Screen Junkies ha dedicato
il suo nuovo capitolo di Honest Trailer a Glass,
il film di M. Night Shyamalan che ha riportato sul
grande schermo David Dunne e Elijah Price, i protagonisti di
Unbreakable, del 2000. Con loro anche Kevin Crumb,
protagonista di Split.
Con questi tre film, il regista de
Il Sesto Senso ha realizzato la sua trilogia
supereroistica. Di seguito, il divertente trailer che si prende
gioco della pellicola con Bruce Willis, Samuel L.
Jackson e James McAvoy.
Uscito al cinema il 17 gennaio 2019,
Glass è il nuovo film di M. Night
Shyamalan, il regista de Il Sesto Senso e
The Village.
Interpretato da Samuel L.
Jackson, James Mcavoy, Bruce Willis e dall’attrice
vincitrice del Golden Globe®
Sarah Paulson, il film porta avanti le
vicende narrate in Unbreakable – Il
Predestinato(2000)
e Split (2016), entrambi scritti e
diretti dallo stesso Shyamalan.
Glass vede David Dunn all’inseguimento
dell’identità sovrumana di Kevin Wendell Crumb, ovvero la Bestia,
in un susseguirsi di incontri sempre
più pericolosi. Elijah Price, noto anche con lo
pseudonimo de “l’Uomo di Vetro”, emergerà dall’ombra in possesso di
segreti decisivi per entrambi gli uomini.
Si uniscono al cast anche
Spencer Treat Clark (Unbreakable – Il
Predestinato) e da Charlayne
Woodard (Unbreakable – Il
Predestinato), che interpretano nuovamente il figlio di
Dunn e la madre di Price.
Così come accaduto per
Infinity War, anche con l’approssimarsi
dell’uscita di Avengers: Endgame la Marvel chiede ai propri fan di non
fare spoiler dal film, cosa che purtroppo è già accaduta con un
breve video leak che però è
stato oscurato dalla rete nelle ultime ore.
Se per IW l’hashtag era
#ThanosDemandsYourSilence (Thanos chiede il vostro silenzio),
questa volta sono i registi del film, i Fratelli Russo, a dire:
#DontspoilEndgame. Ecco di seguito la traduzione della
lettera che i Russo hanno condiviso su Instagram:
Eccoci, Questa è la fine. La fine di un mosaico narrativo
senza precedenti, durato undici anni e undici
franchise.
Per tutti quelli che hanno fatto questo viaggio con noi
dall’inizio, condividendo gioie e dolori con la vostra famiglia, i
vostri amici, i vostri compagni di classe, i vostri colleghi.
Investendo così tanto in ogni personaggio e in ogni storia.
Ridendo, esultando, piangendo. Dando così tanto liberamente i
vostri pensieri ed emozioni in conversazioni accese, teorie, fan
art, e fan fiction. Per favore, sappiate che noi due, insieme a
tutti quelli coinvolti in Endgame, abbiamo lavorato senza sosta per
gli ultimi tre anni con la sola intenzione di consegnarvi una
sorprendente, emozionante, potente conclusione della Infinity
Saga.
Poiché così tanti di voi hanno investito il loro tempo, il
loro cuore, le loro anime in queste storie, siamo qui a chiedere
ancora una volta il vostro aiuto.
Quando vedrete nelle prossime settimane Endgame, per favore
non lo rovinate agli altri, allo stesso modo in cui vorreste non
venisse rovinato a voi.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Sembra che il Festival
di Cannes 2019 abbia cominciato a calare i propri assi
per il concorso. Non solo Refn e Jarmusch, ma anche Xavier
Dolan, Pedro Almodovar, Terrence Malick, Bong
Joon-ho e Ken Loach sembrano molto
vicini alla selezione ufficiale del concorso per la 72° edizione
del festival francese.
Matthias & Maxime
di Dolan, Dolor y Gloria di Almodovar,
Sorry We Missed You di Loach dovrebbero unirsi a
The Dead Don’t Die di Jarmusch per il concorso
ufficiale. A questi si aggiungono anche A Hidden
Life di Malick (precedentemente noto come Radegund);
Parasite di Bong; Traitor di Marco Bellocchio; Ahmed di Jean-Pierre
e Luc Dardenne; Nighthawk di Kleber Mendonça Filho.
L’annuncio della line-up è prevista
per giovedì a Parigi dal direttore artistico di Cannes Thierry
Fremaux. La lista è ancora in fase di definizione, ma molti titoli
sono abbastanza sicuri. Due titoli appaiono praticamente certi:
Frankie, del regista statunitense vincitore di
Sundance Ira Sachs, con Isabelle Huppert
(Elle), e Portrait of a Lady on Fire, un
dramma femminile ambientato nel 18 ° secolo, diretto da Celine
Sciamma.
Il film di Quentin
Tarantino ambientati nel 1969, C’era una volta a
Hollywood, con Leonardo DiCaprio, Brad
Pitt e Margot Robbie, è ancora in
post-produzione e potrebbe non essere annunciato alla conferenza
stampa di giovedì, ma dovrebbe essere aggiunto alla line-up della
competizione in un secondo momento.
Si dice che Tarantino sia desideroso
di presentare il film al festival il 21 maggio per celebrare il 25
° anniversario della prima mondiale di Pulp Fiction proprio sulla
Croisette, ma la post-produzione sta prendendo più tempo di quanto
inizialmente previsto. Se il film di Tarantino non dovesse essere
pronto per il festival, Sony ha un’altra opzione glamour per la
competizione: le Piccole donne di Greta
Gerwig, che pure è in post, ma dovrebbe essere pronto in
tempo per la premiere di Cannes.
Il festival di Cannes 2019 si
svolgerà dal 14 al 25 maggio.
I Marvel Studios hanno messo in piedi una
strategica campagna marketing (quasi) perfetta per conservare tutti
i segreti relativi alla trama di Avengers:
Engame, ma alcuni dettagli sono comunque trapelati
grazie a diversi immagini leak del merchandise.
Ecco di seguito i migliori spoiler rivelati da giocattoli, set
Lego e action figure:
Il ritorno di Valchiria
Le foto leak
del merchandise sembrano aver confermato il
ritorno in scena di un personaggio che avevamo smarrito
dopo la fine di Thor: Ragnarok e
che quindi potrebbe essere sopravvissuto alla Decimazione
di Infinity
War: Valchiria, la guerriera
asgardiana interpretata nel MCU da Tessa
Thompson.
Ma non finisce qui:
anche Star-Lord e Black
Panther fanno parte del gruppo, entrambi vittime
dello schiocco…ciò significa che rivedremo anche loro?
La nuova arma di Thanos
Ora che Thanos ha
collezionato tutte le gemme dell’infinito sembra quasi impossibile
batterlo. Thor ha avuto la sua occasione con la Stormbreaker in
Infinity
War, ma non ha puntato alla testa, e le abilità del
Titano Pazzo sono, al momento, limitate solo dalla sua
immaginazione.
Forse in Endgame non chiederà aiuto
soltanto al Guanto, ma ad una nuova arma (una lama doppia) svelata
dall’action figure della Marvel Legends e che lo rende
ancora più minaccioso.
L’attacco al quartier generale degli Avengers
I trailer di Avengers:
Endgame ci hanno mostrato gli eroi sopravvissuti
riuniti al quartier generale dei Vendicatori mentre pianificano il
contrattacco su Thanos. Pronti ad avventurarsi nello spazio, i
protagonisti potrebbero essere attaccati da un esercito di
Outriders e da Thanos stesso, come rivelato da uno dei set
lego.
“Avengers Compound Battle” include
infatti Captain Marvel, Iron Man, Nebula, Ant-Man e
Hulk, con il Titano che indossa sia il suo guanto che la sua
armatura da battaglia. Sarà davvero così?
L’update dell’armatura di Iron Man
Sempre a proposito del supereroe
interpretato da Robert Downey
Jr., le immagini ufficiali dell’action figure firmata
Hot Toys hanno rivelato tutti i dettagli della nuova Mark
85.
Tra questi ci sono due versioni
dell’elmetto intercambiabili e una funzione di illuminazione a LED
che rendono il design dell’armatura di Iron Man ancora più
complessa delle versioni precedenti. Rimane intatto l’Arc Reactor
sul petto e il Nano Lightning Refocuser posizionato sulla schiena
più altri accessori la cui funzione verrà probabilmente rivelata
nel film.
Tony Stark torna sulla Terra
Avevamo lasciato Tony
Stark ferito, bloccato sul pianeta Titano e sconvolto per
la morte di Peter Parker e dei colleghi eroi, e soltanto grazie
all’ultimo trailer abbiamo scoperto che tornerà sano e salvo sulla
Terra.
Prima però, grazie alle immagini
leak dei giocattoli dedicati al film, avevamo già capito che Iron
Man avrebbe fatto ritorno a casa indossando lo stesso abito da
Regno Quantico degli altri Avengers…
La battaglia nella base di Iron Man
Sebbene i Marvel Studios facciano del loro
meglio per mantenere segrete le più importanti sequenze di
battaglia dei film, un set lego relativo a Endgame
potrebbe aver rivelato lo scontro fra Iron Man e
gli Outriders di Thanos all’interno della “Iron Man Hall of
Armour”, il luogo dove sono custodite tutte le armature
dell’eroe.
Sarà davvero così o è solo un modo
per confonderci le idee? Di certo c’è che rivisiteremo eventi del
passato…
Il primo costume di Hulk
Arriviamo a Hulk,
che a differenza degli altri Vendicatori non ha mai avuto un
costume vero e proprio da indossare in battaglia. Ma a quanto pare
in Endgame sfoggerà
un’uniforme mai vista prima nel MCU.
Il look presenta un costume viola e
nero slim-fit con il gigante di giada impegnato a utilizzare dei
pezzi di metallo affilato come armi. Chissà in che occasione
verranno fuori…
Il ritorno di Ebony Maw
La Marvel lancerà le nuove action
figure della linea Marvel Legends nel corso di
quest’anno, e insieme a quelle degli eroi e di Thanos è spuntata
anche quella dedicata a Ebony Maw, il potente
stregone dell’Ordine Nero morto in Infinity
War.
Questo significa che il braccio
destro del Titano Pazzo tornerà in Endgame?
Altamente probabile, e forse sarà proprio Thanos con una delle
gemme dell’infinito a riportarlo in vita.
Lo scudo originale di Cap
Lo scontro fra Steve Rogers e Tony
Stark in Civil War era culminato con Cap che
rinunciava al suo scudo forgiato da Howard Stark negli anni
Quaranta appositamente per lui. Un momento indimenticabile che
fatichiamo a cancellare dalla memoria.
Tuttavia il merchandise sembra
confermare che dopo la battaglia di Wakanda in Infinity
War Steve tornerà al vecchio Shield del passato…sarà
davvero così?
Steve in moto contro gli Outriders
Vendicatori, eroi e guerrieri
wakandiani hanno combattuto con onore nelle terre africane contro
Proxima Midnight e l’esercito di Thanos nel finale di Infinity
War, neutralizzando innumerevoli Outriders, ma diversi
indizi ci confermano che questi mostri torneranno anche in Endgame per
la rivincita.
E se fosse Captain
America ad affrontarli, da solo a bordo della sua moto?
Questo set Lego sembra suggerirlo…Inoltre noterete il costume
bianco da Regno Quantico indossato da Steve per l’occasione: in
quale anno ci troviamo?
Il mito di
Excalibur ha dato vita a una filmografia
incredibile, nel corso degli anni, dal classico d’animazione
La spada nella roccia, a film e serie tv sulle
leggende di Merlino e Artù, fino anche alla parodia all’italiana
con Superfantozzi, e con Il Ragazzo che diventerà
Re, il mito si fonde con il cinema d’avventura e regala al
giovane pubblico una nuova versione dei fatti.
Il film racconta di Alex, nuovo
Artù, che si trova ad affrontare il male incarnato dalla strega
Morgana, affiancato dai suoi cavalieri e da una stramba versione di
Merlino. Un racconto ingenuo e tutto in superficie, senza
sottotesti ma forse un invito a permettere ai più giovani di
godersi la storia, l’avventura, con toni giocosi e con ottime scene
d’azione.
Joe Cornish,
autore della regia e della sceneggiatura, smaschera da subito la
sua intenzione: il prologo in animazione, recitato in rima in voice
over ricorda le pagine dei grossi toni intarsiati che aprivano
alcune delle fiabe Disney più famose (La spada nella
roccia e La bella addormentata, per
esempio). Il regista ci indica da subito il pubblico di
destinazione del film.
Oltre alla mitologia che ne
fornisce il contenuto, Il Ragazzo che diventerà Re
deve il suo tono e il suo stile a quel filone di cinema per ragazzi
fiorito negli anni ’80 e che è stato un po’ abbandonato di recente.
Quel cinema si avvaleva di giovanissimi protagonisti e storie
avventurose e si faceva portatore di valori quali l’amicizia e il
coraggio, tutto declinato in chiave umoristica.
In questo senso, il film si fa
perfetto erede di titoli come Stand By Me o
I Goonies, e, seppure non si tratta di un prodotto
memorabile, riesce comunque a porsi con grazia di fronte al suo
pubblico. Per Cornish i giovani sono il futuro, giovani che devono
ereditare un mondo distrutto e rimetterlo in piedi usando le
proprie forze e il proprio animo puro. Come fa Alex nel film e come
dovranno fare i giovani del nostro mondo, ai quali la generazione
dei padri lo ha consegnato inquinato, diviso, arrabbiato.
Che siano i valori della cavalleria
a guidare le gesta di chi ci governerà domani? In maniera schietta
e onesta, Joe Cornish sembra augurarsi proprio
questo.
PLAYMOBIL:
THE MOVIE porta il pubblico in un’epica avventura
comica attraverso un vasto universo immaginativo nel primo
lungometraggio ispirato agli amati e pluripremiati giocattoli
PLAYMOBIL®. Ricco di umorismo e azione, il film combina personaggi
accattivanti ed esilaranti, avventure elettrizzanti e scenari
mozzafiato in questa storia animata dai buoni sentimenti.
Diretto dal veterano della Disney®
Lino DiSalvo (Responsabile dell’animazione di “Frozen”) PLAYMOBIL:
THE MOVIE uscirà nelle sale italiane nel 2019.
«L’idea di PLAYMOBIL:
THE MOVIE», ha dichiarato Lino di Salvo
«è quella di prendere tutto ciò che ho imparato
lavorando su Rapunzel e Frozen, eutilizzarlo inmodo molto
intelligente con questi personaggi per creare un film che sia
divertente e d’azione allo stesso tempo, che i genitori
amino».
Sinossi:
Quando il fratello minore Charlie
scompare inaspettatamente nell’universo magico e animato di
PLAYMOBIL®, Marla, sorella maggiore, totalmente impreparata, dovrà
mettersi sulle sue tracce per riportarlo a casa.
Partirà per un fantastico viaggio
attraverso incredibili mondi, alleandosi con alcuni nuovi e
improbabili amici: lo stravagante Del, l’affascinante e carismatico
agente segreto Rex Dasher, un fidato e strambo robot, una
straordinaria fata madrina e molti altri.
Marla e Charlie impareranno da
questa avventura che la vita spesso ci mette davanti a delle prove
importanti, ma che si può ottenere qualsiasi cosa quando credi in
te stesso e se hai degli amici al tuo fianco!
Contrariamente ai suoi colleghi del
MCU, Paul
Rudd sembra aver ricevuto un trattamento “diverso”
nella gestione delle informazioni top secret di Avengers:
Infinity War, in particolare riguardo il sorprendente
finale, che a quanto pare l’attore ha scoperto ben prima di Robert
Downey Jr. e il resto del cast.
Questo perché, come rivelato
dall’attore, “Stavamo lavorando già alla sceneggiatura di
Ant-Man e dovevo sapere cosa sarebbe accaduto nel mentre in
Infinity War“. Se avete visto il sequel saprete che durante le
battute finali Scott Lang “scivola” giù nel Regno
Quanticoper recuperare le particelle che
avrebbero curato la strana malattia di Ghost, salvo poi rimanerci
imprigionato a seguito dello schiocco di Thanos. Hope, Hank Pym e
Janet invece sono rimasti vittima del Titano Pazzo e dunque ridotti
in cenere.
“Sapere qualcosa del futuro era
diventato fondamentale perché dovevamo affrontarlo in qualche modo
nel film” ha spiegato Rudd riferendosi allo schiocco.
“Ricordo di averlo sentito e di aver pensato, cavolo, sarà
importante, ed eccoci qua anni dopo…“
Il personaggio, suggeriscono le
teorie, si unirà ai Vendicatori sopravvissuti in Avengers:
Endgame una volta fuori dal Regno Quantico. Ma come ha
fatto a uscire? Grazie al primo trailer abbiamo
appreso che Steve, Natasha e Bruce lo credono morto come Peter
Parker e Shuri, e vedendolo all’ingresso del quartier generale, Cap
rimane scioccato e crede che si tratti di una vecchia
registrazione.
La “fuga” dal Regno Quantico di
Scott sarà davvero la chiave per rimediare allo schiocco di Thanos
e l’ultima speranza per i nostri eroi di riportare in vita tutti i
loro amici? Staremo a vedere.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Con un annuncio a sorpresa divulgato
via Instagram, Kevin Smith ha confermato che anche
Chris
Hemsworth farà parte del cast di Jay and
Silent Bob, film da lui scritto, diretto e interpretato
che fungerà sia da sequel sia un soft reboot del
franchise.
Anche questo capitolo si prenderà
gioco dell’ormai tradizionale tendenza hollywoodiana di far
rivivere e reinventare titoli di successo delle vecchie
generazioni.
Di seguito trovate la traduzione del messaggio scritto da
Smith:
“A volte mi piace mettere in
evidenza attori sconosciuti nel nostro settore – e penso che questo
nuovo volto della giovane Hollywood possa trovare presto fama e
fortuna sul grande schermo! Ecco il nuovo arrivato Chris Hemsworth,
un dio che ha tuonato in un altro universo! […]
[…] Quindi darò una chance a
questo ragazzino carismatico proveniente dall’Australia e lo
aiuterò nel suo viaggio per diventare una star con un ruolo chiave
in Jay e Silent Bob Reboot. E un attore comico nato, anche se
continuo a dirgli che i soldi veri li fai nei film dei Marvel Studios […] Chris è un talento super
affascinante e incredibilmente generoso, e se riesci a superare i
suoi sguardi poco ortodossi, troverai un intero Hems di talento
puro e non sfruttato!“
Vi ricordiamo che l’originale del
2001, intitolato Jay e Silent Bob Strike
Back, aveva segnato il debutto sulle scene della coppia di
strafumati Jay (Mewes) e Silent Bob (Smith), recatosi nella città
degli angeli per impedire che il loro fumetto Bluntman and
Chronic venisse trasformato in un film.
Tornerà protagonista il duo comico
composto dallo stesso Smith e Jason Mewes,
che avevamo visto insieme l’ultima volta sul grande schermo nel
2006 in Clerks II (ma l’attore era
comparso già nei cinque film precedenti dell’amico ambientati
all’interno del View Askewverse).
In questo nuovo capitolo i
personaggi continueranno nella loro folle impresa aiutati da Becky
(Rosario Dawson), che faceva già parte del cast di
Clerks 2. Con loro, nel film, anche Jason Lee, Brian O’Halloran,
Shannon Elizabeth, Frankie Shaw, Justin Long, Harley Quinn Smith,
Chris Jericho, Jason Biggs, James Van Der Beek, Grant Gustin e Tom
Cavanagh.
Cambiano data di uscita Sing
2 e Croods 2, i due sequel prodotti
rispettivamente da Illumination Entertainment e Dreamworks
Animation: il primo arriverà nelle sale il 2 Luglio
2021 (e non il 23 dicembre 2013, come previsto
inizialmente), mentre il secondo sbarcherà nei cinema a
natale 2020 invece che il 18 settembre dello
stesso anno.
Per quanto riguarda il seguito di
Sing, film d’animazione
candidato a due Golden Globes(tra cui Miglior canzone originale), sono attesi sullo schermo
i protagonisti del successo capace di incassare ben 634.1
milioni di dollari nel mondo, ovvero Buster, Meena, Rosita, Gunter,
Johnny e Ash, su un palcoscenico ancora più prestigioso del Moon
Theatre.
Lo sceneggiatore e regista
Garth Jennings sarà ancora al comando del progetto
mentre le voci originali di Matthew
McConaughey, Reese Witherspoon,
Scarlett
Johansson, Taron Egerton,
Nick Kroll e Tori Kelly
torneranno a doppiare i personaggi.
Su Croods 2
sappiamo che a dirigerlo sarà Joel Crawford (già
art director di The Lego Movie 2, Trolls, Kung Fu Panda 3 e Le
Cinque Leggende), e nel cast vocale rivedremo Nicolas
Cage, Emma
Stone, Ryan
Reynolds, Catherine Keener,
Cloris Leachman e Clark Duke
insieme alle new entry Leslie Mann e Peter
Dinklage. Vi ricordiamo che il primo capitolo, arrivato
nelle sale nel 2013, aveva incassato 587,2 milioni di dollari al
box office.
ATTENZIONE, L’ARTICOLO CONTIENE
GROSSI SPOILER SU AVENGERS: ENDGAME
Era solo questione di tempo, lo
sapevamo, ma qualche fan, fortunato partecipante a una delle
proiezioni in anteprima di Avengers: Endgame, è riuscito a
registrare alcune immagini del film, montando un video di 5 minuti
e mettendolo su Youtube.
Sembra probabile che a breve la
Marvel interverrà per far eliminare
il contenuto dalla rete, ma intanto il video mostra molto di quello
che vedremo nel film, e conferma anche la sorte di un personaggio in particolare, del quale
si è discusso molto sia in occasione di Thor: Ragnarok che in occasione di
Infinity War.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Rivedere alcuni punti della
sceneggiatura durante la lavorazione del film è un’usanza comune a
Hollywood, anche in grandi produzioni dove le aspettative del
pubblico sono altissime e le responsabilità degli studios piuttosto
importanti. Lo stesso sembra essere successo sul set di Star Wars: The Rise Of
Skywalker, ultimo capitolo della nuova trilogia e
conclusione della saga familiare iniziata nel 1977 da Una
Nuova Speranza, che secondo quanto riportato da uno dei
protagonisti avrebbe previsto un finale diverso da quello
effettivamente girato.
“J.J. Abrams me l’aveva detto e
poi ho letto la sceneggiatura, in cui c’era una specie di
cambiamento” ha raccontato Daisy
Ridley in un’intervista alla Star
Wars Celebration. “Il finale è rimasto molto simil
all’originale, ma solo dopo mi è stato confermato che era stato
aggiunto un elemento leggermente diverso, il che è stato
fantastico. […]
[…] Perché trovo sia bello
sentirsi dire una cosa, per poi sperimentarla con il regista. È
anche vero che non sempre sappiamo come andrà a
finire…giriamo una scena dall’altro lato della macchina da
presa ma non possiamo sapere come sarà. Quindi sono davvero
entusiasta all’idea vederlo come tutti gli altri
spettatori“.
Stando a quanto riportato dalla
Ridley, l’esito finale dello script di Star Wars: The Rise of
Skywalker sarà più o meno fedele alla versione
originale, con qualche “aggiustamento” apportato in itinere da
Abrams e dai suoi collaboratori. Possibile dunque che il
licenziamento di Colin Trevorrow durante la
pre-produzione abbia avuto delle conseguenze sul progetto a livello
creativo e che soltanto la post-produzione saprà mettere il sigillo
sull’opera a seconda della volontà del regista.
Star Wars: The Rise Of
Sywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del
franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà
nelle sale a dicembre 2019.
Nel
cast Daisy Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa
sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Arriva dall’Hollywood Reporter la
notizia che Michelle Yeoh si è unita al cast dei
sequel di Avatar, attualmente in produzione, sotto
la regia di James Cameron, che sta realizzando la sua
personale saga familiare.
Il magazine riporta anche che
l’attrice interpreterà il personaggio di una scienziata di nome Dr.
Karina Mogue, anche se non ci sono ulteriori dettagli sul suo ruolo
e sull’importanza che avrà nello sviluppo dei 4 film in
produzione. Michelle Yeoh è l’ultima
aggiunta, in ordine di tempo, al cast di questi colossal, dopo
l’annuncio che anche Vin
Diesel si sarebbe unito al progetto.
La storia nei sequel di
Avatarracconterà dunque di Jake Sully
(Sam Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) e dei loro figli che sono impegnati a vivere la
loro vita su Pandora e ad affrontare i conflitti con l’umanità.
Avatar
2debutterà il 18 dicembre
2020, seguito dal terzo capitolo il 17
dicembre 2021. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 20 dicembre
2024 e 19 dicembre 2025.
Illustratore e grafico, Matt
Ferguson ha realizzato un poster dittico appositamente per
Avengers: Endgame, in cui vediamo
i protagonisti sopravvissuti schierati a battaglia. I poster non
presentano solo gli Original Six, ma
anche gli altri eroi che si sono aggiunti dopo al MCU, come War Machine, i Guardiani
Rocket e Nebula, ma anche Okoye del Dora Milaje.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Si sono raccontate tante storie
sulle false sceneggiature consegnate al cast del MCU in previsione di Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame, i due progetti girati contemporaneamente che
hanno in qualche modo sigillato gli eventi della Fase 3 e chiuso la
saga delle gemme dell’infinito. Tutto questo per evitare spoiler o
la diffusione di informazioni su una trama top secret perfino per
chi ha lavorato ai film, come gli attori.
Come già saprete, in
Endgame torneranno i sei Vendicatori originali, di
nuovo insieme da Age Of
Ultron per cercare di sconfiggere Thanos e rimediare
agli effetti della Decimazione, ma a quanto pare uno di loro
avrebbe potuto salutare il gruppo nel precedente capitolo e a
suggerirlo è stato Mark
Ruffalo in un’intervista.
“Non sapevo che fine avrebbe
fatto Hulk fino a quando non ho visto il film“, ha ammesso.
“Avevo girato due finali per Bruce Banner, e in uno morivo,
nell’altro no. Ma ero abbastanza sicuro che sarei stato io a
morire…un po’ come Survivor, dove ti chiedi chi verrà cacciato via
dall’isola… o un Project Runway per sfigati.“
Dunque è chiaro che in uno dei tanti
epiloghi previsti dagli sceneggiatori e dai fratelli Russo, Hulk
avrebbe lasciato il team e non sarebbe sopravvissuto allo schiocco.
Chissà come avrebbero reagito i compagni, soprattutto Natasha
Romanoff, all’evento. Fortunatamente non è stato quello lo scenario
e rivedremo Banner in azione (in veste di gigante di giada) anche
nel quarto film dei Vendicatori.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Fletcher è reduce dall’enorme
successo di Bohemian Rhapsody, che nonostante i
pareri contrari della critica, ha conquistato l’Academy
Awards e soprattutto il cuore degli spettatori, che ne
hanno fatto anche un campione di incassi.
La proiezione sarà un gala speciale
previsto per il 16 maggio, mentre il Festival si svolgerà dal 14 al
25 maggio nella classica location balneare.
Rocketman, il
film
Rocketman,
ambientato nel mondo delle canzoni più amate di Elton John e
interpretato da Taron Egerton, segue la sorprendente avventura che
ha visto il timido pianista prodigio, Reginald Dwight, diventare la
superstar internazionale Elton John. Queste vicende, che sono state
d’ispirazione per tanti, rappresentano una storia assolutamente
universale, di come un ragazzo di provincia sia diventato una delle
figure più iconiche della cultura pop.
Rocketman
vede nel cast anche Jamie Bell nei panni del
paroliere di lunga data di Elton, Bernie Taupin, Richard
Madden nel ruolo del primo manager di Elton, John
Reid, e Bryce Dallas Howard nei panni
della madre di Elton, Sheila Farebrother.
Il primo teaser trailer di
Star Wars: The Rise Of
Skywalker ha confermato che
Palpatine, l’ultimo dei Sith, tornerà
in Episodio
IX interpretato di nuovo da Ian
McDiarmid (presente questo weekend sul palco della Star
Wars Celebration).
Ma in che modo? Ecco alcune interessanti teorie:
I Sith sono sopravvissuti
resilienti
Se passiamo in rassegna tutti i Sith
della saga di Guerre Stellari, noteremo come spesso siano “risorti”
dalle proprie ceneri anche dopo violenti scontri: c’è Darth
Maul, che è riuscito a riprendersi dopo esser stato
tagliato a metà, oppure Anakin Skywalker, che ha
perso la maggior parte del suo corpo, bruciato vivo, eppure è
tornato in azione.
Forse il livello di odio dei Sith,
unito a tutti gli altri aspetti negativi, sembra essere ciò che li
tiene in vita o addirittura il loro superpotere, perché alimenta la
loro volontà di sopravvivere. E a tal proposito, pochi di questo
ordine odiavano o esaltavano il Lato Oscuro tanto quanto
Palpatine…
Il suo regno è finito quando il
pentito Dart
Vader lo uccide per salvare suo figlio,
LukeSkywalker, ma l’esplosione
generata in seguito alla sua morte potrebbe averlo portato a
contatto con una grande fonte di energia. Che si trattasse di
un’illusione o di una tattica avanzata per proteggere il suo corpo?
Chissà se quella morte è stata una farsa e trent’anni dopo
Palpatine voglia vendicarsi…
I Sith possono tornare
reincarnandosi in un altro corpo
La tradizione dei Sith è stata
riletta nel corso degli anni, come nei fumetti della Marvel Comics dedicati a Darth
Vader dove i lettori hanno conosciuto l’esistenza di
Momin, un signore oscuro che aveva scoperto alcuni
segreti per resuscitare e tornare nel mondo dei vivi. Per farlo si
doveva attraversare la propria essenza oscura tramite il casco che
indossava e grazie al quale era in grado di possedere i corpi degli
altri che ne facevano uso.
E se Palpatine tornasse in Episodio IX
allo stesso modo, reincarnandosi in un oggetto? Forse gli studi di
Momin sono stati appresi da Darth Sidious dopo essere stato stato
ucciso da Vader.
Sappiamo che una parte significativa
della Morte Nera è sopravvissuta alla distruzione, e il teaser ce
l’ha mostrata in uno scenario apocalittico, dunque è possibile che
Palpatine abbia recuperato qualcosa oppure che abbia occupato il
corpo di uno dei sopravvissuti stormtrooper.
Il piano dei cloni di
Palpatine
I fan di Star Wars
sanno che l’Imperatore Palpatine aveva sviluppato un’avanzata
struttura di clonazione costruita esplicitamente con lo scopo di
trasferire la sua essenza in un nuovo corpo nel caso fosse stato
ucciso. Così facendo il villain venne trasferito con successo nei
cloni, una soluzione non sempre piacevole che gli permetteva di
continuare a vivere a tempo indeterminato, cercando di riguadagnare
il suo potere precedente.
Ovviamente questo è solo uno dei
modi in cui Palpatine può tornare, esattamente
come Luke Skywalker o Obi Wan Kenobi che sono
ricomparsi sotto forma di fantasma della Forza, ma anche possibile
che l’antagonista si ripresenti in sequenze di flashback o come
ologramma. Che ne pensate?
Come abbiamo notato nello standalone
uscito lo scorso 6 Marzo nelle sale, una volta attivati i suoi
superpoteri Captain
Marvel adotta effettivamente la forma
Binary, versione del personaggio che chi ha letto
i fumetti riconoscerà e che vede l’eroina sprigionare un’energia
senza limiti.
E il nuovo spot diffuso poche ore fa
dai Marvel Studios sembra confermare che tornerà
anche in Avengers:
Endgame, dove Carol Danvers si unirà ai Vendicatori
nella lotta contro Thanos.
Vi ricordiamo che la forma
Binary entra a far parte del canone del
personaggio negli anni ’80, quando Carol combatte gli X-Men e i
suoi poteri vengono assorbiti da Rogue insieme ai
suoi ricordi. È allora che, rivolgendosi al Professor
X, chiede aiuto per ripristinare tutto ciò che la rendeva
“speciale”.
Anche da impotente, l’eroina ha
lavorato con i Mutanti per combattere le minacce del mondo e
proprio durante una di queste avventure spaziali viene catturata
dalla razza aliena Brood, noti per il potere di
cambiare forma. Così facendo i Brood sperimentano su Carol
collegandola al nucleo del White Hole, l’opposto composito di un
buco nero, che la lega ad un’incredibile fonte di potere
garantendole la capacità di assorbire ed emettere grandi quantità
di energia.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Amy Adams è una di
quelle attrici che ha fatto letteralmente la storia del cinema
recente. I suoi capelli rossi, gli occhi chiari, la sua bellezza e
la sua bravura hanno conquistato il pubblico di tutto il mondo che
la sostiene sempre.
Donna di classe e dal talento innato
per la recitazione, Amy Adams ha saputo costruirsi
una carriera solida grazie ad una gran gavetta e sapendo scegliere
i ruoli migliori per lei.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Amy Adams.
Amy Adams film
1. Amy Adams: i film e la
carriera. La carriera di Amy Adams inizia del 1999 quando,
a 25 debutta nel film Bella da morire, per poi proseguire con
Pyscho Beach Party (2000) e Prova a prendermi
(2002). Il suo percorso del mondo della recitazione continua con i
film The Wedding Date – L’amore ha il suo prezzo (2005),
Come d’incanto (2007), La guerra di Charlie
Wilson (2007), Il dubbio (2008) e
Julie & Julia (2009), per proseguire con
The Fighter (2010), The Master (2012) e L’uomo d’acciaio (2013). Tra i suoi ultimi film vi
sono Lei (2013), American Hustle – L’apparenza inganna (2013), Big Eyes (2014), Batman v Superman: Dawn of Justice (2016), Arrival (2016), Animali notturni (2016), Justice League (2017) e Vice – L’uomo nell’ombra (2018). La Adams, però, ha
lavorato anche in televisione in serie come That ’70 Show
(2000), Buffy l’ammazzavampiri (2000), Smalville
(2001), The Office (2005-2006) e Sharp Objects (2018).
2. Amy Adams è anche un
doppiatrice e produttrice di successo. Nel corso della sua
carriera, Amy Adams ha sperimentato diversi ambiti del cinema,
confrontandosi con il doppiaggio e la produzione. L’attrice
infatti, ha prestato la propria voce per il film Underdog –
Storia di un vero supereroe (2007) e per la serie tv King
of the Hill (2004), mentre ha vestito i panni della
produttrice per la fortunata serie Sharp Objects.
Amy Adams American Hustle
3. Amy Adams ha pianto per
diverso tempo sul set di American Hustle. Di recente, Amy
Adams ha dichiarato che l’atmosfera che regnava sul set di
American Hustle non era proprio delle migliori. Stando a
quello che è stato detto dall’attrice, lei si sentiva devastata per
la maggior parte dei giorni, con il regista che trattarva male un
po’ chiunque. L’attrice non è scesa nei dettaglia, ma pare che sia
lei che Jennifer Lawrence non se la siano passata
bene, anche se Amy invidia alla collega il fatto di essere riuscita
a passarci sopra, mentre lei piangeva per la maggior parte del
tempo. Tuttavia, se c’è una cosa che ha imparato, è stato lasciare
questo tipo di esperienza sul set ed evitare di portarla a
casa.
4. Amy Adams ha rivelato di
essere stata pagata meno dei suoi colleghi uomini. Stando
alcune recenti dichiarazione, Amy Adams si è unita all’appello
della collega Jennifer Lawrence che invitava il mondo di Hollywood
a riconoscere degli stipeni congrui alle attrici e similari
rispetto a quelli della controparte maschile. La Adams, nel
sostenere l’appello, ha rivelato che per il film American
Hustle ha guadagnato molto meno dei suoi colleghi
Christian Bale,
Jeremy Renner e Bradley Cooper, sostenendo di aver
acconsentito alle riprese per il semplice fatto che le opzioni
erano quelle di fare o non fare il film e ciò non significa che
farlo le sia piaciuto.
Amy Adams marito
5. Amy Adams ha conosciuto
suo marito a scuola di recitazione. Quella di Amy Adams è
una storia d’amore davvero romantica e unica: basti pensare che lei
e suo marito, Darren Le Gallo, si sono conosciuti
da giovani mentre frequentavano la stessa scuola di recitazione. I
due hanno cominciato a frequentarsi nel 2000, per poi sposarsi ben
15 anni dopo, nel maggio 2015, con una cerimonia intima e privata:
in realtà, i due avevano già annunciato il fidanzamento nel 2008,
ma le nozze sono sempre state posticipate a causa degli impegno
dell’attrice.
6. La nascita della figlia
ha cambiato Amy Adams. La Adams e suo marito Darren Le
Gallo sono diventati genitori nel 2010 della piccola
Aviana (il cui nome deriva dal ricordo degli anni
trascorsi ad Aviano, quando il padre era militare. La nascita di
sua figlia ha cambiato completamente l’attrice, che è riuscita a
trovare un equilibrio tale da consentire di scindere casa e lavoro
e di non portarsi dietro i problemi lavorativi che prima la
tormentavano sempre.
Amy Adams Instagram
7. Amy Adams non ha un
profilo Instagram. Quarta di sette figli, Amy Adams non
possiede un proprio profilo personale su Instagram, anche se aveva
pensato di dare avvio ad un proprio account. L’attrice ha ammesso
che tra i motivi che l’hanno indotta a non comparire sul social, vi
sono quelli legati al fatto che appartiene ad un altro tipo di
generazione. Inoltre, così facendo, evita che i possibili follower
possano sapere di più sulla sua vita rispetto a quanto lei voglia
far sapere.
8. Amy Adams si è fatta
comunque il primo selfie su Instagram. Anche se l’attrice
non possiede un proprio account Instagram ufficiale, si è lasciata
comunque trasportare dal fascino del sociale, tanto da sfoggiare un
selfie di classe e reso pubblico dall’account ufficiale del make-up
artist Hung Vanngo.
Amy Adams Oscar
9. Amy Adams non ha ancora
vinto un Oscar. Tra le varie vittime delle maledizioni
degli Oscar – di cui anche Leonardo DiCaprio era vittima fino a qualche
anno fa – rientra nella lista anche Amy Adams, che non è ancora
riuscita a vincerne uno. L’attrice, che si trova a condividere la
stessa lista anche con Glenn Close, si è guadagnata qualcosa come sei
nomination – cinque come Miglior Attrice non Protagonista per
Junebug, Il dubbio, The Fighter, The Master e Vice –
L’uomo nell’ombra, e una come Miglior Attrice Protagonista per
American Hustle – senza riuscire mai a portarsi a casa
l’ambita statuetta.
Amy Adams Vice
10. Amy Adams è rimasta nel
personaggio per tutto il tempo delle riprese. Per dare
vita al personaggio di Lynn Cheney, Amy Adams si è
lasciata completamente sedurre dal personaggio, cercando di
rimanere in esso per tutta la durata delle riprese, senza lasciarsi
influenzare dal proprio pensiero politico. Pare, infatti, che
l’attrice si facesse chiamare dal regista del film, Adam McKay, Amy Cheney, affinchè potesse
continuare a restare nel personaggio e a pensare e ragionare come
lei.
È Margot Robbie in
persona ad annunciare che le riprese principali di Birds of
Prey si sono concluse. L’attrice nominata agli Oscar ha
condiviso sul suo account ufficiale di
Instagram una foto che la ritrae in costume da Harley
Quinn, lo stesso che abbiamo visto nel primo teaser trailer,
e la didascalia ci informa che le riprese si sono concluse.
Ecco di seguito la foto:
https://www.instagram.com/p/BwSSo-Mjqp8/
Birds of
Prey (and the fantabulous emancipation of one Harley
Quinn) arriverà nelle sale il 7
febbraio 2020. Nel cast Margot
Robbie, che riprenderà il ruolo
di Harley Quinn, Mary Elizabeth
Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente
Cacciatrice e Black Canary), Rosie
Perez (Renee Montoya), Ella Jay
Basco (Cassandra Cain) e Ewan
McGregor (Maschera Nera).
La prima sinossi del film riporta:
Dopo essersi separata da Joker,
Harley Quinn e altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee
Montoya – si uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra
Cain da un malvagio signore del crimine.
Il regista di Drive, Nicolas
Winding Refn, torna al Festival
di Cannes 2019, ma non come ci si aspetterebbe. Refn è atteso
al festival con la sua nuova serie televisiva Amazon, Too
Old To Die Young. Il cast della serie drammatica comprende
Miles Teller, Billy Baldwin, John Hawkes, Celestino
Cornielle, Nell Tiger Free, Jena Malone, Babs Olusanmokun,
Alexander Gomez e Callie Hernandez.
La serie, che debutterà su Amazon
Prime il 14 giugno, offrirà uno sguardo al neon sul mondo criminale
di Los Angeles, compresi i sicari della classe operaia, i soldati
della Yakuza, il cartello messicano, i capitani della mafia russa e
adolescenti assassini. Secondo lo stralunato trailer che è stato
diffuso un paio di settimane fa, possiamo aspettarci presenti dello
show molti dei temi cari a Refn.
Si tratta del secondo annuncio
ufficiale del festival, dopo la conferma che Jim
Jarmushaprirà la
kermesse.
In occasione dell’uscita al cinema
di La Llorona – Le Lacrime del Male ecco uno
speciale che racconta l’apparizione della Llorona a Lucca e alcune
battute con la protagonista del film Linda
Cardellini, recente interprete del film vincitore
all’Oscar Green Book.
La La Llorona – Le Lacrime del Male è
prodotto da Emile Gladstone, Gary Dauberman (“IT”
e la serie “Annabelle”) e James Wan (l’universo di
“The Conjuring”), diretto da Michael Chaves, già
vincitore del Shriekfest’s Best Super Short Film nel 2016 con “The
Maiden”, al suo esordio nella regia.
La pellicola è basata sulla
leggenda messicana senza tempo La Llorona. La donna
che piange. Un’apparizione terrificante, intrappolata tra il
Paradiso e l’Inferno, quella di una donna segnata da un terribile
destino che si è creata con le sue stesse mani. Il solo sentir
menzionare il suo nome ha terrorizzato il mondo per
generazioni.
La sua colpa è stata quella di aver
annegato i figli in preda ad un raptus di rabbia e gelosia, per poi
gettatarsi nello stesso fiume, disperata e piangente.
Ora le sue lacrime sono eterne e
letali, e coloro che sentono di notte il suo richiamo mortale sono
condannati. La Llorona si insinua nell’ombra e va a caccia di
bambini, nel disperato tentativo di sostituirli ai suoi. Con il
passare dei secoli il suo desiderio è diventato sempre più vorace…e
i suoi metodi sempre più terrificanti.
Negli anni ’70 a Los Angeles, La
Llorona si aggira nella notte alla ricerca di bambini.
Un’assistente sociale non prende
sul serio l’inquietante avvertimento di una madre sospettata di
aver compiuto violenze sui figli, e presto sarà proprio lei,
insieme ai suoi bambini, ad essere risucchiata in uno spaventoso
regno soprannaturale. L’unica speranza di sopravvivere all’ira
mortale della Llorona potrebbe essere un prete disilluso e la
mistica che pratica per scacciare il male, dove la paura e la fede
si incontrano.
Attenzione al suo gemito
agghiacciante…non si fermerà davanti a niente pur di attirarti nel
buio.
Perché non c’è pace per la sua
angoscia, non c’è misericordia per la sua anima.
E non si può sfuggire alla maledizione della
Llorona.
Il film è interpretato da
Linda Cardellini (“Bloodline” di Netflix, “Avengers:
Age of Ultron”); Raymond Cruz (“Major Crimes”
per la tv); Patricia Velasquez (“The L Word” per la tv, I film
della serie “La Mummia”); e Marisol Ramirez
(“NCIS: Los Angeles” per la tv). Nel cast anche Sean
Patrick Thomas (i film della serie “Barbershop”,
“Halloween: Resurrection”), Jaynee-Lynne Kinchen (“Selfless”) e
l’esordiente Roman Christou.
Chaves dirige il film da una
sceneggiatura di Mikki Daughtry & Tobias Iaconis. Nel team dietro
le quinte, il direttore della fotografia Michael Burgess, la
scenografa Melanie Jones, il montatore Peter Gvozdas e la
costumista Megan Spatz. Le musiche sono di Joseph Bishara
(“Annabelle” e “Conjuring”). New Line Cinema presenta una
produzione An Atomic Monster/Emile Gladstone Production, La
Llorona – Le lacrime del male. In Italia uscirà nelle sale
il prossimo 18 aprile 2019.
La tanto attesa ultima stagione di
Game of Thrones ha esordito questa notte sulla
HBO, con milioni di spettatori incollati alla tv, anche con fusi
orari differenti! Moltissimi italiani si sono sintonizzati su Sky
Atlantic a partire dalle 3 del mattino, per accogliere il ritorno
di
Jon Snow (Kit
Harington), Daenerys Targaryen (Emilia
Clarke) e tutti gli eroi dello show che è arrivato a
quello che speriamo sarà un glorioso finale.
Lo show segue ormai due grosse
trame, inquadrando da una parte quello che accade al Nord, tra
Grande Inverno, Ultimo Focolare e la Barriera (ormai distrutta) e
quello che invece accade ad Approdo del Re, a Cersei Cersei
(Lena
Headey), isolata nella Fortezza Rossa, al cui fianco è
rimasto soltanto Euron Greyjoy, che chiaramente ha i suoi scopi da
perseguire: un trono e un posto nel letto della regina.
Il ritmo della puntata è da subito
denso, abbandonati tutti i momenti di pausa che hanno
caratterizzato gran parte delle stagioni centrali dello show,
adesso il gioco (del trono) si fa serio e gli avvenimenti si
accavallano rapidamente. È tempo di riunire famiglie, svelare
segreti, tenere stretti gli amici e guardare il fianco del soldato
al proprio fianco. L’inverno è davvero arrivato. Scopriamo insieme
cosa succede di rilevante in Game of Thrones 8×01,
intitolata Winterfell:
Tormunt, Beric e Ed sopravvissuti
in Game of Thrones 8×01
Anche se la scena si svolge verso
la conclusione dell’episodio Game of Thrones 8×01, è importante
comunicare che, come abbiamo intuito da alcune scene promozionali,
Tormund, Beric e Ed sono sopravvissuti al crollo della Barriera,
alla fine della settima stagione, e ora stanno cercando di riunirsi
con le forze del Nord, radunate a Grande Inverno. Quello che
scopriranno a Ultimo Focolare però li renderà molto inquieti, molto
di più di quanto non lo siano già, in previsione della guerra
contro l’armata dei Morti del Re della Notte.
Consiglieri di re e regine
I fidati e leali consiglieri di Jon
e Dany hanno un posto marginale in questo primo episodio di
stagione, si confermano saggi e protettivi nei confronti dei propri
sovrani, tuttavia sembrano essere per la prima volta un passo
indietro a ciò che accade. Sembrano prevedere/augurarsi un’unione
trai due giovani condottieri, anche se forse Tyrion
(Peter
Dinklage) potrebbe aver riposto il suo amore, ancora
una volta, nella donna sbagliata, pensando (e sbagliandosi) che
forse la giovane regina possa preferire la saggezza alla
gioventù.
Lo Sterminatore di Re
Lo Sterminatore di Re
(Nikolaj
Coster-Waldau) è arrivato a Grande Inverno in
Game of Thrones 8×01. L’uomo più odiato dei Sette
Regni sta cercando, disperatamente, di tenere fede alla sua parola,
di riscattare il suo nome per il bene degli altri. Tuttavia, la
prima persona che lo vede, una volta entrato nelle mura della
fortezza del nord, è Bran, lo stesso che ormai tanti anni prima ha
spinto giù da una torre, per amore. La sorte di Bran “lo storpio” è
stata pesantemente condizionata da quell’incidente, non solo per
l’ovvia conseguenza fisica, ma anche perché probabilmente questa
limitazione, l’impossibilità di usare le gambe, lo ha avvicinato
alla sua nuova natura: il Corvo a Tre Occhi. Sembra un rapporto
interessante quello che si andrà a delineare, anche perché Bran è
l’unico, insieme a Tyrion, che può vedere davvero la verità e la
ritrovata bontà nel cuore di Jaime.
La Regina e Occhio di Corvo
Lo splendore della follia brilla
sul volto di Cersei in Game of Thrones 8×01. Una
leonessa messa alle strette che cerca di difendere e difendersi
anche di fronte ad uno scenario tragico. È rimasta sola, al suo
fianco soltanto Euron Greyjoy, che non è esattamente l’uomo più
leale del regno. Dalla sua ha la ferocia e la sete di vendetta,
sentimenti violenti che la aiuteranno a sopravvivere, anche per
quello che dovrebbe essere il suo nuovo bambino. L’erede che le
cresce nel grembo dovrebbe essere di Jaime, ma qualcosa ci dice che
la donna potrebbe decidere di attribuire a Euron la paternità,
visto che, a sorpresa, ha incaricato Bronn di uccidere entrambi i
suoi fratelli, affidando all’ex taglia gole la balestra che Tyrion
usò per uccidete Tywin Lannister. Un netto cambiamento di vedute,
soprattutto nei confronti dell’amato gemello che però ha osato
voltarle le spalle.
Il ghiaccio e il fuoco
I due
innamorati stanno pianificando la loro guerra in Game of
Thrones 8×01, ma trovano anche il tempo per un po’ di
romanticherie, con Dany (Emilia
Clarke) che sembra estremamente sicura di sé, forte
della sua pretesa al trono di spade, mentre Jon sembra essere (o
mettersi) un passo indietro a quella che lui stesso ha proclamato
sua Regina. Sappiamo che le cose non stanno proprio così, che Jon è
in realtà l’erede legittimo al trono e che il suo temperamento, la
sua lealtà e il senso di giustizia che possiede, lo renderebbero un
sovrano migliore, come tutti coloro che acquisiscono il comando pur
senza desiderarlo. Entrambi i giovani sovrani hanno attraversato
fatiche e sfide molto più grandi di loro, uscendone vincitori
contro ogni previsione. Il risultato però sembra molto diverso e,
nonostante Daenerys abbia buon cuore, è anche estremamente
orgogliosa e testarda, nonché crudele, come ha dimostrato bruciando
vivi i Tarly.
Sansa, Lady di Grande Inverno
Non c’è un
ruolo che Sansa Stark (Sophie
Turner) interpreta meglio: Lady di Grande Inverno. La
ragazzina spaventata e sognatrice, da teenager svampita è diventata
una donna saggia, buona e astuta, racchiude in sé tutto il bene che
le viene dal suo nome, la giustizia e la lealtà alla famiglia,
unito a tutto il male che ha appreso nel corso delle stagioni, da
Cersei e da Ditocorto. Per la prima volta nel suo arco narrativo è
davanti a tutti e vede con lucidità ciò che sta accadendo dentro la
sua casa. Guarda con insofferenza alla regina dei draghi, ma allo
stesso tempo è consapevole che questa alleanza salverà Grande
Inverno e il suo popolo. Sembra aver imparato molto bene la sua
lezione ed ora è addirittura un passo avanti a Tyrion, che invece,
dalla sua, sperava in un inedito guizzo di bontà da parte di sua
sorella.
Quello che è morto non muore
mai
La via della
redenzione, per Theon Greyjoy, sembra essere estremamente lunga,
forse perché il suo tradimento è stato orribile e ha condotto Robb
Stark alla morte infame per mano dei Frey. Tuttavia il figlio delle
Isole di Ferro sta adesso trovando il coraggio per riscoprire la
sua natura e il suo onore. Va a salvare Yara, prigioniera di Euron,
e la riporta a casa, alle Isole di Ferro, dove Daenerys potrà
rifugiarsi nel caso in cui i Morti vincano la guerra sulla terra
ferma. Theon invece sceglie di tornare a Grande Inverno, dove
prenderà il suo posto nell’esercito degli Stark. Dopotutto è un
Greyjoy, ma è anche uno Stark, e questa scelta, che potrebbe
condurlo alla mote, gli è imposta dal suo ritrovato onore.
Arya in Game of Thrones
8×01
Davvero
emozionante è il percorso di Arya (Maisie
Williams) in questa prima puntata di stagione.
La giovane Stark è tornata a Grande Inverno, ha fatto “pace” con la
sorella, le due hanno abilmente schivato i colpi di Ditocorto,
facendo fuori uno dei giocatori più pericolosi, e adesso sono dalla
stessa parte, apparentemente anche contro Jon, che sembra stregato
dalla regina Targaryen. La riunione di Jon e Arya è commovente, ma
non è priva di tensione, ce ne accorgiamo subito. Tuttavia i due
fratelli, che si ritengono tali, si amano profondamente, e questo
legame è rimasto intatto per tutti questi anni. Ma Jon non è il
solo che Arya riabbraccia. Nelle fucine di Grande Inverno, la
giovane incontra il Mastino che aveva lasciato moribondo,
derubandolo, e incontra anche Gendry. Dopo tante avventure, tutti
sono profondamente cambiati, ma nella sua maniera personale,
brutale, Arya riesce a trovare ancora un legame, un contatto con
questi personaggi che l’hanno accompagnata per una parte del suo
viaggio e della sua maturazione.
Sam Tarly
Personaggio
decisivo in molte circostanze, Sam Tarly è il prescelto per
riferire a Jon Snow la verità sui suoi natali. In Game of
Thrones 8×01, primo episodio di stagione, Sam viene a
sapere della sorte terribile toccata a suo padre e a suo fratello,
soffre per una ferita personale, certo, ma si rende anche subito
conto, alla luce di ciò che sa di Jon, che l’amico è il sovrano
migliore per i Sette Regni, e non la bella Targaryen che, sotto al
cuore buono e il desiderio di giustizia, nasconde un briciolo della
follia della sua famiglia. Soffriamo immensamente con Sam, quando
scopre del rogo dei suoi cari, ma siamo con lui quando ancora una
volta trova il coraggio per fare quello che va fatto: parlare con
Jon e svelargli la sua vera natura. Naturalmente la notizia viene
accolta con timore e cautela, ma anche con quello sguardo chiaro e
deciso che ci indica che, dentro di lui, Jon ha sempre saputo di
non essere semplicemente il bastardo di un grande lord. È nato per
il comando, e Sam è la persona giusta che può ricordarglielo.
Bran, il Corvo a Tre Occhi in
Game of Thrones 8×01
La presenza a
Grande Inverno di un Brandon Stark così severo e consapevole
inquieta un po’ chi lo circonda. Emblematica è l’espressione di Jon
quando lo saluta, felice di averlo ritrovato dopo tutti quegli anni
e quelle avventure: il giovane Bran è decisamente strano. Tuttavia,
c’è un elemento di sicurezza nel Corvo a Tre Occhi, la sua presenza
è garanzia di verità, nel senso che adesso “i buoni” hanno uno
strumento inconfutabile per dissipare dubbi e menzogne, esattamente
il contrario di quando a Grande Inverno, e in generale sul
continente occidentale, era vivo e prosperava Ditocorto. Torna di
nuovo in mente la scena della morte del Lord delle Dita: in quel
momento gli Stark hanno agito da branco, vincendo e confermandosi
forti se uniti, ma la verità dell’occhio di Bran ha anche spazzato
via tutte le menzogne di Baelish e con esse anche le insidie che
potrebbero far vacillare le alleanze sul campo di battaglia. Bran è
la verità che non resta più nascosta e questo conferisce un senso
di sicurezza per i personaggi che sono in balia della battaglia tra
i vivi e i morti.
L’annuncio del titolo ufficiale di
Episodio IX, Star Wars: The Rise Of
Skywalker, ha generato reazioni contrastanti tra i fan
e nel frattempo sono già circolate in rete le prime teorie sul
significato nascosto delle parole scelte.
Ecco le più intriganti:
Le origini della discendenza
Skywalker
Il ritorno di
Palpatine nel franchise dovrebbe suggerire il
ruolo determinante del personaggio nel finale della saga degli
Skywalker, molto più di quanto potessimo immaginare prima
dell’annuncio alla Star
Wars Celebration.
E se fosse proprio lui il
responsabile della “creazione” della linea di sangue degli
Skywalker, iniziando da Shmi Skywalker fino alla nascita di
Anakin, progettando così un’eredità che dura da
anni?
Kylo Ren sorgerà come potente e
oscuro Skywalker
Sul finale de Gli Ultimi
Jedi Kylo Ren uccide Snoke assumendo il posto vacante
di Leader Supremo. E mentre il ritorno di Palpatine potrebbe
complicare i giochi di potere, è assolutamente possibile che Kylo
risorga in questa lotta per il vertice come potente e oscuro
cavaliere jedi.
In che modo? Magari uccidendo uno
dei suoi Cavalieri di Ren, riparando la sua
maschera e raggiungendo il prossimo livello del lato oscuro della
Forza.
Il ritorno di Anakin Skywalker
Sempre rispetto alla rivelazione del
ritorno di Palpatine i fan hanno ipotizzato che l’unico personaggio
della trilogia prequel ad avere un rapporto particolare con il
villain è Anakin, dunque la “Rise of Skywalker”
potrebbe riferirsi al suo inaspettato ritorno – forse in forma di
fantasma della Forza?
Negli ultimi anni Hayden
Christensen è stato molto attivo con il fandom,
partecipando a diverse celebration di Star Wars, e inoltre
c’è un forte collegamento con diversi personaggi ancora nel canone
(il figlio Luke, il nipote Ben, e ora il suo ex maestro, Darth
Sidious).
Luke tornerà più potente di
prima
In Una nuova
speranza, Obi-Wan Kenobi avverte Darth Vader dicendo
“Se mi uccidi, diventerò più potente di quanto tu possa
immaginare“. Di fatto, dopo essere stato ucciso dal suo ex
allievo, Obi-Wan diventa tutt’uno con la Forza, tornando come
spirito per guidare Luke Skywalker.
Alla fine di Gli Ultimi
Jedi Luke potrebbe aver sperimentato la stessa cosa,
dunque The Rise of Skywalker suggerisce che in Episodio IX
assisteremo al suo ritorno trionfale nel franchise, sia come un
fantasma della Forza, sia come qualcosa di completamente
diverso.
Il ruolo nascosto di Leia
Luke non è l’unico Skywalker che può
svolgere un ruolo cruciale nella trama di Episodio
IX. Per quanto ne sappiamo, Leia è
sopravvissuta ed è garantita la sua presenza nel film. Ma in che
modo?
Non l’abbiamo vista nel trailer, né
in nessun contenuto esclusivo, quindi è possibile che la produzione
stia tenendo tutto nascosto in vista dell’uscita nelle sale…
Rey diventerà una Skywalker
La teoria secondo cui Rey e Kylo Ren
finiranno per diventare una coppia circola dai tempi de Il Risveglio
della Forza. Questa dinamica potrebbe in effetti
tornare protagonista nel capitolo finale della trilogia sotto forma
di matrimonio grazie al quale Rey diventerà a tutti gli effetti una
Skywalker.
E se così non fosse, ci sarebbe un
altro modo per far parte della famiglia: incarnando un nuovo ordine
di jedi come erede di una tradizione secolare. Simbolicamente
ispirato dal lignaggio degli Skywalker, oltre che dal fantasma
della forza di Luke, questo movimento potrebbe guidare i cavalieri
jedi della prossima generazione.
Skywalker è il nome di un nuovo
movimento jedi
Skywalker potrebbe
essere qualcosa di simbolico, e non espressamente letterale, ovvero
il nuovo equivalente del Maestro Jedi o Cavaliere Jedi. O per
alcuni anche una nuova entità neutrale, cioè un Leader Supremo che
rappresenta l’equilibrio raggiunto al culmine della trilogia.
Kylo Ren si redimerà e tornerà a
essere uno Skywalker
La redenzione di Kylo
Ren è uno degli argomenti più dibattuti dal fandom di
Star Wars, con alcuni che ritengono l’omicidio del padre
Han Solo un gesto senza
speranza e altri che sottolineano invece come sia possibile, nel
grande schema della vita, ottenere il perdono e ricominciare da
zero pentendosi di quanto fatto in passato.
Tuttavia ora che è stato rivelato il
ritorno dell’Imperatore Palpatine, è probabile che sia questo il
vero antagonista del film e che Kylo tornerà a essere semplicemente
Ben Solo, il ragazzo allenato dallo zio Luke e pronto a redimersi
per il bene dei suoi cari.
Skywalker è il nome di tutti coloro
che sapranno usare la Forza
La teoria più intrigante affronta il
tema della grande famiglia Skywalker Saga nel suo insieme,
guardando al futuro di Star Wars dopo la fine della saga.
Sulla base di un modello utilizzato
sia per la fine della trilogia originale che per quella prequel, è
altamente probabile che Skywalker diventerà il
nome del nuovo ordine di chi saprà dialogare con la Forza. E in
assenza di Jedi e Sith, l’universo avrà bisogno di un nuovo nome
per gli individui dotati come Kylo e Rey…
Avengers:
Endgame potrebbe essere l’ultima avventura di gruppo
per i sei Vendicatori originali, riuniti di nuovo dopo gli eventi
di Civil War per rimediare alla Decimazione di
Thanos. Iron Man, Captain America, Hulk, Vedova Nera, Occhio di
Falco e Thor uniranno le forze, mettendo da parte ogni rancore, per
vendicare i caduti e ripristinare l’equilibrio del nostro
universo?
In attesa di scoprire quale sarà
l’esito dello scontro finale di Endgame, Top Screen ha realizzato
questo toccante video tributo agli Original Six,
ripercorrendo la storia del team dalla sua formazione ad oggi.
Ovviamente narrata dall’inconfondibile voce di Nick Fury, che è la
mente dietro questo folle progetto, e dalle frasi dei personaggi
che abbiamo sentito nei trailer.
Un viaggio durato dieci anni sta per
concludersi: chi vivrà per le prossime generazioni, e chi morirà
sacrificandosi per i suoi compagni?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Avengers:
Endgame, un indizio nascosto nella prima clip ufficiale?
Arriva oggi nelle sale GO
HOME – A CASA LORO, uscita evento nei 15, 16 e 17 aprile.
Di seguito trovate l’elenco delle sale che proietteranno il film di
Luna Gualano in questi prossimi tre giorni, ma
molte altre hanno già aderito per prolungare la programmazione del
film su tutto il territorio italiano nei giorni successivi.
Nasce da una riflessione
estemporanea, da una scintilla, il fuoco che ha portato
Luna Gualano a realizzare Go Home – A Casa
Loro, lo zombie movie presentato ad Alice nella Città
durante al tredicesima Festa del Cinema di Roma.
La regista ha infatti spiegato che l’idea è partita mentre
discuteva con il suo compagno, il produttore musicale
Emiliano Rubbi (autore della sceneggiatura)
dell’omicidio a Fermo del migrante nigeriano, ucciso in seguito ai
suoi tentativi di difendere la sua compagna, insultata.
La presenza di Johnny
Depp in Animali Fantastici 3 potrebbe
essere di nuovo in discussione, proprio come accaduto nei mesi
successivi all’uscita del secondo capitolo dopo le accuse di
violenza rivolte dall’ex moglie Amber Heard. E a
quanto pare le ultime dichiarazioni dell’attrice raccolte da The
Post avrebbero seriamente preoccupato la Warner Bros., indecisa se
continuare a lavorare con Depp o riconsiderare l’accordo
stabilito.
Ricorderete il processo di
diffamazione vinto dall’attore (con un risarcimento di 50 milioni
di dollari) secondo cui la denuncia di abuso fisico faceva parte di
un elaborato piano per far progredire la carriera della compagna,
ma di recente la Heard ha risposto alla causa esponendo delle prove
grafiche delle violenze tramite il The Post, affermando che Depp
diventava un vero e proprio “mostro” quando era ubriaco e che
spesso non ricordava nemmeno di ciò che aveva fatto.
Il gioco di accuse di abuso
reciproco continua, e secondo quanto riferito da alcune fonti
vicine allo studio, la preoccupazione sarebbe alle stelle riguardo
il futuro del franchise:
“I dirigenti della
Warner Bros. si stanno chiedendo come affrontare il contraccolpo
della questione Depp sulla serie di Animali Fantastici.Sono
estremamente preoccupati all’idea di lavorare con Depp per il
messaggio che questa scelta invierebbe al pubblico, specialmente
dopo la partenza del CEO Kevin Tsujihara. […] Questo è un altro
duro colpo per il morale delle dipendenti donne dello studio.Se la
Warner Bros. continuerà ad essere fedele a Depp, tutto ciò
rivelerebbe molto sui valori che la società ritiene
importanti.”
Tempo fa anche J.K.Rowling aveva rotto il silenzio in
merito e difeso il casting di Depp spiegando che “Quando Johnny è stato scelto per interpretare
Grindelwald, ho pensato che sarebbe stato fantastico nel ruolo.
Tuttavia, quando è stato il momento di girare la sua scena nel
primo film, la stampa ha cominciato a scrivere storie sul suo conto
che hanno preoccupato me e tutte le persone coinvolte nella
lavorazione del franchise […]I
fan di Harry Potter si sono posti domande legittime
e dubbi sulla nostra decisione di continuare a lavorare con Johnny
Depp. Come già detto da David Yates, abbiamo naturalmente
considerato la possibilità di un recasting e capisco perché alcuni
siano rimasti sorpresi e arrabbiati che non sia
successo.“
La seconda delle cinque nuove
avventure della saga, Animali Animali
Fantastici: I Crimini di Grindelwald, è disponibile in
DVD, Blu-rayTM e 4k UHD da oggi, 14 Marzo. Nel
cast Johnny Depp, Eddie
Redmayne, Jude
Law, Katherine
Waterston, Dan
Fogler, Alison
Sudol, Ezra Miller, Zoë
Kravitz, Callum
Turner, Claudia
Kim, William
Nadylam, Kevin
Guthrie, Carmen
Ejogo e Poppy Corby-Tuech. Il
film è stato diretto da David
Yates, sceneggiato da J.K.
Rowling e prodotto da David Heyman, J.K.
Rowling, Steve Kloves e Lionel
Wigram.
Animali
Fantastici 3 vedrà il ritorno di Eddie
Redmayne (Newt Scamander), Jude
Law (Albus Silente), Johnny
Depp (Gellert Grindelwald), Ezra
Miller (Credence/Aurelius Silente), Alison
Sudol (Queenie Goldstein), Dan
Fogler (Jacob Kowalski) e Katherine
Waterston (Tina Goldstein) insieme alla new
entry Jessica Williams, già apparsa
brevemente ne I
Crimini di Grindelwald, nei panni di Eulalie ‘Lally’
Hicks, insegnante presso la Scuola di Magia e Stregoneria di
Ilvermorny.
Nel film i personaggi viaggeranno
verso Rio de Janeiro, Brasile, raccontando la vita dei maghi nel
più grande paese del Sud America all’inizio del XX
secolo. David Yates tornerà alla regia
mentre J.K.
Rowling, oltre a figurare come produttrice, sarà
co-sceneggiatrice al fianco dell’ormai fidato Steve
Kloves, qui alla sua prima esperienza nella saga
di Animali Fantastici dopo l’ottimo lavoro svolto con
Harry
Potter. L’uscita nelle sale è fissata
al 12 novembre 2021, esattamente tre anni
dopo quella di Animali
Fantastici: I Crimini di Grindelwald.
Non sorprende che il
Festival
di Cannes 2019 abbia deciso di omaggiare Agnès
Varda con il suo poster per la 72° edizione. L’immagine
raffigura la regista sul set di La Pointe Courte,
in un momento dal dietro le quinte.
È l’agosto del 1954: siamo nel
quartiere di Pointe Courte a Sète, nel sud della Francia. Nella
luce abbagliante dell’estate, Silvia Monfort e
Philippe Noiret esplorano il loro fragile amore,
circondati da pescatori in difficoltà, donne vivaci, bambini che
giocano con i gatti randagi.
Ambientazioni naturali, macchina
leggera, budget ridotto: con La Pointe Courte (presentato a Cannes
nel 1955), il fotografo Jean Vilar sta aprendo la
strada a un nuovo cinema, del quale LEI rimarrà l’unica regista
donna. Come un manifesto, questa foto del set riassume tutto su
Agnès Varda: la sua passione, la sua disinvoltura
e la sua malizia.
Come amava sottolineare lei stessa,
Agnès Varda non è una regista donna: Agnès
Varda è un regista. Ha partecipato spesso al Festival di
Cannes per presentare i suoi film: 13 volte nella selezione
ufficiale. È stata anche membro della giuria nel 2005 e presidente
della Caméra d’or Jury nel 2013.
Quando ha ricevuto la Palma
d’Oro onoraria, nel 2015, l’ha dedicata “a tutti i
cineasti coraggiosi e creativi, quelli che creano il cinema
originale, che si tratti di fiction o documentari, che non sono
sotto i riflettori, ma che continuano.” Avanguardia ma popolare,
intima ma universale, i suoi film hanno aperto una strada. E
così, arroccata su questa piramide, sorvegliando la spiaggia di
Cannes, giovane ed eterna, Agnès Varda sarà la
luce ispiratrice di questa 72esima edizione del Festival!
L’annuncio della Selezione Ufficiale
2019, di Pierre Lescure, Presidente del Festival
di Cannes e Thierry Frémaux, Delegato generale,
sarà annunciata in diretta giovedì 18 aprile dalle 11:00 su
YouTube, Dailymotion, Facebook, Twitter e
www.festival-cannes.com.
Phoebe
Waller-Bridge sta vivendo il periodo più ricco ed
entusiasmante della sua carriera: lo scorso anno è stata
protagonista di Solo: A Star Wars
Story nel memorabile ruolo del droide L3-37; la
seconda stagione di Fleabag, serie tratta dalla
sua piece teatrale, ha debuttato da poco sulle reti della BBC e
sarà presto disponibile su Amazon Prime Video; infine Killing
Eve, la serie vincitrice di numerosi Emmy Awards di cui è
stata showrunner, è un successo di pubblico e critica. E a quanto
pare il prossimo passo verso l’affermazione sarà Bond
25.
Secondo quanto riportato dal The
Guardian, la MGM avrebbe assunto la Waller Bridge per “ravvivare”
lo script del venticinquesimo film del franchise ancora senza
titolo ufficiale, sotto speciale richiesta di Daniel
Craig, per portare nel progetto l’humor e l’intelligenza
tipiche dello stile della sceneggiatrice.
L’attore, attualmente residente a
New York con la moglie Rachel Weisz, sarebbe un
accanito fan di Fleabag e di Killing Eve, entrambe opere sviluppate
dalla Waller-Bridge, e diverse fonti dicono sia stato lo stesso
Craig a suggerire una revisione della storia di Bond 25 prima
dell’inizio effettivo delle riprese (ora in corso in Norvegia).
Dopo l’addio di Sam
Mendes alla saga di 007, lo studio aveva trovato in
Danny Boyle un degno successore, con il regista
impegnato a sviluppare uno script con il collaboratore di lunga
data John Hodge. Tuttavia alcune divergenze creative hanno portato
Boyle fuori dal film lasciando spazio a Neil Purvis e Robert Wade,
con Cary Fukunaga dietro la macchina da presa.
Dunque la Waller Bridge sarebbe, a questo punto, la terza persona a
mettere mani su Bond 25. Come evolverà la situazione in casa
MGM?
Vi ricordiamo che Bond
25 sarà diretto da Cary
Fukunaga (il primo regista non britannico che siede
dietro la macchina da presa di un film di 007), mentre la
sceneggiatura sarà riscritta da Scott Z.
Burns (The Bourne Ultimatum, Contagion).
Una parte importante delle riprese
si terrà nella città di Matera, capitale europea della cultura per
2019, fornendo l’ambientazione perfetta per quella che dovrebbe
diventare la sequenza d’azione del prologo, simile al segmento
di apertura di Spectre a Città del
Messico durante le celebrazioni del Giorno dei Morti.
Gli ultimi due film
di James
Bond sono stati diretti da Sam
Mendes che ha incassato con i suoi film
rispettivamente 1,1 miliardo di dollari
per Skyfall (il Bond di maggior successo
di sempre, con un Oscar all’attivo) e 880 milioni
con Spectre. Dato il successo che Mendes ha
raggiunto con i film, quando ha annunciato che non avrebbe più
diretto un Bond Movie, la EON e la MGM si
sono date da fare per cercare un rimpiazzo all’altezza.
La prima clip ufficiale
di Avengers:
Endgame diffusa pochi giorni fa dai Marvel Studios sembra aver rivelato una
leggera tensione tra Rhodey aka War
Machine e la nuova arrivata al quartier generale dei
Vendicatori, Carol Danvers, finora impegnata a
proteggere l’universo e richiamata sul pianeta Terra da Nick Fury
dopo lo schiocco di Thanos alla fine di Infinity
War.
Ma perché il colonnello Rhodes non
si fida dell’eroina? Una risposta esaustiva è stata fornita da
Don Cheadle nell’intervista concessa a EW dove si
è parlato del film, del percorso del suo personaggio e della
possibilità di uno standalone dedicato a War Machine:
“Penso che in questo momento non
sai mai con chi hai a che fare. Rhodes vede tutto il lavoro che i
Vendicatori hanno svolto finora, gli amici che sono morti, e poi
questa donna che entra e dice come dovrebbero agire… Non lo
chiamerei sospetto, quanto piuttosto cautela riguardo ad una nuova
persona a cui si chiede un motivo per ascoltarla“.
Su Rhodes, descritto come il vero
pacificatore del gruppo, Cheadle non ha dubbi:
“Penso che sia un buon modo per
definirlo. Ora fa saldamente parte degli Avengers, e tutti stanno
cercando di raccogliere i pezzi dopo Infinity War, capire cosa
dovrebbero fare, chi sono…Insomma è una fase piena di tensione per
l’intero gruppo […] Il suo mondo è cambiato, e una volta Thanos è
entrato in gioco arrivano anche nuove regole. E come abbiamo visto
nell’ultimo film, gli eroi stanno fondamentalmente discutendo il
concetto di “autorità”…Siamo noi quell’autorità e faremo ciò che
pensiamo sia giusto, ma stiamo anche affrontando qualcosa per cui
nessuno è stato preparato.“
Infine l’attore ha commentato
l’ipotesi di uno spin-off al quale stava lavorando lo sceneggiatore
di Black
Panther, Joe Robert Cole:
“Non so che tipo di storia
sarebbe stata. L’abbiamo presa in considerazione per un po’,
avremmo raccontato della tensione tra il suo lavoro di militare e
la fedeltà al codice che ha giurato di difendere, contro il mondo
che cambia. Penso che probabilmente queste due fazioni si sarebbero
scontrate…”
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Avengers:
Endgame, un indizio nascosto nella prima clip ufficiale?
Arrivano dallo Star
Wars Day le nuove foto della serie live action Mandalorian
– Star Wars Series. Come molti di voi già sapranno la
storia racconterà di Jango e Boba Fett, guerrieri
dell’universo di Star Wars. Durante il nuovo
evento inoltre è stato rivelato l’artwork title ufficiale.
The
Mandalorian è ambientato dopo la caduta dell’Impero e
prima dell’emergere del Primo Ordine. La storia ruota attorno il
travagliato percorso di un pistolero solitario nella parte esterna
della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica.
Mandalorian – Star Wars Series
La serie sarà scritta e prodotta
dal produttore e attore candidato all’Emmy Jon
Favreau, come annunciato in precedenza, con Dave Filoni
( Guerre stellari: Guerre dei
cloni , Star Wars Rebels ) a dirigere
il primo episodio. Gli altri registi
sarannoDeborah Chow
( Jessica Jones), Rick Famuyiwa
( Dope ), Bryce Dallas Howard
( Solemates ) e Taika Waititi
( Thor:
Ragnarok ). Mandalorian – Star Wars
Series prodotto da Jon Favreau, Dave Filoni, Kathleen
Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist sarà il co-produttore
esecutivo.
Riguardo a Mandalorian: I
Mandaloriani erano un gruppo di persone che si basava su una
società formata da clan, composti da membri di diverse specie. La
loro cultura si era evoluta sui concetti di battaglia e guerra
visti come sorgente di onore e orgoglio nella comunità. Il capo dei
Mandaloriani prendeva il titolo di Mandalore. I Mandaloriani erano
spesso alleati con i Sith e con l’Impero Galattico. Durante gli
ultimi anni della vecchia Repubblica Galattica diventarono un
prototipo per i Clone Trooper sotto Palpatine.
Originalmente, la razza
Mandaloriana era composta da individui simili a umani, chiamati
Taung, che avevano una pelle di colore grigio e occhi gialli, e
provenivano da Coruscant. Con il tempo più razze si aggregarono ai
Taung, come umani, Twi’Lek e molti altri, e i guerrieri si
chiamarono Mandaloriani in onore della colonia planetaria
Mandalore. In seguito i Mandaloriani originali Taung si estinsero e
l’aggettivo Mandaloriano rimase per indicare la cultura, che si
tramandò nella maggiore componente umana del gruppo.