Il premio Oscar Troy
Kotsur è un uomo dai molti talenti. Ma soprattutto è un
amante del cinema e di tutto il suo infinito splendore.
Sulla copertina di
Variety questa settimana per parlare della sua storica vittoria
come miglior attore non protagonista per CODA – I segni del cuore, Kotsur ha usato la
lingua dei segni americana (ASL) per interpretare alcune delle
battute più iconiche della storia del cinema. Dodici ore dopo aver
vinto l’Oscar, con solo un’ora di sonno, si è speso per il suo
pubblico dimostrando grande spirito di intrattenitore.
Vito Corleone (interpretato da Marlon Brando) in “Il
Padrino” (1972) di Francis Ford Coppola – “Gli farò
un’offerta che non può rifiutare”.
Benjamin Braddock (interpretato da Dustin Hoffman) in
“Il Laureato” (1967) di Mike Nichols – “Mrs.
Robinson. Stai cercando di sedurmi.”
Brody (interpretato da Roy Scheider) in “Lo
squalo” (1975) di Steven Spielberg – “Ci serve una barca più
grande”.
Darth Vader (doppiato da James Earl Jones) in “Star
Wars Episode V: L’Impero colpisce ancora” (1980) di
Irvin Kershner – “No… io sono tuo padre”.
Il colonnello Nathan R. Jessep (interpretato da Jack Nicholson)
in “Codice d’onore” (1992) di Rob Reiner – “Non
puoi gestire la verità”.
James
Bond alias 007 (interpretato da Sean Connery)
– “Il nome è Bond… James Bond”.
instagram.com/p/Cb00S4CsmKQ/
Come bonus, ha persino ripreso
l’ormai famosa battuta di Kim Kardashian “Alza il
culo e lavora” dalla storia di copertina di Variety dello scorso
marzo dedicata alla sua famiglia.
Zachary Quinto è
uno di quegli attori che ha contribuito a fare la storia del cinema
e delle serie tv, grazie alle sue intense interpretazioni.
L’attore, che ha iniziato a svolgere questo lavoro quando era
ragazzo, ha dimostrato sin da subito di saper scegliere i ruoli
migliori, entrando nel cuore degli spettatori.
Ecco dieci cose da sapere su
Zachary Quinto.
Zachary Quinto: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera cinematografica dell’attore inizia nel
2009, quando debutta nel film Star Trek, per poi
proseguire con Margin Call (2011), Girl Walks Into a
Bar (2011) e (S)ex list (2011). In seguito, ha
lavorato in Into Darkness – Star
Trek (2013), We’ll Never have Paris (2014), I
Am Michael (2015), Hitman: Agent 47
(2015), Talllulah (2016), Star Trek: Beyond
(2016), Snowden (2016),
Aardvark (2017), Who We Are Now (2017), Hotel Artemis (2018),
High Flying Bird (2019) e The
Boys in the Band (2020).
2. Ha lavorato in diverse
serie. L’attore non ha lavorato solo per il grande
schermo, ma anche per il mondo delle serie tv. Infatti, il debutto
nel mondo della recitazione è avvenuto con The Others
(2000), per poi apparire in Il tocco di un angelo (2001),
Streghe (2003), 24 (2003-2004), So
Notorious (2006) e Heroes (2006-2010). In seguito, ha
preso parte a serie come American Horror Story
(2011-2013), Girls (2015), The Slap (2015),
Hannibal (2015),
Unbreakable Kimmy Schmidt (2019) e NOS4A2 (2019).
Ha poi partecipato al doppiaggio delle serie animate Big
Mouth (2020-2021) e Invincible (2021-in corso).
Zachary Quinto è Spok in Star Trek
3. Ha cambiato
look. Per prepararsi al ruolo di Spock, l’attore si è
fatto crescere i capelli, facendoli diventare più lunghi, li ha
tinti e si è rasato le sopracciglia. Egli ha affermato che questo
cambiamento ha cementato la sua performance: “Mi sentivo
proprio un nerd. Mi sentivo come se avessi dodici anni, come quando
guardi delle vecchie foto e vedi i capelli con il taglio della
ciotola. Non c’è dubbio, sono nato per interpretare
Spock”.
4. Ha dovuto perfezionare il
celebre saluto vulcaniano. Tutti conoscono il celebre
saluto vulcaniano di Star Trek, dove le dita della mano si
separano per formare una V. Non tutti riescono però a farlo e tra
questi vi è lo stesso Quinto. Per fare pratica, egli ha dovuto
legare tra loro l’indice con il medio e l’anulare con il mignolo.
Dopo un periodo passato così, è infine riuscito ad eseguire il
saluto senza bisogno di aiuti.
Zachary Quinto in American
Horror Story
5. È stato contento di
lavorare con Sarah Paulson. L’attore ha dichiarato di
essere sempre contento di fare il lavoro che fa e di esserlo di più
quando insieme c’è una buona amica. Per questo, ha adorato lavorare
alla serie grazie alla presenza della sua cara amica Sarah Paulson.
Quinto ha infatti recitato con lei nella prima stagione, Murder
House, nella quale interpreta Chad, un ex proprietario della
casa in cui si svolge la trama principale. Tuttavia, il suo è qui
un ruolo piuttosto marginale
6. È stato uno dei
protagonisti della seconda stagione. L’attore ha poi avuto
modo di ricoprire un ruolo di maggior rilievo nella seconda
stagione della serie, Asylum. Egli è qui il dottor
Thredson, ruolo del quale si è sempre dichiarato soddisfatto poiché
gli è stato permesso di apportare a questo buona parte della sua
esperienza lavorativa. Per la sua interpretazione, Quinto è poi
stato anche candidato agli Emmy come miglior attore non
protagonista.
Zachary Quinto e Miles
McMillan
7. Ha avuto una lunga
relazione. Dopo aver rivelato la propria
omosessualità nel 2011, quinto ha avuto una breve relazione dal
2012 al 2013 con l’attore Jonathan Groff, celebre
per la serie Mindhunter e visto di recente
in Matrix: Resurrections.
In seguito, nello stesso 2013 Quinto ha intrapreso una relazione
con il modello Miles McMillan, al quale è
rimasto legato fino al 2019. Ad oggi non è noto se sia single o
abbia una nuova relazione.
Zachary Quinto in Heroes
8. Il suo personaggio è
stato modificato per lui. Nella popolare serie
Heroes, Quinto ha interpretato lo spietato killer Gabriel
“Sylar” Grey. Originariamente questo personaggio non doveva essere
un orologiaio, ma un prete di mezza età. Il personaggio è stato
però modificato di conseguenza dopo che era stata espressa la
preoccupazione secondo cui la parte fosse troppo limitante da un
punto di vista della trama. Il personaggio è stato poi nuovamente
alterato dopo che Zachary Quinto aveva ottenuto parte, il che
spiega perché il personaggio era senza volto per i primi
episodi.
Zachary Quinto non è su
Instagram
9. Non avrebbe nessun
profilo personale. Sembra che negli ultimi tempi l’attore
abbia fatto sparire il suo profilo dal social di Instagram che,
infatti, attualmente risulta introvabile. Tuttavia, è sempre
possibile seguito sul proprio account Twitter, molto aggiornato e
seguito a 1,07 milioni di persone. Su Instagram è però possibile
trovare della pagine gestite da fan, dove si possono ritrovare
tutte le ultime novità relative all’attore e ai suoi progetti.
Zachary Quinto: età e altezza
10. Zachary Quinto è nato il
2 giugno del 1977a Pittsburgh, in
Pennsylvania. La sua altezza complessiva corrisponde a 185
centimetri.
Di fronte alla possibile
decisione dell’Academy Awards di essere espulso dall’associazione,
a seguito dell’aggressione ai danni di Chris Rock
durante la notte degli Oscar 2022,
Will Smith ha annunciato le sue dimissioni
volontarie dalla stessa Academy of Motion Picture Arts &
Sciences.
In una dichiarazione,
Smith ha definito il suo gesto “scioccante, doloroso e inscusabile”
dicendo che accetterà qualsiasi decisione da parte del
Board of Governors dell’Academy.
Will Smith si dimette volontariamente dall’Academy
“La lista di coloro
che ho ferito è lunga e include Chris, la sua famiglia, molti dei
miei amici e delle persone che amo, tutti i presenti, e l’audience
globale a casa – ha detto Smith – Ho tradito la fiducia
dell’Academy. Ho privato gli altri vincitori e nominati della loro
opportunità di celebrare ed essere celebrati per il loro
straordinario lavoro. Il mio cuore è spezzato.”
Smith ha anche ammesso
che le sue azioni hanno oscurato gli altri vincitori degli Oscar
2022.
“Vorrei riportare
l’attenzione su coloro che meritano attenzione per i loro traguardi
e permettere all’Academy di riprendersi l’incredibile lavoro che ha
fatto per supportare creatività e arte nell’industria
cinematografica – ha dichiarato, concludendo con – i
cambiamenti richiedono tempo e io sono impegnato a fare il mio
lavoro affinché non permetta mai più che la violenza prenda il
sopravvento sulla ragione”.
Il presidente
dell’Academy David Rubin ha risposto alle sue
dimissioni, dicendo in una dichiarazione: “Abbiamo ricevuto e
accettato le dimissioni immediate del signor Will Smith
dall’Academy of Motion Picture Arts & Sciences. Continueremo ad
andare avanti con i nostri
procedimenti disciplinari contro il signor Smith per violazioni
degli standard di condotta, prima della prossima riunione del
consiglio prevista per il 18 aprile.”
Con il ritorno di Scarlet
Witch in Doctor Strange nel
Multiverso della Follia, in uscita il 6 maggio 2022,
molti fan del MCU
si sono chiesti quanti altri personaggi siano riusciti a redimersi
e correggere il tipo di errori commessi da Wanda a
Westview. C’è mai stato qualche villain che si è riscattato
completamente dalla malvagità e si è assicurato un posto come amico
dei Vendicatori e, soprattutto, Wanda può realmente riuscirci?
Nella Marvel Comics, non esiste un cattivo
irredimibile: negli 80 anni di attività della Marvel, gli eroi hanno combattuto
il peggio che l’universo 616 poteva offrire, e molti di questi
cattivi sono diventati alcuni degli eroi più amati
dell’universo.
Hawkeye
Clint “Occhio di Falco” Barton non è sempre
stato uno stimato Vendicatore che combatte gli dei con arco e
freccia: al momento della sua introduzione, Occhio di Falco era
infatti un maestro tiratore che combatteva dalla parte sbagliata
della legge. Tuttavia, nonostante sia diventato un amico dei
Vendicatori per tutti questi anni, il suo passato sta tornando a
perseguitarlo.
Dopo la sua discesa di nuovo nel
crimine, nella sua recente run Hawkeye: Freefall, il maestro tiratore sta
cogliendo l’opportunità di guidare i nuovi Thunderbolts: questo improvviso desiderio di
riformare la squadra è molto probabilmente un risultato della sua
“caduta libera” dalla grazia. Infatti, una squadra un tempo
popolata da cattivi che cercano di fare del bene, è l’occasione
perfetta per un ex villain di prendere il comando e redimere una
squadra – oltre che se stesso. Se la squadra può essere
aggiustata, allora forse anche questo eroe caduto può
farlo.
Scarlet Witch
Come la sua controparte del MCU,
sembrava che Wanda non potesse mai rimediare ai
suoi crimini passati ma, anche se il personaggio di Wanda è stato
oscurato dagli eventi dell’M-Day per anni, recentemente si è
riscattata agli occhi dei mutanti, offrendo loro la possibilità di
una “resurrezione illimitata”.
Poiché non ha mai voluto essere una
cattiva, ha fatto del suo meglio per rimediare alle cose peggiori
che Scarlet Witch ha compiuto, e alla fine ci è
riuscita: questa è una delle poche redenzioni complete che un
personaggio Marvel abbia mai raggiunto, e
mostra il grande desiderio del personaggio di poter essere visto
come un eroe. L’incredibile portata della sua redenzione ha fatto
si che Wanda sia riuscita ad assicurarsi la completamente
l’amicizia degli X-Men: speriamo che sia finalmente in grado di
superare i suoi errori nelle prossime avventure.
Quicksilver
Introdotto insieme a sua sorella,
Quicksilver ha assunto sfumature malvagie, ma ha
infine trovato una collocazione coi Vendicatori: per lui, gli
Avengers rappresentavano la speranza di poter
agire come uomo, e non come un semplice mutante. Di conseguenza,
anche se occasionalmente collabora con squadre di mutanti, spesso
rimane vicino ai Vendicatori.
Anche se ora la sua “malvagità” è
considerata poco più che parte della sua backstory, alcuni suoi
comportamenti burrascosi portano ancora all’isolamento di
Quicksilver dai suoi compagni mutanti, il che è in gran parte il
motivo per cui è raramente visto su Krakoa. La sua incursione nella
malvagità è però anche ciò che ha consentito a Quicksilver di
entrare a contatto con alcuni dei suoi attuali amici più cari; il
periodo da lui trascorso con la Avenger’s Academy
e il Kooky Quartet era proprio una conseguenza
diretta del suo passato da cattivo, incontri grazie ai quali gli è
stata offerta da tutti la possibilità di redenzione e di
realizzarsi pienamente come personaggio.
Kang Il Conquistatore
In qualità di uno dei più potenti
cattivi dei Fantastici Quattro,
Kang è stato un conquistatore che non conosceva
limiti, nemmeno quelli della malvagità e perfidia: ecco come
Kang il Conquistatore, assediatore di mondi,
riuscì a guadagnarsi la lealtà e l’amicizia dei Giovani Vendicatori.
Per un istante, uno dei più grandi
cattivi dei Vendicatori era diventato uno dei loro più grandi
alleati, e il ricordo di Kang guida ancora i Giovani Vendicatori: è
parte del motivo per cui hanno accettato nel gruppo Kid
Loki, e probabilmente parte della ragione per cui
Hulkling è stato così indulgente con il
Super Skrull. Anche se Kang non si è mai ravveduto
completamente, questa backstory conferisce una nota di profondità
tragica ad un cattivo un tempo monocorde.
Rogue
Dopo aver assorbito definitivamente
tutti i poteri e i ricordi di Capitan Marvel,
Rogue ha scelto di rifugiarsi tra gli X-Men: dopo anni di duro lavoro ed eroismo, è
diventata una dei più feroci e leali X-Men, ruolo che ricopre ancora oggi.
La sua trasformazione da cattiva ad
alleata è uno dei motivi per cui gli X-Men sono stati così
accoglienti nei confronti dei successi villain redenti. E’
probabile inoltre che abbia giocato un ruolo importante anche
nell’accettazione da parte di Krakoa di molti personaggi un tempo
malvagi che sono venuti a chiamarla casa, come
Apocalisse e Gorgon. Non fosse
stato per il cambio di alleanza di Rogue, è probabile che la
nazione mutante non esisterebbe nel suo stato attuale: a dirla
tutta, senza i cattivi, Krakoa potrebbe non essere sopravvissuta
affatto.
Gambit
Membro della Gilda dei
Ladri e partecipe del Massacro dei
Morlock, le circostanze non promettevano bene per il
futuro X-Man ma, attualmente,
Gambit ha fatto del suo meglio per difendere il
genere mutante; sebbene gli sia stata concessa l’amnistia dai
trattati di Krakoan, ha comunque scelto di unirsi
alla squadra di Excalibur.
Sempre impegnato a dimostrare il suo
valore (sia a sua suocera che al mondo intero), non ha mai smesso
di usare i trucchi che ha imparato come membro della Gilda dei
Ladri per aiutare il suo popolo. Se non ci fosse stata questa
backstory rilevante, Gambit avrebbe potuto essere un’altra
reliquia dimenticata degli anni ’90, anziché l’uomo che ha
aiutato a sconfiggere Saturnyne con un mazzo di
carte da lancio dei tarocchi. Ma la backstory coinvolgente, una
bussola morale dinamica e una prospettiva sui problemi che
raramente si vede nella brigata mutante, lo hanno reso un ladro
riformato davvero interessante.
Venom
Il simbionte Venom
si è evoluto molto nel corso degli anni: dopo un lungo periodo come
antagonista dell’Uomo Ragno, è riuscito ad
assicurarsi una tregua con l’arrampica-muri e, anche se alla fine è
ricaduto nella malvagità, di recente ha iniziato a proteggere
Dylan Brock, il figlio di
Eddie.
È proprio questo cambiamento e il
genuino – e spesso impedito – desiderio di eroismo di
Venom che gli ha fatto guadagnare così tanta
attenzione nel corso degli anni. Dalla tuta nera a parassita, per
arrivare ad essere definito l’eroe di San Francisco, non sono molti
i personaggi che si sono meritati così tanto la redenzione.
Daken
Oggi fiero
Marauder ed ex membro della squadra
X-Factor di Krakoa,
Daken ha commesso molte atrocità come cattivo, tra
cui l’uccisione di un intero campeggio pieno di persone, il
tentativo di uccidere suo padre e diversi altri crimini
efferati.
Daken potrebbe essere considerato un
ottimo cattivo redento, non fosse per il fatto che il suo status
tra gli X-Men è ancora un po’ in dubbio: dopo tutto,
non è passato molto tempo dai suoi giorni di cattiveria. La sua
backstory è ciò che ha reso Daken una figura così interessante in
X-Factor, e che ha reso i suoi compagni di squadra inesorabilmente
sospettosi di ogni sua decisione: è uno degli eroi mutanti più
brutali, che svolge la maggior parte dei lavori sporchi che il
resto di Krakoa non farebbe.
Magneto
Originariamente,
Magneto era solo un altro cattivo degli X-Men che minacciava di ottenere il controllo
dell’arsenale nucleare del mondo. Eppure, dopo un lungo processo di
redenzione, un periodo come preside della scuola di Xavier, e un
vero e proprio processo, Magneto è riuscito a diventare un amico
occasionale degli X-Men.
Questo cambiamento ha apportato un
notevole peso drammatico all’era Krakoan e, dopo anni
di lotta, i due leader mutanti originari sono finalmente riusciti a
mettere da parte le loro differenze per guidare la stirpe mutante
verso un nuovo e promettente futuro. Tuttavia, la sua arroganza e
sete di potere non sono mai svaniti del tutto, e questo è il motivo
che lo ha portato a rapire Moira MacTaggert. Se avesse avuto
successo, c’è una significativa possibilità che il genere mutante
sarebbe stato debellato, il tutto grazie ai caratteri che Magneto
ha sviluppato come cattivo.
Emma Frost
Fu solo dopo la morte dei suoi
studenti originari che Emma Frost
dell’Hellfire Club iniziò finalmente a cercare di
cambiare i suoi metodi: il suo desiderio di proteggere i
bambini l’ha dunque portata alla redenzione e l’ha fatta passare
completamente da cattiva a eroina.
La sua ascesa all’eroismo è
essenziale per il suo personaggio: le ha garantito il livello di
influenza che ha avuto su Krakoa ed è anche ciò che ha reso la sua
relazione con Ciclope così coinvolgente. Inoltre,
giustifica persino il recente tradimento di Emma con Xavier e
Magneto. Se non fosse per il fatto che il suo cambiamento è nato
dall’amore per i suoi studenti, è possibile che Emma non avrebbe
mai fatto sapere al Consiglio dell’esistenza di Moira
MacTaggert, il che avrebbe potuto danneggiare la nazione
in fase di formazione.
In tante occasioni nel corso della
sua storia il cinema ha avuto modo di raccontare la diversità e le
disabilità esistenti nel nostro mondo. Tematiche sempre attuali, le
quali non sempre trovano terreno fertile per dibattiti, ma che
grazie ai film che le trattano riscontrano una sempre maggiore
attenzione nella nostra contemporaneità. Uno dei più recenti e
acclamati film ad affrontare proprio questo argomento è
The Specials – Fuori dal comune (qui la recensione), film
francese del 2019 diretto dai registi Olivier
Nakache e Eric Toledano, già autori di
Quasi amici, altro
titolo in cui veniva affrontata la disabilità.
Ispirato ad una storia vera, il
loro film è un toccante racconto che, senza risultare smielato,
esalta la diversità e la necessità di prendersene cura. Allo stesso
tempo, il film ribadisce la necessità di un sistema politico che
garantisca e supporti le iniziative in favore di quanti lottano con
esistenze problematiche. Presentato Fuori Concorso al Festival
di Cannes e poi candidato a ben 8 premi César, tra cui miglior
film, The Specials – Fuori dal comune si apre a poco a
poco al suo spettatore, facendosi scoprire e apprezzare proprio per
la sua delicatezza e sincerità nel racconto.
Interpretato da due celebri attori
francesi, che impreziosiscono il film con la loro presenza, The
Special – Fuori dal comune è dunque un titolo da non perdere,
poiché tratta quanto fin qui descritto in modo diverso da altri
titoli simili, con una leggerezza che rende il tutto più fruibile e
apprezzabile. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, alla storia vera e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
The Specials – Fuori dal
comune: la trama del film e la storia vera
Protagonisti del film sono
Bruno e Malik, amici da ormai
quasi vent’anni e gestori di due associazioni con un fine comune:
salvare dalla strada ragazzi problematici per formarli e
insegnargli a prendersi cura di bambini e ragazzi autistici. I due,
infatti, hanno costruito la loro popolarità sulla capacità di
occuparsi di quei casi definiti “estremamente complessi” e
rifiutati da tutte le altre istituzioni di questo tipo. La loro
lotta per salvare i dimenticati, però, si ritrova a vivere un
incerto futuro nel momento in cui due ispettori governativi si
recano da loro per svolgere alcune indagini. I due dovranno fare
affidamento sulla bontà delle loro azioni per riuscire a dare
ancora una casa a quanti ne hanno bisogno.
Come accennato, il film è ispirato
ad una storia vera. Questa ha per protagonista Stéphane
Benhamou, fondatore dell’associazione Le Silence des
Justes, specializzata nella cura di bambini e adolescenti
autistici, favorendo la loro integrazione nella società. Vere sono
anche le vicende giudiziarie raccontate nel film e con cui Stéphane
si è dovuto scontrare in prima persona. L’IGAS, l’ispettorato
francese degli affari sociali, infatti, ha condotto alcune indagini
sulle metodologie e le licenze in possesso di Benhamou. Di fronte
ai suoi risultati e alla sua bontà d’animo, però, anche la legge si
è dovuta arrendere, dando vita all’emanazione di un permesso a
tempo indefinito per lo svolgimento delle attività
dell’associazione.
The Specials – Fuori dal
comune: il cast del film
Ad interpretare Bruno e Malik vi
sono due celebri interpreti del cinema francese e internazionale.
Il primo ha infatti il volto di Vincent Cassel,
il quale ha raccontato di essersi preparato al ruolo incontrando
diverse persone che svolgono quel tipo di attività. Parlando con
loro ha avuto modo di comprendere meglio quella realtà e di ciò che
occorre per poter aiutare davvero i ragazzi affetti da autismo con
i quali ci si relaziona. Per la sua intensa interpretazione, Cassel
è poi stato candidato come miglior attore ai premi César, senza
però riportare la vittoria. Nel ruolo di Malik, invece, vi è
l’attore Reda Kateb.
Kateb, di origini algerine, si è
distinto sin dal suo film di debutto, Il profeta. In
seguito si è distinto in film come Subemergence, Fratelli
nemici e Wolf Call – Minaccia in alto
mare. Anche lui, come Cassel, si è documentato a lungo sul
suo ruolo, ottenendo poi a sua volta una nomination come miglior
attore ai premi César. Nel film vi è poi l’attrice Hélène
Vincent nei panni di Hélène, madre di uno dei ragazzi
autistici, mentre Benjamin Lesieur è Joseph.
Frédéric Pierrot è invece l’ispettore dell’IGAS.
Nel film, per i ruoli dei ragazzi autisti sono poi stati scelti
attori non professionisti realmente affetti da questa sindrome, che
hanno così portato ulteriore realismo al film.
The Specials – Fuori dal
comune: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
The Specials – Fuori dal comune grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
iTunes e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma
di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere
un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 30
marzo alle ore 21:20 sul canale
Rai 3.
I film di supereroi
sono ormai una dominante ad Hollywood: hanno permesso a tanti
personaggi dei fumetti di fare il loro ingresso
nel mondo del cinema. Dalla DC Comics al DCEU, dalla Marvel Comics all’MCU.
C’è spazio per tutti sul grande schermo.
Tanti eroi della carta stampata
hanno già preso forma in live-action. Alcuni, come Batman
o Spider-Man, hanno già avuto numerosi interpreti. Ma
manca ancora qualcuno. Gli utenti di Ranker hanno espresso le loro preferenze sui
personaggi dei fumetti che dovrebbero prendere
vita sul grande schermo. Vediamo chi sono i preferiti dai fan!
Booster Gold
Paragonato ad altri grandi eroi
dell’universo DC, Booster Gold è un
personaggio relativamente nuovo che si è affermato negli ultimi
decenni. Tuttavia, questo divertente eroe dei
fumetti, capace di viaggiare nel tempo, ha
accumulato un forte seguito tra i fan, ora ansiosi di vederlo in
azione anche sullo schermo.
Booster Gold è apparso in
diversi show della DC ma non ha
fatto ancora il suo debutto cinematografico. Anche se sembra ci sia
in progetto un film da solista per l’eroe, non ci sono state
notizie concrete riguardo ciò negli ultimi anni.
Nova
Con Guardiani della Galassia,
l’MCU ha aperto le porte del
cinema alla parte cosmica dei Marvel Comics, ma lo Spazio rimane
ancora poco esplorato rispetto alle avventure terrestri. Tra i
tanti eroi del cosmo che potrebbero essere esplorati c’è anche
Nova.
Nova è un membro del Nova Corps, l’unità
di polizia intergalattica che è già si è stabilita
nell’MCU. Ciò offre la
possibilità ad un eroe dei fumetti di entrare in
un film insieme ad altri membri di un’avventura spaziale, come
d’altronde è successo a Spider-Man e Ms. Marvel. Per fortuna, la lunga attesa per un film
con Nova sembra essere giunta al termine: pare che sarà
uno dei prossimi supereroi ad essere introdotto
nell’MCU.
Blue Beetle
Se la Marvel ha personaggi del
calibro di Spider-Man e Ant-Man, è giusto che
anche la DC porti sul grande schermo il proprio
eroe-insetto: Blue
Beetle, l’eroe che indossa uno scarabeo alieno per
combattere il crimine.
I fan dei fumetti
sono particolarmente curiosi di vedere la versione live-action di
Jamie Reyes. Il supereroe, messicano e adolescente,
conquisterebbe il pubblico e potrebbe essere l’aggiunta perfetta
al DCEU. Anche Blue Beetle è un
personaggio con un progetto attualmente in fase di lavorazione:
sembra che Xolo Maridueña assumerà il
ruolo.
Martian Manhunter
Anche se nei
fumettiMartian Manhunter è stato un
membro della Justice League per molti anni, non ha
generato lo stesso livello di interesse di alcuni suoi compagni di
squadra.
Zack Snyder sembrava avere grandi piani per il
personaggio: ha provato a dare spazio a Martian
Manhunter in Justice League, nascondendo l’eroe
alieno dietro al generale Swanwick. Il cammeo non è però
riuscito a dare al personaggio la giusta rilevanza. Chissà se e
quando lo rivedremo.
Namor
Namor il Sub-Mariner viene spesso liquidato come una
brutta copia di Aquaman, ma in realtà esso precede l’eroe
subacqueo della DC. Namor è anche uno dei
personaggi più complessi della Marvel:
è tanto un cattivo quanto un eroe.
Come protettore di
Atlantide, nei
fumettiNamor spesso combatte con
gli altri Vendicatori per il bene del suo popolo. Ha anche
formato alleanze complesse con altri eroi Marvel. Si dice che sarà
il principale antagonista in Black
Panther -Wakanda Forever: sarà interessante vedere come
viene rappresentato in live-action.
Batman of the Future
Le storie di Batman non
bastano mai: se il film The
Batman ha fornito un originale Cavaliere Oscuro,
ci sono percorsi ancora più interessanti che potrebbero essere
presi dall’eroe.
Ad esempio, nella serie
animata Batman of the Future, l’adolescente Terry
McGinnis prende il mantello di Batman e viene
istruito ad essere un eroe da un vecchio Bruce Wayne. I fan della serie hanno amato la
possibilità di vedere il futuro di Gotham City e il
ritorno dei vari personaggi iconici di Batman. Forse
questa è la strada che potrebbe prendere il prossimo reboot
cinematografico del personaggio.
Zatanna
I fumetti della
DC includono tanti mondi, uno di questi è quello
della magia. Parlando di magia, non si può non pensare a
Zatanna, personaggio volto alla lotta al crimine e spesso
connessa a Batman.
Manca una versione live-action di
Zatanna: sembrava che la maga dovesse fare il suo debutto
sul grande schermo con Justice League, ma così non è
stato. Pare però che il personaggio avrà il suo film da solista,
probabilmente con la regia di Emerald Fennell.
Deathstroke
Ecco un altro personaggio dei
fumetti della DC che Zack
Snyder ha provato, senza riuscirci, a portare in
live-action: Deathstroke. Slade Wilson è un
mercenario che si è scontrato con Batman molte volte ed è
uno dei suoi nemici più temibili.
Deathstroke doveva
inizialmente essere il cattivo per il film di Batman con
Ben Affleck e Joe Manganiello
avrebbe dovuto ricoprire il ruolo. Inoltre, sembrava ci fosse in
programma un film da solista per Slade Wilson (con la
regia di Gareth Evans). Purtroppo, entrambi i
progetti sono andati in fumo e il futuro del personaggio del
DCEU rimane incerto.
Moon Knight
Moon
Knight è uno degli eroi più complessi e interessanti della
Marvel, anche se
erroneamente viene visto come la risposta del franchise a
Batman della DC. Marc Spector è
un mercenario affetto da un Disturbo Dissociativo dell’Identità:
grazie alla sua patologia, può trasformarsi nel potente vigilante
Moon Knight.
Il personaggio è ora all’apice del
successo: è da poco uscita la serie Disney+ che
lo vede protagonista, in una versione live-action interpretata da
Oscar Isaac. Tuttavia, i fan più accaniti
dell’eroe vorrebbero vedere Moon Knight in un film dell’MCU (magari come
protagonista).
Nightwing
Batman è l’iconico
protettore di Gotham City, ma non è l’unico: Dick
Grayson è un partner di vecchia data nella lotta al
crimine di Bruce Wayne. Inizialmente assume l’identità di
Robin, poi quella dell’eroe Nightwing. Tuttavia,
da quando Chris O’Donnell ha interpretato il ruolo
nei film Batman di Joel Schumacher, la
DC non ha più espresso interesse nel rappresentare
il personaggio in live-action.
Nightwing offre una
versione più matura di Grayson: è la personalità che egli
assume quando abbandona il costume di Robin. Anche se
sappiamo che il personaggio non apparirà nel franchise di
Batmancon Robert Pattinson, c’è ancora speranza. Il
regista Chris McKay ha annunciato che sta
attualmente lavorando ad un film da solista per
Nightwing.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
Marvel StudiosMoon
Knight, è la nuova serie serie originale live-action
Marvel Studios che
debutterà dal 30 marzo in esclusiva su Disney+.
La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio
di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi
provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo
dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il
mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si
avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse
mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei
dell’Egitto.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
L’attesissimo Doctor Strange nel Multiverso della Follia del
MCU,
che arriverà sugli schermi il 6 maggio 2022, dovrebbe presentarci
una rinnovata versione di Wanda Maximoff,
nuovamente nei panni della “cattiva”, oltre ad analizzare e mettere
in discussione le azioni discutibili e il cattivo giudizio di
Strange. Tuttavia, questa formula di rimodellare la
caratterizzazione dei personaggi preferiti dai fan, aggravandone il
loro concetto di moralità, non è assolutamente una novità.
La linea tra eroismo e malvagità è
sempre stata sottile, indefinita e fin troppo facile da valicare,
in particolare nel mondo dei supereroi: proprio come molti potenti
eroi hanno commesso crimini nefasti, anche molti villain hanno
dimostrato di essere capaci di redenzione. Delineare archi
narrativi compassionevoli per i villain non solo eleva, in
contrapposizione, i protagonisti su un terreno morale più alto, ma
enfatizza anche il grigiore nebuloso che circonda ciò che significa
veramente fare la cosa giusta.
Avengers: Infinity War
Avendo perso il suo pianeta natale,
Titano, Thanos cerca di risparmiare il resto
dell’universo dallo stesso destino. Non ha pregiudizi nel suo cuore
e crede di lottare per qualcosa di giusto, rifiutando di essere
ostacolato – anche se questo significa sacrificare la sua amata ”
piccolina”, Gamora. Una volta ottenuto il
successo, non gongola o festeggia, semplicemente volge lo sguardo
all’alba di un nuovo giorno.
Ritraendo Thanos come un vincitore
ferito che ha raggiunto l’equilibrio cosmico – nonostante gli sia
costato “tutto” – Infinity
War ricorda agli spettatori quanto sia soggettivo
raggiungere “la cosa giusta“. La forte
volontà e determinazione di Thanos rispecchia anche le opposte
visioni di Tony e Steve in
Captain America: Civil War, evidenziando fin
dove sia eroi che cattivi possano spingersi in nome delle loro
convinzioni.
Big Hero 6
Una volta che viene rivelato che
Yokai è in realtà il professor
Callaghan che cerca di vendicare l’ingiusta perdita di sua
figlia, Abigail, è facile solidarizzare con lui.
Scoprendo che Abigail è stata inviata come pilota di prova per il
dispositivo di teletrasporto di Alistair Krei, ma
sfortunatamente il test è fallito e lei è rimasta dispersa nel
portale, è facile comprendere l’attitudine affranta e infuriata di
Callaghan, che vuole vendicarsi a tutti i costi.
La storia di Callaghan traccia un
parallelismo con quella di
Hiro, e la successiva esplosione furiosa di Hiro è
ancora più giustificata attraverso le azioni di Callaghan: proprio
come Callaghan cerca di distruggere Krei per vendicare Abigail,
anche Hiro voleva uccidere Callaghan per l’ingiusta morte di
Tadashi. Callaghan, guadagnandosi dunque la nostra
simpatia, contribuisce a mettere in evidenza i temi
dell’importanza di un sostegno e di una
guida mentre si affronta una tragica perdita, e di
come questo sostegno possa fare la differenza rendendoci un “Hiro”
piuttosto che uno “Yokai”.
The Batman
Avendo passato l’infanzia in un
orfanotrofio, Edward Nashton attendeva con
impazienza il fondo di rinnovamento promesso dal candidato sindaco
Thomas Wayne. Ma, a causa dell’assassinio di lui e
di sua moglie, dell’appropriazione indebita del fondo da parte
dell’élite di Gotham e del disinteresse del Bruce adulto per
qualsiasi questione finanziaria, l’orfanotrofio non ricevette mai
alcun miglioramento.
Vittima dei sistemi corrotti di
Gotham, anche Edward aspirava alla vendetta. Infatti, attraverso i
parallelismi tra lui e Bruce, The Batman illustra quanto sia facile, secondo
le circostanze, trasformare l’innocente in un
cattivo, e quanto la linea tra
crociato e criminale sia
veramente sottile. Questo tipo di scelte narrative e la compassione
che proviamo per il personaggio permettono non solo a noi
spettatori, ma anche a Bruce, di imparare dai propri errori, come
dimostra il suo significativo monologo finale.
Venom: La furia di Carnage
La seconda puntata di Venom ci ha presentato
due orfani maltrattati, Cleetus e
Frances, che si convertono negli antagonisti
principali. La furia di Carnage inizia proprio con il loro
distacco, dimostrando quanto il duo sia diventato un prodotto del
loro ambiente, il che ci fa provare compassione per questi due
personaggi, solitari, emarginati ed abbandonati a se stessi.
Quest’empatia che proviamo nei loro
confronti confonde ancora una volta i punti di vista su ciò che
significa essere un cattivo contro un
eroe, un tema ricorrente della serie di film su Venom
e serve anche a consolidare ulteriormente Eddie
Brock come un protagonista ammirevole e di buon cuore,
soprattutto perché un Cleetus sconfitto e disincarnato dice a
Eddie: “Sai cosa volevo davvero? Volevo la tua
amicizia“, proprio prima che Venom gli stacchi la
testa a morsi.
The Dark Knight
È difficile considerare Due
Facce come un villain in toto quando la trasformazione di
Harvey Dent da nobile procuratore distrettuale a
spietato assassino è stata così ben eseguita. Avendo perso l’amore
della sua vita – nonostante la sua incrollabile fede nel fatto che
sarebbe stata salvata – combinato con la fatidica esplosione, la
svolta morale di Harvey sembra inevitabile.
Siamo portati quindi a simpatizzare
con lui, specialmente durante il suo monologo senza speranza, un
attimo prima della sua morte, ma tutto ciò è ovviamente funzionale
anche a rafforzare il ruolo di Batman come eroe.
Raffigurando Due Facce come un personaggio degno di compassione,
The Dark Knight dimostra ancora una volta la
forza e la volontà che Bruce Wayne deve sfoderare per non
soccombere al mondo di corruzione che lo circonda.
Gli Incredibili
Una volta un giovane
Incrediboy con gli occhi da cerbiatto che cercava
di essere istruito dal suo idolo, Mr. Incredible,
Buddy Pine è cresciuto fino a diventare un ricco
magnate della tecnologia, deciso a sostituire i supereroi con la
tecnologia. Annientamento spietato a parte, Buddy è in fondo un
super-fan che è stato emarginato a causa della sua inesperienza con
il mondo e la mancanza di poteri, considerato da Bob come un
fastidio piuttosto che una potenziale spalla.
L’arco di Buddy raggiunge chiunque
si sia mai sentito emarginato o abbia visto i propri sogni
infranti; fornendogli dunque una backstory degna di empatia e
comprensione, Gli Incredibili sottolinea
l’importanza di affrontare in modo sano il rifiuto, e anche il
danno che l’esclusività elitaria causa a coloro che
lascia fuori. Anche se Buddy si è trasformato in
cattivo, lo ha fatto innegabilmente per la speranza di un mondo più
equo, pronunciando l’iconica frase: “E quando tutti
saranno super… nessuno lo sarà“.
Black Panther
Rimasto orfano di padre e
abbandonato, N’Jadaka ha dovuto farsi largo senza
il sostegno della sua famiglia wakandiana, intraprendendo un
percorso meno regale, e assumendo un nome ancora meno nobile:
Killmonger. Nonostante i suoi metodi, è chiaro che
N’Jadaka stava combattendo in nome dell’accettazione e giustizia
personale, che non gli è stata legittimamente concessa finché non
l’ha pretesa.
Nel creare questo background per
N’Jadaka, Black Panther ha dimostrato ancora una volta
che se gli eroi – come T’Chaka – possono fare cose
cattive per buone ragioni, i cattivi non fanno eccezione. Il film
definisce questo personaggio come disorientato e dimenticato,
piuttosto che come egoista e avido di potere, come testimonia
l’emozionante scena della sua morte. La storyline di N’Jadaka ha
anche aiutato T’Challa a crescere e a connettersi con se stesso,
passando dalla figura di un uomo che ha ricevuto la corona a quella
di un uomo che se l’è guadagnata.
X-Men: First Class
Il personaggio di
Magneto si era ben consolidato come un antagonista
inaffidabile ma dalla grande complessità caratteriale, nella
trilogia originale degli X-men. First Class parte proprio da questo concetto
cardine, offrendo un resoconto più dettagliato della maniera
traumatica in cui le abilità di Magneto sono state estorte da lui,
alimentando così il suo dolore e il conseguente trauma.
La vicinanza al personaggio che
scaturisce dalla nostra parte guida la narrazione e collega il
prequel alla serie originale, con l’omicidio della madre di Erik
che spiega il suo disprezzo per coloro che maltrattano i mutanti.
Mentre Xavier e Magneto hanno
sempre fondamentalmente dissentito su come i mutanti dovrebbero
vivere nel mondo, First Class giustifica i
ragionamenti di Magneto: questo è il motivo per
cui, quando si separa da Xavier dopo aver ucciso Shaw, proviamo più
compassione e comprensione verso le sue azioni contro i
non-mutanti.
Captain America: Civil War
Nonostante abbia diviso i
Vendicatori, Helmut Zemo non è propriamente
considerato un “cattivo” e, infatti, un grandissimo colpo di scena
rivela che stava semplicemente operando da villain per
vendicare la morte della sua famiglia a Sokovia. Ironicamente, il
dolore di Zemo è l’esatto motivo per cui Tony ha
accettato di firmare gli Accordi di Sokovia in
primo luogo: per minimizzare i danni collaterali che
inevitabilmente avrebbero accompagnato i Vendicatori.
Dunque, è difficile non simpatizzare
con il dolore e la perdita di Zemo in Civil War,
soprattutto quando T’Challa sottolinea che
la vendetta di Zemo si rispecchia in
Tony. Questa compassione che suscita in noi il
personaggio non solo complica da sé l’ideale di giustizia che
dovrebbe incarnare un Vendicatore, ma contribuisce anche a
convertire Zemo in un favorito dei fan nella sua successiva
apparizione, The Falcon and the Winter Solider.
Spider-Man: No Way Home
Spider-Man: No Way Home si è focalizzato su
ciò che i precedenti film come Spider-Man 3 e
The Amazing Spider-Man 2 hanno suggerito:
l’idea che non tutti i cattivi sono intrinsecamente
malvagi. Alcuni sono individui emarginati e
dimenticati che vogliono essere considerati; altri sono dominati
dalle loro personalità mutate e distorte; altri ancora stanno solo
cercando di fare il meglio per le loro figlie. Tutti sono degni di
una seconda possibilità, anche i malvagi Goblin verdi responsabili
di una delle morti più tristi del MCU.
Ciò è evidenziato efficacemente
durante il climax, quando un Peter consumato dalla
rabbia tenta di uccidere Norman Osborne.
Permettendo al pubblico di simpatizzare con Norman, la ricerca di
vendetta personale e la morale di Peter vengono messe in
discussione: questo è il motivo per cui la sua decisione di fare
alla fine la cosa giusta è ancora più d’impatto. Spider-Man: No Way Home incarna dunque
sapientemente l’idea che persino i cattivi siano degni di simpatia,
e quanto sia fragile e sfocata la linea tra giusto e sbagliato.
Con la seconda stagione, Bridgerton ha
confermato di essere la serie degli scandali e del romanticismo.
Uscita su Netflix il 25 marzo, in otto puntate ha
sconvolto e riorganizzato le dinamiche della prima stagione: questa
volta i riflettori sono tutti su Anthony, finalmente
pronto a sposarsi e trovare una degna viscontessa.
Se la
prima stagione è rimasta fedele al libro, molti fan hanno
notato che quella del secondo anno ha preso una piega fortemente
diversa rispetto al materiale originale. Inoltre, Bridgerton 2 si è conclusa con tanti
cuori spezzati e ha lasciato una serie di questioni irrisolte per
diversi personaggi, da Penelope Featherington a Eloise
Bridgerton. Il finale cupo ha aperto una serie di domande sul
futuro. Dato che Netflix
ha confermato la serie per altre due stagioni, come si evolveranno
le vicende?
Sarà dato il giusto spazio ai più
piccoli fratelli Bridgerton?
I fan della serie di libri
di Julia Quinn sanno che ogni romanzo segue la
storia di uno degli otto figli del defunto visconte Bridgerton:
essi sono, con le loro love story, i protagonisti degli otto libri
scritti dall’autrice americana. Tuttavia, la serie arricchisce
notevolmente il materiale cartaceo, aggiungendo più sostanza ad
ogni arco narrativo.
Finora, le prime due stagioni hanno
sviluppato la storia dei fratelli Colin
ed Eloise, e l’ultima stagione ha anche dato spazio
per il secondogenito Bridgerton,
Benedict. Tuttavia, non sono ancora state approfondite le
storie dei personaggi più giovani come Francesca,
Gregory e Hyacinth. Il terzo capitolo
potrebbe essere quello perfetto per dar loro più spazio sullo
schermo, visto che Daphne e Anthony passeranno sicuramente in
secondo piano.
Cos’è successo a Francesca?
Molti fan della prima
stagione avranno notato che in Bridgerton 2 manca
uno dei fratelli più giovani: Francesca appare solo nei
primi episodi, durante il debutto di Eloise, ma poi
svanisce nel nulla. È assente anche nel penultimo episodio,
quello del ballo di sua madre, in cui invece sono presenti
Gregory e Hyacinth. Sorprende che nessun
membro della famiglia dica qualcosa, anche una banalissima scusa,
per la sua assenza. Tutto ciò crea un buco nella trama e lascia ai
fan un grosso punto interrogativo sul futuro del personaggio nella
serie.
In realtà, c’è una buona ragione
per la scomparsa di Francesca: l’attrice che interpreta il
ruolo, Ruby Stokes, ha potuto fare poco
in Bridgerton 2 per problemi di
programmazione con un’altra serie Netflix che la vede coinvolta, Lockwood &
Co.
Che ne sarà di Benedict
Bridgerton?
Benedict è il
secondogenito dei fratelli Bridgerton.
A differenza del maggiore Anthony, investito degli oneri e
onori di visconte, Benedict ha molta più libertà e tenta
di seguire i propri sogni: ama l’arte e nutre il desiderio di
diventare un artista compiuto.
Purtroppo, nella stagione
2Benedict entra in confusione quando scopre che
suo fratello ha comprato la sua ammissione alla scuola d’arte e si
rende conto delle sue responsabilità di secondogenito.
Bridgerton 2 si conclude con Benedict che
abbandona la scuola, lasciando in dubbio cosa accadrà al
personaggio in futuro. Ritroverà la passione per l’arte? I fan
sospettano (e sperano) che la storia di Benedict sarà al
centro della prossima stagione, cosa che sarebbe in linea con la
cronologia dei libri.
Come farà Eloise a gestire le
verità scoperte?
Non solo per Benedict,
anche per Eloise il finale di stagione è ricco di amarezza
e scoperte sconvolgenti. Il personaggio debutta in
Bridgerton 2 e assume subito un ruolo
rilevante: Eloise mette in discussione la visione
tradizionale dei diritti delle donne dell’Ottocento e diventa
paladina del ruolo femminile in società.
Visti gli screzi con Lady
Whistletown – e la scoperta che dietro al personaggio
misterioso si cela la sua migliore amica – Eloise arriva a
fine stagione con il cuore infranto. I fan ora si chiedono cosa
farà la ragazza con queste informazioni: potrebbe, ad esempio,
usare il segreto dell’amica come arma per ottenere qualcosa in
futuro.
Ci sarà una riconciliazione tra
Eloise e Penelope?
La fine dell’amicizia tra
Penelope e Eloise è forse uno dei momenti più
strazianti di Bridgerton stagione
2. Eloise ha tutto il diritto di essere
arrabbiata con Penelope, considerando che Lady
Whistletown ha messo in cattiva luce la sua famiglia diverse
volte e, soprattuto, lo scandalo su Eloise ha davvero
superato ogni limite.
La scoperta del segreto di
Penelope nella serie è diversa rispetto ai libri e lascia
domande sul futuro dell’amicizia tra le ragazze. L’ultima cosa che
i fan vogliono è che la loro sia una rottura definitiva: molti
sperano che ci sia una qualche forma di riconciliazione. Ma quanto
tempo ci vorrà?
Vedremo il ritorno di Jack
Featherington in Bridgerton?
Quando la serie non segue
la famiglia Bridgerton,
si concentra su quella del vicino, i Featherington. Con la
morte del barone Featherington, è arrivato il nuovo
barone: Jack è un personaggio eccentrico
che ha navigato per tutta l’America ed è abile nell’ingannare gli
investitori con la sua attività fraudolenta.
Anche se alla fine
Portia, per proteggere la sua reputazione e quella
delle sue ragazze, riesce a mandare via Jack, resta
il dubbio se il personaggio tornerà in futuro. Altrimenti cosa
potrebbe succedere alla famiglia Featherington? Come
prevedibile, Jack è stato il personaggio meno gradito
della seconda stagione e alcuni fan sperano che la sua storia si
sia già conclusa.
Edwina Sharma si fidanzerà con il
Principe di Prussia?
Edwina non ha ancora
trovato il suo principe azzurro, ma c’è ancora tempo. Nella seconda
stagione di Bridgerton,
la regina Charlotte ha fatto di tutto perché la ragazza si
mettesse con suo nipote, il Principe di Prussia Friedrich.
Forse, la seconda stagione non è la fine della storia di
Edwina, ma il suo inizio.
La storyline tra Edwina e
Friedrich manca nei libri: chissà se il Principe farà il
suo ritorno nella prossima stagione, dopo che non è riuscito a
garantire il matrimonio di Daphne.
La Regina Charlotte continuerà a
cercare Lady Whistletown?
La più determinata nella ricerca
dell’identità di Lady Whistletown è Queen
Charlotte. Nella seconda stagione, la Regina ha fatto
un’ottima ricerca ed è quasi riuscita a scoprire Penelope.
Purtroppo, alla fine i sospetti sono caduti sulla persona
sbagliata.
Resta da vedere se nelle prossime
stagioni Charlotte avrà ancora l’energia per indagare su
Lady Whistletown. Considerando che nei libri la ricerca di
Lady Whistledown è parte essenziale della storia di
ColinBridgerton,
si spera che le ambizioni della Regina abbiano un seguito
nella terza stagione.
Cosa accadrà tra Colin e
Penelope?
Nella seconda stagione si è vista
un’evoluzione del rapporto tra Colin e
Penelope. I due restano in contatto durante
tutto il viaggio di Colin ma, purtroppo, nel finale
tutto cambia piega: lui dichiara di non aver alcun interesse nei
confronti di Penelope.
Dopo aver distrutto l’amicizia con
Eloise e dopo aver sentito le fredde parole di
Colin, Penelope è giunta al suo punto più basso.
Tuttavia, il finale della seconda stagione potrebbe essere un
(infimo) punto di partenza per Bridgerton 3.
Chi sarà al centro di Bridgerton
3?
Come abbiamo detto, nei libri di
Julia Quinn ogni romanzo è incentrato su uno dei
fratelli Bridgerton.
Finora, la serie ha seguito la sequenza cronologica dei libri, con
Daphne al centro della prima stagione
ed Anthony (Jonathan Bailey)
protagonista della seconda. Detto ciò, la terza stagione dovrebbe
basarsi sul romanzo La proposta di un gentiluomo, ossia è
la storia di BenedictBridgerton.
Dopo una recente intervista al
produttore dello show Shonda Rhimes, le possibilità sembrano essere
diverse: Rhimes ha suggerito che la
storia di Benedict potrebbe non essere inclusa nelle
prossime stagioni. Visti gli sviluppi tra Colin ed
Eloise nella stagione 2, questa teoria sembra plausibile.
Per il momento però, nulla è ancora certo.
Anche i grandi protagonisti
della musica e del cinema, da Caterina Caselli a Ornella Vanoni e
Lucio Dalla, da Monica Vitti a Nino Manfredi, Gigi Proietti e
Marina Cicogna e poi, nel ‘cinema del reale’ i diritti
civili e gli anni ‘70 dei grandi cambiamenti sociali nella short
list dei Nastri d’Argento per i Documentari annunciata oggi dai
Giornalisti Cinematografici.
I finalisti sono stati
scelti tra i 150 film usciti nel 2021 e visionati dal Direttivo
Nazionale appena rinnovato in un panorama particolarmente ricco di
temi, storie e personaggi che non dimentica l’attualità in
un’annata ancora critica, siglata da interessanti testimonianze
legate al presente in un fermento creativo speciale considerando le
condizioni critiche vissute dal cinema per gli effetti della
pandemia.
Oltre il Cinema del reale
tra i titoli finalisti (nelle sezioni Cinema, Spettacoli, Cultura e
Docufilm) anche una produzione che ricorda, per esempio,
nel segno della memoria Sergio Corbucci nella lunga testimonianza
di Quentin Tarantino in Django & Django, ma anche Federico
Fellini, Ennio Flaiano, il cinema di Lucio Fulci e di
Cecilia Mangini, e poi un viaggio nella Ferrara del Giardino
dei Finzi Contini, omaggio a Giorgio Bassani e Vittorio De
Sica, e ancora il bellissimo racconto di un cinema ritrovato tra le
macerie della Storia de La macchina delle immagini di Alfredo
C. e la tradizione di un teatro antico tramandato con i Pupi
siciliani di Cùntami.
Nel ricordare che il
Direttivo dei Nastri d’Argento ha già annunciato il Nastro al
Documentario dell’anno che premia Ennio di Giuseppe
Tornatore, qui di seguito, la lista completa dei titoli
finalisti che i Giornalisti Cinematografici hanno selezionato, per
regolamento, tra i film proposti nell’anno solare (2021) da
Festival e rassegne e/o diffusi anche sulle piattaforme e reti tv,
poi andati in sala.
Tra i premi che saranno assegnati
anche il Nastro della legalità in collaborazione
con il Festival Trame e il Premio Valentina
Pedicini in collaborazione con il CSC – Scuola Nazionale
di Cinema Sede Sicilia.
Nell’ultima settimana di
Aprile l’annuncio e la consegna dei Nastri e dei Premi speciali,
con il Nastro della legalità e due menzioni ad altrettanti titoli
scelti per la loro particolare attenzione all’impatto del Covid sul
mondo del cinema dal punto di vista del lavoro e della
formazione.
Nastri d’Argento per i Documentari – I
finalisti
CINEMA DEL REALE
A DECLARATION OF LOVE di Marco SPERONI
CAVEMAN – IL GIGANTE NASCOSTO di Tommaso LANDUCCI
C’E’ UN SOFFIO DI VITA SOLTANTO di Matteo BOTRUGNO, Daniele
COLUCCINI
DAL PIANETA DEGLI UMANI di Giovanni CIONI
FUTURA di Pietro MARCELLO, Francesco MUNZI, Alice ROHRWACHER
IL PALAZZO di Federica DI GIACOMO
L’ACQUA L’INSEGNA LA SETE – Storia di classe di Valerio
JALONGO
LET’S KISS – Franco Grillini. Storia di una rivoluzione gentile
di Filippo VENDEMMIATI
ONDE RADICALI di Gianfranco PANNONE
SCALFARI – A sentimental journey di Enrica SCALFARI, Donata
SCALFARI, Anna MIGOTTO
WAR IS OVER di Stefano OBINO
VIAGGIO NEL CREPUSCOLO di Augusto CONTENTO
Candidati al Premio Valentina
Pedicini
CLIMBING IRAN di Francesca BORGHETTI
CORPO A CORPO di Maria IOVINE
LOS ZULUAGAS di Flavia MONTINI
CINEMA SPETTACOLO CULTURA
CATERINA CASELLI – UNA VITA, CENTO VITE di Renato DE MARIA
DJANGO & DJANGO di Luca REA
ESTERNO GIORNO di Luca REA
FELLINI – IO SONO UN CLOWN di Marco SPAGNOLI
FULCI TALKS di Antonietta DE LILLO
IL MONDO A SCATTI di Cecilia MANGINI, Paolo PISANELLI
L’ONDA LUNGA – STORIA EXTRA-ORDINARIA DI UN’ASSOCIAZIONE
di Francesco Ranieri MARTINOTTI
LUIGI PROIETTI DETTO GIGI di Edoardo LEO
MARINA CICOGNA – LA VITA E TUTTO IL RESTO di Andrea
BETTINETTI
OSCAR MICHEAUX – THE SUPERHERO OF BLACK FILMAKING di Francesco
ZIPPEL
PER LUCIO di Pietro MARCELLO
POMPEI. EROS E MITO di Pappi CORSICATO
UNO, NESSUNO, CENTO NINO di Luca MANFREDI
SENZA FINE di Elisa FUKSAS
VITTI D’ARTE, VITTI D’AMORE di Fabrizio CORALLO
DOCUFILM
CUNTAMI di Giovanna TAVIANI
FELLINI E L’OMBRA di Catherine MC GILVRAY
IL GIARDINO CHE NON C’E’ di Rä DI MARTINO
LA MACCHINA DELLE IMMAGINI di ALFREDO C. di Roland SEJKO
Nuove immagini che arrivano da un
evento cinematografico che promuove Doctor Strange nel Multiverso della
Follia rivelano uno sguardo da vicino al nuovo
costume di Scarlet Witch. I fan di MCU attualmente hanno la
possibilità di vedere il primo episodio Moon Knight su Disney+
per ingannare l’attesa di vedere la prossima avventura sul grande
schermo del franchise. Dopo diversi ritardi, Doctor
Strange 2 debutterà finalmente a maggio e
promette di capovolgere completamente l’attuale status quo del
MCU.
Benedict Cumberbatch torna a interpretare il
Doctor Stephen Strange nella sua sesta uscita sullo
schermo. A lui si uniranno Benedict Wong, Chiwetel Ejiofor,
Rachel McAdams e il nuovo arrivato della MarvelXochitl
Gomez.
Ebbene, insieme a loro ci sarà
anche in un ruolo secondario:
Scarlet Witch di Elizabeth Olsen che avrà anche un nuovo
costume che possiamo vedere con maggior dettaglio. In un certo
senso, il costume d
Scarlet Witch in Doctor
Strange 2 condivide alcune somiglianze con quello
che l’attrice ha indossato nel finale di WandaVision
ma è come se tutto fosse stato migliorato. Ora ha le maniche
più lunghe e ci sono più dettagli sul davanti del suo
abito. La sua corona sembra essere la stessa, però. Eccolo di
seguito:
La sceneggiatura del film porterà
la firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor
Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il
25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Jim Carrey
rivela i suoi pensieri in merito all’interpretazione di Paul
Dano dell’Enigmista di The
Batman. Caped Crusader della DC
è stato reinventato ancora una volta sul grande schermo, questa
volta dal regista Matt Reeves e dall’attore
Robert Pattinson. The
Batman ha debuttato nelle
saleall’inizio di questo mese e si è rapidamente
affermato come il film di maggior successo del 2022. La versione
cruda e oscura del personaggio è ambientata in un mondo separato
dal DCEU e si concentra su un Bruce Wayne nel suo secondo anno da
Cavaliere Oscuro di Gotham.
L’Enigmista di Dano è il
cattivo principale di The
Batman. Un
mostro mascherato con una passione per “Ave Maria”, l’Enigmista
mira a smascherare la corruzione di Gotham uccidendo uno per uno i
suoi personaggi pubblici più importanti. Come molti di voi sapranno
prima di Paul
Dano, l’attore
Jim Carrey ha regalato forse la performance più nota
dell’Enigmista grazie alla sua interpretazione in Batman
Forever. La versione del cattivo di Carrey è molto più
banale e sempliciotta di quella di Dano
naturalmente.
Ebbene durante la promozione del
suo nuovo film Sonic 2 con UNILAD, a Carrey
è stato chiesto se avesse visto The
Batman e se avesse qualche idea su questo
nuovo Enigmista. L’amato attore ha ammesso di non averlo
ancora fatto, ma nel complesso ha dei sentimenti contrastanti
riguardo al film e alla sua rappresentazione del
cattivo. Carrey non ha voluto criticarlo apertamente, ecco le
sue parole:
“Non l’ho visto. È una
versione molto oscura. Ho emozioni contrastanti al riguardo. A
ciascuno il suo e tutto il resto. Amo Paul Dano come attore, è un
attore straordinario. Ma c’è qualcosa che mi preoccupa quando vedo
pazzoidi con il volto coperto che fanno male alle persone
…potrebbero incoraggiare le persone a fare lo stesso. Ci sono
alcuni malati là fuori che potrebbero adottare quel
metodo.“Ho una coscienza sulle cose che
scelgo. Robotnik [il suo cattivo di Sonic 2] ha le bombe dei
cartoni animati e nessuno si fa male. So che c’è un posto per
questo, e non voglio criticarlo, ma non lo è il mio genere di cose…
è molto ben fatto, quei film sono molto ben
fatti”.
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
La durata di Animali
fantastici – I segreti di Silente, il terzo capitolo
della serie di film prequel di Harry
Potter, è stata ufficialmente rivelata. Dopo
il primo film,
Animali fantastici e dove trovarli, il secondo
film, Animali
fantastici: I crimini di Grindelwald, ha ricevuto
un’accoglienza notevolmente scarsa. A causa di questo (e anche
di un lockdown), questo nuovo terzo capitolo ha subito diversi
ritardi nella produzione e un’importante riscrittura. Dopo quattro
anni di attesa, il film uscirà finalmente il mese prossimo.
Dopo gli eventi del secondo
film, Animali
fantastici – I segreti di Silente vede il mago
oscuro
Gellert Grindelwald (Mads
Mikkelsen) ancora impegnato a ingaggiare seguaci,
mentre il professore di Hogwarts
Albus Silente (Jude
Law) è ancora riluttante a combattere e porre fine
alla minaccia lui stesso. In alternativa ad un suo intervento
diretto, mette insieme una squadra che include il magizoologo Newt
Scamander (Eddie
Redmayne), il fratello di Newt, Theseus Scamander
(Callum Turner), l’assistente di Newt Bunty (Victoria Yeates), la
professoressa di Ilvermorny Lally Hicks (Jessica Williams), il
tormentato mago Yusuf Kama (William Nadylam) e il No-Mag Jacob
Kowalski (Dan Fogler) per dare la caccia a Grindelwald al suo
posto.
Il BBFC (il British
Board for Film Classification) ha rivelato
che Animali fantastici: I segreti di
Silente sarà la puntata più lunga della serie con
136 minuti (2 ore e 16 minuti). Dunque ancora due minuti in
più rispetto ai capitoli precedenti: il primo durava 132 minuti e
il secondo 134. Nello spettro più ampio del
franchise generale di Harry
Potter, questo rende il film l’ottavo più lungo
dell’intera serie, subito dietro a Harry Potter e l’Ordine
della Fenice del 2007 (138 minuti) ma prima di
I Doni della Morte – Parte 2 del 2011 (130
minuti).
Animali
fantastici – I segreti di Silente della Warner Bros.
Pictures è la nuova avventura del Wizarding World creato da
J.K. Rowling. Animali
fantastici – I segreti di Silente presenta un cast
guidato dal premio Oscar
Eddie Redmayne (“La teoria del tutto”), il due volte
candidato all’Oscar Jude Law (“Ritorno a Cold Mountain”, “Il
talento di Mr. Ripley”), con Ezra Miller, Dan Fogler,
Alison Sudol, Callum Turner,
Jessica Williams,
Katherine WaterstoneMads Mikkelsen.David Yates
ha diretto Animali fantastici – I segreti di
Silente, un film scritto da J.K. Rowling
e Steve Kloves, basato su una sceneggiatura di
J.K. Rowling. I produttori del film sono
David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves, Lionel
Wigram e Tim Lewis, mentre Neil
Blair, Danny Cohen, Josh
Berger, Courtenay Valenti e
Michael Sharp sono i produttori esecutivi.
In Animali
fantastici – I segreti di Silente Il professor Albus
Silente (Jude Law) sa che il potente mago oscuro Gellert
Grindelwald (Mads Mikkelsen) è intenzionato a prendere il controllo
del mondo magico. Non essendo in grado di fermarlo da solo, Silente
affida al magizoologo Newt Scamander (Eddie Redmayne) il compito di
guidare un’intrepida squadra di maghi, streghe e un coraggioso
Babbano pasticcere in una pericolosa missione, dove incontrano
vecchie e nuove creature e si scontrano con la crescente legione di
seguaci di Grindelwald. Con una posta in gioco così alta, quanto a
lungo Silente potrà restare in disparte?
Il team creativo che ha lavorato
dietro le quinte include il direttore della fotografia George
Richmond (“Rocketman”, “Kingsman: Il cerchio d’oro”), lo scenografo
vincitore di tre Oscar® Stuart Craig (“Il paziente inglese”, “Le
relazioni pericolose”, “Gandhi”, i film di “Harry Potter” e
“Animali fantastici”) e lo scenografo Neil Lamont (“Solo: A Star Wars Story”, “Rogue One: A Star Wars Story”),
la costumista vincitrice di quattro Oscar® Colleen Atwood
(“Chicago”, “Memorie di una geisha”, “Alice in Wonderland”,
“Animali fantastici e dove
trovarli”) e il montatore che da tempo collabora con Yates,
Mark Day (“Animali
fantastici: i crimini di Grindelwald”, gli ultimi quattro film
di “Harry Potter”). La musica è del nove volte candidato all’Oscar®
James Newton Howard (“Notizie dal mondo”, “Animali fantastici: i
crimini di Grindelwald”, “Defiance – I giorni del coraggio”,
“Michael Clayton”, i film di “Hunger Games”).
La Warner Bros. Pictures presenta
una produzione Heyday Films, un film di David Yates,
Animali fantastici – I segreti di Silente. Il film
sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures, e
l’uscita nelle sale italiane è prevista per il 13 Aprile
2022.
Le immagini appena diffuse offrono
una prima occhiata all’interno dell’attrazione dei Guardiani della Galassia
di Walt Disney World, Cosmic
Rewind. L’attrazione intende mostrare le
somiglianze e le differenze tra il pianeta immaginario di Xandar e
le galassie della Terra. Xandar ha un ruolo importante
nell’universo Marvel. Funge da base per gli
ufficiali di protezione della galassia nel Nova
Corps. ConNova Coprs che presto si uniranno al MCU in un film o
spettacolo cosmico in arrivo,
è probabile che l’importanza diventi più chiara. Tuttavia,
Xandar era già ilpunto d’incontro iniziale per
quattro dei personaggi principali di Guardiani
della Galassia.
L’avventura extraterrestre
vedrà protagonisti il cast principale dei personaggi del
franchise dei Guardiani della
Galassia, tra cui Chris Pratt nei panni di
Star-Lord, Zoe Saldaña nei panni di Gamora e Dave
Bautista nei panni di Drax il
Distruttore. Secondo la descrizione ufficiale
di Guardians of the Galaxy: Cosmic
Rewind rilasciata dalla Disney, dopo che gli
ospiti iniziano il loro viaggio intergalattico visitando il
Galaxarium e scoprendo le meraviglie di Xandar, la corsa prenderà
una svolta, trasportando i frequentatori del parco in
un’entusiasmante missione in cui sono chiamati ad agire per aiutare
i Guardiani della Galassia.
Ebbene oggi,
Disney D23, il fan club ufficiale della
Disney, ha condiviso le foto dell’attrazione sulle montagne russe
su Twitter, che sarà la prima corsa ispirata ai personaggi Marvel al parco a tema della
Florida e arriva dopo l’annuncio della chiusura
ufficiale dell’EPCOT Experience di Disney
World. Il tweet descrive il “Galaxarium” che
conterrà “ pianeti, stelle e altre meraviglie
che collegano la Terra e Xandar“. Le foto
rivelano uno scorcio dell’attrazione fuori dal mondo, che include
paesaggi galattici apparentemente realistici dell’universo Marvel. Dai un’occhiata al
post di D23 qui sotto:
1 di 4
L’attrazione, che sarà adatta
a ospiti di tutte le età, è il primo lancio inverso su montagne
russe Disney ed è una delle giostre chiuse più lunghe del mondo.
Anche i segmenti diretti dal regista
di Guardiani della
GalassiaJames
Gunn saranno presenti nell’esperienza
immersiva. Gunn è attualmente impegnato aThe Guardians of the Galaxy Holiday
Special, che uscirà esclusivamente su Disney+ nel 2022,
e Guardiani
della Galassia Vol. 3,che si dice sia
l‘epilogo
delle storie deiGuardiani come conosciuti dal pubblico.
Quel film uscirà nei cinema a maggio 2023.
La Disney deve ancora
rivelare la data esatta per l’apertura estiva del giro deiGuardiani della
Galassia Cosmic
Rewind , ma mentre continuano ad arrivare le
immagini dell’attrazione, è chiaro che un annuncio potrebbe
arrivare presto. Resta da vedere se coincida o meno con il rilascio
di contenuti relativi a Guardians.
Jonathan Majors si
è unito al cast di Creed
3 l’anno scorso e l’attore è chiaramente entrato in
una forma incredibile per il ruolo. Le nuove foto dal set di
Creed
3 mostrano la leggera trasformazione che Majors
ha subito per il ruolo. Sebbene sia sempre stato estremamente
in forma, Majors ora sembra notevolmente più grande e più simile a
un pugile nella serie di foto. Non è chiaro per cosa siano
state fatte le riprese, ma con Majors che lavora in una varietà di
foto, potrebbe essere una sorta di montaggio o sequenza di
allenamento per il personaggio di Majors, che reciterà al fianco di
Michael B. Jordan. Guarda le foto del set di Creed
3 qui sotto:
Il ruolo segna un’altra parte
importante per Majors, i cui crediti includono anche Da 5
Bloods, Jungleland, Captive State, The Last
Black Man a San Francisco, White Boy Rick e
When We Rise. Successivamente apparirà nel western
drammatico di Jeymes SamuelThe Harder They Fall e nel film
drammatico di guerra Devotion. Majors interpreterà
anche Kang The Conqueror in Ant-Man and the Wasp: Quantumania dopo la sua
apparizione in Loki
dei Marvel Studios.
Creed
3 arriverà nelle sale il 23 novembre 2022. Oltre a
guidare la nuova puntata, Creed
3 segnerà ufficialmente il debutto alla regia di
Michael B. Jordan. I dettagli della trama sono ancora
sconosciuti, ma la sceneggiatura è stata scritta da Keenan Coogler
(Space
Jam: A New Legacy) e Zach Baylin (King
Richard) su una trama del co-sceneggiatore/regista
originale Ryan Coogler (Black
Panther).
Il film è prodotto da Charles
Winkler, William Chartoff e David Winkler tramite Chartoff-Winkler
Productions in associazione con Proximity Media insieme a Jonathan
Glickman, Jordan e Coogler, mentre Adam Rosenberg, Sev Ohanian e
Zinzi Coogler sono tutti produttori esecutivi.
Un nuovo video dietro le quinte
offre uno sguardo inedito all’allenamento di Robert Pattinson per The
Batman. Con 677 milioni di dollari incassati
in tutto il mondo e oltre, The
Batman è il film con il maggior incasso del
2022 fino a dora. Il grintoso film DC si svolge in un universo
separato dal DCEU e introduce una Gotham che sta cadendo
a pezzi. Bruce Wayne (Pattinson) ha adottato un approccio
vendicativo per ripulire il crimine nei panni di Batman e, dopo due
anni, non è chiaro se stia effettivamente aiutando la città o meno.
The
Batman presenta anche un cast stellare che
include Zoe Kravitz, Paul Dano, Andy Serkis, Colin Farrell,
Jeffrey Wright e John Turturro.
Mentre tutti aspettano altre
notizie sul chiacchierato sequel film, sono stati diffuso dei video
per dare una piccola sbirciatina al dietro le quinte. In un video
condiviso sui social media da Erica Plano Arrias, Pattinson combatte con l’allenatore di
combattimento Daniel Arrias. Il video in sé è molto breve, eppure
Pattinson riesce a dare una grande quantità di pugni, mostrando
parte del lavoro che ha dovuto fare per prepararsi per
The
Batman. Di seguito il video.
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
L’attore Chris Pine commenta la possibilità che il
suo personaggio Steve Trevor potrebbe tornare o meno in
Wonder
Woman 3. Pine ha interpretato per la prima
volta Trevor in Wonder
Woman del 2017, un soldato che cerca di
reclutare una squadra per fermare il rilascio di armi a gas durante
la prima guerra mondiale. Trevor è stato creato nel 1941 dal
creatore di Wonder Woman, William Moulton Marston, e da
allora ha agito come partner e amante di Diana Prince, nei
fumetti.
Il Trevor di Pine è stato
ucciso alla fine di Wonder
Woman ma è riapparso nel sequel,
Wonder
Woman 84, quando Diana è stata in grado di
“desiderare” di farlo tornare in vita per un breve periodo. Il
ritorno di Trevor nell’84 è stato controverso,
poiché il suo personaggio ha praticamente preso il controllo del
corpo di un uomo vivente con solo Wonder Woman che lo vedeva come
Trevor e tutti gli altri lo vedevano come un ragazzo a
caso. La strana scelta della storia ha lasciato l’amaro in
bocca ai fan e la sua partenza improvvisa e senza cerimonie dal
sequel è stata ancora più sconvolgente, ma ha lasciato poco spazio
al suo ritorno a qualsiasi titolo.
In una nuova intervista
(tramite USA Today), a Chris Pine è stato chiesto cosa ha imparato
lavorando con la regista di Wonder Woman Patty
Jenkins con l’attore che ha rivelato di aver imparato “il
modo con il quale acquisisce fiducia sulle sue opinioni e uno
spirito collaborativo, che gli permette di ottenere ciò che vuole
fare.” Per quanto riguarda Wonder
Woman 3, tuttavia, Pine è meno fiduciosa nel vedere
Steve Trevor tornare, dando una risposta piuttosto schietta a la
domanda, dicendo “Penso che il povero Steve sia morto, ma
auguro loro tutto il meglio per il terzo“.
Chris Pine ha una serie di progetti in
lavorazione che non ruotano attorno ai supereroi, ma sta ancora
puntando su film sia ad alto budget che a basso budget. Oltre
a All The Old Knives e The
Contractor,Pine reciterà nel secondo film di Olivia Wilde, Don’t Worry
Darling, e reciterà nel prossimo tentativo di
adattamento di Dungeons & Dragons, diretto da
John Francis Daley e Jonathan Goldstein. Pine
dovrebbe anche tornare nel ruolo che lo ha reso noto al grande
pubblico, il
Capitano Kirk in Star Trek
4.
A circa un mese dall’uscita nelle
sale di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, i
Marvel Studios stanno
intensificando gli sforzi di marketing per il film. Dopo
l’uscita del trailer ufficiale, sono state rilasciate al pubblico
maggiori informazioni sul progetto, in particolare per quanto
riguarda la storia del film. Sono stati diffuso vari sguardi su un
nuovo eroe del MCU, America Chavez
(Xochitl Gomez), e anche il ruolo di
Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) nella storia è stato preso in giro più volte.
C’è anche l’aspetto tanto atteso della versione MCU degli Illuminati. Ma
una cosa non è mai stata chiarita: chi sarà il cattivo del
sequel?
Man mano che i biglietti per
Doctor Strange nel
Multiverso della Pazzia diventano disponibili in
alcuni mercati internazionali, una catena di cinema nelle
Filippine, SM Cinemas, ha
pubblicato una nuova sinossi del film. Le nuove informazioni
rivelano che il blockbuster diretto da Sam Raimi vedrà Doctor
Strange collaborare con il suo fidato alleato, Wong (Benedict
Wong), e persino
Scarlet Witch per sconfiggere il vero cattivo, una versione
alternativa di se stesso. Di seguito trovate la sinossi
diffusa:
Il
Dottor Stephen Strange lancia un incantesimo proibito che apre le
porte al multiverso, inclusa una versione alternativa di se stesso,
la cui minaccia per l’umanità è troppo grande per le forze
combinate di Strange, Wong e Wanda Maximoff.
La sceneggiatura del film porterà
la firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor
Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il
25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Arriva da Deadline la notizia che
Apple Studios ha acquisito con successo i diritti
di un altro progetto cinematografico di alto profilo:
Project Artemis. Il film in uscita riunirà
le star di Avengers:
EndgameChris
Evans e Scarlett Johansson, che hanno firmato per
interpretare i ruoli principali della storia, con la star di
OzarkJason Bateman alla regia del film.
Il film Project
Artemis
Project Artemis è
scritto da Rose Gilroy e, secondo quanto riferito, sarà
ambientato contro la corsa allo spazio. Ulteriori dettagli sulla
trama e sui personaggi nono sono stati ancora rivelati. Secondo
quanto riferito, l’accordo di acquisizione è costato ad Apple più
di $ 100 milioni. Il progetto sarà prodotto da Jason Bateman attraverso la sua Aggregate
Films insieme a Scarlett Johansson, Jonathan Lia e Keenan
Flynn attraverso la loro società These Pictures.
Il romantico film d’azione e
avventura di Apple Ghosted
doveva inizialmente riunione di Chris Evans e Scarlett Johansson. Tuttavia, a causa di
conflitti di programmazione, la Johansson ha dovuto abbandonare il film ed è
stato sostituito da Ana de Armas, che sta attualmente sta girando
Ghosted con Chris Evan.
Chris Evans e Scarlett Johansson
Project Artemis
segna l’ultima collaborazione di Chris Evans e Scarlett Johansson con Apple. La star
di Captain America ha già recitato nel
film drammatico dello streamer Defending
Jacob, mentre la star di Black Widow sta anche lavorando con
Apple e A24 nel
film drammatico di fantascienza Bride.
Prima di partecipare a ben sei film
del Marvel Cinematic Universe,
Chris Evans e Scarlett Johansson hanno recitato per la prima
volta in due commedie: il film di rapina adolescenziale del 2004
The Perfect Score, che vedeva il duo di successo
nei panni di studenti delle scuole superiori che cercavano di
rubare le risposte ai loro esami SAT, e il film drammatico del 2007
da babysitter Il diario di una tata.
Il Joker di
Barry Keoghan in The
Batmanpotrebbe segnare un enorme
allontanamento dalle iterazioni passate, ma la sua
caratterizzazione onora fedelmente il tratto più importante
del cattivo DC: un legame psicologico con il Cavaliere
Oscuro. Quando The
Batman di Matt
Reeves introduce il suo Joker, viene relegato ad un piccolo spazio al
ma in ogni caso sufficiente per rappresentarlo nel migliore dei
modi. Barry Keoghan fa una figura oscura come
prigioniero di Arkham, tendendo una mano di amicizia verso
l’Enigmista di Paul
Dano, ma pronuncia solo poche righe e non appare mai
per intero. La Warner Bros. ha ora rilasciato una
scena eliminata di 5 minuti di un incontro tra il Joker di
Keoghan e il Batman di Robert Pattinson, offrendo uno sguardo
maggiore alla sua personalità, al retroscena e ai modi di fare del
nuovo Principe Clown.
Chi conosce bene il personaggio
avrà compreso da subito che questo è un
Joker mai visto prima, una caratterizzazione estetica che non
ha nessun legame rispetto alle incarnazioni sul grande schermo del
passato. Questo Clown soffre di una condizione congenita che
costringe la sua bocca a sorridere (un dettaglio confermato da Matt
Reeves). Il viso di Joker non è solo gravemente sfregiato, ma
presente lesioni alla pelle che si estendono fino alle sue mani.
Sebbene Keoghan riesca a fare una risata maniacale, anche il
Joker diBatmanmostra una
personalità unica: un tipo di sadismo più casual, giovanile e
sprezzante, che ci suggerisce come il personaggio non sia ancora il
“Joker” maturo e formato, dunque calato alla perfezione al contesto
rispetto al Batman di Robert Pattinson.
Sebbene sia impossibile
negare che il Joker di Barry Keoghan rappresenti
un netto allontanamento dalla norma, una caratteristica comune del
cattivo DC traspare fortemente… ed è probabilmente il fattore più
importante di tutti. Anche se il personaggio ha iniziato la sua
storia sulla carta come poco più di un pagliaccio squilibrato, ma
negli ultimi 80 anni, il Joker è diventato non solo l’avversario
più famigerato di Batman, ma una sorta di immagine speculare
dell’alter ego di Bruce Wayne. Gli scrittori di fumetti si sono
dilettati nell’esplorare come Batman e Joker siano due metà della
stessa medaglia, intimamente familiari l’uno con l’altro in modi
che nessun altro cattivo, amico o persino un amante può
essere.The Killing Jokedi Alan
Moore, The
Batman Who Laughs, Il ritorno del
cavaliere oscurodi Frank Miller e “Death of the
Family” di Scott Snyder cheutilizza anche la stessa
ispirazione visiva) attingono a questa idea di dualità tra Batman e
il Clown.
Durante la scena del
Joker cancellata da The
Batman, il prigioniero di Arkham
impiega 4 minuti per dedurre come la sua nemesi incappucciata sia
terrorizzata da una fastidiosa sensazione che l’Enigmista possa
avere ragione e che le sue vittime meritano di morire. La
straordinaria capacità di Joker non solo di leggere la mente e il
pensiero di Batman, ma anche di prevedere quanto spaventi il
vigilante, dimostra come, nonostante sia una versione molto
radicale e precoce del personaggio, Joker conosca già Batman alla
perfezione e abbia sviluppato un legame che diventerà
indissolubile. Questa scena inoltre potrebbe anche indicare
che il Crociato incappucciato cerca l’assistenza investigativa di
Joker, il che rappresenterebbe una prova che la loro relazione è
già in atto ed è già una strada a doppio senso. Anche dopo aver
messo il cattivo dietro le sbarre, Batman è attratto da Joker,
chiedendo il suo punto di vista su un caso completamente
indipendente.
Ma che Joker sarà quello di Barry Keoghan?
Il Joker di Barry
Keoghan potrebbe avere un aspetto più orribile, basato su
protesi, e Matt Reeves potrebbe aver creato una storia di origine
diversa che coinvolge una “malattia congenita” piuttosto che una
vasca di acido, ma questa relazione simbiotica e radicata con
Batman, dimostra ancora una volta che la nuova storia abbia radici
profonde nei fumetti della DC. Le precedenti rappresentazioni hanno
già approfondito questa famosa dinamica, in particolare
Heath Ledger e
Christian Bale neIl cavaliere oscuro. Il joker di
Jack Nicholson invece non ha approfondito
questo aspetto, invece Jared Leto non ha avuto il tempo di
approfondirla mentre
Phoenix non aveva un Batman con cui confrontarsi. La
visione di Reeves introduce molta più enfasi su Batman e Joker come
una dicotomia disfunzionale, e questo non solo porta la fedeltà dei
fumetti a The
Batman su un altro livello, ma.
è l’elemento che secondo il nostro avviso manterrà il pubblico
incollato allo schermo ogni volta che riecheggia la caratteristica
risata di Keoghan.
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Tom Cruise sarà presente a Cannes 2022, il 18 maggio,
per la proiezione di Top Gun: Maverick, in uscita
il 25 maggio in Europa e il 27 maggio negli Stati Uniti. Il
Festival renderà anche un tributo speciale a
Tom Cruise per la sua carriera.
L’eroe di Top Gun:
Maverick tornerà nei cinema di tutto il mondo e
Tom Cruise tornerà al Festival
di Cannes dove aveva già fatto una apparizione: il 18 maggio
1992, per Cuori Ribelli di Ron
Howard, film di chiusura di il 45° Festival. Quella sera
aveva assegnato la Palma d’oro al regista Bille
August per il suo film Con le migliori
intenzioni.
Esattamente trent’anni dopo, il 18
maggio 2022, il Festival di Cannes gli renderà un omaggio
eccezionale per i suoi successi nella vita. In quel giorno
speciale,
Tom Cruise avrà una conversazione sul palco con
il giornalista Didier Allouch nel pomeriggio e
salirà i gradini del Palais des Festivals per la proiezione serale
di Top Gun: Maverick, diretto da Joseph
Kosinski.
Sono bastati una manciata di ruoli
all’attrice Simone Ashley per imporsi
all’attenzione di tutti. Grazie a due delle più popolari serie di
Netflix, ha infatti ottenuto una notorietà
particolarmente importante, che la rende ora una delle attrici più
richieste della sua generazione. Sempre più decisa a distinguersi e
a dare prova delle sue tante sfumature come interpreti, la Ashley
sembra avere davanti a lei un futuro particolarmente roseo.
Ecco 10 cose che forse non
sai di Simone Ashley.
Simone Ashley: i suoi film e le
serie TV
1 È celebre per alcune serie
TV. La carriera da attrice della Ashley è iniziata sul
piccolo schermo, con piccoli ruoli in alcuni episodi di serie come
Wolfblood (2016), Guilt (2016), Strike
(2017) e L’ispettore Coliandro (2017). Ottiene più
attenzioni con la sua partecipazione a Broadchurch (2017),
per poi conquistare maggior popolarità grazie alla serie Sex Education (2019-in
corso), dove recita accanto agli attori Asa Butterfield
e Emma Mackey. Ha
poi recitato nella miniserie The Sister (2020), nel ruolo
di Elise Fox, ed è ora protagonista della seconda stagione di
Bridgerton (2022).
2. Ha recitato in alcuni
film. La Ashley ha avuto in alcune occasioni di comparire
anche sul grande schermo, in film però o di poco conto o che
l’hanno vista apparire giusto per pochi secondi. Il suo primo
titolo cinematografico è stata la commedia musicale Boogie
Man (2018), dove ha interpretato Aarti, mentre ha poi recitato
nella commedia d’azione Kill Ben Lyk (2018). Ha poi avuto
un piccolo ruolo anche nel film Pokémon: Detective
Pikachu (2019).
Simone Ashley in
Bridgerton
3. È la protagonista della
nuova stagione. Dopo una prima stagione con il botto,
Bridgerton è tornata su Netflix con una
seconda stagione. Se l’attore Regé-Jean Page,
protagonista dei primi episodi, non è tornato a ricoprire il ruolo
del Duca Simon Basset, la serie si arricchisce ora di un nuovo
personaggio, ovvero la viscontessa Kate Sharma interpretata proprio
dalla Ashley.
4. Tornerà anche nella
prossima stagione. Kate Sharma è già tra i personaggi più
iconici e adorati della serie, specialmente per il suo carattere
forte. I fan potranno dunque tirare un sospiro di sollievo nel
sapere che la viscontessa tornerà anche nella
terza stagione della serie. La Ashley ha confermato la cosa,
fugando dunque le paure di quanti credevano, come avvenuto per
Simon Basset, di dover salutare anche questo personaggio al termine
della nuova stagione.
Simone Ashley è su Instagram
5. Ha un profilo molto
seguito. L’attrice ha un proprio account Instagram
ufficiale che è seguito da qualcosa come 1,1 milioni di persone in
tutto il mondo. Sulla sua bacheca, con appena 66 post, sono
numerose le immagini che la ritraggono protagonista di copertine di
moda o altri scatti che ne esaltano la bellezza. Diversi sono però
anche i post relativi a momenti di lavoro e svago. Seguendola si
potrà dunque rimanere sempre aggiornati sulle sue attività,
lavorative o meno, scoprendo anche tante altre curiosità.
Simone Ashley in
Broadchurch
6. Ha recitato in due
episodi della serie. Prima di diventare la popolare
attrice che è oggi, la Ashley ha preso parte a diverse produzioni
in ruoli di poco o scarso rilievo. Tra le sue partecipazioni più
note vi è però quella nella serie Broadchurch, dove nel
2017 ha recitato in due episodi della terza stagione,
rispettivamente il quarto e il settimo, nel ruolo di Dana.
Simone Ashley in Pokémon:
Detective Pikachu
7. Ha avuto un piccolo cameo
nel film. Non tutti avranno notato la Ashley nel film
Pokémon: Detective
Pikachu, e ciò è dovuto al fatto che l’attrice compare in
realtà soltanto per un breve cameo. È infatti la ragazza a cui il
protagonista si rivolge per capire se è l’unico che comprende il
linguaggio di Pikachu. Una comparsata dunque molto breve, che è
però ritrovabile anche nel trailer ufficiale del film.
Simone Ashley in Sex
Education
8. Ha un ruolo di rilievo
nella serie. Nella popolarissima serie Netflix Sex
Education l’attrice ricopre il ruolo di Olivia Hanan, la
migliore amica di Ruby, il personaggio interpretato da Mimi Keene.
Olivia, presente in tutte e tre le stagioni ad oggi realizzate, ha
avuto diversi episodi in cui le sue problematiche affettive e
sessuali sono state al centro delle attenzioni. Grazie a questa
serie la Ashley ha così potuto ottenere una prima notorietà.
9. Non tornerà nella nuova
stagione. Impegnata ora nella serie Bridgerton,
per la quale è stata confermata anche per la terza stagione, la
Ashley ha fatto intendere che non tornerà a riprendere i panni di
Olivia nella quarta di Sex Education. L’attrice ritiene
infatti che non ci sia più molto da raccontare sul suo personaggio
e il parallelo impegno sul set di Bridgerton le rende
difficile poter prendere parte ad entrambi i progetti. Una scelta
per lei sofferta ma inevitabile.
Simone Ashley: età e altezza
dell’attrice
10. Simone Ashley è nata il 30 marzo del 1995 a
Camberley, nella contea del Surrey, Inghilterra. L’attrice
è alta complessivamente 1.78 metri.
Lena Headey è una
di quelle attrici che ha fatto la storia del cinema e delle serie
tv grazie alla sua diverse, quanto magnifiche interpretazioni.
L’attrice, che recita sin da quando era una ragazza, ha sempre
dimostrato di saper scegliere i ruoli migliori, entrando sin da
subito nel cuore degli spettatori.
Ecco dieci cose da sapere su
Lena Headey.
Lena Headey: i suoi film e le serie
TV
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera dell’attrice è iniziata con il debutto
sul grande schermo in Waterland – Memorie d’amore nel
1992, per poi continuare a recitare in Quel che resta del
giorno (1993), Mowgli – Il libro della giungla
(1994), Mrs. Dalloway (1997), Due volte ieri
(1998), Onegin (1999), Gossip (2000),
Aberdeen (2000), Un’insolita missione (2001),
Possession – Una storia romantica (2002) e Il gioco di
Ripley (2002). In seguito, ha recitato in Actors
(2003), Il nascondiglio del diavolo – The Cave (2005),
I fratelli Grimm e l’incantevole strega (2005),
Imagine Me & You (2005), 300 (2007), The
Contractor – Rischio supremo (2007) e Rotto (2008).
Tra i suoi ultimi lavori vi sono Dredd – Il giudice
dell’apocalisse (2012), Shadowhunters – Città di
ossa (2013), La notte del giudizio
(2013), 300 – L’alba di un
impero (2014), PPZ – Pride + Prejudice +
Zombies (2016), Una famiglia al tappeto (2019) e
Gunpowder Milkshake
(2021).
2. Ha lavorato in molte
serie tv. L’attrice ha avuto modo negli anni di recitare
anche per il piccolo schermo. Ha infatti preso parte a serie come
How We Used to Live (1993), Ballykissangel
(1996), The Hunger (1997), Band of
Gold (1996-1997), Merlino (1998), The Long
Firm (2004), Terminator: The Sarah ConnorChronicles (2008-2009), White Collar (2011) e
Il Trono di Spade
(2011-2019), che l’ha resa celebre. Nel 2022 recita invece nella
serie The White House Plumbers. Inoltre, ha
partecipato ad alcuni film tv come MacGyver: Trail to
Doomsday (1994), Loved Up (1995) e Guerra
imminente (2002).
3. È anche doppiatrice,
sceneggiatrice, regista e produttrice. Nel corso della sua
carriera, l’attrice ha sperimentato diversi ambiti del cinema e
della serie. Infatti, ha vestito i panni della doppiatrice per i
videogiochi Risen (2009), Dishonored (2012),
Games of Thrones: A Telltale Games Series (2014), per le
serie Super Hero Squad Show (2009), Uncle Grandpa
(2014-2017), Danger Mouse (2015-2017), Trollhunters: I
racconti di arcadia (2017-2018), Rise of the Teenage
Mutant Ninja Turtles (2018-2019) e il film Kingsglaive:
Final Fantasy XV (2016). In quanto produttrice, invece, ha
partecipato alla realizzazione del corto The Devil’s
Wedding (2009) e del film The Flood, mentre come
regista, oltre ad aver realizzato il video Freya Ridings: You
Mean the World to Me (2019), ha diretto e anche sceneggiato il
corto The Trap (2019).
Lena Headey: chi è suo marito
4. Ha due matrimoni alle
spalle. L’attrice si è sposata per la prima volta con il
musicista Peter Paul Loughran nel maggio del 2007:
tuttavia, il loro matrimonio è durato solo fino al 2011, anno della
separazione, per poi divorziare due anni dopo. Dalla loro unione è
nato, il 31 marzo del 2010, il figlio Wylie
Elliot. Poco dopo il suo divorzio, l’attrice ha cominciato
a frequentare il regista Dan Cadan, del quale era
amica da molti anni. Dalla loro unione è nata la piccola
Teddy il 10 luglio del 2015. Dopo essersi
fidanzati ufficialmente nel 2017, nel 2019 i due hanno fatto sapere
di essersi separati.
Lena Headey e Jerome Flynn
5. Non è in buoni rapporti
con il collega. L’attrice ha anche avuto, nel 2012, una
relazione con l’attore Jerome Flynn, conosciuto
sul set della serie Il Trono di
Spade, dove lui interpretava il mercenario Bronn. Dopo la
fine della loro relazione (avvenuta in quello stesso anno) i due
non sono rimasti per niente in buoni rapporti, tantoché la Headey
ha chiesto che nel suo contratto per la serie fosse inserita una
clausula che prevedeva che non vi fosse alcuna scena tra i loro
personaggi.
Lena Headey è su Instagram
6. Ha un profilo molto
seguito. L’attrice ha aperto da alcuni anni un proprio
account Instagram che è seguito da qualcosa come 3,5 milioni di
persone. La sua bacheca, con oltre mille post, è un’immensa
raccolta di foto che la vedono protagonista tra momenti si svago e
di lavoro. Molti sono però anche i post relativi a battaglie
sociali verso cui la Headey ha molto interesse. Seguendola, si può
dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività e novità dentro
e fuori dal set.
Lena Headey in 300 – L’alba di
un impero
7. Ha interpretato la sua
parte in poco tempo. Nel 2007 la Headey aveva interpretato
la Regina Gorgo, moglie di Leonida, nel film 300. L’attrice è poi
tornata ad interpretare questo stesso personaggio anche per il
sequel del 2014, 300 – L’alba di un
impero. Poiché in quel periodo era anche impegnata sul set
della serie Il Trono di Spade, ha dovuto girare tutte le
sue scene in soli 10 giorni, il tempo massimo che aveva a
disposizione per il film.
Lena Headey in Il Trono di
Spade
8. Il suo è il personaggio
più odiato. Cersei Lannister, il personaggio interpretato
dalla Headey, è stata votata dai fan come il personaggio più odiato
della serie. L’attrice ha infatti raccontato di essere spesso
vittima di fan che indirizzano a lei personalmente il loro odio
verso il suo personaggio. Le persone spesso la chiamano per nome
online e in pubblico e alle convention dei fan è più che spesso
evitata. Ha affermato che durante una sessione di autografi al
Comic Con, le persone le stavano effettivamente strappando i libri
dalle mani per impedirle di firmarli.
9.Aveva in
mente un finale diverso. Come noto, non tutti sono rimasti
soddisfatti dal finale della serie Il Trono di Spade.
Tra questi vi è anche la stessa Headey. L’attrice, infatti, ha
espresso di aver desiderato una fine diversa per la serie, e in
particolar modo per Cersei, rimanendo molto colpita dalla scelta
degli autori. Tuttavia, per rispetto nei loro confronti, non si è
opposta a quanto da loro immaginato e ha assecondato il finale
previsto.
Lena Headey: età e altezza
10. Lena Headey è nata il 3
ottobre del 1973ad Hamilton, nelle Isole
Bermuda. La sua altezza complessiva corrisponde a 166
centimetri.
Chris Columbus ha
dunque dichiarato apertamente che l’unico modo in cui il franchise
potrebbe continuare sarebbe proprio un adattamento dell’opera
teatrale Harry Potter e la Maledizione dell’erede. Dato
che lo spettacolo si è già dimostrato molto popolare, è naturale
che i fan desiderino poter dare uno sguardo alla vita del loro trio
preferito, dopo la seconda guerra mondiale dei maghi, anche al
cinema. Un adattamento dello spettacolo, sceneggiato da JK
Rowling, Jack Thorne e John
Tiffany, molto probabilmente catturerebbe l’attenzione di
molti fan che forse non hanno potuto vedere la produzione dal vivo,
e si sono dovuti accontentare di leggere “solamente” la
sceneggiatura.
Chris Columbus vuole fare un film
su “La maledizione dell’erede”
Chris Columbus ha
menzionato per la prima volta il suo interesse nel fare un film su
Harry Potter e la Maledizione dell’Erede
durante un’intervista con Variety, in occasione della speciale
celebrazione del 20° anniversario di Harry Potter e la
Pietra Filosofale. Columbus ha dichiarato: “Mi piacerebbe
dirigere “La Maledizione dell’Erede“. È una grande
opera teatrale e i ragazzi hanno l’età giusta per interpretare quei
ruoli. È una mia piccola fantasia”. Anche se è vero che il trio
protagonista di Harry Potter può avere l’età giusta per
interpretare le loro controparti adulte, l’intenzione di Columbus
di cominciare a girare dipende dal fatto che il cast voglia o meno
tornare in scena e rivisitare Hogwarts.
Un film de La Maledizione dell’Erede semplicemente non
sarebbe lo stesso senza il cast originale, ed è improbabile che la
Warner Bros. accetti di fare un film senza la loro partecipazione;
detto questo, l’idea di fare il sequel di HP è assolutamente
intrigante. Il prequel di Animali Fantastici (che
non è necessariamente un prequel) ha ricevuto un sacco di critiche,
quindi potrebbe essere un’idea migliore muoversi in avanti nella
linea temporale, piuttosto che tornare indietro e proporre delle
storie antecedenti al franchise di Harry Potter. Inoltre, ci sono
stati molti fan della saga che non sono riusciti a vedere l’opera
in prima persona, dunque La Maledizione dell’Erede potrebbe svettare
con le prenotazioni al cinema, nel caso riuscissero a proporlo
nelle sale.
Potrebbe esserci un adattamento
cinematografico dell’opera “La maledizione dell’erede”?
Mentre JK Rowling e
la Warner Bros. hanno entrambi negato, in passato,
che Harry Potter e la maledizione dell’erede
sarebbe mai stato adattato per il grande schermo, ci sono molte
strade che un futuro progetto potteriano potrebbe prendere,
compresa una serie sui Marauders o sulla carriera
di Harry come Auror.
L’adattamento dell’opera teatrale in
film sarebbe davvero una grandiosa possibilità per i Potterheads
che non hanno potuto vedere l’opera teatrale dal vivo ma, tenendo
conto che l’opera è stata suddivisa in due parti proprio a causa
della sua lunghezza, molti sostengono che una versione
cinematografica di Harry Potter e la maledizione dell’erede non
funzionerebbe, e che il soggetto si adatterebbe molto meglio alla
formula della serie tv. Guarda caso, lo studio ha annunciato un
bando per scrittori per un potenziale spin-off show ambientato nel
mondo di Harry Potter…
Il cast originale di Harry Potter
tornerebbe?
Sebbene il recasting degli
amatissimi attori protagonisti della saga di Harry
Potter si rivelerebbe un’impresa impegnativa, lo studio
potrebbe essere costretto a farlo per garantire la continuità della
storia di Harry. I personaggi sono infatti considerevolmente più
adulti nell’opera: Harry, Ron ed
Hermione hanno più di trent’anni quando la trama
si svolge, mentre i tre attori originali Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint sono tutti sulla trentina, ancora
un po’ troppo giovani per dimostrarsi convincentemente a un passo
dai 40. Tuttavia, se lo studio dovesse decidere di adattare
Harry Potter e la maledizione dell’erede in
futuro, basterà aspettare qualche anno perché il trio originale si
adatti ai ruoli.
Di tutti gli attori di Harry Potter,
Tom Felton è quello che, molto probabilmente,
tornerebbe senza alcun dubbio: in un’intervista con People, Felton
non ha infatti mostrato altro che positività sulla possibilità di
tornare nella famiglia Malfoy: “Qualsiasi possibilità di essere di
nuovo un Malfoy sarebbe molto ben accetta dalla mia parte”. Afferma
anche che l’idea che qualcun altro “riempia” il ruolo
dell’antagonista minore Draco Malfoy sarebbe difficile da mandare giù,
dato che si ritiene (giustamente) responsabile di aver plasmato e
forgiato il personaggio nel corso di un decennio. Gli altri membri
del cast di Harry Potter non sono stati altrettanto disponibili
sulla prospettiva di riprendere i loro rispettivi ruoli.
Emma Watson ha fondamentalmente dichiarato che non
è davvero pronta ad essere di nuovo Hermione, mentre Rupert
Grint e Bonnie Wright sarebbero disposti
a tornare soltanto se tutti gli altri lo facessero. Matthew
Lewis tornerà, ma “solo se la trama sarà valida, non
nostalgica per il gusto di esserlo”. Lo stesso Harry
Potter, Daniel Radcliffe, ha dato la
risposta più sorprendente di tutto il cast.
Daniel Radcliffe non farà un film
su “La Maledizione dell’erede”…per ora
Daniel Radcliffe
non tornerà per un film su Harry
Potter ela maledizione dell’erede: di tutto il cast, è
stato infatti il più categorico sul fatto che non è ancora pronto a
tornare nel suo ruolo titolare. È comprensibile, dato che il
Radcliffe ha inizialmente faticato ad avviare una seconda fase
della sua carriera, post-Harry Potter, e ha “appena” iniziato a
liberarsi del personaggio nel suo complesso.
L’idea è stata proposta all’attore
durante un’intervista con il New York Times, in cui ha ammesso:
“Sto arrivando ad un punto in cui sento di essere uscito bene da
Potter, e sono davvero felice di dove sono ora”. Ha poi continuato
a paragonare il suo ruolo a quello di Mark Hamill
come Luke Skywalker e Harrison
Ford come Han Solo, dicendo
fondamentalmente che gli sono stati concessi almeno 30 anni prima
di tornare alle loro iconici ruoli. Questo dovrebbe almeno dare
speranza al pubblico sul fatto chhe, anche se Daniel
Radcliffe non è interessato a fare un altro film di Harry
Potter a breve, potrebbe comunque essere aperto a questa
possibilità in futuro.
La trama di “La maledizione
dell’erede”
La trama di Harry Potter eLa maledizione dell’erede prende il via
quando Albus Potter e Rose
Granger-Weasley salgono sull’espresso per Hogwarts per la
prima volta. Il primo incontro di Albus si rivela determinante
proprio come fu per Harry: il giovane Potter sceglie infatti di
sedersi vicino al malvisto Scorpius
Malfoy, figlio di Draco, generando
del malcontento da parte di Rose. Come è già noto ai più,
l’intreccio vede tanto Albus quanto Harry tentare di gestire il
loro rapporto: una relazione che è sempre stata a dir poco
difficile. E mentre Albus deve affrontare la “prova” del cappello
parlante e i successivi anni nella scuola di magia con l’eredità
del padre a gravargli sulle spalle, Harry,
Hermione e altri personaggi ben noti agli amanti
della saga dovranno gestire il ritrovamento di un potente artefatto
illegale e prendere decisioni difficili nei confronti degli
ex-alleati di Voldemort.
La data di uscita di Harry Potter e
la maledizione dell’erede non è ancora confermata
Dal momento che nulla è stato
confermato né dalla Warner Bros. né da JK
Rowling, non c’è modo di prevedere quando un nuovo film o
uno serie televisiva a tema Harry Potter potrebbe
essere rilasciata. Tuttavia, un adattamento di Harry Potter e la
maledizione dell’erede non è del tutto fuori questione: è vero che
il franchise di Animali Fantastici ha
apparentemente “indebolito” l’universo di Harry Potter, ma
riportare Watson, Radcliffe e
Grint nei loro iconici ruoli, potrebbe invogliare
i fan a dare una possibilità a nuovi contenuti del mondo di
Hogwarts. Che Chris Columbus possa o meno vivere
la sua fantasia realizzando Harry Potter e la Maledizione dell’erede, o
qualche altro nuovo contenuto, dipenderà interamente
dalla disponibilità del trio originale di HP a voler tornare a
Hogwarts, e ciò non accadrà molto presto.
Il cinema di
fantascienza è ben consolidato: non solo si lega al
più antico genere narrativo, ma esiste in modo embrionale anche
negli elementi fantastici del cinema delle origini. La settima
arte, si pensi al cinema di Méliès, nasce con
l’intento di portare sullo schermo qualcosa di alternativo alla
realtà tangibile e quotidiana: vuole sorprendere, generare
meraviglia, visualizzare i sogni del genere umano. In una frase,
rendere possibile l’impossibile.
Affermatosi come genere a sé stante
a partire dagli anni Cinquanta – con film come Radiazioni BX:
distruzione uomo (The Incredible Shrinking Man,
1957) e La cosa da un altro mondo (The Thing from
Another World, 1951), oggi il cinema di fantascienza punta principalmente
sull’azione e sugli effetti speciali. Nell’enorme calderone del
genere, c’è un aspetto costante, riscontrabile in Star
Wars quanto nell’MCU:
l’elemento tecnologico cool.
Anche se oggi abbiamo a disposizione
qualsiasi gadget tecnologico, quelli inventati nei mondi
fantascientifici non perdono il loro fascino. Vediamo, secondo
Reddit, quali sono le tecnologie più interessanti e quali
il pubblico vorrebbe fossero reali.
J.A.R.V.I.S.
(Iron Man)
Iron Man è uno degli eroi
Marvel più amati. Non a
caso, è lui a lanciare l’MCU nel 2008 con il
film che prende il suo nome. Come ogni grande supereroe
fantascientifico, Iron Man possiede un
tecnologia speciale in grado di supportarlo:
J.A.R.V.I.S. La sigla sta per “Just a Really Very
Intelligent System” (Solo un Sistema Davvero Molto
Intelligente) ed indica l’Intelligenza Artificiale che
gestisce l’intera casa di Tony Stark. Nei fumetti,
Jarvis è una persona reale, è Jon
Favreau ad avere l’idea di renderlo un A.I. nel primo
grande blockbuster dell’MCU.
L’utente di Reddit ImNotLudi crede
che avere un AI come J.A.R.V.I.S. porterebbe le
nostre esistenze ad un livello superiore. In realtà, oggi è
possibile inserire qualcosa di molto simile nelle nostre
abitazioni: da Google Home ad Alexa, non mancano gli assistenti
virtuali anche nella realtà. Certo, non hanno nulla a che vedere
con la fantascienzaJ.A.R.V.I.S.
Psychic Paper
nella serie di fantascienza Dottor Who
La serie di
fantascienza della BBCDoctor Who ha reso possibili innumerevoli
fantasie e tecnologie che probabilmente non vedranno mai la luce
del mondo reale. Per quanto assurde possano sembrare, alcune
invenzioni potrebbero essere portate a compimento in futuro. La
Psychic Paper di Who è tra queste, visto il
recente successo degli schermi flessibili.
Per l’utente OctarineRacingStripe la Psychic
Paper sarebbe ”game-changer”: ”Un pezzo di carta che
sembra quello che vuoi. Di solito, qualsiasi documento ufficiale è
in grado di trasmettere autorevolezza a chi lo guarda. Ma non
provare a convincere nessuno di essere un adulto
responsabile”.
La serie di fantascienza per
eccellenza: Star Trek e il Replicatore
Il bello delle tecnologie della
fantascienza è che rendono istantaneamente
possibile uno specifico desiderio di chi le utilizza. Esemplare in
ciò è il Replicatore. Coniata in Star Trek,
questa macchina riorganizza la materia in qualsiasi cosa
l’operatore richieda: di solito si tratta di cibo.
Sì, stampare un pasto in 3D è
un’ottima idea, ma l’utente di Reddit
RustyCutlass immagina un uso più umanitario dela tecnologia:
”Qualunque cosa tu voglia fuoriesce, mentre la spazzatura torna
dentro! Nessuno spreco, nessun problema. Tutti sono nutriti.”
Addio fame nel mondo!
La serie di fantascienza per
eccellenza: Star Trek e l’FTL Drive
Bellissimo il Replicatore,
ma l’intera serie di Star Trek si basa sulla possibilità
di viaggiare ”più veloce della luce”(come ricorda Iarwain_ben_Adar and
Legion2024): per arrivare all’ultima frontiera,
Plutone, i personaggi devono riuscire ad infrangere la
velocità della luce. La possibilità di muoversi ”Faster Than
Light” è, al momento, fantascienza
pura.
Star Wars e le Bacta
Tanks
L’utente
Salvidor_Deli suggerisce che sono le Bacta
Tanks la tecnologia della fantascienza
di cui abbiamo bisogno nella vita reale. Le Bacta Tanks
compaiono già nei film di Star Wars, ma assumono rilievo con la serie Disney+The
Book of Boba Fett. Essenzialmente, la tecnologia crea una
vasca di deprivazione sensoriale che può guarire completamente chi
la utilizza da quasi tutte le ferite o malattie. Detto ciò,
è difficile non concordare con l’utente Reddit.
Teletrasporto
Adesso qui, tra un secondo da
tutt’altra parte: il teletrasporto è una delle tecnologie più
sfruttate e ricreate della fantascienza. La
scienza sta lavorando per renderlo reale ma, al momento, le
invenzioni sono in grado di creare soltanto una copia della materia
originale: la strada sembra essere ancora lunga.
Forse è una buona idea aspettare che
tutti i problemi (culturali e scientifici) siano risolti prima che
il teletrasporto reale arrivi al mercato pubblico. L’utente Reddit
TNerdy, scherzando
dice: “Immaginate per un errore di calcolo teletrasportarsi nel
corpo di qualcun altro!“.
L’idea di fantascienza
in Altered Carbon
Il problema della morte riguarda
tutti (e tutti generi). La fantascienza ha provato in diversi modi
a risolverlo: fin dagli inizi, la maggior parte delle storie
raccontate punta sulla possibilità di ringiovanire. Originale è la
soluzione proposta dalla serie
NetflixAltered Carbon: “E se
potessimo semplicemente scaricare noi stessi?“. L’utente
Scottrix propone su
Reddit un’idea simile e parla della possibilità di ”riservarsi un
altro corpo”.
Con Neural Link, scaricare la
coscienza su un computer potrebbe presto diventare realtà e non
essere una cosa solo di fantascienza. Mentre
l’immortalità non è esattamente il suo scopo, se questa nuova
tecnologia finisce per avere successo chissà che tipo di altre
applicazioni potrebbero sorgere in futuro.
Computer a
ologrammi
L’idea del computer a ologrammi ha
attraversato diversi mondi fantascientifici: da quello di Tom Cruise in Minority Report a quello di Tony Stark
in Iron Man. La capacità di controllare uno schermo
olografico con le proprie mani è una possibilità davvero cool.
L’utente Gwarrenster concorda
sul fatto che questa tecnologia meriterebbe di esistere, ma dice
anche che il mondo non ha davvero capito ancora come funziona
l’interfaccia del computer in Minority
Report. ”Ci sono alcune tecnologie che cercano di
imitarla, ma fanno ancora affidamento a periferiche indossabili:
averla nel mondo reale non sarà affatto semplice.”
Spade laser e la
fantascienza di Star Wars
Dal momento in cui Star Wars è
stato rilasciato nel 1977, ci sono state un sacco di persone che
hanno desiderato possedere una spada laser. L’idea stessa è così
cool: è impossibile negare il fascino di una spada con una lama
indistruttibile fatta interamente di energia. La tecnologia è stata
copiata nella fantascienza e nella cultura pop fin dalla sua
concezione, ma nessuno l’ha mai duplicata.
Come
RevanSal sottolinea, è un cliché necessario. Le spade laser
sono molto più di un’arma da Jedi, come sottolinea
scherzosamente
Adwordswizz, “Può tostare il pane mentre lo tagli!“.
Sono veramente il più acclamato strumento di
fantascienza dell’Universo.
Molti fan considerano i film di
Captain America come la migliore trilogia del
MCU
e una delle ragioni per cui questi tre film sono così amati sono i
suoi personaggi, molti dei quali introdotti fin dal primo film
dedicato all’eroe,
Captain America – il Primo Vendicatore.
Ma mentre protagonisti del calibro
di Steve Rogers, Bucky Barnes e
Peggy Carter hanno contribuito a dare il via alla
trilogia, i sequel hanno introdotto altri interessanti personaggi
nel MCU.
Anche se alcuni di loro li abbiamo poi visti approdare in altri
franchise, comprese le loro avventure da solisti, è giusto
ricordare che è grazie ai sequel di Capitan
America che li abbiamo conosciuti.
Batroc
Batroc Il
Saltatore non è mai stato il villain più imponente dei
fumetti di Captain America, ma il MCU
possiede un talento naturale nel rendere memorabili persino i
personaggi più strambi. Il personaggio di Batroc
viene dunque reinventato come terrorista internazionale che Cap
affronta nell’emozionante sequenza d’apertura di Captain America: The Winter Soldier.
Anche se non stiamo parlando di una
partecipazione considerevole all’economia del film, è comunque un
ottimo cattivo secondario. Riesce persino a tenere testa a Cap in
combattimento, meglio di quanto abbia fatto la maggior parte degli
altri criminali in passato.
Everett Ross
Quando Cap e gli altri infrangono
gli accordi di Sokovia, Everett Ross è l’uomo a
cui sono costretti a rispondere. Si tratta di un impiegato
governativo senza fronzoli, vice comandante della Task Force, che
lavora con Thaddeus Ross, e non ha alcuna pazienza
per i piantagrane.
L’apparizione di Everett in
Captain America: Civil War è in qualche modo
messa in ombra dal massiccio cast di supereroi, e funge soprattutto
da introduzione al personaggio, prima che ritorni in Black
Panther; tuttavia, la sua rigidità e severa compostezza ci
hanno davvero impressionati.
May Parker
Non solo uno degli eroi più amati
della Marvel è stato finalmente inserito
nel MCU
grazie a Captain America: Civil War, ma anche una delle
figure chiave del suo universo è stata inclusa. Infatti, anche se
appare solo in una scena (non considerando quella post-credit), i
fan sono stati deliziati con una nuova versione di Zia
May.
Marisa Tomei
interpreta una versione più giovane della zia di Peter
Parker, con cui Tony Stark non si esime
dal flirtare, mentre cerca di reclutare Peter Parker per la sua
squadra. Anche se la vediamo molto più in azione nei film da
solista, il personaggio di zia May si è rapidamente consolidato
come premuroso e di grande supporto nella vita di Peter.
Brock Rumlow / Crossbones
In Captain America: The Winter Soldier,
Steve Rogers si trova circondato da persone di cui
non sa se può fidarsi: una di queste è Brock
Rumlow, il suo presunto alleato allo SHIELD che,
naturalmente, dimostra rapidamente di non essere così amichevole
come lascia intendere.
Brock guida l’attacco a Cap nella
famosa sequenza di lotta in ascensore dimostrando, da quel momento
in poi, quanto possa essere spietato come nemico e, anche se il suo
ritorno in Captain America: Civil War è una breve
comparsata, ci viene presentato come un nemico ancora più
formidabile nella sua modalità Crossbones.
Alexander Pierce
Vedere la leggenda di
Hollywood Robert Redford in un film di
Captain America è stata una grande emozione,
specialmente data l’atmosfera da thriller paranoico che
Captain America: The Winter
Soldier presentava.
Redford porta molta gravitas al suo
ruolo di alto dirigente dello SHIELD Alexander Pierce, ma la parte
davvero interessante è il momento in cui viene rivelata la fedeltà
di Pierce all’Hydra, svelando quindi la parte “da villain” del
personaggio: Redford rimane sempre affascinante, ma acquista anche
sfumature davvero intimidatorie, che lo rendono indubbiamente uno
dei cattivi più sottovalutati del MCU.
Sharon Carter
È vero che l’arrivo di
Sharon Carter nei sequel ha un po’ complicato la
storia d’amore tra Steve e Peggy
Carter, ma è comunque diventata un personaggio chiave a
tutti gli effetti. Anche se inizialmente viene presentata come
un’altra persona di cui Steve non può fidarsi, che si finge vicina
a lui ma lo sta in realtà tenendo d’occhio, si dimostra un membro
dello SHIELD molto leale.
Il suo coraggio traspare in alcuni
grandi momenti eroici ed è un personaggio sempre presente per Steve
nel momento del bisogno. Sarà interessante vedere la direzione che
prenderà il personaggio dopo le recenti rivelazioni di The Falcon e Winter Soldier.
Zemo
Anche se non ha
superpoteri, Zemo può vantarsi di essere uno dei
pochi cattivi che hanno effettivamente sconfitto i Vendicatori;
alimentato dal suo desiderio di vendetta dopo aver perso la
famiglia a Sokovia, mette in atto ferocemente il suo complesso
piano per distruggere i Vendicatori.
Zemo è un altro cattivo formidabile
poiché le sue motivazioni sono condivisibili, ma i suoi metodi e i
mezzi con cui tenta di raggiungerle sono terrificanti; combatte
questi potenti eroi servendosi di arguzia e intelligenza, piuttosto
che utilizzando la forza.
Sam Wilson / The Falcon
La sequenza in cui Steve
Rogers passa davanti a Sam Wilson e dice
“Alla tua sinistra” è diventata iconica nel MCU,
rivelandosi inoltre come l’inizio di una bellissima amicizia. La
connessione che questi due uomini formano è istantanea e Sam si
dimostra un eroe rischiando volentieri la sua vita per aiutare Cap
in seguito.
Come The
Falcon, Sam diventa un membro molto apprezzato dei
Vendicatori, che non è un super soldato ma dimostra costantemente
coraggio e lealtà, e vedere Sam in seguito assumere il mantello di
Capitan America chiude il cerchio della loro amicizia
meravigliosamente.
Peter Parker / Spider-Man
Se un tempo l’idea di vedere
Spider-Man approdare nel MCU
sembrava ridicola, Captain America: Civil War l’ha
trasformata in realtà; l’esordiente Tom Holland si
è calato nel ruolo dell’eroe teenager lancia-ragnatele e ha
immediatamente incantato il pubblico.
Anche se non è un personaggio
cruciale nel film, è rapidamente in grado di impostare un’inedita
versione di Spider-Man, estremamente divertente e desideroso di far
parte del mondo dei supereroi, dimostrando che valeva la pena
rivitalizzare il personaggio in questo nuovo universo.
T’Challa / Black Panther
Mentre il suo stand-alone sarebbe è
diventato un successo planetario che è riuscito a cambiare le carte
in tavola per l’MCU,
la prima apparizione di T’Challa in Captain America: Civil War rimane il
fiore all’occhiello di questa mastodontica produzione. Presentato
come un uomo stoico e devoto alla cultura e ai costumi del Wakanda,
prima di debuttare anche come Pantera Nera, ha
contribuito a rendere ancora più esaltante lo scontro fra i
Vendicatori.
Ritratto anche come eroe
interessante e complesso, determinato nella sua ricerca di
vendetta, ma anche in grado di individuare gli sbagli nel suo
atteggiamento verso la fine del film: grazie a queste
caratteristiche, è diventato una dei personaggi più importanti del
MCU.
Film, serie TV, calcio,
animazione: il 2022 prosegue con le innumerevoli novità
della Pay TV, da godersi davanti al piccolo
schermo.
Una passione senza fine per grandi
e piccini. Uno sguardo attento alla programmazione di marzo e
aprile ci permette di scoprire interessanti anticipazioni, e
svelare i palinsesti targati Netflix, Disney + e DAZN.
Garantirsi l’abbonamento su
misura non è difficile, un aiuto fondamentale ci arriva
delle proposte Pay TV su
Facile.it che semplificano la ricerca della soluzione
più conveniente, perfettamente allineata alla tipologia di
programmi preferiti.
Netflix, tante sorprese in
serbo nella programmazione di aprile
Fra film e serie TV, l’offerta
Netflix assicura una programmazione
straordinariamente interessante, con soluzioni a misura, in grado
di soddisfare le aspettative dei tanti fan.
Aprile svela due appuntamenti
straordinari, messi a calendario il 1° e il 22. Si tratta
rispettivamente di The Bubble e Along of
the Ride.
Per chi ama le serie
TV su Netflix, ad aprile arrivano
Anatomy of a Scandal (15 aprile 2022) e la seconda
parte della quarta stagione di Ozark (29 aprile
2022).
Marvel e Disney+ un
connubio di successo
Disney Plus
riunisce in un’unica piattaforma tutti i contenuti Marvel, con un’ampia
scelta di serie TV e film. Una proposta che si
arricchisce con continuità di nuovi titoli, per offrire alla
nutrita schiera di fan tanti personaggi e un ampio ventaglio di
storie, fra cui scegliere quelle più amate.
Il mese di marzo porta in dono ai
clienti di Disney + due graditi ritorni grazie ai
nuovi episodi delle serie TV Grey’s Anatomy, a
partire dal 23 marzo, e di The Resident dal 30
marzo.
Ancora tanto spazio per la
programmazione delle serie TV con la terza
stagione di Better Things, e di 911: Lone
Star, e l’undicesima di Bob’s Burgers.
Prima stagione al via per Star, Bless this Mess, Week-end
in Famiglia e Moon
Knight.
A fine marzo l’attenzione è tutta
puntata sul finale della prima stagione di Queens – Regine
dell’Hip Hop.
Dal grande schermo alla prima
visione in TV il passo è breve, prova ne è l’arrivo a marzo di tre
grandi proposte per Disney Plus. Parliamo di
West Side Story, Gli occhi di Tammy
Faye e La fiera delle Illusioni.
DAZN svela date e orari
della Serie A TIM 2021/2022 fino alla 30ª giornata
Per chi non desidera perdere
neppure un minuto del campionato di calcio DAZN
offre in esclusiva le competizioni della Serie A TIM
2021/2022, disponibili sulla piattaforma in streaming live
e on demand.
Con l’avvio del mese di marzo
DAZN svela date e orari della Serie A TIM
2021/2022 fino alla 30ª giornata.
Chi si è perso qualche incontro
della stagione, o desidera rivedere una partita, può farlo
accedendo sull’area che DAZN dedica alla Serie A
TIM, oppure semplicemente scrivendo il nome delle due squadre che
si sono affrontate nella competizione, inserendole nella barra
della ricerca e cliccando sull’evento.
Si sentiva sempre più
forte muoversi nell’aria, investire i pronostici, balzare nelle
scommesse, e alla fine l’ipotesi si è fatta realtà,
concretizzandosi nella lettura dell’agognata busta. Dopo tre ore e
mezza di una cerimonia fiacca, meccanica e poco sentita, CODA – I segni
del cuore vince il premio Oscar 2022 come miglior film; una vittoria
annunciata, criticata, apprezzata, sintomo di un senso di
inclusione e sensibilità da parte dell’Academy per dei tempi che
cambiano. Ed è proprio partendo da quest’ultimo spunto che, a mente
fredda, quel premio nasconde alle spalle un moto anticipatore, una
predizione imbastita da scelte pregresse, vittorie precedenti, che
hanno indirizzato la vittoria verso un ambito più politicamente
corretto, che ancora una volta si ripetono. CODA è un film
godibile, di cuore, che affonda in ogni gesto un passo in avanti
verso l’interiorità dei propri spettatori. Ed è proprio all’ombra
di quei gesti, di quelle bocche che si aprono senza emettere suono
che si celano i motivi che hanno portato alla vittoria
finale.
Prima di stilare le
motivazioni che hanno portato l’opera di Sian
Heder (remake del francese La famiglia
Bélier) a trionfare in ben tre categorie (Miglior
film, Miglior sceneggiatura non originale e Miglior attore non
protagonista a Troy Kotsur, primo attore non
udente a vincere tale premio), è bene sottolineare una situazione
tanto scottante, quanto molto spesso sottovalutata: il cinema è una
finestra sulla nostra realtà, parla di noi anche in quei generi che
appaiono del tutto lontani dalla nostra contemporaneità come la
fantascienza o l’horror. Eppure, è in quel discorso anticipatore
puntato sul futuro che si parla del presente: i mostri, gli alieni,
i robot, non sono altro che contenitori metaforici di moniti di
denuncia nei confronti della società a loro contemporanea.
Attraverso la lente di una cinepresa, una realtà finzionale viene
sfruttata per parlare di un’altra realtà, quella vera, quella che
prende, modella, e influisce la vita dei propri
spettatori.
Nel buio della sala il
pubblico viene investito di storie e moniti circa la propria
condizione sociale e culturale, ed è proprio lanciandosi verso
questa direttrice di significato che l’Academy si è sempre più
allineata, finendo per premiare opere fortemente sensibili e
inclusive, che prediligano aspetti politici, piuttosto che
artistici.
Ed ecco che un film come
CODA si inserisce perfettamente in questa
galleria di pellicole intrise di argomenti politically-correct,
personaggi e storie inclusive e immersive, sebbene ignorando e
mettendo in secondo piano l’aspetto più tecnico e artistico. Sono
film che puntano a unire, piuttosto che a dividere, abbracciare il
giudizio unanime, piuttosto che quello separatista.
La trama di CODA – I Segni del
cuore
Al centro del film vi è
la diciassettenne Ruby, una ragazza, figlia udente di un’intera
famiglia di persone sorde. Ogni mattina, prima di andare in classe,
la giovane aiuta i genitori e il fratello a gestire l’attività di
pesca, facendosi al contempo referente principale per contrattare
la vendita del pesce. Ma tra le lezioni e le uscite in barca, Ruby
ha tempo anche per alimentare la sua grande passione: il canto.
Entra così nel coro della scuola diretto dal maestro Bernardo
Villalobos che nonostante la sua severità riconosce nella ragazza
un grande talento più unico che raro, tanto da prepararla per
l’audizione a una prestigiosa scuola. Ruby si trova ora a un bivio:
seguire i propri sogni o continuare ad aiutare la sua famiglia?
Basta dare una veloce
lettura alla sinossi per comprendere perché CODA è riuscito
a salire sul palco nel momento più importante della serata degli
Oscar vincendo come “miglior film”. Perché è un film innanzitutto
semplice, senza pretese, che riesce a parlare in maniera diretta al
cuore del proprio spettatore senza mezzi termini o attraverso
narrazioni e strumenti linguistici complessi. Sfruttando la
potenzialità di una regia altrettanto semplice, canonica, perlopiù
statica perché improntata su inquadrature fisse e prive di
virtuosismi tecnici, e di un montaggio altrettanto lineare, poco
composito, fatto soprattutto di campi e controcampi, CODA
comunica in maniera diretta a uno spettatore che non ha più bisogno
di elucubrazioni mentali, o processi complessi di interpretazione
per comprendere il senso del film.
Lontano da una struttura
pluri-semantica, quello che CODA mostra
corrisponde perfettamente a ciò che racconta, facilitando
l’immedesimazione spettatoriale e il processo di condivisione
affettiva tra il mondo dentro e fuori la cornice cinematografica.
Posti sullo stesso piano dei personaggi sullo schermo si crea tra
spettatore e la sua controparte filmica un rapporto privilegiato e
di complicità, il che va a confermare – enfatizzando – il secondo
motivo che ha permesso a CODA di trionfare sul palco dei
Dolby Theater: la componente emotiva. Lo stretto rapporto tra Ruby
(Emilia Jones) e la sua famiglia, ha innescato
nello spettatore quella parte più emotiva di animale sociale che a
seguito di un periodo complicato come quello della pandemia, e poi
quello drammatico della questione bellica tra Ucraina e Russia era
venuto meno. Ci stavamo dimenticando di essere umani, di essere
persone bisognose di sentimenti, di calore pronto a scorrere nelle
vene bruciando il cuore, e una pellicola come quello diretta da
Heder non ha fatto altro che ripristinare il processo fino a
bagnare le guance di lacrime dolci e riempire l’anima di
speranza.
Ponendo al centro della
storia una famiglia sordo-muta (CODA non è altro che l’acronimo di
“Children Of Deaf Adults”, cioè, “figli di genitori sordi”) il film
si discosta inoltre da quell’immagine di perfezione mediatica
impostaci e suggerita dalle mode di una società bombardata sui
social-media. Un’agiografia della diversità mai retorica, ma
onesta, che senza orpelli narrativi e suggerita da performance
sincere, di uomini e donne che a causa dei propri deficit gli
ostacoli della vita li affrontano con coraggio tutti i giorni (gli
attori sono veramente sordo-muti), colpiscono ancora più al
cuore.
Un elemento che di certo
non passa inosservato, soprattutto agli occhi di un meccanismo
alimentato da un’attenzione al giudizio degli altri, con fare a
volte ipocrita e bigotto come quello dell’Academy.
Il sacrificio della celebrazione
dell’arte
In tutta questa giostra
di buoni sentimenti e inclusione, che tanto piace ai membri
dell’Academy perché permette loro di perorare un discorso di
inclusione verso gli inascoltati e gli emarginati, continua a
sussistere un grande e gigantesco “ma”. Abbagliando il proprio
metro di giudizio da questo fumo di stampo politico, si sacrifica
uno dei motivi che sta alla base dell’istituzione stessa degli
Oscar: la celebrazione dell’arte. Stabilire quale sia in maniera
netta e oggettiva il migliore film della stagione è pressoché
impossibile. Essendo un film un’opera d’arte, è oggetto alla
sensibilità soggettiva del gusto personale di ogni
spettatore/votante.
Eppure, se è vero che
sussiste sempre una componente di giudizio soggettivo, ne esiste
un’altra più oggettiva, basata su elementi e strumenti tecnici che
permettono la valutazione dell’opera da un punto di vista
prettamente obiettivo. Fotografia, regia, montaggio, sonoro, si
elevano pertanto a strumenti di giudizio che aiutano a comprendere
la fattura artistica di un’opera cinematografica, a cui si andrà ad
aggiungere la sua controparte più sentimentale. In CODA a
prevalere nettamente è la sua componente emotiva, il cuore che
batte più veloce di quanto la mente possa creare e pensare. Questo
comporta un dislivello che finisce per rivestire l’intera pellicola
di un anonimato che a lungo andare rischia di farla cadere nel
dimenticatoio di quei film apprezzati nello spazio di una visione,
ma pronti a essere sostituiti da altri più immersivi, più
coinvolgenti, perché più in equilibrio tra tecnica ed emozione,
anima e corpo, corpo e mente.
Morbius è uno dei
cattivi di Spider-Man. Apparso per la prima
volta nel fumetto nel 1971, è stato rievocato dalla Sony sulla scia
di Venom del 2018, la quale ai tempi aveva
pensato ad una serie di film a sé stanti, che quindi non
s’integrassero con il Marvel Cinematic Universe, per poi
rinegoziare tutto e partecipare alla grande festa che l’anno scorso
è convogliata con
Spider-Man: No Way Home.
Morbius fa dunque
parte di quell’idea originaria della Sony di creare film meno
organici tra loro, in cui dare libero sfogo a generi e sottogeneri,
per quanto poi dovessero far parte della stessa famiglia allargata.
E così sorge l’eco vampiristica del personaggio succhia sangue che
dovrebbe aprire a scenari oscuri, e forse anche horror, chissà.
Sicuramente gli effetti speciali, le scelte sui colori dominanti
nella messa in scena e le note di neon ad intermittenza, creano la
perfetta suggestione da Transilvania cyber. E se potessero essere
questi gli elementi protagonisti della storia, sarebbe
l’ideale.
Morbius allarga lo Spider-verse SONY
Diretto da
Daniel Espinosa (Child
44 – Il bambino numero 44 del 2015 e Life – Non oltrepassare il limite del
2017) e scritto da Matt Sazama e Burk
Sharpless (già sceneggiatori di Dracula Untold, Gods
of Egypt e Power Rangers),
Morbius è decisamente un film debole,
poggiato su un impianto estetico ben fatto, efficace e che sfrutta
egregiamente slow motion, suoni tremanti, angoscianti e tutto il
carrozzone, ma che dilania la pazienza dello spettatore quasi di
più degli artigli del dottor Michael Morbius.
Morbius, la trama
Michael (Jared
Leto) è affetto da una rara malattia del sangue che lo
costringe a continue trasfusioni fin da bambino, per cui passa
tutte le sue giornate in un letto d’ospedale, facendo amicizia con
Milo (Matt
Smith) compagno della stessa patologia. Da grandi,
Milo diventa il facoltoso finanziatore del laboratorio di ricerca
di Michael, che nel frattempo ha studiato raggiungendo il titolo di
medico illustre, che ha avuto persino l’ardire di rifiutare il
Premio Nobel, ma che ancora non ha trovato la cura della malattia
che tanto affligge lui e il suo caro amico, ma forse, forse, gli
viene in mente un’idea.
Sotto gli occhi della
sua affasciante collega Martine Bancroft (Adria
Arjona) inizia a pensare alle proprietà dei vampiri – i
veri animaletti volanti simili ai pipistrelli – dando il via a
qualche rapido esperimento e, a colpi di provetta, in men che non
si dica tira fuori la fiala decisiva con l’antidoto tanto
agognato.
Purtroppo, però, non va
tutto come previsto. E non certo rispetto alla trama – magari –
bensì alla resa della storia, il suo sviluppo, la successione delle
scene (se non le scene stesse), la stesura dei dialoghi e, in
ultima analisi, ma non per importanza, la scrittura dei
personaggi.
Troppa libertà a Jared Leto?
Dr. Michael Morbius (Jared Leto) in Columbia Pictures’
MORBIUS.
Il problema di Jared Leto è stato analizzato da tempo, ed
egli continua instancabilmente a confermarlo. Il lavoro facile per
un regista è avere degli attori che diano carattere e stile al
film, se questa è la sua personale scelta rispetto ad esso. Se,
viceversa, è necessario che l’impianto base del film venga da
altrove (una storia preesistente, una forte idea caratterizzante, o
il semplicissimo fatto che non possa ruotare tutto attorno ad un
solo attore), chi tiene le redini della baracca ha l’infelice
compito di suonare poderose vergate a chi, invece, insiste nel
voler fare di testa propria.
La faccenda, purtroppo,
è molto semplice. Jared Leto ha un suo apporto ai personaggi che
incarna che è estremamente definito e, per così dire, accurato.
Sarebbe stato un dottor Morbius senza sbavature se fosse stato
guidato a dovere, ma così non è stato. Il flusso della personalità
del film gli viene lasciata follemente in mano, concedendo ai suoi
lunghi ciuffi corvini, e alla sua svenente asessualità, di prendere
delle vie che né si compiono – figuriamoci – né si definiscono.
Come se attirasse l’attenzione su di sé promettendo fascino a
palate, per poi girarsi sui tacchi e andarsene.
Morbius non è un film fatto male, è solo
inconsistente.
ATTENZIONE: Questo articolo
contiene spoiler del primo episodio di Moon
Knight
È arrivata su Disney+ l’ultima meraviglia
dell’MCU: stiamo parlando della
serie Moon Knight. Il protagonista è Oscar Isaac: l’attore di Scene da un matrimonio e Dune interpreta
Steven Grant, un gentile commesso del negozio di souvenir
della National Art Gallery di Londra. Steven, inizialmente
dice di “vagare” nella notte ma, come si scopre più avanti
nell’episodio, la sensazione è data da un Disturbo Dissociativo
dell’Identità: “Steven Grant” rappresenta solo una delle
molteplici identità interne al personaggio. Le altre personalità
sono decisamente più eccentriche: una di queste è il formidabile
mercenario conosciuto come Marc Spector (o
Moon Knight). Nei panni di Spector,
Isaac si muove da Londra alle Alpi, passando per
l’antico Egitto.
Come si può intuire, Moon
Knight
non è il tipico prodotto MCU – e questo vale
anche per la filosofia della serie nei confronti dei riferimenti al
resto del mondo Marvel. Diversamente da
ciò a cui i fan della Marvel sono abituati a
vedere, nel primo episodio dello show i riferimenti a figure ed
eventi passati dell’MCU sono davvero
sporadici.
Se non fosse per il titolo
introduttivo, lo spettatore comune non avrebbe idea di star
guardando una creazione Marvel. Tuttavia, con uno
sguardo più attento, le avventure di Steven
Grant rimandano comunque ai fumetti e ai personaggi del
franchise e non escludono interessanti anticipazioni. Ecco gli
Easter Eggs e le references rintracciabili nell’episodio 1 di
Moon Knight, l’inquietante ”Il pesce
mono-pinna; Una presenza ingombrante; Amnesie”
Il primo riferimento alla Marvel
Comics: le scarpe piene di vetro di Arthur
L’intro di Moon
Knight ruota attorno al criminale interpretato da Ethan Hawke, Arthur Harrow. Il
personaggio, distrugge un bicchiere e si riempie le scarpe con i
vetri, per poi indossarle.
Questa sequenza introduttiva è
probabilmente un riferimento alla controparte di Harrow
dai fumetti Marvel. Introdotto nel
1985 con Moon Knight#2, Dr. Harrow
è uno scienziato esperto in “teoria del dolore” (studia come
bloccare la risposta neurale al dolore). L’uomo è anche affetto da
una patologia debilitante e incurabile che gli provoca costante
agonia. Per ora, la professione di Arthur Harrow non viene
menzionata in Moon Knight. La prova delle scarpe
piene di vetro potrebbe però indicare l’origine del personaggio nei
fumetti: anche nella serie, Harrow sembra
essere uno scienziato ossessionato dal dolore.
Una reference di Namor il
Sub-Mariner in Moon Knight?
Ancora una volta, l’MCU inserisce in un suo
prodotto un riferimento a Namor il Sub-Mariner, il
personaggio della Marvel Comics proveniente da
Atlantide. In Moon Knight, si vede
un negozio chiamato “Atlantis” quando
Steven corre per Londra cercando di prendere il suo
autobus.
Il luogo immaginario è stato già
citato in Iron Man 2 (con la mappa SHIELD) e in
Avengers: Endgame (con i “terremoti
sotterranei” di Okoye), e si dice che il personaggio di
Namor potrebbe essere una presenza significativa in
Black Panther: Wakanda
Forever. Forse allora il negozio che si vede in
Moon Knight è un’altro sassolino in questo
percorso?
Donna è l’adattamento di
un personaggio dei fumetti?
Il supervisore di Steven
Grant nel museo è Donna (Lucy
Thackeray). L’attrice forse non colpisce immediatamente
gli spettatori, ma il suo nome deriva da Donna
Kraft. Il personaggio della Marvel Comics ha debuttato nel
1992 con Moon Knight #39 come agente di
Marc Spector. La versione live-action condivide poco con
Kraft, ma è divertente il fatto che Moon
Knight trasformi Donna da dipendente di
Marc a capo di Steven.
Moon Knight cita l’Ennead, gruppo
di divinità egizie
Moon Knight include
nel primo episodio diversi riferimenti all’Ennead – un
“super-gruppo” che include le nove divinità della mitologia
egizia che incarnano tutte le forze presenti nell’universo. L’idea
esiste all’interno della vera mitologia egizia, ma i fumetti
Marvel hanno adattato
l’Ennead nel fumetto del 1950 Marvel Tales #96.
Questo stormo di divinità
originariamente proveniene da una dimensione conosciuta come
Eliopoli Celeste, ma può viaggiare sulla Terra attraverso
un portale: la porta si apre nell’antico Egitto e crea un rapporto
simile a quello tra la Norvegia e gli Asgardiani: i
visitatori diventano dei adorati dalla gente del posto. L’enfasi
posta sull’Ennead nell’episodio 1 di Moon
Knight suggerisce che la storyline nata nei fumetti
potrebbe essere trasposta in live-action.
La statua vivente di Moon Knight è
un personaggio Marvel
Non è solo la performance di
Oscar Isaac a conquistare lo spettatore di
Moon Knight. C’è anche un altro personaggio,
Crawley, un artista di strada, una statua vivente vestita
d’oro e muta. Interpretato da Shaun Scott, la
figura è il miglior amico di Steve.
La scelta non è casuale:
Crawley è preso direttamente dalle avventure di
Moon Knight nei fumetti Marvel.
Nello specifico, è un riferimento a Bertrand Crawley – un
senzatetto che funge da informatore di Marc Spector. Nella
serie, il personaggio passa da vivere per strada ad essere
un’artista di strada, similmente al passaggio di Donna da
dipendente di Marc a datore di lavoro di Steve:
in entrambi i casi, la serie onora il materiale d’origine pur
prendendo una direzione unica e nuova.
Layla di Moon Knight è Marlene
Alraune della Marvel Comics
Quando Steven Grant scopre
il telefono usa e getta di Marc Spector, vede che il suo
alter-ego sta ricevendo molte chiamate da una donna:
Layla. Anche se il nome è diverso, Layla (che
sappiamo negli episodi futuri sarà interpretata da May
Calamawy) è molto probabilmente la
versione live-action di Marlene Alraune. Il
personaggio debutta nei fumetti Marvel nel 1976:
Marlene Alraune è un’archeologa ed è la compagna di
Marc Spector. Anche se non è ancora apparsa sullo schermo,
in Moon Knight Layla sembra
legata romanticamente all’alter-ego di Marc ed è anche qui
un’archeologa.
Moon Knight e l’Easter Egg di
”Duchamp”
Nell’elenco delle chiamate perse di
Marc Spector, l’unico altro nome che compare è quello di
un certo ”Duchamp”. Decisamente più facile da decifrare di
Layla, Duchamp deve essere un riferimento a
Jean-Paul Duchamp – uno degli alleati di Moon
Knight nei fumetti. Questo ex membro della legione
straniera francese, non dovrebbe apparire nella serie: fino ad ora
non è stato annunciato nessun attore per la parte.
Forse il nome in rubrica che si vede
nell’episodio 1 è solo un Easter Egg per i fan dei fumetti, o forse
è il preludio per un’apparizione
a sorpresa di uno dei più popolari personaggi di Moon
Knight?
Lo specchio in Moon Knight
prefigura la trasformazione di Marc
Moon Knight si
affida fortemente alle immagini e al simbolismo per alludere ai
poteri interiori di Steven Grant – a volte sottilmente, a
volte apertamente. Steven indossa vestiti bianchi a letto
e copre il pavimento di sabbia. All’esterno si vede costantemente
la luna, mentre il suo appartamento è attraversato da
un cerchio bianco.
L’esempio migliore del simbolismo
della serie, tuttavia, arriva nel momento in cui Steven
Grant sente per la prima volta la presenza di Marc
Spector. Il mercenario appare al suo alter-ego in uno
specchio rotondo, circolare e bianco che ricorda molto la luna: una
bella rappresentazione visiva del segreto che Spector
sta nascondendo.
Arthur Harrow parla di Thanos (ma
non lo nomina)
Alcuni riferimenti mancanti in
Moon Knight sono studiati apposta per far pensare
al resto dell’MCU.
Esemplare è il discorso di Arthur Harrow che, nel
tentativo di convincere Steven Grant delle virtù di
Ammit, sostiene che se Ammit fosse stata libera, avrebbe
evitato l’ascesa di Hitler e la distruzione che ha compiuto, ma
anche Nerone, il genocidio armeno, il Pol Pot…
Sentendo ciò, non si può che pensare
a Thanos: il cattivo non ha raccolto ogni singola
Gemma dell’Infinito e non ha spazzato via metà di tutta la
vita sull’universo per essere lasciato fuori dalla lista. Non
menzionare il Titano Pazzo mantiene saggiamente,
almeno in questa fase iniziale, Moon Knight
separato dalla più ampia MCU, ma è abbastanza strano sentire un
personaggio Marvel snocciolare i
momenti peggiori dell’umanità e tralasciare gli eventi di Avengers: Infinity War.
Steven Grant inserisce Avatar
nell’MCU
Pochi istanti dopo il mancato
discorso su Thanos, Ethan Hawke si riferisce al fatto
che Ammit venga tradito dal suo “avatar”.
Steven risponde con ironia ”Gli Avatar, le persone
blu, adoro quel film.” L’ovvio cenno al blockbuster del 2009
di James Cameron è un dettaglio affilato e sottile
se si pensa che la Disney, a seguito della sua
acquisizione di Fox, ora possiede Avatar.
Ancora, quando Harrow cerca
di spiegare cosa intenda veramente, Steven lo
interrompe con: “Intendi l’anime?“. Questa battuta fa
cenno ad un altro Avatar: la serie animata La
leggenda di Aang.