La Biennale di
Venezia e Campari annunciano che è stato
attribuito al direttore della fotografia Luca
Bigazzi (La grande bellezza, Così ridevano, Pane e
tulipani) il premio Campari Passion for
Film della 76. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia. Il premio, istituito l’anno scorso alla 75.
Mostra, si propone di valorizzare lo straordinario contributo che i
collaboratori più stretti del regista offrono al compimento del
progetto artistico rappresentato da ciascun film. Solo
occasionalmente, direttori della fotografia, montatori,
compositori, scenografi e costumisti vedono adeguatamente
riconosciuto il loro apporto, spesso determinante ai fini della
qualità del risultato finale. Passion for
Film premia a turno una di queste figure (l’anno
scorso il premio era stato attribuito al montatore statunitense Bob
Murawski), non semplici artigiani ma artisti e co-autori delle
opere a cui offrono il contributo del loro insostituibile
talento.
La consegna del premio a
Luca Bigazzi avrà luogo domenica 1
settembre alle ore 16.30 in Sala Grande
(Palazzo del Cinema), prima della proiezione Fuori Concorso, in
prima mondiale, del suo nuovo lavoro, la serie
The New Pope di Paolo
Sorrentino (episodi 2 e 7) con Jude Law, John Malkovich,
Silvio Orlando, Cécile de France, Javier Cámara, Ludivine Sagnier,
prodotta da Sky con Hbo, Canal+, realizzata da Wildside e
distribuita nel mondo da Fremantle.
La 76. Mostra di
Venezia si terrà al Lido dal 28 agosto al 7 settembre
2019, diretta da Alberto Barbera e organizzata
dalla Biennale presieduta da Paolo
Baratta.
Alberto Barbera ha
dichiarato: “Il cinema italiano, dalla seconda metà degli
anni Ottanta a oggi, è legato in larga misura allo straordinario
lavoro di Luca Bigazzi. Con un approccio personale e
controcorrente, Bigazzi ha rivoluzionato il modo di intendere il
lavoro del direttore della fotografia: poco tempo dedicato a
posizionare le luci, utilizzo creativo e geniale delle sorgenti
luminose naturali, da sempre incollato alla cinepresa per
individuare la migliore inquadratura possibile e i più congeniali
movimenti di macchina. Privo di qualsiasi atteggiamento
reverenziale nei confronti del 35mm, al contrario è aperto alla
sperimentazione più gioiosa delle inedite possibilità offerte dallo
sviluppo della tecnologia di ripresa e di manipolazione
dell’immagine. L’estrema versatilità, che gli consente di lavorare
con registi molto diversi l’uno dall’altro – e apparentemente
opposti al suo modo di intendere l’approccio al cinema (come nel
caso del sorprendente sodalizio con Sorrentino) -, si coniuga
perfettamente con le doti di velocità, precisione, sprezzo delle
regole consolidate, predisposizione ad adattarsi a ogni tipo di
budget, che lo hanno imposto su tutti come il miglior direttore
della fotografia italiano degli ultimi trent’anni”.
“Siamo molto orgogliosi di
confermare la nostra collaborazione con la Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica e di avere creato, insieme alla Direzione
Artistica, il Premio Passion for Film –
dichiara Lorenzo Sironi, Senior Marketing Director
Campari Group – Mantenendo come filo
conduttore tutto ciò che nasce dalla passione, tema da sempre
legato in modo indissolubile a Campari, il Premio è volto a
valorizzare coloro che, accanto al regista, contribuiscono ogni
giorno a rendere eccellente l’arte cinematografica. In
particolare, quest’anno abbiamo premiato una figura artistica
cruciale, quella del direttore della fotografia, un vero e proprio
maestro della luce che, attraverso le immagini, determina il
linguaggio estetico di un film”.
Luca Bigazzi
(Milano, 9 dicembre 1958) è un direttore della fotografia italiano.
È il professionista che detiene il record di vittorie del David di
Donatello per il miglior direttore della fotografia con 7 statuette
ed è anche il primo direttore della fotografia italiano ad essere
stato candidato al Primetime Emmy Awards nella categoria Miglior
fotografia per una miniserie o film per la serie televisiva
The Young Pope di Paolo Sorrentino.
Inizia a lavorare nel campo
pubblicitario nel 1977 come aiuto regista e parallelamente coltiva
la sua passione per la fotografia. Approda al cinema nel 1983 e il
suo esordio come direttore della fotografia avviene con Silvio
Soldini, nel film Paesaggio con figure, presentato
al Festival di Locarno. A poco a poco si dedica sempre di più al
cinema, abbandonando il campo pubblicitario. Il sodalizio con
Soldini continuerà per molti altri film, con lui vince il David di
Donatello per il miglior direttore della fotografia nel 1999 per
Pane e tulipani. Nel 1994 è chiamato da Gianni
Amelio per Lamerica con cui vince un David di
Donatello e un Nastro d’argento. Nel 1999 per Così
ridevano di Gianni Amelio e L’albero delle
pere di Francesca Archibugi vince l’Osella d’oro a
Venezia. Collabora fra gli altri anche con Mario Martone, Giuseppe
Piccioni, Ciprì e Maresco, Paolo Virzì, Daniele Luchetti, Abbas
Kiarostami. Curerà in seguito la fotografia dei film di Paolo
Sorrentino a partire da Le conseguenze dell’amore,
con cui vince nel 2005 il Nastro d’argento, poi L’amico di
famiglia (2006), Il divo (2008),
This Must Be the Place (2011), con cui vince il
David di Donatello per il miglior direttore della fotografia nel
2012, La grande bellezza, vincitore dell’Oscar
come miglior film straniero nel 2014, Youth – La
giovinezza, miglior film agli European Film Awards nel
2015, The Young Pope (2016),
Loro (2018) e The New
Pope (2019).
Ha curato la fotografia di
La tenerezza di Gianni Amelio (2017),
Sicilian Ghost Story di Fabio Grassadonia
e Antonio Piazza (2017), Ella & John – The Leisure
Seeker di Paolo Virzì (2017), Io sono
Tempesta di Daniele Luchetti (2018).