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Apple TV+ annuncia la docuserie John Lennon: Murder Without A Trial

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Apple TV+ ha annunciato John Lennon: Murder Without A Trial, la nuova docuserie in tre parti, narrata dal vincitore dell’Emmy Kiefer Sutherland (“24”, “The Caine Mutiny Court Martial”). Attraverso interviste esclusive a testimoni oculari e foto inedite della scena del crimine, il documentario getta una nuova luce sulla vita e sull’omicidio dell’icona della musica e della cultura John Lennon, nonché sulle indagini e sulla condanna di Mark David Chapman, il suo assassino reo confesso.

John Lennon: Murder Without A Trial offre un esame più approfondito dell’omicidio di John Lennon che nel 1980 ha scioccato e rattristato il mondo. In virtù del Freedom of Information Act la produzione ha ottenuto libero accesso alle informazioni detenute dal Dipartimento di Polizia di New York, dalla Commissione per la libertà vigilata e dall’ufficio del Procuratore Distrettuale. La docuserie include interviste esclusive a testimoni oculari – mai rilasciate prima – e ad alcuni degli amici più stretti di Lennon, che rivelano dettagli scioccanti del suo omicidio. John Lennon: Murder Without A Trial contiene anche interviste agli avvocati difensori, agli psichiatri, ai detective e ai procuratori di Chapman.

John Lennon: Murder Without A Trial è prodotta per Apple TV+ dal team di 72 Films, vincitore di un BAFTA e di un Emmy, diretto da Nick Holt (“The Murder Trial”, “Responsible Child”) e Rob Coldstream (“Jade: The Reality Star Who Changed Britain”) con i produttori esecutivi David Glover (9/11: One Day in America”), Mark Raphael (“Crime and Punishment”) e Rob Coldstream, oltre ai produttori Simon Bunney e Louis Lee Ray.

Sweet Sue: recensione del film di Leo Leigh – #RoFF18

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Sweet Sue: recensione del film di Leo Leigh – #RoFF18

La commedia drammatica Sweet Sue, presentata in occasione della Festa del Cinema di Roma inizia con una premessa forte: non importa quanti anni tu abbia, può sempre ricercare la felicità. Con questa premessa e utilizzando una comicità tipica inglese già vista in After Life, Sweet Sue tocca argomenti intimi e delicati riuscendo anche ad emozionare i più scettici. Maggie O’Neill, protagonista del film nei panni di Sue, conquista per il suo umorismo, in un film che unisce tantissimi elementi contemporanei ma che non riesce ad entrare davvero in empatica con lo spettatore.

Sweet Sue, la trama

La cinquantenne Sue (Maggie O’Neill) torna sulla scena cercando un nuovo amore. Incontra un misterioso motociclista di nome Ron (Tony Pitts) al funerale del fratello e scocca la scintilla. Ma quando incontra Anthony (Harry Trevaldwyn), figlio di Ron e influencer sui social media, Sue si ritrova in una battaglia di volontà sempre più surreale con questo ambizioso adolescente, convinto che il suo corpo di ballo “Electric Destiny” sia destinato alla celebrità. Riuscirà a trovare lo scopo e l’immaginazione per riunire questa piccola famiglia non convenzionale in una possibilità di felicità?

Sue è una versione più eccentrica del Ricky Gervais di After Life, e non è un aspetto negativo anzi è quello che regge il film nella sua totalità. Molti aspetti di Sweet Sue ricordano la serie Netflix: il tema del lutto, della crisi di trovare un nuovo amore quando ormai si è vissuto oltre metà secolo, la cura per i genitori e personaggi secondari che ruotano intorno cercando di dare consigli e sollievo per una situazione non facile. Sue però non cade nell’autocommiserazione come il personaggio di Gervais, ma è piuttosto tosta e risoluta nelle sue azioni tanto da conquistare Ron, un tenebroso motociclista che nasconde molte tribolazioni.

Sweet Sue film

La famiglia

Proprio queste tribolazioni non fanno altro che svantaggiare il personaggio di Ron nella narrazione di Sweet Sue. Al contrario della donna, così attiva e dinamica con un umorismo tagliente, Ron è taciturno. Quando entra in gioco il figlio Anthony le dinamiche familiari di una famiglia poco convenzionale pongono l’accento sulla sua passività e sui demoni. Questa stessa passività si tramuta in incertezza nella sua relazione con Sue che invece ha trovato in Anthony un alleato meno noioso. Un ragazzo giovane che nasconde molteplici imperfezioni ma che Leo Leigh riesce comunque a grattare fino in fondo per farci conoscere il vero Anthony sotto la superficie luccicante.

Sweet Sue si concentra proprio su quello che i personaggi nascondono sotto questa superficie. Lo fa con Sue stessa quando la vediamo con gli occhi tristi guardare una giovane coppia che si intrattiene nel suo negozio di costumi di cattivo gusto in una strada dell’East London. Oppure quando si occupa delle installazioni per feste organizzate. Sue è lì fisicamente ma mentalmente cerca solo un’occasione per fare il pieno di flûte di champagne e cercare l’anima gemella. Lo fa con i silenzi di Ron, con lunghe inquadrature in primo piano per sottolineare il suo turbamento. Diversi punti di vista osservati da più angolazioni per evidenziare le sfaccettature delle personalità di questi personaggi così fragili.

Figlio di Mike Leigh, il giovane Leo deve portare sulle spalle il peso di una eredità importante nel cinema britannico e con Sweet Sue concretizza la sua opera più completa che riesce a portare sullo schermo i turbamenti degli esseri umani utilizzando toni non drammatici ma usando l’ironia e una Maggie O’Neill che buca lo schermo.

Non ci resta che il crimine – La serie: trailer della serie in arrivo a Dicembre!

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Dalla fortunata trilogia cinematografica alla serie TV Non ci resta che il crimine – La serie: torna con una nuova storia in 6 episodi a cavallo fra passato e presente la sgangherata banda della saga di Massimiliano Bruno sui viaggi nel tempo, dall’1 dicembre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Prodotta da Sky Studios e da Fulvio, Federica e Paola Lucisano per Italian International Film, Non ci resta che il crimine – La serie – di cui viene rilasciato il trailer ufficiale – vedrà tornare i protagonisti della trilogia Marco Giallini, Gian Marco Tognazzi, Giampaolo Morelli e Massimiliano Bruno, di nuovo dietro la macchina da presa stavolta affiancato da Alessio Maria Federici. A loro si aggiunge, fra gli altri, Maurizio Lastrico in un ruolo del tutto nuovo.

Dopo il viaggio cinematografico indietro nel tempo fino agli anni ‘80, in cui a Roma prosperava la Banda della Magliana, e poi quello nell’Italia fascista degli anni ‘40, la nuova serie Sky Original inizia subito dopo gli eventi dell’ultimo film e trasporterà l’affiatatissima e divertente banda di protagonisti negli anni ’70, fra gli ambienti della sinistra giovanile e quelli della destra eversiva del Golpe Borghese.

Non ci resta che il crimine – La serie è scritta da Massimiliano Bruno, Andrea Bassi, Gianluca Bernardini, Herbert Simone Paragnani.

Durante le varie fasi della produzione sono state adottate misure volte a limitare l’impatto sull’ambiente, riducendo così le emissioni di gas serra e mirando a ottenere l’ambita certificazione di sostenibilità Albert. Una scelta in linea con l’impegno del gruppo Sky che, con la campagna Sky Zero, punta a essere la prima media company in Europa a diventare Net Zero Carbon entro il 2030.

La trama della serie tv

Moreno (Giallini), Giuseppe (Tognazzi) e Claudio (Morelli) si trovano di nuovo riuniti, stavolta per un’avventura nel 1970. Dopo aver scoperto di essere stato adottato, Giuseppe decide di cercare la sua vera madre, incurante degli avvertimenti del loro amico e scienziato Gianfranco (Bruno): se si cambia il passato cambia anche il presente.Giuseppe riesce a incontrarla a un happening a casa di Duccio Casati (Lastrico), un ricco borghese dalle idee progressiste che ha preso a cuore la causa dei ragazzi del movimento studentesco. Ma l’emozione che travolge Giuseppe nel ritrovare Linda gli fa commettere un grave errore: salvandola da un attentato, finisce per modificare il passato, e quindi anche il presente: ora l’Italia di oggi è diventata una dittatura fascista, e bisognerà tornare di nuovo indietro per rimettere le cose a posto… a costo di infiltrarsi nelle maglie del Golpe Borghese

Hunger Games torna in sala in occasione dell’arrivo del prequel La ballata dell’usignolo e del serpente

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Il ritorno a Panem è sempre più vicino per i fan della Hunger Games Saga! In attesa dell’arrivo al cinema il 15 novembre di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpentelunedì 6 novembre torna in sala Hunger Games, primo capitolo della fortunata saga che ha incassato oltre tre miliardi di dollari in tutto il mondo.

Per gli spettatori presenti in sala il 6 novembre ci sarà un regalo speciale: sarà proiettato un contenuto esclusivo di Hunger Games. La ballata dell’usignolo e del serpente.
Da oggi 26 ottobre prevendite aperte per l’evento Hunger Games del 6 novembre e da lunedì 30 ottobre apriranno le prevendite per l’uscita di Hunger Games. La ballata dell’usignolo e del serpente.

I biglietti in prevendita saranno disponibili sui siti dei cinema aderenti alle iniziative.

La trama del prequel La ballata dell’usignolo e del serpente

Anni prima di diventare il tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è l’ultima speranza per il buon nome della sua casata in declino: un’orgogliosa famiglia caduta in disgrazia nel dopoguerra di Capitol City. Con l’avvicinarsi della decima edizione degli Hunger Games, il giovane Snow teme per la sua reputazione poiché nominato mentore di Lucy Grey Baird, la ragazza tributo del miserabile Distretto 12. Ma quando Lucy Grey magnetizza l’intera nazione di Panem cantando con aria di sfida alla cerimonia della mietitura, Snow comprende che potrebbe ribaltare la situazione a suo favore. Unendo i loro istinti per lo spettacolo e l’astuzia politica, Snow e Lucy mireranno alla sopravvivenza dando vita a una corsa contro il tempo che decreterà chi è l’usignolo e chi il serpente.

Apple TV+ annuncia un’allegra programmazione per le festività natalizie

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Per celebrare le festività natalizie, Apple TV+ ha annunciato una festosa programmazione per bambini e famiglie. Dal debutto del commovente speciale Apple Original “Il coniglietto di velluto“, basato sull’amato classico per bambini scritto da Margery Williams, al nuovissimo film a tema natalizio “Il Natale di Hannah Waddingham“, che vede protagonista la vincitrice dell’Emmy per “Ted Lasso“, oltre a nuovissimi episodi speciali per le vacanze di “Le avventure di Snoopy“, “Rana e Rospo”, “L’isola delle forme” e “I tuoi amici Sago Mini”.

Apple TV+ è la vostra casa per celebrare la stagione delle feste

Inoltre, gli speciali natalizi preferiti dei Peanuts, di Mendelson/Melendez Productions e Peanuts Worldwide, saranno disponibili gratuitamente per i non abbonati per un periodo di tempo limitato; tra questi “Un Giorno del Ringraziamento da Charlie Brown”, che quest’anno festeggia il suo 50° anniversario e che sarà disponibile per tutti da sabato 18 a domenica 19 novembre; “Un Natale da Charlie Brown” sarà disponibile da sabato 16 a domenica 17 dicembre. Per gli abbonati, invece, questi speciali sono disponibili sin da ora e ogni giorno.

Il pubblico potrà riscoprire anche i contenuti natalizi già rilasciati, tra cui la commedia musicale “Spirited – Magia di Natale”, con Will Ferrell, Ryan Reynolds e Octavia Spencer, “Il Natale di Mariah: la magia continua”, “I Want a Dog for Christmas, Charlie Brown”, “Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo”, “Coccodè, tocca a me!: Uno speciale natalizio di Chicken Carol”, “Pretzel e i suoi cuccioli: Merry Muttgomery!”; “Le avventure di Snoopy: Happiness is the Gift of Giving” e “Fraggle Rock: Night of the Lights”, tutti in streaming su Apple TV+.

Ecco il programma completo della line-up di Apple TV+ per bambini e famiglie (in ordine cronologico):

IN STREAMING GRATUITO DA SABATO 18 A DOMENICA 19 NOVEMBRE

“Un Giorno del Ringraziamento da Charlie Brown” – 50° anniversario Per celebrare i 50 anni di questo classico dei Peanuts, Piperita Patty invita tutti da Charlie Brown per la festa del Ringraziamento, anche se lui va a trovare sua nonna. Snoopy decide di cucinare la sua versione del pranzo del Ringraziamento con l’aiuto dei suoi amici.

DISPONIBILE DA MERCOLEDÌ 22 NOVEMBRE

“Il Natale di Hannah Waddingham”

Nell’evento musicale l’attrice vincitrice di un Emmy, Hannah Waddingham, celebrerà le feste accogliendo tante guest star per una serata stravagante al London Coliseum. Lo speciale è stato registrato dal vivo alla presenza del pubblico e presto gli spettatori di tutto il mondo potranno unirsi a lei per celebrare il suo periodo preferito dell’anno su Apple TV+ guardandola esibirsi nei classici natalizi, accompagnata da una spettacolare big band.
“Il Natale di Hannah Waddingham” è prodotto da Done + Dusted (La Bella e la Bestia: 30° Anniversario, “A Legendary Christmas with John and Chrissy”, “La Sirenetta Live!”, le cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Londra), lo stesso team dello speciale di successo di Apple TV+ “Il Natale di Mariah: la magia continua”. I produttori esecutivi sono la stessa Waddingham, Katy Mullan, Moira Ross, Raj Kapoor e Nick Todisco. Lo speciale natalizio è diretto dal vincitore del premio BAFTA Hamish Hamilton (cerimonie di apertura e chiusura degli Oscar, dei Grammy, del Super Bowl halftime show e delle Olimpiadi di Londra).

“Il coniglietto di velluto” – Disponibile dal 22 novembre

Basato sul classico per bambini di Margery Williams, “Il coniglietto di velluto” celebra la magia dell’amore incondizionato. Quando William, sette anni, riceve per Natale un nuovo giocattolo preferito, trova un amico per la vita e scopre un mondo di magia. Lo speciale di 40 minuti, disponibile su Apple TV+ e prodotto da Magic Light Pictures, è interpretato Phoenix Laroche (“The Royal Nanny”) nel ruolo di William, affiancato da un cast stellare che comprende le voci di Alex Lawther (“Andor”) nel ruolo del Coniglietto di Velluto, Helena Bonham Carter (“The Crown”, “Harry Potter”) nel ruolo del Cavallo Saggio, Nicola Coughlan (“Bridgerton”) nel ruolo della Fata della Sala Giochi, Bethany Antonia (“House of Dragon”) nel ruolo di Coniglio femmina, Lois Chimimba (“Still Up”) nel ruolo di Automobile, Paterson Joseph (“Vigil”) nel ruolo di Re, Clive Rowe (“So Awkward”) nel ruolo di Leone, Nathaniel Parker (“The Inspector Lynley Mysteries”) nel ruolo di Coniglio maschio, Tilly Vosburgh (“Inside Man”) nel ruolo di Momo e Samantha Colley (“Genius”) nel ruolo di Madre. Lo speciale è prodotto dal co-fondatore della Magic Light Pictures Martin Pope (candidato all’Oscar per “Il Gruffalo” e vincitore del BAFTA e dell’International Emmy per “Versi perversi”), mentre la sceneggiatura è firmata da Tom Bidwell, creatore del film candidato al BAFTA e all’International Emmy “My Mad Fat Diary” e del corto candidato all’Oscar® “Wish 143”.

Il making of di “Spirited – Magia di Natale”

Il 22 novembre Apple TV+ porta gli spettatori dietro le quinte di “Spirited – Magia di Natale'”, con filmati inediti delle prove con Will Ferrell, Ryan Reynolds e Octavia Spencer. Sin dal suo debutto, il film ha ricevuto ampi consensi ed è stato salutato come “un classico natalizio estremamente divertente” con “numeri da urlo che ricordano l’epoca d’oro dei musical cinematografici”.

DISPONIBILE DA VENERDÌ 1 DICEMBRE

“Rana e Rospo” (speciale natalizio “Vigilia di Natale”) 

In “Vigilia di Natale”, Rana e Rospo non vedono l’ora di trascorrere insieme le vacanze invernali, ma una commissione dell’ultimo minuto in città mette fuori strada Rana, facendo sì che Rospo si chieda se il suo migliore amico riuscirà a tornare a casa in tempo. Nella serie originale per Apple TV+ basata sull’amata serie di libri di Arnold Lobel, i due protagonisti non sono affatto simili; a Rana piacciono le nuove avventure, mentre a Rospo piacciono le comodità di casa. Tuttavia, nonostante le loro differenze, Rana e Rospo sono sempre presenti l’uno per l’altro, come dovrebbero essere i migliori amici. Il talentuoso cast che presta le voci alla serie comprende il premio Oscar® Nat Faxon (“Our Flag Means Death”, “The Conners”) e il candidato all’Emmy Kevin Michael Richardson (“I Simpson”, “I Griffin”) nei panni di Rana e Rospo, oltre a Ron Funches (“Trolls”), Fortune Feimster (“Fortune Feimster: Good Fortune”), Cole Escola (“At Home with Amy Sedaris”), Aparna Nancherla (“The Great North”), John Hodgman (“Up Here”), Yvette Nicole Brown (“Come per disincanto – E vissero infelici e scontenti”), Stephen Tobolowsky (“The Goldbergs”), il candidato all’Emmy Tom Kenny (“SpongeBob”), Selene Luna (“Coco,” “Mayans M. C.”), la candidata agli Emmy Margaret Cho (“Fire Island”) e Betsy Sodaro (“Duncanville”, “Tiny Toons”).

“L’isola delle forme” (speciale natalizio “The Winter Blues”)

“L’isola delle forme”, l’acclamata serie in stop motion per bambini e famiglie basata sulla trilogia bestseller di libri illustrati Shapes di Mac Barnett e Jon Klassen, torna il 1° dicembre con un nuovissimo speciale natalizio intitolato “The Winter Blues”. La stagione fredda lascia Quadrato triste, così Cerchio e Triangolo cercano di tirarlo su di morale organizzando una nuova festa: La notte dello Yeti. La serie animata in stop-motion di Apple TV+, è un racconto intelligente, divertente e stimolante che si svolge su un’isola incantevole e invita gli spettatori a unirsi al serio Quadrato, all’intrepido Cerchio e all’insidioso Triangolo nelle loro avventure, mentre, sempre all’insegna del divertimento, cercano risposte e costruiscono la loro amicizia. Il tutto imparando a gestire e rispettare le reciproche differenze e mostrando ai bambini che l’amicizia può assumere molte forme. La serie è doppiata da Gideon Adlon (“Giù le mani dalle nostre figlie”), Scott Adsit (“30 Rock”), Harvey Guillén (“Vita da vampiro -What We Do in the Shadows”) e Yvette Nicole Brown (“Come per disincanto – E vissero infelici e scontenti”). “L’isola delle forme” è stata co-creata da Barnett e Klassen, che sono produttori esecutivi insieme ai vincitori dell’Emmy Kelli Bixler e Drew Hodges, della Bix Pix Entertainment. Ryan Pequin è produttore esecutivo e sceneggiatore capo.

“Le avventure di Snoopy” (speciale “Happiness is Holiday Traditions”)

In questo speciale natalizio, Snoopy è alla ricerca del topper per l’albero perfetto, Woodstock rimane intrappolato in una vetrina e i due, insieme, fanno visita a Spike per Natale. La serie originale prodotta per Apple TV+ da Peanuts e WildBrain, offre un primo piano al cane più iconico del mondo che trascina il pubblico in nuove avventure con il beagle che balla, vola e sogna in grande, affiancato dal migliore amico Woodstock e dal resto della banda dei Peanuts. Josh Scherba, Anne Loi, Stephanie Betts, Paige Braddock, Craig Schulz e Mark Evestaff sono i produttori esecutivi. Alex Galatis è lo story editor esecutivo.

“Spirited – Magia di Natale” Sing-along

A partire dal 1° dicembre, su Apple TV+ sarà disponibile una versione cantata della commedia musicale interpretata da Will Ferrell, Ryan Reynolds e Octavia Spencer. Questa versione canora del “classico natalizio” consentià al pubblico di intonare i brani preferiti dai fan, composti dai premi Oscar Benj Pasek e Justin Paul (“La La Land”), come “Good Afternoon” e “Bringin’ Back Christmas”.

IN STREAMING GRATUITO DA SABATO 16 A DOMENICA 17 DICEMBRE

“Un Natale da Charlie Brown”

In questo amatissimo speciale dei Peanuts, Charlie Brown deluso dal consumismo natalizio diventa il regista della recita natalizia della banda. Riuscirà a convincere i suoi amici che la recitazione è meglio del ballo, a trovare l’albero “perfetto” e a scoprire il vero significato del Natale?

DISPONIBILE DA VENERDÌ 22 DICEMBRE

“I tuoi amici Sago Mini” (Speciale di Capodanno “New Year’s Steve”)

In un nuovo speciale natalizio intitolato “New Year’s Steve”, Harvey esprime il desiderio di rimanere sveglio fino a mezzanotte, quando una lucciola interviene in suo aiuto e dà il via a una caccia al tesoro per tutta la squadra. La serie è un adorabile inno alla gratitudine, con Harvey, il cane dalle orecchie flosce, e i suoi migliori amici, Jinja il gatto, Jack il coniglio e Robin l’uccellino. Insieme a un cast di abitanti unici e colorati come il loro mondo stravagante, i quattro amici giocano, esplorano, immaginano e festeggiano ogni giorno nella loro gioiosa città di Sagoville.  In ogni episodio, Harvey e tutti i suoi amici esprimono la profonda gratitudine per tutte le cose, grandi e piccole, attraverso l’ottimismo, la gentilezza, l’umorismo adatto ai bambini e le indimenticabili canzoni originali! “I tuoi amici Sago Mini”  è prodotta dai candidati al Daytime Emmy Award Jennifer Dodge (“PAW Patrol – La squadra dei cuccioli”), Ronnen Harary (“PAW Patrol – La squadra dei cuccioli”), Tone Thyne (“Wonder Pets!”) e Dustin Ferrer (“Esme & Roy”). Le candidate ai Daytime Emmy Award Laura Clunie (“PAW Patrol – La squadra dei cuccioli”) e Toni Stevens (“PAW Patrol – La squadra dei cuccioli”) sono i produttori esecutivi, mentre Chad Hicks (“Kingdom Force”) è il regista della serie. “I tuoi amici Sago Mini” è prodotta da Spin Master Entertainment (“PAW Patrol – La squadra dei cuccioli”), nominata ai Daytime Emmy Award, e animata dallo studio Brown Bag Films di 9 Story Media Group, vincitore di un Emmy Award. La dottoressa Sonja Lyubomirsky, illustre professore di psicologia presso l’Università della California, Riverside, ed esperta di scienza della felicità, è l’esperta di gratitudine della serie grazie all’iniziativa changemakers di Apple TV+.

DISPONIBILE DA ORA IN STREAMING

“I racconti di Natale di Charlie Brown”

Festeggiate il periodo più allegro dell’anno con la banda dei Peanuts. Snoopy, Charlie Brown, Linus, Lucy e Sally sono i protagonisti di una raccolta di racconti natalizi tratti dalle strisce originali dei Peanuts.

“Fraggle Rock: Ritorno alla grotta” (speciale natalizio “La notte delle luci”)

I divertenti e musicali Fraggle di Jim Henson – Gobo, Red, Wembley, Mokey, Boober e nuovi amici Fraggle – sono tornati in “Fraggle Rock: Ritorno alla grotta”, nello speciale natalizio “La notte delle luci”, per vivere avventure esilaranti e piene di tutta la magia che si sprigiona quando ci prendiamo cura del nostro mondo interconnesso. È la notte delle luci, la festa più fraggolosa dell’anno, e la grotta è piena di canzoni e di allegria. Quando Jamdolin (doppiato dal candidato all’Emmy Daveed Diggs, “Hamilton”) incoraggia Wembley a esprimere un desiderio speciale, i Fraggles partono all’avventura per trovare la luce più brillante e, forse, il vero significato della festa.

“Mettiamoci in moto Otis!” (speciale “A Winter’s Cow Tale”)

Nell’episodio speciale, “A Winter’s Cow Tale”, è il giorno di Natale e Rosalie sta per partorire. Daisy non vede l’ora di diventare sorella maggiore, ma è delusa dal non poter decorare l’albero con la mamma. Otis entra in azione per aiutare Daisy a decorare l’albero e, quando la neve diventa troppo alta, si fa strada attraverso la neve, in modo che Daisy possa incontrare la sua nuova sorellina. Basata sui popolari libri dell’autore-illustratore Loren Long, best seller del New York Times, questa serie animata di 9 Story Media Group e Brown Bag Films dà il benvenuto ai giovani spettatori nella fattoria Long Hill Dairy Farm, casa di Otis il trattore (doppiato da Griffin Robert Faulkner) e di tutti i suoi amici. Otis sarà anche piccolo, ma ha un cuore grande. Ogni volta che vede un amico in difficoltà, frena, chiede come sta ed entra in azione per aiutarlo! La serie è prodotta da Vince Commisso, Wendy Harris, l’autore Loren Long, Darragh O’Connell, Angela C. Santomero e Jane Startz.

“Ciao Jack! Che spettacolo la gentilezza” (speciale – “Jack’s Snow Globe Cafe”)

In questo speciale, quando una tempesta di neve rimanda l’accensione del gazebo invernale, Jack e gli amici approfittano del momento con una “cascata di gentilezza” al bar. La serie, apprezzata dal pubblico, è co-creata e prodotta esecutivamente da Jack McBrayer (“30 Rock”, “Phineas and Ferb”, “Ralph Spaccatutto”) e Angela C. Santomero (“Blue’s Clues”, “Daniel Tiger”). Jack è uno dei residenti più premurosi e attenti di Clover Grove e accoglie tutti con gentilezza e umorismo. La sua capacità di diffondere compassione, creatività e immaginazione ispira tutti in città a fare lo stesso.

“I Want a Dog for Christmas, Charlie Brown”

Tutto ciò che Rerun desidera da Babbo Natale è un cane, ma sua madre non glielo permette. Trascorrere del tempo con Snoopy è il modo migliore per tirarsi su. Ma quando Snoopy è troppo impegnato per giocare con Rerun, viene chiamato un sostituto: Spike, il fratello di Snoopy.

“Coccodè, tocca a me!” (speciale natalizio –  “A Chicken Carol”)

Nello speciale natalizio, Ebenezer Wolf decide di cancellare le feste e Piper si allea con i Tre Porcellini e alcuni amici fantasmi per fargli cambiare idea. Questa serie animata prescolare, è basata su “Interrupting Chicken”, la serie di libri vincitrice del Caldecott Honor 2011 scritta e illustrata da David Ezra Stein, che introduce i bambini alla gioia della narrazione, a partire da una giovane gallina di nome Piper che ha l’abitudine di interrompere l’ora della storia! Ogni volta che Piper ascolta una storia, non può fare a meno di intervenire, fare domande e dare sfogo alla sua immaginazione cercando di completare i dettagli, indovinare cosa succede dopo o inserirsi nel mezzo dell’azione per aiutare a salvare la situazione. In collaborazione con Mercury Filmworks, “Coccodè, tocca a me!” è prodotto da Ron Holsey, David Ezra Stein, Loris Kramer Lunsford, Clint Eland e Chantal Ling ed è interpretato dalla voce di Sterling K. Brown. La dottoressa Lucy Calkins è esperta di lettura e scrittura nell’ambito dell’iniziativa changemaker di Apple TV+.

“It’s Christmastime Again, Charlie Brown”

Questo speciale è una raccolta di vignette a tema natalizio: Charlie Brown cerca di vendere ghirlande; Piperita Patty si preoccupa della sua tesina sul libro di Natale; Charlie Brown cerca di comprare dei guanti per Peggy Jean; tutta la banda partecipa a una recita di Natale, dove Sally si preoccupa della sua unica battuta e Piperita Patty interpreta una pecora. “It’s Christmastime Again, Charlie Brown” è creato e scritto da Charles M. Schulz ed è prodotto da Lee Mendelson. Bill Melendez è regista e produttore.

“Mariah Carey’s Magical Christmas Special”

Di fronte a una crisi di allegria natalizia, il Polo Nord sa che c’è solo una persona che può salvare la situazione: Mariah Carey, la grande amica di Babbo Natale. La Regina del Natale protagonista di un favoloso e stellare spettacolo per rendere felice il mondo intero! La speciale scaletta include anche le superstar Tiffany Haddish, Billy Eichner, Ariana Grande, Jennifer Hudson, Snoop Dogg, Jermaine Dupri, Misty Copeland e Mykal-Michelle Harris. Apparizioni speciali sono previste anche per Moroccan e Monroe, i gemelli figli di Mariah Carey.

“Pretzel e i suoi cuccioli” (speciale natalizio “Merry Muttgomery!”)

In “Merry Muttgomery!”, quando una forte nevicata mette a rischio l’annuale festa natalizia, i cuccioli trovano modi unici per festeggiare con tutti i cani innevati della città. Basata sull’amato cane del classico libro “Pretzel” dei pluripremiati autori Margret e H.A. Rey, creatori di “Curioso come George”, la serie originale segue una moderna famiglia di cani guidata dal papà casalingo Pretzel, dai suoi cinque adorabili cuccioli di bassotto e da mamma Greta, il sindaco di Muttgomery. Insieme, i Doxies sono sempre alla ricerca di modi per rendere la loro città un posto migliore per i loro amici a quattro zampe e i loro vicini. Pretzel e Greta incoraggiano i loro cuccioli a cercare di risolvere i loro problemi, ricordando loro spesso di “alzare le zampe!” ogni volta che devono affrontare una sfida. Tra i doppiatori figurano Mark Duplass, Nasim Pedrad e molti altri. Prodotta da HarperCollins Productions e animata da House of Cool e Saturday Animation, la serie è prodotta esecutivamente da Caroline Fraser, Ricardo Curtis, Wes Lui e Steve Altiere; Jennifer Contrucci è co-produttrice esecutiva. Il dottor Tony Wagner è l’esperto di gioco, passione e scopo nell’ambito dell’iniziativa changemaker di Apple TV+.

“Le avventure di Snoopy” (speciale “Happiness Is the Gift of Giving”)

In questo speciale Snoopy adatta una poesia natalizia per aiutare Sally a dormire, Charlie Brown prepara i regali per i suoi amici e per Snoopy aspettare di aprire i suoi regali è una sfida. Serie originale per Apple TV+ prodotta da Peanuts e WildBrain, “Le avventure di Snoopy”, prodotta per Apple TV+ da Peanuts e WildBrain, offre un primo piano al cane più iconico del mondo che trascina il pubblico in nuove avventure con il beagle che balla, vola e sogna in grande, affiancato dal migliore amico Woodstock e dal resto della banda dei Peanuts. Josh Scherba, Anne Loi, Stephanie Betts, Paige Braddock, Craig Schulz e Mark Evestaff sono i produttori esecutivi. Alex Galatis è lo story editor esecutivo.

Spirited – Magia di Natale

Ogni Vigilia di Natale, il Fantasma del Natale Presente (Will Ferrell) sceglie un’anima perduta da redimere attraverso la visita di tre spiriti. Ma questa volta ha scelto lo Scrooge sbagliato. Clint Briggs (Ryan Reynolds) stravolge le carte in tavola e il suo ospite fantasma si ritrova a riesaminare il proprio passato, presente e futuro. Per la prima volta, “A Christmas Carol” viene raccontato dal punto di vista dei fantasmi in questa esilarante rivisitazione musicale del classico racconto di Dickens.

“Acquasilente” – (speciale “The Way Home”)

In questo speciale, mentre aiutano Acquasilente a preparare dei dolcetti per celebrare la festa del solstizio d’inverno, i bambini scoprono che ha intenzione di condividerne alcuni con un vicino di cui sono diffidenti. Premiata con il Peabody Award per l’eccellenza nella narrazione e per il lavoro che incoraggia l’empatia, “Acquasilente” è una serie bella e coinvolgente per bambini e famiglie. Mette in evidenza la consapevolezza e ha affascinato i giovani spettatori con le sue storie di amicizia, offrendo ai bambini una nuova prospettiva sul mondo che li circonda. La serie è incentrata sui fratelli Karl, Addy e Michael, che affrontano sfide quotidiane – grandi e piccole – che a volte sembrano insormontabili. Fortunatamente per loro tre c’è Acquasilente, un panda saggio, come vicino di casa. Attraverso il suo esempio, le sue storie e il suo dolce umorismo, Acquasilente offre ai bambini una comprensione più profonda dei loro sentimenti e degli strumenti che li aiutano ad affrontare le loro sfide quotidiane. “Acquasilente” è basato sulla serie di libri Scholastic Zen Shorts di Jon J Muth ed è prodotto da Gaumont e Scholastic Entertainment. La serie è prodotta da Sidonie Dumas, Christophe Riandee, Nicolas Atlan, Terry Kalagian, Iole Lucchese, Caitlin Friedman, Jef Kaminsky e Rob Hoegee e si avvale della voce di James Sie, Eva Ariel Binder, Tucker Chandler e Judah Mackey.

“Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo”

Una storia di gentilezza, amicizia, coraggio e speranza per gli spettatori di tutte le età in un film d’animazione che scalda il cuore, vincitore del premio Oscar®, basato sull’omonimo libro di Charlie Mackesy. Un viaggio toccante e sentito che segue l’improbabile amicizia tra un bambino, una talpa, una volpe e un cavallo che si avventurano insieme alla ricerca della casa del ragazzo. Con le illustrazioni del celebre autore Charlie Mackesy, animate da bellissimi disegni a colori fatti a mano, ai protagonisti del film prestano la voce il vincitore del BAFTA Award Tom Hollander (“The White Lotus”) nei panni della Talpa, il vincitore del SAG Award Idris Elba (“Luther”) nei panni della Volpe, Gabriel Byrne (“All Things Bright and Beautiful”) in quelli del Cavallo e l’esordiente Jude Coward Nicoll in quelli del Bambino.

Matthew Freud presenta un film di Charlie Mackesy, prodotto dalla candidata all’Oscar® Cara Speller (“Pear Cider and Cigarettes”) per conto di NoneMore Productions e da JJ Abrams e Hannah Minghella per conto di Bad Robot Productions. Diretto da Peter Baynton (“The Tiger Who Came To Tea”) e Charlie Mackesy, il film è un adattamento del libro originale in collaborazione con Jon Croker (“Paddington 2”) ed è prodotto da Jony Ive e dal candidato all’Oscar® Woody Harrelson (“Tre manifesti a Ebbing, Missouri”). La colonna sonora originale è della compositrice Isobel Waller-Bridge, eseguita dalla BBC Concert Orchestra e diretta da Geoff Alexander.

Nicole Kidman e A24 per la serie sul Wrestling e OnlyFans

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Nicole Kidman e A24 per la serie sul Wrestling e OnlyFans

A24 ha vinto la guerra per accaparrarsi i diritti di adattamento del prossimo romanzo di Margo’s Got Money Troubles scritto da Rufi Thorpe, con il creatore di Big Little Lies David E. Kelley in trattative per co-scrivere l’adattamento televisivo. Nicole Kidman Dakota Fanning sono legate alla produzione esecutiva attraverso le rispettive società di produzione, secondo The Hollywood Reporter, quello che viene descritto come il wrestling che incontra OnlyFans.

Cosa sapere sull’adattamento televisivo di Margo’s Got Money Troubles

Margo’s Got Money Troubles, che debutterà nel giugno 2024, è incentrato su  Margo Millet, figlia di una cameriera di Hooters e di un ex wrestler professionista che, dopo aver avuto una relazione con il suo professore di inglese al terzo anno di università, rimane incinta e ricorre a OnlyFans per sbarcare il lunario. Dopo essersi riavvicinata al padre, che le impartisce alcuni insegnamenti appresi sul ring del wrestling, Margo diventa un successo inarrestabile su OnlyFans.

Matthew Tinker sarà il produttore esecutivo per David E. Kelley Productions insieme a Elle Fanning, Dakota Fanning, Brittany Kahan Ward (Lewellen Pictures), Kidman (Blossom Pictures) e Per Saari con l’autore Thorpe per A24.

A24 ha recentemente acquisito i diritti di diversi progetti di alto profilo, tra cui un adattamento in serie TV delle memorie di Paris Hilton. Kidman e Kelley, ovviamente, hanno già lavorato insieme in Nine Perfect Strangers di Hulu, Love and Death di Max, Big Little Lies e The Undoing della HBO. 

Fargo 5: trailer della quinta stagione

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Fargo 5: trailer della quinta stagione

FX ha diffuso il trailer FARGO 5, la quinta stagione in arrivo della serie cult ispirata all’omonimo film dei Fratelli Coen.

la serie antologica Sky Exclusive creata e prodotta – tra gli altri – dal pluripremiato Noah Hawley (Bones, Legion) torna con la quinta attesissima stagione in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 22 novembre, in contemporanea con gli Stati Uniti, come annunciato dai teaser appena rilasciati.

Protagonisti del nuovo ciclo di episodi sono Juno Temple (Ted Lasso) e Jon Hamm (Mad Men), per una storia ambientata stavolta in Minnesota, nel 2019.

https://youtu.be/6SCn6UDXw_I

In FARGO Dopo che una serie di eventi inaspettati fa finire Dorothy “Dot” Lyon (Juno Temple) nei guai con le autorità, questa apparentemente tipica casalinga del Midwest ripiomba improvvisamente in una vita che pensava di essersi lasciata alle spalle. Lo sceriffo del North Dakota Roy Tillman (Jon Hamm) sta infatti cercando Dot da molto tempo. Allevatore, predicatore e uomo di legge, Roy crede di essere al di sopra di chiunque e per dare la caccia a Dot si fa aiutare dal figlio Gator (Joe Keery), fedele ma incapace e da Ole Munch (Sam Spruell), un losco vagabondo dalle origini misteriose. Con i suoi segreti più profondi che iniziano a venire a galla, Dot tenta di proteggere la sua famiglia dal suo passato, dimostrando una volta per tutte perché non si dovrebbe mai provocare una Lyon.

Nel cast di FARGO insieme a Juno Temple e Jon Hamm anche Joe Keery (Stranger Things), Sam Spruell (Legend), David Rysdahl (No Exit), Lamorne Morris (New Girl), Jennifer Jason Leigh (The Hateful Eight), Richa Moorjani, Lukas Gage, Jessica Pohly, Nick Gomez.

Apple TV+ aumenta il prezzo mensile

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Apple TV+ aumenta il prezzo mensile

Dopo l’ultimo aumento dell’ottobre 2022, il prezzo mensile di Apple TV+ è aumentato di circa il 42%. Mercoledì il colosso della tecnologia ha aggiornato le informazioni sui prezzi per Apple TV+, insieme ai servizi di abbonamento Apple Arcade e Apple News+ e ai bundle Apple One, sul suo sito web.

 Il nuovo prezzo di Apple TV+ è di 9,99 dollari al mese negli Stati Uniti, rispetto ai 6,99 dollari precedenti. Il prezzo annuale aumenta da $ 69 a $ 99 all’anno. Gli abbonati esistenti vedranno gli aumenti di prezzo 30 giorni dopo, alla successiva data di rinnovo della fatturazione.

Dal lancio quattro anni fa, Apple TV+ ha fatto la storia dei servizi di streaming, superando importanti traguardi in un breve lasso di tempo, grazie alla sua vasta selezione di serie, lungometraggi, documentari e intrattenimento per bambini e famiglie pluripremiati e acclamati. ”, ha commentato un portavoce in una dichiarazione (tramite Variety ).

Apple TV+ costava originariamente 4,99 al mese quando è stata lanciata per la prima volta nel 2019 e non è stata aumentata fino allo scorso ottobre. Ciò rende il recente aumento dei prezzi il secondo in un anno.

Quali sono le serie tv che puoi guardare su Apple TV+?

La società non rivela quanti abbonati ha per Apple TV+, che fa parte della sua strategia generale volta ad aumentare le entrate ricorrenti attraverso gli abbonamenti. Apple TV+ offre decine di titoli originali, tra cui le serie vincitrici dell’Emmy “Ted Lasso”, “The Morning Show”, “Lezioni di Chimica”, “Invasion”, “For All Mankind”, “Severance”, “Bad Sisters”, “ Mythic Quest” e “Pachinko”, oltre a film come il vincitore dell’Oscar come miglior film nel 2022, “CODA”.

Doctor Who: trailer dello speciale del 60° anniversario in arrivo su Disney+

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Disney+ ha pubblicato un nuovo trailer degli speciali per il 60° anniversario di Doctor Who in vista del ritorno di David Tennant nel ruolo il mese prossimo.

I tre speciali – intitolati “The Star Beast”, “Wild Blue Yonder” e “The Giggle” – debutteranno su Disney+ in Nord America a partire dal prossimo mese. Il primo arriverà in servizio sabato 25 novembre, mentre il secondo sarà presentato in anteprima una settimana dopo, il 2 dicembre. Infine, il terzo debutterà un’altra settimana dopo, il 9 dicembre.

Gli speciali hanno come protagonisti David Tennant, Catherine Tate, Neil Patrick Harris, Yasmin Finney, Miriam Margolyes, Ruth Madeley, Jacqueline King, Karl Collins e Jemma Redgrave.

Quando David Tennant interpretò originariamente il Dottore?

David Tennant ha inizialmente assunto la parte del Dottore a partire dalla fine del 2005. Ha interpretato il ruolo in tre serie e diversi speciali fino all’inizio del 2010, quando ha ceduto il ruolo a Matt Smith, l’Undicesimo Dottore. La prossima quattordicesima stagione di Doctor Who, diretta dallo showrunner Russell T. Davies, vedrà Ncuti Gatwa come protagonista. Diventerà ufficialmente il primo attore nero in assoluto a interpretare l’iconico personaggio nella storia del franchise.

World War Z 2: David Fincher rivela che sarebbe stato come The Last of Us

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Il regista di Fight Club e Zodiac, David Fincher, ha rivelato alcune delle idee che aveva avuto per World War Z 2, il il sequel di World War Z che avrebbe dovuto dirigere, e da quello che sembra alcune di essere erano particolarmente affini ad un’altra proprietà post-apocalittica.

Nessun fungo in World War Z 2

Durante una bella intervista con GQ, prima dell’uscita del suo ultimo film The Killer, con Michael Fassbender, a Fincher è stato chiesto cosa avesse pianificato qualcosa per l’ormai defunto sequel di World War Z e lui ha rivelato che il film avrebbe avuto qualcosa in comune con The Last of Us, in particolare l’adattamento HBO di Craig Mazin.

Beh, era un po’ come The Last of Us. Sono contento di non aver fatto quello che stavamo facendo, perché The Last of Us ha molto più spazio per esplorare le stesse cose“, dice Fincher, “Nella sequenza dei titoli, avremmo usato il piccolo parassita … l’hanno usato nella sequenza dei titoli, e in quella meravigliosa apertura con il talk show in stile Dick Cavett, David Frost.”

Fincher prosegue suggerendo che qualunque versione del film la Paramount stia realizzando ora, forse sarà più vicina al romanzo originale di Max Brooks. Fincher sta promuovendo la sua ultima collaborazione con NetflixThe Killer. Vede Michael Fassbender interpretare un eccentrico sicario che è ossessionato dai dettagli e medita sugli Smiths. Il film uscirà nei cinema questo venerdì prima di fare il suo debutto in streaming su Netflix il 10 novembre 2023.

Samaritan 2 in sviluppo per Amazon, Sylvester Stallone pronto al ritorno

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Samaritan 2, un sequel di Samaritan del 2022 è in lavorazione presso gli Amazon MGM Studios con il ritorno di Sylvester Stallone come protagonista del film, a darne conferma è stato il noto sito americano The Hollywood Reporter .

Il sequel del film sui supereroi vedrà Sylvester Stallone tornare come produttore (come parte della sua Balboa Productions) e recitare nel film. Prima dello sciopero SAG-AFTRA in corso, Stallone aveva raggiunto un accordo per tornare, ha fatto notare THR.

Anche lo sceneggiatore del primo film, Bragi F. Schut, tornerà per scrivere il sequel. Tuttavia, al momento non è chiaro se il regista Julius Avery tornerà anche come regista del film. Diffuso originariamente nel 2022 come esclusiva Prime Video, il film è stato un successo a sorpresa per Amazon. Secondo THR, il film è stato il titolo numero uno su Prime Video per tre settimane consecutive dopo la sua uscita.

Di cosa parlava Samaritan?

“In Samaritan, il tredicenne Sam Cleary sospetta che il suo misterioso e solitario vicino, il signor Smith, sia in realtà una leggenda nascosta in bella vista”, si legge nella sinossi. “Vent’anni fa, il vigilante superpotente di Granite City, Samaritan, fu dato per morto dopo un’infuocata battaglia in un magazzino con il suo rivale, Nemesis. Molti credono che Samaritan sia morto nell’incendio, ma alcuni in città, come Sam, sperano che sia ancora vivo. Con la criminalità in aumento e la città sull’orlo del caos, la missione di Sam è convincere il suo vicino a uscire allo scoperto per salvare la città dalla rovina”.

Samaritan è stato prodotto da Stallone e Braden Aftergood, con Scut, David Kern, Adam Rosenberg e Guy Riedel come produttori esecutivi.

Spider-Man: Homecoming, il libro Marvel sull’MCU risolve l’errore della timeline

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Un nuovo libro sulla timeline del Marvel Cinematic Universe ha ricollegato un errore di continuità che si è verificato in Spider-Man: Homecoming del 2017.

L’errore di continuità si presenta all’inizio di Spider-Man: Homecoming quando, dopo un primo flashback ambientato nel 2012, il film passa al 2016 con una carta che dice “8 anni dopo”. Il libro, The Marvel Cinematic Universe – An Official Timeline dei Marvel Studios, colloca correttamente gli eventi di Homecoming nel 2016 con il flashback ambientato nel 2012.

Nel libro, Miss Minutes di Loki tenta di spiegare la discrepanza come il risultato di un file smarrito. Allerta linea rossa! Ciao di nuovo! Adrien Toomes dice che la battaglia di New York è avvenuta otto anni fa, ma quell’evento è avvenuto solo quattro anni prima. Questo è un vero grattacapo per noi: penso che un analista abbia smarrito il fascicolo del caso.

Spider-Man: Homecoming dei Marvel Studios è stato originariamente distribuito nelle sale nel 2017. È stato il primo film solista di Tom Holland su Spider-Man dopo aver fatto il suo debutto nel MCU in Captain America: Civil War del 2016.

“Entusiasta della sua esperienza con i Vendicatori, il giovane Peter Parker torna a casa per vivere con sua zia May“, si legge nella sinossi del film. Sotto l’occhio vigile del mentore Tony Stark, Parker inizia ad abbracciare la sua ritrovata identità di Spider-Man. Cerca anche di tornare alla sua normale routine quotidiana, distratto dal pensiero di dimostrare di essere qualcosa di più di un semplice supereroe di quartiere. Peter dovrà presto mettere alla prova i suoi poteri quando il malvagio Avvoltoio emerge per minacciare tutto ciò che ha di più caro.

La Sirenetta: Sofia Coppola rivela perché ha lasciato il film

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La Sirenetta: Sofia Coppola rivela perché ha lasciato il film

Forse non tutti ricordano che oltre al Live Action Disney La Sirenetta, era in sviluppo nel 2014 un secondo film su La Sirenetta presso la Universal Pictures che doveva essere diretto da Sofia Coppola. Ebbene oggi la regista che ha iniziato a promuovere il suo prossimo film in uscita ha finalmente fatto luce sulla verità dietro al suo abbandono in qualità di regista di quel progetto.

Nel 2014, Sofia Coppola aveva firmato per dirigere un adattamento live-action de La Sirenetta di Hans Christian Andersen. Il progetto, tuttavia, non è mai stato realizzato, poiché Coppola ha abbandonato il progetto nel 2015 a causa di differenze creative tra lei e lo studio. Parlando dell’accaduto con Rolling Stone, Sofia Coppola ha spiegato quale fosse stato il suo “punto di rottura” nel progetto.

Ero in una sala riunioni e un ragazzo dello sviluppo ha detto: ‘Cosa attirerà questo uomo di 35 anni tra il pubblico?’ E semplicemente non sapevo cosa dire“, ha ricordato. “Non ero nel mio elemento. Mi sento come se fossi stata ingenua, e poi mi sono sentita molta simile al personaggio della storia, cercando di fare qualcosa fuori dal mio elemento, ed è stato un parallelo divertente della storia per me.

Quando le è stato chiesto se si è imbattuta spesso in questo atteggiamento da parte degli studios, Coppola ha detto: “Succede spesso perché di solito le persone che finanziano le cose sono uomini eterosessuali. Quindi non è lo stesso punto di vista, ma stai cercando di spiegare, tipo: “Gente, non a tutti piacerà quello che piace a te“, ma volevo solo creare cose che mi attraessero ed esprimerlo.

La Sirenetta di Sofia Coppola sarebbe stata più cupa della versione Disney

Coppola aveva precedentemente dichiarato a IndieWire nel 2017 che il progetto non sarebbe stato come la versione Disney de La Sirenetta e, invece, sarebbe stato come “la fiaba originale, che è molto più oscura”.

Ha anche detto che inizialmente avrebbe voluto girare il film sott’acqua, ma si è resa conto che sarebbe stato un “incubo”. Ha spiegato: “Abbiamo anche fatto alcuni test. Non era molto realistico, quell’approccio. Ma è stato interessante pensarci.

L’ultimo film di Coppola, Priscilla, vede protagonisti Cailee Spaeny e Jacob Elordi. Basato sul libro di memorie del 1985 Elvis and Me di Priscilla Presley, il film riceverà uscirà negli USA il 3 novembre 2023. Noi lo abbiamo visto e recensito alla Mostra d’Arte cinematografia di Venezia.

Le ultime novità di Ottobre in sala: la Palma d’oro Anatomia di una caduta

In quest’ultime novità di ottobre al cinema ci sono sono vari titoli tra cui anche l’atteso debutto alla regia di Paola Cortellesi. In sala intanto è già possibile vedere il decimo capitolo di Saw, decisamente uno dei franchise horror più longevi di sempre che debuttò nel lontano 2004.

Questa pellicola intitolata Saw X è ambientata tra gli eventi del primo e secondo film dove il protagonista è un malato John Kramer che si reca in Messico per una procedura medica rischiosa e sperimentale nella speranza di curare il suo cancro, solo per poi scoprire che l’intera operazione era una truffa. ll famigerato serial killer detto “L’Enigmista“, quindi con l’aiuto sua allieva Amanda, rapirà i truffatori e si vendicherà, alla sua maniera, con trappole e giochi sadici.

Vediamo insieme le ultime novità di ottobre in sala

Anatomia di una caduta

Anatomia di una caduta Sandra HüllerIl film che ha vinto quest’anno il festival di Cannes Anatomia di una caduta arriva finalmente nei cinema italiani dopo l’anteprima alla Festa del Cinema di Roma. Questo dramma francese è interpretato da Sandra Hüller e segue la storia di una famiglia che vive in un chalet di montagna isolato sulle Alpi francesi vicino a Grenoble. La loro vita viene sconvolta quando Samuel, il padre che di lavoro è un insegnante, muore in circostanze misteriose. La moglie scrittrice Sandra viene subito accusata di omicidio e il giovane figlio Daniel, ipovedente di 11 anni, arriva al banco dei testimoni. La pellicola Palma d’oro 2023 diretta dalla regista Justine Triet è un thriller psicologico che scava nei segreti di una coppia e mette al centro un ritratto di donna provocatorio e fuori dagli schemi.

C’è ancora domani

C'è ancora domani recensione

C’è ancora domani è l’unico titolo italiano di quest’ultime novità di ottobre ed il primo diretto dalla comica Paola Cortellesi. La storia del film girato in bianco e nero ci porta nel 1946 in pieno Dopoguerra a Roma quando la Seconda Guerra Mondiale è finita. La città è libera da due anni ma nelle strade c’è ancora la presenza dei militari americani e nelle case purtroppo c’è tanta povertà e ancora la cultura patriarcale di stampo fascista. La protagonista è Delia, interpretata dalla stessa regista e attrice, una donna semplice del popolo, succube del marito con una vita piuttosto monotona, divisa tra le facende casalinghe e il lavoro con cui guadagna poco. Tutto cambia quando un giorno riceve una lettera misteriosa e trova il coraggio per prendere una direzione inaspettata creando da sola un futuro migliore di quello a cui è destinata. Il cast è composto da molti volti noti del nostro cinema come Valerio Mastandrea nei panni del marito Ivano, Vinicio Marchioni ex amante di Delia, Emanuela Fanelli e il giovane Francesco Centorame.

Petites – La vita che vorrei… per te

Petites – la vita che vorrei… per te è l’opera prima di Julie Lerat-Gersant, che porta al cinema la sua esperienza di osservatrice nei centri francesi di accoglienza per madri adolescenti e i loro neonati. Questo film racconta il difficile viaggio tormentato di Camille, un’adolescente alle prese con una gravidanza inaspettata che stravolge la sua vita e la porta a riflettere sul senso di responsabilità che comporta l’essere madre. La giovane protagonista quindi viene mandata dal giudice minorile in un centro di accoglienza per giovani gestanti dove stringe amicizia con Alison, una ragazza un po’ immatura che vive con la piccola figlia Diana nella casa famiglia e anche con Nadine, l’educatrice del centro. Questi due incontri finiranno per cambiare definitivamente per sempre la sua vita.

Retribution

Retribution film 2023Questo film si tratta di un remake dell’acclamata pellicola spagnola intitolata El Desconocido. Retribution vede Liam Neeson nei panni di è Matt Turner, un uomo che sta attraversando la città di Berlino in auto con i suoi due figli quando si ritrova nel mezzo di un fatto tanto assurdo quanto inquietante. Un misterioso personaggio gli comunica via telefono che sotto i sedili dell’automobile su cui stanno viaggiando c’è una bomba. Per concludere questo film è diretto da Nimród Antal regista anche di un episodio della quarta stagione di Stranger Things.

Yuku e il fiore dell’Himalaya

Yuku e il fiore dell’Himalaya è un film d’animazione belga dello studio cinematografico Enclume Animation. La favola racconta che in cima alle montagne più alte della terra vive una pianta che si nutre della luce più pura: si chiama… fiore dell’Himalaya. La topolina Yuku lascia la sua famiglia per cercare questo fiore magico e regalarlo alla nonna, che ha annunciato che presto dovrà seguire la piccola talpa cieca nelle profondità della terra. Ma per trovarlo ci sarà un lungo viaggio da fare, pieno di ostacoli. Bisognerà attraversare il terribile regno dei ratti del castello, il prato dei corvi crudeli, una foresta incantata dove si rischia di perdersi e il ponte della paura sorvegliato dal lupo. La piccola protagonista sulla sua strada per il regalo, grazie alla musica e alle canzoni, si farà anche molti amici.

Comme un fils: recensione del film di Nicolas Boukhrief – #RoFF18

Il regista Nicholas Boukhrief porta alla Festa di Roma Comme un fils, regalando di nuovo a Vincent Lindon un ruolo che ne esalta le caratteristiche di attore intenso e misurato al tempo stesso. Boukhrief, prima sceneggiatore – Assassin(s) di Mathieu Kassovitz, con il regista stesso – poi anche regista – Made in France, Tre giorni e una vita – lascia il thriller per raccontare una storia di avvicinamento tra due solitudini: un uomo disilluso e demotivato e un ragazzo che vuole qualcosa dalla vita, ma ancora non sa cosa. Contesti diversissimi, età diverse, il racconto di una realtà sociale complessa, spesso ai margini, come quella del popolo rom.

La trama di Comme un fils

Jacques, Vincent Lindon, è un insegnante disilluso, che dopo uno scontro con uno studente, decide di prendersi un anno di aspettativa. Non sa se tornerà a insegnare, non crede più nel suo mestiere. Poi nella sua vita irrompe Victor, Stefan Virgil Stoica, adolescente rom. L’inizio del loro rapporto non è dei migliori. Jacques sorprende Victor a rubare in un negozio. Da questo incontro-scontro iniziale nascerà uno scambio, in cui Jacques cercherà di aprire a Victor un orizzonte esistenziale che va oltre il campo in cui vive, grazie alle sue doti umane, oltre che di insegnante. Victor, dal canto suo, aiuterà Jacque a ritrovare l’amore per il suo lavoro e anche il coraggio di pensare a una nuova vita.

Assenza di giudizio

Oltre a un bravissimo Vincent Lindon, che fa apprezzare ancora una volta al pubblico la sua capacità di veicolare emozioni pur attraverso le piccole fessure di un registro, qui, sempre misurato, i pregi di Comme un fils risiedono nell’assenza di giudizio da parte del regista, nei confronti dei suoi personaggi. La realtà rom, con le sue contraddizioni anche feroci, viene osservata, nel tentativo di comprenderla, non giudicata. Non lo fa il protagonista, il quale cerca di fare qualcosa per Victor e non contro qualcuno. Chiede spiegazioni, ma ha un atteggiamento sempre costruttivo. Questa è senz’altro una grande lezione del film e uno spunto di riflessione.

Marginalità sociale in Comme un fils

Per quel che riguarda i temi del film, qui c’è marginalità sociale, ma non c’è l’immigrazione clandestina, come era stato in Welcome – film del 2009 di Philippe Loiret, al cui centro era il rapporto tra un adulto, francese, interpretato da Lindon, e un ragazzo curdo arrivato a Calais nel tentativo di raggiungere l’Inghilterra. Ciò rende le contraddizioni mostrate nel film, se possibile, ancora più stridenti. Victor, rumeno, rivendica il suo status di europeo. La condizione di marginalità, però, di fatto non cambia.

L’assenza delle istituzioni

Evidente è anche una critica del regista alle istituzioni, che non si fanno carico del ragazzo, come invece chiede a più riprese Jacques. Istituzioni assenti che non fanno che alimentare l’isolamento di un gruppo, anziché promuoverne l’integrazione. Una speranza arriva invece dal mondo del volontariato, rappresentato dalla figura dell’operatrice, interpretata da Karole Rocher.

Jacques e Victor

Comme un fils si regge però su un rapporto che si fa poco a poco più stretto, che si consolida di giorno in giorno. È in questo lento ma inesorabile crescendo, fatto di sguardi, piccoli gesti e poche parole, che sta la forza del film. Nella voglia che Jacques ha, anche per vocazione, di andare verso l’altro, di comprenderlo e di trasmettergli qualcosa che possa essergli utile per il futuro. Jacques allarga l’orizzonte di Victor, gli mostra quello che potrebbe fare ed essere e che il ragazzo non avrebbe osato neanche immaginare. Dal canto suo, Jacques è dolente, spento, ha sofferto ed è stanco. Non si aspetta più niente dalla vita. Il ragazzo non si aspetta già niente. Questo è ciò che li accomuna. Entrambi si ricredono e costruiscono insieme qualcosa di diverso. La trama è semplice, ci si può facilmente aspettare ciò che l’insegnante farà: mettersi a disposizione, aiutare. Questo però non affievolisce la componente emotiva del film.

Una sottile tensione e una grande umanità

L’andamento di Comme un fils non è certo quello di un thriller o di un action movie. Si può dire però che ci sia una costante e sottile tensione a percorrere il lavoro. Vi è un susseguirsi di allontanamenti e avvicinamenti tra i due protagonisti, come una molla che si allunga e si accorcia. A coinvolgere lo spettatore è la profonda umanità di entrambe le figure al centro della storia.

Un film sobrio ed essenziale

Anche visivamente, il film è curato, ma sobrio ed essenziale, dominato dal colore grigio. Se dunque rispetto a un lavoro come Welcome, Comme un fils è più minimalista e meno d’impatto, funziona però ugualmente, lavorando lo spettatore ai fianchi, in modo lento ma costante e riuscendo a toccarne corde anche profonde, oltre che a stimolare una riflessione senz’altro costruttiva.

Cento Domeniche: recensione del film di Antonio Albanese – #RoFF18

Alla sua quinta regia, Cento Domeniche, Antonio Albanese scatta una desolante e sconcertante fotografia del sistema finanziario italiano. In questo suo ultimo film, che va inserendosi nella cornice della 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma, il regista ne compie una denuncia schietta ed esplicita, condannandolo attraverso un espediente narrativo estremo ma molto realistico. Le banche da sempre custodiscono i nostri tesori, quei risparmi messi da parte per una vita intera con sudore, sacrifici e fatica, dai quali attingiamo per realizzare i nostri sogni. Gli stessi che a causa di un organismo fallace, come ci dimostrerà Cento Domeniche, possono essere persi all’improvviso, senza che si possa avere una chance di agire o attutire il colpo in qualche modo.

Albanese in quest’opera decide dunque di analizzare uno spaccato di realtà del Bel Paese non facile da digerire, che coinvolge e logora molti cittadini (più di quelli che si possa immaginare) nel cui sistema hanno riposto la loro massima fiducia. Ma la triste verità è che, fruendolo, il racconto portato sullo schermo dal regista/attore si scopre essere universale, oltre che specchio attraverso cui riflettersi, poiché se si volge lo sguardo oltre la nostra penisola, ci si accorge di quanto situazioni simili siano comuni anche in altre parti del mondo. Cento Domeniche arriva in sala dal 23 novembre distribuito da Vision Distribution.

La trama di Cento Domeniche

Antonio è un operaio andato in prepensionamento, che abita con la madre anziana e conduce una vita normale e regolare. Separato dalla moglie ha con lei una sola figlia, Emilia, con la quale giocava a portarla all’altare sin da quando aveva cinque anni. Fino a che quel passatempo ad un certo punto non diventa realtà: Emilia sta davvero per convolare a nozze con Chicco, e Antonio è così entusiasta di star realizzando il suo (e anche il proprio) sogno che si offre subito di pagare tutto il matrimonio. È questo il suo regalo, qualcosa a cui l’uomo tiene molto e non vuole rinunciare. Le spese però sono molto alte, e così decide di recarsi in banca per prelevare i risparmi che fino a quel momento ha messo da parte.

Arrivato nella sua filiale di fiducia, Antonio si trova a parlare con il suo nuovo direttore, un certo Luca Gilardi, il quale gli dice che le obbligazioni che credeva di avere sono in realtà azioni, suggerendogli di continuare a investirci su e nel frattempo, per le nozze, chiedere un prestito. Dopo un primo tentennamento, l’uomo decide di seguire un consiglio che, poco tempo dopo, si rivelerà disastroso. La banca, infatti, va in crisi. Nonostante molti gli dicano che non possa essere vero e che sono piccoli problemi di passaggio, Antonio scoprirà che sta perdendo tutti i suoi soldi. E con essi anche il sogno di rendere felice la sua Emilia.

Cento Domeniche Antonio Albanese

Dentro un sistema corrotto

Il crac finanziario. Il fallimento, la crisi. La codardia di un apparato che regge in piedi un Paese intero. In Cento Domeniche Antonio Riva deve scontrarsi con tutto questo quando scopre che le sue azioni – che lui credeva fossero obbligazioni – stanno crollando. Nessuno gli dà spiegazioni. I dipendenti della banca alla quale lui si è affidato, come suo padre ancor prima, sono evasivi e criptici. “Va tutto bene”, gli dicono, “non c’è da preoccuparsi”. Ma nel frattempo Antonio i suoi soldi, risparmi per cui “ha lavorato tutta una vita”, li vede sempre più lontani, quasi trasparenti. Fino a quando non scompaiono. E con essi la sua ragione. Albanese dipinge un ritratto atroce ma al tempo stesso lucido di quella che è l’Italia oggi, con le sue menzogne e contraddizioni. Un’Italia che dovrebbe essere dalla parte del popolo, ma che qui ne diventa nemica in trincea, corrotta, che assiste freddamente alla sua depressione. A rappresentarla c’è un solo uomo, per l’appunto Antonio, il quale diventa canale preferenziale attraverso cui esplicitarne le tematiche, e al quale Albanese si affida, interpretandolo, per farlo essere la voce della comunità.

Antonio è un padre umile. Un uomo perbene che non ha mai mancato un giorno di lavoro, che si è sempre speso per la sua famiglia e ha un sogno nel cassetto da sempre: portare la figlia all’altare e pagarle il matrimonio che tanto immaginavano insieme quando era piccola. Ma che alla fine si trasforma, indotto da un sistema che nel momento del bisogno lo inganna e tradisce. Fino a spingerlo al limite, in una vera e propria odissea, portandolo all’esasperazione perché non in grado di assumersi le proprie responsabilità. La felicità di Antonio lentamente va spegnendosi per lasciare il posto al turbamento, alla frustrazione, all’ira, tutti sentimenti ed emozioni che Albanese fa suoi per restituirci un protagonista affranto e addolorato, che pur non volendo si smarrisce. La tenerezza e la gioia che si rintracciavano all’inizio nei suoi occhi, occhi di un padre che ama la figlia e vuole per lei solo il meglio, scompaiono gradualmente, spazzate via dall’indifferenza e dalla falsità non solo di chi lo ha preso in giro, ma anche da quegli amici che lo rassicuravano quando invece erano più che consapevoli della sua disastrosa condizione. Ma essendo ricchi, non potevano ammettere di essere stati privilegiati.

Antonio Riva siamo tutti noi

Ed è così che Antonio Albanese nel suo acuto discorso disegna uno scenario disarmante in cui è compresa anche una riflessione sulle classi sociali, i suoi dislivelli, il grande gap che vi è fra queste e le ingiustizie radicate. La sua regia è netta, così come la sceneggiatura che cura insieme a Piero Guerrera: niente è lasciato in sospeso, ma soprattutto alcuna sequenza gioca sull’eccesso o la teatralità. Il picco emotivo Albanese lo confina nel climax finale, sentito, giusto nei tempi, forte, accorato e commovente, in cui si concentra tutto il senso del film e il malessere del protagonista che, di riflesso, invade anche lo spettatore. Il quale, inevitabilmente, dopo il crescendo di tensione e apprensione, è più capace di assorbirlo. Come se fosse lui. E in fondo lo è. Perché Cento Domeniche non è un film dedicato solo a coloro che sono finiti nel vortice del crac. È dedicato a tutti gli italiani che, sostanzialmente, hanno perso la fiducia. E questa concretezza, questo realismo dell’opera, non possono che fare male.

Mortal Kombat: tutto quello che c’è da sapere sul film reboot

Mortal Kombat: tutto quello che c’è da sapere sul film reboot

I videogiochi di genere picchiaduro sono da sempre particolarmente apprezzati e popolari tra i gamer, sia per la varietà dei loro personaggi che per le possibilità offerte dai combattimenti. Serie come Tekken e Mortal Kombat sono senza dubbio i due titoli più celebri di sempre, che hanno negli anni espanso la loro fama anche al cinema. Proprio la seconda delle due ha ottenuto una sua prima trasposizione cinematografica nel 1995 con Mortal Kombat, seguita poi nel 1997 da Mortal Kombat – Distruzione totale. Il franchise è poi tornato al cinema solo nel 2021 con un reboot intitolato semplicemente Mortal Kombat, diretto da Simon McQuoid.

La differenza principale di questo nuovo film rispetto ai due precedenti, ma anche all’intera saga videoludica, sta proprio nel Mortal Kombat. Questo è il torneo di arti marziali che viene organizzato ogni generazione e a cui prendono parte combattenti di tutto il mondo, ognuno con l’intenzione di diventarne il campione assoluto. Nei videogiochi, il torneo si rivela in realtà essere molto più di una semplice competizione, bensì è il mezzo tramite il quale l’antagonista Shang Tsung cerca di impossessarsi del regno della terra. Nel film del 2021, nonostante venga citato e sia un elemento fondamentale per la trama, il torneo non viene rappresentato in nessuna scena.

Il film infatti si concentra maggiormente sugli eventi che ruotano attorno a esso e sulle dinamiche che l’evento mette in moto. Questa scelta da parte del regista è dovuta alla sua volontà di discostarsi dai film precedenti e dal videogioco stesso, creando un prodotto più romanzato e narrativo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Mortal Kombat

Il film è ambientato a Earthrealm, ovvero il regno della Terra, e racconta la storia di Cole Young, campione di MMA, perseguitato dai Cryomancer e da Sub Zero, il miglior guerriero dell’impero. In verità, la ragione si nasconde nella sua eredità, che Young ignora, e su quel marchio del drago che ha sin dalla nascita. Inoltre, è proprio l’Imperatore dell’Outworld, Shang Tsung, a volerlo morto ed è per questo che Cole, preoccupato che possa accadere qualcosa di terribile alla sua famiglia, decide di mettersi in viaggio alla ricerca di Jackson Briggs, Maggiore delle Forze Speciali, nato anch’egli con il marchio.

Successivamente Cole si reca nel tempio dedicato a Lord Raiden, un antico Dio che protegge l’Earthrealm, sotto cui si rifugiano tutti coloro che hanno sulla pelle il marchio del drago. Qui l’uomo fa la conoscenza di Liu Kang, Kung Lao e Kano, guerrieri esperti che si allenano nel tempio e con cui Cole inizia a esercitarsi per combattere contro l’Outworld così da salvare la sua famiglia. Ma riuscirà a liberare il suo arcana, il grande potere celato nella sua anima, in tempo non solo per salvare la sua famiglia, ma anche per sconfiggere Outworld una volta per tutte?

Jax Mortal Kombat

 

Il cast di Mortal Kombat

Ad interpretare il combattente di strada Cole Young, personaggio ideato appositaamente per questo film, vi è l’attore Lewis Tan, il quale si è personalmente cimentato in tutti i combattimenti previsti per il suo personaggio. Ludi Lin interpreta invece il monaco Shaolin Liu Kang, mentre Hiroyuki Sanada interpreta Hanzo Hasashi alias Scorpion, spettro creato per vendetta dallo stregone del regno dell’inferno, Quan Chi. Joe Taslim interpreta invece Bi-Han alias Sub-Zero, uno dei personaggi simbolo del franchise, nonché personaggio preferito da Taslim quando era bambino. Inizialmente, il suo costume era così pesante che l’attore non riusciva a muoversi e fu dunque necessario alleggerirlo.

Raiden, il Dio del tuono e il protettore del regno terrestre, è interpretato da Tadanobu Asano, mentre Max Huang interpreta Kung Lao. L’attrice Jessica McNamee dà vita a Sonya Blade, soldato delle forze speciali al servizio di Jackson Briggs, il quale è invece interpretato da Mehcad Brooks. McNamee ha raccontato di non aver avuto nessuna esperienza con i videogiochi prima di essere scelta per il film. Successivamente ha dunque approfondito la mitologia di Mortal Kombat per comprendere meglio il proprio personaggio. Fanno poi parte del cast anche Josh Lawson nei panni del trafficante d’armi Kano, Sisi Stringer in quelli della guerriera Mileena e Chin Han in quelli dello stregone Shang Tsung.

Mortal Kombat film

Mortal Kombat 2: il sequel

Dopo l’uscita del film, uscito contemporaneamente sia in sala sia in streaming, il produttore del film Todd Garner in un’intervista ha dichiarato che c’era la possibilità di realizzare un sequel qualora questo primo capitolo avesse ottenuto risultati economici soddisfacenti. Cosa poi verificatasi, grazie ad un incasso di circa 83 milioni di dollari a livello globale. Nel gennaio del 2022, dunque, New Line ha ufficialmente dato il via libera a un sequel. Mortal Kombat 2 vedrà il ritorno di quasi tutto il suo cast originale, portando anche Karl Urban nei panni di Johnny Cage, Tati Gabrielle nei panni di Jade e Adeline Rudolph nei panni di Kitana.

Il cast di Mortal Kombat 2 si è poi espanso con l’aggiunta di Martyn Ford, Desmond Chiam, Ana Thu Nguyen e Damon Herriman. Ford interpreterà l’iconico cattivo Shao Kahn, Herriman il famoso antagonista Quan Chi, Chiam nei panni del re edeniano Jerrod e Nguyen nei panni della regina Sindel. Al momento, tuttavia, non sono stati forniti ulteriori dettagli sulla trama, né una data di uscita del film. Le riprese sono iniziate nel giugno del 2023, ma si sono bloccate poco dopo per via dello sciopero degli attori. Al momento dunque la produzione del film è ferma e non potrà ripartire fino a quando lo scioperò non si sarà concluso.

Il trailer di Mortal Kombat e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Mortal Kombat grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 25 ottobre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Atto di fede: la vera storia dietro al film

Atto di fede: la vera storia dietro al film

Da sempre ci si interroga sui misteri della fede, su ciò che questa può significare e rappresentare, ma la sua natura intangibile e le innumerevoli forme che può assumere la rendono difficile da affrontare. Il cinema ha naturalmente una lunga tradizione di film che offrono una specifica visione della fede o che cercano di offrire delle risposte a riguardo. Solo di recente, titoli come Silence, First Reformed, Il prodigio o Corpus Christi hanno portato sul grande schermo queste tematiche, affrontando però la fede nei suoi aspetti più controversi. Molto più di parte, ma non per questo meno interessante, è invece Atto di fede.

Tale film è stato diretto nel 2019 da Roxanne Dawson (regista di numerose serie televisive qui al suo primo lungometraggio) ed è basato sul libro The Impossible: The Miraculous Story of a Mother’s Faith and Her Child’s Resurrection di Joyce Smith, dove si racconta di una vicenda realmente accaduta e del ruolo che la fede ha avuto in essa. La Dawson, fervente cristiana, ha dunque visto in questa storia l’occasione giusta per debuttare al cinema, parlando di quanto la fede possa realmente essere d’aiuto anche nelle situazioni più disperate. L’interpretazione che dunque il film dà di essa è estremamente positiva, quale faro di luce a cui potersi rivolgere e in grado di far arrivare le persone lì dove altrimenti non potrebbero.

Atto di fede è dunque un film che si rivolge indubbiamente ad uno specifico pubblico, ma che grazie alla sua toccante storia sui rapporti umani può arrivare a coinvolgere anche altre fasce di spettatori. Nell’ambito dei Premi Oscar 2020, il film ha ricevuto la candidatura nella categoria miglior canzone per I’m Standing With You, scritta da Diane Warren. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Atto di fede cast

La trama e il cast di Atto di fede

Il film racconta la storia del quattordicenne John Smith, che durante una mattina di inverno cade nel lago ghiacciato di St. Louis, nel Missouri, annegando. La rianimazione cardiopolmonare, praticata per quasi mezz’ora, non porta a nessun risultato e il ragazzo viene dichiarato morto. La sua famiglia è in preda alla disperazione, ma sua madre, Joyce Smith, non è ancora pronta a perdere suo figlio e, seduta ai piedi del suo capezzale, inizia a pregare ad alta voce affinché il figlio si risvegli e torni da lei.  Ma dopo essere morto per un’ora è possibile che il giovane sia ancora vivo?

Ad interpretare Joyce Smith vi è l’attrice Chrissy Metz, divenuta popolare grazie alla serie televisiva This Is Us, dove interpreta Kate Pearson, una dei protagonisti. Insieme alla regista, l’attrice è un devota cristiana e ha avuto un ruolo determinante affinché il film venisse realizzato. Josh Lucas è invece Brian Smith, mentre Marcel Ruiz interpreta John Smith. Sono poi presenti nel film l’attore Topher Grace, noto per i film Spider-Man 3 BlackKklansman, qui nei panni del reverendo Jason Noble. Mike Colter interpreta Tommy Shine, mentre Sam Trammell è il dott. Kent Sutterer e Dennis Haysbert il dott. Garrett.

Atto di fede storia vera

La vera storia dietro il film Atto di fede

Come anticipato, il film racconta una storia incredibile ma vera, che si svolge nel febbraio del 2015, quando l’adolescente John, della periferia di St. Louis, insieme a due amici, camminando irresponsabilmente sul lago St. Louise coperto di ghiaccio. Sotto il loro peso, questo si spezza facendo finire nell’acqua gelida i tre ragazzi. Uno di questi riesce a nuotare fino a riva mentre un altro si aggrappa al ghiaccio riuscendo a riemergere. Quando arrivarono i paramedici, però, John era rimasto sommerso per più di 15 minuti. Gli equipaggi hanno tentato la RCP per altri 15 minuti prima che i medici dell’SSM St. Joseph Hospital West continuassero la procedura per altri 27 minuti.

Durante questo periodo, tuttavia, il ragazzo non ha mostrato segni di vita e viene dichiarato morto. La madre di John, Joyce, non si dà però per vita ed entrando nella sala traumatologica dove si trovava il figlio inizia a pregare ad alta voce. Nel giro di pochi minuti, il cuore del ragazzo riprende miracolosamente a battere. La temperatura corporea dell’adolescente alto un metro e settanta era però di 88 gradi e i medici erano ancora preoccupati che potesse morire entro pochi giorni se non ore. John, però, non solo è sopravvissuto, ma le sue funzioni cerebrali sono tornate alla normalità.

L’unico fattore medico davvero a favore di John è che si è trattato di un annegamento in acqua fredda“, ha dichiarato il dottor Jeremy Garrett. I medici rimasero però sconcertati dal fatto che la sua funzione cerebrale sia stata preservata. In seguito all’incidente, il tenace adolescente si è dovuto comunque sottoporre a diverse settimane di terapia ambulatoriale ma il dottor Garrett ha detto che la guarigione di John rimane una cosa per lui mai vista prima, “un autentico miracolo“. Nel raccontare questa storia, gli autori del film si sono tenuti molto fedeli a come si sono svolti gli eventi, accentuando unicamente alcuni aspetti drammatici.

Il trailer di Atto di fede e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Atto di fede grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e RaiPlay. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 25 ottobre alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

Fonte: IMDb, NBCNews, HistoryvsHollywood

Maestro: trailer del nuovo film di e con Bradley Cooper

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Maestro: trailer del nuovo film di e con Bradley Cooper

Netflix ha diffuso il trailer di Maestro, il nuovo film originale Netflix diretto e interpretato da Bradley Cooper, presentato in concorso alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Maestro è un’imponente e impavida storia d’amore che ripercorre la relazione durata una vita tra Leonard Bernstein e Felicia Montealegre Cohn Bernstein. Maestro non è solo una dichiarazione d’amore alla vita e all’arte, ma essenzialmente una rappresentazione emotivamente epica di famiglia e amore.

Prodotto da Martin Scorsese, Bradley Cooper, Steven Spielberg, Fred Berner, Amy Durning e Kristie Macosko Krieger e scritto da Bradley Cooper e Josh Singer, il film vede protagonisti anche Carey Mulligan, Matt Bomer, Maya Hawke.

À la Recherche: recensione del film di Giulio Base con Anne Parillaud – #RoFF18

È il 1974 in À la Recherche, il nuovo film di Giulio Base. In quell’anno, le Brigate Rosse terrorizzano il Bel Paese, l’Italia al Campionato mondiale di calcio si scontra con la Polonia per qualificarsi alla fase successiva, Francis Ford Coppola e Martin Scorsese vinconco al Festival di Cannes e Luchino Visconti gira il suo penultimo film, Gruppo di famiglia in un interno. Mentre questi e altri eventi scuotono – in positivo o in negativo – il mondo, all’interno di una villa tanto imponente quanto spettrale si aggirano Pietro e Ariane.

Sono rispettivamente uno sceneggiatore e un’attrice francese, accomunati da una carriera in fase di declino. Le vicende che li legano non sono però reali come quel fuori campo del mondo esterno che di tanto in tanto si intromette, ma in loro confluiscono tutte le paure, i vizi, le passioni, gli entusiasmi e le delusioni di quell’epoca che Giulio Base aspira a far rivivere sullo schermo con questa suo lungometraggio, girato in lingua francese e presentato nella sezione Freestyle della Festa del Cinema di Roma.

La trama di À la Recherche, tra tempi andati e illusioni future

Isolatisi in questa decadente villa, Pietro (Giulio Base) e Ariane (Anne Parillaud) cercano disperatamente di invertire la rotta intrapresa dalle loro carriere artistiche realizzando un adattamento per il cinema di Alla ricerca del tempo perduto, il mastodontico romanzo di Marcel Proust, “cattedrale letteraria dell’Occidente”, nonché emblema del tema della memoria e dello scorrere inesorabile del tempo. Un adattamento che, stando a quanto dichiarato da Ariane, dovrebbe dirigere nientemeno che Luchino Visconti, uno degli uomini di cultura più influenti del Novencento.

Visconti, cantore di temi come la bellezza, la decadenza, la morte e la storia europea, senza dimenticare il declino della nobiltà e della borghesia (trattati in film come Senso, Il gattopardo e Ludwig) sarebbe infatti in cerca di un nuovo progetto cinematografico, con cui idealmente chiudere nel migliore dei modi la propria carriera. I due protagonisti del film si mettono dunque a lavoro, ma ben presto le riflessioni riguardanti l’opera di Proust saranno l’occasione per rimuginare anche sulle loro vite, sul contesto in cui vivono e sul loro futuro.

À la Recherche Anne Parillaud
Anne Parillaud e Giulio Base in À la Recherche

Un’accuratissima ricostruzione d’epoca

È un’opera contenuta ma ambiziosa il nuovo film di Base. Il tutto si svolge infatti in un unico luogo, con soli due personaggi chiamati a dar vita ad un duetto attraverso cui si diffonde in ogni stanza della lussuosa villa lo spirito del tempo. Uno spirito però decadente, che spinge a guardare al passato con una certa malinconia, al presente con diffidenza e al futuro con timore. È così che l’ambiente si fa dunque a sua volta personaggio, offrendo a Pietro e Ariane una cornice ideale entro cui muoversi nella misura in cui propone un’accuratissima ricostruzione d’epoca.

La fotografia di Giuseppe Riccobene, le scenografie di Walter Caprara e i costumi di Sabrina Beretta ricostruiscono infatti in modo sorprendente un’epoca in tutti i suoi colori, invitando lo spettatore ad immergersi in un ambiente dove l’oggettistica, i libri, i materiali degli indumenti e altro ancora, pur se intangibili per chi guarda, restituiscono ugualmente una forte dimensione tattile. Si entra dunque volentieri in questo contesto che, grazie anche alla varietà di stanze che offre, non diventa mai ripetitivo. Al contrario, a ben notare, ogni ambiente sembra pensato per essere il perfetto sfondo a quanto succede nel rapporto dei protagonisti.

Un progressivo avvicinarsi all’interiorità dei personaggi

I due si incontrano per scrivere, certo, ma è inevitabile che tra una pagina e l’altra, inizi ad emergere qualcosa di ambiguo nel loro rapporto, come ambigui sono i tempi che vivono. Il regista ce lo racconta ancor prima che tramite ciò che si dicono attraverso un progressivo avvicinamento nei loro confronti. Se all’inizio i due sono inquadrati con una serie di totali dell’ambiente o comunque sempre con una certa distanza, piano piano le inquadrature tendono a stringersi su di loro, fino ad offrirci dei primi e primissimi piani da cui può emergere tutto il loro mondo interiore.

Pietro e Ariane non sono solo alla ricerca del giusto modo per adattare l’apparentemente inadattabile romanzo di Proust (ed interessanti sono le riflessioni sul processo di adattamento), ma anche di un nuovo posto per sé stessi nel mondo. Sceneggiatore di film di genere lui (che gli permettono però di guadagnare e la precisazione è tanto importante quanto gradita), attrice semi dimenticata lei, entrambi si spogliano via via sempre di più, fino a far emergere tutte le loro ipocrisie, per giungere alla consapevolezza che sì, forse Alla ricerca del tempo perduto parla anche di loro.

À la Recherche Anne Parillaud Giulio Base
Anne Parillaud e Giulio Base in À la Recherche

Alla ricerca del tempo perduto e del tempo che verrà

Perché con À la Recherche non ci si risparmia nel mettere sul tavolo tanto il bene quanto il male di quell’epoca e dei suoi personaggi – così come ad esempio dello stesso Visconti si ricordano le sue contraddizioni – proprio come Proust fa all’interno della sua opera. Nel cercare di riportare su carta la decandenza raccontata dallo scrittore francese, Pietro e Ariane prendono dunque consapevolezza del proprio declino. Grazie poi alle interpretazioni dei due attori, con Base che gestisce in modo convincente la stravaganza del suo Pietro e Parillaud che dà vita ad una Ariane tanto seducente quanto spietata, tutto ciò emerge con ulteriore incisività.

Certo, nel corso di questo processo emergono anche tanti spunti di riflessione, forse troppi, e non tutti vengono approfonditi come avrebbero meritato. Ma nei suoi novanta minuti di durata il film di Base non sembra voler asprirare ad essere risolutivo nei confronti di tutto ciò, quanto piuttosto offrire un nostalgico sguardo ad un preciso periodo storico, sapendo però anche proporre riflessioni valide per il nostro presente, come ad esempio quella legata al ruolo dell’artista e dell’arte in tempi di guerre ed orrori. Forse perché, proprio come gli anni Settanta sono stati un periodo di passaggio, altrettanto lo saranno gli anni che stiamo vivendo.

Jonathan Majors a processo: l’udienza è fissata per il 29 novembre

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Jonathan Majors dovrà affrontare un processo con l’accusa di violenza domestica dopo che il giudice di New York ha respinto la mozione di archiviare il caso. La data del processo è stata fissata per il 29 novembre.

Majors è comparso questa mattina mattina in un’aula di tribunale di Lower Manhattan tramite Zoom perché è fuori dallo stato. Durante l’udienza, i suoi avvocati difensori hanno presentato una mozione per richiedere che le “prove contestate” rimangano sigillate e interdette alla vista del pubblico a causa della natura di “alto profilo” del caso e delle accuse contro Majors. L’avvocato difensore Seth Zuckerman ha detto al giudice Michael Gaffey che ritiene che “la divulgazione di informazioni sensibili limiterà il diritto del signor Majors a un processo equo”. Il giudice non si è ancora pronunciato sulla mozione e ha detto ai giornalisti presenti nella stanza che avrebbero potuto presentare documenti di opposizione entro il 6 novembre.

L’attore in forze alla scuderia Marvel è stato arrestato a Manhattan il 25 marzo e accusato di aggressione e molestie aggravate dopo una presunta lite domestica con la sua fidanzata dell’epoca, Grace Jabbari. Majors si è dichiarato non colpevole delle quattro accuse mosse contro di lui. Se condannato per reati minori di molestie e aggressioni, rischia fino a un anno di carcere.

L’avvocato difensore penale di Majors, Priya Chaudhry, sostiene di avere prove che scagionano Majors da qualsiasi illecito, incluso un video di sorveglianza che mostra Jabbari “completamente illesa” dopo la presunta aggressione dell’imputato. Ma la recente dichiarazione dell’accusa contrasta questa affermazione, affermando che “il video di sorveglianza a cui fa riferimento la difesa in realtà mostra la signora Jabbari visibilmente turbata, che piange e cerca aiuto da sconosciuti per prendere una Uber per tornare a casa”.

Ad aprile a Jabbari è stato concesso un ordine di protezione temporaneo, il che significa che le due parti non possono avere alcun contatto diretto o con terzi. L’ordinanza resta in vigore.

Sulla scia delle accuse, Jonathan Majors è stato escluso dai progetti cinematografici e abbandonato dal suo team di pubbliche relazioni presso la Lede Company, così come dal suo management, Entertainment 360. WME rappresenta ancora l’attore nominato agli Emmy e reciterà nel film drammatico Magazine Dreams, la cui uscita è ancora prevista per dicembre negli USA. Ha anche un ruolo di grande rilievo nel Marvel Cinematic Universe, nei panni del malvagio Kang il Conquistatore, presente anche in Loki Stagione 2, attualmente disponibile su Disney+.

High & Low: John Galliano, parla il regista del film Kevin MacDonald

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Per quasi 20 anni, John Galliano è stato il più influente fashion designer al mondo, prima di essere raggiunto dai propri demoni e perdere tutto. Licenziato da Dior, ostracizzato dall’intera industria della moda, abbandonato da tutti, per lui sembrava fosse arrivata la fine. Cosa è successo? Lo racconta Kevin MacDonald (The Mauritanian) in High & Low: John Galliano. Abbiamo raggiunto il regista alla Festa di Roma, e con lui abbiamo parlato del film documentario presentato alla manifestazione nella sezione Special Screenings.

Come mai ha scelto di raccontare la storia di John Galliano?

Stavo cercando un modo per fare un film sul perdono e sulla cancel culture, perché mi sembrano argomenti molto importanti per la contemporaneità. Molte persone, per un motivo o per l’altro, negli ultimi tempi, hanno subito una cancellazione. E mi sono chiesto cosa è accaduto a queste persone, se hanno trovato il perdono. E così qualcuno mi ha suggerito di parlare con John Galliano, così l’ho raggiunto e ne abbiamo parlato. Lui aveva intenzione di fare il film, ma non era sicuro che volesse proprio me per realizzarlo. Quindi ho passato diversi anni a intessere un rapporto con lui, a parlargli, e soltanto alla fine lui ha accettato, così sono andato da lui per intervistarlo e scoprire se riusciva ad essere onesto, ma anche interessante e carismatico, e ho pensato che lo fosse molto. E proprio in quel momento abbiamo ottenuto i fondi dal distributore francese.

Come ha collaborato con Galliano?

Lui è stato sempre incredibilmente generoso con il suo tempo, mi ha dato tutto il tempo di cui avevo bisogno. Ho girato l’intervista in 6 giorni e poi si è fatto seguire per due settimane, mentre faceva le sue cose. Lui non ha mai avuto il controllo del film e io ho avuto l’ultima parola sul montaggio finale, si è dovuto fidare di me, del fatto che io facessi un film che fosse onesto. Mi ricordo che quando gli ho mostrato il film la prima volta ero molto nervoso per quello che avrebbe potuto dire. Ma lui venne da me in lacrime, era profondamente turbato, ma non mi ha rivolto nessuna critica, non ha provato in alcun modo a farmi cambiare il film. Mi disse: “Non è il mio lavoro fare film, è il tuo, tu sei il regista. Non ti lascerei mai dirmi come disegnare i miei vestiti, quindi non ti dirò come fare il film”. E non ha mai neanche provato di manipolare il prodotto finale.

Sia la moda che l’arte sono due espressioni artistiche. Mentre realizzavi questo film, ha mai riflettuto sul fatto che stava usando una forma d’arte per raccontarne un’altra?

Sì, certo. Una delle cose interessanti di John in quanto stilista, è che molte delle sue influenze sono cinematografiche. Ecco perché nel film uso molte clip di altri film, in particolare di Napoleon di Abel Gance, che racconta una parabola molto simile a quella della storia che ho proposto io nel documentario. John ha sempre detto che le immagini e i sentimenti del cinema sono la principale ispirazione per il suo lavoro.

Galliano parla di impulso creativo urgente, riguardo alla moda. Può dire lo stesso del cinema, per lei?

Credo di non avere la disperata esigenza fisica di fare film come lui ce l’ha di creare abiti. Credo che invece per me il cinema sia un modo di comprendere il mondo, ponendo domande incontrando persone da parti diverse del mondo e con abitudini diverse, in particolare per quanto riguarda i miei film documentari. Per me l’arte è un mezzo verso la conoscenza, per John Galliano è qualcosa che semplicemente sente il bisogno di fare.

Sapeva già quale vip o personaggio famoso avrebbe contattato all’inizio della lavorazione per testimoniare? C’è qualcuno che ha detto di no per via di quello che Galliano aveva fatto?

Ci sono state alcune persone che non hanno voluto partecipare al film, ma non dirò i loro nomi. Per alcune di queste persone, la scelta è stata fatta da agenti o agenzie, perché pensavano che sarebbe stato rischioso per loro esporsi, dato quello che era successo con Galliano. Sono stato molto più sorpreso dal fatto che molte delle persone a cui abbiamo chiesto non vedevano l’ora di partecipare, e credo che fosse così perché provano un vero affetto per John, e quindi per loro valeva la pena correre il rischio. Persone come Naomi Campbell, Kate Moss o Charlize Theron, hanno partecipato davvero come atto d’amore e amicizia verso di lui.

Secondo lei, come mai spesso un grande artista è turbolento e preda di dipendenze?

Credo che questa sia una domanda troppo grande a cui dare una risposta. Credo che abbia a che fare con il fatto che spesso i grandi artisti sono persone con un tormento psicologico, che possa essere un trauma o un’esperienza particolare. E spesso l’arte è un mezzo per affrontare e superare questi irrisolti. Inoltre, gli artisti amano scuotere il pubblico, ma quello che mi preoccupa del mondo contemporaneo, è che gli artisti adesso hanno timore a scuotere e scioccare il pubblico perché non sanno a cosa porteranno le loro scelte. Alcune scelte potrebbero anche porre fine alla loro carriera. Non sto suggerendo che John Galliano abbia fatto i suoi commenti antisemiti per scioccare, ma credo che nel corso della sua carriera abbia puntato molto sull’aspetto della sorpresa.

Lucca Comics & Games 2023: ecco gli eventi su prenotazione!

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Lucca Comics & Games 2023: ecco gli eventi su prenotazione!

Disponibile sul sito di Lucca Comics & Games l’elenco di tutti gli eventi gestiti da Lucca Comics & Games ai quali si potrà accedere solo tramite prenotazione su Eventbrite .

I link di prenotazione mediante Eventbrite si trovano all’interno dei singoli eventi riportati sul sito di Lucca Comics & Games.

È possibile prenotarsi:

  • tramite LuccaCG23 Assistant, la APP ufficiale di Lucca Comics & Games e il relativo collegamento dell’account Eventbrite (basta memorizzare utente e password all’interno del profilo). C’è una sezione specifica “Eventi prenotabili” con un pulsante per ciascun evento che si vuole prenotare. Le prenotazioni fatte sono visibili all’interno della stessa sezione (e nel proprio profilo Eventbrite);
  • tramite il sito di Lucca Comics & Games 2023 cliccando sul pulsante “Prenota” all’interno del singolo evento all’interno del programma. La prenotazione sarà visibile sia all’interno dell’App che sul proprio profilo Eventbrite;
  • dalla piattaforma Eventbrite cercando la pagina di Lucca Comics & Games 2023 selezionando l’evento di interesse. La prenotazione sarà visibile sia all’interno del LuccaCG23 Assistant (la APP di Lucca Comics & Games) sia sul proprio profilo di Eventbrite.

Per prenotare è necessario essere in possesso del biglietto/abbonamento di Lucca Comics & Games 2023, il cui Sigillo Fiscale (codice S.F. indicato sul biglietto) deve essere inserito nell’apposito spazio riportato nel form di prenotazione.

Si ricorda che il Family Palace allestito negli spazi del Real Collegio è ad ingresso gratuito per tutti, adulti e bambini, senza necessità di aver acquistato il biglietto di Lucca Comics & Games. Alcuni eventi nel programma Junior sono su prenotazione. In questo caso la prenotazione Eventbrite non prevede l’inserimento del codice del biglietto corrispondente.

È necessario presentarsi almeno 15 minuti prima per consentire la verifica della validità della prenotazione. Chiunque si presentasse 15 minuti dopo l’inizio dell’evento perde il diritto di prelazione, la prenotazione non sarà più valida e sarà consentito l’ingresso ad eventuali visitatori in coda. È importante ricordare che:

  • verranno effettuati controlli elettronici (tramite l’applicazione di Eventbrite) all’ingresso di ciascun evento, per cui è necessario avere a disposizione il QR Code della prenotazione direttamente sul cellulare oppure stampato.
  • Chi ha prenotato un evento ma non potrà partecipare dovrà cancellarsi tempestivamente. La mancata presenza all’evento inciderà negativamente sulle future prenotazioni che l’utente effettuerà sia nella presente edizione della manifestazione sia in quelle future.
  • Si ricorda che una prenotazione cancellata disattiva la validità del QR Code generato (quindi si rende nullo il biglietto cartaceo dopo averlo cancellato online).
  • Le prenotazioni fatte dai Level Up Fan verranno verificate manualmentedallo staff dedicato.
  • Il personale alla porta avrà un palmare per la scansione dei biglietti per l’ingresso “standard”i e “Level Up Fan”, per la Stampa e per i Disabili verrà dato un numero massimo di persone da far entrare (appunto in percentuale rispetto alla capienza della sala).

RIEPILOGO DEGLI EVENTI SU PRENOTAZIONE (elenco in aggiornamento)

All’EX Caffetteria Palazzo Ducale Di Lucca

  • Firmacopie Enzo Rizzi Heavy Bone – SOLD OUT
  • Firmacopie Mandrake
  • Firmacopie Amélie Fléchais –  SOLD OUT
  • Firmacopie Andrea Broccardo e Barbara Nosenzo –  SOLD OUT
  • Firmacopie Matteo Bussola e Emilio Pilliu
  • Firmacopie Barbascura X –  SOLD OUT
  • Firmacopie Alexandra Bracken
  • Firmacopie Jonathan Stroud

Nello Spazio Workshop Carducci

  • Alibi: la cena con delitto è servita! –  SOLD OUT
  • Aziende in gioco – Progettare workshop con i giochi da tavolo –  SOLD OUT
  • Brividi In Arda – Le Rappresentazioni Dell’orrore Nell’opera Di JRR Tolkien –  SOLD OUT
  • Come avviare un’impresa creativa? –  SOLD OUT
  • Come nasce un gioco di ruolo? Parliamone con gli autori –  SOLD OUT
  • Corpi in gioco: presentazione e ruolo dei corpi queer nei giochi –  SOLD OUT
  • Costruire reti e spazi di gioco accoglienti per le persone LGBTQIA+ e non solo –  SOLD OUT
  • Il diritto d’autore nei giochi. Cos’è e come si può tutelare –  SOLD OUT
  • Il giardino segreto: documentazione, divulgazione e istituzionalizzazione del live action role-play in Italia –  SOLD OUT
  • Rob Daviau: design intuitivi e rivoluzionari –  SOLD OUT
  • Together: l’arte di giocare insieme – Ristrutturiamo il gioco in un laboratorio interattivo –  SOLD OUT
    Tony DiTerlizzi: Drawn to fantasy –  SOLD OUT
  • Will Swing: perché trovare casa è difficile? –  SOLD OUT

Nel Signing Booth del Padiglione Carducci

  • Firmacopie Joe Manganiello

Nella Sala Incontri di Lucca Junior al Real Collegio (Si10)

  • Firmacopie con Jennifer Puddu
  • Firmacopie con Roby – L’Accademia del Caos – SOLD OUT
  • Firmacopie con Max Random – Maxino e la torre dei mostri
  • Firmacopie Arex e Vastatore – Cacciatori di fantasmi
  • Firmacopie Glitter & Candy – Magici ricordi
  • Firmacopie con BellaFaccia – Lo scontro dei mondi
  • Disegna il tuo Pokémon e acchiappali tutti! – SOLD OUT

Sala Incontri Primo Chiostro Real Collegio

  • Firmacopie con Giovanni Muciaccia – SOLD OUT
  • Milena insegnami la felicità – firmacopie con Megi Bulla e Fiore Manni – SOLD OUT

Sala laboratori 3 Real Collegio

  • Incontro e firmacopie con Arianna Craviotto – Il segreto della bussola magica – SOLD OUT
  • Laboratorio di disegno con W.I.T.C.H. – Il cuore dell’amicizia – SOLD OUT

Teatro del Giglio

  • Dungeons & Deejay puntata speciale live @ Lucca Comics & Games SOLD OUT
  • D&D ALL STARS LIVE: sessione di gioco SOLD OUT
  • Noi siamo leggenda – anteprima assoluta con la presenza del cast
  • Max Forever. Con Max Pezzali e Roberto Recchioni. Introduce Emanuele Vietina.
  • Graphic Novel Theatre – Blankets
  • Pera Toons: Come nasce una freddura? Come riescono a farci ridere?
  • Colazione con Frank Miller. Modera Simone Bianchi.
  • Talk with Hiro Mashima. Con Hiro Mashima, Mara Famularo
  • Avengers & X-Men: il 60° anniversario dei più grandi team del mondo. Con Douglas Wolk, Mara Famularo, Stefano Caselli, Elena Casagrande, Simone Bianchi e C.B. Cebulski, modera Marco Rizzo.
  • Naoki Urasawa live show! Con Naoki Urasawa, modera Emanuele Vietina.
  • Voci di mezzo Horror Edition. Con i doppiatori Carlo Valli, David Chevalier, Domitilla D’Amico, Emiliano Coltorti, Laura Lenghi e la colonna sonora dei Raggi Fotonici.
  • Igort, Jim Lee, Naoki Urasawa: creatori di mondi.

Auditorium San Romano

  • Foodmetti, Foodmovie, Foodmanga. Con Frank Miller, CB Cebulski, Silenn Thomas

Cinema Astra

  • A Lucca con Gondry – incontro Michel Gondry
  • Five Nights at Freddy’s – anteprima – SOLD OUT
  • One Piece Gear Fifth
  • Il Ragazzo e L’airone – anteprima nuovo film del maestro dell’animazione Hayao Miyazaki

Cinema Centrale

  • PreCure All Star F.
  • One Piece Gear Fifth

Padiglione San Martino

  • Firmacopie Alexandra Bracken
  • Firmacopie Christelle Dabos
  • Firmacopie Benjamin Lacombe

Auditorium San Girolamo

  • Igniting The Spark: anteprima italiana del documentario su Magic: The Gathering SOLD OUT
  • Joe Manganiello, una star al servizio del gioco! – SOLD OUT
  • Batman: Europa – Una storia di resilienza. Con Jim Lee, Giuseppe Camuncoli e Matteo Casali, modera Nicola Peruzzi.

Auditorium del Suffragio

  • Scrivere l’America. Con Garth Ennis, Joe Kelly e Howard Chaykin, modera Marco Rizzo.
  • Un mondo in subbuglio – I fumetti raccontano le guerre (e la pace). Con Garth Ennis, Gianluca Costantini, Olga Grebennik, Alec Trenta, Francesca Torre, Margherita “LaTram” Tramutoli e Simonetta Gola, modera Marco Rizzo.
  • A Tribe of Two Con Asaf Hanuka, Tomer Hanuka, Cosimo Lorenzo Pancini, Guido Martini.
  • Doctor Newtron. La scienza nel fumetto. Con Dario Bressanini.
  • Chiedimi se sono un fumettista felice. Con Eldo Yoshimizu, Zerocalcare, Flavia Biondi, Teresa Radice e Stefano Turconi e Jordi Lafebre, modera Caterina Marietti.

Auditorium San Francesco

  • Gigaciao: un anno dopo. Con Sio, Dado, Fraffrog e Bevilacqua.
  • Naoki Urasawa Maxi Showcase. Con Naoki Urasawa, modera Luca Valtorta.
  • Dario Moccia: le mie carte collezionabili sui mostri
  • 30 strisce in 30 minuti! Con Sio, modera Fabio Antonelli.
  • Elisa True Crime – SOLD OUT
  • Meet Naoki Urasawa. Modera Dario Moccia.
  • Showcase: Pera Toons. Modera Mario Moroni
  • Showcase: Jim Lee. Modera Andrea Rock.
  • Showcase Hiro Mashima. Modera Alessandro Apreda.
  • Power Pizza – Power Point Battle pt.II. Con Sio, Nick & Lorro

Sala Tobino

  • Showcase Pretty Cure. Con Aki Murase, Itaoka Nishiki e Yuta Tanaka, modera Emanuela Pacotto.
  • Showcase: Mingwa. Con Caterina Bonomelli, Georgia Cocchi Pontalti.
  • Showcase: Keigo Shinzo. Modera Dario Moccia
  • Showcase Asaf e Tomer Hanuka. Con Cosimo Lorenzo Pancini.

Chiesa San Giovanni

  • Garth Ennis: quei cattivi ragazzi. Con Garth Ennis ed Emiliano Pagani, modera Nicola Peruzzi.
  • Garth Ennis: Till The End of His Words. Con Garth Ennis, Goran Sudzuka, Mark&Tanya Dillon, Alessandro”DocManhattan” Apreda e Luca Bitonte.
  • Leo Ortolani presenta “Tarocchi”. Con Leo Ortolani, Lita Pirazzoli, Sara D’Imporzano

Fargo: la quinta stagione dal 22 Novembre su SKY e NOW

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Fargo: la quinta stagione dal 22 Novembre su SKY e NOW

Acclamata per il suo stile eccentrico e il suo impareggiabile black humor, nonché per le sue atmosfere ispirate a quelle dell’omonimo film dei Fratelli Coen, FARGO è una delle serie cult per eccellenza. Candidata a ben 55 Emmy Awards, vincitrice come miglior miniserie nel 2014 per poi ripetersi l’anno successivo ai Golden Globe Awards, la serie antologica Sky Exclusive creata e prodotta – tra gli altri – dal pluripremiato Noah Hawley (Bones, Legion) torna con la quinta attesissima stagione in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 22 novembre, in contemporanea con gli Stati Uniti, come annunciato dai teaser appena rilasciati.

Protagonisti del nuovo ciclo di episodi sono Juno Temple (Ted Lasso) e Jon Hamm (Mad Men), per una storia ambientata stavolta in Minnesota, nel 2019.

In FARGO Dopo che una serie di eventi inaspettati fa finire Dorothy “Dot” Lyon (Juno Temple) nei guai con le autorità, questa apparentemente tipica casalinga del Midwest ripiomba improvvisamente in una vita che pensava di essersi lasciata alle spalle. Lo sceriffo del North Dakota Roy Tillman (Jon Hamm) sta infatti cercando Dot da molto tempo. Allevatore, predicatore e uomo di legge, Roy crede di essere al di sopra di chiunque e per dare la caccia a Dot si fa aiutare dal figlio Gator (Joe Keery), fedele ma incapace e da Ole Munch (Sam Spruell), un losco vagabondo dalle origini misteriose. Con i suoi segreti più profondi che iniziano a venire a galla, Dot tenta di proteggere la sua famiglia dal suo passato, dimostrando una volta per tutte perché non si dovrebbe mai provocare una Lyon.

Nel cast di FARGO insieme a Juno Temple e Jon Hamm anche Joe Keery (Stranger Things), Sam Spruell (Legend), David Rysdahl (No Exit), Lamorne Morris (New Girl), Jennifer Jason Leigh (The Hateful Eight), Richa Moorjani, Lukas Gage, Jessica Pohly, Nick Gomez.

Il produttore esecutivo vincitore dei premi Peabody ed Emmy Noah Hawley (showrunner/sceneggiatore/regista), e la sua società di produzione 26 Keys, guidano il team creativo dell’ultimo nuovissimo capitolo della pluripremiata crime story. Warren Littlefield (The Handmaid’s Tale, The Old Man), e la sua società di produzione The Littlefield Company sono produttori esecutivi insieme a Steve Stark, Kim Todd e Joel & Ethan Coen. Fargo è prodotta da MGM Television e FX Productions, con MGM Television che funge da studio principale e Amazon e MGM Studios Distribution che supervisionano la distribuzione internazionale.

The Estate: trailer della commedia con Toni Collette

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The Estate: trailer della commedia con Toni Collette

E’ stato diffuso trailer italiani di The Estate, la divertente commedia targata Sky Original, in esclusiva da mercoledì 15 novembre su Sky Cinema e in streaming solo su NOW.

Diretto da Dean Craig, il film vede la partecipazione di un cast stellare che comprende Toni Collette, Anna Faris, David Duchovny, Rosemarie DeWitt, Ron Livingston, Keyla Monterroso Mejia e Kathleen Turner.

La trama di The Estate

Macey e Savanna non hanno molto, ma hanno il piano perfetto. Con un bar sgangherato, che vacilla sull’orlo del fallimento, e le loro vite che non vanno da nessuna parte, le due sorelle cospirano per conquistare la loro zia Hilda, malata terminale – la matriarca prepotente e burbera della famiglia – nella speranza di diventare le beneficiarie della sua vasta proprietà. Ma, come Macey e Savanna scoprono presto, potrebbero esserci altri parenti che hanno avuto la stessa identica idea.

John Carney, l’intervista al regista di Flora and Son

John Carney, l’intervista al regista di Flora and Son

Sono ormai più di quindici anni che l’irlandese John Carney continua a conquistare il pubblico desideroso di storie di tutti i giorni e soprattutto buona, buonissima musica. Once (Oscar per la miglior canzone), Begin Again, Sing Street rappresentano un percorso artistico personale ed emozionante, completato a suo modo anche dalla dolcezza umana della serie Modern Love per Prime Video. Proprio con Carney abbiamo discusso del suo ultimo, taccante Flora and Son disponibile in streaming su Apple TV+, film ancora una volta capace di arrivare dritto al cuore grazie anche alle interpretazioni di Eve Hewson, Joseph Gordon-Levitt e Jack Reynor. Ecco cosa Carney ci ha raccontato del suo ultimo, riuscito lavoro.

Partiamo dal concepimento di Flora and Son: cosa l’ha spinta a mettere in scena il rapporto complesso tra una madre e suo figlio?

A un certo punto ho iniziato a sentire il bisogno di raccontare una storia diversa, qualcosa che non fosse semplicemente la descrizione di un rapporto romantico. Ho appena avuto un bambino e questo mi ha portato a pensare più spesso al ruolo di padre e ai miei genitori, quindi ho deciso di esplorare una relazione diversa ma ugualmente potente. In qualche modo ho tentato di fare i conti con una figura per me complessa ma fondamentale come mia madre, colei che a suo modo mi ha portato ad amare la musica. È stata lei a regalarmi la mia prima chitarra quando proprio non poteva permettersi di comprarla.

Come nei suoi film precedenti anche questo trova un equilibrio notevole tra dramma umano e toni più leggeri. Qual è il segreto per ottenerlo?

Ci sono delle persone che affrontano il dramma vero colpendolo con l’ironia. È un bisogno connaturato in un certo tipo di psicologie in cui mi riconosco, a cui più o meno appartengo. È una qualità specifica di noi irlandesi, puoi trovare questo atteggiamento nei pub quando le persone sono leggermente ubriache. È un modo di vedere la vita, non si può essere sempre, costantemente seri! Non siamo in politica, produciamo intrattenimento!

Le canzoni del film sono state scritte in fase di sceneggiatura o in seguito? magari durante le riprese?

Per questo film avevamo ben  chiaro dove volevamo piazzare le canzoni nel corso della storia in modo che la supportasse, per questo le abbiamo scritte prima di iniziare le riprese. Poi magari la notte prima di girare una scena apportavamo qualche piccolo aggiustamento, ma il grosso è stato fatto prima di girare. Abbiamo fatto qualche ripresa aggiuntiva e sistemato alcuni momenti musicali.

A proposito di canzoni che supportano la storia, quanto è importante per lei adoperare la musica non semplicemente come strumento di raccordo?

Per me è fondamentale, non riuscirei a concepire il suo uso in altro modo. In questo film i personaggi tentano di trovare loro stessi, capire cosa manca e su cosa invece possono contare, anche attraverso le canzoni che compongono. Era un rischio a livello di costruzione del film, dovevamo rendere ogni momento coerente.Ma non sono il solo a farlo, altri colleghi abbracciano questa idea. Io ad esempio sono un grande fan di School of Rock di Richard Linklater: la scena in cui Jack Black canta Back in Black dei Deep Purple ai giovani studenti ha regalato un nuovo senso a una canzone già potente. Mi piace questo modo di adoperare la musica in maniera creativa, non soltanto per un montaggio ad effetto. Un altro film che secondo me possiede questa qualità narrativa è A proposito di Davis dei fratelli Coen. la scena in cui Oscar Isaac canta quella bella canzone per tre minuti e alla fine F. Murray Abraham gli dice: “Non ci vedo soldi…” spiega perfettamente come mi piace usare le canzoni all’interno di un film.

Può parlare del casting di Flora and Son? Eve Hewson, Joseph Gordon-Levitt e Jack Reynor sono perfetti nei loro ruoli…

Oggi l’entertainment è fatto di azione, effetti speciali e grandi spettacoli, mentre io cerco sempre di raccontare esperienze umani reali, nella loro semplicità. Abbiamo cercato attori che pensavamo sarebbero stati capaci di veicolare al pubblico. Ewe, Joseph e Jack rispondono perfettamente a questo tipo di artista, mettono sempre un po’ di anima nei personaggi che interpretano. La prima volta che ho notato Ewe è stato in un film di Nicole Holofcener intitolato Enough Said, dove interpretava la figlia di James Gandolfini. Si poteva già capire che sapeva fondere il lato divertente del personaggio con quello piû intimo, piû vero. È incredibile il modo in cui riesce a padroneggiare il suo personaggio in Flora and Son, sa rendere credibile ogni aspetto di questa donna dalle molte contraddizioni.

Monarch: Legacy of Monsters: recensione della serie Apple TV+

Monarch: Legacy of Monsters: recensione della serie Apple TV+

Con sole tre puntate la nuova serie scaturita dalla collaborazione tra Legendary e Apple TV+ regala al pubblico quello che gli ultimi film su Godzilla, King Kong e i loro giganteschi compagni di scorribande non erano riusciti a fornire: trepidazione e senso della meraviglia.

Monarch: Legacy of Monsters, la trama

La narrazione delle vicende si svolge su due piani temporali, entrambi relegati nel passato; Monarch: Legacy of Monsters comincia infatti nel Giappone di un non troppo lontano 2015, in un mondo che si sta riprendendo dagli attacchi catastrofici di Godzilla. Per raccontare la nascita della Monarch e i suoi primi incontri con i mega-animali la storia salta invece più indietro, ovvero nel 1959, e questa per il momento è senza dubbio la parte più divertente della serie.

I creatori Chris Black e Matt Fraction scelgono giustamente di puntare sull’attesa, di centellinare le apparizioni dei vari mostri privilegiando al contrario la suspense allo spettacolo gratuito. Ecco allora che le varie puntate propongono la bellezza di scenari naturali in cui i vari personaggi si scambiano battute da commedia sofisticata mentre cercano di scoprire la verità su ciò che sta accadendo. Il tono è scanzonato, almeno nel passato, mentre nella finestra temporale che possiamo considerare contemporanea la protagonista Cate Randa (Anna Sawai) non riesce a superare il trauma del primo attacco di Godzilla a San Francisco, città in cui viveva.

Uno sguardo sulle vittime

Il fatto che Monarch: Legacy of Monster getti finalmente uno sguardo verso le “vittime”, fin troppo spesso dimenticate dentro la spettacolarità delle scene catastrofiche, approfondisce lo spessore emotivo dell’intera operazione. Ma come già accennato in precedenza la carta vincente sta nel proporre uno spettacolo mai roboante, che non fa degli effetti speciali o dell’action scatenata il suo fulcro principale, tutt’altro. Ed ecco allora che quando Godzilla o qualcuno degli altri animali giganti fa il suo ingresso in scena, allora lascia davvero il segno come accade ad esempio in una notevole sequenza della terza puntata, a livello estetico e spettacolare forse il momento migliore in questo universo cinematografico dai tempi del Godzilla diretto da Gareth Edward.

Una classica storia di avventura

Con Monarch: legacy of Monsters si torna alle basi dell’idea, ovvero costruire una storia di avventura, ricerca, scoperta in cui il “mostro” serve come supporto spettacolare ma non necessariamente primario a storia e contenuto. Al centro di questo show ci sono il mistery, l’avventura, il sentimento, le relazioni tra i personaggi, non certo quei mostri che sono comunque il fulcro principale della narrazione. E non si pensi che la produzione sembri voler risparmiare sugli effetti speciali per contenere il budget, perché dalle location magnifiche e dalla ricostruzione scenografica si capisce chiaramente che si tratta di uno sforzo produttivo notevole da parte di Legendary e Apple TV+.

Nella zona delle serie televisive che possono garantire prima di tutto svago e uno spettacolo in grado di accontentare tutti, Monarch: Legacy of Monsters si distingue per lungimiranza produttiva e una visione molto equilibrata di quello che vuole mettere in scena. Esplicitamente conscio che la fruizione su schermi minori rispetto alla sala cinematografica non può garantire la stessa spettacolarità, lo show ovvia a questa limitazione attraverso un gioco molto proficuo col pubblico.

Trama spigliata, montaggio fluido ma mai inutilmente isterico, ambientazioni esotiche sfruttate la meglio offrono il giusto appeal per costruire un senso di meraviglia e anticipazione un po’ alla vecchia maniera, così quando poi le creature giganti arrivano a distruggere o minacciare, ecco che l’effetto si fa ancor più efficace. Le prime tre puntate sono seriamente divertenti, propongono personaggi sufficientemente ben delineati e uno spettacolo che si lascia apprezzare per la sua varietà, e questo è davvero un notevole passo avanti rispetto a quanto l’universo di King Kong, Godzilla e compagni ha saputo offrire nell’ultimo decennio.

L’amore dimenticato: recensione del film Netflix

L’amore dimenticato: recensione del film Netflix

L’esordio alla regia di Michal Gazda è segnato da una commovente storia di amore, paternità e grande umanità. L’amore dimenticato – disponibile dallo scorso 27 settembre su Netflix – è entrato a gamba tesa nel catalogo della celebre piattaforma come uno dei gioiellini cinematografici provenienti dalla Polonia, tanto da guadagnarsi fin da subito il suo posto nella classifica Top10 Netflix.

Scritto da Marcin Baczynski e Mariusz Kuczewski, L’amore dimenticato è il nuovo adattamento di The Quack di Tadeusz Dołęga-Mostowicz, romanzo che negli anni si è affermato nel panorama europeo come un celebre cult melodrammatico della letteratura polacca e fonte di ispirazione per tantissimi registi. Infatti, quello di Gazda è il secondo remake del classico di Mostowicz: il primo, considerato anch’esso un’opera iconica del cinema polacco e diretto da Jerzy Hoffman, risale al 1982.

Trama de L’amore dimenticato

Polonia, primi anni del Novecento. Rafał Wilczur (interpretato da Leszek Lichota) è uno stimato e illustre chirurgo che non riesce ad ignorare i più deboli e meno fortunati. La sua determinazione è tale da convincere anche i piani alti del prestigioso istituto privato in cui lavora, così da assicurare un aiuto medico anche ai pazienti dei ceti più poveri. Oltre ad essere un uomo di grande generosità, è anche un padre presente ed amorevole, perdutamente innamorato della sua piccola Marysia. Ma, proprio quando gli sembra di avere tutto (o quasi), la vita di Rafał prende una piega inaspettatamente tragica e dolorosa: la moglie lo lascia, portando via con sé la bambina. Oramai solo e affranto, si mette alla ricerca della sua famiglia finché una notte si ritrova coinvolto in una violenta rapina in cui perde la memoria. È così che, mentre tutti in città credono che il dottor Wilczur si sia suicidato per il dolore della separazione, Rafał vaga senza ricordi di villaggio in villaggio alla ricerca della propria identità e dell’amore dimenticato.

Dopo quindici anni di vagabondaggio, Rafał – conosciuto con il nome di Antoni Kosiba – si stabilisce in un piccolo villaggio, accolto dalla tanto gentile quanto scorbutica Zoska (Anna Szymanczyk). Pur non ricordando nulla della sua vita, Rafał continua ad esercitare inconsciamente il suo dono di medico, divenendo in poco tempo il guaritore del villaggio. È proprio grazie alla sua umanità e propensione all’aiutare il prossimo che incontra nuovamente la figlia Marysia, una giovane donna indipendente e audace che non ha mai davvero dimenticato il proprio amato padre.

“L’amore dimenticato” di Michał Gazda | In foto a partire da sinistra: Ignacy Liss e Maria Kowalska.

Un melò classico

L’amore dimenticato di Michal Gazda affonda le sue radici in un grande classico dell’est Europa, trasportando il pubblico nell’idilliaca campagna polacca degli anni ’30. In questa coinvolgente atmosfera, ricreata il più fedelmente possibile, si distingue un cast di talenti con i quali risulta difficile non empatizzare. Notevole è soprattutto l’interpretazione dell’attore Leszek Lichota che riesce a trasmettere, anche semplicemente attraverso il suo sguardo intenso e profondo, tutto lo smarrimento, l’umiltà e la ricchezza d’animo del protagonista.

In 2 ore e 20 minuti Gazda racconta non solo la storia di Rafał e quella di Marysia, ma a queste due intreccia anche quelle di tanti altri personaggi minori. Delle microstorie, per così dire, a cui dà il giusto spazio e valore e che contribuiscono a rendere l’opera il più ricca. Proprio per questo motivo, nonostante la lunghezza del lungometraggio, il pubblico sarà catturato da un susseguirsi di scene che daranno quasi l’illusione di essere in “modalità binge-watching”. A facilità la fluidità della visione è anche il mix di dramma (con una punta di giallo) e commedia romantica che conduce, senza troppe pause narrative, ad un epilogo scontato ma gratificante.

L’amore: tra ricerca e lotta

Anche se l’amore incondizionato ed immenso tra padre e figlia ha un’importanza preponderante nel racconto, non è sicuramente l’unico che il film narra. L’amore è, infatti, mostrato nelle sue mille sfumature: i primi amori, passionali e irresponsabili, e quelli più maturi, meditati e coltivati. E, ancora, l’amore affettuoso e sincero che lega due amici, e quello più personale e valoroso per il proprio lavoro.

Ma non c’è solo romanticismo. L’amore dimenticato tratta anche temi come la lotta di classe, le prime spinte femministe e la quotidianità contadina della Polonia poco prima della Seconda Guerra Mondiale. Il tutto arricchito da un forte messaggio di speranza e solidarietà nelle avversità della vita.

Un film emozionante che non si decide ad essere un capolavoro

L’amore dimenticato è, dunque, un gran bel film che però non riesce ad affermarsi come un vero capolavoro del genere. Se la durata non penalizza la godibilità della visione, la sua eccessiva prevedibilità finisce per deludere, in parte, le aspettative del pubblico. Gazda non apporta alla storia nulla di davvero rivoluzionario e originale, limitandosi così a creare una buona ed emozionante trasposizione del classico polacco che, con un pizzico di audacia, sarebbe potuta essere davvero un’opera da “non dimenticare”.

Spider-Man 4, novità allettanti ma tempi lunghissimi

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Spider-Man 4, novità allettanti ma tempi lunghissimi

Quando Tom Holland era impegnato nel tour per promuovere Spider-Man: No Way Home e Uncharted, ha ripetutamente chiarito che non era vincolato a nessun futuro film di Spider-Man e stava riflettendo se fosse il momento giusto per lasciare il ruolo.

Sembrava una tattica di negoziazione pubblica e che apparentemente ha dato i suoi frutti poiché, all’inizio di quest’anno, Holland ha lasciato intendere che era molto vicino a firmare un accordo per Spider-Man 4 prima dell’inizio dello sciopero della WGA. Il successivo sciopero degli attori SAG-AFTRA ha poi interrotto qualsiasi altra comunicazione.

Con la notizia che un prossimo Spider-Man 4 si farà e sarà scritto da Chris McKenna ed Erik Sommers, sembra che il progetto possa cominciare ad avanzare. Tuttavia è innegabile che il film non sarà quello che era stato inizialmente pensato. Da quello che riportano rumors non confermati, sembra che Spider-Man 4 sarà un sequel della serie Disney+ Daredevil: Born Again, e che Peter Parker, ormai l’amichevole Spider-Man di quartiere dei fumetti, si unirà all’Uomo senza paura per la sua lotta contro Wilson Fisk.  Se questa fosse davvero la premessa del film, allora sarebbe difficile lamentarsi.

Sfortunatamente, sembra che aspetteremo molto tempo prima di scoprirlo perché un nuovo aggiornamento dello scooper Daniel Richtman afferma che Spider-Man 4 dovrebbe entrare in produzione soltanto alla fine del 2024. Considerato che gli attori a Hollywood sono ancora in sciopero, la notizia non sorprende.

Per quanto riguarda il cast tecnico e artistico del film, dopo aver lasciato i Fantastici Quattro, Jon Watts dovrebbe tornare per Spider-Man 4 insieme alle star Tom Holland e Zendaya. Nessuna data di uscita è stata annunciata, anche se supponiamo che non sarà prima del 2026.

Zhang Yimou parla di come la Pandemia ha “drammaticamente” cambiato il pubblico

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“La pandemia è finalmente passata e il cinema è tornato alla normalità, ma il modo in cui la gente pensa è cambiato radicalmente”, ha concluso il regista cinese Zhang Yimou intervistato da Deadline sul cinema post-Covid 19 durante una breve chiacchierata al Tokyo Film Festival (TIFF ), occasione in cui è stato insignito del premio alla carriera.

“Le persone ora apprezzano ancora di più una vita pacifica e sana”. Zhang, uno dei registi cinesi più longevi, è a Tokyo per ricevere il premio onorario alla carriera e ha suonato il gong lunedì alla cerimonia di apertura del TIFF tenutasi al Teatro Takarazuka di Tokyo.

“Questo è come un nuovo inizio per me”, ha detto Zhang, ritirando il premio. Ha aggiunto di essere già stato al Tokyo Film Festival due volte, ma il premio alla carriera è sembrato la scintilla di un nuovo capitolo nella sua carriera. Ma con quello che Zhang ha descritto come un cambiamento drammatico nella mentalità del pubblico, è cambiato il suo approccio al cinema?

“Nessun cambiamento particolare”, ha detto a Deadline. “Se ci sono abbastanza sceneggiature, posso tenere il ritmo di un film all’anno. Tuttavia, questo ritmo può essere facilmente interrotto. Mancano buone sceneggiature, quindi devo scrivere io anche la sceneggiatura, ma ci vogliono almeno tre anni per elaborare una buona sceneggiatura.”

Zhang ha aggiunto: “In Cina c’è un detto che significa ‘guardare avanti e vivere con moderazione’. La mia situazione ideale è girare un film mentre mi aspetta un’altra buona sceneggiatura. Questo è il mio ritmo ideale”.

“Per un regista, ogni film è come un figlio e li ama tutti, ma ovviamente ci sono film buoni e film brutti, e spetta alla fortuna decidere quali sono buoni e quali no”, ha detto Zhang della sua vasta filmografia. “Ci sono anche molte difficoltà che un individuo non può superare. Questo mi fa dire che il mio prossimo film sarà il miglior film”.

Zhang Yimou, considerato parte della “quinta generazione” di registi cinesi, ha avuto una carriera straordinaria che ha portato avanti per oltre tre decenni. Il suo primo film da regista è stato Sorgo Rosso, al quale hanno fatto seguito film di un’ampia gamma di generi, tra cui Lanterne Rosse (1991), La storia di Qiu Ju (1992), Vivere! (1994), La strada verso casa (1999), La foresta dei pugnali volanti (2004), La Grande Muraglia (2016) e Cliff Walkers (2021).

Il regista ha dichiarato a Deadline di aver recentemente completato il suo prossimo film, Article 20. “Uscirà nel febbraio 2024”, ha detto. “Se dovessi pensare a dopo il prossimo film, ci sarebbe il problema di ‘guardare avanti e vivere con moderazione’. Al momento non abbiamo una sceneggiatura ideale, quindi penso che dovrò scriverla da solo”.

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