Fascino britannico, modi da Lord,
occhi grigi e brillanti, barba cortissima e tre pezzi portato con
uno stile che possono vantare in pochi. Con un fisico che farebbe
invidia alle passerelle dell’alta moda, Luke Evans
ha incantato la stampa romana quest’oggi, quando ha raccontato la
sua sul suo primo film da protagonista assoluto,
Dracula
Untold, film che lo vede calarsi nei panni del
leggendario Conte Vlad Tepes L’Impalatore, passato alla storia come
Dracula.
Dracula è stato
interpretato da tantissimi attori nel corso degli ultimi 100 anni
quasi. Hai tenuto conto di questo? Delle cose da emulare e delle
cose da evitare?
LE: “Questo Dracula non ha
nulla a che fare con i Dracula precedenti. E’ stata una cosa
liberatoria perché non ho preso spunto da nessuno dei precedenti
personaggi degli ultimi 85 anni. Questo Dracula è Untold, ovvero
inedito e si riferisce all’origine del personaggio, come nasce
questo vampiro. Nessuno conosce la sua origine, certo qualcuno
conosce il personaggio storico di Vlad l’Impalatore, ma nessuno sa
come è diventato Dracula. Per cui è stato molto interessante andare
a scovare l’uomo dietro al mostro. Il mio Dracula preferito è
probabilmente quello di Gary Oldman, è un Dracula veramente
spaventoso.”
Questo era il primo lungo
di Gary Shore, hai avuto delle perplessità a lavorare con un
regista al primo film?
LE: “Sapevo che era il suo
primo film, ne abbiamo parlato moltissimo, sia su Skype che da
vicino. Ma sapevo che aveva un’idea molto chiara di quello che
voleva fare e questo mi ha dato fiducia. In fondo ne avevo bisogno
anche io, perché questo è il mio primo film da protagonista
assoluto con una Major e avevo necessità di avere fiducia nel
progetto e nel regista. Da questo punto di vista lui è stato molto
bravo; eravamo nella stessa posizione e ci siamo sostenuti e
aiutati, sia sui punti di vista che sui consigli.”
Pensi che per il tuo
personaggio sia più importante e forte il legame con il figlio e
quindi l’amore paterno, oppure il legame romantico con la
moglie?
LE: “Entrambe le relazioni sono
essenziali per costruire un personaggio con cui poi le persone si
potessero relazionare ed entrare in contatto con lui. Servono a
dare un fondo di personalità al personaggio; lei non è presente
solo perché era necessaria la presenza femminile, il bambino invece
è stato davvero bravissimo, è stato eccezionale e mi è riuscito
molto facile volergli bene come ad un figlio.”
La moglie di Vlad gli dice
che il suo più grande pregio è quello di non riuscire a mentire, di
essere un pessimo bugiardo. Qual è il tuo più grande
pregio?
LE: “Sono una persona molto
positiva, molto allegra. Sono grato di tutto ciò che ho avuto nella
mia vita.”

Spesso ti abbiamo visto
recitare in ruoli in costume: è un dettaglio che ti condiziona
nelle scelte dei film da interpretare? Ti piace
particolarmente?
LE: “Il costume è l’ultimo
strato del personaggio. La messa a punto del costume si fa sul set,
poco prima di cominciare. In un film del genere è importantissimo.
Soprattutto in questo film, l’armatura era importantissima, quando
l’ho indossata è stato magnifico, perché tutti mi guardavano come
se potessero vedere il vero Vlad L’Impalatore redivivo. Questa
armatura però era anche molto rigida e dolorosa, non potevo fare
grandi movimenti. Spero quindi che il prossimo film lo interpreterò
in jeans e maglietta.”
Le espressioni di
dolore nell’ultimo combattimento sono quindi
reali?
LE: “Mi hanno messo
nell’armatura e mi hanno detto combatti su questo tappeto di
monetine scivolose. Sono caduto un sacco di volte e ad un certo
punto, parando la spada di Dominic (Cooper, ndr), la sua mi è
andata a finire sull’occhio, e per quella giornata sono tornato a
casa, con un occhio nero. E’ stato davvero scomodo e
doloroso.”
Come è stato lavorare
accanto a Charles Dance, che ha già interpretato il vampiro in
altri film?
LE: “Charles è un attore di
grande peso, è molto alto e la sua statura di attore incredibile è
davvero importante. Porta con sé una grande gravità. Anche la scena
con lui è molto potente, diventa una scena fondamentale proprio per
le dinamiche che vengono messe in campo ai fini della
storia.”
Nel corso degli ultimi
anni c’è la tendenza al cinema di prendere il punto di vista del
cattivo e di andare a scoprire perché lo è
diventato.
LE: “Nessuno nasce cattivo, ma
qualcuno lo può diventare a causa di quello che gli accade, giusto?
Anche Vlad impiega moltissimi anni per diventare poi quello che
sarà il Dracula di Gary Oldman, ma lo diventa con il tempo, non è
cattivo. Anzi è un uomo molto forte, di mente e di corpo, che prova
ad ogni costo a salvare la sua terra e il suo popolo, non nasce
cattivo. A me sembra che questo film offra una percezione diversa
di chi è Dracula e del perché è diventato così.”
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