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Avengers: Endgame, la foto dell’ultimo giorno sul set di Chris Evans

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Film evento, culmine narrativo di un universo condiviso che non ha precedenti nella storia del cinema, Avengers: Endgame potrebbe essere l’ultimo capitolo sui Vendicatori ad avere tra i protagonisti Chris Evans, membro originale del team e figura insostituibile tanto quanto il collega Tony Stark. Dopotutto l’arco narrativo di Steve Rogers sembra ormai concluso e l’attore non ha ancora confermato il suo eventuale ritorno nel MCU.

E mentre ci crogioliamo nel dubbio, è sempre tempo di celebrazioni e di viaggi nella memoria grazie al diario fotografico di Jimmy Rich che sul suo profilo Instagram continua a condividere immagini dal dietro le quinte del film, video inediti e uno sguardo ravvicinato alla produzione.

Tra questi scatti c’è anche quello relativo all’ultimo giorno sul set di Evans, con il volto ancora ricoperto di fuliggine (probabilmente dovuto alla sequenza della battaglia finale di Endgame) che potete vedere qui sotto.

Come già confermato nei mesi scorsi, Avengers: Endgame era l’ultimo impegno contrattuale dell’attore nel Marvel Cinematic Universe, e sul futuro nei panni di Captain America incombe un grosso punto interrogativo. Rivedremo il personaggio nella Fase 4? Ma soprattutto, in che modo potrebbe tornare?

Leggi anche – Avengers: Endgame, tutti i segreti sul cameo di Harley Keener

CORRELATI:

Avengers: Endgame è nelle nostre sale dal 24 aprile.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, le scene che potevano essere nel film

Fonte: Jimmy Rich

Diane Kruger nel cast di 355, con Jessica Chastain e Penelope Cruz

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Diane Kruger sarà coprotagonista di 355, il thriller di spionaggio diretto da Simon Kinberg, e si unirà ad un cast di superstar, tra cui spiccano Jessica Chastain, Lupita Nyong’o, Fan Bingbing e Penelope Cruz.

Kinberg è stato scelto per dirigere il film da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Theresa Rebeck. Il film segue un gruppo di spie delle agenzie internazionali di tutto il mondo. Queste donne dovranno fare squadra, superare i reciproci sospetti e conflitti, usare tutti i loro talenti e la loro formazione per fermare un evento che potrebbe gettare il nostro mondo nel caos. Lungo la strada, queste sconosciute diventano compagne e amiche, e formano così una nuova squadra: nome in codice “355” (un nome preso in prestito dalla prima spia donna nella Rivoluzione americana). Anche Sebastian Stan e Edgar Ramirez fanno parte del cast.

“Sono così contento di avere un’attrice del suo calibro per completare questo cast straordinario” ha detto Kinberg. La Universal ha acquisito i diritti di distribuzione negli Stati Uniti. CAA Film Finance ha negoziato l’accordo con Film Nation per le vendite internazionali. Freckle Films della Chastain e Kelly Carmichael produrranno insieme alla Kinberg Genre di Simon Kinberg.

Nel 2017, Chastain e Bingbing erano nella giuria di Cannes quando Kruger vinse la palma d’oro per la migliore attrice per Oltre la notte. Quel film ha vinto anche un Critics Choice e un Golden Globe come miglior film in lingua straniera.

Fonte: Variety

Dave Bautista ricorda il provino per Guardiani della Galassia: “Un incubo”

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Con sole tre apparizioni nel MCU (in Guardiani della Galassia Vol.1 e 2 e Avengers: Infinity War), senza contare il breve cameo in Avengers: Endgame, Dave Bautista è diventato uno dei personaggi più amati dal pubblico grazie al suo esilarante ritratto di Drax il Distruttore. Tuttavia il percorso che l’ha portato ad affermarsi come una delle figure imprenscindibili del franchise non è stato privo di ostacoli, a partire dal primo provino.

Ne ha parlato approfonditamente l’attore e ex wrestler durante un panel del Denver Pop Culture Con, descrivendo l’esperienza “un vero e proprio incubo”:

Lo è stato davvero. Ero terrorizzato, disperato, avevo lavorato pochissimo negli ultimi tre anni e mi ero stancato di fare wrestling…insomma, avevo un disperato bisogno di trovare un impiego. Alla fine ho ottenuto un agente due settimane prima di sostenere il provino per Guardiani della Galassia, e fu lui a dirmi che  avrei dovuto lottare per farcela perché la produzione non voleva nessun wrestler professionista e le speranze erano poche […]“.

Bautista ha poi spiegato che “Entrare nella stanza con le aspettative basse non è stato d’aiuto. Non capivo il personaggio, quindi chiamai il mio insegnante di recitazione per cercare una soluzione. Ad ogni modo, ho fatto delle ricerche e il processo mi ha aiutato ad affrontare tutte le successive sfide. Ho letto la parte per Sarah Finn, la casting director, che è fantastica, e fu lei a dirmi di non essere nervoso, di prendermi il mio tempo e che saremmo rimasti lì tutto il giorno se fosse stato necessario“.

Vi ricordiamo che l’attore è atteso in Guardiani della Galassia Vol.3, la cui produzione è momentaneamente sospesa per permettere a James Gunn di concludere i lavori su The Suicide Squad.

Dave Bautista commenta il ritorno di James Gunn in Marvel

Fonte: Comicbook

Il Re Leone: la Nala di Beyonce parla nel nuovo spot

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Il Re Leone: la Nala di Beyonce parla nel nuovo spot

Ecco un nuovo spot de Il Re Leone, in cui sentiamo per la prima volta la voce di Beyonce che doppia Nala, la leonessa che avrà il compito di ricordare a Simba qual è il suo posto nel Cerchio della vita.

Ecco alcune immagini ufficiali dal film:

Basato su una sceneggiatura scritta da Jeff Nathanson, il film è stato realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata utilizzare per portare alla luce Il Libro della Giungla (2016). Jon Favreau, che dirige anche questo secondo live action Disney, dovrà questa volta affrontare una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.

Nel cast de Il Re Leone figurano Donald Glover, nel ruolo di Simba, e James Earl Jones, che torna a essere MufasaSeth Rogen e Billy Eichner doppieranno Pumba e Timon. Nel cast anche John Kani, visto in Civil War, che darà voce a Rafiki e Alfre Woodard, che sarà Sarabi. Chiwetel Ejiofor sarà Scar.

Il Re Leone: il trailer del film Disney

Rocketman: le differenze tra il film e la vita di Elton John

Rocketman: le differenze tra il film e la vita di Elton John

Non sempre i biopic riescono a rimanere fedeli alla realtà dei fatti, raccontando la vita di personaggi famosi con qualche licenza poetica. Lo stesso è accaduto in Rocketman, il film che racconta le fasi più importanti della vita di Elton John in forma di musical con suggestioni di fantasia.

Ma cosa è cambiato nella trasposizione? Ecco le maggiori differenze:

L’origine del nome “Elton John”

Nel primo atto del film il giovane Reginald Dwight è intenzionato ad adottare un nome d’arte e per farlo si lascia ispirare da diverse fonti: Elton, uno dei compagni di band, e John Lennon (che vede in una foto incorniciata dei Beatles nell’ufficio di Dick James).

Tuttavia non è questa la cronaca esatta degli eventi, dal momento che “Elton John” è il risultato della combinazione di due membri della prima band di Dwight, i Bluesology, a partire dal 1972.

La prima canzone di Elton John e Bernie Taupin

Elton John e Bernie Taupin sono senza dubbio una delle più grandi coppie di artisti e compositori della storia della musica ma diversamente da quanto raccontato in Rocketman. Tuttavia, non è “Border Song” la loro prima grande collaborazione. Al contrario è “Scarecrow” che ha visto i due unirsi per registrare insieme.

Le canzoni scritte per altri artisti

Prima di pubblicare il loro primo singolo nel 1968, Elton John e Bernie Taupin scrissero in realtà canzoni per altri artisti, di cui una destinata all’Eurovision Song Contest. In Rocketman invece i due iniziano a collaborare senza esperienze precedenti nel mondo della musica professionista.

Gli album registrati senza Taupin

Anche il film racconta come Elton John e Bernie Taupin non abbiano mai avuto una vera discussione nei loro cinquant’anni di lavoro insieme, e la rottura che vediamo in realtà è durata molto meno di quanto crediamo.

La versione della storia di Rocketman posiziona infatti quell’evento in un momento della timeline inesatta, perché in realtà John e Taupin si sono separati soltanto per due album: nel film la coppia si riunisce nel 1990.

Renate Blauel e il primo fidanzamento

Rocketman ci mostra alcune scene del breve matrimonio tra Elton John e Renate Blauel, tuttavia la realtà dei fatti presenta un altro fidanzamento che l’artista strinse nel 1984: quello con Linda Woodrow negli anni Settanta (che nel film si traduce nella relazione con la padrona di casa).

La collaborazione con John Reid

Un altro cambiamento riguarda il rapporto tra Elton John e John Reid e il tempo della loro collaborazione come musicista e manager: i due sono rimasti insieme per un periodo piuttosto lungo, fino al 1998 poco prima di ritirarsi dalla scena. Al contrario, se pensate al finale di Rocketman, sembra che John gli dica addio per sempre prima del suo trionfante numero di chiusura.

Lo show al Madison Square Garden

Verso la fine del film, e prima dell’inizio della terapia, Elton John diserta uno spettacolo al Madison Square Garden e decide di dare una svolta alla sua vita. Tuttavia la realtà testimonia che l’artista avrebbe scelto di andare in riabilitazione nel 1990, e che quello show “maledetto” fu a Chicago.

I’m still standing

In Rocketman Elton John scrive “I’m Still Standing” dopo essersi appena ricongiunto con il paroliere Bernie Taupin, mentre la cronaca ci dice che il pezzo è stato prodotto nel 1983, molto prima della rehab.

Leggi anche – La recensione di Rocketman

Fonte: Cinemablend

Scary Stories to tell in the dark: un terrificante nuovo trailer

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Scary Stories to tell in the dark: un terrificante nuovo trailer

Ecco un nuovo terrificante trailer di Scary Stories to Tell in the Dark, l’atteso film horror scritto dal premio Oscar Guillermo del Toro e tratto dal best seller di Alvin Schwartz.

Diretto dal regista André Øvredal arriverà al cinema in autunno. Completano il cast del film Zoe Colletti, Austin Abrams, Gabriel Rush, Michael Garza, Austin Zajur, Dean Norris, Gil Bellows, Lorraine Toussaint e Natalie Ganzhorn.

Scary Stories to tell in the dark – la trama

È il 1968 in America. Sta soffiando il vento del cambiamento… ma apparentemente lontano dai disordini nelle città, c’è la piccola città di Mill Valley, dove per generazioni, l’ombra della famiglia Bellows incombeva in lontananza. È nella loro villa ai margini della città che Sarah, una ragazza con orribili segreti, ha trasformato la sua vita sfortunata in una serie di storie spaventose, scritte in un libro che ha travalicato i confini del tempo e che trovano il modo di diventare sin troppo reali per un gruppo di adolescenti che scopre la terrificante abitazione di Sarah.

Questo progetto segna il ritorno di Guillermo Del Toro al grande schermo, anche se solo in veste di sceneggiatore e produttore, dopo il grande successo de La Forma dell’Acqua, il suo ultimo film da regista che ha vinto l’Oscar nella categoria principale e anche quello di categoria, per Del Toro stesso.

Fonte

La Torre Nera, Ron Howard ammette: “Penso che abbiamo fatto degli errori”

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Nonostante il fatto che Ron Howard sia uno dei registi più famosi e premiati di Hollywood, anche a lui è capitato di realizzare dei film che non hanno incontrato il gusto del pubblico. Ricordiamo di recente il flop di Solo: A Star Wars Story, film che ha avuto notevoli problemi di produzione, ma anche l’adattamento de La Torre Nera di Stephen King, del 2017, che è stato considerato un vero e proprio disastro.

Proprio riflettendo sulla realizzazione di quest’ultimo film, Howard ha ammesso che nello sviluppo del progetto sono stati commessi degli errori. Parlando con Collider, il produttore ha confessato di aver commesso degli errori, specialmente quando si è trattato di scegliere il tono del film:

“Penso che sarebbe stato meglio scegliere un tono horror. Penso che invece, sia nella nostra mente che in quella dello studio è stato pensato come un progetto che poteva essere anche un prodotto PG-13, una specie di avventura per ragazzi. Penso davvero che abbiamo commesso un errore, non sono sicuro che sarebbe stato poi un successo se lo avessimo fatto diversamente, ma avremmo potuto adottare un look più dark e più duro e far sì che il personaggio di The Gunslinger sarebbe stato più centrale di Jake. Penso che in retrospettiva sarebbe stato più eccitante. Ci siamo sempre sentiti come se stessimo trattenendoci su alcune cose, e credo che alla fine di tutto si trattava proprio di questo.”

Dai primi materiali di marketing pubblicati sul film, i fan sono stati completamente confusi dalla sua direzione e dal modo in cui questa scelta di tono si sarebbe inserita nel canone della serie stessa.

Al momento Prime Video sta lavorando a un nuovo adattamento della saga di King, questa volta in formato di serie televisiva, che sicuramente terrà conto di quanto realizzato in precedenza per il cinema.

Roberto Benigni: 10 cose che non sai sull’attore

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Roberto Benigni: 10 cose che non sai sull’attore

Roberto Benigni è di uno di quegli artisti che ha contribuito a far conoscere il cinema italiano nel mondo, con la sua grazia, con la sua eleganza, con il suo talento e con il suo fare istrionico davvero unico.

L’attore, regista e comico toscano ha sempre avuto modo di mostrare il suo talento e il suo amore per tutte le forme d’arte possibili, dal cinema alla letteratura, dalla poesia al teatro.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Roberto Benigni.

Roberto Benigni film

roberto benigni

1. Roberto Benigni: i film e la carriera. La carriera dell’attore toscano è iniziata nel 1972, quando partecipa alla miniserie televisiva Sorelle Materassi. In seguito, lavora nei film Berlinguer ti voglio bene (1977), Chiaro di donna (1979), Il Pap’occhio (1980) e Non ci resta che piangere (1984). Successivamente, la sua carriera prende sempre più piede e recita in La voce della luna (1990), Il figlio della pantera rosa (1993), Asterix e Obelix contro Cesare (1999), Caterina va in città (2003) e To Rome with Love (2012).

2. È anche sceneggiatore e regista. Nel corso della sua carriera, Roberto Benigni ha avuto modo di sperimentare diversi ambiti del cinema. Nella fattispecie, ha vestito diverse volte i panni dello sceneggiatore, lavorando alla serie Onda libera (1976) e ai film Berlinguer ti voglio bene e Non ci resta che piangere. Inoltre, l’attore ha diretto e sceneggiato Tu mi turbi (1983), Il piccolo diavolo (1988), Johnny Stecchino (1991), Il mostro (1994), La vita è bella (1997), Pinocchio (2002) e La tigre e la neve (2005).

Roberto Benigni moglie

roberto benigni

3. È sposato da ventotto anni. Roberto Benigni è sposato da molti anni con l’attrice Nicoletta Braschi, ma in realtà i due si frequentano da più tempo. Infatti, i due attori si sono incontrati nel 1983 durante le riprese di Tu mi turbi e da lì non si sono più lasciati, sposandosi otto anni dopo. I due, inoltre, collaborano spesso insieme poiché lei appare in tutti i film diretti da suo marito (basti ricordare il suo ruolo in La vita è bella).

Roberto Benigni figli

4. Non hanno mai avuto figli. Benigni e Nicoletta Braschi sono insieme da molti anni, ma non hanno mai avuto figli. Nonostante ciò, questo non ha fatto incrinare la relazione e i due sono sempre molto innamorati e, spesso e volentieri, lui spende sempre parole dolci nei confronti della moglie senza riuscire ad immaginare un’altra persona al suo fianco.

Roberto Benigni frasi

5. Roberto Benigni e le sue frasi memorabili. L’attore e comico toscato ha sempre regalato delle perle di saggezza nei suoi film e durante la sua vita. Ecco qualche esempio:

  • La gente vede, sente e parla. Purtroppo però vede male, sente poco e parla troppo.
  • Di legale, in Italia, c’è solo l’ora.
  • È un segno di mediocrità quando dimostri la tua gratitudine con moderazione.
  • Smettila di pensare a cosa potrebbe andare male e inizia a pensare a cosa potrebbe andare bene.
  • Innamoratevi! Se non vi innamorate è tutto morto! Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo. Per essere felici dovete patire, stare male, soffrire. Non abbiate paura di soffrire: tutto il mondo soffre.

Roberto Benigni Oscar

6. Un’edizione indimenticabile. Con La vita è bella, Benigni ha avuto un gran successo in tutto il mondo, tanto da ricevere ben sette candidature agli Oscar e riuscendo a vincerne tre: Miglior Colonna Sonora a Nicola Piovani, Miglior Film Straniero e Miglior Attore Protagonista.

7. La passeggiata sulle poltrone. Oltre che le numerose vittorie dell’artista toscano, è indimenticabile l’annuncio della vittoria come Miglior Film Straniero, quando Sophia Loren annunciò “And the Oscat goes to… Roberto!”. Fu proprio lì che Benigni si mise a “passeggiare” sulle poltrone della sala, inebriato dalla gioia e contagiando tutti i presenti.

Roberto Benigni incidente

8. Si è fatto male alla schiena. Nell’estate 2018, l’attore e comico toscano si trovava al largo de La Maddalena su un gommone, insieme alla moglie e alcuni amici. A un certo punto, Benigni è caduto, urtando violentemente la schiena e, pare, incrinando anche una vertebra. Tuttavia, l’attore si è subito ristabilito grazie alle cure dei medici del San Raffaele di Milano, dove è stato portato.

Roberto Benigni: La vita è bella

roberto benigni

9. Il titolo è stato scelto in maniera casuale. Pare che il titolo del film sia stato scelto in maniera del tutto casuale, sia per il fatto di voler esprimere il desiderio del protagonista, quello di andare alla ricerca della felicità, sia per il fatto di aver trovato la stessa frase in una citazione di Lev Trotsky.

10. Ne è stata pubblicata la sceneggiatura. Lo script del film di Roberto Benigni e Vincenzo Cerami è stata pubblicata in Italia nel 1998. La versione pubblicata conteneva alcune scene che non erano nel film finale, in particolare una scena in cui Guido, inavvertitamente, assiste ad un’esecuzione di massa di partigiani, individuando il suo amico Ferruccio tra di loro.

Fonti: IMDb, Frasi Celebri, Milano Today

Magic Ball 8: ecco il nuovo horror di Blumhouse

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Magic Ball 8: ecco il nuovo horror di Blumhouse

Dopo il discreto successo al botteghino di Obbligo o Verità, prodotto dalla Blumhouse, Jeff Wadlow lavorerà di nuovo con lo studio per realizzare un nuovo film horror incentrato sulla Magic Ball 8, la palla numero 8, gioco molto famoso negli USA che “dà risposte a domande esistenziali”. Il giocattolo, concepito negli anni ’50, sarà il centro di una storia che spera di spaventare il pubblico del 21° secolo una volta arrivato in sala nei prossimi anni.

Mattel ha annunciato anche gli autori del film, che saranno Jillian Jacobs e Chris Roach, che continuano la loro frequente collaborazione e firmano la sceneggiatura. Il film sembra partire da un presupposto interessante e plausibile, in quanto l’idea di un gioco posseduto da un demone o da una forza maligna si sposa alla perfezione con lo stile di racconto della Blumhouse. Basti pensare a Ouija oppure alla stessa saga di Annabelle.

Non si hanno ancora dettagli in merito all’inizio della produzione del film.

Pets 2 – Vita da animali: recensione del film

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Pets 2 – Vita da animali: recensione del film

Arriva il sala il 6 giugno Pets 2 – Vita da animali, il lungometraggio animato sequel del film che nel 2016 venne presentato in anteprima al Festival di Venezia.

Il cagnolino d’appartamento Max ha tutto quello che gli serve, ha imparato a convivere con il suo grosso amico peloso, un secondo cane che la sua padroncina ha adottato, ma adesso si deve preparare a un grande sfida. La sua padrona si sposa e ha un bambino, così Max dovrà cercare di far coesistere le sue paure per ogni cosa che lo circonda con l’apprensione generata dal grande affetto che lo lega al piccolino di casa. Una gita in campagna lo metterà di fronte alle sue paure e alle sue responsabilità nei confronti del piccolo, soprattutto lo trasformerà profondamente. La cagnolina Gidget invece dovrà fingersi un gatto per recuperare un giochino di Max finito nelle grinfie di un gruppo di gatti d’appartamento. Il cogniglietto Nevosetto, infine, credendosi un supereroe, si lascerà trascinare in un’impresa quasi suicida per salvare una tigre bianca da un circo.

Dopo il successo del primo capitolo, divertente e sicuramente dignitoso da un punto di vista drammaturgico, Pets 2 – Vita da animali mette in scena un cambiamento di rotta nelle intenzioni del regista Chris Renaud e dello sceneggiatore Brian Lynch. I filmmaker accantonano la formula di narrazioen classica e si dedicano alla messa a punto di singole gag che strappano, è il caso di dirlo, più di un sorriso. Sembra tuttavia che non ci sia stato uno sforzo a voler sviluppare la trama dedicata al cagnolino Max, che è senza dubbio la più emotivamente solida, e lasciare a contorno le altre due storie che alla fine convergono nel racconto principale in maniera pretestuosa.

Il film replica quindi quanto successo con Cattivissimo Me 3, sempre della Illumination, e rinuncia a qualsiasi tipo di approfondimento, confermandosi come un prodotto indirizzato ai più piccoli che sicuramente si divertiranno e in parte anche a quegli adulti che posseggono degli animali domestici e godranno nel vedere rappresentati tutti quelli che potrebbero essere i segreti dei loro piccoli amici a quattro (o due) zampe.

Pets 2 – Vita da animali, guarda il trailer

Oscar 2020: Lina Wertmüller e David Lynch i premi alla carriera

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David Lynch, Wes Studi e Lina Wertmüller riceveranno degli Oscar onorari alla carriera mentre a Geena Davis sarà assegnato con il Premio Umanitario Jean Hersholt, a dare l’annuncio è l’Academy of Motion Picture Arts & Sciences in vista degli Oscar 2020. Le quattro statuette degli Oscar saranno consegnate durante l’11° Annual Governors Awards dell’Academy di domenica 27 ottobre, e i nomi selezionati sono il risultato di un cambiamento più ampio dell’organizzazione dietro ai prestigiosi premi cinematografici per riconoscere donne e membri di gruppi sotto-rappresentati.

“Questi premi ogni anno riconoscono le persone che si sono dedicate a una vita di realizzazione artistica e hanno apportato contributi eccezionali al nostro settore, e non solo – ha dichiarato il presidente dell’Academy, John Bailey – È con grande piacere che annunciamo i destinatari di quest’anno.”

A Geena Davis, premio Oscar per Turista per caso e la star di Thelma & Louise, sarà riconosciuto il suo impegno per la difesa della parità di genere nei media.

Wes Studi è un attore Cherokee-Americano i cui crediti includono Balla coi Lupi, L’Ultimo dei Moicani e Heat La Sfida. In un comunicato stampa che annunciava la selezione di Studi, l’Accademia lo ha lodato per aver “…ritratto forti personaggi nativi americani con intensità e autenticità” e ha evidenziato il suo coinvolgimento nella politica e nell’attivismo dei nativi americani.

Lina Wertmüller ha fatto storia nel 1976 quando è diventata la prima donna a ricevere una nomination all’Oscar per la regia con Pasqualino Settebellezze. Ad oggi, solo cinque donne sono state nominate al premio. Kathryn Bigelow (The Hurt Locker) è l’unica regista donna ad aver vinto il premio.

David Lynch è un regista pioneristico che sicuramente non ha bisogno di presentazioni. Ha contribuito a introdurre elementi d’avanguardia nel cinema popolare con film del calibro di Velluto Blu e Mulholland Drive. Ha ricevuto tre nomination all’Oscar per Mulholland Drive, Velluto Blu e The Elephant Man, oltre a una sceneggiatura adattata per quest’ultimo. È, tra le altre cose, l’autore di Twin Peaks, serie televisiva con cui è in debito tutta la produzione contemporanea di serie per la tv e le nuove piattaforme.

MCU Fase 4: 5 personaggi che vogliamo vedere

MCU Fase 4: 5 personaggi che vogliamo vedere

Con Avengers: Endgame che completa la “Infinity Saga” del MCU, il pubblico è impaziente di vedere quale direzione seguirà la Marvel. Dall’uscita di Endgame, si sono susseguite voci su quali personaggi potrebbero essere presenti nella Fase 4 dell’Universo Condiviso.

Di tutti i personaggi che ci piacerebbe vedere al cinema, al fianco degli eroi che già occupano un posto nel cuore dei fan e nel MCU, ce ne sono alcuni che più probabilmente riusciremo a vedere.

Ms. Marvel

Ms. Marvel aka Kamala Khan. Ispirata a combattere il crimine dalla stessa Capitan Marvel, Kamala è uno dei migliori personaggi che la Marvel abbia introdotto in tempi moderni.

Sembra che la sua presunta introduzione nel MCU possa avvenire nel sequel di Captain Marvel, il che ha perfettamente senso. Considerato il divario temporale di cinque anni in Endgame, è probabile che si sia creato un discreto numero di fan di Carol Danvers come membro degli Avengers tenuti insieme da Vedova Nera. A causa della sua natura amabile e comica, non c’è dubbio che la squadra dei Marvel Studios sarà in grado di catturare l’essenza di questo personaggio, che sarebbe sicuramente molto divertente da vedere al cinema.

Nova

Originariamente introdotto nel 1976, all’inizio Nova sembrava una versione povera di Lanterna Verde. Nonostante questo ha raccolto da subito un grande numero di fan, lettori e un seguito notevole. Con l’inclusione dei Nova Corps nei film Guardiani della Galassia, sembra molto probabile che Nova farà il suo debutto nel MCU prima o poi.

In una recente intervista, gli sceneggiatori di Endgame hanno rivelato che una prima stesura del film mostrava Thanos che decimava Xandar. In quella versione della storia, con la sconfitta della Nova Corp, sarebbe rimasto un solo sopravvissuto: Richard Rider. Altre voci hanno riportato che Nova potrebbe essere introdotto in Guardiani della Galassia Vol. 3, soluzione che potrebbe essere adatta al personaggio.

Adam Warlock

Molti fan speravano che Adam Warlock sarebbe apparso in Avengers: Endgame, dato che nei fumetti ha una forte connessione con le Gemme dell’Infinito. Purtroppo, non è stato così. Tuttavia, il personaggio aveva già guadagnato una menzione in una delle scene post credits di Guardiani dell Galassia Vol. 2.

Nei fumetti, Adam Warlock è stato creato da un gruppo di scienziati malvagi chiamato Enclave. Come nel caso della maggior parte degli scienziati della narrativa, anche questi hanno presto perso il controllo della loro creazione, e lui si è scatenato nel mondo. Invece di un nemico inarrestabile, Adam è diventato uno dei crociati cosmici più popolari (e più potenti) della Marvel Comics. Senza dubbio sarà una parte importante del futuro del MCU.

Shang Chi

Shang Chi, maestro del Kung Fu. Questa definizione dovrebbe bastare per attirare l’attenzione degli spettatori sul personaggio, anche se non è il più noto del panorama editoriale Marvel. Detto questo, la Marvel ha avuto abbastanza fortuna nell’esporre le sue novità al suo pubblico, dato il travolgente successo di Black Panther. È facile immaginare che possano mettere lo stesso livello di dedizione in un progetto che racconta la cultura cinese e le arti marziali.

Il personaggio è ispirato a Bruce Li in persona, e il film già annunciato sul personaggio sarà probabilmente un omaggio importante ad alcuni dei più grandi lavori di Li.

Fantastici Quattro

Ok, si tratta di quattro personaggi e non di uno solo, tuttavia loro devono stare uniti, visto che sono la prima famiglia Marvel.

Considerati gli scarsi tentativi da parte di Fox di realizzare un film adeguato alle aspettative dei fan sui Fantastici Quattro, Marvel ora si trova nella posizione perfetta per creare il film definitivo. La prima famiglia della Marvel non ha solo una storia ricca e leggendaria, ma il tono familiare è perfetto per ciò che riguarda i Marvel Studios. Anche se non sappiamo esattamente quando, sappiamo però che un film sui Fantastici Quattro inserito nel MCU sarà sicuramente un grande successo.

Box Office ITA: Aladdin sempre in testa

Box Office ITA: Aladdin sempre in testa

Aladdin regge in testa al box office italiano, seguito da Godzilla II e Il Traditore. Il primo fine settimana di giugno è decisamente positivo al box office italiano, indice del fatto che gli italiani non hanno ancora disertato le sale. Così Aladdin regge saldamente in testa al botteghino con 2,8 milioni di euro con cui giunge a quota 11,2 milioni dopo due settimane di programmazione.

Godzilla II: King of the Monsters apre in seconda posizione incassando 1 milione in 503 sale a disposizione, registrando una media per sala pari a duemila euro. Il terzo gradino del podio è occupato da Il Traditore che giunge a 2,8 milioni totali con altri 930.000 euro. Esordio non molto incoraggiante per Rocketman, che incassa 602.000 euro e ottiene una media per sala pari a 1100 euro. Quinto posto per Dolor Y Gloria che raccoglie altri 293.000 euro per un totale di 2,6 milioni.

Seguono pellicole in calo, ossia John Wick 3 (228.000 euro) e Attenti a quelle due (128.000 euro), giunti rispettivamente a 3 milioni complessivi e 1,6 milioni globali. Calo anche per Pokemon Detective Pikachu, arrivato a 5,1 milioni totali con altri 101.000 euro, e L’Angelo del Male – Brightburn, che raccoglie altri 69.000 euro e giunge a 409.000 euro complessivi. Chiude la top10 il film con il maggiore incasso dell’anno, ossia Avengers: Endgame, che con altri 50.000 euro arriva alla bellezza di 29,6 milioni totali.

Jacques Audiard in 8 film alla Cineteca di Milano

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Jacques Audiard in 8 film alla Cineteca di Milano

Dal 12 al 20 giugno 2019 presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana propone Jacques Audiard, una personale in 8 film dedicata al maestro del cinema contemporaneo francese, vincitore del Leone d’argento per la miglior regia all’ultimo Festival di Venezia con I Fratelli Sisters e Palma d’Oro a Cannes con Dheepan nel 2015.

Figlio del grande sceneggiatore Michel Audiard, Jacques fece il suo esordio dietro la macchina da presa nel 1994 con Regarde les hommes tomber, subito vincitore del premio Cesar (l’Oscar francese) come miglior film.

Da allora la sua carriera è stata un continuo crescendo nel corso della quale Audiard ha confermato la capacità di coniugare il cinema di genere con uno spiccato talento autoriale: l’intensità dei personaggi, l’originalità delle storie che iniziano e non si sa dove porteranno, la perfetta calibrazione del ritmo e della fotografia garantiscono ai suoi film una profondità umana d’interesse universale.

Da Un Héros très discret a Dheepan, gli eroi di Jacques Audiard sono sfidati ad andare al di là dei loro limiti e modificare un destino che sembra ineluttabile, in un mondo ostile segnato dalla violenza e dall’incomunicabilità. Nel suo primo film hollywoodiano, il western esistenzialista I Fratelli Sisters, Audiard continua la sua riflessione inquieta sulla società contemporanea.

 Regarde les hommes tomber – Mercoledì 12 giugno ore 16 –

Jacques Audiard, Francia, 1994, 100’ v.o. sott . Int. Jean-Louis Trintignant, Jean Yanne. Simon vuole vendicare un amico poliziotto. Cerca allora le prove per incastrare due personaggi piuttosto strani: uno anziano e nevrotico e l’altro giovane e sottomesso, finendo però per essere plagiato dai due.

Un sapore di ruggine e ossa – Mercoledì 12 giugno ore 18 

Jacques Audiard. Francia/Belgio, 2012, 120’. Int.: Marion Cotillard, Matthias Schoenaerts.
Lui, senza fissa dimora, senza amici, con un figlio di pochi anni che conosce poco; lei, un’allenatrice di orche, che ha perso le gambe in un incidente. Due battaglie per trovare un posto nel mondo in un racconto senza fronzoli né sbavature.

Un Héros Très Discret – Venerdì 14 giugno ore 16

Jacques Audiard, Francia, tratto dall’omonimo romanzo di Jean François Deniau. 1996, 107’, v.o.sott.it., Int.: Mathieu Kassovitz, Anouk Grinberg.
Un imbroglione si costruisce un passato di eroe della Resistenza. Mischiando interviste a presunti testimoni oculari e reali immagini d’archivio, Audiard crea un originalissimo spartito filmico che fonde generi e toni.

Tutti i battiti del mio cuore – Domenica 16 giugno ore 16

Jacques Audiard, Francia, 2005, 107’. Int.: Romain Duris, Aure Atika Thomas si occupa di compravendite immobiliari, il mestiere del padre, e lo fa senza scrupoli, ma sogna di diventare pianista.

Il profeta – Domenica 16 giugno ore 18

Jacques Audiard, Francia, Italia 2009, 150’. Int.: Tahar Rahim, Niels Arestrup. Il delinquentello magrebino Malik entra in prigione a 19 anni per scontare una lunga pena ma apprende subito a caricarsi di nuove colpe, poi a sopportarle, quindi a farle
fruttare.

I Fratelli Sisters – Martedì 18 giugno ore 20.30

Jacques Audiard, Francia/USA, 2018, 122’. Int.: John C. Reilly, Joaquin Phoenix. – Oregon, 12851. Due fratelli molto ambiziosi hanno come obbiettivo quello di uccidere un eccentrico cercatore d’oro.

Sulle mie labbra – Mercoledì 19 giugno ore 16

Jacques Audiard, Francia, 2001, 115’. Int.: Vincent Cassel, Olivier Gourmet. – Insoddisfatta del proprio lavoro e desiderosa di riscatto, Carla, una 35enne con un deficit uditivo, decide di assumere come collaboratore l’ex detenuto Paul.

Dheepan – Una nuova vita – Giovedì 20 giugno ore 16

Jacques Audiard. Francia, 2015, 109’. Int.: Vincent Rottiers, Marc Zinga – Fuggiti dallo Sri Lanka e arrivati a Parigi, tre indiani devo fingersi famiglia. Nella violenza della periferia, la finzione forse diventerà realtà.

Batsuit: 10 cose che non sapete sul costume di Batman

Batsuit: 10 cose che non sapete sul costume di Batman

La Batsuit è un po’ la seconda pelle di Batman, un modo per celare se stesso al mondo e le sue debolezze ma anche fonte di potere e accessori che usa per combattere il crimine. D’altronde è da questa “tuta” – che nel tempo è stata disegnata e progettata in vari modi – ricava tutta l’energia necessaria per trasformare la sua vulnerabilità in vantaggio, come raccontato sui fumetti e al cinema.

Ma quanto sappiamo effettivamente della Batsuit? Ecco 10 cose che forse solo i veri fan conoscono:

Può analizzare campioni sulla scena del crimine

Essere il più abile detective del mondo significa portare a termine il lavoro in modo rapido ed efficiente. E per farlo Bruce Wayne si serve di uno speciale kit in grado di analizzare campioni di ogni tipo già sulla scena del crimine. Dalla Batsuit i dati vengono inviati al suo computer e poi analizzati insieme ad Alfred.

Monitorizza i segni vitali

Grazie alla Batsuit Alfred può tracciare in tempo reale i segni vitali di Bruce  Wayne e apportare modifiche o prendere decisioni di conseguenza. La tuta trasmette infatti informazioni sui danni subiti, e anche se è lo stesso Batman che solitamente può apportare le proprie modifiche, è utile che Alfred sia pronto a rispondere quando necessario.

Funziona come defibrillatore

Spesso nei fumetti la tuta di Batman mette in funzione una scossa per allontanare chiunque possa provare a rimuovere la sua maschera, caratteristica che torna utile quando l’eroe viene messo fuori combattimento.

In casi estremi, la tuta può fungere anche da defibrillatore, generalmente attivato da Alfred, producendo un forte shock per riavviare il cuore di Bruce.

Visione detective

La maggior parte delle persone associa la “Detective Vision” al videogioco di Batman: Arkham, ma sappiamo che questa funzione svolge un ruolo importante anche in alcuni fumetti e persino nei film.

Al cinema Christian Bale utilizza una cosa del genere in The Dark Knight (2008), quando Batman sta raggiungendo Joker e attiva una sorta di ecolocalizzazione per scoprire la posizione dei suoi ostaggi.

Le orecchie possono diventare proiettili

Sappiamo che le orecchie del cappuccio di Batman sono dotate di avanzate tecnologie di comunicazione, ma non tutti ricordano che possono anche funzionare come proiettili.

Usata nel combattimento corpo a corpo, questa funzione enfatizza la pericolosità di ogni gadget della Batsuit, studiato per diventare una minaccia per chiunque.

Batman ha un costume per ogni scopo

Come visto in The Lego Batman Movie, il crociato di Gotham ha accesso ad una varietà di costumi, ognuno dei quali serve uno scopo specifico. Nei fumetti l’eroe ha infatti progettato abiti per combattere Superman, per volare, proteggersi da temperature estreme e persino  per confrontarsi con il temibile Darkseid.

Denti come armi

Sebbene non facciano realmente parte del costume, i denti falsi che Batman può utilizzare lo hanno aiutato ad uscire indenne da varie situazioni. Come nella serie Detective Comics, in cui sfrutta un dente come una bomba fumogena per fuggire.

Il costume è collegato al Batcomputer

Dal suo cappuccio Batman ha accesso a tutte le informazioni memorizzate nei suoi numerosi database. In alcuni momenti, Alfred è la persona dietro il computer, mentre in altri, l’eroe fa riferimento all’intelligenza artificiale Brother Eye.

La cintura è la parte più ricca di gadget

Non c’è gadget che la cintura della Batsuit non possa contenere: a testimoniarlo è il primo arco narrativo di Detective Comics Rebirth, dove scopriamo che è in grado di nascondere almeno centoventi oggetti.

Si è evoluta nel corso degli anni

L’utilità della Batsuit ha subito alcuni cambiamenti significativi nel corso degli anni, così come i dettagli della cintura, del mantello, del cappuccio e di molti altri gadget.

Per quanto riguarda la cintura e le modifiche al cinema quelle sfoggiate da Val Kilmer e George Clooney non sembravano avere una funzione pratica, e si concentravanp più sull’aspetto esteriore, mentre Adam West, Christian Bale e Ben Affleck hanno indossato tutte le cinture con un design più militarista.

Leggi anche – 10 Batsuit che vorremmo vedere al cinema

Fonte: Screenrant

The Batman: Robin potrebbe essere nel film di Matt Reeves

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The Batman: Robin potrebbe essere nel film di Matt Reeves

Ora che la Warner Bros. ha finalmente scelto il volto del nuovo Batman cinematografico, è tempo di scoprire quali altri personaggi andranno a comporre la galleria del film di Matt Reeves che riavvierà le sorti del crociato di Gotham. E secondo le ultime indiscrezioni, un eroe noto ai lettori dei fumetti – nonché celebre spalla di Bruce Wayne – potrebbe comparire sullo schermo insieme a Robert Pattinson

Di chi parliamo? Robin ovviamente, ma trattandosi di rumor non ancora ufficiali vi invitiamo a trattarli con la dovuta cautela. Nel frattempo diverse fonti hanno riferito a Forbes che anche il commissario Jim Gordon e Alfred, il maggiordomo dei Wayne e custode della Bat-caverna, dovrebbero avere un ruolo nel cinecomic mentre diverse voci parlando di un ritorno in scena di Pinguino e Catwoman come principali antagonisti.

Per quanto riguarda Robin, le ultime due versioni del personaggio sono state portate al cinema da Chris O’Donnell in Batman & Robin e Batman Forever di Joel Schumacher rispettivamente nel 1997 e nel 1995, mentre un accenno è stato fatto grazie all’easter egg contenuto in Batman v Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder.

Robert Pattinson è il nuovo volto del crociato di Gotham 

Su The Batman sappiamo che dovrebbe svolgersi negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios.

Per alcuni 1990 fa rima con gli adattamenti di Batman di Tim Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e che sono stati fonte di ispirazione per Zack Snyder per quanto riguarda una scena particolare di Batman V Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di Batman Returns del 1992), per non parlare del fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul personaggio provengono proprio da quel decennio.

Secondo i report, Reeves ha optato per le storie di Batman: Anno Uno come possibile punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe. Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros. impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain prevista.

Per The Batman è stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno 2021.

Fonte: Forbes

Unfriended: 10 cose che non sai sul film

Unfriended: 10 cose che non sai sul film

Unfriended è uno di quei film da vedere solo se il cuore non è debole e non si ha il timore di vivere con gli incubi nelle notti successive alla visione.

Prodotto dalla lungimirante Blumhouse Productions, Unfriended prende in prestito la tecnologia informatica odierna per mettere in scena un horror moderno, originale ed inusuale, in grado di lasciare il pubblico senza parole e di condizionarlo una volta tornato a casa.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Unfriended.

Unfriended film

unfriended

1. Il film ha subito alterazioni. Per mantenere il film pieno di suspense e per far sì che fosse credibile, ogni ripresa ha subito della sceneggiatura e il cast è stato incoraggiato ad improvvisare e a reagire ai cambiamenti improvvisi della storia.

2. Le riprese sono durate poco. Unfriended è stato girato in poco tempo. Oltre al fatto di essere composto da un lungo piano sequenza e in tempo reale, gli attori si trovavano davvero sui computer in stanze diverse. Inoltre, la produzione ha richiesto 16 giorni di lavorazione, per dodici ore al giorno al giorno, con tre giorni per sistemarlo e concedersi ancora un paio di riprese.

3. Ha cambiato il titolo tre volte. In origine, il film si sarebbe dovuto chiamare in maniera differente. Il titolo originale, infatti, era Offline che poi si è evoluto in Cybernatural. Infine, si è deciso di optare per il titolo Unfriended.

Unfriended streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo film, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle diverse piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili, Google Play e Tim Vision.

Unfriended trailer

5. Un trailer da brividi. Prima di mettersi alla prova e guardare il lungometraggio, sarebbe bene dare un occhio al trailer di Unfriended per rendersi conto di cosa tratti il film e a cosa si sta andando incontro. Utile per capire se il proprio cuore possa reggere a questo film e se sia fattibile guardarlo senza spaventarsi troppo.

Unfriended: Dark Web

6. Unfriended ha generato un sequel. Dato il grandioso successo del film, la Blumhouse Production ha deciso di realizzare un sequel, intitolato Unfriended: Dark Web, anche se inizialmente si sarebbe dovuto chiamare Unfriended: Game Night.

Unfriended trama

7. Tutto inizia da una video chat notturna. Sei amici del liceo ricevono un messaggio su Skype mentre, di notte, si trovano a chattare. Questo messaggio arriva da una compagna di classe che, però, si è suicidata un anno prima. I ragazzi, sebbene inizialmente pensino si tratti di uno scherzo, capiscono che qualcosa non va e che qualcosa di sovrannaturale li vuole tormentare. Anzi, li vuole persino morti.

Unfriended cast

unfriended

8. La protagonista ha avuto l’idea principale del film. L’intero film è realizzato in un unico piano sequenza e l’idea è stata di Shelley Henning che, nel film, interpreta la protagonista. Secondo lei, infatti, sarebbe stato meglio realizzare il film in questa maniera, invece di realizzare delle sequenze di dieci minuti.

9. I provini sono stati fatti al computer. All’inizio, la squadra aveva gli attori che leggevano nella stanza con loro, ma divenne subito chiaro che essi avevano bisogno di fare audizioni davanti ad un computer. Quindi, il casting si è svolto proprio in quel modo, in due stanze diverse, tramite video chat.

10. Due attori hanno guardano video di chat. Renee Olstead e Courtney Halverson, sotto le istruzioni del regista Gabriadze, hanno guardato decine di video di chat web registrati tra amici che hanno portato a delle discussioni, al fine di preparare l’argomentazione tra Jess e Val circa le foto taggate. I due attori hanno commentato che non potevano credere di come gli adolescenti odierni vadano a discutere online.

Fonte: IMDb

Whiplash: 10 cose che non sai sul film

Whiplash: 10 cose che non sai sul film

Whiplash è uno di quei film indimenticabili sotto ogni aspetto, dalla potenza fisiva alla forma narrativa, dalla regia dinamica e indagatrice alla recitazione eccellente di tutti i suoi interpreti.

Questo film è il primo lungometraggio ad alto budget per Damien Chazelle, che è riuscito a realizzare il sogno di vedere per intero quel corto omonimo che aveva già realizzato un anno prima.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Whiplash.

Whiplash film

whiplash

1. Questo film nasce da un cortometraggio. Prima di diventare un film apprezzato, Whiplash era nato come cortometraggio perché Damien Chazelle, regista e sceneggiatore del film, non era riuscito ad ottenere i finanziamento per realizzare un lungometraggio. Date le circostanze, ha dovuto realizzare un cortometraggio che ha presentato al Sundance Film Festival nel 2013. Dopo aver vinto il Short Film Jury Award ha ottenuto i finanziamenti per realizzare il lungometraggio.

2. Il film si basa su un evento vero del regista. Damien Chazelle ha rivelato che durante i suoi anni di studio alla Princeton High School provava a farsi notare come batterista jazz e che aveva un professore di musica molto esigente. Di fatto, il regista si è ispirato a questi fatti passato per realizzare il personaggio di Terence Fletcher, dando poi vita a Whiplash.

3. La scena dello schiaffo ha richiesto parecchi ciak. Per questa scena, J. K. Simmons e Miles Teller hanno girato diverse riprese con Simmons che imitava di dare lo schiaffo a Teller. Per la ripresa finale, i due attori hanno deciso di girare la scena con uno schiaggo vero e genuino. Ed è proprio questa la riprese che si vede nel film.

Whiplash streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo film, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle diverse piattaforme di streaming digitale come Google Play, Tim Vision, Rakuten Tv, Chili e iTunes.

Whiplash trailer

5. Un film dal trailer portentoso. Un film come Whiplash andrebbe visto partendo dal trailer, in grado di suscitare da solo le emozioni che contraddistinguono tutto il film e di esprimere le caratteristiche in esso contenute.

Whiplash cast

6. Miles Teller si è fatto venire le vesciche. Teller, che suona la batteria da quando aveva quindici anni, si è trovato con delle vesciche sulle mani, causate dallo stile vigoroso e anticonvenzionale della batteria jazz. Un po’ del suo sangue era rimasto sulle bacchette e sulla batteria.

7. Chazelle voleva Teller già per il cortometraggio. Il regista voleva che l’attore interpretasse il ruolo di Andrew Neiman mentre stava girando il corto originale nel 2013, ma l’attore non era disponibile e la scelta è ricaduta su Johnny Simmons. Per la versione finale del lungometraggio, i finalisti per lo stesso ruolo erano Teller e Simmons. Alla fine, Teller è stato scelto perché era un nome più conosciuto e perché aveva un passato da batterista.

8. K. Simmon si è fatto male durante le riprese. L’attore si è incrinato due costole quando Miles Teller lo ha affrontato durante una delle ultime riprese. Nonostante il suo infortunio, l’attore ha continuato a lavorare.

Whiplash trama

9. Sognare in grande ma con incertezza. Whiplash racconta la storia di Andrew Neiman, un batterista jazz di diciannove anni che sogna di diventare un professionista del suo settore, deciso a diventare il migliore del prestigioso conservatorio del paese. A un certo punto, Andrew viene notato da Terrence Fletcher, un insegnante tanto eccellente, quanto rude nei metodi di insegnamento.

Whiplash frasi

10. Un film che si è imposto anche per le sue frasi.

  • Non esistono in qualsiasi lingua del mondo due parole più pericolose di “bel lavoro”! (Terrence Fletcher)
  • Ho nostalgia di casa molto spesso… mi incazzo quando la gente finge di non averne. (Nicole)
  • Ero lì per spingere le persone oltre le loro aspettative, era quella la mia assoluta necessità. Altrimenti avremmo privato il mondo del futuro Luis Armstrong o del futuro Charlie Parker. (Terrence Fletcher)

Fonti: IMDb, Frasi Celebri

Avengers: Endgame, tutti i segreti sul cameo di Harley Keener

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Avengers: Endgame, tutti i segreti sul cameo di Harley Keener

Dopo aver incrociato la strada di Tony Stark durante gli eventi di Iron Man 3, Harley Keener è tornato a sorpresa con un breve cameo in Avengers: Endgame nella scena del funerale dell’eroe alla fine del film, interpretato ancora una volta da Ty Simpkins. La comparsa del ragazzo ha chiaramente evidenziato come Stark abbia influenzato la sua vita e questo dettaglio sembra suggerire che i due siano rimasti in contatto nel corso degli anni.

E a proposito dell’esperienza sul set e dei segreti dietro la realizzazione del cameo, ecco cosa ha raccontato l’attore in una recente intervista:

Stavo per sostenere un provino quando il mio manager mi chiamò dicendomi che i Marvel Studios pensavano di darmi una parte, e l’idea mi fece urlare di gioia mentre ero in macchina con mia madre. Poi ho ricevuto la chiamata e ricordo solo il senso di nostalgia ripensando a tutto quanto…Iron Man è probabilmente uno dei primi film che ho visto al cinema. Avevo sei anni, ero seduto in prima fila e stavo solo guardando in alto…questo è tutto ciò che ricordo. Significava tanto per me.

Non ho ricevuto una sceneggiatura, ma i fratelli Russo mi hanno solo detto di concentrarmi su ciò che Tony significava per me e sul modo in cui ha influenzato la mia vita e quella del personaggio“, ha spiegato Simpkins. “Così mi sono ricollegato a quei ricordi d’infanzia per capire come potesse sentirsi Harley. Immagino che Tony fosse l’unica figura paterna e che siano rimasti in contatto nel corso degli anni. Ho semplicemente preso quella parte sentimentale della mia vita reale per fonderla con quella di Harley nella scena.

E sul futuro? C’è speranza di rivederlo nel MCU?

Ho pregato affinché potessi tornare. Adoro stare sul set con il team Marvel perché ti trattano benissimo, come parte della famiglia…Ero davvero felice di aver ricevuto quella chiamata, quindi chissà…

Leggi anche – Avengers: Endgame, tutti i cameo che vi siete persi

CORRELATI:

Avengers: Endgame è nelle nostre sale dal 24 aprile.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, le scene che potevano essere nel film

Fonte: Huffpost

Zack Snyder reagisce al casting di Robert Pattinson come nuovo Batman

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A giudicare dal pollice in su regalato ad un post sul social Vero, la reazione di Zack Snyder al casting di Robert Pattinson come nuovo Batman cinematografico sembra essere più che positiva. Pochi giorni fa è arrivata infatti la conferma direttamente dalla Warner Bros. che ha ufficializzato l’ingaggio dell’attore inglese per interpretare il crociato di Gotham nel prossimo adattamento (e riavvio della saga) di Matt Reeves, notizia accolta calorosamente da buona parte del web e con meno entusiasmo da una piccola percentuale di appassionanti che avrebbero preferito un altro nome.

Pattinson raccoglie dunque l’eredità di Ben Affleck, il volto di Bruce Wayne nel DCEU da Dawn of Justice a Justice League, che il regista aveva definito “il miglior Batman di sempre“, ringraziandolo per aver “benedetto i miei film con quel mento dannatamente glorioso e con un cuore meraviglioso” in un messaggio affettuoso dopo l’addio al personaggio.

Senza dubbio la differenza di fisicità e l’approccio di Reeves contribuiranno a consegnare allo spettatore un supereroe diverso da quello ritratto in questi anni da Affleck, Christian Bale nella trilogia di Christopher Nolan, e da Michael Keaton, Val Kilmer e George Clooney nell’ultimo ventennio. La curiosità è tanta e non vediamo l’ora di scoprire quali sorprese riserverà il nuovo Uomo Pipistrello.

Zack Snyder: la director’s cut, l’originale Justice League e la “scena di Martha”

Per quanto riguarda il film, le prime indiscrezioni circolate online ipotizzano un’ambientazione negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios.

Per alcuni 1990 fa rima con gli adattamenti di Batman di Tim Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e che sono stati fonte di ispirazione per Zack Snyder per quanto riguarda una scena particolare di Batman V Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di Batman Returns del 1992), per non parlare del fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul personaggio provengono proprio da quel decennio.

Secondo i report, Reeves ha optato per le storie di Batman: Anno Uno come possibile punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe. Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros. impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain prevista.

Per The Batman è stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno 2021.

Fonte: Twitter

La mia vita con John F. Donovan: ecco la data d’uscita del film di Xavier Dolan

Arriverà in sala il prossimo 27 giugno La mia vita con John F. Donovan, il film di Xavier Dolan che era già stato presentato al Festival di Toronto 2018. Il film segna l’esordio in lingua inglese del regista canadese ed è stato preceduto da una serie di commenti negativi che hanno forse reso tiepida la volontà di farlo arrivare nelle sale di tutto il mondo.

Finalmente, grazie a Lucky Red, il film arriva nei cinema italiano, proprio all’indomani dell’annuncio che lo stesso studio ha acquistato i diritti di distribuzione per il nostro Paese di Matthias et Maxime , il film che Dolan ha presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes.

Il film ha una fortissima componente autobiografica, confessata dallo stesso autore che ha dichiarato di essersi ispirato al se stesso bambino e alla sua travolgente passione per Leonardo DiCaprio, ai tempi di Titanic. Alla presentazione del film a Toronto, Dolan ha anche diffuso la lettera che inviò all’attore all’epoca:

Ciao Leonardo,
Il mio nome è Xavier Dolan-Tadros, vado a scuola, amo la scuola. Ho otto anni. Il 20 marzo compirò nove anni. Sono uno dei tuoi fan. Ho visto il film Titanic (cinque volte). Reciti molto bene. Sei un grande attore e ti ammiro. Anche io sono un attore. Ho fatto qualche pubblicità per una catena di farmacie molto famosa e ho avuto delle belle parti in quattro film in francese. Spero di recitare in un tuo film prima o poi. So che un giorno verrai a Montreal. Montreal è molto popolare come location per le riprese, l’anno scorso sono stati girati 100 film americani (Jackal, Snake Eyes, etc). Cercherò di incontrarti. Quando verrai a Montreal per girare un film passerò sicuramente l’audizione nel caso ti serva un ragazzino nel cast.
Caro Leonardo, spero sinceramente che risponderai alla mia lettera mandandomi una tua foto.
Xavier

Ancora una volta un cast d’eccezione per Xavier Dolan: in La mia vita con John F. Donovan ad affiancare la star de Il trono di spade Kit Harington, Jacob Tremblay e i premi Oscar Natalie Portman, Kathy Bates e Susan Sarandon. Un film che segna il debutto hollywoodiano di Dolan e che vede riportati sul grande schermo tutti i temi che lo hanno reso famoso nel mondo: la relazione madre/figlio, l’omosessualità, l’infanzia.

Rupert Turner (Ben Schnetzer), giovane attore, decide di raccontare la vera storia di John F. Donovan (Kit Harington), star della televisione americana scomparsa dieci anni prima, che in una corrispondenza epistolare gli aveva aperto le porte del cuore, svelando i turbamenti di un segreto celato agli occhi di tutti. Ne ripercorre così la vita e la carriera, dall’ascesa al declino, causato da uno scandalo tutto da dimostrare.

Guarda il trailer di La mia vita con John F. Donovan

Chris Hemsworth vuole Thor in un film con i Guardiani della Galassia

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Dopo la battaglia finale di Avengers: Endgame, Thor decide di lasciare il trono di Asgard a Valchiria e di unirsi ai Guardiani della Galassia, con i quali presumibilmente attraverserà lo spazio in cerca di qualche avventurosa missione, diventando ciò che era destinato a essere. Questo però non esclude ogni possibilità di vedere al cinema Thor 4, che nel frattempo potrebbe essere incluso nel terzo capitolo del franchise affidato a James Gunn sfruttando l’onda dell’approccio comico iniziato con Ragnarok.

Di questa ipotesi ha discusso Chris Hemsworth con Cinemablend durante la promozione di Men in Black: International (blockbuster estivo che lo vede protagonista al fianco della collega del MCU Tessa Thompson), dicendosi disposto a tornare nei panni del Dio del Tuono in altri titoli dell’universo Marvel:

Interpreterei di nuovo quel personaggio. Lo amo tantissimo, e se ci fosse ancora l’opportunità di fare qualcosa di unico sarei pronto. Tutti gli ultimi tre film erano molto diversi in termini di rappresentazione, e ogni volta Thor sembrava un personaggio completamente nuovo. Onestamente non so quando inizieranno i lavori su Guardiani della Galassia 3, né quali siano i piani, perché dopo il tour di Endgame ho un po’ staccato la spina“.

E sulla prospettiva da sogno di un cinecomic sugli “Asgardiani” della Galassia l’attore confessa:

Lavorerei con quei ragazzi senza esitazione. Asgardiani della Galassia…questo si che è davvero fantastico.”

Chris Hemsworth sul futuro di Thor, l’occasione mancata di X-Men e le paure dopo The Dark World

Rivedremo presto Hemsworth al cinema in Men In Black: International, quarto capitolo del franchise che ha visto protagonisti Tommy Lee Jones e Will Smith e che ora rivoluzionerà tutto con un nuovo cast.

Il film, annunciato lo scorso anno, vedrà tornare sul grande schermo gli agenti in nero che difendono e proteggono la Terra dalle razze aliene ostili, accogliendo e aiutando a integrarsi quelle invece amichevoli. I due attori, che si sono incontrati per la prima volta sul set di Thor: Ragnarok, in cui interpretavano il protagonista Thor e la new entry del MCU Valchiria, stanno adesso affollando i social network con foto e video dal backstage del film che li vede di nuovo in coppia.

Fonte: Cinemablend

X-Men: Dark Phoenix, ecco il motivo per cui Jennifer Lawrence è tornata

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Il ritorno in X-Men: Dark Phoenix dei quattro attori protagonisti del nuovo franchise (inaugurato con First Class nel 2011) non era affatto scontato, perché l’accordo siglato da James McAvoy, Michael Fassbender, Nicholas Hoult e Jennifer Lawrence prevedeva tre film e scadeva dunque con Apocalisse. Fortunatamente l’affetto del cast nei confronti di Simon Kinberg, regista del capitolo finale, ha garantito al film la presenza dei volti più rappresentativi per chiudere insieme il viaggio dei Mutanti.

L’argomento è stato affrontato dallo stesso Kinberg in una lunga e interessante intervista con l’Hollywood Reporter, spiegando che una delle interpreti ha accettato di essere sul set soltanto grazie alla sua presenza in regia:

Avevamo immaginato che tutto il cast di First Class, quindi Michael, James, Jennifer e Nicholas sarebbe tornato per questo film. Questo perché dopo la fine di X-Men: Apocalypse era chiaro che Bryan Singer non avrebbe diretto il successivo, e gli attori mi avevano chiesto di farlo. Jennifer in particolare mi disse che sarebbe tornata per un altro film solo se l’avessi diretto.

Kinberg ha più volte sottolineato l’importanza della coesione all’interno del team e della fiducia riposta dal cast nei suoi confronti, confidandoci qualche giorno fa in diretta da Londra che “Il passaggio da produttore a regista è stato naturale e organico solo grazie a i ragazzi. Mi sono stati di grande supporto, ho avuto modo di conoscerli nei precedenti film e avevo già lavorato con Jessica in The Martian, quindi si era creata una situazione davvero familiare.”

“L’esperienza è rimasta la stessa, senza però il bisogno di dover filtrare il mio lavoro attraverso la visione di qualcun altro. Sul set mi sono sentito al sicuro e ci siamo divertiti anche se stavamo andando incontro ad un tipo di racconto diverso dal solito, più dark e introspettivo, drammatico e reale. La fortuna è stata avere a disposizione tutti questi attori che hanno una grande esperienza con il dramma“.

Leggi anche – X-Men: Dark Phoenix, il finale cambiato per colpa di Captain Marvel?

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Dark Phoenix è già stato apostrofato da Kinberg come l’inizio di un nuovo capitolo per la serie di film di X-Men. “Lo vedo come un nuovo capitolo. Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo lancia in una direzione diversa con toni diversi. E questo non significa che il prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che il prossimo può avere un tono diverso. Penso che per molti anni, gli X-Men di Bryan [Singer] abbiano davvero trasformato il genere dei supereroi nel 2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo arriva quasi 20 anni dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film sui supereroi non erano molto popolari, in realtà. C’erano stati alcuni fallimenti a metà degli anni ’90, e non c’erano stati molti film sui supereroi,  e in quel periodo l’approccio sugli X-Men era davvero rivoluzionario.”

Scritto e diretto da Simon Kinberg, X-Men: Dark Phoenix il nuovo episodio è interpretato da  Sophie TurnerJames McAvoyMichael FassbenderJennifer LawrenceNicholas Hoult, Tye Sheridan, Alexandra Shipp e Jessica Chastain. Il film arriva nelle nostre sale il 6 giugno.

X-Men: Dark Phoenix, la conferenza stampa con il cast

Fonte: THR

Avengers: Endgame, una commovente foto dal backstage

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Avengers: Endgame, una commovente foto dal backstage

Avengers: Endgame verrà ricordato anche per la prima (e probabilmente ultima) apparizione di Pepper Potts con l’armatura di Rescue che Tony Stark ha appositamente costruito nei cinque anni trascorsi dopo gli eventi di Infinity War, senza sapere che un giorno la sua compagna avrebbe indossato l’uniforme per combattere insieme a tuti gli eroi nella battaglia contro Thanos.

E per celebrare il personaggio e il legame speciale tra queste due figure essenziali per il MCU, uno dei membri del dipartimento artistico dei Marvel Studios, Liz Georgoff, ha condiviso un’immagine inedita del film scattata durante le prove dei costumi e che mostra la commovente reunion tra Tony e Pepper.

Visto l’esito di Endgame, con il sacrificio dell’eroe che schiocco il guanto dell’infinito salvando la vita dell’universo, questa foto assume ancora di più un significato diverso, forse ancora più triste.

Una volta la Marvel mi ha chiesto di indossare il costume di Rescue di Pepper Potts per un servizio fotografico. Sarà sempre un onore essere stata una delle quattro donne ad averlo indossato, posando con il talentuoso Christopher Swift, il mio vero Iron Man. Grazie per aver creato questi fantastici completi con Legacy Effects e per questa incredibile esperienza.“, ha scritto la Georgoff su Instagram.

Qui sotto potete dargli uno sguardo.

https://www.instagram.com/p/Bx881mCl-_j/

Avengers: Endgame, Captain Marvel e Vedova Nera insieme in una scena inedita

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Avengers: Endgame è nelle nostre sale dal 24 aprile.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, le scene che potevano essere nel film

Fonte: Liz Georgoff

The Suicide Squad: Idris Elba interpreterà Bronze Tiger?

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Diversi siti avevano suggerito nei mesi scorsi che il misterioso personaggio interpretato da di Idris Elba in The Suicide Squad potesse essere Deathstroke (sostituendo quindi Will Smith) o Sportsmaster, due serial killer dei fumetti DC con forti legami familiari a giustificare le loro azioni criminali. Tuttavia le ultime indiscrezioni sembrano confermare che l’attore sarà invece il nuovo volto di Bronze Tiger, già apparso nella serie Arrow grazie alla performance di Michael Jai White.

Aalter ego di Ben Turner, Bronze Tiger esordisce nelle pagine di Richard Dragon, Kung Fu Fighter ad aprile del 1960 come esperto di arti marziali. Viene poi reclutato dalla Waller per la Suicide Squad diventandone il leader insieme a Rick Flag, pur non possedendo poteri sovrumani ma abilissimo nel combattimento corpo a corpo.

Sarà dunque questo il ruolo affidato da James Gunn a Elba?

Vi ricordiamo che nel cast sono stati confermati Joel Kinnaman (Rick Flag), Viola Davis (che interpreterà di nuovo Amanda Waller) insieme a Jai Courtney, che sarà ancora Captain Boomerang e Margot Robbie nei panni di Harley Quinn, anche solo per un piccolo cameo.

Come riportato inoltre dal sito Geeks WorldWide, Benicio Del Toro potrebbe entrare nel team e interpretare il villain, un “guerriero irascibile e anziano che vive per combattere” chiamato The Mayor.

The Suicide Squad: ecco chi potrebbe interpretare Idris Elba

Alcune teorie dei fan hanno ipotizzato che i membri originali della Task Force di Suicide Squad verranno uccisi nei primi minuti del film di Gunn, lasciando così lo spazio al nuovo team di personaggi che il regista intende introdurre. Sarà davvero così?

Per The Suicide Squad è stato confermato il ritorno nel cast di Viola Davis (che interpreterà di nuovo Amanda Waller) insieme a Joel Kinnaman, che riprenderà il ruolo di Rick Flag (il leader della task force), così come Jai Courtney sarà ancora Captain Boomerang e Margot Robbie Harley Quinn, anche solo per un piccolo cameo. Parlando invece delle novità, Variety fa sapere che Idris Elba, contrariamente alle notizie delle ultime settimane, non sostituirà Will Smith per interpretare Deadshot ma che la produzione ha eliminato il personaggio e ne affiderà un altro (per ora ignoto) all’attore.

Sempre sul reboot Justin Kroll di Variety fa sapere, basandosi su alcune voci piuttosto attendibili, che Dave Bautista non parteciperà al progetto come ipotizzato nei mesi scorsi a causa di un’agenda di lavoro troppo piena e impossibile da conciliare con gli impegni sul set del cinecomic. A quanto pare Cena dovrebbe sostituire proprio Bautista nel posto lasciato vacante, e i primi rumor suggeriscono che si tratti di Peacemaker, alter-ego di Christopher Smith.

Secondo quanto riferito nelle ultime settimane, la lineup dei personaggi del cinecomic non subirà molti stravolgimenti rispetto all’originale, ma è chiaro che il riavvio del franchise abbia comunque bisogno di nuove figure da introdurre in linea con la visione di Gunn e con le run originali dei fumetti a cui si ispira.

Fonte: Forbes (via CBM)

Gli Eterni: i Marvel Studios vogliono Keanu Reeves?

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I Marvel Studios vogliono Keanu Reeves. La notizia non è ufficiale, ma è ciò che suggerisce un’indiscrezione diffusa dal sito MCU Cosmic a proposito del progetto sugli Eterni, le cui riprese partiranno il prossimo agosto ad Atlanta con la regia di Chloe Zhao.

A quanto pare la produzione avrebbe puntato l’attore di John Wick per interpretare un ruolo ancora misterioso nel film, e le trattative sarebbero già in corso. Difficile a questo punto ipotizzare di quale personaggio si tratti, considerando che la prima sinossi disponibile è abbastanza esile e non fa luce sui dettagli.

Vi ricordiamo che nel corso degli ultimi due anni Reeves è stato ad un passo dal vestire i panni di Yon-Rogg in Captain Marvel, ruolo poi affidato a Jude Law, rinunciando all’occasione per problemi di concomitanza con i lavori su John Wick 3 (il nuovo capitolo del franchise ora nelle sale).

Per quanto riguarda il cast degli Eterni, Kumail Nanjiani e Angelina Jolie dovrebbero essere i primi nomi confermati. E se non è chiaro che panni vestirà Nanjiani, si ipotizza che la Jolie si calerà in quelli di Sersi, eroina creata da Jack Kirby nel 1963 e membro della quarta generazione degli Eterni. Anche Ma Dong-seok, l’attore visto nel thriller apocalittico Train To Busan, sarebbe in trattative.

Gli Eterni: nuovi dettagli sui personaggi del prossimo film Marvel

Il film, secondo gli ultimi aggiornamenti, includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

La sceneggiatura è stata scritta da Matthew e Ryan Firpo mentre l’uscita nelle sale dovrebbe essere stata fissata al 2020, con il cinecomic che potrebbe vedere in azione il primo eroe apertamente gay della storia.

Sersi è figlia di Helios e Perse, nacque ad Olimpia, in Grecia, qualche tempo dopo il Grande Cataclisma che distrusse i continenti di Atlantide e Lemuria durante l’era glaciale conosciuta come l’Era Hyborea. Durante il periodo trascorso nell’antica Mesopotamia, la donna incontra per la prima volta Captain America, che aveva viaggiato indietro nel tempo.

Insieme a lei potrebbe comparire anche Hercules, personaggio creato nel 1940 e pubblicato all’epoca dalla Timely Comics (divenuta più tardi la Marvel Comics), rilettura della mitologia del Dio Greco attraverso la storia dello scienziato idealista Dottor David, che abbandona la civiltà per allevare suo figlio in nome della perfezione fisica e mentale. Il ragazzo crescerà sull’Isola Artica, fortificando il proprio corpo e imparando a sopportare la fatica, il clima rigido, e sviluppando un’intelligenza pari a quella del padre. E dopo la morte di quest’ultimo, il personaggio viene rintracciato da circensi che lo catturano e lo portano in America per farlo esibire nei loro spettacoli come Hercules, il titano più alto di tutti i tempi.

Fonte: MCU Cosmic

Vedova Nera: le nuove foto dal set svelano la timeline del film?

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Vedova Nera: le nuove foto dal set svelano la timeline del film?

Un grande mistero circonda Vedova Nera, lo standalone dedicato alla supereroina Marvel le cui riprese sono ufficialmente iniziate pochi giorni fa: in che punto della timeline del MCU saranno ambientate le avventure di Natasha Romanoff? Nei mesi scorsi si sono alternate varie teorie e indiscrezioni, e se da una parte c’è chi pensa che il film sarà un prequel ambientato prima di Iron Man 2, voci di corridoio suggeriscono che possa svolgersi addirittura dopo gli eventi di Captain America: Civil War, e non alla fine degli anni Novanta.

A tal proposito potrebbero sembrare interessanti le immagini rubate sul set in Norvegia, dove Scarlett Johansson è stata avvistata mentre girava alcune scene d’azione e in cui vediamo il personaggio stringere tra le mani un oggetto rosso incandescente. Un dettaglio che non è sfuggito ai fan e che potrebbe avere a che fare con qualcosa che conosciamo bene: l’ Aether, anche detta gemma della realtà.

E se Vedova Nera avesse un collegamento diretto con The Dark World, dove la gemma è stata introdotta? Forse il film è ambientato prima del secondo capitolo di Thor? Secondo un’intrigante teoria sarà nientemeno che Hulk a resuscitare Natasha, morta in Avengers: Endgame sacrificandosi su Vormir, dunque l’idea del cinecomic come storia delle origini andrebbe a scontrarsi con un’altra soluzione: raccontare la vita di Natasha nell’universo post-Endgame.

Che ne pensate?

Intanto qui sotto potete dare uno sguardo alle foto dell’attrice sul set.

https://twitter.com/goshromanoff/status/1134516487492972544

Vedova Nera: il video di Scarlett Johansson in azione

https://twitter.com/goshromanoff/status/1134431676321488897

Vi ricordiamo che il titolo di lavorazione del film è “Blue Bayou” e che in regia c’è Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel.

Deadline ha confermato nelle scorse settimane che O-T Fagbenle (Luke Bankole nella pluripremiata serie The Handmaid’s Tale) è entrato nel cast del film e interpreterà il principale antagonista.

La sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz, ma i loro ruoli non sono stati ancora rivelati.

Al momento non ci sono ulteriori aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima segretezza intorno al progetto che, come saprete, rivedrà la Johansson nei panni della spia sovietica Natasha Romanoff presumibilmente prima degli eventi che l’hanno portata a diventare un membro del team dei Vendicatori.

Vedova Nera: 9 storie dei fumetti che il film potrebbe adattare

Ford v Ferrari: il trailer del film con Christian Bale e Matt Damon

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20th Century Fox ha diffuso il primo trailer ufficiale di Ford v Ferrari (da noi tradotto conLe Mans ’66 – La grande sfida, il film diretto da James Mangold (Logan, Walk The Line) che vede protagonisti Christian Bale e Matt Damon nei panni del pilota Ken Miles e Carol Shelby, l’ingegnere meccanico che progettò il modello GT 40 per la casa automobilistica.

Ford v Ferrari è ambientato nel 1966, durante la preparazione della 24 Ore di Le Mans in Francia, e segue il coraggioso pilota britannico Ken Miles portare a termine la missione del designer americano Carroll Shelby che ha appena costruito una vettura rivoluzionaria per l’epoca. Talmente eccezionale da permettergli di sfidare il dominatore dell’industria, il marchio Ferrari.

Sono due amici che capiscono come affrontare l’ignoranza di chi non sa nulla sulle corse“, ha spiegato Bale a EW. “È una storia che trascende le corse e diventa qualcosa in grado di catturare lo spirito di persone che sono disposte a rischiare tutto per il loro amore. Questo è David contro Golia contro Golia. C’è il Golia industriale con Ford e il carismatico Golia di reputazione con Ferrari, e poi questa storia reale del trionfo dei disadattati.

Il film parla di persone vere e di amore, perdita e paure che non vengono gestite in tre piccoli momenti o in una sequenza action di dodici minuti“, racconta Mangold parlando dell’approccio vecchio stile della produzione, diverso dai soliti blockbuster hollywoodiani. “È un tour de force, e Matt e Christian non sono mai stati così bravi“.

Nel cast, oltre a Bale e Damon, figurano anche Caitriona Balfe (Outlander), Tracy Letts (Lady Bird), Josh Lucas (Sweet Home Alabama) e Jon Bernthal (The Punisher).

Ford v Ferrari arriverà nelle sale il prossimo 15 novembre.

Ford v Ferrari: le prime foto ufficiali del film con Christian Bale e Matt Damon

Fonte: 20th Century Fox

Dio esiste e vive a Bruxelles: 10 cose che non sai sul film

Dio esiste e vive a Bruxelles: 10 cose che non sai sul film

Dio esiste e vive a Bruxelles è un film molto singolare che è riuscito a farsi apprezzare in tutto il mondo proprio per le sue particolarità e qualità.

Selezionato per la categoria Miglior Film Straniero agli Oscar 2016, questo lungometraggio è totalmente l’opposto di come ce lo si potrebbe aspettare, capace di andare oltre i temi religiosi e manifestandosi come una commedia tagliende e umoristica, ma non parodistica.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Dio esiste e vive a Bruxelles.

Dio esiste e vive a Bruxelles film

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1. Ad ogni apostolo è associata una musica. Solitamente, questo tipo di musica associata è classica o solenne e per il regista Jaco Van Dormael ciò rappresenta un bel contrasto. Secondo lui “I personaggi che sceglie Ea come nuovi apostoli sono degli emarginati che ci vengono presentati principalmente per i loro difetti”. Stando al suo punto di vista, è interessante notare che la musica è il loro esatto opposto, un modo per dargli una seconda possibilità ed essere migliori.

2. Il presente è il momento più importante. Lo scopo di Dio esiste e vive a Bruxelles è quello di far ragionare gli spettatori su quanto sia importante vivere al meglio il tempo presente. Il fatto che il film inizi con gli essere umani che vengono a conoscenza della data della loro morte deve far pensare non tanto alla morte in sé, ma quando a come l’azione svolta nel tempo presente si ripercuoterà su quella futura.

3. Il regista ha citato un suo film. C’è una scena nel film in cui una madre cerca di uccidere suo figlio George che ha la sindrome di Down. Questo è un riferimento a L’ottavo giorno (1996), film del regista Jaco Van Dormael in cui il personaggio principale, George, ha anche la sindrome di Down.

Dio esiste e vive a Bruxelles streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere il film, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle diverse piattaforme di streaming digitale come Chili, iTunes e Rai Play.

Dio esiste e vive a Bruxelles trailer

5. Un film che si dimostra subito solenne. Prima di vedere il film, potrebbe essere utile vedere il trailer per capire cosa riservi questo lungometraggio, venendo a conoscenza della tipologia e del tono dei temi trattati.

Dio esiste e vive a Bruxelles cast

6. Il regista compare nel film. Il regista Jaco Van Dormael ha un cameo nel suo film. Nella fattispecie, appare interpretando l’uomo che viene ucciso da un autobus dopo aver ricevuto il messaggio che gli diceva di avere pochi secondi da vivere.

7. Benoît Poelvoorde ha interpretato Dio. Interpretare Dio non è da tutti e per questo film era necessario avere un attore che lo interpretasse in maniera eccellente. Considerate tutte le varie caratteristiche, scegliere Benoît Poelvoorde non poteva che essere la scelta migliore.

Dio esiste e vive a Bruxelles trama

8. Dio non è quello che ci si aspetterebbe. A differenza di ciò che è sempre stato detto, in questo film Dio è una persona meschina, è un vigliacco ed è odioso con la sua famiglia. Egli ha una figlia, Ea, che si annoia e detesta essere chiusa in quel piccolo appartamento dell’ordinaria Bruxelles.

9. Far conoscere la morte di tutti come forma di ribellione. Ad un certo punto del film, Ea decide di ribellarsi al padre, di entrare nel suo computer e di far trapelare al mondo intero la data di morte di tutti quanti. All’improvviso, ogni abitante della Terra si trova a pensare a cosa fare con il prezioso tempo rimasto.

Dio esiste e vive a Bruxelles frasi

10. Un film fatto di frasi solenni. Un film come Dio esiste e vive a Bruxelles era per forza destinato a dare vita a frasi indimenticabili ed ironiche. Ecco qualche esempio:

  • Se un giorno trovi la donna della tua vita sta pur certo che non passerai la tua vita insieme a lei! (Dio)
  • Venerdì io e Luis avevamo deciso che i giorni, invece di chiamarsi Lunedì e Martedì o Mercoledì, si sarebbero chiamati Gennaio, Febbraio, Marzo… Dopo una settimana vivevamo insieme da sette mesi. (Ea)
  • Legge 2128: la fila di fianco avanza sempre più veloce della tua. (Dio)
  • Legge 2129: quando un corpo si immerge nella vasca da bagno, il telefono squilla. (Dio)

Fonti: IMDb, Paginainizio, The Guardian

Aladdin: 5 differenze tra classico e live action

Aladdin: 5 differenze tra classico e live action

Diretto da Guy Ritchie e uscito nelle sale lo scorso 22 Maggio, Aladdin è il nuovo live action della Walt Disney Pictures che riporta sul grande schermo le avventure del classico d’animazione del 1992.

Ma quali sono stati i più importanti cambiamenti rispetto all’originale? di seguito trovate tutte le differenze:

Il destino del Genio

Il nuovo Aladdin termina con il racconto del passato del Genio umano insieme ai suoi figli, un netto cambiamento rispetto all’originale che non sembra funzionare perfettamente. Nel film del 1992 infatti il Genio veniva liberato dal protagonista e gli veniva permesso di rimanere se stesso, senza essere più schiavo di chiunque avrebbe strofinato la lampada.

La principessa Jasmine

Potrebbe bastare il brano originale “Selfless”, composta dagli autori di Dear Evan Hansen Benj Pasek e Justin Paul, a testimoniare la virata femminista del film, ma anche il cambiamento effettuato sul destino della principessa Jasmine è il segnale di una drastica revisione di questo live action.

Jasmine qui è più vecchia, saggia e indipendente, predilige il comando con gentilezza, ha ha tutte le potenzialità per diventare un leader meraviglioso. Grazie alla sua abilità politica Jasmine è un’eroina a 360 gradi, e forse il personaggio più interessante del film.

Il terzo atto

Tra le cose meno riuscite dell’adattamento c’è anche il confronto nel terzo atto tra Jafar e il popolo Agrabah, nonostante gli effetti speciali e il contributo di Iago, e dove l’originale riusciva a lavorare in modo creativo e colorato, qui il climax narrativo finale è troppo dark e rapido, e non si prende il tempo necessario per divertirsi.

Iago

Anche Iago, fedele servitore di Jafar reso iconico dalla voce di Gilbert Gottfried nel classico degli anni Novanta ha subito qualche cambiamento, doppiato qui da Alan Tudyk. Per alcuni il confronto è impossibile, e questa differenza non eleva il nuovo film al di sopra del suo predecessore.

La forma “umana” del Genio

Il cambiamento più inatteso, mostrato già nei primi trailer, è stata la forma “umana” del Genio che cambia travestimento ogni volta che vuole, quasi per capriccio.

Un altro aspetto sicuramente inedito è il fatto che il live action sembra molto meno interessato ai poteri magici del personaggio e più concentrato nel renderlo una figura umana e comprensiva nella quale rispecchiarsi e con delle vere motivazioni.

Leggi anche – Aladdin: la recensione

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