Il castello di
vetro è il nuovo film, diretto da Destin Daniel
Cretton, che racconta su grande schermo la biografia di
Jeanette Wallis, secondogenita di quattro figli di
una famiglia scapestrata. La storia vera, raccontata in un romanzo
scritto dalla stessa Wallis è portato sul grande schermo da un cast
d’eccezione, guidato da Brie Larson nei panni di Jeanette, al fianco
di Woody Harrelson e Naomi Watts, genitori incostanti e
incoscienti.
La storia racconta l’infanzia della
Wallis, la vita vagabonda a causa dello scarso senso di
responsabilità dei genitori, la crescita, il distacco, la presa di
coscienza che una vita del genere rischia di sprecare tutte le
potenzialità che lei, le due sorelle e il fratello hanno, le loro
possibilità di vivere una vita normale, radicata in un posto, in
abitudini, in una condizione sociale accettabile e incastrata in
schemi. Questa condizione Jeanette la raggiunge da adulta,
affermata professionista che, alla vigilia del suo matrimonio,
cerca di recuperare il rapporto con la famiglia, con i fratelli e
con i genitori, soprattutto, ridotti a barboni per le strade della
città.
Lo scontro si risolve in un dramma
concentrato prevalentemente sul rapporto conflittuale di Jeanette
con il padre. E così il regista sceglie di strutturare la storia su
due piani temporali. Da una parte abbiamo il presente: Jeanette è
adulta, ha una vita ordinata e ricca, un fidanzato che presto
diventerà suo marito, e nessuna intenzione di raccontare a nessuno
della sua famiglia, della verità che lei custodisce come uno sporco
segreto, qualcosa di cui vergognarsi. Questo atteggiamento si andrà
ad inasprire nel finale, con l’inevitabile resa dei conti con la
madre svampita e il padre malato e ormai arreso.
Il presente però si intreccia con
il passato, con la vita di Jeanette da piccola: come mai la donna
di oggi odia così tanto la sua famiglia e ne fugge? Il passato
serve a raccontare questo rapporto, e così vediamo una coppia di
genitori senza alcun senso di responsabilità, una madre senza
attenzione per i figli, un padre dedito all’alcol e dalla facile
ira, che però nutre un affetto istintivo e viscerale per questi
bambini, in particolare per la sveglia Jeanelle, a cui promette di
costruire una casa tutta progettata in vetro, il castello
di vetro del titolo, simbolo di un’utopia, ma anche di un
sogno che piano piano finisce per affievolirsi.
E così, mentre la parte ambientata
nel presente si radica nel passato e si conclude con il confronto
definitivo, quella ambientata nel passato percorre la strada che ha
portato Jeanelle e i fratelli alla consapevolezza di doversi
allontanare per sopravvivere.
Nonostante la grande potenza del
racconto, che si avvale anche del valore aggiunto della verità
della storia, Il castello di vetro di
Destin Daniel Cretton è un dramma fiacco, al quale
non bastano performance di livello per spiccare, un film che male
si amalgama nel racconto delle due linee temporali e si perde lungo
la strada, preferendo l’enfasi all’emozione autentica.
A giudicare dall’accoglienza che ha
avuto il trailer di Avengers:
Endgame, sembra che Marvel Studios abbia tra le mani un
altro film da 2 miliardi di dollari di incasso. Il trailer, uscito
ieri intorno alle 14.00 ora italiana, ha infatti segnato il record
del trailer più visto della storia.
Il primo trailer di Avengers: Infinity War ha
ricevuto 215 milioni di visualizzazioni da quando è stato diffuso
lo scorso dicembre, mentre il primo trailer di Captain Marvel è ancora solo a 47
milioni di visualizzazioni (il secondo, nel frattempo, ne ha
totalizzate 23 milioni). In termini di DC, il primo trailer del
Comic-Con di Batman v Superman: Dawn of Justice
ha ricevuto 72 milioni di visualizzazioni e Shazam! finora ha ricevuto un totale di 24
milioni.
C’è anche da dire che l’impresa,
sebbene sia notevole, non è per niente inaspettata, data la
grandissima attesa che ha anticipato il trailer stesso negòli
ultimi mesi. Di seguito potete leggere il post ufficiale di
Marvel Studios che ringrazia i fan
per il record storico.
“Ai migliori fan di tutto il
mondo, grazie per essere lì dall’inizio fino alla fine del gioco e
per aver fatto di questo il trailer più visto della storia con 289
milioni di visualizzazioni in 24 ore!”
To the greatest fans in the world, thank you
for being there from the beginning until the endgame and making
this the most viewed trailer in history with 289M views in 24
hours! pic.twitter.com/oWBDCe4e0m
Si chiude questa sera la 28ma
edizione del Noir in Festival, che ha portato a
Milano e Como il meglio del genere, dal cinema alla televisione,
dalla letteratura alla cronaca.
Durante la serata conclusiva, presso
la suggestiva location del Teatro Sociale di Como, la giuria
presieduta dalla regista Ning Ying, il regista Edoardo De
Angelis, Katharina Kubrick, l’attrice Barbara
Chichiarelli e l’attore Erik Madsen,
assegna i seguenti premi ai film del Concorso Internazionale:
per il suo modo straordinario e di forte impatto di mescolare
fantasia e realtà. In un’epoca di caccia al mostro, il film ci pone
dinanzi all’interrogativo: chi è il vero mostro?
Il Black Panther per la migliore interpretazione viene assegnato
a
Lorenzo Ferro e Chino Darin in EL ÁNGEL (THE ANGEL) di
Luis Ortega
per la sinergia della loro recitazione
La menzione speciale della giuria va a
Nicole Kidman
per la scelta coraggiosa di cimentarsi in un ruolo diverso come
quello della detective
Il compositore Antonius Tom
Holkenborg aka Junkie XL ha reso disponibile una traccia
dell’epica colonna sonora che ha composto per Macchine
Mortali, il nuovo blockbuster fantasy prodotto da
Universal Pictures.
La traccia che potete ascoltare di
seguito si intitola London Suite in C Major, mentre il film
arriverà nei cinema USA il prossimo 14 dicembre. Macchine Mortali
si aggiunge alla già lunga lista di titoli di prestigio a cui
Junkie XL ha lavorato negli ultimi anni; tra
questi film compaiono The Amazing Spider-Man 2,
Mad Max: Fury Road e
Deadpool.
Migliaia di anni dopo la distruzione
del mondo civilizzato a causa di un cataclisma, la razza umana si è
adattata e si è evoluta con un nuovo stile di vita. Gigantesche
città in movimento vagano per la Terra, prendendo brutalmente di
mira le più piccole città trazioniste. Tom Natsworthy (Robert
Sheehan)—proveniente da una classe inferiore della grande città
trazionista di Londra—si ritrova a dover combattere per la
sopravvivenza dopo essersi imbattuto in Hester Shaw (Hera Hilmar),
una pericolosa fuggitiva. I due opposti, i cui sentieri non
avrebbero mai dovuto incontrarsi, sigleranno un’alleanza destinata
a cambiare il corso del futuro.
Macchine Mortali è la nuova
sorprendente ed epica avventura diretta dal premio Oscar® Christian
Rivers, un’artista degli effetti speciali (King Kong). A lui si
uniscono i produttori tre volte premi Oscar® Peter Jackson, Fran
Walsh e Philippa Boyens (le trilogie de Lo Hobbit ed Il Signore
degli Anelli), i quali hanno firmato la sceneggiatura.
L’adattamento Universal e MRC è basato sulla pluripremiata serie
scritta da Philip Reeve, e pubblicata nel 2001 da Scholastic.
Ad unirsi a Walsh e Jackson in veste
di produttori figurano Zane Weiner (la trilogia de
Lo Hobbit), Amanda Walker (la trilogia de Lo
Hobbit) e Deborah Forte (Piccoli Bridivi).
Ken Kamins (la trilogia de Lo Hobbit) si unisce a
Boyens in veste di produttore esecutivo. Universal distribuirà il
film in tutto il mondo.
Si avvicina l’uscita nelle sale di
Avengers:
Endgame e con essa la conclusione della Fase 3 del
MCU. Questo significa che le sorti
dei personaggi e delle storie del Marvel Cinematic
Universe cambieranno per favorire un nuovo
rimpasto in funzione della Fase 4.
In base alle informazioni rese
pubbliche sui contratti che ogni attore ha
firmato con i Marvel Studios, potremmo ipotizzare
che almeno otto di loro lasceranno il franchise:
Robert Downey Jr.
Come Chris Evans, Robert Downey
Jr. potrebbe appendere al chiodo l’armatura di Iron
Man dopo Avengers 4.
Evans ha infatti rivelato in un’intervista con la ABC che il suo
contratto terminerà nel 2019 e che Downey è in una situazione
simile. Il viaggio di Downey comincia con il primo film del
MCU, Iron Man del
2008. Da allora, lui è diventato il volto della Marvel e dei supereroi in
generale.
Per dieci anni, Downey ha dedicato
la maggior parte della sua filmografia al Marvel Cinematic Universe,
apparendo in oltre nove film. Essenzialmente, il MCU non sarebbe quello che è oggi
senza Robert Downey Jr, ma non è detto che l’attore non possa
tornare in scena anche solo con piccoli cameo.
Chris Evans
Chris Evans ha
iniziato il suo viaggio di MCU nel lontano 2011 con
Captain America: Il Primo Vendicatore, e sebbene
all’epoca il film non sia stato un successo, ha contribuito a fare
di Evans uno dei protagonisti più amati dai fan.
Evans ha firmato uno dei più lunghi
accordi multi-film con i Marvel Studios, ma la sua corsa con
la compagnia si conclude ufficialmente nel 2019 con il quarto film
degli Avengers. Quando ha rivelato alla ABC che “entro
il 2019, sarà tutto finito,” i fan hanno chiesto a Evans
di rinegoziare il suo contratto. Purtroppo, tutte le cose devono
finire e dopo aver interpretato il personaggio per quasi un
decennio, è comprensibile che Evans voglia passare il
testimone.
Michael Keaton
Spider-Man: Homecoming ha
offerto ai fan Marvel uno sguardo nuovo e
“giovanile” sull’universo dei supereroi, introducendo il suo Peter
Parker al fianco di un degno villain: l’Avvoltoio ritratto da
Michael Keaton. Sul contratto dell’attore tuttavia
regna ancora qualche dubbio, e sappiamo che tornerà in scena nel
sequel Far From Home.
Ma dopo, che ne sarà di lui? Sarà uno dei prossimi interpreti a
lasciare definitivamente il MCU?
Tuttavia sul futuro dell’attrice e
sul suo contratto non abbiamo molte informazioni. Avengers 4 sarà il settimo film
della Johansson, e se ha firmato un contratto di nove film simile
ad altre star, significa che ha ancora tre film a disposizione. Non
c’è modo di saperlo veramente, ma dal momento che un film su Vedova
Nera è attualmente in lavorazione, possiamo tranquillamente pensare
che Scarlett non lascerà presto la Disney.
Tom Hiddleston
Prima di Thanos, il cattivo migliore
nel MCU è stato senza dubbio Loki di
Tom Hiddleston. Ci è voluto un po’ prima che il personaggio
diventasse uno dei preferiti dai fan, dal momento che solo dopo
The Avengers il
Dio dell’Inganno ha raggiunto la popolarità diventando
l’antagonista iconico che conosciamo oggi. In effetti, Loki è
famoso tanto quanto suo fratello Thor e anche se ora è più un
antieroe che un cattivo, il personaggio non ha ma spostato
l’attenzione dai suoi reali obiettivi.
La Nakia ritratta
da Lupita Nyong’o in Black Panther
ha conquistato subito l’affetto degli spettatori come una delle più
straordinarie figure femminili del franchise Marvel. Dopo il successo
commerciale del film, è trapelata in rete la notizia che i Marvel Studios fossero intenzionati
a creare il maggior numero di spin-off possibili con protagoniste
donne; rumor mai confermato ufficialmente a cui si lega il mistero
sul contratto della Nyong’o.
D’altronde dopo Black
Panther Nakia non è comparsa in Avengers: Infinity
War e non è neanche attesa in Avengers:
Endgame…
Jeremy Renner
Jeremy Renner
ha debuttato nei panni di Occhio Di Falco nel 2012 in
The Avengers, ma era apparso brevemente l’anno
precedente in Thor; in seguito l’ abbiamo visto in
Avengers: Age of Ultron, e
di nuovo come parte del Team Cap in Captain America: Civil
War. Il suo prossimo film del MCU è Avengers:
Endgame, dal momento che non è apparso in
Avengers: Infinity War di quest’anno.
Ora, anche se non c’è praticamente
nessuna informazione sul contratto di Renner con la Marvel, Vanity Fair ha affermato
esplicitamente che il suo contratto con la compagnia sarebbe finito
con il quarto film degli Avengers. Quindi, Renner ha apparentemente
firmato un contratto di cinque film con i Marvel Studios che si concluderà
nel 2019.
William Hurt
William Hurt è
comparso in uno dei primi film dei Marvel Studios, L’incredibile
Hulk, nei panni del Generale Thaddeus
“Thunderbolt” Ross. Più tardi ha recitato in
Captain America: Civil War, ma del futuro
dell’attore sappiamo poco o nulla. Il suo contratto è in scandenza
e i piani sulla Fase 4 non includono altre apparizioni di Ross.
Riparte dal Noir in
Festival l’antico e importante legame tra il cinema e il
lago di Como. L’impegno dell’amministrazione cittadina e
dell’associazione Amici di Como permette di immaginare che, grazie
alla piattaforma del festival, nasca sulle rive del lago già caro a
grandi registi come Alfred Hitchcock, Luchino Visconti,
Carlo Lizzani, ma anche – in tempi recenti – a grandi
produzioni americane, un polo specializzato per la promozione e la
realizzazione di prodotti cinematografici e audiovisivi di genere.
Non l’ennesimo coproduction market, ma un vero e proprio
laboratorio creativo con speciale attenzione per il
mistery&thriller. Si tratta di una sfida ambiziosa che
impegna il territorio comasco e di cui si parla domani nel
seminario dedicato al marketing territoriale e al cineturismo, con
il confronto tra realtà già molto attive in questo campo come la
Puglia, il Friuli-Venezia Giulia, la Sardegna, la Lombardia.
A testimonianza del ruolo cruciale
che questa nuova linea produttiva può assumere per l’Italia sullo
scenario internazionale, l’esperienza dell’unico festival dedicato
al cineturismo, il forum annuale di Ischia, appare indispensabile e
sarà punto di riferimento della discussione. Partecipano infatti
all’incontro in chiusura del Noir in Festival: Simona
Rossotti (assessore ai rapporti internazionali del Comune
di Como), Nevina Satta (Sardegna Film Commission),
Chiara Omero (Presidente AFIC),
Michelangelo Messina e Ernestina
Mazzella (Ischia Film Commission), Chiara
Coppola (Apulia Film Commission), un rappresentate di
Lombardia Film Commission e il giornalista ed esperto
Pietro Berra (ore 10.30, Sala Turca – Teatro
Sociale).
L’ultima giornata del Noir in
Festival 2018 è altrimenti nel segno dei suoi due massimi campioni:
in omaggio a Joe Dante (Noir Honorary Award per il cinema) viene
presentato Explorers (1985), il film più
controverso e affascinante del regista. Una mattinata nel segno del
fantasy per ragazzi e famiglie (ore 11.00, Teatro Sociale). Sempre
a Como (ore 12.00, Sala Turca – Teatro Sociale), Antonio
Valenzi presenta il suo Il quinto dominio
(Imprimatur), storia di intrecci tra jet set e cronaca nera.
Nel pomeriggio, invece, a La
Feltrinelli in Piazza Duomo a Milano, il vincitore del Raymond
Chandler Award 2018, Jo Nesbø incontra i suoi
lettori in un confronto “senza rete” (ore 18.30, Feltrinelli Piazza
Duomo, Milano).
La Warner Bros. ha annunciato che
sta portando sul grande schermo il personaggio dei fumetti DC,
Plastic Man. The Hollywood Reporter ha
confermato la notizia.
Amanda Idoko
scriverà la sceneggiatura per il film che dovrebbe essere una
commedia action e d’avventura. In precedenza, Idoko faceva parte
della squadra di scrittura di The Mayor, per ABC.
Plastic Man sarà la sua seconda sceneggiatura per film dopo quella
scritta per Breaking News in Yuba County di Tate
Taylor, con Allison Janney e
Laura Dern.
Plastic Man è stato creato da
Jack Cole per Quality Comics nel
1941, ma è stato acquistato dalla DC nel 1956 quando la Quality
Comics ha chiuso. Plastic Man, a.k.a Patrick “Eel”
O’Brian, faceva parte di una banda e durante una rapina viene
sparato e finisce cosparso di un liquido chimico. Lasciato dalla
banda, che lo credeva morto, Patrick si sveglia e si ritrova con il
potere di mutare forma e allungare il proprio corpo. L’ex criminale
e rapinatore alla fine si converte e diventa un agente di polizia.
Plastic Man si è unito alla Justice League a un certo punto e ha anche
avuto la sua serie a cartoni animati.
Non è stato ancora scelto un regista
per il film, che apparentemente rimarrà fedele ai toni scanzonati
del personaggio. Bob Shaye sarà il produttore
esecutivo del progetto per Warner Bros. Il
presidente della produzione cinematografica DC Walter
Hamada supervisionerà per lo studio insieme a
Chantal Nong.
La spada laser ereditata da suo
padre e smarrita durante gli eventi de L’impero colpisce
ancora è ricomparsa nel franchise di Guerre Stellari in
Il Risveglio della Forza ma non nelle mani del suo
proprietario (Luke Skywalker). La protagonista Rey
ha infatti brandito l’arma dei cavalieri jedi per combattere contro
Kylo Ren nel duello finale ed è possibile che torni ad utilizzarla
anche in Star
Wars: Episodio IX.
Va detto però che la spada laser di
Luke venne distrutta alla fine di Episodio VIII: Gli Ultimi
Jedi quando Rey e Kylo si oppongono al Leader Supremo
Snoke confrontandosi con il suo esercito, e la ragazza fa in tempo
a recuperarne i pezzi prima di fuggire dallo Star Destroyer. A
quanto pare, secondo alcuni report, in Episodio IX
l’arma tornerà funzionante, forse non esattamente come prima e con
qualche modifica sul design.
Nel cast del film
tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar
Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas
Suotamo e Billie Lourd. Si
uniranno al cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith,
Naomi Ackie e Richard E. Grant,
insieme ai veterani del franchise Mark Hamill, Anthony
Daniels e Billy Dee Williams,
che riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.
SebbeneStar Wars: Gli Ultimi
Jedi sia stato accolto in maniera contrastante,
le recensioni non sono state affatto negative; tuttavia il film ha
intiepidito i fan che non ne hanno determinato il successo
economico travolgente che ci si aspettava. Dato che gli spettatori
considerano molto meglio riuscito Il Risveglio della
Forza, la notizia che J.J.
Abrams sarebbe tornato a dirigere Star
Wars: Episodio IX è stata accolta con molto
favore.
Stando
a quanto riporta Variety, sembra che Abrams stia
per siglare un accordo importante con uno studio, e tutti gli
indizi puntano alla Disney. Il regista e produttore ha infatti un
ottimo rapporto con Bob Iger, CEO della Casa
di Topolino, e i motivi per legarsi allo studio sono molti, a
partire dal prestigio dell’incarico.
La Disney sta sviluppando
Sister Act 3, un film sequel dei due cult musicali
con
Whoopi Goldberg, destinato alla piattaforma streaming
Disney+. A confermarlo è
Entertainment
Weekly.
Non è stato però rivelato se la
Goldberg tornerà nella terza parte della famosissima commedia, e i
dettagli della trama non sono stati ancora rivelati. Il film è
stato scritto da Regina Hicks e Karin
Gist, già showrunner della serie Star, Insecure.
Sister Act ha
debuttato per la prima volta nel 1992, e vedeva la Goldberg nei
panni di Deloris, una cantante di Las Vegas che testimonia il suo
omicidio commesso da un boss. La donna si trova costretta a vivere
in un monastero in un programma di protezione testimoni, sotto
l’identità di Suor Maria Claretta.
Anche Maggie Smith, Kathy
Najimy, Wendy Makkena, Harvey Keitel e il compianto
Bill Nunn hanno recitato nel film. L’originale è
stato seguito Sister Act 2: Più svitata che mai,
nel 1993, e ha anche ispirato un musical di Broadway.
Sister Act 3 andrà in una direzione diversa
rispetto agli originali, dal moemnto che già
Whoopi Goldberg aveva dichiarato che sarà una
“nuovissima versione di Sister Act“.
Disney+ ha in programma una
serie di titoli per il prossimo servizio di streaming, dalle serie
live-action come The Mandalorian ai remake
live-action di classici come Lilli e il
Vagabondo. Il servizio dovrebbe aprirsi per gli
abbonati nel 2019.
A consegnare sabato 8
dicembre alle ore 21.00, presso il Teatro
Sociale di Como, il Premio Raymond Chandler 2018
alla carriera al norvegese Jo Nesbø sarà
Alexander Greene, oggi nel board dei Direttori del
consiglio amministrativo di Raymond Chandler Ltd.,
nonché nipote dello scrittore Graham Greene,
l’indimenticabile autore de Il fattore umano, e
anche il primo vincitore del Raymond Chandler Award nel 1988.
Nel segno del grande Raymond Chandler, il premio vuole celebrare
la carriera di uno scrittore europeo che ha saputo affermarsi in
tutto il mondo con il suo originale e contraddittorio protagonista,
il detective Harry Hole, che aggiunge al chandleriano Marlowe non
solo l’accento nordico ma anche il ritmo della suspense e la
complessità degli intrecci che non dimenticano mai di essere
disegnati sullo sfondo di una società, opulenta e controversa, come
quella del Nord Europa. Nei suoi romanzi, Nesbø non dimentica
nemmeno di raccontare i demoni che hanno attraversato ieri e
attraversano oggi il nostro Occidente: la fascinazione collettiva
del male, la dittatura del denaro, il vuoto dei valori umani nella
solitudine delle metropoli, l’intolleranza nei confronti del
diverso.
Jo Nesbø, classe
1960, pubblicato in più di cinquanta lingue, con la serie di Harry
Hole – il suo poliziotto specializzato in serial killer – ha
venduto più di 30 milioni di copie, e oltre 40 con tutti i suoi
romanzi. Fin dalle prime opere raggiunge la vetta delle
classifiche in patria e ben presto si piazza nelle top ten europee,
unico autore non anglofono a conquistare la vetta nella diffidente
Inghilterra prima ancora del fenomeno Stieg Larsson, di cui viene
considerato l’erede. Ha all’attivo una ventina tra romanzi
thriller, storie per bambini, saggi e racconti. Dalle sue opere
sono stati tratti due film come Headhunters, di Morten
Tyldum (Premio Leone Nero al Noir in Festival 2011) e L’uomo di
neve, di Tomas Alfredson (2017) con Michael
Fassbender nei panni di Harry Hole, e la serie TV Occupied
(2015 Rai 2 e 2018 Netflix).
Pubblicato oggi integralmente
dall’editore Einaudi, che ha tradotto nel 2017 l’ultimo titolo,
Sete, Nesbø venne scoperto in Italia dall’editore
Piemme, mentre Rizzoli ha dato alle stampe di recente il suo
Macbeth, rifacimento della tragedia di Shakespeare in
chiave thriller, nell’ambito del progetto di Hogarth Press per i
400 anni del Bardo, che ha visto tra gli altri protagonisti anche
la scrittrice canadese Margaret Atwood, Premio Chandler 2017 al
Noir in Festival.
È online la prima immagine
ufficiale di Chris Hemsworth e Tessa
Thompson in Man In Black, spin-off del
franchise avviato nel 1997 e di ritorno nelle sale nel 2019. I due
attori hanno già lavorato insieme in Thor: Ragnarok lo scorso
anno.
Alla regia ci sarà F.
Gary Gray (Straight Outta
Compton e Fast & Furious 8),
mentre nel cast figurano anche Liam
Neeson e Kumail Nanjiani.
Scritto da Matt Holloway e Art
Marcum (Iron Man), il film uscirà nelle sale
il 14 giugno 2019.
Men In Black:
International, annunciato lo scorso anno, vedrà
tornare sul grande schermo gli agenti in nero che difendono e
proteggono la Terra dalle razze aliene ostili, accogliendo e
aiutando a integrarsi quelle invece amichevoli. I due attori, che
si sono incontrati per la prima volta sul set di Thor:
Ragnarok, in cui interpretavano il
protagonista Thor e la new entry
del MCUValchiria, stanno adesso affollando i social
network con foto e video dal backstage del film che li vede di
nuovo in coppia.
Tessa e
Chris rimpiazzeranno Will
Smith e Tommy Lee
Jones come protagonisti della storia, mentre nel film
tornerà Emma Thompson nel ruolo del capo del MIB, Agente O.
Questa presenza illustre indica che il film avrà connessione con il
franchise originale, avvalorandone quindi la natura di spin-off e
non di reboot, come era stato ipotizzato in precedenza.
La convinzione che il primo trailer di Avengers:
Endgame possa non aver svelato alcun dettaglio sulla
trama del film è paradossalmente contraddittoria, dal momento che
il percorso di un personaggio sembrerebbe già delineato: l’ultima
scene ci mostra infatti Scott Lang, aka Ant-Man,
raggiungere Steve Rogers, Natasha Romanoff e Bruce Banner al
quartier generale dei Vendicatori, in compagnia del furgone dove
l’eroe era stato visto alla fine di Ant-Man and The
Wasp.
Ma facciamo un passo indietro:
proprio durante le battute finali del sequel, Scott era “scivolato”
giù nel Regno Quantico
per recuperare le particelle che avrebbero curato la strana
malattia di Ghost, salvo poi rimanerci imprigionato a seguito dello
schiocco di Thanos. Hope, Hank Pym e Janet invece sono rimasti
vittima del Titano Pazzo e dunque ridotti in cenere.
Ciò significa che quando il
personaggio si unirà ai Vendicatori sopravvissuti in
Avengers: Endgame sarà anche fuori
dal Regno Quantico, dunque è riuscito a tirarsene fuori. Ma come?
Grazie al trailer apprendiamo che Steve, Natasha e Bruce lo credono
morto come Peter Parker e Shuri; vedendolo all’ingresso della sede,
Cap rimane scioccato e crede che si tratti di una vecchia
registrazione.
La “fuga” dal Regno Quantico di
Scott sembra allora la chiave per rimediare allo schiocco di Thanos
e l’ultima speranza per i nostri eroi di riportare in vita tutti i
loro amici. Tuttavia la cosa più interessante della scena è
una scritta in alto a sinistra del frame che recita “archivio”,
dunque si tratta effettivamente di un vecchio video come dice
Steve. Che Scott Lang sia sfuggito al Regno Quantico da solo ma non
al momento giusto?
Justice League potrebbe aver segnato
l’ultima apparizione di Amy Adams nel DC
Universe nei panni di Lois Lane: l’attrice l’ha rivelato
durante una chiacchierata con Nicole Kidman (nuovo
acquisto del DCEU e presto nelle sale con Aquaman) nel format “Actors On Actors”,
spiegando che non è al corrente delle ultime manovre produttive ma
che la Warner Bros. starebbe “rinnovando” il suo universo
cinematografico.
Nelle scorse settimane si è parlato
di un possibile addio di Henry
Cavill e Ben Affleck, rumor mai
confermati ufficialmente, dunque è possibile che gli studios stiano
ancora cercando di capire come muoversi in futuro. Futuro prossimo
che vede l’uscita in sala di Aquaman,
Shazam! e Wonder Woman 1984.
Rivedremo presto la Adams
in Vice – L’uomo nell’ombra al fianco di
Christian Bale, film che ha già conquistato ben
cinque nomination ai Golden Globes. Diretto da Adam
McKay, racconterà la storia di Dick
Cheney, il vice-presidente più potente della storia
americana, considerato da molti il “vero numero uno” della Casa
Bianca durante l’amministrazione di George W.
Bush.
Nel 2019 l’attrice sarà anche
protagonista di The Woman in the
Window, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo
di A.J.Finn diretto da Joe Wright. La pellicola segue il
personaggio della dottoressa Anna Fox mentre trascorre le sue
giornate nella sua casa di di New York bevendo troppo vino,
guardando vecchi film e spiando i suoi vicini. Sulle orme del
classico di Alfred Hitchcock “La
finestra sul cortile“, Anna assiste ad una scena che coinvolge
la famiglia Russell, gruppo di persone apparentemente perfetto che
vive dall’altra parte della strada.
Vi ricordiamo che l’ultima fatica
di Zack Snyder, Justice
League, è disponibile dal 21
Marzo nei formati DVD, Blu-ray,
Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD, distribuito
da Warner Bros. Entertainment Italia.
Diretto da Zack
Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di
SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di
Batman, Henry Cavill come
Superman, Gal Gadot nel ruolo
dell’irresistibile Wonder Woman, Ezra
Miller come The
Flash, Jason Momoa nei panni di
Aquaman e Ray Fisher come Cyborg.
I Contenuti
Speciali delle edizioni Blu-ray permetteranno ai
fan di scoprire tutti i segreti della Justice League, conoscere
meglio i nuovi membri, il loro lavoro di squadra e la tecnologia
che dà loro una marcia in più. L’edizione 4k Ultra HD del fim
contiene anche il disco Blu-ray, oltre ad una scena inedita non
presente nel film al cinema.
Arrivano nuovi aggiornamenti su
Bond
25, prossimo capitolo del franchise sull’agente 007
affidato a Cary Fukunaga (True Detective, Maniac)
che scriverà e dirigerà il film: come riporta Variety,
Daniel Craig e Lea Seydoux
torneranno rispettivamente nei ruoli di James
Bond e Madeleine Swann, mentre sembrerebbe che la
produzione abbia puntato gli occhi su Rami Malek
per quanto riguarda la parte dell’antagonista principale.
L’attore, ora in sala con Bohemian
Rhapsody, sarebbe il favorito ma le riprese della
quarta e ultima stagione di Mr.Robot rendono
alquanto improbabile la sua partecipazione per motivi di tempo e
sovrapposizioni di impegni (le riprese inizieranno infatti a Marzo
e continueranno fino a Luglio).
Vi ricordiamo che prima di Malek
era stata avanzata la proposta di Said
Taghmaoui, che in una recente intervista aveva
parlato di una sua possibile partecipazione al film solo in
presenza di Danny Boyle (successivamente
allontanatosi dal film per divergenze creative): “Sono stato
scelto da Boyle, ma ora che non fa più parte del team il mio futuro
è incerto […] Non sappiamo chi sarà il regista, e i produttori
non sanno se si orienteranno verso un attore russo o del Medio
Oriente per il villain. Ho solo ricevuto un messaggio che diceva:
“Se vanno dalle parti delMedio Oriente, sarai tu. Altrimenti sarà
qualcun altro.“
Vi ricordiamo che il franchise
sull’agente segreto
del MI6, James Bond,
proseguirà con il capitolo numero 25 che avrà come protagonista di
nuovo Daniel Craig, per la quinta volta nei
panni del personaggio.
Annapurna si
è assicurata i diritti di distribuzione domestica con
la MGM, mentre la Universal Pictures
distribuirà il film a livello internazionale.
Come da tradizione, Bond
25 verrà distribuito nel Regno Unito una
settimana prima rispetto al resto del mondo, il 25 ottobre 2019,
mentre l’8 novembre 2019 arriverà in tutto il mondo. Le riprese
cominceranno il 3 dicembre prossimo.
Come rivelato dal primo trailer ufficiale diffuso
ieri dai Marvel Studios, Avengers: Endgame inizierà subito
dopo la fine degli eventi di Infinity War che
hanno visto Thanos trionfare sui nostri eroi e decimare la
popolazione dell’universo usando il guanto dell’infinito. Tra i
sopravvissuti allo schiocco c’è però Tony Stark,
da solo (o forse in compagnia di Nebula) nello
spazio a bordo di un’astronave senza più cibo e ossigeno: nel
trailer lo vediamo registrare un messaggio destinato all’amata
Pepper Potts spiegando che “la fine fa parte del viaggio“.
Quale sarà allora il suo destino? Riuscirà a tornare a Terra?
A tal proposito sono state formulate
due interessanti teorie basate sul materiale del primo footage
rilasciato poche ore fa e una di queste ipotizza che Stark verrà
recuperato e salvato da Carol Danvers, aka Captain Marvel; l’eroina verrà
infatti introdotta nel MCU a Marzo nel cinecomic con
Brie Larson ed è attesa in Avengers:
Endgame in seguito all’invio del messaggio di Nick Fury
alla fine di Infinity War (ricordate la scena
post-credits con il cercapersone?), dunque è possibile che il
personaggio entri in scena per aiutare Iron Man già nel prologo del
film.
La seconda teoria riguarda invece
l’intervento di Pepper Potts: la sua ultima
apparizione risale ad Infinity War, proprio nelle
scene iniziali, mentre parlava con Tony di futuro, matrimoni e
figli e poi lasciava che il compagno raggiungesse Doctor Strange e Hulk per combattere l’Ordine
Nero. Diverse settimane fa Gwyneth
Paltrow ha condiviso un’immagine, poi trapelata in rete,
che la ritraeva con un costume molto simile a quello di
Rescue: nei fumetti Pepper indossa
infatti l’armatura Mark 1616, molto diversa da quella
di Tony Stark, progettata specificatamente
per le abilità acquisite dalla donna dopo l’impianto del Reattore
Arc. Da qui l’ipotesi che sarà lei a salvare Iron Man da morte
certa in Avengers: Endgame oppure che raccoglierà
l’eredità del suo amato (ormai defunto) e abbraccerà una nuova vita
da supereroina.
In occasione del debutto su
Netflix
di Mowgli – Il figlio della giungla abbiamo
avuto il piacere di intervistare il regista Andy
Serkis, il re della motion capture che è alla sua seconda
regia cinematografica.
Il celebre attore e regista Andy
Serkis reinventa l’amatissima storia di Rudyard Kipling
che racconta la storia di un bambino diviso tra due mondi che
accetta il suo destino e diventa una leggenda. Mowgli
(Rohan Chand) non ha mai veramente fatto parte né della
natura selvaggia della giungla né del mondo civilizzato degli
uomini. Ora Mowgli deve viaggiare tra i pericoli più insidiosi
della giungla per scoprire da dove veramente proviene.
In Mowgli – Il figlio della giungla Un cast
stellare composto da
Christian Bale, Cate Blanchett, Benedict Cumberbatch, Andy
Serkis, Freida Pinto, Matthew Rhys, Naomie Harris e
l’esordiente Rohan Chand, in una spettacolare ed emozionante
avventura.
Il trailer di Avengers: Endgame, questo il
titolo ufficiale di Avengers 4, ha finalmente
risposto ad alcune domande che ci ponevamo da tempo in merito al
film che chiuderà la Fase 3 del Marvel Cinematic
Universe.
Il video ci mostra tutti gli eori
sopravvissuti, i sei Vendicatori originali e un altro paio di
personaggi (Scott Lang e Nebula) che potrebbero
aggiungersi al gruppo per cercare di porre rimedio alla Decimazione
e di riportare le cose allo stato precedente all’attacco di
Thanos.
Ecco di seguito alcuni punti del
trailer che possono essere letti e interpretati in modi tale da
svelare nuovi dettagli del film e che possono rispondere a domande
insistenti su ciò che vedremo al cinema a partire dal 24
Aprila 2019 (26 Aprile in USA).
Quando comincia il film
Non sappiamo certo con
esattezza quando comincerà il film rispetto agli eventi di Infinity
War, ma sappiamo, grazie alla struggente scena d’apertura del
trailer, che Tony Stark sta cercando di tornare sulla Terra. Lascia
un messaggio alla sua Pepper, e mai come adesso lo vediamo
vulnerabile e solo, alla deriva nello spazio.
La scena sembra essere ambientata
subito la partenza di Tony da Titano. Dopo la morte di Spider-man,
immaginiamo, il Vendicatore con l’armatura lascia il pianeta e
cerca di tornare a casa sulla Milano, ma non ha rotta né
indicazioni per tornare a casa e il suo viaggio di ritorno diventa
un’odissea. Immaginiamo che al momento della scena in questione
siano passati diversi giorni dalla Decimazione.
Thanos e la vita di campagna
Alla fine di Infinity War, Thanos si
è ritirato in una specie di suo paradiso, a contemplare la sua
opera. Nel trailer non lo vediamo in volto, ma lo vediamo
passeggiare tra i girasoli, in un’atmosfera serena. Prima ancora
vediamo la sua armatura a mo’ di spaventapasseri, come ad indicare
che è finito il tempo delle battaglie.
Il Titano Pazzo ha compiuto la sua
missione e sembra definitivamente rilassato, con la guardia
abbassata. Certo, possiede ancora le Gemme e sa come usarle, ma
sembra che ormai non sia più interessato alla guerra. Sacrificare
Gamora e raggiungere il suo obbiettivo gli ha davvero portato via
tutto.
Shuri è morta?
Le notizie riportate nelle
settimane precedenti all’uscita del trailer di Avengers: Endgame ci
hanno informati che Shuri e sua madre sono vive e che
plausibilmente adesso il Wakanda è governato dalle due donne.
Tuttavia, mentre Vedova Nera conferma che il 50% delle creature
viventi è scomparso, vediamo i volti di Shuri, Peter Parker e Scott
Lang.
Siamo sicuri che Parker è scomparso,
e sappiamo che i Vendicatori immaginano che anche Scott sia
scomparso. Perché inserire Shuri in questa schermata se la
principessa wakandiana è ancora viva?
Avengers Facility
I montaggi dei trailer
possono trarre in inganno, tuttavia dopo la straziante scena di
Tony Stark che apre il video, abbiamo una panoramica della Avengers
Facility, il quartier generale dei Vendicatori messo in piedi da
Tony Stark alla fine di Age of Ultron, in cui sembrano rifugiati
Vedova Nera e Steve Rogers.
I due, insieme a Bruce Banner,
sembrano fare il punto della situazione: 50% dellle forme di vita
nella galassia spazzate via. Che la base operativa dei Vendicatori
abbia ancora senso di esistere? Da queste immagini scopriamo anche
un nuovo dettaglio: i capelli di Natasha sono ancora biondi, come
in Infinity War, questo vuol dire che davvero è passato poco tempo
dalla fine del film e che, stando ai concept, succederà qualcosa
che riporterà la Vedova Nera al suo look rosso. Che c’entrino i
viaggi nel tempo?
Sopravvissuti
Fino a questo momento, i
Vendicatori erano sempre stati i vincitori. Adesso, e il trailer lo
mostra benissimo, non sono altro che dei sopravvissuti. Abbiamo già
visto Tony, Steve, Nat e Bruce. Adesso vediamo Thor, che fa i conti
con l’enorme coltre di dolore. Vediamo anche Nebula.
Il Dio del Fulmine poteva davvero
porre fine a tutto, uccidere Thanos con Stormbreaker e impedirgli
di compiere il suo folle gesto, ma ha fallito. Ora porta sulle sue
spalle il peso della sconfitta, oltre al peso del dolore per la
scomparsa di Asgard e del suo popolo. In che modo potrà redimersi
Thor?
Ronin
Finalmente il trailer ci
mostra Clint Barton (Jeremy Renner) con il look di Ronin. Occhio di
Falco non esiste più ed è chiaro che il Vendicatore è adesso un
essere formato da solo odio. Mentre ci viene presentata la sau
figura, dal punto di vista di Natasha (almeno stando al montaggio
del trailer), sentiamo la voce di Steve Rogers spiegare che tutti
loro hanno perso qualcosa, amici e famiglia.
Sembra questa la conferma che Mrs
Barton e figli sono scomparsi a seguito dello schiocco e che adesso
Clint/Ronin cerca solo la vendetta. Riuscirà a scherarsi di nuovo
con i Vendicatori?
Peggy
Come un dolce fantasma dal
passato, una costante nella vita di Steve, la “sua ragazza”, Peggy
Carter compare nel trailer di Avengers: Endgame, a sorpresa, dentro
a una bussola di Steve. Un ritratto da innamorato, ma anche un
monito alla forza e alla decisione di portare avanti il proprio
scopo. Peggy e Steve non sono mai stati una coppia romantica
“classica” proprio perché lei non è mai satata soltanto un love
interest o una spalla.
L’immagine di Peggy che irrompe
nella storia, lo sguardo di Stevem ci danno, ineluttabilmente, il
senso della fine. Sicuramente la fine di un ciclo narrativo, forse
anche la fine per Steve stesso.
Viaggio nel Regno Quantico?
Dopo aver visto l’immagine
di Peggy, vediamo Steve e Natasha pronti a partire. Sono in un
veicolo e la loro sembra una missione “disperata”, l’unica cosa
possibile da fare, secondo l’ex Captain America, per sistemare le
cose.
Il veicolo in questione sembra
essere la navicella che Scott Lang ha usato per entrare nel Regno
Quantico in Ant-Man and the Wasp, o forse sono le congetture che
ormai ci fanno viaggiare troppo velocemente con l’immaginazione.
Fatto sta che il volto preoccupato di Steve sembra essere un
presagio di qualcosa di molto serio che si avvicina: una minaccia o
forse la possibilità concreta di abbattere Thanos.
Inoltre, a margine, vediamo anche
che Steve indossa di nuovo il costume di Cap, direttamente da
The Winter Soldier, e che ha detto addio alla
barba di Nomad.
Vi ricordate di Scott Lang?
Scott è riuscito a uscire
dal Regno Quantico! Si tratta di una certezza! Alla fine dei titoli
di coda di Ant-Man and the Wasp, Scott si era person nel Regno
Quantico, ma adesso eccolo che bussa alle porte dell’Avengers
Facility e chiede di entrare. L’eroe è arrivato alla struttura a
bordo del furgoncino che abbiamo visto nella scena post credits del
film di questa estate.
Ad aspettarlo nella struttura ci
sono Nat e Steve. Questo incontro potrebbe effettivamente
costituire il punto di svolta del film, oltre a suggerirci che,
nonostante la sofferenza, c’è sempre spazio per un po’ di
leggerezza e un sorriso, siamo pur sempre in un film Marvel Studios!
Nel giorno del Black Panther Award,
faccia a faccia tra Carlo Lucarelli e il Premio
Chandler 2018, il re del thriller Jo Nesbø. Il più
grande scrittore di noir italiano Carlo Lucarelli ritorna al Noir
in Festival per presentare il suo ultimo romanzo, Peccato
mortale, edito da Einaudi (ore 17.00, Teatro Sociale).
Lucarelli compie un viaggio indietro nel tempo per esplorare una
vicenda molto importante nella vita del commissario De Luca, un
caso che lo rende ricattabile, accaduto nel lontano 1943. Lucarelli
inoltre dialogherà con uno degli ospiti più attesi di questa
edizione, Jo Nesbø, che soprattutto grazie al suo personaggio
seriale più amato, il detective Harry Hole, si iscrive quest’anno a
pieno titolo nell’albo d’oro dei premiati in nome di Raymond
Chandler.
Quella di domani sarà una giornata
ricca di premiazioni: dopo la consegna del premio a Jo Nesbø
saranno premiati i vincitori 2018 del Black
Panther Award, il massimo riconoscimento per il cinema del
Noir in Festival (ore 21.00, Teatro Sociale). Tra le novità di una
giornata festivaliera ricca di protagonisti sarà a Como anche
Maya Sansa, per raccontare insieme al regista
Alessandro Fabrizi il mito di Frankenstein nelle pagine di Mary
Shelley in occasione dei 200 anni della pubblicazione del suo
romanzo (riedito quest’anno da Neri Pozza). L’attrice leggerà
alcuni brani in apertura di serata.
Anche dal punto di vista
cinematografico, quella di sabato 8 dicembre sarà una giornata
ricca di appuntamenti: imperdibile l’incontro con
Igort, che presenterà in anteprima le prime
immagini del suo esordio dietro la macchina da presa, 5 è il
numero perfetto con Toni Servillo, Valeria Golino e Carlo
Buccirosso (ore 12.30, Teatro Sociale – Sala Bianca), adattamento
dell’omonima graphic novel che arriverà in sala per 01
Distribution. Si prosegue con la grande serialità con il primo
episodio della seconda stagione di
Trapped (ore 18.00, Teatro Sociale), la
cui prima stagione è stata trasmessa in esclusiva su Timvision: un
grande thriller tra i ghiacci diretto dal maestro del cinema
nordico Baltasar Kormákur, che sarà in sala ad
introdurre la proiezione.
Al termine della cerimonia di
premiazione, chiude il festival l’anteprima assoluta di
City of Lies – L’ora della verità (ore
21.00, Teatro Sociale), thriller diretto da Brad Furman
interpretato da Johnny Depp, nei panni dell’ex detective che indagò
sulla morte dei rapper Tupac Shakur e The Notorious B.I.G, con
Forest Whitaker. Il film arriverà nelle sale italiane dal 10
gennaio per Notorious Pictures.
Ormai diamo per scontato
che Avengers
4 porrà rimedio al tragico epilogo di
Infinity War, con i nostri eroi che proveranno ad
impedire lo schiocco di dita
di Thanos che ha messo fine a metà
dell’universo vivente, tuttavia sulla trama del film tutto tace
e Kevin Feige, insieme ai fratelli Russo e
all’intero cast, non hanno ancora rivelato nulla degli eventi del
quarto capitolo sui Vendicatori.
Questo non ha impedito ai fan di
formulare assurde teorie sul destino dei personaggi e sul futuro
del franchise. Eccone 10 che potrebbero avverarsi:
Shuri sarà la nuova Black Panther
Anche se il destino di Shuri è al
momento sconosciuto, sono state formulate diverse teorie sul
destino della principessa del Wakanda e sul perché non l’abbiamo
vista alla fine di Infinity War.
Si ipotizza infatti che Shuri sia sopravvissuta allo schiocco e che
stia realizzando una copia della gemma della Mente per ricreare
Visione. Usando la gemma l’eroina aiuterà i Vendicatori a
sconfiggere Thanos. Un’altra teoria suggerisce invece che con la
morte di T’Challa, Shuri prenderà il suo posto
diventando la prossima Black Panther.
Tony Star prenderà il posto di Nick Fury
Con la scomparsa di Maria Hill e
Nick Fury alla fine di Avengers: Infinity War, chi
proteggerà le sorti dello S.H.I.E.L.D.? Magari proprio Tony
Stark? D’altronde l’eroe è stato a lungo affiliato con
l’organizzazione collaborando con Fury, e questo sarebbe un altro
modo per riportare in vita i colleghi Vendicatori morti…
L’arrivo nel MCU del grande amore di Thanos
È risaputo che nei fumetti il piano
di Thanos è
dettato dal desiderio di corteggiare la Morte, un’entità che il
Titano Pazzo spera di poter amare un giorno. L’adattamento
cinematografico di Infinity War ha però cambiato
la sua motivazione liberando il personaggio da certi obblighi
narrativi, tuttavia c’è chi spera di vedere sullo schermo Lady
Morte e sarebbe uno scenario intrigante da esplorare.
I nuovi Avengers
Se per molti risulterà difficile
dire addio ad attori come Robert Downey Jr. e
Chris Evans, l’idea di vedere in azione una
nuova squadra di Vendicatori nelle prossime fasi del MCU è alquanto entusiasmante.
Immaginate un futuro in cui il team originale muore o finirà in un
universo alternativo e ci sarà bisogno di altre forze sulla Terra:
quali migliori sostituti di Black Panther, Spider-Man, Captain Marvel, Doctor Strange, Ant-Man e The Wasp
prenderebbero il loro posto?
Nebula ucciderà Thanos
I fumetti hanno raccontato nel
dettaglio il rapporto fra Nebula e
Thanos e l’odio che la figlia prova per suo
padre adottivo a causa delle violenze subite durante l’infanzia.
Ciò la induce a infilare il guanto dell’infinito e a sconfiggerlo,
ed è proprio questa svolta che potrebbe realizzarsi anche nel
MCU (anzi, già in
Avengers 4) con il conseguente
passaggio al lato oscuro del personaggio che non riesce a gestire i
poteri del guanto diventando uno dei più pericolosi villain.
Occhio di Falco ritornerà nei panni di Ronin
Insieme
a Ant-Man, l’unico Vendicatore scomparso dai
radar è Occhio di
Falco, e questa assenza ha scatenato diverse teorie
tra i fan del MCU. La più popolare suggerisce che
Clint Barton tornerà in Avengers 4 nei
panni di Ronin e combatterà gli Skrull
in Giappone. A dare peso a questa ipotesi sono state le foto
di Jeremy
Renner sul set del film con un nuovo look e
un abito nero con fodera dorata, molto simile allo stile di Ronin
nei fumetti.
Il Regno Quantico è la chiave
Qualsiasi fan dei Marvel Studios sa che il Regno
Quantico diventerà un fattore importante per il
futuro del Marvel Cinematic Universe,
stando a quanto visto finora nei due film su Ant-Man (e soprattutto
in vista di Avengers 4, dal momento che Scott
Lang vi è rimasto intrappolato proprio durante lo schiocco delle
dita di Thanos). Sull’argomento è tornato a
parlare Kevin Feige in una recente
intervista e questo è stato il suo commento:
“Alla fine di Ant-Man abbiamo
seguito Scott Lang mentre entra nel Regno Quantico per la prima
volta, ed è come se avessimo iniziato a sfogliare i diversi strati
di qualcosa che poi sarebbe stato completamente cancellato dal
Doctor Strange mentre si accedeva al multiverso. Ma ora Regno
Quantico è un altro territorio con cui possiamo giocare per
raccontare le nostre storie, un luogo molto più grande di quanto
avessimo mai immaginato, e dove poter ambientare tutti i tipi di
avventure che vogliamo. Magari una di queste sarà esplorata in un
nuovo film, chissà…“
Gamora è intrappolata nella gemma dell’anima
È diventato ormai pensiero comune
che le anime dei Vendicatori morti alla fine
di Infinity War siano state intrappolate
nella gemma
dell’anima, e un precedente nei fumetti sembrerebbe
confermare questa ipotesi: sulle pagine dei Marvel Comics infatti, la gemma dell’anima è un
essere senziente dal forte desiderio di consumare le anime degli
esseri viventi. E ogni persona che finisce in questa trappola
rimarrà prigioniero di una realtà conosciuta come
il Mondo delle Anime.
L’esistenza di questo luogo è stata
poi confermata da Avengers: Infinity
War quando Thanos viene trasportato lì e
dove vede Gamora proprio alla fine del
film; da qui la teoria secondo cui le anime di tutte le vittime
dello schiocco siano state “congelate” nella gemma dell’anima.
Memorie, non viaggi nel tempo
Le molte foto e di numerosi video
trapelati dal set di Avengers 4 e dalle
riprese aggiuntive hanno confermato, senza quasi possibilità di
errore, che il film sarà ambientato, almeno in buona parte, durante
la Battaglia di New
York, centro narrativo di The
Avengers (2012). Questo significa che gli eroi
torneremo indietro nel tempo o si tratterà soltanto delle loro
memorie raccontate come flashback?
Captain America morirà
Thanos crede che il modo migliore
per garantire la vita sia sacrificarne altre per il bene della
collettività. Per questo mette in piedi un piano diabolico e
schiocca le dita alla fine di Infinity War,
dimezzando la popolazione dell’universo. Non è della stessa
idea Captain
America, quando afferma che lo scambio di vite umane è
moralmente sbagliato e che si può sacrificare gli altri per un bene
superiore. Pertanto, nel film rifiuta che sia Visione a sacrificare
se stesso; i fan però credono che la sua idea cambierà e che
in Avengers
4sceglierà il sacrificio per salvare l’umanità.
Il trailer di
Spider-Man dovrebbe essere la ciliegina sulla
torna Marvel Studios preparata questa
settimana per i fan in fibrillazione. E secondo Trailer
Track, questa “ciliegina” durerà due minuti e
mezzo. Non un teaser, dunque, ma un trailer in piena
regola che ci mostrerà diversi dettagli del nuovo film con
Tom Holland, in sala a luglio 2019.
Spider-Man: Far From
Homeè stato diretto ancora una volta
da Jon Watts ed uscirà nelle sale
il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo IMDb, nel cast sono presenti
anche Jake Gyllenhaal, Michael Keaton, Samuel L.
Jackson e Cobie Smulders.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle
(Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare
anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned
Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di
scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali
teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron Spider.
vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Arriverà il 12 dicembre nelle sale
USA, per beneficenza, Once Upon a Deadpool, una
versione edulcorata di Deadpool 2, in cui
comparirà anche l’attore di Blue Jeans, Fred
Savage.
Di seguito un nuovo esilarante
trailer del film in cui Savage, preso in ostaggio dal Mercenario
Chiacchierone e costretto a stare “bloccato” nella sua scena de
La Storia Fantastica, si confronta proprio con
Deadpool.
L’attore protagonista ha spiegato:
“La Fox mi ha chiesto una versione per ragazzi di Deadpool da
quando abbiamo cominciato, dal 2006, in pratica, e da allora io gli
ho sempre detto di no. Ora, solo per questa volta, ho detto di sì,
a due condizioni. La prima è che una porzione degli incassi sia
devoluta in beneficenza. La seconda è che volevo rapire Fred
Savage. La seconda condizione richiede qualche spiegazione…” E
siamo sicuri che presto arriverà!
La 20th Century Fox
ha diffuso il titolo, il logo e la data d’uscita della versione
PG-13 di Deadpool 2. In accordo con quanto
riportato da Deadline, la nuova versione del film si intitolerà
Once Upon a Deadpool (C’era un Deapool, a fare eco
alla formula con cui cominciano le favole ‘C’era una volta…”), e
uscirà negli USA il 12 dicembre, rimanendo in sala fino alla
vigilia di Natale.
Nonostante in molti abbiano
considerato questa operazione soltanto un modo per rastrellare
altri soldi dagli spettatori, il film mostrerà molto scene inedite
con Ryan Reynolds e soprattutto garantirà una parte dell’incasso
(un dollaro per ogni biglietto) all’associazione F-ck
Cancer, temporaneamente rinominata Fudge
Cancer, di cui Deadpool e Reynolds sono promotori.
All’indomani dell’annuncio delle
nomination ai
Golden Globes 2019, in cui Vice– L’uomo nell’ombra ha conquistato ben
cinque nomination importantissime, è stato diffuso il trailer
italiano ufficiale del film che racconta la storia di Dick
Cheney, il vice-presidente più potente della storia
americana, considerato da molti il “vero numero uno” della Casa
Bianca durante l’amministrazione di George W.
Bush.
Le nominatio ricevute dal film
sono: Miglior film musical o commedia, Miglior sceneggiatura a
Adam McKay, Migliore attrice non protagonista a
Amy Adams, Migliore attore non protagonista a
Sam Rockwell, Migliore attore protagonista in
musical o commendia a Christian Bale. Di seguito,
il trailer:
Christian Bale e il regista Adam
McKay, si ritrovano a solo due anni dal campione d’incassi
LA GRANDE SCOMMESSA, per una storia di potere, denaro dove a volte
è più conveniente stare dietro le quinte.
Completano il cast il vincitore del
Premio Oscar dello scorso anno Sam Rockwell
(George W. Bush), Amy Adams (Lynne Cheney) e Steve Carell (nei
panni del Segretario della Difesa Donald Rumsfeld).
Qualche giorno fa sembrava che
l’identità segreta del
personaggio interpretato da Jude
Law in Captain Marvel fosse stata
rivelata dalla nuova collezione di Funko Pop in arrivo nei prossimi
mesi: l’immagine mostrava infatti l’ufficiale
Kree Yon-Rogg, che in molti hanno subito
associato all’attore poiché unico “assente” dalla collezione creata
appositamente per il film.
Da qui
sono nate le prime speculazioni: Law non interpreterà – come
ipotizzato nei mesi scorsi – Mar-Vell, il mentore
di Carol Danvers ma Yon-Rogg, uno dei villain dei
fumetti sull’eroina che odia Mar-Vell a tal punto da cercare di
disonorarlo tra i Kree?
Nell’universo Marvel, il personaggio si presenta
come un colonnello dell’esercito imperiale dei Kree che abbraccia
il “lato oscuro” a causa della rivalità con Mar-Vell scatenata da
un sentimento di gelosia verso la donna che amava (una dottoressa
di nome Una, che però non lo ricambiava). Quando Yon-Rogg viene
inviato insieme al suo equipaggio sulla Terra per alcune indagini,
lascia sul nostro pianeta Mar-Vell così da avere Una tutta per sé e
in seguito ordina a uno dei Kree di uccidere il rivale. Il piano
fallisce e lo scontro continua nel corso dei fumetti.
Alla fine dei giochi Yon-Rogg si
alleerà con Ronan l’accusatore per rovesciare la
Suprema Intelligenza dell’impero dei Kree, e ancora una volta si
vede ostacolato da Mar-Vell in un’epica battaglia con lo
Psyche-Magnetron che è la casua dell’incidente grazie al quale
Carol Danvers ottiene i suoi superpoteri.
È possibile, ma si tratta di una
teoria, che la versione cinematografica di Yon-Rogg sia
leggermente diversa dalla controparte originale, proprio per
adattare il personaggio alle esigenze della trama del film (dove lo
scontro tra Captain Marvel e la guerra
Skrull-Kree sarà centrale) e che l’alieno vedrà nei poteri di
Carol Danvers una “benedizione” da proteggere. Come reagirà al
piano di Carol di abbandonare questa vita per tornare sulla Terra è
tutto da vedere…potrebbe scatenare la sua ira e seminare lo stesso
odio che nei fumetti prova per Mar-Vell.
Vi ricordiamo che alla regia del
film con protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. Il film invecearriverà al cinema il
6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Sembra che il riavvio di
Mortal Kombat stia avendo delle difficoltà nella
produzione, almeno stando a quanto dichiara James
Wan, che era stato incaricato di produrne
l’adattamento.
A luglio scorso, il regista aveva
dichiarato che il film era in fase di sviluppo, tuttavia, durante
la promozione di Aquaman, Wan ha spiegato che il film è
adesso in una battuta d’arresto: “È stato molto difficile
cercare di mettere un punto alla sceneggiatura – ha detto
– la gente non lo sa, i fan non lo capiscono, ma c’è un aspetto
del business che pesa tantissimo… stiamo cercando di ottenere il
budget necessario per questo film, e vogliamo essere sicuri di
avere abbastanza risorse per fare il film giusto.”
“Se non riesco a trovare le
risorse giuste e trovare il regista giusto per il film, non voglio
farlo – ha aggiunto Wan – E sono già molto occupato. Non
ho bisogno di aggiungere al mio piatto altre cose se non credo di
poterle fare coem si deve.”
Wan è stato associato al riavvio di
Mortal Kombat dal 2016, mentre il regista australianoSimon McQuoid è stato in trattative per dirigere
il film. Il popolare gioco di combattimento degli anni ’90 si è
rinnovato negli ultimi anni con l’uscita di Mortal
Kombat del 2011, che ha riavviato la timeline del
videogioco, con un seguito del 2015, Mortal Kombat
X. Nel 1995 e nel 1997 sono arrivati al cinema due
adattamenti, ma il pubblico aspetta un film in grande stile.
Con Wan che si è concentrato su
Aquaman e con il suo universo di The
Conjuring in piena fase di sviluppo, resta da vedere se
troverà il tempo necessario ad occuparsi anche di questo
adattamento. Intanto il film non ha ancora né un titolo né una data
ufficiale.
James Wan arriverà
nelle sale italiane l’1 Gennaio 2019 con Aquaman,
con protagonista Jason Momoa. Con lui ci
sarà Amber Heard nei panni di
Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick
Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema l’1 gennaio 2019.
Un’aliena verde e spietata,
un’assassina letale, ma poi una compagna leale e una fiera
combattante, protettrice della Galassia: il viaggio di Gamora
all’interno del Marvel Cinematic
Universe nei due Guardiani della
Galassia fino ad Avengers: Infinity War è stato
molto lungo e il personaggio ha completamente cambiato prospettive
e sguardo sul mondo.
Il personaggio interpretato da
Zoe Saldana e che ha esordito sul grande schermo
nel 2014 ha attraversato una lunghissima fase preparatoria, come
tutti quelli che, nel Marvel Cinematic Universe,
hanno un aspetto diverso da quello “classico” umano (vedi Yondu o
Mantis). Il processo di adattamento di Gamora dal fumetto allo
schermo è dunque passato attraverso diverse fasi, ma è partito da
un affascinante concept.
Il concept originale di Gamora
L’immagine in questione, la prima
versione pensata per Gamora al cinema, è molto diversa dal
risultato finale e la mostra in tutta la sua bellezza
(caratteristica mantenuta grazie all’avvenenza della Saldana) ma
sembra renderla eterea e non troppo in linea con gli spigoli del
suo carattere. Tuttavia il lavoro di concept è, come sempre per gli
artisti che lavorano con i Marvel Studios (Charlie
Wen in questo caso), un’opera
d’arte:
Dopo la sua tragica fine in Infinity
War, potremmo rivedere il personaggio di Gamora in Avengers 4, ma non ne abbiamo ancora
conferma e dubitiamo che il trailer atteso per oggi possa
dirci molto di più a riguardo.
Dopo l’annuncio che avrebbe
presentato lui la cerimonia di assegnazione degli Oscar
2019, Kevin Hart ha ufficialmente
rinunciato all’incarico offertogli dall’Academy
Awards a seguito di controversie scaturite da vecchi tweet
in cui espresse commenti omofobici e transfobici.
“Ho preso la decisione di
dimettermi dal presentare gli Oscar di quest’anno… questo perché
non voglio essere una distrazione in una serata che dovrebbe essere
la celebrazione di così tanti artisti straordinari e di talento
– ha scritto su Twitter giovedì sera – Mi scuso
sinceramente con la comunità LGBTQ per le parole insensibili che ho
espresso in passato.”
In un tweet seguente, ha aggiunto:
“Mi dispiace di aver ferito delle persone… Mi sto evolvendo e
voglio continuare a farlo. Il mio obiettivo è quello di unire le
persone e non dividerle. Rivolgo amore e riconoscenza all’Academy.
Spero che possiamo incontrarci incontrare di nuovo.”
I rappresentanti dell’Academy, che
organizza la premiazione degli Oscar, non hanno risposto
immediatamente alla richiesta di EW di commentare la decisione di
Hart di dimettersi.
All’inizio della giornata, Hart
aveva detto che non si sarebbe scusato per i suoi commenti,
nonostante gli sia stato dato un ultimatum dall’Academy of Motion
Picture Arts and Sciences.
“Ho appena ricevuto una chiamata
dall’Academy e in quella telefonata mi è stato praticamente detto
‘Kevin, scusati per i tuoi vecchi tweet o dovremo cercare un altro
presentatore’, parlando dei tweet del 2009, 2010” ha dichiarato
Hart in un video pubblicato su Instagram.
Nel video, Hart ha criticato i
“troll di Internet” per aver recuperato i suoi vecchi tweet e ha
detto: “La stessa energia che è stata utilizzata per trovare quei
vecchi tweet è la stessa energia che avrebbe potuto essere messa
nella ricerca delle risposte alle domande che ci poniamo da
anni.”
In un altro video, pubblicato sempre
giovedì, Kevin hart ha spiegato di essere adesso in un momento
della sua vita molto più “adulto e maturo” e ha chiesto di non
essere giudicato per quello che è avvenuto in passato.
“Il mio team mi ha chiamato
dicendomi ‘Oh mio Dio, Kevin, il mondo è arrabbiato per i tweet che
hai scritto anni fa”, ha detto Hart in un video in bianco e nero
pubblicato su Instagram. “Ragazzi, ho quasi 40 anni. Se non credete
che le persone possano cambiare, crescere mentre invecchiano, non
so cosa dirvi. Se volete mettere le persone in una posizione in cui
devono sempre giustificare il loro passato, allora fatelo voi. Sono
la persona sbagliato. Sono in un momento fantastico, un momento
maturo, dove tutto ciò che faccio è diffondere positività.”
Dopo che è stato annucniato che Hart
sarebbe stato il presentatore degli Oscar 2019, la gente ha
iniziato a rovistare sull’account Twitter del comico e a
ri-pubblicare suoi post fin dal 2009, in cui Hart aveva fatto
commenti omofobi e transfobici. In un tweet del 2011, che il
giornalista di The Guardian Benjamin Lee ha
re-twittato dopo l’annuncio dell’Academy, Hart aveva scritto: “Se
mio figlio torna a casa e prova a giocare con la casa delle bambole
delle mie figlie, vado a rompergliela in testa e gli dico ‘smettila
che è una cosa gay’.”
Come nel caso di James
Gunn, anche per Kevin Hart i tweet
politically un-correct hanno segnato una battuta
d’arresto nella sua carriera, dal momento che presentare gli
Academy Awards, per un comico o uno show-man in
generale, è un grande onore, un’aggiunta di prestigio al proprio
curriculum vitae.
Le considerazioni che ne conseguono
sono di duplice natura: da una parte i social network sono ormai
una memoria storica implacabile che rende chiunque imperdonabile e
tutti esposti al giudizio altrui, anche quando questo giudizio è
eccessivamente severo o bigotto; dall’altra sembra sempre più
importante, per i personaggi pubblici in particolar modo, ricordare
che il social network non è “la propria cameratte”, non è uno
spazio privato in cui si confessano confidenze o si fanno battute,
anche se di cattivo gusto.
Bisognerebbe essere più clementi nei confronti di tutti, senza
la volontà continua di andare a cercare il marcio ovunque, allo
stesso tempo bisognerebbe essere più cauti e coscenziosi nel
diffondere pensieri e anche battute (ripetiamo, di cattivo gusto)
che potrebbero essere offensive nei confronti di chiunque ci
legga.
Uno dei momenti chiave di Avengers: Infinity War vede
protagonista Doctor Strange mentre è costretto a
cedere la gemma del tempo a Thanos, lasciando che
il Titano Pazzo continui la sua ricerca per completare il guanto
dell’infinito e mettere in atto il suo diabolico piano. Nella scena
successiva però, il supereroe confesserà a Tony
Stark che quello era “l’unico modo”, la sola opportunità
che i Vendicatori avrebbero avuto per sconfiggere il Titano
Pazzo…ma come e soprattutto, quando?
Strange ha sicuramente visto il
futuro e uno scenario in cui gli eroi riusciranno a impedire che
Thanos completi la sua opera, tuttavia i fan si stanno ancora
chiedendo perché questo dettaglio non sia stato rivelato nel film.
A questa domanda hanno risposto i fratelli Russo
durante un recente Q&A con Collider:
“Sta morendo, ecco perché non
spiega agli altri personaggi in quale timeline sconfiggeranno
Thanos. In quella breve frazione non ha proprio il tempo di
farlo“.
Vi ricordiamo che il prossimo
capitolo sui Vendicatori, Avengers
4, arriverà al cinema ad Aprile 2019, diretto
da Anthony e Joe Russo concludendo la
Fase 3 del Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
A più di un anno dall’uscita di
Justice League, Zack Snyder ha
finalmente svelato la posizione esatta del suo cameo nel film
pubblicando il frame che vedete qui sotto. L’immagine mostra il
personaggio di Lois Lane (interpretato da Amy
Adams) mentre esce da un caffè e l’uomo in secondo piano
seduto davanti le vetrate è proprio il regista.
Vi ricordiamo che l’ultima fatica
di Zack Snyder, Justice
League, è disponibile dal 21
Marzo nei formati DVD, Blu-ray,
Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD, distribuito
da Warner Bros. Entertainment Italia.
Diretto da Zack
Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di
SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di
Batman, Henry Cavill come
Superman, Gal Gadot nel ruolo
dell’irresistibile Wonder Woman, Ezra
Miller come The
Flash, Jason Momoa nei panni di
Aquaman e Ray Fisher come
Cyborg.
I Contenuti
Speciali delle edizioni Blu-ray permetteranno ai
fan di scoprire tutti i segreti della Justice League, conoscere
meglio i nuovi membri, il loro lavoro di squadra e la tecnologia
che dà loro una marcia in più. L’edizione 4k Ultra HD del fim
contiene anche il disco Blu-ray, oltre ad una scena inedita non
presente nel film al cinema.
Con l’allontanamento
di Zack Snyder, il franchise ha perso
l’identità Warner DC che si stava costruendo, una identità non
molto gradita dalla maggioranza dei fan ma che manteneva comunque
una coerenza nella rappresentazione cinematografica dei personaggi.
Adesso gli eroi DC al cinema hanno preso strade complicate e non
sappiamo se mai si riuscirà a vederli di nuovo insieme sul grande
schermo, magari con un esito migliore.
Mentre si aspetta il nuovo trailer
entro domenica, i fan di
Godzilla: King of the Monsters possono saziare la loro
sete con nuove immagini di Rodan, uno dei mostri
del MonsterVerse che la Legendary
Entertainment sta mettendo in piedi.
Lo pteranodonte può essere visto
volare su una città in fiamme in un nuovo video virale
dell’account Twitter della Monarch, la compagnia che
nel film è responsabile del monitoraggio dei kaiju e dei titani,
sul Pianeta Terra. Si tratta di un video di pochi secondi, ma ci
mostra molto bene la creatura e ci permette di ascoltare il suo
possente ruggito.
Nel video si possono vedere delle
fiamme sulla bestia, il che potrebbe suggerire che la creatura è
appena scappata dal vulcano della Isla de Mona,
dove abita, o che quelle fiamme potrebbero addirittura essere un
suo nuovo look quando la creatura prende il volo, così come
evidenzia il titolo del video: Quello nato dal
Fuoco.
Pochi giorni fa abbiamo visto delle
immagini di Rodan, di Godzilla, di Mothra e del
drago a tre teste noto come Re Ghidorah (vedi
sopra). La Monarch si sta rivelando molto intelligente nello
spargere informazioni e immagini, suggerendo la presenza di molti
mostri e dando ogni volta piccoli indizi su come essi saranno
rappresentati nel film. Ad esempio, il post che segue, mostra,
appena visibile, Re Ghidorah in un cielo pieno di
fumo, offrendo una possibile intuizione su come i percorsi delle
diverse creature si incroceranno in quella che sarà la battaglia
tra mostri del prossimo anno.
Godzilla II: King of Monsters è stato diretto
da Michael Dougherty e vede nel
cast anche Bradley Whitford, Thomas
Middleditch, O’Shea Jackson Jr., Ken
Watanabe e Sally Hawkins.
Al momento sappiamo che
nel 2020 uscirà il terzo capitolo del
franchise (Godzilla vs King Kong) che
vedrà Godzilla e King
Kong scontrarsi a muso duro per la prima volta sul
grande schermo.