Non capita certo di rado di sentir
tanti nostalgici spettatori affermare che il cinema non è più
quello di una volta, che di grandi attori come lo furono
Marcello Mastroianni o Clarke
Gable non ce ne siano più. Sembra abbastanza giusto però
dire che così non è, che l’arte cinematografica è più viva che mai,
e che si modifica e si evolve insieme alla società. Sui set nascono
continuamente nuove stelle che emergono per le loro magnifiche
performance. Una delle figure che negli ultimi decenni si è
maggiormente distinta per la sua meticolosa immedesimazione nei
personaggi è proprio
Christian Bale.
Bale è ben noto al
grande pubblico in particolar modo per la dedizione, che si
manifesta spesso in cambiamenti repentini di forma fisica, con cui
affronta i ruoli. Ma la sua attività cinematografica non si limita
certo a questo: dallo psicopatico Patrick Bateman in
American Psycho fino al vicepresidente Dick
Cheney, Christian Bale si è dimostrato un
attore poliedrico e versatile. In onore dei suoi 50
anni non si può che volgere uno sguardo al passato e
ammirare la sua carriera fino a questo momento!
Christian Bale: gli esordi con
L’impero del sole
La prima grande svolta per la
carriera del giovane Bale avviene con
L’impero del sole, diretto da
Steven Spielberg, uscito nelle sale nel 1987.
Qui l’attore dà la sua prima grande dimostrazione di bravura:
all’età di soli tredici anni interpreta il protagonista Jamie,
un giovane inglese residente con la famiglia nella colonia
britannica di Shanghai. Con l’invasione da parte delle truppe
giapponesi durante il secondo conflitto mondiale, Jamie diviene una
vittima degli avvenimenti storici, costretto a vivere in un campo
di prigionia.
Ciò che emoziona maggiormente del
film è proprio la performance del piccolo Bale:
riesce a riportare con grande realismo ogni emozione del
personaggio. Grazie all’interpretazione dell’attore, il pubblico
riesce a percepire al massimo i momenti di disperazione del piccolo
Jamie; un esempio è il momento in cui il giovane viene separato da
Basie, un americano che l’aveva aiutato e tolto dalla strada. Jamie
urla e prega Basie di non abbandonarlo, in un completo stato di
disperazione, causato dal perdere l’unico punto di riferimento
rimastogli.
Ma il piccolo Bale
non porta solo l’angoscia di Jamie sullo schermo, ma anche la sua
tenacia e il suo coraggio. Vediamo il protagonista crescere e
trasformarsi da un damerino ben educato a un giovane disposto a
tutto pur di sopravvivere, scaltro nell’assecondare talvolta i
sorveglianti giapponesi. Questo primo ruolo da protagonista in una
pellicola diretta dal grande regista Steven Spielberg già preludeva per
Bale una splendida carriera cinematografica.
American Psycho e la prima
trasformazione fisica

Il ruolo a cui Christian
Bale deve il suo primo grande successo è quello in
American
Psycho, diretto da Mary Harron e
approdato nei cinema nel 2000. L’attore viene chiamato in questo
thriller psicologico a interpretare un ruolo ben diverso, in un
contesto in cui lui è praticamente un’unica figura solitaria
attorno alla quale girano tutte le vicende del film. Il
protagonista Patrick Bateman, che rappresenta il massimo emblema di
una società ipocrita: un broker di successo e di bell’aspetto che
nasconde una mente oscura. Bale riesce a
rappresentare perfettamente l’essenza narcisistica del personaggio
e il lato nascosto assetato di violenza.
Pochi anni dopo, nel 2004, l’attore
si sottopone alla prima di tante trasformazioni fisiche per cui è
oggi ben noto. Il personaggio che andava a interpretare in
L’uomo senza sonno, Trevor Reznik, non dorme infatti
da più di un anno e mangia a stento; di conseguenza
Bale, per rappresentarlo al meglio, perse più di
25 chili. Il risultato è un protagonista dall’apparenza spettrale,
di grande effetto per il pubblico.
Per quanto fosse già visibile il
talento dell’attore, in questo film Christian Bale
dà prova della dedizione che mette in ogni suo ruolo, arrivando a
spingersi fisicamente al limite pur di far vivere nella maniera più
realistica possibile i suoi personaggi.
Christian Bale come Batman e
l’Oscar di The fighter

Nel 2005 ha inizio un’altra
importante collaborazione con un regista molto acclamato: si tratta
di
Christopher Nolan per il quale
Christian Bale è chiamato a interpretare il
ruolo del noto supereroe DC Batman.
Il primo capitolo della trilogia
arriva nelle sale nel 2005, un anno dopo L’uomo senza
sonno. Ciò significa che, concluse le riprese del film,
Bale deve in pochi mesi metter sù una certa massa
muscolare per poter figurare al meglio come supereroe in
Batman Begins. La collaborazione con Nolan prosegue
poi per altri due film della trilogia di Batman, ovvero
Il cavaliere oscuro nel 2008, il quale valse un
commovente Oscar postumo all’attore
Heath Ledger nei panni di Joker, e
Il cavaliere oscuro – Il ritorno nel 2012.
The
fighter, il primo film del regista David O.
Russel a cui Christian Bale prende parte,
è invece un successo tale da garantirgli il premio Oscar come
migliore attore non protagonista. Qui il suo personaggio è Dicky Eklund, un
ex pugile e allenatore del fratellastro Micky Ward, pugile e
campione nella categoria pesi leggeri. Dicky è una figura molto
complessa: dopo il suo momento di gloria, perde il controllo e
viene trascinato in un vortice di droga e speranze disilluse. Bale
riesce a personificarlo al massimo, sia fisicamente, mettendosi
nuovamente alla prova con un nuovo dimagrimento, sia emotivamente.
L’attore fa emergere il senso di controllo che Dicky ha
inizialmente sul fratellastro, ma rende il pubblico partecipe del
dolore dell’astinenza nel periodo che l’ex pugile passa in prigione
e del suo desiderio di rinascita una volta fuori.
American Hustle e La
grande scommessa: le (quasi) vittorie
Dopo The fighter
nel 2010,
Christian Bale è chiamato a collaborare
nuovamente con David. O. Russel in
American Hustle. Grazie alla sua interpretazione in
questo crime movie, l’attore ottiene una seconda candidatura agli
Oscar come miglior attore protagonista. Nel film, Bale interpreta
Irving Rosenfeld, un truffatore incastrato tra la moglie Rosaline,
la fidanzata e socia Sidney e l’agente del FBI DiMaso. Per entrare
al meglio nel ruolo di Irving, l’attore attua un’altra drastica
trasformazione fisica, ingrassando di circa 20 chili.
Due anni dopo, nel 2016,
Bale è nuovamente candidato per l’ambita
statuetta, stavolta nella categoria miglior attore non
protagonista, per la sua interpretazione del noto economista
Michael Burry in
La grande scommessa, diretto da Adam
McKay. Nel film, incentrato sulla bolla immobiliare e le
complicate frodi attuate dalle agenzie di Wall Street che causarono
la crisi del 2007/8,
Christian Bale riesce a riportare al
meglio un personaggio molto particolare.
Burry, economista geniale con seri
problemi sociali, sembra essere l’unico individuo ad aver previsto
la catastrofe. Bale dà vita a questa figura
riportando da un lato tutta la sua stranezza nei comportamenti e la
sua difficoltà nel comunicare con i suoi investitori, e dall’altro
la totale sicurezza nei suoi calcoli economici. In questo caso,
l’attore si è ritrovato ad interpretare una persona realmente
esistente e questo lo ha portato a raccogliere molte notizie sul
personaggio anche attraverso numerose telefonate e visite fatte al
vero Michael Burry. Da ciò risalta particolarmente la dedizione di
Bale nell’emulare i comportamenti, per quanto
strani, dell’economista nel film.
Vice: la seconda collaborazione con
McKay

La collaborazione con Bale ha
funzionato alla perfezione ne La grande scommessa,
tanto che McKay richiama l’attore come protagonista per il suo
nuovo film nel 2018: si tratta di
Vice – L’uomo nell’ombra. Qui Bale si
ritrova nel ruolo di Dick Cheney, una delle figure più influenti nella
politica americana del periodo compreso tra gli anni ’70 e i primi
2000. Cheney, vicepresidente durante la presidenza di Bush
Jr e l’attacco al World Trade Center, è stato un politico
ambizioso e calcolatore e l’attore riesce a rappresentarne
l’essenza al massimo.
Dal solo aspetto fisico è chiara la
nuova trasformazione messa in atto da Bale: per
interpretare Cheney, l’attore ingrassa di parecchi chili, si rasa i
capelli e schiarisce le sopracciglia. Inoltre, lo stesso
Christian Bale afferma in un’intervista al
Interview magazine di aver dovuto fare molta più ricerca per questo
ruolo più che per qualsiasi altro film. Essendo Cheney una figura
così importante ma allo stesso tempo i cui dettagli privati siano
poco noti, era necessario che Bale desse una
rappresentazione il più fedele possibile con le informazioni
disponibili. E l’attore riesce in questo intento, emulando sia
l’aspetto che il comportamento di Cheney.
La battuta di arresto con
Amsterdam e il MCU
Dopo il grande successo della
trilogia di Batman, Christian Bale inizia una
collaborazione anche con i Marvel Studios: l’attore
interpreta nel MCU Gorr il Macellatore di Dei in
Thor: Love and Thunder. Per quanto la performance di
Bale come temibile cattivo Marvel sia ottima, il film non viene
accolto molto positivamente dalla critica.
Nello stesso anno Bale prende poi
parte ad un’altra pellicola diretta da David O.
Russel: si tratta di Amsterdam.
Il film conta un cast stellare, riunendo insieme in un solo film
Margot Robbie,
John David Washington,
Robert De Niro,
Anya Taylor-Joy,
Rami Malek e
Zoe Saldana, oltre proprio allo stesso
Christian Bale. In Amsterdam
l’attore interpreta Burt Berendsen, un giovane soldato americano
durante la Grande Guerra che durante i combattimenti stringe
un’amicizia con un altro soldato, Harold Woodsman, e un’infermiera
dell’ospedale, Valerie. Dopo aver passato un periodo di
spensieratezza a Amsterdam, i tre si promettono di esserci sempre e
comunque l’uno per l’altra.
In questa pellicola,
Bale fatica ad emergere proprio per la mancanza di
una trama ben strutturata e avvincente. Difatti il film riceve
un’accoglienza negativa sia dal grande pubblico, con degli scarsi
incassi, sia dalla stessa critica, che, con un cast stellare del
genere, aveva sicuramente aspettative più alte.

Christian Bale: un attore a tutto
tondo
Christian Bale si è
affermato fin dalla giovane età come un attore con tanto talento,
ma ciò che lo ha da subito contraddistinto è la completa dedizione
che mette nel suo lavoro, nei suoi personaggi. Ha continuato a
sorprendere il pubblico. Ora non resta che attendere di rivederlo
in
Best of Enemies, di nuovo insieme a
Bradley Cooper dopo American Hustle,
nel thriller The Church of Living Dangerously e
nel film La sposa di
Frankenstein di
Maggie Gyllenhaal. Altri progetti in cui ci si
aspetta che Bale si metta in gioco con la dedizione e il
trasformismo di cui solo lui è capace.
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