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È morta Margot Kidder, indimenticabile Lois Lane di Superman

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Si è spenta a 69 anni nella sua casa di Livingston Margot Tidder, indimenticabile Lois Lane nei quattro film originali di Superman al fianco di Christopher Reeve.

Nel frattempo sul profilo twitter ufficiale della DC Comics arrivano parole di cordoglio per la scomparsa dell’attrice con questo messaggio: “Grazie per essere stata la Lois Lane con cui tanti di noi sono cresciuti“.

Nata il 17 ottobre 1948 in Canada, la Kidder ha iniziato la sua carriera in film e serie televisive locali prima di recitare con Gene Wilder in Quackser Fortune Has a Cousin in the Bronx. Più tardi è apparsa in Sisters, The Great Waldo Pepper con Robert Redford e in The Amityville Horror.

Dal 1978 al 1987 ha vestito i panni di Lois Lane, giornalista del Daily Planet e interesse amoroso di Clark Kent in tutti e quattro i film di Superman, mentre di recente l’abbiamo vista in ruoli minori nelle serie Smallville, Brothers & Sisters e The L Word.

https://www.youtube.com/watch?v=yOJtLC2pRII

Mission Impossible: Fallout, Tom Cruise protagonista del nuovo poster internazionale

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Tom Cruise svetta in cima agli altri protagonisti nel nuovo poster internazionale di Mission Impossible: Fallout, sesto titolo del franchise sull’agente segreto Ethan Hunt.

Potete dargli un’occhiata qui sotto.

mission impossibile fallout

Mission Impossible: Fallout, Tom Cruise pronto a un salto nel vuoto – foto

Vi ricordiamo che Mission Impossible: Fallout uscirà nelle nostre sale il 30 agosto 2018. Nel cast anche Rebecca FergusonSimon PeggHenry Cavill e Angela Basset.

A causa di un infortunio di Tom Cruise mentre eseguiva un salto da un edificio all’altra, il film ha subìto una pesante battuta d’arresto durante la produzione. Sappiamo che la scena è stata ripresa e montata addirittura nel trailer rilasciato durante la notte del Superbowl. Qui potete dare uno sguardo al video dell’incidente.

Il regista ha inoltre commentato il titolo del film, dando anche qualche indizio sulla trama: “Fallout ha più significati nel film, da quello letterale, come la minaccia di terrorismo nucleare che pende sulla trama, ad altri più metaforici, come l’idea che quello che succede nel film sia il risultato delle scelte che Ethan Hunt ha fatto nella sua vita. È il suo passato che ritorna a cercarlo. È la “conseguenza negativa” di tutte le sue buone intenzioni.”

Mission Impossible: Fallout, trailer ufficiale con Henry Cavill

Deadpool 2: Wade Wilson ironizza sulla battuta di Martha di Batman v Superman [clip]

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Nella nuova clip tratta da Deadpool 2 Wade Wilson ironizza sull’infelice “battuta di Martha” pronunciata in Batman v Superman che è stata oggetto di critiche e ironia da parte del web dopo l’uscita del film.

Ovviamente il mercenario chiacchierone non poteva esimersi dal citare, a modo suo, quel particolare momento del cinecomic DC inserendo il riferimento in un dialogo con la fidanzata Vanessa.

Potete dare uno sguardo alla clip qui sotto:

https://youtu.be/87D30b5MZPk

Deadpool 2: Hugh Jackman dice “no” alla reunion con Ryan Reynolds

Diretto da David LeitchDeadpool 2 arriverà nelle nostre sale il 15 maggio. Nel cast Ryan Reynolds nei pani del Mercenario Chiacchierone della MarvelZazie Beetz in quelli di Domino e Josh Brolin in quelli di Cable.

Dopo essere sopravvissuto a un quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in una cafetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con il fatto che ha perso il senso del gusto.

Cercando di riconquistare la sua spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade deve combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di caffè del World’s Best Lover.

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Deadpool 2: il trailer vietato del film con Ryan Reynolds

Gambit: Simon Kinberg rassicura i fan e svela quando inizieranno le riprese

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Intervistato sul red carpet di Deadpool 2, il produttore del franchise sugli X-Men Simon Kinberg ha svelato qualche aggiornamento su Gambit, rassicurando i fan sull’inizio delle riprese:

Abbiamo una sceneggiatura che amiamo e che Channing [Tatum] ama. Abbiamo incontrato diversi registi nelle ultime due settimane e speriamo di sceglierne uno prima possibile, così da iniziare le riprese già alla fine dell’estate.

Gambit: il cinecomic con Channing Tatum è ancora vivo

Nonostante le varie tegole piombate sul progetto (l’addio del regista, vari rimandi all’inizio delle riprese) sembrerebbe tutto pronto a ripartire per Gambit, il cinecomic con Channing Tatum la cui uscita è prevista nel 2019.

A confermare che il film è ancora vivo è stato proprio il produttore Simon Kinberg che di recente ha dichiarato:

Non abbiamo ancora avuto alcuna discussione sull’acquisizione  da parte della Disney dei diritti cinematografici della Fox per le proprietà Marvel, perché ritengo che legalmente io non sia autorizzato a parlarne fino a quando non sarà terminato. Posso dire che, per ora, stiamo semplicemente andando avanti con i nostri progetti, la X-Force e Gambit. La speranza è di continuare fino a quando non ci verrà detto il contrario.

Gambit: Gore Verbinski non dirigerà più il film

Cannes 2018, la stampa boccia il nuovo film di Lars Von Trier: “Disgustoso, un inferno”

Presentato ieri fuori concorso a Cannes 2018, il nuovo film di Lars Von Trier sta già facendo discutere per quanto accaduto ieri sera durante la proiezione per la stampa a cui sono seguiti i primi commenti generalmente negativi su Twitter.

Da alcuni liquidato con un sonoro “Disgustoso“, The House That Jack Built segna il ritorno del regista sulla croisette sette anni dopo i commenti antisemiti che esternò durante la conferenza stampa di Melancholia e che lo etichettarono come “persona non grata” al Festival. Tuttavia questo atteso ricongiungimento fra l’autore danese e la kermesse non sembra iniziare con il piede giusto.

Il reporter di Variety Ramin Setoodeh ha affermato che quasi un centinaio di giornalisti ha abbandonato la sala dove si stava proiettando il film, mentre sui social sono piovute una dopo l’altra le prime reazioni. Ve ne riportiamo qualcuna qui sotto:

Cannes 2018: The House That Jack Built, trailer del film di Lars Von Trier

https://twitter.com/OscarPredictor/status/996152868590714881?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=http%3A%2F%2Fwww.indiewire.com%2F2018%2F05%2Fthe-house-that-jack-built-first-reactions-lars-von-trier-cannes-1201963300%2F

La storia di Von Trier, ambientata in America negli anni ’70, segue il protagonista Jack attraverso i cinque omicidi che determinano la sua nascita e il suo percorso di crescita  come serial killer. Jack sta cercando di creare l’opera d’arte definitiva: una raccolta di tutti i suoi omicidi in una casa che costruisce. Lungo la strada però Jack deve combattere  contro la propria personalità ed evitare di attirare l’attenzione della polizia nel suo processo di creazione.

Oltre a Uma Thurman Matt Dillon, nel cast ci sono Riley Keough, Siobhan Fallon Hogan e Sofie Gråbøl. In precedenza Von Trier ha annunciato che The House That Jack Built sarà la sua opera più violenta, e sia la sinossi che le nuove immagini suggeriscono che non sta affatto mentendo.

Lazzaro felice: recensione del film di Alice Rohrwacher

Lazzaro felice è la rappresentazione della bontà, quella che non riconosce il male, quella totale che spiazza, quella che, nel mondo, sembra essere scomparsa. Alice Rohrwacher decide, per il suo terzo lungometraggio presentato in concorso al Festival di Cannes 2018, di raccontare questa purezza attraverso gli occhi di Lazzaro, un adolescente che fa parte di un gruppo di mezzadri che lavorano nella tenuta dell’Inviolata, al servizio della Marchesa Alfonsina De Luna. Disponibile con tutti, gentile e molto ingenuo, Lazzaro sembra quasi “lo scemo del villaggio”, fino a che non incontra Tancredi, figlio viziato e “cittadino” della Padrona. Per il giovane contadino questo rapporto diventa qualcosa di strabiliante, un prezioso legame del tutto nuovo che il ragazzo è intenzionato a coltivare e difendere.

Al terzo racconto per il cinema la Rohrwacher sfocia nella fiaba, partendo da un realismo atemporale, quasi magico, che si condisce di critica sociale (leggermente) e di senso religioso, quasi mistico. Il nome del personaggio parla chiaramente all’immaginario cattolico, per cui alcune svolte del film possono essere anticipate, con una decisa sospensione della credibilità della storia e con lo spettatore che resta completamente spaesato di fronte a uno slittamento temporale e di fronte al miracolo senza prodigio di cui è testimone.

Quello che la  Rohrwacher sembra voler raccontare è la natura completamente rivoluzionaria del personaggio e del suo sguardo sul mondo. Siamo così disabituati alla gentilezza e alla bontà, dice Alice, che una persona che lo è profondamente e completamente risulta “stupida” all’occhio superficiale.

Lazzaro felice parla tanto attraverso la metafora, quella del lupo e di San Francesco, per esempio, raccontata da una delle giovani protagoniste, o quella della città contro la campagna, scontro da quale nessuno dei due ambienti risulta vincitore.

Diviso in due parti in maniera netta, Lazzaro felice è decisamente più armonico nella prima macro sequenza, in cui lo spettatore segue il protagonista, i ritmi della natura, la cattiveria della Marchesa e l’ingenuità dei mezzadri. Nella seconda parte, a cui lo spettatore fa fatica abituarsi, prende il sopravvento Lazzaro e il suo sguardo si un posto che non conosce, la città. Si tratta di un luogo inospitale, popolato da persone cattive e disperate che non si limitano a sfruttarlo, come la sua stessa famiglia faceva in campagna, ma lo raggirano e non capiscono la sua assenza di malizia.

Lazzaro felice è un’ode all’ingenuità e alla bontà, a quella disposizione d’animo che permette di accogliere il mondo in maniera sempre positiva, onesta, pensando sempre il bene di tutti. Proprio questo coraggio selvaggio nel mettere in scena un personaggio così contrario ai tempi, rende il film un’opera imperfetta e anche confusa, ma fa di quella confusione un ottimo mezzo per parlare al cuore.

Il film di Alice Rohrwacher, come il suo protagonista, parla a un animo limpido, senza sovrastrutture, a uno spettatore disposto ad accogliere la bontà assoluta senza sospettare mai il male.

Cannes 2018: The House That Jack Built, trailer del film di Lars Von Trier

È stato diffuso il primo trailer di The House That Jack Built, il nuovo film di Lars Von Trier che sarà presentato il 15 maggio 2018 durante il Festival di Cannes

La storia di Von Trier, ambientata in America negli anni ’70, segue Jack attraverso i cinque omicidi che determinano la sua nascita e il suo percorso di crescita  come serial killer. Jack sta cercando di creare l’opera d’arte definitiva: una raccolta di tutti i suoi omicidi in una casa che costruisce. Lungo la strada però Jack deve combattere  contro la propria personalità ed evitare di attirare l’attenzione della polizia nel suo processo di creazione.

Oltre a Uma Thurman e Matt Dillon, nel cast ci sono Riley Keough, Siobhan Fallon Hogan e Sofie Gråbøl. In precedenza Von Trier ha annunciato che The House That Jack Built sarà la sua opera più violenta, e sia la sinossi che le nuove immagini suggeriscono che non sta affatto mentendo.

The House That Jack Built debutterà Fuori Concorso a Cannes il prossimo mese. La premier segna il ritorno di Lars von Trier alla kermesse francese dopo essere stato etichettato dal festival “persona non gradita” nel 2011, per i commenti che fece durante la conferenza stampa di Melancholia

Box Office ITA: Avengers Infinity War sempre primo

Avengers: Infinity War conferma la prima posizione al box office italiano, seguito dalle new entry Loro 2 e Show Dogs.

box officeAlla sua terza settimana di programmazione, Avengers: Infinity War resta per un soffio in testa al box office italiano incassando 1,1 milioni di euro cui cui arriva a ben 17,3 milioni di euro.

Loro 2 apre in seconda posizione e sfiora il tetto della classifica con 1 milione di euro di incasso registrato in 538 copie. Il film di Paolo Sorrentino ottiene la media per sala più alta, pari a duemila euro.

Show Dogs – Entriamo in scena debutta al terzo posto con 580.000 euro incassati in 386 copie.

Arrivano i prof perde una posizione rispetto all’esordio raccogliendo altri 413.000 euro per un globale di 1,6 milioni.

Loro 1 arriva a quota 3,7 milioni con altri 365.000 euro.

Tonno spiaggiato esordisce in sesta posizione con soli 213.000 euro incassati in 318 sale disponibili ed è seguito da due pellicole in calo: Escobar – Il fascino del male (213.000 euro) e Game Night – Indovina chi muore stasera (180.000 euro), giunti rispettivamente a 3,2 milioni complessivi e 820.000 euro totali.

L’isola dei cani precipita al nono posto con altri 108.000 euro con cui totalizza 628.000 euro.

Chiude la top10 la novità Si muore tutti democristiani, che debutta con appena 94.000 euro in quasi 160 sale a disposizione.

Avengers 4: tornerà anche la Jane Foster di Natalie Portman?

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Il personaggio di Jane Foster è stato visto l’ultima volta in Thor: The Dark World, ma niente esclude un suo possibile ritorno nel MCU già a partire da Avengers 4, il capitolo che chiuderà il sipario sulla Fase 3 del franchise.

A tal proposito è sembrata criptica la risposta di Anthony e Joe Russo in occasione di un’intervista con l’Huffington Post, dove è stato chiesto ai due registi di svelare il destino di Jane e se il suo nome sfila nella lista dei sopravvissuti allo schiocco delle dita di Thanos:

Non possiamo dire nulla. Quando diciamo spoiler, intendiamo potenziali spoiler…

Che cosa avranno voluto dire i fratelli Russo? Sappiamo che Natalie Portman si è detta favorevole ad un suo eventuale ritorno nel MCU, ora che le vecchie incomprensioni fra lei e gli studios si sono del tutto risolte, tuttavia le modalità con cui Kevin Feige e co. decideranno di re-inserirla nella narrazione sono ignote.

Avengers 4: ecco i 16 personaggi che torneranno sicuramente

C’è chi ipotizza un suo cameo in Avengers 4 (d’altronde Jane Foster è una delle astrofisiche più dotate della Terra, e la sua conoscenza delle specie aliene e di Asgard potrebbe essere utile ai Vendicatori), chi invece spera di vederla in azione come nuova Thor, o Dea del Tuono. In questo caso la faccenda si farebbe davvero intrigante…che ne pensate?

Come già annunciato nelle settimane scorse, i Marvel Studios salteranno il rituale passaggio al Comic Con di San Diego il prossimo Luglio, dunque non dovremmo aspettarci alcun trailer o materiali ufficiali nei mesi precedenti.

Avengers 4 è ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.

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Avengers 4: i dettagli sulle possibili direzioni della trama [spoiler]

Carey Mulligan confessa di non aver mai visto Drive

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Protagonista qualche giorno fa al Festival di Cannes con Wildlife (esordio alla regia di Paul Dano), Carey Mulligan ha svelato durante un’intervista di non aver mai avuto occasione di riguardarsi in Drive, acclamata pellicola diretta da Nicolas Winding Refn presentata proprio sulla croisette nel 2011.

Non ho mai visto Drive per intero, e non mi sono fatta pressioni su questo. Ho tentato una volta in aereo, ma c’era qualcuno che mi fissava mentre guardavo me stessa su uno schermo e ho rinunciato“.

Cannes 2018: Wildlife, recensione del film di Paul Dano con Carey Mulligan

In attesa che venga trovata una distribuzione italiana per il film, vi ricordiamo che Wildlife – scritto a quattro mani da Paul Dano e Zoe Kazan – vede nel cast anche Jake Gyllenhaal.

Di seguito la sinossi:

Il quattordicenne Joe Brinson è testimone del naufragio del matrimonio dei suoi genitori, Jeanette e Jerry, una casalinga e un giocatore di golf, in una cittadina del Montana degli anni ’60. Sul vicino confine canadese infuria un incontrollato incendio boschivo e Jerry decide di unirsi ai volontari per fronteggiare il fuoco, lasciando da soli moglie e figlio. Joe si vede improvvisamente costretto a diventare adulto per aiutare la madre, che nel frattempo ha trovato l’amore tra le braccia di un altro uomo.

Girl: recensione del film di Lukas Dhont

Debutta nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2018 il regista Lukas Dhont, con il film Girl. Di origine belga, Dhont porta sul grande schermo una storia dal forte impatto, per le tematiche o per alcune sue scene. Nasce così una nuova voce nel cinema europeo su cui si possono riporre grandi aspettative per il futuro.

Struggente racconto di formazione Girl narra le vicende di Lara (Victor Polster), sedicenne determinata a diventare una ballerina. Con il supporto del padre inizia a frequentare una prestigiosa scuola di danza, ma le frustrazioni e le impazienze da adolescente rischiano di mettere seriamente a rischio il suo desiderio. Lara è infatti tormentata da un segreto non indifferente: lei era nata come ragazzo.

L’adolescenza è un periodo molto complesso, dove si cerca di formare una propria identità e di affermarsi nella società che ci circonda. Al regista tuttavia non interessa più di tanto indagare i conflitti esteriori, quanto quelli interiori. Ed è così che Girl si focalizza sulla complessità del vivere con sé stessi, specialmente quando si è ancora alla ricerca di una propria identità. Sin da subito è infatti possibile notare come la volontà della protagonista di cambiare sesso sia generalmente accettata da chi la circonda, mentre è proprio da sé stessa che nascono i crucci principali.

A complicare la situazione di Lara si aggiunge la sua volontà di diventare una ballerina, simbolo di grazia e armonia, a cui lei aspira, ma che tuttavia la fa scontrare con la dura realtà di un mondo dove si è costantemente sotto pressione per arrivare a dare il meglio di sé. La competizione non si genera tanto con le sue compagne quanto con sé stessa, spingendosi all’estremo, auto-lesionandosi o sopportando il dolore che crede di meritare.

Girl

Muovendosi così su due binari paralleli ma mai indipendenti l’uno dall’altro, il regista ci offre una panoramica della vita privata e famigliare e una della vita pubblica della protagonista. Agli occhi di lei sembrano essere due mondi nuovi, due mondi da riscoprire perché nuovi sono gli occhi che li guardano. Lara deve imparare da zero ad ambientarsi con un nuovo corpo negli ambienti che la circondano. Ma prima di tutto deve imparare ad ambientarsi al suo nuovo corpo, un corpo che non è ancora come lei desidera e che sembra tenerla incastrata a metà tra i due sessi, generando così tormenti che la spingeranno sempre più verso l’oblio.

Il giovane Victor Polster è una vera e propria rivelazione, riuscendo, a partire da una brillante e ben scritta sceneggiatura di Dhont, a diventare un tutt’uno con il suo personaggio, a farne vivere con estrema credibilità le speranze e le paure. Aiutato dai suoi tratti androgini, il giovane attore dà prova di estrema mimesi, tanto da porre realmente in confusione lo spettatore riguardo la sua natura.

Girl è un piccolo gioiello, un film tanto delicato nella narrazione, nel soffermarsi sulle piccole cose, quanto spietato nel mostrare i dolori e le azioni a cui i personaggi si spingono. Il regista non ha paura di mostrare entrambi i valori, a volte regalando carezze ai suoi spettatori, a volte dando loro veri e propri pugni nello stomaco. È un film crudo, che non nasconde l’altro lato della medaglia ma allo stesso tempo non lo estremizza mai. Non ci sono pietismi, non ci sono intenti retorici, tutto è asciutto per raccontare nel più semplice dei modi della ricerca di un’identità.

Kevin Feige conferma i piani per portare Ms. Marvel nel MCU

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Intervistato dalla BBC in occasione dell’uscita di Avengers: Infinity War, Kevin Feige ha reso noti i piani dei Marvel Studios che introdurranno nell’universo cinematografico il personaggio di Kamala Khan aka Ms. Marvel, uno degli alter ego di Captain Marvel che ha debuttato nel 2013 sui fumetti.

“Come sapete stiamo attualmente girando Captain Marvel con Brie Larson, ma abbiamo già dei piani per portare nel MCU Ms. Marvel, personaggio dei fumetti che si ispira proprio a lei. E contiamo di introdurla già dopo l’uscita nelle sale del film su Carol Danvers“.

Nei fumetti Kamala Khan è un’adolescente americana di origini pakistane che ammira molto Carol Danvers e che acquisirà accidentalmente il potere della superelasticità, entrando a far parte dei Vendicatori.

Kevin Feige ha già piani fino al 2025 per il Marvel Cinematic Universe

Avengers: Infinity War è nelle sale da pochi giorni ma Kevin Feige sembra già proiettato verso il futuro, come dichiarato in una recente intervista durante la promozione del film:

Guardiamo sempre in avanti. Proprio quando le persone pensano di poter inchiodarci, andiamo da qualche altra parte e questo accadrà di nuovo dopo Infinity War nella costruzione del prossimo film di Avengers. E abbiamo già pianificato i nostri progetti fino al 2025.

Kevin Feige ringrazia i fan per il risultato al box office di Avengers: Infinity War

Fonte: CBR

Avengers Infinity War: 10 teorie dei fan che si sono rivelate corrette

Avengers: Infinity War è arrivato, ci ha esaltati alla grande e ci ha spezzato il cuore. Prima dell’arrivo in sala, però, i fan di tutto il mondo hanno fatto speculazioni selvagge riguardo a cosa sarebbe successo nel film. Con livelli di segretezza senza precedenti, i fan si sono chiesti: chi sarebbe morto? Chi sarebbe sopravvissuto? Thanos avrebbe vinto? Alcune delle teorie hanno fallito spettacolarmente, mentre alcune ci hanno azzeccato in pieno. Con livelli di segretezza senza precedenti. Ecco le teorie dei fan su Avengers: Infinity War che si sono rivelate corrette. Inutile dirlo: questo articolo contiene uno spoiler dopo l’altro. Se non l’avete visto, salvatelo, e ritornate dopo la visione!

Bruce Banner è nell’Hulkbuster

avengers infinity war

Nel primo trailer di Avengers: Infinity War, abbiamo visto l’armatura di Iron Man Hulkbuster accanto agli Avengers a Wakanda. Inoltre, abbiamo visto la nuova scintillante armatura di Iron Man. La presenza di questi ha suscitato una domanda nei fan: se non c’è Tony nell’armatura, chi altro? In molti hanno notato che Hulk è piuttosto assente nei trailer, con una sola scena nella quale Bruce appare nel Sanctum Sanctorum di Doctor Strange. Le teorie che sono seguite, quindi, hanno ipotizzato che fosse proprio Bruce Banner a pilotare l’Hulkbuster, per ragioni sconosciute. Il film ha confermato queste teorie: Thanos infligge danni all’Hulk tali da impedire a Bruce di trasformarci. Nel frattempo, Tony si è dotato di una nuova armatura. E Bruce decide di utilizzare l’Hulkbuster per essere comunque utile nella battaglia contro l’invasione di Thanos, decidendo di combattere in prima linea, e l’armatura si rivela efficace contro l’Ordine Nero.

Loki muore

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La sua morte se la aspettavano in molti: dopotutto, aveva deluso e tradito Thanos, e Thanos non sembra il tipo da chiudere un occhio su questo tipo di cose. Nel primo trailer, vediamo che Loki offre il Tesseract a Thanos, e che Thanos ottiene la Gemma dello Spazio grazie ad esso. Inoltre, nel trailer, non vediamo scene che sembrano venire da un momento successivo del film, e non è stato annunciato nessun volume 4 di Thor (per ora, almeno). E le teorie cominciarono ad apparire, prevedendo la morte di Loki durante il confronto con Thanos. Non solo queste teorie erano corrette, ma sono state confermate dalla scena iniziale del film. Infatti, Avengers: Infinity War riprende le cose esattamente da dove erano state lasciate dalla scena post titoli di Thor: Ragnarok. I rifugiati asgardiani sono stati decimati da Thanos. Thor è ferito e battuto. Loki offre il Tesseract a Thanos per salvare Thor, ma questa è semplicemente una distrazione per consentire a Hulk di arrivare. Thanos prende Hulk a calci, e Loki rimane impotente e giura eterna fedeltà a Thanos, ma anche in questo caso le sue reali intenzioni sono quelle di uccidere Thanos. Thanos se ne accorge, e strangola Loki, lasciando che il suo corpo venga distrutto con il resto degli asgardiani da un’esplosione della Gemma del Potere.

Visione muore quando perde la Gemma della Mente

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Uno dei dubbi principali di Avengers: Infinity War è stato il destino di Visione. Dato che l’obiettivo principale di Thanos era quello di raccogliere tutte le Gemme, e che Visione ha una Gemma incastonata sulla propria fronte, era ovvio che ci sarebbe stato un confronto tra i due. Inoltre, i trailer mostravano Visione in notevole difficoltà mentre qualcuno cerca di estrarre le Gemma dalla sua fronte. I fan hanno speculato, ovviamente, su cosa sarebbe successo a Visione una volta persa la Gemma. Dopotutto, era integrale alla sua creazione. La teoria principale fu quella che sarebbe morto senza di essa. Questa teoria si è rivelata corretta, anche se in un modo che i fan non si aspettavano. Una buona parte del film è dedicata al tentativo di rimuovere la Gemma della Mente in modo sicuro, utilizzando la tecnologia disponibile su Wakanda e l’intelligenza di Shuri. Un processo incredibilmente delicato, l’estrazione richiede parecchio tempo che gli Avengers chiaramente non hanno. Il motivo per cui si cerca di estrarla è distruggerla, senza uccidere Visione. Ma l’operazione non riesce, e Scarlet Witch dovrà distruggerla mentre è ancora incastonata nella fronte di Visione. Ma anche questo piano fallisce, dato che Thanos usa la Pietra del Tempo per tornare a prima che la pietra fosse distrutta. E il modo in cui la rimuove lui finisce per non essere particolarmente delicato.

Una strage, ecco.

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Avengers: Infinity War è un’adattamento parziale dei fumetti Thanos Quest Infinity Gauntlet. Thanos raccoglie le Gemme dell’Infinito e le usa per diventare un dio e distruggere metà della vita dell’universo. I registi non hanno cercato di nascondere ai fan il fatto che sarebbero morti tanti dei personaggi dell’universo, e i trailer dichiarava apertamente le intenzioni di Thanos. Il che ha fatto temere a molti fan che tanti personaggi se ne sarebbero andati. Ma non così. Non così. Thanos riesce a portare il proprio piano a compimento, che esegue con uno schiocco di dita. Il film finisce con una lunga sequenza nella quale tanti dei personaggi vengono dissolti in polvere. Mentre non muoiono proprio tutti tutti, è comunque una strage inaspettata. Tra i morti ci sono: Bucky, Falcon, Scarlet Witch, Black Panther, Doctor Strange, Spider-Man, i Guardiani della Galassia tranne Rocket, e anche Maria Hill e Nick Fury (nella scena post titoli di coda). Fortunatamente, c’è un’alta probabilità di un ritorno per quanto riguarda la maggior parte di essi, dato che alcuni hanno dei film dedicati in arrivo.

Thanos uccide Gamora

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All’uscita del secondo trailer di Avengers: Infinity War, i fan si hanno rivolto la propria attenzione a Gamora. L’apparente tenerezza che Thanos mostra nei suoi confronti, infatti, ha spinto i fan a speculre sul fatto che lei fosse la chiave per la Gemma dell’Anima, e la teoria era supportata anche dal fatto che il ruolo iniziale di Gamora in Guardiani della Galassia era la ricerca della Gemma dell’Anima per conto di Thanos. La maggior parte delle teorie sostenevano che la Gemma del Potere fosse nascosta dentro Gamora, magari nascosta da Thanos, e che Thanos avrebbe dovuto ucciderla per recuperarla. Speravamo che non fosse così, ma la teoria ci aveva azzeccato in questo senso. Gamora è infatti a conoscenza della posizione della Gemma, e vi conduce Thanos. Lì incontrano Teschio Rosso, il quale dice a Thanos che, per appropriarsi della pietra, deve uccidere qualcosa che ama. Inizialmente Gamora non si rende conto del fatto che Thanos effettivamente la ami, o almeno abbastanza da conquistare la Gemma con la sua morte. Viene spinta giù da un precipizio, e muore. Con la sua morte, Thanos ottiene la Gemma dell’Anima. Se non altro, dato che la Gemma dell’Anima sembra essere collegata a Gamora, il suo ritorno non è impossibile.

Doctor Strange e i piani sulla Gemma del Tempo

In Doctor Strange, l’Occhio di Agamotto è la custodia della Gemma del Tempo, capace di creare loop temporali e permettendo a chi lo indossa di sbirciare nel futuro. Naturalmente, I fan hanno cominciato a teorizzare a riguardo, e su come Strange avrebbe usato la Gemma in Avengers: Infinity War. Dopotutto, la capacità di vedere il futuro e di riscrivere il tempo avrebbero potuto essere particolarmente utili nella battaglia contro il potentissimo Thanos. La maggior parte delle teorie si concentravano sul fatto che gli eventi di Infinity War sarebbero stati parte di un loop temporale creato la Strange, per vedere un futuro possibile dove Thanos vince. Da quello che abbiamo visto nel film, Strange usa la Gemma del Tempo per vedere il futuro, ma non nel modo in cui i fan si aspettavano. L’uso principale della pietra in Infinity War (per quanto riguarda Strange, almeno) è, infatti, quello di vedere i possibili esiti futuri della battaglia degli Avenger contro Thanos. Dopo aver visto più di 16 milioni di futuri possibili, capirà che c’è un solo modo per sconfiggere Thanos. E anche se Thanos sembra avere la meglio, appena prima di dissolversi Strange dice a Tony che “questo è l’unico modo”. Ciò sembra implicare il fatto che ci sarà un piano legato alla Pietra del Tempo in Avengers 4.

Thor ha una nuova arma

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Thor: Ragnarok ha cambiato le carte in tavola. Odin muore. Asgard viene distrutta. Lui perde un occhi. Loki diventa pienamente un alleato. E soprattutto, il suo martello storico viene distrutto. Con il ritorno di Hela, Mjolnir viene infatti fatto a pezzi. Ma è stato rivelato anche il fatto che in realtà Thor non ha bisogno del martello, ma che è altrettanto potente senza, se non di più. Molte teorie però si concentrarono sul fatto che Thor avrebbe dopotutto ricevuto un altro martello in Avengers: Infinity War. Sfortunatamente, la teoria fu rovinata dalla promozione di un giocattolo: abbiamo visto la nuova arma di Thor ancora prima dell’arrivo del film. La storia di Thor nel film riguarda soprattutto la ricerca e la forgiatura del nuovo martello Stormbreaker, con l’aiuto di Groot. E la nuova arma si rivela fantasticamente utile al suo ritorno sulla Terra, al punto che quasi ferma Thanos. Anche se fallisce (diciamocelo, avrebbe dovuto puntare alla testa), Thor tiene il mantello alla fine del film, e probabilmente lo vedremo ancora in azione in Avengers 4 e oltre.

Compare Captain Marvel

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Nei fumetti, la prima storia su Thanos ha luogo nelle pagine di Captain Marvel.  Mar-Vell, che precede Carol Danvers, la moderna Captain-Marvel, diventa la prima dei grandi nemici di Thanos. Nel MCU, inoltre, il primo film di Captain Marvel uscirà tra Avengers: Infinity War Avengers 4. Data la connessione tra l’eroina e Thanos, e il fatto che la storia del film si svolgerà nel passato del MCU, i fan hanno cominciato a speculare sul fatto che Carol Danvers sarebbe apparsa nella battaglia contro Thanos di Avengers: Infinity War. Dopotutto, è stato confermato che Nick Fury apparità in Captain Marvel, e una minaccia come quella di Thanos potrebbe essere il motivo per cui Fury va in cerca di rinforzi. La scena post titoli di coda ci ha mostrato Nick Fury con Maria Hill affrontare le conseguenze dello schiocco di dita di Thanos. Nick Fury lancia un grido d’aiuto dell’ultimo minuto, prima di dissolversi in un mucchio di polvere. Vediamo il segnale partire, e vediamo i colori rosso e blu associati all’eroina, accompaganti dal suo simbolo. Non è una vera comparsa, ma sappiamo che sta arrivando.

Ritorna Teschio Rosso

avengers infinity war

La storia della Gemma dell’Infinito è cominciata con Captain America: The First Avenger. Teschio Rosso, il capo dell’HYDRA, ha ottenuto il potente Tesseract, che si rivela poi essere la Gemma dello Spazio. Inizialmente, lo usa per creare delle armi superpotenti per l’HYDRA, per conquistare l’America e vincere la Seconda Guerra Modiale. Durante il confronto finale con Capitan America, cerca di usarla a mani nude, cosa che spesso non funziona alla grande, e sembra essere conseguentemente disintegrato in un fascio di luce. Dopo la rivelazione del fatto che il Tesseract è in realtà la Gemma del Tempo, i fan hanno coinciato a teorizzare sul fatto che Teschio Rosso fosse in realtà stato trasportato da qualche altra parte, e che fosse sopravvissuto. Una delle teorie più popolari su Infinity War era quella che prevedeva il ritorno di vechci antagonisti, e vedeva Red Skull in cima alla classifica. Dopotutto, la sua morte era stata piuttosto ambigua. E le teoria avevano ragione. In uno dei momenti più sorprendenti del film, Teschio Rosso si rivela essere il custode della Gemma dell’Anima. Con una conoscienza che non può utilizzare, dovuta al fatto che abbia brandito da Gemma dello Spazio, rivela a Thanos il segreto che gli permetterà di acquisire la Gemma dell’Anima.

Schiocco di dita

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Uno dei momenti più iconici di Infinity Gauntlet è il fatidico schiocco di dita di Thanos, che distrugge metà della vita dell’universo. Già prima dell’annuncio di Avengers: Infinity War, comparvero già alcune teorie su come e quando sarebbe comparso il famoso schiocco. La maggior parte dicevano che sarebbe comparso alla fine del film, alcune dicevano che avremmo visto le consequenze immediatamente, alcune dicevano che i titoli di coda avrebbero lasciato tutto in sospeso. Ebbene, lo schiocco è avvenuto. I fratelli Russo ci hanno fatto inizialmente credere che qualcuno l’avrebbe fermato, ma no. Thanos ha portato il prioprio piano a compimento, e noi abbiamo assistito alle conseguenze. È interessante che il Guanto stesso sia apparso danneggiato dallo schiocco, il che suscita domande sugli effetti che vedremo in Avengers 4. Ma sappiamo che in molti ritrneranno.

Vedi anche: Infinity War: 20 teorie del fan sulla Gemma dell’Anima che si sono rivelate sbagliate

Fonte: CBR.com

Wonder Woman 2: Patty Jenkins svela quando inizieranno le riprese

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Intercettata da Variety al Festival di Cannes, Patty Jenkins ha svelato che le riprese di Wonder Woman 2 inizieranno “Molto presto, anzi, sorprendentemente presto“.Negli ultimi due mesi si era ipotizzato che la Warner Bros avrebbe cominciato i lavori del sequel in estate, tuttavia le parole della regista lasciano intendere che la produzione sia stata anticipata e che tutto sia pronto.È stato inoltre confermato dalla stessa Jenkins durante il CinemaCon che Wonder Woman 2 sarà ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca iconica in cui svolgere le avventure di Diana Prince.

Wonder Woman 2: il film sarà ambientato negli anni Ottanta

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman.

Vi ricordiamo che le riprese di Wonder Woman 2 si svolgeranno in America (e non più in Inghilterra), tra la Virginia del Nord e il Distretto della Columbia. Per ora il titolo di lavorazione del film è Magic Hour, ma abbiamo ragione di sperare che il titolo definitivo verrà rivelato prossimamente dalla Warner Bros.Il film vedrà ancora come protagonista Gal Gadot opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pscal, di cui non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata curata da Goeff Johns e Patty Jenkins.Wonder Woman 2 arriverà al cinema il 1 novembre 2019.

Wonder Woman 2: Pedro Pascal entra nel cast con Gal Gadot e Kristen Wiig

Black Panther: ecco come è stato realizzato il make-up di Killmonger

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Per Erik Killmonger il team di truccatori di Black Panther ha studiato un look particolare legato al suo passato, scegliendo di ricoprire il corpo del personaggio con piccole cicatrici sparse sul petto e sulle braccia di Michael B. Jordan (ognuna rappresenta le persone da lui uccise)

Il processo creativo e la lunga sessione di make-up sono stati riassunti in questo breve video, che trovate di seguito:

Black Panther: cosa è successo alla madre di Killmonger?

Di seguito la sinossi del film: 

Black Panther segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa, nell’isolata e tecnologicamente ultra avanzata nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di Wakanda e del mondo in pericolo.

Chadwick Boseman interpreta il protagonista, T’Challa, già visto in Captain America Civil War. Nei ruoli principali del film ci saranno, oltre a Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest Whitaker e Andy Serkis. Nei ruoli di comprimari compariranno invece Letitia Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K. Brown e John Kani.

Black Panther – Recensione

Solo: A Star Wars Story, Harrison Ford fa una sorpresa a Alden Ehrenreich [video]

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Un ospite inatteso ha interrotto la sessione di interviste di Solo: A Star Wars Story, facendo una gradita sorpresa al suo interprete principale, Alden Ehrenreich: Harrison Ford è infatti comparso durante il junket di ET, gridando all’attore “Esci dalla mia vita!“.

Potete vedere il video qui sotto.

https://twitter.com/etnow/status/995394489970708481?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.comicbookmovie.com%2Fsci-fi%2Fstar_wars%2Fsolo-a-star-wars-story-star-alden-ehrenreich-gets-a-surprise-visit-from-harrison-ford-a160540

Solo: A Star Wars Story, il primo trailer

Diretto da Ron Howard, il cast di Solo: A Star Wars Story comprende Alden Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia), Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing, Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto – The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag, Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil WarMaster & Commander – Sfida ai confini del mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.

Scritto da Jonathan Kasdan & Lawrence Kasdan, Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e Christopher Miller.

Sali sul Millennium Falcon e viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story, un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo, oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Solo: A Star Wars Story, ecco cosa ne pensa Rian Johnson

Fonte: ET

L’uomo d’acciaio 2: la Warner Bros farà uscire il film nel 2020?

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Sono mesi che vi aggiorniamo sullo stato delle nuove produzioni della DC Films, tuttavia tra queste non è mai stato confermato L’uomo d’acciaio 2, sequel che lo stesso Henry Cavill muore dalla voglia di realizzare e che darebbe all’attore la possibilità di esplorare lati del personaggio inediti.

Ora, secondo un rumor circolato in rete nelle ultime ore, la Warner Bros. starebbe lavorando per far uscire il film già nel 2020, e molti già fantasticano su un annuncio ufficiale al prossimo ComicCon di San Diego in programma a Luglio.

Sappiamo già che Christopher McQuarrie, regista di Mission Impossible: Fallout (nel quale compare anche Cavill) si è detto disponibile a dirigere il film, e che Matthew Vaughn era stato considerato per la regia, ma ancora tutto tace. Come andrà a finire? Che ne pensate?

L’uomo d’acciaio 2: Christopher McQuarrie ha parlato del film con Henry Cavill

Lo scorso febbraio vi avevamo riportato il rumor secondo cui  Henry Cavill avrebbe iniziato una trattativa per il prolungamento del suo contratto con il DCEU e la Warner Bros, clausola che originariamente prevedeva il suo addio all’universo cinematografico DC dopo l’apparizione successiva a Justice League.

All’epoca la fonte aveva ipotizzato che l’attore sarebbe tornato nei panni di Superman in Shazam!, il cinecomic con Zachary Levi diretto da David F. Sandberg, in uscita il prossimo anno e che a questa apparizione sarebbe seguita l’ipotetica produzione de L’Uomo d’Acciaio 2.

Henry Cavill parla di Man of Steel 2 e accenna al contratto con la DC Films

Tuttavia le parole di Cavill raccolte da Collider al CinemaCon lasciano ben sperare sul futuro di Superman nel DCEU e aggiungono nuovi dettagli in merito alle questioni contrattuali:

Dietro le quinte sto dialogando con alcune persone e speriamo di estendere queste conversazioni ad altre persone per far sì che le cose inizino a muoversi. Il mio più grande desiderio è realizzare un sequel diretto di Man of Steel perché c’è tutta una serie di storie di Superman che voglio raccontare e non vedo l’ora che arrivi l’opportunità per farlo“.

Josh Brolin parla del reshoot di Deadpool 2 e svela qualche dettaglio su Avengers 4

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Josh Brolin tornerà presto nelle sale nei panni di Cable in Deadpool 2, secondo impegno “supereroistico” dell’anno dopo Avengers: Infinity War, dove l’attore interpreta il villain Thanos.

Come rivelato alcuni mesi prima dell’uscita del sequel di Deadpool, Brolin è stato costretto a tornare sul set per girare alcune sequenze in compagnia di Zazie Beetz: “Avevamo bisogno di altri quattro giorni di riprese per dare più spazio ai personaggi di Cable e Domino, e per filmare un paio di scene d’azione che avrebbero reso il film davvero completo“.

C’era così tanta enfasi su Cable da farci dimenticare che questa sarebbe stata la sua introduzione sul grande schermo“, ha spiegato l’attore, “È una presenza importante nella X-Force, è il leader, e dopo i primi test screening ci siamo resi conto che il pubblico avrebbe voluto vedere di più su questo personaggio.”

Josh Brolin poco presente sul set di Infinity War a causa di Deadpool 2?

Durante l’intervista Brolin ha avuto occasione di menzionare il prossimo progetto che lo vedrà protagonista, ovvero Avengers 4: “Ho girato la maggior parte delle mie scene, e il film è quasi pronto, ma dovrò tornare sul set per ultimare le ultime cose“.

Vi ricordiamo che Deadpool 2 è stato diretto da David Leitch, e vedrà Ryan Reynolds tornare nei pani del Mercenario Chiacchierone della MarvelZazie Beetz sarà Domino, Josh Brolin sarà invece Cable.

Di seguito la nuova sinossi del film:

Dopo essere sopravvissuto a un quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in una caffetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con il fatto che ha perso il senso del gusto. Cercando di riconquistare la sua spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade deve combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di caffè del World’s Best Lover.

Cable o Thanos? Ecco chi ha preferito interpretare Josh Brolin

Solo: A Star Wars Story, ecco cosa ne pensa Rian Johnson

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Rian Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, ha solo parole di apprezzamento per Solo: A Star Wars Story, nuovo capitolo del franchise dedicato al giovane Han Solo che arriverà nelle sale il prossimo 25 maggio.

Secondo Johnson infatti “Se Donald Glover mi è parso in grandissima forma, beh, aspettate di vedere Alden Ehrenreich in azione: è eccezionale, e non sta cercando di imitare Harrison Ford, ma anzi ha portato il suo fascino e una nuova spavalderia nel personaggio.

La grande sorpresa però è stata Phoebe Waller-Bridge” ha continuato il regista, “ha alcuni dei momenti più divertenti che abbia mai visto in un film di Star Wars. Le sequenze d’azione poi sono grandiose, e ci si diverte un sacco“.

Solo: A Star Wars Story, il primo trailer

Vi ricordiamo che lo spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà anche ChewbaccaAlden Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu di Harrison Ford. Nel cast anche Emilia Clarke, Donald Glover e Woody Harrelson.

Solo: A Star Wars Story arriverà nelle sale il 25 maggio 2018 e dopo il licenziamento dei registi Phil Lord e Christopher Miller, registi di 21 Jump Street e The LEGO Movie, è stato incaricato Ron Howard di completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma di Lawrence Kasdan e di suo figlio Jon Kasdan.

Solo: A Star Wars Story, ecco le prime reazioni della stampa al film

Avengers: Infinity War è il cinecomic con il più alto incasso della storia

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Grazie ai suoi 1.606 miliardi di dollari guadagnati nel mondo, Avengers: Infinity War infrange l’ennesimo record diventando il cinecomic con il più alto incasso della storia.

Superato quindi il risultato già eccezionale di The Avengers (1.519 miliardi), sempre targato Marvel Studios, mentre potrebbe arrivare presto il sorpasso ai danni di Jurassic World (1.671 miliardi), Star Wars: Il Risveglio della Forza (2.068 miliardi), Titanic ($2.187 miliardi), e Avatar ($2.788 miliardi).

Avengers: Infinity Warrecensione del film Marvel Studios

Vi ricordiamo che Avengers: Infinity War, diretto da Anthony e Joe Russo e prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee, è arrivato nelle nostre sale lo scorso 25 aprile.

La sinossi: Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Avengers: Infinity War, ecco quali scene non sono finite nel film

Benedict Cumberbatch: “Lavorerò solo in film dove le donne verranno pagate come gli uomini”

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Benedict Cumberbatch si schiera a favore dei movimenti che promuovono la parità di genere sul lavoro, affermando che ogni collega dovrebbe rifiutare progetti in cui le donne non siano pagate ugualmente.

Intervistato durante la promozione di Patrick Melrose, serie televisiva targata Showtime che lo vede protagonista, l’attore ha chiarito la sua posizione in merito:

La parità di retribuzione e una posizione di rilievo al tavolo delle decisioni sono i punti cardine del femminismo. Dunque ai miei colleghi dico di dare un’occhiata alle quote e di chiedere quanto vengono pagate le donne: se i numeri non sono gli stessi, io non lavorerò mai più a progetti del genere“.

Benedict Cumberbatch non sa ancora nulla del sequel di Doctor Strange

Riferendosi a Patrick Melrose invece, serie co-finanziata dalla sua società di produzione SunnyMarch, Cumberbatch ha raccontato di essere “orgoglioso del fatto che io sia l’unico uomo, insieme a Adam Ackland, nel team e che il nostro prossimo progetto sarà una storia femminile sul tema della maternità“.

Vi ricordiamo che Benedict Cumberbatch è attualmente nelle sale con Avengers: Infinity War, diretto da Anthony e Joe Russo, e prodotto da Kevin FeigeDi seguit la sinossi ufficiale:

Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Avengers: Infinity War, intervista a Benedict Cumberbatch

Chris Evans sarà il protagonista di Greenland, nuovo film di Neil Blomkamp

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Sarà Chris Evans il protagonista di Greenland, prossimo progetto di Neil Blomkamp (District 9, Elysium, Humandroid), le cui riprese dovrebbero iniziare verso la fine del 2018. A confermare la notizia è Deadline.

Appena letta la sceneggiatura di Greenland abbiamo capito che era esattamente il tipo di film che volevamo realizzare” ha dichiarato Anton’s Sébastien Raybaud, uno dei produttori, “un tipo di cinema intelligente, legato ai personaggi, ricco di azione e soprattutto cuore. Siamo molto entusiasti all’idea di lavorare insieme a talenti eccezionali come Neill Blomkamp, e ​​Chris Evans“.

Sulla trama del film c’è ancora un accordo di segretezza, tuttavia sappiamo che si tratterà del racconto di una famiglia e della lotta per la sopravvivenza dopo un distrato naturale.

Chris Evans abbandona il MCU dopo Avengers 4

Questa sarà la prima “uscita” ufficiale di Evans dopo l’abbandono ormai certo al MCU. È stato infatti annunciato dall’attore che Avengers 4 sarà la sua ultima apparizione nei panni di Steve Rogers, come da contratto.

A tal proposito Evans ha raccontato: “Mi mancherà tutto di Captain America. Non è solo il personaggio, sono le persone con cui ho lavorato, l’esperienza sul set, i film, i ricordi meravigliosi che mi hanno lasciato. Mi mancherà molto.

Intanto Chris Evans è nelle sale con Avengers: Infinity War. Il film è stato diretto da Anthony e Joe Russo e prodotto da Kevin FeigeLouis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo Stan Lee.

Di seguito la sinossi ufficiale:

Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Captain America: 8 attori che potrebbero sostituire Chris Evans

Gli Incredibili 2: Elasticgirl protagonista del nuovo spot

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Per celebrare il Mother’s Day la Pixar ha diffuso un nuovo spot dedicato a Gli Incredibili 2, sequel del fortunato film d’animazione del 2004, con protagonista la mamma della famiglia di supereroi Helen Parr aka Elastigirl.

Potete dargli un’occhiata di seguito.

Gli Incredibili 2: la famiglia di supereroi in azione nel nuovo trailer

Di seguito la prima sinossi ufficiale de Gli Incredibili 2:

La famiglia di supereroi preferita da tutti è tornata, ma questa volta Helen è sotto i riflettori, lasciando Bob a casa con Violet e Dash per esplorare la quotidianità della vita “normale”. È una dura transizione per tutti, resa ancora più dura dal fatto che la famiglia è ancora all’oscuro dei superpoteri emergenti del piccolo Jack-Jack. Quando un nuovo criminale schiude una trama brillante e pericolosa, la famiglia e Frozone devono trovare un modo per lavorare di nuovo insieme – il che è più facile a dirsi che a farsi, anche quando sono tutti Incredibili.

Nella versione originale Gli Incredibili 2 sarà doppiato da Holly HunterCraig T. NelsonSarah VowellHuck MilnerSamuel L. JacksonBob Odenkirk e Catherine Keener.

Il film, ventesimo titolo prodotto dalla Pixar Animation, arriverà nei cinema entro il 2018.

Gli Incredibili 2la prima immagine del film

Cannes 2018: Alice Rohrwacher presenta il suo Lazzaro Felice

A vedere Lazzaro Felice si tira fuori un paragone con Ermanno Olmi, scomparso alla vigilia dell’apertura di questa Cannes 2018, che vede il film scritto e diretto da Alice Rohrwacher nella selezione ufficiale. La regista ha presentato il film sulla croisette insieme alla sorella e trai protagonista Alba Rohrwacher, con Nicoletta Braschi, che nel film interpreta la cattiva Marchesa de Luna e con l’esordiente Adriano Tardiolo nel ruolo di Lazzaro.

E proprio in merito al riferimento a Olmi, la Rohrwacher replica: “Siamo in un momento in cui è doveroso ricordarlo. Il suo è uno degli sguardi che mi manca di più e ci tenevo tanto affinché lo vedesse. Purtroppo non ce l’abbiamo fatta.”

“Ho finito il film mercoledì e non sapevo proprio cosa sarebbe successo. Sono molto felice che sia stato accolto bene. È un film bislacco, libero, è come ci è venuto.”

Il film presenta molte metafore religiose, riferite principalmente alla figura di San Francesco, riferimento che la regista riconosce e abbraccia: “La storia di San Francesco che non è citata nel film è ispirata a un racconto per bambini, in cui il santo non fa la morale al lupo per farlo diventare buono, ma c’è il lupo che capisce la bontà dell’uomo e decide di non mangiarlo. Questo c’entrava con la mia intenzione nel film.”

Chi sono però i Lazzaro nella vita?

“Sono quelli che stanno sempre in disparte, zitte, che non sono mai messe in primo piano, sono gli ultimi della fila pur di non disturbare e non si mettono mai in mostra. Nonostante questo film esprima in maniera netta il bene e il male, Lazzaro non ha nessun giudizio sul bene e sul male, la storia porta con sé un giudizio ma non Lazzaro, che vede il mondo come incondizionatamente buono.”

Sull’importanza del suo ruolo di regista donna in concorso al Festival di Cannes che il giorno prima ha visto sfilare sul tappeto rosso le donne del cinema, ancora e di nuovo in marcia per la parità delle opportunità nel mondo dello spettacolo (e non solo), Alice Rohrwacher ha le idee molto chiare: “Io oggi ho presentato il film in quanto donna, ma anche in quanto persone. La selezione è però una selezione di sguardi sul mondo, non di maschi e femmine. Io e Alba sosteniamo il movimento, e quella di ieri è una bellissima immagine, lasciamola parlare, facciamo però che le cose cambino.”

Sull’aspetto tecnico e visivo del film, la regista ci tiene a specificare: “Una cosa ci tengo a dirla. Abbiamo lavorato in full frame e non riuscivamo a mettere un mascherino sul volto di Lazzaro, e così abbiamo deciso di lasciare l’immagine aperta e imperfetta. Ma questa è stata la nostra esperienza nel fare il film, di apertura.”

E poi conclude: “La mia non è una storia nuova, non voleva esserlo. Di Candidi, di Lazzari, di Santi è pieno il mondo, non abbiamo bisogno di storie nuove, possiamo anche imparare a raccontarle in modo diverso.”

Les Filles du Soleil: recensione del film di Eva Husson

Les Filles du Soleil è il secondo lungometraggio della regista francese Eva Husson, che ha esordito nel 2015 con Bang Gang. Il film, selezionato in concorso a Cannes 2018, sembra realizzato esattamente per i “tempi che corrono”, per l’era del Time’s Up e della rivincita femminile sulla scena mondiale.

In Kurdistan, in una zona di guerra non meglio identificata, Bahar, comandante del battaglione “Les Filles du Soleil”, si sta preparando a sferrare un attacco che dovrebbe liberare la sua città natale dalle mani degli estremisti, qui, la donna spera di ritrovare suo figlio che è tenuto in ostaggio. Una giornalista francese, Mathilde, arriva a coprire l’offensiva e testimonia la storia di questi eccezionali guerrieri. Dal momento che le loro vite sono state stravolte, hanno combattuto tutte per la stessa causa: Donne, Vita, Libertà.

Le combattenti curde, diventate il simbolo della resistenza e l’aspetto più “gradevole” di un conflitto sanguinoso, sono le protagoniste di un film che, pur con le migliori intenzioni, banalizza il carattere la grinta e la forza di queste stesse donne, il loro contributo pratico e morale alla guerra, ma anche alla percezione del valore della donna e alla libertà, a cui queste donne aspirano.

La scelta della Husson è quella di concentrare la maggior parte del racconto sui flashback. In passato le donne guerriere erano state schiave sessuali, abusate e maltrattate. Concentrando l’attenzione sulla parte della loro vita in cui le protagoniste sono state vittime, rispetto al presente in cui sono artefici della loro storia, sembra che la regista abbia fatto regredire la ribellione allo status quo di Bahar e compagnia. Il suo occhio continua a vederle come vittime e questo affossa il vitalismo che in realtà queste eroine esprimono.

Questa scelta si accompagna a una serie di ingenuità in fase di scrittura, come il parallelo tra la reporter e la comandante, tra una donna che combatte e rischia la vita come unica soluzione per andare avanti, e un’altra che volontariamente sceglie la guerra e il suo racconto.

Ash Is Purest White: recensione del film di Jia Zhang-Ke

A tre anni da Al di là delle montagne, Jia Zhang-Ke torna nel concorso di Cannes, edizione 2018, con Ash Is Purest White, una specie di epopea intima attraverso la Cina degli ultimi 20 anni.

Ash Is Purest White, il film

La storia segue la donna di un malvivente che, per amore del suo uomo, sconta cinque anni di prigione al suo posto. Uscita aspettandosi di trovarlo fuori ai cancelli, a braccia aperte, la donna scopre che lui non l’ha affatto aspettata e si mette alla sua ricerca. Da questo punto la storia si snoda in diverse fotografie di momenti ed eventi, che si dilatano nel tempo e che vedono i due incrociarsi più volte.

Mentre su di lei gli anni sembrano trascorrere senza lasciare traccia, lui li subisce nello spirito e nel corpo, diventando alla fine completamente dipendente dalle cure di lei. Il racconto è ambientato nel circolo della jianghu, ovvero quella linea di confine che calca chi opera nella microcriminalità. Il percorso dei due personaggi è speculare e segue l’ascesa della donna così come la caduta dell’uomo. Lei riesce, con la caparbietà tipica del suo sesso, a sopravvivere e a rimanere in piedi, nonostatne l’umiliazione inflittale dall’uomo che una volta amava.

Il confronto trai due rasenta il comico con la donna che si sforza di mantenere il suo contegno e lui che invece appare impotente e muto, di fronte all’incrollabile durezza di quella donna che per lui ha scontato la pena in prigione.

Nonostante l’appartenenza sociale specifica dei personaggi di Jia Zhang-Ke, il regista sembra più interessato allo sviluppo che il Paese ha attraversato dal 2001 al 2018, arco temporale durante cui si svolge la storia.

Nell’affrontare un arco narrativo esteso nel tempo, il regista si lascia andare a lungaggini che annacquano la storia principale, introducendo personaggi superflui, senza riuscire a dare densità al racconto. L’occhio resta sempre lucido e attento ma le forbici, in sala di montaggio, avrebbero potuto lavorare di più.

Cannes 2018: Christopher Nolan sale in cattedra

La star della quinta giornata del Festival di Cannes 2018 è stata Christopher Nolan, il regista britannico che ha presentato la versione restaurata di 2001: Odissea nello Spazio, nell’anno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario dell’uscita al cinema di quello che è considerato il capolavoro di Stanley Kubrick.

Nolan ha raccontato di aver visto per la prima volta il film con suo padre “su uno schermo enorme, in 70 mm, al cinema di Leicester Square a Londra”. Per il piccolo Christopher di sette anni l’esperienza fu “qualcosa di sovrannaturale. Fu come essere trasportato in un viaggio incredibile e sono molto emozionato all’idea di poter donare alle nuove generazioni la possibilità, grazie a questo restauro, di ammirarlo nelle stesse condizioni in cui lo vidi io allora, vivendo la mia stessa emozione primaria.” E continua: “Il viaggio che ho iniziato con 2001 non è ancora concluso. E oggi mi ha portato qui a Cannes”.

Sul suo percorso per diventare regista, Nolan ha raccontato di come il padre gli abbia consigliato di prendere prima una laurea “vera” e poi di dedicarsi al cinema, così da avere un salvagente. “Non lo ringrazierò mai abbastanza, perché grazie a quegli studi ho potuto imparare a muovermi a mio agio nelle strutture letterarie, tra i miti e le storie.” Fedele all’insegnamento di Kubrick, Christopher Nolan crede che il miglior modo per imparare a fare film sia farli.

E proprio lavorando con gli amici e con la 16 mm, il regista ha dato vita a Following, il suo primo film, che girò nel fine settimana, perché per gli altri giorni lui e i suoi amici avevano un altro lavoro. Lavorando con pochi mezzi, Nolan ha così avuto esperienza in ogni campo della realizzazione di un film, per questo si sente di consigliare: “Ai giovani dico di provare ogni aspetto del fare un film, come feci io: luci, inquadrature, suono, montaggio.”

Proprio come Kubrick, anche Nolan si è sempre cimentato con la tecnologia del cinema ed è stato un pioniere dell’IMAX, formato in cui ha girato Dunkirk, film che gli è valsa la sua prima nomination alla migliore regia. “Mi ci sono imbattuto per la prima volta quando ero ragazzo. Pensai che era il futuro del cinema e che sarebbe stato il massimo se quelle immagini avessero potuto sposarsi alla spettacolarità della macchina hollywoodiana.” E così ha cominciato a sperimentare l’IMAX con Il Cavaliere Oscuro, per presentare il Joker. Ma con Dunkirk, spiega Nolan, si è realizzato il suo “sogno da sedicenne”.

E quando si parla di e con Christopher Nolan, non si può andare troppo lontano prima che venga introdotto l’argomento “Batman”. Il regista ha realizzato la trilogia di successo sul personaggio DC Comics e per portare sullo schermo il personaggio in questione ha detto di essersi ispirato al thriller e al noir, genere che più gli è caro. “Batman non ha superpoteri se non la ricchezza, ma la paura e il senso di colpa ne definiscono le caratteristiche da thriller.” Ma per Nolan è il cattivo che mette in luce le doti dell’eroe, e così i suoi tre cattivi permettono al personaggio di strutturarsi al meglio e di diventare leggenda: un mentore che si fa avversario (Batman Begins), un agente del caos come Joker (Il Cavalere Oscuro) e “la mitologia pura e semplice” (Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno).

La proiezione di 2001: Odissea nello Spazio, nella sua versione restaurata, sarà proiettata questa sera, nella sala Debussy del Palais du Cinema alla presenza di Christopher Nolan, ma anche a quella di Katharina Kubrick, figlia di Stanley, e di Keir Dullea e Jan Harlan, protagonista e produttore del film.

Il Festival di Cannes 2018 si svolgerà dall’8 al 19 maggio. Segui il nostro speciale.

Mon tissu préféré, recensione del film di Gaya Jiji

Mon tissu préféré, letteralmente “il mio tessuto preferito”, è l’opera prima della regista Gaya Jiji. Presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2018, il film apre una finestra sulla vita e le vicende di una giovane donna durante le prime terrificanti insurrezioni della Primavera Araba in Siria nel 2011.

Nahla (Manal Issa), commessa di un negozio di abbigliamento, vive con sua madre Salwa (Souraya Baghdadi) e le sue sorelle più piccole Myriam (Mariah Tannoury) e Line (Nathalie Issa). Mentre alla radio vengono riportate le crescenti tensioni sociali, Nahla aspetta l’arrivo di un compatriota, trasferitosi negli Stati Uniti e tornato in patria per incontrarla e concludere un matrimonio combinato che le permetterà di lasciare la Siria.

Con una scelta molto interessante, l’esordiente regista decide di parlarci del conflitto siriano e dei suoi primi effetti sulla popolazione pur tenendo sullo sfondo le tensioni belliche. Queste non sono mai le protagoniste del racconto, ma se ne possono udire o vedere solo i non lontani echi. Il nucleo centrale del racconto è tutto dedicato alla giovane protagonista, al suo convivere con il terrore che sempre più si insinua nella sua vita e in quello delle persone a lei vicine. Nahla è combattuta tra il sacrificare sé stessa per unirsi in un matrimonio che potrebbe portarla via da quella realtà così cupa, oppure restare fedele a sé stessa, ai suoi sogni, decidendo di affrontare l’incerto futuro.

Quello della Jiji è un film che a suo modo denuncia la condizione di una popolazione, e in particolare i giovani di questa, bloccata in un equilibrio tra vita e morte, tra ordine e caos. La regista cerca di indagare, senza mai giudicare, i comportamenti che ogni personaggio sviluppa in seguito al nascente clima di terrore.

Ciò che frena l’idea del film sono tuttavia una sceneggiatura e un’idea di regia che generano un ritmo incostante, che rende complesso seguire le vicende senza perdersi tra i numerosi personaggi e nei loro intricati rapporti. Con il proseguire della narrazione, e l’addentrarsi sempre più nella vita della giovane protagonista, il senso di fastidio per gli intrecci non riusciti aumenta, portando a distrarsi facilmente. Ancor più grave è il fatto che avvicinandosi alla sua conclusione il film sembra allontanarsi fin troppo dalle sue intenzioni iniziali, sprecando l’occasione di fornire un interessante punto di vista e riducendosi ad essere un dramma dai risvolti poco incisivi.

Le livre d’image: recensione del film di Jean-Luc Godard

Torna in concorso al Festival di Cannes 2018 il celebre autore della Nouvelle Vague, Jean-Luc Godard con il suo nuovo film dal titolo Le livre d’image. Dopo aver vinto il Premio della Giuria al medesimo Festival nel 2014 con Adieu au Langage, Godard prosegue con la sua ricerca sul linguaggio cinematografico, cercando come sempre di stupire per i suoi tentativi di innovazione e allo stesso tempo di fornire uno sguardo nuovo sul mondo e sull’umanità.

Difficile ridurre Le livre d’image ad una trama esplicativa dell’idea dell’autore. Il film non è altro che un costante found footage con immagini, spezzoni di video presi dall’internet o di celebri film del passato. Un libro di immagini, appunto, che tenta attraverso un filo logico di evidenziare la morte del linguaggio, come già teorizzato nel precedente film, e la morte di un’umanità che soccombe sempre più alla guerra e al terrorismo.

È un discorso fortemente politico quello che porta avanti Godard, criticando e domandando in forma retorica dove sia finita l’umanità, in tutte le sue forme. Attacca i testi sacri delle principali religioni, attacca la morte del pensiero, attacca tutto ciò che sta portando sempre più ad una spersonalizzazione dell’essere umano dal suo contesto naturale. Attraverso la giustapposizione di numerose immagini, è il montaggio il vero protagonista, che ci conduce attraverso un percorso criptico che tenta di stimolare riflessioni e fornire domande alle quali non sembra avere risposta neanche l’autore stesso.

Le livre d'image

Le immagini, i suoni, le parole, tutto viene da Godard decontestualizzato per essere riadattato a nuova forma, per ricercare sempre nuovi e infiniti significati al materiale su cui lavora. Egli tenta di dar vita ad una storia globale che possa colpire lo spettatore su più punti facendo risvegliare la sua coscienza.

Nel suo perseguire un linguaggio di questo tipo, così provocatorio così anti narrativo, Godard ottiene però l’effetto di rimaner bloccato nel passato. In un passato in cui il linguaggio da lui inventato poteva essere novità di estrema attrattiva, ma che oggi si rivela essere un modo di comunicare stanco e affatto innovativo. Il messaggio che ne deriva è privato di una reale forza, e sembra in ogni caso aver ben poco da comunicare realmente.

Il risultato finale di questo Le livre d’image è così quello di frastornare lo spettatore, di infastidirlo, con la conseguenza che si arriva a chiedersi quale sia il valore, oggi, di un’opera e di un linguaggio di questo tipo. Il nuovo film di Godard appare così come un’opera dall’indiscussa complessità di ideazione e realizzazione, ma che suscita nello spettatore numerose perplessità.

Cannes 2018: Michael B. Jordan e Michael Shannon presentano Fahrenheit 451

Michael B. Jordan e Michael Shannon, accompagnati da Sofia Boutella (La Mummia), hanno partecipato al photocall di Fahrenheit 451, evento speciale Proiezioni di mezzanotte al Festival di Cannes 2018 e trasmesso sulla HBO il 19 maggio prossimo.Il film, produzione televisiva destinato alla diffusione tv, sulla HBO appunto, è stato ammesso alla proiezione e presentazione sulla croisette, nonostante le chiare posizioni anti Netflix della direzione artistica.

Guarda il trailer di Fahrenheit 451

Si tratta della seconda trasposizione cinematografica del grande classico della letteratura sci-fi, dopo Fahrenheit 451 di Francois Truffaut (uscito nel 1966). Stavolta alla regia del film c’è Ramin Bahrani, acclamato autore di 99 Homes e At Any Price.

Il Festival di Cannes 2018 si svolgerà dall’8 al 19 maggio. Segui il nostro speciale.

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