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The Suicide Squad: Batman sarà nel film?

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The Suicide Squad: Batman sarà nel film?

Da quando esiste l’universo cinematografico DC, concetto in fase di cambiamento che sembra aver abbandonato l’idea di intreccio tra un film e l’altro, Batman è apparso in tre titoli del franchise, ovvero Batman v Superman: Dawn Of Justice, Justice League e Suicide Squad. In quest’ultimo Ben Affleck recitava in un piccolo cameo inseguendo Joker e Harley Quinn tra le strade di Gotham City, e c’è chi si chiede già se il personaggio tornerà in azione anche nel sequel, intitolato The Suicide Squad, affidato a James Gunn.

La risposta, seppur vaga, arriva proprio dal regista e sceneggiatore del film, chiamato dalla Warner Bros. a risollevare le sorti della squadra dopo il tentativo di David Ayer non molto apprezzato dalla critica: “Potrete dare un’occhiata a Batman in The Batman, che esce nel giugno 2021. The Suicide Squad presenterà principalmente il team della Suicide Squad.“, scrive Gunn su Instagram commentando le domande dei fan.

A quanto pare infatti non rientra nei piani dello studio né del regista inserire un altro cameo di Bruce Wayne nel sequel/reboot, mentre l’attenzione si sposterà unicamente sui personaggi del team, vecchi e nuovi, lasciando che sia il cinecomic di Matt Reeves con Robert Pattinson a trattare le avventure del crociato di Gotham.

Leggi anche – The Suicide Squad: ecco un primo sguardo al film di James Gunn

Vi ricordiamo che nel cast di The Suicide Squad è stato confermato il ritorno nel cast di Viola Davis (che interpreterà di nuovo Amanda Waller) insieme a Joel Kinnaman, che riprenderà il ruolo di Rick Flag (il leader della task force), così come Jai Courtney sarà ancora Captain Boomerang e Margot Robbie Harley Quinn, anche solo per un piccolo cameo. Parlando invece delle novità, Variety fa sapere che Idris Elba, contrariamente alle notizie delle ultime settimane, non sostituirà Will Smith per interpretare Deadshot ma che la produzione ha eliminato il personaggio e ne affiderà un altro (per ora ignoto) all’attore.

Sempre sul reboot Justin Kroll di Variety fa sapere, basandosi su alcune voci piuttosto attendibili, che Dave Bautista non parteciperà al progetto come ipotizzato nei mesi scorsi a causa di un’agenda di lavoro troppo piena e impossibile da conciliare con gli impegni sul set del cinecomic. A quanto pare Cena dovrebbe sostituire proprio Bautista nel posto lasciato vacante, e i primi rumor suggeriscono che si tratti di Peacemaker, alter-ego di Christopher Smith.

Secondo quanto riferito nelle ultime settimane, la lineup dei personaggi del cinecomic non subirà molti stravolgimenti rispetto all’originale, ma è chiaro che il riavvio del franchise abbia comunque bisogno di nuove figure da introdurre in linea con la visione di Gunn e con le run originali dei fumetti a cui si ispira.

Army Of The Dead: Zack Snyder in una foto dal backstage

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Army Of The Dead: Zack Snyder in una foto dal backstage

Dopo la prima immagine ufficiale che raffigurava tutto il cast, Zack Snyder ha diffuso una foto dal backstage di Army of the Dead, il suo nuovo zombie movie che lo vedrà tornare dietro alla macchina da presa dopo le turbolente vicende legate a Justice League.

Nella foto, pubblicata sull’account Twitter di Zack Snyder, il regista è seduto sul retro di quella che sembra essere un’auto guasta. Girando in pieno giorno e circondato da apparecchiature per le riprese, il regista non sembra badare ai due cadaveri decomposti nel sedile anteriore. Il tweet è tra i primi relativi ad Army Of The Dead, che arriverà su Netflix nel corso del 2020.

https://twitter.com/ZackSnyder/status/1160569701006577665?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1160569701006577665&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fzack-snyder-army-dead-new-image%2F

Il film sarà uno zombie-horror-thriller prodotto insieme alla moglie, Deborah Snyder, e alla neonata compagnia The Stone Quarry.

Nel frattempo è trapelata in rete la prima sinossi ufficiale, che a quanto pare prende le distanze dall’idea della sceneggiatura originale (lì i protagonisti erano uomini zombie che violentavano le donne umane per generare degli eredi) presentata nel 2008 come remake di The Thing di Matthijs van Heijningen Jr:

L’avventura è ambientata durante un’epidemia di morti viventi a Las Vegas, quando un uomo decide di radunare un gruppo di mercenari per compiere un ultimo grande colpo nella zona di quarantena e mettere a segno la più grande rapina mai tentata.

Nel cast del film ci sono Dave Bautista, Ella Purnell, Garret Dillahunt, Ana de la Reguera, Theo Rossi, Nora Arnezeder e Chris D’Elia.

A Quiet Place 2: Djimon Hounsou nel cast al posto di Brian Tyree Henry

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A poche settimane dall’inizio delle riprese di A Quiet Place 2, sequel del caso cinematografico della scorsa stagione, Deadline conferma che Djimon Hounsou sostituirà nel cast Brian Tyree Henry. La star della serie Atlanta è stato costretto ad abbandonare la produzione a causa di altri impegni lavorativi lasciando spazio all’attore visto di recente in Shazam!, Captain Marvel e Serenity.

Vi ricordiamo che nel film torneranno Emily Blunt, Millicent Simmonds e Noah Jupe, mentre secondo le ultime indiscrezioni Cillian Murphy dovrebbe vestire i panni di un misterioso personaggio con cattive intenzioni che si unirà al clan familiare sopravvissuto agli eventi del primo film.

Una piccola idea è diventata più grande, e mentre la maggior parte dei sequel parla del ritorno di un cattivo o del ritorno di un eroe, non volevo che il mio andasse in questa direzione.” ha spiegato Krasinski in un’intervista. “Di A Quiet Place 2 abbiamo un mondo, e il resto della popolazione che sta attraversando esattamente quella stessa esperienza. Ci sono altri sopravvissuti? Cosa possiamo esplorare ancora? Cosa accadrà dopo?“.

A Quiet Place Part II (questo il titolo ufficiale) è atteso nelle sale il 15 Maggio 2020.

Le vicende del primo capitolo seguivano il viaggio di una famiglia costretta a vivere nel silenzio per non cadere vittima di misteriose creature che vengono attirate dai suoni. Consapevoli che ogni minimo sussurro, ogni minimo passo, significa la morte, Evelyn (Emily Blunt) e Lee (John Krasinski) sono determinati a trovare un modo per proteggere i loro figli mentre tentano disperatamente di contrattaccare.

Fonte: Deadline

IT: Capitolo Due, il passato dà la caccia ai Perdenti nel nuovo spot

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All’inizio di settembre arriva al cinema IT: Capitolo Due e così Pennywise tornerà sul grande schermo a terrorizzare gli spettatori. Sappiamo però che il suo primo obbiettivo sono i Perdenti, che nel primo film, arrivato in sala nell’autunno 2017, lo hanno affrontato e battuto, ma non sconfitto.

Questo nuovo spot televisivo ci dà un’idea agghiacciante di come il malefico clown intende procedere, contro i ragazzini, ora adulti, di Derry. Sebbene la maggior parte dello spot sia tratto dal clip del trailer recentemente pubblicato, ci sono anche alcuni nuovi momenti che mostrano il pagliaccio demoniaco che insegue la sua preda – inclusa un’anteprima di una scena in cui Bev (Jessica Chastain) incontra Pennywise (Bill Skarsgård) nella sua forma “umana”.

https://twitter.com/ITMovieOfficial/status/1160234352338333696?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1160234352338333696&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.comicbookmovie.com%2Fhorror%2Fit-chapter-two-the-past-comes-back-to-haunt-the-losers-club-in-this-creepy-new-tv-spot-a169952

IT: Capitolo Due, il trailer dal Comic Con di San Diego

Vi ricordiamo che l’uscita nelle sale di IT: Capitolo Due è fissata al 6 settembre 2019. Nel cast figurano, oltre a McAvoy, Jessica Chastain nei panni di Bev, mentre Jay Ryan sarà Ben, Isaiah Mustafa Mike, Bill Hader Richie, James Ransone Eddie, Andy Bean Stan, e Bill Skarsgård tornerà a interpretare Pennywise il Clown Ballerino.

Honey Boy: Shia LaBeouf nel trailer del film sulla sua vita

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Honey Boy: Shia LaBeouf nel trailer del film sulla sua vita

Amazon Studios ha diffuso il trailer ufficiale di Honey Boy, il film biografico ispirato alla vita di Shia LaBeouf dove l’attore vestirà i panni di suo padre. Al suo fianco, nel ruolo del protagonista, ci sarà Lucas Hedges (Manchester By The Sea, Lady Bird, Tre manifesti a Ebbing, Missouri).

LaBeouf ha firmato la sceneggiatura basandosi sulle sue esperienze di vita, dall’infanzia turbolenta alla carriera che l’ha visto debuttare giovanissimo e crescere sul grande schermo, arrivando al cuore del racconto, il rapporto con il padre e i problemi di salute mentale.

Diretto dalla pluripremiata regista Alma Har’el (Bombay Beach, LoveTrue), Honey Boy vede nel cast anche Noah Jupe (A Quiet Place) e arriverà nelle sale americane il prossimo 8 novembre.

Star Wars: L’Ascesa Di Skywalker, rivelati possibili spoiler e durata del film

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Nuovi possibili spoiler su Star Wars: L’Ascesa Di Skywalker, tra cui la durata del film, potrebbero esser stati rivelati da Don Williams, direttore d’orchestra, compositore e percussionista che ha lavorato regolarmente nel corso degli anni con suo fratello Jon durante un panel dedicato a Jurassic Park lo scorso weekend.

Jon sta lavorando al nuovo Star Wars“, ha spiegato il musicista, “Anzi, siamo appena entrati nella nostra ultima settimana. Deve comporre ben 135 minuti di musica per il film, quindi questo dettaglio potrebbe anticiparvi la durata [ride]. Finora abbiamo preparato circa 34 minuti, ci saranno nuovi temi musicali, ovviamente, e in quest’ultima colonna sonora sarà presente ogni tema che avete sentito nella saga. Da quello di Leia, a quello di Yoda, Darth Vader, etc“.

E come in ogni lavoro di John, questi temi saranno “nascosti” ha continuato Williams. “Dovrete cercarli, anche se non sarà difficile trovarli, vedrete il film scorrere e sentirete due battute di un tema facendovi trascinare lontano. È qualcosa che mi capita spesso con la sua musica, mi distraggo da quello che dovrei fare, che è contare, tenere il tempo e intervenire al momento giusto. Ha un’energia incredibile, e ha 87 anni ed è ancora in grado di resistere sei ore di fila dirigendo l’orchestra.”

Leggi anche – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, 10 domande che ci pone il film

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L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nelle sale a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza“Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, le teorie sul significato del titolo

Fonte: Scoring Arts

Captain Marvel: look inediti nei concept dal film

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Captain Marvel: look inediti nei concept dal film

Captain Marvel ha sicuramente segnato un momento importantissimo nella storia dei Marvel Studios e in quella del blockbuster di supereroi, ancora di gran voga, nonostante quella che sembra una saturazione del mercato.

Come per ogni film di questo genere, il processo creativo che ha portato i personaggi del fumetto sul grande schermo è stato lungo, e ha visto molti passaggi intermedi nelle decisioni relative a look, costumi e personaggi. E così, grazie ai concept art scartati di metà lavorazione, possiamo dare uno sguardo a quelle che potevano essere altre possibilità di rappresentazione per i protagonisti del film:

Captain Marvel CONTENUTI EXTRA – Blu-ray & Digital

Captain Marvel, la spettacolare avventura che, grazie a ai super poteri della protagonista Carol Danvers, ha elettrizzato e ispirato il pubblico di tutto il mondo superando il miliardo di dollari al box office globale è disponibile sulle piattaforme digitali (Itunes, GooglePlay, Chili, Rakuten e TimVision) e nei migliori negozi fisici e online in DVD, Blu-ray, Blu-ray 4K Ultra-HD e SteelBook Blu-ray 3D.

Moltissimi i contenuti extra che includono featurette sul percorso di crescita e trasformazione di Brie Larson (Captain Marvel) e sull’impatto che il suo personaggio ha avuto sugli spettatori. Non mancheranno focus sull’influenza di Nicky Fury (Samuel L. Jackson) all’interno del Marvel Cinematic Universe, sull’intesa perfetta tra i registi Anna Boden & Ryan Fleck, il conflitto sempre acceso tra Skrull e Kree e l’incredibile talento felino del gatto che interpreta Goose. Imperdibili anche le sei scene tagliate, i commenti dei registi, i titoli di coda con divertenti sorprese, i bloopers e le creatività mai viste prima insieme a foto di produzione inedite.

C’era una volta a Hollywood: Tarantino risponde alle polemiche su Bruce Lee

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Quentin Tarantino sale in cattedra e difende la sua personale versione di Bruce Lee mostrata in C’era una volta a Hollywood dopo le polemiche avanzate dalla figlia dell’attore, Shannon Lee relativamente al ritratto infelice del padre nel film. Sullo schermo, lo stuntman interpretato da Brad Pitt, Cliff Booth, ha uno scambio di battute e insulti con Lee (che ha il volto di Mike Moh), e i due concordano di sfidarsi sul set dello show televisivo “The Green Hornet”.

Da qui il commento dell’erede di Lee, che di recente aveva descritto la scena “scoraggiante” per il modo in cui viene rappresentato il personaggio, ovvero un “arrogante sbruffone, e in verità, mio padre era un asiatico-americano nella Hollywood degli anni ’60 che ha dovuto lavorare molto più duramente degli altri per riuscire a guadagnarsi il rispetto“.

Tarantino ha poi replicato in un’intervista con Indiewire, motivando le sue scelte in merito alla rappresentazione della star: “Bruce Lee era una specie di ragazzo arrogante. Il modo in cui parla nel film non l’ho inventato, anzi, molto proviene da ciò che gli ho sentito dire. Se chiedi alla gente, quella ti risponderà che Lee ha affermato di poter picchiare Muhammad Ali. Non solo lo ha detto, ma sua moglie, Linda Lee, l’ha confermato nella sua prima biografia che ho letto“.

E sulla scena dello scontro tra Lee e il personaggio di Pitt, il regista ha spiegato: “Cliff potrebbe battere Bruce Lee? Brad di sicuro non sarebbe in grado di farlo, ma Cliff si. Se mi chiedi chi vincerebbe in un combattimento tra Bruce Lee e Dracula, il concetto sarebbe lo stesso. Si tratta di un personaggio immaginario, e se penso che Cliff possa sconfiggere Bruce Lee, è del tutto frutto di fantasia. Ma la realtà del film è questa: Cliff è un veterano, ha ucciso molti uomini nella seconda guerra mondiale in combattimenti corpo a corpo, e Lee ammira i guerrieri.

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L’uscita nelle sale di C’era una volta a Hollywood è fissata al 18 settembre 2019. Di seguito la prima sinossi: La storia si svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e lo stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.

Nel cast di C’era una volta a Hollywood anche Damian LewisDakota FanningNicholas Hammond, Emile HirschLuke PerryClifton Collins Jr.Keith JeffersonTimothy Olyphant, Tim Roth, Kurt Russell Michael MadsenRumer Willis, Dreama WalkerCosta Ronin, Margaret Qualley, Madisen Beaty Victoria Pedretti. Infine Damon Herriman sarà Charles Manson. Il film segnerà anche l’ultima apparizione cinematografica di Luke Perry, morto lo scorso 4 marzo.

Ho lavorato alla sceneggiatura per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due attori protagonisti.

Fonte: Indiewire

Aladdin: la Disney sta pensando al sequel del live action?

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Aladdin: la Disney sta pensando al sequel del live action?

A quanto pare lo straordinario risultato registrato al box office da Aladdin, nuova versione in live action del classico d’animazione, avrebbe convinto i vertici della Walt Disney Pictures a considerare l’idea di un sequel (proprio come nella serie animata), anche in vista del potenziale lasciato in sospeso alla fine del film. Il futuro del franchise è ancora tutto da scrivere e ad accennarne qualcosa è il produttore Dan Lin intervistato da Comicbook sull’argomento:

Ora abbiamo delle idee. Sicuramente quando abbiamo lavorato al primo film l’obiettivo era realizzare il miglior live action possibile per il pubblico, che però lo lasciasse con la voglia di averne ancora. E direi che la risposta è stata positiva. Le persone hanno visto Aladdin più volte, abbiamo letto molte lettere di fan che sono tornati a vederlo portando i loro amici e le loro famiglie. Quindi sentiamo che c’è più di una storia da raccontare e che ogni cosa sarà trattata allo stesso modo in cui abbiamo trattato il film originale. Posso dire che, senza dire troppo, stiamo sicuramente capendo dove possiamo andare con questo franchise“.

Vi ricordiamo che Aladdin è stato diretto da Guy Ritchie e ha visto Mena Massoud nel ruolo dell’affascinante furfante Aladdin, Naomi Scott nel ruolo della bellissima e indipendente principessa Jasmine e Will Smith nei panni dell’incredibile Genio con il potere di esaudire tre desideri per chiunque entri in possesso della sua lampada magica.

Leggi anche – Aladdin: la recensione del live action

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Aladdin vanta una colonna sonora composta dall’otto volte Premio Oscar Alan Menken(La Bella e la BestiaLa Sirenetta), che comprende nuove versioni dei brani originali scritti da Menken e dai parolieri, vincitori dell’Oscar, Howard Ashman (La Piccola Bottega degli Orrori) e Tim Rice (Il Re Leone), oltre a due brani inediti realizzati dallo stesso Menken e dai compositori vincitori dell’Oscar e del Tony Benj Pasek e Justin Paul (La La LandDear Evan Hansen).

Il cast di Aladdin vede inoltre la presenza di Marwan Kenzari nel ruolo del potente stregone Jafar, mentre Navid Negahban veste i panni del Sultano, preoccupato per il futuro di sua figlia; Nasim Pedrad è Dalia, la migliore amica e confidente della principessa Jasmine, Billy Magnussen interpreta il principe Anders, il bellissimo e arrogante pretendente di Jasmine, e Numan Acar è Hakim, braccio destro di Jafar e capitano delle guardie del palazzo.

Fonte: Comicbook

Il Signor Diavolo, recensione del film di Pupi Avati

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Il Signor Diavolo, recensione del film di Pupi Avati

Arriva in sala il 22 agosto Il Signor Diavolo, il nuovo film di Pupi Avati con cui il regista non solo torna alla regia per il cinema a cinque anni da Un ragazzo d’oro ma torna anche ai toni dell’horror che hanno caratterizzato molta della sua produzione più interessante.

Autunno 1952. Nel nord est è in corso l’istruttoria di un processo sull’omicidio di un adolescente, considerato dalla fantasia popolare indemoniato. Furio Momentè, ispettore del Ministero, parte per Venezia leggendo i verbali degli interrogatori. Carlo, l’omicida, è un quattordicenne che ha per amico Paolino. La loro vita è serena fino all’arrivo di Emilio, un essere deforme figlio unico di una possidente terriera che avrebbe sbranato a morsi la sorellina. Paolino, per farsi bello, lo umilia pubblicamente suscitando la sua ira: Emilio, furioso, mette in mostra una dentatura da fiera. Durante la cerimonia delle Prime Comunioni, Paolino nel momento di ricevere l’ostia, viene spintonato da Emilio. La particola cade al suolo costringendo Paolino a pestarla. Di qui l’inizio di una serie di eventi sconvolgenti.

Con Il Signor Diavolo, Pupi Avati mette in scena uno scontro tanto tradizionale quanto ancora oggi vivo e valido, quello tra fede e superstizione, ambientando il film in un anno ben preciso ma regalando al racconto una patina di astrattismo che slega la storia dal tempo, facendola diventare estranea alle indicazioni cronologiche e geografiche, nonostante le implicazioni politiche che sono parte integrante della trama e dell’innesco dell’indagine.

Il registro di Avati si mantiene sull’ambiguità di tutto ciò che viene mostrato, sembra anzi che lo spettatore sia portato ad identificarsi con il personaggio di Furio Momentè, che cerca di mantenere lucida la sua indagine, il suo occhio imparziale e lontano da qualsiasi ombra di superstizione. Tuttavia, i toni sono così inquietanti e l’atmosfera così nebbiosa, proprio come il paesaggio padano, che i dubbi si insinuano nel personaggio come nello spettatore.

Avati si conferma un profondo indagatore dell’animo umano, e un preciso critico del mondo ecclesiastico e delle brutture che ha causato nel tempo, rendendo comunque attuale il confronto tra ciò che è reale e ciò che lo diventa per convinzione collettiva.

Il Signor Diavolo è un prezioso esempio di questa dote di analisi del regista, che nel finale aperto turba più che mai lo spettatore, impedendogli di rimanere distaccato rispetto alla sua storia e ai suoi personaggi.

MCU: le migliori scene di inseguimento del franchise

MCU: le migliori scene di inseguimento del franchise

Niente entusiasma il pubblico in sala come un’ottima sequenza di inseguimento, e in questi ultimi undici anni i Marvel Studios sono stati abili nel creare momenti d’azione indimenticabili da spalmare in tutto il MCU.

Ma quali sono le migliori viste finora? Ecco qualche suggerimento:

Spider-Man insegue il furgone degli aiutanti di Avvoltoio

Lasciata la festa a casa di Liz, Peter Parker fa di tutto per impedire il losco affare di armi in mano agli aiutanti di Avvoltoio, e mentre i nemici procedono spediti a bordo del loro furgone, Spidey gli corre dietro utilizzando anche le porte del mezzo come tavola da surf per la strada. E tra un omaggio a Ferris Bueller e spettacolari momenti d’azione, la scena si conclude con Shocker che quasi spazza via l’eroe con un lanciarazzi alieno.

I Sovereign inseguono i Guardiani della Galassia

Guardiani della Galassia Vol. 2 segna un passo importante nello sviluppo del personaggio di Rocket, e all’inizio del film vediamo il personaggio che ruba alcune batterie dalla scorta dei Sovereign mentre la flotta di veicoli spaziali insegue il Benatar. I nostri eroi ne escono vivi per miracolo, ma la sequenza è visivamente incredibile e dal ritmo sorprendente.

Gli agenti dell’HYDRA inseguono Nick Fury

Captain America: The Winter Soldier è probabilmente uno degli episodi action più interessanti del MCU, e la regia dei fratelli Russo ha spostato il cinefumetto verso atmosfere da thriller politico degli anni ’70 all’interno di una cospirazione tra S.H.I.E.L.D. e HYDRA. Proprio quest’ultima si mette alla caccia di Nick Fury nel primo atto del film, e la scena si tramuta in un elettrizzante inseguimento da cardiopalma.

I jet inseguono Iron Man

Nel suo primo film solista Tony Stark si ritrova in una situazione difficile dopo aver perfezionato l’armatura, dirigendosi all’estero per vendicarsi di alcuni terroristi e pentirsi degli anni trascorsi a trarre profitto dalla Guerra. Ma non essendo ancora noto al mondo, i militari statunitensi lo considerano una minaccia straniera e Rhodey inconsapevolmente spedisce un paio di aerei da combattimento per far saltare in aria il suo migliore amico. La scena è oltremodo entusiasmante sotto ogni punto di vista.

L’inseguimento a New York di Doctor Strange

L’unica cosa più eccitante di una sequenza di inseguimento per le strade di New York è una sequenza che inizia nella città e poi sfreccia attraverso un mucchio di dimensioni diverse, aprendo portali pieghevoli con i personaggi a cavallo dell’uno e dell’altro. Accade in Doctor Strange, una sorta di Inception per il MCU, dove Stephen Strange si lancia alla rincorsa di un treno ritrovandosi faccia a faccia con Stan Lee.

Captain Marvel insegue uno Skrull nella metro

Ciò che rende iconica la scena di inseguimento in Captain Marvel, dove seguiamo Carol Danvers in corsa per acchiappare uno Skrull, è proprio la capacità degli alieni di cambiare forma e di rimescolare le carte in gioco. L’eroina si confonde e arriva a picchiare anche una vecchia signora, incontrando sulla metro Stan Lee e lanciandosi alla volta del tetto con grande agilità e sfoderando i suoi pugni fotonici.

Black Panther insegue Ulysses Klaue nella Corea del Sud

Lasciato momentaneamente il Wakanda, re T’Challa si reca in Corea del Sud, dove tenta di incastrare Ulysses Klaue in un casinò aiutato da altre spie sotto copertura. Si tratta di una delle scene più entusiasmanti del MCU, con una fotografia mozzafiato ed effetti speciali incredibili realizzati su strade illuminate al neon.

Nebula insegue Gamora sul pianeta di Ego

Questa scena particolare di Guardiani della Galassia Vol. 2 mostra quanto sia tosta Nebula e quanto sia complicato il rapporto con la sorella Gamora: l’eroina aveva precedentemente promesso che sarebbe fuggita per poi ucciderla rimanendo fedele alla sua parola, e per farlo collabora con i Ravager volando sul pianeta di Ego. Qui insegue a bordo della sua nave Gamora in una sequenza indimenticabile.

L’inseguimento in auto di Ant-Man

Il secondo film di Ant-Man era strutturato sulla base dei classici heist movie americani, solo travestito da cinecomic, con il regista Peyton Reed bravo nel rendere sullo schermo tutte le caratteristiche del genere. C’è poi quel bellissimo inseguimento in auto che coinvolge il duo del titolo, Luis e i ragazzi della banda, Sonny Burch e la sua squadra difficile da dimenticare, tra le strade di San Francisco. Elettrizzante è dir poco!

Captain America insegue Black Panther (e Bucky)

Questo inseguimento a tre visto in Captain America: Civil War è già un classico del MCU e vede protagonista Steve Rogers, T’Challa e Bucky Barnes rincorrersi tra le strade ognuno mosso da motivazioni differenti. Cap salta su una macchina, la supera, rotola avanti ad essa, in una sequenza di eventi spettacolari prima di essere fermati da War Machine.

Leggi anche – MCU: le 10 migliori scene d’apertura del franchise

Fonte: Screenrant

10 personaggi Disney ispirati a persone reali

Sapevate che per creare alcuni dei più iconici personaggi della Disney gli animatori si sono ispirati alle fattezze e agli atteggiamenti di alcune persone dello star system e non solo? Prendendo spunto dalla versione in carne e ossa, ecco i casi più famosi individuati nel corso della storia dell’animazione:

Mortimer Mouse – Walt Disney

Il rivale in amore di Topolino si ispira nientemeno che al papà di Mickey Mouse, Walt Disney. La leggenda narra che durante una sessione di storyboard, uno degli animatori disegnò una caricatura di Disney in forma di topo e fu lui ad approvarla visto che adorava il design, presentandolo poi come avversario di Topolino nel cortometraggio Mickey’s Rival.

Chernabog – Bela Lugosi

La sequenza di Fantasia che vede protagonista il demone Chernabog è uno dei momenti più oscuri e iconici della storia dell’animazione, e per dare forma a questa identità che chiama a sé gli spiriti degli inferi la Disney si ispirò a Bela Lugosi, l’attore ungherese celebre per aver interpretato Dracula nel 1931.

Edna Mode – Edith Head

Edna Mode è diventata in breve tempo uno dei personaggi più amati dal pubblico, oltre che un’icona dell’universo Pixar, e la fonte di ispirazione maggiore è stata Edith Head, costumista pluripremiata nell’età d’oro di Hollywood, che ha disegnato abiti per star del calibro di Mae West, Bette Davis e Julie Andrews.

Christopher Robin – Christopher Robin Milne

Christopher Robin, uno dei personaggi della serie di Winnie the Pooh, si basa sul figlio dell’autore, Milne, e sui giochi con cui si intratteneva insieme ai suoi famosi animali di peluche. Contrario alla commercializzazione della sua immagine, l’uomo rifiutò persino i diritti di proprietà di suo padre a favore di altri interessi.

Scat Cat – Louis Armstrong/Scatman Crothers

Scat Cat, il gatto musicista jazz degli Aristogatti, trae ispirazione da Louis Armstrong e dal doppiatore Scatman Crothers, che ha avuto un ruolo anche nello sviluppo del personaggio. Il ruolo doveva essere inizialmente doppiato dallo stesso Armstrong, ma la malattia glielo impedì favorendo l’ingresso di Crothers.

Uku e Lele – Israel e Marlene Kamakawiwo’ole

Una delle più belle storie d’amore della Pixar viene raccontata nel corto Lava dove due vulcani, Uku e Lele, cantano in pieno stile hawaiano come le due star a cui si ispirano, Israele “Iz” Kamakawiwo’ole e sua moglie Marlene.

Avvoltoi – Beatles

La Disney è stata ad un passo dall’avere i Beatles in un proprio film d’animazione: in origine infatti, John, Paul, George e Ringo avrebbero dovuto doppiare e cantare nel ruolo degli Avvoltoio nel Libro della Giungla del 1966, ma a causa di conflitti di programmazione, Lennon declinò l’offerta per la band. Il design dei personaggi però rimane quello dei Fab Four!

Mr. Big – Marlon Brando

Questo parallelismo è abbastanza ovvio, ma è giusto menzionare che Mr. Big, il boss mafioso di Zootropolis, è stato ispirato da Don Vito Corleone, il personaggio interpretato da Marlon Brando ne Il Padrino. Avevate riconosciuto le tipiche sopracciglia folte e la calata italoamericana nel tono di voce?

Genio – Robin Williams

teorie su film

Saprete sicuramente che il ruolo del Genio venne specificamente progettato sul modello di Robin Williams, e ancor prima che il casting fosse deciso, l’animatore Eric Goldberg diresse l’animazione di prova del personaggio basandosi sulle movenze dell’attore. Inoltre quasi tutte le battute, i riferimenti e le battute provengono dalla star, così come la struttura del viso e le espressioni.

Aladdin – Tom Cruise

Concludiamo la lista ancora con Aladdin, il cui protagonista è stato modellato su un’icona di Hollywood: Tom Cruise. Gli animatori Disney hanno dato all’eroe la sua stessa spavalderia, gli occhi, i capelli e il grande sorriso da un milione di dollari che da anni caratterizzano l’attore.

Leggi anche – 8 cose che non sapevate sul logo della Disney

Fonte: Screenrant

Amanda Seyfried ha rifiutato il ruolo di Gamora nel MCU

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Interpretare un supereroe è un privilegio e una responsabilità, ma non è da trascurare il potere che questa scelta esercita sul futuro professionale delle star. E se alcune di loro sono entrate nel meraviglioso mondo dei cinecomic Marvel quando erano poco più che sconosciuti, e altri si sono risollevati dopo anni di anonimato, c’è chi invece ha scelto deliberatamente di non farne parte come Amanda Seyfried.

L’attrice, intervistata da MTV in occasione dell’uscita di The Art of Racing in the Rain (film che la vede protagonista al fianco di Milo Ventimiglia) ha infatti confessato di essere stata contattata anni fa da Kevin Feige e che il ruolo offertole – quello di Gamora in Guardiani della Galassia Vol.1 – fu rifiutato per diverse ragioni:

Una volta rifiutai una parte in un film di supereroi e da allora non mi hanno più richiamata. Ed è stato un grande successo. Non me ne pento perché non volevo essere verde per sei mesi ogni anno. Hollywood sa raccontare bellissime storie attraverso i supereroi, e ora mia figlia è davvero ossessionata da questi personaggi quindi una parte di me vorrebbe aver accettato quella parte, mentre l’altra parte di me ha preferito vivere la mia vita felicemente.”

Il personaggio, come saprete, è stato poi affidato a Zoe Saldana, che interpreta l’eroina dal primo film dei Guardiani e che tornerà, molto probabilmente, anche nel terzo capitolo annunciato del franchise ora in fase di sviluppo.

Leggi anche – Amanda Seyfried: 10 cose che non sai sull’attrice

Supergirl e Batgirl: i due film sono diventati la priorità della Warner Bros?

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Gli ultimi aggiornamenti su Supergirl e Batgirl, progetti messi in cantiere dalla Warner Bros. per espandere il proprio universo cinematografico, risalgono rispettivamente a settembre 2018 e giugno 2019, con le prime indiscrezioni relative alla trama del film e del possibile casting di Daisy Ridley. Ora è invece è Heroic Hollywood a riportare che – secondo diverse voci – il film su Barbara Gordon è diventato la priorità assoluta dello studio, attualmente impegnato nella ricerca di un nuovo regista dopo l’abbandono di Joss Whedon.

Il sito riporta inoltre che la produzione di Supergirl potrebbe iniziare già all’inizio del 2020, non prima che vengano sviluppati e terminati i lavori su Batgirl. Sappiamo che esiste già una sceneggiatura firmata da Christina Hodson (che di recente ha firmato e Birds of Prey, altro spin-off della DC con Margot Robbie in uscita a gennaio 2020) e che la Warner sarà impegnata nei prossimi mesi con lo standalone su The Flash, Green Lantern Corps, Black Adam e New Gods, pellicola affidata a Ava DuVernay, ma a quanto qualsiasi titolo verrà scavalcato in ordine di riprese da quello meno quotato, almeno finora.

Diverse fonti hanno riportato che lo studio sarebbe ormai prossimo ad annunciare il casting della protagonista di Batgirl, e che Daisy Ridley (Rey nel franchise di Star Wars) è tra le candidate al ruolo insieme a Katherine Langford. Ovviamente si tratta soltanto di rumor non ufficiali, quindi vi invitiamo a prendere la notizia con la dovuta cautela.

Vi ricordiamo che la versione della Hodson sarà sicuramente sarà differente dalla prima stesura firmata Whedon. Inoltre sembra chiaro che, dopo il successo di Wonder Woman, la DC Films e la Warner Bros stiano puntando su un franchise al femminile con vari spin-off.

Per quanto riguarda la regia del film, già quando venne annunciato l’addio di Whedon, si parlò della volontà di assumere una regista. Ma chi sono le candidate? In prima linea ci sono Michelle McLaren, Katheryn Bigelow Susanne Bier. Fuori quota ma sempre papabili, ci sono Reed Morano e Ana Lily Amirpour.

Batgirl: la sceneggiatrice di Bumblebee per il film

Fonte: Heroic Hollywood

Jane Foster: ecco come potrebbe tornare in azione nel MCU

L’annuncio ufficiale al Comic-Con ha confermato il ritorno nel MCU di Natalie Portman che vestirà ancora i panni di Jane Foster nel quarto capitolo del franchise sul Dio del Tuono, Thor: Love and Thunder, dove l’attrice verrà affiancata da Chris Hemsworth e Tessa Thompson.

La sceneggiatura, ultimata da Taika Waititi (che dirigerà anche il film), dovrebbe coinvolgere gli eventi relativi alla run di Mighty Thor scritta da Jason Aaron in cui l’eroina impugna il Mjolnir rivelando una sé inedita nell’universo Marvel. Ma in che modo i Marvel Studios potrebbero “rivitalizzare” il personaggio? Ecco qualche suggerimento:

Seguire i fumetti originali

Nel caso in cui venissero seguiti pedissequamente i fumetti originali, il percorso intrapreso da Jane Foster è sicuramente interessante, oltre che tragico. tragica. Chi ha letto la run saprà che il personaggio si ammala di cancro e inizia una dura battaglia contro la malattia, sostenuta da Thor durante le sessioni di chemioterapia. Più tardi il Dio del Tuono perderà la dignità di impugnare il Mjolnir lasciando spazio a Jane.

Inizialmente l’eroina mantiene segrete le sue nuove abilità, e l’utilizzo dei poteri entra in conflitto con la malattia, poiché il cancro viene considerato velenoso e tossico per il sistema. Di conseguenza, man mano che Jane diventa più forte, la donna si indebolisce ulteriormente a causa della malattia.

Difficile, a questo punto della produzione, prevedere in che direzione andrà il film di Waititi. Ragnarok aveva un tono scanzonato e autoironico, quindi conciliare quel tono con il tema del cancro sarebbe complicato (ma non impossibile). Forse Thor tornerà ad Asgard dopo il viaggio con i Guardiani per aiutare l’ex amata, donandole i suoi poteri nel tentativo di salvarla…

La vendetta contro Thor

L’ultimo accenno a Jane Foster risale alla frase pronunciata da Loki in cui si parlava di una “rottura”. Non è chiaro cosa abbia causato questa separazione, ma è altrettanto evidente che le cose tra i due ex amanti non hanno avuto un esito particolarmente positivo. Visti gli eventi degli ultimi due film di Vendicatori e di Thor: Ragnarok, e il totale disinteresse alla storyline di Jane Foster, forse sarà proprio Love and Thunder a chiarire il loro rapporto?

Il Dio del Tuono è attualmente impegnato nello spazio con i Guardiani della Galassia, ma le sue avventure lontano da Asgard termineranno in qualche modo riportandolo nel regno dove Valchiria svolge il ruolo di sovrana. Va considerata però l’ipotesi che sia proprio la guerriera interpretata da Tessa Thompson a richiamarlo a casa, oppure a cercarlo personalmente…

Qualunque cosa abbia causato la separazione tra Thor e Jane potrebbe inoltre fomentare una sorta di vendetta da parte della scienziata, che nel frattempo avrà scatenato i suoi nuovi poteri. Che sia la base per un’inaspettata quanto intrigante svolta narrativa? Magari Jane sarà il villain del film?

Thor cede i suoi poteri a Jane

Durante gli eventi di Thor: Ragnarok l’eroe del titolo ha subito una serie di traumi importanti come la perdita della sua casa, della sua famiglia e del suo orgoglio (senza contare i capelli e l’occhio!). In Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame quel sentimento represso si è trasformato in depressione e disillusione, salvo poi ritrovarsi alla fine della battaglia contro Thanos più sicuro di sé e pronto a ripartire alla volta di nuove avventure con i Guardiani della Galassia.

Ora, se i Marvel Studios vorranno continuare a seguire questa traccia, possiamo immaginare che il vecchio Thor sia solamente un ricordo lontano e che non ci sia spazio per rivangare il passato. Non è più il supereroe arrogante ma il più umano degli Dei, e vista la scadenza del contratto di Hemsworth è probabile che l’attore lascerà il MCU insieme al personaggio appendendo il martello al chiodo. In questo caso sarà proprio Jane a raccogliere l’eredità diventando il nuovo Thor dell’universo cinematografico.

Dicendo addio al Mjolnir, il Dio del Tuono troverà nel suo ex amore la persona più adatta ad assumere questo complicato ruolo, rendendosi conto che lei è sempre stata la forza di cui aveva bisogno e ricompensandola di tutto ciò che aveva fatto per lui.

Leggi anche – Thor: Love And Thunder, tutto quello che c’è da sapere sulla “nuova” Jane Foster

Fonte: Cinemablend

Guillermo Del Toro: “Il mio Pinocchio sarà una favola brutale”

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Guillermo Del Toro: “Il mio Pinocchio sarà una favola brutale”

Tra i vari progetti che impegneranno Guillermo Del Toro nei prossimi mesi c’è anche il nuovo adattamento di Pinocchio prodotto da Netflix (l’altro in programma, in live action, è stato diretto da Matteo Garrone e uscirà a Natale), annunciato come un musical in stop motion e scritto dallo stesso regista premio oscar.

Ma che versione del classico di Collodi possiamo aspettarci? Quali saranno le atmosfere e il tono del film? A rispondere è Del Toro in una lunga e interessante intervista con Variety:

Per me Pinocchio è sempre stato molto simile a Frankenstein: è una tela bianca su cui dipingere tutto ciò che rappresenta il mondo e ciò che è l’essere umano. Questo è ciò che mi attrae in termini di racconto e tematicamente non voglio rovinare ciò di cui parla il film, che è qualcosa di presente in tutti i miei lavori. Però quello di Pinocchio è un tema che mi sta molto a cuore e credo che le versioni precedenti, così come l’originale storia di Collodi in particolare, siano molto repressive. Voglio pensare che sia essenzialmente una favola molto brutale su cosa significhi disobbedire al peccato. E penso che la disobbedienza sia solo l’inizio della volontà e l’inizio della scelta. E se la disobbedienza diventasse una virtù? Sarebbe sicuramente interessante da vedere…

Vi ricordiamo che Del Toro è al lavoro anche su Nightmare Alley, il film che vedrà nel cast Bradley Cooper e Cate Blanchett .

La pellicola sarà un adattamento del romanzo omonimo di William Lindsay Gresham dal quale è già stato tratta la pellicola del 1947 con Tyrone Power nei panni di un ambizioso e giovane truffatore che stringe un’alleanza con una psichiatra femmina ancora più corrotta di lui. Prima i due si godono il successo rovinando le persone a livello mentale, poi i tradimenti tra di loro rischiano di compromettere un delicato equilibrio.

Leggi anche – Justine League Dark: Guillermo Del Toro parla del progetto mai realizzato

Fonte: Variety

Il Re Leone supera Frozen, è il film d’animazione con il più alto incasso di sempre

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Uscito nelle sale americane lo scorso 19 luglio, Il Re Leone ha già messo a segno il primo di una serie di record preannunciati diventando il film d’animazione con il più alto incasso di sempre. Detronizzato quindi Frozen, fermo a 1,276,480,335 milioni di dollari in tutto il mondo (e mancano ancora i risultati di alcuni paesi europei) e scavalcati Gli Incredibili 2 (1.242 milioni), Minions (1.15 milioni), Toy Story 3Cattivissimo Me 3Alla Ricerca di DoryZootropolis.

Finora l’adattamento fotorealistico del classico ha incassato 473,1 milioni di dollari al botteghino domestico e ben 861,5 milioni di dollari all’estero. In Cina, che come saprete è il secondo mercato più grande e importante del globo, si registrano invece numeri da capogiro (118 milioni), senza contare che che il film è riuscito a guadagnare ben 50 milioni in Brasile e Francia e oltre 60 milioni nel Regno Unito.

Leggi la recensione de Il Re Leone

Vi ricordiamo che Il Re Leone arriverà nelle nostre sale il 21 Agosto.

Basato su una sceneggiatura scritta da Jeff Nathanson, il film è stato realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata utilizzare per portare alla luce Il Libro della Giungla (2016). Jon Favreau, che dirige anche questo secondo live action Disney, dovrà questa volta affrontare una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.

Nel cast de Il Re Leone figurano, oltre a Glover, anche James Earl Jones, che torna a essere MufasaSeth Rogen e Billy Eichner doppieranno Pumba e Timon. Nel cast anche John Kani, visto in Civil War, che darà voce a Rafiki e Alfre Woodard, che sarà Sarabi. Chiwetel Ejiofor sarà Scar.

Di seguito la sinossi ufficiale:

Simba, il figlio di Mufasa e principe delle Terre del Branco, spera di seguire le orme del padre. Il fratello minore di Mufasa, Scar, complotta per tradire Mufasa e conquistare le Terre del Branco, costringendo Simba all’esilio, dove incontra Timon e Pumbaa. Simba deve stringere un’alleanza e ricostruirsi completamente per prendere ciò che è giustamente suo.

Fonte: Cinemablend

Avengers: Endgame, la scena che ha fatto “quasi” piangere Kevin Feige

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La morte di due dei personaggi storici del MCU – Tony Stark e Natasha Romanoff – avrà sicuramente fatto commuovere la maggior parte del pubblico durante la proiezione di Avengers: Endgame, tuttavia sembra che il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige non sia totalmente d’accordo nella scelta della scena più triste del film. Complice la nostalgia del rivedere gli ultimi dieci anni di lavoro concretizzati sul grande schermo, la mente dietro il successo dell’universo condiviso ha confessato in un’intervista con Empire qual è il suo momento preferito e più emozionante non soltanto di Endgame ma dell’intero MCU:

“Quasi tutte le versioni del film, a partire dalle sequenze in green screen, solo gli attori che corrono lungo una rampa verde, mi hanno commosso. Ogni volta. Più di qualsiasi altra morte. Ad un certo punto sai che non sono davvero morti, e che gli attori non sono morti, e che quello che stai vedendo non è reale. Ma quel momento in cui tutti tornano in vita occupa un posto speciale nel mio cuore perché per me va ancora più in profondità. Abbiamo presentato tutti questi attori nel corso degli anni, abbiamo girato tanti film con loro…Insomma, è qualcosa che mi tocca nel profondo“.

Ovviamente Feige si riferisce alla scena più importante, oltre che attesa, del terzo atto del cinecomic, in cui Captain America, Thor e Iron Man stremati e senza forze vengono raggiunti dagli eroi vittime dello schiocco ritornate grazie ai portali di Doctor Strange. Difficile dimenticare momenti di questa portata emotiva, soprattutto se consideriamo il tempo necessario per arrivarci: undici anni e ventidue film, un’epopea del cinefumetto senza precedenti che merita un posto nella storia.

Leggi anche – Avengers: Endgame, il misterioso easter egg che nessuno ha notato

CORRELATI:

Vi ricordiamo che Endgame ha ufficialmente superato Avatar al box office mondiale diventando così il maggior incasso di sempre della storia del cinema e mettendo fine al dominio del film di James Cameron che durava da dieci anni.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Fonte: Empire

Avengers: Endgame, i concept inediti dei film

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Avengers: Endgame, i concept inediti dei film

Ecco alcuni concept inediti di Avengers: Endgame, in cui possiamo sbirciare una versione alternativa della macchina per il viaggio nel tempo, ma anche alcune soluzioni inedite relative al monumento ai caduti e altri luoghi che incontriamo nel film dei Fratelli Russo.

Avengers: Endgame, perché non c’è stato un nuovo scontro tra Thanos e Hulk?

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Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Thor: Love and Tunder, il fan poster mostra tutto ciò che ci serve

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Ci è voluto un po’ di tempo in più rispetto al previsto, ma gli artisti di BossLogic hanno sfornato un magnifico fan poster di Thor: Love and Tunder, che prevede che sarà Natalie Portman a impugnare il martello e a vestire i panni di Thor.

Il poster, magnifico come ogni fan art di BossLogic, mostra tutto quello di cui abbiamo bisogno: una potente Thor in tutto il suo splendore, un Thor barbuto e possente, una Jane Foster malata e il potere del fulmine che aleggia su entrambi.

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: EndgameL’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

Thor: Love and Thunder, le domande sul MCU a cui il film potrebbe rispondere

Piero Tosi: si è spento a 92 anni il costumista Premio Oscar

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Si è spento a 92 anni Piero Tosi, il costumista italiano nominato cinque volte al premio Oscar e vincitore del riconoscimento alla carriera nel 2014.

“Ci ha lasciato oggi Piero Tosi, amico di una vita del Maestro e suo collaboratore fin dagli esordi della sua carriera. L’Oscar alla carriera del 2014 corona una vita di collaborazioni con i più grandi registi del cinema italiano. Sarà seppellito nella tomba di famiglia di Franco Zeffirelli, accanto al Maestro e a Anna Anni, suoi amici di sempre dai tempi dell’Istituto d’arte di Porta Romana”. A diffondere il comunicato è stata la Fondazione Franco Zeffirelli.

Piero Tosi ha lavorato nell’epoca d’oro del cinema italiano, collaborando con Zeffirelli, Luchino Visconti e Vittorio De Sica, tra gli altri. Ha firmato, tra gli altri, i costumi di Senso, Il Gattopardo, Ieri, oggi domani, La Traviata e Storia di una Capinera.

Venom: i concept inediti mostrano la feroce battaglia finale

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Venom: i concept inediti mostrano la feroce battaglia finale

Gli artisti David MassonMatt Millard e Paolo Giandoso hanno reso noti alcuni concept art dedicati a Venom, in concomitanza con le prime informazioni ufficiali in merito al sequel del film con Tom Hardy.

Vi ricordiamo che Tom Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal in una recente intervista dove si è parlato, tra le altre cose, anche del possibile crossover con Spider-Man e del futuro di Miles Morales.

Posso dire che Tom Hardy ci sarà, ma d’altronde aveva interpretato magnificamente quel personaggio nel primo film. Credo che il trionfo al botteghino sia stato determinato da un paio di fattori, uno dei quali è l’ottimo lavoro svolto dalla Sony nel creare quel franchise con una vita e un mondo tutto suo. Il secondo è ovviamente Tom Hardy. Quando pensi a Venom, non riusciresti a immaginare nessuno, tranne lui, seduto in quella vasca di aragoste.

E sul possibile incontro tra Spider-Man e Venom al cinema, la Pascal è sembrata più cauta, spiegando che “l’importante è assicurarsi che questi franchise funzionino individualmente, ma siamo ben consapevoli dell’interesse dei fan in merito e a tutti piacerebbe vedere un crossover. Mai dire mai, magari potrebbe succedere…

Avengers: Endgame, l’ispirazione da Logan e il momento che commuove Kevin Feige

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Kevin Feige ha parlato a lungo, nelle ultime settimane, del suo lavoro ad Avengers: Endgame, un film che ha chiuso un percorso professionale che per lui ha rappresentato oltre undici anni di lavoro e impegno.

Il boss dei Marvel Studios ha raccontato ad Empire cosa ha significato per lui questo film e soprattutto quali sono state le ispirazioni e i momenti per lui più commoventi, durante la realizzazione e a film concluso.

Sorprendentemente, sembra che una buona ispirazione per il film gli sia arrivata da Logan, di James Mangold, con Hugh Jackman. “Abbiamo visto Logan come ha fatto il pubblico, in un cinema, come persone che non hanno nulla a che fare con la realizzazione di quel film e abbiamo detto ‘oh mio dio, che incredibile conclusione per Hugh come questo personaggio’. E ci sono solo una manciata di esempi in cui un attore associato in maniera così totale a un personaggio può uscire di scena perfettamente. E Logan è l’unico che mi viene in mente in questo momento, non ce ne sono molti. Ed è quello che volevamo disperatamente dare a Robert, ed è stato su questo che ci siamo concentrati.”

Sembra quindi che l’eroica uscita di scena di Tony Stark sia stata modellata proprio su quella di Logan, cambiando ovviamente l’approccio al sacrificio che per Iron Man rimane, comunque, riferito a quel “Io sono Iron Man” che ha creato il suo mito e la sua egocentrica figura di “miliardario, playboy, filantropo”.

Parlando sempre della realizzazione del film, Feige ha condiviso anche il momento che maggiormente lo commuove, e stranamente non si tratta di quello che tutti ci aspettiamo! Kevin Feige non riesce a trattenere le lacrime durante l’epica scena dei portali spaziali, in momento in cui tutte le schiere dei Vendicatori si uniscono, fianco a fianco, per combattere contro Thaons. “Quasi tutte le versioni, a cominciare da quella con lo schermo verde, solo gli attori che corrono giù per una rampa verde, mi hanno commosso. Ogni volta” ha rivelato.

“Più di qualsiasi altra morte. Ad un certo punto so che non sono morti, gli attori non sono morti, non è reale. Ma quel momento in cui tutti tornano, per me va ancora più in profondità perché abbiamo presentato tutti questi attori, abbiamo girato film con tutti questi personaggi. E quindi questo è quello che mi emoziona ogni volte”. Dato quanto sbalorditiva è quella scena, nessuno può biasimarlo, soprattutto se ci fermiamo a pensare che Feige in persona, nel corso degli ultimi 13 anni, ha scelto ogni singolo interprete per ogni singolo, anche il più piccolo, di quei ruoli.

Avengers: Endgame, perché non c’è stato un nuovo scontro tra Thanos e Hulk?

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Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

TIFF: a Joaquin Phoenix l’Actor Award

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Joaquin Phoenix sarà onorato il prossimo mese al Toronto International Film Festival. Il TIFF ha annunciato venerdì mattina che il tre volte candidato all’Oscar riceverà uno dei due Actor Awards durante l’inaugurazione di Gala del festival. Oltre a lui è già stato annunciato il premio a Meryl Streep.

“Mostrando sia istinto grezzo che abilità tecnica consumata, Joaquin Phoenix è l’attore completo e uno dei migliori del cinema contemporaneo – ha dichiarato Cameron Bailey, co-direttore del festival – Nel corso di tre decenni, ha portato una verità penetrante in ogni ruolo rivoluzionario. TIFF è entusiasta di celebrare un artista del suo calibro con questo premio inaugurale. ”

La prossima apparizione di Phoenix sarà nel Joker del regista Todd Phillips, in cui interpreta la Nemesi di Batman. Il film avrà la sua anteprima nordamericana al festival, ma è presente anche nel programma del Festival di Venezia.

“Siamo entusiasti del fatto che lo straordinario talento di Joaquin Phoenix sarà onorata al TIFF Tribute Gala di settembre – ha dichiarato Joana Vicente, co-responsabile del festival – Il suo eccezionale contributo al cinema è una testimonianza della missione principale del TIFF di trasformare il modo in cui le persone vedono il mondo attraverso il cinema”.

Durante la serata di gala, che si svolgerà il 9 settembre al Fairmont Royal York, saranno assegnati riconoscimenti anche a Taika Waititi con il TIFF Ebert Director Award e a Participant Media con il TIFF Impact Award. Il destinatario del Mary Pickford Award in onore di un talento femminile emergente verrà annunciato in un secondo momento. David Foster si esibirà durante i festeggiamenti.

Il 44° TIFF si svolgerà dal 5 al 15 settembre.

Fonte: Variety

Venezia 76: a Luca Bigazzi il premio Campari Passion for Film

Venezia 76: a Luca Bigazzi il premio Campari Passion for Film

La Biennale di Venezia e Campari annunciano che è stato attribuito al direttore della fotografia Luca Bigazzi (La grande bellezza, Così ridevano, Pane e tulipani) il premio Campari Passion for Film della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il premio, istituito l’anno scorso alla 75. Mostra, si propone di valorizzare lo straordinario contributo che i collaboratori più stretti del regista offrono al compimento del progetto artistico rappresentato da ciascun film. Solo occasionalmente, direttori della fotografia, montatori, compositori, scenografi e costumisti vedono adeguatamente riconosciuto il loro apporto, spesso determinante ai fini della qualità del risultato finale. Passion for Film premia a turno una di queste figure (l’anno scorso il premio era stato attribuito al montatore statunitense Bob Murawski), non semplici artigiani ma artisti e co-autori delle opere a cui offrono il contributo del loro insostituibile talento.

La consegna del premio a Luca Bigazzi avrà luogo domenica 1 settembre alle ore 16.30 in Sala Grande (Palazzo del Cinema), prima della proiezione Fuori Concorso, in prima mondiale, del suo nuovo lavoro, la serie The New Pope di Paolo Sorrentino (episodi 2 e 7) con Jude Law, John Malkovich, Silvio Orlando, Cécile de France, Javier Cámara, Ludivine Sagnier, prodotta da Sky con Hbo, Canal+, realizzata da Wildside e distribuita nel mondo da Fremantle.

La 76. Mostra di Venezia si terrà al Lido dal 28 agosto al 7 settembre 2019, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.

Alberto Barbera ha dichiarato:  “Il cinema italiano, dalla seconda metà degli anni Ottanta a oggi, è legato in larga misura allo straordinario lavoro di Luca Bigazzi. Con un approccio personale e controcorrente, Bigazzi ha rivoluzionato il modo di intendere il lavoro del direttore della fotografia: poco tempo dedicato a posizionare le luci, utilizzo creativo e geniale delle sorgenti luminose naturali, da sempre incollato alla cinepresa per individuare la migliore inquadratura possibile e i più congeniali movimenti di macchina. Privo di qualsiasi atteggiamento reverenziale nei confronti del 35mm, al contrario è aperto alla sperimentazione più gioiosa delle inedite possibilità offerte dallo sviluppo della tecnologia di ripresa e di manipolazione dell’immagine. L’estrema versatilità, che gli consente di lavorare con registi molto diversi l’uno dall’altro – e apparentemente opposti al suo modo di intendere l’approccio al cinema (come nel caso del sorprendente sodalizio con Sorrentino) -, si coniuga perfettamente con le doti di velocità, precisione, sprezzo delle regole consolidate, predisposizione ad adattarsi a ogni tipo di budget, che lo hanno imposto su tutti come il miglior direttore della fotografia italiano degli ultimi trent’anni”.

“Siamo molto orgogliosi di confermare la nostra collaborazione con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e di avere creato, insieme alla Direzione Artistica, il Premio Passion for Film – dichiara Lorenzo Sironi, Senior Marketing Director Campari GroupMantenendo come filo conduttore tutto ciò che nasce dalla passione, tema da sempre legato in modo indissolubile a Campari, il Premio è volto a valorizzare coloro che, accanto al regista, contribuiscono ogni giorno a rendere eccellente l’arte cinematografica.  In particolare, quest’anno abbiamo premiato una figura artistica cruciale, quella del direttore della fotografia, un vero e proprio maestro della luce che, attraverso le immagini, determina il linguaggio estetico di un film”.

Luca Bigazzi (Milano, 9 dicembre 1958) è un direttore della fotografia italiano. È il professionista che detiene il record di vittorie del David di Donatello per il miglior direttore della fotografia con 7 statuette ed è anche il primo direttore della fotografia italiano ad essere stato candidato al Primetime Emmy Awards nella categoria Miglior fotografia per una miniserie o film per la serie televisiva The Young Pope di Paolo Sorrentino.

Inizia a lavorare nel campo pubblicitario nel 1977 come aiuto regista e parallelamente coltiva la sua passione per la fotografia. Approda al cinema nel 1983 e il suo esordio come direttore della fotografia avviene con Silvio Soldini, nel film Paesaggio con figure, presentato al Festival di Locarno. A poco a poco si dedica sempre di più al cinema, abbandonando il campo pubblicitario. Il sodalizio con Soldini continuerà per molti altri film, con lui vince il David di Donatello per il miglior direttore della fotografia nel 1999 per Pane e tulipani. Nel 1994 è chiamato da Gianni Amelio per Lamerica con cui vince un David di Donatello e un Nastro d’argento. Nel 1999 per Così ridevano di Gianni Amelio e L’albero delle pere di Francesca Archibugi vince l’Osella d’oro a Venezia. Collabora fra gli altri anche con Mario Martone, Giuseppe Piccioni, Ciprì e Maresco, Paolo Virzì, Daniele Luchetti, Abbas Kiarostami. Curerà in seguito la fotografia dei film di Paolo Sorrentino a partire da Le conseguenze dell’amore, con cui vince nel 2005 il Nastro d’argento, poi L’amico di famiglia (2006), Il divo (2008), This Must Be the Place (2011), con cui vince il David di Donatello per il miglior direttore della fotografia nel 2012, La grande bellezza, vincitore dell’Oscar come miglior film straniero nel 2014, Youth – La giovinezza, miglior film agli European Film Awards nel 2015, The Young Pope (2016), Loro (2018) e The New Pope (2019).

Ha curato la fotografia di La tenerezza di Gianni Amelio (2017), Sicilian Ghost Story di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza (2017), Ella & John – The Leisure Seeker di Paolo Virzì (2017), Io sono Tempesta di Daniele Luchetti (2018).

Robin Williams: SKY omaggia l’attore a 5 anni dalla morte

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Cinque anni fa, l’11 agosto 2014, ci lasciava Robin Williams, uno degli attori più amati dal pubblico che con i suoi numerosi personaggi ha fatto emozionare milioni di spettatori in tutto il mondo.

Per ricordare il popolare l’attore, che nel corso della sua lunga carriera è stato anche doppiatore e produttore, domenica 11 agosto – nel giorno del quinto anniversario – a partire dalle 10.30, Sky Cinema Due propone un OMAGGIO A ROBIN WILLIAMS, con una maratona di film che lo vedono protagonista.

Si inizia alle 10.30 con JUMANJI, l’iconico titolo degli anni ‘90 dove Williams rimane intrappolato in un gioco da tavolo. A seguire, alle 12.20, la commedia ambientata durante la guerra GOOD MORNING, VIETNAM che lo vede nei panni di un irriverente dj radiofonico e, successivamente, alle 14.25, PIUME DI STRUZZO, il remake de Il Vizietto. Non mancherà anche una buona dose di avventura con HOOK – CAPITAN UNCINO (ore 16.30), il fantasy di successo diretto da Steven Spielberg, con Dustin Hoffman e Julia Roberts, dove Williams interpreta un Peter Pan ormai cresciuto e costretto a tornare sull’Isola che non c’è per salvare i figli rapiti da Capitan Uncino. Seguirà, alle 18.55, il documentario HBO del 2018 NELLA MENTE DI ROBIN WILLIAMS, un ritratto intimo della carriera e della vita privata del compianto attore attraverso le testimonianze dei suoi amici. In prima serata, alle 21.15, andrà in onda il film che gli è valso il Premio Oscar®️ come miglior attore non protagonista nel 1998, WILL HUNTING – GENIO RIBELLE, scritto e interpretato da Matt Damon e Ben Affleck. La maratona si concluderà in seconda serata, alle 23.25, con THE FINAL CUT, il thriller fantascientifico che riflette sull’invasività della tecnologia video.

La Famiglia Addams: il nuovo mostruoso trailer

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La Famiglia Addams: il nuovo mostruoso trailer

Ecco il nuovo mostruoso trailer per l’adattamento in versione animata de La Famiglia Addams.

Al timone ci sono Greg Tiernan e Conrad Vernon di Sausage Party, ed è stato confermato ufficialmente Oscar Isaac per la voce del patriarca. Nel cast però ci sono altre voci celebri, come Charlize Theron, scelta per interpretare Morticia e Chloë Grace Moretz per la voce di Mercoledì. Finn Wolfhard sarà Pugsley, Nick Kroll zio Fester, Bette Midler nonna Addams e Allison Janney sarà invece l’arcinemica della famiglia, Margaux Needler.

https://twitter.com/meettheaddams/status/1159086874142527489?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1159086874142527489&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.comicbookmovie.com%2Fanimated_features%2Fthe-addams-family-animated-reboot-scares-up-a-new-trailer-and-some-kooky-character-posters-a169913

Un inedito cast di doppiatori è pronto a farvi tremare… dal ridere! Tra i protagonisti de La Famiglia Addams troveremo Virginia Raffaele e Pino Insegno nei panni di Morticia e Gomez. Eleonora Gaggero e Luciano Spinelli presteranno la loro voce ai figli Mercoledì e Pugsley. Nel ruolo di Zio Fester, incredibile ma vero, proprio Raoul Bova. Ma la vera novità è Loredana Bertè che per la prima volta presterà la sua inconfondibile voce a un personaggio cinematografico, interpretando la Nonna Addams!

La Famiglia Addams è realizzato con una sofisticata grafica in stop motion animation, che ricorda molto lo spirito e i disegni delle storiche vignette del suo creatore Charles Addams. Diretto da Conrad Vernon e Greg Tiernan (il primo particolarmente noto per la regia di film come Shrek 2 e Madagascar 3 – Ricercati in Europa), La Famiglia Addams uscirà in Italia neanche a dirlo il 31 ottobre, giorno di Halloween!

SINOSSI

La famiglia Addams deve affrontare Margaux Needler, una subdola conduttrice di reality televisivi “consumata dal desiderio dell’assoluta perfezione color pastello della vita suburbana”. Ciò accade mentre gli Addams si apprestano a ricevere i parenti per un’importante riunione di famiglia.

Venom 2: Michelle Williams conferma il suo ritorno

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Venom 2: Michelle Williams conferma il suo ritorno

Sembra che Michelle Williams si unirà a Tom Hardy per Venom 2. Dopo la critica negativa che il primo film ha avuto lo scorso anno, Williams non sembrava particolarmente entusiasta all’idea di riprendere il suo ruolo, ma sembra che abbia cambiato idea dopo la conferma che Andy Serkis avrebbe diretto il sequel.

“Sono una grande fan di Andy e sono così ispirata da ciò che è stato in grado di realizzare. È dotato in un modo molto specifico, e sono entusiasta di imparare da lui e di stargli vicino.”

Anche se il personaggio di Williams non ha davvero avuto molto da fare nel primo film, è stata parte integrante di una delle migliori scene del film, dato che la sua Anne Weying si è vestita per una breve sequenza come She-Venom. Alla domanda sulla possibilità di fondersi ancora una volta con il simbionte, l’attrice dice che spera di “ottenere lo stesso tempo” da She-Venom quanto quello che otterrà Eddie Brock (Hardy), nel sequel.

Venom 2: Andy Serkis porterà i personaggi in “altre direzioni”

Vi ricordiamo che Tom Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche in Venom 2, progetto già in sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal in una recente intervista dove si è parlato, tra le altre cose, anche del possibile crossover con Spider-Man e del futuro di Miles Morales.

Posso dire che Tom Hardy ci sarà, ma d’altronde aveva interpretato magnificamente quel personaggio nel primo film. Credo che il trionfo al botteghino sia stato determinato da un paio di fattori, uno dei quali è l’ottimo lavoro svolto dalla Sony nel creare quel franchise con una vita e un mondo tutto suo. Il secondo è ovviamente Tom Hardy. Quando pensi a Venom, non riusciresti a immaginare nessuno, tranne lui, seduto in quella vasca di aragoste.

E sul possibile incontro tra Spider-Man e Venom al cinema, la Pascal è sembrata più cauta, spiegando che “l’importante è assicurarsi che questi franchise funzionino individualmente, ma siamo ben consapevoli dell’interesse dei fan in merito e a tutti piacerebbe vedere un crossover. Mai dire mai, magari potrebbe succedere…

Suicide Squad: i primi screen test di Margot Robbie e Jared Leto

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Suicide Squad: i primi screen test di Margot Robbie e Jared Leto

Suicide Squad non è stato esattamente un successo di critica, ma ha avuto un impatto importante al botteghino, e ora il regista dei Guardiani della Galassia, James Gunn sarà colui che dirigerà il seguito, cambiando completamente l’approccio al film e ai personaggi, si suppone. Ora, però, l’uomo che ha diretto il primo film, David Ayer, ha condiviso delle fantastiche foto dal dietro le quinte del film, scattate all’inizio della produzione.

Oltre a una foto del primo test di trucco di Margot Robbie nei panni di Harley Quinn, possiamo vedere un camera test per Jared Leto nei panni di Joker e la prima versione dell’elmetto Deadshot indossato da Will Smith.

Sappiamo che Margot Robbie tornerà nel ruolo di Harley Quinn per Birds of Prey, e che anche Deadshot potrebbe tornare sempre interpretato da Will Smith. Per quello che riguarda il Joker, sembra che il futuro di Leto nei panni del personaggio non preveda altre puntate, mentre l’attore si sta dedicando a Morbius, il Vampiro Vivente, per Sony, e il ruolo del Clown è passato a Joaquin Phoenix per un film molto più realistico e disancorato dal mondo dei cinecomic.

Ecco le immagini condivise da David Ayer:

https://twitter.com/DavidAyerMovies/status/1158612888757710853?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1158612888757710853&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.comicbookmovie.com%2Fsuicide_squad%2Fsuicide-squad-director-david-ayer-shares-make-up-and-camera-tests-featuring-the-joker-harley-quinn-and-more-a169910

https://twitter.com/DavidAyerMovies/status/1158613781834084352?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1158613781834084352&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.comicbookmovie.com%2Fsuicide_squad%2Fsuicide-squad-director-david-ayer-shares-make-up-and-camera-tests-featuring-the-joker-harley-quinn-and-more-a169910

https://twitter.com/DavidAyerMovies/status/1158620834740744192?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1158620834740744192&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.comicbookmovie.com%2Fsuicide_squad%2Fsuicide-squad-director-david-ayer-shares-make-up-and-camera-tests-featuring-the-joker-harley-quinn-and-more-a169910

Attacco al Potere 3 – Angels Has Fallen, il finale trailer

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Attacco al Potere 3 – Angels Has Fallen, il finale trailer

Gerald Butler è di nuovo Mike Banning in Attacco al Potere 3 – Angels Has Fallen, di cui vi mostriamo il trailer finale del film dal 28 agosto in sala.

Dopo l’enorme successo dei primi due capitoli, con oltre 370.000.000 di dollari incassati in tutto il mondo, torna sul grande schermo Gerard Butler, nelle vesti dell’agente dei servizi segreti Mike Banning, in Attacco al Potere 3 – Angels Has Fallen. Diretto questa volta da Ric Roman Waugh (La Fratellanza), il terzo film dell’adrenalinico franchise prende una svolta inaspettata: sarà Banning a trovarsi in fuga e braccato dalla polizia, accusato di essere un nemico dello Stato e l’autore di un tentativo di omicidio ai danni del Presidente degli Stati Uniti, interpretato dal Premio Oscar® Morgan Freeman. Ad aiutarlo a scagionarsi troverà al suo fianco il padre, interpretato da Nick Nolte, new entry nel cast. Tra gli altri interpreti, anche Jada Pinkett Smith (Girls Trip), Lance Reddick (The Wire, Fringe, John Wick), Danny Huston (Stanlio e Ollio, Big Eyes), Piper Perabo (Covert Affairs) e Tim Blake Nelson (Fratello, dove sei? e Syriana).

SINOSSI

Dopo una vorticosa fuga, Mike Banning è ricercato dalla sua stessa agenzia e dall’FBI, mentre cerca di trovare i responsabili che minacciano la vita del Presidente. Nel disperato tentativo di scoprire la verità, Banning si rivolgerà a improbabili alleati per dimostrare la propria innocenza e per tenere la sua famiglia e l’intero Paese e fuori pericolo.

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