Vi abbiamo parlato nel dettaglio di
tutti i cameo più importanti
individuati in Avengers:
Endgame, compreso quello pieno di significato di
Joe Russo che si apre
ad una serie di interessanti discussioni, eppure qualcosa sembra
esserci sfuggito nel corso della visione, un’apparizione a sorpresa
di cui nessuno parla. Ma di che parliamo?
Se siete appassionati di football
americano, o guardate regolarmente l’emittente televisiva di sport
ESPN, forse avrete riconosciuto nel film il cameo di
Matthew Berry, autore e presentatore del Senior
Fantasy Sports Analyst, che interpreta un agente dello S.H.I.E.L.D.
al fianco di Alexander Pierce (Robert Redford)
nella sequenza ambientata nel 2012, dopo la battaglia di New York
con la cattura di Loki.
“Tutto è successo grazie ai Joe
Russo.” ha raccontato Berry di recente, “Segue la mia rubrica
sportiva da anni ed è un grande giocatore di football fantasy.
Così, circa due anni fa, mi ha chiamato e ha detto ‘Ehi amico, ho
una parte che penso sia perfetta per te se vuoi essere nel film’. E
io ero tipo “Sì, certo”, ovviamente!”
Lo showman ha inoltre parlato della
politica di segretezza assoluta che circondava la produzione,
comprese le varie sceneggiature consegnate agli attori e la
confusione generale in cui si è trovato. A quanto pare poi la sua
scena è stata girata prima dell’uscita al cinema di
Avengers: Infinity War,
quindi tutto ciò che si leggeva sul copione era una sequenza di
nomi – Alexander Pierce, Captain America e “Un altro Tony”, con
descrizioni vaghe e battute decontestualizzate.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo
lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per
annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine
nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
I trailer non sono
altro che brevi filmati promozionali di film che a breve saranno
nelle sale di tutta Italia, oppure saranno presenti su una delle
tante piattaforme digitali disponibili online.
Il loro compito è quello di creare
e far sviluppare nel pubblico una certa dose di hype circa il film
promosso, affinché si corra subito a vederlo già nei primi giorni
d’uscita.
Ma quali sono i trailer
usciti questa settimana da non perdere? Scopriamoli
insieme!
Sonic The Hedgehog è il film basato sull’omonimo
franchise e segue la storia di un delinquente,
Sonic, che unisce le sue forse a quelle di un
poliziotto, Tom Wachowski, per fermare i piani di
dominio sul mondo intero architettati da Dr.
Robotnik.
Nel trailer è possibile notare la
presenza di Jim Carrey nei panni di Dr. Robotnik,
mentre nel resto del cast sono presenti James Marsden, Tika
Sumpter, Neal McDonough e Adam Pally,
mentre Ben Schwartz doppia Sonic.
In cabina di regia è stato chiamato
Jeff Fowler, mentre la sceneggiatura appartiene a
Pat Casey e Josh Miller.
Il film diretto da Kyle
Newacheck racconta la storia di un poliziotto di New York
(Adam Sandler) che, quando porta la moglie (Jennifer Aniston) in
Europa per una vacanza promessa da tempo, un incontro casuale in
volo si trasforma in un invito a partecipare ad un intimo incontro
familiare sul lussuoso yacht dell’attempato miliardiario
Malcolm Quince.
Ma quando Quince viene ucciso,
marito e moglie diventano i principali sospettati del delitto,
dando vita a situazioni inaspettate. Il film, che vede nel cast
Luke
Evans, Gemma Artenton, Luis Gerardo Mendez e
Terence Stamp, oltre a Sandler ed Aniston, è stato
sceneggiato da James Vanderbilt.
21 Bridges
Chadwick Boseman è pronto a svestire i panni
di Black Panther, per indossare quelli di un detective della
polizia di New York. Il film, prodotto da Anthony e Joe Russo, vede protagonita proprio
il detective che si mobilita per far chiudere 21 ponti, affinchè
nessuno scappi da Manhattan.
Lo scopo è quello di trovare chi
abbia ucciso otto poliziotti nel corso di quella che,
apparentemente, sembra una rapita finita male. Il film è diretto da
Brian Kirk, che in passato ha diretto alcuni
episodi de Il Trono di Spade, e si basa sulla sceneggiatura
scritta da Adam Mervis e Matthew Michael
Carnahan.
Crawl
Il trailer di Crawl è
finalmente arrivato e così anche tutta la sua tensione. Questo
horror arriverà nella sale il 15 agosto 2019
distribuito dalla 20th Century Fox ed è diretto da
Alexandre Aja, nonché prodotto da Sam Raimi.
Il film racconterà la storia di
Haley che, quando un potente uragano colpisce la
sua città natale in Florida, ignorerà gli ordini di evacuazione per
mettersi alla ricerca del padre che non si trova. Ma dopo averlo
trovato nel vespaio della loro casa di appartenenza, i due si
troveranno intrappolati, con l’alto rischio di morire annegati.
Eppure, questa sarà l’ultimo dei loro pensieri.
Game of Thrones 8×04
La serie delle serie sta per
ritornare con il quarto episodio dell’ottava stagione, pronto a
portare il pubblico nel post
Battaglia di Winterfell e quali saranno i successivi colpi di
scena previsti dalla HBO.
Questa sarà l’ottava e ultima
stagione per la serie che ha rivoluzionato il proprio mondo e che
ha attirato un numero di spettatori davvero impressionante. Come le
precedenti, anche questa stagione è basata sui best-seller di
George R. R. Martin, ovvero la saga de Le
Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
La sesta stagione di Agents of
S.H.I.E.L.D. è in arrivo, con la premiere fissata per il
10 maggio, e la ABC ha svelato il nuovo trailer.
Questa stagione, che sarà composta da soli 13 episodi, tornerà ad
incentrarsi sulla squadra che è reduce dalla perdita di
Phil Coulson (Clark Gregg) e che
si troverà ad affrontare una nuova minaccia.
E se un misterioso sosia di
Coulson, chiamato Sarge, potrà dare vita a qualche
problema, Mack (Henry
Simmons) dovrà confrontarsi con le nuove resposabilità
dettate dal suo ruolo autoritario, mentre Simmons
(Elizabeth Henstridge) si troverà in una missione
particolare: trovare il corpo ibernato di Fitz(Iain De Caestecker) che ruota intorno a
Giove.
Veronica Mars 4
All’inizio sembrava essere soltanto
una voce che, in seguito, è diventata realtà. Infatti, l’atteso
revival di Veronica Mars sta per arrivare e la stessa piattaforma
su cui verrà trasmesso dal 26 giugno 2019, cioè
HULU, ha diffuso il primo trailer.
Questa è la quarta stagione di
Veronica Mars, la serie creata da Rob Thomas e che
vede nel cast il ritorno di personaggi che hanno già partecipato
alla prime tre stagioni: vale a dire, Kristen Bell, Percy
Daggs III e Francis Capra. E, ancora,
Michael Muhney e Tina
Majorino.
In questa stagione Veronica è
attirata in un epico mistero di otto episodi che mette in crisi le
elite facoltose dell’enclave, che preferirebbero porre fine al mese
di baccanali, contro una classe operaria che dipende dall’afflusso
di denaro derivante dall’essere la risposta della West Coast a
Daytona Beach.
Grandi ritorni sulla piattaforma
HULU, che è pronta ad ospitare la terza stagione di The Handmaid’s Tale 3,
diffondendone anche il trailer ufficiale. In questa terza stagione
sarà centrale la resistenza di June al regime
dispotico di Gilead e dalla sua lotta per respingere e capovolgere
a suo favore le schiaccianti probabilità di una vittoria.
Vi saranno sorprendenti riunioni,
tradimenti e un viaggio nel cuore del terrificante di Galaad che
costringono tutti i personaggi a prendere posizione, guidati dalla
preghiera provocatoria “Blessed be the Fight”.
In The Handmaid’s Tale 3,
serie ideata da Brucelle Miller e basato
sull’omonimo romanzo del 1985 di Margaret Atwood,
torneranno
Elisabeth Moss, Joseph Fiennes, Yvonne Strahovs e
Alexis Bledel.
Descendants 3
Niente paura per chi non vedeva
l’ora di vedere Descendants 3, perché Disney XD ha diffuso il trailer
ufficiale di questo terzo film tv.
Il nuovo Disney Channel Original
movie arriverà nel 2019 e Mal, Evie, Carlos e
Jay sono pronti a ritornare. Mal, figlia di
Malefica, cambia il colore dei suoi eccentrici capelli da fucsia a
viola, mentre Evie non veste più il suo caratteristico total blue,
scengliendo il rosso e il nero. Al loro fianco ci saranno Jay,
figlio di Jafar, e Carlos, figlio di Crudelia De Mon.
Nel cast del film torneranno
Mitchell Hope, China Anne McClain, Thomas Doherty
e Dylan Playfair, oltre a Sarah
Jefery. Alla regia vi sarà Kenny Ortega
(High School Musical, Camp Rock), che sarà anche il
coreaografo e produttore esecutivo.
Babadook è uno dei
film di cui si è più parlato nel 2015 e che ha, in un certo senso,
rivoluzionato il genere horror, sia per quanto riguarda la trama,
sia riguardo gli effetti spettacolari.
Il film, diretto da
Jennifer Kent, è stato diffuso in tutto il mondo,
tra cui l’Italia, ottenendo una grande successo e riuscendo a farsi
apprezzare anche per la sua semplicità.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Babadook.
Babadook film
1. Da cortometraggio a
film. Quando è stato chiesto alla regista Jennifer Kent da dove avesse preso l’idea, lei
ha rivelato che arrivava da un’esperienza vissuta da una sua amica.
La regista ha dichiarato che “Ho un’amica che è una madre single,
il cui figlio è stato traumatizzato da questa figura mostruosa che
pensava di vedere ovunque in casa. “E se questa cosa fosse reale,
ad un certo punto?” Così ho realizzato Monster (2005) su
quest’idea. Ma non potevo lasciarlo solo. Ci sono tornata sopra e
ho realizzato Babadook”.
2. L’innocenza di
Samuel. La parte del piccolo Samuel avrebbe dovuto
rappresentare l’innocenza che solo un bambino di 6 anni potrebbe
avere. Quindi, come la regista ha dichiarato, sono stati fatti
diversi provini a bambini di 8/9 anni, accorgendosi che a quell’età
sono già fin troppo svegli per avere quell’innocenza richiesta.
Alla fine, l’attenzione si è concentrata su Noah
Wiseman che aveva anni sia al tempo del provino, che
durante le riprese.
Babadook trailer
3. Il film è distribuito da
Koch Media. Impossibile perdersi il
trailer di un film come Babadook, che ha visto la distribuzione
italiana grazie a Koch Media e che ha avuto modo
di essere presentato anche al Torino Film Festival.
Babadook streaming
4. Il film si trova in
streaming su diverse piattaforme. Un
film come Babadook andrebbe assolutamente visto. Chi desidera
vederlo, o rivederlo perché particolarmente affezionato, lo può
fare grazie alla presenza del film sulle piattaforme digitali
legali di Rakuten Tv, Google Play, iTunes e TimVision.
Babadook trama
5. Una donna che non riesce
ad amare. La trama di Babadook si apre sulla
figura di Amelia (Essie Davis) che è ancora in
lutto sei anni dopo la morte violenta del marito. Allo stesso
tempo, però, si trova a dover lottare per dare un’educazione a
Samuel (Noah Wiseman) il figlio ribelle di sei anni, che non riesce
ad amare.
6. Un mostro che tormenta i
sogni di un bambino. Samuel, che si dimostra ribelle verso
la madre, in realtà è un bambino tormentato dai propri incubi,
sogni in cui si manifesta un mostro che, secondo il piccolo, è
venuto ad uccidere sia lui, che la madre. Quando in casa arriva un
libro di fiabe su Babadook, Samuel è convinto che sia lui la
creatura che sogna da tempo le sue allucinazioni diventano sempre
più forti. Inizialmente poco convinta, ma spaventata dalla sorte
del figlio, Amelia di renderà presto conto che in casa c’è una
presenza e che forse, il mostro di cui il figlio le ha raccontato,
potrebbe essere reale.
Babadook curiosità
7. La Rai ha censurato lo
spot tv del film. Che la Rai arrivasse a
censurare determinate scene di film, non è un fatto. Che
arrivasse, però, a rifiutarsi di trasmettere un intero spot tv è
stata altra cosa. Pare, infatti, che la tv di bandiera si sia
rifiutata a meno di 24 ore prima della trasmissione dello spot,
sebbene il film fosse stato classificato come “Per tutti”.
8. Nel film vi sono effetti
sonori riconducibili a Warcraft. In alcune scene in cui è
presente Babadook, è possibile ascoltare un effetto sonoro che
proviene direttamente da Warcraft II, un gioco per
computer realizzato da Blizzard. Questo effetto era una risposta al
richiamo dei draghi nel gioco di strategia punta e clicca.
9. Un libro è stato
associato al film. Come tutti i film, anche questo è stato
protagonista di una campagna pubblicitaria. In questo caso, era
possibile acquistare una copia del libro fatto a mano e intitolato
The Babadook Pop-Up Book, per ottanta dollari. Per prime
duemila copie erano state numerate e firmate dalla regista,
Jennifer Kent. Il libro contiene immagini pop-up e
pagine aggiuntive non visualizzate nel film. La campagna è stata
aperta per raggiungere un importo limitato e sono stati venduti
circa 9.500 libri.
Babadook: spiegazione del
finale
10. Una tregua tra uomini e
mostri. Il finale di Babadook risolve le varie
vicende del film maniera anticonvenzionale, cioè con fare ironico e
audace. L’epilogo è come se segnasse un momento di pace nella
guerra che si manifesta tra mostri e uomini, senza voler per forza
spaventare a tutti i costi. Il film cerca di insegnare a convivere
con le proprie paure, indipendentemente dall’età, piuttosto che
negarle.
La Universal
Pictures ha annunciato l’inizio delle riprese di
Bond 25, il nuovo film sul franchise di James
Bond con protagonista ancora una volta
Daniel Craig. Al suo fianco Léa
Seydoux, Ralph Fiennes e Rami Malek. La pellicola arriverà al cinema
l’8 Aprile 2020.
Nel nuovo film Bond ha abbandonato
gli impegni in prima linea e si gode una tranquilla vita in
Giamaica. La sua pace ha vita breve dopo che il vecchio amico Felix
Leiter della CIA si palesa con una richiesta d’aiuto. La missione
ha l’obiettivo di recuperare uno scienziato rapito e si rivela
molto più complessa di quanto atteso: Bond sarà messo alla prova da
un misterioso nemico dotato di una nuova arma tecnologica.
Bond 25 è diretto da Cary
Joji Fukunaga ed è prodotto da Michael G.
Wilson e Barbara Broccoli
La saga di Harry Potter ha
contribuito a cambiare la vita di milioni di persone in tutto il
mondo ed era impossibile che non si lanciasse un sito,
Pottermore, che trattasse delle tematiche
appartenenti a questo mondo.
Un modo per unire diverse
generazioni, per rivelare lati nascosti e testi inediti, sempre
grazie alla mente brillante di J. K. Rowling.
Ecco, allora, tutto quello
che c’è da sapere sul magico sito di Pottermore, tra smistamenti e
Patronus.
Pottermore test
Pottermore è un sito web,
a cui si può accedere in maniera gratuita, pensato e creato da
J.K. Rowling per poter svelare aneddoti e
segreti ai fan della saga di Harry Potter e, soprattutto, per far avvicinare le
nuove generazioni digitali.
Il sito esiste solo nella sua
lingua madre, l’inglese, ma è molto dinamico ed intuitivo, quindi
molto semplice da utilizzare anche da chi non mastica bene la
lingua. Il sito interattivo consente agli utenti di poter accedere,
tramite registrazione, ai test per lo
smistamento delle case e anche per la scelta della
bacchetta(è la bacchetta a scegliere il mago).
Inoltre, è possibile anche scoprire
quale sia il proprio Patronus di appartenenza e vedere a quale
animale corrisponda.
Pottermore Italia
Il sito di Pottermore è
stato ufficialmente rilasciato il 31 luglio 2011 per un milione di
fan selezionati, mentre per il lancio al pubblico si è dovuta
aspettare la primavera del 2012.
In Italia il sito ha raggiunto, nel
corso degli anni, un pubblico notevole, tra nuove e vecchie
generazioni, che hanno potuto confrontarsi con giochi, leggere
testi inediti scritti dalla stessa J. K Rowling.
Il tutto, ovviamente, in tema con il mondo di Harry Potter.
Prima che venisse dato un nuovo
aspetto al sito, esso era disponibile in diverse lingue, tra cui
l’italiano, ed era più semplice per il giovane pubblico o per chi
non era in grado di masticare bene la lingua anglosassone, leggere
le storie.
In seguito, con il cambiamento
avvenuto nel 2015, il sito è stato concepito e rilasciato solo in
lingua inglese, con rinnovamenti che riguardavano l’aspetto grafico
e
contenutistico.
Pottermore guida
Soprattutto con il lancio, nel
2015, del sito rivisto e corretto di Pottermore, sono
cresciute le guide di riferimento.
Esse cercano di aiutare gli utenti
che conoscono poco l’inglese o chi non ha molta manualità e
conoscenza del sito ufficiale. Queste guide, di cui ne esistono
diverse in rete, spiegano anche quali e quanti test sono
disponibili, cosa ci si deve aspettare e quali potrebbero essere i
risultati.
Pottermore smistamento
Da quando la saga di Harry Potter ha coinvolto tutto il mondo con la sua
magia, ogni fan della saga si sarà chiesto a quale casa potrebbe
appartenere. Sapere se si fa parte di Grifondoro,
Tassorosso, Corvonero o Serpeverde è
importante.
Ebbene, grazie a
Pottermore è possibile anche questo. Infatti, andando sul
sito e dopo essersi registrati l’avventura può iniziare. Per poter
essere smistati bisogna cliccare su Begin the Experience
ed il gioco è fatto.
Per chi, invece, si fosse già
registrato in precedenza, è possibile pigiare il tasto Reclaim
your house. Si presti però attenzione ad un fatto: pare che
dire “Non Serpeverde” non faccia cambiare la considerazione al
Cappello Parlante interattivo.
Pottermore Patronus
Dal settembre del 2016 è possibile
collegarsi al sito di Pottermore e, dopo essere stati
smistati nelle case e sapere a quale bacchetta si è destinati, è
possibile scoprire quale sia la reale natura del proprio e
personale Patronus di appartenenza.
Dopo aver fatto l’accesso al sito
con le proprie credenziali, è possibile fare il test: non saranno
presenti delle domande vere e proprie, ma bisognerà scegliere
d’istinto una parola che verrà posta in gruppi di due o tre.
Il test non è sempre uguale perché
dipende dal logaritmo e i risultati che verranno fuori potranno
essere tantissimi. Sembra, infatti che ci siano più di 142 Patronus
diversi, con altri che potrebbero piano piano essere
disponibili.
Dopo aver diretto il film
Dobbiamo parlare, Sergio Rubini torna nella doppia veste di
regista e attore per il film Il Grande
Spirito, una commedia agrodolce nella quale
divide la scena con Rocco Papaleo e Ivana Lotito. I tre sono
protagonisti di una vicenda tanto bizzarra quanto struggente, che
elogia l’innocenza quale sentimento salvifico, attraverso il legame
tra gli ultimi, gli emarginati.
In un quartiere della periferia di
Taranto, durante una rapina, Tonino (Sergio
Rubini), un cinquantenne dall’aria malmessa,
approfittando della distrazione dei due complici, ruba tutto il
malloppo e scappa. Il suo è un gesto di riscatto nei confronti di
chi non ha più rispetto del suo lungo e onorato curriculum
delinquenziale. La corsa di Tonino procede verso l’alto, di tetto
in tetto fino a raggiungere la terrazza più elevata. Lì incontra un
eccentrico individuo, il quale sostiene di chiamarsi Cervo Nero
(Rocco
Papaleo), di appartenere alla tribù dei Sioux e che il
Grande Spirito in persona gli aveva preannunciato l’arrivo
dell’Uomo del destino.
Commedia dai toni malinconici,
Il Grande Spirito conquista sin dalle
prime scene grazie ad un incipit particolarmente dinamico,
assumendo poi una tipica impostazione teatrale con unica
ambientazione. È qui, dall’alto di una malmessa terrazza, che
impariamo a conoscere meglio i due protagonisti. Se Sergio Rubini incarna un delinquente in cerca
di riscatto, in apparenza interessato esclusivamente al proprio
guadagno personale, Rocco Papaleo è invece il suo opposto. Cervo
Nero è quello che comunemente viene apostrofato, anche dal Tonino
di Rubini, come un minorato. Dietro le etichette sociali, si
nasconde tuttavia uno spirito puro, sognatore, innocente. I due
diventano ben presto un’insolita coppia, in parte comica in parte
tragica. Attraverso di loro si potranno acquisire nuovi punti di
vista sul mondo, da riproporre poi anche allo spettatore.
Perché, nonostante quanto le prime
sequenze del film possano far pensare, il film trova nell’amicizia
il suo tema cardine e nell’innocenza il sentimento ricorrente.
Un’amicizia tra due emarginati, confinati nell’ombra per via delle
loro stranezze, eppure più capaci di altri ad affrontare la vita
grazie alla loro semplicità. La storia scritta da Rubini, insieme a
Carla Cavalluzzi e Angelo Pasquini, cerca così di trasmettere tutti
i valori del caso, tentando di proporre un punto di vista diverso
al modo con cui spesso si guardano le cose. Non sempre la
sceneggiatura riesce a far ciò, a volte rallentata da un ritmo
altalenante, altre ancora dalla sensazione di voler raccontare
troppo. La visione, e la buona riuscita del film, sono ad ogni modo
sostenuti dall’atmosfera comica e malinconica sulla quale si fonda
il rapporto tra i personaggi.
In particolare, spicca Rocco Papaleo, quasi irriconoscibile e
completamente votato ad un personaggio con il quale era facile
cadere nella trappola della macchietta. Papaleo riesce invece a
tenere brillantemente le redini del personaggio, sfoggiando una
caratterizzazione e una capacità drammatica che permette di
affezionarsi al suo personaggio, e di apprezzare nuovamente le sue
grandi doti attoriali.
Ne Il Grande
Spirito vediamo dunque incontrarsi personaggi con
trascorsi e punti di vista completamente differenti. Da questo
incontro si costruisce un film che non cerca di essere etico ma
utilitaristico. Si vive meglio se non si cede al cinismo, sembra
voler comunicare Rubini. E anche se a volte cede sul ritmo il film
riesce in fin dei conti a consegnare una favola sulla quale è
possibile far nascere una riflessione a riguardo.
Dopo Come far perdere la
testa al capo (in originale Set It Up), Zoey
Deutch e Glen
Powell torneranno a recitare insieme in un’altra
commedia romantica targata Netflix con gli stessi produttori del film precedente
che li aveva visti protagonisti. A confermare la notizia è
l’Hollywood Reporter in esclusiva.
Il titolo della nuova rom-com
dovrebbe essere Most Dangerous Game, e la
sceneggiatura è stata curata da Katie Silberman, già autrice di Set
It Up, mentre Juliet Berman e Justin Nappi della Treehouse Pictures
figuranno come produttori.
Secondo quanto riportato dal sito,
il film entrerà in produzione nei primi mesi del 2020, e Deutch e
Powell vestiranno il doppio ruolo di attori e produttori
esecutivi.
“Era chiaro che il pubblico
chiedeva a gran voce un sequel di Come far perdere la testa
al capo, ma ci entusiasmava anche l’idea di creare una
storia nuova che esplorasse tutti i luoghi comuni della commedia
romantica, pur rimanendo ancorati a tutto ciò che amavamo
dell’altro film“, ha spiegato Nappi.
“Sarà emozionante vedere Glen e
Zoey cimentarsi in qualcosa di completamente diverso“, ha
aggiunto Berman. “Abbiamo discusso in merito a cosa poter fare di
nuovo e Most Dangerous Game ci è sembrato il più creativo dei
progetti con cui lavorare”.
Rivedremo presto la Deutch in
Zombieland: Double Tap, sequel del cult uscito
nelle sale nel 2008, al fianco di Jesse
Eisenberg, Woody
Harrelson, Emma
Stone e Abigail Breslin. La
regia è firmata da Ruben Fleischer e la release
fissata ad ottobre 2019. Powell ha recitato invece nell’atteso
seguito di Top Gun, e secondo l’Hollywood Reporter
ricoprirà un personaggio chiave chiamato Slayer.
Iron Man, Thor, Captain America,
Vedova Nera, Hulk e Occhio di Falco sono
stati il primo vero gruppo di supereroi del MCU, gli
Avengers originali che nel 2012 hanno formato la
squadra più celebre del grande schermo nel film diretto da Joss
Whedon. Ma questa identità termina insieme a Endgame, il capitolo
conclusivo della saga delle gemme dell’infinito e del percorso dei
Vendicatori (almeno così come li abbiamo conosciuti).
Questo significa che per la Fase 4 i
Marvel Studios dovranno ricomporre il team con nuovi personaggi,
magari scegliendo tra quelli già disponibili.
Ecco allora i possibili candidati a raccogliere l’eredità degli
Original Six:
Spider-Man
A meno che la Sony non decida di
intromettersi nei piani dei Marvel Studios, le possibilità di
vedere Spider-Man in un nuovo film sui Vendicatori
sono altissime, perché oltre ad essere uno dei personaggi più
popolari, è già apparso in tre eventi crossover ed è uno dei
supereroi ancora vivi dopo Endgame.
Peter Parker porterebbe leggerezza
nel team, e l’esperienza di un ragazzo giovane che gli altri eroi
non possono avere (e che mancava negli original six), quindi
considerarlo un membro importante nel futuro del MCU è
assolutamente lecito.
Captain Marvel
Quando Kevin Feige ha affermato che Carol
Danvers avrebbe assunto il ruolo di prossimo leader del
MCU l’idea che lo studios avesse in mente grandi progetti per il
personaggio nel futuro si è fatta sempre più concreta. Senza
considerare che il suo standalone ha fruttato al franchise miliardi
di dollari, e non era affatto scontato.
Oggi è di sicuro l’eroina più
potente del gruppo, oltre che un’irrinunciabile risorsa per i
Vendicatori, che avranno bisogno di tutti i suoi poteri per battere
il prossimo nemico cosmico.
Black Panther
Parlando di “eroi da miliardi di
dollari”, non possiamo non nominare Black Panther,
un personaggio che ha cavalcato l’onda dell’entusiasmo culturale in
America e che sta spingendo i Marvel Studios verso una direzione
più diversificata per quanto riguarda la rappresentazione al
cinema.
In ogni caso questo è un eroe da
tenere in considerazione, intraprendente e integro, che ha gli
stessi poteri, o quasi, di un Capitan America, e il suo accesso
all’utilizzo del vibranio in Wakanda lo rendono una risorsa
indispensabile per chiunque.
Doctor Strange
Se ci pensiamo, tutti gli eventi di
Endgame sono stati “progettati” da Doctor Strange,
lo stregone supremo che alla fine di Infinity War aveva
previsto il futuro e individuato l’unico modo per battere Thanos.
Insomma, si tratta di un personaggio
troppo potente e intelligente e non può essere lasciato fuori da un
eventuale futuro team. Inoltre Strange è il responsabile della
protezione dell’intero multiverso, quindi il mondo ha bisogno di
lui.
Ant-Man e Wasp
La coppia dinamica formata da Scott
Lang e Hope Van Dyne si è riunita sullo schermo in Ant-Man
and The Wasp, sequel che ha anticipato il ruolo cruciale
dell’eroe in Endgame e il ritorno dell’eroina nella battaglia
finale contro Thanos.
Immaginarli nel prossimo team di
Vendicatori è un sogno, visto che entrambi hanno fatto parte
di molti eventi crossover nei fumetti originali, e i due attori
sembrano perfetti per un film corale.
Scarlet Witch
Wanda Maximoff in
realtà sarebbe già membro ufficiale del team, tuttavia sembra che
non abbia ancora avuto il tempo di “brillare” sullo schermo (tolto
ovviamente il piccolo contributo in Civil War,
Infinity
War e Endgame).
Ora che gli eroi celebri del MCU non
ci saranno più, servirà una degna sostituta di Vedova Nera per la
quota femminile del gruppo, e chi meglio di Scarlet
Witch può riempire quel vuoto?
Valchiria
Sebbene sia uno dei personaggi più
recenti del MCU, Valchiria ha da subito
conquistato l’affetto dei fan e l’attenzione del pubblico, anche
grazie alla fantastica interpretazione di Tessa
Thompson. Dopo Thor: Ragnarok l’eroina
è tornata in Endgame ed è stata insignita da Thor del titolo di
nuova sovrana di Asgard.
Dunque in un ipotetico futuro,
sarebbe lei la rappresentante asgardiana della nuova squadra, e con
il franchise di Thor in bilico, un film sui Vendicatori sarebbe un
ottimo trampolino di lancio per Valchiria e il suo fantastico
cavallo alato.
Falcon
Uno dei cambiamenti più
significativi che Endgame porterà nel MCU è il ritiro di
Steve Rogers dal “ruolo” di Captain America.
L’eroe è infatti tornato dai viaggi nel tempo invecchiato, troppo
per continuare la sua vita da supereroe. Per questo lascia lo scudo
al miglior erede possibile, Sam Wilson aka
Falcon, la persona più adatta per il compito.
Questa scelta comporterà sicuramente
delle implicazioni per il futuro del franchise, perché se Sam
diventa Captain America, vuol dire che sarà anche membro della
prossima squadra dei Vendicatori.
Viaggi nel tempo, resurrezioni e
alterazioni della realtà hanno riportato sulla scena di Avengers:
Endgame quasi tutte le figure comparse nel MCU da Iron Man fino ad oggi, o
almeno quelle ritenute più importanti per la trama e gli eventi che
hanno segnato il corso della saga.
Alcuni personaggi però mancano
all’appello, ma quali sono? Ecco una lista con le possibili
motivazioni della loro assenza:
Goose
La “vera” star del film con Brie
Larson, Goose, avrebbe potuto
svolgere un ruolo nella battaglia degli Avengers contro Thanos, e da tempo circolavano diverse teorie circa il
suo contributo che evidentemente non si sono realizzate.
Purtroppo del gatto di Carol Danvers
non c’è stata traccia, e ogni indizio ci porta a pensare che non
sia nemmeno vivo al momento in cui si svolgono gli eventi.
D’altronde dagli anni Novanta è trascorso più di un decennio,
quindi è possibile che il gatto abbia trovato la sua fine nel
periodo che intercorre tra Captain
Marvel e questo film…
Inoltre, se ragioniamo sulla
schedule dei Marvel Studios e sul fatto che il cinecomic
su Carol sia stato scritto e girato dopo Endgame,
è facile ipotizzare che i Russo e gli sceneggiatori Stephen McFeely
e Christopher Markus non sapevano nemmeno dell’esistenza di Goose o
quanto sarebbe diventato popolare tra i fan.
Everett Ross
Martin Freeman ha
esordito nel MCU in Captain America:
Civil War e il suo personaggio è tornato con un ruolo
chiave in Black
Panther, quindi tutto ci porta a pensare che sarà
anche nel sequel del franchise sull’eroe del Wakanda.
Per quanto riguarda l’assenza in
Endgame, basandoci su
tutto ciò che era accaduto sulla Terra durante i cinque anni
trascorsi dagli eventi di Avengers:
Infinity War, gli accordi di Sokovia non influenzavano
più le azioni della squadra e ottenere l’approvazione del governo
per il loro viaggio nel tempo non era certo una priorità, e di
conseguenza non era richiesta la presenza di Ross.
Sharon Carter
L’ultima apparizione di
Sharon Carter risale al 2016, con Captain America:
Civil War, dove si era accennato ad una possibile love
story con Steve Rogers, e da allora non abbiamo più saputo nulla
sul destino del personaggio.
E visto che il cuore di Avengers:
Endgame era l’amore tra Cap e sua zia Peggy, non c’è
da meravigliarsi che i fratelli Russo abbiano deciso di non farla
tornare. Forse è rimasta vittima della Decimazione, oppure c’è un
posto per lei riservato nella serie tv con Falcon e
Bucky di Disney +?
Erik Selvig
Erik Selvig è stato
una parte fondamentale di The Avengers e
Thor: The Dark World, aiutando i Vendicatori a
fare luce sul vero potere delle gemme dell’infinito in Avengers: Age of
Ultron.
Nonostante ciò di lui non c’è
traccia in Avengers:
Endgame, e sembra che non ci sia stato alcun bisogno
dello scienziato nel passato o nel presente…forse gli eroi sapevano
esattamente cosa fare con le gemme?
Eitri
Durante Avengers: Infinity
War abbiamo lasciato Eitri in
possesso dello stampo con cui ha creato il guanto dell’infinito per
Thanos, tuttavia il personaggio non soltanto non viene mai
nominato, ma neanche ricompare nel corso di Endgame fabbricando un
nuovo oggetto per gli eroi.
Di fatto non serve il nano di
Nidavellir per costruirne uno, visto che è Tony Stark a creare il
suo personale Guanto.
Lady Sif
Scomparsa senza apparente motivo dal
MCU dopo Thor: The Dark World, Lady
Sif era attesa in Endgame dai fan,
rimasti delusi dalla sua assenza. E vittima o meno della
Decimazione, è stato davvero un peccato non rivederla in azione
nella battaglia finale.
Forse il ricco calendario lavorativo
dell’attrice non le ha permesso di girare la sequenza del film?
Arnim Zola
In realtà Howard
Stark menziona Arnim Zola quando incontra
involontariamente suo figlio Tony nella sequenza ambientata negli
anni Settanta, e considerando che due anni dopo il personaggio
morirà per una misteriosa malattia trasferendo la sua coscienza in
una serie di computer, la sua assenza fisica dal film sembra
giustificata.
Certo, sarebbe stato fantastico
rivedere un confronto tra Zola e Steve Rogers come ai vecchi tempi,
ma ci accontentiamo della citazione.
Nova Corps
Diversi eroi sono presenti nella
battaglia finale di Avengers: Endgame,
tra cui un numero sostanzioso di stregoni e di Ravagers, ma dei
Nova Corps nemmeno l’ombra. Forse perché Thanos li
ha uccisi tutti quando ha attaccato Xandar nel precedente film?
Possibile, visto che i Nova Corps
sono sempre stati percepiti dal Titano come una minaccia…
Parlando invece dei personaggi
legati al passato di Carol Danvers, Maria e Monica
Rambeau non sono state ritenute all’altezza di un ritorno
in pompa magna in Endgame, ed è una scelta che ha perfettamente
senso.
Da una parte ci risulta difficile
credere che l’eroina non abbia rintracciato la sua amica al suo
ritorno sulla Terra, ma se le due fossero rimaste vittima della
Decimazione e resuscitate in Endgame, allora c’è speranza di
rivederle nel sequel di Captain
Marvel?
Phil Coulson
Non menzionare Phil
Coulson è sicuramente motivo di rammarico per i fan del
personaggio, che è stato così importante per la storia dei
Vendicatori e per il suo contributo alla causa. Magari perché il
suo ritorno non si adattava alle esigenze della sceneggiatura e
all’ordine cronologico degli eventi?
E lo stesso discorso vale per i
personaggi Marvel della serie Netflix, come Jessica Jones, Iron Fist, Luke
Cage e Daredevil…
Nakia
Nakia, guerriera
del wakanda e interesse amoroso di T’Challa, ha esordito nel MCU in
Black Panther ed è stato confermato che durante
gli eventi di Avengers: Infinity War si
trovava i qualche missione segreta nel mondo. Ma dopo, che fine ha
fatto? Lo schiocco ha polverizzato anche lei?
Non era tra i wakandiani presenti
nella battaglia finale di Endgame, quindi è
possibile che si ripresenterà in tempo per il sequel di Black
Panther con nuovi compiti da svolgere…
Maggie e Paxton
Terminiamo questa lista con l’ex
moglie di Scott Lang, Maggie, e del suo compagno Paxton, personaggi
visti nel franchise di Ant-Man. Ci saremmo
aspettati di rivederli quando Scott rintraccia sua figlia Cassie,
ma di loro non c’è traccia.
A due mesi dall’ultimo aggiornamento
su The Batman, Justin Kroll di Variety fa il punto
della situazione sul film che riavvierà le sorti del personaggio DC
al cinema dopo l’addio di Ben
Affleck e l’esperimento di Zack
Snyder con Batman v Superman: Dawn of
Justice e Justice League. E contrariamente dai
rumor che erano circolati lo scorso Marzo, le riprese non
partiranno prima del 2020.
Per quanto riguarda invece il
casting del protagonista (e dei comprimari), l’editor di Variety fa
sapere che dovremo attendere ancora qualche giorno, ma niente
esclude che sia proprio il regista Matt Reeves ad annunciare i nomi
personalmente.
“Ecco un piccolo aggiornamento
su BATMAN: la sceneggiatura è ancora in fase di perfezionamento e
c’è la possibilità che le riprese inizino all’inizio del 2020
anziché in autunno di quest’anno. Il che significa che
probabilmente ci vorrà ancora un po’ prima di scoprire chi sarà il
prossimo giustiziere mascherato“.
Here's a small BATMAN update for you:
hearing the script is still being polished up and that there's a
possibility shooting begins at the top of 2020 instead of fall
2019. Which means it'll probably still be a minute before we find
out who the next Caped Crusader will be
Vi ricordiamo che le indiscrezioni
su The Batman hanno ipotizzato un’ambientazione
negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima
stagione anche grazie al successo di un altro cinecomic,
Captain Marvel dei Marvel Studios,
confermando così l’ipotesi del casting di un attore molto più
giovane di Affleck che possa calarsi nei panni del supereroe.
Per alcuni 1990 fa rima con gli
adattamenti di Batman di Tim
Burton che prepararono le basi per i futuri
cinefumetti e che sono stati fonte di ispirazione per Zack
Snyder per quanto riguarda una scena particolare di
Batman V
Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva
omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di
Batman Returns del 1992), per non parlare del
fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul
personaggio provengono proprio da quel decennio.
Secondo i report, Reeves ha optato
per le storie di Batman: Anno Uno come possibile
punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da
genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe.
Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros.
impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri
interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain
prevista.
Vi ricordiamo che per The
Batman è stata già fissata l’uscita in sala il 25
giugno 2021. Durante la promozione della
serie The Passage, di cui è produttore
esecutivo, Revees ha confermato che la pre-produzione del suo film
sul Cavaliere Oscuro è in atto e che sta
lavorando a una nuova riscrittura del copione.
A due mesi esatti dall’uscita nelle
sale entra nel vivo la campagna promozionale dei Marvel Studios per Spider-Man: Far
From Home, il vero capitolo conclusivo della Fase 3
che riprenderà le sorti di Peter Parker dopo gli eventi di Avengers:
Endgame, in una realtà del tutto nuova e tra i luoghi
delle più importanti capitali europee (Berlino, Londra, Praga e
Venezia).
Stavolta è Total Film a diffondere
una nuova immagine ufficiale del film, dove ritroveremo Tom
Holland nei panni del protagonista, che ci mostra
Spidey mentre deve affrontare alcuni “problemi” con la sicurezza
dell’aeroporto a causa del suo costume (probabilmente infilato
nella valigia per sicurezza).
Di fatto l’arrivo degli Elementali e la
minaccia di queste creature misteriose richiederanno l’intervento
del supereroe, degli ex agenti dello S.H.I.E.L.D. Nick Fury e Maria
Hill, e soprattutto di Mysterio, il
personaggio interpretato da Jake
Gyllenhaal che farà il suo debutto nel MCU. Sappiamo
pochissimo su di lui, e sulla presunta alleanza che stringerà con
Peter, e niente esclude che assisteremo ad un inatteso colpo di
scena…
Nel frattempo vi ricordiamo che il
nuovo trailer di Spider-Man: Far
From Home è stato ufficialmente classificato, e che
arriverà, molto probabilmente, nel corso della prossima
settimana.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.
La frase pronunciata in Avengers:
Endgame da Morgan, la figlia di Tony Stark, “I
love you 3000” è diventata fin da subito una delle più
quotate e amate dai fan, che in questi giorni si sono chiesti se ci
fosse un significato nascosto dietro questa scelta del numero.
Secondo le indagini, il 3.000 indicherebbe il totale dei minuti di
tutti i film del Marvel Cinematic Universe (compreso
anche Spider-Man: Far From
Home, in uscita a luglio, e capitolo conclusivo della
Infinity Saga), e in soccorso di questa teoria arrivano le
statistiche di IMDb, che ha sommato lo screentime da Iron Man ad
oggi.
Tuttavia è stato Anthony
Russo, in una recente intervista, a rivelare il vero
retroscena dietro la battuta, e quanto pare l’ispirazione è stata
fornita dallo stesso Robert Downey
Jr.
L’attore ha infatti raccontato ai
registi un aneddoto circa quel “Ti voglio bene
3000” detto a lui da uno dei suoi bambini,
convincendoli che fosse il modo migliore per arricchire la
sceneggiatura. D’altronde non è la prima volta che Downey
contribuisce personalmente a modificare o aggiungere qualche
sfumatura al personaggio, che nel corso degli ultimi undici anni è
cresciuto sullo schermo insieme al suo interprete diventando la
figura più iconica del franchise.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo
lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per
annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine
nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
11 anni fa, Iron Man arrivava al
cinema e Robert Downey Jr., da attore
promettente e maledetto, diventò una vera star per grandi e
piccoli, scrivendo il suo nome nella storia dei blockbuster. A
distanza di 11 anni, l’attore è di nuovo in sala con Avengers:
Endgame, film che chiuderà quel racconto cominciato
proprio con Iron Man e che lo vede ancora una volta protagonista
carismatico e fondamentale.
Il film, uscito in Italia il primo
maggio 2008, arrivò nelle sale USA il 2 maggio, e per celebrare
questo compleanno che coincide con il successo planetario di
Endgame, Robert Downey Jr. ha pubblicato un video
dall’ultimo film Marvel Studios in cui tutti gli
attori del MCU cantano “Tanti auguri a Te” al Vendicatore con
l’Armatura:
Nel 2008 sembrava impensabile che il
progetto di Kevin Feige trovasse un tale riscontro nel
pubblico, visto che Iron Man era considerato un personaggio
“minore” dei fumetti Marvel, e che Robert Downey Jr. era un attore
che, seppure molto dotato, stava uscendo da un periodo
particolarmente delicato della sua vita privata.
Il film di Jon
Favreau ha dato il LA a un universo condiviso incredibile,
che da subito ha catturato la fantasia del pubblico e ha creato
schiere di nuovi fan dei fumetti. Il film è stato seguito poi da
Iron Man 2, che non ha avuto lo stesso successo, e
da Iron Man 3, uno dei film più fuori di testa del
MCU.
A completare la trilogia personale
del personaggio, si aggiungono le “uscite di gruppo” con
The Avengers, Age of Ultron,
Infinity War e
Endgame, oltre al ruolo di mentore in Spider-Man:
Homecoming.
Dopo Endgame, il futuro di
Robert Downey Jr. e Tony Stark nel MCU è in
discussione, a causa dell’esaurimento del contratto multi film che
l’attore firmò all’epoca. Riusciranno i Marvel
Studios a trovare un nuovo volto, un nuovo leader per i
Vendicatori che verranno nel futuro della Fase 4?
L’era dei social network ha portato
alle stelle la paura dello spoiler, ovvero della rivelazione
anticipata che svela una parte cruciale della trama di un film o di
una serie tv. Questa paura è tanto più forte quanto più atteso è il
prodotto per il quale si teme di essere informati prima del
tempo.
Questa paura per gli spoiler è
diventata selvaggia e incontrollata con Avengers: Endgame, e a ragione,
visto che si tratta del film conclusivo di un ciclo di racconti che
parte dal 2008, con Iron Man, e arriva fino ad
oggi, dopo 21 film.
Cinefilos.it, pur discutendo del
film nei dettagli, cerca di mantenere all’erta i propri lettori,
ogni volta che l’articolo o la notizia in cui il lettore stesso si
imbatte potrebbe contenere elementi considerati spoiler.
Ma quando si potrà parlare
apertamente dei dettagli della trama di Avengers:
Endgame senza che questi dettagli vengano considerati
spoiler? Good Morning America lo ha chiesto a
Anthony e Joe Russo, registi e custodi di tutti i
segreti del film con Robert Downey Jr. e
Chris Evans.
Secondo i registi il limite massimo
per vietare gli spoiler sarà lunedì prossimo. Nelle loro
dichiarazioni, i fratelli Russo hanno confermato
che due fine settimana sono un tempo sufficiente per dare la
possibilità alle persone che vogliono davvero vedere il film di
andarlo a vedere. Dopotutto, hanno affermato che la bellezza di
fare un film così è sta anche nel poterne discutere apertamente
dopo e parlarne con gli altri spettatori e fan che lo hanno
visto.
A tutti i lettori che non hanno
ancora visto Avengers: Endgame, consigliamo quindi
di affrettarsi e di approfittare di questo fine settimana per
vedere il film ancora “protetti” dalla regola del no-spoiler.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo
lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per
annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine
nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Si è spento all’età di 74 anni
Peter Mayhew, l’attore che ha interpretato
Chewbacca nel franchise di Star
Wars. Hollywood e tutta la galassia salutano l’attore che ha
interpretato il peloso Wookie dal 1977 al 1983, nella trilogia
originale, oltre che in altri due film del franchise Lucasfilm,
Star Wars – Episodio III: La vendetta dei Sith e
Star Wars: Il Risveglio della Forza.
Dopo Kenny Baker (R2-D2) e Carrie
Fisher (la Principessa Leia), Mayhew è il terzo membro del cast
originale di Guerre Stellari che ci lascia, alla vigilia
dell’uscita di Episodio IX, che chiuderà, sembra per sempre, la
parabola degli Skywalker al cinema.
Sono state tante le manifestazioni
di cordoglio da parte del mondo dello spettacolo e in particolare
dalla famiglia d Star Wars. Harrison Ford ha dichiarato: “Peter Mayhew
era un uomo gentile, con un carattere nobile e una grande dignità.
Ha regalato a Chewbacca questi aspetti della sua personalità,
compresa la sua grazia e il suo spirito. Siamo stati colleghi nei
film e amici nella vita per oltre 30 anni e gli volevo bene. Ha
investito la sua anima nel personaggio e regalato grande
divertimento al pubblico di Star Wars.
Chewbacca era una parte
importante del successo dei film che abbiamo fatto insieme, sapeva
bene qual era l’importanza dei fan per il franchise ed era devoto a
loro. I e milioni di altri non dimenticheremo mai Peter e quello
che ci ha regalato. I miei pensieri sono con la sua cara moglie
Angie e i suoi figli. Riposa bene, mio caro amico…”
Mark Hamill ha
scritto sui suoi canali social: “Era il più gentile dei
giganti, un grande uomo con un cuore ancora più grande che non ha
mai fallito nel farmi ridere e un amico leale e amorevole. Sono
grato per i ricordi che abbiamo condiviso e sono un uomo migliore
solo per averlo conosciuto. Grazie Pete.”
In Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, The Rise of Skywalker e in
Solo: A Star Wars Story, Chewbacca è stato invece
interpretato da Joonas Suotamo, che è stato anche
lo stunt double di Mayhew per Il Risveglio della
Forza.
Tyrese Gibson ha
condiviso la prima foto dal set di Morbius che lo
ritrae. Nell’immagine dal set del prossimo cinecomic
SONY, l’attore compare accanto al regista
Daniel Espinosa.
Jared
Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al
personaggio dello Spider-Verse in produzione alla SONY,
Morbius: il Vampiro Vivente. Il premio Oscar
interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di
curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero
derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di
un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.
Adria Arjona, Jared
Harris e Gibson completano il cast del
film, che uscirà nelle sale il 31 luglio 2020.
Nei fumetti , Martine (Arjona) è la
fidanzata di Morbius e diventa una potenziale vittima della sua
sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha
reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali
della tradizione.
Creato dallo scrittore Roy
Thomas e dall’artista Gil Kane, il
personaggio di Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un
criminale di Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una
specie di eroe dei fumetti nel corso dei decenni.
Il Thor che vediamo in
Avengers: Endgame è il risultato
di uno sviluppo del personaggio imprevedibile, che abbiamo visto
attuarsi inizialmente in Thor: Ragnarok e che si
è protratto attraverso Infinity War, per
poi raggiungere livelli inattesi nell’ultimo film degli
Avengers.
Un Thor ingrassato, con la barba
folta e incolta, i capelli di nuovo lunghi e la passione per la
birra e il disfattismo, che va in giro vestito come il Drugo,
direttamente da Il Grande Lebowski, era l’ultima
cosa che ci si potesse aspettare. Eppure è andata così in
Endgame, che vede il Dio del Tuono in condizioni
pietose dopo il salto di 5 anni che trascorrono dalla decapitazione
di Thanos all’inizio dell’azione del film vera e
propria.
Molti fan non hanno gradito questa
trasformazione, che ha tolto ogni gravità al personaggio, in
maniera molto più drastica e comica di quanto già realizzato con
coerenza nel film di Taika Waititi.
A difendere però questa scelta sono
intervenuti i registi, che parlando del personaggio a Entertainment Weekly,
hanno dichiarato: “In che modo ognuno di noi affronta il
dolore? Volevamo che ognuno dei protagonisti lo facesse in maniera
diversa. E Thor è un personaggio tragico che sin da quando era
bambino, era stato cresciuto per diventare re. Qual è il limite che
un personaggio così fiero può raggiungere? Oltretutto un
personaggio ceh ha l’aspetto di Chris”.
“Nonostante sia molto divertente
guardare la sua trasformazione fisica, non si tratta di una gag, ma
di una manifestazione di dove si trovi il personaggio ora, e
pensiamo che sia uno degli aspetti con cui più facilmente si può
entrare in contatto. Nel senso che è una risposta molto comune alla
depressione e al dolore.”
“Che cosa accadrebbe se un
personaggio diventasse estremamente arrabbiato e cominciasse a
punirsi senza più curarsi di nulla? Ora è un alcolizzato, non gli
importa di se stesso e di nient’altro (…) Per questo non lo abbiamo
portato allo stato precedente, è un’esperienza che rimane con
lui.”
Thor, insieme a Hulk, ha avuto un
trattamento che in molto hanno considerato ingiusto, in
Endgame, anche se alla luce di queste spiegazioni
si capiscono meglio le motivazioni delle scelte nella realizzazione
del personaggio. Certo dal capirle al condividerle ce ne passa di
strada…
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Sono stati annunciati gli ultimi
titoli ufficiali del programma completo del Festival di Cannes 2019, e dopo
il già sospettato Quentin Tarantino
con C’Era una Volta a… Hollywood, nella line-up del
festival sono stati confermati nomi molto interessanti del panorama
mondiale.
In concorso, oltre a Tarantino, è
stato annunciato Mektoub, My Love:
Intermezzo, il seguito dell’omonimo film (Canto 1) che
Abdellatif Kechiche aveva portato a Venezia 74. Il
film durerà 4 ore.
Nella sezione Proiezioni di
mezzanotte è stato aggiunto Lux
Æterna di Gaspar Noé, della durata
di 50 minuti. Per Un Certain Regard si fa strada invece l’Italia,
con Lorenzo Mattotti che presenta La
famosa invasione degli orsi in Sicilia (1 hr 22),
film d’animazione che adatta il libro per bambini di Dino Buzzati,
e poi Odnazhdy v Trubchevske di
Larissa Sadilova (1h30).
Le proiezioni speciali, invece, si
arricchiscono di Chicuarotes, film diretto da
Gael Garcia Bernal, di La
Cordillera de los sueños di Patricio
Guzmán, di Ice on Firedi Leila Conners, e di
5Bby Dan Krauss.
Il Festival di Cannes
2019 si svolgerà dal 14 al 25 maggio. Il presidente di
Giuria della Palma d’Oro sarà Alejandro G.
Inarritu mentre ad Alain Delon verrà
consegnato il premio alla carriera.
In attesa del nuovo trailer di
Spider-Man: Far
From Home che arriverà, molto probabilmente, la
prossima settimana, è già tempo di bilanci su quanto abbia svelato
del film Avengers:
Endgame, il penultimo titolo della Fase 3 e atto
finale della saga delle gemme dell’infinito.
Ecco allora tutti gli indizi su Far From Home individuati nel
cinecomic dei fratelli Russo:
I compagni di scuola di Peter sono stati colpiti dalla
Decimazione
Come mostrato dall’epilogo di
Endgame, Peter tornerà a
scuola dopo essere stato resuscitato dallo schiocco del guanto di
Tony Stark. Insieme a lui, sullo schermo, abbiamo visto anche Ned
Leeds, il suo migliore amico, ma questi non sono gli unici due
personaggi riportati in vita.
Di fatto già il primo trailer di
Far From
Home aveva confermato che la maggior parte del cast
sarebbe tornato in scena dopo gli eventi del capitolo precedente
diretto dai Russo.
“Le persone che sono
sopravvissute allo schiocco sono più vecchie di cinque anni, al
contrario delle vittime” ha raccontato Joe Russo durante un
Q&A, “E la ragione per cui Spider-Man vede Ned a scuola è
perché lui, come altri, è rimasto polverizzato. Ovviamente ci sono
persone della sua età che non sono morte e che forse ora sono già
al college“.
Sarà il vero “finale” della Fase 3
Contrariamente a quanto affermato
nei mesi scorsi, Avengers:
Endgame non sarà l’ultimo film della Fase
3 del MCU, bensì il penultimo, e a
chiudere il sipario sarà Spider-Man: Far
From Home. A confermarlo è stato il presidente dei
Marvel Studios Kevin Feige durante un evento di
promozione legato a Endgame a Shangai:
“Si, Far From Home sarà la fine
della Fase 3, ed è la prima volta che lo dico
pubblicamente“.
Questo significa che toccherà a
Peter Parker e alle sue avventure in Europa contro Mysterio e gli
Elementali mettere un punto definitivo sulla terza fase
dell’universo condiviso, iniziata nel 2016 con Captain America:
Civil War (il film del debutto ufficiale del
personaggio, interpretato da Tom
Holland).
Non ci sarà Tony Stark
È triste dirlo, ma visto il destino di Tony
Stark in Endgame è evidente che il
personaggio non tornerà nel sequel di Homecoming e
non sarà più la figura paterna di Peter, cambiando radicalmente una
dinamica che si era stabilita a partire da Civil
War.
La morte di Iron Man compromette
così il piano di rivedere nel MCU il bellissimo rapporto tra i due,
ma è possibile che l’eroe si ripresenti in forma di flashback, o di
sogno…di certo sarà difficile sostituirlo.
Nick Fury sta cercando i nuovi Vendicatori
Una cosa è chiara: dopo Avengers:
Endgame Nick Fury avrà bisogno di una nuova squadra di
supereroi che possa proteggere la Terra dagli attacchi nemici, e il
primo della lista potrebbe essere proprio Peter Parker, raggiunto
durante le vacanze scolastiche in Europa.
E se in Iron Man
del 2008 Fury si era avvicinato a Tony di soppiatto nella scena
post credits, lo rivediamo fare lo stesso nel trailer di Far From
Home; inoltre sappiamo che gli Elementali hanno
invaso il pianeta, e reclutare Spider-Man dovrebbe essere solo la
fase zero di un futuro progetto…
Happy Hogan giocherà un ruolo nella vita di Peter
Happy Hogan era già
apparso in Spider-Man: Homecoming ed è tornato
anche nel primo trailer di Spider-Man: Far
From Home, dettaglio che ci porta a considerare l’idea
che questo personaggio giocherà un ruolo importante nella vita di
Peter.
E come Happy ha giurato di prendersi
cura della famiglia di Tony alla fine di Avengers: Endgame, potrebbe fare lo stesso
con il “pupillo” dell’eroe, magari raccogliendo l’eredità di
mentore e guida…oppure sarà il nuovo fidanzato di zia May?
Il film è ambientato nel 2023
In molti si sono chiesti quanto
tempo trascorrerà da Avengers:
Endgame a Far From Home, e che punto
della timeline sono state inserite le nuove avventure di Peter
Parker, e una risposta abbastanza esaustiva è arrivata da
Joe Russo nei giorni scorsi.
Se ricordate, nel primo trailer del
film veniva mostrato brevemente il passaporto del protagonista, che
deve partire per l’Europa con la scuola, e se avevate fatto
attenzione, il documento era sprovvisto della data di rilascio. O
meglio, c’era scritto “9 Luglio”, ma non l’anno di scadenza. Errore
o scelta consapevole? Probabilmente la seconda.
Ora però abbiamo la conferma:
l’anno di Far From Home è il 2023, e torneremo
alla realtà cinque anni dopo la Decimazione, e a quanto pare Peter
Parker e i personaggi colpiti dalla Decimazione hanno vissuto in
una specie di letargo senza invecchiare di un giorno: “Quelle
persone non avevano idea di cosa fosse successo, ed è come se si
fossero appena svegliate da un lungo sonno.” ha raccontato
Russo.
Alla fine Quentin
Tarantino ce l’ha fatta, il suo C’era una volta a…
Hollywood (qui il trailer) sarà
presentato in anteprima mondiale e in concorso al Festival di Cannes 2019,
esattamente 25 anni dopo il suo esordio sulla Croisette con
Pulp Fiction.
Il delegato generale del festival,
Thierry Frémaux ha dichiarato: “Avevamo paura
che il film non sarebbe stato pronto, visto che non sarà
distribuito fino a luglio prossimo, ma Quentin Tarantino, che non
ha lasciato la sala di montaggio per quattro mesi, è un vero, leale
e preciso figlio di Cannes! Come per Bastardi senza Gloria, sarà
sicuramente qui, a 25 anni dalla Palma d’Oro per Pulp Fiction, con
un film finito e proiettato in 35 mm insieme al suo cast (Leonardo DiCaprio, Margot Robbie, Brad
Pitt). Il suo film è una lettera d’amore per la Hollywood della
sua infazia, un tour rock del 1969, e un’ode al cinema tutto. Oltre
a ringraziare Quentin e la sua crew per aver passato giorni e notti
al montaggio, il Festival vuole ringraziare in maniera speciale la
Sony Pictures che ha reso tutto ciò possibile.”
Il Festival di Cannes
2019 si svolgerà dal 14 al 25 maggio. Il presidente di
Giuria della Palma d’Oro sarà Alejandro G.
Inarritu mentre ad Alain Delon verrà
consegnato il premio alla carriera.
Winter is coming,
e non è solo un modo di dire. Con l’ottava stagione de
Il trono di
Spade si chiuderà finalmente il cerchio
aperto ormai diversi anni anni fa.
Alcuni colpi si scena sono già
arrivati, ma sicuramente sono ancora tante le questioni da
risolvere e i colpi di scena che arriveranno e che saranno
sicuramente molto intensi e disseminati lungo la stagione.
Per dare vita a La
lunga notte de Il trono di
Spade è stato necessario effettuare le riprese in
55 notti e un numero sconosciuto di prove giornaliere, con qualcosa
come 750 persone tra membri del cast e della crew.
Diversi attori hanno descritto
l’episodio come una delle cose più difficili che avessero mai
fatto. Maisie Williams ha riportato, durante un
intervista con Entertainment Weekly, “Niente ti può prepare di
quanto questo sia prosciugante. È notte dopo notte, e ancora e
ancora, e non finisce. Non puoi ammalarti, e devi stare attento per
te stesso perché c’è così tanto da fare che non può farlo nessun
altro… ci sono momenti in cui ti senti a pezzi come un qualsiasi
essere umano e vorresti solo piangere”.
Iain Glen
(Jorah Mormont) lo ha descritto come un “vero
test”, davvero infelice. Ti addormenti alle sette del mattino e
quando ti svegli a mezzogiorno sei ancora così stanco che non
riesci a fare nulla, e poi torni a fare ancora il tutto quanto. Non
hai una vita al di fuori di esso”. Rory McCann
(The Hound) ha ammesso: “tutti pregano di non
doverlo fare mai più”.
La preparazione con scene
cinematografiche
Durante la
preparazione, per poter dare poi il via alle riprese, il
regista Miguel Sapochnik ha provato a cercare
delle sequenze di lunghe battaglie realizzate per il grande
schermo, senza essere in grado di traovarle.
Mentre scrivevano l’episodio,
D. B. Weiss e David Benioff
volevano che quella che si vede diventasse la sequenza di battaglia
più lunga mai vista e presentata di un film o sul piccolo schermo.
Una delle sequenze più vicine allo scopo prefissato, e trovata da
Sapochnik, è stata quella dei 40 minuti de La battaglia del
fosso di Helm in Il Signore degli Anelli – Le due
torri (2002).
Il regista ha studiato questa
sequenza per determinare quando e se il pubblico avrebbe avuto
della “fatica da battaglia”, cioè se lo spettatore si potesse in
qualche modo annoiare o disinteressare da un’azione troppo priva di
significato. Ironicamente, la sua conclusione è stata “meno
combattenti si possono avere in una sequenza specifica, e
meglio è”.
Miguel Sapochnik è stato
fortemente voluto
Per realizzare questo
La battaglia del fosso di Helm de Il trono di
Spade, David Benioff e Dan Weiss ha espressamente
chiesto al regista Miguel Sapochnik di ritornare dopo il successo
de La Battaglia dei Bastardi e La Battaglia di
Hardhome avuto negli anni precedenti.
La richiesta era quella che
Sapochnik tornasse a dirigere un episodio sia della stagione sette
che dell’ottava: il regista, però, aveva dichiarato che non sarebbe
riuscito a fare entrambe le cose e, quindi, si è deciso di
mantenere l’accordo per la stagione 8.
Anche dopo che le sceneggiature
erano già pronte per l’ultima stagione e il piano originale
prevedeva che il regista avrebbe diretto gli episodi 3,4 e 5,
Miguel aveva poi deciso di lasciare perdere la 8×03.
Tuttavia, David e Dan hanno
insistito affinchè fosse lui a dirigere anche quel specifico
episodio e che avrebbe avuto tutti i mezzi necessari a
disposizione, ritenendo che fosse il migliore regista per dare vita
ad una battaglia così grande, essendo anche la più ambiziosa e
logisticamente complicata della serie.
Non ci sono storie parallele
Così come è accaduto nel 2012 per
la puntata L’assedio (2×09) e nel 2014 per Il coraggio
di pochi (4×09), questo episodio, The Long Night, è
stato realizzato interamente in una sola location, Winterfell, per
coprire ogni singola battaglia e non include alcuna storia
parallela.
È la quarta volta che avviene
questo fatto, cioè di avere un singolo luogo in cui svolge l’intero
episodio: oltre ai due precedentemente citati, vi è anche
l’episodio Un cavaliere dei Sette Regni (8×02).
Tra le altre cose, bisogna
considerare che questo episodio realizzato in una sola location,
senza storie parallale, si sviluppa in qualcosa come 82 minuti,
rendendolo l’episodio più lungo dell’intera serie.
La svolta inaspettata di Maisie
Williams
Maisie Williams,
come altri dei suoi colleghi, si era prefissata di leggere la
sceneggiatura di volta in volta per poter vivere l’esperienza di
questa ultima stagione in maniera intensa, sicchè aveva letto
soltando qualche parte della sceneggiatura dell’intera stagione de
Il Trono di Spade.
In sintesi, aspettava di poter
leggere insieme lo scrip con il resto del cast alla conference room
a Belfast. Come lei stessa racconta, “stavo arrivando a lavoro e
tutti stavano parlando dell’episodio 3 e il regista mi chiese se lo
avessi già letto”.
Quando hanno iniziato le riprese di
GoT lei ancora non aveva letto l’episodio e quando lo ha dovuto
fare per dare vita alla 8×03 ha capito quanto il suo personaggio
diventasse protagonista di una svolta monumentale in maniera del
tutto inaspettata.
L’episodio mostra Jon Snow
fallire
Per il regista dell’episodio,
Miguel Sapochnik, ha fatto il fatto di non
mostrare ai fan la convinzione che Jon Snow
(Kit
Harington) potesse uccidere Night King, “ho pensato,
se vedo Arya correre allora so che sta per accadere qualcosa.
Così è come arrivare quasi a
perderla dalla storia e poi arriva a soprendere tutti e a far
cadere tutte le speranze riposte in Jon, che è sempre stato il
ragazzo del momento. Così, il punto è che si arriva a seguire Jon
in maniera continua, così da indurre il pubblico a pensare “Jon lo
sta per fare, Jon lo sta per fare…” e poi fallisce. Fallisce
all’ultimo minuto. Quindi, spero che sia un’interessante
cambiamento che nessuno si aspetta”.
Il lavoro è iniziato nel giugno
del 2017
Il regista dell’episodio ha
lavorato sulla vicenda che si sviluppa nel corso degli 82 minuti
dal giugno del 2017: “Sto lavorando da sette mesi e mezzo, che sono
circa 130 giorni, praticamente un processo che è quasi più lungo
della maggior parte dei film che vengono realizzato.
Quindi, in termini di lavoro, sono
quasi 6/7 giorni a settimana, dalle 16 alle 18 di lavoro al giorno
e, sì, è tanto. Sapevo fosse pesante quando sono salito a bordo. Mi
sentito più tranquillo perché c’è un formato per approciarsi agli
episodi e per poterli realizzare. Come tipio, le sceneggiature sono
ricche, più di quanto si possa effettivamente realizzate.
Il processo di ridimensionalmente
ha richiesto diverso tempo questa volta, perché David e Dan
volevano ci fosse tutto. Tutti vogliamo tutto ma bisogna andare
incontro alla realtà dei fatti e di quello che si può realmente
fare. Ciò per cui ci ho messo molto tempo risiede nell’episodio 3,
e cioè nel fatto di non annoiare il pubblico dopo 20 minuti di
battaglia”.
Nella sua vita “seriale” non è
stata troppo fortunata in amore, mentre nella vita reale sembra che
le cose le vadano decisamente meglio. Sophie
Turner si è sposta a sorpresa a Las Vegas con Joe
Jonas, il suo fidanzato
dall’ottobre del 2017.
A differenza di quanto si potesse
immaginare, i due innamorati sono convolati a nozze dopo la
cerimonia dei Billboard Music Awards 2019, che si
è tenuta a Las Vegas la scorsa notte. Siamo sicuri che i due
avranno in programma una cerimonia adeguata al loro status di star,
ma per adesso si sono già promessi amore eterno davanti a…
Elvis!
Mentre Joe Jonas è
noto per il suo lavoro in campo musicale con i Jonas Brothers,
Sophie Turner ha conosciuto la fama grazie a
Games of Thrones, lo show HBO in cui interpreta
Sansa Stark.
Come accennato, il destino
coniugale di Sansa, nella serie è molto più tragico rispetto a
quello di Sophie, per fortuna. Promessa sposa a Re Joffrey, la
fanciulla viene poi ceduta a Tyrion Lannister, che per fortuna si
rivela un marito gentile e rispettoso. Scappata dalla capitale e da
quel matrimonio che comunque lei odiava, viene gettata in pasto ai
Bolton e al folle Ramsay, che abusa di lei in ogni modo possibile,
fino a che non si libera da sola e assiste, con un certo gusto,
alla morte del suo marito aguzzino.
Oltre alla stagione conclusiva
della serie, Sophie Turner sarà protagonista, a partire dal 6
giugno in sala, di Dark Phoenix, il prossimo film sugli X-Men che
la vede tornare nei panni di Jean Grey.
La fine della Fase 3 del MCU è ormai alle porte: dopo
Avengers:
Endgame, che chiude definitivamente la saga delle
gemme dell’infinito, sarà Spider-Man: Far
From Home (in uscita a luglio) a capitolare questa
prima grande epopea targata Marvel Studios. E dopo, quali sono i
piani di Kevin Feige e co. per la Fase 4?
Ecco alcune teorie sul futuro del franchise:
Il futuro è nel cosmo
Ancor prima dell’uscita di Endgame, era stato
proprio Kevin Feige ad anticipare il ruolo sempre più importante
che avrebbe ricoperto il lato “cosmico” del MCU nella Fase 4. Le
basi di questo salto nell’universo esistono, costruite a partire
dal franchise di Thor, fino ai due capitoli di
Guardiani della Galassia e,
recentemente, con i viaggi nello spazio di Captain
Marvel.
Di certo film come Gli
Eterni e i possibili sequel con Carol Danvers
suggeriscono che sarà il cosmo l’ambientazione principale del
futuro, e ora che i personaggi della Fox sono tornati sotto il
controllo della Marvel, ci sono infinite direzioni di trama da
esplorare.
Passaggio di testimone
Come molti fan avevano ipotizzato,
Avengers: Endgame ha visto
sfaldarsi la formazione originale dei Vendicatori favorendo
l’ingresso in prima linea dei personaggi considerati “secondari”. E
ora che Iron Man e Vedova Nera sono fuori dai giochi, Captain
America è invecchiato e Thor ha preso la via dello spazio con i
Guardiani, chi prenderà il loro posto nel MCU?
Il finale di Avengers:
Endgame, almeno per quanto riguarda il destino di
Captain America e la sua eredità è tutt’altro che emblematico:
tornato dal viaggio nel Regno Quantico invecchiato, Steve cede lo
scudo a Sam Wilson lasciando intendere che sarà
lui il prossimo supereroe a stelle e strisce. E
Bucky invece? Giocherà il ruolo di spalla?
La figlia di Clint Barton potrebbe
sostituire Occhio di Falco,
Valchiria sarà al posto di Thor la guida di
Asgard, e Morgan Stark o Harley
Keener raccoglieranno il testimone di Iron Man?
A-Force
Una scena chiave della battaglia
finale di Endgame mostra riunite
tutte le supereroine del MCU, da Captain Marvel a Wasp, insieme a
Okoye e Valchiria, mentre fanno fronte comune, ed è un momento
davvero emozionante se pensiamo che è la prima volta che il MCU
propone una soluzione del genere.
Dunque è possibile che quella scena
abbia anticipato l’arrivo dell’A-Force al cinema?
Nei cinquant’anni di storia dei fumetti Marvel, questa è la prima
volta che una formazione degli Avengers si
presenta interamente al femminile…
I nuovi Avengers
Sul ruolo di Captain
Marvel nel futuro dell’universo cinematografico Marvel
si è detto molto, a partire dal livello dei suoi poteri per nulla
paragonabili a quelli dei suoi colleghi Vendicatori fino alla
capacità di attraversare Terra e Spazio in grande facilità. Abbiamo
scoperto le origini dell’eroina, il suo viaggio personale e la
ricerca della propria identità nel film con Brie
Larson, ed è chiaro che i Marvel Studios penseranno ad
un sequel (o addirittura ad un franchise) in cui raccontare le sue
imprese.
Ma guardando il quadro generale, è
possibile che Carol diventi la nuova leader degli
Avengers, sostituendo Tony Stark e Steve Rogers
alla guida del team? Difficile a dirsi. Alla fine di
Endgame compare da sola, al funerale di Tony, e
non è chiaro se tornerà a difendere i pianeti di cui parla a War
Machine o se invece resterà sulla Terra.
Eroi altrettanto famosi, come
Black Panther, Doctor Strange,
Spider-Man, Ant-Man e
Wasp sembrerebbero pronti a entrare nella nuova
squadra…
Asgardiani della Galassia
La fine
di Avengers: Endgame sembra indicare che il futuro
di Thor sia insieme ai Guardiani della
Galassia, lui che apostrofa la nuova squadra come gli
“Asgardiani della Galassia”, che è il nome di un team di eroi
apparso nei fumetti.
Chi pensava che il film su
Vedova Nera attualmente in sviluppo avrebbe
ripreso le avventure di Natasha Romanoff dopo gli eventi di
Endgame, è stato presto
smentito dal film conclusivo della Infinity Saga che invece ha
confermato il contrario: il cinecomic fungerà da prequel, visto che
nel terzo atto Natasha muore sacrificandosi per ottenere la gemma
dell’anima e risparmiando la vita dell’amico Clint Barton.
Dunque è evidente che Vedova Nera
sarà a tutti gli effetti un viaggio nel “passato” del MCU (come
Captain
Marvel, ambientato in un’epoca mai esplorata
all’interno dell’universo condiviso), riprendendo le sorti
dell’agente Romanoff quindici anni dopo
la caduta dell’Unione Sovietica negli Stati Uniti, forse in un
momento della timeline antecedente a Iron Man
2.
Realtà alternative
I viaggi nel tempo sono un concetto
assai complesso e problematico, e Endgame non ha reso il compito
facile per lo spettatore. Soprattutto perché nelle sequenze in cui
gli eroi tornano nel passato per recuperare le gemme ci hanno
introdotto un ulteriore snodo narrativo, ovvero l’idea di realtà
alternative esistenti.
Uno dei
momenti più divertenti di Avengers:
Endgame arriva quando i Vendicatori tornano nel 2012
in tempo per la Battaglia di New York cercando di procurarsi il
Tesseract, che invece finisce nelle mani di Loki.
Il Dio dell’Inganno coglie l’occasione e fugge via, e di lui non si
hanno più tracce.
Cosa
significa esattamente questo per Loki? È ancora morto? È vivo?
Questa scelta sembrerebbe aver causato un flusso di tempo parallelo
che è diverso da quello attuale, dunque ora c’è una linea temporale
in cui il personaggio è scappato con una delle gemme
dell’infinito.Potrebbe essere questo il
presupposto della nuova serie su Loki di Disney +?
Nuovi personaggi
La voce secondo cui i
Marvel Studios erano al lavoro per portare nella prossima fase del
MCU le avventure di Captain Britain, alter
ego di Brian Braddock e personaggio creato da
Chris Claremont nel 1976, si era diffusa nei mesi scorsi e
all’epoca si era parlato di un possibile coinvolgimento del regista
Guy Ritchie e della presenza di Black
Knight, lo storico e ricorrente alleato dei fumetti.
Ora però sembra che Avengers:
Endgame abbia confermato questa ipotesi.
Nel film, quando Steve Rogers e Tony
Stark tornano indietro nel tempo agli anni ’70 per recuperare il
Tesseract, i due visitano la sede originale dello S.H.I.E.L.D.
intravedendo, tra gli altri, anche Peggy Carter
nel bel mezzo della sua giornata lavorativa. E in quel momento, la
frase pronunciata dal grande amore di Cap – sottovoce però, quindi
poco chiara – potrebbe aver posto le basi per l’ingresso di Captain
Britain nella Fase 4 del Marvel Cinematic Universe. Peggy parla
infatti di un agente invisibile chiamato “Braddock” che
“non ha effettuato il check-in“: forse si tratta proprio
di Brian Braddock, o di suo suo padre?
Altri nuovi personaggi potrebbero
venire dalla galleria prima in mano alla Fox, senza considerare gli
Eterni, Shang-Chi,
Namor e Black Knight.
Il prossimo villain
I tempi in cui si lamentava la
mancanza di un degno villain nel MCU sono finiti grazie all’arrivo
di Thanos e alla sua bellissima analisi inserita
in Infinity War, ma adesso che il progetto del
Titano Pazzo è giunto al termine, quale sarà il prossimo grande
cattivo dell’universo condiviso?
Sempre sul versante cosmico,
personaggi come Kang il Conquistatore e
Galactus sono al centro di molte teorie popolari,
mentre sulla Terra è interessante considerare nomi del calibro di
Norman Osborne e Doctor Doom.
Il film del momento, il film
dell’anno, il film del decennio, a chiudere un ciclo, ad aprirne
uno nuovo, Avengers: Endgame. Anche il mondo
del beverage, fatto di appassionati di cinecomics, si adegua e applica la propria
creatività al mondo degli spiriti. Nicholas Pinna,
barmanager dell’Hotel Locarno di Roma e grande appassionato del
genere e dei personaggi Marvel, ha ideato un drink inedito
ispirato proprio a uno dei personaggi della saga che maggiormente
hanno influenzato l’immaginario collettivo dei fan in tutto il
mondo. Ne risulta Iron Man-go Punch, un drink con spoiler: chi lo
beve, alla fine… ne ordinerà un altro!
Si prepara con pochi ingredienti: 6
cl di Gosling’s Rum, 4 cl di purea di mango, 1.5 cl di sciroppo
ananas e rooibos (il tè rosso africano), 2.25 cl di succo di lime,
Angostura bitter e dello Champagne Jacquart.
Nell’iron shaker tutto si consuma:
dramma, commedia e momenti epici, con finale in climax crescente di
gusto. Il Gosling’s Rum si unisce alla squadra della purea di mango
dal classico costume giallo, con quindi il succo di lime,
inizialmente acerbo, ma raddolcito dallo sciroppo di ananas e
rooibos. L’angostura bitter si sacrifica per tutti e arriva il top
delle bollicine di Champagne Jacquart a risolvere la situazione e
il combattimento finale. Shakerare il tutto vigorosamente,
aggiungendo una garnish virata al rosso, con frutti come ribes e
ciliegia, omaggio al personaggio interpretato da Robert Downey Jr. Iron Man-Go è un amico
fedele, che non tradisce, dalla corazza rigida e il cuore
leggero.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo
lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per
annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine
nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
L’avvento di Captain Marvel nel
Marvel Cinematic Universe
ha cambiato le carte in tavola, non soltanto perché ha introdotto
un personaggio simbolico e rappresentativo di una nuova generazione
di fan, la prima donna titolare di un film tutto suo in casa
Marvel, ma anche perché Carol Danvers ha scombinato la scala dei
valori e dei poteri tra eroi e villain.
Alla fine della visione di
Captain Marvel, tutto il mondo dei fan del MCU ha
pensato la stessa cosa: “Thanos è spacciato!”. Ma le cose sono andate
diversamente in Avengers: Endgame.
Il film infatti ha ritagliato per
l’eroina galattica un ruolo quasi marginale, che si concentra nel
prologo e poi nel terzo atto, durante la mischia, momento in cui
Carol è decisiva solo per abbattere l’astronave di Thanos che sta
infierendo con un attacco aereo. Il suo confronto diretto con
Thanos la vede chiaramente all’altezza dell’avversario, se non
fosse che lui, in quel momento, possiede le Gemme (e si libera di
Carol con un magistrale uso della Gemma del Potere).
Ma se gli sceneggiatori di Endgame
avevano questo asso nella manica, perché non lo hanno usato per
spazzare via Thanos in un batter d’occhio? È una domanda che in
molti si sono posti e alla quale proprio gli sceneggiatori hanno
risposto, durante un’intervista con New York Times.
Christopher Markus
e Stephen McFeely hanno spiegato che Carol ha
degli obblighi con gli altri pianeti in giro per la Galassia,
pianeti che lei cutodisce e difende da un ventennio, ormai. Lo dice
lo stesso personaggio nel film, spiegando che “passerà un po’ di
tempo prima che mi rivediate”.
Le motivazioni che giustificano
questa scelta sono molteplici e sicuramente gli obblighi di Carol
verso i popoli che non hanno i Vendicatori sono tanti. Tuttavia ci
sono stati anche dei motivi tecnici che hanno impedito al
personaggio di essere presente nel film.
Prima di tutto, stando a quanto
dichiarato dagli sceneggiatori, questa era la storia degli Original Six, dei sei
vendicatori originali, la loro parabola conclusiva, ed era giusto
che fossero loro ad avere il centro della scena. Carol rappresenta
il nuovo del MCU, e Iron Man, Cap, Thor, Occhio di Falco,
Hulk e Vedova Nera il vecchio, erano loro
che avevano bisogno di una conclusione.
In secondo luogo, non dimentichiamo
che Avengers: Endgame è stato girato Back to Back
con Infinity War, quindi prima di Captain
Marvel. Gli sceneggiatori hanno spiegato che non hanno
avuto molto tempo per assecondare le tempistiche di produzione.
Infinity War e Endgame sono stati girati durante le riprese sia di
Black Panther che di Captain Marvel e, mentre le produzioni di
questi due film da solisti sono cominciate e finite, quelle dei due
film corali sono andate avanti. Per questo motivo è stato
complicato inserire i personaggi in un contesto che non avevano
ancora maturato. Per esempio, stando a Markus e McFeely,
“abbiamo girato le scene con Brie Larson prima che lei girasse
il suo film. Stava recitando battute per il suo personaggio
ambientate 20 anni dopo la sua storia di origini che non era stata
ancora scritta per intero. È stato da pazzi.”
Si tratta di un’ulteriore conferma
della capacità organizzativa dei Marvel Studios, e
della sincronizzazione perfetta del loro metodo di lavoro.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Nel 2008, “Io sono Iron
Man” fu la perfetta chiusura dello standalone con Robert Downey
Jr. che lanciava ufficialmente il Marvel Cinematic Universe. Un
azzardo, premiato dal pubblico, che ha condotto il progetto di
Kevin Feige al successo di Avengers:
Endgame, culmine narrativo della saga che coincide con
l’addio a uno dei personaggi più amati dai fan.
E tra tutti i richiami al passato del
MCU, la frase pronunciata da Tony Stark prima
di morire è forse il migliore: siamo negli ultimi momenti del
film, con Thanos che tuona “Io sono ineluttabile” e
l’eroe, che nel frattempo ha rubato le gemme dell’infinito e sta
per schioccare le dita, risponde fiero “E io sono Iron
Man“.
Di quella scena in particolare hanno
parlato i registi Joe e Anthony Russo spiegando
che la battuta non era nemmeno nella sceneggiatura iniziale ma che
è stata aggiunta all’ultimo minuto grazie al suggerimento del
montatore durante la post-produzione:
“Tony non avrebbe dovuto dire
nulla in quel momento, ma eravamo nella sala di montaggio
chiedendoci se dovesse farlo. D’altronde si trattava di un
personaggio vissuto e morto dicendo battute…Non riuscivamo a
trovare una soluzione, c’erano tantissime frasi diverse, poi il
nostro editor Jeff Ford, che ha lavorato con noi in tutti i quattro
film dei Marvel Studios, ha detto “Perché non ci limitiamo a
chiudere il cerchio facendogli dire Io sono Iron Man?”. Non abbiamo
perso tempo e siamo andati a girare subito la scena“.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Il nuovo trailer di Spider-Man: Far
From Home è stato ufficialmente classificato, durerà
circa 2 minuti e 38 secondi e arriverà, molto probabilmente, nel
corso della prossima settimana. E se il primo diffuso lo
scorso gennaio era stato poco chiaro sull’ambientazione e il ruolo
dei personaggi (soprattutto Mysterio), forse
possiamo aspettarci qualche risposta da quello in arrivo?
Si, Peter Parker è sopravvissuto
agli eventi di Avengers:
Endgame, e il sequel riprenderà dopo il eventi del
film uscito nelle sale poche settimane fa e in cui abbiamo visto
anche Ned, il suo migliore amico, proprio nelle scene finali.
Dunque la speranza è ottenere ulteriori dettagli sulla trama che i
Marvel Studios tengono ancora
nascosta: chi sono gli Elementali? Perché si trovano nelle maggiori
capitali europee? Quale sarà il ruolo di Mysterio? È un alleato del
supereroe protagonista o tradirà la fiducia di Nick Fury?
Comicbookmovie inoltre riporta che
è stata classificata anche una versione più breve del trailer,
quindi è probabile che verrà rilasciata una versione internazionale
con footage aggiuntivi.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.
Il nuovo teaser poster de La
Bambola Assassina sembra rievocare un preciso
franchise che vedremo tornare al cinema la prossima estate. Si
tratta di Toy Story della Pixar, che arriverà il
27 giugno con il suo quarto capitolo.
L’uscita del nuovo poster del
remake del classico horror ci riporta alla mente il teaser poster
di Toy Story
4 che ci mostrava il nuovo Woody, lo sceriffo
protagonista. Solo che in questo caso, sullo stesso sfondo, vediamo
una mano di pezza abbandonata accanto a un cappello da cowboy e una
gambetta in jeans e scarpette rosse che esce di scena.
I due franchise erano già stati
accostati tempo fan, ovviamente a causa del fatto che in maniera
molto diversa sono entrambi ambientati nel mondo dei giocattoli,
grazie a un video mash-up in cui Toy Story
diventava un vero e proprio horror.
A questo link potete vedere il video.
Chucky, la bambola più spietata
della storia del cinema, sta per tornare. Il film sarà nelle sale
cinematografiche da mercoledì 19 giugno,
distribuito in anteprima mondiale da Midnight Factory,
etichetta horror di Koch Media.
Realizzato dai produttori di IT e
diretto da Lars Klevberg (Polaroid) è un
prodotto targato Orion Pictures Corporation,
società MGM. Chucky è molto più di un giocattolo…è il tuo migliore
amico.
È stato chiaro da subito che
Avengers: Endgame avrebbe dedicato
una parte importante della sua durata ai viaggi nel tempo. Le
teorie si sono da subito affollate in rete e anche le foto
trapelate dai vari set del film testimoniavano che la storia
avrebbe riportato gli eroi sui loro passi, alle battaglie già
condotte e vinte negli anni precedenti allo scontro diretto con
Thanos.
Tuttavia, ogni volta che si parla di
viaggio nel tempo, si rischia di confondere le idee, con i
paradossi temporali, le linee temporali, gli incontri con i se
stessi del passato. Insomma, la filmografia pop è piena di esempi
del genere, e gli Avengers hanno dovuto
fronteggiare, aggirare, esorcizzare e sbeffeggiare ognuno di quei
paradossi e di quegli impedimenti per compiere la loro
missione.
Tuttavia, lo spettatore medio è
rimasto forse confuso dai vari intrecci e viaggi, e così, grazie a
Heroic Hollywood,
possiamo avere accesso a un diagramma che ci dà una mano a
orientarci in tutti questi salti. Eccolo:
E a seguire, la legenda per comprendere meglio i vari punti nel
tempo:
Tre squadre di Avengers lasciano la piattaforma del tempo nel
2023 (MT, t1);
Nel 2014, Vedova Nera e Occhio di Falco arrivano su Vormir, e
Nebula e War Machine su Morag;
…creando la Timeline 1 (BT1, T1);
Occhio di Falco e War Machine separatamente tornano nel 2023
(BT1, t2);
La Nebula buona del futuro viene catturata, la Nebula cattiva
torna nel 2023 al suo posto (BT1, t3);
Thor e Rocket arrivano nella Asgard del 2013;
…creando la Timeline 2 (BT2, t1);
Rocket e Thor ritornano nel 2023;
Iron Man, Ant-Man, Captain America e Hulk arrivano a New York
nel 2012, durante la Battaglia;
…creando la Timeline 3 (BT3, t1);
Ant-Man e Hulk ritornano nel 2023;
Iron Man e Captain America vanno nel 1970 alla base dello
Shield;
…creando la Timeline 4 (BT4, t1);
Iron Man e Captain America ritornano nel 2023;
War Machine, la Nebula cattiva, Occhio di Falco, Thor, Rocket,
Ant-Man, Iron Man e Captain America tornano tutti al 2023 nella MT,
t2;
La Nebula cattiva porta Thanos dalla BT1, t3 alla MY, t3;
Captain America nella MT, t4 si reca a restituire le
Gemme;
Alla BT1, t5 restituisce le Gemme di Potere e Anima;
Poi salta dalla BT1, t6;
Alla BT2, t3 dove restituisce la gemma della Realtà;
Poi salta dalla BT2, t4;
Alla BT3, t3, dove restituisce le gemme di Mente e Tempo;
Poi salta dalla BT3, t4;
Alla BT4, t3, dove restituisce la gemma dello Spazio;
Poi salta dalla BT4, t4;
all’America degli anni Cinquanta, invece di tornare al 2023,
creando la Timeline 5 (BT5, t1);
Dopo circa settant’anni ritorna dalla BT5, T2;
Alla MT, t5, per consegnare lo scudo a Sam Wilson.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Con Avengers:
Endgame si chiude un ciclo e i Marvel Studios dicono addio per
sempre al suo attore più rappresentativo, colui che c’è stato fin
dall’inizio, quando Iron Man diede vita a questo intricato e
appassionante universo condiviso: Robert Downey
Jr. Alla fine del film Tony Stark
impugna il guanto dell’infinito, ruba tutte le gemme a Thanos, e schiocca le dita riportando l’equilibrio
nell’universo; purtroppo è lui a dover sacrificare la sua vita in
cambio di quella dei compagni, e l’eroe cade sul campo di battaglia
prima di essere raggiunto dall’amata Pepper Potts.
Ma qual è stata la reazione di
Downey Jr. una volta appreso il destino del personaggio? A
rivelarlo è uno dei registi, Anthony Russo, in
un’intervista con l’Hollywood Reporter:
“Una volta deciso che volevamo
questo tipo di finale per il personaggio, dovevamo sicuramente
assicurarci che Robert fosse a suo agio, proprio per il suo enorme
contributo al MCU […]
[…]Molti attori non
sono convinti di ciò che facciamo. Ma a loro piace il fatto che
siamo in grado di controllare queste storie e che li stiamo
guidando dove il racconto dovrebbe andare, perché la visione ci è
chiara e hanno fiducia in questo. Penso che Downey abbia avuto
delle emozioni contrastanti riguardo alla direzione in cui sarebbe
andato Tony Stark…ma credo che, in fin dei conti, lo abbia
totalmente accettato.“
È evidente che dopo undici anni
trascorsi nei panni di Iron Man, il progetto di doverli abbandonare
definitivamente non sarà stato facile da accettare. Tuttavia niente
è scontato nel MCU, e cosa impedirebbe a Kevin Feige di rigiocarsi le sue carte
nel futuro del franchise? Endgame segna davvero l’addio di
Downey?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.