I pennuti e i maialini più amati
del cinema con Angry
Birds 2 – Nemici Amici Per Sempre e diventeranno i
migliori nemici amici di sempre per salvare il loro mondo!
I pennuti arrabbiati e gli astuti
maialini verdi arrivano nei cinema con una nuova avventura, Angry
Birds 2 – Nemici Amici Per Sempre. All’emergere di una nuova
minaccia, che metterà in pericolo entrambe le loro isole, Red
(Jason Sudeikis), Chuck (Josh Gad), Bomb (Danny
McBride), e Grande Aquila (Peter Dinklage) recluteranno la sorella
di Chuck, Silver (Rachel Bloom) e si uniranno alla squadra dei
maialini, Leonard (Bill Hader), il suo assistente Courtney
(Awkwafina) e il tecnologico Garry (Sterling K. Brown) per giungere
a una tregua e creare un’improbabile supersquadra per salvare le
loro isole.
Il cast delle voci internazionali è
composto da Jason Sudeikis, Josh Gad, Leslie Jones, Bill
Hader, Rachel Bloom, Awkwafina, Sterling K. Brown, Eugenio Derbez,
Danny McBride, Peter Dinklage, Zach Woods, Pete Davidson, Dove
Cameron, Lil Rel Howery, Beck Bennett, Nicki Minaj e Brooklynn
Prince
Nuovo corso di alta formazione alla Scuola
Holden di Torino, al centro l’animazione stop-motion con
Stefano Bessoni a partire da Gennaio 2020. Il
nuovo corso si svolterà il venerdì dalle 13.30 alle 19.30; il
sabato dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 18; la domenica dalle
9.30 alle 14. A giugno ci sarà una settimana
intensiva (da mercoledì a domenica) con questi orari:
tutti i giorni dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 18; la domenica
dalle 9.30 alle 14.
Immagina di poter realizzare un
film d’animazione, di inventare un mondo e poi costruirlo davvero.
Prima esisteva solo nella tua mente, o dentro il tuo computer,
mentre ora è lì, intorno a te. Con case, personaggi, oggetti,
vestiti. È la magia della stop-motion: poter creare una nuova
realtà, renderla viva e infondervi emozioni e poesia attraverso la
cura dei dettagli. E se in questo momento stai pensando ad
attrezzature costose, tempi biblici e mille difficoltà
nell’organizzazione dei materiali, dovrai ricrederti. Adesso,
grazie al digitale, per ottenere buoni risultati ti basterà una
fotocamera, un computer e una storia.
Per
realizzare il tuo primo video in stop-motion avrai bisogno,
innanzitutto, di allenare l’occhio. Studierai come fanno i più
grandi, da
Tim Burton a Wes Anderson. E non solo. Perché questa tecnica è
usata anche nei programmi televisivi, nei videoclip musicali e
negli spot pubblicitari. Guardare per credere. Studierai cosa serve
durante le varie fasi fino a comporre un modellino: ne progetterai
uno, costruirai lo scheletro, sceglierai le resine modellabili e
così via. Stiamo proprio parlando di personaggi tridimensionali
snodabili, inseriti in un vero e proprio set in miniatura,
illuminato e gestito come nelle riprese dal
vero.
Ma non ti limiterai a questo. Imparerai come si scrive un
cortometraggio e realizzerai un primo progetto animato insieme al
tuo modellino. Potrai così definire un tuo stile personale che
rispecchi la tua sensibilità artistica e le tue sensazioni. Non
importa se l’ultima volta che hai usato la colla o il DAS eri alle
elementari, non ci sono prerequisiti per partecipare al corso.
Basta che tu abbia voglia di sporcarti le mani. Chi lo sa, magari
un domani potresti fare della stop-motion la tua nuova
professione.
Alla fine del corso:
Se già avevi provato la stop-motion e avevi delle lacune, le
avrai colmate.
Se per te era un mondo alieno, ora sarai in grado di muoverti
con sicurezza.
Se stai pensando di intraprendere la stop-motion come percorso
professionale, se sei uno studente di Belle Arti, di una scuola di
illustrazione e fumetto o un film-maker, avrai un nuovo mezzo
espressivo a tua disposizione.
Se hai intenzione di iscriverti a una scuola di animazione di
alta specializzazione all’estero, avrai qualche asso in più nella
manica
STEFANO BESSONI
È regista, illustratore e
animatore. Ha realizzato film sperimentali, installazioni video,
performance e documentari, ricevendo premi in festival nazionali e
internazionali. Ha lavorato per società di produzione
cinematografica e televisiva e ha collaborato con Pupi
Avati come assistente, storyboard artist e digital effect
artist. Ha insegnato regia cinematografica alla Nuova Università
del Cinema e della Televisione di Roma e all’Accademia Griffith.
Oggi insegna animazione stop-motion alla scuola di illustrazione
Ars in Fabula, nell’ambito del Master di illustrazione editoriale,
e allo IED Roma, dove è anche coordinatore del
corso di illustrazione. È redattore per la Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e per la
Festa del Cinema di Roma; inoltre, dirige la collana
Wunderkammer della casa editrice Bakemono
Lab. Tiene workshop in Italia e in Brasile.
Benché meno amati rispetto agli
episodi della trilogia originale, i tre prequel di Star
Wars hanno appassionato milioni di fan in tutto il mondo
grazie alle storie intrecciate e alla ricchezza di dettagli che
collegavano la famiglia Skywalker.
Ci sono però dozzine di easter egg
disseminate nel corso di Episodio I, II e III che forse nessuno hai
mai notato e che rappresentano curiosità sicuramente interessanti
sul franchise e il dietro le quinte. Eccone alcune:
Addio, vecchio amico
Una delle scene più memorabili di
Episodio III: La vendetta dei Sith vede
protagonisti Obi-Wan e Anakin, con il maestro che chiude la
conversazione dicendo “Addio, vecchio amico”, frase che sembra
avere un significato sia letterale che simbolico per l’esito del
film.
Di fatto Obi-Wan non lo sa ma questa
è l’ultima volta che vedrà l’Anakin “buono” prima di passare al
lato oscuro e diventare Darth Vader, quindi il suo ultimo addio
sembra prefigurare la transizione dell’allievo e la conclusione di
una rapporto che non avrà mai più con lui.
L’easter egg alla fine di La
minaccia fantasma
Gli eventi di Episodio I: La
minaccia fantasma si svolgono molto prima dell’era di
Darth Vader e dell’Impero Galattico, e nel film c’è davvero ben
poco che possa prefigurare il percorso oscuro di Anakin. Tuttavia
proprio nel finale possiamo ascoltare il suo caratteristico
respiro, precisamente dopo i titoli di coda. Quanti se ne erano
accorti?
I pupazzi Luke e Leia
Tantissime cose accadono nel corso
di Episodio III, ma ovviamente una delle più
importanti è la nascita dei gemelli Luke e Leia Skywalker e la
morte della regina Amidala. In alcune parti i bambini sono
interpretati da neonati veri, in altre la produzione ha utilizzato
pupazzi animatronic.
Il legame tra Obi-Wan, Boba Fett e
Han Solo
George Lucas ha inserito un
interessante richiamo a L’impero colpisce ancora nel corso di
Episodio II: L’attacco dei cloni, ovvero quando
Obi-Wan cerca di nascondersi in un campo di asteroidi. In quel
momento Boba Fett si trova con suo padre Jango e
anni dopo, quando Han Solo prova un trucco simile, Boba Fett
prevede la sua mossa e trova facilmente la sua “preda”.
Liam Neeson e il rasoio
Gilette
Nel corso di La minaccia
fantasma vediamo Qui-Gon Jinn usare un
comunicatore, che a quanto pare altro non era che un rasoio
Gilette! Nello specifico si trattava di un rasoio Excel per donne
Gillette Sensor realizzato e modificato per sembrare un gadget
tecnologico degno di uno dei film di fantascienza più famosi e
costosi di tutti i tempi.
Il cameo del cast nel bar in
L’attacco dei cloni
Per molti è ovvio che il cast di
Episodio II: L’attacco dei cloni sia apparso nella
scena del bar del pianeta Coruscant in carne e ossa, tuttavia non è
ciò che è accaduto durante la produzione. Ewan McGregor e Hayden
Christensen erano lì, insieme a una serie di comparse mentre molti
attori sono stati aggiunti successivamente inclusi Ahmed Best, che
interpreta Jar-Jar e Anthony Daniels, che interpreta C-3PO.
La lava su Mustafar è reale
Tra i momenti più iconici
dell’intero universo di Star Wars c’è lo scontro tra le fiamme di
Mustafar tra Anakin Skywalker e Obi
Wan con l’allievo che inizia la sua trasformazione a in
Darth Vader. Il pianeta stesso sembra essere una rappresentazione
fisica delle emozioni di Anakin, e in pochi sanno che gran parte
degli effetti di lava che si vedono sono versioni potenziate
digitalmente di eruzioni di lava reali.
Il cameo di E.T.
La storia di Star Wars abbraccia
un’intera galassia, quindi non sorprende scoprire che l’universo è
pieno di alieni; ma quanti avevano notato E.T. in
Episodio I? La creatura di Spielberg si trova in una delle scene
ambientate al Senato Galattico seduto in uno dei seggi, ed è un
omaggio di Lucas al suo amico regista.
È Greta
Garbo, prima grande diva della storia del cinema, la
protagonista del manifesto ufficiale della quattordicesima edizione
della Festa del Cinema di Roma, in programma dal
17 al 27 ottobre 2019 presso l’Auditorium Parco della Musica con la
direzione artistica di Antonio Monda, prodotta dalla Fondazione
Cinema per Roma, Presidente Laura Delli Colli, Direttore Generale
Francesca Via.
La perfezione dei
suoi lineamenti e il fascino conturbante e misterioso della sua
figura valsero a Greta Garbo l’appellativo di ‘divina’. Nata in
Svezia ma naturalizzata in America, Greta Garbo è la prima grande
icona di bellezza della settima arte, simbolo di quella femminilità
degli anni’20 che si impose in tutto il mondo e che seppe
conquistare il pubblico con il suo carisma e magnetismo. Il suo
volto è impresso in maniera indelebile nella memoria collettiva
perché, come scrive Roland Barthes in Miti d’oggi, “Greta Garbo
appartiene ancora a quel momento del cinema in cui la sola cattura
del viso umano provocava nelle folle il massimo turbamento”. La
foto scelta per rappresentare la quattordicesima edizione della
Festa è un omaggio alla bellezza del cinema ed è stata scattata in
occasione delle riprese del film del 1929, Il
bacio (The Kiss).
“In Viale
del Tramonto, la protagonista Norma Desmond rimpiange il
cinema muto, in cui non c’era bisogno di dialoghi: ‘Noi avevamo le
facce’, dice, ma poi ci ripensa e aggiunge: ‘Solo una l’aveva, la
Garbo’. L’immagine scelta per la Festa – spiega Antonio Monda
– celebra il volto e la grandezza della divina Garbo, proprio
nel suo primo film sonoro The Kiss: è un’immagine piena
di mistero e sensualità, che ne celebra il fascino irresistibile e
senza tempo”.
I pennuti e i maialini più amati
del cinema con Angry
Birds 2 – nemici amici per sempre e diventeranno
i migliori nemici amici di sempre per salvare il loro mondo!
I pennuti arrabbiati e gli astuti
maialini verdi arrivano nei cinema con una nuova avventura, Angry
Birds 2 – Nemici Amici Per Sempre. All’emergere di una nuova
minaccia, che metterà in pericolo entrambe le loro isole, Red
(Jason Sudeikis), Chuck (Josh Gad), Bomb (Danny
McBride), e Grande Aquila (Peter Dinklage) recluteranno la sorella
di Chuck, Silver (Rachel Bloom) e si uniranno alla squadra dei
maialini, Leonard (Bill Hader), il suo assistente Courtney
(Awkwafina) e il tecnologico Garry (Sterling K. Brown) per giungere
a una tregua e creare un’improbabile supersquadra per salvare le
loro isole.
Il cast delle voci internazionali
di Angry
Birds 2 – nemici amici per sempre è composto da
Jason Sudeikis, Josh Gad, Leslie Jones, Bill Hader, Rachel
Bloom, Awkwafina, Sterling K. Brown, Eugenio Derbez, Danny McBride,
Peter Dinklage, Zach Woods, Pete Davidson, Dove Cameron, Lil Rel
Howery, Beck Bennett, Nicki Minaj e Brooklynn Prince
Celebre sia al cinema che in
televisione per alcuni suoi ruoli iconici, l’attrice
Natasha Lyonne si è affermata negli anni per la
sua forte presenza scenica, e la capacità di adattarsi a ruoli ben
diversi tra loro. Grazie ad alcune serie di successo ha ottenuto
l’affetto del pubblico e gli onori della critica.
Ecco 10 cose che non sai di
Natasha Lyonne.
Natasha Lyonne film
1 I film e la
carriera. La carriera cinematografica dell’attrice ha
inizio nel 1993 con il film Dennis la minaccia.
Successivamente prende parte ai film Tutti dicono I Love
You (1996), L’altra faccia di Beverly Hills (1998),
American Pie (1999), Women (2000), Scary
Movie 2 (2001), American Pie 2 (2001), Kate &
Leopold (2001), La zona grigia (2001), Blade:
Trinity (2004), 4:44 Last Day on Earth (2011),
American Pie: ancora insieme (2012), Yoga Hosers
(2016) e Honey Boy (2019).
2 Le serie TV. Sul
fronte televisivo l’attrice prende invece parte alle serie Will
& Grace (2000), Una banda allo sbando (2007), New
Girl (2011), Orange Is the New Black (2013-2019),
dove ricopre il ruolo di Nicky Nichols e recita insieme alla
collega Taylor
Schilling, e Russian Doll (2019-in
corso), serie di cui è co-creatrice e protagonista nel ruolo di
Nadia Vulvokov.
3 Il doppiaggio.
L’attrice è inoltre un’apprezzata doppiatrice di serie televisive
animate come Steven Universe (2016-in corso), I
Simpson (2016), Animals (2018), Big Mouth
(2018) e Ballmastrz: 9009 (2018-in corso).
Natasha Lyonne Instagram
4 Ha un account
personale. L’attrice è presente su Instagram con un
proprio profilo verificato, seguito da 1,5 milioni di persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere foto
promozionali dei propri progetti cinematografici e televisivi, e
fotografie scattate in momenti di svago con amici o colleghi.
Natasha Lyonne vita
sentimentale
5 E’ impegnata. A
partire dal 2014 l’attrice ha una relazione con l’attore e comico
Fred Armisen. I due mantengono un basso profilo di vita, tenendosi
alla larga dai gossip ed evitando di diffondere informazioni
riguardanti la loro vita privata.
Natasha Lyonne salute
6 E’ stata operata al
cuore. Nel 2005 l’attrice contrae un infezione al cuore,
che l’ha portata a dover affrontare lunghi periodi di
ricovero e infine un operazione a cuore aperto, con l’intento di
correggere i danni causati dall’infezione.
Natasha Lyonne premi e
nomination
7 Ha ricevuto molti premi
nella sua carriera. Per il suo ruolo in Tricks of
Love, nel 2008 l’attrice ha vinto come miglior attrice non
protagonista al Monaco International Film Festival. Nel 2014 e nel
2016 viene invece premiata insieme al cast della serie Orange
Is the New Black agli Screen Actors Guild Award. Per la serie
Russian Doll è invece nominata ai Primetime Emmy Award
come miglior produttrice, miglior attrice protagonista in una serie
comedy e come miglior sceneggiatrice.
Natasha Lyonne Orange Is the New
Black
8 Ha diretto alcuni episodi
dell’ultima stagione. L’attrice si è dichiarata
emotivamente scossa da come si è conclusa la serie, e per
l’occasione ha voluto dirigere alcuni episodi dell’ultima stagione.
Stando a quanto dichiarato, il passaggio dal davanti al dietro la
macchina da presa le ha permesso di apprezzare ancora di più le
prove interpretative delle sue colleghe.
Natasha Lyonne Russian Doll
9 L’attrice nasconde un
segreto sulla serie. In un’intervista Natasha Lyonne ha
confessato che durante le riprese si è verificato un grosso errore,
che la produzione ha poi corretto durante il montaggio finale.
L’attrice ha detto di vergognarsi a tal punto di questa cosa, che
la terrà segreta fino alla fine della serie, che dovrebbe
idealmente essere composta da tre stagioni.
Natasha Lyonne età e altezza
10 Natasha Lyonne è nata a
New York, negli Stati Uniti, il 4 aprile 1979. L’altezza
complessiva dell’attrice è di 156 centimetri.
Lo scorso luglio Avengers:
Endgame ha ufficialmente superato Avatar
al box office mondiale diventando così il maggior incasso di
sempre della storia del cinema e mettendo fine al dominio del film
di James Cameron che durava da dieci anni.
L’impresa è stata commentata di recente dal regista, ora impegnato
in Nuova Zelanda con i sequel di Avatar,
riflettendo su quanto sia cambiato il mercato cinematografico:
“Il risultato di Endgame mi ha
dato tantissima speranza. Questa è la prova tangibile che le
persone vanno ancora al cinema. E quello che mi spaventava di più
nel girare Avatar
2 e Avatar 3 è il fatto che il mercato è cambiato
tantissimo, e che quell’epoca in cui le persone sono entusiaste di
andare in una sala buia con un gruppo di estranei per guardare
qualcosa fosse ormai tramontata […]
[…] Non so se i due sequel
riusciranno ad avere lo stesso successo scrivendo pagine di storia.
Di certo ci stiamo provando, e magari ce la faremo, magari no. Il
punto è che è possibile farlo. Sappiamo di scontrarci con
un’alternativa di disponibilità immediata che è lo streaming, e che
il potenziale cinematografico non esiste più, tuttavia sono felice
che ci sia differenza tra le due cose. Adoro il grande schermo, ma
questo non significa che non sarò disponibile a realizzare qualcosa
per lo streaming, perché quel mezzo permette di fare qualcosa con i
personaggi in maniera diversa. Io amo creare un’esperienza
completamente immersiva che ti costringe a spegnere il cellulare e
lasciarti coinvolgere. Lo spettatore si lascia coinvolgere per due
ore, due ore e mezza, e ora so che questa cosa esiste
ancora”
Avatar
2debutterà
il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo
capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e
quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche
anno: 19 dicembre 2025 e 17
dicembre 2027.
Il cast della serie di film è
formato da Kate
Winslet, Edie
Falco, Michelle Yeoh, Vin
Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Stephen
Lang, Sigourney
Weaver, Joel David
Moore, Dileep
Rao e Matt Gerald.
Jon Landau, uno
dei collaboratori di Cameron, ha invece svelato la natura slegata e
indipendente dei capitoli:
“Ogni film sarà uno standalone,
dunque non sarà necessario aver visto il primo Avatar per vedere
Avatar 2. Per ogni sequel porteremo il pubblico in un viaggio
visivo ed emotivo che arriverà alla sua conclusione. Lo stesso
approccio sarà adottato in Avatar 3, 4 e 5. D’altronde abbiamo il
lusso di poter esplorare il mondo di Pandora e mantenerlo lì,
dove tutto può essere nuovo e le strade creative sono
infinite“.
Avengers:
Endgame potrebbe aver segnato l’ultima tappa del
percorso tracciato da Anthony e Joe Russo nel
MCU, iniziato nel 2014 con Captain America:
The Winter Soldier, proseguito con Captain America:
Civil War e culminato con Infinity War, tuttavia
ci sono ancora dei personaggi e delle storie che farebbero tornare
i registi al timone di un cinecomic targato Marvel, e a menzionarli è proprio
Joe in una recente intervista:
“Sono cresciuto leggendo le run
degli X-Men di John Byrne. Ben Grimm, aka La Cosa, era il mio
personaggio preferito insieme alle trame sui Fantastici Quattro.
C’è davvero molto da raccontare a riguardo, come d’altronde
sarebbe interessante concentrarsi su diSilver Surfer, che è un
personaggio straordinario. Andare in quella direzione cosmica
sarebbe molto divertente, e queste sono le cose che potrebbero
farci tornare“.
Le parole di Joe vanno ad
aggiungersi ai commenti rivelati durante un Q&A con i fan, dove
i Russo avevano scherzato sul loro possibile addio al mondo dei
cinecomic spiegando che l’unico modo per farli tornare nel business
sarebbe stato affidargli un film su Secret Wars,
basato sulla trama di uno dei fumetti più amati dai lettori.
“È il nostro Endgame, almeno per
ora“, ha spiegato Anthony. “Adesso non abbiamo nessun
piano per realizzare altri film Marvel, ma sicuramente potrebbe
arrivare in futuro la possibilità. D’altronde il rapporto di lavoro
che ci lega allo studio è meraviglioso e ci lega la grande passione
per quello che stanno facendo“.
Ora che l’accordo tra Disney e Fox è
concluso, i Fantastici Quattro potranno essere introdotti nel
MCU, quindi l’occasione è
servita…
“Penso che ci prenderemo una
pausa” ha raccontato Joe al recente CinemaCon, “Adoriamo
la Marvel, Kevin Feige, Lou
DeEsposito, Victoria Alonso e Trin Tranh, che ha prodotto gli
ultimi due nostri film. Questa è davvero come una famiglia per noi,
ma abbiamo girato quattro film in sei anni e mezzo, e abbiamo
bisogno di un po’ di vacanza“.
“Amiamo la Marvel, abbiamo vissuto insieme
un’esperienza incredibile. È per questo che abbiamo realizzato
quattro film in sei anni con loro. Sono come una famiglia per noi.
E penso che facciano un ottimo lavoro nel separare “chiesa e
stato”, dove noi siamo concentrati sui nostri progetti e qualcun
altro su altri. Lavoreremmo con loro in qualsiasi modo perché
riteniamo sia importante, così come nella vita quotidiana, avere al
proprio fianco persone di qualità…in questo senso i Marvel Studios sono il massimo“.
Dopo anni di carriera,
Patrick J. Adams è ormai un volto noto, grazie
anche alla sua lunga partecipazione ad alcune serie TV di successo.
Tra recitazione e fotografia, l’attore si è affermato per le sue
qualità, dimostrando di saper sostenere con il suo talento anche le
sfide più complesse.
Ecco 10 cose che non sai di
Patrick J. Adams.
Patrick J. Adams film
1 I film e la
carriera. Il debutto cinematografico avviene nel 2003 con
il film Old School. Successivamente appare in un cameo nel
film Walk Hard (2007), e nei film 3 Days Gone
(2008), Extreme Movie (2008), Rage (2009),
Car Dogs (2016), Room per Rent (2017) e
Clara (2018).
2 Le serie TV. Ben
più ricca e apprezzata è la carriera televisiva dell’attore, il
quale debutta nel 2004 apparendo in un episodio di Jack &
Bobby. Successivamente prende parte a Cold Case
(2004), Equivoci d’amore (2005), Senza traccia
(2007), Lost (2007), Lie to Me (2009), Pretty
Little Liars (2010), e alla serie Suits (2011-2019),
dove fa parte del cast principale e con cui raggiunge la notorietà
grazie al ruolo di Mike Ross. Nella serie recita insieme ai
colleghi Gabriel Macht e Sarah
Rafferty.
Patrick J. Adams Instagram
3 Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 2,5 milioni
di persone. All’interno di questo è possibile trovare foto scattate
dall’attore in momenti di svago o sui set frequentati. Numerose
sono anche le fotografie scattate dallo stesso attore per
passione.
Patrick J. Adams studi
4 E’ laureato. Dopo
aver frequentato la Northern Secondary School a Toronto, si
trasferisce a Los Angeles dove frequenta la University of Southern
California, dove ottiene una laurea in arti drammatiche. Nel 2004
vince il Jack Nicholson Award, una borsa di studio fondata da
Nicholson stesso che garantisce la partecipazione ad un master in
recitazione.
Patrick J. Adams premi e
nomination
5 Ha ricevuto una
nomination. Per il suo ruolo nella serie Suits,
l’attore è stato nominato nel 2012 agli Screen Actors Guild Awards
nella categoria “Miglior attore in una serie drammatica”, senza
tuttavia riportare la vittoria.
Patrick J. Adams vita privata
6 E’ sposato. Adams
incontra l’attrice Troian Bellisario nel 2009, quando recitano
nell’opera teatrale Equivocation. Dopo una breve
relazione, i due si lasciano, per poi tornare insieme nel 2010
quando si rincontrano sul set di Pretty Little Liars. Il
24 febbraio 2014 i due si fidanzano ufficialmente, e nel dicembre
2016 si sposano a Santa Barbara. Nell’ottobre 2018 nasce la loro
prima figlia.
Patrick J. Adams Suits
7 E’ tornato nella serie
dopo una lunga assenza. Per la stagione finale di
Suits, l’attore è tornato ad indossare i panni di Mike
Ross, spiegando ciò con il desiderio di riavere tutto il cast
principale assieme per la conclusione. L’attore si è inoltre
dichiarato preoccupato per il suo ritorno, temendo che potesse
sembrare strano per la storia della serie, ma che al momento delle
riprese si è sentito come a casa.
Patrick J. Adams onorificenze
8 E’ membro di una società
di diritto. Grazie al successo di Suits, l’attore
è stato investito della carica di membro onorario a vita presso la
prestigiosa UCD Law Society nel 2013. Questa società vanta numerosi
membri che partecipano ad eventi settimanali su temi di
giurisprudenza e legge.
Patrick J. Adams fotografia
9 E’ appassionato di
fotografia. L’attore è anche un fotografo di talento, e ha
dichiarato di possedere più di 60 fotocamere diverse. Il suo lavoro
di fotografo è stato conosciuto nel momento in cui ha svelato una
collezione di immagini del dietro le quinte della serie
Suits, raccontando la storia della serie e delle persone
che vi hanno lavorato.
Patrick J. Adams età e altezza
10 Patrick J. Adams è nato a
Toronto, in Canada, il 27 agosto 1981. L’attore è alto
complessivamente 183 centimetri.
01 Distribution ha
diffuso il trailer ufficiale di Appena un minuto,
il nuovo film diretto da Francesco Mandelli e
in arrivo in al cinema dal 03 ottobre 2019. Nel cast Max Giusti,
Massimo Wertmüller, Loretta Goggi, Paolo Calabresi, Dino Abbrescia,
Herbert Ballerina, Mirko Frezza, Susy Laude, Carolina Signore,
J-Ax, Francesco Mura.
Appena un minuto, la trama
Quante volte ci siamo detti: “Se
fossi arrivato un minuto prima”, “Bastava un minuto in più”, “Un
minuto e non sarebbe successo”? Claudio (Max Giusti) l’ha pensato
diverse volte e forse la sua vita, se fosse stato possibile tornare
indietro ogni tanto, sarebbe stata diversa. Ora ha 50 anni, è un
agente immobiliare, spiantato, padre di due figli, Greta (Carolina
Signore) e Luca (Francesco Mura). Claudio è separato dalla moglie
(Susy Laude) che l’ha lasciato per il “Re della Zumba” (Dino
Abbrescia) e mal tollerato e criticato dai due. Vive con sua madre
Mirella (Loretta Goggi), a sua volta separata dal marito Mario
(Massimo Wertmüller).
I migliori amici di Claudio sono
Simone (Herbert Ballerina) e Ascanio (Paolo Calabresi).
Quest’ultimo è un traffichino in perenne attesa della svolta
giusta, che però – per una volta – dà a Claudio un buon consiglio:
comprare il suo primo smartphone. Ma quello che, per caso, comprerà
Claudio non è un telefono qualunque: con un tasto si può tornare
indietro di sessanta secondi.
Da quel momento tutto sembra poter cambiare e Claudio proverà a
raddrizzare pezzo per pezzo la propria vita. Quando però capirà che
la cosa più preziosa è in realtà la propria famiglia, proverà a
riconquistarla. Un minuto alla volta…
Ci avviciniamo all’uscita di
Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, terzo capitolo della nuova
trilogia inaugurata con Il Risveglio della Forza e
ultimo atto di una saga familiare che va avanti dal 1977, anno di
pubblicazione di Episodio IV – Una nuova speranza,
e non c’è momento migliore di questo per passare in rassegna tutti
gli spoiler, le indiscrezioni e i possibili sviluppi di trama
circolati online negli ultimi mesi.
Qui sotto i più interessanti:
I superpoteri di Rey
Da quanto si vocifera, in una scena
del film Rey e i suoi compagni verranno attaccati
da una creatura aliena simile a un verme, ma invece di ucciderla,
l’eroina userà alcune nuove abilità curative. Sarà questo uno dei
“superpoteri” della Jedi, dopo quelli mostrati nel primo
trailer?
Fulmini di Forza
Questo dettaglio sulla trama rimane
ancora troppo vago, ma sembra che in un momento del film
Rey e Kylo Ren lotteranno a bordo
di una nave usando i rispettivi poteri della Forza, con
quest’ultima che esploderà sotto forma di fulmini dalle sue mani
finendo per distruggere ogni cosa.
Master Leia
Riguardo invece il ruolo della
principessa Leia, diverse voci suggeriscono che il
personaggio farà da maestra nell’addestramento di Rey su un pianeta
immerso nella giungla. Leia ha già dimostrato di saper usare la
Forza in Gli Ultimi Jedi, quindi avrebbe
perfettamente senso assistere a questo svolgimento.
Sith Rey
Secondo quanto riportato nelle
ultime settimane, Rey e Kylo Ren trascorreranno buona parte del
film cercando un dispositivo chiamato “The Wayfinder” che può
essere utilizzato per riportare in vita l’Imperatore Palpatine.
Toccandolo Rey vedrà se stessa nei panni di un
Sith che entra nella camera del villain…
Gli occhi rossi di C-3PO
C-3PO tornerà per
il gran finale della nuova trilogia di Star Wars con un ruolo
ampliato rispetto ai due film precedenti, come confermato al D23
Expo. Il trailer ce l’aveva mostrato nel mezzo di un inseguimento
sul pianeta deserto Pasaana, suggerendo che il droide potrebbe
unirsi agli eroi in qualche missione, e il dettaglio sui suoi occhi
rossi luminosi ha lasciato intendere che gradite novità sono in
arrivo…
Palpatine è vivo
L’Ascesa di
Skywalker è stato descritto come la fine della saga
familiare inaugurata da George Lucas con Episodio IV, e il footage
mostrato al D23 ha visto l’imperatore Palpatine dialogare con Rey e
avere il sopravvento dicendo “Ora il tuo viaggio sta per
concludersi”, con il respiro di Darth Vader in sottofondo.
Ora le interpretazioni sono due: o
Palpatine sta parlando con Rey, dicendo alla giovane eroina che il
suo destino è compiuto, oppure le parole del villain sono rivolte
direttamente alla saga degli Skywalker. Che ne pensate?
L’atto finale
Il terzo atto del film sembra ancora
avvolto nel mistero più assoluto. Nessuno può prevedere come finirà
la battaglia tra Rey, Kylo Ren e Palpatine, e diverse voci
continuano a sostenere che Ben Solo morirà, o forse sarà…a cosa
dobbiamo credere? Potrebbe esserci uno scontro definitivo nella
sala del trono nel relitto della seconda Morte Nera?
Rey Skywalker
C’è chi sostiene che Rey sia in
qualche modo collegata all’imperatore Palpatine, e chi invece pensa
che l’eroina provenga da una famiglia completamente diversa. Gli
ultimi rumor suggeriscono invece che Episodio IV
si concluderà con la più inaspettata delle rivelazioni: Rey è una
Skywalker! Sarà davvero così?
Sony Pictures
Italia ha diffuso il trailer italiano di Piccole
Donne, dalla sceneggiatrice e regista candidata a 2 premi
Oscar per
Lady Bird,Greta Gerwig e basato sul
romanzo di Louisa May Alcott.
La scrittrice e regista Greta
Gerwig (Lady Bird) ha realizzato il film di Piccole Donne basandosi
sia sul romanzo classico di Louisa May Alcott che sui suoi scritti,
ripercorrendo avanti e indietro nel tempo la vita dell’alter ego
dell’autrice, Jo March.
Secondo la Gerwig, la tanto
amata storia delle sorelle March – quattro giovani donne ognuna
determinata a inseguire i propri sogni – è al tempo stesso
intramontabile e attuale. Jo, Meg, Amy e Beth March, nel film sono
interpretate da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh ed Eliza
Scanlen, con Timothee Chalamet nei panni del loro vicino Laurie,
Laura Dern in quelli di Marmee e Meryl Streep nel ruolo della Zia
March.
Il network americano della
CBS ha diffuso il teaser promo di SEAL
Team 3, la terza attesa stagione
di SEAL
Team.
In SEAL Team 3 il fallimento non è
un’opzione per i Navy SEALs, le forze speciali speciali più elite
al mondo. In questo nuovo dramma pieno di azione, questi guerrieri
furtivi e senza paura conducono missioni clandestine ad alto
rischio contro probabilità impossibili.
SEAL Team 3
SEAL Team 3 è la
terza stagione della nuova serie tv SEAL
Team creata da Benjamin
Cavellper il network americano della CBS.
Nel cast di SEAL Team
3 protagonisti David
Boreanaz interpreterà il capitano Jason Hayes, Max
Thieriot, Neil Brown Jr., A.J. Buckley, Jessica Paré e Tony
Trucks.
I Seal non saranno solo impiegati
sul suolo americano, ma anche in giro per il mondo dove
dimostreranno il loro forte patriottismo e senso di appartenenza
alla terra stelle e strisce. Lasciare figli e famiglia per partire
in missione non è mai un compito facile, ma i nostri paladini
saranno pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo per
la difesa del proprio Paese.
La reazione entusiasta dalla stampa
e dal pubblico di Venezia e Toronto dopo le proiezioni di Joker (dove il film è
stato presentato in anteprima) rappresenta un unicum nella storia
recente dei cinecomic DC, non sempre accolti positivamente e
talvolta stroncati senza appello (vedi Suicide Squad e Justice
League), mentre dall’altra parte del fiume l’universo dei
Marvel Studios continua a mietere
vittime convincendo sia sul piano economico che cinematografico. Ma
ha ancora senso parlare di rivalità?
Sull’argomento è intervenuto il
regista di Joker Todd Phillips, spiegando che
l’idea del progetto non è mai stata esaltata dal senso di sfida nei
confronti degli avversari ma dalla voglia di creare un film
originale dedicato al personaggio. “Non puoi battere la
Marvel, perché è un colosso
gigantesco“, ha detto Phillips. “Però possiamo
provare qualcosa che loro non possono fare.”
A differenza dei cinecomic Marvel, uniti tra loro come tanti
episodi di una grande e costosissima serie tv,
Joker nasce come racconto isolato e privo di
legami con un mondo più vasto, inserendosi nel genere noir o
thriller vietato ai minori. Un approccio che lo studio di Kevin
Feige non ha mai considerato, almeno finora. “Lo spettatore
inizia facendo il tifo per questo ragazzo fino a quando è portato a
schierarsi contro“, continua Phillips parlando del viaggio
verso la follia e la violenza di Arthur Fleck.
Vi ricordiamo
che Joker vede nel cast
anche Zazie Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais e che
arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, Joker sarà ambientato
negli anni Settanta e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario
e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
“Ho amato il Joker di The Dark
Knight, e anche quello di Jared Leto di Sucide
Squad che è venuto dopo, così come il ritratto di Jack
Nicholson“, ha dichiarato Phillips parlando dei
possibili riferimenti alle vecchie versioni del clown principe del
crimine e dell’eredità che il suo Joker si porta dietro. “Negli
Stati Uniti, i fumetti sono il nostro Shakespeare, e come esistono
varie versioni dell’Amleto, così noi potremmo offrire varie
versioni di Joker in futuro.“
“Onestamente non riusciamo
ancora a credere alla vittoria di Venezia. Ci vorrà del tempo per
realizzare“, ha commentato il regista nell’intervista con
Variety. E a chi gli chiede se assisteremo, in un domani ipotetico,
all’incontro tra il suo Joker e il Batman di
Robert Pattinson, risponde: “No, decisamente
no“.
La ABC dopo il teaser promo ha
diffuso il trailer ufficiale di The Good Doctor 3,
l’attesissimo terza stagione della serie di
successo The Good
Doctor.
Il primo episodio di The
Good Doctor 3 debutterà il 23 Settembre 2019 sulla
ABC.
Nella terza stagione di
The Good
Doctor Dr. Shaun Murphy (Freddie
Highmore), un giovane chirurgo con autismo e sindrome dei
savant, continua a usare la sua straordinaria regali medici presso
l’unità chirurgica dell’ospedale San Bonaventura. Mentre le sue
amicizie si approfondiscono, Shaun lavora più duramente di quanto
abbia mai fatto prima di iniziare a uscire, mentre naviga nel suo
ambiente e nelle sue relazioni per dimostrare ai suoi colleghi che
il suo talento come chirurgo salverà delle vite. La serie è di
David Shore (“House”), e “Lost” e “Hawaii Five-0” star Daniel Dae
Kim.
The Good Doctor 3
In The Good
Doctor protagonisti
Freddie Highmore nei panni del Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas nel ruolo del Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez nel ruolo del Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann come Dr. Morgan Reznick, Will Yun
Lee come Dr. Alex Park, Paige Spara come Lea Dilallo e Jasika Nicole
come Dr. Carly Lever.
La serie è di Sony Pictures
Television e ABC Studios. David Shore è il produttore
esecutivo e showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David
Kim e Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios
fanno parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi
composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21
Television Studios.
Ora che la squadra di Venom
2 è al completo con Andy Serkis
confermato alla regia e il ritorno del cast originale, sembra ormai
tutto pronto per l’inizio delle riprese. E a quanto pare Sony
Pictures partirà con la produzione prima della fine del 2019, o
almeno è quanto riportato da Production Weekly. Secondo il nuovo
report i lavori del sequel partiranno il 25 novembre con il titolo
provvisorio “Fillmore”.
Come già annunciato dal finale del
precedente capitolo, assisteremo allo scontro tra il simbionte e
Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti
più celebri dei fumetti su Spider-Man. Nel frattempo è stato
ufficializzato anche il nome di Robert Richardson in qualità di
direttore della fotografia. “Ciò che era rimasto inesplorato
nel primo film esploderà nel secondo, soprattutto grazie al
personaggio centrale” ha dichiarato Richardson, “Ma ora
abbiamo Woody Harrelson, che ovviamente farà la sua grande entrata,
vedremo cos’altro accadrà con la collaborazione tra Sony e Marvel.“
Vi ricordiamo che Tom
Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche nel
sequel di Venom, progetto già in
sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso
autunno, e a confermarlo è stata la produttrice Amy
Pascal in una recente intervista dove si è parlato, tra le
altre cose, anche del possibile crossover con Spider-Man e del
futuro di Miles Morales.
“Posso dire che Tom Hardy ci
sarà, ma d’altronde aveva interpretato magnificamente quel
personaggio nel primo film. Credo che il trionfo al botteghino sia
stato determinato da un paio di fattori, uno dei quali è l’ottimo
lavoro svolto dalla Sony nel creare quel franchise con una vita e
un mondo tutto suo. Il secondo è ovviamente Tom Hardy. Quando pensi
a Venom, non riusciresti a immaginare nessuno, tranne lui, seduto
in quella vasca di aragoste.“
E sul possibile incontro tra
Spider-Man e Venom al cinema, la
Pascal è sembrata più cauta, spiegando che “l’importante è
assicurarsi che questi franchise funzionino individualmente, ma
siamo ben consapevoli dell’interesse dei fan in merito e a tutti
piacerebbe vedere un crossover. Mai dire mai, magari potrebbe
succedere…“
Seconda collaborazione con
Quentin Tarantino dopo Bastardi Senza
Gloria, C’era una volta a
Hollywood vede di nuovo protagonista Brad
Pitt nei panni dello stuntman Cliff Booth, ruolo di
cui l’attore ha discusso in una recente intervista con il New York
Times dove si è parlato, tra le altre cose, anche della possibilità
di trasformare il film e la storia dei personaggi in una miniserie
(sulla falsa riga di quanto successo con The Hateful
Eight).
A quanto pare l’idea è stata presa
in considerazione proprio da Tarantino, come spiegato da Pitt:
“Sì, ne abbiamo parlato. È un’idea piuttosto
eccitante“.
Per chi non ne fosse a conoscenza,
all’inizio del 2019 The Hateful Eight è stato
aggiunto sul catalogo di Netflix con scene extra tagliate dalla
versione cinematografica e diviso in quattro episodi da 50 minuti
circa. Lo stesso trattamento potrebbe essere adottato con
C’era una volta a Hollywood, dal momento che il
montaggio finale ha escluso sequenze relative al personaggio di
Charles Manson interpretato da Damon Herriman e altri frammenti su
Bruce Lee.
“Continuerò a spingere per il
lungometraggio, perché il mio cuore batte in quella direzione”
ha dichiarato l’attore, “Ma dovrà essere una sorta di evento
per non perdersi nel vasto oceano di contenuti. Capisco il fascino
di guardare una serie in cui puoi dedicare molto più tempo a
personaggi e storie esplorando angoli che non sempre riesci a
toccare nel film… Ma penso sia interessante che Tarantino abbia
preso Hateful Eight riproponendolo in forma di serie. Forse è quasi
il risultato migliore dei due approcci: hai l’esperienza
cinematografica nella quale puoi effettivamente inserire più
contenuti nel formato serie.“
La storia si
svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene
chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton
(Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e lo
stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno
lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma
Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.
Nel cast anche Damian
Lewis, Dakota
Fanning, Nicholas
Hammond,Emile
Hirsch, Luke
Perry, Clifton Collins
Jr., Keith
Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael
Madsen. Rumer Willis, Dreama
Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley,
Madisen Beaty e Victoria
Pedretti. Infine Damon Herriman sarà
Charles Manson. Il film segnerà anche l’ultima apparizione
cinematografica di Luke
Perry, morto lo scorso 4 marzo.
“Ho lavorato alla sceneggiatura
per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran
parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette
anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di
poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non
esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due
attori protagonisti.“
Nonostante la giovane età, l’attrice
Taylor Schilling ha saputo farsi notare tanto nel
cinema quanto nelle serie TV, grazie a ruoli che le hanno permesso
di sfoggiare un talento capace di adattarsi ad ogni situazione. In
breve tempo ha ricevuto le lodi di pubblico e critica, ottenendo
inoltre numerosi premi nel corso della sua carriera.
Ecco 10 cose che non sai di
Taylor Schilling.
Taylor Schilling film
1 I film e la
carriera. Il debutto cinematografico dell’attrice avviene
nel 2007 con il film Dark Matter. Successivamente prende
parte ai film Ho cercato il tuo nome (2012), Argo
(2012), The Public (2018), The Prodigy – Il figlio del
male (2019).
2 Le serie TV. Pur
breve, la sua carriera televisiva le ha permesso di raggiungere una
vasta notorietà. L’attrice prende infatti parte alla serie
Mercy, dove recita in 22 episodi tra il 2009 e il 2010. Ma
è con Orange Is The New
Black, dove interpreta Piper Chapman, che ottiene i
maggiori riconoscimenti.
Taylor Schilling Instagram
3 Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 2,6 milioni
di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere
foto scattate in momento di svago con amici o colleghi, o
fotografie tratte dai set o dalle premier a cui la Schilling ha
preso parte.
Taylor Schilling vita privata
4 Non le piace definirsi
sessualmente. L’attrice ha più volte dichiarato di non
sentire di appartenere a nessuna etichetta sessuale, e di aver
avuto nel tempo relazioni con persone di ogni sesso. La Schilling
ha affermato che le etichette a riguardo sono riduttive, e che
l’amore che prova può essere diretto verso chiunque.
Taylor Schilling premi e
nomination
5 Ha vinto numerosi premi
per il suo ruolo in Orange Is The New Black. Sin dalla
prima stagione della serie, l’attrice ha vinto tre Satellite Award
come miglior attrice televisiva e tre Screen Actors Guild Award per
il miglior cast.
Taylor Schilling studi
6 E’ laureata. Dopo
essersi diplomata alla Wayland High school nel 2002, l’attrice si è
iscritta alla Fordham University, dove nel 2006 ha conseguito la
laurea in materie artistiche. Successivamente ha proseguito nei
corsi di recitazione presso la Tisch School of the Arts, ma ha
lasciato dopo il secondo anno per dedicarsi ai provini. Per
mantenersi durante questo periodo ha lavorato come tata per una
famiglia di Manhattan.
Taylor Schilling meditazione
7 Pratica la
meditazione. L’attrice ha dichiarato di esercitarsi ormai
da anni nella meditazione trascendentale, che la aiuta tanto nel
lavoro quanto nella vita privata. Ogni sua giornata inizia e
termina infatti con questa pratica.
Taylor Schilling Orange Is The New
Black
8 E’ contenta per il finale
della serie. L’attrice ha dichiarato di aver
particolarmente apprezzato il finale che gli autori hanno scelto di
dare al suo personaggio, Piper Chapman. Uscita di prigione, la
sfida dell’attrice era far nuovamente ambientare il suo personaggio
al mondo civile. Il suo personaggio ora non è più interessata a far
contenti gli altri quanto nell’esprimere i suoi desideri.
Taylor Schilling Argo
9 Ha recitato nel film di
Ben Affleck. Nonostante alcune delle sue scene siano state
tagliate, l’attrice ha preso parte al film Argo diretto da
Ben Affleck. Il film ha poi vinto l’Oscar come miglior film nel
2012, contribuendo alla fama dell’attrice.
Taylor Schilling età e altezza
10 Taylor Schilling è nata a
Boston, negli Stati Uniti, il 27 luglio 1984. L’attrice è
alta complessivamente 173 centimetri.
Attrice di grande classe e talento,
Anna Torv ha saputo affermarsi negli anni grazie
alcuni ruoli che l’hanno resa iconica al grande pubblico. Allo
stesso tempo ha ottenuto le lodi della critica, che la indica come
una delle attrici più interessati del panorama televisivo attuale.
La sua collaborazione con un autore come David Fincher le ha
infine permesso di raggiungere la vetta più alta della sua carriera
fino ad ora.
Ecco 10 cose che non sai di
Anna Torv.
Anna Torv film
1 I film e la
carriera. Il debutto cinematografico per l’attrice avviene
nel 2003, quando prende parte al film Travelling Light.
Negli anni successivi partecipa ai film The Book of
Revelation (2006), Love is Now (2014), The
Daughter (2015) e Stephanie (2017).
2 Le serie TV. Ben
più ricca e prestigiosa è la carriera televisiva dell’attrice, la
quale debutta nel 2002 con la serie Young Lions.
Successivamente prende parte a The Secret Life of Us
(2004-2005), Mistresses (2008), Fringe
(2008-2013), grazie a cui diventa famosa nel ruolo di Olivia
Dunham, e Secret City (2016-2019). Dal 2017 è tra i
protagonisti della serie Mindhunter
nel ruolo di Wendy Carr.
3 Teatro. Ancor
prima di diventare celebre al cinema o in TV, l’attrice ha preso
parte a numerosi spettacoli teatrali che l’hanno aiutata a formarsi
e ad ottenere i primi riconoscimenti. Tra questi si annoverano
The Night Before Christmas (1986), Riccardo III
(1998), Ring Round The Moon (2001), Goodnight Children
Everywhere (2001) e Amleto (2003).
Anna Torv Instagram
4 Non ha un profilo
social. L’attrice si è sempre battuta per mantenere il più
privata la sua vita. Per questo motivo non è iscritta ad alcun
social network, neanche al popolare Instagram. Questo le permette
di mantenere separata vita privata e lavoro, senza interferenze.
Esistono tuttavia alcuni profili Instagram dedicati all’attrice,
con sue fotografie e novità sui suoi progetti.
Anna Torv vita sentimentale
5 E’ stata sposata.
L’attrice ha sposato nel 2008 l’attore Mark Valley, conosciuto sul
set della serie Fringe. I due si sono sposati in gran
segreto, ma solamente un anno dopo hanno annunciato il
divorzio.
Anna Torv premi e nomination
6 Ha ottenuto numerosi
riconoscimenti. Per il suo ruolo nella serie
Fringe, l’attrice ha ottenuto diverse nomination e alcune
importanti vittorie. Tra queste si annoverano quella come miglior
attrice televisiva ai Saturn Award del 2009, 2010, 2011 e 2012. La
Torv è poi stata nominata nel 2011 ai Critics Choice Television
Award come miglior attrice drammatica e ai Teen Choice Award come
miglior attrice in una serie fantasy.
Anna Torv Mindhunter
7 David Fincher è stato di
aiuto nella costruzione del personaggio. Durante le
riprese della serie Mindhunter, l’attrice si è trovata in
difficoltà con la freddezza e la presuntuosità del suo personaggio.
Il regista David Fincher le ha dunque spiegato che
non voleva un personaggio femminile che fosse servizievole, e l’ha
fatta riflettere sul perché spesso i personaggi femminili siano
costretti a sorridere anche quando non necessario. Questo l’ha
aiutata ad acquisire sicurezza con il ruolo.
8 Non ha conosciuto la fonte
di ispirazione del suo personaggio. Il ruolo ricoperto da
Anna Torv, quello della dottoressa Wendy Carr, è basato su Ann
Wolbert Burgees, che negli anni ’70 si occupava di aiutare l’FBI a
profilare i maggiori serial killer del momento. Nonostante la
Burgees sia ancora in vita, l’attrice ha dichiarato di non averla
incontrata, poiché il suo personaggio è solo in parte ispirato a
lei, e non voleva farsi influenzare nella costruzione della
dottoressa Carr.
Anna Torv Fringe
9 Interpreta più di un
ruolo. All’interno della serie Fringe, Anna Torv
interpreta due versioni diverse di Olivia Dunham. L’attrice ha
dichiarato che le sarebbe stato più semplice se le due versioni
fossero state diverse l’una dall’altra, mentre la grande
somiglianza le ha invece reso più complesso il lavoro di
costruzione e immedesimazione.
Anna Torv età e altezza
10 Anna Torv è nata a
Melbourne, in Australia, il 7 giugno 1979. L’attrice è
alta complessivamente 170 centimetri.
Tra i più celebri attori messicani,
Demian Bichir ha negli anni raggiunto una notevole
fama, collaborando con alcuni dei più importanti autori di
Hollywood e affermandosi tanto nel cinema quanto nella televisione.
Il suo talento è poi stato premiato con numerosi riconoscimenti di
critica e pubblico.
Ecco 10 cose che non sai di
Demian Bichir.
Demian Bichir film
1 I film e la
carriera. La carriera cinematografica dell’attore ha
inizio nel 1995 con il film Nessuno parlerà di noi.
Successivamente prende parte ai film Perdita Durango
(1997), Nessuna notizia da Dio (2001), Che –
L’argentino e Che – Guerriglia (2008), del regista
Steven
Soderbergh, Per una vita migliore (2011),
Le belve (2012), Machete Kills (2013), Dom Hemingway (2013),
The Hateful Eight (2015), del regista Quentin Tarantino,
Alien: Covenant (2017) di Ridley Scott, e
The Nun – La vocazione del male (2018).
2 Le serie TV.
Ricca è anche la carriera televisiva dell’attore, che ha preso
parte alle serie Weeds (2008-2010), The Bridge
(2013-2014) e Grand Hotel (2019-in corso).
Ha inoltre preso parte ai film TV Le impronte della vita
(1983) e In the Time of Buttflies (2001).
Demian Bichir Instagram
3 Ha un profilo
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo personale, seguito da 84,4 mila
persone. All’interno di questo è possibile foto scattate
dall’attore nella sua terra d’origine, oltre a fotografie tratte
dai set frequentati dall’attore e dalle premiere a cui ha preso
parte.
Demian Bichir vita privata
4 Aveva una relazione con
Stefanie Sherk. L’attore aveva una relazione con la
modella e attrice canadese Stefanie Sherk dal 2011. La loro
relazione si è bruscamente interrotta il 20 aprile 2019, quanto
l’attrice si è suicidata. L’attore ha confermato la triste notizia
in un toccante post tramite il proprio account di Instagram.
Demian Bichir Oscar
5 E’ stato nominato agli
Academy Award. Il 24 gennaio 2012 ottiene la sua prima
candidatura come miglior attore ai premi Oscar per la sua
interpretazione nel film Per una vita migliore. Bichir
diventa così il secondo attore messicano ad ottenere tale
nomination dopo Anthony Quinn.
Demian Bichir attivismo
6 E’ membro
dell’ACLU. L’attore è molto attivo nella lotta per i
diritti sull’immigrazione e degli immigrati, tanto da essere stato
nominato ambasciatore dell’ACLU, che si occupa di queste tematiche.
Bichir ha tenuto diversi incontri per parlare agli immigrati dei
loro diritti inalienabili da difendere.
Demian Bichir The Bridge
7 Apprezza il punto di vista
della serie. In più di un’intervista l’attore si è
dichiarato sempre molto attratto da come la serie tratti con equità
gli Stati Uniti e il Messico. Secondo Bichir infatti l’impegno è
quello di non etichettare in un modo un paese e nel modo contrario
l’altro, ma dimostrare quanto questi possano essere simili, sia
negli aspetti negativi che in quelli positivi.
Demian Bichir Grand Hotel
8 E’ entusiasta di
condividere il set con Roselyn Sanchez. L’attore è
protagonista della serie Grand Hotel insieme all’attrice
portoricana Roselyn Sanchez. I due interpretano
due coniugi, e la buona chimica riscontrabile nella serie è dovuta
anche alla grande amicizia che li lega. Bichir ha infatti
dichiarato di apprezzare molto la personalità dell’attrice e la sua
generosità nei confronti di questo mestiere.
Demian Bichir ruoli
9 Ha interpretato due
rivoluzionari. Tra i ruoli per cui Bichir è più apprezzato
vi è quello del giovane Fidel Castro nei film di Steven Soderbergh
dedicati a Che Guevara, e quello di Emiliano Zapata, nel film
Amor en Rebeldia. Bichir può dunque vantarsi di aver dato
voce e corpo a due grandi rivoluzionari, risultando convincente in
entrambi i ruoli.
Demian Bichir età e altezza
10 Demian Bichir è nato a
Mexico City, in Messico, il 1 agosto 1963. L’altezza
complessiva dell’attore corrisponde a 178 centimetri.
Attrice e modella portoricana,
Roselyn Sanchez si è negli anni fatta apprezzare
come interprete in diversi film e serie TV di successo, ottenendo
la notorietà per il suo ruolo nella serie Devious Maids – Panni
sporchi a Beverly Hills. Ben presto l’attrice è riuscita così
a richiamare su di sé le attenzioni di critica e pubblico.
Ecco 10 cose che non sai di
Roselyn Sanchez.
Roselyn Sanchez film
1 I film e la
carriera. Il debutto sul grande schermo dell’attrice
avviene nel 1992 con il film Captain Ron. Successivamente
prende parte ai film Held Up (1999), Rush Hour 2
(2001), Nightstalker (2002), Basic (2003),
Larceny (2004), State Property 2 (2005),
Edison (2005), Rush Hour 3 (2007), Act of
Valor (2012), Mothers and Daughters (2016) e
Traffik (2018).
2 Le serie TV.
Particolarmente ricca è anche la carriera cinematografica
dell’attrice, la quale debutta nel 1996 nella serie Così gira
il mondo. Successivamente prende parte a Saranno Famosi a
Los Angeles (1997-1998), Senza traccia
(2005-2009), dove ricopre il ruolo di Elena Delgado, Desperate
Housewives (2011), Devious Maids – Panni sporchi a Beverly
Hills (2013-2016), dove ricopre il ruolo di Carmen Luna, e
Grand Hotel
(2019-in corso).
3 Musica. Nel 2003
Rosalyn Sanchez pubblica un album musicale dal titolo
Borinquena, dove debutta come cantante. Dall’album vengono
estratti i singoli “Amor Amor” e “Noche De Verano”, che ottengono
un discreto successo. Il primo di questi due singoli viene infatti
nominato per il miglior video musical ai Latin Grammy.
Roselyn Sanchez Instagram
4 Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 1,3 milioni di
persone. All’interno di questo è possibile trovare fotografie
scattate in momenti di svago in compagnia di amici e colleghi.
Molto presenti sono anche le foto tratte dalle premier a cui
l’attrice prende parte.
Roselyn Sanchez marito
5 E’ sposata.
Attualmente l’attrice è sposata con l’attore Eric Winter, con cui è
convolata a nozze nel novembre del 2008, dopo due anni di
fidanzamento. La coppia ha due bambini: Sebella, nata nel gennaio
2012, e Dylan, nato nel novembre del 2017. Precedentemente
l’attrice è stata sposata dal 1998 al 2001 con l’attore Gary
Stretch, e ha avuto una relazione il cantante Victor Manuelle.
Roselyn Sanchez attivismo
6 E’ membro del
PETA. L’attrice è una forte sostenitrice per i diritti
degli animali, ed è membro attivo dell’organizzazione PETA, per la
quale ha posato nuda in uno spot contro l’uso di pellicce a fini di
vestiario. Sanchez è inoltre ambasciatrice della Fundacion de Ninos
San Jorge, la quale assiste bambini provenienti da famiglie
povere.
Roselyn Sanchez modella
7 E’ stata nominata come una
delle donne più belle del mondo. Sin da giovanissima
Roselyn Sanchez ha dimostrato di potersi affermare come modella,
vincendo nel 1993 la competizione Miss Portorico. Successivamente,
divenuta celebre, è stata inclusa nella “Hot 100” della rivista
Maxim negli anni 2001, 2002 e 2006. È invece presente nella lista
“Le 100 Donne più Sexy” della rivista FHM per gli anni 2005 e
2006.
Roselyn Sanchez premi e
nomination
8 Ha ricevuto numerose
nomination. Sono molti i riconoscimenti ricevuti
dall’attrice nel corso della sua carriera. Tra le più importanti
nomination si annoverano quelle come miglior attrice protagonista
per il film Rush Hour 2 agli ALMA Awards e come miglior
attrice televisiva per la serie Devious Maids agli Imagen
Awards. La Sanchez è invece stata premiata come miglior attrice
televisiva per la serie Without a Trace agli ALMA Awards
nel 2008.
Roselyn Sanchez patrimonio
9 E’ tra le attrici più
pagate della TV. Grazie alla sua lunga carriera
televisiva, nonché cinematografica, l’attrice ha avuto modo di
affermarsi anche economicamente, arrivando ad avere un patrimonio
stimato di circa 14 milioni di dollari.
Roselyn Sanchez età e altezza
10 Roselyn Sanchez è nata a
San Juan, in Portorico, il 2 aprile 1973. L’altezza
complessiva dell’attrice corrisponde a 165 centimetri.
Nota sia al cinema che in
televisione, l’attrice Alison Brie si è affermata
negli anni come una fine interprete, sapendosi distinguere tra
ruoli impegnati e ruoli più commerciali che le hanno permesso di
ottenere popolarità presso il grande pubblico.
Ecco 10 cose che non sai di
Alison Brie.
Alison Brie film
1 I film e la
carriera. Il debutto sul grande schermo per l’attrice
arriva nel 2008, con il film Parasomnia, Negli anni
successivi partecipa ai film The Coverup (2008),
Scream 4 (2011), The King of Summer (2013),
Search Party (2014), Duri si diventa (2015),
SWOP: I sesso dipendenti (2015), Single ma non troppo (2016), Quando un padre
(2016), The Disaster Artist (2017), e
The Post (2017), diretto da Steven
Spielberg dove l’attrice recita accanto ai premi Oscar
Meryl Streep
e Tom
Hanks.
2 Le serie TV. La
carriera televisiva di Alison Brie ha inizio nel 2006 con la
partecipazione ad un episodio della serie Hannah Montana.
Successivamente prende parte a 35 episodi della serie Mad
Man (2007-2012), diviene nota per il suo ruolo in
Community (2009-2015), dove ricopre il ruolo di Annie
Edison. Dal 2017 è la protagonista della serie GLOW, dove interpreta Ruth
Wilder. Nella serie recita insieme alle attrici Betty
Gilpin e Sydelle
Noel.
3 Altri lavori.
Alison Brie è anche un’apprezzata doppiatrice. Ha infatti prestato
la sua voce alle serie animate Robot Chicken (2011),
American Dad! (2012), Axe Cop (2013), Bojack
Horseman (2014), per il personaggio della blogger Diane
Nguyen, e ai film d’animazione The LEGO Movie (2014)
e The LEGO Movie 2 (2019). Ha inoltre diretto alcuni
episodi della serie GLOW, di cui è protagonista.
Alison Brie Instagram
4 Ha un profilo
personale. L’attrice è presente sul social network con un
proprio account, il quale è seguito da 927 mila persone. Qui
l’attrice è solita condividere foto scattate in momenti di svago o
sul set dei lavori a cui prende parte. Non mancano fotografie
tratte dalle premiere a cui prende parte o post promozionali dei
suoi progetti da attrice.
Alison Brie marito
5 E’ sposata.
L’attrice è attualmente sposata con l’attore Dave Franco, fratello di
James
Franco. I due si sono conosciuti durante una serata di
gala nel 2011, e nel 2015 si sono fidanzati ufficialmente. Il
matrimonio è stato poi ufficializzato in gran segreto il 13 marzo
2017.
Alison Brie studi
6 E’ laureata.
L’attrice si è diplomata alla South Pasadena High School, per poi
iscriversi alla California Institute of the Arts, dove nel 2005 si
laurea con specializzazione in teatro. Durante gli studi
universitari l’attrice ha inoltre avuto modo di frequentare la
Royal Scottish Academy of Music and Drama a Glasgow, in Scozia.
Dopo gli studi ha iniziato a prendere lezioni di recitazione a
Hollywood, ottenendo poi i suoi primi ruoli.
Alison Brie: i suoi primi
lavori
7 Ha lavorato come
clown. Prima di ottenere i suoi primi ruoli
cinematografici e televisivi, Alison Brie ha lavorato come clown
alle feste di compleanno. Questo lavoro le permetteva di sostenere
i propri studi e allo stesso tempo è stata per lei un’ottima
palestra per imparare a rapportarsi con il pubblico.
Alison Brie premi e nomination
8 Ha vinto numerosi
premi. L’attrice ha collezionato fino ad ora un totale di
20 nomination e 7 premi vinti. Per il suo ruolo nella serie Mad
Men, nel 2007 l’attrice ha vinto lo Screen Actors Guild
Awards, nella categoria Outstanding Performance by an Ensemble in a
Drama Series, condiviso con l’intero cast. Per il suo ruolo nella
serie Community viene invece nominata nel 2012 come
Miglior attrice non protagonista ai Critics Choice Television
Awards. Infine, con GLOW ottiene le nomination agli Screen
Actors Guild Award nel 2018 e nel 2019 insieme all’intero cast
della serie, in aggiunta ad una nomination come Outstanding
Performance by a Female Actor in a Comedy Series.
Alison Brie GLOW
9 Il suo personaggio sta
crescendo. Alison Brie ha dichiarato di essere sempre più
interessata al personaggio di Ruth, il quale sta subendo delle
forti evoluzioni all’interno della serie. A partire dalla terza
stagione il personaggio affronterà infatti una crescita spirituale,
per risolvere il suo senso di smarrimento e ricercare il suo ruolo
all’interno del contesto da lei vissuto.
Alison Brie età e altezza
10 Alison Brie è nata a Los
Angeles, il 29 dicembre 1982. L’altezza complessiva
dell’attrice corrisponde a 160 centimetri.
Il destino dei Vendicatori originali
è stato deciso nel gran finale di Avengers:
Endgame, dove Iron Man e Vedova Nera hanno sacrificato
la loro vita per i compagni e Captain America che
ha finalmente avuto il lieto fine che meritava. Dopo aver
restituito tutte le gemme dell’infinito alle relative timeline e il
martello di Thor, Steve Rogers decide infatti di trascorrere il
resto della sua vita con Peggy Carter nel passato, riapparendo nel
presente come un uomo anziano.
Qualcuno si sarà chiesto quanti anni
aveva Steve quando è tornato alla realtà donando il suo scudo a Sam
Wilson, e ora alla domanda è stata finalmente data una risposta
ufficiale: 106. A rivelarlo è Jen Underdahl,
produttore degli effetti visivi di Endgame, in una recente
intervista con WIRED dove tra gli argomenti toccati c’era anche il
lavoro sul volto di Chris
Evans per la scena conclusiva del film. Ogni cosa
doveva dare all’attore “quel look da super soldato di 106
anni“, ha dichiarato.
Sembrerà logico, a questo punto,
fare un ripasso della storia del MCU iniziando dalla nascita di
Steve Rogers datata 1918, il che significa che il personaggio aveva
27 anni durante l’incidente con l’aereo nel 1945. Dopo essere stato
congelato nell’epilogo di The First Avenger,
ovvero nel 2011, ha ripreso a invecchiare normalmente, e dovrebbe
aver compiuto 39 anni durante Endgame, che si svolge nel 2023.
Sappiamo grazie allo sceneggiatore
di Endgame Stephen McFeely che Cap si è riunito con Peggy Carter
nel 1948, quindi ha trascorso 67 anni con lei, ritornando al 2015
che è il periodo in cui si svolgevano gli eventi di Captain
America: Civil War. Da lì possiamo presumere che dopo aver
salutato sua moglie e probabilmente aver partecipato al suo
funerale, Steve abbia usato le sue particelle Pym rimanenti per
tornare nel 2023 e passare il suo scudo a Sam.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Sedicicorto International
Film Festival, sedicesima edizione, dal 4 al 13 ottobre
2019 a Forlì. Un gioco di numeri, che mai come quest’anno sono
significativi per la manifestazione che celebra il cinema breve.
240 le opere selezionate, provenienti da 125 paesi, sono 164 in
competizione e 76 fuori concorso, scelte tra le 5108 sottoposte al
comitato del festival. Numero record, cifre che confermano
l’importanza che l’evento forlivese, sempre sotto la direzione
artistica del suo fondatore Gianluca Castellini e
con il coordinamento di Joana Fresu de Azevedo,
sta assumendo nel panorama internazionale, ormai una delle più
importanti realtà italiane ed europee dedicate al mondo del
cortometraggio cinematografico.
Un festival che si aprirà con il
weekend di CortoInLoco, sezione competitiva
dedicata ai film prodotti in Emilia Romagna, scoprendo storie del
territorio, nuovi talenti dietro la macchina da presa e realtà
produttive che da alcuni anni hanno portato la regione a essere tra
le più attive in ambito cinematografico nel panorama nazionale.
A questi giovani talenti si uniscono
quelli della sezione Movie, il concorso
internazionale, una selezione da anni di livello mondiale. La
presenza quest’anno di Skin, il corto diretto da
Guy Nattiv, vincitore dell’Oscar 2019, lo
conferma.
Anche in
CortItalia troviamo a contendersi la
vittoria opere che già con un ricco palmares. Da
Frontiera, di Alessandro Di Gregorio, vincitore
del David di Donatello 2019, a
Falene, diretto da Marco Pellegrino e Luca
Jankovic, fresco Nastro d’Argento. E direttamente
dalla Mostra del Cinema di Venezia,
Destino di Bonifacio Angius, e
Super eroi senza super poteri di Beatrice
Baldacci.
Diventa sezione ufficiale anche
IranFest, il festival nel festival dedicato al
nuovo cinema iraniano, una meritata promozione dopo il grande
successo della prima edizione dello scorso anno, grazie all’ottimo
lavoro delle due coordinatrici Jessica Milardo e Alessandra
Orlo.
Sedicicorto 2019 sarà caratterizzato
da una forte componente femminile, caratterizzata dal 43% di opere
di registe donna in selezione e da uno dei premi alla carriera, che
verrà assegnato a una grande donna del cinema e del teatro
italiano, Milena Vukotic. L’attrice, che è anche
protagonista del cortometraggio in concorso Il ricordo di domani,
sarà celebrata dal pubblico del festival sabato 12
ottobre.
Altrettanto importante è la prima
edizione di Woman in Set, residenza artistica
riservata a quattro aspiranti professioniste del cinema. Una
regista, una sceneggiatrice, una montatrice e una cinematographer,
coordinate dalla regista Emanuela Ponzano e la
sceneggiatrice Alice Rotiroti.
Queste le prime notizie del
programma dell’edizione 2019 di Sedicicorto International Film
Festival, che si arricchirà ulteriormente nelle prossime settimane
con altri ospiti ed eventi.
Arriva in sala il 12 settembre
E poi c’è Katherine, il film Nisha
Ganatra, che vede protagonista e sceneggiatrice
Mindy Kaling, al fianco di una brillante
Emma Thompson.
Nel 2006 c’era Il Diavolo Veste
Prada, il mondo della moda, l’apparenza e le donne
tutte intorno a un ideale di bellezza frivolo, nel 2019, dopo il
#MeToo, la stessa storia non si può più raccontare
con gli stessi termini. E così la protagonista diventa una ragazza
indiana, il mondo delle riviste di moda quello dei Late Show e
nessuna ragazza ucciderebbe per quel posto, ma almeno una ragazza
deve starci, nel team, perché la società e la parità lo impongono.
Poco importa se al comando, allora come ora, c’è una donna bianca,
nei suoi 50, che ha tagliato numerose teste per stare in vetta.
Molly è una ragazza indiana che
viene assunta nello staff di autori di Katherine Newbury,
conduttrice del suo Late Show e vera e propria leggenda della tv.
La donna, fredda e decisa, ha deciso di assumere una donna, meglio
se una minoranza etnica, per cercare di ripulire la sua immagine e
Molly, che capisce di essere stata assunta perché donna indiana e
non per le sue capacità, deve faticare non poco per farsi
considerare degna di quel ruolo. Il cammino delle due donne, che
comincerà su binari separati e lontani, arriverà ad un punto
d’incontro, conciliante, in un finale scontato.
Ganatra racconta una storia
incredibilmente attuale, ma lo fa con grande ironia e qualche volta
cinismo. Si avvale di due donne straordinarie, da una parte la
magnifica Emma Thompson, brillante donna in
carriera che sfiora il cliché della strega cattiva ma che riesce ad
addolcirsi a a capire che venirsi incontro è meglio che
combattersi, soprattutto tra donne, e dall’altra la Kaling, che
porta al film non solo ironia e comicità, ma anche un’esperienza
personale autentica, dato il suo ruolo di autrice in The
Office.
Quello che E poi c’è
Katherine manca di approfondire è il meccanismo che c’è
dietro alla costruzione di una battuta, di un programma come quelli
che negli Stati Uniti funzionano alla perfezione, grazie alla
presenza di talentuosi anchorman quali Jimmy Kimmel o Seth
Meyers (che interpreta se stesso nel film). Nel film,
tuttavia, la protagonista/sceneggiatrice e la regista riescono ad
aprire una porta su quello che potrebbe/dovrebbe essere il rapporto
che c’è tra le donne, anche sul posto di lavoro.
Nel post #MeToo,
E poi c’è Katherine lancia un messaggio di
comunicazione e complicità, di parità in un mondo in cui le donne
devono sempre fare un po’ di fatica in più, anche contro loro
stesse. Nonostante l’apparente banalità di quanto il film vuole
dire, non si tratta di un messaggio scontato, e soprattutto si
sceglie di porlo al pubblico tutto in maniera intelligente e
leggera.
La piccola June si diverte con sua
madre a immaginare un meraviglioso parco abitato da bizzarri
animaletti dove accadono prodezze, Meravigliandia. June è
una bimba con un forte potere di immaginazione e con una grande
passione per l’ingegneria ma, quando la madre si ammala ed è
costretta a stare lontana da casa, nella piccola protagonista nasce
un forte senso di vuoto e depressione. Proprio grazie a quel parco
immaginario, June ritroverà la felicità, imparando ad accettare il
dolore e tornando a essere la bimba di una volta.
Wonder Park è un
film divertente, ricco di insegnamenti per i più piccoli, ideale
per i bambini ma adatto a tutta la famiglia, è disponibile dal 28
agosto in DVD e Blu-ray con Universal Pictures Home
Entertainment Italia con una serie di contenuti extra e
scene eliminate.
Saga Jurassic Park
Dal genio di Steven
Spielberg, uno dei film ambientati in un parco decisamente
meraviglioso! Su una piccola isola in mezzo all’oceano uno
stravagante miliardario ha dato vita a un parco dove vengono
clonato i dinosauri. Da qui numerose avventure prendono vita nei
film, ormai ben sei, che vedono come protagonista un parco a dir
poco spaventoso.
Adventureland
Un film del 2009 con protagonisti
Jesse Eisenberg e Kristen Stewart. Lo studente James è costretto
a lavorare in un parco divertimenti per aiutare il padre con i suoi
problemi finanziari, qui incontrerà la ribelle Emily e capirà
l’importanza di godere delle piccole cose. Il luna park come luogo
ideale di una felicità possibile.
Toy Story 4
Quarto capitolo della saga di
grande successo Pixar, Toy Story 4 divertente ed emozionante. Woody,
Buzz, Mr Potato e compagni sono ormai i giocattoli di Bonnie, una
tenera bambina alla quale Woody regala un giocattolo assemblato. Da
qui numerose avventure che insegneranno alla bimba l’importanza
dell’amore e dell’amicizia, nonostante la “diversità”. Al
centro di queste avventure il luna park, un luogo immaginifico e
meraviglioso per eccellenza dove ritrovare e far crescere la forza
dei sentimenti.
Hell Fest
Un film che, ambientato in un parco
degli orrori, ripercorre storia e cliché del genere. Un gruppo di
nerd appassionati di film dell’orrore decide di partecipare al
festival più importante per gli amanti dell’incubo al cinema. Ma la
finzione diventa realtà e i ragazzi dovranno superare una serie di
feroci prove che solo i da veri amanti del genere potranno
risolvere. Il parco dei divertimenti diventa un angosciante viaggio
nel cinema.
Sequel di Piccole Bugie tra
Amici, Grandi Bugie tra Amici, al
cinema dal 12 settembre, è il nuovo film di Guillaume Canet che torna alla regia dopo la
battuta d’arresto di Blood Ties, del 2013. Il
titolo infelice italiano si ricollega a quello del primo film,
sempre in italiano e anch’esso malamente tradotto, lasciando
intendere una rete di segreti nel gruppo di protagonisti, premessa
disattesa dal racconto, che procede su altri binari.
Come nel primo film, anche in
questo caso questo gruppo di vecchi amici si ritrova nella casa sul
mare di uno di loro per le vacanze. Questa volta però la loro è
quasi un’imboscata all’amico più anziano, perché si tratta di
organizzare una festa a sorpresa per i suoi 60 anni e di ricucire
un’amicizia che si era spezzata, per litigi molto violenti, tre
anni prima. A distanza di otto anni, gli amici sono invecchiati, si
sono allontanati, vivono una fragilità tutta nuova e anacronistica,
fuori dalla loro età.
Canet è sempre stato abituato a
lavorare con un gruppo di amici, attori di prima categoria in
Francia e noti in tutto il mondo, per non parlare di Marion Cotillard, sua moglie nella vita reale
e che spesso lui dirige. Questa volta però il regista e attore si
concentra troppo sulla nostalgia, non solo quella degli amici che
sono pieni di rimpianti, ma sembra anche la sua verso un passato
più vivo, forse più promettente.
Se il primo film era molto centrato
sui rapporti di amicizia, sulle dinamiche che tenevano in
equilibrio il gruppo, priorità di ognuno, la vita, il tempo, i
figli, tendono a disperdere questa unità, che ormai è raccontata
più per singole storie che si intrecciano con quelle degli altri,
che come dimensione collettiva, che poi era il punto forte e di
maggiore interesse delle “piccole bugie”.
In questo caso, i nostri
protagonisti agiscono in maniera impulsiva, violenta,
sconclusionata, sono immaturi e non sono in grado di gestire le
proprie vite, figurarsi avere cura dei figli che si ritrovano, i
quali chiedono attenzione e pazienza, cura, come ogni figlio. Le
famiglie, allo stesso modo, si sfaldano, si aprono, si
arricchiscono, non sono più tradizionali e si aprono a nuove
possibilità, ma questo quadro così chiaro della società si scontra
con l’immaturità cronica dei personaggi, in più di una occasione
inverosimili.
Divertente e con alcuni momenti
intelligenti che mettono in evidenza la complicità, anche nella
vita reale, tra interpreti e regista, Grandi Bugie tra
Amici non replica la bellezza del primo film, diventandone
la copia stanca e male invecchiata.
IT: Capitolo Due è
al cinema e, come ogni film tanto atteso, sta dividendo i fan,
nonostante i numeri del botteghino siano incredibili, sia negli USA
che in tutto il resto del mondo. Come ogni film tratto da materiale
originale molto ricco, è normale che anche IT: Capitolo
Due sia pieno di Easter Egg, cameo e segreti, riferimenti
al testo di partenza e a tutto il mondo pop che è stato influenzato
e che ha influenzato dalla storia.
Dai rimandi al Capitolo
Uno, ai riferimenti nascosti al libro, fino alle citazioni
da altri film, ecco una serie di Easter Eggs di IT:
Capitolo Due:
Il ritorno di Adrian Mellon
Un cambiamento importante
del film rispetto al libro è che nel film si insinua, senza però
scendere troppo nei dettagli, che Richie nutrisse, da ragazzino,
dei sentimenti romantici per Eddie, sentimenti che lui ha il
terrore che vengano riportati alla luce.
Quando l’adulto Richie ritrova
Pennywise a Derry, il villain allude al fatto che lui ha un segreto
che non vuole svelare, quello che potrebbe essere sfuggito
all’attenzione è il fatto che Adrian Mellon (il giovane omosessuale
attaccato da un gruppo di omofobi all’inizio del film prima di
essere ucciso dal clown), in versione zombie mangiucchiato da
Pennywise, consegna un volantino al terrorizzato Richie.
Il puzzle di Stan
Stan ha solo un ruolo secondario in
IT: Capitolo Due, visto che si toglie la vita a inizio film, subito
dopo aver ricevuto la telefonata di Mike. Mentre nel romanzo
sappiamo che le sue motivazioni sono legate alla paura e allo
“schifo” di dover rientrare nelle fogne per affrontare il clown
assassino, nel film sembra che si sia provato a nobilitare il suo
gesto, quando viene reso noto che Stan si è ucciso per riportare
insieme il Club dei Perdenti.
Gli osservatori attenti hanno notato
che, quando Stan riceve la sua telefonata, è alle prese con un
puzzle che raffigura degli uccelli. Chi ha letto il romanzo, sa che
il personaggio ha la passione per il Birdwatching, cosa che nei
film resta in secondo piano ma che nello show anni ’90 era ben
raccontata. Gli uccelli sul puzzle possono essere senza dubbio
un’indicazione per quello.
Gazebo
Quando diventa chiaro che
il piano dei Perdenti di fermare Pennywise non funzionerà, il
pagliaccio demoniaco prende in giro il gruppo di adulti e parla
dell’effetto “placebo” del rituale utilizzato. Tuttavia, invece di
dire Placebo, dice Gazebo.
Si tratta di un riferimento al primo
film, a quando un Eddie arrabbiato con la madre, la rimprovera dopo
aver appreso che le pillole che gli ha fatto prendere sono in
realtà solo un placebo o, come erroneamente li chiama, un “gazebo”.
La cosa terrificante di questo dettaglio è che evidentemente
Pennywise stava guardando e ascoltando, e più che probabilmente
influenzando le azioni della madre di Eddie.
Il rituale di Chüd
Quelli che non hanno letto il
romanzo, potrebbero chiedersi da dove sia venuta l’idea del Rituale
di Chüd, ma si tratta di qualcosa che è stata inventata da Stephen
King stesso.
Tuttavia, la versione per il grande
schermo è totalmente diversa, poiché tutto è stato reinventato e
riscritto per il film. Nel libro, il rituale prevedeva che Bill
viaggiasse verso una dimensione diversa e un Dio noto come Maturin
la Tartaruga, quindi è facile capire perché sia cambiato.
I poster nel club
Una scena molto bella del
film vede i nostri eroi adulti ritrovare la club house sotterranea,
costruita dal cicciottello Ben. Nella casetta si nota un poster di
Lost Boys, il film del 1987 che racconta di un gruppo di ragazzi
che fanno i conti con dei vampiri che invadono la loro città. Una
specie di parallelismo abbastanza immediato con la condizione dei
Perdenti che devono combattere contro il mostro che appesta
Derry.
Parlando di film, il cinema che
Richie visita ha appeso alle pareti un poster a brandelli di C’è
posta per te, con Tom Hanks e Meg Ryan, che indica che forse il
cinema è stato chiuso nel 1998.
Il cameo di Stephen King
Per motivi che non sono del tutto
chiari, Stephen King si presta a un cameo lungo e leggermente
imbarazzante in It: Capitolo Due, nei panni del proprietario di un
negozio di antiquariato che rivende a Bill la sua vecchia bici.
Visto che Bill nel film è anche uno scrittore alle prese con
l’adattamento cinematografico del suo romanzo di maggiore successo,
è possibile che la scena rappresenti un inside joke.
Quelle battute sui libri di Bill che
hanno sempre un finale deludente sono chiaramente un riferimento a
quello che la gente dice del lavoro di King. Un’autoironia davvero
sopraffina!
La cosa
Nella scena della casa di
Neibolt, la testa di Stan si trasforma in un ragno, con delle
zampette che gli crescono dai lati. La disgustosa creatura comincia
ad inseguire i Perdenti in una scena che ricorda da vicino La Cosa
di Carpenter. La stessa cosa è successa alla testa di Vance Norris
nel classico horror di John Carpenter. Si tratta di un riferimento
così preciso ad un altro film che forse solo i fan di Carpenter
possono averlo colto.
Qualche altro meta-cammeo
Il cameo di Stephen King è
ovviamente evidente, ma non è l’unica apparizione degna di nota che
il film offre. Quando l’adulto Eddie rivisita la farmacia in cui ha
trascorso gran parte della sua giovinezza, uno dei clienti sullo
sfondo è proprio Andy Muschietti, regista dei due film. Inoltre,
prima che Bill arrivi a Derry, passiamo un po’ di tempo con lui sul
set di un film e il regista che lo rimprovera è interpretato Peter
Bogdanovich, regista nella vita reale, che sembra interpretare
nessun altri che se stesso!
Inoltre, quando Ben tiene
quell’incontro via Skype all’inizio, uno degli uomini in
collegamento con lui è interpretato da Brandon Crane, l’attore che
ha interpretato il ruolo del giovane Ben nella serie TV degli anni
’90, con Tim Curry nei panni di Pennywise il clown.
“Abbastanza veloce per battere il
diavolo”
Nel romanzo, la bici di
Bill, Silver, svolge un ruolo cruciale nella guarigione di Adua, la
moglie catatonica (lei e il marito di Beverly sono stati
completamente esclusi dal film a parte i loro brevi cameo
all’inizio).
In It: Capitolo Due, tuttavia, c’è
ancora un cenno al materiale originale quando Bill sottolinea che
la sua bici d’infanzia è “abbastanza veloce da battere il diavolo”.
Questa è una battuta presa direttamente dal libro.
La carriera da adulti dei
Perdenti
Per la maggior parte, i lavori che i
Perdenti svolgono da adulti rimangono invariati rispetto al libro.
Vengono apportate lievi modifiche, ma Bill rimane uno scrittore,
Bev è una stilista, Ben è un architetto e Mike è rimasto indietro a
Derry per vegliare sulla città.
Tuttavia, Eddie si è trasformato da
proprietario di una compagnia di limousine a un analista di
assicurazione del rischio (che sicuramente sembra appropriato) e
Richie ora è un cabarettista piuttosto che un DJ radiofonico. È
interessante notare che anche la versione della serie TV degli anni
’90 è stata modificata in questo modo.
“Ecco Johnny!”
Durante la lunga battaglia
finale tra i Perdenti e Pennywise, Bev si ritrova intrappolata in
un gabinetto ed è terrorizzata da una serie di volti familiari del
suo passato. Tra loro c’è Henry Bowers (un altro personaggio il cui
ruolo è notevolmente ridotto nel film) che presenta in un modo che
dovrebbe essere familiare ai fan di Stephen King.
Mentre Henry si fa strada attraverso
la porta, grida “Ecco Johnny!”. Sembra un chiaro riferimento a
Shining e alla battuta di Jack Nicholson.
La mamma / moglie di Eddie
Questa è davvero
strana. L’attrice che interpreta la moglie di Eddie in It:
Capitolo Due è interpretata dalla stessa attrice che ha
interpretato sua madre nel primo film, Molly Atkinson. Si potrebbe
pensare che sia una scelta insolita, ma il romanzo in realtà
descrive la moglie di Eddie come un riflesso di sua madre e
probabilmente dice molto sull’impatto che l’infanzia di Eddie ha
avuto su di lui quando ha raggiunto l’età adulta.
The Overlook Hotel
Un tema ricorrente in
questo sequel sono i tentativi di Bill di salvare un bambino da
Pennywise. Alla fine, la sua missione fallisce, ma quando i due si
incontrano, vicino allo scarico dove Georgie è stato ucciso, si
noterà che lo skateboard del ragazzino presenta uno schema
familiare.
Sebbene sia estremamente sbiadito, è
lo stesso design iconico che adorna il tappeto dell’Overlook Hotel
nell’adattamento per il grande schermo di Stanley Kubrick di The
Shining.
Il ragno gigante
Proprio come nel romanzo, la
battaglia finale vede Pennywise trasformarsi in un gigantesco
ragno. La differenza qui, tuttavia, è che il mostro rimane
parzialmente clown, e questo ovviamente lo rende meno
minaccioso.
La differenza più grande è che la
versione del libro di Pennywise diventa completamente un ragno e la
sua tana è piena di uova che alla fine vengono distrutte. È anche
chiaro che lui sia in realtà una donna, ed è effettivamente di
nuovo incinta, pronta a una nuova covata malefica – qualcosa che
rende la battaglia tra le forze del bene e del male ancora più
vitale poiché c’è il rischio che nuove mostruosità vengano al
mondo.
Christine
Ci sono alcuni cenni al lavoro di
Stephen King in IT: Capitolo Due, ma due dei più
degni di nota rendono omaggio a Christine – la macchina infernale.
Per cominciare, la targa dell’auto demoniaca (CQB 241) si vede
appesa sopra al bancone del negozio di antiquariato di proprietà
del personaggio di Stephen King.
Poi, in un flashback che vede i
Perdenti ragazzini, Eddie viene mostrato con una maglietta con
sopra l’auto malvagia.
Come annunciato all’inizio
dell’anno, i Marvel Studios porteranno sulla nuova
piattaforma streaming Disney + una serie
televisiva dedicata interamente a Loki. Il Dio
dell’Inganno tornerà quindi protagonista anche sul “piccolo”
schermo dopo essere apparso in numerosi capitoli cinematografici
dell’universo Marvel, e sarà interpretato ancora
dall’idolo dei fan Tom
Hiddleston.
Ma in che modo verrà ripristinato il
personaggio e come farà a re-inserirsi nella timeline del MCU? Ecco qualche teoria:
Tesseract e timeline
alternative
Tra tutte questa è forse lo scenario
più probabile, in qualche modo già confermato dalla Marvel. In Infinity
War Loki muore ucciso da Thanos all’inizio del film ma
quando in Endgame i Vendicatori tornano al 2012
durante la Battaglia di New York lo vediamo fuggire con il Tesseract. La linea
temporale che conoscevamo è compromessa, o meglio, alterata, e in
quella nuova creata da Loki il Dio dell’Inganno è vivo e sta
fuggendo da Thanos.
Una morte “falsa”
Come sapete il Tesseract è più di un
semplice cubo magico, incredibilmente potente e in gradi di
deformare il tessuto stesso dello spazio, creando wormhole ovunque.
Ed è probabile che tra i suoi poteri rientri anche la capacità di
mostrare a chi ne fa uso visioni del futuro. Sarà questo il punto
di svolta della serie? Loki potrebbe essere a conoscenza degli
altri poteri della gemma dello spazio falsificando la sua morte
perché sa cosa gli riserva il futuro?
Viaggi nel tempo
I viaggi nel tempo sono stati
sdoganati nel MCU, e se Loki è
in grado di maneggiare la stregoneria quanto un Doctor Strange con
il Tesseract, questo significa che il suo rapporto con le
dimensioni passate, presenti e future è uno scenario possibile da
analizzare nella serie giustificando così il suo ritorno. Dopotutto
il personaggio sapeva come uscire da Asgard e ora può viaggiare
ovunque nei Nove Regni o addirittura avvertire le versioni
alternative di se stesso di ciò che accadrà…
Ritorno a The Dark World
Nel primo Thor lo spettatore era
portato a credere che Loki si fosse gettato dal Bifrost salvo
scoprire più tardi che era stato risucchiato in un wormhole. In
Thor: The Dark World invece eravamo convinti che
Loki fosse stato pugnalato a morte da Kurse, mentre alla fine del
film riesce perfino ad usurpare il trono di Asgard. Magari nella
serie creerà un’altra illusione di se stesso mentre muore generando
un poster che lo rende immune agli attacchi fisici?
La truffa di Loki
Per tenere fede al suo nome, il Dio
dell’Inganno ama pianificare le sue mosse in modo da vincere in
qualsiasi scenario (o quasi). In The Avengers tutto ciò a cui
ambiva era un trono, sulla Terra o ad Asgard non importava, e ha
sempre trovato la soluzione migliore per sopravvivere. Forse la
serie stessa sarà frutto dei suoi giochi di prestigio e ciò a cui
assisteremo sarà solo il risultato di questo grande inganno?
A gennaio il sito We Got This
Covered aveva diffuso la voce secondo cui i Marvel Studios avrebbero lavorato
prossimamente ad un cinecomic sugli Young Avengers
introducendo Kate Bishop (la figlia di Occhio di
Falco), Hulkling, Iron Lad,
Patriot, Wiccan,
Stature e Visione (non la
versione di Paul Bettany ovviamente). La notizia trovava una
possibile conferma nelle parole di Kevin
Feige in merito ai progetti futuri dell’universo
condiviso (“Vedremo in che modo si evolveranno queste
idee…Stiamo preparando il terreno.”) ma da allora non abbiamo
più avuto aggiornamenti.
Ora è Daniel Richtman tramite Full
Circle a rivelare che lo studio starebbe sviluppando non un film,
ma una serie tv destinata alla piattaforma di Disney + e che anche
i Campioni di Los Angeles (The Campions) potrebbero essere
coinvolti nella trama insieme ad America Chavez a.k.a. Miss
America.
Sarà davvero così o l’indiscrezione non troverà nessuna conferma
ufficiale?
Vi ricordiamo che l’universo
cinematografico dei Marvel Studios si prepara ad
allargare ulteriormente i propri confini sbarcando sulla
piattaforma streming di Disney
+ a partire dal prossimo anno con alcuni prodotti
originali, come annunciato poche settimane fa durante il lancio del
servizio.
Sul palco dell’evento è salito
Kevin Feige, spiegando come “Il MCU post-Endgame sarà estremamente
diverso e focalizzato sui legami tra Disney+ e il nostro futuro” e
annunciando le serie dedicate a Scarlet Witch e
Visione, Falcon & Winter Soldier, Loki e
Occhio di Falco.