Home Blog Pagina 458

MCU: 10 costumi che hanno deluso i fan dei fumetti

MCU: 10 costumi che hanno deluso i fan dei fumetti

I Marvel Studios hanno fornito innumerevoli esempi di costumi straordinari da quando il MCU è stato lanciato nel 2008, ma ce n’è una piccola manciata di questi che, per dirla senza mezzi termini, ha deluso enormemente i fan dei fumetti… Dall’uscita di Iron Man nel 2008, ci sono stati presentati tantissimi costumi incredibili di eroi e cattivi nel Marvel Cinematic Universe. Sfortunatamente, c’è sempre qualcosa di negativo e una piccola minoranza di questi, nel corso degli anni, non è stata all’altezza delle aspettative dei fan.

Ant-Man (Ant-Man)

ant-man mcuApprezziamo il fatto che la tuta indossata da Scott Lang in Ant-Man del 2015 fosse la stessa indossata da Hank Pym durante la Guerra Fredda, ma il motivo per cui sembrava così malmessa non ha aiutato molto: l’aspetto coriaceo del materiale non gli ha giovato, mentre il design del casco non è affatto convincente. Ora, siamo disposti ad ammettere che questo costume ha un aspetto al 100% Ant-Man, ma se tiriamo in ballo i fumetti, siamo sicuri che converrete che ci sono versioni migliori che i Marvel Studios avrebbero potuto adattare. Se l’intenzione è sempre stata quella di utilizzare un costume retrò, perché non abbracciare il casco originale e un design più colorato nel MCU? Il sequel ha migliorato questo design, anche se si potrebbe affermare che la Marvel non ha ancora trovato una soluzione per questo eroe, soprattutto dopo aver visto i nano-caschi dell’ultimo film.

Iron Man (Spider-Man: Homecoming)

MCU iron manUn nuovo film Marvel significa che Iron Man deve avere un’armatura diversa. Siamo sicuri che la Disney non lo ammetterebbe mai, ma il motivo, secondo molti fan, è il vile denaro e le alte vendite di merchandising associate al Vendicatore corazzato. Così, quando nel 2017 è arrivato Spider-Man: Homecoming, nessuno si è sorpreso di vedere Iron Man vestito con un’altra nuova armatura che, nonostante si ispirasse agli Ultimates, non rendeva giustizia all’armatura disegnata da Bryan Hitch. In effetti, era semplicemente “sgradevole da guardare” secondo i fan, senza una vera ragione per un torso argentato al di là del desiderio di smuovere un po’ le cose e di creare un’altra costosa action figure di Hot Toys da vendere nei negozi.

Gorr Il Macellatore di Dei (Thor: Love and Thunder)

Thor: Love and ThunderApprezziamo il fatto che Christian Bale non volesse necessariamente indossare una tuta in motion-capture per interpretare Gorr il Macellatore di Dei, ma sarebbe stato infinitamente meglio di questo tentativo a metà in Thor: Love and Thunder. Un trucco bizzarro e alcune cicatrici sulla pelle hanno fatto poco per rendere Bale meno ridicolo, e il fatto che indossasse poco più di un mantello grigio… beh, impallidisce in confronto alla sostanza nera vivente che circondava la sua controparte nei fumetti (che formava anche la Necrosword e rendeva Gorr un’arma vivente). Non ha funzionato ed è stata un’altra delusione in un film del MCU pieno di delusioni.

Deathlok (Agents Of S.H.I.E.L.D.)

Non è ancora chiaro se Agents of S.H.I.E.L.D. sia da considerare canonico (almeno su Terra-616), ma sarebbe sbagliato non menzionare quello che è stato definito dai fan un “costume orrendo“. Sebbene sia innegabile che questo personaggio dovesse subire modifiche nel passaggio dalla pagina allo schermo, il costume con cui è finito sembra solo spazzatura da quattro soldi. Il materiale gommoso e le luci inutili lo rendono più adatto a un vecchio episodio dei Power Rangers degli anni Novanta. Non è difficile capire che i costumi dei supereroi con un budget televisivo non sono un’impresa facile, ma chi ha ideato questo… beh, ha mai visto una foto di Deathlok? La serie ABC è migliorata con il passare del tempo, ma questo è stato un punto basso indimenticabile.

Ghost (Ant-Man & The Wasp)

Fare di Ghost una villain femminile in Ant-Man and The Wasp non è stata una cattiva idea e la scelta di Hannah John-Kamen per interpretare il personaggio è stata una mossa geniale da parte della Marvel. È solo un peccato che sia il film stesso del MCU che il costume indossato dal cattivo siano stati così poco convincenti. Nei fumetti Ghost ha un qualcosa di inquietante che qui manca del tutto, grazie a questo sforzo sterile e plasticoso che sullo schermo appare più che generico. La maschera è stata una vera mancanza, mentre l’aggiunta del cappuccio ha fatto sì che praticamente nulla di ciò che abbiamo visto qui funzionasse davvero. Siamo entusiasti di vedere il ritorno di Ghost in Thunderbolts ma, se il concept art può darci un’idea di ciò che dobbiamo aspettarci, non è stato fatto abbastanza per sistemare l’aspetto del personaggio.

Captain America (The Avengers)

Chris-Evans-as-Captain-AmericaCapitan America ha indossato molti costumi diversi nel MCU da quando è stato introdotto in Captain America: Il primo vendicatore, ma quando è stato trasportato ai giorni nostri, le cose sono andate terribilmente, terribilmente male. Creato nella storyline dall’Agente Coulson, questo costume stravagante faceva “sembrare Chris Evans un’erbaccia” ed era fin troppo impegnativo. Ricoperta di cerniere, tasche e righe (fin troppe, questa misera scusa di look moderno per Capitan America è stata una delusione totale, e il fatto che sia stata ampiamente ridisegnata per Avengers: Age of Ultron suggerisce almeno che i Marvel Studios erano consapevoli degli errori commessi. Anche Chris Evans odiava l’armatura, anche se è stato stranamente nostalgico vederla rivisitata in Avengers: Endgame qualche anno fa.

Green Goblin (Spider-Man: No Way Home)

Spider-Man: No Way HomeDetestiamo essere negativi nei confronti di questo incredibile film, ma Spider-Man: No Way Home non ha davvero reso giustizia a Green Goblin dal punto di vista dei costumi. Il suo classico (e, a quanto pare, discutibile) costume verde è stato a malapena mostrato e la maschera è stata distrutta troppo presto. Quando il Goblin fa sentire la sua presenza più avanti nel film, è in un costume raffazzonato che si salva solo per il fatto che il poncho viola e il cappuccio rendono almeno omaggio ai fumetti. Abbiamo apprezzato ogni espressione facciale “da pazzo” di Willem Dafoe durante queste scene, ma la maschera avrebbe dovuto avere un’altra possibilità. Sarebbe stato utile anche se le scene in cui Norman costruisce la sua nuova tuta non fossero state eliminate.

Whiplash (Iron Man 2)

MCU Whiplash Iron Man 2Whiplash – che era uno strano mashup sia di quel cattivo che di Crimson Dynamo – ha avuto un paio di look diversi in Iron Man 2, ma entrambi hanno deluso. Il primo è stato forse il peggiore e, sebbene il suo utilizzo della tecnologia del reattore arc di Tony Stark abbia giocato un ruolo chiave nella trama del sequel, sembra solo un pigro imitatore di Iron Man e di conseguenza risulta poco ispirato. La sua apparizione finale (che ha ricevuto una quantità di tempo risibile) è così generica che è difficile ricordare l’aspetto di Whiplash quando finalmente indossa la sua armatura. I fan dei fumetti la definisco un’apparizione “semplicemente brutta“, perché non c’era nulla in questo film che riscattasse il grande cattivo di Mickey Rourke.

Shocker (Spider-Man: Homecoming)

Prima di concludere questa rubrica, dobbiamo menzionare un altro cattivo dimenticabile che meritava molto di più all’interno dell’MCU. Un’action figure ha confermato che i Marvel Studios avevano preso in considerazione un design accurato per Shocker, che però è stato abbandonato e ha finito per assomigliare a un generico teppista con guanti fantascientifici piuttosto che a un supercriminale memorabile. Onestamente, è una delle più grandi mancanze di Spider-Man: Homecoming. L’Avvoltoio aveva un aspetto fantastico, quindi non sappiamo cosa sia andato storto in questo caso. Da allora non c’è traccia di Shocker (o Scorpion), quindi forse i Marvel Studios sperano di riscattarli in futuro. Per ora, però, i fan dei fumetti “continueranno a lottare” per accettare il fatto che Shocker sia apparso così durante il suo debutto nel live-action.

Taskmaster (Black Widow)

taskmasterIl fatto che Taskmaster di Black Widow non avesse letteralmente un teschio al posto della faccia è una decisione facile da capire da parte della Marvel, e il tentativo di includere lo schema di colori blu, bianco e arancione che siamo abituati a vedere nei fumetti è apprezzato. Tuttavia, il modo in cui è stato combinato per il MCU non funziona e sembra piuttosto insulso. Come per Ghost, non sono state apportate modifiche significative all’aspetto del personaggio in Thunderbolts, una decisione sconcertante da parte dei Marvel Studios. Il MCU di solito è in grado di realizzare grandi costumi, ma in questo caso qualcosa non è stato tradotto correttamente. Di conseguenza, Taskmaster appare un generico cattivo da film d’azione.

The Killer: una prima immagine di Michael Fassbender nel film di David Fincher

0

Dopo essere stato annunciato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia di quest’anno, The Killer, il nuovo film diretto da David Fincher dopo Mank, si mostra ora con una prima foto ufficiale svelata tramite Empire. Rilasciata da Netflix, che distribuirà il film nel proprio catalogo a partire dal 10 novembre, l’immagine ci offre un primo sguardo a Michael Fassbender, protagonista del film, mentre nei panni dell’assassino del titolo guarda fuori dalla finestra di un appartamento con un cannocchiale, probabilmente intento a pedinare una delle sue vittime.

Accanto a Fassbender, in The Killer ritroveremo in un ruolo da protagonista anche Tilda Swinton. La logline ufficiale fornita da Netflix recita: “dopo un incidente quasi fatale, un assassino combatte i suoi datori di lavoro e se stesso, mentre porta avanti una caccia all’uomo internazionale che insiste non avere nulla di personale“. Sono dunque ancora vaghi i dettagli sulla trama del film, adattamento dell’omonima graphic novel francese di Alexis Nolent e Luc Jacamon, con una sceneggiatura di Andrew Kevin Walker.

The Killer, il cast del film

Come già riportato, Michael Fassbender e Tilda Swinton interpreteranno i protagonisti, ma il cast include anche Kerry O’Malley nei panni di Dolores e Charles Parnell (Top Gun: Maverick) nei panni di Hodges, Arliss Howard (Full Metal Jacket) e la star brasiliana Sophie Charlotte nel film. Il direttore della fotografia Erik Messerschmidt (Mindhunter) collabora ancora una volta con Fincher per il film, mentre il regista torna a collaborare con Trent Reznor e Atticus Ross (The Social Network, Millennium, Gone Girl, Mank) per comporre la colonna sonora di The Killer. Sappiamo inoltre che la durata del film è pari a 113 minuti, il che lo rende il secondo film più corto nella filmografia di Fincher dopo Panic Room.

Superman Legacy: la scenografa del film elogia la “visione cristallina” di James Gunn

0

Come ormai noto, il DC Universe sta per ripartire da zero, con l’inizio di un nuovo universo guidato da James Gunn e Peter Safran, che stanno supervisionando l’intera operazione. Il primo film del DCU sarà Superman: Legacy, che non solo lancerà un intero universo di storie, ma darà anche all’amato supereroe una nuova direzione per il futuro. Il film, scritto e diretto da Gunn, ha da poco trovato i suoi protagonisti, come anche altri importanti membri del cast. La scenografa Beth Mickle si è unita ora alla troupe, lavorando al fianco di Gunn per dare vita a Metropolis e al resto del nuovo Universo DC.

Durante una recente intervista con ScreenRant, Mickle ha elogiato la “visione cristallina” di Gunn per Superman: Legacy. “Sto lavorando al nuovo film di Superman e non potrebbe esserci un onore più grande di questo. Sono molto felice. Siamo tutti molto entusiasti di far parte della squadra. Siamo molto fortunati che Gunn abbia una visione così cristallina di ciò che vuole che siano i suoi film. E non succede spesso.“, ha spiegato Mickle. “Molto spesso questa visione ce l’ha il regista, ma spesso sono gli scenografi o i costumisti che la trovano per il regista”.

Ma Gunn è arrivato con una brillante prima bozza della sceneggiatura, che è un’altra cosa molto rara, e da questa emerge davvero un’idea chiara di come sarà girato il film, di come vuole che si presenti“, ha continuato. “Ha forti riferimenti. Ha riferimenti musicali fantastici, ed è davvero articolato al riguardo. Ha davvero delineato questa meravigliosa tabella di marcia per il mio team, me e gli altri dipartimenti creativi. Proponiamo dunque concept art, riferimenti e li condividiamo con lui, che dà sempre ottimi feedback, suggerimenti ma anche molta licenza creativa, il che è anche raro, specialmente per qualcuno che ha una tale visione“.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025

Billions: trailer della settima e ultima stagione in arrivo su SKY

0

Potere, denaro, lealtà: New York è da anni il palcoscenico sul quale i protagonisti di Billions,  l’acclamata serie americana con Paul Giamatti (John Adams, Sideways) e Damian Lewis (Una spia tra noi, Band Of Brothers, Homeland), si scontrano nel gioco ad alto rischio che è l’alta finanza. Dal 12 agosto su Sky e in streaming su NOW la settima e ultima stagione del titolo SHOWTIME che Sky ha portato sugli schermi fin dal primo episodio, e di cui oggi viene rilasciato il trailer ufficiale.

Il capitolo finale della serie vede il ritorno del miliardario Bobby Axelrod (Damian Lewis), per affrontare un’ultima volta il procuratore federale Chuck Rhodes (Paul Giamatti), suo avversario (e a tratti alleato) da sempre.  Ma quando la posta in gioco aumenta tanto da raggiungere Wall Street, il loro gioco di abilità minaccia di rovesciare imperi. Sarà un trionfo per alcuni e un crollo per altri, e tutte le certezze iniziano a vacillare sotto il peso di una tensione crescente. Le alleanze si ribalteranno, le vecchie ferite diventeranno armi con cui destabilizzare i fragili equilibri fin qui raggiunti, la lealtà di ognuno dei protagonisti verrà messa alla prova e il tradimento sarà sempre dietro l’angolo per far crollare ogni sicurezza.

Nel cast tornano Maggie Siff, Corey Stoll, David Costabile, Asia Kate Dillon, Condola Rashad, Jeffrey DeMunn, Toby Leonard Moore, Malin Akerman, Toney Goins, Daniel Breaker e Sakina Jaffrey. Una serie SHOWTIME, prodotta da Best Available! e TBTF Productions Inc. I creatori della serie Brian Koppelman e David Levien stanno sviluppando quattro potenziali spin-off: Millions sui finanzieri emergenti; Trilioni sugli ultra-ricchi; e altri due spettacoli senza titolo che si svolgeranno rispettivamente a Miami e Londra.

Dungeons & Dragons: un sequel è ancora possibile, ad una condizione

0

Contrariamente a quanto inizialmente riportato, un sequel di Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri (qui la recensione) non è ancora fuori da ogni discussione. Il CEO della Paramount, Brian Robbins, ha infatti anticipato che il seguito potrebbe ancora concretizzarsi, purché venga soddisfatta una precisa condizione. Diretto da John Francis Daley e Jonathan Goldstein, il film, adattamento dell’amato gioco di ruolo da tavolo, è come noto stato accolto da ottime recensioni, ma ha sottoperformato al botteghino, terminando la sua corsa nelle sale con soli 208 milioni di dollari su un budget di 150 milioni di dollari.

Alla luce di ciò, in una recente intervista con Variety, Robbins ha rivelato che un sequel di Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri non è in realtà impensabile, nonostante appunto il primo film abbia perso denaro. La condizione che deve però essere soddisfatta è il “trovare un modo per realizzarlo a un costo inferiore“. Data la buona accoglienza ricevuta dal film, basterebbe dunque che il sequel venga realizzato con un budget ridotto, così da poter eventualmente ottenere maggiori profitti.

Non si tratta però di un requisito da poco, considerando che per ottenere effetti speciali importanti come quelli presenti nel primo film saranno necessarie delle spese non indifferenti. Se però si troverà un modo per dar vita ad una storia meno complessa, allora il progetto potrebbe davvero prendere vita. Per mantenere basso il budget del sequel, ad esempio, si potrebbe potenzialmente ridurre in qualche modo il numero dei grandi set e degli effetti speciali, puntando su altri elementi che hanno funzionato bene nel primo film. Non resta dunque che aspettare, per sapere se le discussioni relative al sequel andranno a buon fine.

Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri

Il film live-action di  Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri è scritto e diretto dal  duo di Game Night  Jonathan Goldstein e John Francis Daley. Il film è interpretato da Chris Pine (Wonder Woman 1984), Michelle Rodriguez (F9), Justice Smith (Detective Pikachu), Hugh Grant (Quattro matrimoni e un funerale), Sophia Lillis (It film), Chloe Coleman (My Spy) e la star di Bridgerton Regé-Jean Page. Il film è coprodotto e cofinanziato da Hasbro, eOne e Paramount Pictures. eOne gestisce la distribuzione nel Regno Unito e in Canada, mentre Paramount distribuisce ovunque. È anche prodotto da Brian Goldner e Jeremy Latcham di Hasbro come parte del suo accordo con eOne, ramo di intrattenimento di Hasbro.

Le ultime novità di luglio in sala nei cinema italiani

Le ultime novità di luglio in sala nei cinema italiani

In quest’ultima settimana di luglio al cinema ci sono solo poche novità ma sono davvero molto interessanti. In sala è possibile vedere, oltre ai quattro titoli che fanno parte del panorama paneuropeo, anche Il Castello nel Cielo di Hayao Miyazaki realizzato nel 1986 e ispirato all’isola immaginaria creata da Jonathan Swift. Questo classico, che fa parte della rassegna estiva Un mondo di sogni animati, rimarrà disponile sul grande schermo fino al 2 agosto e permetterà, a chi non lo ha ancora visto, di scoprire una delle opere più belle del maestro giapponese dell’animazione.

Ovviamente il gradino più alto del Box Office italiano, ma anche di tutto il mondo, è tinto di color rosa come tutte le persone che sono corse negli ultimi sette giorni per vedere Barbie di Greta Gerwig. Il live action dedicato alla celebre bambola Mattel si è aggiudicato il premio come Miglior weekend di apertura per un film diretto da una regista e non solo ma anche quello per essere il Miglior weekend di apertura per un film nel 2023.

Vediamo insieme le ultime novità di luglio al cinema 

Hai mai avuto paura?

La prima novità di luglio è Hai mai avuto paura? l’opera prima della regista Ambra Principato, diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano e specializzata nella realizzazione di contenuti per il web. Questo film è un horror gotico ambientato nel passato, nell’Italia del 1813 in un borgo. La trama racconta la storia di un villaggio scosso da inspiegabili episodi violenti che sembrano accadere ad ogni plenilunio, i contadini disperati infatti scoprono che sono continuamente attaccati da un animale selvatico sconosciuto che sta uccidendo il loro bestiame. Quando la bestia miete però la sua prima vittima umana, un cacciatore proveniente dalle montagne inizia a dargli la caccia tra i boschi e nel paese. Intanto il piccolo Orazio è l’unico a notare il comportamento strano e misterioso di suo fratello Giacomo. Il cast di quest’opera da brivido è composto da Justin Korovkin, Lorenzo Ferrante, Elisa Pierdominici, Mirko Frezza e Marta Richeldi.

Kursk

Prima di Un altro giro e di vincere nel 2021 l’Oscar come Miglior film in lingua straniera il regista danese Thomas Vinterberg ha girato il film drammatico e storico Kursk che finalmente esce anche in Italia. Questo lungometraggio mostra il disastro del sottomarino nucelare russo K-141 e la negligenza governativa che ha caratterizzato la tragedia. Mentre i marinai lottano per la sopravvivenza nel mare di Barents nell’agosto del 2000, le loro famiglie combattono contro i politici e gli impossibili ostacoli burocratici cercando disperatamente di portarli in salvo. I protagonisti di questa pellicola tratta sulla tragedia vera del sommergibile sono interpretati da Matthias Schoenaerts, Lea Seydoux e Colin Firth.

Noi anni luce

Sulla scia lasciata da Colpa delle stelle e dei “sick movie”, cioè film con almeno uno dei giovanissimi protagonisti che soffre di una malattia grave o terminale, arriva nelle nostre sale Noi anni luce. Il lungometraggio di Tiziano Russo è incentrato su Elsa, una ragazza di 17 anni che scopre di essere affetta da leucemia. La sua unica possibilità di salvarsi è un trapianto di midollo, ma il solo a poterglielo donare è suo padre che non ha mai conosciuto. Inizia così questo viaggio on the road alla ricerca dell’uomo che può salvarle la vita e ad accompagnarla c’è Edo, un ragazzo conosciuto in ospedale affetto dalla sua stessa malattia. I due adolescenti Elsa e Edo sono interpretati da Carolina Sala e Rocco Fasano nel cast anche Caterina Guzzanti, Fabio Troiano e Daniele Parisi.

Rheingold

L’ultima novità di luglio è Rheingold, il biopic del 2022 diretto da Fatih Akin. Questo gangster drama è basato sul romanzo autobiografico Everything or Nothing di Xatar e si concentra sulla vita del rapper e produttore musicale tedesco passato dal ghetto alla vetta delle classifiche musicali. Dall’inferno di una prigione irachena Giwar Hajabi, il futuro Xatar, arriva in Germania da ragazzino con la sua famiglia a metà degli anni Ottanta, crescendo poi in poco tempo passa da piccolo criminale a grande spacciatore, ma quando perde un prezioso carico di droga la sua vita cambierà del tutto.

Giornate degli Autori, ecco il programma ufficiale della ventesima edizione

É stato presentato oggi nel corso della conferenza stampa il programma della ventesima edizione delle GIORNATE DEGLI AUTORI che si svolgerà nell’ambito dell’80 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dal 30 agosto al 9 settembre.

Per le Giornate degli Autori la ventesima edizione è una sorta di “rito di passaggio”, ben rappresentato dall’immagine dell’anno, tratta dalla performance “Doposole” di Anna Franceschini, in cui il passato dialoga con il presente, il tempo viene interrogato alla ricerca di una identità. Un’indagine che ben si accompagna alla scelta di autrici e autori che hanno il coraggio di uscire dalla loro comfort zone; registi che, come si dovrebbe fare a vent’anni, partono alla scoperta del mondo, spesso un mondo lontano da quello in cui vivono, ma che serve a meglio definire la costruzione di un’identità adulta.

Le Giornate degli Autori compiono vent’anni, escono dall’adolescenza, fanno i primi conti con un segmento di passato e gettano le basi per l’avvenire. E noi festeggiamo questo importante compleanno con autrici e autori che hanno il coraggio di uscire dalla loro zona di comfort.

A partire dal film di apertura del Concorso internazionale delle Giornate degli Autori, Los océanos son los verdaderos continentes, esordio al lungometraggio del regista milanese Tommaso Santambrogio. Il film, co-produzione italo-cubana, è integralmente ambientato a Cuba e della Cuba contemporanea riesce a restituire malinconia e vitalità, speranze e sogni perduti, attraverso una storia che tocca tre generazioni.

La regista francese Élise Girard si trasferisce in Giappone per il suo terzo lungometraggio, Sidonie au Japon. Bisogna andare in capo al mondo per ritrovare se stessi? Per Sidonie, magnificamente interpretata da Isabelle Huppert, pare proprio di sì. In un luogo sconosciuto e impenetrabile, in un continuo alternarsi tra passato e presente, tra fantasmi e persone reali, la donna ritrova senso e identità perduti.

Restiamo in Giappone con Kyoshi Sugita, uno dei nomi più interessanti del cinema asiatico contemporaneo che in Kanata no uta affronta, con uno stile lineare, semplice ma mai semplicistico, il tema dell’empatia e dell’altruismo. Qui una ragazza solitaria osserva il dolore nei volti di sconosciuti, altrettanto solitari, che poi si trasformano in persone familiari da abbracciare.

La sofferenza ritratta dall’esordiente olandese Stefanie Kolk in Melk potrebbe apparire come un muro invalicabile che non offre alcuna speranza. Ma donare agli altri ciò che la sorte ha reso inutile per se stessi – in questo caso il latte materno destinato a un bambino mai nato – è un segnale probabilmente spiazzante, sicuramente forte. Ed è l’indicazione, non retorica, ma pratica, di un voler rinascere con gli altri.

La belga Delphine Girard in Quitter la nuit, sorta di sequel del cortometraggio Une sœur che le valse la candidatura agli Oscar 2020, è lucida e mai retorica nel narrare l’indagine poliziesca che ruota attorno a una violenza di stupro e riesce a restituire la forza salvifica di un sodalizio femminile (in questo caso tra la vittima e la poliziotta).

Un figlio, una madre biologica, una madre adottiva. La più classica delle triangolazioni narrative che portano al conflitto. E invece il basco Víctor Iriarte (Sobre todo de noche), rompendo convenzioni letterarie e con l’aiuto delle straordinarie interpreti Lola Dueñas e Ana Torrent, formula il racconto di un’alleanza sorta per cercare e difendere il senso autentico delle relazioni, anche di quelle che spesso sono intrappolate in vincoli burocratici costruiti da chi non pensa ai sentimenti.

La canadese Ariane Louis-Seize è interprete di un cinema indipendente e di genere e in Vampire humaniste cherche suicidaire consentant mette in scena una giovanissima vampira malata di empatia. Rifiuta di nutrirsi perché ucciderebbe, sovvertendo dunque la regola scritta da chi per vivere si sente autorizzato a sopraffare il prossimo.

E parlano di sodalizi ed alleanze artistiche due film pur molto distanti tra loro, il marocchino Backstage di Afef Ben Mahmoud e Khalil Benkirane e il greco To kalokairi tis Karmen di Zacharias Mavroeidis. Nel primo, sorta di road movie danzante che si avvale delle bellissime coreografie del belga-marocchino Sidi Larbi Cherkaoui, i registi si addentrano nella vita di una compagnia di ballo e di questa svelano le dinamiche interne tra piccole vendette e regolamenti di conti, segreti e confessioni. Il secondo è una commedia apertamente queer che esplora il significato di varie relazioni, tra cui quelle con la famiglia, i partner, gli amici e gli animali domestici e racconta di due amici che si godono una giornata nella spiaggia gay di Atene collaborando a un’idea di lungometraggio.

A una presa di coscienza collettiva si affida Wu yue xue di Chong Keat Aun. Fantasmi di una tragedia passata che nel presente provano a riproporsi per riportare alla luce il rimosso. I massacri della storia spesso sono dimenticati. E allora un regista dalla Malaysia sfida il silenzio con l’immaginazione e con un linguaggio personale.

Dal teatro di strada di Chong Keat Aun alla commedia greca di Aristofane (Lisistrata) come fonte di ispirazione per il regista iraniano Ayat Najafi. Dal concorso agli eventi speciali, permane il serrato confronto tra vita e arte. Aftab mishavad, film che inaugura il nostro fuori concorso, racconta di una potente e complessa ribellione, del rischio della vita, delle repressioni, di libertà da conquistare, di donne che si prendono in carico il compito di sovvertire regole che non sono state scolpite sulla pietra e che dovrebbero, al più presto, dissolversi per una volontà generale.

Due registi slovacchi, Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík (Photophobia), arrivano in Ucraina. Tra le rovine di una guerra devastante decidono di assumere un punto di vista alternativo, quello dei bambini che hanno trovato riparo in una stazione della metropolitana. Non hanno intenzione di nascondere nulla, semplicemente inseguono il quotidiano nella distruzione, pedinano la vita ostinata.

Gianluca Matarrese in L’expérience Zola ci porta in un altrove linguistico e letterario dove lavora con una coppia di attori teatrali francesi e con loro percorre il tragitto che dalla realtà porta alla finzione e viceversa in uno scambio continuo tra arte e vita.

La regista franco-palestinese Lina Soualem (Bye Bye Tibériade) compie un percorso a ritroso nel tempo, incontrando sua madre, la nota attrice Hiam Abbass, e le altre donne che compongono una grande famiglia, quelle che hanno vissuto nella Palestina del secolo scorso, tra guerre, speranze, ingiustizie, diaspore e quella fiera volontà di restare per affermare la propria presenza.

Un altro regista italiano, Edoardo Morabito (L’avamposto), si mette in movimento, prende la direzione della foresta amazzonica per seguire le tracce di un eco-guerriero scozzese che all’Amazzonia ha dedicato la sua vita. Il mondo così com’è ora non corrisponde ai nostri desideri. O meglio, i nostri desideri non dialogano con le nostre pratiche e quel mondo reagisce, muta, talvolta diventa inospitale. Si può cambiare rotta? Possiamo affidarci agli ideali di chi pare destinato a una grandiosa sconfitta?

E poi, la celebre regista francese Céline Sciamma, Presidente di giuria della scorsa edizione, ci fa omaggio di un breve film girato a Roma in modalità produttiva completamente autonoma e avvalendosi del contributo artistico della cantante Chiara Civello: un piccolo gioiello legato al nome di Patrizia Cavalli (This is how a child becomes a poet).

Lo stesso giorno, alla stessa ora, nella stessa sala, Sciamma si troverà accanto a Teona Strugar Mitevska (21 days until the end of the world). Anche la regista macedone ha deciso di regalare qualcosa al pubblico, un diario intimo, una riflessione politica, un atto di ribellione. E chi meglio di Mitevska e Sciamma per l’insubordinazione?

Film di chiusura fuori concorso è lo statunitense Coup! di Austin Stark e Joseph Schuman con Peter Sargsaard. Protagonista è un piccolo gruppo asserragliato in una villa nel 1918 per proteggersi dall’Influenza Spagnola in preda agli istinti umani dai quali dovremmo liberarci. Egoismi, ambizioni, sotterfugi, trame oscure, tradimenti. Saremo mai in grado di essere migliori?

Giornate-degli-autori-2023

Il regista di Blue Beetle voleva realizzare una origin story di Bane per la DC

0

Arriverà nelle sale italiane dal 17 agosto il nuovo film DC Blue Beetle, incentrato su un ragazzo che viene scelto per diventare un ospite simbiotico dello Scarabeo, un’antica reliquia biotecnologica aliena che gli garantisce una potente armatura esoscheletrica, trasformandolo nel supereroe Blue Beetle. Il film è diretto dal regista Angel Manuel Soto, il quale però ha recentemente raccontato di aver inizialmente avuto il desiderio di realizzare una origin story dedicata al personaggio Bane.

Intervistato da Den of Geek, il regista ha dunque spiegato cosa è successo quando ha ricevuto per la prima volta la chiamata per lavorare con DC. “Volevo presentare delle idee, e una di queste era la storia delle origini di Bane“, ha detto Soto. “Ho sempre pensato che ci fosse qualcosa di interessante nell’esplorare la sua realtà e come nasce un personaggio del genere“. Tuttavia, la conversazione è andata in un modo diverso e la Warner Bros. ha detto: “C’è questo personaggio che stiamo sviluppando da un paio d’anni. Il Blue Beetle, un supereroe latino“. Il resto, come si suol dire, è storia.

Bane, come noto, è già stato portato al cinema, anche se i due film in questioni non hanno effettivamente proposto la storia delle sue origini. La prima apparizione risale al film Batman & Robin, dove però è rappresentato come un forzuto senza cervello, incapace di parlare. Una versione più apprezzata del personaggio è poi apparsa in Il cavaliere oscuro – Il ritorno, dove ad interpretare un Bane molto più intelligente e pericoloso vi è l’attore Tom Hardy. Deve dunque ancora esserci un film esclusivamente incentrato sulla storia delle origini di questo famoso supercriminale di Batman e chissà che proprio Soto non avrà occasione di realizzarlo in futuro nel nuovo DC Universe.

Cosa sappiamo su Blue Beetle?

Blue Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a partire dal 1940. Tale supereroe ha avuto nel tempo diversi alter ego. Kord “è saltato” nell’universo DC Comics durante Cisis on Infinite Earths  insieme a un certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il secondo Blue Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24 numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere il crimine.

È diventato un membro della Justice League of America ed è stato successivamente ucciso durante il crossover Infinite Crisis della DC Comics. Soto (“Charm City Kings”, “The Farm”) dirige da una sceneggiatura di Gareth Dunnet-Alcocer (“Miss Bala”), basata sui personaggi DC. Al fianco di Xolo Maridueña (“Cobra Kai”) troviamo Adriana Barraza (“Rambo: Last Blood”, “Thor”) nel ruolo della nonna di Jaime, Nana, Damían Alcázar (“Narcos”, “Narcos: Mexico”) in quello di suo padre, Elpidia Carrillo (“Mayans M.C.”, la saga di “Predator”) nel ruolo della madre, Bruna Marquezine (“Maldivas”, “God Save the King”) in quello di Jenny Kord, Raoul Max Trujillo (i film di “Sicario”,“Mayans M.C.”) come Carapax. I

Il Premio Oscar Susan Sarandon (“Monarch”, “Dead Man Walking”) come Victoria Kord e George Lopez (le saghe di “Rio” e “I Puffi”) nel ruolo di suo zio Rudy. Nel cast anche Belissa Escobedo (“American Horror Stories”, “Hocus Pocus 2”) nel ruolo della sorella di Jaime, Milagro, e Harvey Guillén (“What We Do in the Shadows”) che interpreta il Dott. Sanchez. Blue Beetle sarà disponibile nelle sale italiane a partire dal 17 agosto 2023 distribuito da Warner Bros. Pictures.

Barbie: i dirigenti della Mattel vogliono creare un intero franchise di film

0

Sembra che il pubblico avrà modo di tornare a Barbieland in futuro, con un sequel di Barbie (qui la recensione) apparentemente in una fase iniziale di sviluppo presso la Warner Bros. Dopo l’enorme successo che il film di Greta Gerwig ha riscosso al botteghino, era infatti solo questione di tempo prima che lo studio decidesse di portare avanti con la narrazione stabilita dal film con protagonista Margot Robbie. Le Barbie possono essere qualunque cosa vogliano essere, e un sequel sembra un buon modo per esplorare come le idee e i temi che hanno reso speciale il primo film possono essere approfonditi in una storia diversa da quella che ha visto la Barbie stereotipata creare il proprio percorso.

Durante una recente intervista con Variety, Ynon Kreiz, CEO di Mattel, ha dunque parlato dell’approccio dello studio per i film in uscita: “Barbie, come marchio, ha molte iterazioni diverse. Le linee di prodotti di Barbie sono un marchio molto ampio. Oltre alla figura principale di Barbie, ha un’intera famiglia e molti elementi nel suo universo. È un mondo molto ricco… un marchio molto ampio e molto elastico, in termini di opportunità.” L’amministratore delegato ha però anche spiegato che non c’è fretta di portare un secondo film di Barbie sul grande schermo.

L’idea sarebbe quella di prendersi il giusto tempo per ideare la migliore storia possibile: “Non stiamo dicendo, ‘Okay, pensiamo già al film due e tre”. Facciamo bene il primo e rendiamolo un successo. E se lo fai, le opportunità si aprono molto rapidamente, una volta stabilito che il primo film è una rappresentazione di successo di un franchise sul grande schermo.” Resta da vedere se la Robbie e Ryan Gosling avranno voglia di riprendere i loro ruoli, mentre più difficile è il coinvolgimento della Gerwig, la quale al momento si è detta priva di idee per dei sequel ed è ora pronta ad impegnarsi con i film di Le Cronache di Narnia per Netflix. Se ci saraanno davvero più sequel, questi dovranno dunque essere pianificati attentamente.

Barbie, tutto quello che c’è da sapere sul film

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon (Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday), Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World, Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell (Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (Piccole donne), Emma Mackey (Emily, Sex Education), Hari Nef (Assassination Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men), Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex Education), Scott Evans (la serie TV Grace e Frankie), Jamie Demetriou (Crudelia), Connor Swindells (Sex Education, Emma.), Sharon Rooney (Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan (Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya (The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina). Il film è al cinema dal 20 luglio.

Barbie: la casa di Weird Barbie è ispirata a Psycho di Alfred Hitckcock

0

Una casa nel film Barbie (la nostra recensione) è stata ispirata dal famoso thriller Psycho di Alfred Hitckcock. La nuova commedia fantasy di Greta Gerwig è interpretata da Margot Robbie  nei panni di Barbie e Ryan Gosling nei panni di Ken. Il film è stato un successo sia di critica che di pubblico, ottenendo ottimi risultati al botteghino. Uno dei momenti più divertenti del film è quando Stereotip Barbie (Robbie) deve fare visita a Weird Barbie (Kate McKinnon), che vive in una strana casa isolata dal resto delle Barbie.

La scenografa Sarah Greenwood ha condiviso i suoi pensieri sulla costruzione della casa di Weird Barbie. “Uno dei miei primi riferimenti è che sali le scale, e c’è la casa di ‘Psycho’, e abbiamo introdotto altri elementi.” Il suo design è stato deliberatamente distorto con tutto messo fuori forma e fuori ordine“, ha detto a Variety. “Ha una piscina di fronte e abbiamo dipinto uno squalo sul fondo“, aggiunge. “Abbiamo aggiunto il gatto di Weird Barbie. Come tutto il resto, è camuffato. Ma il suo gatto è alto 4 piedi e 6 pollici ed è un ritaglio che guarda lo squalo”.

casa di Weird BarbieBarbie, tutto quello che c’è da sapere sul film

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon (Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday), Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World, Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell (Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (Piccole donne), Emma Mackey (Emily, Sex Education), Hari Nef (Assassination Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men), Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex Education), Scott Evans (la serie TV Grace e Frankie), Jamie Demetriou (Crudelia), Connor Swindells (Sex Education, Emma.), Sharon Rooney (Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan (Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya (The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina). Il film è al cinema dal 20 luglio.

La Casa dei Fantasmi: il regista del film anticipa potenziali sequel

0

Il 23 agosto arriverà al cinema una nuova versione di La Casa dei Fantasmi, il film prodotto da Walt Disney Pictures e Rideback, secondo adattamento cinematografico dell’attrazione dei parchi a tema Disney The Haunted Mansion, dopo l’omonimo film del 2003 con protagonista Eddie Murphy. Si tratta di una nuova versione molto attesa, che potrebbe in caso di successo essere il primo capitolo di un nuovo franchise cinematografico. In effetti, il regista Justin Simien ha dichiarato a Comicbook.com che il film dà sicuramente modo di esistere a potenziali sequel e spin-off.

Sicuramente lascia una porta aperta per molti altri spazi dove, sai, i fantasmi potrebbero materializzarsi“, ha dichiarato Simien. Se dunque il film dovesse ottenere il giusto riscontro da parte del pubblico, è molto probabile che arrivino ulteriori film in futuro legati a questo franchise molto amato. Proprio come avvenuto per Pirati dei Caraibi, anche quello basato su una delle attrazioni più note dei parchi a tema della Disney, anche La Casa dei Fantasmi potrebbe dunque rivelarsi un titolo molto fortunato per la Disney.

La Casa dei Fantasmi, la trama e il cast del film

La Casa dei Fantasmi racconta di una donna e di suo figlio che si rivolgono a un variegato gruppo di cosiddetti esperti spirituali per aiutarli a liberare la loro casa da intrusi soprannaturali. Il film, presentato in anteprima italiana a #Giffoni53 il 27 luglio, arriverà nelle sale italiane dal 23 agosto. Diretto da Justin Simien, La Casa dei Fantasmi (Haunted Mansion) è interpretato da un cast stellare che include LaKeith Stanfield, Tiffany Haddish, Owen Wilson, Danny DeVito, Rosario Dawson, Chase W. Dillon e Dan Levy, con Jamie Lee Curtis e Jared Leto nel ruolo di The Hatbox Ghost. Il film è prodotto da Dan Lin e Jonathan Eirich, mentre Nick Reynolds e Tom Peitzman sono i produttori esecutivi.

Hot Wheels: J.J. Abrams aggiorna sull’adattamento che produrrà!

0
Hot Wheels: J.J. Abrams aggiorna sull’adattamento che produrrà!

Il prossimo film Hot Wheels di J.J. Abrams ha un nuovo aggiornamento. Con il successo del nuovo film Barbie di Mattel, la società è pronta a realizzeranno nuovi film basati su molte delle loro linee di giocattoli. J.J. Abrams, che ha prodotto film come Star Trek, Star Wars: The Force Awakens e Mission: Impossible – Fallout, produrrà il nuovo film, che è in fase di sviluppo da alcuni anni.

Per molto tempo, abbiamo parlato con Mattel di Hot Wheels, e non siamo riusciti a trovare la cosa che faceva fare il clic, che lo rendesse degno di ciò che Hot Wheels, quel titolo, meritava“, ha detto J.J. Abrams. “Poi abbiamo escogitato qualcosa di… emotivo, radicato e grintoso.” Robbie Brenner, capo della Mattel Films, ha condiviso un altro aggiornamento sul film. Ha detto a Variety che il film avrà “personaggi reali con cui puoi relazionarti, che sono tridimensionali, che hanno viaggi emotivi“. Aggiunge: “Guarda qualsiasi film di JJ Abrams. Tutti i suoi film hanno una storia incredibile e personaggi incredibili. Era qualcosa di importante per lui: realizzare un film che non fosse solo divertente ed eccitante, ma che avesse vere emozioni e una vera posta in gioco”.

Quando esce il film Hot Wheels?

Il film Hot Wheels non ha una data di uscita fissa. È prodotto con la Warner Bros.

Deadpool 3: il villain del film potrebbe essere un personaggio già visto nell’MCU

0

Le recenti foto dal set di Deadpool 3 hanno rivelato il mercenario protagonista (interpretato da Ryan Reynolds) e Wolverine (interpretato da Hugh Jackman) verranno finalmente alle mani nel trequel, ma sappiamo anche che la coppia alla fine si troverà a dover unire le forze per affrontare un minaccia più grande che, stando a quanto riportato da alcuni rumor, sarà rappresentata da un volto già familiare all’interno dell’MCU. Sebbene non menzioni il nome del personaggio, l’affidabile scooper @MyTimeToShineHello afferma infatti che l’antagonista principale di Deadpool 3 sarà qualcuno che abbiamo già incontrato nell’MCU.

Le prime ipotesi hanno spinto i fan a pensare a Wanda/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen), che si vocifera abbia preso parte alle riprese. Sono però poi emerse notizie contrastanti sul coinvolgimento del personaggio nel film, spingendo dunque a dover rivolgere altrove la ricerca del potenziale villain. Il nome più accreditato per tale ruolo, al momento, sembra essere quello del giudice Renslayer, interpretato da Gugu Mbatha-Raw e visto già nella serie Loki. Si tratta di un personaggio a conoscenza del Multiverso e del suo funzionamento, con la possibilità di spostarsi all’interno di esso.

Proprio tale possibilità la renderebbe il candidato ideale ad essere una minaccia per Deadpool e i suoi amici mutanti. Se ciò si rivelerà vero, però, solo il tempo potrà dircelo. Non mancano però anche altre teorie, tra cui una molto popolare che suggerisce che Ultron (interpretato da James Spader in Avengers: Age of Ultron) farà il suo tanto atteso ritorno proprio in Deadpool 3. Insomma, in ogni caso, sembra che il villain principale del film sarà un volto già conosciuto, che andrà ad aggiungersi ai tanti altri personaggi già noti presenti all’interno del film.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck. L’attrice Jennifer Garner sarà presente nel film con il ruolo di Elektra, che riprende dunque a quasi vent’anni di distanza dal film a lei dedicato.

In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto. Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura.

Talk to Me: un’evocazione nella clip dell’horror di A24

0
Talk to Me: un’evocazione nella clip dell’horror di A24

È stata rivelata una nuova clip di Talk to Me, il prossimo thriller soprannaturale di A24. Il contributo presenta un gruppo di adolescenti che escogitano un gioco in cui evocano gli spiriti con una mano imbalsamata per divertimento.

Il video mostra Mia di Sophia Wilde che partecipa con riluttanza al gioco, mentre altri la spingono a continuare il possesso. Il film arriva nelle sale italiane il 28 settembre 2023 Distribuito da Plaion Pictures. Dai un’occhiata al nuovo trailer di Talk to Me qui sotto.

Di cosa parla Talk to Me?

Talk to Me segna il debutto alla regia di un lungometraggio dei gemelli Danny e Michael Philippou, che hanno raggiunto la notorietà grazie alla loro attività su loro canale YouTube. Il film è interpretato da Sophia Wilde, Joe Bird, Alexandra Jensen, Otis Dhanji, Miranda Otto, Marcus Johnson, Alexandria Steffensen, Zoe Terakes e Chris Alosio.

“Nel film, Mia (Wilde) è determinata a ottenere un legame con il mondo ultraterrena in seguito alla prematura morte di sua madre”, si legge nella sinossi. “Ma quando il suo gruppo di amici si riunisce per un’altra seduta spiritica con una misteriosa mano imbalsamata che rappresenta il tramite per il collegamento con il mondo degli spiriti, il gruppo è impreparato alle conseguenze dell’infrangere le regole con un contatto prolungato. Mentre il confine tra i mondi crolla e inquietanti visioni soprannaturali perseguitano sempre più Mia, lei si affretta a riparare l’orribile danno prima che sia irreversibile”.

Talk to Me segna il debutto alla regia di un lungometraggio dei gemelli Danny e Michael Philippou aka RackaRacka, che per primi hanno ottenuto il riconoscimento attraverso il loro canale YouTube. Il film è interpretato da Sophia Wilde, Joe Bird, Alexandra Jensen, Otis Dhanji, Miranda Otto, Marcus Johnson, Alexandria Steffensen, Zoe Terakes e Chris Alosio. Il film è scritto da Danny Philippou, Bill Hinzman e Daley Pearson. I produttori esecutivi sono Ari Harrison, Jeff Harrison, Phil Hunt, Daniel Negret e Compton Ross, con Kristina Ceyton, Samantha Jennings e Christopher Seeto come produttori.

Killers of the Flower Moon con Leonardo DiCaprio non subirà ritardi

0

Secondo quanto riferito, l’imminente film drammatico sulla mattanza occidentale diretto dall’acclamato regista Martin Scorsese e con protagonista Leonardo DiCaprio Killers of the Flower Moon non subirà ritardi. Fonti hanno riferito a The Hollywood Reporter che il film probabilmente non verrà posticipato rispetto alla data di uscita attuale. Le due grandi star del film, Leonardo DiCaprio e Robert De Niro, non potranno promuovere il film durante lo sciopero in corso. Tuttavia, il film ha generato una solida pubblicità dopo la sua prima di successo al Festival di Cannes, dove Martin Scorsese e il cast hanno sfilato sul tappeto rosso.

Quando è la data di uscita di Killers of the Flower Moon?

Il film uscirà in sale selezionate il 19 ottobre 2023 distribuito da 01 Distribution. Sarà poi diffuso negli Stati Uniti il ​​20 ottobre da Apple TV+. In Italia qualche settimana dopo.

Killers of the Flower Moon, il film

Basato sull’omonimo libro best-seller, Killers of the Flower Moon è ambientato nell’Oklahoma degli anni ’20 e segue l’omicidio seriale di membri della Osage Nation, l’associazione di ricca di petrolio. La storia racconta una serie di crimini brutali in circostanze misteriose che si sono verificati conosciuto come “il regno del terrore”. Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A Star is BornLeonardo DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche Brendan Fraser e John Lithgow.

Killers of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga data Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio Oscar Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone, Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi, William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy, Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.

Good Omens, la recensione della seconda stagione della serie Prime Video

È in uscita la seconda stagione della serie apocalittica più spassosa che ci sia: Good Omens 2 partirà dal 28 luglio sempre su Prime Video. Ancora diretta da Douglas Mackinnon, era stata scritta ed effettivamente creata da Neil Gaiman – che ne è anche lo showrunner – a partire dal suo romanzo del 1990 composto a quattro mani con l’adorato e compianto Sir Terry Pratchett, che in italiano aveva il titolo tradotto in Buon Apocalisse a tutti! e in lingua originale come Good Omens: The Nice and Accurate Prophecies of Agnes Nutter, Witch. Un titolo, un programma.

Infatti, le premesse del libro, per quanto riguarda la prima stagione uscita nel 2019, erano state pienamente rispettate. Tutta la linea dissacrante, e al contempo leggera, dal divertimento brillante, è stata la base sulla quale ogni puntata, ogni svolta di trama e tutto il circolo dei personaggi, si sono sempre mossi insieme, coronati dalla voce fuori campo di Dio, che in inglese ha il tono sardonico di Frances McDormand.

La trama di Good Omens

La storia parla dell’angelo Aziraphale (Michael Sheen) e del demone Crowley (David Tennant) che fanno amicizia durante la cacciata di Adamo ed Eva dal giardino dell’Eden. Subito vivono un’inconsueta e segreta sintonia, unita ad una marcata morbidezza nell’adesione alle regole d’appartenenza alle rispettive fazioni d’origine. Questo aspetto, oltre a fornire innumerevoli pretesti di comicità, sarà il motore principale della trama che darà continuità anche alla seconda stagione.

Il soggetto della prima, che combacia con gli eventi presentati nel romanzo, vede i due che, terminati i propri compiti nella genesi dell’umanità, vengono assegnati alla supervisione e mediazione sulla terra degli obiettivi dei rispettivi “datori di lavoro”: l’esecuzione del piano divino per l’uno, e l’introduzione di scompiglio per l’altro. Ma con il passare – è il caso di dirlo – dei secoli e dei millenni, Aziraphale e Crowley si affezionano al mondo e agli uomini, al loro stile di vita e ai piaceri della tavola e dell’arte (cosa valida specialmente per l’angelo, naturalmente) e cercheranno, perciò, di far di tutto affinché l’Apocalisse così imminente non distrugga l’universo e, con esso, anche la loro piacevolissima routine.

Gli eventi della seconda stagione, invece, hanno toni di maggior raccoglimento intorno alla relazione tra i due protagonisti e, nell’essere sempre correlati al destino precario e tragicomico dell’umanità, trattano in generale pochi personaggi e un paio di linee narrative. Anche gli stessi attori che ritornano si limitano ai tre arcangeli che mantengono lo stesso ruolo: il meraviglioso Jon Hamm, Doon Mackichan e Gloria Obianyo, e alle attrici Miranda Richardson e Nina Sosanya che però cambiano completamente interpretazione.

Aziraphale e Crowley al centro del racconto

Good-Omens-Michael-Sheen-David-Tennant

È dunque piuttosto diverso il ritmo delle nuove puntate. Pur mantenendo la stessa briosità, ha un’inevitabile rallentamento sulla freschezza degli sviluppi del racconto che mette in campo. Neil Gaiman aveva discusso con Terry Pratchett su un eventuale secondo volume di Good Omens e pare dovesse intitolarsi 668: The Neighbor of the Beast, cosa che lascerebbe già pregustare un’ingente quantità di spazi per l’esilarante fantasia degli autori. Ma il risultato finale di questo secondo capitolo è lontano da tutto questo.

Tante sono le digressioni e gli approfondimenti del legame che unisce l’angelo e il demone, e sono tutti sempre ben costruiti e interessanti dal punto di vista della messa in scena così come delle performance sempre eccezionali di Sheen e Tennant, ma risultano quasi pretestuose nel diventare un canale attraverso il quale dover mostrare il sentimento che nasce tra i due, che era comunque già chiaro e, nell’essere la colonna portante della trama, indebolisce la forza dei guizzi narrativi che tanto avevano caratterizzato l’inizio di tutto.

Good Omens 2 è, perciò, estremamente godibile considerando l’originalità dell’argomento di partenza che inevitabilmente rimane come cassa di risonanza per tutta la durata delle puntate, ma banalizza le sue stesse qualità decidendo di concentrarsi sui punti che, al contrario, erano coinvolgenti proprio perché solamente accennati.

Castlevania: la serie spin-off ottiene la data di uscita e poster

0

Castlevania, la serie basata sull’omonima saga di videogiochi tornerà su Netflix a settembre con una nuova serie spin-off, Castlevania: Nocturne. Secondo quanto apprendiamo da Bloody Disgusting, Castlevania: Nocturne sarà presentato in anteprima su Netflix il 28 settembre 2023. Il primo teaser trailer per la prossima stagione dovrebbe uscire online il 27 luglio 2023. Netflix Geeked ha rilasciato un nuovo poster per la serie su Twitter, che include uno slogan che recita: “Prego per te, Richter Belmont”.

Dettagli su Castlevania: Nocturne sono stati in gran parte tenuti nascosti; tuttavia, si dice che la serie sia ambientata durante la Rivoluzione francese nel 1792 e seguirà Richter Belmont, un discendente di Trevor, in una pericolosa avventura piena di vampiri, mostri e altro ancora. Castlevania: Nocturne è stato creato e scritto da Clive Bradley, con Kevin Kolde come showrunner. Basata sul videogioco creato da Konami, la serie è adattata da Castlevania: Rondo of Blood del 1993 e Castlevania: Symphony of the Night del 1997.

Castlevania: nocturneNetflix ritorna nel mondo di Castelvania

Creata e scritta da Warren Ellis, la prima stagione di Castlevania è uscita su Netflix nel luglio 2017. La serie animata vede Trevor Belmont (doppiato da Richard Armitage), un cacciatore di mostri con un’eredità complicata, entrare in guerra con Dracula (Graham McTavish) dopo il vampiro non morto cerca di distruggere tutta l’umanità con un esercito di mostri demoniaci.

Insieme a Trevor in battaglia ci sono un potente mago di nome Sypha Belnades (Alejandra Reynoso) e il figlio di Dracula, Alucard (James Callis), che nutre solo odio per suo padre. La serie vede anche Theo James nei panni di un falsario di nome Hector, Adetokumboh M’Cormack nei panni di un falsario rivale di nome Isaac, Jaime Murray nei panni di un’amante vampira di nome Carmilla e altri. Castlevania ha funzionato per quattro stagioni in totale, con la seconda stagione in arrivo nel 2018, la terza nel 2020 e la quarta nel 2021. Castlevania: Nocturne sarà presentato in anteprima su Netflix il 28 settembre 2023.

The Witcher 3: recensione della seconda parte della serie su Netflix

Qualcosa nella scrittura del finale di The Witcher 3 è andata storta. Una consapevolezza che non accogliamo certo di buon grado, considerato che la seconda parte della serie creata da Lauren Schmidt Hissrich, preannunciava una chiusura con il botto. Netflix con la terza stagione di The Witcher ha voluto adottare lo stesso metodo applicato con Stranger Things l’anno scorso, ossia dividerla in due parti (qui la recensione del primo volume). Una scelta da non scartare a priori, soprattutto se ha alla base un ragionamento di engagment, volto in particolar modo a tenersi stretto il più a lungo possibile il pubblico.

Il problema nasce però quando questa soluzione non aiuta a mantenere lineare e accattivante la narrazione, ma anzi la spezza inutilmente e la depotenzia, ottenendo così l’effetto opposto. Quindi, prima di addentrarci nella recensione del secondo blocco di episodi, dobbiamo dirlo subito: aver lanciato The Witcher 3 in due volumi non è servito a niente, se non a far storcere il naso e generare altri malumori. Che già, con l’abbandono di Henry Cavill, sono sufficientemente alimentati.

The Witcher 3, la trama della seconda parte

In questa secondo blocco di episodi, in seguito al tradimento di Vilgefortz (Mahesh Jadu), Aretuza è stata assediata dagli Scoi’atel e i Nilfgaardiani, con l’obiettivo principale di distruggere Tissaia (MyAnna Buring) e prendere Ciri (Freya Allan). Ancora una volta, Yennefer (Anya Chalotra) e Geralt (Henry Cavill) devono separarsi, per proteggere la principessa di Cintra, oramai loro figlia, nel migliore dei modi. Mentre la strega è impegnata a salvare la sua casa e impedire che le sue consorelle vengano uccise, lo strigo affronta Vilgefortz.

Nello scontro fisico tra i due, quest’ultimo ha la meglio, ferendolo quasi a morte e costringendolo ad allontanarsi per potersi curare. Nel frattempo, però, a seguito di un incantesimo troppo potente da poter sostenere, Ciri si ritrova persa nel deserto, un luogo in cui tutti i suoi scheletri nell’armadio, le sue paure e le sue difficoltà vengono a galla. Yennefer e Geralt riusciranno a salvarla ancora una volta?

The Witcher 3 cast

Cosa c’è che non va?

L’ultimo episodio della prima parte di The Witcher 3 aveva lasciato con il fiato sospeso. In circa un’ora, la festa ad Aretuza era stata sviscerata attraverso più punti di vista, una scelta narrativa vincente che, se da una parte aveva dato ritmo al racconto, dall’altra aveva alzato la posta in gioco in preparazione del finale, svelando l’antagonista inaspettato che poi il secondo volume avrebbe avuto il compito di approfondire meglio. È proprio qui che la storia si ferma, per poi riprendere con una battaglia all’ultimo sangue fra gli Scoia’tel e i maghi e la fuga di Vilgefortz, ravvivando la fiamma ardente dell’action – in fondo uno dei punti cardini della serie – che nella prima parte era stata meno alimentata per dare più spazio alla linea romance e familiare.

Superata la prima ventina di minuti circa del sesto episodio, pregno di lotte, sangue e magia (visivamente efficace e coinvolgente), la scrittura inizia a scricchiolare e sfumare, cedendo il passo ad una lentezza quasi estenuante legata a dei passaggi filler, come l’intera puntata di Cirilla nel deserto, che non arricchisce né dà una svolta alla storia. Si perde subito il focus dei combattimenti e dei giochi di potere, per abbracciare ancora una volta un tono più soft in cui si elevano – di nuovo – i rapporti fra Geralt, Ciri e Yennefer, in una ridondanza di dinamiche e tematiche spesso inglobate da una fotografia che continua ad essere troppo calda, non più al servizio degli eventi e quindi funzionale, come avevamo detto nella recensione della prima parte.

Sul piano del costrutto narrativo, invece, tutte le parentesi che si aprono e si incasellano al di fuori del contesto familiare sono abbastanza brevi, quasi frettolose, come se non si avesse il tempo per soffermarsi su altri aspetti essenziali, generando di conseguenza solo molta confusione. Al netto di quanto detto, l’impressione avuta è che la prima tranche, attraverso plot twist e cliffhanger, ha promesso (senza riflettere sul materiale che aveva fra le mani) una corposità di eventi nel blocco finale (come una guerra apocalittica fra le fazioni del Continente) che alla fine non ha mostrato, in favore di una verbosità di scene e di continui spiegoni sulla crucialità del personaggio di Cirilla. Rimandando all’infinito il climax finale – comunque molto scarico – e dando la sensazione di essere sempre sul punto di arrivare al culmine dell’intreccio, per poi non raggiungerlo mai.

Addio Henry

La discesa presa da The Witcher 3 nel finale la appuriamo molto a malincuore, intanto perché non ce lo aspettavamo in base alla prima parte molto ben fatta, e soprattutto perché è il canto del cigno del Geralt di Rivia di Henry Cavill, il quale meritava di sicuro un atto conclusivo migliore di quello che è stato. L’ultima parte aveva tutte le carte in regola per riprendere l’anima tormentata, caotica e guerragliesca proprio della prima stagione, per dare a quel Lupo Bianco l’ultimo momento di gloria sul campo di battaglia. Siamo entrati nel mondo high fantasy di The Witcher seguendo costantemente uno strigo in lotta con se stesso e con il Continente intero, sempre alla ricerca di qualcosa (Ciri) e in missione per salvare popoli e fare giustizia, del quale ci erano state regalate tante incredibili scene di lotta con mostri e creature d’ogni tipo.

Era stato questo a fare innamorare il pubblico di Geralt di Rivia, con un Cavill che recitava spesso in sottrazione per restituire un personaggio complesso, fragile e forte, che andasse a rappresentare le due faccie della stessa medaglia: l’umano e il mutante. Il suo cambiamento, iniziato nella seconda stagione e continuato nella terza, era stato comunque ben accolto perché funzionale allo sviluppo del character e al rapporto con Cirilla e Yennefer, ma non doveva trascinarsi così tanto in quest’ultimo blocco, il quale doveva impregnarsi più d’azione che di sentimenti.

La conclusione di The Witcher 3 non è stata vuota sul piano dei combattimenti – che ancora una volta ribadiamo essere sempre ben coreografati, con degli stunt memorabili e un montaggio impeccabile. Ma sono stati pochi per quello che richiedeva il finale. E in queste ultime battute Henry Cavill meritava di gustarsi, per l’ultima volta, una guerra epocale nella quale esibire le impeccabili capacità del suo Geralt. Per potergli dire addio nel migliore dei modi e non avere la conferma che, se le cose dovessero così continuare nella quarta stagione, è fortunato a non fare più parte del progetto.

Batman: Mask of the Phantasm, trailer del film in arrivo in home video in 4K

0

Prima della sua uscita il 12 settembre 2023, è uscito un nuovo trailer di Batman: Mask of the Phantasm 4K, che mette in evidenza la grafica aggiornata del classico film di Batman. Il nuovo trailer di Batman: Mask of the Phantasm 4K arriva direttamente dalla Warner Bros. Entertainment e mette in evidenza una varietà di momenti del film originale, inclusi sguardi più dettagliati su Batman, The Phantasm, Joker e altro ancora. Dai un’occhiata al trailer di Batman: Mask of the Phantasm 4K qui sotto:

La Warner Bros. ha anche confermato il prezzo della versione 4K Ultra HD di Batman: Mask of the Phantasm, osservando che la versione solo digitale del film manterrà il prezzo negli USA di $ 14,99, mentre la versione 4K Ultra HD + digitale e le versioni standalone 4K Ultra HD costerà rispettivamente $ 33,99 e $ 39,99. Il film dovrebbe essere disponibile anche per il mercato europeo.

I contenuti speciali dell’uscita includono una nuova featurette che evidenzia il tempo del compianto Kevin Conroy come Batman, così come un episodio bonus di Justice League: Unlimited con un cameo di The Phantasm.

Di cosa parla Batman: Mask of the Phantasm?

Quando una donna del passato di Bruce Wayne, Andrea Beaumont, torna nella sua vita, Bruce si chiede se debba continuare a proteggere Gotham City nei panni di Batman“, si legge nella sinossi ufficiale del film. “Ma la sua introspezione ha vita breve quando i boss criminali più famosi della città vengono uccisi e il Caped Crusader viene accusato dei loro omicidi. Il Cavaliere Oscuro si propone di riabilitare il suo nome, rivelando un nuovo vigilante mascherato: il Fantasma.

La riedizione in 4K di Mask of the Phantasm arriva giusto in tempo per il 30° compleanno dell’acclamato film d’animazione. È uscito originariamente nelle sale il 25 dicembre 1993 come primo lungometraggio tratto dall’amato  Batman: The Animated Series. Mentre Mask of the Phantasm inizialmente non è riuscito a prendere il volo al botteghino, è diventato un successo in home video ed è diventato considerato una delle migliori  storie di Batman mai filmate.

I creatori di Batman: The Animated Series Eric Radomski e  Bruce Timm  hanno diretto Mask of the Phantasm da una sceneggiatura di  Alan Burnett, Paul Dini, Martin Pasko e  Michael Reaves. Il film ha come protagonista il defunto, grande  Kevin Conroy  come voce di Bruce Wayne/Batman, accanto a  Mark Hamill come voce del Joker. Altri membri del cast di Batman: The Animated Series per riprendere i loro ruoli per Mask of the Phantasm includevano Efrem Zimbalist Jr. nei panni di Alfred Pennyworth, Bob Hastings nei panni di James Gordon e Robert Costanzo nei panni di Harvey Bullock.

Anche Arleen Sorkin è apparsa nel film, anche se non nel suo solito ruolo di Harley Quinn nella serie animata. Altri membri del cast includevano Dana Delany, Hart Bochner, Stacy Keach, Abe Vigoda, Dick Miller e John P. Ryan. Batman: Mask of the Phantasm uscirà in 4K Ultra HD il 12 settembre. Nel frattempo, il film è attualmente in streaming su Max.

Strays: trailer della commedia vietata con protagonisti un gruppo di randagi

0

Universal Pictures ha rivelato un nuovissimo trailer di Strays, la sua imminente commedia vietata. Il nuovo contributo risalta Will Ferrell e Jamie Foxx che prestano le rispettive voci all’ottimista Reggie e allo sboccato Bug. Il video presenta Reggie di Ferrell, che intraprende un pericoloso viaggio con un gruppo di randagi per vendicarsi del proprietario che lo ha abbandonato. Il film debutterà nelle sale americane il 18 agosto.

Strays è diretto da Josh Greenbaum da una sceneggiatura scritta da Dan Perrault. È descritta come una commedia dal vivo esilarante, vietata ai minori, sulle complicazioni dell’amore, l’importanza delle grandi amicizie e le virtù inaspettate del salto sul divano. Insieme a Ferrell e Foxx ci sono Will Forte, Isla Fisher, Randall Park, Josh Gad, Harvey Guillén, Rob Riggle, Brett Gelman, Jamie Demetriou e Sofia Vergara. Dai un’occhiata al trailer di Strays qui sotto:

“Quando Reggie, un border terrier ingenuo e inesorabilmente ottimista, viene abbandonato nelle strade cittadine dal suo malvivente proprietario, Doug, Reggie è certo che il suo amato proprietario non lo lascerebbe mai di proposito”, si legge nella sinossi. “Ma una volta che Reggie si imbatte in un Boston Terrier dalla parlantina veloce e sboccata di nome Bug, un randagio che ama la sua libertà e crede che i proprietari siano degli idioti, Reggie finalmente si rende conto di avere una relazione tossica e inizia a vedere Doug per il squallido senza cuore qual è.

Il film è prodotto dal fondatore e CEO di Picturestart Erik Feig (Cha Cha Real Smooth), Louis Leterrier (Fast X), Dan Perrault (American Vandal) e dai partner di Lord Miller Phil Lord e Chris Miller (Spider-Man: Into The Spider-Verse ) e Lord Miller President of Film Aditya Sood (Cocaine Bear). I produttori esecutivi sono Jessica Switch, Nikki Baida e Julia Hammer.

Kevin Spacey rilascia una dichiarazione dopo essere stato prosciolto dalle accuse di violenza sessuale nel Regno Unito

0

In una breve dichiarazione, l’attore Kevin Spacey ha parlato alla stampa dopo che una giuria del Regno Unito lo ha ritenuto non colpevole delle sue varie accuse di violenza sessuale. Mercoledì scorso, infatti, una giuria del Regno Unito ha dichiarato Kevin Spacey non colpevole di nove accuse di violenza sessuale, aggressione indecente e induzione a un’attività sessuale penetrativa. Fuori dall’aula, Spacey ha rilasciato una breve dichiarazione alla stampa, dicendo di essere “grato alla giuria“, ringraziando anche il suo team legale e coloro che sono coinvolti nella decisione.

Immagino che molti di voi possano capire che c’è molto da elaborare per me dopo quello che è appena successo oggi“, ha detto Spacey (tramite Variety ). “Ma vorrei dire che sono enormemente grato alla giuria per aver avuto il tempo di esaminare attentamente tutte le prove e tutti i fatti prima di prendere la decisione. E sono umiliato dal risultato di oggi. Voglio anche ringraziare il personale all’interno di questo tribunale, la sicurezza e tutti coloro che si sono presi cura di noi ogni singolo giorno, il mio team legale… per essere qui ogni giorno e questo è tutto quello che ho da dire per il momento. Grazie mille.”

In totale, Spacey aveva 12 accuse contro di lui, tra cui violenza sessuale e aggressione indecente, con diverse accuse su fatti che si presume si siano verificate in un intervallo dal 2001 fino al 2013. Sebbene Spacey abbia negato tutte le accuse,  ha anche affermato che, a causa delle accuse, pensa che le persone abbiano “paura” di sostenerlo.

L’anno scorso, una giuria di New York ha prosciolto  Spacey confermando che l’attore non ha aggredito sessualmente l’attore Antony Rapp, che per la prima volta si è fatto avanti contro Spacey nel 2017. Spacey afferma che i risultati a Londra dovrebbero essere simili a quelli di New York. “Nel momento in cui viene applicato il controllo, queste cose vanno in pezzi“, ha detto Spacey. “Questo è quello che è successo nel processo Rapp, ed è quello che succederà in questo caso.”

Una volta considerato come attore leggendario, la carriera di Spacey si è interrotta bruscamente nel 2017 quando è stato accusato di aver fatto avance sessuali all’allora quattordicenne Anthony Rapp (che è apparso in uno spettacolo di Broadway con Spacey) nel 1986. In seguito sono arrivate altre accuse che hanno spinto Netflix a tagliare i legami con Spacey nel loro film in programma Gore, oltre a rimuoverlo dall’ultima stagione della serie House of Cards.

Un amore all’altezza: tutte le curiosità sul film con Jean Dujardin

Da quando nel 2012 ha vinto l’Oscar come miglior attore per The Artist, Jean Dujardin ha conquistato una popolarità senza precedenti, recitando da quel momento in numerosi film sempre diversi tra loro. Egli è infatti passato dal biografico The Wolf of Wall Street alla commedia Grandi bugie tra amicidal dramma storico di L’ufficiale e la spia al grottesco Doppia pelle. Nel corso di questi anni non ha però mancato di recitare anche in una commedia sentimentale come Un amore all’altezza, uscito al cinema nel 2016 per la regia di Laurent Tirard. All’interno di questo si snoda una vicenda che sfida il pregiudizio per aprirsi al sentimento vero.

Scritto dallo stesso Tirard insieme a Grégoire Vigneron, il film è il rifacimento in chiave francese del film argentino Corazon de Leon, del 2013. Inserendosi in pieno nei canoni della commedia francese, Un amore all’altezza si concentra sul raccontare determinati sentimenti, i quali sono però ostacolati da una serie di pregiudizi che i personaggi hanno sviluppato anche per via di influenze esterne. Si generano così situazioni molto comiche, come anche altre molto romantiche, e alla fine il racconto riesce non solo a coinvolgere ma a dimostrare come, nel momento in cui si abbandona ogni pregiudizio, si sia in grado di vivere più serenamente ciò che ci circonda.

Apprezzato da critica e pubblico, Un amore all’altezza è certamente tra le più affascinanti commedie francesi degli ultimi anni, merito anche di una coppia di protagonisti particolarmente affiatata. Per gli amanti del genere è dunque un titolo da non perdere, che può regalare diverse piacevoli sorprese. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Un amore all’altezza: la trama del film

Protagonista del film è Diane Duchene, donna affascinante, avvocato di successo e con un matrimonio fallito alle spalle. Da quando è tornata ad essere una donna single, Diane si concede una serie di appuntamenti al buio, ed è così che finisce per incontrare Alexander. Parlando con lui al telefono, egli si dimostra simpatico, intelligente e ricco di carisma, rivelando inoltre di essere anche un noto architetto. Diane ne rimane assolutamente affascinata e non vede dunque l’ora di incontrare quello che sembra essere un uomo assolutamente perfetto.

In occasione del loro incontro, però, Diane si trova davanti a qualcosa di inaspettato: Alexander, infatti, è alto soltanto 136 centimetri, uno “gnomo”, come si autodefinisce scherzosamente lui. Anche se Diane e Alexandre inizieranno una relazione romantica, facilitata dall’autoironia di lui, non potranno evitare gli imbarazzi derivati dall’evidente diversità, fino ad arrivare alla crisi del rapporto, nonostante un’evidente affinità tra loro. Divisa tra ciò che prova e ciò che gli altri pensano, Diane si troverà dunque a dover imparare a vedere oltre le apparenze, superando i pregiudizi e abbandonandosi a nuovi sentimenti.

Un amore all'altezza cast

Un amore all’altezza: il cast del film

Come anticipato, nel ruolo di Alexander vi è l’attore Jean Dujardin. Qui interprete di un personaggio alto solo 136 centimetri, egli vanta in realtà un’altezza pari a 182 centimetri. Nel renderlo più basso non sono stati usati particolari effetti speciali, bensì diversi trucchi della macchina da presa, posizionata in angolazioni favorevoli all’effetto da raggiungere. Ad esempio, egli veniva ripreso dall’alto, in ginocchio o seduto su uno sgabello con ruote. Durante le sue scene di dialogo con gli altri personaggi, spesso girate senza questi trucchi, lui doveva guardare più in alto della testa altrui, mentre gli altri dovevano guardare più in basso del petto di lui. Al montaggio l’effetto finale risultò perfetto.

Nel ruolo di Diane Duchene, invece, si ritrova l’attrice Virginie Efira, vista anche in 7 uomini a mollo e Elle e recentemente distintasi come protagonista di Benedetta. Raccontando del suo personaggio, la Efira ha dichiarato di essere rimasta affascinata dal percorso di Diane. Recitare facendo finta che Dujardin fosse molto basso, però, le ha richiesto tanta immaginazione e anche un po’ di fatica. Accanto a lei, nel ruolo del suo patrigno Philippe si ritrova Bruno Gomila, mentre Christian Valsamidis è un amico di lei. L’attore Cédric Kahn, noto per i film Dopo l’amore e Cold War, interpreta invece l’ex marito di Diane, Bruno Cassoni. Stéphanie Papanian, infine, è Coralie.

Un amore all’altezza: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Un amore all’altezza è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV+, Infinity+ e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26 luglio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

L’estate addosso: 10 cose che non sai sul film

L’estate addosso: 10 cose che non sai sul film

L’estate addosso è un film di Gabriele Muccino ha conquistato il pubblico per la sua frizzantezza e per il fatto di raccontare un passaggio adolescenziale che non è così semplice come può sembrare. Questo film ha il sapore dell’estate, di quegli amori che sono destinati a nascere altrove, di amicizie che resteranno tali anche una volta tornati casa. Una stagione del cuore per diversi motivi. Ecco, allora, dieci cose da sapere su L’estate addosso.

L’estate addosso, il film

l'estate addosso

1. È un film molto personale. Come lo stesso regista, Gabriele Muccino, ha avuto modo di dichiarare, c’è sempre un po’ della sua vita nei film che fa e anche questo non poteva essere da meno. Anche se non è una vera e propria autobiografia, con questo film il regista ha voluto raccontare una parte della sua vita, introducendo elementi a lui conosciuti e dando vita ad un gruppo autentico di personaggi.

2. La collaborazione con Jovanotti è stata importante. Prima di dare via al film, Muccino ha fatto leggere la sceneggiatura al suo amico Lorenzo Cherubini, aka Jovanotti, che si è messo a comporre dapprima una canzone e poi l’intera colonna sonora del film. Tra i vari brani, quello che riprende il titolo del film, L’estate addosso, è quello diventato più famoso, diventando la chiave di lettura del film stesso.

3. America come sinonimo di libertà. Non è un caso il fatto che Muccino abbia voluto girare il film in America. I motivi sono presto detti: ampio respiro, una libertà di narrazione e di vedute che in Italia sembra mancare. Ciò si lega anche alla parte di vita vissuta dal regista negli Stati Uniti, conscio della propria vastità e delle diversità che vanno di Stato in Stato.

L’estate addosso, dove vederlo in streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere L’estate addosso, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie piattaforme di streaming online digitali come Rakuten Tv, Now, Google Play, Apple TV+, Rai Play, Prime Video, Disney+ e Tim Vision.

L’estate addosso, il trailer

5. Un trailer dal sapore estivo. Prima di visionare il film, potrebbe essere opportuno vedere il trailer, ottimo motivo per godere di un assaggio estivo e di quello che è il film.

L’estate addosso, il cast del film

l'estate addosso

6. Brando Pacitto non è stato scelto per il merito di Braccialetti rossi. A dispetto di quanto si possa pensare, l’attore non è stato scelto per il fatto di essere diventato famoso grazie alla serie di Rai 1. Per poter avere la parte, ha dovuto fare diversi provini, riuscendo a vincere su centinaia di ragazzi che si erano proposti per la parte.

7. Matilda Lutz si è davvero trasferita negli Stati Uniti per sfondare. Sebbene il film parli di giovani ragazzi che intraprendono un viaggio negli Usa alla scoperta di sé stessi, l’attrice Matilda Lutz ha deciso di fare le stessa cosa alla fine del diploma, andando negli States per sfondare come attrice. Paradossalmente, però, è stata la moglie di Muccino a notarla mentre lei si manteneva come cameriera in un ristorante americano.

8. Il passaggio dall’adolescenza all’età adulta è il vero protagonista. A rubare la scena ai ragazzi protagonisti del film, è proprio questo sottile ma deciso passaggio. Il fatto di passare dall’adolescenza spensierata all’età adulta con tutte le sue cattiverie ed il suo disincanto è messo sotto la lente di ingrandimento del regista, continuando un percorso che è iniziato da Come te nessuno mai e che è stato affrontato, più o meno marginalmente, anche nei film successivi.

L’estate addosso, la trama del film

9. L’estate come stagione dei nuovi incontri. Marco (interpretato da Brando Pacitto) ha diciotto anni e sta per ottenere il diploma. Tuttavia, si rende conto di essere tremendamente insicuro e turbato dal proprio futuro. Sarà un incidente in scooter e, soprattutto, il risarcimento dell’assicurazione a permettergli un viaggio alla scoperta di se stesso.

10. Non tutto è come sembra. Al momento della partenza, il protagonista scopre che anche la compagna di scuola Maria (Matilda Lutz), soprannominata La Suora, sta per partire per la stessa meta, ospitati da una stessa coppia di amici che si riveleranno essere una coppia gay consolidata. Ma ci vorrà poco tempo per conoscersi meglio e capire che non tutto è davvero come appare.

Fonti: IMDb, La Stampa

Scream: tutto quello che c’è da sapere sul quinto capitolo della saga

Con la serie di film intitolati Scream, il regista dell’horror Wes Craven regala al cinema un nuovo iconico killer, chiamato Ghostface per via della caratteristica maschera da lui indossata. Protagonista di quattro film, il personaggio è tutt’oggi una delle figure chiave del cinema thriller, mentre la serie ha contribuito a ridefinire le caratteristiche del genere, segnando un momento di passaggio all’interno di questo. In particolare, tali titoli contribuirono a rilanciare il successo degli slasher, film nei quali un maniaco omicida dà la caccia ad un gruppo di persone. L’arrivo di Scream al cinema nel 1996 fu dunque una vera e propria rivoluzione.

Con la scomparsa di Craven, nel 2015, la saga cinematografica sembrava destinata a concludersi con quarto capitolo, Scream 4, uscito nel 2011. Per un’intero decennio, nonostante vari tentativi di realizzare un nuovo film, sembrava dovesse essere proprio questo il destino della saga. Finché non sono arrivati i registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, già affermatisi con lo slasher Finché morte non ci separi. I due si sono dunque occupati di portare sullo schermo una sceneggiatura scritta da James Vanderbilt e Guy Busick, riportando dunque non solo Ghostface sul grande schermo, ma inaugurando anche una nuova fase per la saga.

Il nuovo Scream (qui la recensione) rinuncia infatti al numero nel titolo per configurarsi come un capitolo che pur dialogando con il passato guarda al futuro, riprendendo le regole dei precedenti film per tradirle e rinnovarle. Novità che hanno permesso al film di affermarsi come un autentico successo, riportando dunque in auge la saga. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire alcune curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Scream

Sono passati ben 25 anni dal massacro avvenuto a Woodsboro, in California, e un decennio dall’ultima manifestazione di Ghostface. Ma nonostante l’apparente quiete ritrovata, sembra proprio che la città sia destinata a non vivere in tranquillità. Una nuova serie di crimini sconvolge infatti il paese e le indagini iniziano a diventare talmente ostiche che il nuovo sceriffo Judy Hicks, il precedente, ovvero Dewey Riley, e sua moglie Gale decidono di contattare Sidney Prescott, che come loro è riuscita a rimanere in vita nelle precedenti stragi. Sperano che Sidney riesca a dar loro aiuto nello scoprire chi è l’autore di alcuni orribili omicidi commessi e chi è il serial killer che si nasconde dietro la maschera di Ghostface.

La donna fa ritorno nella sua città natale, che continua a registrare ogni giorno sempre più vittime e sembra che questa volta nel mirino del killer siano finiti alcuni giovani del posto. In particolare, sono Samantha “Sam” Carpenter e sua sorella minore Tara ad essere continuamente sotto attacco, in quanti figlie di Billy Loomis, l’originale Ghostface. Insieme al fidanzato Richie e ai fidati Chad, Mindy, Amber e Wes, ma aiutata anche da Sidney, Gale e Dewey, Samantha cercherà dunque di arrivare all’identità dell’assassino prima che sia troppo tardi. Ma se proprio uno dei suoi fidati amici si rivelasse essere l’omicida?

Scream cast (1)

Il cast di Scream

Nel ruolo di Sidney Prescott vi è ancora una volta Neve Campbell, la quale era però inizialmente esitante a tornare nella saga, principalmente per via della mancanza di Craven. Fu però infine convinta da una lettera che i due nuovi registi le scrissero, dove le raccontavano del loro profondo amore e rispetto per la saga. Tornano poi anche gli attori Courteney Cox e David Arquette nei ruoli di Gale e Dewey, mentre Marley Shelton interpreta lo sceriffo Judy Hicks. Skeet Ulrich compare come fantasma di Billy Loomis mentre, in lingua originale, la voce al telefono di Ghostface è affidata ancora una volta a Roger L. Jackson.

Vera e propria protagonista del film è però l’attrice Melissa Barrera, che interpreta Sam Carpenter, pur essendo di circa dieci anni più grandi rispetto ai 23 previsti per Sam. Prima di diventare popolarissima con la serie Mercoledì, Jenna Ortega si è fatta notare con questo film, dove interpreta Tara Carpenter. Sono poi presenti anche gli attori Jasmin Savoy Brown nei panni di Mindy Meeks-Martin e Mason Gooding in quelli del fratello Chad. Dylan Minnette recita nel ruolo di Wes, mentre Mikey Madison è Amber Freeman, migliore amica di Tara. L’attore Jack Quaid, oggi noto per il ruolo di Hughie Campbell nella serie The Boys, è invece Richie Kirsch, fidanzato di Sam.

Il sequel di Scream, il trailer e dove vedere il film in streaming

Dato il successo del film e l’introduzione di nuovi personaggi, nel 2023 è arrivato al cinema il sesto capitolo della saga, Scream VI (qui la recensione). Questo nuovo lungometraggio apporta ulteriori cambiamenti al franchise, a partire dall’ambientazione. Per la prima volta ci si sposta infatti da Woodsboro a New York, nuovo teatro per gli omicidi di Ghostface. È inoltre questo il primo film in cui non compare Sydney Prescott, in quanto la Campbell si era detta non più interessata a prendere parte alla saga. Ci si concentra dunque sui nuovi personaggi introdotti nel precedente film, ora protagonisti assoluti. Il risultato economico ancora maggiore di questo sesto capitolo ha ora aperto le porte anche ad un ulteriore sequel.

È possibile fruire di Scream grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Paramount+, Prime Video e Netflix. Su quest’ultima piattaforma si trova attualmente al 1° posto nella Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

Blanca: spot della seconda stagione con Maria Chiara Giannetta

0
Blanca: spot della seconda stagione con Maria Chiara Giannetta

Mostrate oggi – a una platea di oltre 700 ragazzi del 53 Giffoni Film Festival – le prime immagini dell’attesa seconda stagione del crime drama Blanca, una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction, diretta da Jan Maria Michelini e Michele Soavi, scritta da Francesco Arlanch Mario Ruggeri.

Protagoniste dell’incontro – per presentare al giovanissimo pubblico la seconda stagione di Blanca – le attrici Maria Chiara Giannetta e Sara Ciocca. Nel cast di Blanca ritroviamo Maria Chiara Giannetta con Giuseppe Zeno e Pierpaolo Spollon; la serie tv andrà in onda dal 5 ottobre in prima serata su Rai 1.

https://youtu.be/pg1DT61ovyM

La trama della seconda stagione Blanca

La follia di Blanca e la sua fame di vita ci hanno conquistato nella prima stagione, e questa seconda sarà l’occasione per entrare ancora di più nel suo mondo. Scopriremo segreti inaspettati sulla sua famiglia, che porteranno non pochi sconvolgimenti nella sua vita e in quella di chi le sta vicino…soprattutto ora che, diventata consulente della Polizia a tutti gli effetti, si trova ad affrontare anche sul lavoro nuove e difficili sfide, che la porteranno ancora una volta ad essere protagonista delle indagini al commissariato San Teodoro. Torneranno gli amati compagni di avventura: la fedele Linneo, Lucia, che avrà un ruolo ancora più importante nella vita di Blanca, l’amica Stella, l’ispettore Liguori, che farà ingelosire Blanca con una nuova fiamma che viene dal passato, il commissario Bacigalupo e anche Sebastiano, di cui scopriremo nuovi lati inediti.
Ma arriveranno anche personaggi nuovi che costringeranno Blanca a fare i conti con il suo passato e a decidere chi vuole essere.

Invasion: ecco il trailer della seconda stagione

0
Invasion: ecco il trailer della seconda stagione

Apple TV+ ha svelato oggi il trailer della seconda stagione della serie di fantascienza Invasion, in uscita il 23 agosto. Dal produttore candidato all’Oscar e due volte nominato agli Emmy Award Simon Kinberg, (“X-Men”, “Deadpool”, “Sopravvissuto – The Martian”) e David Weil (“Citadel”) e prodotto da Boat Rocker, Invasion è una travolgente serie di fantascienza incentrata sulle prospettive di personaggi in diverse parti del mondo in seguito a un’invasione aliena. “Invasion” debutterà il 23 agosto su Apple TV+ con il primo di dieci episodi, seguito da un nuovo episodio settimanale, ogni mercoledì fino al 25 ottobre.

La seconda stagione di Invasion, ricca di azione, riprende pochi mesi dopo, con gli alieni che intensificano i loro attacchi in una guerra totale contro gli umani. Il trailer offre un’anteprima ricca di suspense della nuova stagione, in cui alieni e distruzione abbondano, le risposte sono perseguite senza sosta e la lotta per la sopravvivenza del mondo continua.

La serie è interpretata da Golshifteh Farahani, Shioli Kutsuna, Shamier Anderson, India Brown, Billy Barratt, Azhy Robertson, Paddy Holland e Tara Moayedi. Si uniscono alla seconda stagione come personaggi ricorrenti Enver Gjokaj, Nedra Marie Taylor e Naian González Norvind. Invasion è prodotta per Apple TV+ da Boat Rocker. Oltre ai creatori della serie Simon Kinberg e David Weil, Audrey Chon, David Witz, Alik Sakharov, Andrew Baldwin e Katie O’Connell Marsh sono produttori esecutivi.

Rheingold, la recensione della incredibile storia vera del rapper Xatar

Sarà lo stesso Frankie hi-nrg mc, autore degli adattamenti delle canzoni originali del film, ad accompagnare il Rheingold di Fatih Akin in alcune delle sale italiane dove I Wonder Pictures lo distribuisce dal 27 luglio. Una introduzione che potrebbe vincere la curiosità di molti e rinfrescare il ricordo della presentazione all’ultima Festa del Cinema di Roma di un film duro e incredibile, come la storia vera che racconta: quella del rapper e produttore discografico – ex profugo ed ex criminale – Xatar, che ha collaborato strettamente alla realizzazione del film con il regista turco vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2004 per La sposa turca, Leone d’Argento a Venezia 2009 con Soul Kitchen e Golden Globe come Migliore film straniero nel 2017 per Oltre la notte.

Rheingold, la storia di Xatar

Dall’inferno di una prigione irachena alla Siria, per poi fuggire a Parigi con la famiglia e successivamente ad Amsterdam, Giwar Hajabi arriva in Germania ancora ragazzino a metà degli anni ’80. Sono solo le tappe principali del drammatico e avventuroso percorso del rapper oggi noto come Xatar (“pericoloso”), del quale Rheingold ripercorre la parabola esistenziale a partire dalla sua stessa autobiografia “Alles oder Nix: Bei uns sagt man, die Welt gehört dir” (“All or nothing: We say the world belongs to you”).

Dal ghetto alla vetta delle classifiche musicali, il ragazzo di origine curda vive ogni tipo di repressione e violenza, superando molte avversità e scalando la scena della criminalità locale fino a diventare uno spacciatore di riferimento. Almeno fino a quando non progetta con i suoi amici e complici di sempre un leggendario furto d’oro che gli permetterà di saldare i suoi debiti con il cartello per un carico di droga perduto e realizzare il suo sogno di fare musica.

Rheingold-Fatih-Akin

Una vita difficile

“Qual è il tuo primo ricordo?” chiede Xatar/Giwar Hajabi (Emilio Sakraya), “qual è il nostro?” viene spontaneo pensare dopo aver a lungo assistito al crescendo di una vita spericolata e sempre al limite – come viene presentato questo biopic crime nel quale tutto sembra finzione, soprattutto i momenti più duri e veri. Una vita segnata dalla tortura e dalla persecuzione – quella dei curdi, come si vede nella prima parte della narrazione, incentrata sulle questioni familiari degli Hajabi – che troppo spesso siamo portati a giudicare a partire dalla punta di iceberg inimmaginabili.

Questo solo uno degli spunti che offre il lungo e dettagliato racconto di redenzione, o vendetta e successo, nel quale Fatih Akin ammette di aver visto “il potenziale per un film epico” e che alla fine scopriamo essere dedicato al padre del regista. Non a caso, per quanto sarebbe interessante sapere i motivi della scelta, vista l’importanza delle figure paterne, assenti o poco esemplari, almeno inizialmente. Ennesimi modelli scartati in una ricerca incessante e frustrata che il protagonista risolve come può, affidandosi ad amici faccendieri, sognatori violenti come lui o paternalistici boss dello spaccio.

Un personaggio e un film ‘larger than life’

Sono molte le figure che si succedono sullo schermo nelle oltre due ore di durata di una vicenda alla quale avrebbe certo giovato una maggior sintesi (e un maggior spazio alla eroica figura della madre e alla sua vita di sacrificio). Nonostante i temi principali emergano comunque con grande forza, Akin si dilunga molto nella costruzione del profilo criminale di Xatar, ben oltre le necessità di caratterizzazione del personaggio.

Welcome to Wrexham: Disney+ annuncia l’arrivo della seconda stagione

0

Disney+ ha annunciato che Welcome to Wrexham, la pluripremiata docuserie di successo targata FX, debutterà prossimamente in Italia con la seconda stagione. L’annuncio è arrivato dopo che Welcome to Wrexham ha ricevuto sei nomination agli Emmy Award, tra cui Outstanding Unstructured Reality Series, mentre il Wrexham AFC inizia il suo primo tour statunitense di partite amichevoli contro Chelsea, Manchester United e altri.

Rob McElhenney (C’è sempre il sole a Philadelphia) e Ryan Reynolds (Deadpool) sono alla guida della terza squadra di calcio professionistica più antica del mondo. Welcome to Wrexham è una docuserie che segue i sogni e le preoccupazioni di Wrexham, una città operaia nel Galles settentrionale, Regno Unito, mentre due star di Hollywood plasmano il futuro della storica squadra di calcio della città.

Nel 2020, Rob e Ryan si sono uniti per acquistare i Red Dragons, una squadra di quinta categoria, con la speranza di trasformare il club e creare una storia di riscatto che il mondo potesse tifare. Il mondo ha preso atto di questo cambiamento e la trasformazione è iniziata. Dopo una dolorosa eliminazione ai playoff, la seconda stagione continua a seguire il club nella lotta per la promozione al campionato nazionale e per il ritorno nella English Football League. Il personale e i sostenitori si aggrappano al sogno di riportare la squadra e la città alla gloria, affrontando insieme le nuove sfide che la fama ha portato nella loro piccola comunità.

Da Hollywood al Galles, dal campo allo spogliatoio, dalla dirigenza al pub, Welcome to Wrexham segue la gestione di Rob e Ryan e i destini inestricabilmente legati di una squadra e di una città nel mentre cercano di fare la storia. I produttori esecutivi di Welcome to Wrexham sono McElhenney, Reynolds, Josh Drisko, Bryan Rowland, Jeff Luini, Nicholas Frenkel, George Dewey e Andrew Fried, Alan Bloom, Dane Lillegard, Sarina Roma e Jordan Wynn della Boardwalk Pictures. La serie è prodotta da Boardwalk Pictures.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

È colpa tua? e È colpa nostra?, confermati i sequel del film Original spagnolo di successo È colpa mia?

0

Prime Video ha confermato oggi i film Original spagnoli È colpa tua? e È colpa nostra? a seguito del successo di È colpa mia? che ha debuttato su Prime Video lo scorso 8 giugno. Il film, basato sul primo romanzo della trilogia di best-seller di Mercedes Ron Culpables, è stato nella Top 10 dei titoli più visti in oltre 190 Paesi, inclusi Stati Uniti, Regno Unito, Australia, India, Argentina e Francia. I sequel È colpa tua? e È colpa nostra? saranno disponibili su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo, e sono l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

È colpa tua? e È colpa nostra? vedono nuovamente Nicole Wallace (Skam Spagna, Parot) e Gabriel Guevara (Domani è oggi, Hit) nei rispettivi ruoli di Noah e Nick.   L’amore tra Noah e Nick sembra essere indissolubile, nonostante i tentativi da parte dei genitori di separarli. Ma il lavoro di Nick e l’inizio dell’università per Noah aprono le loro vite a nuove relazioni. La comparsa di un’ex fidanzata in cerca di vendetta e le intenzioni poco chiare della madre di Nick scuoteranno le fondamenta non solo del loro rapporto, ma della stessa famiglia Leister. Quando così tante persone fanno di tutto per distruggere una relazione, può davvero finire bene?

È colpa tua? e È colpa nostra? saranno diretti da Domingo González, che torna anche nel ruolo di sceneggiatore con Sofía Cuenca, e saranno prodotti da Pokeepsie Films (Banijay Iberia) (Veneciafrenia, 30 coins – Trenta denari, The bar) con Álex de la Iglesia e Carolina Bang come produttori.

Cardinal 4 stagione: episodi, trama, cast e dove vederla

Cardinal 4 stagione: episodi, trama, cast e dove vederla

Cardinal 4 è la quarta stagione della serie tv Cardinal ideata da ideata da Aubrey Nealon e adattamento del romanzo Quaranta modi per dire dolore di Giles Blunt

Cardinal: quando è uscita e dove vederla in streaming

La quarta stagione di Cardinal ha debuttato nel 2020 sul canale CTV. In Italia, la serie va in onda  su La EFFE.

Cardinal 4: la trama e il cast

Tra i ghiacci dell’Ontario, i detective John Cardinal e Lise Delorme hanno a che fare con la vendetta di un uomo senza scrupoli, ma devono anche confrontarsi con la loro vita privata e professionale: Lise è pronta a trasferirsi a Toronto per un nuovo lavoro e John deve definitivamente lasciarsi il passato alle spalle.

Il primo episodio della quarta stagione si intitolerà “Robert” ed è diretto da Nathan Morlando e scritto da Patrick Tarr. Il secondo episodi si intitolerà “Adele” ed è diretto da Nathan Morlando e scritto da Patrick Tarr. Il terzo episodi si intitolerà “Barry” d è diretto da Nathan Morlando e scritto da Patrick Tarr.

In Cardinal 4 protagonisti sono Billy Campbell nei panni di Det. John Cardinal, Karine Vanasse nei panni di Det. Lise Delorme, Glen Gould nei panni di Det. Jerry Commanda, Eric Hicks nei panni di Connestabile Derek K. Fox, Kristen Thomson nei panni di Det. Serg. Noelle Dyson, Deborah Hay nel ruolo di Catherine Cardinal, Alanna Bale come Kelly Cardinal.

Cardinal 4: trailer ufficiale

https://www.youtube.com/watch?v=3xvzo5xpTwk

 

La quarta stagione riprenderà dai fatti accaduti nella terza la morte sospetta della moglie del cardinale Catherine coincide con un doppio omicidio e a Delorme viene ordinato di assumere la guida in quest’ultima indagine. Riluttante a credere che Catherine si sia suicidata, il cardinale inizia a indagare su altre possibilità, mentre si occupa di una successione di lettere anonime che lo accusano dell’evento. Nel frattempo, Noelle Dyson, riprendendosi dalla morte di sua sorella, cerca di ragionare con un altro possibile suicidio ed è devastata quando non riesce a impedirgli di uccidersi.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità