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Io prima di te: la vera storia dietro il film con Emilia Clarke

Io prima di te: la vera storia dietro il film con Emilia Clarke

A tutti piacciono le storie d’amore, perché pur se spesso estremizzate ci ricordano la forza e la bellezza di questo sentimento, il migliore grazie a cui sentirsi davvero vivi. Negli anni numerosissimi sono i titoli tratti da celebri romanzi di questo genere, in particolare dalle opere di Nicolas Sparks. Vi sono però anche altri autori e libri capaci di dar forma a questo complesso sentimento, tra cui si annovera Jojo Moyes, che nel 2016 ha visto uno dei suoi romanzi più celebri arrivare sul grande schermo. Si tratta di Io prima di te (qui la recensione), sceneggiato dalla stessa Moyes e diretto da Thea Sharrock, qui alla sua opera prima.

La storia si concentra sul complesso tema delle disabilità e dell’eutanasia, circondando il tutto di quell’amore necessario a superare ostacoli apparentemente insormontabili. L’autrice ha infatti voluto dare voce nel modo più sincero e realistico possibile a queste dinamiche, lasciando comunque al protagonista del suo racconto la possibilità di scegliere cosa fare della propria vita. Tematiche delicate che non hanno mancato di suscitare qualche accesa protesta o dibattito, senza però intaccare il successo del film.

Io prima di te si è infatti affermato come uno dei film sentimentali più apprezzati del suo anno, con un incasso di oltre 200 milioni di dollari a fronte di un budget di 20. A distanza di qualche anno è ancora indicato come un film che, tra risate, emozione e lacrime non mancare agli appassionati del genere. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Emilia Clarke e Sam Claflin in Io prima di te
Sam Claflin e Emilia Clarke in Io prima di te. Foto di Alex Bailey – © 2015 Warner Bros. Entertainment Inc. and Metro-Goldwin-Mayer Pictures Inc.

La trama e il cast di Io prima di te

Protagonista del film è Louisa “Lou” Clark, una giovane ragazza vivace e colorata, residente in una tipica cittadina della campagna inglese. Nonostante sia di indole ottimista, Lou non sa ancora bene cosa fare della sua vita. Ha 26 anni e passa da un lavoro all’altro per aiutare la sua famiglia. Il suo inattaccabile buonumore viene nuovamente messo a dura prova quando si ritrova ad affrontare una nuova sfida lavorativa. Trova infatti lavoro come assistente di Will Traynor, un giovane e ricco banchiere finito sulla sedia a rotelle per un incidente e la cui vita è cambiata radicalmente in un attimo. I due finiranno per cambiarsi reciprocamente la vita molto più di quanto potrebbero immaginare.

Ad interpretare Lou vi è l’attrice Emilia Clarke. Celebre per il personaggio di Daenerys in Il Trono di Spade, la Clarke si è trovata qui a recitare nella sua prima commedia romantica, trovandosi subito molto a suo agio con il ruolo. L’attrice ha inoltre contribuito attivamente alla scelta del vestiario di Lou, scegliendo capi stravaganti e dai colori vivaci. La sua affezione al progetto è stata tale che, a riprese concluse, si è fatta tatuare una piccola ape su un dito, lo stesso tatuaggio che il suo personaggio si fa fare nel libro. Accanto a lei, nei panni di sua sorella Katrina vi è l’attrice Jenna Coleman, mentre Brendan Coyle e Samantha Spiro sono i genitori Bernard e Josie.

Vi è poi l’attore Matthew Lewis, noto per essere stato Neville Paciock nei film di Harry Potter, che interpreta qui Patrick, il fidanzato di Lou. Sam Claflin interpreta invece il tetraplegico William. Un ruolo per lui particolarmente complesso, che gli ha richiesto di perdere 18 chili e di rimanere costantemente immobile, limitandosi all’uso delle espressioni facciali. Nel ruolo dei suoi genitori Steven e Camilla Traynor si ritrovano invece Charles Dance, noto come Tywin Lannister in Il Trono di Spade, e Janet McTeerVanessa Kirby interpreta Alicia Dewar, fidanzata di William, mentre Steve Pecocke è il suo medico Nathan.

Sam Claflin e Emilia Clarke in Io prima di te
Sam Claflin e Emilia Clarke in Io prima di te. Foto di Alex Bailey – © 2015 Warner Bros. Entertainment Inc. and Metro-Goldwin-Mayer Pictures Inc.

La storia vera dietro Io prima di te

Molti lettori e spettatori potrebbero essere sorpresi di sapere che il racconto alla base dell’opera della Moyes è stato ispirato da eventi reali. “Quando stavo scrivendo il libro, avevo due parenti che avevano bisogno di assistenza 24 ore su 24”, ha detto Moyes ai giornalisti. “Penso che se si vive quotidianamente con questa situazione, non si può non porsi delle domande sulla qualità della vita e su cosa stiamo facendo per le persone vive, grazie ai progressi della scienza medica, ma senza necessariamente la qualità della vita da offrire loro. Quindi credo che tutti questi temi fossero ben presenti nella mia mente quando l’ho scritto”.

L’autrice ha aggiunto di essere stata ulteriormente toccata da una notizia che ha sentito su un giovane uomo che è diventato tetraplegico dopo un incidente. “Mentre tutto questo accadeva nella mia famiglia, ho sentito una notizia su un giovane uomo in Inghilterra che aveva subito un terribile incidente che lo aveva reso tetraplegico”, ha spiegato. “Diversi anni dopo l’incidente aveva convinto i suoi genitori a portarlo a porre fine alla sua vita. Fin dall’età di tre anni era tutto concentrato sul suo corpo, voleva solo fare sport. La sua storia mi ha sconvolto perché, come genitore, non riuscivo a capire come si potesse accettare di portare il proprio figlio a porre fine alla sua vita”.

Moyes ha proseguito: “Più ne leggevo, il fatto che si fosse chiuso in se stesso, che i suoi genitori fossero stati messi in questa posizione impossibile, più rimanevo scioccata. Mi sono accorta di non sapere della tetraplegia, di non sapere degli aspetti sanitari richiesti”, ha detto l’autrice. “Non si tratta solo di stare su una sedia, ma di una serie costante di interventi, indignazioni e problemi di salute, e ho iniziato a pensare: “Come sarebbe se qualcuno che ami prendesse questa decisione?”, “Come sarebbe se tu fossi quella persona?”. A tutti noi piace pensare che saremmo come Christopher Reeve. Io non sono sicura che lo sarei“.

 

Penso che sarei amareggiata, arrabbiata e invidioso delle persone che possono ancora usare il loro corpo. È così che è nata la storia, come l’esplorazione di una persona ordinaria in una situazione straordinaria”. A partire da qui è dunque divenuto realtà il romanzo Io prima di te, da cui è poi stato tratto l’omonimo film. Un racconto dunque ispirato a vicende reali, in cui dal pieno controllo del proprio corpo al massimo del suo splendore si passa all’essere sostanzialmente prigionieri di esso senza poterlo più controllare. Un racconto sulla rabbia e il dolore generati da questa situazione, ma che si chiude anche con una nota di speranza e amore.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Io prima di te è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 25 febbraio alle ore 21:30 sul canale TV8.

Lucy: la spiegazione del finale del film con Scarlett Johansson

Lucy: la spiegazione del finale del film con Scarlett Johansson

Come è ormai noto, l’essere umano utilizza soltanto una minima parte del suo cervello. Viene dunque spontaneo chiedersi cosa si potrebbe essere in grado di fare qualora questo venisse impiegato al massimo delle sue capacità. Questa domanda se l’è posta anche il regista Luc Besson, che ha immaginato delle possibili risposte con il suo film del 2014 intitolato Lucy (qui la recensione). Avvincente thriller di fantascienza, questo segue le vicende di una donna che si ritrovera potenziata a livello intellettivo da una nuova droga. Come sempre, Besson riesce dunque a coniugare tematiche particolarmente complesse a situazioni di grande intrattenimento.

Tale lungometraggio nasce da una sua passione per la scienza e il cervello umano. Egli desiderava da tempo realizzare un film a riguardo, ma non voleva che questo si concretizzasse come documentario. Decise così di dedicarsi ad una pellicola d’azione, con una storia avvincente in cui poter inserire una serie di riflessioni esistenziali. Besson non ha mai nascosto di considerare Lucy un’opera particolarmente complessa e non fruibile da tutti, un rischio che era però pronto ad assumersi in nome dell’arte e della scienza. Importante per lui era anche poter fornire una versione credibile del potenziale acquisito dalla protagonista, e per riuscire in ciò arrivò a far includere oltre mille effetti speciali nel film.

Lucy vanta così un budget di 48 milioni di dollari, una cifra che lo ha reso uno dei titoli francesi dal maggior costo di sempre. I rischi da Besson corsi vennero però ripagati. Al momento dell’arrivo in sala, il titolo arrivò ad incassare oltre 458 milioni in tutto il mondo, divenendo il più grande incasso di sempre per un film di produzione non americana. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Lucy. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Scarlett Johansson Lucy
Scarlett Johansson in Lucy. Foto di Jessica Forde – © 2014 – Universal Pictures

La trama e il cast di Lucy

Protagonista del film è la giovane Lucy Miller, studentessa di Tapei dedita alla frequentazione di feste poco raccomandabili. Di indole spensierata, questa vede stravolgersi completamente la vita nel momento in cui si ritrova rapita e costretta a lavorare come corriere di una droga che le viene allora inserita chirurgicamente nell’addome. Ma durante la consegna qualcosa va storto: il sacchetto si lacera e l’organismo di Lucy finisce con l’assorbire la droga. In breve, acquista capacità fisiche e mentali a dir poco straordinarie, che cercherà di utilizzare insieme al professor Samuel Norman per distruggere il cartello di quella pericolosa droga.

Per dar vita alla protagonista Lucy, il regista era alla ricerca di un’attrice che potesse sembrare sia estremamente vulnerabile che potenzialmente pericolosa. La parte è infine stata ricoperta da Scarlett Johansson, la quale si dimostrò da subito particolarmente interessata al film. L’attrice si sottopose a diverse settimane di allenamento fisico al fine di acquisire la capacità di poter personalmente interpretare molte delle sequenze più complesse. Accanto a lei, nel ruolo del fidanzato Richard, vi è invece l’attore danese Pilou Asbæk. Questi è maggiormente noto per aver interpretato Euron Greyjoy nella serie Il Trono di Spade.

Il premio Oscar Morgan Freeman dà invece vita al professor Samuel Norman. Egli è stato da subito la sola scelta possibile per il ruolo. Besson lo volle per via dei tanti ruoli da persona saggia già interpretati dall’attore. Quello stesso anno egli apparve in un ruolo simile anche nel film Trascendence, trattante tematiche simili a Lucy. L’attore coreano Choi Min-sik, celebre protagonista di Oldboy, è invece qui presente nei panni del criminale mr. Jang. Per convincere l’attore ad accettare la parte, Besson dovette recarsi fino a casa sua in Corea. Infine, l’egiziano Amr Waked, oggi noto per la serie TV Ramy, è presente nei panni di Pierre Del Rio, poliziotto francese capitano dell’antidroga.

Choi Min-sik in Lucy
Choi Min-sik in Lucy. Foto di Jessica Forde – © 2014 – Universal Pictures

La spiegazione del finale

Lucy ha ottenuto un accesso sempre maggiore alle capacità del suo cervello nel corso del film, ma quando raggiunge il 100%, diventa qualcosa di completamente diverso. Una sostanza nera e lucente ricopre il suo corpo e si estende a tutti i computer e alle apparecchiature di rete presenti nella stanza, apparentemente consumandoli nel processo. Durante questo periodo, il suo corpo e la sua mente cambiano completamente a livello cellulare: il film mostra le cellule che si combinano e altri cambiamenti che avvengono a livello molecolare e cosmico mentre lei raggiunge il suo pieno potenziale. Quando ha raggiunto il 100%, si è completamente smaterializzata.

Dopo la scomparsa di Lucy, tutto ciò che si è lasciata alle spalle è stata una chiavetta dall’aspetto cosmico per il Professor Norman. Del Rio ha anche ricevuto un suo messaggio che diceva: “Sono ovunque”. Invece di chiedere “che cosa” è Lucy alla fine di Lucy, sarebbe più appropriato chiedere dove e quando è Lucy. Non è semplicemente trascesa in un nuovo essere fisico, ma sembra aver trasceso del tutto lo spazio e il tempo, lasciandosi dietro la chiavetta cosmica come un obelisco in miniatura di 2001: Odissea nello spazio per guidare l’umanità nel prossimo passo della sua evoluzione.

La scena iniziale di Lucy mostra proprio Lucy, considerata da alcuni scienziati come il primo essere umano in assoluto sulla base di uno scheletro parziale scoperto nel 1974. La scena ha una voce fuori campo della protagonista di Scarlett Johansson che dice: “La vita ci è stata data un miliardo di anni fa, cosa ne abbiamo fatto?”. Durante il finale di Lucy, mentre si prepara a raggiungere il 100% e inizia a trascendere il tempo e lo spazio, va a trovare la Lucy preistorica e allunga la mano per toccarla, lanciandosi in una visione cosmica: Lucy vede il mondo tornare indietro, le cellule combinarsi e l’universo dipanarsi al contrario davanti ai suoi occhi, terminando con il 100%.

Morgan Freeman e Scarlett Johansson in Lucy
Morgan Freeman e Scarlett Johansson in Lucy. Foto di Jessica Forde – © 2014 – Universal Pictures

Alla fine del film, Lucy si è evoluta al di là del bisogno di un corpo umano e ritorna alla stessa domanda dell’apertura, dicendo invece “la vita ci è stata data un miliardo di anni fa. Ora sapete cosa farne”. In questo momento stanno accadendo diverse cose. Lucy sta trasmettendo al Professor Norman tutte le conoscenze acquisite grazie alla sua evoluzione in seguito all’assunzione del CPH-4, in modo che l’umanità possa evolversi, ma potrebbe anche introdurre un piccolo paradosso, in quanto una lettura potrebbe suggerire che sia tornata indietro nel tempo per dare alla Lucy preistorica una scintilla di intelligenza, toccando le dita in un riferimento al dipinto di Michelangelo La creazione di Adamo.

Come Lucy spiega al Professor Norman, il nostro concetto di tempo è interamente determinato dalla nostra limitata capacità di viverlo in modo lineare, quindi ciò che qualcuno che (ipoteticamente, secondo la logica del film) utilizza solo il 10% del proprio cervello percepirebbe come un paradosso, apparirebbe del tutto diverso a chi ha raggiunto il 100% di realizzazione. Indipendentemente dalla lettura, la voce fuori campo di Lucy alla fine che dice “ora sai cosa farne” è un’esortazione per Norman (e presumibilmente per il pubblico) a spingersi in avanti e ad espandere la portata della coscienza umana.

Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Lucy è infatti disponibile nel catalogo di Apple TV+, Netflix e Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così questo a disposizione per un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 25 febbraio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Io prima di te: le differenze tra il libro e il film

Io prima di te: le differenze tra il libro e il film

A tutti piacciono le storie d’amore, perché pur se spesso estremizzate ci ricordano la forza e la bellezza di questo sentimento, il migliore grazie a cui sentirsi davvero vivi. Negli anni numerosissimi sono i titoli tratti da celebri romanzi di questo genere, in particolare dalle opere di Nicolas Sparks. Vi sono però anche altri autori e libri capaci di dar forma a questo complesso sentimento, tra cui si annovera Jojo Moyes, che nel 2016 ha visto uno dei suoi romanzi più celebri arrivare sul grande schermo. Si tratta di Io prima di te (qui la recensione), sceneggiato dalla stessa Moyes e diretto da Thea Sharrock, qui alla sua opera prima.

La storia si concentra sul complesso tema delle disabilità e dell’eutanasia, circondando il tutto di quell’amore necessario a superare ostacoli apparentemente insormontabili. La Moyes ha raccontato di aver ideato la storia a partire da una vera famiglia impegnata ad occuparsi costantemente di un membro tetraplegico. Una situazione complessa a cui l’autrice ha voluto dare voce nel modo più sincero e realistico possibile, lasciando comunque al protagonista la possibilità di scegliere cosa fare della propria vita. Tematiche delicate che non hanno mancato di suscitare qualche accesa protesta, senza intaccare il successo del film.

Io prima di te si è infatti affermato come uno dei film sentimentali più apprezzati del suo anno, con un incasso di oltre 200 milioni di dollari a fronte di un budget di 20. A distanza di qualche anno è ancora indicato come un film che, tra risate, emozione e lacrime non mancare agli appassionati del genere. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze tra il libro e il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Io prima di te cast
Sam Claflin e Emilia Clarke in Io prima di te. Foto di Alex Bailey – © 2015 Warner Bros. Entertainment Inc. and Metro-Goldwin-Mayer Pictures Inc.

La trama e il cast di Io prima di te

Protagonista del film è Louisa “Lou” Clark, una giovane ragazza vivace e colorata, residente in una tipica cittadina della campagna inglese. Nonostante sia di indole ottimista, Lou non sa ancora bene cosa fare della sua vita. Ha 26 anni e passa da un lavoro all’altro per aiutare la sua famiglia. Il suo inattaccabile buonumore viene nuovamente messo a dura prova quando si ritrova ad affrontare una nuova sfida lavorativa. Trova infatti lavoro come assistente di Will Traynor, un giovane e ricco banchiere finito sulla sedia a rotelle per un incidente e la cui vita è cambiata radicalmente in un attimo. I due finiranno per cambiarsi reciprocamente la vita molto più di quanto potrebbero immaginare.

Ad interpretare l’inguaribile ottimista e romantica Lou vi è l’attrice Emilia Clarke. Celebre per il personaggio di Daenerys in Il Trono di Spade, la Clarke si è trovata qui a recitare nella sua prima commedia romantica, trovandosi subito molto a suo agio con il ruolo. L’attrice ha inoltre contribuito attivamente alla scelta del vestiario di Lou, scegliendo capi stravaganti e dai colori vivaci. La sua affezione al progetto è stata tale che, a riprese concluse, si è fatta tatuare una piccola ape su un dito, lo stesso tatuaggio che il suo personaggio si fa fare nel libro. Accanto a lei, nei panni di sua sorella Katrina vi è l’attrice Jenna Coleman, mentre Brendan Coyle e Samantha Spiro sono i genitori Bernard e Josie.

Vi è poi l’attore Matthew Lewis, noto per essere stato Neville Paciock nei film di Harry Potter, che interpreta qui Patrick, il fidanzato di Lou. Sam Claflin interpreta invece il tetraplegico William. Un ruolo per lui particolarmente complesso, che gli ha richiesto di perdere 18 chili e di rimanere costantemente immobile, limitandosi all’uso delle espressioni facciali. Nel ruolo dei suoi genitori Steven e Camilla Traynor si ritrovano invece Charles Dance, noto come Tywin Lannister in Il Trono di Spade, e Janet McTeerVanessa Kirby interpreta Alicia Dewar, fidanzata di William, mentre Steve Pecocke è il suo medico Nathan.

Emilia Clarke in Io prima di te
Courtesy of Warner Bros. Picture – © 2016 Warner Bros. Entertainment Inc. and Metro-Goldwin-Mayer Pictures Inc.

Le differenze tra il libro e il film

Nonostante il film sia grossomodo fedele al cuore del romanzo, vi sono naturalmente alcune differenze, molte delle quali operate a fini cinematografici. Nel film, ad esempio, William è completamente immobile e insensibile dal collo in giù. Nel romanzo, invece, egli è in grado di percepire il dolore e il senso del tatto. Allo stesso modo è in grado di spostare lievemente le braccia. Renderlo del tutto immobile, invece, ha permesso al film di accentuare la sua difficile situazione. Nonostante ciò, il personaggio del film è molto meno sofferente rispetto a quanto descritto nel libro, dove si ha invece un William molto più negativo e pessimista. Differente è anche la rappresentazione dei genitori di lui.

Se nel libro è il padre ad essere contrario alla volontà di William di ricorrere all’eutanasia, nel film è invece la madre a non accettare tale decisione. Inoltre, nel libro i due sono una coppia molto meno solida. Steven, infatti, ha una relazione con un’altra donna, ma non lascia la famiglia per via della condizione di suo figlio. Sempre riguardo la famiglia di William, nel libro egli ha una sorella di nome Georgina, assente invece nel film. Per quanto riguarda Louisa, differente è ad esempio il motivo per cui perde il lavoro al bar. Nel libro, il proprietario deve tornare in Australia per prendersi cura di suo padre, mentre nel film non viene data alcuna spiegazione sul motivo del licenziamento.

Un importante ma ovvio cambiamento riguarda l’organizzazione a cui Will si rivolge. Nel libro, è Dignitas per il suo suicidio, una reale organizzazione reale in Svizzera che aiuta le persone con malattie gravi o terminali a morire con dignità attraverso il suicidio assistito. I registi hanno però preferito non utilizzare questo esplicito riferimento, lasciando la cosa più vaga. Differente è anche il finale. Il libro si conclude con l’indagine per istigazione al suicidio, mentre il film vede Lou a Parigi, intenta a leggere la lettera d’addio di William, che le chiede di vivere al meglio la sua vita. Un finale decisamente più commovente e ricco di speranza.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Io prima di te è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 25 febbraio alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

Heretic: la recensione del film con Hugh Grant

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Heretic: la recensione del film con Hugh Grant

Heretic, al cinema dal 27 febbraio con Eagle Pictures, segna il debutto ufficiale di Hugh Grant nell’horror, un genere che sembra sposarsi alla perfezione con la sua consueta sfacciataggine che, ormai lo abbiamo capito, è capace di declinare ben oltre le faccette corrucciate nelle commedie romantiche. Heretic beneficia prima di tutto di una raffinata interpretazione dell’attore britannico, che ne costituisce la principale ragione del successo, sulla scia del quale arriva da noi in Italia. Un thriller psicologico inquietante e verboso con una svolta horror, Heretic è diretto da Scott Beck e Bryan Woods, gli stessi di A Quiet Place.

La storia di Heretic

La trama ruota attorno a due giovani missionarie mormoni, interpretate da Sophie Thatcher e Chloe East, che durante la loro attività porta a porta si imbattono in Mr. Reed, un uomo enigmatico e affabile interpretato da Grant. Reed le accoglie con un’insolita ospitalità, invitandole a entrare nella sua casa remota e architettonicamente bizzarra, dove si dipana un gioco dialettico sulla fede, il dubbio e la manipolazione. Quella che inizia come una discussione teologica si trasforma rapidamente in un’esperienza claustrofobica e minacciosa, mettendo alla prova non solo le convinzioni religiose delle due giovani donne, ma anche il loro istinto di sopravvivenza.

Heretic film
© A24 Films

Grant regala un’interpretazione magnetica e sinistra, mescolando il suo consueto charme britannico con un’inquietante insistenza filosofica. Il suo Mr. Reed è un uomo colto e vanitoso, con un’inquietante ossessione per la religione e il potere della credenza. Con il suo tipico sorriso malizioso e lo sguardo allusivo, Grant conferisce al personaggio una profondità che va oltre il semplice antagonista: è un uomo che si nutre delle incertezze altrui, un predatore psicologico che utilizza la logica e la retorica come armi letali.

Le giovani protagoniste, in particolare Chloe East nei panni della ingenua Sister Paxton, sono perfettamente in sintonia con l’atmosfera di crescente tensione del film. Sister Paxton, con la sua ingenuità e il suo fervore religioso, è il perfetto contrappunto all’arguta e più disillusa Sister Barnes (Sophie Thatcher). La loro dinamica è costruita con sottigliezza e realismo, permettendo al film di esplorare in modo convincente la vulnerabilità della fede di fronte alla manipolazione.

Uno stimolo intellettuale e primordiale

Chloe East e Sophie Thatcher in Heretic (2024)
© A24 Films

Uno degli elementi più affascinanti di Heretic è la sua capacità di fondere orrore e filosofia in un thriller che stimola sia l’istinto primordiale della paura che la riflessione intellettuale. Il film si interroga sulle fondamenta della fede e sulla facilità con cui l’essere umano può essere condotto a credere in qualcosa sulla base di una narrazione persuasiva. Mr. Reed mette costantemente in discussione le certezze delle due protagoniste, portandole a dubitare non solo della loro missione, ma anche della realtà stessa. Un gioco di potere sottile e perverso.

Dal punto di vista tecnico, il film si fregia della preziosa fotografia di Chung-hoon Chung (“Oldboy”, “The Handmaiden”), che trasforma l’interno della casa di Mr. Reed in un labirinto di angoli bui e ombre minacciose. La regia di Beck e Woods è serrata, con inquadrature ravvicinate che enfatizzano la crescente claustrofobia della narrazione. Il loro uso del sonoro è altrettanto efficace: il ticchettio di un orologio, il crepitio di un pavimento di legno, il suono soffocato della torta ai mirtilli che cuoce in forno diventano strumenti di tensione crescente.

Sophie Thatcher in Heretic (2024)
© A24 Films

Se però la prima metà è costruita magistralmente con un ritmo implacabile, la seconda parte perde un po’ della sua potenza quando la tensione psicologica deve necessariamente sfociare in un’azione più concreta, svelando il mistero. Alcune scelte narrative nell’atto finale possono apparire forzate o meno incisive rispetto alla premessa iniziale, ma non abbastanza da compromettere il film nel suo insieme.

Heretic è un horror avvincente e una riflessione sulla fede, il dubbio e il bisogno umano di trovare risposte nell’ignoto. Con una sceneggiatura intelligente, una regia coinvolgente e una performance di Hugh Grant tra le migliori della sua carriera recente, il film si distingue come uno dei thriller psicologici più intriganti dell’anno.

Kathleen Kennedy, boss della Lucasfilm, dovrebbe lasciare il suo posto alla fine del 2025

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Kathleen Kennedy, presidente di lunga data della Lucasfilm, dovrebbe dimettersi alla fine del 2025. Ha intenzione di ritirarsi dopo la fine del suo attuale contratto, secondo una fonte a conoscenza dei suoi piani. Tuttavia, un’altra fonte vicina a Kennedy ha liquidato il rapporto iniziale di Puck come “pura speculazione” e ha affermato che non è stato deciso nulla.

Kennedy è entrata a far parte della Lucasfilm nel 2012 come co-presidente insieme al creatore di “Star WarsGeorge Lucas. Poco dopo, Lucas ha lasciato il suo incarico quando la Disney ha acquisito la società per 4 miliardi di dollari e Kennedy è stata elevata a presidente.

Le viene attribuito il merito di aver rilanciato la proprietà lanciando la trilogia sequel, a partire da Star Wars: Il Risveglio della Forza del 2015, così come lo spin-off del 2016 acclamato dalla critica “Rogue One“. Kennedy ha anche tracciato un futuro per il franchise in streaming con serie televisive come “The Mandalorian” e “Andor“.

I fallimenti della Lucasfilm

Tuttavia, il suo futuro con la società è stato fonte di speculazioni nel corso degli anni. “Il risveglio della Forza” rimane il film con il maggior incasso nella storia del botteghino nazionale con 936 milioni di dollari (e 2 miliardi di dollari a livello globale), ma la triade di blockbuster incentrati su Skywalker ha registrato rendimenti decrescenti. L’ascesa di Skywalker ha concluso la trilogia nel 2019 con un comunque impressionante miliardo di dollari, sebbene la metà di quanto Il risveglio della Forza ha guadagnato qualche anno prima. Forse non è stato un grosso problema, ma è arrivato un anno dopo il fallimento finanziario di “Solo: A Star Wars Story” del 2018, che è diventato il primo film di “Star Wars” a perdere soldi nella sua corsa al cinema. Alla Lucasfilm, Kennedy ha anche supervisionato “Indiana Jones e il quadrante del destino” del 2023, il quinto e ultimo film della serie guidata da Harrison Ford. L’avventura d’azione, che ha rilanciato la proprietà dopo 15 anni, è stata un fallimento catastrofico, ha generato 383 milioni di dollari a livello globale contro un budget di 295 milioni di dollari, perdendo alla fine circa 140 milioni di dollari per lo studio.

“Star Wars” ha lottato per tornare sul grande schermo da “L’ascesa di Skywalker“, anche se non per mancanza di tentativi da parte dello studio. Negli anni successivi, la Lucasfilm ha annunciato diversi progetti di “Star Wars” di registi come James Mangold, Sharmeen Obaid-Chinoy, Taika Waititi e Donald Glover, ma nessuno si è ancora concretizzato. Nel frattempo, nuove versioni della space opera della regista di “Wonder WomanPatty Jenkins, del produttore Marvel Kevin Feige, del regista di Gli Ultimi Jedi Rian Johnson e dei creatori di “Game of Thrones” David Benioff e D.B. Weiss, sono state accantonate per vari motivi.

Lucasfilm ha in programma di (alla fine) ripresentarsi nei cinema. The Mandalorian & Grogu, una continuazione della serie Disney+ sul cacciatore di taglie con l’elmetto (interpretato da Pedro Pascal), è prevista per l’uscita nelle sale nel 2026, mentre l’ex di “X-Men” Simon Kinberg starebbe sviluppando una nuova trilogia di “Star Wars”.

Barney: il live action della A24 sarà scritto da Ayo Edebiri

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Barney: il live action della A24 sarà scritto da Ayo Edebiri

Il film live-action di Barney di A24 di Mattel Films e 59% Productions di Daniel Kaluuya sta guadagnando slancio, poiché le società hanno incaricato la vincitrice di Emmy e Golden Globe Ayo Edebiri di scrivere la sceneggiatura ed è in trattative per recitare nel film.

Annunciata per la prima volta nel 2019, la trama del live-action di Barney è tenuta nascosta. Kevin McKeon e Andrew Scannell stanno supervisionando per Mattel Films, con Robbie Brenner che produce per Mattel, insieme ad A24, così come Kaluuya e Rowan Riley per 59% Productions.

Il dinosauro viola che è stato un punto fermo della televisione per bambini per decenni, Barney è stato presentato per la prima volta al mondo tramite la serie direct-to-video Barney & the Backyard Gang nel 1988, esplodendo come una sensazione globale con la serie Barney & Friends, andata in onda per 14 stagioni su PBS tra il 1992 e il 2010.

Ayo Edebiri in Opus – Cortesia di I Wonder Pictures

In un’intervista del luglio 2023 con The New Yorker, il dirigente della Mattel Kevin McKeon ha rivelato che il live-action di Barnie sarebbe stato orientato agli adulti e “surrealistico“, sulla falsariga dei film di Charlie Kaufman e Spike Jonze.

“Ci stiamo appoggiando all’angoscia dei millennial per la proprietà piuttosto che perfezionarla per i bambini”, ha affermato il dirigente all’epoca. “È davvero un’opera per adulti. Non che sia vietata ai minori, ma si concentrerà su alcune delle prove e tribolazioni dell’essere trentenni, crescere con Barney, solo sul livello di disincanto all’interno della generazione”.

Far East Film Festival 27: l’immagine della nuova edizione

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Far East Film Festival 27: l’immagine della nuova edizione

Al grande potere dello sguardo il graphic designer Roberto Rosolin ha dedicato l’immagine ufficiale del Far East Film Festival 27: un intenso ritratto femminile che ci porta altrove, al di là dei limiti e dei muri, lungo le mille possibili traiettorie della fantasia e della libertà.

«La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre». C’è chi dice Frank Zappa, c’è chi dice James Dewar e c’è chi dice Albert Einstein: sull’autore non esistono certezze, ma sul valore dell’aforisma nessuno può questionare. Per fare in modo che la mente funzioni è necessario che funzioni la nostra capacità di osservare le cose. La nostra capacità di utilizzare lo sguardo, che della mente è il detonatore. Se gli occhi vedono, però, sono anche capaci di viaggiare, di spaziare, di andare oltre a ciò che stanno effettivamente vedendo?

La ventisettesima edizione del FEFF, che dal 24 aprile al 2 maggio animerà il Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” e gli spazi del Visionario, è pronta a restituire nuovi sguardi sul cinema asiatico. Nuove traiettorie della fantasia e della libertà che, per nove giorni, trasformeranno Udine nell’epicentro orientale d’Europa. Nato il 10 aprile 1999 e poi cresciuto fino a diventare – citando Variety – «uno dei 50 appuntamenti mondiali da non perdere», il Far East Film Festival non ha mai smesso di essere la casa di autentiche leggende (come Jackie Chan e Joe Hisaishi), registi cult (come Johhnie To, Takashi Miike, Takeshi Kitano, Zhang Yimou), dive e dive, key player.

La campagna accrediti del Far East Film Festival 27, ricordiamo, è in pieno svolgimento. Fino a lunedì 3 marzo, infatti, sarà possibile acquistare online il proprio accredito Red Panda o White Tiger (anche nella versione Under 26) con tariffa speciale Early Bird. I pacchetti Press e Black Dragon saranno invece disponibili a prezzo intero. Novità del 2025l’accredito Under 18, dedicato agli appassionati di cinema di età compresa tra i 16 e i 18 anni non ancora compiuti. Info dettagliate sul sito www.fareastfilm.com.

Holland: trailer del film con Nicole Kidman

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Holland: trailer del film con Nicole Kidman

Ecco il trailer di Holland, il nuovo thriller con protagonista una inquietante Nicole Kidman, attrice premio Oscar. Accanto a lei Matthew Macfadyen, Jude Hill (Belfast), Gael García Bernal. Il film, scritto da Andrew Sodroski, è diretto da Mimi Cave e arriva in tutto il mondo su Prime Video, a partire dal 27 marzo.

La trama di Holland

In questo thriller avvincente e dal ritmo incalzante, Nicole Kidman è la meticolosa Nancy Vandergroot, insegnante e casalinga dalla vita apparentemente perfetta con il marito, stimato pilastro della comunità (Matthew Macfadyen) e il figlio (Jude Hill) nell’idilliaca Holland, Michigan – città dei tulipani – che precipita in una spirale di eventi oscuri.
Nancy e il suo affabile collega (Gael García Bernal) iniziano a nutrire sospetti su un segreto, e finiranno per scoprire che nulla nelle loro vite è come sembra.

Le prime immagini di Holland

Jesse Eisenberg: 10 cose che forse non sai sull’attore

Jesse Eisenberg: 10 cose che forse non sai sull’attore

Tra gli attori più talentuosi della sua generazione, Jesse Eisenberg ha negli anni tolto ogni dubbio sulle sue capacità con alcune straordinarie interpretazioni. Spaziando dalla commedia all’horror, dal dramma al cinecomic, l’attore ha saputo conquistarsi un posto di rilevo nel panorama cinematografico attuale, ottenendo continuamente le attenzioni di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che forse non sai di Jesse Eisenberg.

I film di Jesse Eisenberg

1. Ha recitato in celebri film. Eisenberg debutta sul grande schermo nel 2002, quando ottiene due piccoli ruoli nei film Roger Dodger e Il club degli imperatori. Successivamente prende parte a pellicole di successo come The Village (2003), Il calamaro e la balena (2005), Benvenuti a Zombieland (2009) e The Social Network (2010), grazie a cui ottiene fama mondiale. Da qui in poi partecipa a pellicole di alto profilo come To Rome with Love (2012), Now You See Me (2013), The End of the Tour (2015), Segreti di famiglia (2015), American Ultra (2015), Batman v Superman (2016), Café Society (2016), Now You See Me 2 (2016), Operazione Hummingbird – È tutto appeso a un filo (2018), Vivarium (2019) e Zombieland – Doppio colpo (2019), dove recita nuovamente accanto a Emma Stone e Woody Harrelson.

I film di oggi di Jesse Eisenberg

A partire dal 2020, Eisenberg ha recitato in Resistance – La voce del silenzio (2020), Zack Snyder’s Justice League(2021) – dove ha un cameo non accreditato nei panni di Lex Luthor – Manodrome (2023) e Sasquatch Sunset (2024). Nel 2024 recita anche accanto a Kieran Culkin in A Real Pain, film da lui anche scritto e diretto.

The Social Network film Aaron Sorkin
Joseph Mazzello, Jesse Eisenberg, Andrew Garfield e Patrick Mapel in The Social Network. Foto di Merrick Morton – © 2010 Columbia TriStar Marketing Group, Inc. All Rights Reserved.

2. Ha partecipato anche ad alcune serie TV. L’attore vanta anche diverse partecipazioni televisive, tra cui il ruolo di Kenny Green nella serie Get Real (1999-2000), in The Newsroom (2012) e in un episodio di Modern Family (2014). Torna poi sul piccolo schermo con la miniserie Fleishman a pezzi (2022). Prossimamente sarà anche protagonista di una serie di sua ideazione intitolata Bream Gives Me Hiccups.

3. Ha lavorato anche come doppiatore e regista. L’attore è inoltre noto per essere il doppiatore del personaggio Blu, protagonista dei due film d’animazione Rio e Rio 2 – Missione Amazzonia, rispettivamente del 2011 e del 2014. Nel 2022, invece, Eisenberg debutta alla regia con il film Quando avrai finito di salvare il mondo, con protagonisti Finn Wolfhard Julianne Moore. Nel 2024 dirige il suo secondo film, A Real Pain, dove recita accanto a Kieran Culkin. Attualmente è al lavoro su un nuovo film da regista descritto come una commedia musicale.

Jesse Eisenberg è Mark Zuckenberg in The Social Network

4. Si è documentato sul vero Mark Zuckenberg. Come parte della sua ricerca, Jesse Eisenberg ha letto una copia della domanda di ammissione al college di Mark Zuckerberg. Il saggio del fondatore di Facebook si concentrava sulla sua passione per la scherma, così Eisenberg ha preso un paio di lezioni. Si è subito reso conto che questo influenzava la sua postura e il modo in cui si muoveva e ha applicato questa conoscenza alla sua interpretazione del personaggio. Inoltre, prima delle riprese, Eisenberg ha creato un falso account Facebook a scopo di ricerca, chiudendolo al termine delle riprese.

Jesse Eisenberg in Batman v Superman Dawn of Justice
Jesse Eisenberg è Lex Luthor in Batman v Superman Dawn of Justice. Foto di Clay Enos – © 2014 Warner Bros. Entertainment Inc., Ratpac-Dune Entertainment LLC and Ratpac Entertainment, LLC

Jesse Eisenberg ha interpretato Lex Luthor

5. Non apprezza la sua interpretazione del personaggio. Nonostante Eisenberg si fosse detto disponibile a riprendere il ruolo in futuro, ha in seguito rivelato di non essere del tutto soddisfatto della sua interpretazione di Luthor, specialmente considerando l’impatto negativo che ha avuto sulla sua carriera. Quando poi Nicholas Hoult è stato scritturato per il ruolo di Lex Luthor in Superman (2025), il consiglio di Eisenberg al collega è stato semplicemente: “Non guardarmi”.

Jesse Eisenberg ha recitato in Modern Family

6. È stato guest star di un episodio. Nell’episodio Under Pressure, dodicesimo episodio della quinta stagione di Modern Family, Eisenberg compare come guest stare nei panni di Asher, il vicino ambientalista di Mitchell e Cameron. Nell’episodio, si genera una faida tra lui e Mitch su chi sia più ambientalista. Alla fine, Asher ammette di non avere molti amici proprio a causa del suo stile di vita ultra ecologico. Mitch propone quindi ad Asher di cenare con loro, ma Lily si oppone quando lui le chiede se la sua casa delle bambole è stata costruita con materiali sostenibili.

Jesse Eisenberg dirige A Real Pain

7. Eisenberg ha portato in scena a teatro un testo da lui scritto, dove interpreta un personaggio con caratteristiche ispirate alle sue personale. Uno dei personaggi di questa commedia è una cugina polacca sopravvissuta all’Olocausto, basata sulla cugina polacca che Eisenberg ha realmente visitato nel 2008. In seguito, egli ha scritto un’altra commedia che ha rappresentato nel West End, dove interpreta il ruolo di Benji. Ha da qui avuto l’idea di unire questi protagonisti per una storia comune, ed è così che ha concepito il film A Real Pain.

Emma Stone ha prodotto il film di Jesse Eisenberg

Emma Stone e Jesse Eisenberg sono ottimi amici, avendo recitato insieme nei due Zombieland. Stone ha inoltre prodotto entrambi i film di Eisenberg e lui si è detto eternamente grato per questo suo supporto. Proprio parlando della Stone, Eisenberg ha detto: “Chiunque al mondo si trovi ad aprire la cartella di una ‘versione finale’ [di una sceneggiatura] vorrebbe scrivere qualcosa per Emma Stone. Lei è la più grande di tutti in tutto. A un certo punto probabilmente avrò la presunzione di scrivere qualcosa per lei”. 

A Real Pain film 2024
Kieran Culkin e Jesse Eisenberg in A Real Pain. Cortesia di Searchlight

 

 

Jesse Eisenberg, Anna Strout e il figlio

8. Ha un figlio. Dopo otto anni di relazione, nel 2013 l’attore interrompe la storia con Anna Strout, direttrice di un’organizzazione artistica. Dal 2013 al 2015 ha una relazione con l’attrice Mia Wasikowska, conosciuta sul set del film The Double. Nel 2015 tuttavia, Eisenberg torna con la precedente compagna, da cui ha poi un figlio nato nel marzo 2017 chiamato Banner.

Jesse Eisenberg ha un disturbo ossessivo-compulsivo

9. L’attore ha più volte menzionato di soffrire di un disturbo ossessivo-compulsivo. Stando alle sue parole, l’attore evita in tutti i modi di calpestare le crepe per strada, o ancora cerca sempre di tenersi all’interno della geometria del pavimento. Prima di entrare in una stanza ha infatti dichiarato di dover passare alcuni secondi a studiare la natura del pavimento per poter soddisfare il suo bisogno di precisione.

L’età e l’altezza di Jesse Eisenberg

10. Jesse Eisenberg è nato a New York, negli Stati Uniti, il 5 ottobre 1983. L’altezza complessiva dell’attore è di 1,74 metri.

Fonte: IMDb

Miriam Leone: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Miriam Leone: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Negli anni l’attrice Miriam Leone ha dimostrato di non essere solo particolarmente bella, ma anche molto talentuosa, prendendo parte a film e serie TV di successo. Qui ha potuto mettersi in gioco, sfoggiando doti recitative che le hanno permesso di ottenere le attenzioni di critica e pubblico. Ad oggi, è certamente tra le attrici più promettenti dell’attuale panorama cinematografico italiano.

Ecco 10 cose che non sai di Miriam Leone.

I film e i programmi TV di Miriam Leone

1. Ha recitato in film di successo. La carriera cinematografica dell’attrice ha inizio nel 2010 con il film Genitori & figli – Agitare bene prima dell’uso. Successivamente compare nei film I soliti idioti – Il film (2011), dove recita al fianco di Francesco MandelliFratelli unici (2014), La scuola più bella del mondo (2014), Un paese quasi perfetto (2016), In guerra per amore (2016), Fai bei sogni (2016), Metti la nonna in freezer (2018), Il testimone invisibile (2018) e L’amore a domicilio (2019). In seguito ha recitato in Marilyn ha gli occhi neri (2021), Diabolik (2021), Corro da te (2022), War – La guerra desiderata (2022), Diabolik – Ginko all’attacco! (2022) e Diabolik – Chi sei? (2023).

2. Ha recitato anche in televisione. L’attrice è nota anche per aver preso parte a serie TV di successo come Distretto di polizia (2011-2012), Un passo dal cielo (2012), La dama velata (2014-2015), 1992 (2015), dove recita accanto all’attore Stefano Accorsi nel ruolo di Veronica Castello, ruolo che riprende anche nei seguiti 1993 (2017) e 1994 (2019). Partecipa inoltre al film TV In arte Nino, dove recita accanto agli attori Elio Germano e Stefano Fresi. Nel 2023 è protagonista della serie I Leoni di Sicilia, mentre nel 2024 è Oriana Fallaci nella miniserie Miss Fallaci (qui la recensione dei primi due episodi).

Miriam Leone è stata Miss Italia

3. Ha vinto il celebre concorso di bellezza. Prima di intraprendere una carriera come attrice, La Leone ha partecipato al concorso Miss Italia nel 2008 con il titolo di Miss Prima dell’Anno. All’epoca ventitreenne, dopo essere stata inizialmente eliminata nel corso del programma, viene successivamente ripescata, arrivando in finale ed aggiudicandosi la fascia di Miss Italia 2008. La Leone ha poi anche vinto il premio di Miss Cinema.

Miss Fallaci
Miriam Leone è Oriana Fallaci in Miss Fallaci.

Miriam Leone è Oriana Fallaci in Miss Fallaci

4. Ha interpretato la celebre giornalista. Per interpretare la giornalista Oriana Fallaci in Miss Fallaci, l’attrice ha affermato che è stato svolto un lavoro di ricerca che ha portato lei e il team di sceneggiatori a restituire sullo schermo un’Oriana verosimile ma poco nota al grande pubblico. “Abbiamo fatto quasi un lavoro da archeologo per scoprire il suo look, il suo modo di vestire e di parlare in quegli anni e abbiamo consegnato alla serie un personaggio dal look anni ‘50″, ha affermato la Leone.

Miriam Leone è Eva Kant in Diabolik

5. Ha interpretato il celebre personaggio in tre film. L’attrice è stata scelta per ricoprire il ruolo di Eva Kant nel film Diabolik, dove recita al fianco di Luca Marinelli, interprete del misterioso protagonista. Leone ha poi ripreso il ruolo anche per i due successivi sequel, dichiarandosi molto legata ad Eva. Per l’occasione l’attrice si è tinta di biondo i capelli, sfoggiando la nuova acconciatura in una foto pubblicata sul proprio profilo Instagram.

Miriam Leone non è la figlia di Sergio Leone

6. Non è imparentata con il celebre regista. Il cognome può ingannare, ma l’attrice non è imparentata con il regista Sergio Leone, l’autore di film come Per un pugno di dollari, Il buono, il brutto e il cattivo e C’era una volta in America. Si tratta semplicemente di un caso di uguale cognome, ma i genitori dell’attrice sono Ignazio Leone, insegnante di lettere, e Gabriella Leotta, impiegata presso il comune di Aci Catena.

Miriam Leone e il marito

7. Ha avuto un figlio. Dal 18 settembre 2021 l’attrice è sposata con Paolo Carullo, musicista e manager di Caltagirone. La cerimonia religiosa ha avuto luogo in forma privata presso la chiesa di Santa Maria La Nova a Scicli. Il 29 dicembre 2023 è poi nato il primo figlio della coppia, Orlando, a cui viene dato sia il cognome materno che paterno.

Diabolik - Ginko all'attacco cast Miriam Leone
Miriam Leone in Diabolik – Ginko all’attacco! © Antonello & Montesi

Miriam Leone incinta del figlio

8. Ha raccontato la propria gravidanza sui social. Sebbene stia attenta a non mostrare troppo della propria vita privata, l’attrice ha comunque condiviso con i suoi follower il progredire della sua gravidanza. In diverse occasioni pubbliche si è poi mostrata con il pancione,

Miriam Leone è su Instagram

9. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 1,7 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago o per riviste di moda. Non mancano anche foto promozionali dei suoi progetti cinematografici e televisivi.

L’età, l’altezza e il fisico dell’attrice

10. Miriam Leone è nata a Catania, in Sicilia, il 14 aprile 1985. L’altezza complessiva dell’attrice è di 176 centimetri. Leone è nota anche per la sua bellezza e il suo fisico. Non a caso, nel 2008 partecipò al programma Miss Italia. Durante il concorso viene inizialmente eliminata, per poi essere ripescata in seguito e arrivare fino alla vittoria grazie alla sua bellezza.

Fonte: IMDb, Instagram

Sconfort Zone: il trailer e il poster della nuova serie Prime Video

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Prime Video svela il trailer e il poster ufficiali di Sconfort Zone, la nuova comedy series di Maccio Capatonda disponibile in esclusiva su Prime Video dal 20 marzo in 6 episodi. Nel trailer si scopre che nella serie Maccio Capatonda interpreta se stesso in un periodo di forte crisi di ispirazione finché incontra lo psicologo Arnaldo Braggadocio che lo sottoporrà a dure prove settimanali per riappropriarsi del disagio. A cosa sarà disposto Maccio per ritrovare la creatività e scrivere la sua prossima serie tv?

Nel cast Francesca Inaudi, Giorgio Montanini, Valerio Desirò, Camilla Filippi, Luca Confortini, Edoardo Ferrario, Gianluca Fru, Valerio Lundini e con la partecipazione di Andrea Delogu, Enzo Salvi, Dario Cassini, Samanta Togni, Maria Teresa Di Clemente, Ilaria Galassi.

La trama di Sconfort Zone 

Maccio Capatonda sta attraversando un periodo di profonda crisi, personale e professionale, che lo blocca da mesi e mette a rischio la scrittura della sua prossima serie tv. Crede di aver perso l’ispirazione fino a che, sulla sua strada, incrocia il Professor Braggadocio, un luminare della psicologia. Lo psicologo promette di curarlo con una nuova terapia d’urto. Lo obbligherà ad uscire dalla sua confort zone, sottoponendolo a una serie di prove in grado di capovolgere radicalmente la sua esistenza. Ogni settimana, Maccio dovrà portare a termine un compito che metterà in crisi un ambito della sua vita e lo costringerà ad affrontare le sue più grandi paure, dalla morte all’ansia di perdere il controllo, dalla dipendenza affettiva all’attaccamento ai beni materiali.  Entrare nella sua, personalissima, Sconfort  Zone, sarà il modo migliore di superare la crisi?

La serie è prodotta da Banijay Italia in collaborazione con Prime Video, scritta da Marcello Macchia, Alessandro Bosi, Mary Stella Brugiati e Valerio Desirò, diretta da Alessio Dogana e Marcello Macchia.

Il poster di Sconfort Zone

European film challenge – in palio un pass per Cannes 2025

European film challenge – in palio un pass per Cannes 2025

Dopo il grande successo delle preedenti sfide, che ha visto la partecipazione di numerosi giovani di tutta Italia, l’European Film Challenge (EFC) torna e lancia una nuova iniziativa. Fino 9 aprile compreso sarà possibile partecipare alla sfida #EFCxCANNES: il vincitore avrà questa volta la possibilità di vincere un pass per il Festival di Cannes, che avrà luogo dal 13 al 24 maggio 2025. La EFC è un concorso volto a portare i giovani appassionati di cinema ai maggiori festival cinematografici europei e a scoprire prima di chiunque altro i titoli che nei prossimi mesi saranno sulla bocca di tutti.

L’EFC invita tutti i giovani a vedere – in qualsiasi sala cinematografica o su qualunque piattaforma TV o Video On Demand legale – 10 film europei dal 5 febbraio al 9 aprile compreso e a caricare le prove sul sito web (europeanfilmchallenge.eu), sottoforma di una fotografia che testimoni la visione. Ogni film garantisce di accumulare diversi punteggi e il vincitore sarà l’utente che avrà guadagnato più punti. Ci sono diversi modi per ottenere più punti: tra di essi le sfide settimanali, annunciate sui social media, per scoprire le uscite cinematografiche più rilevanti. Un punteggio più alto è assegnato inoltre se i film vengono guardati su differenti media e viene assegnato un bonus per i film prodotti in Paesi con una bassa capacità di produzione.

I film validi per la sfida sono quelli visionati tra il 5 febbraio e il 9 aprile compreso, indipendentemente dall’anno di produzione. I partecipanti devono essere residenti in Italia, avere più di 18 anni e, ovviamente, devono avere una forte passione per il cinema.

“Per me ha significato tantissimo” – commenta Antonino Giannotta, vincitore della sfida per la 80ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia – “È stata la mia prima esperienza in un festival del cinema di fascia A. Ho potuto viverlo in tutto e per tutto: ho potuto vedere tutti i film che volevo e soprattutto incontrare tanti ragazzi appassionati di cinema come me con cui parlarne, come in una piccola bolla in cui questo è l’argomento più importante. Probabilmente è stata questa la parte migliore: ho potuto discutere con altre persone della mia età, ugualmente appassionate, del cinema e dei film che stavamo vedendo. I festival danno un’opportunità unica, quella di respirare il cinema a 360 gradi. Inoltre iniziative come la European Film Challenge sono importanti perché spingono le persone a cercare e scoprire nuovi titoli”.

#EFCxCANNES 2025 è l’ottava edizione del concorso in Italia ed è la prima sfida che l’European Film Challenge (EFC) ha preparato per il 2025.

A PROPOSITO DELL’EUROPEAN FILM CHALLENGE

EFC – European Film Challenge è un progetto di sviluppo del pubblico sostenuto da MEDIA – CREATIVE EUROPE ed è stato creato per portare il cinema europeo al pubblico giovane e per promuovere la crescita della comunità di giovani appassionati di cinema in Europa. Attualmente è presente in 13 paesi europei ed è coordinata a livello internazionale da The Film Agency, che dirige il progetto anche in Spagna, Italia e Portogallo.

L’esperienza cinematografica di EFC si basa principalmente sulla sfida di guardare 10 film europei in 10 settimane, offrendo alla propria comunità l’opportunità di guadagnare un pass per un festival cinematografico di prima fascia e fornendo ai partecipanti alla sfida l’accesso ai migliori festival cinematografici del mondo. In questo momento la sfida EFC Cannes 2024 (#EFCxCannes) è attiva e durerà fino al 7 aprile.

Christopher Nolan sul set di The Odyssey in Marocco

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Christopher Nolan sul set di The Odyssey in Marocco

Sono arrivate online le foto di Christopher Nolan al lavoro sul set di The Odyssey in Morocco. Le immagini affidate a Instagram mostrano il regista premio Oscar che si muove sul set in costruzione del film mitologico che rivisiterà la figura di Ulisse.

Quello che sappiamo su The Odyssey

L’antico poema epico di Omero racconta la storia di Odisseo, re di Itaca, e del suo pericoloso viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia, esplorando temi di eroismo, lealtà, astuzia e la lotta contro la volontà divina. Il racconto include episodi iconici come l’incontro con il ciclope Polifemo, le Sirene e la strega-dea Circe, avventure che culminano con il suo ricongiungimento con la moglie Penelope.

Sebbene questo sarebbe l’adattamento più ad alto budget del questo testo fino ad oggi, il poema è stato precedentemente adattato nel film del 1954 Ulisse, diretto da Mario Camerini e interpretato da Kirk Douglas, così come nella miniserie del 1997 L’Odissea, diretta da Andrei Konchalovsky e interpretata da Armand Assante. Gli ultimi libri dell’Odissea sono stati anche la fonte principale per The Return, di Uberto Pasolini, che è uscito in Italia all’inizio del 2025 e che vede protagonisti Ralph Fiennes nei panni di Ulisse e Juliette Binoche in quelli di Penelope.

I dettagli sulla trama del film di Christopher Nolan sono ad ora stati tenuti nascosti e non è confermato quanto il regista sarà fedele all’opera di Omero. Considerando i suoi precedenti, c’è da aspettarsi che apporti una svolta inaspettata alla storia che già presenta tutti i marchi di fabbrica del suo cinema, in particolare la non linearità della narrazione. Le riprese di Odyssey dovrebbero iniziare il mese prossimo e sarà il secondo film di Nolan per la Universal, dopo Oppenheimer.

Come annunciato in precedenza, l’ultimo film di Christopher Nolan avrà come protagonisti Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson, Charlize Theron, Benny Safdie, John Leguizamo, Elliot Page, Mia Goth e Jon Bernthal. L’uscita è prevista per il luglio 2026.

Colin Farrell sulla seconda stagione di The Penguin: “Non ho fretta”

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Ai SAG Awards di domenica sera, Colin Farrell ha ricevuto un altro riconoscimento per il suo lavoro come protagonista in “The Penguin“, ma l’attore insiste sul fatto che al momento non è propenso a fare una seconda stagione. “Non lo voglio. Non lo voglio”, ha detto a Variety nel backstage dei SAG Awards. “Siamo tutti usciti sul ring in quelle otto ore. Odierei, solo per un successo, dover tornare e che fosse una versione diluita di ciò che le persone hanno apprezzato. Quindi non ho fretta. Non ho un profondo desiderio di farlo. … Certo, se pensano a qualcosa che funziona in congiunzione come un parallelo all’universo cinematografico di Matt Reeves ed è una buona idea, sono aperto. Ma non è qualcosa che mi riguarda”.

Si prevede che Colin Farrell apparirà nel sequel di Reeves “The Batman“, ma Reeves non ha condiviso i dettagli con lui. “Tiene le sue carte per sé”, ha detto Farrell. Detto questo, Farrell non riesce ancora a credere di poter interpretare uno dei cattivi più noti di Gotham. “Avevo sei, sette, otto o nove anni e guardavo Meredith Burgess nei panni del Pinguino in ‘Batman'”, ha detto Farrell. “Se avessi detto a quel bambino di sei, sette, otto o nove anni, ‘Un giorno interpreterai quel personaggio. E conosci il video di ‘Thriller’ di Michael Jackson? Avrai il trucco fatto da uno studente del ragazzo, Rick Baker, che ha fatto quel trucco a Michael Jackson.’ È semplicemente folle. Quindi questi momenti sono bellissimi. Ne sono molto grato. E questo spettacolo è stato straordinariamente emozionante”.

The Penguin Episodio 8 Colin Farrell
© HBO

Farrell non aveva in programma di festeggiare la sua vittoria ai SAG Awards fino a tarda notte. “È solo un momento davvero adorabile”, ha detto. “Me lo godrò così com’è, e poi anrò avanti. Sarò in pigiama esattamente tra 105 minuti, ordinerò Postmates e guarderò l’episodio 10 di “Shōgun” con mio figlio mentre c’è l’after-party”.

Colin Farrell ha anche spiegato le battute sul COVID che ha fatto Jamie Lee Curtis quando gli ha consegnato il suo SAG Award. Quando Curtis ha aperto la busta, ha letto: “E il premio va a… l’uomo che mi ha trasmesso il COVID ai Golden Globes: Colin Farrell”. Sul palco, Farrell ha risposto: “Colpevole come imputato. Ma Brendan Gleeson me l’ha trasmesso, cazzo! Quindi stavo solo diffondendo amore”.

Farrell ha spiegato che crede di aver contratto il virus quando Gleeson gli ha dato un bacio di congratulazioni dopo aver vinto un Golden Globe nel 2023 per “Gli spiriti dell’isola“. “Brendan ha iniziato la giornata dicendo: ‘Sento un leggero pizzicore in gola, ma credo di stare bene'”, ha ricordato Farrell. “Non me ne sono accorto, ma poi il giorno dopo aveva il COVID. E poi il giorno dopo, sono risultato positivo.”

Colin Farrellha vinto il SAG Award per The Penguin

Bridget Jones: Un amore di ragazzo, recensione del film con Renée Zellweger

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Bridget Jones è tornata. Ma questa volta, l’eroina goffa e irresistibile che ha fatto innamorare generazioni di spettatori è cambiata, e con lei anche la sua storia. Bridget Jones: Un amore di ragazzo, quarto capitolo della saga con Renée Zellweger, segna una svolta più matura e riflessiva rispetto ai film precedenti, affrontando temi di perdita, crescita e nuove opportunità con un tono più intimo e profondo. Il miglior sequel del franchise senza ombra di dubbio.

Diretto da Michael Morris (To Leslie, Better Call Saul), il film riprende la vita di Bridget dopo una tragedia inaspettata: la morte del suo grande amore, Mark Darcy (Colin Firth), avvenuta quattro anni prima durante una missione umanitaria in Sudan. Ora, Bridget è una madre single, alle prese con la crescita di Billy (9 anni) e Mabel (4 anni), mentre cerca di ritrovare un equilibrio tra famiglia, lavoro e – su pressione della sua inseparabile “Famiglia Urbana” – una vita sentimentale che sembra sempre più difficile da ricostruire.

Se nei capitoli precedenti Bridget era la regina delle disavventure romantiche, qui la ritroviamo più consapevole e presente a sé stessa. Non è più solo la single impacciata che inciampa nelle proprie insicurezze, ma una donna che ha attraversato il dolore e sta imparando a rimettersi in gioco. Non mancano quindi le situazioni imbarazzanti, marchi di fabbrica del personaggio, ma il cuore della storia è diverso: meno frivolo, più emotivo.

(from left) Billy Darcy (Casper Knopf), Mabel Darcy (Mila Jankovic) and Bridget Jones (Renée Zellweger) in Bridget Jones: Mad About the Boy, directed by Michael Morris. © 2025 Universal Studios. All Rights Reserved.

La nuova vita (e gli amori) di Bridget Jones

Oltre al supporto dei suoi amici storici – Shazzer, Jude, Tom e la collega Miranda – e alla presenza sempre pungente della madre (Gemma Jones) e della ginecologa Dr. Rawlings (Emma Thompson, guru meravigliosa e insostituibile, che ha esordito nel terzo film), Bridget si trova divisa tra due uomini. Da un lato, il giovane e affascinante ragazzo conosciuto su un’app di incontri (Leo Woodall, rivelazione di The White Lotus), che le offre leggerezza e passione, ma anche una differenza d’età importante, che grava sulla proiezione futura di una vita insieme. Dall’altro, il severo e razionale professore di scienze di suo figlio, interpretato da Chiwetel Ejiofor, che rappresenta una presenza stabile ma anche una sfida emotiva per la protagonista, oltre a essere una figura molto legata al suo primogenito che lei non vorrebbe mai compromettere.

E poi c’è Daniel Cleaver. Il ritorno di Hugh Grant, dopo l’assenza nel terzo capitolo, è una delle sorprese più riuscite del film. Il suo personaggio, sempre cinico e seducente, mostra inaspettati momenti di tenerezza, in una dinamica che non è più solo quella dello storico “stronzo affascinante”, ma di qualcuno che, come Bridget, è cambiato con il tempo. Il loro rapporto è uno degli elementi di maggiore piacere dell’intero film.

Una storia di rinascita

Il merito della sceneggiatura – scritta da Helen Fielding con il contributo di Abi Morgan e Dan Mazer – è quello di saper dosare il classico umorismo della saga con una riflessione più ampia sulla crescita e sulle seconde possibilità. Se Bridget Jones’s Baby aveva cercato di portare avanti la storia del personaggio facendo leva sulla “fretta biologica” di avere un figlio, questo nuovo capitolo sceglie la strada opposta: affronta il passare del tempo con delicatezza e intelligenza, mettendo al centro il tema della resilienza.

La regia di Michael Morris si distingue per un tocco più intimo e meno patinato rispetto ai precedenti film, concentrandosi sulle emozioni autentiche dei personaggi. Le scene con Billy, in particolare, sono tra le più toccanti: il rapporto tra madre e figlio è reso con una dolcezza che aggiunge profondità al film, mostrando come Bridget non sia più solo una donna alla ricerca dell’amore, ma ormai una madre che si preoccupa di proteggere il proprio bambino dal dolore della perdita e fa quello che può, come tutti. Ancora una volta la protagonista è specchio di tante imperfette realtà.

(from left) Bridget Jones (Renée Zellweger) and Roxster (Leo Woodall) in Bridget Jones: Mad About the Boy, directed by Michael Morris. © 2025 Universal Studios. All Rights Reserved.

Renée Zellweger e il ritorno di un’icona

Renée Zellweger, due volte premio Oscar, dimostra ancora una volta perché Bridget Jones sia il ruolo più iconico della sua carriera. La sua interpretazione riesce a catturare con naturalezza tutte le sfumature della protagonista: dalla goffaggine che l’ha resa celebre alla malinconia di chi ha perso qualcosa di prezioso, fino alla determinazione di chi non vuole arrendersi alla solitudine. E sebbene il film sia più riflessivo, non manca lo spirito ironico che ha reso celebre la saga. Le battute taglienti e volgari, le situazioni surreali e i momenti di puro imbarazzo sono ancora lì, ma con una consapevolezza diversa. Bridget non è più la trentenne che cerca disperatamente l’amore: è una donna che ha vissuto, che ha sofferto, ma che sa ancora lasciarsi sorprendere dalla vita.

Il film non si limita a riproporre la solita commedia romantica, ma racconta la crescita di una donna che ha fatto ridere e commuovere milioni di spettatori, adattandola alla realtà di chi, nel frattempo, è cresciuto con lei.

Death of a Unicorn: il trailer del film al cinema dal 10 aprile

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Death of a Unicorn: il trailer del film al cinema dal 10 aprile

I Wonder Pictures è lieta di diffondere il poster e il trailer italiani di Death of a Unicorn, che arriverà nelle sale italiane il 10 aprile 2025.

In questa spettacolare e travolgente commedia dark, Paul Rudd (Ant-Man, Avengers: Endgame, Only Murders in the Building) e Jenna Ortega (Mercoledì, Beetlejuice Beetlejuice) sono un padre e una figlia che, diretti verso la casa di un ricco magnate farmaceutico, investono per sbaglio un animale selvatico. È grande la sorpresa quando l’animale si rivela essere… un cucciolo di unicorno.

Death Of A Unicorn – A24

Nel cast, insieme a Rudd e Ortega, Will Poulter (Maze Runner, Guardiani della Galassia Vol. 3), Téa Leoni (Madam Secretary, Only Murders in the Building), Richard E. Grant (Il Trono di Spade, Star Wars – Episodio IX).

Il film segna il debutto alla regia di Alex Scharfman, che in precedenza ha lavorato come produttore per numerosi titoli, tra cui Buttiamo giù l’uomo e Rinascita. Il regista Ari Aster è produttore esecutivo. Prodotto da A24, uscirà in Italia con I Wonder Pictures il 10 aprile 2025.

Il poster di Death of a Unicorn

Heretic, la spiegazione del finale del film con Hugh Grant

Heretic, la spiegazione del finale del film con Hugh Grant

Il finale di Heretic (qui la nostra recensione) è cupo ma gratificante e legato all’esplorazione della fede nel film. Il nuovo horror di Scott Beck e Bryan Woods è una storia cerebrale incentrata su due missionari mormoni che si ritrovano intrappolati nella casa di un signor Reed apparentemente gentile (ma segretamente terrificante). Il film si concentra sui tre personaggi principali di Heretic, lasciando raramente l’edificio una volta che la sorella Barnes e la sorella Paxton sono state inconsapevolmente attirate nella trappola del signor Reed.

È un film cupo che bilancia i suoi temi pesanti e le svolte cupe con alcuni momenti di umorismo e fascino inaspettati, beneficiando in gran parte di una delle più memorabili interpretazioni di Hugh Grant. Questo porta a un finale potente che sottolinea il dibattito centrale al cuore della narrazione, lasciando al contempo abbastanza ambiguità che il trattato del film sulla fede si estende alle convinzioni del pubblico nelle esatte circostanze della trama. Ecco come il finale di Heretic riflette le numerose domande del film sulla fede e sull’aldilà.

Il piano del signor Reed in Heretic: spiegazione di trucchi di resurrezione, della sua vera religione e altro

Chloe East e Sophie Thatcher in Heretic (2024)
© A24 Films

Le azioni e i piani misteriosi del signor Reed in Heretic sono la vera tensione del film, soprattutto quando si scopre che è molto più brutale di quanto non sembri inizialmente. Nel primo atto di Heretic, il signor Reed è ritratto con un lato dolce ma curioso, pronto a scusarsi per offese involontarie ma dedito alla conversazione. Man mano che la sua conversazione con suor Barnes e suor Paxton diventa più personale e critica, diventa sempre più inquietante. Come scopriranno alla fine le due missionarie (e il pubblico), Reed ha trascorso decenni a studiare la religione alla ricerca di una vera fede da seguire.

Alla fine, la vera “religione” di Reed è l’idea di controllo. Cerca di convincere le giovani donne con le sue parole e quando il tentativo di controllarle fallisce, passa a una “resurrezione” più teatrale di una delle altre donne che ha catturato. Uccidendola e sostituendola con un’altra donna, Reed cerca di spezzare spiritualmente entrambe le giovani donne facendogli rivelare che dopo la morte c’è solo l’oscurità. Il piano di Reed sembra essere quello di piegare mentalmente Paxton e Barnes, aggiungendole alla sua collezione di discepole prigioniere o tentando di ucciderle se ciò fallisce.

Cosa significa l’atterraggio della farfalla su Paxton nel finale di Heretic

Sophie Thatcher in Heretic (2024)
© A24 Films

All’inizio di Heretic, tra Suor Barnes e Suor Paxton si stabilisce l’idea che le farfalle rappresentino la rinascita e la libertà. Paxton spiega alla sua amica che spera di poter tornare sulla Terra almeno per un breve periodo sotto forma di farfalla quando morirà. In questo modo, potrebbe far visita ai suoi cari e far loro sapere, in qualche modo, che sta bene ed è in pace. Questo introduce l’idea che Paxton possa morire nel film, ma lei è in realtà l’unico personaggio principale a sopravvivere al film.

Dopo la morte di Barnes e Reed, Paxton riesce a fuggire dalla casa ferita, dove una farfalla si posa sulla sua mano. L’implicazione dietro questo momento è che la farfalla è una rappresentazione di Barnes. Nonostante sia stata apparentemente uccisa dal signor Reed all’inizio del film, il ritorno di Barnes in un momento cruciale le ha dato la possibilità di ferire mortalmente Reed e salvare la sua amica. La fuga di Paxton garantisce la sua sopravvivenza e il potenziale salvataggio delle altre donne intrappolate. La farfalla suggerisce a Paxton (e al pubblico) che l’aldilà esiste davvero, giustificando la loro fede.

Barnes è tornata in vita nel finale di Heretic?

Heretic film
© A24 Films

Uno dei colpi di scena più duri di Heretic arriva quando il signor Reed affronta Barnes e Paxton dopo aver tentato di ingannarli con una resurrezione. Barnes lo chiama a gran voce e accusa l’intera faccenda di essere un trucco mal costruito che lei può vedere attraverso. Prima che possa avvicinarsi abbastanza per attaccarlo, Reed le taglia la gola con un taglierino, apparentemente uccidendola quasi immediatamente. Barnes rimane lontana dal resto del climax di Heretic fino ai momenti finali, quando lei improvvisamente riappare e uccide Reed per salvare Paxton.

In questa scena è in gioco un’interessante ambiguità, poiché non è chiaro quale sia l’esatta natura di questo momento. È possibile che Barnes stesse fingendo la sua morte, aspettando di poter usare le ultime forze in un momento cruciale. Sarebbe un’abile inversione di tendenza da parte di Reed, che usa le donne catturate per ingannarle su un miracolo fingendo una resurrezione. Tuttavia, è anche possibile che Barnes sia davvero risorto, almeno abbastanza a lungo da fermare Reed. Le qualità spirituali di Heretic e la consapevolezza del dubbio e della possibilità rendono entrambe le opzioni direzioni tematicamente avvincenti.

Perché il signor Reed ha così tante donne rinchiuse nel suo seminterrato e da dove vengono

Hugh Grant in Heretic (2024)

Una delle rivelazioni più oscure di Heretic è la scoperta di tutte le donne che il signor Reed ha catturato nel corso degli anni. Mentre cerca di trovare una via di fuga dopo l’apparente morte di suor Barnes, suor Paxton si imbatte in un certo numero di donne tenute in gabbia. Reed spiega che anche loro sono state catturate da lui e che apparentemente non sono riuscite a sfuggire ai suoi giochi mentali e alle sue manipolazioni. Questo le ha lasciate affamate e condizionate a seguire i suoi ordini, con Reed che chiaramente risponde a qualsiasi insubordinazione con misure estreme.

Al momento della stesura di questo articolo, Heretic ha un punteggio critico positivo del 94% su Rotten Tomatoes.

Le donne catturate dal signor Reed assecondano le sue convinzioni sul potere e sull’importanza del controllo. Nella sua visione del mondo, il controllo è l’unica vera religione nel mondo di Heretic. Permette alle persone di dominare gli altri e di cambiare il mondo che li circonda. In questo senso, il trattamento riservato dal signor Reed agli “apostoli” come schiavi della sua causa è rafforzato dal fatto che li controlla in ogni modo immaginabile. È una mentalità molto oscura, che il signor Reed mette in pratica in modo terrificante.

Il signor Reed ha una moglie in Heretic?

Hugh Grant in Heretic
Hugh Grant in Heretic – Cortesia A24

Uno dei primi grandi colpi di scena in Heretic è anche l’indizio iniziale che avverte la sorella Barnes del pericolo in cui si trovano le due giovani donne. Il signor Reed liquida le preoccupazioni di Barnes e Paxton di rimanere sole con lui sostenendo che sua moglie è timida e impegnata a preparare una torta nell’altra stanza. Questo è inizialmente giustificato dall’odore di torta ai mirtilli che riempie la casa. Tuttavia, il profumo proviene in realtà da una candela vicina. Il signor Reed non sembra avere una moglie nel senso comune del termine.

Tuttavia, i suoi “discepoli” sono implicitamente le sue “mogli”, che obbediscono doverosamente ai comandi del capofamiglia. Questo tipo di atteggiamento è prefigurato all’inizio del film, quando Reed insulta il fondatore della Chiesa mormone Joseph Smith facendo riferimento a teorie secondo cui le sue iniziali affermazioni di ispirazione divina erano in parte per coprire i suoi affari e giustificare la sua fede nella poligamia. In un certo senso, il signor Reed ha una propensione simile a controllare più donne, anche se in un modo molto più opprimente e cupo.

Il vero significato di Heretic

Heretic parla in gran parte di fede. Al centro della narrazione c’è un’analisi approfondita della fede come strumento, sia per i potenti per dominare gli altri, sia per gli oppressi in cui credere. Il percorso di Reed verso la scoperta di una vera fede lo ha portato al suo stato attuale, mentre la sorella Reed e la sorella Barnes si aggrappano alla propria fede. Alla fine, la sorella Paxton e la sorella Barnes rimangono salde nelle loro convinzioni invece di arrendersi a Reed, risparmiando loro il destino delle altre vittime di Reed.

Questa fiducia reciproca e nelle proprie convinzioni sembra ripagata, poiché a Barnes viene data la possibilità di vendicare la sua morte e di salvare Paxton lungo il percorso. La farfalla alla fine del film sottolinea questo sviluppo, a significare che la loro fede è stata in qualche modo ricompensata con la pace trovata da Barnes. Se da un lato la fede può essere usata come un’arma, dall’altro può anche essere uno scudo, e questo alla fine dà a Paxton la possibilità di sopravvivere agli eventi oscuri del finale di Heretic.

Heretic avrà un sequel, i registi hanno annunciato i piani per un sequel e un prequel

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I registi di Heretic (qui la nostra recensione) Scott Beck e Bryan Woods parlano dei loro progetti per un sequel e dei prequel. Il film horror religioso di A24 ha come protagonista Hugh Grant nel ruolo del sinistro Mr. Reed, che invita due giovani missionari, interpretati da Sophie Thatcher di Yellowjackets e Chloe East di The Fabelmans, a una partita di religione in una notte di tempesta. Heretic ha ricevuto grandi elogi da parte della critica e del pubblico, con un indice di gradimento del 93% da parte dei primi su Rotten Tomatoes.

Il duo di scrittori e registi di Quiet Place ha recentemente discusso dei loro piani per i futuri film Heretic nel podcast di The Discourse, ospitato da The Playlist. Beck ha rivelato che hanno già “idee divertenti” per “sequel” e “un’ottima idea per un prequel”, poiché si divertono a iniziare scrivendo la parte centrale di un progetto. Tuttavia, entrambi amano “iniziare qualcosa di nuovo” invece di fare sequel e prequel basati su idee già esistenti, il che è anche un “problema” che hanno avuto con A Quiet Place. Ecco cosa ha detto il regista:

Sì, ecco il nostro problema [con i sequel]. Abbiamo avuto un problema simile con A Quiet Place, dove non possiamo farci niente. Ricordo che quando avevamo 11 anni e scrivevamo sceneggiature e film, iniziavamo con la seconda parte. Dicevamo: “Questa è la seconda e poi la terza”, perché era divertente. Come l’idea dei sequel è divertente. Quindi, abbiamo una grande idea per un prequel. Abbiamo una buona idea per un sequel, ma odiamo anche i sequel e i prequel. Quello che amiamo è iniziare qualcosa di nuovo e chiedere al pubblico di entrare e vedere qualcosa che, si spera, non abbia mai visto prima.

Cosa significa il commento di Scott Beck per Heretic

Sophie Thatcher in Heretic (2024)
© A24 Films

Heretic potrebbe avere più sequel

Il commento di Beck indica anche che, sebbene il film horror religioso sembri un evento a sé stante con un finale ben definito, è solo il “secondo atto” nel piano generale del duo scrittore-regista, il che indica che Heretic ha un potenziale di franchising.

D’altra parte, il duo scrittore-regista ha anche rivelato che stanno attivamente portando avanti altri cinque progetti, il che significa che se i futuri film di Heretic dovessero realizzarsi, ci sarebbe probabilmente da aspettare. Il duo ha anche rivelato che gli piace passare da un progetto all’altro, il che significa che un sequel dovrà aspettare il suo turno finché i registi non avranno finito di sviluppare altri progetti. Detto questo, hanno anche confermato che uno dei cinque progetti in cantiere è un “sequel spirituale” di Heretic, lasciando aperta la possibilità di rivisitare il loro nuovo mondo.

1923, Helen Mirren parla del comportamento di Harrison Ford sul set: “È quello che in Inghilterra chiamiamo un uomo”

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La star di 1923 Helen Mirren fa luce sul comportamento sul set del co-protagonista Harrison Ford e su come i membri del cast maschile lo adorino. Spin-off prequel del neo-western di grande successo Yellowstone di Taylor Sheridan, Il 1923 è recentemente tornato per la seconda stagione. Con Mirren e Ford nei panni dei proprietari del ranch Cara e Jacob Dutton, 1923 ha un cast corale e segue una generazione precedente della famiglia Dutton mentre affronta difficoltà come il proibizionismo, la siccità e la Grande Depressione. Mirren ha parlato della sua esperienza di lavoro con Harrison Ford e di come la sua presenza unica sul set abbia influenzato lo show.

In un’intervista con People Magazine, la Mirren ha parlato della sua collaborazione con Ford, che ha incontrato per la prima volta nel 1986 quando ha recitato al suo fianco in La costa della Zanzara. La Mirren ha parlato in termini positivi della presenza e del carattere di Ford fuori dallo schermo, dicendo quanto sia adorabile con gli altri attori e definendolo “un vero uomo”. Leggi qui sotto i commenti completi della Mirren:

Harrison è proprio un tipo così. È quello che in Inghilterra chiamiamo un “bloke”. È un ragazzo e, proprio perché è un “bloke”, tutti gli altri “bloke” lo adorano, e a ragione… È sempre così gentile con tutti gli altri attori. E così ci sediamo tutti al gelo sul set, su sedie strane, scomode e divertenti, e gli altri ragazzi si radunano intorno a Harrison solo perché vogliono stare in sua compagnia, credo.

Cosa significano questi commenti per lo status di icona di Harrison Ford

Harrison Ford
Harrison Ford al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Una delle star più grandi e influenti nella storia di Hollywood

I commenti della Mirren illustrano la presenza e il carisma di Ford e come molti attori più giovani lo ammirino come una star leggendaria. La filmografia di Ford è una delle migliori e più impressionanti della storia di Hollywood e ha interpretato alcuni dei personaggi più iconici della cultura popolare, tra cui Indiana Jones e Han Solo. Questi ruoli di successo gli hanno conferito un’aura enigmatica e carismatica e, a quanto pare, il suo status leggendario ha fatto sì che molti dei suoi colleghi del 1923 fossero un po’ intimiditi.

Lavorare in una popolare serie televisiva significa stare a lungo con i propri colleghi e sviluppare forti legami positivi con i membri del cast può essere fondamentale per aiutare in questo senso. Dai commenti della Mirren sembra che lei e Ford abbiano avuto un rapporto positivo sul set e che lui sia visto come la figura paterna della serie. Questo potrebbe essere dovuto all’approccio che ha scelto per la sua interpretazione di Jacob Dutton, il patriarca della famiglia, e questa gravitas protettiva potrebbe benissimo estendersi ai suoi co-protagonisti, consolidando il suo status di icona.

Dark Winds rinnovato per la quarta stagione prima della prima della terza stagione

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La serie Dark Winds è stata rinnovata per la quarta stagione, prima della prima della terza. Creata da Graham Roland, basata sui libri Leaphorn & Chee di Tony Hillerman, la serie AMC vede protagonisti Zahn McClarnon e Kiowa Gordon nei panni dei due agenti della polizia tribale Navajo che, insieme a Bernadette Manuelito (Jessica Matten), indagano sui misteri che si celano dietro i crimini violenti nel sud-ovest durante gli anni ’70. Il cast di Dark Winds, composto per lo più da attori nativi americani, comprende anche Deanna Allison, Rainn Wilson, Elva Guerra, Jeremiah Bitsui, Eugene Brave Rock, Noah Emmerich e Nicholas Logan.

Dark Winds è prodotto da George R. R. Martin e Robert Redford.

Ora, secondo Variety, Dark Winds è stato ufficialmente rinnovato per la quarta stagione, che andrà in onda nel 2026. La notizia arriva prima della premiere della terza stagione, il 9 marzo. È stato anche confermato che McClarnon debutterà alla regia durante la quarta stagione. McClarnon, lo showrunner John Wirth e il presidente dell’intrattenimento di AMC Dan McDermott hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni:

McDermott: Quando abbiamo dato il via libera alla prima stagione di Dark Winds, abbiamo visto il potenziale per un franchise autentico e di lunga durata che potesse vivere insieme ai mondi che stavamo costruendo attorno a The Walking Dead e Anne Rice. Questo è esattamente ciò che il cast e il team creativo hanno realizzato, e i fan hanno risposto. Tutto è iniziato con gli indimenticabili romanzi di Tony Hillerman, curati e seguiti da un team di produzione che include personaggi del calibro di Robert Redford, George R. R. Martin, Chris Eyre e il nostro showrunner John Wirth, e, al centro di tutto, lo straordinario Zahn McClarnon e l’intero cast. I fan hanno accolto con entusiasmo questa serie su AMC/AMC+ e l’hanno resa uno dei 10 migliori programmi su Netflix per un mese intero lo scorso autunno. C’è ancora tanta bella narrazione da fare in queste espansioni della terza e quarta stagione.

McClarnon: Non vedo l’ora di esplorare e interpretare ancora una volta il personaggio di Joe Leaphorn nella quarta stagione e sono entusiasta di debuttare come regista in una serie che significa così tanto per me. Vorrei esprimere la mia gratitudine e il mio apprezzamento a Kristin Dolan, Dan McDermott e a tutte le persone che lavorano duramente alla AMC Networks per il loro supporto e impegno in Dark Winds. E naturalmente sono entusiasta di trascorrere del tempo con questo meraviglioso cast e questa troupe che ho imparato ad amare.

Wirth: Kristin Dolan, Dan McDermott e tutti quelli di AMC Networks hanno sostenuto così tanto il nostro piccolo show. So di parlare a nome dei nostri scrittori superlativi, del cast straordinario e della troupe dedicata quando dico che siamo entusiasti ed eccitati dall’opportunità di continuare a esplorare e ampliare il mondo di Dark Winds in una quarta stagione.

Cosa significa il rinnovo della quarta stagione di Dark Winds per la serie

AMC dimostra ancora una volta grande fiducia

Rinnovando Dark Winds prima della terza stagione in onda il mese prossimo, AMC dimostra grande fiducia nella sua serie originale, che è stata uno dei programmi più acclamati e popolari del network negli ultimi anni. Le prime due stagioni di Dark Winds, basate sui libri Listening Woman e People of Darkness, hanno ottenuto entrambi il punteggio perfetto del 100% su Rotten Tomatoes, con molti elogi da parte della critica rivolti alla potente interpretazione di Zahn McClarnon, alla scrittura forte dello show e alla sua esplorazione di un ambiente culturale sottorappresentato.

Anche la serie AMC è stata piuttosto popolare tra il pubblico. La seconda stagione di Dark Winds si è classificata tra i primi 10 drammi via cavo più visti per l’estate 2023, con una media di circa 1,7 milioni di spettatori a episodio, secondo Nielson. Le stagioni 1 e 2 di Dark Winds sono state successivamente aggiunte anche a Netflix e sono diventate un grande successo sul servizio di streaming, apparendo nella sua classifica Global Top 10. La terza stagione sarà la prima ad andare in onda su AMC da allora, il che potrebbe far aumentare notevolmente il numero di spettatori, come è successo in passato con serie come Breaking Bad grazie alla loro disponibilità su Netflix.

Il DC Universe e il futuro in 20 grandi aggiornamenti rivelati da James Gunn

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L’universo DC inizia davvero con l’uscita di Superman, con la mente geniale James Gunn che finalmente svela molti elementi incredibilmente emozionanti sul futuro del franchise. Il film di James Gunn su Superman è stato a lungo considerato il vero inizio dell’universo DC, nonostante l’uscita di Creature Commandos nel dicembre 2024. Superman dovrebbe dare il via a una serie di film e serie TV nel Capitolo Uno della DCU, intitolato Gods and Monsters, che molti ritengono consisterà nei progetti che James Gunn ha rivelato nel gennaio 2023.

Da allora, Gunn e il suo numeroso team hanno messo a punto questo primo capitolo della DCU, che ha indubbiamente apportato alcune modifiche. I prossimi film DC come Supergirl: Woman of Tomorrow, Clayface e Dynamic Duo sono stati confermati, ma altri devono ancora ricevere aggiornamenti significativi. Tuttavia, lo stesso Gunn, insieme al suo collega capo della DCU Peter Safran, ha rettificato questa mancanza di informazioni, con il regista che ha fornito un aggiornamento sulla DCU presso il lotto della Warner Bros. nel febbraio 2025. Questo aggiornamento ha fornito maggiori informazioni sul futuro della DCU oltre Superman, completo di molte rivelazioni incredibilmente eccitanti.

James Gunn è immerso nella post-produzione di Superman

Superman 2025

Come previsto, Gunn ha fornito molti aggiornamenti sul film Superman della DCU. L’uscita del film è prevista per luglio 2025, con un trailer che sarà rilasciato a dicembre 2024. Non sorprende quindi che Gunn abbia dichiarato di essere immerso nella post-produzione di Superman, apportando le ultime modifiche e tagli per perfezionare il film prima che dia il via alla narrazione generale dell’universo DC.

Supergirl: Woman Of Tomorrow è un sogno che diventa realtà per James Gunn

Supergirl: Woman of Tomorrow

Un altro film della DCU di cui James Gunn ha fornito un aggiornamento è la storia di Supergirl: Woman of Tomorrow. La produzione del film del 2026 è iniziata nel gennaio 2025, con Gunn che ancora una volta ha elogiato la fantastica sceneggiatura di Ana Nogueira. Gunn ha anche parlato con entusiasmo del regista Craig Gillespie e della protagonista Milly Alcock, insistendo sul fatto che quest’ultima era nel suo radar sin dalla prima stagione di House of the Dragon. Nel complesso, le rivelazioni di Gunn dimostrano che Supergirl: Woman of Tomorrow è in buone mani su tutta la linea e rimane in linea con la data di uscita prevista per giugno 2026.

James Gunn sta lavorando a un misterioso progetto DCU

James Gunn 2023
Il regista statunitense James Gunn arriva alla premiere di Los Angeles della Warner Bros. ‘The Flash’ tenutasi al TCL Chinese Theatre IMAX il 12 giugno 2023 a Hollywood, Los Angeles, California, Stati Uniti. — Foto di imagepressagency – DepositPhotos

Una delle rivelazioni più grandi e misteriose del recupero della DCU è che James Gunn sta già lavorando al suo prossimo progetto nel franchise. Frustrantemente, anche se logicamente, Gunn non ha voluto divulgare ulteriori informazioni al riguardo. Anche se Gunn ha dichiarato che non è il sequel di Superman ed è separato dal suo lavoro su altri film e spettacoli della DCU, sta attualmente scrivendo la sua prossima sceneggiatura mentre la produzione del primo volto al termine.

Il film Batman, The Brave and The Bold della DCU è in fase di sviluppo molto attivo

The Brave and The Bold
© DC Comics

Un progetto che ha ricevuto pochi aggiornamenti da gennaio 2023 è la storia di Batman della DCU, The Brave and the Bold. Si diceva che la regia fosse affidata ad Andy Muschietti, il regista di The Flash, ma non sono stati forniti aggiornamenti sul casting o date ufficiali di produzione. Allo stesso modo, non è stata confermata una data di uscita per il progetto.

Tuttavia, Gunn ha tranquillizzato tutti al DCU Catch-Up, insistendo sul fatto che The Brave and the Bold è in fase di sviluppo molto attivo. Gunn ha confermato che il lavoro sulla sceneggiatura del film sta procedendo bene, e lui è attivamente coinvolto nel processo dato che Batman è uno dei tre eroi principali della DCU, insieme a Superman e Wonder Woman. Peter Safran ha confermato che la sceneggiatura sarà mostrata ad Andy Muschietti una volta completata, il che porterà alla decisione finale su chi dirigerà il progetto.

Paradise Lost, Booster Gold e Swamp Thing rimangono in fase di sviluppo

Paradise Lost serie tv 2025

Per quanto riguarda il terzo dei tre principali personaggi della DCU, Wonder Woman dovrebbe apparire in Paradise Lost, una serie TV annunciata per gennaio 2023. Gunn ha confermato che questa rimane una priorità, con il capo della DC Studios coinvolto in questo processo tanto quanto lo è in The Brave and the Bold. Tra gli altri progetti annunciati per gennaio 2023, Gunn ha confermato che Booster Gold e Swamp Thing stanno ancora procedendo.

Per quanto riguarda quest’ultimo, Safran ha confermato che stanno aspettando che James Mangold scelga di dirigere Swamp Thing. Mangold ha proposto l’idea a Gunn e Safran e, nonostante il duo di produzione abbia confermato che non si sarebbe legato troppo alla narrativa generale della DCU, l’idea era abbastanza forte da essere accettata. Dopo il lavoro di Mangold su A Complete Unknown, resta da vedere quale sarà la sua prossima produzione, ma Gunn ha chiarito che Swamp Thing sarà pronta nel caso in cui venga scelta dallo scrittore-regista.

La seconda stagione di Peacemaker porterà Chris Smith, il personaggio di John Cena, in un luogo ancora più profondo

Peacemaker stagione 2

L’altro progetto live-action della DCU che uscirà nel 2025 è la seconda stagione di Peacemaker. Il finale della prima stagione di Peacemaker è considerato canonico per la DCU da Gunn, tutto tranne il breve cameo della Justice League della DCEU, che ora è reso nullo e non valido. Indipendentemente da ciò, la seconda stagione di Peacemaker continuerà la storia di Chris Smith/Peacemaker, con Gunn che accenna al fatto che diventerà ancora più complessa, personale ed emozionante. Gunn ha elogiato la performance di John Cena e la sua capacità di interpretare aspetti emotivi, insistendo sul fatto che la seconda stagione di Peacemaker si concentrerà più su Chris Smith che sull’omonimo supereroe della serie.

James Gunn sta già lavorando alla seconda stagione di Creature Commandos

Creature Commandos serie tv

Il sequel del primo progetto della DCU è in arrivo

Nonostante l’ultimo episodio della prima stagione diCreature Commandossia andato in onda solo un mese prima del ritorno della DCU di Gunn e Safran, sono stati svelati i dettagli della seconda stagione. Il duo ha confermato che la seconda stagione diCreature Commandos è stata ordinata, con Gunn che afferma che sono già in corso discussioni sulla sua storia. I personaggi e la trama hanno chiaramente avuto un riscontro positivo tra il pubblico, come sottolinea Gunn, grazie alle ottime recensioni e al passaparola, ed è un sollievo che la seconda stagione sia già in arrivo.

Lanterns è collegato a Superman, ma ha un tono molto diverso

Lanterns serie tv 2025

Per quanto riguarda lo show televisivo Lanterns della DCU, Gunn e Safran hanno fornito molti aggiornamenti. Gunn ha seguito varie parti dello show mentre continuava le riprese, e lui e Safran hanno elogiato i registi e gli sceneggiatori coinvolti, così come le star Kyle Chandler e Aaron Pierre. Gunn ha anche sottolineato quanto sia diverso da Superman in termini di stile e tono, nonostante contenga un collegamento tramite il personaggio di Lanterna Verde Guy Gardner che apparirà nel film del 2025.

Clayface inizia la produzione nell’estate del 2025, uscirà nell’autunno del 2026

Clayface film 2026

Una conferma più sorprendente come parte della DCU è stata recentemente un film su Clayface. Simile all’origine di Swamp Thing come progetto, Gunn e Safran hanno rivelato che Clayface non è mai stato pianificato apertamente, ma che l’idea e la sceneggiatura fornite da Mike Flanagan erano troppo buone per essere ignorate. Il regista di Clayface, James Watkins, è stato confermato, con i capi della DCU che hanno rivelato che la produzione inizierà nell’estate del 2025 per una data di uscita nell’autunno del 2026. Come Lanterns e Swamp Thing, Clayface ha un tono e uno stile diversi da quelli di Superman, con Gunn che lo descrive come un horror completo.

Dynamic Duo è un film di formazione che potrebbe non essere ambientato nella DCU

Dynamic Duo film DC
Dynamic Duo film DC – da Instagram/James Gunn

Uno dei primi progetti DCU ad essere annunciato lo scorso anno è stato un film d’animazione intitolato Dynamic Duo. Il film presenterà due versioni del fidato aiutante di Batman, Robin. Il film è stato tenuto per lo più segreto da allora, rendendo le rivelazioni di Gunn e Safran nel febbraio 2025 ancora più intriganti.

Gunn ha dichiarato di aver pensato a come collegare il film alla storia in arrivo, ma che la natura della sua trama e lo stile animato unico lo rendono separato…

Dynamic Duo è stato descritto come un film di formazione che piacerà a tutti e che permetterà di conoscere Gotham, ma Gunn ha lasciato intendere che potrebbe non essere ambientato nella DCU principale. Gunn ha dichiarato di aver pensato a come collegare il film alla storia in arrivo, ma che la natura della sua trama e lo stile animato unico lo rendono un progetto a sé stante. La situazione potrebbe cambiare in futuro, soprattutto ora che Gunn ha espresso il suo interesse a rendere Dynamic Duo un progetto ufficiale della DCU, ma per ora il regista non ha voluto confermare apertamente la sua collocazione in un modo o nell’altro.

4 Nuovi Spettacoli Della DC Universe Adatti Alle Famiglie Hanno Ottenuto Il Via Libera

DC Studios

Il settore animato/per famiglie della DCU sta crescendo

Oltre alla conferma di Dynamic Duo, Peter Safran e James Gunn hanno annunciato altri progetti DCU più tranquilli. Il primo ha rivelato che sono stati annunciati quattro nuovi programmi TV: tre progetti animati chiamati My Adventures with Green Lantern, Starfire e DC Superpowers, e uno spin-off di Superman con Krypto. Saranno tutte storie per famiglie per la DCU, che andranno ad arricchire il franchise oltre la produzione cinematografica per un pubblico più adulto.

Il DCU punta a sette progetti all’anno

DCU Dc Universe

Una delle conferme più interessanti all’evento di aggiornamento della DCU è stata la rivelazione di quanti progetti Safran e Gunn cercheranno di pubblicare ogni anno. Anche se questo obiettivo esatto non sarà raggiunto per un po’ di tempo, fino a quando non saranno completate le basi, la DCU si sta impegnando a pubblicare sette progetti all’anno. Safran ha fornito i dettagli, insistendo sul fatto che ogni anno verranno realizzati tre film (due live action e uno d’animazione) e quattro serie TV, suddivise in parti uguali tra animazione e live action.

Il DCU punta a coesione e unità, con progetti che possono anche essere indipendenti

DCU film Photogallery

Indubbiamente, l’aspetto più criticato della sequenza temporale dei film del DCEU è stata la sua eterogeneità. Dopo che Zack Snyder ha lasciato il franchise, è stato diviso in due visioni: una che seguiva ancora ciò che Snyder aveva iniziato e un’altra dettata dalla supervisione dello studio. Il DCU sta cercando di rimediare a questo problema, con Gunn e Safran che continuano a sottolineare come stiano puntando alla coesione e all’unità con i loro progetti. Detto questo, ciò non impedirà ai singoli progetti DC di essere indipendenti, il che significa che il pubblico in generale può entrare e uscire in qualsiasi momento e seguire comunque la narrazione generale del franchise.

Matt Reeves deve ancora presentare una sceneggiatura per The Batman – Parte 2

Matt Reeves sul set di The Batman
Foto di Jonathan Olley/Jonathan Olley – © 2020 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

L’attesa per The Batman – Parte II di Matt Reeves è stata straziante per molte persone, ma Gunn e Safran hanno dato un aggiornamento piuttosto positivo. Pur confermando che Reeves deve ancora presentare la sceneggiatura completa del film, hanno rivelato che ciò che hanno letto finora è molto incoraggiante. Ciò significa che The Batman – Parte II rispetterà sicuramente la data di uscita del 2027, invece di essere ulteriormente ritardata.

Robert Pattinson non è il Batman della DC

The Batman domande irrisolte
Robert Pattinson è Batman in The Batman

Un punto controverso riguardo alle differenze tra le storie di Batman di Reeves in Elseworlds e The Brave and the Bold è se questo cambierà. Recentemente sono state elaborate teorie che suggeriscono che la saga The Batman di Reeves sarà inserita nella continuità principale della DCU, rendendo il Cavaliere Oscuro di Robert Pattinson l’unico e solo Batman del franchise. Tuttavia, Gunn e Safran hanno confermato che non era questo il piano, solo un mese dopo l’enigmatico debutto di Batman nella DCU in Creature Commandos.

Gunn ha confermato senza mezzi termini che non era previsto che Pattinson fosse il Batman della DCU. Safran ha poi confermato, insistendo sul fatto che il duo ama il suo lavoro, ma che un altro Batman della DCU è imperativo. Safran afferma che questo Batman arriverà in The Brave and the Bold, come previsto fin dall’annuncio del progetto.

The Authority e Waller hanno avuto alcune battute d’arresto

The Authority film 2026

Oltre a Paradise Lost, Booster Gold e Swamp Thing, nel gennaio 2023 sono stati annunciati diversi altri progetti DCU. L’ultimo aggiornamento di Gunn ha rivelato che alcuni di questi sono al momento in secondo piano per la DC Studios, in particolare The Authority e John Waller. Gunn non ha rivelato quali battute d’arresto abbia subito quest’ultimo, ma ha insistito sul fatto che il primo sia stato più difficile da perfezionare in quanto molto simile ad altri IP parodia di supereroi come The Boys, il che significa che non è una priorità attuale.

Il lato videoludico della DCU rimane importante

kaiju
Una lotta contro un kaiju in Superman. Cortesia di DC Studios

Quando Gunn ha confermato per la prima volta i suoi piani a lungo termine per la DCU, un elemento ha attirato l’attenzione di molti. Gunn ha dichiarato che la DCU rimarrà coerente dal punto di vista narrativo nei videogiochi, nei film e negli spettacoli televisivi, cosa insolita per i franchise moderni. Da allora, gli aggiornamenti dei videogiochi sono stati pochi e rari, ma Gunn ha confermato che questo aspetto è ancora molto importante, anche se più segreto. Gunn ha dato il suo contributo a vari progetti di videogiochi, dimostrando almeno che il futuro della DCU è nei videogiochi tanto quanto nel cinema e nella TV.

James Gunn ha in programma dei film di gruppo

Isabela Merced hawkgirl
Isabela Merced è Hawkgirl in Superman. Cortesia di DC Studios

Naturalmente, una delle domande principali che i fan si pongono riguardo alla DCU è quando verranno introdotte per la prima volta squadre come la Justice League. Anche se Gunn non ha dato una risposta diretta a questa domanda, ha almeno confermato che per il futuro sono previsti film di gruppo. Nonostante gli sia stato chiesto di Justice League o Justice Society, Gunn è rimasto evasivo e non ha rivelato molto, passando ad altre domande dopo aver insistito sul fatto che sono in lavorazione film di squadra con più personaggi.

Superman è incentrato su 3 personaggi con molti eroi secondari

Superman film james gunn

Da quando è stato rilasciato il primo trailer di Superman, molti si sono preoccupati che il film possa perdere di vista il suo personaggio principale, data la quantità di altri eroi coinvolti. Tuttavia, Gunn ha messo a tacere queste preoccupazioni al DCU catch-up, insistendo sul fatto che ogni fotogramma di Superman è utilizzato per promuovere il viaggio dell’omonimo eroe DC. Il regista ha continuato dicendo che i tre personaggi principali del film sono Superman, Lois Lane e Lex Luthor, con personaggi come Hawkgirl, Mr. Terrific e Guy Gardner, ad esempio, che fungono da personaggi secondari.

Un secondo trailer di Superman è in preparazione

Daily Planet
La redazione del Daily Planet in Superman. Cortesia di DC Studios

Uno degli ultimi elementi menzionati da Gunn e Safran all’evento di aggiornamento della DCU è stato il marketing per Superman. Alla domanda su un altro trailer, Gunn ha rivelato che ne sta preparando un altro per il film. Safran scherza dicendo che questo sarebbe tecnicamente il primo trailer ufficiale, dato che quello pubblicato a dicembre è stato definito un teaser. In ogni caso, un altro trailer di Superman è atteso a breve per anticipare ulteriormente il vero inizio dell’universo DC che James Gunn e Peter Safran hanno anticipato a lungo.

Suits L.A. il ruolo di Eddie e il suo impatto sulla storia di Ted spiegati dal creatore

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Il ruolo di Eddie in Suits L.A. è stato chiarito dal creatore Aaron Korsh, che spiega come il personaggio influenzerà il viaggio di Ted Black nel corso della serie. Lo spin-off della NBC Suits segue Ted (Stephen Amell), un ex procuratore federale che passa al diritto dello spettacolo a Los Angeles dopo che la sua carriera ha preso una piega inaspettata. Dopo un importante colpo di scena nell’episodio 1 di Suits L.A., Ted deve ricostruire il suo studio e sfogare le sue lamentele con il fratello maggiore, Eddie (Carson A. Egan), che alla fine della prima di Suits L.A. viene rivelato essere morto.

In un’intervista con TV Line, Korsh ha spiegato che Eddie non è un fantasma, ma una rappresentazione del subconscio di Ted. Il personaggio appare nei flashback, ma funge da guida, una voce metafisica per Ted nel presente. Le conversazioni dell’avvocato della West Coast con Eddie dovrebbero essere un importante filo emotivo in tutta la serie Suits L.A. Ecco cosa ha detto:

Beh, non so se lo stia perseguitando, necessariamente. In un certo senso, lo aiuta. Eddie va e viene di tanto in tanto. Prima di tutto, Eddie è vivo e vegeto nel flashback, quindi in alcuni flashback vedrai Eddie, ovviamente, non come uno spirito, ma come una persona reale.

Ma per me non è proprio lo spirito di Eddie. Quello che Eddie è veramente ai giorni nostri, per me, è una sorta di subconscio di Ted che gli parla. Quindi Eddie è più spesso, nella mia mente, la voce del perdono. È il lato più dolce di Ted con cui potrebbe non essere in contatto. Quindi Eddie lo incoraggia a perdonare suo padre, o forse Stuart, o qualunque sia il caso. Ma a volte appare nel presente e a volte nel passato.

Cosa significa la presenza di Eddie in Suits L.A.

Quelli che inizialmente sembrano solo pochi giorni caotici per Ted sono in realtà un intricato scenario per la storia di Suits L.A., che adotta un approccio più stratificato al suo avvocato protagonista rispetto al suo amato predecessore. Il ruolo di Eddie come “voce del perdono” di Ted potrebbe plasmare diverse narrazioni chiave in futuro. Il defunto fratello potrebbe essere il catalizzatore per la riconciliazione finale di Ted con Stuart o con il loro padre separato. Tuttavia, dato il tradimento di Stuart e Rick nella premiere di Suits, Ted sarà probabilmente in allerta, rendendo le apparizioni di Eddie ancora più significative come indicazione del suo lato più morbido e vulnerabile.

Detto questo, Suits L.A. ha ricevuto recensioni contrastanti finora. Ana Dumaraog di ScreenRant ha criticato lo spin-off per “aver scelto di incorporare flashback confusi che distraggono da una linea temporale già complicata”, e alla fine ha assegnato allo show 4 stelle su 10. Le sequenze di flashback non sono sempre state ben accolte nella serie originale Suits, ma la West Coast sembra essere bloccata tra la sua eredità e la costruzione di un nuovo futuro. La presenza continua di Eddie, sia nei flashback che come subconscio di Ted, potrebbe diventare una delle più forti ancore emotive dello show, se non farà crollare la storia nel caos.

Shōgun 2: una star della serie svela alcune anticipazioni sul suo possibile ritorno

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Una delle star preferite dai fan di Shōgun, ha timidamente accennato al loro potenziale ritorno nella seconda stagione, mentre continuano gli sviluppi del prossimo seguito della serie FX. La seconda stagione di Shōgun è attualmente in fase di sviluppo e la serie continuerà la storia di Lord Yoshii Toranaga (Hiroyuki Sanada) dopo che avrà assunto il ruolo di leader del Giappone. È stato confermato il ritorno dell’attore protagonista per la serie, che racconterà una storia originale dopo che la prima stagione ha adattato l’omonimo romanzo di James Clavell del 1975. Tuttavia, non è stato ancora confermato il ritorno di altre star.

Parlando con Collider, tuttavia, Moeka Hoshi ha accennato al suo possibile ritorno nei panni di Usami Fuji nella seconda stagione di Shōgun. L’attrice ha rivelato di aver parlato con il co-creatore della serie Justin Marks del suo futuro nello show, indicando una possibilità molto concreta che Fuji ritorni nella prossima stagione. Tuttavia, non ha confermato concretamente il suo ritorno. Ecco cosa ha detto Hoshi:

È un segreto, ma in un certo senso sto parlando un po’ con Justin Marks.

Cosa significherebbe il ritorno di Fuji per la seconda stagione di Shōgun

Shōgun

Il dramma storico potrebbe presentare un nuovo aspetto del Giappone feudale

La prima stagione di Shōgun si è conclusa con Fuji che decide di diventare suora, terminando il suo arco narrativo e intraprendendo un percorso molto diverso sia da Toranaga che da John Blackthorne (Cosmo Jarvis). Nel frattempo, i personaggi principali si occuperanno di unificare il Giappone sotto un unico leader, cosa che probabilmente la terrà separata da loro per un bel po’ di tempo. Tuttavia, la seconda stagione potrebbe ancora mostrare la sua vita da suora, seguendo la sua storia continua ampliando il focus della serie su diversi elementi del periodo storico.

Ciò consentirebbe inoltre allo show di iniziare a concentrarsi su diversi elementi del Giappone feudale oltre a ciò che è associato alla vita dei reggenti. Poiché i personaggi di Shōgun hanno una serie di caratteristiche che li rendono unici, sarebbe opportuno che la seconda stagione approfondisse i loro desideri e le loro aspirazioni. Mettere in risalto la vita di Fuji come suora aiuterebbe a espandere la storia in modo diverso, pur mantenendo l’attenzione sui personaggi della prima stagione, offrendo un equilibrio tra i diversi elementi del Giappone feudale.

The Punisher: uno speciale in sviluppo prima del ritorno di Jon Bernthal nel MCU

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Jon Bernthal sarà presto di nuovo protagonista di un progetto The Punisher nell’universo cinematografico Marvel. Quando tutti i progetti della saga The Defenders di Netflix sono stati cancellati, sembrava che per alcune delle star preferite dai fan che hanno dato vita a personaggi come Daredevil, il Punisher, Jessica Jones e altri, fosse finita. Tuttavia, la Marvel Studios ha dato loro una nuova vita e il cast di Daredevil: Rinascita include Bernthal nel ruolo di Frank Castle. Sebbene si ipotizzi che possa recitare nella sua serie dopo il suo ritorno nell’MCU, ci sono altri piani in serbo per il viaggio del Punitore nell’MCU.

Parlando con ComicBook.com (tramite @PoppedNews/Twitter), il responsabile dello streaming di Marvel Studios, Brad Winderbaum, ha rivelato che Jon Bernthal sta lavorando a una presentazione speciale del Punitore per Disney+.

Non sono stati forniti ulteriori dettagli sulla storia che potrebbe essere raccontata nel progetto, se non che il Punitore è molto caro a Bernthal. Il personaggio è destinato a svolgere un ruolo fondamentale nella storia di Daredevil: Rinascita, con Frank Castle che dovrebbe apparire in diversi episodi della prima stagione del prossimo programma televisivo MCU. La nuova serie di Daredevil avrà nove episodi nella prima stagione e le riprese della seconda stagione inizieranno venerdì.

Cosa significa la presentazione speciale di Jon Bernthal su The Punisher

Ebon Moss-Bachrach Jon Bernthal The Punisher

La Marvel ha fiducia in Frank Castle

A quanto pare, la Marvel Studios pensa di aver fatto un home run con Daredevil: Born Again. La serie inizierà le riprese della seconda stagione prima ancora che la prima venga rilasciata, con la terza stagione e quelle successive già menzionate da Winderbaum come possibili alla stampa. A questo si aggiunge la rivelazione che il Punitore di Bernthal avrà un suo progetto con la Marvel Studios. Il personaggio è stato una star emergente nella saga di The Defenders, e la sua popolarità ha portato alla serie The Punisher di Netflix, che inizialmente non faceva parte del piano.

Ora che la Marvel ha visto cosa Bernthal apporta a Frank Castle nella stagione 1 di Daredevil: Born Again, sembra che lo studio voglia continuare così nell’MCU.

Questo dimostra che la Marvel ha fiducia nel ruolo di Punisher nel franchise. Di conseguenza, l’antieroe sarà sicuramente il protagonista della prossima serie TV dell’MCU. La parte più interessante dell’annuncio è che Bernthal tornerà per una presentazione speciale di Punisher, non per una nuova serie. In questo modo, il progetto del personaggio potrebbe colmare il divario tra Daredevil: Born Again e le stagioni prima del ritorno di Castle nella seconda stagione.

Lanterns: James Gunn aggiorna sulla produzione e parla delle connessioni con Superman

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Il nuovo programma televisivo Lanterns su HBO avrà collegamenti con il film di Superman, secondo il capo della DC Universe James Gunn. Una delle più grandi mitologie introdotte nel franchise DCU di Gunn è il Green Lantern Corps, con diversi personaggi che faranno da protagonisti nel cast televisivo dei Lanterns. La serie Lanterns ha recentemente dato il via alla produzione, mentre l’introduzione di Hal Jordan e John Stewart nella DCU è all’orizzonte e si inserisce nel più ampio franchise.

Durante un nuovo evento stampa della DCU con la presenza dei co-amministratori delegati dei DC Studios Peter Safran e Gunn, che hanno fatto il punto su vari film e programmi televisivi in lavorazione, tra cui Lanterns. Nel caso di Lanterns, Gunn ha elogiato il team creativo che sta lavorando al dramma della HBO, mentre sembrava anche stuzzicare dicendo che Guy Gardner del film di Superman avrà un ruolo nella serie, come hanno dichiarato lui e Safran:

James Gunn: E infine, sai, abbiamo Lanterns, che abbiamo appena iniziato a girare con HBO e Warner Brothers, e questo è un altro team davvero meraviglioso composto da Tom King, Damon Lindelof e Chris Mundy. E stanno facendo un lavoro meraviglioso. Ho guardato i giornalieri con quello. È davvero fantastico perché è collegato a Superman perché abbiamo Guy Gardner lì, e poi abbiamo queste lanterne verdi qui. È un tono così diverso da quello di Superman. Ed è esattamente quello che voglio portare alla DCU: poter avere questi film e serie televisive molto diversi che fanno ancora parte di un mondo complessivamente collegato, ma che hanno un’atmosfera completamente diversa.

Peter Safran: Mi limito a dire che siamo incredibilmente fortunati ad avere Tom Christopher e Damon Lindelof al timone. Quei ragazzi sono dei maestri. Aaron Pierre è magnifico, Kyle Chandler è incredibile. Siamo davvero fortunati. James Hawes è il regista.

Cosa significa per la DCU l’aggiornamento di Lanterns di James Gunn

James Gunn 2023
Il regista statunitense James Gunn arriva alla premiere di Los Angeles della Warner Bros. ‘The Flash’ tenutasi al TCL Chinese Theatre IMAX il 12 giugno 2023 a Hollywood, Los Angeles, California, Stati Uniti. — Foto di imagepressagency – DepositPhotos

Anche se non è stato rivelato inizialmente quando la serie è stata annunciata, molti fan della DCU hanno ipotizzato che Nathan Fillion nel ruolo di Guy Gardner sarebbe stato coinvolto in un modo o nell’altro con Lanterns. Anche se i fan lo vedranno per la prima volta in Superman, prima ancora di incontrare Hal e John, Lanterns potrebbe rivelare cosa stanno tramando mentre Guy è nel film di David Correnswet. In base alle anticipazioni di Gunn, ci saranno collegamenti tra Superman e Lanterns, motivo per cui sarà emozionante vedere come Guy si inserirà nella serie TV della HBO.

Ciò che è anche evidente con Lanterns è che la DC Studios sta correggendo uno dei più grandi errori con la cronologia dei film DCEU, poiché non hanno mai sfruttato gli Emerald Knights durante la sua decennale corsa. La DC non solo sta esplorando i Lanterni Verdi così presto nel suo percorso, ma sta anche riunendo alcuni dei personaggi più iconici della mitologia DC per la prima volta in live-action. Questo dimostra che la DC vuole attingere al nucleo dei Lanterni Verdi e lasciarlo brillare.

Daredevil: Rinascita, le prime reazioni sono arrivate: come si confronta con lo show di Netflix?

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La tanto attesa serie Daredevil: Rinascita è stata presentata in anteprima e le prime reazioni suggeriscono che i sette anni di attesa per il revival della MCU sono valsi la pena. Continuazione dell’acclamata serie Netflix Daredevil, Charlie Cox riprende il ruolo di Matt Murdock, avvocato cieco di giorno e vigilante mascherato di notte, mentre Vincent D’Onofrio torna nei panni del minaccioso Wilson Fisk. La storia di Daredevil: Rinascita continua ad esplorare il lato oscuro di Hell’s Kitchen a New York, tornando immediatamente al grintoso stile oscuro e iconico della serie con i nuovi registi Aaron Moorhead e Justin Benson.

Ora, i critici si sono rivolti a X (precedentemente noto come Twitter) per condividere le loro opinioni sui primi due episodi di Daredevil: Rinascita, elogiandone l’azione intensa, il tono brutale e la narrazione episodica che rimane fedele all’originale. Mentre alcuni hanno sottolineato piccoli difetti negli effetti visivi, molti concordano sul fatto che la serie segna un trionfale ritorno del Diavolo di Hell’s Kitchen. Daredevil: Rinascita sarà presentato in anteprima su Disney+ il 4 marzo. Guarda le prime reazioni qui sotto:

 

Liam Crowley di ScreenRant ha elogiato la premiere di Daredevil: Rinascita definendola il miglior episodio pilota di qualsiasi serie MCU fino ad ora”, elogiando in particolare le interpretazioni di Charlie Cox e Vincent D’Onofrio, oltre al lavoro di regia di Aaron Moorhead e Justin Benson.

 

Brandon Davis di Phase Hero ha detto che i primi due episodi di Born Again sono stati “davvero solidi” come continuazione della serie Netflix, che “spacca, si muove velocemente e non fa prigionieri”, pur sottolineando che gli effetti speciali sono stati “un punto debole”.

 

Sean O’Connell di CinemaBlend ha detto che Daredevil: Born Again è “partito alla GRANDE con una sequenza iniziale “brutale” e “devastante”.

Nate Shelton di Geekcentric ha elogiato Daredevil: Born Again per aver mantenuto viva la grinta del supereroe vigilante, poiché i primi episodi della serie ti riportano direttamente al Daredevil che ami”, con un ritorno “sanguinoso, intenso ed elevato”.

A Comic Book a Chris Killian è piaciuto il fatto che la rinascita di Daredevil sia “più simile all’umore dei fumetti, poiché la serie porta una “nuova ed elegante energia” al vigilante mascherato.

Eammon Jacobs di Business Insider ha definito Born Againbrutalmente avvincente” con una “sinfonia di violenza che rende la serie un perfetto successore della storia di Daredevil, con un’unica critica rivolta alla “scomoda CGI” dello show.

 

Rayyan Akber di The Illuminerdi ha detto che Born Againti scuoterà fin nel profondo fin dall’inizio” mentre porta il pubblico “in un nuovo intrigante luogo”.

Cosa significano le prime reazioni a Daredevil: Rinascita

Il ritorno di Daredevil si è fatto attendere a lungo. Nonostante il grande successo di critica e di pubblico, la prima serie Netflix è stata bruscamente cancellata nel 2018. Daredevil: Rinascita offre all’universo cinematografico Marvel la possibilità di continuare la storia dell’eroe, ed è chiaro che lo studio sta abbracciando la narrazione dal basso che ha reso l’originale così amato. Born Again è già stata rinnovata per una seconda stagione, la cui uscita è prevista per il 2026.

I critici sembrano concordare sul fatto che Daredevil: Rinascita prosegua con successo l’eredità della serie Netflix, preservandone la narrativa cruda e concreta e i temi più oscuri. Il ritorno di Charlie Cox nel ruolo di Matt Murdock e di Vincent D’Onofrio in quello di Wilson Fisk riporta in vita anche il conflitto centrale che ha reso la serie originale così avvincente. L’attenzione per le sequenze d’azione brutali e inesorabili dimostra che la coreografia viscerale dei combattimenti rimane intatta, solo che ora porta un elemento fondamentale della serie Netflix a profondità di brutalità senza limiti.

J.K. Simmons torna a collaborare con Brad Pitt e David Ayer per ‘Heart Of The Beast’ della Paramount

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J.K. Simmons salirà a bordo del film della Paramount Pictures diretto da David Ayer Heart of the Beast al fianco di Brad Pitt. È la seconda volta che il vincitore dell’Oscar per Whiplash lavora con Ayer dopo il dramma poliziesco del 2005 con Christian Bale Harsh Times, e la terza volta che recita in un film di Pitt dopo The Mexican del 2001 e la commedia del 2008 di Joel ed Ethan Coen con George Clooney e Frances McDormand Burn After Reading.

Heart of the Beast segue un ex soldato delle forze speciali dell’esercito e il suo cane da combattimento in pensione che lottano per la sopravvivenza dopo un incidente aereo nelle profondità della natura selvaggia dell’Alaska. Cameron Alexander ha scritto la sceneggiatura e sarà il produttore esecutivo. Damien Chazelle e Olivia Hamilton stanno producendo con la loro Wild Chickens Productions come parte del loro accordo di prima occhiata con lo studio.

Simmons ha vinto un Oscar come miglior attore non protagonista, un Golden Globe e un SAG Award per la sua interpretazione di un professore di musica caustico in Whiplash del 2014. È noto per il suo ruolo di J. Jonah Jameson nei film di Spider-Man della Sony, sia quelli di Sam Raimi che quelli di Jon Watts. Altri crediti cinematografici includono La La Land, Juno, Saturday Night, il film di Natale di Dwyane Johnson-Chris Evans Red One, così come Being the Ricardos di Aaron Sorkin in cui ha interpretato William Frawley, per il quale ha ricevuto la sua seconda nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista.

Programmato per uccidere: dal cast al finale, le curiosità sul film

Grazie alle sue interpretazioni in numerosi film d’azione che sono diventati dei veri e propri cult, l’attore Steven Seagal si è dimostrato uno dei più grandi esponenti di questo genere, accanto a nomi come Arnold Schwarzenegger, Sylvester Stallone, Jean-Claude Van Damme e Bruce Willis. Dei suoi film, uno dei più noti e ritenuti tra i migliori è senza dubbio Programmato per uccidere, da lui realizzato nel 1990 con il regista (tra le cui opere di maggior rilievo si segnalano: Prison Break, Bones e X-Files), con cui Seagal voleva collaborare da tempo.

Il film ha rappresentato una produzione particolare per l’attore, che si allontano temporaneamente dalla Warner Bros. per realizzare il film con la 20th Century Fox. Durante le riprese, però lo studio ha fatto pressioni per inserire più umorismo nel film, ma Little e Seagal hanno fatto un patto per resistere a questi tentativi. Il loro modello per il film era il cupo Il braccio violento della legge. Per quanto riguarda la storia narrata, questa nasce da un’idea di Michael Grais, il quale lesse una notizia sulle bande di droga giamaicane che si impadronivano dei sobborghi americani.

Nominato uno dei film più violenti del 1990 dalla National Coalition on TV Violence, Programmato per uccidere è ancora oggi considerato uno dei migliori film con Seagal, titolo imprescindibile per i fan dell’attore. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative al film. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Steven Seagal Programmato per uccidere
Steven Seagal Programmato per uccidere © 1990 – 20th Century Fox. All rights reserved.

La trama di Programmato per uccidere

Protagonista del film è John Hatcher, agente speciale del dipartimento antidroga. Dopo la morte di un suo amico durante una pericolosa missione in Messico, John decide che è arrivato il momento di cambiare vita: torna quindi dalla sua famiglia a Chicago, dove ha intenzione di vivere in pace e lontano dalla violenza. Tuttavia, Hatcher inizia ben presto a preoccuparsi per la dilagante diffusione di crack in città, una droga spacciata dalle pericolose gang di giamaicani capeggiate da Screwface, un pusher senza scrupoli che elimina senza pietà chiunque ostacoli i suoi affari e che si dice sia dotato di poteri paranormali.

La goccia che fa traboccare il vaso si ha quando ad andarci di mezzo è la sua famiglia. Dopo aver saputo dell’arrivo a Chicago del temibile poliziotto Hatcher, gli scagnozzi di Screwface entrano infatti in casa sua e feriscono la nipotina Tracy, che viene portata d’urgenza in ospedale in stato comatoso. A quel punto l’ex agente della narcotici decide di tornare di nuovo in azione per vendicare la propria famiglia e ristabilire l’ordine nella metropoli: hanno quindi inizio a una serie di duelli mortali che culminano con il faccia a faccia con Screwface, il quale nasconde un segreto sorprendente.

Il cast del film

Ad interpretare John Hatcher vi è l’attore Steven Seagal, il quale come suo solito ha eseguito le scene di combattimento senza l’uso di controfigure. Cosa curiosa a riguardo, è il fatto che in questo film viene colpito molto di più che in altre sue pellicole. I produttori della 20 Century Fox non volevano risultasse invincibile come al solito, imponendo dunque a Seagal di apparire più umano e vulnerabile. Seagal, infine, ritiene che questo film contenga alcune delle migliori scene di lotta che abbia mai fatto nella sua carriera.

Nel film recitano poi Keith David nel ruolo dell’amico Max e Tom Wright in quello del detective giamaicano. Joanna Pacula interpreta Leslie, mentre Elizabeth Gracen è Melissa e Danielle Harris è la nipote Tracey. Danny Trajo ricopre invece il ruolo del trafficante Hector. Nel ruolo di Screwface vi è invece Basil Wallace. Originariamente, al cantante Eek-A-Mouse fu offerto il ruolo di Screwface, ma rifiutò dopo aver letto il copione, perché non gli piaceva il modo in cui i giamaicani venivano ritratti nel film. Il nome del personaggio prende ispirazione dall’omonima canzone di Bob Marley.

Steven Seagal e Basil Wallace in Programmato per uccidere
Steven Seagal e Basil Wallace in Programmato per uccidere © 1990 – 20th Century Fox. All rights reserved.

La spiegazione del finale

Verso il finale del film, Charles Marks, un detective giamaicano che lavora con l’FBI sui crimini di Screwface, raggiunge John e il suo amico Max e offre il suo aiuto. Insieme acquistano nuove armi e si recano in Giamaica, dove si pensa che Screwface sia fuggito. Con l’aiuto di una sua ex fidanzata, ottengono presumibilmente un indirizzo e un indizio: la ragazza dice che Screwface ha due teste e quattro occhi. Una sera i tre si recano nel complesso di Screwface durante una festa. John usa un ordigno esplosivo per distrarre le guardie e togliere la corrente; Max e Charles aprono il fuoco sull’agguato della banda Posse mentre John si infiltra nella casa.

Tuttavia, viene catturato e preparato per un sacrificio rituale da Screwface, ma sfugge alla trappola e riesce a decapitare Screwface in un combattimento con la spada. I tre tornano poi a Chicago e presentano la testa e la spada di Screwface ai restanti membri fedeli della banda per ricattarli. È a quel punto, però, che Screwface appare a sorpresa e scoppia una sparatoria che uccide Charles. Inizia a quel punto l’inseguimento di John nei confronti di Screwface, con l’agente che comprende come il criminale possa essere ancora vivo pur avendolo ucciso egli stesso.

 Lo Screwface con cui ha ora a che fare si rivela essere il fratello gemello di quello ucciso, nonché responsabile di tutti i crimini della gang Posse negli Stati Uniti. Si spiega dunque così la frase secondo cui Screwface ha due teste e quattro occhi. Dopo un lungo combattimento, John riesce infine ad accecare Screwface e a gettarlo nella tromba di un ascensore. La sua gang vede a quel punto il suo corpo impalato su un chiodo e data la morte del leader anche il gruppo si sfalda. John può a quel punto lasciare scena del crimine, sapendo che la sua famiglia è ora al sicuro.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Programmato per uccidere grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nel catalogo di Disney+, Tim Vision e Infinity+. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 24 febbraio alle ore 21:10 sul canale 20 Mediaset.

James Gunn aggiorna sulla produzione di Supergirl: Woman Of Tomorrow, elogia la star del DCU Milly Alcock

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Il film Supergirl: Woman of Tomorrow di Milly Alcock riceve un entusiasmante aggiornamento da James Gunn, mentre la Ragazza d’Acciaio si prepara per la sua introduzione nell’universo DC. Per la prima volta dal 1984, Kara Zor-El avrà finalmente di nuovo un suo film solista, poiché Alcock darà vita alla famosa eroina kryptoniana nel Capitolo 1 dell’universo DC: “Gods and Monsters”. A partire da gennaio 2025, Supergirl: Woman of Tomorrow è in produzione, un passo avanti per riportare finalmente l’icona DC sul grande schermo.

Durante il recentemente evento stampa della DCU con i co-amministratori delegati dei DC Studios James Gunn e Peter Safran, dove hanno parlato dei numerosi progetti attualmente in fase di sviluppo o in lavorazione, tra cui Supergirl: Woman of Tomorrow. Parlando di Supergirl: Woman of Tomorrow, Gunn ha rivelato lo stato attuale del film della DCU di Alcock, affermando che sono a metà delle riprese e condividendo quanto segue:

James Gunn: Sì, penso che siamo a metà produzione di Supergirl. Mi fa paura ogni volta che lo dico, ma finora è stata un’esperienza straordinaria. La sceneggiatura è stata una delle prime cose che abbiamo approvato quando siamo arrivati qui. Ana ha consegnato una prima sceneggiatura meravigliosa che è migliorata sempre di più. È stata una benedizione e Craig Gillespie è stato un sogno per me. I, Tonya è stato uno dei miei film preferiti e lui è stato tutto ciò che speravo da un regista in un grande progetto come questo [quando] ho lavorato con lui come capo dello studio. Il che è strano da dire, ma adoro lavorare con lui.

Cosa significa l’aggiornamento sulla produzione di Supergirl di James Gunn

Supergirl: Woman of Tomorrow

Mentre il cast di Supergirl: Woman of Tomorrow continua le riprese, le cose stanno decisamente andando nella giusta direzione per il grande film del 2026. Anche la protagonista del film della DCU ha ricevuto grandi elogi durante l’evento, quando Gunn ha spiegato come Alcock sia stata presa in considerazione per la prossima versione live-action di Supergirl. Anche prima del lancio della DC Studios, Gunn ha raccontato di come avesse già immaginato l’attrice di House of the Dragon come la perfetta Kara per un nuovo film di Supergirl:

Milly Alcock? Non so se l’ho mai detto, ma io e te abbiamo parlato al telefono… Forse prima di ottenere il lavoro. Stavamo parlando di cosa avremmo fatto, e Woman of Tomorrow è stata una delle prime cose che ho tirato fuori, anche prima di ottenere il lavoro, che volevo fare, perché era una visione molto diversa di Supergirl e di come è in questo mondo rispetto alla dolce ragazza che è di solito. Lui mi ha chiesto: “Chi vorresti scegliere?” E io ho risposto: “C’è questa ragazza in House of the Dragon che penso sarebbe fantastica”, e lei ha esaudito il mio desiderio. È stato meraviglioso, e vedere i [progressi] è stato fantastico.

Supergirl: Woman of Tomorrow, la produzione di successo, è anche opera della sceneggiatrice Ana Nogueira, come ha aggiunto Safran: “Abbiamo sempre considerato questa storia di trasformazione come una delle pietre miliari della nostra visione del futuro della DCU. Non appena abbiamo visto il sorprendente adattamento di Ana Nogueira della serie a fumetti di Tom King e Bilquis Evely, abbiamo capito che sarebbe stato il prossimo capitolo della nostra storia”. Da quando è stato annunciato il Capitolo 1 della DCU: “Gods and Monsters”, sembra che Supergirl: Woman of Tomorrow sia stato uno dei progetti che ha avuto la progressione più solida. Probabilmente è anche per questo che Nogueira si sta occupando di un altro progetto della DCU, dato che, a quanto si dice, sta scrivendo un film live-action sui Teen Titans.

Samaritan: la spiegazione del finale del film con Sylvester Stallone

Il finale di Samaritan (qui la recensione) di Prime Video, con Sylvester Stallone, offre una svolta interessante al genere dei supereroi. Basato sull’omonimo fumetto del 2014, Samaritan vede Stallone nei panni di Joe, un anziano netturbino che vive nella fittizia Granite City, piena di criminalità e illegalità. Joe cattura l’attenzione di Sam Cleary (Javon Walton), un giovane ragazzo che sospetta che l’anziano possa essere Samaritan, un supereroe che proteggeva la città, ma che si ritiene sia morto decenni prima in un’epica battaglia con il suo gemello malvagio, Nemesis, anch’egli scomparso.

Quando Joe salva Sam da una banda di teppisti locali che lo attaccano, il ragazzo si convince che Joe sia Samaritan e i due iniziano a legare. Allo stesso tempo, Sam si trova invischiato con il signore del crimine locale, un uomo di nome Cyrus (Pilou Asbæk), che è deciso a realizzare i piani di Nemesis, scomparso da tempo, ovvero far sprofondare Granite City nell’oscurità e permettere alla criminalità di prenderne il controllo. Dopo aver acquisito la maschera e il martello di Nemesis in una retata alla stazione di polizia, Cyrus mette in atto il suo piano appiccando un incendio alla centrale elettrica e attirando Samaritan per ucciderlo una volta per tutte.

Quando Cyrus scopre che Samaritan sembra essere vivo e ha un legame con Sam, rapisce il ragazzo per attirarlo fuori. Joe deve quindi affrontare ciò che ha evitato per decenni, confrontandosi non solo con Cyrus, ma anche con il proprio passato, che è più complesso di quanto il pubblico sia portato a credere. Eliminando la banda di criminali di Cyrus dopo aver acquisito il martello di Nemesis, Joe affronta Cyrus in un combattimento corpo a corpo nella centrale elettrica in fiamme, ricreando la battaglia avvenuta 20 anni prima, con la redenzione e la vita di Sam in bilico. Il risultato è un finale visivamente spettacolare, ma che solleva anche alcuni interessanti interrogativi psicologici sul protagonista del film.

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Sylvester Stallone e Javon 'Wanna' Walton in Samaritan
Sylvester Stallone e Javon ‘Wanna’ Walton in Samaritan. Foto di Metro Goldwyn Mayer Pictures/Metro Goldwyn Mayer Pictures – © 2022 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

Cosa è successo davvero tra Samaritan e Nemesis 20 anni prima?

Sia Samaritan che Nemesis nacquero con dei superpoteri e alla fine si diramarono rispettivamente verso il bene e verso il male, con Nemesis che sviluppò un forte odio per suo fratello. Nemesis avrebbe poi creato un martello, forgiato a mano dall’odio che nutriva per il fratello, rendendolo l’unica arma in grado di lasciare una cicatrice su entrambi. Nel tentativo di attirare in una trappola il suo eroico gemello, Nemesis appicca l’incendio alla centrale elettrica per gettare l’intera città nell’anarchia e nel caos. Durante la loro battaglia di 20 anni prima, Nemesis e Samaritan hanno dunque combattuto una battaglia finale per il destino di Granite City.

Entrambi i fratelli, completamente vestiti in costume, si affrontano con Nemesis che a un certo punto sembra sconfitto. Samaritan inizia ad allontanarsi, ma cade dal tetto, aggrappandosi al bordo con un destino di fuoco sotto di lui. Nemesis gli afferra la mano per salvarlo, ma Samaritan cade, presumibilmente morendo, lasciando Nemesis vincitore (e portando allo scioccante finale di Samaritan), ma al costo di perdere il suo unico fratello, il cui odio li distrugge entrambi. Dopo la battaglia, né Samaritan né Nemesis sono stati più visti o sentiti, lasciando Granite City al suo destino, che l’ha portata a essere invasa dalla criminalità.

Perché Cyrus vuole distruggere Granite City

Cyrus è il principale boss del crimine di Granite City ed è semplicemente un sociopatico assetato di potere. Ha radunato i teppisti e le bande locali e ha compromesso la polizia locale, corrompendola o spaventandola. Con la città già sull’orlo del collasso, Cyrus sta cercando di spingerla oltre il limite, vedendo l’opportunità di perpetuare il caos con cui è cresciuto. Cyrus è cresciuto con la leggenda di Samaritan e Nemesis, e alla fine ha scelto di essere parte del problema, anche se lui lo vede come una soluzione. Nemesis è una figura eroica per Cyrus sotto molti aspetti, in quanto simbolo di potere e forza, che egli cerca di sfruttare rubando la maschera e il martello dalla stazione di polizia.

Sylvester Stallone, Julius Avery e Pilou Asbæk in Samaritan
Sylvester Stallone, Julius Avery e Pilou Asbæk in Samaritan. Foto di Metro Goldwyn Mayer Pictures/Metro Goldwyn Mayer Pictures – © 2022 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved.

La spiegazione del finale di Samaritan

Dando fuoco alla centrale elettrica, Cyrus attira quindi Joe, che irrompe nel loro quartier generale e fa fuori tutta la sua banda da solo, finendo per trovarsi faccia a faccia con Cyrus, che si riferisce a Joe come al “buono”. È a questo punto che Joe rivela la verità su chi egli sia, dicendo di essere il “cattivo”. Joe, infatti, è in realtà Nemesis, non Samaritan, e si è nascosto dopo la morte del fratello, di cui si sente tremendamente colpevole e responsabile. Ora che Cyrus si è assunto il compito di diventare la nuova Nemesi, Joe ha dunque l’opportunità di riscattarsi combattendo contro il cattivo. Nemesis diventan dunque essenzialmente il nuovo Samaritan. Sconfiggendo Cyrus e salvando Sam, trova finalmente la redenzione.

Come potrebbe essere la storia del sequel Samaritan 2

Alla fine di Samaritan c’è molto spazio per continuare la storia di Joe e Sam, soprattutto perché Joe è stato redento per le sue passate trasgressioni. Joe sembra accogliere questo nuovo cambiamento, ma non tenta di rivendicarne il merito o di farne sfoggio, né tantomeno di tornare a vestire i panni del supereroe. Probabilmente gli ci vorrà del tempo per farlo, se mai lo farà, quindi un Samaritan 2 potrebbe rivelare cosa Joe deciderà di fare con la sua redenzione. Potrebbe continuare a fare lo spazzino come copertura, mentre di notte combatte il crimine sotto mentite spoglie, potenzialmente proprio come Samaritan. È anche possibile che assuma un nuovo nome o una nuova identità per combattere il crimine.

Il tutto, potenzialmente, potrebbe avvenire con l’assistenza di un Sam più adulto al suo fianco, che potrebbe addirittura trasformarsi in un personaggio dotato di poteri propri. Con il viaggio di Joe ancora aperto all’esplorazione, c’è sicuramente una storia da raccontare su come Granite City viene ricostruita e su quanto Samaritan sia coinvolto in questo sforzo, che potrebbe alla fine portare Sam a prendere il mantello e portare avanti il nome di Samaritan. Il sequel, in ogni caso, è stato confermato in virtù del fatto che il film è stato un successo a sorpresa, affermandosi come titolo numero uno su Prime Video per tre settimane consecutive dopo la sua uscita.

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