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Venezia 73: Nocturnal Animals recensione del film di Tom Ford

animali notturni

Dopo l’acclamata opera prima A Single Man – film presentato a Venezia nel 2009 e che ha fruttato a Colin Firth la Coppa Volpi e una nomination Oscar nello stesso anno – , Tom Ford fa il suo trionfale ritorno in laguna con Nocturnal Animals.

Tratto dal romanzo di Austin Wright dal titolo Tony & Susan, il film racconta la storia di una donna, Susan, interpretata da Amy Adams, incastrata in una relazione sentimentale con un uomo infedele e assente, costretta ad una vita fin troppo ordinaria ed insoddisfacente. Un giorno però Susan riceve il manoscritto di un romanzo che porta la firma di Walker (Jake Gyllenhaal), sua ex fiamma al college nonché suo ex marito. Attraverso quelle pagine e grazie all’angosciante storia dei protagonisti del romanzo, Susan si risveglia bruscamente dal suo torpore e capisce di essere in qualche modo ancora legata ai fantasmi del suo passato.

NOCTURNAL ANIMALS

La semplicità della trama potrebbe trarre in inganno eppure in questo film non c’è niente di convenzionale. Quello di Tom Ford è infatti un thriller ansiogeno la cui complessa narrazione si sviluppa in tre direzioni, dando vita a tre storie differenti ma parallele. Attraverso gli occhi di Susan abbiamo infatti accesso alle inquietanti vicende di Tony – ancora Jake Gyllenhaal – un professore universitario che, in viaggio con la moglie (Isla Fisher) e la figlia (Ellie Bamber), si imbatte in un gruppo di malintenzionati in autostrada, andando incontro purtroppo ad un tragico destino. Allo stesso tempo però ripercorriamo, attraverso alcuni flashback, le tappe principali della storia d’amore tra Walker e Susan che ha poi portato quest’ultima tra le braccia di un altro uomo apparentemente perfetto.

NOCTURNAL ANIMALS

Il regista, e anche sceneggiatore in questa occasione, riesce quindi a sostenere perfettamente il peso di questo ingombrante intreccio, presentandoci una storia in cui realtà e finzione si fondono e confondono, dove presente, passato e immaginazione corrono sugli stessi binari. Il thriller in questo caso si trasforma, grazie alla meravigliosa ed intensa Amy Adams – che si vocifera potrebbe essere la candidata perfetta per la Coppa Volpi femminile di quest’anno -, in un vero e proprio dramma in cui le angosce di Susan sembrano respirare all’unisono con quelle di Tony, interpretato da un immenso Jake Gyllenhaal che, dopo la deludente prova di Everest, film d’apertura della scorsa edizione del festival, torna a brillare con un impegnativo duplice ruolo.

Ma quello che incanta e sbalordisce di Nocturnal Animals è l’eleganza e l’estetica così lineare di Tom Ford che fonde i tre piani narrativi con l’ausilio a volte di pochi semplici elementi riuscendo a creare una connessione spazio temporale tra le storie. In un meraviglioso crescendo, il film si conclude con un finale all’apparenza scontato ma bensì aperto a molteplici interpretazioni e che, in linea con il clima d’incertezza caratteristico della storia, lascia lo spettatore con mille domande e solo una manciata di risposte.

 
 

Rogue One A Star Wars Story: la linea di toys in stop-motion

Guarda il promo ufficiale in stop-motion della nuova linea di toy di Rogue One A Star Wars Story, l’atteso primo spin-off dell’estensione dell’universo di Star Wars targato Walt Disney.

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Rogue One A Star Wars Story: Darth Vader nel nuovo trailer ufficiale

Diretto da Gareth Edwards su una sceneggiatura di Gary Whitta e Chris Weitz, Rogue One a Star Wars Story è un film prequel ambientato negli anni tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova Speranza. L’uscita in Italia è prevista per il 14 dicembre 2016. Nel cast del film Felicity JonesMads Mikkelsen, Rizz AhmedDiego LunaForest Whitaker, Jiang Wen e Ben Mendelsohn. 

Rogue One A Star Wars StoryIl film sarà certamente ambientato durante a “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle pronta per la battaglia.

Fonte: CBM

 
 

Guardians of the Galaxy Vol. 2: James Gunn e lo script Groot Version

Guardians of the Galaxy Vol. 2Mentre cresce l’attesa per l’arrivo del primo trailer di Guardians of the Galaxy Vol. 2, sequel del film di successo targato Marvel Studios, oggi il regista James Gunn ha diffuso via twitter una foto che rivela la Groot Version della sceneggiatura del film. In sostanza è la versione a cui hanno accesso solo Vin Diesel e James Gunn e riguarda principalmente Groot e il suo modo di comunicare che secondo questi ultimi no si limita semplicemente a “Io sono Groot”.

Guardians of the Galaxy Vol. 2: possibili connessioni con Doctor Strange?

I due hanno anche tenuto una sessione di domande e risposta con alcuni fan, dove il regista ha rivela alcuni dettagli sulla storia.

“Il primo film è stato davvero come diventare una famiglia. Questo film invece si concentrerà sull’essere una famiglia. Questo è quello con cui avrete realmente a che fare, ed è quello di cui questo film parla.  Loro sono “la famiglia”, che lo vogliano o no, ma come sapete vogliono anche uccidersi a vicenda ma questo dovrete scoprirlo nel film.”

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Guardians of the Galaxy Vol. 2: sinossi, personaggi e l’identità del padre di Peter Quill

In Guardians of the Galaxy Vol. 2, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e in veste di doppiatori Vin Diesel e Bradley Cooper.

Guardians of the Galaxy Vol. 2

Confermati anche il Collezionista (Benicio Del Toro), Yondu (Michael Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le new entry Pom Klementieff, Kurt Russell, Elizabeth Debicki, Tommy FlanaganChris Sullivan.

Al ritmo di una nuova, fantastica raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), Guardiani della Galassia Vol. 2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill. Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan verranno in aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico Marvel continua ad espandersi.

Il film arriverà al cinema il 5 marzo 2017.

 
 

Venezia 73: Frantz recensione del film di François Ozon

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Dopo CinquePerDue Frammenti di vita amorosa e Potiche La Bella Statuina, François Ozon torna in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con il suo bellissimo Frantz, melodramma che riprende molte tematiche care all’ormai celebre regista francese ma che al tempo stesso si addentra in territori mai esplorati prima, sia da un punto di vista stilistico che narrativo.

Il film è ambientato alla fine della Prima Guera Mondiale, in una piccola cittadina tedesca, e vede protagonista Anna, una giovane donna che ogni giorno si reca in visita alla tomba del fidanzato Frantz, morto al fronte in Francia. Un giorno Anna incontra Adrien, un timido e affascinante francese che, come lei, è andato a raccogliersi sulla tomba dell’amico tedesco. Ben presto tra Anna e Adrien si instaura un forte legame, fino a quando la donna non verrà a conoscenza di un segreto apparentemente inconfessabile.

Quello che François Ozon ci regala con Frantz è una piccola grande opera dalla messinscena impeccabile e dalla struttura lineare ed armonica, con due interpretazioni straordinarie. Il regista e sceneggiatore francese rispolvera tematiche a lui familiari come il lutto, il piacere ambiguo e l’educazione sentimentale, e contemporaneamente ne esplora di nuove, servendosi di un bianco e nero nostalgico e avvolgente che, intervallato da inaspettate e vivaci pennellate di colore, conferisce realismo e veridicità alla storia, ai personaggi e alla pellicola nella sua totalità.

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La menzogna e il perdono sono i due punti cardine di un racconto che si sviluppa come un vero e proprio romanzo di formazione: da un lato seguiamo l’educazione sentimentale della protagonista Anna (una Paula Beer da Coppa Volpi), colta tra i suoi desideri e le sue disillusioni; dall’altro il percorso di espiazione di Adrien (un fragile, sensibile e meraviglioso Pierre Niney), un uomo tormentato dal senso di colpa, la cui ossessione per la figura di Frantz ha avuto effetti deleteri sulla propria esistenza.

Due storie che Ozon mescola per confondere lo spettatore (è come se fosse la stessa sceneggiatura a mentire, al pari dei suoi personaggi) e che non si limita a descrivere soltanto sulla carta, ma che racconta anche attraverso l’occhio della sua macchina da presa, riprendendo i tragitti percorsi dai due protagonisti in modo da elevare l’idea del movimento ad una dimensione concreta e funzionale alla comprensione dei personaggi e dei loro mutamenti interiori.

Frantz è un’opera delicata e mai scontata che sceglie volontariamente di tacere l’emozione travolgente per sostituirla con il coinvolgimento più placido e graduale. François Ozon ci trasporta in un un mondo dove non c’è spazio per i sogni o per l’evasione, ma soltanto per la bugia, sia essa liberatoria, salvatrice o devastante.

 
 

Spider-Man Homecoming: Jon Favreau tornerà nei panni di Happy Hogan

Arriva da Variety la conferma che Jon Favreau tornerà a vestire i panni di Happy Hogan in Spider-Man Homecoming, l’atteso reboot dedicato alle avventure dell’Uomo Ragno che avrà come protagonista Tom Holland.

Happy Hogan è l’autista personale di Tony Stark ed è apparso nella saga di Iron Man (i cui primi due film sono stati diretti proprio da Favreau). Ricordiamo che lo stesso Iron Man, ossia Robert Downey Jr., apparirà in Spider-Man Homecoming.

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Marvel: Stan Lee rivela il film che non ha amato

Sinossi: “Un giovane Peter Parker / Spider-Man (Tom Holland), che ha fatto il suo sensazionale debutto in Civil War, comicnia ad esplorare la sua nuova identità nei panni del tessi ragnatele in Spider-Man Homecoming”.

Spider-Man Homecoming: primi possibili dettagli sul Riparatore

Vi ricordiamo tutte le notizie sul Marvel Cinematic Universe le trovate nel nostro canale dedicato ai Marvel Studios.

Spider-Man HomecomingDiretto da Jon Watts, Spider-Man Homecoming vedrà protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà invece Michelle. Al cast si aggiungono Michael KeatonMichael Barbieri, Donald Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael Mando, Bokeem Woodbine, Tyne Daly e Kenneth Choi.

Il film racconterà la storia di un Peter Parker al liceo, dunque sarà un nuovo reboot che arriverà al cinema 7 Luglio 2017. Secondo alcune anticipazioni rivelate da Kevin Feige, nel film dovrebbe apparire Adrian Toomes, noto per essere il cattivo Vulture, villain che ha debuttato nel fumetto del 1963 “The Amazing Spider-Man”#2. Prodotto dai Marvel Studios, il film sarà distribuito da Sony Pictures.

Fonte: CS

 
 

Michelle Williams e Kristen Stewart nel primo trailer di Certain Women

IFC Films ha diffuso il primo trailer ufficiale di Certain Women, film corale visto al Sundance Film Festival e acquistato dalla IFC Films per la distribuzione in USA. Nel film, tra gli altri, ci sono Kristen Stewart, Michelle Williams e Laura Dern.

Ecco il trailer:

Il film racconta la storia di tre donne che si sforzano di costruire la propria vita nel Nord-Ovest degli Stati Uniti. Michelle Williams è una nuova arrivata, madre e moglie, con problemi coniugali. Kristen Stewart interpreta una giovane studentessa di legge che lega con una ragazza di un ranch, interpretata da Lily Gladstone. Laura Dern è un avvocato che si trova a scontrarsi con il sessismo sul lavoro. Le loro storie si intersecano con risultati imprevedibili.

Il film arriverà nei cinema USA il prossimo 14 ottobre ed è diretto da Kelly Reichardt, che ha già lavorato con Michelle Williams in Wendy and Lucy del 2008 e in Meek’s Cutoff del 2010.

Michelle Williams in un musical con Hugh Jackman

Certain Women michelle williams

Fonte: CS

 
 

Pitch Perfect 3: Elizabeth Banks annuncia la nuova regista

Pitch Perfect 3

Risale allo scorso giugno la notizia che Elizabeth Banks non avrebbe diretto Pitch Perfect 3, terzo capitolo della saga musicale con protagoniste Anna Kendrick e Rebel Wilson.

Oggi la stessa Banks, che vedremo prossimamente nei panni di Rita Repulsa nel reboot di Power Rangers, ha annunciato via Instagram chi sarà a dirigere Pitch Perfect 3: si tratta di Trish Sie, che ha debuttato alla regia di un lungometraggio nel 2014 con Step Up All In.

Di seguito l’immagine condivisa dalla Banks:

pitch perfect 3

Pitch Perfect 3: Elizabeth Banks spiega l’abbandono della regia

Anna Kendrick, Brittany Snow e Rebel Wilson torneranno in Pitch Perfect 3. A scrivere la sceneggiatura torna Kay Cannon, sceneggiatrice dei primi due episodi.

Il film originale del 2012, adattato dal libro di Mickey Rapkin Pitch Perfect: The Quest for Collegiate A Cappella Glory, ha incassato 113.000.000 di dollari in tutto il mondo, mentre Pitch Perfect 2 ha più che raddoppiato la cifra incassando ben 286,000,000 dollari in totale. Costato 29 milioni di dollari, il secondo episodio è riuscito a replicare (e a migliorare) il grandissimo successo del suo predecessore, raggiungendo in poco tempo quota 287.5 milioni di dollari in incassi globali.

Grandi aspettative perciò anche da questo futuro film che vede alla produzione, ancora una volta, Paul Brooks per la Gold Circle Entertainment e la Banks e Max Handelman per la Brownstone Productions.

Fonte: CS

 
 

The Bleeder: recensione del film con Liev Schreiber #Venezia73

The Bleeder

Quando si pensa al mito non si immagina quasi mai che dietro ci possa essere una storia vera. E così, in un gioco di rimandi, il mito diventa più vero dell’originale, della persona in carne e ossa a cui il mito si ispira. Come capita a Chuck Wepner, pugile che tutti voi conoscete, anche se non sapete di conoscerlo. The Bleeder racconta proprio l’ascesa, il declino e la redenzione di Wepner, un personaggio fagocitato dalla sua stessa notorietà, dal desiderio di fama e dal narcisismo che lo ha travolto per così tanto tempo durante la sua carriera di pugile professionista.

The Bleeder, il film

Philippe Falardeau ci racconta questa avventura immersa negli anni ’70, attraverso musiche e immagini, ambientazioni volutamente grezze e riprese che emulano la grana e lo stile dei film dell’epoca. Protagonista assoluto del film è Liev Schreiber nei panni di Chuck Wepner: il solido attore ci consegna una personalità delicata e fragile che si lascia travolgere dalle circostanze e allo stesso tempo profondamente incapace di essere all’altezza del suo mondo.

In bilico tra distruzione e fama, Wepner sembra fare tutte le scelte sbagliate fino alla presa di coscienza definitiva che ne segnerà il punto più basso e allo stesso tempo la ripartenza. Stranianti, nel racconto, la presenza di icone pop quali Muhammad Alì e Sylvester Stallone che, interpretati da attori, perdono la loro mitizzazione e smascherano una messa in scena altrimenti perfetta.

the bleeder 2

The Bleeder è un ritratto affettuoso e allo stesso tempo realistico e duro di un personaggio sconosciuto, ma che in fondo tutti abbiamo conosciuto già sul grande schermo: il vero Rocky.

 
 

Venezia 73 – Basta la parola

Venezia 73 – Oggi vi parlo di un film della Settimana Orizzontale degli Autori, una sezione parallela inaugurata quest’anno con lo scopo di dare voce a temi poco trattati dalla volgare, superficiale e sciatta cinematografia popolare che si preoccupa solo di portare pubblico in sala con i bei faccini puliti degli attori hollywoodiani. Si intitola falquiSono giorni che non caco, ed è una produzione franco-canadese, un intenso esperimento di docu-fiction basato sulla tragica vicenda di un giovane e affascinante uomo, direttore di un’affermata testata giornalistica online, che improvvisamente vede la sua vita sconvolta dal dramma di un intestino capriccioso come una starlette degli anni ’50. Già provato dallo stravolgimento dei ritmi della flora batterica nel corso di brevi ma impegnative vacanze, il protagonista – che porta un nome di fantasia, Amedeo Franceschi, ma è sicuramente ispirato alla figura di qualche collega realmente presente qui al Lido – le prova tutte per risolvere la sua situazione, in un emozionante crescendo di tensione drammatica. Dalle supposte al whisky ai clisteri ripieni di Spritz, passando per lo yoga – toccante la scena in cui assume la posizione dello sfintere urticante, con un gran lavoro d’interpretazione sia facciale che mimica – le palle di cannone sparate nello stomaco e l’incontro ravvicinato con Michael Fassbender, senza riuscire a cavare un ragno (né altro) dal buco. Commovente il finale in cui ATTENZIONE SPOILER l’uomo riesce finalmente a risolvere la situazione tra mille effetti pirotecnici sulle note di ‘We are the Champions’. Che poi, bastava dirlo, gli avrei consigliato L’Estate addosso di Muccino, che già a partire dal titolo ispira espletazioni (a vederlo, poi, non ne parliamo).

Comunque, il film è bello perché dà voce a istanze che da ste parti sono comuni, costretti come si è condividere il bagno con altri sessanta coinquilini, a correre da una parte all’altra per non perdere nemmeno un minuto di qualsiasi cazzata ci propini la selezione – ‘ok, parla di rutti acrobatici. Ma se poi è bello? Se poi vince il Leone? Che fai? Non te lo vedi? – alla fine le parti basse vanno in sciopero. Come diceva il saggio: tratta bene il tuo ano e lui tratterà bene te.

Jake GyllenhaalCorollario: qua si continuano a vedere scene spaventose di degrado umano davanti al red carpet. Ieri era per Fassbender. Oggi è per Jake Gyllenhaal. O per Alvaro Vitali, non ho capito bene. Tanto diciamocelo, ognuno che abbia almeno cinquanta like a post su facebook ormai è considerato una star, e ogni scusa è buona per rendersi ridicoli a favore della gente affamosa. Una dormiva direttamente dentro la valigia. Sarà. Io sono vittima di uno strano fenomeno ipnotico, e non je la potrei mai fà. Per me su quel tappeto ci possono passare pure Amy Adams, Charlize Theron, Scarlett Johansson o Salma Hayek. Se l’attesa per vederle supera i cinque minuti mi appaiono automaticamente come quattro cessi a pedali, e perdo interesse. Quando invidio il candore.

(Ang)

Avevo visto in una proiezione casalinga riservata a pochi la pellicola orizzontale di cui parla Ang, per questo motivo oggi ho saltato l’anteprima per trovare il tempo per darme na sistemata (cioè ben 15 minuti), e andare a vedere Nocturnal Animals di Tom Ford. Diciamocelo, so annata pure perché il mio sogno è chiedere al regista, stilista, esteta e talento della moda di firmarmi le occhiaie, e pensavo di farlo in conferenza stampa, mentre tutti fanno domande interessantissime e avvincenti, come ad esempio ‘cosa ne pensi della maternità surrogata’ (n.d.a. chiesto seriamente da Marilena Vinci a Michael Fassbender. CIOE’ tra un boato di donne che gli avrebbero chiesto il numero lei chiede la MATERNITÀ SURROGATA. Brava Vinci, ecco perché ti amiamo, perché prendi l’ormone e lo metti da parte) io volevo alzarmi, con gli occhiali da sole Gucci ovviamente, e dirgli ‘Tom, le cose so due. O me firmi le occhiaie o me spieghi sta cosa dei culi.

Perché cari miei, se non lo sapete quest’anno al lido è l’anno del culo. Di riferimenti anali già vi avevamo raccontato, insomma, parlando del film di Muccino (Gabri, stacce, you are always on my mind), ma anche il film di Ford non scherza proprio. Non mi riesce di farne una recensione cazzona perché la pellicola è davvero molto interessante, a tratti anche commovente. Un super thriller, esteticamente seduttivo e cromaticamente perfetto la cui sceneggiatura è stata scritta dallo stesso Ford, che ti tiene col fiato sospeso fino alla fine.

Quello che stona, ma forse è un omaggio al lido, è la presenza ingombrante e claustrofobica di questi culi, messi così un po’ alla cazza, in ogni dove.

Caro Tom, volevi dirci qualcosa a posteriori?

Non so. Però grazie caro, finalmente me so dimenticata la proiezione di ieri sera del Cristo Ciego, che voglio dire, io al cinema me vedo pure senza colpo ferire i documentari muti sulla storia del cemento, ma sto film m’ha messo un malumore che avrei preso a capocciate il poro Rauco. Vi sintetizzo brevemente la storia.

C’è un ragazzo che è convinto di essere una sorta di reincarnazione di Cristo, tanto da prendere e partire per aiutare un amico d’infanzia fisicamente in difficoltà, certo di poter compiere un miracolo sull’arto menomato dell’amico. Insomma prende e parte a piedi nudi in pellegrinaggio per tutto il deserto del Cile.

Poi non succede un cazzo.

C’è bisogno che commenti?

Piccolo aggiornamento sugli usi e costumi. Tranquilli: passano gli anni, cambiano gestioni, ma gli amici autoctoni so sempre uguali, ce odiano.

Siamo arrivati al lido e già sul vaporetto uno mi ha detto che proprio non ci sopporta, che dipendesse per lui ce menerebbe tutti. Ieri una si è premurata di dirmi che ‘qui fanno la differenziata’. A me lo dici? Che vivo mezzo anno della mia vita in Emilia Romagna, che te mandano Report a casa se cicchi per strada?

Per cui pensavo che ci meritiamo dopo tanti anni un po’ di onestà, per questo vorrei parlare a cuore aperto, e buttare il badge, che mi, che ci distingue così tanto da voi, oltre l’ostacolo.

Amici del lido, è dal 1937 che ci ospitate demmerda. Tirate fuori la dignità e nelle insegne dei vostri locali, fuori dalle vostre case, sui vostri autobus scrivete “Desolati, ce provamo dal 1937 ad abituarci alla vostra presenza, ma ce vié sempre na merda. Questi anni di fallimenti non sono un caso, ma prova del fatto che siamo proprio incapaci. Qualcuno se stava a imparà, ma l’abbiamo mannato a vende vetri di Murano ai turisti. D’altronde, se non se capimo manco tra di noi quanno parlamo, come pretendete che capimo a voi?

(Vì)venezia 73

 
 

Oscar 2017: il premio alla carriera a Jackie Chan

Verrà assegnato a Jackie Chan l’Oscar alla Carriera durante la prossima edizione degli Academy Awards. Ad annunciarlo è stata la presidente dell’Academy, Cheryl Boone, che con Chan ha annunciato anche gli altri personaggi che riceveranno il riconoscimento alla carriera: la montatrice inglese Anne v Coates, il direttore di casting Lynn Stalmaster e il documentarista Frederick Wiseman.

Ecco cosa l’attore, regista ed esperto di arti marziali ha scritto in segno di ringraziamento:

Sono passati 56 anni da quando ho girato il primo film: avevo sei anni e fino ad oggi ho finito per lavorare a oltre 200 film. Vorrei ringraziare con tutto il cuore gli Oscar per avermi assegnato questo premio di incoraggiamento e per aver riconosciuto i miei traguardi nonostante la mia “giovane” età. Sono estremamente onorato di essere il primo cinese nella storia a ricevere questo premio.

Il JC Stunt Team ha sempre avuto un motto: “Non chiediamo perché, lo facciamo e basta o moriamo”. Questo è sempre stato uno dei nostri principi fondamentali, nonché una forma di filosofia di vita che, in qualità di star dei film d’azione, abbiamo molto a cuore. In tutta onestà, girare un film d’azione non è semplice. Per noi è normale ferirci e sanguinare, molti di noi si sono coperti il corpo di ferite, e io non ho fatto eccezione. Ecco perché vorrei condividere questo onore con i miei fratelli del JC Stunt Team che hanno attraversato con me momenti belli e brutti nel corso degli anni. Ci tengo, poi, a condividere questo premio con ogni altro attore di film d’azione in tutto il mondo.

Grazie alla mia famiglia; grazie a ogni persona di talento eccezionale e di grande professionalità con cui ho lavorato su un set; e grazie ai miei partner commerciali che mi hanno supportato continuamente.

In verità mi sono imposto un “piccolo traguardo: spero che questa statuetta dorata non sia la mia ultima. Non credo che gli Oscar abbiano la regola che non puoi vincere un’altra statuetta dopo aver già ricevuto un premio onorario, no?

Approfitto dell’occasione per ringraziare di cuore i miei fan che mi sostengono da sempre. Siete il motivo per cui sono tanto motivato ad andare avanti.

Grazie!

 
 

Venezia 73: Liev Schreiber diventa il vero Rocky Balboa alla Mostra

Liev Schreiber

Liev SchreiberChuck Wepner è il pugile a cui Sylvester Stallone si è ispirato per raccontare la storia di Rocky Balboa nel 1976. La sua storia ce la racconta, al Lido, in occasione della Mostra del Cinema, Liev Schreiber, che in The Bleeder, interpreta il pugile che è stato quasi campione del mondo dei pesi massimi.

Schreiber, protagonista e produttore del film, ha affidato il copione a Philippe Falardeau, regista canadese di Monsieur Lazhar, che con la sua sensibilità verso i personaggi ha convinto l’attore a sceglierlo. Ma il progetto nasce da una proposta avuta da Naomi Watts, moglie di Schreiber e interprete, nel film, di Linda, la seconda e attuale moglie di Wepner. “Ho amato lo script non solo perché parla di boxe, e io amo questo sport – ha dichiarato Liev – ma perché grazie a questa storia ho conosciuto questo personaggio e ho scoperto come ha affrontato la trappola del narcisismo, dell’apparire a tutti i costi. Per me questa condizione è simbolica anche del lavoro di attore, nell’essere un personaggio famoso.”

Nel film compaiono alcune icone che hanno incrociato la via di Wepner, da Ali a Stallone in persona, che è stato molto collaborativo con il progetto e con l’atore a cui ha raccontato del suo rapporto con il boxeur.

Anche Naomi Watts ha raccontato come è stato per lei interpretare questo ruolo minore, per la storia del film, ma così importante nella vita reale per Chcuck: “Non ho voluto interpretare la moglie di Chuck perché in qualche modo era un ruolo che avevo già interpretato. Inoltre quando sei una coppia nella vita reale tendi sempre un po’ a distrarti. Ho incontrato Linda e abbiamo parlato una sera intera, mi piace molto la sua saggezza e la sua chiarezza nel vedere le cose e ho cominciato a costruirla conoscendola, con il look, con la voce, econ i modi di fare. Lei è una persona piena di vita e per me è stato bello perché ho sempre interpretato personaggi un po’ tetri, donne sull’orlo di una crisi di nervi.”

Questa sera verrà consegnato a Liev Schreiber il Persol Tribute to Visionary Talent Award.

 
 

Spider-Man Homecoming: Spider Man nell’ombra nella nuova foto

Spider-Man: Homecoming

Continuano le riprese di Spider-Man Homecoming, l’annunciato nuovo film Marvel Studios e Sony Pictures, e oggi l’attore Tom Holland ha pubblicato una nuova foto, nel quale possiamo ammirare uno Spider-Man più dark, avvolto nell’ombra:

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Marvel: Stan Lee rivela il film che non ha amato

Sinossi: “Un giovane Peter Parker / Spider-Man (Tom Holland), che ha fatto il suo sensazionale debutto in Civil War, comicnia ad esplorare la sua nuova identità nei panni del tessi ragnatele in Spider-Man Homecoming”.

Spider-Man Homecoming: primi possibili dettagli sul Riparatore

Vi ricordiamo tutte le notizie sul Marvel Cinematic Universe le trovate nel nostro canale dedicato ai Marvel Studios.

Spider-Man HomecomingDiretto da Jon Watts, Spider-Man Homecoming vedrà protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà invece Michelle. Al cast si aggiungono Michael KeatonMichael Barbieri, Donald Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael Mando, Bokeem Woodbine, Tyne Daly e Kenneth Choi.

Il film racconterà la storia di un Peter Parker al liceo, dunque sarà un nuovo reboot che arriverà al cinema 7 Luglio 2017. Secondo alcune anticipazioni rivelate da Kevin Feige, nel film dovrebbe apparire Adrian Toomes, noto per essere il cattivo Vulture, villain che ha debuttato nel fumetto del 1963 “The Amazing Spider-Man”#2. Prodotto dai Marvel Studios, il film sarà distribuito da Sony Pictures.

 
 

Venezia 73 red carpet: Michael Fassbender con Alicia Vikander, Jeremy Renner accompagna Amy Adams

Ecco le foto dei red carpet di Venezia 73. Sul tappeto rosso hanno sfilato i cast di The Light Between Oceans e di Arrival con Michael Fassbender con Alicia Vikander, e Jeremy Renner in compagnia di Amy Adams.

Di seguito gli scatti:

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La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre.Venezia 73

 
 

Venezia 73: American Anarchist recensione del documentario di Charlie Siskel

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Per decenni i più grandi filosofi si sono interrogati sul concetto di responsabiltà. Per Max Weber l’uomo è chiamato a rispondere delle conseguenze delle proprie azioni che hanno un peso sulla vita degli altri esseri umani. Per Hans Jonas il concetto di responsabilità acquista una dimensione nuova data la minaccia incombente del progresso tecnologico sulla vita degli individui.

Lo spirito rivoluzionario di William Powell è il motore di una storia iniziata nel 1970 che continua ad alimentarsi ancora oggi, chiamando perentoriamente in causa quel concetto di responsabilità a cui – nonostante gli anni trascorsi e le parole spese – si fatica ancora a definire con lucida precisione.

La pubblicazione di The Anarchist Cookbook, libro contenente le istruzioni per la fabbricazione di esplosivi che Powell scrisse ormai quarant’anni fa (a soli 19 anni), è al centro del documentario American Anarchist di Charlie Siskel. In un’intervista senza filtri dalla quale emerge una personalità forte che a mano a mano si libera di qualsiasi sovrastruttura esternando così tutta la sua fragilità, lo stesso Powell riflette sulle conseguenze della pubblicazione di una delle più controverse opere mai pubblicate, a metà tra il manifesto rivoluzionario e il più didascalico dei manuali.

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Siskel si serve di una forma stilistica molto classica e sicuramente più congeniale al piccolo schermo (non sorprende, vista l’attiva produzione del regista in ambito televisivo) per ripercorre la vita di Powell, una vita segnata dalla continua associazione del suo “libro maledetto” a decenni di violenza e terrorismo, inclusi episodi di proteste antigovernative e di sparatorie nelle scuole.

Attraverso le dichiarazioni dello stesso Powell (e le numerose immagini di repertorio) entriamo in contatto con l’esperienza di un uomo tormentato alla continua ricerca di un senso per i danni causati da quello che era inizialmente (ed unicamente) nato come atto di protesta contro il coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam, nel clima esaltante della controcultura e degli scontri politici degli anni ’60 e ’70.

Siskel cerca di avvicinarsi a Powell e – di conseguenza – allo spettatore nel modo più limpido e meno contaminato possibile, dipingendo il ritratto di un rivoluzionario pentito che, all’età di 65 anni, si ritrova a dover fare i conti con gli effetti devastanti di una ribellione giovanile che continuano ad intaccare non solo la sua esistenza e le persone che lo circondano, ma anche il suo spirito, in una confessione sorprendentemente sincera che apre le porte a tutta una serie di profonde e sconcertanti riflessioni.

Il documentario/intervista di Siskel ha il grande pregio di soffermarsi su Powell in quanto essere umano, sull’uomo che non riesce a liberarsi del suo passato e che non smette di interrogarsi sull’importanza delle azioni e, soprattutto, sull’impatto che le nostre idee e le nostre parole possono avere sulla vita degli altri.

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Venezia 73: I Called Him Morgan recensione del documentario di Kasper Collin

Dopo il successo di pubblico ottenuto con Janis la scorsa edizione, quest’anno Venezia prova a fare il bis con I Called Him Morgan, un documentario musicale diretto da Kasper Collin sulla vita del famoso jazzista Lee Morgan.

Questo musicista dal talento straordinario – è stato uno dei migliori trombettisti dell’epoca – è morto purtroppo prematuramente, all’età di soli trentatré anni, nel febbraio del 1972 a causa di un colpo di pistola. A mettere fine alla sua breve vita e ad un pezzo di storia del jazz fu la moglie Helen alla quale sono incredibilmente affidate le redini della narrazione. Il documentario di Collin parte infatti da un’intervista fatta da Larry Reni Thomas – famoso scrittore di jazz e speaker radiofonico – alla vedova Morgan che racconta la sua versione della storia e della vita con Lee.

credits: Kasper Collin Produktion AB / Francis Wolff © Mosaic Images LLC
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Kasper Collin Produktion AB / Francis Wolff © Mosaic Images LLC

Nata in un piccolo paesino a sud degli States, Helen cresce in una fattoria e resta incinta a soli tredici anni. Rifiutandosi di crescere il suo primogenito e anche gli altri figli che seguirono, la donna decide di scappare da quel buco polveroso ed isolato e si trasferisce nella caotica New York. Lì nella comunità afroamericana spicca subito tra la folla per il suo abbigliamento eccentrico e poco raffinato ma, grazie alla sua personalità prorompente, si guadagna subito il rispetto e l’amicizia di molte persone del quartiere. La sua casa diventa un vero e proprio porto di mare e, durante una delle sue famose cene, una sera d’inverno, conosce Lee.

I Called Him Morgan

Quello per il musicista non era per niente un periodo felice; nonostante il suo enorme talento, la sua giovane età ed il successo, il musicista era caduto in disgrazia per colpa della droga ed era ormai completamente dipendente dall’eroina, mandando all’aria così il suo lavoro e rovinando alcune delle sue più preziose amicizie. L’incontro tra i due sarà la fortuna di Morgan ma anche l’inizio di una vera e propria crociata per Helen. Nonostante infatti la loro differenza d’età – lei è molto più grande di lui – la loro relazione funziona alla perfezione e il jazzista riesce a rimettersi in carreggiata fin quando però non decide di rivolgere le sue attenzioni ad un’altra donna.

credits: Kasper Collin Produktion AB / Courtesy of the Afro-American Newspaper Archives and Research Center
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Kasper Collin Produktion AB / Courtesy of the Afro-American Newspaper Archives and Research Center

Potrebbe sembrare strano ma questo documentario di musicale ha veramente poco; ambientato tra gli anni cinquanta e settanta, I Called Him Morgan è più che altro la storia di una giovane anima perduta e di una maledetta storia d’amore tra due persone finite insieme un po’ per sbaglio per colpa del fato. Grazie all’intervista registrata su cassetta nel 1996 da Morgan poco prima della morte di Helen, siamo in grado di ricostruire il puzzle della vita di Lee Morgan arricchito anche dalle testimoniante di alcuni dei suoi colleghi ed amici più carini e a meravigliosi filmati di repertorio che ci mostrano uno stralcio del vibrante mondo del jazz di quegli anni: fumosi club notturni, scarpe lucide, capelli impomatati, vestiti da ‘bravi ragazzi’ e fiumi di alcol. Quello di Kasper Collin non è, in sostanza, il semplice ritratto di un artista ma bensì di un uomo perduto, schiavo del successo, un uomo debole che ha distrutto la vita di una donna ed inconsapevolmente anche la propria.

 
 

Jumanji: primo concept ufficiale di Dwayne Johnson

Jumanji

Mentre il casting del remake di Jumanji continua a crescere oggi l’attore protagonista Dwayne Johnson ha diffuso il primo concept art ufficiale del film che lo ritrae nei panni di un esploratore:

Jumanji non sarà un reboot, parola di Dwayne Johnson

Jumanji
Il remake renderà omaggio a Robin Williams

Il film originale del 1995 guadagnò $ 262.700.000 in tutto il mondo al box office, con $ 65.000.000 di budget di produzione. Tra gli attori, oltre al grande Robin Williams, abbiamo avuto il piacere di vedere  Kirsten Dunst (Spider Man, Marie AntoinetteIntervista col vampiro), Bonnie Hunt (Rain Man, Jerry Maguire, Il Miglio Verde) e Bebe Neuwirth (Fame).

jumanji-remake

Il remake di Jumanji uscirà nelle sale americane il 25 dicembre 2016. Ted Field e Mike Weberne saranno i produttori esecutivi. Il film originale era tratto dall’omonimo albo illustrato per bambini scritto da Chris Van Allsburg nel 1981.

Protagonista sarà Dwayne Johnson.

 
 

Uncharted: il film perde la data di uscita, quale futuro?

Uncharted

Arrivano brutte notizie per l’annunciato adattamento cinematografico di Uncharted, il franchise videoludico di successo. Infatti, come apprendiamo da CS la Sony Pictures ha deciso di ritirare la data di uscita impostata precedentemente, ovvero quella del 30 giugno 2017. Al momento dunque il film non ha più una data ufficiale di uscita.

L’ultima aggiornamento era arrivato in precedenza da Joe Carnahan che aveva rivelato di essere al lavoro sullo script ma che avrebbe rinunciato alla regia, per via di impegni già presi.

Uncharted: Joe Carnahan vuole il supporto della Naughty Dog

Al momento dunque il film con ogni probabilità slitterà al 2018, anche se non ci sono conferme e comunicati ufficiali della Sony, dunque non resta che aspettare una comunicazione dello studios.

Vi ricordiamo che gli adattamenti da videogames stanno per tornare al cinema, con l’imminente Assassin’s Creed con Michael Fassbender, l’annunciato reboot di Tomb Raider con Alica Vikander, e l’adattamento di The Division con probabili protagonisti Jessica Chastain e Jake Gyllenhaal.

Joe Carnahan prima anche regista del film ha dovuto rinunciare per gli impegni presi con Bad Boys 3, dunque si occuperà solo di scrivere il film. Il prossimo progetto di Carnahan è, come anticipato, Bad Boys 3, in cui tornano sia Will Smith che Martin Lawrence.

La pellicola si baserà sul primo capitolo del franchise, Uncharted: Drake’s Fortune, incentrato sul cacciatore di tesori Nathan Drake, discendente dell’esploratore Sir Francis Drake, che parte alla ricerca di El Dorado.

 
 

Marvel: Stan Lee rivela il film che non ha amato

In occasione della sua apparizione al Fan Expo in Canada il grande Stan Lee ha rilasciato un’interessante intervista a Comic Book Resources, dove rivela per la prima volta il film che non ha particolarmente amato dei cinecomics tratti dal suo lavoro. Ebbene l’autore ha rivelato che non ha amato affatto la prima trasposizione cinematografica del Dottor Destino interpretato da Julian McMahon nel film del 2005: 

“Ero un po’ deluso dal primo Fantastic 4, perché non mi piaceva come il dottor Destino è stato ritratto in quel film. Ma a parte questo il film è stato grande e gli attori erano tutti fantastici”.

Marvel, Spider-Man Homecoming: prima foto di Marisa Tomei sul set

Lee ha proseguito sostenendo di non avere un film che non ha amato:

“Credo che tutti abbiamo in qualche modo trasferito lo spirito e l’intento originale di tutti i personaggi, e sono felice di come siano stati rappresentatiNessuno di loro mi ha deluso. In realtà, penso che tutti questi film si siano rivelati molto meglio di quanto mi aspettassi..anche i primi film erano molto buoni. Forse sono solo il mio più grande fan.”

In fine Lee commenta la scelta di Zendaya per interpretare Mary Jane Watson: E’ un’idea fantastica, avrei voluto pensarci prima.  non vedo l’ora di vedere quel film, e penso che il pubblico lo amerà.”

Vi ricordiamo tutte le notizie sul Marvel Cinematic Universe le trovate nel nostro canale dedicato ai Marvel Studios.

MarvelDiretto da Jon Watts, Spider-Man Homecoming vedrà protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà invece Michelle. Al cast si aggiungono Michael KeatonMichael Barbieri, Donald Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael Mando, Bokeem Woodbine, Tyne Daly e Kenneth Choi.

Il film racconterà la storia di un Peter Parker al liceo, dunque sarà un nuovo reboot che arriverà al cinema 7 Luglio 2017. Secondo alcune anticipazioni rivelate da Kevin Feige, nel film dovrebbe apparire Adrian Toomes, noto per essere il cattivo Vulture, villain che ha debuttato nel fumetto del 1963 “The Amazing Spider-Man”#2. Prodotto dai Marvel Studios, il film sarà distribuito da Sony Pictures.

 
 

Spider-Man Homecoming: prima foto di Marisa Tomei sul set

Spider-Man Homecoming

Continuano le riprese di Spider-Man Homecoming, l’atteso nuovo reboot targato Marvel/Sony. Ebbene oggi arrivano le prime foto di Marisa Tomei sul set del film, al fianco di Tom Holland. 

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Sinossi: “Un giovane Peter Parker / Spider-Man (Tom Holland), che ha fatto il suo sensazionale debutto in Civil War, comicnia ad esplorare la sua nuova identità nei panni del tessi ragnatele in Spider-Man Homecoming”.

Spider-Man Homecoming: primi possibili dettagli sul Riparatore

Vi ricordiamo tutte le notizie sul Marvel Cinematic Universe le trovate nel nostro canale dedicato ai Marvel Studios.

Spider-Man HomecomingDiretto da Jon Watts, Spider-Man Homecoming vedrà protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà invece Michelle. Al cast si aggiungono Michael KeatonMichael Barbieri, Donald Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael Mando, Bokeem Woodbine, Tyne Daly e Kenneth Choi.

Il film racconterà la storia di un Peter Parker al liceo, dunque sarà un nuovo reboot che arriverà al cinema 7 Luglio 2017. Secondo alcune anticipazioni rivelate da Kevin Feige, nel film dovrebbe apparire Adrian Toomes, noto per essere il cattivo Vulture, villain che ha debuttato nel fumetto del 1963 “The Amazing Spider-Man”#2. Prodotto dai Marvel Studios, il film sarà distribuito da Sony Pictures.

Via Just Jared

 
 

Rogue One A Star Wars Story: nuova foto di Darth Vader

Mentre manca ancora molto al debutto al cinema di Rogue One A Star Wars Story, l’atteso primo spin-off del nuovo corso di Star Wars targato Disney, oggi arriva un nuovo sguardo a Darth Vader. Come molti di voi sapranno il cattivo della saga apparirà nel film che è un prequel della storia originale. La nuova immagine arriva dai toys dedicati al film:

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Rogue One A Star Wars Story: Darth Vader nel nuovo trailer ufficiale

Diretto da Gareth Edwards su una sceneggiatura di Gary Whitta e Chris Weitz, Rogue One a Star Wars Story è un film prequel ambientato negli anni tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova Speranza. L’uscita in Italia è prevista per il 14 dicembre 2016. Nel cast del film Felicity JonesMads Mikkelsen, Rizz AhmedDiego LunaForest Whitaker, Jiang Wen e Ben Mendelsohn. 

Rogue One Il film sarà certamente ambientato durante a “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle pronta per la battaglia.

Fonte: CBM

 
 

Venezia 73: Nocturnal Animals di Tom Ford in concorso

NOCTURNAL ANIMALS

Nocturnal AnimalsTom Ford ha scelto Venezia 73 per il suo secondo, nuovo film da regista. Lo stilista che ha esordito al Lido con A Single Man porta questa volta nella selezione ufficiale Nocturnal Animals, con Amy Adams e Jake Gyllenhaal. Il film è un inquietante thriller romantico, che esplora il sottile confine tra amore e crudeltà, vendetta e redenzione. Susan Morrow, una mercante d’arte di Los Angeles, conduce una vita agiata ma vuota insieme al marito Hutton Morrow. Durante un weekend, mentre Hutton è via per un viaggio di lavoro, Susan trova un pacco inaspettato nella cassetta delle lettere. È un romanzo intitolato Nocturnal Animals, scritto dal suo ex marito, Edward Sheffield, con cui Susan non ha contatti da anni. Insieme al manoscritto c’è un biglietto di Edward che incoraggia Susan a leggere il libro e a chiamarlo durante la sua visita in città. Sola nel suo letto, di notte, Susan si immerge nella lettura. Il romanzo è dedicato a lei…

Sempre il concorso prevede oggi El Cristo ciego di Christopher Murray, storia di Michael, che è convinto di aver avuto una visione divina nel deserto. I vicini non gli credono e lo considerano folle. Una sera un suo amico d’infanzia subisce un incidente in un lontano villaggio. Michael abbandona ogni cosa per intraprendere a piedi nudi un pellegrinaggio nel deserto con l’intento di guarire l’amico mediante un miracolo: sarà un viaggio che attraverserà la disperazione di una società bisognosa di fede.

Nocturnal Animals: Jake Gyllenhaal e Amy Adams nelle prime foto

Di seguito gli scatti dal Festival:

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La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre.

 
 

L’alba delle morte viventi – Fassbender edition

Shame recensione film

Oggi è il giorno di Michael Fassbender, ovvero il giorno in cui gli ormoni femminili qui al Lido si mescolando all’aria rarefatta della Laguna e provocano reazioni inaspettate e dai risvolti inquietanti. Già dalle prime ore del mattino si raduna attorno al red carpet, come un sabba satanico, una moltitudine indefinita di cosciotti e scollature di varie forme, colore e consistenze. Perché l’età mica conta, anzi. Le più attempate sono anche le più avide, e spesso combattono per un posto in prima fila nel tentativo di accaparrarsi un selfie con l’oggetto del desiderio (e attenzione, non parlo di Fassy in quanto persona, ma proprio del suo oggetto, quello esposto in Shame) da condividere poi su facebook e sul gruppo dell’oratorio di Whatsapp condito di divertenti commenti tipo ‘Un faro nella notte’ o ‘Bevete con misura’.

venezia 73Se provi ad avvicinarti ringhiano, azzannano, sputano, bestemmiano, espletano gas corporali. Qualsiasi cosa pur di non perdere il posto in fila. A mezzogiorno, sotto un sole cocente, sono già svenute e sbavanti che manco i barboni nel sottopasso della stazione Termini, ma si risvegliano in serata ai primi accenni di frescura, con gli occhi iniettati di sangue, all’ora del Red Carpet, quando le speranze di poter annusare l’essenza di Michael rimetteranno in moto il loro cuore e riaccenderanno il loro spirito. Di patata, naturalmente.

Dal canto mio, ho ufficialmente deciso che io st’anno i selfie coi Vip li sfanculo ufficialmente. A Cannes riesci pure pure a fare il cazzone continuando a lavorare. Il corridoio di passaggio dei blasonati minchioni sta vicino alla sala stampa e con un anticipo di un quarto d’ora sulla fine delle conferenze stampa due schiaffi in faccia a Clooney riesci a darli. Qua, è risaputo: o fai i film o ti fai i Vip (o quantomeno speri di farteli). Oppure lavori, magari, che c’è anche quel caso.

Comunque un tentativo di pigliare Fassy alle spalle l’ho fatto. Non al red carpet, per carità di Dio, che non voglio guastare tutto proprio ora che finalmente ho guadagnato un buon rapporto con il sesso femminile. All’uscita della conferenza. Stavo lì di passaggio e, oh, magari ce cascava. Una spruzzata d’essenza di Fassy addosso può sempre fare comodo, aumenta la popolarità e se la voce si espande c’è anche la possibilità che la cameriera del ristorante dove cenerò stasera convinca lo chef a non sostituire lo spezzatino con il Whiskas come al solito. Però niente da fare.

Quel gran cazzone (il doppiosenso è assolutamente voluto) ha concesso tanti autografi ma niente foto. Mo’, sinceramente, per me l’autografo se lo po’ pure tene’. Tanto a spacciare uno scarabocchio per una firma di una star ho imparato a farlo la prima volta che sono sbarcato qui, nel lontano 2006, quando ancora non potevo permettermi un letto e per non dormire in stazione dovetti raccontare al gestore dell’hotel che ero Russell Crowe e stavo ingrassando per interpretare Pozzetto in un biopic. It’s a long way to the top if you wanna rock n’ roll.

Purtroppo per i maschietti presenti, l’euforia generale ha contagiato anche Vì, che infatti, purtroppo, per oggi resta non pervenuta. Scherzo, naturalmente. A lei de ‘ste cazzate non glie ne frega niente e infatti mentre quelle rendono scivoloso il tappeto rosso con la loro bava sta in sala a guardarsi Il Cristo Cieco. Non chiedetemi cosa sia, ma solo il titolo è entusiasmante, perché ricorda tanto ‘Il Cristo Canaro’ di Richard Benson. Già solo per questo, la Coppa Collammare (un celeberrimo premio collaterale indipendente nato durante la conferenza stampa di chiusura delle scorsa Berlinale) per la miglior interpretazione femminile, va a lei.fassbender shame

(Ang)

 
 

La Passione di Cristo: Mel Gibson aggiorna sul sequel

La Passione di Cristo

In un’intervista rilasciata al pastore Greg Laurie, Mel Gibson ha aggiornato circa The Resurrection, annunciato sequel de La Passsione di Cristo, film diretto dall’attore e regista nel 2004.

Gibson ha spiegato: “Ne stiamo parlando. Naturalmente è un progetto molto importante. Sapete, non è La Passione 2, è la Risurrezione. Un soggetto rilevante che deve essere maneggiato con attenzione perché non vogliamo solo un rendering di… insomma, leggetevi quello che è accaduto. Leggerlo, averne effettiva esperienza e comprenderne i significati più profondi è complicato, ma Randall Wallace è all’altezza del compito”.

La Passione di Cristo

L’attore e regista sta lavorando con Randall Wallace (sceneggiatore di Braveheart) alla sceenggiatura. Il film sarà basato sulla Risurrezione e su tutti quegli episodi, riportati anche dai Testi Sacri, che prevedono la presenza di Cristo dopo il prodigio della mattina di Pasqua.

Wallace in particolare guida la facoltà di religione alla Duke University e ha spiegato in un’intervista di essere molto esperto nel tema della Risurrezione: “Ho sempre voluto raccontare questa storia. La Passione è l’inizio, ma c’è molta altra storia da raccontare (…) La comunità evangelica considera The Passion il più grande film Hollywoodiano di sempre, continuano a dirci che un sequel avrebbe ancora più successo.”

La Passione di Cristo: Mel Gibson a lavoro sul sequel

Interpretato da Jim Caviezel, La Passione di Cristo è costato 30 milioni di dollari ed è stato girato a Matera. Distribuito nella primavera del 2004, il film ha portato a casa 612 milioni.

Fonte: CS

 
 

Micheal Fassbender e Alicia Vikander insieme a Venezia 73

The Light Between Oceans

Micheal Fassbender e Alicia Vikander sono tra gli ospiti d’onore di questa giornata del Festival di Venezia 73. Di seguito gli scatti della coppia che ha presentato in concorso al Lido The Light Between Oceans.

Venezia 73: Michael Fassbender e Alicia Vikander presentano The Light Between Oceans

 
 

Venezia 73 foto: Fassbender, Vikander, Adams e Renner al Lido

Venezia 73

Giornata di grandi nomi e grandi film a Venezia 73. Tante le pellicole in concorso e tanti anche le star che hanno prestato le loro facce famose ai flash dei fotografi. Michael Fassbender, Alicia Vikander, Amy Adams e Jeremy Renner sono solo alcuni, i più famosi, degli ospiti di serie A di questa seconda giornata di Festival di Venezia 73.

Di seguito gli scatti:

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La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre.

 
 

Sebastian Stan in Lucky Logan di Steven Soderbergh

sebastian stan

Arriva dall’Hollywood Reporter la notizia che Sebastian Stan (Captain America Civil War) si è unito ufficialmente al cast di Lucky Logan, il ritorno al grande schermo di Steven Soderbergh dopo il successo della serie tv The Knick. Il Soldato d’Inverno dell’Universo Cinematografico Marvel andrà così ad affiancare Daniel Craig, Channing Tatum, Hilary Swank, Katherine Heigl, Adam Driver e Seth MacFarlane.

Il film racconta del piano criminale di due fratelli che dovrebbe concretizzarsi durante una gara del campionato Nascar (l’associazione proprietaria di diversi eventi automobilistici negli Stati Uniti ha già dichiarato il suo sostegno al film). Si tratterebbe di una sorta di Ocean Eleven in salsa South. Il film, le cui riprese dovrebbero iniziare in autunno, sarà prodotto da Mark Johnson, Gregory JacobsReid Carolin.

 

Sebastian Stan e Taissa Farmiga insieme sul set – foto

Tra i prossimi progetti di Sebastian Stan figura We Have Always Lived in the Castle, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Shirley Jackson del 1962. Le riprese del film sono attualmente in corso in Irlanda. È stato inoltre confermato che l’attore tornerà nei panni del Soldato d’Inverno in Avengers Infinity War.

Fonte: CS

 
 

Venezia 73: Amy Adams e Jeremy Renner presentano Arrival

Terzo film in concorso della seconda giornata di Venezia 73 è Arrival (dopo The Light Between Oceans e Les Beux Jours d’Aranjuez ). Il film di Denis Villeneuve, assente al Lido, è stato splendidamente rappresentato in conferenze stampa dai suoi protagonisti: Amy Adams e Jeremy Renner.

Venezia 73: Arrival recensione del film con Amy Adams

“È stata una delle grandi gioie della mia carriera – ha commentato Amy Adams in merito al lavoro con Villeneuve – Denis è un regista concentrato e attento, molto calmo e sereno. Ci ha consentito di girare con pazienza. Non avevo mai lavorato con un regista così paziente”.

Le fa eco il collega Jeremy Renner: “Denis è molto intelligente, non so come faccia a tenere tutto insieme, a essere così equilibrato in tutto quello che gli passa per la testa. Consente a tutti di fare il meglio senza imporre l’eccellenza. Consente a tutti di collaborare ma rimane saldamente al timore dell’opera.”

Arrival racconta di un arrivo, appunto, uno sbarco di alieni sulla Terra che però si risolve in maniera molto insolita, rispetto ai canoni del genere sci-fi. Per Renner il film mostra la meraviglia dell’umanità che riesce, nonostante tutto, a trovare un punto di incontro, un legame nonostante tutto, nel momento più estremo.

Amy Adams, notissima e amata per le sue straordinarie interpretazioni, ci consegna anche in questo film una performance incredibile, ma nonostante la sua familiarità con il grande shcermo e i grandi registi, conferma che il genere della fantascienza non era mai stato, prima d’ora, tra le sue predilezioni. “Non avrei mai pensato di fare un film del genere, per me era una sfida, abbiamo lavorato su di noi ma anche con qualcuno che non esisteva, e Denis è stato bravissimo, è riuscito a creare un rapporto trai personaggi e questo ambiente che in realtà non esiste.” Per quanto riguarda invece l’immedesimazione nel personaggio di Louise, la linguista protagonista, la Adams ha attinto anche dalla sua esperienza personale: “Nelle prime pagine di sceneggiatura c’è questo viaggio nel cuore di una madre, e visto che anche io sono madre, questa vicinanza mi ha aiutata moltissimo. Poi nella seconda parte, in cui si esplora anche il lavoro di Louise, la parte più fantascientifica, ho cercato una connessione con gli alieni, con l’altro.” Mentre sulla scelta che Villeneuve ha fatto, nel volerla nel suo film, Adams ha dichiarato: “Quando mi offrono un ruolo chiedo sempre perché abbiano pensato a me, e se la risposta è perché vogliono qualcuno che possa piacere, dico di no. Denis mi ha detto che gli serviva qualcosa che potesse mostrare cosa pensava il personaggio, e mi ha detto che guardandomi recitare, riuscivo a trasmetterlo.”

Jeremy Renner, noto ai più per la sua pertecipazione al franchise Marvel, non è nuovo a film d’autore di un certo spessore, e aveva già lavorato con Villeneuve, ma in ruoli molto diversi. “Non avevo mai interpretato un personaggio del genere. Per me poteva essere una sfida. Inoltre molto di quello che accade non viene detto ma solo mostrato, perciò avevo l’occaisone di fare il mio lavoro. La parole a volte ci tradiscono, io mando al diavolo alcunconversazioni solo perché uso male una parola. Il linguaggio del corpo invece è inequivocabile.”

Arrival racconta di una linguista e un matematico che vengono coinvolti dal Governo quando un essere non identificato, presumibilmente alieno, compare nell’atmosfera terrestre. Nelle dichiarazioni che Renner ha rilasciato a USA Today, il film è un thriller molto teso e intenso, ma allo stesso tempo tocca corde molto intime. “Se siete genitori vi spezzerà”, ha dichiarato Jeremy Renner.

Denis Villeneuve, reduce da due film acclamati da pubblico e critica, Prisoners e Sicario, arriverà alla Mostra di Venezia in Concorso con Arrival. Nel film protagonisti sono Amy AdamsJeremy RennerForest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Tzi Ma e Mark O’Brien.

 
 

Rogue One A Star Wars Story: Palpatine non apparirà nel film

Come rivelato nell’ultimo trailer, in Rogue One A Star Wars Story ci sarà l’attesissimo ritorno di Darth Vader sul grande schermo. Vista la presenza dell’iconico villain nello spin-off, molti fan hanno cominciato a chiedersi se ci sarà anche spazio per il suo “maestro” Palpatine.

Ospite all’Amsterdam Comic-Con, Ian McDiarmid, storico interprete del personaggio nella saga, ha però specificato che il suo personaggio non ci sarà: “Non sarò presente in quel film, ma mi sembra di capire che Darth Vader potrebbe fare un’apparizione”.

Le dichiarazioni dell’attore le trovate anche nel video di seguito:

Rogue One A Star Wars Story: Darth Vader nel nuovo trailer ufficiale

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Diretto da Gareth Edwards su una sceneggiatura di Gary Whitta e Chris Weitz, Rogue One a Star Wars Story è un film prequel ambientato negli anni tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova Speranza. L’uscita in Italia è prevista per il 14 dicembre 2016. Nel cast del film Felicity JonesMads Mikkelsen, Rizz AhmedDiego LunaForest Whitaker, Jiang Wen e Ben Mendelsohn. 

Rogue One Il film sarà certamente ambientato durante a “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle pronta per la battaglia.

Fonte: CBM

 
 

Venezia 73: La SIAE e le Giornate per Paolo Sorrentino

Paolo Sorrentino

Paolo SorrentinoOspite d’onore della Giornata che la SIAE dedica ai Venice Days, domani venerdì 2 Settembre, sarà il premio Oscar Paolo Sorrentino. Atteso alla Mostra per l’anteprima dei primi due episodi di /*The Young Pope*/, Sorrentino riceverà lo speciale premio /*SIAE per l’innovazione creativa, */in occasione del suo arrivo a Venezia.

A consegnarlo sarà il direttore generale della SIAE, Gaetano Blandini.

Il riconoscimento viene attribuito con la seguente motivazione: “A un autore italiano che nel momento più luminoso della sua crescita artistica, all’indomani del successo mondiale che ha portato /*La Grande Bellezza*/fino al traguardo dell’Oscar, ha saputo rinnovarsi attingendo al suo straordinario patrimonio di creatività per poi sfidare nuove forme espressive e produttive, misurandosi con linguaggi diversi e scommesse internazionali senza venir meno alle sue radici culturali e alla sua originalità espressiva”.

La Società Italiana degli Autori ed Editori è partner qualificante delle Giornate degli Autori sin dalla loro fondazione nel 2004 per l’impegno diretto delle associazioni degli autori cinematografici e televisivi nella politica culturale e nella promozione del cinema di qualità e della creatività. Negli anni, il ruolo di SIAE all’interno della selezione delle Giornate è cresciuto in maniera rilevante, in sintonia con il proprio impegno a favore del cinema italiano.

“Siamo personalmente grati a Paolo Sorrentino – dice Giorgio Gosetti, direttore dei Venice Days – per un’attenzione al nostro lavoro e alla SIAE che, attraverso questo premio, valorizza i protagonisti dell’originalità e del rinnovamento del nostro cinema nel mondo”.

Le Giornate degli AutoriVenice Days, sono una sezione indipendente della 73 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, promossa da ANAC e 100autori. Main Sponsor: Direzione Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, BNL Gruppo BNP Paribas. Creative Partner: Miu Miu. Partner: SIAE, Sub-ti, Premio Lux del Parlamento Europeo. Partner Tecnici: Frame by Frame, I-Club, L’Eco della Stampa, Europa Cinemas, Cinecittà News, Cineurop.

 
 

Moulin Rouge diventerà un musical a teatro

Moulin Rouge!

Moulin Rouge, il film musical diretto da Baz Lurhmann e interpretato da Nicole Kidman e Ewan McGregor, si prepara a sbarcare a teatro.

La Global Creatures si sta occupando della trasposizione teatrale del film del 2001, con John Logan (Il gladiatore, Skyfall) incaricato di scrivere i testi e Alex Timbers che si occuperà invece della regia.

Non è la prima volta che la Global Creatures porta a teatro un’opera di Luhrmann: precedentemente infatti aveva già trasformato Ballroom Gara di ballo (primo film del regista australiano) in una produzione teatrale.

A proposito del progetto, Baz Luhrmann ha dichiarato: “È fantastico sapere che una nuova generazione di artisti talentuosi si occuperà di trasformare Moulin Rouge in qualcosa di nuovo e di restituirlo al suo legittimo habitat, cioè il teatro”.

La trama dello spettacolo sarà per grandi linee identica a quella del film. Il debutto nei teatri e le relative date saranno annunciate prossimamente.

moulin rouge

Moulin Rouge diventerà un musical a teatro

Moulin Rouge! è un film musical del 2001 del regista Baz Luhrmann, ispirato all’opera La traviata di Giuseppe Verdi. La pellicola è considerata atipica nel suo genere perché i brani cantati non sono opere originali, ma rivisitazioni di alcuni dei brani storici della musica pop interpretati dal cast; in particolare i due attori protagonisti Nicole Kidman e Ewan McGregor stupirono il pubblico con le loro doti canore non essendo dei cantanti professionisti.

Fonte: Variety