The Space Between
Us si presenta come una storia d’amore e di
formazione divisa tra Terra e Marte. Il film racconta del sedicenne
Gardner Elliot (Asa Butterfield), primo essere
umano nato sul Pianeta Rosso, grazie a un’astronauta poi morta di
parto.
Diversi trailer
avevano indicato come periodo d’uscita l’estate del 2016. Il
film dovrebbe invece essere rilasciato il prossimo
anno. Secondo Deadline, The Space Between
Us uscirà il 3 febbraio 2017. Il
che metterà il film di Peter Chelsom al
riparo dalla concorrenza di Rogue
One,nel fine
settimana prima del giorno di San Valentino.
Come detto il film racconta del
sedicenne Gardner Elliot (Asa Butterfield), primo
essere umano nato sul Pianeta Rosso, grazie a un’astronauta poi
morta di parto.
La lontananza non impedisce al
protagonista di stringere amicizia con un’umana via
internet: Tulsa (Britt Robertson). Partirà
alla volta della Terra per conoscerla di persona e incontrare
il padre, con tutte le conseguenze fisiche, sentimentali e pratiche
del caso. Nel cast ci sono anche Gary Oldman
e Carla Cugino.
The Space Between Us
di Peter Chelsom (Serendipity)
pare uscirà, a questo punto, il 3 febbraio 2017.
Arrivano da Instagram due nuove foto dal
backstage di Wonder Woman. A condividerle è
l’attore Saïd Taghmaoui che nel film comparirà in
trincea al fianco di Diana e Steve Trevor (Chris
Pine). Il personaggio, che nelle foto vediamo con in testa
un fetz, non è ben specificato, ma Taghmaoui ha dichiarato che si
tratterà di una figura eroica. Nelle foto a seguire, l’attore è al
fianco della protagonista Gal Gadot e della
regista Patty Jenkins.
Gal Gadot ha
fatto il suo esordio nei panni di Wonder Woman
in Batman v Superman Dawn of
Justice di Zack Snyder, al
fianco di Ben
Affleck e Henry Cavill.
Trama: “Prima di diventare
l’eroina che tutti conosciamo, Wonder Woman era Diana, principessa
delle Amazzoni, addestrata per diventare una guerriera invincibile.
Cresciuta in una paradisiaca isola protetta, quando un pilota
americano, in seguito a un incidente, approda sulle sue rive e
annuncia un grandissimo conflitto che infuria nel mondo esterno,
Diana lascia la sua casa, convinta di poter fermare la minaccia.
Combattendo insieme all’uomo in una guerra che potrebbe mettere
fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi straordinari poteri
andando incontro al suo vero destino”.
Il film è prodotto
da Charles Roven, Zack
Snyder e Deborah Snyder,
con Richard Suckle, Stephen Jones, Wesley Coller,
Geoff Johns, Connie Nielsen e Rebecca
Roven come executive producers.
Rogue One: A Star
Wars Story è sicuramente uno dei film più attesi
del mese di dicembre. La pellicola sarà inoltre il primo standalone
dell’iconico franchise, con tutte le difficoltà che questo ruolo
comporta. La pellicola ha già dovuto affrontare diversi ostacoli,
tra i quali la rinuncia del compositore Alexandre
Desplat, Premio Oscar per il suo lavoro in The
Budapest Hotel.
Disney lo ha sostituito
con Michael Giacchino (Doctor
Strange, Jurassic World),
anche lui detentore di un Premio Oscar, ottenuto nel 2010 dopo aver
musicato Up. Un talento indiscusso che,
però, ha dovuto affrontare la difficoltà di un lavoro da dover
concludere in un tempo molto breve. Il compositore ha infatti
potuto lavorare al progetto per sole quattro settimane.
In una nuova intervista con EW,
Giacchino ha parlato delle sfide di occuparrsi di un franchise
così amato in così poco tempo. Giacchino ha inoltre
svelato che la colonna sonora di Rogue
One prende in prestito dalla tradizione, ovvero da
ciò che John Williams e George Lucas hanno creato e dato ai
fan con Una nuova speranza. Il compositore ha affermato che il 95
per cento della sua colonna sonora per Rogue
One è originale, ma ci sono del “piccoli momenti
di Williams”.
Quello che mi
è piaciuto di questo film è che non mi sembrava falso. Lo sentivo
reale e sono stato in grado di disegnare queste
emozioni, che si tratti di tristezza o solitudine. Tutte
queste emozioni avvolgono quello che stiamo facendo
all’interno dello spartito. Questo è stato importante anche
per Gareth [Edwards].
Per quanto riguarda il suo tema
preferito di tutta la composizione, Giacchino confessa che è il
tema creato per il personaggio interpretato da Felicity
Jones, Jyn:
Mi è piaciuto
molto lavorare con il tema di Jyn, legandolo al film, e averlo
sviluppato lentamente. È stata una cosa travolgente,
molto emozionante, che era veramente bella da fare.
Giacchino sostiene che non gli è mai
stato detto di fare ciò che poi ha effettivamente fatto in termini
di musica, ma allo stesso tempo ha capito che doveva essere trovato
un equilibrio tra ciò che era stato nei film precedenti
del franchise e il suo tocco personale come compositore di
quell’universo.
Diretto da Gareth
Edwards su una sceneggiatura di Gary
Whitta e Chris Weitz, Rogue One a
Star Wars Story è un film prequel ambientato negli anni
tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova
Speranza. L’uscita in Italia è prevista per il 14
dicembre 2016. Nel cast del film Felicity
Jones, Mads Mikkelsen, Riz Ahmed, Diego Luna, Forest Whitaker, Jiang
Wen e Ben Mendelsohn.
Il film sarà certamente
ambientato durante il “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III
e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star
Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella
storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno
sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco
di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi
droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti
nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo
droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i
piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle
pronta per la battaglia.
La 20th Century Fox ha
diffuso il primo poster ufficiale di Alien
Covenant, uno spaventoso manifesto nero al centro del
quale campeggia uno Xenomorfo. La tagline è
concisa: corri! Insieme al primo poster è stato
diffuso anche un altro manifesto che riproduce la pagina di un
diario scientifico, su cui sono scritte e disegnate a mano note e
rappresentazioni dei vari stadi di uno
Xenomorfo.
Di seguito i poster di Alien Covenant
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Alien Covenant
uscirà il 19 maggio 2017. Alla sceneggiatura hanno lavorato, tra
gli altri, Michael Green, John Logan e
Jack Paglen.
Bill Cudrup
(Spotlight), Jussie
Smolett (Empire), Amy
Seimetz (You’re Next), Carmen
Ejogo (Selma), Benjamin
Rigby e Callie Hernandez (Machete
Kills) sono le ultime new entry nel cast di Alien
Covenant che sarà diretto da Ridley Scott
e sarà ambientato in un momento cronologicamente imprecisato tra le
vicende di Prometheus e quelle di
Alien.
I dettagli dei personaggi per adesso
sono ancora un mistero, ma si suppone che possano ricoprire i ruoli
del resto della troupe del Covenant, che sarà comandata dal
personaggio interpretato da Katherine Waterston.
Anche Demian Bichir e Danny
McBride fanno parte del cast che vedrà tornare
Michael Fassbender nei panni dell’androide
David.
Ricordiamo che il film originale era
incentrato sull’equipaggio della nave spaziale Prometheus, che, seguendo una mappa stellare
rinvenuta tra i manufatti di varie culture terrestri, scopre un
pianeta che potrebbe essere la chiave dell’origine della vita sulla
Terra, ma nella ricerca s’imbatte in una minaccia che potrebbe
causare l’estinzione della razza umana.
La 20th Century
Fox ha modificato le date d’uscita americane di
Alien Covenant e di Kingsman The Golden
Circle. Box Office riporta la notizia secondo cui il
prequel del franchise creato da Ridley Scott (ma
sequel di Prometheus!), Alien
Covenant, uscirà il 19 maggio 2017, un notevole anticipo
per la pellicola attesa inizialmente per l’agosto dello stesso
anno. Le uscite di agosto in genere sono quelle, negli USA, con un
risultato incerto al box office, ma la nuova uscita di maggio
dimostra molta fiducia nel progetto da parte dello Studio. I
maggiori concorrenti del film saranno adesso Annabelle
2 della Warner Bros e Baywatch della
Sony.
Kingsman the Golden Circle
posticipato a ottobre
Parallelamente la Fox ha anche
spostato la data d’uscita di Kingsman the Golden
Circle, che da giugno 2017 passa adesso al 6 ottobre, in
diretta competizione con Blade Runner 2049 di
Denis Villeneuve.
20th Century Fox sembra aver
definitivamente impostato le date di tre prossimi film in
uscita, di cui due dovrebbero essere del mondo Marvel. Mentre il
futuro del Marvel Cinematic Universe targato
Disney e del mondo DC è da sempre perfettamente stabilito, con Fox
un programma stabile è sempre difficile. Al di là di
Logan, in uscita il prossimo marzo,
sappiamo poco di franchise come X-Men e
Fantastic Four.
Sicuramente è stato promesso un
seguito di X-Men Apocalypse, nonostante
un botteghino poco brillante. Gambit
era stato originariamente promesso per la fine del 2016, ma non ha
ancora iniziato la produzione e ha recentemente perso
l’ennesimo regista. Un film sui Nuovi
Mutanti era stato segnalato in fase di sviluppo, ma
non sono emerse novità importanti in merito al progetto. Il riavvio
dei Fantastici Quattro è stato bombardato
da critiche, tanto che viene da chiedersi se Fox potrebbe
rinunciare ai suoi diritti, anche se Simon Kinberg ha messo a
tacere tale voce. L’unico film che sembra certezza, anche grazie al
successo del primo capitolo, è Deadpool
2, che comunque non ha ancora una data ufficiale di
rilascio e di recente ha avuto un cambio di guardia alla
regia.
20th Century Fox ha però definito
due appuntamenti che gli appassionati possono segnare sulle loto
agende. Per gentile concessione di BoxOffice.com, ecco le date di
uscita di due nuovi film Marvel (e uno della James Cameron
Lightstorm Entertainment).
Mentre il film della Lightstorm
potrebbe essere il primo sequel di
Avatar, annunciato per dicembre 2018,
quali potrebbero essere le altre due pellicole?
ll recentemente annunciato
Deadpool 3 è un candidato molto
serio per il 14 febbraio 2019. Mentre proprio
X-Force potrebbe occupare lo slot di
novembre 2018.
Partendo da queste supposizioni il
nuovo calendario dovrebbe essere simile a questo:
3 marzo 2017 –
Logan
6 Ottobre 2017 – non annunciato (probabilmente
Gambit)
2 Marzo 2018 – non annunciato (probabilmente
Deadpool 2)
29 giugno 2018 – non annunciato (probabilmente
Nuovi Mutanti)
2 Novembre 2018 – non annunciato (probabilmente
X-Force)
14 febbraio 2019 – non annunciato (probabilmente
Deadpool 3)
A seguito della fine delle riprese
principali di Justice League, il regista
Zack Snyderha condiviso suggestive foto dai set del film.
Nelle immagini di seguito potete vedere non solo la location
costiera islandese, dove si dovrebbero essere tenute le riprese
relative al mondo di Aquaman (Jason Momoa), ma anche altri
paesaggi, e una foto di interni che sembra la casa di Bruce Wayne
(Ben Affleck) vista in Batman v Superman.
Ecco le foto dal set di Justice League
[nggallery id=2813]
Tutte le news sul mondo dei film
della DC COMICS
nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.
Justice
League sarà diretto ancora una volta da Zack
Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel film
vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal
Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray
Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche:
Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K.
Simmons e Jeremy Irons. I produttori
esecutivi del film sono Wesley Coller,
Goeff Johns e Ben Affleck
stesso.
È stato diffuso un nuovo poster di
Assassin’s Creed con protagonista Michael Fassbender. Nel manifesto
leggiamo che “il destino è nel sangue“, scritta che indica
le origini genetiche del destino di Callum Lynch,
protagonista di questa nuova storia ispirata al famoso e amatissimo
gioco Ubisoft.
Le riprese del film sono iniziate ad
agosto 2015 e si sono svolte a Londra, a Malta e in Spagna. Si sono
poi ufficialmente concluse a gennaio 2016.
Assassin’s
Creed, prodotto e distribuito dalla È, uscirà in
America il 21 dicembre 2016. Nelle sale
italiane invece arriverà il 5 gennaio 2017.
Di seguito la prima trama:
Callum Lynch (Michael
Fassbender) scopre di essere un discendente di una
società segreta di assassini dopo aver sbloccato memorie genetiche
che gli permettono di rivivere le avventure del suo antenato,
Aguilar, nella Spagna del 15esimo secolo. Dopo aver acquisito una
conoscenza e delle abilità incredibili, decide di attaccare gli
oppressivi Cavalieri Templari ai giorni nostri.
È stato diffuso un
nuovo trailer di Trainspotting
2 in cui riusciamo a cogliere un accenno di
storia e vediamo nuove immagini dal film decisamente movimentate.
Il film è diretto da Danny Boyle.
Trainspotting
2 è basato sui personaggi del romanzo di
Irvine Welsh che abbiamo conosciuto nel primo
film. La sceneggiatura è scritta da John Hodge e
tutti i protagonisti del film del 1996 torneranno. Si tratta di
Ewan McGregor,
Jonny Lee Miller, Ewen Bremner e Robert
Carlyle di nuovo nei panni di Renton, Sick Boy, Spud e
Begbie. Ilfilm è atteso per il 2017 al cinema, esattamente 21 anni
dopo il primo film.
20 ani dopo Trainspotting, Renton,
Sick Boy, Begbie e Spud, interpretati rispettivamente da
Ewan McGregor,
Jonny Lee Miller, Robert Carlyle e Ewen Bremner,
tornano sul grande schermo in quello che dovrebbe essere
l’adattamento del romanzo di Irvine Welsh “Porno”. Il libro
riprende i personaggi del fortunato predecessore Trainspotting nove
anni dopo, tracciando le loro vite non più alle prese con i
problemi legati all’eroina bensì con l’idea di realizzare un
business legato alla pornografia. Nel romanzo sono presenti anche
alcuni personaggi tratti da Colla dello stesso autore.
Il canale YoutubeJFID JaguarFilmInternationalDistribution ha diffuso il
primo trailer di The last face, il film da regista
di Sean Penn che vede protagonista
Charlize Theron al fianco di Javier
Bardem.
Il film è stato già presentato al
Festival di Cannes 2016 e vede nel cast anche Adèle
Exarchopoulos e Jean Reno.
La pellicola racconta
di Miguel, un coraggioso medico spagnolo, ha fatto del suo
lavoro una missione, portando aiuto alle vittime delle sollevazioni
militari in Africa. In Liberia incontra Wren, portavoce di
un’organizzazione internazionale che fornisce assistenza medica ai
paesi in via di sviluppo. Sullo sfondo di una guerra civile, tra i
due nascerà un’appassionata storia d’amore.
Sono state annunciate le nomination
agli Independent Spirit Awards 2017. Trai film più
importanti nominati nelle categorie principali segnaliamo
Jackie, Manchester by the Sea e
American Honey, film che hanno già fatto parlare
di sé nel circuito dei festival più importanti dell’anno.
Ecco le nomination agli
Independent Spirit Awards
MIGLIOR FILM
American Honey
Chronic
Jackie
Manchester by the Sea
Moonlight
MIGLIOR REGISTA
Andrea Arnold, American
Honey
Barry Jenkins, Moonlight
Pablo Larrain, Jackie
Kelly Reichardt, Certain Women
Jeff Nichols, Loving
MIGLIOR
SCENEGGIATURA
Moonlight
Manchester by the Sea
20th Century Women
Little Men
Hell or High Water
MIGLIORE OPERA
PRIMA
The Childhood of a Leader
The Fits
Other People
Swiss Army Man
The Witch
MIGLIOR SCENEGGIATURA
D’ESORDIO
The Witch
Other People
Barry
Jean of the Joneses
Christine
MIGLIOR ATTORE
PROTAGONISTA
Casey Affleck, Manchester by the
Sea
David Harewood, Free in Deed
Viggo Mortensen, Captain Fantastic
Jesse Plemons, Other People
Tim Roth, Chronic
Joel Edgerton, Ruth Negga, Loving
MIGLIOR ATTRICE
PROTAGONISTA
Annette Bening, 20th Century
Women
Isabelle Huppert, Elle
Sasha Lane, American Honey
Ruth Negga, Loving
Natalie Portman, Jackie
MIGLIOR ATTORE NON
PROTAGONISTA
Ralph Fiennes, A Bigger
Splash
Ben Foster, Hell or High Water
Lucas Hedges, Manchester by the Sea
Shia LaBeouf, American Honey
Craig Robinson, Morris from America
MIGLIOR ATTRICE NON
PROTAGONISTA
Edwina Findley, Free in
Deed
Paulina Garcia, Little Men
Lily Gladstone, Certain Women
Riley Keough, American Honey
Molly Shannon, Other People
MIGLIOR
DOCUMENTARIO
13th
Cameraperson
I Am Not Your Negro
O.J.: Made in America
Sonita
Under the Sun
MIGLIOR FILM
INTERNAZIONALE
Aquarius
Chevalier
My Golden Days
Toni Erdmann
Under the Shadow
MIGLIORE
FOTOGRAFIA
Free in Deed
Childhood
Eyes of My Mother
Moonlight
American Honey
MIGLIOR
MONTAGGIO
Swiss Army Man
Manchester by the Sea
Moonlight
Hell or High Water
Jackie
JOHN CASSAVETES AWARD
(Miglior Film sotto i 500 mila dollari)
Free in Deed
Hunter Gatherer
Lovesong
Nakom
Spa Night
ROBERT ALTMAN AWARD (Miglior
Cast Corale)
Moonlight
Lisa Kjerulff
Jordana Mollick
Melody C. Roscher
Craig Shilowich
SOMEONE TO WATCH
AWARD
Andrew Ahn, Spa Night
Claire Carre, Embers
Anna Rose Holmer, The Fits
Ingrid Jungermann, Women Who Kill
TRUER THAN FICTION
AWARD
Kristi Jacobson,
Solitary
Sara Jordenö, Kiki
Nanfu Wang, Hooligan Sparrow
La cerimonia di premiazione degli
Independent Spirit Awards si svolgerà il 25 febbraio 2017. I premi
sono assegnati ogni anno dall’organizzazione no-profit
IFP/West (ora chiamata Film
Independent) per promuovere e sostenere il cinema
indipendente che ha poco spazio nella corsa ai premi più rinomati
come Golden Globes o Oscar.
Walt Disney Animation Studios ha diffuso il primo
trailer di Inner Workings, il nuovo cortometraggio
Disney che arriverà al cinema con
Oceania.
Ecco il trailer di Inner Workings
Diretto da Leo
Matsuda, che ha già lavorato a Big Hero 6
e Ralph Spaccatutto, Inner
Workings (letteralmente ‘funzionamento interno’) racconta
la storia della lotta interna tra pragmatismo e logica e avventura
e istinto nel corpo di un uomo.
Il film arriverà al cinema insieme a
Oceania.
Oceania uscirà il
22 dicembre in Italia. La sceneggiatura porterà la firma degli
stessi registi in collaborazione con Jared Bush, Pamela
Ribon e Taika Waititi.
Trama: Vaiana è una teenager
vivace che decide di partire in barca per una missione rischiosa,
intenzionata a onorare il destino mai compiuto dei suoi antenati.
Incontrerà il semidio Maui (Dwayne Johnson) e,
insieme a lui, attaverserà l’Oceano Pacifico in un viaggio ricco
d’azione.
Nel cast vocale originale del film
ci sono l’esordiente di 14 anni Auli’i
Cravalho, che doppierà la protagonista Vaiana,
Dwayne Johnson e Phillipa Soo,
cantante e attrice statunitense.
Oggi, mercoledì 23 novembre al
Cinema Massimo è stato presentato in anteprima mondiale e alla
presenza del regista, il restauro di Palombella
rossa – realizzato con la supervisione del regista
Nanni Moretti e la collaborazione alla color
correction di Beppe Lanci, direttore della
fotografia di quel set.
Il restauro digitale in 4k è stato
realizzato partendo dai negativi scena e colonna originali messi a
disposizione dalla Sacher Film. Per le immagini di repertorio
presenti nel film sono stati recuperati i filmati super 8 originali
conservati da Nanni Moretti. Le lavorazioni sono
state eseguite presso il laboratorio Augustus color di Roma.
Per la sua opera prima, Il
più grande sogno, Michele Vannucci ha
scelto una storia vera, onesta e semplice e proprio per questo con
un cuore grande così. La storia è quella di Mirko, che a 39 anni è
appena uscito dal carcere: fuori, nella periferia di Roma, lo
aspetta un “futuro da riempire”, possibilmente in modo onesto.
Quando viene eletto a furor di popolo Presidente del comitato di
quartiere, decide di sognare un’esistenza diversa. Non solo per sé
e per la propria famiglia, ma per tutta la borgata in cui vive.
Questo film racconta di un “bandito” che si inventa custode di una
felicità che neanche lui sa bene come raggiungere. È la storia di
un sogno fragile e irrazionale, capace di regalare un futuro a chi
non credeva di meritarsi neanche un presente.
A interpretare Mirko c’è lui
stesso, Mirko Frezza, che racconta la sua storia
senza filtri e senza abbellimenti, con un approccio, quello di
Vannucci, alla Accattone di
Pasolini, meno disperato e sporco ma ugualmente
appassionato. Lo script semplice ed essenziale racconta la storia
in maniera lineare, con gli alti e i bassi, mostrando con
particolare cura e enfasi i momenti di difficoltà affrontati dallo
stesso Mirko per realizzare il più grande sogno. Pur essendo un
attore esordiente alle prese con il personaggio di se stesso (e
forse proprio per questo), Frezza consegna allo schermo
un’interpretazione autentica, così come quella del suo partner
sullo schermo, Alessandro Borghi, che torna a interpretare un
figlio della periferia di Roma, un po’ semplice e rustico, ma con
tanto cuore. Il Vittorio di Non essere cattivo si conferma
all’altezza del ruolo.
Il Più Grande
Sogno: trailer con
Alessandro Borghi
Il regista effettua un pedinamento
dei protagonisti nel loro ambiente reale, nella tenacia con cui
mettono insieme una vita che fatica a stare in piedi.
L’inseguimento dei personaggi appare però soffocante, i personaggi
finiscono per non avere il loro spazio, nemmeno
nell’inquadratura.
Nonostante la bellezza e il
coraggio della vicenda raccontata, Il più grande
sogno può essere il riscatto di molti, di tanti che
cercano di ricostruirsi una vita dopo una partenza infelice, ma
forse proprio per questo una vicenda anonima.
Uno dei punti forti di
Animali Fantastici e Dove Trovarli, al momento in
sala, è senza dubbio la caratterizzazione e la presentazione di
nuovi personaggi. In particolare Jacob (Dan Fogler) e
Queenie (Alison Sudol)
sono trai personaggi più riusciti e amati deli film (insieme allo
Snaso dispettoso di Newt).
parlando con Cinemablend, David
Yates, regista del film, ha raccontato di due scene
tagliate che riguardavano proprio questi due personaggi. La prima
vede protagonista Jacob. Quando il suo prestito
viene rifiutato, all’inizio della storia, l’uomo torna nel suo
appartamento dove lo aspetta… la sua fidanzata! Alla notizia della
fallita richiesta di finanziamento da parte della banca però, la
donna lo lascia, restituendogli l’anello di fidanzamento.
Yates ha detto che la scena è stata tolta perché
il pubblico non aveva bisogno di un altro motivo per simpatizzare
con Jacob, dal momento che Fogler ha svolto
benissimo il suo lavoro.
La seconda scena vedeva invece
coinvolta la sorella legilimens di Tina. La scena
era situata nel moento in cui tutti e quattro gli eroi sono nella
valiga di Newt e riguardava le due sorelle,
Queenie in particolare, che insegnavano a
Scamander e a Jacob l’inno di
Ilvermonry, la scuola di magia americana appena
menzionata nel film e frequentata dalle sorelle Goldstein.
per qunto riguarda invece il
rapporto romantico tra Queenie e
Jacob, Yates non ha fornito
ulteriori dettagli, ma la scena finale, in cui la strega fa visita
alla pasticcerie di un obliviato Jacob fa ben
sperare per il futuro della coppia.
Il film è uscito il 17 novembre
2016, e avrà come protagonista Newt
Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove
trovarli, che ha esattamente 23 anni. Il film è
ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry
Potter. Nel cast Eddie
Redmayne, Katherine Waterston, Ezra Miller,
Dan Folger e Alison Sudol.
Gellert Grindelwald: quello che sappiamo sul
personaggio di Animali Fantasitici
L’account Twitter di E!
News, @enews, ha diffuso un nuovo trailer
di Passengers, con protagonisti Chris
Pratt e Jennifer Lawrence. Lo sci-fi è
diretto da Morten Tyldum (The Imitation Game) e arriverà nelle
sale il 30 dicembre 2016.
A proposito del film, il regista
Morten Tyldum (The Imitation
Game) ha spiegato: “Gli spettatori piangeranno e
rideranno. Resteranno col fiato sospeso. Volevamo realizzare un
film che riuscisse a far ridere e piangere nello stesso momento. E
se hai due star come Jennifer e Chris la cosa è ancora più facile.
Sono entrambi due attori estremamente divertenti, ma al tempo
stesso estremamente drammatici. Tra di loro c’è un alchimia
incredibile. È stata un’esperienza bellissima dirigerli. Credo che
in un periodo come questo, pieno di sequel e reboot, sia molto
bello avere una storia originale con due delle più grandi star del
momento. Sono davvero orgoglioso di questo film”.
Al centro della storia sceneggiata
da Jon Spaihts
(Prometheus) c’è il meccanico Jim
Preston (Pratt) che, durante un viaggio di
120 anni a bordo di un’astronave diretta su un pianeta situato in
una galassia lontana dalla Terra, scopre di essersi erroneamente
svegliato dal sonno criogenico quasi cento anni prima del
previsto. Soffrendo la solitudine – unico uomo in mezzo a robot e
androidi – Jim decide un anno dopo di risvegliare uno dei
passeggeri e la sua scelta ricade sulla bella giornalista Aurora
(Jennifer Lawrence). I due ben presto si
innamorano, ma dovranno affrontare più di un ostacolo, in primis il
malfunzionamento della navicella che li porrà seriamente in
pericolo. Nel cast anche Laurence Fishburne e
Michael Sheen.
Sono state diffuse due nuove
immagini da Logan, il film su
Wolverine con cui Hugh Jackman
dirà addio al personaggio. La prima foto è un dettaglio delle mani
del protagonista, sulle cui nocche sono visibili le cicatrici degli
iconici artigli retrattili; questo vuol dire che l’eroe non è più
lo stesso, e che le sue ferite non guariscono più come prima. La
seconda immagine, diffusa da Empire, è la prima foto a colori del
film, in cui Logan tiene in braccio la ragazzina
che sarà X-23 nel film.
Logan: il teaser poster italiano di Wolverine
3 con Hugh Jackman
Per Hugh Jackman questo ritorno nei panni
del mutante con gli artigli di adamantio sarà la sua ottava volta
(se si conta anche il cameo di X-Men L’Inizio) nel
personaggio. È l’attore che più di tutti rappresenta i mutanti
Marvel al cinema, una sorta
di Robert Downey Jr per il
corrispettivo MCU, e potrebbe essere arrivato alla fine del suo
coinvolgimento nel franchise proprio con questo film.
Logan ha un’uscita
prevista per il 3 marzo 2017. Alla regia c’è James
Mangold (già regista di Wolverine
L’Immortale), mentre nel cast ci saranno Hugh
Jackman,Boyd Holbrook, Richard
E. Grant, Stephen Merchant, Eriq La
Salle, Elise Neal e Patrick
Stewart.
I celebri personaggi ideati da
Peyo tornano nel trailer italiano de I
Puffi: Viaggio nella Foresta Segreta. Diretto da
Kelly Asbury il film è in uscita nelle sale
italiane il 6 aprile distribuito da Warner Bros.
Pictures.
I Puffi : Viaggio nella Foresta
Segreta, il trailer italiano
Sinossi: In questo
nuovo episodio interamente animato, una mappa misteriosa spinge
Puffetta ed i suoi migliori amici Quattrocchi, Tontolone e Forzuto
ad una corsa emozionante ed avvincente attraverso la Foresta
Segreta, un luogo abitato da creature magiche, per trovare un
misterioso villaggio perduto, prima che ci arrivi il perfido mago
Gargamella. Intraprendendo un viaggio mozzafiato ricco d’azione e
pericoli, queste piccole creature blu arriveranno a scoprire il più
grande segreto della storia dei Puffi!
Trai doppiatori originali del film
ci sono Demi Lovato, Rainn Wilson e Joe
Manganiello.
Si è chiuso domenica 20 il primo
Torino Short Film Market, l’unico mercato
internazionale del corto in Italia organizzato dal Centro Nazionale
del Cortometraggio in collaborazione con il Museo Nazionale del
Cinema e il Torino Film Festival e con il sostegno della Film
Commission Torino Piemonte.
Il bilancio è straordinariamente
positivo. Sono circa 300 i professionisti che si occupano di
formato breve – dai produttori ai distributori, dai registi ai
buyers – che hanno affollato gli spazi del che il Centro di
Produzione RAI di Torino ha gentilmente messa a disposizione per
l’occasione. 60 gli ospiti internazionali che il TSFM ha invitato.
I due pitch – “Oltrecorto” e “Distributors meet buyers” – hanno
registrato il tutto esaurito, così come il panel “Supporting Short
Films”; la proiezione di corti “All you need is short”, curata dal
TSFM all’interno del programma del TFF, ha avuto, anch’essa, un
grande riscontro di pubblico.
Il successo di una manifestazione
non si vede però solo dai numeri, ed è per questo che il Centro
Nazionale del Cortometraggio sta monitorando il grado di
soddisfazione degli ospiti e degli accreditati. Le prime risposte
sono estremamente confortanti e, in generale, il feedback immediato
di tanti ospiti e intervenuti è stato, come avremmo auspicato prima
dell’evento, la conferma della necessità di uno spazio di incontri
professionali dedicato al cortometraggio anche nel nostro Paese. In
fondo, basta poco perché l’Italia diventi un Paese normale.
Continuano a Roma le riprese di
The Music of Silence, biopic su Andrea
Bocelli che ha fatto visita al set di Michael
Radford (Il Postino) per realizzare un
cameo nel film con protagonista Toby Sebastian (il principe
Trystane Martell di
Game of Thrones).
A dare volto e voce al personaggio
di Andrea Bocelli è l’attore inglese Toby
Sebastian che insieme a Antonio Banderas,
Luisa Ranieri, Jordi Mollà,
Ennio Fantastichini e Nadir
Caselli compongono il cast del prestigioso progetto
internazionale. E ieri sul set a Cinecittà si è palesato il grande
cantante per girare un cameo del film a lui dedicato, THE
MUSIC OF SILENCE, tratto dall’omonima autobiografia edita
in Italia da De Agostini e diretto dal regista inglese
Michael Radford (Il Postino, Il
mercante di Venezia). Di fronte al pianoforte a coda su un
palco dalle luci soffuse, i ciak di Radford catturano la famosa
aria pucciniana Nessun dorma
intonata dal tenore toscano.
The Music of Silence: Andrea
Bocelli sul set per un cameo
Tutti conoscono la voce di Bocelli,
le sue canzoni, le interpretazioni di famose arie liriche, la sua
popolarità internazionale. Meno però si conosce della sua infanzia
e del percorso che lo ha portato da Lajatico, paese della campagna
toscana, agli allori della sua carriera attuale. Anna
Pavignano e Michael Radford firmano la
sceneggiatura in collaborazione con Andrea
Bocelli. The Music of Silence, le cui
riprese sono in corso a Roma e a seguire in Toscana, è
prodotto da Roberto Sessa per Picomedia con
Andrea Iervolino e Monika Bacardi
per AMBI Media Group.
Si intitola ‘il bacio’ la clip che
vi proponiamo di seguito di Come Diventare Grandi
Nonostante i Genitori, film DIsney Italia dal 24 novembre
in sala. Il film è diretto da Luca
Lucini, regista di Tre metri sopra il cielo, Amore,
bugie e calcetto, Solo un padre, Nemiche per la
pelle, mentre la a sceneggiatura è firmata da Gennaro
Nunziante, autore di alcuni dei più grandi successi di box
office degli ultimi quindici anni.
Prodotto
da Piero Crispino per 3ZERO2 e The Walt Disney Company
Italia, Come Diventare Grandi Nonostante i Genitori sarà
distribuito da Disney Italia in circa 400 copie.
Presentato a Roma il 10 novembre presso la Casa del Cinema,
Come Diventare Grandi Nonostante i Genitori vede
protagoniste due delle più amate e premiate attrici del cinema
italiano, Giovanna Mezzogiorno (La finestra di fronte
di Ferzan Özpetek, La bestia nel cuore di Cristina
Comencini, Vincere di Marco Bellocchio)e Margherita
Buy (Maledetto il giorno che t’ho incontrato di Carlo
Verdone, Saturno contro di Ferzan Özpetek, Mia madre
di Nanni Moretti) con la partecipazione dell’attore americano
Matthew Modine (Birdy – Le ali della libertà di Alan
Parker, Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, Il cavaliere oscuro – Il ritorno di Christopher
Nolan).
Al loro
fianco, Sergio Albelli, Ninni Bruschetta, Paolo Calabresi, Giovanni
Calcagno, Roberto Citran, Francesca De Martini, Sara D’Amario,
Gabriella Franchini, Elena Lietti, Aglaia Mora, Paolo Pierobon, e,
al suo esordio cinematografico, il popolare conduttore televisivo e
speaker radiofonico Federico Russo.
Il film
vede anche la presenza di alcuni giovani promettenti attori, come
Emanuele Misuraca, Chiara Primavesi, Toby Sebastian e alcuni volti
noti dell’amata serie Tv Alex & Co. in onda su Disney
Channel: Leonardo Cecchi, Eleonora Gaggero, Saul Nanni, Federico
Russo e Beatrice Vendramin.
3ZERO2,
società di produzione che fa parte del gruppo internazionale EMG, è
la società che, insieme a Disney Italia, ha ideato e prodotto la
serie Tv Alex & Co. Il film Come Diventare
Grande Nonostante i Genitori è stato realizzato in
associazione con Banca Monte dei Paschi di Siena ai sensi delle
norme sul tax credit.
Sempre
più spesso i genitori assumono comportamenti competitivi verso i
professori dei propri figli: contestano voti e programmi, inventano
complotti, fra simpatie e antipatie immaginarie. Così, invece di
aiutare i ragazzi nella loro formazione, diventano ostacoli
insormontabili alla loro crescita. I genitori pensano con
presunzione: “Noi conosciamo meglio di chiunque altro i nostri
figli, sappiamo quanto valgono, come e cosa gli si deve
insegnare”. È quello che accade anche ai ragazzi di Come
Diventare Grandi Nonostante i Genitori.
Quando
al liceo arriva la nuova preside, che decide di non aderire al
concorso scolastico nazionale per gruppi musicali, i ragazzi, con
la loro sfrenata passione per la musica, subiscono un duro colpo.
Anche i genitori corrono a protestare: a quel punto, la preside
decide addirittura di raddoppiare il lavoro quotidiano dei ragazzi.
Dopo i primi voti bassi, i genitori consigliano prudentemente ai
propri figli di sottostare alle decisioni della nuova preside: ma i
ragazzi, con orgoglio, decidono di iscriversi al concorso musicale
pur avendo contro scuola e genitori. L’ardua sfida li porterà a
crescere in modo sorprendente tra ostacoli di ogni tipo da
superare.
Dietro un grande blockbuster
pop a stelle e strisce c’è sempre la lunga e sapiente mano
degli artisti dei Visual Effects, gli unici in grado di
realizzare l’impossibile – o, almeno, l’improbabile – con
sofisticati software, estro e creatività: solo così è possibile
vedere, sul grande schermo, un’invasione aliena senza dilapidare
l’intero budget a disposizione o senza scomodare gli inquilini di
altre galassie.
È ciò che il regista tedesco – ma
naturalizzato statunitense – Roland Emmerich ha
saputo, sapientemente, orchestrare fin dagli esordi della sua
carriera nel cinema, realizzando film cult che hanno
riscritto “l’immaginario della catastrofe” più recente:
Fantasmi ad Hollywood, Moon 44 – Attacco alla Fortezza,
Stargate, Independence Day, Godzilla, The Day After Tomorrow,
10.000 AC, Sotto Assedio – White House Down e Independence Day –
Resurgence sono stati resi possibili solo grazie al
lavoro delle società di Visual Effects che vi hanno preso
parte.
Nell’ultimo capitolo della “saga” di
Independence Day Resurgence, uscito in
sala nel 2016, ha preso parte alla post produzione anche una
società italiana di produzione impiegata nell’ambito pubblicitario,
cinematografico e nei Visual Effects, la Why Worry
Production.
Noi di Cinefilos.it
abbiamo fatto una chiacchierata con Diego Panadisi (WWP
Founder e Visual Effects Producer) e Pietro
Silvestri (Visual Effects Project Manager) per scoprire
qualche dettaglio in più sul mondo della post produzione, i suoi
segreti, le sue potenzialità e analizzare la loro esperienza
hollywoodiana insieme ad Emmerich.
Why Worry
Production: incontro con Diego Panadisi e Pietro
Silvestri
Come siete approdati in
questo progetto hollywoodiano di Independence Day
Resurgence? C’è qualche aneddoto particolare che ci potete
raccontare?
Diego: noi collaboriamo da diversi
anni con un visual effects supervisor di Los Angeles – anche se in
realtà è di origini tedesco polacche – che lavora da diversi anni
proprio con Roland Emmerich. Circa quattro anni fa
ci è stato proposto di lavorare su alcune scene di un film con
protagonista Michael Douglas, dal titolo
The Reach – Caccia all’Uomo (Beyond The Reach,
2014) e diretto da Jean- Baptiste
Léonetti. Il nostro lavoro e il nostro approccio a
quest’ultimo sono piaciuti, così hanno deciso di affidarci l’intero
film e non soltanto le scene che ci avevano affidato: quando siamo
subentrati noi, il film era suddiviso per tre società che partivano
da Los Angeles per arrivare a noi, in Italia; quindi ci dovevamo
limitare a fare un pacchetto per uno prima che prendessero la
decisione di affidarci tutto l’insieme. Ovviamente il film ci ha
dato visibilità – trattandosi di un grande progetto cinematografico
– permettendoci di entrare in tal modo in questo settore dei visual
effects con un prestigioso biglietto da visita in mano. Nel
frattempo, abbiamo continuato a lavorare su altri progetti in
collaborazione sempre con Los Angeles
Pietro: come un kolossal
Diego: sì, un kolossal americano le
cui riprese non sono ancora iniziate (dal titolo
Singularity, sempre per la regia di
Emmerich) ma per il quale avevamo già realizzato gli
animatics finali del film, costituiti da un aereo che
veniva attaccato e che, infine, precipitava.
Solo dopo l’inizio di quest’altro
lavoro, durante l’anno scorso, abbiamo ricevuto la chiamata di
GregStrasz che ci
illustrava la situazione dei Visual Effects di
Independence Day Resurgence sui quali
stavano già lavorando da diversi mesi e, allo stesso tempo, ci
proponeva di collaborare con loro realizzando qualche pezzetto di
visualizzazione e post visualizzazione che ancora non era stato
completato.
Dopo due/ tre mesi di
visualizzazione e post visualizzazione incentrate sul materiale
girato, i live actions con gli attori, il
compositing e il 3D solo intorno a Febbraio/Marzo abbiamo
iniziato a lavorare sulle 20-21 scene del trailer: quelle che poi
sono diventati i finals per uno dei tre trailers ufficiali
(quello ribattezzato Air Defense)
Pietro: Una Chiamata alle
Armi, era stato ribattezzato così
Diego: che è uscito intorno ad
Aprile, quasi a ridosso dell’uscita in sala del film.
Successivamente ci è stato anche chiesto di lavorare alla logo
animation di Centropolis, la casa di
produzione (Centropolis Entertainment)
fondata da Emmerich che, da oltre vent’anni – cioè dall’uscita del
primo Independence Day– utilizzava la
vecchia edizione del logo; noi lo abbiamo rifatto animandolo in
stereoscopia e, adesso, aprirà ogni film del regista tedesco sia
come regista che come produttore. Per noi è stato un vero fiore
all’occhiello.
Pietro: aggiungendo qualche
dettaglio tecnico… abbiamo realizzato il logo di Centropolis in 4K
stereoscopico. L’unico riferimento video che avevamo era il logo
originale di vent’anni fa, che abbiamo deciso di ricostruire ed
implementare, visto che si trattava di un bel “pezzetto”
d’animazione che non avvertiva, assolutamente, il peso dell’età.
Siccome sono rimasti molto soddisfatti del risultato finale, a quel
punto ci hanno chiesto di lavorare sulle scene di visualizzazione e
post visualizzazione che già avevamo realizzato, visto che si era
arrivati agli sgoccioli delle lavorazioni e a ridosso delle
scadenze stabilite. A ridosso della scadenza, è stato davvero
difficile lavorare sull’inizio e la fine del film.
In quanti stavate lavorando
al progetto?
Diego: Eravamo in 25. 25-30 persone
nei picchi massimi, tra visualizers, illustratori, map
paintings, animatori etc. Ci hanno proposto di lavorare su una
scena emersa in quei giorni, dopo alcuni screenings:
mancava una sequenza fondamentale per la comprensione del film, non
presente nella sceneggiatura originale, ma senza la quale sarebbe
stato difficile, per uno spettatore, capire fluentemente la trama e
i suoi colpi di scena. Ci hanno mandato qualche immagine
primordiale di astronavi aliene e navette più piccole (ma non la
nave madre quanto un modello più piccolo), e in sole 5 settimane
abbiamo realizzato questo shot in 3D senza materiali di
partenza, solo a partire da alcuni concept e da pochi
schizzi.
Pietro: la scena è questa: c’è
un’astronave aliena più piccola di quella madre, che arriva al
bunker della Cheyenne Mountain dove si è rifugiato il
presidente; qui mancava il punto di raccordo che riguardava lo
sbarco degli alieni sulla terra. Il nostro compito consisteva nel
creare questa astronave che atterrava nel bunker, lo colpisce
sparando, lo distrugge e infine spalanca il suo portellone
liberando l’alieno che, di lì a breve, ucciderà il presidente.
Senza dilungarci ulteriormente in altri spoiler del film, abbiamo
quindi cercato di creare il modello dell’astronave partendo dal
disegno, aggiornandolo di nuovo in base alle richieste di Emmerich
(come, ad esempio, la posizione delle braccia, i movimenti, le
animazioni etc.), passando dall’inquadratura all’oggetto
ricostruito. Ci siamo soffermati sul movimento stesso dell’oggetto
e sullo sfondo che avevamo a disposizione: le Cheyenne
Mountain che abbiamo ricostruito in 2D e in 3D con un map
painting in 16K; una volta completato questo processo, abbiamo
inserito le esplosioni e i materiali ad effetto fluido: tutto
questo, in un solo shot, evidentemente, molto ricco di
dettagli sui quali lavorare.
Come avevamo già accennato in
precedenza, lavorare in visualizzazione e visualizzazione
sull’inizio e la fine di un film del genere è stato molto
difficile: si trattava di parti fondamentali ed importantissime, e
per noi è stata una vera fonte d’orgoglio vedere come l’inizio sia
rimasto fedele alla nostra visualizzazione mentre la fine è davvero
molto simile alla nostra idea, a partire semplicemente dagli sfondi
utilizzati (il Marocco, L’Area 51). La scena che ci aveva mostrato
Emmerich (durante la fase di pre-visualizzazione) era ambientata
già in Marocco ma ci ricordava terribilmente kolossal
vecchio stile come La Bibbia, con queste
scene così povere e scarne: a quel punto, ascoltammo le esigenze
del regista – il deserto, il Marocco, le montagne innevate – e
decidemmo di assecondarle, iniziando così il nostro lavoro. Alla
fine poi non abbiamo accettato i final realizzati perché
avevamo davvero troppo poco tempo, ma quelli proiettati al cinema
sono davvero molto simili ai nostri, rendendoci decisamente
soddisfatti dei nostri post viz.
Diego: I nostri post viz
erano davvero molto alti, e abbiamo sempre consegnato tutto in
tempi davvero record: per tale motivo siamo stati lodati, fin da
subito, per il nostro lavoro, perché abbiamo scelto –in modo
volontario – di spingere molto su questo versante per farci vedere
e conoscere, scegliendo di adottare una tendenza opposta rispetto
ai grandi colossi del settore che non devono (o non vogliono)
dimostrare niente del genere.
Quanto vi ha “accompagnato”
Roland Emmerich, che ruolo ha avuto nel vostro processo creativo?
Quanto è grande lo scarto tra gli effetti speciali di
Independence Day (1996) e
Independence Day – Resurgence (2016) e quanto ha
influenzato, il loro percorso, il primo capitolo?
Pietro: La maggior parte degli
artisti che lavora con noi ha iniziato a fare questo lavoro dopo
aver visto Independence Day nel 1996, un
film che è stato una grande fonte d’ispirazione, come per il nostro
supervisore del 3D Alessandro: per lui era qualcosa di
assolutamente incredibile! In fin dei conti il primo capitolo vinse
un Accademy Award nel 1996 per i Miglior Effetti Speciali, anche se
lo scarto è significativo: negli anni ’90 si usavano dei modellini,
mentre nell’ultimo film – 2016 – gli effetti speciali sono molto
più presenti, rispetto a Independence Day
che era piuttosto una commedia basata sui “vedo non vedo”.
Per quanto gli sviluppi nell’ambito dei Visual Effects
abbiano aperto nuove strade e spianato nuove potenzialità, ancora
non si è arrivati alla perfezione assoluta: la ricerca è appena
iniziata, c’è ancora del tempo per cercare di raggiungere altri
effetti
Magari effetti più
totalizzanti, come nelle esperienze “da concerto” che investono
tutti e cinque i sensi, anche quelli finora “trascurati” dal
cinema
Diego: esatto… poi, per quanto
riguarda invece la presenza di Roland Emmerich e il suo apporto,
noi siamo stati “fortunati” a godere fin da subito della sua
vicinanza; poi GregStrasz, il suo Visual Effects Supervisor
“personale”, l’unico impiegato di Centropolis e
figura unica nella compagine societaria, è a stretto contatto
costante con Emmerich: così, anche noi potevamo avere un feedback
quotidiano su ogni materiale inviato e parlare di continuo –
attraverso delle conference call – con lui e gli altri
supervisors riuniti, ascoltando ogni giorno i suoi spunti
e le sue ispirazioni che ci comunicava per far progredire il
lavoro: ad esempio, certe volte ci mandava dei bozzetti con degli
schizzi, costituiti da quattro linee a matita difficili anche solo
da decifrare. Siamo riusciti ad instaurare con il regista un
rapporto molto efficace, riuscendo a produrre in tempi stretti
molto materiale e creando un legame diretto basato sulla fiducia
reciproca. Mentre eravamo immersi nel lavoro, ho avuto modo di
passare più di due settimane a Los Angeles proprio nel cuore
pulsante del quarter della Centropolis
Entertainment e la Uncharted Territory di
Volker Engel e Marc Weigert (la
società di Visual Effects che, da sempre, collabora con Emmerich),
e ovviamente continuavamo a lavorare con l’Italia nonostante il
fuso orario e le varie differenze, con Roland sempre presente ed
incuriosito dai nostri progressi. È uno di quei registi che ha
sempre il controllo della situazione e prende le sue decisioni
Pietro: com’è accaduto con la scena
finale sulla Cheyenne Mountain, che era già stata
realizzata da un altro gruppo di lavoro americano: quando abbiamo
visto il risultato finale ci sembrava un po’ scarno, povero; così
il nostro supervisore ci ha suggerito di migliorarla un po’. Certe,
si potevano creare degli attriti con l’altra società, ma a Emmerich
è piaciuta la nostra versione e quindi alcuni elementi li abbiamo
passati agli altri, all’insegna di un lavoro creativo ed
incrociato.
Diego: l’esperienza di
Independence Day – Resurgence è stata una
delle esperienze di post produzione più complesse che ci siano mai
capitate, un vero e proprio banco di prova e di confronto con
realtà più grandi e più strutturate della nostra
Pietro: sì, infatti è stato
affascinante dimostrare come anche noi possiamo essere
competitivi
Diego: siamo finiti nella lista
insieme ad altre trenta società leader nei Visual Effects che hanno
collaborato insieme per realizzare il film e, vedere che in questa
lista ci siamo finiti anche noi… è stato un vero onore
E… in Italia? Cosa avete
realizzato o cosa realizzerete nel prossimo futuro?
Diego: per adesso in Italia, con la
mia società, avevamo lavorato soprattutto nell’ambito della
pubblicità, producendo e post producendo spot e prodotti video per
la comunicazione: questo era il nostro core business fino
a poco tempo fa; diciamo che, adesso, dopo il progetto di
Independence Day – Resurgence una fetta
importante della mole di lavoro si è spostata verso i Visual
Effects: bisognerà vedere al momento con quale frequenza entreranno
nuovi progetti oppure decideremo di scegliere nuovi progetti. Ci
sta capitando di parlare di molte cose: alcune ci attirano molto,
altre un po’ meno… stiamo valutando varie proposte, insomma
Ma solo in Italia o anche
all’estero?
Diego: sia italiane che straniere,
con piccoli progetti da Los Angeles magari
E invece di strettamente
italiano? Qualche progetto di cui potete già parlare
magari…
Diego: ci piacerebbe terminare le
ultime due/tre piccole sequenze di un progetto – che hanno dei
tempi di rendering molto lunghi – sul quale stiamo
lavorando al momento in contemporanea con altri, che purtroppo non
ci permettono quindi di potergli dedicare tutto il tempo
necessario. Ci piacerebbe moltissimo cominciare a farci conoscere
presso altre produzioni e distribuzioni, per mostrare ciò che
abbiamo fatto fino ad oggi – soprattutto, Independence
Day – Resurgence – per vedere se sono interessati a
come lavoriamo e magari ad avviare delle fruttuose collaborazioni.
Al momento stiamo solo discutendo sulle possibilità che potrebbero
aprirsi per quanto riguarda i film italiani, ma siamo solo in
trattative: nessun progetto ci è stato ancora pienamente
affidato
Pietro: qua in Italia abbiamo
lavorato molto in pubblicità e in tv, per esempio abbiamo
realizzato i Visual Effects di una puntata del programma di
divulgazione scientifica Ulisse dedicata
a Pompei, nella quale abbiamo ricostruito l’eruzione del Vesuvio su
– appunto – Pompei stessa ed Ercolano, per poi realizzare in
seguito anche un lavoro di compositing nella Villa dei
Misteri: siccome non si poteva girare con gli attori sul set
reale, abbiamo deciso di fare una scansione 3D delle sale per poi
realizzare, inoltre, un’altra scansione del movimento degli attori
registrata nella sede Rai.
Diego: come progetti cinematografici
abbiamo un film horror indipendente per il quale abbiamo realizzato
delle piccole sequenze di post viz e che per adesso è
“bloccato”; si tratta di un progetto di Harald
Kloser, sempre uno dei co – produttori di
Independence Day – Resurgence nonché
compositore.
E con Roland Emmerich avete
ipotizzato qualche nuova collaborazione?
Diego: ma, in realtà abbiamo
continuato a collaborare con lui anche dopo il film – attraverso il
logo Centropolis– realizzando un cortometraggio
presentato al Sundance Film Festival, per
il quale abbiamo realizzato una scena semplice solo in apparenza:
era uno shot di 4800 fotogrammi realizzato con il drone,
girato nel parcheggio di una scuola deserta che abbiamo riempito di
auto, inserendo circa cento personaggi all’interno della scuola: ci
abbiamo impiegato due/tre mesi per dare vita a tutti e creare il
risultato finale.
Pietro: si parlava anche di
Moonfall, il nuovo progetto di Emmerich,
ma tutto sembra essersi bloccato dopo l’annuncio del
reboot di Stargate, che per
adesso sembra aver calamitato del tutto l’attenzione. Si sa ancora
molto poco su questo progetto, anche noi siamo in attesa di qualche
notizia in più.
Piccola domanda
autobiografica: c’è qualche film in particolare che vi ha
influenzato per la scelta del vostro mestiere, qualcuno che magari
vi ha influenzato particolarmente?
Diego: Personalmente, non essendo un
tecnico per quanto riguarda nel senso stretto i Visual Effects, non
sono legato ai film dal punto di vista lavorativo quanto da puro
spettatore; la mia ispirazione per affrontare questo mondo è venuto
da altro, dalla mia esperienza personale, con mio padre ingegnere
elettronico che progettava impianti audiovisivi professionali fino
ai primi anni 2000 e che mi ha fatto respirare, fin da piccolo,
quest’aria così “tecnologica”. Prima mi sono avvicinato al video,
poi al montaggio e infine alla pubblicità come montatore ed editor,
lavorando con software come After Effects.
Pietro: io sono un appassionato di
documentari e film sperimentali, ai quali mi dedico anche dal punto
di vista registico… i Visual Effects sono simili alla video arte,
alla parte più sperimentale della creatività. A tal proposito, non
posso non citare quindi i miei maestri Peter Greenaway,
Derek Jarman o, in assoluto, Sergei
Parajanov.
A proposito di software,
quale usate di solito?
Diego: After Effects è
usato molto ma non di solito, magari solo con qualche pezzetto di
pre viz e post viz; di solito preferiamo usare
3DS MAX oppure Nuke.
Pietro: abbiamo una nostra
farm interna con delle nostre postazioni: ciò significa
che siamo anche cresciuti come infrastruttura proprio per
supportare il progetto di Independence Day –
Resurgence, per poter essere in tal modo più
autonomi. Il coordinamento è fondamentale: è un’organizzazione
perfetta, dove tutto dev’essere tracciato; ci deve essere ogni
commento e lo storico di ogni shot, e bisogna ripetere
questo lavoro per migliaia di shot, figuriamoci per un
film intero
Per quanto riguarda il
cinema italiano, come lo vedete da spettatori ma soprattutto da
addetti ai lavori, soprattutto alla luce di un ultimo anno
costellato da successi come Il Racconto dei Racconti o Lo
Chiamavano Jeeg Robot? C’è qualche buona prospettiva per
quanto riguarda un’apertura verso il mondo dei Visual
Effects?
Diego: premettendo il fatto che ci
piacerebbe tantissimo lavorare con Gabriele
Mainetti ad esempio.
Pietro: il cinema digitale in Italia
sta arrivando solo adesso: per tale motivo ci piacerebbe realizzar
piuttosto degli stage per i registi che magari ancora non conoscono
bene le potenzialità dei Visual Effects: manca un po’ un approccio,
una conoscenza delle potenzialità a partire proprio dalla
progettazione del film stesso; siamo ancora carenti di una cultura
digitale e del suo impatto a livello di costi
Diego: spesso molti registi
incappano, a fine film, in quel drammatico momento durante il quale
realizzano di non avere più a disposizione i soldi del budget
destinati agli effetti speciali, e così decidono di tagliare i
costi; questo è uno dei motivi che, fino ad oggi, ci ha tenuti
lontani dal mondo del cinema italiano. Meglio non correre il
rischio di lavorare male perché ancora non c’è troppa
organizzazione.
Si parla da tempo del
pericolo latente che, i Visual Effects, possano un giorno
soppiantare gli attori “in carne ed ossa” al cinema: secondo voi,
questo rischio è reale oppure si tratterà di una svolta definitiva
per contenere certi costi?
Diego: Oggi come oggi mi sembra
davvero estremo parlare di un pericolo simile: sono problemi dei
quali, magari, potremmo tornare a discutere tra quindici o
vent’anni; di solito si apportano effetti estetici praticamente
invisibili, di pulizia dell’immagine più che di
compositing vero e proprio, e per esempio in Italia si
fanno lavori su questa falsariga, concentrati piuttosto sulla
correzione dei dettagli: l’unica eccezione italiana al momento è
rappresentata, appunto, da un film “di genere” come Lo
Chiamavano Jeeg Robot, che tende a seguire
quella linea tipicamente americana incentrata sugli sci –
fi e, soprattutto, sugli horror: la parola chiave per
loro è il già citato genere.
Anche se nella vita non va sempre
così, al cinema, di solito, il bene vince sempre, o quasi! Ecco
10 film in cui è il villain a vincere la partita
contro l’eroe. Qualunque sia l’esito della pellicola in questione,
sulla bilancia finale, è il bad guy che la spunta.
Il mito del bad guy che è più
affascinante dell’eroe o del buono in generale non viene smentito
da questi film in cui, alla fine, si finisce anche per simpatizzare
per il villain che trionfa, metaforicamente, sul buono.
Da che parte state voi? Preferite il
cari vecchi eroi o i villain?
Spider-Man
Homecoming sarà il terzo inizio cinematografico per il
personaggio dell’Uomo Ragno. A interpretare il protagonista, questa
volta abbiamo Tom Holland, molto più giovane
rispetto ai suoi predecessori e sicuramente interprete di grande
talento che proverà a raccontarci un altro
Spider-Man rispetto a quanto realizzato da
Tobey Maguire e Andrew
Garfield.
In cosa Spider-Man Homecoming è
diverso dagli altri film sull’Uomo Ragno?
Ma in cosa sarà davvero diverso
questo Spider-Man dai suoi predecessori? Secondo Kevin
Feige, presidente dei Marvel Studios, la differenza più grande è che
questo film e questo personaggio saranno inseriti in un contesto
più ampio, più esteso, che avrà relazioni con gli altri film del
MCU. “Spider-Man Homecoming
sarà ambientato all’interno di quest’universo che abbiamo costruito
in 14 film – ha spiegato Feige a Variety – nei film
precedenti Spider-Man era l’unico supereroe di questo mondo. Ma nei
fumetti Spider-Man vive in una realtà in cui gli Avengers esistono,
Iron Man esiste, Hulk fugge per le strade, Captain America è stato
scongelato. In questo film Peter Parker è un giovane che deve
rientrare a casa al tramonto per non far preoccupare sua zia May,
deve andare a scuola, fare i suoi compiti. È in contrasto con le
vite di un Tony Stark o di un Dottor Strange.”
Riuscirà Peter a finire i compiti di
chimica e a salvare il mondo?
Diretto da Jon
Watts, Spider-Man
Homecoming vedrà protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya sarà invece Michelle. Al
cast si aggiungono Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham
Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella
Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael
Mando, Bokeem
Woodbine, Tyne
Daly e Kenneth
Choi.
La Lionsgate Movies ha diffuso una nuova
featurette di La la Land in cui i protagonisti del
film parlano dell’esperienza artistica e produttiva del film. Nel
video ci sono Ryan Gosling ed Emma
Stone, ma anche JK Simmons, che nel film
interpreta un piccolo ruolo, e il regista Damien
Chazelle.
La La
Land è un musical a metà tra dramma e commedia che segue
la storia di Sebastian (Gosling) e Mia (Stone), che stanno insieme
grazie alla loro passione comune per la musica. Ma appena il
successo bussa alla loro porta devono fare i conti con il sottile
tessuto che tiene insieme il loro amore.
Diretto da Damien
Chazelle (che ha anche curato la sceneggiatura), il film
arriverà nei cinema USA il 15 luglio 2016. Nel cast figura anche il
premio Oscar JK Simmons, alla sua seconda
collaborazione con Chazelle dopo
Whiplash, per il quale ha ricevuto
l’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista. Completano il cast
Finn Wittrock, Sonoya Mizuno, Rosemarie DeWitt, Josh
Pence e Jason Fuchs.
La Gallery Nucleus ha condiviso diverse
immagini dalla mostra organizzata per rendere omaggio a Ron
Clements e John Musker, registi storici
della Disney a breve in sala con Oceania. Nella loro
filmografia si annoverano La
Sirenetta, Aladdin, La
principessa e il Ranocchio, Hercules e
altri dei classici della Casa di Topolino.
Ecco la gallery
Disney che omaggia Clements e Musker
[nggallery id=3005]
Oceania uscirà il
22 dicembre in Italia. La sceneggiatura porterà la firma degli
stessi registi in collaborazione con Jared Bush, Pamela
Ribon e Taika Waititi.
Trama: Vaiana è una teenager vivace
che decide di partire in barca per una missione rischiosa,
intenzionata a onorare il destino mai compiuto dei suoi antenati.
Incontrerà il semidio Maui (Dwayne Johnson) e,
insieme a lui, attaverserà l’Oceano Pacifico in un viaggio ricco
d’azione.
Nel cast vocale originale del film
ci sono l’esordiente di 14 anni Auli’i
Cravalho, che doppierà la protagonista Vaiana,
Dwayne Johnson e Phillipa Soo,
cantante e attrice statunitense.
Per quanto possa essere doloroso per
tutti i fan del MCU, presto gli
Avengers cinematografici avranno altri volti. È
quello che inevitabilmente accadrà a personaggi del calibro di
Iron Man o Captain America con lo
sviluppo, ancora lungo e programmato nel futuro, delle Fasi 3 e 4
del progetto Marvel Studios.
Il MCU e i recasting degli
Avengers
Parlando proprio di recasting dei
Vendicatori, il presidente degli StudiosKevin Feige ha
dichiarato: “Robert Downey Jr. è Iron Man, e proprio ora io non
riesco a vedere nessun’altro nel ruolo. Chris Evans ha impersonato
Captain America così bene come nessun altro ha mai dato vita a
un’icona pop. Guardo indietro e vedo Christopher Reeves come
Superman come standard d’eccellenza, e allo stesso modo penso a
Chris Evans come Cap. Non immagino nessun altro… Ma si deve
guardare anche alla storia: abbiamo un nuovo Spider-Man da Captain
America Civil War e lo rivedremo in Spider-Man Homecoming, e le
persone lo hanno accettato. Si può guardare a Sherlock Holmes,
James Bond, Batman come a personaggi che sono durati di più di ogni
attore che li abbia mai interpretati. Ci sono precedenti in altri
franchise che ci mostrano che il recasting è possibile.”
Per quanto sia difficile da
digerire, è indubbio che un recasting avverrà a breve. Il Tony
Stark di Robert Downey Jr e il Cap di Chris Evans sono iconici per
il MCU, ma allo stesso tempo sono anche personaggi potenti che
hanno una autonomia insita nella figura dei fumetti, per cui, con
buona pace dei puristi della Marvel, assumeranno probabilmente dei
volti differenti.
Con Star
Wars Episodio IX, potremmo dire addio per sempre agli
Skywalker e ai loro drammi familiari.
Star Wars è un affare di
famiglia
Può esistere uno Star
Wars senza uno Skywalker coinvolto? Abbiamo sempre saputo,
dall’inizio della saga galattica, che Star Wars è un franchise “di
famiglia” e che questa famiglia era quella degli Skywalker, in
tutte le sue declinazioni. La trilogia originale parlava dei
gemelli Luke e Leia, e di un misterioso Lord Sith che si era poi
rivelato essere il capostipite degli Skywalker, Anakin. La trilogia moderna ha
raccontato questa discesa nell’oscurità del giovane Anakin, mentre
questa trilogia appena cominciata con Il Risveglio della Forza, pur
concentrandosi su altri personaggi, sembra sviluppare ancora
l’eredità di Darth Vader, di Leia
(con Ben Solo/Kylo Ren) e forse anche di Luke.
Star Wars Episodio IX chiuderà la
saga degli Skywalker?
Ma cosa ci verrà raccontato in
Episodio IX? In che modo questa grande saga può giungere alla fine?
E soprattutto sarà possibile continuare il franchise senza uno
Skywalker alla guida dello stesso? Se le supposizioni che stanno
circolando in rete dovessero essere confermate, allora Star
Wars Episodio IX vedrà la fine della saga degli Skywalker
e forse l’inizio di un nuovo corso per il franchise. Secondo le
presidente della LucasFilm, Kathleen Kennedy, potrebbe essere
possibile anche procedere per film singoli.
“Ci sono discussioni che stanno
andando avanti proprio in questo momento. Ve lo dirò onestamente,
possiamo permetterci di procedere per film standalone? Sicuro. Ma
non saprei, stiamo vagliando le opzioni.”
Sembra infatti chiaro che una volta
conclusa questa terza trilogia e usciti gli spin-off in programma,
la LucasFilm continuerà a sfornare film del
franchise, ma a questo punto non sappiamo se e in che modo le
storie saranno interconnesse.
Che ne pensate? Sicuramente l’uscita
di Rogue One a Star Wars Story, primo spin-off,
renderà chiara l’idea e l’eventualità di uno sviluppo della saga
per film standalone.
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Capita anche ai supereroi di essere
rifiutati, ogni tanto, ed è quello che è capitato allo
Spider-Man di Tom Holland durante
una visita al Presbyterian Hospital nel reparto
pediatrico.
Vestito da Uomo Ragno e in compagnia
delle sue co-star Zendaya e Jacob
Batalon, Tom Holland ha fatto visita al
piccolo Nicholas, degente dell’ospedale, ma ha scoperto che l’eroe
preferito del piccoletto è in realtà Batman. Ecco
il video:
Un video pubblicato da Zendaya (@zendaya) in data:
Holland non ha però perso le
speranze e sappiamo che ci saranno in giro per il mondo moltissimi
altri ragazzini che preferiscono il suo Spider-Man al Cavaliere
Oscuro!
Diretto da Jon
Watts, Spider-Man
Homecoming vedrà protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya sarà invece Michelle. Al
cast si aggiungono Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham
Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella
Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael
Mando, Bokeem
Woodbine, Tyne
Daly e Kenneth
Choi.
Quando nel cast di Animali
Fantstici e Dove Trovarli venne annunciata la presenza di
Colin Farrell, era chiaro che scegliere un attore
con un carisma così “oscuro” avrebbe portato la produzione a fargli
interpretare un personaggio misterioso, se non addirittura
“cattivo“. Il Parcival Graves di
Animali Fantastici si è infatti rivelato uno dei
personaggi meglio riusciti del film, che però sembra non avere
futuro nei sequel.
Parlando a Snitch Seeker,
il produttore David Heyman ha infatti dichiarato:
“Non ci sono piani per riportare Colin Farrell nei
sequel.”
Considerando gli sviluppi del
personaggio nel film di David Yates, sembra quasi
una conseguenza inevitabile, purtroppo per i fan dell’attore e per
il personaggio di Graves. Tuttavia, a difesa di
Colin Farrell e della sua ottima performance
nel ruolo, possiamo dire che il franchise di Harry
Potter è piano di personaggi che, anche se per breve
tempo, hanno brillato nella saga e sono entrati nel cuore dei fan.
Sarà questo il destino di Percival?
Il film è uscito il 17 novembre
2016, e avrà come protagonista Newt
Scamandro, autore de Gli animali fantastici dove
trovarli, che ha esattamente 23 anni. Il film è
ambientato a New York, 70 anni prima delle vicende di Harry
Potter. Nel cast Eddie
Redmayne, Katherine Waterston, Ezra Miller,
Dan Folger e Alison Sudol.
Gellert Grindelwald:
quello che sappiamo sul personaggio di Animali
Fantasitici