Il canale Youtube SeizeThe
Frame ha diffuso un cortometraggio dal titolo Force of
Darkness, un fan film di 10 minuti a tema Star
Wars che mostra l’incontro di Kylo Ren con Darth
Vader.
Si tratta di un film indipendente e
non canonico realizzato dal gruppo svedese che ci mostra
qualcosa che nei film ufficiali difficilmente accadrà. La messa in
scena e gli effetti visivi sono molto ben realizzati e sarebbe
divertente scoprire cosa potrebbe accadere dopo gli eventi
raccontati in questo film.
Potete vederlo di seguito:
L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia
del franchise diretto da J.J. Abrams,
arriverà nelle sale a dicembre 2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, le teorie sul significato del titolo
Come abbiamo già detto in più di
un’occasione, la serie Disney+ What If… ?, annunciata durante il
panel Marvel Studios nell’ambito dell’ultimo Comic-Con
di San Diego, è uno dei futuri progetti della divisione
cinema della Casa delle Idee più interessanti in
assoluto.
La serie indagherà i “Cosa
accadrebbe se…”, ovvero le realtà alternative che potrebbero o
possono verificarsi all’interno del Marvel Universe. “L’Osservatore
è l’essere non terrestre che osserva tutte le cose. Sta
sorvegliando il multi-verso e occasionalmente può o non può
intervenire con le azioni dei terrestri” ha dichiarato
Jeffrey Wright, che è stato già confermato come
voce dell’Osservatore.
Questo vuol dire che verremo messi
di fronte a tante diverse possibilità, storie alternative che
raccontano cosa sarebbe accaduto se i personaggi avessero scelto
strade diverse. Conosciamo già i nomi degli attori
coinvolti, ma grazie al profilo Twitter Marvel Stuff, potremmo
avere un indizio in più.
Come fa notare l’account, nel logo
del film si vede il volto di uno scheletro con indosso il costume
di Captain America. Questo potrebbe voler dire sia
che Teschio Rosso è preso il costume di Cap, sia che siamo di
fronte alla possibilità che si tratti di Steve Rogers versione
zombie!
Ricordiamo che Marvel Zombie ha avuto un
discreto successo trai lettori, per cui non sarebbe strano se fosse
il prossimo step nel progetto di Kevin Feige.
Kevin Feige ha
dichiarato che la serie proporrà tutti scenari che abbiamo già
visto, ma che si tratterà di versioni alternative di quegli stessi
scenari. Di seguito, la lista di attori che prenderanno parte alla
serie: Michael B. Jordan
/Killmonger, Sebastian Stan /Bucky
Barnes, Josh Brolin
/Thanos, Mark Ruffalo /Bruce Banner/The Hulk,
Tom Hiddleston /Loki, Samuel L.
Jackson /Nick Fury, Chris Hemsworth
/Thor, Hayley Atwell /Agente Peggy Carter,
Chadwick Boseman /Black Panther, Karen
Gillan /Nebula, Jeremy Renner /Occhio di Falco,
Paul Rudd /Ant-Man, Michael
Douglas /Hank Pym, Neal McDonough
/Dum Dum Dugan, Dominic Cooper /Howard
Stark, Sean Gunn
/Kraglin, Natalie Portman /Jane
Foster, Taika Waititi /Korg, Toby
Jones /Arnim Zola, Djimon Hounsou
/Korath, Jeff Goldblum /Granmaestro e
Michael Rooker /Yondu.
Non avrà i superpoteri, ma
Dwayne Johnson sembra capace di tutto (almeno al
cinema), come mostrato nella nuova clip di
Hobbs & Shaw che trovate qui sotto. Rivedremo infatti
l’attore in azione nello spin-off di Fast and Furious dove i due
personaggi del titolo faranno squadra contro un nemico comune, la
new entry nel franchise Idris Elba.
A bordo dell’elicottero abbattuto
da Hobbs c’è Brixton, il villain interpretato da Elba, che ha
appena rapito la sorella di Shaw Hattie, interpretata da
Vanessa Kirby.
A dirigere il film è stato chiamato
David Leitch, che gira il film basandosi sulla
sceneggiatura di Chris Morgan. Nel cast del
film ci sono Dwayne Johnson, Jason Statham, Vanessa
Kirby, Idris Elba, Eiza González e Eddie
Marsan.
Hobbs & Shaw è atteso nelle nostre sale il 9 agosto,
distribuito da Universal Pictures.
La sinossi: L’agente federale Luke
Hobbs e l’ex militare inglese ora mercenario Deckard Shaw dovranno
unire le forze per fermare un nuovo letale terrorista
internazionale, Brixton Lore. Ex agente del MI-6, Brixton ha
ricevuto potenziamenti genetici che ne fanno letteralmente un
superuomo, oltre che un genio del male. Luke e Deckard
collaboreranno inoltre con la sorella di quest’ultimo, l’agente
dell’MI-6 Hattie Shaw e la vicenda finirà per coinvolgere anche la
madre di entrambi, Magdalene Shaw.
Esattamente due anni fa usciva nelle
sale Baby Driver, sesto lungometraggio di
Edgar Wright accolto calorosamente da critica e
pubblico, e questo inatteso successo aveva spinto il regista a
suggerire l’ipotesi di un sequel. Ora è il protagonista della
pellicola Ansel Elgort a confermare che si, la
sceneggiatura del secondo capitolo esiste e che le speranze di
vederlo al cinema sono altissime.
Questo è quanto dichiarato in un’intervista con MTV:
“Edgar ha condiviso con me lo script, l’ho letto e penso che
accadrà. Penso che ci sarà un Baby Driver 2. Ha un titolo diverso,
in realtà. Dovreste però chiederlo a lui“.
Vi ricordiamo che un anno fa, in
occasione del primo anniversario della release del film, era stato
lo stesso Wright a svelare che Baby
avrebbe potuto tornare in strada molto presto. Possiamo dunque
aspettarci l’inizio delle riprese entro quest’anno?
Nei cinque anni trascorsi dalla
Decimazione alla reunion dei Vendicatori in Avengers:
Endgame Bruce Banner ha speso il suo tempo e tutte le
sue energie in un laboratorio gamma trovando il modo per combinare
il suo intelletto e la sua personalità feroce. Il risultato
dell’operazione è Smart Hulk (o Professor Hulk, se
siete fan dei fumetti), versione inedita del personaggio
interpretata da Mark
Ruffalo con l’aiuto di un’avanzata tecnologia.
Il video che vedete qui sotto mostra
infatti il dietro le quinte della creazione di Smart Hulk, frutto
di un procedimento incredibilmente complesso e interessantissimo.
Vi ricordiamo che quella di Endgame è la sesta apparizione del
supereroe nell’universo cinematografico Marvel, e negli anni abbiamo
assistito all’avvicinamento sempre più realistico alle fattezze del
volto di Ruffalo.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Zombieland –
Doppio Colpo non è ancora sbarcato nelle sale e
già si pensa ad un possibile seguito per continuare le avventure
dello strampalato team anti-zombie che nel 2009 è entrato nel cuore
del pubblico grazie al primo film diretto da Ruben
Fleischer. Dieci anni dopo ecco arrivare l’atteso e
insperato sequel con tutto il cast riunito ed è lo stesso regista a
suggerire l’ipotesi di tornare al cinema con un nuovo capitolo allo
scadere del prossimo decennio, grazie al suggerimento di
Emma Stone.
“Dobbiamo vedere come
reagiranno gli spettatori e se vorrebbero vederne ancora. Ma penso
che ci siamo divertiti così tanto a girare Double Tap e saremmo
davvero fortunati a tornare a Zombieland. È stata Emma a suggerire
che sarebbe divertente fare un sequel ogni dieci anni, e
considerando che Woody è la persona più sana che ci sia,
sopravviverà a tutti noi, e potremo continuare a farlo ogni dieci
anni, fino alla fine dei tempi.“
“Non riesco a immaginare un
modo migliore di guardare al mio futuro e sapere che ogni dieci
anni potrò spassarmela con quei ragazzi e girare di nuovo un film
con loro“, ha raccontato Fleischer in un’intervista con
EW.
Riguardo Double
Tap ha invece spiegato che “Volevamo trovare la storia
giusta, perché tutti amiamo l’originale e volevamo tenerci ad un
livello molto alto anche per il sequel, che doveva essere
sicuramente migliore. Alla fine tutto si riduce alla sceneggiatura.
Quindi siamo stati esigenti per assicurarci che la storia
giustificasse la reunion della banda“.
Guarda il primo trailer di Zombieland: Double Tap
Vi ricordiamo che Zombieland 2:
Double Tap vede ancora alla regia
Fleischer mentre Jesse
Eisenberg, Woody
Harrelson, Emma
Stone e Abigail
Breslin riprendono i rispettivi ruoli del film
originale. Nel cast anche Zoey
Deutch, Bill
Murray e Dan Aykroyd.
L’uscita nelle sale è fissata ad
ottobre 2019 mentre la sceneggiatura è stata firmata da Dave
Callaham (Godzilla, Wonder Woman 1984) con Paul Wernick e
Rhett Reese (Deadpool, Deadpool 2). Nel cast
anche Zoey Deutch, Bill
Murray e Dan Aykroyd.
Le riprese del film sono iniziate
lo scorso gennaio Los Angeles, mentre la trama – ancora avvolta nel
mistero – dovrebbe riprendere le sorti dei quattro protagonisti
(Columbus, Tallhassee, Witchita e Little Rock) che oggi vivono in
un mondo in cui l’apocalisse zombie si è evoluta.
Luca Guadagnino è
in trattativa per dirigere il nuovo adattamento de Il
signore delle mosche, prodotto da Warner Bros. e basato
sull’omonimo romanzo classico di William
Golding.
Guadagnino e il suo partner di
produzione Marco Morabito sono in trattative anche
per partecipare alla produzione. Known Universe,
la società di produzione fondata da Lindsey Beer, Nicole
Perlman e Geneva Robertson-Dworet, è in trattativa per la
produzione esecutiva.
È dal 2017 che la Warner Bros. ha
cercato di portare avanti il progetto, quando ha riacquistato i
diritti del romanzo. Lo studio aveva già in precedenza adattato il
romanzo, nel 1990, per la regia di Henry Hook.
Il romanzo originale segue la
vicenda di un gruppo di ragazzi della scuola bloccati su un’isola
deserta che si organizzano in un selvaggio ordine sociale. Quando
lo studio ha riacquistato tutti i diritti di sfruttamento, nel
2017, si è palesata l’idea di trasformare i ragazzi in ragazze
protagoniste. Per fortuna il l’idea è stata accantonata.
Se la Warner Bros dovesse definire e
chiudere le trattative, Guadagnino e Known Universe progettano di
sviluppare una storia che rimanga fedele al testo ma con un tocco
contemporaneo.
Al momento non è chiaro se questo
sarà il prossimo film di Guadagnino, dato che il progetto non ha
ancora collegati degli sceneggiatori. Il regista nominato all’Oscar
è attualmente in pre-produzione nella sua miniserie per la HBO
“We Are Who We Are” e
non sembra plausibile che si immerga nella produzione e regia di un
progetto altrettanto importante per WB.
Abbiamo visto Luca
Guadagnino al cinema, l’ultima volta, con
Suspiria, adattamento moderno del classico del
cinema horror di Dario Argento, prodotto da Amazon Studios con
Dakota Johnson e Tilda
Swinton.
Rebecca Hall è una
di quelle attrici che ha fatto la storia del cinema recente e
continua a contribuire grazie alle sue diverse ed intense
interpretazioni. L’attrice, che fa questo lavoro da quando era una
ragazzina, ha saputo conquistare sin sa subito una grande fetta di
spettatori, diventando una delle attrici più apprezzate in tutto il
mondo.
Ecco dieci cose da sapere su
Rebecca Hall.
Rebecca Hall film
1. I film e la
carriera. La carriera cinematografica dell’attrice è
iniziata nel 2006, quando debutta sul grande schermo grazie al film
Il quiz dell’amore, per poi proseguire con The
Prestige (2006), Vicky Cristina Barcelona (2008),
Frost/Nixon – Il duello (2008), Dorian Gray
(2009), Please Give (2010) e The Town (2010). In
seguito, recita in Everything Must Go (2010), 1921 – Il mistero di Rookford (2011), Una ragazza
a Las Vegas (2012), Iron Man 3 (2013), Closed Circuit (2013) e
Una promessa (2013). Tra i suoi ultimi film, vi sono
Transcendence (2014), Regali da uno sconosciuto – The
Gift (2015), Christine (2016), Il GGG – Il grande gigante gentile (2016), The
Dinner (2017), Professor Marson and the Wonder Women
(2017), Teen Spirit – A un passo dal sogno (2018), Holmes & Watson – 2 de menti al servizio della regina
(2018) e Un giorno di pioggia a New York (2019).
2. Ha lavorato spesso per il
piccolo schermo. Oltre ad aver prestato la sua attività di
attrice per il cinema, l’attrice ha presenziato spesso in progetti
destinati al piccolo schermo. Infatti, ha debuttato nel mondo della
recitazione con la serie The Camomile Lawn (1992), per poi
apparire in serie come Parade’s End (2012), Horace and
Pete (2016) e in film tv come Don’t Leave Me This Way
(1993), Wide Sargasso Sea (2006), Joe’s Palace
(2007), Il mio amico Einstein (2008) e Red Riging:
1974 (2009).
3. È anche doppiatrice,
produttrice, sceneggiatrice e regista. Nel corso della sua
carriera, l’attrice non si è tirata indietro dalla possibilità di
esplorare altri ambiti diversi del cinema diversi dalla sua
principale professione. Infatti, ha prestato la propria voce per il
doppiaggio di un episodio della serie The World of Peter Rabbit
and Friends (1993) e del film Mirai (2018), mentre in
quando produttrice, ha lavorato alla realizzazione del film
Patto d’amore (2017). In quando sceneggiatrice e regista,
sta attualmente lavorando alla realizzazione del suo primo film,
Passing.
Rebecca Hall marito
4. È sposata da qualche
anno. L’attrice si è sposata per la prima volta con il
collega Morgan Spector: la coppia si è sposata a
New York nel settembre del 2015 ed erano fidanzati da un paio di
anni. I due, infatti, si sono conosciuti un paio di anni prima
mentre si trovavano entrambi a lavorare in una produzione di
Broadway.
5. Ha avuto una breve storia
con Sam Mendes. Prima di frequentare il suo attuale
marito, l’attrice avuto una storia, durata dal 2011 al 2013 circa,
con il regista Sam Mendes. Pare che i due si fossero
conosciuti nel 2006 e che, sebbene sia stata additata come la donna
che ha fatto saltare il matrimonio tra il regista e Kate Winslet, i due hanno iniziato a
frequentarsi dal 2011, anno del divorzio dall’attrice.
Rebecca Hall figli
6. È diventata mamma di un
bambino. Nel gennaio del 2018, l’attrice ha rivelato di
essere incinta del suo primo figlio. Tuttavia, l’attrice è famosa
anche per non mettere mai la vita privata sotto i riflettori, tanto
che non è chiaro quando sia nato il bambino, di che sesso sia e
quale sia il nome dato.
Rebecca Hall Iron Man
7. Doveva essere
l’antagonista. L’attrice ha dichiarato che per
Iron
Man 3, in origine, il suo personaggio avrebbe dovuto
essere il villain principale, ma in seguito, rielaborando la
sceneggiatura, il suo ruolo è stato ridotto e il cattivo principale
è diventato uomo.
8. Il destino è suo
personaggio è stato modificato in corso d’opera. L’attrice
ha rivelato che il suo personaggio ha subito delle modifiche
durante il film, tanto che a metà delle riprese le sarebbe stato
chiesto “Cosa penseresti se ti sparassero dal nulla?”. Avrebbe
dovuto essere presente fino alla fine del film, ma alla fine ha
raggiunto un accordo su come dare la morte al suo personaggio.
Rebecca Hall The Prestige
9. È rimasta incuriosita
dall’ambientazione. L’attrice ha voluto partecipare a
The Prestige perché rimasta impressionata dal fatto che
fosse un film molto diverso e soprattutto molto attuale, tra
l’altro girato nella sua città natale, Londra.
Rebecca Hall: età e altezza
10. Rebecca Hall è nata il 3
maggio del 1982 a Londra, in Inghilterra, e la sua altezza
complessiva corrisponde a 178 centimetri.
Dopo aver “evitato” sia Toronto che
Venezia, Martin Scorsese e il suo The
Irishman sbarcano, giustamente, al New York Film
Festival, dove saranno i protagonisti della serata di apertura
della 57° edizione dell’evento.
The
Irishman di Martin Scorsese, a lungo
atteso e che mette molta curiosità visto che vedrà applicata la
tecnica del ringiovanimento sui suoi protagonisti, Al
Pacino e Robert De Niro, è stato
adocchiato da tempo da molti dei festival internazionali più
prestigiosi. Ma data la natura di newyorkese doc di Scorsese, non
sorprende che il suo nuovo film si vedrà per la prima volta in
questa circostanza.
Tuttavia, data la difficoltà del
lavoro di effetti visivi e il perfezionismo di Scorsese in sala di
montaggio, si dice che il film potrebbe non essere pronto per la
serata di apertura alla Alice Tully Hall.
The
Irishman, un dramma criminale da 200 milioni, è la più
grande speranza di Netflix di arrivare anche quest’anno agli Oscar. Si
tratta della nona collaborazione di Scorsese con De Niro e la prima
volta in assoluto che il regista di New York dirige invece Al
Pacino. Nel cast ci sono anche Joe Pesci e Harvey
Keitel, collaboratori di lunga data di Martin. Con loro ci
sono, inoltre, Bobby Cannavale, Anna Paquin e Ray
Romano.
Prendete uno dei più grandi
registi della storia del cinema, Martin Scorsese, e due attori,
Robert De Niro e Joe Pesci, che insieme a lui hanno creato
capolavori come Toro scatenato, Quei bravi ragazzi e Casino.
Aggiungete altri due premi Oscar come Al Pacino, alla sua prima
collaborazione con Scorsese, e lo sceneggiatore Steven Zaillan
(Schindler’s List, Gangs of New York e L’arte di vincere). Avrete
alcuni degli ingredienti che hanno fatto di THE
IRISHMAN il titolo più ambìto del Marché di Cannes, scatenando
le richieste dei distributori di tutto il mondo.
Non poteva essere altrimenti,
per un progetto da 100 milioni di dollari che già si annuncia come
un nuovo capolavoro del “gangster movie”: per Scorsese, un nuovo
affresco sulla criminalità americana, tratto dal romanzo
L’Irlandese: Ho ucciso Jimmy Hoffa di Charles Brandt. “Avere il
privilegio di distribuire un film del più grande regista del cinema
contemporaneo – dichiara Andrea Occhipinti – è per Lucky Red motivo
di orgoglio, il riconoscimento di un lavoro quasi trentennale sugli
autori, portato avanti con serietà e dedizione. Siamo emozionati e
felici”.
La recensione di Hotel
Artemis non potrà certo restituirne i colori e l’energia,
ma quel che è certo è che il film, esordio alla regia di
Drew Pearce, attirerà sicuramente molti spettatori
al cinema, data la bellezza di un cast che ruota intorno a
Jodie Foster, ma che conta tantissimi volti noti:
Dave Bautista, Sofia Boutella, Sterling K. Brown,
Jeff Goldblum, Jenny Slate, Zachary Quinto e
Charlie Day sono gli altri attori riconoscibili in
un film anarchico e disordinato, ma a suo modo affascinante.
La premessa è quella di un futuro
non troppo lontano ma certamente distopico: nella Los Angeles del
2028, l’acqua è stata appena privatizzata, causando una serie di
scontri e rivolte molto violente, che coinvolgono non solo i gruppi
di civili arrabbiati ma anche una serie di criminali e di
organizzazioni clandestine, che costruiscono la loro attività
proprio intorno ai guadagni illeciti che derivano dalla
privatizzazione di unbene primario.
L’Hotel Artemis è
una pensione per criminali, gestita dall’Infermiera (Foster), e qui
si recano tutti quei poco di buoni, di diversi livelli di
pericolosità, che hanno bisogno di un tetto e di “riparazione”,
l’Hotel è infatti non solo un albergo ma anche una specie di pronto
soccorso, dotato di ogni tipo di tecnologia medica per salvare la
vita a chiunque si rechi in quel posto, con qualunque tipo di
ferita o menomazione.
In questo crogiolo di personaggi,
le cui storie trovano il modo di incrociarsi, si srotola una storia
che ha molto poco di strutturato e in cui sembra tutto avvenire per
una pura coincidenza, un’espediente decisamente troppe volte
sfruttato, nel corso dei 90 minuti di film, per essere credibile.
Piuttosto sembra pigrizia di scrittura da parte di chi, invece,
aveva dimostrato di essere in grado di realizzare buoni script per
film d’azione altrettanto buoni.
Drew Pearce è
infatti sceneggiatore di Iron Man 3, Mission: Impossible –
Rogue Nation e Fast & Furios – Hobbs and
Shaw. Per la sua prima regia però, Pearce sceglie il primo
film da lui firmato che ha come protagonista una donna, e la scelta
si rivela tremendamente infelice.
Il film sembra svilupparsi in
maniera superficiale sul personaggio di Jodie
Foster, tuttavia la storia, estremamente concentrata
sul qui ed ora, fa apparire deboli e pretestuosi tutti i momenti
dedicati all’approfondimento del passato, suo o di altri
personaggi. Un peccato se invece si considera il fatto che la parte
action del film è la migliore, dal momento che Pearce si dimostra
abile a gestire gli spazi angusti della location principale, ovvero
corridoi e camere d’albergo.
Hotel Artemis è un
colorato pasticcio, pieno di violenza, sangue, botte e storie.
Peccato che queste ultime siano relegate allo sfondo e diano vita a
personaggi senz’anima, con i quali è davvero difficile entrare in
sintonia.
Il pluripremiato regista,
produttore e coreografo Kenny Ortega ha ricevuto lo scorso
mercoledì 24 luglio, nell’ambito di una cerimonia alla
presenza di colleghi, amici e fan, la stella sulla celebre
Hollywood Walk of Fame per la sua lunga e apprezzatissima
carriera. Tra i suoi successi anche una lunga collaborazione con
Disney che vanta, tra gli altri, titoli come High School
Musical e l’acclamata saga Descendants, il
cui terzo capitolo arriverà in Italia ad ottobre su Disney
Channel.
Alla cerimonia erano presenti molti
volti noti della leggendaria famiglia Disney che negli anni hanno
lavorato con il prestigioso regista, tra cui Dove Cameron
(Descendants), Booboo Stewart (Descendants),
Mitchell Hope (Descendants), Monique Coleman (High
School Musical) e Kathy Najimi (Descendants e
Hocus Pocus). Insieme a loro anche la famiglia di Cameron
Boyce a cui Kenny Ortega ha rivolto un commosso pensiero nel suo
discorso di ringraziamento.
Classe 1950, sin da piccolo Kenny
Ortega dimostra passione e talento per la musica, la danza e lo
spettacolo che lo porteranno a calcare i primi palcoscenici di San
Francisco già all’età di 13 anni in diversi musical e spettacoli
teatrali. Il 1992 è l’anno che segna la sua prima collaborazione
con Michael Jackson. Da qui nasce un rapporto che li porterà a
lavorare spesso insieme fino alla preparazione dell’ultimo tour
dell’artista “This Is It”, da cui lo stesso Ortega ha realizzato il
toccante film documentario Michael Jackson’s This Is It in
seguito alla prematura scomparsa del Re del Pop.
Molto forte è anche il legame che
unisce Kenny Ortega a Disney: nel corso della sua lunga e
pluripremiata carriera, tanti infatti sono i successi da lui
firmati come regista, coreografo e produttore tra cinema e Tv. Tra
questi Hocus Pocus, la trilogia di High School
Musical, il tour Hannah Montana/Miley Cyrus Best of Both
Worldse la saga Descendants, il cui terzo
capitolo arriverà in Italia a ottobre su Disney
Channel.
Il 2019 si sta rivelando l’anno più
ricco nella storia della Disney. Lo Studio ha
raggiunto un importante traguardo al botteghino, superando il
record di tutti i tempi per le vendite worldwide di biglietti per
un singolo studio. Dopo questo fine settimana, la società ha
superato $ 7,67 miliardi in tutto il mondo, superando il record
precedentemente stabilito sempre da Disney nel 2016, con $ 7,61
miliardi.
La compagnia detiene già cinque dei
sei maggiori incassi dell’anno a livello globale con Avengers:
Endgame ($ 2,79 miliardi), Captain
Marvel ($ 1,1 miliardi), Aladdin
($ 1 miliardo), Il re
leone ( $ 962 milioni) e Toy Story
4 ($ 917 milioni). Tre dei suoi film hanno già
superato $ 1 miliardo al botteghino mondiale, e gli altri due sono
sul punto di raggiungere la cifra.
Da quando ha acquisito ufficialmente
le attività cinematografiche di Fox all’inizio di quest’anno,
Disney detiene oltre il 40% della quota di mercato
nazionale, più del doppio dei suoi concorrenti più vicini, Warner
Bros. e Universal, ciascuno con circa il 13%.
Nexo Digital ha diffuso il primo
trailer del film evento diretto da Mario Martone,
Il Sindaco del Rione Sanità, film che sarà presentato
in concorso a Venezia
76.
Antonio Barracano, “uomo d’onore”
che sa distinguere tra “gente per bene e gente carogna”, è “Il
Sindaco” del rione Sanità. Con la sua carismatica influenza e
l’aiuto dell’amico medico amministra la giustizia secondo suoi
personali criteri, al di fuori dello Stato e al di sopra delle
parti. Chi “tiene santi” va in Paradiso e chi non ne tiene va da
Don Antonio, questa è la regola. Quando gli si presenta disperato
Rafiluccio Santaniello, il figlio del fornaio, deciso a uccidere il
padre, Don Antonio, riconosce nel giovane lo stesso sentimento di
vendetta che da ragazzo lo aveva ossessionato e poi cambiato per
sempre. Il Sindaco decide di intervenire per riconciliare padre e
figlio e salvarli entrambi.
Con Il Sindaco del rione
Sanità Mario Martone partecipa per la seconda volta di
seguito in concorso ufficiale
alla 76. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia. Dopo aver messo in scena
a teatro, nel 2017, il capolavoro di Eduardo De Filippo dirigendo
Francesco Di Leva nei panni del
Sindaco e gli attori della Compagnia del Nest di Napoli,
Martone ne realizza l’adattamento cinematografico, dando vita a un
film di forte attualità e capace di raccontare l’eterna lotta tra
il bene e il male.
Nel cast
Francesco Di Leva, Massimiliano Gallo, Roberto De
Francesco, Adriano Pantaleo, Daniela Ioia, Giuseppe Gaudino,
Gennaro Di Colandrea, Lucienne Perreca, Salvatore Presutto, Viviana
Cangiano, Domenico Esposito, Ralph P, Armando De Giulio, Daniele
Baselice, Morena Di Leva, con l’amichevole partecipazione di
Ernesto Mahieux.
Il Sindaco del rione
Sanità è una produzione INDIGO FILM con RAI CINEMA e MALÌA in
collaborazione con ELLEDIEFFE SRL – TEATRO STABILE DI TORINO –
NEST, con il contributo della GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA
L.R.28/2018, con la collaborazione della FILM COMMISSION REGIONE
CAMPANIA e con il patrocinio del COMUNE DI NAPOLI.
Sarà distribuito in esclusiva nelle
sale italiane come evento speciale da Nexo Digital solo il
30 settembre, 1 e 2 ottobre (elenco cinema a breve
su www.nexodigital.it). A seguire, debutterà
il “Sindaco del Rione Sanità in tour” che proporrà il film in
programmazione all’interno di alcune sale selezionate in tutta
Italia.
Diversi mesi dopo l’uscita di
Avengers:
Endgame si continua a speculare sui molteplici scenari
resi possibili dai viaggi nel tempo di Captain
America alla fine del film, grazie ai quali l’eroe è
riuscito a restituire tutte le gemme dell’infinito nelle rispettive
timeline. Di fatto ci è stato mostrato solo il momento in cui Steve
Rogers torna insieme a Peggy Carter nel passato, ma che dire degli
altri? Cos’è successo al Cap “pensionato”?
Una risposta, seppure vaga, la
forniscono Anthony e Joe Russo, intervenuti di
recente al Comic-Con di San Diego parlando di Endgame e
dell’esperienza con i Marvel Studios:
“Dopo aver finalmente ottenuto
il suo tanto atteso ballo con Peggy, forse i due hanno provato a
fare un bambino, ma non possiamo dirlo con certezza. Forse sarà
andato in bagno, perché gli ci è voluto molto tempo per restituire
tutte quelle gemme e si stava trattenendo da un po“, hanno
scherzato i registi.
Tornando seri invece, i Russo
trovano comunque “interessante” l’idea di considerare cosa potrebbe
essere accaduto nelle realtà alternative nonostante l’esclusione
del concetto di Multiverso in quel momento preciso del MCU (a quanto pare avrebbe solo
oscurato la morte di Iron Man e Vedova Nera):
“Se ci pensi e ragioni in
termini di realtà alternativa, ci sono diverse teorie come gli
scenari possibili si siano accumulati, e so che Chris e Steve [gli
sceneggiatori] ne hanno discusso a lungo. A seconda di dove vai con
le realtà alternative, Cap potrebbe aver raggiunto Bucky salvandolo
dall’HYDRA, oppure avvisare lo SHIELD. Poteva addirittura
ritrovarsi nel ghiaccio e capire un modo per passare più tempo a
casa con Peggy. Le storia sono tantissime…“
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Deadline riporta che Alexandra Shipp, vista di recente nei panni di
Tempesta in X-Men: Dark Phoenix, si unirà al
cast di Kung Fury 2, sequel del mediometraggio del
2015 insieme a Michael Fassbender, Arnold
Schwarzenegger, David Hasselhoff e
David Sandberg, che è anche sceneggiatore e
regista del film.
La produzione è attualmente in corso tra Bulgaria e
Germania.
Vi ricordiamo che Kung
Fury aveva debuttato su YouTube ricevendo fin da subito
pareri molto positivi da parte degli utenti. Questa bizzarra
action-comedy è ambientata nel 1985 a Miami, tenuta al sicuro sotto
l’occhio vigile di Kung Fury, il più grande poliziotto di tutti i
tempi. Ad aiutarlo ci sono i Thundercops, le forze di polizia
definitive riunite per sconfiggere il malvagio Kung Fuhrer, Adolf
Hitler.
Nel sequel la Shipp sostituirà Eiza
Gonzales e interpreterà Rey Porter, una reporter che farà di tutto
per scrivere il miglior articolo sulla vicenda.
Mel Gibson è uno di
quegli artisti che ha fatto la storia del cinema, sia in vesti di
attore che in vesti di regista.
Egli, infatti, ha iniziato a
recitare molto presto e si distinta in molti altri ambiti del
cinema, conquistando milioni di spettatori in tutto il mondo.
Ecco dieci cose da sapere su
Mel Gibson.
Mel Gibson film
1. I film e la
carriera. La carriera cinematografica dell’attore è
iniziata nel 1977, quando debutta sul grande schermo in Summer
City – Un’estate di fuoco, per poi proseguire con
Interceptor (1979), Gli anni spezzati (1981),
Il Bounty (1984), Il fiume dell’ira (1984),
Mad Max – Oltre la sfera del tuono (1985), Arma
letale (1987), Arma letale 2 (1989), Amleto
(1990), Arma letale 3 (1992) e L’uomo senza volto
(1993). In seguito, lavora in Braveheart – Cuore impavido (1995), Ipotesi di
complotto (1997), Arma letale 4 (1998), Il
patriota (2000), What Women Want – Quello che le donne
vogliono (2000), Signs (2002), Fuori
controllo (2010) e Mr. Beaver (2011). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono
Machete Kills (2013), I mercenari 3 (2014), Daddy’s Home 2 (2017),
Dragged Across Concrete (2018), Il professore e il pazzo (2019) e Boss Level
(2019).
2. Ha lavorato anche per
progetti seriali. L’attore non ha prestato la sua attività
solo per il cinema, ma ha recitato in diversi progetti dedicati al
piccolo schermo. Infatti, ha debuttato nel mondo della recitazione
nel 1976 nella serie I Sullivans, per poi apparire in
Cop Shop (1978), Punishment (1981), Tickled
Pink (1981) e Selvaggi (2004-2005),
3. È anche doppiatore,
produttore, regista e sceneggiatore. Nel corso della sua
carriera, l’attore ha svolto diverse attività, come quella del
doppiatore: infatti, ha prestato la propria voce per i film
d’animazione Pocahontas (1995) e Galline in fuga
(200), oltre che per la serie I Simpson (1999). Se come
produttore ha lavorato alla realizzazione di film come
Invincible (2001), Scatto mortale – Paparazzi
(2004), Another Day in Paradise (2008) e Stonehearst Asylum
(2014), ha prodotto anche alcuni suoi film da regista:
Braveheart – Cuore impavido, La passione di Cristo (2004)
e Apocalypto. Inoltre, ha diretto anche i film L’uomo
senza volto e La battaglia di Hacksaw Ridge (2016). In quanto
sceneggiatore, invece, ha collaborato alla stesura dei film La
passione di Cristo, Apocalypto, The Brain Storm (2011) e
Viaggio in paradiso (2012), oltre che della serie
Selvaggi.
Mel Gibson moglie
4. È stato sposato per molti
anni. L’attore si è sposato per la prima ed ultima volta
con l’infermiera Robyn Moore nel 1980, per poi
divorziare 26 anni dopo, nel 2006. In seguito, ha avuto una
relazione con la musicista Oksana Grigorieva,
mentre dal 2014 è impegnato con la sceneggiatrice televisiva
Rosalind Ross.
Mel Gibson figli
5. È padre di nove
figli. L’attore si può definire padre di una prole
piuttosto consistente. Infatti, dalla sua unica moglie ha avuto ben
sette figli: Hannah, i gemelli
Edward e Christian, William, Louis,
Milo e Thomas, nati tra gli inizi degli
anni ’80 e la fine dei ’90. Inoltre, dalla sua seconda e terza
relazione importante ha avuto una figlia, Lucia
(nata nell’ottobre 2009), e un figlio, Lars Gerard
(nato nel gennaio 2017).
Mel Gibson Braveheart
6. Ci sarebbe potuto essere
un altro William Wallace. L’attore, infatti, inizialmente
rifiutò di interpretare il personaggio, perché si sentiva troppo
vecchio per la parte. Tuttavia, la Paramount Pictures avrebbe
finanziato il film solo se Gibson avesse interpretato il ruolo
principale.
7. È stato accusato di
maltrattamento. L’attore è stato indagato da
un’organizzazione per il benessere degli animali, convinta che i
falsi cavalli utilizzati per il film fossero reali. Solo quando uno
degli assistenti del regista ha fornito alcune riprese video,
l’organizzazione si è convinta del contrario.
Mel Gibson La passione di
Cristo
8. Ha messo soldi di tasca
sua. Per la realizzazione de La passione di
Cristo, film da lui sceneggiato, diretto e prodotto, ha speso
25 milioni di dollari di tasca sua. Infatti, già nel 1992 aveva
iniziato a fare le ricerche per il film che non è stato realizzato
fino al 2004.
9. Ha fatto il film per se
stesso. L’attore e regista ha confidato di aver realizzato
il film perché la depressione lo stava facendo cadere nel baratro,
tanto da contemplare il suicido. Perciò, realizzare questo film è
stato un modo per guarire se stesso.
Mel Gibson: età e altezza
10. Mel Gibson è nato il 3
gennaio del 1956 a Peekskill, New York, e la sua altezza
complessiva corrisponde a 177 centimetri.
Sono stati diffusi i motion poster delle protagoniste della
nuova versione cinematografica di Charlie’s
Angels, Kristen Stewart,
Naomi Scott e Ella Balinska.
Charlie’s
Angels nasce come una serie televisiva prodotta
da Aaron Spelling e Leonard
Goldberg, ed è andata in onda dal 1976 al 1981 sul canale
statunitense ABC. Ne sono stati trasmessi 118 episodi, preceduti da
un film-pilota andato in onda sei mesi prima dell’inizio effettivo
della serie (21 marzo 1976). I tre “angeli” della prima stagione
sono Sabrina Duncan (interpretata da Kate
Jackson), Jill Munroe (Farrah Fawcett) e
Kelly Garrett (Jaclyn Smith).
Dal telefilm sono stati già tratti
due lungometraggi: Charlie’s
Angels (2000) e Charlie’s Angels – Più
che mai (2003), entrambi diretti da McG, in cui
le attrici scelte per il ruolo degli “angeli”
sono Cameron
Diaz, Drew
Barrymoree Lucy
Liu, nei ruoli rispettivamente di Natalie, Dylan ed
Alex, a cui si aggiunse Demi
Moore nel ruolo dell’angelo “caduto” Madison per
il sequel. I lungometraggi hanno suscitato pareri abbastanza
controversi tra i fans del telefilm originale, e non
sappiamo in che modo il pubblico accoglierà questo nuovo
adattamento.
È stato già rivelato nel corso
dell’ultimo anno che la versione originale di Avengers:
Infinity War avrebbe incluso la presenza del
Tribunale Vivente, l’entità onnipotente incaricata
dal Supremo di controllare e mantenere l’equilibro tra le diverse
realtà che costituiscono il Multiverso, ma ora sono gli
sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely a spiegare tutti
i dettagli in merito alla sua esclusione dal film.
Secondo Markus infatti, Kevin Feige
voleva assicurarsi che non andasse smarrito l’aspetto psichedelico
dei fumetti di Jim Starlin, il creatore del personaggio, e per
questo motivo l’idea di inserirlo in una sequenza è stata bloccata.
Ma in che modo avrebbe interagito nel film, e soprattutto, con chi
avrebbe condiviso la scena?
“Il progetto originale presentava Thanos e
Doctor Strange che combattevano e
alla fine lo stregone avrebbe fatto esplodere la mente del Titano
spedendolo nel mindscape” spiega Markus, mentre McFeely
paragona l’evento alla visione di Strange nel Mutiverso che abbiamo
visto nel suo film solista.
“Volevamo che Thanos si trovasse
al centro di una sorta di lampo nell’universo nel quale venivano
mostrati tutti i suoi crimini. I cadaveri venivano lanciati contro
di lui, le loro mani mani lo avrebbero afferrato e la scena sarebbe
stata abbastanza triste. Più tardi il Titano e tutti quei corpi
venivano scaricati al cospetto del Tribunale Vivente che lo
giudicava colpevole […]Quando decidi di introdurre
un’entità del genere sai che ti stai aprendo ad una nuova era. E
non sai se il pubblico sarà in grado di capirla“.
Vi ricordiamo che nei fumetti Thanos
riunisce le gemme dell’infinito minacciando l’universo, e in
occasione di questo evento Eternità chiede al Tribunale Vivente di
esercitare il suo potere per fermarlo. Sapendo che il Titano si
sarebbe sconfitto da solo, l’entità decide di intervenne.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Il canale Youtube di How It Should Have
Ended ha realizzato un video divertente di come Steve
Rogers, nel finale di Avengers: Endgame, avrebbe potuto
restituire le Gemme dell’Infinito nel suo ultimo viaggio nel
tempo.
Naturalmente si tratta di una
lettura alquanto comica dell’ultima missione di Steve, ma pone
domande abbastanza precise e comprensibili su quelli che sarebbero
potuti essere i problemi riscontrati nel viaggio.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Vedova Nera,
Gli Eterni, Shang-Chi and the legend of
the Ten Rings, Doctor Strange in the
Multiverse of Madness e Thor: Love and Thunder sono i
titoli finora annunciati dai Marvel Studios che andranno a comporre la Fase
4 del MCU insieme alle serie tv di Disney
+. Non si esclude però la possibilità di avere un altro progetto
nella lista, come suggerito dalle parole di Kevin
Feige in una breve intervista con Josh Horowitz di MTV
News subito dopo il panel del Comic-Con.
Si perché parlando di potenziali
crossover e della costruzione del futuro dell’universo condiviso,
Feige ha affermato sono undici i titoli coinvolti nella Fase 4, ma
se facciamo bene i conti, sommando i film citati sopra le gli show
su Falcon e The Winter Soldier,
Loki, WandaVision, Occhio di
Falco e What If il numero non
coincide.
“Abbiamo discusso di ciò che
avremmo annunciato oggi nel panel“, aveva detto il presidente
dello studio, “Dovremmo annunciare sia Fase 4 che 5?
Sicuramente sono state programmate, ma ci restano cinque anni lungo
la strada e ho pensato che undici progetti in cinque anni fossero
troppi…“
Sappiamo che Blade,
il rebbot che vedrà protagonista Mahershala Ali è
stato già inserito nella Fase 5, quindi quale potrebbe essere il
misterioso film (o serie)? Forse Feige si è confuso e ha
erroneamente contato Blade come parte del gruppo? Oppure sarà
Spider-Man 3 l’ultimo capitolo incluso della nuova
Fase del MCU?
Sono state diffuse le prime immagini
di J’Accuse (L’ufficiale e la spia), il nuovo film
di Roman Polanski che vedremo in anteprima
mondiale in concorso a Venezia 76. Il film
racconterà l’Affaire Drefyus e uscirà nelle sale italiane
il 21 ottobre, distribuito da 01 Distribution.
Ecco la prima sinossi ufficiale e le
foto dal film:
Gennaio del 1895, pochi mesi prima che i fratelli Lumière diano
vita a quello che convenzionalmente chiamiamo Cinema, nel cortile
dell’École Militaire di Parigi, Georges Picquart, un ufficiale
dell’esercito francese, presenzia alla pubblica condanna e
all’umiliante degradazione inflitta ad Alfred Dreyfus, un capitano
ebreo, accusato di essere stato un informatore dei nemici
tedeschi.
Al disonore segue l’esilio e la sentenza condanna il traditore
ad essere confinato sull’isola del Diavolo, nella Guyana francese.
Un atollo sperduto dove Dreyfus lenisce angoscia e solitudine
scrivendo delle lettere accorate alla moglie lontana.
Il caso sembra archiviato.
Picquart guadagna la promozione a capo della Sezione di
statistica, la stessa unità del controspionaggio militare che aveva
montato le accuse contro Dreyfus. Ed è allora che si accorge che il
passaggio di informazioni al nemico non si è ancora arrestato.
E se Dreyfus fosse stato condannato ingiustamente?
E se fosse la vittima di un piano ordito proprio da alcuni
militari del controspionaggio?
Questi interrogativi affollano la mente di Picquart, ormai
determinato a scoprire la verità anche a costo di diventare un
bersaglio o una figura scomoda per i suoi stessi superiori.
L’ufficiale e la spia, adesso uniti e pronti ad ogni sacrificio
pur di difendere il proprio onore.
L’affare Dreyfus è uno dei più clamorosi errori giudiziari della
storia, avvenuto in Francia tra il 1894 e il 1906 e che vide
protagonista il soldato ebreo francese Alfred Dreyfus,
ingiustamente accusato di essere una spia e quindi processato per
alto tradimento.
Dreyfus sostenne fermamente la sua innocenza combattendo contro
un’intera nazione. Il suo caso ebbe una notevole risonanza
mediatica dividendo l’opinione pubblica del tempo, tra chi ne
sosteneva l’innocenza e chi lo riteneva invece colpevole.
Tra gli innocentisti si schierò Émile Zola, il quale scrisse un
articolo in cui puntava il dito contro il clima di antisemitismo
imperante nella Terza Repubblica francese. Tale intervento venne
intitolato proprio J’Accuse.
Polanski ha scritto la sceneggiatura insieme a Robert Harris,
autore del romanzo da cui il film è tratto, L’ufficiale
e la spia (The Dreyfus Affair), in Italia edito
Mondadori.
Da un romanzo di Harris il regista premio Oscar per Il
pianista aveva già tratto nel 2010 il suo L’uomo
nell’ombra.
Reduce dall’ottimo weekend
d’apertura al box office americano, C’era una volta a
Hollywood ha ricevuto il plauso della sorella di Sharon Tate, personaggio interpretato nel film
da Margot Robbie, che ha dichiarato in
un’intervista con Vanity Fair il motivo delle lacrime versate
durante una visita sul set.
“Mi ha fatto piangere perché
sembrava proprio Sharon” racconta Debra Tate,
“Il tono nella sua voce era completamente uguale a quello di
mia sorella, e la scena mi ha toccato così tanto da commuovermi. È
come se l’avessi vista di nuovo, cinquant’anni dopo...”
Il riferimento è la sequenza mostrata brevemente nel trailer in
cui la giovane attrice si reca in un cinema di Los Angeles per
guardare The Wrecking Crew nascosta nel pubblico.
“La cosa che mi ha toccato di
più non sono stati Leo e Brad, e il fatto che fossero famose star
del cinema, ma Margot, le sue qualità e il potenziale per dare vita
a Sharon e restituirla davvero al pubblico. Era così dolce e
gentile, intelligente e più leggera dell’aria in ogni modo…Penso
che Margot abbia fatto un ottimo lavoro
nell’interpretarla“.
Debra Tate ha poi parlato della sua
reazione dopo aver letto la sceneggiatura del film:
“Sapevo che i protagonisti
della storia sarebbero stati i personaggi di DiCaprio e Pitt. Avrei
voluto che Quentin Tarantino girasse un film sulla storia di Sharon
Tate ma non era quello il film che aveva scritto, lo sapevo e lo
capivo. Ed era la sua visione.”
Di seguito la prima sinossi:
La storia si svolge a Los Angeles nel 1969, al
culmine di quella che viene chiamata “hippy” Hollywood. I due
protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una
serie televisiva western, e lo stunt di lunga data Cliff Booth
(Brad Pitt). Entrambi stanno lottando per farcela in una Hollywood
che non riconoscono più. Ma Rick ha un vicino di casa molto
famoso…Sharon Tate.
Nel cast anche Damian
Lewis, Dakota
Fanning, Nicholas
Hammond,Emile
Hirsch, Luke
Perry, Clifton Collins
Jr., Keith
Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael
Madsen. Rumer Willis, Dreama
Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley,
Madisen Beaty e Victoria
Pedretti. Infine Damon Herriman sarà
Charles Manson. Il film segnerà anche l’ultima apparizione
cinematografica di Luke
Perry, morto lo scorso 4 marzo.
“Ho lavorato alla sceneggiatura
per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran
parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette
anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di
poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non
esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due
attori protagonisti.“
Sarà presentato a Venezia 76, Ad
Astra di James Gray, con protagonista
Brad Pitt. Il film racconta un’avventura spaziale,
tema che sembra essere molto caro alla Mostra del Lido, se si torna
indietro negli anni e si ricordano le presenza di
Gravity e Alfonso Cuaron e di
Il Primo Uomo di Damien
Chazelle.
Di seguito, ecco gli spot tv per il film e un nuovo poster con
protagonista Brad Pitt.
https://www.youtube.com/watch?v=gRq0bg-lnyw
https://www.youtube.com/watch?v=t1oVwQ1qNnI
https://www.youtube.com/watch?v=kFkH2ZWGrYM
https://www.youtube.com/watch?v=qUlOrBKoe0A
Brad Pitt è pronto
ad andare verso lo spazio profondo nella prima immagine del
film di fantascienza di James Gray, Ad
Astra. Gray non si è mai accontentato di essere un regista
che aderisce a un solo genere, avendo finora realizzato un thriller
(I Padroni della Notte) a un romanzo d’epoca
(The Immigrant) e, più recentemente, a
un’avventura storica, The Lost City of Z, sua
personale successo di critica. Inoltre, il regista si cimenterà
presto in un adattamento cinematografico del romanzo di spionaggio
scritto da Terry Hayes, I Am Pilgrim.
Prima però, Gray viaggerà verso i
confini del nostro sistema solare con Ad Astra, tratto dal racconto
Heart of Darkness che segue la storia dell’ingegnere spaziale Roy
McBride (Pitt) in una spedizione per rintracciare suo padre
(Tommy Lee Jones), che è sparito durante un lavoro
di ricerca a caccia di vita aliena nei pressi di Nettuno. Scritto
da Gray e Ethan Gross (Fringe), Ad Astra include
nel cast anche Ruth Negga (Preacher),
Donald Sutherland (The Hunger Games), John
Ortiz (Kong: Skull Island) e Kimmy
Shields (Insatiable).
In attesa dell’uscita in home video
di Avengers: Endgame (31 luglio negli
USA), ecco la clip ufficiale dal film in cui Captan
Marvel interviene nella
battaglia, distruggendo la Sanctuary II e
capovolgendo le sorti della battaglia dei Vendicatori contro le
orde di Thanos.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Gerald Butler è di
nuovo Mike Banning in Attacco al
Potere 3 – Angels Has Fallen, di cui vi mostriamo il
trailer e i character poster con tutti i protagonisti del film dal
28 agosto in sala.
Dopo l’enorme successo dei primi
due capitoli, con oltre 370.000.000 di dollari incassati in tutto
il mondo, torna sul grande schermo Gerard Butler,
nelle vesti dell’agente dei servizi segreti Mike Banning, in
Attacco al Potere 3 – Angels Has Fallen.
Diretto questa volta da Ric Roman Waugh (La Fratellanza),
il terzo film dell’adrenalinico franchise prende una svolta
inaspettata: sarà Banning a trovarsi in fuga e braccato dalla
polizia, accusato di essere un nemico dello Stato e l’autore di un
tentativo di omicidio ai danni del Presidente degli Stati Uniti,
interpretato dal Premio Oscar® Morgan Freeman. Ad
aiutarlo a scagionarsi troverà al suo fianco il padre, interpretato
da Nick Nolte, new entry nel cast. Tra gli altri
interpreti, anche Jada Pinkett Smith (Girls Trip), Lance
Reddick (The Wire, Fringe, John Wick), Danny
Huston (Stanlio e Ollio, Big Eyes), Piper Perabo
(Covert Affairs) e Tim Blake Nelson (Fratello, dove
sei? e Syriana).
SINOSSI
Dopo una vorticosa fuga, Mike
Banning è ricercato dalla sua stessa agenzia e dall’FBI,
mentre cerca di trovare i responsabili che minacciano la vita del
Presidente. Nel disperato tentativo di scoprire la verità, Banning
si rivolgerà a improbabili alleati per dimostrare la propria
innocenza e per tenere la sua famiglia e l’intero Paese e fuori
pericolo.
Durante la sua presenza al Comic
Con di San Diego, Kristen Bell, che tornerà a
doppiare la principessa Anna nella versione originale di
Frozen II: Il Segreto di Arendelle, ha parlato del
film Disney come di un progetto che, pur rimanendo adatto ai
bambini, segue il naturale sviluppo della cresciuta delle
protagonista, diventando una storia adulta.
“Non posso dire molto, la
Disney è molto riservata. Ho visto piccole parti del film, perché
quando registriamo le guardiamo, ma non ho visto tutto, ma
ovviamente ho letto la sceneggiatura. Non è l’episodio II di Frozen
– ha dichiarato l’attrice – Abbiamo aspettato tanto per questa
storia, si è rivelata da sola ai creatori. Qual è il prossimo passo
nella vita di questi personaggi che ha bisogno di essere
raccontato? Hanno pensato a questo, non soltanto a ‘quale può
essere una nuova storia’.”
“Sarà ancora appropriato per i
bambini e i bambini lo ameranno, ma queste ragazze sono cresciute
un po’. Credo che le bambine cresciute con Frozen che pensano che
adesso questo film non è più per loro, saranno piacevolmente
sorprese.”
Arriverà il sala il prossimo 27
novembre Frozen II: Il Segreto di Arendelle, il
sequel del film dei record che ha rilanciato la Walt Disney.
Frozen II: Il Segreto di
Arendelle è l’atteso sequel del film
d’animazione diretto da Chris Buck e
Jennifer Lee.
Della squadra premio Oscar
torneranno Lee e Chris Buck in regia, il
produttore Peter Del Vecho, il cast
originale, Idina
Menzel, Kristen Bell, Jonathan
Groff e Josh Gad, e le musiche
di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez.
Walt Disney Animation
Studios distribuirà il film nei cinema USA dal 27 novembre
2019.
Ecco il trailer italiano di
Gemini
Man, il nuovo film con Will Smith
diretto da Ang Lee e in arrivo nei cinema il
prossimo 10 ottobre, distribuito da 20th Century
Fox.
Il film sarà nelle sale dal 10
ottobre distribuito da 20th Century Fox e sono 5 le cose che dovete
assolutamente sapere.
1. Will Smith come non lo
avete mai visto.
Al quadrato. Gemini Man porta sul grande schermo due Will
Smith, l’attore interpreta sia un killer di 51 anni sia un
ragazzo 23 anni che tenta di ucciderlo. Il se stesso più
giovane è un essere umano realizzato completamente
in digitale, così sofisticato che la coppia è in grado di
combattere corpo a corpo senza soluzione di continuità sullo
schermo, in una sorprendente doppia performance. “Stai
guardando Will che guarda il se stesso, 30 anni più giovane”,
afferma il produttore Jerry Bruckheimer. “È un’esperienza
fenomenale per il pubblico”.
2. Quando Junior piange, sono
le lacrime di Will Smith
“Non si tratta di invecchiamento né di sostituzione del viso:
Junior è una creazione completamente digitale, basata al 100%
sull’acquisizione delle prestazioni fisiche di Will Smith”,
afferma il supervisore di VFX Bill Westenhofer. Ogni lacrima
che versa, ogni pugno che sferra, tutto ciò che vedi è puro
Will Smith. “Quando l’ho visto per la prima volta”, afferma
l’attore sulla sua doppia interpretazione rivoluzionaria:
“è stato strano. Ero io. Stavo guardando la versione perfetta
di me di 23 anni, come se qualcuno avesse eliminato tutti i
difetti. È sorprendente dal punto di vista cinematografico.
Questo cambierà il modo in cui vengono realizzati i film e
come i film sono visti”.
3. Tieniti pronto per la
‘Bike-Fu’
“Questa è un’altra dimensione, qualcosa che non abbiamo mai
sperimentato prima”, afferma Ang Lee riguardo questa
avanguardistica e coinvolgente esperienza del pubblico. Il
regista ha pienamente abbracciato la possibilità di un’azione
senza precedenti, usando il termine “Bike-Fu” per descrivere
uno spettacolare inseguimento in motocicletta a Cartagena in
cui assistiamo ad un duello in cui Will Smith usa le moto come vere
e proprie armi. “Ang sta facendo un salto in avanti che nessun
altro regista ha mai provato a fare”, afferma Jerry
Bruckheimer sul visionario premio Oscar. “È strepitoso”,
aggiunge Smith.
4. Sentiti parte
dell’azione
Gemini Man è anche un’esperienza visiva 3D davvero al di fuori
di tutto ciò che il pubblico ha visto sul grande schermo
finora. Il film d’azione definitivo, realizzato da due grandi
nomi sinonimo, per eccellenza, di spettacolarità – Jerry
Bruckheimer (Top Gun, Pirati dei Caraibi) e Skydance di David
Ellison (Mission: Impossible, The Terminator Dark Fate) – è
stato girato in maniera rivoluzionaria: 120 fotogrammi
al secondo, in 4K 3D. “Suona complicato, sicuramente”, afferma
il supervisore di VFX Bill Westenhofer. “Ma ciò che significa
è semplice: il pubblico è lanciato proprio nel mezzo
dell’azione, lì sulla scena con gli attori stessi”.
5. Azione senza
artificialità
L’uso del trucco tradizionale sul set era impossibile, con
telecamere così potenti da poter capire come reagivano i vasi
sanguigni nei volti degli attori. Quindi, il reparto trucco
ha sviluppato una nuova “traslucenza,” per catturare le
sottigliezze nelle prestazioni. Sia per Ang Lee che per Will
Smith, in questa collaborazione per spingersi insieme sempre oltre
ogni limite, i risultati furono sorprendenti. “Non avrei
potuto interpretare Junior a 23 anni”, dice Smith, “ma ora
sono in grado di farlo grazie a tutte le esperienze che ho
collezionato finora”. O, come aggiunge Ang Lee, “ho trovato
un nuovo Will Smith”-
Timothée Chalamet
è il protagonista della prima immagine ufficiale di The
King, il film che sarà presentato a Venezia
76 nella selezione del Fuori
Concorso. Il film è diretto da David Michôd ed è l’adattamento
di Enrico IV, Parte prima e Parte seconda ed Enrico V.
La sceneggiatura è stata firmata da
Michôd e Joel Edgerton e racconta dell’ascesa al
potere del giovane Enrico V (Chalamet) alla morte del padre, quando
si trova ad affrontare tumulti e tensioni politiche all’interno del
suo Regno. Nel cast Edgerton interpreta Sir John
Falstaff, Robert Pattinson è Luigi Delfino del
Viennois, Ben Mendelsohn è Enrico IV, Sean
Harris è Michael Williams, Lily-Rose Depp è Caterina di Valois,
Thomasin McKenzie è Philippa d’Inghilterra.
Il film verrà distribuito da
Netflix nei prossimi mesi.
La prima immagine di The King
The King – Steven Elder, Timothée Chalamet, Sean Harris – Photo
Credit: Netflix
L’account twitter ufficiale di
Wonder Woman 1984 ha annunciato
che il film di Patty Jenkins con Gal
Gadot è entrato nella fase di riprese aggiuntive che si
stanno svolgendo negli studi della Warner Bros di Londra.
Le riprese aggiuntive anche dopo
molti mesi dalla fine della produzione ufficiale sono diventate
ormai un processo comune per i blockbuster, quando una volta erano
invece considerate un fenomeno imprescindibilmente legato al fatto
che il film fosse un disastro e andava in qualche modo
aggiustato.
Allo stato attuale, la ripresa
aggiuntiva è diventata una parte integrante della produzione, e
spesso è inserita anche nelle previsioni di spesa e nel piano di
lavorazione del film.
Il film è stato definito dal
produttore Charles Roven un sequel “inusuale”, che
poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso
team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma
che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale
definendo Wonder Woman 1984 “la prossima
iterazione della supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
Il sequel vedrà
ancora Gal Gadot nei panni di Diana
Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per
interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche
Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e
Pedro Pascal, in un ruolo ancora misterioso.
Ogni film sfrutta la colonna sonora
per migliorare l’esperienza dello spettatore ed evocare emozioni, e
questo strumento diventa nel MarvelUniverse un modo per collegare le avventure
“inverosimili” dei supereroi alla realtà di chi guarda. Lo studio
ha infatti saputo costruire in ogni capitolo un
tappeto sonoro dove era possibile il dialogo tra mondi distanti e
una maggiore caratterizzazione dei personaggi al loro
interno.
Ma allora quali sono i
migliori momenti musicali del franchise?
Iron Man 3 – Blue (Da Ba Dee)
https://www.youtube.com/watch?v=dMztEyjsW74
Nel 2013 il pubblico stava ancora
capendo se i Marvel Studios avrebbero voluto prendersi
troppo sul serio oppure aderito a una formula rigorosa senza
prendersi dei rischi, ma fortunatamente un mix di entrambe le
posizioni sono confluite in Iron
Man 3 di Shane Black, film che inizia nel modo più
straniante possibile con l’indimenticabile “Blue (Da Ba
Dee)” degli Eiffel 65 nei titoli di
testa.
Far From Home – Back in Black
Nel terzo atto di Far From Home
Peter si ritrova in Olanda e chiede aiuto a Happy
Hogan per raggiungere Londra. E mentre il ragazzo mette
mano al suo nuovo costume sul jet privato del braccio destro di
Tony, un noto brano risuona a bordo.
È “Back in Black”
degli ACDC, la stessa canzone che sentivamo
all’inizio di Iron Man quando Stark sta per essere attaccato dai
terroristi. Senza dubbio uno dei momenti più esaltanti del
film.
Endgame – Dear Mr. Fantasy
Dopo l’apertura con la sequenza
dedicata alla scomparsa della famiglia di Occhio di Falco, il film
dei fratelli Russo stacca rapidamente sul logo dei Marvel Studios insieme alle note
della bellissima “Dear Mr. Fantasy” dei
Traffic che ci mostrano Tony Stark e Nebula alla
deriva nello spazio.
Forse il titolo del brano vuole
essere un’allusione a Thanos, ma il tono malinconico sembra
l’accompagnamento adeguato dello stato del cinecomic dopo gli
eventi di Infinity War.
Captain Marvel – Just a Girl
https://www.youtube.com/watch?v=CyYcXV1mAnQ
Gli anni
’90 verranno ricordati per gli artisti che portavano nei loro testi
temi di rivendicazione femminile attraverso l’atteggiamento
disincantato e sarcastico del decennio, e nessuno ha mai raggiunto
l’efficacia dei No Doubt di Gwen Stefani, vera
portavoce e icona di una generazione.
“Just a Girl”, nonostante il beat
innegabilmente attraente e ottimista, sfoga in realtà profonde
frustrazioni verso il modo in cui una giovane donna viene
sottovalutata ogni giorno, e grazie all’ironia la Stefani trasforma
questa sottovalutazione in un’arma proprio come fa Captain Marvel nella battaglia finale
con la Starforce.
Endgame – Supersonic Rocket
Ship
Ecco un altro brano tratto da
Endgame che sottolinea un momento molto emozionante del film,
ovvero il viaggio di Hulk e Rocket verso la Nuova Asgard dove si
trova Thor, depresso e ingrassato dopo gli eventi di Infinity
War.
I Marvel Studios hanno optato per
“Supersonic Rocket Ship” dei
Kinks, il cui umore spensierato si sposa benissimo
con l’inizio dell’avventura.
Homecoming – Blitzkrieg Bop
Quale modo migliore di rappresentare
New York facendo una panoramica dei suoi luoghi più iconici
attraversati da Spider-Man sulle note di “Blitzkrieg
Bop” dei Ramones? Il brano della band
punk accompagna un bellissimo montaggio delle sue attività contro
il crimine in Homecoming ed è qualcosa che ogni ragazzo dell’età di
Peter ascolterebbe nel suo i-pod.
The Avengers – Shoot to Thrill
Nel MCU Tony Stark fa rima con gli
ACDC: dalla sua prima apparizione la band ha
accompagnato le imprese dell’eroe fino all’incontro con Loki e
Captain America in The Avengers dove si presenta sulle note di
“Shoot to Thrill“.
Un altro momento epico e un po’
tamarro da aggiungere alla lunga lista di episodi che
caratterizzano il personaggio.
Guardiani della Galassia Vol.2 –
Mr. Blue Sky
https://www.youtube.com/watch?v=4UUIC4wC4WU
Come non inserire in questa lista
uno dei momenti più divertenti, esaltanti e musicalmente
indimenticabili della storia del MCU: i titoli di testa di
Guardiani della Galassia Vol.
2, dove le note di “Mr. Blue Sky”
seguono la danza scatenata di Baby Groot ai bordi di un
combattimento.
Le movenze del personaggio sono state “rubate” a quelle dello
stesso James
Gunn.
Ragnarok – Immigrant Song
https://www.youtube.com/watch?v=Ihjx3mX75y8&t=31s
In
Thor: Ragnarok “Immigrant
Song” dei Led Zeppelin diventa il
leitmotiv di una riflessione molto più ampia e meno banale del
previsto sul tema dell’appartenenza ad un luogo e più in generale
sull’immigrazione, e quasi sembra scritta appositamente per il
film.
Ma è nel contesto della battaglia finale contro Hela che il
brano acquista ancora più potere, nel modo in cui è utilizzato per
fomentare l’entusiasmo del momento e della trasformazione di
Thor.
Endgame – It’s been a long, long
time
Concludiamo tra le lacrime citando
il bellissimo epilogo di Avengers: Endgame dove troviamo Steve
Rogers e Peggy Carter finalmente riuniti in una dimensione
alternativa che danzano sulle note di “It’s Been A Long,
Long Time“, concedendosi quell’appuntamento mancato negli
anni Quaranta.