l’attore interpreta il Re di Navarra nella commedia Pene d’amor perduto. Qui conosce l’attrice Emily Mortimer, che ricopre invece il ruolo di Katherine. Da qui i due intraprendono una relazione che li porterà infine al matrimonio nel 2003. Nel settembre dello stesso anno nasce il loro primo figlio, chiamato Samuel John Nivola, mentre del 2010 è la seconda figlia, May Rose. Particolarmente riservata, la famiglia non è solita condividere dettagli sul proprio riservato, ma sull’account Instagram dell’attore è possibile ritrovare qualche foto di lui insieme ai figlio o alla moglie.

4. Hanno recitato insieme anche in un’altra occasione. Come già riportato, Nivola è stato produttore della serie Doll & Em, dove la protagonista è proprio sua moglie. L’attore, però, non si è lasciato sfuggire l’occasione di recitare nuovamente insieme a lei, ed è così che ha ricoperto il ruolo di John negli episodi 3, 4, 5 e 6 della seconda stagione. Ad oggi questo risulta essere la loro ultima collaborazione insieme, poiché negli anni successivi si sono dedicati a progetti diversi. Non hanno però mai mancato di dimostrarsi reciproco sostegno.

Alessandro Nivola: chi erano i suoi genitori

3. Ha origini italiane. Come può suggerire il nome e il cognome, Nivola presenta delle profonde radici italiane. Suo padre era infatti Pietro Salvatore Nivola, docente di scienze politiche. Questi a sua volta era figlio noto pittore e scultore sardo Costantino Nivola. Fu proprio questi a trasferirsi negli Stati Uniti per via della persecuzione antisemita. Costantino aveva infatti sposato Ruth Guggenheim, di fede ebraica. Nivola, che si è sempre professato orgoglioso delle sue origini, ha più volte affermato di recarsi spesso in vacanza in Italia, e in particolare nella Sardegna, regione originaria di suo nonno.

Alessandro Nivola parla italiano

2. Ha dimostrato di saper parlare italiano. Intervistato riguardo alle proprie origini, Nivola ha dimostrato di saper anche parlare un fluente italiano. Egli, infatti, ha affermato di voler mantenere vive le origini che lo legano al Bel Paese, e recandovisi spesso ha preferito imparare la lingua per poter conversare con la gente del posto. Si possono ritrovare sul Web diverse interviste all’attore che danno prova delle sue capacità con l’italiano.

Alessandro Nivola: età e altezza

1. Alessandro Nivola è nato a Boston, nel Massachussetts, Stati Uniti, il 28 giugno del 1972. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Flowers of Taiwan dal 24 al 27 settembre a Roma

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Flowers of Taiwan dal 24 al 27 settembre a Roma

Dopo il successo della prima edizione torna a Roma per il secondo anno l’imperdibile appuntamento Flowers of Taiwan. Dal 24 al 27 settembre è andato in scena lo spin-off di Asiatica Film Festival al Cinema Farnese in Piazza Campo de’ Fiori, a cura di Italo e Giacomo Spinelli, sessant’anni di cinema taiwanese in una rassegna unica con numerose premiere italiane.

La rassegna ha avuto inizio giovedì 24 settembre con due pietre miliari del primo cinema commerciale in lingua taiwanese (Taiyupian) degli anni ‘60, restaurati dal Taiwan Film Institute e in premiere italiana: The Husband Secret (1960) e The Rice Dumpling Vendors (1969) dei pionieri del cinema popolare rispettivamente Lin Tuan-chiu e Hsin Chi. La chiusura è stata invece dedicata alla nuova generazione di registi, ancora Chung Mong-hong con Soul (2013) e a seguire, con i loro nuovi film, in premiere italiana Boluomi (2019) di Lau Kek-huat e Lin Shu-yu’s con The Garden of Evening Mists (2019) sontuosa storia d’amore, candidata a nove premi al più recente Golden Horse Film Festival di Taiwan. Questi ultimi hanno segnato una svolta positiva, in qualità e popolarità, nel cinema contemporaneo taiwanese. Il pubblico ha avuto il privilegio di un incontro virtuale ad introduzione delle loro opere con i registi Hsu John, Lau Kek-huat e Lin Shu-yu’s.

38° Annecy cinéma italien: tutti i premiati

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38° Annecy cinéma italien: tutti i premiati

È L’Agnello di Mario Piredda il vincitore della 38. edizione di Annecy Cinéma Italien, il più importante appuntamento internazionale interamente dedicato al cinema italiano, tenutosi quest’anno in una forma “ibrida” in programma nelle sale del capoluogo dell’Alta Savoia e online in tutta la Francia e in Svizzera grazie alla piattaforma streaming sviluppata in collaborazione con FestivalScope e Shift72. Il film ha conquistato il Premio del Pubblico e i premi come Miglior film assegnati dalla giuria ufficiale e dalla giuria giovani.

La giuria ufficiale, composta dalla giornalista Yael Hirsch e dai registi Beniamino Barrese e Gianluca e Massimiliano De Serio, ha premiato l’opera prima di Piredda con la seguente motivazione: “L’Agnello ci regala un viaggio nel cuore della Sardegna infuocato e selvaggio come i capelli rossi della brillante attrice Nora Stassi. È anche per noi il film di questo concorso 2020 che meglio combina tutti gli elementi che ci permettono di proiettarsi dall’altra parte dello schermo: personaggi forti e ben incarnati, una trama avvincente sviluppata in modo efficace, un’immagine che riesce creare un’emozione unica portando lo spettatore a seguire passo dopo passo la lotta di Anita”. Mentre la giuria giovani, composta da cinque studenti delle scuole superiori, argomenta così la propria scelta: “Questo film indipendente mostra una performance attoriale incredibile e delle immagini magnifiche della Sardegna, dove il film è stato girato. Ci è piaciuta molto la bella amicizia tra Anita e suo padre e la forza dei due personaggi. È un film molto divertente da guardare, con la figura centrale dell’agnello che lascia senza dubbio qualcosa da interpretare allo spettatore. Personalmente pensiamo che l’agnellino rappresenti la speranza, una caratteristica che Anita ha dall’inizio alla fine”.

Il Premio per la migliore regia, assegnato dalla giuria ufficiale, è andato a PUNTASACRA di Francesca Mazzoleni: “Fin dalle prime immagini, una bellezza fragile si impadronisce di noi, fragile ed allo stesso tempo piena di vita, come la storia e la lotta che gli abitanti dell’Idroscalo di Ostia portano avanti giorno dopo giorno: preservare la loro terra e il loro quartiere. Focalizzato sulla vita quotidiana e sulle parole di poche famiglie, potente nei dialoghi, catturati crudi, e con i riflessi unici del mare che ne illuminano i personaggi, questo scintillante documentario fotografico non fa mai “l’autopsia” di questa comunità per mantenere uno sguardo sempre caloroso e umano”. E Puntasacra ha ottenuto anche il Premio della Giuria CICAE: “Il film si concentra su una società dimenticata, quasi tutte donne che combattono una battaglia sacra per la loro terra, dando un volto a una sofferenza universalmente compresa; il diritto di combattere e preservare la propria casa e la propria cultura. Francesca Mazzoleni riesce a mostrare questa comunità nella sua forma più cruda, lasciando che i protagonisti parlino del loro attaccamento alla terra e seguendo le donne, giovani e meno giovani, mentre organizzano eventi di sensibilizzazione nella loro comunità. Il film è ottimamente girato e la fotografia naturalmente affascinante, permettendo ai protagonisti di esprimersi liberamente in ogni momento”.

“In un anno di grandi difficoltà – spiega il direttore artistico del festival, Francesco Giai Via – sono estremamente contento che il festival possa essersi svolto in una formula inedita che si è rivelata di grande successo e che ha fatto convivere i film in sala con una piattaforma online disponibile in tutta la Francia e la Svizzera. La frequentazione di entrambe queste modalità di fruizione è stata estremamente positiva e ha ribadito il ruolo fondamentale che svolge il festival per la diffusione e la valorizzazione del cinema italiano in Francia, oltre al legame profondo che lega Annecy Cinéma Italien all’insieme dell’industria cinematografica e delle istituzioni del nostro Paese. Siamo poi felici, ancora una volta, di aver acceso i riflettori non solo sui grandi film, ma anche su opere meno note, che magari hanno fatto fatica a farsi notare in Italia ma che hanno entusiasmato sia la giuria che il pubblico. Abbiamo cercato di rispondere con creatività e apertura verso il futuro alle condizioni dettate dalla crisi sanitaria e continueremo a impegnarci per proseguire in quel processo di rinnovamento e sperimentazione che è alla base del progetto della nostra manifestazione”.

Annecy cinéma italien è organizzato da Bonlieu Scène nationale, è realizzato grazie al sostegno delle istituzioni francesi: Annecy, Haute-Savoie le Département, la Région Auvergne-Rhône-Alpes, con il riconoscimento del MiBACT – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, con il sostegno di Istituto Luce Cinecittà, Rai Cinema, Istituto Italiano di Cultura Parigi, Ministero degli Affari Esteri, Istituto Italiano di Cultura Lione, Consolato Generale d’Italia Lione, con la collaborazione dell’Accademia del Cinema Italiano Premi David di Donatello.

In allegato le immagini dei film premiati e il manifesto del festival, realizzato da Emiliano Ponzi.

CinemAmbiente 2020: Rebuilding Paradise di Ron Howard film d’apertura

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La 23esima edizione di CinemAmbiente si aprirà, giovedì 1 ottobre a Torino, con l’anteprima italiana di Rebuilding Paradise (Cinema Massimo, ore 21.00), diretto da Ron Howard e presentato all’ultimo Sundance Film Festival. Il regista Premio Oscar (per A Beautiful Mind) affronta nel suo ultimo lungometraggio la drammatica attualità degli incendi incontrollabili, alimentati dall’estrema siccità, di cui la California è ormai vittima sistematica. Girato a Paradise, ridente cittadina rasa al suolo nel giro di tre ore, l’8 novembre 2018, dal Camp Fire, uno degli incendi più devastanti nella storia dello Stato, il film è la storia di una comunità resiliente, determinata a non lasciarsi sopraffare dalle avversità e a ricostruire tutto quanto andato perso tra le fiamme. La proiezione sarà seguita da un incontro online con Michelle John e Steve “Woody” Culleton, protagonisti del documentario.

Ad introdurre questa nuova edizione di Cinemambiente, prima del film, si terrà “Il Punto” di Luca Mercalli (giovedì 1° ottobre, Cinema Massimo). Si tratta di un report sullo stato del Pianeta, stilato e interpretato appositamente per il pubblico del Festival, che il noto meteorologo esporrà in sala con uno speach di una ventina di minuti circa. Mercalli si soffermerà in specifico sul rapporto tra clima e ambiente, con qualche accenno anche agli effetti positivi del lockdown sulla diminuzione dell’inquinamento.

CinemAmbiente, giunto al suo 23° anno di vita, si presenta all’appuntamento del 2020 con un’edizione speciale che presenta 65 film tra lungo, medio e cortometraggi, provenienti da 26 Paesi. I titoli proposti non saranno quest’anno suddivisi in sezioni competitive, nell’intento di privilegiare una dimensione cooperativa del Festival in grado di favorire, specificamente attraverso il cinema, la ripresa di un dibattito collettivo sull’ambiente. Spostato a causa dell’emergenza sanitaria dal tradizionale periodo tardo-primaverile a quello autunnale, il Festival, organizzato dal Museo Nazionale del Cinema e diretto da Gaetano Capizzi, si svolgerà a Torino dal 1° al 4 ottobre, riducendo la programmazione di due giorni rispetto agli scorsi anni, ma espandendo la sua platea potenziale. L’edizione 2020 si svolgerà, infatti, contemporaneamente alla presenza del pubblico (nelle sale del Cinema Massimo) e online.

Marvel e DC: gli attori apparsi in entrambi i franchise

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Marvel e DC: gli attori apparsi in entrambi i franchise

I film di supereroi non sono mai stati così popolari come nell’ultimo decennio, ma la storia del genere ha in realtà radice molto più profonde. Attualmente, la Warner Bros. ha il pieno controllo dei film collegati alle proprietà DC e sta lentamente abbracciando il concetto di Multiverso, dal momento che in precedenza i film non erano collegati tra loro.

Questo è l’opposto di ciò che la Disney sta facendo con il MCU, franchise che si basa proprio sulla continuity. Nel frattempo, anche la Sony sta producendo diversi film collegati all’universo di Spider-Man che alla fine potrebbero essere legati proprio all’Universo Cinematografico Marvel.

Con così tanti film realizzati sulla base dei fumetti DC e Marvel, le major hanno sempre bisogno di una grande quantità di attori per i rispettivi titoli. La popolarità di questi marchi ha regolarmente consentito agli studi cinematografici di coinvolgere importanti attori nei loro progetti o di trasformare attori meno noti in star amatissime a livello mondiale.

Il MCU , ad esempio, ha trasformato Robert Downey Jr. in una delle più grandi celebrità del mondo; Joaquin Phoenix ha vinto un Oscar per aver interpretato il Clown Principe del Crimine in Joker. Tuttavia, ci sono anche dei casi in cui uno stesso attore ha interpretato un ruolo principale o secondario in entrambi i franchise.

L’elenco degli attori e delle attrici che sono apparsi in film sia della DC che della Marvel continuerà di sicuro a crescere col tempo. Solo di recente abbiamo appreso che Christian Bale, ex iterazione di Batman, apparirà in Thor: Love and Thunder, mentre Jared Leto, che ha già interpretato Joker in Suicide Squad, sarà il protagonista di Morbius.

Screen Rant ha realizzato un video che raccoglie la maggior parte degli attori che hanno avuto un ruolo sia un film DC che in un film Marvel, come Angela Bassett, Ben Affleck, Chris Evans, Djimon Hounsou, Hugo Weaving, Idris Elba, Josh Brolin e tanti altri…

Doom Patrol 2: recensione della stagione della serie DC

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Doom Patrol 2: recensione della stagione della serie DC

Arriva il 28 settembre su Amazon Prime Video Doom Patrol 2, seconda stagione dello show basato sulla singolare squadra DC Comics degli anni ’60 creato da Bob Haney e Arnold Drake. Con lo show tornano anche le bizzarrie e le stranezze che avevano caratterizzato il primo ciclo di episodi. La prima stagione era composta da 15 puntate, mentre questa seconda si ferma a 9: il progetto iniziale era di 10 episodi, tuttavia la chiusura dei set a causa della pandemia ha cambiato i piani in corso d’opera e il risultato è stato ottimizzato per dare alla serie una conclusione degna della sua “anarchia” tematica.

La storia riparte da dove si era interrotta, con i protagonisti rimpiccioliti a causa della battaglia contro Mr. Nobody. I loro sforzi, ora, sono tutti rivolti a recuperare le dimensioni normali, mentre la squadra da una parte fa i conti con le proprie debolezze e dall’altra cerca di accogliere al meglio la piccola Dorothy, nuovo membro del team e figlia di Niles Caulder (Timothy Dalton).

Doom Patrol 2, dove eravamo rimasti

Questa seconda stagione rielabora tutti gli elementi della prima, cercando di mantenere sempre alto il livello di stramberia messo in piazza dagli showrunner, che si avvalgono dei personaggi insoliti che la serie stessa mette a disposizione, ma si concentra anche molto sui legami affettivi che legano proprio questi personaggi, in particolare riflette sul legame padre figli e su quello che può voler dire anche in situazioni in cui le famiglie coinvolte non sono esattamente canoniche.

Nonostante questo approccio insolito, la serie abbraccia comunque i canoni del racconto di formazione dell’eroe, che deve fare i conti con il proprio corpo, con le proprie abilità, e deve scegliere in che modo sfruttarle. Una parabola classica che si inserisce nel contesto strambo e originale di Doom Patrol e la incorona il prodotto più originale che il panorama cine-tele fumettistico offre ad oggi, nonostante l’inflazione di eroi dei fumetti arrivati su grande e piccolo schermo.

Questioni di famiglia

Doom Patrol 2 conferma anche che il lavoro della DC sulle produzioni televisive è molto più efficace rispetto a quello che è stato fatto fino ad ora al cinema, in netto contrasto con ciò che è accaduto in casa Marvel, in cui fino ad oggi vale il contrario. Entrambe le famiglie di supereroi, però, si stanno affacciando ad un rimescolamento importante che da una parte vede riscrivere la storia delle serie tv di genere, con Disney+ come teatro principale, dall’altra vede il mondo del cinema, con Warner Bros a guida, ridisegnare le sue storie e attingere anche dalla tv, per rimettere in carreggiata gli eroi DC, mettendo sotto i riflettori anche i meno noti.

Doom Patrol 2 porta avanti i punti di forza della prima stagione e si conferma un prodotto molto interessante ed originale, dai toni dark, ma anche dal cuore grande, come sempre accade quando i supereroi protagonisti formano anche una strampalata. Il cliffhanger finale lascerà con il fiato sospeso, ma anche con il bruciante desiderio di sapere cosa accadrà poi.

Ritorno al Futuro: per il cast un quarto capitolo è escluso

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Ritorno al Futuro: per il cast un quarto capitolo è escluso

Durante una conferenza virtuale con Wizard World (via ComicBook), Claudia Wells e James Tolkan, interpreti di Jennifer Parker e Strickland in Ritorno al Futuro, hanno parlato del futuro della saga e di un possibili quarto capitolo, sul quale ormai non fanno altro che susseguirsi voci da anni.

I due attori sono stati parecchio categorici sul fatto che la saga sia giunta al termine e che un nuovo episodio non avrebbe ragione di esistere. “C’è sempre qualcuno che dice: ‘Un giorno Robert Zemeckis farà Ritorno al Futuro 4’. La verità è che la saga è finita. Siamo a posto così. Il primo, il secondo e il terzo film. Siamo felicissimi così”, ha spiegato Talkan.

Wells ha invece aggiunto: “Bob Gale è sempre stato chiaro: ‘Non ci sarà mai Ritorno al Futuro 4’. Una volta ero ad un Q&A con Christopher Lloyd in un cinema dopo una proiezione del film. Tra il pubblico c’era l’artefice del video divenuto virale Brokeback to the Future. Chris lo guardò e disse: ‘Ecco il vostro Ritorno al Futuro 4, perché non ce ne saranno altri’.”

Nonostante le innumerevoli reunion alle quali abbiamo assistito nel corso degli anni, anche lo stesso Robert Zemeckis e il produttore Frank Marshall nel corso degli anni hanno dichiarato che mai e poi mai un nuovo capitolo della saga vedrà la luce. Anche Tom Holland – lo Spider-Man del MCU che di recente era stato protagonista di un video deepfake ispirato alla saga – aveva dichiarato che in passato ci sono state alcune discussioni sulla possibilità di riportare l’incredibile viaggio di Doc e Marty “a spasso nel tempo” sul grande schermo, idea che però è stata subito accantonata proprio per la “perfezione” rappresentata dalla storia raccontata attraverso i tre film originali.

Loki: i buchi di trama nel MCU che la serie potrebbe sistemare

Loki: i buchi di trama nel MCU che la serie potrebbe sistemare

L’attesa serie Loki potrebbe correggere alcuni buchi di trama e alcuni errori creati dall’Universo Cinematografico Marvel attraverso l’espediente del viaggio nel tempo. Avengers: Endgame e Spider-Man: Far From Home hanno ufficialmente segnato la fine della Saga dell’Infinito, e ora i Marvel Studios si preparano a percorrere nuovi territori narrativi attraverso tutta una serie di progetti destinati sia al grande che al piccolo schermo. Tuttavia, ciò non significa che il franchise non possa più rivisitare la propria storia, soprattutto ora che il concetto di viaggio nel tempo è stato definitivamente introdotto.

Viaggiare nel tempo e muoversi attraverso la realtà sarà un fattore molto importante nella Fase 4 del MCU, dal momento che diversi film e serie tv si occupano proprio di linee temporali e dimensioni alternative. Ciò riguarda anche la nuova serie Disney+ incentrata sul personaggio del Dio dell’Inganno. Dopo esserci impossessato del Tesseract e averlo usato per fuggire in Endgame, il villain interpretato da Tom Hiddleston si prepara a viaggiare nel tempo e ad intraprendere nuove avventure in Loki. I dettagli sulla trama dello show non sono ancora stati svelati, così come non sappiamo ancora quando la serie farà ufficialmente il suo debutto. Tuttavia, in precedenza è stato confermato che Loki viaggerà da un’era all’altra, diventando un’improbabile figura chiave in alcuni eventi storici.

È importante sottolineare che gli eventi primari di Loki saranno ambientati in una realtà ramificata secondo le regole del viaggio nel tempo stabilite in Endgame, anche se le leggi del viaggio nel tempo nel MCU stabiliscono che è possibile che gli imbrogli di Loki in passato abbiano già influenzato l’universo condiviso. In sostanza, tutto ciò che il Dio dell’Inganno ha fatto in passato sarebbe già accaduto nella linea principale del MCU: non sta cambiando gli eventi come il pubblico li conosce; sta colmando alcune lacune stabilite e correggendo alcuni celebri errori dell’universo. Le realtà in cui non ha cambiato nulla è rappresentata dai rami alternativi. Poiché lo spettacolo si concentrerà su come il Dio del male può influenzare gli eventi storici, i Marvel Studios potranno utilizzare la serie per affrontare alcune delle deludenti svolte creative del franchise o persino sistemare dei buchi di trama e offrire risposte migliori di quelle che sono già in nostro possesso.

Il falso Guanto dell’Infinito in Thor

Il Thor di Kenneth Branagh del 2011 ha aperto ufficialmente il cubo cosmico del MCU introducendo gli Asgardiani e i Nove Regni. Tuttavia, i Marvel Studios si erano già portati avanti in merito agli easter egg poiché il Guanto dell’Infinito è stato avvistato nel caveau di Odino (Anthony Hopkins) molto prima che venisse conferamta l’esistenza delle Gemme dell’Infinito. Tutto ciò ha afflitto il franchise creando esplicitamente un buco di trama attraverso la scena post-credit di Avengers: Age of Ultron in cui vediamo Thanos (Josh Brolin) indossare il Guanto di metallo nonostante non avesse alcun accesso al tesoro del Padre del Tutto. Thor: Ragnarok ha provato a correggere il problema dicendo tutto ciò che si trovata nella Cripta di Odino era falso, il che solleva in primo luogo una questione: perché Odino avrebbe avuto un Guanto dell’Infinito contraffatto?

Loki potrebbe fornire una risposta divertente a questa domanda. Essendo fedele alla sua natura da imbroglione, il Dio dell’Inganno potrebbe rivelare di aver nascosto il falso Guanto dell’Infinito nel caveau del padre adottivo semplicemente come scherzo o come mezzo per sviare Odino dalle sue avventure nel tempo durante gli eventi di Loki. Combinando il falso Guanto con i poteri di persuasione mentale di Loki, si potrebbe far credere a Odino di avere le Gemme dell’Infinito. Considerando quanti anni aveva il Padre del Tutto – per non parlare di quanti vari ninnoli aveva in suo possesso -, è possibile che non se ne sia nemmeno accorto.

La conoscenza del Multiverso da parte di Mysterio

Spider-Man: Far From HomePrima ancora che l’esistenza del Multiverso nel MCU venisse correttamente stabilita attraverso la Fase 4, Quentin Beck/Mysterio (Jake Gyllenhaal) aveva già fatto il suo debutto sul grande schermo, sostenendo che proveniva da una dimensione alternativa. Ovviamente, come rivelato in Spider-Man: Far From Home, stava solo mentendo a riguardo per avvicinarsi a Peter Parker (Tom Holland) e avere accesso alla EDITH di Tony Stark (Robert Downey Jr.). Anche se tutto ciò che ha affermato essere in una realtà diversa si è rivelato falso, non era comunque troppo lontano da ciò che sarebbe effettivamente accaduto nel MCU, causando alcuni seri problemi.

È qui che i Marvel Studios potrebbero utilizzare Loki per spiegare come Mysterio e i suoi tirapiedi abbiano effettivamente avuto l’idea del Multiverso. Il truffatore potrebbe avere un incontro casuale con una delle persone di Beck, forse Peter Billingsley (William Ginter Riva), durante gli eventi del primo Iron Man, dove avanza l’idea che esistano linee temporali ramificate. Questo potrebbe far nascere un’idea nella mente degli ex dipendenti delle Stark Industries, che porterebbe poi al loro elaborato piano visto in Far From Home

La scomparsa di Lady Sif

lady sif Thor RagnarokUna delle domande persistenti lasciate senza una risposta dalla Saga dell’Infinito è la scomparsa di Lady Sif (Jamie Alexander). Da buon alleato di Thor (Chris Hemsworth), la guerriera è sempre stata coinvolta nelle prime avventure del Dio del Tuono nel MCU. Oltre ad essere apparsa nei primi due film di Thor, ha anche recitato nella serie Agents of S.H.I.E.L.D., apparendo ben due volte, l’ultima delle quali ha segnato il suo ultimo avvistamento nell’universo condiviso. In particolare, il personaggio è stato assente in Thor: Ragnarok e anche quando Thanos ha minacciato l’universo in Avengers: Infinity War. Sembrava quindi confermato che Lady Sif era tra le vittime della decimazione del Titano Pazzo, ma quando sono state riportate in Avengers: Endgame, tuttavia, non c’era comunque traccia del personaggio.

Chissà se i Marvel Studios hanno in programma di affrontare questo mistero in uno dei futuri film del MCU come Thor: Love & Thunder di Taika Waititi, anche se non hanno bisogno di aspettare così tanto per fornire una risposta. Dal momento che è possibile che Loki racconterà anche parti della storia dello stesso Dio dell’Inganno, lo show potrebbe rivelare che, come parte del periodo del villain come falso Odino (come abbiamo visto in Ragnarok), Loki ha deliberatamente inviato Lady Sif in una missione sconosciuta. Questo gli avrebbe reso più facile tenere il passo con la farsa e non essere catturato da Thor fino a quando non è tornato a casa ad Asgard.

Come il Tesseract è arrivato sulla Terra

Il Tesseract è stato principalmente sulla Terra nella storia conosciuta del MCU. Ha fatto la sua prima apparizione in Captain America: Il primo vendicatore: era stato cercato da Johann Schmidt/Red Skull (Hugo Weaving) e si è rivelato essere originario della Camera di Odino. A quel punto, era conosciuto solo come Cubo Cosmico, ma in seguito si scoprì che ospitava la Gemma dello Spazio. I Marvel Studios non hanno mai spiegato esplicitamente come e perché il Tesseract sia arrivato sulla Terra, ma l’idea generale è che sia stato spostato da Asgard per protezione.

Dal momento che la serie TV Loki includerà pesantemente il Tesseract, visto anche i viaggi nel tempo di personaggio titolare sarà protagonista, questo mistero potrebbe essere finalmente chiarito. Si potrebbe rivelare che invece di Odino che porta il Cubo Cosmico sulla Terra, è stato in realtà il Dio dell’Inganno a impersonare il Padre del Tutto, e che quindi c’era lui dietro il suo trasferimento da Asgard. Ha molto più senso rispetto al fatto che Odino creda che il Tesseract sarebbe molto più sicuro sulla Terra che ad Asgard, dove avrebbe potuto tenerlo d’occhio personalmente.

Perché Doctor Strange era nella lista dell’HYDRA

La scoperta dell’HYDRA in Captain America: The Winter Soldier ha rivelato ciò che il gruppo malvagio aveva combinato, inclusa una lista di persone che erano sotto il loro raggio, come Stephen Strange (Benedict Cumberbatch). A questo punto il personaggio doveva ancora diventare uno stregone, quindi è sorprendente perché abbia attirato l’attenzione dell’HYDRA. La mente dietro il MCU, ossia Kevin Feige, ha tentato di spiegarlo dicendo che anche prima di diventare Doctor Strange, Stephen aveva già un nome riconosciuto in quanto uno dei migliori chirurghi mai esistiti. Tuttavia, alcuni sono sempre stati scettici su questo ragionamento, sostenendo che sia troppo eccessivo.

I Marvel Studios possono davvero essere creativi nel modo in cui potrebbero risolvere questo mistero proprio in Loki. Lo show potrebbe rivelare il Dio dell’Inganno si è travestito dal brillante chirurgo per qualche motivo sconosciuto mentre viaggia nel tempo. In qualche modo, HYDRA potrebbe aver colto alcune delle sue attività insolite, rendendolo un bersaglio. Tuttavia, dal momento che era sotto copertura come Strange, il gruppo segue invece il vero Strange, spiegando perché il futuro Stregone Supremo era nella lista prima di diventare un maestro delle arti mistiche. Questo è anche un modo ingegnoso per connettere Loki con Doctor Strange in the Multiverse of Madness, poiché si vocifera già da tempo che i due prossimi progetti della Fase 4 del MCU saranno collegati tra loro.

L’occhio di Nick Fury

Da quando Nicky Fury (Samuel L. Jackson) ha rivelato in Captain America: The Winter Soldier di aver perso un occhio dopo essersi fidato troppo di qualcuno, i fan si sono sempre chiesti cosa gli fosse realmente successo. L’ex direttore dello SHIELD non è il tipo da divulgare segreti personali e ha fatto sembrare che avesse perso l’occhio dopo un intenso scontro. Sfortunatamente, il vero motivo si è rivelato essere una delusione, come spiegato finalmente in Captain Marvel. Il film con Brie Larson, infatti, ha rivelato che l’agente si è semplicemente avvicinato troppo al gatto alieno di Carol Danvers, Goose, facendosi graffiare l’occhio. Ammesso che il felino sia in realtà un Flerken, alla fine è stato comunque deludente per i fan, soprattutto a causa del modo in cui Fury ha descritto l’accaduto.

Loki potrebbe in qualche modo offrire una ragione più accettabile per la ferita di Fury, rivelando che il graffio di Goose non era l’unica ragione per cui ha perso l’occhio. Forse gli è successo qualcosa dopo l’infortunio iniziale che potrebbe adattarsi meglio al suo racconto in The Winter Soldier, con Fury ne ha semplicemente custodito il segreto. Da lì, i lividi sono diventati molto più gravi con conseguenti danni permanenti.

Fonte: Screen Rant

Henry Cavill su James Bond: “Coglierei al volo l’opportunità”

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Henry Cavill su James Bond: “Coglierei al volo l’opportunità”

Henry Cavill ha sicuramente accresciuto la sua fama grazie al ruolo di Superman nel DCEU, ma l’attore britannico ha avuto modo di dimostrare di essere molto più che l’interprete dell’eroe kryptoniano negli ultimi anni. Ha interpretato il cattivo principale in Mission: Impossible – Fallout, ha dato vita a Geralt di Rivia nella serie di successo The Witcher e adesso sta ricevendo ampi consensi per il ruolo di Sherlock Holmes in Enola Holmes.

Nonostante l’uscita della Snyder Cut di Justice League il prossimo anno su HBO Max, non sappiamo ancora con certezza quale sarà il futuro cinematografico del suo Superman. Tuttavia, l’attore potrebbe avere tra le mani un’opportunità altrettanto appetitosa. È da tempo infatti che il nome di Cavill viene associato al ruolo di prossimo James Bond, anche se al momento non sappiamo ancora chi raccoglierà l’eredità di Daniel Craig dopo l’uscita nelle sale dell’attesissimo No Time to Die.

Adesso, in una recente intervista con GQ, Henry Cavill ha parlato ancora una volta della possibilità di vestire i panni dell’iconico agente segreto, confermando che semmai dovesse arrivare una chiamata da parte dei produttori, ovviamente non si tirerebbe indietro. “Se Barbara Broccoli e Michael G. Wilson fossero davvero interessati a me, coglierei assolutamente l’opportunità”, ha dichiarato l’attore. “Ora come ora, è tutto campato in aria. Vedremo cosa succederà. Ma sì, è chiaro che mi piacerebbe interpretare Bond. Sarebbe molto, molto eccitante”.

Sempre nel corso della medesima intervista è stato chiesto a Cavill di commentare il suo futuro nel DCEU, ma l’attore si sarebbe rifiutato di parlarne. Di recente abbiamo appreso che Cavill potrebbe non essere coinvolto nelle riprese aggiuntive della Snyder Cut, anche se in merito non esistono ancora conferme ufficiali. Per quanto riguarda il suo ritorno nei panni di Superman in un nuovo film, al momento la voce più accreditata è quella secondo cui l’attore dovrebbe tornare nei panni dell’uomo d’acciaio in un ruolo minore in uno dei prossimi titoli dell’universo condiviso.

Star Wars: Keira Knightley credeva di aver interpretato Padme

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Star Wars: Keira Knightley credeva di aver interpretato Padme

A quanto pare, Keira Knightley non ha dei ricordi molto chiari del suo ruolo in Star Wars – La minaccia fantasma. Esplosa all’inizio degli anni 2000, l’attrice britannica è diventata famosa grazie a pellicole quali Sognando Beckham e Love Actually, ma anche e soprattutto grazie alla saga di Pirati dei CaraibiDi recente Knightley ha preferito dedicarsi ad un cinema più intimo e a progetti più indipendenti, indirizzando la sua carriera verso un nuovo tipo di percorso.

Uno dei primissimi ruoli interpretato dall’attrice è stato proprio nel più grande franchise di tutti i tempi: Knightley ha infatti interpretato Sabe, una delle ancelle (nonché sua sosia) di Padme Amidala, nel primo episodio della trilogia prequel di Star Wars. In effetti, l’attrice venne scelta proprio per la forte somiglianza con Natalie Portman. Adesso, durante un’intervista con ComingSoon.net, è emerso che Knightley in realtà non ricorda molto di quell’esperienza, arrivando addirittura a confondersi sul personaggio che ha interpretato nel film: l’attrice era infatti convinta di aver interpretato proprio Padme.

“Chi ho interpretato? Non ero Padme? No, eri la sua ancella Sabe. Oh, ero Sabe? Ok. Sai, ho visto il film solo una volta. Credo di aver avuto 12 anni quando abbiamo girato, poi ho visto il film l’anno dopo e poi non l’ho mai più rivisto. Quindi ho interpretato Sabe… e non è morta? Ok [ride]. Spero che si sia goduta una vita lunga e felice da qualche parte su un pianeta lontano, lontano.

Avete mai discusso della possibilità di tornare nei panni del personaggio? Tornare a interpretare un personaggio di cui non ricordo neanche il nome? No. Dovrebbero parlarne, però. Sono certa che la sua vita sarà stata lunga e interessante [ride]. Com’è che si chiama? Sabe?”

Il petroliere: la trama, il cast e il significato del film

Il petroliere: la trama, il cast e il significato del film

Considerato un film spartiacque nella carriera del regista Paul Thomas Anderson, Il petroliere ha segnato l’inizio di una nuova poetica, che trova nell’esplorazione profonda dell’animo umano una delle sue tematiche principali. Il film ha inoltre permesso al regista di consacrarsi come uno dei migliori e più importanti della sua generazione. Seguito poi negli anni da The Master, Vizio di forma e Il filo nascosto, il film, il cui titolo originale è il suggestivo There Will Be Blood, è oggi considerato uno dei migliori dal 2000 ad oggi. Vien inoltre indicato da molti come uno dei grandi capolavori contemporanei.

Dopo aver diretto Ubriaco d’amore nel 2002, Anderson si prese una lunga pausa per ponderare bene il suo progetto successivo. Fu in questo periodo che entrò in contatto con il romanzo Petrolio! di Upton Sinclair, pubblicato nel 1927. Il regista rimase estasiato da quel racconto, e decise di trarre da quelle pagine il suo nuovo film. Il petroliere non è però una fedele trasposizione, al contrario. Anderson adattò infatti soltanto le prime cento pagine, poiché in esse erano contenuti i temi e la storia di suo interesse. Per il resto, decise di dar vita ad un racconto soltanto vagamente ispirato a quello narrato nel libro.

Nel 2007 il film uscì così nei cinema di tutto il mondo, ottenendo in breve tempo recensioni estremamente entusiastiche. La critica riconobbe subito nel film del regista una lucida riflessione sullo sviluppo degli Stati Uniti e sulla nascita del capitalismo. Il petroliere venne poi candidato a ben otto premi Oscar, tra cui miglior film, miglior regista e miglior sceneggiatura. Vinse però soltanto le statuette per il miglior attore Daniel Day-Lewis e per la miglior fotografia di Robert Elswit. Con il tempo, il suo prestigio è aumentato particolarmente, fino ad essere posizionato al terzo posto nel sondaggio dedicato ai più grandi film del XXI Secolo.

Il petroliere: la trama del film

La vicenda si apre negli Stati Uniti del 1989, nel pieno di un periodo che ha visto nella ricerca del petrolio il suo unico scopo. Nel deserto del New Mexico, anche Daniel Plainview è a caccia dell’oro nero. Con il tempo, grazie alla sua intraprendenza e alla sua sete di potere, l’uomo diventa un ricco uomo d’affari, sempre pronto ad espandere i propri confini. In questo lo aiuta anche H.W., figlio che ha adottato in seguito alla morte di uno dei suoi lavoratori. Con questi si presenta infatti come un amorevole padre, influenzando positivamente i proprietari dei terreni che aspira a fare suoi. L’uomo sembra ormai totalmente corrotto dal potere raggiunto, ma questo si rivela essere anche la sua dannazione.

Si giunge al 1911, anno decisivo per Plainview. Questi, su proposta del giovani predicatore Eli, ha ora modo espandere i propri possedimenti anche a Little Boston, in California, dove sembra essere nascosto un grande giacimento di petrolio. Eli si dimostra inizialmente favorevole all’arrivo dell’uomo, ma nel momento in cui comprende che gli equilibri del paesino verranno irrimediabilmente stravolti dalla sua ricerca, decide di opporsi. Plainview si ritroverà dunque ad essere etichettato come un orco malvagio, la cui sete di potere sembra inarrestabile. Gli scontri che da qui si genereranno saranno decisivi per la morte e la rinascita dell’America capitalista.

Il petroliere cast

Il petroliere: il cast del film

Quello di Daniel Plainview è indicato come uno dei personaggi più complessi e affascinanti di sempre. L’interpretazione che il premio Oscar Daniel Day-Lewis ne ha dato è allo stesso tempo considerata una delle performance migliori della storia. Anderson ha raccontato di aver scritto il personaggio proprio pensando all’attore. Dal canto suo, Day-Lewis accettò di ricoprire la parte ancor prima di leggere la sceneggiatura completa. Noto per le sue meticolose ricerche sui personaggi che interpreta, l’attore iniziò a condurre una serie di ricerche sui cercatori di petrolio dell’epoca. Inoltre, lavorò a lungo sulla propria voce, ascoltando registrazioni di personalità dell’epoca in cui il film è ambientato. Tutto ciò lo portò ad ottenere meritatamente il premio Oscar per il miglior attore.

Altra figura chiave del film è quella del predicatore Eli Sunday, interpretato nel film dall’attore Paul Dano. Questo, in realtà, originariamente doveva interpretare il fratello Paul Sunday, un ruolo particolarmente piccolo all’interno del film. Anderson, però, rimase così colpito dalla sua interpretazione di Paul che decise di assegnarli anche il ruolo di Eli, trasformando così i due in fratelli gemelli. Anche Dano non ha poi voluto essere da meno rispetto a Day-Lewis, e condusse numerose ricerche per poter comprendere meglio la mentalità del suo personaggio principale. Pretese inoltre che, nella scene che lo richiedeva, il collega lo picchiasse realmente con schiaffi e botte varie. Ciò gli permise di rimanere nella parte e fornire una performance migliore.

Il petroliere: il significato del film

Film tanto affascinante quanto ricco di riflessioni, Il petroliere si è affermato per la sua grande capacità di dar vita ad un racconto epico incentrato sulla nascita dell’animo capitalista. Nel corso del film si assiste infatti all’ascesa di Daniel Plainview da semplice cercatore di petrolio a proprietario di un vero e proprio impero fondato sull’oro nero. L’intera narrazione mira a rendere evidente come in quel periodo storico sia germogliato il seme dell’avidità incondizionata, che ancora oggi sembra essere uno dei valori su cui si fondano le società. Plainview espande il suo dominio a scapito di chiunque, finendo in una spirale di follia che lo porta a perdere ogni contatto con l’umanità. Coloro che lo circondano, dal figlio adottivo al fratello, vengono infatti visti come meri strumenti attraverso cui poter raggiungere ulteriore potere.

La forza dominante del capitalismo è così sempre più evidente man mano che la narrazione procede. In ciò si inserisce anche una stretta connessione con la fede religiosa. Il contrasto tra Plainview ed Eli sottolinea la differenza esistente tra avidità materiale e ricerca di spiritualità. Ma con il rivelarsi della natura corrotta del predicatore, sembra emergere come anche la fede abbia infine ceduto e si sia corrotta e macchiata. Anche ciò che era sacro è infine stato vinto dal desiderio di potere e lussuria. Con il finale, la morte di questi valori sembra compiersi in modo inequivocabile. Considerato ciò, molti critici hanno ritrovato nella storia di Il petroliere una parabola sul fallimento dei principi fondativi degli Stati Uniti in nome di valori spesso opposti, e quasi sempre in senso negativo.

Il petroliere: il trailer e dove vedere il film in streaming

Film imprescindibile, è possibile fruire di Il petroliere grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti presente nel catalogo di Chili Cinema, Now TV e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene inoltre notare che il noleggio prevede dei tempi di scadenza entro i quali è necessario guardare il titolo. Con un abbonamento generale, invece, si avrà modo di guardarlo senza limiti e con maggiore libertà. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione lunedì 28 settembre, alle ore 21:15 sul canale La7.

Fonte: IMDb

Ghostbusters: Legacy, per Ernie Hudson è il film che i fan aspettavano

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Dopo che il progetto è stato in sviluppo per diversi anni, Ghostbusters: Legacy vedrà finalmente la luce a Marzo del prossimo anno. Il film sarebbe dovuto arrivare nelle sale quest’estate, ma è stato posticipato al 2021 a causa della pandemia di Covid-19. Naturalmente, i fan sperano che il terzo capitolo della saga (che ignorerà quanto raccontato nel reboot al femminile di Paul Feig del 2016) si collegherà direttamente ai primi due film usciti negli anni ’80, e a quanto pare sarà proprio così…

A parlare del film in una nuova intervista con Yes Have Some è stato Ernie Hudson, che tornerà a vestire i panni di Winston Zeddemore. Nonostante non abbia potuto rivelare alcun dettagli specifico sulla trama, Hudson ha anticipato che Ghostbusters: Legacy è il film che i fan morivano dalla voglia di vedere. “Quando ho ricevuto la sceneggiatura, dopo averla finita di leggere ho pensato: ‘Non soltanto sta accadendo, ma questa storia è veramente bella’. È assolutamente in linea con ciò che i fan speravano di vedere. Si lega davvero ai primi due film.”, ha spiegato l’attore.

Il fatto che Hudson fosse particolarmente eccitato quando ha letto la sceneggiatura di Legacy, fa ben sperare per il risultato finale. Ovviamente, i fan hanno già iniziato a speculare sul modo in cui il nuovo film si collegherà ai due originali. Una delle teorie più accreditate è quella secondo cui i personaggi di Finn Wolfhard e Mckenna Grace siano in realtà i nipoti di Egon Spengler (Harold Ramis). Il primo trailer del film ha visto i due ragazzini scoprire alcune delle apparecchiature originali degli Acchiappafantasmi, il che dimostra che il franchise tornerà alla sue radici in grande stile.

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon e Paul Rudd.

Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, è il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

Alien: Katherine Waterston aperta ad un nuovo film

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Alien: Katherine Waterston aperta ad un nuovo film

Lo scorso mese Ridley Scott aveva confermato di essere ancora al lavoro su un nuovo film della saga di Alien. Il tutto era avvenuto durante un’intervista con Forbes, nella quale il celebre regista non aveva nascosto i suoi dubbi in merito all’approccio da adottare con il nuovo film rispetto alla proprietà in generale (probabilmente, anche in considerazione del flop di Alien: Covenant). 

All’epoca Scott aveva spiegato: “Un nuovo film è in programma. Con Prometheus e Covenant abbiamo provato a seguire una nuova strada e a reinventarci. Qualora andassimo avanti con la saga, non credo racconteremo una storia ambientata prima dei fatti narrati in Prometheus. Ciò che è stato fatto è già sufficiente. Adesso i fan si stanno facendo una serie di domande fondamentali: Alien, il facehugger, il chestubster… è stato già detto tutto su di loro o c’è ancora altro da raccontare? Noi continuiamo a chiedersi se si dovrebbe ripartire da zero, e magari provare a conservare il ‘brand’ Alien solo in funzione del franchise. La domanda fondamentale continuano ad essere questa.”

Nonostante la scarsa accoglienza riservata a Alien: Covenant, pare che l’esperienza sul set sia stata incredibilmente piacevole per diversi attori del cast, come ad esempio Katherine Waterston, che nell’ultimo titolo della saga ad essere arrivato al cinema ha interpretato il ruolo di Daniels, un’esperta di terraformazione. In una recente intervista con The Playlist, l’attrice statunitense ha ammesso che amerebbe tornare a recitare per un film del franchise. 

Waterston ha espresso entusiasmo all’idea di riprendere il suo ruolo, dicendo che accetterebbe un altro film “in un batter d’occhio”. L’attrice ha anche ammesso di essere all’oscuro del destino di Daniels alla fine di Covenant. “Mi è piaciuto molto lavorare con Ridley e mi è piaciuto recitare quella parte”, ha spiegato. “Spero di poterlo fare di nuovo! Mi piacerebbe! Spero che sia ancora viva!”

Alien: proseguire con i prequel o ripartire da zero?

Ridley Scott sembra fortemente intenzionato a far proseguire il franchise di Alien, anche se ciò dovesse significare far ripartire la storia “da zero”. Nonostante Alien: Covenant ha lasciato una porta aperta per un eventuale prosieguo, Scott sembra essere consapevole che forse è arrivato il momento di svecchiare in qualche modo il franchise, optando per nuove soluzioni narrative. Sarà davvero così? Solo il tempo ce lo dirà…

Falcon and the Winter Soldier: prima foto di Erin Kellyman sul set

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Dopo le foto di Sebastian Stan sul set di The Falcon and The Winter Soldier, oggi arriva anche la prima foto di Erin Kellyman in quello che al momento è un personaggio misterioso. L’attrice che entrata a far parte del cast della serie prima dell’inizio delle riprese non ha mai rivelato il suo ruolo e si ipotizza che possa interpretare Sharon Ventura, uno dei membri del gruppo di cattivi The Grapplers, ma è stato anche detto che potrebbe interpretare un altro membro, Songbird.

Dunque al momento non sappiamo il ruolo che avrà nella nuova serie tv in arrivo su Disney+ dei Marvel Studios, ma eccola che è pronta a recitare sul set:

 

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The Falcon And The Winter Soldier, la serie tv

The Falcon and The Winter Soldier è la serie di prossima uscita nel quale Anthony Mackie e Sebastian Stan  riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.

Vi ricordiamo che nel cast di The Falcon and The Winter Soldier è previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.

Probabile, visti gli esiti di Avengers: Endgame, che lo show si concentrerà sulla dinamica  del rapporto tra le due figure più vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per garantire la sicurezza mondiale.

John David Washington vorrebbe interpretare Mister Fantastic nel MCU

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Dopo aver interpretato il ruolo del “Protagonista” in Tenet di Christopher Nolan, John David Washington è ormai entrato nel mirino dei fantacasting relativi ai progetti Marvel e DC più disparati. Naturalmente, gli stessi attori percepiscono queste immaginarie associazioni come lusinghiere e affettuose, e Washington non sembra essere da meno.

Durante una recente intervista con Nerd Reactor proprio in occasione della promozione di Tenet, all’attore è stato chiesto specificamente dei ruoli nei film di supereroi, e lo stesso ha dichiarato di essere assolutamente aperto all’idea. “Ce ne sono così tanti. Penso che dipenda da chi me lo chiede, da cosa il regista vuole fare con me”, ha spiegato John David Washington. “Vedremo… voglio restare aperto alla possibilità. Non voglio precludermi nulla. Ci sono così tanti personaggi che non sono ancora stati introdotti in nessuno dei film. Mi piacerebbe vedere cosa verrebbe loro in mente, semmai dovessero chiedermelo.” 

Ovviamente, un personaggio dell’universo Marvel che molti fan vorrebbero vedere interpretato da Washington è Reed Richards, il leader dei Fantastici Quattro. Alla domanda specifica su cosa risponderebbe se il presidente dei Marvel Studios gli offrisse la possibilità di interpretare Mister Fantastic, l’attore ha risposto: “Direi: ‘Bene, grazie a voi, grazie per aver organizzato questo incontro. Dove devo firmare?’.”

In realtà, non è la prima volta che Washington si trova a parlare della possibilità di recitare in un cinecomic e di commentare i ruoli in cui i fan vorrebbero vederlo. Tempo fa, sempre durante un’intervista in occasione della promozione di Tenet, Washington aveva commentato la possibilità di interpretare Lanterna Verde nel DCEU, ricevendo il sostegno di Christopher Nolan, il quale lo aveva definito “una scelta eccellente.”

Tenet di Christopher Nolan arriverà al cinema il 03 Agosto. Il cast annovera John David WashingtonRobert PattinsonElizabeth DebickiMichael CaineKenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di uscita di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale.

The Midnight Sky: prime foto ufficiali del film diretto e con George Clooney

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Arrivano da Vanity Fair, le prime foto ufficiali di The Midnight Sky, il nuovo film diretto e interpretato da George Clooney. Come possiamo vedere dalle prime foto nel cast anche Felicity Jones (Rogue One: a Star Wars story), David Oyelowo (Selma: la strada per la libertà) e Kyle Chandler (Super 8).

Basato sul libro di Lily Brooks-Dalton, adattato per il cinema da Mark L. Smith The Midnight Sky debutterà in streaming su Netflix nel dicembre del 2020.  La pellicola racconta uno scegnario post-apocalittico e segue Augustine (George Clooney), uno scienziato solitario nell’Artide che cerca di impedire a Sully (Felicity Jones) e ai suoi colleghi astronauti di rientrare sulla Terra, colpita da una misteriosa catastrofe globale. Clooney dirige l’adattamento dell’acclamato romanzo di Lily Brooks-Dalton La distanza tra le stelle, e lo interpreta a fianco di David Oyelowo, Kyle Chandler, Demián Bichir e Tiffany Boone.

The Witcher 2: Basil Eidenbenz al posto di Thue Rasmussen nel cast

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E’ il sito americano Deadline ha rivela in cambio nel cast di The Witcher 2, l’attesa seconda stagione della serie tv The Witcher. Infatti da quanto apprendiamo Basil Eidenbenz (Victoria) interpreterà il popolare Witcher Eskel nella rielaborazione della seconda stagione della serie di successo di Netflix The Witcher.

Thue Ersted Rasmussen, che era stato originariamente scelto per il ruolo che si stava dirigendo nella stagione 2 e ha girato scene alla fine di febbraio e all’inizio di marzo prima che la produzione venisse interrotta a causa dell’escalation della pandemia di coronavirus, ha annunciato questa settimana che avrebbe dovuto lasciare lo spettacolo “a causa del riprogrammazione a causa di COVID-19. “

In The Witcher 2 confermati Henry Cavill (Mission: Impossible – Fallout, Justice League) nel ruolo di Geralt di Rivia, Anya Chalotra (Agatha Christie – La serie infernale, Wanderlust) nel ruolo di Yennefer e Freya Allan (La guerra dei mondi, Into The Badlands) nel ruolo di Ciri e Joey Batey (Knightfall, Strike) nel ruolo del personaggio più amato dai fan: Jaskier.

Si uniranno al cast per la seconda stagione di The Witcher Yasen Atour (Young Wallander) che interpreterà Coen, Agnes Bjorn (Monster) nel ruolo di Vereena, Paul Bullion (Peaky Blinders) che interpreterà Lambert, Thue Ersted Rasmussen (Fast and Furious 9) nel ruolo di Eskel, Aisha Fabienne Ross (The Danish Girl) nel ruolo di Lydia, Kristofer Hivju (Il Trono di Spade) che interpreterà Nivellen e Mecia Simson, nel ruolo di Francesca.

CORRELATE:

La serie sarà diretta da Stephen Surjik (The Umbrella Academy) per gli episodi 02×01 e 02×02, Sarah O’Gorman (Cursed) per gli episodi 02×03 e 02×04, Ed Bazalgette (The Last Kingdom) per gli episodi 02×05 e 02×08 e Geeta V. Patel (Meet The Patels) per gli episodi 02×06 e 02×07.

Riconfermati inoltre nei propri ruoli MyAnna Buring (Kill List) Tissaia, Tom Canton (Good Karma Hospital) Filavandrel, Lilly Cooper (Peterloo) Murta, Jeremy Crawford (Titans) Yarpin Zigrin, Eamon Farren (Twin Peaks) Cahir, Mahesh Jadu (Marco Polo) Vilgefortz, Terence Maynard (Maledetto) Artorius, Lars Mikkelson (House of Cards) Stregobor, Mimi Ndiweni (Black Earth Rising)Fringilla Vigo, Royce Pierreson (Judy) Istredd, Wilson Radjou-Pujalte (Hunter Street)Dara, Anna Shaffer(Harry Potter)Triss Merigold, Therica Wilson Read (Young Wallander) Sabrina.

La showrunner e produttrice esecutive di The Witcher, Lauren Schmidt Hissrich, ha dichiarato: «Anche per la seconda stagione è stato mantenuto un altissimo livello artistico del cast. Sophie Holland e il suo team hanno nuovamente selezionato i migliori attori per incarnare questi personaggi, siamo entusiasti di vedere queste nuove storie prendere vita sotto la direzione di registi tanto affermati.»

The Witcher 2: trama

The Witcher, serie fantasy basata sull’omonima saga bestseller, è il racconto epico di una famiglia e del suo destino. Geralt di Rivia, un solitario cacciatore di mostri, lotta per trovare il proprio posto in un mondo in cui le persone spesso si dimostrano più malvagie delle bestie. Il suo destino si intreccerà poi con quello di una potente strega e una giovane principessa con un pericoloso segreto. I tre si ritroveranno ad attraversare insieme un mondo sempre più instabile

La chiave: la trama e le curiosità sul film di Tinto Brass

La chiave: la trama e le curiosità sul film di Tinto Brass

Da molti considerato il film di carattere erotico più riuscito del regista Tinto Brass, La chiave si inserisce perfettamente all’interno del suo genere. Come per il successivo Monella, essa costruì un immaginario che ancora oggi, come nell’anno della sua uscita, il 1983, non manca di suscitare dibattiti per via dei suoi contenuti giudicati scandalosi. Il regista però, che da sempre è considerato uno dei maestri del genere erotico, non ebbe dubbi sull’importanza di portare al cinema tale storia, contribuendo così una volta di più alla rivoluzione dei costumi nel paese. Ciò fu possibile anche grazie alla figura della protagonista femminile, decisamente fuori dal canone.

L’idea per il lungometraggio nacque in Brass in seguito alla lettura dell’omonimo romanzo dello scrittore giapponese Jun’ichirō Tanizaki, pubblicato nel 1956. Nel realizzare un adattamento di questo, il regista decise di apportare delle considerevoli modifiche, a partire dal contesto della storia. La vicenda è infatti qui ambientata in Italia, durante il periodo fascista e alle soglie della Seconda guerra mondiale. Il film, dunque, mescola elementi piccanti con i reali eventi storici dell’epoca, rivelatisi traumatici per l’Italia e gli italiani. Ancora una volta, Brass sembra così servirsi del genere erotico per distrarre lo spettatore, scatenare la sua immaginazione, raccontandogli però anche di un concreto contesto e delle sue difficoltà.

Per Brass, La chiave fu un successo senza precedenti. Si tratta infatti del suo film più acclamato e ricompensato, che è divenuto in breve il suo maggior trionfo commerciale. La pellicola, infatti, si affermò come il titolo italiano dal maggior incasso nella stagione cinematografica del 1983-1984, e secondo in assoluto solo al film statunitense Flashdance. Ancora oggi, il titolo è estremamente ricercato e consigliato per la comprensione della poetica di Brass. Ad ogni suo passaggio in televisione, questo viene infatti scoperto o riscoperto da numerosi spettatori, attratti dalle vicende e dal modo in cui vengono raccontate.

La chiave: la trama del film

Ambientato a Venezia in pieno periodo fascista, il film ha per protagonista un anziano professore inglese, direttore della Biennale d’Arte. Questi ha una giovane moglie, Teresa, la quale gestisce una piccola pensione nel centro della città. La coppia, però, nasconde diversi problemi dal punto di vista coniugale, dove sono ancora alla ricerca di un equilibrio. Le cose iniziano a cambiare nel momento in cui Teresa scopre una chiave, volutamente lasciata in bella vista, e che apre un cassetto della scrivania del marito dove è contenuto un misterioso diario. Leggendolo, ella scopre aspetti del marito sconosciuti. In esso, infatti, sono contenuti tutti i suoi desideri sessuali più sfrenati.

La moglie, comprese le intenzioni del marito, inizia a sua volta a scrivere un diario, a cui confida della propria passione per il giovane Laszlo, fidanzato ungherese della figlia Lisa. Tra i due coniugi prende così vita un ambiguo e perverso dialogo tramite i rispettivi diari. Un gioco che permette ai due di ristabilire un intesa sessuale grazie alle reciproche e indicibili confessioni. Andando avanti nel loro gioco, i due coniugi rivoluzioneranno la loro storia d’amore, non senza incontrare diversi ostacoli. Intanto, mentre loro portano avanti ciò, la Storia va avanti, fino ad arrivare al drammatico annuncio di Mussolini riguardante l’ingresso in guerra dell’Italia.

La chiave film

La chiave: il cast del film

Come per molti dei suoi film, Brass fu aiutato anche in questo caso dall’adorata moglie Carla Cipriani. Fu lei a consigliargli di realizzare una trasposizione del romanzo giapponese, sin dalla pubblicazione di questo in Italia nel 1964. Brass, infine, si convinse e tentò per anni di realizzare il film. La sua attesa fu in realtà legata al suo desiderio di avere come protagonista l’attrice Stefania Sandrelli. Lei era l’unica attrice presa in considerazione per il ruolo di Teresa, ma poiché il personaggio è indicato come una donna sulla quarantina, il regista aspettò che l’attrice avesse all’incirca quell’età. Una volta compiuti 37 anni, la Sandrelli poté finalmente recitare nel film, dando vita inoltre a delle memorabili scene di nudo.

Nel corso di interviste successive all’uscita del film, la Sandrelli dichiarò di essere stata inizialmente spaventata dalla trama del film. Essa ruotava grossomodo intorno al sesso, e le richiedeva una performance inedita. L’attrice, però, non si tirò indietro. Determinata a recitare ogni ruolo possibile, affermò che le scene di nudo non furono un particolare problema per lei. Al contrario, fu sorpresa di constatare come nonostante fosse svestita rimase ugualmente a suo agio, a tal punto da non avere l’impressione di essere realmente nuda. Accanto a lei, poi, per il ruolo del marito Brass volle l’attore inglese Frank Finlay. Il regista lo trovò a Londra, mentre era alla ricerca del giusto interprete, intento a recitare nello spettacolo teatrale Amadeus.

Nel cast del film si annovera poi la presenza degli attori Franco Branciaroli nel ruolo di Laszlo e di Barbara Cupisti in quelli di Lisa. Come in ogni suo film, infine, anche in La chiave Brass appare in un celebre cameo. Questi può essere infatti identificato nel ruolo del padre confessore che ascolta i peccati della protagonista. Altri due celebri comparse nel film sono anche quelle degli attori Ugo Tognazzi nei panni di un ubriaco di strada, e del figlio Ricky Tognazzi, che dà invece volto ad uno degli studenti presenti nel film. Grazie alla popolarità degli interpreti che vi partecipavano, il film ottenne così ulteriore pubblicità. La Sandrelli, in particolare, si affermò nuovamente come icona di bellezza e di bravura.

La chiave: il trailer e dove vedere il film in streaming

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, La chiave sarà trasmesso in televisione sabato 26 settembre, alle ore 21:20 sul canale Cielo. Il film però disponibile anche all’interno delle piattaforme streaming Chili Cinema e Google Play. Per vedere il film, sarà sufficiente aprire il sito e selezionare il titolo, procedendo con il noleggio o l’acquisto al costo di 3 o 6 euro. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. In alternativa, il film è disponibile completo anche su YouTube, dove si può trovare in lingua italiana.

https://www.youtube.com/watch?v=ItoiJ871dN8

Fonte: IMDb

Gaia Girace madrina del Social World Film Festival nella “sua” Vico Equense

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Sarà Gaia Girace la madrina della decima edizione del Social World Film Festival, che si terrà a Vico Equense dal 6 all’11 ottobre. L’attrice nota al grande pubblico per aver indossato i panni di Lila nella serie “L’Amica Geniale” sarà presente alla serata di apertura proprio in quella che è la sua città. Tra i primi ospiti internazionali annunciati spiccano quelli provenienti dal mondo Netflix come Maria Isabel Diaz Lago, la Sole della serie “Vis a Vis”, e Alvaro Rico, il Polo di “Elite.

Sarà una annata caratterizzata da eventi in presenza e iniziative online per adeguarsi alle disposizioni di sicurezza per il contrasto al Nuovo Coronavirus. «La nostra mission è da sempre quella di avvicinare ed educare il pubblico all’audiovisivo, e il lungo lockdown ha snaturato il rapporto tra cinema e fruitori. Ci adegueremo alle disposizioni di sicurezza da Covid-19 per incontri e proiezioni in presenza e per agevolare la partecipazione di tutti, dovuto al recente aumento di casi in Campania, il Festival avrà quattro dirette streaming quotidiane, quest’anno anche in VR 360° 3D grazie alla collaborazione con “The Virtual Reality Production”» così il regista e produttore Giuseppe Alessio Nuzzo, direttore generale del festival.

«Siamo felici di poter dar vita ad uno degli eventi che da 10 anni ha caratterizzato la nostra città che per l’occasione si veste a festa perché diventa epicentro del cinema sociale nel mondo. Per di più quest’anno le serate si terranno nel magnifico Castello Giusso, uno dei simboli della città, e siamo molto orgogliosi che la madrina di quest’anno sia una vicana doc, Gaia Girace, volto oramai noto in tutto il mondo» così Andrea Buonocore, sindaco di Vico Equense.

«Sarà un evento in totale sicurezza, gli ospiti internazionali seguiranno un rigido protocollo fin dal loro Paese di partenza e l’innovativa piattaforma online ci permetterà di raggiungere la cittadinanza ed il pubblico che non potranno godere dell’evento in loco. L’industria dello spettacolo e la cultura sono state duramente colpite dal Covid-19. Promuovere il festival anche quest’anno significa contribuire alla loro ripresa e creare un indotto per l’economia locale» spiega Annalisa Donnarumma, assessore alla cultura e al turismo del Comune di Vico Equense.

Il perno saranno come sempre i giovani che parteciperanno alle giurie, ai workshop, ai dibattiti anche attraverso una community online, un social network sicuro e protetto esclusivamente dedicato all’evento dove potranno discutere all’indirizzo www.socialfestival.com/live/. Sul portale è già possibile iscriversi per poter accedere alle proiezioni secondo il calendario del festival.

Selezionate 450 opere tra lungometraggi, documentari, cortometraggi e opere audiovisive, molte delle quali in anteprima assoluta ed europea, provenienti da 46 paesi dei 5 continenti. Tra le 19 sezioni, tra competitive e non, si segnalano i presidenti di giuria il regista americano Gavin Michael Booth (giuria Lungometraggi), lo sceneggiatore Maurizio Braucci (giuria cortometraggi), il direttore della fotografia Luca Bigazzi (giuria di qualità Focus).

Saranno 80 gli eventi aperti al pubblico fin dal mattino tra i quali la mostra fotografica alla S.S. Trinità e Paradiso dedicata ai 100 anni dalla nascita del regista italiano Premio Oscar Federico Fellini con 39 scatti della Cineteca Nazionale in collaborazione con Centro Sperimentale di Cinematografia.

In dieci anni di storia il Festival, che annovera come presidente onorario Claudia Cardinale, ha ospitato grandi nomi della cinematografia nostrana e internazionale come Giancarlo Giannini, Ornella Muti, Luis Bacalov, Michele Placido, Stefania Sandrelli, Katherine Kelly Lang, Valeria Golino, Leo Gullotta, Franco Nero, Maria Grazia Cucinotta, e nel 2019 Stefano Accorsi, Abel Ferrara e Itziar Ituno, l’ispettrice della “Casa di Carta”.

Non solo una rassegna cinematografica ma un momento di aggregazione culturale e sociale per giovani unico nel suo genere, un’esperienza di cooperazione e integrazione, un format cinematografico di denuncia e riflessione: il cinema sociale inteso come mezzo di comunicazione internazionale, confronto oltre che contenitore di critica, sviluppo e promozione. Il Social ha organizzato più di 500 giornate di attività cinematografica in Campania e nell’intera nazione, 40 eventi internazionali che hanno toccato 30 città dei cinque continenti da New York a Sydney passando per Tokyo, Los Angeles, Rio de Janeiro, Tunisi e Londra, coinvolgendo migliaia di spettatori e centinaia di protagonisti e istituzioni della cinematografia mondiale tra cui l’Academy degli Oscar (Margaret Herrick Library), le Università di Los Angeles UCLA e USC insieme a decine di Istituti Italiani di Cultura nel mondo.

Chris Hemsworth, Miles Teller e Jurnee Smollett nel nuovo film di Joseph Kosinski per Netflix

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Chris Hemsworth, Miles Teller e la scoperta di Lovecraft Country, Jurnee Smollett, sono stati scelti per entrare a far parte del cast del nuovo film di Joseph Kosinski, che sarà prodotto da Netflix e sarà un adattamento di Spiderhead, storia breve di George Saunders. La sceneggiatura è firmata da Rhett Reese & Paul Wernick (Deadpool). Kosinski ha già lavorato con Teller nel suo ultimo film, Top Gun: Maverick con Tom Cruise.

Spiderhead  è ambientato in un vicino futuro, in cui ai detenuti viene offerta la possibilità di offrirsi volontari come cavie da laboratorio nella speranza di abbreviare la pena. L’attenzione si concentra su due prigionieri che diventano pazienti per farmaci che alterano le emozioni che costringono i detenuti a cimentarsi con il loro passato in una struttura gestita da un brillante visionario che supervisiona il programma.

Il film sarà prodotto da Eric Newman per Screen Arcade attraverso il primo accordo del produttore con Netflix, insieme a Chris Hemsworth; Oren Katzeff e Geneva Wasserman per The New Yorker Studios; Reese & Wernick, Tommy Harper e Jeremy Steckler. Il racconto di Saunders è stato pubblicato per la prima volta sul New Yorker e successivamente raccolto nella sua antologia bestseller, Tenth Of December.

Chris Hemsworth ha appena scritto Extraction, il film d’azione prodotto da AGBO che è diventato il film Netflix più visto di sempre, con un sequel in arrivo. Smollett, che ha esordito nelle ultime stagioni di Friday Night Lights, ha recentemente recitato sul grande schermo in Birds Of Prey. Teller è molto noto sin da piccolo, i suoi film di maggiore successo sono stati Whiplash, The Spectacular Now e per la tv Too Old to Die Young.

Old: M. Night Shyamalan svela artwork e titolo del suo nuovo film

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Il regista M. Night Shyamalan ha svelato via Twitter il titolo e il primo artwork del suo nuovo film, un thriller che come apprendiamo oggi si intitolerà OLD. “Mi sembra come un miracolo che io sia qui a girare la prima inquadratura del mio nuovo film. Si chiama Old” così Shyamalan ha commentato le due immagini pubblicate oggi su Twitter.

L’artwork di OLD mostra una clessidra che vede scivolare via non granelli di sabbia ma piccole persone stilizzate e la didascalia recita: un nuovo viaggio dallo sceneggiatore e regista M. Night Shyamalan. È solo questione di tempo. La foto invece mostra il regista stesso, con tanto di mascherina chirurgica, mentre tiene in mano il ciak del film.

Deadline ha riportato di recente che il cast del film è formato da Rufus Sewell, Embeth Davidtz e Emun Elliott, in aggiunta a Gael Garcia Bernal, Eliza Scanlen, Thomasin McKenzie, Aaron Pierre, Alex Wolff, Vicky Krieps, Abbey Lee, Nikki Amuka-Bird e Ken Leung.

Shyamalan sarà ancora una volta produttore, sceneggiatore e regista del film, che si intitola Old. I dettagli della trama sono segreti, ma sembra che possiamo aspettarci una storia interconnessa con i suoi film precedenti. Secondo Collider, il nuovo film è ispirato al fumetto francese Sandcastle di Pierre Oscar Levy e Frederik Peeters. L’uscita del film è al momento fissata per il 23 giugno 2021.

https://twitter.com/MNightShyamalan/status/1309885689752936451?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1309885689752936451%7Ctwgr%5Eshare_3&ref_url=https%3A%2F%2Fdeadline.com%2F2020%2F09%2Fm-night-shyamalan-old-title-artwork-film-unveil-twitter-1234585776%2F

Avatar 3: le riprese sono quasi terminate

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Avatar 3: le riprese sono quasi terminate

Il regista James Cameron ha dichiarato che le riprese di Avatar 3 sono quasi completate. È passato più di un decennio da quando il primo film di grande successo è stato presentato in anteprima nelle sale, diventando il film con il maggior incasso di tutti i tempi fino a quando Avengers: Endgame lo ha superato l’anno scorso.

I fan hanno atteso con ansia l’arrivo di Avatar 2 da allora, ma Cameron è stato impegnato ad affrontare non solo uno, ma quattro sequel del campione d’incassi allo stesso tempo. La produzione dei film ha subito diversi rinvii e rallentamenti, non ultimo quello causato dalla pandemia di coronavirus, ma Cameron ha avuto la possibilità di riprendere le riprese a giugno.

Il primo film della serie di fantascienza segue il veterano disabile Jake Skully (Sam Worthington), che viene inviato in missione a Pandora, dove incontra i Na’vi, i nativi altamente evoluti del pianeta. Mentre i dettagli che circondano Avatar 2 sono stati principalmente tenuti nascosti, nuove immagini del film rivelano un mondo sottomarino su Pandora, con report che affermano che gran parte del film si svolgerà sott’acqua. Nessuna informazione su Avatar 3 è stata diffusa, a parte il fatto che la sua data di uscita è stata posticipata al 2024. Tuttavia, Cameron ha fornito un piccolo aggiornamento sui progressi del film.

Durante un’intervista con Arnold Schwarzenegger per promuovere il Vertice mondiale austriaco del 2020, Cameron conferma che le riprese di Avatar 3 sono quasi completate. Cameron ha spiegato che poiché circa quattro mesi e mezzo di produzione sono andati persi a causa del coronavirus, Avatar 2 è stato rinviato a dicembre 2022, ma che Avatar 3 si concluderà proprio a ruota. “Il giorno in cui consegneremo Avatar 2, inizieremo a lavorare per finire Avatar 3 – ha detto Cameron – Quindi in questo momento, sono impegnato nelle riprese in Nuova Zelanda. Stiamo girando il resto del live-action. Abbiamo da girare circa il dieci percento. Abbiamo completato al 100% le riprese di Avatar 2 e siamo quasi al novantacinque per cento per Avatar 3.”

CORRELATE:

Avatar 2 debutterà il 16 dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024, il quarto il 18 dicembre 2026 e il quinto il 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Ronin come Mulan nel fan-poster dedicato a Occhio di Falco

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Ronin come Mulan nel fan-poster dedicato a Occhio di Falco

La nuova fan art di Occhio di Falco in Avengers: Endgame riproduce il suo alter ego “vendicativo” Ronin prendendo ispirazione da un recente poster per il remake in live action targato Disney di Mulan. Interpretato da Jeremy Renner, il personaggio di Clint Barton, alias Occhio di Falco, ha fatto il suo breve debutto nel MCU in Thor del 2011 prima di diventare un elemento chiave dell’MCU in The Avengers, Avengers: Age of Ultron, Captain America: Civil War e Avengers: Endgame dell’anno scorso. Renner dovrebbe anche riprendere il ruolo nella serie tv per Disney+ Hawkeye che debutterà nel 2021.

Dato che non ha superpoteri, il personaggio è stato oggetto di battute da parte dei fan del Marvel Cinematic Universe in passato. Tuttavia, quando Barton ha assunto l’identità di Ronin in Avengers: Endgame dopo che la sua famiglia è stata cancellata dall’esistenza da Thanos (Josh Brolin), il personaggio è stato riscattato agli occhi di molti. Nuovo look e nuovo approccio hanno reso il personaggio sicuramente più cool e, immaginiamo, Renner più soddisfatto dell’accoglienza.

Ora, l’utente di Reddit T_Hawkeye007 ha condiviso un fan poster che mostra entrambi i lati della personalità di Barton. Il poster è stato ispirato dal poster del personaggio di Mulan, che mostrava il suo alter ego da soldato riflesso nella sua spada. L’artwork fa la stessa cosa con Barton, che immerge Occhio di Falco nella luce viola e mostra Ronin in costume riflesso nella sua spada. Eccolo:

Peter Pan & Wendy: Yara Shahidi sarà Campanellino

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Peter Pan & Wendy: Yara Shahidi sarà Campanellino

La Disney ha scelto Yara Shahidi, star di Grown-ish, per interpretare Campanellino nel prossimo live action Peter Pan & Wendy. Anche l’adattamento animato del classico di James Matthew Barry subirà quindi un trattamento “dal vivo”, come accaduto a molti classici, tra cui l’ultimo Mulan, che è arrivato direttamente su Disney+, saltando l’uscita in sala (Cina a parte).

Stando a quanto riportano i principali siti americani, l’attrice sarà adesso incaricata di interpretare la piccola e dispettosa fatina amica di Peter Pan, che in passato era stata interpretata da Julia Roberts, nel Hook di Steven Spielberg.

Yara Shahidi è diventata una brillante giovane stella a Hollywood negli ultimi anni dopo aver interpretato con successo il ruolo di Zoey Johnson nel dramma della ABC Black-ish. Da allora ha recitato nello spin-off, Grown-ish ed è apparsa anche in un altro spin-off Mixed-ish. Con questo casting, Shahidi sarà la prima attrice nera a interpretare Campanellino.

Peter Pan and Wendy sarà diretto da David Lowery, già regista del live action de Il Drago Invisibile. L’esordiente Alexander Molony avrà il ruolo di Peter, mentre l’esordiente Ever Anderson sarà Wendy. La Anderson è la figlia di Milla Jovovich e del regista Paul W.S. Anderson, ed è apparsa brevemente in Resident Evil: The Final Chapter nei panni di una giovanissima Alice. Jude Law sarà Capitan Uncino.

Peter Pan and Wendy dovrebbe arrivare al cinema: al contrario di quanto accaduto con Lilli e il Vagabondo, dunque, non sarà destinato a Disney+. Il film d’animazione originale, prodotto da Walt Disney e basato sull’opera teatrale “Peter e Wendy” di J. M. Barrie, è il 14° Classico Disney e venne distribuito nei cinema americani il 5 febbraio 1953.

The Good Doctor 4: rivelati i titoli dei primi tre episodi

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The Good Doctor 4: rivelati i titoli dei primi tre episodi

Mentre cresce l’attesa per il debutto di The Good Doctor 4, la quarta attesa stagione di The Good Doctor, oggi sono stati resi noti i titoli dei primi tre episodi della nuova stagione.  I primi episodi si intitoleranno rispettivamente Frontline, Part 1, Frontline, Part 2 e il terzo episodio dal titolo “Newbies”:

The Good Doctor 4

The Good Doctor 4 è la quarta stagione della serie tv The Good Doctor creata da David Shore per il network americano della ABC.

In The Good Doctor 4 Dr. Shaun Murphy (Freddie Highmore), un giovane chirurgo con autismo e sindrome dei savant, continua a usare la sua straordinaria regali medici presso l’unità chirurgica dell’ospedale San Bonaventura. Mentre le sue amicizie si approfondiscono, Shaun lavora più duramente di quanto abbia mai fatto prima di iniziare a uscire, mentre naviga nel suo ambiente e nelle sue relazioni per dimostrare ai suoi colleghi che il suo talento come chirurgo salverà delle vite. La serie è di David Shore (“House”), e “Lost” e “Hawaii Five-0” star Daniel Dae Kim.

In The Good Doctor protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy, Antonia Thomas come Dr. Claire Browne, Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez, Hill Harper come Dr. Marcus Andrews, Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman, Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever.

Jake McDorman: 10 cose che non sai sull’attore

Jake McDorman: 10 cose che non sai sull’attore

Nei primi anni duemila ha fatto impazzire le ragazzine di tutto il mondo grazie alla serie Greek per poi diventare il doppleganger televisivo di Bradley Cooper in Limitless. Di chi stiamo parlando? Ma ovviamente di Jake McDorman l’attore texano più adorabile di Hollywood e dintorni.

Oggi scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Jake McDorman, sulla vita privata e sulla sua entusiasmante carriera.

Jake McDorman film

10. Nato l’8 luglio del 1986 a Dallas, in Texas, Stati Uniti, Jake McDorman sin da bambini mostra un particolare interesse per il mondo dello spettacolo. Dopo aver fatto parte dei Boy Scouts of American – una delle più grandi associazioni boy scout degli Stati Uniti -, Jake abbandona l’associazione per cominciare a studiare recitazione ai Dallas Young Actors Studio. Una volta ottenuto il diploma, Jake si trasferisce a Los Angeles per intraprendere la carriera d’attore.

9. E’ il 2005 quando McDormand, dopo una lunga gavetta, ottiene la sua prima parte in un film. Si tratta di Echoes of Innocence, diretto da Todd Sims, un supernatural drama per teenagers che racconta la storia di una ragazza tormentata da visioni proprio come Giovanna d’Arco. Divisa tra due amori e con una madre schizofrenica paranoide, Sarah potrà fare affidamento solo sulla sua fede per superare tutte le avversità.

Dopo questa prima prova, superata a pieni voti con il ruolo del co-protagonista maschile, Jake McDorman continua la sua scalata verso l’olimpo hollywoodiano. Negli anni successivi, continua con il cinema e ottiene alcuni piccoli ruoli nei film Ragazze nel Pallone – Tutto o Niente (2006), Die Hard – Vivere o Morire (2007) e Aquamarine (2006).

Jake McDorman in Aquamarine

8. Uno dei film più amati dagli adolescenti dei primi anni duemila è senza dubbio Aquamarine, diretto da Elizabeth Allen, con un giovanissimo Jake McDorman al fianco di Emma Roberts, la cantante JoJo e Sara Paxton.

Il film – liberamente ispirato all’omonimo libro per bambini di Alice Hoffman – racconta la storia di Claire (Emma Roberts) e Hailey (JoJo), amiche per la pelle che vivono i Florida e passano le loro giornate sulla spiaggia, fantasticando sul bagnino Raymond (Jake McDorman) per il quale entrambe hanno una cotta.

Purtroppo però, la madre di Hailey, famosa biologa marina, ha deciso di accettare un nuovo importante lavoro e di trasferirsi in Australia con la famiglia alla fine dell’estate, costringendo così la figlia a cambiare scuola e a lasciare i suoi amici in Florida. Questa notizia sconvolge Hailey che teme, andando così lontano, di perdere la sua amicizia con Claire.

Durante l’estate, dopo una tremenda tempesta abbattutasi sulla Florida, le due amiche Hailey e Claire incontrano una sirena, Aquamarine (Sara Paxton), sulla spiagga e decidono di aiutarla in cambio di un desiderio. La sirena, costretta da suo padre a un matrimonio marino combinato, sogna invece di sposarsi per amore e con il bel Raymond. Nonostante entrambe le ragazze abbiano una cotta per il bagnino, decidono di aiutare Aquamarine a conquistare il cuore di Raymond e provare a suo padre, il re Tritone, di poter vivere una vita da umana. Le ragazze saranno quindi ricompensate con un desiderio, quello di una promozione per la madre di Hailey a Bay Bridge, in Florida, permettendo così alle amiche di restare unite.

Jake McDorman in American Sniper

7. Nel 2014 per Jake è tempo di grande cinema. L’attore viene infatti arruolato da Clint Eastwood per il suo nuovo film American Sniper in cui recita al fianco di Bradley Cooper e Sienna Miller.

Basato sull’omonima autobiografia di Chris Kyle, il film di Clint Eastwood racconta della storia di Chris Kyle (Bradley Cooper), un cecchino particolarmente dotato del corpo dei Navy Seal. Sposato con la bella Tanya (Sienna Miller), dopo il durissimo addestramento, Chris viene mandato in missione a Falluja, in Iraq, con il compito di proteggere i suoi colleghi dagli attacchi dei terroristi.

Chris riesce nell’impresa ma un particolare episodio lo lascia profondamente turbato. Il cecchino, infatti, per proteggere i suoi è costretto a uccidere una mamma e suoi figlio che stavano per attaccare i suoi commilitoni con una granata. Il suo sangue freddo gli permette di salvare molti dei suoi e Chris si guadagna il soprannome di Leggenda.

Nonostante in Iraq i terroristi abbiano messo una taglia sulla sua testa, Chris continua il suo lavoro e per ben quattro volte torna in guerra per mettere il suo talento al servizio del suo paese. Missione dopo missione, Chris continua a fare il suo lavoro, eliminado i nemici, proteggendo i suoi compagni d’armi – come Ryan “Bombarda” Job (Jake McDorman) – e consolidando la sua reputazione di cecchino. Ma alla fine del suo quarto turno in Iraq, stanco di essere sempre lontano da casa, da sua moglie Tanya e suo figlio Colton, Chris si allontana dai Navy Seal.

Grazie alla sua dedizione al lavoro e al suo incredibile sangue freddo, Chris Kyle diventa il cecchino più letale della storia delle forze armate americane. Una volta congedato, Chris prova a dare un nuovo senso dalla sua vita, aiutando i reduci come lui a superare il trauma della guerra.

Jake McDorman in Lady Bird

6. Dopo il successo ottenuto con American Sniper, Jake McDorman continua la sua carriera con film Lady Bird (2017), diretto da Greta Gerwig, con Saoirse Ronan, e presentato al Telluride Film Festival.

Il film racconta la storia di Christine McPherson (Saoirse Ronan), una ragazza che frequenta l’ultimo anno di un liceo cattolico della periferia di Sacramento. Christine – che si fa chiamare Lady Bird – vive con i suoi genitori, il fratello adottivo e la ragazza di quest’ultimo; in famiglia non c’è armonia e la ragazza non riesce ad andare d’accordo con i genitori che non sanno più cosa fare.

Il sogno di Christine è quello di lasciare Sacramento una volta finito il liceo e poter studiare in una delle prestigiose università della costa est degli Stati Uniti. La madre di Christine, Marion (Laurie Metcalf) non vuole assolutamente che la figlia vada così lontano da casa in un’università, inoltre, decisamente fuori dalla loro portata economica. Nonostante il disappunto della madre e i piccoli drammi dell’adolescenza, la piccola Lady Bird farà qualsiasi cosa pur di riuscire a realizzare i proprio sogni e fuggire da quella realtà provinciale che le sta fin troppo stretta.

In questo film – la cui storia è liberamente tratta dalla vita della stessa Greta Gerwig – Jake McDorman intepreta un ruolo secondario ma non per questo meno importante. In un’intervista a Dujour, l’attore ha dichiarato di sentirsi molto vicino al personaggio di Lady Bird e alla stessa regista.

“Dal momento in cui ho letto lo scrip ho capito che era qualcosa di speciale […] La mia generazione e quella di Greta erano alla disperata ricerca di un’identità e volevano essere parte di qualcosa di grande”. [fonte: Dujour]

Jake McDorman serie tv

5. Parallelamente alla sua carriera cinematografica, Jake McDorman comincia la sua scalata anche sul piccolo schermo. Nei primi anni duemila, infatti, vediamo l’attore texano impegnato con ruoli minori o comparsate in alcune delle più famose serie tv dell’epoca. Tra queste ricordiamo Run of The House (2003), Give Me Five (2004-2005), CSI: Miami (2006), Cold Case – Delitti Irrisolti (2007) e molti altri ancora.

Tra le comparsate più famose ricordiamo quella di Jake McDorman in Dr. HouseMedical Divisione. L’attore ha preso parte all’episodio 2×16, dal titolo Safe (in italiano Al Sicuro), andato in onda nel 2006. In questa puntata Melinda (Michelle Trachtenberg), dopo aver subito sei mesi prima un trapianto di cuore, viene portata in ospedale in preda a un violento shock anafilattico. Nonostante sia tenuta in una camera quasi sterile e controllata a vista dalla madre, Melinda continua ad avere queste crisi ed è compito di House e del suo team scoprirne la causa prima che sia troppo tardi.

Nell’episodio 2×16 Safe, Jack McDorman interpreta il ruolo di Dan, il fidanzato di Melinda che si intrufola di notte nella stanza della ragazza, rinchiusa in casa dalla madre. Sarà proprio grazie ai racconti delle scappatelle notturne dei due ragazzi che i medici di Melinda riusciranno ad arrivare a un diagnosi.

Jake McDorman in Greek – La Confraternita

4. A lanciare il talento televisivo di Jake McDorman è sicuramente la serie tv Greek – La Confraternita, andata in onda dal 2007 al 2011 per 4 stagioni e 74 episodi. La serie, trasmessa dalla ABC Family e da b, racconta delle vicende di una matricola che sogna di entrare a far parte di una famosa confraternita studentesca.

Rusty Cartwright (Jacob Zachar) è al suo primo anno alla Cyprus-Rodhes University, lo stesso college frequentato da sua sorella maggiore Casey (Spencer Grammar), decisa a tenere il fratello alla larga per non rovinare la sua reputazione. Mentre Casey, infatti, è estremamente popolare, Rusty è il tipico secchione a cui tutti stanno alla larga, compresa sua sorella il lizza per la carica di presidente della sua confraternita, la ZBZ (Zeta Beta Zeta).

Convinto di aiutare la sua fidanzata Casey, Evan Chambers (Jake McDorman), presidente della ΩΧΔ (Omega Chi Delta), offre un posto a Rusty che però il ragazzo rifiuta. Durante le sue prime settimane al campus, infatti, Rusty scopre che Evan tradisce sua sorella Casey regolarmente ed è deciso a smascherare il suo gioco.

A salvare il destino di Rusty al campus ci pensa Cappie (Scott Michael Foster), ex ragazzo di Casey nonché presidente della ΚΤΓ (Kappa Tau Gamma), una delle confraternite più pazze del college. Cappie offre a Rusty un posto nella Kappa Tau con l’intento di aiutare il ragazzo ad ambientarsi al college e di riavvicinarsi così a Casey.

Jake McDorman in Shameless

3. La carriera televisiva di Jake prosegue con un’altra grande serie tv, diventata un cult della televisione americana. Nel 2013 l’attore viene ‘castato’ per un ruolo secondario nella famosa serie Shameless, ideata da Paul Abbott.

La serie, racconta della vita di una sfortunata famiglia di un quartiere malfamato di Chicago. I Gallagher sono una famiglia molto povera e disfunzionale che combatte tutti i giorni con miseria, alcolismo e tossicodipendenza. A capo dei Gallagher c’è Frank (William H. Macy), drogato e alcolizzato, e che passa la maggior parte del suo tempo a ubriacarsi ni bar invece di occuparsi dei suoi sei figli.

Jake McDorman in Shameless interpreta Mark Pratt, capo di Fiona (Emmy Rossum) e suo fidanzato nella terza stagione della serie. Il personaggio di Mark Pratt compare in un arco di dieci episodi, andati in onda dal 2013 al 2014, dalla 3×09 “Frank the Plumber” alla 4×06 “Iron City”.

Jake McDorman in Limitless

2. A due anni da Shameless, Jake torna in tv ma stavolta con una serie che lo vede finalmente nei panni del protagonista. Stiamo parlando della serie Limitless, ideata da Craig Sweeny per la CBS e tratta dal romanzo Territori Oscuri di Alan Glynn.

La serie – considerata come un sequel dell’omonimo film del 2011 con Bradley Cooper – racconta la storia di Bryan Finch (Jake McDorman), un ragazzo ordinario che sviluppa capacità straordinarie. Dopo aver vissuto i primi trent’anni della sua vita da mediocre, fallendo in ogni cosa, per Bryan arriva finalmente la svolta. Un suo vecchio amico di scuola, incontrato per caso per strada, lo introduce a una nuova sostanza stupefacente chiamata NZT.

Questa droga, a differenza delle altre, ha il potere di sovrastimolare il cervello umano aumentando le capacità intellettive della persona che la assume. In poche parole, basta una semplice pillola trasparente di NZT per diventare la persona più intelligente al mondo. Ma come spesso accade, c’è sempre un lato negativo. Gli effetti collaterali di questa droga sono devastanti per il corpo umano che non può assumerla in eterno senza deteriorarsi lentamente.

Durante la sua prima esperienza con l’NZT, Bryan resta coinvolto in un’indagine dell’FBI ma, grazie all’aiuto dell’agente Rebecca Harris (Jennifer Carpenter), viene presto scagionato. I federali quindi decidono di assumere Bryan come consulente a patto che continui a utilizzare quella droga e metta le sue capacità al servizio della legge.

La serie, nonostante il suo incredibile protagonista e i camei di Bradley Cooper, è stata purtroppo cancellata dalla CBS dopo una sola stagione di 22 episodi.

Jake McDorman Instagram

1. Grazie ai suoi ultimi ruoli in serie tv e film di successo, Jake McDorman oggi sembra essere al lavoro su nuovi interessanti progetti che dovrebbero arrivare a partire dal prossimo anno.

Tra questi il più importante è sicuramente The Right Stuff (in italiano Talenti Spaziali), serie tv prodotta da Disney e National Geographic. Ispirata all’omonimo libro del 1979 di Tom Wolfe, la serie racconta la storia degli astronauti selezionati dalla NASA nel 1960 per partecipare al Progetto Mercury.

Il progetto Mercury è stato il primo programma di volo spaziale umano degli Stati Uniti, dal 1958 al 1963. L’obiettivo di questo programma era di lanciare per la prima volta l’uomo in orbita attorno alla Terra e riportarlo in sicurezza, prima dell’Unione Sovietica. Il gruppo di astronauti, chiamato Mercury Seven, era formato da Scott Carpenter, Gordon Cooper, John Glenn, Gus Grissom, Wally Schirra, Alan Shepard e Deke Slayton.

https://www.instagram.com/p/B_0Ygrpl8fi/?utm_source=ig_web_copy_link

La serie ripercorre tutte le tappe della missione della NASA e vanta nel suo cast, oltre a Jake McDorman, anche Patrick J. Adams, James Lafferty, Aaron Staton, Colin O’Donoghue e molti altri ancora. The Right Stuff (Talenti Spaziali) sarà disponibile a partire dal 9 ottobre 2020 solo sulla piattaforma streaming di Disney Plus.

Se volete essere sempre informati sulla vita privata e professionale di Jake McDorman, vi consigliamo di seguire il suo account Instagram, costantemente in aggiornamento.

 

Fonte: Wiki, IMDB, Dujour, Fandom

Black Adam: Aldis Hodge nel cast, sarà Hawkman!

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Black Adam: Aldis Hodge nel cast, sarà Hawkman!

Arriva dal The Hollywood Reporter la notizia che l’attore e astro nascente Aldis Hodge si è unito al cast di Black Adam, il film dell’UNIVERSO DC di Warner Bros prodotto da New Line Cinema. L’attore fattosi notare per i suoi ruoli in Straight Outta Compton; Jack Reacher: Never Go Back; The Invisible Man, è stato ingaggiato per interpretare Carter Hall.

Carter Hall, alias il supereroe perennemente reincarnato Hawkman e sarà anche un membro chiave della Justice Society of America, che avrà un ruolo significativo da svolgere nel prossimo film campione d’incassi dei supereroi DC Comics del 2021 con Dwayne Johnson (Red Notice;  Fast & Furious Presents: Hobbs & ShawJumanji: The Next Level ) nel ruolo di protagonista.

A far parte di Black Adam ci sarà anche il promettente Noah Centineo (Charlie’s Angels ; To All The Boys I’ve Loved Before; Masters of the Universe ), che interpreterà il suo compagno di squadra Atom Smasher. Ulteriori ruoli principali di Doctor Fate e Cyclone sono ancora in fase di casting, quindi ci aspettiamo di ricevere ulteriori notizie su questo fronte in un futuro non troppo lontano.

Black Adam sarà diretto da Jaume Collet-Serra (Jungle Cruise; The Commuter ) e si baserà su una sceneggiatura scritta da  degli  Adam Sztykiel ( Rampage; Scoob! ), riscritta da Rory Haines e Sohrab Noshirvani. Black Adam  è attualmente previsto per arrivare sale cinematografiche il 22 dicembre 2021, ma con la produzione che improbabile che inizi fino all’inizio del prossimo anno, quella data di uscita è molto probabile possa cambiare.

JL Snyder Cut, nuove riprese con il cast, budget passa a 70 milioni di dollari

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La produzione dell’attesissima Justice League Snyder Cut è in totale fermento e secondo il report del The Hollywood Report il regista Zack Snyder ha ottenuto l’ok per ritornare sul set ad ottobre con l’intero main cast. Tra le cose però che affascinano ci sono alcuni dettagli rivelati, come ad esempio il budget, che attualmente si aggirerebbe ad una cifra di 70 milioni di dollari. Inoltre le riprese aggiuntive trasformeranno la “Snyder Cut” in una serie limitata di quattro episodi, che dovrebbero riportare Ben Affleck nei panni di Batman, Henry Cavill nei panni di Superman e Gal Gadot nei panni di Wonder Woman per nuove scene. Anche Ray Fisher nei panni di Cyborg è pronto a riprendere il ruolo per quello che dovrebbe essere una serie di riprese di una settimana o più. Anche se va detto che al momento non c’è nessuna conferma ufficiale in merito al ritorno di tutti gli attori.

Per quanto riguarda il personaggio di Cyborg, sempre grazie alla fonte apprendiamo che Fisher sarebbe in trattative per un’apparizione in The Flash di Andy Muschietti. Pare che le trattative siano adesso in una fase di stallo per questioni puramente economiche, legate al ruolo che Cyborg avrebbe dovuto avere nella storia e allo screen time che sarebbe stato dedicato al personaggio: inizialmente Cyborg doveva avere un ruolo di rilievo nel film, ma in seguito la sua apparizione sarebbe stata ridotta soltanto a tre scene.

 

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Greta Scacchi: 10 cose che non sai sull’attrice

Greta Scacchi: 10 cose che non sai sull’attrice

Nata in Italia, l’attrice Greta Scacchi ha avuto modo di perseguire una carriera internazionale, comparendo in noti film e al fianco di celebri colleghi. Dagli anni Ottanta ad oggi, ha infatti dato prova di grande versatilità destreggiandosi con naturalezza tra generi e personaggi molto diversi. Non le sono poi mancati anche ruoli in apprezzati film italiani, che le hanno permesso di ottenere popolarità anche nel proprio paese d’origine.

Ecco 10 cose che non sai di Greta Scacchi.

Greta Scacchi instagram

Greta Scacchi: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti film internazionali. L’attrice debutta al cinema nel 1982 con il film La moglie… gli uccelli, per poi acquistare notorietà grazie a Coca Cola Kid (1985), Good Morning Babilonia (1987), La donna della luna (1988), Presunto innocente (1990), con Harrison Ford, I protagonisti (1992), Emma (1996), Il ronzio delle mosche (2003), Beyond the Sea (2004), di Kevin Spacey, Flightplan – Mistero in volo (2005), L’amore nascosto (2007), con Isabelle Huppert, Ritorno a Brideshead (2008), Un altro mondo (2010), La tenerezza (2017), con Micaela Ramazzotti, La ragazza nella nebbia (2017), Operation Finale (2018), con Oscar Isaac, Un viaggio indimenticabile (2018) e Waiting for the Barbarians (2019), con Johnny Depp.

9. È nota anche per i suoi ruoli televisivi. Parallelamente all’attività per il cinema, l’attrice non ha mancato negli anni di prendere parte anche a diverse produzioni televisive. Tra le prime e più celebri si ricordano il film Rasputin – Il demone nero (1997), e le serie Waterfront (1984), L’Odissea (1997), dove interpretava Penelope, e Daniel Deronda (2002). In seguito ha poi recitato in alcuni episodi delle serie Broken Trail – Un viaggio pericoloso (2006), Miss Marple (2006), Incubi e deliri (2006), Poirot (2013), A.D. – La Bibbia continua (2015), Guerra e pace (2016) e Versailles (2017). Nel 2018 ha invece interpretato Lady Jane Franklin nella prima stagione di The Terror.

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Nel corso della sua carriera l’attrice è stata in grado di conquistare critica e pubblico grazie ad alcune sue note interpretazioni. In particolare, una delle sue più apprezzate è quella nel film televisivo Rasputin – Il demone nero. Per questo titolo venne infatti nominata al Golden Globe come miglior attrice non protagonista, mentre vinse l’Emmy Awards nella medesima categoria. Per Broken Trail è invece stata candidata nuovamente a tale premio, a cui si è aggiunta una candidatura agli Screen Actors Guild Awards come miglior attrice protagonista.

Greta Scacchi, Vincent D’Onofrio e la figlia

7. Ha conosciuto l’attore sul set. Nel 1991 l’attrice aveva da poco iniziato ad ottenere popolarità, e venne chiamata a recitare per il film Ardore, dove conosce l’attore Vincent D’Onofrio, celebre per aver recitato in Full Metal Jacket. In breve, i due intraprendono una relazione, arrivando poi recitare nuovamente in Il sale sulla pelle, dove lei interpreta George McEwan, una giovane attratta da un pescatore scozzese di nome Gavin McCall, interpretato da D’Onofrio. La relazione tra i due aiutò certamente a dar vita all’intenso rapporto amoroso dei due personaggi protagonisti.

6. Hanno avuto una figlia. La relazione tra i due attori non è durata molto. D’Onofrio e la Scacchi sono stati insieme soltanto dal 1991 al 1993. Non sono noti i motivi della loro separazione, ma è noto che dal loro amore nacque nel 1992 la figlia Leila George. Questa è oggi nota per essere la fidanzata dell’attore Sean Penn, da lei conosciuto nel 2016 in seguito ad un lavoro comune. Nonostante i genitori si siano separati quando lei era ancora piccola, sono comunque rimasti in buoni rapporti per poterla crescere nel migliore dei modi.

Greta Scacchi altezza

Greta Scacchi e Carlo Mantegazza

5. Ha un nuovo compagno. Dalla fine degli anni Novanta, l’attrice ha una relazione con Carlo Mantegazza, da cui ha avuto un secondo figlio nel 1998, chiamato Matteo. I due sono stati sempre piuttosto riservati circa la loro vita privata, e per evitare ulteriori intromissioni da parte dei media sono andati a vivere in Australia, dove la Scacchi era cresciuta insieme alla madre e al compagno di lei. Ad oggi sembra che la relazione con Mantegazza prosegua tranquillamente, ma non è possibile ritrovare particolari novità riguardo ai due.

Greta Scacchi non è su Instagram

4. Non possiede un profilo personale. Molti fan dell’attrice hanno più volte provato a cercarla sui social network, in particolare Instagram, molto frequentato dalle celebrità. Tuttavia, la Scacchi ha in più occasioni affermato di non possedere un proprio profilo su tale piattaforma, non apprezzando il suo funzionamento né l’esposizione mediatica che porta con sé. Risulta perciò difficile per i fan dell’attrice poter ottenere novità sulla sua vita privata o lavorativa. Molti attori utilizzano infatti Instagram per promuovere i propri lavori e tenere aggiornati i propri follower riguardo questi. Con la Scacchi ciò non è invece possibile, ed è necessario ricercare altrove tali informazioni.

Greta Scacchi in Versailles

3. Ha interpretato uno dei personaggi principali. Nella serie Versailles, incentrata sulla figura di re Luigi XIV di Francia, la Scacchi ha recitato nel ruolo di Madeleine de Foix. Questa compare nel corso della seconda stagione, e si afferma come uno dei personaggi principali più affascinanti. L’attrice è stata in particolare lodata per la sua grande presenza scenica, e i fan sono rimasti piuttosto delusi nel non vederla tornare anche nella terza stagione. La serie è comunque disponibile sulla piattaforma Netflix, e sarà così possibile rivederla ogni volta che lo si vorrà.

Greta Scacchi nel 2020

2. Sarà tra i protagonisti di un film horror. Negli ultimi anni l’attrice sembra aver ripreso a recitare per il grande schermo con maggior frequenza. Sono infatti diversi i titoli per il cinema che l’hanno vista recitare in ruoli di rilievo. Attualmente, la Scacchi è al lavoro sul suo nuovo progetto cinematografico. Si tratta del film horror intitolato Shepherd, di cui non è però stata resa nota la trama. Qui l’attrice reciterà nel ruolo di Glenys Black, in un cast di giovani attori. Il film, che si trova attualmente in fase di post-produzione, dovrebbe trovare distribuzione per i primi mesi del 2021.

Greta Scacchi: età e altezza

1. Greta Scacchi è nata a Milano, Italia, il 18 febbraio del 1960. L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

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