Netflix annuncia che i primi 7 episodi della seconda
stagione di DI4RI,
la serie italiana Netflix di successo per ragazzi creata da
Simona Ercolani prodotta da Stand By Me, saranno disponibili in
Italia dal 14 settembre 2023, e prossimamente in tutti i
Paesi in cui il servizio è attivo.
I giovani protagonisti
della serie Andrea Arru, Flavia Leone e
Fiamma Parente, insieme al regista Alessandro
Celli e alla showrunner Simona Ercolani, presentano oggi in
anteprima al Giffoni Film Festival la nuova stagione con la
proiezione del primo episodio e un incontro con i giurati della
sezione Elements (+10 anni) del Festival.
In questa seconda stagione
ritroviamo le vicende dei protagonisti che ora fanno parte della
3°D: Pietro (Andrea Arru), Livia (Flavia Leone), Isabel (Sofia
Nicolini), Daniele (Biagio Venditti), Monica (Federica
Franzellitti), Giulio (Liam Nicolosi), Mirko (Pietro Sparvoli) e
Arianna (Francesca La Cava). A loro si aggiunge la new entry Bianca
(Fiamma Parente), una ragazza talentuosa che si trova da subito
benissimo con il gruppo di amici di suo cugino Giulio. Nel cast
della serie, che vede la partecipazione di Pow3r e di Luciano
Spinelli, anche Emily Shaqiri (Katia) e Gabriele Taurisano
(Roby).
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“Diari” Netflix
DI4RI, la seconda
stagione
Che cosa è successo ai
ragazzi della 2°D dopo l’occupazione? Saranno rimasti in classe
insieme nella scuola di Marina Piccola? E Livia avrà perdonato
Pietro dopo aver scoperto della scommessa? La seconda stagione di
DI4RI riparte dalle risposte a queste domande e dall’arrivo di un
nuovo personaggio, quello di Bianca, la cugina di Giulio, una
ragazza talentuosa e solare che saprà integrarsi nel gruppo con la
sua vitalità e la capacità di capire gli altri.
In questa seconda stagione
i nostri protagonisti affronteranno il loro terzo e ultimo anno di
medie. Un anno indimenticabile e carico di sfide, che si chiuderà
con la prima prova importante della loro vita, l’esame di terza
media, e con una scelta determinante: che cosa fare dopo? Se ognuno
dovrà prendere la propria strada, l’amicizia sopravviverà alla
separazione?
Anche in questa stagione
il racconto dei protagonisti rompe la quarta parete e si rivolge
direttamente allo spettatore: ogni episodio si concentra su uno dei
nove protagonisti, raccontando le dinamiche scolastiche attraverso
il suo punto di vista e, allo stesso tempo, affrontando con taglio
moderno e realistico la sua storia personale che diventa tematica e
universale. I temi affrontati sono diversi: la ribellione, l’ansia
per il proprio futuro, l’affermazione di sé, il bullismo femminile,
il senso di appartenenza ad un gruppo, l’accettazione dei nuovi
partner dei genitori, l’amore e l’amicizia. La verità e il realismo
con cui sono state raccontate le storie e le emozioni dei ragazzi
durante la prima stagione saranno il punto di forza anche della
seconda.
Dopo aver recitato per anni in
tantissimi film indipendenti, Greta Gerwig, nata
il 4 agosto del 1983 a
Sacramento, California, StatiUniti, ha stravolto la sua
carriera cominciando a lavorare anche dietro la macchina da presa,
diventando in breve una delle registe più promettenti della sua
generazione. Con i suoi film, campioni di incassi e pluricandidati
agli Oscar, ha portato sul grande scorso la ribellione e
l’emancipazione femminile, affrontando tematiche complesse con
grande intelligenza.
Ecco 10 cose che non sai di
Greta Gerwig.
Greta Gerwig: i suoi film da
attrice, da regista e da sceneggiatrice
1.Ha
recitato in celebri film. La sua carriera d’attrice
comincia nel 2006 quando partecipa ai film LOL (2006) e
Hannah Takes The Stairs (2007), entrambi diretti dal suo
mentore Joe Swanberg. Negli anni successivi
continua a sperimentare dietro e davanti la macchina da presa con
film come Baghead (2008), The House of the Devil
(2009) e Northern Comfort (2010). A cambiare completamente
la carriera della Gerwig è l’incontro con il regista Noah
Baumbach, con il quale la Gerwig lavora ai film Lo
stravagante mondo di Greenberg (2010), Frances Ha
(2012), Mistress America
(2015) e Rumore bianco (2023).
Lavora però anche nei film Damsels in
Distress (2011), To Rome With
Love (2012), Eden (2014), Il piano di
Maggie (2015), Jackie (2016) e Le
donne della mia vita (2016).
2. È anche
regista. Nel 2017 la Gerwig ha debuttato come regista in
solitaria (aveva già co-diretto un film nel 2008, Nights
and Weekends) con il film dal titolo Lady
Bird, con protagonisti Saoirse
Ronan e Timothée
Chalamet. In seguito ha diretto un nuovo adattamento
di Piccole
Donne con protagoniste ancora una volta la Ronan
e poi Emma
Watson, Florence
Pugh) ed Eliza
Scanlen. Nel 2023 arriva al cinema il suo terzo film
da regista, Barbie, con protagonisti
Margot
Robbie e Ryan
Gosling.
3. Ha firmato la
sceneggiatura di diversi film. Oltre ad aver recitato e
diretto, la Gerwig si è occupata anche di sceneggiatura, scrivendo
quelle dei film Hannah Takes the
Stairs (2007), Nights and
Weekends (2008), Northern
Comfort (2010), The Dish & The
Spoon (2011) e poi dei film Frances Ha, Mistress
America, Lady Bird, Piccole donne e Barbie. Il suo prossimo film in arrivo al
cinema per cui ha scritto la sceneggiatura è
invece Biancaneve (2024).
Greta Gerwig dirige Lady
Bird
4.È
stata candidata all’Oscar per il film. Con Lady
Bird la Gerwig ha avuto modo di raccontare molto del contesto
dove è cresciuta, inserendo nel racconto paure e speranze di una
ragazza che si trova davanti ad un momento decisivo della sua vita.
Il film ha poi ottenuto cinque candidature ai Premi Oscar, incluse
quelle per la Miglior sceneggiatura e Miglior regista per la
Gerwig, che è così diventata una delle sette donne candidate come
Miglior regia ai premi Oscar.
Greta Gerwig adatta il romanzo
Piccole Donne
5. Ha costruito una
particolare versione del film. La sceneggiatrice e regista
Greta Gerwig ha raccontato di aver lavorato a lungo affinché la sua
versione di Piccole donne rispecchiasse la storia della
scrittrice Louisa May Alcott, che ha attinto dalla
sua stessa vita per il suo lavoro. Gerwig ha detto di aver visto Jo
come l’eroina della sua giovinezza e Louisa May Alcott come
l’eroina della sua età adulta: “Quello che ha fatto è di aver
scritto e reso la vita di ragazze e donne un best-seller, ed è
stato straordinario“.
Greta Gerwig porta al cinema
Barbie
6. È una regista da
record. Sono bastati pochi giorni in sala perché il film
diretto da Greta Gerwig infrangesse numerosi record, concludendo il
suo primo weekend di apertura con un risultato che ha proietta la
regista nella storia. Barbie ha infatti fatto guadagnare
alla Gerwig un primato, quello di fine settimana di apertura più
alto per una regista donna a livello statunitense, mentre a livello
globale la Gerwig è la seconda regista con il miglior risultato
ottenuto in un fine settimana, seconda solo alla regista del film
Captain Marvel, che aveva
avuto un weekend a livello globale pari a 456,6 milioni di
dollari.
7. Si è opposta al taglio
di una specifica scena. Greta Gerwig si è rifiutata
di tagliare la scena con l’anziana
signora e Barbie alla fermata del bus, dicendo “amo così
tanto quella scena, e la donna anziana sulla panchina è la
costumista Ann Roth. È una leggenda. È un un momento che, in un
certo senso, non porta da nessuna parte e mi è stato suggerito di
tagliarlo, ma se avessi tagliato quella scena si sarebbe perso il
cuore del film“. La scena è il cuore del film perché mostra
quanto sia genuina Barbie ed è un promemoria di ciò per cui sta
combattendo. Dimostra che tutti i discorsi di Barbie e la sua
convinzione nell’emancipazione delle donne sono reali.
Greta Gerwig e Le Cronache di Narnia
8. Dirigerà due film per
Netflix. Netflix ha affidato a Greta
Gerwig la regia di due dei film che l’azienda produrrà
basandosi sulle storie de
Le Cronache di Narnia. Saranno dunque questi i prossimi
progetti della regista, che ha però dichiarato di non aver ancora
iniziato i lavori e di essere piuttosto spaventata all’idea di
confrontarsi per la prima volta con una storia fantasy. Ad oggi,
non sappiamo che tempi ci vorranno per poter vedere il primo dei
due film sulla piattaforma streaming, ma si tratta già di un
progetto molto atteso.
Greta Gerwig e Noah Baumbach
9. Ha una relazione con il
noto regista e sceneggiatore. La Gerwig vive a Manhattan
con il suo compagno, il regista e sceneggiatore Noah
Baumbach, suo partner dalla fine del 2011, dopo che si
sono conosciuti sul set di Lo stravagante mondo di
Greenberg, da lui diretto e da lei interpretato. Insieme hanno
poi lavorato ai film Frances Ha, Mistress America e
Rumore Bianco, avendo inoltre scritto insieme i primi due
di questi tre film come anche Barbie. Nel marzo 2019, è
stato annunciato che Gerwig aveva dato alla luce il loro primo
figlio, un maschio. Il loro secondo figlio, un altro maschio, è
nato nel febbraio 2023.
Greta Gerwig è su Instagram?
10. Non possiede un account
ufficiale. Purtroppo a oggi Greta Gerwig non possiede un
account Instagram ufficiale, né tanto meno nessun
altro account social personale. Tuttavia, è possibile seguire le
sue vicissitudini professionali tramite il nostro sito ufficiale o
tenendo sotto controllo gli account dedicati ai suoi film più
famosi o alle fanpage a lei dedicate.
Molti dei film dello sceneggiatore e
regista Christopher
Nolan sono caratterizzati da narrazioni complesse e
non lineari, caratteristica che ha reso il suo cinema dotato di una
forte personalità. Il regista, il cui nuovo film
Oppenheimer (qui la recensione) arriverà in
Italia il 23 agosto, ha ora spiegato perché si avvicina alla
narrazione per cinema in questo particolare modo. Sebbene
ampiamente noto per il suo lavoro sulla trilogia de Il cavaliere oscuro,
molti dei film di Nolan, come The Prestige, Inception e fino al recente
Tenet, richiedono più visioni per poter
essere veramente compresi.
In una recente intervista con il
canale YouTube HugoDécrypte per promuovere il
suo nuovo film, Nolan, usando la battuta presente in Tenet,“Non cercare di capirlo, sentilo”,
come premessa alla sua spiegazione, ha dichiarato che: “Non
vedo i film in termini di equilibrio tra semplicità e complessità,
penso che sia più una questione che ha a che fare col mistero. Le
nostre aspettative nei confronti dei film, grossomodo per tutta la
mia vita, ma soprattutto dagli anni ’50, sono state influenzate
dalla televisione e dalle sue aspettative. E a volte non è il
massimo“.
“Per questo spesso uso strutture
non cronologiche, non lineari. – ha poi continuato a spiegare
Nolan – Questa cosa era un espediente che veniva sfruttato
molto nell’era del cinema muto, nei primi film sonori, fino
all’arrivo della televisione. Poi la televisione ha imposto un
approccio più lineare e semplice, a causa del modo in cui abbiamo
iniziato a guardarla dagli anni ’50 in poi. In seguito, quando sono
arrivati l’home video e i DVD e ora lo streaming, siamo nuovamente
tornati a essere più avventurosi perché puoi guardare qualcosa,
fermarlo, riavvolgerlo e rivederlo. E possiamo creare narrazioni
più dense e complesse“.
“Ma a conti fatti, –
conclude Nolan – la cosa fondamentale riguardante l’esperienza
di una sala cinematografica piena di persone, è che dovrebbe essere
un’esperienza incentrata sul mistero. Non desideri capire l’intera
storia fin dall’inizio. Altrimenti, non c’è nulla da svelare e
scoprire. Quindi, in realtà, il compito del regista è cercare di
essere un po’ avanti rispetto al pubblico, non troppo avanti, non
troppo indietro. Quando sei indietro rispetto al pubblico, il
pubblico capisce le cose prima che tu le spieghi, e il pubblico
rimane frustrato in un altra maniera.”
Tutto quello che sappiamo sul
film Oppenheimer
Scritto e diretto
daChristopher Nolan,
Oppenheimer è un
thriller storico girato in IMAX che porta il pubblico
nell’avvincente storia paradossale di un uomo enigmatico che deve
rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare. Il film è
interpretato da Cillian
Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer e
da Emily
Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e
botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio
Oscar Matt
Damon interpreta il generale Leslie Groves Jr.,
direttore del Progetto Manhattan, e Robert Downey Jr.
interpreta Lewis Strauss, commissario fondatore della Commissione
statunitense per l’energia atomica. La candidata all’Oscar Florence
Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock,
Benny Safdie interpreta il fisico teorico Edward
Teller, Michael Angarano interpreta Robert Serber
e Josh Hartnett
interpreta il pionieristico scienziato nucleare americano Ernest
Lawrence. Il film è anche interpretato dal vincitore
dell’Oscar Rami
Malek e questo film vede Nolan riunirsi con
l’attore, scrittore e regista otto volte candidato
all’Oscar Kenneth
Branagh. Il cast comprende anche Dane DeHaan
(Valerian e la città dei mille pianeti), Dylan
Arnold (serie Halloween), David Krumholtz
(La ballata di Buster Scruggs), Alden Ehrenreich
(Solo: A Star Wars Story) e
Matthew Modine (Il Cavaliere Oscuro – Il
ritorno).
Il film è tratto dal libro vincitore
del premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert
Oppenheimer di Kai Bird e del compianto
Martin J. Sherwin. Il film è prodotto da
Emma Thomas, Charles Roven di
Atlas Entertainment e Christopher Nolan. Oppenheimer è girato sia
in IMAX 65mm che in pellicola di grande formato 65mm che include,
per la prima volta in assoluto, sezioni in fotografia analogica
IMAX in bianco e nero. I film di Nolan, tra cui Tenet, Dunkirk, Interstellar, Inception e la
trilogia del Cavaliere Oscuro, hanno incassato più di 5 miliardi di
dollari al botteghino mondiale e sono stati premiati con 11 Oscar e
36 nomination, tra cui due nomination come miglior film.
I Marvel Studios hanno pubblicato il primo
poster per Loki 2, ovvero la seconda
stagione della serie LOKI,
e su questo possiamo ritrovare quelle che potrebbero essere diverse
varianti del Dio dell’Inganno che corrono in tondo su un cronometro
che altri non è se non Miss Minutes. Il poster in
sé non rivela molto oltre a questo, anche se quelli presenti
sembrano tutti costumi che abbiamo visto indossare nella serie alla
variante Loki di Terra-616. Uno di questi potrebbe anche essere
quello che gli è stato visto indossare nella scena post credits di
Ant-Man and The Wasp:
Quantumania.
Indipendentemente da ciò, il poster
comunica una vera e propria corsa contro il tempo, che Loki dovrà
intraprendere per salvare la situazione. Con il poster inizia
inoltre il conto alla rovescia di 100.000 minuti
che ci separano dal ritorno di Loki su Disney+. Abbiamo sentito rumori secondo
cui un trailer verrà rilasciato a breve, forse già nei prossimi
giorni. In attesa di poterlo vedere e di scoprire cosa questo ci
rivelerà in più sulla serie, ecco qui di seguito il post
dell’account ufficiale Loki su X (ex
Twitter), che ci rivela il poster:
Loki 2, tutto quello che
sappiamo sulla seconda stagione
LOKI
2 sarà la “prima seconda stagione in assoluto” dello
studio, e che tornerà a raccontare le imprese del Dio
dell’Inganno e dei suoi tentativi di preservare l’integrità del
Multiverso. La sinossi ufficiale rilasciata dalla Disney recita:
“la seconda stagione di Loki riprende all’indomani dello
scioccante finale di stagione, quando Loki si ritrova coinvolto in
una battaglia per l’anima della Time Variance Authority. Insieme a
Mobius, Hunter B-15 e a una squadra di personaggi vecchi e nuovi,
Loki naviga in un Multiverso in continua espansione e sempre più
pericoloso alla ricerca di Sylvie, Judge Renslayer e Miss Minutes
per comprendere su cosa significhi possedere il libero arbitrio e
uno scopo glorioso“.
Tom Hiddleston
interpreterà naturalmente il Dio dell’inganno, mentre è confermato
anche il ritorno di
Owen Wilson e Sophia DiMartino,
così come l’arrivo della new entry Ke Huy
Quan, reduce dalla vittoria dell’Oscar per
Everything Everywhere All at Once.
Jonathan Majors tornerà invece nel ruolo di Kang,
anche se il suo personaggio non viene citato nel sinossi. La
seconda stagione di Loki, infatti, dovrebbe fornire
agli spettatori maggiori indizi su quello che sarà il suo futuro
nell’MCU. Il debutto della nuova
stagione è previsto su Disney+ per il
6 ottobre.
Kraven il
cacciatore, l’atteso film con Aaron
Taylor-Johnson nel ruolo del celebre cacciatore della
Marvel, si sposta infatti da
un’uscita inizialmente prevista per il 6 ottobredi quest’anno al 30 agosto 2024.
Un rinvio decisamente importante, dovuto all’impossibilità del
protagonista Taylor-Johnson di impegnarsi in un tour promozionale a
livello mondiale. Anche per il sequel Ghostbusters:
Firehouse, con protagonista Paul Rudd c’è stato un
significativo rinvio, dal 20 dicembre 2023
al 29 marzo 2024, ovvero il fine settimana di
Pasqua del prossimo anno.
Più prevedible e già in qualche
modo anticipato è invece il rinvio di Spider-Man: Beyond the
Spider-Verse, il terzo film del franchise animato
di successo, che al momento è stato del tutto privato di
una data di uscita. Il film sarebbe dovuto arrivare nei
cinema dal 29 marzo 2024. Ma a causa delle
interruzioni dovute agli scioperi, il cast vocale non può
completare la registrazione dei dialoghi in tempo per l’apertura
primaverile, ha detto una fonte Sony, e in più il lavoro sulla
post-produzione del film sarebbe ancora da completare. Nelle
prossime settimane è attesa una nuova data.
Anche il riavvio della saga di
Karate
Kid è stato rinviato dal 7 giugno
2024 al 13 dicembre 2024. Buone notizie
invece per i fan di Dakota Johnson,
che potranno vedere il film dello Spider-Verse della Sony, Madame Web, il
giorno di San Valentino del 2024, quindi due
giorni prima rispetto all’uscita prevista per il 16
febbraio. Anche Venom 3 ha ora ricevuto
una data di uscita ufficiale, fissata al il 12 luglio
2024, mentre Bad Boys 4 è atteso in
sala per il 14 giugno 2024. Occorrerà però vedere
se, dovessero protrarsi a lungo gli scioperi, tali date verranno
confermate o cambiate.
Questo terremoto in casa Sony è
solo la punta dell’iceberg di un problema che nelle prossime
settimane potrebbe riguardare tutti gli studi di produzione con
grandi film in uscita nei prossimi mesi. Con le produzioni sospese
e le star impossibilitate a partecipare tanto a riprese quanto ad
eventi promozionali, più major si troveranno infatti a dover
aggiorneranno le proprie uscite in sala, come nel caso della Warner
Bros., che Variety ha riferito in precedenza sta valutando la
possibilità di rimandare l’epopea fantascientifica
Dune: Parte 2 nel 2024 o stesso discorso per la Disney con The
Marvels. Non resta dunque che attendere sviluppi di questa
difficile situazione.
Ci sono storie che sembrano non
poter esistere se non nei film. Molto spesso, però, sono proprio
questi a prendere spunto da eventi realmente accaduti, che
dimostrano dunque l’imprevedibilità dell’esistenza e dell’animo
umano. Se nel film BlackKklansman di Spike Lee un
agente della polizia afroamericano riesce ad infiltrarsi nel Ku
Klux Klan, in Migliori nemici si narra
invece dell’amicizia nata tra il leader del Ku Klux Klan e una nota
attivista per i diritti degli afroamericani. Una storia che pone
dunque a confronto due mondi lontanissimi, che vengono finalmente
qui a confronto, dimostrando la possibilità sempre esistente del
cambiamento.
Scritto e diretto nel 2019 da
Robin Bissell, qui al suo esordio alla regia, il
film è tratto dal libro The Best of Enemies: Race and
Redemption in the New South, scritto da Osha Gray
Davidson. Tale opera, che riporta alla luce un evento
chiave nelle battaglie per l’integrazione della comunità di colore
negli Stati Uniti, ha suscitato da subito un grande interesse,
spingendo alcuni studios cinematografici a produrne l’adattamento
per il grande schermo. Migliori nemici ripropone così
quell’incredibile amicizia, affermandosi come un film ricco di
colpi di scena, testimonianze storiche e rilevanza sociale,
specialmente in tempi notoriamente difficili per gli USA e il
mondo.
Per tutti gli appassionati di
storia, il film è dunque un buon titolo da recuperare per saperne
di più su tale vicenda. Probabilmente in alcuni passaggi sarebbero
serviti approfondimenti ulteriori, ma Migliori nemici
rimane ugualmente un buon prodotto, specialmente per il suo
messaggio. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
storia vera. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio
catalogo.
Migliori nemici: la trama
e il cast del film
La storia si svolge nel 1971, quando
a seguito di un terribile incendio scoppiato in una scuola per
studenti di colore, nella città di Durham, iniziano a verificarsi
tumulti e dissensi tra gli abitanti: i bianchi radicali rifiutano
infatti l’integrazione degli studenti di colore nelle loro scuole,
portando a numerosi scontri. L’afroamericano laureato e
progressista, Bill Riddick decide allora di
tentare la via del dialogo e fare ricorso ad un dibattito,
consapevole dei rischi. Riddick invita infatti a fare da
rappresentati per i due gruppi etnici a confronto il capo
carismatico del Ku Klux Klan, C. P. Ellis, e
l’agguerritissima attivista per i diritti dei neri, Ann
Atwater. Due mondi opposti destinati a scontrarsi.
Ad interpretare l’attivista Ann
Atwater vi è l’attrice Taraji P. Henson, celebre
per film come Il curioso caso di Benjamin Button e Il
diritto di contare. Per prepararsi al ruolo, l’interprete ha
approfondito la personalità della Atwater, con l’obiettivo di
rappresentarla nel modo più accurato possibile. Il premio Oscar
Sam Rockwell
interpreta invece Claiborne Paul Ellis, il leader del Ku Klux Klan.
Per questo ruolo, Rockwell si è concentrato sul non giudicare il
suo personaggio e il suo pensiero, cercando di attenersi alla
realtà storica. Nel film sono poi presenti anche gli attori
Babou Ceesay nei panni di Bill Riddick,
Wes Bentley in quelli di Floyd Kelly e
Anne Heche per la parte di Mary Ellis.
Migliori nemici: la vera
storia dietro il film
Come anticipato, quella narrata in
Migliori nemici è una storia vera, raccontata tanto nel
libro The Best of Enemies quanto nel documentario An
Unlikely Friendship, da cui il film ha tratto ispirazione.
Partendo da queste fonti, il film di Bissell si attiene quanto più
possibile ai reali fatti storici. Gli scontri razziali nella
Carolina del Nord del 1971 sono infatti un evento ampiamente
documentato, che videro tra gli episodi più cruenti l’incendio in
una scuola elementare nella città di Durham. Da questo evento la
comunità si spacca in due circa la questione di ammettere o meno
gli alunni di colore nelle classi fino a quel momento per soli
bianchi.
Poiché la questione generò un forte
malcontento, con un’evidente difficoltà ad arrivare ad un accordo
ultimo, venne chiamato a gestire la cosa il mediatore Bill
Riddick. Egli, con una mossa tanto azzardata quanto
rivoluzionaria, chiamò a confrontarsi sulla questione la Atwater e
Ellis. Quello che sembrava dover essere uno scontro irrisolvibile,
diede invece ai due la possibilità di conoscersi meglio e conoscere
meglio le rispettive culture. Da qui nacque una profonda amicizia,
votata al sostegno reciproco della comunità locale. Ellis, dal
canto suo, abbandono il Klan, rinnegandolo e strappando
pubblicamente la propria tessera. Un cambiamento ideologico che
dimostra come l’essere umano abbia sempre la possibilità di
cambiare in meglio.
Migliori nemici: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Migliori nemici grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
TV+, Prime Video e
Infinity+. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 28 luglio alle ore 23:05
sul canale Rai Movie.
Sin dal suo esordio nel 1996 con
Sydney, il regista Paul Thomas Anderson
si è imposto come uno dei maggiori autori cinematografici
contemporanei. Con le sue opere ha scandagliato l’animo umano e la
sua storia nel corso del tempo, consacrandosi con titoli come
Il petroliere e
The Master, indicati come
due tra i film più importanti del nuovo millennio. Nel 2017
Anderson regala poi al mondo un nuovo capolavoro, Il
filo nascosto (qui la recensione), dove ancora
una volta va a scavare nei rapporti umani, nelle loro dinamiche ed
equilibri. Ne nasce un’opera tanto delicata quanto potente, con una
storia destinata a rimanere eternamente nella memoria.
Interessatosi al mondo della moda
londinese degli anni Cinquanta, Anderson era in cerca di una storia
quando si ammalò improvvisamente. Fu sua moglie, l’attrice
Maya Rudolph a prendersi cura di lui, ispirando
nel regista l’idea giusta. Anderson raccontò infatti di aver temuto
per un momento che sua moglie godesse del suo malanno, così da
poterlo accudire a proprio piacimento. Se questa sia o meno
un’esagerazione raccontata dal regista non è noto, ma l’evento gli
ha certamente permesso di iniziare a svolgere una serie di ricerche
per unire il contesto di suo interesse ad una storia dai torbidi
rapporti tra i protagonisti.
Il filo nascosto si affermò
poi come uno dei film più acclamati dell’anno e più importanti del
decennio. Guadagnò infine anche 6 nomination al premio Oscar, tra
cui miglior film e miglior regia. Per tutti gli appassionati di
film intensi e imprevedibili, questa è un’opera assolutamente
imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alle
sue frasi più belle. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Il filo nascosto: la trama
del film
Nella cornice glamour e scintillante
della Londra degli anni Cinquanta, il sarto Reynolds
Woodcock dirige insieme con sua sorella
Cyril la celebre House of Woodcock, inconfondibile
marchio di stile e bellezza, richiesto da reali, stelle del cinema,
ereditiere e nobildonne. Nonostante la conoscenza dei desideri e
della figura femminile, lo scapolo impenitente considera l’amore un
privilegio precluso a un artista del suo calibro, e preferisce
intrattenersi con donne diverse che gli forniscono la giusta dose
di ispirazione e compagnia. Finché non incontra
Alma, ragazza ambiziosa e caparbia che riesce a
insinuarsi nel suo cuore come musa e come amante, sconvolgendo da
un giorno all’altro la sua perfetta vita su misura.
Il filo nascosto: il cast
del film
Ad interpretare il ruolo dello
stilista Reynolds Woodcock vi è l’iconico attore Daniel Day-Lewis. Tre
volte premio Oscar, egli è noto per il suo studio maniacale dei
personaggi interpretati. Per Il filo nascosto non ha fatto
eccezioni, immergendosi completamente nel contesto della moda
londinese e costruendo il carattere del personaggio basandosi su
veri stilisti dell’epoca. L’attore prese inoltre lezioni di
sartoria, arrivando infine a realizzare di proprio pugno un abito
per sua moglie. La sua grande interpretazione lo ha infine portato
ad ottenere la sua sesta nomination all’Oscar. L’aver partecipato a
tale film si è però rivelata un’esperienza estremamente intensa
emotivamente, dopo la quale Day-Lewis ha annunciato il suo ritiro
definitivo dal mondo della recitazione.
Nei panni di Alma vi è invece
Vicky Krieps. Grazie a questo film l’attrice ha
avuto modo di ottenere fama mondiale, dovendo però superare a sua
volta le difficoltà del set. L’attrice ha avuto pochi contatti con
Day-Lewis, a cui si doveva rivolgere sempre con il nome del suo
personaggio. Nei panni della sorella di Reynolds, Cyril, vi è
invece l’attrice Lesley Manville. Questa ebbe
invece modo di conoscere Day-Lewis molto prima delle riprese, così
da poter sviluppare con lui quella reciproca intesa necessaria ad
un rapporto tra fratelli. Anche per lei è poi arrivata una
nomination all’Oscar come miglior attrice non protagonista. Nel
film sono poi presenti gli attori Camilla
Rutherford nei panni di Johanna, Gina
McKee in quelli di Henrietta Harding e Brian
Gleeson per il dottor Robert Hardy.
Il filo nascosto: le frasi
più belle, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il filo
nascosto è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Google Play, Apple
TV+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di venerdì 28 luglio
alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del
film:
Si può cucire quasi ogni cosa
nella stoffa di un soprabito. Da bambino ho cominciato a…
nascondere cose nelle fodere dei vestiti, solo io ne conoscevo
l’esistenza… segreti. (Daniel Day-Lewis)
Mi sembra di averti cercata per
moltissimo tempo. Tu sei molto bella… bellissima. Ci sono alcune
cose che voglio fare, cose che non posso fare senza di te.
(Daniel Day-Lewis)
Reynolds ha realizzato i miei
sogni e io gli ho dato in cambio ciò che desidera di più: ogni
singola parte di me… (Vicky Krieps)
Posso metterti in guardia? Mio
fratello tende a sentirsi condannato, crede che l’amore gli sia
precluso (Lesley Manville)
Qualunque cosa farai… falla con delicatezza (Vicky
Krieps)
Divenuto popolare grazie alla serie
SKAM Italia, Rocco Fasano è oggi uno
degli interpreti più ricercati della sua generazione. Attivo tra
cinema e televisione, ma non solo, egli si sta distinguendo grazie
alla scelta di progetti capaci non solo di valorizzarlo come
interprete ma anche di porlo dinanzi a sempre nuove sfide. Proprio
per questa sua sensibilità e capacità di mettersi in gioco, è ora
uno degli attori più promettenti per il futuro.
Ecco 10 cose che non sai su
Rocco Fasano.
Rocco Fasano: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in note
serie TV. Nel 2016 Fasano debutta in televisione con la
miniserie Hundred to Go, per poi ottenere grande
popolarità grazie al ruolo di Niccolò nella serie SKAM
Italia, con Ludovica
Martinoe Federico Cesari,
ricoprendo il ruolo di co-protagonista nella seconda stagione. È
poi comparso anche nelle successive stagioni. Nel 2020 ha
invece preso parte alla serie francese Mytho, menre dal
2022 recita nei panni di Gianluca in Hotel Portofino.
2. Ha preso parte a film
per il cinema. Tra i film a cui Fasano ha preso parte si
annoverano Tender Eyes (2014), La sorpresa
(2015), Il ragazzo della Giudecca (2015), A Mors
(2016), Terapia di coppia per amanti (2017), con Ambra
Angiolini, e Non mi uccidere (2021),
dove ha recitato da protagonista accanto ad Alice Pagani. È
poi co-protagonista del film Noi anni luce, mentre
prossimamente sarà in Home Education.
3. Ha lavorato anche per
cortometraggi e videoclip musicali. Oltre a recitare per
il cinema e la serialità, Fasano ha preso parte a diversi
cortometraggi, come Apeiron (2015), Pipinara
(2017), The Taylor (2018), Shirley and Baby
(2018), da lui anche scritto, Paese che vai (2020) e
Deathmate (2020). Ha poi recitato nel videoclip di
Finalmente piove, brano di Valerio Scanu,
Mondo sommerso, di Lowlow, e
Belva, di Gazzelle.
Rocco Fasano in Skam
4. È stato co-protagonista
della seconda stagione. Ad aver reso particolarmente
celebre Fasano ci ha pensato la popolare serie SKAM
Italia, di cui è diventato uno dei protagonisti a partire
dalla seconda stagione. Qui ha ricoperto il ruolo di Niccolò, un
ragazzo con una vita più complicata del previsto, che sviluppa una
relazione sentimentale con Martino, non priva però di una serie di
difficili ostacoli da dover superare.
5. Ha imparato molto dal
suo personaggio. Parlando di Niccolò, il suo personaggio,
il quale è affetto da un disturbo borderline della personalità,
Fasano ha affermato che si è trattato di un ruolo che “mi ha
insegnato la consapevolezza del dolore altrui, di persone che
vengono messe al margine: a causa della loro omosessualità, o
perché non stanno bene, o perché fanno fatica ad
integrarsi”.
Rocco Fasano in Hotel
Portofino
6. Ha recitato in una serie
britannica.Hotel Portofino è la serie
britannica che dal 25 luglio 2023 va in onda su Rai 1. Il racconto
si svolge all’interno di un lussuoso hotel di Portofino,
all’interno del quale si intrecciano le vite di personaggio di
varia provenienza. Tra questi vi è anche Gianluca Bruzzone, giovane
attivista antifascista del luogo, interpretato proprio da Fasano.
Egli è l’unico attore italiano a recitare nella serie insieme a
Lorenzo
Richelmy e Daniele Pecci.
Rocco Fasano in Noi anni luce
7. Si è confrontato con un
nuovo complesso ruolo. In Noi anni luce, Fasano
interpreta Edo, ragazzo affetto da leucemia come la protagonista,
Elsa, interpretata da CarolinaSala. Dalla loro conoscenza, che si protrarrà
oltre le mura ospedaliere, la ragazza troverà la forza per
intraprendere – insieme a Edo – un viaggio alla ricerca del padre
che l’ha abbandonata anni prima e che ora è l’unico in grado di
poterle garantire un futuro. Parlando del film, Fasano ha
raccontato di aver apprezzato particolarmente quest’esperienza,
trovatosi a confrontare con un personaggio il cui insegnamento è
che non bisogna mai attendere il peggio per poter iniziare a vivere
davvero.
Rocco Fasano, quale agenzia lo
rappresenta?
8.È
rappresentato da una nota agenzia. Maini è attualmente
rappresentato dalla Take Off, un’agenzia di
management artistico fondata da Rosaria Cicolani
nel 1995 e distintasi nel lavoro di scouting, lanciando diversi
giovani attori nel mondo del Cinema. Proprio grazie al lavoro con
quest’agenzia, che rappresenta numerosi volti noti del cinema
italiano, Fasano ha avuto possibilità di trovare importanti
opportunità come attore, recitando in diversi progetti.
Rocco Fasano è su Instagram
9. Ha un profilo sul social
network. L’attore è naturalmente presente sul social
network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 206 mila
persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato circa
seicento post, tutti relativi alle sue attività come attore o
modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a
momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi
progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue
attività.
Rocco Fasano: età e altezza
dell’attore
10. Rocco Fasano è nato a
Potenza, in Basilicata, il 21 febbraio del
1993. L’attore è alto 1,78 metri.
Il casting del film Fantastici Quattro, con buone
probabilità il film più atteso delle prossime fasi dell’MCU, si starebbe rivelando più
complicato del previsto. Nonostante siano stati fatti numerosi nomi
noti per i ruoli dei protagonisti, ad oggi non ci sono ancora
conferme riguardo chi comparirà nel film. Per un po’, in realtà, è
sembrato che il cast fosse prossimo all’essere confermato, con
Adam Driver
scelto per interpretare il ruolo di Mister Fantastic, Margot Robbie
quello della Donna Invisibile, Paul Mescal per
la Torcia Umana e Daveed Diggs pronto ad assumere
il ruolo de La Cosa.
Ad oggi, tuttavia, non si ha più
alcuna notizia riguardo il loro coinvolgimento e con gli scioperi degli sceneggiatori e degli
attori il processo di casting dovrebbe essere temporaneamente
sospeso. L’ultima notizia a riguardo, giunta sul finire di giugno,
vuole però Driver aver abbandonato il ruolo di Mister Fantastic.
Proprio a tal riguardo, parlando con John Rocha, lo
scooper Jeff Sneider ha ora rivelato che “Adam
Driver non è mai stato veramente coinvolto” quando si trattava
di dover interpretare Reed Richards. Secondo Sneider, l’attore di
Star
Wars semplicemente “non riusciva a connettersi con il
personaggio così come era stato scritto“.
Ciò potrebbe spiegare la
riscrittura già pianificata della sceneggiatura, che dovrebbe
avvenire quando gli scioperi si saranno conclusi. Se il personaggio
dovesse cambiare adeguatamente, non è da escludersi un
riavvicinamento di Driver al progetto. Al momento, però, ogni
attività nei confronti della realizzazione del film sembra sospesa,
cosa che probabilmente porterà anche Fantastici
Quattro ad essere rimandato nella sua data di uscita,
attualmente fissata al 14 febbraio 2025, la quale,
considerando lo stato ancora embrionale del progetto, risulta
sempre più irrealistica.
L’assetto della Fase 6 del
MCU
ha già subito diversi cambiamenti da quando questa è stata
annunciata per la prima volta al San Diego Comic Con 2022.
Dopo l’inizio della Fase 4 del Marvel Cinematic
Universe nel 2021, i Marvel Studios sono stati oggetto di critiche
per la loro mancanza di coesione e la direzione poco chiara, tanto
che Kevin Feige ha deciso di svelare in anticipo
il futuro della Saga del
Multiverso del MCU
al SDCC 2022. Sebbene sia stata rivelata la maggior parte del
programma della Fase 5, sono stati confermati solo tre
progetti per la Fase 6, che dovrebbe essere il capitolo finale
della
Saga del Multiverso, inizialmente prevista per
culminare nel 2025 con due progetti crossover, Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars.
La Fase 4 del MCU
si è sviluppata attraverso sette lungometraggi, otto show
televisivi su Disney+ e due presentazioni speciali
tra WandaVision del 2021 e Guardians of the Galaxy Holiday Special del
2022. La Fase 5 ha preso il via con Ant-Man and the Wasp:
Quantumania, e si concluderà con Blade
del 2025, comprendendo sette film e sette serie tv prima che la
Fase 6 inizi ufficialmente nel maggio 2025 con
l’uscita di Fantastic Four.
Da quando Feige ha annunciato la Fase 6 del MCU
nel 2022, sono state apportate molte modifiche al programma in
arrivo e al funzionamento interno dei Marvel Studios nel loro complesso,
il che suggerisce che la Fase 6 potrebbe essere molto diversa da quella
che molti si aspettavano inizialmente.
La storia della Fase 6 del MCU
sarebbe cambiata a causa di Kang
Kang
il Conquistatore dei Marvel Comics era stato indicato come
l’antagonista principale della Saga del Multiverso del MCU,
dopo il debutto di Jonathan Majors nei panni di Colui che resta
nella prima stagione di Loki. Tuttavia, nel maggio del 2023,
Joanna Robinson, autrice del libro MCU:
The Reign of Marvel Studios, ha parlato al
podcast The Big Picture di The Ringer e ha rivelato che Kang il
Conquistatore non era inizialmente il fulcro Saga del Multiverso.
Secondo Robinson, l’interpretazione di Majors nel ruolo di Colui
che resta in Loki e di Kang il Conquistatore in Ant-Man and the Wasp: Quantumania ha indotto i
Marvel Studios ad adattare il
futuro del MCU
per concentrarsi maggiormente su Majors e Kang.
Non è chiaro, dunque, cosa
intendessero fare in origine i Marvel Studios con la Saga del
Multiverso: si pensa che si sarebbe concentrata maggiormente sul
concetto di incursioni, viaggi multiversali e sugli eventi
potenzialmente catastrofici di Avengers: Secret Wars. Sebbene ci si
aspettasse che Jonathan Majors avesse un ruolo importante nel
futuro del MCU nel ruolo di Kang il Conquistatore, che avrebbe portato
direttamente agli eventi di Avengers: The Kang Dynasty, non è chiaro quale
direzione prenderanno i Marvel Studios dopo le accuse di
violenza che hanno coinvolto Jonathan Majors nel marzo 2023. È possibile
che il MCU
torni al suo piano originale, anche se non si sa nulla del futuro
di Majors nel franchise.
I Marvel Studios hanno rimosso 2
date di uscita della Fase 6 del MCU
Dall’annuncio della
Fase 6 del MCU,
Disney e Marvel Studios sono stati afflitti
da una serie di gravi ritardi, aggravati dagli scioperi della
Writers Guild of America e della Screen Actors Guild del 2023. Nel
giugno del 2023, tutto ciò è culminato nella sostituzione di due
film Marvel senza titolo previsti per il
2025, precisamente il 25 luglio 2025 e il 17 novembre 2025, con
film Disney senza titolo. Questo ha ridimensionato e ridotto il
programma della Fase 6 del MCU,
anche se non è chiaro quali sarebbero stati esattamente questi
progetti. Si ipotizza che Armor Wars, un potenziale progetto su
World War Hulk, un presunto film sui Midnight Sons o il progetto non
confermato degli Young Avengers avrebbero potuto occupare
questi posti.
Fantastic Four è stato ritardato di
3 mesi (e poi di altri 3)
Il capo dei Marvel Studios, Kevin
Feige, ha fatto un primo accenno ai Fantastici Quattro del MCU
al SDCC 2019, dopo l’acquisizione della Fox da parte della Disney,
ma ha annunciato ufficialmente il progetto nel dicembre 2020.
Inizialmente previsto per l’8 novembre 2024, Fantastic Four è stato vittima dei ritardi dei
Marvel Studios. Matt
Shakman di WandaVision ha sostituito il regista
Jon Watts nel settembre 2022 e l’uscita del film è
stata posticipata al 14 febbraio 2025. Nel marzo 2023, Josh
Friedman ha sostituito gli sceneggiatori Jeff
Kaplan e Ian Springer, e Fantastic Four è stato ritardato ancora una
volta: ad oggi, la Fase 6 del MCU
dovrebbe iniziare il 2 maggio 2025, anche se è probabile che il
film subisca un ulteriore ritardo in seguito agli scioperi della
WGA e della SAG.
I Marvel Studios hanno posticipato
Avengers 5 al 2026
Poiché Fantastic Four è stato indicato come il primo
film della Fase 6 del MCU,
i ritardi che stanno intaccando questo film significano che anche
l’intero programma della Fase 6 è stato posticipato. Avengers: The Kang Dynasty è stato annunciato
al SDCC 2022, con una data di uscita prevista per il 2 maggio 2025
(lo spazio ora occupato da Fantastic Four). Anche se il regista di
Shang-Chi e la leggenda dei dieci
anelli Destin Daniel Cretton e
lo sceneggiatore di Ant-Man and the Wasp: Quantumania e l’autore
Jeff Loveness sono legati al progetto, nel giugno
2023 Avengers: The Kang Dynasty è stato posticipato
di un intero anno e ora la sua uscita è prevista per il 1° maggio
2026, il che prolungherebbe decisamente la Fase 6 del MCU.
I Marvel Studios hanno ritardato
Avengers 6 due volte
La storia è leggermente
diversa per l’altro evento crossover della Fase 6, Avengers: Secret Wars, che inizialmente doveva
uscire il 7 novembre 2025, solo sei mesi dopo Avengers: The Kang Dynasty, in una mossa senza
precedenti da parte dei Marvel Studios. A seguito di
problemi di produzione con diverse storie del MCU,
in particolare con Blade,
nell’ottobre 2022 Avengers: Secret Wars è stato posticipato al
1° maggio 2026, estendendo il divario tra The Kang Dynasty e Secret Wars a un anno intero. Secret Wars è stato nuovamente posticipato a
giugno 2023 e ora è previsto per il 7 maggio 2027, chiudendo la
saga del Multiverso ben due anni dopo la data
prevista.
Lo scarto tra Avengers 5 e 6 sarà
molto più lungo
L’annuncio della Fase 6 del MCU
da parte di Kevin Feige al SDCC 2022 è stato
accompagnato da un’enorme entusiasmo, poiché ha rivelato che due
film dei Vendicatori sarebbero usciti nello stesso anno, a soli sei
mesi di distanza l’uno dall’altro, per la prima volta nella storia
del MCU.
Arrivati nelle sale rispettivamente nel maggio e nel novembre del
2025, Avengers: The Kang Dynasty e Secret Wars non avrebbero dato agli spettatori
molto tempo per riprendersi, anche se tra i due film erano previsti
altri due progetti. Dopo una serie di ritardi, tuttavia, Secret Wars uscirà un anno dopo The Kang Dynasty, permettendo forse l’uscita
di altri progetti tra i due e prolungando la Fase 6 fino al 2027.
Anche i progetti della Fase 6 del
MCU non annunciati hanno subito ritardi
La Fase 6 è stata annunciata nel 2022 con solo
tre progetti confermati, ma con una pletora di posizioni vuote
nello slate. Otto progetti non sono stati confermati e, mentre due
di queste date di uscita sono state rimosse, si pensa che solo tre
degli spazi vuoti siano collegati a lungometraggi. Gli altri tre
potrebbero essere show Disney+, e potenzialmente ce ne sono
ancora di più ora che la
Fase 6 è stata estesa. Tuttavia, anche i progetti non
confermati hanno subito notevoli ritardi: inizialmente, infatti, la
Fase 6 doveva terminare nel novembre 2025, ma
i tre progetti non annunciati occupano gli slot di uscita del 13
febbraio, 24 luglio e 6 novembre 2026.
Spider-Man 4 e Shang-Chi 2 sono in
fase di sviluppo
Due progetti che dovrebbero
uscire nella Fase 6 del MCU
sono i sequel di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli e
Spider-Man: No Way Home. Nel luglio 2023, la
star di Shang-Chi, Simu Liu, ha rivelato che la
data di uscita di Shang-Chi 2 era prevista “dopo Avengers”, ma ha
anche detto che “continua a slittare”. È possibile che
Shang-Chi 2 esca come parte della Fase
7 del MCU,
anche se il confermato Spider-Man 4 dovrebbe ancora uscire nella
Fase 6. Feige ha confermato
in un’intervista a Entertainment Weekly che la storia di Spider-Man 4 è stata definita e che gli
sceneggiatori “stanno solo mettendola su carta“, lasciando
forse intendere un’uscita nella Fase 6.
Armor War è diventato un film
invece che una serie Disney+
Don
Cheadle riprenderà il ruolo di James “Rhodey”
Rhodes, alias War Machine, in Armor Wars, confermato nel dicembre 2020.
Armor Wars è stata annunciata come una serie
Disney+ in sei parti, che segnerebbe la
prima avventura in solitaria di Rhodey nel
MCU,
dopo Endgame e Secret Invasion. Anche se non è stato
confermato, Armor Wars dovrebbe uscire nella Fase 6 dell’MCU,
potenzialmente riempiendo uno degli slot vuoti nelle sale
cinematografiche, dato che è stato annunciato che Armor Wars verrà rielaborato come
lungometraggio nel settembre 2022. Questo ha portato a speculazioni
sul fatto che star di maggior profilo avrebbero avuto un ruolo nel
film, compreso il potenziale ritorno del Tony
Stark di Robert Downey Jr.
La Fase 6 del MCU includerà meno
show Disney+
La Fase 4 dell’MCU
comprendeva otto show Disney+, mentre la Fase 5 ne prevede sette, il che aumenta in
modo massiccio il volume di contenuti prodotti dai Marvel Studios. Questo ha portato a
un esame della qualità dei progetti della Fase 4, che è stato riconosciuto
dall’amministratore delegato della Disney Bob Iger
nel luglio 2023 (via The Wrap). Iger ha suggerito che i progetti
Disney+ dei Marvel Studios “hanno diluito
la concentrazione e l’attenzione“, portando alla
“stanchezza da supereroi” espressa da molti spettatori.
Ciò suggerisce che i Marvel Studios svilupperanno un
minor numero di serie Disney+, il che potrebbe influire sulle
serie Disney+ previste per la Fase 6 del MCU,
tra cui Vision Quest, Nova e Wonder Man.
Nelle scorse settimane si ipotizzava
che la cerimonia degli EmmyAwards
2023 avrebbe rischiato di dover essere rimandata per via
degli scioperi degli attori e degli
sceneggiatori attualmente in corso negli Stati Uniti. È ora,
come riportato da THR, arrivata ufficialmente la
notizia che la cerimonia non si terrà più il 18
settembre ma in una nuova data ancora da fissare.
Idealmente, lo spettacolo non avrà luogo fino a quando SAG-AFTRA e
la Writers Guild of America non raggiungeranno accordi con
l’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi, il che può
voler dire che per assistere alla settantacinquesima edizione del
premio si potrebbe dover aspettare il 2024.
Se la Television Academy e la Fox
fossero rimaste fedeli alla data del 18 settembre, avrebbero corso
il rischio di dar vita ad una cerimonia priva di partecipanti: 16
dei 25 premi assegnati durante la trasmissione televisiva degli
Emmy sono infatti dedicati ad attori o scrittori. Le regole dello
sciopero di SAG-AFTRA richiedono agli attori di non fare pubblicità
né prendere parte ad eventi promozionali, e uno spettacolo di premi
rientrerebbe in questa categoria. Gli scrittori WGA, invece, sono
soliti scrivere anche i discorsi per i presentatori (che sarebbero
quasi certamente membri SAG-AFTRA). La loro assenza è dunque
altrettanto grave.
Tale rinvio è il primo per gli Emmy
Awards in più di due decenni. La Television Academy e la CBS
avevano infatti rinviato la cerimonia nel 2001, in seguito agli
attacchi terroristici dell’11 settembre. La cerimonia di quell’anno
andò dunque in onda all’inizio di novembre. In questo caso,
considerando che voci interne allo sciopero sostengono che questo
potrebbe protrarsi per tutto l’autunno, la cerimonia potrebbe
svolgersi non prima dell’inverno, andandosi dunque a porre nel già
affollato periodo dei premi cinematografici, tra Golden Globe e
Oscar. A meno che, caso si spera non si verifichi, anche questi
ultimi non saranno costretti a rimandare le proprie cerimonie.
Con film di supereroi importanti
come Shazam! Furia degli
Dei, Ant-Man and the Wasp: Quantumania e
The Flash che hanno faticato al
botteghino, può essere facile arrivare alla conclusione che i film
sui supereroi siano ormai superati. James Gunn ha affrontato il tema della
stanchezza da film di supereroi
e quale potrebbe essere la ragione alla base di tanti progetti di
supereroi recentemente mal recensiti o non apprezzati dal pubblico.
Il regista, che dirigerà Superman: Legacy, ed è diventato
anche co-CEO dei DC Studios, dovrà dunque cercare di risolvere
questi e altri problemi relativi a questo tema per far sì che il
suo progetto di universo condiviso cinematografico. Ecco allora in
che modo il DCU di Gunn potrà risolvere tali questioni.
Il DCU di James Gunn non avrà
un’estensione eccessiva
James Gunn discute del problema dei film di
supereroi attuali, il co-CEO dei DC Studios ha
rivelato che “alla DC non hanno intenzione di
sovraestendersi“. Gunn ha aggiunto che i DC Studios
“saranno molto attenti” alle loro uscite,
“assicurandosi che tutto sia il più giusto possibile“. I
commenti di Gunn suggeriscono che il nuovo Universo
DC si concentrerà sulla qualità di ogni nuovo film e show
televisivo DC, e non solo sul numero di uscite. Bilanciare
l’aspetto commerciale di un franchise di supereroi con l’aspetto
creativo è una sfida difficile, e molti blockbuster hanno fallito
nell’impresa.
James Gunn ha già pianificato
tutto
I DC Studios hanno annunciato parte
della prossima serie del DCU, ufficialmente intitolata
Dei e Mostri. L’attuale programmazione comprende
sia serie televisive che film, e Superman: Legacy di Gunn è il primo
lungometraggio di questo nuovo franchise. Secondo James Gunn, durante la presentazione dello
slate del DC
Universe, quest’ultimo racconterà una storia
interconnessa attraverso film, televisione, animazione e giochi. In
altre parole, il nuovo DCU è già stato tutto pianificato.
La struttura dei capitoli
Il DCU di James Gunn sarà diviso in capitoli e il nome
che il regista ha dato a questa nuova fase del franchise suggerisce
che ogni capitolo avrà un tema generale. Si tratta di un approccio
interessante simile alla struttura della saga cinematografica del
Marvel Cinematic Universe. Avere capitoli che
seguono una tema generale può aiutare l’Universo DC a evitare
sequel non necessari. Se l’Universo DC si attiene ai suoi piani
originali, un film potrebbe non ricevere un sequel solo perché è
andato bene al botteghino: dovrebbe adattarsi a ciò che il prossimo
capitolo proporrà tematicamente.
Superman: Legacy parla di
Clark e Lois
Parlando dei numerosi personaggi del
DCU che saranno presenti in Superman: Legacy, James Gunn ha tenuto a precisare che il
prossimo reboot di Superman è ancora incentrato su
Clark Kent e Lois Lane. Secondo
Gunn, altri supereroi – Hawkgirl, Lanterna
Verde, Mr. Terrific e
Metaphormo – sono al servizio della storia di
Superman: Legacy e sottolineano
l’aspetto supereroistico della vita di Clark Kent.
Questo crea un interessante parallelo con la vita civile di Clark
al Daily Planet. Questo approccio significa che Clark Kent sarà il
cuore della storia e che Superman: Legacy non sarà solo su
Superman e i suoi poteri.
Siamo stanchi dei supereroi?
Anche se è ovviamente presto per
dire se i film del DCU eviteranno un problema di saturazione da supereroi, il
fatto che James Gunn stia affrontando questa critica
comune ai film del genere è un buon segno. In particolare, un
dettaglio su cui si soffermano le critiche su questo tipo di film è
la resa finale del combattimento del terzo atto. I film di
supereroi più recenti tendono a concludersi con un’enorme battaglia
che di solito coinvolge un sacco di CGI e di azione non-stop. Di
conseguenza, quelle che dovrebbero essere storie completamente
diverse come Ant-man and the Wasp: Quantumania e
The Flash finiscono per avere
conclusioni simili.
Il DCU esplorerà generi
diversi
James Gunn ha anche discusso di come i recenti
film di supereroi manchino di una varietà di generi, come qualcosa
che combini il genere stesso dei film di supereroi con altri stili.
Gunn ha dichiarato di essere un fan dei “film di supereroi comici”
o di qualsiasi altra storia che combini gli adattamenti dei fumetti
con altri generi. Anche se è presto per dire che tono avranno i
film e gli show televisivi del DCU. Sappiamo però, ad esempio, che
l’annunciato progetto SwampThing, avrà dei connotati da film horror.
L’Universo DC riconosce le sue
ispirazioni fumettistiche
Uno dei maggiori problemi dei film
di supereroi, soprattutto per quanto riguarda il marketing ad essi
associato, è che raramente vengono riconosciuti i fumetti che hanno
ispirato questi progetti. Naturalmente, ogni film di supereroi trae
ispirazione da decenni di storie, dato che i personaggi DC e
Marvel esistono da molto tempo. Tuttavia,
James
Gunn ha rivelato quali fumetti stanno ispirando,
direttamente o indirettamente, alcune delle prossime proprietà del
DCU. Ad esempio, All-Star
Superman di Grant
Morrison è stato indicato come fonte di ispirazione per
Superman: Legacy, mentre Supergirl: Woman of Tomorrow è
ovviamente ispirato al fumetto di Tom King.
Film e serie avranno la stessa
importanza
I film di supereroi hanno un enorme
potenziale di incassi. Di conseguenza, gli eroi Marvel o DC più importanti sono solitamente
riservati al grande schermo, il che può portare a storie che
diventano grandi eventi teatrali solo perché possono essere un
successo al botteghino. Il DCU sta bilanciando i film live-action
con altri media. Ad esempio, la serie animata Creature Commandos sarà la prima uscita
dell’Universo DC, mentre una serie live-action della Waller
debutterà nello stesso anno di Superman: Legacy. Un altro esempio è
la serie live-action Lanterns, che avrà
come protagonisti Hal Jordan e John Stewart, due dei più importanti
personaggi della DC Comics.
I creatori del DCU sono finora
grandi nomi
Sebbene non siano ancora stati
annunciati molti registi e sceneggiatori del DCU, gli attuali creatori legati ai
progetti sono finora tutti nomi grandi ed esperti. James Gunn stesso sta dirigendo Superman: Legacy, anche se non è
chiaro se Gunn dirigerà altre proprietà del DC
Universe in futuro. Andy Muschietti, che ha diretto The Flash e ha già lavorato a film di
successo, dirigerà Batman: The Brave and the Bold.
James Mangold, che ha diretto Logan e Indiana Jones e il quadrante del
destino, è impegnato in Swamp Thing. I
creatori di film di supereroi di solito devono fare i conti con le
interferenze degli studios, ma avere registi affermati aiuta a
evitare questo problema.
L’Universo DC di James Gunn non
sarà l’unico franchise della DC
Forse il problema più grande dei
franchise di supereroi è che i film e gli spettacoli televisivi
possono diventare troppo ripetitivi. Per esempio, la “formula
MCU“, che risale
all’incredibile successo di Iron Man, può essere notata in molti film
e spettacoli Marvel. Allo stesso modo, dopo la trilogia del
Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, molti franchise hanno
cercato di emulare il tono del Cavaliere Oscuro. Il genere dei film di
supereroi prospera nelle sue differenze, non nelle somiglianze, e
l’idea di un universo cinematografico può giocare a sfavore.
Fortunatamente, l’Universo DC dei DC Studios non sarà l’unico
franchise della DC. La DC continuerà ad avere uscite non
appartenenti all’Universo DC, o DC Elseworlds,
come Joker: Folie à Deux e The Batman – Parte 2.
Come ormai noto,verso la fine di
The
Flash (qui la recensione), compaiono in
scena diverse varianti di Batman e Superman, con il volto dei
precedenti attori che hanno interpretato tali ruoli. Tra questi vi
è anche Nicolas Cage,
che i fan hanno finalmente potuto ammirare sul grande schermo nei
panni di Superman. Come noto, nei primi anni Novanta l’attore avrebbe dovuto interpretare
il celebre supereroe in un film diretto da Tim Burton, ma
il progetto non si è mai concretizzato e tutto quello che abbiamo
di quel tentativo sono alcune foto di Cage con indosso il celebre
costume azzurro e rosso.
Dopo essersi dunque potuto vedere
sul grande schermo nei panni di quel personaggio che non ha mai
avuto l’occasione di interpretare per davvero, Cage, parlando con
USA Today ha confessato tutta la
sua felicità per quel cameo, dichiarando però anche che se fosse
stato per lui avrebbe apportato una precisa modifica. “Quel
look, per quel particolare personaggio, vederlo finalmente sullo
schermo è stato soddisfacente. – ha detto l’attore – Ma
sono anche contento di non aver chiuso gli occhi proprio in quel
momento. Il tutto succede piuttosto velocemente“. Cage,
dunque, ha lasciato intendere che avrebbe gradito un cameo più
esteso all’interno di The Flash.
L’attore ha poi continua spiegando
come avrebbe interpretato l’ultimo figlio di Krypton se il
famigerato progetto Superman Lives fosse entrato in
produzione. “Se volete davvero sapere cosa avrei fatto con quel
personaggio, guardate la mia interpretazione in City of Angels.
Avrei dovuto interpretare Clark Kent dopo quel film, e stavo già
sviluppando questa alterità aliena interpretando l’angelo in quel
film. Quello è un perfetto esempio della tonalità che avrei portato
al mio Kal-El e a Clark Kent.“
The Flash, la trama e il cast del film
The
Flash è uscito al cinema il 15 giugno
2023 distribuito da Warner Bros Italia.
Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro
nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo
di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry
rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato,
minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi.
L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione
un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano
imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.
Fanno parte del cast di
The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”),
in quelli del Generale Zod, Ron Livingston
(“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”),
Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también –
Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack
Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”),
Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo
d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
Contrariamente a un recente
rapporto, Dune: Parte
Due potrebbe non subire ritardi nella data
d’uscita, attualmente fissata al 1 novembre in
Italia, nonostante lo sciopero degli attori
attualmente in corso. A sostenerlo è il CEO di IMAX Richard
Gelfond, il quale durante la chiamata agli utili del
secondo trimestre IMAX, come trascritto da The Motley Fool, ha suggerito
che il rapporto sulla Warner Bros. dove si valutava uno spostamento
al 2024 del sequel potrebbe non essere effettivamente accurato.
Nella sua spiegazione, il CEO ha sottolineato il fatto che, da un
punto di vista finanziario, ritardare il film potrebbe non avere
molto senso.
“Dune:
Parte Due è già nel bel mezzo di una campagna di marketing. Sono
usciti i trailer e c’è molto materiale in giro. Hanno fatto una
grande presentazione, molte conferenze. Quindi, ormai è andato un
po’ troppo oltre e per metterlo in attesa devi duplicare quelle
spese” ha dichiarato Gelfond, spiegando poi che con la data di
uscita attuale il film ha garantite sei settimane presso sale IMAX,
cosa che potrebbe non ottenere rimandando l’uscita, perché
rischierebbe di andare in conflitto con altri film in programma.
Economicamente, dunque, rimandare il filmsarebbe una mossa senza
senso per Gelfond.
“L’unica ragione per cui
potrebbero volerlo rimandare è che con lo sciopero degli attori in
corso non possono dar vita ad una premiere con gli attori e
mandarli al Tonight Show o dovunque li mandino per questo tipo di
cose. Ma sarai in grado di compensare la perdita della versione
IMAX di sei settimane? Non ha davvero alcun senso“, ha
concluso Gelfond. Stando alle sue parole, dunque, il film potrebbe
ancora uscire questo autunno al cinema, come Killers of the Flower
Moon, il film di Martin Scorsese
che a sua volta sembra non subirà ritardi. Si attende
però un comunicato ufficiale della Warner Bros. a riguardo.
Dune: Parte Due, la trama e il cast del film
Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte
Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e
ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno
distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo.
Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di
conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile.
In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con
Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia
dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto
proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal
popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.
Fanno inoltre il loro ingresso nel
sequel Dune: Parte
Due anche Austin Butler
(Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del
famigerato Feyd Rautha e il premio Oscar Christopher
Walken (Il cacciatore, Prova a prendermi) nei
panni dell’Imperatore. Florence
Pugh (Black Widow, Piccole donne),
Léa
Seydoux (Crimes of the Future) e
Souheila Yacoub (la serie No Man’s
Land, Climax) completano infine l’ampio cast nei
panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia
dell’Imperatore, Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo, e
Shishakli, guerriera dei Fremen.
Per la prima volta in 60 anni, sia
gli attori che gli sceneggiatori sono in sciopero. Di conseguenza,
Hollywood si è fermata mentre i membri della WGA e della SAG-AFTRA
chiedono ciò che è loro dovuto e cercano di garantire che il loro
lavoro sia al sicuro dalla preoccupante crescita dell’IA. Si pensa
già che lo sciopero possa durare fino all’autunno, mentre alcuni
opinionisti sono convinti che gli attori continueranno a rifiutarsi
di lavorare fino al 2024 se le trattative non andranno bene. Di
conseguenza, si prevedono una serie di ritardi nelle date di
uscita, in stile pandemia, per molti film e show televisivi di
prossima uscita. I progetti Marvel e DC qui elencati sono solo una piccola parte
dei progetti che potrebbero subire ritardo a causa dei picchetti.
Tra serie tv e film Marvel spiccano anche due
nomi DC del nuovo franchise creato da James Gunn.
Captain America: Brave New
World
Originariamente previsto per il
prossimo maggio, prima di essere spostato al 26
luglio, manca ormai circa un anno all’arrivo nelle sale di
Captain America: Brave New
World, che potrebbe però ancora subire
ritardi. Se le previsioni secondo cui lo sciopero della SAG-AFTRA potrebbe continuare
fino al 2024 sono corrette, allora sarà una sfida portare a termine
il film in tempo. Sebbene la produzione sia terminata, i reshoot
non hanno ancora avuto luogo e sappiamo quanto siano cruciali per
qualsiasi film del MCU (la trama di The Marvels è cambiata in modo
significativo da quando una prima versione del film è stata messa
online in seguito alle proiezioni di prova).
Deadpool 3
I fan sono rimasti sorpresi quando
Deadpool 3 ha preso la data di uscita di
Captain America: Brave New World, ma
è chiaro che si tratterà di un film enorme che beneficerà di un
posto di primo piano in primavera. Il threequel di Deadpool che vedrà come protagonista
anche Hugh Jackman nei panni di Wolverine sarà però molto probabilmente
costretto a spostarsi. Il viaggio nel multiverso – che si pensa
possa occupare parte della trama del film – richiederà
probabilmente una fotografia aggiuntiva per aggiungere i cameo di
cui si vocifera e un notevole lavoro di VFX.
Thunderbolts
Le cose si stavano mettendo male per
i Thunderbolts molto prima che gli
attori scegliessero di unirsi agli sceneggiatori nel picchetto.
Nonostante la produzione stesse per iniziare, una sceneggiatura
incompiuta ha tagliato le gambe alla squadra. Anche se non è stato
confermato, sembra che il piano prevedesse l’inizio delle riprese
mentre la sceneggiatura era ancora in fase di lavorazione, una
pratica non comune per i Marvel Studios. La data di uscita del
20 dicembre 2024 dà a Kevin Feige e compagnia un po’ di respiro, ma
con ancora sei mesi ipotizzati di sciopero (a meno che le
trattative non cambino rapidamente), questo film rischia di
slittare al 2025.
The Penguin
La serie con protagonista Colin Farrell è stata tra quelle che per prime
hanno interrotto le riprese a causa dello sciopero organizzato
vicino al set newyorkese. Lo spin-off di Batman è
tra le molte serie televisive che riprenderanno le riprese solo
quando gli studios hollywoodiani riusciranno a trovare un accordo
con questi creativi. Anche The
Batman – Parte II non è rimasto indifferente,
dato che Matt Reeves non è più in grado di lavorare
alla sceneggiatura del sequel. L’idea era che questa storia per il
piccolo schermo avrebbe debuttato su Max nel 2024
e, a seconda di quanto è stato girato (e abbiamo visto moltissime
foto del set), potrebbe ancora arrivare sullo streaming l’anno
prossimo. Di certo, però, non sarà così presto come previsto
originariamente dalla Warner Bros.
Daredevil: Born Again
Come Il
Pinguino, Daredevil: Born
Again ha dovuto interrompere le riprese a causa
di un picchetto di sceneggiatori nelle vicinanze. Si è trattato di
interruzioni minori, ma la serie di 18 episodi non è riuscita a
sfuggire alle conseguenze più ampie di questi scioperi. I Marvel Studios stanno cercando di
ridurre il numero di progetti che producono per lo streaming (ecco
perché quest’anno non verranno più distribuiti su Disney+ altri elementi di spicco del catalogo
da What If…? a Ironheart e X-Men ’97). Il piano prevede che la
serie sia divisa in due blocchi da nove episodi, ma gli show
televisivi non vengono girati in ordine, quindi anche la prima metà
potrebbe non essere realizzata in tempo. Inutile dire che qualsiasi
ritardo sarà doloroso per i numerosi fan del vigilante.
Superman: Legacy
Prima dell’inizio dello sciopero SAG-AFRTA, James Gunn ha aggiunto una serie di attori al
cast di Superman: Legacy. Ora non può
lavorare alla sceneggiatura (che si pensa sia completa) né
continuare a negoziare con gli interpreti che vuole portare nel
nuovo DCU. Le riprese non inizieranno prima del
prossimo gennaio, con il reboot previsto in sala per l’11
luglio 2025. Questo è il film destinato a dare il tono a
tutto ciò che seguirà dopo il disastroso 2023 del
DCEU, non è possibile che il film non sia perfetto
e, dato che si prevede un ritardo anche per altri progetti
DCU, non è da escludere che
Legacy sarà costretto a sua volta costre
debuttare più in là di quanto previsto.
Spider-Man: Beyond the
Spider-Verse
Spider-Man: Beyond the Spider-Verse
era già in ritardo anche prima degli scioperi. Il cast ha
confermato che non è stato registrato alcun dialogo e non lo sarà
nel prossimo futuro, visto che gli attori sono in sciopero. Con il
produttore Phil Lord che apporta modifiche al volo
e riscrive le scene, non saremmo sorpresi se questo threequel
dovesse interrompere completamente la produzione del film
Marvel. In ogni caso,
un’uscita a marzo 2024 è sempre stata fin troppo ottimistica ma non
si verificherà, dato che sappiamo quanto poco lavoro è stato
completato con questi scioperi in corso. La conclusione della
trilogia potrebbe arrivare dunque prima del 2026.
Il comun denominatore degli show di
cui Taylor Sheridan è creator, sceneggiatore e
talvolta anche regista è un ambientazione dura, quasi sempre ostile
o comunque pericolosa, un mondo che costringe i personaggi a scelte
dolorose e capaci di indurire la loro personalità fino alle
conseguenze più estreme. Dentro questo “universo” fatto di figure
in chiaroscuro e situazioni al limite, l’autore propone poi delle
varianti che ne espandono la visione, pur rimanendo all’interno di
determinate coordinate soprattutto concettuali. Se una prima
variante al femminile assolutamente affascinante era arrivata con
1883, prequel e insieme spin-off del
successo Yellowstone, adesso
Operazione Speciale:Lioness si presenta a proporre una nuova
versione di figura femminile, più vicina agli eroi “maledetti” che
Sheridan ci ha regalato ad esempio con il suo film d’esordio
I segreti di Wind
River o con la serie Mayor of
Kingstown (da notare che entrambi i progetti
vedono protagonista Jeremy Renner,
e probabilmente non è un caso…).
Operazione Speciale:
Lioness e la forza dei suoi personaggi
Al centro della storia di
Operazione Speciale: Lioness ci sono due donne: Joe
(Zoe Saldaña) è
un agente segreto che gestisce una cellula di militari
super-addestrati per missioni ad altissimo rischio. L’ultima
arruolata nel suo team è Cruz (Laysla De Oliveira), marine con un
passato oppressivo la quale deve infiltrarsi sotto copertura al
fine di arrivare a colpire un terrorista apparentemente
inarrivabile. Il rapporto all’inizio non facile tra le due donne
dovrà funzionare per garantire prima di tutto la sopravvivenza di
entrambe. Fin dal coinvolgente pilot diretto da John Hillcoat (il
cult-movie The Road con Viggo
Mortensen, tratto da Cormac McCarthy)
lascia intendere con precisione che Sheridan intende ribaltare le
regole e gli schemi di questo tipo di action-series: i ruoli di Joe
e Cruz sono infatti solitamente affidati ad attori maschi,
prestanti nel fisico e pronti allo scontro all’ultimo sangue. Le
antieroine di Lioness sono invece donne che espongono la loro
fragilità, prima fisica e in alcuni momenti anche umana. E questo
rende ancor più potente la verità del loro diventare guerriere,
addestratrici spietate, madri ferree.
La forza coriacea con cui Joe e Cruz
vengono sviluppate puntata dopo puntata rappresenta uno dei
migliori risultati ottenuti da Sheridan come sceneggiatore, anche
perché in Lioness ha il coraggio di non puntare tutto
sullo spettacolo e l’azione ma concedersi anche il tempo per
rallentare il racconto per mostrare tutti i lati delle due
protagoniste. In particolar modo la sottotrama che riguarda i
problemi di Joe con suo marito chirurgo e una figlia adolscente in
piena fase di ribellione sono un approfondimento preciso e in molte
scene vibrante di densità emotiva. Sotto questo punto di vista la
prova di Zoe Saldaña, sempre nervosa e incisiva,
riesce a mostrare tutta la fragilità ma soprattutto la complessità
di un personaggio femminile che deve indossare una corazza per
salvare non soltanto vite umane ma anche la propria stabilità
mentale. Avere poi in ruoli di supporto una Nicole Kidman
insolita ma sempre efficace e un Morgan Freeman
che arriva nelle puntate finali della serie rappresenta un plus che
di certo non nuoce alla produzione, tutt’altro.
Lo show più complesso di Taylor Sheridan
Operazione Speciale:
Lioness si mostra come lo show probabilmente più complesso che
Taylor Sheridan ha realizzato fino ad ora per Paramount+: le figure protagoniste sono figure
maggiormente sfumate, che non vogliono o forse semplicemente
proprio non possono dividere il loro mondo in giusto e sbagliato.
Il peso delle azioni di Joe e Cruz possiede uno spessore drammatico
che lo spettatore percepisce anche quando può non necessariamente
condividerlo, e questo rende la serie apprezzabile sotto molteplici
livelli di lettura. Se alcuni momenti delle prime puntate non
puntassero troppo sul genere e si specchiassero in momenti d’azione
un po’ troppo fini a se stessi – parliamo d’altronde di un prodotto
che deve andare incontro alle esigenze del grande pubblico –
Lioness sarebbe una serie davvero impressionante per forza
propositiva e spessore dei personaggi. Quando si tratta di scavare
nel cuore nero dell’America di confine – e tali confini anche
quando sono fissati nel passato parlano lo stesso al nostro
presente – Taylor Sheridan sembra proprio nona vere pari
nell’industria dell’entertainment hollywoodiano contemporaneo.
Deadline ha confermato che
Donald Glover e suo fratello
Stephen stanno sviluppando per Lucasfilm e
Disney+ una nuova serie ambientata
nella galassia di Star
Wars con protagonista il celebre Lando
Calrissian. Il progetto dovrebbe intitolarsi proprio
Lando. Stando a quanto riportato, i due
vi lavoreranno come se Donal dovesse riprendere il ruolo del
protagonista, già interpretato in Solo: A Star Wars
Story, lo spin-off con il giovane Han Solo. Al momento, però, non vi
sono stati commenti a riguardo dalla Lucasfilm.
Prima che i due fratelli
subentrassero alla guida del progetto, questo era stato assegnato
al regista Justin Simien, a breve in sala con
La Casa dei Fantasmi,
altra produzione Disney. Simien si è però separato dal progetto lo
scorso anno e fonti confermano che i due Glover hanno iniziato a
sviluppare il progetto prima del recente sciopero degli
sceneggiatori. Non è però noto a che punto sia tale sviluppo, che
potrebbe dunque ora essersi momentaneamente interrotto proprio per
via dello sciopero.
Come noto, Lando Calrissian è
comparso per la prima volta in L’impero colpisce
ancora, dove ad interpretarlo vi era Billy Dee
Williams, il quale ha poi ripreso il personaggio anche
in Il ritorno dello
Jedie nel recente sequel L’ascesa di Skywalker.
Donald Glover, come già anticipato, ha invece interpretato una
versione giovane del personaggio in Solo, dove fa la
conoscenza del contrabbandiere Han. L’interpretazione di Glover ha
entusiasmato i fan, facendo sperare in un suo ritorno nel ruolo.
Anche se non è ancora confermato che l’attore riprenderà
effettivamente il personaggio, è altamente probabile che sarà lui
il protagonista della serie.
Il ritorno al regno
dell’azione conJohn Wickha riportato Keanu Reeves nuovamente al centro dei
riflettori e oggi la star di The
Matrixè ancora una volta considerata l’eroe
d’azione più tosto di Hollywood.Mentre il suo
futuro come John Constantine è ora in dubbio
dopo la formazione dei DC Studios, i fan della
Marvel rimangono fiduciosi che un
giorno possa vestirsi come Ghost Rider nell’MCU.
Nel frattempo, però, sembra che Keanu Reeves stia pianificando di dirigersi
verso una Galassia molto, molto lontana.
Secondo Giant Freakin
Robot, l’attore ha già girato un ruolo cameo
nella prossima serie di Star
Wars:The Acolyteper
Disney+. Il nome di Reeves è stato spesso associato a una
moltitudine di progetti della Vecchia Repubblica, principalmente
perché è la scelta preferita dai fan per interpretare Darth
Revan (che è apparso per la prima volta nel videogioco
Star
Wars: Knights of
the Old Republic). Quel
personaggio potrebbe ora essere trascinato in questa era dell’Alta
Repubblica?
Questo è qualcosa che
potrebbe essere nel ventaglio delle possibilità, anche se è
altrettanto probabile che Reeves abbia appena girato un divertente
ruolo di supporto in modo da poter spuntareStar
Warsdalla sua lista dei desideri di
recitazione! Tuttavia c’è anche da considerare che la fonte non ha
una reputezione così attendibile da poter prendere questa voce come
verama recentemente ha messo a segno alcuno scoop
importanti rivelatisi veri come la notizia che
Linda Hamilton si è unita al cast della quinta stagione
diStranger
Thingse in passato ha rivelato alcune
anticipazioni che si sono rivelate poi altrettanto vere.
Tutto quello che sappiamo su Star Wars:The Acolyte
Star Wars:The Acolyte è l’annunciata
serie tv parte del franchise di Star Wars creata
da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla
fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei
principali film di Star
Wars.
Star Wars:The Acolyte è ambientato
alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti
oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di
Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex
Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una
serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di
quanto avessero mai previsto.
Nel cast della serie tv protagonisti sono
Amandla Stenberg come ex padawan, Lee
Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto,
Dafne Keen come una giovane Jedi,
Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson
nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio.
Charlie Barnett come un giovane Jedi,
Dean-Charles Chapman,
Carrie-Anne Moss come una Jedi,
Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di
Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.
Il regista Christopher McQuarrie
aveva precedentemente rivelato che un segmento flashback in
Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno (qui la recensione) avrebbe
dovuto presentare un Tom Cruise ringiovanito tramite
processo di de-aging. La cosa è poi stata scartata in quanto il
risultato era stato giudicato distraente. Ora, McQuarrie ha
rivelato che per lo stesso segmento – ambientato nel 1989 – ha
considerato di offrire a Julia Roberts
un piccolo ruolo con una versione ringiovanita di sé stessa.
Parlando nell’episodio del podcast
Empire Spoiler Special,
McQuarrie ha affermato che la Roberts è stata inizialmente
immaginata come l’amante dell’agente Ethan Hunt in quella sequenza.
Ma la cosa è stata poi scartata del tutto, ha detto il regista,
perché sentiva che anche in questo caso il pubblico si sarebbe
sentito “troppo distratto da un attrice che si conosce da tanto
tempo che ora improvvisamente si presenta più giovane“.
Alla fine, è stata l’attrice
Mariela Garriga ad interpretare quel ruolo nella
sequenza flashback, che ci offre brevi scorci della vita di Ethan
Hunt prima che entrasse a far parte del IMF. “Ho detto, ‘OK, se
stessi facendo questa sequenza, avremmo Tom, diciamo, nel 1989.
Sarebbe stato il ‘Mission: Impossible’ di Tony Scott. Ecco chi
avrebbe diretto il film prima di Brian De Palma, sai, in
quell’epoca“, ha detto McQuarrie nel podcast. “Abbiamo
guardato Giorni di tuono [film del 1990 diretto da Scott e
interpretato da Tom Cruise].“
“Ne abbiamo esaminato lo stile e
abbiamo iniziato a pensare a come sarebbe stato se Tony Scott
avesse girato questo film, e chi ci sarebbe stato? Ho guardato
indietro e chi era la star emergente nel 1989? In quell’anno c’era
Mystic Pizza [il film in cui la Roberts recita per la prima
volta da protagonista]. E allora ho pensato ‘Oh mio Dio. Julia
Roberts prima di Pretty Woman può essere la giovane donna del
flashback’“.
McQuarrie ha poi continuato
spiegando che “l’unico modo in cui avrei potuto vedere rendere
giustizia alla sequenza [usando il de-aging] era convincere in
qualche modo Julia Roberts a entrare e interpretare questo piccolo
ruolo all’inizio di questa storia. E ovviamente, mentre realizzi
questa cosa ti viene da pensare ‘Ora tutto ciò che le persone
faranno è pensare all’invecchiamento di Julia Roberts, Esai e Tom e
Henry Czerny’.“
A frenare la volontà di coinvolgere
l’attrice e utilizzare in modo così preponderante la tecnologia per
il de-aging vi sono stati però i costi. “Ho ricevuto il
preventivo per il de-aging di quelle persone prima ancora che i
loro stipendi fossero presi in considerazione. E se ne metti
insieme due in una ripresa, o tre in una ripresa insieme, sarebbe
stato costoso quanto la sequenza nel treno”. La cosa è così
dunque stata abbandonata, anche se McQuarrie ha lasciato intendere
che il de-aging potrebbe essere riutilizzato per Mission:
Impossible – Dead Reckoning Parte Due.
Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, tutto
quello che c’è da sapere sul film
In Mission:
Impossible – Dead Reckoning Parte UnoEthan
Hunt (Tom
Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte
alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e
disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’ intera
umanità. Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi
a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il
mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di
fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze
oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare
tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli
stanno più a cuore.
A parte Tobey Maguire e Andrew
Garfield che hanno fatto il loro grande ritorno
nei panni di Spider-Man in Spider-man:No Way
Home, vedere Willem
Dafoe tornare nei panni del
famigerato Green Goblin non ha
deluso minimamente i fan. L’odio
tra Spider-Man e Green
Goblin era ai massimi storici in questo film, poiché
Willem Dafoe ha interpretato
il Goblin in modo così
malevolo, che senza dubbio Spider-Man: No Way
Home sarà considerato uno dei ruoli più iconici
di Dafoe.
Quando il team creativo stava
sviluppando l’aspetto del classico abito del Green
Goblin per il film, sono stati ispirati fino a
disegnare alcuni concept art, in cui possiamo vedere che a un certo
punto si parlava di Norman Osborn che indossava
il Mark VI Armatura Ironman
da Ironman 2 e The
Avengers.
Secret Invasion è ora la prima serie
Rotten delMarvel Cinematic Universe
su Rotten Tomatoes, con il suo finale che ha raggiunto la
negativissima valutazione del 13%.L’episodio,
intitolato “Home”, ha portato la media dello show
Disney+al
57%. Questo gli dà un punteggio da pomodoro marcio, secondo le
metriche di Rotten Tomatoes. Mentre il cast, tra cui
Samuel L.
Jackson, Olivia Colman e
Don Cheadle, è stato
elogiato per le loro interpretazioni, la maggior parte delle
recensioni negative menziona il fatto che non è stato all’altezza
della sua premessa di avvincente thriller di spionaggio.
Secret Invasion, tutto
quello che c’è da sapere sulla serie
Il primo episodio di
Secret Invasion è
uscito il 21 giugno 2023 su Disney+. Ogni episodio della miniserie di
sei episodi debutterà ogni mercoledì, fino al finale il 26 luglio
2023. Lo spettacolo è interpretato da Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Cobie Smulders, Martin Freeman
e Don Cheadle, tutti che
riprendono i loro ruoli dai film del Marvel Cinematic
Universe. La serie introdurrà anche i personaggi interpretati
da Kingsley Ben-Adir, Emilia Clarke e Olivia Colman
nell’MCU. Basato sulla
serie di fumetti di Brian Michael Bendis,
Leinil Francis Yu, Mark Morales e
Laura Martin, Secret Invasion è prodotto da
Kyle Bradstreet, con il regista di Let Him
GoThomas Bezucha e Ali
Selim come registi. Basato sulla serie di fumetti di Brian
Michael Bendis, Leinil Francis Yu, Mark Morales e Laura Martin,
Secret Invasion è prodotto da Kyle Bradstreet, con il regista di
Let Him Go Thomas Bezucha e Ali Selim come registi.
L’attore Zachary
Levi ha risposto alle reazioni
negative che ha ricevuto il suo ultimo film da protagonista
Shazam! Furia degli Dei.Levi ha interpretato per la prima volta il
supereroe DC nel film del 2019
Shazam! Questo film, diretto da David F.
Sandberg, ha ricevuto recensioni positive, guadagnando un 90%
su Rotten Tomatoes. È stato
seguito da un sequel del 2023 che ha ricevuto reazioni contrastanti
da parte della critica e bombardato al botteghino. In
confronto, questo film ha guadagnato solo il 49%
su Rotten Tomatoes.
In un recente episodio
di The
FilmUp Podcast(viaIGN), Zachary Levi,
che interpreta Billy Batson/Shazam, ha commentato l’accoglienza
ricevuta. “Il primo è andato abbastanza bene quando hanno
detto: ‘Ehi, diamo un’occhiata alla realizzazione di un
secondo.’ E poi mi hanno proposto l’idea. Ho pensato che
fosse davvero divertente“, ha ricordato Levi. “Mi è
piaciuto molto fare quel film e mi è piaciuto molto interpretare
quella parte. Non so cosa riserverà il futuro perché,
sfortunatamente, il secondo film non è stato accolto altrettanto
bene. Il punteggio del pubblico è ancora abbastanza buono, ma
il punteggio della critica è stato stranamente e sconcertantemente
basso, e le persone erano follemente scortesi”.
“Ho fatto parte delle cose, e
per quanto vorrei che fossero buone, so che stanno bene“, ha
condiviso. “So che mancano molto. E non sto dicendo
Shazam: Fury of the Gods è un perfetto… capolavoro in stile Orson
Welles, ma è un bel film.” “Penso che anche solo il
mondo, dal primo al secondo film, il mondo sia cambiato così
tanto. I social media sono cambiati così tanto. Odio,
odio online, hater e troll, e fazioni e tutto ciò che è appena
diventato più galvanizzato nella sua tossicità“, ha
aggiunto. “Penso che ci siano persone che sinceramente,
sfortunatamente, vogliono distruggere certi progetti perché non gli
piacciono, o non gli piaccio io, o non gli piacciono le altre
persone coinvolte in loro o altro.”
“Non ho idea di dove
andremo da qui. Spero solo o credo che la storia mostrerà…
sarà una di quelle cose che le persone guarderanno con altri occhi
quando torneranno indietro, le persone guarderanno Fury of the Gods
in home streaming o su un aereo o altro, e sarà questo film su cui
hanno sentito così tante cazzate e poi diranno, ‘Bene, aspetta un
minuto.‘ “
Shazam! Furia degli Dei, il film
Shazam! Furia
degli Dei continua la storia dell’adolescente
Billy Batson che, dopo aver recitato la parola magica
“SHAZAM!“,
si trasforma nel suo alter ego da supereroe adulto, Shazam. In
questo sequel, dopo aver dotato di superpoter anche gli altri
membri della famiglia adottiva con cui vive, Billy Batson sta
ancora imparando a destreggiarsi tra la vita adolescenziale e
quella da supereroe adulto. Lui e i suoi fratelli e sorelle si
ritroveranno però a fronteggiare le Figlie di Atlante, un
vendicativo trio di antiche divinità giunte sulla Terra alla
ricerca della magia che è stata loro rubata molto tempo fa. Così
Billy, alias Shazam, e la sua famiglia, torneranno in azione per
salvare i loro superpoteri, le loro vite e il destino del
mondo.
Il cast del sequel include Zachary Levi nei panni di Shazam,
Asher Angel nei panni di Billy Batson,
Jack Dylan Grazer nei panni di Freddy Freeman,
Adam Brody nei panni del supereroe Freddy,
Ross Butler nei panni del supereroe Eugene,
Meagan Good nei panni del supereroe Darla,
DJ Cotrona nei panni del supereroe Pedro,
Grace Caroline Currey nel ruolo di Mary
Bromfield/la supereroina Mary. Djimon Hounsou ritorna nei panni del Mago,
mentre Rachel Zegler,
Lucy Liu e Helen Mirren si sono unite al film come
cattivi appena creati. Shazam! Furia
degli Dei è uscito il 17 marzo 2023. Il film è
prodotto da Peter Safran.
Durante la presenza
di Adult Swim al
Comic-Con di San Diego la scorsa settimana, la
compagnia ha mostrato un
nuovo trailer di
Uzumaki. Ebbene oggi quel contributo arriva
online con nuovi filmati del prossimo adattamento
anime. L’ultimo trailer di
Uzumaki offre uno sguardo molto più in profondità
nella serie rispetto al primo teaser pubblicato nel 2021. Questo
nuovo trailer presenta i personaggi Kirie e
Shuichi che camminano per le strade, mentre
Shuichi descrive la strana ossessione per le spirali che
suo padre ha attraversato.
Il trailer evidenzia anche
alcune delle immagini decisamente spaventose per cui l’artista e
creatore di Uzumaki Junji Ito è famoso. Nel
trailer, il padre di Shuichi è ossessionato dalle spirali. I
suoi occhi ruotano lentamente prima di ruotare rapidamente per
adattarsi alla forma a spirale.Dai un’occhiata al
nuovo trailer di Uzumaki qui sotto:
Cosa sappiamo dell’anime di
Uzumaki?
Annunciato originariamente
nel 2019, l’adattamento anime di Uzumaki ha subito alcuni ritardi
dal suo annuncio originale. L’anime doveva essere rilasciato
nel 2021, ma è stato posticipato al 2022 a causa
della pandemia di COVID-19 e della necessità di più animatori nel
progetto. Tuttavia, il 2022 è arrivato e passato
senza notizie sull’adattamento, quindi al momento non è noto quando
uscirà il progetto.
La serie anime di quattro episodi è diretta da Hiroshi
Nagahama (Flowers of Evil) con Colin Stetson di Hereditary a
comporre la colonna sonora. La serie sarà prodotta anche da Drive
Inc.L’anime è basato sull’omonima serie manga di
Junji Ito. Uzumaki è composto da tre volumi pubblicati per la
prima volta nel 1998. Segue la storia della studentessa delle
superiori Kirie Goshima, che vive nella città maledetta di
Kurôzu-cho, descritta come una piccola città nebbiosa situata sulla
costa del Giappone.
Secondo Deadline, il
prossimo film biografico su Ferrari di
Michael Mannè stato
ufficialmente selezionato per chiudere il New York Film
Festival il 13 ottobre all’Alice Tully Hall. Prima della
sua proiezione al NYFF, il film diretto da Adam
Driver avrà la sua prima mondiale all’80° Mostra
d’arte cinematografica del Cinema di Venezia, che sarà seguita
poi dall’uscita nelle sale il 25 dicembre.
“Michael Mann ha realizzato
molti film straordinari, ma forse mai uno così emozionante e
commovente come Ferrari“, ha dichiarato il direttore artistico
del New York Film Festival, Dennis Lim. “Non solo
un’impresa di virtuosismo, questa è un’evoluzione grandiosa e
sorprendente dei temi della sua carriera e del suo lavoro più
profondamente personale. Siamo onorati di dargli il benvenuto
al festival per quella che sono sicuro sarà una serata di chiusura
per secoli“.
Cosa aspettarsi dalla
Ferrari?
“E’ l’estate del 1957. L’ex
pilota automobilistico Enzo Ferrari è in crisi”, si legge
nella sinossi. “Tutte le forze drammatiche della sua vita
– volatili come le auto da corsa rosse che costruisce – sono in
collisione. Il fallimento insegue l’azienda che lui e sua
moglie, Laura, hanno costruito dal nulla dieci anni prima. Il
loro tempestoso matrimonio lotta con il lutto per un figlio e il
riconoscimento di un altro. L’appassionato istigatore di
uomini ispira il suo Spring Team di piloti, trattandoli quasi come
figli surrogati. Smussa una stampa ostile con arguzia e audacemente
mette a punto una strategia per scommettere su una corsa: 1.000
miglia attraverso l’Italia, la famigerata Mille Miglia. Mentre le
macchine rosse sfrecciano attraverso città e passi di montagna
verso esiti imprevedibili, il futuro delle vite di questi vividi
personaggi viene scritto.
Ferrari è diretto da
Michael Mann (L’ultimo dei Mohicani, Ali) da una
sceneggiatura che ha scritto insieme a Troy Kennedy
Martin. Il cast stellare del film include anche
Penélope Cruz nei panni di Laura Ferrari,
Shailene Woodley nei panni di Lina Lardi,
Gabriel Leone nei panni di Alfonso de Portago,
Sarah Gadon nei panni di Linda Christian,
Jack O’Connell nei panni di Peter Collins,
Patrick Dempsey nei panni di Piero Taruffi e altri
ancora.
Divenute celebri grazie alla saga di
Matrix, le
sorelle Lana e Lilly Wachowski
hanno poi continuato ad esplorare il genere a loro congeniale,
quello della fantascienza, attraverso film come Cloud Atlas o Jupiter’s Legacy. Prima
di questi è però arrivato l’adrenalinico Speed
Racer, trasposizione cinematografica della serie
animata giapponese Superauto Mach 5 (nota negli Stati
Uniti proprio come Speed Racer) degli anni sessanta.
Uscito al cinema nel 2008, il film è ricordato in particolare per i
suoi effetti speciali, che nel tempo hanno diviso molto le opinioni
di critica e pubblico, tra chi li apprezza e chi invece li indica
quali il maggior difetto del film.
La sovrabbondanza di effetti
digitali voluti dalle due registe, con il fine di rendere il film
visivamente affine alla serie animata, ha infatti generato molti
dibattiti circa l’utilizzo di tali tecnologie a scapito di altri
aspetti, tra cui la sceneggiatura. Affermatosi dunque sul momento
come un cocente flop al box office, nel tempo Speed Racer
ha però guadagnato un certo seguito, divenendo un vero e proprio
cult per alcune tipologie di spettatori, dai quali è considerato
sottovalutato e mal compreso. A distanza di anni, dunque, è questo
uno dei film delle Wachowski su cui ancora si discute
attivamente.
È l’ennesima dimostrazione di come
le due registe siano in ogni caso capaci di realizzare opere capaci
di scuotere gli animi e non lasciare mai indifferenti. Tra tutti i
loro film, Speed Racer è dunque quello che più meriterebbe
una rivalutazione. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Speed
Racer
Il film segue le vicende del giovane
Speed Racer, un vero asso del volante, cresciuto
fra le auto da corsa dell’officina di famiglia, gestita dalla madre
e dal padre, inventore del formidabile bolide Mach 5. Quando Speed
rifiuta una lusinghiera offerta da parte dell’azienda concorrente
Royalton Industries, egli scopre un terribile segreto: alcune tra
le corse più importanti vengono truccate da un gruppo di
imprenditori senza scrupoli, che corrompono i piloti più bravi per
ricavarne profitti. Se Speed non correrà per la Royalton, questa
farà in modo che la sua Mach 5 non superi mai più la linea del
traguardo.
Per salvare l’azienda Racer e lo
sport che ama, Speed dovrà dunque sconfiggere la Royalton con le
sue stesse armi: con il sostegno della famiglia e della sua fedele
fidanzata Trixie, il protagonista decide di
partecipare alla corsa in cui era morto anche suo fratello anni
prima, il temuto rally cross-country, conosciuto con il nome di
Casa Cristo. Su di lui gravano dunque forti responsabilità e si
troverà a dover superare numerosi ostacoli sfrecciando a tutta
velocità sulla pista d’asfalto, tra sbandate e imprese
acrobatiche.
Speed Racer: il manga,
l’anime e i videogiochi
Come anticipato, Speed
Racer è basato sull’anime Superauto Mach 5, il quale
a sua volta è basato sull’omonimo manga di Tatsuo
Yoshida. È stato questo uno dei primissimi anime ad avere
successo anche all’estero, divenendo un vero e proprio fenomeno di
culto negli Stati Uniti. L’idea di trarne un film risale già agli
anni Novanta, ma a lungo il progetto è rimasto irrealizzato per via
della sua complessità. Ad ogni modo, vi sono alcune piccole
differenze tra il manga e l’anime, come ad esempio cambiamenti
nelle storie narrate e nei personaggi. Il film fa però
primariamente riferimento all’anime, pur apportando a sua volta
alcuni cambiamenti.
Oltre all’anime e al film, il manga
Superauto Mach 5 ha ispirato anche diversi videogiochi,
divenuti nel tempo altrettanto di culto tra gli appassionati.
Questi sono Speed Racer: The Videogame, basato in realtà
prevalentemente sul film e la sua estetica, Speed Racer in My
Most Dangerous Adventures, rilasciato nel 1994, e Speed
Racer, del 1996. Questi giochi ripropongono la storia di base
del manga e le sue caratteristiche principali, pur apportando
ovviamente le modifiche necessarie per trasporre il tutto al mondo
e ai canoni videoludici.
Speed Racer: il cast del
film
Ad interpretare il protagonista
Speed Racer vi è l’attore Emile Hirsch,
il quale ha dichiarato di essere un grande fan dell’anime, che era
solito guardare da bambino. Per prepararsi al film, egli ha poi
rivisto tutti e 52 gli episodi di questo, ma si è anche recato
presso piste per auto da corsa per studiare meglio l’ambiente. Al
contrario, Christina Ricci, che nel film
interpreta Trixie, ha affermato di non aver mai visto un episodio
dell’anime e di non sapere nulla di esso. Recitano poi nel film
anche Susan Sarandon
e John Goodman
nei panni dei genitori del protagonista, Matthew
Fox in quelli di Racer X e Roger Allam in
quelli di Mr. Royalton.
Il finale di Speed Racer e
il suo possibile sequel
Parallelamente all’uscita in sala
del film, erano circolate voci su di un possibile sequel qualora
Speed Racer avesse ottenuto un buon risultato al box
office. Nel 2008, tale possibilità era stata infatti contemplata
dai Wachowski quando, chiestogli come mai nel finale uno dei
personaggi fosse così felice per la vittoria di Speed, loro hanno
risposto che ciò sarebbe stato spiegato in un prossimo film. Il
finale, dunque, pur se grossomodo autoconclusivo, prevede alcuni
elementi potenzialmente utili per dare un ulteriore sviluppo al
racconto. Come noto, il mancato successo ha però posto un freno
alla realizzazione di altri film.
Le Wachowski hanno però affermato
che tutto il cast di attori si era detto entusiasta all’idea di
poter tornare a recitare in un sequel e che anche numerosi fan
avevano manifestato il loro desiderio a riguardo. La sceneggiatura
per un secondo film, inoltre, sembra essere stata completata nel
2018 e aspetterebbe dunque solo di essere prodotta. Ad oggi però
non sembrano esserci piani concreti a riguardo e più passa il tempo
più diventa dunque assai improbabile che un nuovo film venga
effettivamente realizzato.
Speed Racer: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Speed Racer grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple
TV+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 27 luglio alle ore 21:00
sul canale 20 Mediaset.
Affermatosi a livello mondiale con
film come La donna che canta, Prisoners ed
Enemy, il regista canadese Denis
Villeneuve ha firmato nel 2015 la regia di uno dei più
brillanti e avvincenti thriller d’azione degli ultimi anni. Si
tratta di Sicario, una
lucida quanto spietata riflessione sulla moderna frontiera
americana e sui giochi di potere a vigilare su di essa. Il
film è la prima sceneggiatura firmata da Taylor
Sheridan, il quale darà poi vita a Hell or High
Water e I segreti di Wind
River, che formano proprio con Sicario una
trilogia ideale sulla tematica poc’anzi citata.
Presentato in concorso al Festival
di Cannes di quell’anno, da cui è però uscito a mani vuote, il
film ha da subito attirato numerose attenzioni su di sé, sia per le
controverse scene presenti quanto per il cast di grandi star
hollywoodiane coinvolto. In breve, Sicario è diventato uno
dei titoli del momento, nonché uno dei principali protagonisti
della stagione dei premi. Il film arrivò infatti a guadagnare tre
nomination ai prestigiosi Oscar, rispettivamente per fotografia,
colonna sonora e montaggio sonoro. Indicato come uno dei migliori
film dell’anno, Sicario ha poi ottenuto ottimi risultati
anche al box office.
Arrivato in sala, infatti, il film
riuscì a guadagnare circa 85 milioni di dollari a fronte di un
budget di soli 30. Tale risultato spinse i produttori a ideare
possibili sequel, aspirando a dar vita ad una vera e propria
trilogia. Merito di ciò è dovuto anche ai personaggi protagonisti,
divenuti da subito iconici e in grado di catalizzare le attenzioni
del pubblico. Prima di procedere nella visione di Sicario, però,
proseguendo qui nella lettura sarà possibile approfondire ulteriori
dettagli relativi alla trama e al cast del
film. Si vedranno infine le piattaforme dove è possibile
ritrovare in streaming il titolo.
La trama del film
Sicario
Il film racconta di Kate
Macer, giovane agente dell’FBI,
alle prese con una missione per eliminare una volta per tutte il
narcotraffico al confine tra gli Stati Uniti e il Messico. Tutto
cambia quando, in seguito a un incidente in Arizona in cui due
poliziotti perdono la vita a causa di un’esplosione in una casa, la
donna viene annessa in una speciale task force diretta da un tipo
alquanto enigmatico, Matt Graver, e dal consulente
colombiano Alejandro. Il gruppo si reca a Ciudad
Juárez per estradare Guillermo Diaz.
Quando si trovano vicino al confine,
però, Kate e i suoi colleghi sventano una trappola facendo fuori
molti uomini appartenenti al cartello messicano. Mentre Alejandro
sta torturando Guillermo in una base aerea degli Stati Uniti, la
donna inizia a dubitare della legalità dei loro metodi. Allo stesso
tempo, inizia a sospettare che il reale scopo dell’operazione sia
ben altro rispetto a quello ufficialmente indicato.
Sicario: il cast del
film
Per dar vita ai tre principali
protagonisti di Sicario, era assolutamente necessario per i
produttori trovare interpreti carismatici e in grado di dar vita
alla complessa personalità di Kate, Matt e Alejandro. Ad
interpretare l’agente dell’FBI è stata chiamata l’attrice Emily
Blunt, da Villeneuve voluta dopo averla vista in
The Young Victoria. Per prepararsi al ruolo questa non
solo si è sottoposta ad un lungo addestramento fisico, ma ha avuto
anche modo di parlare con diverse agenti donna dei servizi segreti.
Ha in seguito basato la personalità di Kate proprio su queste. In
particolare, su una rivelatasi particolarmente timida e solitaria,
caratteristiche poi riscontrabili nel personaggio. Il controverso
Matt Graver è invece interpretato da Josh
Brolin.
Questi aveva inizialmente rifiutato
il ruolo, essendo ancora provato dalle riprese di Everest.
Il diretto della fotografia Roger Deakins gli inviò però un’e-mail
implorandolo di partecipare al film. Poiché era insolito che il
leggendario Deakins si dimostrasse così desideroso di lavorare con
un attore, Brolin si convinse ad accettare. Il misterioso Alejandro
è invece interpretato dal premio Oscar Benicio Del
Toro. Originariamente, il suo personaggio possedeva
numerose linee di dialogo, ma queste sono state tagliate di comune
accordo dall’attore e da Villeneuve. Così facendo aspiravano a
lasciare un’aura di mistero intorno ad Alejandro. Nel film è poi
presente Jon
Bernthal nei panni del poliziotto corrotto Ted, e
Daniel
Kaluuya in quelli di Reggie, collega di Kate.
Maximiliano Hernandez è invece Silvio, un
poliziotto messicano corrotto.
Il sequel di Sicario, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il buon successo del film, nel
2018 arriva il sequel intitolato Soldado, e
diretto dal regista italiano Stefano
Sollima, noto per aver diretto la serie
Gomorra. Il film, pur presentando nuovamente i personaggi
di Alejandro e Matt, con ancora Del Toro e Brolin a darvi volto,
non si avvale della partecipazione della Blunt nei panni di Kate.
Il film, scritto anche in questo caso da Sheridan, pur essendo
ambientato nello stesso contesto di Sicario presenta
infatti una storia nuova e indipendente. Affermatosi anche questo
come un discreto successo, i produttori hanno annunciato
l’intenzione di dar vita ad un terzo capitolo della trilogia.
Attualmente non vi sono notizie ufficiali riguardo questo. La
volontà sembra però quella di riportare in scena il
personaggio di Kate, protagonista del primo film.
In attesa di vedere gli sviluppi
futuri della saga, è possibile fruire di
Sicarioalla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV,
Google Play, Apple
TV+, Rai Play e Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì
27luglio alle ore 22:50
sul canale Rai Movie.
Uno dei più interessanti film usciti
questo mese su Netflix è Hanno clonato
Tyrone, un racconto fortemente debitore della cultura
edificata dal genere blaxploitation – ovvero quei film a
basso costo che avevano come pubblico di riferimento gli
afroamericani – caratterizzato però anche da elementi comici,
fantascientifici e di commento sociale. Diretto da Juel
Taylor, qui al suo film d’esordio, Hanno clonato
Tyrone offre infatti non solo tanto intrattenimento, ma anche
profonde riflessioni riguardanti la popolazione afroamericana e il
suo rapporto con quella bianca, similmente a quanto fatto in anni
recenti da Jordan Peele con Scappa – Get Out e Noi.
La sceneggiatura di questo film,
scritta da Juel Taylor insieme a Tony Rettenmaier,
è stata indicata da The Black List come una delle migliori in
circolazione a Hollywood ma ancora prive di una produzione. I due
sceneggiatori hanno raccontato di aver concepito la storia come un
omaggio ai film blaxploitation degli anni ’70, con – appunto –
elementi di satira, mistero, horror, fantascienza e umorismo
assurdo. A partire da questo testo ha dunque preso vita un film
ricco di invenzioni visive e narrative, che diverte ma spinge anche
alla riflessione riguardo le tematiche tratta.
Si tratta dunque di un titolo da non
perdere per gli appassionati dei misteri da risolvere, come anche
per chi, appunto, ha apprezzato i film del regista Jordan
Peele. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del suo finale. Infine, si
elencheranno anche i passaggi da compiere su Netflix per poter
trovare e vedere il film.
La trama e il cast di Hanno clonato Tyrone
La trama del film ruota intorno ad
improbabile trio che si trova ad indagare su una serie di eventi
inquietanti e misteriosi. Fontaine è uno
spacciatore che vive alla giornata in una cittadina fatiscente e
non si è ancora ripreso dalla morte del fratellino Ronald,
Slick è un magnaccia che, secondo le sue parole,
era considerato come il migliore nel suo campo nel 1995 e
Yo-Yo è una prostituta che lavora per lui. Quando
una sera Fontaine viene ucciso da colpi di arma da fuoco, tutto
sembra finito per lui. Ma la mattina dopo si risveglia nel suo
letto. Scoprirà ben presto di essere in realtà stato clonato. Così,
assieme a Slick e Yo-Yo inizia ad indagare per capire cosa gli è
successo davvero.
Ad interpretare Fontaine, il
protagonista del film, vi è l’attore John Boyega,
noto per il ruolo di Finn nella trilogia sequel di Star Wars, ma anche per
aver recitato in Detroit e Pacific Rim – La
rivolta. Oltre a quello di Fontaine, come si scoprirà,
Boyega interpreta più di un ruolo all’interno del film. Accanto a
lui, nel ruolo del magnaccia Slick vi è il premio Oscar Jamie Foxx,
mentre l’attrice Teyonah Parris è Yo-Yo.
Quest’ultima è ora nota per essere l’interprete di Monica Rambeau nel Marvel Cinematic Universe. Recita
poi nel film anche l’attore Kiefer
Sutherland nei panni del misterioso Nixon, ma anche
David Alan Grier nel ruolo del Predicatore.
Hanno clonato Tyrone: la spiegazione del finale
Mano mano che si procede nella
visione, scopriamo che, come suggerisce il titolo, ci sono
innumerevoli cloni della popolazione afroamericana. Questi sono
stati realizzati come parte di un esperimento supervisionato dal
Nixon di Kiefer Sutherland, che prende di mira la
comunità nera. Dal cibo che consumano ai prodotti per capelli che
usano, tali cloni vengono riempiti di una sostanza che li renderà
più docili. Tutto questo viene fatto da una struttura sotterranea
con telecamere che sorvegliano ogni angolo del mondo al di sopra.
Fontaine, dunque, scopre di non avere nemmeno una vera famiglia
poiché tutta la sua vita è stata solo un’invenzione.
Presto, lui e il resto della
comunità si riuniscono per lanciare una ribellione che farà saltare
in aria la cospirazione, portando però alla luce un’ulteriore
rivelazione. Per farcela, il trio escogita un piano che prevede che
Fontaine venga colpito alla spalla. Come successo in precedenza nel
film, egli viene poi portato sottoterra per essere scambiato con un
nuovo clone. Tuttavia, questa volta Fontaine si sveglia e inizierà
a farsi strada attraverso la struttura. Tutto va secondo i piani,
fino a quando Fontaine scopre di non essere solo laggiù. Si ritrova
infatti davanti ad un uomo anziano e vestito con un camice bianco.
È il Fontaine originale che si rivela essere l’artefice degli
esperimenti genetici e delle clonazioni.
Secondo lo scienziato il problema
alla base delle rivolte, della violenza e delle differenze sociali
è strettamente legato alle caratteristiche estetiche proprie di
ogni diversa etnia. Il suo obiettivo è quello di azzerarle e
rendere, nel corso di varie generazioni, tutti uguali alle
controparti dei quartieri ricchi, ovvero tutti caucasici.
L’omicidio a sfondo razziale del fratellino di Fontaine da parte di
un agente di polizia lo ha dunque spinto a iniziare a creare quei
cloni. Dopo aver spiegato che il paese sarebbe migliore con
l’assimilazione anziché con l’annientamento, l’anziano Fontaine
viene ucciso nel corso della baruffa finale, nella quale il suo
progetto viene portato alla luce.
Ma chi è il Tyrone
del titolo? Lo scopriamo solo una volta giunti all’ultima scena del
film. In questa vediamo Fontaine svegliarsi e ripetere la sua
classica routine già nel corso del racconto. Eppure c’è qualcosa di
diverso in lui: ha le treccine e vive a Los Angeles. L’ambiguità si
spiega nel momento in cui vede un servizio al telegiornale che
racconta delle teorie sui cloni. Appare a quel punto sullo schermo
un altro Fontaine. Ed è lì che un amico seduto affianco a lui si
volta e gli dice “Quello non sei tu, Tyrone?”, rivelando
così a chi faceva riferimento il titolo. Il racconto dunque si
allarga, svelando che esperimenti non sono limitati solo al
quartiere chiamato Glen ma a un territorio molto più ampio, aprendo
di fatto le porte a possibili sequel.
Il trailer di Hanno clonato
Tyrone e come vedere il film in streaming su Netflix
Come anticipato, è possibile fruire
di Hanno clonato Tyrone unicamente grazie
alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove
attualmente è al 8° posto della Top 10 dei
film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo,
basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla
piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo
di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità
video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti
nel catalogo.
Apple TV+
ha pubblicato oggi un avvincente teaser per l’attesissima terza
stagione di The
Morning Show, interpretata e prodotta da
Jennifer Aniston e
Reese Witherspoon e in uscita il 13 settembre con i
primi due episodi dei dieci totali, seguiti da nuove puntate
settimanali ogni mercoledì, fino all’8 novembre.
Nella terza stagione di The
Morning Show, il futuro della rete è messo in
discussione e la lealtà dei singoli protagonisti è spinta al limite
quando un gigante della tecnologia mostra interesse verso la UBA.
Si formano alleanze inaspettate, le storie private vengono
utilizzate come armi e tutti sono costretti a confrontarsi con i
propri valori e principi, dentro e fuori dalla redazione. Insieme
ad Aniston e Witherspoon, il cast stellare della
terza stagione è guidato da
Billy Crudup, Mark Duplass, Nestor Carbonell, Karen Pittman,
Greta Lee, Jon Hamm, Nicole Beharie e Julianna
Margulies.
La serie, vincitrice di Emmy, SAG e
Critics Choice Award e già confermata per una quarta stagione, è
diretta e prodotta da Mimi Leder, con Charlotte Stoudt come
showrunner e produttrice esecutiva. “The Morning Show” è prodotto
dallo studio Media Res e prodotto a livello esecutivo da Michael
Ellenberg con Media Res, insieme ad Aniston e Kristin Hahn con Echo
Films e Witherspoon e Lauren Neustadter con Hello Sunshine. Mimi
Leder è anche produttrice esecutiva.
La seconda stagione di The
Morning Show, disponibile su Apple
TV+, ha ricevuto una nomination agli Emmy come Miglior attrice
protagonista in una serie drammatica per Reese Witherspoon, una
nomination come Miglior attore non protagonista in una serie
drammatica per Billy Crudup, che lo aveva già vinto per la
prima stagione, e una candidatura a Miglior guest star femminile in
una serie drammatica a Marcia Gay Harden.
Nella prima stagione,
Billy Crudup, nei panni di Corey Ellison, ha vinto un Emmy come
Attore non protagonista in una serie drammatica, oltre a un Critics
Choice Award, mentre, grazie all’interpretazione di Alex Levy,
Jennifer Aniston ha ricevuto un SAG Award per la
Migliore interpretazione in una serie drammatica. La serie ha
anche ricevuto la nomination dalla Television Critics Association
come Outstanding New Program e un TV Choice Award per Best New
Drama.
Anche quest’estate,
Disney+ continua a regalare
emozioni: la terza stagione dell’attesissima Only Murders in the Building arriva sulla
piattaforma streaming, con nuovi episodi settimanali a partire
dall’8 agosto. Anche i fan dei viaggi spaziali saranno accontentati
questo agosto, con Star
Wars: Ahsoka e con il film Marvel StudiosGuardiani della Galassia: Vol 3, due titoli
che arricchiscono un mese colmo di appuntamenti! Per gli amanti del
cibo, anche Carmy e la sua brigata tornano ad agosto con la
seconda stagione di The Bear.
Disney+ è la casa dedicata
allo streaming di film e serie di Disney, Pixar, Marvel, Star
Wars, National Geographic e Star, compresi gli esclusivi
Disney+ original. Un ultimo saluto alla
East High: L’amatissima serie High School Musical: The
Musical: La Serie, si concluderà con la quarta stagione
il 9 agosto… ma la musica non finisce qui. Tutti i film e gli
spin-off di High School Musical sono disponibili in streaming su
Disney+.
Il 2 agosto preparatevi a vivere
emozioni incredibili quando approderanno su Disney+ il finale della sesta stagione
di 9-1-1 e
il finale della quarta stagione di 9-1-1:
Lone star. Giornata mondiale dell’elefante: Dal 2012,
il 12 agosto si festeggia la Giornata mondiale dell’elefante, un
momento per onorare questi grandi animali intelligenti e riflettere
sulla loro condizione. Per celebrare i maestosi animali, è
disponibile in streaming I segreti degli elefanti di National
Geographic, una serie che cambierà per sempre tutto ciò che
pensavate di sapere su di loro. Per tutti i fan di Star Wars! Il 2
agosto arriveranno su Disney+ i nuovi episodi della prima
stagione di Star Wars: Young Jedi Adventures.
Io
Capitano racconta il viaggio avventuroso di due
giovani, Seydou e Moussa, che lasciano Dakar per raggiungere
l’Europa. Un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del
deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli
del mare.