Prosegue in maniera piuttosto
criptica il virale di Super 8: mentre da un lato un documento
rimanda a un codice postale americano, dall’altro un
documento svela una strana frase…
Nuovi passi avanti per il virale di Super 8, il misterioso film di
J.J. Abrams il cui teaser è uscito qualche giorno fa.
Se ricordate, era stato scoperto il
sito ScariestThingIEverSaw, che conteneva un conto alla rovescia:
il countdown è terminato ieri sera, e ha fatto sì che una sezione
del sito sbloccasse. Generando la stringa di codice ‘.PRINT
RSCOM8′, si ottiene una stampata con due immagini: una è una pagina
di giornale, con una pubblicità che promuove i lecca lecca Rocket
Poppeteers. All’interno della pubblicità si trova un cupon con un
indirizzo cui spedire la cartolina: rimanda a Minot, in North
Dakota – non lontano dalla base aerea Minot.
Mentre i fan si stanno già attrezando per andare in Nord Dakota
a vedere di che si tratta, l’altra pagina è un estratto di uno
scritto del presidente John F. Kennedy in occasione del trattato di
non proseguimento dei test nucleari stipulato nel 1963. Alcune
parole evidenziate all’interno del documento lasciano emergere la
frase:
no certainty if a live may be after us we go underground
La combinazione corretta della frase sembra essere “No certainty
if alive, may be after us, we go underground”, che dovrebbe essere
una procedura criptata o un avvertimento.
L’episodio finale di The Falcon and the Winter Soldier ha stabilito
che la Contessa Valentina Allegra de Fontaine
giocherà un ruolo importante nell’Universo Cinematografico Marvel in futuro. Anche se le sue
vere motivazioni e intenzioni rimangono ad oggi un mistero, è
possibile ipotizzare in quali film o serie del MCU potrebbe apparire
nuovamente:
Black Widow
La Contessa è una delle
spie più importanti della Marvel Comics, essendo stata un membro di lunga
data dello SHIELDA. Il suo passato renderebbe quindi naturale e
logica una sua apparizione in Black
Widow.
Anche
se la trama del film rimane un mistero (e nonostante gli eventi
saranno ambientati molto prima dei fatti narrati in
The Falcon and the Winter Soldier), La Contessa è
profondamente radicata nello spionaggio internazionale e potrebbe
tranquillamente fare un piccolo cameo nel film. In effetti, è stato
riferito che originariamente avrebbe dovuto debuttare proprio in
Black
Widow, posticipato di oltre un anno rispetto alla sua data
di uscita originale.
Armor Wars
“Le cose stanno per
diventare strane”, dice la Contessa al suo nuovo dipendente,
John Walker, alias U.S. Agent, nell’episodio finale di
The Falcon and the Winter Soldier. Ciò
potrebbe significare tante cose diverse per il futuro della Fase
Quattro, ma una serie in cui La Contessa potrebbe essere coinvolta
è Armor
Wars.
È probabile che questa nuova serie
seguirù la trama dei fumetti in cui si scopre che la tecnologia di
Tony Stark è nelle mani dei supercriminali di tutto il mondo. E se
La Contessa fosse coinvolta nell’instaurazione del conflitto o,
forse, nel tentativo di diffonderlo?
Ironheart
Direttamente collegato alla
serie Armor
Wars, che vedrà protagonista War Machine, è
Ironheart,
che si concentrerà sul giovane supereroe Riri Williams. Sebbene non
facesse parte della trama originale del fumetto (e nemmeno La
Contessa), entrambi probabilmente faranno parte dell’adattamento tv
in modo da aggiornare la trama per il MCU.
Tony
Stark è stato mentore di Riri Williams nei fumetti, ma con la sua
morte nel MCU, Riri potrebbe cadere sotto la
guida di una figura diversa, forse anche La Contessa, che sembra
molto intenzionata a “collezionare” eroi…
Hawkeye
Se La Contessa dovesse
davvero apparire in Black
Widow, è probabile che sarà coinvolta in altre
storie del MCU che trattano di spionaggio,
come la prossima serie Hawkeye.
Sebbene la trama della serie sia ancora avvolta nel mistero, i fan
sanno che coinvolgerà Hailee Steinfeld nei panni di Kate Bishop,
che diventa Occhio di Falco nei fumetti ed è probabile che faccia
lo stesso anche nel MCU.
A
seconda delle ambizioni della Contessa, il suo ruolo in Hawkeye
potrebbe essere consistente o minore. Ha legami con Clint Barton
nei fumetti attraverso lo SHIELD e gli Avengers, ma sembra che il
suo personaggio nel MCU sia un po’ meno eroico di
quanto non lo sia stato nelle prime apparizioni a
fumetti.
World of Wakanda
L’imminente serie World of Wakanda di Ryan Coogler in arrivo su Disney+ è destinata a esplorare il
mondo e la tradizione dell’immaginario paese Marvel. Non è chiaro quali
personaggi o storie presenterà lo show, ma se avrà a che fare con
le Dora Milaje, allora un personaggio come La Contessa avrebbe
senso come possibile antagonista.
I
suoi incontri con i wakandiani nei fumetti sono pochi e distanti
tra loro, ma il MCU ha dimostrato più volte che non
ha paura di interconnettere i suoi personaggi e le storie con il
materiale fumettistico originale.
Moon Knight
Marc Spector, l’uomo che
diventa il supereroe Moon
Knight, ha molto in comune con John Walker. È un ex soldato e
agente della CIA, qualcuno che potrebbe adattarsi al tipo di
persona che la Contessa sta cercando per formare la sua
squadra.
Moon Knight ha trascorso del tempo
con John Walker nei fumetti dedicati ai Vendicatori della Costa
Occidentale alla fine degli anni ’80. Quella squadra includeva
anche Occhio di Falco, un’altra importante spia Marvel, ossia Mockingbird, ma anche
Scarlet Witch e Visione. Il Visione Bianco ha debuttato
originariamente proprio in questa serie. Potrebbe essere che La
Contessa stia assemblando i suoi Vendicatori, usando versioni
inverse dei personaggi classici.
She-Hulk
Un altro Avenger di lunga
data che otterrà la sua serie da solista nel MCU è She-Hulk. Come altre serie e film in arrivo, non si
sa nulla della trama. Ciò lascia molto spazio a eventuali
speculazioni su come la Contessa potrebbe inserirsi nello show.
Se la Contessa sta mettendo insieme
la sua squadra di Vendicatori, Jennifer Walters sarebbe una
candidata ovvia data la sua forza. She-Hulk interpreta un ruolo in
“Secret Invasion”, l’enorme crossover a
fumetti che vede gli Skrull invadere la Terra. Ciò potrebbe
collegare sia lei che La Contessa alla prossima serie in
streaming.
Secret Invasion
Uno dei progetti del
MCU più significativi in arrivo è
Secret
Invasion, che sembra adatter la trama dei fumetti del 2008
in cui gli Skrull iniziano una massiccia invasione della Terra. In
quella run, è stato rivelato che La Contessa è un agente Skrull
sotto mentite spoglie, inviato per spiare Nick Fury e lo SHIELD nel
corso degli anni.
Nick
Fury uccide lo Skrull e in seguito scopre che la vera Contessa è
ancora viva. Lei e altre figure eroiche, tra cui Spider-Woman,
vennero nascoste mentre gli Skrull le impersonavano in preparazione
proprio dell’attacco sulla Terra. La Contessa del MCU potrebbe essere uno Skrull
travestito?
Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli
Shang-Chi
e La Leggenda dei Dieci Anelli potrebbero adattare molte
trame dei fumetti. Tuttavia, le origini del personaggio sembrano
essere al centro di tutto. È possibile che suo padre abbia qualche
connessione con La Contessa, permettendo al personaggio di apparire
così nel film.
Se c’è qualche connessione tra La
Contessa e Power Broker, che sappiamo ora essere Sharon Carter, è
ancora più probabile che Valentina appaia in Shang-Chi, dal momento
che l’eroe ha combattuto contro Power Broker e la sua Corporation
al fianco di Iron Fist in alcune delle sue prime avventure.
Captain America 4
Probabilmente, il progetto
più probabile in cui apparirà la Contessa è
Captain America 4. Il film, che sarà scritto dallo
showrunner di
The Falcon and the Winter Soldier, Malcolm
Spellman, e da uno degli sceneggiatori della serie, Dalan Musson, è
certo che riprenderà i fili narrativi e tematici della serie
Disney+.
Uno di questi è ovviamente legato
alla Contessa, le cui attività sembrano direttamente collegate
all’ascensione di Sam Wilson che diventa Capitan America. Potrebbe
fare la sua grande apparizione nel film ed essere il villain
principale… o forse, chissà, anche un’alleata del nuovo Capitan
America.
Un
futuro film a proposito di una spia che affronta un pazzo diabolico
potrebbe essere una violazione del diritto d’autore del franchise
di James
Bond, l’agente 007. O forse no.
MGM e Danjaq, titolari dei diritti del franchise di James Bond,
hanno presentato la loro causa nel mese di aprile contro la
Universal, sostenendo che lo script di Aaron Berg Section 6
è “un progetto cinematografico, in fase di sviluppo, con un audace,
britannico agente segreto in smoking, ‘al servizio segreto di Sua
Maestà’, ‘con una licenza di uccidere’, e un agente segreto in
missione per salvare l’Inghilterra dalla trama diabolica di un
cattivo megalomane.”
Il che sembrerebbe somigliare a
James Bond, ma la Universal insiste sul fatto che non solo il
prodotto finito non sarebbe un derivato di Bond, ma anche che non
ha nemmeno ancora preso una decisione sull’opportunità di dare il
via libera alla realizzazione dello script di Aaron Berg.
Per ora, Section 6 rimane inedito e la Universal Pictures ha
chiesto ad un giudice di respingere la causa in quanto
“speculazione circa un futuro progetto ipotetico”. Dopo questa richiesta della Universal, Robert Schwartz,
avvocato che rappresenta MGM e Danjaq, ha ribatutto che “Universal
si comporta come se le leggi sulla proprietà intellettuale non si
applicassero all’interno dello studio […] e pensa di poter lavorare
liberamente con materiale di nostra proprietà intellettuale tanto a
lungo quanto desidera” ma che “Danjaq and MGM sono pronti a
fermare tutto questo adesso”.
Guarda tre nuove clip del
film Contagious (titolo originale
Maggie), in cui vediamo Arnold
Schwarzenegger padre premuroso di Abigail
Breslin (Little Miss Sunshine)
che ha contratto un “virus”. Il film uscirà in Italia il 25 giugno,
distribuito da M2 Pictures.
Abigail Breslin
interpreterà una bambina infettata che si sta lentamente
trasformando in una non-morta, il cui padre sarà interpretato
invece da Arnold Schwarzenegger. Il progetto
nasce da uno script realizzato da John Scott. La
regia sarà invece di Henry Hobson,
regista che negli anni passati si era dedicato esclusivamente al
mondo pubblicitario, ora alla prova in un contesto diverso, quello
cinematografico.
Mentre un virus zombie si sta
diffondendo attraverso il paese, una famiglia di campagna aiuta la
propria figlia maggiore a convivere con la sua infezione a e farla
diventare lentamente una mangiatrice di carne zombie.
Guarda tre nuove clip del
film Contagious (titolo originale
Maggie), in cui vediamo Arnold
Schwarzenegger padre premuroso di Abigail
Breslin (Little Miss Sunshine)
che ha contratto un “virus”. Il film uscirà in Italia il 25 giugno,
distribuito da M2 Pictures.
Abigail Breslin
interpreterà una bambina infettata che si sta lentamente
trasformando in una non-morta, il cui padre sarà interpretato
invece da Arnold Schwarzenegger. Il progetto
nasce da uno script realizzato da John Scott. La
regia sarà invece di Henry Hobson,
regista che negli anni passati si era dedicato esclusivamente al
mondo pubblicitario, ora alla prova in un contesto diverso, quello
cinematografico.
Mentre un virus zombie si sta
diffondendo attraverso il paese, una famiglia di campagna aiuta la
propria figlia maggiore a convivere con la sua infezione a e farla
diventare lentamente una mangiatrice di carne zombie.
Ecco il trailer italiano di
Contagious (titolo originale
Maggie), in cui vediamo Arnold
Schwarzenegger padre premuroso di Abigail
Breslin (Little Miss Sunshine) che ha contratto
un “virus”. Il film uscirà in Italia il 25 giugno, distribuito da
M2 Pictures.
Abigail Breslin
interpreterà una bambina infettata che si sta lentamente
trasformando in una non-morta, il cui padre sarà interpretato
invece da Arnold Schwarzenegger. Il progetto
nasce da uno script realizzato da John Scott. La
regia sarà invece di Henry Hobson,
regista che negli anni passati si era dedicato esclusivamente al
mondo pubblicitario, ora alla prova in un contesto diverso, quello
cinematografico.
Mentre un virus zombie si sta
diffondendo attraverso il paese, una famiglia di campagna aiuta la
propria figlia maggiore a convivere con la sua infezione a e farla
diventare lentamente una mangiatrice di carne zombie.
Ecco due nuovi spot in italiano per
Contagious, (titolo originale
Maggie), in cui vediamo Arnold
Schwarzenegger padre premuroso di Abigail
Breslin (Little Miss Sunshine)
che ha contratto un “virus”. Il film uscirà in Italia il 25 giugno,
distribuito da M2 Pictures.
Abigail Breslin
interpreterà una bambina infettata che si sta lentamente
trasformando in una non-morta, il cui padre sarà interpretato
invece da Arnold Schwarzenegger. Il progetto
nasce da uno script realizzato da John Scott. La
regia sarà invece di Henry Hobson,
regista che negli anni passati si era dedicato esclusivamente al
mondo pubblicitario, ora alla prova in un contesto diverso, quello
cinematografico.
Mentre un virus zombie si sta
diffondendo attraverso il paese, una famiglia di campagna aiuta la
propria figlia maggiore a convivere con la sua infezione a e farla
diventare lentamente una mangiatrice di carne zombie.
Conosciuto a livello mondiale per i
suoi ruoli in film d’azione come Terminator,Last Action Hero o Danni collaterali,
l’attore Arnold Schwarzenegger si è cimentato nel
2015 in un progetto per lui inedito. Questo è
Contagious (qui la recensione), film a tema
zombie dove ricopre il ruolo di un protettivo padre. Un ruolo
drammatico attraverso il quale l’attore ha potuto mettere in mostra
nuovi aspetti della sua personalità, lasciandosi scoprire
attraverso un genere che non sembrava potergli appartenere. A
dirigere il film vi è Henry Hobson, noto
principalmente per la regia di alcuni spot pubblicitari e qui al
suo debutto con un lungometraggio.
Il film, scritto da John
Scott 3, era stato inserito nella nota Black
List, contenente le migliori sceneggiature non ancora adattate
per il grande schermo. Per diversi anni si è cercato di fare in
modo che la sua realizzazione avesse luogo, ma nessuno sembrava
pronto ad investire in un film di genere che si concentra più su
aspetti emotivi che non orrorifici. Venuto a conoscenza del
progetto, però, Schwarzenegger accettò tanto di recitarvi quanto di
svolgere il ruolo di produttore. La sua partecipazione ha così
permesso a Contagious di prendere forma.
Come accennato, non si tratta del
solito horror commerciale, bensì di un film psicologico che esplora
le tematiche dell’abbandono, della paura e di cosa si sarebbe
disposti a fare pur di proteggere i propri cari. Un’opera delicata,
resa struggente in particolare dall’interpretazione dei due
protagonisti. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Contagious
Il film è ambientato in un mondo
dove un virus noto come Necroambulist si sta spargendo
rapidamente in ogni dove, colpendo senza distinzioni. Chi contrae
tale virus è condannato lentamente a trasformarsi in creature
simili a zombie, estremamente pericolose. In tale contesto di morte
e distruzione, la società cerca di andare avanti come può, con la
necessità però di sottostare a rigide leggi marziali al fine di
garantire l’incolumità di coloro che non sono ancora stati
infettati. Da questi pochi individui dipende infatti la salvezza
della razza umana. Tra questi vi sono anche Maggie
Vogel e suo padre Wade. Ben presto, però,
anche i loro tentativi di continuare a vivere in tranquillità
crollano inesorabilmente.
Anche Maggie si ritrova ad essere
contagiata dal virus, ed è solo questione di tempo prima che si
trasformi in una creatura terribile, senza ricordi né emozioni. In
attesa di quel momento inevitabile, suo padre decide di prendersi
cura di lei come può, tenendola in casa al riparo da minacce
esterne. Nell’attesa che il peggio avvenga, Wade si trova però
costretto anche a relazionarsi con i pericoli circostanti e con la
situazione pronta a sfuggire in ogni momento proteggere sua figlia
sarà sempre più complesso. Gli servirà tutto il suo amore di padre
per poter fare ciò che deve essere fatto e di più.
Il cast del film
Come anticipato, nel ruolo del
protettivo padre Wade vi è l’attore Arnold
Schwarzenegger. Dopo aver letto la sceneggiatura,
questi si innamorò profondamente della storia raccontata, tanto da
accettare di recitare nel film senza percepire alcun compenso. Si
tratta inoltre del suo primo film a tema zombie, nonché del film
con il budget più basso di tutta la sua carriera. Attratto dal
potenziale drammatico del suo personaggio, Schwarzenegger si
preparò a lungo per cercare di calarsi quanto più possibile nella
mentalità di questi. La sua struggente performance è inoltre stata
indicata come una delle sue più belle degli ultimi anni, facendogli
guadagnare numerosi riconoscimenti.
Accanto a lui, nel ruolo di sua
figlia, avrebbe originariamente dovuto esserci l’attrice Chloe Grace
Moretz. A causa di altri impegni, però, questa fu
costretta a rinunciare al ruolo, andato poi alla candidata
all’Oscar Abigail
Breslin, celebre per il film Little Miss
Sunshine. Per l’attrice è stato particolarmente importante
rendere realistico il processo degenerativo a cui il suo
personaggio va incontro. Oltre a loro nel film si ritrovano anche
gli attori Joely Richardson, nei panni della
matrigna Caroline Vogel, e Aiden Flowers e
Carsen Flowers in quelli dei fratellini più
piccoli Bobby e Molly Vogel. Questi ultimi, entrambi alla loro
prima esperienza cinematografica, vennero scelti proprio in quanto
veri fratelli.
Nel finale del film, Wade conduce
Maggie in un bosco e le mostra un giardino di margherite che fu
piantato da sua madre per lei. È l’unica cosa che Wade può mostrare
a Maggie per cercare di risollevarle l’umore e le giura di non
farla portare via da nessuno: Maggie allora supplica suo padre,
dicendogli che quando sarà il momento di morire vuole che sia lui a
farlo e nessun altro. Ritornati a casa, Wade riceve un’ultima
visita da parte del dottor Vern che consiglia a Wade di usare il
fucile. Ben presto, la ragazza è ormai quasi completamente
trasformata.
Il mattino dopo Wade se ne sta
seduto sulla poltrona armato di fucile, che però è privo della
pallottola. Maggie vede suo padre (che finge di dormire) e si
avvicina chinandosi ad annusarlo. Inaspettatamente, la ragazza lo
bacia sulla fronte e tornando al piano di sopra raggiunge il punto
più alto della casa. Wade si alza dalla poltrona ma prima che possa
raggiungere la figlia, Maggie salta dal tetto mentre i suoi occhi
diventano completamente neri. Nei suoi ultimi istanti di vita,
Maggie ha un flashback della sua infanzia con sua madre ancora
viva, e l’ultimo ricordo che ha è mentre coglie una margherita.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Contagious è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes,
Infinity+, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato
4 gennaio alle ore 21:15 sul canale
Italia 2.
Stati Uniti, un’epidemia oscura e
incurabile sta decimando le grandi città così come i piccoli
centri abitati, trasformando le persone affette in
zombi. Contagious – Epidemia Mortale
racconta una situazione sempre più fuori controllo tanto che le
autorità, in preda alla disperazione, sono costrette a creare
centri di quarantena per provare a contenere il virus.
Centri che vengono riempiti con
facilità grazie a controlli serrati e a una stretta collaborazione
con gli ospedali e i medici. Trasferire i pazienti non è però
altrettanto facile, poiché le misure di detenzione prevedono
l’internamento quando i malati sono ancora lucidi e coscienti.
Contagious – Epidemia Mortale, il film
Nonostante le voci rassicuranti
messe in circolo dal governo, tutti sanno che si tratta di veri e
propri lazzaretti dal quale non si esce più. A leggere la sinossi e
il titolo italiano, sembrerebbe che Contagious –
Epidemia Mortale sia l’ennesimo prodotto horror pieno
zeppo di zombi da cui scappare o da squartare. Henry
Hobson gira invece un’opera infinitamente più delicata e
ricca di sottotesto, che sfrutta l’idea dell’epidemia virale per
raccontare l’intima storia di un padre e una figlia, e del loro
enorme amore reciproco.
Maggie (nome che
ispira anche il titolo originale del film) è una tranquilla
adolescente del Midwest, curiosa del mondo e con sogni comuni a
molti suoi coetanei; Wade è un padre protettivo e
un po’ zotico, ma colmo di affetto incondizionato per la ragazzina
che ha visto crescere e ora ammalarsi. Il loro mondo è ristretto,
inaccessibile dall’esterno, neppure dalla matrigna che, nonostante
lo sforzo, non può comprenderla a fondo e avere gli stessi
sentimenti di un genitore naturale.
Figurarsi le autorità, che hanno
soltanto l’obbligo cieco di seguire le regole e di strappare i
malati alle famiglie per la quarantena. Inizia così un viaggio
doloroso e disperato fatto di menzogne, di scelte fra la vita e la
morte, di fiducia e di tenerezza; un percorso principalmente
metaforico, che attraverso la maschera dell’apocalisse zombie
racconta il dietro le quinte delle malattie terminali, il
destino atroce di un padre costretto a seppellire la figlia con la
facoltà di decidere il come e il quando.
Protagonisti indiscussi di questa
nera traversata gli occhi affranti di Arnold Schwarzenegger, nella loro profondità
vi è tutta la sofferenza e l’impotenza di fronte a qualcosa più
grande dell’uomo stesso. A nulla può uno spirito aggressivo, un
corpo statuario, contro alcune leve universali della nostra
esistenza; è un concetto a cui talvolta non badiamo, ma che
meriterebbe un’attenta riflessione.
Accanto a lui Abigail Breslin, che molti di voi ricorderanno
come la bambina prodigio di Little Miss
Sunshine, lunatica e ottimamente integrata nel suo
ruolo. La splendida fotografia di Lukas Ettlin,
cupa, desaturata, sempre alla ricerca della luce del sole, non
riesce però a coprire tutti i piccoli difetti di un’opera
tutt’altro che perfetta: la sceneggiatura è infatti piena di cliché
melanconici, che istigano al pianto isterico con scarso successo.
Resta un’opera emozionante e opprimente, Pino
Daniele cantava “Ogni scarrafone è bell ‘a mamma
soja” ma non dimentichiamo i padri.
Con la pandemia di
Covid-19 che da diversi mesi infesta la quasi
totalità del pianeta, il film Contagion (qui la recensione) è tornato ad
essere uno dei titoli più popolari del momento. Diretto nel 2011
dal regista premio Oscar Steven
Soderbergh, la pellicola affronta in modo estremamente
realistico il tema della diffusione di un virus, con la conseguente
perdita dell’ordine sociale e la corsa contro il tempo alla ricerca
di un vaccino. Situazioni oggi tristemente all’ordine del giorno e
che ritrovano proprio in questo film numerose somiglianze.
L’idea per la storia nacque da una
discussione avuta dal regista con lo sceneggiatore Scott Z.
Burns, noto per aver collaborato con Soderbergh anche per
Effetti
collaterali e Panama
Papers. I due decisero di lavorare ad un film ispirato ad
epidemie come quella della SARS, verificatasi tra il 2002 e il
2004, e quella influenzale del 2009-2010. Per Contagion, i
due hanno assemblato un cast di grandi nomi hollywoodiani, composto
da Marion Cotillard,
Matt Damon, Laurence Fishburne,
Jude Law, Gwyneth Paltrow,
Kate Winslet
e Bryan
Cranston.
Al momento della sua uscita in sala,
il film si rivelò un grande successo di critica e pubblico.
Presentato fuori concorso alla 68ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, Contagion ottene recensioni
particolarmente positive, dove si elogia la tensione e la trama
solida e intelligente. Allo stesso modo il film ottenne un buon
successo di box office, guadagnando complessivamente circa 136
milioni di dollari a livello globale, a fronte di un budget di soli
60 milioni.
La vicenda ha inizio quando, dopo un
soggiorno a Hong Kong, Beth Emhoff viene
trasportata d’urgenza in ospedale in seguito ad un malore. In breve
tempo, la donna muore a causa di una malattia sconosciuta,
contratta con probabilità durante il suo viaggio all’estero. Il
virus inizia a diffondersi con rapidità nella popolazione locale,
inducendo un’equipe di medici a cercare un vaccino in grado di
sconfiggere il virus denominato MEV-1. Il dottor Ellis
Cheever indaga sui primi casi di contagio, mentre la
dottoressa Leonora Orantes si reca in Cina per
scoprire l’origine della nuova malattia. L’epidemia, intanto,
continua a diffondersi in modo esponenziale e i medici ingaggiano
una lotta contro il tempo per riuscire a salvare quante più persone
possibili, a costo della loro stessa vita.
L’attrice Marion Cotillard si è dichiarata una grande
fan del regista, e saputo del suo nuovo progetto fece di tutto pur
di ottenere una parte in esso. Il suo interesse deriva da una reale
paura per i germi e i virus, che l’ha spinta a voler partecipare ad
un film così scientificamente accurato a riguardo. Per il ruolo
dell’everyman, Soderbergh volle invece Matt Damon, con il quale aveva già lavorato
precedentemente. Questi, dopo aver letto la sceneggiatura, espresse
grande interesse nel ruolo di Mitch Emhoff, da lui poi
interpretato. Ad interpretare il dr. Ellis Cheever è l’attore
Laurence Fishburne. Questi, fortemente voluto
dal regista, decise di prepararsi al ruolo intrattenendo lunghe
conversazioni con il virologo W. Ian Lipkin, grazie a cui apprese
particolari utili alla sua interpretazione.
Di particolare rilievo è anche il
ruolo svolto dall’attore Jude Law, il quale interpreta il
cospirazionista Alan Krumwiede. Law ha raccontato di aver avuto
lunghe conversazioni con il regista riguardo a tale personaggio. Il
suo intento era infatti quello di rappresentare il punto di vista
dello spettatore, il quale avverte il dubbio riguardo a quanto di
vero o falso ci sia nelle affermazioni delle istituzioni. Di
particolare rilievo è anche il ruolo svolto dalla premio Oscar
KateWinslet, nei panni della
dottoressa Erin Mears. Per prepararsi al suo ruolo, l’attrice ha
fatto visita al Centers for Disease Control and Prevention (CDC).
Qui ha avuto modo di consultarsi con esperti del settore, il quale
le hanno raccontato i dettagli del loro lavoro.
Attratto dal concetto di
“trasmissibilità”, Burns propose a Soderbergh di realizzare un film
incentrato su una terribile pandemia. Per potervi riuscire, per i
due era necessario essere il più accurati e realistici possibile
nel trattare tale tema. Si rivolsero dunque ad esperti virologi
come Lawrence Brilliant e W. Ian Lipkin, i quali aiutarono a dare
alla storia una solida base scientifica. Burns decise inoltre di
dare al film una moltitudine di punti di vista, così da poter
inquadrare meglio il fenomeno che gli interessava raccontare. La
comunità scientifica ha poi lodato il film, affermando che questo
tratta in modo particolarmente realistico le varie fasi di
diffusione dei virus e delle ricerche riguardo i vaccini.
Rivista oggi, la pellicola sfoggia
infatti diverse somiglianze con l’attuale pandemia di Covid-19. Il
virus MEV-1, basato in particolar modo sulla SARS, ha in comune con
questo la provenienza di natura animale e l’origine geografica in
Cina. Anche questo va ad attaccare il sistema respiratorio degli
infetti, dando vita a sintomi molto simili, tra cui febbre alta e
tosse. Mentre il Covid si diffonde attraverso la saliva e le
goccioline di respiro, tosse o starnuti, il MEV-1 si può
trasmettere anche attraverso i fomiti. Questi sono oggetti
inanimati che, se contaminati, possono trasferire la malattia a
quanti vi entrano in contatto. Fortunatamente, il Covid ha un tasso
di mortalità particolarmente inferiore a quello del virus del film.
Questo, infatti, causa la morte di circa 26 milioni di persone nel
mondo.
Il film propone inoltre tutte quelle
contromisure oggi tanto diffuse, tra cui il distanziamento sociale,
l’utilizzo di mascherine e la necessità di frequenti lavaggi alle
mani. Allo sceneggiatore non è poi mancata l’occasione di trattare
anche il tema dell’influenza che Internet ha in tale genere di
situazioni. Viene infatti trattato il comportamento spesso poco
etico dei media e il dilagare di fake news spesso
pericolose quanto il virus stesso. Tali somiglianze con l’attuale
situazione mondiale, per quanto possano sembrare frutto di una
preveggenza, sono in realtà lo studio approfondito di situazioni
che, pur con le dovute differenze, tendono a ripresentarsi in
maniera piuttosto simile tra loro.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming
Negli ultimi mesi il film è
diventato uno dei più ricercati e visti in streaming. Per chi
desidera vederlo, o rivederlo, sarà possibile fruirne grazie alla
sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme
oggi disponibili. Contagion è infatti presente su
Tim Vision, Prime Video e Apple TV.
In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo.
In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto di mercoledì 2 ottobre
alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Steven Soderbergh è ufficialmente al lavoro su
un sequel spiriturale di
Contagion, film diretto dal regista premio Oscar nel
2011 e interpretato – tra gli altri – da
Matt Damon,
Kate Winslet e Gwyneth Paltrow. La pellicola, sceneggiata da
Scott Z. Burns, era incentrata su un’epidemia
legata alla diffusione di un virus mortale e sul collasso della
società in seguito alla sua rapida propagazione.
Di recente il film è tornato a far
discutere proprio a causa dell’attuale situazione globale legata al
Covid-19: non solo durante il lockdown dello scorso marzo il film è
stato uno dei più visti sulle varie piattaforme di streaming, ma in
molti hanno riscontrato diversi parallelismi tra ciò che accade
nella pellicola e il modo in cui gli Stati Uniti – e più in
generale il mondo – hanno affrontato quest’anno la pandemia di
Coronavirus.
In una recente intervista durante il
podcast
Happy Sad Confused, Soderbergh ha confermato di essere al
lavoro su un sequel di Contagion. Il regista ha parlato del nuovo
film come una sorta di sequel “filosofico” dell’originale:
il nuovo progetto infatti, che sarà nuovamente scritto da Burns,
non sarà una storia direttamente collegata al primo film o un
prosieguo di quanto visto nel 2011. I due film avranno soltanto una
trama molto simile, ma ci saranno delle sostanziali differenze.
“Ho un progetto in fase di
sviluppo a cui Scott Burns sta lavorando con me, che è una sorta di
sequel filosofico di Contagion, ma in un contesto diverso”, ha
dichiarato il regista. “Li guarderai in un certo senso come se
fossero accoppiati, ma con colori di capelli molto diversi. Scott e
io ne abbiamo parlato: ‘Allora, qual è la prossima iterazione di
una storia tipo Contagion?’. Ci abbiamo lavorato; probabilmente
dovremmo lavorarci ancora un po’.”
Non solo Contagion: pandemia tra cinema e serialità
Le opere di fiction a tema “pandemia
virale” non sono di certo una novità a Hollywood, da titoli più
datati come Virus letale del 1995 con Dustin Hoffman e
Rene Russo a serie tv più recenti come The Strain, creata
da Guillermo del Toro e Chuck Hogan,. In realtà,
vivere una pandemia nella realtà porterà adesso ad un ritratto
molto diverso di come questi tipi di storie. I concetti basati
sulla fantasia, l’immaginazione e la speculazione possono ora
essere radicati nell’esperienza della vita reale, con gli
spettatori che potrebbero iniziare a vedere dei riscontri già in
opere di imminente distribuzione, come la serie The
Stand tratta dal romanzo di Stephen King o, appunto, il
sequel spirituale di
Contagion.
Contagion a pelle
sembrerebbe essere un film come molti altri, un thriller analogo ad
altre opere che hanno parlato di virus, contagio, epidemia.
Tuttavia il Contagion di Steven
Soderbergh è un film che si distacca molto dal costrutto
discorsivo puro del genere, allontanandosene man mano che la
narrazione va avanti, diventando qualcosa di molto più che un
semplice esercizio di forma.
Contagion racconta
con sterilità disarmante le vicissitudine di diversi personaggi che
ruotano intorno ad una società che si trova di fronte un’epidemia
senza precedenti, raccontando tutte le varie figure che si trovano,
per il loro ruolo sociale, coinvolte in prima persona nel
pandemonio generale. Inevitabilmente le relazioni umane diventano
il fulcro centrale del film, di una moralità in bilico di fronte
all’indecifrabile e all’invisibile. I personaggi diventano preda
delle pulsioni più profonde dell’istinto di sopravvivenza, dove
l’ossessione per il contatto e l’interazione diventano il nemico
numero uno da combattere, a colpi di asocialità e isolamento. Come
l’immune Matt
Damon che dopo aver perso la moglie portatrice del
virus, isola se stesso e sua figlia nella speranza di un futuro,
che sembra non esserci. Nella caparbietà e nel dovere troviamo
invece i personaggi di Kate Winslet e Marion Cotillard che rischiano la vita e il
contagio per portare a termine i loro compiti, che hanno ancora una
valenza nel mondo.
In tutto questo colpisce
l’atteggiamento freddo e la capacità di distacco di
Soderbergh di rimanere impassibile, rigorosamente
ancorato al suo sguardo oggettivo, limitandosi a impreziosire il
film di uno stile sterile, meccanico, quasi come se in fondo avesse
paura egli stesso di contrarre il virus e perdere il
controllo. La stessa meccanicità sembra confluire anche nelle
musiche che accompagnano le immagini a tre, quattro passi di
distanza, scandendone solo il ritmo.
In questo contesto la paura diventa
protagonista indiscussa della vita e anche provare sentimenti di
preoccupazione verso i propri cari diventa motivo di rimprovero,
per una società che in momenti così sembra non riuscire ad essere
compassionevole. Nel caos più totale e nella perdita di realtà
l’unico baluardo a cui aggrapparsi sembrerebbe essere quello di un
blogger che placa l’ira delle folle attraverso la rete scoprendosi
poi un affabulatore ingannevole e meschino, come forse internet in
situazioni come queste potrebbe essere. E’ forse una delle tante
facce della paura che emergono dal film? E che dire invece delle
istituzioni che sembrano reagire lentamente al male, è forse dentro
di noi l’antidoto tanto cercato?
Da film freddo e
distaccato, Contagion non sembra voler
rispondere alle domande che pone, né tanto meno il regista sembra
voler prendere posizione di fronte agli eventi che racconta. Si
limita soltanto ad enunciarli servendo solo in ultima istanza,
su un piatto d’argento un accenno di accusa, di posizione, di
constatazione quasi retorica verso il perché e il come, lasciando
sempre alla fredda e cruda realtà dei fatti il compito di
decifrarla.
E’ stato pubblicato il primo trailer
ufficiale di Contagion di Steven Soderbergh. Tra i titoli più
attesi della prossima stagione. Il film ha un incredibile cast che
comprende: Matt Damon, Jude Law, Kate Winslet,Gwyneth Paltrow,
Marion Cotillard, Laurence Fishburne.
Il Film: A prima impressione
sembrerebbe essere un film come molti altri, un thriller analogo ad
altre opere che hanno parlato di virus, contagio, epidemia.
Tuttavia il Contagion di Soderbergh è un film che si distacca molto
dal costrutto discorsivo puro del genere, allontanandosene man mano
che la narrazione va avanti, diventando qualcosa di molto più che
un semplice esercizio di forma.
Racconta con sterilità disarmante
le vicissitudine di diversi personaggi che ruotano intorno ad una
società che si trova di fronte un’epidemia senza precedenti,
raccontando tutte le varie figure che si trovano, per il loro ruolo
sociale, coinvolte in prima persona nel pandemonio generale.
Inevitabilmente le relazioni umane diventano il fulcro centrale del
film, di una moralità in bilico di fronte all’indecifrabile e
all’invisibile. I personaggi diventano preda delle pulsioni più
profonde dell’istinto di sopravvivenza, dove l’ossessione per il
contatto e l’interazione diventano il nemico numero uno da
combattere, a colpi di asocialità e isolamento. Come l’immune Matt
Damon che dopo aver perso la moglie portatrice del virus, isola se
stesso e sua figlia nella speranza di un futuro, che sembra non
esserci. Nella caparbietà e nel dovere troviamo invece i personaggi
di Kate Winslet e Marion Cotillard che rischiano la vita e il
contagio per portare a termine i loro compiti, che hanno ancora una
valenza nel mondo.
In tutto questo colpisce
l’atteggiamento freddo e la capacità di distacco di Soderbergh di
rimanere impassibile, rigorosamente ancorato al suo sguardo
oggettivo, limitandosi a impreziosire il film di uno stile sterile,
meccanico, quasi come se in fondo avesse paura egli stesso di
contrarre il virus e perdere il controllo. La stessa
meccanicità sembra confluire anche nelle musiche che accompagnano
le immagini a tre, quattro passi di distanza, scandendone solo il
ritmo.
In questo contesto la paura diventa
protagonista indiscussa della vita e anche provare sentimenti di
preoccupazione verso i propri cari diventa motivo di rimprovero,
per una società che in momenti così sembra non riuscire ad essere
compassionevole. Nel caos più totale e nella perdita di realtà
l’unico baluardo a cui aggrapparsi sembrerebbe essere quello di un
blogger che placa l’ira delle folle attraverso la rete scoprendosi
poi un affabulatore ingannevole e meschino, come forse internet in
situazioni come queste potrebbe essere. E’ forse una delle tante
facce della paura che emergono dal film? E che dire invece delle
istituzioni che sembrano reagire lentamente al male, è forse dentro
di noi l’antidoto tanto cercato?
Da film freddo e distaccato, la
pellicola non sembra voler rispondere alle domande che pone, nè
tanto meno il regista sembra voler prendere posizione di fronte
agli eventi che racconta. Si limita soltanto ad enunciarli servendo
solo in ultima istanza, su un piatto d’argento un accenno di
accusa, di posizione, di constatazione quasi retorica verso il
perché e il come, lasciando sempre alla fredda e cruda realtà dei
fatti il compito di decifrarla.
L’edizione Dvd: L’edizione che il
25 Gennaio invaderà le videoteche di tutt’Italia è un edizione
sobria, concentrata a torno al film che la mente di Steven
Soderbergh ha partorito, arricchito anche da un’ulteriore
contributo extra: Come un virus cambia il mondo
che aiuta a comprendere i reali cambiamenti che l’avvento di un
nuovo virus sconosciuto può procurare ad sistema equilibrato come
la nostra società moderna.
TITOLO
Contagion
REGIA
Steven Soderbergh
CAST
Matt Damon, Gwyneth Paltrow, Marion
Cotillard, Kate Winslet, Jude Law, Bryan Cranston, Laurence
Fishburne, John Hawkes, Jennifer Ehle, Sanaa Lathan
GENERE
Thriller
ANNO
2011
DURATA
102 minuti circa
VIDEO
16×9 – 1.78:1
AUDIO
Italiano, Inglese, Francese (5.1 Dolby
Digital); Inglese (5.1 Audio Descriptive Service)
SOTTOTITOLI
Francese, OlandeseNon
udenti: Italiano, Inglese
CONTENUTI SPECIALI
COME UN VIRUS CAMBIA IL
MONDO
Trama: Il rischio di una nuova
pandemia su base planetaria allerta i medici del Center for Disease
Control e dell’OMS. Devono isolare velocemente il nuovo virus,
trovare una cura e circoscrivere il contagio iniziato a Hong Kong.
Mentre tentano di limitare i morti, si diffondono notizie false e
incontrollate che alimentano la psicosi collettiva innescando
disordini civili.
I critici sono stati freddi ma
Soderbergh è riuscito a presentare bene l’ondata di panico che
genera la possibilità di un virus. Così ha twittato il critico
Mattia Nicoletti parlando di ‘Contagion’,
Il regista premio
Oscar Robert Zemeckis ha nel corso della sua
carriera realizzato film di vario genere, dal fantascientifico
Ritorno al futuro al
drammatico Forrest Gump, dal
biografico The Walk fino al recente
fantasy Lestreghe.
Ogni suo titolo si è affermato come un’opera di valore, capace di
emozionare grandi e piccoli e proporre riflessioni sui grandi temi
dell’esistenza umana. A tal proposito, uno dei suoi film più
affascinanti da un punto di vista esistenzialista (ma non solo) è
Contact, pellicola del 1997 che presenta
elementi di genere fantascientifico ma che è principalmente il
racconto di un delicato processo di riscoperta della possibile
convivenza di scienza e fede.
Si tratta dell’adattamento
cinematografico dell’omonimo romanzo di Carl
Sagan, in cui si descrive un ipotetico primo contatto tra
umani e alieni e le relative implicazioni etiche e religiose, oltre
a parlare in generale del rapporto fra fede e scienza. È stato
scritto nelle linee generali dallo stesso Sagan e dalla moglie
Ann Druyan e successivamente sceneggiato per il
cinema. La cornice di genere proposta dal racconto si rivelava
dunque solo un pretesto per raccontare di tematiche molto umane e
porle sotto un punto di vista diverso. Elementi questi che hanno
poi trovato spazio nel film di Zemeckis, dalla critica giudicato
come uno dei migliori film di fantascienza di sempre.
Gli appassionati del genere non
devono però aspettarsi un’opera interamente incentrata sul contatto
tra umani e alieni, in quanto come spiegato questo è in realtà in
secondo piano rispetto ad elementi ben più interessanti, per i
quali il film merita di essere visto e ricordato. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Si proporrà poi una breve analisi
del film sulla base dei temi su cui ragiona,
ovvero scienza e fede.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Contact
Protagonista del film è
Ellie Arroway, cresciuta grazie a suo padre con la
passione per le trasmissioni radio, ma senza fede in Dio in seguito
all’improvvisa scomparsa del genitore quando aveva solo 9 anni.
Cresciuta, Ellie matura grandi competenze scientifiche nell’ambito
delle onde radio, tanto da arrivare condurre un importante gruppo
di ricerca. Qualcosa però cambia nella vita di Ellie quando a Porto
Rico incontra lo scrittore Joss Palmer, uomo molto
credente che sta cercando testimonianze sugli indigeni. Nonostante
le loro forti divergenze, tra i due nasce una storia d’amore che,
tuttavia, deve interrompersi quando David Drumlin,
capo di Ellie, le comunica che sono stati tagliati i fondi al suo
progetto.
La scienziata si deve gettare allora
a capofitto nella ricerca di ulteriori finanziamenti, ottenendo il
sì da una commissione scientifica veicolata dal magnate S.
R. Hadden, che le finanzia una nuova ricerca. Finalmente,
dopo moltissimi tentativi, le antenne captano un segnale alquanto
strano, proveniente dallo Spazio, vicino alla stella Vega. Una
prima decodificazione riporta una sequenza di numeri primi, poi un
messaggio video di un discorso di Adolf Hitler del 1936. Dopo aver
lavorato per ore sul filmato, il gruppo di ricerca riesce a
decriptare il vero messaggio che questo possibile contatto alieno
vuole inviare agli esseri umani. La scoperta, naturalmente,
cambierà per sempre la vita di Ellie.
Contact: il cast di attori
Ad interpretare la protagonista,
Ellie Arroway, vi è l’attrice Jodie Foster,
la quale come il suo personaggio è notoriamente atea. Per
prepararsi al ruolo, Foster ha incontrato in diverse occasioni la
dottoressa Jill Tarter, astronoma statunitense
all’epoca a capo del progetto Phoenix dell’istituto SETI. Ad
interpretare Ellie da bambina vi è invece
l’attrice Jena Malone, nota per i suoi ruoli
in Donnie
Darkoe The Neon Demon. Nel ruolo di
Joss Palmer vi è invece Matthew
McConaughey, attore notoriamente di fede cristiana,
come il suo personaggio in questo film. Attratto dal racconto,
McConaughey decise di rinunciare al film The Jackal pur di
recitare invece in Contact.
È poi presente l’attore
David Morse, il quale recita nel ruolo di Ted
Arroway, padre di Ellie, e dell’extraterrestre con il quale la
protagonista stabilisce un contatto alla fine del film. Fanno parte
del film anche gli attori Geoffrey Blake nel ruolo
di Fisher, William Fichtner in quelli di Kent
(ispirato a un vero tecnico SETI non vedente, con cui condivide
anche il nome, Kent Cullers) e Tom Skerritt nei
panni di David Drumlin. Completano poi il cast i candidati
all’Oscar John Hurt nel ruolo di S. R. Hadden e
Angela Bassett
in quelli di Rachel Constantine, ma anche l’attore James
Woods nei panni di Michael Kitz.
Contact: il significato del film tra scienza e
fede
Con Contact si suggerisce
che i conflitti culturali tra religione e scienza potrebbero del
tutto essere annullati da un contatto con forme di vita
extraterrestri. Centrale all’interno del film è infatti il
dibattito riguardo l’esistenza di Dio, con i due protagonisti che
vanno ad incarnare le tesi a favore o contrarie a questa
possibilità. Ellie, segnata dalla scomparsa mai realmente accettata
del padre, per la quale non trova giustificazione divina, si affida
unicamente alla scienza, ovvero a ciò che può essere dimostrato
attraverso fatti concreti. La scoperta di questo possibile contatto
pone però le sue convinzioni in una posizione difficile, in quanto
ora che finalmente sembra raggiungere gli obiettivi di una vita di
lavoro, non sa quanto potervi fare affidamento.
La scoperta di un’entità aliena con
cui si sta stabilendo un contatto è per lei una realtà troppo
grande da accettare come anche da spiegare scientificamente. Un
qualcosa, dunque, che va al di là delle certezze con cui è sempre
cresciuta. Ecco allora che ben presto Ellie si trova ad assumere un
ruolo da lei fino a quel momento ripudiato, ovvero di chi invita ad
avere fede, a credere anche in mancanza di prove tangibili.
Successivamente al suo contatto con gli alieni, infatti, Ellie si
ritrova a non possedere alcuna prova che ciò sia effettivamente
avvenuto. Eppure lei è convinta di non aver sognato nulla di ciò
che ha visto e chiede dunque che le si creda, che si abbia fede in
lei.
Zemeckis ha voluto che il film
rimanesse piuttosto ambiguo riguardo alla realtà degli eventi
mostrati, interessato maggiormente ad indagare attraverso i propri
personaggi le convinzioni opposte che si possono avere sui temi di
fede e scienza. Contact può dunque essere visto prima di
tutto come il viaggio di una donna che, segnata dalla vita, ha
perso interesse verso ogni tipo di spiritualità e ciò che le capita
nel film altro non è che il suo percorso di “guarigione”, alla
riscoperta non di una prevalenza della fede sulla scienza, bensì
sulla possibilità di questi due aspetti di coesistere e dare
equilibrio alla sua vita.
Il trailer di Contact e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Contact grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google
Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 6 ottobre alle ore 21:00
sul canale Iris.
Basato sul romanzo di Carl
Sagan del 1985, il film di fantascienza del 1997
Contact, diretto da Robert
Zemeckis, è interpretato da Jodie Foster e Matthew McConaughey nei panni di due
affascinanti personaggi con credenze del tutto opposte. Quando la
protagonista interpretata dalla Foster cerca infatti di capire se
ci sono altre forme di vita nell’universo, i due devono lottare con
la tensione tra scienza e religione. Sebbene Contact non sia un
film di cui si parla tanto quanto il brillante classico Alien
del 1979, merita di essere visto. Vanta infatti due personaggi
forti, un’ottima premessa e un materiale di partenza molto
interessante. In questo articolo, esploriamo però il suo enigmatico
finale.
La trama di
Contact
Protagonista del film è
Ellie Arroway, cresciuta grazie a suo padre con la
passione per le trasmissioni radio, ma senza fede in Dio in seguito
all’improvvisa scomparsa del genitore quando aveva solo 9 anni.
Cresciuta, Ellie matura grandi competenze scientifiche nell’ambito
delle onde radio, tanto da arrivare condurre un importante gruppo
di ricerca. Qualcosa però cambia nella vita di Ellie quando a Porto
Rico incontra lo scrittore Joss Palmer, uomo molto
credente che sta cercando testimonianze sugli indigeni. Nonostante
le loro forti divergenze, tra i due nasce una storia d’amore che,
tuttavia, deve interrompersi quando David Drumlin,
capo di Ellie, le comunica che sono stati tagliati i fondi al suo
progetto.
La scienziata si deve gettare allora
a capofitto nella ricerca di ulteriori finanziamenti, ottenendo il
sì da una commissione scientifica veicolata dal magnate S.
R. Hadden, che le finanzia una nuova ricerca. Finalmente,
dopo moltissimi tentativi, le antenne captano un segnale alquanto
strano, proveniente dallo Spazio, vicino alla stella Vega. Una
prima decodificazione riporta una sequenza di numeri primi, poi un
messaggio video di un discorso di Adolf Hitler del 1936. Dopo aver
lavorato per ore sul filmato, il gruppo di ricerca riesce a
decriptare il vero messaggio che questo possibile contatto alieno
vuole inviare agli esseri umani. La scoperta, naturalmente,
cambierà per sempre la vita di Ellie.
La spiegazione del finale del film
Ulteriori
analisi del messaggio ricevuto rivelano che questo include anche
oltre 63.000 pagine di dati tecnici criptati.Con
l’aiuto di Hadden, il team decifra questi dati, scoprendo che
contengono i progetti per costruire una macchina progettata per
trasportare un singolo individuo attraverso lo spazio.
La
comunità internazionale collabora alla costruzione della macchina
presso il Kennedy Space Center a Cape Canaveral.
Una commissione viene istituita per selezionare il candidato che
intraprenderà il viaggio.Ellie è
tra i principali candidati, ma durante le audizioni, Palmer Joss
solleva la questione della sua mancanza di fede
religiosa.
Questo
porta la commissione a scegliere David Drumlin, consigliere
scientifico del Presidente, ritenendo che rappresenti meglio
l’umanità.Durante
il primo test della macchina, un terrorista religioso si infiltra
nel sito e detona una bomba, distruggendo la macchina e uccidendo
Drumlin e altri membri del team.Successivamente,
Hadden rivela a Ellie che una seconda macchina è stata costruita in
segreto a Hokkaido, in Giappone.Ellie
viene quindi selezionata come candidata per questo secondo
tentativo.
Equipaggiata
con dispositivi di registrazione, Ellie entra nella capsula della
macchina e viene lanciata in un viaggio attraverso una serie di
wormhole.Durante
il viaggio, osserva meraviglie cosmiche e arriva su un pianeta
sconosciuto.Lì,
incontra un’entità aliena che assume l’aspetto di suo padre,
utilizzando i suoi ricordi per creare un ambiente familiare.L’alieno
spiega che la loro specie ha ricevuto le trasmissioni terrestri e
ha deciso di stabilire un primo contatto, sottolineando che questo
è solo l’inizio di un processo di comunicazione.
Al
ritorno sulla Terra, Ellie scopre che, secondo gli osservatori, la
sua capsula è caduta direttamente nella rete di sicurezza senza mai
lasciare il sito di lancio, e che per loro sono trascorsi solo
pochi secondi.Tuttavia,
Ellie è convinta di aver vissuto un’esperienza di circa 18
ore.Viene
convocata davanti a una commissione d’inchiesta, dove le sue
affermazioni vengono messe in discussione a causa della mancanza di
prove concrete.Ellie
chiede però alla commissione di accettare la sua testimonianza
basandosi sulla fede, parallelo ironico alle discussioni precedenti
con Palmer Joss riguardo alla fede religiosa.
Successivamente,
viene rivelato che la videocamera di Ellie ha effettivamente
registrato 18 ore di statico, un dettaglio che il governo decide di
mantenere segreto.Nonostante
lo scetticismo generale, Ellie può quindi continuare il suo lavoro
con il progetto SETI, sperando in futuri contatti extraterrestri.
Il fatto che Contact non dia risposte semplici è
una buona cosa e rende questo finale decisamente più potente. In
questo caso, alcuni personaggi credono a quanto accaduto e altri
no, e spetta al pubblico scegliere da che parte stare.
Contact esplora dunque temi profondi come la relazione tra
scienza e fede, la ricerca della verità e il desiderio umano di
connessione con l’universo.Il film
invita dunque gli spettatori a riflettere sulla natura della
conoscenza, sulla fede e sul nostro posto nell’universo, lasciando
aperte domande che stimolano la curiosità e l’immaginazione.
Va infatti notato come Ellie per prima si è trovata nella
condizione di dover chiedere ad altri di avere fede in lei per
qualcosa che non potevano vedere, quando invece lei di fede non ne
ha mai avuta fino al finale.
Uscirà il 22 novembre 2018,
distribuito da M2 Pictures, Conta su di
me, il film drammatico diretto da Marc
Rothemund con Elyas M’Barek, Philip Noah
Schwarz, Nadine Wrietz, Uwe Preuss, Karin
Thaler, Lisa Bitter, Lena Meckel.
Cinefilos.it offre la possibilità a pochi
fortunati di vedere il film gratis, in anteprima, in
diverse città d’Italia, il 13 novembre prossimo alle
20.30! Ci sono a disposizione tanti inviti gratuiti
validi per l’ingresso di 2 persone, per ognuna delle città.
Tratto da una bellissima storia
vera, il film racconta l’incontro tra Lenny (Elyas M’Barek), un
trentenne scapestrato che pensa solo a divertirsi, e David (Philip
Noah Schwarz), un ragazzo di 15 anni con una grave malformazione
cardiaca, la cui quotidianità ruota attorno a cliniche e sale
operatorie e la cui aspettativa di vita è incerta. Il papà di Lenny
(Uwe Preuss), famoso cardiologo, costringe il figlio a prendersi
cura di David, suo paziente. Per rendere meno noioso il suo
compito, Lenny decide di far stilare a David una lista di desideri
semplici e a volte folli, che lo aiuterà a realizzare prima che sia
troppo tardi. Tra i due nascerà una bellissima amicizia, intensa e
senza freni, vissuta pienamente in ogni suo singolo momento.
Apple TV+
ha svelato oggi il trailer di Constellation, il
nuovo thriller psicologico composto da otto episodi intepretato da
Noomi Rapace (“Millennium – Uomini che odiano
le donne”, “Non sarai sola”, “Lamb”, “Seven Sisters”) e dal
candidato all’Emmy Jonathan Banks (“Breaking Bad”,
“Better Call Saul”). La serie
Constellation farà il suo debutto su Apple
TV+ il 21 febbraio con i primi tre episodi seguiti da un
episodio a settimana, fino al 27 marzo.
Creata e scritta da Peter
Harness (“Il Wallander”, “The War of the Worlds”),
“Constellation” ha come protagonista Noomi Rapace nel ruolo di Jo,
un’astronauta che torna sulla Terra dopo un disastro nello spazio e
scopre che alcuni pezzi fondamentali della sua vita sembrano essere
scomparsi. La serie è un’avventura spaziale ricca di azione che
esplora i lati più oscuri della psicologia umana e segue la
disperata ricerca di una donna nel tentativo di svelare la verità
sulla storia dei viaggi spaziali e di recuperare tutto ciò che ha
perso.
https://youtu.be/gSFYd6n2fVk
Nel cast della serie figurano anche
James D’Arcy (“Agent Carter”, “Oppenheimer”), Julian Looman (“Emily in Paris”, “Mallorca Crime”), William
Catlett (“A Thousand and One”, “Coppia diabolica”), Barbara Sukowa
(“Passioni violente”, “Hannah Arendt”) e con la partecipazione di
Rosie e Davina Coleman nel ruolo di Alice. Diretta dalla vincitrice
del premio Emmy Michelle MacLaren (“Shining Girls”, “The Morning
Show”, “Breaking Bad”), dal candidato all’Oscar Oliver Hirschbiegel
(“La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler”, “The Experiment –
Cercasi cavie umane”) e dal candidato all’Oscar Joseph Cedar
(“Footnote”, “Our Boys”).
Prodotta da Turbine Studios e Haut
et Court TV, “Constellation” è prodotta esecutivamente da David
Tanner (“Small Axe”), Tracey Scoffield (“Small Axe”), Caroline
Benjo (“No Man’s Land”), Simon Arnal (“No Man’s Land”), Carole
Scotta (“No Man’s Land”) e Justin Thomson (“Liaison”). MacLaren
dirige i primi due episodi ed
è produttrice esecutiva insieme a Rebecca Hobbs
(“Shining Girls”) e al co-produttore esecutivo Jahan Lopes per
conto della MacLaren Entertainment. Harness è produttore esecutivo
attraverso la Haunted Barn Ltd. La serie è stata girata
principalmente in Germania ed è stata prodotta da Daniel Hetzer
(“Monaco – Sull’orlo della guerra”) per Turbine Studios,
Germania.
Apple TV+
ha svelato oggi le prime immagini di
Constellation, un nuovo thriller psicologico
incentrato su una cospirazione e interpretato da Noomi Rapace (“Millennium – Uomini che odiano
le donne”, “Non sarai sola”) e dal candidato all’Emmy
Jonathan Banks (“Breaking Bad”, “Better Call Saul”).
Nel cast della serie, creata e
scritta da Peter Harness (“Il commissario
Wallander”, “The War of the Worlds”, “Doctor Who”), figurano anche James
D’Arcy (“Agent Carter”, “Oppenheimer”), Julian Looman
(“Emily in Paris”, “Mallorca Crime”),
William Catlett (“A Thousand and One”, “Coppia
diabolica”), Barbara Sukowa (“Passioni violente”,
“Hannah Arendt”) e con la partecipazione di Rosie e Davina
Coleman nel ruolo di Alice.
Diretta dalla vincitrice del premio
Emmy Michelle MacLaren (“Shining Girls”, “The
Morning Show”, “Breaking Bad”), dal candidato all’Oscar
Oliver Hirschbiegel (“La caduta – Gli ultimi
giorni di Hitler”, “The Experiment – Cercasi cavie umane”) e dal
candidato all’Oscar Joseph Cedar (“Footnote”, “Our
Boys”).
Constellation: quando esce e dove
vederla in streaming
Constellation
debutterà su Apple
TV+ il 21 febbraio con i primi tre episodi degli otto
totali seguiti da un episodio a settimana, fino al 27 marzo.
Constellation: la trama e il
cast
Constellation è interpretata da
Noomi Rapace nel ruolo di Jo, un’astronauta
che torna sulla Terra dopo un disastro nello spazio e scopre che
alcuni pezzi fondamentali della sua vita sembrano essere scomparsi.
La serie è un’avventura spaziale ricca di azione che esplora i lati
più oscuri della psicologia umana e segue la disperata ricerca di
una donna nel tentativo di svelare la verità sulla storia dei
viaggi spaziali e di recuperare tutto ciò che ha perso. Prodotta da
Turbine Studios e Haut et Court TV, la serie è prodotta
esecutivamente da David Tanner (“Small Axe”), Tracey Scoffield
(“Small Axe”), Caroline Benjo (“No Man’s Land”), Simon Arnal (“No
Man’s Land”), Carole Scotta (“No Man’s Land”) e Justin Thomson
(“Liaison”). MacLaren dirige i primi due episodi e produce
esecutivamente insieme a Rebecca Hobbs (“Shining Girls”) e al
produttore esecutivo Jahan Lopes per la MacLaren Entertainment.
Harness è produttore esecutivo per conto della Haunted Barn Ltd. La
serie è stata girata principalmente in Germania ed è stata prodotta
da Daniel Hetzer (“Monaco – Sull’orlo della guerra”) per Turbine
Studios, Germania.
Apple
TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di
qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento
per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i
tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019,
Apple
TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente
originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in
anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più
velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i
film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati
con 400 vittorie e 1.674 nomination ai premi, tra cui la commedia
pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e lo storico Oscar® come
Miglior film a “CODA”.
Nell’odierno panorama
dello spettacolo che offre un sempre maggior numero di produzioni
che hanno a che fare con realtà alternative,
Constellation,
nuova serie prodotta per Apple TV+,
offre uno sguardo decisamente non preconfezionato sul tema,
prendendosi dei rischi a livello narrativo ed estetico che, seppur
non riuscendo sempre a sviluppare una storia capace di tenere, la
durata delle varie puntate, alla fine tutto sommato pagano.
Constellation, la trama
La vicenda si dipana
intorno al personaggio dell’astronauta Jo (Noomi
Rapace), la quale dopo essere sopravvissuta a una
missione spaziale quasi trasformata in disastro a causa di un
misterioso incidente, torna sulla Terra soltanto per scoprire di
avere grossi problemi a distinguere la realtà dalle proprie
spaventose allucinazioni. A tentare di risolvere il mistero
l’ex-astronauta e ora scienziato della NASA Henry (Jonathan
Banks), il quale decenni addietro aveva vissuto un simile,
traumatico ritorno a casa. Ma cosa si cela veramente dietro i
problemi di Jo? E quale scoperta potenzialmente devastante ha
riportato sul nostro pianeta?
Produzione americana con
la partecipazione di Germania e Finlandia tra le altre nazioni
europee, Constellation riesce in larga parte a
fondere la bellezza dello spettacolo mainstream con il dramma
psicologico. Un risultato non scontato e ottenuto non senza
evidenti difficoltà, in quanto si tratta di uno show evidentemente
ondivago, anche all’interno delle stesse puntate. Il pilot contiene
già tutti i difetti ma anche i pregi che lo spettatore potrà
riscontrare negli episodi successivi: a livello estetico vi sono
infatti alcune scene di indubbio impatto spettacolare, dirette e
montate con la giusta tensione, che poi si alternano con momenti in
cui la messa in scena sembra piuttosto approssimativa, come nella
prolungata cornice ambientata nella baita in mezzo al bosco
innevato.
Constellation
sembra quasi una produzione che non ha saputo distribuire con
equilibrio il proprio budget, dedicandone una gran parte ai momenti
spettacolari per poi ritrovarsi a realizzare altri momenti in
evidente povertà di mezzi. Anche a livello narrativo la storia
soffre di evidenti e inutili lungaggini, salvo poi riservare scene
di elevata potenza emotiva, coinvolgenti nel tono e credibili
nell’esporre il dilemma dei personaggi. Merito principale va
attribuito senza alcun dubbio alla protagonista Noomi Rapace, capace di “trattenere” il
personaggio di Jo e per questo costruirlo con pochi, efficaci
tratti. Tutto lo spaesamento esistenziale, fisico e psicologico
della donna viene espresso dall’attrice con abilità, pacatezza. Si
tratta davvero di una delle prove migliori dell’attrice scandinava,
la quale dimostra grazie a Constellation di
possedere vari timbri a disposizione per dipingere i propri ruoli
in profondità.
È senz’altro Rapace la
cosa migliore di Constellation e il motivo per cui
questo show alla fine merita di essere visto. Lo stesso purtroppo
non si può dire per il resto del cast, piuttosto anonimo nelle
interpretazioni, con l’eccezione di Jonathan Banks
che adopera come sempre il suo carisma e l’esperienza necessaria
per tentare di offrire credibilità a un ruolo che davvero non gli
calza a pennello, tutt’altro. A partire dalla terza puntata però la
sottotrama legata al personaggio henry diventa maggiormente
interessante, consentendo all’attore almeno di uscire dalla
retorica del “Tipo fisso”.
Anche se si tratta di una
serie televisiva non troppo bene equilibrata,
Constellation possiede alcune indubbie qualità, la
principale delle quali consiste nello spingere il pubblico, alla
fine di ogni puntata, a voler proseguire per scoprire il mistero
che si cela dietro il fardello dei personaggi. Non si tratta di un
fattore che deve essere sottovalutato in quanto significa che,
dietro all’eccessiva dilatazione della storia attraverso troppi
momenti ad effetto, l’idea di partenza e i personaggi posseggono il
necessario spessore emotivo per coinvolgere. E poi, vale la pena
sottolinearlo ancora una volta, Noomi Rapace davvero buca lo schermo.
Cresce l’attesa per l’inizio
di Constantine, la nuova serie
televisiva targata NBC e basata sull’omonimo
personaggio dei fumetti pubblicati da Vertigo/Dc Comics. Oggi
nell’attesa vi sveliamo tre nuovi spot tv.
https://www.youtube.com/watch?v=pF-U1gFZAqg
https://www.youtube.com/watch?v=h7CkKk_2jpY
https://www.youtube.com/watch?v=syYF0i02jHw
Constantine debutterà il prossimo 24
ottobre sul canale NBC. Il protagonista è interpretato
da Matt Ryan e la serie sarà composta da
tredici episodi.
John
Constantine è
un esorcista,
investigatore esperto dell’occulto, dal tormentato passato. Dopo molti anni passati
a cacciare demoni, aveva deciso di ritirarsi, ma ritorna sui suoi
passi quando Liv Aberdine, figlia di un suo vecchio amico, viene
presa di mira dagli angeli delle tenebre. Liv, infatti, è
una chiaroveggente con la capacità di prevedere manifestazioni
soprannaturali, e rappresenta perciò una minaccia per un misterioso
male che si sta eregendo dall’oscurità. I due si uniscono quindi,
sfruttando le rispettive diverse abilità, per combattere il male e
rispedire i demoni all’inferno.
In occasione del Comic-Con@Home è
stato organizzato un panel dedicato al 15esimo anniversario di
Constantine, il film di Francis
Lawrence del 2005, basato sull’omonimo personaggio della
DC e interpretato da
Keanu Reeves. Al panel hanno partecipato sia Lawrence
sia Reeves che il produttore Akiva Goldsman: i tre – via Collider
– hanno rivelato un sacco di dettagli inediti sulla lavorazione del
film.
Francis Lawrence
ha parlato del rating imposto al film dall’MPAA e di quanto la
notizia del divieto venne accolta male dalla produzione: “La
Warner decise che doveva essere un film vietato ai minori di 13
anni per tutti i soldi che erano stati spesi. Per questo motivo
seguimmo alcune linee guida relativa a ciò che era consentito o
meno in un film PG-13. Seguimmo quelle regole alla lettera: quante
volte potevi dire “ca**o”, la nudità, il sangue, la violenza… tutte
queste cose. Mostrammo il film all’MPAA: ricordo che dopo soli
cinque minuti scrissero nei loro appunti che il film era
assolutamente da vietare ai minori per il ‘tono’. Un aspetto che,
tra l’altro, non era in quelle linee guida.”
Il regista ha poi aggiunto:
“Credo che avessero giustificato la cosa con un ‘senso di
timore opprimente’ dalla scena di apertura in poi. Non credevano
che potessimo fare nulla per cambiare le cose. Praticamente avevamo
tra le mani un film PG-13 con un visto censura R. La cosa mi
uccise, perché se avessi saputo del divieto ai minori, avrei girato
un film davvero vietato ai minori. Avremmo potuto insistere con
l’intensità, la violenza, il linguaggio, e invece da quel punto di
vista restammo praticamente fregati. Cercammo di lottare, ma non
vincemmo la battaglia.”
Il regista e Akiva Goldsman hanno poi rivelato che esiste
una scena dei titoli di coda alternativa, rivelando che quella
originale – in cui il personaggio di Shia LaBeouf esce dalla sua tomba – non
era stata girata durante le riprese principali. Si è poi parlato
del taglio del personaggio che avrebbe dovuto interpretare Michelle Monaghan, ossia Ellie, un mezzo
demone che avrebbe intrapreso una relazione con John
Constantine:
“Abbiamo avuto alcune buone
ragioni per farlo, soprattutto pratiche. L’interpretazione di
Michelle Monaghan non c’entra assolutamente nulla con il taglio del
personaggio: lei è un’attrice fantastica e aveva apprezzato davvero
tanto il lavoro che aveva fatto. Abbiamo però deciso che
Constantine stava meglio da solo, senza una compagna a cui
appoggiarsi in qualche modo, sia in termini emotivi sia
passionali.”
Un sequel di Constantine vedrà mai la luce?
Sempre nel corso del panel,
Goldsman ha confermato che tutti e tre hanno sempre voluto
realizzare un sequel vietato
ai minori,
come confermato in passato già dallo stesso Lawrence:
“Volevamo fare un sequel fin dall’inizio in realtà, un sequel
vietato ai minori”, ha spiegato il produttore. “Penso che,
dopo tutti questi anni, lo faremmo anche domani se ne avessimo la
possibilità. Credo che per gli studi che lo hanno realizzato,
ovvero Village Roadshow e Warner Bros., fu un film davvero strano.
Non aveva l’azione che si aspettavano, forse. Non è un film di
genere: aveva diverse sfumature, e forse è stata questa
caratteristica a far sì che comunque si distinguesse. Per quanto
riguarda il sequel, ne abbiamo parlato e abbiamo avuto diverse
idee. Avevamo pensato anche ad un incontro fra Constantine e Gesù…
Abbiamo davvero approfondito l’idea di un sequel”.
Manca poco all’inizio
di Constantine, la nuova serie
targata NBC e basata sul noto personaggio dei fumetti della
Vertigo/DC Comics. Ebbene oggi arriva un video speciale sullo show
di David S. Goyer (autore) e Neil Marshall
(regista, Game of Thrones) presentare lo show che
presto debutterà.
Constantine debutterà il prossimo 24
ottobre sul canale NBC. Il protagonista è interpretato
da Matt Ryan e la serie sarà composta da
tredici episodi.
John
Constantine è
un esorcista,
investigatore esperto dell’occulto, dal tormentato passato. Dopo molti anni passati
a cacciare demoni, aveva deciso di ritirarsi, ma ritorna sui suoi
passi quando Liv Aberdine, figlia di un suo vecchio amico, viene
presa di mira dagli angeli delle tenebre. Liv, infatti, è
una chiaroveggente con la capacità di prevedere manifestazioni
soprannaturali, e rappresenta perciò una minaccia per un misterioso
male che si sta eregendo dall’oscurità. I due si uniscono quindi,
sfruttando le rispettive diverse abilità, per combattere il male e
rispedire i demoni all’inferno.
Arriva una clip dal il primo
episodio dell’atteso show basato
sulla serie di fumetti Hellblazer,
segue le vicende del cacciatore di demoniJohn
Constantine, interpretato
da Matt Ryan.
John
Constantine è
un esorcista,
investigatore esperto dell’occulto, dal tormentato passato. Dopo molti anni passati
a cacciare demoni, aveva deciso di ritirarsi, ma ritorna sui suoi
passi quando Liv Aberdine, figlia di un suo vecchio amico, viene
presa di mira dagli angeli delle tenebre. Liv, infatti, è
una chiaroveggente con la capacità di prevedere manifestazioni
soprannaturali, e rappresenta perciò una minaccia per un misterioso
male che si sta eregendo dall’oscurità. I due si uniscono quindi,
sfruttando le rispettive diverse abilità, per combattere il male e
rispedire i demoni all’inferno.
Personaggi:
John Constantine, interpretato da Matt Ryan.
Investigatore dell’occulto e cacciatore di demoni.
Liv Aberdine, interpretata da Lucy Griffiths.
Chiaroveggente che ha l’abilità di percepire il mondo
soprannaturale, la quale si unisce a John per sfruttare a fin di
bene il suo potere e scoprire di più sul padre.
Manny, interpretato da Harold Perrineau.
È l’angelo assegnato per proteggere John.
Chas Chandler, interpretato da Charles Halford.
È uno dei più vecchi e migliori amici di John.
Arriva un nuovo promo della nuova
attesa serie NBC Constantine, tratta dal noto fumetto della
Vertigo/DC Comics e con protagonista l’attore Matt
Ryan.
Ecco il promo:
Constantine debutterà il prossimo 24
ottobre sul canale NBC. Il protagonista è interpretato
da Matt Ryan e la serie sarà composta da
tredici episodi.
John
Constantine è
un esorcista,
investigatore esperto dell’occulto, dal tormentato passato. Dopo molti anni passati
a cacciare demoni, aveva deciso di ritirarsi, ma ritorna sui suoi
passi quando Liv Aberdine, figlia di un suo vecchio amico, viene
presa di mira dagli angeli delle tenebre. Liv, infatti, è
una chiaroveggente con la capacità di prevedere manifestazioni
soprannaturali, e rappresenta perciò una minaccia per un misterioso
male che si sta eregendo dall’oscurità. I due si uniscono quindi,
sfruttando le rispettive diverse abilità, per combattere il male e
rispedire i demoni all’inferno.
Ecco il nuovo promo di
Constantine, direttamente dal Comic Con.
David Goyer, interrogato sulla presenza nella
serie degli altri membri della Justice League Dark, ha dichiarato: “Penso
che nel pilot abbiate tutti visto l’elmo di Doctor Fate….quindi
potete intuire le nostre intenzioni”.
Constantine debutterà il prossimo 24
ottobre sul canale NBC. Il protagonista è interpretato
da Matt Ryan e la serie sarà composta da
tredici episodi.
John
Constantine è
un esorcista,
investigatore esperto dell’occulto, dal tormentato passato. Dopo molti anni passati
a cacciare demoni, aveva deciso di ritirarsi, ma ritorna sui suoi
passi quando Liv Aberdine, figlia di un suo vecchio amico, viene
presa di mira dagli angeli delle tenebre. Liv, infatti, è
una chiaroveggente con la capacità di prevedere manifestazioni
soprannaturali, e rappresenta perciò una minaccia per un misterioso
male che si sta eregendo dall’oscurità. I due si uniscono quindi,
sfruttando le rispettive diverse abilità, per combattere il male e
rispedire i demoni all’inferno.
In attesa dell’inizio della serie
Constantine, la nuova serie
televisiva targata NBC e tratta dal fumetto della DC
Comics/Vertigo Hellblazer.
Constantine debutterà il prossimo 24 ottobre sul
canale NBC. Il protagonista è interpretato da Matt
Ryan e la serie sarà composta da tredici episodi.
John Constantine è un esorcista, investigatore esperto
dell’occulto, dal tormentato
passato. Dopo molti anni passati a cacciare demoni, aveva deciso di
ritirarsi, ma ritorna sui suoi passi quando Liv Aberdine, figlia di
un suo vecchio amico, viene presa di mira dagli angeli delle
tenebre. Liv, infatti, è una chiaroveggente con la capacità di prevedere manifestazioni
soprannaturali, e rappresenta perciò una minaccia per un misterioso
male che si sta eregendo dall’oscurità. I due si uniscono quindi,
sfruttando le rispettive diverse abilità, per combattere il male e
rispedire i demoni all’inferno.